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Visualizza Versione Completa : L'uomo, il Daimon, Hercules e l'Olimpo



Syntax error System
24-09-03, 23:35
Da un po di tempo sto metidando(anche dopo aver sentito alcuni discorsi di Simeoni) sul fatto che l'immagine di Hercules, benissimo potrebbe rapresentare la lotta dell'uomo per divenire eterno.
Hercules figlio di Zeus, semidio si trovó ad affrontare una vita spericolata ostacolata in ogni modo da Hera (la moglie di Zeus).
Ora (attenti che il telefilm non l'ho mai visto eh http://forum.m4d.sm/images/smilies/lookaround.gif io mi riferisco al hercules classico ,peró se dico delle fesserie non incazzatevi eh?)
Hercules che affronta la hydra, sconfigge le amazoni ed affronta ogni mostro di sorta uscendone sempre vittorioso rapresenterebbe l'uomo (o l'iniziato?) che combatte ogni sorta di difficoltá nella vita, alla fine di rafforzare il proprio daimon (Il daimon nel senso che i Greci gli davano, sokrate in testa, assumerebbe poi nella cristianitá l'immagine dell'angelo....custode?) con il fine di divenire un dio tra dei.

Il daimon(il genio per i Romani), che era una sorta di messaggero tra gli uomini e gli dei, al momento della morte avrebbe dovuto portare la coscienza della persona all'olimpo.
In seguito nella cristianitá il daimon venne sostituito dall'angelo custode che doveva fungere da testimone di fronte a dio. Nel mondo classico il Daimon era ció che tu creavi dalle esperienze della vita, dal modo in cui affrontavi le sfide e dal modo in cui tu potevi vincere...o perdere.
Hercules simboleggiava l'uomo(semi-dio) che affrontava le avversitá della vita con lo scopo di divenire eterni (il sogno di tutti), la divinitá presente nell'umano é senza dubbio la ragione, che ci porta ad affrontare le stelle e a mettere piede sulla luna (in un futuro remoto pertendo dall'era degli antichi Greci).
Al momento della nostra morte il Daimon dovrebbe farsi carico della nostra coscienza e portarla all'olimpo.

Gli dei ci mettono alla prova e ci tentano (un po come il dio dei cristiani) e se ne siamo degni ci accetterebbero nel loro regno.
Ma bisogna anche capire cosa sono gli dei, gli dei rappresentano le varie situazioni della vita, i vari sentimenti e le stilizazzioni dei fenomeni naturali. Gli dei hanno creato la vita, e fanno parte della vita stessa, sono in essa e sono fatti di essa.
L'Olimpo in realtá non sarebbe in cielo o su di una montagna, bensi nell'umano stesso. E ció ci fa semidei.

Gesú disse, se credete che il regno di dio é nei cieli, allora gli ucelli vi precederanno, se credete che é nei mari, i pesci allora vi precederanno [] il regno dei cieli é nell'uomo stesso!
Noi siamo fatti di dei e gli dei sono fatti di noi, l'uomo e gli dei fomano una simbiosi. Noi abbiamo bisogno del loro aiuto e loro di nostro, poiché loro possono glorificarsi aiutandoci.
Del resto un concetto teologico fondamentale consiste che il nostro corpo é il templio di dio/dei.
La struttura politeista ci insegna che ogni cosa esistente puó essere un dio oppure una emanzaione divina da una determinata divinitá(attenzione politeismo non panteismo).
La sottomissione ad essa/esse non esiste, peró esiste la collaborazione tra pari (o quasi) una sorta di simbiosi.

Capito questo concetto, sará piú facile capire come sviluppare il divino in noi, esattamente come Hercules affronto e sconfisse l'Idra dalle mille teste, che simboleggia tutte le difficoltá dell'iniziato/umano dovrá affrontare nel mondo. Le difficoltá, sono le difficoltá legate all'animo umano (le piú difficili da sconfiggere)come paura, superbia, ignoranza ect ect.
Ogni successo, ogni triomfo ci porterá passo in passo verso l'olimpo. I saggi orientali e i santi sono stati capaci anch'essi di fare i miracoli, ma queste capacitá non erano innate!
Costoro, sia pure accecati dalla loro teologia erano riusciti a sviluppare il loro genio (o giunone se donne)vivendo la loro dottrina.

Il paganesimo ci insegna che non esiste una realtá, ma la realtá stessa é composta da molteplici realtá diverse. Dunque la tanto esaltata realta dei monoteisti si manifesta con molteplici volti...tutti diversi nessuno negativo, nesuno positivo. Siamo noi a determinarne il senso e il significato. Tutto in base ai nostri sensi e ai filtri culturali.
Comunque il daimon o genio che noi cerchiamo di formare (coscienti o inconsci) altro non é che il dio o il divino che é in noi(il nostro dio). Che noi formiamo scelta dopo scelta e azione dopo azione.
Esattamente come il semidio Hercules figlio di Zeus diventó parte dell'olimpo noi possiamo fare altrettanto, poiché l'olimpo é alla portata di tutti.

In questo testo ho messo tutte le mie idee e conoscenze pagane, e come ho giá detto e non mi stancheró mai di ripere in fatto di teologia pagana (e non solo in quello) ho ancora molto da imparae, e spero solo che non vi incazzerete a tal punto di bannarmi a vita dal forum ;)

Mjollnir
24-09-03, 23:47
E perchè mai bannarti :confused:
Anzi è una riflessione interessante. Sicuramente un percorso eroico e ascetico come quello da te descritto non era comunque previsto, o almeno ritenuto usuale, per l'uomo comune. Si tratta quasi sempre di "iniziati" o personalità eccezionali, e ciò si riflette anche nella concezione del destino ultraterreno; mentre per l'uomo comune si immagina la riunione dell'anima al genius collettivo della famiglia o del clan, per l'eroe ed il semidio c'è l'ascensione celeste e l'assimilazione agli Dèi, in virtù della gloria, della fama, delle imprese compiute in vita, ecc...

claudio simeoni
25-09-03, 12:06
Provate a riflettere!
Cosa rende uguali nostro nonno quand'era una cellula in un ipotetico brodo primordiale, quand'era un piccolo rettile, quand'era un piccolo topo o quando viveva 30.000.000 di anni fa o 100.000 anni orsono?
Non certo la soggettività; aveva sensi che si sono trasformati!
Non certo l'oggettività: il mondo in cui viveva era diverso e si modificava.
L'ugualianza non stava nelle azioni che compiva.
L'ugualianza stava nella VOLONTA'!
Stava nella sua TENSIONE D'ESISTENZA!
Nella sua VOLONTA' DI ESPANDERSI NEL MONDO IN CUI VIVEVA.
L'esercizio della volontà d'esistenza rende uguali quando eravamo una cellula a quando siamo ora.
L'esercizio della volontà d'esistenza è la forza espressa dal soggetto attraverso la quale costui plasma il proprio corpo luminoso.
Noi non siamo in possesso di un corpo luminoso. Noi siamo un corpo che racchiude una porzione di Energia Vitale che si è trasformata, attraverso il corpo, da inconsapevole a consapevole.
Affinché quest'energia vitale si trasformi in un corpo luminoso e all'atto della morte del corpo fisico venga partorito sono necessari gli sforzi di volontà nel mono in cui viviamo.
I nostri pensieri, i nostri desideri, le nostre tensioni, le nostre soggettività (come quelle di ogni altro Essere della Natura) altro non sono che "porzioni" soggettive degli DEI che agiscono nell'oggettività sia per sé stessi che attraverso gli Esseri della Natura (il nostro caso). Loro vivono per sé stesssi e nel vivere creano le condizioni affinché altri Esseri (fra i quali noi) possiamo diventare consapevoli. Questo ci concede una possibilità. Ci concede la possibilità di separare noi stessi dagli DEI che costituiscono la base della nostra esistenza. Vivendo con volontà e con passione noi non facciamo altro che plasmare (come un panettiere impasta con le mani acqua e farina) la nostra Energia e COSTRUIRE sforzo dopo sforzo il nostro cospo luminoso.
Questo è il senso della vita eroica.
Solo che il plasmare soggettivo è dato dall'attività del soggetto nell'uso delle proprie specificità (le sue determinazioni) nell'oggettività nella quale è nato.
Per cui i miei sforzi oggi, le mie strategie, non sono quelli di duemila anni fà, né quelli di 100.000 anni fà, né quellid i quando mio nonno era un piccolo rettile o una cellula. I miei sforzi sono ammantati da diverse strategie, ma sono gli sforzi che ci moficano giorno per giorno.
La Natura ha fornito i suoi figli di buone probabilità per trasformare la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso.
C'è una sola specie fra gli Esseri della Natura che ha un indice molto basso di trasformazione della morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso: ed è la specie umana!
La specie umana è l'unica specie dell'Essere Natura costretta in ginocchio e sottomessa. La specie umana è l'unica specie in Natura che non esprime la propria vita attraverso la VOLONTA' D'ESISTENZA, MA ATTRAVERSO LA VOLONTA' DI POSSESSO.
La volontà di possesso che normalmente indichiamo con la maggiore contraddizione in campo religioso (la sottomissione al macellaio di Sodoma e Gomorra) col cristianesimo e col cattolicesimo in Italia è ciò che impedisce all'Essere umano di trasformare la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso. Le strategie di vita, nella VOLONTA' DI POSSESSO non avvengono attraverso una trasformazione soggettiva in EROE, ma avvengono mediante il possesso e il controllo di altri Esseri Umani che avviene col condizionamento educazionale unito al controllo militare sociale dell'individuo. Sia in chi possiede che nel posseduto (che poi è una gerarchia di possessori che si ritengono posseduti) si uccide la capacità soggettiva di vivere attraverso la VOLONTA' D'ESISTENZA finendo per sacrificare la propria OPPORTUNITA' di costruire il proprio corpo luminoso.
E' facile vedere il comportamento eroico in Ercole e nelle sue fatiche!
Provate a vederlo o praticarlo nella quotidianità del così detto "uomo qualunque" per 60 secondi per 24 ore per 365 giorni all'anno per ottanta anni (quale media di vita) e vi accorgerete che non serve affrontare l'Idra o Cerbero o pulire le stalle del re: siamo circondati da Idre, Cerberi, Leoni di Nemea e stalle da pulire!
Il come decidiamo di farlo ci può trasformare in DEI o disperdere la nostra opportunità d'esistenza!
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo

Syntax error System
25-09-03, 12:09
Beh era solo una battuta :)
cmq io ho letto tempo fa nonmiricordo dove che la persona dopo morta poteva diventare una larva (un fantasma) se aveva fatto una vita cattiva.
Mentre chi aveva vissuto una vita nel segno della moralitá diventava un larii (spirito delgi antenati e dei protettori della casa).
Il raggiungimento al genio collettivo....come infatti hai descritto
:)

Syntax error System
25-09-03, 12:20
a quanto ho capito io, allora insieme alla ragione c'e anche la volontá come divino.
Cosa é la forza, la ragione, adirittura la sagezza senza la volontá?
La volontá di essere, di avere, di conoscere di agire di vivere?
Dunque per sviluppare il daimon alla base esiste la volontá di farlo e di preparare strategie per il fututo.
Del resto se uno é pigro é solo perche si permette d'esserlo....e senza la volontá di esistenza non ci sará futuro per il corpo luminoso :) .

Hercules rapresenta l'allegoria dell'uomo che costruisce il corpo luminoso..o sbaglio? :-00w09d

claudio simeoni
25-09-03, 13:03
Originally posted by kenshiroIT
Beh era solo una battuta :)
cmq io ho letto tempo fa nonmiricordo dove che la persona dopo morta poteva diventare una larva (un fantasma) se aveva fatto una vita cattiva.
Mentre chi aveva vissuto una vita nel segno della moralitá diventava un larii (spirito delgi antenati e dei protettori della casa).
Il raggiungimento al genio collettivo....come infatti hai descritto
:)

Questo discorso non lo abbiamo iniziato su questo Forum e pertanto le persone che leggono si trovano un po' sconcertate.
Comunque, in sintesi:
Le idee del monoteismo che si trasformano in idee spiritiste sono molte. Le relego nel mondo delle fantasie.
D'altrone, siamo nell'opinabile. Le idee che stanno a monte del pensiero di un individuo determinano lo sviluppo logico del suo pensiero al fine di dare una spiegazione soggettivamente accettabile a quanto incontra.
Chi ritiene l'Essere Umano creato ad immagine e somiglianza del dio padrone non può altro che estendere questa visione assoluta a tutte le manifestazionid ell'esistente.
Ciao
Claudio Simeoni

claudio simeoni
25-09-03, 22:14
Originally posted by kenshiroIT
a quanto ho capito io, allora insieme alla ragione c'e anche la volontá come divino.
Cosa é la forza, la ragione, adirittura la sagezza senza la volontá?
La volontá di essere, di avere, di conoscere di agire di vivere?
Dunque per sviluppare il daimon alla base esiste la volontá di farlo e di preparare strategie per il fututo.
Del resto se uno é pigro é solo perche si permette d'esserlo....e senza la volontá di esistenza non ci sará futuro per il corpo luminoso :) .

Hercules rapresenta l'allegoria dell'uomo che costruisce il corpo luminoso..o sbaglio? :-00w09d
La Stregoneria non è come la cultura.
Mentre chi pratica la cultura prima studia e poi si fa un'idea, chi pratica Stregoneria modifica continuamente le proprie idee a mano a mano che penetra lo sconosciuto in cui vive. Hercules è l'allegoria di questo solo che se tu leggi Il Sentiero D'Oro scritto nel 1990 trovi un mio atteggiamento di disprezzo nei confronti della figura di Heracle. Poi, a mano a mano che riuscivo a superare la barriera della rappresentazione del mito e giungere agli "insegnamenti esoterici" sia filosofici che religiosi che il mito rappresentava il mio atteggiamento cambiava.
Però volevo cogliere l'occasione per tentare di sistemare il discorso di VOLONTA'.
Della VOLONTA' non se ne può parlare, perché non esistono parole con le quali descriverla. Se ne può parlare SOLO in contrapposizione alla RAGIONE!
E allora che cos'è la RAGIONE? E' la capacità dell'Essere Umano di descrivere oggetti e usare i numeri per definire le quantità. Esiste una forma della ragione che l'Essere Umano ha in comune con i mammiferi ed è la capacità di definire una forma. In sostanza la RAGIONE è una capacità descrittiva. Come capacità descrittiva è la capacità attraverso la quale noi comunichiamo con gli altri Esseri Umani: descriviamo quanto percepiamo e sappiamo. La RAGIONE DESCRIVE! Possiamo parlare di una grande Ragione quando la sua descrizione è ricca e di una ragione misera quando la sua descrizione è povera. Nella storia abbiamo assistito al trionfo della ragione quando la capacità della ragione non veniva limitata dai fantasmi monoteisti. Ad esempio: "Mio figlio sta male!" Una ragione ricca fonda la medicina e cerca le cause della malattia; una ragione povera e sottoposta ai fantasmid el monoteismo afferma che la malattia è la volontà del dio padrone e impedisce la nascita della scienza. La scienza è la capacità di descrivere i fenomeni (scoprendone le cause) e sua figlia, la tecnica, è la capacità di intervenire per piegare fenomeni a nostro vantaggio.
Però l'Essere Umano 1.000.000 di anni or sono non aveva la ragione; nostro nonno nel brodo primordiale non aveva ragione; non ha ragione il bambino nella pancia della madre!
L'azione, infatti, non è figlia della ragione, ma è madre di quanto esiste. L'universo esiste NON perché descrive, ma perché agisce. Perché le sue tensioni si esprimono mediante azione.
Tutto l'universo è estraneo alla Ragione, ma agisce mediante azione. Questo agire lo chiamiamo VOLONTA'!
Gli Stregoni descrivono gli oggetti attraverso le azioni che gli oggetti compiono. Chiamare le cose col loro vero nome, in Stregoneria, significa nominare gli oggetti per le azioni che essi compiono.
Col termine Volontà indichiamo altre cose, ma per ora fermiamoci qui.
Diciamo che l'universo come VOLONTA' si esprime mediante azione, per contro la Ragione si esprime attraverso la descrizione. Descrizione di azione già avvenuta, a meno che la Ragione non abbia fatto prigioniero l'individuo e ne castri l'azione sottomettendola alla sua descrizione: come fa l'educazione monoteista.
Certamente è difficile nel nostro mondo sociale concepire un soggetto che agisca facendo coincidere le sue tensioni con le azioni senza la mediazione della Ragione: appare come la distruzione della sua vita. In realtà gli Stregoni non vogliono questo, ma rimuovono solo la dittatura della Ragione in modo da usare la ragione per mediare socialmente e la VOLONTA' come territorio e pratica d'azione.
La Ragione (il Tonal di Castaneda) altro non è che un'isola che ZEUS ha ritagliato fra gli immensi TITANI al fine di consentire ai figli di HERA di affrontare le loro battaglie d'esistenza senza perdersi nell'immenso.
Il termine VOLONTA' è arbitrario (come il termine Ragione), ma diventa atroce quando si parla della volontà come parte espressiva della ragione: siamo a livello della volontà di possesso degli Esseri Umani.
Pertanto io uso il termine volontà, ma in maniera diversa da come si usa normalmente. Stiamo attenti ai termini e al significato che vogliamo dare loro perché è un attimo passare dalla GLORIA all'INFAMIA e danneggiare il Sistema Sociale.
Un'esposizione più ampia del concetto VOLONTA' e Ragione vi rinvio al CROGIOLO DELLO STREGONE NEI QUATTRO CANTI DEL MONDO che potete reperire in rete o partecipare ai dibattiti pubblici che tengo ( un giorno, ma non so quando, anche quei testi sarano o pubblicati o in rete).
Ciao
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo