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Visualizza Versione Completa : 23 settembre - S. Pio da Pietrelcina



Colombo da Priverno
23-09-03, 14:48
Dal sito SANTI E BEATI (http://www.santiebeati.it/search/jump.cgi?ID=71750):

San Pio da Pietrelcina (Francesco Forgione), sacerdote

23 settembre - Memoria

Pietrelcina, Benevento, 25 maggio 1887 - San Giovanni Rotondo, Foggia, 23 settembre 1968

Francesco Forgione nasce a Pietrelcina, provincia di Benevento, il 25 maggio 1887. Il 22 gennaio 1903, a sedici anni, entra in convento e da francescano cappuccino prende il nome di fra Pio da Pietrelcina. Diventa sacerdote sette anni dopo, il 10 agosto 1910. Nel 1916 i superiori pensano di trasferirlo a San Giovanni Rotondo, sul Gargano, e qui, nel convento di S. Maria delle Grazie, ha inizio per Padre Pio una straordinaria avventura di taumaturgo e apostolo del confessionale. Il 20 settembre 1918 il cappuccino riceve le stimmate della Passione di Cristo che resteranno aperte, dolorose e sanguinanti per ben cinquant’anni. Muore il 23 settembre 1968, a 81 anni. Dichiarato venerabile nel 1997 e beatificato nel 1999, è canonizzato nel 2002.

Etimologia: Pio = devoto, religioso, pietoso (signif. Intuitivo)

Martirologio Romano: San Pio da Pietrelcina (Francesco) Forgione, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, che nel convento di San Giovanni Rotondo in Puglia si impegnò molto nella direzione spirituale dei fedeli e nella riconciliazione dei penitenti ed ebbe tanta provvidente cura verso i bisognosi e i poveri da concludere in questo giorno il suo pellegrinaggio terreno pienamente configurato a Cristo crocifisso.

Quando muore, il 23 settembre 1968, a 81 anni, le stimmate scompaiono dal suo corpo e, davanti alle circa centomila persone venute da ogni dove ai suoi funerali, ha inizio quel processo di santificazione che ben prima che la Chiesa lo elevasse alla gloria degli altari lo colloca nella devozione dei fedeli di tutto il mondo come uno dei santi più amati dell’ultimo secolo.
Francesco Forgione era nato a Pietrelcina, provincia di Benevento, il 25 maggio 1887. I suoi genitori, Grazio e Giuseppa, erano poveri contadini, ma assai devoti: in famiglia il rosario si pregava ogni sera in casa tutti insieme, in un clima di grande e filiale fiducia in Dio e nella Madonna. Il soprannaturale irrompe assai presto nella vita del futuro santo: fin da bambino egli riceveva visite frequenti di Gesù e Maria, vedeva demoni e angeli, ma poiché pensava che tutti avessero queste facoltà non ne faceva parola con nessuno. Il 22 gennaio 1903, a sedici anni, entra in convento e da francescano cappuccino prende il nome di fra Pio da Pietrelcina. Diventa sacerdote sette anni dopo, il 10 agosto 1910. Vuole partire missionario per terre lontane, ma Dio ha su di lui altri disegni, specialissimi.
I primi anni di sacerdozio sono compromessi e resi amari dalle sue pessime condizioni di salute, tanto che i superiori lo rimandano più volte a Pietrelcina, nella casa paterna, dove il clima gli è più congeniale. Padre Pio è malato assai gravemente ai polmoni. I medici gli danno poco da vivere. Come se non bastasse, alla malattia si vanno ad aggiungere le terribili vessazioni a cui il demonio lo sottopone, che non lasciano mai in pace il povero frate, torturato nel corpo e nello spirito.
Nel 1916 i superiori pensano di trasferirlo a San Giovanni Rotondo, sul Gargano, e qui, nel convento di S. Maria delle Grazie, ha inizio per Padre Pio una straordinaria avventura di taumaturgo e apostolo del confessionale. Un numero incalcolabile di uomini e donne, dal Gargano e da altre parti dell’Italia, cominciano ad accorrere al suo confessionale, dove egli trascorre anche quattordici-sedici ore al giorno, per lavare i peccati e ricondurre le anime a Dio. È il suo ministero, che attinge la propria forza dalla preghiera e dall’altare, e che Padre Pio realizza non senza grandi sofferenze fisiche e morali.
Il 20 settembre 1918, infatti, il cappuccino riceve le stimmate della Passione di Cristo che resteranno aperte, dolorose e sanguinanti per ben cinquant’anni. Padre Pio viene visitato da un gran numero di medici, subendo incomprensioni e calunnie per le quali deve sottostare a infamanti ispezioni canoniche; il frate delle stimmate si dichiara “figlio dell’obbedienza” e sopporta tutto con serafica pazienza. Infine, viene anche sospeso a divinis e solo dopo diversi anni, prosciolto dalle accuse calunniose, può essere reintegrato nel suo ministero sacerdotale.
La sua celletta, la numero 5, portava appeso alla porta un cartello con una celebre frase di S. Bernardo: “Maria è tutta la ragione della mia speranza”. Maria è il segreto della grandezza di Padre Pio, il segreto della sua santità. A Lei, nel maggio 1956, dedica la “Casa Sollievo della Sofferenza”, una delle strutture sanitarie oggi più qualificate a livello nazionale e internazionale, con 70.000 ricoveri l’anno, attrezzature modernissime e collegamenti con i principali istituti di ricerca nel mondo.
Negli anni ‘40, per combattere con l’arma della preghiera la tremenda realtà della seconda guerra mondiale, Padre Pio diede avvio ai Gruppi di Preghiera, una delle realtà ecclesiali più diffuse attualmente nel mondo, con oltre duecentomila devoti sparsi in tutta la terra. Con la “Casa Sollievo della Sofferenza” essi costituiscono la sua eredità spirituale, il segno di una vita tutta dedicata alla preghiera e contrassegnata da una devozione ardente alla Vergine.
Da Lei il frate si sentiva protetto nella sua lotta quotidiana col demonio, il “cosaccio” come lo chiamava, e per ben due volte la Vergine lo guarisce miracolosamente, nel 1911 e nel 1959. In quest’ultimo caso i medici lo avevano dato proprio per spacciato quando, dopo l’arrivo della Madonna pellegrina di Fatima a San Giovanni Rotondo, il 6 agosto 1959, Padre Pio fu risanato improvvisamente, tra lo stupore e la gioia dei suoi devoti.
“Esiste una scorciatoia per il Paradiso?”, gli fu domandato una volta. “Sì”, lui rispose, “è la Madonna”. “Essa – diceva il frate di Pietrelcina – è il mare attraverso cui si raggiungono i lidi degli splendori eterni”. Esortava sempre i suoi figli spirituali a pregare il Rosario e a imitare la Madonna nelle sue virtù quotidiane quali l’umiltà,la pazienza, il silenzio,la purezza,la carità.“Vorrei avere una voce così forte – diceva - per invitare i peccatori di tutto il mondo ad amare la Madonna”.
Lui stesso aveva sempre la corona del rosario in mano. Lo recitava incessantemente per intero, soprattutto nelle ore notturne. “Questa preghiera – diceva Padre Pio – è la nostra fede, il sostegno della nostra speranza, l’esplosione della nostra carità”.
Il suo testamento spirituale, alla fine della sua vita, fu: “Amate la Madonna e fatela amare. Recitate sempre il Rosario”.
Intorno alla sua figura in questi anni si sono scritti molti fiumi di inchiostro. Un incalcolabile numero di articoli e tantissimi libri; si conta che approssimativamente sono più di 200 le biografie a lui dedicate soltanto in italiano. “Farò più rumore da morto che da vivo”, aveva pronosticato lui con la sua solita arguzia. Quella di Padre Pio è veramente una “clientela” mondiale. Perché tanta devozione per questo san Francesco del sud?
Padre Raniero Cantalamessa lo spiega così:“Se tutto il mondo corre dietro a Padre Pio – come un giorno correva dietro a Francesco d’Assisi - è perché intuisce vagamente che non sarà la tecnica con tutte le sue risorse, né la scienza con tutte le sue promesse a salvarci, ma solo la santità. Che è poi come dire l’amore”.

Autore: Maria Di Lorenzo

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Colombo da Priverno
23-09-03, 21:15
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PADRE PIO SACERDOTE E MAESTRO DI SPIRITUALITA'

Da Padre Pio sacerdote, direttore e maestro di vita cristiana, non poteva non affiorare uno straordinario movimento di preghiera e di spiritualità.

Già quando giovane sacerdote a porta Madonnella, guidava gli incontri di preghiera, le recite del rosario e le novene alla Madonna Incoronata, aveva forse intravisto nella gente semplice e docile del borgo Castello, i primi "gruppi di preghiera". Ma è a Foggia e poi a S. Giovanni Rotondo che guida, nelle vie della perfezione cristiana, tantissime anime affidate alla sua direzione spirituale. Sono i prodromi di quel grande movimento mondiale che va sotto il nome dei "Gruppi di preghiera di Padre Pio".

Papa Pio XII, al secolo Eugenio Pacelli, agli inizi del suo Pontificato fa appello a tutti i cristiani perché si facciano promotori di un fecondo e vigoroso movimento di preghiera e di spiritualità. I suoi inviti ad una preghiera in comune, a gruppi, si fanno sempre più pressanti, specialmente allorché si profilano le nubi minacciose della seconda guerra mondiale. Evidente il proposito del Papa di arginare questa grande disgregazione dell'umanità con un intenso e diffuso movimento di preghiera e di spiritualità. "Abbiamo bisogno di forti e serrate falangi di uomini e di giovani, che, tenendosi strettamente uniti a Cristo, almeno ogni mese ricevano il pane di vita, e inducano altri a seguire il loro esempio", così Papa Pacelli il 17 febbraio 1942 " . "Non temiamo ma preghiamo -ripete il 13 marzo 1943". (Fernando da Riese Pio X, Padre Pio da Pietrelcina, ed. Padre Pio da Pietrelcina, S.Giovanni Rotondo, pag. 349).

Padre Pio, che è legato a Pio XII da un filo invisibile di stima, affetto e condivisione delle drammatiche questioni che toccano la vita della Chiesa e della stessa umanità, conosce molto bene il valore della preghiera. Coglie, allora, l'occasione di dare una risposta concreta, positiva, urgente a questi ripetuti appelli del Papa e si mette subito all'opera innestando nell'humus del fecondo movimento di spiritualità che si irradia da S.Giovanni Rotondo, il Progetto dei "Gruppi di preghiera". Ma lo sviluppo pieno di essi avverrà solo al termine del conflitto e precisamente nel 1947, quando in tutta Italia si vanno formando spontaneamente dei gruppi nel desiderio di pregare per vivificare la vita cristiana. E' lo stesso Padre Pio che al dottore Sanguinetti, che gli ha letto la parola di Pio XII riportata sull'Osservatore Romano, risponde:"Diamoci da fare. Rimbocchiamoci le maniche. Rispondiamo noi per primi a questo appello lanciato dal Romano Pontefice" (MARIANO DA MAGLIANO SANTA CROCE, "Diamoci da fare disse padre Pio a Guglielmo Sanguinetti, in La Casa 22 (1971) 2 p. 19 in Fernando da Riese Pio X, Padre Pio da Pietrelcina, Ed. Padre Pio, S.Giovanni Rotondo, pag. 350).

Augustinus
22-09-04, 23:42
(Lett. 500; 510; Epist. I, 1065; 1093-1095, Ediz. 1992).

In forza di questa obbedienza mi induco a manifestarvi ciò che avvenne in me dal giorno cinque a sera, a tutto il sei del corrente mese di agosto 1918.
Io non valgo a dirvi ciò che avvenne in questo periodo di superlativo martirio. Me ne stavo confessando i nostri ragazzi la sera del cinque, quando tutto di un tratto fui riempito di un estremo terrore alla vista di un personaggio celeste che mi si presenta dinanzi all’occhio della intelligenza.

Teneva in mano una specie di arnese, simile ad una lunghissima lamina di ferro con una punta bene affilata, e sembrava che da essa punta uscisse fuoco. Vedere tutto questo ed osservare detto personaggio scagliare con tutta violenza il suddetto arnese nell’anima, fu tutto una cosa sola. A stento emisi un lamento, mi sentivo morire. Dissi al ragazzo che si fosse ritirato, perché mi sentivo male e non sentivo più la forza di continuare.
Questo martirio durò, senza interruzione, fino al mattino del giorno sette. Cosa io soffrii in questo periodo sì luttuoso io non so dirlo. Persino le viscere vedevo che venivano strappate e stiracchiate dietro di quell’arnese, ed il tutto era messo a ferro e fuoco. Da quel giorno in qua io sono stato ferito a morte. Sento nel più intimo dell’anima una ferita che è sempre aperta, che mi fa spasimare assiduamente.

Cosa dirvi a riguardo di ciò che mi domandate del come sia avvenuta la mia crocifissione? Mio Dio, che confusione e che umiliazione io provo nel dover manifestare ciò che tu hai operato in questa tua meschina creatura!

Era la mattina del 20 dello scorso mese di settembre, in coro, dopo la celebrazione della santa messa, allorché venni sorpreso dal riposo, simile ad un dolce sonno. Tutti i sensi interni ed esterni, non che le stesse facoltà dell’anima si trovarono in una quiete indescrivibile. In tutto questo vi fu totale silenzio intorno a me e dentro di me; vi subentrò subito una gran pace ed abbandono alla completa privazione dei tutto e una posa nella stessa rovina. Tutto questo avvenne in un baleno.

E mentre tutto questo si andava operando mi vidi dinanzi un misterioso personaggio, simile a quello visto la sera del 5 agosto, che differenziava in questo solamente che aveva le mani ed i piedi ed il costato che grondavano sangue. La sua vista mi atterrisce; ciò che sentivo in quell’istante in me non saprei dirvelo. Mi sentivo morire e sarei morto se il Signore non fosse intervenuto a sostenere il cuore, il quale me lo sentivo sbalzare dal petto.

La vista del personaggio si ritira ed io mi avvidi che mani, piedi e costato erano traforati e grondavano sangue. Immaginate lo strazio che esperimentai allora e che vado esperimentando continuamente quasi tutti i giorni. La ferita del cuore gitta assiduamente del sangue, specie dal Giovedì a sera sino al Sabato. Padre mio, io muoio di dolore per lo strazio e per la confusione susseguente che io provo nell’intimo dell’anima. Temo di morire dissanguato, se il Signore non ascolta i gemiti del mio povero cuore e col ritirare da me questa operazione. Mi farà questa grazia Gesù che è tanto buono?

Toglierà almeno da me questa confusione che io esperimento per questi segni esterni? Innalzerò forte la mia voce a lui e non desisterò dallo scongiurarlo, affinché per sua misericordia ritiri da me non lo strazio, non il dolore, perché lo veggo impossibile ed io sento di volermi inebriare di dolore, ma questi segni esterni, che mi sono di una confusione e di una umiliazione indescrivibile ed insostenibile.

Il personaggio di cui intendevo parlare nell’altra mia precedente non è altro che quello stesso di cui vi parlai in un’altra mia, visto il 5 agosto. Egli segue la sua operazione senza posa, con superlativo strazio dell’anima. Io sento nell’interno un continuo rumoreggiare, simile ad una cascata, che gitta sempre sangue. Mio Dio! È giusto il castigo e retto il tuo giudizio, ma usami al fine misericordia. Domine, ti dirò sempre col tuo profeta: Domine, ne in furore tuo arguas me, neque in ira tua corripias me! (Ps 6, 2; 37, 1). Padre mio, ora che tutto il mio interno vi è noto, non isdegnate di fare giungere sino a me la parola del conforto, in mezzo a sì fiera e dura amarezza.

http://www.clubdomenica.it/immagini%20new/cronaca/immagini/1956%20padre%20Pio.JPG W. Molino, Illustrazione dalla Domenica del Corriere, 1956

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Augustinus
22-09-04, 23:48
Epistolario, I, p. 234

...mi trovo in campagna a respirare un po' di aria più sana, dietro che ne ho sperimentato la miglioria ... .
Ieri sera poi mi è successo una cosa che io non so né spiegare né comprendere. In mezzo alla palma delle mani è apparso un po' di rosso quasi quanto la forma di un centesimo, accompagnato anche da un forte e acuto dolore in mezzo a quel po' di rosso. Questo dolore era più sensibile in mezzo alla mano sinistra, tanto che dura ancora. Anche sotto i piedi avverto un po' di dolore. Questo fenomeno è quasi da un anno che si va ripetendo, però adesso per la prima volta glielo dico; perché mi sono fatto vincere sempre da quella maledetta vergogna. Anche adesso se sapesse quante violenza ho dovuto farmi per dirglielo! Molte cose avrei da dirle, ma mi viene meno la parola; solo le dico che i battiti del cuore, allorché mi trovo con Gesù sacramentato, sono molto forti.

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Augustinus
23-09-04, 00:07
Lettera del 17.10.1918 (in Epistolario I, p. 1089 s.)

Ho passato e passo ore terribili e tristi; fisico e morale mi danno già morte ad ogni momento. Dio è ignoto al mio spirito! O bene dell'anima mia, dove stai? Dove ti sei andato a nascondere? Dove ritrovarti? Dove cercarti? Non vedi, o Gesù, che l'anima mia ti vuol sentire ad ogni costo? Ti cerca da per ogni dove, ma non ti fai trovare se non nella piena del tuo furore, riempendola di un'estrema turbazione ed amarezza, dandole ad intendere quanto ti si addice e quanto ti si appartenga. Che vale ad esprimere la gravezza della mia posizione?! Ben mio! mi sei privo per sempre?! Ho una voglia di gridare e di lamentarmi con voce superlativamente forte, ma sono debolissimo e le forze non mi accompagnano. Ed intanto cosa farò io mai se non fare ascendere al tuo trono questo lamento: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?... Sarà necessario che io pronunzi il fiat nel mirare quel misterioso personaggio che mi impiagò tutto e non desiste dalla dura, aspra, acuta e penetrante operazione, e non dà tempo al tempo che venga a rimarginare le piaghe antiche, che già su di queste ne viene ad aprire delle nuove con infinito strazio della povera vittima?

Lettera del 22.10.1918 (in Epistolario, I, p. 1093 s.)

Cosa dirvi a riguardo di ciò che mi dimandate, del come sia avvenuta la mia crocifissione? Mio Dio! che confusione e che umiliazione io provo nel dover manifestare ciò che Tu hai operato in questa meschina creatura! Era la mattina del 20 dello scorso mese in corso, dopo la celebrazione della Santa Messa allorchè venni sorpreso dal riposo simile ad un dolce sonno. Tutti i sensi interni ed esterni nonchè le stesse facoltà dell'anima si trovavano in una quiete indescrivibile. In tutto questo vi fu totale silenzio intorno a me e dentro di me; vi subentrò subito una gran pace ed abbandono alla completa privazione del tutto ed una posa nella stessa rovina. Tutto questo avvenne in un baleno. E mentre tutto questo si andava operando, mi vidi dinanzi un misterioso Personaggio, simile a quello visto la sera del 5 agosto, che differenziava in questo solamente che aveva le Mani, i Piedi e il Costato che grondava sangue. La sua vista mi atterrisce; ciò che sentii in quello istante in me non saprei dirvelo. Mi sentivo morire e sarei morto se il Signore non fosse intervenuto a sostenere il cuore, il quale me lo sentivo sbalzare dal petto. La vista del Personaggio si ritira ed io mi avvidi che mani, piedi e costato erano traforati e grondavano di sangue. Immaginate lo steazio che esprimentai allora e che vado esperimentando continuamente quasi tutti i giorni. La ferita del cuore gitta assiduamente del sangue, specie dal giovedì a sera fino al sabato. Padre mio io muoio di dolore per lo strazio e per la confusione susseguente che io provo nell'intimo dell'anima! Temo di morire dissanguato se il Signore non ascolta i gemiti del mio povero cuore col ritirare da me questa operazione.
Mi farà questa grazia Gesù che è tanto buono? Toglierà almeno da me questa confusione che io esperimento per questi segni esterni? Innalzerò forte la mia voce a Lui e non desisterò dallo scongiurarlo affinche per sua Misericordia ritiri da me, non lo strazio, non il dolore, perchè lo veggo impossibile ed io sento di volermi inebriare di dolore, ma questi segni esterni che mi sono di una confusione e di una umiliazione indescrivibile ed insostenibile. Il personaggio di cui intendevo parlare non è altro che quello stesso di cui vi parlai nell'altra mia visto il 5 agosto. Egli segue la sua operazione senza posa, con superlativo strazio dell'anima. Io sento nell'interno un continuo rumoreggiare simile ad una cascata che gitta sempre sangue. Mio Dio! è giusto il castigo e retto il tuo giudizio, ma usami al fine misericordia. Domine, vi dirò sempre col tuo profeta, Domine, ne in furore tuo arguas me, ne in ira tua corripias me!

Lettera del 20.12.1918 (in Epistolario, I, p. 1105)

Un fuoco divoratore mi investe tutto e tutto mi tiene in doloroso deliquio. Le fitte tenebre mi coinvolgono tutto; una forza potentissima di essere quasi invisibile mi disperde; e mentre ritento a raccogliere i residuoi dispersi delle mie facoltà, tutto torna a smarrirsi e viene come stritolato ed annullato del tutto. Mio Dio! sono a te in profonda confusione; a te che sei quel che sei. Io ... nulla meschino, degno solo del tuo disprezzo e della tua commiserazione; ma ... rifletto che ho da far col Dio, che è mio. Ah! si, e chi vuole contendermelo? ... Padre, lo strazio che sento nell'animo e nel corpo per l'operazioni avvenute e che perdurano sempre, quando avranno fine? Dio mio, padre mio, io non ne posso più. Mi sento morire di mille morti in ogni istante. Mi sento divorare da una forza misteriosa, intima e penetrante che mi tiene sempre in un dolce, ma dolorosissimo deliquio.

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Augustinus
22-09-05, 13:59
Impressione delle stigmate di S. Francesco d'Assisi (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=120222)

S. Francesco d'Assisi (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=69012)

La Basilica di S. Pio ed il fumo di Satana .... (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=271602)

Diffamazioni e calunnie in atto contro Padre Pio ad opera di ebrei e laicisti (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=379315)

Scoperta una lettera inedita di Wojtyla a S. Pio (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=405068)

Riesumazione ed esposizione della salma di Padre Pio (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=395873)

Qualcuno ha visto ieri .... Cosa ne pensate? (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=360906)

Link esterni:

Tempio massonico per Padre Pio (http://www.chiesaviva.com/381padrepiop1.htm)

Saggio della rivista cattolica "Chiesa viva" sulla nuova "Basilica" di S. Pio (http://www.cattolicesimo.com/padrepio/)

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Augustinus
22-09-05, 22:08
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Augustinus
22-09-05, 22:28
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Augustinus
22-09-05, 22:33
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Augustinus
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Augustinus
23-09-05, 16:36
PADRE PIO DA PIETRELCINA (SANTO) (http://www.preghiereagesuemaria.it/padre%20pio.htm)

Teleradio Padre Pio (http://www.teleradiopadrepio.it/)

Portale ufficiale "Padre Pio" (http://www.padrepio.it/)

Archivio Padre Pio (http://www.archiviopadrepio.it/)

Augustinus
23-09-06, 12:21
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Augustinus
23-09-06, 12:27
Padre Nostro (http://www.padrepio.it/trp/pater_nosterx.asx)

Consigli spirituali (http://www.padrepio.it/trp/esortazionex.asx)

Comunione Spirituale (http://www.padrepio.it/trp/comunione_spiritualex.asx)

Angelus Domini (http://www.padrepio.it/trp/angelus2.asx)

Benedizione (http://www.padrepio.it/trp/benedizionex.asx)

Buon Giorno (http://www.padrepio.it/trp/buon_giornox.asx)

Buona Notte (http://www.padrepio.it/trp/buona_notte.asx)

Augustinus
20-09-07, 22:50
Era la mattina del 20 settembre, dopo la celebrazione della Santa Mesa...mi avvidi che mani, piedi e costato erano traforati e grondavano sangue (Padre Pio).

Augustinus
22-09-07, 20:27
"La scorciatoia per il Cielo? È Maria"

Padre Pio da Pietrelcina fu un grande maestro di devozione mariana, espressa con accenti teneri e straordinari nelle molte lettere che egli ha scritto ai suoi figli spirituali, dove la Madonna viene definita la "purissima conchiglia da cui è venuta fuori la Persona divina del Verbo incarnato".

http://www.sanpaolo.org/madre03/0204md/images/0204md19.jpg

Un bambino di sette anni, Matteo Pio Colella, figlio di un medico dell’Ospedale "Casa Sollievo della Sofferenza", viene colpito improvvisamente da una meningite fulminante. È il 20 gennaio 2000. Dopo una nottata di febbrili tentativi per salvargli la vita, i medici si arrendono, visto il progressivo e inarrestabile deterioramento delle funzioni vitali. La letteratura scientifica internazionale in questi casi documenta la mortalità quando cinque organi vengono compromessi e nel piccolo Matteo sono ben nove gli organi collassati: non resta che pregare.

Nel Santuario di San Giovanni Rotondo si organizza una veglia di preghiera, una catena orante a cui partecipano tante persone, tutti devoti di Padre Pio. Si invoca il miracolo per questo bambino in fin di vita. E il miracolo, per intercessione del beato, arriva. Il bimbo si sveglia dal coma e dopo un po’ è lì che gioca tutto tranquillo con la sua playstation nel reparto di rianimazione. Nonostante i danni che ha subìto, il suo fisico non presenta strascichi e, quel che risulta veramente incomprensibile, non ha nessuna lesione cerebrale. Matteo risulta guarito, in maniera subitanea e perfetta, dopo le preghiere al Beato di Pietrelcina.

È questo il miracolo ufficialmente riconosciuto dalle Autorità vaticane che lo condurrà presto alla gloria degli altari, la notizia attesa lungamente dai fedeli di tutto il mondo: Padre Pio diventa Santo.

Figlio dell’obbedienza

Francesco Forgione nasce a Pietrelcina, provincia di Benevento, il 25 maggio 1887. I suoi genitori, Grazio e Giuseppa, sono poveri contadini, ma assai devoti: in famiglia il rosario si pregava ogni sera in casa tutti insieme, in un clima di grande e filiale fiducia in Dio e nella Madonna.

Il soprannaturale irrompe assai presto nella vita del futuro Santo: fin da bambino egli riceveva visite frequenti di Gesù e Maria, vedeva demoni e angeli, ma poiché pensava che tutti avessero queste facoltà non ne faceva parola con nessuno. Il 22 gennaio 1903, a sedici anni, entra in Convento e da francescano cappuccino prende il nome di fra Pio da Pietrelcina. Diventa sacerdote sette anni dopo, il 10 agosto 1910. Vuole partire missionario per terre lontane, ma Dio ha su di lui altri disegni, specialissimi.

I primi anni di sacerdozio sono compromessi e resi amari dalle sue pessime condizioni di salute, tanto che i Superiori lo rimandano più volte a Pietrelcina, nella casa paterna, dove il clima gli è più congeniale. Padre Pio è malato assai gravemente ai polmoni. I medici gli danno poco da vivere. Come se non bastasse, alla malattia si vanno ad aggiungere le terribili vessazioni a cui il demonio lo sottopone, che non lasciano mai in pace il povero frate, torturato nel corpo e nello spirito.

http://www.sanpaolo.org/madre03/0204md/images/0204m20a.jpg Padre Pio rapito nella contemplazione dell'Ostia mentre celebra l'Eucarestia nel Convento di San Giovanni Rotondo

Nel 1916 i Superiori pensano di trasferirlo a San Giovanni Rotondo, sul Gargano, e qui, nel Convento di S. Maria delle Grazie, ha inizio per Padre Pio una straordinaria avventura di taumaturgo e apostolo del confessionale. Un numero incalcolabile di uomini e donne, dal Gargano e da altre parti dell’Italia, cominciano ad accorrere al suo confessionale, dove egli trascorre anche quattordici-sedici ore al giorno, per lavare i peccati e ricondurre le anime a Dio. È il suo ministero, che attinge la propria forza dalla preghiera e dall’altare, e che Padre Pio realizza non senza grandi sofferenze fisiche e morali.

Il 20 settembre 1918, infatti, il Cappuccino riceve le stimmate della Passione di Cristo che resteranno aperte, dolorose e sanguinanti per ben cinquant’anni. Padre Pio viene visitato da un gran numero di medici, subendo incomprensioni e calunnie per le quali deve sottostare a infamanti ispezioni canoniche; il frate delle stimmate si dichiara "figlio dell’obbedienza" e sopporta tutto con serafica pazienza. Infine, viene anche sospeso a divinis e solo dopo diversi anni, prosciolto dalle accuse calunniose, può essere reintegrato nel suo ministero sacerdotale.

Quando muore, il 23 settembre 1968, a 81 anni, le stimmate scompaiono dal suo corpo e, davanti alle circa centomila persone venute da ogni dove ai suoi funerali, ha inizio quel processo di santificazione che ben prima che la Chiesa lo elevasse alla gloria degli altari lo colloca nella devozione dei fedeli di tutto il mondo come uno dei Santi più amati dell’ultimo secolo.

http://www.sanpaolo.org/madre03/0204md/images/0204m20b.jpg Camera da letto nella masseria dei Forgione, a Piana Romana (Pietrelcina).

Itinerario mistico con Maria

La sua celletta, la numero 5, portava appeso alla porta un cartello con una celebre frase di S. Bernardo: "Maria è tutta la ragione della mia speranza". Maria è il segreto della grandezza di Padre Pio, il segreto della sua santità. A Lei, nel maggio 1956, dedica la "Casa Sollievo della Sofferenza", una delle strutture sanitarie oggi più qualificate a livello nazionale e internazionale, con 70.000 ricoveri l’anno, attrezzature modernissime e collegamenti con i principali istituti di ricerca nel mondo.

Negli anni ‘40, per combattere con l’arma della preghiera la tremenda realtà della seconda guerra mondiale, Padre Pio diede avvio ai Gruppi di Preghiera, una delle realtà ecclesiali più diffuse attualmente nel mondo, con oltre duecentomila devoti sparsi in tutta la terra. Con la "Casa Sollievo della Sofferenza" essi costituiscono la sua eredità spirituale, il segno di una vita tutta dedicata alla preghiera e contrassegnata da una devozione ardente alla Vergine.

http://www.sanpaolo.org/madre03/0204md/images/0204m20c.jpg Matteo Pio Colella tra mamma Maria Lucia Ippolito e babbo Antonio. Sulla destra, il fratello maggiore Alessandro.

Da lei il frate si sentiva protetto nella sua lotta quotidiana col demonio, il "cosaccio" come lo chiamava, e per ben due volte la Vergine lo guarisce miracolosamente, nel 1911 e nel 1959. In quest’ultimo caso i medici lo avevano dato proprio per spacciato quando, dopo l’arrivo della Madonna pellegrina di Fatima a San Giovanni Rotondo, il 6 agosto 1959, Padre Pio fu risanato improvvisamente, tra lo stupore e la gioia dei suoi devoti.

"Esiste una scorciatoia per il Paradiso?", gli fu domandato una volta. "Sì", lui rispose, "è la Madonna". "Essa – diceva il frate di Pietrelcina – è il mare attraverso cui si raggiungono i lidi degli splendori eterni". Esortava sempre i suoi figli spirituali a recitare il Rosario e a imitare la Madonna nelle sue virtù quotidiane quali l’umiltà, la pazienza, il silenzio, la purezza, la carità. "Vorrei avere una voce così forte – diceva - per invitare i peccatori di tutto il mondo ad amare la Madonna".

Lui stesso aveva sempre la corona del Rosario in mano. Lo recitava incessantemente per intero, soprattutto nelle ore notturne. "Questa preghiera – diceva – è la nostra fede, il sostegno della nostra speranza, l’esplosione della nostra carità".

Il suo testamento spirituale, alla fine della sua vita, fu: "Amate la Madonna e fatela amare. Recitate sempre il Rosario".

http://www.sanpaolo.org/madre03/0204md/images/0204m21a.jpg Veduta esterna della Casa Sollievo della Sofferenza a San Giovanni Rotondo, monumento della carità dei devoti di Padre Pio in tutto il mondo.

La "clientela" mondiale di Padre Pio

Su di lui in questi anni si sono scritti molti fiumi di inchiostro. Un incalcolabile numero di articoli e tantissimi libri; si conta che, approssimativamente, sono più di 200 le biografie a lui dedicate solo in italiano. Fra le più belle segnaliamo Padre Pio. Fede Sofferenza Amore (Edizioni Dehoniane, Roma), frutto della penna di P. Gabriele Amorth, famoso esorcista e mariologo, che di Padre Pio è stato figlio spirituale e lo ha conosciuto molto bene. Altrettanti numerosi sono video e cd-rom dedicati alla sua figura, audiovisivi realizzati in maggior parte dalla San Paolo, fra cui Padre Pio, il frate delle stimmate, a cura di Bruno Simonetto, con interessanti testimonianze di coloro che conobbero in vita il "crocifisso" del Gargano.

"Farò più rumore da morto che da vivo", aveva pronosticato il Padre con la sua solita arguzia. Quella di Padre Pio è veramente una "clientela" mondiale: per la sua canonizzazione in piazza San Pietro si attende una folla oceanica, pari se non superiore a quella che il 2 maggio 1999 partecipò al rito della sua beatificazione.

Perché tanta devozione per questo san Francesco del Sud? Padre Raniero Cantalamessa lo spiega così: "Se tutto il mondo corre dietro a Padre Pio – come un giorno correva dietro a Francesco d’Assisi - è perché intuisce vagamente che non sarà la tecnica con tutte le sue risorse, né la scienza con tutte le sue promesse a salvarci, ma solo la santità. Che è poi come dire l’amore".

Maria Di Lorenzo

http://www.sanpaolo.org/madre03/0204md/images/0204m21b.jpg Padre Pio bacia la statua della Madonna di Fatima.

Fonte: Madre di Dio, 2002, fasc. n. 4 (http://www.sanpaolo.org/madre03/0204md/0204md19.htm)

Augustinus
22-09-07, 20:33
ARRIVA LA MADONNA DI FATIMA

Il 5 agosto del 1959 è una di quelle date fatidiche che rientrano negli avvenimenti più cari ella vita di Padre Pio. Arriva finalmente a S.Giovanni Rotondo, la statua della Madonna di Fatima che viene portata in elicottero in tutti i capoluoghi di provincia. Per S.Giovanni Rotondo viene fatta un’eccezione.

Preparata da una serie di brevi catechesi svolte proprio da Padre Pio ammalato, la visita si rivela carica di suggestione oltre che di affetto verso la Madonna.

Durante la mattinata del 6 agosto il Padre può scendere in chiesa, soffermandosi più volte, seduto perché sfinito e seriamente malato, dinanzi all’immagine della Madonna di Fatima. E, quale gesto affettuoso di tenerezza filiale offre, al bianco simulacro di Maria, la corona del rosario. E’ il momento topico della visita del simulacro della Madonna a S.Giovanni. La statua viene abbassata fino al viso del Padre che finalmente la può baciare teneramente. E’ lo stesso uomo, lo stesso innamorato di Maria, il sacerdote, che quarantaquattro anni prima, scrivendo a padre Agostino aveva così espresso i suoi teneri sentimenti verso l’Immacolata:"Vorrei avere una voce si forte per invitare i peccatori di tutto il mondo ad amare la Madonna. Ma poiché ciò non è in mio potere, ho pregato, e pregherò il mio angiolino a compiere per me questo ufficio"(a Padre Agostino, il 1° maggio 1912, Epistolario pag. 277).

Tra le 14 o 15 del pomeriggio, l’elicottero con la statua della Madonna si alza in volo dalla terrazza della Casa Sollievo della sofferenza. Davanti a Padre Pio che si trova affacciato alla finestra del coro della Chiesa, l’elicottero compie tre giri attorno alla piazza gremita di fedeli. Poi s’allontana verso le Terre di Sicilia.

A questo punto, con gli occhi inumiditi dalla commozione, padre Pio rivolge a Maria un breve lamento intriso di abbandono filiale:"Madonna, Mamma mia, sei entrata in Italia e mi sono ammalato; ora te ne vai e mi lasci ancora malato" (Raffaele da S.Elia a Pianisi, ms. c. ff. 112-114. Cf Diario p. 187; G. CURCI, l’Innamorato della Madonna, o.c., pp. 46-47)

In questo stesso istante Padre Pio avverte come un brivido scorrere per tutta la persona e guarisce miracolosamente dal male che i medici gli avevano diagnosticato: un tuore alla pleura.

E’ lo stesso Padre Agostino, amico e direttore spirituale di Padre Pio fin dagli anni di seminario a confermare la guarigione immediata del frate stigmatizzato: "In un momento il Padre si sentì come una forza misteriosa nel suo corpo e disse ai confratelli: Sono guarito!"(Padre Agostino da S.Marco in Lamis, Diario, p.240) per la visita di Nostra Signora di Fatima a S.Giovanni Rotondo cfr. Fernando da Riese Pio X, Padre Pio da Pietrelcina, Crocifisso senza croce, Ed. omonime, pag. 424-425)

Per dare completezza alla narrazione di quanto avvenuto, bisogna riportare la testimonianza del dottor Giuseppe Sala, il quale precisa che "in quel tempo, il Padre era già clinicamente guarito dalla pleurite essudativa; si prevedeva una convalescenza, che si sarebbe potuta protrarre per mesi e mesi, salvo complicazioni, ignorandone l’esito e obbligando il paziente a sospendere la consueta attività. Il dott. Sala riconosce che "padre Pio si riprese in modo inaspettato e con la terapia predisposta dai medici" (Lettera del dott. Giuseppe Sala, S. Giovanni Rotondo 24 settembre 1971, ms, in APG, ff. , in Fernando da Riese Pio X, Padre Pio da Pietrelcina, Crocifisso senza croce, ed omonime, pag.426).

"Un gruppo di medici ha l’occasione di fare visita a Padre Pio e rendersi pienamente consapevole di una guarigione istantanea e rapida, dallo stesso Padre Pio attribuita alla Madonna quando afferma con convinzione:" la Madonna è venuta qui, perché voleva guarire Padre Pio".

FONTE (http://www.donatocalabrese.it/padrepio/fatima.htm)

Augustinus
22-09-07, 20:40
Come 48 anni fa (EDITORIALE)

di fr. Francesco Colacelli

La prima “visita” della Madonna di Fatima a San Giovanni Rotondo

È stato padre Gabriele Amorth, oggi famoso esorcista, sostenuto dal card. Giacomo Lercaro, ad organizzare la storica “peregrinatio” del 1959, che si concluse il 13 settembre a Catania per l’atto di consacrazione dell’Italia al cuore immacolato di Maria, durante il Congresso Eucaristico nazionale. È stato lo stesso padre Amorth, estimatore di Padre Pio, a «fare in modo che la statua sostasse anche per una giornata a San Giovanni Rotondo». Lo rivela il sacerdote paolino in un articolo pubblicato sul periodico “Madre di Dio”.

La statua giunge in paese il 5 agosto. Padre Pio, all’epoca e già da diversi mesi, è fiaccato da «un focolaio bronco-pneumonico con una pleurite siero emorragica». La diagnosi è del suo medico curante, il dott. Sala. Così, mentre il simulacro della Vergine fa il suo ingresso solenne nella chiesa del convento, il Cappuccino stigmatizzato è a letto, in preghiera, impossibilitato ad alzarsi. Ma il giorno dopo, verso le tredici, poco prima che la Madonna sia spostata a Casa Sollievo, viene trasportato con molta cautela nella vecchia sacrestia. Abbassano la statua fino al suo viso e lui «commosso e con le lacrime agli occhi la bacia affettuosamente e mette un rosario da lui benedetto nelle sue mani; poi si riporta su perché stanco e per il timore di qualche collasso».

È il ricordo di uno dei testimoni oculari di quel incontro, padre Raffaele da Sant’Elia a Pianisi. Lo stesso narratore completa racconto con l’episodio più importante. Dopo aver saputo che la Vergine di Fatima ha completato il giro in tutti i reparti dell’Ospedale, Padre Pio esprime «il desiderio di volerla salutare ancora» prima della partenza. E viene nuovamente accontentato. Lo trasportano, sempre su una sedia, «nel coro della nuova chiesa, e si affaccia all’ultima finestra a destra di chi guarda la chiesa dal piazzale… l’elicottero si solleva; prima però di prendere la rotta designata, fa tre giri sul convento e chiesa per salutare Padre Pio. Egli, al vedere l’elicottero che si muove con su la Madonna, tutto commosso, con fede e lacrimante, dice: “Madonna mia, Mamma mia, sei entrata in Italia e mi sono ammalato; ora te ne vai e mi lasci ancora malato”. Detto questo, abbassa il capo, mentre un brivido lo scuote e pervade tutto. Padre Pio ha ricevuto la grazia e si sente bene. Il giorno dopo vuol celebrare in chiesa, ma quasi tutti lo sconsigliano. Intanto la sera, provvidenzialmente, arriva il prof. Gasbarrini, che lo visita minuziosamente, lo trova guarito clinicamente e dice ai padri presenti: “Padre Pio sta bene e domani può celebrare liberamente in chiesa”».

Fonte: Estratto da Voce di Padre Pio, 2007, fasc. n. 9, p. 3 (http://www.vocedipadrepio.com/rivista_record_long.php?Rif=217)

Augustinus
22-09-07, 21:14
http://img99.imageshack.us/img99/2871/2652ady7.jpg http://santiebeati.it/immagini/Original/71750/71750AR.JPG

Augustinus
25-09-07, 09:05
Padre Pio e il Concilio

Padre Pio era un modello di rispetto e di sottomissione verso i suoi superiori religiosi ed ecclesiastici, specialmente quando era perseguitato. Malgrado ciò, non potè restare silenzioso davanti alle deviazioni che erano funeste alla Chiesa. Prima della fine del Concilio, nel febbraio 1965, qualcuno gli annunciò che presto si sarebbe celebrata la Messa secondo il nuovo rito, ad experimentum, in lingua volgare, rito che era stato composto da una commissione liturgica conciliare al fine di rispondere alle ispirazioni dell'uomo moderno. Padre Pio scrisse immediatamente a Paolo VI, prima ancora di avere visto il testo, per chiedergli di essere dispensato da questa esperienza liturgica e di potere continuare a celebrare la Messa di San Pio V. Quando il Cardinale Bacci venne a visitarlo per portargli l'autorizzazione richiesta, Padre Pio si lasciò sfuggire un lamento in presenza del messaggero del papa: «Per pietà, mettete fine rapidamente al Concilio» . Quello stesso anno, in mezzo all'euforia conciliare che prometteva una nuova primavera della Chiesa, egli confidò ad uno dei suoi figli spirituali: «In questo tempo di tenebre, preghiamo. Facciamo penitenza per gli eletti». Altre scene della vita del Padre sono molto significative; ad esempio, la sua reazione all'aggiornamento degli ordini religiosi voluta dal Vaticano II. Le seguenti citazioni provengono da un libro che ha avuto l'imprimatur: «Nel 1966, il Padre Generale dei Francescani venne a Roma un po' prima del capitolo speciale che doveva trattare delle costituzioni, al fine di chiedere le sue preghiere e benedizioni a Padre Pio. Incontrò Padre Pio nel chiostro. "Padre, sono venuto per raccomandare alle vostre preghiere il capitolo speciale per le nuove costituzioni....". Aveva appena pronunciato le parole "capitolo speciale" e "nuovi costituzioni" che Padre Pio fece un gesto violento ed esclamò: "Tutto ciò è solamente un nonsenso distruttore". "Ma, Padre, dopo tutto, bisogna tenere conto delle giovani generazioni... i giovani si evolvono secondo le loro mode... ci sono dei bisogni, delle nuove richieste....". "La sola cosa che manca, disse il Padre, sono l'anima e il cuore, sono tutto, intelligenza e amore". E partì per la sua cella, si rigirò e disse, puntando il suo dito: "Non dobbiamo snaturarci, non dobbiamo snaturarci! Al giudizio del Signore, San Francesco non ci riceverà come suoi figli"! Un anno dopo, la stessa scena si ripetè all'epoca dell'aggiornamento dei cappuccini. Un giorno, alcuni colleghi discutevano col definitore generale, il consigliere vicino al provinciale o del generale di un ordine religioso, i problemi dell'ordine, quando Padre Pio, assumendo un atteggiamento scandalizzato, esclamò, con un sguardo severo nei suoi occhi: «Che cosa volete a Roma? Che cosa intrallazzate? Volete cambiare anche la regola di San Francesco»? Il definitore replicò: «Padre, si vorrebbero proporre dei cambiamenti perché i giovani non vogliono più saperne della tonsura, dell'abito, dei piedi scalzi...». «Cacciateli! Cacciateli! Che cosa bisogna dire? Forse che fanno un favore a San Francesco prendendo l'abito e seguendo la sua regola di vita, o non è piuttosto San Francesco che offre loro questo grande dono?".

Fonte: Fr. Jean, OFM Cap., Lettre aux Amis de Saint François del Monastero di Morgon, febbraio 1999, fasc. n. 17. V. anche QUI (http://www.tradizione.biz/forum/viewtopic.php?t=3185&sid=2a0436790a65572f3581849acb9d6d31).

Augustinus
27-11-07, 08:24
Romania: ortodossi convertiti al cattolicesimo dopo un miracolo di padre Pio

La madre di un sacerdote rumeno guarisce da un tumore ai polmoni

PESCEANA, lunedì, 26 novembre 2007 (ZENIT.org).- Mentre in Italia si infiammava il dibattito sulle stigmate di padre Pio, in un villaggio della Romania veniva posta la prima pietra della prima chiesa dedicata al santo di Pietrelcina, spiega un articolo di Renzo Allegri inviato a ZENIT.

L’evento ha avuto luogo a Pesceana, nella regione della Valcea, nella Romania centro-meridionale, grazie a padre Victor Tudor, sacerdote rumeno fino ad alcuni anni fa ortodosso, ma che dopo essere stato testimone di un miracolo realizzato da Dio per intercessione del santo cappuccino è voluto entrare nella Chiesa cattolica, seguito da tutti i suoi parrocchiani.

La vicenda risale al 2002. A Lucrecia Tudor, madre di padre Victor, all’epoca settantunenne, era stato diagnosticato un tumore al polmone sinistro. I medici rumeni, dopo averla sottoposta a diversi esami clinici, le rivelarono che le restavano solo pochi mesi di vita.

Non si poteva nemmeno tentare un intervento chirurgico perché il tumore aveva prodotto metastasi. Padre Victor chiese quindi aiuto a suo fratello, Mariano Tudor, giovane e noto pittore rumeno, esperto in iconografia, che vive e lavora a Roma, nella speranza che conoscesse qualche medico italiano capace di compiere l’impossibile.

A questo punto, Mariano contattò uno dei chirurghi più famosi al mondo, che ha operato anche Bill Gates. “Faccia arrivare sua madre a Roma e tenterò di tutto per salvarla”, disse il professore.

Seguendo i consigli del chirurgo, Mariano portò sua madre a Roma. Tuttavia il medico, dopo aver esaminato i referti medici dei colleghi rumeni e compiuto esami più dettagliati, disse che un’operazione sarebbe stata ormai inutile. Si sarebbe potuto intervenire solo con dei farmaci per lenire i dolori che sarebbero divenuti lancinanti, soprattutto nella fase terminale.

Allora Mariano decise di tenere la madre con sé a Roma, mentre continuava a portarla negli ospedali per le visite. In quel periodo stava lavorando a un mosaico in una chiesa e, poiché la mamma non conosceva l’italiano, la portava con sè.

In un angolo della chiesa c’era una grande statua di padre Pio, che colpì tanto Lucrecia da spingerla a chiedere a suo figlio chi fosse. Mariano le raccontò brevemente la sua storia. Nei giorni successivi, sua madre cominciò a trascorre molto tempo seduta davanti alla statua, con cui parlava come se fosse una persona.

Dopo circa 15 giorni, Mariano portò la madre in ospedale per un controllo e i medici constatarono con stupore che il tumore era scomparso. La donna, ortodossa, aveva chiesto aiuto a padre Pio ed era stata esaudita.

“La guarigione prodigiosa di mia madre, compiuta da Padre Pio a favore di una donna ortodossa, mi colpì molto – ha raccontato padre Victor –. Cominciai a leggere la vita del santo italiano. Raccontai ai miei parrocchiani quanto era accaduto”.

“Tutti conoscevano mia madre e tutti sapevano che era andata in Italia per tentare un intervento chirurgico ma che era poi tornata a casa guarita senza che nessun medico l’avesse operata. Fu così che, nella mia parrocchia, si cominciò a conoscere e ad amare Padre Pio”, ha continuato.

“Leggevamo tutto quello che potevamo trovare su di lui. La sua santità ci conquistava. Intanto, anche altri ammalati della mia parrocchia ricevettero grazie straordinarie da padre Pio. Tra la mia gente si diffuse un grande entusiasmo e, a poco a poco, decidemmo di diventare cattolici per essere più vicini al Padre”.

Il passaggio dalla Chiesa ortodossa a quella cattolica ha richiesto un lungo iter giuridico e difficoltà di ogni tipo, spiega nel suo articolo Renzo Allegri, ma padre Victor e i suoi parrocchiani non si sono fermati davanti alle difficoltà.

“Con l’aiuto di padre Pio – racconta Allegri – hanno realizzato i loro progetti. E subito hanno iniziato a raccogliere i fondi necessari per la costruzione di una chiesa da dedicare a padre Pio”, le cui fondamenta sono state iniziate a maggio.

“I fondi sono costituiti dai risparmi di questa povera gente, e dall’aiuto di alcuni cattolici tedeschi che hanno conosciuto la nostra storia”, afferma padre Victor.

In occasione della posa della prima pietra, Sua Beatitudine Lucian Muresan, Arcivescovo Metropolita di Fagaras e Alba Julia dei Romeni, ovvero la massima autorità della Chiesa greco-cattolica in Romania, ha deciso di celebrare la cerimonia.

Fonte: Zenit, 26.11.2007 (http://www.zenit.org/article-12674?l=italian)

Augustinus
14-09-08, 11:37
Il racconto segreto della stimmatizzazione di padre Pio

«Ti associo alla mia Passione»: un dono di grazia per la «salute» dei fratelli

di Mirko Testa

ROMA, venerdì, 12 settembre 2008 (ZENIT.org).- Padre Pio da Pietrelcina ricevette le stimmate nel 1918 da Gesù Crocifisso che in una apparizione lo invitò a unirsi alla sua Passione per partecipare alla salvezza dei fratelli, e in particolare dei consacrati.

E' quanto apprendiamo ora con certezza grazie alla recente apertura, per volontà di Papa Benedetto XVI, degli archivi dell'ex Santo Uffizio fino al 1939 che custodiscono le rivelazioni segrete del cappuccino su fatti e fenomeni mai raccontati a nessuno.

A renderle note è un libro dal titolo Padre Pio sotto inchiesta. L'«autobiografia segreta», con prefazione di Vittorio Messori, introdotto e curato da don Francesco Castelli, storico della postulazione per la causa di beatificazione di Karol Wojtyla e docente di Storia della Chiesa moderna e contemporanea all'ISSR “R. Guardini” di Taranto.

http://www.ares.mi.it/img/copertine/big/castelli_padre_pio_sotto_inchiesta1.jpg

Sino a oggi sembrava, infatti, che padre Pio, per pudore o forse ritenendosi indegno degli straordinari carismi ricevuti, non avesse svelato mai a nessuno cosa avvenne il giorno della sua stimmatizzazione.

Un solo accenno al riguardo si trova in una lettera inviata al suo direttore spirituale, padre Benedetto da San Marco in Lamis, quando parla dell'apparizione di un «misterioso personaggio» senza però lasciar trapelare ulteriori dettagli.

Il volume, che riporta per la prima volta integralmente la relazione vergata da monsignor Raffaello Carlo Rossi, Vescovo di Volterra e Visitatore Apostolico inviato dal Sant'Uffizio per «inquisire» in segreto padre Pio chiarisce finalmente che in occasione della stimmatizzazione il Santo del Gargano ebbe un colloquio con il Gesù Crocifisso.

Una seconda fonte autobiografica di Padre Pio, prestata sotto giuramento, si va quindi ad affiancare al suo epistolario, fornendo le giuste chiavi di lettura per conoscere la personalità e la missione di «sacerdote associato alla Passione di Cristo» del frate cappuccino.

Chiamato a rispondere sul Vangelo, a brevissima distanza dall'avvenimento dei fenomeni mistici, padre Pio rivela per la prima volta l’identità di colui che lo ha stimmatizzato.

È il 15 giugno 1921, sono passate da poco le 17, e interrogato dal Vescovo padre Pio risponde così: «Il 20 Settembre 1918 dopo la celebrazione della Messa trattenendomi a fare il dovuto ringraziamento nel Coro tutt’ad un tratto fui preso da un forte tremore, poi subentrò la calma e vidi N. S. [Nostro Signore] in atteggiamento di chi sta in croce».

«Non mi ha colpito se avesse la Croce, lamentandosi della mala corrispondenza degli uomini, specie di coloro consacrati a Lui e più da lui favoriti».

«Di qui – continua il suo racconto – si manifestava che lui soffriva e che desiderava di associare delle anime alla sua Passione. M’invitava a compenetrarmi dei suoi dolori e a meditarli: nello stesso tempo occuparmi per la salute dei fratelli. In seguito a questo mi sentii pieno di compassione per i dolori del Signore e chiedevo a lui che cosa potevo fare».

«Udii questa voce: “Ti associo alla mia Passione”. E in seguito a questo, scomparsa la visione, sono entrato in me, mi son dato ragione e ho visto questi segni qui, dai quali gocciolava il sangue. Prima nulla avevo».

Padre Pio rivela dunque che la stimmmatizzazione non fu il risultato di una sua richiesta personale ma di un invito del Signore, che lamentandosi dell'ingratitudine degli uomini, in particolar modo dei consacrati, lo faceva destinatario di una missione, come culmine di un cammino di preparazione interiore e mistica.
Tra l'altro, spiega l'autore del libro, «il tema della cattiva corrispondenza degli uomini, in particolare di coloro che erano più favoriti da Dio, non è nuovo nelle rivelazioni private del cappuccino».

Intervistato da ZENIT, don Francesco Castelli ha detto che «un aspetto decisivo va rintracciato nella mancata richiesta delle stimmate da parte di padre Pio. Questo ci fa capire la libertà e l'umiltà del cappuccino che si rivela totalmente disinterrato a fare mostra delle ferite».

«L'umiltà di padre Pio traspare anche dalla sua reazione nel vedere, una volta tornato in sé, i segni della Passione impressi nella carne – ha sottolineato lo storico –. Infatti, nel colloquio con il Vescovo, una volta conclusasi la scena mistica, non ci ricama sopra».

Dai colloqui con padre Pio, dall'epistolario, dai testimoni interrogati da monsignor Rossi e persino dalla sua relazione traspare il fatto che padre Pio provasse dispiacere per i segni della Passione, che cercasse di nasconderli e che soffrisse nel doverli mostrare sotto l'incalzare delle richieste del Visitatore apostolico.

La ferita al costato e la sesta piaga del patibulum crucis

Il libro riporta poi le conclusioni di monsignor Rossi alla ricognizione sulle stimmate di padre Pio da lui effettuata personalmente, e di cui si aveva notizia solo in parte, che risulta apportatrice di grandi novità, specialmente per quanto concerne la morfologia della ferita sul costato e la presunta sesta piaga della spalla.

Nella sua relazione il Visitatore apostolico rivela che le ferite di padre Pio non andavano in suppurazione, non si chiudevano né si cicatrizzavano. Restavano inspiegabilmente aperte e sanguinati, nonostante il frate avesse smesso di spennellarle con la tintura di iodio per cercare di arrestare il sangue.

«La descrizione di monsignor Rossi riguardo la stimmata al costato – ha detto ancora don Castelli a ZENIT – è decisamente differente da quelle di chi lo ha preceduto e da coloro che lo hanno seguito. A lui non si presenta sotto forma di una croce capovolta oppure obliqua, ma come una “chiazza triangolare” e quindi dai contorni netti».

Nel verbale dell'esame, il Vescovo di Volterra, contrariamente a quanto rilevato dagli altri medici, sostiene che «non vi sono aperture, tagli e ferite» e che in tal caso «si può legittimamente supporre che il sangue esca per essudazione», cioè - spiega don Castelli - che si trattasse di «materiale sanguigno fuoriuscito per una forma di iper-permeabilità delle pareti vasali».

«Questo depone a favore della sua autenticità – ha spiegato lo storico –, perché l'acido fenico, che secondo alcuni sarebbe stato utilizzato da padre Pio per procurarsi le piaghe, una volta applicato finisce per consumare i tessuti infiammando le zone circostanti».

«Impossibile pensare che padre Pio fosse stato in grado di prodursi queste “ferite” dai margini netti per 60 anni e in modo costante», ha commentato don Castelli.

«Inoltre, dalle piaghe si sprigionava un profumo intenso di viola al posto dell'odore fetido causato il più delle volte dai processi degenerativi o dalla necrosi dei tessuti, oppure ancora dalla presenza di infezioni».

Altro elemento degno di rilievo, il fatto che padre Pio confessi apertamente di non portare altri segni visibili della Passione al di fuori di quelli alle mani, ai piedi e al costato, escludendo così l'esistenza di una piaga all'altezza della spalla dove Gesù portava la croce, di cui parla una preghiera attribuita a San Bernardo.

Prima d'ora, invece, ne era stata ipotizzata l'esistenza, specialmente sulla base della rilevazioni in proposito fatte dal Cardinale Andrzej Maria Deskur che in una intervista aveva raccontato di un incontro a San Giovanni Rotondo, nell'aprile del 1948, tra l'allora don Karol Wojtyla e il frate stimmatizzato.

Secondo don Castelli, «questa rivelazione fissa ora nel 1921 il termine prima del quale non si puo' risalire per attribuire a padre Pio l'esistenza di qualsiasi altro segno della Passione».

Fonte: Zenit, 12.9.2008 (http://www.zenit.org/article-15384?l=italian)

Augustinus
22-09-08, 20:21
Anniversario del "beato transito" di Padre Pio

"Un flusso di ricordi nella memoria e nel cuore..."

20.9.2006

Siamo giunti alla vigilia della Quinta Festa Liturgica di San Pio da Pietrelcina per celebrare il 38° Anniversario del Beato Transito. Il 22 settembre 1968, all’età di 81 anni, al termine della celebrazione della Santa Messa per la ricorrenza del cinquantenario del doloroso dono delle stimmate, Padre Pio venne colto da malore e durante la notte, alle ore 2.30 del 23 settembre, cessò di vivere con la corona del Rosario tra le mani e ripetendo “Gesù e Maria”. Con il dott. Giuseppe Gusso, Direttore Sanitario di Casa Sollievo della Sofferenza dal 1956 al 1994, ospite ai microfoni di Tele Radio Padre Pio,abbiamo potuto ripercorrere gli ultimi momenti, essendo egli presente al transito del frate stimmatizzato.

Ci troviamo nel giardino del Convento dei frati cappuccini. Quante volte ha avuto la possibilità di frequentare questi luoghi in compagnia di Padre Pio?
“Direi che ero un ospite abituale delle serate di Padre Pio. Quel po’ di tempo che Padre Pio dedicava, dopo la funzione serale, a un gruppetto di suoi figli spirituali era trascorso qui all’interno del giardino in una conversazione comune…in una conversazione che egli stesso animava. Questo riguarda un periodo di tempo che parte dall’inaugurazione dell’Ospedale, 5 maggio 1956, fino al giorno della sua morte”.

Vogliamo ripercorrere i momenti salienti di quel 22 settembre del 1968. come iniziò la sua giornata?
“Per la verità la giornata trascorse normalmente…tranne per la preoccupazione che noi medici avevamo per le condizioni di salute di Padre Pio che già da diversi giorni non stava bene. Le sue condizioni da qualche tempo erano deperite e soffriva in particolare modo di una sua vecchia malattia che riguardava proprio i bronchi, crisi di asma a cui andava soggetto. Quindi la giornata si presentava come una giornata ordinaria…quanto è successo dopo è stato per noi una cosa inaspettata e anche estremamente grave”.

Quando Padre Pio iniziò ad avvertire i primi sintomi di sofferenza, la sera del 22 settembre del 1968 lei si trovava a casa e cosa successe?
“Fui chiamato nel cuore della notte e quindi mi trovavo a casa in quel momento. Erano le ore 22.05 del giorno 23 settembre. Fui chiamato a telefono da una voce amica che riconobbi subito. Si trattava del dott. Sala, medico personale del Padre, che mi disse: Gusso vieni subito perché il Padre sta male, molto male. La cosa mi preoccupò molto. Non solo perché avevamo già constatato che le condizioni del Padre in quei ultimi giorni non erano buone ma perché mi impressionò il tono della voce del dott. Sala che mi disse più volte vieni subito.. In genere quando mi chiamava si limitava a dirmi: Il Padre sta male… Questa volta mi disse: Il Padre sta male, molto male… Subito mi precipitai al convento e salii immediatamente nella celletta del Padre. Voi capite che queste cose non si dicono senza emozioni. Ogni volta che ripenso a quegli ultimi minuti trascorsi con il Padre sono preso da una grande emozione… Entrato nella cella vidi il Padre seduto sulla sua poltrona, la stessa che egli usava regolarmente quando voleva riposarsi. Fui colpito immediatamente dal pallore del viso e dal respiro superficiale”.

In quel momento capi subito che la situazione stava precipitando e che le condizioni del Padre stavano peggiorando?
“Sì, mi resi immediatamente conto che le condizioni del Padre erano gravi. Mi fermai, per qualche istante, a parlare con il dott. Sala per ricevere ulteriori notizie… ma le condizioni del Padre già si manifestavano gravi… Il pallore del viso, la superficialità del respiro, il fatto che il Padre non apriva gli occhi…era come se fosse abbandonato sopra la sua seggiola… Una cosa mi colpì…Nella mano destra aveva la corona del Rosario che portava sempre e continuava a ripetere: Gesù e Maria. Resomi conto della situazione, corsi di nuovo in clinica per prendere un dispositivo per la respirazione assistita , tendo conto appunto della difficoltà del respiro del Padre. Il tempo di prendere questo dispositivo… e ritornai in convento. Salii di corsa nella cella di Padre Pio e cercammo di ossigenare meglio il respiro del Padre. Il tutto durò pochi minuti… perché si vedeva che il respiro andava sempre più difficile, diventava sempre più raro, il polso si faceva più piccolo e anche le labbra iniziavano ad avere un colorito cianotico. Il nostro intervento sembrava non dare risultati… In effetti,sempre seduto sulla poltrona, il Padre lentamente, ma progressivamente continuava ad avere un respiro più rallentato. Nel giro di pochi minuti venne meno…Si chiuse la sua giornata con la corona del Santo Rosario tra le mani e con il ripetere sempre più lentamente: Gesù e Maria. Con noi medici era presente il Padre Guardiano, alcuni suoi confratelli, padre Pellegrino che da tempo si prendeva cura di Padre Pio e anche alcuni suoi figli spirituali. Tutti si ritrovarono in ginocchio in profonda preghiera… Poi, noi medici, abbiamo sollevato il Padre e lo depositammo sul letto che era lì accanto. Questa è la mia testimonianza di quel triste 23 settembre…momenti di angoscia, tristezza e dolore che si svolsero con molta rapidità…”.

La notizia della morte di Padre Pio ben presto arrivò in tutto il Paese e arrivarono tantissime persone, fedeli, curiosi…Cosa ricorda del giorno del funerale di Padre Pio?
“Del giorno del funerale di Padre Pio ricordo questa grande affluenza di persone… mentre chi poteva, stava vicino alla bara esposta alla visione del pubblico in totale preghiera e raccoglimento. Rivivere ogni anno la celebrazione del Beato Transito del Padre rappresenta per me una giornata di grande dispiacere… Il tutto mi riporta continuamente al Padre e mi fa ripensare ai suoi insegnamenti indirizzati ai figli spirituali e alla sua Opera. E’ un flusso di ricordi nella memoria e nel cuore…”.

di Nina Serago

Augustinus
22-09-08, 20:22
Io amo i miei figli spirituali al pari dell’anima mia e più ancora. Li ho rigenerati a Gesù nel dolore e nell’amore. Posso dimenticare me stesso, ma non i miei figli spirituali, anzi assicuro che quando il Signore mi chiamerà, io gli dirò: “Signore, io resto alla porta del paradiso; Vi entro quando ho visto entrare l’ultimo dei miei figli” (Padre Pio)

robdealb91
22-09-08, 20:36
Padre Pio è uno die più meravigliosi Santi che Dio si è degnato di donare alla Sua Santa Chiesa....una delle prime figure che ho imparato a conoscere è stata Padre Pio....l'estate scorsa mi sono recato in Puglia in vacanza, e ho visitato anche San Giovanni Rotondo....una magnifica esperienza...ho visto ancora la grande tomba nera, senza vedere le spoglie del Santo....è un luogo pieno di pace, fede e speranza.....è senza dubbio una delle più belle storie...e ancor più bella poichè San Pio è patorno dei giovani.....spero tanto di tornare a San Giovanni, magari anche per ringraziarlo di una grazia che ho ricevuto per sua intercessione.....

robdealb91
22-09-08, 20:37
spero domani di riuscire a recarmi alla Messa per rendere meglio grazie a Dio e meglio pregare il Santo

robdealb91
22-09-08, 20:44
voglio suggerirvi due libri dedicati al Padre che ho avquistato l'anno scorso in Puglia, e che ho nella mia sezione spirituale della mia libreria...forse francesco e pierfrancesco li conosceranno bene, e magari li avranno pure....
sono entrambi id angelo giubelli....
http://www.santopiodapietrelcina.it/
"Padre Pio-Vita. Pensieri. Miracoli. Preghiere" Edizioni Tipografia San Michele-Monte Sant'Angelo, 5,16 euro, pp. 128
"Padre Pio - Buona giornata. Meditazioni per un anno" Edizioni Tipografia San Michele-Monte Sant'Angelo, pp. 159

robdealb91
22-09-08, 20:49
sul mio comodino, nel mio "angelo bello", ho pure un piccolo dittico del Santo, preso sempre a San Giovanni, con immagine su fondo dorato e frase "Ogni nuovo giorno è un giorno in più per amare, un giorno in più per sognare e un giorno in più per vivere"...nel mio portafoglio ho messo anche un'immaginetta del Santo, e ho molte immaginette e reliquie di lui...sì sì, San Pio lo riscrivo, San Pio è uno dei più meravigliosi doni del Padre e frutti dello Spirito che ci sono stati dati per mostrarci Gesù e Sua Madre....
Sancte Pie de Pietrelcina, ora pro nobis!
Sancte Pie de Pietrelcina, ora pro me peccatore Deum!

Augustinus
23-09-08, 16:49
Padre Crispino Di Flumeri

L’atteggiamento di Padre Pio di fronte alla morte

Anche, quest'anno, nella notte tra il 22 e 23 settembre, è stata tenuta nel nostro Santuario una veglia di preghiera, in occasione dell'11° anniversario della morte del venerato Padre Pio.
La veglia ha compreso una liturgia della Parola, la recita del Rosario meditato (misteri gloriosi) e la celebrazione della santa Messa, concelebrata da numerosi sacerdoti.
La concelebrazione è stata presieduta dal nostro Padre Provinciale, il Molto Reverendo Padre Crispino Di Flumeri, il quale ha pronunziato il discorso, che pubblichiamo nelle pp. 8-9.

La civiltà e la dignità di un popolo e di una persona si rivelano nell'atteggiamento verso la morte.
Nella nostra civiltà convulsa, dispersiva, spesso distruttiva, la morte è diventata discreta.
Una volta il morto riempiva la casa di gente; oggi, piú presto si fa partire il morto da casa, meglio è. Ma noi, questa notte, ci troviamo a riempire una casa, la casa di Dio, perché ricordiamo l'undicesimo anniversario di un morto, che non ha riempito casi di uomini, ma ha riempito e continua a far diventare stracolme le case di Dio.
Lo spettacolo di questa sera è il segno di una civiltà, che, anche se non ricca di mezzi, è ricca di spirito. E' la nostra civiltà di cristiani, che si stringe intorno a un morto, perché quel morto ancora parla, ancora è vivo: piú vivo che mai. Anche se com'è detto nella prima lettura, egli ha dovuto subire persecuzioni, ha dovuto sopportare l'attentato di morte, perché si rivelasse in lui l'aiuto del Signore.
Questa sera vorrei fare una riflessione sulla morte.
Un filosofo diceva che la vita è meditazione della morte. Questo filosofo si chiamava Platone. E i cristiani, con la loro sensibilità e apertura per ogni pensiero buono, hanno avvertito che c'era qualche cosa di cristiano nell'affermazione.
Un altro filosofo ha detto che la vita è una specie di sollecitudine per la morte. Anche questa affermazione, che può sembrare distruttiva, ha un suo fondamento cristiano. Una volta leggevamo la preparazione alla morte; e, allora, la vita veniva considerata come un'anticamera della morte. Ma poi è venuta quella civiltà che è stata definita da qualche sociologo come la civiltà del rifiuto della morte, la civiltà della morte innominabile, della morte, cioè, della quale non si deve parlare, perché la morte è diventata un tabú, anche se è una realtà quotidiana. Ma è la morte che si dà agli altri; è la morte che si infligge a chi ha fame, a chi vuole la libertà; è la morte che si dà con l'esercizio del potere. E le morti sono milioni. Tuttavia la morte rimane innominabile: non bisogna parlarne, perché bisogna affermare la vita.

L'atteggiamento di Padre Pio

Qual è stato l'atteggiamento di Padre Pio di fronte alla morte?
Una delle dimensioni spirituali piú spiccate in Padre Pio, e che dovrebbe essere studiata e approfondita, è questa dimensione, che egli stesso, in qualcuna delle sue lettere, chiama « l'attrattiva verso la morte ».
Non è uno spavento. Non è timore, per cui la morte è innominabile. Padre Pio parla di « attrattiva ».
Nella lettera del 28 giugno 1912 (cfr. Epist. I, p. 292 s.), egli parla di un « cieco desiderio », di una « cieca passione » verso la morte, e chiede scusa ai suoi confessori, ai suoi padri spirituali, perché sente questo oscuro bisogno di morire e ne domanda il perché.
Qualche volta esprime parole di rammarico contro la durezza e la crudeltà dei suoi direttori
spirituali, che pregano perché egli viva. Si sente come defraudato di un bisogno fondamentale della sua esistenza: il bisogno di morire.
Siamo molto lontani dall'atteggiamento nostro di oggi, che non è piú borghese o non borghese, ma che è diventato il segno caratteristico della nostra civiltà del benessere e dei consumi.
Qualche volta Padre Pio se la prende anche con Dio.
In una lettera, che non si può leggere senza commozione, egli si lamenta perché Dio lo trattiene ancora in vita, dopo avergli manifestato qualche tratto del suo volto bellissimo, del volto bellissimo del suo Figlio, che è sostanza del Padre.
Ecco spiegata, allora, la ragione del suo oscuro bisogno di morte. Non c'è nulla di psicoanalitico in lui; né c'è bisogno di invocare Freud, quasi si potesse parlare di istinto di morte in lui. No. E' il bisogno vitale dello spirito, di quello spirito che si manifesta anche a livello inconscio, ma che, poi, si apre e diventa intelligenza.
Padre Pio sente la nostalgia di Dio; ed egli stesso indica il motivo del « cieco desiderio » e della « cieca passione » di morte, che avvertiva profondamente. « La vita per me è diventata un deserto ».
Padre Pio si sentiva solo. Certamente la sua era una solitudine immensa; ma egli si sentiva solo. Si sentiva solo ed il mondo per lui era diventato un deserto, perché aveva intravisto alcuni segni del volto bellissimo di Cristo.
Nella lettera del 12 maggio 1914 (cfr. Epist. I, pp. 470 - 472), afferma che con la morte egli può vedere Dio ed essere posseduto da Dio.
In molte lettere, poi, si lamenta di non poter essere posseduto completamente dal Cristo, verso 1 quale pure si sente irresistibilmente attratto. Qualcosa in lui resiste: la miseria della tentazione, l'amarezza della malattia, il tormento interiore dell'ascesa verso Dio. Ma egli vuol essere posseduto da Dio completamente, senza residui. La morte gli offre questa garanzia.

La sete dei fratelli

Indubbiamente non è una novità questa concezione della morte come liberazione dall'esilio, come passaggio dal deserto del mondo, come bisogno di dissolversi per essere con Cristo. Padre Pio aveva capito bene, aveva assorbito e vissuto la teologia paolina della morte: « Cupio dissolvi et esse cum Christo ».
Ma accanto a questo desiderio è necessario mettere in lui la sete cocente per i fratelli: il bisogno di lavorare e di sacrificarsi per essi.
Il « sitio » del Cristo morente sulla Croce gli viene ricordato spesso dai suoi direttori di spirito, specie dal Padre Benedetto.
E Padre Pio si rassegna ed è rimasto nel mondo. E continua a rimanervi, perché la sua morte non è silenzio e tenebra, ma luce e gloria.
C'è, inoltre, una dimensione francescana in questo oscuro bisogno della morte, che Padre Pio avverte in sé. Certamente anch' egli, come San Francesco, può ripetere: « Tanto è il bene che mi aspetto che ogni pena mi è diletto », ma nella citata lettera del 28 giugno 1912 mi sembra di individuare qualche elemento nuovo.
Padre Pio desidera morire perché vuol essere libero, ma non libero dai pesi del corpo, che gli danno fastidio. Egli vuol essere libero dal corpo, perché vuol volare. Afferma: « Se potessi volare, vorrei parlare forte, a tutti vorrei parlare forte, a tutti vorrei gridare con quanta voce terrei in gola: amate Gesú che è degno di amore ». - Sono le parole di San Francesco: « L'amore non è amato. Amatelo! ».
Padre Pio sente l'oscuro bisogno della morte, perché solo in essa egli acquista la libertà di annunziare, di gridare a tutto il mondo: « Amate Gesú che è degno di amore ».
Direi che, questa notte, il suo sogno si è realizzato; meglio, continua a realizzarsi, perché è questo il senso della vita di Padre Pio: un grido disincarnato che ha assunto le dimensioni dello spirito. « Amate Gesú che è degno di amore ».
E noi con la nostra presenza, questa notte, rispondiamo: « sí ». - Di fronte a una tomba non possiamo mentire.

Fonte: Padre Crispino Di Flumeri, L'atteggiamento di Padre Pio di fronte alla morte, in Voce di Padre Pio, 1979, fasc. n. 11, pp. 8-9 (http://www.archiviopadrepio.it/database/upload1/1092/19791108.doc)

Augustinus
19-11-08, 16:19
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Holuxar
23-09-17, 19:52
23 settembre 2017: sabato delle Quattro tempora di Settembre (digiuno ed astinenza); Santa Tecla di Iconio, vergine e martire; San Lino, Papa e Martire; anniversario della morte terrena e nascita al Cielo di Padre Pio (23 settembre 1968)…




http://www.agerecontra.it/public/press40/wp-content/uploads/2016/02/padre-pio.jpg




http://www.sursumcorda.cloud/
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"Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Eterno Padre, intendo onorare san Lino Papa e Martire [e santa Tecla protomartire delle donne], e Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi avete loro elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima, per i meriti di questi santi, ed a loro affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Lino Papa e Martire [e santa Tecla protomartire delle donne] possano essere miei avvocati e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia."





Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
http://www.SaintAmedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?hc_ref
“23 Septembre : Saint Lin, Pape et martyr (Ier siècle).”
“23 Septembre : Sainte Thècle, Vierge et Première Martyre (Ier siècle).”


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San Lino - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-lino/)
http://www.sodalitium.biz/san-lino/
“23 settembre, San Lino, Papa e Martire (+23 settembre 76/79). E’ stato il primo successore di San Pietro.
“A Roma san Lino, Papa e Martire, il quale, per il primo dopo il beato Pietro Apostolo, governò la Chiesa Romana e, coronato col martirio, fu sepolto nel Vaticano, presso le stesso Apostolo”.”


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Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://radiospada.org/)
http://radiospada.org/
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
“23 settembre 2017.
Lino, papa, santo, nativo della Tuscia, 67-76. Il corpo fu ritrovato, nel 1615, durante gli scavi vicino alla confessione di S. Pietro in Vaticano.
M.R.: 23 settembre - A Roma san Lino, Papa e Martire, il quale, per il primo dopo il beato Pietro Apostolo, governò la Chiesa Romana, e, coronato col martirio, fu sepolto nel Vaticano, presso lo stesso Apostolo. [ Tratto dall'opera «Reliquie Insigni e "Corpi Santi" a Roma» di Giovanni Sicari ].”


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“23 settembre 2017: Santa Tecla, vergine e martire - sabato delle Quattro tempora di Settembre.”


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https://www.radiospada.org/2016/09/le-quattro-tempora-di-settembre/



"Oggi è l'anniversario della nascita al Cielo di Padre Pio (23 settembre 1968). Vogliamo ricordarlo con una delle sue narrazioni riguardanti la devozione a San Giuseppe, invocando la sua preziosa intercessione presso il Patriarca."
***
"Chiunque ha incontrato Padre Pio e lo ha conosciuto ha subito il fascino della sua persona. Nella sua indole e nel suo fare c’era qualcosa di semplice e di sublime nello stesso tempo. Questa caratteristica costituiva la forza morale, che trascinava e affascinava. A volte, con la sola intonazione di voce riusciva ad essere severo, scherzoso, allegro, senza che fosse alterato il suo animo, che conservava sempre una amabile dolcezza [...].
Durante le conversazioni Padre Pio amava raccontare barzellette a sfondo religioso e fatterelli, che tenevano desta l’attenzione dei suoi interlocutori, specie quando usava il suo colorito dialetto napoletano.
Un giorno la conversazione cadde su come fosse facile diventare ufficiale dell’ordine dei Cavalieri (Padre Pio spesso scherzava sulle sue esperienze da militare, specialmente sul periodo in cui era stato falsamente accusato di diserzione). A proposito raccontò con gioia la seguente storia: «Un ufficiale dell’esercito, dopo aver trascorso un certo numero di anni nel Purgatorio, si presentò alla porta del Paradiso. San Pietro, vedutolo lo ammonì dicendo: “È troppo presto! Ci vogliono ancora mille anni!”. All’udire queste parole, l’ufficiale rispose con un sorrisetto malizioso: “Ma io ho una lettera di raccomandazione datami dal tuo collega san Giuseppe”. San Pietro lo vide strizzare l’occhio come se fosse stato già risolto il caso, quindi piuttosto seccato rispose: “Qui le raccomandazioni non hanno valore e della lettera di san Giuseppe non me ne importa proprio nulla!”. A questa risposta l’ufficiale capì che in quel posto la procedura era ben diversa da quella usata dagli uomini sulla terra, pertanto se ne tornò nel Purgatorio. Dopo qualche tempo san Giuseppe, a passeggio per il Purgatorio, incontrò il cavaliere, e stupito di trovarlo ancora in quel posto, gli chiese: “Ma come... sei ancora qui! Ho scritto per te una lettera al mio collega san Pietro, che fine ha fatto la lettera?”. L’ufficiale un po’ rammaricato e risentito rispose: “Mi dispiace per te, caro san Giuseppe, ma il tuo collega lassù dice che della tua lettera non sa che farsene”. San Giuseppe, sbalordito di essere così poco considerato nel Cielo, andò subito a chiedere spiegazione al Custode dell’ingresso del Paradiso. “Cos’è tutto questo?”, protestò il padre putativo di Gesù. “Tu accetti le raccomandazioni di sant’Antonio di Padova e di san Gennaro e poi rifiuti le mie! Spiegami il perché!”. San Pietro, non sapendo cosa rispondergli, gli dette una risposta evasiva: “È così che voglio io!”. C’era da arrabbiarsi contro la prepotenza di san Pietro. San Giuseppe, invece, si servì della sua autorità di capo famiglia e, volgendosi alla Madonna, le disse: “Maria, prendi il Bambino Gesù e andiamo via dal Paradiso!”».
La storiella fece ridere tutti, ma Padre Pio volle insegnare ai presenti che è un bene avere la devozione a san Giuseppe, patrono della buona morte, perché egli è potente in Paradiso.
{Padre Alessio Parente, Padre Pio e le anime del purgatorio, pp. 237-240}"


“In devoto ricordo di Padre Pio da Pietrelcina OFM Cap, nel quarantanovesimo anniversario della morte. (23 settembre 1968).”


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Amici di Fra Daniele ? In devozione di Fra Daniele (http://www.amicidifradaniele.it/sito/)
http://www.amicidifradaniele.it/sito/
CI SARA? UNA FALSA CHIESA ? Amici di Fra Daniele (http://www.amicidifradaniele.it/sito/ci-sara-una-falsa-chiesa/)
“CI SARA’ UNA FALSA CHIESA
LO DISSE PADRE PIO NEL 1960: «È SATANA CHE SI È INTRODOTTO NEL SENO DELLA CHIESA E, IN POCO TEMPO, VERRÀ A GOVERNARE UNA FALSA CHIESA»
L’autorevole testata cattolica online americana ‘OnePeterFive’ riprende un’intervista concessa nel 2011 da padre Gabriele Amorth al giornalista spagnolo José María Zavala – a noi già noto -, da divulgare solamente dopo la morte del famoso esorcista.
Padre Amorth frequentò Padre Pio da Pietrelcina per ventisei anni.
Alcune battute:
Dopo aver ricordato che la Consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria, con quella formula escogitata ‘in extremis’, fatta da Giovanni Paolo II il 25 marzo 1984 non è valida, anche perché avallata da una falsa lettera di Suor Lucia, l’intervista prosegue:
ZAVALA – “Mi perdoni se insisto sul Terzo Segreto di Fatima: Padre Pio, allora, lo riferiva alla perdita di fede all’interno della Chiesa?”
Padre Gabriele corruga la fronte e protende il mento. Sembra molto colpito.
P. GABRIELE – “Effettivamente. Un giorno Padre Pio mi ha detto molto dolorosamente: ‘Lo sai, Gabriele? È Satana che si è introdotto nel seno della Chiesa e, in poco tempo, verrà a governare una falsa Chiesa’.”
Z. – “Dio mio! Una specie di Anticristo! Quando lo ha profetizzato questo?”
P.G. – “Dev’essere stato intorno al 1960, poiché ero già un prete allora”.
Z. – “È stato per questo che Giovanni XXIII aveva un tale panico nel rendere pubblico il Terzo Segreto di Fatima, perché i fedeli non pensassero che fosse un antipapa o qualcosa del genere …?”
Padre Amorth sorride.
Z. – “Padre Pio le ha detto altro su catastrofi future: terremoti, inondazioni, guerre, epidemie, fame …? Ha fatto allusione alle stesse piaghe profetizzate nelle Sacre Scritture? ”
P.G. – “Nessuna cosa del genere gli importava, per quanto terrificanti si dimostrassero, tranne la grande apostasia all’interno della Chiesa. Questa è stata la questione che lo ha veramente tormentato e per cui ha pregato e ha offerto gran parte della sua sofferenza, crocifisso per amore”.
Z. – “Il Terzo Segreto di Fatima?”
P.G. – “Esattamente.”
Z. – “C’è un modo per evitare qualcosa di così terribile, padre Gabriele?”
P.G. – “C’è la speranza, ma è inutile se non è accompagnata da opere. Cominciamo consacrando la Russia al Cuore Immacolato di Maria, recitiamo il Santo Rosario, preghiamo e facciamo tutti penitenza …”
Chiusura dell’articolo:
Come con altri figli spirituali di Padre Pio – il dott. Ingo Dollinger (quello delle indiscrezioni attribuite a Ratzinger sul “cattivo Concilio” e la “cattiva Messa”) e don Luigi Villa – sembra che padre Pio stia ancora intercedendo per noi, operando in favore di coloro che ha incontrato e guidato quando era ancora in questo mondo. Sembra che faccia parte del suo carisma aiutarci in questi tempi difficili. Preghiamo allora Padre Pio di Pietrelcina e chiediamo la sua intercessione!
La fonte spagnola: http://www.larazon.es/cultura/el-secreto-mejor-guardado-de-fatima-jb14739440”
COSA AVVERREBBE QUALORA UN PAPA CADESSE IN ERESIA ? Amici di Fra Daniele (http://www.amicidifradaniele.it/sito/cosa-avverrebbe-qualora-un-papa-cadesse-in-eresia/)
L?ORAZIONE ORIGINALE DI PAPA LEONE XIII A SAN MICHELE: UNA PROFEZIA CIRCA LA FUTURA APOSTASIA A ROMA ? Amici di Fra Daniele (http://www.amicidifradaniele.it/sito/lorazione-originale-di-papa-leone-xiii-a-san-michele-una-profezia-circa-la-futura-apostasia-a-roma/)



“ULTIMA MESSA DI PADRE PIO - 22 SETTEMBRE 1968."
https://www.youtube.com/watch?v=jPufKgGUPsc
Il 20 settembre 1968 ricorreva il cinquantenario del doloroso dono delle stimmate. La domenica 22 Padre Pio, seduto su una sedia a rotelle, scese a dir Messa nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, gremita di fedeli. Il Superiore del convento volle la Messa solenne e cantata, ma Padre Pio non se la sentiva e lo si avvertì dal filo di voce sofferente durante la consacrazione del pane e del vino, dalla penosa difficoltà con cui riuscì a cantare il Padre Nostro. Al termine della Messa, quando provò ad alzarsi per impartire la benedizione ai fedeli, barcollò e poi s'afflosciò tra le braccia di padre Bill. Accorsero subito altri confratelli con la sedia a rotelle per accompagnarlo nella sua cella. Padre Pio passò tra la folla addolorata e sconvolta pronunciando flebilmente: "Figli miei, figli miei...". Nella cameretta venne disteso sul letto, mentre la notizia del malore si diffondeva rapidamente e tutti i suoi figli spirituali sparsi nel mondo cominciavano a pregare per lui. La notte andarono ad assisterlo dapprima padre Mariano e poi padre Pellegrino da S. Elia a Pianisi. Era disteso supino, ma non dormiva e chiedeva sempre più frequentemente l'orario. "Padre Pio, ma tenete qualche appuntamento?", chiese scherzoso il confratello che l'assisteva. A mezzanotte il vecchio frate chiamò padre Pellegrino per dirgli: "Guaglio', hai ditto 'a Messa?". Quello gli rispose che era ancora presto. "Vabbe', resta con me, figlio mio. Adesso è già domani, celebriamo insieme la Messa del Mattino". Poco dopo continuò: "Figlio mio, se oggi il Signore mi chiama chiedi perdono per me ai confratelli di tutti i fastidi che ho dato. E chiedi ai miei confratelli e ai figli spirituali una preghiera per l'anima mia". All'una volle alzarsi per sedersi sulla poltroncina, invece si diresse verso il terrazzino. Dopo cinque minuti tornò a sedersi con il rosario in mano. In breve il volto si fece pallido, le labbra cominciarono ad illividirsi. Frate Pellegrino, allarmato, lo rimise a letto e si mosse per chiedere aiuto, ma Padre Pio si oppose: "No, no, lascia stare, non svegliare nessuno". Poi il vecchio frate cominciò a tossire, il respiro si fece ansito e padre Pellegrino diede l'allarme: "Presto, Padre Pio sta male!". Arrivarono tutti, superiori, frati e medici. Gli vennero praticate due iniezioni e applicata la maschera ad ossigeno. "Gesù, Maria..", mormorò il venerabile Padre. Frate Paolo gli amministrò il sacramento dell'Estrema Unzione e alle due e mezzo di lunedì 23 settembre, si addormentò fra le braccia della Madre Celeste. Le stimmate, sofferenza e segni del Calvario, che per cinquant'anni lo avevano accompagnato ed avevano sanato migliaia di corpi e di anime, scomparvero prodigiosamente senza lasciare alcuna traccia.”



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"EFFEDIEFFEshop.com - Padre Pio Le verità nascoste
“Figlio mio, dopo morto sarò più vivo di prima„
Quest’opera su Padre Pio è scritta da un autentico “figlio” del frate stigmatizzato, uno degli ultimi ancora in vita, chiamato direttamente dal santo cappuccino alla figliolanza in giovane età, uno di coloro che, per provvidenza, ne hanno vissuto e vivono tutt’oggi con trepidazione la vicinanza spirituale.
La testimonianza di questo figlio ci trasporterà nelle pieghe soprannaturali della battaglia sacerdotale condotta da San Pio per 50 anni; una battaglia propriamente “finale”, oggi non ancora esauritasi, combattuta contro le tenebre del peccato e dell’errore.
Padre Pio, perfetto imitatore di Cristo, ebbe un unico scopo durante la sua esistenza: “vivere morendo”, per donare la vita a chi era morto nello spirito.
Finalmente, grazie a questo libro (che tenterà di spiegarci la grandissima missione affidata a Padre Pio) si possono risolvere due interrogativi inquietanti sulla vita del santo campano, la cui spiegazione è fonte di meraviglia per il nostro secolo senza fede:
1) in qual modo Gesù glorifica Padre Pio; 2) quale il preciso significato delle misteriose e confortanti parole-testamento, che Padre Pio, poche ore prima di morire, affidò in confessione al suo figlio spirituale Giovanni Bardazzi, il 22 settembre 1968: “Dopo morto sarò più vivo di prima”.
Il risultato del trasfondere un vicinanza spirituale vissuta con trepidazione all’interno di queste righe, è quello di non affastellare elenchi di miracoli, ma di riuscire a far risaltare, trasmettendocela, l’assoluta coincidenza dell’uomo con Dio, nell’imitazione pressoché perfetta che l’anima di padre Pio – in cui gli angeli si riflettevano, stupendosi – manifestò con Nostro signore, in quella battaglia per le anime che consuma come fuoco.
Attraverso quest’opera, abbiamo il vivo desiderio di far giungere ai lettori qualcosa di veramente “trasformante”. La sua lettura chiama urgentemente la preghiera, il ritorno alla sana pratica dell’Imitazione, e, facendoci meditare sulle conseguenze eterne delle nostre azioni, ci fa sorgere immediato un sentimento ardente di operare il bene, in un cammino di conversione continua.
Trattando con tanta familiarità di Padre Pio, mistico per eccellenza, non poteva dunque che essere un libro dal forte carattere soprannaturale.
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RECENSIONE
[….] «… un documento fondamentale su frasi, parole e pensieri espressi dal Santo di Pietrelcina riportati con incredibile fedeltà da ‘La Spada’. Tanto da fornire un prezioso e ricco compendio di ciò che Egli veramente ebbe a dire verbalmente o lasciò desumere nelle giuste interpretazioni oggettive. Non parole “raffazzonate”, come invece quelle riportate da improvvisati commentatori dei loro stessi incontri, avuti solo con confratelli di Padre Pio, che spesso e volentieri hanno riferito parole e frasi (spesso anche esagerate), non conformi al vero pensiero del Padre, e poi raccolte, “a loro piacimento” da interposte persone …».
(Enrico Malatesta, studioso di Storia della Chiesa, autorevole scrittore di molti libri di “giornalismo d’inchiesta” ed uno dei più rinomati biografi della vita e delle opere di San Pio da Pietrelcina)
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♦ Il testo contiene numerose foto di padre Pio, alcune anche inedite, provenienti dall'archivio personale dell’autore. È realizzato in formato grande e tutte le pagine sono su carta patinata per renderlo ancora più pregevole

(con introduzione di don Gabriele Amorth e don Curzio Nitoglia)

Gedeone La Spada è lo “pseudonymum” di uno degli ultimi testimoni di Padre Pio. Uno degli ultimi figli spirituali viventi, accettati e benedetti personalmente dal santo cappuccino. Uno di coloro che, per provvidenza, ne hanno vissuto e vivono con trepidazione la vicinanza spirituale. Quando da bambino, ad appena sei anni, incontrò per la prima volta P. Pio, si sentì preannunziare: “Ritornerai e porterai con te tanti altri giovani”. Più tardi P. Pio lo accettò come figlio spirituale: “Sì, ora lo puoi”. E così ha fondato un Gruppo di preghiera con giovani di nazionalità diverse. Il Padre benedicendoli li chiamava bonariamente “fracassoni”.
• Presentazione su EFFEDIEFFE.com"


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“Pubblichiamo questo articolo con l’intento di prestargli la massima diffusione. Ai nostri lettori ricordiamo che ‘Gedeone La Spada’, autore dell’ultimo libro edito da EFFEDIEFFE: “Padre Pio — Le verità nascoste”, è uno dei pochissimi e veraci figli spirituali di Padre Pio tuttora in vita. Questo fatto è di grande importanza; anzitutto perché ormai i figli spirituali autentici del santo frate si contano sulle dita di una mano; in secondo luogo perché in questi decenni su Padre Pio sono state scritte tante inesattezze e si è praticata moltissima speculazione, confondendo le testimonianze e distorcendo la reale figura del santo frate.”
“Il cuore di Padre Pio oggi GEDEONE LA SPADA."


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PADRE PIO, PREGA PER NOI!
Luca, Sursum Corda!

Holuxar
21-09-18, 01:11
20 SETTEMBRE 2018: VIGILIA di San Matteo apostolo, Centenario dell’impressione delle Stimmate di Padre Pio (20 settembre 1918); SANT’EUSTACHIO E COMPAGNI, MARTIRI…

Anniversario anche della Breccia di Porta Pia del 20 settembre 1870...
Siano anatemizzati gli autori della breccia di Porta Pia ed i loro vecchi e nuovi simpatizzanti: anti-cattolici di ogni tendenza (settari atei, agnostici, massoni, protestanti, giudei ed i loro più infami collaborazionisti, gli usurpatori neo-modernisti costituiti dai vertici vaticano-secondisti) nemici esterni od interni dell'Unica Vera Chiesa fondata da NSGC: Una, Santa, Cattolica ed Apostolica, fuori dalla quale non v'è salvezza!!
Il cosiddetto potere temporale dei Papi serviva alla Chiesa Cattolica proprio per garantirle l’indipendenza politica e permetterle di esercitare liberamente e meglio anche la parte spirituale!!
Senza uno stato proprio ove esercitare l’indipendenza politica, la Chiesa viene resa schiava dell’assolutismo di questo o quello potere statale e statalista del tiranno accentratore di turno che cerca di piegarla ai suoi interessi e di usarla come strumento.
Tutti i Papi, fino a Pio XII incluso, hanno sempre difeso e riconosciuto tale necessità storica del cosiddetto potere temporale; anche se gli ultimi tra loro si rendevano realisticamente conto che ormai, dopo il 20 settembre 1870, non era più possibile tornare indietro a causa dei rapporti di forza a svantaggio del Cattolicesimo, si mantenevano fermamente fedeli a tale dottrina in linea di principio!!
Chi nega il c.d. potere temporale dei Papi e difende il c.d stato laico, di fatto ateo ed a-cattolico, contraddice implicitamente ed indirettamente anche la dottrina della Regalità sociale di Cristo...
La Santa Sede alla fine cosa ci ha guadagnato scusate?! Quella che doveva essere una sconfitta, si è parzialmente risolta in una soluzione accettabile a favore della Chiesa, pur con tanti compromessi pratici, solo grazie ai Patti Lateranensi successivi...
Ma poi siamo tornati come prima o persino peggio a causa della DC e del CV2, con "leggi" abortiste, divorziste, ecc. imposte dal malgoverno laicista e "benedette" o comunque tollerate volentieri dai suoi complici in Vaticano.
Purtroppo è evidente (chiedo scusa per i giudizi drastici ed i toni accesi a chi non condivide e potrebbe scandalizzarsi, mi spiace se esprimo e ribadisco la mia personale posizione "sedevacantista" che sono tenuto a tenere in coscienza...) che tutto è cambiato negli ultimi 60 decenni a causa del conciliabolo V2; è solo la “nuova chiesa” fasulla e contraffatta dei “papi” impostori ed usurpatori da “Giovanni XXIII” a “Paolo VI” in poi (artefici della breccia di San Pietro, in quanto occupanti illegittimi della Sede petrina!!) che ha riconosciuto – ripetendo gli slogan della massoneria, della quale la setta ereticale del “Novus Ordo” è una succursale - la presunta utilità di essersi liberata del c.d. fardello del potere temporale e festeggia tale evento nefasto come se fosse stato un beneficio (sic) per il Cattolicesimo; quest’anno saranno i 60 anni dalla morte di Pio XII, l'ultimo vero Papa…

Viva lo Stato Pontificio, Viva Pio IX, Viva l’ultimo Papa-Re e tutti i veri e legittimi Papi fino a Pio XII in attesa di una futura e piena restaurazione in atto del Papato Romano!!!



«20 SETTEMBRE SANT' EUSTACHIO E COMPAGNI, MARTIRI.»
Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico - 20 settembre. Sant'Eustachio e Compagni, martiri (http://www.unavoce-ve.it/pg-20set.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-20set.htm

«21 SETTEMBRE SAN MATTEO, APOSTOLO ED EVANGELISTA.»
Guéranger, L'anno liturgico - San Matteo, Apostolo ed Evangelista (-http://www.unavoce-ve.it/pg-21set.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-21set.htm





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«Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
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"SANT'EUSTACHIO E COMPAGNI
Martiri.
Doppio.
Paramenti rossi.
http://www.unavoce-ve.it/pg-20set.htm
«La leggenda, scrive il Card. Schuster (Liber Sacramentorum, Vol. VIII, p. 261), ha deformato assai stranamente questo celebre vescovo d'Antiochia, le cui lodi furono già intessute da san Giovanni Crisostomo e da Severo, ed il culto del quale, al dir di Prudenzio, nel secolo IV era divenuto popolarissimo anche in Occidente. Eustachio, o meglio Eustazio, morì in esilio a Traianopoli in Tracia; ma nel 484, il vescovo Calandione ne fece ricondurre le ossa ad Antiochia.
Un altro Santo di questo nome viene ricordato nel Geronimiano il 16 luglio; e finalmente un terzo, che fa parte d'un gruppo di Martiri così detti di Sebaste, venerati in Roma il 13 dicembre.
Tra questi vari Martiri è intervenuta non poca confusione: e il forte vescovo d'Antiochia finì per divenire attraverso la leggenda, valoroso capitano e buon padre di famiglia, con moglie e figli, anch'essi Martiri entro un toro infocato».
Eustachio, che da pagano si chiamava Placido, fu un soldato Romano martirizzato assieme alla sua famiglia - la moglie Teopista e i figli Teopisto e Agapio - al tempo dell’Imperatore Adriano. Furono arsi all’interno di un bue di bronzo arroventato. Secondo la tradizione la sua conversione avvenne a caccia: inseguiva un cervo di rara bellezza e grandezza e quando questo si fermò sopra una rupe e si volse verso di lui, aveva tra le corna una croce luminosa e sopra la figura di Cristo che gli disse: “Placido perché mi perseguiti? Io sono Gesù che tu onori senza sapere”. Sant'Eustachio è uno dei quattordici Santi Ausiliatori.
• Eustachio, nominato anche Placido, celebre fra i Romani per nascita, ricchezze e gloria militare, meritò, sotto l'imperatore Traiano, il titolo di maestro della milizia. Esercitandosi un giorno a caccia e inseguendo un cervo di straordinaria grandezza che fuggiva, fermatosi all'improvviso l'animale, egli vide fra le sue corna un'immagine grandiosa e splendente di Cristo Signore confitto in croce. Sentendosi incitato da questa voce alla preda della vita immortale, diede il nome alla milizia cristiana insieme colla sposa Teopista e i due piccoli figli Agapito e Teopisto.
Ritornato bentosto, come gli aveva ordinato il Signore, sul posto della visione avuta, sentì predirsi da lui quanto avrebbe dovuto soffrire quindinnanzi per la sua gloria. Poco dopo sostenne con pazienza ammirabile incredibili calamità sì da essere ridotto in breve tempo alla più squallida miseria. Costretto a fuggire di nascosto, con strazio si vide miseramente rapire nel viaggio prima la moglie, e poi anche i figli. Oppresso da tante prove, dimorò per lungo tempo nascosto in una lontana regione, finché confortato da una voce celeste e richiamato da Traiano per una nuova guerra, fu di nuovo messo a capo delle truppe.
In quella spedizione ricuperati inaspettatamente i figli insieme colla moglie, entrò in Roma vincitore tra le acclamazioni di tutti. Ma di lì a poco ricevuto ordine di sacrificare ai falsi dèi per la riportata vittoria, si rifiutò energicamente. Dopo essersi cercato invano con vari mezzi di fargli rinnegare la fede di Cristo, venne esposto colla moglie e coi figli ai leoni. Ma questi si mantennero mansueti, onde l'imperatore irritato, fece rinchiudere quelli in un toro di bronzo arroventato, donde, terminando il martirio al canto delle divine lodi, se ne volarono alla felicità eterna il 20 di Settembre. I loro corpi sepolti religiosamente dai fedeli, vennero poi ritrovati intatti e trasferiti nella chiesa eretta sotto il loro nome.
SANTA MESSA
• Omelia di sant'Ambrogio vescovo.
Libro 5 su Luca, cap. 6, dopo l'inizio.
Fate bene attenzione a tutto, al modo in cui sale con i discepoli e discende alle folle. In che modo infatti la folla poteva vedere Cristo se non in basso? Non lo segue sulle altezze, non sale ai vertici. Pertanto dove discende, trova gli infermi: sulle altezze infatti non ci possono essere infermi. Indi anche Matteo insegna che i debilitati furono sanati nei luoghi inferiori. Prima difatti va sanato ciascuno in modo che possa ascendere al monte pian piano con le forze che crescono; e quindi sana ciascuno nei luoghi inferiori, cioè, li richiama dalla lussuria, rimuove il danno della cecità. È sceso alle nostre ferite: affinché, con un certo uso ed abbondanza della sua natura, ci faccia essere compartecipi del regno dei cieli.
Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio. San Luca pose soltanto quattro beatitudini del Signore, mentre san Matteo otto: ma in quelle otto ci stanno queste quattro, ed in queste quattro quelle otto. Questi infatti ha come abbracciato le quattro virtù cardinali: quello in quelle otto ha rivelato un numero mistico. Infatti molti Salmi hanno l'iscrizione "per l'ottava": e ricevi ordine di metterti in grado di partecipare in qualche modo a queste otto beatitudini. Come infatti l'ottava è la perfezione della nostra speranza, così l'ottava è la somma delle virtù.
Ma prima guardiamo a quelle che sono più grandi. Beati, disse, i poveri, perché vostro è il regno di Dio. Entrambi gli evangelisti posero questa beatitudine. Infatti è la prima in ordine, è una madre e la generazione delle virtù: poiché chi avrà disprezzato le cose del mondo, egli meriterà la vita eterna: né può alcuno meritare il regno dei cieli, che, oppresso dal desiderio del mondo, non ha la capacità di emergere."
https://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/09/santeustachio-e-compagni-martiri.html?m=1
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«NOVENA IN PREPARAZIONE DELLA FESTA DELLA DEDICAZIONE DI SAN MICHELE ARCANGELO, PATRONO DELLA CITTÀ E DEL REGNO DI NAPOLI. (20 - 28 Settembre).
℣. Deus, ☩ in adiutorium meum intende.
℞. Domine, ad adiuvandum me festina.
Gloria Patri.
[℣. Provvedi, ☩ o Dio, al mio soccorso.
℞. Signore, affrettati ad aiutarmi.
Gloria al Padre.]
Primo giorno.
Gloriosissimo arcangelo San Michele, che pieno di fede, di umiltà, di riconoscenza, d'amore, lungi dall'aderire alle suggestioni del ribelle Lucifero, o di intimidirvi alla vista degl'innumerabili suoi seguaci, sorgeste anzi pel primo contro di lui, ed animando alla difesa della causa di Dio tutto il restante della Corte celeste, ne riportaste la più completa vittoria, ottenetemi, vi prego, la grazia di scoprire tutte le insidie, e resistere a tutti gli assalti di questi angeli delle tenebre, affinché, trionfando a vostra imitazione dei loro sforzi, meriti di risplendere un giorno sopra quei seggi di gloria da cui furono essi precipitati per non risalirvi mai più.
Gloria Patri.
℣. Ora pro nobis, sancte Michaël Archangele.
℞. Ut digni efficiamur promissionibus Christi.
Oremus.
Da nobis, omnipotens Deus, beati Michaëlis Archangeli honore ad summa proficere; ut cujus in terris gloriam prædicamus, ejus quoque precibus adjuvemur in cœlis.
Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum.
℞. Amen.
[℣. Prega per noi, o San Michele Arcangelo.
℞. Affinché siam fatti degni delle promesse di Cristo.
Preghiamo.
Concedi a noi, Onnipotente Dio, di progredire alle cose somme in onore di San Michele Arcangelo; come noi predichiamo la sua gloria in terra, noi siamo sostenuti anche dalle sue preci in cielo.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
℞. Amen.]
Giaculatoria a San Michele Arcangelo.
O glorioso, o forte
Arcangiol San Michele,
Siatemi in vita e in morte
Proteggitor fedele. »
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«VIGILIA DI SAN MATTEO
Apostolo ed Evangelista.
Paramenti violacei.
Galileo di nascita, Matteo prima della conversione, si chiamava Levi ed era pubblicano. Questa professione, che consisteva nell'esigere le imposte per i Romani, era molto odiosa ai Giudei, ai quali ricordava la loro sudditanza. Generalmente duro ed avaro, il pubblicano era considerato dai Farisei come il tipo del peccatore. Così la Chiesa fa risaltare la parte di Gesù come medico delle anime, che egli chiamava alla penitenza (Vangelo).
SANTA MESSA
• Omelia di sant'Ambrogio Vescovo.
Libro 5 Commento al cap. 5 di Luca dopo il principio.
Tutto è misterioso in questa vocazione del pubblicano, che Gesù invita a seguirlo non tanto col moto del corpo, quanto col movimento dell'anima. Così costui, la cui avarizia e durezza facevano per l'innanzi volgere a proprio profitto il salario dei mercenari, la fatica e il pericolo dei marinai, chiamato con una parola, abbandonò i propri beni, lui, che rubava i beni altrui; e lasciando quel miserabile banco, cammina col passo fermo della volontà al seguito del Signore. E gli prepara ancora un gran banchetto; perché chi riceve Cristo nella casa del suo cuore, si nutre di quanto v'ha di più delicato e si sazia pienamente di delizie.
P.S. La commemorazione della Vigilia di san Matteo, Apostolo ed Evangelista, è già presente nel link della Santa Messa di sant'Eustachio e Compagni, Martiri.»
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Sant'Eustachio - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/santeustachio/)
http://www.sodalitium.biz/santeustachio/
«20 settembre, Sant’Eustachio Martire.
“A Roma la passione dei santi Martiri Eustachio e Teopista sua moglie, coi due figli Agapito e Teopisto, i quali, sotto l’imperatore Adriano, condannati alle fiere, ma per divino aiuto rimasti illesi, da ultimo, chiusi in un bue di bronzo infuocato, compirono il martirio”.
“Le nostre prove, o Martiri, in confronto alle vostre sono trascurabili! Otteneteci di non ingannare la fiducia del Signore, quando ci chiama a soffrire per lui in questo mondo. La gloria del cielo vale tutto questo. Come potremmo trionfare con il Dio degli eserciti, se non avessimo marciato sotto le sue insegne? Sua insegna è la Croce, la Chiesa lo sa e non si lascia turbare da alcun eccesso, sapendo che lo Sposo veglia, anche quando pare dormire, e confida nella protezione dei suoi figli già pervenuti alla gloria … Roma vi guarda con amore: vendicate le audacie dell’inferno e salvatela” (Dom Gueranger).” .»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/eustachio-1-300x226.jpg


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«Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Eterno Padre, intendo onorare i santi Eustachio e famiglia Martiri, e Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi avete loro elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima, per i meriti di questi santi, ed a loro affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, i santi Eustachio e famiglia Martiri possano essere miei avvocati e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.»





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“20 SETTEMBRE 2018: SANT' EUSTACHIO E COMPAGNI, MARTIRI.
Martirio e vita cristiana.
La Passione di sant'Eustachio narra che fu chiuso con la moglie e due figli, dentro un grosso bue di bronzo arroventato. In tale modo avrebbe raggiunto la palma del martirio. Il racconto di questa Passione dagli storici non è accettato e noi ci fermeremo sopra un passo di san Cipriano relativo al martirio.
"Dio non promette ricompensa soltanto a coloro che sostengono il martirio, ma anche a coloro che conservano la fede integra e pura, perché ogni cristiano, che lascerà ciò che possiede, per seguire Gesù Cristo, sarà elevato al rango dei martiri. Lo dice nell' Apocalisse: 'Vidi le anime di quelli che sono morti rendendo testimonianza a Gesù e alla parola di Dio e non hanno adorato la bestia, né la sua immagine, e son vissuti e hanno regnato con Gesù Cristo'. Egli dice che non solo quelli che hanno sofferto la morte vivranno e regneranno con Gesù Cristo, ma tutti quelli che resteranno fermi nella fede, conserveranno il timor di Dio, non obbediranno agli ordini della bestia, né l'adoreranno. Chi non si impegnerebbe, per giungere ad una gloria così splendente, per divenire l'amico di Dio e godere con Cristo alla fine di questa vita?
Questo il tema che deve occupare la nostra mente, questo dobbiamo meditare giorno e notte. Se la persecuzione trova un soldato di Gesù ben disposto dai suoi alti pensieri, un cuore così armato per il combattimento non sarà mai sopraffatto e, se Dio lo chiama prima che la persecuzione venga, una fede così ben preparata per il martirio non resterà senza ricompensa, perché Dio, che è giudice giusto, non guarda il tempo e, se in tempo di persecuzione premia il coraggio, in tempo di pace premia la virtù e la buona volontà". (San Cipriano, Esortazione al martirio).
Preghiera.
Le nostre prove, o Martiri, in confronto alle vostre sono trascurabili! Otteneteci di non ingannare la fiducia del Signore, quando ci chiama a soffrire per lui in questo mondo. La gloria del cielo vale tutto questo. Come potremmo trionfare con il Dio degli eserciti, se non avessimo marciato sotto le sue insegne? Sua insegna è la Croce, la Chiesa lo sa e non si lascia turbare da alcun eccesso, sapendo che lo Sposo veglia, anche quando pare dormire, e confida nella protezione dei suoi figli già pervenuti alla gloria ... Roma vi guarda con amore: vendicate le audacie dell'inferno e salvatela.
da: P. GUÉRANGER, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. ROBERTI, P. GRAZIANI e P. SUFFIA, Alba, Edizioni Paoline, 1959, pp. 1095-1096.
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“Il destino di Roma, nella elezione divina di una città fra tutte come sede del Pastore dell’unico ovile di Cristo, è il destino dell’unità umana,invocata dal Redentore, alla vigilia della sua passione e del suo trionfo [...]. E noi Cristiani [...] nella immagine dell’antica Roma idolatra, che si fa madre dei popoli e fa suoi figli e cittadini i figli stessi dei barbari, - fecisti patriam diversis gentibus unam (Cl. Rutilio Namaziano, De Reditu, I, I, c. I, 63) -, riconosciamo l’anticipata visione della Roma Cristiana, madre di tutte le Chiese e patria comune di tutti i figli di Dio, preordinati dalle acque del battesimo e dalla grazia rigeneratrice a cittadini di quella superna Roma onde Cristo è Romano (Purg., XXXII, 102). (Cardinale Eugenio Pacelli)”

"20 settembre 2018: VIGILIA di San Matteo apostolo."
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“Centenario dell’impressione delle Stimmate di Padre Pio (20 settembre 1918).
«Non posso immaginare quali sostanze permettano di tenere aperte le ferite per cinquant'anni, impedendone la naturale evoluzione [...] Più si studia l'anatomia e la fisiopatologia delle lesioni, più ci si rende conto che una ferita non può rimanere aperta com'è accaduto invece per le stimmate di Padre Pio, senza complicazioni, senza conseguenze per i muscoli, i nervi, i tendini. Le dita del frate stimmatizzato erano sempre affusolate, rosee e pulite: con ferite che trapassavano il palmo e sbucavano sul dorso della mano, avrebbe dovuto avere le dita gonfie, tumefatte, rosse, e con un’importante impotenza funzionale. Chi subisce lesioni come quelle, ha le dita rattrappite con sensibilità alterata. Per Padre Pio, invece, le evidenze contrastano con la presentazione e l’evoluzione di una ferita così ampia, quale ne sia stata la causa iniziale. Questo è ciò che dice la scienza».
(Professor Ezio Fulcheri, docente di anatomia patologica all'università di Genova e di paleopatologia all'università di Torino)”
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“Il 20 settembre 530 San Bonifacio II viene esaltato al Sommo Pontificato.”

“19, 21 e 22 settembre: Quattro Tempora di settembre ---> digiuno e astinenza.”
https://www.radiospada.org/2016/09/le-quattro-tempora-di-settembre/
https://www.radiospada.org/2014/03/la-quaresima-prima-del-concilio-ecco-le-regole/


“Era il 19 settembre 1870. Le truppe italiane avevano completato l’investimento della città eterna, e l’ultimo atto del dramma cominciato nel 1859 stava per recitarsi; il sacrifizio stava per consumarsi. Sempre fedeli alla nostra divisa, noi speravamo contro ogni speranza, domandavamo a Dio un miracolo! Io aveva ricevuto il comando alla porta di S. Giovanni in Laterano, quando fui avvertito che il Santo Padre entrava alla Scala Santa.Non esagero: sembravami che intorno alla fronte del nostro augusto Pontefice risplendesse l’aureola dei Santi e dei Martiri. Ognuno aveva coscienza che stesse per compiersi alcun che di straordinario. Giunto all’ultimo gradino dopo essersi curvato a baciare la Croce che segna la traccia del Sangue del Salvatore, il Santo Padre, levando le braccia come Mosè alla vista della terra di Canaan, rivolse questa preghiera al Dio degli eserciti: «O tu, gran Dio, mio Salvatore, tu di cui io sono il servo dei servi, tu di cui io sono l’umile rappresentante, tu supplico, per questo prezioso Sangue, caduto al tuo divin Figlio in questi luoghi stessi, e del quale io sono il supremo dispensatore; ti supplico, pei tormenti, pel supplizio del tuo divin Figlio che salì volontariamente questa scala di obbrobrio, per offrirsi in olocausto dinanzi a Cesare, dinanzi a quel popolo che lo insultava e pel quale andava a morire sopra una croce infame , oh! ti prego, abbi pietà del tuo popolo e della tua Chiesa, tua diletta figlia. Sospendi il tuo corruccio, la tua giusta ira. Non permettere a mani infami di venire a contaminare la tua dimora. Perdona al mio popolo, che è tuo, che ha fatta rossa del suo sangue questa terra benedetta. E se una vittima si richiede, o mio Dio! prendi il tuo indegno servo, il tuo indegno rappresentante! Pietà, mio Dio! pietà, te ne prego; mi checché avvenga, sia fatta la tua santa volontà!». Noi tutti piangevamo. Mai più non assisterò ad una scena tanto sublime e straziante ad un tempo. Aspettai il Santo Padre sulla porta, e, avendo fatto schierare i miei in ordine di battaglia, pregai il Pontefice di benedirci... Le donne del popolo gli afferravano le mani, sì avvinghiavano alla sua sottana, gridando: «Coraggio, Santo Padre coraggio!»
(Da: Pio IX ad Imola e Roma. Memorie inedite di Francesco Minocchieri, pubblicate ed illustrate a cura di Antomaria Bonetti, Napoli 1892, Stab. Tip. Librario di A. & Salv. Festa, pagg.178-185)”
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“20 settembre 1870 -2018: 148° Anniversario della sacrilega invasione della città santa di Roma e distruzione dello Stato dello Chiesa. Anche Radio Spada abbruna le sue bandiere.”

https://www.radiospada.org/2018/09/nulla-piu-lagrimevole-della-corruzione-dei-buoni/
«Il 18 settembre 1858, 160 anni fa, Giuseppe Sarto riceveva l’Ordinazione sacerdotale nel Duomo di Castelfranco V.to dalle mani di mons. A. Farina, Vescovo di Treviso. Nel 1908, in occasione del suo Giubileo sacerdotale, l’umile figlio di Riese divenuto Papa col nome di Pio X rivolgeva una memorabile esortazione al clero cattolico.
Il documento, scritto di suo pugno, è l’espressione della sua anima sacerdotale. “Possano le parole ardenti del santo Pontefice, per undici anni Vicario di Cristo sulla terra, ristorare, rafforzare e rendere permanenti nei cuori di tutti i sacerdoti gli insegnamenti fondamentali contenuti in questa parole” (Card. Bourne, Arcivescovo di Westminster). »
https://i1.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2018/09/40679797_293760678087229_714044849900224512_n.jpg? w=960&ssl=1
«HAERENT ANIMO
ESORTAZIONE APOSTOLICA DI PAPA PIO X
AL CLERO CATTOLICO
IN OCCASIONE DEL 50° ANNIVERSARIO DEL SUO SACERDOZIO.»


“Gesta Romanorum: XX settembre 1870 – XX settembre 2017 di Alessandro Luciani.
20 settembre 1870, Roma. In ranghi stretti e con le armi in pugno un gruppo di uomini tratteneva il respiro e osservava le mura aureliane dall’interno. In mezzo a quei ranghi c’erano uomini che avevano visto pochi inverni e altri che ne avevano visti molti, tutti stringevano nelle loro mani il remington in dotazione con incise le chiavi di San Pietro, quasi come fosse un sostegno al quale aggrapparsi. Tutti erano lì, forse molti erano inadeguati, ma tutti erano pronti ad affrontare ciò che cannoneggiava le mura aureliane. In mezzo a quei ranghi non tutti vivevano a Roma o vi erano nati, alcuni parlavano tedesco, altri francese, altri italiano, tutti però erano giunti nel lato interno dei confini più antichi d’Europa, tutti erano lì a trattenere il respiro, alcuni impauriti e altri concentrati in Dio, pronti a difendere quei confini e la cattedra di verità che custodivano.
Poi un boato e le truppe piemontesi oltrepassano Porta Pia, la battaglia ha quindi inizio mentre ai confini della civiltà si ergono ancora una volta un gruppo di uomini cattolici, romani, anche se non tutti “italiani”… «Fermi ognuno al proprio posto, premendo con gli scudi, combattevano senza prendere il respiro e senza guardarsi indietro; […] avevano come obiettivo l’estrema stanchezza o la notte» (Tito Livio, Ab Urbe condita libri, VIII, 38.)
La breccia sulla quale combatterono quegli uomini non era solo materiale ma anche metafisica: la Roma cristiana, massima sede della Chiesa di Dio, veniva violata e occupata dai suoi nemici, accoliti del tricolore giacobino, i quali con un atto di violenza criminale strapparono al Romano Pontefice la sua indipendenza, la sua autorità civile, il suo impero, al quale anche i Cesari si sottomettevano volontariamente.
L’Imperatore Costantino infatti con la fondazione di Costantinopoli lasciò Roma a Papa San Silvestro I, al medesimo Pontefice e ai suoi successori lasciò le insegne imperiali, i calzari rossi simbolo della dignità imperiale (che solo l’Imperatore poteva indossare) e dodici pretoriani armati di fasci littori, a disposizione – secondo la tradizione e le leggi di Roma – solo di chi deteneva il potere di impero. E’ dunque così che Costantino professa davanti alla neonata Cristianità un principio fondamentale: la sovranità civile, oltre che spirituale e dottrinale, del Papa, Pontefice Massimo, Re-sacerdote di Roma. Costantino non cede attraverso un atto giuridico e scritto al Papa la sua autorità civile ma vi si sottomette, poiché il Pontefice Romano è sulla terra l’origine di ogni giurisdizione e la sua autorità temporale non è determinata dalle concessioni dei sovrani del mondo ma proviene da Dio stesso, unica e comune origine dell’autorità civile e di quella spirituale (cfr Rm XIII, 1). Questo principio, rigettato dalla modernità e dallo Stato sabaudo, porta l’esercito piemontese sedicente “italiano” a cannoneggiare le mura aureliane e a disconoscere con le sue azioni che il Dio del quale il Papa è vicario sulla terra sia lo stesso che concede ai sovrani il diritto di regnare, non un altro.
Ecco dunque il principio della modernità civile e dello “Stato italiano” e laico: la Gnosi. Fu quest’ultima a fare la breccia di Porta Pia, che fu prima di tutto breccia dell’odio contro Dio e la Sua Chiesa nei cuori di chi la fece, breccia antesignana di quella vaticana del Conciliabolo Vaticano II operata dalle medesime forze liberali e gnostiche. Così come la gnosi ,sotto la cui bandiera combatteva e combatte tutt’ora lo stato italiano/piemontese, mutò la concezione dell’autorità civile, così la stessa gnosi conciliare muterà la concezione della sua origine che è Dio: Egli infatti dopo la seconda breccia non è più esterno all’uomo, ma interno. Dio infatti, secondo la nuova dottrina vaticana, non è più dentro il Tabernacolo dell’altare, realmente presente, ma realmente presente dentro ogni uomo (la liturgia bugninian-montiniana stessa ce lo lascia intendere): da qui procede la logica conseguenza della libertà religiosa, dell’ecumenismo, della salvezza anche fuori dalla Chiesa, del Modernismo e dunque della breccia della città terrena – quella dell’amore di sé portato fino al disprezzo di Dio – nella città di Dio – quella dell’amore di Dio fino al disprezzo di sé – ,una breccia di cui quella di Porta Pia era una premessa, un passaggio necessario e non il fine ultimo.
20 settembre 2017, Roma. In ranghi stretti e con le armi in pugno un gruppo di uomini tratteneva il respiro e osservava le mura aureliane dall’interno. In mezzo a quei ranghi c’erano uomini che avevano visto pochi inverni e altri che ne avevano visti molti, non tutti vivevano a Roma o vi erano nati, alcuni parlavano tedesco, altri francese, altri italiano, tutti però erano giunti nel lato interno dei confini più antichi d’Europa, tutti erano lì a trattenere il respiro, alcuni impauriti e altri concentrati in Dio, altri forse inadeguati, ma tutti pronti a difendere quei confini e la cattedra di verità che custodivano. Quegli uomini siamo noi, tutti al confine della romanità e avanguardia della verità in difesa della Cattedra di San Pietro, siamo al confine della nostra anima nella quale la città dell’uomo vorrebbe far breccia, siamo giovani e vecchi, forse inadeguati, ma cattolici e romani. Non tutti quelli che sono con noi sono nati nella città di Roma, ma tutti sono romani, a differenza di chi sbandiera tricolori giacobini indossando camice rosse o nere, di chi apre brecce o le celebra dopo circa un secolo e mezzo.
Siamo pochi, direte, però «Se pensate che è il numero quello che conta, allora neppure l’intera Grecia basterebbe, perché è poca cosa in confronto alla loro massa. Se invece conta il coraggio, allora anche questi pochi uomini sono sufficienti» (Plutarco, Apophthegmata Laconica).”
https://i2.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2017/09/zuavi.jpg?w=980&ssl=1

https://www.radiospada.org/tag/zuavi/

https://www.radiospada.org/2018/09/20-settembre-quando-i-pellerossa-scrissero-a-papa-pio-ix/
«Nota di Radio Spada: da quando siamo nati, nel 2012, commemoriamo ogni anno anche su Radio Spada l’orribile anniversario della breccia di Porta Pia. Anniversario che le obnubilazioni e le pie illusioni concordatarie prima e la melassa omicida del democratismo cristiano avevano contributo a far dimenticare ai cattolici nelle nostre terre. In questo la crisi della Chiesa è stata fatto “provvidenziale” perchè ha permesso ai pochi cattolici fedeli di “riappropriarsi” della gloriosa storia dello stato pontificio e della sua estrema resistenza all’invasione piemontese, nonchè di “rileggerla” alla luce dei tragici fatti “ecclesiali” successivi. Non sappiamo se un futuro Papa riaprirà la Questione romana, sia come problema dell’unità italiana, sia come questione di diritto internazionale: di certo possiamo sin d’ora sperarlo e auspicarlo e pregare perchè ciò avvenga. Viva il Papa Re! (Piergiorgio Seveso – Presidente di Radio Spada).»
«Lettera degli indiani Coeur d’Alene, datata 1871, indirizzata a Pio IX dopo la Breccia di Porta Pia. (a cura di Charlie Banyangumuka)
“Clementissimo Padre non è temerarietà, ma amore quello che ci spinge a scriverVi. Noi siamo, è vero, la più infima di tutte le tribù indiane, mentre Voi siete il più grande fra gli uomini viventi. Ma Voi siete stato il primo ad aver gettato uno sguardo di compassione su di noi. Sì, Padre Santo, ancora trenta inverni fa noi eravamo un popolo selvaggio, miserabile sia nell’anima che nel corpo, fino a che Voi non ci mandaste il grande Saio Nero, Padre De Smet che, grazie al Battesimo, ci fece diventare figli di Dio. Noi eravamo ciechi e Voi lo mandaste ad aprirci gli occhi. Molti di noi brancolavano ancora nelle tenebre, quando Padre De Smet partì da noi; allora Voi mandaste un altro Saio Nero, il nostro buon Padre Nicholas Point, che venne quaggiù, visse insieme a noi e ci destò, guidandoci sul sentiero che conduce al Paradiso. E quanti altri Padri non ci avete dato per insegnare a noi e ai nostri figli la legge di Dio e per renderci Cristiani migliori? Perciò, Padre Santo, avendo sentito che Voi Vi trovate ora nell’afflizione, vogliamo ringraziarvi della Vostra carità ed esprimerVi il nostro grande amore e il nostro intenso dolore nell’apprendere che alcuni vostri malvagi figli seguitano a causarVi sofferenze, dopo avervi privato della Vostra stessa casa. Sebbene siamo soltanto dei poveri indiani, ignari delle politezze della vita, consideriamo però questo comportamento come un crimine. Solo 50 anni fa eravamo ancora dei selvaggi; ma mai avremmo osato comportarci così, sapendo che la dignità e l’autorità del Papa provengono da Cristo. Per questa ragione non abbiamo mancato di pregare e seguiteremo a pregare per Voi, Padre Santo e per l’intera Chiesa, con tutto l’ardore di cui dei poveri indiani sono capaci. Di più: convenuti dai nostri diversi accampamenti nella chiesa della Missione, per nove giorni abbiamo recitato molte preghiere e praticato atti di virtù che abbiamo offerto per Voi al Sacro Cuore di Gesù. Questa mattina abbiamo conteggiato le nostre pratiche e devozioni e trovato ch’esse assommavano al numero di 120.527. Stimandolo insufficiente, abbiamo offerto i nostri stessi cuori per il nostro eccellentissimo Padre, il Papa, nella certa fiducia che questa nostra offerta non sarà rigettata. Disponiamo anche di un certo numero di soldati, non addestrati per la guerra, ma per mantenere l’ordine nei nostri accampamenti. Se questi uomini possono essere di aiuto al servizio del Papa, noi li offriamo con gioia ed essi si chiamano Blackrobe, in inglese. La veste nera ecclesiastica portata dal gesuita Padre De Smet, come da altri religiosi, sacerdoti diocesani e da alcuni ordini di suore, doveva evidentemente fare grande impressione sugli animi semplici di questi nativi, non meno della santità di vita e dello spirito di sacrificio dei Missionari. Essi si stimeranno fortunati di poter versare il loro sangue e di offrire le proprie vite per il nostro buon Padre, Pio IX. E ora, possiamo parteciparVi i nostri timori e i nostri dubbi? I venditori di whisky si approssimano ogni giorno. Noi temiamo di tradire il nostro Salvatore e di ritrarre i cuori che Gli avevamo donato. Aiutateci e rafforzate la nostra volontà con le Vostre preghiere. Ma i nostri cari figli sono ancora più da compatire, perché essi sono maggiormente esposti al pericolo. Non tanto i nostri figli maschi, che hanno autentici padri nei Sai Neri , quanto le nostre figlie, che non hanno finora madri gentili [le suore] che si prendano cura di loro. Noi abbiamo chiesto spesso Sai Neri del loro stesso sesso [cioè delle religiose], ma le nostre voci sono troppo flebili per essere udite e siamo troppo poveri per poter fare di più, oltre che chiedere. Questi sono i sentimenti che scaturiscono dai nostri cuori; ma siccome noi, poveri indiani, siamo soliti attribuire poco valore all’espressione di sentimenti, se questi non sono accompagnati anche da doni materiali, ecco che abbiamo raccolto dollari e piccole monete di cui farVi dono, onde esibirVi, quale misura della nostra sincerità, un frammento della nostra stessa carne. Nonostante la nostra povertà e con grande nostra sorpresa, abbiamo potuto raccogliere 110 dollari . E ora, Padre Santo, permetteteci ancora una volta di aprirVi i nostri cuori. Oh, quanto saremmo felici, malgrado la nostra indegnità, di poter ricevere una parola dalle vostre labbra, una parola che aiuterà noi, le nostre spose e i nostri figli a trovare accesso al Sacro Cuore di Gesù!”
Lettera degli indiani Coeur d’Alene, datata 1871, indirizzata a Pio IX dopo la Breccia di Porta Pia.»





20 Settembre: niente da festeggiare! (http://www.salpan.org/ARTICOLI/20%20Settembre%201870.html)
Un finanziamento della massoneria britannica dietro l'avventura dei Mille (http://www.salpan.org/ARTICOLI/Masoneria%20e%20i%20Mille.html)
Grande Oriente celebra il 20 Sett. e l'Equinozio (http://www.salpan.org/ARTICOLI/Masoneria%20e%20XX%20Settembre.html)



Associazione legittimista Trono e Altare: Pio IX e il 20 settembre 1870 (http://associazione-legittimista-italica.blogspot.com/2016/09/pio-ix-e-il-20-settembre-1870.html)



La tomba di san Pietro - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/la-tomba-san-pietro/)
I caduti pontifici del 20 settembre 1870 - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/caduti-pontifici-del-20-settembre-1870/)
La Roma papalina e la Roma brecciaiola - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/la-roma-papalina-e-la-roma-brecciaiola/)
Roma, 20 settembre 1870: omaggio ai caduti pontifici - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/roma-20-settembre-1870-omaggio-ai-caduti-pontifici/)
“20 settembre 2018 Roma, 20 settembre 1870: omaggio ai caduti pontifici.
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza.
Roma, 20 settembre 1870: omaggio ai caduti pontifici.
http://www.centrostudifederici.org/wp-content/uploads/2018/09/12475989335_d6aa2532b8_b.png
Come ogni anno rendiamo omaggio ai soldati pontifici che si immolarono a Roma nella battaglia del 20 settembre 1870 per la difesa dei diritti della Chiesa. (…)
Raccomandiamo al Signore le anime dei caduti dei due schieramenti: Requiem aeternam dona eis, Domine, et lux perpetua luceat eis. Requiescant in pace. Amen.”



https://www.agerecontra.it/2016/09/oggi-il-cattolicesimo-e-in-lutto-nazionale-pio-ix-e-il-20-settembre-1870/
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http://www.agerecontra.it/wp-content/uploads/2016/09/pionono.jpg


https://www.agerecontra.it/2017/09/lorazione-originale-di-papa-leone-xiii-a-san-michele-una-profezia-circa-la-futura-apostasia-a-roma/


ttp://www.edizionisolfanelli.it/innomedelpapare.htm




Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/)
http://liguesaintamedee.ch/
https://www.facebook.com/SaintAmedee/
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»

“Mercredi 19, Vendredi 21 et Samedi 22 Septembre 2018: Quatre-Temps de Pentecôte JEÛNE ET ABSTINENCE.”
Note sur le jeûne - Sodalitium (http://www.sodalitium.eu/note-sur-le-jeune/)
http://www.sodalitium.eu/note-sur-le-jeune/

http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/20-septembre-saint-eustache
“20 Septembre : Saint Eustache et ses Compagnons, Martyrs († 120).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/7515/3626/3504/09_20_saint_eustache.jpg


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Luca, [I]Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
23-09-18, 00:38
22 SETTEMBRE 2018: 50esimo Anniversario dell'ULTIMA MESSA celebrata da PADRE PIO (Pietrelcina, 25 maggio 1887 – San Giovanni Rotondo, 23 settembre 1968) il 22 SETTEMBRE 1968; SAN TOMMASO DA VILLANOVA, Vescovo e Confessore dell’Ordine degli Eremiti di Sant’Agostino, SANTI MAURIZIO E COMPAGNI della Legione Tebea, MARTIRI...
Su Padre Pio, i suoi miracoli, le sue stimmate nel 100° anno (centenario) della sua stimmatizzazione e sull’ultima Santa Messa da lui celebrata:



https://padrepiopietr.wordpress.com/2015/12/06/lultima-messa-di-padre-pio/
https://padrepiopietr.files.wordpress.com/2015/12/soffrenza-messa.jpg?w=300&h=273
“Alter Christus. Ipse Christus.”

«- ULTIMA MESSA DI PADRE PIO - 22 SETTEMBRE 1968 -
https://www.youtube.com/watch?v=jPufKgGUPsc
Il 20 settembre 1968 ricorreva il cinquantenario del doloroso dono delle stimmate. La domenica 22 Padre Pio, seduto su una sedia a rotelle, scese a dir Messa nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, gremita di fedeli. Il Superiore del convento volle la Messa solenne e cantata, ma Padre Pio non se la sentiva e lo si avvertì dal filo di voce sofferente durante la consacrazione del pane e del vino, dalla penosa difficoltà con cui riuscì a cantare il Padre Nostro. Al termine della Messa, quando provò ad alzarsi per impartire la benedizione ai fedeli, barcollò e poi s'afflosciò tra le braccia di padre Bill. Accorsero subito altri confratelli con la sedia a rotelle per accompagnarlo nella sua cella. Padre Pio passò tra la folla addolorata e sconvolta pronunciando flebilmente: "Figli miei, figli miei...". Nella cameretta venne disteso sul letto, mentre la notizia del malore si diffondeva rapidamente e tutti i suoi figli spirituali sparsi nel mondo cominciavano a pregare per lui. La notte andarono ad assisterlo dapprima padre Mariano e poi padre Pellegrino da S. Elia a Pianisi. Era disteso supino, ma non dormiva e chiedeva sempre più frequentemente l'orario. "Padre Pio, ma tenete qualche appuntamento?", chiese scherzoso il confratello che l'assisteva. A mezzanotte il vecchio frate chiamò padre Pellegrino per dirgli: "Guaglio', hai ditto 'a Messa?". Quello gli rispose che era ancora presto. "Vabbe', resta con me, figlio mio. Adesso è già domani, celebriamo insieme la Messa del Mattino". Poco dopo continuò: "Figlio mio, se oggi il Signore mi chiama chiedi perdono per me ai confratelli di tutti i fastidi che ho dato. E chiedi ai miei confratelli e ai figli spirituali una preghiera per l'anima mia". All'una volle alzarsi per sedersi sulla poltroncina, invece si diresse verso il terrazzino. Dopo cinque minuti tornò a sedersi con il rosario in mano. In breve il volto si fece pallido, le labbra cominciarono ad illividirsi. Frate Pellegrino, allarmato, lo rimise a letto e si mosse per chiedere aiuto, ma Padre Pio si oppose: "No, no, lascia stare, non svegliare nessuno". Poi il vecchio frate cominciò a tossire, il respiro si fece ansito e padre Pellegrino diede l'allarme: "Presto, Padre Pio sta male!". Arrivarono tutti, superiori, frati e medici. Gli vennero praticate due iniezioni e applicata la maschera ad ossigeno. "Gesù, Maria..", mormorò il venerabile Padre. Frate Paolo gli amministrò il sacramento dell'Estrema Unzione e alle due e mezzo di lunedì 23 settembre, si addormentò fra le braccia della Madre Celeste. Le stimmate, sofferenza e segni del Calvario, che per cinquant'anni lo avevano accompagnato ed avevano sanato migliaia di corpi e di anime, scomparvero prodigiosamente senza lasciare alcuna traccia.
"Ultima messa di Padre Pio - 2a parte - www.cattolicesimo.eu"
https://www.youtube.com/watch?v=dlT9qwmzE7U
https://www.youtube.com/watch?v=QX15Hk3gM9c »



A. Gnocchi – M. Palmaro, L’ultima messa di Padre Pio. L’anima segreta del santo delle stigmate, Piemme, Milano 2010.
http://www.fedeecultura.it/file/messa_ppio.pdf
http://img.libreriadelsanto.it/books/4/48xn5OHccPDL_s4-mb.jpg

Renzo Allegri, Padre Pio. L’uomo della speranza, A. Mondadori, Milano 1984.

Giovanni Scarale, Padre Pio nel cuore, Rusconi, Milano 1998.

Gedeone La Spada, Padre Pio. Le verità nascoste, Effedieffe, Proceno (Viterbo) 2016.
http://www.effedieffeshop.com/pimages/Padre-Pio-Le-verita-nascoste-extra-big-2147.jpg



Padre Pio (Pietrelcina, 25 maggio 1887 – San Giovanni Rotondo, 23 settembre 1968) nella Pasqua del 1968 con Mons. Marcel Lefebvre (Tourcoing, 29 novembre 1905 – Martigny, 25 marzo 1991) e Padre Noël Barbara (25 dicembre 1910 – Tours, 10 ottobre 2002):


http://archives.sspx.org/images/Saints/PadrePio_with_AB.jpg
https://it.wikipedia.org/wiki/Padre_Pio_da_Pietrelcina#/media/File:Padre_Pio_incontra_monsignor_Lefevbre_pasqua_ 1968_a_san_Giovanni_Rotondo.jpg



Padre Pio ed Emanuele Brunatto:


EmanueleBrunatto - il dossier ritrovato - (http://www.salpan.org/SCANDALI/Brunatto.htm)
www.emanuelebrunatto.it Sito Ufficiale (http://www.emanuelebrunatto.it)
www.emanuelebrunatto.it (http://www.emanuelebrunatto.com/)


Approfondimenti teologici ? Amici di Fra Daniele (http://www.amicidifradaniele.it/sito/approfondimenti-teologici/)
http://www.amicidifradaniele.it/sito/approfondimenti-teologici/
L?ORAZIONE ORIGINALE DI PAPA LEONE XIII A SAN MICHELE: UNA PROFEZIA CIRCA LA FUTURA APOSTASIA A ROMA ? Amici di Fra Daniele (http://www.amicidifradaniele.it/sito/lorazione-originale-di-papa-leone-xiii-a-san-michele-una-profezia-circa-la-futura-apostasia-a-roma/)
PADRE PIO CONTRO IL MODERNISMO ? Amici di Fra Daniele (http://www.amicidifradaniele.it/sito/padre-pio-contro-il-modernismo/)
http://www.amicidifradaniele.it/sito/padre-pio-contro-il-modernismo/
«PADRE PIO E LA TRADIZIONE E IL RIGORE DELLA CHIESA.
A conferma della profonda fede tradizionale del Santo di Pietrelcina sta la testimonianza di un suo confratello Padre Pellegrino Funicelli, al quale il padre impose di recitare il giuramento antimodernista, introdotto da Pio X e lasciato nel dimenticatoio dai suoi successori; Padre Pellegrino arrivando forse un po troppo scherzosamente a denigrare il suddetto giuramento e lamentandosi del rigore eccessivo della Chiesa, fece giungere Padre Pio a pronunciare alcune parole che oggi come non mai assumono una importanza fondamentale e vitale!
“Il rigore della Chiesa è sempre necessario, anche quando è seccante. Tempo ci vuole e capirai anche tu. SENZA RIGORE SUCCEDEREBBE IL CAOS.
Per amare la Chiesa ci sono tanti motivi; ma, secondo me, il solo fatto che essa, con il rigore usato per tanti secoli, ci ha conservato intatta, almeno nella sostanza, la Parola di Dio e l’Eucaristia, dovrebbe essere sufficiente a farcela amare più di una madre.”
(Tratto dal volume “Padre Pio-Tra sandali e cappuccio” di Padre P Funicelli, pag 94).»



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“San Tommaso da Villanova, vescovo e confessore, 22 settembre”
“Commemorazione di san Maurizio e compagni, martiri, lo stesso giorno”
Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico - Lo stesso giorno (22 settembre). Commemorazione di san Maurizio e compagni, martiri (http://www.unavoce-ve.it/pg-22set-2.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-22set-2.htm
“LO STESSO GIORNO 22 SETTEMBRE
COMMEMORAZIONE DI SAN MAURIZIO E COMPAGNI, MARTIRI.”





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«Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
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«SAN TOMMASO DA VILLANOVA.
Vescovo e Confessore.
Doppio.
Paramenti bianchi.
San Tommaso da Villanova, al secolo Tomás García Martínez, nacque a Fuenllana nella provincia spagnola di Castiglia - La Mancia nel 1488 circa. Figlio di un mugnaio, crebbe nel paese di Villanueva de los Infantes. Tommaso concepì sin dalla più tenera età i sentimenti di una grande misericordia verso i poveri. Studiò presso l'Università di Alcalá de Henares dove, dopo la laurea, divenne professore di filosofia nel 1514.
Entrato nell'Ordine degli Eremitani di sant'Agostino, fu tosto nominato superiore e, dopo aver rifiutato il seggio arcivescovile di Granada, fu costretto ad accettare quello di Valencia, che resse dal 1544 al 1555.
Non mutò nulla del suo tenore di vita abituale, anzi sublimato ai vertici della gerarchia ecclesiastica, aumentò ancor più generosamente il suo sostegno ai poveri: prodigò loro le considerevoli rendite della sua chiesa, e, facendo distribuire ai medesimi nel giorno di sua morte anche quel poco che ancora gli restava e non riserbandosi neppure il letto, rese l'anima a Dio su un letto che non gli apparteneva - infatti questo gli era stato imprestato da quello stesso cui egli l'aveva donato poco prima a titolo di elemosina -, l’8 settembre 1555 a Valencia. Perciò la Chiesa celebra soprattutto in questo Pontefice «la sua insigne carità» (Orazione).
Glorificato da molti miracoli, il sommo Pontefice Paolo V l'inscrisse nell'albo dei Beati il 7 ottobre 1618, dipoi il sommo Pontefice Alessandro VII l'iscrisse nel numero dei Santi il 1° novembre 1658.
• Tommaso, nato in Spagna nella città di Fuenllana nella diocesi di Toledo nell'anno del Signore 1488 da ottimi genitori, fin da bambino nutrì verso i poveri sentimenti particolari d'affetto e di misericordia. E, fanciullo ancora, ne diede numerosi esempi: quello, fra gli altri, che più d'una volta si spogliò delle proprie vesti per coprire chi non ne aveva. Uscito dall'infanzia, fu mandato ad Alcalà per studiarvi le lettere come alunno nel collegio maggiore di san Idelfonso, ma richiamato per la morte del padre, consacrò tutta la sua eredità al mantenimento di vergini indigenti; poi, tornatovi subito per compiervi il corso di sacra teologia, si distinse talmente nel sapere, che, costretto a occuparvi una delle cattedre dell'università, vi trattò meravigliosamente le questioni di filosofia e di teologia, senza cessare nel contempo di chiedere a Dio istantissimamente con assidue preghiere la scienza dei Santi e una norma retta di vita e di costumi. Quindi, dietro ispirazione divina abbracciò l'istituto degli Eremiti di sant'Agostino.
Divenuto professo, si distinse in tutte le virtù che sono l'ornamento della vita religiosa, nell'umiltà, pazienza, continenza, ma soprattutto fu celebre per la sua ardentissima carità, mantenendosi, tra le svariate e molteplici occupazioni, collo spirito sempre fortemente applicato all'orazione e alla meditazione delle cose divine. Costretto d'accettare l'onere della predicazione impostagli a motivo dell'eminente sua santità e dottrina, aiutato dalla grazia divina, ritrasse dal fango del vizio sulla via della salvezza peccatori senza numero. Chiamato poi a reggere i suoi confratelli, seppe unire la prudenza, la equità e la dolcezza con pari sollecitudine e severità; così che rafforzò o ristabilì l'antica disciplina del suo ordine in molte case.
Designato all'arcivescovado di Granada, ricusò l'insigne dignità con mirabile umiltà e costanza. Ma poi, costretto per ordine dei superiori, accettò il governo della chiesa di Valencia, che amministrò per quasi undici anni così bene, da compiere tutti i doveri d'un pastore santissimo e zelantissimo. Peraltro senza cambiar nulla del suo tenore di vita abituale, la sua inestinguibile carità si esercitò ancor più generosamente, prodigando ai poveri le rendite considerevoli della sua chiesa, non riserbandosi neppure il letto; poiché quello su cui trovavasi allorché fu chiamato in cielo, gli era stato imprestato da quello stesso cui egli l'aveva donato poco prima a titolo di elemosina. Si addormentò nel Signore l'8 Settembre all'età di 68 anni. Dio volle manifestare la santità del suo servo e in vita e dopo morte: così un granaio rimasto del tutto vuoto, per averne distribuito il frumento ai poveri, si ritrovò ripieno d'un tratto; e un fanciullo morto ritornò alla vita sulla sua tomba. Glorificato da questi ed altri miracoli, il sommo Pontefice Alessandro VII l'iscrisse nel numero dei Santi.
SANTA MESSA
• Omelia di san Gregorio papa.
Omelia 9 sui Vangeli.
La lettura del santo Vangelo, fratelli carissimi, ci avverte di considerare diligentemente che noi, che abbiamo ricevuto in questo mondo più degli altri, saremo poi giudicati più severamente dall'autore del mondo. Infatti più i doni sono numerosi, e tanto più grande è il conto che bisogna renderne. Le grazie dunque che si ricevono, devono rendere ciascuno tanto più umile e più pronto a servire a Dio, quanto più si vide obbligato a renderne conto. Ecco un uomo che, nel mettersi in viaggio, chiama i suoi servi e divide tra loro i talenti da far fruttare. Ma dopo molto tempo ritorna per chiederne conto, e ricompensa del guadagno fatto coloro che li hanno impiegati bene, mentre condanna il servo che fu negligente nel farli fruttare.
Chi è dunque quest'uomo che si mette in viaggio, se non il nostro Redentore che, col corpo che aveva preso, se ne andò in cielo? La terra è infatti il luogo proprio della carne; ed essa è comò condotta a mettersi in viaggio quando dal nostro Redentore viene portata in cielo. Ma, come quest'uomo, egli, prima di mettersi in viaggio, consegnò ai suoi servi i propri beni, perché concesse ai suoi fedeli dei doni spirituali. E ad uno diede cinque talenti, ad un altro due, ad un altro uno. Cinque sono infatti i sensi del corpo, cioè: la vista, l'udito, il gusto, l'odorato e il tatto. Con i cinque talenti dunque viene rappresentato il dono dei cinque sensi, cioè la conoscenza delle cose esteriori; con i due talenti invece vengono indicati l'intelletto e l'azione; con l'unico talento infine si indica soltanto l'intelletto.
Mira colui che aveva ricevuto cinque talenti ne guadagnò altri cinque; perché ci sono alcuni che, pur non riuscendo a penetrare le profondità mistiche, tuttavia in vista della patria celeste insegnano, per quanto possono, la rettitudine; dagli stessi talenti esteriori che hanno ricevuto ne ricavano il doppio; e mentre proteggono sé stessi dall'insolenza della carne, dalla corruzione delle cose terrene e dai piaceri delle cose visibili, distolgono da esse con l'esortazione anche gli altri. Ci sono pure alcuni che, quasi arricchiti di due talenti, ricevono il dono dell'intelletto e dell'azione, comprendono le sottigliezze interiori e operano meraviglie all'esterno; e mentre predicano agli altri con l'intelligenza e l'azione, riportano quasi un doppio guadagno dalla loro attività. »
https://sardiniatridentina.blogspot.com/2018/09/san-tommaso-da-villanova-vescovo-e.html?m=1
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«SANTI MAURIZIO E COMPAGNI
Martiri della Legione Tebea.
Paramenti rossi.
Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico - Lo stesso giorno (22 settembre). Commemorazione di san Maurizio e compagni, martiri (http://www.unavoce-ve.it/pg-22set-2.htm)
Quando l'imperatore Massimiano, condusse la sua armata in Gallia, la legione tebana, composta di seimila seicento soldati, sotto gli ordini di San Maurizio, rifiutò di prendere parte alle cerimonie pagane in onore degli idoli. Tutti i soldati furono massacrati in odio al nome di Cristo, nell'anno 286-287 (?) ad Agaunum (odierna Saint-Maurice-en-Valais) nel Vallese (Svizzera). Così, secondo la Passione che ne scrisse Eucherio Vescovo di Lione († 450).
• Martirologio Romano.
A Sion-en-Valais, in Francia, nel luogo detto Agàuno, il natale dei santi Martiri Tebéi Maurizio, Esupério, Càndido, Vittóre, Innocénzo e Vitale, con i Compagni della medesima legione, i quali sotto Massimiano, uccisi per Cristo, illustrarono il mondo con una gloriosa passione.
• Quando l'imperatore Massimiano, condotto il suo esercito in Gallia, si fermò sui confini del cantone di Sion per offrir un sacrificio, la legione Tebana per non contaminarsi partecipando a cerimonie sacrileghe, si distaccò dal resto delle truppe. Quindi l'imperatore inviò loro dei soldati ad avvertirli in suo nome che, se volevano aver salva la vita, tornassero al campo per il sacrificio: ma essi risposero che la religione cristiana gleli proibiva. Indignato per questa risposta, s'irritò ancor di più. Perciò spedì una parte dell'esercito contro i Tebani coll'ordine di ucciderne prima uno ogni dieci; martirio ch'essi preferirono volentieri, animati soprattutto da Maurizio, piuttosto che sottomettersi alle empie ingiunzioni dell'imperatore. Il quale poi fece trucidare tutti i restanti dell'intero esercito il 22 Settembre, mentre confessavano intrepidi il nome di Cristo.
P.S. La commemorazione è già presente nel link della Santa Messa di San Tommaso da Villanova, Vescovo e Confessore.»
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“Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare san Maurizio con i Santi Martiri Tebei, e Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi avete loro elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima, per i meriti di questi santi, ed a loro affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Maurizio con i Santi Martiri Tebei possano essere nostri avvocati e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”
“Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare il Vescovo san Tommaso da Villanova, e Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima, per i meriti di questo santo, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, il Vescovo san Tommaso da Villanova possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”

«Dal numero 131 di SVRSVM CORDA® in uscita - amDg - domani 23 settembre 2018. Altri contenuti ospitati:
- Comunicato numero 131. La tempesta sedata e l’indemoniato;
- Impressione delle Stimmate di San Francesco;
- Preghiera a San Matteo, Evangelista;
- Gli anatemi del Concilio di Costanza, condanna a Giovanni Huss;
- Preghiera a San Tommaso da Villanova;
- San Tommaso: i Romani meritarono il dominio per la loro benevolenza;
- Preghiera a San Gennaro e Compagni, Martiri;
- Dizionario di teologia dommatica. La definizione dommatica;
- Vita e detti dei Padri del deserto: Padre Giacomo;
Già leggibili sul sito:
- Teologia Politica 119. Il Liberalismo amorale ha spianato la strada al “Progressismo”;
- Racconti Miracolosi. Con saggio introduttivo sui veri e sui falsi miracoli.»
www.sursumcorda.cloud
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“O innamorata e tenera
Amante, del Bambino,
Una scintilla impetraci,
Di quell’amor Divino.
Che ci consumi in petto
Ogni terreno affetto.”
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San Tommaso da Villanova - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-tommaso-villanova/)
http://www.sodalitium.biz/san-tommaso-villanova/
«22 settembre, San Tommaso da Villanova, Confessore (1488 circa – Valencia, 8 settembre 1555), dell’Ordine degli Eremiti di Sant’Agostino.
“San Tommaso da Villanova, dell’Ordine degli Eremitani di sant’Agostino, Vescovo di Valenza e Confessore, il cui giorno natalizio si commemora l’otto di questo mese”.
Preghiera di San Tommaso da Villanova – O Vergine senza macchia, o bella Maria, santa Madre di Dio, piena di grazia, riguardate al divoto affetto dei vostri servi, che si compiacciono e danno lode a Dio della Vostra gloria. Degnatevi, o Signora dolcissima, di amare chi vi ama: e se gradite la pia divozione con cui festeggiamo il Vostro santo principio, prendetevi cura del nostro ultimo fine, e fate che il termine di questo esilio ci sia felice passaggio al riposo eterno. Così sia.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/tommaso-da-villanova-201x300.jpg
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/tommaso-da-villanova-1-201x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/tommaso-da-villanova-1-201x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - I.M.B.C. (Istituto Mater Boni Consilii).”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio – Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11)”




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
XVII domenica d. Pentecoste (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=3mksL5RX-FQ
XVII domenica d Pentecoste (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=DxA2PnjagQQ
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
http://www.domusmarcellefebvre.it/
Ogni giovedì alle ore 20.30 ha luogo la lettura in diretta di una o due questioni del Catechismo di San Pio X.
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.»




http://www.cmri.org/ital-index.html

"Centro Studi Giuseppe Federici - sito ufficiale"
http://www.centrostudifederici.org/

"Sito ufficiale del Centro Culturale San Giorgio, tratta di messaggi subliminali, rock satanico, occultismo, massoneria"
http://www.centrosangiorgio.com/

"sito dedicato alla crisi dottrinale nella chiesa cattolica"
http://www.crisinellachiesa.it/

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“Non Una Cum - Roman catholics sedevacantists.”
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": Quidlibet : ? A Traditionalist Miscellany — By the Rev. Anthony Cekada"
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"Sede Vacante -"
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Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://radiospada.org/)
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“22 settembre 2018: San Tommaso di Villanova, vescovo e confessore.
Nacque a Villanueva, in Spagna, nel 1486. Si laureò in filosofia ed entrò nella Comunità Agostiniana. Ordinato sacerdote, fu nominato predicatore e quindi, nonostante non volesse fu Superiore della comunità per tutta la vita. Fu quindi eletto arcivescovo di Valencia. Inviò missionari in tutto il mondo, in particolare il suo ordine evangelizò il Perù. Non lasciò la sua Diocesi neppure per il Concilio di Trento, ispirandosi infatti agli insegnamenti del Buon Pastore, di San Paolo e dei grandi vescovi, pensava che il posto del vescovo era con il suo popolo, al quale dedicava cura spirituali e materiali. Assistette sempre i bisognosi, al punto di creare un befotrofio nel palazzo vescovile, e si occupò della pastorale giovanile. Difese la diocesi dalla minaccia mussulmana e fondò il Collegio Seminario della Presentazione. grande predicatore, convertì però più con l'esempio che con le parole. Per la sua profondità teologica sulla Vergine Maria, è spesso accostato a San Bernardo. Morì nel 1550.
Tommaso da Villanova, arcivescovo di Valencia, santo (1486-1550), una scapola, dono di Mons. Febei, è conservata in un reliquiario a S. Pietro in Vaticano. Beatificato nel 1618 e canonizzato il 1 novembre 1658, le spoglie sono nella Cattedrale di Valencia.
M.R.: 22 settembre - A Valenza, nella Spagna Terragonese, il natale di san Tommaso da Villanova, dell’Ordine degli Eremitani di sant’Agostino, Vescovo e Confessore, insigne per l’ardente carità verso i poveri. Dal Papa Alessandro settimo fu ascritto nel numero dei Santi. La sua festa si celebra però il ventidue Settembre. [Tratto dall'opera «Reliquie Insigni e "Corpi Santi" a Roma» di Giovanni Sicari]."
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“22 settembre 2018: San Maurizio della Legione Tebea e compagni, martiri.
San Maurizio era nato a Tebe ed era capo della legione tebea che venne martirizzata durante la decima persecuzione. Questa legione era formata da 6666 soldati, di origine egiziana. La legione prestava servizio normalmente ai confini orientali dell'impero, ma dovendo Massimiliano contrastare gli attacchi dei Marcomanni, la fece trasferire in Gallia. Quando l’esercito giunse presso le Alpi, nella zona del Vallese, la legione ricevette un ordine imperiale al quale non volle obbedire, due sono le versioni, secondo una prima l'imperatore ordinò ai legionari di giurare fedeltà all'impero sull’altare delle divinità, la seconda invece racconta che alla legione fu chiesto di scovare i cristiani che si nascondevano nella zona. I soldati, che erano quasi tutti cristiani, si rifiutarono di obbedire e l’Imperatore diede ordine che fosse ucciso un soldato ogni dieci. Né la prima né la seconda decimazione fece cambiare idea ai soldati. Allora Massimiliano ordinò lo sterminio, al quale sopravvissero pochissimi uomini, tra questi s. Alessandro, Cassio, Severino, Secondo e Licinio che ripararono in Italia. Una leggenda dice che il sangue dei martiri fu raccolto e conservato in un vaso da San Martino. La località in cui avvenne il martirio di San Maurizio e tutta la legione tebana era presso Agaunum, l'odierna St. Maurice nel Vallese (Svizzera).”
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“il 22 settembre 530 muore San Felice IV, Sommo Pontefice”

“Il 22 settembre 1503 Pio III Piccolomini viene esaltato al Sommo Pontificato”

“Il 22 settembre 1774 muore Papa Clemente XIV Ganganelli, Sommo Pontefice”

«Monsignor Domenico Alessandro Varesini, Arcivescovo di Sassari dal 1838 alla morte (22 settembre 1864), incarcerato nel 1850 per aver protestato contro la Legge Siccardi.
“La patria de' Simmachi, degli Ilarii e degli Eusebii, custodi e vindici della libertà della Chiesa, che redando il loro spirito seppe, framezzo alle dubbie vicende di tanti secoli e di tanti dominatori, mantenersi sempre immune da ogni contagio di errore, non potea che mirar con fremito l'iniqua guerra mossa contro il civile vostro Principato, posto dalla Provvidenza qual sacro palladio della cattolica indipendenza, e del libero esercizio della vostra missione. Quest'Isola, che per lunga stagione andò nel passato fortunatamente soggetta al temporale Governo dei Romani Pontefici, e ne ricorda tuttora con orgoglio i benefici effetti, non poteva che gemere profondamente addolorata sulla cecità di quella sciagurata porzione de' vostri sudditi, che travolta da spirito di vertigine osò amareggiare l'animo grande dell'ottimo tra i Padri, e del più degno tra i Sovrani. Protestando quindi, come altamente protestiamo, anche a nome del Clero e popolo di questa Sarda Turritana Archidiocesi, contro gli atti tutti, che sotto qualsiasi forma vanno consumandosi a danno degli incontrastabili diritti del vostro civile dominio e della vostra indipendenza, noi continueremo tra il vestibolo e l'altare a scongiurare il gran Dio delle misericordie, affinché, richiamando alla buona via i protervi, ridoni a Voi suo Vicario in terra la consolazione e la gioia, ed alla cattolica famiglia la pace, la perseveranza ed il trionfo”. (Lettera a Pio IX, 4 febbraio 1860)»
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http://www.radiospada.org/tag/padre-pio/







Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
http://www.SaintAmedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?hc_ref
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
22 Septembre : Saint Maurice et ses compagnons, Martyrs (? 286) - Patrons principaux du Canton du Valais et de la ville de Lucerne :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/22-septembre-saint-maurice-et-ses-compagnons)

"22 Septembre : Saint Maurice et ses compagnons, Martyrs († 286) - Patrons principaux du Canton du Valais et de la ville de Lucerne."
http://liguesaintamedee.ch/application/files/4515/3626/3496/09_22_saint_maurice_et_compagnons.png


http://liguesaintamedee.ch/application/files/4515/3626/3496/09_22_saint_maurice_et_compagnons.png





https://padrepiopietr.wordpress.com/2015/12/06/lultima-messa-di-padre-pio/


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Oggi 22 settembre 2018 ricordiamo il cinquantesimo anniversario della sua ultima Messa e domani 23 settembre 2018 della sua morte ed ascesa al Cielo: PADRE PIO PREGA PER NOI!!!
Padre Pio ora pro nobis!!!
Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
23-09-18, 23:50
23 SETTEMBRE 2018: 50esimo anniversario della morte terrena e nascita al Cielo di PADRE PIO (23 settembre 1968), XVIII DOMENICA DOPO LA PENTECOSTE; Santa Tecla di Iconio, vergine e martire; SAN LINO, PAPA E MARTIRE…



«San Lino, papa e martire, 23 settembre.»
Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico (http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm)
http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm

«Commemorazione di santa Tecla, vergine e martire, lo stesso giorno.»
MISSALE ROMANUM - Eadem die 23 Septembris. S. Pro S. Tecla Virgine et Martyre (http://www.unavoce-ve.it/mr-23sept-2=lat.htm)
http://www.unavoce-ve.it/mr-23sept-2=lat.htm


«DOMENICA DICIOTTESIMA DOPO LA PENTECOSTE.»
Guéranger, L'anno liturgico - Domenica Diciottesima dopo la Pentecoste (http://www.unavoce-ve.it/pg-dopopent-dom18.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-dopopent-dom18.htm




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
XVIII domenica d. Pentecoste (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=uHnbKZLTRpc
XVIII domenica d. Pentecoste (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=tK7zpDRLmvk
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
http://www.domusmarcellefebvre.it/
Ogni giovedì alle ore 20.30 ha luogo la lettura in diretta di una o due questioni del Catechismo di San Pio X.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.»




“San Lino - Sodalitium”
San Lino - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-lino/)
http://www.sodalitium.biz/san-lino/
«23 settembre, San Lino, Papa e Martire (+23 settembre 76/79). E’ stato il primo successore di San Pietro.
“A Roma san Lino, Papa e Martire, il quale, per il primo dopo il beato Pietro Apostolo, governò la Chiesa Romana e, coronato col martirio, fu sepolto nel Vaticano, presso le stesso Apostolo”.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/lino-1-169x300.png


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http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - I.M.B.C. (Istituto Mater Boni Consilii).”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio – Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11)”





https://tradidiaccepi.blogspot.com/

https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
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«Confíde, fili, remittúntur tibi peccáta tua... Ut autem sciátis, quia Fílius hóminis habet potestátem in terra dimitténdi peccáta, tunc ait paralýtico: Surge, tolle lectum tuum, et vade in domum tuam.»
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«NOVENA IN PREPARAZIONE DELLA FESTA DEI SANTI ANGELI CUSTODI.
(23 Settembre - 1 Ottobre)
℣. Deus, ☩ in adiutorium meum intende.
℞. Domine, ad adiuvandum me festina.
Gloria Patri.
[℣. Provvedi, ☩ o Dio, al mio soccorso.
℞. Signore, affrettati ad aiutarmi.
Gloria al Padre.]
Primo giorno.
O fedelissimo Esecutore dei consigli di Dio, santo Angelo mio Tutelare, che fino dai primi momenti della mia vita vegliate sempre sollecito alla custodia dell’anima mia e del mio corpo; io vi saluto e vi ringrazio, unitamente a tutto il coro degli Angeli dalla divina bontà destinati a custodi degli uomini: e istantaneamente vi prego di raddoppiare la vostra premura per preservarmi da ogni caduta nel presente pellegrinaggio, affinché l’anima mia si conservi sempre monda e pura quale voi stesso procura¬ste che divenisse per mezzo del santo battesimo.
Angele Dei.
℣. Ora pro nobis, beate Dei Angele.
℞. Ut digni efficiamur promissionibus Christi.
Oremus.
Deus, qui ineffabili providentia sanctos Angelos tuos ad nostram custodiam mittere dignaris, largire supplicibus tuis, et eorum semper protectione defendi, et æterna societate gaudere.
Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum.
℞. Amen.
[℣. Prega per noi, beato angelo di Dio.
℞. Affinché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.
Preghiamo.
Dio, che nell'ineffabile provvidenza, ti degni di mandare i tuoi santi Angeli a nostra custodia, concedine, ti supplichiamo, e di esser sempre difesi dalla loro protezione e di godere in eterno della loro compagnia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
℞. Amen.»
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"Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Eterno Padre, intendo onorare san Lino Papa e Martire [e santa Tecla protomartire delle donne], e Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi avete loro elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima, per i meriti di questi santi, ed a loro affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Lino Papa e Martire [e santa Tecla protomartire delle donne] possano essere miei avvocati e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia."
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Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://radiospada.org/)
http://radiospada.org/
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
“23 settembre 2018.
Lino, papa, santo, nativo della Tuscia, 67-76. Il corpo fu ritrovato, nel 1615, durante gli scavi vicino alla confessione di S. Pietro in Vaticano.
M.R.: 23 settembre - A Roma san Lino, Papa e Martire, il quale, per il primo dopo il beato Pietro Apostolo, governò la Chiesa Romana, e, coronato col martirio, fu sepolto nel Vaticano, presso lo stesso Apostolo. [ Tratto dall'opera «Reliquie Insigni e "Corpi Santi" a Roma» di Giovanni Sicari ].”
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“23 settembre 2018: Santa Tecla, vergine e martire.”
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"Oggi è l'anniversario della nascita al Cielo di Padre Pio (23 settembre 1968). Vogliamo ricordarlo con una delle sue narrazioni riguardanti la devozione a San Giuseppe, invocando la sua preziosa intercessione presso il Patriarca."
***
"Chiunque ha incontrato Padre Pio e lo ha conosciuto ha subito il fascino della sua persona. Nella sua indole e nel suo fare c’era qualcosa di semplice e di sublime nello stesso tempo. Questa caratteristica costituiva la forza morale, che trascinava e affascinava. A volte, con la sola intonazione di voce riusciva ad essere severo, scherzoso, allegro, senza che fosse alterato il suo animo, che conservava sempre una amabile dolcezza [...].
Durante le conversazioni Padre Pio amava raccontare barzellette a sfondo religioso e fatterelli, che tenevano desta l’attenzione dei suoi interlocutori, specie quando usava il suo colorito dialetto napoletano.
Un giorno la conversazione cadde su come fosse facile diventare ufficiale dell’ordine dei Cavalieri (Padre Pio spesso scherzava sulle sue esperienze da militare, specialmente sul periodo in cui era stato falsamente accusato di diserzione). A proposito raccontò con gioia la seguente storia: «Un ufficiale dell’esercito, dopo aver trascorso un certo numero di anni nel Purgatorio, si presentò alla porta del Paradiso. San Pietro, vedutolo lo ammonì dicendo: “È troppo presto! Ci vogliono ancora mille anni!”. All’udire queste parole, l’ufficiale rispose con un sorrisetto malizioso: “Ma io ho una lettera di raccomandazione datami dal tuo collega san Giuseppe”. San Pietro lo vide strizzare l’occhio come se fosse stato già risolto il caso, quindi piuttosto seccato rispose: “Qui le raccomandazioni non hanno valore e della lettera di san Giuseppe non me ne importa proprio nulla!”. A questa risposta l’ufficiale capì che in quel posto la procedura era ben diversa da quella usata dagli uomini sulla terra, pertanto se ne tornò nel Purgatorio. Dopo qualche tempo san Giuseppe, a passeggio per il Purgatorio, incontrò il cavaliere, e stupito di trovarlo ancora in quel posto, gli chiese: “Ma come... sei ancora qui! Ho scritto per te una lettera al mio collega san Pietro, che fine ha fatto la lettera?”. L’ufficiale un po’ rammaricato e risentito rispose: “Mi dispiace per te, caro san Giuseppe, ma il tuo collega lassù dice che della tua lettera non sa che farsene”. San Giuseppe, sbalordito di essere così poco considerato nel Cielo, andò subito a chiedere spiegazione al Custode dell’ingresso del Paradiso. “Cos’è tutto questo?”, protestò il padre putativo di Gesù. “Tu accetti le raccomandazioni di sant’Antonio di Padova e di san Gennaro e poi rifiuti le mie! Spiegami il perché!”. San Pietro, non sapendo cosa rispondergli, gli dette una risposta evasiva: “È così che voglio io!”. C’era da arrabbiarsi contro la prepotenza di san Pietro. San Giuseppe, invece, si servì della sua autorità di capo famiglia e, volgendosi alla Madonna, le disse: “Maria, prendi il Bambino Gesù e andiamo via dal Paradiso!”».
La storiella fece ridere tutti, ma Padre Pio volle insegnare ai presenti che è un bene avere la devozione a san Giuseppe, patrono della buona morte, perché egli è potente in Paradiso.
{Padre Alessio Parente, Padre Pio e le anime del purgatorio, pp. 237-240}"

“In devoto ricordo di Padre Pio da Pietrelcina OFM Cap, nel cinquantesimo anniversario della morte. (23 settembre 1968).”
“23 settembre 1968 - 2018. Cinquant'anni fa nasceva al Cielo Padre Pio da Pietrelcina, frate cattolico intransigente e di santità insigne, taumaturgo col dono della profezia, padre spirituale di più generazioni. Ci benedica dall'Alto nella tempesta in cui siamo. Gloria a Dio nei Suoi Santi, gloria ai Santi in Dio. W Padre Pio!”
Archivio per | Radio Spada (http://www.radiospada.org/tag/padre-pio/)
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“23 settembre 2018: DOMENICA DICIOTTESIMA DOPO LA PENTECOSTE.”
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http://www.cmri.org/ital-index.html

"Centro Studi Giuseppe Federici - sito ufficiale"
http://www.centrostudifederici.org/

"Sito ufficiale del Centro Culturale San Giorgio, tratta di messaggi subliminali, rock satanico, occultismo, massoneria"
http://www.centrosangiorgio.com/

"sito dedicato alla crisi dottrinale nella chiesa cattolica"
http://www.crisinellachiesa.it/

https://www.agerecontra.it/
https://www.agerecontra.it/category/arai-daniele/
https://www.facebook.com/Traditio.Verona.it/

https://www.facebook.com/pietroferrari1973/

“Non Una Cum - Roman catholics sedevacantists.”
https://www.facebook.com/romancatholicsnonunacum/

https://www.facebook.com/fidecatholica/

http://www.traditionalmass.org/

https://novusordowatch.org/

": Quidlibet : ? A Traditionalist Miscellany — By the Rev. Anthony Cekada"
http://www.fathercekada.com/

https://www.truerestoration.org/


https://moimunanblog.com/


https://militesvirginismariae.wordpress.com/


"Sede Vacante -"
http://www.catholique-sedevacantiste.fr/




Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
http://www.SaintAmedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?hc_ref
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»

“Dix-huitième Dimanche après la Pentecôte.”
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“Sermon du Père Joseph-Marie Mercier pour le Dix-huitième Dimanche après la Pentecôte : laxisme et scrupule.
http://prieure2bethleem.org/predica/2016_09_18.mp3”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/42282113_736493373350012_9071599939997401088_n.jpg ?_nc_cat=110&oh=bdc2e6eb738b3294645781f124db5504&oe=5C594DC0


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23 septembre : Sainte Thècle, Vierge et Première Martyre (Ier siècle) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/23-septembre-sainte-thecle)
“23 Septembre : Sainte Thècle, Vierge et Première Martyre (Ier siècle).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/6315/3626/3495/09_23_sainte_thecle.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/6315/3626/3495/09_23_sainte_thecle.jpg


23 septembre : Saint Lin, Pape et Martyr (Ier siècle) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/23-septembre-saint-lin-pape-et-martyr-ier-siecle)
“23 Septembre : Saint Lin, Pape et martyr (Ier siècle).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/9915/3626/3494/09_23_saint_lin.jpg


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SAN LINO, PAPA E MARTIRE, PREGA PER NOI!!!
PADRE PIO PREGA PER NOI!!!
Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
26-05-19, 21:53
25 MAGGIO 2019: venticinquesimo giorno di Maggio Mese Mariano; Anniversario della nascita di PADRE PIO (Pietrelcina, 25 maggio 1887 – San Giovanni Rotondo, 23 settembre 1968), Festa dei SOMMI PONTEFICI SAN GREGORIO VII, PAPA E CONFESSORE, SANT'URBANO I, PAPA E MARTIRE…



«San Gregorio VII, papa e confessore, 25 maggio.»
«Sant’Urbano, papa, lo stesso giorno. LO STESSO GIORNO 25 MAGGIO SANT' URBANO, PAPA.»
Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico - Lo stesso giorno (25 maggio). Sant'Urbano papa (http://www.unavoce-ve.it/pg-25mag-2.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-25mag-2.htm





“25 maggio - S. Gregorio VII Papa.”
https://forum.termometropolitico.it/505991-25-maggio-s-gregorio-vii-papa-3.html
“L'ultimo miracolo di Padre Pio da Pietrelcina.”
https://forum.termometropolitico.it/303966-l-ultimo-miracolo-di-padre-pio-da-pietrelcina.html
“27 maggio (25 maggio) - S. Beda il Venerabile.
San Beda detto il Venerabile Sacerdote e dottore della Chiesa. Monkton in Jarrow (Inghilterra) 672-673 - Jarrow, 25 maggio 735.”
https://forum.termometropolitico.it/505990-27-maggio-25-maggio-s-beda-il-venerabile.html

"Le due spade: Sacerdotium e Regnum nella lotta per le investiture"
https://forum.termometropolitico.it/99208-le-due-spade-sacerdotium-e-regnum-nella-lotta-per-le-investiture.html
"Onore e Gloria al Pontificato Romano."
https://forum.termometropolitico.it/250476-onore-e-gloria-al-pontificato-romano.html
«(...) è SACROSANTO RICORDARE SAN GREGORIO VII, PAPA, ACERRIMO DIFENSORE DELLE PREROGATIVE E DELLA LIBERTA' DELLA SANTA SEDE NEI CONFRONTI DELLE INGERENZE DEGLI IMPERATORI DI GERMANIA.
FU COLLABORATORE DELLO SFORTUNATO PAPA GREGORIO VI E DEI GRANDI PAPI "RIFORMATORI" DI QUEL PERIODO, SAN LEONE IX, VITTORE II, STEFANO IX DEI CONTI DI LORENA, NICCOLO II, ALESSANDRO II.
CONTRO LE GRAVI INGERENZE DELL'INCOSTANTE E FEROCE ENRICO IV NELLE INVESTITURE ECCLESIASTICHE, FU COSTRETTO AD USARE LA PIENEZZA DEL POTERE PAPALE DEPONENDOLO DALLA CARICA IMPERIALE. RITORNATO IMPERATORE DOPO LA PENITENZA DI CANOSSA, ENRICO CONTINUò A PERSEGUITARE IL SANTO PAPA, COSTRINGENDOLO INFINE A SALERNO DOVE MORì NEL 1085.
SE INNOCENZO III, INNOCENZO IV E BONIFICIO VIII SONO LA TRIPLICE CUSPIDE DEL PONTIFICATO MEDIEVALE, SAN GREGORIO è L'AUREO BASAMENTO DI QUESTA CUSPIDE. LA SUA DEPOSIZIONE DELL'IMPERATORE NON è UN FATTO MERAMENTE POLITICO E STORICIZZABILE MA è UNA PREROGATIVA INTRINSECA E PERMANENTE DEL PAPATO (ANCHE SE NON ESERCITATA).
COME L'OTTIMO PADRE VINCENT DAVIN SCRIVEVA NELLA SUA VITA DI SAN GREGORIO VII NEL 1861: "INDIPENDENZA DEI POTERI LAICI DI FRONTE ALL'INDIPENDENZA DEL SACERDOZIO?
MA è MANICHEISMO SOCIALE! QUANDO IN MESSICO SI IMMOLAVANO AGLI INIZI DEL CINQUECENTO PIù DI 20000 VITTIME UMANE ALL'ANNO, IL PAPATO NON POTEVA CHE RIMETTERE
NELLE MANI DI FERNAND CORTES LA BANDIERA DELLA CROCE E DIRGLI: "PIANTALA NEL MEZZO DI QUELL'INFERNO, A QUALUNQUE COSTO: QUEI REGNI hanno PERSO IL DIRITTO DI GOVERNARSI>". QUEL CHE GREGORIO VII FECE IN GERMANIA PER MEZZO DELLE LEGGI DIVINE ED UMANE, LO POTEVA FARE ANCHE ALTROVE PER MEZZO DELLE SOLE LEGGI DIVINE. SAN PIO V LO POTRà FARE
CONTRO LA SCISMATICA ELISABETTA D'INGHILTERRA E PIO IX LO PUò IN FRANCIA COME IN MESSICO, NELLA SVEZIA PROTESTANTE COME NELLA CINA BARBARA. SONO I DIRITTI ETERNI DEL SACERDOZIO, LE PREROGATIVE COSTITUZIONALI ED INALIENABILI DELLA CHIESA".
A TUTTI COLORO CHE NON LO AMANO NON L'AMARONO, A CAUSA DI CIò CHE EGLI RICORDA, A TUTTI COLORO CHE LO CRITICANO, A TUTTI I SUOI DETRATTORI, AI CATTOLICI GHIBELLINI O GUELFI TIMIDI, DAL SUO GLORIOSISSIMO TRONO IN PARADISO SAN GREGORIO VII PUò LECITAMENTE DIRE AD ALTA VOCE "CI RIVEDREMO A CANOSSA!"SARà LA "CANOSSA CELESTE" DEL GIUDIZIO FINALE OD UNA PIù TERRENA?
(...)
ROMANI PONTEFICI (CHE DA SAN PIETRO A PIO XII) HANNO FORMATO E FORMANO UN'UNICA PERSONA MORALE, QUELLA DEL PAPA. PIETRO VIVE NEI SUOI LEGITTIMI SUCCESSORI, PIETRO HA PARLATO ED INSEGNATO INFALLIBILMENTE ATTRAVERSO I SUOI SUCCESSORI ATTRAVERSO DUE MILLENNI, PIETRO HA PARLATO MA ERA CRISTO CHE PARLAVA IN LUI.
UDENDO LE SUE PAROLE, UDIAMO LE PAROLE E DIREI QUASI GLI ACCENTI, I RESPIRI DEL DIVIN MAESTRO.
ANCHE OGGI, IN QUESTI ANNI DI PESTILENZIALE SILENZIO E DI VUOTO DI MAGISTERO E DI AUTORITà PONTIFICIA, LA PERSONA MORALE DEL PAPATO CONTINUA A PARLARE ATTRAVERSO I MILLE E MILLE DOCUMENTI DEL SUO GLORIOSO PASSATO IN ATTESA DI PARLARE CON VOCE ANCORA PIù INTENSA, VIGOROSA E TONANTE IN FUTURO.
VIVA IL PAPATO ROMANO! VIVA IL PAPA!
SAN PIETRO APOSTOLO, PRINCIPE DEGLI APOSTOLI, PRIMO PAPA (DALL'ASCENSIONE DI NOSTRO SIGNORE GESù CRISTO AL 67 D.C) FESTA 29 GIUGNO.»
https://forum.termometropolitico.it/250476-onore-e-gloria-al-pontificato-romano-16.html


http://santiebeati.it/immagini/Original/20350/20350AM.JPG
«San Gregorio Vii Papa (1073-1085). FESTA IL 25 MAGGIO»
http://santiebeati.it/immagini/Original/27400/27400H.JPG
http://www.araldicavaticana.com/greorio7cartolina.jpg





Maggio mese di Maria: 25° giorno ? Stellamatutina.eu ? Sito di cultura cattolica in piena e totale obbedienza al Magistero Petrino. (http://www.stellamatutina.eu/maggio-mese-di-maria-25-giorno/)
http://www.stellamatutina.eu/maggio-mese-di-maria-25-giorno/
“Maggio mese di Maria: 25° giorno. LA PAZIENZA.
FONTE: Maggio mese di Maria, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”





Mons. Benigni e San Gregorio VII - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/mons-benigni-e-san-gregorio-vii/)
http://www.centrostudifederici.org/mons-benigni-e-san-gregorio-vii/
“Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza.
Comunicato n. 51/18 del 25 maggio 2018, San Gregorio VII.
Mons. Benigni e San Gregorio VII.
Introduzione al capitolo della Storia Sociale della Chiesa di Mons. Benigni dedicato al grande pontefice San Gregorio VII.
Errico IV e Gregorio VII (1073-85) fino a Canossa (1077).”





San Gregorio VII - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-gregorio-vii/)
http://www.sodalitium.biz/san-gregorio-vii/
«25 maggio, San Gregorio VII, Papa e Confessore (Soana, ca. 1020 – Salerno, 25 maggio 1085).
“A Salerno la deposizione del beato Gregorio settimo, Papa e Confessore, che fortissimamente propugnò e difese la libertà della Chiesa”.
O glorioso S. Gregorio, che nella Chiesa fosti come una stella che l’illuminò con l’esempio e la parola, affinché nelle turbinose vicende del tempo rimanga sempre “libera, casta e cattolica”, prega per noi! Il tuo aiuto rafforzi in noi la fede della Chiesa Cattolica, riconoscendola come madre e maestra. Pater, Ave, Gloria
Invitto Pontefice, quale vigile custode della Chiesa, tu fosti impavido nella lotta contro i suoi potenti nemici: ottieni a noi dal Signore la forza di resistere ad ogni tentazione del Maligno, perché prevalga in noi la fedeltà alla Chiesa nostra madre e si rinsaldi nel nostro cuore un ardente amore per il Signore. Pater, Ave, Gloria
Angelo tutelare della nostra città, dove giungesti nella tristezza dell’esilio, che accettasti quale partecipazione alla passione redentrice del Cristo, vieni in nostro aiuto! Fai in modo che nel ricordo del tuo esempio e delle tue sofferenze affrontiamo ogni sacrificio, affinché il peccato non trionfi nel nostro cuore e si affermi nella nostra società la giustizia tra gli uomini e l’obbedienza al Signore. Pater, Ave, Gloria.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/33176625_10214033555570818_6697670119910277120_n-186x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/33176625_10214033555570818_6697670119910277120_n-186x300.jpg



SANTE MESSE "NON UNA CUM" CELEBRATE DAI SACERDOTI DELL' I.M.B.C. ("ISTITUTO MATER BONI CONSILII") E DA DON FLORIANO IN TUTTA ITALIA:


"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"Torino - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/torino/

"Modena - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/modena/

"Rimini - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/rimini/

"Pescara - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/pescara/

"Potenza - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/potenza/

"Roma - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/roma/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
IV domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=BnTn5tCbAgw
IV domenica dopo Pasqua (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=UnnMVHLXOr4
III Domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=FrXb3TtbouM
II Domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=71aZwW6lBYU
II Domenica dopo Pasqua - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=BuGlDuSs0LQ
Domenica in Albis (Santa Messa e Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=UG870mk5GHo
Lunedì Pasqua - dell' Angelo (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=wPkpeDbQdo8
Santa Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=G-lviMz3pWY
Santa Pasqua 2019 - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=lwCe33a3TUo
Sabato Santo (Veglia Pasquale)
https://www.youtube.com/watch?v=jphVO0FHUMw
Venerdì Santo
https://www.youtube.com/watch?v=6v8gLX5hNW0
Giovedi Santo
https://www.youtube.com/watch?v=80W3peGsC9I
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».







https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/61609174_1864827116951935_4995418200746229760_n.jp g?_nc_cat=110&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=ba326bda5d2479c8b1615c8ceee50789&oe=5D5FCE0A


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/61609174_1864827116951935_4995418200746229760_n.jp g?_nc_cat=110&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=ba326bda5d2479c8b1615c8ceee50789&oe=5D5FCE0A



https://tradidiaccepi.blogspot.com/
«“Dio, quando diede a san Pietro il potere di legare e sciogliere in cielo e la terra, non escluse nessuno, non sottrasse nulla al suo potere. Or, chi dice di non poter essere legato dal vincolo della Chiesa, dice anche di non poter essere sciolto per opera del suo potere; chi nega sfacciatamente ciò, si allontana del tutto da Cristo. Che se la Santa Sede Apostolica, per la potestà di comando datale da Dio decide e giudica delle cose spirituali, perché non anche delle secolari? [...] se tu paragonassi l'onore e la dignità sublime dei vescovi al fulgore dei re e al diadema dei principi questo resterà di gran lunga più in basso che se tu paragonassi piombo e oro fulgente”.
(S. Gregorio VII, A Ermanno di Metz, 25 agosto 1076)»


https://sardiniatridentina.blogspot.com/
https://sardiniatridentina.blogspot.com/2019/05/san-gregorio-vii-papa-e-confessore.html
«San Gregorio VII, Papa e Confessore.
San Gregorio VII, al secolo Ildebrando di Soana, già attivo nell’opera di restaurazione morale portata avanti dal Pontificato Romano nel corso del secolo XI, fu eletto Papa il 22 aprile 1073. Il dodici anni di regno si battè strenuamente per la libertà della Chiesa e della Sede Apostolica dalle ingerenze dei laici - in modo particolare si scontrò con l’imperatore Enrico IV che scomunicò e depose dall’impero, e poi, sebbene mal ripagato, perdonò - per la estirpazione delle eresie e dei vizi del clero. La morte lo colse il 25 maggio 1085 mentre era esule a Salerno, che tuttora ne conserva onorevolmente la spoglia. Le sue ultime parole: “Dilexi justitiam et odivi iniquitatem, propterea morior in exilio” (Ho amato la giustizia e odiato l’iniquità, per questo muoio in esilio). Paolo V, fra le rimostraste empie dei principi e dei vescovi gallicani, ne ordinò l’annuale celebrazione a tutta la Chiesa. Lo stesso giorno si commemora anche un altro Papa: Urbano I, che governò la Chiesa Romana dal 222 al 230.
INTROITUS
Joannes 21:15-17.- Si díligis me, Simon Petre, pasce agnos meos, pasce oves meas. Allelúja, allelúja. ~~ Ps 29:2.- Exaltábo te, Dómine, quóniam suscepísti me, nec delectásti inimícos meos super me. ~~ Glória ~~ Si díligis me, Simon Petre, pasce agnos meos, pasce oves meas. Allelúja, allelúja
Joannes 21:15-17.- Se mi ami, Simon Pietro, pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore. Alleluia, alleluia. ~~ Ps 29:2.- Ti voglio esaltare, Signore, perché mi hai salvato, né hai fatto che gioisca colui che mi ha in odio. ~~ Gloria ~~ Se mi ami, Simon Pietro, pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore. Alleluia, alleluia.
Gloria
ORATIO
Orémus.
Deus, in te sperántium fortitúdo, qui beátum Gregórium Confessórem tuum atque Pontíficem, pro tuénda Ecclésiæ libertáte, virtúte constántiæ roborásti: da nobis, ejus exémplo et intercessióne, ómnia adversántia fórtiter superáre. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum.Amen.
Preghiamo.
O Dio, forza di quanti in te confidano, che al beato Gregorio confessore e sommo Pontefice desti intrepida costanza nel tutelare la libertà della Chiesa, concedici che per sua intercessione ed a suo esempio, fortemente vinciamo ogni avversità. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Orémus.
Pro S. Urbano
Deus, qui Ecclésiam tuam, in apostólicæ petræ soliditáte fundátam, ab infernárum éruis terróre portárum: præsta, quaesumus; ut, intercedénte beáto Urbáno Mártyre tuo atque Summo Pontífice, in tua veritáte persístens, contínua securitáte muniátur. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
O Dio, che liberi dal terrore delle potenze infernali la tua Chiesa, fondata sulla solidissima roccia apostolica: concedi, te ne preghiamo, che per intercessione del beato Urbano martire tuo e sommo Pontefice, perseverando nella tua verità, sia munita di perenne sicurezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LECTIO
Léctio Epístolæ beáti Petri Apóstoli.
1Pet 5:1-4; 5:10-11.
Caríssimi: Senióres, qui in vobis sunt, obsécro consénior et testis Christi passiónum, qui et ejus, quæ in futúro revelánda est, glóriæ communicátor: páscite qui in vobis est gregem Dei, providéntes non coácte, sed spontánee secúndum Deum, neque turpis lucri grátia, sed voluntárie; neque ut dominántes in cleris, sed forma facti gregis ex ánimo. Et, cum appáruerit princeps pastórum, percipiétis immarcescíbilem glóriæ corónam. Deus autem omnis grátiæ, qui vocávit nos in ætérnam suam glóriam in Christo Jesu, módicum passos ipse perfíciet, confirmábit solidabítque. Ipsi glória et impérium in saecula sæculórum. Amen.
Carissimi, sacerdote anch'io e teste della Passione di Cristo e chiamato ad aver parte alla futura gloria, io scongiuro i sacerdoti che sono tra voi: Pascete il gregge di Dio, che vi è affidato, governandolo non per forza, ma volentieri per amor di Dio; non per il vil guadagno, ma con animo generoso; non come dominatori delle Chiese, ma come sinceri modelli del gregge; e così, quando apparirà il principe dei pastori, riceverete l'incorruttibile corona della gloria. Il Dio di ogni grazia, il quale ci ha chiamati in Gesù Cristo all'eterna sua gloria, con un po' di patire vi perfezionerà, vi conforterà, vi confermerà. A Lui impero e gloria in eterno. Amen.
ALLELUIA
Allelúja, allelúja
Matt 16:18
Tu es Petrus, et super hanc petram ædificábo Ecclésiam meam. Allelúja.
Ps 44:17-18.
Constítues eos príncipes super omnem terram: mémores erunt nóminis tui, Dómine. Allelúja.
Alleluia, alleluia
Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa! Alleluia.
Li metterai come capi in tutta la terra, conserveranno il ricordo del tuo nome, Signore. Alleluia.
EVANGELIUM
Sequéntia ✠ sancti Evangélii secúndum Matthaeum.
Matt 16:13-19
In illo témpore: Venit Jesus in partes Cæsaréæ Philíppi, et interrogábat discípulos suos, dicens: Quem dicunt hómines esse Fílium hóminis? At illi dixérunt: Alii Joánnem Baptístam, alii autem Elíam, alii vero Jeremíam aut unum ex prophétis. Dicit illis Jesus: Vos autem quem me esse dícitis? Respóndens Simon Petrus, dixit: Tu es Christus, Fílius Dei vivi. Respóndens autem Jesus, dixit ei: Beátus es, Simon Bar Jona: quia caro et sanguis non revelávit tibi, sed Pater meus, qui in coelis est. Et ego dico tibi, quia tu es Petrus, et super hanc petram ædificábo Ecclésiam meam, et portæ ínferi non prævalébunt advérsus eam. Et tibi dabo claves regni coelórum. Et quodcúmque ligáveris super terram, erit ligátum et in coelis: et quodcúmque sólveris super terram, erit solútum et in coelis.
In quel tempo, Gesù, venuto nella zona di Cesarea di Filippo, interrogava i suoi discepoli: «Chi dicono che sia il Figlio dell'uomo?». Ed essi risposero: «Alcuni Giovanni il. Battista, altri Elia, altri ancora Geremia, o uno dei profeti». Disse loro Gesù: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù, in risposta, gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, poiché non la carne e il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io dico a te che tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. E ti darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che avrai legato sulla terra sarà legato anche nei cieli, e tutto ciò che avrai sciolto sulla terra sarà sciolto anche nei cieli».
OFFERTORIUM
Jer 1:9-10
Ecce, dedi verba mea in ore tuo: ecce, constítui te super gentes et super regna, ut evéllas et destruas, et ædífices et plantes. Allelúja.
Ecco che le mie parole pongo sulla tua bocca: ecco che io ti prepongo a nazioni e a regni per svellere ed abbattere, per edificare e piantare. Alleluia.
SECRETA
Sancti tui, quaesumus, Dómine, nos ubique lætíficent: ut, dum eórum mérita recólimus, patrocínia sentiámus. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
I tuoi Santi, o Signore, ci siano ovunque sorgente di gioia in modo che, mentre ne onoriamo i meriti, ne sentiamo il patrocinio. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Pro S. Urbano
Múnera, quæ tibi, Dómine, lætántes offérimus, súscipe benígnus, et præsta: ut, intercedénte beáto Urbáno, Ecclésia tua et fídei integritáte lætétur, et témporum tranquillitáte semper exsúltet. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum.Amen.
O Signore, ricevi benigno questi doni, che lieti ti offriamo; e, per intercessione del beato Urbano, fa' che gioisca la tua Chiesa per l'integrità della fede sempre esulti per la pace dei tempi. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
COMMUNIO
Matt 16:18
Tu es Petrus, et super hanc petram ædificábo Ecclésiam meam. Allelúja.
Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa! Alleluia.
POSTCOMMUNIO
Orémus.
Præsta, quaesumus, omnípotens Deus: ut, de percéptis munéribus grátias exhibéntes, intercedénte beáto Gregório Confessóre tuo atque Pontífice, benefícia potióra sumámus. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
Concedi, te ne preghiamo, Dio onnipotente, che, mentre Ti ringraziamo per i doni ricevuti, otteniamo per intercessione del beato Gregorio tuo Confessore e Pontefice, benefici ancora maggiori. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Orémus.
Pro S. Urbano
Multíplica, quæsumus, Dómine, in Ecclesia tua spíritum grátiæ, quem dedísti: ut beáti Urbáni Martyris tui atque Summi Pontíficis deprecatióne nec pastóri oboediéntia gregis nec gregi desit cura pastóris. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
O Signore, moltiplica nella tua Chiesa lo spirito di grazia che le hai dato; affinché, per intercessione del beato Urbano martire tuo e sommo Pontefice, non manchi nel gregge l'ubbidienza al pastore e nel pastore la cura del gregge. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.»
https://2.bp.blogspot.com/-pbbH36CZ57c/XKlJgXDPuxI/AAAAAAAACKY/xTyPw5wBRScKPudTGkFKcm2QpQeCGOAjACPcBGAYYCw/s1600/29342315_819563884911658_2157828286471664274_n.jpg


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«Carlo Di Pietro - Sursum Corda.»

“25 maggio 1899. Si deve tener presente soprattutto ciò che Gesù Cristo, non attraverso i suoi apostoli e profeti, ma con le stesse sue parole ha affermato del suo potere. Al governatore romano che gli chiedeva: "Dunque tu sei re", egli, senza esitazione, rispose: "Tu lo dici; io sono re" (Gv 18,37). La vastità poi del suo potere e l’ampiezza senza limiti del suo regno sono chiaramente confermate dalle parole rivolte agli apostoli: "Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra" (Mt 28,18). Se a Cristo è stato concesso ogni potere, ne segue necessariamente che il suo dominio deve essere sovrano, assoluto, non soggetto ad alcuno, tanto che non ne può esistere un altro ne uguale ne simile. E siccome questo potere gli è stato dato e in cielo e in terra, devono stare a lui soggetti il cielo e la terra. Di fatto egli esercitò questo suo proprio e individuale diritto quando ordinò agli apostoli di predicare la sua dottrina, di radunare, per mezzo del battesimo, tutti gli uomini nell’unico corpo della chiesa, e di imporre delle leggi, alle quali nessuno può sottrarsi senza mettere in pericolo la propria salvezza eterna. Da SS Leone XIII Annum sacrum.”
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“25 maggio 1915. L’ora che attraversiamo è dolorosa, il momento è terribile; ma "sursum corda". Più frequenti e più fervorose innalziamo le nostre preghiere a Colui nelle cui mani sono le sorti delle nazioni. Rivolgiamoci tutti con fiducia al Cuore addolorato ed immacolato di Maria, dolcissima Madre di Gesù e Madre nostra, affinché Ella, con la sua potente intercessione, ottenga dal suo divin Figlio che presto cessi il flagello della guerra e torni la pace e la tranquillità. E poiché, giusta il monito delle sacre Scritture, per attirare sopra la terra le divine misericordie l’ardore della preghiera non deve andar disgiunto dalla generosità del sacrificio e della penitenza, Noi esortiamo tutti i figli della Chiesa Cattolica a praticare insieme a Noi per tre giorni consecutivi o disgiunti, secondo la scelta di ciascuno, uno stretto digiuno ecclesiastico; e concediamo che questa pia pratica di cristiana mortificazione valga a far lucrare, con le solite condizioni, l’indulgenza plenaria, applicabile anche alle anime del Purgatorio.
Da SS Benedetto XV Era Nostro proposito.”
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"La vera umiltà---> https://youtu.be/n9mF_GM9unc "
"[VIDEO] Complotto contro la Chiesa e la società civile - La Massoneria e l'Alta Vendita Suprema
https://www.youtube.com/watch?v=7nzZpaUVT7c
da La Civiltà Cattolica, 1875, Vol. VII della Serie Nona, Anno Vigesimosesto
Video a cura di Carlo Di Pietro."

“[VIDEO] Ecumenismo Smascherato - Condanne della Chiesa all'eresia chiamata «ecumenismo».
https://m.youtube.com/watch?v=ZQ8VnQMEwL0
Per affrontare, con dati oggettivi e senza compromessi, il problema del Vaticano Secondo e dei modernisti che occupano la maggior parte delle nostre chiese --> La questione del cosiddetto "papa eretico" ed il problema dell'autorità nella Chiesa -->
Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”
https://www.sursumcorda.cloud/massime-e-meditazioni/la-questione-del-papa-eretico.html

“Raccolta di preghiere non contaminate dall'eresia dell'ecumenismo. Diceva Sant'Alfonso: "Chi prega si salva, chi non prega si danna" ->”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere.html

https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri.html
https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri/chi-%C3%A8-maria-catechismo-mariano-detail.html
“Padre Gabriele Maria Roschini, Chi è Maria? Catechismo mariano, Sursum Corda, Potenza 2017.
Catechismo mariano composto da 235 articoli, semplici ma eruditi. Un’esposizione chiara, ordinata e sintetica di tutto ciò che riguarda la storia, il dogma ed il culto mariano, secondo la forma classica di domande e risposte.”
«Preghiera di San Pio X per i Sacerdoti.»
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/

https://www.facebook.com/pietroferrari1973/







http://www.radiospada.org/
http://www.edizioniradiospada.com/
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«SAN GREGORIO VII, PAPA E CONFESSORE.»
«25 maggio 2019: San Gregorio VII, Papa e confessore.»

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«Nella festa di san Gregorio VII è bene ricordare la santa memoria di Matilde di Canossa, "fedele ancella di san Pietro", sostegno del Papato nella lotta per la Libertas Ecclesiae. [VITA EST MILITIA] Matilde di Canossa, viceregina d’Italia.»
https://www.radiospada.org/2018/04/vita-est-militia-matilde-di-canossa-viceregina-ditalia/


«Un pensiero di Padre Pio da Pietrelcina nel 132° anniversario della nascita (25 maggio 1887).
"La palma della gloria non è serbata se non a chi combatte da prode fino alla fine. Incominci dunque quest'anno il nostro santo combattimento. Dio ci assisterà e coronerà di un eterno trionfo" (Epist. IV, p. 879)»
“Il 25 maggio 1887 nasceva a Pietrelcina Francesco Forgione, il futuro padre Pio.”
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«Il 25 maggio 1521 l'imperatore Carlo V promulgava l'Editto di Worms che dichiarava fuorilegge Martin Lutero, già scomunicato come eretico formale da Leone X il 3 gennaio. Principale estensore dell'editto, che purtroppo non fu attuato appieno, fu il nunzio pontificio e futuro Cardinale Girolamo Aleandro.
In foto, frontespizio della "Exurge Domine" di Leone X "contro gli errori di Martin Lutero e dei suoi seguaci".»
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“Il 25 maggio 1261 muore a Viterbo papa Alessandro IV.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/61023712_2692971534065832_6667195604663271424_n.pn g?_nc_cat=105&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=1a59fd938d942fe6b8ca7ab3cd17bfa0&oe=5D5E788B


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/61023712_2692971534065832_6667195604663271424_n.pn g?_nc_cat=105&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=1a59fd938d942fe6b8ca7ab3cd17bfa0&oe=5D5E788B







www.agerecontra.it | Sito del Circolo Cattolico "Christus Rex"
http://www.agerecontra.it/

"Centro Studi Giuseppe Federici - sito ufficiale"
http://www.centrostudifederici.org/

"sito dedicato alla crisi dottrinale nella Chiesa cattolica"
http://www.crisinellachiesa.it/

"Sito ufficiale del Centro Culturale San Giorgio"
http://www.centrosangiorgio.com/


C.M.R.I. - "Congregatio Mariae Reginae Immacolata" ("Congregation of Mary Immaculate Queen" "Congregazione di Maria Regina Immacolata"):
http://www.cmri.org/ital-index.html





https://www.truerestoration.org/


https://novusordowatch.org/


": Quidlibet : ? A Traditionalist Miscellany — By the Rev. Anthony Cekada"
http://www.fathercekada.com/

"Home | Traditional Latin Mass Resources"
http://www.traditionalmass.org/

http://www.traditionalcatholicpriest.com/





"Como ovejas sin Pastor"
http://sicutoves.blogspot.com/


https://moimunanblog.com/





“Pro Fide Catholica | Le site de Laurent Glauzy”
https://profidecatholica.com/


https://johanlivernette.wordpress.com/


https://lacontrerevolution.wordpress.com/


https://sedevacantisme.wordpress.com/


"Sede Vacante -"
http://www.catholique-sedevacantiste.fr/


http://wordpress.catholicapedia.net/


https://fidecatholica.wordpress.com/


https://militesvirginismariae.wordpress.com/




Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
http://www.SaintAmedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

Messes :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/messes)
http://liguesaintamedee.ch/messes

25 mai : Saint Grégoire VII, Pape (1021-1085) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/25-mai-saint-gregoire-vii)
“25 mai : Saint Grégoire VII, Pape (1021-1085).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/1415/2665/9304/05_25_saint_gregoire_vii.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/1415/2665/9304/05_25_saint_gregoire_vii.jpg




SANTI PAPI GREGORIO VII ED URBANO I, PREGATE PER NOI!!!
AVE MARIA!!! REGINA COELI, LAETARE, ALLELUIA!!!
«O Santissima Trinità, vi adoro! Mio Dio, mio Dio, Vi amo nel Santissimo Sacramento!»
CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS REGNAT, CHRISTUS IMPERAT!!!
Luca, SURSUM CORDA – HABEMUS AD DOMINUM!!!

Holuxar
24-09-19, 02:17
22 SETTEMBRE 2019: ANNIVERSARIO DELL'ULTIMA MESSA CELEBRATA DA PADRE PIO DA PIETRELCINA (Pietrelcina, 25 maggio 1887 – San Giovanni Rotondo, 23 settembre 1968) IL 22 SETTEMBRE 1968; SAN TOMMASO DA VILLANOVA, Vescovo e Confessore dell’Ordine degli Eremiti di Sant’Agostino, SANTI MAURIZIO E COMPAGNI DELLA LEGIONE TEBEA, MARTIRI, DOMENICA QUINDICESIMA DOPO LA PENTECOSTE…



«DOMENICA QUINDICESIMA DOPO LA PENTECOSTE»
Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico - Domenica Quindicesima dopo la Pentecoste (http://www.unavoce-ve.it/pg-dopopent-dom15.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-dopopent-dom15.htm


MISSALE ROMANUM - Die 22 Septembris. S. Thomæ de Villanova Ep. et Conf. (http://www.unavoce-ve.it/mr-22sept=lat.htm)
http://www.unavoce-ve.it/mr-22sept=lat.htm
«San Tommaso da Villanova, vescovo e confessore, 22 settembre»
«Commemorazione di san Maurizio e compagni, martiri, lo stesso giorno»

"Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico - Lo stesso giorno (22 settembre). Commemorazione di san Maurizio e compagni, martiri"
Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico - Lo stesso giorno (22 settembre). Commemorazione di san Maurizio e compagni, martiri (http://www.unavoce-ve.it/pg-22set-2.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-22set-2.htm
«LO STESSO GIORNO 22 SETTEMBRE. COMMEMORAZIONE DI SAN MAURIZIO E COMPAGNI, MARTIRI
A Sion nel Vallese, nel luogo detto Agaune, giorno natalizio dei santi martiri Maurizio, Esuperio, Candido, Vittore, Innocente e Vitale, con i loro compagni della legione Tebea, che, massacrati per Cristo sotto Massimiano, della fama della loro morte hanno riempito il mondo (Martirologio di oggi). Unitamente a Roma ricordiamo questi valorosi che gli eserciti cristiani e molte chiese si gloriano di avere per patroni. "Noi siamo, o Imperatore, tuoi soldati, dissero, ma siamo anche servitori di Dio, per il quale facemmo i nostri primi giuramenti e, se li violassimo, che fiducia avresti negli altri". Non vi possono essere impegni o discipline che superino l'impegno del battesimo. Quando di fronte ai principi si leva il Dio degli eserciti, ogni soldato ha il dovere, dì onore e di coscienza, di preferire gli ordini del capo agli ordini dei subalterni [1].
Orazione: Dio onnipotente, degnati di ascoltarci: la solennità festiva del tuo santo martire Maurizio e dei suoi compagni sia per noi sorgente di gaudio, come il loro aiuto è nostro appoggio e la loro nascita al cielo sia la nostra gloria.
[1] Il racconto del martirio della legione Tebea ci è stato lasciato da sant'Eucherio, vescovo di Lione (+ 499), che lo raccolse da tradizioni orali. Noi sappiamo da lui che verso la fine del III secolo, avvenne ad Agaune il massacro dei soldati che si erano rifiutati di martirizzare i loro fratelli di fede. Una basilica sorse sul luogo della loro sepoltura e il loro culto si diffuse nella Francia. Nel 1128 si stabiliva ad Agaune una abbazia di canonici e, nel Medio Evo parecchi Ordini cavallereschi si misero sotto la protezione di san Maurizio e patrono lo considerarono anche i tintori.
da: P. GUÉRANGER, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. ROBERTI, P. GRAZIANI e P. SUFFIA, Alba, Edizioni Paoline, 1959, p. 1101»





“22 settembre - SS. Maurizio e compagni Martiri della Legione Tebea”
https://forum.termometropolitico.it/454660-22-settembre-ss-maurizio-e-compagni-martiri-della-legione-tebea.html
https://forum.termometropolitico.it/605051-22-settembre-memoria-di-san-maurizio-e-dei-suoi-compagni.html
https://forum.termometropolitico.it/605039-22-settembre-san-maurizio.html
“Santi Maurizio, Candido, Essuperio, Vittore e compagni
Martiri della Legione Tebea”


http://www.santiebeati.it/immagini/Thumbs/34800/34800AB.JPG


http://www.santiebeati.it/immagini/Thumbs/34800/34800AA.JPG







SANTA MESSA DOMENICALE CELEBRATA DA DON FLORIANO ABRAHAMOWICZ A PAESE (TV) OGGI 22 SETTEMBRE 2019: SAN TOMMASO DA VILLANOVA, Vescovo e Confessore dell’Ordine degli Eremiti di Sant’Agostino, SANTI MAURIZIO E COMPAGNI DELLA LEGIONE TEBEA, DOMENICA QUINDICESIMA DOPO LA PENTECOSTE…


«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
XV Domenica di Pentecoste (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=B2XB1kg2c7A
XV Domenica di Pentecoste (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=Psy7xALNE2k
15° après Pentecòte (Sermon)
https://www.youtube.com/watch?v=NCk0U9VDJek
Domenica d. Madonna Addolorata - Festa di San Pio X alla domus Marcel Lefebvre - (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=nQD0orJ6Wng
Domenica d. Madonna Addolorata - Festa di San Pio X alla domus Marcel Lefebvre - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=G7PuqwYnFPo
Natività B.V. Maria (XIII domenica d. Pentecoste)- (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=5Z9v7udCG6U
Natività B.V. Maria (XIII domenica d. Pentecoste)- (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=Y93dn88ORpk
XII domenica d. Pentecoste (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=nIk0skekqQI
XII domenica d. Pentecoste (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=ewDURGc0UNA
XI domenica d. Pentecoste (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=NNOE3X7h7kc
XI domenica d. Pentecoste (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=hk75pIqAtog
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso».

«XV domenica d. Pentecoste (Festa di San Pio X alla domus Marcel Lefebvre)
https://www.youtube.com/watch?v=q0ACQKbp5Pc
XV domenica d. Pentecoste (Festa di San Pio X alla domus Marcel Lefebvre) (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=Q3JVWDby2_Q
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php »





SANTE MESSE CATTOLICHE "NON UNA CUM" CELEBRATE DAI SACERDOTI DELL' I.M.B.C. ("ISTITUTO MATER BONI CONSILII") IN TUTTA ITALIA:


"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"Torino - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/torino/

"Modena - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/modena/

"Rimini - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/rimini/

"Pescara - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/pescara/

"Potenza - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/potenza/

"Roma - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/roma/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/


http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”
http://www.oratoriosantambrogiombc.it/category/omelie/



San Tommaso da Villanova - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-tommaso-villanova/)
http://www.sodalitium.biz/san-tommaso-villanova/
«22 settembre, San Tommaso da Villanova, Confessore (1488 circa – Valencia, 8 settembre 1555), dell’Ordine degli Eremiti di Sant’Agostino.
“San Tommaso da Villanova, dell’Ordine degli Eremitani di sant’Agostino, Vescovo di Valenza e Confessore, il cui giorno natalizio si commemora l’otto di questo mese”.
Preghiera di San Tommaso da Villanova – O Vergine senza macchia, o bella Maria, santa Madre di Dio, piena di grazia, riguardate al divoto affetto dei vostri servi, che si compiacciono e danno lode a Dio della Vostra gloria. Degnatevi, o Signora dolcissima, di amare chi vi ama: e se gradite la pia divozione con cui festeggiamo il Vostro santo principio, prendetevi cura del nostro ultimo fine, e fate che il termine di questo esilio ci sia felice passaggio al riposo eterno. Così sia».
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/tommaso-da-villanova-2-201x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/tommaso-da-villanova-2-201x300.jpg







https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis»


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«Carlo Di Pietro - Sursum Corda.
Sul nostro sito è disponibile alla lettura il numero 176 di SVRSVM CORDA® del 22 settembre 2019. Indice dei contenuti:
https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/bollettino/sursum-corda-n-176-del-22-settembre-2019-detail.html
- Ah! Quei preti! Opuscolo che confuta l’anticlericalismo;
- Breve citazione di Papa Pio XII sugli ecumenisti;
- Comunicato numero 176. Il tributo a Cesare. E il principio di laicità?;
- Dizionario di teologia dommatica. Il Diaconato;
- Dizionario di teologia dommatica. La Devozione;
- Fatti furba. Vademecum per la donna veramente prudente;
- Indice del Numero 176 di Sursum Corda, 22 settembre 2019;
- Massoni e Massoneria: all'origine del pensiero ecumenico;
- Orazione a San Giuseppe da Copertino, Confessore (18.9);
- Orazioni ai Santi Martiri Eustachio e famiglia (20.9);
- Preghiera alla Regina dei Martiri, addolorata Maria (15.9);
- Veleno fatale: la falsa cultura e la cattiva stampa.
Link: https://www.sursumcorda.cloud/tags/numero-176.html
Per donazioni: https://www.paypal.me/SursumCorda
Indice dei contenuti numero 176 di SVRSVM CORDA® del 22 settembre 2019:
- Comunicato numero 176. Il tributo a Cesare; - Donazione ai poveri del 19 settembre 2019; - Breve commento sul principio di laicità in relazione al passo citato; - Massoni e Massoneria: all’origine del pensiero ecumenico; - Dizionario di teologia dommatica. La Devozione; - Ah! Quei preti! Opuscolo che confuta l’anticlericalismo; - Dizionario di teologia dommatica. Il Diaconato; - Fatti furba. Vademecum per la donna veramente prudente; - Breve citazione di Papa Pio XII sugli ecumenisti; - Orazione a San Giuseppe da Copertino, Confessore (18.9); - Orazioni ai Santi Martiri Eustachio e famiglia (20.9); - Preghiera alla Regina dei Martiri, addolorata Maria. (15.9). [https://www.sursumcorda.cloud/]

Laicità e Separazione Chiesa-Stato #SursumCorda ---> http://ow.ly/ed9L50wahBj
https://www.sursumcorda.cloud/massime-e-meditazioni/laicita-e-separazione-chiesa-stato.html
(…) Erroneamente questo passo della Scrittura (date a Cesare..., date a Dio ... etc) viene utilizzato dai moderni per propugnare la laicità di Stato, piuttosto che la cosiddetta separazione Chiesa-Stato. In verità queste due massoniche pestilenze - già ampiamente condannate dalla Chiesa (cfr. Quas Primas, per citare un documento) - non hanno nulla in comune con l’insegnamento del Maestro e neppure possono esserne conseguenza positiva. Gesù ordina di rispettare la legittima autorità, poiché quest’ultima deve a Dio la sua condizione. Parimenti, sempre il Maestro, insegna che l’adempimento del dovere del buon cittadino non deve mai confliggere con l’ordine di Dio. Più tardi il Pontefice San Pietro pronuncerà la sentenza: «Oboedire oportet Deo magis quam hominibus» - «Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini». Sta a significare che l’uomo pio e devoto, in caso di contrasto manifesto fra l’ordine temporale e la legge di Dio, prudentemente osserverà la seconda mentre rigetterà la misura iniqua. Devo fermarmi per ragioni editoriali, tuttavia non prima di aver evidenziato che il principio di laicità (prima la legge dello Stato ... forse poi quella di Dio) è l’esatto contrario dell’insegnamento dato da Gesù (prima la legge di Dio ... per conseguenza quella dello Stato) in questo passo evangelico.
[Dal numero 176 di SVRSVM CORDA® del 22 settembre 2019. https://www.sursumcorda.cloud/]»
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«Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare il Vescovo san Tommaso da Villanova, e Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima, per i meriti di questo santo, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, il Vescovo san Tommaso da Villanova possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia»

«Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare san Maurizio con i Santi Martiri Tebei, e Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi avete loro elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima, per i meriti di questi santi, ed a loro affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Maurizio con i Santi Martiri Tebei possano essere nostri avvocati e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia».

«Gesù mio, per li meriti vostri spero da voi il perdono di tutte le ingiurie che vi ho fatte. Ma come poss'io, amor mio crocifisso, temere del perdono, se voi siete morto per perdonarmi? Come temere della vostra misericordia, se questa vi ha fatto scendere dal cielo per venire a cercar l'anima mia? Come temere che mi negherete la grazia d'amarvi, se voi avete tanto patito per acquistarvi il mio amore? Come temere che i peccati commessi, de' quali mi pento con tutto il cuore, abbiano a privarmi della vostra grazia, se voi perciò avete sparso tutto il vostro sangue per lavare i peccati miei e così farmi ricuperare la vostra amicizia? Vedo che voi mi date abborrimento alle offese che vi ho fatte, mi date luce di conoscere la vanità delle cose del mondo, mi fate conoscere l'amore che mi avete portato, mi date desiderio di esser tutto vostro: tutti questi son segni che mi volete salvo: ed io voglio salvarmi per venir in cielo a lodare eternamente le vostre misericordie: Misericordias Domini in aeternum cantabo (Ps. LXXXVIII, 2). Stia sempre nel mio cuore fisso il tormento di avervi offeso, e fisso il desiderio di amarvi con tutto il mio cuore».
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«Gesù mio, mi spaventa la vista de' miei peccati, ma più mi anima e consola la vista di voi crocifisso. Voi non mi negherete il perdono, giacché non mi avete negato il sangue e la vita. Piaghe di Gesù, voi siete la speranza mia».
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«"Instaurare omnia in Christo", restaurare la società al cattolicesimo integrale e contro ogni forma di ecumenismo e laicità. Questa è la risposta di San Pio X agli uomini politici che si dicono cristiani e che intendono governare secondo l'ordine di Dio.
Non esistono altre soluzioni, non esistono compromessi»

“La verità sui Testimoni di Geova #SursumCorda --->”
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“Per affrontare, con dati oggettivi e senza compromessi, il problema del Vaticano Secondo e dei modernisti che occupano la maggior parte delle nostre chiese --> La questione del cosiddetto "papa eretico" ed il problema dell'autorità nella Chiesa -->
Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”
https://www.sursumcorda.cloud/massime-e-meditazioni/la-questione-del-papa-eretico.html

“Preghiera di San Pietro Canisio per conservare la vera fede”
"Preghiere e tradizionali pie pratiche cristiane. Chiediamo a Nostro Signore di ottenere la vera fede e di perseverare"
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Libri classici di teologia, dottrina, cultura e tradizione cattolica ristampati dalle edizioni “Sursum Corda” di Carlo Maria Di Pietro:


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“22 settembre 2019: DOMENICA QUINDICESIMA DOPO LA PENTECOSTE”

“22 settembre 2019: San Tommaso di Villanova, vescovo e confessore.
Nacque a Villanueva, in Spagna, nel 1486. Si laureò in filosofia ed entrò nella Comunità Agostiniana. Ordinato sacerdote, fu nominato predicatore e quindi, nonostante non volesse fu Superiore della comunità per tutta la vita. Fu quindi eletto arcivescovo di Valencia. Inviò missionari in tutto il mondo, in particolare il suo ordine evangelizò il Perù. Non lasciò la sua Diocesi neppure per il Concilio di Trento, ispirandosi infatti agli insegnamenti del Buon Pastore, di San Paolo e dei grandi vescovi, pensava che il posto del vescovo era con il suo popolo, al quale dedicava cura spirituali e materiali. Assistette sempre i bisognosi, al punto di creare un befotrofio nel palazzo vescovile, e si occupò della pastorale giovanile. Difese la diocesi dalla minaccia mussulmana e fondò il Collegio Seminario della Presentazione. grande predicatore, convertì però più con l'esempio che con le parole. Per la sua profondità teologica sulla Vergine Maria, è spesso accostato a San Bernardo. Morì nel 1550.
Tommaso da Villanova, arcivescovo di Valencia, santo (1486-1550), una scapola, dono di Mons. Febei, è conservata in un reliquiario a S. Pietro in Vaticano. Beatificato nel 1618 e canonizzato il 1 novembre 1658, le spoglie sono nella Cattedrale di Valencia.
M.R.: 22 settembre - A Valenza, nella Spagna Terragonese, il natale di san Tommaso da Villanova, dell’Ordine degli Eremitani di sant’Agostino, Vescovo e Confessore, insigne per l’ardente carità verso i poveri. Dal Papa Alessandro settimo fu ascritto nel numero dei Santi. La sua festa si celebra però il ventidue Settembre. [Tratto dall'opera «Reliquie Insigni e "Corpi Santi" a Roma» di Giovanni Sicari]”


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“22 settembre 2019: San Maurizio della Legione Tebea e compagni, martiri.
San Maurizio era nato a Tebe ed era capo della legione tebea che venne martirizzata durante la decima persecuzione. Questa legione era formata da 6666 soldati, di origine egiziana. La legione prestava servizio normalmente ai confini orientali dell'impero, ma dovendo Massimiliano contrastare gli attacchi dei Marcomanni, la fece trasferire in Gallia. Quando l’esercito giunse presso le Alpi, nella zona del Vallese, la legione ricevette un ordine imperiale al quale non volle obbedire, due sono le versioni, secondo una prima l'imperatore ordinò ai legionari di giurare fedeltà all'impero sull’altare delle divinità, la seconda invece racconta che alla legione fu chiesto di scovare i cristiani che si nascondevano nella zona. I soldati, che erano quasi tutti cristiani, si rifiutarono di obbedire e l’Imperatore diede ordine che fosse ucciso un soldato ogni dieci. Né la prima né la seconda decimazione fece cambiare idea ai soldati. Allora Massimiliano ordinò lo sterminio, al quale sopravvissero pochissimi uomini, tra questi s. Alessandro, Cassio, Severino, Secondo e Licinio che ripararono in Italia. Una leggenda dice che il sangue dei martiri fu raccolto e conservato in un vaso da San Martino. La località in cui avvenne il martirio di San Maurizio e tutta la legione tebana era presso Agaunum, l'odierna St. Maurice nel Vallese (Svizzera)”


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“il 22 settembre 530 muore San Felice IV, Sommo Pontefice”
“Il 22 settembre 1503 Pio III Piccolomini viene esaltato al Sommo Pontificato”
“Il 22 settembre 1774 muore Papa Clemente XIV Ganganelli, Sommo Pontefice”

«Monsignor Domenico Alessandro Varesini, Arcivescovo di Sassari dal 1838 alla morte (22 settembre 1864), incarcerato nel 1850 per aver protestato contro la Legge Siccardi.
“La patria de' Simmachi, degli Ilarii e degli Eusebii, custodi e vindici della libertà della Chiesa, che redando il loro spirito seppe, framezzo alle dubbie vicende di tanti secoli e di tanti dominatori, mantenersi sempre immune da ogni contagio di errore, non potea che mirar con fremito l'iniqua guerra mossa contro il civile vostro Principato, posto dalla Provvidenza qual sacro palladio della cattolica indipendenza, e del libero esercizio della vostra missione. Quest'Isola, che per lunga stagione andò nel passato fortunatamente soggetta al temporale Governo dei Romani Pontefici, e ne ricorda tuttora con orgoglio i benefici effetti, non poteva che gemere profondamente addolorata sulla cecità di quella sciagurata porzione de' vostri sudditi, che travolta da spirito di vertigine osò amareggiare l'animo grande dell'ottimo tra i Padri, e del più degno tra i Sovrani. Protestando quindi, come altamente protestiamo, anche a nome del Clero e popolo di questa Sarda Turritana Archidiocesi, contro gli atti tutti, che sotto qualsiasi forma vanno consumandosi a danno degli incontrastabili diritti del vostro civile dominio e della vostra indipendenza, noi continueremo tra il vestibolo e l'altare a scongiurare il gran Dio delle misericordie, affinché, richiamando alla buona via i protervi, ridoni a Voi suo Vicario in terra la consolazione e la gioia, ed alla cattolica famiglia la pace, la perseveranza ed il trionfo”. (Lettera a Pio IX, 4 febbraio 1860)»


«22 settembre 2019: DOMENICA QUINDICESIMA DOPO LA PENTECOSTE.
(...) PREGHIAMO
La tua misericordia, o Signore, purifichi e fortifichi continuamente la tua Chiesa; e giacché non può sussistere senza di te, sia sempre governata dalla tua grazia.
da: P. GUÉRANGER, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. ROBERTI, P. GRAZIANI e P. SUFFIA, Alba, Edizioni Paoline, 1959, pp. 489-492.»


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Archivio per | Radio Spada (http://www.radiospada.org/tag/padre-pio/)
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Oggi 22 settembre 2019 ricordiamo il cinquantunesimo anniversario della sua ultima Messa e domani 23 settembre 2019 della sua morte ed ascesa al Cielo: PADRE PIO PREGA PER NOI!!! Padre Pio ora pro nobis!!!



https://padresanpio.blogspot.com/2007/12/lultima-messa.html

MiL - Messainlatino.it: L'ultima Messa di Padre Pio (http://blog.messainlatino.it/2011/03/lultima-messa-di-padre-pio.html)

https://www.agerecontra.it/2016/02/padre-pio-basta-col-concilio/



Padre Pio (Pietrelcina, 25 maggio 1887 – San Giovanni Rotondo, 23 settembre 1968) nella Pasqua del 1967 con Mons. Marcel Lefebvre (Tourcoing, 29 novembre 1905 – Martigny, 25 marzo 1991) e Padre Noël Barbara (25 dicembre 1910 – Tours, 10 ottobre 2002):


http://archives.sspx.org/images/Saints/PadrePio_with_AB.jpg



«ULTIMA MESSA DI PADRE PIO - 22 SETTEMBRE 1968
https://www.youtube.com/watch?v=jPufKgGUPsc
Il 20 settembre 1968 ricorreva il cinquantenario del doloroso dono delle stimmate. La domenica 22 Padre Pio, seduto su una sedia a rotelle, scese a dir Messa nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, gremita di fedeli. Il Superiore del convento volle la Messa solenne e cantata, ma Padre Pio non se la sentiva e lo si avvertì dal filo di voce sofferente durante la consacrazione del pane e del vino, dalla penosa difficoltà con cui riuscì a cantare il Padre Nostro. Al termine della Messa, quando provò ad alzarsi per impartire la benedizione ai fedeli, barcollò e poi s'afflosciò tra le braccia di padre Bill. Accorsero subito altri confratelli con la sedia a rotelle per accompagnarlo nella sua cella. Padre Pio passò tra la folla addolorata e sconvolta pronunciando flebilmente: "Figli miei, figli miei...". Nella cameretta venne disteso sul letto, mentre la notizia del malore si diffondeva rapidamente e tutti i suoi figli spirituali sparsi nel mondo cominciavano a pregare per lui. La notte andarono ad assisterlo dapprima padre Mariano e poi padre Pellegrino da S. Elia a Pianisi. Era disteso supino, ma non dormiva e chiedeva sempre più frequentemente l'orario. "Padre Pio, ma tenete qualche appuntamento?", chiese scherzoso il confratello che l'assisteva. A mezzanotte il vecchio frate chiamò padre Pellegrino per dirgli: "Guaglio', hai ditto 'a Messa?". Quello gli rispose che era ancora presto. "Vabbe', resta con me, figlio mio. Adesso è già domani, celebriamo insieme la Messa del Mattino". Poco dopo continuò: "Figlio mio, se oggi il Signore mi chiama chiedi perdono per me ai confratelli di tutti i fastidi che ho dato. E chiedi ai miei confratelli e ai figli spirituali una preghiera per l'anima mia". All'una volle alzarsi per sedersi sulla poltroncina, invece si diresse verso il terrazzino. Dopo cinque minuti tornò a sedersi con il rosario in mano. In breve il volto si fece pallido, le labbra cominciarono ad illividirsi. Frate Pellegrino, allarmato, lo rimise a letto e si mosse per chiedere aiuto, ma Padre Pio si oppose: "No, no, lascia stare, non svegliare nessuno". Poi il vecchio frate cominciò a tossire, il respiro si fece ansito e padre Pellegrino diede l'allarme: "Presto, Padre Pio sta male!". Arrivarono tutti, superiori, frati e medici. Gli vennero praticate due iniezioni e applicata la maschera ad ossigeno. "Gesù, Maria..", mormorò il venerabile Padre. Frate Paolo gli amministrò il sacramento dell'Estrema Unzione e alle due e mezzo di lunedì 23 settembre, si addormentò fra le braccia della Madre Celeste. Le stimmate, sofferenza e segni del Calvario, che per cinquant'anni lo avevano accompagnato ed avevano sanato migliaia di corpi e di anime, scomparvero prodigiosamente senza lasciare alcuna traccia»

Renzo Allegri, Padre Pio. L’uomo della speranza, A. Mondadori, Milano 1984.

Giovanni Scarale, Padre Pio nel cuore, Rusconi, Milano 1998.

Gedeone La Spada, Padre Pio. Le verità nascoste, Effedieffe, Proceno (Viterbo) 2016.
https://www.effedieffeshop.com/product.php~idx~~~1934~~Padre+Pio+_+Le+verita+nasc oste~.html
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A. Gnocchi – M. Palmaro, L’ultima messa di Padre Pio. L’anima segreta del santo delle stigmate, Piemme, Milano 2010.
http://www.fedeecultura.it/file/messa_ppio.pdf
«Alessandro Gnocchi - Mario Palmaro, L'ULTIMA MESSA DI PADRE PIO.
“(...) Padre Pio riceve dal Cielo una misteriosa missione in cui dovrà opporsi alle trame dell’Anticristo. Questo libro semplice, stupendo e prezioso descrive nei punti essenziali i modi con cui San Padre Pio ha combattuto la battaglia per la Verità:
a) egli rivela gli errori e gli inganni del malvagio disegno anticristico, le trame per distruggere la S. Messa e il sacerdozio, i cambiamenti dannosi nella vita della Chiesa, i danni del ’68, ecc.
b) e indica con i suoi insegnamenti e con la sua vita le “medicine” per sconfiggere il tumore del neomodernismo: “ortodossia nella fede, il sacrificio della S. Messa, la potenza del S. Rosario, la virtù battesimale della confessione, il valore redentivo della sofferenza, la santità e l’insostituibilità del sacerdozio gerarchico, la rigorosa intransigenza al peccato, la sottomissione assoluta alla Chiesa romana, l’obbedienza incondizionata al Papa, l’imitazione totale di Cristo” (p. 23).
Per la potenza di profezia mostrata da P. Pio possiamo affermare con certezza: ciò che approva P. Pio, è perché prima quella cosa è approvata da Gesù stesso; ciò che P. Pio disapprova è perché prima quella cosa è disapprovata da Gesù stesso.
LA MISSIONE DI PADRE PIO
“In un quadro che si trova nel Santuario di Santa Maria del Monte(Campobasso) è rappresentata un’apparizione della Madonna a Padre Pio,nel giorno dell’Assunzione del 1905, nella quale la Madre di Dio indica al frate Gesù che sale il Calvario portando la croce. Fu Padre Pellegrino da Sant’Elia a Pianisi (il frateche rimase vicino a Padre Pio fino agli ultimi istanti di vita) a insistere col pittore Amedeo Trivisonno, perché lo dipingesse (1972). Padre Pio è il primo sacerdote della storia della Chiesa a ricevere le stigmate” (pp. 5-8).
LA MESSA NON PUÒ MUTARE
“L’attaccamento di Padre Pio alla S. Messa era bruciante: voleva stare quanto più possibile sull’altare, le celebrazioni duravano ore e ore.Ma con ancora maggiore chiarezza si vede l’attaccamento di Padre Pio all’immutabilità del rito della S. Messa. “Al vecchio frate bastarono i prodromi della riforma liturgica che sarebbe entrata in vigore nel 1969, dopo la sua morte, per averne un sacro orrore.Sempre obbediente, l’unica richiesta che osò avanzare all’autorità della Chiesa fu quella di essere esentato dalle novità della riforma liturgica incombente. Non era la bizzarria di un uomo vecchio ancorato al passato, ma era il grido di un uomo di Dio che vedeva il futuro. ‘La mia missione – confidò a Luigi Peroni , che fu direttore dei suoi gruppi di preghiera – finirà quando sulla terra non si celebrerà più la Messa’ (cfr. p.9 e p. 18). In altre occasioni aveva detto: ‘Il mondo potrebbe stare anche senza il sole,ma non senza la Santa Messa’.Che cosa aveva mostrato il Cielo a quel giovanefrate nel giorno dell’Assunzione del1905 e poi nelle tante visioni celesti che seguirono, se i messaggi che lui consegnava all’umana comprensione erano così inquietanti?/…/ Qualcuno che si adopera, dentrola Chiesa, per distruggere la S. Messa eimpedire il sacrificio che regge il mondo?”(cfr. pp. 8-10).
IL COLPO DA MAESTRO DEL NEMICO
“Le antenne spirituali del santo captavano un disegno volto a mutare la natura stessa della Messa che, se fosse riuscito, avrebbe distolto anche i buoni sacerdoti dall’essenza del loro ministero illudendoli di continuare a servire il Signore: zelanti ministri di Dio indotti in errore per virtù d’obbedienza con l’effetto di propagare l’infezione fino ai fedeli. Un vero e proprio colpo da maestro.Dove non era riuscito il modernismo d’inizio Novecento, ce l’avrebbe fatta un neomodernismo che, grazie ad una nuova liturgia, fosse divenuto fenomeno popolare. Nei disegni anticristici, la crisi della Messa avrebbe impresso una svolta epocale alla crisi della Chiesa.
/…/ Dom Prosper Guéranger aveva detto: “Se il Santo Sacrificio della Messa cessasse, non tarderemmo a ricadere nell’abisso della depravazione in cui si trovavano i pagani e questa sarà l’opera dell’Anticristo”. /…/ Negli ultimi anni della sua vita, Padre Pio fu segnato più duramente dalla consapevolezza che la visione di dom Guéranger si stesse mostrando sempre più chiaramente attuale” (cfr. pp. 10-12). Per la potenza di profezia mostrata da P.Pio possiamo affermare con certezza: ciò che approva P. Pio, è perché prima quella cosa è approvata da Gesù stesso; ciò che P. Pio disapprova è perché prima quella cosa è disapprovata da Gesù stesso.
L’OSTACOLO ALL’ANTICRISTO
San Paolo nella seconda lettera ai Tessalonicesi (cfr. 2 Tess 2, 1-12) afferma che c’è un ostacolo che impedisce la manifesta zio ne dell’Anticristo, in lingua greca è indicato in due modi “o katechon” (maschile) e “to katechon” (neutro). Il secondo, secondo San Tommaso d’Aquino è la sottomissione alla Chiesa romana. Il primo è il Papa, vicario di Cristo. Fino a quando il Papa sarà riconosciuto, rispettato e ubbidito, l’ostacolo sussisterà. Ma se il Papa viene disconosciuto, messo da parte, tolto dal centro, rigettato o eliminato, scompare l’ostacolo e l’Anticristo sarà libero di manifestarsi. Padre Pio ha tenuto tutti sottomessi alla Chiesa e al Papa (cfr. pp. 21-22).”
(…) IL CONCILIO? PER PIETÀ, FINITELO IN FRETTA
Padre Pio aveva capito, o visto, tutto molto prima. Non gli piaceva lo spirito innovatore che circolava nella Chiesa ed era inquieto davanti ai fermenti tumultuosi che scuotevano il Concilio Vaticano II ormai agli sgoccioli. Più di una volta si era lamentato della situazione e aveva parlato dolorosamente di una “Chiesa senza nocchiero”, spiegando che “il pesce comincia a puzzare dalla testa”. Lo disse anche al Card. Bacci che, per conto del Papa, gli chiedeva che cosa pensasse del Concilio. “Per pietà, finitelo in fretta”. L’episodio è rivelato nella ‘Piccola cronologia per la causa di beatificazione di padre Pio’ redatta da Giuseppe Pagnossin, ma è confermato da un’altra fonte, padre Carmelo da Sessano che fu a lungo vicino a padre Pio.
(…) PADRE PIO E SAN PIO X Padre Pio aveva scelto questo nome in omaggio a San Pio X. Papa Sarto era il Papa della lotta senza quartiere alla peste modernista, alla massoneria, all’americanismo. Era il Papa della buona dottrina, del catechismo, della vera e cattolica rinascita liturgica. Era il Papa della santità sacerdotale. Era tanta la devozione di Padre Pio per San Pio X che si recò in bilocazione sulla sua tomba nelle grotte vaticane, prima che venisse portato agli onori degli altari. Lo vide Don Luigi Orione, anche lui canonizzato, che raccontò l’episodio a Papa Pio XI. ‘Se me lo dite voi’ gli rispose in totale semplicità il pontefice ‘ci credo’” (cfr. pp. 86-87).
(…) LE ANIME DEL PURGATORIO (pp. 144-152)
“Per Padre Pio bisogna considerare con molta serietà i Novissimi e avere una grande e amorosa devozione per le anime del purgatorio. È soltanto a partire dal Novecento che si sono diffuse convinzioni di origine luterana e protestante anche in seno alla Chiesa Cattolica, miranti a negare l’esistenza del purgatorio. /…/ Padre Pio sapeva bene che le radici di questo rifiuto affondavano nel protestantesimo” (cfr. pp. 144-149).
PADRE PIO CONTRO L’ECUMENISMO MODERNO.
Nel suo quaderno autografo si trovano espressioni inequivocabili in merito al protestantesimo e ai suoi ‘padri nobili’, espressioni che oggi metterebbero in grave imbarazzo molti ecumenisti d’assalto, secondo i quali tutte le confessioni cristiane si equivalgono. ‘Ora, scrive Padre Pio, ‘nessun’ altra, divisa dalla Chiesa romana, ha la nota della santità. 1) Indegnità morale dei fondatori. Primo, perché non altri fondatori riconoscono se non che Lutero, Calvino e compagnia bella, pieni di superbia, zeppi di vizi fino agli occhi, i quali si divisero dalla Chiesa per assecondare le loro malvagie passioni dalle quali erano dominati’. 2) Dottrina empia ed eretica. Ma il problema non sta solo nell’indegnità dei fondatori. Il guaio è che ‘la dottrina che questa sette insegnano è empia ed immorale. Infatti insegnano che è tempo perduto e cosa sacrilega ricorrere all’intercessione dei santi e specialmente di Maria Santissima, e che le loro immagini si debbano calpestare e gettare nel fuoco; e che la sola fede basta a salvarsi, quindi la bestemmia, l’impudicizia, il sacrilegio non impedirebbero all’uomo di potersi salvare, purché creda’. Padre Pio, come la gran parte dei suoi contemporanei, aveva studiato bene le quattro note essenziali che la dottrina cattolica attribuiva alla Chiesa (unità, santità, cattolicità, apostolicità) e dunque gli risultava del tutto naturale trarre le dovute conseguenze” (cfr. pp. 149-150). “Quando a Padre Pio gli si presentavano persone di altre confessioni cristiane, come ad esempio ortodossi o protestanti, il frate non si limitava a suggerire un generico ‘abbraccio ecumenico’, non enfatizzava solo i ‘punti in comune’, non esortava a ‘restare ognuno con coerenza nella propria Chiesa’. Il santo metteva invece le anime di fronte alle solite decisioni radicali: o di qua, o di là. Facendo capire che, anche per la salvezza dell’anima, faceva una gran bella differenza” (cfr. p. 176). Per la potenza di profezia mostrata da P.Pio possiamo affermare con certezza: ciò che approva P. Pio, è perché prima quella cosa è approvata da Gesù stesso; ciò che P. Pio disapprova è perché prima quella cosa è disapprovata da Gesù stesso.
(…) “Padre Pio recitava, ovunque, in cella, nei corridoi, in sacrestia, salendo e scendendo le scale, da 40 a 50 S. Rosari al giorno. Di fronte allo stupore del suo interlocutore chiedeva: “Come fai tu a non recitarli?”. Diceva che il Demonio cercherà sempre di distruggere questa preghiera, ma non ci riuscirà mai perché è la preghiera di Colei che trionfa su tutto e su tutti. È Lei che ce l’ha insegnata, come Gesù ci ha insegnato il Pater noster. Poco prima di morire, ai suoi confratelli e figli spirituali, ripeteva: “Amate la Madonna e fatela amare. Recitate sempre il Rosario” (pp. 214-216).”
“GIURAMENTO CHE I PAPI FANNO AL MOMENTO DELL’ ELEZIONE
«Io prometto: – di non diminuire o cambiare niente di quanto trovai conservato dai miei probatissimi antecessori, e di non ammettere qualsiasi novità, ma di conservare e di venerare con fervore, come vero loro discepolo e successore, con tutte le mie forze e con ogni impegno, ciò che fu tramandato; – di emendare tutto quanto emerga in contraddizione alla disciplina canonica, e di custodire i sacri Canoni e le Costituzioni Apostoliche dei nostri Pontefici, quali comandamenti divini e celesti, (essendo io) consapevole che dovrò rendere stretta ragione davanti al (Tuo) giudizio divino di tutto quello che professo; io che occupo il Tuo posto per divina degnazione e fungo come il tuo Vicario, assistito dalla Tua intercessione. Se pretendessi di agire diversamente, o di permettere che altri lo faccia, Tu non mi sarai propizio in quel giorno tremendo del divino giudizio... (pp. 43 o 31). Perciò, ci sottoponiamo al rigoroso interdetto dell’anatema, se mai qualcuno, o noi stessi, o un altro, abbia la presunzione di introdurre qualsiasi novità in opposizione alla Tradizione evangelica, o alla integrità della Fede e della Religione, tentando di cambiare qualcosa all’integrità della nostra Fede, o consentendo a chi pretendesse di farlo con ardire sacrilego». (dal: “Liber Diurnus Romanorum Pontificum”, pp. 54 o 44, P.L. 1 o 5)»



https://forum.termometropolitico.it/267397-padre-pio.html






www.agerecontra.it | Sito del Circolo Cattolico "Christus Rex"
http://www.agerecontra.it/

"Centro Studi Giuseppe Federici - sito ufficiale"
http://www.centrostudifederici.org/

"sito dedicato alla crisi dottrinale nella Chiesa cattolica"
http://www.crisinellachiesa.it/

"Sito ufficiale del Centro Culturale San Giorgio"
http://www.centrosangiorgio.com/


C.M.R.I. - "Congregatio Mariae Reginae Immacolata" ("Congregation of Mary Immaculate Queen" "Congregazione di Maria Regina Immacolata"):
http://www.cmri.org/ital-index.html





https://www.truerestoration.org/


https://novusordowatch.org/
“Recognize-and-OBEY is the Traditional Catholic Teaching August 29, 2019.”



": Quidlibet : ? A Traditionalist Miscellany — By the Rev. Anthony Cekada"
http://www.fathercekada.com/

"Home | Traditional Latin Mass Resources"
http://www.traditionalmass.org/

http://www.traditionalcatholicpriest.com/





"Como ovejas sin Pastor"
http://sicutoves.blogspot.com/


https://moimunanblog.com




“Pro Fide Catholica | Le site de Laurent Glauzy”
https://profidecatholica.com/


https://johanlivernette.wordpress.com/


https://lacontrerevolution.wordpress.com/


https://sedevacantisme.wordpress.com/


"Sede Vacante -"
http://www.catholique-sedevacantiste.fr/


http://wordpress.catholicapedia.net/



Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/)
http://liguesaintamedee.ch/
https://www.facebook.com/SaintAmedee/
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].
Pas de "motu proprio" chez nous : nous célebrons la Sainte Messe selon le missel de Saint Pie V»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur”

“Quinzième Dimanche après la Pentecôte.”
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“Sermon du Père Joseph-Marie Mercier pour le Quinzième Dimanche après la Pentecôte : les bonnes œuvres.
http://prieure2bethleem.org/predica/2015_09_13_septembre.mp3”

22 septembre : Saint Maurice et ses compagnons, Martyrs (? 286) - Patrons principaux du Canton du Valais et de la ville de Lucerne :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/22-septembre-saint-maurice-et-ses-compagnons)
“22 septembre : Saint Maurice et ses compagnons, Martyrs († 286) - Patrons principaux du Canton du Valais et de la ville de Lucerne”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/4515/3626/3496/09_22_saint_maurice_et_compagnons.png


http://liguesaintamedee.ch/application/files/4515/3626/3496/09_22_saint_maurice_et_compagnons.png




Ad majorem Dei gloriam - Per la maggior gloria di Dio!!! A.M.D.G.
Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto. Sicut erat in principio et nunc et semper et in saecula saeculorum. Amen.
«O Santissima Trinità, vi adoro! Mio Dio, mio Dio, Vi amo nel Santissimo Sacramento!»
CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS REGNAT, CHRISTUS IMPERAT!!!
Luca, SURSUM CORDA – HABEMUS AD DOMINUM!!!

Holuxar
24-09-19, 23:52
23 SETTEMBRE 2019: 51esimo anniversario della morte terrena e nascita al Cielo di PADRE PIO DA PIETRELCINA (Pietrelcina, 25 maggio 1887 – San Giovanni Rotondo, 23 settembre 1968); Santa Tecla di Iconio, vergine e martire; SAN LINO, PAPA E MARTIRE…



«San Lino, papa e martire, 23 settembre»
"Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico"
http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm

«Commemorazione di santa Tecla, vergine e martire, lo stesso giorno»
"MISSALE ROMANUM - Eadem die 23 Septembris. S. Pro S. Tecla Virgine et Martyre"
MISSALE ROMANUM - Eadem die 23 Septembris. S. Pro S. Tecla Virgine et Martyre (http://www.unavoce-ve.it/mr-23sept-2=lat.htm)
http://www.unavoce-ve.it/mr-23sept-2=lat.htm





San Lino - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-lino/)
http://www.sodalitium.biz/san-lino/
«23 settembre, San Lino, Papa e Martire (+23 settembre 76/79). E’ stato il primo successore di San Pietro.
“A Roma san Lino, Papa e Martire, il quale, per il primo dopo il beato Pietro Apostolo, governò la Chiesa Romana e, coronato col martirio, fu sepolto nel Vaticano, presso le stesso Apostolo”».
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/lino-2-169x300.png


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/lino-2-169x300.png



SANTE MESSE CATTOLICHE "NON UNA CUM" CELEBRATE DAI SACERDOTI DELL' I.M.B.C. ("ISTITUTO MATER BONI CONSILII") E DA DON FLORIANO ABRAHAMOWICZ IN TUTTA ITALIA:


"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"Torino - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/torino/

"Modena - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/modena/

"Rimini - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/rimini/

"Pescara - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/pescara/

"Potenza - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/potenza/

"Roma - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/roma/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/


http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”
http://www.oratoriosantambrogiombc.it/category/omelie/




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
XV Domenica di Pentecoste (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=B2XB1kg2c7A
XV Domenica di Pentecoste (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=Psy7xALNE2k
15° après Pentecòte (Sermon)
https://www.youtube.com/watch?v=NCk0U9VDJek
Domenica d. Madonna Addolorata - Festa di San Pio X alla domus Marcel Lefebvre - (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=nQD0orJ6Wng
Domenica d. Madonna Addolorata - Festa di San Pio X alla domus Marcel Lefebvre - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=G7PuqwYnFPo
Natività B.V. Maria (XIII domenica d. Pentecoste)- (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=5Z9v7udCG6U
Natività B.V. Maria (XIII domenica d. Pentecoste)- (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=Y93dn88ORpk
XII domenica d. Pentecoste (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=nIk0skekqQI
XII domenica d. Pentecoste (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=ewDURGc0UNA
XI domenica d. Pentecoste (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=NNOE3X7h7kc
XI domenica d. Pentecoste (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=hk75pIqAtog
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso».

«XV domenica d. Pentecoste (Festa di San Pio X alla domus Marcel Lefebvre)
https://www.youtube.com/watch?v=q0ACQKbp5Pc
XV domenica d. Pentecoste (Festa di San Pio X alla domus Marcel Lefebvre) (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=Q3JVWDby2_Q
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php »





“23 settembre - S. Lino, Papa e martire”
https://forum.termometropolitico.it/605151-23-settembre-s-lino-papa-e-martire.html
"23 settembre - Commemorazione di S. Tecla di Iconio, Vergine e martire"
https://forum.termometropolitico.it/605153-23-settembre-commemorazione-di-s-tecla-di-iconio-vergine-e-martire.html







https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis»


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"Il 23 settembre 1968 saliva al Cielo P. Francesco Forgione OFM, in religione Padre Pio.
PADRE PIO DA PIETRELCINA (Francesco Forgione)
Sacerdote cappuccino
(Pietrelcina, Benevento, 25 maggio 1887 - San Giovanni Rotondo, Foggia, 23 settembre 1968)"


"MESE DI SETTEMBRE: MESE DI NOSTRA SIGNORA BEATA VERGINE MARIA SANTISSIMA ADDOLORATA.
[Meditazioni sui Dolori della Madonna Addolorata. Meditazioni sopra i dolori della SS. Vergine Madre di Dio proposte alla devozione dei fedeli da un sacerdote passionista. Roma, Santuario della Scala Santa, 1938]"


«NOVENA IN PREPARAZIONE DELLA FESTA DEI SANTI ANGELI CUSTODI.
(23 Settembre - 1 Ottobre)
℣. Deus, ☩ in adiutorium meum intende.
℞. Domine, ad adiuvandum me festina.
Gloria Patri.
[℣. Provvedi, ☩ o Dio, al mio soccorso.
℞. Signore, affrettati ad aiutarmi.
Gloria al Padre.]
Primo giorno.
O fedelissimo Esecutore dei consigli di Dio, santo Angelo mio Tutelare, che fino dai primi momenti della mia vita vegliate sempre sollecito alla custodia dell’anima mia e del mio corpo; io vi saluto e vi ringrazio, unitamente a tutto il coro degli Angeli dalla divina bontà destinati a custodi degli uomini: e istantaneamente vi prego di raddoppiare la vostra premura per preservarmi da ogni caduta nel presente pellegrinaggio, affinché l’anima mia si conservi sempre monda e pura quale voi stesso procura¬ste che divenisse per mezzo del santo battesimo.
Angele Dei.
℣. Ora pro nobis, beate Dei Angele.
℞. Ut digni efficiamur promissionibus Christi.
Oremus.
Deus, qui ineffabili providentia sanctos Angelos tuos ad nostram custodiam mittere dignaris, largire supplicibus tuis, et eorum semper protectione defendi, et æterna societate gaudere.
Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum.
℞. Amen.
[℣. Prega per noi, beato angelo di Dio.
℞. Affinché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.
Preghiamo.
Dio, che nell'ineffabile provvidenza, ti degni di mandare i tuoi santi Angeli a nostra custodia, concedine, ti supplichiamo, e di esser sempre difesi dalla loro protezione e di godere in eterno della loro compagnia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
℞. Amen»







http://www.sursumcorda.cloud/
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
«Carlo Di Pietro - Sursum Corda.
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Eterno Padre, intendo onorare san Lino Papa e Martire [e santa Tecla protomartire delle donne], e Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi avete loro elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima, per i meriti di questi santi, ed a loro affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Lino Papa e Martire [e santa Tecla protomartire delle donne] possano essere miei avvocati e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia».

https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri/
https://www.sursumcorda.cloud/tags/magistero.html
https://www.sursumcorda.cloud/tags/infallibilita.html
https://www.sursumcorda.cloud/tags/esegesi.html
https://www.sursumcorda.cloud/tags/denzinger.html

«"Instaurare omnia in Christo", restaurare la società al cattolicesimo integrale e contro ogni forma di ecumenismo e laicità. Questa è la risposta di San Pio X agli uomini politici che si dicono cristiani e che intendono governare secondo l'ordine di Dio.
Non esistono altre soluzioni, non esistono compromessi»

“Per affrontare, con dati oggettivi e senza compromessi, il problema del Vaticano Secondo e dei modernisti che occupano la maggior parte delle nostre chiese --> La questione del cosiddetto "papa eretico" ed il problema dell'autorità nella Chiesa -->
Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”
https://www.sursumcorda.cloud/massime-e-meditazioni/la-questione-del-papa-eretico.html


“Preghiera di San Pietro Canisio per conservare la vera fede”
"Preghiere e tradizionali pie pratiche cristiane. Chiediamo a Nostro Signore di ottenere la vera fede e di perseverare"
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/







Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://radiospada.org/)
http://radiospada.org/
http://www.edizioniradiospada.com/
https://www.facebook.com/radiospadasocial/

“23 settembre 2019.
Lino, papa, santo, nativo della Tuscia, 67-76. Il corpo fu ritrovato, nel 1615, durante gli scavi vicino alla confessione di S. Pietro in Vaticano.
M.R.: 23 settembre - A Roma san Lino, Papa e Martire, il quale, per il primo dopo il beato Pietro Apostolo, governò la Chiesa Romana, e, coronato col martirio, fu sepolto nel Vaticano, presso lo stesso Apostolo. [ Tratto dall'opera «Reliquie Insigni e "Corpi Santi" a Roma» di Giovanni Sicari ]”


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“23 settembre 2019: Santa Tecla, vergine e martire.”


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https://www.radiospada.org/2019/09/il-culto-di-san-liberio-papa/
"Il culto di San Liberio Papa di Redazione RS il 24 Settembre 2019 a cura di Giuliano Zoroddu.
da : Cardinale Alfredo Ildefonso Schuster OSB, Liber Sacramentorum. Note storiche e liturgiche sul Messale Romano. Vol. VIII. I Santi nel Mistero della Redenzione (Le Feste dei Santi dall’Ottava dei Principi degli Apostoli alla Dedicazione di S. Michele), Torino-Roma, 1932, pp. 274-278.

SAN LIBERIO PAPA
Oggi [23 settembre, ndr] il Geronimiano recensisce il natale di papa Liberio (352-366) Romae, depositio sancii Liberi episcopi. – Veramente, il giorno emortuale sarebbe il 24 settembre 366. – Disgraziatamente però, la leggenda
s’è impadronita ben presto della figura di Liberio, il quale venne perciò trasformato in una specie di rinnegato, aderente al partito ariano, ed in conseguenza persecutore di Felice II. Ne segui che, il primitivo culto tributato subito dopo morte al travagliato Pontefice, e che sino al dì d’oggi è comune a tutte le Chiese orientali, in Roma a poco a poco venne meno. Anche oggi Liberio passa poco meno che per un lapso, vittima della perfidia dell’imperatore Costanzo.
Non è nostro compito d’entrare qui nella tanto agitata questione di papa Liberio, circa le ragioni che indussero cioè Costanzo a far grazia all’esule Pontefice. Ci basta qui di accennare ai monumenti che dimostrano il culto liturgico ed universale in tutta la Chiesa già attribuito a Liberio; siccome pure, in modo particolare, alla fama di santità che egli godé in Roma nei tempi più vicini alla sua morte. Anche nel medio evo, pare che in qualche calendario romano se ne festeggiasse la memoria il 17 maggio ed il 23 settembre.
Il calendario bizantino, il 27 agosto celebra la memoria τοῦ ὀσίου πατρὸς ἠμῶν καὶ Λιβερίου Πάπα Ρώμης – Dunque, “Padre nostro, confessore della Fede e Papa di Roma”.
I Copti lo festeggiano il 9 ottobre : Il riposo di san Liberio, vescovo di Roma e difensore della Fede. Di nuovo ne ricorre la memoria il quarto giorno del loro piccolo mese supplementare: Commemorazione di Liberio vescovo di Roma.
Quando Liberio venne cacciato in esilio per la fede Nicena, ed in sua vece fu sostituito in Roma Felice II, si suscitò nella Città uno scisma tra il popolo. Vi furono dei tumulti, degli eccidi, e l’eco delle proteste d’ attaccamento al legittimo Papa da parte della maggior parte del popolo, ci è conservato ancora in alcune epigrafi, dove si nomina appositamente Liberio, quasi ad esprimere l’adesione al suo partito.

(de)FVNCTA EST . EVPLIA . QVAE
VS . MAIAS . QVAE . FVIT . ANNORV
QVE . DEPOSITA . EST . IN . PACE . SVB . LIBE(rio episcopo)

RA
A . CVMPAVIT
ONVS . SEBIBO
(sedent)E PAPA . LIBERIO

Ma il monumento più importante a dimostrazione della venerazione che riscosse in antico papa Liberio nel cimitero di Priscilla, è la sua stessa epigrafe sepolcrale, trascritta, fortunatamente, dagli antichi collettori.

Quam Domino fuerant devota mente parentes,
Qui confessorem talem genuere potentem,
Atque sacerdotem sanctum, sine felle columbam
Divinae legis sincero corde magistrum,
Haec te nascentem suscepit Ecclesia Mater,
Uberibus fidei nutriens devota beatum,
Qui pro se passurus eras mala cuncta libenter.
Parvulus utque loqui cepisti dulcia verba,
Mox Scripturarum lector pius indole factus,
Ut tua lingua magis legem quam verba sonaret;
Dilecta a Domino tua dicta infantia simplex,
Nullis arte dolis sorde fucata malignis,
Officio tali iusto puroque legendi,
Atque item simplex aduliscens mente fuisti
Maturusque animo ferventi aetate modestus
Remotus, prudens, mitis, gravis, integer et equus,
Haec tibi lectori innocua fuit aurea vita.
Diaconus hinc factus iuvenis meritoque fideli
Qui sic sincere, caste, intigreque pudice
Serviveris sine fraude Deo, quanta pectore puro
Atque annis aliquot fueris levita severus
Ac tali iusta conversatione beata,
Dignus qui merito inlibatus iure perennis
Huic tantae Sedi Christi splendore serenae
Electus fidei plenus summusque sacerdos,
Qui nivea mente immaculatus Papa sederes,
Qui bene Apostolicam doctrinam sancte doceres
Innocuam plebem caelsti lege magister.
Quis, te tractante, sua non peccata reflebat?
In synodo, cunctis, Victor, superatis iniquis
Sacrilegis, Nicaena Fides electa triumphat.
Cantra quamplures certamen sumpseris unus
Catholica praecincte Fide possederis omnes
Vox tua certantis fuit haec sincera salubris:
Atque nec hoc metuo, ncque illud committere opto.
Haec fuit, haec semper mentis constantia firma.
Discerptus, tractus, profugatusque Sacerdos,
Insuper, ut faciem quodam nigrore velaret
Nobili falsa manu portantee aemula caeli
Ut speciem Domini foedaret luce coruscam
En libi discrimen vehemens, non sufficit annum;
Insuper exilio decedis martyr ad astra,
Atque inter Patriarchas praesagosque prophetas
Inter Apostolicam turbam Martyrumque potentum
Cum hac turba dignus mediusque. loctitus adoras
Mite pium Domini conspectum, iuste Sacerdos.
Inde Ubi merito tanta est concessa potestas.
Ut manum imponas patientibus, incola Christi,
Daemonia expéllas, purges mundesque repletos,
Ac salvos homines reddas animoque vigentes
Per Patris ac Filli nomen cui credimus omnes,
Cumque tuum obitumpraecellens tale vidimus
Spem gerimus cuncti proprie nos esse beatos,
Qui sumus hocgue tuum meritum fidemque secuti.

Quanto dovettero essere devoti a Dio quei genitori
Che diedero alla luce un sì strenuo confessore della Fede;
Un vescovo cosi santo, vera colomba senza fiele;
Un maestro della Divina legge, dal cuore senza doppiezza.
Te appena nato, accolse quale Madre questa Chiesa,
E devotamente allattò te, o beato, alle mammelle della Fede,
Giacché in seguito tu avresti dovuto patire per la Chiesa con tanta generosità!
Appena pargoletto cominciasti a balbettare, attesa la tua indole pia, venisti eletto a lettore,
Perché la tua lingua proferisse le parole della Legge e non le ciance.
Nella tua infanzia, grato al Signore, fosti semplice,
Ed il sacro Testo giammai venne contaminato da maligne depravazioni,
Giacché tu leggevi correttamente e con ogni fedeltà.
Anche da giovinetto, ti distinguesti per candore, ed avanzandoti nell’adolescenza, mostrasti virilità di senno, modesto, amante della ritiratezza, prudente, mite, serio, integro, giusto.
Questa fu l’aurea età del tuo lettorato.
Eri ancor giovane, quando pel merito della tua Fede venisti creato diacono; allora tu esercitasti pudicamente il tuo ufficio, con sincerità, purezza, integrità e con coscienza illibata servisti al Signore.
Trascorsi alcuni anni nell’austera dignità diaconale, attesa la tua intemerata vita, venisti reputato degno di assiderti definitivamente su questa luminosa cattedra di Cristo, divenuto Pontefice supremo della Fede, Papa immacolato, dalla coscienza monda al par della neve, onde insegnassi con santo zelo la dottrina Apostolica e fossi maestro nella divina legge al popolo santo di Dio.
Quando tu predicavi, chi non piangeva le proprie colpe?
Nel sinodo, riportasti vittoria sugli empi e per te trionfò la bella fede di Nicea
Solo contro molti, ingaggiasti la lotta, e forte della tua dottrina cattolica, tutti li abbattesti. Durante il combattimento, questo fu il tuo salutare grido di battaglia: non temo le minacce, né mi arrendo alle intimidazioni.
Questo fu costantemente il tuo sentire.
Tu, o Pontefice, fosti allora strappato alla tua sede, trascinato via e cacciato in esilio.
Di più, per deturpare la tua faccia con qualche neo, ti viene presentato con arte subdola un simbolo che voleva simulare quello divino, affinché il volto radiante del Salvatore ne andasse in qualche modo offuscato.
Questo gravissimo pericolo durò oltre un anno.
Finalmente te ne volasti al cielo ornato della palma dei Martiri a cagione del sofferto esilio ; andasti a prender posto tra i Patriarchi, i Profeti cui è svelato il futuro, gli Apostoli e la turba potente dei Martiri. Degnamente ti trovi in mezzo a questa schiera, ed adori, o Pontefice giusto, il mite volto di Dio.
Ben a ragione dal cielo ti è stato concesso il potere d’imporre le tue mani agli infermi, di cacciare i demoni, di liberare gli ossessi e di restituire i mortali a sanità ed a valida salute. Pel nome del Padre e del Figlio nel quale tutti giuriam fede, poiché fummo testimoni di tua morte tanto gloriosa, noi tutti nutriamo altresì fiducia di giungere alla vera beatitudine, dal momento che siamo altresì solidari della fede e dei meriti tuoi.

Anche nell’epigrafe funeraria di papa Siricio, gli si ascrive a merito che seguì nel suo esilio papa Liberio, dapprima come semplice lettore, quindi in ufficio di diacono :

LIBERIVM . LECTOR MOX . ET . LEVITA . SECVTVS

Insomma, non ostante che la diceria sulla momentanea debolezza dell’esule Liberio abbia ritrovato largo credito anche fra alcuni Padri:

Insuper, ut faciem quodam nigrore foedaret,

Roma cattolica rigettò tuttavia questa calunnia sugli stessi persecutori della fede Nicena e dell’intrepido Pontefice. Il Papa punto non si lasciò ingannare dai falsa aemula caeli, ma sostenne a lungo un discrimen vehemens, sempre costante nella professione del simbolo ortodosso, che a Milano gli era già valsa da Costanzo la sentenza dell’esilio. Dopo morto, Liberio venne salutato col titolo di confessore e di martire; la sua tomba nel cimitero di Priscilla divenne celebre per i miracoli che vi si operavano; anzi, tra le rare immagini dei Pontefici della prima età, noi troviamo in una pittura della seconda metà del IV secolo nel cimitero di Pretestato, quella precisamente di papa Liberio insieme coi due stessi Principi degli Apostoli e col celebre martire dell’Appia, Sisto II. Insomma, quando a riguardo di papa Liberio sant’Ambrogio scriveva alla propria sorella Marcellina: «Tempus est, soror santa, ea quae mecum conferre soles, beatae memoriae Lìberii praecepta revolvere, ut quo vir sanctior, eo sermo accedat gratior»*, egli rifletteva la primigenia tradizione della Chiesa Romana, tradizione che, venuta più tardi meno nell’Eterna Città, ci è stata nondimeno conservata intatta dalle più antiche Chiese di Oriente. In onore di Liberio, il cui pontificato in Roma ritrova ancor oggi il suo classico monumento onorario sull’Esquilino, nella basilica Liberiana, riferiremo il seguente verso che adorna i menei greci in
onore del grande Difensore della fede nicena:

Τὸν πλοῦτον ἀντελέιβ Λιβέριος νῦν ἔχει
Ὂν ὀυρανοῖς ἣν ἐφρώνως θησαυρίσας

Liberio (che partendo per l’esilio di Berea aveva rimandato indietro all’imperatore i cinquanta soldi che questi gli aveva offerti pel viaggio) ora può attingere largamente al tesoro che egli saggiamente ha ammassato per il cielo.

* «È tempo, santa sorella, di riandare a quei precetti di Liberio di beata memoria. su quali di quando in quando sei solita parlare come me: più caro di riesca questo mio dire quanto è più santo l’uomo da cui esso viene» (De virgin. III, 1)"
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"Oggi è l'anniversario della nascita al Cielo di Padre Pio (23 settembre 1968). Vogliamo ricordarlo con una delle sue narrazioni riguardanti la devozione a San Giuseppe, invocando la sua preziosa intercessione presso il Patriarca."
***
"Chiunque ha incontrato Padre Pio e lo ha conosciuto ha subito il fascino della sua persona. Nella sua indole e nel suo fare c’era qualcosa di semplice e di sublime nello stesso tempo. Questa caratteristica costituiva la forza morale, che trascinava e affascinava. A volte, con la sola intonazione di voce riusciva ad essere severo, scherzoso, allegro, senza che fosse alterato il suo animo, che conservava sempre una amabile dolcezza [...].
Durante le conversazioni Padre Pio amava raccontare barzellette a sfondo religioso e fatterelli, che tenevano desta l’attenzione dei suoi interlocutori, specie quando usava il suo colorito dialetto napoletano.
Un giorno la conversazione cadde su come fosse facile diventare ufficiale dell’ordine dei Cavalieri (Padre Pio spesso scherzava sulle sue esperienze da militare, specialmente sul periodo in cui era stato falsamente accusato di diserzione). A proposito raccontò con gioia la seguente storia: «Un ufficiale dell’esercito, dopo aver trascorso un certo numero di anni nel Purgatorio, si presentò alla porta del Paradiso. San Pietro, vedutolo lo ammonì dicendo: “È troppo presto! Ci vogliono ancora mille anni!”. All’udire queste parole, l’ufficiale rispose con un sorrisetto malizioso: “Ma io ho una lettera di raccomandazione datami dal tuo collega san Giuseppe”. San Pietro lo vide strizzare l’occhio come se fosse stato già risolto il caso, quindi piuttosto seccato rispose: “Qui le raccomandazioni non hanno valore e della lettera di san Giuseppe non me ne importa proprio nulla!”. A questa risposta l’ufficiale capì che in quel posto la procedura era ben diversa da quella usata dagli uomini sulla terra, pertanto se ne tornò nel Purgatorio. Dopo qualche tempo san Giuseppe, a passeggio per il Purgatorio, incontrò il cavaliere, e stupito di trovarlo ancora in quel posto, gli chiese: “Ma come... sei ancora qui! Ho scritto per te una lettera al mio collega san Pietro, che fine ha fatto la lettera?”. L’ufficiale un po’ rammaricato e risentito rispose: “Mi dispiace per te, caro san Giuseppe, ma il tuo collega lassù dice che della tua lettera non sa che farsene”. San Giuseppe, sbalordito di essere così poco considerato nel Cielo, andò subito a chiedere spiegazione al Custode dell’ingresso del Paradiso. “Cos’è tutto questo?”, protestò il padre putativo di Gesù. “Tu accetti le raccomandazioni di sant’Antonio di Padova e di san Gennaro e poi rifiuti le mie! Spiegami il perché!”. San Pietro, non sapendo cosa rispondergli, gli dette una risposta evasiva: “È così che voglio io!”. C’era da arrabbiarsi contro la prepotenza di san Pietro. San Giuseppe, invece, si servì della sua autorità di capo famiglia e, volgendosi alla Madonna, le disse: “Maria, prendi il Bambino Gesù e andiamo via dal Paradiso!”».
La storiella fece ridere tutti, ma Padre Pio volle insegnare ai presenti che è un bene avere la devozione a san Giuseppe, patrono della buona morte, perché egli è potente in Paradiso.
{Padre Alessio Parente, Padre Pio e le anime del purgatorio, pp. 237-240}"

“In devoto ricordo di Padre Pio da Pietrelcina OFM Cap, nel cinquantunesimo anniversario della morte. (23 settembre 1968).”
“23 settembre 1968 - 2019. Cinquantun'anni fa nasceva al Cielo Padre Pio da Pietrelcina, frate cattolico intransigente e di santità insigne, taumaturgo col dono della profezia, padre spirituale di più generazioni. Ci benedica dall'Alto nella tempesta in cui siamo. Gloria a Dio nei Suoi Santi, gloria ai Santi in Dio. W Padre Pio!”


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https://www.radiospada.org/2019/09/quando-padre-pio-converti-al-cattolicesimo-una-famiglia-di-ortodossi/
«Quando Padre Pio convertì al Cattolicesimo una famiglia di “ortodossi”di Redazione RS il 23 Settembre 2019.
Un episodio della prodigiosa vita di Padre Pio per ricordarci che solo la Chiesa Cattolica Apostolica Romana è la vera Chiesa di Gesù Cristo ed il suo Corpo Mistico, fuori dalla quale non vi sono che sette di perdizione!
PROTESTA: Conformandoci ai Decreti di Urbano VIII del 13 di Marzo del 1625 e del 5 Giugno 1631, dichiariamo che, salvo i dommi e le dottrine e tutto ciò che la Santa Apostolica Sede ha definito, in tutt’altro non intendiamo prestare né richiede altra fede che l’umana.
La storia della conversione di un’intera famiglia di ortodossi operata da Padre Pio. Il racconto è della signora Rina Caterinovich, che fu la prima a convertirsi. Lo trascrivo da Il Messaggio di Padre Pio di K. Tangari (M. D’Auria ed. Napoli):
«Partii con una mia amica, cattolica di pochi anni, per San Giovanni Rotondo. Abitavamo a Capri dove, da diversi anni, avevamo sentito parlare di Padre Pio, delle conversioni e guarigioni da lui operate. Appartenendo alla Chiesa ortodossa greca, ai santi viventi ai miracoli poco credevo. Ma a Capri conobbi un’inglese convertita da lui, due olandesi protestanti ugualmente convertiti e molto entusiasti di Padre Pio. La mia curiosità di conoscerlo divenne vivissima: volevo conoscere un vero “santo”, volevo vedere qualche cosa di “straordinario”. Romena di nascita, ero praticando della Chiesa ortodossa, ma come tutti gli ortodossi senza vero misticismo, perché se la religione ortodossa conserva dogmi quali ha la religione cattolica, in pratica i sacerdoti stessi non sembrano convinti che nella Santa Comunione riceviamo Gesù vivo. La confessione anche non è che una forma che non libera l’anima dall’oppressione e dal male.
Già da quando avevo iniziato i miei studi universitari capivo che non avrei potuto credere come prima, perché la Chiesa ortodossa non appaga quelli che vogliono spiegazioni e che hanno bisogno di aver illuminata l’intelligenza.
Non essendo mai riuscita a fare alcuna cosa senza convinzione, abbandonai le pratiche religiose. Prima di sposarmi dovetti confessarmi e fare la Comunione: ero a Roma ed il sacerdote era una persona coltissima, di alta società: credetti di trovare in lui quel che cercavo, cioè spiegazioni e schiarimenti, ma qui pure fui delusa: fu quella la mia ultima confessione.
Per diciotto anni non andai in Chiesa, neppure facevo il segno della croce, però in certi periodi pregavo più per affetto verso i miei cari, che in omaggio alla divinità. Mii interessavo invece alle diverse correnti spirituali, leggevo molto e mi appassionai in particolar modo ai libri della religione indiana. È lungo tracciare le vicende della vita spirituale che ho trascorso in questi diciotto anni.
La guerra mi riportò a Dio, ma non alla Chiesa; ritenevo sempre che bastasse vivere bene, cercare la verità e pensare che Iddio è amore infinito: null’altro. Quando mi recai da Padre Pio non pensavo a divenire cattolica, né sentivo il bisogno della Chiesa.
Avevo pregato la mia amica di domandare a Padre Pio se potevo confessarmi, sicura che non ne me lo avrebbe rifiutato; invece la risposta fu negativa. Ed eccomi ad assistere alla sua Messa durante la quale una profonda commozione mi pervase, con pianto continuo per il dolore inconsolabile della mia miseria, dei miei peccati, e dell’essere fuori della Casa di Dio. Il dolore di non aver la vera patria mia sulla terra: eppure ne ho due di patrie qui, che amo una più dell’altra: l’Italia, mia patria spirituale, e la Romania che mi ha dato la vita. Un cattolico si sente sempre a casa sua, sia in estremo Oriente sia a New York o in qualunque cittadina del mondo, ove esiste una chiesa cattolica: io questa casa non l’avevo, dovevo rimanere fuori della porta!
Quando potetti avvicinare Padre Pio, ebbi una seconda volta un pianto dirotto (io mai piangevo facilmente dinanzi alle altre persone). “Perché piangi così?” mi domandò Padre Pio. “Perché non sono cattolica” fu la mia risposta, non voluta e non pensata. “E chi ti impedisci di esserlo?”.
Esposi alcuni miei dubbi, ma Padre Pio disse che il dubbio era inutile, perché il Signore mi voleva. Mi spiegò lui stesso in un piccolo catechismo che mi offrì le preghiere che avrei dovuto imparare: mi parlò semplice come ad una bambina. E quando gli chiesi se dovevo prepararmi prendendo delle lezioni, mi disse: “Bisogna amare, amare, amare e niente più”. Era il 5 ottobre 1923.
Non sentivo e non vedevo in lui ciò che tanti avevano visto; soltanto che vicino a lui sentivo più vivo il desiderio di accostarmi alla Santa Comunione, sentivo che la vita senza Santa Comunione non è più vita, e che i cattolici erano felici di poterla avere, mentre io ne ero priva. Capii allora che di tutte le chiese sola la cattolica è quella che aiuta veramente a seguire Gesù, quella che ci sostiene, ci incoraggia, ci aiuta nella vita di tutti i giorni.
L’ortodossia non mi dava invece ami nulla. Non ho mai sentito in nessun posto del mondo come a San Giovanni Rotondo, quanto siamo lontani da Colui che ha dato tutto se stesso per salvarci!
Non ho cambiato religione perché il rito della Chiesa Cattolica mi sia piaciuto di più, ma perché avendo anche un corpo, non posso vivere solamente con lo spirito, ed ho bisogno quindi di un aiuto che solo la Chiesa Cattolica può dare, l’unica che abbia conservato lo spirito di Cristo e che aiuti a seguirlo.
Trascorsi l’inverno preparandomi “al gran passo” tra i pericoli di lotte interne, di tentazioni e di prove; ma chiedendo sempre l’aiuto del Signore. Nella primavera del 1924, il 10 aprile, tornai a San Giovanni Rotondo con la mia vecchia zia che mi aveva allevata, e con la quale ero tanto unita spiritualmente e con la mia figliuola. Il 12 feci l’abiura nelle mani del padre guardiano, la confessione generale ed il 13 finalmente mia accostai alla Santa Comunione, che da quel giorno è diventata il mio più grande sostegno, la mia forza, la mia consolazione nelle molte prove e tribolazioni avute in questi ultimi anni.
In quel giorno il Signore mi concesse un’altra grandissima gioia, la conversione inaspettata e miracolosa della mia zia-mamma. Carattere leale, sincero e onesto, donna di fede purissima, era intransigente per sé e per gli altri. Ortodossa convinta, considerava di cambiare religione come una mancanza di fedeltà, un disonore, una bassezza. Sofferse molto per la mia decisione, senza dirmelo (lo seppi dopo la sua conversione). Il primo giorno andò al Convento, parlò con Padre Pio, ma rimase scossa e mal impressionata dalle sue parole. Siccome le avevano detto che Padre Pio non spingeva nessuno a farsi cattolico, alla domanda di lui: “Mi vuol seguire?” rispose di no, dicendo che aveva compreso che Iddio è Uno e che la Chiesa pure dovrebbe essere Una, ma poiché sentiva che la sua religione era molto vicina alla cattolica comprendeva essere lei troppo vecchia ormai per mutare religione, tanto più che facendo questo avrebbe arrecato troppo dolore ai suoi parenti. Allora Padre Pio replicò: “Crede Lei che davanti al Signore ci sarà la sua famiglia a rispondere per lei?”.
Il giorno dopo mia zia non tornò al convento; e nemmeno sarebbe tornata la domenica successiva, se non avesse avuto qualche giorno prima da Padre Pio una immaginetta sulla quale erano scritte parole che l’avevano colpita. Dopo la Messa e la mia prima vera Comunione, rimase pochissima gente in chiesa, e Padre Pio era nei banchi dietro la zia a pregare. Quando poi andò in sagrestia, noi lo seguimmo, e la zia gli disse:
“Grazie per la sua bontà, e perdoni se le ho fatto dispiacere”.
“Non dispiacere” replicò Padre Pio, “mi ha dato un vero dolore!”. Talché la zia si sentì sconvolta dalle sue parole.
Per più di mezzora il Padre Pio le parlò ancora, facendo crollare una ad una le pietre di quella fortezza che sembrava inespugnabile. “La Chiesa Ortodossa è agonizzante” le disse tra l’altro, e poco più di un anno vedemmo come si fossero avverate queste parole, perché la chiesa ortodossa si divise fra tanti patriarchi e metropoliti.
Fu una lotta durissima, ma finalmente la zia fu vinta e tutta commossa gli disse: “Prometto di entrare nella Chiesa Cattolica!”. Promessa mantenuta alcuni mesi più tardi a Capri. È ora delle più ferventi cattoliche, come per guadagnare il tempo perduto, e combatte volentieri per la sua fede contro tutti quelli che le sono contrari, tanto da aver scosso molte anime col suo esempio.
Rimaneva nella nostra famiglia ancora nella ortodossia mio marito. Ed era il più difficile a convertire, perché avendo sempre fatto una vita moralissima, onesta e laboriosa, non vedeva necessità di cambiare religione per servire meglio il Signore.
Retto, sincero e intransigente, quanto la zia o più di essa, essendo stato ufficiale nell’esercito imperiale della Russia, considerava come un disonore, come bassezza, tradire la propria fede.
Quando mi decisi io a quel passo, egli non si oppose, non mi sconsigliò; mi fece soltanto promettere di non cercare mai di indurlo a convertirsi. Ciò che feci, solo mettendolo nelle mai di Dio, senza mai parlargli della mia Fede, se non richiesta; ma intanto pregavo continuamente e procuravo i modificare i miei difetti col dargli con l’esempio una prova che la mia fede era la migliore.
Le virtù essenziali che imparai a stimare e che nella chiesa ortodossa e nella nostra vita mancava del tutto erano l’umiltà e la carità di cui avevo avuto begli esempi nell’Italia meridionale; erano le virtù che mancavano a me e a mio marito: il quale severissimo verso se stesso lo era anche con gli altri, fino al punto da non saper perdonare le offese ricevute, come non perdonava le debolezze, le cadute, le miserie umane.
Nel settembre 1926 per la terza volta tornai a San Giovanni Rotondo e mio marito volle accompagnarmi. Appena veduto Padre Pio sentì per lui una grande devozione, un senso di tenerezza e di gioia nello stargli vicino. Anche lui, come me, si sentì in uno stato di isolamento, e durante la Messa di Padre Pio pianse. Aveva l’impressione di essere un grande peccatore, che Iddio non volesse accettarlo tra i suoi figli, ma poi, quando si mise a parlare con Padre Pio sulla questione religiosa, rimase irremovibile.
Per mio marito Padre Pio era un uomo santo, pieno di bontà, di amore, che egli avrebbe sempre voluto avere vicino a sé, ma per questo affetto non si sentiva di fare un atto contrario alla sua coscienza ed al suo cuore. Nell’estate egli fu gravemente malato, tanto che credeva di dover morire, ma S. Teresa del Bambino Gesù e Padre Pio lo aiutarono molto. Sicché nel settembre 1927 tornammo di nuovo al convento del Gargano, queste volta anche con la nostra figliuola, rimanendo lassù per diversi giorni.
Allora accettò di ascoltare da Padre Pio le ragioni della scissione della Chiesa orientale, e si mise a discutere con lui sulle divergenze esistenti, finché un giorni queste discussione sebbene volute da lui, lo irritarono talmente, che volle lasciare il convento e tornare a Capri. Malgrado il mio dolore, non seppi oppormi a questa decisione. Egli però non partì. Tuttavia non tornò più al convento fino a che non gli portai la parola di Padre Pio, il quale gli diceva che, se pure non potevano intendersi sulla religione, potevano rimanere amici. Allora tornò al convento, e quando partimmo da San Giovanni Rotondo, la sua decisione era già presa: mancavano sole le carte per le formalità necessarie.
Al nostro ritorno a casa, cominciò però una lotta più aspra che mai tra dubbi e prove e dispiaceri, che sembravano indizi del malcontento del Signore per la decisione presa. Le lotte interne erano tremende, e in certi periodi, lui così buono abitualmente e così affettuoso, si allontanava da noi, si faceva estraneo, chiuso e freddo. Ma Gesù misericordioso non volle farlo soffrire ancora per lungo tempo, ed in luglio tornammo ancora a San Giovanni Rotondo per il gran giorno! Il 6 luglio fece l’abiura a Foggia nelle mani del Vescovo, e la sera del 7 si confessò da Padre Pio. Il giorno 8 fece la sua Comunione ed il 10 la Cresima. “Voglio fare la Cresima come suggello del passo fatto” mi disse.
Grazie al Signore, da quel momento egli è scrupoloso nei suoi doveri religiosi, e sopporta molto meglio le prove che gli vengono dal Cielo. Anche verso gli altri è più caritatevole, e trova conforto a parlare della sua Fede, che sa difendere parlando con gli ortodossi».
(sì sì no no, Anno XV – n. 1, 15 Gennaio 1989, pp. 4-5. Testo raccolto da Giuliano Zoroddu)»


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"[DIFUNDE TU FE CATOLICA] PADRE PÍO: EL SACERDOTE QUE SUFRIÓ LAS MISMAS LLAGAS DE CRISTO"
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CI SARA? UNA FALSA CHIESA ? Amici di Fra Daniele (http://www.amicidifradaniele.it/sito/ci-sara-una-falsa-chiesa/)
http://www.amicidifradaniele.it/sito/ci-sara-una-falsa-chiesa/
“CI SARA’ UNA FALSA CHIESA. LO DISSE PADRE PIO NEL 1960: «È SATANA CHE SI È INTRODOTTO NEL SENO DELLA CHIESA E, IN POCO TEMPO, VERRÀ A GOVERNARE UNA FALSA CHIESA»
L’autorevole testata cattolica online americana ‘OnePeterFive’ riprende un’intervista concessa nel 2011 da padre Gabriele Amorth al giornalista spagnolo José María Zavala – a noi già noto -, da divulgare solamente dopo la morte del famoso esorcista."

L?ORAZIONE ORIGINALE DI PAPA LEONE XIII A SAN MICHELE: UNA PROFEZIA CIRCA LA FUTURA APOSTASIA A ROMA ? Amici di Fra Daniele (http://www.amicidifradaniele.it/sito/lorazione-originale-di-papa-leone-xiii-a-san-michele-una-profezia-circa-la-futura-apostasia-a-roma/)
http://www.amicidifradaniele.it/sito/lorazione-originale-di-papa-leone-xiii-a-san-michele-una-profezia-circa-la-futura-apostasia-a-roma/
«L’ORAZIONE ORIGINALE DI PAPA LEONE XIII A SAN MICHELE: UNA PROFEZIA CIRCA LA FUTURA APOSTASIA A ROMA»

COSA AVVERREBBE QUALORA UN PAPA CADESSE IN ERESIA ? Amici di Fra Daniele (http://www.amicidifradaniele.it/sito/cosa-avverrebbe-qualora-un-papa-cadesse-in-eresia/)
«COSA AVVERREBBE QUALORA UN PAPA CADESSE IN ERESIA»







www.agerecontra.it | Sito del Circolo Cattolico "Christus Rex"
http://www.agerecontra.it/

"Centro Studi Giuseppe Federici - sito ufficiale"
http://www.centrostudifederici.org/

"sito dedicato alla crisi dottrinale nella Chiesa cattolica"
http://www.crisinellachiesa.it/

"Sito ufficiale del Centro Culturale San Giorgio"
http://www.centrosangiorgio.com/


C.M.R.I. - "Congregatio Mariae Reginae Immacolata" ("Congregation of Mary Immaculate Queen" "Congregazione di Maria Regina Immacolata"):
http://www.cmri.org/ital-index.html





https://www.truerestoration.org/


https://novusordowatch.org/
“Recognize-and-OBEY is the Traditional Catholic Teaching August 29, 2019.”



": Quidlibet : ? A Traditionalist Miscellany — By the Rev. Anthony Cekada"
http://www.fathercekada.com/

"Home | Traditional Latin Mass Resources"
http://www.traditionalmass.org/

http://www.traditionalcatholicpriest.com/





"Como ovejas sin Pastor"
http://sicutoves.blogspot.com/


https://moimunanblog.com




“Pro Fide Catholica | Le site de Laurent Glauzy”
https://profidecatholica.com/


https://johanlivernette.wordpress.com/


https://lacontrerevolution.wordpress.com/


https://sedevacantisme.wordpress.com/


"Sede Vacante -"
http://www.catholique-sedevacantiste.fr/


http://wordpress.catholicapedia.net/




Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
http://www.SaintAmedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?hc_ref
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].
Pas de "motu proprio" chez nous : nous célebrons la Sainte Messe selon le missel de Saint Pie V»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur”


23 septembre : Sainte Thècle, Vierge et Première Martyre (Ier siècle) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/23-septembre-sainte-thecle)
“23 Septembre : Sainte Thècle, Vierge et Première Martyre (Ier siècle)” .
http://liguesaintamedee.ch/application/files/6315/3626/3495/09_23_sainte_thecle.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/6315/3626/3495/09_23_sainte_thecle.jpg


23 septembre : Saint Lin, Pape et Martyr (Ier siècle) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/23-septembre-saint-lin-pape-et-martyr-ier-siecle)
“23 Septembre : Saint Lin, Pape et martyr (Ier siècle)” .
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SAN LINO, PAPA E MARTIRE, PREGA PER NOI!!!
PADRE PIO PREGA PER NOI!!!
[I]Ad majorem Dei gloriam - Per la maggior gloria di Dio!!! A.M.D.G.
Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto. Sicut erat in principio et nunc et semper et in saecula saeculorum. Amen.
«O Santissima Trinità, vi adoro! Mio Dio, mio Dio, Vi amo nel Santissimo Sacramento!»
CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS REGNAT, CHRISTUS IMPERAT!!!
Luca, SURSUM CORDA – HABEMUS AD DOMINUM!!!