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Visualizza Versione Completa : La Questione Morale e la Politica



Pieffebi
13-10-03, 20:25
dal quotidiano liberaldemocratico Il Giornale

" il Giornale del 13/10/2003


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«I politici combattono la corruzione»
Casini: una classe dirigente responsabile non può minimizzare gli ultimi episodi
Diana Alfieri
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Alcuni fatti di cronaca sono ancora dolorosamente vicini. Altri incombono; di altri ancora si ha solo una percezione imprecisa. Il presidente della Camera, Pierferdinando Casini, non può nascondere la sua preoccupazione, che riprende uno dei temi sviluppati qualche giorno fa anche dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, a una manifestazione di Forza Italia. Il tema, sempre spinoso, è quello della "questione morale".
Nel giorno in cui il suo segretario Follini reclama la dignità e la determinazione di portare verso il centro la barra del governo, Casini rivolge così un saluto denso di significati al giovane militante dell'Udc, Domenico Barbuto, eletto ieri alla guida dei giovani del partito. "Rispetto al riaffacciarsi di pericolosi episodi di malcostume e corruzione - scrive il presidente della Camera - la politica non può abbassare la guardia o assuefarsi a metodi che nulla hanno a che fare con un corretto svolgimento della nostra vita democratica".
Non è soltanto una raccomandazione al giovane politico. È un monito che deve valere per l'intero "teatrino della politica", e che vuole porsi il problema fin delle sue origini. Da dove nasce infatti la disaffezione e la diffidenza che parte ancora notevole del mondo giovanile nutre nei confronti del mondo della politica? Dal fatto che i politici troppo spesso parlano a se stessi, agli addetti ai lavori: Non è soltanto una questione di linguaggio naturalmente. Perché attraverso quel "politichese" si sviluppa una ricerca di obiettivi che snaturano la competizione, mirando soltanto al potere per il potere.
Casini sembra stigmatizzare fatti recenti, come l'arresto del sindaco di Brindisi, che sembrano riproporre quel cliché negativo da cui nacque la fine della prima Repubblica. "Fermo restando il rispetto per le persone, per l'autonomia delle indagini giudiziarie e per il corso di procedimenti aperti che devono essere ispirati a principi rigorosi di garanzia - spiega il presidente di Montecitorio - penso che una classe dirigente responsabile non possa minimizzare gli episodi che, specie nella periferia del Paese, dimostrano come troppo spesso si interpreti la politica come una facile ricerca di denaro e di potere". Nulla a che vedere con pulsioni giustizialiste, precisa il presidente della Camera, perché "proprio chi ha avvertito e denunciato le insidie di un giustizialismo inaccettabile ha il dovere morale di difendere la nobiltà della politica dai trasformismi e dai meccanismi corruttivi che l'hanno inquinata".
Il problema ricade sui giovani, che vanno conquistati sulla scorta dei grandi valori. "In una fase di grande disorientamento dei giovani e di loro estraneità nei confronti delle istituzioni - conclude il messaggio di Casini - è compito dei movimenti giovanili recuperare le grandi motivazioni ideali che, in particolare nell'esperienza democratico-cristiana, hanno caratterizzato i migliori momenti della nostra storia nazionale". "


Saluti liberali

Pieffebi
13-10-03, 22:17
da www.ansa.it

" CORRUZIONE:CASINI, DIFENDERE POLITICA DA AFFARISMO
ROMA- ''Bisogna difendere la politica dall' affarismo. E' un'insidia per tutti: non e' una questione di destra o di sinistra. Non bisogna abbassare la guardia''. Pier Ferdinando Casini, presidente della Camera torna a parlare della questione morale dopo l'appello rivolto ai giovani dell' Udc. Partecipando alla puntata di ''Porta a Porta'' dedicata ad Alcide De Gasperi il presidente della Camera e' torna a battere sul tasto della questione ideale e morale che a suo avviso deve ispirare la politica. ''Io penso - afferma Casini - che bisogna difendere la politica dai rischi di infiltrazione di gente che con la politica non ha niente a che fare perche' la tensione ideale e morale non sa' dove sta di casa''.

''Gli episodi piu' recenti devono costituire una spia di allarme molto seria. E' un appello che ieri ho rivolto a tutti - spiega Casini - perche' qui nessuno puo' dire che chi e' senza peccato scagli la prima pietra. Nessuno la puo' scagliare ma credo che tutti debbano stare in guardia''. Il presidente della Camera riferendosi agli episodi storici che hanno riguardato il periodo della guerra fredda ammette di avere ''qualche nostalgia nel vedere quanta tensione ideale e morale animava quei momenti. Temo che la politica oggi, persi di vista i riferimenti ideali diventi un pragmatismo fine a se stesso in cui l'unica cosa che conta e' la battaglia per il potere e all' interno di questo modo di fare politica c'e' un rischio fortissimo di degenerazione morale''.

Secondo il presidente della Camera ''una classe dirigente seria che vede questo non volta la faccia dall' altra parte e fa finta di non vedere. Bensi', deve approfondire e alzare la guardia perche' il rischio che si possa avere tolleranza verso la corruzione politica, verso i tanti episodi che in periferia appaiono, e' un segno assai preoccupante''. Casini cita il passato di tangentopoli, ed anche un ''certo giustizialismo'' ma - dice ''non possiamo essere indifferenti a questa questione. Io invece vedo qualche disinvoltura di troppo. E non si tratta di un problema di colore politico: bianco, rosso o verde ma e' un appello che e' rivolto a tutti''.
13/10/2003 19:57

Saluti liberali

Pieffebi
15-10-03, 20:07
a proposito di grave immoralità politica (non necessariamente legata all'infausto fenomeno delle corruzione) il presidente Casini dovrebbe richiamare alla civiltà, alla lealtà e alla verità anche qualche suo predecessore.......... e preoccuparsi anche per la guerra civile scatenata da suoi (del predecessore) amici in Uffici Giudiziari che dovrebbero occuparsi di combattere con efficacia la criminalità mafiosa.........

da www.iltempo.it

" ATTENTI A VIOLANTE E SCALFARO


di ACHILLE CHIAPPETTI

«LA MAFIA oggi non ha paura e non per responsabilità delle forze dell’ordine ma per responsabilità del Presidente del Consiglio”. Abbiamo avuto tutti modo di sentire queste parole, ma anche di guardare, nonostante la censura dei TG1 e TG2, l’on.le Violante mentre le scandiva, pesandole una ad una. Una circostanza, questa, che lo ha inchiodato alle sue responsabilità molto più di quanto non sia avvenuto con Berlusconi per la sua contestata intervista estiva.
Le parole, si dice, possono essere lanciate come pietre. I sottintesi sono, invece, armi velenose difficili da maneggiare. L’ex presidente della Camera ha volutamente contrapposto la polizia, che fa parte dell’esecutivo e il vertice dell’esecutivo stesso. Chiaro il messaggio: gettare il sospetto su Berlusconi come se si fosse adoperato per tutelare la mafia perfino contro l’azione dei propri apparati.
Non starò qui a ripetere cose ovvie; che Violante ha operato ancora una volta da comunista classico, diffamando per delegittimare l’avversario politico . Sfortunatamente siamo ormai abituati a questo modo di fare politica. Ma colgo l’occasione per chiedere scusa a Berlusconi per aver inizialmente pensato che egli esagerasse quando denunciava la sopravvivenza dei comunisti in Italia. Né ripeterò di nuovo che, come italiano e come consapevole elettore della CdL, sono profondamente offeso da quel gelido personaggio che rifiuta il verdetto elettorale e denigra il nostro Paese. Prima Andreotti e ora Berlusconi.
Desidero solo ricordare che oggi l’ex presidente della Camera si affianca a pieno titolo all’ex capo dello Stato, Scalfaro. Questo ultimo -ricordate?- poco tempo fa affermò che “anche” Mussolini arrivò al potere con il consenso e gli strumenti della democrazia. Mi chiedo che cosa unisce questi due, visto che il primo è un (ex)comunista e il secondo un (ex) democristiano? Certo non si tratta dell’antifascismo: il loro livore è infatti diretto più contro Berlusconi che non contro AN che ha tratto vita dal MSI.
E’ presumibile che la loro comune origine ne sia la causa. Si tratta di magistrati anche se passati da tempo alla politica. Come magistrati essi continuano a ragionare e ad operare. Non dibattono, non si confrontano con l’avversario come dovrebbe ogni politico. Giudicano, condannano, assolvono chi pare a loro. Proprio per la loro deformazione mentale (Berlusconi ha parlato di pazzia ma ha sbagliato per eccesso) essi sono un po’ insofferenti alle regole più profonde della democrazia. Con loro sta la Ragione e, perciò, solo a loro possono spettare le redini del potere; con buona pace della volontà popolare.
Si tratta di personaggi un po’ scomodi, che trovano tuttavia una giusta collocazione nell’immatura sinistra italiana. Essi, infatti, svolgono un ruolo fondamentale di collegamento con quella piccola, ma rilevante, parte politicizzata della magistratura ordinaria. Tanto che appare risibile la denuncia secondo cui il capo del Governo grazie a Mediaset controllerebbe il quinto potere (la stampa). Mentre attraverso questi due ingombranti personaggi, il centro sinistra dispone di un buon ancoraggio con una fetta del potere giudiziario, squilibrando il sistema istituzionale stabilito dalla Costituzione.
Un altro elemento che accomuna i due è il fatto che hanno ricoperto la prima e la seconda carica dello Stato nell’era della sinistra e tali cariche dovrebbero comportare atteggiamenti moderati e super partes. Alle loro provocazioni, dunque, non dovremmo più rispondere. Resta solo da invitare gli elettori a tenerne conto; ovviamente gli elettori che vogliono ragionare e sono tuttora incerti. Non certo quelli che si sono annacquati il cervello guardando la realtà attraverso le lenti del TG3 o di La Repubblica. Tengano presente che ciò che dobbiamo attenderci da un eventuale ritorno della sinistra al potere sono personaggi come questi ai vertici del nostro Paese .

mercoledì 15 ottobre 2003 "

Ne terremo conto, anche per sopportare meglio gli errori e i ritardi dell'attuale Governo.

Saluti liberali

MrBojangles
15-10-03, 22:27
In origine postato da antonio

allora: se conosceva altri episodi di malaffare perche' non li ha denunciati?
e se non lo ha fatto allora, perche' non lo fa adesso accingendosi a chiedere nuovamente il voto e la fiducia dei trentini?

Per non disperdere voti??

:rolleyes:

Pieffebi
16-10-03, 20:11
dal quotidiano liberaldemocratico Il Giornale

" il Giornale del 16/10/2003


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½Il terzo livello? Per Falcone non esisteva+
Martelli: diceva che i mafiosi non erano stupidi contadini che si facevano manovrare dai politici
Marianna Bartoccelli
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Fu il ministro di giustizia nel '92 e nel '93, i due terribili anni delle stragi, di Tangentopoli e del disfacimento della Prima Repubblica e dei suoi partiti. Claudio Martelli sembra vivere lontano dalla bagarre politiche di questi giorni, chiuso nel suo ufficio di Bruxelles, eppure F stato un protagonista di quegli anni e, anche se non ne parla mai, F scampato a ben tre attentati di Cosa Nostra, che certo non aveva simpatia per un ministro che valorizz=, chiamandolo a lavorare al ministero, il grande nemico Giovanni Falcone, propose le leggi più rigide contro la mafia, soprattutto quella sul carcere duro, e ridefinì, con il sostegno del magistrato palermitano la strategia legislativa contro il crimine organizzato. Ed è stato uno degli ultimi a "colloquiare" ("Non sono stato interrogato - tiene a precisare - ma ascoltato come persona che conosceva molti episodi di quegli anni") con Gabriele Chelazzi, il pm morto di infarto lo scorso aprile che indagava sulle stragi del '93 e sui mandanti esterni che avrebbero guidato o dato una mano per quelle stragi. Un colloquio "molto distensivo", precisa ancora Martelli, dal quale non solo Chelazzi ha avuto alcune informazioni, e che F servito allo stesso ex ministro per rivedere quegli anni sotto una luce diversa. Soprattutto il 1993, quando la mafia faceva saltare in aria persone e capolavori d'arte a Firenze, Milano e Roma, lui viene costretto a lasciare il posto di ministro a Giovanni Corso per avere ricevuto l'avviso di garanzia per il conto Protezione e il governo Amato cede il posto a Carlo Azeglio Ciampi, che mantiene Corso al ministero sino alle elezioni del 1994. Onorevole Martelli lei si è incontrato con il pm Chelarzi nell'ambito dell'inchiesta sui mandanti occulti delle stragi del 1993. Ha mai pensato che dietro la mafia ci fosse qualcuno che ne tirava le fila? "C'è sempre l'idea di ricercare livelli più alti, i mandanti politici. Io resto fedele a Giovanni Falcone, il quale sosteneva che cercare il terzo livello voleva dire non fare indagini efficaci. In questo Paese c'è una curiosa riluttanza a considerare che il delitto più feroce è quello di togliere la vita In quegli anni io ho conosciuto la mafia che fatturava 2mila morti l'anno. Quella è la mafia più pericolosa ". Eppure nelle procure di Firenze, Palermo e Caltanissetta, da anni si indaga sul terzo livello, tentando di dare un volto a ipotetici mandanti... " I mafiosi cercano agganci con il potere politico e spesso ci riescono. Ma come mi ha insegnato Falcone la mafia è una lobby che vince perchè uccide, e non è fatta da stupidi contadini che vengono strumentalizzati da altre lobby ". L'inchiesta di Chelazzi puntava a ricostruire le stragi del 1993 come quelle del grande ricatto mafioso nei confronti delle istituzioni che non rispettavano l'impegno di rendere più vivibile il carcere e di allentare la pressione sulla mafia. Quindi qualcuno dentro le istituzioni trattava, faceva dei patti... "Chelazzi non mi ha parlato di "patti". Mi disse chiaramente che il contesto investigativo aveva un unico elemento concreto: il tentativo del colonnello Mori di far attenuare le misure legislative per ridurre i rischi della strategia stragista...". + un discorso diverso da quello sui mandanti occulti. "Certo. Il colonnello Mori era convinto che quella fosse una possibilita. Le norme che realizzammo in quegli anni d'emergenza erano particolarmente dure, al limite della costituzionalità . Molti le disapprovavano, ma non per questo potevano essere considerati collusi con la mafia. Il dato più rilevante mi sembra che a partire da quelle leggi l'esercito mafioso è stato disarticolato ". E' vero che quando Amato andò al governo Craxi voleva che lei lasciasse il ministero, come fece la Dc sostituendo al ministero dell'Interno senza alcun preavviso Scotti, che aveva lavorato con lei contro la mafia, con Mancino? Alcuni vedono in questo cambio la prova della volonta di diminuire la pressione antimafiosa, e siccome lei e Scotti non eravate adatti... "Non credo, non credo affatto. Allora interpretai il no di Craxi come una conferma della nostra rottura. Fu Oscar Luigi Scalfaro che gli fece credere che io non lo volevo capo del governo. Non era così, evidentemente. Ma dopo poche ore il colloquio con il presidente mi telefoò Marco Pannella, che era stato il grande sponsor di Scalfaro, e mi disse, ricordo le parole, "quello ti sta facendo uno scherzo da prete". Insomma, disse altre cose a Craxi e in quel momento iniziò la rottura fra noi". Quindi nessuna dietrologia? "Riflettendoci, dopo tanti anni, può darsi che ci fosse la volonta politica per voltare pagina. Voglio ricordare comunque che siamo ancora nel '92, giugno, e, il 41 bis non è legge compiuta". Su queste inchieste c'è una nuova guerra alla procura di Palermo. "Sono stupito. Ho piena fiducia in Grasso. Ancora una volta devo ricorrere a Falcone. Quando arrivò al ministero mi disse che voleva accanto a sè l'unico magistrato di cui si fidava, che era appunto Pietro Grasso ". "


Gli avversari di Falcone, quelli che lo accusarono di tradimento, di collusione con i cattivi Andreotti, Martelli, Scotti (i veri artefici di una dura politica ANTIMAFIOSA non solo retorica e non solo per fini di rovesciamento dell'assetto politico-sociale italiano), che lo ostacolarono DENTRO E FUORI il Consiglio Superiore della Magistratura sono NOTI. Sono per 9/10 membri dei Democratici Sinistra , de l'ex Rete di Orlando, di Magistratura Democratico. Gli stessi che usano la Mafia e la presunta lotta alla mafia (che non fanno affatto in modo adeguato, in quanto spendono ogni energia per il "terzo livello") semplicemente come STRUMENTO di LOTTA POLITICA. Il resto............è fumo da MenzognaContinua.
Saluti liberali

pensiero
16-10-03, 22:22
In origine postato da antonio
la Realta'..pura, asettica realta'..e' fatta di eventi come questo:

FI candida in Trentino Mario MALOSSINI , ex presidente della provincia di Trento, gia' condannato con sentenza passata in giudicato nell'ambito della tangentopoli trentina.

ah....CHE BELL'ESEMPIO!...

SENTIAMO POI IL COMMENTO DELLA MOGLIE:

"se mio marito avesse parlato avrebbero dovuto noleggiare una caserma per metterli dentro tutti."

allora: se conosceva altri episodi di malaffare perche' non li ha denunciati?
e se non lo ha fatto allora, perche' non lo fa adesso accingendosi a chiedere nuovamente il voto e la fiducia dei trentini?


beh, se è per quello c'è anche questo:


Casini rimprovera i tangentisti, ma l'Udc non resiste alla mazzetta


da Dagospia.com
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Pubblichiamo questo articolo apparso ieri sul sito Dagospia.com
Parlava con cognizione di causa il Presidente della Camera Pier Furby Casini, quando lamentava il ritorno di una nuova stagione di Tangentopoli: leggete cosa è successo a Giampiero Catone, influentissimo dirigente del suo partito, l'Udc...
TRUFFE E BANCAROTTA: CHIESTO PROCESSO PER DIRIGENTE UDC CATONE
La procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio di Giampiero Catone, il dirigente dell'Udc finito in manette nel maggio del 2001 alla vigilia delle elezioni politiche in cui era candidato per il Biancofiore nella circoscrizione Veneto 1.
Nell'inchiesta, che coinvolge altre 12 persone, tra amministratori formali, periti tecnici e consulenti contabili, si contestano l'associazione per delinquere, truffe aggravate ai danni dell'Efibanca e del ministero per le Attività produttive, in relazione a contributi percepiti illegittimamente da società del Gruppo Catone, bancarotte fraudolente per distrazione riconducibili alle società Corined, Gedis, Commertex, oltre a reati tributari. Le truffe e le bancarotte ammontano a svariati miliardi di vecchie lire. Sulla richiesta di processo, firmata dal pm Salvatore Vitello, si dovrà pronunciare il giudice per l'udienza preliminare, Marina Finiti, a fine novembre.


questo articolo l'ha riportato La Padania

brunik
16-10-03, 23:08
Oh, questa polemica capita proprio a fagiuolo.

Sentite cosa è successo a un mio cliente (i nomi sono di fantasia, ovviamente, ma il fatto è vero)

L'impresa edile Alfa snc deve fare dei lavori di ristrutturazione della cascina di proprietà del sig. XX, tecnico del comune di YY, in provincia di Bergamo.

Se gli fa uno sconticino, promette loro che gli farà prendere l'appalto comunale per dei lavori da svolgere al cimitero di YY.

Ok, affare fatto.

La cascina viene ristrutturata ed è il momento di presentare il conto.

A fine settembre il sig. XX convoca i 2 soci della Alfa snc in municipio, di sera, quando non c'è nessun altro, per fare i conti e saldare l'importo.

I nostri presentano il conto della cascina del sig. XX, sono 32.400 euro, e il preventivo per il lavoro del cimitero, sono 18.000 euro.

Il sig. XX comunica che ha già fatto approvare la delibera dei lavori del cimitero per 36.000 euro, il doppio. La differenza gli verrà defalcata dall'importo per la ristrutturazione della sua cascina.

A questo punto i nostri si spaventano, pensavano a qualcosa come 1000-2000 euro, mica 18.000, e rifiutano l'appalto.

Il sig. XX allora si incazza, non li paga, e manda una raccomandata alla Alfa Snc in cui contesta i lavori svolti e dice che non vuole più pagarli.

Quella lettera ce l'ho sulla mia scrivania.

I miei clienti lo vogliono denunciare, ma non vogliono perdere i loro 32.400 euro.

Che fare?

brunik
16-10-03, 23:19
Scusate, eh, se ci torno su, ma neanche ai tempi di Tangentopoli erano così arroganti.

Pieffebi
17-10-03, 14:20
Direi che il patto fra la ditta e il signor XY costituisce già di per sè grave fatto illecito. Che vuol dire che il tecnico comunale "gli farà prendere l'appalto"? Se è quello che ho inteso ........bisognerebbe denunciare subito entrambi.... pari sono.

Saluti liberali

MrBojangles
17-10-03, 17:34
In origine postato da Pieffebi
...bisognerebbe denunciare subito entrambi.... pari sono.

Saluti liberali

Più o meno come ha fatto il Cav. quando "è stato informato" che il suo management pagava centinaia di milioni di mazzette a quei cattivoni della GdF??

Pieffebi
20-10-03, 19:50
a proposito di ....... disinvoltura morale dei politicanti moralisti e dei loro....."portaborse" di lusso.....della sinsitretta..........

dal quotidiano liberaldemocratico Il Giornale

" il Giornale del 20/10/2003


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Così Prodi ha sistemato i suoi prodi
Per i fedelissimi del Professore già garantite poltrone di prestigio a Bruxelles
Alessandro M. Caprettini
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E Manservisi? Dove andrà a finire l'attuale capo di gabinetto del presidente della Commissione europea, Romano Prodi? Impazza nei corridoi di palazzo Justus Lipsus, sede appunto della commissione, il totopoltrona. Manca ormai meno di un anno al termine del mandato del "governo" del Professore. I suoi ministri sono a caccia di visibilità - pare che per Pedro Solbes sia pronta una poltronissima di prima fila in un ente spagnolo, altri sono in caccia -; lui, a quel che si sa, finirà per tornare a fare il numero uno del resuscitato Ulivo, ammesso e non concesso che la pianta possa tornare a fiorire. Ma le curiosità maggiori sono in questi attimi dedicate soprattutto ai suoi fedelissimi. Già perché Romano Prodi non si limita a chiamarli, al suo fianco e a dar loro notorietà. Nella capitale belga è considerato anche come chi riesce poi a sistemarli al meglio, una volta terminato il servizio al suo fianco. Prendete David O'Sullivan, primo capo di gabinetto del professore (e finito poi in mezzo alle polemiche riguardanti Eurostat, visto che avrebbe dovuto sorvegliare i conti dell'istituto statistico): dopo aver espletato il suo compito, è stato messo a capo della segreteria generale della commissione, incarico ambitissimo e di grande potere. E il suo vice Fabio Colasanti, un italiano che ha collaborato con lui per la creazione dei comitati per l'Ulivo, è stato nominato a luglio direttore generale del Dipartimento Impresa. Anche qui un posto che faceva gola a molti, moltissimi. Non è finita. Ricordate il primo portavoce di Prodi presidente della commissione Ue? Sì, proprio lui, Ricardo Franco Levi che dell'Ulivo fu a suo tempo una delle levatrici a Roma. Bene, chiusa l'esperienza come portaparola, è diventato capo dei servizi politici della comunità. Ca va sans dire che anche in questo caso è stato invidiato da parecchi. E lo stesso è accaduto a Michel Petite, che prese il posto di O'Sullivan come capo di gabinetto: una volta espletata la sua funzione al fianco di Romano Prodi ha trovato un rifugio dorato come direttore generale del servizio giuridico della comunità. Insomma, chi ha scelto di dare una mano al professore, da questi pare sia stato compensato più che adeguatamente. Visto che non si può pensare che lui non abbia alzato un mignolo nei casi in questione. Così di questi tempi, quando già. in parecchi si apprestano a tirare fuori gli scatoloni per riporvi le proprie cose dato che la scadenza degli incarichi si avvicina, sono in parecchi che s'interrogano sul futuro (che dovrebbe esser roseo) di Stefano Manservisi, che per l'appunto ha preso il posto come capo di gabinetto che fu di O'Sullivan prima, di Petite poi.
Una girandola, quella nell'incarico di capi-gabinetto, che pare abbia trovato corrispettivi nel più complessivo mondo dell'alta burocrazia comunitaria sotto la guida di Romano Prodi. È stato calcolato da un gruppo di europarlamentari che ben il 50% dei funzionari di fascia alta (Al e A2) sia stato "risistemato" lungo l'arco del mandato, con un aumento segnalato negli ultimi 6 mesi. Tra i Popolari italiani (Ppi escluso) c'è chi storce il naso
per l'indifferenza in cui sono stati tenuti in conto i nostri connazionali se non di chiara fama ulivista. E c'è poi chi teme ulteriori grappoli di nomine di qui alla prossima estate, prima cioè di quando Prodi e i commissari - una volta tenutesi le elezioni europee e dopo che i capi di Stato e di governo avranno trovato un accordo sul nome del suo successore - dovranno lasciare la scena.
E chissà, in ultimo, se troverà un posto di prestigio nell'alta burocrazia comunitaria prima del cambio, anche l'ex-ministro dell'Ulivo Paolo De Castro. Che c'entra? A sorpresa c'entra anche lui perché nel più recente "indirizzario" degli alti papaveri della Ue, compare anche il suo nome. Anzi, compare in una casella che lo dà reperibile a palazzo Breyedel... proprio negli uffici di Romano Prodi.
Strano? Mica tanto. De Castro qualche tempo fa è stato nominato consulente personale del premier europeo per il settore agricolo. E fin qui, nulla di male, visto che si tratta in effetti di uno studioso piuttosto conosciuto e apprezzato del settore. Quel che torna meno è che recentemente - dopo l'arrivo dalla Svizzera di carte riguardanti la vicenda Telekom e che segnalavano l'interessamento di alcuni studiosi di Nomisma nell'affare - Prodi protestò vivacemente e seccamente contro una sua chiamata in causa, affermando tra l'altro che lui con Nomisma aveva da tempo interrotto ogni rapporto. Ebbene che incarico ha Paolo De Castro in Italia? Guarda caso, quello di presidente di Nomisma. Niente di male, sia chiaro: giusto pensare agli amici nelle scelte, ma a Bruxelles sussurrano che forse Prodi ne ha troppi. E troppo ben piazzati. "


Saluti liberali

Pieffebi
20-10-03, 19:50
a proposito di ....... disinvoltura morale dei politicanti moralisti e dei loro....."portaborse" di lusso.....della sinsitretta..........

dal quotidiano liberaldemocratico Il Giornale

" il Giornale del 20/10/2003


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Così Prodi ha sistemato i suoi prodi
Per i fedelissimi del Professore già garantite poltrone di prestigio a Bruxelles
Alessandro M. Caprettini
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E Manservisi? Dove andrà a finire l'attuale capo di gabinetto del presidente della Commissione europea, Romano Prodi? Impazza nei corridoi di palazzo Justus Lipsus, sede appunto della commissione, il totopoltrona. Manca ormai meno di un anno al termine del mandato del "governo" del Professore. I suoi ministri sono a caccia di visibilità - pare che per Pedro Solbes sia pronta una poltronissima di prima fila in un ente spagnolo, altri sono in caccia -; lui, a quel che si sa, finirà per tornare a fare il numero uno del resuscitato Ulivo, ammesso e non concesso che la pianta possa tornare a fiorire. Ma le curiosità maggiori sono in questi attimi dedicate soprattutto ai suoi fedelissimi. Già perché Romano Prodi non si limita a chiamarli, al suo fianco e a dar loro notorietà. Nella capitale belga è considerato anche come chi riesce poi a sistemarli al meglio, una volta terminato il servizio al suo fianco. Prendete David O'Sullivan, primo capo di gabinetto del professore (e finito poi in mezzo alle polemiche riguardanti Eurostat, visto che avrebbe dovuto sorvegliare i conti dell'istituto statistico): dopo aver espletato il suo compito, è stato messo a capo della segreteria generale della commissione, incarico ambitissimo e di grande potere. E il suo vice Fabio Colasanti, un italiano che ha collaborato con lui per la creazione dei comitati per l'Ulivo, è stato nominato a luglio direttore generale del Dipartimento Impresa. Anche qui un posto che faceva gola a molti, moltissimi. Non è finita. Ricordate il primo portavoce di Prodi presidente della commissione Ue? Sì, proprio lui, Ricardo Franco Levi che dell'Ulivo fu a suo tempo una delle levatrici a Roma. Bene, chiusa l'esperienza come portaparola, è diventato capo dei servizi politici della comunità. Ca va sans dire che anche in questo caso è stato invidiato da parecchi. E lo stesso è accaduto a Michel Petite, che prese il posto di O'Sullivan come capo di gabinetto: una volta espletata la sua funzione al fianco di Romano Prodi ha trovato un rifugio dorato come direttore generale del servizio giuridico della comunità. Insomma, chi ha scelto di dare una mano al professore, da questi pare sia stato compensato più che adeguatamente. Visto che non si può pensare che lui non abbia alzato un mignolo nei casi in questione. Così di questi tempi, quando già. in parecchi si apprestano a tirare fuori gli scatoloni per riporvi le proprie cose dato che la scadenza degli incarichi si avvicina, sono in parecchi che s'interrogano sul futuro (che dovrebbe esser roseo) di Stefano Manservisi, che per l'appunto ha preso il posto come capo di gabinetto che fu di O'Sullivan prima, di Petite poi.
Una girandola, quella nell'incarico di capi-gabinetto, che pare abbia trovato corrispettivi nel più complessivo mondo dell'alta burocrazia comunitaria sotto la guida di Romano Prodi. È stato calcolato da un gruppo di europarlamentari che ben il 50% dei funzionari di fascia alta (Al e A2) sia stato "risistemato" lungo l'arco del mandato, con un aumento segnalato negli ultimi 6 mesi. Tra i Popolari italiani (Ppi escluso) c'è chi storce il naso
per l'indifferenza in cui sono stati tenuti in conto i nostri connazionali se non di chiara fama ulivista. E c'è poi chi teme ulteriori grappoli di nomine di qui alla prossima estate, prima cioè di quando Prodi e i commissari - una volta tenutesi le elezioni europee e dopo che i capi di Stato e di governo avranno trovato un accordo sul nome del suo successore - dovranno lasciare la scena.
E chissà, in ultimo, se troverà un posto di prestigio nell'alta burocrazia comunitaria prima del cambio, anche l'ex-ministro dell'Ulivo Paolo De Castro. Che c'entra? A sorpresa c'entra anche lui perché nel più recente "indirizzario" degli alti papaveri della Ue, compare anche il suo nome. Anzi, compare in una casella che lo dà reperibile a palazzo Breyedel... proprio negli uffici di Romano Prodi.
Strano? Mica tanto. De Castro qualche tempo fa è stato nominato consulente personale del premier europeo per il settore agricolo. E fin qui, nulla di male, visto che si tratta in effetti di uno studioso piuttosto conosciuto e apprezzato del settore. Quel che torna meno è che recentemente - dopo l'arrivo dalla Svizzera di carte riguardanti la vicenda Telekom e che segnalavano l'interessamento di alcuni studiosi di Nomisma nell'affare - Prodi protestò vivacemente e seccamente contro una sua chiamata in causa, affermando tra l'altro che lui con Nomisma aveva da tempo interrotto ogni rapporto. Ebbene che incarico ha Paolo De Castro in Italia? Guarda caso, quello di presidente di Nomisma. Niente di male, sia chiaro: giusto pensare agli amici nelle scelte, ma a Bruxelles sussurrano che forse Prodi ne ha troppi. E troppo ben piazzati. "


Saluti liberali

Pieffebi
20-10-03, 21:06
Lei è libero di non veder nessun problema, neppure negli aiuti ....a tiranni........ come Milosevic e Fidel........ e neppure nelle tentate svendite a favore di amici politici di amici politici....... come è libero a credere alle idiozie di MenzognaContinua che prima....da fuoco alla polveri di taluni scandali e poi corre a spegnere le fiamme..........
Io non mi indigno a comando e a senso unico , come invece fa la gente come lei.

Shalom!!!

mustang
20-10-03, 23:34
In origine postato da brunik
Oh, questa polemica capita proprio a fagiuolo.

Sentite cosa è successo a un mio cliente (i nomi sono di fantasia, ovviamente, ma il fatto è vero)

L'impresa edile Alfa snc deve fare dei lavori di ristrutturazione della cascina di proprietà del sig. XX, tecnico del comune di YY, in provincia di Bergamo.

Se gli fa uno sconticino, promette loro che gli farà prendere l'appalto comunale per dei lavori da svolgere al cimitero di YY.

Ok, affare fatto.

La cascina viene ristrutturata ed è il momento di presentare il conto.

A fine settembre il sig. XX convoca i 2 soci della Alfa snc in municipio, di sera, quando non c'è nessun altro, per fare i conti e saldare l'importo.

I nostri presentano il conto della cascina del sig. XX, sono 32.400 euro, e il preventivo per il lavoro del cimitero, sono 18.000 euro.

Il sig. XX comunica che ha già fatto approvare la delibera dei lavori del cimitero per 36.000 euro, il doppio. La differenza gli verrà defalcata dall'importo per la ristrutturazione della sua cascina.

A questo punto i nostri si spaventano, pensavano a qualcosa come 1000-2000 euro, mica 18.000, e rifiutano l'appalto.

Il sig. XX allora si incazza, non li paga, e manda una raccomandata alla Alfa Snc in cui contesta i lavori svolti e dice che non vuole più pagarli.

Quella lettera ce l'ho sulla mia scrivania.

I miei clienti lo vogliono denunciare, ma non vogliono perdere i loro 32.400 euro.

Che fare?
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Dipende: da cosa faccia il "proprietario" della tua scrivania (di fantasia).

Alessandra
21-10-03, 06:10
In origine postato da brunik

Ok, affare fatto.


Mica per caso penserai che i tuoi clienti siano dei santi e quella lettera un santino da conservare nonchè la loro versione come la via, la verità e la vita, vero? No, perchè se così fosse faresti bene a non alzarti dalla sedia della tua scrivania quando sono nel tuo ufficio...non si sa mai certa gente dove possa pensare di metterlo.

Pieffebi
21-10-03, 19:27
In origine postato da antonio
io vedo un problema negli aiuti a Fidel, alla Cina (vorra' forse farmi credere che in Cina si rispettino i diritti civili, vero?) , all'Iraq di Saddam Hussein da parte di tutit i Paesi Occidentali..inclusi Gli USA, interessatamente..ma non vedo tuto questo suo fervore nel reclamare l'attacco alla Cina, per esempio...

io credo proprio che lei non si indigni affatto.....
quella che potrebbe apparire indignazione da parte sua e' in realta', finta e strumentale indignazione...a comando o no, poco importa...
non c'e' nulla di autentico ...

Lei può credere ciò che vuole, io non credo che gli indignati a comando e di professione siano migliori di coloro che non si indignano mai, anzi......... personalmente non appartengo a nessuna delle due deteriori categorie. Forse lei, confutando il principio di non contraddizione, riesce ad appartenere ad entrambe.

Shalom!!!

MrBojangles
21-10-03, 19:56
In origine postato da Pieffebi
Lei può credere ciò che vuole, io non credo che gli indignati a comando e di professione siano migliori di coloro che non si indignano mai, anzi......... personalmente non appartengo a nessuna delle due deteriori categorie. Forse lei, confutando il principio di non contraddizione, riesce ad appartenere ad entrambe.

Shalom!!!

Neanche la "sinistretta massimalista" ti fa indignare?

Sarai mica un "terzista" alla Galli della Loggia o l'ambasciatore (ex) Romano?
Uhm! Secondo me non la conti giusta.
(E sai che novità!)

anton
21-10-03, 20:12
In origine postato da brunik
Oh, questa polemica capita proprio a fagiuolo.

Sentite cosa è successo a un mio cliente (i nomi sono di fantasia, ovviamente, ma il fatto è vero)

L'impresa edile Alfa snc deve fare dei lavori di ristrutturazione della cascina di proprietà del sig. XX, tecnico del comune di YY, in provincia di Bergamo.

Se gli fa uno sconticino, promette loro che gli farà prendere l'appalto comunale per dei lavori da svolgere al cimitero di YY.

Ok, affare fatto.

La cascina viene ristrutturata ed è il momento di presentare il conto.

A fine settembre il sig. XX convoca i 2 soci della Alfa snc in municipio, di sera, quando non c'è nessun altro, per fare i conti e saldare l'importo.

I nostri presentano il conto della cascina del sig. XX, sono 32.400 euro, e il preventivo per il lavoro del cimitero, sono 18.000 euro.

Il sig. XX comunica che ha già fatto approvare la delibera dei lavori del cimitero per 36.000 euro, il doppio. La differenza gli verrà defalcata dall'importo per la ristrutturazione della sua cascina.

A questo punto i nostri si spaventano, pensavano a qualcosa come 1000-2000 euro, mica 18.000, e rifiutano l'appalto.

Il sig. XX allora si incazza, non li paga, e manda una raccomandata alla Alfa Snc in cui contesta i lavori svolti e dice che non vuole più pagarli.

Quella lettera ce l'ho sulla mia scrivania.

I miei clienti lo vogliono denunciare, ma non vogliono perdere i loro 32.400 euro.

Che fare?
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SE HANNO GIà PROVE DEL MANCATO INTRALLAZZO LA DENUNCIA è D'OBBLIGO. SE NON NE HANNO POSSONO SEMPRE CERCARE DI AVERLE, MAGARI FINGENDO UN RIPENSAMENTO, E PREVIO AVVERTIMENTO A CHI DI COMPETENZA .. OPPURE CITARE IL FATTO SU POL O ALTROVE CITANDO NOMI E COGNOMI..O ALMENO INDICAZIONI ESAURIENTI CON NOMI FITTIZI CHE PERMETTANO DI INDIVIDUARE LE PERSONE,,,,,
ALL'ESTERO ESISTE GIà PIù DI UN FORUM DOVE I VISITATORI POSTANO DENUNCE DI FATTI SIMILI O DI EPISODI DI SFACCIATO NEPOTISMO COMPIUTI DA POLITICI E GRANDI MANAGER PUBBLICI E PRIVATI...
COMUNQUE INTRALLAZZI SIMILI SONO FATTI DI ORDINARIA AMMINISTRAZIONE E RISALGONO A BEN PRIMA DI TANGENTOPOLI..

Alessandra
21-10-03, 20:38
In origine postato da cciappas
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SE HANNO GIà PROVE DEL MANCATO INTRALLAZZO LA DENUNCIA è D'OBBLIGO. SE NON NE HANNO POSSONO SEMPRE CERCARE DI AVERLE, MAGARI FINGENDO UN RIPENSAMENTO, E PREVIO AVVERTIMENTO A CHI DI COMPETENZA .. OPPURE CITARE IL FATTO SU POL O ALTROVE CITANDO NOMI E COGNOMI..O ALMENO INDICAZIONI ESAURIENTI CON NOMI FITTIZI CHE PERMETTANO DI INDIVIDUARE LE PERSONE,,,,,
ALL'ESTERO ESISTE GIà PIù DI UN FORUM DOVE I VISITATORI POSTANO DENUNCE DI FATTI SIMILI O DI EPISODI DI SFACCIATO NEPOTISMO COMPIUTI DA POLITICI E GRANDI MANAGER PUBBLICI E PRIVATI...
COMUNQUE INTRALLAZZI SIMILI SONO FATTI DI ORDINARIA AMMINISTRAZIONE E RISALGONO A BEN PRIMA DI TANGENTOPOLI..

Denuncia? Sì, dopppppo, se sono anche loro gli stessi intrallazzatori ma cosa vuoi che denuncino, se stessi? La cosa strana è che Brunik ne parli come di persone da compatire quando se si è corruttori lo si è tanto per cento che per mille....quanto a fare i nomi su POL...ehm...in querele...abbiamo già dato ed a tal proposito invito gli uomini di buona volotà a fare il gesto scongiuro che solo loro possono fare:D

anton
21-10-03, 21:53
In origine postato da Alessandra
Denuncia? Sì, dopppppo, se sono anche loro gli stessi intrallazzatori ma cosa vuoi che denuncino, se stessi? La cosa strana è che Brunik ne parli come di persone da compatire quando se si è corruttori lo si è tanto per cento che per mille....quanto a fare i nomi su POL...ehm...in querele...abbiamo già dato ed a tal proposito invito gli uomini di buona volotà a fare il gesto scongiuro che solo loro possono fare:D
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NON CREDO CHE POSSANO ESSERE CONSIDERATI CORROTTI.....
è STATA SOLO ACCETTATA UNA FORMA DI PAGAMENTO A TERMINE E SUB CONDIZIONE.....
D'ALTRA PARTE SE L'ASSESSORE AVEVA IL POTERE DI CONCEDERE L'APPALTO è SOLO INTERESSI PRIVATI IN ATTI DI UFFICIO..... CREDO.
MI "CORRIGGA" SE SBAGLIO, AVVOCATO..

Pieffebi
23-10-03, 21:12
Non corrotti.....bensì CORRUTTORI.....infatti hanno fatto lavori ad un privato a condizioni di estremo favore in cambio di un appalto pubblico, che il privato non aveva ovviamente il potere e il diritto di offrire ad alcuno.

Saluti liberali