PDA

Visualizza Versione Completa : Sacro Cuore di Gesù



Augustinus
21-10-03, 14:00
http://www.ewtn.com/Devotionals/heart/heart.jpg

http://www.stmichaels.org/stmichaels/images/sh_jesus.jpg

Ecco le 12 PROMESSE fatte da Gesù a S. Margherita

1. Darò loro (alle persone devote del mio cuore) tutte le grazie necessarie al loro stato.
2. Metterò la pace nelle loro famiglie.
3. Le consolerò in tutte le loro afflizioni.
4. Sarò il loro rifugio in vita e soprattutto nella loro morte.
5. Benedirò le loro imprese.
6. I peccatori troveranno misericordia.
7. I tiepidi diventeranno ferventi.
8. I ferventi saliranno presto a grande perfezione.
9. Benedirò il luogo dove l'immagine del mio Cuore sarà esposta e onorata.
10. Darò loro le grazie di toccare i cuori più duri.
11. Le persone che propagano questa devozione avranno il loro nome scritto nel mio Cuore e non sarà mai cancellato.
12. Io prometto nell'eccesso grande di misericordia del mio Cuore che il suo amore onnipotente accorderà a tutti coloro che si comunicheranno il primo venerdì del mese, per nove mesi consecutivi, la grazia della penitenza finale e non morranno in mia disgrazia né senza ricevere i loro sacramenti e il mio Cuore sarà per essi un asilo sicuro negli ultimi momenti.

http://pages.sbcglobal.net/rvcf/Images/SacredHeart.jpg

L'elenco fu compilato da un autore ignoto, ma le espressioni si ritrovano negli scritti di S.Margherita Maria che, nelle sue lettere indirizzate a diverse persone, scriveva in nome di Gesù per tutti i cristiani.
La Chiesa, comunque, ha posto il suo sigillo su queste promesse divine, ritenendole autentiche.
Il Beato Pio IX, infatti, nel breve di beatificazione della Santa Visitandina del 19 agosto del 1864, accennava apertamente alla grande apparizione fattale dal Signore nel 1675 e volle la consacrazione della Chiesa Cattolica al S. Cuore fissandola il 16 giugno 1875.
Nel 1899, il successore Leone XIII decise di consacrare il genere umano al Cuore di Gesù che considerava quale "segno di salvezza" per l'umanità. Il 25 maggio di quell'anno pubblicò l'enciclica "Annum Sacrum", nella quale faceva speciale allusione alla consacrazione compiuta da Pio IX venticinque anni prima, e rievocava il comando ricevuto dall'Alto di diffondere il culto al Cuore di Gesù.
S. Pio X il 19 maggio 1908 approvò un atto di consacrazione delle famiglie al Cuore di Gesù che iniziava così: "Cuore di Gesù, Voi avete manifestato a S. Margherita Maria il desiderio di regnare sulle famiglie cristiane ...". Quello stesso Santo Pontefice compose un atto di consacrazione per sacerdoti che ricordava la promessa fatta agli apostoli devoti del Suo Cuore, di comunicare il carisma di intenerire anche i cuori più induriti.
Benedetto XV elevò S. Margherita all'onore degli altari, e volle che nella bolla di canonizzazione si presentassero le rivelazioni di Paray come fatti incontestabili. Il Papa li riferì dettagliatamente enumerando le più importanti apparizioni: quella del 27 dicembre 1673; la visione delle piaghe gloriose del 1674 e la grande apparizione del 16 giugno 1675, la promessa della penitenza finale per coloro che si comunicheranno i primi venerdì del mese. Così tutto il soprannaturale straordinario di Paray era espressamente descritto e dichiarato infallibilmente autentico dal Papa in una circostanza solenne con un documento ufficiale, qual era la canonizzazione di Margherita.
Pio XI, nella enciclica "Miserentissimus Redemptor" dell'8 maggio 1928, parlando del dovere della riparazione verso il Cuore di Gesù, scriveva che "I lamenti che, nelle apparizioni a Margherita Alacoque, Gesù fece intendere, i desideri e le richieste che Egli espresse, indirizzandoli agli uomini, per il loro bene, sono ancora ignorati da molti; altri non se ne preoccupano affatto...". Così in altri tratti dell'enciclica riportava scritti e rivelazioni della santa, esaltando le virtù di S. Margherita, la sua opera di apostola e missionaria del S. Cuore.
Pio XII ancora nell'enciclica "Haurietis aquas" studiava a fondo il S. Cuore nella Scrittura e nella tradizione, e, correggendo qualche esagerazione introdotta, presentava la santa visitandina dicendo "ma fra coloro che hanno promosso questa nobilissima forma di culto, bisogna fare posto particolare a S. Margherita Maria che con il Beato Claudio de la Colombière (oggi Santo, n.d.r., canonizzato da Giovanni Paolo II), suo direttore spirituale, riuscì con un zelo infaticabile a stabilire questa devozione, che ebbe tanta diffusione e grande ammirazione tra i fedeli e che a motivo delle sue caratteristiche di amore e di riparazione si è distinta dalle altre forme di pietà cristiane".
Paolo VI, nella sua lettera del 6 febbraio 1965, rifacendosi alle apparizioni della Santa, compendiava la sostanza del messaggio di Paray con queste parole: "il fervore per onorare il Cuore di Cristo, ferito di amore per noi e per riparare in tutti i modi le ingiurie a Lui rivolte".
L'eredità, dunque, delle apparizioni di Paray sono un tesoro inestimabile per tutta la Chiesa e per tutti i fedeli.
Giovanni Paolo II, il 1° giugno 1980 nella basilica del S. Cuore a Montmartre, concludeva: "Vivete questo messaggio che dal Vangelo di S. Giovanni a Paray-le-Monial ci chiama ad entrare nel Suo mistero. Auguriamoci di poter tutti "attingere con gioia alle sorgenti della salvezza" (Is. 12. 3) quelle che scaturiscono dall'amore del Signore". Un augurio che valga per tutti ...

Augustinus

http://img135.imageshack.us/img135/3324/sacredheartreign1ov.jpg

http://www.cattolicesimo.com/immsacre/jessachea.jpg

http://img122.exs.cx/img122/8139/reparationlopezbg5qa.jpg http://img122.exs.cx/img122/4366/reparationlopez17ci.jpg Andre Lopez, Adorazione del Sacro Cuore di Gesù, 1786

Augustinus
21-10-03, 14:04
Varsavia, 11 giugno 1999

Solennità del Sacro Cuore di Gesù

Carissimi Fratelli e Sorelle!

1. La ricorrenza del centenario della Consacrazione del genere umano al Cuore divino di Gesù, stabilita per tutta la Chiesa dal mio Predecessore Leone XIII con la Lettera Enciclica Annum Sacrum (25 maggio 1899: Leonis XIII P.M. Acta, XIX [1899], 71-80) e avvenuta l'11 giugno 1899, ci spinge in primo luogo alla gratitudine verso "Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno di sacerdoti per il suo Dio e Padre" (Ap 1, 5).
La felice circostanza si rivela inoltre quanto mai opportuna per riflettere sul significato e sul valore di quell'importante atto ecclesiale. Con l'Enciclica Annum Sacrum, il Papa Leone XIII confermò quanto era stato compiuto dai suoi Predecessori per religiosamente custodire e mettere in più vivida luce il culto e la spiritualità del Sacro Cuore. Con la consacrazione, poi, egli intendeva conseguire "insigni frutti in primo luogo a vantaggio della cristianità, ma anche dell'intera umana società" (l.c., p. 71). Domandando che venissero consacrati non solo i credenti ma gli uomini tutti, imprimeva nuovo orientamento e senso alla consacrazione che, già da due secoli, era stata praticata da singoli, gruppi, diocesi, nazioni.
La consacrazione del genere umano al Cuore di Gesù fu pertanto presentata da Leone XIII come "culmine e coronamento di tutti gli onori, che era nella consuetudine tributare al Sacratissimo Cuore" (Annum Sacrum, cit., 72). Tale consacrazione, spiega l'Enciclica, si deve a Cristo, Redentore del genere umano, per ciò che è in sé e per quanto ha operato per tutti gli uomini. Poiché nel Sacro Cuore il credente incontra il simbolo e la viva immagine dell'infinita carità di Cristo, che per se stessa sprona ad amarci scambievolmente, egli non può non avvertire l'esigenza della personale partecipazione all'opera della salvezza. Per questo ogni membro della Chiesa è invitato a vedere nella consacrazione un donarsi e obbligarsi verso Gesù Cristo, Re "dei figli prodighi", Re che chiama tutti "al porto della verità e all'unità della fede", Re di tutti coloro che attendono di essere introdotti "nella luce di Dio e nel suo regno" (Formula di consacrazione). La consacrazione così intesa è da accostare all'azione missionaria della Chiesa stessa, perché risponde al desiderio del Cuore di Gesù di propagare nel mondo, attraverso le membra del suo Corpo, la sua dedizione totale al Regno, e di unire sempre più la Chiesa nell'offerta al Padre e nel suo essere per gli altri. La validità di quanto avvenne l'11 giugno 1899 ha trovato autorevole conferma in ciò che hanno scritto i miei Predecessori, offrendo approfondimenti dottrinali circa il culto del Sacro Cuore e disponendo la rinnovazione periodica dell'atto di consacrazione. Fra questi mi è grato ricordare: il santo successore di Leone XIII, il Papa Pio X, che dispose nel 1906 di rinnovarla ogni anno; il Papa Pio XI di venerata memoria, che ne fece richiamo nelle Encicliche Quas primas, nel contesto dell'Anno Santo 1925, e Miserentissimus Redemptor; il suo successore, il Servo di Dio Pio XII, che ne trattò nelle Encicliche Summi Pontificatus e Haurietis aquas. Il Servo di Dio Paolo VI, poi, alla luce del Concilio Vaticano II, volle in merito parlarne nell'Epistola apostolica Investigabiles divitias e nella Lettera Diserti interpretes, diretta il 25 maggio 1965 ai Superiori Maggiori degli Istituti che prendono il nome dal Cuore di Gesù.
Anch'io non ho mancato più volte di invitare i miei Fratelli nell'episcopato, i presbiteri, i religiosi ed i fedeli a coltivare nella propria vita le forme più genuine del culto al Cuore di Cristo. In quest'anno dedicato a Dio Padre, ricordo quanto scrissi nell'Enciclica Dives in misericordia: "La Chiesa sembra professare in modo particolare la misericordia di Dio e venerarla, rivolgendosi al Cuore di Cristo. Infatti proprio l'accostarci a Cristo nel mistero del suo Cuore ci consente di soffermarci su questo punto - in un certo senso centrale e nello stesso tempo più accessibile sul piano umano - della rivelazione dell'amore misericordioso del Padre, che ha costituito il contenuto centrale della missione messianica del Figlio dell'uomo" (n. 13). In occasione della solennità del Sacro Cuore e del mese di giugno, ho spesso esortato i fedeli a perseverare nella pratica di questo culto, che "contiene un messaggio che è ai nostri giorni di straordinaria attualità", perché "dal Cuore del Figlio di Dio, morto sulla croce, è scaturita la fonte perenne della vita che dona speranza ad ogni uomo. Dal Cuore di Cristo crocifisso nasce la nuova umanità, redenta dal peccato. L'uomo del Duemila ha bisogno del Cuore di Cristo per conoscere Dio e per conoscere se stesso; ne ha bisogno per costruire la civiltà dell'amore" (Insegnamenti, XVII, 1 [1994], 1152).
La consacrazione del genere umano del 1899 costituisce un passo di straordinario rilievo nel cammino della Chiesa ed è tuttora valido rinnovarla ogni anno nella festa del Sacro Cuore. Ciò va detto anche dell'Atto di riparazione che si è soliti recitare nella festa di Cristo Re. Ancora attuali risuonano le parole di Leone XIII: "Si deve pertanto ricorrere a chi è la Via, la Verità e la Vita. Ci siamo sviati: dobbiamo ritornare sulla Via; si sono oscurate le menti: si deve dissolvere l'oscurità con la luce della Verità; la morte ha preso il sopravvento: si deve far trionfare la Vita" (Annum Sacrum, cit., p. 78). Non è questo il programma del Concilio Vaticano II e del mio stesso pontificato?

2. Mentre ci stiamo preparando a celebrare il Grande Giubileo del 2000, questo centenario ci aiuta a contemplare con speranza la nostra umanità e ad intravedere il terzo millennio illuminato dalla luce del mistero di Cristo, "Via, Verità e Vita" (Gv 14, 6). Nel constatare che "gli squilibri di cui soffre il mondo contemporaneo si collegano con quel più profondo squilibrio che è radicato nel cuore dell'uomo" (Cost. past. Gaudium et spes, 10), la fede scopre felicemente che "nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell'uomo" (ivi, 22), poiché "con l'Incarnazione il Figlio di Dio si è unito in certo modo a ogni uomo. Ha lavorato con mani d'uomo, ha pensato con mente d'uomo, ha agito con volontà d'uomo, ha amato con cuore d'uomo" (ibid.). Dio ha disposto che il battezzato, "associato al mistero pasquale e assimilato alla morte di Cristo", potesse andare "incontro alla risurrezione confortato dalla speranza", ma ciò vale "anche per tutti gli uomini di buona volontà, nel cui cuore lavora invisibilmente la grazia" (ibid.). "Tutti gli uomini _ come ricorda ancora il Concilio Vaticano II _ sono chiamati a questa unione con Cristo, che è la luce del mondo; da lui veniamo, per lui viviamo, a lui siamo diretti" (Cost. dogm. Lumen gentium, 3). Nella Costituzione dogmatica sulla Chiesa è magistralmente detto che "per la rigenerazione e l'unzione dello Spirito Santo i battezzati vengono consacrati a formare una dimora spirituale e un sacerdozio santo, per offrire, mediante tutte le opere del cristiano, spirituali sacrifici, e far conoscere i prodigi di Colui che dalle tenebre li chiamò all'ammirabile sua luce (cfr 1 Pt 2, 4-10). I discepoli di Cristo, quindi, perseverando nella preghiera e lodando insieme Dio (cfr At 2, 42-47), offrano se stessi come vittima viva, santa, gradevole a Dio (cfr Rm 12, 1), rendano dovunque testimonianza di Cristo e rendano ragione della speranza che è in loro della vita eterna (1 Pt 3, 15)" (ivi, 10). Di fronte al compito della nuova evangelizzazione, il cristiano che, guardando al Cuore di Cristo, Signore del tempo e della storia, a Lui si consacra e insieme consacra i propri fratelli, si riscopre portatore della sua luce. Animato dal suo spirito di servizio, egli coopera ad aprire a tutti gli esseri umani la prospettiva di essere elevati verso la propria pienezza personale e comunitaria. "Dal Cuore di Cristo infatti il cuore dell'uomo impara a conoscere il vero e unico senso della sua vita e del suo destino, a comprendere il valore di una vita autenticamente cristiana, a guardarsi da certe perversioni del cuore umano, a unire l'amore filiale verso Dio con l'amore del prossimo" (Messaggio alla Compagnia di Gesù, 5 ottobre 1986: Insegnamenti, IX, 2 [1986], 843).
Desidero esprimere la mia approvazione e il mio incoraggiamento a quanti, a qualunque titolo, nella Chiesa continuano a coltivare, approfondire e promuovere il culto al Cuore di Cristo, con linguaggio e forme adatte al nostro tempo, in modo da poterlo trasmettere alle generazioni future nello spirito che sempre lo ha animato. Si tratta ancora oggi di condurre i fedeli a fissare lo sguardo adorante sul mistero di Cristo, Uomo-Dio, per divenire uomini e donne di vita interiore, persone che sentono e vivono la chiamata alla vita nuova, alla santità, alla riparazione, che è cooperazione apostolica alla salvezza del mondo. Persone che si preparano alla nuova evangelizzazione, riconoscendo il Cuore di Cristo come cuore della Chiesa: è urgente per il mondo comprendere che il cristianesimo è la religione dell'amore. Il Cuore del Salvatore invita a risalire all'amore del Padre, che è la sorgente di ogni autentico amore: "In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati" (1 Gv 4, 10).
Gesù riceve incessantemente dal Padre, ricco di misericordia e compassione, l'amore che Egli prodiga agli uomini (cfr Ef 2, 4; Gc 5, 11). Il suo Cuore rivela particolarmente la generosità di Dio verso il peccatore. Dio, reagendo al peccato, non diminuisce il suo amore, ma l'allarga in un movimento di misericordia che diventa iniziativa di redenzione. La contemplazione del Cuore di Gesù nell'Eucaristia spingerà i fedeli a cercare in quel Cuore l'inesauribile mistero del sacerdozio di Cristo e di quello della Chiesa. Farà gustare loro, in comunione con i fratelli, la soavità spirituale della carità alla sua stessa fonte. Aiutando ognuno a riscoprire il proprio Battesimo, li renderà più consapevoli della loro dimensione apostolica da vivere nella diffusione della carità e nella missione evangelizzatrice. Ciascuno si impegnerà maggiormente nel pregare il Padrone della messe (cfr Mt 9, 38) perché conceda alla Chiesa "pastori secondo il suo cuore" (Ger 3, 15) che, innamorati di Cristo Buon Pastore, modellino il proprio cuore ad immagine del suo e siano disposti ad andare per le vie del mondo per proclamare a tutti che Egli è Via, Verità e Vita (cfr Esort. ap. post-sinod. Pastores dabo vobis, 82). A ciò si aggiungerà l'azione fattiva, perché anche molti giovani di oggi, docili alla voce dello Spirito Santo, siano formati a lasciar risuonare nell'intimità del loro cuore le grandi attese della Chiesa e dell'umanità e a rispondere all'invito di Cristo per consacrarsi con Lui, entusiasti e gioiosi, "per la vita del mondo" (Gv 6, 51).

3. La coincidenza di questo centenario con l'ultimo anno di preparazione al Grande Giubileo del 2000, che ha la "funzione di dilatare gli orizzonti del credente secondo la prospettiva stessa di Cristo: la prospettiva del "Padre che è nei cieli" (cfr Mt 5, 45)" (Lett. ap. Tertio Millennio adveniente, 49) costituisce un'opportuna occasione per presentare il Cuore di Gesù, "fornace ardente di amore, ... simbolo ed espressiva immagine di quell'amore eterno col quale "Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito" (Gv 3, 16)" (Paolo VI, Epist. ap. Investigabiles divitias, 5: AAS 57 [1965], 268). Il Padre "è Amore" (1 Gv 4, 8.16), ed il Figlio unigenito, Cristo, ne manifesta il mistero, mentre svela pienamente l'uomo all'uomo. Nel culto al Cuore di Gesù ha preso forma la parola profetica richiamata da san Giovanni: "Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto" (Gv 19, 37; cfr Zc 12, 10).
È uno sguardo contemplativo, che si sforza di penetrare nell'intimo dei sentimenti di Cristo, vero Dio e vero uomo. In questo culto il credente conferma ed approfondisce l'accoglienza del mistero dell'Incarnazione, che ha reso il Verbo solidale con gli uomini, testimone della ricerca nei loro confronti da parte del Padre. Questa ricerca nasce nell'intimo di Dio, il quale "ama" l'uomo "eternamente nel Verbo e in Cristo lo vuole elevare alla dignità di figlio adottivo" (Tertio Millennio adveniente, 7). Contemporaneamente la devozione al Cuore di Gesù scruta il mistero della Redenzione, per scoprirvi la dimensione di amore che ha animato il suo sacrificio di salvezza.
Nel Cuore di Cristo è viva l'azione dello Spirito Santo, a cui Gesù ha attribuito l'ispirazione della sua missione (Lc 4, 18; cfr Is 61, 1) e di cui aveva nell'Ultima Cena promesso l'invio. È lo Spirito che aiuta a cogliere la ricchezza del segno del costato trafitto di Cristo, dal quale è scaturita la Chiesa (cfr Cost. Sacrosanctum Concilium, 5). "La Chiesa, infatti - come ebbe a scrivere Paolo VI - è nata dal Cuore aperto del Redentore e da quel Cuore riceve alimento, giacché Cristo "ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell'acqua accompagnato dalla parola"(Ef 5, 25-26)" (Lettera Diserti interpretes, cit.). Per mezzo poi dello Spirito Santo, l'amore che pervade il Cuore di Gesù si diffonde nel cuore degli uomini (cfr Rm 5, 5) e li muove all'adorazione delle sue "imperscrutabili ricchezze" (Ef 3, 8) e alla supplica filiale e fidente verso il Padre (cfr Rm 8, 15-16), attraverso il Risorto, "sempre vivo per intercedere per noi" (Eb 7, 25).

4. Il culto al Cuore di Cristo, "sede universale della comunione con Dio Padre ... , sede dello Spirito Santo" (Insegnamenti, XVII, 1 [1994], 1152), tende a rafforzare i nostri legami con la Santa Trinità. Pertanto, la celebrazione del centenario della consacrazione del genere umano al Sacro Cuore prepara i fedeli al Grande Giubileo, sia per ciò che attiene al suo obiettivo di "glorificazione della Trinità, dalla quale tutto viene e alla quale tutto si dirige, nel mondo e nella storia" (Tertio Millennio adveniente, 55), sia per il suo orientamento all'Eucaristia (cfr ibid.), in cui la vita che il Cristo è venuto a portare in abbondanza (cfr Gv 10, 10) è comunicata a coloro che mangeranno di Lui per vivere di Lui (cfr Gv 6, 57). Tutta la devozione al Cuore di Gesù in ogni sua manifestazione è profondamente eucaristica: si esprime in pii esercizi che stimolano i fedeli a vivere in sintonia con Cristo, "mite e umile di cuore" (Mt 11, 29) e si approfondisce nell'adorazione. Essa si radica e trova il suo culmine nella partecipazione alla Santa Messa, soprattutto a quella domenicale, dove i cuori dei credenti, riuniti fraternamente nella gioia, ascoltano la parola di Dio, apprendono a compiere con Cristo offerta di sé e di tutta la propria vita (Sacrosanctum Concilium, 48), si nutrono del pasquale convito del Corpo e Sangue del Redentore e, condividendo pienamente l'amore che pulsa nel suo Cuore, si sforzano di essere sempre più evangelizzatori e testimoni di solidarietà e di speranza. Rendiamo grazie a Dio, nostro Padre, che ci ha rivelato il suo amore nel Cuore di Cristo e ci ha consacrato con l'unzione dello Spirito Santo (cfr Cost. dogm. Lumen gentium, 10) in modo che, uniti a Cristo, adorandoLo in ogni luogo e operando santamente, consacriamo a Lui il mondo stesso (ivi, 34) e il nuovo Millennio. Consapevoli della grande sfida che ci sta dinanzi, invochiamo l'aiuto della Vergine Santissima, Madre di Cristo e Madre della Chiesa. Sia Lei a guidare il Popolo di Dio oltre la soglia del Millennio che sta per iniziare. Lo illumini sulle vie della fede, della speranza, della carità! Aiuti, in particolare, ogni cristiano a vivere con generosa coerenza la consacrazione a Cristo che ha il suo fondamento nel sacramento del Battesimo e che opportunamente trova conferma nella consacrazione personale al Sacratissimo Cuore di Gesù, nel quale soltanto l'umanità può trovare perdono e salvezza.

Tratto da L'OSSERVATORE ROMANO, Sabato 12 Giugno 1999.

http://www.vocations-holyfamily.com/pics/Sacred.jpg

http://img155.imageshack.us/img155/8193/sacredheartweb6hr.jpg

http://www.stmichaels.org/stmichaels/images/s-hrt5.jpg

Augustinus
18-06-04, 15:59
http://www.certosini.org/images/miniature/crocifissione.jpg

Dalle Meditazioni per la festa del Sacro Cuore di san Giovanni Eudes. Mèditations pour la fète du Sacré Coeur, 5,1‑6; 6,2; 7,2‑3; 8,2‑3. Oeuvres, Lethielleux, Parigi, 1932, 402‑407.

Non potremo mai stimare abbastanza la grazia indescrivibile che il Salvatore ci ha fatto. donandoci il suo divin cuore.

Immaginate un uomo che è talmente amato dal suo principe al punto da poter esclamare: "Il cuore del Re è mio, io posseggo il cuore del mio principe! Che fortuna la sua! Che motivo di gioia!".

Ebbene, noi abbiamo infinitamente di più. Il Re dei re ci ama cosi ardentemente che ognuno di noi ha il diritto di dire: "Il cuore di Gesù è mio, posseggo il cuore del mio Salvatore".

Si, questo cuore ammirabile è mio, e per parecchi motivi. E' mio, perché l'eterno Padre me l'ha donato attraverso lo Spirito Santo, per intercessione della Vergine Maria. E' mio, perché Gesù stesso continua senza posa a donarmelo.

Gesù mi da il suo cuore perché sia il mio rifugio in ogni sventura, perché sia il mio oracolo e il mio tesoro, ma anche perché mi sia modello e regola di vita e di azione.

Voglio concentrare il mio sguardo su questa regola con uno studio continuo, per seguirla fedelmente. Per amor tuo, o Salvatore, voglio seguire la regola del tuo cuore. Voglio amare tutto ciò che ami tu e unicamente odiare il peccato.

Con la tua grazia voglio amare i nemici e fare tutto il bene che potrò a chi mi vuol male.

Ecco le regole che mi propongo di osservare per amor tuo, o Salvatore: voglio amare il mio Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze; voglio mettere tutto il mio diletto nel seguire sempre e dovunque la sua adorabilissima volontà. Voglio talmente avere in odio ed in abominio ogni sorta di iniquità che, tramite la tua santa grazia, moriro piuttosto che acconsentirvi.

Gesù mio, fa che io ami la croce e le afflizioni e in esse metta la mia gioia a motivo dell'amore che tu hai per me. Fa che possa dire con l'Apostolo: Sono pieno di consolazione., pervaso di gioia in ogni nostra tribolazione (2 Cor 7,4).

Rendimi partecipe del tuo grandissimo amore verso la Madre tua, perché, dopo te, ella sia il primo oggetto della mia venerazione e della mia devozione più accesa.

Imprimi nel mio cuore il tuo odio contro il mondo, che voglio detestare come un vero anticristo, dato che ti resta sempre avverso e ti ha crocifisso crudelmente.

Concedimi la grazia, o Dio del mio cuore, di conservare sempre una carità intera e perfetta verso gli altri. Ecco la regola del tuo sacratissimo cuore, la regola delle regole: Pace e misericordia (Gal 6,16).

Che fortuna possedere un tale cuore, il cuore di Gesù Siamo ricchi di un tesoro ineguagliabile.

E insieme ci grava un obbligo enorme verso la tua incomprensibile bontà, o Signore.

Tu hai chiesto al Padre che noi fossimo uno con lui e con te, come tu e lui siete uno. Vuoi dunque da noi un cuore solo con il tuo adorabile Padre e con te. Vuoi essere il nostro capo e noi le tue membra, un cuore e una mente sola con te.

Ci hai reso figli del medesimo Padre,. di cui sei l'Unigenito. Ecco perché ci dai il tuo cuore per amare con lo stesso tuo cuore il Padre. Ci garantisci che questo amabile Padre ci ama con lo stesso amore che ha per te. Infatti hai detto al Padre: Tu li hai amati come hai amato me (Gv 17, 23).

E ci insegni che tu ci ami con il cuore stesso del Padre: Come il Padre ha amato me i anch'io ho amato voi (Gv 15, 9).

Ecco perché ci hai donato il tuo cuore, per amare te e il Padre con il vostro stesso amore. Con questo cuore immenso vi renderemo adorazione, lodi e azioni di grazie in modo degno della vostra infinita grandezza.

Che cosa è richiesto per mettere in atto questo grande cuore che Dio ci ha dato? Come faremo per adorare, lodare, ringraziare, amare Dio o praticare la virtù e attendere al servizio divino?

Occorre anzitutto rinunziare a se stessi, rinunziare al proprio cuore avvelenato dal peccato e dall'amor proprio. Poi ci daremo a Gesù per unirci al suo divin cuore nell'opera che stiamo per iniziare, in modo da avere l'amore, l'umiltà e tutte le sue altre disposizioni. Cosi potremo adorare, amare, lodare, servire e glorificare Dio con il cuore stesso di Dio.

Usa tu stesso, o Salvatore, la potenza del tuo braccio per separarmi da me stesso e unirmi a te; strappa il mio miserabile cuore per mettere il tuo al suo posto, sicche io possa esclamare: Rendero grazie al Signore con tutto il cuore (Sal 110, 1), cioè con il gran cuore del mio Gesù, divenuto il mio stesso cuore.

O cuore amabilissimo, tenerezza infinita, si il cuore del mio cuore, l'anima dell'anima mia, la mente della mia mente, la vita della mia vita, l'unico principio dei miei pensieri, delle mie parole, delle mie azioni, di tutte le mie facoltà e di tutti i sensi interni ed esterni. O cuore unico, in te posseggo tutto.

Il cuore del nostro Redentore è sàturo d'umiltà. Per esserne convinti, consideriamo come egli disprezzò la stima e la gloria dei mondo nel corso della sua esistenza terrena.

Gesù e il Figlio unico di Dio, con il Padre condivide la divinità, è il re della gloria, regge cielo e terra, e merita gli omaggi e l'adorazione di ogni creatura. Se volesse irradiare il minimo raggio della sua maestà, l'universo intero si prostrerebbe ai suoi piedi per adorarlo.

Invece non fa apparire quasi per niente la sua grandezza ne quando nasce ne per tutto il corso della sua vita, neppure dopo risorto e tanto meno nell'eucaristia, dove è glorioso e immortale. Fugge quando i Giudei vogIiono intronizzarlo e dichiara che il suo regno non è di questo mondo, tanto rigetta ciò che esso sfoggia di glorioso e luccicante.

O Gesù, imprimi questi sentimenti nel mio cuore e fa che io tema la stima e gli elogi come veleno infernale.

L'amore infinito del Figlio di Dio verso il Padre non solo lo portò a patire tante umiliazioni, ma anche a inabissarsi nelle ignominie e a riporre gioia e delizie nel riparare perfettamente il disonore fatto al Padre. Lo fece anche per liberarci dalla rovina eterna, per acquistarci le glorie immortali del cielo, per distruggere in noi l'orgoglio, fonte di ogni peccato, e per stabilirvi l'umiltà, fondamento di ogni virtù.

O Gesù, siano rese grazie infinite alla tua santissima umiltà e lodi immortali al Padre tuo eterno. Egli ti ha esaltato In proporzione di quanto ti umiliasti, e ti ha dato un nome superiore ad ogni nome. Tutte le ginocchia del cielo, della terra e sotto terra si pieghino per adorare e glorificare il mio Gesù, e ogni lingua confessi che il mio Salvatore gode della gloria Immensa ed eterna del Padre? (Fil 2, 9‑11).

Tutte le sofferenze dei martiri sono poca cosa, anzi un nulla rispetto ai dolori sconfinati del cuore adorabile del Re dei martiri. Rappresentatevi tutti i dolori, le afflizioni, le angosce, le sventure, i tormenti di tutti I fedeli martirizzati e di ogni autentico cristiano che furono e saranno sulla terra: ebbene, tutti quei mali furono come altrettante piaghe sanguinose per il santissimo cuore di Gesù.

Il cuore del nostro Salvatore ha una sensibilità tenerissima, ed è colmo di amore infinito per i suoi figli; quando essi soffrono croci e afflizioni, questi dolori si abbattono da ogni parte sul suo amabilissimo cuore, come sul loro centro.

Non vi è mente che possa capire i martirii dolorosissimi che il cuore amante di Gesù soffrì per tali motivi. Cercò di esprimerlo il profeta Isaia, dicendo: Egli si addossato i nostri dolori (Is 53, 4); e san Matteo gli fa eco: Egli si è preso le nostre infermità e si è addossato le nostre malattie (Mt 8,17). Può davvero essere chiamato Re dei martiri e fulcro della croce l'amabilissimo cuore di Gesù.

Chi geme sotto la sferza del dolore può trovare conforto nel sapere che tutte le sue angosce passano per il dolce cuore di Gesù, che per amore nostro le sperimento per il primo.

Tutte le sofferenze del Salvatore non sono nulla rispetto a quelle che il suo cuore divino patì in croce. Esse furono cosi violente che lo trafissero di dolore sicche egli rese anima nelle mani del Padre.

O Salvatore, cosa mai ti fece soffrire tanti tormenti fino a morirne, se non l'amore infinito che hai per il Padre e per noi?

Davvero sei morto insieme d'amore e di dolore, e il tuo cuore si è spezzato, schiacciato e schiantato di dolore e d'amore per la gloria del Padre e la nostra redenzione.

Cuore adorabile di Gesù, che ti rendero per la tua eccessiva bonta? Vorrei avere tutti i cuori esistenti in cielo e In terra, per sacrificarteli nelle fiamme del tuo amore.

Padre santo, potrai forse rifiutare ciò che ti si chiede tramite il cuore amabile del Figlio tuo., morto d'amore e di dolore, perché amava te e noi? Questo non è possibile, poiche cielo e terra verrebbero annientati.

Percio ti supplico, Padre adorabile, per il cuore divino del tuo Figlio, trapassato d'amore e di dolore per me: prendi totale possesso del mio cuore e li stabilisci per sempre perfettamente il regno del santissimo amore di Gesù e di Maria.

Augustinus
18-06-04, 16:02
In Io. tr. 82, 1‑3; 83,1.3. PL 35, 1843‑1845.1846.

Il Vangelo ci dice che Dio Padre è glorificato quando portiamo molto frutto e ci dimostriamo veri discepoli di Cristo; allora non facciamocene un titolo di gloria, quasi fosse da attribuire alla nostra capacita cio che abbiamo realizzato. Questa grazia viene da Dio; quindi non torna a gloria nostra, ma a gloria sua.

In un'altra circostanza il Signore dice: Cosi risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone, e subito dopo aggiunge: E rendano gloria al Padre vostro che e nei cieli (Mt 5,16). Non voleva infatti che i discepoli credessero di compiere da se tali opere.

La gloria del Padre è appunto che noi portiamo molto frutto e siamo veri discepoli di Cristo.

Ma chi ci fa cosi se non colui che ci ha prevenuti con la sua misericordia?

Noi infatti siamo opera sua. creati in Cristo Gesù per le opere buone (Ef 2, 10).

Come il Padre ha amato me. cosi anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Ecco il principio di tutte le nostre opere buone. Da dove potrebbero venire se non dalla fede che opera per mezzo della carità? E come potremmo noi amarlo, se egli non ci amasse per primo? Con estrema chiarezza sempre Giovanni ce lo insegna in una sua lettera: Noi amiamo, perché egli ci ha amato per primo (1 Gv 4,19).

Rimanete nel mio amore. In qual modo vi rimarremo? Ascolta ciò che segue: Se osserverete i miei comandamenti., rimarrete nel mio amore.

E' l'amore che ci mette in grado di osservare i comandamenti, oppure è la fedeltà ad osservarli che ci consente di amare? Ma chi dubita che l'amore non preceda l'osservanza? Chi non ama non ha un motivo per mettere in pratica i comandamenti. Quando Gesù ci dice: Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore., non indica ciò che fa nascere l'amore, ma quello che lo attesta. Come se dicesse: "Non crediate di rimanere nel mio amore se non osservate i miei comandamenti. Solo se li osservate, potrete rimanervi; cioè, apparirà chiaro che dimorate nel mio amore se osservate i miei comandamenti".

Questo perché nessuno s'inganni dicendo che ama Dio, mentre non fa quanto egli comanda. In altre parole, noi in tanto lo amiamo, in quanto osserviamo i suoi comandamenti; e quanto meno obbediamo ad essi, tanto meno lo amiamo.

Non è dunque per ottenere il suo amore che osserviamo quanto ci comanda: se egli non ci amasse per primo, non potremmo tradurre in atto i suoi precetti. Questa è la grazia rivelata agli umili, mentre ai superbi rimane nascosta.

Questo vi ho detto., perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.

Cos'è la gioia di Cristo in noi? La compiacenza ch'egli prova a rallegrarsi di noi. E cos'è la nostra gioia che egli vuole completa? Godere di stare insieme con lui. Tant'è che il Signore aveva detto a Pietro:Se non ti lavero, non avrai parte con me (Gv 13,8).

Insomma, la gioia di Cristo in noi è la grazia che ci dona, e questa grazia costituisce anche la nostra gioia.

Cristo ne fruiva fin dal principio, fin da quando in eterno ci ha eletto prima della costituzione del mondo.

Il gaudio della nostra salvezza, che da sempre lo rallegrò, perché da sempre egli lo ha conosciuto e da sempre ad esso ci ha predestinati, comincio ad abitare in noi quando egli ci ha chiamati.

Abbiamo ragione nel definire nostra questa gioia, perché un giorno ci rendera beati. Nel frattempo essa conosce una crescita e un avanzamento continuo, tesa com'è a perseverare verso il pieno compimento. Questa gioia comincia nella fede di chi rinasce nel battesimo e toccherà il vertice nel premio di chi risorgerà alla vita eterna.

Rimaniamo ancorati al precetto del Signore di amarci gli uni gli altri, e cosi osserveremo qualsiasi altro comandamento, perché questo li racchiude tutti.

Questo amore è diverso da quello che gli uomini, in quanto uomini, si portano l'un l'altro.

Per distinguere i due atteggiamenti, il Signore soggiunge: Come io vi ho amati.

Cristo ci ama per renderci capaci di regnare con lui. Sempre questo medesimo scopo deve guidare l'amore reciproco gli uni verso gli altri in modo che esso resti ben distinto dall'affetto che di solito gli uomini nutrono a vicenda e che in realtà non è vero amore.

Invece coloro che si amano per aderire a Dio, ci riescono davvero: essi prima amano Dio, per sapersi poi amare l'un l'altro. Una tale carità non brilla fra tutti gli uomini; anzi, sono pochi quelli che si amano affinché Dio sia tutto in tutti (1 Cor 15,28).

Augustinus
18-06-04, 16:04
(Opusc. 3, Il legno della vita, 29-30. 47; Opera omnia 8, 79)

Considera anche tu, o uomo redento, chi, quanto grande e di qual natura sia colui che pende per te dalla croce. La sua morte dà la vita ai morti, al suo trapasso piangono cielo e terra, le dure pietre si spaccano.
Inoltre, perché dal fianco di Cristo morto in croce fosse formata la Chiesa e si adempisse la Scrittura che dice: «Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto» (Gv 19, 37), per divina disposizione é stato permesso che un soldato trafiggesse e aprisse quel sacro costato. Ne uscì sangue ed acqua, prezzo della nostra salvezza. Lo sgorgare da una simile sorgente, cioè dal segreto del cuore, dà ai sacramenti della Chiesa la capacità di conferire la vita eterna ed é, per coloro che già vivono in Cristo, bevanda di fonte viva «che zampilla per la vita eterna» (Gv 4, 14).
Sorgi, dunque, o anima amica di Cristo. Sii come colomba «che pone il suo nido nelle pareti di una gola profonda» (Ger 48, 28). Come «il passero che ha trovato la sua dimora» (Sal 83, 4), non cessare di vegliare in questo santuario. Ivi, come tortora, nascondi i tuoi piccoli, nati da un casto amore. Ivi accosta la bocca per attingere le acque dalle sorgenti del Salvatore (cfr. Is 12, 3). Da qui infatti scaturisce la sorgente che scende dal centro del paradiso, la quale, divisa in quattro fiumi (cfr. Gn 2, 10) e, infine, diffusa nei cuori che ardono di amore, feconda ed irriga tutta la terra.
Corri a questa fonte di vita e di luce con vivo desiderio, chiunque tu sia, o anima consacrata a Dio, e con l'intima forza del cuore grida a lui: «O ineffabile bellezza del Dio eccelso, o splendore purissimo di luce eterna! Tu sei vita che vivifica ogni vita, luce che illumina ogni luce e che conserva nell'eterno splendore i multiformi luminari che brillano davanti al trono della tua divinità fin dalla prima aurora.
O eterno e inaccessibile, splendido e dolce fluire di fonte nascosta agli occhi di tutti i mortali! La tua profondità é senza fine, la tua altezza senza termine, la tua ampiezza è infinita, la tua purezza imperturbabile!
Da te scaturisce il fiume «che rallegra la città di Dio» (Sal 45, 5), perché «in mezzo ai canti di una moltitudine in festa» (Sal 41, 5) possiamo cantare cantici di lode, dimostrando, con la testimonianza, dell'esperienza, che «in te é la sorgente della vita e alla tua luce vediamo la luce» (Sal 35, 10).

Augustinus
18-06-04, 16:10
http://www.cattolicesimo.com/immsacre/sacrocuore.jpg Pompeo Girolamo Batoni, Sacro Cuore di Gesù, 1780. Uno tra i più bei sacri cuori diffusi per la pietà popolare.

http://img266.imageshack.us/img266/600/senzanome2cmr1.png http://img266.imageshack.us/img266/5474/militaryloyola2wh7.jpg http://www.cattolicesimo.com/immsacre/sac.jpg http://img291.imageshack.us/img291/7531/priestsadorationva4.jpg José de Paez (1720-90), Adorazione del Sacro Cuore di Gesù con i SS. Ignazio di Loyola e Luigi Gonzaga, XVIII sec., Museum of Fine Arts, Houston

http://www.retepuglia.uniba.it/Pinacoteca/image/zoom/zcuore.jpg Pasquale Grassi, Sacro Cuore di Gesù, XVIII sec., Pinacoteca provinciale, Bari

Augustinus
18-06-04, 16:11
Scritto da Sua Santità Pio XI per essere recitato pubblicamente nelle chiese nella festa del Cuore sacratissimo di Gesù

Gesù dolcissimo, il cui immenso amore per gli uomini viene con tanta ingratitudine ripagato di oblio, di trascuratezza, di disprezzo, ecco che noi, prostrati innanzi a te, intendiamo riparare con particolari attestazioni di onore una così indegna freddezza e le ingiurie con le quali da ogni parte viene ferito dagli uomini l'amantissimo tuo Cuore. Memori però che noi pure altre volte ci macchiammo di tanta indegnità, e provandone vivissimo dolore, imploriamo anzitutto per noi la tua misericordia, pronti a riparare con volontaria espiazione, non solo i peccati commessi da noi, ma anche quelli di coloro che, errando lontano dalla via della salute, ricusano di seguire te come pastore e guida, ostinandosi nella loro infedeltà, o calpestando le promesse del battesimo, hanno scosso il soavissimo giogo della tua legge. E mentre intendiamo espiare tutto il cumulo di sì deplorevoli delitti, ci proponiamo di ripararli ciascuno in particolare: l'immodestia e le brutture della vita e dell'abbigliamento, le tante insidie tese dalla corruttela alle anime innocenti, la profanazione dei giorni festivi, le ingiurie esecrande scagliate contro te e i tuoi santi, gli insulti lanciati contro il tuo Vicario e l'ordine sacerdotale, le negligenze e gli orribili sacrilegi onde è profanato lo stesso sacramento dell'amore divino, e infine le colpe pubbliche delle nazioni che osteggiano i diritti e il magistero della Chiesa da te fondata. Ed oh potessimo noi lavare col nostro sangue questi affronti! Intanto come riparazione dell'onore divino conculcato, noi ti presentiamo, accompagnandola con le espiazioni della Vergine tua madre, di tutti i santi e delle anime pie, quella soddisfazione che tu stesso un giorno offristi sulla croce al Padre e che ogni giorno rinnovi sugli altari, promettendo con tutto il cuore di voler riparare, per quanto sarà in noi e con l'aiuto della tua grazia, i peccati commessi da noi e dagli altri e l'indifferenza verso sì grande amore con la fermezza della fede, l'innocenza della vita, l'osservanza perfetta della legge evangelica, specialmente della carità, e di impedire inoltre con tutte le nostre forze le ingiurie contro di te, e di attrarre quanti più potremo alla tua sequela. Accogli, te ne preghiamo, o benignissimo Gesù, per l'intercessione della beata Vergine Maria riparatrice, questo volontario ossequio di riparazione, e conservaci fedelissimi nella tua obbedienza e nel tuo servizio fino alla morte con il gran dono della perseveranza, mediante il quale possiamo tutti un giorno pervenire a quella patria, dove tu col Padre e con lo Spirito Santo vivi e regni Dio per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Si concede l’indulgenza parziale al fedele che recita piamente questo atto di riparazione. L'indulgenza è plenaria se lo si recita pubblicamente nella solennità del Sacro Cuore di Gesù.

Augustinus
18-06-04, 16:17
Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini e che dalla maggior parte di essi, e spesso da quelli che Egli ha prediletti, non riceve che ingratitudini ed oltraggi!

Noi abbiamo sentito, o Signore i vostri gemiti e le vostre afflizioni. Voi stesso avete rivelato a S. Margherita Mara, discepola del vostro Cuore, che quest’ ingratitudine vi arreca maggior dolore di tutti i patimenti della vostra Passione. Se almeno, come dicevate, gli uomini che tanto amate vi ricambiassero anche solo in parte del vostro amore, Voi stimereste come un nulla tutto quello che avete sofferto per essi.

Noi vogliamo fin d’oggi, o Signore rendervi questo ricambio d’amore, procurando al vostro tenerissimo Cuore un qualche sollievo con la compassione dei nostri cuori riconoscenti. Oh. Potessimo anche noi vivere quella perfetta vita d’immolazione, d’abbandono e di amore, che il vostro Cuore così ardentemente desidera!

Con Maria Maddalena, noi vogliamo spargere sui vostri piedi e sul vostro Sacratissimo Capo unguenti fragranti d’amore e di devozione.

Con Santa Veronica noi ardentemente desideriamo consolarvi di tutti gli oltraggi da cui siete tanto amareggiato. Con la vostra SS. Madre, con S. giovanni e con tutti i vostri devoti e fedeli amici del Calvario vogliamo risarcirvi dell’ abbandono in cui vi lasciano tante anime a Voi care.

Oh, potessimo con nostro zelo apostolico condurre a Voi tutti i cuori degli uomini!

Amato sia da per tutto il Sacro Cuore di Gesù!

Sia lodato, ringraziato e consolato da per tutto ora e sempre il Cuore adorabile di Gesù! Così sia.

Genuflessi umilmente innanzi a Te, o Sacro Cuore di Gesù, rinnoviamo la nostra consacrazione per riparare tutti gli oltraggi con un accrescimento di fedeltà e d'amore.

Quanto più si bestemmieranno i tuoi santi misteri,

tanto più noi li crederemo.

Quanto più l'empietà si sforzerà di rapirci le nostre immortali speranze,

tanto più spereremo in Te, unica speranza degli uomini.

Quanto più i cuori ingrati resisteranno alle tue divine attrattive,

tanto più noi ti ameremo, o Cuore amatissimo di Gesù.

Quanto più sarà oltraggiata la tua Divina Maestà,

tanto più noi la adoreremo.

Quanto più le tue sante leggi saranno dimenticate e trasgredite,

tanto più con diligenza le osserveremo.

Quanto più le tue adorabili virtù saranno disconosciute,

tanto più ci sforzeremo di praticarle, o Cuore modello di ogni virtù.

Quanto più i Sacramenti saranno disprezzati e abbandonati,

tanto più li riceveremo con amore e con rispetto.

Quanto più l'inferno si adoprerà per la rovina delle anime,

tanto più ci infiammeremo del desiderio della loro salvezza.

Quanto più il sensualismo e l'orgoglio tenderanno a distruggere l'abnegazione e lo spirito di dovere,

tanto più ci affezioneremo alla mortificazione e allo spirito di sacrificio.

Quanto più la Tua e nostra cara Madre Maria sarà bestemmiata nei singolari privilegi di cui l'arricchisti,

tanto più la onoreremo, invocandola Madre nostra e Vergine Immacolata.

Quanto più la Chiesa e il Romano Pontefice saranno perseguitati e umiliati,

tanto più li venereremo prestando loro fedelissima obbedienza.

Concedici, o Cuore di Gesù, di divenire tuoi veri discepoli e apostoli durante tutta la vita ed esser poi partecipi della tua gloria e del tuo gaudio nella beata eternità. Amen.

http://www.spiritualite-chretienne.com/christ/Art/XIX/pop08-gf.jpg

Amore del Cuore di Gesù, infiamma il mio cuore.

Carità del Cuore di Gesù, diffonditi nel mio cuore.

Forza del Cuore di Gesù, sostieni il mio cuore.

Misericordia del Cuore di Gesù, perdona al mio cuore.

Pazienza del Cuore di Gesù, non ti stancare del mio cuore.

Regno del Cuore di Gesù, stabilisciti nel mio cuore.

Sapienza del Cuore di Gesù, illumina il mio cuore.

Volontà del Cuore di Gesù, disponi del mio cuore.

Zelo del Cuore di Gesù, consuma il mio cuore.

Vergine Immacolata, prega per noi il Sacro Cuore di Gesù.

Seguono altre preghiere a scelta e le litanie al SS. Cuore di Gesù

Per amore di Gesù facciamo conoscere ad altre anime questa richiesta da parte del Signore, e gli atti di culto e di riparazione verso il suo Misericordiosissimo Cuore oggi tanto offeso, oltraggiato e dimenticato.

http://www.spiritualite-chretienne.com/christ/Art/XIX/pop06-gf.jpg

http://www.casasacrocuore.org/Sacro_Cuore_comp.jpg

http://img147.imageshack.us/img147/3819/santmod16zr.jpg

Augustinus
18-06-04, 21:32
dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 413-417

VENERDÌ DELLA SECONDA SETTIMANA DOPO PENTECOSTE

LA FESTA DEL SACRO CUORE DI GESÙ

Oggi la Chiesa ci propone di onorare con un culto speciale il Cuore sacratissimo di Gesù di cui il sacramento ci ha già rivelato l'immensa tenerezza. E per stimolarci ad onorare quel Cuore divino con maggior rispetto e devozione, Pio XI ha elevato questa festa al rito di doppio di prima classe e messo la sua Ottava alla pari di quelle di Natale e dell'Ascensione [1]. Il culto del Sacro Cuore - scriveva egli ancora Cardinale - è la quintessenza stessa del cristianesimo, il compendio e il sommario di tutta la religione. Il cristianesimo, opera d'amore nel suo inizio, nei suoi progressi e nel suo compimento non potrebbe essere identificato assolutamente con nessuna altra devozione come con quella del Sacro Cuore [2].

Oggetto della devozione al Sacro Cuore.

L'oggetto della devozione al Sacro Cuore è lo stesso Cuore ardente d'amore per Dio e per gli uomini. Dall'Incarnazione infatti Nostro Signor Gesù Cristo è l'oggetto dell'adorazione e dell'amore di ogni creatura, non soltanto come Dio ma come Uomo-Dio. Essendo la divinità e l'umanità unite nell'unica persona del Verbo divino, Egli merita tanto come Uomo che come Dio tutti gli omaggi del nostro culto; e come in Dio tutte le perfezioni sono adorabili, così pure in Cristo tutto è adorabile: il suo corpo, il suo sangue, le sue piaghe, il suo cuore, e per questo la Chiesa ha voluto offrire alla nostra adorazione questi oggetti sacri.

Il cuore di carne dell'Uomo-Dio.

In questo giorno essa ci mostra soprattutto il Cuore del Salvatore e ci chiede di onorarlo sia che lo consideriamo in se stesso sia che lo consideriamo come il simbolo vivente della sua carità.

In se stesso, questo Cuore di Gesù, per quanto sia solo un poco di carne, è già degno del nostro culto. Nella vita naturale del corpo umano, non è forse il cuore l'organo più nobile e più necessario, quello che distribuisce a tutte le membra il sangue che vivifica, che nutre, che rigenera e purifica? Adorare il Cuore di Gesù significa adorare per così dire, nel suo principio, nel suo fulcro, la vita di sacrificio e d'immolazione del nostro Salvatore. Significa adorare il prezioso recettacolo in cui le ultime gocce del sangue divino hanno atteso, per effondersi, che venisse a colpirlo la lancia di Longino. Quel cuore squarciato rimane per sempre come la testimonianza d'una vita che si è data interamente per la salvezza del mondo.

Nell'ordine morale, il cuore di carne occupa un posto altrettanto importante. Da sempre esso è considerato come la sede della vita affettiva dell'uomo, perché è l'organo che ne risente nella maniera più sensibile tutte le fluttuazioni. Le sue pulsazioni battono al ritmo dei nostri sentimenti, delle nostre emozioni, delle nostre passioni. Il linguaggio ha consacrato questo modo di vedere: è il cuore che ama, che compatisce, che soffre, si sacrifica e si dona. E come la bassezza di cuore genera tutti i vizi, così pure il cuore nobile ed elevato è la sorgente da cui s'irradiano insieme con l'amore tutte le virtù. Gesù, vero uomo, ha parlato così di se stesso. Ha offerto il suo cuore umano alla nostra contemplazione, mostrandolo circondato di fiamme ardenti e dicendo: "Ecco quel Cuore che tanto ha amato gli uomini", che lo ha portato verso tutte le sofferenze e le miserie dell'umanità, che ha avuto pietà dell'immensa moltitudine delle anime, e che Gli ha ispirato non solo di moltiplicare i miracoli, ma di istituire la Santissima Eucaristia, di fondare la Chiesa, di soffrire e di morire per riscattarci.

Se il cuore è per noi il centro in cui sono raccolte e il focolaio da cui s'irradiano le doti e le virtù, se sappiamo rendere omaggio al cuore delle persone particolarmente benefiche, quanto più non dobbiamo onorare il Cuore di Gesù come l'abisso, il santuario, il tabernacolo di tutte le virtù? Gli Inni dell'Ufficio e le Litanie le descrivono in numerose invocazioni che noi ripeteremo e mediteremo in questi giorni. E onde persuaderci ancor più dell'importanza e dell'utilità della devozione al Sacro Cuore, concludiamo ascoltando quanto scrive un certosino di Treviri morto nel 1461. Le sue parole saranno per noi un'indicazione di quello che dobbiamo fare per entrare nelle intenzioni della Chiesa che sono quelle stesse del suo celeste Sposo: "Se volete completamente e facilmente purificarvi dei vostri peccati, liberarvi delle vostre passioni e arricchirvi di tutti i beni… mettetevi alla scuola dell'eterna carità. Riponete, immergete spesso in ispirito... tutto il vostro cuore e la vostra mente nel Cuore dolcissimo di Nostro Signor Gesù Cristo in croce. Quel Cuore è pieno d'amore... Mediante lui noi abbiamo accesso al Padre nell'unità di spirito; egli abbraccia d'un immenso amore tutti gli eletti... In quel Cuore dolcissimo si trova ogni sorta di virtù, la fonte della vita, la consolazione perfetta, la vera luce che illumina ogni uomo, ma soprattutto chi ha fatto devotamente ricorso a Lui in ogni afflizione e necessità. Tutto il bene che si può desiderare lo si attinge abbondante in lui; ogni salvezza ed ogni grazia ci vengono da quel Cuore dolcissimo, e non da altrove. Esso è il focolare dell'amore divino che brucia sempre del fuoco dello Spirito Santo, che purifica, consuma e trasforma in sé tutti coloro che Gli sono uniti e che desiderano attaccarsi a Lui. Ora come ogni bene ci viene da questo Cuore dolcissimo di Gesù, così pure tutto dovete riferirvi... tutto restituirgli senza nulla attribuire a voi... In quello stesso Cuore confesserete i vostri peccati, domanderete perdono e grazia, loderete e ringrazierete... Per questo bacerete spesso con riconoscenza quel Cuore piissimo di Gesù inseparabilmente unito al Cuore divino, dove sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza di Dio, un'immagine, voglio dire, sia di quel Cuore, sia del Crocifisso. Aspirerete senza posa a contemplarlo faccia a faccia confidandogli le vostre pene; attirerete così nel vostro cuore il suo spirito e il suo amore, le sue grazie e le sue virtù; a Lui ricorrerete nei beni e nei mali, in Lui avrete fiducia, a Lui vi attaccherete, in Lui abiterete, affinché, in cambio, si degni di porre la sua dimora nel vostro cuore; e qui infine dormirete dolcemente e riposerete nella pace. Poiché anche se i cuori di tutti i mortali vi abbandonassero, quel Cuore fedelissimo non vi ingannerà e non vi abbandonerà mai. E non trascurerete di onorare devotamente e di invocare anche la gloriosa Madre di Dio e dolcissima Vergine Maria, perché si degni di impetrarvi dal Cuore dolcissimo del suo Figliolo tutto quanto vi sarà necessario. In cambio, voi offrirete tutto al Cuore di Gesù attraverso le sue mani benedette" [3].

MESSA

EPISTOLA (Ef 3, 8-19). - Fratelli: A me, il minimo dei santi, è stata concessa questa grazia di evangelizzare tra i Gentili le incomprensibili ricchezze di Cristo, e di illuminare tutti riguardo all'attuazione del mistero ascoso da secoli in Dio, il quale ha creato ogni cosa, affinché dai principati e dalle potestà sia conosciuta per mezzo della Chiesa la multiforme sapienza di Dio, secondo il disegno eterno che egli ha mandato ad effetto per mezzo di Cristo Gesù Signor nostro, in cui abbiamo la fiducia di poterci avvicinare con tutta confidenza a Dio per mezzo della fede in lui. Quindi vi chiedo di non perdervi d'animo a motivo delle tribolazioni ch'io soffro per voi e che sono la vostra gloria. A questo fine piego le mie ginocchia dinanzi al Padre del Signor nostro Gesù Cristo, da cui ogni famiglia e nei cieli e sulla terra prende nome, perché vi conceda, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere mediante lo Spirito di lui potentemente corroborati nell'uomo inferiore, in modo che Cristo abiti per la fede nei vostri cuori, e voi, radicati nella fede, fondati nella carità, possiate, con tutti i santi, comprendere quale sia la larghezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità, anzi possiate conoscere ciò che supera ogni scienza, la stessa carità di Cristo, in modo che siate ripieni di tutta la pienezza di Dio.

Il "Mistero di Cristo".

È giusto ricordare questa pagina luminosa in cui san Paolo ci svela in termini sublimi l'amore infinito di Dio per la sua creatura. Da tutta l'eternità è stato concepito da Dio un disegno che è come la ragione, la spiegazione, il motivo della creazione, e tale disegno consiste nel chiamare tutta l'umanità a partecipare alla vita di Cristo. Dio ha tanto amato gli uomini che ha dato loro il suo Figliolo unigenito affinché per lui e in lui diventino a loro volta suoi figli per l'eternità. Cristo con i suoi tesori di sapienza e di scienza; Cristo nel quale sono benedette tutte le genti, nel quale gli uomini sono salvati e fatti simili a lui nell'unità del suo corpo mistico; Cristo che abita in noi e ci fa vivere mediante la fede e l'amore, ecco dunque il mistero appena intravisto dai Patriarchi e dai Profeti e che il Nuovo Testamento ci rivela con incomparabile chiarezza. Ma il mistero di Cristo non si completa veramente che in noi e con la nostra cooperazione. Tutte le ricchezze messe così generosamente da Dio a nostra disposizione e di cui Cristo è la fonte, la Chiesa, i sacramenti, l'Eucaristia, non hanno altro fine che la santificazione di ciascuna delle nostre anime individualmente. Per questo l'Apostolo innalza a Dio una preghiera insistente, chiedendogli che le sue intenzioni di misericordia e d'amore non vengano meno davanti alla nostra ostinazione e alla nostra ribellione e che non sia reso vano in noi lo sforzo compiuto sul Calvario. Solenne si fa la sua supplica perché regni completamente in noi quella vita interiore che ci è stata data nel battesimo, l'uomo nuovo, il cristiano, il figlio di Dio, e questo attraverso la fine dell'uomo vecchio, mediante una costante adesione a Dio, una reale comunione di vita che sottometta a lui tutta la nostra attività. Allora la carità crescerà sovrana in noi, e il piano di Dio pienamente realizzato si compirà per noi fino alla beatitudine eterna.

VANGELO (Gv 19,31-37). - In quel tempo: I Giudei, affinché non restassero in croce i corpi nel sabato (che era Parasceve ed era solenne quel sabato) chiesero a Pilato che fossero ad essi rotte le gambe e fossero tolti via. Andaron quindi i soldati e ruppero le gambe al primo e all'altro che eran con lui crocifissi; ma quando furono a Gesù, come videro che era già morto, non gli ruppero le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli aprì il costato; e subito ne uscì sangue ed acqua. E chi vide lo ha attestato; e la sua testimonianza è vera. Ed egli sa di dire il vero, affinché voi pure crediate. Certamente, questo è avvenuto, affinché s'adempisse la Scrittura: Non gli romperete alcun osso. E un'altra Scrittura dice pure: Volgeranno gli occhi a colui che han trafitto.

"Volgeranno gli occhi a colui che han trafitto"! Ascoltiamo questo testo misterioso con il commosso raccoglimento della nostra santa madre Chiesa. Osserviamo la via donde essa è uscita. È appunto dal Cuore dell'Uomo-Dio che è nata. Non poteva avere altra origine, poiché è l'opera per eccellenza del suo amore, ed è appunto per questa Sposa che egli ha fatto tutte le altre opere. Eva fu tratta dal fianco di Adamo in un modo figurativo; ma non ne doveva restare traccia, perché fosse chiaro che la donna era stata tratta dall'uomo solo per un sublime mistero, e non vi si vedesse per lei inferiorità di natura. Ma nel Signore era giusto che la gloriosa traccia di quella uscita rimanesse, perché è una realtà. Bisogna che la sua Sposa, fondandosi su tale origine, possa continuamente far ricorso al suo amore, e sia sempre aperto davanti a lei il cammino perché raggiunga con sicurezza e con prontezza il suo Cuore in ogni cosa.

------------------------------------------------------------------------------

[1] L'ottava del Sacro Cuore è stata recentemente soppressa. Vedi nota per la Festa del Corpus Domini, p. 53.

[2] Opere, II, p. 48.

[3] Cfr. Etudes, CXXVII, p. 605.

Augustinus
19-06-04, 21:42
Il culto al Sacro Cuore di Gesù si può dire che segni il suo inizio il giorno del Venerdì Santo. Gesù, in quel giorno solenne, manifesta il suo Cuore e l'offre come oggetto di culto alle anime buone.
E' vero che la Santa Chiesa, nei primi secoli, non ha avuto un culto diretto al Sacro Cuore di Gesù, un culto liturgico, ma essa ha ricordato sempre l'amore infinito del Salvatore che è, poi, l'oggetto principale del culto liturgico, sorto più tardi.
Di tanto in tanto vi furono anime sante che penetrarono nel mistero di amore del Salvatore, di cui il suo Cuore è simbolo. Primeggiano in questa devozione S. Geltrude, S. Bonaventura, S. Giovanni Eudes.
S. Cipriano scrisse: «Da questo Cuore aperto dalla lancia discende la sorgente di acqua viva che zampilla fino all'eterna vita». S. Giovanni Crisostomo, cantando al Sacro Cuore, lo invocava come «immenso mare di inesauribile clemenza». S. Agostino lo paragona all'Arca di Noè e afferma: «Come per la finestra dell'Arca entrarono gli animali che non dovevano perire nel diluvio, così nella ferita del Cuore di Gesù sono invitate ad entrare tutte le anime, affinché tutte si salvino».
S. Pier Damiani cantava: «Nell'adorabile Cuore di Gesù noi troviamo tutte 1e armi proprie per la nostra difesa, tutti i rimedi per la guarigione dei nostri mali».
E così, attraverso i secoli, la voce dei Santi ci convincerà che la devozione era viva nella Chiesa, nascosta, in attesa di essere solennemente annunziata al mondo.
Chi non ricorda la bella espressione di S. Bernardo: «O dolcissimo Gesù, quale tesoro di ricchezze voi adunate nel vostro Cuore; Oh! quanto è buono, e come è giocondo abitare in questo Cuore».
«Oh amabile piaga - esclamava S. Bonaventura -per te mi si aperse la via per giungere fino all'intimità del Cuore del mio Gesù e per stabilirvi la mia dimora».

Un terribile secolo.

Così potremmo prendere di secolo in secolo fino al XVI che segna l'alba gloriosa del culto pubblico e liturgico al Sacro Cuore che si fonda sulle insigni rivelazioni concesse a S. Margherita Maria Alacoque, religiosa della Visitazione a Paray-le-Monial.
Era il freddo secolo della ribellione protestante e dell'eresia giansenistica.
Il terribile secolo che vedeva intere Nazioni ribellarsi all'autorità della Chiesa e staccarsi dal centro della cristianità. Il gelido secolo dell'eresia di Giansenio, che, sotto veste di falsa pietà, allontanava le anime dall'amore filiale verso Dio.
Gesù allora mostra all'anima eletta di S. Margherita Maria il suo Cuore, come potente magnete che doveva attirare a sé le anime, e ardente fiaccola che doveva accendere nel cuore degli uomini la carità.
«Ho salvato il mondo con la croce - le disse Gesù - nella mia passione. Ora lo voglio salvare mostrandogli il mio Cuore, oceano delle mie infinite misericordie».
Gesù le chiese un culto, non solo individuale, ma pubblico e sociale, un culto liturgico con l'istituzione della festa nel giorno dopo l'ottavario della solennità del Corpus Domini.
La Chiesa accettò, dopo maturo esame, le rivelazioni di S. Margherita Maria Alacoque e gradatamente approvò la festa in onore del S. Cuore, nel giorno desiderato dal Signore, con messa e ufficiatura propria.
Sul principio essa fu celebrata nelle diocesi di Francia dietro le opportune approvazioni dei vescovi, secondo i regolamenti allora vigenti.
Più tardi papa Clemente XIII la estese alla Colonia con rito doppio maggiore e a quelle Nazioni che l'avessero chiesto alla S. Sede.
Il S. Padre Pio IX nel 1856 l'estese a tutto il mondo cattolico. Lo
stesso Pontefice, con decreto del sei maggio 1873 approvò la pratica del Mese di giugno consacrato al S. Cuore, largendo speciali indulgenze e nello stesso anno il 24 luglio approvò il voto dell'Assemblea Nazionale di Francia di elevare un Tempio al Sacro Cuore sulla collina di Montmartre.
Il 12 settembre del medesimo anno pubblicò il voto dei cattolici di dedicare in Roma una stupenda basilica in onore del S. Cuore. Il pontefice Leone XIII nella Lettera Enciclica "Annum Sacrum" proclamò solennemente, il S. Cuore nuovo segno di salvezza e volle la consacrazione del genere umano al S. Cuore, con speciale formula.
Il S. Padre Pio X elargì la generosa indulgenza plenaria "toties quoties" alle chiese dove si tiene la pia pratica del mese di giugno e il privilegio dell'Altare Gregoriano ad instar al Predicatore e al Rettore della chiesa, nel giorno in cui si chiude il pio esercizio.
Finalmente il S. Padre Pio XI, nell'anno della Conciliazione, elevava la festa in onore del S. Cuore alla massima solennità consentita dalla liturgia.
Era il trionfo completo del S. Cuore, sulle contraddizioni ricevute nel passato.

LA GRANDE PROMESSA

"Io ti prometto"

Fra le promesse del Sacro Cuore di Gesù a S. Margherita Maria Alacoque, vi è una fatta alla Santa nel 1689, un anno prima della sua morte, che merita di essere da tutti conosciuta. E' la dodicesima di quelle che vengono ordinariamente elencate nei libri di devozione ed è espressa così:
«Io ti prometto nell'eccessiva misericordia del mio Cuore, che i1 mio amore onnipotente concederà a tutti coloro che si comunicheranno ai primi venerdì del mese, per nove mesi consecutivi, la grazia della penitenza finale: non moriranno nella mia disgrazia né senza ricevere i sacramenti, il mio cuore sarà per essi, di sicuro asilo in quell'ora estrema».
Questa è la "Grande Promessa" del Cuore misericordioso di Gesù, che ci proponiamo di riflettere affinché si desti in tutti il più vivo desiderio di accogliere l'invito di Gesù che ci offre un mezzo straordinario per salvare la nostra anima.

Autenticità della Promessa

Per chi avesse qualche dubbio sulla realtà di questa "Grande Promessa", diciamo che è realmente autentica, come appare dagli scritti della privilegiata confidente del SS. Cuore di Gesù.
Difatti la Chiesa, con tutta la diligenza che usa quando innalza all'onore degli altari i suoi Santi, ha fatto un attento esame di tutti gli scritti di Santa Margherita e li ha pienamente confermati con la sua autorità, permettendone la divulgazione.
Nel Decreto di Canonizzazione il Sommo Pontefice Benedetto XV, riporta testualmente la "Grande Promessa" facendo notare che «tali furono le parole che Gesù benedetto rivolse alla sua Serva fedele».
E per noi il giudizio della Chiesa, maestra infallibile di verità, è più che sufficiente, perché ne possiamo parlare liberamente con la più profonda convinzione di fede.
Questa divina Promessa si è tenuta quasi nascosta fino al 1869, anno in cui il P. Franciosi incominciò a farla conoscere e i tanti timori si mostrarono infondati, giacché i fedeli da questa pratica escono sempre più infervorati nel bene, mentre i teologi hanno dimostrato che è pienamente conforme alla dottrina della Chiesa, la quale ci addita nel Cuore di Gesù l'oceano infinito delle divine misericordie. Confortati dalla sua autenticità e divina efficacia, procuriamo ora di comprenderne bene il profondo significato.
In tal modo Gesù, manifestandosi a Santa Margherita, pronunziò quelle solenni parole: "Io ti prometto", per farci comprendere che, trattandosi di una grazia straordinaria, Egli intende impegnare la sua parola divina.
E subito aggiunse: «nell'eccessiva misericordia del mio Cuore», affinché riflettiamo bene che qui non si tratta di una promessa comune, frutto della sua misericordia ordinaria, ma di una promessa tanto grande, che poteva venire solo da una misericordia infinita.
Cristo per renderci sicuri che saprà ad ogni costo mantenere quanto promette, fa appello al suo amore onnipotente, a quell'amore che tutto può a favore di quelli che in lui confidano.
Quando il Signore ci ricorda che concederà la grazia della perseveranza finale, intende dire quell'ultima grazia, più preziosa di tutte, da cui dipende la salvezza eterna; come viene confermato dalle parole che seguono: «Essi non periranno nella mia disgrazia», cioè raggiungeranno la felicità del Paradiso.
Qualora il moribondo si trovasse in peccato mortale, gli concederà di poter ricevere il perdono per mezzo di una buona confessione, e se un malore improvviso non gli permettesse più di parlare, o in qualche modo non potesse ricevere i santi sacramenti, la sua onnipotenza divina saprà allora indurlo a fare un atto di contrizione perfetta, e così ridonargli la sua amicizia; giacché, senza eccezione alcuna, il suo «adorabile Cuore servirà per tutti di asilo sicuro, in quell'ora estrema».

http://www.preghiereagesuemaria.it/images/sc_.26.jpg

Augustinus
03-07-04, 13:48
(Sacro Cuore di Gesù)

Città del Vaticano, 21 Dicembre 1966

Vogliamo realizzare nel mondo la giustizia, la pace, l'unione fraterna di tutti gli uomini, dopo tante speranze e delusioni?

Solo la riscoperta dell'Amore può compiere il miracolo; intendiamo quell'Amore di cui Giovanni evangelista scrisse: «Dio è Amore! E noi abbiamo creduto all'Amore!» (I Lettera 4, 16).

Ecco perché queste pagine ci porgono la visione del Sacro Cuore di Gesù, che il Padre ci ha donato come pegno del suo Amore.

PIA OPERA SALESIANA del S. Cuore - BOLOGNA

BOLOGNA, 10 Dicembre 1966

Figlioli diletti,

imprimetevi nella mente queste brevi pagine, offerte alla vostra riflessione da un veterano della devozione al Sacro Cuore di Gesù.

Molti coltivano l'amore della scienza, pochi la scienza dell'Amore.

Mi convinco sempre più che bisogna parlare agli uomini di Dio Salvatore.

Vi amo tutti col Cuore di Cristo!

********

I PARTE

ASPETTO STORICO

Nel Concilio Ecumenico Vaticano Il la Chiesa mostra il suo cuore di madre sempre pronta a dare la vita della grazia e della fede a tutti gli uomini. Questa disponibilità di carità materna la Chiesa l'attinge dalla pienezza di amore del Verbo Incarnato, suo fondatore.

GUARDERANNO A COLUI CHE HANNO TRAFITTO

Sul Calvario, dopo l'ultimo grido, Gesù aveva reclinato il capo, nell'abbandono completo della morte. Aveva dato tutto, ma non aveva ancora svelato tutto. Si avanzò uno dei soldati, e con un colpo di lancia gli aperse il petto e subito ne uscì sangue ed acqua (Gv. 19, 34).

L'Evangelista S. Giovanni contempla quel corpo trafitto, nel commosso silenzio del tramonto, e una acuta sensazione di mistero gli scende nell'anima: Ricordava le parole che Dio aveva fatto pronunciare al profeta Zaccaria:

«Effonderò uno spirito di pietà e di implorazione sopra il mio popolo!

«Guarderanno a Colui che hanno trafitto, e piangeranno su di Lui come si piange un Figlio unico; si farà per Lui amaro cordoglio quale si fa per un primogenito!» (12, 10).

Dieci giorni dopo quel Venerdì Santo, nel fascino di Gesù risorto, Giovanni parla ancora di quel petto ferito. E questa volta la fede vi scorge orizzonti sconfinati, tanto che l'incredulo Tommaso, cadendo in ginocchio esclama: «Signore mio e Dio mio».

AI PIEDI DELLA CROCE

Tutta la tradizione cristiana sosterà ai piedi della Croce dalla quale pende Gesù col petto aperto, e cercherà di penetrare in quella sanguinante squarciatura sulla quale tanto insiste l'Apostolo.

Sarà proprio questa amorosa attenzione che guiderà le anime alla scoperta del «Cuore amante di Gesù».

Nei primi secoli della Chiesa la devozione al Sacro Cuore non è ben distinta dal culto delle sacratissime Piaghe di Gesù, e specialmente da quello tributato alla ferita del Costato. Soltanto gradualmente venne fatto oggetto di culto speciale il Cuore; come immagine dell'Amore umano e divino del Verbo Incarnato.

Pio XII nell'Enciclica sul Cuore di Gesù «Haurietis aquas» dice: «E’ nostra persuasione che il culto tributato all'amore di Dio e di Gesù Cristo verso il genere umano, attraverso il simbolo augusto del Cuore trafitto del Redentore, non sia mai stata assente dalla pietà dei fedeli, benchè abbia avuto la sua chiara manifestazione e la sua mirabile propagazione nella Chiesa in tempi da noi non molto lontani, soprattutto dopo che il Signore stesso si degnò di scegliere alcune anime predilette, alle quali svelò i secreti divini di questo culto e di essi le fece messaggere, dopo averle ricolmate di grazie speciali».

LE ANIME MISTICHE

Il desiderio di vita interiore portò anime elette a penetrare oltre la piaga del Petto di Gesù, fino a scoprire il Cuore, trafitto d'amore.

Entrate in questo «Santuario interiore», tali anime s'accorsero d'aver scoperto non una manifestazione dell'amore di Cristo, ma la sua sorgente e il suo centro.

Il Padre Andrea Tessarolo S.C.J., storico della devozione e della teologia del Sacro Cuore, afferma che, con tutta probabilità Giovanni di Ravenna, vescovo di Fècamp in Francia, morto nel 1078, fu il primo ad associare queste due idee: «Cuore ferito e Amore redentore, In modo da vedere proprio nel Cuore di Gesù il simbolo di tutto il suo Amore».

Così dopo di lui sorge uno stuolo di anime che gravitano attorno al Cuore di Gesù. Nel Medio Evo S. Bernardo di Chiaravalle, Guglielmo di Saint-Thierry, Riccardo di S. Vitore, S. Francesco d'Assisi, e più tardi S. Matilde, S. Geltrude, S. Antonio di Padova, S. Bonaventura; poi ancora il Ven. Giovanni Taulero, il B. Enrico Susone e S. Bernardino da Siena, i quali parlano del Cuore di Cristo come del rifugio, del ricovero offerto al povero cuore degli uomini.

Santa Lutgarda, S. Angela da Foligno, Margherita da Cortona, S. Caterina da Siena insistono sulle necesità di studiare il Cuore del Signore per conformare la propria vita a quella del Maestro divino.

Dal secolo XVI, la devozione al Sacro Cuore corre quale fiume sotterraneo a fecondare la spiritualità cattolica, e affiora nel Ven. Lodovico Blosio, in S. Ignazio di Loiola, S. Pietro Canisio, S. Francesco Borgia, nel Ven. Luigi da Granata, in S. Teresa d'Avila e Sant'Alfonso Maria de' Liguori, spingendoli alle vette della perfezione.

S. Francesco di Sales che ci ha lasciato alte orme in esempi immortali di vita ed in opere mirabili, fra le quali: «L'Introduzione alla vita devota» e «Il trattato dell'amore di Dio», nutriva una tenera devozione al Cuore di Cristo, cui volle consacrare l'Istituto della Visitazione che aveva fondato. Alle Figlie inculcava l'amore al Cuore di Gesù e la generosa corrispondenza alla sua immensa carità; parlava in termini che già preannunciavano il grande apostolo S. Giovanni Eudes.

L'ARALDO DEL SACRO CUORE

San Giovanni Eudes nato a Rye il 14 novembre 1601 fu davvero l'Araldo del Sacro Cuore di Gesù. «Con una lenta penetrazione, un approfondimento della sua fede, una illuminazione interiore, dice Daniel Rops, egli arriva a vedere chiaramente nel cuore di carne del Dio fatto Uomo il simbolo dell'Amore increato dell'Onnipotente per la sua Creatura».

Tutti i grandi misteri del cristianesimo: LA CREAZIONE, l'INcARNAZIONE, LA REDENZIONE li scopre nel Cuore del Cristo, persino il Mistero Eucaristico.Con questa folgorante intuizione S. Giovanni Eudes compone un mirabile Ufficio del Sacro Cuore nel 1670; trent'anni prima aveva istituito nella sua Congregazione la festa del Cuore Purissimo di Maria.

Nel Breve ponteficio per la sua Beatificazione si legge questo altissimo riconoscimento: «Ardente di un amore singolare verso i Cuori di Gesù e di Maria, ebbe per primo, e non fu senza una speciale ispirazione divina, l'idea di un culto pubblico in loro onore. Si deve dunque considerarlo come il Padre di questo dolce culto, come il Dottore per i suoi scritti, come l'Apostolo per la sua infaticabile opera di diffusione».

Si può dire che con S. Giovanni Eudes il cuore umano compia il massimo sforzo per incontrarsi col Cuore divino; infatti la grande Epifania del Sacro Cuore ebbe luogo a Paray-le-Monial con le rivelazioni a S. Margherita Maria Alacoque, mentre il Santo si preparava a festeggiarLo in cielo.

P. Adolfo l'Arco S.D.B. (p. 52 del suo aureo lavoro « Il Sacro Cuore ti chiama per nome» ed. SEI) dice: Il Cuore di Gesù discende, mentre l'anima del Santo ascende».

LA MESSAGGERA

Fra tutti i promotori di questa nobilissima devozione viene subito dopo - scrive Pio XII - S. Margherita Maria Alacoque, poiché al suo zelo, illuminato e sostenuto da quello del suo direttore spirituale, il B. Claudio De la Colombière S.J., si deve indubbiamente se questo culto così diffuso raggiunse lo sviluppo che desta l'ammirazione dei fedeli cristiani, e rivestì le caratteristiche di «OMAGGIO D'AMORE E DI RIPARAZIONE», che lo distinguono da tutte le altre forme di pietà cristiana».

Sì, questa devozione, di carattere squisitamente teologico, come l'aveva impostata S. Giovanni Eudes, non sarebbe uscita dai «circoli limitati di alcuni Terz'Ordlni del Sacro Cuore», se poco dopo una semplice Visitandina di Paray-le-Monial; non fosse stata favorita di grazie singolari: Cristo le apparve, le parlò e ordinò a lei «abisso d'indegnità e d'ignoranza», di diffondere la fiamma della sua carità.

Il Cuore di Cristo «cinto da una corona di spine, sormontato da una croce» doveva essere esposto alla venerazione dei cristiani, come «l'ultimo sforzo del suo amore per la salvezza del mondo».

LE APPARIZIONI

Furono quattro: dal 1673 al 1675. Tutta la chiesa cattolica mediterà lungo i secoli la struggente dichiarazione di Gesù all'umile suora: «Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini!».

Ma non subito.

L'epoca si mostrò ostinatamente incredula a quella rivelazione.

La Veggente fu dapprima considerata come esaltata dalle sue Superiore. Padre De la Colombière, che proclamava le visioni «autentiche», fu trasferito. Padre Croiset, professore a Lione, che aveva adottato l'insegnamento della Santa, fu esonerato e mandato altrove, e il suo libro sul Sacro Cuore fu posto all'Indice.

Tanto si diffidava dei mistici e di tutto ciò che si riferiva al «puro amore».

Margherita Maria Alacoque, senza aver cessato di ripetere che Cristo l'aveva incaricata di una missione, e che il Cuore adorabile doveva regnare sul mondo, morì il 17 settembre 1690 a quarantatre anni di età, senza potere vedere il trionfo di quel culto, al quale aveva consacrato la vita.

OPPOSIZIONI

Tutti i rigoristi si erano coalizzati contro questa devozione; i Giansenisti soprattutto, perché essi conoscevano solo la giustizia di un Dio inaccessibile e volevano che le anime vivessero nel freddo timore della divina Maestà.

Le ostilità culminarono nel conciliabolo di Pistoia che voleva bandire dall'Italia e dalla Chiesa la devozione al Sacro Cuore. Pio VI intervenne, deplorando l'atteggiamento sia del vescovo, Scipione Ricci, che dei suoi seguaci (1791).

Le polemiche giansenistiche avevano ormai portato la Santa Sede da una posizione di riserbo a un atteggiamento di difesa. Arizi il 25 agosto 1856 il Papa Pio IX accolse con gioia la richiesta dell'episcopato francese di estendere la festa del Sacro Cuore alla Chiesa universale.

Con questo Decreto, da devozione privata, diventa atmosfera di vita, festa liturgica, espressione di culto, ormai definitiva.

TRIONFO DELLA NUOVA DEVOZIONE

Questa è la conclusione dei solenni interventi di Leone XIII, di Pio XI e di Pio XII.

Leone XIII dedica al grande culto l'altezza del suo ingegno, l'ardore della sua pietà.

Approva le Litanie del Sacro Cuore, sintesi incomparabile di cristologia, e promulga il 25 maggio 1899 la prima Enciclica sul Cuore di Gesù, «Annum Sacrum», con la quale annuncia al mondo la sua decisione di consacrare tutto il genere umano al Cuore di Cristo Redentore che, per diritto di nascita e di conquista, è RE non solo dei fedeli ma anche di tutti coloro che ancora non hanno la fortuna di vivere sotto il suo dolce impero di grazia.

Il Grande Pontefice, persuaso che tale consacrazione aprirebbe un era nuova alla Chiesa, chiama la devozione al Sacro Cuore:

«Vessillo di carità e di pace, pegno di sicura vittoria contro i nemici».

Mentre si destava in tutta la Chiesa e nel popolo di Dio un'ardente entusiasmo, il santo Vegliardo, volle nella sua Roma una Basilica al Sacro Cuore e ne affidò la costruzione all'apostolo dei tempi nuovi, Don Giovanni Bosco.

Il santo dei giovani, con la tenacia prodigiosa propria dei Santi, in breve tempo innalzò presso la Stazione Termini un nuovo Tempio sormontato dalla statua del Sacro Cuore, che, dall'alto benedice quanti toccano il suolo della città eterna, ove siede il rappresentante del Supremo Amore.

E i Figli sull'esempio del Padre ne diffusero e ne diffondono la devozione dedicando al Cuore di Gesù asili, scuole ed istituti; divulgandone il culto ed erigendo in Suo onore altari e santuari monumentali, come il Tempio Nazionale Espiatorio Spagnolo «TIBIDABO» in Barcellona, e il Tempio Santuario del SACRO CUORE in Bologna.

LA NOVELLA PRIMAVERA

Nel giardino della Chiesa, ecco allora un sorgere e fiorire di sodalizi, istituti e congregazioni che si fregiano del titolo del Sacro Cuore. Ne accenno alcuni:

La B. TERESA VERZERI, (1801-1852) diede avvio alla sua istituzione ponendola sotto l'egida del Cuore divino denominandola: Congregazione delle Figlie del Sacro Cuore di Gesù.

Il Ven. Mons. DANIELE COMBONI, (1831-1881) missionario in Africa prima e Vicario Apostolico poi, pone la sua Congregazione sotto la protezione del Cuore divino e volle che i suoi membri si chiamassero Figli del Sacro Cuore di Gesù.

Il Ven. LEONE GIOVANNI DEHON, (1843-1925) fondò la Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore il cui fine è la speciale devozione al Sacro Cuore di Gesù in spirito di amore e di riparazione, la diffusione di questa spiritualità riparatrice, l'apostolato missionario e sociale.

Sue queste incisive massime: «Tre sono le vie che possono condurre a Dio:
La via del timore.
La via della speranza.
La via della carità.
Ma la via certa è quella del Cuore di Gesù».

Con animo aperto alla fiducia diceva:

«Com'è possibile che il mondo resista all'amore di Dio se i suoi ambasciatori ne saranno intimamente convinti e si lascieranno conquistare e guidare dall'amore di Gesù Cristo? Infiammati da Lui infiammeranno il mondo».

Per illuminare le menti ed educare i cuori alla conoscenza del grande mistero d'amore che racchiude il Cuore del Redentore fondò anche la rivista: «IL REGNO DEL SACRO CUORE».

Il P. MARIO VENTURINI, (1886-1957) fondava in Trento la Congregazione Sacerdotale dei Figli del Cuore di Gesù.

Dietro ispirazione del Ven. Prof. Giuseppe Toniolo, per opera di P. Agostino dr. Gemelli o.f.m. che ne fu il primo rettore, sorgeva in Milano all'ombra della basilica di S. Ambrogio (25 dicembre 1920) l'Università Cattolica del Sacro Cuore.

L'IMPULSO DEI SOMMI PONTEFICI

Pio X Santo, il Papa dell'Eucaristia, promosse la Consacrazione delle famiglie al S. Cuore, ne compose la formula, e accordò preziose indulgenze a coloro che praticano il mese di giugno.

BENEDETTO XV, Il Papa della Pace, emanò tre Documenti Pontifici per diffondere ancor più il culto del Sacro Cuore, ed elevò all'onore degli altari, canonizzandola, la B. Margherita Maria Alacoque, alla quale eresse pure un altare nella Basilica Vaticana.

Pìo XI, il Papa della Conciliazione, il 5 maggio 1926 con l'Enciclica «Miserentissimus Redemptor», si ricollega al magistero di Leone XIII, e indica i fondamenti e la finalità della devozione verso il Sacro Cuore, soprattutto insistendo sulla riparazione all'Amore offeso.

Per la festa del Sacro Cuore fece preparare i nuovi testi liturgici e vi aggiunse la formula di Riparazione, da recitarsi in tutte le chiese del mondo cattolico.

Lo stesso Pontefice (l'11 dicembre 1925) aveva istituito la Festa della Regalità di Cristo.

Pìo XII, il Pastore angelico, ha lasciato orma incancellabile nei solchi fecondi della Teologia; ci diede molti documenti circa il Sacro Cuore; il principale è la Lettera Enciclica «Haurietis aquas» del 15 maggio 1956, nella quale espone ampiamente la natura, l'oggetto e la legittimità di tale culto.

ll Sac. Adolfo l'Arco S.D.B., nel suo libro citato e tanto avvincente, così definisce l'«Haurietis aquas»:

« Il Papa Angelico spicca il volo dal vertice delle conquiste passate per spaziare su nuovi orizzonti; armonizza in mirabile sintesi la verità della Sacra Scrittura, la luce della Tradizione, la bellezza della Liturgia, la magnificenza del Magistero, la sinfonia della Teologia, la nobiltà della Mistica».

GIOVANNI XXIII, il Papa buono, non tralasciava occasione d'invitare tutto il Popolo di Dio all'esercizio della vita e della pietà cristiana sotto l'egida del Sacro Cuore.

«Gesù è amore!

Che vi è di più dolce di una devozione fervida? L'amore è il substrato di ciò che Cristo ha annunciato al mondo. E' il precetto dell'amore che distingue la rivelazione cristiana dagli insegnamenti di tutte le altre religioni.

Nell'amore è la soluzione di tutte le questioni sociali, di tutti i contrasti politici...».

PAOLO VI, il Pellegrino apostolico, oggi illumina del suo genio le vie sempre nuove e feconde dell'Amore di Cristo.

Augustinus
03-07-04, 13:49
II PARTE

ASPETTO DOGMATICO

«Il culto del S. Cuore dev'essere da tutti considerato come una nobile e degna forma di quell'autentica pietà, che oggi, soprattutto in virtù delle prescrizioni del Concilio Vaticano Il, è vivamente richiesta verso Cristo Gesù, re e centro di tutti i cuori, «capo del corpo che è la Chiesa..., il principio, il primogenito dei redivivi, affinché in tutto abbia il primato (Col. 1, 18)».

(Paolo VI, Lett. ai Sup. Gen. di Ordini, 25 maggio 1965).

SINTESI DELLA DOTTRINA

La Dottrina della Chiesa sul Sacro Cuore di Gesù si può sinteticamente esporre cosi:

1) Si onora il Cuore di carne ma in quanto unito nella natura umana di Cristo alla sua divinità.

Il fondamento teologico di questo culto è l'adorazione dell'umanità in Cristo.

In Cristo vi è una persona, quella divina del Verbo, e due nature, la divina e l'umana; l'unica e medesima adorazione, dovuta alla Persona divina, è da attribuirsi a ciò che sussiste in essa e per essa.

L'onore infatti si riferisce al tutto, cioè alla Persona, anche quando è attribuito ad una parte. Per questo motivo l'umanità di Cristo, non per se stessa, nè considerata separatamente, ma in quanto unita al Verbo divino, è degna di un vero culto di adorazione. Ciò vale per tutt'intero corpo di Gesù Cristo. Il suo Cuore, quindi, considerato unito alla Persona divina, è degno di adorazione.

2) Il Cuore di carne è considerato come naturale simbolo ed espressa immagine dell'amore del Verbo Incarnato e Redentore; simbolo che non nega la realtà del Cuore di carne, ma si fonda in esso e simultaneamente con esso viene adorato l'Amore, divino e umano, spirituale e sensibile, di Gesù.

Ogni culto ha per oggetto ultimo e completo Gesù, ma le diverse devozioni hanno un oggetto prossimo, proprio e specifico. Nel culto del Sacro Cuore, questo oggetto è il suo Cuore fisico in quanto è simbolo del suo Amore. Dunque, non il solo cuore, né il solo amore, ma il Cuore fisico quale simbolo dell'amore.

I due aspetti sono sempre uniti: amore e cuore.

3) L'oggetto di culto è il Cuore, figura concreta non solo dell'amore ma di tutta la vita di Gesù: dei suoi affetti e delle sue gioie, dei suoi dolori e dei suoi sacrifici, delle sue virtù e dei suoi meriti.

Questa devozione è superiore a tutte le altre, perché sintetizza tutta la vita di Cristo nell'amore, il quale è la causa di tutta l'Incarnazione redentrice.

4) L'amore di Cristo è considerato in quanto non corrisposto, cioè in quanto ripagato con ingratitudine.

La riparazione è una parte essenziale in questo culto: riparazione considerata non soltanto come debito di giustizia per i peccati, ma anche quale debito di amore.

5) Il Cuore di Gesù, espressione e simbolo dell'amore umano, spirituale e sensibile, e dell'amore divino di Gesù verso l'umanità, ci richiama pure l'amore infinito della SS.ma Trinità.

Nell'oggetto del culto all'adorabile Cuore di Gesù entra anche l'amore delle Persone divine verso l'umanità.

Pio XII ha voluto porre in evidenza «il nesso intimo» che intercorre tra la forma di devozione da tributarsi al Cuore del Redentore e il culto che gli uomini sono tenuti a rendere all'amore che Egli e le altre Persone della Trinità SS.ma nutrono all'intero genere umano.

Il nesso consiste in questo che l'amore di Gesù è l'amore divino, comune nelle tre Persone divine. Si può affermare che l'amore del Padre e dello Spirito Santo verso il genere umano è almeno oggetto indiretto e implicito del culto al Sacro Cuore di Gesù, per la reale identità tra amore del Verbo per noi e l'amore del Padre e dello Spirito Santo verso di noi.

S. Tommaso (S. Theol. III, q. 48, a 5) Osserva: «LA CARITÀ DELLE TRE PERSONE STA AL PRINCIPIO E ALLE ORIGINI DEL MISTERO DELL'UMANA REDENZIONE, IN QUANTO, INFLUENDO ESSA POTENTEMENTE SULLA VOLONTÀ DI CRISTO, E RIDONDANDO QUINDI NEL SUO CUORE, GLI ISPIRÒ UN IDENTICO AMORE, CHE LO INDUSSE A DARE GENEROSAMENTE IL SUO SANGUE, AFFINCHÈ CI RISCATTASSE DALLA SERVITÙ DEL PECCATO».

E’ IL PIU' GRANDE MISTERO D'AMORE

Cuore e amore sono sempre visti in relazione di mutua dipendenza. Il cuore richiama l'amore, e l'amore è reso sensibile e presente nel cuore.

Grande cosa è il cuore umano, perché nobile è la realtà che rappresenta e il tesoro che racchiude. Ma infinitamente maggiore è il Cuore di Gesù, «nel quale abita tutta la pienezza della divinità, ed è il Re e il Centro di tutti i cuori...».

Trascendente realtà che pensata, sentita e vissuta trasfigura, a poco a poco, la nostra esistenza, infondendole slanci generosi nelle umili, monotone ma necessarie occupazioni d'ogni giorno.

LOGICA CONCLUSIONE

Istruiti dai sacri testi e dai simboli della fede, noi possiamo col Pastore angelico, infallibile maestro, contemplare e venerare

con ogni sicurezza nel Cuore del divin Saivatore: «L'immagine eloquente della sua Carità, Il documento dell'avvenuta nostra Redenzione, la mistica scala per salire all'amplesso di Dio Salvatore Nostro».

«SI... NELLE PAROLE, NEGLI ATTI, NEGLI INSEGNAMENTI, NEI MIRACOLI E SPECIALMENTE NELLE OPERE CHE LUMINOSAMENTE TESTIMONIANO IL SUO AMORE PER NOI - COME LA ISTITUZIONE DELL'EUCARISTIA, LA SUA DOLOROSA PASSIONE E MORTE, LA DONAZIONE DELLA SUA SANTISSIMA MADRE, LA FONDAZIONE DELLA CHIESA E LA MISSIONE DELLO SPIRITO SANTO - Noì DOBBIAMO AMMIRARE ALTRETTANTE TESTIMONIANZE DEL SUO PERFETTISSIMO AMORE SENSIBILE E SPIRITUALE, UMANO E DIVINO, E MEDITARE I BATTITI DEL SUO CUORE, CON I QUALI EGLI SEMBRÒ CHE MISURASSE GLI ATTIMI DI TEMPO DEL SUO PELLEGRINAGGIO TERRENO, FINO AL SUPREMO ISTANTE IN CUI CHINÒ IL CAPO E RESE LO SPIRITO».

Fu allora che il palpito del suo Cuore si arrestò, come sospeso fino all'istante della Resurrezione gloriosa. Unitasi nuovamente l'anima del Redentore al suo corpo glorificato, il Cuore riprese il suo battito regolare, e da quell'istante non ha cessato, nè cesserà di manifestare con ritmo calmo ed imperturbabile quell'amore che vincola il Figlio al Padre celeste e all'intera comunità ecclesiale, di cui è il mistico Capo.

TEOLOGIA E PIETA'

Illuminati dalla Dottrina della Chiesa, ascoltiamo ora S. Paolo, quando con sublime accento implora per i fedeli di Efeso» quella conoscenza della carità di Cristo che supera qualunque scienza». (Efes. 3, 19).

Non esiste intelletto creato che sia capace di comprendere, di penetrare ed esaurire, «l'immensità di un Amore trascendente», come non vi è cristiano che possa disinteressarsi di «una cognizione che gli è indispensabile», nella misura delle possibilità umane, avvalorate dal Lume divino, per essere messo a parte di tutti i doni di Dio nella presente vita e nella futura.

Ora la devozione al Cuore di Gesù, bene intesa e bene vissuta, ci aiuta proprio in questo, perché è: LA NOSTRA ATTENZIONE, LA NOSTRA ACCETTAZIONE, LA NOSTRA RISPOSTA ALL'AMORE DI GESÙ PER NOI... ci fa entrare nelle regioni luminose «della scienza della Carità» di cui il Cuore di Gesù condensa tutti i tesori; ci aiuta ad accogliere e far vivere nei nostri cuori Cristo, mediante una fede sempre più chiara e operante.

Quando sotto le irradiazioni del Cuore divino, noi ci sentiamo bene stabiliti e saldi nella carità, le ragioni del mistero ci vengono svelate, e l'abisso dell'Amore apparisce nelle sue sconfinate dimensioni di larghezza e di lunghezza, di altezza e di profondità.

Nell'istante in cui il nostro cuore viene investito della fiamma del Divino amore, la volontà riprende forza e sorge il desiderio di corrispondere all'Amore mediante la Consacrazione, la Riparazione, l'Apostolato.

CONSACRAZIONE

All'amore infinito del Sacro Cuore, la risposta più adeguata ed espressiva è la Consacrazione.

Consacrare vuoi dire rendere sacra una cosa o una persona a Dio, adoperandola completamente ed esclusivamente per Lui.

Noi, in certo modo, siamo già sacri, perché siamo di Dio e gli apparteniamo per creazione, conservazione, redenzione e destinazione finale.

Ma per le conseguenze che il peccato ha portato e porta in noi, per la contaminazione a cui siamo esposti con i sensi, spesso per audace e perversa ribellione, noi ci sottraiamo al dominio di Dio e profaniamo la nostra appartenenza sacra a Lui.

La Consacrazione ci aiuta a superare questi ostacoli, a ripristinare questa proprietà divina.

COME COMPRENDERE IL SUO VALORE

Per comprendere bene il valore e la bellezza della nostra Consacrazione, è necessario vederla nella luce dell'offerta e della Consacrazione che avviene nella Santa Messa.

La nostra Consacrazione al Sacro Cuore di Gesù, come la Consacrazione del pane e del vino nella Santa Messa, è opera nostra in quanto è offerta, ed è opera di Dio in quanto è accettata e gradita. Noi possiamo offrirci, ma la nostra Consacrazione non si realizza che all'atto in cui Dio accetta la nostra offerta.

E’ in questa accettazione divina, che la nostra offerta diviene degna di Dio, perché, assumendo questa offerta, Egli la trasferisce in sua proprietà, la impreziosisce con i meriti infiniti del suo sacrificio, la trasforma rendendola degna di Lui.

E’ come l'olocausto dell'Antica alleanza; la vittima sacrificata veniva collocata sull'altare perché il fuoco la consumasse. Così noi ci poniamo nel Cuore di Gesù per essere compenetrati e consumati dal suo fuoco divino, in modo che viva in noi il suo medesimo spirito e tutta la nostra vita sia come la sua: un dono, una offerta d'amore.

MERITI

Uno dei meriti e dei frutti più cospicui della devozione al Sacro Cuore è precisamente di aver diffusa l'idea e la pratica della Consacrazione.

Moltissime anime si sono consacrate e trovarono la via certa e rapida del fervore e della perfezione.

Altre anime avrebbero potuto farlo; si arrestarono timorose, quasi spaventate dalle rinunce che immaginavano di doversi imporre, e dalle sofferenze straordinarie che credevano di doversi attendere dal Signore.

Esse confondevano la Consacrazione «col voto di vittima» e pensavano alla vita straordinaria di alcuni Santi.

IDEE CHIARE

La Consacrazione è un impegno serio, molto serio, ma non impossibile, e nemmeno difficile. Nella sua sostanza, esso rientra nelle esigenze dell'autentica vita cristiana.

Gesù ha detto: «Chi vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e ml segna». (Mc. 8, 34).

Il Signore non si accontenta di parole, di formule; Egli vuole degli atti che impegnino tutto il nostro essere e la vita intera, poiché non ci ha amati a parole, ma con i fatti.

E’ quindi naturale che domandi dei sacrifici alla nostra pigrizia, delle rinuncie al nostro ripetuto tentativo di sottrarci al suo dominio, alla nostra sconcertante facilità di profanare in noi e negli altri l'eccelsa dignità di figli di Dio.

Se la nostra Consacrazione scaturisce veramente dalla nostra capacità e dal proposito di amare Dio, la vita cristiana diventa più coerente e più facile; non è un peso, ma dà le ali all'anima.

Nessuno timore, nè spavento deve trattenerci dal fare seriamente la Consacrazione all'adorabile Cuore di Gesù. Al contrario dovremmo sentirci incoraggiati e sollecitati a farla dalla prospettiva di tutto il bene che produce e di tutta la gioia che porta alla nostra vita.

FECONDA LA NOSTRA VITA CRISTIANA

E’ delizioso meditare i salutari effetti che la Consacrazione produce nelle anime e la soddisfazione che dà al Sacro Cuore.

Essa tende veramente a realizzare il desiderio ardente di Gesù: «Rimanete nel mio Amore». (Gv. 15, 9) e a tradurre in atto il suo comandamento: «Siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro che è nel cieli». (Mt. 5, 48).

Nel suo carattere religioso e ascetico, P. Paolo Moro S.C.J. la considera «Come una rinnovazione battesimale» in quanto ridesta la nostra Fede, la nostra Speranza, la nostra Carità, apertamente professata e gioiosamente vissuta; «Come un'applicazione della Cresima» nella sua presa di posizione, cosciente e generosa, di fronte alle nostre responsabilità sociali nel Corpo Mistico; «Come un complemento dell'Eucaristia», che è il dono di Dio all'uomo, ed essa è il dono dell'uomo a Dio; nella S. Comunione è Dio che viene a noi, nella Consacrazione siamo noi che ritorniamo a Dio in una unione intera e profonda; «Come un preludio all'ultima Unzione», perché prepara alla suprema offerta l'anima, anticipa il testamento spirituale, garantisce una santa morte, secondo le promesse del suo Cuore.

ORGANICITA' DI ATTI

Per la sua importanza e per le sue conseguenze, la Consacrazione al Cuore di Gesù deve essere un atto:

«Preparato e maturato, nella sua piena comprensione;

«Inteso come vero dono dl noi stessi al Sacro Cuore;

«Vissuto in una dipendenza d'amore e in una uniformità dl pensiero, dl affetti, dl volontà» (P. Paolo Moro S.C.J.).

E’ bene, per questo atto, scegliere un giorno solenne, o un Primo Venerdì del mese, premettendovi una novena o almeno un triduo di meditazioni e di preghiere. Giunto il giorno stabilito, dopo la Santa Comunione, si fa la Consacrazione con una formula composta da se stessi o copiata di propria mano. Potrà servire questa, semplice e completa, composta e recitata da S. Margherita Maria Alacoque:

«Io... dono e consacro al Sacro Cuore dl Gesù la mia persona, la mia vita, le mie azioni, pene e sofferenze, per non più servirmi di alcuna parte del mio essere se non per amarLo, onorarLo e glorificarLo.

«E mia volontà irrevocabile dl essere tutta sua e di fare tutto per amor suo, rinunciando con tutto il cuore a quanto «potrebbe recarGli dispiacere».

La Consacrazione perché diventi un nuo vo modo di vivere, con una spiritualità ad alta tensione, conviene rinnovarla spesso.

REALIZZAZIONE FECONDA

Il modo più pratico per compiere e vivere la Consacrazione è quello proposto dall'Apostolato della Preghiera, che consiste nel fare ogni mattino l'offerta della giornata al Cuore di Gesù, secondo le intenzioni per le quali Egli s'immola continuamente sui nostri altari; oltre a dare valore apostolico a tutta la nostra vita, esso attua in forma facile e semplice il programma della Consacrazione, che costituisce la parte più importante della vera devozione al Sacro Cuore di Gesù.

La Consacrazione di cui parliamo, si estende anche alle famiglie, alle istituzioni e al mondo intero, quale protesta contro l'empietà.

AMORE CHE RIPARA

Al dovere della Consacrazione, in cui primeggia l'intento di ricambiare l'amore di Dio, se ne aggiunge un'altro: quello di risarcire qualsiasi oltraggio allo stesso Amore increato, sia per dimenticanza, sia per trascuratezza, sia per malizia. Questo dovere è chiamato comunemente col nome di: Riparazione.

Pio XI nella sua celebre Enciclica «Miserentissimus Redemptor», tratta esplicitamente e profondamente della Riparazione e dice che un duplice motivo ci spinge a riparare: motivo di Giustizia: affinché l'offesa fatta a Dio con i nostri peccati sia espiata e l'ordine da essa turbato sia ristabilito con la penitenza; motivo di amore, per soffrire insieme a Cristo paziente e saziato di obbrobrii.

Il peccato non è solo violazione della Legge Santa del Signore, ma ingiuria diretta e personale a Dio stesso; è disprezzo del suo amore.

IL PECCATO

Il peccato sia originale sia quello attuale, ha una certa infinità, perché offesa della Maestà divina e rovina del piano perfetto della creazione e della elevazione soprannaturale; per questo non poteva avere adeguata riparazione da nessuna persona creata. Solo un Uomo-Dio la poteva dare. E Gesù Cristo, Uomo-Dio, venne in mezzo a noi, si unì alla nostra umanità, si caricò dei nostri peccati, Lui innocentissimo, e compì la nostra Redenzione con una Riparazione sovrabbondante.

Se è mirabile il fatto della nostra riabilitazione, è ammirevole anche il modo con cui Dio ci riabilita.

Iddio non ci vuole estranei all'opera della nostra riconciliazione, ognuno deve cooperare alla propria ed altrui salvezza.

Sul Calvario, a nome di tutti e per tutti, Gesù offre il suo sacrificio di riparazione in-finita, nel quale Sacerdote e Vittima principale è sempre Lui, Gesù; ma non è Gesù solo, staccato dall'umanità, bensi il Cristo fatto peccato per la nostra salute, come dice S. Paolo (Il Cor. 5, 21), cioè il Cristo innocente e noi peccatori, Egli il Capo e noi le membra; così sull'altare, con Lui!

RIPARAZIONE

Gli uomini, caduti per loro colpa e redenti senza alcun merito, guardando a Gesù, possono affermare: L'opera della nostra riparazione è un fatto ormai compiuto sulla Croce, per opera di Colui che, divenuto no stro fratello, offrendo se stesso, presenta in olocausto di propiziazione tutta l'umanità al Padre.

Questo è il primo atto del dramma della nostra riabilitazione, la così detta Redenzione «oggettiva».

Come diverrà ora «Redenzione soggettiva», cioè applicata alle singole anime?

La Riparazione compiuta da Gesù Cristo, di per sé ha dato all'uomo «il diritto e la facile possibilità di appropriarsene i salutari effetti davanti al Padre: il diritto, la potestà di divenire figli di Dio».

Occorre che diventi nostra.

Ognuno di noi deve stabilire un «contatto personale» con Cristo e l'opera sua: come fra il tralcio e la vite.

Dobbiamo divenire «Cristo», sacrificatori e vittime come Lui e con Lui, partecipando alla sua funzione sacerdotale e sacrificale.

Cristo ci ha meritato la Redenzione divenendo qualche cosa di noi, così noi dobbiamo applicarci questa riparazione, cioè redimerci, divenendo qualche cosa di Lui, incorporandoci in Lui, per mezzo della fede e dei sacramenti.

La Riparazione ci apre un immenso panorama, in cui vediamo potenziata e sublimata la nostra vita, il nostro amore, il nostro dolore.

MOTIVI DI GIUSTIZIA E DI AMORE

Oltre alla Riparazione la devozione al Sacro Cuore ha funzione Consolatrice. Pio XI nella Enciclica citata dice: «Il fatto che Gesù domanda la consolazione invece d'im porla, non toglie niente alla sua obbligatorietà. Non vuole Egli forse anche il nostro amore? Eppure, nulla di più doveroso: è il massimo dei comandamenti. Allo stesso modo possiamo armonizzare l'apparente contrasto fra l'obbligo universale della Riparazione e di Consolazione, e il suo carattere di eccezione. Questa è proposta a tutti, ma non è di tutti. Però tutti possono e devono consolare Gesù, come ognuno può e deve tendere all'amore perfetto di Dio: la santità».

Le sofferenze che i devoti del Cuore di Gesù possono alleviare sono:

1) Le sofferenze del passato: LA PASSIONE.

2) Le sofferenze del presente: LA PASSIONE DEL CORPO MISTICO.

1) Consolare Gesù per le sofferenze Indicibili della Passione... Ma Gesù, glorioso in cielo, può soffrire? E come possiamo noi consolare sofferenze di un passato lontano?

Pio XI risponde: «L'amore indietreggia nel tempo e considera presente quello che già fu, cioè i dolori di Gesù, mentre li pativa per questi nostri peccati attuali che Egli vedeva presenti e che oppressero il suo Cuore nel Giardino degli Ulivi».

2) Consolare Gesù per le sofferenze del presente.

«Il Cristo sarà in agonia sino alla fine del mondo», scrisse il Pascal, intendendo il Cristo mistico, cioè la Chiesa.

Pio XI a prosiposito dice: «La Passione espiatrice di Gesù si rinnova e, in certo qual modo, si completa nel suo Corpo Mistico; con pieno diritto dunque, Cristo ancora sofferente desidera averci compagni della sua espiazione. Anzi il desiderio di Lui deve essere per noi un dovere inseparabile, quali Sue membra».

CONSOLANTE MOVIMENTO

Per descrivere questa nostra età, possiamo ricorrere al detto dell'Apostolo Paolo: «Dove abbondò il delitto, sovrabbondò la grazia!» (Romani 5, 20).

Pio XI nella citata Enciclica ci offre un sottile ragguaglio: «Cresciuta di molto la perversità degli uomini, meravigliosamente va pure aumentando, per favore dello Spirito Santo, il numero dei fedeli, che con animo volenteroso si sforzano di dare soddisfazione al divin Cuore per tutte le ingiurie recateGli, anzi non temono di offrire se stessi a Cristo come vittime».

Il Papa della Riparazione indica alcuni mezzi di penitenza e di riparazione, oltre le pratiche ormai classiche della devozione al Sacro Cuore - Primo Venerdì del mese, Ora Santa, Comunione e Messa riparatrice - ed esorta i fedeli ad astenersi dagli spettacoli, dai divertimenti anche leciti; le persone agiate facciano in ispirito di austerità cristiana qualche riduzione volontaria sul tenore di vita e diano in elemosina il frutto della loro mortificazione, perché tale carità è un eccellente mezzo per soddisfare la giustizia divina e di attirare misericordia.

I poveri e tutti coloro che sono duramente provati offrano con ugual spirito di penitenza, con maggior rassegnazione, le privazioni che impongono le difficoltà dei tempi e la loro condizione sociale.

Con una generosità più grande ancora, si elevino fino alla sublimità della Croce, e ricordino che, se il lavoro è uno dei valori più propiziatori e meritori di questa vita, è stato soltanto il sacrificio di Gesù Cristo che ha salvato l'uomo.

Augustinus
03-07-04, 13:49
III PARTE

ASPETTO ASCETICO

«E' assolutamente necessario che i fedeli rendano l'omaggio del culto con pratiche di pietà private e pubblici ossequi al quel Cuore dalla cui pienezza tutti abbiamo ricevuto, e da Lui apprendano la maniera perfetta di ordinare la loro vita, affinchè questa risponda pienamente alle esigenze dei nostri tempi».

(Paolo VI, Lett. ai Sup. Gen. di Ordini, 25 maggio 1965).

PRINCIPALI PRATICHE DELLA DEVOZIONE

1) La festa del Sacratissimo Cuore, che di anno in anno ci raduna ai piedi del tabernacolo per riparare tutti i sacrilegi e tutte le colpe;

2) La Messa e Comunione Riparatrice, nelle quali, strettamente uniti a Gesù, possiamo offrire a Dio lo stesso Grande Riparatore;

3) L'Ora Santa, che ci fa provare le mortali tristezze del Cuore di Gesù oppresso dalla visione dei peccati e dei dolori che doveva subire per espiarli;

4) L'Adorazione Eucaristica, fervido colloquio con Gesù, prigioniero d'amore nei nostri tabernacoli;

5) Il Primo Venerdì dì ogni mese, che ravviva la nostra pietà riparatrice;

6) Il Mese di Giugno: dal Cuore di Maria a quello di Gesù;

7) L'immagine del Sacro Cuore, collocata in posto d'onore nella famiglia;

8) La Consacrazione al Sacro Cuore delle persone, delle parrocchie, delle nazioni, del genere umano;

9) L'Apostolato della Preghiera, che converte in supplicazione riparatrice tutta la vita.

ILLUSTRAZIONI DELLE MAGGIORI PRATICHE

La festa del Sacro Cuore è sorta dalla volontà esplicita di Gesù, apparso a S. Maria Margherita Alacoque col Cuore fiammante d'amore, ripagato con ingratitudine dai peccatori e con indifferenza dai fedeli.

Egli domandò un giorno speciale dedicato a ricordare il suo immenso amore oltraggiato, a cui offrire riparazione con una Comunione e un'Ammenda onorevole. Gesù stesso nel chiederla, ne ha determinato la data, l'importanza ed il significato.

Per capirlo bisogna considerare il posto eminente che la festa del Sacro Cuore tiene nell'anno liturgico.

Gesù ha chiesto pure che venisse consacrato al suo Cuore il Venerdì dopo l'ottava del Corpus Domini. Cosi venne istituita la solennità che è coronamento di tutte le feste che celebrano il mistero cristiano.

La Comunione Riparatrice vuole l'unione allamore. L’unione dell'amore di Gesù e del nostro si realizza nella Comunione. Essa è il soave abbraccio che Gesù dà all'anima e che essa restituisce a Gesù. Per questo Egli l'ha chiesta insistentemente a S. Margherita Maria; l'ha chiesta per la festa consacrata al suo Cuore, per i Primi Venerdì del mese, che dovrebbero essere come delle rinnovate feste mensili del Sacro Cuore.

Gli anni in cui visse la Santa videro l'empio zelo dei giansenisti, che con pretesti di falsa pietà allontanavano le anime dalla Comunione Eucaristica.

Gesù se ne lamentò profondamente con S. Margherita Maria e durante l'esposizione del SS.mo Sacramento, manifestandole il suo amabilissimo Cuore, le disse: «Ti chiedo di supplire, per quanto sta in te, alla ingratitudine degli uomini, che, quanto maggiori benefici ricevano da me, tanto più si dimostrano freddi e mi respingono. Sii attenta alla mia voce e a quanto ti chiedo per disporti ad attuare i miei disegni: Anzitutto mi riceverai nel SS. mo Sacramento Eucaristico quante più volte lo permette l'ubbidienza, per quanto tu venga umiliata e mortificata... ».

La Santa accolse l'invito divino, non solo ma si sforzò di fare spesso la 5. Comunione, raccomandandola agli altri.

“Beate le anime, diceva, che si comunicano spesso; esse offrono al Cuore divino il piacere che Egli brama. Gesù non si lascia mai vincere in generosità, apre tutti i tesori del suo amore a quelli che così lo consolano”.

Gesù, inoltre, le domandò una speciale intenzione di riparazione: «Ti ordino di far la Comunione al Primo Venerdì del mese, per soddisfare, per mezzo dei meriti del mio Cuore, alla Divina giustizia, offrendo-mi all'Eterno Padre in riparazione delle colpe che si commettano».

Un venerdì, dopo la S. Comunione ebbe a dirle:

“ieni, o figliola, nel mio Cuore che ti ho mostrato, e ripara col tuo ardore tutte le ingiurie che ho ricevuto da tanti cuori tiepidi e Ingrati che mi disonorano e mi disconoscono nel SS.mo Sacramento”.

DIFFERENZE E COICIDENZE CON IL CULTO DEL SS. SACRAMENTO

C'è una distinzione tra il culto verso il Sacro Cuore e il culto del SS.mo Sacramento ell'Eucaristia; distinzione nell'oggetto, nel motivo e nel fine.

L'oggetto materiale prossimo nel culto dell'Eucaristia è il Corpo di Gesù, vivente sotto le specie eucaristiche. Nel culto del Sacro Cuore invece l'oggetto materiale prossimo è il Cuore di Cristo in quanto simbolo di amore.

Motivo del primo è la dignità del Corpo reale di Gesu, unito ipostaticamente al Verbo; motivo secondo è l'amore di Gesù incorrisposto. Fine del culto al SS.mo Sacramento è l'adorazione e la gratitudine verso Gesù; nel culto del Sacro Cuore il fine èl'Amore e la Riparazione.

Se ci sono queste differenze, vi sono pure delle felici coincidenze « Tutti e due, dice Pio XII, pongono davanti agli occhi un medesimo Signore infinitamente amante:

l'una onorando il suo amore sotto il simbolo naturale del suo Cuore, l'altra adorando quel Cuore e quel Sangue dove questo amore si dà interamente. Tutte e due godono il privilegio di far vibrare le fibre più sensibili dell'anima, di esaltare i medesimi sentimenti, muovendo da una stessa identica carità».

LA COMUNIONE SPIRITUALE

«Provo tanta gioia quando un'anima mi desidera». Sono parole di nostro Signore, che manifestano il suo gradimento per la Comunione Spirituale che consiste in un ardente desiderio di ricevere Gesù e supplisce alla Comunione sacramentale quando ne siamo impediti.

Possiamo farla molte volte al giorno, in ogni luogo, in qualunque situazione. S. Margherita Maria Alacoque la praticò con fervore e la raccomandò come omaggio desiderato e richiesto dal Sacro Cuore.

Alle Novizie del suo convento, quando fu loro maestra diceva: «Dovete fare tante e tante Comunioni di desiderio per fare ammenda al Cuore di Gesù e chiederGli perdono di tutte le Comunioni fatte male da noi e dai cattivi cristiani».

Il 16 maggio 1690 così scriveva la Santa al rev Padre Croiset: «Offrirei per voi tutte le Comunioni, ma qui ci si comunica solo due volte la settimana ed i Primi Venerdì del mese. Non posso fare altro secondo le sue intenzioni, perché fuori di quei giorni mi comunico solamente per mezzo dell'amore e del desiderio, e con questo anelito e con questo mezzo Egli si unisce a .me, ~n modo incomprensibile».

LA S. MESSA IN ONORE DEL S. CUORE

Il Sacrificio della Santa Messa è dono infinito del Cuore di Gesù ed insieme il sommo e perfetto atto di Culto.

Nella S. Messa noi siamo effettivamente sacerdoti e vittime con Gesù.

S. Margherita Maria ripetutamente affermava: «Il Cuore divino vuole che si celebri la 5. Messa in suo onore, specialmente in riparazione delle offese che riceve nel Sacramento dell'Eucaristia».

Il 17 gennaio 1688 scriveva alla Madre D. Saumaise: «Come era vostro desiderio, mi sono rivolta al Sacro Cuore per... La mia domanda al principio mi parve respinta, ma alla fine sentii queste parole:

«TI PROMETTO CHE NON RITRARRÒ MAI LA MIA MISERICORDIA DALLA SUA ANIMA, SE EGLI CORRISPONDERÀ ALLA GRAZIA; SI RIVOLGA AL MIO CUORE E IN OGNI PRIMO VENERDÌ DEL MESE FACCIA CELEBRARE O ASCOLTI UNA MESSA PER METTERSI SOTTO LA MIA PROTEZIONE».

L'ORA SANTA

L'Ora Santa è una praticà caratteristica del culto del Sacro Cuore; Gesù stesso la suggerì nella terza apparizione a S. Margherita Maria, e ne dettò le modalità:

«Tutte le notti dal giovedì al venerdì ti farò partecipe della tristezza mortale che io provai nel Giardino degli Ulivi... per unirti a me nell'umile orazione che presentai allora al Padre mio; ti leverai tra le undici e la mezzanotte e starai prostrata in adorazione per un'ora con me, chiedendo misericordia per i peccatori, per addolcire l'amarezza che sentivo per l'abbandono degli Apostoli...».

Chi non potesse farla di notte e per un'ora intera, vi supplisca in altra ora o per un tempo più breve. Quello che più conta in questa pratica, è il suo spirito proprio, cioè un'ora di intimità con l'Agonizzante divino, rivivendo l'ansietà del suo animo in quel Giardino di strazi, l'angoscia per la morte di croce, l'orrore e la ripugnanza dei peccatori, la delusione per la indifferenza dei buoni e la misconoscenza dei cattivi, il desiderio vivo di salvare i fratelli e lo zelo ardente di glorificare il Padre.

La Santa discepola del Sacro Cuore assicura che coloro che faranno Ora Santa riceveranno grandi grazie dal Signore; essa infatti ottenne speciali favori proprio durante quell'Ora di intimità con Gesù Agonizzante.

LA PRATICA DEL PRIMO VENERDI'

Questa pratica è nota a tutti i buoni cristiani. E’ nata dalla GRANDE PROMESSA fatta dal Sacro Cuore di concedere a tutti quelli che si comunicheranno, per nove mesi consecutivi, la grazia della penitenza finale, la salvezza della propria anima.

Questa pratica è diffusa in tutto il mondo, trasformando ogni Primo Venerdì del mese in una «piccola Pasqua».

ANIME ZELANTI

Dopo l'attività dei precursori e dei fondatori, sorsero molte associazioni che si specificano e si differenziano per fini particolari e per pratiche a cui di preferenza si orientano nella devozione al Sacro Cuore.

Merita rilievo l'Apostolato della Preghiera. Questa associazione, ideata dal Padre Saverio Gautrelt S J. il 13 dicembre 1844, ebbe il primo nucleo tra gli aspiranti al sacerdozio.

Gli Statuti della nuova associazione dicevano:

«L'amore e la devozione al Sacro Cuore sono distintivi comuni a tutti gli iscritti, poichè, sebbene la devozione al Cuore di Gesù non costituisca il fine dell'Apostolato della Preghiera, ne è però il coefficiente diretto perché muove i singoli iscritti a darsi con maggior ardore alla pratica dell'orazione, rende più efficace la preghiera fatta in unione con questo Cuore divino, e perché ha lo stesso scopo dell'Apostolato, cioè promuovere la gloria di Dio».

Questo Apostolato, pervaso dallo spirito della devozione al Sacro Cuore, ha fatto suo il messaggio affidato a S. Margherita.

Augustinus
03-07-04, 13:50
IV PARTE

ASPETTO MISTICO

«Essendo il SS. Cuore di Gesù, fornace ardente di carità, simbolo ed espressiva immagine di quell'eterno amore col quale «Dio ha tanto amato gli uomini...» (Gv. 3, 16) il culto del S. Cuore contribuisce a far sì che le ricchezze dell'amore divino siano profondamente meditate e comprese perché i fedeli ne possano trarre forze sempre più vigorose per conformare decisamente la propria vita al Vangelo».

(Paolo VI, Lett. Ap. «Investigabiles divitias Christi»)

LE SOLENNI PROMESSE DEL SACRO CUORE

1) Darò ai miei devoti tutte le grazie necessarie al loro stato.

2) Metterò e conserverò la pace nelle loro famiglie.

3) Li consolerò in tutte le loro pene.

4) Sarò loro rifugio in vita e particolarmente in morte.

5) Spargerò le più abbondanti benedizioni sopra tutte le loro imprese.

6) I peccatori troveranno nel mio Cuore la sorgente e l'oceano della misericordia.

7) Le anime tiepide diventeranno fervorose.

8) Le anime fervorose saliranno presto a grande perfezione.

9) Benedirò i luoghi dove sarà esposta e venerata l'immagine del mio Cuore.

10) Ai sacerdoti darò il dono di commuovere i cuori più induriti.

11) Le persone che propagheranno questa mia devozione avranno il loro nome scritto nel mio Cuore e non ne sarà cancellato.

12) A tutti quelli che per nove mesi consecutivi sì comunicheranno il Primo Venerdì di ogni mese, lo prometto, nell'infinita misericordia del mio Cuore, la Grazia della penitenza finale; essi non morranno in mia disgrazia, ma riceveranno iSacramenti, perché il mio Cuore sarà loro asilo sicuro in quel momento estremo».

«Queste Promesse sono una rivelazione dell'amore di Gesù e hanno lo scopo di guidare le menti a conoscere intimamente Cristo e di indurre i cuori ad amarLo ardentemente e generosamente imitarLo». (P. Gautrelt S.J.).

Nella lettera 141 che S. Margherita Maria Alacoque indirizzò al suo Direttore Spirituale, le Promesse vengono distinte in tre classi: ai semplici fedeli, alle anime religiose e ai zelatori della devozione del Sacro Cuore.

SPIEGAZIONE DELLE PROMESSE

Con la I: «Darò al miei devoti tutte le grazie necessarie al loro stato» Gesù ci assicura della sua infinita munificenza (tutte le grazie) per compiere esattamente il dovere nostro in ogni momento, secondo la nostra vocazione speciale.

La Il, la III, la IV e la V sono le Promesse per la vita terrena; considerate nel loro insieme danno l'immagine di una vita tranquilla e felice, vigilata e benedetta da una particolare predilezione del Cielo. Certo non mancheranno le prove; ma «Dio non turba mai le gioie dei suoi figli se non per prepararne una più certa e più grande». «Gesù, diceva la Santa, ci dà il suo Amore, che vale più di tutti gli altri doni».

La VI, la VII e la VIII sono Promesse per la vita spirituale e «costituiscono, afferma. P. E. Agostini, il gruppo centrale, il più importante è il più consolante, perché mirano al bene supremo della vita nostra».

Gesù incoraggia chi esita, risolleva chi cade, dà lo slancio ai buoni, apre ai fervorosi gli orizzonti delle più ardite ascensioni dello spirito. La IX Promessa è essenzialmente sociale, e P. Paolo Moro ne dà la seguente interpretazione. «Gesù vuole l'esposizione del suo adorabile Cuore, perché essa parla efficacemente a tutto l'uomo, attira lo sguardo fissandolo su di una immagine eloquente ed espressiva, ridesta nella memoria il ricordo di tante promesse e di tanta bontà, spinge la volontà a ricambiare l'amore con una vita più cristiana.

Questa IX Promessa ha inoltre lo scopo di promuovere quel pubblico tributo di onore al quale Gesù ha diritto come Redentore dell'umanità, e quindi di riparare tutti gli atti con i quali è violato questo diritto.

Le condizioni per assicurarsi tale benedizione sono due:

1) Esporre l'immagine in luogo pubblico. Questo atto è importante, perché significa:

A) Aperta professione di fede contro il dilagante ateismo e contro il rispetto umano;

B) Condanna implicita di chi profanasse quei luoghi con peccati.

C) Tacito invito ad innalzare lo sguardo a «QUEL CUORE CHE HA TANTO AMATO GLI UOMINI...».

2) Venerare e onorare l'immagine. Il culto reso all'immagine è relativo, cioè l'atto di adorazione passa dall'immagine sensibile alla persona del Verbo, raffigurato nel simbolo della sua realtà più profonda: L'AMORE.

La X e la XI Promessa costituiscono un energico richiamo all'apostolato, a prendere il proprio posto e assumere la propria responsabilità di fronte alla Chiesa e alla società.

I Sacerdoti sull'altare, nel confessionale, sul pulpito, in patria e in terra di missione, ovunque sono strumenti della grazia, gli ambasciatori del perdono, i mediatori tra cielo e terra. Con loro, chiunque può esserlo; con la parola, con l'esempio, con la preghiera e col sacrificio; tutti possiamo essere banditori del Vangelo, messaggeri del S. Cuore.

Oggetto delle Promesse fin'ora sono stati tutti quelli che si sarebbero rivolti al Sacro Cuore: sacerdoti, religiosi, buoni fedeli e persino i peccatori. Ma ricolmare di grazie un peccatore ribelle e ostinato, sia pur per mezzo di anime sante, è come voler illuminare chi tiene ostinatamente gli occhi chiusi.

Il Cuore di Gesù si rivolge anche a questi, che sono i più infelici, i più esposti alla rovina eterna, e lo fa tramite i suoi ministri, ai quali dona quella virtù che vince ogni resistenza.

La XI Promessa è un atto generoso di gratitudine divina. Gesù si sente quasi debitore verso i suoi zelatori e la sua regale bontà trascende ogni merito umano.

Finalmente, la XII Promessa: è la più commovente: per le parole solenni ed affermative usate da Gesù; per la universalità che abbraccia tutte le anime; per la facilità che la rende possibile ad ogni ceto di persone; per la grazia Immensa che assicura: «LA SALVEZZA ETERNA».

La perseveranza finale è il problema dei problemi. Per essa hanno trepidato i Santi:

«Con timore e tremore operate la vostra salute», dice S. Pietro; e S. Paolo: «Chi sta in piedi cerchi dì non cadere» - «Castigo il mio corpo e lo riduco in servitù, affinché dopo aver predicato agli altri, non abbia a diventare reprobo io stesso» (1 Corinti 10, 27).

Augustinus
03-07-04, 13:51
V PARTE

ASPETTO MARIOLOGICO

«La Madre di Gesù, come in cielo, glorificata ormai nel corpo e nell'anima, è immagine e inizio della Chiesa che dovrà avere il suo compimento nell'età futura, così sulla terra brilla ora innanzi al peregrinante Popolo di Dio quale segno di sicura speranza e di consolazione ....». (Lumen Gentium cap. V).

IL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

Dopo di aver contemplato l'immenso amore del Cuore Sacratissimo di Gesù Redentore, viene spontaneo il desiderio di dare uno sguardo al Cuore Immacolato di Maria Santissima che, come dice Dante, è: «LA FACCIA CHE A CRISTO PIÙ SI ASSOMIGLIA».

La Sacra Congregazione dei Riti, nel Decreto con cui estese a tutta la Chiesa la festa del Cuore Immacolato di Maria, dice: «Con questo culto la Chiesa rende al Cuore Immacolato di Maria l'onore che Le è dovuto, dato che, sotto il simbolo del cuore, essa venera la sua eminente santità e, specialmente, il suo ardente amore per Iddio, per Il Figlio Gesù, e Il suo amore materno per gli uomini, redenti dal Sangue Preziosissimo dì un Dio».

Il nostro culto non si ferma al cuore, ma va alla persona amata della Figlia primogenita del Padre, alla Sposa fedele dello Spirito Santo, alla Madre del Verbo Incarnato e alla Madre di tutti i redenti dal Sangue di Cristo, che è il sangue suo.

E poiché il cuore è il simbolo dell'amore non soltanto, ma anche dei sentimenti, delle intenzioni, delle virtù di una persona, la devozione al Cuore Immacolato di Maria onora tutta la sua persona, la sua intima vita di Immacolata, di Piena dl Grazia, di Madre di Dio, di Corredentrice.

Mostrandoci il suo Cuore, come fece a Fatima, Maria chiede che onoriamo i grandi tesori che esso rappresenta e, come volesse con quel simbolo dare unità ai suoi eccelsi privilegi, alle sue grandezze e virtù, ci assicura che quanto vi è di più bello, di grazia, di santo in Lei, tutto va veduto nella luce del suo Amore.

MOTIVI DI DEVOZIONE

1) Divenne la Madre di Dio.

Capolavoro di Dio, vagheggiata dalla eternità, piena di grazia fin dal suo Concepimento, raggiunse tale grado e pienezza di perfezione e di somma carità verso Dio, che Lo attirò a sé e Lo costrinse amorosamente a scender nel suo seno per farsi Uomo.

Dio si fece suo Figlio, al suo «FIAT», atto liberalissimo della sua volontà, docile alla grazia, infiammata d'amore, palpitante nel Cuore Verginale.

2) E divenuta la Madre degli uomini.

Ha cooperato a generarci alla vita della grazia e di gloria, avendoci procurato il Redentore, e avendo preso parte intimamente al Sacrificio, con cui si è compiuta la nostra Redenzione.

Sul Calvario si immedesimo con la Vittima, offerta in un unico sacrificio.

L'amore immenso verso Dio e verso gli uomini, di cui era pieno il suo Cuore purissimo, la spinse al grande consenso.

3) E’ la Mediatrice dl tutte le grazie.

L'amore, che ha indotto Maria a cooperare col suo Figlio alla nostra Redenzione, la tiene ora occupata in Cielo in nostro favore perché ci salviamo e ci facciamo santi.

«Con tutta verità e proprietà, dice Leo ne XIII nella sua Enciclica "Octavo mense", è lecito affermare che dell'immenso tesoro di ogni grazia recatici da Cristo... niente assolutamente viene a noi comunicato se non per mezzo di Maria».

IL SUO CUORE IMMACOLATO CI RICORDA TUTTA L'OPERA DI AMORE CHE MARIA HA COMPIUTO E COMPIE PER NOI.

LE APPARIZIONI DI FATIMA

Maria affermò espressamente: E volontà di Dio che si stabilisca nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato per la conversione dei peccatori». Nello stesso tempo ha precisato chiaramente la forma di tale devozione chiedendo:

1) La Consacrazione del mondo.

2) La Comunione riparatrice al primo sabato del mese.

3) La pratica dei primi cinque sabati del mese consecutivi.

4) La recita del S. Rosario.

5) La pratica dei fioretti.

6) Il culto della sua immagine.

In occasione del venticinquesimo anniversario delle apparizioni, Pio XII, in un radiomessaggio al popolo portoghese, CONSACRÒ AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA LA CHIESA E IL MONDO.

La storica allocuzione terminava con questa ispirata preghiera, che può concludere nel migliore dei modi quanto è contenuto in questo libretto:

«Come la Chiesa e il genere umano furono consacrati al Cuore del Vostro Gesù, perché, riponendo in Lui ogni speranza, Egli fosse per loro SEGNO E PEGNO DI «VITTORIA E DI SALVEZZA, così parimenti da oggi siamo in perpetuo consacrati anche a Voi ed al vostro Cuore Immacolato, o Madre nostra e Regina del mondo, affinché il Vostro amore e patrocinio affrettino il trionfo del Regno di Dio e tutte le genti, pacificate tra loro e con Dio, Vi proclamino beata, e con Voi intonino da una estremità al«l'altra della terra l'eterno "MAGNIFICAT" di gloria, di amore, di riconoscenza al «Cuore di Gesù, nel quale solo possiamo trovare la VERITÀ, la VITA e la PACE».

LA MADRE DEL MARTIRE CROCIFISSO

Maria ha di nuovo Gesù tra le braccia, diventa così un ostensorio sul mondo.

Maria contempla il suo Gesù. L'ha dato agli uomini bello, vigoroso, pieno di fascino, ed ora...

Su quel corpo c'è scritto un grande mistero: l'incontro di un amore infinito e di una iniquità schiacciante.

Maria presenta il corpo di Gesù al Padre.

La Vittima.

Il prezzo della redenzione.

Maria presenta Gesù a noi.

Ci fa vedere l'opera nostra.

Non c'è peccato che non sia scritto su quel corpo.

E ci chiede di non peccare più.

Ci mostra il rifugio nelle sue piaghe.

Ci invita ad una illimitata fiducia

nel Primo, Sommo ed Eterno Amore.

(Per gentile concessione dell'Autore e del Direttore del «Messaggero del Sacro Cuore» mensile ufficiale dell'A. d. P.)

Augustinus
03-07-04, 23:15
MISERENTISSIMUS REDEMPTOR

ENCICLICA DEL PAPA PIO XI
SULLA RIPARAZIONE AL SACRO CUORE

AI VENERABILI NOSTRI FRATELLI PATRIARCHI, PRIMATI,
ARCIVESCOVI ED AGLI ALTRI ORDINARI LOCALI
NELLA PACE ED IN COMUNIONE CON LA SEDE APOSTOLICA.

Venerabili Fratelli, salute e apostolica benedizione.

INTRODUZIONE

Il Redentore divino presente alla sua Chiesa sempre...

1. - Il nostro misericordiosissimo Redentore, dopo aver compiuto sul legno della croce la salvezza del genere umano, prima di ascendere da questo mondo al Padre, nell'intento di sollevare gli apostoli e i discepoli dalla loro afflizione, disse: Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Mt 28,30).

Parole assai gradite e fonte di ogni speranza e di ogni sicurezza, che vengon da sé alla Nostra mente, Venerabili Fratelli, quando da questa, per chiamarla così, più alta specola, osserviamo la società umana afflitta da tanti mali e miserie, non che la Chiesa fatta oggetto, senza intermittenza, di attacchi e di insidie.

Questa divina promessa, che sollevò gli animi abbattuti degli apostoli e così rianimati li accese e li infervorò di zelo per andare a spargere su tutta la terra il seme della dottrina evangelica, ha anche sostenuto in seguito la Chiesa, fino a farla prevalere sulle potenze degli inferi.

...ma in modo speciale nei tempi più critici

2. - Sempre il Signore Gesù Cristo ha assistito la sua Chiesa, ma più potente è stato il suo aiuto e più efficace la sua protezione quando la Chiesa s'è trovata in pericoli e sciagure più gravi. Fu allora che nella sua divina sapienza, che "si estende da un confine all'altro con forza e governa con bontà eccellente ogni cosa" (Sap 8,1), offrì i rimedi più adatti alle esigenze dei tempi e delle circostanze.

E non "si è accorciata la mano del Signore" (Is 59,1) in tempi a noi più vicini, come quando penetrò e largamente si diffuse l'errore che faceva temere che negli animi degli uomini, allontanati dall'amore e dalla familiarità con Dio, venissero a inaridirsi le fonti della vita cristiana.

Argomento dell'Enciclica: la riparazione

3. - C'è nel popolo cristiano chi ignora o non si cura di quel che l'amatissimo Gesù ha lamentato nelle sue apparizioni a Margherita Maria Alacoque e quel che ha indicato di aspettare e volere dagli uomini, in vista del loro stesso vantaggio.

Perciò vogliamo, Venerabili Fratelli, trattenerci alquanto con voi a parlare di quella giusta riparazione che abbiamo il dovere di compiere verso il Cuore Sacratissimo di Gesù, affinché ciascuno di voi procuri diligentemente di insegnare ed esortare il proprio gregge a mettere in pratica quel che abbiamo in animo di esporvi.

LA RIVELAZIONE DEL CUORE DI GESÙ PER I NOSTRI TEMPI

Nel S. Cuore rivelate le ricchezze della bontà divina

4. - Fra le testimonianze della benignità infinita del nostro Redentore, emerge in maniera particolare il fatto che mentre nei cristiani s'andava raffreddando l'amore verso Dio, è stata proposta la stessa carità divina ad essere onorata con speciale culto, e sono state chiaramente rivelate le ricchezze di questa bontà divina per mezzo di quella forma di devozione con cui si onora il Cuore Sacratissimo di Gesù, "nel quale sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza" (Col 2,3).

Il Cuore di Gesù vessillo di pace e di amore

5. - Infatti, come un tempo al genere umano che usciva dall'arca di Noè, Dio volle far risplendere "l'arcobaleno che appare sulle nubi" (Gn 2,14, in segno di alleanza e d'amicizia, così negli agitatissimi tempi più recenti, quando serpeggiava l'eresia giansenista -la più insidiosa fra tutte, nemica dell'amore e della pietà verso Dio- che predicava un Dio non da amarsi come padre ma da temersi come giudice implacabile, il benignissimo Gesù mostrò agli uomini il suo Cuore Sacratissimo, quasi vessillo spiegato di pace e di amore preannunziando certa vittoria nella battaglia..

Nel Cuore di Gesù tutte le nostre speranze

6. - Perciò, molto a proposito, il nostro predecessore di f.m., Leone XIII, nella sua Lettera Enciclica "Annum Sacrum" osservando la meravigliosa opportunità del culto al Cuore Sacratissimo di Gesù, non dubitò di affermare: "Quando la Chiesa nascente era oppressa dal giogo dei Cesari, apparve in cielo al giovine imperatore una croce, auspice e in pari tempo autrice della splendida vittoria che seguì immediatamente. Ecco che oggi si offre ai nostri sguardi un altro consolantissimo e divinissimo segno: il Cuore Sacratissimo di Gesù, sormontato dalla croce, rilucente di splendidissimo candore tra le fiamme. In esso sono da collocarsi tutte le speranze, da esso è da implorare ed attendere la salvezza dell'umanità".

Il Cuore di Gesù compendio della religione

7. - Ed è giusto, Venerabili Fratelli. Infatti, in quel felicissimo segno e in quella forma di devozione che ne deriva, non è forse contenuto il compendio dell'intera religione e quindi la norma d'una vita più perfetta, dal momento che essa costituisce la via più spedita per condurre le menti a conoscere profondamente Cristo Signore e il mezzo più efficace per muovere gli uomini ad amarlo più intensamente e a imitarlo più fedelmente?

Nessuna meraviglia, dunque, che i nostri predecessori abbiano sempre difeso questa ottima forma di culto dalle accuse dei denigratori e l'abbiano esaltata con grandi lodi e propagata con grande impegno, secondo le esigenze dei tempi e delle circostanze.

Provvidenziale l'incremento di questa devozione

8. - Ed è per ispirazione divina che la devozione dei fedeli verso il Cuore Sacratissimo di Gesù è andata crescendo di giorno in giorno, sono sorte pie Associazioni per promuovere il culto al divin Cuore, come pure la pratica, oggi largamente diffusa, di fare la Comunione ogni primo venerdì del mese, secondo il desiderio espresso da Gesù stesso.

LA CONSACRAZIONE AL CUORE Dl GESÙ

Significato della consacrazione

9. - Tra gli atti che sono propri del culto al Cuore Sacratissimo di Gesù, emerge -ed è da rammentarsi- la consacrazione, con la quale offriamo al Cuore divino di Gesù noi e tutte le nostre cose, riferendole all'eterna carità di Dio, da cui le abbiamo ricevute.

E fu lo stesso Salvatore, il quale, mosso dal suo immenso amore per noi più che dal diritto che ne aveva, manifestò alla innocentissima discepola del suo Cuore, Margherita Maria quanto bramasse che tale ossequio di devozione gli venisse tributato dagli uomini. E lei per prima, insieme al suo padre spirituale Claudio de la Colombière, fece questa Consacrazione. Col tempo l'esempio fu seguito da singole persone, da famiglie private e associazioni, e poi anche da autorità civili, città e nazioni.

La consacrazione argine contro l'empietà dilagante

10. - In passato, e anche nel nostro tempo, per l'azione cospiratrice di uomini empi, s'è giunti a negare la sovranità di Cristo Signore e a dichiarare apertamente guerra alla Chiesa con la promulgazione di leggi e mozioni popolari contrarie al diritto divino e naturale, fino al grido di intere masse: "Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi" (Lc 19,14). Ma dalla consacrazione, di cui abbiamo parlato, erompeva e faceva vivo contrasto la voce unanime dei devoti de] S. Cuore, intesa a rivendicarne la gloria e affermare i suoi diritti: a Bisogna che Cristo regni" (1 Cor 15,25), "Venga il tuo regno"! Di qui il gioioso avvenimento della consacrazione al Cuore Sacratissimo di Gesù di tutto il genere umano - che per diritto nativo appartiene a Cristo, nel quale si ricapitolano tutte le cose (Cf Ef 1,10) - che all'inizio di questo secolo, tra il plauso di tutto il mondo cristiano, fu compiuta dal nostro predecessore Leone XIII di f.m.

Consacrazione riaffermata con la festa di Cristo Re

11. - Queste felici e confortanti iniziative, Noi stessi, come dicemmo nella nostra Enciclica "Quas primas" abbiamo condotto, per grazia di Dio, a pieno compimento, quando aderendo agli insistenti desideri e voti di moltissimi Vescovi e fedeli, al termine dell'anno giubilare, abbiamo istituito la Festa di Cristo Re dell'universo, da celebrarsi solennemente da tutto il mondo cristiano.

Con questo atto non solo mettemmo in luce la suprema autorità che Cristo ha su tutte le cose, nella società sia civile che domestica e sui singoli uomini, ma pregustammo pure la gioia di quell'auspicatissimo giorno in cui il mondo intero, liberamente e coscientemente, si sottometterà al dominio soavissimo di Cristo Re.

Perciò ordinammo pure che in occasione di tale festa, ogni anno si rinnovasse questa consacrazione. nell'intento di raccoglierne più sicuramente e più copiosamente il frutto, e stringere nel Cuore del Re dei re e Sovrano dei dominatori, tutti i popoli, in cristiana carità e comunione di pace.

LA RIPARAZIONE

Alla consacrazione segue la riparazione

12. - A questi ossequi, e in particolare a quello della consacrazione - tanto fruttuosa in sé e che è stata come riconfermata con la solennità di Cristo Re - conviene che se ne aggiunga un altro, del quale, Venerabili Fratelli, vogliamo parlarvi alquanto più diffusamente: del dovere, cioè, della giusta soddisfazione o riparazione al Cuore Sacratissimo di Gesù.

Nella consacrazione s'intende, principalmente, ricambiare l'amore del Creatore con l'amore della creatura; ma quando questo amore increato è stato trascurato per dimenticanza o oltraggiato con l'offesa, segue naturalmente il dovere di risarcire le ingiurie qualunque sia il modo con cui sono state recate.

È quel dovere che comunemente chiamiamo "riparazione".

Richiesta dalla giustizia e dall'amore

13. - Sono le medesime ragioni che ci spingono sia alla consacrazione che alla riparazione. Vero è però che al dovere della riparazione e dell'espiazione siamo tenuti per un titolo più forte di giustizia e di amore. Di giustizia, perché dobbiamo espiare l'offesa recata a Dio con le nostre colpe e ristabilire con la penitenza l'ordine violato; di amore al fine di patire insieme con Cristo sofferente e "saturato di obbrobri" e recargli, per quanto può la nostra debolezza, qualche conforto.

Siamo, infatti, peccatori e gravati di molte colpe; dobbiamo perciò rendere onore al nostro Dio non solo con quel culto che è diretto sia ad adorare, con i dovuti ossequi, la sua Maestà infinita, sia a riconoscere, mediante la preghiera, il suo supremo dominio e a lodare, con azioni di grazie, la sua infinita generosità; ma è necessario inoltre che offriamo anche a Dio giusto vindice, soddisfazioni per i nostri "innumerevoli peccati, offese e negligenze".

Per questo, alla consacrazione per mezzo della quale ci offriamo a Dio e diventiamo a lui sacri - con quella santità e stabilità che è propria della consacrazione, come insegna l'Angelico (2-2, q. 81, a. 8, c.) - si deve aggiungere l'espiazione al fine di estinguere totalmente le colpe, affinché l'infinita santità e giustizia di Dio non abbia a rigettare la nostra proterva indegnità e rifiuti, anzi che gradire, il nostro dono.

Dovere che grava su tutto il genere umano

14. - Questo dovere di espiazione grava su tutto il genere umano, giacché, come insegna la fede cristiana, dopo la funesta caduta di Adamo, l'umanità, macchiata della colpa ereditaria, soggetta alle passioni e in stato di grave depravazione, avrebbe dovuto finire nell'eterna rovina.

Non ammettono questo stato di cose i superbi sapienti del nostro tempo, i quali, seguendo il vecchio errore di Pelagio, rivendicano alla natura umana una bontà congenita, che di suo interno impulso spingerebbe a perfezione sempre maggiore.

Ma queste false invenzioni della superbia umana sono respinte dall'Apostolo che ammonisce che a eravamo per natura meritevoli d'ira" (Ef 2,3). E di fatti, fin dagli inizi, gli uomini, hanno riconosciuto in qualche modo il debito che avevano d'una comune espiazione e mossi da naturale istinto si adoperarono a placare Dio anche con pubblici sacrifici.

La riparazione adeguata fu offerta dal Redentore

15. - Nessuna potenza creata però era sufficiente ad espiare le colpe degli uomini, se il Figlio di Dio non avesse assunto la natura umana per redimerla.

È ciò che lo stesso Salvatore degli uomini annunziò per bocca del Salmista: "Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato. Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. Allora ho detto: Ecco io vengo" (Eb 10,5-7).

E realmente "Egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; è stato trafitto per i nostri delitti" (Is 53,4-5). a Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce" (1 Pt 2,24), "annullando il documento scritto del nostro debito, le cui condizioni ci erano sfavorevoli. Egli lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce" (Col 2,14), "perché non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia" (1 Pt 2,24).

È richiesta però anche la nostra riparazione

16. - È vero che la copiosa redenzione di Cristo ci ha abbondantemente perdonato tutti i peccati (Cf Col 2,13), tuttavia, in forza di quella mirabile disposizione della divina Sapienza per cui si deve completare nella nostra carne ciò che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo, che è la Chiesa (Cf Col 1, 24), noi possiamo, anzi dobbiamo aggiungere le nostre lodi e soddisfazioni alle lodi e soddisfazioni che "Cristo tributò in nome dei peccatori".

... che ha valore per l'unione al sacrificio di Cristo

17. - Si deve però sempre tenere a mente che tutto il valore espiatorio dipende dall'unico sacrificio cruento di Cristo, che senza intermittenza si rinnova nei nostri altari. Infatti "una sola e identica è la vittima, il medesimo è l'offerente che un tempo si offrì sulla croce e che ora si offre mediante il ministero dei sacerdoti; differente è solo il modo di offrire" (Conc. Trid. Sess. XXII, c. 2).

A questo augustissimo sacrificio Eucaristico, perciò, si deve unire l'immolazione sia dei ministri che dei fedeli, in modo che anch'essi si dimostrino a ostie viventi, sante e gradite a Dio" (Rm 12,1).

Anzi S. Cipriano non dubita di affermare che "non si celebra il sacrificio di Cristo con la conveniente santificazione, se alla passione di Cristo non corrisponde la nostra offerta e il nostro sacrificio" (Ep. 63, n. 381).

Perciò ci ammonisce l'Apostolo che "portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù" (2 Cor 4,10), e sepolti con Cristo e completamente uniti a lui con una morte simile alla sua (Cf Rm 6,4-5), non solo crocifiggiamo la nostra carne con le sue passioni e i suoi desideri (Cf Gal 5,24) a fuggendo alla corruzione che è nel mondo a causa della concupiscenza" (2 Pt 1,4), ma anche che "la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo" (2 Cor 4,10) e resi partecipi del suo sacerdozio eterno, offriamo "doni e sacrifici per i peccati" (Eb 5,1).

Tutti i cristiani partecipi del sacerdozio di Cristo...

18. - Partecipi di questo misterioso sacerdozio e dell'ufficio di offrire soddisfazioni e sacrifici, non sono soltanto quelle persone delle quali il nostro Pontefice Cristo Gesù si serve come ministri per offrire l'oblazione pura al Nome divino, dall'oriente all'occidente in ogni luogo (Cf Ml 1,11), ma tutti i cristiani - chiamati a ragione dal Principe degli Apostoli "stirpe eletta, il sacerdozio regale" (1 Pt 2,9) - devono offrire per i peccati propri e per quelli di tutto il genere umano (Cf Eb 5,2), a un di presso come ogni sacerdote e pontefice "scelto fra gli uomini viene costituito per il bene degli uomini nelle cose che riguardano Dio" (Eb 5,1).

E quanto più perfettamente la nostra oblazione e il nostro sacrificio saranno conformi al sacrificio del Signore -cosa che si compie immolando il nostro amor proprio e le nostre passioni e crocifiggendo la carne con quel genere di crocifissione di cui parla l' Apostolo- tanto più copiosi saranno i frutti di propiziazione e di espiazione che raccoglieremo per noi per gli altri.

...e per l'unione in Cristo si aiutano a vicenda

19. - C'è, infatti, un mirabile legame dei fedeli con Cristo, simile a quello che vige tra il capo e le membra del corpo. Parimenti, per quella misteriosa comunione dei Santi, che professiamo per fede cattolica, sia gli uomini singoli che i popoli, non solo sono uniti fra loro, ma anche con Colui "che è il capo, Cristo, dal quale tutto il corpo, ben compaginato e connesso, mediante la collaborazione di ogni giuntura secondo l'energia propria di ogni membro, riceve forza per crescere in modo da edificare se stesso nella carità" (Ef 4,15-16). Che è quel che lo stesso Mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù, vicino a morire, domandò al Padre: "Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità" (Gv 17,23).

LA RIPARAZIONE NEL CULTO AL CUORE Dl GESÙ

La riparazione nell'intenzione di Gesù

20. - La consacrazione esprime e rende stabile l'unione con Cristo; l'espiazione inizia questa unione con la purificazione dalle colpe, la perfeziona partecipando alle sofferenze di Cristo e la porta all'ultimo culmine offrendo sacrifici per i fratelli.

Tale appunto fu l'intenzione che il misericordioso Signore Gesù ci volle far conoscere nel mostrare il suo Cuore con le insegne della passione e le fiamme indicanti l'amore, che cioè riconoscendo noi da una parte l'infinita malizia del peccato e dall'altra ammirando l'infinita carità del Redentore, detestassimo più vivamente il peccato e rispondessimo con maggior ardore al suo amore.

Preminenza della riparazione nel culto al S. Cuore

21. - Lo spirito di espiazione e di riparazione ha avuto sempre la prima e principale parte nel culto al Cuore Sacratissimo di Gesù, e tale spirito è senza dubbio il più conforme all'origine, all'indole, all'efficacia e alle pratiche proprie di questa devozione, come appare dalla storia, dalla prassi, dalla liturgia e dagli atti dei Sommi Pontefici.

Infatti, nel manifestarsi a Margherita Maria, Gesù, mentre proclamava l'immensità del suo amore, al tempo stesso, in atteggiamento di addolorato, si lamentò dei molti e gravi oltraggi che gli venivano recati dagli uomini ingrati, e pronunziò queste parole che dovrebbero rimanere sempre scolpite nelle anime pie e mai dimenticate: "Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini e li ha ricolmati di ogni genere di benefici, e che in cambio del suo amore infinito non solo non ha avuto alcuna gratitudine, ma, al contrario, dimenticanza, indifferenza, oltraggi, e questi recati, a volte, anche da coloro che sono tenuti per dovere, a rispondere con uno speciale amore".

Atti di riparazione richiesti da Gesù stesso

22. - In riparazione di tali colpe, tra le molte altre cose, raccomandò questi atti, a Lui graditissimi; che cioè i fedeli, con l'intenzione di riparare si accostassero alla S. Comunione - chiamata perciò "Comunione riparatrice" - e compissero atti e preghiere di riparazione per un'ora intera, che per questo viene giustamente chiamata "Ora santa".

Tali pratiche la Chiesa non solo le ha approvate ma le ha anche arricchite di favori spirituali.

Come si può consolare il Cuore di Gesù glorioso

23. - Ma, se Cristo regna ora glorioso in cielo, come può venir consolato da questi nostri atti di riparazione? "Dà un'anima amante, e comprenderà ciò che dico", rispondiamo con le parole di S. Agostino (Sul Vang. di Giovanni, tr XXVI, 4) che qui vengono a proposito.

Infatti, un'anima ardente di amor di Dio, guardando il passato vede e contempla Gesù affaticato per il bene dell'umanità, addolorato e sottoposto alle prove più dure; lo vede "per noi uomini e per la nostra salvezza" oppresso da tristezza, angoscia, quasi annientato dagli obbrobri, "schiacciato per le nostre iniquità" (Is 53,5) e che con le sue piaghe ci guarisce. Queste cose le anime pie le meditano con maggiore aderenza alla realtà per il fatto che i peccati e i delitti, in qualsiasi tempo siano stati commessi, costituiscono la causa per cui il Figlio di Dio fu dato a morte, e anche al presente cagionerebbero a Cristo la morte accompagnata dai medesimi dolori ed angosce, dal momento che ogni peccato rinnova in qualche modo la passione del Signore: "Per loro conto crocifiggono di nuovo il Figlio di Dio e lo espongono all'infamia" (Eb 6,6).

Pertanto, se a motivo dei nostri peccati che sarebbero stati commessi nel futuro, ma che furono previsti allora, l'anima di Cristo divenne triste fino alla morte, non vi può esser dubbio che abbia provato anche qualche conforto già da allora a motivo della nostra riparazione anch'essa prevista, quando "gli apparve un angelo dal cielo" (Lc 22,43) per consolare il suo Cuore oppresso dalla tristezza e dall'angoscia.

Sicché, anche ora, in modo mirabile ma vero, noi possiamo e dobbiamo consolare quel Cuore Sacratissimo che viene continuamente ferito dai peccati degli uomini ingrati. Ed è Cristo stesso, come si legge nella Liturgia, che si duole per bocca del Salmista dell'abbandono dei suoi amici: "L'insulto ha spezzato il mio cuore e vengo meno. Ho atteso compassione, ma invano, consolatori, ma non ne ho trovati" (Sal 68,21).

Si consola Gesù anche nelle sue membra sofferenti

24. - A ciò s'aggiunga che la passione espiatrice di Cristo si rinnova e in certo modo continua e si completa nel suo corpo mistico, che è la Chiesa.

Infatti, per servirci ancora delle parole di S. Agostino, "Cristo patì tutto quello che doveva patire; ormai nulla più manca al numero dei patimenti. Dunque i patimenti sono completi, ma nel capo; rimanevano ancora le sofferenze di Cristo da compiersi nel corpo" (In Sal 86).

Che è quel che il Signore Gesù stesso ha voluto dichiarare quando, parlando a Saulo "sempre fremente minaccia e strage contro i discepoli" (At 9,1), disse: "Io sono Gesù, che tu perseguiti" (At 9,5).

Con ciò significò chiaramente che le persecuzioni mosse alla Chiesa, andavano a colpire e affliggere lo stesso capo della Chiesa.

Giusto, dunque, che Cristo, sofferente ancora adesso nel suo corpo mistico, voglia averci compagni della sua espiazione, cosa che richiede la stessa nostra unione con Lui, perché essendo noi "corpo di Cristo e sue membra" (1 Cor 12,27), ciò che soffre il capo bisogna che con lui soffrano anche le membra (Cf 1 Cor 12,26).

LA RIPARAZIONE RICHIESTA PER I NOSTRI TEMPI

Offensiva attuale contro Dio e la cristianità

25. - Quanto sia urgente, specialmente in questo nostro tempo, l'espiazione o riparazione appare manifesto, come abbiamo detto all'inizio, a chiunque osservi con gli occhi e la mente questo mondo che giace sotto il potere del maligno" (1 Gv 5,19).

Da ogni parte giunge a Noi il grido di popoli afflitti, dove capi e governanti sono, nel vero senso, insorti e congiurano insieme contro il Signore e contro la sua Chiesa (Cf Sal 2,2).

Vediamo in quelle regioni calpestato ogni diritto divino e umano. I templi demoliti e distrutti, i religiosi e le sacre vergini cacciati dalle loro case, insultati, tormentati, affamati, imprigionati; strappati dal grembo della madre Chiesa schiere di fanciulli e fanciulle, spinti a negare e a bestemmiare Cristo e a commettere i peggiori crimini di lussuria; il popolo cristiano gravemente minacciato e oppresso, e in continuo pericolo di apostatare dalla fede o andare incontro a morte anche la più atroce.

Cose tanto tristi, che con tali avvenimenti sembra si preannunzi e si anticipi fin da ora "l'inizio dei dolori", quali apporterà "l'uomo iniquo che s'innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto" (2 Ts 2,4).

Deficienze tra i cristiani

26. - Ma è ancor più doloroso il fatto, Venerabili Fratelli, che tra gli stessi cristiani, lavati col sangue dell'Agnello immacolato nel battesimo e arricchiti della sua grazia, ce ne siano tanti, appartenenti ad ogni classe, i quali ignorando in maniera incredibile le verità divine e infetti da false dottrine, vivono una vita viziosa, lontana dalla casa del Padre; una vita che non è illuminata dalla vera fede, non confortata dalla speranza nella futura beatitudine, non sostenuta né ravvivata dall'ardore della carità, sicché sembra davvero che costoro siano nelle tenebre e nell'ombra di morte.

Inoltre, va sempre più crescendo tra i fedeli la noncuranza della disciplina ecclesiastica e delle antiche istituzioni, da cui è sorretta tutta la vita cristiana, regolata la società domestica e difesa la santità del matrimonio.

Trascurata affatto è poi o deformata da troppe delicatezze e lusinghe l'educazione dei fanciulli e perfino tolta alla Chiesa la facoltà di educare cristianamente la gioventù.

Il pudore cristiano purtroppo dimenticato nel modo di vivere e di vestire, specialmente nelle donne. Insaziabile la cupidigia dei beni transitori, gli interessi civili predominanti, sfrenata la ricerca del favore popolare rifiutata la legittima autorità, disprezzata la parola di Dio, per cui la fede stessa vacilla o è messa in grave pericolo. Al complesso di questi mali si aggiunge l'ignavia e l'infingardaggine di coloro che, a somiglianza degli apostoli addormentati o fuggitivi, mal fermi nella fede, abbandonano Cristo oppresso dai dolori e circondato dai satelliti di Satana. E c'è anche la perfidia di coloro che seguendo l'esempio di Giuda traditore, con sacrilega temerarietà si accostano all'altare o passano al campo nemico.

E così, anche senza volerlo, si presenta alla mente il pensiero che si stiano avvicinando i tempi predetti dal Signore: a Per il dilagare dell'iniquità, l'amore di molti si raffredderà" (Mt 24,12).

Ci sono però anche confortanti reazioni

27. - Riflettendo su queste cose i buoni fedeli, infiammati d'amore per Cristo sofferente, non potranno fare a meno di dedicarsi ad espiare con maggiore impegno le proprie colpe e quelle commesse da altri, risarcire l'onore di Cristo e promuovere la salvezza delle anime.

E possiamo davvero descrivere la nostra età adattando in qualche modo il detto dell'Apostolo: "Laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia" (Rm 5,20).

Infatti, è vero che è cresciuta di molto la perversità degli uomini, ma è anche vero che va meravigliosamente aumentando, per impulso dello Spirito Santo, il numero dei fedeli dell'uno e dell'altro sesso, i quali con animo volenteroso si adoperano a dare soddisfazione al divin Cuore per tante ingiurie che gli si recano e giungono anche ad offrire a Cristo le loro stesse persone come vittime.

Certo che chi riflette con spirito di amore a quanto abbiamo fin qui rammentato e l'imprime, per così dire, nell'intimo del cuore, arriverà non solo ad aborrire il peccato come il sommo dei mali e a fuggirlo, ma anche ad abbandonarsi totalmente alla volontà di Dio e risarcire l'onore leso della divina Maestà con la preghiera assidua, le volontarie penitenze e col sopportare pazientemente le eventuali calamità, fino a vivere tutta la vita in spirito di riparazione.

E così che sono sorte molte famiglie religiose di uomini e di donne, le quali, con ambito servizio, si propongono di fare in qualche modo, giorno e notte, le veci dell'Angelo che conforta Gesù nell'orto.

Di qui pure le pie associazioni di uomini, approvate dalla Sede Apostolica e arricchite di indulgenze, che si assumono il compito dell'espiazione con opportuni esercizi di pietà e atti di virtù.

Di qui, infine, per non parlare di altre, quelle pratiche religiose e solenni attestazioni d'amore, introdotte allo scopo di riparare l'onore divino violato, usate frequentemente non solo da singoli fedeli ma anche da parrocchie, diocesi e città.

Atto di riparazione da farsi nella festa del S. Cuore

28. - Ebbene, Venerabili Fratelli, come la pratica della consacrazione, cominciata da umili inizi e poi largamente diffusasi, ha raggiunto lo splendore desiderato con la nostra conferma, così grandemente bramiamo che la pratica di questa espiazione o riparazione, già da tempo santamente introdotta e propagata, abbia con la nostra apostolica autorità il più fermo suggello e diventi più solenne e universale nel mondo cattolico.

Stabiliamo perciò e ordiniamo che tutti gli anni, nella festa del Cuore Sacratissimo di Gesù - che in questa occasione abbiamo disposto che sia elevata al grado di doppio di prima classe con ottava - in tutte le Chiese del mondo si reciti solennemente, con la formula di cui uniamo esemplare in questa Lettera, la preghiera espiatrice o ammenda onorevole, com'è chiamata, per esprimere con essa il pentimento delle nostre colpe e risarcire i diritti violati di Cristo sommo Re e Signore amatissimo.

Frutti che si sperano

29. - Non dubitiamo, Venerabili Fratelli, che da questa pratica santamente rinnovata ed estesa a tutta la Chiesa, molti e segnalati siano i beni che ne verranno non solo alle singole persone, ma anche alla società religiosa, civile e domestica.

Lo stesso Redentore nostro, infatti, ha promesso a Margherita Maria che "avrebbe colmato con l'abbondanza delle sue grazie celesti tutti coloro che avessero reso questo onore al suo Cuore".

I peccatori "volgendo lo sguardo a colui che hanno trafitto" (Gv 19,37) e commossi dai gemiti e dalle lacrime di tutta la Chiesa, pentiti per le ingiurie recate al Sommo Re, "rientreranno in se stessi" (Cf Is 46,8), perché non avvenga che ostinandosi nei loro peccati, quando vedranno "venire sulle nubi del cielo" (Mt 26,64) colui che trafissero, troppo tardi e inutilmente piangano su di Lui (Cf Ap 1,7). I giusti diventeranno più giusti e più santi (Cf Ap 22,11 ) e si consacreranno con rinnovato fervore al servizio del loro Re che vedono tanto disprezzato e combattuto e oggetto di tante e così gravi ingiurie. Soprattutto s'infiammeranno di zelo per la salvezza delle anime, nel meditare il lamento della vittima divina: "Quale vantaggio dal mio sangue" (Sal 29,10), e nel riflettere al gaudio che avrà quel Sacratissimo Cuore "per un peccatore convertito" (Lc 15,7).

Ma quel che principalmente desideriamo e speriamo è che la giustizia divina, la quale per dieci giusti avrebbe usato misericordia e perdonato a Sodoma, molto più voglia perdonare a tutto il genere umano, in vista delle suppliche e delle riparazioni che dappertutto innalza la comunità dei fedeli, insieme con Cristo Mediatore e Capo.

Sia propizia Maria Riparatrice

30. - Sia propizia a questi nostri voti e a queste nostre disposizioni la benignissima Vergine Madre di Dio, la quale col dare alla luce il nostro Redentore, col nutrirlo e offrirlo come vittima sulla croce, per la mirabile unione con Cristo e per sua grazia del tutto singolare, è divenuta anch'essa Riparatrice e come tale è piamente invocata.

Noi confidiamo nella sua intercessione presso Cristo, il quale pur essendo il solo "Mediatore fra Dio e gli uomini" (1 Tm 2,5) volle associarsi la Madre come avvocata dei peccatori, dispensatrice e mediatrice di grazia.

L'apostolica benedizione

31. - Auspice dei divini favori e in testimonianza della paterna nostra benevolenza, a Voi, Venerabili Fratelli, e all'intero gregge affidato alle vostre cure, impartiamo di cuore l'apostolica benedizione.

Dato a Roma presso S. Pietro, il giorno 8 del mese di maggio dell'anno 1928, settimo del nostro Pontificato.

Pio Papa XI

---------------------------------------------------------------------------

ATTO DI RIPARAZIONE AL CUORE SACRATISSIMO Dl GESÙ

Prostrati dinanzi al tuo altare, noi intendiamo riparare con particolari attestazioni di onore una così indegna freddezza e le ingiurie con le quali da ogni parte viene ferito dagli uomini il tuo amatissimo Cuore.

Gesù dolcissimo: il tuo amore immenso per gli uomini viene purtroppo, con tanta ingratitudine, ripagato di oblio, di trascuratezza, di disprezzo.

Memori però che pure noi altre volte ci macchiammo di tanta ingratitudine, ne sentiamo vivissimo dolore e imploriamo la tua misericordia.

Desideriamo riparare con volontaria espiazione non solo i peccati commessi da noi, ma anche quelli di coloro che, errando lontano dalla via della salvezza, ricusano di seguire Te come pastore e guida, ostinandosi nella loro infedeltà, o, calpestando le promesse del Battesimo, hanno scosso il soavissimo giogo della tua legge.

E mentre intendiamo espiare il cumulo di sì deplorevoli delitti, ci proponiamo di ripararli ciascuno in particolare:

l'immodestia e le brutture della vita e dell'abbigliamento;

le insidie tese alle anime innocenti dalla corruzione dei costumi; la profanazione dei giorni festivi; le ingiurie scagliate contro di Te e i tuoi Santi;

gli insulti rivolti al tuo Vicario e l'ordine sacerdotale; le negligenze e gli orribili sacrilegi con i quali è profanato lo stesso Sacramento dell'amore divino

e in fine le colpe pubbliche delle nazioni che osteggiano i diritti e il magistero della Chiesa da Te fondata.

Intanto come riparazione dell'onore divino conculcato, Ti presentiamo quella soddisfazione che Tu stesso offristi un giorno sulla croce al Padre e che ogni giorno si rinnova sugli altari: Te l'offriamo accompagnata con le espiazioni della Vergine Madre, di tutti i Santi e delle anime pie.

Promettiamo con tutto il cuore di voler riparare, per quanto potremo, con l'aiuto della tua grazia, i peccati commessi da noi e dagli altri e l'indifferenza verso sì grande amore, con la fermezza della fede, la santità della vita, l'osservanza perfetta della legge evangelica e specialmente della carità.

Inoltre d'impedire, con tutte le forze, le ingiurie contro di Te e attrarre quanti più potremo, a seguire e imitare Te.

Accogli, te ne preghiamo, o benignissimo Gesù, per intercessione della B.V. Maria Riparatrice, questo volontario ossequio di riparazione, e conservaci nella fedele obbedienza a Te e nel tuo servizio fino alla morte, col dono della perseveranza, così che possiamo un giorno pervenire a quella patria, dove Tu col Padre e con lo Spirito Santo vivi e regni, Dio, per tutti i secoli dei secoli.

Amen.

Augustinus
03-07-04, 23:20
CARITATE CHRISTI COMPULSI

ENCICLICA DEL PAPA PIO XI
SUL SACRO CUORE

AI VENERABILI FRATELLI PATRIARCHI, PRIMATI,
ARCIVESCOVI, VESCOVI ED AGLI ALTRI ORDINARI LOCALI
NELLA PACE ED IN COMUNIONE CON LA SEDE APOSTOLICA.

Venerabili Fratelli, salute e apostolica benedizione.

Sulle preghiere ed espiazioni da offrire al Sacratissimo Cuore di Gesù nella presente stretta dell'umanità.

La carità di Cristo Ci spinse ad invitare, con l'Enciclica "Nova impendet" del 2 ottobre dell'anno scorso, tutti i figli della Chiesa Cattolica, anzi tutti gli uomini di cuore, a stringersi in una santa crociata di amore e di soccorso, onde alleviare alquanto le terribili conseguenze della crisi economica in cui si dibatte il genere umano. E veramente con mirabile e concorde slancio risposero al nostro appello la generosità ed operosità di tutti. Ma il disagio è andato crescendo, il numero dei disoccupati in quasi tutte le regioni è salito, e di ciò profittano i partiti sovversivi per la loro propaganda; onde l'ordine pubblico è sempre più minacciato e il pericolo del terrore o dell'anarchia incombe sempre più gravemente sulla società. In tale stato di cose la stessa carità di Cristo Ci stimola a rivolgerCi di nuovo a voi, Venerabili Fratelli, ai vostri fedeli, a tutto il mondo per esortare tutti ad unirsi ed opporsi con tutte le forze ai mali che opprimono l'intera umanità e a quelli ancora peggiori che la minacciano.

Se riandiamo con la mente la lunga e dolorosa serie di mali che, triste retaggio del peccato, hanno segnato all'uomo decaduto le tappe del pellegrinaggio terreno, dal diluvio in poi difficilmente c'incontriamo in un disagio spirituale e materiale così profondo, così universale, come quello che ora attraversiamo: anche i più grandi flagelli, che pure lasciarono tracce indelebili nella vita e nella memoria dei popoli, si abbattevano ora sopra una nazione, ora sopra l'altra. Ora invece l'umanità intera è così tenacemente stretta dalla crisi finanziaria ed economica, che quanto più si dimena, tanto più insolubili ne sembrano i lacci; non vi è popolo, non vi è Stato, non società o famiglia, che in un modo o in un altro, direttamente o indirettamente, più o meno, non ne senta il contraccolpo. Coloro stessi, assai pochi di numero, che sembrano avere nelle loro mani insieme con le ricchezze più ingenti le sorti del mondo; quegli stessi pochissimi uomini, che con le loro speculazioni sono stati e sono in gran parte la causa di tanto male, ne sono essi stessi ben sovente le prime e più clamorose vittime, trascinando seco nell'abisso le fortune di innumerevoli altri; verificandosi in modo terribile e per tutto il mondo quello che lo Spirito Santo aveva già proclamato per i singoli peccatori: "Per quelle cose per le quali uno pecca, per le medesime è tormentato" (Sap. XI, 17).

Lagrimevole condizione di cose, Venerabili Fratelli, che fa gemere il Nostro cuore paterno e Ci fa sentire sempre più intimamente il bisogno di imitare secondo la Nostra pochezza il sublime sentimento del Cuore SS. di Gesù: "Ho compassione di questo popolo" (Marc. VIII, 2). Ma ancor più lagrimevole è la radice da cui pullula questa condizione di cose: poiché, se è sempre vero quello che afferma lo Spirito Santo per bocca di San Paolo: "Radice di tutti i mali è la cupidigia" (I Tim. VI, 10), molto più ciò vale nel caso presente.

E non è forse quella cupidigia dei beni terreni, che il Poeta pagano chiamava già con giusto sdegno "l'esecranda fame dell'oro" (Virgilio, Eneide, 111, 57); non è forse quel sordido egoismo, che troppo spesso presiede alle mutue relazioni individuali e sociali; non è insomma la cupidigia, qualunque ne sia la specie e la forma, quella che ha trascinato il mondo all'estremo che tutti vediamo e tutti deploriamo? Dalla cupidigia, infatti, proviene la mutua diffidenza che inaridisce ogni commercio umano; dalla cupidigia, l'esosa invidia che fa considerare come proprio danno ogni vantaggio altrui; dalla cupidigia, il gretto individualismo che tutto ordina e subordina al proprio vantaggio senza badare agli altri, anzi conculcando crudelmente ogni diritto altrui. Di qui il disordine e lo squilibrio ingiusto, per cui si vedono le ricchezze delle nazioni accumulate nelle mani di pochissimi privati che regolano a loro capriccio il mercato mondiale, con danno immenso delle masse, come abbiamo esposto l'anno scorso nella Nostra Lettera Enciclica "Quadragesimo anno".

Se questo stesso egoismo - abusando del legittimo amor di patria e spingendo all'esagerazione quel sentimento di giusto nazionalismo, che il retto ordine della carità cristiana non solo non disapprova, ma regolando santifica e vivifica - si insinua nelle relazioni tra popolo e popolo, non vi è eccesso che non sembri giustificato; e ciò che tra individui sarebbe da tutti giudicato riprovevole, viene considerato ormai come lecito e degno d'encomio se si compie in nome di tale esagerato nazionalismo. Invece della grande legge dell'amore e della fraternità umana, che tutte le genti e tutti i popoli abbraccia e stringe in una sola famiglia con un solo Padre che sta nei Cieli, subentra l'odio che spinge tutti alla rovina. Nella vita pubblica si calpestano i sacri principi che erano la guida di ogni convivere sociale, vengono manomessi solidi fondamenti del diritto e della fedeltà su cui lo Stato dovrebbe basarsi, sono violate e chiuse le sorgenti di quelle antiche tradizioni che nella fede di Dio e nella fedeltà della Sua legge vedevano le basi più sicure del vero progresso dei popoli.

Approfittando di tanto disagio economico e di tanto disordine morale i nemici di ogni ordine sociale - si chiamino essi comunisti, o altro ne sia il nome - ed è questo il male più tremendo dei nostri tempi, audacemente si adoperano a rompere ogni freno, a spezzare ogni vincolo di legge divina o umana, ad ingaggiare apertamente e in segreto la lotta più accanita contro la Religione, contro Dio stesso, svolgendo il diabolico programma di schiantare dal cuore di tutti, perfino dei bambini, ogni sentimento religioso, poiché sanno molto bene che, tolta dal cuore dell'umanità la fede in Dio, essi potranno fare tutto quello che vorranno. E così vediamo oggi ciò che mai si vide nella storia, spiegate cioè al vento senza ritegno le sataniche bandiere della guerra contro Dio e contro la Religione in mezzo a tutti i popoli e in tutte le parti della terra.

Non mancarono mai gli empi, non mancarono mai neppure i negatori di Dio; ma erano relativamente pochi, singoli e singolari e non osavano o non credevano opportuno di svelare troppo apertamente il loro empio pensiero, come pare voglia insinuare lo stesso ispirato Cantore dei Salmi quando esclama: "Disse lo stolto in cuor suo: Dio non c'è " (Psal. LIII, 1). L'empio, l'ateo, uno fra la moltitudine, nega Dio, suo Creatore, ma nel segreto del suo cuore. Oggi invece l'ateismo ha già pervaso larghe masse di popolo; con le sue organizzazioni si insinua anche nelle scuole popolari, si manifesta nei teatri, e per diffondersi si vale di proprie pellicole cinematografiche, del grammofono, della radio; con tipografie proprie stampa opuscoli in tutte le lingue; promuove speciali esposizioni, pubblici cortei; ha costituito propri partiti politici, proprie formazioni economiche e militari. Questo ateismo organizzato e militante lavora instancabilmente per mezzo dei suoi agitatori con conferenze e illustrazioni, con tutti i mezzi di propaganda occulta e manifesta in tutte le classi, in tutte le strade, in ogni sala, dando a questa nefasta operosità l'appoggio morale delle proprie Università e stringendo gli incauti tra i vincoli potenti della sua forza organizzatrice. Al vedere tanta operosità posta al servizio di una causa cosi iniqua, Ci viene davvero spontaneo alla mente e al labbro il mesto lamento di Cristo: "I figli di questo secolo sono nel loro genere più avveduti dei figli della Luce" (Luc. XVI, 8).

I duci poi di questa campagna di ateismo, traendo partito dalla crisi economica attuale, con dialettica infernale cercano la causa di questa universale miseria. La Santa Croce del Signore, simbolo di umiltà e povertà, viene posta insieme con i simboli del moderno imperialismo, come se la Religione fosse alleata con quelle forze tenebrose che producono tanti mali in mezzo agli uomini. così tentano, e non senza effetto, di congiungere la guerra contro Dio con la lotta per il pane quotidiano, con la brama di possedere un terreno proprio, di avere salari convenienti, abitazioni decorose, una condizione di vita insomma che convenga all'uomo. I più legittimi e necessari desideri come gli istinti più brutali, tutto serve al loro programma antireligioso; come se l'ordine divino stesse in contraddizione col bene dell'umanità e non ne fosse, al contrario, l'unica sicura tutela; come se le forze umane con i mezzi della moderna tecnica potessero combattere le forze divine per introdurre un nuovo e migliore ordinamento di cose.

Orbene, tanti milioni di uomini, credendo di lottare per l'esistenza, si aggrappano purtroppo a tali teorie con un totale capovolgimento della verità, e schiamazzano contro la Religione. Né questi assalti sono solamente diretti contro la Religione cattolica, ma contro quanti riconoscono ancora Dio come Creatore del Cielo e della terra e come assoluto Signore di tutte le cose. E le società segrete che sono sempre pronte ad appoggiare la lotta contro Dio e contro la Chiesa, da qualunque parte venga, non mancano di rinfocolare sempre più questo odio insano, che non può dare né la pace né la felicità a veruna classe sociale, ma condurrà certamente tutte le nazioni alla rovina.

Così questa nuova forma di ateismo, mentre scatena i più violenti istinti dell'uomo, con cinica impudenza proclama che non ci sarà né pace né benessere sulla terra finché non sia sradicato fino all'ultimo avanzo di Religione e non sia soppresso l'ultimo suo rappresentante. Come se con ciò potesse venir soffocato il mirabile concerto nel quale la creatura canta la gloria del Creatore (Cfr. Psal. XVIII, 2).

Sappiamo molto bene, Venerabili Fratelli, che vani sono tutti questi sforzi, e che nell'ora da Lui stabilita "si leverà Iddio e si disperderanno i suoi nemici" (Psal. LXVIII, l); sappiamo che "non prevarranno le porte dell'inferno" (Matth. XVI, 18); sappiamo che il nostro Divin Redentore, come fu di Lui predetto, "con la verga della sua bocca percuoterà la terra e col soffio delle sue labbra darà morte all'empio" (Is. XI, 4) e terribile soprattutto sarà per quegl'infelici l'ora in cui cadranno "nelle mani di Dio vivo" (Hebr. X, 31). E questa fiducia inconcussa nel finale trionfo di Dio e della Chiesa Ci viene, per l'infinita bontà del Signore, ogni giorno confermata dalla vista consolante dello slancio generoso di innumerevoli anime verso Dio in tutte le parti del mondo e in tutte le classi sociali. E' davvero un soffio potente dello Spirito Santo quello che ora passa su tutta la terra, attirando specialmente le anime giovanili ai più alti ideali cristiani, elevandole al di sopra di ogni rispetto umano, rendendole pronte ad ogni anche più eroico sacrificio; un soffio divino, che scuote tutte le anime anche loro malgrado, e fa sentire un interno travaglio, una vera sete di Dio anche a quelle che non osano confessarla. Anche il Nostro invito ai laici di partecipare all'apostolato gerarchico nelle file dell'Azione Cattolica è stato dappertutto docilmente e generosamente accolto; va crescendo continuamente nelle città e nelle campagne il numero di coloro che con tutte le forze si adoprano alla propaganda dei principi cristiani e alla loro attuazione pratica anche nella vita pubblica, mentre essi stessi si studiano di confermare le loro parole con gli esempi della loro vita intemerata.

Ma nondimeno, davanti a tanta empietà, a tanta rovina di tutte le più sante tradizioni, a tanta strage di anime immortali, a tanta offesa della Divina Maestà non possiamo, Venerabili Fratelli, non effondere tutto l'acerbo dolore che ne proviamo; non possiamo non alzare la Nostra voce e con tutta l'energia del petto apostolico prendere le difese dei conculcati diritti di Dio e dei più sacri sentimenti del cuore umano che Dio ha in assoluto bisogno. Tanto più che queste falangi invase dallo spirito diabolico non si contentano di schiamazzare, ma uniscono tutte le loro forze per eseguire quanto prima i loro nefasti disegni. Guai all'umanità, se Dio, sì vilipeso dalle Sue creature, lasciasse nella Sua giustizia libero corso a questa fiumana devastatrice e si servisse di essa come di flagello per castigare il mondo!

E' dunque necessario, Venerabili Fratelli, che instancabilmente "ci poniamo di contro qual muro per la casa d'Israele" (Ezech. XIII, 5), unendo anche noi tutte le forze nostre in un'unica e solida fronte compatta contro le malvagie falangi, nemiche di Dio non meno che del genere umano. Difatti in questa lotta si discute veramente il problema fondamentale dell'universo e si tratta la più importante decisione proposta alla libertà umana: per Iddio o contro Dio, è questa di nuovo la scelta che deve decidere le sorti di tutta l'umanità; nella politica, nella finanza, nella moralità, nelle scienze, nelle arti, nello Stato, nella società civile e domestica, in Oriente, in Occidente, dappertutto si affaccia questo problema come decisivo per le conseguenze che ne derivano. Sicché gli stessi rappresentanti di una concezione del tutto materialistica del mondo vedono sempre ricomparirsi davanti la questione dell'esistenza di Dio che credevano già soppressa per sempre e sono sempre costretti a riprenderne la discussione. Noi quindi scongiuriamo nel Signore tanto i singoli che le nazioni a voler deporre, davanti a tali problemi e in tempi di sì accanite lotte vitali per l'umanità, quel gretto individualismo e basso egoismo che accieca anche le menti più perspicaci e fa inaridire ogni anche più nobile iniziativa, per poco che questa esca dai limiti del ristrettissimo cerchio di piccoli e particolari interessi: si uniscano tutti anche con gravi sacrifici per salvare se stessi e l'intera umanità. In tale unione di animi e di forze devono naturalmente essere i primi quelli che si gloriano del nome cristiano memori della gloriosa tradizione dei tempi apostolici, quando "la moltitudine dei credenti formava un sol cuore e un'anima sola" (Act. IV, 32); ma vi concorrano lealmente e cordialmente anche tutti gli altri che ancora ammettono un Dio e Lo adorano per allontanare dall'umanità il grande pericolo che minaccia tutti. Difatti il credere in Dio è il fondamento incrollabile di ogni ordinamento sociale e di ogni responsabilità sulla terra: e perciò tutti quelli che non vogliono l'anarchia e il terrore, devono energicamente adoperarsi perché i nemici della Religione non raggiungano lo scopo da loro così apertamente proclamato.

Sappiamo, Venerabili Fratelli, che in questa lotta per la difesa della Religione si devono usare anche tutti i legittimi mezzi umani che sono in nostra mano. Perciò Noi, seguendo le orme luminose del Nostro Predecessore Leone XIII di s. m., con la Nostra Enciclica "Quadragesimo anno" abbiamo con tanta energia propugnato una più equa ripartizione dei beni della terra e abbiamo indicato i mezzi più efficaci che dovrebbero ridonare la sanità e la forza all'ammalato corpo sociale e ridare la tranquillità e la pace ai suoi membri addolorati. Poiché l'irresistibile aspirazione a raggiungere una conveniente felicità anche sulla terra è posta nel cuore dell'uomo dal Creatore di tutte le cose, e il Cristianesimo ha sempre riconosciuto e promosso con ogni impegno i giusti sforzi della vera cultura e del sano progresso per il perfezionamento e lo sviluppo dell'umanità.

Ma di fronte a questo odio satanico contro la Religione, che ricorda il "mistero d'iniquità" di cui parla San Paolo (II Thess. 11, 7), i soli mezzi umani e le provvidenze degli uomini non bastano e Noi crederemmo, Venerabili Fratelli, di venir meno al Nostro Apostolico Ministero se non volessimo additare all'umanità quei meravigliosi misteri di luce, che soli nascondono in sé la forza di soggiogare le scatenate potenze delle tenebre. Quando il Signore, scendendo dagli splendori del Tabor, risanò il giovinetto malmenato dal demonio, che i discepoli non avevano potuto guarire, all'umile loro domanda: "Per qual motivo non lo abbiamo potuto scacciar noi?", rispose con le memorande parole: "Questo genere non si scaccia se non per orazione e digiuno" (Matth. XVII, 18-20). Ci pare, Venerabili Fratelli, che queste divine parole si devono appunto applicare ai mali dei nostri tempi, che solo per mezzo della preghiera e della penitenza possono essere scongiurati.

Memori dunque della nostra condizione di esseri essenzialmente limitati e assolutamente dipendenti dall'Essere Supremo, ricorriamo innanzi tutto alla preghiera. Sappiamo per fede quanta sia la potenza dell'umile, confidente, perseverante preghiera: a nessuna altra pia opera furono mai annesse dall'Onnipotente Signore così ampie, così universali, così solenni promesse come alla preghiera: "Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, picchiate e vi sarà aperto: ché chiunque chiede, riceve: chi cerca trova: e a chi picchia, sarà aperto" (Matth. VII, 7-8). "In verità, in verità vi dico: quanto domanderete al Padre in nome mio, ve lo concederà" (Ioan. XVI, 23).

E quale oggetto più degno della nostra preghiera e più corrispondente alla persona adorabile di Colui che è l'unico "Mediatore tra Dio e gli uomini, uomo Cristo Gesù" (I Tim. 11, 5), che l'implorare la conservazione in terra della fede nel solo Dio vivo e vero? Una tale preghiera porta già in sé una parte del suo esaudimento: poiché dove un uomo prega, là egli si unisce con Dio, e per cosi dire mantiene già sulla terra l'idea di Dio. L'uomo che prega con la sua stessa umile posizione, professa davanti al mondo la sua fede nel Creatore e Signore di tutte le cose: unendosi poi con gli altri in preghiera comune, con ciò solo riconosce che non solamente l'individuo, ma anche la umana società ha un supremo Signore assoluto sopra di sé.

Quale spettacolo non è mai per il cielo e per la terra la Chiesa che prega! Da secoli ininterrottamente, da una mezzanotte all'altra si ripete sulla terra la divina salmodia dei canti ispirati; non c'è ora del giorno che non sia santificata dalla sua liturgia speciale; non c'è un periodo grande o piccolo della vita che non abbia un posto nel ringraziamento, nella lode, nella orazione, nella riparazione della preghiera comune del Corpo mistico di Cristo che è la Chiesa. Cosi la preghiera stessa assicura la presenza di Dio tra gli uomini, come lo promise il Divin Redentore: "Dove sono due o tre persone congregate nel nome mio ci sono io in mezzo ad esse" (Matth. XVIII, 20).

La preghiera poi toglierà di mezzo appunto la causa stessa delle odierne difficoltà, da Noi sopra accennate, cioè l'insaziabile cupidigia dei beni terreni. L'uomo che prega guarda in alto, ai beni cioè del Cielo che egli medita e desidera; tutto il suo essere si immerge nella contemplazione del mirabile ordine posto da Dio, che non conosce la smania dei successi e non si perde in futili gare di sempre maggiore velocità e così quasi da sé si ristabilirà quell'equilibrio tra il lavoro e il riposo che con grave danno della vita fisica, economica e morale, manca del tutto all'odierna società. Se coloro che per la soverchia produzione industriale sono caduti nella disoccupazione e nella povertà, volessero dare il tempo conveniente alla preghiera, il lavoro e la produzione rientrerebbero ben presto entro i limiti ragionevoli, e la lotta che ora divide l'umanità in due grandi campi di combattimento per gli interessi passeggeri resterebbe assorbita nella nobile pacifica lotta per l'acquisto dei beni Celesti ed eterni.

In tal modo si aprirebbe la via anche alla tanto sospirata pace, come bellamente accenna San Paolo là dove congiunge appunto il precetto della preghiera con i santi desideri della pace e della salute di tutti gli uomini: "Raccomando adunque prima di tutto che si facciano suppliche, orazioni, voti, ringraziamenti fra tutti gli uomini: per i re e per tutti i costituiti in posto sublime, affinché meniamo vita quieta e tranquilla con tutta pietà ed onestà. Poiché questo è ben fatto e grato nel cospetto del Salvatore Dio nostro, il quale vuole che tutti gli uomini si salvino ed arrivino al conoscimento della verità" (I Tim. 11, 1-4). Per tutti gli uomini si implori la pace, ma specialmente per quelli che nell'umana società hanno le gravi responsabilità del governo: come potrebbero essi dare la pace ai loro popoli, se non l'hanno essi in se stessi? Ed è precisamente la preghiera quella che, secondo l'Apostolo, deve apportare il dono della pace: la preghiera che si rivolge al Padre Celeste che è Padre di tutti gli uomini; la preghiera, che è l'espressione comune dei sentimenti di famiglia, di quella grande famiglia che si estende al di là dei confini di qualunque paese e di qualunque continente.

Uomini che in ogni nazione pregano lo stesso Dio per la pace sulla terra non possono essere insieme i portatori della discordia tra i popoli; uomini che si rivolgono nella preghiera alla Divina Maestà, non possono fomentare quell'imperialismo nazionalistico che di ciascun popolo fa il proprio Dio; uomini che guardano al "Dio della pace e della carità" (II Cor. XIII, 11), che a Lui si rivolgono per mezzo di Cristo, che è "nostra pace" (Eph. 11, 14), non si daranno posa finché finalmente la pace che il mondo non può dare, discenda dal Datore di ogni bene sopra "gli uomini di buona volontà" (Luc. 11, 14).

"Pace a voi" (Ioan. XX, 19, 26) fu il saluto pasquale del Signore ai Suoi Apostoli e primi discepoli; e questo benedetto saluto da quei primi tempi sino a noi non è mai venuto meno nella sacra Liturgia della Chiesa, ed oggi più che mai esso deve confortare e risollevare gli esulcerati ed oppressi cuori umani.

Ma alla preghiera bisogna aggiungere anche la penitenza, lo spirito di penitenza, e la pratica della penitenza cristiana. così ci insegna il Divin Maestro, la cui prima predicazione fu appunto la penitenza: "Cominciò Gesù a predicare e a dire: Fate penitenza" (Matth. IV, 17). Così c'insegna pure tutta la tradizione cristiana, tutta la storia della Chiesa: nelle grandi calamità, nelle grandi tribolazioni della Cristianità, quando era più urgente la necessità dell'aiuto di Dio, i fedeli, o spontaneamente o più spesso dietro l'esempio e le esortazioni dei sacri Pastori, hanno sempre posto mano a tutte le validissime armi della vita spirituale: l'orazione e la penitenza. Per quel sacro istinto da cui quasi inconsapevolmente si lascia guidare il popolo cristiano, quando non è traviato dai seminatori di zizzania, e che non è poi altro se non quel "senso di Cristo" (1 Cor. 11, 16) di cui parla l'Apostolo, i fedeli hanno sempre sentito subito in tali casi il bisogno di purificare le loro anime dal peccato con la contrizione, e di placare la Divina Giustizia anche con esterne opere di penitenza.

Sappiamo bensì e con voi, Venerabili Fratelli, deploriamo che ai nostri giorni l'idea e il nome di espiazione e di penitenza hanno presso molti perduto in gran parte la virtù di suscitare quegli slanci di cuore e quegli eroismi di sacrificio che in altri tempi sapevano infondere presentandosi agli occhi degli uomini di fede come sigillati da un carattere divino ad imitazione di Cristo e dei Santi Suoi: né mancano alcuni che vorrebbero mettere da parte le mortificazioni esterne come cose di tempi passati; senza parlare poi del moderno "uomo autonomo" che disprezza la penitenza come espressione di indole servile. Ed è ovvio difatti che quanto più si affievolisce la fede in Dio, tanto più si confonda e svanisca l'idea di un peccato originale e di una primitiva ribellione dell'uomo contro Dio, e quindi ancor più si perda il concetto della necessità della penitenza e della espiazione.

Ma noi invece, o Venerabili Fratelli, dobbiamo per obbligo dell'ufficio pastorale tenere in alto questi nomi e questi concetti e conservarli nel loro vero significato, nella loro genuina nobiltà e ancor più nella loro pratica e necessaria applicazione alla vita cristiana.

A questo Ci spinge la stessa difesa di Dio e della Religione, che stiamo propugnando, poiché la penitenza è di natura sua un riconoscimento e ristabilimento dell'ordine morale nel mondo che si fonda nella legge eterna, cioè nel Dio vivente. Chi dà soddisfazione a Dio per il peccato riconosce con ciò stesso la santità dei supremi principi della moralità, la loro interna forza di obbligazione, la necessità di una sanzione contro la violazione. Ed è certo uno dei più pericolosi errori dell'età nostra l'aver preteso di separare la moralità dalla Religione, togliendo cosi ogni solida base a qualunque legislazione. Questo errore intellettuale poteva forse passare inosservato ed apparire meno pericoloso quando si limitava a pochi, e la fede in Dio era ancora un patrimonio comune dell'umanità e tacitamente si presupponeva anche da quelli che più non ne facevano aperta professione. Ma oggi, quando l'ateismo si diffonde nelle masse popolari, le conseguenze pratiche di quell'errore diventano terribilmente tangibili ed entrano nel mondo delle tristissime realtà. Invece delle leggi morali, che svaniscono insieme con la perdita della fede in Dio, si impone la forza violenta che conculca ogni diritto. L'antica fede e correttezza nell'agire e nel mutuo commercio tanto decantata perfino dai rètori e poeti del paganesimo, ora cede il posto a speculazioni senza coscienza tanto nei propri come negli affari altrui. E difatti come può sostenersi un contratto qualsiasi e quale valore può avere un trattato, dove manchi ogni garanzia di coscienza? E come si può parlare di garanzia, di coscienza, dove è venuta meno ogni fede in Dio, ogni timor di Dio? Tolta questa base, ogni legge morale cade con essa e non vi è più nessun rimedio che possa impedire la graduale ma inevitabile rovina dei popoli, delle famiglie, dello Stato, della stessa umana civiltà.

La penitenza dunque è come un'arma salutare posta in mano dei prodi soldati di Cristo, che vogliono combattere per la difesa e il ristabilimento dell'ordine morale dell'universo. E' un'arma che si porta proprio alla radice di tutti i mali, alla concupiscenza cioè delle materiali ricchezze e dei dissoluti piaceri della vita. Per mezzo di volontari sacrifici, per mezzo di rinunce pratiche, anche dolorose, per mezzo delle varie opere di penitenza, il cristiano generoso soggioga le basse passioni che tendono a trascinarlo alla violazione dell'ordine morale. Ma se lo zelo della divina legge e la carità fraterna sono in lui tanto grandi quanto devono esserlo, allora non solo si dà all'esercizio della penitenza per sé e per i suoi peccati ma si addossa anche l'espiazione dei peccati altrui ad imitazione dei Santi che spesso eroicamente si facevano vittime di riparazione per i peccati di intere generazioni, anzi ad imitazione del Redentore Divino, che si è fatto "Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo" (Ioan. 1, 29).

Non c'è forse, o Venerabili Fratelli, in questo spirito di penitenza anche un dolce mistero di pace? "Non c'è pace per gli empi" (Is. XLVIII, 22), dice lo Spirito Santo, perché vivono in continua lotta ed opposizione con l'ordine stabilito dalla natura e dal Creatore di essa. Solamente quando questo ordine venga ristabilito, quando tutti i popoli fedelmente e spontaneamente lo riconoscano e lo professino, quando le interne condizioni dei popoli e le esterne relazioni con le altre nazioni si fondino sopra questa base, allora soltanto sarà possibile una pace stabile sopra la terra. Ma non basteranno a creare quest'atmosfera di pace duratura né i trattati di pace, né i patti più solenni, né i convegni e, le conferenze internazionali, né gli sforzi anche nobili e disinteressati di qualunque uomo di Stato, se prima non siano riconosciuti i sacri diritti della legge naturale e divina. Nessun dirigente della economia pubblica, nessuna forza organizzatrice potrà mai condurre le condizioni sociali a pacifica soluzione, se prima nel campo stesso dell'economia non trionfi la legge morale basata in Dio e nella coscienza. Questo è il valore fondamentale di ogni valore tanto nella vita politica quanto in quella economica delle nazioni; questa è la valuta più sicura, tenuta ben salda la quale, anche tutte le altre saranno stabili, essendo garantite dall'immutabile ed eterna legge di Dio.

Ed anche ai singoli uomini la penitenza è fondamento e apportatrice di vera pace, distaccandoli dai beni terrestri e caduchi, sollevandoli ai beni eterni, donando loro anche in mezzo alle privazioni ed alle avversità una pace che il mondo con tutte le sue ricchezze e piaceri non può dare. Uno dei cantici più sereni e giulivi che mai si siano uditi in questa valle di lacrime non è forse il celebre "Cantico del sole" di San Francesco? Ebbene, chi lo compose, chi lo scrisse, chi lo cantò era uno dei più grandi penitenti: il Poverello d'Assisi, che non possedeva assolutamente nulla sulla terra e portava nel suo corpo estenuato le dolorose Stimmate del suo Signore Crocifisso.

La preghiera dunque e la penitenza sono i due potenti spiriti che in questo tempo ci sono dati da Dio perché riconduciamo a Lui la smarrita umanità che vagola qua e là senza guida: sono gli spiriti che devono dissipare e riparare la prima e principale causa di ogni ribellione e di ogni rivoluzione, la ribellione cioè dell'uomo contro Dio. Ma i popoli stessi sono chiamati a decidersi ad una scelta definitiva: o essi si affidano a questi benevoli e benefici spiriti e si convertono, umili e pentiti, al loro Signore e Padre delle misericordie, oppure abbandonano se stessi e il poco che ancora resta di felicità sulla terra in balia del nemico di Dio, cioè allo spirito di vendetta e di distruzione.

Non Ci resta quindi altro che invitare questo povero mondo che ha sparso tanto sangue, che ha aperto tanti sepolcri, che ha distrutto tante opere, che ha privato di pane e di lavoro tanti uomini, non Ci resta, diciamo, che invitarlo con le tenere parole della sacra Liturgia: "Convertiti al Signore Dio tuo!".

E quale più opportuna occasione possiamo Noi indicarvi, o Venerabili Fratelli, per tale unione di preghiere e di riparazione, se non la prossima Festa del Sacro Cuore di Gesù? Lo spirito proprio di tale solennità, come abbiamo quattro anni or sono ampiamente dimostrato nella Nostra Lettera Enciclica "Miserentissimus", è appunto spirito di amorosa riparazione, e perciò abbiamo voluto che in tal giorno ogni anno in perpetuo si faccia, in tutte le chiese dell'orbe, pubblico atto di ammenda per tante offese che feriscono quel Cuore divino.

Sia dunque quest'anno la Festa del Sacro Cuore per tutta la Chiesa una santa gara di riparazione e di impetrazione. Accorrano numerosi i fedeli alla Mensa eucaristica, accorrano ai piedi degli altari ad adorare il Salvatore del mondo sotto i veli del Sacramento, che voi, Venerabili Fratelli, procurerete sia in tal giorno solennemente esposto in tutte le chiese; effondano in quel Cuore misericordioso, che tutte ha conosciute le pene del cuore umano, la piena del loro dolore, la fermezza della loro fede, la fiducia della loro speranza, l'ardore della loro carità. Lo preghino, interponendo anche il potente patrocinio di Maria Santissima Mediatrice di tutte le grazie, per sé e per le loro famiglie; per la loro patria e per la Chiesa; Lo preghino per il Vicario di Cristo in terra e per gli altri Pastori, che con Lui dividono il formidabile peso del governo spirituale delle anime; Lo preghino per i fratelli credenti, per i fratelli erranti, per gli increduli, per gli infedeli; e finalmente per gli stessi nemici di Dio e della Chiesa, affinché si convertano.

E questo spirito di preghiera e di riparazione si mantenga poi intensamente vivo ed operoso in tutti i fedeli anche per l'intera Ottava, del qual privilegio liturgico Noi abbiamo voluto fosse insignita; durante quei giorni si facciano, nel modo che ciascuno di voi, Venerabili Fratelli, secondo le circostanze locali crederà opportuno di prescrivere o suggerire, pubbliche preghiere ed altri devoti esercizi di pietà alle intenzioni da Noi brevemente toccate qui sopra, "al fine di ottenere misericordia e trovare grazia per opportuno sovvenimento" (Hebr. IV, 16).

Sia quella davvero per tutto il popolo cristiano una Ottava di riparazione e di santa mestizia; siano giorni di mortificazione e di preghiera. Si astengano i fedeli dagli spettacoli e dai divertimenti anche leciti; i più agiati sottraggano anche volontariamente in spirito di cristiana austerità qualche cosa dalla sia pure moderata misura del consueto metodo di vita, largheggiando piuttosto con i poveri il frutto di tale sottrazione, essendo anche l'elemosina un ottimo mezzo per soddisfare alla divina Giustizia e attirare le divine misericordie. E i poveri, e tutti coloro che in questo tempo sono sotto la dura prova dello scarso lavoro e dello scarso pane, offrano con eguale spirito di penitenza, con maggiore rassegnazione le privazioni loro imposte dai tempi difficili e dalla condizione sociale che la Divina Provvidenza, con imperscrutabile ma pur sempre amoroso disegno, ha loro assegnato: accettino con animo umile e confidente dalla mano di Dio gli effetti della povertà, resi più duri dalle strettezze in cui si dibatte attualmente l'umanità, si elevino più generosamente fino alla divina sublimità della Croce di Cristo ripensando che, se il lavoro è tra i maggiori valori della vita, è però stato l'amore di un Dio paziente quello che ha salvato il mondo: si confortino nella certezza che i loro sacrifici e le loro pene cristianamente sopportate concorreranno efficacemente ad affrettare l'ora della misericordia e della pace.

Il Cuore divino di Gesù non potrà non commuoversi alle preghiere ed ai sacrifici della Sua Chiesa, e finirà col dire alla Sua Sposa che geme ai Suoi piedi sotto il peso di tante pene e di tanti mali: "Grande è la tua Fede; ti sia fatto come tu desideri" (Matth. XV, 28).

Con questa fiducia, avvalorata dal ricordo della Croce, sacro segno e prezioso strumento della nostra santa redenzione, di cui oggi celebriamo la gloriosa Invenzione, a voi, Venerabili Fratelli, al vostro clero e popolo, a tutto l'orbe cattolico impartiamo con paterno affetto l'Apostolica Benedizione.

Dato a Roma, presso San Pietro, nella festa dell'Invenzione della Santa Croce, 3 maggio dell'anno 1932, XI del Nostro Pontificato.

Augustinus
03-07-04, 23:24
ANNUM SACRUM

ENCICLICA DEL PAPA LEONE XIII
SULLA CONSACRAZIONE AL SACRO CUORE

AI PATRIARCHI, PRIMATI, ARCIVESCOVI, VESCOVI DEL MONDO CATTOLICO IN GRAZIA E COMUNIONE CON LA SEDE APOSTOLICA.

Venerabili Fratelli, salute e apostolica benedizione.

Con nostra lettera apostolica abbiamo recentemente promulgato, come ben sapete, l’anno santo, che, secondo la tradizione, dovrà essere tra poco celebrato in quest’alma città di Roma. Oggi, nella speranza e nell’intenzione di rendere più santa questa grande solennità religiosa, proponiamo e raccomandiamo un altro atto veramente solenne. E abbiamo tutte le ragioni, se esso sarà compiuto da tutti con sincerità di cuore e con unanime e spontanea volontà, di attenderci frutti straordinari e duraturi a vantaggio della religione cristiana e di tutto il genere umano.

Più volte, sull’esempio dei nostri predecessori Innocenze XII, Benedetto XIII, Clemente XIII, Pio VI, Pio VII, Pio IX, ci siamo adoperati di promuovere e di mettere in sempre più viva luce quella eccellentissima forma di religiosa pietà, che è il culto del sacratissimo Cuore di Gesù. Tale era lo scopo principale del nostro decreto del 28 giugno 1889, col quale abbiamo innalzato a rito di prima classe la festa del sacro Cuore. Ora però pensiamo a una forma di ancor più splendido omaggio, che sia come il culmine e il coronamento di tutti gli onori, che sono stati tributati finora a questo Cuore sacratissimo e abbiamo fiducia che sia di sommo gradimento al nostro redentore Gesù Cristo. La cosa, in verità, non è nuova. Venticinque anni fa infatti, all’approssimarsi del II centenario diretto a commemorare la missione che la beata Margherita Maria Alacoque aveva ricevuto dall’alto, di propagare il culto del divin Cuore, da ogni parte, non solo da privati, ma anche da vescovi, pervennero numerose lettere a Pio IX, con le quali si chiedeva che si degnasse di consacrare il genere umano all’augustissimo Cuore di Gesù. Si preferì, in quelle circostanze, rimandare la cosa per una decisione più matura; nel frattempo si dava facoltà alle città, che lo desideravano, di consacrarsi con la formula prescritta. Sopraggiunti ora nuovi motivi, giudichiamo maturo il tempo di realizzare quel progetto.

Questa universale e solenne testimonianza di onore e di pietà è pienamente dovuta a Gesù Cristo proprio perché re e signore di tutte le cose. La sua autorità infatti non si estende solo ai popoli che professano la fede cattolica e a coloro che, validamente battezzati, appartengono di diritto alla chiesa (anche se errori dottrinali li tengono lontani da essa o dissensi hanno infranto i vincoli della carità), ma abbraccia anche tutti coloro che sono privi della fede cristiana. Ecco perché tutta l’umanità è realmente sotto il potere di Gesù Cristo. Infatti colui che è il Figlio unigenito del Padre e ha in comune con lui la stessa natura, "irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza" (Eb 1,3), ha necessariamente tutto in comune con il Padre e quindi il pieno potere su tutte le cose. Questa è la ragione perché il Figlio di Dio, per bocca del profeta, può affermare: "Sono stato costituito sovrano su Sion, suo monte santo. Il Signore mi ha detto: Tu sei mio Figlio; io oggi ti ho generato. Chiedi a me e ti darò in possesso le genti e in dominio i confini della terra" (Sal 2,6-8). Con queste parole egli dichiara di aver ricevuto da Dio il potere non solo su tutta la chiesa, raffigurata in Sion, ma anche su tutto il resto della terra, fin dove si estendono i suoi confini. Il fondamento poi di questo potere universale è chiaramente espresso in quelle parole: "Tu sei mio Figlio". Per il fatto stesso di essere il figlio del re di tutte le cose, è anche erede del suo potere universale. Per questo il salmista continua con le parole: "Ti darò in possesso le genti". Simili a queste sono le parole dell’apostolo Paolo: "L’ha costituito erede di tutte le cose" (Eb 1,2).

Si deve tener presente soprattutto ciò che Gesù Cristo, non attraverso i suoi apostoli e profeti, ma con le stesse sue parole ha affermato del suo potere. Al governatore romano che gli chiedeva: "Dunque tu sei re", egli, senza esitazione, rispose: "Tu lo dici; io sono re" (Gv 18,37). La vastità poi del suo potere e l’ampiezza senza limiti del suo regno sono chiaramente confermate dalle parole rivolte agli apostoli: "Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra" (Mt 28,18). Se a Cristo è stato concesso ogni potere, ne segue necessariamente che il suo dominio deve essere sovrano, assoluto, non soggetto ad alcuno, tanto che non ne può esistere un altro ne uguale ne simile. E siccome questo potere gli è stato dato e in cielo e in terra, devono stare a lui soggetti il cielo e la terra. Di fatto egli esercitò questo suo proprio e individuale diritto quando ordinò agli apostoli di predicare la sua dottrina, di radunare, per mezzo del battesimo, tutti gli uomini nell’unico corpo della chiesa, e di imporre delle leggi, alle quali nessuno può sottrarsi senza mettere in pericolo la propria salvezza eterna.

E non è tutto. Cristo non ha il potere di comandare soltanto per diritto di nascita, essendo il Figlio unigenito di Dio, ma anche per diritto acquisito. Egli infatti ci ha liberato "dal potere delle tenebre" (Col 1,13) e "ha dato se stesso in riscatto per tutti" (1Tm 2,6). E perciò per lui non soltanto i cattolici e quanti hanno ricevuto il battesimo, ma anche tutti e singoli gli uomini sono diventati "un popolo che egli si è conquistato" (1Pt 2,9). A questo proposito sant’Agostino osserva giustamente: "Volete sapere che cosa ha comprato? Fate attenzione a ciò che ha dato e capirete che cosa ha comprato. Il sangue di Cristo: ecco il prezzo. Che cosa può valere tanto? Che cosa se non il mondo intero? Per tutto ha dato tutto".

San Tommaso, trattando della questione, indica perché e come gli infedeli sono soggetti al potere e alla giurisdizione di Gesù Cristo. Posto infatti il quesito se il suo potere di giudice si estenda o no a tutti gli uomini, risponde che, siccome "il potere di giudice è una conseguenza del potere regale", si deve concludere che "quanto alla potestà, tutto è soggetto a Gesù Cristo. anche se non tutto gli è soggetto quanto all’esercizio del suo potere". Questa potestà e questo dominio sugli uomini lo esercita per mezzo della verità, della giustizia, ma soprattutto per mezzo della carità.

Tuttavia Gesù, per sua bontà, a questo suo duplice titolo di potere e di dominio, permette che noi aggiungiamo, da parte nostra, il titolo di una volontaria consacrazione. Gesù Cristo, come Dio e Redentore, è senza dubbio in pieno e perfetto possesso di tutto ciò che esiste, mentre noi siamo tanto poveri e indigenti da non aver nulla da potergli offrire come cosa veramente nostra. Tuttavia, nella sua infinita bontà e amore, non solo non ricusa che gli offriamo e consacriamo ciò che è suo, come se fosse bene nostro, ma anzi lo desidera e lo domanda: "Figlio, dammi il tuo cuore" (Pro 23,26). Possiamo dunque con la nostra buona volontà e le buone disposizioni dell’animo fare a lui un dono gradito. Consacrandoci infatti a lui, non solo riconosciamo e accettiamo apertamente e con gioia il suo dominio, ma coi fatti affermiamo che, se quel che offriamo fosse veramente nostro, glielo offriremmo lo stesso di tutto cuore. In più lo preghiamo che non gli dispiaccia di ricevere da noi ciò che, in realtà, è pienamente suo. Così va inteso l’atto di cui parliamo e questa è la portata delle nostre parole.

Poiché il sacro Cuore è il simbolo e l’immagine trasparente dell’infinita carità di Gesù Cristo, che ci sprona a rendergli amore per amore, è quanto mai conveniente consacrarsi al suo augustissimo Cuore, che non significa altro che donarsi e unirsi a Gesù Cristo. Ogni atto di onore, di omaggio e di pietà infatti tributati al divin Cuore, in realtà è rivolto allo stesso Cristo.

Sollecitiamo pertanto ed esortiamo tutti coloro che conoscono e amano il divin Cuore a compiere spontaneamente questo atto di consacrazione. Inoltre desideriamo vivamente che esso si compia da tutti nel medesimo giorno, affinchè i sentimenti di tante migliaia di cuori, che fanno la stessa offerta, salgano tutti, nello stesso tempo, al trono di Dio.

Ma come potremo dimenticare quella stragrande moltitudine di persone, per le quali non è ancora brillata la luce della verità cristiana? Noi teniamo il posto di colui che è venuto a salvare ciò che era perduto e diede il suo sangue per la salvezza di tutti gli uomini. Ecco perché la nostra sollecitudine è continuamente rivolta a coloro che giacciono ancora nell’ombra di morte e mandiamo dovunque missionari di Cristo per istruirli e condurli alla vera vita. Ora, commossi per la loro sorte, li raccomandiamo vivamente al sacratissimo Cuore di Gesù e, per quanto sta in noi, a lui li consacriamo.

In tal modo questa consacrazione che esortiamo a compiere, potrà giovare a tutti. Con questo atto, infatti, coloro che già conoscono e amano Gesù Cristo, sperimenteranno facilmente un aumento di fede e di amore. Coloro che, pur conoscendo Cristo trascurano l’osservanza della sua legge e dei suoi precetti, avranno modo di attingere da quel divin Cuore la fiamma dell’amore. Per coloro infine che sono più degli altri infelici, perché avvolti ancora nelle tenebre del paganesimo, chiederemo tutti insieme l’aiuto del cielo, affinchè Gesù Cristo, che li tiene già soggetti "quanto al potere", li possa anche avere sottomessi "quanto all’esercizio di tale potere". E preghiamo anche che ciò si compia non solo nel mondo futuro, "quando egli eseguirà pienamente su tutti la sua volontà, salvando gli uni e castigando gli altri", ma anche in questa vita terrena con il dono della fede e della santificazione, in modo che, con la pratica di queste virtù, possano onorare debitamente Dio e tendere così alla felicità del cielo.

Tale consacrazione ci fa anche sperare per i popoli un’era migliore; può infatti stabilire o rinsaldare quei vincoli, che, per legge di natura, uniscono le nazioni a Dio.

In questi ultimi tempi si è fatto di tutto per innalzare un muro di divisione tra la chiesa e la società civile. Nelle costituzioni e nel governo degli stati, non si tiene in alcun conto l’autorità del diritto sacro e divino, nell’intento di escludere ogni influsso della religione nella convivenza civile. In tal modo si intende strappare la fede in Cristo e, se fosse possibile, bandire lo stesso Dio dalla terra. Con tanta orgogliosa tracotanza di animi, c’è forse da meravigliarsi che gran parte dell’umanità sia stata travolta da tale disordine e sia in preda a tanto grave turbamento da non lasciare vivere più nessuno senza timori e pericoli? Non c’è dubbio che, con il disprezzo della religione, vengono scalzate le più solide basi dell’incolumità pubblica. Giusto e meritato castigo di Dio ai ribelli che, abbandonati alle loro passioni e schiavi delle loro stesse cupidigie, finiscono vittime del loro stesso libertinaggio.

Di qui scaturisce quella colluvie di mali, che da tempo ci minacciano e ci spingono con forza a ricercare l’aiuto in colui che solo ha la forza di allontanarli. E chi potrà essere questi se non Gesù Cristo, l’unigenito Figlio di Dio? "Non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo, nel quale sia stabilito che possiamo essere salvati" (At 4,12). A lui si deve ricorrere, che è "la via, la verità e la vita" (Gv 14,6). Si è andati fuori strada? bisogna ritornare sulla giusta via. Le tenebre hanno oscurato le menti? è necessario dissiparle con lo splendore della verità. La morte ha trionfato? bisogna attaccarsi alla vita.
Solo così potremo sanare tante ferite. Solo allora il diritto potrà riacquistare l’autentica autorità; solo così tornerà a risplendere la pace, cadranno le spade e sfuggiranno di mano le armi. Ma ciò avverrà solo se tutti gli uomini riconosceranno liberamente il potere di Cristo e a lui si sottometteranno; e ogni lingua proclamerà "che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre" (Fil 2,11).

Quando la chiesa nascente si trovava oppressa dal giogo dei Cesari, a un giovane imperatore apparve in cielo una croce auspice e nello stesso tempo autrice della splendida vittoria che immediatamente seguì. Ecco che oggi si offre ai nostri sguardi un altro divinissimo e augurale segno: il Cuore sacratissimo di Gesù, sormontato dalla croce e splendente, tra le fiamme, di vivissima luce. In lui sono da collocare tutte le nostre speranze; da lui dobbiamo implorare e attendere la salvezza.

Infine non vogliamo passare sotto silenzio un motivo, questa volta personale, ma giusto e importante, che ci ha spinto a questa consacrazione: l’averci Dio, autore di tutti i beni, scampato non molto tempo addietro da pericolosa infermità. Questo sommo onore al Cuore sacratissimo di Gesù, da noi promosso, vogliamo che rimanga memoria e pubblico segno di gratitudine di tanto beneficio.

Ordiniamo perciò che, nei giorni 9, 10 e 11 del prossimo mese di giugno, nella chiesa principale di ogni città o paese, alla recita delle altre preghiere si aggiungano ogni giorno anche litanie del sacro Cuore da noi approvate. Nell’ultimo giorno poi si reciti, venerabili fratelli, la formula di consacrazione, che vi mandiamo con la presente lettera.

Come pegno di favori divini e testimonianza della nostra benevolenza, a voi, al clero e al popolo affidato alle vostre cure, impartiamo di cuore, nel Signore, l’apostolica benedizione.

Roma, presso San Pietro, il 25 maggio 1899, anno XXII del nostro pontificato

Formula di consacrazione da recitarsi al sacratissimo Cuore di Gesù

O Gesù dolcissimo, o redentore del genere umano, riguardate a noi umilmente prostesi dinanzi al vostro altare.
Noi siamo vostri, e vostri vogliamo essere; e per poter vivere a voi più strettamente congiunti, ecco che ognuno di noi oggi si consacra al vostro sacratissimo Cuore.
Molti purtroppo non vi conobbero mai; molti, disprezzando i vostri comandamenti, vi ripudiarono.
O benignissimo Gesù, abbiate misericordia e degli uni e degli altri; e tutti quanti attirate al vostro Cuore santissimo.
O Signore, siate il re non solo dei fedeli che non si allontanarono mai da voi, ma anche di quei figli prodighi che vi abbandonarono; fate che questi quanto prima ritornino alla casa paterna, per non morire di miseria e di fame.
Siate il re di coloro che vivono nell’inganno dell’errore o per discordia da voi separati: richiamateli al porto della verità e all’unità della fede, affinchè in breve si faccia un solo ovile sotto un solo pastore.
Siate il re finalmente di tutti quelli che sono avvolti nelle superstizioni del gentilesimo, e non ricusate di trarli dalle tenebre al lume e al regno di Dio.
Largite, o Signore, incolumità e libertà sicura alla vostra chiesa, largite a tutti i popoli la tranquillità dell’ordine: fate che da un capo all’altro della terra risuoni quest’unica voce: sia lode a quel Cuore divino da cui venne la nostra salute; a lui si canti gloria e onore nei secoli.
Così sia.

Augustinus
03-07-04, 23:29
HAURIETIS AQUAS

ENCICLICA DEL PAPA LEONE XIII
SUL CULTO AL SACRO CUORE

AI VENERABILI FRATELLI PATRIARCHI, PRIMATI, ARCIVESCOVI, VESCOVI ED ALTRI ORDINARI LOCALI IN PACE E COMUNIONE CON LA SEDE APOSTOLICA.

Venerabili Fratelli, salute e apostolica benedizione.

Introduzione

MIRABILE SVILUPPO DEL CULTO AL SS. CUORE DI GESÙ NEI TEMPI MODERNI

"Voi attingerete con gaudio le acque dalle fonti del Salvatore" (Is 12,3). Queste parole, con le quali il profeta Isaia simbolicamente preannunciava le molteplici e abbondanti benedizioni di Dio, che l'èra cristiana avrebbe apportato, spontanee ritornano alla nostra mente, allorché diamo uno sguardo ai cento anni che sono trascorsi da quando il nostro predecessore di i.m. Pio IX, ben lieto di assecondare i voti del mondo cattolico, si compiaceva di estendere e rendere obbligatoria per la chiesa intera la festa del cuore sacratissimo di Gesù.
Innumerevoli infatti sono le grazie celesti che il culto tributato al cuore sacratissimo di Gesù ha trasfuso alle anime dei fedeli, purificandoli, confortandoli con superbe consolazioni, e incitandoli ad acquistare ogni virtù. Noi pertanto, memori della sapientissima sentenza dell'apostolo san Giacomo: "Ogni donazione buona e ogni dono perfetto viene dall'alto e scende dal Padre dei lumi" (Gc 1,17), a buon diritto possiamo scorgere in questo culto, divenuto ormai universale e ogni giorno sempre più fervoroso, il dono che il Verbo incarnato, nostro salvatore divino e unico mediatore di grazia e di verità tra il Padre celeste e il genere umano, ha fatto alla chiesa, sua mistica sposa, in questi ultimi secoli della sua travagliata storia. Grazie a questo dono d'inestimabile valore, la chiesa può agevolmente manifestare l'ardente carità che essa nutre verso il suo divin Fondatore, e corrispondere in più larga misura all'invito che l'evangelista san Giovanni riferisce come pronunziato da Gesù Cristo stesso: "Nell'ultimo gran giorno della festa, Gesù, levatosi in piedi, diceva ad alta voce: Chi ha sete venga a me e beva chi crede in me. Come dice la Scrittura, dal ventre di lui sgorgheranno torrenti d'acqua viva. Ciò egli disse dello Spirito che dovevano ricevere i credenti in lui" (Gv 7,37-39). Agli uditori di Gesù non fu certamente difficile cogliere in quelle sue parole, che contenevano la promessa di una sorgente di "acqua viva" che sarebbe scaturita dal suo seno, una chiara allusione ai vaticini con i quali i profeti Isaia, Ezechiele e Zaccaria, predicevano l'avvento del regno messianico, come pure alla tipica pietra che, percossa dalla verga di Mosè, versò mirabilmente acqua (cf. Is 12,3; Ez 47,1-12; Zc 13,1; Es 17,1-7; Nm 20,7-13; 1Cor 10,4; Ap 7,17; 22,1).
La carità divina ha in realtà la sua principale sorgente nello Spirito Santo, che è l'amore personale sia del Padre sia del Figlio in seno all'augustissima Trinità. Ben a ragione quindi l'Apostolo, quasi facendo eco alle parole di Gesù Cristo attribuisce allo Spirito d'amore l'effusione della carità nell'animo dei credenti: "La carità di Dio si è riversata nei nostri cuori per lo Spirito Santo che ci fu dato" (Rm 5,5).
Questo strettissimo nesso, che secondo le parole della s. Scrittura intercorre tra la carità che deve ardere nei cuori dei cristiani e lo Spirito Santo che è amore per essenza, ci manifesta in modo mirabile, venerabili fratelli, l'intima natura stessa di quel culto che è da tributarsi al cuore sacratissimo di Gesù. Se è vero, infatti, che questo culto considerato nella sua propria essenza, è un atto eccellentissimo della virtù di religione, in quanto richiede la assoluta e incondizionata sottomissione e consacrazione da parte nostra all'amore del Redentore divino, di cui è indice e simbolo, quanto mai espressivo, il suo cuore trafitto; è vero parimenti, e in un senso ancora più profondo, che tale culto comporta la risposta dell'amore nostro all'amore divino. Poiché soltanto per effetto della carità si ottiene la piena e perfetta sottomissione dello spirito umano al dominio del supremo Signore, allorché cioè gli affetti nel nostro cuore in tal modo aderiscono alla divina volontà da formare con essa quasi una cosa sola, secondo che è scritto: "Chi aderisce al Signore forma un solo spirito con lui" (1Cor 6,17).

I. FONDAMENTI E PREFIGURAZIONI DEL CULTO AL S. CUORE DI GESÙ NELL'AT

1. Incomprensione della vera natura del culto al cuore di Gesù da parte di alcuni cristiani

Ma mentre la chiesa ha sempre tenuto in alta stima il culto al cuore sacratissimo di Gesù, così da favorirne in ogni modo il sorgere e il propagarsi in mezzo al popolo cristiano, non mancando altresì di difenderlo apertamente contro le accuse di cosiddetto naturalismo e sentimentalismo, è da lamentare che non uguale stima e onore, sia nei tempi passati, sia ai nostri giorni, questo nobilissimo culto goda presso alcuni cristiani e talvolta anche presso alcuni di coloro che pur si dicono animati da sincero zelo per gli interessi della religione cattolica e per la propria santificazione.
"Se tu conoscessi il dono di Dio" (Gv 4,10). Ecco, venerabili fratelli, il paterno monito che noi, chiamati per divina disposizione ad essere custodi del tesoro di fede e di pietà, che il divin Redentore ha affidato alla sua chiesa, rivolgiamo, con piena coscienza del nostro dovere, a tutti quei nostri figli i quali, nonostante che il culto al cuore sacratissimo di Gesù, trionfando degli errori e della indifferenza degli uomini, abbia pervaso il mistico corpo del Salvatore, nutrono ancora dei pregiudizi a riguardo e giungono persino a ritenerlo meno rispondente, per non dire dannoso alle necessità più urgenti della chiesa e dell'umanità nell'ora presente. Taluni, infatti, confondendo o equiparando l'indole primaria di questo culto con le varie forme di devozione che la chiesa approva e favorisce, ma non prescrive, lo stimano quasi come alcunché di superfluo che ciascuno può praticare o no a suo arbitrio; altri poi stimano che questo culto sia oneroso e di nessuno o ben modesto vantaggio, specialmente per i militanti del regno di Dio, preoccupati soprattutto di consacrare il meglio delle loro energie spirituali, dei loro mezzi e del loro tempo alla difesa e alla propagazione della verità cattolica, alla diffusione della dottrina sociale cristiana e all'incremento di quelle pratiche e opere di religione, che giudicano molto più necessarie per i tempi nostri, vi sono inoltre alcuni, i quali anziché riconoscere in questo culto un mezzo efficacissimo per l'opera di rinnovamento e di progresso dei costumi cristiani, sia degli individui sia delle famiglie, vi vedono una forma di devozione pervasa piuttosto di sentimento che di nobili pensieri ed affetti, e perciò più confacente alle donne che adatto a uomini colti.
Vi sono infine altri, i quali, ritenendo questo culto come troppo vincolato agli atti di penitenza, di riparazione e di quelle virtù che chiamano piuttosto "passive", perché prive di appariscenti frutti esteriori, lo giudicano meno idoneo a rinvigorire la spiritualità moderna cui incombe il dovere dell'azione aperta e indefessa per il trionfo della fede cattolica e la strenua difesa dei costumi cristiani, in mezzo a una società inquinata di indifferentismo religioso, incurante di ogni norma discriminatrice del vero dal falso nel pensiero e nell'azione, ligia ai principi del materialismo ateo e del laicismo.

2. Stima e benemerenze dei sommi pontefici per il culto al Cuore di Gesù

Chi non vede, venerabili fratelli, lo stridente contrasto tra simili opinioni e le pubbliche attestazioni di stima per il culto al sacratissimo Cuore di Gesù, professato dai nostri predecessori su questa cattedra di verità? Chi osa giudicare inutile o meno adatta per l'epoca nostra quella devozione che il nostro predecessore di i.m. Leone XIII non esitò a definire: "pratica religiosa encomiabilissima"; e nella quale non dubitò di additare il rimedio a quegli stessi mali, che anche oggi, e indubbiamente in un modo più vasto ed acuto, travagliano i singoli e l'intera società? "Questa devozione, che a tutti consigliamo, asseriva egli, sarà a tutti di giovamento". E inoltre, aggiungeva questi ammonimenti ed esortazioni, che ben si addicono anche al culto verso il cuore sacratissimo di Gesù: "Di fronte alla minaccia di gravi sciagure, che già da molto sovrasta, è urgente che si ricorra, per scongiurarle, all'aiuto di colui che soltanto ha la potenza per allontanarle. E chi altri potrà essere costui se non Gesù Cristo, l'unigenito di Dio? "Poiché non c'è sotto il cielo alcun altro nome dato agli uomini dal quale possiamo aspettarci d'essere salvati" (At 4,12). A lui dunque si deve ricorrere, che è via, verità e vita" (Enc. Annum sacrum (25 maii 1899): Acta Leonis 19 (1900), pp. 71, 77-78).
Né meno degno di encomio e giovevole per fomentare la pietà cristiana riconosceva essere questo culto il nostro immediato predecessore di f.m. Pio XI, il quale in una enciclica scriveva: "Non sono forse racchiusi in tal forma di devozione il compendio di tutta la religione cattolica e quindi la norma della vita più perfetta, costituendo essa la via più spedita per giungere alla conoscenza profonda di Cristo signore e il mezzo più efficace per piegare gli animi ad amarlo più intensamente e a imitarlo più fedelmente?" (Enc. iserentissimus Redemptor (8 maii 1928): AAS 20 (1928), p. 167).A noi poi, non certamente meno dei nostri predecessori, questa sublime verità è apparsa evidente e degna di approvazione; e allorché iniziammo il nostro pontificato, nel contemplare il felice e quasi trionfale incremento dei culto al cuore sacratissimo di Gesù in mezzo al popolo cristiano, sentimmo il nostro animo ricolmo di gioia degli innumerevoli frutti di salvezza che ne erano derivati a tutta la chiesa; e questi nostri sentimenti ci compiacemmo di manifestare già nella prima nostra lettera enciclica (cf. Enc. Summi pontificatus, 20 oct. 1939: AAS 31 (1939), p. 415). I quali frutti in questi anni del nostro pontificato pieni di calamità e di angustie, ma anche ricolmi di ineffabili consolazioni, non sono andati diminuendo né per numero né per qualità né per bellezza, ma piuttosto aumentando. Infatti, varie sono state le opere felicemente iniziate allo scopo di favorire l'incremento sempre maggiore di questo stesso culto e sommamente rispondente ai bisogni dei nostri tempi: associazioni cioè di cultura, di pietà e di beneficenza; pubblicazioni di carattere storico, ascetico e mistico, pertinenti a tale scopo; pie pratiche espiatorie; e soprattutto degne di menzione le manifestazioni di ardentissima pietà promosse dall'Associazione dell'apostolato della preghiera, al cui zelo si deve principalmente se famiglie, istituti e talvolta anche nazioni intere si sono consacrate al cuore sacratissimo di Gesù; per le quali manifestazioni di culto non di rado, o mediante lettere o per mezzo di discorsi o servendoci di radiomessaggi, abbiamo espressa la nostra paterna compiacenza (cf. AAS 32 (1940), p. 276; 35 (1943), pp. 170; 37 (1945), pp. 263-264; 40 (1948), pp. 501; 41 (1949), pp. 331.).
Pertanto nel veder tanta abbondanza di acque salutari, cioè l'effusione celestiale di amore superno, che, scaturendo dal sacro cuore del nostro Redentore, non senza l'ispirazione del divino Spirito, si è riversata su innumerevoli figli della chiesa cattolica, non possiamo astenerci, venerabili fratelli, dal rivolgervi un paterno invito affinché vi uniate a noi nello sciogliere un inno di somma lode e di fervidissime azioni di grazie a Dio largitore di ogni bene, esclamando con l'apostolo: "A lui che può far tutto, molto più di quel che noi domandiamo o pensiamo secondo la virtù che opera in noi, a lui sia la gloria nella chiesa, in Cristo Gesù per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli. Amen" (Ef 3,20-21). Ma, dopo aver reso all'Altissimo le dovute grazie, noi desideriamo con questa lettera enciclica esortare voi e tutti gli amatissimi figli della chiesa a una più attenta considerazione di quei principi dottrinali contenuti nella sacra Scrittura, nei santi padri e nei teologi, sui quali, quasi su solidi fondamenti, poggia il culto al cuore sacratissimo di Gesù. Siamo infatti pienamente persuasi che soltanto quando, al lume della divina rivelazione, avremo penetrato più a fondo l'intima ed essenziale natura di questo culto, saremo in grado di convenientemente e perfettamente apprezzarne l'incomparabile eccellenza e l'inesauribile fecondità in ogni sorta di celesti grazie, e in tal modo trarre dalla pia meditazione e contemplazione da esso derivate, motivo per una degna celebrazione del primo centenario della estensione della festa del cuore sacratissimo di Gesù alla chiesa universale.
Allo scopo, dunque, di offrire alle menti dei fedeli salutari riflessioni, alimentati dalle quali essi possano più facilmente comprendere la vera natura di questo culto e ricavarne più copiosi frutti, noi ci soffermeremo anzitutto sulle pagine del Vecchio e del Nuovo Testamento che rivelano e propongono l'infinita carità di Dio per il genere umano, la cui sublime grandezza mai potremo sufficientemente scrutare; poi accenneremo al commento che ce ne hanno lasciato i padri e i dottori della chiesa; finalmente procureremo di porre in evidenza il nesso intimo che intercorre tra la forma di devozione da tributarsi al cuore del Redentore divino e il culto che gli uomini sono tenuti a rendere all'amore che egli e le altre persone della santissima Trinità nutrono verso tutti gli uomini. Stimiamo infatti che, una volta contemplati alla luce della sacra Scrittura e della tradizione i fondamenti e gli elementi costitutivi di questa nobilissima forma di pietà, riuscirà più agevole ai cristiani di attingere "con gaudio dalle fonti del Salvatore" (Is 12,3); apprezzare cioè tutta l'importanza che il culto al cuore sacratissimo di Gesù ha assunto nella liturgia della chiesa, nella sua vita interna ed esterna, e anche nelle sue opere; in tal modo sarà più facile ad essi raccogliere quei frutti spirituali che segnino un rinnovamento salutare nei loro costumi, secondo i voti dei pastori del gregge di Cristo.

3. L'amore di Dio, motivo dominante del culto al s. Cuore nell'Antico Testamento

Se vogliamo comprendere in primo luogo il valore racchiuso in alcuni testi del Vecchio e del Nuovo Testamento in ordine a questo culto, occorre tener ben presente il motivo del culto di latria che la chiesa tributa al cuore del Redentore divino. Orbene, come voi ben sapete, venerabili fratelli, tale motivo è duplice. L'uno, cioè che è comune anche alle altre sacrosante membra del corpo di Gesù Cristo, si fonda sul principio che il suo cuore, essendo una parte nobilissima dell'umana natura, è unito ipostaticamente alla persona del Verbo di Dio; pertanto esso è meritevole dell'unico e identico culto di adorazione con cui la chiesa onora la persona dello stesso Figlio di Dio incarnato. Si tratta di una verità di fede cattolica, essendo stata solennemente definita nei concili ecumenici di Efeso e nel secondo di Costantinopoli (CONC. EPHES., can. 8: MANSI, Sacrorum conciliorum amplissima collectio, IV, 1083 C; CONC. CONST. 11, can. 9: ibid., IX, 382 E). L'altro motivo, che appartiene in modo speciale al cuore del divin Redentore, e che perciò conferisce al medesimo un titolo tutto proprio a ricevere il culto di latria, risulta dal fatto che il suo cuore, più di ogni altro membro dei suo corpo, è l'indice naturale, ovvero il simbolo della sua immensa carità per il genere umano."È insita nel Sacro Cuore, come osserva il nostro predecessore Leone XIII di i.m., la qualità di simbolo e di espressiva immagine dell'infinita carità di Gesù Cristo, che ci stimola a ricambiarlo con il nostro amore" (cf. Enc. Annum sacrum: Acta Leonis 19(1900), p. 76).
È fuor di dubbio che nei libri sacri non si hanno mai sicuri indizi di un culto di speciale venerazione e di amore, tributato al cuore fisico del Verbo incarnato in quanto simbolo della sua accesissima carità. Ma questo fatto, se è doveroso apertamente riconoscerlo, non ci deve recare meraviglia, né in alcun modo indurci a dubitare che la carità, la quale è la ragione principale di questo culto, tanto nel Vecchio come nel Nuovo Testamento, non sia esaltata e inculcata con immagini, da commuovere potentemente gli animi. Queste immagini, poiché sono contenute nei libri sacri che preannunziavano la venuta del Figlio di Dio fatto uomo, possono considerarsi come un presagio di quello che doveva essere il più nobile simbolo e indice dell'amore divino, cioè del cuore sacratissimo e adorabile del Redentore divino.
Per quanto riguarda lo scopo del nostro argomento, non crediamo necessario addurre molte testimonianze dei libri dei Vecchio Testamento, nei quali sono contenute le divine verità divinamente rivelate, ma stimiamo sia sufficiente far rilevare che l'alleanza stipulata tra Dio e il popolo eletto e sancita con vittime pacifiche - le cui leggi fondamentali scolpite su due tavole furono promulgate da Mosè (cf. Es 34,27-28) e interpretate dai profeti - fu un patto, oltre che fondato sui vincoli di supremo dominio da parte di Dio e di doverosa obbedienza da parte dell'uomo, consolidato e vivificato anche dai più nobili motivi dell'amore. Infatti, anche per il popolo d'Israele la ragione suprema della sua obbedienza a Dio doveva essere non tanto il timore dei divini castighi che i tuoni e le folgori lampeggianti e sprigionantisi dalla vetta del Sinai incutevano negli animi, quanto piuttosto il doveroso amore verso Dio: "Ascolta, Israele; il Signore Dio nostro è il solo Signore. Amerai il Signore Iddio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutte le tue forze. Queste parole, che io oggi ti bandisco, staranno nel tuo cuore" (Dt 6,4-6).
Non ci deve pertanto meravigliare se Mosè e i profeti del popolo eletto che a buon diritto l'angelico Dottore chiama "i maggiori" (Summa theol., I-II, q. 2, a. 7: ed. Leon., t. VIII, 1895, p. 34), ben comprendendo che il fondamento di tutta la legge era riposto in questo comandamento dell'amore, hanno descritto tutti i rapporti esistenti tra Dio e la sua nazione, ricorrendo a similitudini tratte dal reciproco amore tra padre e figlio o dall'amore dei coniugi, piuttosto che rappresentarli con immagini severe ispirate al supremo dominio di Dio o alla dovuta e timorosa servitù di noi tutti. Così, ad esempio, Mosè stesso, nel celeberrimo suo cantico di liberazione del suo popolo dalla schiavitù d'Egitto, volendo significare che essa era avvenuta per opera di Dio, ricorre a queste espressioni e immagini che riempiono l'animo di commozione: "Com'aquila che addestra al volo i suoi piccoli e vola sovr'essi, stese le sue ali (il Signore), sollevò Israele, e lo portò sulle sue spalle" (Dt 32,11). Ma forse nessun altro tra i profeti meglio di Osea, manifesta e descrive con accenti veementi l'amore mai venuto meno di Dio verso il suo popolo. Nel linguaggio infatti di questo eccellentissimo tra i profeti minori per profondità di concetti e concisione di espressione, Dio manifesta verso il popolo eletto un amore tale, cioè giusto e santamente sollecito, qual è appunto l'amore di un padre misericordioso e amorevole, o di uno sposo, il cui onore è conculcato. t un amore, che, lungi dal raffreddarsi o venir meno alla vista di mostruose infedeltà e di ignobili tradimenti, prende si da essi motivo per infliggere ai colpevoli i meritati castighi: non già per ripudiarli e abbandonarli a se stessi, ma soltanto allo scopo di vedere la sposa, resasi estranea e infedele, e i figli ingrati, pentirsi, purificarsi e tornare a unirsi a lui con rinnovati e più solidi vincoli di amore. "Quando era fanciullo Israele, io l'amai e dall'Egitto ho chiamato il figlio mio. ... lo ho fatto da balia a Efraim; li ho portati in braccio, ma non compresero la cura che io avevo di loro. Li ho attirati a me con vincoli propri degli uomini, coi vincoli della carità. ... lo sanerò le loro piaghe, li amerò spontaneamente, perché la mia collera si è da loro allontanata. Sarò come rugiada; Israele fiorirà come giglio e getterà le sue radici come le piante del Libano" (Os 11,1.3-4; 14,5-6).
Accenti simili risuonano sulle labbra del profeta Isaia, quando, impersonando gli opposti sentimenti di Dio e del popolo eletto, esce in queste espressioni: "Sion ha detto: "Il Signore mi ha abbandonato, il Signore si è scordato di me!" Potrà forse una donna dimenticare il suo bambino, sì da non sentire più compassione per il figlio delle sue viscere? E se pur questa lo potrà dimenticare, io non mi dimenticherò mai di te!" (Is 49,14-15). Né meno commoventi sono le espressioni con le quali l'autore del Cantico dei cantici, servendosi del simbolismo dell'amore coniugale, dipinge con vividi colori i legami di vicendevole amore, che uniscono fra loro Dio e la nazione da lui prediletta: "Come un giglio fra le spine, così l'amica mia tra le fanciulle!... Io sono del mio diletto e il mio diletto è per me, egli che pascola tra i gigli. ... Mettimi come un sigillo sul tuo cuore, come un sigillo sul tuo braccio, perché forte come la morte è l'amore, inesorabile come gli inferi la gelosia: le sue vampe sono vampe di fuoco e di fiamma" (Ct 2,2; 6,2; 8,6).
Tuttavia questo tenerissimo, indulgente e paziente amore di Dio, che, pur sdegnandosi per le ripetute infedeltà del popolo di Israele, mai giunse a ripudiarlo definitivamente, benché siasi manifestato come veemente e sublime, non fu in sostanza che preludio di quella ardentissima carità che il Redentore promesso avrebbe riversato dal suo amantissimo cuore su tutti, e che sarebbe dovuta divenire il modello del nostro amore e il fondamento della nuova Alleanza. Infatti, solo colui che è l'Unigenito del Padre e il Verbo fatto carne, "pieno di grazia e di verità" (Gv 1,14), essendosi avvicinato agli uomini oppressi da innumerevoli peccati e miserie, poté far scaturire dalla sua umana natura, unita ipostaticamente alla sua divina persona, "una sorgente di acqua viva", che irrigasse copiosamente l'arida terra dell'umanità e la trasformasse in giardino fiorente e fruttifero. t nel profeta Geremia che si ha un lontano presagio di questo stupendo prodigio, che sarebbe stato l'effetto del misericordiosissimo e eterno amore di Dio: "D'un amore eterno ti ho amato e perciò ti ho tirato a me pieno di compassione. ... Ecco che verranno giorni, dice il Signore, e io stringerò con la casa di Israele e con la casa di Giuda una nuova alleanza. ... Questa sarà l'alleanza che avrò stretta con la casa di Israele dopo quei giorni, dice il Signore: lo metterò la mia legge nel loro intimo e la scriverò nel loro cuore, e sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo ... ; perché farò grazia alle loro iniquità e del loro peccato non mi ricorderò più" (Ger 31,3; 31,33-34).

II. LEGITTIMITA DEL CULTO AL CUORE DI GESÙ SECONDO IL NT E LA TRADIZIONE

1. L'amore di Dio nel mistero dell'incarnazione redentiva secondo il Vangelo

Ma soltanto dai Vangeli veniamo a conoscere con perfetta chiarezza che la nuova alleanza stipulata tra Dio e l'umanità - di cui si era avuta la prefigurazione simbolica nell'alleanza sancita tra Dio e il popolo d'Israele per mezzo di Mosè e il preannunzio nel vaticinio di Geremia - è quella stessa che è stata attuata mediante l'opera conciliatrice di grazia del Verbo incarnato. Questa alleanza è da stimarsi incomparabilmente più nobile e più solida, perché a differenza della precedente, non è stata sancita nel sangue di capri e di vitelli, ma nel sangue sacrosanto di colui che quelli stessi pacifici e irrazionali animali avevano prefigurato come "l'Agnello che toglie il peccato del mondo" (cf. Gv 1,29; Eb 9,18-28; 10,1-17). Ebbene, l'alleanza messianica, più ancora che l'antica, si manifesta chiaramente come un patto non ispirato da sentimenti di servitù e di timore, ma da quella amicizia che deve regnare nelle relazioni tra padre e figlio, essendo essa alimentata e consolidata da una più munifica elargizione di grazia divina e di verità, conforme alla sentenza dell'evangelista san Giovanni: "Dalla pienezza di lui tutti abbiamo ricevuto, grazia su grazia. Perché la legge è stata data da Mosè; la grazia e la verità sono venute da Gesù Cristo" (Gv 1,16-17).
Introdotti con le parole del "discepolo che Gesù amava e che durante la cena posò il capo sul petto di lui" (Gv 21,23), nel mistero stesso dell'infinita carità del Verbo incarnato, sembra essere cosa degna e giusta, equa e salutare che noi ci soffermiamo alquanto, venerabili fratelli, nella contemplazione di così soave mistero, affinché, illuminati dalla luce che su di esso riflettono le pagine del Vangelo, possiamo anche noi esperimentare il felice adempimento del voto che l'Apostolo formulava scrivendo agli Efesini: "Cristo dimori nei vostri cuori per mezzo della fede, e voi, radicati e fortificati in amore, siate resi capaci di comprendere con tutti i santi quale sia la larghezza e la lunghezza e l'altezza e la profondità, e intendere questo amore di Cristo che sorpassa ogni scienza, affinché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio" (Ef 3,17-19).
Il mistero della divina redenzione è primariamente e naturalmente un mistero d'amore: un mistero, cioè, di amore giusto da parte di Cristo verso il Padre celeste, cui il sacrificio della croce, offerto con animo amante e obbediente, presenta una soddisfazione sovrabbondante e infinita per le colpe del genere umano: "Cristo soffrendo per carità e obbedienza, offri a Dio qualche cosa di maggior valore, che non esigesse la compensazione per tutte le offese fatte a Dio dal genere umano". E inoltre mistero di amore misericordioso dell'augusta Trinità e del Redentore divino verso l'intera umanità, poiché essendo questa del tutto incapace di offrire a Dio una soddisfazione degna per i propri delitti (Summa theol., III, q. 48, a. 2: ed. Leon., t. XI, 1903, p. 464. Cf. Enc. Miserentissimus Redemptor: AAS 20 (1928), p. 170), Cristo, mediante le inscrutabili ricchezze di meriti che si acquistò con l'effusione del suo preziosissimo sangue, poté ristabilire quel patto di amicizia tra Dio e gli uomini che era stato una prima volta violato nel paradiso terrestre per la miserevole caduta di Adamo e poi innumerevoli volte per l'infedeltà del popolo eletto. Pertanto il divin Redentore - come legittimo e perfetto mediatore nostro - avendo, sotto lo stimolo di un'accesissima carità per noi, conciliati perfettamente i doveri e gli impegni del genere umano con i diritti di Dio, è stato indubbiamente l'autore di quella meravigliosa conciliazione tra la divina giustizia e la divina misericordia che costituisce l'assoluta trascendenza dei mistero della nostra salvezza, così sapientemente espressa dall'angelico dottore in queste parole: "Giova osservare che la liberazione dell'uomo mediante la passione di Cristo fu conveniente sia alla sua misericordia che alla sua giustizia. Alla giustizia anzitutto perché con la sua passione Cristo soddisfece per la colpa del genere umano: e quindi per la giustizia di Cristo l'uomo fu liberato. Alla misericordia, poi, perché non essendo l'uomo in grado di soddisfare per il peccato di tutta l'umana natura, Dio gli donò un riparatore nella persona del Figlio suo. E questo fu segno di più abbondante misericordia che se egli avesse perdonato i nostri peccati senza esigere alcuna soddisfazione. Perciò sta scritto: "Dio ricco di misericordia, per il grande amore che ci portava, pur essendo noi morti, ci risuscitò in Cristo" (Ef 2,4)"( Summa theol., III, q. 46, a. 1 ad 3: ed. Leon., t. XI, 1903, p. 436).

2. Triplice amore del Redentore per il genere umano: sensibile, spirituale e divino

Ma, affinché possiamo veramente, per quanto è consentito a uomini mortali, "comprendere con tutti i santi, qual sia la larghezza e la lunghezza e l'altezza e la profondità" (Ef 3,18) dell'arcana carità del Verbo incarnato verso il suo celeste Padre e verso gli uomini macchiati di tante colpe, occorre tener ben presente che il suo amore non fu unicamente spirituale, come si addice a Dio, poiché "Dio è spirito" (Gv 4,24). Indubbiamente d'indole puramente spirituale fu l'amore nutrito da Dio per i nostri progenitori e per il popolo ebraico; perciò le espressioni di amore umano, sia coniugale sia paterno, che si leggono nei salmi, negli scritti dei profeti e nel Cantico dei cantici, sono indizi e simboli di una dilezione verissima ma del tutto spirituale, con la quale Dio amava il genere umano; al contrario, l'amore che spira dal Vangelo, dalle Lettere degli apostoli e dalle pagine dell'Apocalisse, dov'è descritto altresi l'amore del cuore di Gesù Cristo, non comprende solo la carità divina, ma si estende ai sentimenti dell'affetto umano. Per chiunque fa professione di fede cattolica, è questa una verità inconcussa. Il Verbo di Dio, infatti, non ha assunto un corpo illusorio e fittizio, come già nel primo secolo dell'èra cristiana osarono affermare alcuni eretici, attirandosi la condanna dell'apostolo san Giovanni con queste severissime parole: "Poiché sono usciti per il mondo molti seduttori, i quali non confessano che Gesù Cristo sia venuto nella carne: questi è il seduttore, è l'anticristo" (2Gv 7); ma realmente egli ha unito alla sua divina Persona una natura umana individua, integra e perfetta, concepita nel seno purissimo di Maria Vergine per virtù dello Spirito Santo (cf. Lc 1,35). Niente dunque mancò alla natura umana, assunta dal Verbo di Dio; in verità egli la possedette senza alcuna dimi nuzione, senza alcuna alterazione, tanto nei suoi elementi costitutivi spirituali quanto in quelli corporali, vale a dire: dotata di intelligenza e di volontà e delle altre facoltà conoscitive interne ed esterne; dotata parimenti delle potenze affettive e sensitive e di tutte le loro naturali passioni. È questo l'insegnamento della chiesa cattolica, sanzionato e solennemente confermato dai romani pontefici e dai concili ecumenici: "Integro nelle sue proprietà, integro nelle nostre" (S. LEO MAGNUS, Epist. dogrn. "Lectis dilectionis tuae" ad Flavianum, Const. Patr., 13 iun. 449: PL 54, 763; COD 78/20-21). "Perfetto nella divinità e perfetto nell'unianità" (CONC. CHALCED. (a. 451): MANSI, VII, 115 B; COD 86/18-19). "Tutto Dio (s'è fatto) uomo, e tutto l'uomo (sussiste in) Dio" (S. GELASIUS, Tract. III: "Necessarium" De duabus naturis in Christo: A. THIEL, Epist. rom. pont. a s. Hilaro usque ad Pelagium II, p. 532).
Non essendovi alcun dubbio che Gesù Cristo abbia posseduto un vero corpo umano, dotato di tutti i sentimenti che gli sono propri, tra i quali ha chiaramente il primato l'amore, è altresì verissimo che egli fu provvisto di un cuore fisico in tutto simile al nostro, non essendo possibile che la vita umana, priva di questo eccellentissimo membro dei corpo, abbia la sua connaturale attività affettiva. Pertanto il cuore di Gesù Cristo, unito ipostaticamente alla persona divina del Verbo, dovette indubbiamente palpitare d'amore e di ogni altro affetto sensibile; questi sentimenti però erano talmente conformi e consoni alla volontà umana ricolma di carità divina, e con lo stesso amore infinito che il Figlio ha in comune con il Padre e lo Spirito Santo, che mai tra questi tre amori si interpose alcunché di contrario e di discorde (Summa theol., III, q. 15, a. 4; q. 18, a. 6: ed. Leon., t. XI, 1903, pp. 189 et 237).
Tuttavia il fatto che il Verbo di Dio abbia assunto una natura umana vera e perfetta, e si sia plasmato e modellato un cuore di carne che, non meno del nostro, fosse capace di soffrire e di essere trafitto, questo fatto, diciamo, se non è posto e considerato nella luce che emana non solo dall'unione ipostatica e sostanziale, ma anche dall'umana redenzione, che è per cosi dire il complemento di quella, potrebbe ad alcuni apparire "scandalo" e "stoltezza", come infatti tale sembrò "Cristo crocifisso" ai giudei e ai gentili (cf. 1Cor 1,23). Orbene, i documenti autentici della fede, perfettamente concordi con le divine Scritture, ci assicurano che il Figlio unigenito di Dio ha assunto la natura umana passibile e mortale in vista principalmente del sacrificio cruento della croce, che egli desiderava offrire allo scopo di compiere l'opera dell'umana salute. t questo del resto l'insegnamento espresso dell'Apostolo delle genti: "Poiché e chi santifica e i santificati provengono tutti da uno, è per questo che non ha scrupolo a chiamarli fratelli dicendo: "Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli". E ancora: "Eccomi io e i figliuoli che Dio mi ha dato". Poiché dunque i figliuoli partecipano del sangue e della carne, anch'egli ne ebbe ugualmente parte. ... Ne deriva che egli in tutto doveva essere fatto simile ai suoi fratelli, per diventare misericordioso e fedele sacerdote nelle cose divine, affinché fossero espiate le colpe del popolo. Proprio per il fatto di essere stato lui provato e avere sofferto, per questo può venire in aiuto a quelli che sono nella prova" (Eb 2,11-14.17-18).

3. La testimonianza dei santi padri in favore degli affetti sensibili del Verbo incarnato

I santi padri, veridici testimoni della divina rivelazione, compresero molto bene, dietro il chiaro insegnamento dell'apostolo Paolo, che il mistero dell'amore divino è in pari tempo il fondamento e il culmine sia dell'incarnazione, sia della redenzione. Infatti nei loro scritti sono frequenti e luminosi i passi nei quali si legge che lo scopo per cui Gesù Cristo assunse una natura umana integra e un corpo caduco e fragile come il nostro, fu appunto quello di provvedere alla nostra salvezza e di manifestare a noi nel modo più evidente il suo amore infinito, compreso quello sensibile.
S. Giustino, quasi facendo eco alle parole dell'Apostolo, scrive: "Noi adoriamo e amiamo il Verbo nato dall'ingenito e ineffabile Dio. Egli in verità si è fatto uomo per noi affinché, resosi partecipe delle nostre umane affezioni, recasse ad esse il rimedio" (Apol. 11, 13: PG 6, 465.). S. Basilio poi, il primo dei tre padri cappàdoci, afferma decisamente che gli affetti sensibili di Cristo furono a un tempo veri e santi: "Benché sia a tutti noto che il Signore ha assunto gli affetti naturali per confermare la realtà dell'incarnazione, vera e non fittizia; tuttavia egli respinse da sé gli affetti disordinati che inquinano la purezza della nostra vita, perché li ritenne indegni della sua incontaminata divinità" (Epist. 261, 3: PG 32, 972.). Anche per s. Giovanni Crisostomo, il più illustre decoro della chiesa antiochena, le emozioni sensibili cui andò soggetto il Redentore divino cooperarono mirabilmente a comprovare che egli aveva assunto una natura umana integra sotto ogni aspetto: "Infatti se egli non fosse stato della nostra natura, non avrebbe pianto per ben due volte" (In Ioann., hom. 63, 2: PG 59, 350.). Fra i padri latini meritano di essere ricordati coloro che la chiesa onora oggi tra i principali suoi dottori. Così s. Ambrogio vede nell'unione ipostatica la sorgente naturale degli affetti e commozioni sensibili cui andò soggetto il Verbo di Dio fatto uomo: "Pertanto, poiché egli assunse l'anima, ne assunse parimenti le passioni; in quanto Dio infatti, com'egli era, non avrebbe potuto né turbarsi né morire" (De fide ad Gratianum, 11, 7, 56: PL 16, 594.). Anche s. Girolamo dall'esistenza3. La testimonianza dei santi padri in favore degli affetti sensibili del Verbo incarnato
I santi padri, veridici testimoni della divina rivelazione, compresero molto bene, dietro il chiaro insegnamento dell'apostolo Paolo, che il mistero dell'amore divino è in pari tempo il fondamento e il culmine sia dell'incarnazione, sia della redenzione. Infatti nei loro scritti sono frequenti e luminosi i passi nei quali si legge che lo scopo per cui Gesù Cristo assunse una natura umana integra e un corpo caduco e fragile come il nostro, fu appunto quello di provvedere alla nostra salvezza e di manifestare a noi nel modo più evidente il suo amore infinito, compreso quello sensibile.
S. Giustino, quasi facendo eco alle parole dell'Apostolo, scrive: "Noi adoriamo e amiamo il Verbo nato dall'ingenito e ineffabile Dio. Egli in verità si è fatto uomo per noi affinché, resosi partecipe delle nostre umane affezioni, recasse ad esse il rimedio" (Apol. 11, 13: PG 6, 465.). S. Basilio poi, il primo dei tre padri cappàdoci, afferma decisamente che gli affetti sensibili di Cristo furono a un tempo veri e santi: "Benché sia a tutti noto che il Signore ha assunto gli affetti naturali per confermare la realtà dell'incarnazione, vera e non fittizia; tuttavia egli respinse da sé gli affetti disordinati che inquinano la purezza della nostra vita, perché li ritenne indegni della sua incontaminata divinità" (Epist. 261, 3: PG 32, 972.). Anche per s. Giovanni Crisostomo, il più illustre decoro della chiesa antiochena, le emozioni sensibili cui andò soggetto il Redentore divino cooperarono mirabilmente a comprovare che egli aveva assunto una natura umana integra sotto ogni aspetto: "Infatti se egli non fosse stato della nostra natura, non avrebbe pianto per ben due volte" (In Ioann., hom. 63, 2: PG 59, 350.). Fra i padri latini meritano di essere ricordati coloro che la chiesa onora oggi tra i principali suoi dottori. Così s. Ambrogio vede nell'unione ipostatica la sorgente naturale degli affetti e commozioni sensibili cui andò soggetto il Verbo di Dio fatto uomo: "Pertanto, poiché egli assunse l'anima, ne assunse parimenti le passioni; in quanto Dio infatti, com'egli era, non avrebbe potuto né turbarsi né morire" (De fide ad Gratianum, 11, 7, 56: PL 16, 594). Anche s. Girolamo dall'esistenza in Cristo di quelle affezioni sensibili trae l'argomento più persuasivo per asserire che egli aveva realmente assunta l'umana natura: Il Signore nostro, per manifestare che aveva veramente unita alla sua persona la natura dell'uomo, soggiacque veramente alla tristezza (cf. Super Matth. 26, 37: PL 26, 205). Sant'Agostino poi in modo particolare rileva l'intimo nesso che esiste tra le affezioni sensibili del Verbo incarnato e il fine dell'umana redenzione: "Ora il Signore Gesù assunse questi sentimenti della fragile natura umana, come la carne stessa che fa parte della inferma natura dell'uomo e la morte dell'umana carne, non spinto dal bisogno della sua condizione (divina), ma stimolato dalla sua libera volontà di usarci misericordia; allo scopo cioè di offrire in se stesso, al suo corpo che è la chiesa, di cui si degnò farsi capo, vale a dire, alle sue membra che sono i suoi santi e i suoi fedeli, il modello da imitare. In modo che se ad alcuno di loro, sotto l'assalto delle umane tentazioni, accadesse di rattristarsi e soffrire, non per questo stimasse di essersi sottratto all'influsso della sua grazia; e comprendesse che tali afflizioni non sono peccati, ma solo indizi dell'umana passibilità. Così il suo mistico corpo, simile a un coro di voci che s'accorda a quella di chi dà l'intonazione, avrebbe imparato dal suo proprio capo" (Enarr. in Ps. 87, 3: PL 37, 1111). Più concisamente, ma non meno efficacemente, manifestano la dottrina della chiesa i seguenti testi di san Giovanni Damasceno: "Certamente Dio mi ha assunto tutto, e tutto si è unito a tutto, affinché recasse la salvezza a tutto l'uomo. Poiché altrimenti non avrebbe potuto essere sanato, ciò che non fosse stato assunto" (De fide orth. 111, 6: PG 94, 1006). "Cristo, dunque, assunse tutto, per tutto santificare" (De fide orth., 111, 20: PG 94, 1081).

4. Simbolismo naturale del cuore di Gesù affermato velatamente nella s. Scrittura e nei santi padri

Bisogna tuttavia riconoscere che né gli autori sacri, né i padri della chiesa, sia nei testi riferiti sia in molti altri simili, che non abbiamo riportato, pur affermando chiaramente che Gesù Cristo fosse dotato di affezioni, che commovevano il suo animo, e pur mettendo in stretto rapporto l'assunzione dell'umana natura con lo scopo della nostra eterna salvezza prefissosi da Cristo, mai pongono in esplicito rilievo il nesso esistente tra gli affetti e il cuore fisico del Salvatore, così da indicare in esso espressamente il simbolo del suo amore infinito. Ma, se gli evangelisti e gli altri sacri scrittori non ci rivelano direttamente gli affetti vari che nel ritmo pulsante del cuore del Redentore nostro, non meno vivo e sensibile dei nostro, dovettero indubbiamente produrre le passioni del suo animo e il ridondante amore della sua duplice volontà, divina e umana, essi mettono però in evidenza l'amore e tutti gli altri sentimenti con esso connessi, cioè il desiderio, la letizia, la tristezza, il timore, l'ira, secondo che si manifestavano attraverso il suo sguardo, le parole, i gesti. E certamente il volto del nostro Salvatore adorabile fu certamente indice e quasi specchio fedelissimo di quelle affezioni, che, commovendo in vari modi il suo animo, a somiglianza di onde che si ripercuotono sulle opposte rive, raggiungevano il suo cuore santissimo e ne eccitavano i battiti. In verità, anche a proposito di Cristo, vale quanto l'angelico Dottore, ammaestrato dalla comune esperienza, osserva in materia di psicologia umana e dei fenomeni a essa connessi: "Il turbamento dell'ira raggiunge anche le membra esterne; e soprattutto si fa notare in quelle membra, nelle quali più apertamente si riflette l'influsso del cuore, come negli occhi, nel volto e nella lingua" (Summa theol., I-II, q. 48, a. 4: ed. Leon., t. VI, 1891, p. 306).
A buon diritto, dunque, il cuore del Verbo incarnato è considerato come il principale indice e simbolo di quel triplice amore, col quale il divino Redentore ha amato e continuamente ama l'eterno Padre e l'umanità. Esso, cioè, è anzitutto il simbolo di quell'amore divino, che egli ha comune con il Padre e con lo Spirito Santo, ma che soltanto in lui, perché Verbo fatto carne, si manifesta a noi attraverso il fragile e caduco corpo umano, "poiché in esso abita corporalmente tutta la pienezza della divinità" (Col 2,9). Inoltre, il cuore di Cristo è il simbolo di quell'ardentissima carità che, infusa nella sua anima, costituisce la preziosa dote della sua volontà umana e i cui atti sono illuminati e diretti da una duplice perfettissima scienza, la beata e l'infusa (cf. Summa theol., III, q. 9, aa. 1-3: ed. Leon., t. XI, 1903, p. 142). Finalmente - e ciò in modo ancor più diretto e naturale - il cuore di Gesù è il simbolo del suo amore sensibile, giacché il corpo di Gesù Cristo, plasmato nel seno castissimo della Vergine Maria, per opera dello Spirito Santo, supera in perfezione e quindi in capacità percettiva ogni altro organismo umano (cf. Summa theol, III, q. 33, a. 2 ad 3; q. 46, a. 6: ed. Leon., t. XI, 1903, pp. 342 et 433).
Edotti allora dai sacri testi e dagli autentici documenti della fede cattolica sulla perfetta consonanza e armonia regnante nell'anima santissima di Gesù Cristo, e sull'aver egli manifestamente diretto al fine della nostra Redenzione il triplice amore, noi possiamo con ogni sicurezza contemplare e venerare nel cuore del divin Redentore l'immagine eloquente della sua carità e il documento dell'avvenuta nostra redenzione, come pure quasi la mistica scala per salire all'amplesso di "Dio Salvatore nostro" (Tt 3,4). Perciò nelle sue parole, negli atti, negli insegnamenti, nei miracoli e specialmente nelle opere che più luminosamente testimoniano il suo amore per noi - come l'istituzione della divina Eucaristia, la sua dolorosa passione e morte, la donazione della sua santissima Madre, la fondazione della chiesa, la missione dello Spirito sugli apostoli e su tutti i credenti - in tutte queste opere, ripetiamo, noi dobbiamo ammirare altrettante testimonianze del suo triplice amore; e meditare con animo pieno d'amore i battiti del suo cuore, con i quali sembrò che egli misurasse gli attimi di tempo dei suo pellegrinaggio terreno, fino al supremo istante, in cui, come ci attestano gli evangelisti, "dopo aver di nuovo gridato con gran voce, disse: t compiuto. E chinato il capo, rese lo spirito" (Mt 27,50; Gv 19,30). Allora il battito del suo cuore si arrestò, e il suo amore sensibile rimase come sospeso fino all'istante della risurrezione gloriosa. Unitasi quindi nuovamente l'anima del Redentore vittorioso della morte al suo corpo glorificato, il cuore suo sacratissimo riprese il suo battito regolare e da allora non ha mai cessato né cesserà di significare con ritmo ormai divenuto per sempre calmo e imperturbabile, il triplice amore che vincola il Figlio di Dio al suo celeste Padre e all'intera comunità umana, di cui è, con pieno diritto, il mistico Capo.

III. PARTECIPAZIONE ATTIVA E PROFONDA DEL CUORE DI GESÙ ALLA MISSIONE SALVIFICA

1. Il cuore di Gesù simbolo di perfettissimo amore: sensibile, spirituale umano e divino, durante la vita terrena dei Salvatore

E ora, venerabili fratelli, per cogliere più abbondanti frutti da queste nostre tanto consolanti riflessioni, indugiamoci alquanto nella contemplazione dell'intima partecipazione avuta dal cuore del Salvatore nostro Gesù Cristo alla sua vita affettiva umana e divina, durante il periodo della sua vita terrena e della partecipazione che esso ha al presente e avrà per tutta l'eternità. Principalmente dalle pagine del Vangelo risplenderà quella luce che inondandoci e fortificandoci, ci metterà in grado di inoltrarci nel santuario di questo cuore divino, dove potremo ammirare con l'Apostolo delle genti "l'immensa ricchezza della grazia [di Dio], nella benignità verso di noi in Gesù Cristo" (Ef 2,7).
Palpita d'amore il cuore adorabile di Gesù Cristo, all'unisono con il suo amore umano e divino, quando, come ci rivela l'apostolo, non appena la vergine Maria ha pronunziato il suo magnanimo fiat, il Verbo di Dio, "entrando nel mondo, dice: "Tu non hai voluto sacrificio né offerta, ma mi hai preparato un corpo; olocausti per il peccato non gradisti: allora dissi: Ecco io vengo (come all'inizio del libro è scritto di me) per compiere, o Dio, la tua volontà". E per questa volontà noi siamo santificati per l'offerta del corpo di Gesù Cristo (fatta) una volta" (Eb 10,5-7. 10). Palpitava altresì d'amore il cuore del Salvatore, sempre in perfetta armonia con gli affetti della sua volontà umana e con il suo amore divino; quando egli intesseva celestiali colloqui con la sua dolcissima madre, nella casetta di Nazaret, e col suo padre putativo s. Giuseppe cui obbediva prestandosi come fedele collaboratore nel faticoso mestiere dei falegname. Parimenti palpitava di quel triplice amore nelle sue continue peregrinazioni apostoliche; nel compiere gli innumerevoli prodigi di onnipotenza, con i quali o risuscitava i morti, o ridonava la salute a ogni sorta di infermi; nel sopportare le fatiche; nel tollerare il sudore, la fame, la sete; nelle veglie notturne trascorse in preghiera al cospetto dei celeste suo Padre; e finalmente nel pronunziare i discorsi, e nel proporre e spiegare le parabole, specialmente quelle che più ci parlano della sua misericordia, come la parabola della dramma perduta, della pecorella smarrita e del figliol prodigo. E veramente in queste parole e in queste azioni, come osserva s. Gregorio Magno, si è manifestato il cuore di Dio: "Intuisci il cuore di Dio nelle parole di Dio, affinché più ardente possa esperimentare l'attrattiva dei beni eterni" (Registr. epist., lib. IV, ep. 31 ad Theodorum medicum: PL 77, 706).
Palpitava ancor più d'amore il cuore di Gesù Cristo, quando dalle sue labbra uscivano accenti ispirati a un ardentissimo amore. Così, ad esempio, quando dinanzi allo spettacolo di turbe stanche e affamate esclamava: "Ho compassione di questo popolo" (Mc 8,2); e, nel rimirare la prediletta città di Gerusalemme, accecata dai suoi peccati e perciò votata all'estrema rovina, le rivolgeva questo rimprovero: "Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono mandati, quante volte io pure volli adunare i tuoi figlioli come la gallina raduna i suoi pulcini sotto le ali e tu non hai voluto!" (Mt 23,37). Il suo cuore palpitava ancora di amore verso il Padre e di santo sdegno nel vedere il sacrilego commercio che si faceva nel tempio, a causa del quale rivolse ai profanatori queste severe parole: "Sta scritto: La mia casa sarà chiamata casa di orazione, e voi l'avete ridotta una spelonca di ladri" (Mt 21,13).
Ma di speciale amore e di timore palpitò il cuore di Gesù nell'imminenza dell'ora della passione, allorché, provando naturale ripugnanza dinanzi al dolore e alla morte ormai incombenti, esclamò: "Padre mio, se è possibile passi da me questo calice!" (Mt 26,39); palpitò poi d'invitto amore e di intensa afflizione quando, al bacio del traditore egli oppose quelle ultime sublimi parole, che suonarono come un ultimo invito rivolto dal misericordiosissimo suo cuore all'amico che con animo empio, fedifrago e sommamente ostinato si accingeva a consegnarlo nelle mani dei carnefici: "Amico, a che sei venuto? Con un bacio tradisci il Figlio dell'uomo?" (Mt 26,50; Lc 22,48); palpiti invece di tenero amore e di profonda commiserazione furono quelli che commossero il cuore del Salvatore, quando alle pie donne, che ne compiangevano l'immeritata condanna al tremendo supplizio della croce, diresse queste parole: "Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. ... Perché se si tratta così il legno verde, che ne sarà del secco?" (Lc 23,28.31).
Ma è soprattutto sulla croce che il divin Redentore sente il suo cuore, divenuto quasi torrente impetuoso, ridondare dei sentimenti più vari, cioè di amore ardentissimo, di angoscia, di misericordia, di acceso desiderio, di quiete serena, come ci manifestano apertamente le seguenti sue parole: "Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno" (Lc 23,34); "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" (Mt 27,46); "Ti dico in verità, oggi sarai con me in paradiso" (Lc 23,43); "Ho sete" (Gv 19,28); "Padre, nelle tue mani raccomando lo spirito mio" (Lc 23,46).

2. L'Eucaristia, la Vergine madre, il sacerdozio: doni del cuore amantissimo di Gesù

E chi potrebbe degnamente descrivere i palpiti del cuore divino del Salvatore, indizi certi del suo infinito amore, nei momenti in cui egli offriva all'umanità i suoi doni più preziosi: se stesso nel sacramento dell'Eucaristia, la sua santissima madre e il sacerdozio?
Ancor prima di mangiare l'ultima cena con i suoi discepoli, al solo pensiero dell'istituzione del sacramento del suo corpo e del suo sangue, la cui effusione avrebbe sancito la nuova Alleanza, il cuore di Gesù aveva avuto fremiti d'intensa commozione, da lui rivelati agli Apostoli con queste parole: "Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima di patire" (Lc 22,15); ma la sua commozione dovette raggiungere il colmo, allorché "prese del pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: Questo è il mio corpo, dato per voi. Fate questo in memoria di me. Similmente, dopo la cena, diede la coppa dicendo: Questo calice è il nuovo patto nel sangue mio, che sarà sparso per voi" (Lc 22,19-20).
Si può quindi affermare a buon diritto che la divina Eucaristia, sia come sacramento sia come sacrificio, di cui egli stesso è dispensatore e immolatore, "da dove sorge il sole fin dove tramonta" (Mal 1,11), come pure il sacerdozio sono doni palesi del cuore sacratissimo di Gesù.
Ma anche Maria, l'alma madre di Dio e madre nostra amantissima, è, come dicemmo, un dono preziosissimo dei cuore sacratissimo di Gesù. Era giusto infatti che colei, che era stata la genitrice del Redentore nostro secondo la carne, e a lui era stata associata nell'opera di rigenerazione dei figli di Eva alla vita della grazia, fosse da Gesù stesso proclamata madre spirituale dell'intera umanità. Ben a ragione quindi scrive di lei sant'Agostino: "Indubbiamente ella è madre delle membra del Salvatore, che siamo noi, poiché con la sua carità ha cooperato affinché avessero la vita nella chiesa i fedeli, che di quel capo sono le membra" (De sancta virginitate, VI: PL 40, 399).
All'incruento dono di sé, poi, sotto le specie del pane e del vino, il Salvatore nostro Gesù Cristo volle aggiungere, come suprema testimonianza della sua profonda, infinita dilezione, il sacrificio cruento della croce. Così facendo, egli dava l'esempio di quella sublime carità, che aveva indicato ai suoi discepoli come meta finale dell'amore con queste parole: "Nessuno ha un amore più grande di questo, di uno che dia la vita per i suoi amici" (Gv 15,13). Pertanto l'amore di Gesù Cristo Figlio di Dio svela con il sacrificio del Golgota, e nel modo più eloquente, l'amore stesso di Dio: "Da questo abbiamo conosciuto l'amore di Dio, perché egli ha dato la sua vita per noi, e così noi dobbiamo dare la nostra vita per i fratelli" (1Gv 3,16). E in realtà il nostro divin Redentore è stato confitto al legno della croce più dal suo amore che dalla violenza dei suoi carnefici; e il suo volontario olocausto è il dono supremo che il suo Cuore ha fatto a ogni singolo uomo, secondo l'incisiva sentenza dell'apostolo: "Il Figlio di Dio mi ha amato e ha dato se stesso per me" (Gal 2,20).

3. La chiesa e i sacramenti sono doni dei cuore di Gesù

Non vi può essere dunque alcun dubbio che il cuore sacratissimo di Gesù, compartecipe così intimo della vita del Verbo incarnato, e perciò assunto quasi a strumento congiunto della Divinità, non meno delle altre membra dell'umana natura, nel compimento di tutte le sue opere di grazia e di divina onnipotenza (cf. Summa theol., III, q. 19, a. 1: ed. Leon., t. XI, 1903, p. 329), sia anche divenuto il simbolo legittimo di quella immensa carità, che spinse il Salvatore nostro a celebrare nel sangue il suo mistico matrimonio con la chiesa: "Egli ha accettato la passione, per l'ardente desiderio che aveva di unire a sé la chiesa come sua sposa" (Summa theol., Suppl., q. 42, a. 1 ad 3: ed. Leon., t. XII, 1906, p. 81). La Chiesa quindi, vera ministra del sangue della redenzione, è nata dal cuore trafitto del Redentore; e dal medesimo è parimenti sgorgata in sovrabbondante copia la grazia dei sacramenti, che trasfonde nei figli della chiesa la vita eterna, come ben ci ricorda la sacra liturgia: "Dal cuore trafitto nasce la chiesa a Cristo congiunta. ... Tu, che dal tuo cuore fai sgorgare la grazia" (Hymn, ad Vesp. Festi Ss.mi Cordis Iesu). Di questo simbolismo, non ignoto nemmeno agli antichi padri e scrittori ecclesiastici, il Dottore comune, facendosi loro fedele interprete, scrive: "Dal lato di Cristo sgorgarono l'acqua, simbolo di spirituale abluzione e il sangue, simbolo di redenzione. Perciò il sangue ben si addice al sacramento dell'Eucaristia; l'acqua, invece al sacramento del battesimo, che però mutua la sua virtù purificatrice dalla virtù del sangue di Cristo" (Summa theol., III, q. 66, a. 3 ad 3u': ed. Leon., t. XII, 1906, p. 65). Quanto è stato qui scritto del lato di Cristo, trafitto e aperto dal soldato, deve similmente dirsi del suo cuore, raggiunto dal colpo di lancia, vibrato proprio allo scopo di accertare la morte di Gesù Cristo crocifisso. Pertanto, la ferita del cuore sacratissimo di Gesù, ormai spirato, doveva rimanere nei secoli la vivida immagine di quella spontanea carità, che aveva indotto Dio stesso a dare il suo Unigenito per la redenzione degli uomini, e con la quale Cristo amò noi tutti con amore sì veemente, da offrirsi come vittima di immolazione cruenta sul Calvario: "Cristo amò noi, e diede se stesso per noi, oblazione e sacrificio a Dio, profumo di soave odore" (Ef 5,2).

4. Il cuore di Gesù simbolo dei suo triplice amore per l'umanità nella vita gloriosa

Dopo che il Salvatore nostro ascese al cielo e si assise alla destra del Padre nello splendore della sua umanità glorificata, non ha cessato di amare la chiesa, sua sposa, anche con quell'ardentissimo amore che palpita nel suo cuore. Egli, infatti, ascese al cielo recando nelle ferite delle mani, dei piedi e del costato i trofei luminosi della sua triplice vittoria: sul demonio, sul peccato e sulla morte; e recando altresì nel suo cuore, come riposti in un preziosissimo scrigno gli immensi tesori di meriti, frutti di quel medesimo suo triplice trionfo che adesso dispensa in larga copia al genere umano redento. t questa la verità consolante, di cui si fa assertore, l'Apostolo delle genti, quando scrive: "Ascendendo in alto portò via schiava la schiavitù, dette donativi agli uomini… . Colui che discese è lo stesso che ascese sopra tutti i cieli, affinché riempisse tutte le cose" (Ef 4,8.10).

5. I doni dello Spirito Santo sono anche doni del cuore adorabile di Gesù

La donazione dello Spirito Santo, fatta ai discepoli, è il primo segno perspicuo della munifica carità del Salvatore dopo la sua trionfale ascensione alla destra del Padre. Infatti, dopo dieci giorni lo Spirito paraclito dato dal Padre discende sugli Apostoli radunati nel cenacolo, secondo quanto Gesù aveva promesso nell'ultima cena: "Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paraclito perché rimanga in eterno con voi" (Gv 14,16). Il quale Spirito paraclito essendo l'amore mutuo personale, con il quale il Padre ama il Figlio e il Figlio il Padre, da ambedue è inviato e sotto il simbolo di lingue di fuoco investe gli animi dei discepoli con l'abbondanza della divina carità e degli altri celesti carismi. Ma questa infusione di suprema carità emana anche dal cuore del Salvatore nostro, "in cui sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza" (Col 2,3). Questa carità pertanto è dono a un tempo dei cuore di Gesù e del suo Spirito. A questo comune Spirito del Padre e del Figlio si devono in primo luogo e l'origine della chiesa e la sua mirabile propagazione in mezzo a tutte le genti pagane, prima contagiate dall'idolatria, dall'odio fraterno, dalla corruzione dei costumi e dalla violenza. t la carità divina, dono preziosissimo del cuore di Cristo e del suo Spirito, che ha ispirato agli apostoli e ai martiri la fortezza eroica nel predicare e nel testimoniare la verità del Vangelo, sino all'effusione del sangue; ai dottori della chiesa lo zelo ardente per la chiarificazione e la difesa della fede cattolica; ai confessori la pratica delle più elette virtù e il compimento delle imprese più utili e più ammirabili, proficue alla propria santificazione e alla salute temporale e eterna del prossimo; alle vergini, infine, la rinunzia pronta e gioiosa a tutte le delizie dei sensi allo scopo di consacrarsi unicamente all'amore del celeste Sposo. A questa divina carità, che ridondando dal cuore del Verbo incarnato si riversa per opera dello Spirito Santo negli animi di tutti i credenti, l'apostolo delle genti scioglie quell'inno di vittoria che celebra in pari tempo il trionfo di Gesù Cristo capo e dei membri del suo mistico corpo su quanto ostacola l'instaurazione del regno divino dell'amore fra gli uomini: "Chi ci separerà dall'amore di Cristo? La tribolazione o l'angoscia o la fame o la nudità o il pericolo o la persecuzione o la spada?... Ma in tutte queste cose siamo più che vincitori per opera di colui che ci ha amati. Poiché io sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né virtù, né cose attuali, né future, né fortezza, né altezza, né profondità, né alcun'altra creatura potrà separarci dall'amore di Dio in Cristo Gesù Signor nostro" (Rm 8,35.37-39).

6. Il culto al cuore di Gesù è il culto della persona dei Verbo incarnato

Nulla dunque ci vieta di adorare il cuore sacratissimo di Gesù, in quanto è compartecipe e il simbolo naturale e più espressivo di quella inesausta carità, che il divin nostro Redentore nutre tuttora per il genere umano. Esso infatti, benché non sia più soggetto ai turbamenti della vita presente, è sempre vivo e palpitante, e in modo indissolubile è unito alla persona del Verbo di Dio e, in essa e per essa alla divina sua volontà. Perciò, essendo il cuore di Cristo ridondante di amore divino e umano, e ricolmo dei tesori di tutte le grazie, conquistati dal Redentore nostro con i meriti della sua vita, delle sue sofferenze e della sua morte, è senza dubbio la sorgente di quella perenne carità, che il suo spirito diffonde in tutte le membra del suo corpo mistico.
Nel cuore pertanto del Salvatore nostro vediamo in qualche modo riflessa l'immagine della divina persona dei Verbo, come pure l'immagine della sua duplice natura, l'umana cioè e la divina; e vi possiamo ammirare non soltanto il simbolo, ma anche quasi una sintesi di tutto il mistero della nostra redenzione. Adorando il cuore sacratissimo di Gesù, in esso e per esso noi adoriamo sia l'amore increato del Verbo divino, sia il suo amore umano con tutti gli altri suoi affetti e virtù, poiché e quello e questo spinse il nostro Redentore a immolarsi per noi e per tutta la chiesa sua sposa, conforme alla sentenza dell'Apostolo: "Cristo amò la chiesa e diede se stesso per lei per santificarla purificandola col lavacro dell'acqua mediante la parola di vita, per farsi comparire davanti la sua chiesa tutta gloriosa, affinché sia senza macchia, senza ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata" (Ef 5,25-27).
Come Cristo ha amato la chiesa, cosi egli l'ama tuttora intensamente con quel triplice amore di cui abbiamo parlato; ed è appunto questo amore che lo stimola a farsi nostro avvocato (cf. 1Gv 2,1), per conciliarci dal Padre grazie e misericordia, "essendo sempre vivo per intercedere in nostro favore" (Eb 7,25). Le preghiere che erompono dal suo inesauribile amore, dirette al Padre, non soffrono alcuna interruzione. Come "nei giorni della sua vita nella carne" (Eb 5,7), così ora che è trionfante nei cieli, egli supplica il Padre celeste con non minore efficacia; ed è a lui che "ha talmente amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia la vita eterna" (Gv 3,16), egli mostra il suo cuore vivo e ferito dall'amore, ben più profondamente che non lo sia stato, ormai esanime, dal colpo di lancia del soldato romano: "Per questo è stato trafitto (il tuo cuore): affinché, attraverso la ferita visibile, vedessimo la ferita invisibile dell'amore" (S. BONAVENTURA, Opusc. X: Vitis mystica, c. III, 5: Opera Omnia, Ad Claras Aquas (Quaracchi) 1898, t. VIII, p. 164; cf. S. THOMAS, Summa theol., III, q. 54, a. 4: ed. Leon., t. XI, 1903, p. 513).
Non vi può essere dunque alcun dubbio che, supplicato da tanto avvocato e con si veemente amore, il Padre celeste, "che non risparmiò il proprio Figlio ma lo diede per tutti noi" (Rm 8,32), profonderà incessantemente su tutti gli uomini le sue grazie divine.

IV. NASCITA E PROGRESSIVO SVILUPPO DEL CULTO AL CUORE DI GESÙ

1. Albori del culto al cuore di Gesù nella devozione alle piaghe sacrosante della passione

Abbiamo voluto, venerabili fratelli, proporre alla considerazione vostra e del popolo cristiano, per sommi capi, l'intima natura e le perenni ricchezze del culto al cuore sacratissimo di Gesù, richiamandoci alla dottrina della divina rivelazione come alla sua primaria sorgente. Siamo pertanto convinti che queste nostre riflessioni, dettateci dall'insegnamento stesso del Vangelo, abbiano chiaramente mostrato come questo culto si identifichi, in sostanza, col culto all'amore divino e umano del Verbo incarnato e, finalmente, col culto all'amore stesso che anche il Padre e lo Spirito Santo nutrono verso gli uomini peccatori. Poiché, come osserva l'angelico Dottore, la carità dell'augusta Trinità sta al principio e alle origini del mistero dell'umana redenzione, in quanto, influendo essa potentemente sulla volontà di Gesù Cristo, e ridondando abbondantissimamente quindi nel suo cuore adorabile, gli ispirò un identico amore, che l'indusse a dare generosamente il suo sangue, per riscattarci dalla servitù del peccato (cf. Summa theol., III, q. 48, a. 5: ed. Leon., t. XI, 1903, p. 467): "Io devo ancora essere battezzato con un battesimo, e come sono angustiato finché esso non si compia" (Lc 12,50).
È peraltro nostra persuasione che il culto tributato all'amore di Dio e di Gesù Cristo verso il genere umano, mediante il simbolo augusto del cuore trafitto del Redentore crocifisso, non sia mai stato completamente assente dalla pietà dei fedeli, benché abbia avuto la sua chiara manifestazione e la sua mirabile propagazione nella chiesa in tempi da noi non molto remoti, soprattutto dopo che il Signore stesso si degnò di scegliere alcune anime predilette, cui svelò i segreti divini di questo culto e che egli elesse a messaggere del medesimo, dopo averle ricolmate in gran copia di grazie speciali.
Sempre, infatti, vi sono state anime sommamente a Dio devote, le quali, ispirandosi agli esempi dell'eccelsa madre di Dio, degli apostoli e di illustri padri della chiesa, hanno tributato all'umanità santissima di Cristo, e in modo speciale alle ferite, aperte nel suo corpo dai tormenti della salutifera passione, il culto di adorazione, di ringraziamento e di amore.
Del resto, come non riconoscere nelle parole stesse: "Signore mio e Dio mio" (Gv 20,28), pronunziate dall'apostolo Tommaso e rivelatrici della sua improvvisa trasformazione da incredulo in fedele, un'aperta professione di fede, di adorazione e di amore, che dall'umanità piagata del Salvatore si elevava sino alla maestà della divina Persona?
Se però il cuore trafitto del Redentore dovette sempre esercitare un potente stimolo al culto verso il suo amore infinito per il genere umano, poiché per i cristiani di tutti i tempi hanno valore le parole del profeta Zaccaria, dall'evangelista Giovanni riferite al Crocifisso: "Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto" (Gv 19,37; cf. Ze 12,10), è doveroso tuttavia riconoscere che soltanto gradualmente esso venne fatto oggetto di un culto speciale, come immagine dell'amore umano e divino del Verbo incarnato.

2. Il culto al s. Cuore nel medioevo e nei secoli seguenti

Volendo ora soltanto accennare alle tappe gloriose percorse da questo culto nella storia della pietà cristiana, occorre anzitutto ricordare i nomi di alcuni di coloro, che ben si possono considerare come gli antesignani di questa devozione; la quale, in forma privata, ma in modo graduale sempre più vasto, andò diffondendosi in seno agli istituti religiosi. Così, ad esempio, sono benemeriti del sorgere e dell'espandersi del culto al cuore sacratissimo di Gesù san Bonaventura, sant'Alberto Magno, santa Geltrude, santa Caterina da Siena, il beato Enrico Susone, san Pietro Canisio, san Francesco di Sales. A san Giovanni Eudes si deve la composizione del primo ufficio liturgico in onore al cuore sacratissimo di Gesù, la cui festa solenne fu per la prima volta celebrata, col beneplacito di molti vescovi della Francia, il 20 ottobre del 1672. Ma fra tutti i promotori di questa nobilissima devozione merita di essere posta in speciale rilievo santa Margherita Maria Alacoque, poiché al suo zelo, illuminato e coadiuvato da quello del suo direttore spirituale, il beato Claudio de la Colombière, si deve indubbiamente se questo culto, già così diffuso, ha raggiunto lo sviluppo che desta oggi l'ammirazione dei fedeli cristiani e ha rivestito le caratteristiche di omaggio, di amore e di riparazione, che lo distinguono da tutte le altre forme della pietà cristiana. (Cf. Litt. Enc. Miserentissimus Redemptor: AAS 20 (1928), pp. 167-168)
Basta questo rapido sguardo ai primordi e al graduale sviluppo del culto al cuore sacratissimo di Gesù, per renderci pienamente convinti che il suo mirabile progresso è dovuto anzitutto al fatto che esso fu trovato in tutto conforme all'indole della religione cristiana, che è la religione dell'amore. Tale culto, quindi, non può dirsi originato da rivelazioni private, né si deve pensare che esso sia apparso quasi all'improvviso nella vita della chiesa; ma è scaturito spontaneamente dalla viva fede e dalla fervida pietà, che anime elette nutrivano verso la persona del Redentore e verso quelle sue gloriose ferite che ne testimoniano nel modo più eloquente l'amore immenso dinanzi allo spirito contemplativo dei fedeli. Pertanto, le rivelazioni, di cui fu favorita santa Margherita Maria, non aggiunsero alcuna nuova verità alla dottrina cattolica. Ma la loro importanza consiste nel fatto che il Signore - mostrando il suo cuore sacratissimo - si degnò di attrarre in modo straordinario e singolare le menti degli uomini alla contemplazione e alla venerazione dell'amore misericordiosissimo di Dio per il genere umano. Infatti, mediante una così eccezionale manifestazione, Gesù Cristo espressamente e ripetutamente indicò il suo cuore come un simbolo atto a stimolare gli uomini alla conoscenza e alla stima del suo amore; e insieme lo costituì quasi segno e caparra di misericordia e di grazia per i bisogni spirituali della chiesa nei tempi moderni.

3. Approvazione pontificia della festa del s. Cuore

Del resto, una prova evidente che questo culto trae la sua linfa vitale dalle radici stesse del dogma cattolico è resa dall'approvazione della festa liturgica da parte della sede apostolica che ha preceduto quella degli scritti di santa Margherita Maria; in realtà, indipendentemente da ogni rivelazione privata, ma soltanto assecondando i voti dei fedeli, la Sacra Congregazione dei riti, con decreto emanato il 25 gennaio dell'anno 1765, e approvato dal nostro predecessore Clemente XIII il 6 febbraio dello stesso anno, concedeva all'episcopato della Polonia e all'arciconfraternita romana del S. Cuore la facoltà di celebrare la festa liturgica; col quale atto la Santa Sede volle che prendesse nuovo incremento un culto già vigente e florido, il cui scopo era quello di "ravvivare simbolicamente il ricordo dell'amore divino" (cf. A. GARDELLINI, Decreta authentica 1857, t. III, p. 174, n. 4579), che aveva indotto il Salvatore a farsi vittima di espiazione per i peccati degli uomini.
A questo primo riconoscimento ufficiale, dato sotto forma di privilegio e in forma limitata, un altro ne seguì a distanza quasi di un secolo, di importanza molto maggiore e in forma molto più solenne. Intendiamo parlare del decreto, già sopra menzionato, emanato dalla Sacra Congregazione dei riti il 23 agosto dell'anno 1856, con il quale il nostro predecessore Pio IX, di i.m., accogliendo il voto dei vescovi della Francia e di quasi tutto il mondo cattolico, estendeva alla chiesa intera la festa del cuore sacratissimo di Gesù, e ne prescriveva la degna celebrazione liturgica (cf. Decr. S. C. Rituum, apud N. NILLES, De rationibus festorum Sacratissimi Cordis Iesu et purissimi Cordis Mariae, Innsbruck 1885/5, t. 1, p. 167). Evento, questo, veramente meritevole di essere raccomandato al perenne ricordo dei fedeli, poiché, come ben si fa rilevare nella liturgia stessa di tale festività: "Da quel giorno il culto al cuore sacratissimo di Gesù, simile a un fiume straripante, superati tutti gli ostacoli, si sparse per tutto il mondo cattolico".
Da quanto siamo venuti esponendo appare evidente, venerabili fratelli, che è nei testi della s. Scrittura, della tradizione e della sacra liturgia, che i fedeli devono studiarsi principalmente di scoprire le sorgenti limpide e profonde del culto al cuore sacratissimo di Gesù, se desiderano penetrarne l'intima natura e trarre dalla pia meditazione intorno ad essa alimento ed incremento del loro religioso fervore. Grazie a questa assidua e altamente luminosa meditazione l'anima fedele non potrà non giungere a quella soave conoscenza della carità di Cristo, nella quale è riposta la pienezza della vita cristiana, come, edotto dalla propria esperienza, insegna l'apostolo quando scrive: "In vista di ciò io piego le ginocchia davanti al Padre del signore nostro Gesù Cristo… perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere dal suo Spirito fortemente corroborati nell'uomo interiore, e faccia sì che Cristo dimori nei vostri cuori per mezzo della fede, e voi, radicati e fortificati nell'amore, siate resi capaci ... di conoscere l'amore di Cristo che sorpassa ogni scienza, affinché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio" (Ef 3,14.16-19). Di questa universale pienezza di Dio è appunto immagine splendidissima il cuore stesso di Gesù Cristo: pienezza cioè di misericordia, propria della nuova Alleanza, nella quale "apparve la benignità e l'amore per gli uomini del Salvatore nostro Dio" (Tt 3,4), poiché: "Dio non ha mandato il Figlio suo nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui" (Gv 3,17).

4. Spiritualità e nobiltà del culto al s. Cuore di Gesù

Fu dunque costante persuasione della chiesa, maestra agli uomini di verità, fin da quando emanò i suoi primi atti ufficiali riguardanti il culto del cuore sacratissimo di Gesù, che gli elementi essenziali di esso, cioè gli atti di amore e di riparazione tributati all'amore infinito di Dio verso gli uomini, lungi dall'essere inquinati di materialismo e di superstizione, costituiscono una forma di pietà, in cui si attua perfettamente il culto quanto mai spirituale e veritiero, preannunziato dal Salvatore stesso nel suo colloquio con la samaritana: "Viene l'ora, ed è questa, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità. Tali sono appunto gli adoratori che il Padre domanda. Dio è spirito, e quelli che lo adorano lo devono adorare in spirito e verità" (Gv 4,23-24).
Non è pertanto giusto dire che la contemplazione del cuore fisico di Gesù impedisce il contatto più intimo con l'amore di Dio e che essa ritarda il progresso dell'anima sulla via che conduce al possesso delle più eccelse virtù. La chiesa respinge senz'altro questo falso misticismo, come per bocca del nostro predecessore Innocenzo XI, di f.m., ha condannato la dottrina di coloro che asserivano: "Non devono (le anime di questa via interiore) compiere atti di amore verso la beata Vergine, i santi o l'umanità di Cristo; poiché, essendo tali oggetti sensibili, anche l'amore che ad essi si porta è sensibile. Nessuna creatura e nemmeno la beata Vergine e i santi, devono albergare nel nostro cuore: poiché solo Dio lo vuole occupare e possedere" (INNOCENTIUS XI, Cost. apost. Coelestis Pastor (19.11.1687): Bullarium Romanum, Romae 1734, t. VIII, 443). Coloro che così pensano sono naturalmente del parere che il simbolismo del cuore di Cristo non si estenda oltre la significazione del suo amore sensibile e che quindi non possa costituire un nuovo fondamento del culto di latria, che è riservato soltanto a ciò che è essenzialmente divino. Ora una simile concezione del valore simbolico delle sacre immagini deve apparire ad ognuno del tutto falsa, perché essa ne coarta a torto il trascendente significato. Diversamente da costoro giudicano e insegnano i teologi cattolici, di cui esprime la comune sentenza s. Tommaso quando scrive: "Alle immagini viene tributato il culto religioso, non secondo la considerazione loro assoluta, in quanto cioè sono delle realtà a sé, ma in quanto sono immagini che ci conducono fino a Dio incarnato. Ora il movimento dell'animo che ha per oggetto l'immagine, in quanto è immagine, non si arresta ad essa, ma tende fino all'oggetto da essa rappresentato. Perciò, per il fatto che alle immagini di Cristo è tributato il culto religioso, non risulta un culto di latria essenzialmente diverso, né una distinta virtù di religione" (Summa theol., II-II, q. 81, a. 3 ad 3; ed. Leon., t. IX, 1897, p. 180). È dunque alla persona stessa del Verbo incarnato che termina il culto relativo tributato alle sue immagini, siano queste le reliquie della passione, o il simulacro che tutte le vince per valore espressivo, cioè il cuore trafitto di Cristo crocifisso.
Dall'elemento quindi corporeo, che è il cuore di Gesù Cristo, e dal suo naturale simbolismo è per noi legittimo e doveroso ascendere, sorretti dalle ali della fede, non soltanto alla contemplazione del suo amore sensibile, ma ancora più in alto, fino alla considerazione e all'adorazione dei suo altissimo amore infuso; finalmente, con un'ultima dolce e sublime ascesa, elevarci sino alla meditazione e all'adorazione dell'amore divino del Verbo incarnato. Alla luce, infatti, della fede, per la quale crediamo che nella persona di Cristo esiste il connubio tra la natura umana e la divina, la nostra mente è resa idonea a concepire gli strettissimi vincoli che esistono tra l'amore sensibile del cuore fisico di Gesù e il suo duplice amore spirituale, l'umano e il divino. In realtà, questi amori non devono semplicemente considerarsi come coesistenti nell'adorabile persona del divino Redentore, ma anche come tra loro congiunti con vincolo naturale, in quanto all'amore divino sono subordinati l'umano spirituale e sensibile, e questi due ultimi riflettono in sé medesimi la somiglianza analogica del primo. Non si pretende perciò di vedere e di adorare nel cuore di Gesù l'immagine cosiddetta formale, cioè il segno proprio e perfetto del suo amore divino, non essendo possibile che l'intima essenza di questo sia adeguatamente rappresentata da qualsiasi immagine creata; ma il fedele, venerando il cuore di Gesù, adora insieme con la chiesa il simbolo e quasi il vestigio della carità divina, la quale si è spinta fino ad amare anche col cuore del Verbo incarnato il genere umano, contaminato da tante colpe.
È necessario quindi tenere sempre presente, in questo così importante ma altrettanto delicato argomento, che la verità del simbolismo naturale, in virtù del quale il cuore fisico di Gesù entra in un nuovo rapporto con la persona del Verbo, riposa tutta sulla verità primaria dell'unione ipostatica; intorno a cui non si può nutrire alcun dubbio, se non si vogliono rinnovare gli errori, più volte dalla chiesa condannati, perché contrari all'unità di persona in Cristo, nella distinzione e integrità delle due nature.
Tale fondamentale verità ci fa comprendere come il cuore di Cristo sia il cuore di una persona divina, cioè del Verbo incarnato, e che pertanto rappresenta l'amore che egli ha avuto ed ha ancora per noi. È proprio per questa ragione che il culto da tributarsi al cuore sacratissimo di Gesù è degno di essere stimato come l'espressione ideale (absolutissima professio) di tutto il cristianesimo. Questa è, infatti, la religione di Gesù, tutta imperniata sull'Uomo-Dio mediatore, cosi che non si può giungere al cuore di Dio se non passando per il cuore di Cristo, conforme a quanto egli ha affermato: "Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me" (Gv 1416). Ciò presupposto, è facile concludere che il culto al cuore sacratissimo di Gesù non è in sostanza che il culto dell'amore che Dio ha per noi in Gesù, ed è insieme la pratica del nostro amore verso Dio e verso gli altri uomini. In altre parole, tale culto si propone l'amore di Dio come oggetto di adorazione, di azione di grazie e di imitazione; e inoltre considera la perfezione del nostro amore per Dio e per il prossimo come la meta da raggiungere mediante la pratica sempre più generosa del comandamento nuovo, lasciato dal divino Maestro agli Apostoli quasi in sacra eredità, allorché disse loro: "Io vi dò un comandamento nuovo: Amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi... Ecco il mio comandamento: Amatevi scambievolmente, come io ho amato voi" (Gv 13,34; 15,12). Comandamento veramente nuovo e proprio di Cristo, poiché, come osserva l'Aquinate: "La differenza tra il Nuovo e il Vecchio Testamento è tutta sommata in una breve parola; come infatti è detto in Geremia: "lo stringerò con la casa di Israele una nuova alleanza" (Ger 31,31). Che poi anche nel Vecchio Testamento si praticasse tale comandamento sotto l'impulso di un timore e di un amore santo, è da attribuirsi al Nuovo Testamento: perciò questo comandamento esisteva già nell'antica legge, non però come sua prerogativa, ma piuttosto come preludio e preparazione della nuova" (Comment. in Evang. S. Ioannis, c. XIII, lect. VII, 3: ed. Parmae, 1860, t. X, p. 541).

V. AMMONIMENTI ED ESORTAZIONI PER UNA PRATICA PIÙ ILLUMINATA E PIÛ ESTESA DEL CULTO AL CUORE SS. DI GESÙ

1. Invito a meglio comprendere e attuare le varie forme di devozione al Cuore di Gesù

Prima di por fine a così belle e consolanti riflessioni sull'autentica natura e singolare eccellenza del culto al cuore sacratissimo di Gesù, noi, pienamente consapevoli dell'ufficio apostolico affidato per la prima volta al beato Pietro, dopo che questi ebbe resa al Salvatore divino una triplice professione di amore, crediamo opportuno rivolgere a voi nuovamente, venerabili fratelli, e per mezzo vostro a quanti stimiamo nostri dilettissimi figli in Cristo, una parola di esortazione, affinché vi studiate di promuovere quest'eccellentissima devozione, dalla quale attendiamo copiosissimi frutti spirituali anche per i nostri tempi.
In realtà, se gli argomenti, sui quali si fonda il culto tributato al cuore trafitto di Gesù, saranno debitamente ponderati, dovrà ad ognuno apparire manifesto che non si tratta di una qualsiasi pratica di pietà, che sia lecito posporre ad altre o tenere in minor conto, ma di una forma di culto sommamente idoneo al raggiungimento della perfezione cristiana. Poiché, se "la devozione - secondo il suo concetto teologico tradizionale, espresso dall'angelico Dottore - non sembra essere altro che la pronta volontà di dedicarsi a quanto riguarda il servizio di Dio" (Summa theol., II-II, q. 82, a. 1: ed. Leon., t. IX. 1897, p. 187), quale servizio di Dio più obbligatorio e più necessario si può immaginare, e in pari tempo più nobile e dolce, di quello reso al suo amore9 E quale servizio si può inoltre pensare più gradito ed accetto a Dio di quello che consiste nell'omaggio alla carità divina, e che viene reso per amore, dal momento che ogni servizio reso liberamente è, in un certo senso, un dono, e "l'amore costituisce il primo dono, fonte di ogni donazione gratuita"? (Summa theol., I, q. 38, a. 2: ed. Leon.. t. IV, 1888, p. 393) È degna dunque di essere tenuta in grande onore quella forma di culto, grazie alla quale l'uomo è in grado di onorare e amare maggiormente Dio e di consacrarsi più facilmente e prontamente al servizio della divina carità; tanto più, poi, se si tiene presente che il Redentore stesso si è degnato di proporla e di raccomandarla al popolo cristiano, e i sommi pontefici con atti memorandi l'hanno protetta e ricolmata di grandi lodi. Farebbe pertanto cosa temeraria e perniciosa, e offensiva per Dio, chi nutrisse minore stima per un cosi insigne beneficio elargito da Gesù Cristo alla sua chiesa.
Stando così le cose, non vi può essere alcun dubbio per i fedeli, che, tributando il loro ossequio al cuore sacratissimo del Redentore, essi soddisfino in pari tempo al dovere grandissimo che hanno di servire Dio e di consacrare al loro Creatore e Redentore se stessi e tutta la propria attività, sia interna sia esterna, e in tal modo mettano in pratica il precetto divino: "Ama il Signore Dio tuo, con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza" (Mc 12,30; Mt 22,37). Così facendo, i fedeli sono altresì sicuri di non avere come principale motivo della loro consacrazione al servizio divino alcun vantaggio personale corporale o spirituale, temporale o eterno, ma la stessa bontà di Dio, cui procurano di rendere ossequio con atti di amore, di adorazioni e di debite azioni di grazie. Se così non fosse, il culto al cuore sacratissimo di Gesù non risponderebbe più all'indole genuina della religione cristiana, poiché allora l'uomo non avrebbe in tale culto soprattutto di mira l'ossequio da rendere all'amore di Dio; e pertanto dovrebbero essere ritenute come giuste le accuse di eccessivo amore e di troppa sollecitudine di sé medesimi, mosse talvolta a coloro che mal comprendono o meno rettamente praticano una forma di devozione di per sé nobilissima. Si deve perciò ritenere da tutti fermamente che il culto al cuore sacratissimo di Gesù non consiste principalmente in devote pratiche esteriori, né esso deve essere ispirato anzitutto dalla speranza di propri vantaggi, poiché anche questi benefici il Salvatore divino li ha assicurati mediante private promesse, affinché gli uomini fossero spinti a compiere con maggiore fervore i principali doveri della religione cattolica e per ciò stesso provvedessero nel modo migliore al proprio spirituale vantaggio.
Sproniamo dunque tutti i nostri dilettissimi figli in Cristo a praticare con fervore questa devozione, sia coloro che già sono assuefatti ad attingere le acque salutari che sgorgano dal cuore del Redentore, sia specialmente coloro che, a guisa di spettatori, stanno tuttora osservando con animo curioso ed esitante questo consolante spettacolo. Riflettano essi attentamente che si tratta di un culto, come abbiamo sopra fatto osservare, che già da molto tempo si è diffuso nella chiesa e che affonda profondamente le sue radici nelle pagine stesse del Vangelo; di un culto, che apertamente si accorda con l'insegnamento della tradizione e della sacra liturgia e che gli stessi romani pontefici hanno esaltato con molteplici ed altissime lodi; né si contentarono essi di istituire la festa in onore al cuore augustissimo del Redentore e di estenderla alla chiesa universale, ma si fecero inoltre gli autori della solenne consacrazione del genere umano al sacratissimo cuore (cf. LEO XIII, Enc. Annum sacrum: Acta Leonis 19 (1900), p. 71s; Decr. S. C. Rituum, 28 iun. 1899: Decr. auth., III, n. 3712; PIUS XI, Enc. Miserentissimus Redemptor: AAS 20 (1928), p. 177s; Decr. S. C. Rituum, 29 ian. 1929: AAS 21 (1929), p. 77). Questo culto, finalmente, ha in suo favore una messe di copiosissimi e allietanti frutti spirituali che ne sono derivati alla chiesa, cioè: innumerevoli ritorni di anime alla pratica della religione cristiana, rinvigorimento della fede in molti spiriti, più intima unione dei fedeli col nostro amabilissimo Redentore; tutti questi frutti, soprattutto in questi ultimi decenni, sono apparsi in una forma esuberante e commovente.
Nel contemplare un sì meraviglioso spettacolo, costituito dalla pietà sempre più fervorosa e estesa di ogni ceto dei fedeli cristiani verso il cuore sacratissimo di Gesù, l'animo nostro si sente indubbiamente ricolmo di ineffabile conforto; e dopo aver rese le dovute grazie al Redentore nostro per i tesori infiniti e per la sua bontà, non possiamo tralasciare di esprimere la nostra paterna compiacenza a tutti coloro, sia chierici sia laici, che hanno cooperato efficacemente all'incremento di questo culto.

2. Massima utilità dei culto al s. Cuore per le necessità attuali della chiesa

Ma, venerabili fratelli, nonostante che la devozione verso il cuore sacratissimo di Gesù abbia prodotto copiosi frutti di spirituale rinnovamento nella vita cristiana, a nessuno può sfuggire che la chiesa militante in questo mondo, e soprattutto l'umano consorzio, non ha raggiunto quella perfezione morale, che risponda ai voti e ai desideri manifestati da Gesù Cristo, mistico sposo della chiesa e redentore del genere umano. Non pochi infatti sono i figli della chiesa che ne deturpano con numerose macchie e rughe quel volto, che in sé medesimi portano; non tutti i fedeli cristiani risplendono per santità di costumi, cui tuttavia sono divinamente chiamati; non tutti i peccatori sono ritornati alla casa paterna malamente abbandonata, per ivi rivestire la "veste più bella" (Lc 15,22) e ricevere l'anello, simbolo della propria fedeltà allo Sposo dell'anima loro; né tutti gli infedeli sono stati inseriti come membra nel corpo mistico di Cristo. E ciò non basta. Poiché, se da un lato il nostro animo è vivamente addolorato allo spettacolo della tiepidezza dei buoni, sedotti dai falsi amori del secolo, che raffreddano e finalmente estinguono la fiamma della divina carità nei loro cuori, dall'altro è ancor più rattristato nel rimirare le macchinazioni degli uomini empi, i quali, più che per il passato, sembrano eccitati dal nemico stesso infernale nel loro implacabile e aperto odio contro Dio, contro la chiesa, e specialmente contro colui, che sulla terra è il legittimo vicario del divino Redentore e rappresentante della sua carità presso gli uomini, secondo la ben nota sentenza del vescovo e dottore della chiesa di Milano: "(Pietro) è infatti interrogato su ciò di cui gli altri potevano dubitare, ma il Signore non dubita; il quale interroga non per imparare, ma per insegnare a colui che, dovendo egli salire al cielo, lasciava a noi come vicario del suo amore" (S. AMBROSIUS, Expos. in Ev. sec. Lucam, l. X, n. 175: PL 15, 1942).
In verità, l'odio contro Dio e contro i suoi legittimi rappresentanti è il delitto più nefando di cui si possa macchiare l'uomo, creato ad immagine e somiglianza di Dio e destinato al godimento della sua perfetta e perenne amicizia in cielo; infatti con l'odio contro Dio l'uomo si allontana completamente dal sommo Bene e viene spinto ad allontanare da sé e dai suoi simili tutto ciò che viene da Dio, con Dio unisce, e al godimento di Dio conduce: la verità, la virtù, la pace e la giustizia (cf. S. THOMAS, Summa theol., II-II, q . 34. a. 2: ed. Leon_ t. VIII, 1895, p. 274).
Orbene, nel vedere che, purtroppo, il numero di coloro che si professano nemici di Dio va oggi crescendo, e che i principi del materialismo teorico e pratico si vanno spargendo sempre di più; dinanzi allo spettacolo dell'esaltazione delle cupidigie più sfrenate, come meravigliarsi che si vada raffreddando nell'animo di molti la carità, che è la legge suprema della religione cristiana, il fondamento solidissimo della vera e perfetta giustizia, la sorgente sovrana della pace e delle caste delizie? Del resto il Salvatore stesso ha ammonito: "Per il moltiplicarsi delle iniquità si raffredderà la carità di molti" (Mt 24,12).

3. Il culto al s. cuore di Gesù, vessillo di salvezza anche per il mondo moderno

Dinanzi allo spettacolo di tanti mali, che oggi, più che nel passato, travagliano individui, famiglie, nazioni e il mondo intero, dove mai, venerabili fratelli, cercheremo il rimedio? Si potrà forse trovare una devozione più eccellente dei culto al cuore augustissimo di Gesù, più conforme all'indole propria della religione cattolica, più idonea a sovvenire le odierne necessità della chiesa e del genere umano? Ma, quale atto di omaggio religioso più nobile, più dolce, più salutare del culto sullodato, dal momento che esso è tutto rivolto alla stessa carità di Dio? (cf. Enc. Miserentissimus Redemptor: AAS 20(1928), p. 166) Finalmente, quale stimolo più potente della carità di Cristo - che la pietà verso il cuore sacratissimo di Gesù fomenta e accresce ogni giorno più - per spingere i fedeli alla perfetta osservanza della legge evangelica, senza la quale, come ammoniscono saggiamente le parole dello Spirito Santo: "Opera della giustizia sarà la pace" (Is 32,17), non è possibile instaurare la vera pace tra gli uomini?
Pertanto, seguendo l'esempio del nostro immediato predecessore, piace anche a noi di rivolgere a tutti i nostri dilettissimi figli in Cristo le parole ammonitrici con le quali Leone XIII, di i.m., al tramonto del secolo scorso, esortava tutti i fedeli cristiani e quanti sono sinceramente solleciti della propria salvezza, e di quella della civile società: "Ecco che oggi si offre agli sguardi un altro consolantissimo e divinissimo segno, vale a dire: il cuore sacratissimo di Gesù ... rilucente di splendidissimo candore in mezzo alle fiamme. In esso sono da collocarsi tutte le speranze: da esso è da implorare e attendere la salvezza dell'umanità" (Enc. Annum sacrum: Acta Leonis 19 (1900), p. 79; Enc. Miserentissimus Redemptor: AAS 20 (1928), p. 167).
È altresì vivissimo nostro desiderio che quanti si gloriano del nome di cristiani e intrepidamente combattono per stabilire il regno di Cristo nel mondo, stimino l'omaggio di devozione al cuore di Gesù come vessillo di unità, di salvezza e di pace. Però, nessuno pensi che con tale ossequio venga arrecato alcun pregiudizio alle altre forme di pietà, con le quali il popolo cristiano, sotto l'alta direzione della chiesa, onora il Redentore divino. Al contrario, una fervida devozione verso il cuore di Gesù alimenterà e promuoverà il culto alla sacratissima croce, come pure l'amore verso l'augustissimo sacramento dell'altare. E in verità possiamo asserire - ciò che del resto è anche mirabilmente illustrato dalle rivelazioni, di cui Gesù Cristo volle favorire santa Geltrude e santa Margherita Maria - che nessuno potrà capire adeguatamente Gesù crocifisso, se non colui a cui si schiudono i mistici penetrali del suo cuore. Né si potrà facilmente comprendere la forza dell'amore che ha spinto il Salvatore a farsi nostro spirituale alimento, se non coltivando una speciale devozione verso il cuore eucaristico di Gesù, il quale ci ricorda appunto, come ben si esprimeva il nostro predecessore di f.m. Leone XIII, "l'atto di suprema dilezione col quale il nostro Redentore, profondendo tutte le ricchezze del suo cuore, allo scopo di stabilire tra noi la sua dimora sino alla fine dei secoli, istituì l'adorabile sacramento dell'Eucaristia" (Litt. Apost. quibus Archisodalitas a Corde Eucharistico Iesu ad S. Ioachini de Urbe erigitur, 17 febr. 1903: Acta Leonis 22 (1903), p. 307s; cf. Enc. Mirae caritatis (28 maii 1902): Acta Leonis 22 (1903), p. 116). E, infatti, "l'Eucaristia non è da stimarsi una particella minima del suo cuore, tanto grande essendone stato l'amore coi quale ce l'ha donata" (S. ALBERTUS M., De Eucharistia, dist. VI, tr. 1, c. 1: Opera Omnia, ed. Borgnet, vol. 38, Parisiis 1890, p. 358).
Finalmente, mossi dal veemente desiderio di opporre validi presidi contro le empie macchinazioni dei nemici di Dio e della chiesa, come pure di ricondurre sul sentiero dell'amore di Dio e del prossimo famiglie e nazioni, non esitiamo a proporre la devozione al cuore sacratissimo di Gesù come la scuola più efficace della divina carità. Su questa carità divina deve poggiare, come su solido fondamento, quel regno di Dio che occorre stabilire nelle coscienze dei singoli uomini, nella società domestica e nelle nazioni, secondo il sapientissimo ammonimento dello stesso nostro predecessore di p.m.: "Il regno di Gesù Cristo trae forza e bellezza dalla carità divina: amare santamente e ordinatamente è il suo fondamento e il suo fastigio. Da ciò derivano necessariamente le seguenti norme: adempiere inviolabilmente i propri doveri; non fare ingiustizia ad alcuno, stimare i beni umani come inferiori ai divini; anteporre l'amor di Dio a tutte le cose" (Enc. Tametsi: Acta Leonis 20 (1900), p . 303).
Affinché poi il culto verso il cuore augustissimo di Gesù porti più copiosi frutti di bene nella famiglia cristiana e in tutta la società umana, si facciano un dovere i fedeli di associarvi intimamente la devozione al cuore immacolato della Genitrice di Dio. È, infatti, sommamente conveniente che, come Dio ha voluto associare indissolubilmente la beatissima vergine Maria a Cristo nel compimento dell'opera dell'umana redenzione, in guisa che la nostra salvezza può ben dirsi frutto della carità e delle sofferenze di Gesù Cristo, cui erano strettamente congiunti l'amore e i dolori della madre sua; così il popolo cristiano, che da Cristo e da Maria ha ricevuto la vita divina, dopo aver tributati i dovuti omaggi al cuore sacratissimo di Gesù, presti anche al cuore amantissimo della celeste Madre consimili ossequi di pietà, di amore, di gratitudine e di riparazione. In armonia con questo sapientissimo e soavissimo disegno della Provvidenza divina noi stessi volemmo solennemente dedicare e consacrare la santa chiesa e il mondo intero al cuore immacolato della beata vergine Maria (cf. AAS 34 (1942), p. 345s)

4. Invito a una degna celebrazione del I centenario della festa dei s. Cuore

E poiché nel corso di quest'anno, come abbiamo più sopra accennato, si compie felicemente un secolo da quando, per disposizione del nostro predecessore di f.m. Pio IX, la festa del cuore sacratissimo di Gesù si celebra in tutta la chiesa, è desiderio nostro vivissimo, venerabili fratelli, che questa centenaria ricorrenza sia ricordata dal popolo cristiano, dappertutto e solennemente con pubblici omaggi di adorazione, di ringraziamento e di riparazione da offrirsi al cuore divino di Gesù. Queste manifestazioni poi di cristiano giubilo e di cristiana pietà dovranno indubbiamente essere celebrate con specialissimo fervore - in comunione tuttavia di carità e di preghiera coi fedeli della chiesa universale - in quella nazione, in cui, non senza un arcano disegno di Dio, ebbe i natali quella santa vergine, che fu promotrice e aralda infaticabile di questa devozione.
Frattanto, confortati da soavissima speranza e già pregustando con l'animo quei frutti spirituali che, come confidiamo, deriveranno copiosi alla chiesa dal culto al cuore sacratissimo di Gesù - purché sia rettamente compreso e fervidamente praticato, conformemente abbiamo esposto - innalziamo supplichevoli preci a Dio, affinché si degni di assecondare questi ardentissimi nostri voti col valido sostegno delle sue grazie; esprimiamo inoltre il voto che, col favore dell'Altissimo, la pietà dei fedeli verso il cuore sacratissimo di Gesù ritragga dalle celebrazioni di quest'anno un sempre maggiore incremento e più ampiamente si espanda su tutti nel mondo intero il soavissimo suo impero e regno: "regno cioè di verità e di vita; regno di santità e di grazia; regno di giustizia, di amore e di pace" (Ex Miss. Rom., Praef. Iesu Christi Regis).
Quale auspicio poi di questi doni celesti, sia a voi personalmente, venerabili fratelli, sia al clero e a tutti i fedeli affidati alle vostre cure pastorali, e particolarmente a coloro che si studiano con ogni mezzo di promuovere e accrescere il culto verso il cuore sacratissimo di Gesù, impartiamo con tutta l'effusione dell'animo l'apostolica benedizione.

Roma, presso S. Pietro, 15 maggio 1956, anno XVIII del Nostro pontificato.

PIO PP. XII

Augustinus
03-07-04, 23:32
PAOLO VI

INVESTIGABILES DIVITIAS CHRISTI

LETTERA APOSTOLICA AI PATRIARCHI, PRIMATI, ARCIVESCOVI, VESCOVI DELL'INTERO MONDO CATTOLICO, NEL SECONDO CENTENARIO DELLA ISTITUZIONE DELLA FESTA LITURGICA IN ONORE DEL SS. CUORE DI GESÙ.

Venerabili Fratelli, salute e apostolica benedizione.

L'imperscrutabile ricchezza di Cristo (Ef 3, 8), sgorgata dal fianco squarciato del Redentore divino nel momento in cui, morendo sulla croce, egli riconciliò col Padre celeste il genere umano, è stata posta in luce così fulgida in questi ultimi tempi dai progressi del culto al Ss. Cuore di Gesù, che lietissimi frutti ne sono derivati a beneficio della Chiesa.
Infatti, dopo che il nostro misericordioso Salvatore, apparendo, come si riferisce, alla eletta religiosa Margherita Maria Alacoque nella cittadina di Paray-le-Monial, ripetutamente domandò che tutti gli uomini, come in una pubblica gara di preghiere, onorassero il suo Cuore, ferito per amore nostro, e in tutti i modi riparassero le offese ad esso arrecate, il culto verso il S. Cuore - già in diversi luoghi prestato per opera e impulso di san Giovanni Eudes - meravigliosamente fiorì presso il clero e il popolo cristiano, e si diffuse in tutti i continenti. La Sede Apostolica aveva portato il coronamento a questa venerazione, quando, il 6 febbraio del 1765, Clemente XIII, Nostro Predecessore di v. m., accogliendo le richieste dei Vescovi di Polonia e della Arciconfraternita Romana intitolata al Cuore di Gesù, concesse alla nobile Nazione Polacca e al menzionato Sodalizio romano di celebrare la festa liturgica in onore del Sacro Cuore, con l'Ufficio e la Messa propria, e approvò così il relativo decreto, già emanato dalla S. Congregazione dei Riti il 26 gennaio di quell'anno (Cf Pio XII, Lett. enc. Haurietis aquas: AAS 48 (1956), p. 341; A. GARDELLINI, Decreta authentica S.R.C., T. II, 1856, n. 4324; T. III, n. 4579, 3).

In tal modo, avveniva che, dopo appena settantacinque anni dalla morte dell'umile Suora Visitandina, entrassero in uso la festa liturgica e particolari riti in onore del Ss. Cuore di Gesù: e tutto ciò era accolto non soltanto dal Re, dai Vescovi e dai fedeli della Polonia unitamente ai membri dell'Arciconfraternita Romana del S. Cuore, bensì anche dalle suore dell'Ordine della Visitazione, da tutta quest'alma Città, dai Vescovi e dalla Regina della Nazione Francese, dai superiori e dai religiosi della Compagnia di Gesù, sicché in breve tempo il culto del S. Cuore si estese a quasi tutta la Chiesa, suscitando nelle anime cospicui frutti di santità.
Abbiamo quindi appreso con vivo compiacimento che si stanno qua e là preparando solenni commemorazioni, ricorrendo il secondo centenario della fausta istituzione: e che soprattutto ciò avviene nella diocesi di Autun, nella quale si trova la cittadina di Paray-le-Monial, e specialmente nello splendido tempio, che colà sorge, ove confluiscono da ogni parte le pie folle dei pellegrini, che vengono a venerare il luogo dove, come si crede, i segreti del Cuore di Gesù furono sì meravigliosamente rivelati e si diffusero in tutto il mondo.

Ecco pertanto i Nostri desideri, la Nostra volontà: che cioè, in questa occasione, l'istituzione della festa del S. Cuore, messa opportunamente in luce, sia celebrata con degno rilievo da voi tutti, Venerabili Fratelli, che siete i Vescovi della Chiesa di Dio, e dalle popolazioni a voi affidate. Desideriamo che a tutte le categorie dei fedeli siano spiegati nel modo più adatto e completo i profondi e reconditi fondamenti dottrinali, che illustrano gli infiniti tesori di carità del Sacro Cuore; e che si indìcano particolari funzioni sacre, che accendano sempre di più la devozione verso tale culto, degno della più alta considerazione, allo scopo di ottenere che tutti i cristiani, animati da nuove disposizioni di spirito, prestino il dovuto onore a quel Cuore divino, riparino gli innumerevoli peccati con attestazioni di ossequio sempre più fervorose, e conformino l'intera vita ai precetti della vera carità, che è il compimento della legge (Cf Rom 13,10).
Poiché infatti il Ss. Cuore di Gesù, fornace ardente di carità, è simbolo ed espressiva immagine di quell'eterno amore, nel quale Dio ha tanto amato il mondo, da dare il suo Figliuolo unigenito (Io. 3,16), siamo certi che dette commemorazioni contribuiranno moltissimo a far sì che le ricchezze dell'amore divino siano profondamente scrutate e bene comprese; e nutriamo altresì la fiducia che i fedeli tutti ne sappiano trarre ispirazione sempre più risoluta a configurare al Vangelo la propria vita, a emendare diligentemente i costumi, a mettere in pratica la legge del Signore.

Ma in primo luogo desideriamo che, per mezzo di una più intensa partecipazione al Sacramento dell'altare, sia onorato il Cuore di Gesù, il cui dono più grande è appunto l'Eucaristia. Nel sacrificio eucaristico, infatti, si immola e si riceve il nostro Salvatore, sempre vivo a intercedere per noi (Ebr. 7, 25), il cui Cuore fu aperto dalla lancia del soldato, e riversò sull'umano genere il fiotto del suo Sangue prezioso, commisto ad acqua; in questo eccelso sacramento, inoltre, che è vertice e centro degli altri Sacramenti, la dolcezza spirituale è gustata nella sua stessa sorgente, e si ricorda quell'insigne carità, che Cristo ha dimostrato nella sua passione (S. TOMMASO D'AQUINO, Opusculum 57). Bisogna dunque che - per usare le parole di san Giovanni Damasceno - ci accostiamo a lui con desiderio ardente... affinché il fuoco del nostro desiderio, ricevendo come l'ardore della brace, distrugga, bruciandoli, i nostri peccati e illumini i cuori, e in tal modo, nel contatto abituale col fuoco divino, diventiamo ardenti pure noi e simili a Dio (S. Giovanni Damasceno, De fide orthod., 4, 13: PG 94, 1150).
Questa ragione ci sembra quindi massimamente idonea a far sì che il culto al S. Cuore, che - lo diciamo con dolore - si è in alcuni un po' affievolito, rifiorisca ogni giorno di più, e sia da tutti considerato come una forma nobilissima e degna di quella vera pietà, che al nostro tempo, specialmente per opera del Concilio Vaticano II, viene insistentemente richiesta verso il Cristo Gesù, re e centro di tutti i cuori, capo del corpo, che è la Chiesa... il principio, il primogenito dei redivivi, affinché in tutto abbia lui il primato (Col 1,18).

E siccome il Sacrosanto Concilio Ecumenico raccomanda grandemente i pii esercizi del popolo cristiano... specialmente quando sono fatti per volontà della Sede Apostolica (CONC. VAT. II, Cost. sulla Sacra Liturgia Sacrosanctum Concilium, n. 13), questa forma di devozione sembra doversi sommamente inculcare: di fatto, come abbiamo sopra ricordato, essa consiste essenzialmente nell'adorazione e nella riparazione, degnamente prestata al Cristo, ed è fondata soprattutto nell'augusto mistero dell'Eucaristia, da cui, come dalle altre azioni liturgiche, consegue quella santificazione degli uomini in Cristo, e quella glorificazione di Dio, a cui tendono tutte le altre opere della Chiesa, come al loro fine (CONC. VAT. II, Cost. sulla Sacra Liturgia Sacrosanctum Concilium, n. 10).
Con l'augurio che le celebrazioni, che vorrete indire, possano contribuire nel modo più efficace a duraturi progressi della vita cristiana, invochiamo su di voi i doni abbondanti del divino Redentore, mentre, in pegno della Nostra benevolenza, impartiamo con grande affetto a voi, Venerabili Fratelli, a tutti i sacerdoti, alle comunità religiose e ai fedeli, affidati alle vostre cure, la nostra Apostolica Benedizione.

Roma, presso la basilica di San Pietro, il 6 febbraio dell'anno 1965, secondo del nostro pontificato.

PAOLO PP. VI

Augustinus
03-07-04, 23:39
GIOVANNI PAOLO II

LETTERA DI GIOVANNI PAOLO II
IN OCCASIONE DEL CENTENARIO DELLA CONSACRAZIONE
DEL GENERE UMANO AL CUORE DIVINO DI GESÙ

Carissimi Fratelli e Sorelle!

1. La ricorrenza del centenario della Consacrazione del genere umano al Cuore divino di Gesù, stabilita per tutta la Chiesa dal mio Predecessore Leone XIII con la Lettera Enciclica Annum Sacrum (25 maggio 1899: Leonis XIII P.M. Acta, XIX [1899], 71-80) e avvenuta l'11 giugno 1899, ci spinge in primo luogo alla gratitudine verso «Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno di sacerdoti per il suo Dio e Padre» (Ap 1,5).

La felice circostanza si rivela inoltre quanto mai opportuna per riflettere sul significato e sul valore di quell'importante atto ecclesiale. Con l'Enciclica Annum Sacrum, il Papa Leone XIII confermò quanto era stato compiuto dai suoi Predecessori per religiosamente custodire e mettere in più vivida luce il culto e la spiritualità del Sacro Cuore. Con la consacrazione, poi, egli intendeva conseguire «insigni frutti in primo luogo a vantaggio della cristianità, ma anche dell'intera umana società» (l.c., p. 71). Domandando che venissero consacrati non solo i credenti ma gli uomini tutti, imprimeva nuovo orientamento e senso alla consacrazione che, già da due secoli, era stata praticata da singoli, gruppi, diocesi, nazioni.

La consacrazione del genere umano al Cuore di Gesù fu pertanto presentata da Leone XIII come «culmine e coronamento di tutti gli onori, che era nella consuetudine tributare al Sacratissimo Cuore» (Annum Sacrum, cit., 72). Tale consacrazione, spiega l'Enciclica, si deve a Cristo, Redentore del genere umano, per ciò che è in sé e per quanto ha operato per tutti gli uomini. Poiché nel Sacro Cuore il credente incontra il simbolo e la viva immagine dell'infinita carità di Cristo, che per se stessa sprona ad amarci scambievolmente, egli non può non avvertire l'esigenza della personale partecipazione all'opera della salvezza. Per questo ogni membro della Chiesa è invitato a vedere nella consacrazione un donarsi e obbligarsi verso Gesù Cristo, Re «dei figli prodighi», Re che chiama tutti «al porto della verità e all'unità della fede», Re di tutti coloro che attendono di essere introdotti «nella luce di Dio e nel suo regno» (Formula di consacrazione). La consacrazione così intesa è da accostare all'azione missionaria della Chiesa stessa, perché risponde al desiderio del Cuore di Gesù di propagare nel mondo, attraverso le membra del suo Corpo, la sua dedizione totale al Regno, e di unire sempre più la Chiesa nell'offerta al Padre e nel suo essere per gli altri.

La validità di quanto avvenne l'11 giugno 1899 ha trovato autorevole conferma in ciò che hanno scritto i miei Predecessori, offrendo approfondimenti dottrinali circa il culto del Sacro Cuore e disponendo la rinnovazione periodica dell'atto di consacrazione. Fra questi mi è grato ricordare: il santo successore di Leone XIII, il Papa Pio X, che dispose nel 1906 di rinnovarla ogni anno; il Papa Pio XI di venerata memoria, che ne fece richiamo nelle Encicliche Quas primas, nel contesto dell'Anno Santo 1925, e Miserentissimus Redemptor; il suo successore, il Servo di Dio Pio XII, che ne trattò nelle Encicliche Summi Pontificatus e Haurietis aquas. Il Servo di Dio Paolo VI, poi, alla luce del Concilio Vaticano II, volle in merito parlarne nell'Epistola apostolica Investigabiles divitias e nella Lettera Diserti interpretes, diretta il 25 maggio 1965 ai Superiori Maggiori degli Istituti che prendono il nome dal Cuore di Gesù.

Anch'io non ho mancato più volte di invitare i miei Fratelli nell'episcopato, i presbiteri, i religiosi ed i fedeli a coltivare nella propria vita le forme più genuine del culto al Cuore di Cristo. In quest'anno dedicato a Dio Padre, ricordo quanto scrissi nell'Enciclica Dives in misericordia: "La Chiesa sembra professare in modo particolare la misericordia di Dio e venerarla, rivolgendosi al Cuore di Cristo. Infatti proprio l'accostarci a Cristo nel mistero del suo Cuore ci consente di soffermarci su questo punto - in un certo senso centrale e nello stesso tempo più accessibile sul piano umano - della rivelazione dell'amore misericordioso del Padre, che ha costituito il contenuto centrale della missione messianica del Figlio dell'uomo" (n. 13). In occasione della solennità del Sacro Cuore e del mese di giugno, ho spesso esortato i fedeli a perseverare nella pratica di questo culto, che «contiene un messaggio che è ai nostri giorni di straordinaria attualità», perché «dal Cuore del Figlio di Dio, morto sulla croce, è scaturita la fonte perenne della vita che dona speranza ad ogni uomo. Dal Cuore di Cristo crocifisso nasce la nuova umanità, redenta dal peccato. L'uomo del Duemila ha bisogno del Cuore di Cristo per conoscere Dio e per conoscere se stesso; ne ha bisogno per costruire la civiltà dell'amore» (Insegnamenti, XVII, 1 [1994], 1152).

La consacrazione del genere umano del 1899 costituisce un passo di straordinario rilievo nel cammino della Chiesa ed è tuttora valido rinnovarla ogni anno nella festa del Sacro Cuore. Ciò va detto anche dell'Atto di riparazione che si è soliti recitare nella festa di Cristo Re. Ancora attuali risuonano le parole di Leone XIII: «Si deve pertanto ricorrere a chi è la Via, la Verità e la Vita. Ci siamo sviati: dobbiamo ritornare sulla Via; si sono oscurate le menti: si deve dissolvere l'oscurità con la luce della Verità; la morte ha preso il sopravvento: si deve far trionfare la Vita» (Annum Sacrum, cit., p. 78). Non è questo il programma del Concilio Vaticano II e del mio stesso pontificato?

2. Mentre ci stiamo preparando a celebrare il Grande Giubileo del 2000, questo centenario ci aiuta a contemplare con speranza la nostra umanità e ad intravedere il terzo millennio illuminato dalla luce del mistero di Cristo, «Via, Verità e Vita» (Gv 14,6).

Nel constatare che «gli squilibri di cui soffre il mondo contemporaneo si collegano con quel più profondo squilibrio che è radicato nel cuore dell'uomo» (Cost. past. Gaudium et spes, 10), la fede scopre felicemente che «nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell'uomo» (ivi, 22), poiché «con l'Incarnazione il Figlio di Dio si è unito in certo modo a ogni uomo. Ha lavorato con mani d'uomo, ha pensato con mente d'uomo, ha agito con volontà d'uomo, ha amato con cuore d'uomo» (ibid.). Dio ha disposto che il battezzato, «associato al mistero pasquale e assimilato alla morte di Cristo», potesse andare «incontro alla risurrezione confortato dalla speranza», ma ciò vale «anche per tutti gli uomini di buona volontà, nel cui cuore lavora invisibilmente la grazia» (ibid.). «Tutti gli uomini - come ricorda ancora il Concilio Vaticano II - sono chiamati a questa unione con Cristo, che è la luce del mondo; da lui veniamo, per lui viviamo, a lui siamo diretti» (Cost. dogm. Lumen gentium, 3).

Nella Costituzione dogmatica sulla Chiesa è magistralmente detto che «per la rigenerazione e l'unzione dello Spirito Santo i battezzati vengono consacrati a formare una dimora spirituale e un sacerdozio santo, per offrire, mediante tutte le opere del cristiano, spirituali sacrifici, e far conoscere i prodigi di Colui che dalle tenebre li chiamò all'ammirabile sua luce (cf. 1 Pt 2,4-10). I discepoli di Cristo, quindi, perseverando nella preghiera e lodando insieme Dio (cf. At 2,42-47), offrano se stessi come vittima viva, santa, gradevole a Dio (cf. Rm 12,1), rendano dovunque testimonianza di Cristo e rendano ragione della speranza che è in loro della vita eterna (1 Pt 3,15)» (ivi, 10). Di fronte al compito della nuova evangelizzazione, il cristiano che, guardando al Cuore di Cristo, Signore del tempo e della storia, a Lui si consacra e insieme consacra i propri fratelli, si riscopre portatore della sua luce. Animato dal suo spirito di servizio, egli coopera ad aprire a tutti gli esseri umani la prospettiva di essere elevati verso la propria pienezza personale e comunitaria. «Dal Cuore di Cristo infatti il cuore dell'uomo impara a conoscere il vero e unico senso della sua vita e del suo destino, a comprendere il valore di una vita autenticamente cristiana, a guardarsi da certe perversioni del cuore umano, a unire l'amore filiale verso Dio con l'amore del prossimo» (Messaggio alla Compagnia di Gesù, 5 ottobre 1986: Insegnamenti, IX, 2 [1986], 843).

Desidero esprimere la mia approvazione e il mio incoraggiamento a quanti, a qualunque titolo, nella Chiesa continuano a coltivare, approfondire e promuovere il culto al Cuore di Cristo, con linguaggio e forme adatte al nostro tempo, in modo da poterlo trasmettere alle generazioni future nello spirito che sempre lo ha animato. Si tratta ancora oggi di condurre i fedeli a fissare lo sguardo adorante sul mistero di Cristo, Uomo-Dio, per divenire uomini e donne di vita interiore, persone che sentono e vivono la chiamata alla vita nuova, alla santità, alla riparazione, che è cooperazione apostolica alla salvezza del mondo. Persone che si preparano alla nuova evangelizzazione, riconoscendo il Cuore di Cristo come cuore della Chiesa: è urgente per il mondo comprendere che il cristianesimo è la religione dell'amore.

Il Cuore del Salvatore invita a risalire all'amore del Padre, che è la sorgente di ogni autentico amore: «In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati» (1 Gv 4,10). Gesù riceve incessantemente dal Padre, ricco di misericordia e compassione, l'amore che Egli prodiga agli uomini (cfr Ef 2,4; Gc 5,11). Il suo Cuore rivela particolarmente la generosità di Dio verso il peccatore. Dio, reagendo al peccato, non diminuisce il suo amore, ma l'allarga in un movimento di misericordia che diventa iniziativa di redenzione.

La contemplazione del Cuore di Gesù nell'Eucaristia spingerà i fedeli a cercare in quel Cuore l'inesauribile mistero del sacerdozio di Cristo e di quello della Chiesa. Farà gustare loro, in comunione con i fratelli, la soavità spirituale della carità alla sua stessa fonte. Aiutando ognuno a riscoprire il proprio Battesimo, li renderà più consapevoli della loro dimensione apostolica da vivere nella diffusione della carità e nella missione evangelizzatrice. Ciascuno si impegnerà maggiormente nel pregare il Padrone della messe (cfr Mt 9,38) perché conceda alla Chiesa «pastori secondo il suo cuore» (Ger 3,15) che, innamorati di Cristo Buon Pastore, modellino il proprio cuore ad immagine del suo e siano disposti ad andare per le vie del mondo per proclamare a tutti che Egli è Via, Verità e Vita (cfr Esort. ap. post-sinod. Pastores dabo vobis, 82). A ciò si aggiungerà l'azione fattiva, perché anche molti giovani di oggi, docili alla voce dello Spirito Santo, siano formati a lasciar risonare nell'intimità del loro cuore le grandi attese della Chiesa e dell'umanità e a rispondere all'invito di Cristo per consacrarsi con Lui, entusiasti e gioiosi, «per la vita del mondo» (Gv 6,51).

3. La coincidenza di questo centenario con l'ultimo anno di preparazione al Grande Giubileo del 2000, che ha la «funzione di dilatare gli orizzonti del credente secondo la prospettiva stessa di Cristo: la prospettiva del "Padre che è nei cieli" (cfr Mt 5,45)» (Lett. ap. Tertio millennio adveniente, 49) costituisce un'opportuna occasione per presentare il Cuore di Gesù, «fornace ardente di amore, ... simbolo ed espressiva immagine di quell'amore eterno col quale "Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito" (Gv 3, 16)» (Paolo VI, Epist. ap. Investigabiles divitias, 5: AAS 57 [1965], 268). Il Padre «è Amore» (1 Gv 4,8.16), ed il Figlio unigenito, Cristo, ne manifesta il mistero, mentre svela pienamente l'uomo all'uomo.

Nel culto al Cuore di Gesù ha preso forma la parola profetica richiamata da san Giovanni: «Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto» (Gv 19,37; cfr Zc 12,10). E' uno sguardo contemplativo, che si sforza di penetrare nell'intimo dei sentimenti di Cristo, vero Dio e vero uomo. In questo culto il credente conferma ed approfondisce l'accoglienza del mistero dell'Incarnazione, che ha reso il Verbo solidale con gli uomini, testimone della ricerca nei loro confronti da parte del Padre. Questa ricerca nasce nell'intimo di Dio, il quale «ama» l'uomo «eternamente nel Verbo e in Cristo lo vuole elevare alla dignità di figlio adottivo» (Tertio millennio adveniente, 7). Contemporaneamente la devozione al Cuore di Gesù scruta il mistero della Redenzione, per scoprirvi la dimensione di amore che ha animato il suo sacrificio di salvezza.

Nel Cuore di Cristo è viva l'azione dello Spirito Santo, a cui Gesù ha attribuito l'ispirazione della sua missione (Lc 4,18; cfr Is 61,1) e di cui aveva nell'Ultima Cena promesso l'invio. E' lo Spirito che aiuta a cogliere la ricchezza del segno del costato trafitto di Cristo, dal quale è scaturita la Chiesa (cfr Cost. Sacrosanctum Concilium, 5). «La Chiesa, infatti - come ebbe a scrivere Paolo VI - è nata dal Cuore aperto del Redentore e da quel Cuore riceve alimento, giacché Cristo "ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell'acqua accompagnato dalla parola" (Ef 5,25-26)» (Lettera Diserti interpretes, cit.). Per mezzo poi dello Spirito Santo, l'amore che pervade il Cuore di Gesù si diffonde nel cuore degli uomini (cfr Rm 5,5) e li muove all'adorazione delle sue «imperscrutabili ricchezze» (Ef 3,8) e alla supplica filiale e fidente verso il Padre (cfr Rm 8,15-16), attraverso il Risorto, «sempre vivo per intercedere per noi» (Eb 7,25).

4. Il culto al Cuore di Cristo, «sede universale della comunione con Dio Padre ..., sede dello Spirito Santo» (Insegnamenti, XVII, 1 [1994], 1152), tende a rafforzare i nostri legami con la Santa Trinità. Pertanto, la celebrazione del centenario della consacrazione del genere umano al Sacro Cuore prepara i fedeli al Grande Giubileo, sia per ciò che attiene al suo obiettivo di «glorificazione della Trinità, dalla quale tutto viene e alla quale tutto si dirige, nel mondo e nella storia» (Tertio millennio adveniente, 55), sia per il suo orientamento all'Eucaristia (cfr ibid.), in cui la vita che il Cristo è venuto a portare in abbondanza (cfr Gv 10,10) è comunicata a coloro che mangeranno di Lui per vivere di Lui (cfr Gv 6,57). Tutta la devozione al Cuore di Gesù in ogni sua manifestazione è profondamente eucaristica: si esprime in pii esercizi che stimolano i fedeli a vivere in sintonia con Cristo, «mite e umile di cuore» (Mt 11,29) e si approfondisce nell'adorazione. Essa si radica e trova il suo culmine nella partecipazione alla Santa Messa, soprattutto a quella domenicale, dove i cuori dei credenti, riuniti fraternamente nella gioia, ascoltano la parola di Dio, apprendono a compiere con Cristo offerta di sé e di tutta la propria vita (Sacrosanctum Concilium, 48), si nutrono del pasquale convito del Corpo e Sangue del Redentore e, condividendo pienamente l'amore che pulsa nel suo Cuore, si sforzano di essere sempre più evangelizzatori e testimoni di solidarietà e di speranza.

Rendiamo grazie a Dio, nostro Padre, che ci ha rivelato il suo amore nel Cuore di Cristo e ci ha consacrato con l'unzione dello Spirito Santo (cfr Cost. dogm. Lumen gentium, 10) in modo che, uniti a Cristo, adorandoLo in ogni luogo e operando santamente, consacriamo a Lui il mondo stesso (ivi, 34) e il nuovo Millennio.

Consapevoli della grande sfida che ci sta dinanzi, invochiamo l'aiuto della Vergine Santissima, Madre di Cristo e Madre della Chiesa. Sia Lei a guidare il Popolo di Dio oltre la soglia del Millennio che sta per iniziare. Lo illumini sulle vie della fede, della speranza, della carità! Aiuti, in particolare, ogni cristiano a vivere con generosa coerenza la consacrazione a Cristo che ha il suo fondamento nel sacramento del Battesimo e che opportunamente trova conferma nella consacrazione personale al Sacratissimo Cuore di Gesù, nel quale soltanto l'umanità può trovare perdono e salvezza.

Varsavia, 11 giugno 1999, Solennità del Sacro Cuore di Gesù.

IOANNES PAULUS II

http://img132.imageshack.us/img132/3784/nspj9kk.jpg

http://galeon.hispavista.com/parroquiauna/img/JhsSdoCora.jpg http://img266.imageshack.us/img266/6046/jhssdocoragl6.jpg http://img153.imageshack.us/img153/313/senzanomescandito22qn2.jpg

Augustinus
31-05-05, 17:48
In rilievo

Augustinus :) :) :)

Augustinus
31-05-05, 18:12
VIAGGIO APOSTOLICO IN VENEZUELA, ECUADOR, PERÙ, TRINIDAD-TOBAGO

SANTA MESSA PER IL 450° ANNIVERSARIO
DELL'EVANGELIZZAZIONE DELL'ECUADOR

OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II

Mercoledì, 30 gennaio 1985

Signor cardinale, fratelli nell’episcopato, autorità, cari fratelli e sorelle.

1. “Voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio” (Ez 36, 28). Con queste parole tratte dalla prima lettura della liturgia di oggi, desidero commemorare questo giorno importante nella storia della evangelizzazione dell’Ecuador. Come Vescovo di Roma e Pastore della Chiesa nella sede di San Pietro, suscita in me una grande gioia il trovarmi qui con tutti voi. Stiamo per celebrare l’Eucaristia, centro della vita liturgica della Chiesa, che di generazione in generazione ha alimentato la fede, la speranza e l’amore di questo popolo, riunito come comunità ecclesiale intorno al primo episcopato dell’Ecuador, precisamente quello di Quito. Qui i primi missionari celebrarono per la prima volta il santo sacrificio, nel luogo in cui oggi si trova la storica cappella di Cantuña.

In questa sede episcopale di Quito, insieme al vostro pastore, il cardinale arcivescovo, ai miei fratelli nell’episcopato, ai sacerdoti, ai religiosi, e alle religiose, ai laici dei diversi movimenti ecclesiali e a tutto il popolo cattolico dell’Ecuador, elevo il mio rendimento di grazie al Dio uno e trino per gli abbondanti frutti di questi 450 anni di evangelizzazione iniziata in questi territori poche decadi dopo l’arrivo di Cristoforo Colombo nel nuovo mondo.

2. Nel nome della santissima Trinità, Cristo risorto, giunto il momento di ritornare al Padre e dopo aver consumato la sua missione messianica nel mondo, inviò i suoi apostoli dicendo: “Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” (Mt 28, 18-19). E aggiunse: “Insegnate loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28, 20).

Gli apostoli di Cristo, e poi i loro successori, hanno compiuto il mandato del Signore risorto e hanno continuato di generazione in generazione, facendo discepoli in tutti i popoli. Come il chicco di grano che si deposita in terra e germina, così il seme del Vangelo fu seminato nell’anima feconda dei nuovi popoli che, sempre più numerosi, ricevettero il Battesimo nel nome della santissima Trinità. Essi, accettando Cristo, come signore e salvatore, entrarono nella famiglia dei figli di Dio, la Chiesa.

3. In questo modo è venuto a compiersi, anche fra i popoli del continente americano nati alla fede, la profezia di Ezechiele che abbiamo ascoltato nella prima lettura: “vi prenderò dalle genti, vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul vostro suolo. Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati: vi purificherò da tutte le vostre sozzure e da tutti i vostri idoli” (Ez 36, 24-25).

La promessa del Signore si è compiuta, ed ecco che i popoli del nuovo mondo sorgono come un popolo nuovo, il popolo di Dio: “Abiterete la terra che io diedi ai vostri padri: voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio” (Ez 36, 28).

4. Ciò che il profeta Ezechiele aveva annunciato, avendo davanti agli occhi l’Israele dell’antica alleanza, si è realizzato nella nuova alleanza; dopo 15 secoli dalla venuta di Cristo, il suo messaggio di salvezza s’è fatto vita fra voi, incominciando dai vostri antenati.

Infatti, secondo le relazioni, nel 1534 viene fondata la città indoispana di San Francisco di Quito, allo scopo di evangelizzare. Dieci anni più tardi, quella comunità è elevata a diocesi. Le “dottrine”, anticipazioni delle future parrocchie, si moltiplicano in mano ai religiosi francescani, domenicani, agostiniani e mercedari. E dopo vent’anni, da questa comunità ecclesiale elevata a diocesi nasce politicamente la Real Audiencia di Quito, il 29 agosto del 1563.

Associatisi all’attività evangelizzatrice anche i religiosi della Compagnia di Gesù, l’opera ecclesiale dà vita ad una rete di scuole e licei; all’università domenicana di San Fulgenzio e a quella gesuitica di San Gregorio, all’arte della scuola “quiteña” e alla santità di Mariana de Jesús; all’opera missionaria in zone amazzoniche dove messaggeri del Vangelo testimoniano Cristo con il martirio.

Nell’Ecuador repubblicano, vescovi, sacerdoti diocesani, religiosi, religiose ed eminenti secolari impegnati estendono e riaffermano, dagli inizi del XIX secolo fino al giorno d’oggi, la fisionomia cristiana e culturale della vostra nazione.

5. Dopo questi 450 anni di evangelizzazione, e alla vista dei frutti che la parola di Dio e l’azione dello Spirito Santo hanno fatto maturare nella vostra amata patria, come successore di San Pietro mi colma l’anima di gioia il poter ripetere qui, a San Francisco di Quito, le parole del principe degli apostoli, che abbiamo ascoltato nella seconda lettura: “Voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di colui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce... siete il popolo di Dio . . . avete ottenuto misericordia” (1 Pt 2, 9-10).

Una nazione consacrata. Sì. Questa nazione, già da più di un secolo, si consacrò come popolo al sacro cuore di Gesù. Ancora risuona in tanti cuori l’eco del suo atto di consacrazione: “Questo è il vostro popolo, Signore. Vi riconoscerà sempre per il suo Dio. Non volgerà i suoi occhi ad altra stella che non sia questa di amore e misericordia che brilla in mezzo al vostro petto, santuario delle divinità, arca del vostro cuore”.

Quella solenne professione di fede popolare onora questa nazione che conta fra i suoi figli esempi illustri di santità, come santa Mariana di Gesù, il santo fra Miguel, madre Mercedes di Gesù Molina, che avrò la gioia di proclamare beata, dopodomani, a Guayaquil. Sono il frutto eletto dell’evangelizzazione dell’Ecuador. Essi incoraggiano e servono da modello a tanti figli e figlie della Chiesa, che vogliono oggi nella loro vita seguire fedelmente Cristo, consacrarsi a lui e agli uomini, per lui.

Cari fratelli e sorelle, accogliete come pegno di fedeltà la misericordia di Dio Padre, nella quale siete stati chiamati a partecipare della vita divina in Cristo, e siete stati fatti templi del suo Spirito. Siete il popolo annunciato dal profeta Ezechiele che cammina verso il Padre per mezzo di Cristo nello Spirito Santo (cf. Lumen gentium, 4). Siete parte della Chiesa, corpo mistico di Cristo, Redentore del mondo.

6. In questo giorno felice nel quale eleviamo il nostro ringraziamento a Dio per i 450 anni di evangelizzazione, desidero abbracciare con il mio cuore e con la mia preghiera tutta la Chiesa di Quito che cammina verso il Padre; tutta la Chiesa in Ecuador. Tutte le Chiese che durante questo tempo vi hanno aiutato con persone e mezzi.

Questa Eucaristia che celebriamo nella capitale della nazione, riunisce intorno all’altare fedeli provenienti da tutti gli angoli del Paese. Come i chicchi di grano si uniscono per formare il pane eucaristico, così gli ecuadoriani si riuniscono qui con i loro pastori intorno al Papa, per essere confermati nella fede, per ravvivare la speranza, per testimoniare con amore il loro proposito di fedeltà a Cristo. Dalla pianura amazzonica fino alla costa, dalle città e dalla campagna, dalle Ande e dalla pianura, i figli di questo paese, situato alla metà del mondo, si riuniscono oggi per elevare a Dio un inno di rendimento di grazie per il dono della fede.

Dato che sono venuto a visitare tutti, anche se non posso andare in tutti i luoghi, da questo altare, simbolo di comune unità di fede, rivolgo a tutti il mio saluto di pace, di amore, di comunione in Cristo, il quale ci ha chiamati “dalle tenebre alla sua ammirabile luce” (1 Pt 2, 9).

Ai pastori e ai fedeli delle province ecclesiastiche di Quito, di Cuenca e Guayaquil, con le loro rispettive diocesi suffraganee; a quelli della prelatura de Los Rios, delle prefetture e vicariati apostolici; a quelli del continente e delle isole del Pacifico; alle popolazioni indigene e al resto degli abitanti; ai bambini, ai giovani, agli adulti e agli anziani. Infatti, ogni incontro con un gruppo o settore del popolo di Dio, in ognuna delle città incluse nel programma della visita, vorrei che fosse un gesto simbolico che potesse giungere agli stessi gruppi o settori del popolo fedele di tutta la nazione.

7. Nel salmo responsoriale abbiamo cantato: “Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla” (Sal 23, 1). Dal principio dei tempi, ancor prima che fosse giunta la luce del Vangelo, la bontà paterna di Dio adornò con innumerevoli bellezze le terre dell’antico regno di Quito. Dio ha stabilito ogni cosa perché servisse all’uomo: i pascoli erbosi e le acque tranquille di cui ci parla il salmo. Il creatore mostrò con ciò tutto il suo amore per la creatura, fatta a sua immagine e somiglianza. Però solo con l’incarnazione del Verbo si manifesta in tutta la sua profondità l’amore di Dio verso l’uomo. Cristo viene per essere il pastore che si prende cura amorosamente del gregge. Egli è il Buon Pastore, che e disposto persino a “dare la vita per le sue pecore” (Gv 10, 11).

Con quanta gioia la liturgia di oggi proclama questa verità del Vangelo! “Il Signore è il mio pastore... Mi guida per il giusto cammino... Se dovessi camminare per una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei come me”. Egli è il Buon Pastore, Gesù Cristo! Egli, che è la via che è la luce, è colui che “mi rinfranca”, che “davanti a me prepara una mensa”: il banchetto eucaristico, la mensa della parola, che rivela i misteri di Dio e la mensa del suo corpo e del suo sangue, che sono alimento per la vita eterna.

Egli realizza la promessa biblica: “Cospargi di olio capo”, della quale ci parla il salmo responsoriale. Con questo olio, con questo profumo viene simbolizzata la grazia che irrompe dall’alto, la forza dello Spirito che profuma, che rafforza con la sua unzione.

Cristo è l’unto di Dio, il Buon Pastore che continua a santificare mediante i sacramenti della Chiesa. Egli è nella grazia dell’unzione di chi riceve il Battesimo, per entrare a far parte dell’unico gregge di Cristo; è nell’unzione del sacramento della maturità cristiana, la Cresima; è nell’unzione sacerdotale di chi è consacrato per predicare, offrire il sacrificio nell’Eucaristia e perdonare i peccati nella Penitenza; è nella grazia che ricevono gli sposi che si uniscono nel matrimonio; è nell’unzione dell’infermo che si prepara al viaggio dell’incontro con Dio. Per questo il salmista esclama colmo di gioia: “Il mio calice trabocca”. Ecco così simbolizzata la comunione continua della nuova ed eterna alleanza, alla quale partecipano coloro che professano la propria fede in Cristo crocifisso, risorto ed esaltato alla destra del Padre.

8. Popolo di Dio che abiti questa terra dell’Ecuador! Anche oggi la mia gioia trabocca perché il Signore è il tuo pastore; perché partecipi del sacrificio della nuova alleanza, perché professi Cristo morto e risorto, come tuo Dio e Signore. Il mio calice trabocca di ringraziamento, perché si compie la profezia di Ezechiele: “Voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio” (Ez 36, 28). Un popolo nuovo nato dall’acqua e dallo Spirito Santo, che accetta la legge di Dio nel suo cuore come norma di vita: “Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio spirito dentro di voi, vi farò vivere secondo i miei statuti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi” (Ez 36, 26-27).

A quattro secoli e mezzo di distanza da quando hai ricevuto il Vangelo, ti domando, popolo di Dio dell’Ecuador, che hai ricevuto lo Spirito Santissimo, l’eredità della prima Pentecoste: il tuo cuore è fedele al Signore? Osservi i comandamenti del Dio dell’alleanza, del Dio del Vangelo? Ti conservi in quella “novità di vita” che proviene dal Signore?”.

9. Le generazioni sono passate su questa terra. Una ha trasmesso all’altra la luce di Cristo, che per quattro secoli e mezzo ha illuminato il cammino del popolo di Dio in Ecuador. Nella loro anima portavano il segno indelebile del Battesimo; nel loro cuore, la speranza ardente nella risurrezione futura e nella vita eterna. Di nuovo diciamo col salmista: “Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni” (Sal 23, 6).

Nel nostro rendimento di grazie di questa mattina, evochiamo il ricordo di quanti ci precedettero nella fede e adesso abitano nella casa del Signore per anni senza fine. Da loro avete ricevuto come eredità questa bella nazione, la cultura, il tesoro inestimabile della fede, l’eredità dello spirito. Sappiamo che ci attendono difficoltà e prove. Però camminiamo con coraggio verso il futuro!

Cristo, il Buon pastore, è il principe del secolo futuro! Egli è la via, la verità e la vita. Conserviamo l’unione con lui e fra di noi. E seguiamolo. Aiutati da Maria, siamo perseveranti nel rimanere con lui. Così sia.

Al termine della messa viene rinnovata la consacrazione dell’Ecuador al Sacro Cuore di Gesù:

Questo è, Signore, il tuo popolo, / sempre, o Gesù, ti riconoscerà come suo Dio, / non volgerà i suoi occhi ad un’altra stella / se non a quella dell’amore e della misericordia / che brilla in mezzo al nostro patto. / Sia, dunque, Dio nostro, sia dunque il tuo cuore / il faro luminoso della nostra fede, / l’ancora sicura della nostra speranza, / il simbolo della nostra bandiera, / lo scudo impenetrabile della nostra debolezza, / la bella aurora di una pace imperturbabile, / lo stretto vincolo di una santa concordia, / la nube che feconda il nostro campo, / il sole che illumina il nostro orizzonte, / la vena, infine, ricchissima / della prosperità e dell’abbondanza di cui abbiamo bisogno. / E inoltre ci consacriamo e ci affidiamo senza riserva / al tuo cuore divino. / Moltiplica senza fine gli anni della nostra pace, / estirpa dai confini della patria / la miscredenza e la corruzione, la calamità e la miseria. / Il tuo Vangelo detti le nostre leggi, / governi la tua giustizia i nostri tribunali / sostengano e dirigano i nostri governanti / la tua clemenza e la tua forza, / perfezionino i nostri sacerdoti / la tua saggezza, santità e zelo / converta tutti i figli dell’Ecuador la tua grazia / e la tua gloria li coroni per l’eternità / perché tutti i popoli e le nazioni della terra, / contemplando la vera gioia e felicità del nostro cuore / si rifugino a loro volta nel tuo cuore che ama / e usufruiscano della pace che offre al mondo / quella fonte pura e simbolo perfetto / di amore e carità.

Amen.

Augustinus
02-06-05, 08:42
http://www.bm-lyon.fr/expo/virtuelles/chomarat/106.gif Santino del 1880

http://www.bm-lyon.fr/expo/virtuelles/chomarat/171.gif Santino del 1890

http://www.bm-lyon.fr/expo/virtuelles/chomarat/181.gif Coeur Sacré de Jésus j’ai confiance en Vous (Pie X 1906 300 j. d’ind.) - Santino del 1918

http://www.spiritualite-chretienne.com/christ/Art/XIX/pop03-gf.jpg

http://www.spiritualite-chretienne.com/christ/Art/XIX/pop12-gf.jpg

http://www.spiritualite-chretienne.com/christ/Art/XIX/pop02-gf.jpg

Augustinus
02-06-05, 08:50
http://www.spiritualite-chretienne.com/christ/Art/XIX/pop08-gf.jpg

http://www.spiritualite-chretienne.com/christ/images/Christ7.jpg

http://www.spiritualite-chretienne.com/christ/images/Christ8.jpg

Augustinus
02-06-05, 18:41
http://santiebeati.it/immagini/Original/20280/20280T.JPG http://img148.imageshack.us/img148/9678/senzanomescandito24sz0.jpg

http://santiebeati.it/immagini/Original/20280/20280V.JPG http://img71.imageshack.us/img71/9540/senzanomescandito03ea6.jpg

http://santiebeati.it/immagini/Original/20280/20280U.JPG http://img520.imageshack.us/img520/3315/senzanomescandito02nj5.jpg

Augustinus
02-06-05, 23:18
Originally posted by Augustinus
http://www.cattolicesimo.com/immsacre/sacrocuore.jpg Pompeo Girolamo Batoni, Sacro Cuore di Gesù, 1780. Uno tra i più bei sacri cuori diffusi per la pietà popolare.

A Roma il Batoni si distinse per la grazia, la morbidezza delle forme, la preziosità del disegno e del colore. Il quadro del Sacro Cuore di Gesù è ispirato alle visioni della santa monaca francese Margherita Maria Alocoque.

E' il primo pittore che vi si riferisce nel 1780 circa, su richiesta di una regina del Portogallo e subito ampiamente diffusa: il Cristo sostiene con la sinistra un cuore fiammeggiante, con la destra fa un gesto come invito alla confidenza nella sua misericordia.

Il Salvatore ha un Volto bellissimo, giovanile, con lunghi capelli e breve barba.

Oggi l'immagine è conservata nella Chiesa del Gesù di Roma. Essa è fedele ai dati materiali della visione della santa suora visitandina.

Augustinus
02-06-05, 23:20
Egli stesso scrisse che dopo le rivelazioni a Santa Margherita Alacoque

"questa devozione ecclesiastici e laici la adottarono con uno slancio singolare , siccome essa corrispondeva ad un bisogno pressante del cuore".

Questa devozione di Don Bosco è attestata anche dal Padre G. Barberis SDB, che scrisse:

"Mirabile era anche la devozione di Don Bosco al Sacro Cuore di Gesù. La raccomandava molto ai suoi giovani…".

http://www.preghiereagesuemaria.it/immaginisacre/sacro_cuore3.jpg

Augustinus
02-06-05, 23:41
http://www.enid.uib.no/texts/achen_1/Hauber1775.jpg Josef Hauber, Sacro Cuore di Gesù, 1775, Chiesa di S. Michele, Monaco

http://www.enid.uib.no/texts/achen_1/wierix_1.jpg Antonius Wierix, Gesù cammina in un cuore alla ricerca di anime, incisione dal "Cor Iesu amanti sacrum", 1585-86, Statens Museum for Kunst, København

http://www.enid.uib.no/texts/achen_1/glassmaleri1663b.jpg Copia luterana su vetro dell'incisione di Antonius Wierix, Gesù cammina in un cuore alla ricerca di anime, 1663, Museo di Bergen

http://www.enid.uib.no/texts/achen_1/wierix.jpg Antonius Wierix, Gesù insegna nel cuore, incisione dal "Cor Iesu amanti sacrum", 1585-86, Statens Museum for Kunst, København

http://www.enid.uib.no/texts/achen_1/glassmaleri1663.jpg Copia luterana su vetro dell'incisione di Antonius Wierix, Gesù insegna nel cuore, 1663, Museo di Bergen

Augustinus
03-06-05, 07:35
http://santiebeati.it/immagini/Original/20280/20280D.JPG

http://santiebeati.it/immagini/Original/20280/20280N.JPG

http://santiebeati.it/immagini/Original/20280/20280P.JPG

http://santiebeati.it/immagini/Original/20280/20280X.JPG http://img71.imageshack.us/img71/1465/senzanomeeg7.png

Augustinus
03-06-05, 08:04
1. IL CULTO AL CUORE DI GESU’ HA LE SUE RADICI PROFONDE NELLA SACRA SCRITTURA.

Le revelazioni private si basano sulla Bibbia di cui sono un’irradiazione. Leggiamo nel Vangelo di S. Giovanni e nella profezia di Zaccaria: "Volgeranno lo sguardo a Colui (a Gesù) che hanno trafitto" (1).

Queste parole conducono la nostra mente e il nostro cuore sul calvario nel momento culminante della storia divina e umana di Cristo Dio. E’ agonizzante sulla croce per tre ore dolorissime, lunghe da sembrare eterne. Muore per noi... Un soldato con la lancia gli trapassa il costato, gli trafigge il Cuore.

"Volgeranno lo sguardo a Colui che hanno trafitto!"

Lungo i secoli innumerevoli anime contempleranno Gesù crocifisso, e attraverso quel petto squarciato, vedranno il suo Cuore trafitto, quel Cuore che è il segno più eloquente del suo amore, quel Cuore da cui - dicono i Santi Padri - escono sangue e acqua, simbolo della Chiesa e dei Sacramenti, quel Cuore da cui fluiscono, mediante la Chiesa e i Sacramenti, le cascate dell’amore eterno alle quali tutti noi, come dice il profeta Isaia, siamo invitati ad attingere: "Attingete le acque con gioia alle sorgenti della salvezza" (2).

S. Bernardo ci invita a questa riflessione: "Signore Gesù, il tuo Cuore fu trafitto perchè in questa piaga visibile ai nostri occhi, possiamo vedere la piaga invisibile del tuo amore".

S. Veronica Giuliani, grande mistica Cappuccina, nel suo voluminoso "Diario" racconta che numerose volte potè contemplare Gesù mentre, nelle apparizioni, le manifestava il suo Cuore: "Nella ferita del suo costato Gesù mi faceva vedere il suo Cuore, ferito e tutto fiammeggiante di amore".

Le rivelazioni del Cuore di Gesù più note restano quelle fatte a S. Margherita Maria: In un sfolgorio di luce le appare Gesù con il Cuore in risalto sul petto, Cuore trafitto, sanguinante, incoronato di spine, sormontato da una croce. E con tono dolce e mesto le sussurra: "Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini e da costoro non riceve altro che ingratitudine". E le ripete: "Almeno tu amami!" "Mi fu mostrato - scrive S. Margherita - un Cuore che gettava fiamme di amore da ogni parte e mi furono dette queste parole: ho sete, brucio dal desiderio di essere amato!".

Ti esorto a non osar mai ripetere: Non ho bisogno di credere a rivelazioni private e apparizioni; non so che farmene; mi basta la Bibbia. No! Anche le rivelazioni private vengono dallo Spirito Santo, il quale non agisce mai inutilmente, e le manda per il bene di tutta la Chiesa (non sei anche tu Chiesa?). Il celebre Direttore spirituale P. Tomislaw Vlasic afferma: "All’inizio dicevo: io ci credo già, la mia fede non ha bisogno di queste apparizioni... Adesso capisco che sono stato un fariseo. Le apparizioni hanno aperto un nuovo orizzonte alla mia fede, ora capisco che sono tanto lontano da Dio, che la strada da percorrere è sempre più lunga". Fai tesoro di quelle rivelazioni private che hanno solido fondamento, (sempre nella piena fedeltà alla madre Chiesa), e ne avrai incalcolabili vantaggi spirituali. Tante anime grandi e celebri Papi hanno creduto con fervore alle rivelazioni private del Cuore di Gesù, e ne hanno vivamente raccomandata la devozione.

Papa Giovanni XXIII fu uno dei più grandi devoti del Sacro Cuore. Sono commoventi gli scritti in cui parla di questa sua devozione: "Appena battezzato, fui consacrato, nella mia chiesetta, al Sacro Cuore. Ricordo, fra le prime preghiere che appresi, la bella giaculatoria che oggi mi è così caro ripetere: Dolce Cuor del mio Gesù, fa ch’io t’ami sempre più. La devozione al Sacro Cuore mi ha accompagnato per tutto il tempo della mia vita; voglio che sia il termometro di tutta la mia vita spirituale. Devozione al Sacro Cuore: fonte di vita, di gioie, di grazie, di vocazioni, di santità! Mi pare che sarei pronto a dare il mio sangue per il trionfo del Sacro Cuore" (3).

2. DEVOZIONE AL SACRO CUORE SIGNIFICA DEVOZIONE ALL’AMORE DI GESU’.

Infatti oggetto di questo culto è il Cuore fisico di Gesù unito ipostaticamente alla persona del Verbo, considerato come simbolo dell’amore che Gesù, come Dio ha per noi fin dall’eternità, e, come uomo, fin dal primo istante della sua Incarnazione; amore che raggiunge il vertice nella sua dolorosissima Passione e Morte e rasenta la follia nel dono dell’Eucarestia ove il suo Cuore è vivo e palpitante.

S. Bonaventura davanti al Cuore trafitto di Gesù esclama: "Ecco la porta del Paradiso e il tesoro del divino amore. Entra, anima mia per l’apertura della lancia, godi le ineffabili delizie di questo Cuore divino. Oh, se io fossi stato al posto della lancia non avrei voluto uscire mai più dal Cuore di Gesù, e avrei esclamato: Questo è il mio riposo nei secoli dei secoli. Nel Corpo di Gesù voglio innalzare tre tende: nelle mani, nei piedi e nel costato aperto: quì parlerò al suo Cuore e potrò ottenere tutte le grazie che vorrò".

Paolo VI precisa: "L’essenza della devozione al Sacro Cuore consiste nel considerare e nell’onorare, nell’immagine simbolica del Cuore, l’immenso amore, saturo di tenerezza, del nostro Redentore". Perciò questa devozione è sempre attuale e moderna come attuale e moderno è l’amore di Cristo Dio; e - come diceva Pio XI - "è la sintesi di tutta la religione".

Il Card. Bonomelli esclama: "Quale simbolo, quale figura più viva e più naturale dell’amore, quanto il simbolo e la figura del cuore? Appena i miei occhi cadono sulla vermiglia figura del Cuore Divino, appena vedono quella figura stillante sangue, quella corona di spine che l’avvolge, quelle fiamme che si elevano dal suo vertice, la mia mente corre a Gesù, pensa all’amore suo per gli uomini tutti, ricorda la sua Passione, la sua Morte, tutta la mirabile storia della sua vita. A quella vista il mio cuore si commuove, si accende e sento che l’amore di Gesù domanda amore" (4).

3. IL CUORE DI GESU’ CHIEDE AMORE E RIPARAZIONE:

a) AMORE: "Oh, se intendessimo - ripeteva S. Alfonso - l’amore che arde nel Cuore di Gesù! Ci ha tanto amati che se mettessimo insieme tutto l’amore di cui sono capaci gli uomini, i Santi e gli Angeli, non arriveremmo che alla millesima parte dell’amore che Cristo Gesù ci porta". Quindi ha piena ragione di chiedere il nostro amore: "Io sono venuto a portare il fuoco sulla terra (il fuoco dell’amore), e come vorrei che fosse già acceso!" (5).

Ricorreva la festa di S. Francesco d’Assisi allorchè a S. Margherita Maria, rapita nell’estasi della preghiera, apparve Gesù insieme a S. Francesco che era in uno sfolgorio di luce e in una gloria superiore a quella degli altri Santi e capì che ciò era perchè S. Francesco sulla terra aveva amato Gesù più di tutti, perciò fu decorato - per la prima volta nella storia dell’umanità - delle sacre Stimmate; e lo indicò a lei e a ciascuno di noi, come modello nell’amore divino: "Amami come mi ha amato S. Francesco!..." Questi ha amato il Salvatore con amore di fuoco. Se noi ci impegneremo ad amare il Cuore di Gesù in questa maniera, Egli realizzerà le parole del profeta: "Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; Io vi purificherò da tutte le vostre sozzure e da tutti i vostri idoli. Toglierò da voi il cuore di pietra. Porrò il mio spirito dentro di voi. Vi darò un cuore nuovo" (6): un cuore infiammato di amore al Padre e ai fratelli e sfavillante di gioia. Potessimo gridare con S. Francesco: "In fuoco l’Amor mi mise!... l’Amore (ossia Gesù) non è amato!... Venite a riamare l’Amore!..."

b) RIPARAZIONE. Essa è il fior fiore dell’amore. Gesù stesso è venuto sulla terra per riparare i nostri peccati e chiede a noi riparazione per i peccati nostri e per quelli degli altri. Oggi è più necessaria che mai. Non c’è nulla di più gradito a Gesù! Mentre da ogni parte arrivano in continuazione frecce avvelenate di innumerevoli peccati contro il Cuore del Redentore, Egli avrà immancabilmente sentimenti altissimi di predilezione per le persone che, con tanto affetto, fanno opera di riparazione; e, certamente, pur prescindendo dalle rivelazioni (che restano vere), le ricompenserà con tante grazie e sopratutto con la salvezza eterna.

Come riparare? Con la S. Messa; con la Comunione riparatrice, specialmente nei "primi venerdì di ogni mese"; mediante la consacrazione al Sacro Cuore; con l’offerta dei sacrifici, dei dolori e delle fatiche; con i fioretti, molto educativi e tanto utili; con le frequenti giaculatorie.

Gesù assicurò la grande anima Consolata Betrone, monaca Cappuccina, che ogni volta recitava, con amore fiammeggiante, la bella giaculatoria (che ripeteva in continuazione), "Gesù, Maria, via amo, salvate anime", lei consolava tanto il suo Cuore e otteneva la conversione di molti peccatori.

Se coltiveremo un fervente amore al Cuore di Gesù, Egli, conforme alle promesse fatte a S. Margherita, ci concederà tutte le grazie di cui abbiamo bisogno, donerà misericordia, pace e consolazione all’anima nostra e alle nostre famiglie, benedirà le nostre imprese, ci darà fervore e santità, il suo Cuore ci sarà dolce rifugio in vita e specialmente in punto di morte.

ESEMPIO. Un martire del Sacro Cuore: Garcia Moreno, Presidente dell’Equatore. E’ molto religioso. Consacra la sua Patria al Cuore di Gesù. E’ il primo Venerdì di Agosto 1875; egli, come al solito, al mattino va in chiesa, prega lungamente e fa la S. Comunione; al pomeriggio ritorna a pregare nella Cattedrale; ma quando esce, massoni e anticlericali, frementi di rabbia per odio alla fede, gli si avventano contro, lo colpiscono con 5 colpi di rivoltella e 14 pugnalate. Fa appena tempo a ricevere l’Unzione degli ammalati e subito muore dopo aver esclamato: "Dio non muore".

Qual esempio di devozione al Sacro Cuore!

Pio IX (citato dal Ven. P. Dehon) raccomandava: "Predicate ovunque questa devozione. La Chiesa e il mondo non hanno altra speranza che il Cuore di Gesù: lui guarirà tutti i nostri mali!"

PROPOSITO. Faremo con devozione la pia pratica del "mese del Sacro Cuore" e dei "primi Venerdì del mese" ed esorteremo altre persone ad amare tanto il cuore di Gesù.

NOTE

(1) Gv. 19,37 e Zac. 12,10

(2) Is. 12,3

(3) Giovanni XXIII, "Giornale dell’anima"

(4) Bonomelli, "Misteri cristiani"

(5) Lc. 12,49

(6) Ez. 36,25 ss.

Augustinus
03-06-05, 20:46
http://santiebeati.it/immagini/Original/20280/20280L.JPG http://www.cult.gva.es/mbav/data/0630.jpg Vicente López Portaña, Ángeles adorando el Corazón de Jesús, 1795, Valencia

http://santiebeati.it/immagini/Original/20280/20280C.JPG

http://www.fondazionecarifano.it/restauri/images/i_rest_3_a.jpg Giuseppe Luzi (o Luzzi), Sacro Cuore di Gesù, XVIII sec., Basilica Cattedrale di Fano

http://perso.club-internet.fr/custodi/COEUR-AIME3.jpg

http://www.personal.us.es/jcordero/CRISTO/obras/image125.jpg

Augustinus
03-06-05, 21:42
http://img234.imageshack.us/img234/6662/presencecking39lz.jpg

Augustinus
05-06-05, 13:57
Cristo parla ai suoi con misericordia, esorta con affettuosa bontà quelli che sono consacrati al suo nome: Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non sei servo, ma amico quando compi quello che io ti prescrivo. Non sei un dipendente, ma mio congiunto in amore se ti dedichi a quanto io ordino. Allora da schiavo sarai trasformato in amico, da servo in familiare; dalla zona degli estranei potrai entrare nella cerchia degli intimi. Il peccato non. ti può più bollare con il marchio di schiavo perché la mia misericordia ti ha stretto a me in amicizia.
E' stata stroncata la colpa che ti aveva ridotto nella più abietta degradazione, perché con il perdono ti ho destinato a regnare accanto a me. Cerca solo di serbare intatta la fedeltà, e con essa l'amore che corre sullo stesso filo. Siamo, tu ed io, una sola cosa. Unico perciò sia il volere di entrambi, di me che comando e di te che attui, perché pure comune ci sia il regnare nel cielo. Nascendo ho assunto io stesso l'uomo e unito con lui sono apparso in quanto Dio; tu pure, che sei uomo e mi hai ricevuto attraverso la grazia, sei stato unito a me tuo redentore e mi sarai associato in cielo, come ora mi sei unito nel mondo.

Non i tuoi meriti, ma la mia tenerezza ti ha donato l'amicizia. La mia bontà ti ha reso amabile, non certo le tue prestazioni. Non hai meritato nulla e sei mio amico. Ma comincerai a meritarlo se compirai quello che ti comando. Anzi, non potrai essermi amico se non ti dedicherai con amore a realizzare miei precetti. Per redimerti scesi in terra e tu per restare con me dovrai trasferirti in cielo. Tra gli umani amicizia e amici formano un blocco dovunque ci si stringe in comunione, essa dura finché persiste la fedeltà agli impegni presi. Insomma, togli l'amore, l'amicizia naufragherà; togli la fedeltà e gli uomini non si associeranno più. Come dall'amore spunta l'amicizia, cosi la vita comunitaria è cementata dalla fedeltà. Il tipo sprezzante non ha amici e lo sleale è bandito da ogni comunità.
Perciò tutti i santi apostoli raggiunsero il vertice dell'amicizia divina. Anche i patriarchi pervennero all'amore di Dio. Pensiamo ad Abramo che obbedì ai comandi divini, osservò i suoi precetti per cui divenne il padre dei credenti del vecchio e poi del nuovo Testamento.

Chiunque sei che discendi dalla stirpe di Abramo e ti vanti d'esserne figlio, se davvero è così, imita tuo padre. Sei l'amico di Cristo? Segui i suoi comandi per gioire della sua familiarità, conquistata con un comportamento che gli rende onore. Se un potente della terra volesse stabilirti suo erede, farti suo amico, addirittura adottarti come figlio, al colmo dell'ammirazione e dello stupore non ti voteresti corpo ed anima al suo servizio? Escogiteresti ogni forma di onore, eseguiresti puntualmente i tuoi obblighi nella tema che quello offeso cambi parere e determinazione, trasferendo ad un altro magari migliore di te, il bene che voleva concederti. Ora Dio ti ha stabilito suo erede, Cristo ti ha abbracciato come amico e per lui sei divenuto il figlio del Padre suo. Se tu sei l'erede, conserva quanto il testatore ti ha affidato. Da autentico amico dimostra che nulla può spezzare il tuo rapporto. Se sei figlio, svela in te la fisionomia paterna. Il testamento manifesta l'erede, il servizio l'amico, l'amore il figlio. Sull'onda di questi simboli, è cristiano chi ne attua gli impegni, il compiacimento per essere l'amico di Cristo deve sbocciare da questa premessa: Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. "Tu sei mio caro amico se fai quel che ti dico" sentenzia il proverbio. Tralasciare se non addirittura disprezzare il volere dell'amico in realtà è seppellire l'amicizia.

Diciamo anzitutto che hai raggiunto le stelle, o cultore di Dio. Però da dove ti proviene la fortuna di stringere amicizia con Cristo, di accedere all'intimità con il Signore? Dal merito? Non il nostro, ma quello di Cristo, è ovvio. Dalla preghiera? Il suo frutto dipende soltanto dal fatto che il Maestro è lui a presentarla al Padre. Né merito, né preghiera, né altre prerogative affini sono il retroscena di quell'entusiasmante approdo. L'unica risposta spetta alla tenerezza di Dio che ce l'ha donata tramite Cristo. Per noi lui si rivesti di un corpo mortale, portò la croce, penetrò negli inferi, risorse vincitore, ascese al cielo e ci ha accolti nella sua amicizia per pura gratuità, dicendo: Voi siete miei amici se fate ciò che io vi comando. In altri termini: voglio stringerti in amicizia con me, prediligerti come mio intimo, spalancarti il cuore purché tu dia ascolto alle mie richieste, tu compia quanto io esigo e ti applichi con accurata premura a ciò che ti suggerisco. D'altronde non puoi essere amato, se disprezzi; ma non sarai schernito se servi, né sarai servo obbedendo. Anzi, rinsalderai l'amicizia col mandare ad effetto i miei comandi.

Augustinus
05-06-05, 14:01
Fratelli, siate miti e mansueti, percorrete le vie diritte che vi ha insegnato il Signore, delle quali il salmo dice: Guida gli umili secondo giustizia, insegna ai poveri le sue Vie (Sal 24, 9). Certamente, nelle difficoltà di questa vita nessuno può conservare sempre la pazienza, senza la quale è impossibile rimanere nella speranza della vita futura; resiste unicamente colui che è mite e mansueto e non oppone resistenze alla volontà di Dio, il cui giogo è soave e il cui peso è leggero. Vi riescono soltanto coloro che credono in lui, in lui sperano e lo amano. Così voi, se sarete miti e mansueti, non solo amerete le sue consolazioni, ma sopporterete come buoni figli anche le sofferenze che egli vi manderà; insomma attenderete nella pazienza ciò che sperate anche senza vedere. Così vivete, così camminate. Camminate infatti in Cristo che di sé ha detto: io sono la via (Gv 14, 6). Imparate non solo dalla sua parola, ma anche dal suo esempio come si debba camminare in lui.

Egli è il Figlio unico del Padre; il Padre non risparmiò questo suo Figlio, ma per noi tutti lo ha consegnato. Ed egli non solo non si è rifiutato né opposto, ma lo ha voluto con la stessa intensità, poiché una è la volontà del Padre e quella del Figlio, data l'uguaglianza della natura divina. Nonostante questa, egli non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio (Fil 2, 6) ma facendosi obbediente in modo del tutto unico, spogliò sé stesso assumendo la condizione di servo. Infatti egli stesso ci ha amato e ha dato sé stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore (Ef 5, 2). Così dunque il Padre non ha risparmiato suo Figlio, ma lo ha consegnato per noi tutti, affinché anche lo stesso Figlio offrisse sé stesso per tutti noi.
Egli, l'eccelso, per mezzo del quale tutto è stato fatto, fu consegnato, a causa del suo aspetto umano, agli obbrobri degli uomini e al disprezzo della folla, agli insulti, alle battiture, alla morte dì croce; e ci ha insegnato con l'esempio della sua passione, di quanta pazienza dobbiamo rivestirci per camminare in lui. Con l'esempio della sua risurrezione poi, ci ha confermato in ciò che dobbiamo pazientemente sperare da lui.

Ma se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza (Rm 8, 25). Ciò che non vediamo, lo speriamo; egli infatti, che possiede in modo perfetto ciò che noi speriamo, è il capo e noi siamo suo corpo. Di lui è stato detto che è anche il capo del corpo, cioè della Chiesa; il principio, il primogenito (Col 1, 18). E di noi è scritto: Ora voi siete corpo di Cristo e sue membra (1 Cor 12, 27). Quindi, se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza, con sicurezza, poiché colui che è risuscitato è nostro capo e conserva salda la nostra speranza.
E poiché lui, il nostro capo, prima di risorgere è stato flagellato, ha rafforzato la nostra pazienza. E' scritto infatti: Il Signore corregge colui che ama e sferza chiunque riconosce come figlio (Eb 12, 6. Cf Ap 3, 19). Per questo noi non veniamo meno nei flagelli, per godere della risurrezione.

E' tanto vero che il Signore sferza chiunque riconosce come figlio, che non ha risparmiato neppure il suo unico Figlio; ma lo ha offerto per tutti noi. Guardando a lui che, pur senza peccato, è stato flagellato, è morto per i nostri peccati ed è risorto per giustificarci, non temiamo di essere atterrati dai colpi; anzi confidiamo che saremo accolti da lui giustificati.
Anche ora, benché la nostra felicità sia lungi dall'essere completa, il Signore non ci lascia affatto senza allegrezza: non siamo forse salvati nella speranza? Perciò l'apostolo afferma anche: Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione (Rm 12, 12).
In un'altra lettera egli dice pure: Forti di tale speranza, ci comportiamo con molta franchezza (2 Cor 3, 12).

Caterina63
17-06-06, 12:58
23 giugno: Giornata Mondiale di Preghiera per la Santificazione dei Sacerdoti

Solennità del Sacro Cuore di Gesù

CITTA’ DEL VATICANO, venerdì, 16 giugno 2006 (ZENIT.org).- “Vi ho chiamati amici”, le parole di Gesù raccolte nel Vangelo di San Giovanni (15,15), costituiscono il tema della Giornata Mondiale di Preghiera per la Santificazione dei Sacerdoti, che si celebrerà nella solennità del Sacro Cuore di Gesù.

Il tema è stato comunicato dalla Congregazione vaticana per il Clero, il cui Prefetto è il Cardinale Darío Castrillón.

La Giornata Mondiale per la Santificazione dei Sacerdoti, istituita da Giovanni Paolo II, ricorda ai presbiteri che “gli uomini desiderano contemplare nel sacerdote il volto di Cristo”, ha spiegato il Cardinal Castrillón nella lettera che ha inviato in questa occasione nel 2004.

Quest’anno, la Congregazione vaticana propone di meditare sull’omelia pronunciata da Benedetto XVI nella Messa crismale del Giovedì Santo scorso nella Basilica di San Pietro.

http://www.vatican.va/holy_father/benedict...rismale_it.html (http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/homilies/2006/documents/hf_ben-xvi_hom_20060413_messa-crismale_it.html)


“Il nucleo del sacerdozio è l'essere amici di Gesù Cristo”, ha spiegato il Papa. “Solo così possiamo parlare veramente in persona Christi, anche se la nostra interiore lontananza da Cristo non può compromettere la validità del Sacramento. Essere amico di Gesù, essere sacerdote significa essere uomo di preghiera”.

“Il mondo ha bisogno di Dio – non di un qualsiasi dio, ma del Dio di Gesù Cristo, del Dio che si è fatto carne e sangue, che ci ha amati fino a morire per noi, che è risorto e ha creato in se stesso uno spazio per l'uomo – ha proseguito –. Questo Dio deve vivere in noi e noi in Lui. È questa la nostra chiamata sacerdotale: solo così il nostro agire da sacerdoti può portare frutti”.

La devozione al Sacro Cuore ha avuto come messaggera una religiosa della Visitazione francese, Santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690), che a Paray le Monial, piccola località francese della Borgogna, fu testimone di alcune apparizioni di Gesù in cui Egli le lasciò come messaggio il suo incontenibile amore per ogni uomo e ogni donna.

A maggio, Benedetto XVI ha anche indirizzato una Lettera al Preposto generale della Compagnia di Gesù incentrata sulla devozione al Sacro Cuore di Gesù.
http://www.vatican.va/holy_father/benedict...s-aquas_it.html (http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/letters/2006/documents/hf_ben-xvi_let_20060515_50-haurietis-aquas_it.html)

:-:-01#19

Augustinus
22-06-06, 16:34
In rilievo

Aug. :) :) :)

Augustinus
25-06-06, 10:30
Corpus Domini (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=104469)

Festa del Preziosissimo Sangue di N.S. Gesù Cristo (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=267826)

Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=74789)

Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=170960)

S. Claudio de la Colombière (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=144853)

S. Lutgarda (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=144854)

Beato Leone Giovanni Dehon (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=151517)

S. Giovanni Eudes (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=144856)

S. Margherita Maria Alacocque (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=144852)

S. Gertrude la Grande (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=144857)

Festa della Divina Misericordia (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=158273)

Servo di Dio Gabriel Garcia Moreno martire (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=265950)

QUI (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=254555) vi è una discussione nella quale vengono posti in luce talune particolarità del culto al Sacro Cuore contestato dagli ortodossi.

La guardia d'onore del Sacro Cuore (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=254471)

Augustinus
25-06-06, 10:48
Guido Vignelli, Il Sacro Cuore, salvezza delle famiglie e della società (http://www.lucisullest.it/software/LibroSacroCuore.pdf)

IL SACRO CUORE DI GESU' (http://www.preghiereagesuemaria.it/il%20sacro%20cuore.htm)

Il Sacro Cuore di Gesù (http://www.floscarmeli.org/modules.php?name=Staticpage&mytitle=2&mydir=indici_argomento&pa=TOC_Sacro_Cuore.htm)

Giugno: dedicato al SACRO CUORE DI GESU' (http://www.cattoliciromani.com/forum/showthread.php?t=771)

Solennità e litanie del Sacro Cuore di Gesù (http://www.cattoliciromani.com/forum/showthread.php?t=1066)

Coroncina al Sacro Cuore di Gesù (http://www.cattoliciromani.com/forum/showthread.php?t=4927)

CULTO AL SACRO CUORE DI GESU' (http://www.cattoliciromani.com/forum/showthread.php?t=618)

Sacred Heart (http://en.wikipedia.org/wiki/Sacred_Heart)

The Sacred Heart of Jesus (http://www.catholictradition.org/Two-Hearts/sacred-heart.htm)

******
Omelia La devozione al Sacro Cuore: un culto di riparazione (http://www.cattolicesimo.eu/Omelie/2007/giugno/17-06-07/17-06-07.ram)

Omelia Il Cuore di Gesù e la misercordia di Cristo (http://www.cattolicesimo.com/Omelie/2006/giugno/25-06-06/25-06-06.ram)

Augustinus
25-06-06, 11:22
The Sacred Heart of Jesus:

Symbol of Combativity and the Restoration of Christendom

Atila Sinke Guimarães and Marian T. Horvat

The bond of friendship between Eternal Wisdom and man is so close as to be incomprehensible, St. Louis de Montfort tells us. From the moment when Divine Wisdom assumed a human nature and died to redeem man, he “is loved by Divine Wisdom as a brother, a friend, a disciple, a pupil. Man is the price of His blood, and the co-heir to His kingdom” (St. Louis de Montfort, The Love of Eternal Wisdom (Bayshore, NY: Montfort Publications,1960), p. 31).

In a world that has fled the wisdom of the Word, that friendship we seek with Our Lord Jesus Christ can seem difficult to achieve - or even to believe in. In today’s stress-filled, dollar-dominated and time-scarce society, we easily become overwhelmed by our daily affairs and tumultuous human relationships.

Paradoxically, Our Lord decided to give an eternal supreme and loving intimacy with Him not when all of society was ordered to His Law in the Middle Ages, but at a time in history when the heart of man, influenced by rationalism and the Cartesian world view, was becoming cold and distant.

In the mid-17th Century, Our Lord appeared to a simple 24-year-old nun of the Order of the Visitation of Our Lady at Paray-le-Monial. “Behold this Heart which has so much loved men,” He said, and through St. Margaret Mary Alacoque, He invited the whole world to return to this divine intimacy and friendship by means of devotion to His Sacred Heart.

It is a message of mercy and love. But it is much more. At this moment in history, it is interesting to look more closely at the invitations of the Sacred Heart to man. For in this message, there is a whole world-view of history, a reiteration of the social teachings of the Church, a call to Catholic Militancy, a rejection of Jansenism, an affirmation of the goodness of abundance and coherence of superfluity, and an invitation to become the Apostles of the Latter Times.

Plan of Devotion to the Heart of Jesus in the Course of History

Adam, king of creation, made of the “slime of the earth and having received the breath of life from God,” was a worthy image and likeness of the Creator. (Gen. 2:7) So that he might have a companion in the earthly paradise, God gave him a spouse. God communicated to Adam a mysterious deep sleep, and while Adam slept He took one of the ribs near his heart, and made Eve. (Gen. 2:21-22).

Therefore, while man proceeds from the slime of the earth, the woman proceeds in a certain way from the heart of man. If the first was created outside of Paradise and was introduced as a privilege into it, the second, Eve, was born within Paradise, having as prime matter that which the man had of the most noble, something near his very heart. This is why woman is more refined and fragile than man. And man, made outside of Paradise, is rougher, and stronger by nature.

If Adam had governed Creation according to the plan of God, Eve would have been his companion in intimacy and given him repose. From this, one can understand the affirmation of St. Paul (so hated and misunderstood by feminists) that man “is the image and glory of God; but the woman is the glory of the man. For the man is not of the woman, but the woman of the man.” (1 Cor. 11:7-8) Such was the first draft of the plan God had for the first couple, and then, for all humanity.

After man sinned, this plan was upset. From king and queen of all creation, the two in many ways became subject to the earth: “With labor and toil shalt thou eat thereof all the days of thy life.” Man was sentenced to earn his bread by the sweat of his brow, and woman to bring forth children in sorrow. (Gen. 3:16-19) These were the sentences of punishment that Adam and Eve brought on themselves and all their progeny. No longer the glory of the friendship of God, the reign over a docile and obedient paradise, but a hostile creation turned against man, and within himself an obscuring of the light of grace, the clouding of the intelligence, the revolt of the will, and the unleashing of the sensibilities. This was the punishment for the disobedience of man to God. In short, the regency of grace over nature and the easy predominance of the spirit over matter were lost.

Our Lord Jesus Christ came to redeem this sin and to alleviate suffering. In a second metaphorical “deep sleep,” in the mysterious sleep of the Cross, God took from the open Heart of the Second Adam that perfect Spouse - the Church, which would be for Him the concentration of all His refinements, the joy of His intimacy, and the perfect companion for His repose: His glory on this earth. From the Sacred Side of Christ, the Holy Catholic Church, Mystical Spouse of the Savior would be born. The water and blood flowing from His Sacred Heart would wash the eyes of sinners, open the minds of men to divine light and, falling to the ground, baptize the earth that until then was in the possession of the “prince of this world”. This blood and this water would give origin to a river, the river of sacraments from which all graces come. This regenerated earth would permit man to return to that initial plan of God, and even surpass it.

The History of the Redemption is the story of the difficulty of man in conquering the consequences of sin and adapting himself to the desires of God. Even in face of the weakness of man, the Second Adam did not abandon the men He came to save. Seeing their vacillation, their inconstancy, their ingratitude, He offered a solution for this weakness, a stimulus for the fight. He came to open to the world a new and surprising door to perfection. As Divine Wisdom became Man in order to draw the hearts of men to love and imitate Him, He now came to bring His Sacred Heart to men. And His Heart which, in the beginning of the History of Redemption, formed the Mystical Spouse of Christ, now, in the latter times, comes to give it relief, to prepare for the apogee and glorification of the Church.

The Heart of Jesus: an Aristocratic Devotion
Aiming for the Restoration of Christendom

In the revelations of Our Lord to St. Margaret Mary Alacoque (1647-1690), there are clear requests that devotion to His Sacred Heart should begin with King Louis XIV and the French court, and from there extend to the rest of the kingdoms of Christendom and the whole world. In a letter from the Saint to her Superior in 1689 she stated that the Sacred Heart had “even greater designs” than the first design of being praised and known by individual souls. She wrote:
“He desires, then, it seems to me,” she wrote, “to enter with pomp and magnificence into the palaces of Kings and Princes, therein to be honored as much as He has been despised, humiliated and outraged in His Passion” (Emile Bougard, The Life of St. Margaret Mary Alacoque (Rockford: TAN, 1990), p. 268).

She said that Our Lord wanted to receive “the consecration and homage of the King and his whole court”. It was over the heart of the King himself that the Sacred Heart desired to triumph, and then, “by his mediation over those of the great ones of the world” (Ibid., p. 269).

It is hard to imagine a more efficacious plan to spread devotion to the Heart of Jesus throughout the world. The brilliance of the kingdom and person of Louis XIV (1638-1715) were at its apogee. Few epochs in history have seen a personality so strong and penetrating as that of the Sun King, whose rays and influence penetrated every court in Europe. Politically speaking, Louis XIV shone in no extraordinary way. But in the social and cultural realms, this King marked his century as no other.

http://img185.imageshack.us/img185/8140/luisxivrigaudlouvrexa6.jpg Our Lord wanted Louis XIV to use his personal prestige and power to make the Sacred Heart known throughout the world

Among the other European monarchs, he stood out and his court and customs were imitated everywhere. Others looked, admired, copied: their palaces were inspired by the Versailles model. The most elegant and admired ceremonies, clothing, furniture, art works, music, dances, and gardens were those of the French court. If there was a single man in an age who set the tone for all Europe, this epoch was the Grand Siècle, the 17th Century, and this man was Louis XIV, the Sun King. At this time France, in the words of Lord Macaulay, had “over the surrounding countries the ascendancy .... that Greece had over Rome” (Nancy Mitford, The Sun King (New York: Crescent Books, 1966), p. 32).

Our Lord could not have designed and chosen a more brilliant and efficient instrument in the secular sphere to spread devotion to His Sacred Heart than to ask the King of France to help make it grow and expand throughout the world. Our Lord desired in this way to move the kingdom of France, and then, “all the great men of the earth” so that He might be adored “in the palaces of the Princes and the Kings.” This was, therefore, the desire for a devotion that would permeate the most royal and aristocratic ambiences as well as the humblest of peasant households. Thus would it spread through the whole social body.

This is a principle that seems to be forgotten in our egalitarian age. So often devotion to the Sacred Heart, when it is permitted or fostered, is only encouraged for individuals or families. There is a real and sincere devotion that has developed around the Promises made to individuals who make the reparatory communions on the First Fridays and who make the solemn enthronement of the Sacred Heart in family homes. But this is still not the ideal requested by Our Lord Jesus Christ, who as the Master of the parts of the social body, i.e. many individuals, families, and even institutions, must evidently also be the Master of the whole human society.

All nations, too, are the work of God and belong to Him, and hence Christ is their Master, Lord and King. The Heart of Jesus wants to reign in the very heart of nations, and in the first place those who rule and represent them, who should recognize this dominion and submit to it. This submission should be more from love than from a sense of duty, not so much because Christ has a right to demand it from rulers, as because they desire to submit to His love.

The cry of Our Lord to St. Margaret Mary “Behold this Heart which has so loved men that It spared nothing, even going so far as to exhaust and consume Itself to prove to them Its love” is a call of conversion not only to men or families, but also to nations. In a certain way, it was the restoration of Christendom that was being placed within the reach of the King and nobility of France. The plan of Our Lord was to touch all nations and all social classes, beginning with France, First Daughter of the Church. Thus would the Sacred Heart be the cornerstone of a new Christendom.

The Sacred Heart and the Armed Fight in Defense of the Faith

The Sacred Heart revealed to Saint Margaret Mary Alacoque that He wanted His Sacred Heart “to reign in the King’s palace, to be painted on his standards and engraved on his arms, in order to render him victorious over all his enemies” (Bougard, The Life of St. Margaret Mary, p. 269). In a later letter to her Mother Superior, Sister Margaret Mary revealed that the Divine Heart wished “to be the protector and defender of his sacred person [Louis XIV] against all his enemies visible and invisible. By means of this devotion He wants to defend him and make his salvation sure. … He will make all his undertakings redound to His glory by granting happy success to his armies”.

Our Lord did not hesitate to ask that the symbol of His great love for man be painted on the arms of Catholic warriors. This is quite different from a number of today’s ecumenical ecclesiastics who never tire of asking pardon of the enemies of the Church for the use of Catholic arms in defense of the Faith. How would they explain that Our Lord even went so far as to guarantee His participation in the battles that the King of France should wage in the religious wars of the epoch and to request that His Heart be painted on the arms themselves? He promised victory to those Catholic warriors, offering His Heart as a support like a General who brings his troops an invincible new strategic weapon.

Unfortunately, Louis XIV did not attend to the requests of Our Lord. Yet others did. These were the chouans, those glorious peasants of the Vendée and Bretagne who rose up against the French Revolution in 1793 to fight for the restoration of the Monarchy. On their arms they painted the Sacred Heart of Jesus and on their bodies they bore the badge of the Sacred Heart, popularized by St. John Eudes. Likewise, the Carlists with their red berets and battle cry of “Viva Christo Rey” in the Spanish Civil War of the 1930s put the emblem of the Sacred Heart on their rifles, revolvers, heavy arms and even their tanks.

Perhaps one of the most moving examples of how Our Lord desired to work though one man to win a nation to His Loving Heart is the case of Gabriel Garcia Moreno (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=265950), the President of Ecuador martyred by the Freemasons in 1875 outside the cathedral where he had just received First Friday Communion. Two years before this, the President of this Republic made a public consecration of Ecuador to the Sacred Heart of Jesus and enacted a law unique in national lawmaking:

“Art. 1: The Republic of Ecuador consecrates itself to the Holy Heart of Jesus, proclaiming it as Patron and Protector.

“Art. 2: The Feast of that same Sacred Heart of Jesus is prescribed as a civil first-class holyday, to be observed in every cathedral of this Republic by diocesan prelates with all possible ceremony.”

The dying words of this magnificent Catholic statesman were “Courage! God never dies!” (Arthur R. McGratty, S.J., The Sacred Heart: Yesterday and Today, NY: Benzinger Bros., 1951, pp. 202-3).

http://www.traditioninaction.org/religious/religiousimages/A001_SacredHeartEcuador3.jpg The Republic of Ecuador was consecrated to the Sacred Heart of Jesus by President Garcia Moreno (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=265950). This historic Image was unveiled at the Consecration and still today is venerated in the Basilica of Quito.

There is a tendency in our days to emphasize the goodness, gentleness and pity of the Magnificent Heart of Jesus, Who is certainly moved by the weakness and distress of those whom He loves. But the good shepherd is also a hero and a warrior; and His love is essentially a contending kind of love. The Heart of Christ longs to win a battle. As He said in the Gospel, He did not come to bring peace to the earth, but the sword.

How admirable is this command of Our Lord to have His Sacred Heart painted on the French standards. It is noteworthy that in this epoch the use of national flags was not yet the general custom. But from the earliest ages, France had always had a sacred standard with the three fleurs-de-lis, one that rested in the sanctuary of St. Denis and was brought out in hours of danger or holy war. It symbolized the Catholic soul of France, and floated like a sacred prayer amid the nation’s banners.

According to a beautiful tradition, before a crucial battle against the fierce Allemani in 496, King Clovis of the Franks called on the “God of Clotilda”. (St. Clotilda, his spouse, a Burgundian princess instrumental in his conversion.) He begged protection for the battle ahead and if he won, he promised to convert to the Catholic Faith. During a very difficult moment of the combat, the symbol of the King of Franks, a banner with three frogs, miraculously changed into another with the three fleurs-de-lis. From this time forward the fleur-de-lis was the principle symbol of the Kings of France.

It is interesting to imagine the fortuitous results of the addition of the Sacred Heart to the delicate three fleurs-de-lis. The French, certainly lacking in neither good taste nor a refined sense of aesthetics would have been naturally disposed to take this command of Our Lord and render the most magnificent expressions of the Catholic spirit. Unhappily, this is not what happened. The words of St. Margaret Mary in 1689 were not heeded, and one century later the storm rose that swept away the French monarchies and, with it, other monarchies.

The Sacred Heart and the Glorification of the Superfluous

In the religious ambience of the times when Our Lord chose to make His revelations to St. Margaret Mary Alacoque in the mid-17th Century, the influence of Jansenism was strong in the religious and intellectual milieus. Adepts of Jansenism emphasized God’s justice and severity with little emphasis on His willingness to forgive or His divine mercy.

The Jansenist doctrine was born from a spirit of pride and self-sufficiency. It suggested man could not receive anything from God without having first merited it morally or intellectually. It was an attempt to harness the infinite largesse of God to the small confines of justice and reciprocity within the finite limits of the understanding of man.

Our Lord gave the gift of His Sacred Heart to the world to counter this harsh and puritanical spirit that has survived even to our days. In the Sacred Heart of Jesus man finds pardon for the past, peace for the present, hope for the future. The mercy of this Heart, the fountain of all living waters, is so superabundant that even in what seems to be the most irreversible and hopeless moral situations, man can find in this devotion a possibility of pardon and a full return to the life of grace and peace.

Thus Our Lord wanted mankind to know His surplus of mercy, a kind of luxury that surpasses the common economy of grace. A spirit infected with socialist tendencies could see in this excess of mercy a dissipation or excess, if not an injustice. It is the same type of objection he would have in face of the superfluous, the magnificent, and the marvelous in secular society. Looking at a magnificent castle, an outward and visible sign of grandeur and transcendency, he could only react with indignation: “But this is a waste. It is an injustice for such a building to exist when there are hungry people in miserable huts.” Such objections are easy to answer for the man with a Catholic and hierarchical spirit.

In Christ was the plentitude of grace: “And of His fullness we have all received, and grace for grace.” (John 1:16) He merited all graces for us, and the graces through which our souls are sanctified come to us through and flow from the fullness of the grace of Christ. Our Lord, so extraordinarily rich and so desirous of the salvation of man, has permitted His munificence to shine in the multitude of devotions, prayers, pomp and ceremony of His Church. He desired to establish this devotion to the Sacred Heart as a further benefice and aid for man to achieve salvation. It is a manifestation of superabundance, superabundance quite fitting to His Nature. Thus could devotion to His Sacred Heart be interpreted as a legitimation and even the glorification of the superfluous.

The Sacred Heart and the Apostles of the Last Times:
Unlimited Confidence and Unbounded Desires

St. John, the beloved apostle of the Heart of Jesus, appeared in the 13th century to an early devotee of the Sacred Heart, St. Gertrude the Great. He invited her to repose her head alongside his own on the Heart of Jesus. “Why did you speak so little of the loving secrets of the Heart of Jesus?” She asked him. He answered: “My ministry in those early times of the Church was confined to speaking of the Divine Word, the eternal Son of the Father, some words of deep meaning upon which human intelligence might meditate forever, without ever exhausting their riches. But to these latter times was reserved the grace of hearing the eloquent voice of the Heart of Jesus. At this voice, the time-worn world will renew its youth, be roused from its lethargy and again be inflamed with the warmth of Divine love.”

The key to the Sacred Heart was given by Our Lord to St. Gertrude: that all can be won with unlimited confidence and unbounded desires. She understood that confidence is the key that opens the treasures of the infinite mercy of God. To her confidence alone, she attributed all the gifts she received. Our Lord Himself told her: “Confidence alone easily obtains all things.” Once when St. Gertrude was troubled with temptation, she implored divine assistance. Our Lord comforted her with these words:
“Anyone suffering from human temptations, who flees to My protection with firm confidence, belongs to those of whom I can say: ‘One is My dove, My chosen one out of thousands, who has pierced My Heart with one glance of her eyes.’ And this confidence wounds My Heart so deeply that were I unable to relieve such a soul, it would cause my heart a sadness which all the joys of Heaven could not assuage … Confidence is the arrow which pierces My Heart, and does such violence to My love that I can never abandon her.”
Hand in hand with confidence Our Lord desires that we become men and women of great desire - an unlimited desire for the glory of the Sacred Heart of Jesus and Mary. St. Gertrude taught the great secret for our times: that Our Lord “accepts the will for the deed”. “The goodwill in undertaking a work to fulfill My desire, notwithstanding the difficulty met with, is most agreeable to Me, and I accept the goodwill for the deed. Even if he be unable to succeed, I will reward him as if he had accomplished it,” Our Lord revealed to her.

Our Lord accomplished the desires of His friends in proportion to their earnestness and intensity. He accepts the desires of His friends as if they were realized. This is a key for the latter days, when men, weakened by sin and overwhelmed with the problems and chaos confronting them from every direction, feel incapable of an action proportionate to the need.

Another devotee of the Sacred Heart, the great St. Catherine of Siena, spoke these prophetic words, perhaps in anticipation of our very days: “O my God, how wilt Thou be able in these unhappy times to provide for the wants of Thy Church? I know what Thou wilt do. Thy love will raise up men of desires. Their finite works joined to infinite desires, will make Thee hear their prayers for the salvation of the world.”

The graces that were shed over the Church and the world in the 17th Century with the apparitions of Our Lord to St. Margaret Mary Alacoque to spread devotion to the Sacred Heart established a new intimacy between men and Jesus Christ, whose delight is more to be with the sons of men than to rule the Seraphim. This new economy of grace certainly sought to make possible a profound - and easy - intimacy with Our Lord. A love for God until then unknown brings as its consequence a combativity until then unknown against the enemies of the Church of Christ. It is an indispensable reciprocal relationship.

Thus has this devotion been given to the Church to help to form those indomitable warriors who will come to confront the Anti-Christ and his followers. These will be the Apostles of the last times, described by St. Louis Grignion de Montfort:
“In a word, we know that they shall be true disciples of Jesus Christ, walking in the His footsteps of poverty, humility, contempt of the world, charity, teaching the narrow way of God in pure truth, according to the holy Gospel, and not according to the maxims of the world; removed from any human concerns, without attachment to anyone; sparing, fearing and listening to no mortal, however influential he may be. They shall have in their mouths the two-edged sword of the Word of God. They shall display on their shoulders the bloody standard of the Cross, the Crucifix in their right hand and the Rosary in their left, the sacred Names of Jesus and Mary in their Hearts, and the modesty and mortification of Jesus Christ in their own behavior.

“These are the great men who are to come; but Mary is the one who, by order of the Most high shall fashion them for the purpose of extending His empire over that of the impious, the idolaters and the Muslims. But when and how shall this be? God alone knows.”
The Sacred Heart of Jesus wants to inspire the hearts of men of our days with a great combativity and a great desire to accomplish the deeds of which it can seem we are not even capable. These will be the sons and daughters of Blessed Mary: it was from Her Immaculate Heart that Christ drew His humanity. His Heart began its first beating within the chaste precincts of Mary’s virginal womb. No human heart will ever be more closely attuned to the Heart of the God-Man than was, and is, that of His Mother. And just as the prayers and desires of Mary hastened the coming of Our Lord, so the prayers and desires of the just, in shortening the days of tribulation, will hasten the triumph of the Church.

FONTE (http://www.traditioninaction.org/religious/a001rp.htm)

Augustinus
25-06-06, 11:27
BENEDETTO XVI

LETTERA AL PREPOSITO GENERALE DELLA COMPAGNIA DI GESÙ
IN OCCASIONE DEL 50° ANNIVERSARIO
DELL’ENCICLICA HAURIETIS AQUAS

Al Reverendissimo Padre
PETER-HANS KOLVENBACH, S.I.
Preposito Generale della Compagnia di Gesù

Le parole del profeta Isaia - “Attingerete acqua con gioia alle sorgenti della salvezza” (Is 12,3) - che aprono l’Enciclica con cui Pio XII ricordava il primo centenario dell’estensione all’intera Chiesa della Festa del Sacro Cuore di Gesù - oggi, 50 anni dopo, non hanno perso nulla del loro significato. Nel promuovere il culto al Cuore di Gesù, l’Enciclica Haurietis aquas esortava i credenti ad aprirsi al mistero di Dio e del suo amore, lasciandosi da esso trasformare. A cinquant’anni di distanza resta compito sempre attuale dei cristiani continuare ad approfondire la loro relazione con il Cuore di Gesù in modo da ravvivare in se stessi la fede nell’amore salvifico di Dio, accogliendolo sempre meglio nella propria vita.

Il costato trafitto del Redentore è la sorgente alla quale ci rimanda l'Enciclica Haurietis aquas: a questa sorgente dobbiamo attingere per raggiungere la vera conoscenza di Gesù Cristo e sperimentare più a fondo il suo amore. Potremo così meglio comprendere che cosa significhi conoscere in Gesù Cristo l'amore di Dio, sperimentarlo tenendo fisso lo sguardo su di Lui, fino a vivere completamente dell'esperienza del suo amore, per poi poterlo testimoniare agli altri. Infatti, per riprendere un'espressione del mio venerato Predecessore Giovanni Paolo II, “vicino al Cuore di Cristo, il cuore umano apprende a conoscere il senso vero e unico della vita e del proprio destino, a comprendere il valore d'una vita autenticamente cristiana, a guardarsi da certe perversioni del cuore, a unire l'amore filiale verso Dio all'amore verso il prossimo. Così - ed è la vera riparazione richiesta dal Cuore del Salvatore - sulle rovine accumulate dall'odio e dalla violenza, potrà essere edificata la civiltà del Cuore di Cristo” (Insegnamenti, vol. IX/2, 1986, p. 843).

Conoscere l'amore di Dio in Gesù Cristo

Nell’Enciclica Deus caritas est ho citato l’affermazione della prima Lettera di san Giovanni: “Noi abbiamo riconosciuto l'amore che Dio ha per noi e vi abbiamo creduto”, per sottolineare che all'origine dell'essere cristiani c'è l'incontro con una Persona (cfr n. 1). Poiché Dio si è manifestato nella maniera più profonda attraverso l'incarnazione del suo Figlio, rendendosi “visibile” in Lui, è nella relazione con Cristo che possiamo riconoscere chi è veramente Dio (cfr Enc. Haurietis aquas, 29-41; Enc. Deus caritas est, 12-15). Ed ancora: poiché l'amore di Dio ha trovato la sua espressione più profonda nel dono che Cristo ha fatto della sua vita per noi sulla Croce, è soprattutto guardando alla sua sofferenza e alla sua morte che possiamo riconoscere in maniera sempre più chiara l'amore senza limiti che Dio ha per noi: “Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia ma abbia la vita eterna” (Gv 3,16).

Questo mistero dell'amore di Dio per noi, peraltro, non costituisce soltanto il contenuto del culto e della devozione al Cuore di Gesù: esso è, allo stesso modo, il contenuto di ogni vera spiritualità e devozione cristiana. E’ quindi importante sottolineare che il fondamento di questa devozione è antico come il cristianesimo stesso. Infatti, essere cristiano è possibile soltanto con lo sguardo rivolto alla Croce del nostro Redentore, “a Colui che hanno trafitto” (Gv 19,37; cfr Zc 12,10). A ragione l'Enciclica Haurietis aquas ricorda che la ferita del costato e quelle lasciate dai chiodi sono state per innumerevoli anime i segni di un amore che ha informato sempre più incisivamente la loro vita (cfr n. 52). Riconoscere l'amore di Dio nel Crocifisso è diventata per esse un'esperienza interiore che ha fatto loro confessare, insieme a Tommaso: “Mio Signore e mio Dio!” (Gv 20,28), permettendo loro di raggiungere una fede più profonda nell’accoglienza senza riserva dell'amore di Dio (cfr Enc. Haurietis aquas, 49).

Sperimentare l’amore di Dio volgendo lo sguardo al Cuore di Gesù Cristo

Il significato più profondo di questo culto all'amore di Dio si manifesta soltanto quando si considera più attentamente il suo apporto non solo alla conoscenza, ma anche, e soprattutto, all’esperienza personale di tale amore nella dedizione fiduciosa al suo servizio (cfr Enc. Haurietis aquas, 62). Ovviamente, esperienza e conoscenza non possono essere separate tra loro: l'una fa riferimento all'altra. Occorre peraltro sottolineare che una vera conoscenza dell'amore di Dio è possibile soltanto nel contesto di un atteggiamento di umile preghiera e di generosa disponibilità. Partendo da tale atteggiamento interiore, lo sguardo posato sul costato trafitto dalla lancia si trasforma in silenziosa adorazione. Lo sguardo al costato trafitto del Signore, dal quale scorrono “sangue e acqua” (cfr Gv 19,37), ci aiuta a riconoscere la moltitudine dei doni di grazia che da lì provengono (cfr Enc. Haurietis aquas, 34-41) e ci apre a tutte le altre forme di devozione cristiana che sono comprese nel culto al Cuore di Gesù.

La fede intesa come frutto dell'amore di Dio sperimentato è una grazia, un dono di Dio. Ma l'uomo potrà sperimentare la fede come una grazia soltanto nella misura in cui egli l'accetta dentro di sé come un dono, di cui cerca di vivere. Il culto dell'amore di Dio, al quale l'Enciclica Haurietis aquas invitava i fedeli (cfr ibid., 72), deve aiutarci a ricordare incessantemente che Egli ha preso su di sé questa sofferenza volontariamente “per noi”, “per me”. Quando pratichiamo questo culto, non solo riconosciamo con gratitudine l'amore di Dio, ma continuiamo ad aprirci a tale amore in modo che la nostra vita ne sia sempre più modellata. Dio, che ha riversato il suo amore “nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (cfr Rm 5,5), ci invita instancabilmente ad accogliere il suo amore. L'invito a donarsi interamente all'amore salvifico di Cristo e a votarsi ad esso (cfr ibid., n. 4) ha quindi come primo scopo il rapporto con Dio. Ecco perché questo culto, totalmente rivolto all'amore di Dio che si sacrifica per noi, è di così insostituibile importanza per la nostra fede e per la nostra vita nell’amore.

Vivere e testimoniare l'amore sperimentato

Chi accetta l'amore di Dio interiormente, è da esso plasmato. L'amore di Dio sperimentato viene vissuto dall'uomo come una “chiamata” alla quale egli deve rispondere. Lo sguardo rivolto al Signore, che “ha preso le nostre infermità e si è addossato le nostre malattie” (Mt 8, 17), ci aiuta a divenire più attenti alla sofferenza ed al bisogno degli altri. La contemplazione adorante del costato trafitto dalla lancia ci rende sensibili alla volontà salvifica di Dio. Ci rende capaci di affidarci al suo amore salvifico e misericordioso e al tempo stesso ci rafforza nel desiderio di partecipare alla sua opera di salvezza diventando suoi strumenti. I doni ricevuti dal costato aperto, dal quale sono sgorgati “sangue e acqua” (cfr Gv 19,34), fanno sì che la nostra vita diventi anche per gli altri sorgente da cui promanano “fiumi di acqua viva” (Gv 7,38) (cfr Enc. Deus caritas est, 7). L'esperienza dell'amore attinta dal culto del costato trafitto del Redentore ci tutela dal rischio del ripiegamento su noi stessi e ci rende più disponibili ad una vita per gli altri. “Da questo abbiamo conosciuto l'amore: Egli ha dato la sua vita per noi, quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli” (1 Gv 3,16) (cfr Enc. Haurietis aquas, 38).

La risposta al comandamento dell'amore è resa possibile soltanto dall'esperienza che questo amore ci è già stato donato prima da Dio (cfr Enc. Deus caritas est, 14). Il culto dell'amore che si rende visibile nel mistero della Croce, ripresentato in ogni Celebrazione eucaristica, costituisce quindi il fondamento perché noi possiamo divenire persone capaci di amare e di donarsi (cfr Enc. Haurietis aquas, 69), divenendo strumento nelle mani di Cristo: solo così si può essere annunciatori credibili del suo amore. Questo aprirsi alla volontà di Dio, però, deve rinnovarsi in ogni momento: “L'amore non è mai ‘finito’ e completo” (cfr Enc. Deus caritas est, 17). Lo sguardo al “costato trafitto dalla lancia”, nel quale rifulge la sconfinata volontà di salvezza da parte di Dio, non può quindi essere considerato come una forma passeggera di culto o di devozione: l'adorazione dell'amore di Dio, che ha trovato nel simbolo del “cuore trafitto” la sua espressione storico-devozionale, rimane imprescindibile per un rapporto vivo con Dio (cfr Enc. Haurietis aquas, 62).

Con l’augurio che la ricorrenza cinquantenaria valga a stimolare in tanti cuori una risposta sempre più fervida all’amore del Cuore di Cristo, imparto a Lei, Reverendissimo Padre, e a tutti i Religiosi della Compagnia di Gesù, sempre molti attivi nella promozione di questa fondamentale devozione, una speciale Benedizione Apostolica.

Dal Vaticano, 15 maggio 2006

BENEDICTUS PP. XVI

Augustinus
25-06-06, 13:12
BENEDETTO XVI

ANGELUS

Domenica, 25 giugno 2006

Cari fratelli e sorelle!

L’odierna domenica, la dodicesima del Tempo Ordinario, si trova come "circondata" da solennità liturgiche significative. Venerdì scorso abbiamo celebrato il Sacro Cuore di Gesù, ricorrenza che unisce felicemente la devozione popolare alla profondità teologica. Era tradizionale – e in alcuni Paesi lo è ancora – la consacrazione al Sacro Cuore delle famiglie, che ne conservavano un’immagine nella loro casa. Le radici di questa devozione affondano nel mistero dell’Incarnazione; è proprio attraverso il Cuore di Gesù che in modo sublime si è manifestato l’Amore di Dio verso l’umanità. Per questo l’autentico culto del Sacro Cuore conserva tutta la sua validità e attrae specialmente le anime assetate della misericordia di Dio, che vi trovano la fonte inesauribile da cui attingere l’acqua della Vita, capace di irrigare i deserti dell’anima e di far rifiorire la speranza. La solennità del Sacro Cuore di Gesù è anche la Giornata Mondiale di Preghiera per la Santificazione dei Sacerdoti: colgo l’occasione per invitare tutti voi, cari fratelli e sorelle, a pregare sempre per i sacerdoti, affinché possano essere validi testimoni dell’amore di Cristo.

Ieri la liturgia ci ha fatto celebrare la Natività di San Giovanni Battista, l’unico Santo di cui si commemora la nascita, perché segnò l’inizio del compimento delle promesse divine: Giovanni è quel "profeta", identificato con Elia, che era destinato a precedere immediatamente il Messia per preparare il popolo d’Israele alla sua venuta (cfr Mt 11,14; 17,10-13). La sua festa ci ricorda che la nostra vita è tutta e sempre "relativa" a Cristo e si realizza accogliendo Lui, Parola, Luce e Sposo, di cui noi siamo voci, lucerne e amici (cfr Gv 1,1.23; 1,7-8; 3,29). "Egli deve crescere e io invece diminuire" (Gv 3,30): questa espressione del Battista è programmatica per ogni cristiano.

Lasciare che l’"io" di Cristo prenda il posto del nostro "io" è stato in modo esemplare l’anelito degli Apostoli Pietro e Paolo, che la Chiesa venera con solennità il prossimo 29 giugno. San Paolo ha scritto di sé: "Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me" (Gal 2,20). Prima di loro e prima di ogni altro Santo, a vivere questa realtà è stata Maria Santissima, che ha conservato le parole del suo Figlio Gesù nel suo cuore. Ieri abbiamo contemplato questo suo Cuore immacolato, Cuore di Madre, che continua a vegliare con tenera sollecitudine su tutti noi. La sua intercessione ci ottenga di essere sempre fedeli alla vocazione cristiana.

http://www.joyceimages.com/images/HC%20SacredHeart%20MMAlacoque.JPG

Augustinus
13-08-06, 17:26
La richiesta del Sacro Cuore al Re di Francia

Comunemente si pensa che il messaggio del Sacro Cuore a Margherita Maria abbia un carattere esclusivamente religioso. Invece contiene anche una richiesta sociale di portata epocale, sebbene ben poco conosciuta. L’anno prima della morte, nel 1689, la santa ricevette da Gesù una ultima rivelazione, con il compito di trasmettere una sua precisa richiesta al Re francese, il celebre Luigi XIV, detto «il Re Sole». Ella la pubblicizzò in due lettere, inviate alla madre De Saumaise, sua antica superiora, di famiglia altolocata e con legami negli ambienti di corte. La richiesta doveva essere tramessa mediante il padre gesuita De La Chaise, confessore del sovrano, che essendo stato superiore di san Claudio de la Colombière, conosceva il messaggio di Paray-le-Monial.

http://img142.imageshack.us/img142/750/clipimage002ab2.gif Il gesuita S. Claudio de la Colombière

Nelle due lettere, la santa rivelò una sorta di strategia divina che mirava a realizzare la rinascita spirituale dell’epoca. Nell’ardente desiderio di convertire le anime, il Sacro Cuore voleva essere venerato in modo speciale dalle élites, le quali, mediante il loro esempio, potevano facilitare la diffusione della fede e delle virtù nell’ intera società. Con l’irraggiamento del suo esempio su tutta la Francia e sugli altri regni europei, Luigi XIV poteva diventare una guida di questa apostolica impresa, come in altri tempi lo fu il suo antenato san Luigi IX.
Ma quale era la richiesta? Nella prima lettera, Margherita Maria scrisse che Gesù le aveva detto, riferendosi al Re: «Fa’ sapere al figlio primogenito del mio Sacro Cuore (35) che, come la sua nascita temporale fu ottenuta grazie alla devozione ai meriti della mia santa Infanzia (36), così la sua nascita alla grazia e alla gloria eterna verrà ottenuta mediante la consacrazione che egli farà di se stesso al mio adorabile Cuore, che vuole trionfare sul suo e, mediante questo, sui cuori dei grandi della terra». Il Redentore chiedeva dunque al Re di consacrarsi al Sacro Cuore, convertendosi sinceramente.
Ma gli proponeva anche d’impegnarsi in una missione di apostolato sulle élites e, tramite queste, sul popolo francese e sull’intera Cristianità. Così continuava infatti il messaggio divino: «Il Sacro Cuore desidera entrare con pompa e magnificenza nei palazzi dei prìncipi e dei Re, per esservi oggi onorato tanto quanto venne oltraggiato, umiliato e disprezzato durante la sua Passione. Egli desidera di vedere i grandi della terra tanto abbassati e umiliati ai suoi piedi, quanto allora venne annichilito» (37).
Va notato che la consacrazione non doveva restare confinata nel suo aspetto privato, ma doveva ridondare nella vita pubblica del regno. Aggiungeva infatti il messaggio a Luigi XIV: «Il Sacro Cuore vuole regnare nella sua reggia, essere raffigurato sui suoi stendardi e inciso sulle sue armi, per renderle vittoriose su tutti i suoi nemici, abbattendo ai suoi piedi le teste orgogliose e superbe, per farlo trionfare su tutti i nemici della Chiesa» (38).
Nella seconda lettera alla madre De Saumaise, del 28 agosto 1689, Margherita Maria descrisse gli omaggi religiosi che il Re doveva compiere. Ella scrisse: «Volendo riparare le amarezze e le angosce sofferte, fra le umiliazioni e gli oltraggi della sua Passione, dal Cuore adorabile del suo Figlio nei palazzi dei potenti della terra, l’Eterno Padre vuole stabilire il suo imperio nella Corte del nostro gran sovrano, servendosi di lui per eseguire un gran progetto, da realizzare in questo modo: far costruire un tempio nel quale venga esposto un quadro raffigurante il Cuore divino, affinché Esso possa ricevervi la consacrazione e gli omaggi del Re e di tutta la Corte. (...) Gesù ha scelto lui (= il Re) come suo fedele amico, per ottenere dalla Santa Sede Apostolica l’autorizzazione della Messa in suo onore, con tutti i privilegi che devono accompagnare la diffusione di questa devozione. In questo modo, Egli vuole dispensare i tesori delle sue grazie di santificazione e di salvezza, cospargendo di benedizioni tutte le imprese del Re, rivolgendole a sua gloria e rendendone vittoriose le armi» (39).
Riassumendo, le richieste rivolte da Gesù a Luigi XIV erano queste:
1. il Re deve consacrarsi con la sua famiglia al Sacro Cuore e offrirgli pubblici omaggi;
2. egli deve chiedere ufficialmente alla Santa Sede di autorizzare la Messa del Sacro Cuore e di concedere privilegi per l’universale diffusione di questa devozione;
3. egli deve far costruire una basilica dedicata al culto del Sacro Cuore;
4. egli deve porre la Francia sotto la protezione del Sacro Cuore, raffigurandolo sugli stendardi e sulle armi del regno;
5. egli deve promuovere nell’intera Europa i diritti di Gesù Cristo come Re dei Re e sovrano dei sovrani (40).
Dio non chiede mai l’impossibile. Difatti, la richiesta di Gesù avrebbe potuto essere esaudita dal Re. La devozione al Sacro Cuore era già conosciuta e praticata nell’ aristocrazia e perfino nella famiglia regale: Maria Teresa, sposa di Luigi XIV, era membro della Confraternita del Sacro Cuore, e lo era anche la zia del Re, l’esiliata Regina Maria Beatrice d’Inghilterra, iniziata a quella devozione da san Claudio de la Colombière. Inoltre la Francia era abituata ad avere una sacra insegna nazionale: il vessillo del suo patrono san Dionigi veniva portato con pompa nelle cerimonie più solenni e nelle battaglie più importanti (41).
Nella seconda lettera, Margherita Maria suggerì alla madre De Saumaise la via per far arrivare la richiesta al Re: «Siccome Dio, per l’esecuzione di questo progetto, ha scelto il rev.mo padre De La Chaise, per via del potere datogli sul cuore del nostro gran sovrano (42), toccherà dunque a lui far trionfare questa iniziativa» (43). Secondo la santa, era opportuno far conoscere alla Corte le richieste di Gesù tramite la superiora del convento visitandino di Chaillot. Questo infatti era sede della Confraternita del Sacro Cuore, era situato vicino alla reggia di Versailles e aveva relazioni con la Corte, in quanto fondato dalla Regina Enrichetta di Francia, zia di Luigi XIV; inoltre la sua superiora, madre Croiset, d’illustre famiglia e di conosciuta pietà, godeva dell’ amicizia di Maria Beatrice d’Inghilterra e della stima del Re stesso. Madre Croiset, il padre De La Chaise, le Regine Maria Beatrice e Maria Teresa, tutti e quattro devoti del Sacro Cuore, potevano dunque fare una santa alleanza per informare e convincere il Re.

http://www.arikah.net/enzyklopadie/images/4/40/Louis-xiv-lebrunl.jpg http://www.csupomona.edu/~sfenglehart/%20Hst%20Images%20/Louis%20XIVa.jpg Luigi XIV

Una richiesta non esaudita

Non sappiamo se Luigi XIV ricevette effettivamente questa richiesta. E’ molto probabile che sia stata trasmessa dalla madre De Saumaise alla madre Croiset, e che questa l’abbia trasmessa al padre De La Chaise. Ma non è sicuro che questi l’abbia a sua volta trasmessa al Re. Quello che è certo, è che la richiesta del Sacro Cuore non venne esaudita. Come mai questo fallimento?
Il motivo non è chiaro. Tuttavia bisogna tener presente che Luigi XIV, benché sinceramente cattolico, in quel tempo aveva rapporti difficili con la Santa Sede; egli infatti promuoveva una politica che spesso sottometteva le questioni religiose ai suoi sogni di potenza. E’ quindi probabile che il suo confessore non abbia ritenuto opportuno rivolgergli il messaggio di Margherita Maria. Glielo avrà rivolto più tardi, dopo il 1693, quando il nuovo Papa Innocenzo XII stabilì migliori rapporti con lui? Non lo sappiamo. In ogni caso, non se ne fece nulla. Comunque siano andate le cose, c’è un fatto innegabile: le conseguenze di questa inadempienza furono tragiche. Gli anni che seguirono la mancata corrispondenza di Luigi XIV alle richieste del Sacro Cuore segnarono l’inizio della decadenza del regno, con l’arrivo di umiliazioni e sconfitte. Dopo la sua morte, quella Francia che avrebbe dovuto diventare promotrice della riscossa cristiana, cedette alla crescente influenza del razionalismo e del libertinismo, che la indebolirono spiritualmente e moralmente. Ma anche l’intero continente entrò in un lungo periodo di crisi, indicato dagli storici come inizio della decadenza europea, e che sfociò nella tragedia della Rivoluzione Francese (44).
Tuttavia, nel XVIII secolo, alcuni membri della Corte francese vennero a conoscenza delle divine richieste e diventarono apostoli della nostra devozione. Ad esempio, la Regina Maria Leczinska e suo figlio, il Delfino (cioè erede al trono) di Francia, fecero erigere a Versailles una cappella in onore del Sacro Cuore, inaugurata però molto tardi, nel 1773, quando l’erede era morto prima di salire sul trono. Successivamente anche la principessa Maria Giuseppa di Sassonia trasmise questa devozione al figlio Luigi XVI; eppure nemmeno questo pio sovrano esaudì le richieste rivolte al suo avo.
Toccò proprio allo sfortunato Luigi XVI la drammatica sorte di pagare le conseguenze di queste inadempienze. Nel 1789 scoppiò la terribile Rivoluzione Francese. 1789: esattamente un secolo dopo il messaggio del Sacro Cuore al «Re Sole»! Tre anni dopo, nel 1792, mentre era prigioniero dei rivoluzionari, il deposto Luigi XVI, diventato ormai il «cittadino Luigi Capeto», si ricordò del messaggio di santa Margherita Maria. Allora, in uno scritto commovente, promise che, se fosse scampato alla morte e tornato sul trono, avrebbe consacrato se stesso e il regno al Sacro Cuore, promovendone il culto ed erigendo una basilica (45). Ma, come dirà poi Gesù stesso in una sua rivelazione a Suor Lucia di Fatima, era troppo tardi. La famiglia regale, pagando le colpe dei suoi avi, venne sterminata; a Luigi XVI, che si rifiutò di eseguire le leggi anticristiane imposte dalla Rivoluzione, restò la grazia di morire da martire, come proclamò subito dopo papa Pio VI.

NOTE

35. Per capire questa espressione, bisogna ricordare che la Francia, in virtù della sua missione storica di difendere Papato, era allora chiamata dai Pontefici «Figlia primogenita della Chiesa».
36. Il Redentore allude qui al fatto che la nascita di Luigi XIV, dopo 23 anni dal matrimonio dei suoi genitori, era dovuta alle preghiere della madre, la Regina Anna d’Austria, la quale, nella speranza di avere finalmente un figlio, fece una promessa al Bambino Gesù. Poco dopo, nel 1638, nacque l’erede al trono, che fu seguito da un altro figlio.
37. Marguerite-Marie Alacoque, Vie et oeuvres, t. II, pp. 435-436.
38. Ivi, t. II, pp. 335-337.
39. Ivi, t. II, p. 343-344.
40. Cfr. J. Ladame, I fatti di Paray-le-Monial, Ed. Dehoniane, Napoli 1978, pp. 153 ss; Id., Margherita Maria Alacoque, Ed. Dehoniane, Napoli 1982, pp. 284 ss.
41. Cfr. E. Bougaud, Histoire de la B. Marguerite-Marie, pp. 468 e ss.
42. Ricordiamo infatti che il padre De La Chaise era allora confessore del Re.
43. Marguerite-Marie Alacoque, Vie et oeuvres, t. II., pp. 345-356.
44. Cfr. ad es. P. Hazard, La crise de la conscience européenne (1680-1715), Fayard, Paris 1961, p. II, capp. I-V.
45. Cfr. A. Hamon, Histoire de la dévotion au Sacre-Coeur de Jésus, Beauchesne, Paris 1939, t. IV, pp. 302-304.

FONTE: G. Vignelli, Il Sacro Cuore, cap. III (http://www.lucisullest.it/software/LibroSacroCuore.pdf)

Regina di Coppe
07-06-07, 09:46
una domanda ai colti forumisti del pol... la simbologia del sacro cuore è cristiana sin dalle origini, o è un'icona adottata e adattata successivamente?

Augustinus
07-06-07, 21:21
una domanda ai colti forumisti del pol... la simbologia del sacro cuore è cristiana sin dalle origini, o è un'icona adottata e adattata successivamente?

Assolutamente cristiana. Infatti, fu Gesù stesso a mostrare a S. Margherita Maria Alacoque il suo cuore e fu lei a rappresentarlo:

http://www.heartsmith.com/media/_static/sacredheart.jpg

Regina di Coppe
08-06-07, 15:49
Il dubbio mi è sorto dopo che ho letto il saggio di Louis Charbonneau-Lassay "Simboli templari: il Sacro Cuore del torrione di Chinon"

Augustinus
14-06-07, 15:52
In rilievo

Aug. :) :) :)

Augustinus
14-06-07, 22:37
Devotion to the Sacred Heart of Jesus

The treatment of this subject is divided into two parts:

I. Doctrinal Explanations;
II. Historical Ideas.

I. DOCTRINAL EXPLANATIONS

Devotion to the Sacred Heart is but a special form of devotion to Jesus. We shall know just what it is and what distinguishes it when we ascertain its object, its foundations, and its proper act.

(1) Special object of the devotion to the Sacred Heart

The nature of this question is complex and frequently becomes more complicated because of the difficulties arising from terminology. Omitting terms that are over-technical, we shall study the ideas in themselves, and, that we may the sooner find our bearings, it will be well to remember the meaning and use of the word heart in current language.

(a) The word heart awakens, first of all, the idea of a material heart, of the vital organ that throbs within our bosom, and which we vaguely realize as intimately connected not only with our own physical, but with our emotional and moral, life. Now this heart of flesh is currently accepted as the emblem of the emotion and moral life with which we associate it, and hence the place assigned to the word heart in symbolic language, as also the use of the same word to designate those things symbolized by the heart. Note, for instance, the expressions "to open one's heart", "to give one's heart", etc. It may happen that the symbol becomes divested of its material meaning that the sign is overlooked in beholding only the thing signified. Thus, in current language, the word soul no longer suggests the thought of breath, and the word heart brings to mind only the idea of courage and love. But this is perhaps a figure of speech or a metaphor, rather than a symbol. A symbol is a real sign, whereas a metaphor is only a verbal sign; a symbol is a thing that signifies another thing, but a metaphor is a word used to indicate something different from its proper meaning. Finally, in current language, we are constantly passing from the part to the whole, and, by a perfectly natural figure of speech, we use the word heart to designate a person. These ideas will aid us in determining the object of the devotion to the Sacred Heart.

(b) The question lies between the material, the metaphorical, and the symbolic sense of the word heart; whether the object of the devotion is the Heart of flesh, as such, or the love of Jesus Christ metaphorically signified by the word heart; or the Heart of flesh, but as symbol of the emotional and moral life of Jesus, and especially His love for us. We reply that worship is rightly paid to the Heart of flesh, inasmuch as the latter symbolizes and recalls the love of Jesus, and His emotional and moral life. Thus, although directed to the material Heart, it does not stop there: it also includes love, that love which is its principal object, but which it reaches only in and through the Heart of flesh, the sign and symbol of this love. Devotion to the Heart of Jesus alone, as to a noble part of His Divine Body, would not be devotion to the Sacred Heart as understood and approved by the Church, and the same must also be said of devotion to the love of Jesus as detached from His Heart of flesh, or else connected therewith by no other tie than that of a word taken in the metaphorical sense. Hence, in the devotion, there are two elements: a sensible element, the Heart of flesh, and a spiritual element, that which this Heart of flesh recalls spiritual element, that which this Heart of flesh recalls and represents. But these two elements do not form two distinct objects, merely co-ordinated they constitute but one, just as do the body and soul, and the sign and the thing signified. Hence it is also understood that these two elements are as essential to the devotion as body and soul are essential to man. Of the two elements constituting the whole, the principal one is love, which is as much the cause of the devotion and its reason for existence as the soul is the principal element in man. Consequently, devotion to the Sacred Heart may be defined as devotion to the adorable Heart of Jesus Christ in so far as this Heart represents and recalls His love; or, what amounts to the same thing, devotion to the love of Jesus Christ in so far as this love is recalled and symbolically represented to us by His Heart of flesh.

(c) Hence the devotion is based entirely upon the symbolism of the heart. It is this symbolism that imparts to its meaning and its unity, and this symbolism is admirably completed by the representation of the Heart as wounded. Since the Heart of Jesus appears to us as the sensible sign of His love, the visible wound in the Heart will naturally recall the invisible wound of this love. This symbolism also explains that the devotion, although giving the Heart an essential place, is but little concerned with the anatomy of the heart or with physiology. Since, in images of the Sacred Heart, the symbolic expression must dominate all else, anatomical accuracy is not looked for; it would injure the devotion by rendering the symbolism less evident. It is eminently proper that the heart as an emblem be distinguished from the anatomical heart: the suitableness of the image is favourable to the expression of the idea. A visible heart is necessary for an image of the Sacred Heart, but this visible heart must be a symbolic heart. Similar observations are in order for physiology, in which the devotion cannot be totally disinterested, because the Heart of Flesh toward which the worship is directed in order to read therein the love of Jesus, is the Heart of Jesus, the real, living Heart that, in all truth, may be said to have loved and suffered; the Heart that, as we feel ourselves, had such a share in His emotional and moral life; the Heart that, as we know from a knowledge, however rudimentary, of the operations of our human life, had such a part in the operations of the Master's life. But the relation of the Heart to the love of Christ is not that of a purely conventional sign, as in the relation of the word to the thing, or of the flag to the idea of one's country; this Heart has been and is still inseparably connected with that life of benefactions and love. However, it is sufficient for our devotion that we know and feel this intimate connection. We have nothing to do with the physiology of the Sacred Heart nor with determining the exact functions of the heart in daily life. We know that the symbolism of the heart is a symbolism founded upon reality and that it constitutes the special object of the devotion to the Sacred Heart, which devotion is in no danger of falling into error.

(d) The heart is, above all, the emblem of love, and by this characteristic, the devotion to the Sacred Heart is naturally defined. However, being directed to the loving Heart of Jesus, it naturally encounters whatever in Jesus is connected with this love. Now, was not this love the motive of all that Christ did and suffered? Was not all His inner, even more than His outward, life dominated by this love? On the other hand, the devotion to the Sacred Heart, being directed to the living Heart of Jesus, thus becomes familiar with the whole inner life of the Master, with all His virtues and sentiments, finally, with Jesus infinitely loving and lovable. Hence, a first extension of the devotion is from the loving Heart to the intimate knowledge of Jesus, to His sentiments and virtues, to His whole emotional and moral life; from the loving Heart to all the manifestations of Its love. There is still another extension which, although having the same meaning, is made in another way, that is by passing from the Heart to the Person, a transition which, as we have seen, is very naturally made. When speaking of a large heart our allusion is to the person, just as when we mention the Sacred Heart we mean Jesus. This is not, however, because the two are synonymous but when the word heart is used to designate the person, it is because such a person is considered in whatsoever related to his emotional and moral life. Thus, when we designate Jesus as the Sacred Heart, we mean Jesus manifesting His Heart, we mean Jesus manifesting His Heart, Jesus all loving and amiable. Jesus entire is thus recapitulated in the Sacred Heart as all is recapitulated in Jesus.

(e) In thus devoting oneself to Jesus all loving and lovable, one cannot fail to observe that His love is rejected. God is constantly lamenting that in Holy Writ, and the saints have always heard within their hearts the plaint of unrequited love. Indeed one of the essential phases of the devotion is that it considers the love of Jesus for us as a despised, ignored love. He Himself revealed this when He complained so bitterly to St. Margaret Mary.

(f) This love is everywhere manifest in Jesus and in His life, and it alone can explain Him together with His words and His acts. Nevertheless, it shines forth more resplendently in certain mysteries from which great good accrues to us, and in which Jesus is more lavish of His loving benefactions and more complete in His gift of self, namely, in the Incarnation, in the Passion, and in the Eucharist. Moreover, these mysteries have a place apart in the devotion which, everywhere seeking Jesus and the signs of His love and favours, finds them here to an even greater extent than in particular acts.

(g) We have already seen that devotion to the Sacred Heart, being directed to the Heart of Jesus as the emblem of love, has mainly in view His love for men. This is obviously not that it excludes His love for God, for this included in His love for men, but it is above all the devotion to "the Heart that has so loved men", according to the words quoted by St. Margaret Mary.

(h) Finally, the question arises as to whether the love which we honour in this devotion is that with which Jesus loves us as Man or that with which He loves us as God; whether it is created or uncreated, His human or His Divine Love. Undoubtedly it is the love of God made Man, the love of the Incarnate Word. However, it does not seem that devout persons think of separating these two loves any more than they separate the two natures in Jesus. Besides, even though we might wish to settle this part of the question at any cost, we would find that the opinions of authors are at variance. Some, considering that the Heart of Flesh is connected with human love only, conclude that it does not symbolize Divine love which, moreover, is not proper to the Person of Jesus, and that, therefore, Divine love is not the direct object of the devotion. Others, while admitting that Divine love apart from the Incarnate Word is not the object of the devotion, believe it to be such when considered as the love of the Incarnate Word, and they do not see why this love also could not be symbolized by the Heart of flesh nor why, in this event, the devotion should be limited to created love only.

(2) Foundations of the devotion

The question may be considered under three aspects: the historical, the theological, and the scientific.

(a) Historical foundations

In approving the devotion to the Sacred Heart, the Church did not trust to the visions of St. Margaret Mary; she made abstraction of these and examined the worship in itself. Margaret Mary's visions could be false, but the devotion would not, on that account, be any less worthy or solid. However, the fact is that the devotion was propagated chiefly under the influence of the movement started at Paray-le-Monial; and prior to her beatification, Margaret Mary's visions were most critically examined by the Church, whose judgment in such cases does not involve her infallibility but implies only a human certainty sufficient to warrant consequent speech and action.

(b) Theological foundations

The Heart of Jesus, like all else that belongs to His Person, is worthy of adoration, but this would not be so if It were considered as isolated from this Person and as having no connection with It. But it not thus that the Heart is considered, and, in his Bull "Auctorem fidei", 1794, Pius VI authoritatively vindicated the devotion in this respect against the calumnies of the Jansenists. The worship, although paid to the Heart of Jesus, extends further than the Heart of flesh, being directed to the love of which this Heart is the living and expressive symbol. On this point the devotion requires no justification, as it is to the Person of Jesus that it is directed; but to the Person as inseparable from His Divinity. Jesus, the living apparition of the goodness of God and of His paternal love, Jesus infinitely loving and amiable, studied in the principal manifestations of His love, is the object of the devotion to the Sacred Heart, as indeed He is the object of the Christian religion. The difficulty lies in the union of the heart and love, in the relation which the devotion supposes between the one and the other. Is not this an error long since discarded? If so, it remains to examine whether the devotion, considered in this respect, is well founded.

(c) Philosophical and scientific foundations

In this respect there has been some uncertainty amongst theologians, not as regards the basis of things, but in the matter of explanations. Sometimes they have spoken as if the heart were the organ of love, but this point has no bearing on the devotion, for which it suffices that the heart be the symbol of love, and that, for the basis of the symbolism, a real connection exist between the heart and the emotions. Now, the symbolism of the heart is a fact and every one feels that in the heart there is a sort of an echo of our sentiments. The physiological study of this resonance may be very interesting, but it is in no wise necessary to the devotion, as its foundation is a fact attested by daily experience, a fact which physiological study confirms and of which it determines the conditions, but which neither supposes this study nor any special acquaintance with its subject.

(3) The proper act of the devotion

This act is required by the very object of the devotion, since devotion to the love of Jesus for us should be pre-eminently a devotion of love for Jesus. It is characterized by a reciprocation of love; its aim is to love Jesus who has so loved us, to return love for love. Since, moreover, the love of Jesus manifests itself to the devout soul as a love despised and outraged, especially in the Eucharist, the love expressed in the devotion naturally assumes a character of reparation, and hence the importance of acts of atonement, the Communion of reparation, and compassion for Jesus suffering. But no special act, no practice whatever, can exhaust the riches of the devotion to the Sacred Heart. The love which is its soul embraces all and, the better one understands it, the more firmly is he convinced that nothing can vie with it for making Jesus live in us and for bringing him who lives by it to love God, in union with Jesus, with all his heart, all his soul, all his strength.

II. HISTORICAL IDEAS ON THE DEVELOPMENT OF THE DEVOTION

(1) From the time of St. John and St. Paul there has always been in the Church something like devotion to the love of God, Who so loved the world as to give it His only-begotten Son, and to the love of Jesus, Who has so loved us as to deliver Himself up for us. But, accurately speaking, this is not the devotion to the Sacred Heart, as it pays no homage to the Heart of Jesus as the symbol of His love for us. From the earliest centuries, in accordance with the example of the Evangelist, Christ's open side and the mystery of blood and water were meditated upon, and the Church was beheld issuing from the side of Jesus, as Eve came forth from the side of Adam. But there is nothing to indicate that, during the first ten centuries, any worship was rendered the wounded Heart.

(2) It is in the eleventh and twelfth centuries that we find the first unmistakable indications of devotion to the Sacred Heart. Through the wound in the side of the wound Heart was gradually reached, and the wound in the Heart symbolized the wound of love. It was in the fervent atmosphere of the Benedictine or Cistercian monasteries, in the world of Anselmian or Bernardine thought, that the devotion arose, although it is impossible to say positively what were its first texts or were its first votaries. To St. Gertrude, St. Mechtilde, and the author of the "Vitis mystica" it was already well known. We cannot state with certainty to whom we are indebted for the "Vitis mystica". Until recent times its authorship had generally been ascribed to St. Bernard and yet, by the late publishers of the beautiful and scholarly Quaracchi edition, it has been attributed, and not without plausible reasons, to St. Bonaventure ("S. Bonaventurx opera omnia", 1898, VIII, LIII sq.). But, be this as it may, it contains one of the most beautiful passages that ever inspired the devotion to the Sacred Heart, one appropriated by the Church for the lessons of the second nocturn of the feast. To St. Mechtilde (d. 1298) and St. Gertrude (d. 1302) it was a familiar devotion which was translated into many beautiful prayers and exercises. What deserves special mention is the vision of St. Gertrude on the feast of St. John the Evangelist, as it forms an epoch in the history of the devotion. Allowed to rest her head near the wound in the Saviour's she heard the beating of the Divine Heart and asked John if, on the night of the Last Supper, he too had felt these delightful pulsations, why he had never spoken of the fact. John replied that this revelation had been reserved for subsequent ages when the world, having grown cold, would have need of it to rekindle its love ("Legatus divinae pietatis", IV, 305; "Revelationes Gertrudianae", ed. Poitiers and Paris, 1877).

(3) From the thirteenth to the sixteenth century, the devotion was propagated but it did not seem to have developed in itself. It was everywhere practised by privileged souls, and the lives of the saints and annals of different religious congregations, of the Franciscans, Dominicans, Carthusians, etc., furnish many examples of it. It was nevertheless a private, individual devotion of the mystical order. Nothing of a general movement had been inaugurated, unless one would so regard the propagation of the devotion to the Five Wounds, in which the Wound in the Heart figured most prominently, and for the furtherance of which the Franciscans seem to have laboured.

(4) It appears that in the sixteenth century, the devotion took an onward step and passed from the domain of mysticism into that of Christian asceticism. It was constituted an objective devotion with prayers already formulated and special exercises of which the value was extolled and the practice commended. This we learn from the writings of those two masters of the spiritual life, the pious Lanspergius (d. 1539) of the Carthusians of Cologne, and the devout Louis of Blois (Blosius; 1566), a Benedictine and Abbot of Liessies in Hainaut. To these may be added Blessed John of Avila (d. 1569) and St. Francis de Sales, the latter belonging to the seventeenth century.

(5) From that time everything betokened an early bringing to light of the devotion. Ascetic writers spoke of it, especially those of the Society of Jesus, Alvarez de Paz, Luis de la Puente, Saint-Jure, and Nouet, and there still exist special treatises upon it such as Father Druzbicki's (d. 1662) small work, "Meta Cordium, Cor Jesu". Amongst the mystics and pious souls who practised the devotion were St. Francis Borgia, Blessed Peter Canisius, St. Aloysius Gonzaga, and St. Alphonsus Rodriguez, of the Society of Jesus; also Venerable Marina de Escobar (d. 1633), in Spain; the Venerable Madeleine St. Joseph and the Venerable Marguerite of the Blessed Sacrament, Carmelites, in France; Jeanne de S. Mathieu Deleloe (d. 1660), a Benedictine, in Belgium; the worthy Armelle of Vannes (d. 1671); and even in Jansenistic or worldly centres, Marie de Valernod (d. 1654) and Angélique Arnauld; M. Boudon, the great archdeacon of Evreux, Father Huby, the apostle of retreats in Brittany, and, above all, the Venerable Marie de l'Incarnation, who died at Quebec in 1672. The Visitation seemed to be awaiting St. Margaret Mary; its spirituality, certain intuitions of St. Francis de Sales, the meditations of Mère l'Huillier (d. 1655), the visions of Mother Anne-Marguerite Clément (d. 1661), and of Sister Jeanne-Bénigne Gojos (d. 1692), all paved the way. The image of the Heart of Jesus was everywhere in evidence, which fact was largely due to the Franciscan devotion to the Five Wounds and to the habit formed by the Jesuits of placing the image on their title-page of their books and the walls of their churches.

(6) Nevertheless, the devotion remained an individual or at least a private devotion. It was reserved to Blessed Jean Eudes (1602-1680) to make it public, to honour it with an Office, and to establish a feast for it. Père Eudes was above all the apostle of the Heart of Mary; but in his devotion to the Immaculate Heart there was a share for the Heart of Jesus. Little by little the devotion to the Sacred Heart became a separate one, and on 31 August, 1670, the first feast of the Sacred Heart was celebrated with great solemnity in the Grand Seminary of Rennes. Coutances followed suit on 20 October, a day with which the Eudist feast was thenceforth to be connected. The feast soon spread to other dioceses, and the devotion was likewise adopted in various religious communities. Here and there it came into contact with the devotion begun at Paray, and a fusion of the two naturally resulted.

(7) It was to Margaret Mary Alacoque (1647-1690), a humble Visitandine of the monastery at Paray-le Monial, that Christ chose to reveal the desires of His Heart and to confide the task of imparting new life to the devotion. There is nothing to indicated that this pious religious had known the devotion prior to the revelations, or at least that she had paid any attention to it. These revelations were numerous, and the following apparitions are especially remarkable: that which occurred on the feast of St. John, when Jesus permitted Margaret Mary, as He had formerly allowed St. Gertrude, to rest her head upon His Heart, and then disclosed to her the wonders of His love, telling her that He desired to make them known to all mankind and to diffuse the treasures of His goodness, and that He had chosen her for this work (27 Dec., probably 1673); that, probably distinct from the preceding, in which He requested to be honoured under the figure of His Heart of flesh; that, when He appeared radiant with love and asked for a devotion of expiatory love -- frequent Communion, Communion on the First Friday of the month, and the observance of the Holy Hour (probably June or July, 1674); that known as the "great apparition" which took place during the octave of Corpus Christi, 1675, probably on 16 June, when He said, "Behold the Heart that has so loved men . . . instead of gratitude I receive from the greater part (of mankind) only ingratitude . . .", and asked her for a feast of reparation of the Friday after the octave of Corpus Christi, bidding her consult Father de la Colombière, then superior of the small Jesuit house at Paray; and finally, those in which solemn homage was asked on the part of the king, and the mission of propagating the new devotion was especially confided to the religious of the Visitation and the priests of the Society of Jesus. A few days after the "great apparition", of June, 1675, Margaret Mary made all known to Father de la Colombière, and the latter, recognizing the action of the spirit of God, consecrated himself to the Sacred Heart, directed the holy Visitandine to write an account of the apparition, and made use of every available opportunity discreetly to circulate this account through France and England. At his death, 15 February 1682, there was found in his journal of spiritual retreats a copy in his own handwriting of the account that he had requested of Margaret Mary, together with a few reflections on the usefulness of the devotion. This journal, including the account and a beautiful "offering" to the Sacred Heart, in which the devotion was well explained, was published at Lyons in 1684. The little book was widely read, even at Paray, although not without being the cause of "dreadful confusion" to Margaret Mary, who, nevertheless, resolved to make the best of it and profited by the book for the spreading of her cherished devotion. Moulins, with Mother de Soudeilles, Dijon, with Mother de Saumaise and Sister Joly, Semur, with Mother Greyfié, and even Paray, which had at first resisted, joined the movement. Outside of the Visitandines, priests, religious, and laymen espoused the cause, particularly a Capuchin, Margaret Mary's two brothers, and some Jesuits, among the latter being Fathers Croiset and Gallifet, who were destined to do so much for the devotion.

(8) The death of Margaret Mary, 17 October 1690, did not dampen the ardour of those interested; on the contrary, a short account of her life published by Father Croiset in 1691, as an appendix to his book "De la Dévotion au Sacré Cœur", served only to increase it. In spite of all sorts of obstacles, and of the slowness of the Holy See, which in 1693 imparted indulgences to the Confraternities of the Sacred Heart and, in 1697, granted the feast to the Visitandines with the Mass of the Five Wounds, but refused a feast common to all, with special Mass and Office, the devotion spread, particularly in religious communities. The Marseilles plague, 1720, furnished perhaps the first occasion for a solemn consecration and public worship outside of religious communities. Other cities of the South followed the example of Marseilles, and thus the devotion became a popular one. In 1726 it was deemed advisable once more to importune Rome for a feast with a Mass and Office of its own, but, in 1729, Rome again refused. However, in 1765, it finally yielded and that same year, at the request of the queen, the feast was received quasi officially by the episcopate of France. On all sides it was asked for and obtained, and finally, in 1856, at the urgent entreaties of the French bishops, Pope Pius IX extended the feast to the universal Church under the rite of double major. In 1889 it was raised by the Church to the double rite of first class. The acts of consecration and of reparation were everywhere introduced together with the devotion. Oftentimes, especially since about 1850, groups, congregations, and States have consecrated themselves to the Sacred Heart, and, in 1875, this consecration was made throughout the Catholic world. Still the pope did not wish to take the initiative or to intervene. Finally, on 11 June, 1899, by order of Leo XIII, and with the formula prescribed by him, all mankind was solemnly consecrated to the Sacred Heart. The idea of this act, which Leo XIII called "the great act" of his pontificate, had been proposed to him by a religious of the Good Shepherd from Oporto (Portugal) who said that she had received it from Christ Himself. She was a member of the Drost-zu-Vischering family, and known in religion as Sister Mary of the Divine Heart. She died on the feast of the Sacred Heart, two days before the consecration, which had been deferred to the following Sunday. Whilst alluding to these great public manifestations we must not omit referring to the intimate life of the devotion in souls, to the practices connected with it, and to the works and associations of which it was the very life. Moreover, we must not overlook the social character which it has assumed particularly of late years. The Catholics of France, especially, cling firmly to it as one of their strongest hopes of ennoblement and salvation.

Fonte: The Catholic Encyclopedia, vol. VII, 1910, New York (http://www.newadvent.org/cathen/07163a.htm)

Augustinus
14-06-07, 22:53
http://www.joyceimages.com/images/HC%20SacredHeart%20Jesus.JPG

http://img71.imageshack.us/img71/7757/senzanomescandito05gd9.jpg

http://www.stmichaels.org/stmichaels/images/sacredheart.jpg

http://www.cubra.nl/gerarddecroon/devotieprentjes/afbeeldingen/heilighart01.jpg http://www.cubra.nl/gerarddecroon/devotieprentjes/afbeeldingen/heilighart02.jpg

http://www.guardiadehonor.org/images/s_margarita_alacoque3.jpg

http://img514.imageshack.us/img514/927/dsc01034xraa9.jpg

Augustinus
16-06-07, 22:38
enWiFcsBqIE

Augustinus
17-06-07, 07:20
Metti questo cuore nel costato aperto del Salvatore ed uniscilo a questo Re dei nostri cuori (Padre Pio)

Augustinus
17-06-07, 07:22
SAN CAMILLO E
IL SACRO CUORE DI GESÙ

di P. Felice Ruffini, camilliano

Più di qualcuno ci chiede il "perché" i Camilliani hanno introdotto in Italia dalla Francia la pia pratica de "La Guardia d'Onore al S. Cuore di Gesù", e ne curano la diffusione. Una domanda legittima che offre anche a noi motivo di ricerca e di approfondimento.
Le sue radici, ne siamo convinti fin d'ora, trovano il loro humus nel Padre Fondatore San Camillo de Lellis, che sotto l'azione dello Spirito Santo ebbe il dono del carisma di dare vita ad una "Compagnia d'huomini pij, e da bene, che non per mercede, ma volontariamente e per amor d'Iddio, gli servissero con quella charità et amorevolezza che sogliono far le madri verso i loro proprij figliuoli infermi".
Quel "gli" sappiamo che erano gli ammalati dell'Ospedale del S. Giacomo degli Incurabili di Roma, assistiti da gente che il nostro Santo riteneva "mercenarij", dei quali nella stesura del biografo contemporaneo, il camilliano P. Sanzio Cicatelli, vengono descritti i comportamenti disumani.
Camillo non nasce Santo, anzi. Un felice slogan lo dice "da mercenario della morte ad angelo di carità", e ne fa intuire da dove è partito.
E' nelle notti passate in preghiera dinanzi al grande Crocifisso avuto in dono, ed ancora oggi venerato nella Chiesa di S. Maria Maddalena in Roma, nel silenzio della piccola camera dove si riposa per qualche ora dopo il servizio di Maestro di Casa dell'Ospedale romano, ancora laico, che scopre il ripetersi quotidiano del Mistero della Croce nelle corsie luride, nel putridume dei letti dove uomini malati incarnano il Cristo piagato e abbandonato.
La sua esperienza di Dio, ritrovato sulla via per Manfredonia il 2 febbraio 1575, si fa subito Cristocentrica. Inizia una ricerca ed una scoperta in crescendo nel malato e in chi soffre, della chiamata a completare la Passione del Cristo "in favore del suo corpo che è la Chiesa" (Col 1, 24), se qualcuno però è in grado di essere testimone della sua Misericordia.
Tra le corsie della sofferenza umana Camillo apprende, quindi, che l'Uomo malato è l'Incarnazione di Dio nello stato di flagellato e coronato di spine, inchiodato e trafitto sulla Croce dal peccato dell'umanità.
Il grande libro dell'ascesa al Monte Santo di Dio per Camillo de Lellis saranno il Crocifisso e l'Uomo-malato. Ed è in questo alveo che troviamo suoi comportamento riconducibili a quelle radici di cui si è detto all'inizio.
Il suo momento storico, - nato nel 1550 e morto nel 1614 -, non è ancora quello dell'inizio della devozione al Sacro Cuore di Gesù, che si ha il 20 ottobre 1672 con la prima solenne festa in Francia appoggiata dal beneplacito di molti Vescovi, un anno prima della grande rivelazione a S. Margherita Maria Alacoque il 27 dicembre 1673.

http://www.sancamillo.org/sacro_cuore/Cam_Crocifisso.jpg

Ma nella Chiesa ci sono già da tempo i presupposti. Nella Haurietis Aquas Pio XII di s.m. troviamo questo passo interessante: "Volendo ora soltanto accennare alle tappe gloriose percorse da questo culto nella storia della pietà cristiana, occorre anzitutto ricordare i nomi di alcuni di coloro, che ben si possono considerare come gli antesignani di questa devozione, la quale, in forma privata, ma in modo graduale sempre più vasto, andò diffondendosi in seno agli istituti religiosi. Così, ad esempio, sono benemeriti del sorgere e dell'espandersi del culto al Cuore Sacratissimo di Gesù san Bonaventura, sant'Alberto Magno, santa Geltrude, santa Caterina da Siena, il beato Enrico Susona, san Pietro Canisio, san Francesco di Sales. A san Giovanni Eudes si deve la composizione del primo ufficio liturgico in onore del Cuore Sacratissimo di Gesù…" (IV, 2), dal quale poi è scaturita quella prima solenne festa pubblica.

Ma se il nostro Santo non può rientrare in questo elenco, lo ritroviamo nella loro scia. Il Cicatelli ci informa che "Nelle sue orationi non andava appresso a certi punti troppo sottili, o speculativi, ma rinchiudendosi tutto nel S.mo Costatodel Crocifisso ivi si tratteneva, ivi dimandava gratie, ivi scopriva i suoi bisogni, et ivi faceva alti e divini colloquij col suo amato Signore. Del resto tutte l'altre cose del mondo erano per lui come morte e sepolte".
Ed è sorprendente costatare quale armonia e concordanza si trovi con quanto il Sacro Cuore dica a S. Margherita Maria Alacoque nell'apparizione del 27 dicembre 1673: "Vedi la piaga del mio Costato? Ivi farai d'ora innanzi la tua perpetua dimora… In essa soltanto potrai conservare la veste dell'innocenza…"!
La meravigliosa scoperta S. Camillo non la tiene per se, ma la comunica agli altri, particolarmente quando assiste gli agonizzanti. Così accanto al letto di un certo Leone Posterla Milanese gli suggerise:"…confidatevi nella misericordia del Signore c'ha sparso il sangue per la salute vostra, eccolo che vi mostra le piaghe, eccolo che vi mostra il costato aperto, vedetolo qui coronato di spine…".
Ebbene, Gesù a S. Margherita Maria le disse anche: "Guarda l'apertura del mio sacro Costato; è un abisso senza fondo, cui scavò una freccia smisurata, la freccia dell'amore".
Limpido l'assunto che uno solo è il Divin Maestro per san Camillo e per santa Margherita Maria quando le dice "Mettila (la volontà) nella piaga del mio Cuore e troverà la forza di superare se stessa". E san Camillo firmando sul letto di morte la sua "Lettera Testamento", chiamando a testimoni i Religiosi presenti, termina asserendo "Finalmente lascio a Gesù Cristo Crocifisso tutto me stesso in anima e corpo, e confido che per sua mera bontà e misericordia (mi) riceverà…".
Non sappiamo se esista o meno una dichiarazione di intenti del camilliano P. Giovanni Baccichetti quando nel 1871 eresse il primo centro in Italia della "Guardia d'Onore al S. Cuore di Gesù". Certamente era nel tessuto dell'Ordine dei Ministri degli Infermi, detti anche Camilliani, come scrive la "Costituzione Generale", art. 4,aggiornata dal Capitolo Generale del 1983 secondo le indicazioni del Concilio Vaticano II, che afferma essendo l'Ordine "…parte viva della Chiesa ha ricevuto da Dio, tramite il Fondatore San Camillo, il dono di testimoniare al mondo (cf. Rm 12, 6) l'amore sempre presente di Cristo verso gli infermi…" (art. 1), fedeli a quanto il Figlio di Dio ha insegnato che "Ciò che egli fece, volle che anche i suoi discepoli facessero, unendo alla missione di annunciare il Vangelo il mandato di curare i malati: Curate i malati… e dite loro: sta per venire il regno di Dio (Lc 10, 9)".

http://www.sancamillo.org/sacro_cuore/Gandolfi2.jpg

Ed una gradita sorpresa la si è avuta nello scoprire nella pubblicazione "ROLO BANCA 1473 - La raccolta d'Arte, a cura di Michela Scolaro, Bologna 1997", l'immagine che qui si riproduce in raffigurazione inedita per il Nostro Santo Padre Camillo. L'opera di Ubaldo Gandolfi, olio su tela (112. x 153), fu eseguita sulla fine degli anni 60 del 1700, e certamente l'Artista deve avere avuto suggerimenti da qualche Religioso Camilliano di Bologna. Ed è fin troppo evidente il riferimento al Culto del Sacro Cuore iniziato cento anni addietro. La presenza dell'Immacolata Madre di Dio, quale Mediatrice presso il Figlio Gesù, è un tema fortemente presente nell'Ordine Religioso Camilliano.
Per questo i Camilliani ancora oggi diffondono con questa singolare pia pratica il culto del Sacro Cuore di Gesù nei luoghi di sofferenza, pubblici e privati, confortati dal Magistero di Giovanni Paolo II: "Gli adoratori del Cuore divino diventano uomini della coscienza sensibile… e si risveglia in essi anche il bisogno della riparazione per i peccati del mondo… è necessaria nella Chiesa questa schiera di cuori vigilanti, perché l'Amore del Cuore divino non rimanga isolato e non ricambiato" (Angelus, domenica 24 giugno 1979).

*** COR JESU, Organo ufficiale della Guardia d'Onore al S. Cuore di Gesù, anno LXXIII - n. 8, pp. 2-5.

FONTE (http://www.sancamillo.org/sacro_cuore/Cam_S_Cuore.html)

http://www.sancamillo.org/Guardia-d-Onore/S-Cuore1.jpg

http://www.sancamillo.org/Guardia-d-Onore/S-Cuore2.jpg

http://www.sancamillo.org/Guardia-d-Onore/S-Cuore4.jpg

Augustinus
17-06-07, 07:47
http://santiebeati.it/immagini/Original/20280/20280AG.JPG

http://www.anonimatalentisrl.it/depliant_pics/81_889.jpg Ubaldo Gandolfi, Sacro Cuore, XVII-XVIII sec., Palazzo Roverella, Rovigo

http://www.wga.hu/art/g/giaquint/alacoque.jpg Corrado Giaquinto, S. Margherita Maria Alacoque contempla il Sacro Cuore di Gesù, 1765 circa, collezione privata

http://img175.imageshack.us/img175/3092/untitled1dr6.jpg Leopold Kupelwieser, Sacro Cuore, 1840, Chiesa di S. Pietro, Vienna

http://img135.imageshack.us/img135/1833/week24shhp2zh3.jpg Ibararran, Sacro Cuore di Gesù, 1896

http://www.ng-slo.si/imagelib/source/umetnine/NGS2392.jpg Robert de Longe, Allegoria del Sacro Cuore, 1705 circa, Narodni galeriji, Lubiana

http://biblioteca.bcn.gob.ni/pinacoteca/corazon.jpg Adolfo León Caldera, Sacro Cuore di Gesù, XIX sec., Biblioteca Managua "Roberto Incer Barquero", Nicaragua

http://img227.imageshack.us/img227/9773/10124535zdgp5.jpg Corrado Mezzana, S. Cuore tra le SS. Caterina da Siena e Margherita Maria Alacoque, 1922, Basilica di S. Maria sopra Minerva, Roma

Augustinus
17-06-07, 10:41
“Se tu conoscessi il dono di Dio” (Giov. IV, 10). Riflessioni sul Sacro Cuore di Gesù

don Ugolino Giugni

“Io regnerò, malgrado Satana e i suoi suppositi” (Nostro Signore a S. Margherita Maria)

Perché parlare del Sacro Cuore di Gesù sulle pagine di Sodalitium? Per conoscere meglio “il dono che Dio” ci ha fatto rivelandoci la devozione al suo Sacro Cuore. E perché è giusto rendere a questo cuore “che tanto ha amato gli uomini” il nostro tributo di amore e devozione, specialmente all’approssimarsi del mese di giugno a Lui consacrato.
Questo articolo non ha altra intenzione che quella di far conoscere un po’ di più e di diffondere questa devozione così bella e così consolante affinché il Cuore divino sia maggiormente amato dagli uomini; infatti anche del S. Cuore si può dire ciò che san Bernardo applicava alla SS. Vergine: “Numquam satis”. L’autore non si prefigge dunque di scrivere qualcosa di nuovo sull’argomento (poiché non ne sarebbe capace), bensì di mettere alla portata dei lettori quanto già abbondantemente è stato scritto, facendo particolare riferimento agli scritti di S. Margherita Maria Alacoque, la confidente del Cuore di Gesù.

Che cos’è la devozione al S. Cuore di Gesù?

Si potrebbe dire semplicemente che è la devozione verso Gesù. Il S. Cuore non è altro che Gesù Nostro Signore meglio compreso e meglio amato; il Salvatore più vicino alle sue creature; il suo amore che si rivela a noi. La S. Congregazione dei Riti dichiarò, istituendo la festa del S. Cuore, che essa non ha come fine di commemorare un mistero in particolare della vita di Nostro Signore bensì di compendiare tutte le feste in suo onore. Essa non ci ricorda una grazia determinata, ma la sorgente stessa di tutte le grazie; non un mistero in particolare ma il principio stesso e la ragione intima di tutti i misteri. Il motivo di questo culto risiede nel fatto che tutta la Redenzione, prima di essere realizzata esteriormente durante la vita in terra dell’Uomo-Dio, si era già compiuta interiormente ed invisibilmente nel santuario del suo Cuore.
Se tutte le altre feste in onore del Salvatore hanno come oggetto in una certa misura la carità di Cristo, nessun’altra come quella del S. Cuore vuole onorare la carità totale in sé stessa, principio di tutti i misteri dell’Uomo-Dio.
«Dio è amore, Deus caritas est (I Giov. IV, 16). [E non si potrebbe trovare una definizione migliore di Dio, n.d.a.]. Il suo Cuore eterno ha amato da sempre; cercare in questo amore eterno di Dio il perché di tutta la successione dei misteri rivelati è la teologia del S. Cuore. - Dio ama, ed amare vuol dire donarsi. Ci ha donato tutto, ed ecco la creazione. - Amare vuol dire parlare, per farsi capire da chi ci ama: Dio ha parlato ed ecco la Rivelazione. - Amare vuol dire rendersi simili a colui che si ama, ed ecco l’Incarnazione. - Amare vuol dire soffrire per colui che ci ama: ecco la Redenzione. - Amare vuol dire vivere vicino a colui che si ama: ecco l’Eucarestia. - Amare vuol dire unirsi e non fare che una sola cosa con colui che si ama: ecco la comunione. - Infine amare vuol dire gioire sempre con l’essere amato: questo sarà il Paradiso. Sic Deus dilexit. E poiché la persona di Gesù è una persona divina il suo Cuore creato sintetizza tutti gli amori del cuore increato di Dio ed è il riassunto di tutte le sue manifestazioni… è l’espressione viva e palpitante di tutti i misteri cattolici» (1).
Ma in che senso va intesa la parola cuore? O meglio, in che senso l’intende la Chiesa quando ci invita ad onorare il Cuore di Gesù? L’oggetto della devozione consta di due elementi: l’elemento materiale, sensibile, immediato che è il cuore fisico di Gesù in quanto è unito ipostaticamente (2) alla persona del Verbo; questo Cuore se è considerato come simbolo dell’amore ne è l’elemento formale o spirituale. L’amore di Gesù è l’oggetto principale di questa devozione, ma visto che l’amore è assolutamente spirituale, è stato necessario trovargli un simbolo che naturalmente non può essere che il suo Cuore. Poiché l’uomo è composto di anima e di corpo questi due elementi si riflettono necessariamente in ogni sua attività (anche l’amare); quando l’uomo ama ragionevolmente, questa attività che procede dalla volontà determina altrettanti movimenti analoghi e correlativi nell’appetito inferiore, e quindi nel cuore. Ora il Signore Gesù era perfettamente uomo, e più che in ogni altro uomo il suo Cuore e i suoi sentimenti erano in completa armonia. Gesù diceva a S. Margherita “leggi nel libro dell’amore” (cioè il suo Cuore) “leggici il mio amore sofferente… le impressioni di disgusto, di terrore, di tristezza della mia vita mortale…”. Questo Cuore divino è ora sottratto alle emozioni violente e agli stati dolorosi incompatibili con il suo stato di gloria, ma resta sensibile a tutti quei sentimenti che non possono turbare la perfetta beatitudine del cielo; è per noi una dolce consolazione pensare che i nostri sacrifici, il nostro amore, il nostro affetto possano agire sul cuore di Gesù per farlo palpitare di una gioia amorosa. L’elemento spirituale, l’Amore, che ha portato il Figlio di Dio ad accettare la morte e a darsi a noi nel SS. Sacramento dell’Altare, è incomparabilmente più importante dell’elemento materiale, così come nell’uomo l’anima è più importante del corpo. I due elementi sono però correlativi, costituiscono quindi un unico oggetto della devozione.
Se noi consideriamo per primo il Cuore fisico di Gesù, per la legge del simbolismo esso ci condurrà direttamente all’Amore di Gesù. S. Margherita Maria così descriveva l’oggetto di questo culto: “Il mio divin Salvatore mi ha assicurata che Egli prova un grandissimo piacere ad essere onorato sotto la figura del suo Cuore di carne, per toccare tramite questo oggetto il cuore insensibile degli uomini”. È quindi al Cuore di Gesù vivo e vero, che fa parte della sua sacrosanta umanità, che fu trafitto sulla Croce e che vive nell’Eucarestia, che la Chiesa, S. Margherita M. e i fedeli pensano quando compiono una pratica in suo onore.
D’altra parte il Cuore di Gesù viene onorato in quanto è ipostaticamente unito alla sua Persona Divina: il termine di questo culto è sempre la persona di Gesù con la sua dignità infinita, increata e divina; ed il suo Cuore come parte della sua santissima umanità.
“Il S. Cuore, presentato dalla Chiesa, al culto pubblico, è dunque Gesù che mostra il suo Cuore”. Davanti a noi viene posto il Cuore dell’Uomo-Dio che dall’alto del crocifisso con il petto squarciato attira a sé tutti i cuori (Quando sarò elevato da terra attirerò tutti a me Giov. XII, 32), con una forza che fa sprezzare il martirio, che esulta di fronte alla morte, che non conosce per confini né il tempo né lo spazio né l’odio dei malvagi.
Pio XII così sintetizza la legittimità del culto che viene reso al S. Cuore: « Nulla dunque ci vieta di adorare il Cuore sacratissimo di Gesù Cristo, in quanto è compartecipe e naturale e più espressivo simbolo di quella inesausta carità, che il divin Redentore nutre tuttora per il genere umano. Esso, infatti, benché non sia più soggetto ai turbamenti della vita presente, è sempre vivo e palpitante, e in modo indissolubile è unito alla Persona del Verbo di Dio e, in essa e per essa, alla divina sua volontà. Perciò, essendo il Cuore di Cristo ridondante di amore divino ed umano, e ricolmo dei tesori di tutte le grazie, conquistati dal Redentore nostro con i meriti della sua vita, delle sue sofferenze e della sua morte, è senza dubbio la sorgente di quella perenne carità, che il suo Spirito diffonde in tutte le membra del suo Corpo Mistico.
Nel Cuore pertanto del Salvatore nostro vediamo in qualche modo riflessa l’immagine della divina Persona del Verbo, come pure l’immagine della sua duplice natura, l’umana cioè e la divina; e vi possiamo ammirare non soltanto il simbolo ma anche quasi una sintesi di tutto il mistero della nostra redenzione. Adorando il Cuore sacratissimo di Gesù, in esso e per esso noi adoriamo sia l’amore increato del Verbo divino, sia il suo amore umano con tutti gli altri suoi affetti e virtù, poiché e quello e questo spinse il nostro Redentore ad immolarsi per noi e per tutta la Chiesa sua sposa, conforme alla sentenza dell’Apostolo: “Cristo amò la Chiesa e diede se stesso per lei per santificarla, purificandola col lavacro dell’acqua mediante la parola di vita, affinché la Chiesa gli potesse comparire davanti gloriosa, senza macchia, senza rughe o altre cose del genere, ma santa e immacolata” (Ef. V, 25-27)» (3).

Il S. Cuore di Gesù nel Vangelo

Dove trovare se non nel Vangelo il fondamento di questa devozione? Et verbum caro factum est. Et vidimus et credimus… (Il Verbo si è fatto carne… noi lo abbiamo visto e perché lo abbiamo visto abbiamo creduto Giov. I, 14; cf. I Giov. I, 1-2) ci dice l’Apostolo prediletto S. Giovanni Evangelista, che ha poggiato il suo capo sul cuore di Gesù durante l’ultima Cena.
Gesù ha detto ai suoi discepoli (e quindi anche a noi) “imparate da me che sono mite ed umile di cuore” (Matt. II, 28-30) per attirare la nostra attenzione sulle disposizioni interiori della sua anima santissima simbolizzata dal suo Cuore.
Apriamo dunque qualche pagina del Vangelo per scoprire il Cuore di Dio che vuole attirare gli uomini a sé con la sua bontà e misericordia. Maria Maddalena. Gesù passò per le strade della Galilea e della Giudea facendo del bene (transiit benefaciendo…) e cercando delle anime da perdonare e da redimere.
Alcune vennero a Lui spontaneamente per essere perdonate: una di queste fu Maria Maddalena, la peccatrice di Magdala. La stanchezza del peccato si era impadronita di lei, una grazia intima aveva sollecitato il suo cuore a ritornare al bene, una parola di Gesù, udita forse per caso, aveva fatto il resto vincendo le ultime resistenze. Venuta a prostrarsi ai piedi del Maestro e piangendo a calde lacrime, aveva fatto l’umiliante confessione delle sue colpe implorando il perdono del suo Signore. Questo perdono non si fece attendere; dopo aver spiegato al fariseo che l’ospitava che proprio colui al quale è stato condonato il debito maggiore ama di più, si rivolse con dolcezza alla Maddalena: “Donna ti sono perdonati i tuoi peccati” (Luc. VII, 48). Infatti “Molto le era stato perdonato perché molto aveva amato” (ivi, 46). Il Maestro adorabile aveva riconosciuto in lei un’anima ardente ed eletta, che il piacere può affascinare per un istante ma non appagare, e ne aveva fatto una conquista del suo amore infinito. Di una figlia peccatrice e perduta d’Israele, disprezzata dai superbi farisei, Gesù aveva fatto una santa, una perla per il suo Paradiso, un miracolo d’amore, la prediletta del suo Cuore, tanto a che a lei per prima (dopo la SS. Vergine) Gesù apparirà dopo la sua Resurrezione. La Maddalena è l’opera del perdono misericordioso del Salvatore.
Zaccheo. Egli aveva peccato, seguendo la via larga e facile, arricchendosi con mezzi più o meno leciti, e godeva della vita senza fastidi e senza rimorsi. Un giorno però una grazia segreta aveva sparso nella sua anima come un vago desiderio di una vita migliore. Il rumore dei miracoli di Gesù doveva esser giunto fino a lui, unito al desiderio di vedere il Maestro. Per fare ciò, poiché Gesù arrivava nella sua città, incurante del rispetto umano, era salito su un albero di sicomoro, essendo egli piccolo di statura. « È un tocco benevolo della grazia, che lo spinge a desiderare di vedere Gesù. Non è per parlargli; gli sembra di non avere nulla da dirgli; vuole soltanto vedere… Mentre l’osserva avanzarsi lentamente, circondato dalla folla, sente ad un tratto lo sguardo di Gesù fermarsi sopra di lui. Quello sguardo profondo, dolce e sfavillante di luce, che penetra fino in fondo all’animo lo commuove in modo insolito; ed ecco che si sente chiamare per nome. “Zaccheo - gli dice Gesù con infinita dolcezza - presto discendi perché oggi devo fermarmi in casa tua” (Luc. XIX, 5). Nella sua casa… sconvolto nel più intimo dell’anima da questa attenzione del Maestro non trova parole per rispondere. Corre a casa… fa tutto preparare… Gesù entra… che cosa succede in questo istante nell’anima di Zaccheo? Una viva luce gli rivela l’ingiustizia della sua vita; la bontà di Gesù, che si è degnato di sceglierlo per ospite nonostante il disprezzo generale di cui è oggetto da parte dei giudei, gli appare così misericordiosa e dolce, che il suo cuore ne è profondamente commosso. Alla vista di Gesù poveramente vestito, che vive d’elemosine e passa facendo del bene e spandendo la luce e la pace, la fronte serena, lo sguardo tutto pieno di misericordia e la mano sempre alzata per benedire, il ricco pubblicano comprende la vanità dei falsi beni in cui fino allora aveva riposta la sua felicità. Comprende che l’anima sua è fatta per qualche cosa di più grande, di più utile e di più buono. In piedi, davanti al Maestro con un cuore largo e una volontà interamente determinata al bene: “Ecco, dice, o Signore, do la metà dei miei beni ai poveri; e se ad alcuno ho tolto qualcosa, gli rendo il quadruplo” (Luc. XIX, 8) (…).
Qual gioia prova Gesù nel vedere Zaccheo rispondere così fedelmente alla grazia! I suoi sguardi misericordiosi non si sono fissati invano su quell’anima, i suoi tentativi tutti pieni d’amore questa volta non sono stati respinti! Considerando l’opera sublime compiuta dalla misericordia, esclama: “Oggi questa casa ha ottenuto salute… anche questi è figliolo di Abramo” e poi soggiunge queste parole, splendido e divino sommario della sua propria vita: “Poiché il Figliuolo dell’uomo è venuto a cercare ciò che era perduto” (ivi 10)» (4).
La Samaritana. Non sempre Gesù trovava anime così pronte a corrispondere come quella di Zaccheo, alle volte doveva combattere per conquistarle, come nel caso della samaritana. Nella città di Sichar vi erano molte anime da salvare; nella sua misericordia Gesù aveva scorto una donna peccatrice, ed Egli voleva non solo ritrarla dal male ma farne l’apostola dei suoi concittadini. Gesù affaticato dal viaggio aveva lasciato che i suoi apostoli continuassero il cammino e si era seduto presso il pozzo di Giacobbe. Debolezza divina, stanchezza misteriosa che lo faceva venire meno sotto il peso dei peccati del mondo; aspettava l’anima per la quale tanto aveva già faticato ma che fino ad allora aveva resistito alla sua misericordia. La donna si avvicina per attingere acqua; discepola di erronee dottrine in quanto samaritana, un carattere tenace e portato al motteggio, una natura sensuale, nemica del lavoro, erano altrettanti ostacoli per il suo ritorno al bene. Ma Gesù medico delle anime, che è venuto non per quelle che stanno bene ma per quelle ammalate, è lì per salvarla. «Il Maestro incomincia quindi con la peccatrice quel sublime colloquio che il santo Vangelo ci ha trasmesso. Il rispetto di Gesù per le anime, la rara prudenza che accompagna tutte le sue parole e tutti i suoi atti, la sua dolcezza, la sua pazienza e la sua umiltà non vi si rivelano meno che la sua profonda conoscenza dei cuori. Chiede dapprima alla Samaritana un leggero servizio. Sopporta senza scomporsi i suoi frizzi impertinenti. Penetra poco a poco nel suo spirito, eccitando con santa abilità la sua naturale curiosità. La conduce così a dichiarare l’irregolarità della sua posizione. Soltanto quando da sè stessa ha detto: “Io non ho marito” (Giov. IV, I7), Gesù le fa vedere che conosce lo stato di peccato nel quale vive. Ma lo fa semplicemente, senza aggiungervi rimproveri, sapendo che essa non è capace di riceverli; senza ferirla con del disprezzo e neppur umiliarla con una sola parola dura. Questa dolcezza ammirabile, questo sguardo divino che legge nella sua anima, danno all’infelice donna, la confidenza d’interrogare Gesù, ed Egli, con bontà incomparabile, risponde alle sue domande, dissipa i suoi dubbi e illumina il suo intelletto. Quando si è così reso padrone del suo spirito, le dichiara la sua divina missione.
In preda alla più viva emozione essa ritorna in fretta alla città. Un turbamento strano s’è impossessato dell’animo suo; pensieri, mai prima d’allora avuti, l’assalgono. Sotto l’influenza della grazia un cambiamento, di cui non è ancora conscia, si va operando in lei.
Rientrando in Sichar, si sente spinta a dire a tutti quelli che incontra: “Venite a vedere un uomo che m’ha detto tutto quello che ho fatto: che sia forse il Cristo?” (Giov. IV, 29). Non sa ancora se deve credere; ma già comprende che quell’uomo così puro, così grave e così dolce che le ha parlato sulla via, non è una creatura volgare, e vuole che gli altri ne giudichino.
La sera di quello stesso giorno, allorchè, chiamato dagli abitanti, Gesù entrò in Sichar, ritrovò la peccatrice: la grazia onnipotente l’aveva trasformata. Venne allora da sè stessa al suo caritatevole Salvatore, non per confessare colpe che già conosceva, ma per riceverne il perdono che la sua fede e il suo pentimento reclamavano e che il Cuore infinitamente buono di Gesù sospirava di darle.
La misericordia aveva ancora una volta trionfato. Aveva fatto, di una creatura miserabile, nella quale tutto pareva impuro e viziato, un’anima arricchita dalla grazia, un apostolo della verità, un trofeo glorioso per Gesù. Aveva operato un nuovo miracolo.
E quando, due giorni dopo, Gesù si allontanò dalla città, coloro che Egli aveva attirati al suo Amore, illuminati della sua verità e salvati con la sua misericordia, gli diedero, per la prima volta con grido unanime il nome sì dolce di “Salvatore”. Ben diciannove secoli hanno già ripetuto la parola dei fortunati Samaritani: “Questi è veramente il Salvatore del mondo!” (ivi, 42).
Molti altri secoli, forse, la ripeteranno ancora e gli echi dell’eternità la ripercuoteranno senza fine! Sì, Gesù è il Salvatore del mondo, perchè è la Misericordia; il mondo ha tanto bisogno di misericordiosi perdoni! » (5). È proprio parlando con la samaritana che Gesù pronuncia quelle ammirabili parole che così bene si possono riferire al S. Cuore: “Se conoscessi il dono di Dio, e chi è Colui che ti dice - dammi da bere - tu stessa gli avresti fatta questa domanda, ed egli ti avrebbe dato dell’acqua viva (…). Chi beve dell’acqua che io gli darò non avrà più sete; anzi l’acqua data da me diventerà in lui una sorgente d’acqua zampillante nella vita eterna” (Giov. IV, 10-14).
Tanti altri sono i passaggi dei Vangeli in cui più che altrove si scorge la bontà e misericordia del Sacro Cuore di Gesù. Ne sono un esempio le parabole del buon samaritano, del buon pastore, dell’adultera e tanti altri luoghi del Vangelo; citerò per finire soltanto il caso del buon ladrone. Egli è un criminale condannato a morte giustamente per le sue colpe e viene suppliziato assieme al Signore. Dismas (così si chiama) viene colpito dalla mansuetudine di Gesù, che invece di maledire perdona i suoi nemici: “Padre perdonate loro perché non sanno quello che fanno” (Luc. XXIII, 34).
Queste parole di Gesù operano la conversione del delinquente poiché nulla di simile si era mai visto e udito sulla terra fino ad allora.
Mosso a commozione, il buon ladrone dapprima rimprovera il compagno: “Neppur tu temi Dio? Tu che ti trovi qui a subire lo stesso supplizio. Per noi è giustizia perché riceviamo la pena dei nostri delitti, ma lui non ha fatto alcun male” (ivi 40-41); ed a Gesù dice: “Signore ricordati di me quando sarai giunto nel tuo regno”. Sono parole piene di grande umiltà (gli chiede soltanto di ricordarsi di lui, non si sente degno di chiedergli altro), speranza (parla del regno di Gesù che non vede con gli occhi del corpo; infatti che regno può avere in terra qualcuno che sta morendo nudo su una croce…) e fede (lo chiama “Signore” e crede nel suo regno nel quale Egli andrà dopo la morte). La risposta del S. Cuore è come sempre al di sopra delle aspettative del richiedente.
A colui che gli chiede di ricordarsi soltanto di lui, Gesù dà il suo stesso regno: “In verità ti dico, questa sera stessa sarai meco in Paradiso”. Così perdona l’Agnello di Dio che è venuto a togliere i peccati del mondo. Tanto è grande la sua misericordia e bontà che permette al buon ladrone l’ultimo... furto, quello del cielo. Ma si tratta di un furto… che arricchisce il derubato, e rende il Salvatore pieno di gioia per quella prima anima che la sua Croce ha salvato facendola primo membro della sua Santa Chiesa, dopo la Santissima Vergine Maria.

I doni di Gesù: manifestazione del suo sacratissimo Cuore

La bontà e la misericordia del Signore si manifesta anche nei doni che ci ha lasciato prima di salire in cielo. Pio XII, al quale apparve il Sacro Cuore nel 1954 per guarirlo da una grave malattia scrisse (6), due anni dopo, l’enciclica “Haurietis Aquas” forse anche come ringraziamento per quella grazia. In essa leggiamo: « Ma è soprattuto sulla croce che il divin Redentore sente il suo Cuore, divenuto quasi torrente impetuoso, ridondare dei sentimenti più vari, cioè di amore ardentissimo, di angoscia, di misericordia, di acceso desiderio, di quiete serena, come ci manifestano apertamente le seguenti sue parole: “Padre, Perdona loro perché non sanno quello che fanno” (Lc. XXIII, 34); “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” (Mt. XXVII, 46); “Ti dico la verità: oggi sarai meco in Paradiso” (Lc. 23, 43); “Ho sete” (Gv. XIX, 28); “Padre nelle tue mani raccomando lo spirito mio” (Lc. XXIII, 46).
E chi potrebbe degnamente descrivere i palpiti del Cuore divino del Salvatore, indizi certi del suo infinito amore, nei momenti in cui Egli offriva all’umanità i suoi doni più preziosi: Se stesso nel sacramento dell’Eucarestia, la sua santissima Madre e il sacerdozio? Ancora prima di mangiare l’ultima Cena con i suoi discepoli, al solo pensiero dell’istituzione del sacramento del suo Corpo e del suo Sangue, la cui effusione avrebbe sancito la Nuova Alleanza, il Cuore di Gesù aveva avuto fremiti di intensa commozione, da Lui rivelati agli apostoli con queste parole: “Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima di patire” (Lc. XXII, 15); ma la sua commozione dovette raggiungere il colmo, allorché “prese il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro, dicendo ‘questo è il mio corpo, il quale è dato a voi; fate questo in memoria di me’. E così fece col calice, dopo aver cenato, dicendo: ‘Questo calice è il nuovo patto del sangue mio, che sarà sparso per voi’” (Lc. XXII, 19-20). Si può quindi a buon diritto affermare che la divina Eucarestia, sia come sacramento che come sacrificio - nel primo si dà agli uomini, nel secondo si immola in perpetuo “da dove sorge il sole fin dove tramonta” (S. Agostino, De sancta virginitate, 6 - ML 40. 399) - come pure il sacerdozio (7), sono doni palesi del Cuore Sacratissimo di Gesù.
Ma anche Maria, l’alma Madre di Dio e Madre nostra amantissima, è… un dono preziosissimo del Cuore Sacratissimo di Gesù. Era giusto, infatti, che colei, che era stata la genitrice del Redentore nostro secondo la carne, ed a Lui era stata associata nell’opera di rigenerazione dei figli di Eva alla vita della grazia, fosse da Gesù stesso proclamata madre spirituale dell’intera umanità » (8).

Origine di questa devozione

La devozione al Cuore di Gesù come molti dogmi e culti della Chiesa ha avuto nei secoli uno sviluppo omogeneo, per arrivare alla rivelazione vera e propria nel XVII sec. Forse il primo “devoto” del S. Cuore fu S. Giovanni che pose il suo capo sul costato del Salvatore durante l’ultima cena; è lui infatti che ci riferisce nel suo vangelo il colpo di lancia che aperse e ferì il petto del Signore Gesù (Giov. XIX, 31s). La maggior parte dei Padri della Chiesa nei loro commenti a questo passaggio evangelico non si riferiscono al cuore vero e proprio di Gesù « ma al seno, al petto, alla ferita del costato. Il passaggio era facile e spontaneo; tuttavia non sembra che i Padri lo abbiano compiuto. Hanno intravisto il Cuore, attraverso il petto squarciato, ma si sono arrestati sulla soglia del “Tempio di Dio”. Anche coloro che parlarono espressamente del “cuore”, non lo considerarono tuttavia come simbolo o emblema di amore, ma come figura, immagine, metafora delle affezioni dell’anima e quindi anche dell’amore. (…) Nella ferita del costato i Padri videro la sorgente della Chiesa e dei sacramenti… Dalle loro considerazioni teologiche e mistiche nascerà la devozione alle cinque piaghe, dalla quale più tardi si svilupperà la devozione al S. Costato: e proprio questa devozione a poco a poco svelerà alle anime il Cuore di Gesù ed il suo amore. Storicamente, la ferita del Costato ci appare come la provvidenziale e logica preparazione del culto al S. Cuore » (9).
È il Medioevo che segna l’inizio ed il primo costituirsi di questa devozione. « Il cristianesimo ormai vittorioso si rafforza nel pacifico possesso del suo credo e del suo culto.
È il tempo dei grandi teologi e dei grandi mistici medioevali. Centro delle loro meditazioni è ancora il Cristo Redentore, però non è più la Divinità che maggiormente colpisce la loro intelligenza e il loro cuore, ma l’umanità di Gesù Salvatore, specialmente nei suoi misteri più umani: l’Incarnazione e la Passione: “perché Dio si è fatto uomo?”» (10). Per amore… risponderà il devoto del Sacro Cuore nei secoli successivi! Qualche esempio di questo periodo lo abbiamo in S. Anselmo († 1109) che dice: “Il dolce Gesù… nell’apertura del suo petto; quell’apertura infatti rivelò a noi le ricchezze della sua bontà, cioè l’amore del suo Cuore verso di noi” (11). S. Bonaventura poi († 1274) ci offre un’idea quanto mai esatta e completa di questa devozione; ne assegna il doppio oggetto, il fine, lo spirito, l’atto proprio e molti atti di devozione, per cui egli può essere collocato tra i primi devoti del Sacro Cuore (la Chiesa prende da lui alcune lezioni per l’ufficio della festa). In seguito due mistiche benedettine S. Geltrude († 1298) e S. Matilde († 1303) renderanno più calda questa devozione al Sacro Cuore, aggiungendovi una moltitudine di esercizi pratici. « Frequenti e svariatissimi sono gli atti di omaggio che esse indirizzavano al Cuore di Gesù: innumeravoli i favori specialissimi che ne ricevevano: scambio del cuore, riposo sul Cuore divino, insegnamenti spirituali, e soprattutto quelle rivelazioni che costituiscono la prima “teologia del Sacro Cuore” » (12). Un vero precursore di S. Margherita Maria fu certamente S. Giovanni Eudes (1601-1680) che la stessa Chiesa ha dichiarato “autore del culto liturgico dei SS. Cuori di Gesù e di Maria, il Padre, il dottore, l’apostolo di questo medesimo culto”. Ma la vera istitutrice, colei che per missione divina doveva diffondere nel mondo l’amore per il Sacro Cuore, è stata certamente S. Margherita Maria Alacoque.
La devozione al Sacro Cuore quindi non fu scoperta o inventata da S. Margherita Maria, la veggente di Paray-le-Monial; essa esisteva già prima di lei, ma non aveva ancora un largo e vivo influsso sulla massa dei fedeli e mancava di un contenuto ben determinato. Questo fu appunto il compito e la missione speciale che Iddio affidò a S. Margherita Maria: a lei fu riservato di far fiorire questa devozione in una maniera più manifesta, di accreditarla con una quantità di meraviglie, di dar luogo ad un culto pubblico e universale. Se la devozione al S. Cuore esisteva già prima di S. Margherita Maria, è difficile però dire quale fu l’influenza dei “precursori” su di lei. Con molta probabilità, secondo gli studiosi della sua vita, ella non ne lesse le opere e non ne subì alcun influsso, per cui si può concludere che “la devozione al S. Cuore ha per autore Gesù stesso. È lui che l’ha rivelata, che ne ha domandato l’istituzione, che ne ha spiegata la natura, che ne ha insegnata la pratica, che ne ha presentata la forma” (13). S. Margherita Maria fu quindi l’apostola ufficiale scelta da Gesù per far conoscere a tutti gli uomini gli abissi del suo amore infinito e per la diffusione di questo culto.
Nella vita autobiografica di S. Margherita Maria, che ella scrisse per obbedienza, leggiamo: « Una volta, dunque, mentre ero davanti al Santissimo Sacramento avendo trovato un po’ di tempo libero, poiché le occupazioni che mi si davano non me ne lasciavano affatto, mi sentii investita dalla divina presenza, ma così fortemente, che mi dimenticai di me stessa e del luogo dove ero, e mi abbandonai a quel divino Spirito, consegnando il mio cuore alla forza del suo amore. Egli mi lasciò riposare a lungo sul suo petto divino, dove mi fece conoscere le meraviglie del suo amore e i segreti inspiegabili del suo sacro Cuore, che mi aveva sempre tenuto nascosto, fino al momento in cui egli me lo manifestò per la prima volta. Lo fece in modo così effettivo e sensibile che non mi lasciò alcun dubbio, per gli effetti che questa grazia produsse in me (…). Ed ecco come mi sembra sia accaduto. Egli mi disse: “il mio divin Cuore è così appassionato d’amore per gli uomini, e per te in particolare, che non può più contenere in se stesso le fiamme dell’ardente carità, e bisogna che le diffonda per mezzo tuo. Si manifesterà così agli uomini per arricchirli dei suoi preziosi tesori che io ti faccio vedere, e che contengono le grazie santificanti e salutari necessarie per sottrarli all’abisso di perdizione. Ti ho scelta come un abisso d’indegnità e d’ignoranza per il compimento di questo grande disegno, affinché tutto sia fatto da me”. Dopo mi chiese il cuore; io supplicai lo prendesse, come fece, e lo mise nel suo adorabile; in esso me lo fece vedere come un atomo che si consumava in quell’ardente fornace e da qui ritirandolo Il Sacro Cuore di Gesù appare a S. Margherita Maria come una fiamma ardente in forma di cuore, lo rimise dove l’aveva preso, dicendomi: “Ecco, mia diletta, un prezioso pegno del mio amore, che racchiude nel tuo costato una scintilla delle sue più vive fiamme: è il tuo cuore, e ti consumerà fino all’ultimo momento. Il suo ardore non si estinguerà e potrà trovare qualche poco di conforto solo nel farti togliere sangue, ma io lo segnerò talmente con la mia croce insanguinata, che ti causerà più umiliazioni e sofferenze che sollievo. Perciò voglio che tu ciò chieda semplicemente, tanto per mettere in pratica ciò che vi è comandato, quanto per darti la consolazione di spargere il sangue sulla croce delle umiliazioni. Come prova che la grande grazia che ti ho fatto or ora non è una immaginazione e che, anzi, è il fondamento di tutte quelle che ti farò, per quanto ti abbia chiuso la ferita del costato, il dolore ti rimarrà sempre; mentre fino a oggi hai preso il nome di mia schiava, ora io ti do quello di Discepola diletta del mio sacro Cuore”.
Dopo un favore così grande, e che continuò per tanto tempo, durante il quale non sapevo se fossi in cielo o in terra, restai diversi giorni come infiammata e inebriata.
Ero talmente fuori di me, che non potevo riprendermi, tanto che, per dire una parola, mi facevo violenza e dovevo farmene molta, per prender parte alla ricreazione e ai pasti in comune. Il dolore mi era intollerabile, perché ero stremata di forze: questo mi causava una cocente umiliazione. Non potevo dormire, poiché questa ferita il cui dolore mi è così prezioso, mi causa un fervore così straordinario che mi consuma e mi fa bruciare viva. Sentivo in me una così grande pienezza di Dio che non potevo spiegare alla Superiora, come desideravo. L’avrei fatto, per quanta pena e confusione queste grazie mi facessero provare mentre le raccontavo.
La mia grande indegnità, mi avrebbe fatto mille volte piuttosto raccontare i miei peccati a tutti. Sarebbe stata per me una grande consolazione, se mi si fosse permesso di farlo e di leggere ad alta voce in refettorio la mia confessione generale, e far vedere il grande fondo di corruzione che è in me, affinché non mi si attribuisse nulla delle grazie che ricevevo. La grazia di cui ho appena parlato riguardo al dolore del costato mi era rinnovata i primi venerdì del mese in questo modo: il Sacro Cuore mi era presentato come un sole scintillante di una luce sfolgorante, i cui raggi ardenti mi cadevano perpendicolarmente sul cuore. Me lo sentivo dapprima incendiato di un fuoco così ardente che mi sembrava di stare per esser ridotta in cenere. Particolarmente in quel tempo il divino Maestro m’insegnava che cosa voleva da me e mi rivelava i segreti di quell’amabile Cuore. Una volta, fra le altre, che il Santissimo Sacramento era esposto, dopo essermi sentita rinchiudere in me stessa con un raccoglimento straordinario di tutti i miei sensi e potenze, Gesù Cristo, mio dolce Maestro, si presentò a me tutto splendente di gloria con le cinque piaghe brillanti come cinque soli.
Da questa sacra Umanità uscivano fiamme da ogni parte, ma soprattutto dall’adorabile petto, che somigliava una fornace. Essendosi aperta, mi mostrò il suo amatissimo Cuore che è la viva sorgente di queste fiamme. Allora mi mostrò le meraviglie inspiegabili del puro amore, fino a quale punto l’aveva portato ad amare gli uomini, dai quali riceveva ingratitudini e sconoscenza. “Questo mi causa molto più dolore”, mi disse, “che quanto ho sofferto durante la Passione; tanto che se essi ricambiassero in qualche modo il mio amore, stimerei poco quanto ho fatto per loro, e vorrei se fosse possibile far ancora di più; ma essi rispondono con freddezze e con ripulse a tutte le mie premure di far loro del bene. Tu, almeno, fammi il piacere di supplire alle loro ingratitudini per quanto ti riuscirà”. E mostrandogli la mia impotenza mi rispose: “Ebbene, ecco di che supplire a tutto ciò che ti manca”. E nello stesso tempo quel divin Cuore si aprì. Ne usci una fiamma così ardente che io pensai di esserne consumata. Ne fui tutta penetrata, e non potevo più sostenerla, allora gli chiesi di avere pietà della mia debolezza. “Io sarò la tua forza”, mi disse, “non temere nulla, ma sii attenta alla mia voce e a quanto ti chiedo per disporti al compimento dei miei disegni. Per prima cosa, mi riceverai nel santo Sacramento quando l’ubbidienza te lo vorrà permettere, per quante mortificazioni e umiliazioni te ne potranno derivare; tu devi riceverle come pegni del mio amore. Farai la comunione specialmente i primi venerdì di ogni mese.
Tutte le notti dal giovedì al venerdì ti farò partecipare a quella mortale tristezza che ho voluto sentire nell’orto degli Ulivi; questa tristezza ti porterà, senza che tu la possa capire, a una specie di agonia più difficile a sopportare della morte. Per accompagnarmi nell’umile preghiera che presentai allora al Padre fra tutte le mie angosce, ti alzerai fra le undici e mezza notte, per prostrarti un’ora con me, col viso contro terra, sia per calmare la collera divina, chiedendo misericordia per i peccatori, sia per addolcire in qualche modo l’amarezza che sentivo; l’abbandono da parte degli apostoli, mi obbligò infatti a rimproverarli di non aver potuto vegliare un’ora con me. Durante quest’ora tu farai cio che t’insegnerò. Ma, ascolta, figlia mia, non credere leggermente a ogni spirito e non fidarti; poiché Satana digrigna i denti e si strugge d’ingannarti; e perciò non fare nulla senza l’approvazione di chi ti guida affinché avendo con te l’autorità dell’ubbidienza, egli non ti possa ingannare dal momento che non ha potere su chi ubbidisce”» (14). In un’altra apparizione Gesù disse: “Nell’eccesso della mia misericordia, ho voluto negli ultimi tempi, manifestare agli uomini, i tesori infiniti del mio Sacro Cuore”. La rivelazione del Sacro Cuore ha origine, secondo le parole stesse del Signore, quindi dall’eccesso della sua misericordia per gli uomini.

Carattere e fine della devozione al S. Cuore

Dopo aver letto le consolanti parole della rivelazione del S. Cuore, vediamone ora il carattere. La devozione al Sacro Cuore è essenzialmente, come abbiamo visto, una devozione di amore, un culto all’amore di Dio. L’amore vuole l’amore “chi non ama rimane nella morte” (I Giov III, 14). Solo chi ama dà veramente tutto, perché amando dona sé stesso, e il Cuore di Gesù è un cuore umano che chiede solo amore. Egli stesso lo rivelò a S. Matilde “non mi manca che il cuore dell’uomo”. In effetti essendo Dio Egli ha tutto, nulla gli manca, nulla può mancargli, c’è soltanto il cuore dell’uomo che essendo stato creato libero, può resistere all’amore di Gesù. La devozione al Sacro Cuore è la rivelazione dell’Amore infinito di Dio per indurre l’uomo ad uno scambio d’amore.
I Papi incoraggiando questo culto al Sacro Cuore di Gesù hanno insegnato questa verità. Leone XIII disse: « Gesù non ha desiderio più ardente che di veder acceso nelle anime il fuoco d’amore di cui il suo stesso Cuore è consumato. Andiamo dunque a Colui che, come prezzo della sua carità, non ci domanda altro che corrispondenza d’amore » (15).
Pio IX nel breve di beatificazione di S. Margherita Maria disse: « Gesù, l’autore e il consumatore della nostra fede, ha desiderato sopra ogni cosa di accendere nel cuore degli uomini la fiamma della carità che consumava il suo Cuore. Egli stesso (è il Vangelo che lo attesta) ne assicura i suoi discepoli: “sono venuto a portare il fuoco sulla terra, e che voglio se non che si accenda?” (Luc. XII, 49). Ora per propagare sempre più questo incendio d’amore, egli ha voluto che il culto del suo Cuore fosse istituito nella Chiesa e sparso per ogni dove». Infine Pio XII disse: « questo strettissimo nesso, che secondo le parole della Sacra Scrittura (“La carità di Dio si è riversata nei nostri cuori per lo Spirito Santo che ci fu dato”, Rm. V, 5) vi è tra la carità che deve ardere nei cuori dei cristiani e lo Spirito Santo, ch’è l’Amore per essenza, ci manifesta in modo mirabile… l’intima natura stessa di quel culto al Cuore Sacratissimo di Gesù Cristo. Se è vero infatti, che questo culto è… consacrazione da parte nostra all’amore del Redentore divino… è vero parimente ed in un senso ancora più profondo, che tale culto è il ricambio dell’amore nostro all’Amore divino. Poiché soltanto per effetto della carità si ottiene la piena e perfetta sottomissione dello spirito umano al dominio del supremo Signore, allorché cioè gli affetti del nostro cuore aderiscono alla divina volontà in modo da formare con essa quasi una cosa sola, secondo che è scritto: “chi aderisce al Signore forma un solo spirito con Lui” (I Cor. VI, 17)» (16).
Il Sacro Cuore vuole regnare nel cuore dell’uomo perché possedendone il centro, il motore di ogni attività, possiede tutto l’uomo. « Ma l’amore non si conquista che con l’amore! Da profondo conoscitore del cuore umano, Dio ha voluto conformarsi ad una mirabile e universale legge di psicologia: “Se vuoi essere amato, ama!” Egli poteva imporci di amarlo: era suo diritto. Ma all’amore non si comanda! E allora Dio ha preferito scegliere un’altra via, una via più consona alla natura stessa dell’amore: “Ci ha amati lui per primo” (I Giov. IV, 10), “affinché - spiega S. Agostino - se stentiamo ad amarlo, almeno non esitiamo a riamarlo amante”, perché di tutti i motivi che spingono ad amare, il più efficace è quello di essere prevenuto nell’amore. Certo ha cuore troppo duro chi non volendo accordare il suo amore come dono, rifiuta ancora di darlo come pagamento di un debito. Quando Dio ha voluto ridestare nel cuore dell’uomo, agghiacciato dall’eresia giansensita, il suo amore per lui, è ricorso di nuovo al mezzo più avvincente e persuasivo: di svelargli, un’altra volta l’immenso amore del suo Cuore per lui. All’amore non si resiste “l’amore sopporta tutto” (cf. I Cor. XIII, 7). La devozione al Sacro Cuore (…) è una mirabile catena d’oro che lega e stringe insieme il Cuore di Dio e quello dell’uomo. Se è vero che la religione è l’incontro di due cuori… allora con ragione Pio XI chiama la nostra “sintesi di tutta la religione”… riservata dalla Provvidenza per donare luce e calore a tutto il dogma, a tutta la morale cristiana» (17).
Se questo amore “misconosciuto” e oltraggiato di Dio è la nota dominante della devozione al S. Cuore, l’amore da parte dell’uomo non può essere che un amore riparatore.
L’uomo decaduto dopo Adamo deve tener conto della sua condizione di peccatore e quindi in una certa maniera, amando intende risarcirlo del torto fattogli, mentre Dio continua ad amare l’uomo di un amore di misericordia. La misericordia infatti è una parola latina che significa un Cuore (quello divino) che si piega su una miseria naturale (quella dell’uomo peccatore). Nella rivelazione del Sacro Cuore a S. Margherita Maria e nelle richieste che Egli le fa, la riparazione sembra presentarsi come il primo e più essenziale atto di devozione. La devozione al S. Cuore è quindi amore di Dio, che chiede e cerca l’amore riparatore dell’uomo.

Pratica di questa devozione

Come si può praticare questa devozione senza conoscerla? È necessario uscire dal nostro torpore ed avvicinarci a Gesù nella meditazione e nella preghiera, per avere “quegli stessi sentimenti che sono propri di Gesù” (Phil. II, 5) e quindi del suo Sacro Cuore.
Altrimenti saremmo meritevoli del rimprovero che lo stesso Signore faceva alla samaritana: “voi adorate quel che non conoscete…” (Giov. IV, 22). Sarà nel raccoglimento della preghiera e nell’assistenza (o celebrazione, per i sacerdoti) della santa Messa che troveremo il S. Cuore. Disce Cor Dei in verbis Dei (impara il cuore di Dio nella parola di Dio) dice S. Bernardo. E dopo averlo conosciuto potremo conformarci ad esso, poiché è proprio a questa conformità che deve tendere la devozione al Sacro Cuore. Se Dio “ci ha predestinati ad essere conformi all’immagine del figlio suo” (Rom. VIII, 29) come dice S. Paolo, qual’è l’immagine del Figlio alla quale tutti quelli che vogliono pervenire alla salvezza eterna devono conformarsi, se non il Sacro Cuore di Gesù? Così infatti il Signore Gesù parla al devoto: « Non tutti possono imitare le mie azioni esteriori, né fare i miracoli che io ho fatti. La diversità delle vocazioni non permette neppure a tutti di seguire il mio genere di vita esteriore; ma tutti, grandi e piccoli, dotti ed ignoranti, possono e devono imitare i sentimenti del mio Cuore, qualunque sia la loro condizione. Se dunque vuoi salvarti bisogna che divenga conforme al mio Cuore, bisogna che il tuo cuore provi i medesimi sentimenti che il mio. Quand’anche tu avessi distribuito tutti i tuoi beni ai poveri, macerato il tuo corpo colle più dure austerità. Penetrato tutti i misteri, operato i miracoli più strepitosi, se il tuo cuore non fosse simile al mio, tu non saresti ancor nulla, e tutto ti sarebbe inutile per l’eternità. È sulla conformità al mio Cuore che sarai giudicato; quella fisserà il tuo eterno destino.(…) Così, tutto ciò che farai non ti gioverà a nulla se non lo fai secondo il mio Cuore. (…) Quanto più ti conformerai al mio Cuore, tanto più assicurerai la tua salute » (18).
Inoltre sarebbe una grave illusione lasciare questa conoscenza del Cuore di Gesù che si acquisisce nel conformarsi a Lui, ad un livello puramente teorico. S. Giacomo (II, 26) infatti ci ammonisce “che la fede senza le opere è morta”.
La vera devozione al S. Cuore esige una riforma dell’intelligenza ed una trasformazione morale. « Essere devoti al S. Cuore significa conoscerLo e farLo conoscere, difenderne i diritti, promuoverne il culto, predicarne le glorie. Essere devoti al Sacro Cuore vuol dire cercare nel Cuore fisico di Gesù l’amore che ha dato al mondo l’Eucarestia; vuol dire studiare ai piedi del tabernacolo quella carità divina che ha rivelato agli uomini il S. Cuore. Ma non è ancora tutto. Essere devoti al S. Cuore, vuol dire praticare questa devozione con l’entusiasmo dell’amore; se ci si accontenta di subirla con una certa rassegnazione essa non produrrà i suoi frutti; essa non è un fuoco che vegeta sotto la cenere ma piuttosto una fiamma che si innalza ardente e gioiosa.
Essere devoti del Sacro Cuore, vuol dire vivere la propria devozione. Non basta amare il Sacro Cuore, è necessario vivere con Lui una vita intima, in una dolce familiarità; non fare nulla senza consultarlo, nascondere in Lui noi stessi, i nostri talenti, i nostri desideri affinché egli sia glorificato in tutte le nostre opere “bisogna che egli cresca e io diminuisca” (Giov. III, 30). Bisogna inoltre studiare le sue virtù, quelle della sua vita mortale, quelle della sua vita eucaristica, appropriarsene, amarle, praticarle per amor suo e per la sua gloria, professare per tutte le parole uscite dalla sua bocca lo stesso rispetto che ce lo fa adorare nei più piccoli frammenti dell’Ostia santa.
Essere devoti del Sacro Cuore significa compatire le sue pene e darsi al dovere della riparazione in una maniera affettiva ed effettiva, efficace e costante, intelligente e generosa, per espiare i crimini mostruosi con i quali i suoi nemici insultano il suo nome, violano i suoi comandamenti, profanano il sacramento dell’amore e perseguitano la sua Chiesa; è ancora offrirgli delle compensazioni per le colpe più o meno gravi, ma di fatto dolorose commesse da tutti quelli che dovrebbero essere suoi amici.
Essere devoti del Sacro Cuore vuol dire accettare i sacrifici più faticosi con viso sereno, conservare la pace e la gioia anche quando il cuore sanguina, cercando in tutto la sua più grande gloria. “Colui che dice di conoscerlo…” - ha scritto l’apostolo dell’amore - e “non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo…” (I Giov. II, 4).
Essere devoti del Sacro Cuore significa partecipare alla sua agonia ed alle sue gioie, bruciare dal desiderio di farlo conoscere e di espandere il suo regno, di glorificare il suo nome, di fare la sua volontà, di salvare le anime (…). Essere devoti del Sacro Cuore vuol dire amare appassionatamente la sua santa Chiesa, fiore verginale nata nel suo sangue, e unirsi ad essa tramite l’adesione perfetta ai suoi insegnamenti e la sottomissione al suo capo. È ancora amare la vita interiore, la vita nascosta, il silenzio, il raccoglimento, la mortificazione. Vuol dire inoltre amare le anime… amarle sempre nell’immolazione continua, perpetua e totale dei nostri gusti, delle nostre idee e del nostro benessere » (19).
Da quanto esposto fin’ora possiamo concludere che essere devoti del S. Cuore vorrà dire soprattuto praticare una devozione riparatoria che si può esprimere in alcuni atti principali: compensare Gesù del disonore arrecatogli e consolarlo per la tristezza che gli causa il peccato [riparazione affettiva], far rinascere nel prossimo la vita della grazia con lo zelo per la gloria di Dio e per la salvezza delle anime [riparazione effettiva]. Infine bisognerà espiare i propri e gli altrui peccati, sottoponendosi volontariamente alla pena e al dolore [riparazione afflittiva]. Il passaggio dall’uno all’altro grado è facile e spontaneo. Sono tre anelli dell’unica catena dell’amore, che da affettivo diventa operativo e afflittivo, che cioè dal cuore passa alle opere, fino a consumarsi nell’immolazione, poiché la fede senza le opere sarebbe morta.

Le promesse del S. Cuore. Conclusione

Nella pratica della devozione al S. Cuore un discorso particolare meritano le “promesse” che Gesù fece a S. Margherita Maria e a tutti i devoti del S. Cuore. Esse costituiscono un fatto singolare e il Signore le ha volute certamente per attrarre maggiormente gli uomini al suo amore infinito.
Il Sacro Cuore rivelandosi a S. Margherita M. non si è limitato ad accennare in generale ai benefici ed ai frutti meravigliosi che la nuova devozione avrebbe portato ma volle specificarli secondo i bisogni delle anime e lo fece tramite le ormai famose e consolanti “dodici promesse”. La stessa Santa rimase confusa e rapita da tanta bontà e come lei devono fare tutti gli uomini. Mi limiterò qui a riportare le dodici “promesse” del Signore, facendole poi oggetto di studio e commento in un altro articolo assieme alla pratica dei nove primi venerdì del mese.
Se questo articolo (che certamente non ha potuto trattare in maniera esaustiva l’argomento) avrà acceso nel cuore dei lettori una scintilla di carità ardente per l’amore infinito di Dio, l’autore si reputerà contento per aver conseguito il fine che si era proposto, perché si compiranno le parole di Gesù: “Sono venuto a portare il fuoco sulla terra, e che voglio se non che si accenda?”. Amiamo un po’ di più questo Cuore amorosissimo e facciamolo riamare dagli altri; Egli sarà la nostra consolazione in questa vita e il nostro premio nell’altra…
Sacro Cuore di Gesù confido in voi! Sacro Cuore di Gesù, fornace ardente di carità, rendete il mio cuore simile al vostro!

Note

1) Manete in Dilectione mea, Paray-le-Monial 1925, pag. 16-17.
2) Ipostaticamente dal greco υποστασισ = substantia = supposito, soggetto sussistente, quindi persona. Unione ipostatica quindi sta ad indicare l’unione nella persona di Gesù della natura divina con quella umana tramite l’Incarnazione.
3) PIO XII, lettera enciclica Haurietis aquas, del 15 maggio 1956, in Insegnamenti Pontifici, Edizioni Paoline, Roma 1964 - Le fonti della vita spirituale libro I nn. 295-296. Sempre sul Sacro Cuore si può consultare la bellisima enciclica di Pio XI Miserentissimus Redemptor noster dell’8 maggio 1928, sempre in I. P. nn. 211-240.
4) LUISA M. CLARET DE LA TOUCHE, Il S. Cuore e il sacerdozio, S.A. IP. Treviso 1929, pagg. 43-46. Si tratta di un libro bellissimo di cui si può consigliare la lettura anche ai laici. Tantissimi sono in esso gli spunti per la meditazione quotidiana. Si vede che è stato scritto da una vera discepola dell’amore infinito.
5) Ibidem, pagg. 48-51.
6) Questa apparizione avvenne probabilmente ai primi del dicembre 1954 quando Papa Pacelli era gravemente malato, i medici non davano più speranze, e tutto il mondo cattolico pregava e offriva sacrifici per la sua guarigione. Mentre Pio XII si trovava a letto da solo nella sua stanza e recitava come era solito fare la bella preghiera di S. Ignazio “Anima Christi” arrivato alle parole “et jube me venire ad Te” vide il Sacro Cuore in piedi a fianco del suo letto. Il Signore lo rincuorò facendogli capire che la sua ora non era ancora venuta, di fatto la salute di Pio XII a partire da quel momento cominciò a migliorare, e egli poté riprendere poco a poco tutte le sue attività. Il Papa stesso confidò la visione a Mons. Tardini e Suor Pasqualina. La notizia fu rivelata al mondo intero dal settimanale “Oggi” nel 1955, e non fu mai smentita dalla sala stampa vaticana. (Cf. ROBERT SERROU, Pie XII le pape roi, Perrin Paris 1992).
7) M. de la Touche chiama l’Eucarestia e il sacerdozio “creazione dell’amore infinito” e dono della misericordia del Sacro Cuore che “un giorno sentì l’Amore infinito traboccare dal suo Cuore; e volendo creare un essere che potesse continuare l’opera sua e sovvenire i bisogni dell’uomo; un essere che fosse in grado di aiutarlo quest’uomo, sostenerlo, illuminarlo e avvicinarlo a Dio, creò il sacerdote!” (op. cit., pag. 8).
8) PIO XII, Haurietis aquas, op. cit., nn. 286-288.
9) P. AGOSTINI S.C.J. “Il Cuore di Gesù - Storia Teologia pratiche promesse”, Studentato delle Missioni Bologna 1950, pagg. 25-26.
10) P. AGOSTINI S.C.J., op. cit, pag. 27.
11) 10a meditazione in Migne P. L. 158 Col. 762 A.B.
12) P. AGOSTINI S.C.J., op. cit, pag. 31.
13) P. GALLIFET GIUSEPPE, Eccellenza e pregi della devozione al S. Cuore, Venezia Angelo Gatti 1787, pag. 12. Citato in P. AGOSTINI S.C.J., op. cit.
14) “Vita di Santa Margherita Maria Alacoque scritta da lei stessa” in “Vita e opere di Santa Margherita Maria Alacoque”, edizioni Centro volontari della Sofferenza, Roma 1985, pagg. 51-55.
15) Leone XIII enciclica del 28 giugno 1889.
16) PIO XII, Haurietis aquas, op. cit., n. 244.
17) P. AGOSTINI S.C.J., op. cit, pagg. 158-159. Per la citazione di S. Agostino il riferimento è il seguente: de catechizandis rudibus, c. 4 n. 7 in R.J. 1589.
18) P. ARNOLD D.C.D.G., Imitazione del Sacro Cuore di Gesù, Marietti Torino-Roma 1924. Capo IV.
19) Manete, op. cit., pagg. 26-28.

Fonte: [I]Sodalitium, 1998, n. 47, pp. 40-51.

Diaconus
18-06-07, 18:52
http://www.inxl6.org/img/hdef/dd9aa6c4682f8290c7c724d1d09fe651.jpg http://i270.photobucket.com/albums/jj83/kjk76_98/jesuschrist.jpg (http://www.inxl6.org/hdef.php?id=2479#)

Mosaïque dans la Basilique du Sacré Coeur de Montmartre

Diaconus
18-06-07, 21:46
http://www.geocities.com/Athens/Crete/2408/Persecrelig/cerroangeles.jpg (http://www.geocities.com/Athens/Crete/2408/Persecrelig/cerroangeles.jpg)
7 agosto 1936
Getafe (Madrid).- Fusilado y dinamitado el monumento al Sagrado Corazón de Jesús sito en el Cerro de los Ángeles (http://www.geocities.com/Athens/Crete/2408/Persecrelig/cerroangeles.jpg) y asaltados los edificios religiosos próximos

Augustinus
30-05-08, 08:55
Dal sito SANTI E BEATI (http://www.santiebeati.it/dettaglio/20280):

Sacro Cuore di Gesù

(celebrazione mobile)

Martirologio Romano: Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, il quale, mite e umile di cuore, esaltato sulla croce, è divenuto fonte di vita e di amore, a cui tutti i popoli attingeranno.

Sacro Cuore di Gesù, confido in Te!;
Dolce Cuore del mio Gesù, fa ch’io t’ami sempre più!;
O Gesù di amore acceso, non Ti avessi mai offeso!.
Queste sono alcune delle tante amorose e devote giaculatorie, che nei secoli sono state e sono pronunciate dai cattolici in onore del Sacro Cuore di Gesù, che nella loro semplice poesia, esprimono la riconoscenza per l’amore infinito di Gesù dato all’umanità e nello stesso tempo la volontà di ricambiare, delle tante anime infiammate e innamorate di Cristo.
Al Sacro Cuore di Gesù, la Chiesa Cattolica, rende un culto di “latria” (adorazione solo a Dio, Gesù Cristo, l’Eucaristia), intendendo così onorare: I – il Cuore di Gesù Cristo, uno degli organi simboleggianti la sua umanità, che per l’intima unione con la Divinità, ha diritto all’adorazione; II – l’amore del Salvatore per gli uomini, di cui è simbolo il Suo Cuore.
Questa devozione già praticata nell’antichità cristiana e nel Medioevo, si diffuse nel secolo XVII ad opera di S. Giovanni Eudes (1601-1680) e soprattutto di S. Margherita Maria Alacoque (1647-1690). La festa del Sacro Cuore fu celebrata per la prima volta in Francia, probabilmente nel 1685.
Santa Margherita Maria Alacoque, suora francese, entrò il 20 giugno 1671 nel convento delle Visitandine di Paray-le-Monial (Saone-et-Loire), visse con grande semplicità e misticismo la sua esperienza di religiosa e morì il 17 ottobre 1690 ad appena 43 anni.
Sotto questa apparente uniformità, si nascondeva però una di quelle grandi vite del secolo XVII, infatti nel semplice ambiente del chiostro della Visitazione, si svolsero le principali tappe dell’ascesa spirituale di Margherita, diventata la messaggera del Cuore di Gesù nell’epoca moderna.
Ella già prima di entrare nel convento, era dotata di doni mistici che si accentuarono con la sua nuova condizione di religiosa; ebbe numerose manifestazioni mistiche, ma nel 1673 cominciarono le grandi visioni che resero famoso il suo nome; esse furono quattro rivelazioni principali, oltre numerose altre di minore importanza.
La prima visione avvenne il 27 dicembre 1673, festa di s. Giovanni Evangelista, Gesù le apparve e Margherita si sentì “tutta investita della divina presenza”; la invitò a prendere il posto che s. Giovanni aveva occupato durante l’Ultima Cena e le disse: “Il mio divino Cuore è così appassionato d’amore per gli uomini, che non potendo più racchiudere in sé le fiamme della sua ardente carità, bisogna che le spanda. Io ti ho scelta per adempiere a questo grande disegno, affinché tutto sia fatto da me”.
Una seconda visione le apparve agli inizi del 1674, forse un venerdì; il divin Cuore si manifestò su un trono di fiamme, più raggiante del sole e trasparente come cristallo, circondato da una corona di spine simboleggianti le ferite inferte dai nostri peccati e sormontato da una croce, perché dal primo istante che era stato formato, era già pieno d’ogni amarezza.
Sempre nel 1674 le apparve la terza visione, anche questa volta un venerdì dopo la festa del Corpus Domini; Gesù si presentò alla santa tutto sfolgorante di gloria, con le sue cinque piaghe, brillanti come soli e da quella sacra umanità uscivano fiamme da ogni parte, ma soprattutto dal suo mirabile petto che rassomigliava ad una fornace e essendosi aperto, ella scoprì l’amabile e amante Cuore, la vera sorgente di quelle fiamme.
Poi Gesù lamentando l’ingratitudine degli uomini e la noncuranza rispetto ai suoi sforzi per far loro del bene, le chiese di supplire a questo. Gesù la sollecitò a fare la Comunione al primo venerdì di ogni mese e di prosternarsi con la faccia a terra dalle undici a mezzanotte, nella notte tra il giovedì e il venerdì.
Vennero così indicate le due principali devozioni, la Comunione al primo venerdì di ogni mese e l’ora santa di adorazione.
La quarta rivelazione più meravigliosa e decisiva, ebbe luogo il 16 giugno 1675 durante l’ottava del Corpus Domini. Nostro Signore le disse che si sentiva ferito dalle irriverenze dei fedeli e dai sacrilegi degli empi, aggiungendo: “Ciò che mi è ancor più sensibile è che sono i cuori a me consacrati che fanno questo”.
Gesù chiese ancora che il venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini, fosse dedicato a una festa particolare per onorare il suo Cuore e con Comunioni per riparare alle offese da lui ricevute. Inoltre indicò come esecutore della diffusione di questa devozione, il padre spirituale di Margherita, il gesuita san Claude de la Colombiere (1641-1682), superiore della vicina Casa dei Gesuiti di Paray-le-Monial.
Margherita Maria Alacoque proclamata santa il 13 maggio 1920 da papa Benedetto XV, ubbidì all’appello divino fatto attraverso le visioni e divenne l’apostola di una devozione che doveva trasportare all’adorazione dei fedeli al Cuore divino, fonte e focolaio di tutti i sentimenti che Dio ci ha testimoniati e di tutti i favori che ci ha concessi.
Le prime due cerimonie in onore del Sacro Cuore, presente la santa mistica, si ebbero nell’ambito del Noviziato di Paray il 20 luglio 1685 e poi il 21 giugno 1686, a cui partecipò tutta la Comunità delle Visitandine.
A partire da quella data, il movimento non si sarebbe più fermato, nonostante tutte le avversità che si presentarono specie nel XVIII secolo circa l’oggetto di questo culto.
Nel 1765 la Sacra Congregazione dei Riti affermò essere il cuore di carne simbolo dell’amore; allora i giansenisti intesero ciò come un atto di idolatria, ritenendo essere possibile un culto solo al cuore non reale ma metaforico.
Papa Pio VI (1775-1799) nella bolla “Auctorem fidei”, confermava l’espressione della Congregazione notando che si adora il cuore “inseparabilmente unito con la Persona del Verbo”.
Il 6 febbraio 1765 papa Clemente XIII (1758-1769) accordò alla Polonia e all’Arciconfraternita romana del Sacro Cuore la festa del Sacro Cuore di Gesù; nel pensiero del papa questa nuova festa doveva diffondere nella Chiesa, i passi principali del messaggio di s. Margherita, la quale era stata lo strumento privilegiato della diffusione di un culto, che era sempre esistito nella Chiesa sotto diverse forme, ma dandogli tuttavia un nuovo orientamento.
Con lei non sarebbe più stata soltanto una amorosa contemplazione e un’adorazione di quel “Cuore che ha tanto amato”, ma anche una riparazione per le offese e ingratitudini ricevute, tramite il perfezionamento delle nostre esistenze.
Diceva la santa che “l’amore rende le anime conformi”, cioè il Signore vuole ispirare nelle anime un amore generoso che, rispondendo al suo, li assimili interiormente al divino modello.
Le visioni e i messaggi ricevuti da s. Margherita Maria Alacoque furono e resteranno per sempre un picco spirituale, dove venne ricordato al mondo, l’amore appassionato di Gesù per gli uomini e dove fu chiesta a loro una risposta d’amore, di fronte al “Cuore che si è consumato per essi”.
La devozione al Sacro Cuore trionfò nel XIX secolo e il convento di Paray-le-Monial divenne meta di continui pellegrinaggi; nel 1856 con papa Pio IX la festa del Sacro Cuore divenne universale per tutta la Chiesa Cattolica.
Sull’onda della devozione che ormai coinvolgeva tutto il mondo cattolico, sorsero dappertutto cappelle, oratori, chiese, basiliche e santuari dedicati al Sacro Cuore di Gesù; ricordiamo uno fra tutti il Santuario “Sacro Cuore” a Montmartre a Parigi, iniziato nel 1876 e terminato di costruire dopo 40 anni; tutte le categorie sociali e militari della Francia, contribuirono all’imponente spesa.
Proliferarono quadri e stampe raffiguranti il Sacro Cuore fiammeggiante, quasi sempre posto sul petto di Gesù che lo indica agli uomini; si organizzò la pia pratica del 1° venerdì del mese, i cui aderenti portano uno scapolare con la raffigurazione del Cuore; si composero le meravigliose “Litanie del Sacro Cuore”; si dedicò il mese di giugno al suo culto.
Affinché il culto del Cuore di Gesù, iniziato nella vita mistica delle anime, esca e penetri nella vita sociale dei popoli, iniziò, su esortazione di papa Pio IX del 1876, tutto un movimento di “Atti di consacrazione al Cuore di Gesù”, a partire dalla famiglia a quella di intere Nazioni ad opera di Conferenze Episcopali, ma anche di illuminati e devoti governanti; cito per tutti il presidente dell’Ecuador, Gabriel Garcia Moreno (1821-1875).
Fu tanto il fervore, che per tutto l’Ottocento e primi decenni del Novecento, fu dedicato al culto del Sacro Cuore, che di riflesso sorsero numerose congregazioni religiose, sia maschili che femminili, tra le principali vi sono: “Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore” fondata nel 1874 dal beato Leone Dehon (Dehoniani); “Figli del Sacro Cuore di Gesù” o Missioni africane di Verona, congregazione fondata nel 1867 da san Daniele Comboni (Comboniani); “Dame del Sacro Cuore” fondate nel 1800 da santa Maddalena Sofia Barat; “Ancelle del Sacro Cuore di Gesù” fondate nel 1865 dalla beata Caterina Volpicelli, diversi Istituti femminili portano la stessa denominazione.
Attualmente la festa del Sacro Cuore di Gesù viene celebrata il venerdì dopo la solennità del Corpus Domini, visto che detta ricorrenza è stata spostata alla domenica; il sabato che segue è dedicato al Cuore Immacolato di Maria, quale segno di comune devozione ai Sacri Cuori di Gesù e Maria, inscindibili per il grande amore donato all’umanità.
In un papiro egiziano di circa 4000 anni fa, troviamo l’espressione della comune nostalgia d’amore: “Cerco un cuore su cui appoggiare la mia testa e non lo trovo, non ci sono più amici!”.
Lo sconosciuto poeta egiziano era dolente per ciò, ma noi siamo più fortunati, perché l’abbiamo questo cuore e questo amico, al pari di s. Giovanni Evangelista che poggiò fisicamente il suo capo sul petto e cuore di Gesù.
Possiamo avere piena fiducia in un simile amico, Egli vivendo in perfetta intimità col Padre, sa e può rivelarci tutto ciò che serve per il nostro bene.

Autore: Antonio Borrelli

Augustinus
30-05-08, 12:55
http://www.photo.rmn.fr/LowRes2/TR1/MS4GY/06-533474.jpg Alphonse-Alexandre Leroy, Sacro Cuore, XIX sec., Palais des Beaux-Arts, Lille

Augustinus
30-05-08, 16:38
http://img46.imageshack.us/img46/7061/theresear3by5.jpg

Augustinus
31-05-08, 07:31
Guardiamo con riconoscenza a quel sublime mistero che attrae il Cuore di Gesù verso la sua creatura (Padre Pio)

Augustinus
31-05-08, 19:40
Cor Iesu, in quo sunt ómnes thesáuri sapiéntiae et sciéntiae, misesére nobis

Augustinus
01-06-08, 23:15
S. Alfonso Maria de Liguori

Affetti al sacro Cuore di Gesù

Viva Gesù, Maria, Giuseppe e Teresa

Sul Cuore di Giesù

1. Disse Giesù a S. Caterina da Siena, che dopo la morte egli volle ricevere la ferita della lancia nel cuore, acciocché l'uomo comprendesse, ch'egli l'amava più di quello, che l'aveva dimostrato colle pene esterne; mentre le pene di Sua Passione erano state finite, ma l'amore Suo era infinito. Onde le facea vedere quel Suo Cuore ferito per farle intendere, ch'egli l'amava più di quello, che intender Ella potesse dalle pene sofferte.

2. Essendosi communicata un giorno la V. Maria Vola Monaca Cisterciense parvele, che Giesù le prese il cuore e ponendolo nel Suo Costato lo strinse talmente col Suo Cuore Divino che di due se ne fece un solo, acciocché gli affetti desideri ecc d'allora innanzi fussero l'istessi. Un'altra volta parvele che Giesù l'invitasse ad entrare nel Suo Costato aperto con dirle: Esci sposa diletta da ogni terreno affetto: Entra qui e riponi l'anima tua sopra il mio cuore. E subito intese estinguersi ogni amor proprio, e accendersi dell'istesso amore, di cui ardeva il Suo Giesù, e sfavillava nel petto di lei. In modo che pareala poi, che ogni Altare dove stava Giesù Sacramentato, ardesse come fornace. March: 8a: Qu. 23. 24. 7bre.

3. Santa Francesca Romana dopo aversi communicata vide su di un prezioso Tabernacolo un candidissimo Agnello, a cui facean riverenze e lodi due schiere di bianchi agnellini: Vide che usciva una limpidissima fonte dal suo aperto Costato, in cui compariva come un Sole il suo Divino Cuore, il quale replicava quelle parole spesso: Chi ha sete venga a me: chi ha sete venga a me. Boss. Merc. T. 1 n. 13.

Affetti al cuore di Giesù

Amore amabile dal mio Salvatore. Voi siete la sede di tutte le virtù: Voi la fonte di tutte le grazie. Voi la sacra fornace dove si accendono del divino amore tutte le anime sante.

Voi siete l'oggetto di tutta la compiacenza di Dio: voi il Rifugio de' tribolati: Voi la Stanza delle anime, che vi amano.

O Cuore degno di regnare di tutti i cuori, e di possedere l'affetto di tutti i cuori.

O Cuore, che foste per me ferito sulla croce dalla lancia de' miei peccati, ve ne state poi continuamente ferito per me sugli altari nel Sacramento non da altra lancia, che dall'amore, che mi portate.

O Cuore amante, ch'ami gli uomini con tanta tenerezza, e con tanta poca corrispondenza sei amato dagli uomini.

Riparate voi a tanta ingratitudine. Accendete voi tutti i nostri cuori, acciocché veramente vi amiamo.

Ah chi mi dasse andar per il mondo pubblicando le grazie, le dolcezze, i tesori, che donate voi a chi veramente vi ama.

Accettate il desiderio mio, che tutti i cuori v'amassero ed ardessero più.

O Cuore divino voi siete la mia consolazione ne' travagli: Il mio riposo nelle fatiche: Il mio sollievo nelle angustie: Il mio porto nelle tempeste.

A voi consacro il corpo mio, l'anima, il cuore, la volontà, la vita, e tutto.

Unisco coi vostri tutti i miei pensieri, affetti, desiderj: Ah ! Eterno Padre, vi offerisco gli affetti purissimi del cuore di Giesù… Se sdegnate i miei, non potete sdegnare gli affetti di questo vostro Santissimo Figlio: questi suppliscano, e parlino per me.

La Beata Caterina da Genua fu introdotta a vedere il cuore di Giesù nel Suo petto, e lo vide tutto di fuoco.

Un giorno Giesù si avvicinò al petto di S. Metilde, e intese, che il Cuore di Giesù li palpitava sì forte, come se gli fussero dati colpi sul petto, e le disse, che sin da fanciullo gli palpitava così il cuore per l'amore di cui ardeva per gli uomini.

Onde dice il P. Nieremb., che se Giesù sin da Bambino avesse data libertà alla fiamma del suo amore di operare gli affetti suoi propri, sin da fanciullo sarebbe morto di amore.

Giesù disse a S. Gertrude: Adhuc si expediret pro te sola tolerarem quae toleravi pro toto mundo. E a S. Metilde: Sappi, che l'amore mio verso le anime è l'istesso di quello, che loro portava nel tempo della mia Passione. Ed io morirei tante volte, quante sono le anime.

A S. Carpo, che parea volesse precipitare quei peccatori:

Impelle me Carpe, quia paratus sum pro hominibus iterum crucifigi.

S. Gio. Cr. Gesù tanto ama ciascuno, come tutto il Mondo.

Viva Giesù Maria Giuseppe e Teresa.

1. Il Venerabile P.M. Avila quando sentiva altri pellegrinare in santuarj, dicea il mio Santuario, è l'Altare, dove sta il SS.mo Sacramento.

2. S. Teresa si meravigliava di quelli, che tanto invidiavano chi si trovava a tempo, che, Giesù stava in terra, e poteano mirarlo, sentirlo. Ma noi, dicea, nel Sacramento non solo possiamo vederlo, e sentirlo, ma possiamo cibarcene; et egli ci fa animo: Accipite, et Comedite.

Fonte: S. Alfonso M. De Liguori, Affetti al sacro Cuore di Gesù, Napoli, 1758, ora in L. Dujardin, OEUVRES COMPLÈTES DE S. ALPHONSE DE LIGUORI, Vol. VI, Tournai 1876, 1-2 (http://www.intratext.com/IXT/ITASA0000/_IDX001.HTM)

Holuxar
23-06-17, 20:08
23 giugno 2017: festa del Sacratissimo Cuore di Gesù…




Guéranger, L'anno liturgico - La festa del Sacro Cuore di Gesù (http://www.unavoce-ve.it/pg-sacrocuore.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-sacrocuore.htm
"VENERDÌ DELLA SECONDA SETTIMANA DOPO PENTECOSTE
LA FESTA DEL SACRO CUORE DI GESÙ."



Sacro Cuore - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/sacro-cuore-2/)
http://www.sodalitium.biz/sacro-cuore-2/
“23 giugno 2017, festa del Sacratissimo Cuore di Gesù.
Cuore santissimo di Gesù, fonte di ogni bene, vi adoro, vi amo, vi ringrazio e, pentito vivamente dei miei peccati, vi presento questo povero mio cuore. Rendetelo umile, paziente, puro e in tutto conforme ai desideri vostri. Proteggetemi nei pericoli, consolatemi nelle afflizioni, concedetemi la sanità del corpo e dell’anima, soccorso nelle mie necessità spirituali e materiali, la vostra benedizione in tutte le mie opere e la grazia di una santa morte. Così sia.”



Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
http://www.SaintAmedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
“Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].”
“Fête du Sacré-Cœur.”



www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare sant’Ediltrude, Regina e Vergine, la quale passò al Signore illustre per santità e per miracoli. Il suo corpo, dopo undici anni, fu trovato incorrotto. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi le avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questa santa Regina e Martire, ed a lei affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, sant’Ediltrude possa essere mia avvocata e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”






23° giorno: Cuore libero - Cuore schiavo (http://www.stellamatutina.eu/23-giorno-cuore-libero-cuore-schiavo/)
http://www.stellamatutina.eu/23-giorno-cuore-libero-cuore-schiavo/
23° giorno: Cuore libero – Cuore schiavo
CUORE LIBERO
«L’uomo gode vera pace e vera libertà – diceva Leone Magno – quando la carne è sottomessa allo spirito, e lo spirito a Dio».
La libertà è dominio delle cose. Chi è libero comanda.
Chi è schiavo obbedisce. Un fumatore, un dissoluto, un drogato, devono obbedire agli impulsi che li dominano.
Non sono più liberi, ma schiavi del tabacco, della carne e della droga.
Dio è libertà. Non dipende da nessuno, non è condizionato da nulla, è al di sopra di tutto e di tutti, il bene infinito è il suo regno.
Il Cuore di Gesù è il Cuore di Dio, libero e sovrano, domina ogni cosa e dona libertà a ogni creatura. «Dov’è lo Spirito del Signore – scrive san Paolo – ivi è libertà» (2Cor 3,17).
Il Cuore di Gesù è sorgente di amore, di umiltà, di purezza, di pazienza, di giustizia, di fortezza e di ogni altra virtù.
Orbene, le virtù donano la vera libertà dalla tirannia dell’egoismo, dell’orgoglio, della lussuria, dell’ira, dell’ingiustizia, del rispetto umano, e di ogni altro vizio. Questa è la «gloriosa libertà dei figli di Dio» (Rm 8,21). La libertà del bene e della virtù, la libertà della verità e della carità.
«La libertà vi farà liberi» (Gv 8,32), ha detto Gesù. Da che cosa? Dall’errore, dall’inganno, dall’illusione. Un cuore dominato dal vizio o dall’errore è un cuore imprigionato, è un cuore in stato di infarto, che non riesce più a pompare il sangue della vita e dell’amore.
Il Cuore di Gesù vuole che noi abbiamo il cuore libero e sereno, generoso e gioioso nel bene e nella verità. Il cuore di san Francesco d’Assisi che canta con tutte le creature le glorie di Dio, è un cuore libero e giocondo nell’amore umano e sovrumano. Ogni creatura gli appartiene e con ogni creatura egli si innalza fino all’Altissimo Onnipotente buon Signore.
Il Cuore di Gesù, libero nella verità e nella carità, si riflette nel cuore dei Santi, così liberi anch’essi di donarsi senza limiti e senza riserve, a tutto e a tutti.
Quando Gesù ci dice che Egli dona liberamente la sua stessa vita per la nostra salvezza (Gv 10,17-18), vediamo questa stessa libera donazione della vita in san Massimiliano M. Kolbe che si offre ad andare a morire al posto di un papà di famiglia.
Il Cuore di Gesù e il cuore dei Santi: quale scuola di libertà per i nostri poveri cuori così spesso tiranneggiati da vizi ed errori!
CUORE SCHIAVO
«Castigo il mio corpo e lo riduco in servitù» (1Cor 9,27). San Paolo scriveva con fierezza cristiana queste parole. Egli amava fortemente la libertà e non l’avrebbe mai tenuta prigioniera dei sensi. Perciò nella lotta fra carne e spirito, fra sensi e ragione, fra istinti e grazia, egli è tutto dalla parte dello spirito, della ragione e della grazia, colpendo il suo corpo come un pugile in lotta contro il suo avversario da dominare (1Cor 9,26).
Al contrario, molti di noi, invece di castigare il corpo per farlo servire allo spirito, accarezzano la propria carne, assecondando i sensi, coltivano gli istinti, a tutto danno dello spirito, a disonore della ragione, a discapito della grazia. Si vive a rovescio. Il cuore allora diventa lo schiavo sfruttato dalle passioni, dalle voglie, dai capricci della carne e delle creature, delle opinioni e delle mode di passaggio.
Povero cuore, ridotto a un burattino agli ordini di tutti!
«Chi commette il peccato è schiavo del peccato» (Gv 8,34).
Sant’Agostino conosceva per esperienza questa verità e poté scrivere le mirabili pagine delle sue Confessioni per testimoniare come il cuore dell’uomo sia il campo di battaglia in cui si conquista o si perde la libertà e come sia dura la lotta per liberarsi dalla schiavitù delle passioni, specialmente della lussuria e della bestemmia.
E non è forse così? Chi può contare oggi i cuori ridotti a fogne della lussuria? Chi può contare oggi i cuori devastati dalla bestemmia? Perché tanti giovani e uomini non frequentano la Chiesa né i Sacramenti? Solo perché sono schiavi incatenati all’impurità e alla bestemmia.
Questa è condizione reale di tanti cristiani. Inutile nascondere la verità.
«Tu credi che sarebbe cosa assai strana – scrive san Giovanni d’Avila – vedere una bestia menare l’uomo per la cavezza, e farlo andare dove le piace?… Eppure di uomini che si lasciano tirare per la cavezza dalle loro brutali passioni ve ne sono moltissimi…».
Nella vita di Lutero leggiamo questo piccolo ma terribile episodio.
Una sera d’estate, mentre Lutero era affacciato alla finestra con la sua donna, questa gli additò il firmamento stellato e gli disse: «Guarda come è bello!».
«Sì – rispose cupamente Lutero – ma non è per noi!».
«E se torniamo sulla retta via?», replicò la donna. «Ora è tardi; ormai il carro è troppo affondato nel fango!».
Quale spaventosa condizione di schiavitù! Cuore di Gesù, donaci la libertà.
Proposito: Recitare la coroncina al Sacro Cuore di Gesù, chiedendogli la libertà del cuore.
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010."


23 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/23-giugno.htm)
http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/23-giugno.htm
GIORNO 23
IL PENSIERO DEL PARADISO
23° GIORNO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
Intenzione. - Pregare per il Papa, per i Vescovi e per i Sacerdoti.
IL PENSIERO DEL PARADISO
Gesù ci dice di tenere i nostri cuori fissi là, dove sono i veri gaudi. Ci esorta a stare distaccati dal mondo, a pensare spesso al Paradiso, a tesoreggiare per l'altra vita. Siamo su questa terra, non per restarvi sempre, ma per un tempo più o meno lungo; da un momento all'altro può scoccare per noi l'ultima ora. Dobbiamo vivere ed abbiamo bisogno delle cose del mondo; ma è necessario servirsi di queste cose, senza attaccarvi troppo il cuore.
La vita deve paragonarsi ad un viaggio. Stando in treno, quante cose si vedono! Ma sarebbe pazzo quel viaggiatore che vedendo una bella villa, interrompesse il viaggio e si fermasse lì, dimentico della sua città e della sua famiglia. Sono anche pazzi, moralmente parlando, coloro che si attaccano troppo a questo mondo e pensano poco o niente al fine della vita, alla beata eternità, alla quale tutti dobbiamo aspirare.
I nostri cuori, dunque, siano fissi al Paradiso. Fissare una cosa significa guardarla attentamente ed a lungo e non dare soltanto uno sguardo fugace. Gesù dice di tenere i nostri cuori fissi, cioè applicati, ai gaudi eterni; sono perciò da compatire coloro che pensano raramente ed alla sfuggita al bel Paradiso.
Purtroppo le sollecitudini della vita sono altrettante spine che soffocano le aspirazioni al Cielo. A che cosa si pensa di continuo in questo mondo? Che cosa si ama? Quali beni si cercano? ... I piaceri corporali, le soddisfazioni della gola, l'appagamento del cuore, il denaro, le comparse vane, i divertimenti, gli spettacoli ... Tutto ciò non è vero bene, perché non soddisfa pienamente il cuore umano e non è duraturo. Gesù ci esorta a cercare i veri beni, quelli eterni, che i ladri non possono rapirci e che la ruggine non può corrompere. I veri beni sono le opere buone, compiute in grazia di Dio e con retta intenzione.
I devoti del Sacro Cuore non devono imitare i mondani, che possono paragonarsi agli animali immondi, i quali preferiscono il fango e non sollevano lo sguardo in alto; imitino piuttosto gli uccelli, che toccano la terra appena appena, per necessità, per cercare un po' di becchime, e subito spiccano il volo in alto.
Oh, com'è sordida la terra, allorché si guarda il Cielo!
Entriamo nelle vedute di Gesù e non attacchiamo soverchiamente il cuore né alla nostra abitazione, che dovremo un giorno lasciare, né alle proprietà, che poi passeranno agli eredi, né al corpo, che andrà a marcire.
Non portiamo invidia a coloro che hanno molta ricchezza, perché vivono con più preoccupazione, morranno con più rincrescimento e daranno a Dio stretto conto dell'uso che ne avranno fatto.
Portiamo piuttosto una santa invidia a quelle anime generose, che ogni giorno si arricchiscono di beni eterni con molte opere buone ed esercizi di pietà ed imitiamo la loro vita.
Pensiamo al Paradiso nelle sofferenze, memori delle parole di Gesù: La vostra tristezza sarà cambiata in letizia! (Giovanni, XVI, 20).
Nelle piccole e momentanee gioie della vita solleviamo lo sguardo al Cielo, pensando: Ciò che si gode quaggiù è nulla, in paragone ai gaudi del Paradiso.
Non lasciamo passare un solo giorno, senza aver rivolto il pensiero alla Patria Celeste; ed alla fine della giornata domandiamoci sempre: Oggi cosa ho guadagnato per il Paradiso?
Come l'ago magnetico della bussola è di continuo rivolto al polo nord, così il nostro cuore sia rivolto al Cielo: Ivi sia fisso il nostro cuore, dove sono i veri gaudi!
ESEMPIO
Un'artista
Eva Lavallièrs, orfana di padre e di madre, dotata di molta intelligenza e di animo ardente, fu attratta fortemente dai beni di questo mondo ed andò in cerca di gloria e di piaceri. I teatri di Parigi furono il campo della sua giovinezza. Quanti applausi! Quanti giornali la esaltavano! Ma quante colpe e quanti scandali! ...
Nel silenzio della notte, rientrando in se stessa piangeva; non era sazio il suo cuore; aspirava a cose maggiori.
La celebre artista si era ritirata in un paesello, per riposare un poco e per disporsi ad un ciclo di recite. La vita silenziosa la portò alla meditazione. La grazia di Dio le toccò il cuore ed Eva Lavallièrs, dopo una grande lotta interna, decise di non fare più l'artista, di non aspirare più ai beni terreni e di mirare soltanto al Cielo. Non poté essere smossa dai solleciti pressanti di persone interessate; perseverò nel buon proposito ed abbracciò generosamente la vita cristiana, con la frequenza ai Sacramenti, con le opere buone, ma più di tutto sopportando con amore una grande croce, che doveva portarla alla tomba. La sua condotta edificante fu un'adeguata riparazione agli scandali dati.
Un giornale di Parigi aveva proposto un questionario ai suoi lettori, diretto a conoscere i vari gusti, specialmente delle signorine. Quante risposte vane a quel questionario! Volle rispondere anche l'ex artista, ma nel seguente tenore:
« Qual è il vostro fiore preferito? » - Le spine della corona di Gesù.
« Lo sport più preferito? » - La genuflessione.
« Il luogo che più amate? » - Il Monte Calvario.
« Qual è il gioiello più caro? » - La corona del Rosario.
« Qual è la vostra proprietà? » - La tomba.
« Sapete dire cosa siete? » - Un verme immondo.
« Chi forma la vostra gioia? » - Gesù. Così rispondeva Eva Lavallièrs, dopo aver apprezzato i beni spirituali ed avere fissato lo sguardo sul Sacro Cuore.
Fioretto. Se c'è qualche affetto disordinato, troncarlo subito, per non mettersi in pericolo di perdere il Paradiso.
Giaculatoria. Gesù, Giuseppe e Maria, vi dono il cuore e l'anima mia!
(Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù-" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli)."






Guéranger, L'anno liturgico - La festa del Sacro Cuore di Gesù (http://www.unavoce-ve.it/pg-sacrocuore.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-sacrocuore.htm
"VENERDÌ DELLA SECONDA SETTIMANA DOPO PENTECOSTE
LA FESTA DEL SACRO CUORE DI GESÙ.
Oggi la Chiesa ci propone di onorare con un culto speciale il Cuore sacratissimo di Gesù di cui il sacramento ci ha già rivelato l'immensa tenerezza. E per stimolarci ad onorare quel Cuore divino con maggior rispetto e devozione, Pio XI ha elevato questa festa al rito di doppio di prima classe e messo la sua Ottava alla pari di quelle di Natale e dell'Ascensione [1]. Il culto del Sacro Cuore - scriveva egli ancora Cardinale - è la quintessenza stessa del cristianesimo, il compendio e il sommario di tutta la religione. Il cristianesimo, opera d'amore nel suo inizio, nei suoi progressi e nel suo compimento non potrebbe essere identificato assolutamente con nessuna altra devozione come con quella del Sacro Cuore [2].

Oggetto della devozione al Sacro Cuore.
L'oggetto della devozione al Sacro Cuore è lo stesso Cuore ardente d'amore per Dio e per gli uomini. Dall'Incarnazione infatti Nostro Signor Gesù Cristo è l'oggetto dell'adorazione e dell'amore di ogni creatura, non soltanto come Dio ma come Uomo-Dio. Essendo la divinità e l'umanità unite nell'unica persona del Verbo divino, Egli merita tanto come Uomo che come Dio tutti gli omaggi del nostro culto; e come in Dio tutte le perfezioni sono adorabili, così pure in Cristo tutto è adorabile: il suo corpo, il suo sangue, le sue piaghe, il suo cuore, e per questo la Chiesa ha voluto offrire alla nostra adorazione questi oggetti sacri.

Il cuore di carne dell'Uomo-Dio.
In questo giorno essa ci mostra soprattutto il Cuore del Salvatore e ci chiede di onorarlo sia che lo consideriamo in se stesso sia che lo consideriamo come il simbolo vivente della sua carità.
In se stesso, questo Cuore di Gesù, per quanto sia solo un poco di carne, è già degno del nostro culto. Nella vita naturale del corpo umano, non è forse il cuore l'organo più nobile e più necessario, quello che distribuisce a tutte le membra il sangue che vivifica, che nutre, che rigenera e purifica? Adorare il Cuore di Gesù significa adorare per così dire, nel suo principio, nel suo fulcro, la vita di sacrificio e d'immolazione del nostro Salvatore. Significa adorare il prezioso recettacolo in cui le ultime gocce del sangue divino hanno atteso, per effondersi, che venisse a colpirlo la lancia di Longino. Quel cuore squarciato rimane per sempre come la testimonianza d'una vita che si è data interamente per la salvezza del mondo.
Nell'ordine morale, il cuore di carne occupa un posto altrettanto importante. Da sempre esso è considerato come la sede della vita affettiva dell'uomo, perché è l'organo che ne risente nella maniera più sensibile tutte le fluttuazioni. Le sue pulsazioni battono al ritmo dei nostri sentimenti, delle nostre emozioni, delle nostre passioni. Il linguaggio ha consacrato questo modo di vedere: è il cuore che ama, che compatisce, che soffre, si sacrifica e si dona. E come la bassezza di cuore genera tutti i vizi, così pure il cuore nobile ed elevato è la sorgente da cui s'irradiano insieme con l'amore tutte le virtù. Gesù, vero uomo, ha parlato così di se stesso. Ha offerto il suo cuore umano alla nostra contemplazione, mostrandolo circondato di fiamme ardenti e dicendo: "Ecco quel Cuore che tanto ha amato gli uomini", che lo ha portato verso tutte le sofferenze e le miserie dell'umanità, che ha avuto pietà dell'immensa moltitudine delle anime, e che Gli ha ispirato non solo di moltiplicare i miracoli, ma di istituire la Santissima Eucaristia, di fondare la Chiesa, di soffrire e di morire per riscattarci.
Se il cuore è per noi il centro in cui sono raccolte e il focolaio da cui s'irradiano le doti e le virtù, se sappiamo rendere omaggio al cuore delle persone particolarmente benefiche, quanto più non dobbiamo onorare il Cuore di Gesù come l'abisso, il santuario, il tabernacolo di tutte le virtù? Gli Inni dell'Ufficio e le Litanie le descrivono in numerose invocazioni che noi ripeteremo e mediteremo in questi giorni. E onde persuaderci ancor più dell'importanza e dell'utilità della devozione al Sacro Cuore, concludiamo ascoltando quanto scrive un certosino di Treviri morto nel 1461. Le sue parole saranno per noi un'indicazione di quello che dobbiamo fare per entrare nelle intenzioni della Chiesa che sono quelle stesse del suo celeste Sposo: "Se volete completamente e facilmente purificarvi dei vostri peccati, liberarvi delle vostre passioni e arricchirvi di tutti i beni… mettetevi alla scuola dell'eterna carità. Riponete, immergete spesso in ispirito... tutto il vostro cuore e la vostra mente nel Cuore dolcissimo di Nostro Signor Gesù Cristo in croce. Quel Cuore è pieno d'amore... Mediante lui noi abbiamo accesso al Padre nell'unità di spirito; egli abbraccia d'un immenso amore tutti gli eletti... In quel Cuore dolcissimo si trova ogni sorta di virtù, la fonte della vita, la consolazione perfetta, la vera luce che illumina ogni uomo, ma soprattutto chi ha fatto devotamente ricorso a Lui in ogni afflizione e necessità. Tutto il bene che si può desiderare lo si attinge abbondante in lui; ogni salvezza ed ogni grazia ci vengono da quel Cuore dolcissimo, e non da altrove. Esso è il focolare dell'amore divino che brucia sempre del fuoco dello Spirito Santo, che purifica, consuma e trasforma in sé tutti coloro che Gli sono uniti e che desiderano attaccarsi a Lui. Ora come ogni bene ci viene da questo Cuore dolcissimo di Gesù, così pure tutto dovete riferirvi... tutto restituirgli senza nulla attribuire a voi... In quello stesso Cuore confesserete i vostri peccati, domanderete perdono e grazia, loderete e ringrazierete... Per questo bacerete spesso con riconoscenza quel Cuore piissimo di Gesù inseparabilmente unito al Cuore divino, dove sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza di Dio, un'immagine, voglio dire, sia di quel Cuore, sia del Crocifisso. Aspirerete senza posa a contemplarlo faccia a faccia confidandogli le vostre pene; attirerete così nel vostro cuore il suo spirito e il suo amore, le sue grazie e le sue virtù; a Lui ricorrerete nei beni e nei mali, in Lui avrete fiducia, a Lui vi attaccherete, in Lui abiterete, affinché, in cambio, si degni di porre la sua dimora nel vostro cuore; e qui infine dormirete dolcemente e riposerete nella pace. Poiché anche se i cuori di tutti i mortali vi abbandonassero, quel Cuore fedelissimo non vi ingannerà e non vi abbandonerà mai. E non trascurerete di onorare devotamente e di invocare anche la gloriosa Madre di Dio e dolcissima Vergine Maria, perché si degni di impetrarvi dal Cuore dolcissimo del suo Figliolo tutto quanto vi sarà necessario. In cambio, voi offrirete tutto al Cuore di Gesù attraverso le sue mani benedette" [3].

MESSA

EPISTOLA (Ef 3,8-19). - Fratelli: A me, il minimo dei santi, è stata concessa questa grazia di evangelizzare tra i Gentili le incomprensibili ricchezze di Cristo, e di illuminare tutti riguardo all'attuazione del mistero ascoso da secoli in Dio, il quale ha creato ogni cosa, affinché dai principati e dalle potestà sia conosciuta per mezzo della Chiesa la multiforme sapienza di Dio, secondo il disegno eterno che egli ha mandato ad effetto per mezzo di Cristo Gesù Signor nostro, in cui abbiamo la fiducia di poterci avvicinare con tutta confidenza a Dio per mezzo della fede in lui. Quindi vi chiedo di non perdervi d'animo a motivo delle tribolazioni ch'io soffro per voi e che sono la vostra gloria. A questo fine piego le mie ginocchia dinanzi al Padre del Signor nostro Gesù Cristo, da cui ogni famiglia e nei cieli e sulla terra prende nome, perché vi conceda, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere mediante lo Spirito di lui potentemente corroborati nell'uomo inferiore, in modo che Cristo abiti per la fede nei vostri cuori, e voi, radicati nella fede, fondati nella carità, possiate, con tutti i santi, comprendere quale sia la larghezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità, anzi possiate conoscere ciò che supera ogni scienza, la stessa carità di Cristo, in modo che siate ripieni di tutta la pienezza di Dio.

Il "Mistero di Cristo".
È giusto ricordare questa pagina luminosa in cui san Paolo ci svela in termini sublimi l'amore infinito di Dio per la sua creatura. Da tutta l'eternità è stato concepito da Dio un disegno che è come la ragione, la spiegazione, il motivo della creazione, e tale disegno consiste nel chiamare tutta l'umanità a partecipare alla vita di Cristo. Dio ha tanto amato gli uomini che ha dato loro il suo Figliolo unigenito affinché per lui e in lui diventino a loro volta suoi figli per l'eternità. Cristo con i suoi tesori di sapienza e di scienza; Cristo nel quale sono benedette tutte le genti, nel quale gli uomini sono salvati e fatti simili a lui nell'unità del suo corpo mistico; Cristo che abita in noi e ci fa vivere mediante la fede e l'amore, ecco dunque il mistero appena intravisto dai Patriarchi e dai Profeti e che il Nuovo Testamento ci rivela con incomparabile chiarezza. Ma il mistero di Cristo non si completa veramente che in noi e con la nostra cooperazione. Tutte le ricchezze messe così generosamente da Dio a nostra disposizione e di cui Cristo è la fonte, la Chiesa, i sacramenti, l'Eucaristia, non hanno altro fine che la santificazione di ciascuna delle nostre anime individualmente. Per questo l'Apostolo innalza a Dio una preghiera insistente, chiedendogli che le sue intenzioni di misericordia e d'amore non vengano meno davanti alla nostra ostinazione e alla nostra ribellione e che non sia reso vano in noi lo sforzo compiuto sul Calvario. Solenne si fa la sua supplica perché regni completamente in noi quella vita interiore che ci è stata data nel battesimo, l'uomo nuovo, il cristiano, il figlio di Dio, e questo attraverso la fine dell'uomo vecchio, mediante una costante adesione a Dio, una reale comunione di vita che sottometta a lui tutta la nostra attività. Allora la carità crescerà sovrana in noi, e il piano di Dio pienamente realizzato si compirà per noi fino alla beatitudine eterna.

VANGELO (Gv 19,31-37). - In quel tempo: I Giudei, affinché non restassero in croce i corpi nel sabato (che era Parasceve ed era solenne quel sabato) chiesero a Pilato che fossero ad essi rotte le gambe e fossero tolti via. Andaron quindi i soldati e ruppero le gambe al primo e all'altro che eran con lui crocifissi; ma quando furono a Gesù, come videro che era già morto, non gli ruppero le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli aprì il costato; e subito ne uscì sangue ed acqua. E chi vide lo ha attestato; e la sua testimonianza è vera. Ed egli sa di dire il vero, affinché voi pure crediate. Certamente, questo è avvenuto, affinché s'adempisse la Scrittura: Non gli romperete alcun osso. E un'altra Scrittura dice pure: Volgeranno gli occhi a colui che han trafitto.

"Volgeranno gli occhi a colui che han trafitto"! Ascoltiamo questo testo misterioso con il commosso raccoglimento della nostra santa madre Chiesa. Osserviamo la via donde essa è uscita. È appunto dal Cuore dell'Uomo-Dio che è nata. Non poteva avere altra origine, poiché è l'opera per eccellenza del suo amore, ed è appunto per questa Sposa che egli ha fatto tutte le altre opere. Eva fu tratta dal fianco di Adamo in un modo figurativo; ma non ne doveva restare traccia, perché fosse chiaro che la donna era stata tratta dall'uomo solo per un sublime mistero, e non vi si vedesse per lei inferiorità di natura. Ma nel Signore era giusto che la gloriosa traccia di quella uscita rimanesse, perché è una realtà. Bisogna che la sua Sposa, fondandosi su tale origine, possa continuamente far ricorso al suo amore, e sia sempre aperto davanti a lei il cammino perché raggiunga con sicurezza e con prontezza il suo Cuore in ogni cosa.
[1] L'ottava del Sacro Cuore è stata recentemente soppressa. Vedi nota per la Festa del Corpus Domini, p. 53.
[2] Opere, II, p. 48.
[3] Cfr. Etudes, CXXVII, p. 605.
da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 413-417."





Luca, Sursum Corda!

Holuxar
25-06-17, 23:09
Sabato 24 giugno: ventiquattresimo giorno del Sacro Cuore di Gesù…



“24 GIUGNO: NATIVITÀ DI SAN GIOVANNI BATTISTA.”
Guéranger, L'anno liturgico - 24 giugno. Natività di san Giovanni Battista (http://www.unavoce-ve.it/pg-24giu.htm)



Natività di san Giovanni Battista - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/nativita-san-giovanni-battista/)
“24 giugno, Natività di san Giovanni Battista.
“La Natività di san Giovanni Battista, Precursore del Signore, e figlio dei santi Zaccaria ed Elisabetta, il quale fu ripieno di Spirito Santo, mentre era ancora nel seno di sua madre”.
1) O glorioso S. Giovanni Battista, che fra i nati di donna fosti il profeta più grande: benché santificato sin dal seno materno, tu vorresti ritirarti nel deserto per dedicarti alla preghiere ed alla penitenza. Ottienici dal Signore il distacco da ogni ideale terreno per avviarci verso il raccoglimento del dialogo con Dio e la mortificazione delle passioni. Gloria.
2) O zelantissimo precursore di Gesù che pur senza operare alcun miracolo attirasti a te le folle per prepararle ad accogliere il Messia e ad ascoltare le sue parole di vita eterna, ottienici la docilità alle ispirazioni del Signore in modo che con la testimonianza della nostra vita possiamo condurre le anime a Dio, quelle soprattutto che hanno più bisogno della sua misericordia. Gloria.
3) O martire invitto che per la fedeltà alla Legge di Dio e per la santità del matrimonio ti opponesti agli esempi di vita dissoluta a costo della libertà e della vita, ottienici da Dio una volontà forte e generosa affinché, vincendo ogni umano timore, osserviamo la Legge di Dio, professiamo apertamente la fede e seguiamo gli insegnamenti del Maestro Divino e della sua santa Chiesa. Gloria.”



Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
“Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].”
“24 juin : Nativité de Saint Jean-Baptiste.”


www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare san Giovanni Battista, Precursore del Signore, e figlio dei santi Zaccaria ed Elisabétta, il quale fu ripieno di Spirito Santo, mentre era ancora nel seno di sua madre. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Profeta, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Giovanni Battista possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”



Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://www.radiospada.org)
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com)
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
“24 GIUGNO 2017: NATIVITÀ DI SAN GIOVANNI BATTISTA (Doppio di prima classe con Ottava comune)”
“La vista del tuo adorato Cuore, o Gesù, mi fa ripetere, fra i sospiri e il pianto, "Non più peccati, o Gesù, non più!".”




24 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/24-giugno.htm)
“LA PACE
24° GIORNO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
Intenzione. - Riparare i peccati di odio.
LA PACE
Una delle promesse che il Sacro Cuore ha fatto ai suoi devoti, è: Metterò la pace nelle loro famiglie.
La pace è un dono di Dio; può darla soltanto Dio; e noi dobbiamo apprezzarla e custodirla nel nostro cuore e nella famiglia.
Gesù è il Re della pace. Quando mandava i discepoli in giro per le città ed i castelli, raccomandava loro di essere portatori di pace: Entrando in qualche casa, salutatela con dire: Pace a questa casa! - E se la casa ne è degna, verrà la vostra pace sopra di essa; se invece non è degna, la vostra pace ritornerà a voi! (Matteo, XV, 12).
- La pace sia con voi! (S. Giovanni, XXV, 19). Questo era il saluto e 1'augurio che Gesù rivolgeva agli Apostoli, quando appariva ad essi dopo la risurrezione. - Va' in pace! - diceva ad ogni anima peccatrice, quando la licenziava dopo averle perdonato i peccati (S. Luca, VII, 50).
Allorché Gesù disponeva gli animi degli Apostoli alla sua dipartita da questo mondo, li confortava con dire: Vi lascio la mia pace; vi dono la mia pace; ve la do, non come suole darla il mondo. Non si turbi il vostro cuore (S. Giovanni, XIV, 27).
Alla nascita di Gesù, gli Angeli annunziarono al mondo la pace, dicendo: Pace in terra agli uomini di buona volontà! (San Luca, II, 14).
La S. Chiesa implora di continuo la pace di Dio sulle anime, mettendo sulle labbra dei Sacerdoti, nella Messa, questa preghiera:
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, donaci la pace! -
Che cosa è la pace, tanto prediletta da Gesù? È la tranquillità dell'ordine; è l'armonia della volontà umana con quella divina; è una profonda serenità dello spirito, che può conservarsi anche. nelle prove più dure.
Non c'è pace per gli empi! La godono solamente coloro che vivono nella grazia di Dio e si studiano di osservare la legge divina meglio che sia possibile.
Il primo nemico della pace è il peccato. Lo sanno per triste esperienza coloro che cedono alla tentazione e commettono una grave colpa; subito perdono la pace del cuore e ne hanno in cambio amarezza e rimorso.
Il secondo ostacolo alla pace è l'egoismo, l'orgoglio, la detestabile superbia, per cui si brama di eccellere. Il cuore degli egoisti e dei superbi è senza pace, sempre inquieto. I cuori umili godono la pace di Gesù. Se ci fosse più umiltà, dopo un rimprovero o un'umiliazione, quanti rancori e desideri di vendetta si eviterebbero e quanta pace resterebbe nel cuore e nelle famiglie!
L'ingiustizia è soprattutto la nemica della pace, perché non conserva l'armonia nei rapporti col prossimo. Chi è ingiusto, pretende i propri diritti, sino all'esagerazione, ma non rispetta i diritti altrui. Questa ingiustizia porta la guerra nella società e la discordia nella famiglia.
Custodiamo la pace, dentro di noi e attorno a noi!
Sforziamoci di non perdere mai la pace del cuore, non solo evitando il peccato, ma anche tenendo lontano ogni turbamento dello spirito. Tutto ciò che porta turbamento nel cuore ed irrequietezza, viene dal demonio, il quale suole pescare nel torbido.
Lo spirito di Gesù è spirito di serenità e di pace.
Le anime poco esperte nella vita spirituale, facilmente sono preda del turbamento interiore; un nonnulla toglie loro la pace. Siano perciò vigilanti e preghino.
Santa Teresina, provata in tutti i modi nel suo spirito, diceva: Signore, provatemi, fatemi soffrire, ma non privatemi della vostra pace!
Custodiamo la pace nella famiglia! La pace domestica è una grande ricchezza; la famiglia che ne è priva, è simile ad un mare in tempesta. Infelici coloro che sono costretti a vivere in una casa, ove non regna la pace di Dio!
Questa pace domestica si mantiene con l'ubbidienza, cioè col rispettare la gerarchia che Dio vi ha messa. La disubbidienza turba l'ordine familiare.
Si mantiene con l'esercizio della carità, compatendo e sopportando i difetti dei congiunti. Si pretende che gli altri non manchino mai, non facciano sbagli, insomma che siano perfetti, mentre noi commettiamo tante mancanze.
La pace nella famiglia si conserva col troncare all'inizio qualunque motivo di discordia. Si spenga subito il fuoco, prima che diventi incendio! Si smorzi la fiamma della discordia e non si metta legna al fuoco! Se sorge in famiglia un disaccordo, un dissapore, si chiarisca tutto con calma e con prudenza; si faccia tacere ogni passione. E’ meglio cedere in qualche cosa, anche con sacrificio, anzichè turbare la pace della casa. Fanno bene coloro che ogni giorno recitano un Pater, Ave e Gloria per la pace nella propria famiglia.
Quando sorgesse in casa qualche forte contrasto, apportatore di odio, ci si sforzi di dimenticare; non si richiamino alla mente i torti ricevuti e non se ne parli, perchè il ricordo e il parlarne riaccendono il fuoco e la pace si allontana sempre più.
Non si dissemini la discordia, togliendo la pace a qualche cuore o a qualche famiglia; ciò avviene specialmente con il parlare imprudente, con l'intromettersi negli affari intimi del prossimo senza esserne richiesti e col rapportare alle persone ciò che si sente dire contro di loro.
I devoti del Sacro Cuore custodiscano la loro pace, la portino ovunque con l'esempio e la parola e s'interessino a farla ritornare in quelle famiglie, di parenti o di amici, da cui è stata bandita.
ESEMPIO
Ritornò la pace
A motivo dell'interesse, ebbe origine uno di quegli odi che mettono a soqquadro le famiglie.
Una figliuola, da anni accasata, cominciò ad odiare i genitori e gli altri familiari; il marito ne approvava l'agire. Non più visite al padre ed alla madre, né saluto, ma ingiurie e minacce.
La tempesta durò a lungo. Il genitore, nervoso ed intransigente, in un dato momento ideò la vendetta.
In quella casa era penetrato il demonio della discordia ed era sparita la pace. Solo Gesù poteva rimediare, ma invocato con fede.
Alcune anime pie della famiglia, la madre e due figliuole, devote del Sacro Cuore, stabilirono di ricevere molte volte la Comunione, perchè non capitasse qualche delitto e perchè presto ritornasse la pace.
Si era nel corso delle Comunioni, quando all'improvviso cambiò la scena.
Una sera la figlia ingrata, toccata dalla grazia di Dio, si presentò umiliata alla casa paterna. Riabbracciò la madre e le sorelle, chiese perdono della sua condotta e volle che tutto si dimenticasse. Era assente il padre e si temeva qualche temporale appena fosse rientrato, conoscendosi il suo carattere focoso. Ma non fu così! Rientrando questi a casa calmo e mansueto come un agnellino, abbracciò la figlia, si sedette in serena conversazione, come se nulla fosse capitato precedentemente.
Chi scrive, testimonia il fatto.
Fioretto. Custodire la pace nella famiglia, nella parentela e nel vicinato.
Giaculatoria. Dammi, o Gesù, la pace del cuore!
(Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù-" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli).”


24° giorno: Cuore leale - Cuore falso (http://www.stellamatutina.eu/24-giorno-cuore-leale-cuore-falso/)
“24° giorno: Cuore leale – Cuore falso
CUORE LEALE
Un cuore leale è un cuore nobile e forte. Merita fiducia e lode. «Il Signore si compiace, in quelli che camminano con schiettezza» (Pro 11,20).
Il cuore leale si riconosce subito, perché non ha paura di soffrire a causa della verità, per la sua sincerità. Anzi, tanto più è leale, quanto più è pronto a rimetterci persino la vita piuttosto che mentire.
Nella persecuzione di Diocleziano, un drappello di soldati venne mandato a catturare sant’Antimo, Vescovo di Nicomedia. Senza saperlo, entrarono proprio nella casa di sant’Antimo, per chiedere da mangiare. Il Vescovo stesso si mise subito a servirli, senza che i soldati sospettassero che fosse proprio lui il Vescovo da catturare.
Appena rifocillati, i soldati gli chiesero qualche notizia sul vescovo Antimo.
«Ma sono io!» – rispose tranquillamente il Santo.
I soldati rimasero sbalorditi e imbarazzati. Non avrebbero mai avuto il coraggio di imprigionare chi li aveva rifocillati e serviti. Gli proposero, perciò, di fuggire a destra, mentre essi lo avrebbero cercato a sinistra, in modo da non trovarlo. «No no… – rispose serenamente il Vescovo –. Non voglio essere complice della vostra bugia. Io non mentirò né permetterò che voi mentiate per salvare a me la vita. Conducetemi pure dove vi è stato imposto».
I soldati dovettero condurlo, e il Vescovo perse la vita, per non aver voluto mentire.
Quante volte Gesù stava per essere lapidato perché diceva la verità? «Non ti lapidiamo per nessuna opera buona, ma… perché tu, che sei uomo, ti fai Dio» (Gv 10,33).
Leggendo il Vangelo notiamo subito che il parlare di Gesù manifesta sempre un pensiero lucido e schietto, rivelatore di una sincerità di cuore che non ammette riserve.
«Il vostro parlare sia: sì sì, no no. Il di più è dal maligno» (Mt 5,37). I farisei avevano paura di Gesù, perché si sentivano smascherati nella loro perfida ipocrisia: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti» (Mt 23,14). La falsità e l’ipocrisia sono figlie del diavolo, che è «il padre della menzogna» (Gv 8,44).
Un cuore leale ispira ammirazione e soprattutto fiducia.
Sul Cuore di Gesù noi possiamo poggiare il capo e riposare tranquilli. «In verità vi dico, il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno mai» (Mc 13,31).
CUORE FALSO
«Il cuore doppio è in abominio al Signore» (Pro 11,20).
Quanto piace al Signore il cuore sincero, tanto gli dispiace il cuore falso. Un cuore falso è un cuore nemico. Impossibile fidarsi.
È capace di ingannare, di abbandonare, di tradire.
Il bacio di Giuda è il simbolo del cuore falso. Dietro il segno dell’amore più fraterno, espresso dal bacio, c’è il pugnale del tradimento che ti colpisce a rovina. «Con la bocca benedicono, nel loro cuore maledicono» (Sal 61,5).
Quando i compagni di università si accorsero che Contardo Ferrini era un giovane virtuoso in maniera eccezionale, si misero con gusto perfido a tendergli insidie dietro le false apparenze dell’amicizia. Ma il beato Contardo si accorse presto dei tranelli in cui volevano farlo cadere, e si allontanò subito da quei falsi amici.
«Quante volte non ho trovato fedeltà, ove credevo che ve ne sarebbe stata!», esclama l’Imitazione di Cristo (III, 45,1). L’inganno e la falsità sono le armi tenebrose del cuore sleale. «Più untuosa del burro è la sua bocca, ma nel cuore ha la guerra» (Sal 54,22).
“Dagli amici mi guardi Dio”, dice un detto antico.
Perché? Perché è molto frequente avere amici dal cuore doppio, che si tirano indietro proprio nel momento della prova di fedeltà.
Quante volte facciamo così anche noi con il Signore!
È facile sentir dire che si è devoti del Sacro Cuore. Ma è difficile voler capire che si è sinceri devoti del Sacro Cuore, quando si è fedeli agli impegni presi. Non si ha il cuore leale se si prende l’impegno di fare la Confessione e Comunione nei nove primi venerdì del mese, e poi, non si mantiene l’impegno fino alla fine. Non si ha il cuore leale se si vuole essere devoti del Sacro Cuore, e poi ci si disinteressa del tutto del culto da diffondere dovunque sia possibile. «Fratelli, non amiamo a parole né con la lingua, ma coi fatti e nella verità» (Gv 3,18).
Animiamoci, quindi, con cuore leale e schietto ad amare e a far amare il Sacro Cuore, ricordando quella promessa di Gesù che dice: «Le persone che propagheranno questa mia devozione avranno il loro nome scritto nel mio Cuore e non ne sarà cancellato».
È possibile una promessa più consolante di questa?
Proposito: Sforzarsi di introdurre il culto al Sacro Cuore in qualche famiglia.
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”






Guéranger, L'anno liturgico - 24 giugno. Natività di san Giovanni Battista (http://www.unavoce-ve.it/pg-24giu.htm)
“24 GIUGNO NATIVITÀ DI SAN GIOVANNI BATTISTA
I-LA GLORIA DI SAN GIOVANNI BATTISTA
Il Messia nascosto.
"Voce di colui che grida nel deserto: Preparate le vie del Signore; ecco il vostro Dio" (Is 40,3.9)! Oh, chi, nel nostro arido secolo, comprenderà l'esultanza della terra a questo annuncio per tanto tempo atteso? Il Dio promesso non è ancora manifestato; ma già i cieli si sono umiliati (Sal 17,10), per lasciargli libero il passaggio. Sotto il velo di umiltà, in cui come prima della sua nascita, deve continuare a velare agli uomini la sua divinità, chi scoprirà l'Emmanuele? Chi soprattutto, avendolo riconosciuto nelle sue misericordiose umiliazioni, saprà farlo accettare da un mondo folle di orgoglio, e potrà dire, mostrando nella folla il figlio del falegname (Mt 13,55): Ecco colui che i vostri padri aspettavano!
Questo infatti è l'ordine stabilito dall'alto per la manifestazione del Messia: il Dio fatto uomo non si intrometterà da se stesso negli atti della vita pubblica; aspetterà, per inaugurare il suo divino ministero, che un membro di quella stirpe divenuta la sua, un uomo venuto prima di lui e dotato a tal fine di sufficiente credito, lo presenti al suo popolo.
Convenienza di un precursore.
Missione sublime, che farà d'una creatura il garante di Dio, il testimone del Verbo! La grandezza di colui che deve riempirlo era indicata, come quella del Messia, molto tempo prima della sua nascita. Non già che, per illuminare i suoi passi, Cristo avesse bisogno d'un aiuto estraneo; ma tanti falsi splendori avevano ingannato l'umanità, durante la notte dei secoli di attesa, che la vera luce, sorgendo d'improvviso, non sarebbe stata compresa, o non avrebbe fatto che accecare degli occhi resi impotenti dalle tenebre precedenti a sopportare il suo splendore. L'eterna Sapienza aveva dunque stabilito che, come l'astro del giorno è annunciato dalla stella del mattino, così Cristo luce sarebbe stato preceduto quaggiù da un astro precursore, e segnalato dall'irradiamento di cui egli stesso avrebbe rivestito quel fedele messaggero della sua venuta. Quando un tempo l'Altissimo si degnava di schiarire l'avvenire per i suoi profeti, il lampo che, ad intermittenza, solcava così il cielo dell'antica alleanza, si spegneva nella notte, senza portare il giorno; ma l'astro cantato nel salmo non conoscerà la sconfitta: non essendo di per sé, come ogni creatura, che nulla e tenebre, rifletterà così da vicino lo splendore del Messia, che parecchi lo prenderanno per Cristo stesso (Lc 3,15).
L'annuncio profetico.
La misteriosa conformità di Cristo e del suo Precursore, gl'incomparabili accostamenti che li unisce, sono notati in molti punti dei Libri sacri. Se Cristo è Verbo, la parola eterna del Padre, lui sarà la Voce che porterà tale parola dove deve giungere. Cristo è l'angelo dell'alleanza; ma nello stesso testo in cui lo Spirito Santo gli dà un appellativo così pieno per noi di speranza, pare che porti anche quel nome d'angelo il fedele ambasciatore a cui la terra sarà debitrice di conoscere lo Sposo: "Ecco che io mando il mio angelo che preparerà il cammino davanti a me, e presto verrà nel suo tempio il dominatore che cercate, l'angelo dell'alleanza che desiderate; ecco che egli viene, dice il Signore degli eserciti" (Mal 3,1). E ponendo fine al ministero profetico di cui è l'ultimo rappresentante, Malachia termina i suoi stessi oracoli con le parole che abbiamo intese rivolgere da Gabriele a Zaccaria, per annunciargli la prossima nascita del Precursore (ivi 4,5.6).
L'annuncio angelico.
La presenza di Gabriele, in questa occasione, mostrava essa pure come il bambino allora promesso sarebbe stato l'intimo del Figlio di Dio; poiché lo stesso principe delle milizie celesti sarebbe presto venuto ad annunciare l'Emmanuele. Molti tuttavia sono i messaggeri fedeli ai piedi del trono della Santissima Trinità, e la scelta di quegli augusti legati varia, di solito, secondo l'importanza delle istruzioni che l'Altissimo trasmette per loro mezzo al mondo. Ma era conveniente che l'arcangelo incaricato di concludere le sacre nozze del Verbo con l'umanità, preludesse a quella grande missione preparando la venuta di colui che gli eterni decreti avevano designato come l'Amico dello Sposo (Gv 3,29). Sei mesi dopo, inviato a Maria, egli recava il suo divino messaggio rivelando alla Vergine purissima il prodigio che, fin da allora, dava un figlio alla sterile Elisabetta: primo passo dell'Onnipotente verso un miracolo ancora più sublime. Giovanni non è ancora nato: ma senza tardare oltre, la sua missione è aperta; egli attesta la verità delle promesse dell'angelo. Quale ineffabile garanzia è quella di questo bambino, ancora nascosto nel seno della madre, e già testimone di Dio nel sublime commercio che tiene sospesa la terra e il cielo! Illuminata dall'alto, Maria riceve la testimonianza e non esita più: "Ecco la serva del Signore, dice all'Arcangelo; sia fatto di me secondo la tua parola" (Lc 1,38).
La santificazione del Precursore.
Gabriele si è ritirato, portando con sé il segreto divino che non dovrà comunicare al resto del mondo. La Vergine prudentissima non parlerà nemmeno essa; lo stesso Giuseppe, suo virgineo sposo, non riceverà comunicazione del mistero. Non abbiamo tuttavia timore! C'è qualcuno per cui l'Emmanuele non avrà né segreti né ritardi; ed egli saprà rivelare il prodigio. Il Verbo ha appena preso possesso del santuario immacolato in cui doveva passare i nove primi mesi della sua dimora fra gli uomini, che la Vergine illuminata interiormente dal desiderio del suo Figliolo, si reca con tutta sollecitudine verso i monti della Giudea (Lc 1,39). All'amico dello Sposo la sua prima visita, a Giovanni l'inizio delle sue grazie. Una festa a parte ci permetterà di onorare in modo speciale il giorno prezioso in cui il Dio Bambino, santificando il suo Precursore, si rivela a Giovanni attraverso la voce di Maria; in cui la Vergine, manifestata da Giovanni che trasalisce nel seno della madre, proclama finalmente le grandi cose che l'Onnipotente ha operate in lei secondo la misericordiosa promessa che fece un tempo ai padri nostri, ad Abramo e alla sua posterità per tutti i secoli (Lc 1,55).
La nascita del Precursore.
Ma è giunto il tempo in cui la notizia dei figli e delle madri si deve spargere ai paesi d'intorno, in attesa che giunga al mondo intero. Giovanni sta per nascere e, non potendo ancora parlare, scioglierà la lingua del padre. Farà cessare il mutismo da cui il vecchio sacerdote, immagine dell'antica legge, era stato colpito dall'angelo; e Zaccaria, ripieno dello Spirito Santo, renderà manifesta con un nuovo cantico la visita benedetta del Signore Dio d'Israele (Lc 1,68).
II. - LA LITURGIA DELLA FESTA
La pietà antica.
Tutto ci mostra in questa festa una delle solennità più care alla Sposa. Che avverrebbe mai se, risalendo verso i tempi più felici, ci fosse concesso di prendere parte alle antiche manifestazioni del sentimento cattolico in questo giorno? Nei grandi secoli in cui la pietà dei popoli seguiva docilmente le ispirazioni della Chiesa, lo spettacolo delle dimostrazioni, suggerite alla fede di tutti dal ritorno di cari anniversari, manteneva in ognuno la comprensione dell'opera divina e delle grandi armonie che l'antico Ciclo sapeva rendere. Oggi che lo spirito liturgico è diminuito per molti, non si riscontra più il movimento veramente cattolico che imprimeva alle folle, e l'assenza di un sicuro orientamento si fa risentire nella devozione di un gran numero di persone: disorientata, non più capace di puntare sui fari luminosi che la Chiesa aveva disposti ad ogni mutamento di rotta, essa appare talvolta più sensibile al vento delle novità che alla tradizionale ispirazione dello Spirito Santo; è priva di quel particolare senso che i più piccoli come i più grandi della famiglia cristiana attingevano alla comune scuola del sacro Ciclo; senza una veduta sintetica, troppo sovente essa difetta di proporzioni, e la mancanza di equilibrio l'espone a un'infinità di false mosse piene di pericoli o senz'altro risultato se non di una fatica priva di vantaggi. Tuttavia le scosse e le deviazioni recate dall'insufficienza di alcuni, non fanno vacillare la nave della vera pietà, poiché contro i venti e le maree, e perfino in mezzo alle mutilazioni che deve subire, la ferma mano del pilota supremo mantiene sempre la primitiva direzione. Siamo ben lontani dal tempo in cui due eserciti nemici, trovandosi di fronte, la vigilia di san Giovanni, rimandavano la battaglia all'indomani della festa (Battaglia di Fontenay, sabato 25 giugno dell'841). In Francia, dove la prudenza benevola della Chiesa si è rassegnata a tante perdite dolorose, la Natività di san Giovanni Battista viene celebrata solennemente solo quando cade di Domenica; tuttavia, elevata nel calendario a doppio di prima classe con Ottava [1], continua a presentarsi al fedele attento rivestita dei caratteri che designano in essa uno dei più importanti giorni dell'anno.
La festa del 29 agosto.
Un'altra festa deve giungere, alla fine di agosto, ad esigere i nostri omaggi verso il figlio di Zaccaria e di Elisabetta: la festa del suo glorioso martirio e della sua nascita al cielo. Ma, per quanto venerabile debba essere per noi, secondo l'espressione stessa della Chiesa nel giorno della Decollazione di san Giovanni Battista, essa non avrà lo splendore di quest'ultima. Infatti, la solennità di questo giorno si riferisce non tanto a Giovanni, quanto a Gesù da lui annunciato; mentre la Decollazione, più personale per il nostro Santo, non presenta nel piano divino l'importanza che aveva la sua nascita, preludio di quella del Figlio di Dio.
Il Natale estivo.
Gesù solo è la luce, la luce senza la quale il mondo resterebbe nella morte; e Giovanni non è che l'uomo mandato da Dio, senza il quale la luce resterebbe sconosciuta (Gv 1,4-10). Ma Gesù essendo inseparabile da Giovanni, come il giorno dalla sua aurora, non si deve stupire che l'esultanza del mondo, alla nascita di Giovanni, faccia parte di quella che susciterà a suo tempo la venuta del Salvatore. È Natale estivo. Fin dall'inizio, Dio e la sua Chiesa si preoccuparono, come presto vedremo dimostrare mediante molti riaccostamenti, la dipendenza e la somiglianza delle due solennità.
Precursore dei Martiri.
Dio, la cui provvidenza cerca in tutto la glorificazione del suo Verbo fatto carne, calcola gli uomini e i secoli secondo la testimonianza che rendono a Cristo; per questo Giovanni è così grande. Da colui infatti che i profeti annunciavano come venturo, che gli apostoli predicavano come già venuto, egli solo, profeta e apostolo insieme, ha detto mostrandolo: Eccolo! Essendo dunque Giovanni il testimone per eccellenza (Gv 1,7) era giusto che presiedesse al glorioso periodo in cui, per tre secoli, la Chiesa rese allo Sposo quella testimonianza del sangue che dà ai martiri il primo posto nella sua riconoscenza, dopo gli apostoli i profeti sul cui fondamento essa è basata (Ef 2,20). Dieci volte si aprirono, sull'immensa estensione dell'impero, le vene della Sposa; e l'eterna Sapienza volle che la decima e ultima persecuzione si ricollegasse, appunto per il 25 dicembre del 303, in Nicomedia (v. vol. I, p. 136), alla nascita del Figlio di Dio di cui assicurava il trionfo. Ma se la Natività dell'Emmanuele illumina in tal modo nei sacri testi la fine delle grandi battaglie, quella di Giovanni, come era giusto, ne segna gli inizi. Fu nell'anno 64 che, per la prima volta, Roma pagana aprì le sue arene ai soldati di Cristo; ed è il 24 giugno che la Chiesa ne consacra l'augusto ricordo, con quella menzione che fa seguito, nel suo Martirologio, all'annuncio riguardante la Natività del Precursore: "A Roma, la santa memoria di numerosi martiri che, sotto l'imperatore Nerone, furono calunniosamente accusati dell'incendio della città, e morirono per ordine del principe con varii supplizi: gli uni esposti, sotto pelli di animali, ai morsi dei cani, altri crocefissi, altri bruciati a guisa di torce al cadere del giorno per servire da fiaccole nella notte. Tutti questi erano discepoli degli Apostoli: primizie elette che la Chiesa romana, campo fecondo di martiri, offrì prima della morte degli Apostoli al Signore".
Precursore dei monaci.
La solennità del 24 giugno illumina dunque in duplice maniera le origini del cristianesimo. Non vi furono mai giorni abbastanza cattivi nella Chiesa, in cui sia venuta meno, anche per un anno solo, la predizione dell'angelo che molti si sarebbero rallegrati alla nascita di Giovanni (Lc 1, 14); insieme alla gioia, la sua parola, i suoi esempi, la sua intercessione davano coraggio ai martiri. Dopo il trionfo riportato dal Figlio di Dio sulla negazione pagana, quando alla testimonianza del sangue seguì quella della confessione mediante le opere e la lode, Giovanni conservò il suo posto di precursore di Cristo nelle anime. Guida dei monaci, li conduce lontano dal mondo e li fortifica nella battaglie della solitudine; amico dello Sposo, continua a formare la Sposa, preparando al Signore un popolo perfetto (ivi 17).
Precursore dei fedeli.
Nei diversi stati, a tutti i gradi della vita cristiana, si fa sentire il suo benevolo e necessario influsso. "Precursore nella nascita, precursore nella morte, san Giovanni - dice sant'Ambrogio - continua a camminare davanti al Signore. E forse più di quanto noi pensiamo, la sua misteriosa azione ha la propria parte nella nostra vita presente, nel giorno attuale. Quando cominciamo a credere in Cristo, vi è come una virtù di Giovanni che ci attira dietro di sé; egli inclina nel senso della fede i sentieri della nostra anima; raddrizza i cammini tortuosi di questa vita, ne fa la retta via del nostro pellegrinaggio, perché non abbiamo a cadere nelle anfrattuosità dell'errore; fa sì che tutte le nostre valli possano ricolmarsi dei frutti delle virtù e che ogni altura mondana si abbassi davanti al Signore" (Lc 1,38).
Patrono dei battisteri.
Ma se il Precursore ha la sua parte in ogni progresso della fede che avvicina a Cristo le anime, interviene ancor più in ogni battesimo che viene ad arricchire la Sposa. A lui sono consacrati i battisteri. Il battesimo che egli impartiva alle folle sulle rive del Giordano non ebbe mai, è vero, il potere del battesimo cristiano; ma immergendo l'Uomo-Dio nelle acque, poneva le acque in possesso della virtù fecondatrice, che, scaturita dall'Uomo-Dio, avrebbe loro dato di completare fino alla fine dei tempi, con l'accesso di nuovi mèmbri, il corpo della Chiesa unita a Cristo.
Patrono dei popoli e delle Chiese.
La fede dei nostri padri non ignorava i grandi benefici di cui erano debitori a Giovanni gli individui e i popoli. Molti neofiti ricevevano il suo nome nel battesimo, e tanto era efficace per condurre fino alla santità l'aiuto prestato da lui ai suoi fedeli devoti, che non vi è giorno del calendario in cui non si possa onorare la nascita in cielo di qualcuno di essi. Patrono un tempo dei Longobardi, san Giovanni Battista lo è oggi del Canada Francese. Ma, sia in Oriente sia in Occidente, chi potrebbe contare le regioni, le città, le abbazie, le chiese poste sotto quel potente patronato: dal tempio che, sotto Teodosio, sostituì ad Alessandria l'antico Serapeon con i suoi famosi misteri, fino al santuario innalzato sulle rovine dell'altare di Apollo, a Monte Cassino, dal patriarca dei monaci; dalle quindici chiese che Bisanzio aveva dedicate fra le sue mura al Precursore, fino a quella augusta basilica del Laterano che, nella capitale del mondo cristiano, rimane come la regina e la madre di tutte le Chiese della Città e del mondo! Dapprima dedicata al Salvatore, essa unì ben presto a quel sacro appellativo, come inseparabile, quello dell'Amico dello Sposo.
Solennità della vigilia.
La Vigilia di san Giovanni non è più di precetto; un tempo, tuttavia, non un solo giorno di digiuno ci si imponeva all'avvicinarsi della Natività del Precursore, ma un'intera quaresima, che richiamava con la sua durata e le sue prescrizioni l'Avvento del Signore. Più severe erano state le sante esigenze della preparazione, più cara e meglio compresa era la festa. Dopo aver uguagliato la penitenza della Quaresima di Giovanni alle austerità di quella di Natale, non ci stupiva più di vedere che la Chiesa riavvicinava nella Liturgia le due Natività.
I fuochi di san Giovanni.
Tre Messe celebravano la nascita di Giovanni, come quella di Colui che egli fece conoscere alla Sposa: la prima, di notte, ricordava il suo titolo di precursore; la seconda, allo spuntare del giorno, onorava il suo battesimo; l'ultima, a Terza, esaltava la sua santità (Sacr. Gregor. Amal, pseudo Alcuino, Ord. Rom.). Inoltre, come vi erano una volta due Mattutini nella notte di Natale, Durando di Mende ci riferisce, insieme con Onorio di Autun, che parecchi celebravano nella festa di san Giovanni, un duplice Ufficio (Ration. 7,14). Il primo cominciava al tramonto; era senza alleluia, per significare il tempo della Legge e dei Profeti che durò fino a Giovanni (Lc 16,16). Il secondo, si iniziava nel cuore della notte e terminava all'aurora; veniva cantato con alleluia, per indicare l'inizio dei tempi della grazia e del regno di Dio (ibid.).
La letizia, che è il carattere specifico di questa festa, dilagava anche fuori dei luoghi santi, e si spandeva finanche sui Musulmani infedeli. Se a Natale il rigore della stagione confinava accanto al focolare domestico le commoventi manifestazioni della pietà privata, lo splendore delle notti della solennità estiva porgeva alla viva fede dei popoli l'occasione di rifarsi. Completava così quello che le sembrava l'insufficienza delle sue dimostrazioni verso il Bambino Dio, con gli onori resi al Precursore nella sua culla. Appena si spegnevano gli ultimi raggi del sole, dal lontano Oriente fino all'estremo Occidente, sull'intera superficie del mondo, immensi falò si levavano dalle montagne, e salivano d'un tratto da tutte le città, in ogni borgata, nei più piccoli villaggi. Erano i fuochi di san Giovanni: testimonianza autentica, e continuamente rinnovata, nella verità delle parole dell'angelo e della profezia la quale annunciava quella gioia universale che doveva salutare la nascita del figlio di Elisabetta. Come una lampada ardente e risplendente, secondo l'espressione del Signore, egli era apparso nella notte senza fine. Per un tempo, la sinagoga aveva voluto rallegrarsi ai suoi raggi (Gv 5,35); ma, poi sconcertata dalla sua fedeltà che le impediva di sacrificarsi per Cristo e per la vera luce (ivi 1,20), irritata alla vista dell'Agnello che Giovanni mostrava come la salvezza del mondo e non più soltanto di Israele (ivi 29), si era rivolta subito nuovamente verso la notte e aveva messo da se stessa ai propri occhi la benda che la faceva rimanere nelle tenebre fino ai nostri giorni. Grata a colui che non aveva voluto né mutilare né ingannare la Sposa, la gentilità lo esaltò tanto più quanto più egli si era umiliato; raccolse gli ideali che avrebbe dovuto custodire la sinagoga ripudiata, e manifestò con tutti i mezzi in suo potere che, senza confondere la luce avuta dal Precursore con lo splendore del Sole di giustizia, ne salutava tuttavia con entusiasmo quella luce che era stata per l'umanità l'aurora dei gaudi nuziali.
Antichità dei fuochi di san Giovanni.
Si potrebbe quasi dire dei fuochi di san Giovanni che risalgono all'origine stessa del cristianesimo. Per lo meno, appaiono fin dai primi tempi della pace, come un frutto dell'iniziativa popolare, non senza stimolare talvolta la sollecitudine dei Padri e dei concili, pronti ad allontanare qualunque idea superstiziosa di manifestazioni che volessero sostituire, del resto così felicemente, le feste pagane dei solstizi. Ma la necessità di combattere alcuni abusi, possibili oggi come allora, non impedì alla Chiesa di incoraggiare un genere di manifestazioni che rispondeva così bene al carattere della festa [2].
I fuochi di san Giovanni completavano felicemente la solennità liturgica; mostrando unite in uno stesso pensiero la Chiesa e la città terrena. Infatti, l'organizzazione di questi festeggiamenti spettava ai comuni, e i municipi ne sopportavano tutte le spese. Così, il privilegio di accendere i fuochi era riservato di solito alle personalità eminenti nel campo civile. Gli stessi re, prendendo parte alla gioia di tutti, si facevano un onore di dare questo segnale di allegria ai loro popoli; Luigi XIV, nel 1648, mise ancora il fuoco alla pira della piazza di Grève, come avevano fatto i suoi predecessori. D'altronde, come si usa sempre in parecchi luoghi della cattolica Bretagna, il clero, invitato a benedire le cataste di legna, vi gettava poi la prima torcia, mentre la folla, recando altre torce accese, si spargeva nelle campagne intorno alle messi in maturazione, oppure seguiva sulle rive del mare le sinuosità della costa, con grida di gioia a cui rispondevano i fuochi accesi nelle vicine isole.
La "Girandola".
In alcuni luoghi, la girandola, disco infuocato che girava su se stesso e percorreva le strade della città o scendeva dalla cima dei monti, rappresentava il moto del sole che raggiunge il punto più alto della sua corsa per ridiscenderne subito; richiamava così le parole del Precursore riguardo al Messia: Bisogna che egli cresca e che io diminuisca (Gv 3,30). Il simbolismo era completato dall'usanza che si aveva di bruciare le ossa e gli avanzi di ogni specie, in quel giorno che annunciava la fine della legge antica e l'inizio dei tempi nuovi, secondo il detto della Scrittura: Rigetterete ciò che è vecchio all'arrivo dei nuovi beni (Lev 26,10).
Beate le popolazioni che conservano ancora qualcosa delle usanze a cui la semplicità dei nostri padri attingeva una letizia più vera e più pura certamente di quelle chieste dai loro successori a certe feste in cui l'anima non prende più parte.
III. MESSA
La Messa è composta di diversi passi dell'Antico e del Nuovo Testamento. La Chiesa, dicono gli autori liturgici, vuole così ricordarci che Giovanni forma il legame delle sue alleanze e partecipa a ciascuna di esse. Egli è la preziosa graffe che fissa il duplice manto della legge e della grazia (San Pier Cris., Discorso 91) sul petto dell'eterno Pontefice.
EPISTOLA (Is 49,1-3;5-7). - Udite, o isole, state attenti, o popoli lontani, il Signore mi ha chiamato dal seno materno, dal seno di mia madre si ricordò del mio nome. Egli fece la mia bocca come spada tagliente, mi custodì sotto l'ombra della sua mano, ha fatto di me una freccia scelta, mi ha nascosto nella sua faretra. E mi ha detto: Tu sei il mio servo, o Israele; in te sarò glorificato. Ed ora parla il Signore, colui che fin dal seno della madre mi fece suo servo: ecco io ti ho donato a luce delle nazioni, affinché tu sia la mia salvezza fino agli ultimi confini del mondo. I re e i principi s'alzeranno appena ti vedono. T'adoreranno a causa del Signore e del santo d'Israele che ti ha eletto.
Gratitudine dei Gentili.
Figli della Chiesa, entriamo nei suoi pensieri; comprendiamo quale debba essere la riconoscenza di noi gentili verso colui al quale ogni carne sarà debitrice di aver conosciuto il Salvatore (Is 40,5). Dal deserto d'onde la sua voce stigmatizzava l'orgoglio dei discendenti del patriarca, egli ci vedeva succedere all'orgogliosa sinagoga; senza recar detrimento alle divine esigenze, la sua austera predicazione aveva, per i futuri privilegiati dello Sposo, delle sfumature di linguaggio che non conosceva nei riguardi dei Giudei. "Razza di vipere - diceva a questi ultimi - chi vi ha insegnato a fuggire l'ira che vi sovrasta? Fate dunque frutti degni di penitenza, e non vi mettete a dire: Abbiamo per padre Abramo, perché vi dico: Dio può anche da queste pietre far sorgere dei figli di Abramo. Già la scure è posta alla radice degli alberi; ogni albero adunque che non rende buon frutto sta per essere tagliato e gettato nel fuoco" (Lc 3,7-9). Ma al pubblicano disprezzato, al soldato detestato, a tutti i cuori aridi della gentilità, troppo simili in realtà alle pietre del deserto, Giovanni Battista annunciava la grazia che avrebbe dissetato e rese feconde nella giustizia le loro anime inaridite: "Pubblicani, non contravvenite alle esigenze del fisco; soldati, accontentatevi del vostro soldo (ivi 12-14); Mosè ha dato la legge; ma migliore di essa è la grazia, opera di colui che io annuncio (Gv 1,15-17): è lui che toglie i peccati del mondo (ivi 29), e da a tutti noi la sua pienezza" (ivi 16).
Ingratitudine dei Giudei.
Quali nuovi orizzonti per quei derelitti che lo sdegno d'Israele aveva per tanto tempo tenuto in disparte! Ma per la sinagoga, simile attentato al preteso privilegio di Giuda era un delitto. Essa aveva tollerato le sanguinose invettive del figlio di Zaccaria; s'era mostrata pronta ad acclamarlo come il Cristo (Gv 1,19); ma invitarla a camminare, essa che si proclamava pura, di pari passo con l'impura gentilità, era davvero troppo: Giovanni, da quel momento, fu considerato come sarà considerato il suo maestro. Gesù, più tardi, insisterà su questa differente accoglienza fatta al suo Precursore da quelli che l'ascoltavano; ne farà la base della sua sentenza di riprovazione contro i giudei: "In verità vi dico: i pubblicani e le meretrici vi andranno avanti nel regno di Dio. Perché è venuto a voi Giovanni nelle vie della giustizia, e non gli avete creduto; ma i pubblicani e le meretrici gli han creduto: e voi nemmeno dopo aver veduto queste cose vi siete pentiti per credere a lui" (Mt 21,31-32).
VANGELO (Lc 1,56-68). - Or compiutosi per Elisabetta il tempo di partorire, diede alla luce un figlio. E i suoi vicini ed i parenti, avendo udito come il Signore aveva manifestato la sua misericordia verso di lei, se ne congratulavan con essa. Ed avvenne che l'ottavo giorno vennero a circoncidere il bambino e lo chiamavan Zaccaria, dal nome di suo padre. Ma la madre s'opponeva dicendo: No, davvero: deve chiamarsi Giovanni. E le replicarono contro: Non v'è alcuno della tua parentela che porti questo nome. Ed accennavano al padre come volesse chiamarlo. Ed egli, chiesta una tavoletta, vi scrisse: Il suo nome è Giovanni. E tutti restarono meravigliati. E in quell'istante la sua bocca s'aprì, e la sua lingua si sciolse, e parlò benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furon presi da timore, e per tutte le montagne di Giudea eran divulgate tutte queste cose, e quanti le udivano le serbavano nel cuore e dicevano: Chi sarà mai questo bambino? E la mano del Signore era infatti con lui. E Zaccaria, suo padre, fu ripieno di Spirito Santo, e profetò, dicendo: Benedetto il Signore, Dio d'Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo.
I Santuari di Ain-Karim.
Dopo i luoghi santificati dal passaggio in questo mondo del Verbo fatto carne, non ve n'è alcun altro in Palestina che debba interessare l'anima cristiana più di quello in cui si sono compiuti gli eventi narrati nel nostro Vangelo. La città che diede onore alla nascita del precursore si trova a due leghe da Gerusalemme verso ponente, come Betlemme, dove nacque il Salvatore, è a due leghe a mezzogiorno della città Santa. Uscito dalla porta di Jaffa, il pellegrino che si dirige verso San Giovanni della Montagna incontra innanzitutto il monastero greco di S. Croce. Quindi, continuando il cammino, attraverso il massiccio delle montagne di Giuda, raggiunge una vetta da cui scopre il Mediterraneo. La casa di Obed Edon che celò per tre mesi l'arca santa si elevava su questo punto, da cui una breve strada conduce al luogo dove Maria, la vera arca dell'alleanza, passò anch'essa tre mesi di benedizioni presso la cugina Elisabetta. Due santuari distanti circa mille passi l'uno dall'altro, consacrano i grandi ricordi che ci sono stati richiamati alla memoria da san Luca: in uno fu concepito e nacque Giovanni Battista; nell'altro ebbe luogo la circoncisione del Precursore, otto giorni dopo la sua nascita. Il primo sorge sul luogo dove era la casa di città di Zaccaria; risale, nella sua forma attuale, ad un'epoca anteriore alle crociate. È una bella Chiesa a tre navate e a cupola. L'altare maggiore è dedicato a san Zaccaria, quello di destra a santa Elisabetta. Sulla sinistra, sette gradini di marmo conducono ad una cappella sotterranea scavata nella roccia e che non è altro se non l'appartamento più riposto della primitiva casa: è il santuario della Natività di san Giovanni. Quattro lampade rompono l'oscurità di quella venerabile cripta, mentre altre sei, sospese sotto la stessa mensa dell'altare, illuminano la seguente iscrizione incisa sul marmo del pavimento: HIC PRAECURSOR DOMINI NATUS EST. Uniamoci in questo giorno ai figli di san Francesco, custodi di tanti ineffabili ricordi.
Le tradizioni locali collocano a qualche distanza da questo primo santuario, come abbiamo detto, il ricordo della circoncisione del Precursore. Oltre alla sua casa di città, infatti, Zaccaria ne possedeva un'altra più isolata. Elisabetta vi si era ritirata durante i primi mesi della sua gravidanza, per gustare nel silenzio il dono di Dio (Lc 1,24-25). È qui che la Vergine venendo da Nazaret l'aveva incontrata, che si era verificato il sublime trasalimento dei figli e delle madri, che il Magnificataveva dato prova al cielo che ormai la terra riportava la vittoria su di esso con la lode e con l'amore. Era giusto che il canto di Zaccaria, il Cantico del mattino, risuonasse anch'esso, per la prima volta, nel luogo da cui quello della sera era salito come un incenso di così soave odore.
Urbano V, nel 1368, aveva ordinato di cantare il Credo nel giorno della Natività di san Giovanni Battista e durante l'Ottava, per evitare che il Precursore apparisse inferiore agli Apostoli. L'antica usanza di sopprimere il Simbolo in questa festa ha tuttavia prevalso: non come un segno di inferiorità, riguardo a colui che si eleva al di sopra di tutti quelli che annunciarono il regno di Dio; ma per ricordare che egli terminò la sua vita prima della promulgazione del Vangelo.
Missione permanente del Precursore.
Precursore del Messia, noi condividiamo il gaudio che la tua nascita recò al mondo. Essa annunciava la nascita stessa del Figlio di Dio. Orbene, ogni anno, l'Emmanuele prende nuovamente vita nella Chiesa e nelle anime; e anche oggi come venti secoli or sono, non vuole nascere senza che tu stesso abbia, come allora, preparato le vie a quella natività che dà a ciascuno di noi il suo Salvatore. Termina appena la serie dei misteri che hanno compiuto la glorificazione dell'Uomo-Dio e fondato la Chiesa, che già Natale si mostra all'orizzonte; e già nella sua culla, Giovanni trasalisce e rivela l'avvicinarsi del Bambino Dio. Dolce profeta dell'Altissimo, che ancora non puoi parlare e tuttavia già sorpassi tutti i principi della profezia, presto sembrerà che il deserto ti abbia rapito per sempre al commercio degli uomini. Ma nei giorni dell'Avvento, la Chiesa ti avrà ritrovato; essa ci riporterà continuamente ai tuoi sublimi insegnamenti, alle testimonianze che renderai a colui che essa attende. Fin d'ora, inizia la preparazione delle nostre anime; ridisceso sulla nostra terra in questo giorno di letizia, venuto come messaggero del prossimo arrivo del Signore, potresti forse rimanere un solo istante ozioso dinanzi all'opera immensa che ti incombe nei nostri riguardi?
I degni frutti di penitenza.
Scacciare il peccato, domare i vizi, raddrizzare gli istinti perversi della povera natura decaduta: tutto ciò avrebbe dovuto essere senza dubbio realizzato, tutto ciò si sarebbe già compiuto da lungo tempo, se avessimo risposto fedelmente alle tue passate fatiche. Eppure è proprio vero: in molti, si ha l'impressione che non sia mai cominciato il dissodamento: terreni ribelli, in cui le pietre e i roghi sfidano le tue cure da lunghi anni. Noi lo riconosciamo, nella confusione delle nostre anime colpevoli; confessiamo le nostre colpe a te e al Dio onnipotente, come ci insegna a fare la Chiesa all'inizio del santo Sacrificio; ma nello stesso tempo, ti preghiamo insieme con essa di intercedere per noi presso il Signore Dio nostro. Tu l'hai proclamato nel deserto: perfino da queste pietre, Dio può sempre far nascere dei figli di Abramo.
Presenza di san Giovanni nella Messa.
Ogni giorno, le solenni formule dell'oblazione che prepara l'immolazione continuamente rinnovata del Salvatore, ci mostrano la parte onorevole e potente che ti spetta nell'augusto Sacrificio; il tuo nome, nuovamente pronunciato quando la sacra Vittima è sull'altare, supplica allora per noi peccatori il Dio di ogni misericordia. Possa egli, in considerazione dei tuoi meriti e della nostra miseria, essere propizio alla preghiera perseverante della nostra santa madre Chiesa, mutare i nostri cuori, e sostituire i loro perversi attaccamenti con le attrattive delle virtù che ci faranno meritare la visita dell'Emmanuele! In quel sublime momento dei Misteri, tre volte invocato secondo la formula stessa che tu ci hai insegnata, l'Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo avrà anch'egli pietà di noi e ci darà la pace: quella pace preziosa, con il cielo, con la terra e con noi stessi, che ci preparerà per lo Sposo, rendendoci figli di Dio (Gv 1,12; Mt 5,9), secondo la testimonianza che parimenti ogni giorno tu rinnovi per bocca del sacerdote prima che egli lasci l'altare. Allora il tuo gaudio e il nostro sarà completo, o Precursore; la sacra unione, di cui questo giorno della tua natività racchiude per noi la speranza già così lieta, sarà diventata, fin da questa terra e sotto le ombre della fede, una sublime realtà, mentre aspettiamo la chiara visione dell'eternità.
[1] Anche l'ottava di san Giovanni fu soppressa col decreto della Sacra Congregazione dei Riti del 23 marzo 1955.
[2] I pagani celebravano da lungo tempo il solstizio d'estate, il 24 giugno, con fuochi di allegria in onore del sole. I cristiani adottarono tale usanza, in onore di colui che, fiaccola ardente, fu il Precursore della vera luce (DAC V, c. 1468).
da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 771-785.”





Luca, Sursum Corda!

Holuxar
25-06-17, 23:12
25 giugno 2017: domenica infra l'ottava del Sacro Cuore…



“Nell' ott. Sacro Cuore (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=_IIHpZEB93o
Nell' ott. Sacro Cuore (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=cS2tQzlR4Qw
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php)




Guéranger, L'anno liturgico - Domenica Terza dopo la Pentecoste (http://www.unavoce-ve.it/pg-dopopent-dom3.htm)
“DOMENICA TERZA DOPO LA PENTECOSTE.
Nella maggior parte delle chiese di Francia ha luogo oggi la seconda Processione del Santissimo Sacramento, così come la prima si era celebrata nella Domenica precedente. In parecchi luoghi vi è anche l'usanza di cantare in questo stesso giorno la Messa solenne del Sacro Cuore, alla quale molti fedeli non potrebbero assistere il giorno stesso della festa.
La Messa di questo giorno è precisamente quella della terza Domenica dopo la Pentecoste. Gli ultimi decreti romani l'avevano assegnata, senza possibilità di spostamento, alla Domenica fra l'Ottava del Sacro Cuore, ottava ora soppressa.
Sarà facile notare come i testi di questa Messa della terza Domenica dopo la Pentecoste si adattino con facilità e naturalezza alla memoria della festa del Sacro Cuore di Gesù, al punto da sembrare che siano stati composti per essa.
MESSA
L'anima fedele ha visto chiudersi nella sacra Liturgia la successione dei misteri del Salvatore. Lo Spirito Santo è disceso per sostenerla in quest'altra parte del ciclo, nella quale non si svolgerà più davanti ad essa che la feconda semplicità della vita cristiana. Egli la istruisce e la forma sui dati del Maestro divino risalito al cielo. E innanzitutto le insegna a pregare. Poiché la preghiera, diceva il Signore, dev'essere di tutti i giorni e di tutti gli istanti (Lc 18,1), eppure noi non sappiamo né ciò che è necessario chiedere, né come convenga farlo. Ma lo sa Colui che aiuta la nostra debolezza, e chiede in noi e per noi con gemiti inenarrabili (Rm 8, 26).
EPISTOLA (1Pt 5,6-11). - Carissimi: Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli vi esalti nel tempo della visita; e gettate in lui ogni vostra ansietà, perché Egli ha cura di voi. Siate sobrii e vegliate, perché il diavolo, vostro avversario, come leone ruggente vi gira intorno, cercando chi divorare; resistetegli forti nella fede, sapendo che i vostri fratelli dispersi nel mondo soffrono gli stessi vostri patimenti. Ma il Dio d'ogni grazia, il quale ci ha chiamati in Gesù Cristo all'eterna sua gloria, con un po' di patire vi perfezionerà, vi conforterà, vi confermerà. A lui la gloria e l'impero nei secoli dei secoli. Così sia.
Le prove e il loro merito.
Le miserie di questa vita sono la prova che Dio fa subire ai suoi soldati, per giudicarli e classificarli nell'altra secondo il loro valore. Sicché tutti, in questo mondo, hanno la loro parte di sofferenze. La gara è aperta, la battaglia ingaggiata; l'Arbitro guarda e giudica: presto darà la sentenza sui diversi meriti dei combattenti, e li chiamerà dalle fatiche dell'arena al riposo del trono su cui siede egli stesso. Beati allora quelli che, riconoscendo la mano di Dio nella prova, si saranno chinati sotto quella mano potente con amore e con fiducia! Contro queste anime forti nella fede, il leone ruggente non avrà potuto prevalere. Sobri e vigilanti nella vita del loro pellegrinaggio, senza atteggiarsi a vittime, sapendo bene che tutto soffre quaggiù, avranno unito con letizia le loro sofferenze a quelle di Cristo, e trasaliranno nella manifestazione eterna della sua gloria che sarà anche la loro eredità per i secoli senza fine.
VANGELO (Lc 15,1-10). - In quel tempo: I pubblicani ed i peccatori si accostavano a lui per udirlo, e ne sussurravano i Farisei e gli Scribi col dire: Costui accoglie i peccatori e mangia con essi. Ed egli prese a dir loro questa parabola: Chi di voi se ha cento pecore, e ne perde una, non lascia le altre novantanove nel deserto e non va dietro a quella perduta finché non la ritrovi ? E come l'ha ritrovata, se la mette tutto allegro sulle spalle; e giunto a casa, chiama gli amici e vicini e dice loro: Rallegratevi meco perché ho ritrovato la mia pecorella smarrita ! Così vi dico, si farà più festa in cielo per un peccatore pentito, che per novantanove giusti i quali non han bisogno di penitenza. Or qual donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e non spazza la casa e non cerca attentamente finché l'abbia trovata? E, trovatala, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi meco, ché ho trovato la dramma perduta. Così, vi dico, si fa festa dinanzi agli Angeli di Dio per un peccatore pentito.
Il premio delle anime.
La parabola della pecorella ricondotta all'ovile sulle spalle del Pastore era cara ai primi cristiani; la si trova raffigurata dappertutto nei monumenti dei primi secoli. Essa ci ricorda il Signore Gesù che or ora risaliva trionfalmente in cielo portando con sé l'umanità perduta e riacquistata. "Chi è infatti il Pastore della nostra parabola - esclama sant'Ambrogio - se non Cristo che ti porta nel suo corpo e ha preso su di sé i tuoi peccati? Quella pecora è una per il genere, non per il numero. Ricco Pastore, di cui tutti noi formiamo la centesima parte del gregge! Poiché egli ha gli Angeli, gli Arcangeli, le Dominazioni, le Potestà, i Troni e il resto, innumerevoli greggi che ha lasciati sui monti per correre dietro alla pecora smarrita" (Comm. su san Luca, VII).
La parabola della dracma perduta e ritrovata espone, in una forma ancora più familiare e simpatica, questa stessa dottrina che è veramente al centro dell'insegnamento del Salvatore. È per i peccatori che il Verbo si è incarnato, e per far loro conoscere il suo amore ha voluto un cuore di carne, e ha voluto che si sapesse come uno dei suoi maggiori gaudi consistesse nel ritrovare un'anima perduta. Di questo gaudio egli rende subito partecipi i suoi amici del Cielo: vuole che tutti lo provino. Anche noi su questa terra abbiamo diritto a condividerlo: come potrebbero, quelli che amano il Sacro Cuore e si uniscono a tutti i suoi sentimenti, rimanere estranei a simile felicità? Ma, tornando su noi stessi, uniremo al gaudio e alla lode che essa produce un sentimento di profonda gratitudine, dicendo con san Giovanni Eudes: "Che cosa ti renderò, o mio Salvatore; e che farò per amor tuo, giacché tu mi hai tratto fuori dagli abissi dell'inferno ogni qualvolta vi sono caduto con i miei peccati o vi sarei caduto se la carità del tuo Cuore dolcissimo non me ne avesse preservato!?" [1].
PREGHIAMO
O Dio, protettore di coloro che sperano in te e senza il cui aiuto niente è stabile e santo, moltiplica su di noi la tua misericordia, affinché, sotto il tuo governo e la tua guida, passiamo attraverso i beni della terra senza perdere di mira quelli eterni.
[1] Coeur admirable, l. XII, p. 246.
da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 420-422.”




San Guglielmo - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-guglielmo/)
“25 giugno, San Guglielmo da Vercelli, Abate di Montevergine (Vercelli, 1085 – Abbazia del Goleto, 25 giugno 1142).
“Nel territorio di Guleto, presso Nusco, san Guglielmo Confes¬sore, Padre degli Eremiti di Monte Vergine”.
O Signore, concedi, per intercessione del tuo servo S. Guglielmo, di compiere nella nostra vita la tua santissima e amabilissima volontà, affinchè possiamo riportare vittoria sui nemici della nostra salvezza.”



Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
“Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].”
“Dimanche dans l'Octave du Sacré-Cœur.”
“25 juin : Saint Prosper d'Aquitaine, Docteur de l'Église († 466).”
“25 juin : Saint Guillaume, Fondateur d'ordre († 1142).”


www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare santa Febrònia, Vergine e Martire, la quale, nella persecuzione di Diocleziàno, sotto il Giudice Silèno, per conservare la fede e la pudicizia, prima battuta con verghe e tormentata nell’eculeo, quindi lacerata con pettini e bruciata col fuoco, finalmente, dopo esserle stati cavati i denti e tagliate le mammelle e i piedi, condannata a morte, adorna di tanti gioielli di tormenti se ne andò allo Sposo. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi le avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questa santa Vergine e Martire, ed a lei affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, santa Febrònia possa essere mia avvocata e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”




Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://www.radiospada.org)
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com)
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
“25 giugno 2017: domenica infra l'ottava del Sacro Cuore.”
“25 giugno 2017: infra l'ottava di San Giovanni Battista.”
“25 giugno 2017: San Guglielmo abate e confessore.
Guglielmo era probabilmente figlio di nobile vercellesi. Divenuto monaco a quindici anni. Dopo un pellegrinaggio a Santiago di Compostela, si reca a Roma e decide di raggiungere la Puglia per imbarcarsi pellegrino verso la Palestina. Presso Oria (Brindisi) incappa in un gruppo di banditi che lo picchiano selvaggiamente perché delusi dal magro bottino. L'evento gli viene interpretato da san Giovanni da Matera che incontra a Ginosa presso Taranto come la volontà del Signore a non effettuare il viaggio. Dopo indecisioni e prove, guglielmo si ritira a Montevergine, nel gruppo appenninico del Partenio, presso Avellino. Terra ancora di orsi e di lupi, dove vive un anno come eremita. raggiunto da altri uomini, tra cui alcuni sacerdoti, a loro volta attratti dalla vita eremitica, forma una comunità dalla quale fonda la Congregazione Benedettina di Montevergine, con caratteristiche cenobitiche, divenendone l'abate. La località viene raggiunta da numerosi pellegrini, cui bisogna predicare e amministrare i sacramenti, nella chiesetta consacrata nel 1124. Fermamente legato alla Regola di san Benedetto, l'ideale di vita ascetica da lui proposto, rientrava in quel movimento spirituale che interpretava la regola stessa in modo più rigido, dando maggior spazio alla preghiera e alla contemplazione, ma l'affluenza sempre maggiore dei pellegrini richiede anche un’attività pastorale e la cura delle anime. Desideroso di un periodo di solitudine, nominò il suo successore, il futuro beato Alberto, e si ritira sul monte Cognato in Lucania, dove nasce una nuova comunità, quindi Guglielmo si ritira nuovamente questa volta a Goleto (Avellino) dove vive per un anno in una cella ricavata nella cavità di un albero, qui nasce il monastero di San Salvatore, diviso in due parti destinate rispettivamente ai religiosi e alle religiose, ciascuno con la sua chiesa. Proseguì il suo itinerario fondando monasteri a Rocca San Felice, Foggia e Treia. Ritornerà quindi nel monastero del Goleto dove morirà. Nelle sue comunità viene ben presto venerato come santo e il culto pubblico viene autorizato da alcuni vescovi e nel 1785 esteso a tutta la Chiesa. Nel 1807 il suo corspo sarà traslato al monastero di Montevergine dove è oggi conservato. Una sua biografia fu scritta nel XII secolo. Nel 1942 papa Pio XII ha prolamato Guglielmo di Montevergine patrono primario dell'Irpinia. In san Pietro a Roma è raffigurato con una statua che ha un lupo accovacciato ai piedi, in ricordo di un prodigio che attribuitoli dalla tradizione: quando viveva eremita sui monti irpini, l’asino che era il suo prezioso mezzo di trasporto fu sbranato da un lupo, che Guglielmo ammansì e usò come animale da soma.”




25 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/25-giugno.htm)
“LA BUONA MORTE
25° GIORNO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
Intenzione. - Pregare per ottenere la buona morte a noi ed ai nostri familiari.
LA BUONA MORTE
«Tu, salute dei viventi - Tu, speranza di chi muor! » - Con questa parola di fiducia le anime pie inneggiano al Cuore Eucaristico di Gesù. Realmente la devozione al Sacro Cuore, praticata come si deve è la caparra sicura della buona morte, avendo Gesù impegnata la sua parola ai suoi devoti con questa confortante promessa: Sarò il loro più sicuro rifugio in vita e specialmente in punto di morte! –
La speranza è la prima a nascere e l'ultima a morire; il cuore umano vive di speranza; ha bisogno però di una speranza forte, consistente, che diventi sicurezza. Le anime di buona volontà si aggrappano con fiducia illimitata all'àncora di salvezza, che è il Sacro Cuore, e nutrono la ferma speranza di fare una buona morte.
Morire bene vuol dire salvarsi eternamente; significa raggiungere l'ultimo e più importante fine della nostra creazione. Conviene, dunque, essere molto devoti del Sacro Cuore, per meritare la sua assistenza in morte.
Morremo certamente; è incerta l'ora della nostra fine; ignoriamo qual genere di morte la Provvidenza ci abbia preparato; è sicuro che grandi tribolazioni attendono coloro che stanno per lasciare il mondo, sia per il distacco dalla vita terrena e per lo sfacelo del corpo e sia, più che tutto, per il timore del divino giudizio.
Ma noi facciamoci coraggio! Il nostro Dívin Redentore con la sua morte in Croce ha meritato per tutti la buona morte; specialmente l'ha meritato per i devoti del suo Divin Cuore, proclamandosi loro rifugio in quell'ora estrema.
Chi è sul letto di morte, ha bisogno di forza particolare per sopportare con pazienza e con merito le sofferenze corporali e quelle morali. Gesù, che è Cuore delicatissimo, non lascia soli i suoi devoti e li assiste dando loro fortezza e pace interiore e fa come quel capitano che incoraggia e sostiene i suoi soldati durante la battaglia. Gesù non solo incoraggia, ma dà la forza proporzionata al bisogno del momento, perchè Egli è la fortezza personificata.
Il timore del prossimo giudizio divino potrebbe assalire, e spesso assale, coloro che stanno per morire. Ma che timore può avere l'anima devota del Sacro Cuore?... Teme il giudice che batte, dice San Gregorio Magno, colui che l'ha disprezzato. Ma chi onora in vita il Cuore di Gesù, deve bandire ogni timore, pensando: Ho da comparire davanti a Dio per essere giudicato e ricevere l'eterna sentenza. Il mio giudice è Gesù, quel Gesù, il cui Cuore ho riparato e consolato le tante volte; quel Gesù che mi ha promesso il Paradiso con le Comunioni dei Primi Venerdì...
I devoti del Sacro Cuore possono e devono sperare una morte serena; e se il ricordo di gravi colpe li assalisse, richiamino subito alla mente il Cuore Misericordioso di Gesù, che tutto perdona e dimentica.
Prepariamoci al passo supremo della nostra vita; ogni giorno sia una preparazione alla buona morte, onorando il Sacro Cuore e stando vigilanti.
I devoti del Sacro Cuore dovrebbero affezionarsi alla pia pratica, detta « Esercizio della buona morte ». Ogni mese dovrebbe disporsi l'anima a lasciare il mondo ed a presentarsi a Dio. Questo pio esercizio, detto anche « Ritiro Mensile », è praticato da tutte le persone consacrate, da chi milita nelle file dell'Azione Cattolica e da tante e tante altre anime; sia anche il distintivo di tutti i devoti del Sacro Cuore. Si seguano queste norme:
1. - Scegliere un giorno del mese, il più comodo, per attendere agli affari dell'anima, destinandovi quelle ore che si possono sottrarre alle quotidiane occupazioni.
2. - Si faccia una rivista accurata della coscienza, per vedere se si è distaccati dal peccato, se c'è qualche grave occasione di offendere Dio, come ci si accosta alla Confessione e si faccia una confessione come se fosse l'ultima della vita; la S. Comunione si riceva come Viatico.
3. - Si recitino le Preghiere della Buona Morte e si faccia un po' di meditazione sui Novissimi. Si può compierlo da soli, ma è meglio farlo in compagnia di altri.
Oh, come è caro a Gesù il suddetto pio esercizio!
La pratica dei Nove Venerdì assicura il ben morire. Quantunque la Grande Promessa della buona morte Gesù l'abbia fatta direttamente a coloro che si comunicano bene per Nove Primi Venerdì consecutivi, si può sperare che indirettamente giovi anche ad altre anime.
Se nella propria famiglia ci fosse qualcuno che mai avesse fatto le nove Comunioni ad onore del Sacro Cuore e non avesse voglia di farle, supplisca qualche altro della sua famiglia; così una madre o una figliuola zelante potrebbero fare tante serie di Primi Venerdì, quanti sono i familiari che trascurano così bella pratica.
È da sperare che in tal modo almeno si assicuri la buona morte a tutti i propri cari. Questo eccellente atto di carità spirituale si può compiere anche a vantaggio di tanti altri peccatori, di cui si viene a conoscenza.
ESEMPIO
Morte invidiabile
Gesù permette che i suoi Ministri assistano a delle scene edificanti, affinchè possano narrarle ai fedeli e confermarli nel bene.
Lo scrivente riporta una scena commovente, che dopo anni ricorda con piacere. Spasimava sul letto di morte un padre di famiglia, quarantenne. Ogni giorno desiderava che io andassi al suo capezzale per assisterlo. Era devoto al S. Cuore e teneva vicino al letto un bel quadro, sul quale spesso posava lo sguardo, accompagnandolo con qualche invocazione.
Sapendo che il sofferente amava molto i fiori, glieli portavo con gioia; però mi diceva: Li metta davanti al Sacro Cuore! - Un giorno gliene portai uno tanto bello e molto profumato.
- Questo è per lei! - No; si dà a Gesù! - Ma per il Sacro Cuore ci sono gli altri fiori; questo è esclusivamente per lei, per odorarlo ed avere un po' di sollievo. - No, Padre; mi privo anche di questo piacere. Anche questo fiore va al Sacro Cuore. - Quando credetti opportuno, gli amministrai l'Olio Santo e gli diedi la S. Comunione come Viatico. Frattanto la madre, la sposa ed i quattro figlioletti erano lì ad assistere. D'ordinario sono angosciosi questi momenti per i familiari e più che tutto per il moribondo.
All'improvviso il povero uomo diede in uno scoppio di pianto. Pensai: Chi sa che strazio avrà nel cuore! - Si faccia coraggio, gli dissi. Perchè piange?
- La risposta non la immaginavo: Piango per la grande gioia che sento nell'anima mia! ... Mi sento felice!... –
Stare per lasciare il mondo, la madre, la sposa ed i bambini, avere tante sofferenze per la malattia, ed essere felice!... Chi dava tanta forza e gioia a quel moribondo? Il Sacro Cuore, che aveva onorato in vita, la cui immagine mirava con amore!
Mi fermai pensoso, fissando il morente, e sentii una santa invidia, per cui esclamai:
Fortunato uomo! Come la invidio! Potessi anch'io finire così la mia vita!... - Dopo breve tempo quel mio amico spirò.
Così muoiono i veri devoti del Sacro Cuore!
Fioretto. Promettere seriamente al Sacro Cuore di fare ogni mese il Ritiro Mensile e trovare qualche persona che ci faccia compagnia.
Giaculatoria. Cuore di Gesù, assistimi e sostienimi nell'ora della morte!
(Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù-" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli).”


25° giorno: Cuore orante - Cuore distratto (http://www.stellamatutina.eu/25-giorno-cuore-orante-cuore-distratto/)
“25° giorno: Cuore orante – Cuore distratto
CUORE ORANTE
Il cuore orante che ama cerca la vicinanza e l’unione con la persona amata. Più si ama, più si vuole stare con colui che ama. Gesù diceva del suo Divin Padre: «Il Padre è in me e io sono nel Padre» (Gv 10,38). Unione sublime e suprema nell’amore sostanziale ed eterno.
L’espressione più semplice e universale dell’unione con Dio è la preghiera. Il rapporto d’amore con Dio, che si fa colloquio, noi lo chiamiamo preghiera vocale. Il rapporto d’amore senza suono di parole lo chiamiamo preghiera mentale. Il rapporto d’amore nutrito di cuore e tenerezza lo chiamiamo preghiera affettiva. Il rapporto d’amore espresso in contemplazione pura e ardente dell’amore lo chiamiamo preghiera contemplativa.
Il bimbo che dice le preghiere del mattino e della sera, il giovane che medita silenzioso, il sacerdote che celebra con passione e dolore, il monaco assorto in profonda contemplazione: sono tutti cuori in rapporto d’amore con Dio mediante la preghiera.
Il Vangelo ci presenta Gesù in preghiera più volte e in più occasioni. Gesù prega di notte e di giorno, al mattino presto e di sera. Prega nel tempio e per le strade, nel deserto e tra le folle, nel Cenacolo e nell’Orto degli Ulivi, sui monti e sui laghi.
Soprattutto il Cuore di Gesù prega incessantemente nei Tabernacoli: «È sempre a intercedere per noi» (Eb 7,25).
Santa Gertrude scrisse che il «Cuore di Gesù è un altare sul quale Gesù si offre al Padre, ostia perfetta». San Gregorio dice a tutti i cristiani: «Il nostro cuore è l’altare di Dio». Su questo altare dovrebbe bruciare continuamente l’incenso della preghiera.
Ma perché Gesù «intercede per noi»? (Rm 8,34). Unicamente perché ci ama.
Perché i Santi cercano di pregare più che possono con passione e forza instancabili? Perché amano Gesù.
Perché amano i fratelli. Non c’è altra risposta.
Dalla vita di santa Margherita M. Alacoque sappiamo che ella ogni mattina, appena si svegliava, prima ancora dell’alba, salutava il suo Angelo Custode e per prima cosa affidava il cuore, perché lo portasse subito al Cuore di Gesù nel Tabernacolo. Che meraviglia di amore è questo! Preghiera e unione dei cuori: chi ama Gesù non può fare diversamente.
La stessa santa Margherita raccomandava anche a noi: «Mandate ogni tanto per mezzo del vostro buon Angelo, il vostro cuore a unirsi con quello di Gesù Sacramentato ». Perché non farlo? Quanto amore in più ci crescerebbe ogni giorno nel cuore!
CUORE DISTRATTO
La distrazione: forse possiamo definirla la regina del nostro cuore. È essa che ci governa dappertutto: in casa, in chiesa, per le strade, al lavoro, in compagnia o da soli.
Raccogliersi, concentrarsi, è diventata una cosa molto difficile. Gustare le gioie dell’interiorità nell’elevazione dello spirito, forse ci è diventato addirittura impossibile.
In tal modo, il nostro cuore distratto non prova nulla delle soavità celesti che la vera preghiera porta con sé, come ci insegnano i Santi.
San Francesco Saverio, pur in mezzo a preoccupazioni di ogni sorta nelle lontane terre d’oriente, a volte durante la preghiera lo si vedeva slacciarsi il petto per l’impeto del cuore, ed esclamava: «Ma basta, Signore, non più consolazioni… il mio cuore non è capace di contenerlo».
San Pio da Pietrelcina talvolta si lamentava di fare «indigestioni» di consolazioni spirituali soavissime.
Un santo ragazzo, Aldo Marcozzi, a dodici anni, chiese in dono al papà, che cosa? «Un inginocchiatoio per farvi le meditazioni». Alla mamma che lo invitava ad andare a vedere la vita di Gesù al cinema, il ragazzo rispose: «La vita di Gesù la trovo più bella nel Vangelo».
E quante volte la mamma lo trovò assorto in preghiera con il suo bel volto angelicamente beato!
A noi invece, forse non capita mai nulla di simile perché abbiamo essiccato la sorgente della gioia interiore.
Anziché abbeverarci con la preghiera alla fonte del cuore di Gesù che zampilla acque di vita eterna (Gv 4,14), noi ci abbeveriamo con la dissipazione ai pantani e agli acquitrini del mondo. Oscenità e turpitudini, scandali e vergogne, ci circondano, ci assalgono, ci sommergono da ogni lato: in casa, con la televisione, la radio, le stampe; fuori casa, con i cinema, le mode indecenti, il turpiloquio, le pubblicità immonde.
Dobbiamo difenderci, perché è in pericolo la nostra salvezza eterna. Opporsi è indispensabile. Facciamolo nel modo più semplice e fecondo, con la preghiera lungo la giornata: preghiera mattina e sera, preghiera prima dei pasti e delle azioni più importanti. Una pagina del Vangelo o della vita di un Santo. La recita del Rosario, da soli o in famiglia.
Santa Margherita ci raccomanda molto la Comunione spirituale. Gesù stesso le rivelò che la gradiva moltissimo: «Provo tanta gioia quando un’anima mi desidera». Santa Margherita non solo ne faceva molte ogni giorno, ma raccomandava con premura: «Dovete fare tante e tante Comunioni di desiderio per fare ammenda al Cuore di Gesù e chiedergli perdono di tutte le Comunioni fatte male da noi e dai cattivi cristiani».
Vogliamo impegnarci anche noi?
Proposito: Impegnarsi a fare almeno una Comunione spirituale ogni giorno.
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”



Luca, Sursum Corda!

Holuxar
29-06-17, 00:01
26 e 27 giugno 2017: infra l'Ottava del Sacro Cuore…



26 giugno 2017: infra l'Ottava del Sacro Cuore…




http://www.sodalitium.biz/ss-giovanni-paolo/
“26 giugno, Santi Giovanni e Paolo, Martiri.
“A Roma, sul monte Celio, i santi Martiri Giovanni e Paolo fratelli, dei quali il primo era maggiordomo, il secondo primicerio di Costanza Vergine, figlia dell’imperatore Costantino : ambedue, decapitati sotto Giuliano l’Apostata, ricevettero la palma del martirio”.”


Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://www.radiospada.org)
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com)
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
“26 giugno 2017: infra l'Ottava del Sacro Cuore.”
“26 giugno 2017: infra l'Ottava di San Giovanni Battista.”
“26 giugno 2017.
Giovanni e Paolo, santi, martiri a Roma, i resti sono all’altare maggiore della chiesa dei Ss. Giovanni e Paolo al Celio. Sepolti nella cripta sotterranea furono, nel 1588, portati nella chiesa superiore. Nel 1677 il cardinale Filippo Tommaso Howard di Norfolck li collocò sotto l’altare maggiore. Le reliquie, estratte da una cassa di piombo, furono collocate in vasi di vetro e d’argento e ricollocate da Benedetto XIII e dal cardinale Fabrizio Paolucci, dopo una solenne processione, il 2 febbraio 1726, nell’urna di porfido rosso. In tempi passati parte delle loro reliquie pervennero all’abbazia di Casamari e nel 1572 vennero portate nella cattedrale di Veroli. Altre furono donate nel X secolo al monastero di Pagerne e nel 1536 trasferite a Friburgo.
M.R.: 26 giugno - A Roma, sul monte Celio, i santi Martiri Giovanni e Paolo fratelli, dei quali il primo era maggiordomo, il secondo primicerio di Costanza Vergine, figlia dell'Imperatore Costantino: ambedue, decapitati sotto Giuliano l'Apostata, ricevettero la palma del martirio.
[ Tratto dall'opera «Reliquie Insigni e "Corpi Santi" a Roma» di Giovanni Sicari ]”


Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
“Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].”
“26 juin : Saint Jean et saint Paul, Martyrs († 362).”



https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/1045-invochiamo-il-cuore-eucaristico-di-gesu.html

www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare san Pelàgio giovanetto, il quale, per la confessione della fede, tagliato membro a membro con forbici di ferro per ordine di Abdaraméno, Re dei Saracèni, compì gloriosamente il suo martirio. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Martire, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Pelàgio giovanetto possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”




26 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/26-giugno.htm)
“GESU' ED I PECCATORI
26° GIORNO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
Intenzione. - Pregare per i peccatori di nostra conoscenza.
GESU’ ED I PECCATORI
I peccatori troveranno nel mio Cuore la sorgente e l'oceano infinito della misericordia! - Questa è una delle promesse che Gesù fece a S. Margherita.
Gesù s'incarnò e morì in Croce per salvare le anime peccatrici; ad esse mostra ora il suo Cuore aperto, invitando ad entrarvi e ad usufruire della sua misericordia.
Quanti peccatori godettero della misericordia di Gesù, mentr'Egli era su questa terra! Richiamiamo alla mente l'episodio della Samaritana.
Giunse Gesù ad una città della Samaria, detta Sichar, vicino alla tenuta che da Giacobbe fu data al suo figlio Giuseppe, dove era pure il pozzo di Giacobbe. Or dunque Gesù, stanco del viaggio, stava a sedere vicino al pozzo.
Venne ad attingere acqua una donna, pubblica peccatrice. Gesù s'intenerì a mirarla e volle farle conoscere la sorgente inesauribile della sua bontà.
Volle convertirla, renderla felice, salvarla; quindi cominciò a penetrare con delicatezza in quel cuore impuro. Rivolto a lei, disse: Donna, dammi da bere!
La Samaritana rispose: Come mai Tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono Samaritana? - Gesù soggiunse: Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: Dammi da bere! - tu stessa forse ne avresti chiesto a Lui e ti avrebbe dato acqua viva! –
La donna continuò: Signore, non - hai con che attingere ed il pozzo è profondo; donde hai quest'acqua viva?... -
Gesù parlava dell'acqua dissetante del suo amore misericordioso; ma la Samaritana non comprendeva. Le disse dunque: Chi beve di quest'acqua (del pozzo), tornerà ad avere sete; ma chi beve l'acqua che gli darò io, non avrà più sete in eterno; che anzi l'acqua, da me data, diventerà in lui fonte d'acqua viva zampillante in vita eterna. –
La donna ancora non capiva e dava alle . parole di Gesù il significato materiale; perciò rispose: Dammi di questa acqua, affinchè non abbia più sete e non abbia a venire qui per attingere. - Dopo ci ciò, Gesù le fece vedere il suo misero stato, le nefandezze commesse: Donna, le disse, va' a chiamare tuo marito e ritorna qui!
- Non ho marito! - Hai detto bene: Non ho marito! - perchè ne hai avuti cinque e quello che hai ora non è tuo marito! - Umiliata a tale rivelazione, la peccatrice esclamò: Signore, vedo che sei un Profeta!... –
Gesù poi le si manifestò quale Messia, le cambiò il cuore e di una donna peccatrice ne fece un'apostola.
Quante anime ci sono nel mondo come la Samaritana!... Assetati di cattivi piaceri, preferiscono restare sotto la schiavitù delle passioni, anzichè vivere secondo la legge di Dio e godere della vera pace!
Gesù brama la conversione di questi peccatori e mostra la devozione al suo Sacro Cuore come arca di salvezza ai traviati. Vuole che si comprenda che il suo Cuore vuole salvare tutti e che la sua misericordia è un oceano infinito.
Peccatori, ostinati o del tutto indifferenti alla Religione, se ne trovano ovunque. Quasi in ogni famiglia c'è la rappresentanza, sarà la sposa, un figliuolo, una figliuola; sarà qualcuno dei nonni o altro congiunto. In simili casi si raccomanda di rivolgersi al Cuore di Gesù, offrendo preghiere, sacrifici ed altre opere buone, affinchè la misericordia divina li converta. In pratica, si consiglia,:
1. - Comunicarsi spesso a vantaggio di questi traviati.
2. - Fare celebrare, o almeno ascoltare delle S. Messe allo stesso scopo.
3. - Fare carità ai poverelli.
4. - Offrire dei piccoli sacrifici, con la pratica dei fioretti spirituali.
Fatto questo, si stia sereni e si aspetti l'ora di Dio, la quale può essere vicina o lontana. Il Cuore di Gesù, con l'offerta di opere buone in suo onore, certamente lavora nell'anima peccatrice e poco per volta la converte servendosi o di un buon libro, o di una santa conversazione, o di un rovescio di fortuna, o di un lutto improvviso...
Quanti peccatori ritornano ogni giorno a Dio!
Quante spose hanno la gioia di frequentare la Chiesa e di comunicarsi in compagnia di quel marito, che un giorno era ostile alla Religione! Quanti giovani, di ambo i sessi, riprendono la vita cristiana, troncando risolutamente una catena di peccato!
Ma queste conversioni sogliono essere frutto di molta e perseverante preghiera, rivolta al Sacro Cuore da anime zelanti.
ESEMPIO
Una sfida
Una signorina, devota del Cuore di Gesù, entrò in discussione con un uomo irreligioso, uno di quegli uomini restii al bene e cocciuto nelle sue idee. Tentò di convincerlo con buone argomentazioní e paragoni, ma tutto fu inutile. Solo un miracolo avrebbe potuto cambiarlo.
La signorina non si perdette di coraggio e gli lanciò una sfida: Lei dice di non volersi assolutamente dare a Dio; ed io l'assicuro che presto cambierà parere. So io come farla convertire! –
Quell'uomo si allontanò con una risatina di scherno e di compassione, dicendo: Vedremo chi vincerà! –
Subito la signorina cominciò le nove Comunioni dei Primi Venerdì, pròponendosi di ottenere dal Sacro Cuore la conversione di quel peccatore. Pregò molto e con molta fiducia.
Compiuta la serie delle Comunioni, Iddio permise che i due s'incontrassero. La donna chiese: Dunque, lei si è convertito? - Si, mi sono convertito! Lei ha vinto... Non sono più quello di prima. Mi sono già dato a Dio, mi sono confessato, faccio la S. Comunione e sono proprio contento. - Avevo ragione di sfidarla quella volta? Ero sicura della vittoria. - Sarei curioso di sapere cosa ha fatto per me! - Mi comunicai nove volte nei Primi Venerdì di mese e pregai tanto tanto la infinita misericordia del Cuore di Gesù per il suo ravvedimento. Oggi godo a sapere che lei è cristiano praticante. - Il Signore le ripaghi il bene fattomi! –
Quando la signorina narrò il fatto allo scrivente, ne ricevette meritata lode.
Si imiti la condotta di questa devota del Sacro Cuore, per fare convertire molti peccatori.
Fioretto. Fare la S. Comunione per i peccatori più ostinati della propria città.
Giaculatoria. Cuore di Gesù, salva le anime!”


26° giorno: Cuore penitente - Cuore gaudente (http://www.stellamatutina.eu/26-giorno-cuore-penitente-cuore-gaudente/)
“CUORE PENITENTE
Il Cuore di Gesù è apparso a santa Margherita coronato di spine e sormontato da una croce tra le fiamme.
Le spine pungono e fanno sanguinare, il fuoco brucia e consuma, la croce umilia e immola.
Un cuore penitente non poteva presentarsi in modo più eloquente e convincente. Chi non capisce il linguaggio doloroso delle spine, del fuoco, della croce?
In tal modo il Cuore di Gesù continua ad insegnarci che l’espiazione è un’esigenza dell’amore. Chi ama è ben lieto di sacrificarsi per la persona amata.
Anche l’Immacolata apparve a Fatima con il Cuore circondato di spine. Quelle spine pungenti stavano sempre davanti agli occhi dei tre pastorelli. Erano il simbolo della sofferenza per i peccati degli uomini che rischiano la dannazione.
Gesù «vittima di espiazione per i nostri peccati» (1Gv 4,10), ha pagato il riscatto della nostra salvezza. Adesso vuole la nostra amorosa accettazione della salvezza. Ma molti purtroppo, per non «tenere a freno lo stimolo» della carne (At 9,5), rifiutano o compromettono il dono della salvezza offerto da Gesù a prezzo del suo Sangue. È inconcepibile, è avvilente, ma è così.
Che dire poi se riflettiamo che tutta la vita di Gesù fu penitente per la sua libera scelta? «Povertà, disprezzo e dolore» sono stati la compagnia di Gesù sulla terra, diceva la beata Angela da Foligno. Dalla grotta di Betlem al Golgota: là una greppia per animali, qua infamato e condannato. Il Cuore di
Gesù si è sottoposto all’espiazione universale, mosso e sostenuto da un amore «che supera ogni intendimento» (Ef 13,19).
Il Cuore penitente di Gesù vuole anche insegnarci l’illusione di trovare la vera gioia nel mondo. «Ogni gaudio carnale – scrive l’Imitazione di Cristo – s’insinua piacevolmente, infine morde e uccide». Al contrario, san Francesco d’Assisi, in mezzo a terribili sofferenze e privazioni, cantava giulivo: «Tanto è il bene che mi aspetto che ogni pena mi è diletto».
L’amore pieno di grazia: questo è l’amore che allieta l’uomo anche in mezzo alle tribolazioni, questo è l’amore che spingeva gli Apostoli a predicare Gesù per il mondo «contenti di essere oltraggiati» (At 3,41) e di «portare gli obbrobri di Lui» (Eb 13,13).
CUORE GAUDENTE
Si sa che santa Margherita M. Alacoque, prima di farsi suora, ebbe un breve periodo in cui il suo cuore si perse dietro le soddisfazioni della vanità femminile.
Quante lagrime verserà poi, in riparazione, appena conosciuto l’infinito amore del Cuore di Gesù per noi.
Anzi, la riparazione delle offese all’amore di Gesù sarà uno dei contenuti centrali della devozione al Sacro Cuore. E santa Margherita la fece in maniera eroica, riempiendo la sua vita di mortificazioni e di penitenze molto dure: flagellazioni, cilizi, digiuni, veglie, prostrazioni per ore e ore… Una volta, poi, nell’empito dell’ardore, prese un temperino e si incise il nome di Gesù sul petto, portando questa piaga d’amore come segno visibile di Colui che le riempiva e le bruciava il cuore.
Certo, una vera devozione al Sacro Cuore non può esigere in chi ama dilettarsi di questo mondo, correndo dietro i capricci e gusti della carne. Gesù vuole il nostro cuore libero e puro, pieno soltanto di amore totalitario a Dio e ai fratelli. Tutto ciò che ostacola o riduce questo amore totale deve essere respinto.
San Giuseppe Cafasso in una sua predica diceva che l’uomo somiglia a una vite, la quale è una delle piante più disordinate che ci sia. Per tenerla in ordine, si taglia, si sfronda, si lega. Così produce il suo buon vino «che allieta il cuore dell’uomo» (Sir 40,20).
Ebbene, san Giuseppe Cafasso fa l’applicazione al nostro corpo così facilmente in disordine nelle sue voglie.
«Cosa s’ha da fare? – dice il Santo – Sono io il padrone e tocca a me comandare: orsù, abbassa quegli sguardi! A casa quegli occhi! Indietro quella parola! Ferme quelle mani! Attento a quel passo!… ».
La vera educazione cristiana del cuore è fatta così.
L’amore puro nasce dal sacrificio e si nutre di sacrifici.
La Mamma di sant’Edmondo, arcivescovo di Canterbury, quando mandava la biancheria al figlio durante il periodo degli studi a Parigi, non dimenticava mai di metterci insieme qualche strumento di penitenza. Ella aveva abituato il figlio a digiunare tutti i venerdì e a portare tre volte alla settimana un cilizio per difendere il tesoro della castità.
Un cuore che ama Dio deve essere un cuore virile, che punta in alto, disdegna le pianure, vuole «camminare sulle alture » (Ab 3,19).
Aveva ragione sant’Agostino di piangere, anche nella vecchiaia, i peccati della sua giovinezza. Sul letto di morte, gli era stato proibito di leggere. Egli allora si fece portare dei grandi fogli di pergamena, vi fece scrivere a grandi lettere i Salmi penitenziali di Davide, e li fece appendere al muro, di fronte al letto. Così li aveva sempre davanti agli occhi, li leggeva e piangeva di continuo…
Che cosa facciamo del cuore, noi? Lo nutriamo forse di gioie effimere e false? Ascoltiamo il Cuore di Gesù che dice anche a noi: «Cerca la gioia nel Signore, esaudirà i desideri del tuo cuore» (Sal 36,3).
Proposito: Negare al corpo qualche soddisfazione per riparare le soddisfazioni illecite.
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P.Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”



Luca, Sursum Corda!










27 giugno 2017: infra l'Ottava del Sacro Cuore…



http://www.sodalitium.biz/4599-2/
“I Protomartiri Romani (24 giugno, un tempo la festa era il 27 giugno).
“A Roma la commemorazione di moltissimi santi Martiri, i quali dall’imperatore Nerone, per allontanare l’odio proveniente dall’aver egli incendiato la Città, calunniosamente accusati, furono fatti uccidere crudelissimamente in diverse maniere. Infatti alcuni di essi, coperti con pelli di fiere, furono esposti ad esser dilaniati dai cani; altri furono confitti in croce; ed altri furono bruciati, affinchè, quando fosse terminato il giorno, servissero di lume durante la notte. Tutti questi erano discepoli degli Apostoli e primizie dei Martiri, che la Chiesa Romana, fecondo campo di Martiri, mandò al
Signore prima della morte degli Apostoli”.”


Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
“Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].”
“27juin - Diocèse de Lausanne, Genève et Fribourg : Saint Anthelme, Évêque et Confesseur (1107-1178).”
“27 juin : Notre-Dame du Perpétuel Secours.”
“27 juin - Diocèse de Bâle : Saint Burchard, Confesseur.”
“27 juin : Saint Ladislas, Roi de Hongrie (1031-1095).”



https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/1045-invochiamo-il-cuore-eucaristico-di-gesu.html

www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare sant’Anétto Martire, il quale, nella persecuzione di Diocleziàno, sotto il Preside Urbàno, avendo esortato altri al martirio e abbattuto gli idoli colla sua orazione, fu fatto percuotere da dieci soldati; e alla fine, tagliategli le mani ed i piedi, fu decapitato, e così ricevette la corona del martirio. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Martire, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, sant’Anétto possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”



Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://www.radiospada.org)
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com)
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
“27 giugno 2017: infra l'Ottava del Sacro Cuore.”
“27 giugno 2017: infra l'ottava di san giovanni Battista.”




27 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/27-giugno.htm)
“GIORNO 27
LA TIEPIDEZZA
27° GIORNO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
Intenzione. - Pregare affinchè i Missionari convertano gl'infedeli.
LA TIEPIDEZZA
Nel libro dell'Apocalisse (III - 15) si legge il rimprovero che Gesù fece al Vescovo di Laodicea, il quale si era rallentato nel divino servizio: - Mi sono note le tue opere e so che non sei né freddo; né caldo. O fossi tu freddo o caldo! Ma poichè sei tiepido, né freddo, né caldo, comincerò a vomitarti dalla mia bocca... Fa' penitenza. Ecco, io sto alla porta e batto; se uno ascolterà la mia voce e mi aprirà la porta, io entrerò da lui.
Come Gesù rimproverò la tiepidezza di quel Vescovo, così la rimprovera in coloro che si mettono al suo servizio con poco amore. La tiepidezza, o accidia spirituale, fa nausea a Dio, sino a provocarlo al vomito, parlando in linguaggio umano. Spesso è da preferirsi un cuore freddo ad uno tiepido, perchè il freddo potrebbe infervorarsi, mentre il tiepido suole restare sempre tale.
Tra le promesse del Sacro Cuore abbiamo questa: I tiepidi diventeranno fervorosi.
Poichè Gesù ha voluto fare una promessa esplicita, vuol dire che desidera che i devoti del suo Divin Cuore siano tutti fervorosi, pieni di slancio nell'operare il bene, interessati della vita spirituale, premurosi e delicati con Lui.
Consideriamo cosa sia la tiepidezza e quali siano i rimedi per risorgerne.
La tiepidezza è una certa noia nel fare il bene e nel fuggire il male; per conseguenza i tiepidi trascurano i doveri della vita cristiana con molta facilità, oppure li compiono malamente, con negligenza. Esempi di tiepidezza sono: tralasciare la preghiera per pigrizia; pregare sbadatamente, senza sforzo per stare raccolti; rimandare da un giorno all'altro un buon proponimento, senza poi attuarlo; non mettere in pratica le buone ispirazioni, che con insistenza amorosa Gesù fa sentire; trascurare tanti atti di virtù per non imporsi dei sacrifici; darsi poco pensiero del progresso spirituale; più che tutto, commettere tante piccole colpe veniali, volontariamente, senza rimorso e senza voglia di correggersi.
La tiepidezza, che di per sé non è colpa grave, può portare al peccato mortale, perchè rende la volontà debole, incapace di resistere ad una forte tentazione. Non facendo caso dei peccati leggeri, o veniali, l'anima tiepida si mette sopra un pendio pericoloso e potrebbe precipitare nella colpa grave. Lo dice il Signore: Chi disprezza le piccole cose, a poco a poco cadrà nelle grandi (Eccl., XIX, 1).
La tiepidezza non si confonda con l'aridità di spirito, che è uno stato particolare in cui possono trovarsi anche le anime più sante.
L'anima arida non prova le gioie spirituali, anzi spesso ha noia e ripugnanza a fare il bene; tuttavia non lo tralascia. Cerca di piacere in tutto a Gesù, evitando le piccole mancanze volontarie. Lo stato di aridità, non essendo volontario e neppure colpevole, non dispiace a Gesù, anzi gli dà gloria e porta l'anima ad un alto grado di perfezione, distaccandola dai gusti sensibili.
Ciò che deve combattersi è la tiepidezza; la devozione al Sacro Cuore ne è il rimedio più efficace, avendo Gesù fatta la promessa formale « I tiepidi diventeranno fervorosi ».
Non si è dunque veri devoti del Cuore di Gesù, se non si vive fervorosamente. Per riuscirvi:
1. - Fare attenzione a non commettere con facilità le piccole mancanze, volontariamente, ad occhi aperti. Quando si ha la debolezza di farne qualcuna, si rimedi subito col chiedere perdono a Gesù e col compiere una o due opere buone in riparazione.
2. - Pregare, pregare spesso, pregare attentamente e non tralasciare per noia alcun esercizio devoto. Chi fa bene la meditazione ogni giorno, anche per breve durata, certamente supererà la tiepidezza.
3. - Non lasciar passare giorno, senza avere offerto a Gesù alcune piccole mortificazioni, o sacrifici. L'esercizio dei fioretti spirituali rimette il fervore.
ESEMPIO
Lezioni di fervore
Un indiano per nome Ciprà, convertitosi dal paganesimo alla fede cattolica, era divenuto fervente devoto del Sacro Cuore.
In un infortunio del lavoro riportò una ferita alla mano. Lasciò le Montagne Rocciose, ov'era la Missione Cattolica, ed andò lontano in cerca del medico. Questi, vista la gravità della ferita, disse all'indiano di fermarsi con lui per qualche tempo, per curare bene la ferita.
- Io non posso fermarmi qui, rispose Ciprà; domani sarà il Primo Venerdì del Mese ed io dovrò trovarmi alla Missione per ricevere la Santa Comunione. Dopo ritornerò. - Ma dopo, soggiunse il medico, potrebbe svilupparsi l'infezione e forse dovrò tagliarvi la mano! - Pazienza, mi taglierete la mano, ma non avverrà mai che Ciprà lasci nel giorno del Sacro Cuore la Comunione! –
Ritornò alla Missione, con gli altri fedeli rese onore al Cuore di Gesù e poi rifece il lungo viaggio per presentarsi al medico.
Osservata la ferita, il medico indispettito esclamò: Ve l'avevo detto! È cominciata la cancrena; ora devo tagliarvi tre dita!
- Le tagli pure!... Vada tutto per amore del Sacro Cuore! - Con animo forte subì l'amputazione, contento di avere ben comprata quella Comunione del Primo Venerdì.
Quale lezione di fervore dà un convertito a tanti fedeli tiepidi!
Fioretto. Fare alcune mortificazioni di gola, per amore del Sacro Cuore.
Giaculatoria. Cuore Eucaristico di Gesù, ti adoro per quelli che non ti adorano!
(Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù-" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli).”


27° giorno: Cuore trafitto - Cuore assassino (http://www.stellamatutina.eu/27-giorno-cuore-trafitto-cuore-assassino/)
“27° giorno: Cuore trafitto – Cuore assassino
CUORE TRAFITTO
«Guarderanno a colui che hanno trafitto» (Zc 12,10).
Per poter parlare del Cuore trafitto di Gesù bisognerebbe avere il Cuore della Madonna, trapassato «da una spada» (Lc 2,35), o il cuore trafitto di san Francesco, di santa Teresa d’Avila, di santa Veronica Giuliani, di santa Gemma Galgani, di san Pio da Pietrelcina, che hanno ricevuto il dono mistico della trasverberazione e hanno parlato di questa trafittura come di un torrente di fuoco misterioso che fa sanguinare il cuore di amore e di dolore.
Certo è che sulla croce, noi vediamo che cosa significa amare «con tutto il cuore» (Mc 12,30). Gesù ci ha amato con tutto il cuore, fino a farselo spaccare, perché noi potessimo entrarci e prenderci dimora.
Scriveva sant’Agostino: «Longino mi ha aperto con la lancia il costato di Cristo. Io vi sono entrato e vi rimango con sicurezza». San Bonaventura aggiunge con commozione: «Come non ammirare quel costato aperto, che unisce il Cuore di Gesù al nostro cuore?». E san Pietro Canisio, familiarizzando con Gesù, gli diceva affettuosamente: «Voi, o Gesù, apriste il Cuore del vostro corpo…io mi rifugiai in Esso e trovai il nutrimento dell’anima».
Guardando il Cuore trafitto di Gesù possiamo comprendere dove arriva la ferita del nostro peccato mortale: arriva fino a lì, nel Cuore di Gesù, a trapassarlo!
Una volta la serva di Dio, suor Benigna Consolata Ferrero ebbe questa terribile visione: due furiosi cani mastini si contendevano un pezzo di carne a forma di cuore, lacerandolo orrendamente. Gesù le disse: «È la figura del mio Cuore straziato dai peccatori». Ci pensiamo?
Guardando il Cuore trafitto di Gesù noi possiamo ripetere davvero con san Paolo: «Ci ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore» (Ef 5,2). Il Cuore trafitto di Gesù è l’espressione più alta dell’immolazione di Gesù. Ce lo insegna santa Margherita quando scrive: «Non so se, nella vita spirituale, vi sia un altro esercizio di devozione più atto ad elevare in poco tempo un’anima alla più alta perfezione, e a farle gustare tutte le dolcezze che si trovano al servizio di Gesù Cristo». Ce lo conferma suor Josefa Menendez, la Messaggera del Sacro Cuore, quando scrive che la piaga del Cuore di Gesù dona valore infinito a ogni nostra offerta, come le disse Gesù stesso: «Metti tutto nella piaga del mio Cuore, al fine di dare alla tua offerta un valore infinito».
CUORE ASSASSINO
«Dal cuore dell’uomo vengono gli omicidi…» (Mc 7,21).
Quale differenza! Il Cuore di Gesù si dona fino al punto di farsi squarciare dai suoi nemici. Il cuore dell’uomo, invece, è capace di arrivare all’assassinio del proprio fratello.
Basti pensare alle violenze atroci che ogni giorno la cronaca registra con il racconto di delitti e crimini. Basti pensare, soprattutto, alle leggi assassine che legalizzano l’aborto provocando un’ecatombe giornaliera di tante creature umane innocenti.
Ma non è tutto. Il cuore assassino non si ferma all’uomo.
Va oltre. Vuole uccidere anche Dio. C’è riuscito sul calvario al grido assassino di «crocifiggilo, crocifiggilo» (Gv 19,6). E ci riesce ancora, profanando i Tabernacoli, calpestando le Ostie consacrate o pugnalandole, come fanno i massoni e satanisti nelle celebrazioni dei loro riti tenebrosi.
Ma c’è ancora. Il cuore assassino continua a rivoltarsi contro Gesù con ogni peccato mortale, crocifiggendolo di nuovo crudelmente. Il cuore dell’uomo, allora, diventa il patibolo di Gesù (Eb 6,6). Questo è il tradimento dell’infame coraggio di accostarsi a ricevere Gesù Eucaristico con l’anima in peccato mortale.
Un vecchio missionario fra le tribù dell’Oregon, una notte venne assalito da una banda di selvaggi. Il missionario fece il suo atto di contrizione e poi riuscì a parlare, ricordando a quei selvaggi il bene compiuto con tanti sacrifici quotidiani. Alla fine concluse dicendo: «Adesso, se avete sete del mio sangue, eccomi nelle vostre mani; ma colpitemi qui al cuore! – e si scoprì il petto –. Trafiggete questo cuore che vi ha amato».
Quei barbari si trattennero, si confusero, si commossero.
E lasciarono il missionario senza fargli alcun male.
Noi, invece, ogni volta che commettiamo un peccato mortale, (una bestemmia, un atto impuro, una Messa festiva omessa, e ancor più una Comunione in peccato mortale), colpiamo Gesù al Cuore, senza pietà. Rinnoviamo la «fucilazione del Sacro Cuore», fatta in Spagna da un gruppo di comunisti e anarchici di Barcellona, quando con odio sacrilego scaricarono i loro fucili contro un’immagine del Cuore di Gesù.
Che dire poi dell’odio nel cuore verso il prossimo?
Chi potrà contare i sentimenti di rancore, di avversione o di vendetta che albergano spesso nel cuore dell’uomo?
Eppure il cristiano sa bene che deve amare anche i nemici e pregare per i disonesti e i malvagi (Mt 5,44). «Non lasciarti vincere dal male – grida san Paolo – ma vinci il male con il bene» (Rm 12,21).
Il Cuore di Gesù voglia «trafiggere» il nostro cuore con il suo amore forte e operoso verso Dio e i fratelli.
Proposito: Perdonare di cuore a chi ci offende o maltratta.
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”




Luca, Sursum Corda!

Holuxar
29-06-17, 00:30
28 giugno 2017: Vigilia dei Santi Pietro e Paolo…



Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico (http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm)
http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm
“Vigilia dei santi apostoli Pietro e Paolo, 28 giugno.”
“Sant'Ireneo, vescovo e martire, lo stesso giorno.”



Sant'Ireneo - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/4616-2/)
http://www.sodalitium.biz/4616-2/
“28 giugno, Sant’Ireneo, Vescovo e Martire (Smirne, 130 – Lione, 202).
“A Lione, in Francia, sant’Ireneo, Vescovo e Martire, il quale (come scrive san Girolamo) fu discepolo del beato Policarpo, Vescovo di Smirne, e vicino ai tempi Apostolici. Egli, avendo moltissimo combattuto colla parola e cogli scritti contro gli eretici, finalmente, nella persecuzione di Severo, con quasi tutto il popolo della sua città, fu coronato con glorioso martirio”.”



Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
http://www.SaintAmedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
“Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].”
“28 juin : Saint Irénée, Évêque et Martyr (120-202).”
“28 juin 767 : décès du Pape Saint Paul Ier. Saint Paul Ier, naît à Rome et succède à son frère le Pape Étienne II, dont il continue la politique.
“28 juin 1476 : naissance de Gian Pietro Carafa, futur Pape Paul IV. C’est le 223ème pape de l’Église catholique.”
“28 juin 1098 : victoire des Croisés lors du second siège d’Antioche.”



https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/1045-invochiamo-il-cuore-eucaristico-di-gesu.html

www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare sant’Irenéo, Vescovo e Martire, il quale (come scrive san Girolamo) fu discepolo del beato Policàrpo, Vescovo di Smirne, e vicino ai tempi Apostolici. Egli, avendo moltissimo combattuto colla parola e cogli scritti contro gli eretici, finalmente, nella persecuzione di Sevèro, con quasi tutto il popolo della sua città, fu coronato con glorioso martirio. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Vescovo e Martire, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, sant’Irenéo possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”



Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://www.radiospada.org)
http://www.radiospada.org
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com)
http://www.edizioniradiospada.com
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
“28 giugno 2017: Vigilia dei Santi Pietro e Paolo.”
“28 giugno 2017: Sant'Ireneo da Lione, vescovo e martire.
Pacificatore di nome e di fatto (il nome "Ireneo" in greco vuol dire pacifico e pacificatore), S. Ireneo venne presentato al papa dai cristiani della Gallia con parole di alto elogio: "Zelatore del testamento di Cristo". A Roma Ireneo fece onore al suo nome, suggerendo moderazione a papa Vittore, consigliandogli rispettosamente di non scomunicare le Chiese dell’Asia che non volevano celebrare la Pasqua nella stessa data delle altre comunità cristiane. E' l’ultimo uomo apostolico, in quanto è vissuto nell’ambiente degli apostoli; ha dato inizio alla teologia in quanto uomo della Tradizione e della Scrittura. Il suo scopo non è scientifico, ma pratico, cioè: difendere la vera dottrina contro gli eretici (gnostici) ed esporre con chiarezza la verità della fede. Dei suoi scritti ci restano intatti i cinque libri dell’Adversus haereses, in cui Ireneo appare non solo il teologo più equilibrato e penetrante dell’Incarnazione redentrice, ma anche uno dei pastori più completi, più apostolici e più cattolici che abbiano servito la Chiesa. Egli fu comunque un vero testimone della fede in un periodo di dura persecuzione; il suo campo d'azione fu molto vasto, se si tiene conto che probabilmente non esisteva nessun altro vescovo nelle Gallie e nelle terre di confine della vicina Germania. Greco, aveva appreso le lingue "barbare" per poter evangelizzare le popolazioni cèltiche.
Dal "Trattato contro le eresie" di sant'Ireneo, vescovo.
La gloria di Dio dà la vita; perciò coloro che vedono Dio ricevono la vita. E per questo colui che é inintelligibile, incomprensibile e invisibile, si rende visibile, comprensibile e intelligibile dagli uomini, per dare la vita a coloro che lo comprendono e vedono. E' impossibile vivere se non si é ricevuta la vita, ma la vita non si ha che con la partecipazione all'essere divino. Orbene tale partecipazione consiste nel vedere Dio e godere della sua bontà. Gli uomini dunque vedranno Dio per vivere, e verranno resi immortali e divini in forza della visione di Dio. Questo, come ho detto prima, era stato rivelato dai profeti in figura, che cioé Dio sarebbe stato visto dagli uomini che portano il suo Spirito e attendono sempre la sua venuta. Così Mosé afferma nel Deuteronomio: Oggi abbiamo visto che Dio può parlare con l'uomo e l'uomo aver la vita (cfr. Dt 5, 24). Colui che opera tutto in tutti nella sua grandezza e potenza, é invisibile e indescrivibile a tutti gli essere da lui creati, non resta però sconosciuto; tutti infatti, per mezzo del suo Verbo, imparano che il Padre é unico Dio, che contiene tutte le cose e dà a tutte l'esistenza, come sta scritto nel vangelo: "Dio nessuno lo ha mai visto; proprio il Figlio Unigenito, che é nel seno del Padre, lui lo ha rivelato" (Gv 1, 18). Fin dal principio dunque il Figlio é il rivelatore del Padre, perché fin dal principio é con il Padre e ha mostrato al genere umano nel tempo più opportuno le visioni profetiche, la diversità dei carismi, i ministeri e la glorificazione del Padre secondo un disegno tutto ordine e armonia. E dove c'é ordine c'é anche armonia, e dove c'é armonia c'é anche tempo giusto, e dove c'é tempo giusto c'è anche beneficio. Per questo il Verbo si é fatto dispensatore della grazia del Padre per l'utilità degli uomini, in favore dei quali ha ordinato tutta l'economia della salvezza, mostrando Dio agli uomini e presentando l'uomo a Dio. Ha salvaguardato però l'invisibilità del Padre, perché l'uomo non disprezzi Dio e abbia sempre qualcosa a cui tendere. Al tempo stesso ha reso visibile Dio agli uomini con molti interventi provvidenziali, perché l'uomo non venisse privato completamente di Dio, e cadesse così nel suo nulla, perché l'uomo vivente é gloria di Dio e vita dell'uomo é la visione di Dio. Se infatti la rivelazione di Dio attraverso il creato dà la vita a tutti gli esseri che si trovano sulla terra, molto più la rivelazione del Padre che avviene tramite il Verbo é causa di vita per coloro che vedono Dio. (Lib. IV, 20, 5-7; SC 100, 640-642. 644-648)."





28° giorno: Cuore verginale - Cuore diviso (http://www.stellamatutina.eu/28-giorno-cuore-verginale-cuore-diviso/)
http://www.stellamatutina.eu/28-giorno-cuore-verginale-cuore-diviso/
“28° giorno: Cuore verginale – Cuore diviso
CUORE VERGINALE.
Il cuore verginale è il cuore tutto di Dio, esclusivamente suo. Il Cuore di Gesù è il cuore verginale per eccellenza divina: perché è il Cuore stesso di Dio.
La verginità è sublimità e potenza d’amore intatto e totale. Un cuore vergine è un cuore tutto e solo amore.
Non ammette divisioni né dispersione. Si dona in pienezza, perché è pienezza d’amore.
Il Cuore di Gesù è questa pienezza d’amore verginale.
Il Cuore di Maria è tabernacolo della verginità in cui venne formato il Cuore verginale di Gesù.
Concepito verginalmente, nato verginalmente, Gesù è il «figlio della verginità», come disse sant’Ambrogio; e il suo Cuore è la sorgente divina dell’amore verginale.
Per questo i cuori vergini sono quelli che Gesù scambia ben volentieri con il suo. A santa Lutgarda, a santa Veronica Giuliani, a santa Caterina da Siena, a santa Margherita M. Alocoque, è avvenuto questo fatto mistico della sostituzione del loro cuore con quello di Gesù.
«La verginità è la dimora soave di Gesù», ha scritto san Giovanni Climaco. E Gesù stesso in una delle apparizioni disse a santa Margherita: «Voglio che il tuo cuore sia un asilo per me, dove potermi rifugiare e gioire, quando i peccatori mi perseguitano e mi cacciano da loro». Per questo tutti i Santi hanno magnificato la verginità e hanno saputo compiere anche eroismi per non perderla, come fecero, ad esempio san Benedetto, san Francesco d’Assisi, san Tommaso d’Aquino. Che dire poi delle schiere verginali di martiri che hanno preferito la morte alla perdita della verginità?
I cuori verginali sono i prediletti del Cuore di Gesù.
Soltanto san Giovanni evangelista, l’apostolo vergine, ebbe il privilegio di posare il capo sul Cuore di Gesù (Gv 21,20). Lo stesso san Giovanni ha scritto nell’Apocalisse la celebre visione del Paradiso dove 144 mila vergini cantano «un cantico nuovo» e «seguono l’Agnello dovunque vada» (Ap 14,14).
L’amore dei cuori verginali risuona nei Cieli come un cantico speciale, che nessun altro cuore può cantare.
L’unione dei cuori verginali con il Cuore di Gesù è così intima e indivisibile che Gesù per l’eternità sarà circondato da moltitudini di vergini.
Per questo è una cosa sublime la vocazione religiosa.
E aveva ragione santa Maria Maddalena de’ Pazzi di dire che «la vocazione religiosa è la grazia più insigne che Dio possa fare a un’anima dopo il santo Battesimo, perché se il Battesimo rende figlia di Dio, la verginità consacrata rende sposa di Dio.
«O verginità – esclama sant’Atanasio – corona che mai appassisce, santuario dello Spirito Santo, pietra preziosa, quanti pochi ti sanno trovare!»
Il Cuore di Gesù voglia arricchire la Chiesa di molte vocazioni alla vita verginale.
CUORE DIVISO
«Non tutti possono capire questa parola» (Mt 19,11), ha detto Gesù a proposito della verginità. Sono pochi e scelti i cuori vergini chiamati a realizzare l’amore sommo ed esclusivo del dono sponsale di sé a Dio. La maggior parte dei cuori, invece, realizza la totalità dell’amore a Dio dividendo il proprio cuore con quello di una creatura nel Sacramento del matrimonio. Questa è una via più difficile, ma anche per essa, nonostante il cuore «diviso» (1Cor 7,33), si può e si deve arrivare alla santificazione, ossia alla pienezza dell’amore divino.
Basti pensare alle figure splendide di santi coniugi come sant’Enrico e santa Cunegonda, santa Bianca di Castiglia, san Luigi IX, santa Elisabetta d’Ungheria, san Tommaso Moro, i genitori di santa Teresina.
La devozione al Cuore di Gesù nelle famiglie cristiane diventa sorgente di pace. L’ha detto Gesù stesso in una promessa: «Metterò e conserverò la pace nelle famiglie dei miei devoti». Per questo il papa san Pio X ci teneva moltissimo alla consacrazione delle famiglie al Sacro Cuore, e raccomandava che in ogni casa ci fosse un quadro del Sacro Cuore da venerare, poiché attira grazie e benedizioni: «Benedirò i luoghi dove sarà esposta e venerata l’immagine del mio Cuore».
Introdurre il Cuore di Gesù nelle famiglie, oggi è urgente.
Noi assistiamo sgomenti alle rovine della famiglia, alle profanazioni del matrimonio, agli sbandamenti dei figli. I cuori non sono soltanto divisi, ma in lotta fra loro nello stesso nido familiare. Nei riguardi della famiglia, del resto, oggi si comincia male e si finisce malissimo.
Si comincia con l’educazione sessuale, molto spesso scuola di corruzione; si continua con la promiscuità e la coeducazione a tutti i livelli; si arriva alle esperienze di peccato e ai rapporti prematrimoniali; si finisce nel matrimonio già distrutti e si precipita poi nei peccati contro la vita con l’uso degli anticoncezionali, con il ricorso all’aborto.
Che poi siano frequenti gli adulteri, le separazioni, i divorzi, che meraviglia fa? Nessuna.
Cuori divisi da Dio e dagli uomini. Cuori corrosi dall’egoismo. Cuori animalizzati fino a nutrirsi solo di sesso. Cuori da consumismo sfruttatore. Poveri cuori degli uomini!
Il Cuore di Gesù abbia pietà dei nostri cuori così divisi da Dio e dai fratelli!
Proposito: Fare (o rinnovare) la consacrazione della famiglia al Sacro Cuore.
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”


28 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/28-giugno.htm)
http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/28-giugno.htm
“APOSTOLI DEL CUORE DI GESU'
28° GIORNO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittime dei peccati, abbiate pietà di noi.
Intenzione. - Riparare: la trascuratezza dei genitori nell'educare i figli.
APOSTOLI DEL CUORE DI GESU’
Essere devoti del Sacro Cuore è un gran bene, ma esserne apostoli è cosa più eccellente.
Il devoto si contenta di rendere a Gesù particolari atti di amore e di riparazione; ma l'apostolo lavora affinchè la devozione al Sacro Cuore sia conosciuta, apprezzata e praticata e mette in atto tutti quei mezzi che un ardente amore divino suggerisce.
Gesù, per invogliare i suoi devoti a divenire veri apostoli, fece una promessa meravigliosa, quanto mai bella: « Il nome di coloro che diffonderanno questa devozione, sarà scritto nel mio Cuore e non ne verrà cancellato mai! ».
Essere scritti nel Cuore di Gesù significa essere annoverati tra i prediletti, tra i predestinati alla gloria del Cielo; significa godere in questa vita delle carezze di Gesù e dei suoi particolari favori.
Chi non vorrà fare il possibile per conseguire una tale promessa?
Non si pensi che solo i Sacerdoti possano fare l'apostolato della devozione al Sacro Cuore predicando dal pulpito; ma tutti possono fare apostolato, perchè a tutti è rivolta la promessa.
Si suggeriscono ora i modi opportuni e pratici per fare onorare il Sacro Cuore da tanti altri.
Qualunque ambiente, qualunque tempo è adatto a quest'apostolato, purchè si sfruttino con prudenza le circostanze che la Provvidenza presenta.
L'autore di questo libro rimase una volta edificato assai dallo zelo di un povero venditore ambulante. Andava questi in giro a vendere petrolio. Quando aveva davanti a sé un gruppetto di donne, faceva una parentesi alla vendita e parlava del Sacro Cuore, esortando a fare la Consacrazione della famiglia. Il suo dire semplice e disinteressato toccava il cuore di tante popolane e riuscì a fare attuare molte consacrazioni nei rioni più irreligiosi della città. Forse ottenne più frutti l'apostolato di questo uomo, anziché la predica di un grande oratore.
Si fa apostolato tutte le volte che si parla del Sacro Cuore. Si raccontino le grazie che si sono ottenute per invogliare altri a ricorrere nei bisogni al Cuore di Gesù. Si diffondano pagelline e libretti del Sacro Cuore. Ci sono anime apostole, che con sacrifici e risparmi acquistano stampe e poi le regalano. Chi non potesse fare ciò si presti almeno alla diffusione, appoggiando ed aiutando l'apostolato degli altri. Si regali la pagellina del Sacro Cuore a chi viene a fare visita in casa, a coloro che frequentano il laboratorio, agli alunni ed alle alunne; si accluda nelle lettere; si faccia pervenire lontano, specie a quelle persone che ne hanno bisogno.
Ogni mese si trovi qualche anima fredda o indifferente e si disponga bellamente a fare la Comunione del Primo Venerdì. Certe persone hanno bisogno di una parola persuasiva per avvicinarsi al Cuore di Gesù.
Come sarebbe bello e quale gioia si darebbe al Signore, se ogni anima devota del Sacro Cuore presentasse ogni Primo Venerdì a Gesù un'altra anima
È apostolato, come si è detto sopra, far consacrare la famiglia al Cuore di Gesù. Gli apostoli s'interessino perchè tale Consacrazione sia fatta con solennità in casa propria, nelle famiglie dei parenti e in quelle del vicinato e si convincano i prossimi sposi a consacrarsi al Sacro Cuore il giorno delle nozze.
È pure apostolato esortare alla riparazione, specialmente organizzando gruppi di anime pie, affinchè si faccia l'Ora di Guardia il turno privato dell'Ora Santa; affinchè ci siano molte Comunioni riparatrici nei giorni in cui Gesù è più offeso; è apostolato sublime trovare « anime ostie », cioè persone che si consacrano completamente alla riparazione.
Si può anche essere apostoli del Sacro Cuore:
1. - Pregando affinchè si diffonda nel mondo questa devozione.
2. - Offrendo sacrifici, il che facciano specialmente gli ammalati, con l'accettare con rassegnazione le sofferenze, allo scopo che si propaghi nel mondo la devozione al Sacro Cuore.
In fine, si sfruttino le iniziative, che sono disseminate in questo libretto, affinché ognuno possa dire: Il mio nome è scritto nel Cuore di Gesù e non ne verrà cancellato mai!
ESEMPIO
Grazia ottenuta
Una donna era afflittissima. Il marito era andato in America in cerca di lavoro. Nel primo tempo questi scriveva con regolarità e con affetto verso la famiglia; poi cessò la corrispondenza.
Da due anni la sposa era preoccupata: Il marito sarà morto?... Si sarà dato alla vita libera?... - Tentò di avere qualche notizia, ma invano.
Si rivolse allora al Cuore di Gesù e cominciò le Comunioni dei Primi Venerdì, supplicando Dio di farle giungere qualche buona notizia.
Finì la serie delle nove Comunioni; nessuna nuova. Trascorsa poco più di una settimana, giunse la lettera del marito. Grande tu la gioia della sposa, ma più grande fu la meraviglia quando si accorse che la data della lettera corrispondeva al giorno, in cui essa aveva fatta l'ultima Comunione.
La donna chiudeva i Nove Primi Venerdì e Gesù quel giorno stesso muoveva lo sposo a scrivere. Vera grazia del Sacro Cuore, che l'interessata raccontò commossa all'autore di queste pagine.
Il narrare queste e simili grazie, è un vero apostolato che si compie, perché così le anime bisognose e afflitte si orientano verso il Cuore di Gesù.
Fioretto. Scegliere un'opera buona da fare ogni venerdì ad onore del Sacro Cuore: o una preghiera, o un sacrificio, o un atto di carità.
Giaculatoria. Eterno Padre, vi offro tutte le Messe che si sono celebrate e che si celebreranno, specialmente quelle di oggi!
(Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù-" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli).”




Luca, Sursum Corda!

Holuxar
29-06-17, 22:29
29 giugno 2017: Festa dei Santi Pietro e Paolo…




Guéranger, L'anno liturgico - San Pietro e san Paolo, apostoli (http://www.unavoce-ve.it/pg-29giu.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-29giu.htm
“29 GIUGNO SAN PIETRO E SAN PAOLO, APOSTOLI.”



Santi Pietro e Paolo - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/santi-pietro-paolo/)
http://www.sodalitium.biz/santi-pietro-paolo/
“29 giugno, Santi Pietro e Paolo Apostoli.
“A Roma il natale dei santi Apostoli Pietro e Paolo, i quali patirono nello stesso anno e nello stesso giorno, sotto Nerone Imperatore. Il primo di questi, nella medesima Città, crocifisso col capo rivolto verso la terra, e sepolto nel Vaticano presso la via Trionfale, è celebrato con venerazione di tutto il mondo; l’altro decapitato e sepolto sulla via Ostiense, e venerato con pari onore”.
O Santi Apostoli Pietro e Paolo, io vi eleggo oggi e per sempre come miei speciali protettori ed avvocati, e mi rallegro umilmente, tanto con voi, o San Pietro principe degli Apostoli, perchè siete quella pietra su cui Iddio edificò la sua Chiesa, che con voi, o San Paolo, prescelto da Dio per vaso di elezione e predicatore della verità, e vi prego di ottenermi viva fede, speranza ferma e carità perfetta, totale distacco da me stesso, disprezzo del mondo, pazienza nelle avversità e umiltà nelle prosperità, attenzione nell’orazione, purità di cuore, retta intenzione nell’operare, diligenza nell’adempiere gli obblighi del mio stato, costanza nei proponimenti, rassegnazione al volere di Dio, e perseveranza nella divina grazia sino alla morte. E così, mediante la vostra intercessione, ed i gloriosi vostri meriti, superate le tentazioni del mondo, del demonio e della carne, sia fatto degno di venire dinanzi al cospetto del supremo ed eterno Pastore delle anime, Gesù Cristo, il quale con il Padre e con lo Spirito Santo vive e regna nei secoli dei secoli, per goderlo ed amarlo eternamente. Così sia.”




Don Floriano Abrahamowicz in data odierna - 29 giugno 2017, Natale dei Santi Apostoli Pietro e Paolo - festeggia i venticinque anni di sacerdozio!!!
Auguro di cuore un felice anniversario a questo raro esemplare di coraggioso sacerdote integralmente cattolico; sabato 1 luglio e Domenica 2 Luglio 2017 sarò alla Santa Messa da lui celebrata ("non una cum", cioè di "sede vacante", ovviamente...) alla "Domus Lefebvre" a Paese (TV) e gli farò di persona gli auguri!!!
29 giugno 1992 - 29 giugno 2017: 25 anni di sacerdozio, che Dio benedica don Floriano!!!




https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
"Giovedì 29 Giugno don Floriano celebra 25 anni di sacerdozio!!
A causa di una festa altrove il Catechismo non avrà luogo Giovedì 29 Giugno. Qua a Paese, TV ringrazieremo e celebreremo con una Santa Messa e in seguito una grigliata domenica 2 Luglio. Josef"
SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php)
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php




Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
https://www.facebook.com/SaintAmedee/
“Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].”
“29 juin : Saints Pierre et Paul, Apôtres.”
“Papauté : Le faux argument du reniement de saint Pierre”
http://ddata.over-blog.com/0/46/19/78/Le-faux-argument-du-reniement-de-saint-Pierre.pdf



https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/1045-invochiamo-il-cuore-eucaristico-di-gesu.html

www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare i santi Apostoli Piétro e Pàolo, i quali patirono nello stesso anno e nello stesso giorno, sotto Neróne Imperatore. Il primo di questi, nella medesima Città, crocifisso col capo rivolto verso la terra, e sepolto nel Vaticàno presso la via Trionfale, è celebrato con venerazione di tutto il mondo; l’altro decapitato e sepolto sulla via Ostiènse, è venerato con pari onore. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi avete loro elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questi immensi Santi, ed a loro affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, i santi Apostoli Piétro e Pàolo possano essere miei avvocati e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”
““Carlo Di Pietro - Sursum Corda
I Santi Pietro e Paolo, fustigatori di tutti gli eretici e protagonisti di un proselitismo incessante e poderosamente fruttifero, odiati dal mondo, finalmente coronati con la gloria del martirio per la loro integrale fedeltà a Cristo.”



Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://www.radiospada.org)
http://www.radiospada.org
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com)
http://www.edizioniradiospada.com
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
“29 giugno 2017: Festa dei Santi Pietro e Paolo (Doppio di prima classe con Ottava comune - Festa di precetto).”





29 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/29-giugno.htm)
http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/29-giugno.htm
“GIORNO 29
LE ISPIRAZIONI
29° GIORNO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
Intenzione. - Pregare per coloro che sono sull'orlo dell'inferno, prossimi a cadervi se non sono aiutati.
LE ISPIRAZIONI
Un'immagine sacra rappresenta Gesù sotto le sembianze di viandante, con il bastone in mano, in atto di battere ad una porta. Si è osservato che alla porta manca la maniglia.
L'autore di tale immagine ha inteso concretizzare il detto dell'Apocalisse: Io sto alla porta e batto; se uno ascolterà la mia voce e mi aprirà la porta, io entrerò da lui (Apocalisse, III, 15).
Nell'Invitatorio, che la Chiesa fa ripetere tutti i giorni ai Sacerdoti, all'inizio della sacra ufficiatura, è detto: Oggi, se udirete la sua voce, non vogliate indurire i vostri cuori!
La voce di Dio, di cui si parla, è l'ispirazione divina, la quale parte da Gesù ed è diretta all'anima. La porta, che non ha la maniglia all'esterno, fa comprendere che l'anima, udita la voce divina, ha il dovere di muoversi, di aprire internamente e di far entrare Gesù.
La voce di Dio non è sensibile, cioé non colpisce l'orecchio, ma va alla mente e scende al cuore; è voce delicata, che non può udirsi se non c'è il raccoglimento interiore; è voce amorosa e sapiente, che invita dolcemente, rispettando la libertà umana.
Consideriamo l'essenza della divina ispirazione e la responsabilità che ne proviene a chi la riceve.
L'ispirazione è un dono gratuito; si chiama anche grazia attuale, perchè d'ordinario è momentanea ed è data all'anima in qualche bisogno particolare; è un raggio di luce spirituale, che illumina la mente; è un invito misterioso che fa Gesù all'anima, per tirarla a sé o per disporla a maggiori grazie.
Essendo l'ispirazione un dono di Dio, si ha il dovere di riceverla, di apprezzarla e di farla fruttare. Si rifletta su questo: Dio non spreca i suoi doni; Egli è giusto e chiederà conto di come si siano fatti fruttare i suoi talenti.
È doloroso il dirlo, ma tanti fanno i sordi alla voce di Gesù e rendono inefficaci o inutili le sante ispirazioni. San'Agostino, pieno di sapienza, dice: Temo il Signore che passa! - volendo significare che se Gesù batte oggi, batte domani alla porta del cuore, e si resiste e non gli si apre la porta, potrebbe allontanarsi e non ritornare più.
È necessario dunque ascoltare la buona ispirazione e metterla in pratica, rendendo in tal modo efficace la grazia attuale che Dio dà.
Quando si ha un buon pensiero da attuare e questo ritorna con insistenza alla mente, ci si regoli così: Si preghi, affinché Gesù dia la luce necessaria; si rifletta seriamente se e come mettere in atto ciò che Dio ispira; nel caso dubbio, si chieda il parere al Confessore o al Direttore Spirituale.
Le ispirazioni più importanti potrebbero essere:
Consacrarsi al Signore, lasciando la vita secolare.
Fare il voto di verginità.
Offrirsi a Gesù come « anima ostia » o vittima riparatrice.
Dedicarsi all'apostolato. Troncare un'occasione di peccato. Riprendere la meditazione quotidiana, ecc...
Chi sente, e da tempo, qualcuna delle suddette ispirazioni, ascolti la voce di Gesù e non induri il suo cuore.
Il Sacro Cuore fa udire con frequenza la sua voce ai suoi devoti, o durante una predica o una pia lettura, o mentre sono in preghiera, specialmente durante la Messa e nel tempo della Comunione, o mentre sono nella solitudine e nel raccoglimento interiore.
Una sola ispirazione, assecondata con prontezza e generosità, potrebbe essere il principio di una vita santa o di una vera rinascita spirituale, mentre un'ispirazione resa vana potrebbe rompere la catena di tante altre grazie che Dio vorrebbe elargire.
ESEMPIO
Idea geniale
La signora De Franchis, da Palermo, ebbe una buona ispirazione: A casa mia c'è il necessario ed anche il più. Quanti invece mancano di pane! È doveroso aiutare qualche povero, anche giornalmente. Questa ispirazione fu messa in pratica. All'ora di pranzo la signora pose un piatto al centro della tavola; poi disse ai figli: A pranzo e a cena noi penseremo ogni giorno a qualche povero. Ognuno si privi di qualche boccone di minestra o di pietanza e lo metta in questo piatto. Sarà il boccone del povero. Gesù gradirà la nostra mortificazione e l'atto di carità. -
Tutti furono contenti dell'iniziativa. Ogni giorno, dopo il pasto, entrava un povero e veniva servito con delicata premura.
Una volta un giovane Sacerdote, trovandosi nella famiglia De Franchis, a vedere con quanto amore preparavano il piatto per il povero, rimase gradevolmente sorpreso di quel nobile atto di carità. Fu un'ispirazione per il suo cuore ardente di Sacerdote: Se in ogni famiglia nobile o benestante si preparasse un piatto per un bisognoso, migliaia di poveri potrebbero sfamarsi in, questa città! -
Il buon pensiero, che Gesù ispirò, fu efficace. Il fervoroso ministro di Dio cominciò a propagare l'iniziativa e giunse a fondare un Ordine Religioso: « Il Boccone del Povero » con i due rami, maschile e femminile.
Quanto bene in un secolo si è compiuto e quanto se ne compirà dai membri di questa Famiglia Religiosa!
Quel Sacerdote al presente è Servo di Dio ed è inoltrata la sua Causa di Beatificazione e di Canonizzazione.
Se Padre Giacomo Gusmano non fosse stato docile alla divina ispirazione, non avremmo nella Chiesa la Congregazione del « Boccone del Povero ».
Fioretto. Ascoltare le buone ispirazioni e metterle in pratica.
Giaculatoria. Parla, o Signore, che io ti ascolto!
(Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù-" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli).”



29° giorno: Cuore sacerdotale - Cuore profano (http://www.stellamatutina.eu/29-giorno-cuore-sacerdotale-cuore-profano/)
http://www.stellamatutina.eu/29-giorno-cuore-sacerdotale-cuore-profano/
“29° giorno: Cuore sacerdotale – Cuore profano
CUORE SACERDOTALE
Il Cuore di Gesù è il cuore sacerdotale per eminenza.
In esso è la sorgente infinita del Sacerdozio. Nessun cuore può essere sacerdotale se non partecipando alla pienezza del Sacerdozio racchiusa nel Cuore di Gesù.
Il cuore sacerdotale è il cuore consacrato «a vantaggio degli uomini in tutte le cose di Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati…» (Eb 5,1-2).
Il Cuore di Gesù è stato l’altare e la vittima sublime per la gloria di Dio e per la salvezza degli uomini. Tutto l’amore per il Padre, tutto l’amore per noi, Gesù lo brucia sull’altare del suo adorabile Cuore. Tutto il dolore per le offese a Dio, tutto il dolore per le rovine delle anime, Gesù lo soffre nel suo adorabile Cuore. Tutte le offerte di riparazione a Dio e di espiazione per gli uomini, Gesù le trasforma in offerta sacerdotale di adorazione, lode, riparazione, propiziazione.
Cuore sacerdotale di Gesù, riempi i cuori dei tuoi Sacerdoti e fa che ti amino, per meritare anche il frutto particolare della tua promessa: «Ai sacerdoti darò il dono di commuovere i cuori più induriti».
Ogni vocazione sacerdotale ha la sua radice nel Cuore di Gesù. Nessuno può diventare Sacerdote se non viene scelto e chiamato da Gesù: «Io ho scelto voi» (Gv 15,16). E deve essere grande l’amore del Cuore di Gesù verso i Sacerdoti, se la sera del Giovedì santo, nell’ultima Cena, allorché Egli istituì il Sacerdozio sacramentale, uscì in questa esclamazione: «Ho desiderato ardentemente fare questa Pasqua con voi, prima di soffrire» (Lc 22,15). Ed è per questo che il suo lamento più doloroso a santa Margherita fu quello riguardante i sacerdoti: «Quel che più mi è penoso, è di vedermi trattato così da cuori a me consacrati».
I Sacerdoti sono i prediletti del Cuore di Gesù, sono la porzione più preziosa del suo amore, sono i suoi ministri, i suoi amici, i suoi intimi. Beato chi è chiamato e chi corrisponde a questa scelta d’amore così personale!
Purtroppo anche in questo «molti sono i chiamati, pochi gli eletti» (Mt 20,16). Se san Giovanni Bosco dice che Dio chiama al Sacerdozio uno su tre ragazzi, è ben triste sapere che la corrispondenza a questa chiamata eccezionale è molto, molto scarsa, e sta calando ancora in modo pauroso, perché la maggior parte dei giovani corrono appresso alle chimere del mondo e vivono incatenati agli istinti più vergognosi della carne.
Cuore di Gesù, salva e santifica i tuoi Sacerdoti!
CUORE PROFANO
«Voi siete stirpe eletta, regale sacerdozio» (1Pt 2,9).
La Chiesa è formata di cristiani che costituiscono un popolo sacerdotale. Se il Sacerdozio fa volgere l’anima a Dio, per offrirgli «doni e sacrifici per i peccati» (Eb 5,1-2), un popolo sacerdotale è un popolo che è in comunione con Dio e fa ogni giorno le sue offerte a Dio in modo spirituale.
Un popolo sacerdotale è soprattutto un popolo che prega, che sta volentieri presso l’altare di Dio, che teme e ama Dio, che ha il senso del sacro, che orienta e trasporta tutto verso Dio: «Sia che mangiate, sia che beviate, o facciate qualunque cosa, fate tutto per la gloria di Dio» (1Cor 10,31).
Se invece il cuore di un uomo è alieno dal rapporto con Dio, se è vuoto di richiami e aspirazioni a Dio, e non si trova affatto a suo agio nella preghiera, mentre è gonfio di interessi e di tensioni terrestri, questo cuore è tutt’altro che sacerdotale. È solo un cuore profano.
Il cuore profano è il cuore che non sente pressoché mai il bisogno di pregare, debole di fede, più debole ancora di fronte alla seduzione del peccato, che gli fa distruggere l’amicizia di Dio con la perdita della grazia divina.
Esso trova i suoi gusti solo nelle passioni per le creature, per lo sport e la politica, per la moda e le canzoni, per i soldi e i successi. Povero cuore pieno di fatuità!
E magari arriva a illudersi di essere religioso perché nel momento del bisogno si rivolge a Dio per rimedio ai guai.
«Non è così che dovete fare, se volete guarire» – diceva il santo Curato d’Ars a un giovane epilettico molto debole nella fede e nella morale.
Ad una pia signora che era andata da lui in pellegrinaggio per ottenere la guarigione di un parente, il santo Curato d’Ars disse: «Fate una novena di preghiera. Ma non so se il Signore vi ascolterà, perché in quella casa laggiù c’è tanta religione quanta in una scuderia di cavalli». E il giovane morì.
Proprio così. In tanti cuori di cristiani c’è tanta religione e fedeltà a Dio quanto in una «scuderia di cavalli».
Altro che cuori sacerdotali! Sono cuori profani, pieni solo di «carne e sangue» (Mt 16,17).
Se il nostro cuore ha 22 miliardi di cellule, con circa 100.000 battiti al giorno, e 40 milioni all’anno, quante di queste cellule e di questi battiti noi consacriamo ogni giorno a Gesù? Molto pochi, o forse neppure uno?
Esaminiamoci. Pensiamo a tutti i battiti del cuore che sciupiamo dietro le passioni di cui siamo schiavi: lo sport, il sesso, il denaro, lo studio, la politica, gli spettacoli, i divertimenti…, e capiremo come siamo lontani da una santa Teresina che non voleva perdere «neppure un atomo» del suo cuore senza darlo a Gesù.
Così sia il nostro cuore. Proteso verso il cielo. Pieno solo di Gesù, come ci dice san Paolo: «Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori» (Ef 3,17).
Proposito: Pregare molto il Sacro Cuore perché voglia donarci santi Sacerdoti.
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”




Guéranger, L'anno liturgico - San Pietro e san Paolo, apostoli (http://www.unavoce-ve.it/pg-29giu.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-29giu.htm
“29 GIUGNO SAN PIETRO E SAN PAOLO, APOSTOLI.
La risposta dell'amore.
"Simone, figlio di Giona, mi ami tu?". Ecco l'ora in cui si fa sentire la risposta che il Figlio dell'Uomo esigeva dal pescatore di Galilea. Pietro non teme la triplice domanda del Signore. Dalla notte in cui il gallo fu meno pronto a cantare che non il primo fra gli Apostoli a rinnegare il suo Maestro, lacrime senza fine hanno segnato due solchi sulle sue guance; ma è spuntato il giorno in cui cesseranno i pianti. Dal patibolo sul quale l'umile discepolo ha voluto essere inchiodato con il capo in giù, il suo cuore traboccante ripete infine senza timore la protesta che, dalla scena sulle rive del lago di Tiberiade, ha silenziosamente consumato la sua vita: "Sì, o Signore, tu sai che io ti amo!" (Gv 21,17).
L'amore, segno del nuovo sacerdozio.
L'amore è il segno che distingue dal ministero della legge di servitù il sacerdozio dei tempi nuovi. Impotente, immerso nel timore, il sacerdote ebreo non sapeva far altro che irrorare l'altare figurativo del sangue di vittime che sostituivano lui stesso. Sacerdote e vittima insieme, Gesù chiede di più a coloro che chiama a partecipare alla prerogativa che lo fa pontefice in eterno secondo l'ordine di Melchisedech (Sal 109,4). "Non vi chiamerò più servi, perché il servo non sa quel che fa il padrone. Ma vi ho chiamati amici perché vi ho comunicato tutto quello che ho udito dal Padre mio (Gv 15,15). "Come il Padre ha amato me, così io ho amato voi. Perseverate nell'amor mio" (ivi, 9).
Ora, per il sacerdote ammesso in tal modo nella comunità del Pontefice eterno, l'amore è completo solo se si estende all'umanità riscattata nel grande Sacrificio. E, si noti bene: in ciò vi è per lui qualcosa di più dell'obbligo comune a tutti i cristiani di amarsi a vicenda come membra di uno stesso Capo; poiché, con il suo sacerdozio, egli fa parte del Capo, e per questo motivo la carità deve prendere in lui qualcosa del carattere e delle profondità dell'amore che questo Capo ha per le sue membra. Che cosa accadrebbe se, al potere che possiede di immolare Cristo stesso, al dovere di offrirsi insieme con lui nel segreto dei Misteri, la pienezza del pontificato venisse ad aggiungere la missione pubblica di dare alla Chiesa l'appoggio di cui ha bisogno, la fecondità che lo Sposo celeste si aspetta da essa? È allora che, secondo la dottrina espressa fin dalle più remote antichità dai Papi, dai Concili e dai Padri, lo Spirito Santo lo rende atto alla sua sublime missione identificando completamente il suo amore a quello dello Sposo di cui soddisfa gli obblighi e di cui esercita i diritti.
L'amore di san Pietro.
Affidando a Simone figlio di Giona l'umanità rigenerata, la prima cura dell'Uomo-Dio era stata quella di assicurarsi che egli sarebbe stato veramente il vicario del suo amore (Sant'Ambrogio, Comm. su san Luca, 10); che, avendo ricevuto più degli altri, avrebbe amato più di tutti (Lc 7,47; Gv 21,15); che, erede dell'amore di Gesù per i suoi che erano nel mondo li avrebbe amati al pari di lui sino alla fine (Gv 13,1). Per questo la costituzione di Pietro al vertice della sacra gerarchia, concorda nel Vangelo con l'annuncio del suo martirio (ivi 21,18): pontefice supremo, doveva seguire fino alla Croce il supremo gerarca (ivi 19,22).
Ora, la santità della creatura, e nello stesso tempo la gloria del Dio creatore e salvatore, non trovano la loro piena espressione che nel Sacrificio che abbraccia pastore e gregge in uno stesso olocausto.
Per questo fine supremo di ogni pontificato e di ogni gerarchia, dall'Ascensione di Gesù in poi Pietro aveva percorso la terra. A Joppe, quando era ancora agli inizi del suo itinerario apostolico, una misteriosa fame si era impadronita di lui: "Alzati, Pietro, uccidi e mangia", aveva detto lo Spirito; e, nello stesso tempo, una visione simbolica presentava riuniti ai suoi occhi gli animali della terra e gli uccelli del cielo (At 10,9-16). Era la gentilità che egli doveva congiungere, alla tavola del divino banchetto, ai resti d'Israele. Vicario del Verbo, condivideva la sua immensa fame; la sua carità, come un fuoco divoratore, si sarebbe assimilati i popoli; realizzando il suo attributo di capo, sarebbe venuto il giorno i cui, vero capo del mondo, avrebbe fatto di quella umanità offerta in preda alla sua avidità il corpo di Cristo nella sua stessa persona. Allora, nuovo Isacco, o piuttosto vero Cristo, avrebbe visto anche lui innalzarsi davanti a sé il monte dove Dio guarda, aspettando l'offerta (Gen 22,14).
Il martirio di san Pietro.
Guardiamo anche noi, poiché quel futuro è divenuto presente, e, come nel grande Venerdì, prendiamo anche noi parte allo spogliamento che si annuncia. Parte beata, tutta di trionfo: qui almeno, il deicidio non unisce la sua lugubre nota all'omaggio del mondo e il profumo d'immolazione che già si eleva dalla terra riempie i cieli della sua soave letizia. Divinizzata dalla virtù dell'adorabile ostia del Calvario, si direbbe infatti che la terra oggi basti a se stessa. Semplice figlio di Adamo per natura, e tuttavia vero pontefice supremo, Pietro avanza portando il mondo: il suo sacrificio completerà quello dell'Uomo-Dio che lo investì della sua grandezza (Col 1,24); inseparabile dal suo capo visibile, anche la Chiesa lo riveste della sua gloria (1Cor 11,7). Per il potere di quella nuova croce che si eleva, Roma oggi diventa la città santa. Mentre Sion rimane maledetta per avere una volta crocifisso il suo Salvatore, Roma avrà un bel rigettare l'Uomo-Dio, versarne il sangue nella persona dei suoi martiri, nessun delitto di Roma potrà prevalere contro il grande fatto che si pone in quest'ora: la croce di Pietro le ha delegato tutti i diritti di quella di Gesù, lasciando ai Giudei la maledizione; essa ora diventa la Gerusalemme.
Il martirio di san Paolo.
Essendo dunque tale il significato di questo giorno, non ci si stupirà che l'eterna Sapienza abbia voluto renderlo ancora più sublime, unendo l'immolazione dell'apostolo Paolo al Sacrificio di Simon Pietro. Più di ogni altro, Paolo aveva portato avanti, con le sue predicazioni, l'edificazione del corpo di Cristo (Ef 4,12); se oggi la santa Chiesa è giunta a quel pieno sviluppo che le consente di offrirsi nel suo capo come un'ostia di soavissimo odore, chi meglio di lui potrebbe dunque meritare di completare l'offerta? (Col 1,24; 2Cor 12,15). Essendo giunta l'età perfetta della Sposa (Ef 4,13), anche la sua opera è terminata (2Cor 11,2). Inseparabile da Pietro nelle sue fatiche in ragione della fede e dell'amore, lo accompagna parimenti nella morte (Antifona dell'Ufficio); entrambi lasciano la terra nel gaudio delle nozze divine sigillate con il sangue, e salgono insieme all'eterna dimora dove l'unione è perfetta (2Cor 5).
VITA DI SAN PIETRO - Dopo la Pentecoste, san Pietro organizzò con gli altri Apostoli la chiesa di Gerusalemme, quindi le chiese di Giudea e di Samaria, e infine ricevette nella Chiesa il centurione Cornelio, il primo pagano convertito. Sfuggito miracolosamente alla morte che gli riservava il re Erode Agrippa, lasciò la Palestina e si recò a Roma dove fondò, forse fin dall'anno 42, la Chiesa che doveva essere il centro della Cattolicità. Da Roma intraprese parecchi viaggi apostolici. Verso il 50 è a Gerusalemme per il Concilio che decretò l'ammissione dei Gentili convertiti nella Chiesa, senza obbligarli alle osservanze della legge mosaica. Passò ad Antiochia, nel Ponto, in Galazia, in Cappadocia, in Bitinia e nella provincia dell'Asia. Avendo un incendio distrutto la città di Roma nel 64, si accusarono i cristiani di essere gli autori della catastrofe e Nerone li fece arrestare in massa. Parecchie centinaia, forse anche parecchie migliaia furono condannati a morte mediante vari supplizi: alcuni furono crocifissi, altri bruciati vivi, altri dati in pasto alle belve nell'anfiteatro, altri infine decapitati. San Pietro, dapprima incarcerato secondo una antica tradizione nel carcere Mamertino, fu crocifisso con la testa in giù, negli orti di Nerone, sul colle Vaticano. Qui fu seppellito. La data esatta del suo supplizio è il 29 giugno del 67.
La festa del 29 giugno.
Dopo le grandi solennità dell'Anno Liturgico e la festa di san Giovanni Battista, non ve n'è alcun'altra più antica o più universale nella Chiesa di quella dei due Principi degli Apostoli. Molto presto Roma celebrò il loro trionfo nella data stessa del 29 giugno che li vide elevarsi dalla terra al cielo. La sua usanza prevalse subito su quella di alcune regioni, dove si era dapprima deciso di fissare la festa degli Apostoli agli ultimi giorni di dicembre. Certamente, era un nobile pensiero quello di presentare i padri del popolo cristiano al seguito dell'Emmanuele nel suo ingresso nel mondo. Ma come abbiamo visto, gli insegnamenti di questo giorno hanno, per se stessi, una importanza preponderante nell'economia del dogma cristiano; essi formano il complemento dell'intera opera del Figlio di Dio; la croce di Pietro costituisce la Chiesa nella sua stabilità, e assegna al divino Spirito l'immutabile centro delle sue operazioni. Roma era dunque ben ispirata quando, riservando al discepolo prediletto l'onore di vegliare per i suoi fratelli presso la culla del Dio-Bambino, conservava la solenne commemorazione dei Principi dell'apostolato nel giorno scelto da Dio per porre termine alle loro fatiche e coronare, insieme con la loro vita, l'intero ciclo dei misteri.
Il ricordo dei dodici Apostoli.
Ma era giusto non dimenticare, in un giorno così solenne, quegli altri messaggeri del padre di famiglia che irrorarono anch'essi dei loro sudori e del loro sangue tutte le strade del mondo, per accelerare il trionfo e radunare gli invitati del banchetto nuziale (Mt 22,8-10). Grazie appunto ad essi, la legge di grazia è ora definitivamente promulgata in mezzo alle genti e la buona novella ha risuonato in tutte le lingue e su tutte le sponde (Sal 18,4-5). Cosicché la festa di san Pietro, particolarmente completata dal ricordo di Paolo che gli fu compagno nella morte, fu tuttavia considerata, fin dai tempi più remoti, come quella dell'intero Collegio Apostolico. Non si sarebbe potuto pensare, nei primi tempi di poter separare dal glorioso capo alcuno di quelli che il Signore aveva riavvicinati così intimamente, nella solidarietà della comune opera. In seguito tuttavia furono consacrate successivamente particolari solennità a ciascuno di essi, e la festa del 29 giugno rimase attribuita più esclusivamente ai due principi il cui martirio aveva reso illustre questo giorno. Avvenne anche presto che la Chiesa romana, non credendo di poterli onorare convenientemente entrambi in uno stesso giorno, rimandò all'indomani la lode più esplicita del Dottore delle genti.
MESSA
EPISTOLA (At 12,1-11). - In quei giorni, il re Erode mise mano a maltrattare alcuni della Chiesa. Fece morir di spada Giacomo, fratello di Giovanni; e, vedendo che ciò era accetto ai Giudei, fece arrestare anche Pietro. Erano i giorni degli azzimi. E, presolo, lo mise in prigione, dandolo in custodia a quattro picchetti di quattro soldati ciascuno, volendo dopo la Pasqua presentarlo al popolo. Pietro adunque era custodito nella prigione, ma dalla Chiesa si faceva continua orazione per lui. Or quando Erode stava per presentarlo al popolo, proprio la notte avanti, Pietro dormiva in mezzo a due soldati, stretto con doppia catena, e le sentinelle, alla porta, custodivano il carcere. Ed ecco presentarsi l'Angelo del Signore, e splendere una luce nella cella. E l'Angelo, percosso il fianco di Pietro, lo svegliò dicendo: Presto, levati. E le catene gli caddero dalle mani. L'Angelo gli disse: Cingiti e legati i sandali. E lo fece. E gli aggiunse: Buttati addosso il mantello e seguimi. E Pietro, uscendo, lo seguiva, e non sapeva essere realtà quel che era fatto dall'Angelo, ma credeva di vedere una visione. E passata la prima e la seconda sentinella, giunsero alla porta di ferro che mette in città, la quale si aprì loro da se medesima. E usciti fuori, si inoltrarono per una strada e d'improvviso l'Angelo sparì da lui. Pietro allora, rientrato in sé, disse: Or veramente riconosco che il Signore ha mandato il suo Angelo e m'ha liberato dalle mani di Erode e dall'attesa del popolo dei Giudei.
La partenza verso Roma.
È difficile tornare con maggior insistenza di quanto faccia la Liturgia di questo giorno sull'episodio della prigionia di san Pietro a Gerusalemme. Parecchie Antifone e tutti i Capitoli dell'Ufficio sono tratti da esso; l'Introito lo cantava or ora; ed ecco che l'Epistola ci offre nella sua integrità il racconto che sembra interessare in modo tanto particolare oggi la Chiesa di Dio. Il segreto di tale preferenza è facile a scoprirsi. Questa festa è quella in cui la morte di Pietro conferma la Chiesa nelle sue auguste prerogative di Regina, di Madre e di Sposa; ma quale fu il punto di partenza di tali grandezze, se non il momento solenne fra tutti, in cui il Vicario dell'Uomo-Dio, scuotendo su Gerusalemme la polvere dei suoi calzari (Lc 10,11), volse la faccia verso l'Occidente, e trasferì in Roma i diritti della sinagoga ripudiata? Ora è appunto nell'uscire dalla prigione di Erode, che questo sublime episodio ebbe luogo. E uscendo dalla città se ne andò - dicono gli Atti - in un altro luogo (At 12,17). Questo altro luogo, secondo la testimonianza della storia e di tutta la tradizione, era la città chiamata a diventare la nuova Sion; era Roma, dove qualche settimana dopo giungeva Simon Pietro. Cosicché, riprendendo le parole dell'angelo in uno dei Responsori dell'Ufficio del Mattutino, la gentilità cantava questa notte: "Alzati, Pietro, e indossa i tuoi vestiti: cingiti di forza, per salvare le genti; poiché le catene sono cadute dalle tue mani".
Il sonno di Pietro.
Come un giorno Gesù nella barca vicina ad affondare, Pietro dormiva tranquillamente alla vigilia del giorno in cui doveva morire. La tempesta, i pericoli d'ogni sorta, non saranno risparmiati nel corso dei secoli ai successori di Pietro. Ma non si vedrà più, sulla barca della Chiesa, il panico che si era impadronito dei compagni del Signore nel battello sollevato dall'uragano. Mancava allora ai discepoli la fede, ed era appunto la sua assenza a cagionare il loro spavento (Mc 4,40). Ma dalla discesa dello Spirito divino, quella fede preziosa da cui derivano tutti i doni non può far difetto alla Chiesa. Essa dà ai capi la serenità del Maestro; mantiene nel cuore del popolo fedele la preghiera ininterrotta, la cui umile fiducia vince silenziosamente il mondo, gli elementi e Dio stesso. Se accade che la barca di Pietro rasenti qualche abisso e il pilota sembri addormentato, la Chiesa non imiterà i discepoli nella tempesta del lago di Genezareth. Non si farà giudice del tempo e dei metodi della Provvidenza, né crederà lecito riprendere colui che deve vegliare per noi: ricordando che, per sciogliere senza tumulto le situazioni più difficili, possiede un mezzo migliore e più sicuro; non ignorando che, se non fa difetto l'intercessione, l'angelo del Signore verrà lui stesso a tempo opportuno a ridestare Pietro e a spezzare le sue catene.
Potere della preghiera.
Oh, come le poche anime che sanno pregare sono più potenti, nella loro ignorata semplicità, della politica e dei soldati di tutti gli Erodi del mondo! La piccola comunità raccolta nella casa di Maria, madre di Marco (At 12,12) era ben poco numerosa; ma da essa giorno e notte s'innalzava la preghiera. Fortunatamente, non vi si conosceva il fatale naturalismo che, sotto lo specioso pretesto di non tentare Dio, rifiuta di chiedergli l'impossibile quando sono in gioco gli interessi della sua Chiesa. Certo, le precauzioni di Erode Agrippa per non lasciar sfuggire il suo prigioniero facevano onore alla sua prudenza, e certo la Chiesa chiedeva l'impossibile esigendo la liberazione di Pietro: tanto è vero che quelli stessi che allora pregavano, una volta esauditi non riuscivano a credere ai propri occhi. Ma la loro forza era stata appunto quella di sperare contro ogni speranza (Rm 4,18) ciò che essi stessi consideravano come follia (At 12,14-15), di sottomettere nella loro preghiera il giudizio della ragione alle sole vedute della fede.
VANGELO (Mt 16,13-19). - In quei giorni: Venuto Gesù nelle parti di Cesarea di Filippo, domandò ai suoi discepoli: La gente che dice mai che sia il Figlio dell'uomo? Ed essi risposero: Chi Giovanni Battista; chi Elia; chi Geremia, od uno dei profeti. Dice loro Gesù: Ma voi chi dite ch'io sia? Rispondendo Simon Pietro disse: Tu sei il Cristo, Figlio del Dio vivente. E Gesù gli replicò: Te beato, o Simone, figlio di Giona, perché non la carne né il sangue te l'ha rivelato; ma il Padre mio che è nei cieli. Ed io ti dico che tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte dell'inferno mai prevarranno contro di lei. E a te darò le chiavi del regno dei cieli: e qualunque cosa avrai legata sulla terra, sarà legata anche nei cieli; e qualunque cosa avrai sciolta sulla terra, sarà sciolta anche nei cieli.
Confessione di san Pietro.
La grata letizia porta Roma a ricordare l'istante beato in cui, per la prima volta, lo Sposo fu salutato col suo divino appellativo dall'umanità: Tu sei il Cristo, Figlio del Dio vivo! L'amore e la fede costituiscono in questo momento Pietro suprema e antichissima sommità dei teologi, come lo chiama san Dionigi nel libro dei Nomi divini. Per primo, infatti, nell'ordine del tempo come per la pienezza del dogma egli risolse il problema la cui formula senza soluzione era stato il supremo sforzo della teologia dei secoli profetici.
Dignità di san Pietro.
Sei tu dunque, o Pietro, più sapiente di Salomone? E quanto lo Spirito Santo dichiarava al di sopra di ogni scienza, potrà essere il segreto di un povero pescatore? È così. Nessuno conosce il Figlio se non il Padre (Mt 11,27); ma il Padre stesso ha rivelato a Simone il mistero del Figlio, e le parole che ne fanno fede non sono soggette a critica. Esse infatti non sono una giunta menzognera ai dogmi divini: oracolo dei cieli che passa attraverso una bocca umana, elevano il loro beato interprete al disopra della carne e del sangue. Al pari di Cristo di cui per esse diviene Vicario, egli avrà come unica missione di essere un'eco fedele del cielo quaggiù (Gv 15,15), dando agli uomini ciò che riceve (ivi 17,18): le parole del padre (ivi 14). È tutto il mistero della Chiesa, della terra e del cielo insieme, contro la quale l'inferno non prevarrà.
Il fondamento della Chiesa.
O Pietro, noi salutiamo la gloriosa tomba in cui sei disceso! Soprattutto a noi, infatti, figli di quell'Occidente che tu hai voluto scegliere, spetta celebrare nell'amore e nella fede le glorie di questo giorno. È su te che dobbiamo costruire, poiché vogliamo essere gli abitanti della città santa. Seguiremo il consiglio del Signore (Mt 7,24-27), costruendo sulla roccia le nostre case di quaggiù, perché resistano alla tempesta e possano diventare una dimora eterna. O come più viva è la nostra riconoscenza per te, che ti degni di sostenerci così, in questo secolo insensato che, pretendendo di costruire nuovamente l'edificio sociale, volle stabilirlo sulla mobile sabbia delle opinioni umane, e che ha saputo moltiplicare soltanto i crolli e le rovine! La pietra che i moderni architetti hanno rigettata, è forse meno perciò la pietra angolare? E la sua virtù non appare forse appunto nel fatto che, rigettandola, è contro di essa che urtano e s'infrangono? (1Pt 2,6-8).
Devozione verso san Pietro.
Ora dunque che l'eterna Sapienza eleva su di te, o Pietro, la sua casa, dove potremmo trovarla altrove? Da parte di Gesù risalito al cielo, non sei forse tu che possiedi ormai le parole di vita eterna? (Gv 6,69). La nostra religione, il nostro amore verso l'Emmanuele sono quindi incompleti, se non arrivano fino a te. E avendo tu stesso raggiunto il Figlio dell'uomo alla destra del Padre, il culto che ti rendiamo per le tue divine prerogative si estende al Pontefice tuo successore, nel quale continui a vivere mediante esse: culto reale che si rivolge a Cristo nel suo Vicario e che, pertanto, non potrebbe accontentarsi della troppo sottile distinzione fra la Sede di Pietro e colui che la occupa. Nel Romano Pontefice tu sei sempre, o Pietro, l'unico pastore e il sostegno del mondo. Se il Signore ha detto: "Nessuno va al Padre se non per me" (ivi 14,6), sappiamo pure che nessuno arriva al Signore se non per tuo mezzo. Come potrebbero i diritti del Figlio di Dio, pastore e vescovo delle anime nostre (1Pt 2,25), subire un detrimento in questi omaggi della terra riconoscente? Non possiamo celebrare le tue grandezze senza che, subito facendoci fissare i pensieri in Colui del quale sei come il segno sensibile, come un augusto sacramento, tu non ci dica, come dicesti ai padri nostri, mediante l'iscrizione posta sulla tua antica statua: Contemplate il Dio Verbo, la pietra divinamente tagliata nell'oro, sulla quale stabilito, io non sono crollato.
PREGHIAMO
O Dio, che hai santificato questo giorno col martirio degli apostoli Pietro e Paolo, concedi alla tua Chiesa di seguire in tutto l'insegnamento di questi due fondatori della nostra religione.
da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 798-807.”





Luca, Sursum Corda!

Holuxar
30-06-17, 18:14
30 giugno 2017: trentesimo ed ultimo giorno di giugno, mese dedicato al Sacro Cuore di Gesù…



Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico (http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm)
http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm
“Commemorazione di san Paolo apostolo, 30 giugno.”



Commemorazione San Paolo - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/commemorazione-san-paolo/)
http://www.sodalitium.biz/commemorazione-san-paolo/
“30 giugno, Commemorazione di San Paolo Apostolo.
O glorioso san Pietro che aveste in Gesù Cristo una fede così viva da confessare per primo che egli era Figliuolo di Dio vivo, che amaste tanto ardentemente Gesù Cristo da protestarvi pronto a soffrire per lui la prigione e la morte; che in premio della vostra fede, della vostra umiltà e del vostro amore foste da Gesù Cristo destinato ad essere il principe degli apostoli, otteneteci, vi preghiamo, che anche noi ci convertiamo prontamente al Signore ogni qualvolta ci lasciamo tradire dalla nostra debolezza e non cessiamo di piangere sino alla morte i peccati da noi commessi; otteneteci di amare il Divin Maestro in modo da essere pronti a dare il sangue e la vita per la sua fede nonché a soffrire qualunque sventura piacerà a Lui di mandarci per mettere alla prova la nostra fedeltà. Così sia.”



Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
http://www.SaintAmedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
“Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].”
“30 Juin : Saint Paul, Apôtre des Gentils.”
“30 juin 1073 : élection du Pape Saint Grégoire VII.”



www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare santa Lucina, discepola degli Apostoli, la quale, provvedendo colle sue sostanze alle necessità dei Santi, visitava i Cristiani chiusi in carcere, e attendeva a seppellire i Martiri, presso i quali anch’essa, in una cripta da lei fabbricata, fu sepolta. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi le avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questa santa discepola, ed a lei affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, santa Lucina possa essere mia avvocata e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”



Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://www.radiospada.org)
http://www.radiospada.org
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com)
http://www.edizioniradiospada.com
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
“30 giugno 2017: ottava del Sacro Cuore.”
“30 giugno 2017: Memoria di San Pietro, principe degli Apostoli.”
“30 giugno 2017: Commemorazione di San Paolo apostolo.”






30° giorno: Cuore eucaristico - Cuore ingrato (http://www.stellamatutina.eu/30-giorno-cuore-eucaristico-cuore-ingrato/)
http://www.stellamatutina.eu/30-giorno-cuore-eucaristico-cuore-ingrato/
“30° giorno: Cuore eucaristico – Cuore ingrato
CUORE EUCARISTICO
Il Cuore di Gesù vivo e palpitante è una realtà in mezzo a noi. Se vogliamo stare fisicamente accanto al Cuore di Gesù, basta che ci accostiamo e sostiamo presso il Tabernacolo eucaristico. Santa Gemma Galgani sentiva così viva questa vicinanza, che a volte, accostandosi troppo all’altare, per l’ardore che provava, le si bruciavano gli indumenti dalla parte del cuore!
Se poi vogliamo avere il Cuore di Gesù presente fisicamente nel nostro stesso cuore, basta che ci accostiamo al Sacramento dell’Eucaristia ricevendo la Comunione.
«Nella Santa Comunione – scriveva il beato Contardo Ferrini – Gesù si incarna nel nostro cuore». Nella Comunione avviene la fusione dei due cuori: il Cuore di Gesù nel cuore dell’uomo, e viceversa. «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui» (Gv 6,57). Sulla terra non c’è cosa più grande e sublime di questa fusione d’amore fra Gesù e la creatura.
In particolare possiamo dire che l’Eucaristia è tutto il Cuore di Gesù, è solo il Cuore di Gesù. Questa non è un’affermazione esagerata, ma è una meravigliosa scoperta che ci è venuta, recentemente, dalle analisi fatte sull’Ostia trasformata miracolosamente in carne e conservata nel Santuario Eucaristico di Lanciano. I risultati delle analisi ci fanno sapere che quella carne è viva, e appartiene alla carne del cuore !
Eucaristia e Cuore di Gesù: sono una cosa sola.
Per questo il Sacro Cuore appariva a santa Margherita quasi sempre dal Tabernacolo. Per questo, di frequente, sulle porticine dei Tabernacoli, viene disegnato il Cuore di Gesù. Per questo la devozione è inseparabile dall’Eucaristia, e porta alla Comunione, come è richiesto dalla pratica dei nove primi venerdì del mese. Per questo san Carlo da Sezze, fermatosi in una chiesa ad adorare Gesù Eucaristico, ebbe il cuore trafitto da un dardo d’amore che partì dall’Ostia santa durante l’Elevazione nella Santa Messa.
Che meraviglia per noi poveri uomini avere l’Eucaristia!
A rifletterci solo poco, parrebbe impossibile e incredibile.
Come mai il Verbo Incarnato se ne sta in poco pane, chiuso in una piccola prigione? «Signore – esclamò una volta san Bernardo – questo non conviene alla vostra maestà!». «Non fa niente – rispose Gesù – basta che convenga al mio amore!». È l’amore che imprigiona Gesù per noi. E san Giovanni Eudes spiega che il Cuore Eucaristico di Gesù, avvolto da otto fiamme, è tenuto fermo in mezzo a noi dalla prima di quelle fiamme.
Cuore Eucaristico di Gesù, quanto dovremmo amarti, fino a impazzire!
CUORE INGRATO
Che il cuore dell’uomo sappia essere ingrato, e che spesso lo sia, è una di quelle verità amare di cui a tutti tocca fare la dolorosa esperienza.
Nei riguardi di Dio, però l’ingratitudine del cuore umano diventa di una mostruosità che non si può definire.
Dio ci ha fatti suoi figli in Gesù Cristo, rendendoci «partecipi della natura divina» con il dono della grazia (2Pt 1,4). Gesù ci ha dato i Sacramenti della salvezza e soprattutto ci ha donato se stesso nel Sacramento dell’Eucaristia, per restare con noi «fino alla fine dei tempi» (Mt 28,20).
Ancora: Gesù ci ha manifestato in modo particolare il suo Cuore vivo e palpitante in ogni Tabernacolo eucaristico, ardente d’amore per noi. Infine, il Cuore di Gesù ci ha fatto dono della pratica dei nove primi venerdì del mese, con la garanzia della salvezza eterna.
Sapere tutto questo, mostrarsi freddi, indifferenti o addirittura ostili e sacrileghi, è cosa inammissibile. Eppure è così.
Gesù vuol donare il suo Cuore all’uomo, e il cuore dell’uomo lo rifiuta, Gesù vuol farsi “uno” con il cuore dell’uomo, ad ogni Comunione eucaristica, ma l’uomo lo ignora e respinge, o, peggio lo riceve a tradimento con il peccato mortale. Una Comunione sacrilega è simile al bacio di Giuda.
Pugnalare Gesù al Cuore!
Eppure sappiamo che la Comunione eucaristica è la somma dell’amore divino e umano. È il dono dell’intimità divina più profonda per l’anima e per il corpo. Vale molto più l’esperienza di una Santa Comunione che l’esperienza di san Giovanni Evangelista quando poggiò il capo sul petto di Gesù. Nella Santa Comunione non c’è solo un avvicinamento, ma c’è fusione di cuori e di battiti, di carne e di sangue. Che mistero ineffabile di amore!
Inoltre, la Presenza reale di Gesù nell’Eucaristia ci chiama all’Adorazione. È ai piedi dei Tabernacoli che i Santi amavano intrattenersi a tu per tu con il Cuore di Gesù. Santa Margherita era celebre per le sue lunghe Adorazioni eucaristiche, ed ella ci raccomanda in particolare l’Ora santa di Adorazione nella notte fra il giovedì e il venerdì, che Gesù stesso le chiese. Che dire delle lunghe Adorazioni eucaristiche di san Francesco d’Assisi, santa Matilde, santa Caterina da Siena, san Giovanni Eudes, sant’Alfonso de’ Liguori, san Pietro Giuliano Eymard, santa Gemma Galgani, fratel Charles de Foucauld, san Pio da Pietrelcina?…
Non ci può essere devozione al Sacro Cuore che sia così vera e intensa come quella che si incentra sull’Eucaristia. (…)
Che sia così per noi, per tutta la vita. Amen.
Proposito: Fare un’Ora di Adorazione o almeno una lunga visita eucaristica.
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”


30 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/30-giugno.htm)
http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/30-giugno.htm
“GIORNO 30
IL PIU' FORTE LAMENTO DI GESU'
30° GIORNO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
Intenzione. - Riparare le Comunioni sacrileghe, che si sono fatte e si faranno.
IL PIU' FORTE LAMENTO DI GESU'
Il mese di giugno è al termine; poiché non deve aver termine la devozione al Sacro Cuore, consideriamo oggi un lamento ed un desiderio di Gesù, per prendere delle sante risoluzioni, che devono accompagnarci tutta la vita.
Gesù Sacramentato sta nei Tabernacoli ed il Cuore Eucaristico non sempre e non da tutti è trattato come conviene.
Ricordiamo il più forte lamento che Gesù rivolse a Santa Margherita nella grande apparizione, quando le mostrò il Cuore: Ecco quel Cuore, che tanto ha amato gli uomini... sino a consumarsi per testimoniare loro il suo amore; e per compenso, dai più non ricevo che ingratitudini, a causa delle loro irriverenze e sacrilegi, e della freddezza e disprezzo che essi hanno per me in questo Sacramento d'amore! -
Dunque, il maggior lamento di Gesù è per i sacrilegi eucaristici e per la freddezza e le irriverenze con cui è trattato nei Tabernacoli; il suo maggior desiderio è la riparazione eucaristica.
Dice Santa Margherita: Un giorno, dopo la S. Comunione, il mio Sposo Divino si presentò a me sotto le sembianze di Ecce Homo, carico della Croce, tutto coperto di piaghe e lividure. Il suo Sangue adorabile gli colava da ogni parte ed Egli mi disse con voce triste ed addolorata: Non ci sarà nessuno che abbia pietà di me, nessuno che voglia compatirmi e prendere parte al mio dolore nel pietoso stato in cui mi mettono i peccatori? -
Un altro giorno, in cui una persona aveva fatto male la Comunione, Gesù si fece vedere a Santa Margherita come legato e calpestato sotto i piedi di quell'anima sacrilega e con voce mesta le diceva: Guarda come mi trattano i peccatori! -
Ed un'altra volta ancora, mentre veniva ricevuto sacrilegamente, si mostrò alla Santa, dicendole: Guarda come mi tratta quell'anima che mi ha ricevuto; essa ha rinnovato tutti i dolori della mia Passione! - Allora Margherita, gettandosi ai piedi di Gesù, disse: Mio Signore e mio Dio, se la mia vita può essere utile per riparare queste ingiurie, eccomi come una schiava; fa' di me tutto ciò che ti piacerà! - Il Signore subito la invitò a fare un'ammenda onorevole per riparare tanti sacrilegi eucaristici.
Dopo quanto si è detto, si prenda da tutti i devoti del Sacro Cuore una risoluzione importante, da ricordare possibilmente ogni giorno: Offrire le Messe che si ascoltano, nelle feste e nei giorni feriali, ed offrire sempre la S. Comunione con l'intenzîone di riparare i sacrilegi eucaristici, specialmente della giornata, la freddezza e le irriverenze che si fanno a Gesù Sacramentato; si possono mettere anche altre intenzioni, ma la principale sia la riparazione eucaristica. In tal modo si consola il Cuore Eucaristico di Gesù.
L'altra risoluzione, che mai deve dimenticarsi e che sia come il frutto del mese del Sacro Cuore, è la seguente: Avere una grande fede in Gesù Sacramentato, onorare il suo Cuore Eucaristico e saper trovare ai piedi del Tabernacolo il conforto nelle pene, la forza nelle tentazioni, la sorgente delle grazie. Il fatto, che ora verrà narrato, sia ai devoti del Sacro Cuore di grande ammaestramento.
ESEMPIO
Preghiera di una madre affitta
Nel libro « Tesoro di storia sul Sacro Cuore » è riportata una conversione meravigliosa.
A New York era stato arrestato un giovanotto sui venti anni, dedito al libertinaggio. Dopo due anni uscì dalla prigione; ma lo stesso giorno in cui fu messo in libertà, rissò e fu ferito mortalmente. I poliziotti lo portarono a casa.
La madre del giovane delinquente era molto religiosa, devota del Cuore Eucaristico di Gesù; il marito, pessimo uomo, maestro di malvagità al figlio, era la sua croce quotidiana. Tutto sopportava l'infelice donna sostenuta dalla fede.
Quando mirò il figlio ferito, sapendolo prossimo alla morte, non indugiò ad interessarsi dell'anima di lui.
- Povero figlio mio, tu stai molto male; la morte ti è vicina; devi presentarti a Dio; è tempo di pensare all'anima tua! -
Per tutta risposta, il giovane le rivolse una litania d'ingiurie e d'imprecazioni e cercava qualche oggetto a portata di mano per scaraventarglielo.
Chi avrebbe potuto convertire questo peccatore? Soltanto Dio, con un miracolo! Dio mise in mente alla donna una bella ispirazione, che subito venne attuata.
La madre prese un'immagine del Sacro Cuore e la legò ai piedi del letto, ove giaceva suo figlio; poi corse alla Chiesa, ai piedi di Gesù Sacramentato e della Vergine Santissima, e poté ascoltare la Messa. Col cuore amareggiato non riuscì a formulare che questa preghiera: Signore, voi che avete detto al buon ladrone « Oggi sarai con me in Paradiso! », ricordatevi di mio figlio nel vostro regno e non lasciatelo perire in eterno! -
Non si stancava di ripetere questa preghiera e solo questa.
Il Cuore Eucaristico di Gesù, che si commosse alle lacrime della vedova di Naim, si commosse pure alle preghiere di questa madre, che a Lui ricorreva per aiuto e conforto, ed operò un prodigio. Mentre essa era ancora in Chiesa, Gesù apparve al figlio morente, sotto forma di Sacro Cuore, e gli disse: Oggi sarai con me in Paradiso! -
Il giovane si commosse, riconobbe il suo triste stato, ebbe dolore dei suoi peccati; in un attimo divenne un altro..
Quando la madre rincasò e rivide il figlio sereno, sorridente, seppe che gli era apparso il Sacro Cuore e gli aveva detto le parole, un giorno dette dalla Croce al buon ladrone « Oggi sarai con me in Paradiso! ... », piena di gioia disse: Figlio mio, vuoi ora un Sacerdote? - Sì mamma, e subito! -
Venne il Sacerdote e il giovane si confessò. Il ministro di Dio, finita la confessione, ruppe in pianto e disse alla madre: Non ho mai udito una confessione simile; vostro figlio mi è sembrato in estasi! -
Da lì a poco rincasò il marito, il quale, udita la narrazione della comparsa del Sacro Cuore, subito cambiò mentalità. Il figlio gli disse: Padre mio, pregate anche voi il Sacro Cuore ed Egli vi salverà! -
Morì il giovane lo stesso giorno, dopo essersi comunicato. Si convertì il padre e visse sempre da buon cristiano.
La preghiera fiduciosa ai piedi del Tabernacolo è la chiave preziosa per penetrare nel Cuore Eucaristico di Gesù.
Fioretto. Fare molte Comunioni Spirituali, con fede ed amore.
Giaculatoria. Gesù, tu sei mio; io sono tua!
(Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù-" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli).”





Luca, Sursum Corda!

Holuxar
01-06-18, 23:34
1 GIUGNO 2018: primo giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…



"Mese del Sacro Cuore - Sodalitium"
Mese del Sacro Cuore - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/sacro-cuore/)
http://www.sodalitium.biz/sacro-cuore/
«Mese del Sacro Cuore
Il mese di giugno è consacrato alla devozione del Sacratissimo Cuore di Gesù.
ATTO DI RIPARAZIONE AL SACRATISSIMO CUORE DI GESÙ.
Gesù dolcissimo, il cui immenso amore per gli uomini viene con tanta ingratitudine ripagato di oblìo, di trascuratezza, di disprezzo, ecco che noi prostrati dinanzi ai tuoi altari intendiamo riparare con particolari attestazioni di onore una così indegna freddezza e le ingiurie con le quali da ogni parte viene ferito dagli uomini l’amantissimo tuo Cuore.
Ricordando però che noi pure altre volte ci macchiammo di tanta indegnità e provandone vivissimo dolore, imploriamo anzitutto per noi la tua misericordia, pronti a riparare con volontaria espiazione, non solo i peccati commessi da noi, ma anche quelli di coloro che errando lontano dalla via della salute, o ricusano di seguire Te come pastore e guida ostinandosi nella loro infedeltà, o calpestando le promesse del Battesimo hanno scosso il soavissimo giogo della tua legge.
E mentre intendiamo espiare tutto il cumulo di sì deplorevoli delitti, ci proponiamo di ripararli ciascuno in particolare: l’immodestia e le brutture della vita e dell’abbigliamento, le tante insidie tese dalla corruttela alle anime innocenti, la profanazione dei giorni festivi, le ingiurie esecrande scagliate contro Te e i tuoi Santi, gli insulti lanciati contro il tuo Vicario e l’ordine sacerdotale, le negligenze e gli orribili sacrilegi ond’è profanato lo stesso Sacramento dell’amore divino, e infine le colpe pubbliche delle nazioni che osteggiano i diritti e il magistero della Chiesa da Te fondata.
Oh! potessimo noi lavare col nostro sangue questi affronti! Intanto, come riparazione dell’onore divino conculcato, noi Ti presentiamo — accompagnandola con le espiazioni della Vergine Tua Madre, di tutti i Santi e delle anime pie — quella soddisfazione che Tu stesso un giorno offristi sulla croce al Padre e che ogni giorno rinnovi sugli altari: promettendo con tutto il cuore di voler riparare, per quanto sarà in noi e con l’aiuto della tua grazia, i peccati commessi da noi e dagli altri e l’indifferenza verso sì grande amore con la fermezza della fede, l’innocenza della vita, l’osservanza perfetta della legge evangelica specialmente della carità, e d’impedire inoltre con tutte le nostre forze le ingiurie contro di Te, e di attrarre quanti più potremo al tuo sèguito.
Accogli, Te ne preghiamo, o benignissimo Gesù, per intercessione della Beata Vergine Maria Riparatrice, questo volontario ossequio di riparazione, e conservaci fedelissimi nella tua ubbidienza e nel tuo servizio fino alla morte col gran dono della perseveranza, mercé il quale possiamo tutti un giorno pervenire a quella patria, dove Tu col Padre e con lo Spirito Santo vivi e regni, Dio, per tutti i secoli dei secoli. Così sia.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/candelora-cereo-villaggio-santagata-8-1024x682-300x200.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/candelora-cereo-villaggio-santagata-8-1024x682-300x200.jpg



Sant'Angela Merici - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/santangela-merici/)
http://www.sodalitium.biz/santangela-merici/
«1 giugno, Sant’Angela Merici, Vergine (Desenzano sul Garda, 21 marzo 1474 – Brescia, 27 gennaio 1540), fondatrice delle Orsoline.
“Sant’Angela Merici Vergine, del Terz’Ordine di san Francesco, Fondatrice della Congregazione delle Vergini di sant’Orsola: fu chiamata dallo Sposo celeste a ricevere la corona incorruttibile il ventisette Gennaio”.
O Signore, che per mezzo di Angela, hai fatto fiorire nella tua chiesa un nuovo giardino di sacre vergini, dacci per sua intercessione, di vivere santamente, affinché meritino di godere i gaudi eterni.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/angela-merici-231x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/angela-merici-231x300.jpg



https://www.youtube.com/user/sodalitium
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.»
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
CATECHISMO- PIO X - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/catechismo--pio-x-1.php)
SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php)




https://www.agerecontra.it/?s=sacro+cuore
"1796: quando il Tirolo sì consacrò al Sacro Cuore 3 giugno 2014"
https://www.agerecontra.it/2014/06/1796-quando-il-tirolo-si-consacro-al-sacro-cuore/
"SACRO CUORE DI GESÙ TRAFITTO DI NUOVO NEL NOSTRO TEMPO 27 giugno 2014"
https://www.agerecontra.it/2014/06/sacro-cuore-di-gesu-trafitto-di-nuovo-nel-nostro-tempo/
"IL CUORE DIVINO DEL CORPO MISTICO NELL’IMMACOLATO CUORE DI MARIA 5 giugno 2015 Arai Daniele"
https://www.agerecontra.it/2015/06/il-cuore-divino-del-corpo-mistico-nellimmacolato-cuore-di-maria/
"IL SACRO CUORE DI GESÙ A PARAY-LE-MONIAL ACCANTO ALL’IMMACOLATO CUORE DI MARIA A FATIMA 12 giugno 2015 Arai Daniele"
https://www.agerecontra.it/2015/06/il-sacro-cuore-di-gesu-a-paray-le-monial-accanto-allimmacolato-cuore-di-maria-a-fatima/
"Il Presidente del Perù ha consacrato ufficialmente il Paese al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria 2 novembre 2016"
https://www.agerecontra.it/2016/11/il-presidente-del-peru-ha-consacrato-ufficialmente-il-paese-al-sacro-cuore-di-gesu-e-al-cuore-immacolato-di-maria/
http://www.agerecontra.it/wp-content/uploads/2016/11/ajesuspo-7582721.jpg




La devozione al Sacro Cuore di Gesù (http://www.recuperanti.it/tonina_devozione_66.php)
http://www.recuperanti.it/tonina_devozione_66.php
I RECUPERANTI - Sacro Cuore (http://www.recuperanti.it/h_sacro_cuore_05.php)
http://www.recuperanti.it/h_sacro_cuore_05.php




01 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/01-giugno.htm)
http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/01-giugno.htm
"GIUGNO: IL MESE DEL SACRO CUORE DI GESU'.
MEDITAZIONI E PREGHIERE."



http://www.stellamatutina.eu/
"1° giorno: Chi è Gesù - Chi è l'uomo"
1° giorno: Chi è Gesù - Chi è l'uomo (http://www.stellamatutina.eu/1-giorno-chi-e-gesu-chi-e-luomo/)
http://www.stellamatutina.eu/1-giorno-chi-e-gesu-chi-e-luomo/
“1° giorno: Chi è Gesù – Chi è l’uomo.
CHI È GESÙ.”



“Sant'Angela Merici, vergine, 1 giugno.”
Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico (http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm)
http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm






Tradidi quod et accepi (http://tradidiaccepi.blogspot.it)
http://tradidiaccepi.blogspot.it
https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MESE DI GIUGNO: MESE DEL SACRATISSIMO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO.
* CORONCINA AL SACRATISSIMO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO.
Per cui Pio VII, 20 Marzo 1815, accordò ogni volta 300 giorni d'Indulgenza e la Plenaria una volta al mese in un giorno ad arbitrio a chi l'avrà recitata per un mese intero e confessato e comunicato avrà pregato secondo la mente di Sua Santità.
V. Deus, ☩ in adiutorium meum intende.
R. Domine, ad adiuvandum me festina.
Gloria Patri.
[V. Provvedi, ☩ o Dio, al mio soccorso.
R. Signore, affrettati ad aiutarmi.
Gloria al Padre.]
I. Amorosissimo mio Gesù, nel riflettere sul vostro buon Cuore, e vederlo tutto pietà e dolcezza pei peccatori, mi sento rallegrare il mio e colmare di fiducia. Ahimè, quanti peccati ho commesso! Ma ora, qual Pietro, qual Maddalena dolente, li piango e li detesto, perché sono offese di Voi sommo bene. Sì, sì, concedetemi il perdono ed oh! muoia io, vel chieggo pel vostro buon Cuore, muoia prima di offendervi, o viva solo per riamarvi.
Pater noster. 5 Gloria Patri.
Cuore del mio Bene
È ver, t'amo sì poco;
Ma strugger mi vorrei
Nel tuo bel fuoco.
Dolce Cuor del mio Gesù,
fa ch’io t'ami sempre più.
II. Benedico, Gesù mio, l’umilissimo vostro Cuore, e vi ringrazio che, nel darmelo per esemplare, non solo con forte premura m'incitate ad imitarlo, ma, a costo pure di tante vostre umiliazioni, me ne additate ed appianate la via. Folle che fui ed ingrato! Ah! Quanto traviai! Perdonatemi. Non più superbia né vanità; ma con umile cuore, tra le umiliazioni, seguir voglio Voi e conseguir pace e salute. Avvaloratemi Voi, e benedirò in eterno il vostro Cuore.
Pater noster. 5 Gloria Patri.
Sei tesoro d'amore
O cuore del mio Bene
Quando mi stringeranno
Le tue catene.
Dolce Cuor del mio Gesù,
fa ch’io t’ami sempre più.
III. Ammiro, Gesù mio, il pazientissimo vostro Cuore, e vi ringrazio di tanti maravigliosi esempi d’invitta sofferenza a noi lasciati. Sento al vivo il rimprovero che queste fanno alla strana mia delicatezza, insofferente d’ogni piccola pena. Ah! Gesù caro, infondete nel mio cuore, fervido e costante amore alle tribolazioni, alle croci, alla mortificazione, alla penitenza, acciocché, seguendovi al Calvario, giunga con Voi alla gloria, alla gioia in Paradiso.
Pater noster. 5 Gloria Patri.
Del tuo bel Cuore
Amato mio diletto
Bramo una fiamma
Almeno in questo petto.
Dolce Cuor del mio Gesù,
fa ch’io t’ami sempre più.
IV. Innanzi al mansuetissimo vostro Cuore, caro Gesù io m'inorridisco del mio sì diverso dal vostro. Pur troppo io ad un'ombra, ad un gesto, ad una parola in contrario, m'inquieto e lamento. Deh! Perdonate i miei trasporti e datemi grazia di imitare nell’avvenire, in qualunque contrarietà, la inalterabile vostra mansuetudine, e così godere perpetua santa pace.
Pater noster. 5 Gloria Patri.
Nella tua piaga
Qual colomba ascosa
Fammi, o Gesù
Del tuo bel cuore la sposa.
Dolce Cuor del mio Gesù,
fa ch’io t’ami sempre più.
V. Si cantino pur lodi, o Gesù, al generosissimo vostro Cuore, vincitore della morte e dell’inferno; ben se la merita tutte. Io resto, più che mai confuso, al vedere il mio sì pusillanime, che teme qualunque diceria ed umano rispetto; ma non sarà più così. Da Voi imploro sì coraggiosa forza, che combattendo e vincendo in terra, trionfi poi lieto con Voi in Cielo.
Pater noster. 5 Gloria Patri.
Serafini del Cielo
Deh! Voi m'insegnate
Come si ami quel Cuore
Cui tanto amate.
Dolce Cuor del mio Gesù,
fa ch’io t’ami sempre più.
Volgiamoci a Maria, e confidando nel materno suo Cuore diciamo:
Per gli alti pregi del vostro Cuore dolcissimo, impetratemi, o gran Madre di Dio e Madre mia, Maria, vera e stabile devozione al Sacro Cuore di Gesù, vostro Figliuolo, onde io in esso, coi miei pensieri ed affetti racchiuso, adempia tutti i miei doveri e con l’alacrità di cuore serva sempre, ma specialmente in questo giorno, a Gesù.
V. Cor Jesu fragrans amore nostri.
R. Inflamma cor nostrum amore tui.
Oremus.
Illo nos igne, quaesumus Domine, Spiritus Sanctus inflammet, quem Dominus noster Jesus Christus e penetralibus Cordis sui misit in terram et voluit vehementer accendi. Qui tecum vivit et regnat in unitate ejusdem Spiritus Sancti Deus per omnia saecula saeculorum. Amen.
[V. Cuor di Gesù, ardente di amore per noi.
R. Infiamma il cuor nostro di amore per te.
Preghiamo.
O Signore, ti preghiamo, lo Spirito Santo ci infiammi con quel fuoco, che il Signor nostro Gesù Cristo mandò sulla terra dalle profondità del suo Cuore e volle veementemente fosse acceso. Egli che è Dio, e vive e regna in unità del medesimo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.]
** LITANIE DEL SACRATISSIMO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO.
Le Litanie del Sacratissimo Cuore di Gesù, composte di trentatré invocazioni, furono approvate nella loro forma definita da Sua Santità Leone XIII il 2 aprile 1899. Il Sommo Pontefice Pio XI le arricchì di un'indulgenza di sette anni e di un'indulgenza plenaria alle solite condizioni se dette indulgenze con i versetti e l'orazione vengono recitate piamente per un mese intero.»
https://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/05/litanie-del-sacro-cuore-di-gesu.html?m=1

«MESE DI GIUGNO: MESE DEL SACRATISSIMO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO.
In questo mese di Giugno, mese del Sacro Cuore di Nostro Signore Gesù Cristo, mediteremo sull'immesità di questo Cuore Divino, dal devozionario Nuovo Mese del Sacro Cuore per Mons. Nicola Tafuri ed Alfonso M. Sepe, sacerdoti napoletani (Napoli, 1886).»

«FERIA SEXTA INFRA OCTAVAM SS. CORPORIS D.N.J. CHRISTI
(Venerdì infra l'Ottava del SS. Corpo di N.S.G. Cristo)
Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34069112_1390520724382579_4301154131965378560_n.jp g?_nc_cat=0&oh=a8794c703653c3e1eb6e8eefe3debcc6&oe=5BBC27BD


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34069112_1390520724382579_4301154131965378560_n.jp g?_nc_cat=0&oh=a8794c703653c3e1eb6e8eefe3debcc6&oe=5BBC27BD


«FERIA SEXTA INFRA OCTAVAM SS. CORPORIS D.N.J. CHRISTI
(Venerdì infra l'Ottava del SS. Corpo di N.S.G. Cristo)
ANTIPHONA AD BENEDICTUS, AD LAUDES IN FESTO SS. CORPORIS D.N.J. CHRISTI.
Ego sum panis vivus, qui de cælo descéndi: si quis manducáverit ex hoc pane, vivet in ætérnum, allelúja.
ANTIFONA AL BENEDICTUS, ALLE LODI DELLA FESTA DEL SS. CORPO DI N.S.G. CRISTO.
Io sono il pane vivo disceso dal cielo; se uno mangerà di questo pane, vivrà in eterno, alleluia.
Antifona musicata da Tomás Luis de Victoria (1548-1611): https://youtu.be/I5XDZRZkYgk »
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34101307_1390153874419264_4036289649214226432_n.jp g?_nc_cat=0&oh=07f4778bb08b459b567c142b40d8a4d6&oe=5B7922E2


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34101307_1390153874419264_4036289649214226432_n.jp g?_nc_cat=0&oh=07f4778bb08b459b567c142b40d8a4d6&oe=5B7922E2


«MEDITAZIONI PER OTTO GIORNI NELL'OTTAVA DEL SANTISSIMO SAGRAMENTO DELL'EUCARISTIA
(da VIA DELLA SALUTE di Sant'Alfonso Maria de' Liguori)
MEDITAZIONE II. Gesù sta negli Altari per farsi trovare da tutti.
Dicea S. Teresa(1) che in questa terra non possono tutti i sudditi parlar col principe. La povera gente il più che può sperare è di fargli parlare per mezzo di qualche terza persona. Ma per parlare con voi, o Re del cielo, non v'è bisogno di terze persone, ognuno che vi vuole, vi trova nel Santissimo Sagramento, e può parlarvi a suo piacere e senza soggezione. Che perciò dicea la stessa santa(2) che Gesù Cristo nel Sagramento ha coverta la sua maestà coll'apparenza di pane, per darci più confidenza e toglierci ogni timore di accostarci ad esso. Ah che Gesù dagli altari par che ognora esclami e dica: "Venite ad me omnes, qui laboratis, et onerati estis, et ego reficiam vos" (Matth. 12. 28). Venite, dice, venite poveri, venite infermi, venite tribolati, venite giusti e peccatori, ed in me troverete il ristoro a tutte le vostre perdite ed afflizioni. Questo è il desiderio di Gesù Cristo, di consolar ognuno che a lui ricorre. Egli di giorno e di notte dimora negli altari per farsi trovare da tutti e per far grazie a tutti. Perciò i santi aveano qui in terra tal piacere di trattenersi innanzi a Gesù Sagramentato, che i giorni e le notti lor pareano momenti. La contessa di Feria fatta monaca di S. Chiara(3) non era mai sazia di starsene nel coro a vista della custodia; interrogata un giorno che cosa mai facesse per tanto tempo davanti il Santissimo Sagramento, rispose con meraviglia: "Che si fa davanti al Santissimo Sagramento? Che si fa? si ringrazia, si ama e si domanda". S. Filippo Neri(4) stando a vista del Santissimo Sagramento esclamava: "Ecco l'amor mio, ecco tutto il mio amore". Ah se Gesù Cristo fosse ancora tutto il nostro amore, anche a noi i giorni e le notti alla sua presenza parrebbero momenti.
Affetti e preghiere.
Così Gesù mio, da ogg'innanzi(5) spero di dirvi sempre ancor io, venendo a visitarvi negli altari: "Ecco l'amor mio, ecco tutto il mio amore". Sì, amato mio Redentore, io non voglio amare altro che voi. Voi solo voglio che siate(6) l'unico amore dell'anima mia. Mi sento morir di dolore, pensando che per lo(7) passato ho amato le creature e le mie soddisfazioni più di voi, voltando le spalle a voi, bene infinito. Ma voi perché non volete vedermi perduto, mi avete sofferto con tanta pazienza, ed in vece di castigarmi mi avete ferito il cuore con tante saette d'amore, sì che non ho potuto più resistere alle vostre finezze, e mi son dato a voi. Vedo che voi mi volete tutto per voi.
Ma giacché lo volete, fatelo, perché voi l'avete da fare. Distaccatemi da tutti gli affetti alla terra e da me stesso, e fate ch'io(8) non cerchi altri che voi, non pensi ad altri che a voi, non parli d'altri che di voi, e non desideri, non sospiri che di ardere, di vivere e di morire per voi. O amore del mio Gesù, vieni ed occupa tutto il mio cuore, e tu discacciane tutti gli amori, che non sono per Dio. V'amo(9) Gesù mio Sagramentato, v'amo(10) mia vita, mio tesoro, mio amore, mio tutto.
O Maria, speranza mia, pregate per me e rendetemi tutto di Gesù.
Note.
1 [3.] S. TERESA, Libro de la vida, c. 37; Obras, I, Burgos 1915, 323-24.
2 [8.] S. TERESA, Cammino di perfezione, c. 34; Op. spirit., I Venezia 1678, 215. Cfr. Obras, III, Burgos 1916, 164.
3 [20.] Forse da C. A. CATTANEO, Esercizi spirituali di S. Ignazio, ott. giorno, l'amore di G. Cristo nel SS. Sacramento, rifless., n. 3; Venezia 1735, 244: «La contessa di Feria, rimasta vedova di 24 anni, prese l'abito di S. Chiara, e dallo spesso e lungo trattenersi che faceva avanti l'altare fu chiamata la sposa del Santissmo. Interrogata che facesse e che pensasse in quelle ore, che stava dinanzi al Santissimo rispose: Io vi starei tutta l'eternità; e non è ivi la stessa essenza di Dio, che sarà pascolo eterno de' beati? Buon Iddio! E che si fa dinanzi a lui? E che non si fa? Si ama, si loda, si ringrazia, si dimanda. E che cosa fa un povero avanti il ricco? Che fa un ammalato avanti il medico? Che fa un assetato ad una fontana chiara? Che fa un affamato ad una lauta mensa?». Vedi M. DE ROA, Vita, l. IV, c. 5 e l. IX, c. 13; Roma 1666; S. LEONARDO DA PORTO MAUR., Manuale sacro, p. II, §. 5; Roma 1734, 58.
4 [24.] BACCI, Vita di S. Filippo Neri fiorentino, l. IV, c. I, n. 4; Bologna 1686, 273.
5 [5.] ogg'innanzi) oggi innanzi B B1 B2.
6 [8.] siate) siete V NS: err. tipogr.
7 [9.] per lo) per il B B1 B2.
8 [16.] ch'io) che io B B1 B2.
9 [20.] v'amo) vi amo B B1 B2.
10 [21.] v'amo) vi amo B B1 B2.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34133056_1390258681075450_9077898565371559936_n.jp g?_nc_cat=0&oh=cabce988741a46b38574c5e3488043ef&oe=5BB4D95E


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34133056_1390258681075450_9077898565371559936_n.jp g?_nc_cat=0&oh=cabce988741a46b38574c5e3488043ef&oe=5BB4D95E


“FERIA SEXTA INFRA OCTAVAM SS. CORPORIS D.N.J. CHRISTI
(Venerdì infra l'Ottava del SS. Corpo di N.S.G. Cristo).
Semidoppio.
Paramenti bianchi.
Guéranger, L'anno liturgico - Festa del Corpus Domini (http://www.unavoce-ve.it/pg-corpusdomini.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-corpusdomini.htm
SANTA MESSA.
Dopo il dogma della SS. Trinità, lo Spirito Santo ci rammenta quello dell'Incarnazione di Gesù, facendoci celebrare con la Chiesa il Sacramento per eccellenza che, riepilogando tutta la vita del Salvatore, dà a Dio gloria infinita e applica alle anime in tutti i momenti i frutti della Redenzione (Orazione). Gesù ci ha salvati sulla Croce e l'Eucarestia, istituita alla vigilia della Passione di Cristo, ne è il perpetuo ricordo (Orazione). L'altare è il prolungamento del Calvario, la Messa annuncia «la morte del Signore» (Epistola). Infatti Gesù vi si trova allo stato di vittima, poiché le parole della doppia consacrazione ci mostrano che il pane si è cambiato in corpo di Cristo, e il vino in sangue di Cristo; di modo che per ragione di questa doppia consacrazione, che costituisce il sacrificio della Messa, le specie del pane hanno una ragione speciale a chiamarsi Corpo di Cristo benché contengano Cristo tutto intero, poiché egli non può morire, e le specie del vino una ragione speciale a chiamarsi Sangue di Cristo, per quanto anche esse contengano Cristo tutt'intero. E così il Salvatore stesso, che è il sacerdote principale della Messa, offre con sacrificio incruento, nel medesimo tempo che i suoi sacerdoti, il suo Corpo e il suo Sangue che realmente furono separati sulla croce, e che sull'altare lo sono in maniera rappresentativa o sacramentale.
Dall'altra parte si vede che l'Eucarestia fu istituita sotto forma di cibo (Alleluja) perché possiamo unirci alla vittima del Calvario. L'Ostia Santa diviene così il «frumento che nutre le nostre anime» (Introito). E a quel modo che il Cristo, come Figlio di Dio, riceve la vita eterna del Padre, così i cristiani partecipano a questa vita eterna (Vangelo) unendosi a Gesù mediante il Sacramento che è il Simbolo dell'unità (Segreta). Così questo possesso anticipato della vita divina sulla terra mediante l'Eucarestia, è pegno e principio di quella di cui gioiremo pienamente in cielo (Postcommunio).«Il medesimo Pane degli angeli che noi mangiamo ora sotto le sacre specie, dice il Concilio di Trento, ci alimenterà in cielo senza veli», poiché vedremo faccia a faccia nel cielo, Colui che contempliamo ora con gli occhi della fede sotto le specie eucaristiche.
Consideriamo la Messa come centro di tutto il culto eucaristico della Chiesa; consideriamo nella Comunione il mezzo stabilito da Gesù per farci partecipare più pienamente a questo divino sacrifizio; così la nostra devozione verso il Corpo e Sangue del Salvatore ci otterrà efficacemente i frutti della sua redenzione.
Per comprendere il significato della Processione che segue la Messa, richiamiamo alla mente come gli Israeliti onoravano l'Arca dell'Alleanza che simboleggiava la presenza di Dio in mezzo a loro. Quando essi eseguivano le loro marce trionfali, l'Arca Santa avanzava portata dai leviti, in mezzo a una nuvola d'incenso, al suono degli strumenti di musica, di canti, e di acclamazioni di una folla entusiasta. Noi Cristiani abbiamo un tesoro molto più prezioso, perché nell'Eucarestia possediamo Dio stesso. Siamo dunque, santamente fieri di fargli scorta ed esaltiamo, per quanto ci è possibile, il suo trionfo.
- All'Introito.
Il frumento della Palestina e il miele che le api vi depositano nelle fessure delle roccie sono una figura dell'Eucaristia che noi mangiamo nella vera terra promessa che è la Chiesa.
- All'Epistola.
Sermone di san Tommaso d'Aquino.
Lo stesso Opuscolo 57.
Conviene pertanto alla devozione dei fedeli di celebrare solennemente l'istituzione di così salutare e mirabile Sacramento, per venerare il modo ineffabile della presenza divina sotto un Sacramento visibile, per lodare la potenza di Dio, che opera tante meraviglie nel medesimo Sacramento, e per rendere a Dio, per un benefizio così utile e soave, le dovute azioni di grazie. Ma sebbene il giorno della Cena, in cui, come si sa questo Sacramento fu istituito, si faccia, nella Messa, una speciale menzione della sua istituzione; pure tutto il resto dell'ufficio di quel giorno si riferisce alla passione di Cristo, che la Chiesa allora è occupata a venerare.
Affinché dunque il popolo fedele onorasse l'istituzione di sì gran Sacramento con un ufficio tutto proprio d'una solennità, il Romano Pontefice Urbano IV, penetrato di devozione verso questo Sacramento, stabilì piamente, che la memoria della sopradetta istituzione si celebrasse da tutti i fedeli il primo giovedì dopo l'Ottava di Pentecoste, dando così a quanti usiamo, per nostra salute, di questo Sacramento durante tutto il corso dell'anno, il mezzo di onorarne specialmente l'istituzione in quel tempo medesimo in cui lo Spirito Santo, rischiarando i cuori dei discepoli, ne dava loro una piena conoscenza. Difatti fu ancora in quel tempo medesimo che i fedeli cominciarono a frequentare questo Sacramento.
E perché in questo giovedì e per tutta l'Ottava seguente si faccia più degnamente memoria di sì salutare istituzione e per dare maggior splendore a questa solennità, in luogo delle distribuzioni materiali che ricevono nelle chiese cattedrali quelli che sono presenti alle Ore Canoniche notturne e diurne, il predetto Romano Pontefice, con una liberalità tutta apostolica, arricchì di larghezze spirituali tutti quelli che assisterebbero personalmente alle dette Ore, affinché così i fedeli accorressero alla solennità di sì gran festa con maggiore avidità e più numerosi.
- Al Vangelo.
Omelia di sant'Agostino Vescovo.
Trattato 27 su Giovanni.
Abbiamo sentito dal Vangelo le parole del Signore che fanno seguito a quelle del nostro ultimo discorso. I vostri spiriti, più ancora che le vostre orecchie, ne attendono la spiegazione, che quest'oggi non può non riuscirvi gradita: perché si tratta del corpo del Signore ch'egli prometteva di dare a mangiare per la vita eterna. Ora, affin di stabilire fin dove andrebbe questa comunicazione, questo dono di sé, in qual maniera darebbe la sua carne a mangiare, egli disse: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me ed io in lui» (Joan. 6,57). Il segno che il fedele ha mangiato e bevuto è questo: se Cristo dimora in lui, e lui in Cristo; se Cristo abita in lui, e lui in Cristo; s'egli aderisce a Cristo talmente da non esserne separato.
Ecco dunque l'insegnamento e la lezione che egli ci dà con queste misteriose parole, cioè che dobbiamo far parte del suo corpo, essere delle sue membra sottomesse a lui come a nostro capo, e mangiare la sua carne, senza separarsi mai dalla sua unità. Ma molti dei presenti, non compresero punto e si scandalizzarono; perché, udendo queste cose, non concepivano che cose carnali, essendo carne essi stessi. Ora l'Apostolo dice, ed è la verità: «Giudicare secondo la carne, è la morte» (Rom. 8.6). Il Signore ci dà a mangiare la sua carne: e giudicare secondo la carne, è la morte. Quando egli dice della sua carne che in essa si trova la vita eterna; non dobbiamo dunque giudicare della sua carne secondo la carne ed essere simili a quelli di cui si dice: «Molti» non dei suoi nemici ma «dei suoi discepoli» udendolo, dissero: «Questo linguaggio è duro, e chi lo può intendere?» (Joan. 6,61).
Se i discepoli trovarono duro questo linguaggio, che dire dei suoi nemici? Eppure bisognava esprimersi qui in modo da non esser compreso da tutti. Il segreto di Dio deve farci attenti, non ostili: ma la fede di quei discepoli venne subito meno al sentire tali cose dal Signore Gesù Cristo. Non credettero che annunziasse qualche cosa di grande, e che quelle parole coprissero una grazia novella: ma le intesero come vollero e affatto umanamente, pensarono cioè che Gesù era capace o che Gesù disegnava di distribuire, come in pezzi, a coloro che credevano in lui, la carne onde il Verbo era rivestito. «E duro, dicono, questo linguaggio: e chi lo può intendere?».”
https://sardiniatridentina.blogspot.com/2018/05/festum-sacratissimi-corporis-christi.html?m=0
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34121291_1390138347754150_7964758211796402176_n.jp g?_nc_cat=0&oh=aae0578c349895356be420c79d222a44&oe=5BC089E2


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34121291_1390138347754150_7964758211796402176_n.jp g?_nc_cat=0&oh=aae0578c349895356be420c79d222a44&oe=5BC089E2






www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
«Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare san Tespésio Martire, il quale, sotto l’imperatore Alessandro e il Prefetto Simplicio, dopo altri tormenti, fu decapitato. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Martire, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Tespésio possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.»

“Gesù, Giuseppe e Voi Vergin Maria
Custodite ogni dì l’anima mia.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34199573_1720736321296103_5023074169475039232_n.jp g?_nc_cat=0&oh=d996cebc51cf5ef83d78caa2bccb625f&oe=5BB5A929


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34199573_1720736321296103_5023074169475039232_n.jp g?_nc_cat=0&oh=d996cebc51cf5ef83d78caa2bccb625f&oe=5BB5A929





Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
http://www.SaintAmedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
«Apostolat de la prière, juin 2018
POUR QUE NOUS AYONS UNE PLUS GRANDE DÉVOTION ENVERS L'EUCHARISTIE.»
http://www.sodalitium.eu/wp-content/uploads/2016/08/Billet.juin18.pdf
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/33720333_639828449683172_8193153019135655936_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=0b2c5cce44ae679080e1e44e097d2e52&oe=5BB59A3C


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/33720333_639828449683172_8193153019135655936_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=0b2c5cce44ae679080e1e44e097d2e52&oe=5BB59A3C


1er juin : Saint Pamphile, Prêtre et Martyr (? 308) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/1er-juin-saint-pamphile)
“1er juin : Saint Pamphile, Prêtre et Martyr († 308).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/2015/2728/4334/06_01_saint_pamphile.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/2015/2728/4334/06_01_saint_pamphile.jpg


1er juin : Sainte Angèle Merici, Vierge (? 1540) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/1er-juin-sainte-angele-merici)
“1er juin : Sainte Angèle Merici, Vierge.”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/7315/2728/1234/06_01_sainte_angele_merici.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/7315/2728/1234/06_01_sainte_angele_merici.jpg

“1er juin 1846 : décès du Pape Grégoire XVI.”





https://www.facebook.com/romancatholicsnonunacum/



https://www.facebook.com/pietroferrari1973/
“Pietro Ferrari
La questione ebraica oltre ad essere metastorica è addirittura metafisica, quindi umanamente parlando, irrisolvibile.”
Terra Santa ? Nuovi insediamenti illegali - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/terra-santa-nuovi-insediamenti-illegali/)
“Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 53/18 del 1° giugno 2018, Santa Angela Merici.”




https://www.facebook.com/OrdineFuturo/
“1 giugno 987: Ugo Capeto viene incoronato Re di Francia. Inizia così la continuità dinastica che, per otto secoli e fino al sangue della sovversione rivoluzionaria, rappresenterà il cuore della sovranità francese.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34021506_1698112810224147_6146393204699693056_n.jp g?_nc_cat=0&oh=ab16e64d9ca763ee237df33e10f808d0&oe=5B81E5AA






Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://www.radiospada.org)
http://www.radiospada.org
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com)
http://www.edizioniradiospada.com
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
“1 giugno 2018: Venerdì infra l'Ottava del Corpus Domini.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34045746_2134637489899242_7142776405636415488_n.jp g?_nc_cat=0&oh=6cd0f8b7b84db450b7d7e1590f65e11f&oe=5B81C7C4


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34045746_2134637489899242_7142776405636415488_n.jp g?_nc_cat=0&oh=6cd0f8b7b84db450b7d7e1590f65e11f&oe=5B81C7C4


“1 giugno 2018: Sant'Angela Merici, vergine.
Nacque a Desenzano del Garda verso il 1470. indossò l'abito del Terzo Ordine di San Francesco e radunò intorno a se gruppi di ragazze che educava nelle opere di carità. Nel 1535 fondò a Brescia l'Istituto femminile di sant'Orsola, finalizzato allo scopo di istuire alla vita cristiana le ragazze povere. Morì il 24 gennaio 1540 a Brescia. Fu beatificata nel 1768 da Papa Clemente XIII e canonizzata nel 1807 da Papa Pio VII.
Dal "Testamento spirituale" di sant'Angela Merici
Trattiamo con soavità come Dio
Mie carissime madri e sorelle in Gesù Cristo, sforzatevi, coll'aiuto della grazia, di acquistare e conservare in voi tale intenzione e sentimento buono, da essere mosse alla cura e al governo della Compagnia solo per amore di Dio e per lo zelo della salute delle anime. Se tutte le vostre opere saranno così radicate in questa duplice carità, non potranno portare se non buoni e salutieri frutti. Perciò dice il Salvator nostro: "Un albero buono non può produrre frutti cattivi" (Mt 7, 18) come volesse dire che il cuore, quando è informato alla carità, non può produrre se non buone e sante opere. Onde ancora diceva sant'Agostino: Ama e fà quel che vuoi, come se dicesse chiaramente: La carità non può peccare.
Vi supplico ancora di voler ricordare e tenere scolpite nella mente e nel cuore tutte le vostre figliuole ad una ad una; e non solo i loro nomi, ma ancora la condizione e indole e stato ed ogni cosa loro. Il che non vi sarà cosa difficile, se le abbraccerete con viva carità. Anche le madri secondo la carne, se avessero mille figliuoli, tutti se li terrebbero nell'animo totalmente fissi ad uno ad uno, perché così opera il vero amore. Anzi pare che, quanti più ne hanno, tanto più cresca l'amore e la cura particolare per ciascuno. Maggiormente le madri secondo lo spirito possono e devono far questo, perché l'amore secondo lo spirito é, senza confronto, molto più potente dell'amore secondo la carne. Dunque, mie carissime madri, se amerete queste nostre figliuole con viva e sviscerata carità, sarà impossibile che non le abbiate tutte particolarmente impresse nella memoria e nel cuore.
Impegnatevi a tirarle su con amore e con mano soave e dolce, e non imperiosamente né con asprezza; ma in tutto vogliate esser piacevoli. Ascoltate Gesù Cristo che raccomanda: "Imparate da me che sono mite e umile di cuore" (Mt 11, 29); e di Dio si legge che "governa con bontà eccellente ogni cosa" (Sap 8, 1). E ancora Gesù Cristo dice: il mio giogo é dolce e il mio carico leggero" (Mt 11, 30). Ecco perché dovete sforzarvi di usare ogni piacevolezza possibile. Soprattutto guardatevi dal voler ottenere alcuna cosa per forza: poiché Dio ha dato ad ognuno il libero arbitrio e non vuole costringere nessuno, ma solamente propone, invita e consiglia. Non dico però che alle volte non si debba usare qualche riprensione ed asprezza a tempo e luogo secondo l'importanza, la condizione e il bisogno delle persone, ma solamente dobbiamo essere mosse a questo dalla carità e dallo zelo delle anime.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34187375_2134638573232467_460730573590102016_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=0fe51b1c0112a0b28cfc48bc33d63a11&oe=5BBEB773


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34187375_2134638573232467_460730573590102016_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=0fe51b1c0112a0b28cfc48bc33d63a11&oe=5BBEB773


"Il 1 giugno 1846 muore Papa Gregorio XVI Cappellari, Sommo Pontefice."
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34266537_2134645069898484_8491832844560105472_n.jp g?_nc_cat=0&oh=cff1e055dab92c0b13133c8579941188&oe=5B7C0873


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34266537_2134645069898484_8491832844560105472_n.jp g?_nc_cat=0&oh=cff1e055dab92c0b13133c8579941188&oe=5B7C0873


https://www.radiospada.org/2013/12/sacro-cuore-devozione-per-i-tempi-primi-e-ultimi-prima-parte/
https://www.radiospada.org/2013/12/sacro-cuore-devozione-per-i-tempi-primi-e-ultimi-seconda-parte/
https://www.radiospada.org/2013/12/sacro-cuore-devozione-per-i-tempi-primi-e-ultimi-terza-e-ultima-parte/
https://www.radiospada.org/2012/06/il-cuore-del-re-una-galleria-di-immagini-del-sacro-cuore-di-gesu/
https://www.radiospada.org/2012/07/le-1esse-del-sacro-cuore-di-gesu-testoimmaginivideo/
"Le 12 Promesse del Sacro Cuore di Gesù. TESTO/IMMAGINI/VIDEO.
Già ci eravamo occupati di questo Grande Tema in una precedente galleria di Immagini: Il Cuore del Re (una galleria di immagini del Sacro Cuore di Gesù)
CON APPROVAZIONE ECCLESIASTICA. Mostrando un giorno il suo Cuore a S. Margherita Maria Alacoque (1647-1690) Gesù disse:
«Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini e dai quali non riceve che ingratitudini e disprezzo…»
In diverse apparizioni a Santa Margherita, Gesù fece le seguenti promesse per coloro che avessero onorato il suo Cuore e che la Santa riporta nelle sue lettere:
1. «Darò loro tutte le grazie necessarie al loro stato».
2. «Porterò soccorso alle famiglie che si trovano in difficoltà e metterò la pace nelle famiglie divise».
3. «Li consolerò nelle loro afflizioni».
4. «Sarò il loro sicuro rifugio in vita e specialmente in punto di morte».
5. «Spargerò abbondanti benedizioni sopra tutte le loro opere».
6. «I peccatori troveranno nel mio Cuore la fonte e l’oceano della Misericordia».
7. «Riporterò le comunità religiose e i singoli fideli al loro primo fervore».
8. «Le anime fervorose giungeranno in breve a grande perfezione».
9. «Benedirò i luoghi dove l’immagine del mio Sacro Cuore verrà esposta ed onorata».
10. «A tutti coloro che lavoreranno per la salvezza delle anime darò il dono di commuovere i cuori più induriti».
11. «Il nome di coloro che propagheranno la devozione al mio Sacro Cuore sarà scritto nel mio Cuore e non ne verrà mai cancellato».
12. «Io ti prometto, nell’eccesso della Misericordia del mio Cuore, che il mio Amore Onnipotente concederà a tutti quelli che si comunicheranno al primo Venerdì del mese per nove mesi consecutivi, la grazia della perseveranza finale… Essi non moriranno nella mia disgrazia, né senza ricevere i Sacramenti, servendo loro il mio Cuore di asilo sicuro in quell’ora estrema».
***
Radio Spada è un sito che si pone sotto la protezione dei Tre Sacri Cuori di Gesù, Giuseppe e Maria."
https://i2.wp.com/radiospada.org/wp-content/uploads/2012/07/sacro_cuore_di_gesu.gif


https://i2.wp.com/radiospada.org/wp-content/uploads/2012/07/sacro_cuore_di_gesu.gif






Sia lode, onore e gloria al Divin Cuore di Gesù!
Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
02-06-18, 17:07
2 GIUGNO 2018: secondo giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…



http://www.sodalitium.biz/sacro-cuore/

Santi Marcellino e Pietro - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/santi-marcellino-pietro/)
http://www.sodalitium.biz/santi-marcellino-pietro/
«2 giugno, Santi Marcellino e Pietro, Martiri.
“Roma il natale dei santi Martiri Marcellino Prete e Pietro Esorcista, i quali, sotto Diocleziano, in prigione ammaestrando molti nella fede, dopo crudele prigionia e moltissimi tormenti, dal Giudice Sereno furono decapitati nel luogo, detto Selva Nera, che poi, in onore dei Santi, cambiato nome, fu chiamato Selva Candida. I loro corpi furono sepolti nelle catacombe, vicino a san Tiburzio, e il loro sepolcro fu poi adornato con versi da san Damaso Papa”.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/marcellino-pietro-292x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/marcellino-pietro-292x300.jpg


Della festa del «Corpus Domini» - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/festa-del-corpus-domini/)
http://www.sodalitium.biz/festa-del-corpus-domini/

Sante Messe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/sante-messe/)
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

“Sodalitium IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium
“Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/



«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.»
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
CATECHISMO- PIO X - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/catechismo--pio-x-1.php)
SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php)
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php



Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico (http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm)
http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm
“Santi Marcellino, Pietro ed Erasmo, martiri, 2 giugno.”




http://www.stellamatutina.eu/
2° giorno: Il cuore di Gesù - Il cuore dell'uomo - Stellamatutina.eu - Sito di cultura cattolica in piena e totale obbedienza al Magistero Petrino. (http://www.stellamatutina.eu/2-giorno-il-cuore-di-gesu-il-cuore-delluomo/)
http://www.stellamatutina.eu/2-giorno-il-cuore-di-gesu-il-cuore-delluomo/
“2° giorno: Il cuore di Gesù – Il cuore dell’uomo. (…)
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”
http://www.stellamatutina.eu/wp-content/uploads/2014/05/stellamatutina-sacro-cuore-di-ges%C3%B9.jpg


http://www.stellamatutina.eu/wp-content/uploads/2014/05/stellamatutina-sacro-cuore-di-ges%C3%B9.jpg




02 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/02-giugno.htm)
http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/02-giugno.htm
“GIUGNO: IL MESE DEL SACRO CUORE DI GESU'
MEDITAZIONI E PREGHIERE
2° GIORNO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
Intenzione. - Ringraziare Gesù che è morto in Croce per noi. (…)
(Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù -" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli).”





Tradidi quod et accepi (http://tradidiaccepi.blogspot.it)
http://tradidiaccepi.blogspot.it
https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«SABBATO INFRA OCTAVAM SS. CORPORIS D.N.J. CHRISTI
(Sabato infra l'Ottava del SS. Corpo di N.S.G. Cristo)
Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34133848_1391162187651766_1261243341475938304_n.jp g?_nc_cat=0&oh=d65878ae065fafd652f7bee6bde6d9fa&oe=5BB1F9D9


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34133848_1391162187651766_1261243341475938304_n.jp g?_nc_cat=0&oh=d65878ae065fafd652f7bee6bde6d9fa&oe=5BB1F9D9


«SABBATO INFRA OCTAVAM SS. CORPORIS D.N.J. CHRISTI
(Sabato infra l'Ottava del SS. Corpo di N.S.G. Cristo)
ANTIPHONA AD MAGNIFICAT, AD II VESPERAS IN FESTO SS. CORPORIS D.N.J. CHRISTI.
O sacrum convivium, in quo Christus sumitur: recolitur memória passiónis ejus: mens implétur grátia: et futuræ glóriæ nobis pignus datur, allelúja.
ANTIFONA AL MAGNIFICAT, AI II VESPRI DELLA FESTA DEL SS. CORPO DI N.S.G. CRISTO.
O sacro convito, * in cui si riceve Cristo; si rinnova la memoria della sua passione; l'anima è ricolma di grazia; e a noi si dà il pegno della gloria futura, alleluia.
Antifona musicata da Richard Farrant (1530 - 1585): https://youtu.be/qzFhZ7VDxUg »
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34143588_1391082890993029_4046885200389472256_n.jp g?_nc_cat=0&oh=3e45ef208c763652e467f160cbb1a1a2&oe=5BBC9718


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34143588_1391082890993029_4046885200389472256_n.jp g?_nc_cat=0&oh=3e45ef208c763652e467f160cbb1a1a2&oe=5BBC9718


“MEDITAZIONI PER OTTO GIORNI NELL'OTTAVA DEL SANTISSIMO SAGRAMENTO DELL'EUCARISTIA (da VIA DELLA SALUTE di Sant'Alfonso Maria de' Liguori)
MEDITAZIONE III. Del gran dono, che ci ha fatto Gesù donandosi a noi nel Santissimo Sagramento.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34120462_1391112214323430_3377938348910837760_n.jp g?_nc_cat=0&oh=ec14376a34035f808c3f323bb4ad95f8&oe=5BBD3889


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34120462_1391112214323430_3377938348910837760_n.jp g?_nc_cat=0&oh=ec14376a34035f808c3f323bb4ad95f8&oe=5BBD3889


“SABBATO INFRA OCTAVAM SS. CORPORIS D.N.J. CHRISTI
(Sabato infra l'Ottava del SS. Corpo di N.S.G. Cristo)
Semidoppio.
Paramenti bianchi.
Guéranger, L'anno liturgico - Festa del Corpus Domini (http://www.unavoce-ve.it/pg-corpusdomini.htm)
SANTA MESSA.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34117650_1391081894326462_3828760913985404928_n.jp g?_nc_cat=0&oh=acebb4b4ca000d393b42999d7e01392b&oe=5BC079A1
“NOVENA AL SACRATISSIMO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO (30 Maggio - 7 Giugno).”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34048660_1388635744571077_6087519532467879936_n.jp g?_nc_cat=0&oh=14e109f593488d0a13ad36f5bd83dd0d&oe=5BB5EE9F


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34048660_1388635744571077_6087519532467879936_n.jp g?_nc_cat=0&oh=14e109f593488d0a13ad36f5bd83dd0d&oe=5BB5EE9F





Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
http://www.SaintAmedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
2 juin : Saint Pothin et ses Compagnons, Martyrs (? 177) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/2-juin-saint-pothin-et-ses-compagnons)
“2 juin : Saint Pothin et ses Compagnons, Martyrs († 177).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/1215/2728/1486/06_02_saint_pothin.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/1215/2728/1486/06_02_saint_pothin.jpg


“2 juin 575 : élection du Pape Benoît Ier.”
“2 juin 657 : décès du Pape Eugène Ier.”
“2 juin 1537 : publication de la lettre Veritas Ispa du Pape Paul III adressée au card. Jean de Tavera dans laquelle il condamne l’esclavage.”
“Apostolat de la prière : juin 2018. Pour la propagation de la dévotion au Sacré-Cœur.”




www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare i santi Martiri Marcellino Prete e Piétro Esorcista, i quali, sotto Diocleziàno, in prigione ammaestrando molti nella fede, dopo crudele prigionia e moltissimi tormenti, dal Giudice Seréno furono decapitati nel luogo, detto Selva Nera, che poi, in onore dei Santi, cambiato nome, fu chiamato Selva Càndida. I loro corpi furono sepolti nelle catacombe, vicino a san Tibùrzio, e il loro sepolcro fu poi adornato con versi da san Dàmaso Papa. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi avete loro elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questi santi, ed a loro affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, i santi Martiri Marcellino Prete e Piétro Esorcista possano essere miei avvocati e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”

“Dei Santi la pace, concedi al mio cuore.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34284611_1721718531197882_2767012292238245888_n.jp g?_nc_cat=0&oh=98fa5ed7597d6b29184bae3ee0718c48&oe=5BBA061A


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34284611_1721718531197882_2767012292238245888_n.jp g?_nc_cat=0&oh=98fa5ed7597d6b29184bae3ee0718c48&oe=5BBA061A





“Pascendi Dominici Gregis.”
https://www.youtube.com/channel/UCo944XvpNSfgXjCViAIOOqg

https://www.facebook.com/fidecatholica/

“Non Una Cum - Roman catholics sedevacantists.”
https://www.facebook.com/nonunacumromancatholicssedevacantists/





Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://www.radiospada.org)
http://www.radiospada.org
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com)
http://www.edizioniradiospada.com
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
“2 giugno 2018: infra l'Ottava del Corpus Domini.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34145539_2135731139789877_8650637009766842368_n.jp g?_nc_cat=0&oh=c26a1e6c17b6f6af1811ab3692e52405&oe=5B7DBCEE


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34145539_2135731139789877_8650637009766842368_n.jp g?_nc_cat=0&oh=c26a1e6c17b6f6af1811ab3692e52405&oe=5B7DBCEE


“Il 2 giugno 575 Papa Benedetto I viene esaltato al Sommo Pontificato.”

“Il 2 giugno 657 muore Sant'Eugenio I, Sommo Pontefice.”

“2 giugno 2018. Marcellino e Pietro, santi, martiri di Roma, nel 1256 loro resti furono adoperati da Papa Alessandro IV per consacrare l’altare maggiore della chiesa a loro dedicata. Sempre loro reliquie non insigni vennero utilizzate per la riconsacrazione dell’altare il 28 aprile 1754 dal cardinale titolare Vincenzo Malvezzi. I due martiri erano venerati dai pellegrini del VII secolo nel cimitero "ad duas lauros", al terzo miglio della Via Labicana; la loro cripta fu scoperta nel 1896 (ingresso in via Casilina, n.641). I resti vennero trafugati nell’827 da quattro monaci francesi per conto di Eginardo e portati prima in Francia, poi in Germania a Seligenstadt. A titolo di riparazione furono donati a S. Pio V i corpi dei martiri Servanzio e Lamberto vescovo. Le reliquie di Marcellino e di Pietro, nella seconda metà del XVIII secolo, risultavano anche in una chiesa a loro intitolata a Cremona.
M.R.: 2 giugno - A Roma il natale dei santi Martiri Marcellino Prete e Pietro Esorcista, i quali, sotto Diocleziano, ammaestrando in prigione molti nella fede, dopo crudele prigionia e moltissimi tormenti, dal Giudice Sereno furono decapitati nel luogo, detto Selva Nera, che poi, in onore dei Santi, cambiato nome, fu chiamato Selva Candida. I loro corpi furono sepolti nelle catacombe, vicino a san Tiburzio, e il loro sepolcro fu poi adornato con versi da san Damaso Papa. [Tratto dall'opera «Reliquie Insigni e "Corpi Santi" a Roma» di Giovanni Sicari]”
“Sant'Erasmo
Originario di Antiochia, fu costretto durante la persecuzione di Diocleziano a nascondersi sul monte Libano. Arrestato e torturato fu miracolosamente liberato. Si recò in Illiria dove operò numerose conversioni. Nuovamente arrestato su ordine dell'imperatore Massimiano, sarebbe stato ancora liberato dall'arcangelo Michele che lo avrebbe condotto a Formia dove divenne vescovo e dove subì il martirio.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34133610_2135716079791383_7755806541017513984_n.jp g?_nc_cat=0&oh=0f5146afd5c68e7996ff1e679f3399ae&oe=5B866FF4


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34133610_2135716079791383_7755806541017513984_n.jp g?_nc_cat=0&oh=0f5146afd5c68e7996ff1e679f3399ae&oe=5B866FF4




Sia lode, onore e gloria al Divin Cuore di Gesù!
Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
03-06-18, 16:32
DOMENICA 3 GIUGNO 2018: infra l'Ottava del CORPUS DOMINI, terzo giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…



Mese del Sacro Cuore - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/sacro-cuore/)
http://www.sodalitium.biz/sacro-cuore/

Nell'ottava del Corpus Domini - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/nellottava-del-corpus-domini-2/)
http://www.sodalitium.biz/nellottava-del-corpus-domini-2/
«Domenica 3 giugno 2018, nell’ottava del Corpus Domini.
Gesù mio, credo che voi siete nel SS. Sacramento, V’amo sopra ogni cosa e vi desidero nell’anima mia. Poichè ora non posso ricevervi sacramentalmente, venite almeno spiritualmente nel mio cuore. Come già venuto: io vi abbraccio e tutto mi unico a Voi; non permettete ch’io m’abbia a separare da Voi.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/8516b462412a059e71a7a18507025b78-eucharist-corpus-christi-1.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/8516b462412a059e71a7a18507025b78-eucharist-corpus-christi-1.jpg


Della festa del «Corpus Domini» - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/festa-del-corpus-domini/)
http://www.sodalitium.biz/festa-del-corpus-domini/


SANTE MESSE domenicali celebrate dai Sacerdoti dell’I.M.B.C. – Istituto Mater Boni Consilii:


Sante Messe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/sante-messe/)
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

“Sodalitium IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium
“Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

“Oratorio Sant'Ambrogio – Milano
Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”
Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano ? Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11) (http://www.oratoriosantambrogiombc.it/)
http://www.oratoriosantambrogiombc.it/



SANTA MESSA domenicale con adorazione eucaristica celebrata da Don Floriano Abrahamowicz a Paese (TV) stamattina alle ore 10.30, DOMENICA 3 GIUGNO 2018 nell'Ottava del CORPUS DOMINI:


«Domenica nell'ott. di Corpus Domini (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=PV3Wd1gYDlE
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre:
domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/)
CATECHISMO- PIO X - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/catechismo--pio-x-1.php)
SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php)
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php»


Santa Messa celebrata da Don Floriano Abrahamowicz stasera alle ore 18.30 a Trieste come ogni prima domenica del mese.




Guéranger, L'anno liturgico - Domenica Seconda dopo la Pentecoste (http://www.unavoce-ve.it/pg-dopopent-dom2.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-dopopent-dom2.htm
«DOMENICA SECONDA DOPO LA PENTECOSTE.
L'EUCARISTIA SACRIFICIO PERFETTO.»
Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico (http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm)




Tradidi quod et accepi (http://tradidiaccepi.blogspot.it)
http://tradidiaccepi.blogspot.it
https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«DOMINICA II POST PENTECOSTEN INFRA OCTAVAM SS. CORPORIS D.N.J. CHRISTI
(Domenica II dopo Pentecoste infra l'Ottava del SS. Corpo di N.S.G. Cristo)
HYMNUS AD MATUTINUM IN FESTO SS. CORPORIS D.N.J. CHRISTI.
Sacris solémniis juncta sint gáudia,
Et ex præcórdiis sonent præcónia;
Recédant vétera, nova sint ómnia,
Corda, voces, et ópera.
Noctis recólitur cœna novíssima,
Qua Christus créditur agnum et ázyma
Dedísse frátribus, juxta legítima
Priscis indúlta pátribus.
Post agnum týpicum, explétis épulis,
Corpus Domínicum datum discípulis,
Sic totum ómnibus, quod totum síngulis,
Ejus fatémur mánibus.
Dedit fragílibus córporis férculum,
Dedit et trístibus sánguinis póculum,
Dicens: Accípite quod trado vásculum;
Omnes ex eo bíbite.
Sic sacrifícium istud instítuit,
Cujus offícium commítti vóluit
Solis presbýteris, quibus sic cóngruit,
Ut sumant, et dent céteris.
Panis angélicus fit panis hóminum;
Dat panis cǽlicus figúris términum;
O res mirábilis! mandúcat Dóminum
Pauper, servus et húmilis.
Te, trina Deítas únaque, póscimus;
Sic nos tu vísita, sicut te cólimus:
Per tuas sémitas duc nos quo téndimus,
Ad lucem quam inhábitas.
Amen.
INNO AL MATTUTINO DELLA FESTA DEL SS. CORPO DI N.S.G. CRISTO.
A solennità sì santa vada congiunto il gaudio,
e dall'intimo del cuore s'elevi un cantico;
si smetta il vecchio, tutto sia nuovo,
cuori, voci ed opere.
L'ultima cena si commemora di quella notte,
in cui sappiamo che Cristo diede ai fratelli
l'agnello e gli azzimi,
secondo le prescrizioni date agli antichi padri.
Dopo l'agnello figurativo, terminato il convito,
che il Signore desse il suo corpo ai discepoli
e intero a tutti come intero ai singoli,
colle proprie mani, noi lo confessiamo.
Diede a loro deboli il corpo suo in cibo,
diede a loro mesti il sangue suo a bere,
dicendo: Prendete il calice che vi presento;
tutti bevetene.
Così egli istituì questo sacrificio,
il cui ministero volle affidare
ai soli sacerdoti, ai quali si appartiene così,
che ne prendano essi e ne diano agli altri.
Il pane degli Angeli divien pane degli uomini;
il pane celeste alle figure pon termine;
o cosa mirabile! si pasce del Signore
il povero, il servo e il meschino.
Te Dio uno e trino noi preghiamo;
che tu ci visiti oggi che ti adoriamo;
per i tuoi sentieri ci conduci là dove tendiamo,
alla luce dove tu abiti.
Amen.
Inno musicato da Domenico Zipoli (1688 - 1726):https://youtu.be/kht7vIx7aXQ»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34146442_1392270937540891_6557702667651514368_n.jp g?_nc_cat=0&oh=8bf41c2dab9438c8605627b313981a8d&oe=5BBF4EE8


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34146442_1392270937540891_6557702667651514368_n.jp g?_nc_cat=0&oh=8bf41c2dab9438c8605627b313981a8d&oe=5BBF4EE8


«DOMINICA II POST PENTECOSTEN INFRA OCTAVAM SS. CORPORIS D.N.J. CHRISTI
(Domenica II dopo Pentecoste infra l'Ottava del SS. Corpo di N.S.G. Cristo)
Semidoppio.
Paramenti bianchi.
Guéranger, L'anno liturgico - Domenica Seconda dopo la Pentecoste (http://www.unavoce-ve.it/pg-dopopent-dom2.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-dopopent-dom2.htm
SANTA MESSA.
La seconda Domenica dopo Pentecoste cade fra l'ottava della solennità del Corpus Domini. I testi della liturgia cantano l'amore e la bontà paterna di Dio, che ci libera dai nemici spirituali e temporali, che ci santifica, che ci insegna ad amare il nostro prossimo per amore del Signore che per primo ci ha amato. E nell'Eucaristia, Sacramento e Sacrificio, prefigurata dal convito di cui parla il Vangelo, noi possiamo ammirare il memoriale vivo e reale ed eterno della Divina Carità dell'umanato Verbo Redentore, Pontefice e Vittima della nuova ed eterna alleanza.
- All'Epistola.
L'Eucaristia, come sacrifizio, è la manifestazione continua dell'amore che Dio ha per noi; poiché essa ci ricorda che Gesù ha data la sua vita per salvarci (Epistola ed Introito). «Quale pastore, dice San Giovanni Crisostomo, ha dato mai il suo sangue per nutrimento alle sue pecorelle?» (Secondo Notturno). L'assistenza alla Messa, ch'è il memoriale perenne della passione di Cristo, deve dunque indurci a sacrificare noi stessi per il bene del prossimo, come Gesù ha fatto morendo sulla croce.
Sermone di san Giovanni Crisostomo.
Omelia 60 al popolo d'Antiochia.
Poiché il Verbo dice: «Questo è il mio corpo», adoriamo e crediamo e contempliamolo cogli occhi dello spirito. Perché Cristo non ci ha dato nulla di sensibile, ma sotto cose sensibili ci dà tutto a comprendere. Lo stesso è nel battesimo: dove per mezzo di una cosa sensibile, cioè l'acqua, ci si conferisce il dono; ma spirituale è la cosa che si compie, cioè la rigenerazione e rinnovazione. Se tu non avessi il corpo, non ci sarebbe nulla di corporale nei doni ch'egli ti dà; ma perché l'anima è unita al corpo, perciò ti dona lo spirituale mediante il sensibile. Quanti ora dicono: Vorrei vedere la sua forma, la sua figura, le vesti, i calzari? Ebbene, tu lo vedi, lo tocchi, lo mangi. Tu desideri vederne le vesti, egli invece ti concede non solo di vederlo, ma ancora di mangiarlo, di toccarlo e di riceverlo dentro di te.
Nessuno dunque si accosti con nausea, nessuno con trascuratezza; siano tutti ardenti, pieni di fervore e premurosi. Che se i Giudei mangiavano l'agnello pasquale in piedi, calzati e col bastone in mano, con premura, molto più tu devi avere questa sollecitudine. Perché mentre quelli dovevano partire per la Palestina e perciò erano in assetto di viaggiatori, tu invece devi emigrare al cielo. Quindi bisogna che tu sia vigilante in tutto: che si minaccia non piccola pena a chi si comunica indegnamente. Pensa quanto ti sdegni contro chi lo tradì e contro quelli che lo crocifissero: bada pertanto che anche tu non divenga colpevole del corpo e del sangue di Cristo. Quelli ne uccisero il corpo santissimo, ma tu lo ricevi coll'anima impura, dopo tanti benefici. Non contento d'essersi fatto uomo, d'essere stato schiaffeggiato e crocifisso, egli di più si unisce a noi così che noi diventiamo uno stesso corpo con lui, e non solo mediante la fede, ma effettivamente e in realtà.
Chi dunque dev'essere più puro di colui che partecipa a tanto sacrificio? quanto più splendida del raggio del sole non dev'essere la mano che distribuisce questa carne? la bocca che si riempie di questo fuoco spirituale, la lingua che s'imporpora di sangue sì tremendo? Pensa a tutto l'onore che ne ricevi, a qual mensa prendi parte. Ciò che gli Angeli riguardano con tremore, e non possono mirare liberamente per lo splendore abbagliante, noi ne facciamo nostro alimento, ci uniamo ad esso e diventiamo con Cristo un solo corpo e una sola carne. «Chi ridirà i prodigi del Signore, farà udire tutte le sue lodi?» (Sal.105,2). Qual pastore pasce le pecorelle col proprio sangue? Ma che dico pastore? Ci sono molte madri che dànno ad altre nutrici i figli che esse hanno messo al mondo. Egli non ha fatto così: ma ci nutrisce lui stesso col proprio sangue, e c'incorpora assolutamente a sé.
- Al Vangelo.
L'Eucaristia, come sacramento, dimostra l'amore di Dio verso di noi.
Il Signore ci dona il suo corpo da mangiare, il suo sangue da bere. «Pensa, dice San Giovanni Crisostomo, all'onore che ti viene e a quale mensa prendi parte. Quello che gli Angeli riguardano con tremore, noi facciamo nostro cibo, ci uniamo e diveniamo con Cristo un solo corpo e una sola carne» (Secondo Notturno). È il preludio del banchetto celeste di cui ci parlano così spesso i Patriarchi, i Profeti e il Vangelo. I Giudei, per orgoglio, per avarizia o per lussuria, si sono assentati, e Dio ha scelto noi in loro vece (Vangelo).
Omelia di san Gregorio Papa.
Omelia 36 sul Vangelo.
Tra i godimenti del corpo, fratelli carissimi, e quelli dell'anima ordinariamente c'è questa differenza: che i godimenti del corpo, quando non si hanno, accendono in noi un ardente desiderio; e mentre si gustano avidamente, fanno venir presto la nausea a chi li gusta perché saziano. I godimenti dello spirito, al contrario, provocano nausea quando non si hanno; ma quando si hanno, eccitano il desiderio: e chi li gusta tanto più li appetisce, quanto più se ne nutrisce. In quelli il desiderio piace, ma il provarli produce dispiacere; questi, al contrario, sembrano di poco valore allorché si desiderano, ma il loro uso piace assai di più. In quelli l'appetito genera sazietà e la sazietà il disgusto; in questi invece l'appetito fa nascere il godimento e la sazietà l'appetito.
Infatti le delizie spirituali aumentano il desiderio nell'anima, a misura che essa se ne sazia: più si gusta il loro sapore, e più si conosce che si devono desiderare con avidità; ciò spiega perché non si possono amare senza averle provate, perché non se ne conosce il sapore. E per verità, chi può amare quello che non conosce? Onde il Salmista ci ammonisce dicendo: «Gustate, e vedete come è dolce il Signore» (Ps. 33,9). Come se dicesse formalmente: Voi non conoscete la sua dolcezza se non lo gustate; ma toccate col palato del vostro cuore l'alimento della vita, affinché, provando la sua dolcezza, possiate amarlo. L'uomo poi perdé queste delizie, quando peccò nel paradiso: egli ne uscì fuori, quando chiuse la bocca all'alimento dell'eterna dolcezza.
Onde anche noi, nati nelle pene di questo esilio, siamo già giunti quaggiù a tal disgusto, che non sappiamo più quel che dobbiamo desiderare. E tanto più cresce in noi questa malattia della nausea, quanto più l'anima si allontana da questo alimento pieno di dolcezza; ed ella giunge a perdere ogni appetito per queste interne delizie, perciò stesso che se ne tiene lontana ed ha perduto da molto tempo l'uso di gustarle. È il nostro disgusto dunque che ci fa deperire, è questa funesta inedia prolungata che ci spossa. E perché non vogliamo gustare di dentro la dolcezza che ci è offerta, amiamo, miseri, la fame che ci consuma di fuori.»
https://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/06/domenica-fra-lottava-del-corpus-domini.html?m=1
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34398120_1392043867563598_2707128117280899072_n.jp g?_nc_cat=0&oh=bf45b5fc86cf994eec9ad04fc71dbc34&oe=5B7BCC4D


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34398120_1392043867563598_2707128117280899072_n.jp g?_nc_cat=0&oh=bf45b5fc86cf994eec9ad04fc71dbc34&oe=5B7BCC4D


«DOMINICA II POST PENTECOSTEN INFRA OCTAVAM SS. CORPORIS D.N.J. CHRISTI
(Domenica II dopo Pentecoste infra l'Ottava del SS. Corpo di N.S.G. Cristo)
Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34177513_1392291340872184_5361747317315600384_n.jp g?_nc_cat=0&oh=c9f8951f49c64aef74fdedefac4a1ea7&oe=5BBC91D0


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34177513_1392291340872184_5361747317315600384_n.jp g?_nc_cat=0&oh=c9f8951f49c64aef74fdedefac4a1ea7&oe=5BBC91D0


«MEDITAZIONI PER OTTO GIORNI NELL'OTTAVA DEL SANTISSIMO SAGRAMENTO DELL'EUCARISTIA
(da VIA DELLA SALUTE di Sant'Alfonso Maria de' Liguori)
MEDITAZIONE IV. Del grande amore, che Gesù Cristo ci ha dimostrato nel Santissimo Sagramento.
"Sciens Iesus, quia venit hora eius, ut transeat ex hoc mundo ad Patrem, cum dilexisset suos, in finem dilexit eos" (Io. 13.1). Sapendo Gesù esser giunta l'ora della sua morte, volle prima di morire lasciarci il contrassegno più grande, che potea darci del suo affetto, e fu questo il dono del Santissiml Sagramento. "In finem dilexit eos, spiega il Grisostomo,(1) extremo amore dilexit eos". Amò allora gli uomini col più grande amore, con cui potea amarli, donando loro tutto se stesso. Ma in qual tempo Gesù istituì questo gran Sagramento, con lasciarci se stesso? Nella notte antecedente alla sua morte: "In qua nocte tradebatur (scrive l'Apostolo) accepit panem, et gratias agens, fregit, et dixit: Accipite, et manducate, hoc est corpus meum" (I Cor. 11.24).(2) Nel mentre che gli uomini s'apparecchiavano a dargli la morte, egli lor(3) volle dimostrare quest'ultima(4) pruova del suo amore. I segni d'affetto che ci dimostrano gli amici in tempo della loro morte, restano più impressi nel nostro cuore; a tal fine volle Gesù poco prima di morire lasciarci questo dono del Sagramento. Ben dunque da S. Tommaso(5) questo dono fu chiamato Sagramento e pegno d'amore: "Sacramentum caritatis, caritatis pignus"; e da S. Bernardo(6) amore degli amori, "Amor amorum"; perché in questo Sagramento Gesù Cristo unì e compì tutte l'altre finezze d'amore a noi dimostrate. Quindi S. Maria Maddalena de' Pazzi(7) chiamava il giorno, in cui Gesù istituì questo Sagramento, "il giorno dell'amore".
Affetti e preghiere.
O amore infinito di Gesù, degno d'essere amato con altro infinito amore! Voi Signor mio, siete così innamorato degli uomini, e come poi gli uomini sono così disamorati con voi! Che più avete da fare per farvi da essi amare? Deh Gesù mio, voi siete così amabile e così amante, fatevi conoscere e fatevi amare. Quando io amerò voi, come voi avete amato me? Deh scovritemi(8) sempre più le grandezze della vostra bontà, acciocch'io(9) sempre più arda per voi d'amore, e m'impieghi a darvi gusto. O diletto dell'anima mia, vi avessi sempre amato! Oimè che vi è stato un tempo, in cui non solamente non v'ho(10) amato, ma ho disprezzata la grazia vostra e 'l vostro amore. Mi consola il dolore che ne sento, e spero il perdono per la vostra promessa di perdonar(11) chi si pente. A voi, mio Salvatore, converto tutti gli affetti miei; aiutatemi voi per li meriti della vostra passione ad amarvi con tutte le mie forze. O morissi per voi come voi siete morto per me.
O Madre di Dio, Maria ottenetemi voi la grazia di non amare d'ogg'innanzi(12) altro che Dio.
Note.
1 [16.] CHRYSOST., In Ioannem, hom. 70, n. 1; PG 59, 381-82: «Viden quomodo relicturus eos, vehementiorem amorem exhibeat: Cum dilexisset suos qui erant in mundo, in finem dilexit eos, hoc significat: nihil praetermisit eorum quae ardenter amantem oportet facere. Cur non a principio hoc fecit? Maiora in extremo facit, ut eorum caritatem augeat, et magnum indat animum ad futura perferenda mala... Quid significat illud, in finem dilexit eos? Id est, amare perseveravit, ac ferventis amoris signum hoc esse dicit».
2 [22.] I Cor., 11, 23-24.
3 [23.] lor) loro B B1 B2.
4 [24.] quest'ultima) questa ultima B B1 B2.
5 [1.] Da SIMONE BAGNATI, Finezze eucaristiche, ser. 15; Napoli 1724, 184: «È una lega tutta fior d'amore, d'un Dio amante del genere umano, chiamato per antonomasia dal dottor Angelico: Sacramentum charitatis; summae Christi charitatis pignus est. Opusc. 58, c. 25». Cfr. Opera S. Thomae, op. 58, c. 25; XVII, Romae 1570, f. 56, col. 3: «Nominatur enim quandoque verus panis, quandoque sacramentum altaris, quandoque sacramentum charitatis». La critica moderna rigetta come spurio l'opuscolo: cfr. Opuscula theologica S. Thomae, I, Taurini 1954, p. XV.
6 [4.] Ps. BERNARDUS, Sermo de excellentia SS. Sacramenti et dignitate sacerdotum, n. 10: PL 184, 987: «Potesne aestimare quale vel quantum est hoc sanctum sanctorum, et sacramentum sacramentorum, amor amorum, dulcedo omnium dulcedinum?» (Vedi Glorieux, 72).
7 [5.] V. PUCCINI, op. cit., c. 92; Venezia 1642, 170: «Parlava di questo SS. Sagramento con gran tenerezza d'amore; e il giovedì, che fu quel giorno in cui fu da Gesù istituito, lo chiamava il dì dell'amore, e avea particolare desiderio che in questo giorno le sorelle si comunicassero».
8 [14.] scovritemi) scopritemi B B1 B2.
9 [15.] acciocch'io) acciocché io B B1 B2.
10 [17.] v'ho) vi ho B B1 B2.
11 [19.] perdonar) perdonare B B1 B2.
12 [4.] ogg'innanzi) oggi innanzi B B1 B2.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34455650_1392288330872485_7003314578402574336_n.jp g?_nc_cat=0&oh=3e7f2fde8414610cc712d59e420ea1b1&oe=5BBCF33B


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34455650_1392288330872485_7003314578402574336_n.jp g?_nc_cat=0&oh=3e7f2fde8414610cc712d59e420ea1b1&oe=5BBCF33B


«MESE DI GIUGNO: MESE DEL SACRATISSIMO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO.
* CORONCINA AL SACRATISSIMO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO.
Per cui Pio VII, 20 Marzo 1815, accordò ogni volta 300 giorni d'Indulgenza e la Plenaria una volta al mese in un giorno ad arbitrio a chi l'avrà recitata per un mese intero e confessato e comunicato avrà pregato secondo la mente di Sua Santità.»
«MESE DI GIUGNO: MESE DEL SACRATISSIMO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO.
In questo mese di Giugno, mese del Sacro Cuore di Nostro Signore Gesù Cristo, mediteremo sull'immesità di questo Cuore Divino, dal devozionario Nuovo Mese del Sacro Cuore per Mons. Nicola Tafuri ed Alfonso M. Sepe, sacerdoti napoletani (Napoli, 1886).»

«NOVENA AL SACRATISSIMO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO (30 Maggio - 7 Giugno).»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34048660_1388635744571077_6087519532467879936_n.jp g?_nc_cat=0&oh=14e109f593488d0a13ad36f5bd83dd0d&oe=5BB5EE9F


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34048660_1388635744571077_6087519532467879936_n.jp g?_nc_cat=0&oh=14e109f593488d0a13ad36f5bd83dd0d&oe=5BB5EE9F






Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
http://www.SaintAmedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Dimanche dans l'Octave de la Fête-Dieu.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34174704_643066792692671_3370629968135454720_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=147b2889d2463b4ee089d0a7dae52418&oe=5BB1CAB7


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34174704_643066792692671_3370629968135454720_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=147b2889d2463b4ee089d0a7dae52418&oe=5BB1CAB7


“Sermon du Père Joseph-Marie Mercier pour le Dimanche dans l'Octave de la Fête-Dieu (2016).
http://prieure2bethleem.org/predica/2016_05_29_mai.mp3”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34179452_643066999359317_7753171140494753792_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=14f8608a311d615cefa7d98d7bfeff41&oe=5BC2CFAC


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34179452_643066999359317_7753171140494753792_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=14f8608a311d615cefa7d98d7bfeff41&oe=5BC2CFAC


3 juin : Sainte Clotilde, Reine de France (476-545) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/3-juin-sainte-clotilde)
3 juin : Sainte Clotilde, Reine de France (476-545)
http://liguesaintamedee.ch/application/files/5315/2728/1842/06_03_sainte_clotilde_2.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/5315/2728/1842/06_03_sainte_clotilde_2.jpg


“Apostolat de la prière : juin 2018. Pour la propagation de la dévotion au Sacré-Cœur.”





www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
“Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare santa Pàola, Vergine e Martire, la quale, mentre raccoglieva il sangue dei predetti Martiri Lucilliàno e Compagni, fu presa, battuta colle verghe, e gettata nel fuoco; ma, rimasta illesa, finalmente anch’essa fu decapitata nello stesso luogo, dove era stato crocifisso san Lucilliàno. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi le avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questa santa Martire, ed a lei affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, santa Pàola, Vergine e Martire, possa essere mia avvocata e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”

«Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Il numero 115 di SVRSVM CORDA® del 3 giugno 2018:
- Comunicato numero 115. Le nozze di Cana;
- Preghiera ai Santi Marcellino e Pietro;
- Atto di riparazione al Sacratissimo Cuore di Gesù;
- Gli anatemi del Concilio di Costantinopoli II, numeri 7 e 8;
- Preghiera a Sant’Angela Merici, Vergine;
- Vita e detti dei Padri del deserto: Isidoro di Pelusio;
- Preghiera per la Festa del Corpus Domini;
- San Tommaso: in qualsiasi regno e in qualunque dominio è necessaria moneta propria;
- Dizionario di teologia dommatica. L’idolatria.
Già disponibili sul sito:
- Teologia Politica 104. Coesistenza nella verità. Guerra alla guerra;
- Racconti miracolosi n° 63. Santa Francesca Romana e l’angelo custode.
amDg! www.sursumcorda.cloud »
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34135708_1722661097770292_6621518949592858624_n.jp g?_nc_cat=0&oh=0fd5d3dfcea7a6eabf73d33802eb16a1&oe=5BB133DB


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34135708_1722661097770292_6621518949592858624_n.jp g?_nc_cat=0&oh=0fd5d3dfcea7a6eabf73d33802eb16a1&oe=5BB133DB




https://www.facebook.com/pietroferrari1973/

“Pascendi Dominici Gregis.”
https://www.youtube.com/channel/UCo944XvpNSfgXjCViAIOOqg

https://www.facebook.com/fidecatholica/

“Non Una Cum - Roman catholics sedevacantists.”
https://www.facebook.com/nonunacumromancatholicssedevacantists/




Adorazione eucaristica - Preghiere giaculatorie (http://www.adorazioneeucaristica.it/giaculatorie.htm)
"Preghiere di adorazione eucaristica
Giaculatorie
Amore, onore e gloria al Cuore eucaristico di Gesù.
Benedetto il sacratissimo Cuore eucaristico di Gesù.
Cuore eucaristico di Gesù, abbi pietà di noi.
Cuore eucaristico di Gesù, accresci in noi la fede, la speranza e la carità.
Sia lodato e ringraziato ogni momento il Santissimo e Divinissimo Sacramento.
Lodato e benedetto sia il Sacro Cuore e il prezioso Sangue di Gesù nel Santissimo Sacramento dell'altare.
O Cuore eucaristico di Gesù, che ardi d'amore per noi, accendi i nostri cuori d'amore per Te.
O Gesù nel Santissimo Sacramento, abbi pietà di noi.
Sia lodato e adorato in eterno il Santissimo Sacramento.
Sia lodato il Cuore Sacratissimo di Gesù nel Santissimo Sacramento.
Ti adoro, o Sacratissimo Cuore eucaristico di Gesù.
Sia sempre lodato e ringraziato il Santissimo Sacramento."



http://www.stellamatutina.eu
3° giorno: Cuore d'amore - Cuore egoista - Stellamatutina.eu - Sito di cultura cattolica in piena e totale obbedienza al Magistero Petrino. (http://www.stellamatutina.eu/3-giorno-cuore-damore-cuore-egoista/)
“3° giorno: CUORE D’AMORE
Gesù è Dio. E Dio è Amore.
Il Cuore di Gesù, quindi, è Cuore tutto d’amore. (…)
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”
http://www.stellamatutina.eu/wp-content/uploads/2014/05/stellamatutina-sacro-cuore-di-ges%C3%B9.jpg


03 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/03-giugno.htm)
http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/03-giugno.htm
“GIUGNO: IL MESE DEL SACRO CUORE DI GESU'
3° GIORNO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
Intenzione. - Pregare per i moribondi della giornata. (…)
(Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù -" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli).”





Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://www.radiospada.org)
http://www.radiospada.org
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com)
http://www.edizioniradiospada.com
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
«3 giugno 2018: Domenica infra l'Ottava del Corpus Domini.
L'EUCARISTIA SACRIFICIO PERFETTO.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34211544_2136888673007457_321533599809536000_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=761395c6c0bcb63633f25609a1d38200&oe=5BC270F7


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34211544_2136888673007457_321533599809536000_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=761395c6c0bcb63633f25609a1d38200&oe=5BC270F7


“Non ho che il mio cuore, prendetelo, o Madre, con tutte le sue debolezze, e arricchitelo di meriti per la vita eterna”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34157323_2136529236376734_8489342296104370176_n.jp g?_nc_cat=0&oh=4b67ee0e0057b1eb13256682e5198d6d&oe=5BB863E6


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34157323_2136529236376734_8489342296104370176_n.jp g?_nc_cat=0&oh=4b67ee0e0057b1eb13256682e5198d6d&oe=5BB863E6


"Chi ci separerà dunque dall’amore di Cristo"
https://www.radiospada.org/2018/06/chi-ci-separera-dunque-dallamore-di-cristo/
“(…) Ci sentiamo orgogliosi di essere seguaci di Cristo e siamo disposti ad affrontare ogni sorta di discriminazione perché Cristo stesso disse «Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia» (Giovanni 15,18). Allora, nulla ci impedisce di vivere la nostra fede cristiana e anche se il rischio di perdere la nostra vita in qualsiasi momento è sempre nella nostra mente, noi continuiamo a chiamare Cristo nostro Signore e Salvatore e testimoniare la nostra fede in lui. La persecuzione anche con i suoi effetti negativi continua a rafforzarci nella nostra fede e siamo sicuri che Dio ci ricompenserà. Crediamo fortemente nella promessa che Gesù durante il suo Sermone sul Monte Tabor ha fatto a coloro che soffriranno le persecuzioni dicendo: «beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli» (Matteo 5, 11-12). Continuamo ad essere la luce del mondo che non può stare nascosta. Risplendiamo la nostra luce davanti agli uomini perché possono vedere le nostre buone opere e rendano Gloria al nostro Padre che è nei cieli (Cfr. Matteo 5,14-16). Finisco qui con le parole di San Paolo che disse «Chi ci separerà dunque dall’amore di Cristo?» (Romani 8, 35).”
https://i1.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2013/10/cristore.png?w=426&ssl=1


https://i1.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2013/10/cristore.png?w=426&ssl=1


https://www.radiospada.org/2012/07/le-1esse-del-sacro-cuore-di-gesu-testoimmaginivideo/

https://www.radiospada.org/2012/06/il-cuore-del-re-una-galleria-di-immagini-del-sacro-cuore-di-gesu/




COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Sia lode, onore e gloria al Divin Cuore di Gesù!!!
Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
04-06-18, 23:16
4 GIUGNO 2018: quarto giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…



Tradidi quod et accepi (http://tradidiaccepi.blogspot.it)
http://tradidiaccepi.blogspot.it
https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«FERIA SECUNDA INFRA OCTAVAM SS. CORPORIS D.N.J. CHRISTI
(Lunedì infra l'Ottava del SS. Corpo di N.S.G. Cristo)
Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34503477_1392936060807712_6265276851480952832_n.jp g?_nc_cat=0&oh=6a1a801a0bc99fd311d731449385852c&oe=5B839187


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34503477_1392936060807712_6265276851480952832_n.jp g?_nc_cat=0&oh=6a1a801a0bc99fd311d731449385852c&oe=5B839187


«MEDITAZIONI PER OTTO GIORNI NELL'OTTAVA DEL SANTISSIMO SAGRAMENTO DELL'EUCARISTIA
(da VIA DELLA SALUTE di Sant'Alfonso Maria de' Liguori)
MEDITAZIONE V. Dell'unione che si fa dell'anima con Gesù nella Santa Comunione.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34480461_1392934334141218_2374483183673540608_n.jp g?_nc_cat=0&oh=1e78674c626b41b32ad036676b2d9dc3&oe=5BB2C45E


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34480461_1392934334141218_2374483183673540608_n.jp g?_nc_cat=0&oh=1e78674c626b41b32ad036676b2d9dc3&oe=5BB2C45E


«FERIA SECUNDA INFRA OCTAVAM SS. CORPORIS D.N.J. CHRISTI
(Lunedì infra l'Ottava del SS. Corpo di N.S.G. Cristo)
HYMNUS AD LAUDES IN FESTO SS. CORPORIS D.N.J. CHRISTI.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34321446_1392933730807945_769045990639403008_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=34f1989c4593b05e6cae8ffebb247773&oe=5B7CA42E


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34321446_1392933730807945_769045990639403008_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=34f1989c4593b05e6cae8ffebb247773&oe=5B7CA42E


«NOVENA AL SACRATISSIMO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO (30 Maggio - 7 Giugno) .»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34048660_1388635744571077_6087519532467879936_n.jp g?_nc_cat=0&oh=14e109f593488d0a13ad36f5bd83dd0d&oe=5BB5EE9F





http://www.stellamatutina.eu/
4° giorno: Cuore filiale - Cuore insensibile - Stellamatutina.eu - Sito di cultura cattolica in piena e totale obbedienza al Magistero Petrino. (http://www.stellamatutina.eu/4-giorno-cuore-filiale-cuore-insensibile/)
“4° giorno: Cuore filiale – Cuore insensibile
CUORE FILIALE. (…)”


04 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/04-giugno.htm)
“GIUGNO: IL MESE DEL SACRO CUORE DI GESU' MEDITAZIONI E PREGHIERE
IL CUORE 4° GIORNO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
Intenzione. - Riparare per coloro che vivono abitualmente in peccato.
IL CUORE
Consideriamo gli emblemi del Sacro Cuore e procuriamo di trarre profitto dagl'insegnamenti che ci dà il Divin Maestro. (…)”




Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico (http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm#SANTI2)
http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm#SANTI2
“San Francesco Caracciolo, confessore, 4 giugno.”




San Francesco Caracciolo - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-francesco-caracciolo/)
http://www.sodalitium.biz/san-francesco-caracciolo/
«4 giugno, San Francesco Caracciolo, Confessore (Villa Santa Maria, 13 ottobre 1563 – Agnone, 4 giugno 1608).
“In Agnone, nell’Abruzzo citeriore, san Francesco, della nobile famiglia Napoletana Caracciolo, Confessore, Fondatore della Con-gregazione dei Chierici Regolari Minori, il quale arse di meravigliosa carità verso Dio e verso il prossimo, e di ardentissimo zelo nel propagare il culto della sacra Eucaristia, e dal Sommo Pontefice Pio settimo fu ascritto nel catalogo dei Santi. Il suo corpo fu trasferito a Napoli, nella Campania, ed è ivi venerato con somma devozione”.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/francesco-caracciolo-200x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/francesco-caracciolo-200x300.jpg


“Sodalitium IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano ? Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11) (http://www.oratoriosantambrogiombc.it/)
http://www.oratoriosantambrogiombc.it/



«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.»
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
http://www.domusmarcellefebvre.it/
CATECHISMO- PIO X - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/catechismo--pio-x-1.php)
SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php)
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php



Processiamo i liberatori - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/processiamo-i-liberatori/)
“Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 54/18 del 4 giugno 2018, San Francesco Caracciolo.”




www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
«Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare san Francésco, della nobile famiglia Napoletana Caracciolo, Confessore, Fondatore della Congregazione dei Chierici Regolari Minori, il quale arse di meravigliosa carità verso Dio e verso il prossimo, e di ardentissimo zelo nel propagare il culto della sacra Eucaristia, e dal Sommo Pontefice Pio settimo fu ascritto nel catalogo dei Santi. Il suo corpo fu trasferito a Nàpoli, nella Campània, ed è ivi venerato con somma devozione. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Confessore, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Francesco nobile Caracciolo possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.»

“Del Santo amor Vostro, le dolci catene
A voi mi congiungan, o caro mio Bene.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34303037_1723668224336246_3663033411821371392_n.jp g?_nc_cat=0&oh=b8818c0a6110fc91f302470dc8394a02&oe=5B815830


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34303037_1723668224336246_3663033411821371392_n.jp g?_nc_cat=0&oh=b8818c0a6110fc91f302470dc8394a02&oe=5B815830





Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
http://www.SaintAmedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
4 juin : Saint François Caracciolo, Confesseur (1563-1608) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/4-juin-saint-francois-caracciolo)
“4 juin : Saint François Caracciolo, Confesseur (1563-1608).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/4215/2788/9503/06_04_saint_francois_caracciolo.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/4215/2788/9503/06_04_saint_francois_caracciolo.jpg




https://www.facebook.com/pietroferrari1973/


“Pascendi Dominici Gregis.”
https://www.youtube.com/channel/UCo944XvpNSfgXjCViAIOOqg

https://www.facebook.com/fidecatholica/


“Non Una Cum - Roman catholics sedevacantists.”
https://www.facebook.com/romancatholicssedevacantists/





Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://www.radiospada.org)
http://www.radiospada.org
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com)
http://www.edizioniradiospada.com
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
“4 giugno 2018: infra l'Ottava del Corpus Domini.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34305394_2138277296201928_5581853907220430848_n.jp g?_nc_cat=0&oh=08f53225f3e1c27d7baf99a0361d1e9f&oe=5B850F2E


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34305394_2138277296201928_5581853907220430848_n.jp g?_nc_cat=0&oh=08f53225f3e1c27d7baf99a0361d1e9f&oe=5B850F2E


“4 giugno 2018: San Francesco Caracciolo, confessore.
Nato il 13 ottobre 1563 a Villa S. Maria di Chieti e trasferitosi a Napoli a ventidue anni di età per completarvi gli studi teologici. Gli anni della sua giovinezza erano trascorsi senza che nulla di particolare facesse presagire in lui la straordinaria attività apostolica che nella pur breve vita (morì a 45 anni) avrebbe svolto. Con i due committenti si recò all'eremo di Camaldoli per l'elaborazione della Regola, che papa Sisto V approvò il 10 luglio 1588. A Francesco Caracciolo si deve l'inserimento di un quarto voto, oltre ai consueti di castità, povertà e obbedienza: quello di non accettare alcuna dignità ecclesiastica. L'anno dopo Ascanio Caracciolo emetteva i voti religiosi assumendo il nome di Francesco. Nel 1593 la piccola congregazione, che aveva preso dimora in un'angusta casa nei pressi della Chiesa della Misericordia, tenne il primo capitolo generale e Francesco dovette accettare per obbedienza la carica di preposito generale. Intanto la giovane congregazione approdava a Roma, alla chiesa di S. Agnese in piazza Navona. Scaduto il suo mandato, tornò in Spagna dov'era stato già nel 1593 e vi fondò una casa religiosa a Valladolid e un collegio ad Alcalà. Fu maestro dei novizi a Madrid e di nuovo proposito della casa di S. Maria Maggiore di Napoli. Le molteplici attività avevano fiaccato la sua già debole fibra. Durante un soggiorno ad Agnone, presso i padri dell'Oratorio, cadde gravemente ammalato e morì il 4 giugno 1608. Il suo corpo, trasportato a Napoli, fu sepolto nella chiesa di S. Maria Maggiore. Il primo dei suoi tanti miracoli, la guarigione di uno storpio proprio durante i funerali, fu la scintilla che accese il gran fuoco della devozione dei napoletani verso questo santo "oriundo", canonizzato da Pio VII il 24 maggio 1807 ed eletto nel 1840 compatrono della città partenopea.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34415214_2138282336201424_4151028454986350592_n.jp g?_nc_cat=0&oh=faf01f8d616838131e4558a01f2eed6e&oe=5BC38983


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34415214_2138282336201424_4151028454986350592_n.jp g?_nc_cat=0&oh=faf01f8d616838131e4558a01f2eed6e&oe=5BC38983




COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!
Sia lode, onore e gloria al Divin Cuore di Gesù!!!
Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
05-06-18, 22:57
5 GIUGNO 2018: infra l'Ottava del Corpus Domini, quinto giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…



Tradidi quod et accepi (http://tradidiaccepi.blogspot.it)
http://tradidiaccepi.blogspot.it
https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«FERIA TERTIA INFRA OCTAVAM SS. CORPORIS D.N.J. CHRISTI
(Martedì infra l'Ottava del SS. Corpo di N.S.G. Cristo)
Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34560527_1393904297377555_8545457937907187712_n.jp g?_nc_cat=0&oh=092f46377ed378b3038621d0a9a94c77&oe=5BB73C90


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34560527_1393904297377555_8545457937907187712_n.jp g?_nc_cat=0&oh=092f46377ed378b3038621d0a9a94c77&oe=5BB73C90


«MEDITAZIONI PER OTTO GIORNI NELL'OTTAVA DEL SANTISSIMO SAGRAMENTO DELL'EUCARISTIA
(da VIA DELLA SALUTE di Sant'Alfonso Maria de' Liguori)
MEDITAZIONE VI. Il desiderio che ha Gesù Cristo di unirsi con noi nella Santa Comunione.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34443327_1393892984045353_5083570806768795648_n.jp g?_nc_cat=0&oh=247daca4f62d04382ec3c47e5637ee30&oe=5BC3D55D


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34443327_1393892984045353_5083570806768795648_n.jp g?_nc_cat=0&oh=247daca4f62d04382ec3c47e5637ee30&oe=5BC3D55D


«FERIA TERTIA INFRA OCTAVAM SS. CORPORIS D.N.J. CHRISTI
(Martedì infra l'Ottava del SS. Corpo di N.S.G. Cristo)
HYMNUS AD I ET II VESPERAS IN FESTO SS. CORPORIS D.N.J. CHRISTI.
Pange, lingua, gloriósi
Córporis mystérium,
Sanguinísque pretiósi,
Quem in mundi prétium
Fructus ventris generósi
Rex effúdit géntium.
Nobis datus, nobis natus
Ex intacta Vírgine,
Et in mundo conversátus,
Sparso verbi sémine,
Sui moras incolátus
Miro clausit órdine.
In suprémæ nocte cœnæ
Recúmbens cum frátribus,
Observáta lege plene
Cibis in legálibus,
Cibum turbæ duodénæ
Se dat suis mánibus.
Verbum caro, panem verum
Verbo carnem éfficit;
Fitque sanguis Christi merum:
Et si sensus déficit,
Ad firmándum cor sincérum
Sola fides súfficit.
Tantum ergo Sacraméntum
Venerémur cérnui:
Et antíquum documéntum
Novo cedat ritui:
Præstet fides suppleméntum
Sénsuum defectui.
Genitóri, Genitóque
Laus et jubilátio,
Salus, honor, virtus quoque
Sit et benedíctio:
Procedénti ab utróque
Compar sit laudátio.
Amen.

INNO AI I E II VESPRI DELLA FESTA DEL SS. CORPO DI N.S.G. CRISTO.
Canta, o lingua, il mistero
del Corpo glorioso
e del Sangue prezioso,
che in prezzo del mondo
ha versato il frutto d'un seno generoso
il Re delle genti.
Dato a noi e nato per noi
da intatta Vergine,
dopo d'esser vissuto nel mondo
e sparso il seme della parola,
chiuse la fine del suo pellegrinaggio
con una meravigliosa istituzione.
Nella notte dell'ultima cena,
sedendo a mensa coi fratelli,
pienamente osservata la legge
sui cibi prescritti,
al collegio dei dodici in cibo
dà se stesso colle sue mani.
Il Verbo incarnato, con una parola,
di vero pane fa sua carne;
e il vino diventa sangue di Cristo;
e se i sensi ciò non comprendono,
a persuadere un cuor sincero
basta la sola fede.
Quindi un tanto Sacramento
prostrati veneriamo;
e l'antico sacrificio
ceda il posto al nuovo rito;
la fede poi supplisca
al difetto dei sensi.
Al Padre e al Figlio
sia lode e giubilo,
salute, onore, potenza
e benedizione;
a Colui che procede da ambedue
sia pari lode.
Amen.
* Tale Inno, oltre ad esser parte dell'Officio composto da San Tommaso d'Aquino per la festa del SS. Corpo di N.S.G. Cristo, è cantato in occasione delle processioni e delle benedizioni eucaristiche. In tal caso si prosegue col versetto e coll'Orazione, quivi sotto:
V. Panem de cœlo præstitisti eis.
R. Omne delectamentum in se habentem.
Oremus.
Deus, qui nobis sub Sacraménto mirábili passiónis tuæ memóriam reliquísti: tríbue, quǽsumus, ita nos Córporis et Sánguinis tui sacra mystéria venerári, ut redemptiónis tuæ fructum in nobis júgiter sentiámus.
Qui vivis et regnas cum Deo Patre, in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.
V. Hai dato loro un pane dal cielo.
R. Avente in sé ogni dolcezza.
Preghiamo.
O Dio, che sotto un Sacramento mirabile ci hai lasciato il ricordo della tua passione: concedici, ti preghiamo, di venerare così i sacri misteri del Corpo e Sangue tuo, da sentire continuamente in noi il frutto della tua redenzione.
Tu che sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
** Indulgenze.
Pio VII con decreto 25 agosto 1818, concesse in perpetuo l'Indulgenza di 300 giorni ogni volta che si recita il Pange Lingua, e 100 giorni soltanto a chi recita il solo Tantum Ergo (ultime due strofe dell'Inno), sempre inteso che vi si aggiunga il suddetto Responsorio: Panem de cœlo, etc. e la successiva orazione Deus, qui nobis. Chi praticherà questa divozione almeno 10 volte al mese ottiene l'Indulgenza Plenaria una volta all'anno in un giorno a sua scelta, oltre la Plenaria nel Giovedì Santo e nella festa del Corpus Domini, o in un giorno dell'Ottava, purché, confessato e comunicato, visiti una Chiesa o un pubblico Oratorio e vi preghi secondo la mente di Sua Santità.
Inno in gregoriano: https://youtu.be/QmW5pD9Qdvc»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34673386_1393891357378849_8754145992183382016_n.jp g?_nc_cat=0&oh=d1f6d60e5e2e221a33d5232a974654f6&oe=5BBC169C


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34673386_1393891357378849_8754145992183382016_n.jp g?_nc_cat=0&oh=d1f6d60e5e2e221a33d5232a974654f6&oe=5BBC169C


«FERIA TERTIA INFRA OCTAVAM SS. CORPORIS D.N.J. CHRISTI
(Martedì infra l'Ottava del SS. Corpo di N.S.G. Cristo)
Semidoppio.
Paramenti bianchi.
Guéranger, L'anno liturgico - Festa del Corpus Domini (http://www.unavoce-ve.it/pg-corpusdomini.htm)
SANTA MESSA.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34447266_1393890167378968_6224318789215846400_n.jp g?_nc_cat=0&oh=414dcf0ae95436f2bfc71abb91edbc73&oe=5BB96A07


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34447266_1393890167378968_6224318789215846400_n.jp g?_nc_cat=0&oh=414dcf0ae95436f2bfc71abb91edbc73&oe=5BB96A07


«NOVENA AL SACRATISSIMO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO (30 Maggio - 7 Giugno) .»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34048660_1388635744571077_6087519532467879936_n.jp g?_nc_cat=0&oh=14e109f593488d0a13ad36f5bd83dd0d&oe=5BB5EE9F


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34048660_1388635744571077_6087519532467879936_n.jp g?_nc_cat=0&oh=14e109f593488d0a13ad36f5bd83dd0d&oe=5BB5EE9F






“San Bonifacio, vescovo e martire, 5 giugno.”
Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico (http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm)
http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm



05 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/05-giugno.htm)
http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/05-giugno.htm
“GIUGNO: IL MESE DEL SACRO CUORE DI GESU' MEDITAZIONI E PREGHIERE
LA FERITA DEL CUORE
5° GIORNO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
Intenzione. - Riparare le bestemmie, gli scandali ed i delitti.
(…) Anime peccatrici, voi coi vostri peccati siete state la causa della morte di Gesù. Avete ferito mortalmente, e non una volta sola, il suo Divin Cuore! ... Eppure Gesù vi ama ancora; vi aspetta a penitenza e vi apre la porta della misericordia, che è la ferita del suo Costato! Convertitevi e riparate!
Fioretto. Offrite tutte le sofferenze di oggi per consolare Gesù delle offese che riceve.
Giaculatoria. Gesù, perdona i peccati del mondo!
(Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù-" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli).”


Home - Stellamatutina.eu - Sito di cultura cattolica in piena e totale obbedienza al Magistero Petrino. (http://www.stellamatutina.eu/)
http://www.stellamatutina.eu/
5° giorno: Cuore mite - Cuore duro (http://www.stellamatutina.eu/5-giorno-cuore-mite-cuore-duro/)
http://www.stellamatutina.eu/5-giorno-cuore-mite-cuore-duro/
“5° giorno: Cuore mite – Cuore duro
CUORE MITE. (…)
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”





San Bonifacio - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-bonifacio/)
http://www.sodalitium.biz/san-bonifacio/
«5 giugno, San Bonifacio, Vescovo e Martire (680 – 754).
“Nella Frisia san Bonifacio, Vescovo di Magonza e Martire. Questi, dall’Inghilterra andato a Roma, dal Papa beato Gregorio secondo fu mandato in Germania per predicare la fede di Cristo a quelle genti, e, avendo ivi sottomesso alla religione Cristiana una grandissima moltitudine, specialmente dei Frisoni, meritò di essere chiamato Apostolo dei Germani; alla fine nella Frisia dai pagani infuriati colpito con la spada, compì il martirio insieme ad Eobano Coepiscopo e ad alcuni altri servi di Dio”.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/bonifacio-200x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/bonifacio-200x300.jpg



«Centro studi Giuseppe Federici - Per una nuova insorgenza - Segnalazioni:
- 5 per mille
http://www.sodalitium.biz/come-aiutarci/
- Omelia di don Ricossa sul tema dell’assistenza o meno alla Messa detta "una cum"
https://www.youtube.com/watch?v=38015U-WLEY
- Processioni del Corpus Domini Verrua Savoia (TO):
http://www.sodalitium.biz/corpus-domini-2018-fotogallery/
Dendermonde (Belgio):
http://www.sodalitium.cloud/fotogalerij-sacramentsprocessie-3-juni-2018-dendermonde-kapel-moeder-goede-raad/
Sito ufficiale: http://www.centrostudifederici.org »


“Sodalitium IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano ? Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11) (http://www.oratoriosantambrogiombc.it/)
http://www.oratoriosantambrogiombc.it/





«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.»
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
http://www.domusmarcellefebvre.it/
CATECHISMO- PIO X - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/catechismo--pio-x-1.php)
SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php)
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php »




www.sursumcorda.cloud
https://www.sursumcorda.cloud/settimanale/indici-sursum-corda.html
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
«Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare san Bonifàcio, Vescovo di Magónza e Martire. Questi, dall’Inghiltérra andato a Roma, dal Papa beato Gregorio secondo fu mandato in Germània per predicare la fede di Cristo a quelle genti, e, avendo ivi sottomesso alla religione Cristiana una grandissima moltitudine, specialmente dei Frisoni, meritò di essere chiamato Apostolo dei Germàni; alla fine nella Frisia dai pagani infuriati colpito con la spada, compì il martirio insieme ad Eóbano Coepiscopo e ad alcuni altri servi di Dio. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Vescovo e Martire, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Bonifàcio possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.»
«Oggi ricordiamo anche san Dorotéo Prete (a Tiro, nella Fenicia), il quale soffrì molti tormenti sotto Diocleziàno; e, sopravvivendo fino ai tempi di Giuliano, sotto di lui, all’età di centosette anni, onorò col martirio la sua veneranda vecchiaia. San Dorotéo pregate per noi presso Dio affinché ci ottenga la perseveranza finale.»




Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
http://www.SaintAmedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
5 juin : Saint Boniface, Archevêque de Mayence, Martyr (680-754) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/5-juin-saint-boniface)
http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/5-juin-saint-boniface
“5 juin : Saint Boniface, Archevêque de Mayence, Martyr (680-754).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/3015/2788/9510/06_05_saint_boniface.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/3015/2788/9510/06_05_saint_boniface.jpg





https://www.facebook.com/pietroferrari1973/


“Pascendi Dominici Gregis.”
https://www.youtube.com/channel/UCo944XvpNSfgXjCViAIOOqg


https://www.facebook.com/fidecatholica/


“Non Una Cum - Roman catholics sedevacantists.”
https://www.facebook.com/nonunacumromancatholicssedevacantists/





Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://www.radiospada.org)
http://www.radiospada.org
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com)
http://www.edizioniradiospada.com
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
«5 giugno 2018: infra l'Ottava del Corpus Domini.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34396692_2139458326083825_4251904905918283776_n.jp g?_nc_cat=0&oh=2d81abfd590721799130c8de23bd35eb&oe=5BBC9A04


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34396692_2139458326083825_4251904905918283776_n.jp g?_nc_cat=0&oh=2d81abfd590721799130c8de23bd35eb&oe=5BBC9A04


«5 giugno 2018: San Bonifacio, vescovo e martire.
Senza l'opera missionaria di Bonifacio non sarebbe stata possibile l'organizzazione politica e sociale europea di Carlo Magno. Bonifacio o Winfrid sembra appartenesse a una nobile famiglia inglese del Devonshire, dove nacque nel 673 (o 680). Professò la regola monastica nell'abbazia di Exeter e di Nurslig, prima di dare inizio all'evangelizzazione delle popolazioni germaniche oltre il Reno. Dopo le prime difficoltà in tre anni percorse gran parte del territorio germanico. Convocato a Roma, ebbe dal papa l'ordinazione episcopale e il nuovo nome di Bonifacio. Prima di organizzare la Chiesa sulla riva destra del Reno pensò alla fondazione, tra le regioni di Hessen e Turingia, di un'abbazia, che divenisse il centro propulsore della spiritualità e della cultura religiosa della Germania. Nacque così la celebre abbazia di Fulda. Come sede arcivescovile scelse la città di Magonza. Morì nel 754.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34419186_2139460612750263_885853699337879552_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=7264e99d4909c0e80b80e5601fd36f65&oe=5B81C9EF


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34419186_2139460612750263_885853699337879552_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=7264e99d4909c0e80b80e5601fd36f65&oe=5B81C9EF


“Il 5 giugno 1305 Papa Clemente V de Got viene esaltato al Sommo Pontificato.”


https://www.radiospada.org/2018/05/haurietis-aquas-lenciclica-dimenticata-di-pio-xii-sul-culto-al-sacro-cuore-pubblicata-nel-1956/
https://www.radiospada.org/2012/07/le-1esse-del-sacro-cuore-di-gesu-testoimmaginivideo/
https://www.radiospada.org/2013/12/sacro-cuore-devozione-per-i-tempi-primi-e-ultimi-prima-parte/
https://www.radiospada.org/2014/06/sacro-cuore-spada-e-scudo-per-le-nostre-famiglie/
https://i1.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2014/06/10371457_858160414213840_6522473309533808999_n.jpg ?w=518&ssl=1
https://www.radiospada.org/2013/06/mese-di-giugno-mese-del-sacro-cuore/
https://www.radiospada.org/2013/06/mese-di-giugno-mese-del-sacro-cuore/
https://i2.wp.com/radiospada.org/wp-content/uploads/2013/06/sacred-heart21a.jpg


https://i2.wp.com/radiospada.org/wp-content/uploads/2013/06/sacred-heart21a.jpg





COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!
Sia lode, onore e gloria al Divin Cuore di Gesù!!!
Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
06-06-18, 21:48
6 GIUGNO 2018: infra l'Ottava del Corpus Domini, sesto giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…



Tradidi quod et accepi (http://tradidiaccepi.blogspot.it)
http://tradidiaccepi.blogspot.it
https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«FERIA QUARTA INFRA OCTAVAM SS. CORPORIS D.N.J. CHRISTI
(Mercoledì infra l'Ottava del SS. Corpo di N.S.G. Cristo)
Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34756405_1394919537276031_2298234534778372096_n.jp g?_nc_cat=0&oh=fb9275acb4c0fa46ed5b97a5681af180&oe=5BB7B5D9


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34756405_1394919537276031_2298234534778372096_n.jp g?_nc_cat=0&oh=fb9275acb4c0fa46ed5b97a5681af180&oe=5BB7B5D9


«MEDITAZIONI PER OTTO GIORNI NELL'OTTAVA DEL SANTISSIMO SAGRAMENTO DELL'EUCARISTIA
(da VIA DELLA SALUTE di Sant'Alfonso Maria de' Liguori)
MEDITAZIONE VII. La Santa Comunione ci ottiene perseveranza nella divina grazia.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34499453_1394919067276078_4542952063356633088_n.jp g?_nc_cat=0&oh=2d30560ee0a2b7af2cf3926f8132dcee&oe=5BBB4E08


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34499453_1394919067276078_4542952063356633088_n.jp g?_nc_cat=0&oh=2d30560ee0a2b7af2cf3926f8132dcee&oe=5BBB4E08


«HYMNUS AMBROSIANUS
Te laudamus, Domine omnipotens,
qui sedes super Cherubim et Seraphim.
Quem benedicunt Angeli, Arcangeli,
et laudant Prophetae et Apostoli.
Te laudamus, Domine, orando,
qui venisti peccata solvendo.
Te deprecamur magnum Redentorem,
quem Pater misit ovium pastorem.
Tu es Christus Dominus Salvator,
qui de Maria Virgine es natus.
Hunc sacrosanctum calicem sumentes,
ab omni culpa libera nos semper.
INNO AMBROSIANO.
Ti lodiamo, Signore onnipotente,
che siedi sui Cherubini e i Serafini.
Ti benedicono gli Angeli e gli Arcangeli,
e ti lodano i Profeti e gli Apostoli.
Noi ti lodiamo, o Signore, prostati,
che venisti a redimere i peccati.
Noi t’invochiamo, o grande Redentore,
che il Padre ci mandò come pastore.
Tu sei Cristo, il Signore Salvatore,
che nacque dalla Vergine Maria.
Noi che assumiamo questo sacrosanto calice,
liberaci sempre da ogni colpa.
https://youtu.be/a48zSbfn5KA»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34625178_1394918710609447_998248354909519872_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=00ef19dcb36ca7881b5f6f84e9b385b2&oe=5BAFDCE0


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34625178_1394918710609447_998248354909519872_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=00ef19dcb36ca7881b5f6f84e9b385b2&oe=5BAFDCE0


«FERIA QUARTA INFRA OCTAVAM SS. CORPORIS D.N.J. CHRISTI
(Mercoledì infra l'Ottava del SS. Corpo di N.S.G. Cristo)
Semidoppio.
Paramenti bianchi.
Guéranger, L'anno liturgico - Festa del Corpus Domini (http://www.unavoce-ve.it/pg-corpusdomini.htm)
SANTA MESSA.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34584558_1394918227276162_2006183085137199104_n.jp g?_nc_cat=0&oh=d47c20d687ee21a7ef1b40de7ff0d7f2&oe=5BBC244A


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34584558_1394918227276162_2006183085137199104_n.jp g?_nc_cat=0&oh=d47c20d687ee21a7ef1b40de7ff0d7f2&oe=5BBC244A


“NOVENA AL SACRATISSIMO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO (30 Maggio - 7 Giugno).”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34048660_1388635744571077_6087519532467879936_n.jp g?_nc_cat=0&oh=14e109f593488d0a13ad36f5bd83dd0d&oe=5BB5EE9F


https://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/06/miracolo-eucaristico-di-torino.html
«mercoledì 6 giugno 2018
Miracolo Eucaristico di Torino.
Torino non è solo la città della Sindone, essa è pure “la città del Santissimo Sacramento” (Pio XII) a motivo del miracolo eucaristico che vi si verificò il 6 giugno 1453. Ci racconta questo prodigio del Dio-con-noi san Giovanni Bosco che in occasione del IV centenario del Miracolo ne scisse un saggio storico.
“Mentre governava la santa Romana Chiesa Nicolò V, e Ludovico di Savoia era duca di Torino, avvenne uno strepitoso miracolo nella città di Torino. Innumerevoli storici vanno d’accordo nel riferirlo come segue.
In una guerra di que’ tempi avvenuta tra Savoiardi, Piemontesi e Francesi, parecchi luoghi posti sul confine di questi Stati furono saccheggiati. La terra di Exilles, paese poco distante da Susa, fu pure abbandonata all’arbitrio dei predatori. Alcuni ribaldi non paghi di quanto trovarono nelle case dei privati, entrarono nella Chiesa Parrocchiale di questo paese, e tra le altre cose rubarono un ostensorio con entro l’ostia consacrata. Involsero il sacro vaso con altre spoglie, e fattone un grosso fagotto, il posero sopra un mulo prendendo la strada di Torino.
Era il sei di giugno 1453, verso le cinque pomeridiane, quando giunsero in Torino innanzi ad una chiesa dedicata a S. Silvestro. Ivi il Signore voleva palesare ai Torinesi un segno del suo immenso amore e dell’infinita sua potenza. Improvvisamente il mulo si ferma, stramazza al suolo, e rimane immobile; il condottiero grida, minaccia e percuote il giumento, ma tutto invano.
Allora l’invoglio,come se fosse disfatto da mano invisibile, ad un tratto si scioglie, e l’ostensorio da se stesso si leva in aria e si ferma a vista di tutti, tramandando risplendentissima luce. In pochi istanti il fatto si divulga per tutta la città, e il popolo corre affollato a contemplare le divine maraviglie.
Un sacerdote di nome Bartolommeo Cocono, alla vista di tale prodigio, recasi tosto ad informare il Vescovo di nome Ludovico Romagnano. Quel prelato, assicuratosi di quanto avveniva, raduna quei canonici e clero che in quel momento poté raccogliere, e, facendo precedere la croce, vanno tosto processionalmente in sul luogo. Colà giunti attoniti e maravigliati si prostrano a terra, e adorano il Santissimo Corpo di Gesù Cristo, in nuova guisa glorificato. Ma quale non fu la meraviglia, allorché videro l’ostensorio cadere in terra, e l’ostia sola rimanere in aria più risplendente che il sole! Universale commozione sorprende tutti gli astanti: lagrime, sospiri, fervorose preghiere occupano la mente e il cuore di tutti; da tutte le parte si esclama: mane nobiscum Domine: Signore, rimani fra noi. Il Vescovo preso un calice lo tiene colle mani alzate sotto all’ostia, che tuttora stava sospesa in aria tramandando vivi raggi come risplendetissimo sole. Ed ecco un nuovo prodigio; quasi l’ostia volesse ubbidire alla voce del pastore e de’ fedeli, a poco a poco si abbassa e discende nel calice. Allora fra cantici dell’estatica moltitudine, il Vescovo porta come in grande trionfo il sacro deposito nella Chiesa Cattedrale di S. Giovanni.
Quell’ostia sacrosanta si conservò per lungo tempo in questa chiesa, recandosi i Torinesi con edificante pietà ad adorarla. La fama di tal prodigio non fu ristretta nella città di Torino; molti dai vicini paesi vennero ad adorare Gesù Sacramentato, e fra le molte grazie che si ottennero per quell’ostia prodigiosa, merita di essere riferita quella che riguarda ad un certo Tommaso Soleri di Rivarolo, Diocesi d’Ivrea. Era questi da tre anni inchiodato in un letto per dolorosissima malattia di podagra. Udito a parlare del gran miracolo avvenuto in Torino, fece voto, e con vivezza di fede promise, che se fosse guarito, sarebbe andato a visitare quell’ostia miracolosamente scoperta, facendo celebrare una Messa coll’offerta di una torchia del peso di tre libbre.
Fatta la promessa si sentì immantinente guarito; tosto si levò dal letto servendosi di quelle mani e di quei piedi che da tre anni gli tornavano inutili. Pertanto nel 1454, vale a dire, l’anno immediatamente dopo il miracolo, venne da Rivarolo a compiere in persona il voto da lui fatto, e ringraziare il Signore Iddio della grazia ricevuta.
Nel 1455 i canonici della Metropolitana si radunarono a Concilio e ad unanimità di voti decretarono di far costrurre un magnifico tabernacolo per conservare in luogo più degno l’ostia prodigiosa, la quale si conservò, finché venne ordine da Roma, che fosse consumata secondo il sacro rito.
Se qualcuno ci domandasse, che cosa rammenti ai popoli la chiesa del Corpus Domini, noi possiamo rispondere: questa chiesa è un monumento parlante, che dice a tutti quelli che la veggono: QUI AVVENNE IL GRAN PRODIGIO. Nell’anno 1453 il Municipio di Torino ordinò, che il luogo del miracolo fosse segnato con una cappelletta, la quale divenne bentosto ristretta atteso il gran concorso di popolo che ivi interveniva.
Nel 1521 i Decurioni della Città, desiderosi che sempre più viva si mantenesse la memoria di un tal miracolo, ottennero dall’Arcivescovo la facoltà di fabbricare un’altra chiesa più vasta, vale a dire, racchiudendo il sito in cui era avvenuto il miracolo. La qual chiesa in breve tempo fu condotta a termine; e nel 1525 fu eretta la Compagnia del Corpus Domini, la quale appunto porta per divisa il calice dorato, a cui sovrasta l’ostia onde rappresentare in viva immagine e continua visibile storia il miracoloso avvenimento.
Nel tristo caso che una pestilenza funestava questa nostra città, il Municipio in corpo fece voto di edificare un nuovo tempio di più ampia e magnifica forma. Ricorsero perciò a Monsignore Carlo Broglia, Arcivescovo di Torino, il quale volle egli stesso informarsi bene della verità del miracolo: e lasciò scritto che: informato appieno dello stupendo e verissimo miracolo, sì per le antiche autentiche scritture da lui vedute e lette, come per le debite e legittime informazioni, assecondò la dimanda.
L’opera fu cominciata nel 1607, e fu con somma alacrità condotta a termine, ed è la presente chiesa del Corpus Domini, la quale noi chiamiamo monumento che afferma e dice a tutti quelli che vivono e vivranno dopo di noi, come Iddio siasi compiaciuto manifestare ai Torinesi un tratto particolare di bontà e di amore.
Fra le cose che meritano speciale considerazione vuolsi rilevare il luogo dove avvenne il miracolo. Esso è quasi nel mezzo del pavimento della Chiesa, vicino al pulpito, cinto con cancelli di ferro; là proprio, ove il giument stramazzò, havvi una lapide in cui si legge:
HIC VBI PROFVGVM CHRISTI CORPVS
SVBDIALEM SIBI STATIONEM OBITER ELEGIT
AVGVSTVM HOC ET MANSVRVM
NVMINI DOMICILIVM CIVIBVS PERFVGIVM
TAVRINENSIS AVGVSTA
CISALPINOS POPVLOS DEPOPVLANTE TABE
PRO CIVIVM SALVTE DEVOVIT
ANNO MDLXXXXVIII
(Notizie storiche intorno al miracolo del SS. Sacramento avvenuto in Torino il 6 giugno 1453 con un cenno sul quarto centenario del 1853, Torino, 1853, pp. 7-13).»
https://1.bp.blogspot.com/-vfVgRPQuroE/Wxcbu0MHTaI/AAAAAAAABD8/Je8TSNYshW0eCp9b4ZaDrFoFVhAo1QPfQCLcBGAs/s1600/Corpus_Domini_miracolo_Torino_volta.jpg


https://1.bp.blogspot.com/-vfVgRPQuroE/Wxcbu0MHTaI/AAAAAAAABD8/Je8TSNYshW0eCp9b4ZaDrFoFVhAo1QPfQCLcBGAs/s1600/Corpus_Domini_miracolo_Torino_volta.jpg






06 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/06-giugno.htm)
http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/06-giugno.htm
"GIUGNO: IL MESE DEL SACRO CUORE DI GESU'
MEDITAZIONI E PREGHIERE
LA CORONA DI SPINE
6° GIORNO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
Intenzione. - Riparare per i pensieri impuri, di odio e di superbia. (...)
Fioretto. Allontanare subito i pensieri d'impurità e di odio.
Giaculatoria. Gesù, per la tua coronazione di spine perdona i miei peccati di pensiero!
“(Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù -" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli)”


6° giorno: Cuore umile - Cuore superbo (http://www.stellamatutina.eu/6-giorno-cuore-umile-cuore-superbo/)
http://www.stellamatutina.eu/6-giorno-cuore-umile-cuore-superbo/
“6° giorno: Cuore umile – Cuore superbo
CUORE UMILE
«Imparate da me che sono mite e umile di cuore» (Mt 11,29).
(…) Proposito: Ripetere spesso l’invocazione «Gesù, mite e umile di cuore, rendi il mio cuore simile al tuo».
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”





“San Norberto, vescovo e confessore, 6 giugno.”
Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico (http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm)
http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm



https://forum.termometropolitico.it/584759-6-giugno-s-norberto-vescovo-e-fondatore.html
https://it.wikipedia.org/wiki/Norberto
«Nome di origine germanica. È composto dalle radici nord (o north, "nord") e beraht (o berth, "brillante", "illustre"); il significato si può quindi interpretare con "splendore del Nord", o "celebre del Nord". Il primo elemento si ritrova anche nel nome Normanno, mentre il secondo, molto comune nei nomi germanici, si riscontra ad esempio in Roberto, Alberto, Dagoberto, Egberto e via dicendo.
L'onomastico si festeggia il 6 giugno in ricordo di san Norberto di Prémontré, arcivescovo di Magdeburgo e fondatore dei premonstratensi.»




San Norberto - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-norberto/)
http://www.sodalitium.biz/san-norberto/
«6 giugno, San Norberto, Vescovo e Confessore (Xanten, 1080 circa – Magdeburgo, 6 giugno 1134), fondatore dell’Ordine Premostratense.
“A Magdeburgo san Norbérto, Vescovo di quella città e Confessore, Fondatore dell’Ordine Premostraténse”.
O Signore, che il tuo beato confessore e vescovo Norberto rendesti banditore esimio della tua parola, e per suo mezzo rendesti feconda la tua Chiesa di una nuova famiglia, deh! fa che per i suoi meriti possiamo praticare col tuo aiuto quando egli ha insegnato con le parole e colle opere.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/norberto-275x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/norberto-275x300.jpg


“Sodalitium IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano ? Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11) (http://www.oratoriosantambrogiombc.it/)
http://www.oratoriosantambrogiombc.it/




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.»
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
http://www.domusmarcellefebvre.it/
CATECHISMO- PIO X - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/catechismo--pio-x-1.php)
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php




Ligue Saint Amédée (http://www.saintamedee.ch/)
http://www.saintamedee.ch/
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
https://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/6-juin-saint-norbert
“6 juin : Saint Norbert, Archevêque, Fondateur de l'Ordre des Prémontrés (1080-1134).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/4115/2788/9988/06_06_saint_norbert.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/4115/2788/9988/06_06_saint_norbert.jpg


“6 juin 684 : début du pontificat de Saint Benoît II.”
“6 juin 824 : élection du Pape Eugène II.”
“6 juin 1830: apparition du Christ à Ste Catherine Labouré en la fête de la Sainte Trinité comme un Roi crucifié, dépouillé de ses ornements.”





www.sursumcorda.cloud
https://www.sursumcorda.cloud/settimanale/indici-sursum-corda.html
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
«Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare sant’Artémio, con la sua moglie Càndida e la figlia Paolina. Di essi Artémio, convertitosi a Cristo per la predicazione ed i miracoli di san Piétro Esorcista, e battezzato con tutta la famiglia da san Marcellino Prete, per ordine del Giudice Seréno fu battuto con flagelli piombati e ucciso colla spada; la moglie e la figlia, gettate in una caverna, furono sotterrate con sassi e calcinacci. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi avete loro elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questi santi Martiri ed a loro affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, sant’Artémio, Candida e Paolina possano essere miei avvocati e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.»

“Preghiera per la Festa del Corpus Domini.”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/1693-preghiera-per-la-festa-del-corpus-domini.html
https://external-mxp1-1.xx.fbcdn.net/safe_image.php?d=AQBu6h3Y67gp5fnd&w=160&h=160&url=https%3A%2F%2Fwww.sursumcorda.cloud%2Fimages%2 FImmagini3%2FPreghiera-Corpus-Domini.jpg&cfs=1&upscale=1&fallback=news_d_placeholder_publisher&_nc_hash=AQAD9E7kanm0oJsw


https://external-mxp1-1.xx.fbcdn.net/safe_image.php?d=AQBu6h3Y67gp5fnd&w=160&h=160&url=https%3A%2F%2Fwww.sursumcorda.cloud%2Fimages%2 FImmagini3%2FPreghiera-Corpus-Domini.jpg&cfs=1&upscale=1&fallback=news_d_placeholder_publisher&_nc_hash=AQAD9E7kanm0oJsw





https://www.facebook.com/pietroferrari1973/


“Pascendi Dominici Gregis.”
https://www.youtube.com/channel/UCo944XvpNSfgXjCViAIOOqg


https://www.facebook.com/fidecatholica/


“Non Una Cum - Roman catholics sedevacantists.”
https://www.facebook.com/nonunacumromancatholicssedevacantists/





Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://www.radiospada.org)
http://www.radiospada.org]
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com/)
http://www.edizioniradiospada.com/
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
«6 giugno 2018: infra l'Ottava del Corpus Domini.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34475263_2140590942637230_3989223125546958848_n.jp g?_nc_cat=0&oh=db91ab253d4f8746f1602cfe51c4b1ca&oe=5B83003A


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34475263_2140590942637230_3989223125546958848_n.jp g?_nc_cat=0&oh=db91ab253d4f8746f1602cfe51c4b1ca&oe=5B83003A


«6 giugno 2018: san Norberto, vescovo e confessore.
San Norberto è il fondatore, nel 1121, di un antico ordine monastico, che però si dedicò anche all'evangelizzazione "ad extra", anticipando così l'avvento degli ordini mendicanti: i Premostratensi. Il nome viene dalla valle francese di Prémontré, nei pressi di Laon, dove il santo si era fermato insieme ad alcuni compagni. Norberto era nato a Xanten, in Germania, tra il 1080 e il 1085. Fece vita mondana, ma poi un evento lo sconvolse e lo indusse a cambiare. Un fulmine gli cadde vicino, per fortuna solo tramortendolo. Divenne prete, fondò l'ordine - che presto si diffuse in Europa e anche in Palestina - dal 1126 fu vescovo di Magdeburgo. Morì nel 1134 ed è santo dal 1582.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34593449_2140592135970444_9040882913716994048_n.jp g?_nc_cat=0&oh=105f6ea2694f31db14340ad5ae75dfec&oe=5B7B2E95


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34593449_2140592135970444_9040882913716994048_n.jp g?_nc_cat=0&oh=105f6ea2694f31db14340ad5ae75dfec&oe=5B7B2E95




COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!
Sia lode, onore e gloria al Divin Cuore di Gesù!!!
Luca,Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
07-06-18, 19:23
7 GIUGNO 2018: Ottava del Corpus Domini, settimo giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…



Tradidi quod et accepi (http://tradidiaccepi.blogspot.it)
http://tradidiaccepi.blogspot.it
https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«OCTAVA SS. CORPORIS D.N.J. CHRISTI
(Ottava del SS. Corpo di N.S.G. Cristo)
Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34726113_1396014127166572_5247667913577463808_n.jp g?_nc_cat=0&oh=3a5a02cf4ed721d1edfd7d23d99f1099&oe=5B825E66


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34726113_1396014127166572_5247667913577463808_n.jp g?_nc_cat=0&oh=3a5a02cf4ed721d1edfd7d23d99f1099&oe=5B825E66


«MEDITAZIONI PER OTTO GIORNI NELL'OTTAVA DEL SANTISSIMO SAGRAMENTO DELL'EUCARISTIA
(da VIA DELLA SALUTE di Sant'Alfonso Maria de' Liguori)
MEDITAZIONE VIII. Dell'apparecchio e ringraziamento dovuto alla Santa Comunione.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34729743_1396011457166839_835550630050267136_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=cdccf248d3798029fd2faaa177ab3987&oe=5BB05CA8


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34729743_1396011457166839_835550630050267136_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=cdccf248d3798029fd2faaa177ab3987&oe=5BB05CA8


«OCTAVA SS. CORPORIS D.N.J. CHRISTI
(Ottava del SS. Corpo di N.S.G. Cristo)
Doppio maggiore.
Paramenti bianchi.
Guéranger, L'anno liturgico - Festa del Corpus Domini (http://www.unavoce-ve.it/pg-corpusdomini.htm)
SANTA MESSA.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34793158_1395615263873125_6671991021548601344_n.jp g?_nc_cat=0&oh=17aeb0d7b266eed2cdb8e46c7e7289a8&oe=5B824278


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34793158_1395615263873125_6671991021548601344_n.jp g?_nc_cat=0&oh=17aeb0d7b266eed2cdb8e46c7e7289a8&oe=5B824278


«OCTAVA SS. CORPORIS D.N.J. CHRISTI
(Ottava del SS. Corpo di N.S.G. Cristo)
SEQUENTIA IN FESTO SS. CORPORIS D.N.J. CHRISTI.
Sancti Thomæ de Aquino.
Lauda, Sion, Salvatórem,
lauda ducem et pastórem
in hymnis et cánticis.
Quantum potes, tantum aude:
quia major omni laude,
nec laudáre súfficis.
Laudis thema speciális,
panis vivus et vitális
hódie propónitur.
Quem in sacræ mensa cenæ
turbæ fratrum duodénæ
datum non ambígitur.
Sit laus plena, sit sonóra,
sit jucúnda, sit decóra
mentis jubilátio.
Dies enim sollémnis agitur,
in qua mensæ prima recólitur
hujus institútio.
In hac mensa novi Regis,
novum Pascha novæ legis
Phase vetus términat.
Vetustátem nóvitas,
umbram fugat véritas,
noctem lux elíminat.
Quod in coena Christus gessit,
faciéndum hoc expréssit
in sui memóriam.
Docti sacris institútis,
panem, vinum in salútis
consecrámus hóstiam.
Dogma datur Christiánis,
quod in carnem transit panis
et vinum in sánguinem.
Quod non capis, quod non vides,
animosa fírmat fides,
præter rerum órdinem.
Sub divérsis speciébus,
signis tantum, et non rebus,
latent res exímiæ.
Caro cibus, sanguis potus:
manet tamen Christus totus
sub utráque spécie.
A suménte non concísus,
non confráctus, non divísus:
ínteger accípitur.
Sumit unus, sumunt mille:
quantum isti, tantum ille:
nec sumptus consúmitur.
Sumunt boni, sumunt mali
sorte tamen inæquáli,
vitæ vel intéritus.
Mors est malis, vita bonis:
vide, paris sumptiónis
quam sit dispar éxitus.
Fracto demum sacraménto,
ne vacílles, sed meménto,
tantum esse sub fragménto,
quantum toto tégitur.
Nulla rei fit scissúra:
signi tantum fit fractúra:
qua nec status nec statúra
signáti minúitur.
Ecce panis Angelórum,
factus cibus viatórum:
vere panis filiórum,
non mitténdus cánibus.
In figúris præsignátur,
cum Isaac immolátur:
agnus paschæ deputátur:
datur manna pátribus.
Bone pastor, panis vere,
Jesu, nostri miserére:
tu nos pasce, nos tuére:
tu nos bona fac vidére
in terra vivéntium.
Tu, qui cuncta scis et vales:
qui nos pascis hic mortáles:
tuos ibi commensáles,
coherédes et sodáles
fac sanctórum cívium.
Amen. Allelúja.

SEQUENZA DELLA FESTA DEL CORPO DEL S.N.G. CRISTO.
di San Tommaso d'Aquino.
Loda, o Sion, il Salvatore,
loda il capo e il pastore,
con inni e càntici.
Quanto puoi, tanto inneggia:
ché è superiore a ogni lode,
né basta il lodarlo.
Il pane vivo e vitale
è il tema di lode speciale,
che oggi si propone.
Che nella mensa della sacra cena,
fu distribuito ai dodici fratelli,
è indubbio.
Sia lode piena, sia sonora,
sia giocondo e degno
il giúbilo della mente.
Poiché si celebra il giorno solenne,
in cui in primis fu istituito
questo banchetto.
In questa mensa del nuovo Re,
la nuova Pasqua della nuova legge
estingue l’antica.
Il nuovo rito allontana l’antico,
la verità l’ombra,
la luce elímina la notte.
Ciò che Cristo fece nella cena,
ordinò che venisse fatto
in memoria di sé.
Istruiti dalle sacre leggi,
consacriamo nell’ostia di salvezza
il pane e il vino.
Ai Cristiani è dato il dogma:
che il pane si muta in carne,
e il vino in sangue.
Ciò che non capisci, ciò che non vedi,
lo afferma pronta la fede,
oltre l’ordine naturale.
Sotto specie diverse,
che son solo segni e non sostanze,
si celano realtà sublimi.
La carne è cibo, il sangue bevanda,
ma Cristo è intero
sotto l’una e l’altra specie.
Da chi lo assume, non viene tagliato,
spezzato, diviso:
ma preso integralmente.
Lo assuma uno, lo assumino in mille:
quanto riceve l’uno tanto gli altri:
né una volta ricevuto viene consumato.
Lo assumono i buoni e i cattivi:
ma con diversa sorte
di vita e di morte.
Pei cattivi è morte, pei buoni vita:
oh che diverso ésito
ha una stessa assunzione.
Spezzato poi il Sacramento,
non temere, ma ricorda
che tanto è nel frammento
quanto nel tutto.
Non v’è alcuna separazione:
solo un’apparente frattura,
né vengono diminuiti stato
e grandezza del simboleggiato.
Ecco il pane degli Angeli,
fatto cibo dei viandanti:
in vero il pane dei figli
non è da gettare ai cani.
Prefigurato
con l’immolazione di Isacco,
col sacrificio dell’Agnello Pasquale,
e con la manna donata ai padri.
Buon pastore, pane vero,
o Gesú, abbi pietà di noi:
Tu ci pasci, ci difendi:
fai a noi vedere il bene
nella terra dei viventi.
Tu che tutto sai e tutto puoi:
che ci pasci, qui, mortali:
fa che siamo tuoi commensali,
coeredi e compagni dei santi del cielo.
Amen. Allelúia.

Audio: https://youtu.be/qjyFJBABHFw »
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34633272_1395993403835311_1624372771834298368_n.jp g?_nc_cat=0&oh=562a0c9c7e6aed17693f105f33b4161f&oe=5BAF9226


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34633272_1395993403835311_1624372771834298368_n.jp g?_nc_cat=0&oh=562a0c9c7e6aed17693f105f33b4161f&oe=5BAF9226


«NOVENA AL SACRATISSIMO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO (30 Maggio - 7 Giugno).»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34048660_1388635744571077_6087519532467879936_n.jp g?_nc_cat=0&oh=14e109f593488d0a13ad36f5bd83dd0d&oe=5BB5EE9F





07 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/07-giugno.htm)
http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/07-giugno.htm
“GIORNO 07
LE PIAGHE SANGUINANTI
7° GIORNO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
Intenzione. - Rendere onore al Sangue che Gesù sparse nella Passione. (...)
Fioretto. Tenere addosso un Crocifisso e baciarne spesso le Piaghe.
Giaculatoria. O Gesù, per le tue Sante Piaghe, pietà di me e del mondo intero!
(Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù-" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli).”


Home - Stellamatutina.eu - Sito di cultura cattolica in piena e totale obbedienza al Magistero Petrino. (http://www.stellamatutina.eu)
http://www.stellamatutina.eu
7° giorno: Cuore puro ? Cuore impuro (http://www.stellamatutina.eu/7-giorno-cuore-puro-cuore-impuro/)
http://www.stellamatutina.eu/7-giorno-cuore-puro-cuore-impuro/
“7° giorno: Cuore puro – Cuore impuro
CUORE PURO
«Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio» (Mt 5,8).
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”





Sant'Antonio Maria Gianelli - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/santantonio-maria-gianelli/)
http://www.sodalitium.biz/santantonio-maria-gianelli/
«7 giugno, Sant’Antonio Maria Gianelli, Vescovo e Confessore (Carro, 12.4.1789 – Piacenza, 7.6.1836), fondatore delle Figlie di Maria Santissima dell’Orto, canonizzato nel 1951 da Papa Pio XII.
“A Piacènza, sant’António Maria Gianélli, Vescovo di Bóbbio, Fondatore delle Figlie di Maria santissima dell’Orto, che il Papa Pio dodicesimo annoverò tra i Santi”.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/gianelli-170x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/gianelli-170x300.jpg


“Sodalitium IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano ? Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11) (http://www.oratoriosantambrogiombc.it/)
http://www.oratoriosantambrogiombc.it/



«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.»
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
http://www.domusmarcellefebvre.it/
CATECHISMO- PIO X - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/catechismo--pio-x-1.php)
SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php)
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php




https://www.facebook.com/pietroferrari1973/


“Pascendi Dominici Gregis.”
https://www.youtube.com/channel/UCo944XvpNSfgXjCViAIOOqg


https://www.facebook.com/fidecatholica/


“Non Una Cum - Roman catholics sedevacantists.”
https://www.facebook.com/nonunacumromancatholicssedevacantists/





Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
http://www.SaintAmedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
7 juin : Saint Claude, Archevêque de Besançon (607-699) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/7-juin-saint-claude)
“7 juin : Saint Claude, Archevêque de Besançon (607-699).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/1015/2791/9959/06_07_saint_claude_2.JPEG


http://liguesaintamedee.ch/application/files/1015/2791/9959/06_07_saint_claude_2.JPEG


“7 juin 1099 : début du siège de Jérusalem, par les Croisés de la première Croisade.”
“7 juin 555 : décès du Pape Vigile.”
“7 juin 1929 : suite aux accords de Latran, le Vatican devient un État souverain.”
7 juin 1660 : apparition de Saint Joseph à Cotignac :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/7-juin-1660-cotignac)
“7 juin 1660 : apparition de Saint Joseph à Cotignac.
Glorieux Saint Joseph, intercédez pour nous et pour toutes les familles chrétiennes !”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/5915/2792/0234/06_07_cotignac.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/5915/2792/0234/06_07_cotignac.jpg





www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare i santi Monaci e Martiri Piétro Prete, Vallabónso Diacono, Sabiniàno, Vistremóndo, Abénzio e Geremia, strangolati per Cristo nella persecuzione degli Arabi. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi avete loro elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questi santi Monaci e Martiri , ed a loro affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, i santi Piétro Prete, Vallabónso Diacono, Sabiniàno, Vistremóndo, Abénzio e Geremia possano essere miei avvocati e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”

“Atto di riparazione al Sacratissimo Cuore di Gesù.”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/1013-atto-di-riparazione-al-sacratissimo-cuore-di-gesu.html





Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://www.radiospada.org)
http://www.radiospada.org
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com/)
http://www.edizioniradiospada.com/
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
“7 giugno 2018: Ottava del Corpus Domini.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34470239_2141455422550782_3837550723470458880_n.jp g?_nc_cat=0&oh=1e2bf66d2cfbb1cef2aa00c0f2594933&oe=5BBD73BD


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34470239_2141455422550782_3837550723470458880_n.jp g?_nc_cat=0&oh=1e2bf66d2cfbb1cef2aa00c0f2594933&oe=5BBD73BD


“Il 7 giugno 555 muore Papa Vigilio, Sommo Pontefice.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34604298_2141463849216606_1376308826755563520_n.jp g?_nc_cat=0&oh=2f608ea1c74145595f8b5238acc138f0&oe=5BAB5B57


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34604298_2141463849216606_1376308826755563520_n.jp g?_nc_cat=0&oh=2f608ea1c74145595f8b5238acc138f0&oe=5BAB5B57ù


https://www.radiospada.org/2012/07/le-1esse-del-sacro-cuore-di-gesu-testoimmaginivideo/

https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34192212_2134781843218140_3309591172824956928_n.jp g?_nc_cat=0&oh=d2ed333cb84dba8a889a83a6f47b2b39&oe=5B82BD80


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34192212_2134781843218140_3309591172824956928_n.jp g?_nc_cat=0&oh=d2ed333cb84dba8a889a83a6f47b2b39&oe=5B82BD80




COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!
Sia lode, onore e gloria al Divin Cuore di Gesù!!!
Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
08-06-18, 21:01
8 GIUGNO 2018: ottavo giorno del Mese e FESTA DEL SACRATISSIMO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…



«VENERDÌ DELLA SECONDA SETTIMANA DOPO PENTECOSTE LA FESTA DEL SACRO CUORE DI GESÙ.»
Guéranger, L'anno liturgico - La festa del Sacro Cuore di Gesù (http://www.unavoce-ve.it/pg-sacrocuore.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-sacrocuore.htm



http://www.unavox.it/NuoveImmagini/SS-Cuori_GESU_MARIA.jpg


http://www.unavox.it/NuoveImmagini/SS-Cuori_GESU_MARIA.jpg



La riparazione al Sacro Cuore - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/la-riparazione-al-sacro-cuore/)
http://www.centrostudifederici.org/la-riparazione-al-sacro-cuore/
“La riparazione al Sacro Cuore 8 giugno 2018
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 56/18 dell’8 giugno 2018, Sacro Cuore
La riparazione al Sacro Cuore
Enciclica Miserentissimus Redemptor di Pio XI sull’atto di riparazione al Sacratissimo Cuore di Gesù.”
http://www.centrostudifederici.org/wp-content/uploads/2018/06/9014911100_fd005303e9_o-300x195.jpg


http://www.centrostudifederici.org/wp-content/uploads/2018/06/9014911100_fd005303e9_o-300x195.jpg





https://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/01/atto-di-riparazione-al-sacro-cuore-di.html?m=1
https://sardiniatridentina.blogspot.com/2017/06/festa-del-sacratissimo-cuore-di-gesu.html?m=1


Tradidi quod et accepi (http://tradidiaccepi.blogspot.it)
http://tradidiaccepi.blogspot.it
https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«IN FESTO SACRATISSIMI CORDIS DOMINI NOSTRI JESU CHRISTI
(Festa del Sacratissimo Cuore del Signore Nostro Gesù Cristo)
Doppio di I classe con Ottava privilegiata di III ordine.
Paramenti bianchi.
SANTA MESSA.»
Guéranger, L'anno liturgico - La festa del Sacro Cuore di Gesù (http://www.unavoce-ve.it/pg-sacrocuore.htm)
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34720366_1396584657109519_9096714555102330880_n.jp g?_nc_cat=0&oh=e268a7a7aa8ac6e4d43a384bd0f4bdf2&oe=5BB04D31


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34720366_1396584657109519_9096714555102330880_n.jp g?_nc_cat=0&oh=e268a7a7aa8ac6e4d43a384bd0f4bdf2&oe=5BB04D31


«IN FESTO SACRATISSIMI CORDIS DOMINI NOSTRI JESU CHRISTI.
(Festa del Sacratissimo Cuore del Signore Nostro Gesù Cristo)
* Spiegazione dell'immagine.
Il Sacro Cuore di Gesù è rivestito dei paramenti sacerdotali perché nel mistero dell'Incarnazione fu consacrato sacerdote con l'unzione della divinità. Perciò Egli è Pontefice, il mediatore fra Dio e gli uomini, il re di tutti i cuori.
Il Sacro Cuore di Gesù è rappresentato sulla croce, perché è per amore verso di noi che egli si fece vittima del suo proprio sacrificio. Per diritto di conquista dunque Egli è nostro liberatore, nostro re d'amore come attesta Maria Maddalena, che tiene in mano i chiodi, che inchiodarono Cristo sulla croce e il calice del sangue, che Egli versò come «Figlio dell'uomo» per salvarci. Così, innalzato come su un trono, ricoperto della porpora del suo sangue Egli è cinto, come Pontefice e come Vittima, del diadema e della regalità d'amore che esercita al riguardo di tutti gli uomini, stende le braccia per attirarli a sé ed offrirli a Dio, come vittime unite al suo Sacrificio.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34687530_1396695623765089_4977035813733793792_n.jp g?_nc_cat=0&oh=ed17dfa8f0184801dd6919781227524a&oe=5BAF4DFB


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34687530_1396695623765089_4977035813733793792_n.jp g?_nc_cat=0&oh=ed17dfa8f0184801dd6919781227524a&oe=5BAF4DFB


«IN FESTO SACRATISSIMI CORDIS DOMINI NOSTRI JESU CHRISTI
(Festa del Sacratissimo Cuore del Signore Nostro Gesù Cristo).»
“FLORILEGIO DI SCRITTI
* Omelia di sant'Agostino Vescovo.
Trattato 120 su Giovanni.
«Vennero, dunque, i soldati e spezzarono le gambe al primo, poi all'altro che era crocifisso insieme con lui. Giunti a Gesù, vedendolo già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli aprì il costato con la lancia, e subito ne uscì sangue ed acqua» (Joann 19, 32-34). L'Evangelista ha usato un verbo significativo. Non ha detto: colpì, ferì il suo costato, o qualcosa di simile. Ha detto: aprì, per indicare che nel costato di Cristo fu come aperta la porta della vita, donde fluirono i sacramenti della Chiesa, senza dei quali non si entra a quella vita che è la vera vita. Quel sangue è stato versato per la remissione dei peccati; quell'acqua tempera il calice della salvezza, ed è insieme bevanda e lavacro. Questo mistero era stato preannunciato da quella porta che Noè ebbe ordine di aprire nel fianco dell'arca (cf. Gn 6, 16), perché entrassero gli esseri viventi che dovevano scampare al diluvio, con che era prefigurata la Chiesa.
* Dall'omelia di san Giovanni Crisostomo.
Omelia 84.
Vedi di che valore sia la verità? Per quel che fanno i Giudei si adempia una profezia: infatti da ciò altre cose furono manifestate. Giunsero dunque i soldati, e degli altri ruppero le gambe, ma non di Cristo; ma per conciliarsi il benvolere dei Giudei, aprirono il suo costato con la lancia, e lo insultano quando è già morto. Che volontà pessima e vergognosa! Ma non ti turbare, carissimo! Le cose infatti che essi svelarono con intenzione cattiva, concordavano con la verità. Da qui fu compiuta la profezia che diceva: «Volgeranno gli sguardi a colui che hanno trafitto» (Joann 19, 37). Ma non solo questo, ma fu un argomento anche per quelli che non avrebbero creduto, come per Tommaso, e coloro che eran con lui. Per queste cose anche un arcano mistero fu confermato: uscì infatti sangue ed acqua. Non per caso e semplicemente queste fonti scaturirono, ma perché da entrambe è costituita la Chiesa.
* Dal sermone di san Bernardo Abate.
Sermone 3 sulla Passione.
Giunti una volta al Cuore dolcissimo di Gesù, e siccome è bene lo starsene qui, non lasciamoci facilmente distaccare da lui, del quale è scritto: «Quelli che s’allontanano da te saranno iscritti sulla polvere» (Ger 17,13). Che cosa allora per quelli che si avvicinano? Tu stesso ci insegni. Tu hai detto a coloro che si avvicinano a te: «Rallegratevi perché i vostri nomi sono stati scritti in cielo» (Lc 10,20). Ci avviciniamo dunque a te, ed esulteremo e gioiremo in te, memori del Tuo Cuore. «O quanto è buono e dolce abitare in questo Cuore!» (Ps. 132,1). Un buon tesoro, una perla preziosa è il tuo Cuore, o ottimo Gesù, che abbiam trovato dopo aver scavato nel campo del tuo corpo. Chi getterà questa perla? Anzi darò via tutte le perle, darò in cambio i pensieri e gli affetti miei e me la comprerò, gettando ogni mia sollecitudine nel Cuore del buon Gesù, ed esso senza dubbio mi nutrirà. Avendo dunque trovato questo Cuore, ch'è tuo e mio, o dolcissimo Gesù, ti pregherò, o mio Dio: ammetti nel sacrario della tua udienza le mie preghiere: anzi attirami tutto nel tuo Cuore.
Innanzi a questo tempio, a questo Santo dei Santi, a quest'arca del Testamento adorerò, e loderò il nome del Signore, dicendo con David: Ho trovato il mio cuore, perché preghi il mio Dio. Ed io ho trovato il cuore del Re, del fratello, e del buon amico, Gesù. E forse non adorerò? Avendo dunque trovati il tuo ed il mio Cuore, dolcissimo Gesù, adorerò te mio Dio: accogli solo nel sacrario del tuo esaudire le mie preghiere: anzi, attrai me tutto nel tuo Cuore. O Gesù più bello di ogni bellezza: «Lavami ancor più dalla mia iniquità, e mondami dal mio peccato» (Ps. 50,3): così che, purificato tramite te, io possa accedere a te che sei purissimo, e nel tuo Cuore meriti di abitare tutti i giorni della mia vita, e vedere e contemporaneamente fare la tua volontà!
Per questo fu perforato il tuo costato, perché sia palese per noi l'entrata. Per questo fu ferito il tuo Cuore, perché in quello, e in te, possiamo abitare sciolti dalle preoccupazioni esterne. Nondimeno fu ferito anche per questo, affinché per una ferita visibile vediamo la ferita invisibile dell'amore. In qual modo questo ardore si può meglio mostrare, se non che non solo il corpo, ma anche davvero lo stesso Cuore permise che fosse ferito? Quindi la ferita nella carne mostra la ferita nello spirito. Chi non potrà amare un Cuore così ferito? Chi tanto amante non potrà riamare? Chi non abbraccerà uno tanto casto? Noi dunque ancora rimanenti nel corpo, per quanto possiamo, amiamo, riamiamo, abbracciamo il nostro ferito, di cui gli empi agricoltori perforarono le mani ed i piedi, il costato ed il Cuore: e rimaniamo, perché il nostro cuore, ancora duro ed impenitente, si degni di stringere nella catena del suo amore e di ferire con la lancia.
* Dalle «Opere» di san Bonaventura, vescovo.
(Opusc. 3, Il legno della vita, 29-30. 47; Opera omnia 8, 79)
Presso di te è la sorgente della vita.
Considera anche tu, o uomo redento, chi, quanto grande e di qual natura sia colui che pende per te dalla croce. La sua morte dà la vita ai morti, al suo trapasso piangono cielo e terra, le dure pietre si spaccano.
Inoltre, perché dal fianco di Cristo morto in croce fosse formata la Chiesa e si adempisse la Scrittura che dice: «Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto» (Gv 19, 37), per divina disposizione è stato permesso che un soldato trafiggesse e aprisse quel sacro costato. Ne uscì sangue ed acqua, prezzo della nostra salvezza. Lo sgorgare da una simile sorgente, cioè dal segreto del cuore, dà ai sacramenti della Chiesa la capacità di conferire la vita eterna ed è, per coloro che già vivono in Cristo, bevanda di fonte viva «che zampilla per la vita eterna» (Gv 4, 14).
Sorgi, dunque, o anima amica di Cristo. Sii come colomba «che pone il suo nido nelle pareti di una gola profonda» (Ger 48, 28). Come «il passero che ha trovato la sua dimora» (Sal 83, 4), non cessare di vegliare in questo santuario. Ivi, come tortora, nascondi i tuoi piccoli, nati da un casto amore. Ivi accosta la bocca per attingere le acque dalle sorgenti del Salvatore (cfr. Is 12, 3). Da qui infatti scaturisce la sorgente che scende dal centro del paradiso, la quale, divisa in quattro fiumi (cfr. Gn 2, 10) e, infine, diffusa nei cuori che ardono di amore, feconda ed irriga tutta la terra.
Corri a questa fonte di vita e di luce con vivo desiderio, chiunque tu sia, o anima consacrata a Dio, e con l'intima forza del cuore grida a lui: «O ineffabile bellezza del Dio eccelso, o splendore purissimo di luce eterna! Tu sei vita che vivifica ogni vita, luce che illumina ogni luce e che conserva nell'eterno splendore i multiformi luminari che brillano davanti al trono della tua divinità fin dalla prima aurora.
O eterno e inaccessibile, splendido e dolce fluire di fonte nascosta agli occhi di tutti i mortali! La tua profondità è senza fine, la tua altezza senza termine, la tua ampiezza è infinita, la tua purezza imperturbabile! Da te scaturisce il fiume «che rallegra la città di Dio» (Sal 45, 5), perché «in mezzo ai canti di una moltitudine in festa» (Sal 41, 5) possiamo cantare cantici di lode, dimostrando, con la testimonianza dell'esperienza, che «in te è la sorgente della vita e alla tua luce vediamo la luce» (Sal 35, 10).”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34537170_1396683670432951_2578419629730824192_n.jp g?_nc_cat=0&oh=22637d51797885df60a812a7ab9b6010&oe=5BB7A34D


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34537170_1396683670432951_2578419629730824192_n.jp g?_nc_cat=0&oh=22637d51797885df60a812a7ab9b6010&oe=5BB7A34D


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34672361_1396174670483851_8895568630901637120_n.jp g?_nc_cat=0&oh=0b0b9e290ca1ca634d709ef4fa8bb6b2&oe=5BAAAD33


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34672361_1396174670483851_8895568630901637120_n.jp g?_nc_cat=0&oh=0b0b9e290ca1ca634d709ef4fa8bb6b2&oe=5BAAAD33






8° giorno: Cuore obbediente - Cuore ribelle (http://www.stellamatutina.eu/8-giorno-cuore-obbediente-cuore-ribelle/)
http://www.stellamatutina.eu/8-giorno-cuore-obbediente-cuore-ribelle/
"8° giorno: Cuore obbediente – Cuore ribelle
CUORE OBBEDIENTE
San Francesco d’Assisi insegnava che la carità e l’obbedienza sono virtù sorelle. Amore e sottomissione vanno insieme. Chi ama vuol fare ciò che piace alla persona amata. È verità garantita dalla parola di Gesù: «Faccio sempre quello che piace al Padre mio» (Gv 8,29).
Chi ama è pronto a eseguire ciò che gli chiede la persona amata, perché ogni atto di dedizione alla persona amata nutre e rafforza l’amore reciproco: «Mio cibo è fare la volontà di Colui che mi ha mandato» (Gv 4,34).
Anche quando le esigenze dell’amore sono forti e dolorose, anzi, tanto più allora, il cuore che ama rivela la ricchezza e la vera generosità del suo amore.
Il cuore di Gesù, infatti, arrivava a bramare la sua immolazione voluta dal Padre per espiare i peccati dell’umanità: «Devo ricevere un battesimo e quanto mi sento in ansia, finché non sia compiuto!» (Lc 12,50).
E noi sappiamo che anche nell’orto del Getsemani, pur tra spasimi sanguinosi, Gesù disse col cuore straziato: «Non la mia, ma la tua volontà si compia» (Mt 26,39).
(...) Quando santa Margherita M. Alacoque cominciò a rivelare il suo straordinario fervore nella contemplazione, la Superiora temette che potesse trattarsi più che altro di debolezza mentale. Perciò decise di impedirle le lunghe concentrazioni nella preghiera, e spesso, quando era l’ora di andare in coro, la mandava invece nell’orto a zappare o a sorvegliare gli asinelli… La Santa obbediva puntualmente e senza rammarico agli ordini della Superiora; ma fu proprio in quel periodo di prove che il Sacro Cuore di Gesù cominciò ad apparirle!
Al contrario, quella volta che santa Margherita aveva avuto il permesso di fare solo mezz’ora di flagellazione ed ella credette bene di raddoppiarla a testa sua per fare più penitenza, Gesù le apparve e le disse che la prima mezz’ora di flagellazione l’aveva fatta per lui, la seconda per il demonio.
Il cuore che ama obbedisce senza discutere, come Gesù: «Ecco, io vengo, Padre, per fare la tua volontà» (Eb 10,9).
Il Cuore di Gesù voglia renderci obbedienti e docili.
Proposito: Esercitarsi nell’obbedienza pronta e generosa.
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P.Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010."


08 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/08-giugno.htm)
http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/08-giugno.htm
GIUGNO: IL MESE DEL SACRO CUORE DI GESU'
MEDITAZIONI E PREGHIERE
LA CROCE
8° GIORNO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
Intenzione. - Riparare per coloro che si ribellano alla volontà di Dio nelle sofferenze.
LA CROCE
Gesù ci presenta il suo Divin Cuore sormontato da una piccola Croce. Il segno della Croce, distintivo di ogni cristianó, sia particolarmente il distintivo dei devoti del Sacro Cuore.
Croce significa sofferenza, rinuncia, dedizione. Gesù per la nostra redenzione, per dimostrarci l'infinito suo amore, si sottopose ad ogni genere di dolore, sino a dare la vita, umiliato come un malfattore con la condanna a morte.
Gesù abbracciò la Croce, la portò sulle sue spalle e vi morì inchiodato. Il Divin Maestro ripete a noi le parole che disse durante la sua vita terrena: Chi vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua! (S. Matteo, XVI-24).
I mondani non intendono il linguaggio di Gesù; per loro la vita è unicamente piacere e la loro preoccupazione è tenere lontano tutto ciò che richiede sacrificio.
Le anime che aspirano al Cielo devono considerare la vita come tempo di combattimento, come periodo di prova per dimostrare a Dio il loro amore, come preparazione alla felicità eterna. Per seguire gl'insegnamenti del Vangelo, devono tenere a freno le passioni, andare contro lo spirito del mondo e resistere alle insidie di Satana. Tutto ciò richiede sacrificio e costituisce la croce quotidiana.
Altre croci presenta la vita, più o meno pesanti: povertà, contrasti, umiliazioni, incomprensioni, malattie, lutti, disillusioni ...
Le anime piccine nella vita spirituale, quando godono e tutto va secondo i loro gusti, piene d'amor di Dio, (come credono loro!), esclamano: Signore, come siete buono! Vi amo e vi benedico! Quanto amore mi portate! - Quando invece sono sotto il peso della tribolazione, non avendo il vero amor di Dio, giungono a dire: Signore, perché mi trattate male? ... Vi siete dimenticato di me? ... È questa la ricompensa delle preghiere che faccio? ...
Povere anime! Non comprendono che dove c'è la Croce, c'è Gesù; e dove c'è Gesù, c'è anche la Croce! Non pensano che il Signore dimostra il suo amore a noi, mandandoci più croci che consolazioni.
Certi Santi, qualche giorno in cui non avevano alcun che da soffrire, si lamentavano con Gesù: Oggi, o Signore, pare che vi siate dimenticato di me! Nessuna sofferenza mi avete donata!
La sofferenza, quantunque ripugnante alla natura umana, è preziosa e bisogna apprezzarla: distacca dalle cose del mondo e fa aspirare al Cielo, purifica l'anima, facendo riparare i peccati commessi; aumenta il grado di gloria in Paradiso; è moneta per salvare altre anime e per liberare quelle del Purgatorio; è fonte di gioia spirituale; è consolazione grande per il Cuore di Gesù, che attende l'offerta delle sofferenze come riparazione dell'amore divino offeso.
Come comportarsi nella sofferenza? Prima di tutto si preghi, ricorrendo al Sacro Cuore. Nessuno può comprenderci meglio di Gesù, il quale dice: O voi tutti, che vi affaticate e siete sotto il peso della tribolazione, venite a me ed io vi ristorerò! (Matteo 11-28).
Quando abbiamo pregato, lasciamo fare a Gesù; Egli sa quando liberarci dalla tribolazione; se ci libera subito, ringraziamolo; se ritarda ad esaudirci, ringraziamolo ugualmente, uniformandoci pienamente alla sua volontà, che agisce sempre per il nostro maggior bene spirituale. Quando si prega con fede, l'anima si rafforza e si risolleva.
Una delle Promesse fatte dal Sacro Cuore ai suoi devoti è proprio questa: Li consolerò nelle loro afflizioni. - Gesù non mentisce; perciò si abbia fiducia in Lui.
Si fa un appello ai devoti del Divin Cuore: Non sprecare le sofferenze, neppure le piccole, ed offrirle tutte, sempre con amore a Gesù, affinché Egli le utilizzi per le anime e per consolare il suo Cuore.
ESEMPIO
Sono vostro figlio!
In una nobilissima famiglia romana si era svolta una festa solenne. Il figlio Alessio aveva contratto matrimonio.
Nel fiore degli anni, con una nobile sposa, padrone d'immense ricchezze ... la vita gli si presentava come un giardino in fiore.
Lo stesso giorno delle nozze gli apparve Gesù: Lascia, figlio mio, le delizie del mondo! Segui la via della Croce e avrai un tesoro in Cielo! -
Ardente d'amore per Gesù, senza dire nulla ad alcuno, la prima notte del matrimonio il giovane abbandonò la sposa e la casa e si mise in viaggio, col proposito di visitare le principali Chiese del mondo. Diciassette anni durò la pellegrinazione, seminando al suo passaggio la devozione a Gesù ed a Maria Santissima. Ma quanti sacrifici, privazioni ed umiliazioni! Trascorso questo tempo, Alessio ritornò a Roma e si presentò alla casa paterna senza essere riconosciuto, domandando al padre suo l'elemosina e supplicandolo che lo accettasse in qualità dell'ultimo servo. Fu ammesso al servizio.
Stare nella propria casa e vivere da estraneo; avere il diritto di comandare e stare soggetto; potere essere onorato e ricevere umiliazioni; essere ricco ed essere considerato povero e vivere da tale; e tutto ciò per ben diciassette anni; quanto eroismo in un vero amante di Gesù! Alessio aveva compresa la preziosità della Croce ed era felice di offrire ogni giorno a Dio il tesoro della sofferenza. Gesù lo sosteneva e lo confortava.
Prima di morire lasciò uno scritto: « Sono Alessio, vostro figlio, colui che il primo giorno delle nozze abbandonò la sposa ».
Al momento della morte, Gesù glorificò colui che tanto lo aveva amato. Appena spirata l'anima, in tante Chiese di Roma, mentre i fedeli si erano raccolti, si udì una voce misteriosa: Alessio è morto da Santo! ...
Il Papa Innocenzo Primo, conosciuto il fatto, ordinò che il corpo di Alessio fosse portato con sommo onore nella Chiesa di San Bonifacio.
Innumerevoli miracoli Dio operò al suo sepolcro.
Com'è generoso Gesù con le anime che sono generose nella sofferenza!
Fioretto. Non sprecare le sofferenze, specialmente le piccole, che sono le più frequenti e le più facili a sopportarsi; offrirle con amore al Cuore di Gesù per i peccatori.
Giaculatoria. Dio sia benedetto!
(Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù-" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli)."
http://www.preghiereperlafamiglia.it/images/sacro-cuore.jpg





«8 giugno 2018, festa del sacratissimo Cuore di Gesù.
Cuore santissimo di Gesù, fonte di ogni bene, vi adoro, vi amo, vi ringrazio e, pentito vivamente dei miei peccati, vi presento questo povero mio cuore. Rendetelo umile, paziente, puro e in tutto conforme ai desideri vostri. Proteggetemi nei pericoli, consolatemi nelle afflizioni, concedetemi la sanità del corpo e dell’anima, soccorso nelle mie necessità spirituali e materiali, la vostra benedizione in tutte le mie opere e la grazia di una santa morte. Così sia.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/Sacred-Heart-june-212x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/Sacred-Heart-june-212x300.jpg



“Sodalitium IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano ? Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11) (http://www.oratoriosantambrogiombc.it/)
http://www.oratoriosantambrogiombc.it/



«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.»
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
http://www.domusmarcellefebvre.it/
CATECHISMO- PIO X - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/catechismo--pio-x-1.php)
SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php)
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php




https://www.facebook.com/pietroferrari1973/


“Pascendi Dominici Gregis.”
https://www.youtube.com/channel/UCo944XvpNSfgXjCViAIOOqg


https://www.facebook.com/fidecatholica/


“Non Una Cum - Roman catholics sedevacantists.”
https://www.facebook.com/nonunacumromancatholicssedevacantists/





Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
http://www.SaintAmedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
8 juin : Saint Médard, Évêque de Noyon (457-545) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/8-juin-saint-medard)
“8 juin : Saint Médard, Évêque de Noyon (457-545).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/1315/2792/0406/06_08_saint_medard.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/1315/2792/0406/06_08_saint_medard.jpg


“8 juin : Fête du Sacré-Cœur.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34472436_644812045851479_6920273327059632128_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=bd01b929ec934e5b0e3c963cef80f187&oe=5BC3354F


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34472436_644812045851479_6920273327059632128_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=bd01b929ec934e5b0e3c963cef80f187&oe=5BC3354F





www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/1013-atto-di-riparazione-al-sacratissimo-cuore-di-gesu.html
“Atto di riparazione al Sacratissimo Cuore di Gesù.”




Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://www.radiospada.org)
http://www.radiospada.org
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com/)
http://www.edizioniradiospada.com/
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
“8 giugno 2018: LA FESTA DEL SACRO CUORE DI GESÙ.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34693921_2142702022426122_5401828085265858560_n.jp g?_nc_cat=0&oh=e71c73a1680e27c5adddc12ed0ab81f2&oe=5BC2E6AA


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34693921_2142702022426122_5401828085265858560_n.jp g?_nc_cat=0&oh=e71c73a1680e27c5adddc12ed0ab81f2&oe=5BC2E6AA


“Nella Festa del Sacro Cuore la raccolta di tutti gli articoli di Radio Spada su questa fondamentale devozione: https://bit.ly/2M8moob.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34777614_2142844815745176_6210871474245337088_n.jp g?_nc_cat=0&oh=8c9d168cc97e90955a3fce2c2becbbb6&oe=5BC2302A
https://www.radiospada.org/2012/07/le-1esse-del-sacro-cuore-di-gesu-testoimmaginivideo/
https://i2.wp.com/radiospada.org/wp-content/uploads/2012/07/sacro_cuore_di_gesu.gif


https://i2.wp.com/radiospada.org/wp-content/uploads/2012/07/sacro_cuore_di_gesu.gif





Guéranger, L'anno liturgico - La festa del Sacro Cuore di Gesù (http://www.unavoce-ve.it/pg-sacrocuore.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-sacrocuore.htm
«VENERDÌ DELLA SECONDA SETTIMANA DOPO PENTECOSTE LA FESTA DEL SACRO CUORE DI GESÙ.
LA FESTA DEL SACRO CUORE DI GESÙ.
Oggi la Chiesa ci propone di onorare con un culto speciale il Cuore sacratissimo di Gesù di cui il sacramento ci ha già rivelato l'immensa tenerezza. E per stimolarci ad onorare quel Cuore divino con maggior rispetto e devozione, Pio XI ha elevato questa festa al rito di doppio di prima classe e messo la sua Ottava alla pari di quelle di Natale e dell'Ascensione [1]. Il culto del Sacro Cuore - scriveva egli ancora Cardinale - è la quintessenza stessa del cristianesimo, il compendio e il sommario di tutta la religione. Il cristianesimo, opera d'amore nel suo inizio, nei suoi progressi e nel suo compimento non potrebbe essere identificato assolutamente con nessuna altra devozione come con quella del Sacro Cuore [2].
Oggetto della devozione al Sacro Cuore.
L'oggetto della devozione al Sacro Cuore è lo stesso Cuore ardente d'amore per Dio e per gli uomini. Dall'Incarnazione infatti Nostro Signor Gesù Cristo è l'oggetto dell'adorazione e dell'amore di ogni creatura, non soltanto come Dio ma come Uomo-Dio. Essendo la divinità e l'umanità unite nell'unica persona del Verbo divino, Egli merita tanto come Uomo che come Dio tutti gli omaggi del nostro culto; e come in Dio tutte le perfezioni sono adorabili, così pure in Cristo tutto è adorabile: il suo corpo, il suo sangue, le sue piaghe, il suo cuore, e per questo la Chiesa ha voluto offrire alla nostra adorazione questi oggetti sacri.
Il cuore di carne dell'Uomo-Dio.
In questo giorno essa ci mostra soprattutto il Cuore del Salvatore e ci chiede di onorarlo sia che lo consideriamo in se stesso sia che lo consideriamo come il simbolo vivente della sua carità.
In se stesso, questo Cuore di Gesù, per quanto sia solo un poco di carne, è già degno del nostro culto. Nella vita naturale del corpo umano, non è forse il cuore l'organo più nobile e più necessario, quello che distribuisce a tutte le membra il sangue che vivifica, che nutre, che rigenera e purifica? Adorare il Cuore di Gesù significa adorare per così dire, nel suo principio, nel suo fulcro, la vita di sacrificio e d'immolazione del nostro Salvatore. Significa adorare il prezioso recettacolo in cui le ultime gocce del sangue divino hanno atteso, per effondersi, che venisse a colpirlo la lancia di Longino. Quel cuore squarciato rimane per sempre come la testimonianza d'una vita che si è data interamente per la salvezza del mondo.
Nell'ordine morale, il cuore di carne occupa un posto altrettanto importante. Da sempre esso è considerato come la sede della vita affettiva dell'uomo, perché è l'organo che ne risente nella maniera più sensibile tutte le fluttuazioni. Le sue pulsazioni battono al ritmo dei nostri sentimenti, delle nostre emozioni, delle nostre passioni. Il linguaggio ha consacrato questo modo di vedere: è il cuore che ama, che compatisce, che soffre, si sacrifica e si dona. E come la bassezza di cuore genera tutti i vizi, così pure il cuore nobile ed elevato è la sorgente da cui s'irradiano insieme con l'amore tutte le virtù. Gesù, vero uomo, ha parlato così di se stesso. Ha offerto il suo cuore umano alla nostra contemplazione, mostrandolo circondato di fiamme ardenti e dicendo: "Ecco quel Cuore che tanto ha amato gli uomini", che lo ha portato verso tutte le sofferenze e le miserie dell'umanità, che ha avuto pietà dell'immensa moltitudine delle anime, e che Gli ha ispirato non solo di moltiplicare i miracoli, ma di istituire la Santissima Eucaristia, di fondare la Chiesa, di soffrire e di morire per riscattarci.
Se il cuore è per noi il centro in cui sono raccolte e il focolaio da cui s'irradiano le doti e le virtù, se sappiamo rendere omaggio al cuore delle persone particolarmente benefiche, quanto più non dobbiamo onorare il Cuore di Gesù come l'abisso, il santuario, il tabernacolo di tutte le virtù? Gli Inni dell'Ufficio e le Litanie le descrivono in numerose invocazioni che noi ripeteremo e mediteremo in questi giorni. E onde persuaderci ancor più dell'importanza e dell'utilità della devozione al Sacro Cuore, concludiamo ascoltando quanto scrive un certosino di Treviri morto nel 1461. Le sue parole saranno per noi un'indicazione di quello che dobbiamo fare per entrare nelle intenzioni della Chiesa che sono quelle stesse del suo celeste Sposo: "Se volete completamente e facilmente purificarvi dei vostri peccati, liberarvi delle vostre passioni e arricchirvi di tutti i beni… mettetevi alla scuola dell'eterna carità. Riponete, immergete spesso in ispirito... tutto il vostro cuore e la vostra mente nel Cuore dolcissimo di Nostro Signor Gesù Cristo in croce. Quel Cuore è pieno d'amore... Mediante lui noi abbiamo accesso al Padre nell'unità di spirito; egli abbraccia d'un immenso amore tutti gli eletti... In quel Cuore dolcissimo si trova ogni sorta di virtù, la fonte della vita, la consolazione perfetta, la vera luce che illumina ogni uomo, ma soprattutto chi ha fatto devotamente ricorso a Lui in ogni afflizione e necessità. Tutto il bene che si può desiderare lo si attinge abbondante in lui; ogni salvezza ed ogni grazia ci vengono da quel Cuore dolcissimo, e non da altrove. Esso è il focolare dell'amore divino che brucia sempre del fuoco dello Spirito Santo, che purifica, consuma e trasforma in sé tutti coloro che Gli sono uniti e che desiderano attaccarsi a Lui. Ora come ogni bene ci viene da questo Cuore dolcissimo di Gesù, così pure tutto dovete riferirvi... tutto restituirgli senza nulla attribuire a voi... In quello stesso Cuore confesserete i vostri peccati, domanderete perdono e grazia, loderete e ringrazierete... Per questo bacerete spesso con riconoscenza quel Cuore piissimo di Gesù inseparabilmente unito al Cuore divino, dove sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza di Dio, un'immagine, voglio dire, sia di quel Cuore, sia del Crocifisso. Aspirerete senza posa a contemplarlo faccia a faccia confidandogli le vostre pene; attirerete così nel vostro cuore il suo spirito e il suo amore, le sue grazie e le sue virtù; a Lui ricorrerete nei beni e nei mali, in Lui avrete fiducia, a Lui vi attaccherete, in Lui abiterete, affinché, in cambio, si degni di porre la sua dimora nel vostro cuore; e qui infine dormirete dolcemente e riposerete nella pace. Poiché anche se i cuori di tutti i mortali vi abbandonassero, quel Cuore fedelissimo non vi ingannerà e non vi abbandonerà mai. E non trascurerete di onorare devotamente e di invocare anche la gloriosa Madre di Dio e dolcissima Vergine Maria, perché si degni di impetrarvi dal Cuore dolcissimo del suo Figliolo tutto quanto vi sarà necessario. In cambio, voi offrirete tutto al Cuore di Gesù attraverso le sue mani benedette" [3].
MESSA
EPISTOLA (Ef 3,8-19). - Fratelli: A me, il minimo dei santi, è stata concessa questa grazia di evangelizzare tra i Gentili le incomprensibili ricchezze di Cristo, e di illuminare tutti riguardo all'attuazione del mistero ascoso da secoli in Dio, il quale ha creato ogni cosa, affinché dai principati e dalle potestà sia conosciuta per mezzo della Chiesa la multiforme sapienza di Dio, secondo il disegno eterno che egli ha mandato ad effetto per mezzo di Cristo Gesù Signor nostro, in cui abbiamo la fiducia di poterci avvicinare con tutta confidenza a Dio per mezzo della fede in lui. Quindi vi chiedo di non perdervi d'animo a motivo delle tribolazioni ch'io soffro per voi e che sono la vostra gloria. A questo fine piego le mie ginocchia dinanzi al Padre del Signor nostro Gesù Cristo, da cui ogni famiglia e nei cieli e sulla terra prende nome, perché vi conceda, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere mediante lo Spirito di lui potentemente corroborati nell'uomo inferiore, in modo che Cristo abiti per la fede nei vostri cuori, e voi, radicati nella fede, fondati nella carità, possiate, con tutti i santi, comprendere quale sia la larghezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità, anzi possiate conoscere ciò che supera ogni scienza, la stessa carità di Cristo, in modo che siate ripieni di tutta la pienezza di Dio.
Il "Mistero di Cristo".
È giusto ricordare questa pagina luminosa in cui san Paolo ci svela in termini sublimi l'amore infinito di Dio per la sua creatura. Da tutta l'eternità è stato concepito da Dio un disegno che è come la ragione, la spiegazione, il motivo della creazione, e tale disegno consiste nel chiamare tutta l'umanità a partecipare alla vita di Cristo. Dio ha tanto amato gli uomini che ha dato loro il suo Figliolo unigenito affinché per lui e in lui diventino a loro volta suoi figli per l'eternità. Cristo con i suoi tesori di sapienza e di scienza; Cristo nel quale sono benedette tutte le genti, nel quale gli uomini sono salvati e fatti simili a lui nell'unità del suo corpo mistico; Cristo che abita in noi e ci fa vivere mediante la fede e l'amore, ecco dunque il mistero appena intravisto dai Patriarchi e dai Profeti e che il Nuovo Testamento ci rivela con incomparabile chiarezza. Ma il mistero di Cristo non si completa veramente che in noi e con la nostra cooperazione. Tutte le ricchezze messe così generosamente da Dio a nostra disposizione e di cui Cristo è la fonte, la Chiesa, i sacramenti, l'Eucaristia, non hanno altro fine che la santificazione di ciascuna delle nostre anime individualmente. Per questo l'Apostolo innalza a Dio una preghiera insistente, chiedendogli che le sue intenzioni di misericordia e d'amore non vengano meno davanti alla nostra ostinazione e alla nostra ribellione e che non sia reso vano in noi lo sforzo compiuto sul Calvario. Solenne si fa la sua supplica perché regni completamente in noi quella vita interiore che ci è stata data nel battesimo, l'uomo nuovo, il cristiano, il figlio di Dio, e questo attraverso la fine dell'uomo vecchio, mediante una costante adesione a Dio, una reale comunione di vita che sottometta a lui tutta la nostra attività. Allora la carità crescerà sovrana in noi, e il piano di Dio pienamente realizzato si compirà per noi fino alla beatitudine eterna.
VANGELO (Gv 19,31-37). - In quel tempo: I Giudei, affinché non restassero in croce i corpi nel sabato (che era Parasceve ed era solenne quel sabato) chiesero a Pilato che fossero ad essi rotte le gambe e fossero tolti via. Andaron quindi i soldati e ruppero le gambe al primo e all'altro che eran con lui crocifissi; ma quando furono a Gesù, come videro che era già morto, non gli ruppero le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli aprì il costato; e subito ne uscì sangue ed acqua. E chi vide lo ha attestato; e la sua testimonianza è vera. Ed egli sa di dire il vero, affinché voi pure crediate. Certamente, questo è avvenuto, affinché s'adempisse la Scrittura: Non gli romperete alcun osso. E un'altra Scrittura dice pure: Volgeranno gli occhi a colui che han trafitto.
"Volgeranno gli occhi a colui che han trafitto"! Ascoltiamo questo testo misterioso con il commosso raccoglimento della nostra santa madre Chiesa. Osserviamo la via donde essa è uscita. È appunto dal Cuore dell'Uomo-Dio che è nata. Non poteva avere altra origine, poiché è l'opera per eccellenza del suo amore, ed è appunto per questa Sposa che egli ha fatto tutte le altre opere. Eva fu tratta dal fianco di Adamo in un modo figurativo; ma non ne doveva restare traccia, perché fosse chiaro che la donna era stata tratta dall'uomo solo per un sublime mistero, e non vi si vedesse per lei inferiorità di natura. Ma nel Signore era giusto che la gloriosa traccia di quella uscita rimanesse, perché è una realtà. Bisogna che la sua Sposa, fondandosi su tale origine, possa continuamente far ricorso al suo amore, e sia sempre aperto davanti a lei il cammino perché raggiunga con sicurezza e con prontezza il suo Cuore in ogni cosa.
[1] L'ottava del Sacro Cuore è stata recentemente soppressa. Vedi nota per la Festa del Corpus Domini, p. 53.
[2] Opere, II, p. 48.
[3] Cfr. Etudes, CXXVII, p. 605.
da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 413-417.»




COR JESU ADVENIAT REGNUM TUUM - ADVENIAT PER MARIAM!!!
COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!
Sia lode, onore e gloria al Divin Cuore di Gesù!!!
Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
09-06-18, 20:34
9 GIUGNO 2018: nono giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO e FESTA DI MARIA REGINA…



Maria Regina - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/maria-regina/)
http://www.sodalitium.biz/maria-regina/
«9 giugno 2018, festa di Maria Regina (traslata dal 31 maggio, celebrata oggi dopo l’ottava del Corpus Domini e la festa del Sacro Cuore).
Preghiera di Pio XII a Maria Regina.
Dal profondo di questa terra di lacrime, ove la umanità dolorante penosamente si trascina; tra i flutti di questo nostro mare perennemente agitato dai venti delle passioni; eleviamo gli occhi a voi, o Maria, Madre amatissima, per riconfortarci contemplando la vostra gloria, e per salutarvi Regina e Signora dei cieli e della terra, Regina e Signora nostra. Questa vostra regalità vogliamo esaltare con legittimo orgoglio di figli e riconoscerla come dovuta alla somma eccellenza di tutto il vostro essere, o dolcissima e vera Madre di Colui, che è Re per diritto proprio, per eredità, per conquista. Regnate, o Madre e Signora, mostrandoci il cammino della santità, dirigendoci e assistendoci, affinché non ce ne allontaniamo giammai. Come nell’alto del cielo Voi esercitate il vostro primato sopra le schiere degli Angeli, che vi acclamano loro Sovrana; sopra le legioni dei Santi, che si dilettano nella contemplazione della vostra fulgida bellezza; così regnate sopra l’intero genere umano, soprattutto aprendo i sentieri della fede a quanti ancora non conoscono il vostro Figlio. Regnate sulla Chiesa, che professa e festeggia il vostro soave dominio e a voi ricorre come a sicuro rifugio in mezzo alle calamità dei nostri tempi. Ma specialmente regnate su quella porzione della Chiesa, che è perseguitata ed oppressa, dandole la fortezza per sopportare le avversità, la costanza per non piegarsi sotto le ingiuste pressioni, la luce per non cadere nelle insidie nemiche, la fermezza per resistere agli attacchi palesi, e in ogni momento la incrollabile fedeltà al vostro Regno. Regnate sulle intelligenze, affinché cerchino soltanto il vero; sulle volontà, affinché seguano solamente il bene; sui cuori, affinché amino unicamente ciò che voi stessa amate. Regnate sugl’individui e sulle famiglie, come sulle società e le nazioni; sulle assemblee dei potenti, sui consigli dei savi, come sulle semplici aspirazioni degli umili. Regnate nelle vie e nelle piazze, nelle città e nei villaggi, nelle valli e nei monti, nell’aria, nella terra e nel mare; e accogliete la pia preghiera di quanti sanno che il vostro è regno di misericordia, ove ogni supplica trova ascolto, ogni dolore conforto, ogni sventura sollievo, ogni infermità salute, e dove, quasi al cenno delle vostre soavissime mani, dalla stessa morte risorge sorridente la vita. Otteneteci che coloro, i quali ora in tutte le parti del mondo vi acclamano e vi riconoscono Regina e Signora, possano un giorno nel cielo fruire della pienezza del vostro Regno, nella visione del vostro Figlio, il quale col Padre e con lo Spirito Santo vive e regna nei secoli dei secoli. Così sia!»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/maria-regina-copia-252x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/maria-regina-copia-252x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/santi-primo-feliciano/
«9 giugno, Santi Primo e Feliciano Martiri (+303 circa).
“A Nomento, in Sabina, il natale dei santi Martiri Primo e Felicino fratelli, sotto Dioclezino e Massimino Imperatori. Questi gloriosi martiri, avendo condotto nel Signore una lunga vita, ed avendo sofferto tormenti, ora eguali insieme, ora diversi e spietati separatamente, alla fine ambedue percossi con la spada da Promto, Preside di Nomento, compirono il corso del felice combattimento. I loro corpi poi trasportati a Roma, furono con onore sepolti nella chiesa di santo Stefano Protomartire, sul monte Celio”.»


Sante Messe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/sante-messe/)
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

“Sodalitium IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano ? Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11) (http://www.oratoriosantambrogiombc.it/)
http://www.oratoriosantambrogiombc.it/




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.»
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
http://www.domusmarcellefebvre.it/
CATECHISMO- PIO X - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/catechismo--pio-x-1.php)
SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php)
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
"La Santa Messa tutte le domeniche ore 10.30 a Paese, Treviso."




La riparazione al Sacro Cuore - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/la-riparazione-al-sacro-cuore/)
http://www.centrostudifederici.org/la-riparazione-al-sacro-cuore/
"Enciclica Miserentissimus Redemptor di Pio XI sull’atto di riparazione al Sacratissimo Cuore di Gesù.”
http://www.centrostudifederici.org/wp-content/uploads/2018/06/9014911100_fd005303e9_o-300x195.jpg




https://www.facebook.com/pietroferrari1973/


“Pascendi Dominici Gregis.”
https://www.youtube.com/channel/UCo944XvpNSfgXjCViAIOOqg


https://www.facebook.com/fidecatholica/


“Non Una Cum - Roman catholics sedevacantists.”
https://www.facebook.com/nonunacumromancatholicssedevacantists/





Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
http://www.SaintAmedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
9 juin : Saint Prime et Saint Félicien, Frères, Martyrs :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/9-juin-saint-prime-et-saint-felicien)
“9 juin : Saint Prime et Saint Félicien, Frères, Martyrs.”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/1615/2792/0562/06_09_saint_prime_saint_felicien.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/1615/2792/0562/06_09_saint_prime_saint_felicien.jpg




https://le-petit-sacristain.blogspot.com/2016/06/litanies-du-sacre-coeur.html
https://4.bp.blogspot.com/-tzOgUmuat-8/V06WkbJxqCI/AAAAAAAAA7k/LmW7Hb4ZR6oVx3pwIMMzSVr9wzalDac_ACLcB/s1600/sacre-coeur.jpg


https://4.bp.blogspot.com/-tzOgUmuat-8/V06WkbJxqCI/AAAAAAAAA7k/LmW7Hb4ZR6oVx3pwIMMzSVr9wzalDac_ACLcB/s1600/sacre-coeur.jpg






www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/1013-atto-di-riparazione-al-sacratissimo-cuore-di-gesu.html
“Atto di riparazione al Sacratissimo Cuore di Gesù.”

“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare san Vincénzo, Levita e Martire, il quale, per la fede di Cristo, fu acerbissimamente flagellato e decapitato. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Levita e Martire, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Vincénzo possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”

«Anteprima numero 116 di SVRSVM CORDA® del 10 giugno 2018. Contenuti pubblicati:
- Comunicato numero 116. I mercanti del tempio;
- Preghiera per la Festa del Cuore di Gesù;
- Prontuario del Predicatore. L’avarizia, l’usura e l’usuraio;
- Preghiera per la Festa di Maria Regina;
- Il Sacro Cuore di Gesù (di dom Guéranger);
- Preghiera a San Norberto, Vescovo;
- Gli anatemi del Concilio di Costantinopoli II, numeri 9 e 10;
- Prontuario del Predicatore. Sentenze di Sant’Agostino sull’avarizia;
- Vita e detti dei Padri del deserto: Isacco delle Celle (parte 1).
Già leggibili sul sito:
- Teologia Politica 105. Collaborazione fra datori e prestatori di lavoro;
- Racconti miracolosi n° 64. Un pellegrino in Palestina: la terra santa.»
www.sursumcorda.cloud
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34727787_1729785940391141_5887192538271449088_n.jp g?_nc_cat=0&oh=12212fc155f9084822df65f858174b5b&oe=5B77F26D


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34727787_1729785940391141_5887192538271449088_n.jp g?_nc_cat=0&oh=12212fc155f9084822df65f858174b5b&oe=5B77F26D


"9 giugno 2018, festa di Maria Regina (traslata dal 31 maggio e celebrata oggi dopo l’ottava del Corpus Domini e la festa del Sacro Cuore)."
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34723624_1729666777069724_6351612243955679232_n.jp g?_nc_cat=0&oh=658b3e32f775e91397e7dc4990a8a754&oe=5BBEB3EF


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34723624_1729666777069724_6351612243955679232_n.jp g?_nc_cat=0&oh=658b3e32f775e91397e7dc4990a8a754&oe=5BBEB3EF





“Santi Primo e Feliciano, martiri, 9 giugno.”
Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico (http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm)
http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm




http://www.stellamatutina.eu
Home - Stellamatutina.eu - Sito di cultura cattolica in piena e totale obbedienza al Magistero Petrino. (http://www.stellamatutina.eu)
9° giorno: Cuore fedele - Cuore infedele (http://www.stellamatutina.eu/9-giorno-cuore-fedele-cuore-infedele/)
http://www.stellamatutina.eu/9-giorno-cuore-fedele-cuore-infedele/
“9° giorno: Cuore fedele – Cuore infedele
CUORE FEDELE
«Ti ho amato di amore immutabile» (Ger 31,3).
Questo è l’amore del Cuore di Gesù. Da Betlemme al Calvario, dalla Cena Eucaristica alla Cena eterna, il Cuore di Gesù è tutto, è sempre «per noi e per la nostra salvezza». Fedeltà santa, perenne, incondizionata: «Sarò con voi fino alla fine dei secoli» (Mt 28,20). Fedeltà per la nostra salvezza: «Di generazione in generazione durano i pensieri del suo Cuore, per salvare dalla morte i suoi figli» (Sal 32,11). (…)
Cuore di Gesù, rendi anche il cuor nostro fedele a te fino alla morte.
Proposito: Fare una visita al Sacro Cuore in chiesa o dinanzi a una sua immagine.
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”


09 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/09-giugno.htm)
http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/09-giugno.htm
“I PRIMI VENERDI'
9° GIORNO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
Intenzione. - Pregare per gl'iscritti alla Massoneria. (…)
Fioretto. Recitare un Santo Rosario per la conversione degli iscritti alla Massoneria.
Giaculatoria. Cuore di Gesù, fornace ardente di carità, abbi pietà di noi!
(Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù -" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli).”






https://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/01/atto-di-riparazione-al-sacro-cuore-di.html?m=1
https://sardiniatridentina.blogspot.com/2017/06/festa-del-sacratissimo-cuore-di-gesu.html?m=1


Tradidi quod et accepi (http://tradidiaccepi.blogspot.it)
http://tradidiaccepi.blogspot.it
https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«IN FESTO PURISSIMI CORDIS DOMINÆ NOSTRÆ BEATÆ VIRGINIS MARIÆ SANCTISSIMÆ
(Festa del Purissimo Cuore della Signora Nostra Beata Vergine Maria Santissima)
Doppio maggiore.
Paramenti bianchi.
SANTA MESSA
Nel Sabato che segue la festa del Sacratissimo Cuore del Signore Nostro Gesù Cristo, in alcuni luoghi si celebra la festa del Purissimo Cuore della Signora Nostra Beata Vergine Maria Santissima.
Gli inizi del culto pubblico e liturgico dei due Sacratissimi Cuori son dovuti al grande Apostolo della Francia settentrionale: San Giovanni Eudes.
Prima che Pio XII nel 1944 istituisse per la Chiesa Universale la festa del Cuore Immacolato di Maria, fissandola al 22 agosto, Ottava dell’Assunzione, Pio VII aveva già concesso a suo tempo l’Ufficio e la Messa del Cuore Purissimo di Maria da celebrarsi il sabato dopo la festa del Sacro Cuore di Gesù. Pio IX, che estese a tutta la Chiesa la festa del Divin Cuore, dotò la festa di nuovi testi. Benedetto XV nell’approvare la nuova edizione del Messale Romano nel 1920 fece inserire questa festa nell’Appendix pro aliquibus locis. La festività “pacellina” la sostituì.»
https://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/06/il-cuore-purissimo-della-beata-vergine.html?m=1
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34884861_1397634967004488_6040676677812486144_n.jp g?_nc_cat=0&oh=5fd07dd79392180fc6d50697ea5823f7&oe=5BAF56AE


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34884861_1397634967004488_6040676677812486144_n.jp g?_nc_cat=0&oh=5fd07dd79392180fc6d50697ea5823f7&oe=5BAF56AE


«IN FESTO PURISSIMI CORDIS DOMINÆ NOSTRÆ BEATÆ VIRGINIS MARIÆ SANCTISSIMÆ
(Festa del Purissimo Cuore della Signora Nostra Beata Vergine Maria Santissima)
SABBATO INFRA OCTAVAM SACRATISSIMI CORDIS DOMINI NOSTRI JESU CHRISTI
(Sabato infra l'Ottava del Sacratissimo Cuore del Signore Nostro Gesù Cristo)
Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis. »
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34687255_1397995520301766_5967288807848935424_n.jp g?_nc_cat=0&oh=2b14df288188905810cfbff0c09801e7&oe=5BB3A0C9


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34687255_1397995520301766_5967288807848935424_n.jp g?_nc_cat=0&oh=2b14df288188905810cfbff0c09801e7&oe=5BB3A0C9


«SABBATO INFRA OCTAVAM SACRATISSIMI CORDIS DOMINI NOSTRI JESU CHRISTI
(Sabato infra l'Ottava del Sacratissimo Cuore del Signore Nostro Gesù Cristo)
Semidoppio.
Paramenti bianchi.
SANTA MESSA
http://www.unavoce-ve.it/pg-sacrocuore.htm»

«La pagina Christus vincit pregherà in riparazione dello scandalo pubblico del Gay Pride nella Città Santa (Roma). Chi può si unisca alla preghiera.
Miserere nostri, Domine.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34849134_1397699186998066_3632448318346362880_n.jp g?_nc_cat=0&oh=b74af9ba6e4e1a8439fccba0734060e0&oe=5B78A315




https://www.agerecontra.it/
https://www.agerecontra.it/2018/06/riparazioni-ai-gay-pride-tornare-alla-tradizione-cattolica/
«Riparazioni ai Gay Pride: tornare alla Tradizione Cattolica! di Matteo Castagna
Marco Tosatti, sul suo sito “Stilum Curiae” informa che, mentre per noi cattolici il mese di giugno è quello del Sacro Cuore di Gesù, per altri è il mese dei Gay Pride, quelle manifestazioni di presunti diritti che spesso scadono in risvolti piuttosto osceni e altrettanto spesso assumono toni insultanti proprio verso i cristiani e i cattolici. (…)
Comunque, tornando al Gay Pride Romano, nel silenzio gay-friendly della Contro-Chiesa che occupa il Vaticano c’è chi ha pensato di organizzare per stamattina una “Processione in riparazione del “gay pride” di Roma”. Si svolgerà a Piazza del Popolo, ore 11.00.
Le pubbliche riparazioni sono state sempre molto incoraggiate dalla Chiesa (rif.: Miserentissimus Redemptor e Caritate Christi Compulsi di S.S. Pio XI) tanto che fin dagli anni ’90, tra gli sfottò e diffidenze di alcuni presunti amici e le polemiche dei nemici, a Verona i cattolici tradizionalisti militanti le organizzano con ampio successo. Negli ultimi anni osserviamo che, vinti il rispetto umano e le frenate o proibizioni curiali, anche i cosiddetti parrocchiani (ovvero i “conciliari conservatori” che, almeno sui temi etici la pensano ancora da cattolici) si accodano o ne organizzano da sè.
Siamo lieti d’esser stati visti come una sorta di apripista da parte dei più buoni, tra i conciliari conservatori, tanto che oggi il comitato San Filippo Neri si radunerà per pregare in riparazione, come fatto a Reggio Emilia e come accadrà a Varese col comitato “Beato Miguel A. Pro” e a Pavia col comitato “Beata Veronica da Binasco”. Pregheranno il Rosario. Si tratta di iniziative da parte di laici. Non ci risulta che vi si annidino anticlericali.
Un plauso al coraggio di queste famiglie, di questi giovani e di queste persone in generale, che nella modalità suggerita dalla Chiesa, esercitano il pieno diritto d’esprimere dissenso e chiedere perdono per questi pubblici peccatori. Auguriamoci che tali invocazioni giungano all’unico Vero Dio, Uno e Trino, alla Santa Vergine Maria, Immacolata Concezione, a tutti i Santi. Auguriamoci che il risveglio dei laici serva al risveglio di molti altri, sia preludio a passaggi ulteriori di costoro, affinché comprendano che sono controcorrente anche rispetto alle loro stesse gerarchie ecclesiastiche, traendone le debite conseguenze, dolorose ma inevitabili. La Tradizione vi attende a braccia aperte. (…)»




“AVE CRUX SPES UNICA
9 giugno 2018: la Croce di Cristo innalzata all'Obelisco Flaminio di Piazza del Popolo in Roma per riparare allo scandalo del Gay Pride.
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34963238_2144328515596806_3236234016172539904_n.pn g?_nc_cat=0&oh=cf4583f85ea90995e2149072d148bb5b&oe=5B7E101E
Sacerdoti della FSSPX."



Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://www.radiospada.org)
http://www.radiospada.org
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com/)
http://www.edizioniradiospada.com/
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
“9 giugno 2018: Primo e Feliciano, santi martiri, la loro traslazione, effettuata da papa Teodoro I (642-649), dal XV miglio della via Nomentana a S. Stefano Rotondo, è tra le primissime operate in Roma. I corpi vennero trovati in un sarcofago l’8 gennaio 1625. Il papa allora fece erigere sul nuovo sepolcro un altare ornato da un paliotto d’argento. Nel 1736, con la costruzione di una nuova ara, opera di Filippo Barigoni, i resti, fino allora situati dinanzi l’altare, furono deposti all’interno di esso.
M.R.: 9 giugno - A Nomentano, in Sabina, il natale dei santi Martiri Primo e Feliciano fratelli, sotto Diocleziano e Massimiano Imperatori. Questi gloriosi martiri, avendo condotto nel Signore una lunga vita, ed avendo sofferto tormenti, ora eguali insieme, ora diversi e spietati separatamente, alla fine ambedue percossi con la spada da Promoto, Preside di Momento, compirono il corso del felice combattimento. I loro corpi poi, trasportati a Roma, furono con onore sepolti nella chiesa di santo Stefano Protomartire, sul monte Celio.
[ Tratto dall'opera «Reliquie Insigni e "Corpi Santi" a Roma» di Giovanni Sicari ].”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34691022_2143998958963095_4680422919845707776_n.jp g?_nc_cat=0&oh=36454648b9a885f9cbee983e65f94d47&oe=5B7950BE


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34691022_2143998958963095_4680422919845707776_n.jp g?_nc_cat=0&oh=36454648b9a885f9cbee983e65f94d47&oe=5B7950BE


“9 giugno 2018: infra l'ottava del Sacro Cuore.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34875725_2143999825629675_5133149559886708736_n.jp g?_nc_cat=0&oh=7cec42fee32ec81390d29b4682fbe392&oe=5BB43B5F


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34875725_2143999825629675_5133149559886708736_n.jp g?_nc_cat=0&oh=7cec42fee32ec81390d29b4682fbe392&oe=5BB43B5F






http://www.unavox.it/NuoveImmagini/SS-Cuori_GESU_MARIA.jpg


http://www.unavox.it/NuoveImmagini/SS-Cuori_GESU_MARIA.jpg





COR JESU ADVENIAT REGNUM TUUM - ADVENIAT PER MARIAM!!!
COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!
Sia lode, onore e gloria al Divin Cuore di Gesù!!!
Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
10-06-18, 23:21
DOMENICA 10 GIUGNO 2018: decimo giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO, Domenica III dopo Pentecoste infra l'Ottava del Sacratissimo Cuore di N.S.G. Cristo…


«LA FESTA DEL SACRO CUORE DI GESÙ.»
Guéranger, L'anno liturgico - La festa del Sacro Cuore di Gesù (http://www.unavoce-ve.it/pg-sacrocuore.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-sacrocuore.htm




SANTA MESSA domenicale celebrata da Don Floriano Abrahamowicz a Paese (TV) stamattina DOMENICA 10 GIUGNO 2018 nell'ottava della FESTA del SACRO CUORE:


«Domenica nell'ott. del Sacro Cuore (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=r9kqJL0yX_E
Domenica nell'ott. del Sacro Cuore (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=fUEaQ9zYtnk
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
http://www.domusmarcellefebvre.it/
CATECHISMO- PIO X - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/catechismo--pio-x-1.php)
SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php)
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche ore 10.30 a Paese, Treviso.»


SANTE MESSE domenicali celebrate dai Sacerdoti dell'Istituto Mater Boni Consilii - IMBC:


Sante Messe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/sante-messe/)
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano ? Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11) (http://www.oratoriosantambrogiombc.it/)
http://www.oratoriosantambrogiombc.it/


Santa Margherita di Scozia - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/santa-margherita-scozia/)
http://www.sodalitium.biz/santa-margherita-scozia/
«10 giugno, Santa Margherita, Vedova (Mecseknádasd, 1045 – Edimburgo, 16 novembre 1093), Regina di Scozia.
Preghiamo Santa Margherita per la conversione della Scozia alla fede cattolica, nazione dove la maggioranza della popolazione aderisce all’eresia presbiteriana.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/margherita-scozia-263x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/margherita-scozia-263x300.jpg



Atto di riparazione al Sacro Cuore di Gesù - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/sacro-cuore-gesu/)
http://www.sodalitium.biz/sacro-cuore-gesu/

La riparazione al Sacro Cuore - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/la-riparazione-al-sacro-cuore/)
http://www.centrostudifederici.org/la-riparazione-al-sacro-cuore/
“Enciclica Miserentissimus Redemptor di Pio XI sull’atto di riparazione al Sacratissimo Cuore di Gesù.”
http://www.centrostudifederici.org/wp-content/uploads/2018/06/9014911100_fd005303e9_o-300x195.jpg





https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«DOMINICA III POST PENTECOSTEN INFRA OCTAVAM SACRATISSIMI CORDIS D.N.J. CHRISTI
(Domenica III dopo Pentecoste infra l'Ottava del Sacratissimo Cuore di N.S.G. Cristo)
Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34862752_1398611260240192_4859399919376531456_n.jp g?_nc_cat=0&oh=f315c389d1166dda872081a2489c2b57&oe=5BC48F31


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34862752_1398611260240192_4859399919376531456_n.jp g?_nc_cat=0&oh=f315c389d1166dda872081a2489c2b57&oe=5BC48F31


«Della pecorella smarrita e della decima dramma perduta.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34885703_1398584503576201_3519796471543103488_n.jp g?_nc_cat=0&oh=88abb91a3f702f1c79d765e7836d4fa9&oe=5BB76ABC


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34885703_1398584503576201_3519796471543103488_n.jp g?_nc_cat=0&oh=88abb91a3f702f1c79d765e7836d4fa9&oe=5BB76ABC


«O Domine noster Jesu Christe, libera nos ab insidiis diaboli.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34857608_1398584563576195_322200341942632448_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=058a1f3f36ad61e7db0d14d87025a35d&oe=5B7CB72F


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34857608_1398584563576195_322200341942632448_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=058a1f3f36ad61e7db0d14d87025a35d&oe=5B7CB72F


«MESE DI GIUGNO: MESE DEL SACRATISSIMO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO.
* Commentario delle Litanie al Sacro Cuore (2).
In questo mese di Giugno, mese del Sacratissimo Cuore di Nostro Signore Gesù Cristo, a partire dall'Ottavario della festa propria, inizieremo un ciclo di catechesi sul significato delle singole invocazioni delle Litanie al Sacratissimo Cuore di Nostro Signore Gesù Cristo, per penetrare maggiormente in questo Cuore Divino con spirito di orazione perfetta e per gustarne le delizie ineffabili.
Le catechesi saranno tratte da "Pratica e Dottrina della Divozione al Sacro Cuore. Volume II. La Dottrina" di A. Vermeersch S.J., versione tradotta in italiano da P.G.M. Bracale S.J., Torino 1921.»

Tradidi quod et accepi (http://tradidiaccepi.blogspot.it)
“10 giugno : Festa dell’Angelo del Portogallo, che, concessa da Giulio II nel 1504, fu dotata di ufficio proprio da Sisto V nel 1590. Caduta in disuso nel secolo XIX, fu soppressa da san Pio X. Fu riconfermata da Pio XII nel 1952 dopo che lo stesso spirito beato era apparso ai pastorelli di Fatima tra il 1915 e il 1916 insegnando loro la note orazione: «Dio mio, io credo, adoro, spero e Vi amo. Io Vi domando perdono per coloro che non credono, non adorano, non sperano, non Vi amano. Santissima Trinità, Padre, Figliuolo e Spirito Santo, io Vi adoro profondamente e Vi offro il preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo, presente in tutti i tabernacoli del mondo, in riparazione degli oltraggi, dei sacrilegi, delle indifferenze da cui Egli medesimo è offeso. Per i meriti infiniti del suo Sacro Cuore e del Cuore Immacolato di Maria io Vi domando la conversione dei poveri peccatori».”


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34672340_2084372525221412_7496508593580015616_n.jp g?_nc_cat=0&oh=b838feead6cd5e909502263faa115d4b&oe=5BBBB1C5


https://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/05/litanie-del-sacro-cuore-di-gesu.html?m=1
https://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/01/atto-di-riparazione-al-sacro-cuore-di.html?m=1
https://sardiniatridentina.blogspot.com/2017/06/festa-del-sacratissimo-cuore-di-gesu.html?m=1





www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/1013-atto-di-riparazione-al-sacratissimo-cuore-di-gesu.html
“Atto di riparazione al Sacratissimo Cuore di Gesù.”
«Carlo Di Pietro - Sursum Corda. Numero 116 di SVRSVM CORDA® del 10 giugno 2018.
- Comunicato numero 116. I mercanti del tempio;
- Preghiera per la Festa del Cuore di Gesù;
- Prontuario del Predicatore. L’avarizia, l’usura e l’usuraio;
- Preghiera per la Festa di Maria Regina;
- Il Sacro Cuore di Gesù (di dom Guéranger);
- Preghiera a San Norberto, Vescovo;
- Gli anatemi del Concilio di Costantinopoli II, numeri 9 e 10;
- Prontuario del Predicatore. Sentenze di Sant’Agostino sull’avarizia;
- Vita e detti dei Padri del deserto: Isacco delle Celle (parte 1).
Già leggibili sul sito:
- Teologia Politica 105. Collaborazione fra datori e prestatori di lavoro;
- Racconti miracolosi n° 64. Un pellegrino in Palestina: la terra santa.»
www.sursumcorda.cloud
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34727787_1729785940391141_5887192538271449088_n.jp g?_nc_cat=0&oh=12212fc155f9084822df65f858174b5b&oe=5B77F26D


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34727787_1729785940391141_5887192538271449088_n.jp g?_nc_cat=0&oh=12212fc155f9084822df65f858174b5b&oe=5B77F26D


“10 Giugno 1809. Ricordammo, con Sant’Ambrogio, che il Santo uomo Naboth possessore della sua vigna, avendogli il Re domandato di cedergli la sua vigna dove sradicate le viti avrebbe seminato dei volgari ortaggi, rispose: non cederò mai ad altri l’eredità dei miei padri. Di conseguenza giudicammo che a Noi fosse assai meno lecito cedere tanto antica e sacra eredità (cioè il dominio temporale di questa Santa Sede posseduto per tanta serie di secoli dai Romani Pontefici Nostri Predecessori per palese volere della Divina Provvidenza), o tacitamente acconsentire che chiunque si impadronisse della capitale del Mondo cattolico, dove sconvolta e distrutta la santissima forma di governo che fu da Gesù Cristo lasciata alla sua Santa Chiesa e regolata dai sacri canoni fondati sullo spirito di Dio, sostituirebbe a questa un codice contrario assolutamente, non solo ai sacri canoni, ma anche ai precetti evangelici e introdurrebbe, secondo il solito, quel nuovo ordine di cose che tende apertamente ad associare ed a confondere con la Chiesa cattolica tutte le superstizioni e le sette. Naboth difese le sue viti anche col suo sangue. Potevamo Noi, qualunque cosa stesse per accaderCi, esimersi dal difendere i diritti e possessi della Santa Romana Chiesa, dal momento che per mantenerli secondo tutte le Nostre possibilità fummo vincolati da un sacro solenne giuramento? O dal difendere la libertà della Sede Apostolica, che è così legata alla libertà e utilità di tutta la Chiesa? Ancorché mancassero altri argomenti, le cose che ora accadono dimostrano fin troppo efficacemente quanta realmente sia la convenienza e la necessità di questo Principato temporale che garantisce al capo supremo della Chiesa il sicuro e libero esercizio di quel potere spirituale che per volontà divina gli fu dato su tutto il mondo.
da SS Pio VII, Quum memoranda. Citato da SS Pio IX, Respicientes ea.”


“Preghiere cattoliche:
www.sursumcorda.cloud/preghiere.html ”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34855911_1730834946952907_456681132394545152_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=03fc34b6da669f1a3ab0c995424d35a0&oe=5BB03D6D


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34855911_1730834946952907_456681132394545152_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=03fc34b6da669f1a3ab0c995424d35a0&oe=5BB03D6D




https://www.facebook.com/pietroferrari1973/


“Pascendi Dominici Gregis.”
https://www.youtube.com/channel/UCo944XvpNSfgXjCViAIOOqg


https://www.facebook.com/fidecatholica/


“Non Una Cum - Roman catholics sedevacantists.”
https://www.facebook.com/catholiquesromainssedevacantistes/



Il Sedevacantismo (http://www.cmri.org/ital-sedevac.html)
http://www.cmri.org/ital-sedevac.html

: Quidlibet : ? A Traditionalist Miscellany — By the Rev. Anthony Cekada (http://www.fathercekada.com/)
http://www.fathercekada.com/

Home | Traditional Latin Mass Resources (http://www.traditionalmass.org/)
http://www.traditionalmass.org/

https://novusordowatch.org/

https://www.truerestoration.org/





Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
http://www.SaintAmedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Dimanche dans l'Octave du Sacré-Cœur.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35067501_647004502298900_6284738881602453504_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=fe56af64874a3f8365e915147d9707ee&oe=5BBC0B32


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35067501_647004502298900_6284738881602453504_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=fe56af64874a3f8365e915147d9707ee&oe=5BBC0B32


“Sermon du Père Joseph-Marie Mercier pour le Troisième Dimanche après la Pentecôte : jetez vos pensées dans le Seigneur.
http://prieure2bethleem.org/predica/2017_06_25.mp3.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34844853_647005942298756_4080313875747045376_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=1f64ecc8c4ed469145bfc969b2f12150&oe=5BB6753D


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34844853_647005942298756_4080313875747045376_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=1f64ecc8c4ed469145bfc969b2f12150&oe=5BB6753D


10 juin : Sainte Marguerite, Reine d'Écosse (1046-1093) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/10-juin-sainte-marguerite)
“10 juin : Sainte Marguerite, Reine d'Écosse (1046-1093).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/4015/2792/0737/06_10_sainte_marguerite.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/4015/2792/0737/06_10_sainte_marguerite.jpg





http://www.stellamatutina.eu/
10° giorno: Cuore coraggioso - Cuore vigliacco (http://www.stellamatutina.eu/10-giorno-cuore-coraggioso-cuore-vigliacco/)
http://www.stellamatutina.eu/10-giorno-cuore-coraggioso-cuore-vigliacco/
“10° giorno: Cuore coraggioso – Cuore vigliacco
CUORE CORAGGIOSO.
A proposito del coraggio, san Cipriano scriveva: «Lottando contro l’avversità si mostra il vero coraggio in tutta la sua luce».
Un cuore coraggioso è un cuore lottatore. Soltanto chi affronta la lotta, chi mette a rischio se stesso, chi non teme di soccombere, dimostra il coraggio intrepido dell’eroe.
Così Gesù ci ha dimostrato di avere un Cuore coraggioso fino all’eroismo.
Egli sapeva bene quale sorte lo aspettava sulla terra, eppure disse al Padre senza esitazione: «Ecco, io vengo» (Eb 10,9). (…)
Il Sacro Cuore di Gesù, sostegno di tutti i martiri, ci rafforzi nel suo amore, ci doni il suo amore forte e intrepido anche di fronte alla morte.
Proposito: Compiere senza rispetto umano gli atti di religione in pubblico: un segno di croce, la preghiera a tavola…
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”


10 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/10-giugno.htm)
http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/10-giugno.htm
“I QUINDICI VENERDI' DEL SACRO CUORE
10° GIORNO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
Intenzione. - Pregare per quelli che aspettano grazie dal Sacro Cuore.
I QUINDICI VENERDI' DEL SACRO CUORE
Maria Santissima è onorata dai fedeli, non solo con la pratica dei primi cinque Sabati del mese, ma anche con i Quindici Sabati consecutivi, che si compiono due volte all'anno, chiudendosi il primo turno l'otto maggio, festa di S. Michele Arcangelo, ed il secondo turno il sette ottobre, festa della Madonna del Rosario.
La pietà dei fedeli ha fatto sì che si rendesse un simile omaggio al Sacro Cuore di Gesù, onorandolo, non solo con i nove primi Venerdì, ma anche con i Quindici Venerdì consecutivi. (...)
Fioretto. A qualche anima bisognosa parlare della devozione al Cuore di Gesù, per attirarla a Dio.
Giaculatoria. Gesù mio, misericordia!
(Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù-" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli)”





Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://www.radiospada.org)
http://www.radiospada.org
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com/)
http://www.edizioniradiospada.com/
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
“10 giugno 2018; Domenica infra l'Ottava del Sacro Cuore.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34844059_2145214315508226_4817933667991027712_n.jp g?_nc_cat=0&oh=8539702e7b669067dc345e66afd123f4&oe=5BB62CAC


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34844059_2145214315508226_4817933667991027712_n.jp g?_nc_cat=0&oh=8539702e7b669067dc345e66afd123f4&oe=5BB62CAC


“10 giugno 2018: Santa Margherita di Scozia, vedova (Ungheria, circa 1046 - Edimburgo, Scozia, 16 novembre 1093).
Figlia di Edoardo, re inglese in esilio per sfuggire all'usurpatore Canuto, Margherita nacque in Ungheria intorno al 1046. Sua madre, Agata, discendeva dal santo re magiaro Stefano. Quando aveva nove anni suo padre potè tornare sul trono; ma presto dovette fuggire ancora, questa volta inScozia. E qui Margherita a 24 anni fu sposa del re Malcom III, da cui ebbe sei figli maschi e due femmine. Il Messale romano la descrive come «modello di madre e di regina per bontà e saggezza». Si racconta che il re non sapesse leggere e avesse un grande rispetto per questa moglie istruita: baciava i libri di preghiera che la vedeva leggere con devozione. Caritatevole verso i poveri, gli orfani, i malati, li assisteva personalmente e invitava Malcom III a fare altrettanto. Già gravemente ammalata ricevette la notizia dell'uccisione del marito e del figlio maggiore nella battaglia di Alnwick: disse di offrire questa sofferenza come riparazione dei propri peccati. Morì a Edimburgo il 16 novembre 1093.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34809159_2145211878841803_1453107218579718144_n.jp g?_nc_cat=0&oh=b4fde1202c1a695a405c01e43fe949f5&oe=5BB54F24


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34809159_2145211878841803_1453107218579718144_n.jp g?_nc_cat=0&oh=b4fde1202c1a695a405c01e43fe949f5&oe=5BB54F24


https://www.radiospada.org/2012/06/il-cuore-del-re-una-galleria-di-immagini-del-sacro-cuore-di-gesu/
https://i0.wp.com/radiospada.org/wp-content/uploads/2012/06/cristo-rey.jpg
https://www.radiospada.org/2012/07/le-1esse-del-sacro-cuore-di-gesu-testoimmaginivideo/
https://i2.wp.com/radiospada.org/wp-content/uploads/2012/07/sacro_cuore_di_gesu.gif


https://i2.wp.com/radiospada.org/wp-content/uploads/2012/07/sacro_cuore_di_gesu.gif




COR JESU ADVENIAT REGNUM TUUM - ADVENIAT PER MARIAM!!!
COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!
Sia lode, onore e gloria al Divin Cuore di Gesù!!!
Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
11-06-18, 23:07
11 GIUGNO 2018: undicesimo giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…



http://tradidiaccepi.blogspot.it
https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«FERIA SECUNDA INFRA OCTAVAM SACRATISSIMI CORDIS DOMINI NOSTRI JESU CHRISTI
(Lunedì infra l'Ottava del Sacratissimo Cuore del Signore Nostro Gesù Cristo)
Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35162259_1399864450114873_7507108109010075648_n.jp g?_nc_cat=0&oh=ca1b9067685e0cddcc02d7fb24d52ed6&oe=5BB6B9B9


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35162259_1399864450114873_7507108109010075648_n.jp g?_nc_cat=0&oh=ca1b9067685e0cddcc02d7fb24d52ed6&oe=5BB6B9B9


«FERIA SECUNDA INFRA OCTAVAM SACRATISSIMI CORDIS DOMINI NOSTRI JESU CHRISTI
(Lunedì infra l'Ottava del Sacratissimo Cuore del Signore Nostro Gesù Cristo)
Semidoppio.
Paramenti bianchi.
SANTA MESSA
Guéranger, L'anno liturgico - La festa del Sacro Cuore di Gesù (http://www.unavoce-ve.it/pg-sacrocuore.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-sacrocuore.htm »
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34773295_1399750633459588_4486261570246017024_n.jp g?_nc_cat=0&oh=fa1918b7e79ac3c46c13c38a07921483&oe=5BB0C42D


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34773295_1399750633459588_4486261570246017024_n.jp g?_nc_cat=0&oh=fa1918b7e79ac3c46c13c38a07921483&oe=5BB0C42D


«SAN BARNABA
Apostolo
Doppio maggiore.
Paramenti rossi.
Nascita Cipro, I secolo d.C.
Morte Salamina, I secolo d.C. (61 d.C. circa)
Santuario principale Monastero di Salamina, Cipro
Attributi Bastone del pellegrino, Ramo di Palma, Vangelo di San Matteo.
Patrono di Cipro, Logrono (Spagna), Villingen (Germania), Contro la grandine.
Tradizionalmente è considerato il primo vescovo di Milano.
SANTA MESSA
La Chiesa, istituita da Gesù Cristo e fecondata dallo Spirito Santo nel giorno della Pentecoste, doveva estendersi attraverso il mondo. Ora, quando San Paolo, all'uscire dal lungo ritiro in Arabia, venne a Gerusalemme per la prima volta dopo la sua conversione, e volle sottomettere all'approvazione di Pietro la missione di cui il Maestro stesso l'aveva incaricato presso i Gentili, fu San Barnaba che lo presentò agli Apostoli. «Uomo buono e ripieno dello Spirito Santo» (Epistola), San Barnaba per dodici anni, predicò il Vangelo con San Paolo, ai pagani di Cipro e in un gran numero di città e paesi (Graduale). Così la Chiesa l'onora come Apostolo e la liturgia gli applica le parole di Gesù che annunciava ai suoi Dodici che, stabiliti principi su tutta la terra (Offertorio), si sarebbero assisi sui troni per giudicare le dodici tribù d'Israele (Communio). Separatosi da San Paolo, ritornò a Cipro. Come Vangelo della Messa è stato scelto quel tratto in cui Gesù predica con termini espliciti e scultorii le incredibili tribolazioni che gli Apostoli e i loro collaboratori avrebbero dovuto soffrire per opera della Sinagoga. Gli Atti Apostolici costituiscono una lunga, sebbene concisa, documentazione dell'avveramento della profezia di Gesù. Nessun migliore monumento di San Luca poteva elevare all'eroismo dei primi missionari. Il suo nome è inserito nel Canone della Messa immediatamente dopo quello di San Mattia (secondo elenco)1. Imitiamo lo spirito d'apostolato di San Barnaba, la cui anima era tutta accesa degli ardori dello Spirito Santo.
(1) Al Communicantes figurano gli undici Apostoli che facevano parte del gruppo degli Apostoli scelti da Nostro Signore, e San Paolo che la Chiesa non separa da San Pietro.
San Mattia e San Barnaba sono citati al Nobis quoque peccatoribus, perché sono stati chiamati all'apostolato dopo la morte del Salvatore. Sono così ricordati in tutto, nei due elenchi, quattordici apostoli come altrettanti son festeggiati durante l'anno.
* Barnaba, Levita, detto anche Giuseppe, oriundo di Cipro, fu ordinato con Paolo quale Apostolo dei Gentili per annunziare il Vangelo di Gesù Cristo. Egli, venduto il podere che aveva, portò agli Apostoli il denaro ricavatone. Inviato poi a predicare ad Antiochia, avendovi trovati molti convertiti alla fede di Cristo Signore, se ne rallegrò immensamente, e li esortava a perseverare nella fede di Cristo. Le sue esortazioni ebbero gran successo, perché tutti lo riputavano siccome uomo buono e pieno dello Spirito Santo.
Di là partito per Tarso per cercarvi Paolo, tornò con lui ad Antiochia. Rimasti un anno fra la cristianità di questa città, inculcarono a quei uomini i precetti della fede e della vita cristiana: e là ancora gli adoratori di Gesù Cristo ricevettero per la prima volta il nome di Cristiani. Or i discepoli di Paolo e Barnaba mantenevano colle loro facoltà i Cristiani della Giudea, inviando loro elemosine per mezzo di Paolo e Barnaba. I quali, dopo avere adempito a questo dovere di carità, ritornarono in Antiochia insieme con Giovanni soprannominato Marco.
Mentre Paolo e Barnaba attendevano al servizio del Signore nella Chiesa di Antiochia digiunando e pregando insieme cogli altri profeti e dottori, lo Spirito Santo disse: Mettetemi a parte Saulo e Barnaba per un'opera alla quale li ho eletti. Allora, dopo d'aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li accomiatarono. Essi dunque andarono a Seleucia, e di lì a Cipro; e poi percorsero molte città e regioni predicando il Vangelo con somma utilità degli uditori. In ultimo Barnaba separatosi da Paolo, s'imbarcò per Cipro insieme con Giovanni soprannominato Marco; e là verso il settimo anno di Nerone, l'11 di Giugno, alla gloria del ministero apostolico aggiunse la corona del martirio. Sotto l'imperatore Zenone, il suo corpo fu scoperto nell'isola di Cipro; e sul suo petto c'era il Vangelo di Matteo, trascritto colla mano di Barnaba.
- Al Vangelo.
** Omelia di San Giovanni Crisostomo.
Omelia 34 su Matteo, dopo il principio.
Il Signore, bandita ogni sollecitudine dal cuore dei discepoli, armatili del potere dei miracoli, staccatili da tutti gli affari del mondo, liberatili da ogni cura di cose temporali, e fattili in certo qual modo di ferro e di diamante, allora finalmente predice loro i mali cui andrebbero incontro. Molti vantaggi ne venivano da questa predizione di cose future. Primo essi così apprendevano la prescienza straordinaria di lui. Poi, nessuno di essi poteva sospettare che mali sì gravi provenissero dalla debolezza del loro Maestro. Di più, quelli ch'erano per soffrirli non si sarebbero turbati alla loro comparsa improvvisa ed inattesa. Infine, non si sarebbero commossi troppo allorché ne avrebbero sentito parlare nell'imminenza stessa della sua passione.
Ora, perché intendessero trattarsi per l'avvenire un genere nuovo di guerra, d'un modo di combattere ben diverso, dacché li inviava senz'armi, con una veste sola, senza scarpe, senza bastone, senza cintura e senza sacca da viaggio, ordinando di mangiare da coloro che li avessero accolti; senza por fine al suo dire ma anzi riaffermando la sua inesprimibile potenza: Anche allora, disse, mostratevi però mansueti come pecore, benché dovrete andare incontro ai lupi, né solamente incontro ai lupi, ma ancora in mezzo ai lupi: (e non comanda solo di avere la mansuetudine delle pecore, ma anche la semplicità della colomba); allora soprattutto io mostrerò la mia forza, quando i lupi saranno vinti dalle pecore; e sebbene queste siano in mezzo ai lupi, e vengano lacerate con innumerevoli morsi, non solamente esse non verranno divorate, ma convertiranno i loro nemici, comunicando loro la propria natura.
E certo è assai più grande e mirabile cambiare le menti dei nemici e trasformare il loro animo, che ucciderli; tanto più ch'essi erano dodici appena, mentre di lupi n'era piena tutta quanta la terra. Vergogniamoci dunque noi, che facciamo tutto l'opposto, e ci scagliamo sugli avversari come tanti lupi. Finché saremo pecore, certo vinceremo; ancorché ci circondassero mille lupi, li supereremo e saremo vincitori. Ma se invece saremo lupi, saremo vinti; perché allora ci vien meno il soccorso del Pastore, il quale pasce non i lupi ma le pecore.
https://sardiniatridentina.blogspot.com/2018/06/san-barnaba-apostolo.html?m=1
Nella Santa Messa di San Barnaba Apostolo (link precedente), si fa Commemorazione del Sacratissimo Cuore del Signore Nostro Gesù Cristo, con l'Oratio, Secreta e Postcommunio della Santa Messa della festa propria (vedasi link seguente).»
Sardinia Tridentina: Festa del sacratissimo Cuore di Gesù. (http://sardiniatridentina.blogspot.com/2017/06/festa-del-sacratissimo-cuore-di-gesu.html?m=1)
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35056322_1399637933470858_8872946282239361024_n.jp g?_nc_cat=0&oh=ce13219ddbb67943dbad9e9830d696e3&oe=5BBC7E4C


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35056322_1399637933470858_8872946282239361024_n.jp g?_nc_cat=0&oh=ce13219ddbb67943dbad9e9830d696e3&oe=5BBC7E4C




Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico (http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm)
http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm
"San Barnaba, apostolo, 11 giugno."




San Barnaba - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-barnaba/)
http://www.sodalitium.biz/san-barnaba/
«11 giugno, San Barnaba, Apostolo.
“A Salamina, in Cipro, il natale di san Barnaba Apostolo, il quale, di nazione Cipriota, ordinato dai discepoli Apostolo delle genti insieme a Pàolo, percorse con lui molte regioni, esercitando l’ufficio della predicazione evangelica a lui affidato; finalmente, andato a Cipro, vi onorò il suo Apostolato con un glorioso martirio. Il suo corpo, al tempo dell’imperatore Zenóne, fu ritrovato per rivelazione dello stesso Barnaba, insieme ad una copia dei Vangelo di san Mattéo, trascritta di sua mano dallo stesso Bàrnaba”.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/st-barnabas-stained-glass-st-barnabas-and-st-nicholas-church-burmington-c04cge-197x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/st-barnabas-stained-glass-st-barnabas-and-st-nicholas-church-burmington-c04cge-197x300.jpg


Sante Messe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/sante-messe/)
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano ? Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11) (http://www.oratoriosantambrogiombc.it/)
http://www.oratoriosantambrogiombc.it/




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.»
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
http://www.domusmarcellefebvre.it/
CATECHISMO- PIO X - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/catechismo--pio-x-1.php)
SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php)
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php




La riparazione al Sacro Cuore - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/la-riparazione-al-sacro-cuore/)
“Enciclica Miserentissimus Redemptor di Pio XI sull’atto di riparazione al Sacratissimo Cuore di Gesù.”
http://www.centrostudifederici.org/wp-content/uploads/2018/06/9014911100_fd005303e9_o-300x195.jpg



https://www.facebook.com/pietroferrari1973/

“Pascendi Dominici Gregis.”
https://www.youtube.com/channel/UCo944XvpNSfgXjCViAIOOqg

https://www.facebook.com/fidecatholica/

“Non Una Cum - Roman catholics sedevacantists.”
https://www.facebook.com/catholiquesromainssedevacantistes/



Il Sedevacantismo (http://www.cmri.org/ital-sedevac.html)

: Quidlibet : ? A Traditionalist Miscellany — By the Rev. Anthony Cekada (http://www.fathercekada.com/)

Home | Traditional Latin Mass Resources (http://www.traditionalmass.org/)

https://novusordowatch.org/

https://www.truerestoration.org/




www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/1013-atto-di-riparazione-al-sacratissimo-cuore-di-gesu.html
“Atto di riparazione al Sacratissimo Cuore di Gesù.”

"11 giugno 1905. La civiltà del mondo è civiltà cristiana; tanto è più vera, più durevole, più feconda di frutti preziosi, quanto è più nettamente cristiana; tanto declina, con immenso danno del bene sociale, quanto all’idea cristiana si sottrae. Onde, per la forza intrinseca delle cose, la Chiesa divenne anche di fatto custode e vindice della civiltà cristiana. E tale fatto in altri secoli della storia fu riconosciuto e ammesso; formò anzi il fondamento inconcusso delle legislazioni civili. Su quel fatto poggiarono le relazioni tra la Chiesa e gli Stati, il pubblico riconoscimento dell’autorità della Chiesa nelle materie tutte che toccano in qualsivoglia modo la coscienza, la subordinazione di tutte le leggi dello Stato alle divine leggi del Vangelo, la concordia dei due poteri dello Stato e della Chiesa, nel procurare in tal modo il bene temporale dei popoli, che non ne abbia a soffrire l’eterno. Non abbiamo bisogno di dirvi, o Venerabili Fratelli, quale prosperità e benessere, quale pace e concordia, quale rispettosa soggezione all’autorità e quale eccellente governo si otterrebbero e si manterrebbero nel mondo, se si potesse attuare ovunque il perfetto ideale della civiltà cristiana. Ma posta la lotta continua della carne contro lo spirito, delle tenebre contro la luce, di Satana contro Dio, tanto non è da sperare, almeno nella sua piena misura. Onde continui strappi si vanno facendo alle pacifiche conquiste della Chiesa, tanto più dolorosi e funesti, quanto più la società umana tende a reggersi con principi avversi al concetto cristiano, anzi ad apostatare interamente da Dio.
Da SS san Pio X
Il fermo proposito"
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35077535_1732418506794551_2141703468128141312_n.jp g?_nc_cat=0&oh=04f91a622910c5d324cbdc76b7789f22&oe=5BC4A026


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35077535_1732418506794551_2141703468128141312_n.jp g?_nc_cat=0&oh=04f91a622910c5d324cbdc76b7789f22&oe=5BC4A026




Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
http://www.SaintAmedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
11 juin : Saint Barnabé, Apôtre (Ier siècle) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/11-juin-saint-barnabe)
“11 juin : Saint Barnabé, Apôtre (Ier siècle).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/1315/2856/4459/06_11_saint_barnabe.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/1315/2856/4459/06_11_saint_barnabe.jpg





11° giorno: Cuore generoso - Cuore avaro (http://www.stellamatutina.eu/11-giorno-cuore-generoso-cuore-avaro/)
http://www.stellamatutina.eu/11-giorno-cuore-generoso-cuore-avaro/
“11° giorno: Cuore generoso – Cuore avaro
CUORE GENEROSO
La generosità del Cuore di Gesù è espressa da quel lamento doloroso che Egli potrebbe rivolgere a ciascuno di noi: «Popolo mio, che cos’altro avrei potuto fare per la mia vigna, che non feci?» (Is 5,5).
Nessuno è più generoso di chi dona tutto se stesso in modo da non ricusare più nulla per sé. Ebbene, la generosità di Gesù noi possiamo leggerla in ogni evento della sua vita. Dalla nascita alla morte. Nella vita privata e pubblica. Da solo e con i suoi.
Nasce in una stalla e in un’umile famiglia sconosciuta a tutti.
Vive a Nazaret nel nascondimento più fitto, tanto da meravigliare, un giorno, gli stessi abitanti del piccolissimo villaggio.
Svolge la sua missione pubblica senza avere letteralmente «ove posare il capo» (Mt 8,20).
Sceglie come suoi collaboratori dodici rozzi pescatori e uomini impreparati.
Vuole restare fra noi, e non trova di meglio che mettersi in un frammento di pane, per donarsi a tutti con la massima semplicità.
Vuole morire per noi, e sceglie la morte più spaventosa e più ignominiosa: condannato come un malfattore.
Che cosa poteva fare di più per noi e non l’ha fatto?
Aveva ragione santa Teresina di dire che «chi ama, non conta più».
Soprattutto l’Eucaristia rimane il sublime capolavoro del Cuore di Gesù: ogni qualvolta riceviamo la Santa Comunione o assistiamo alla distribuzione della Santa Comunione, dovremmo piangere di commozione a vedere la generosità dell’amore di Gesù che si è spogliato di se stesso fino a perdere anche ogni figura umana, per donarsi a noi nella maniera più povera, più umile, più dolce.
Cuore di Gesù! Infinitamente ricco, ti sei fatto il più povero di tutti per donarti a noi, insegnandoci che la vera ricchezza è la carità, giacché Dio, infinita ricchezza, è carità. (...)
San Francesco morì spoglio di ogni bene terreno, ma ricchissimo di beni eterni, come Gesù ci raccomanda: «Non accumulate tesori sulla terra, dove la ruggine e la tignola consumano e dove i ladri sfondano e rubano: ma accumulatevi tesori nel cielo, dove né ruggine né tignola consumano, e dove i ladri non sfondano né rubano» (Mt 1,19-20).
Quando noi cerchiamo di soddisfarci con le cose create possedendo beni di terra, il nostro cuore non può essere mai veramente soddisfatto. Anzi! «Ci hai fatti per te, Signore, – pregava sant’Agostino – e il nostro cuore è inquieto finché non riposi in Te».
Proprio così. Il Cuore di Gesù voglia rendere generoso il nostro cuore nel disfarsi delle cose create che alimentano l’egoismo e l’inquietudine; voglia rendere il nostro cuore povero di beni terreni, e ricchissimo del desiderio di donare e di donarsi.
Proposito: Per amore del Cuore di Gesù fare un’opera di carità ad un povero o a una famiglia povera.
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”


11 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/11-giugno.htm)
http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/11-giugno.htm
"L'ORA SANTA
11° GIORNO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
Intenzione. - Riparare le irriverenze che si fanno nelle Chiese.
L'ORA SANTA
(...) In questo mese del Sacro Cuore approfondiamo l'alto significato dell'Ora Santa, per apprezzarla e per farla con frequenza e devozione.
(...) Impariamo da questo episodio a superare le difficoltà che certe volte possono sorgere, allorché il Signore c'ispira di offrirgli un'Ora Santa.
Fioretto. Raccogliersi in qualche momento della giornata per fare un po' di Ora Santa.
Giaculatoria. Gesù, accresci in me la fede, la speranza e la carità!
(Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù-" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli)."




Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://www.radiospada.org)
http://www.radiospada.org
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com/)
http://www.edizioniradiospada.com/
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
«11 giugno 2018: infra l'Ottava del Sacro Cuore.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34894290_2146266332069691_1447639630722629632_n.jp g?_nc_cat=0&oh=85cdf903bda37cf642753586e8b97fe5&oe=5BBB8D27


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34894290_2146266332069691_1447639630722629632_n.jp g?_nc_cat=0&oh=85cdf903bda37cf642753586e8b97fe5&oe=5BBB8D27


“11 giugno 2018: San Barnaba, apostolo ed evangelizzatore di Milano.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34984325_2146265438736447_5138190227994574848_n.jp g?_nc_cat=0&oh=9d0e9bf8093c1cb01cac666fde712fe6&oe=5BA6288A


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34984325_2146265438736447_5138190227994574848_n.jp g?_nc_cat=0&oh=9d0e9bf8093c1cb01cac666fde712fe6&oe=5BA6288A




http://www.unavox.it/NuoveImmagini/SS-Cuori_GESU_MARIA.jpg




COR JESU ADVENIAT REGNUM TUUM - ADVENIAT PER MARIAM!!!
COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!
Sia lode, onore e gloria al Divin Cuore di Gesù!!!
Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
13-06-18, 01:54
12 GIUGNO 2018: dodicesimo giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…



Tradidi quod et accepi (http://tradidiaccepi.blogspot.it)
http://tradidiaccepi.blogspot.it
https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«FERIA TERTIA INFRA OCTAVAM SACRATISSIMI CORDIS DOMINI NOSTRI JESU CHRISTI
(Martedì infra l'Ottava del Sacratissimo Cuore del Signore Nostro Gesù Cristo)
Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35130797_1400641303370521_8951400121963118592_n.jp g?_nc_cat=0&oh=f40ca0f2b64a79f67bea987a230c667c&oe=5BAFC28A


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35130797_1400641303370521_8951400121963118592_n.jp g?_nc_cat=0&oh=f40ca0f2b64a79f67bea987a230c667c&oe=5BAFC28A


«FERIA TERTIA INFRA OCTAVAM SACRATISSIMI CORDIS DOMINI NOSTRI JESU CHRISTI
(Martedì infra l'Ottava del Sacratissimo Cuore del Signore Nostro Gesù Cristo)
Semidoppio.
Paramenti bianchi.
SANTA MESSA.»
Guéranger, L'anno liturgico - La festa del Sacro Cuore di Gesù (http://www.unavoce-ve.it/pg-sacrocuore.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-sacrocuore.htm
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34963715_1400633116704673_1414008778369531904_n.jp g?_nc_cat=0&oh=743151dc10dd0ebcd4e92159e9594159&oe=5BA4DC57


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34963715_1400633116704673_1414008778369531904_n.jp g?_nc_cat=0&oh=743151dc10dd0ebcd4e92159e9594159&oe=5BA4DC57


“SAN GIOVANNI DI SAN FACONDO
Confessore
Doppio.
Paramenti bianchi.
Nascita Sahagún, 1430
Morte Salamanca, 11 giugno 1479
Beatificazione 1601 da papa Clemente VIII
Canonizzazione 16 ottobre 1690 da papa Alessandro VIII
Patrono di lattonieri
SANTA MESSA
San Giovanni nacque a Sahagún in Spagna, e passò la giovinezza in un monastero benedettino. Dotato dallo Spirito Santo di un mirabile dono di pacificazione (Orazione), esortò fin dall'infanzia gli altri fanciulli alla concordia. Durante una guerra civile predicò nella città di Salamanca, e riuscì ad estinguere le fazioni che vi regnavano. Dostribuì ai poveri le sue ricche rendite (Epistola), e si consacrò tutto alle opere di carità, alla preghiera e alla contemplazione della sapienza divina (Introito). Per essere pronto quando il Maestro venisse a cercarlo (Vangelo) entrò nell'Ordine di Sant'Agostino, in cui si fece notare per la sua straordinaria devozione al Santo Sacrificio della Messa. Morì nel 1479 esclamando: «Signore, io ripongo tutta la mia fiducia in Te in quest'ora estrema e rimetto il mio spirito nelle tue mani».
* Giovanni, nato da nobile famiglia di Sahagún in Spagna, fu ottenuto da Dio per le buone opere e le preghiere dei genitori rimasti per lungo tempo senza figli. Fin dai primi anni diede mirabile indizio della futura santità; perché sovente da luogo elevato arringava gli altri fanciulli per esortarli alla virtù e al culto di Dio, e per comporre i loro dissidi. In patria fu affidato ai monaci di san Facondo dell'ordine di san Benedetto, affinché lo iniziassero ai primi elementi delle lettere. Mentre vi si applicava, il padre gli procurò il beneficio d'una parrocchia; ma per nessuna ragione si poté indurre il giovane a ritenere tale carica. Ammesso tra i famigliari del vescovo di Burgos, ne divenne intimo per la sua specchiata probità, e da lui fu fatto prete e canonico, e ricolmo di molti benefici. Ma abbandonato il palazzo episcopale per servire a Dio più quietamente, e rinunziato ad ogni provento ecclesiastico, si ritirò presso una piccola cappella, dove celebrava la Messa ogni dì e ragionava sovente delle cose divine con grande edificazione degli uditori.
Poi andato a Salamanca per gli studi, e ricevuto nel celebre collegio di san Bartolomeo, vi esercitò il ministero sacerdotale in tal maniera, che mentre attendeva agli studi diletti, era altresì assiduo alle sante concioni. Caduto gravissimamente malato, fece voto d'imporsi una disciplina più severa, e, per adempierlo, dopo aver dato ad un povero quasi nudo la migliore delle sue vesti che aveva, si portò al monastero di sant'Agostino allora assai fiorente per severità d'osservanza; ed ammessovi, sorpassò i più provetti nella obbedienza, sottomissione, veglie e orazione. Essendogli stata affidata la cura della cantina, gli bastò toccare un piccolo fusto di vino per attingerne un anno intero per tutti i religiosi. Compiuto l'anno di noviziato, per ordine del prefetto del convento riprese il ministero della predicazione. Fazioni cruente avevano così confuso allora ogni legge divina ed umana a Salamanca, che quasi ad ogni ora succedevano massacri, e non solo le strade e le piazze, ma perfino le chiese rigurgitavano del sangue d'ogni ceto, principalmente della nobiltà.
Ma Giovanni sia colla predicazione, sia coi privati discorsi calmò gli animi, e ritornò la tranquillità nella città. Offese gravemente un alto personaggio per averne ripresa la crudeltà verso i sudditi. Perciò questi gli spedì sul suo cammino due cavalieri, perché l'ammazzassero; e l'avevano già raggiunto, allorché Dio permise che fossero colpiti da stupore e rimanessero immobilizzati insieme coi cavalli, finché, prostesi ai piedi del sant'uomo, non gli ebbero domandato grazia del loro delitto. Quel personaggio poi, percosso da repentino terrore, disperava già della salute, quando, fatto chiamare Giovanni e pentitosi del fatto, riebbe la sanità. Un'altra volta, uomini faziosi, che l'inseguivano con bastoni, ebbero le braccia paralizzate, e non ricuperarono le forze se non dopo averne implorato il perdono. Mentre diceva la Messa, era solito vedere presente Cristo Signore, e inebriarsi dei celesti misteri alla sorgente stessa della divinità; sovente penetrava nel segreto dei cuori, prediceva l'avvenire con rara sagacia, e risuscitò la figlia di suo fratello morta a sette anni. Infine, predetto il giorno della morte e ricevuti devotissimamente i sacramenti della Chiesa, terminò la mortale carriera, glorioso per molti miracoli prima e dopo morte. I quali regolarmente constatati, Alessandro VIII lo iscrisse nel numero dei Santi.
- Al Vangelo.
** Omelia di s. Gregorio Papa.
Omelia sui Vangeli.
La lettura del santo Vangelo, fratelli carissimi, è chiara. Ma affinché, per la sua stessa semplicità, non sembri a qualcuno troppo elevata, esaminiamola brevemente in modo che la sua esposizione sia chiara per quelli che la ignorano, senza essere gravosa per quelli che la conoscono. Il Signore dice: «Siano cinti i vostri fianchi». Noi cingiamo i fianchi, quando freniamo con la continenza i movimenti della carne. Ma poiché è poco astenersi dal male, se ciascuno non si applica ancora, e con assidui sforzi, a fare il bene, subito si aggiunge: «E le lucerne siano accese nelle vostre mani». Noi teniamo in mano le lucerne accese, quando diamo al nostro prossimo con le buone opere esempi che lo illuminano. A proposito di tali opere il Signore dice: «La vostra luce risplenda davanti agli uomini, affinché essi vedano le vostre opere buone e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli».
Sono due quindi le cose che vengono comandate: cingere i fianchi e tenere le lucerne: cioè la castità deve risplendere nel nostro corpo e la luce della verità nelle nostre opere. Infatti l'una cosa senza l'altra non può assolutamente essere gradita al nostro Redentore; né colui che compie opere buone, finché non abbandoni le sozzure della lussuria, né colui che eccelle per la sua castità ma non si esercita nelle opere buone. Né la castità dunque è una grande virtù senza le opere buone, né le opere buone possono valere qualcosa senza la castità. Ma anche se si osservano i due comandamenti, rimane il dovere, per chiunque si tratti, di tendere con la speranza alla patria superna e di non star lontano in alcun modo dai vizi soltanto per l'onore di questo mondo.
«E voi siate come coloro che aspettano il loro padrone quando torni dalle nozze, per aprirgli subito appena giungerà e picchierà alla porta». Il Signore in verità viene quando si affretta al giudizio; picchia poi quando, con gli affanni della malattia, ci avverte che ormai la morte è vicina. Noi gli apriamo subito, se lo riceviamo con amore. Non vuole infatti aprire al giudice che picchia, colui che ha paura di uscire dal corpo e ha timore di vedere questo giudice, che ricorda di aver disprezzato. Ma chi è tranquillo per la sua speranza e per il suo modo di agire, apre subito a chi picchia, perché accoglie con gioia il giudice; e, quando è vicino il tempo della morte, egli si rallegra pensando ad una gloriosa retribuzione.
https://sardiniatridentina.blogspot.com/2018/06/san-giovanni-di-san-facondo-confessore.html?m=1
Nella Santa Messa di San Giovanni di San Facondo Confessore, si fa Commemorazione sia dei SS. Basilide, Cirino, Nabore e Nazario Martiri (link precedente), sia del Sacratissimo Cuore del Signore Nostro Gesù Cristo, con l'Oratio, Secreta e Postcommunio della Santa Messa della festa propria (vedasi link seguente).”
Sardinia Tridentina: Festa del sacratissimo Cuore di Gesù. (http://sardiniatridentina.blogspot.com/2017/06/festa-del-sacratissimo-cuore-di-gesu.html?m=1)
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35265123_1400560053378646_3327679225728598016_n.jp g?_nc_cat=0&oh=83210880eeab7c52a30c859759eacdd4&oe=5BC3FA1F


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35265123_1400560053378646_3327679225728598016_n.jp g?_nc_cat=0&oh=83210880eeab7c52a30c859759eacdd4&oe=5BC3FA1F




http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm
"San Giovanni di San Facondo, confessore, 12 giugno."
"Santi Basilide e i suoi compagni, martiri, lo stesso giorno."




San Giovanni da san Facondo - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-giovanni-san-facondo/)
http://www.sodalitium.biz/san-giovanni-san-facondo/
«12 giugno 2018: San Giovanni di San Facondo, confessore.
“San Giovanni da san Facondo, dell’Ordine degli Eremitani di sant’Agostino, Confessore, che volò al cielo nel giorno precedente”.
O Dio, autore della pace ed amico della carità, che ornasti il beato Giovanni Confessore tuo col dono mirabile di pacificare i nemici, concedi, per i suoi meriti e la sua intercessione, che, confermati nel tuo amore, non siamo da te separati da alcuna tentazione. Per nostro Signore.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/giovanni-san-facondo-222x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/giovanni-san-facondo-222x300.jpg


Sante Messe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/sante-messe/)
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano ? Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11) (http://www.oratoriosantambrogiombc.it/)
http://www.oratoriosantambrogiombc.it/




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.»
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
http://www.domusmarcellefebvre.it/
CATECHISMO- PIO X - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/catechismo--pio-x-1.php)
SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php)
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php




La riparazione al Sacro Cuore - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/la-riparazione-al-sacro-cuore/)
http://www.centrostudifederici.org/la-riparazione-al-sacro-cuore/
“Enciclica Miserentissimus Redemptor di Pio XI sull’atto di riparazione al Sacratissimo Cuore di Gesù.”
http://www.centrostudifederici.org/wp-content/uploads/2018/06/9014911100_fd005303e9_o-300x195.jpg

Siria: le sanzioni contro una popolazione stremata - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/siria-sanzioni-popolazione-stremata/)
“Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 57/18 del 12 giugno 2018, San Giovanni da San Facondo.”




https://www.facebook.com/pietroferrari1973/

“Pascendi Dominici Gregis.”
https://www.youtube.com/channel/UCo944XvpNSfgXjCViAIOOqg

https://www.facebook.com/fidecatholica/


“Non Una Cum - Roman catholics sedevacantists.”

Il Sedevacantismo (http://www.cmri.org/ital-sedevac.html)
http://www.cmri.org/ital-sedevac.html

: Quidlibet : ? A Traditionalist Miscellany — By the Rev. Anthony Cekada (http://www.fathercekada.com/)
http://www.fathercekada.com/

Home | Traditional Latin Mass Resources (http://www.traditionalmass.org/)

https://novusordowatch.org/

https://www.truerestoration.org/




Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/)
http://liguesaintamedee.ch/
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
12 juin : Saint Jean de Saint-Facond, Religieux Augustin (1430-1479) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/12-juin-saint-jean-de-saint-facond)
“12 juin : Saint Jean de Saint-Facond, Religieux Augustin (1430-1479).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/7915/2856/4461/06_12_saint_jean_de_saint_facond.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/7915/2856/4461/06_12_saint_jean_de_saint_facond.jpg






www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/1013-atto-di-riparazione-al-sacratissimo-cuore-di-gesu.html
“Atto di riparazione al Sacratissimo Cuore di Gesù.”

"12 giugno 1954. Se le forze del male non cessano, nel volger dei secoli, i loro attacchi contro l'opera del Divin Redentore, Iddio non manca di rispondere alle angosciose suppliche dei suoi figli in pericolo, suscitando anime ricche di doni della natura e della grazia, che siano per i loro fratelli di conforto e di aiuto. Quando si affievolisce nella coscienza degli uomini la cognizione delle verità salutari, oscurate dagli allettamenti dei beni terreni, quando lo spirito di rivolta e di orgoglio suscita contro la Chiesa persecuzioni subdole o violente, in mezzo alle miserie, sempre presenti, delle anime e dei corpi, la Divina Provvidenza chiama sotto il vessillo della Croce di Cristo eroi di santità, irradianti splendori di purezza verginale e di carità fraterna, per sovvenire a tutte le necessità delle anime e mantenere nella sua integrità il fervore delle virtù cristiane. La vita di coloro che oggi la Chiesa glorifica è tutta compresa nelle parole del Salmista: « Angustia et tribulatio venerunt super me, mandata tua deliciae meae sunt » (Ps. 118, 143). A Pietro-Luigi-Maria Chanel toccò l'onore di essere il primo a versare il sangue per la fede in Oceania. ... Se però è necessario di annunciare agl'infedeli il messaggio di Cristo, non è meno essenziale di mantenere vivo l'ardore della fede nel popolo cristiano. Nella falange gloriosa dei Santi, che questa terra romana ha dato alla Chiesa, rifulge di luce speciale Gaspare del Bufalo. ... Ma se Iddio domanda sovente ai suoi eletti d'intraprendere grandi opere per la sua gloria, vuole altresì che essi sappiano soffrire nella ubbidienza e nel silenzio. Ed invero non si richiede minor generosità per resistere saldamente in mezzo al naufragio e preparare con tenacia l'ora in cui tornerà a regnare la pace. Quando la Compagnia di Gesù fu espulsa dal Regno di Spagna, Giuseppe Pignatelli si era già guadagnato la stima dei suoi Superiori con la elevatezza del suo spirito, l'ingegnosa sua carità verso i poveri e i condannati a morte, l'autorità della sua persona che gli permetteva di calmare le sedizioni popolari. ... Mentre i tre eroi che abbiamo teste commemorati avevano profuso tutte le loro virili energie nel duro combattimento contro le forze del male, ecco apparire al nostro sguardo l'immagine di Domenico Savio, gracile adolescente, dal corpo debole, ma dall'anima tesa in una pura oblazione di sè all'amore sovranamente delicato ed esigente di Cristo ... Associata alla gloria di cosi illustri Confessori, una Vergine insigne per il suo amore alla Croce, Maria Crocifissa Di Rosa, di famiglia patrizia bresciana, canta anch'ella gli splendori dello Sposo divino. Era appena piamente spirata la sua madre terrena, che, ad imitazione di S. Teresa di Gesù, ella si rifugia nelle braccia della Madre celeste ... Essi intessono insieme una maravigliosa corona alla Vergine Maria, che li ha adornati coi suoi eletti favori e si è compiaciuta di accogliere i loro fedeli servigi.
Dal DISCORSO DI SUA SANTITÀ PIO PP. XII
IN OCCASIONE DELLA CANONIZZAZIONE DEI SANTI: PIETRO CHANEL, GASPARE DEL BUFALO, GIUSEPPE PIGNATELLI, DOMENICO SAVIO E MARIA CROCIFISSA DI ROSA"
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35134077_1733492923353776_1084605355364712448_n.jp g?_nc_cat=0&oh=c1ec61509017ee29f93ef78dab31aec5&oe=5BBCBF09


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35134077_1733492923353776_1084605355364712448_n.jp g?_nc_cat=0&oh=c1ec61509017ee29f93ef78dab31aec5&oe=5BBCBF09





12° giorno: Cuore ardente - Cuore freddo (http://www.stellamatutina.eu/12-giorno-cuore-ardente-cuore-freddo/)
http://www.stellamatutina.eu/12-giorno-cuore-ardente-cuore-freddo/
“12° giorno: Cuore ardente – Cuore freddo
CUORE ARDENTE
«Son venuto a portare il fuoco sulla terra, e che cosa voglio se non che si accenda?» (Lc 12,49). Il Sacro Cuore di Gesù è stato definito una «fornace ardente di carità». A santa Margherita M. Alacoque, infatti, Egli appariva ogni primo venerdì «come uno splendido sole, come una fornace ardente». (…)
Proposito: Ripetere spesso: «Dolce Cuor del mio Gesù, fa ch’io t’ami sempre più».
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P.Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”


12 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/12-giugno.htm)
http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/12-giugno.htm
“GIUGNO: IL MESE DEL SACRO CUORE DI GESU' MEDITAZIONI E PREGHIERE
GIORNO 12
L'ORA DI GUARDIA 12° GIORNO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
Intenzione. - Riparare l'indifferenza dei cattivi Cristiani verso Gesù Sacramentato. (…)
Fioretto. Fare un'Ora di Guardia al Sacro Cuore, possibilmente in compagnia.
Giaculatoria. Amato sia dovunque il Cuore di Gesù!
(Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù-" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli)”




Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://www.radiospada.org)
http://www.radiospada.org
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com/)
http://www.edizioniradiospada.com/
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
“12 giugno 2018: infra l'Ottava del Sacro Cuore.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35076722_2147310618631929_4953675641229672448_n.jp g?_nc_cat=0&oh=bb45b3137e2f74f1df359e0fcce306a3&oe=5BAE45EC


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35076722_2147310618631929_4953675641229672448_n.jp g?_nc_cat=0&oh=bb45b3137e2f74f1df359e0fcce306a3&oe=5BAE45EC


«12 giugno 2018: San Giovanni di San Facondo, confessore.
Giovanni era nato a Sahagún, in Spagna, verso il 1430. Da giovane uno zio gli aveva trovato una sistemazione presso la curia vescovile di Burgos, procurandogli anche un beneficio ecclesiastico. Ordinato sacerdote, a 33 anni, Giovanni entrò in crisi: non poteva vivere della vigna del Signore senza lavorarvi. Così, alla morte del vescovo, cambiò vita: entrò tra gli Agostiniani, dedicandosi ad un instancabile apostolato: nella predicazione al popolo, nella promozione della pace e della convivenza sociale.
“Se mi chiedesse dell'atteggiamento di Giovanni - testimonia un suo contemporaneo - nei riguardi dei miserabili e degli afflitti, delle vedove e dei fanciulli sfruttati, dei bisognosi e degli ammalati, dovrei rispondere che da uno slancio naturale era abitualmente spinto ad aiutare tutti sia con buone parole sia anche con elemosine a questo scopo. Era anche preoccupato di portare tutti alla pace e alla concordia, dopo aver spente le inimicizie e le discordie. Quando era a Salamanca, essendo tutta la città divisa in fazioni a causa delle discordie civili, riuscì ad evitare molte stragi”.
Fu per i suoi ripetuti tentativi di pacificazione che nel 1476 i nobili di Salamanca sottoscrissero un solenne patto di perpetua concordia. La forza e il coraggio per agire p Giovanni li prendeva dall’Eucaristia, che egli celebrava con straordinaria devozione.
Morì nel 1479. Beatificato nel 1601, fu canonizzato nel 1690. Le reliquie del santo si conservano nella cattedrale nuova di Salamanca, città piena di luoghi i cui nomi ricordano i portenti da lui operati in vita o in morte.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35067530_2147309511965373_3431982012590718976_n.jp g?_nc_cat=0&oh=b9315aa40607759459f959d8f1b07a6d&oe=5BAE57AB


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35067530_2147309511965373_3431982012590718976_n.jp g?_nc_cat=0&oh=b9315aa40607759459f959d8f1b07a6d&oe=5BAE57AB


"12 giugno: San Leone III, Papa e Confessore. Nel Natale dell'800 incoronò Carlo Magno.
«Vi fu un tempo in cui la filosofia del Vangelo governava la società: allora la forza della sapienza cristiana e lo spirito divino erano penetrati nelle leggi, nelle istituzioni, nei costumi dei popoli, in ogni ordine e settore dello Stato, quando la religione fondata da Gesù Cristo, collocata stabilmente a livello di dignità che le competeva, ovunque prosperava, col favore dei Principi e sotto la legittima tutela dei magistrati; quando sacerdozio e impero procedevano concordi e li univa un fausto vincolo di amichevoli e scambievoli servigi. La società trasse da tale ordinamento frutti inimmaginabili, la memoria dei quali dura e durerà, consegnata ad innumerevoli monumenti storici, che nessuna mala arte di nemici può contraffare od oscurare. Il fatto che l’Europa cristiana abbia domato i popoli barbari e li abbia tratti dalla ferocia alla mansuetudine, dalla superstizione alla verità; che abbia vittoriosamente respinto le invasioni dei Maomettani; che abbia tenuto il primato della civiltà; che abbia sempre saputo offrirsi agli altri popoli come guida e maestra per ogni onorevole impresa; che abbia donato veri e molteplici esempi di libertà ai popoli; che abbia con grande sapienza creato numerose istituzioni a sollievo delle umane miserie; per tutto ciò deve senza dubbio molta gratitudine alla religione, che ebbe auspice in tante imprese e che l’aiutò nel portarle a termine. E certamente tutti quei benefìci sarebbero durati, se fosse durata la concordia tra i due poteri: e a ragione se ne sarebbero potuti aspettare altri maggiori, se con maggiore fede e perseveranza ci si fosse inchinati all’autorità, al magistero, ai disegni della Chiesa. Si deve infatti attribuire il valore di legge eterna a quella grandissima sentenza scritta da Ivo di Chartres al pontefice Pasquale II: "Quando regno e sacerdozio procedono concordi, procede bene il governo del mondo, fiorisce e fruttifica la Chiesa. Se invece la concordia viene meno, non soltanto non crescono le piccole cose, ma anche le grandi volgono miseramente in rovina"».
(Leone XIII, "Immortale Dei", 1° novembre 1885)"
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35086676_2148079958554995_5403749164007817216_n.jp g?_nc_cat=0&oh=5175de224ba9ef5228fe3ff090ad0140&oe=5B76F34C


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35086676_2148079958554995_5403749164007817216_n.jp g?_nc_cat=0&oh=5175de224ba9ef5228fe3ff090ad0140&oe=5B76F34C




COR JESU ADVENIAT REGNUM TUUM - ADVENIAT PER MARIAM!!!
COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!
Sia lode, onore e gloria al Divin Cuore di Gesù!!!
Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
13-06-18, 20:39
13 GIUGNO 2018: SANT'ANTONIO DA PADOVA, CONFESSORE E DOTTORE DELLA CHIESA (1195-1231), anniversario della seconda delle sei Apparizioni della Madonna alla Cova da Iria a Fatima; tredicesimo giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…



«Sant’Antonio di Padova, confessore e dottore, 13 giugno.»
Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico (http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm)
http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm




Tradidi quod et accepi (http://tradidiaccepi.blogspot.it)
http://tradidiaccepi.blogspot.it
https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«FERIA QUARTA INFRA OCTAVAM SACRATISSIMI CORDIS DOMINI NOSTRI JESU CHRISTI
(Mercoledì infra l'Ottava del Sacratissimo Cuore del Signore Nostro Gesù Cristo)
Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35284201_1401890446578940_321945156460740608_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=34d47ffa484a6b29d86aa59f740d9e79&oe=5BC30AF1


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35284201_1401890446578940_321945156460740608_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=34d47ffa484a6b29d86aa59f740d9e79&oe=5BC30AF1


«FERIA QUARTA INFRA OCTAVAM SACRATISSIMI CORDIS DOMINI NOSTRI JESU CHRISTI
(Mercoledì infra l'Ottava del Sacratissimo Cuore del Signore Nostro Gesù Cristo)
Semidoppio.
Paramenti bianchi.
SANTA MESSA»
Guéranger, L'anno liturgico - La festa del Sacro Cuore di Gesù (http://www.unavoce-ve.it/pg-sacrocuore.htm)
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35123953_1401871949914123_2925020492630851584_n.jp g?_nc_cat=0&oh=df006e04b36d05bec2975e36753be831&oe=5BAE245D


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35123953_1401871949914123_2925020492630851584_n.jp g?_nc_cat=0&oh=df006e04b36d05bec2975e36753be831&oe=5BAE245D


«SANT'ANTONIO DA PADOVA
Confessore e Dottore della Chiesa.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35240068_1401768436591141_5373112092838592512_n.jp g?_nc_cat=0&oh=303c2bf23c9376bf7a97e94059df2562&oe=5BADC91A


«SANT'ANTONIO DA PADOVA
Confessore e Dottore della Chiesa.
Doppio.
Paramenti bianchi.
Copatrono della Città di Napoli e del Regno di Napoli.
Nascita Lisbona, Portogallo, 15 agosto 1195
Morte Padova, Italia, 13 giugno 1231
Canonizzazione Spoleto, 30 maggio 1232, da papa Gregorio IX
Dichiarato Dottore della Chiesa nel 1946 da papa Pio XII
Santuario principale Basilica di Sant'Antonio, Padova
Attributi Libro, pesce, giglio candido, Bambin Gesù, pane, fiamma, cuore
Patrono di Brasile, Portogallo, poveri, oppressi, orfani, prigionieri, naufraghi, bambini malati, vetrai, reclute, donne incinte, affamati, viaggiatori, animali, oggetti smarriti, pescatori, cavalli, marinai, nativi americani, sterilità, fidanzati, matrimonio, vedi patronati
SANTA MESSA
Nato a Lisbona da genitori nobili, egli disprezzò tutte le ricchezze (Epistola). Ripieno dello Spirito Santo che trasformò gli Apostoli, entrò nella milizia religiosa per poter lottare per la causa della fede e per esser pronto allorché il Maestro venisse (Vangelo). Ritiratosi dapprima in Toscana, vi si dedicò alla contemplazione divina (Introito), poi ricevette la missione di predicar l'Evangelo. La sapienza della sua dottrina e la sua eloquenza lo fecero chiamare «Arca del Testamento» e «Martello degli eretici». Un anno prima della sua morte, venne a Padova dove, carico di meriti, morì all'età di trentacinque anni, nel 1231, e fu da Gesù preposto in cielo a tutti i suoi beni (Communio).
* Antonio, nato a Lisbona in Portogallo da genitori, che l'allevarono piamente, adolescente abbracciò la vita dei canonici regolari. Ma nel trasportarsi a Coimbra i corpi dei cinque beati Martiri dei frati Minori, che poco prima avevano sofferto per la fede di Cristo nel Marocco, acceso dal desiderio del martirio passò nell'ordine Francescano. Sotto l'impulso di questa fiamma si diresse subito nei paesi dei Saraceni; ma assalito da una malattia e costretto a rimpatriare su d'una nave che faceva rotta per la Spagna, la violenza dei venti lo spinse in Sicilia.
Dalla Sicilia andò al capitolo generale di Assisi; e poi si ritirò nell'eremo di monte s. Paolo nell'Emilia, dove attese per molto tempo alla divina contemplazione, al digiuno e alle veglie. Quindi elevato agli ordini sacri e mandato a predicare il Vangelo, colla sapienza e la facondia del dire riportò tali successi e suscitò tanta ammirazione di sé, che il sommo Pontefice, uditolo una volta predicare, lo appellò l'arca del Testamento. Innanzi tutto egli combatté l'eresie con estrema energia, onde fu detto il perpetuo martello degli eretici.
Primo del suo ordine, in grazia della sua singolare dottrina, insegnò le sacre lettere a Bologna e altrove, e diresse gli studi dei suoi confratelli. Dopo aver percorso molte Provincie, un anno prima di morire giunse a Padova, dove lasciò monumenti insigni di santità. Infine dopo aver sostenuto grandi fatiche per la gloria di Dio, glorioso di meriti e miracoli s'addormentò nel Signore il 13 Giugno dell'anno 1231. Il sommo Pontefice Gregorio IX l'iscrisse nel numero dei santi Confessori.
- Al Vangelo.
** Omelia di sant'Agostino Vescovo.
Libro 1 sul Sermone del Signore sul monte, cap. 6, tom. 4.
Il Signore ci mostra doversi giudicare insensati coloro che, cercando l'abbondanza dei beni temporali o temendo d'esserne privati, perdono gli eterni, che gli uomini non possono né dare né togliere. «Ora se il sale diventa insipido, con che si salerà?» (Matth. 5,13). Cioè, se voi, che dovete certo modo condire i popoli, per timore delle persecuzioni temporali, perderete il regno dei cieli: quali saranno gli uomini che potranno ritrarvi dall'errore, dal momento che Dio ha scelto voi per togliere gli altri dall'errore?
Dunque il sale insipido non serve più «a nulla se non ad essere gettato via pestato dagli uomini» (Matth 5,13). Pertanto non è calpestato dagli uomini chi soffre persecuzione; ma chi istupidisce per timore della persecuzione. Poiché non può essere calpestato se non uno inferiore; ma non è inferiore chi, sebbene patisca molto sulla terra nel corpo, tuttavia col cuore abita in cielo.
«Voi siete la luce del mondo» (Matth. 5,14). Come più sopra ha detto «il sale della terra» (Matth 5, l13), così ora dice «la luce del mondo». Ora per questa terra, di cui si parla più sopra, non si deve intendere quella che calpestiamo coi nostri piedi corporei; bensì gli uomini che abitano sulla terra, o anche i peccatori, a rialzare i quali col condimento della sapienza e a distruggere le loro perverse inclinazioni, il Signore inviò nel mondo il sale apostolico. E qui mondo si deve intendere non il cielo e la terra, ma gli uomini che sono nel mondo o amano il mondo, e che gli Apostoli hanno la missione d'illuminare. «Non può rimaner nascosta una città situata su un monte» (Matth. 5,14): cioè, fondata sopra un'insigne e grande giustizia, significata anche nello stesso monte, su cui il Signore si trova a parlare.
** Omelia di sant'Ilario Vescovo.
Commentario su Matteo, cap. 5.
Voi siete il sale della terra. Se il sale diventa insipido, non è buono a nulla quello che si salerà. Ma io credo che non ci sia il sale della terra. In che modo quindi chiamò gli apostoli il sale della terra? Ma va cercata la proprietà delle cose dette, che sarà mostrata sia dal compito degli apostoli, sia dalla natura dello stesso sale. Il sale è in sé come una cosa sola e contiene l'elemento dell'acqua e quello del fuoco, e questo di due è una cosa sola.
Questo dunque reso efficace in ogni uso del genere umano, impartisce l'incorruttibilità ai corpi su cui sia stato cosparso, ed è dispensatore prontissimo ad ogni senso del sapore intrinseco. Ma gli apostoli sono i predicatori delle cose celesti, e come i seminatori dell'eternità, conferenti l'immortalità a tutti i corpi sui quali sia stato cosparso il loro annuncio. Meritatamente quindi sono chiamati sale della terra, perché conservano i corpi per l'eternità a maniera di una salatura per virtù della dottrina.
Ma la natura del sale è sempre la stessa, né si può mai mutare. È vero che l'uomo sarà sottoposto alla mutazione e solo è beato chi sarà rimasto fino alla fine in tutte le opere di Dio: pertanto li ammonisce, avendoli chiamati sale della terra, di persistere nella virtù della potenza a loro conferita, per evitare che diventati vani non salino più, ed essi, perso il senso del sapore ricevuto, non possano vivificare i corpi corrotti, e gettati dagli armai della Chiesa, con quelli che avrebbero salato, siano calpestati dai piedi dei passanti.
** Sermone di san Giovanni Crisostomo.
Omelia 15 su Matteo, dopo la metà.
Fate attenzione a ciò che disse, «Voi siete il sale della terra»: tramite ciò mostra quanto necessariamente insegni queste cose. Non infatti, disse, solo della vostra vita, ma di tutto il mondo dovrete render conto. Non vi mando certo solo a due città, o a dieci, o a venti, come mandavo i profeti: ma ad ogni terra e fino al mare, e a tutto il mondo, e questo è oppresso da vari crimini.
Dicendo infatti, «Voi siete il sale della terra», mostra che tutta la natura degli uomini è vanificata, e corrotta dalla violenza dei peccati: e quindi richiede da loro quelle virtù, che massimamente sono necessarie ed utili per procurare la salvezza di molti. Infatti chi è mansueto e modesto, e misericordioso e giusto, non rinchiude solo dentro di sé queste cose fatte bene, ma farà defluire queste eccellenti fonti anche all'utilità degli altri. Quindi chi è puro di cuore e pacifico, e sopporta la persecuzione per la verità, nondimeno stabilisce la vita per il bene comune.
Non pensate quindi, disse, che sarete condotti a facile battaglie, né che dovrete far conto di cose da poco. Voi siete il sale della terra. Cosa allora? Hanno medicato cose putrefatte? Per niente: né infatti è possibile che quelle cose che sono già corrotte siano riparate tramite la frizione del sale. Non fecero perciò questo, ma le cose prima rinnovate, ed a loro affidate, e già liberate da quella putrefazione, aspergevano di sale, e conservavano in quella novità, che avevano preso dal Signore. Certamente liberare dalla putredine del peccato, è proprio del potere di Cristo: ma ché non ritornino di nuovo a questi, è proprio della cura e del lavoro degli Apostoli.
https://sardiniatridentina.blogspot.com/2018/06/santantonio-di-padova-confessore-e.html?m=1
Nella Santa Messa di Sant'Antonio da Padova (link precedente), si fa Commemorazione del Sacratissimo Cuore del Signore Nostro Gesù Cristo con l'Oratio, Secreta e Postcommunio della Santa Messa della festa propria (vedasi link seguente).»
https://sardiniatridentina.blogspot.com/2017/06/festa-del-sacratissimo-cuore-di-gesu.html?m=1
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35145343_1401649649936353_2087768119228497920_n.jp g?_nc_cat=0&oh=b0e0e370b5e63d75a93b447f6349bcf9&oe=5BAF7ADB


“Sancte Antoni Paduane, ora pro nobis.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35210641_1400953726672612_776671116662931456_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=3abb15e8481cbb3ee54cedb387c1dbd7&oe=5BABB87B


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35210641_1400953726672612_776671116662931456_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=3abb15e8481cbb3ee54cedb387c1dbd7&oe=5BABB87B





Sant'Antonio di Padova - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/santantonio-di-padova/)
http://www.sodalitium.biz/santantonio-di-padova/
«13 giugno, Sant’Antonio di Padova, Confessore e Dottore della Chiesa (Lisbona, c. 1195 – Padova, 13 giugno 1231), il “martello degli eretici”.
“A Padova sant’Antonio Portoghese, Sacerdote dell’Ordine dei Minori, Confessore e Dottore della Chiesa, illustre per la vita, pei miracoli e per la predicazione, il quale, non essendo ancora trascorso un anno dalla sua morte, dal Papa Gregorio nono fu ascritto nel numero dei Santi”.
Indegno per le colpe commesse di comparire davanti a Dio Vengo ai tuoi piedi, amorosissimo Sant’Antonio, per implorare la tua intercessione nella necessità in cui verso. Siimi propizio del tuo possente patrocinio, liberami da ogni male, specie dal peccato, e impetrami la grazia di ……… Caro Santo, sono anch’io nel numero dei tribolati che Dio ha commesso alle tue cure, e alla tua provvidente bontà.Sono certo che anche io per mezzo tuo avrò quanto chiedo e così vedrò calmati i miei dolori, confortate le mie angustie, asciugate le mie lacrime, ritornato alla calma il mio povero cuore. Consolatore dei tribolati non negarmi il conforto della tua intercessione presso Dio. Così sia.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/antonio-padova-300x253.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/antonio-padova-300x253.jpg




Sante Messe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/sante-messe/)

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano ? Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11) (http://www.oratoriosantambrogiombc.it/)
http://www.oratoriosantambrogiombc.it/




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.»
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
http://www.domusmarcellefebvre.it/
CATECHISMO- PIO X - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/catechismo--pio-x-1.php)
SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php)
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php




La riparazione al Sacro Cuore - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/la-riparazione-al-sacro-cuore/)
http://www.centrostudifederici.org/la-riparazione-al-sacro-cuore/
“Enciclica Miserentissimus Redemptor di Pio XI sull’atto di riparazione al Sacratissimo Cuore di Gesù.”
http://www.centrostudifederici.org/wp-content/uploads/2018/06/9014911100_fd005303e9_o-300x195.jpg




https://www.facebook.com/pietroferrari1973/

“Pascendi Dominici Gregis.”
https://www.youtube.com/channel/UCo944XvpNSfgXjCViAIOOqg

https://www.facebook.com/fidecatholica/

“Non Una Cum - Roman catholics sedevacantists.”

Il Sedevacantismo (http://www.cmri.org/ital-sedevac.html)
http://www.cmri.org/ital-sedevac.html

: Quidlibet : ? A Traditionalist Miscellany — By the Rev. Anthony Cekada (http://www.fathercekada.com/)
http://www.fathercekada.com/

Home | Traditional Latin Mass Resources (http://www.traditionalmass.org/)

https://novusordowatch.org/

https://www.truerestoration.org/




Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/)
http://liguesaintamedee.ch/
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
13 juin : Saint Antoine de Padoue, Religieux de Saint-François (1195-1231) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/13-juin-saint-antoine-de-padoue)
“13 juin : Saint Antoine de Padoue, Religieux de Saint-François (1195-1231).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/7415/2856/4980/06_13_saint_antoine_de_padoue.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/7415/2856/4980/06_13_saint_antoine_de_padoue.jpg


13 juin 1917 : deuxième apparition de Fatima :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/13-juin-1917-deuxieme-apparition-de-fatima)
“13 juin 1917 : deuxième apparition de Fatima.”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/3715/2856/5209/06_13_1917_deuxieme_apparition_Fatima.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/3715/2856/5209/06_13_1917_deuxieme_apparition_Fatima.jpg


“13 juin 1929: Notre Dame apparaît à sœur Lucie de Fatima à Tuy.”




https://www.agerecontra.it/2015/01/il-ruolo-meta-politico-di-christus-rex-e-la-protesta-militante-a-padova/
«(…) Matteo Castagna ha dichiarato: “Il calendario interreligioso è uno scandalo pubblico che va riparato con la preghiera ma anche con l’azione. Esso offende, col suo messaggio relativista, sia il Cattolicesimo come unica Via per la Salvezza, sia il Santo Patrono di Padova.(…)»
https://encrypted-tbn2.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQtobdAg0MZfnzfGJtg6DXn6vWqPPqM4 6N6mfOwYgDFpTj6BFXE


https://encrypted-tbn2.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQtobdAg0MZfnzfGJtg6DXn6vWqPPqM4 6N6mfOwYgDFpTj6BFXE




www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
«Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare sant’António Portoghése, Sacerdote dell’Ordine dei Minori, Confessore e Dottore della Chiesa, illustre per la vita, pei miracoli e per la predicazione, il quale, non essendo ancora trascorso un anno dalla sua morte, dal Papa Gregorio nono fu ascritto nel numero dei Santi. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Confessore e Dottore della Chiesa, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, sant’António Portoghése possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.»

«Carlo Di Pietro - Sursum Corda
13 giugno, Sant’Antonio di Padova, Confessore e Dottore della Chiesa (Lisbona, c. 1195 – Padova, 13 giugno 1231), il “martello degli eretici”.
“A Padova sant’Antonio Portoghese, Sacerdote dell’Ordine dei Minori, Confessore e Dottore della Chiesa, illustre per la vita, pei miracoli e per la predicazione, il quale, non essendo ancora trascorso un anno dalla sua morte, dal Papa Gregorio nono fu ascritto nel numero dei Santi”.
+ Indegno per le colpe commesse di comparire davanti a Dio Vengo ai tuoi piedi, amorosissimo Sant’Antonio, per implorare la tua intercessione nella necessità in cui verso. Siimi propizio del tuo possente patrocinio, liberami da ogni male, specie dal peccato, e impetrami la grazia di ……… Caro Santo, sono anch’io nel numero dei tribolati che Dio ha commesso alle tue cure, e alla tua provvidente bontà. Sono certo che anche io per mezzo tuo avrò quanto chiedo e così vedrò calmati i miei dolori, confortate le mie angustie, asciugate le mie lacrime, ritornato alla calma il mio povero cuore. Consolatore dei tribolati non negarmi il conforto della tua intercessione presso Dio. Così sia. +
Dalla bacheca di don Ugo Carandino.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35239608_1734287563274312_3598625545379643392_n.jp g?_nc_cat=0&oh=e30c1ac86ff0ea874b02fe76191dde59&oe=5BC052FB


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35239608_1734287563274312_3598625545379643392_n.jp g?_nc_cat=0&oh=e30c1ac86ff0ea874b02fe76191dde59&oe=5BC052FB


“Sodalitium IMBC - Fervorino di don Piero Fraschetti a Loreto 2018”
https://m.youtube.com/watch?feature=youtu.be&v=HMLASbYvgK4
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35055136_1732494593453609_2848564426880057344_n.jp g?_nc_cat=0&oh=5d600f231bd39e4b91647ab1082a8d4b&oe=5BAAFBF5


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35055136_1732494593453609_2848564426880057344_n.jp g?_nc_cat=0&oh=5d600f231bd39e4b91647ab1082a8d4b&oe=5BAAFBF5




"Si quæris miracula - Centro Studi Giuseppe Federici"
Si quæris miracula - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/si-quaeris-miracula/)
http://www.centrostudifederici.org/si-quaeris-miracula/
«Si quæris miracula 13 giugno 2018
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Si quæris miracula
Responsorio in onore di Sant’Antonio di Padova
Si quæris miracula
mors, error, calamitas,
dæmon, lepra fugiunt,
ægri surgunt sani.
Cedunt mare, vincula,
membra, resque perditas
petunt, et accipiunt
juvenes, et cani.
Pereunt pericula,
cessat et necessitas;
narrent hi, qui sentiunt,
dicant Paduani.
Cedunt mare, vincula,
membra, resque perditas
petunt, et accipiunt
juvenes, et cani.
Glória Patri et Filio et Spíritui Sancto.
Sicut erat in princípio,
et nunc et semper
et in sæcula sæcolorum.
Cedunt mare, vincula,
membra, resque perditas
petunt, et accipiunt
juvenes, et cani. Amen.
Ora pro nobis, Beate Antoni, Ut digni efficiamur promissionibus Christi.
Oremus.
Ecclesiam tuam, Deus, Beati Antonii Confessoris tui commemoratio votiva lætificet, ut spiritualibus semper muniatur auxiliis et gaudiis perfrui mereatur æternis. Per Christum Dominum nostrum.
O Lingua benedicta, quæ Dominum semper benedictisti et alios benedicere fecisti: nunc manifeste apparet quanti meriti extitisti apud Deum.

Se cerchi i miracoli,
la morte, l'errore, la calamità
e il demonio sono messi in fuga,
gli ammalati divenir sani.
Il mare si calma,
le catene si spezzano;
ritrovano le cose perdute
i giovani ed i vecchi.
S'allontanano i pericoli,
scompaiono le necessità;
lo attesti chi ha sperimentato
la protezione del Santo di Padova.
Il mare si calma,
le catene si spezzano;
ritrovano le cose perdute
i giovani ed i vecchi.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio,
ora e sempre,
nei secoli dei secoli.
Il mare si calma,
le catene si spezzano;
ritrovano le cose perdute
i giovani ed i vecchi. Così sia.
Prega per noi, o Beato Antonio, perché siam fatti degni delle promesse di Cristo.
Preghiamo.
O Dio, la votiva commemorazione del Beato Antonio, Confessore tuo, allieti la tua Chiesa affinchè resti sempre munita di aiuti spirituali e meriti di godere gli eterni gaudi del Cielo. Per Cristo, nostro Signore.
O Lingua benedetta, che benedicesti sempre il Signore e lo facesti benedire dagli altri, ora chiaro appare di quanto merito sei stata al cospetto di Dio.
Dal 1866, per volontà di Pio IX, si concede un'indulgenza di 100 giorni a tutti i fedeli che con cuore contrito recitano il presente Responsorio e l'annessa Orazione.»
Si quæris miracula - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/si-quaeris-miracula/)




“Oh come tremano, afferma S. Bernardo, i demoni al sentire solamente proferire il nome di Maria: In nomine Mariae omne genu flectitur; et daemones non solum pertimescunt, sed, audita hac voce, contremiscunt (Serm. sup. Miss.). Conforme gli uomini, soggiunge Tommaso de Kempis, (Lib. 4, ad Nov.) cadono a terra per timore, allorché un tuono dal cielo cade lor vicino, così cadono abbattuti i demoni al sentir nominare Maria: Expavescunt caeli reginam spiritus maligni et diffugiunt, audito nomine eius, velut ab igne. Tamquam tonitruum de caelo factum sit, prosternuntur ad sanctae Mariae vocabulum. Ed oh quante belle vittorie di questi nemici han riportato i divoti di Maria col suo santissimo nome! Così li vinse S. Antonio di Padova, così il B. Enrico Susone, così tanti altri amanti di Maria. Si sa dalle relazioni delle missioni del Giappone che ivi ad un certo cristiano una volta comparvero molti demoni in forma di feroci animali a spaventarlo e minacciarlo; ma egli disse lor così: «Io non ho armi di cui possiate voi temere; se vel permette l'Altissimo, fate di me quel che vi piace. Del resto adopro in mia difesa i dolcissimi nomi di Gesù e di Maria.» Così disse appena, ed ecco che al suono de' tremendi nomi si aprì la terra, e precipitarono quei spiriti superbi. E S. Anselmo attesta per sua esperienza di aver veduto ed inteso molti che al nominare Maria subito sono stati liberati da' pericoli: Saepe vidimus et audivimus plurimos homines in suis periculis nominis recordari Mariae, et illico omnis periculi malum evasisse (S. Ans., de Exc. Virg., c. 6).
Da S. Alfonso Maria de Liguori
Glorie di Maria
Parte prima
CAPITOLO IV. - Ad te clamamus, exsules filii Hevae.
§ 2. - Quanto è potente Maria in difendere chi l'invoca nelle tentazioni del demonio.”


Cronologia di Fatima (http://www.unavox.it/103b.htm)
http://www.unavox.it/103b.htm
"CRONOLOGIA DI FATIMA."


La Seconda Apparizione a cova da Iria (http://www.reginamundi.info/madonna-di-fatima/seconda-apparizione-a-cova-da-Iria.asp)
"13 Giugno 1917 - La seconda delle sei apparizioni della Madonna alla Cova da Iria
Il 13 giugno 1917, verso le 11, Lucia, Francesco e Giacinta come voluto dalla Madonna, si trovano alla Cova da Iria. La voce si è sparsa e con loro adesso ci sono circa cinquanta persone. Recitano tutti assieme, il S. Rosario.
Dopo aver recitato il rosario con Giacinta e Francesco, e con le altre persone che erano presenti, scrive Lucia, vidi nuovamente il riflesso della luce che si avvicinava (e che noi chiamavamo lampo) e, poi, la Madonna sul leccio, esattamente come nel mese di maggio.
- Che cosa volete da me? Le chiesi.
- Voglio che veniate qui il 13 del mese prossimo, che recitiate il rosario tutti i giorni e che impariate a leggere. Dirò in seguito cosa voglio.
- Chiesi la guarigione di un malato.
- Se si convertirà (rispose la Madonna) guarirà nel corso dell’anno - I Cuori di Gesù e di Maria hanno su di voi dei progetti di misericordia.
- Vorrei chiedervi di condurci in cielo.
- Sì, Giacinta e Francesco ve li condurrò molto presto, ma tu, ma tu resterai qui ancora per qualche tempo. Gesù vuole servirsi di te per farmi conoscere ed amare. Egli vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. A chi praticherà questa devozione io prometto la salvezza, queste anime saranno predilette da Dio, come fiori posti da Me per ornare il suo trono.
- Resterò qui tutta sola? domandai con tristezza.
- No, figlia mia! Questo ti fa soffrire molto? Non scoraggiarti! Non ti abbandonerò mai. Il mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e la via che ti condurrà fino a Dio.
Nel momento in cui pronunciava queste ultime parole disgiunse le mani e ci comunicò, per la seconda volta, il riflesso di questa luce immensa.
In essa noi ci vedemmo come immersi in Dio. Giacinta e Francesco sembravano trovarsi in quella parte di luce che saliva verso il cielo ed io in quella che si diffondeva sulla terra.
Dinanzi al palmo della mano destra della Madonna cera un cuore circondato di spine che sembravano conficcarsi in esso. Abbiamo capito che si trattava del Cuore Immacolato di Maria, oltraggiato dai peccati della umanità, che chiedeva riparazione."




13° giorno: Cuore misericordioso - Cuore invidioso (http://www.stellamatutina.eu/13-giorno-cuore-misericordioso-cuore-invidioso/)
http://www.stellamatutina.eu/13-giorno-cuore-misericordioso-cuore-invidioso/
“13° giorno: Cuore misericordioso – Cuore invidioso
CUORE MISERICORDIOSO
La parola “misericordioso” significa, letteralmente, «dare il cuore ai miseri» (miseris-cor-dare).
Quando Gesù ci dice di essere misericordiosi come il Padre dei cieli che fa piovere sui giusti e sugli ingiusti (Mt 5,45), ci chiede appunto di essere buoni e comprensivi di cuore verso coloro che non meriterebbero.
Si sa che il mondo è teatro di tante cattiverie, ingiustizie, disonestà. La tentazione più immediata che tutti proviamo è quella di colpire i malfattori e i malviventi, trattandoli con la severità che meritano.
Ma se facciamo così, non potremo essere mai «figli dell’Altissimo che è benigno anche verso gli ingrati e i cattivi» (Lc 6,35).
Se il Cuore di Gesù avesse voluto trattarci come meritiamo, non si sarebbe mai sottoposto a una vita di stenti e di umiliazioni sulla terra; non avrebbe dovuto mai e poi mai bere il calice amaro della nostra Redenzione; tanto meno sarebbe potuto restare in mezzo a noi e per noi nel Sacramento dell’Eucaristia.
Il Cuore di Gesù, invece, non ha considerato affatto la nostra cattiveria, si è donato tutto, continua a donarsi e si donerà «fino alla fine dei secoli» (Mt 28,20).
Anzi, Egli arriva a lasciarsi prendere senza resistenze anche per farsi straziare dai sacrileghi, dai traditori, dai nemici dichiarati come i massoni che si procurano le Ostie consacrate per pugnalarle nelle loro infami logge.
Il Cuore di Gesù è la sorgente inesauribile della misericordia.
Persino sulla croce, Egli grida col Sangue e con la voce una preghiera di misericordia per i suoi carnefici: «Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno» (Lc 23,34).
Egli sa di quanta fragilità e miseria noi siamo impastati, quanto facilmente siamo vittime di noi stessi e delle nostre passioni, quanto bisogno abbiamo di essere saziati «non di solo pane» (Mt 4,4), ma di ciò che nutre per la vita eterna. Perciò il suo Cuore è sempre pronto a ripetere con ansia di misericordia ciò che disse prima della moltiplicazione dei pani: «Ho pietà di questo popolo» (Mt 15,32).
Perciò Egli ci ha rivelato il suo Cuore e ci ha donato la Grande Promessa, che è un tesoro di misericordia: «Io ti prometto – disse Gesù a santa Margherita – nell’eccesso della misericordia del mio Cuore, che il mio amore onnipotente concederà a tutti quelli che si comunicheranno al primo venerdì del mese, per nove mesi consecutivi, la grazia della perseveranza finale: essi non morranno nella mia disgrazia né senza ricevere i Sacramenti, servendo loro il mio Cuore di asilo sicuro in quell’ora estrema».
CUORE INVIDIOSO
L’invidia è il verme roditore che non solo impedisce la misericordia verso chi ha commesso il male, ma vuole distruggere anche il bene che vede nei fratelli.
«Come l’acqua spegne il fuoco – diceva san Vincenzo de’ Paoli – così l’invidia spegne la carità». E san Basilio paragonava gli invidiosi agli avvoltoi che vanno a cercare e a trovare solo le carogne.
L’invidia fa rodere dentro. Suscita l’avversione del cuore. Alimenta sentimenti di disprezzo verso l’altro.
Vorrebbe veder l’altro umiliato e oltraggiato. Fa arrivare fino all’odio e al delitto. San Cipriano scriveva che l’invidia «è il seme di molte scelleratezze».
Si pensi a Caino, invidioso della rettitudine di Abele, fino al punto di assassinarlo. Si pensi a Giuseppe, venduto a ignoti mercanti dai suoi invidiosi fratelli. Si pensi al re Saul, che tentò di uccidere David, per l’invidia che provava a sentir cantare dalla gioventù ebrea: «Saul ne uccise mille – e David diecimila» (1Sam 18,7).
Si pensi agli scribi e ai farisei, che invidiavano Gesù per i suoi discorsi e miracoli, e cercavano malvagiamente di sopprimerlo, perché «se lo lasciamo fare, tutti crederanno in lui» (Gv 11,48).
Tra parenti e conoscenti, tra colleghi e compagni, tra amici ed estranei, quanto spesso il cuore dell’uomo è pieno di invidia per il bene degli altri. Il bene materiale, il bene spirituale, il bene morale: ogni bene può essere oggetto di invidia e nulla sfugge a questa serpe velenosa e strisciante.
Non per niente gli antichi dipingevano l’invidia sotto forma di una vecchia pallida che mangia carne di serpente e di vipera. Il cuore dell’invidioso è pieno di veleno, capace di rovinare ogni bene del fratello, senza riguardo né ritegno non solo per la misericordia, ma neppure per la giustizia e per l’onestà.
Diceva bene san Giovanni Crisostomo: «Solo l’invidia non offre alcun vantaggio, nemmeno apparente; in essa tutto è vergogna, dolore, perversità». E anzi, lo stesso san Giovanni Crisostomo arriva a dire che l’invidia è un peccato più che diabolico, perché i demoni invidiano l’uomo, ma non si invidiano tra loro.
Il Cuore di Gesù ci purifichi con le sue fiamme da questo terribile veleno, liberi il nostro cuore da questo perfido serpente dell’invidia, ci doni la sua dolce misericordia verso tutti.
Proposito: Fare un atto di carità o di cortesia a una persona che ci ha fatto del male.
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P.Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”


13 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/13-giugno.htm)
http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/13-giugno.htm
“LA CONSACRAZIONE DELLA FAMIGLIA
13° GIORNO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
Intenzione. - Riparare i peccati della propria famiglia.
LA CONSACRAZIONE DELLA FAMIGLIA
Fortunata quella famiglia di Betania, che aveva l'onore di ospitare Gesù! I suoi membri, Marta, Maria e Lazzaro, furono santificati dalla presenza, dai colloqui e dalle benedizioni del Figlio di Dio.
Se non può aversi la sorte di ospitare Gesù personalmente, almeno lo si faccia regnare nella famiglia, consacrandola solennemente al suo Divin Cuore.
Consacrandosi la famiglia, dovendosi esporre perennemente l'immagine del Sacro Cuore, si ottiene il compimento della promessa fatta a Santa Margherita: Benedirò i luoghi, dove sarà esposta ed onorata l'immagine del mio Cuore. –
La consacrazione della famiglia al Cuore di Gesù è tanto raccomandata dai Sommi Pontefici, per i frutti spirituali che apporta:
benedizione negli affari, conforto nelle pene della vita e misericordiosa assistenza in punto di morte.
La Consacrazione si fa così:
Si sceglie un giorno, possibilmente di festa, oppure il Primo Venerdì del mese. In detto giorno tutti i componenti della famiglia facciano la Santa Comunione; però, se qualche traviato non volesse comunicarsi, la Consacrazione potrebbe avere luogo ugualmente.
S'invitino i parenti ad assistere alla sacra funzione; è bene che s'inviti qualche Sacerdote, quantunque ciò non sia necessario.
I membri della famiglia, prostrati davanti ad un'immagine del Sacro Cuore, appositamente preparata ed ornata, pronunziano la formula della Consacrazione, la quale può trovarsi in certi libretti di devozione.
È lodevole chiudere la funzione con una piccola festicciola familiare, per ricordare meglio il giorno della Consacrazione.
Si consiglia che nelle feste principali, o almeno nel giorno anniversario, venga rinnovato l'atto di Consacrazione.
Ai novelli sposi si raccomanda vivamente di compiere la solenne Consacrazione nel giorno delle nozze, affinché Gesù benedica generosamente la nuova famiglia.
Al venerdì non, si lasci mancare davanti all'immagine del Sacro Cuore il lumicino o il mazzetto di fiori. Questo atto di ossequio è gradito a Gesù ed è buon richiamo ai familiari.
Nei bisogni particolari genitori e figli ricorrano al Sacro Cuore e preghino con fede davanti alla sua immagine.
La stanza, ove Gesù ha il suo posto d'onore, sia considerata come un piccolo Tempio.
È bene scrivere alla base dell'immagine del Sacro Cuore una giaculatoria, per ripeterla ogni qual volta si passi davanti ad essa.
Potrebbe essere: « Cuore di Gesù, benedici questa famiglia! »
La famiglia consacrata non dimentichi che la vita domestica dev'essere santificata da tutti i membri, prima dai genitori e poi dai figliuoli. Si osservino esattamente i Comandamenti di Dio, aborrendo dalla bestemmia e dal parlare scandaloso ed interessandosi della vera educazione religiosa dei piccoli.
Gioverebbe poco alla famiglia l'immagine esposta del Sacro Cuore, se in casa regnasse il peccato o l'indifferenza religiosa.
ESEMPIO
Un quadro
L'autore di questo libretto narra un fatto personale:
Nell'estate del 1936, trovandomi per alcuni giorni in famiglia, esortai un parente a compiere l'atto di Consacrazione.
Per la brevità del tempo, non si poté preparare un quadro conveniente del Sacro Cuore e, per compiere la funzione, si adoperò un bell'arazzo.
Gli interessati al mattino si accostarono alla Santa Comunione ed alle ore nove si raccolsero per l'atto solenne. Era presente anche la mia mamma.
In corta e stola lessi la formula della Consacrazione; alla fine, tenni un discorso religioso, spiegando il significato della funzione. Conclusi così: L'immagine del Sacro Cuore deve avere in questa stanza il posto d'onore. L'arazzo che avete collocato momentaneamente, dev'essere incorniciato ed attaccato alla parete centrale; in tal modo chi entra in questa stanza, subito posa lo sguardo sopra Gesù. –
Le figliuole della famiglia consacrata erano discordi sul posto da scegliere e quasi si bisticciavano. In quell'istante avvenne un fatto curioso. Sulle pareti stavano diversi quadri; sulla parete centrale campeggiava un quadro di Sant'Anna, che da anni non era stato rimosso. Sebbene questo fosse abbastanza in alto, ben assicurato al muro con grosso chiodo e laccio resistente, si sciolse da sè e spiccò un salto. Avrebbe dovuto frantumarsi a terra; invece andò a posarsi sopra un lettino, abbastanza distante dalla parete.
I presenti, compreso chi parla, ebbero un fremito e, considerando le circostanze, dissero: Questo fatto non pare naturale! - Realmente quello era il posto più adatto per intronizzare Gesù, e Gesù stesso se lo scelse.
La mamma mi disse in quell'occasione: Dunque Gesù ha assistito ed ha seguito la nostra funzione?
Sì, il Sacro Cuore, quando si fa una Consacrazione, è presente e benedice!
Fioretto. Mandare sovente il proprio Angelo Custode a rendere omaggio a Gesù Sacramentato.
Giaculatoria. Angioletto mio, vai da Maria E di' che saluti Gesù da parte mia!
(Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù-" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli).”




Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://www.radiospada.org)
http://www.radiospada.org
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com/)
http://www.edizioniradiospada.com/
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
“13 giugno 2018: infra l'Ottava del Sacro Cuore.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35282202_2148778771818447_8391153197619609600_n.jp g?_nc_cat=0&oh=541ba44e9fa36ffe2ee805faba43ead1&oe=5BC32214


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35282202_2148778771818447_8391153197619609600_n.jp g?_nc_cat=0&oh=541ba44e9fa36ffe2ee805faba43ead1&oe=5BC32214


“13 giugno 2018: Sant'Antonio da Padova, confessore e dottore della Chiesa.
Il Santo, che ha vissuto in Italia solo alcuni anni della sua vita conclusasi a Padova, è di origine portoghese. Gli ha infatti dato i natali intorno al 1195 Lisbona, in Portogallo. Antonio era figlio di Martino, nobile che la tradizione vuole della famiglia dei Bulhoes y Taveira de Azevedo - da noi chiamati più semplicemente i Buglioni - che annoverava tra i suoi membri il prode Goffredo, condottiero della prima crociata.
Quindicenne, Fernando (con tale nome era stato battezzato) entrò fra i canonici regolari di sant'Agostino, a Lisbona prima e poi a Coimbra. Di intelligenza acuta e brillante, in pochi anni riuscì a immagazzinare tanta cultura teologica, scientifica e soprattutto biblica da meritarsi in seguito il titolo di "Arca del testamento". Gli studi non riuscirono però ad appagare le aspirazioni del suo animo generoso. Il giovane canonico trova la sua strada il giorno in cui a Lisbona approdarono le salme, di cinque frati francescani martirizzati nel Marocco. Decise allora di seguirne le orme entrando tra i francescani di Coimbra con il nome di frate Antonio.
Si era recato in Marocco per coronare la propria vita con il martirio, ma misteriose febbri lo obbligarono a tornare in patria. Durante il viaggio una tempesta lo fece naufragare sulle coste della Sicilia, presso Milazzo. Risalì quindi l'Italia, in compagnia di altri frati, diretti ad Assisi dove si svolgeva il Capitolo generale poi detto "delle stuoie". Era il 1221. Nella cittadina umbra Antonio conobbe Francesco, il quale qualche tempo più avanti, ammirato dalla sua profonda dottrina, lo chiamerà "mio vescovo".
Ad Assisi il frate portoghese venne destinato al convento-romitorio di Montepaolo, vicino a Forlì, dove rimase per qualche tempo alternando preghiere, lavoro e studio. Una predica improvvisata, in occasione di un'ordinazione sacerdotale (era venuto a mancare il predicatore ufficiale), impose all'attenzione di tutti la profonda cultura, la capacità oratoria, e la ricchezza interiore di frate Antonio. All'indomani, lasciato l'eremo di Montepaolo, il frate era già sulle strade polverose dell'Italia settentrionale e della Francia, missionario itinerante e predicatore, ad annunciare il messaggio evangelico e francescano, contro le labili costruzioni degli eretici che avevano infestato quelle regioni. Nella eretica Rimini, che rifiutava di ascoltare la Parola di Dio, egli andò a predicare ai pesci che lo accolsero sulla riva. In altre città eccolo sfidare gli eretici inducendo una mula, tenuta a digiuno per giorni, ad inginocchiarsi di fronte all'ostia consacrata, mentre alle sue froge giungeva invitante il profumo d'un bel mucchio di biada.
Tornato in Italia, si stabilì a Padova, dove proseguì la sua attività di Predicatore.
Celebre un suo quaresimale, tenuto a Padova alcuni mesi prima di morire, e un coraggioso quanto sfortunato incontro con il feroce tiranno Ezzelino da Romano, dal quale era andato a perorare la liberazione di alcuni prigionieri tenuti barbaramente segregati nelle celle del suo palazzo.
Negli ultimi tempi, spossato dalla fatica e dalla malattia (soffriva per le conseguenze delle febbri malariche) accettò l'invito di un amico, il conte Tiso di Camposampiero, a recarsi nel convento di quella cittadina, immerso nella quiete della campagna, per riposarsi. A Camposampiero, Antonio si era fatto costruire dall'amico conte tra i rami fronzuti di un noce una piccola cella, dove si ritirava a pregare. Ma quella solitudine fu infranta dagli ammiratori che, scoperto il nascondiglio segreto, si recavano in massa a chiedergli il conforto della parola.
Nella tarda primavera del 1231, Antonio fu colto da malore. Deposto su un carro trainato da buoi, venne trasportato a Padova, dove aveva chiesto di poter morire. Giunto però all'Arcella, un borgo della periferia della città, la morte lo colse. Spirò mormorando: "Vedo il mio Signore". Era il 13 giugno. Aveva 36 anni.
Il Santo venne sepolto a Padova, nella chiesetta di santa Maria Mater Domini, il rifugio spirituale del Santo nei periodi di intensa attività apostolica. Un anno dopo la morte, la fama dei tanti prodigi compiuti convinse Gregorio IX a bruciare le tappe del processo canonico e a proclamarlo santo. La Chiesa ha reso giustizia alla sua dottrina, proclamandolo nel 1946 di «dottore della chiesa universale».”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35197032_2148752721821052_2313510608168812544_n.jp g?_nc_cat=0&oh=2df842624136d8f74f856e3af3dcba14&oe=5BC27E07


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35197032_2148752721821052_2313510608168812544_n.jp g?_nc_cat=0&oh=2df842624136d8f74f856e3af3dcba14&oe=5BC27E07


“il 13 giugno 1799 il cardinale Ruffo, con l'armata della Santa Fede, entra in Napoli, liberandola dalla repubblica giacobina.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34689393_2148762508486740_573916946253217792_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=871ad516aa42ae78352ab0fb4528f71c&oe=5BB72963


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/34689393_2148762508486740_573916946253217792_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=871ad516aa42ae78352ab0fb4528f71c&oe=5BB72963


"CLERICUS ET MILES
S.E.R. Fabrizio Ruffo, Cardinale Diacono di Santa Romana Chiesa, Liberatore di Napoli dalla tirannide giacobina."
https://www.radiospada.org/2018/04/vita-est-militia-cardinale-fabrizio-ruffo/
https://www.radiospada.org/2018/04/vita-est-militia-cardinale-fabrizio-ruffo/
"[VITA EST MILITIA] Cardinale Fabrizio Ruffo
Cardinale Fabrizio Ruffo
Fabrizio Ruffo nacque nel 1744 nell’avito castello calabrese di San Lucido dalla famiglia dei Duchi di Baranello e Bagnara, ramo collaterale dei Principi Ruffo. Venne subito avviato alla carriera ecclesiastica ed affidato allo zio Cardinal Tommaso Ruffo, che l’affiancò al suo segretario Giovanni Braschi, il futuro Pio vi, di cui il Nostro divenne subito grande amico e che, salito al Soglio, lo fece Tesoriere generale della Camera Apostolica; costretto a deporlo dall’incarico per via delle lamentele dei feudatarj che videro messi in pericolo i loro privilegi dalla sua amministrazione, Papa Braschi gli assegnò in cambio la Porpora cardinalizia (1794). Trasferitosi a Napoli alla Corte di Ferdinando iv, all’arrivo dei francesi il Cardinal Ruffo seguì il suo Re nella fuga palermitana del 1798; ma, nominato da Ferdinando Luogotentente generale, l’anno successivo pianificò e guidò, anche grazie all’appoggio inglese, la spedizione che doveva portare l’Esercito della Santa Fede a riprendere il Mezzogiorno d’Italia e sciogliere l’abusiva Repubblica Partenopea: erano 25.000 uomini, dai militari borbonici ai popolani ai semplici briganti – tra cui il celebre Fra Diavolo – chi difensore della Fede, chi della Patria. Il 13 giugno il Cardinale riuscì a prendere Napoli e a restaurare la legittima Monarchia: ma le sue promesse d’amnistia non furono rispettate dal Re e da Horatio Nelson, che massacrarono i ribelli senza pietà ed iniziarono una lunga sequela d’esecuzioni. Profondamente amareggiato, decise, date le dimissioni da Vicario generale del Regno di Napoli, di ritornare a Roma, la cui Repubblica aveva contribuito a far cadere inviando un contingente del suo esercito. Schiacciato dal rigurgito rivoluzionario che seguì, tornò infine presso Re Ferdinando, che lo fece ambasciatore a Parigi; dopo essere stato mediatore tra il Corso ed il prigioniero Pio vii, continuò a servire il Papa e Re Ferdinando in varj incarichi istituzionali. Ritiratosi a Napoli, la morte lo colse assorto nei suoi studj nel 1827."
https://i2.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2018/04/Cardinale_Fabrizio_Ruffo.jpg?w=480&ssl=1


https://i2.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2018/04/Cardinale_Fabrizio_Ruffo.jpg?w=480&ssl=1





“SANT'ANTONIO DI PADOVA.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35151243_1400001456767839_2266288258793078784_n.jp g?_nc_cat=0&oh=a42621a5809c71c840a1c1e68251ff0a&oe=5B77FBBB


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35151243_1400001456767839_2266288258793078784_n.jp g?_nc_cat=0&oh=a42621a5809c71c840a1c1e68251ff0a&oe=5B77FBBB



https://i.ebayimg.com/images/i/400660547643-0-1/s-l1000.jpg


https://i.ebayimg.com/images/i/400660547643-0-1/s-l1000.jpg





SANCTE ANTONI ORA PRO NOBIS!!!
COR JESU ADVENIAT REGNUM TUUM - ADVENIAT PER MARIAM!!!
COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!
Sia lode, onore e gloria al Divin Cuore di Gesù!!!
Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
14-06-18, 21:52
14 GIUGNO 2018: quattordicesimo giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO; Giovedì dopo l'Ottava del Corpus Domini, FESTA DEL SACRATISSIMO CUORE EUCARISTICO DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…



Tradidi quod et accepi (http://tradidiaccepi.blogspot.it)
http://tradidiaccepi.blogspot.it
https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«FERIA QUINTA INFRA OCTAVAM SACRATISSIMI CORDIS DOMINI NOSTRI JESU CHRISTI
(Giovedì infra l'Ottava del Sacratissimo Cuore del Signore Nostro Gesù Cristo)
* FESTA DEL SACRATISSIMO CUORE EUCARISTICO DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO
Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35266252_1403163953118256_5500420829072064512_n.jp g?_nc_cat=0&oh=1d669cbe87cd90af5d4176c51ba957c9&oe=5BB1414F


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35266252_1403163953118256_5500420829072064512_n.jp g?_nc_cat=0&oh=1d669cbe87cd90af5d4176c51ba957c9&oe=5BB1414F


“FESTA DEL SACRATISSIMO CUORE EUCARISTICO DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO.
Doppio maggiore.
Paramenti bianchi.
SANTA MESSA
«La ragione particolare e lo scopo di questa festa, che ha un ufficio ed una Messa propria, è di commemorare, dice il decreto di istituzione (Benedetto XV, 9 Novembre 1921), l'amore di nostro Signor Gesù Cristo nel mistero dell'Eucarestia. Con questo mezzo la Chiesa vuole eccitare maggiormente i fedeli ad avvicinarsi con confidenza al santissimo mistero e consumare sempre più i cuori con le fiamme della carità divina di cui bruciava il Sacro Cuore quando, nel suo amore infinito, istituì la Santissima Eucarestia, dove questo medesimo divin Cuore li governa e li ama vivendo e abitando con essi, onde essi vivano ed abitino in lui: perché, in questo sacramento della Santissima Eucarestia, Egli si offre e si dà a noi come vittima, come compagno, come nutrimento, come viatico e come pegno della gloria futura».”
https://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/06/cuore-eucaristico-di-gesu.html?m=1


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35265504_1402904066477578_7830730304171016192_n.jp g?_nc_cat=0&oh=8cdc93fe94f0698d2a58db21e63cf800&oe=5BB8D2D2


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35265504_1402904066477578_7830730304171016192_n.jp g?_nc_cat=0&oh=8cdc93fe94f0698d2a58db21e63cf800&oe=5BB8D2D2


https://4.bp.blogspot.com/-dXaIRhVbAb0/WxBb-WFmHWI/AAAAAAAABCM/_0GcWe63_WEHvMLkYQCXZ0GVyhjaLU1mwCLcBGAs/s1600/037-consacrazione-a-maria-2.jpg


https://4.bp.blogspot.com/-dXaIRhVbAb0/WxBb-WFmHWI/AAAAAAAABCM/_0GcWe63_WEHvMLkYQCXZ0GVyhjaLU1mwCLcBGAs/s1600/037-consacrazione-a-maria-2.jpg


«Cuore Eucaristico di Gesù; dolce compagno del nostro esilio, io vi adoro. Cuore Eucaristico di Gesù - Cuore solitario - Cuore umiliato - Cuore derelitto - Cuore dimenticato - Cuore disprezzato - Cuore oltraggiato - Cuore disconosciuto dagli uomini - Cuore amante i nostri cuori - Cuore supplicante d’essere amato - Cuore paziente ad attenderci - Cuore premuroso di esaudirci - Cuore desideroso di essere pregato - Cuore fonte perenne di nuove grazie - Cuore silenzioso che volete parlare alle anime - Cuore dolce rifugio della vita nascosta - Cuore maestro dei segreti dell’unione divina - Cuore di colui che dorme, ma sempre veglia - Cuore Eucaristico di Gesù abbiate pietà di noi. Gesù Ostia, io voglio consolarvi - Io mi unisco a voi - Io mi immolo con voi - Io mi annichilo dinanzi a voi - Io voglio dimenticarmi per pensare a voi - Essere dimenticato e disprezzato per amor vostro - Non essere compreso ed amato che da voi - Mi tacerò per ascoltarvi e mi lascerò per perdermi in voi. Fate che io sollevi così la vostra sete della mia salute, la vostra sete ardente della mia santità, e che, purificato, io vi renda un puro e vero amore. Io non voglio più stancare la vostra attesa; prendetemi, io mi dò a voi - Io vi consegno tutte le mie opere, il mio spirito per illuminarlo, il mio cuore per dirigerlo, la mia volontà per fissarla, la mia miseria per soccorrerla, l’anima mia ed il mio corpo per nutrirli. Cuore Eucaristico del mio Gesù, il cui sangue è la vita dell’anima mia, che io più non viva, ma vivete solo in me. Così sia.
(220 giorni indulgenza, Leone XIII, 6 febbraio 1899).»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35299514_2088540081471323_6249584372421230592_n.pn g?_nc_cat=0&oh=fe876a89c0e52ec694f1dd2a47df8c5b&oe=5BB5B1F4


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35299514_2088540081471323_6249584372421230592_n.pn g?_nc_cat=0&oh=fe876a89c0e52ec694f1dd2a47df8c5b&oe=5BB5B1F4





«San Basilio Magno, vescovo e dottore, 14 giugno.»
Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico (http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm)
http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm




San Basilio Magno - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-basilio-magno/)
http://www.sodalitium.biz/san-basilio-magno/
«14 giugno, San Basilio Magno, Vescovo, Confessore e Dottore della Chiesa (Cesarea in Cappadocia, 329 – Cesarea in Cappadocia, 1º gennaio 379).
“San Basilio, detto Magno, Confessore e Dottore della Chiesa, che si riposò nel Signore il primo Gennaio, ma si festeggia specialmente in questo giorno, in cui fu ordinato Vescovo di Cesarea nella Cappadocia”.
Colonna mistica della Santa Chiesa, glorioso San Basilio, animato da viva fede e da ardente zelo, non solo abbandonasti il mondo per santificare te stesso, ma fosti ispirato da Dio a tracciare le regole della perfezione evangelica, per condurre gli uomini alla santità. Con la tua sapienza difendesti i dogmi della fede, con la tua carità ti adoperasti a sollevare ogni sorte di miseria del prossimo. La scienza ti rese celebre agli stessi pagani, la contemplazione ti elevò alla familiarità con Dio, e la pietà ti costituì regola vivente di tutti gli asceti, esemplare mirabile dei sacri pontefici, e modello invitto di fortezza a tutti i campioni di Cristo. O grande Santo, impetrami la fede viva per essere fedele al Vangelo: il distacco dal mondo per mirare alle cose celesti, la carità perfetta per amare Dio sopra ogni cosa nel mio prossimo e specialmente ottienimi un raggio della tua sapienza per dirigere tutte le azioni a Dio, nostro ultimo fine, e così giungere un giorno all’eterna beatitudine in Cielo. Così sia.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/basilio-magno-236x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/basilio-magno-236x300.jpg


"Sante Messe - Sodalitium."
Sante Messe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/sante-messe/)
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano ? Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11) (http://www.oratoriosantambrogiombc.it/)
http://www.oratoriosantambrogiombc.it/




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.»
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
"318 Catechismo di S. Pio X."
https://www.youtube.com/watch?v=TJI7hYYV9Zo
http://www.domusmarcellefebvre.it/
CATECHISMO- PIO X - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/catechismo--pio-x-1.php)
http://www.domusmarcellefebvre.it/catechismo--pio-x-1.php
“Ogni giovedì alle ore 20.30 ha luogo la lettura in diretta di una o due questioni del Catechismo di San Pio X.”
SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php)
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
“La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.”




"La riparazione al Sacro Cuore - Centro Studi Giuseppe Federici."
La riparazione al Sacro Cuore - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/la-riparazione-al-sacro-cuore/)
http://www.centrostudifederici.org/la-riparazione-al-sacro-cuore/
“Enciclica Miserentissimus Redemptor di Pio XI sull’atto di riparazione al Sacratissimo Cuore di Gesù.”

I cattolici perseguitati nella Cina capital-comunista - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/cattolici-perseguitati-nella-cina-capital-comunista/)
“I cattolici perseguitati nella Cina capital-comunista 14 giugno 2018
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 58/18 del 14 giugno 2018, San Basilio Magno.”
http://www.centrostudifederici.org/wp-content/uploads/2018/06/henan_via_crucis.png




https://www.facebook.com/pietroferrari1973/

“Pascendi Dominici Gregis.”
https://www.youtube.com/channel/UCo944XvpNSfgXjCViAIOOqg

https://www.facebook.com/fidecatholica/

“Non Una Cum - Roman catholics sedevacantists.”

http://www.cmri.org/ital-sedevac.html

http://www.fathercekada.com/

http://www.traditionalmass.org/

https://novusordowatch.org/

https://www.truerestoration.org/




www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
«Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare san Marciano Vescovo, il quale, ordinato Vescovo dal beato Piétro Apostolo, ivi, dopo la predicazione del Vangelo, fu ucciso dai Giudèi. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Vescovo e Martire, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Marciano possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.»

“14 giugno, San Basilio Magno, Vescovo, Confessore e Dottore della Chiesa.
+ Colonna mistica della Santa Chiesa, glorioso San Basilio, animato da viva fede e da ardente zelo, non solo abbandonasti il mondo per santificare te stesso, ma fosti ispirato da Dio a tracciare le regole della perfezione evangelica, per condurre gli uomini alla santità. Con la tua sapienza difendesti i dogmi della fede, con la tua carità ti adoperasti a sollevare ogni sorte di miseria del prossimo. La scienza ti rese celebre agli stessi pagani, la contemplazione ti elevò alla familiarità con Dio, e la pietà ti costituì regola vivente di tutti gli asceti, esemplare mirabile dei sacri pontefici, e modello invitto di fortezza a tutti i campioni di Cristo. O grande Santo, impetrami la fede viva per essere fedele al Vangelo: il distacco dal mondo per mirare alle cose celesti, la carità perfetta per amare Dio sopra ogni cosa nel mio prossimo e specialmente ottienimi un raggio della tua sapienza per dirigere tutte le azioni a Dio, nostro ultimo fine, e così giungere un giorno all’eterna beatitudine in Cielo. Così sia. +
Dalla bacheca di don Ugo Carandino.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35305992_1735665603136508_2213177023923224576_n.jp g?_nc_cat=0&oh=35d84c8c772a1539efa25ff09029b085&oe=5BBBD9C3


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35305992_1735665603136508_2213177023923224576_n.jp g?_nc_cat=0&oh=35d84c8c772a1539efa25ff09029b085&oe=5BBBD9C3


“Quante volte il mio polso vibrerà, tante volte mi protesto unirmi in ispirito coi nove cori degli Angeli e con essi cantare quell’eccelso trisagio: Santo, Santo, Santo il Signore Dio degli eserciti.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35281091_1734848859884849_4652008601626345472_n.jp g?_nc_cat=0&oh=ede5f5a5a3f6249b9f9fac9b2a6d414d&oe=5BAC2F7D


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35281091_1734848859884849_4652008601626345472_n.jp g?_nc_cat=0&oh=ede5f5a5a3f6249b9f9fac9b2a6d414d&oe=5BAC2F7D





http://liguesaintamedee.ch/
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
14 juin : Saint Basile le Grand, Docteur de l'Église (329-379) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/14-juin-saint-basile-le-grand)
“14 juin : Saint Basile le Grand, Docteur de l'Église (329-379).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/9715/2856/4462/06_14_saint_basile.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/9715/2856/4462/06_14_saint_basile.jpg


14 juin 1790 : les premiers martyrs de la Révolution Française à Nîmes :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/14-juin-1790-les-premiers-martyrs-de-la-revolution)
"14 juin 1790 : les premiers martyrs de la Révolution Française à Nîmes."
http://liguesaintamedee.ch/application/files/9115/2857/3029/06_14_1790_martyrs_revolution_nimes.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/9115/2857/3029/06_14_1790_martyrs_revolution_nimes.jpg





Giugno Archives - Stellamatutina.eu - Sito di cultura cattolica in piena e totale obbedienza al Magistero Petrino. (http://www.stellamatutina.eu/category/spiritualita/mesi-meditati/giugno/)
14° giorno: Cuore dolcissimo - Cuore amaro (http://www.stellamatutina.eu/14-giorno-cuore-dolcissimo-cuore-amaro/)
http://www.stellamatutina.eu/14-giorno-cuore-dolcissimo-cuore-amaro/
“14° giorno: Cuore dolcissimo – Cuore amaro
CUORE DOLCISSIMO
La dolcezza del Cuore di Gesù appare sublime dalle pagine evangeliche sul figliuol prodigo (Lc 15,11-32), sulla pecorella smarrita (Lc 15,1-7), sulla chioccia che raduna i pulcini (Lc 13,34), sui miracoli della resurrezione di Lazzaro (Gv 11,1-46) e del figlio della vedova di Naim (Lc 7,11-15).
La dolcezza del Cuore di Gesù ha rivestito di amabilità tutta la figura di Gesù, le sue azioni, i suoi atteggiamenti, le sue parole. Eccettuato il gesto della cacciata dei rivenditori dal Tempio (Mt 21,12-13) e le severe invettive contro gli «scribi e farisei ipocriti» (Mt 23,1-38) e contro Pietro che gli fu di «scandalo» (Mt 16,23), Gesù dimostra di avere un Cuore dolce e benevolo in misura senza misura. Persino all’Apostolo traditore, Giuda Iscariota, nel momento stesso dell’ignobile tradimento, Gesù rivolge la sua parola di richiamo e di sofferenza con estrema dolcezza: «Giuda, con un bacio tradisci il Figlio dell’uomo?» (Lc 22,48).
Nella vita del santo Curato d’Ars si legge che qualche fedele, a vederlo, esclamava: «Che cosa dev’essere stata la bontà di Gesù, se il nostro Curato è tanto buono?».
Ancora più. Nella vita di san Francesco d’Assisi si legge che qualche frate arrivò a chiamarlo non più Frate Francesco né Padre Francesco, ma Madre carissima, perché la tenerezza del Santo Poverello era davvero materna e dolcissima.
Se il cuore di una creatura umana può arrivare a essere dolcissimo, la misura da adoperare per la dolcezza, la bontà, la benevolenza
del Cuore di Gesù è l’infinità.
Ogni calcolo sarà sempre inferiore alla realtà. Il suo Cuore dolcissimo faceva esclamare alle anime mistiche: «O dolcezza delle dolcezze!».
Aveva ragione l’ardente santa Caterina da Siena di ripetere spesso a voce e per iscritto: «Gesù dolce! Gesù amore!». E santa Gemma Galgani, nelle sue estasi, ripeteva spessissimo il nome adorabile di Gesù con una dolcezza indicibile e una tenerezza inimitabile.
Peccato che noi con la nostra insensibilità di cuore ci chiudiamo all’esperienza più intima dell’unione d’amore con Gesù, che ci farebbe scoprire l’infinita tenerezza del suo Cuore nel quale è racchiusa «la pienezza della divinità» (Col 2,9), ossia la pienezza di ogni dolcezza e bontà.
CUORE AMARO
Quanto amaro c’è nel cuore dell’uomo! Un amaro cattivo, capace di amareggiare la vita propria e altrui con amarezze profonde. Tra genitori e figli, tra sposi, tra parenti e conoscenti, tra amici. Senza parlare delle amarezze fra estranei e fra nemici.
Trovare un cuore amabile e sereno, da cui non aspettarsi qualche amara sorpresa prima o poi, è cosa ben rara su questa povera terra. I cuori dei genitori confidano e sperano nei figli: ma quante amarezze non ricevono essi dalle loro creature? I cuori dei figli confidano nei genitori: ma quante volte i genitori amareggiano i figli, sfruttandoli solo per i loro scopi?
L’egoismo e l’orgoglio, la permalosità e l’ambizione sono le antenne del cuore, pronte a captare ogni minimo sgarbo del fratello a cui reagire con amari risentimenti (“questo non me lo doveva fare!”), pronte a captare ogni minima occasione di soddisfazione e tornaconto, da sfruttare senza riguardo per chicchessia. Il figliuol prodigo che intravede di potersi dare agli spassi e alle dissolutezze, non bada affatto allo schianto del cuore del papà per il suo allontanamento. Quel che contava per lui era solo la soddisfazione delle sue basse voglie.
Perché san Francesco d’Assisi dovette tanto soffrire da parte del papà? Perché il papà voleva soltanto soddisfare la sua ambizione di avere un figlio ricco e onorato dal mondo, senza tenere in nessun conto le nobilissime aspirazioni del figlio a vivere tutto il Vangelo con eroica fedeltà.
Per la stessa ragione, santa Chiara d’Assisi e santa Teresa d’Avila, san Tommaso d’Aquino e san Stanislao Kostka, dovettero fuggire di casa per poter seguire la chiamata di Gesù al convento.
Quando il cuore dell’uomo segue gli impulsi della carne, l’egoismo diventa la sua legge dura e amara. E se si viene contrastati nei propri interessi, scatta la molla dell’avversione e i rapporti diventano tesi e carichi di amarezza reciproca.
Risentimenti amari, parole amare, discorsi e atteggiamenti amari: poveri uomini che si amareggiano la vita l’un l’altro!
Dobbiamo imparare a sostituire all’amaro dell’egoismo il dolce della carità. Allora sarà difficile avere nemici, e si avranno molti amici, come dice lo Spirito Santo: «La parola dolce moltiplica gli amici e placa i nemici» (Sir 6,5).
Guardiamo al Cuore dolcissimo di Gesù. Accostiamogli il nostro cuore. Egli voglia renderlo amabile e dolce al pari del suo.
Proposito: Perdonare di vero cuore a chi ci avesse in qualsiasi modo amareggiato.
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”


14 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/14-giugno.htm)
http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/14-giugno.htm
“GESU' MISERICORDIOSO
14° GIORNO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
Intenzione. - Riparare i peccati della propria città.
GESU' MISERICORDIOSO
Nelle Litanie del Sacro Cuore c'è quest'invocazione: Cuore di Gesù, paziente e di molta misericordia, abbiate pietà di noi!
Dio ha tutte le perfezioni ed in grado infinito. Chi può misurare l'onnipotenza, la sapienza, la bellezza, la giustizia e la bontà divina?
L'attributo più bello e più confortante, quello che più si addice alla Divinità e che il Figlio di Dio facendosi uomo ha voluto far risplendere di più, è l'attributo della bontà e della misericordia.
Dio è buono in sé, sommamente buono, e manifesta la sua bontà amando le anime peccatrici, compatendole, perdonando tutto e perseguitando col suo amore i traviati, per tirarli a sé e renderli eternamente felici. Tutta la vita di Gesù fu una continua manifestazione di amore e di misericordia. Dio ha tutta l'eternità per attuare la sua giustizia; ha solo il tempo, per coloro che stanno nel mondo, per usare misericordia; e vuole usare misericordia.
Dice il Profeta Isaia che il castigare è un'opera aliena dall'inclinazione di Dio (Isaia, 28-21). Quando il Signore castiga in questa vita, castiga per usare misericordia nell'altra. Si mostra irato, affinché i peccatori si ravvedano, detestino i peccati e si liberino dal castigo eterno.
Il Sacro Cuore dimostra la sua immensa misericordia coll'aspettare pazientemente a penitenza le anime traviate.
Una persona, desiderosa di piaceri, attaccata solo ai beni di questo mondo, dimentica dei doveri che la legano al Creatore, commette ogni giorno tanti gravi peccati. Gesù potrebbe farla morire e tuttavia non lo fa; preferisce aspettare; anzi conservandola in vita, la provvede del necessario; finge di non vedere i suoi peccati, nella speranza che un giorno o l'altro si ravveda e possa perdonarla e salvarla.
Ma perché Gesù ha tanta pazienza con chi l'offende? Nella sua infinita bontà non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva.
Come dice S. Alfonso, pare che facciano a gara i peccatori a offendere Dio e Dio a pazientare, a beneficare ed a invitare al perdono. Scrive S. Agostino nel libro delle Confessioni: Signore, io ti offendevo e tu mi difendesti! –
Mentre Gesù aspetta i cattivi a penitenza, di continuo elargisce loro i torrenti della sua misericordia, chiamandoli ora con forti ispirazioni e con rimorsi di coscienza, ora con prediche e buone letture ed ora con tribolazioni per malattie o per lutti.
Anime peccatrici, non fate le sorde alla voce di Gesù! Riflettete che Colui il quale vi chiama, un giorno sarà il vostro giudice. Convertitevi ed aprite la porta del vostro cuore al Cuore di Gesù misericordioso! Tu, o Gesù, sei l'infinito; noi, tue creature, siamo vermi della terra. Perché ci ami tanto, anche quando ci ribelliamo a te? Che cosa è l'uomo, di cui il tuo Cuore tanto si premura? È la tua bontà infinita, che ti fa andare in cerca della pecorella smarrita, per riabbracciarla e accarezzarla.
ESEMPIO
Va' in pace!
Tutto il Vangelo è un inno alla bontà ed alla misericordia di Gesù. Meditiamo un episodio.
Un fariseo invitò Gesù a desinare; ed egli, entrato nella sua casa, prese posto a tavola. Ed ecco una donna (Maria Maddalena), conosciuta nella città come peccatrice, avendo saputo che egli era a tavola nella casa del fariseo, portò un vaso di alabastro, pieno d'unguento profumato; ed essendosi messa dietro, vicino ai suoi piedi, con le lacrime cominciò a bagnare i suoi piedi e li asciugava coi capelli del suo capo e baciava i suoi piedi, ungendoli col profumo.
Il fariseo che aveva invitato Gesù, disse fra sé: Se questi fosse un Profeta, saprebbe chi è questa donna che lo tocca e che è peccatrice. - Gesù prese la parola e disse: Simone, ho qualcosa da dirti. - Ed egli: Maestro, parla! - Un creditore aveva due debitori; uno gli doveva cinquecento denari e l'altro cinquanta. Non avendo essi di che pagare, condonò il debito ad entrambi. Quale dei due, dunque, lo amerà di più?
Simone rispose: Suppongo sia colui, al quale è stato condonato di più. –
E Gesù continuò: Hai giudicato bene! - Poi rivolto verso la donna, disse a Simone: Vedi questa donna? Io sono entrato nella tua casa e tu non mi hai offerto l'acqua per i miei piedi; invece essa ha bagnato i miei piedi con le sue lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai accolto con un bacio; mentre essa, dacché è venuta, non ha cessato di baciare i miei piedi. Tu non hai unto il mio capo con l'olio; ma essa ha unto i miei piedi col profumo. Per questo io ti dico che i suoi numerosi peccati le sono perdonati, perché ella molto ha amato. Ma colui al quale poco si perdona, poco ama. - E guardando la donna, disse: I tuoi peccati ti sono perdonati... La tua fede ti ha salvata. Va' in pace! - (Luca, VII 36).
Bontà infinita del cuore amabilissimo di Gesù! Si trova davanti alla Maddalena, peccatrice scandalosa, non la respinge, non la rimprovera, ne prende le difese, la perdona e la ricolma di ogni benedizione, sino a volerla ai piedi della Croce, ad apparirle per prima appena risorto ed a farla una grande Santa!
Fioretto. Lungo il giorno baciare con fede e amore l'immagine di Gesù.
Giaculatoria. Gesù misericordioso, confido in te!
(Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù-" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli).”





Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://www.radiospada.org)
http://www.radiospada.org
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com/)
http://www.edizioniradiospada.com/
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
«14 giugno 2018: San Basilio Magno, vescovo, confessore e dottore della Chiesa.
S. Basilio nacque nel 330 a Cesarea di Cappadocia da genitori santi. Di buona educazione letteraria e di egregie virtù, prese a condurre vita di eremitica, ma nel 370 fu fatto vescovo della sua città. Il tema che ricorreva più spesso e con più forza era quello della carità, dell’aiuto ai fratelli bisognosi. Lottò contro gli Ariani e scrisse eccellenti opere, specialmente le regole monastiche che ancor oggi sono seguite da moltissimi monaci orientali. Morì povero, come era vissuto, nell’anno 379. Tra i primi e più preziosi amici di S. Basilio, notiamo san Gregorio Nazianzeno: essi si stimolavano a vicenda alla pratica delle virtù e all’acquisto della scienza.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35243322_2150146988348292_7357478822876282880_n.jp g?_nc_cat=0&oh=b74da91c924ee344f5b0af0b247a3c1a&oe=5BA51045


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35243322_2150146988348292_7357478822876282880_n.jp g?_nc_cat=0&oh=b74da91c924ee344f5b0af0b247a3c1a&oe=5BA51045


«Giovedì dopo l'Ottava del Corpus Domini : Cuore Eucaristico di Gesù.
"Certo il Sacro Cuore è pure in Cielo, ma per gli Angeli ed i Santi già coronati. Nell'Eucaristia è per noi. Dunque la nostra devozione verso il Sacro Cuore dev'essere eucaristica, concentrarsi nella divina Eucaristia, come nel centro personale e vivente dell'amore e delle grazie del Sacro Cuore per noi" (San Pietro Giuliano Eymard, La Presenza Reale, Cap. XXXIX)»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35301226_2149828721713452_7937342056861532160_n.jp g?_nc_cat=0&oh=a3d7773b9ac76bbce2f245a878eda61d&oe=5B78BDF7


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35301226_2149828721713452_7937342056861532160_n.jp g?_nc_cat=0&oh=a3d7773b9ac76bbce2f245a878eda61d&oe=5B78BDF7




COR JESU ADVENIAT REGNUM TUUM - ADVENIAT PER MARIAM!!!
COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!
Sia lode, onore e gloria al Divin Cuore di Gesù!!!
Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
15-06-18, 19:29
15 GIUGNO 2018: quindicesimo giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…



Tradidi quod et accepi (http://tradidiaccepi.blogspot.it)
http://tradidiaccepi.blogspot.it
https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«DIE OCTAVA SACRATISSIMI CORDIS DOMINI NOSTRI JESU CHRISTI
(Ottava del Sacratissimo Cuore del Signore Nostro Gesù Cristo)
Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35381389_1404548596313125_1564164653263618048_n.jp g?_nc_cat=0&oh=1633e5591020a5355f36ff44360c1cc8&oe=5BAE0493


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35381389_1404548596313125_1564164653263618048_n.jp g?_nc_cat=0&oh=1633e5591020a5355f36ff44360c1cc8&oe=5BAE0493


«DIE OCTAVA SACRATISSIMI CORDIS DOMINI NOSTRI JESU CHRISTI
(Ottava del Sacratissimo Cuore del Signore Nostro Gesù Cristo)
Doppio maggiore.
Paramenti bianchi.
SANTA MESSA
Guéranger, L'anno liturgico - La festa del Sacro Cuore di Gesù (http://www.unavoce-ve.it/pg-sacrocuore.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-sacrocuore.htm
Il Protestantesimo nel secolo XVI e il Giansenismo nel XVIII avevano tentato di sfigurare uno dei dogmi essenziali al cristianesimo: l'amore di Dio verso tutti gli uomini. Lo Spirito Santo, che è spirito d'amore, e che dirige la Chiesa per opporsi all'eresia invadente, affinché la Sposa di Cristo, lungi dal veder diminuire il suo amore verso Gesù, lo sentisse crescere maggiormente, ispirò la festa del Sacro Cuore. L'Officio di questo giorno mostra «il progresso trionfale del culto del Sacro Cuore nel corso dei secoli. Fin dai primi tempi i Padri, i Dottori, i Santi hanno celebrato l'amore del Redentore nostro e hanno detto che la piaga, fatta nel costato di Gesù Cristo, era la sorgente nascosta di tutte le grazie. Nel Medioevo le anime contemplative presero l'abitudine di prenetrare per questa piaga fino al Cuore di Gesù, trafitto per amore verso gli uomini» (2° Notturno).
San Bonaventura parla in questo senso: «Per questo è stato aperto il tuo costato, affinché possiamo entrarvi. Per questo è stato ferito il tuo Cuore affinché possiamo abitare in esso al riparo delle agitazioni del mondo» (3° Notturno).
Le due vergini benedettine Santa Geltrude e Santa Metilde nel XIII secolo ebbero una visione assai chiara della grandezza della devozione al Sacro Cuore. San Giovanni Evangelista apparendo alla prima le annunziò che «il linguaggio dei felici battiti del Cuore di Gesù, che egli aveva inteso, allorché riposò sul suo petto, era riservato per gli ultimi tempi allorché il mondo invecchiato e raffreddato nell'amore divino si sarebbe riscaldato alla rivelazione di questi misteri» (L'araldo dell'amore divino. Libro IV, c. 4). Questo Cuore, dicono le due Sante, è un altare sul quale Gesù Cristo si offre al Padre, vittima perfetta e pienamente gradita. È un turibolo d'oro dal quale s'innalzano verso il Padre tante volute di fumo d'incenso quanti gli uomini per i quali Cristo ha sofferto. In questo Cuore le lodi e i ringraziamenti che rendiamo a Dio e tutte le buone opere che facciamo, sono nobilitate e diventano gradite al Padre.
Per rendere questo culto pubblico e ufficiale, la Provvidenza suscitò dapprima San Giovanni Eudes, che compose fin dal 1670, un Ufficio e una Messa del Sacro Cuore, per la Congregazione detta degli Eudisti. Poi scelse una delle figlie spirituali di San Francesco di Sales, Santa Margherita Maria Alacoque, alla quale Gesù mostrò il suo Cuore, a Paray-le-Monial, il 16 giugno 1675, il giorno del Corpus Domini, e le disse di far stabilire una festa del Sacro Cuore il Venerdì, che segue l'Ottava del Corpus Domini. Infine, Dio si servì per propagare questa devozione, del Beato Claudio de La Colombière religioso della Compagnia di Gesù «che mise tutto il suo zelo a propagare la devozione del Sacro Cuore». Nel 1765, Clemente XIII approvò la festa e l'ufficio del Sacro Cuore, e nel 1856 Pio IX l'estese a tutta la Chiesa. Nel 1929 Pio XI approvò una nuova Messa e un nuovo Ufficio del Sacro Cuore, e vi aggiunse un'Ottava privilegiata.
Venendo dopo tutte le feste di Cristo, la solennità del Sacro Cuore le completa riunendole tutte in un unico oggetto, che materialmente è il Cuore di carne di un Uomo-Dio e formalmente è l'immensa carità, di cui questo Cuore è simbolo. Questa festa non si riferisce a un mistero particolare della vita del Salvatore, ma li abbraccia tutti. È la festa dell'amor di Dio verso gli uomini, amore che fece scendere Gesù sulla terra con la sua Incarnazione per tutti (Offertorio) che per tutti è salito sulla Croce per la nostra Redenzione (Vangelo, 2° antifona dei Vespri) e che per tutti discende ogni giorno sui nostri altari colla Transustanziazione, per applicarci i frutti della sua morte sul Golgota (Communio).
Questi tre misteri ci manifestano più specialmente la carità divina di Gesù nel corso dei secoli (Introito). È «il suo amore che lo costrinse a rivestire un corpo mortale» (Inno del Mattutino). È il suo amore che volle che questo cuore fosse trafitto sulla croce (Invitatorio, Vangelo) affinché ne scorresse un torrente di misericordia e di grazie (Prefazio) che noi andiamo ad attingere con gioia (Versetto dei Vespri); un'acqua che nel Battesimo ci purifica dei nostri peccati (Ufficio dell'Ottava) e il sangue, che nell'Eucaristia nutrisce le nostre anime (Communio). E, come la Eucaristia è il prolungamento dell'Incarnazione e il memoriale del Calvario, Gesù domandò che questa festa fosse collocata immediatamente dopo l'Ottava del SS. Sacramento.
Le manifestazioni dell'amore di Cristo mettono maggiormente in evidenza l'ingratitudine degli uomini, che corrispondono a questo amore con una freddezza ed una indifferenza sempre più grande, perciò questa solennità presenta essenzialmente un carattere di riparazione, che esige, la detestazione e l'espiazione di tutti i peccati, causa attuale dell'agonia che Gesù sopportò or sono duemila anni.
Se Egli previde allora i nostri peccati, conobbe anche anticipatamente la nostra partecipazione alle sue sofferenze e questo lo consolò nelle sue pene (Offertorio). Egli vide soprattutto le sante Messe e le Sante Comunioni, nelle quali noi ci facciamo tutti i giorni vittime con la grande Vittima, offrendo a Dio, nelle medesime disposizioni del Sacro Cuore in tutti gli atti della sua vita, al Calvario e ora nel Cielo, tutte le nostre pene e tutte le nostre sofferenze, accettate con generosità. Questa partecipazione alla vita eucaristica di Gesù è il grande mezzo di riparare con Lui, ed entrare pienamente nello spirito della festa del Sacro Cuore, come lo spiega molto bene Pio XI nella sua Enciclica Miserentissimus (2° Notturno dell'Ottava) e nell'Atto di riparazione al Sacro Cuore di Gesù, che si deve leggere in questo giorno davanti al SS. Sacramento esposto.
* Sermone di san Bernardo Abate.
Sermone 61 sul Cantico dei Cantici, n. 3-5.
Invero dove per gl'infermi sicura e stabile sicurezza e quiete, se non nelle piaghe del Salvatore? Tanto più sicuro io vi abito, quanto più potente è egli a salvare. Freme il mondo, pressa il corpo, insidia il diavolo: io non cado poiché sono fondato su solida pietra. Ho commesso un gran peccato: si turberà la coscienza, ma non si sconcerterà, perché mi ricorderò delle piaghe del Signore. «Egli infatti è stato piagato per le nostre iniquità» (Is. 53,5). Chi è tanto condannato a morte, che non possa esser liberato dalla morte di Cristo? Se dunque mi verrà in mente medicina tanto potente ed efficace, non potrò essere già spaventato da alcun morbo maligno.
Io pertanto fidente, ciò che mi manca da me, me lo prenderò dalle viscere del Signore, perché le misericordie vi abbondano; né vi mancano i fori per cui fluiscono. «Hanno forato le sue mani ed i piedi» (Ps. 21,17) e con una lancia hanno aperto il suo costato; e per questi fori mi è lecito succhiare il miele dalla pietra e l'olio dal sasso più duro (Deut. 32,13); cioè gustare e vedere come è dolce il Signore (Ps. 33,9). Egli aveva pensieri di pace, e io non lo sapevo (Ger. 29,11). «Infatti chi ha conosciuto il pensiero del Signore? O chi è stato suo consigliere?» (Rom. 11,34). Ma la chiave che apre, è diventata per me un chiodo penetrante affinché io vegga la volontà del Signore. Perché non la vedrò per la ferita? Grida il chiodo, grida la piaga che veramente Dio è in Cristo che riconcilia con sé il mondo.
Il ferro trapassò l'anima sua, e raggiunse il suo Cuore, affinché egli sappia compatire alle mie infermità. E aperto l'arcano del Cuore per le ferite del corpo; è aperto quel gran mistero di pietà, sono aperte le «viscere di misericordia del nostro Dio per le quali l'Oriente ci ha visitati dall'alto» (Luc. 1,68). Perché non sarebbero aperte le viscere per le piaghe? In che infatti più chiaramente che nelle tue viscere sarebbe apparso che tu, o Signore, sei dolce e mite «e pieno di misericordia?» (Ps. 85,14). Invero «nessuno ha misericordia più grande di quello che dà la sua vita» (Joann. 15,13) per i votati e condannati a morte. Quindi è merito mio la misericordia del Signore. Non son del tutto privo di merito, finché egli non lo sarà di misericordia. E se «le misericordie del Signore sono ab eterno e in eterno» (Ps. 102,17) anch'io «le misericordie del Signore canterò in eterno» (Ps. 88,2).
- Al Vangelo.
** Omelia di sant'Agostino Vescovo.
Trattato 120 su Giovanni, n. 2-3.
«Ma quando furono a Gesù, e lo videro già morto, non gli ruppero le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli aprì il costato, e subito n'uscì sangue ed acqua» (Joann. 19,33). L'Evangelista ha usato una parola studiata, poiché non ha detto: gli percosse il costato, o ferì, o altro di simile, ma aprì, per mostrarci che la porta della vita ci si apre in certo modo là donde sono sgorgati i Sacramenti della Chiesa, senza i quali non si ha accesso alla vita, che è la sola vera vita. Quel sangue che fu versato, fu versato per la remissione dei peccati. Quell'acqua ci tempera la bevanda della salvezza, ed essa è insieme bagno purificatore e bevanda. Questo significava l'ordine dato a Noè d'aprire una porta nel fianco dell'arca per farvi entrare gli animali che non dovevano perire nel diluvio, e che rappresentavano la Chiesa.
Perciò la prima donna fu tratta dal costato dell'uomo addormentato e fu chiamata la vita e la madre dei viventi. Perché simboleggiava un gran bene, prima che commettesse il gran male della prevaricazione. Questo secondo Adamo, chinato il capo, s'addormentò sulla croce, affinché ne fosse formata la sua sposa, che uscì dal costato di lui addormentato. O morte per cui i morti rianno la vita! Che più puro di questo sangue? Che più salutare di questa ferita? «Il fatto, dice, è attestato da chi lo vide, e la sua testimonianza è degna di fede; ed egli sa di dire il vero, e lo attesta affinché anche voi crediate» (Joann. 31,33). Non disse: Affinché anche voi lo sappiate, ma affinché crediate. Infatti sa il fatto chi l'ha visto, e occorre che creda alla sua testimonianza chi non l'ha visto. Ora è più proprio della fede il credere che il vedere.
Egli ha riferito due testimonianze dalle Scritture riguardo alle singole cose che racconta essere avvenute. Infatti perché aveva detto: «Ma quando furono a Gesù, e lo videro già morto, non gli ruppero le gambe» a questo si riferisce la testimonianza: «Non gli sarà spezzato alcun osso» (Exod. 12,46): il che era stato comandato a coloro che avevano avuto l'ordine di celebrare la Pasqua coll'immolazione dell'agnello nella vecchia legge, che prefigurava la Passione del Signore: onde «nostra Pasqua è stato immolato Cristo» (1Cor. 5,7); del quale anche il profeta Isaia aveva predetto: «Egli come agnello è stato condotto ad essere immolato» (Is. 53,7). Similmente perché aveva soggiunto dicendo: «Ma uno dei soldati con una lancia gli aprì il costato», a questo si riferisce l'altra testimonianza: «Volgeranno lo sguardo a colui che han trafitto» (Zacch. 12,13), dove fu promesso Cristo venturo in quella stessa carne nella quale fu crocifisso.»
Sardinia Tridentina: Festa del sacratissimo Cuore di Gesù. (http://sardiniatridentina.blogspot.com/2017/06/festa-del-sacratissimo-cuore-di-gesu.html?m=1)
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35287269_1404041533030498_6602295006688444416_n.jp g?_nc_cat=0&oh=3fb41ad192dbc9308bc48a3a4d7baf3d&oe=5BB2AC59


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35287269_1404041533030498_6602295006688444416_n.jp g?_nc_cat=0&oh=3fb41ad192dbc9308bc48a3a4d7baf3d&oe=5BB2AC59


«MESE DI GIUGNO: MESE DEL SACRATISSIMO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO.
* CORONCINA AL SACRATISSIMO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO.
Per cui Pio VII, 20 Marzo 1815, accordò ogni volta 300 giorni d'Indulgenza e la Plenaria una volta al mese in un giorno ad arbitrio a chi l'avrà recitata per un mese intero e confessato e comunicato avrà pregato secondo la mente di Sua Santità.»
https://2.bp.blogspot.com/-Hlyvcowy_SU/WxEc5nxFHmI/AAAAAAAABDI/BiFcNd59K5Q1GR_8P9e7PnSaJNMnvh3OwCLcBGAs/s640/037-consacrazione-a-maria-2.jpg
https://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/05/litanie-del-sacro-cuore-di-gesu.html?m=1


https://2.bp.blogspot.com/-Hlyvcowy_SU/WxEc5nxFHmI/AAAAAAAABDI/BiFcNd59K5Q1GR_8P9e7PnSaJNMnvh3OwCLcBGAs/s640/037-consacrazione-a-maria-2.jpg






San Vito - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-vito/)
http://www.sodalitium.biz/san-vito/
«15 giugno 2018, Ottava del Sacro Cuore e festa di san Vito, Martire.
“Presso il fiume Seie, nella Lucania, il natale dei santi Martiri Vito, Modèsto e Crescénzia, i quali, sotto l’imperatore Diocleziàno, là condotti dalla Sicilia, dopo aver superato per divina virtù la caldaia di piombo bollente, le fiere ed il rogo, compirono il corso del loro glorioso combattimento”.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/12321599_827617947349002_3639006126499535209_n-300x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/12321599_827617947349002_3639006126499535209_n-300x300.jpg


Sante Messe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/sante-messe/)
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano ? Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11) (http://www.oratoriosantambrogiombc.it/)
http://www.oratoriosantambrogiombc.it/




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.»
“318 Catechismo di S. Pio X.”
https://www.youtube.com/watch?v=TJI7hYYV9Zo
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
http://www.domusmarcellefebvre.it/
CATECHISMO- PIO X - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/catechismo--pio-x-1.php)
“Ogni giovedì alle ore 20.30 ha luogo la lettura in diretta di una o due questioni del Catechismo di San Pio X.”
SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php)
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
“La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.”




La riparazione al Sacro Cuore - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/la-riparazione-al-sacro-cuore/)
http://www.centrostudifederici.org/la-riparazione-al-sacro-cuore/
“Enciclica Miserentissimus Redemptor di Pio XI sull’atto di riparazione al Sacratissimo Cuore di Gesù.”

Pellegrinaggio a Lourdes - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/pellegrinaggio-a-lourdes/)
«Pellegrinaggio a Lourdes 15 giugno 2018.
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Pellegrinaggio a Lourdes
In occasione del 160° anniversario delle apparizioni, l’Istituto Mater Boni Consilii organizza un pellegrinaggio a Lourdes per pregare e ritrovarsi ai piedi della Madonna, (Messa quotidiana, rosario, via Crucis…).
Visiteremo diversi luoghi attorno al santuario come la casa natale di santa Bernadetta, “le cachot” dov’è vissuta con la sua famiglia, ecc.
Venite numerosi in famiglia o con amici per aumentare il vostro fervore e le forze spirituali, e deporre le vostre suppliche ai piedi di Maria nella grotta.
Il pellegrinaggio comincerà venerdì 28 settembre alle 17.00 (chi arriva in ritardo potrà raggiungere il gruppo per la Messa alle 18.00) e si concluderà domenica 30 settembre alle 13.30 dopo pranzo.
Trovate tutte le informazioni utili in questo volantino: https://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/LOURDES.pdf
Pellegrinaggio a Lourdes - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/pellegrinaggio-a-lourdes/)
http://www.sodalitium.biz/pellegrinaggio-a-lourdes/
http://www.centrostudifederici.org/wp-content/uploads/2018/06/s-l1600.jpg »


http://www.centrostudifederici.org/wp-content/uploads/2018/06/s-l1600.jpg




https://www.facebook.com/pietroferrari1973/

“Pascendi Dominici Gregis.”
https://www.youtube.com/channel/UCo944XvpNSfgXjCViAIOOqg

https://www.facebook.com/fidecatholica/

“Non Una Cum - Roman catholics sedevacantists.”

Il Sedevacantismo (http://www.cmri.org/ital-sedevac.html)

: Quidlibet : ? A Traditionalist Miscellany — By the Rev. Anthony Cekada (http://www.fathercekada.com/)

Home | Traditional Latin Mass Resources (http://www.traditionalmass.org/)

https://novusordowatch.org/

https://www.truerestoration.org/




Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/)
http://liguesaintamedee.ch/
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»

15 juin : Sainte Germaine Cousin, Vierge, Bergère (1579-1601) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/15-juin-sainte-germaine-cousin)
“15 juin : Sainte Germaine Cousin, Vierge, Bergère (1579-1601).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/1915/2857/3199/06_15_sainte_germaine_cousin.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/1915/2857/3199/06_15_sainte_germaine_cousin.jpg


15 juin : [diocèse de Sion ] Saint Bernard de Menthon, Confesseur :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/15-juin-diocese-de-sion-saint-bernard-de-menthon-confesseur)
“15 juin : [diocèse de Sion ] Saint Bernard de Menthon, Confesseur.”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/8115/2856/4463/06_15_saint_bernard_de_menthon.JPG


http://liguesaintamedee.ch/application/files/8115/2856/4463/06_15_saint_bernard_de_menthon.JPG





www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
«Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare i santi Martiri Vito, Modèsto e Crescénzia, i quali, sotto l’imperatore Diocleziàno, condotti al fiume Sele nella Lucania, dalla Sicilia, dopo aver superato per divina virtù la caldaia di piombo bollente, le fiere ed il rogo, compirono il corso del loro glorioso combattimento. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi avete loro elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questi santi Martiri ed a loro affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, i santi Martiri Vito, Modèsto e Crescénzia possano essere miei avvocati e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.»

«14 giugno 1761.Importa assai che per questo compito d’insegnare la dottrina cristiana al popolo scegliate degli uomini non solo provvisti di scienza delle cose sacre, ma molto più di umiltà e di zelo per la santificazione delle anime, e ardenti di carità. Infatti, tutta la disciplina cristiana consiste non nell’abbondante eloquio, non nell’astuzia del disputare, non nell’appetito di lode e di gloria, ma nella vera e volontaria umiltà. Vi sono infatti taluni che una scienza maggiore innalza, ma disgiunge dalla comunità degli altri; e quanto più sanno, tanto più mancano della virtù della concordia: essi sono ammoniti dalla sapienza stessa, dalla parola di Dio: "Abbiate sale in voi (Mc 9,49) e abbiate pace tra noi": così infatti è da ritenersi il sale della sapienza, affinché da esso l’amore del prossimo sia custodito, e le debolezze siano temperate. Se essi sono animati dallo zelo della sapienza e sono distolti dalla cura del prossimo ed orientati verso le discordie, essi hanno un sale senza pace, non dono di virtù, ma motivo di dannazione; quanto più sanno (ammesso che sappiano), tanto peggio peccano. Li condanna veramente la sentenza di Giacomo apostolo con quelle parole: "Se avete una rivalità amara, e nei vostri cuori albergano contese, non vantatevi di essere mendaci verso la verità: codesta sapienza non viene dall’alto, ma è terrena, animale, diabolica" (Gc 3,14): dove infatti ci sono invidia e contesa, colà si trovano incostanza e ogni opera cattiva. Ma la sapienza che viene dall’alto è anzitutto pudica, quindi pacifica, modesta, docile, consenziente nel bene, piena di misericordia e di frutti buoni, non ipercritica, senza emulazione.
Da SS Clemente XIII, In Dominico agro.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35242679_1736298816406520_5115013188600987648_n.jp g?_nc_cat=0&oh=1fe1a4f941ae6113905a30ad8933a741&oe=5BB806A3


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35242679_1736298816406520_5115013188600987648_n.jp g?_nc_cat=0&oh=1fe1a4f941ae6113905a30ad8933a741&oe=5BB806A3


https://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/LOURDES.pdf
http://www.sodalitium.biz/pellegrinaggio-a-lourdes/
http://www.centrostudifederici.org/pellegrinaggio-a-lourdes/

https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/1705-preghiera-per-la-festa-di-maria-regina.html


“Quante volte il mio polso vibrerà, tante volte mi protesto unirmi in ispirito coi nove cori degli Angeli e con essi cantare quell’eccelso trisagio: Santo, Santo, Santo il Signore Dio degli eserciti.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35281091_1734848859884849_4652008601626345472_n.jp g?_nc_cat=0&oh=ede5f5a5a3f6249b9f9fac9b2a6d414d&oe=5BAC2F7D

"Finalmente ogni volta che mi batte il cuore, intendo dirvi; amabilissimo mio Gesù Vi amo, mio dolcissimo Gesù, con tutto il mio cuore desidero amarvi, per tutta l’eternità."
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35228500_1736200756416326_7746429622387998720_n.jp g?_nc_cat=0&oh=d517d1bca2a249b5335318f9292fd41f&oe=5BAD6558


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35228500_1736200756416326_7746429622387998720_n.jp g?_nc_cat=0&oh=d517d1bca2a249b5335318f9292fd41f&oe=5BAD6558





15 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/15-giugno.htm)
http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/15-giugno.htm
"GIUGNO: IL MESE DEL SACRO CUORE DI GESU'
MEDITAZIONI E PREGHIERE
DOVERI VERSO LA BONTA' DI DIO
15° GIORNO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
Intenzione. - Implorare misericordia pei peccatori più ostinati.
DOVERI VERSO LA BONTA’ DI DIO
(...) Fioretto. Recitare cinque Pater, Ave e Gloria in onore delle Sante Piaghe per la conversione dei peccatori.
Giaculatoria. Gesù, converti i peccatori!
(Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù-" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli).”


15° giorno: Cuore mortificato - Cuore ingordo (http://www.stellamatutina.eu/15-giorno-cuore-mortificato-cuore-ingordo/)
http://www.stellamatutina.eu/15-giorno-cuore-mortificato-cuore-ingordo/
“15° giorno: Cuore mortificato – Cuore ingordo
CUORE MORTIFICATO-
(...) Il Cuore divino di Gesù così sobrio e così nobile, voglia liberare il nostro cuore dalle pastoie dell’ingordigia, per farci vivere soprattutto «di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».
Proposito: Fare una mortificazione a tavola.
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”





Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://www.radiospada.org)
http://www.radiospada.org
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com/)
http://www.edizioniradiospada.com/
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
“15 giugno 2018: Ottava del Sacro Cuore.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35403567_2151659428197048_7513253245137977344_n.jp g?_nc_cat=0&oh=532b5b5bfa40439c00c05ec4ed0d73dd&oe=5BAF719B


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35403567_2151659428197048_7513253245137977344_n.jp g?_nc_cat=0&oh=532b5b5bfa40439c00c05ec4ed0d73dd&oe=5BAF719B


“15 giugno 2018: Ss. Vito, Modesto e Crescenzia, martiri.
Nato a Marsala (Sicilia) nell'anno 286 d.C., Vito rimase orfano di madre e fu affidato alle cure di una nutrice cristiana di nome Crescenzia e di un educatore, pure lui cristiano di nome Modesto, che di nascosto dal padre lo educarono alla fede cristiana. La leggenda racconta che il piccolo Vito già all'età di sette anni compiva miracoli. Lapersecuzione di Diocleziano iniziata il 23 febbraio 303, raggiunse ben presto la Sicilia, dove numerosi credenti preferivano morire piuttosto che rinnegare la propria fede. Il padre di Vito, scoperto che il figlio era cristiano cerco di strapparlo a quella fede, ma ottenuto un rifiuto dal figlio, lo denunciò egli stesso alle autorità Vito fu imprigionato e torturato subendo tutto questo con coraggio e con gioia per essere simile al Signore sulla croce. A questo punto la storia si mescola con la leggenda che lo vuole liberato da un angelo e portato in Lucania dove continuò il suo apostolato. La sua fama di esorcista giunse fino all'imperatore Diocleziano, che gli chiese di liberare il figlio posseduto da un demonio. Nonostante ciò fu lo stesso Diocleziano che in seguito ne ordinò l'uccisione che avvenne presso il fiume Sele. Più probabilmente fu portato prigioniero insieme ai suoi istitutori in Lucania, dove avvenne il martirio. E' patrono di Mascalucia (Catania).
Le reliquie di San Vito sono venerate in molte chiese d’Europa. Secondo l’Inventario (1870) si esponeva un suo braccio nella chiesa romana dei Ss. Vito, Modesto e Crescenzia. I resti di S. Vito e dei suoi compagni furono usati per la consacrazione di questa chiesa nel 1586 e si trovano, secondo il Diario Romano (1926), nella basilica dei Ss. XII Apostoli.
M.R.: 15 giugno - Presso il fiume Sele, nella Lucania, il natale dei santi Martiri Vito, Modesto e Crescenzia, i quali, sotto l’Imperatore Diocleziano, là condotti dalla Sicilia, dopo aver superato per divina virtù la caldaia di piombo bollente, le fiere e il rogo, compirono il corso del loro glorioso combattimento. [Tratto dall'opera «Reliquie Insigni e "Corpi Santi" a Roma» di Giovanni Sicari ]”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35364023_2151658371530487_2064867168922632192_n.jp g?_nc_cat=0&oh=627832e4b24412f70b1a6cb7f6aeae9c&oe=5BB9B420


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35364023_2151658371530487_2064867168922632192_n.jp g?_nc_cat=0&oh=627832e4b24412f70b1a6cb7f6aeae9c&oe=5BB9B420


Il 15 giugno 1520 Leone X, Sommo Pontefice, pubblica la bolla "Exurge Domine" in cui condanna infallibilmente gli errori di Martin Lutero e dei suoi seguaci. (Errori condannati: Leone X - Exsurge Domine (http://www.totustuustools.net/denzinger/l10exurg.htm))
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35329376_2152112811485043_4824079980939968512_n.jp g?_nc_cat=0&oh=a1667c452a0668986881998e2a69b23e&oe=5BA86C30


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35329376_2152112811485043_4824079980939968512_n.jp g?_nc_cat=0&oh=a1667c452a0668986881998e2a69b23e&oe=5BA86C30


“Il 15 giugno 1094 Rodrigo Díaz de Vivar, detto El Cid Campeador, libera - temporaneamente - Valencia dal dominio maomettano.”
https://www.radiospada.org/2018/04/vita-est-militia-el-cid-campeador-duca-di-valencia/
«El Cid Campeador
Don Rodrigo Dìaz, al di là dei meriti personali, è divenuto quasi l’emblema stesso della Reconquista; detto El Cid, cioè “il signore”, dai mori e Campeador, ossia “Campione” dai cristiani, nacque nel 1040 a Bivàr, vicino Burgos e, cresciuto, orfano di padre, alla corte di Castiglia insieme al Principe Sancho, divenne a 23 anni Alférez (alfiere, cioè comandante) dell’esercito del Re Ferdinando I; dopo la sua morte servirà fedelmente l’amico Sancho II dandogli man forte contro gli altri fratelli e consentendogli di far suoi il Leòn e la Galizia. Quando Sancho fu assassinato, egli offrì i suoi servigi al nuovo Re, suo fratello Alfonso VI, che però non aveva fiducia in lui e che, dopo averlo compensato dandogli in isposa sua nipote Ximena, assegnò la carica di Alférez al Conte Garcìa Ordoñez perché manovrasse contro il Cid. Questi scoprì il suo doppio giuoco mentre difendeva il Re moro di Saragozza, tributario di Alfonso, da un altro emiro, sobillato proprio da Ordoñez, che fece arrestare. Presto liberato, l’Alférez per vendicarsi accusò il Cid d’appropriazione indebita di beni della Corona durante il saccheggio di Toledo, allora città moresca, azione che nessuno gli aveva ordinato: ne ottenne l’esilio e la confisca dei beni (1079). Fatti riparare moglie e figli nel monastero di Cardeña, rifiutato dal Conte Berengario di Barcellona s’offrì come mercenario al Re di Saragozza Al-Moctadir ed in seguito ai suoi successori Al-Mutamin ed Al-Mostain. Ad Almenar (1082) e a Morella (1084) l’esercito del Cid decimò le armate dei Re cristiani alleati; ma dopo aver salvato Re Alfonso da un attentato tesogli dal Governatore di Rueda, fu da lui riaccolto a corte; sullo sfondo dell’avanzata dei berberi Almoravidi, tra liti e riconciliazioni, Rodrigo servì alternativamente Alfonso ed Al-Mostain entro coalizioni promiscue cristiano-moresche, ottenendo infine alla Castiglia la sottomissione di tutto il levante spagnuolo e per sé un principato autonomo a Valencia. Infine, in seguito alla definitiva riappacificazione col suo Sovrano, dopo le sconfitte di Consuegra ed Acira riuscì ad ottenere contro gli Almoravidi le importanti vittorie di Almenar e Murviedro. Morì osannato dal popolo nel 1099.»
https://i2.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2018/04/El-Cid2.jpg?resize=1024%2C768&ssl=1


https://i2.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2018/04/El-Cid2.jpg?resize=1024%2C768&ssl=1


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35301226_2149828721713452_7937342056861532160_n.jp g?_nc_cat=0&oh=a3d7773b9ac76bbce2f245a878eda61d&oe=5B78BDF7

https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35302300_2150149055014752_1693273723823456256_n.jp g?_nc_cat=0&oh=5024e5ef8ed5f50c30c7a882943e815d&oe=5BC2CEA1


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35302300_2150149055014752_1693273723823456256_n.jp g?_nc_cat=0&oh=5024e5ef8ed5f50c30c7a882943e815d&oe=5BC2CEA1






COR JESU ADVENIAT REGNUM TUUM - ADVENIAT PER MARIAM!!!
COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!
Sia lode, onore e gloria al Divin Cuore di Gesù!!!
Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
17-06-18, 00:03
16 GIUGNO 2018: sedicesimo giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…



Tradidi quod et accepi (http://tradidiaccepi.blogspot.it)
http://tradidiaccepi.blogspot.it
https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«BEATA VERGINE MARIA SANTISSIMA IN SABATO
Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35416052_1405702266197758_1578626014307680256_n.jp g?_nc_cat=0&oh=46c994203555e86e345ac8f62145a25a&oe=5BBC8F35


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35416052_1405702266197758_1578626014307680256_n.jp g?_nc_cat=0&oh=46c994203555e86e345ac8f62145a25a&oe=5BBC8F35


«BEATA VERGINE MARIA SANTISSIMA IN SABATO
Semidoppio.
Paramenti bianchi.
SANTA MESSA.
La nostra santa Madre Chiesa, dal secolo nono, ha consacrato il sabato alla venerazione della beatissima Vergine Maria. È stato scelto questo giorno in riferimento al riposo che Iddio fece il sabato dopo la Creazione: nel grembo purissimo dell'Immacolata si riposò infatti per nove mesi il Verbo incarnato. Parimenti il Sabato Santo, mentre era spenta la fede degli Apostoli, dei Discepoli e delle Pie Donne, quella della Vergine risplendeva sola nelle perfezione, sì che il mattino di Pasqua non andò a cercar tra i morti Colui che sapeva esser vivo. Cinque sono i formulari della memoria di santa Maria in sabato: dell'Avvento, da Natale alla Purificazione, dalla Purificazione a Pasqua, da Pasqua all'ottava di Pentecoste, dall'ottava di Pentecoste all'Avvento o fra l'anno. Nelle Messe fra l'anno la Chiesa ci invita a meditare il miracolo della Vergine Madre, della fanciulla di Nazareth predestinata fin dall'eternità e preservata dal peccato originale per essere Genitrice del Redentore, Corredentrice del genere umano, Mediatrice di grazia e modello di ogni virtù. Invochiamo e imitiamo Nostra Signora e non saremo delusi.
* Sermone di san Bernardo Abate.
Sulle Parole dell'Apocalisse capo 12.
Certo grandemente, o dilettissimi, ci nocquero un uomo e una donna; ma, grazie a Dio, per un uomo e per una donna è anche tutto restaurato, e non senza una grande messe di grazie. Poiché non come il delitto così pure il dono; ma la grandezza del benefizio supera l'entità del danno. Difatti il prudentissimo e clementissimo artefice non ruppe quello che era fracassato, ma lo rifece interamente e più utilmente; formando cioè per noi un nuovo Adamo dal tronco del vecchio, e sostituendo Maria a Eva.»
https://sardiniatridentina.blogspot.com/2018/06/sancta-maria-in-sabbato.html?m=1
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35360794_1405262076241777_7484157504587300864_n.jp g?_nc_cat=0&oh=cf782b7553e353b3b86640cb4a56366e&oe=5B76D7B4


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35360794_1405262076241777_7484157504587300864_n.jp g?_nc_cat=0&oh=cf782b7553e353b3b86640cb4a56366e&oe=5B76D7B4


«NOVENA IN PREPARAZIONE ALLA FESTA DELLA NATIVITÀ DI SAN GIOVANNI BATTISTA
Precursore di Nostro Signore Gesù Cristo
Nato 6 mesi prima di Nostro Signore Gesù Cristo e martirizzato nel 30 d. C. da Erode Agrippa.
(15 - 23 Giugno)
Si ricorda di viverla in grazia di Dio.
V. Deus, ☩ in adiutorium meum intende.
R. Domine, ad adiuvandum me festina.
Gloria Patri.
[V. Provvedi, ☩ o Dio, al mio soccorso.
R. Signore, affrettati ad aiutarmi.
Gloria al Padre.]
I. O glorioso san Giovanni, che col vivere sempre la vita più illibata, corrispondeste così bene al vostro nome che significa Grazia, ottenete a noi pure di vivere sì santamente da corrispondere con esattezza al nome glorioso che portiamo di Cristiani.
Gloria Patri.
Oremus.
Deus, qui præséntem diem honorábilem nobis in beáti Joánnis nativitáte fecísti: da pópulis tuis spirituálium grátiam gaudiórum; et ómnium fidélium mentes dirige in viam salútis ætérnæ.
Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.
R. Amen.
[Preghiamo.
O Dio, che ci hai reso venerando questo giorno per la nascita del beato Giovanni: dà ai tuoi popoli la grazia delle gioie spirituali; e guida le menti di tutti i fedeli sulla via della eterna salvezza.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen.]
Sancte Joannis Baptista, ora pro nobis.»





Sant'Aureliano - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/santaureliano/)
http://www.sodalitium.biz/santaureliano/
«16 giugno, sant’Aureliano (+Lione, 16 giugno 551).
“A Lióne, in Frància, la deposizione del beato Aureliàno, Vescovo d’Arles”.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/staurelien.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/staurelien.jpg


Sante Messe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/sante-messe/)
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano ? Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11) (http://www.oratoriosantambrogiombc.it/)
http://www.oratoriosantambrogiombc.it/




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.»
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
http://www.domusmarcellefebvre.it/
CATECHISMO- PIO X - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/catechismo--pio-x-1.php)
“Ogni giovedì alle ore 20.30 ha luogo la lettura in diretta di una o due questioni del Catechismo di San Pio X.”
SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php)
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
“La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.”




La riparazione al Sacro Cuore - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/la-riparazione-al-sacro-cuore/)
http://www.centrostudifederici.org/la-riparazione-al-sacro-cuore/
“Enciclica Miserentissimus Redemptor di Pio XI sull’atto di riparazione al Sacratissimo Cuore di Gesù.”

https://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/LOURDES.pdf
http://www.sodalitium.biz/pellegrinaggio-a-lourdes/
http://www.centrostudifederici.org/wp-content/uploads/2018/06/s-l1600.jpg




https://www.facebook.com/pietroferrari1973/

“Pascendi Dominici Gregis.”
https://www.youtube.com/channel/UCo944XvpNSfgXjCViAIOOqg

https://www.facebook.com/fidecatholica/

“Non Una Cum - Roman catholics sedevacantists.”

http://www.cmri.org/ital-sedevac.html

http://www.fathercekada.com/

http://www.traditionalmass.org/

https://novusordowatch.org/

https://www.truerestoration.org/





Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/)
http://liguesaintamedee.ch/
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»

16 juin : Saint Jean-François Régis, Confesseur (1597-1640) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/16-juin-saint-jean-francois-regis)
“16 juin : Saint Jean-François Régis, Confesseur (1597-1640).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/3415/2856/4465/06_16_saint_jean_francois_regis.gif


http://liguesaintamedee.ch/application/files/3415/2856/4465/06_16_saint_jean_francois_regis.gif


“16 juin 1846 : élection du Pape Pie IX.
A la mort de Grégoire XVI, Mastai Ferretti est élu Pape. Il prend le nom de Pie IX, en hommage à Pie VII.
Le 8 décembre 1854, Pie IX proclame le dogme de l’Immaculée Conception. La Sainte Vierge le remercie en se présentant à Sainte Bernadette Soubirous sous ce vocable. Hormis le pontificat de Saint-Pierre, Pie IX a le plus long pontificat de l’Histoire (31 ans et 236 jours, de 1846 à 1878).”

Pèlerinage à Lourdes en semptembre 2018 - Sodalitium (http://www.sodalitium.eu/pelerinage-a-lourdes-semptembre-2018/)
http://www.sodalitium.eu/pelerinage-a-lourdes-semptembre-2018/




www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare i santi Aureo Vescovo, e Giustina sua sorella, e degli altri Martiri, i quali, mentre erano riuniti in chiesa, furono trucidati dagli Unni che andavano saccheggiando la Germània. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi avete loro elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questi santi Martiri ed a loro affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, i santi Aureo Vescovo, e Giustina sua sorella, e gli altri Martiri possano essere miei avvocati e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”

“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Se una natura qualsiasi non viene mai a mancare nelle cose necessarie - come scrive Aristotele nel terzo libro de «Il cielo e il mondo», molto meno dovrà farlo l’arte che imita la natura. Fra tutte le arti, poi, quella di vivere e di governare è più alta e più ampia, come insegna Cicerone nelle «Disputazioni tuscolane». Dunque - conclude San Tommaso nel De Regimine - i re e i prìncipi non devono abbandonare i bisognosi nelle necessità, ma anzi li devono aiutare.
dal prossimo numero di SVRSVM CORDA®, 117 del 17 giugno 2018 - www.sursulcorda.cloud ”
“Perciò è impossibile che i re e i prìncipi non errino, se non si rivolgono a Colui che tutto governa e che di tutto è il Creatore. Infatti nell’Ecclesiastico sta scritto che i re del popolo di Israele, tranne David, Ezechia e Giosia che furono uomini spirituali e illuminati da Dio, furono tutti peccatori davanti a Dio. Ebbene, a queste carenze si rimedia col merito dell’elemosina donde i poveri ricevono sostentamento; come per bocca del profeta Daniele fu detto a un principe pagano, al re di Babilonia Nabucodonosor, che era supremo monarca di tutto l’Oriente: «Riscattati con elemosine dai tuoi peccati, e dalle tue iniquità con beneficenze ai poveri» (Daniele, IV, 24). • Dunque le elemosine che i prìncipi fanno agli indigenti sono quasi una fideiussione a loro favore presso Dio per il pagamento dei debiti dei peccati, come dice Aristotele della moneta in rapporto alle cose venali. E come la moneta è la misura negli scambi per la vita corporale, così è l’elemosina per la vita spirituale; perciò nell’Ecclesiastico (XVII,18) sta scritto: «L’elemosina dell’uomo è per lui come una borsa ed egli [Dio] tiene conto del favore prestato come della pupilla».
Dal numero 117 di SVRSVM CORDA del 17 giugno 2018. Saranno pubblicati i seguenti contenuti:
- Comunicato numero 117. Nicodemo: né Pietro, né Giuda;
- Preghiera a San Vito, Martire;
- Dizionario biblico. Il retto fariseo Nicodemo;
- Preghiera a San Basilio Magno, Dottore;
- Dizionario di teologia dommatica. Le Note distintive della Chiesa;
- Brevi cenni sull’Astrologia (parte 4);
- Preghiera a Sant’Antonio di Padova, Dottore;
- Gli anatemi del Concilio di Costantinopoli II, numeri 11 e 12;
- San Tommaso: il Re è tenuto alla previdenza a favore dei veri poveri;
- Preghiera a San Giovanni da San Facondo;
Già leggibili sul sito:
- Teologia Politica 106. Collettivismo, proprietà privata e modernismo sociale;
- Racconti miracolosi n° 65. Decapitazione del martire giapponese di quattro anni.
https://www.sursumcorda.cloud/”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35344756_1739052832797785_593758247756759040_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=e0cb25aaf4fa3970d800d7767ba9425a&oe=5BA062F2


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35344756_1739052832797785_593758247756759040_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=e0cb25aaf4fa3970d800d7767ba9425a&oe=5BA062F2





16 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/16-giugno.htm)
http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/16-giugno.htm
“GIUGNO: IL MESE DEL SACRO CUORE DI GESU'
MEDITAZIONI E PREGHIERE.
ABUSO DELLA DIVINA MISERICORDIA.
16° GIORNO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
Intenzione. - Riparare le impurità e gli scandali del mondo.
ABUSO DELLA DIVINA MISERICORDIA
Nei giorni precedenti abbiamo considerato la misericordia di Dio; ora consideriamo la sua giustizia.
Il pensiero della divina bontà è confortante, ma quello della divina giustizia è più fruttuoso, quantunque meno piacevole. Dio non deve considerarsi solo per metà, come dice San Basilio, cioè pensandolo soltanto buono; Dio è anche giusto; e poiché gli abusi della divina misericordia sono frequenti, meditiamo i rigori della divina giustizia, per non cadere nella disgrazia dell'abuso della bontà del Sacro Cuore.
Dopo del peccato, bisogna sperare nella misericordia, pensare alla bontà di quel Cuore Divino, il quale accoglie con amore e gioia l'anima pentita. Il disperare del perdono, anche dopo un numero sterminato di colpe gravi, è un insulto al Cuore di Gesù, fonte di bontà.
Ma prima di commettere un grave peccato, bisogna pensare alla terribile giustizia di Dio, la quale può ritardare a punire il peccatore (e questa è misericordia!), ma certamente lo punirà, o in questa o nell'altra vita.
Tanti peccano, pensando: Gesù è buono, è Padre di misericordia; farò un peccato e poi me lo confesserò. Certamente Dio mi perdonerà. Quante volte mi ha perdonato! ...
Dice Sant'Alfonso: Non merita la misericordia di Dio, chi si serve della sua misericordia per offenderlo. Chi offende la giustizia divina, può ricorrere alla misericordia. Ma chi offende la misericordia abusandone, a chi ricorrerà?
Dice Dio: Non dire: La misericordia di Dio è grande ed avrà compassione della moltitudine dei miei peccati (... quindi posso peccare!) (Eccl., VI).
La bontà di Dio è infinita, ma gli atti della sua misericordia, nei rapporti con le singole anime, sono finiti. Se il Signore sopportasse sempre il peccatore, nessuno andrebbe all'inferno; invece si sa che tante anime si dannano.
Iddio promette il perdono e lo concede volentieri all'anima pentita, risoluta di lasciare il peccato; ma chi pecca, dice S. Agostino, abusando della divina bontà, non è un penitente, ma uno schernitore di Dio. - con Dio non si scherza! - dice San Paolo (Galati, VI, 7).
La speranza del peccatore dopo la colpa, quando c'è il vero pentimento, è cara al Cuore di Gesù; ma la speranza dei peccatori ostinati, è l'abominio di Dio (Giobbe, XI, 20).
Taluno dice: Il Signore mi ha usato tanta misericordia nel passato; spero che me la userà anche in avvenire. - Si risponde:
E per questo tu vuoi ritornare ad offenderlo? Non pensi che così tu disprezzi la bontà di Dio e stanchi la sua pazienza? E' vero che il Signore in passato ti ha sopportato, ma ha agito così per darti tempo a pentirti dei peccati e piangerli, non per darti tempo di offenderlo ancora!
E’scritto nel libro dei Salmi: Se non vi convertite, il Signore ruoterà la sua spada (Salmi, VII, 13). Chi abusa della divina misericordia, tema l'abbandono di Dio! O muore improvvisamente mentre pecca o viene privato delle grazie divine abbondanti, per cui non avrà la forza di lasciare il male e morrà nel peccato. L'abbandono di Dio porta alla cecità della mente e all'indurimento del cuore. L'anima ostinata nel male è come una campagna senza muro e senza siepe. Dice il Signore: Toglierò la siepe e la vigna sarà devastata (Isaia, V, 5).
Quando un'anima abusa della bontà divina, viene abbandonata così: le toglie Dio la siepe del suo timore, il rimorso di coscienza, la luce della mente ed allora entreranno in quell'anima tutti i mostri dei vizi (Salmi, CIII, 20).
Il peccatore abbandonato da Dio disprezza tutto, pace del cuore, ammonizioni, Paradiso! Cerca di godere e di distrarsi. Il Signore lo vede ed aspetta ancora; ma più ritarda il castigo e maggiore sarà. - Usiamo misericordia all'empio, dice Dio, ed egli non si rimetterà! (Isaia, XXVI, 10).
Oh quale castigo è quando il Signore lascia l'anima peccatrice nel suo peccato e pare che non gliene domandi conto! Dio vi aspetta per rendervi vittime della sua giustizia nella vita eterna. È cosa orrenda cadere nelle mani del Dio Vivente!
Domanda il profeta Geremia: Per qual motivo tutto va a seconda per gli empi? Poi risponde: Tu, o Dio, li raduni quale gregge al macello (Geremia, XII, 1).
Non c'è maggior castigo, che il permettere Dio che il peccatore aggiunga peccati a peccati, secondo ciò che dice Davide: Aggiungono iniquità ad iniquità... Siano cancellati dal libro dei viventi! (Salmi, 68).
O peccatore, rifletti! Tu pecchi e Dio, per sua misericordia, tace, ma non tace sempre. Quando giungerà l'ora della giustizia, ti dirà: Queste iniquità hai fatte ed io ho taciuto. Hai creduto, iniquo, che io sia simile a te! Ti prenderò e ti metterò contro la tua stessa faccia! (Salmi, 49).
La misericordia che il Signore usa al peccatore ostinato, sarà motivo di più terribile giudizio e condanna.
Anime devote del Sacro Cuore, ringraziate Gesù della misericordia che vi ha usato nel passato; promettete di non abusare mai della sua bontà; riparate oggi, ed anche tutti i giorni, gl'innumerevoli abusi che fanno i cattivi della misericordia divina e così consolerete il suo afflitto Cuore!
ESEMPIO
Il Commediante
S. Alfonso, nel suo libro « Apparecchio alla morte », narra:
Si era presentato al Padre Luigi La Nusa, a Palermo, un commediante, il quale, spinto dai rimorsi dello scandalo, decise di confessarsi. Ordinariamente chi vive a lungo nell'impurità, non suole distaccarsi risolutamente dal vizio. Il santo Sacerdote, per illustrazione divina, vide lo stato misero di quel commediante e la sua poca buona volontà; perciò gli disse: Non abusate della divina misericordia; Dio vi concede ancora dodici anni di vita; se entro questo tempo non vi correggete, farete una mala morte. –
Il peccatore dapprima s'impressionò, ma poi si tuffò nel mare dei piaceri e non senti più il rimorso. Un giorno incontrò un amico e a vederlo pensoso, gli disse: Cosa ti è capitato? - Sono stato a confessarmi; vedo che la mia coscienza è imbrogliata! - E lascia la malinconia! Godi la vita! Guai a impressionarsi di ciò che dice un Confessore! Sappi che un giorno il Padre La Nusa mi disse che Dio mi dava ancora dodici anni di vita e che se nel frattempo io non avessi lasciato l'impurità, sarei morto malamente. Proprio in questo mese si compiono i dodici anni, ma io sto benissimo, godo sul palcoscenico, i piaceri, sono tutti miei! Vuoi stare allegro? Vieni sabato prossimo a vedere una nuova commedia, da me composta. -
Il sabato, 24 novembre 1668, mentre l'artista stava per presentarsi sulla scena, fu colpito da paralisi e morì tra le braccia di una donna, pure commediante. E così finì la commedia della sua vita!
Chi male vive, male muore!
Fioretto. Recitare devotamente il Rosario, affinché la Madonna ci liberi dal furore della divina giustizia, specialmente nell'ora della morte.
Giaculatoria. Dalla tua ira; liberaci, o Signore!
(Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù-" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli).”


16° giorno: Cuore zelante - Cuore negligente (http://www.stellamatutina.eu/16-giorno-cuore-zelante-cuore-negligente/)
http://www.stellamatutina.eu/16-giorno-cuore-zelante-cuore-negligente/
“16° giorno: Cuore zelante – Cuore negligente
CUORE ZELANTE
Un cuore zelante è un cuore proteso all’onore di Dio e alla salvezza delle anime.
Lo zelo del Cuore di Gesù per la gloria del Padre balza evidente da parecchie pagine del Vangelo.
«Io onoro il Padre mio» (Gv 8,49). Tutto lo spirito di Gesù è racchiuso in queste parole.
Lo zelo del Cuore di Gesù per il rispetto e il decoro del Tempio di Dio, è ben manifesto in quell’episodio della cacciata dei rivenditori dall’atrio del Tempio. In quell’occasione Gesù non esitò a far uso anche dei flagelli e della forza fisica nel rovesciare i tavoli della merce: «La mia casa è casa di preghiera, e voi ne avete fatto una spelonca di ladri…» (Lc 19,46). Giusto. Esigere il rispetto della Casa di Dio, da coloro che si presentano in chiesa vestiti indecentemente, che si comportano come se stessero in piazza o al bar, è dovere grave di ogni cristiano. Con il Salmista, ogni cristiano dovrebbe poter ripetere: «Mi divora lo zelo della tua Casa» (Sal 68,10).
Lo zelo del Cuore di Gesù per la salvezza degli uomini splende da ogni Tabernacolo eucaristico; splende nella Chiesa e nei Sacramenti. Inoltre, si è manifestato in modo nuovo e mirabile nelle apparizioni a santa Margherita M. Alacoque, con il dono delle straordinarie promesse di salvezza eterna e di benedizioni speciali a chi fa la pratica dei nove primi venerdì del mese e a chi zela il culto al Sacro Cuore.
Infine, lo zelo del Cuore di Gesù per alleviare anche le sofferenze fisiche degli uomini appare commovente da tutte le guarigioni di lebbrosi, storpi, ciechi, muti e sordi, dalle moltiplicazioni dei pani, dalle resurrezioni di Lazzaro e del figlio della vedova di Naim. E non dimentichiamoci che le opere sante compiute da Gesù con il suo zelo instancabile sono da noi conosciute solo in piccola parte.
L’Evangelista Giovanni, infatti, alla fine del suo Vangelo ha scritto che «vi sono molte altre cose fatte da Gesù, le quali, se a una a una fossero scritte, ritengo che neppure il mondo intero potrebbe contenere i libri che si dovrebbero scrivere» (Gv 21,25).
Pensando allo zelo di Gesù per noi poveri miserabili, non dovremmo stancarci mai di lodarlo e benedirlo per tutta la vita, con il solo rammarico di non poterlo mai ripagare come merita. E invece, quanto squallore in tanti cuori degli uomini, rispetto al cuore di san Francesco d’Assisi, che sul letto di morte si accusava di aver fatto troppo poco per il Signore!
CUORE NEGLIGENTE
Lo zelo è una delle caratteristiche speciali dei Santi.
Pensiamo agli Apostoli, dopo la Pentecoste, in giro per il mondo. Pensiamo allo zelo di santo Stefano Protomartire. Pensiamo a san Paolo, e via via, fino a san Francesco d’Assisi, sant’Antonio di Padova, san Francesco Saverio, sant’Alfonso de’ Liguori, san Giovanni Bosco…
Un cuore che ama fa suoi gli interessi della persona amata. Chi ama Gesù, fa suoi i grandi interessi di Gesù: il Regno di Dio, la salvezza delle anime.
Lo spettacolo del mondo contro Dio, degli uomini lontani da Dio, di coloro che «preferiscono la gloria degli uomini alla gloria di Dio» (Gv 12,43), fa ardere di zelo il cuore del Santo e non dà requie agli sforzi di diventare «una lode della gloria di Dio» (Ef 1,6) e di portare tutti a Dio, ripetendo con san Paolo: «Io ben volentieri mi spenderò, e io stesso sarò speso tutto per le anime vostre» (2Cor 12,15).
San Gregorio il Taumaturgo convertì grandi masse di pagani con zelo instancabile.
Vicino a morire, chiese: «Ditemi, quanti abitanti non cristiani conta ancora questa città?».
«Diciassette» – gli risposero.
«Siano rese grazie a Dio! – esclamò il Santo –. Solo diciassette cristiani trovai qui al mio arrivo».
Quando san Filippo Neri si ammalò gravemente, i discepoli gli rimproverarono con forza gli eccessi di lavoro nell’apostolato. Ma il Santo rispondeva con un sorriso: «Il paradiso, credetelo a me, non è fatto per i poltroni!».
A san Leonardo da Porto Maurizio, ormai vecchio e logorato da 44 anni di eroico apostolato, un giorno un Cardinale chiese di prendersi un breve periodo di riposo.
Ma il Santo rispose con tutta amabilità: «Il riposo io non lo desidero né lo voglio sulla terra, ma in Cielo!».
Che dire invece del nostro zelo per Iddio e per i fratelli?
Ne abbiamo almeno un poco? O abbiamo un cuore che ama molto più l’ozio che lo zelo, molto più l’accidia che lo sforzo generoso per gli altri?
Un cuore accidioso, un cuore ozioso e negligente, è un cuore veramente meschino, che mortifica le proprie energie e ferma i palpiti, quando si tratta di donarsi a Dio e ai fratelli. Preferisce i propri comodi, il dolce far niente. È un cuore tisico e rachitico.
Ma, attenti all’accidia! Perché «come l’acqua che non scorre e resta stagnante in un fossato s’imputridisce – scrive san Bernardo –, così un corpo che poltrisce nell’ozio, genera e nutre la foga delle passioni e delle voluttà carnali».
Accidia, pigrizia, indolenza, negligenza: sono il disonore dei cristiani, che dovrebbero invece ripetere con san Paolo: «L’amore di Cristo ci fa premura» (2Cor 5,14), che dovrebbero aspirare a poter dire con santa Teresa: «Vorrei tenere nelle mie mani il cuore di tutti gli uomini, per accenderli tutti del santo amore di Dio».
Proposito: Adoperarsi con ogni industria per fare avvicinare ai Sacramenti qualche anima lontana.
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”





http://www.radiospada.org
http://www.radiospada.org
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com/)
http://www.edizioniradiospada.com/
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
“16 giugno 2018: Santa Maria in Sabbato.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35423931_2153475588015432_5355819811475554304_n.jp g?_nc_cat=0&oh=63af4f56f37e8835ea96f4fb33eb8f2f&oe=5BBD32E5


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35423931_2153475588015432_5355819811475554304_n.jp g?_nc_cat=0&oh=63af4f56f37e8835ea96f4fb33eb8f2f&oe=5BBD32E5


“Il 16 giugno 1846 Papa Pio IX Mastai Ferretti viene esaltato al Sommo Pontificato.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35357203_2153479218015069_7287229959825784832_n.jp g?_nc_cat=0&oh=587559752b472a7e1566a13919338259&oe=5BA3563B


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35357203_2153479218015069_7287229959825784832_n.jp g?_nc_cat=0&oh=587559752b472a7e1566a13919338259&oe=5BA3563B





COR JESU ADVENIAT REGNUM TUUM - ADVENIAT PER MARIAM!!!
COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!
Sia lode, onore e gloria al Divin Cuore di Gesù!!!
Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
17-06-18, 23:57
DOMENICA 17 GIUGNO 2018: diciassettesimo giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO, DOMENICA QUARTA DOPO LA PENTECOSTE…



«DOMENICA QUARTA DOPO LA PENTECOSTE.»
http://www.unavoce-ve.it/pg-dopopent-dom4.htm



Tradidi quod et accepi (http://tradidiaccepi.blogspot.it)
http://tradidiaccepi.blogspot.it
https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«QUARTA DOMENICA DOPO PENTECOSTE.
Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35439661_1406829436085041_2292384162255994880_n.jp g?_nc_cat=0&oh=609f60d542519cfb3372fb3b8b16b8d4&oe=5BC2461A


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35439661_1406829436085041_2292384162255994880_n.jp g?_nc_cat=0&oh=609f60d542519cfb3372fb3b8b16b8d4&oe=5BC2461A


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35483249_1406601782774473_3054687840219693056_n.jp g?_nc_cat=0&oh=ecbb230db72b91a9261a7cafa19ff31a&oe=5B9FD7F1


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35483249_1406601782774473_3054687840219693056_n.jp g?_nc_cat=0&oh=ecbb230db72b91a9261a7cafa19ff31a&oe=5B9FD7F1


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35653254_1407035382731113_2719793443260858368_n.jp g?_nc_cat=0&oh=9c409e5ebdc0a671fecede3d343b1117&oe=5BC3DF1C


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35653254_1407035382731113_2719793443260858368_n.jp g?_nc_cat=0&oh=9c409e5ebdc0a671fecede3d343b1117&oe=5BC3DF1C




SANTA MESSA domenicale celebrata da Don Floriano Abrahamowicz a Paese (TV) stamattina DOMENICA 17 GIUGNO 2018, DOMENICA QUARTA DOPO LA PENTECOSTE:


«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
IV domenica d. Pentecoste (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=z_WPW3CDpdg
IV domenica d. Pentecoste (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=-qe55u7bULY
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
http://www.domusmarcellefebvre.it/
CATECHISMO- PIO X - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/catechismo--pio-x-1.php)
Ogni giovedì alle ore 20.30 ha luogo la lettura in diretta di una o due questioni del Catechismo di San Pio X.
SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php)
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.»



SANTE MESSE domenicali celebrate dai Sacerdoti dell'Istituto Mater Boni Consilii - IMBC:


Sante Messe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/sante-messe/)
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano ? Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11) (http://www.oratoriosantambrogiombc.it/)
http://www.oratoriosantambrogiombc.it/



https://www.facebook.com/pietroferrari1973/

“Pascendi Dominici Gregis.”
https://www.youtube.com/channel/UCo944XvpNSfgXjCViAIOOqg

https://www.facebook.com/fidecatholica/

“Non Una Cum - Roman catholics sedevacantists.”
https://www.facebook.com/romancatholicsnonunacum/

http://www.cmri.org/ital-sedevac.html

http://www.fathercekada.com/

http://www.traditionalmass.org/

https://novusordowatch.org/

https://www.truerestoration.org/




http://liguesaintamedee.ch/
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Quatrième Dimanche après la Pentecôte.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35334299_651408995191784_9039363667820281856_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=d7f0087cc441f389bf736e9a491ef673&oe=5BAD016D


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35334299_651408995191784_9039363667820281856_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=d7f0087cc441f389bf736e9a491ef673&oe=5BAD016D


“Sermon du Père Joseph-Marie Mercier pour le Quatrième Dimanche après la Pentecôte
http://prieure2bethleem.org/predica/2016_06_12_juin.mp3”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t39.2147-6/c0.82.476.249/p476x249/35348397_144478583086969_1592807021361496064_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=39ca5c0ffbb01d2f74df00e304a72583&oe=5BBAC6DF


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t39.2147-6/c0.82.476.249/p476x249/35348397_144478583086969_1592807021361496064_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=39ca5c0ffbb01d2f74df00e304a72583&oe=5BBAC6DF


17 juin : Saint Avit, Abbé de Micy (? 530) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/17-juin-saint-avit)
“17 juin : Saint Avit, Abbé de Micy († 530).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/3815/2856/4460/06_17_saint_avit.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/3815/2856/4460/06_17_saint_avit.jpg




www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare i santi Martiri Manuéle, Sabéle ed Ismaéle, i quali, mandati come ambasciatori del Re di Pèrsia presso Giuliàno l’Apóstata per trattare la pace, per ordine dello stesso Imperatore, essendo spinti ad adorare gl’idoli e ciò ricusando con animo costante, furono percossi colla spada. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi avete loro elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questi santi, ed a loro affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, i santi Martiri Manuéle, Sabéle ed Ismaéle possano essere miei avvocati e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”

“Sono già leggibili gratuitamente sul nostro sito i seguenti contenuti [N.B.: SVRSVM CORDA® utilizza ordinariamente solo fonti dottrinali preconciliari per scongiurare le tante subdole contaminazioni di Modernismo che, come insegna Papa San Pio X, "ha aperto il varco alla intima evoluzione dei dogmi. (Si tratta di) un infinito cumulo di sofismi che abbatte e distrugge ogni religione!". Il Papa ci avverte ancora: "I modernisti, quanti essi sono, che vogliono apparire e farla da dottori nella Chiesa, esaltando a grandi voci la filosofia moderna e schernendo la scolastica, se hanno abbracciata la prima ingannati dai suoi orpelli, ne devono saper grado alla totale ignoranza in che erano della seconda, e dal mancare perciò di mezzo per riconoscere la confusione delle idee e ribattere i sofismi. Dal connubio poi della falsa filosofia colla fede è sorto il loro sistema, riboccante di tanti e si enormi errori."]:
Tag: https://www.sursumcorda.cloud/tags/numero-117.html
- Comunicato numero 117. Nicodemo: né Pietro, né Giuda;
- Preghiera a San Vito, Martire;
- Dizionario biblico. Il retto fariseo Nicodemo;
- Preghiera a San Basilio Magno, Dottore;
- Dizionario di teologia dommatica. Le Note distintive della Chiesa;
- Brevi cenni sull’Astrologia (parte 4);
- Preghiera a Sant’Antonio di Padova, Dottore;
- Gli anatemi del Concilio di Costantinopoli II, numeri 11 e 12;
- San Tommaso: il Re è tenuto alla previdenza a favore dei veri poveri;
- Preghiera a San Giovanni da San Facondo;
- Teologia Politica 106. Collettivismo, proprietà privata e modernismo sociale;
- Racconti miracolosi n° 65. Decapitazione del martire giapponese di quattro anni.
Tag: https://www.sursumcorda.cloud/tags/numero-117.html ”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35344756_1739052832797785_593758247756759040_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=e0cb25aaf4fa3970d800d7767ba9425a&oe=5BA062F2


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35409379_1740284752674593_2801610568794898432_n.jp g?_nc_cat=0&oh=7d9db73e72d09294c0af63026800a982&oe=5BAD01A5


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35409379_1740284752674593_2801610568794898432_n.jp g?_nc_cat=0&oh=7d9db73e72d09294c0af63026800a982&oe=5BAD01A5

“I poveri appena posson sperare di parlare (col governatore) e fargli sentire le loro necessità per mezzo di qualche terza persona: ma col Re del cielo non vi vogliono terze persone, tutti, sia nobili che poveri posson parlarci, stando egli nel Sagramento, da faccia a faccia. Perciò si chiama Gesù fiore de' campi: «Ego flos campi, et lilium convallium» (Cantic. 2. 1). I fiori de' giardini stan chiusi e riserbati,2 ma i fiori de' campi stanno esposti a tutti. «Ego flos campi», commenta Ugon Cardinale,3 «quia omnibus me exhibeo ad inveniendum».”
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1731089523593015&id=179249715443678

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1731089523593015&id=179249715443678


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35479201_1740159309353804_782667144411217920_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=deb083b53239ef1542b5cfd715365247&oe=5BB50CC0


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35479201_1740159309353804_782667144411217920_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=deb083b53239ef1542b5cfd715365247&oe=5BB50CC0


“Maria madre mia, impetratemi un grande amore al SS. Sagramento, e quando mi vedete trascurato, ricordatemi Voi la promessa, che ora fo di andare a visitarlo ogni giorno.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35530570_1739226792780389_645536436447084544_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=f4f04e55537e946584387b71284c1e22&oe=5BB2D016


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35530570_1739226792780389_645536436447084544_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=f4f04e55537e946584387b71284c1e22&oe=5BB2D016


https://www.sursumcorda.cloud/articoli/centro-studi-vincenzo-ludovico-gotti/1711-il-sacro-cuore-di-gesu-di-dom-gueranger.html
https://external-mxp1-1.xx.fbcdn.net/safe_image.php?d=AQAaEzBKIyBxzKgd&w=476&h=249&url=https%3A%2F%2Fwww.sursumcorda.cloud%2Fimages%2 FImmagini3%2FGueranger-Sacro-Cuore.jpg&cfs=1&upscale=1&fallback=news_d_placeholder_publisher&sx=0&sy=0&sw=400&sh=209&_nc_hash=AQDNQ-OruasShQJO


https://external-mxp1-1.xx.fbcdn.net/safe_image.php?d=AQAaEzBKIyBxzKgd&w=476&h=249&url=https%3A%2F%2Fwww.sursumcorda.cloud%2Fimages%2 FImmagini3%2FGueranger-Sacro-Cuore.jpg&cfs=1&upscale=1&fallback=news_d_placeholder_publisher&sx=0&sy=0&sw=400&sh=209&_nc_hash=AQDNQ-OruasShQJO


“Signor mio Gesù Cristo che per l’amore che portate agli uomini ve ne state notte e giorno in questo Sacramento, tutto pieno di pietà e di amore, aspettando, chiamando ed accogliendo tutti coloro che vengono a visitarvi; io Vi credo presente nel Santissimo Sacramento dell’Altare, Vi adoro dell’abisso, e del mio niente, e Vi ringrazio di quante grazie mi avete fatte sin’ora, specialmente di avermi donato Voi stesso in questo Sacramento e di avermi data per Avvocata la Vostra Santissima Madre Maria e di avermi chiamato a visitarvi in questa Chiesa.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35394732_1737578119611923_4397782512349216768_n.jp g?_nc_cat=0&oh=a4f18fa60f950eeee6145045dc59fe0c&oe=5BB683D8


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35394732_1737578119611923_4397782512349216768_n.jp g?_nc_cat=0&oh=a4f18fa60f950eeee6145045dc59fe0c&oe=5BB683D8





17 Giugno - San Ranieri di Pisa (http://www.preghiereperlafamiglia.it/san-ranieri-di-pisa.htm)
http://www.preghiereperlafamiglia.it/san-ranieri-di-pisa.htm
“17 GIUGNO SAN RANIERI DI PISA 1118 – 1161.
http://www.preghiereperlafamiglia.it/san-ranieri-di-pisa.htm
Nacque nel 1118 da Gandulfo Scacceri e Mingarda Buzzacherini. Malgrado gli sforzi dei genitori desiderosi di impartirgli un'educazione rigorosa, visse la giovinezza all'insegna dello svago e del divertimento. Ma a diciannove anni la sua vita cambiò. Fu decisivo l'incontro con Alberto, un eremita proveniente dalla Corsica che si era stabilito nel monastero pisano di San Vito. Scelse quindi di abbracciare in pienezza la fede, tanto da partire per la Terra Santa. A 23 anni decise di vivere in assoluta povertà, liberandosi di tutte le ricchezze per darle ai poveri. Trascorse un lungo periodo presso gli eremiti di Terra Santa vivendo esclusivamente di elemosine. Mangiava due volte alla settimana sottoponendo il suo corpo a grandi sacrifici. Tornato a Pisa nel 1154, circondato dalla fama di santità, vi operò miracoli, così come aveva fatto in Terra Santa. Morì venerdì 17 giugno 1161. Nel 1632 venne eletto patrono principale della diocesi e della città di Pisa. (Avvenire)”


17 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/17-giugno.htm)
http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/17-giugno.htm
“GIUGNO: IL MESE DEL SACRO CUORE DI GESU'
MEDITAZIONI E PREGHIERE
IL NUMERO DEI PECCATI
17° GIORNO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
Intenzione. - Riparare l'abuso che tanti fanno della misericordia di Dio.
IL NUMERO DEI PECCATI
Consideriamo l'abuso della divina misericordia in rapporto al numero dei peccati. Manda più anime all'inferno la misericordia di Dio, anziché la giustizia (S. Alfonso). Se il Signore castigasse subito chi l'offende, volta per volta, certamente verrebbe offeso molto di meno; ma poiché usa misericordia ed aspetta pazientemente, i peccatori approfittano per continuare ad offenderlo.
Insegnano i Dottori della Santa Chiesa, tra cui S. Ambrogio e S. Agostino, che come Dio tiene determinato per ogni persona il numero dei giorni di vita, compiuto il quale giungerà la morte, così ancora tiene determinato il numero dei peccati che vuole perdonare, compiuto il quale sopraggiungerà la divina giustizia.
Le anime peccatrici, che hanno poca voglia di lasciare il male, non tengono conto del numero dei loro peccati e credono che importi poco peccare dieci volte o venti o cento; ma il Signore ne tiene stretto conto ed aspetta, nella sua misericordia, che giunga l'ultimo peccato, quello che completerà la misura, per applicare la sua giustizia.
Nel libro della Genesi (XV - 16) si legge: Non sono ancora complete le iniquità degli Amorrei! - Questo passo della Sacra Scrittura dimostra che il Signore ritardava il castigo degli Amorrei, perché ancora il numero delle loro colpe non era completo.
Il Signore disse anche: Io non avrò più compassione d'Israele (Osea, 1-6). Mi hanno tentato per dieci volte... e non vedranno la terra promessa (Num., XIV, 22).
Conviene dunque stare attenti al numero dei gravi peccati e ricordare le parole di Dio: Del peccato rimesso non essere senza timore e non aggiungere peccato a peccato! (Eccl., V, 5).
Infelici coloro che accumulano peccati e poi, di tanto in tanto, vanno a deporli al confessionale, per ritornarvi fra non molto con un altro carico!
Taluni si mettono ad indagare il numero delle stelle e degli Angeli. Ma chi può sapere il numero degli anni di vita che Dio concede ad ognuno? E chi può conoscere quale sia il numero dei peccati che Dio vorrà perdonare al peccatore? E non potrà darsi che quel peccato che stai per commettere, o misera creatura, sia proprio quello che completerà la misura della tua iniquità?
Insegna S. Alfonso e con lui altri sacri scrittori, che il Signore non tiene conto degli anni degli uomini, ma dei loro peccati, e che il numero delle iniquità che vuole perdonare varia da persona a persona; a chi perdona cento peccati, a chi mille ed a chi uno solo.
La Madonna manifestò ad una certa Benedetta di Firenze, che una fanciulla di dodici anni al primo peccato fu condannata all'inferno (S. Alfonso).
Forse qualcuno temerariamente vorrà chiedere a Dio ragione perché ad un'anima perdona di più e ad un'altra di meno. Il mistero della divina misericordia e della divina giustizia si deve adorare e dire con S. Paolo: O profondità delle ricchezze della sapienza e della scienza di Dio! Quanto sono incomprensibili i suoi giudizi, imperscrutabili le sue vie! (Romani, XI, 33).
Sant'Agostino dice: Quando Dio usa misericordia con uno, la usa gratuitamente; quando la nega, fa ciò con giustizia. -
Dalla considerazione della tremenda giustizia di Dio, cerchiamo di trarre dei frutti pratici.
I peccati della vita passata mettiamoli nel Cuore di Gesù, confidando nella sua infinita misericordia. In avvenire però stiamo attenti a non offendere gravemente la Divina Maestà.
Quando il demonio invita a peccare ed inganna col dire: Ancora sei giovane! ... Dio ti ha perdonato sempre e ti perdonerà ancora!... - si risponda: E se questo peccato completerà il numero delle mie colpe e cesserà per me la misericordia, cosa avverrà dell'anima mia? ...
ESEMPIO
Castigo solenne
Al tempo di Abramo, le città della Pentapoli si erano date alla più profonda immoralità; le più gravi colpe si commettevano a Sodoma ed a Gomorra.
Quegli infelici abitanti non contavano i loro peccati, ma li contava Dio. Quando il numero delle colpe fu completo, quando la misura fu al colmo, si manifestò la divina giustizia.
Il Signore apparve ad Abramo e gli disse: Il grido contro Sodoma e Gomorra si è fatto più forte ed i loro peccati sono divenuti troppo enormi. Manderò la punizione! -
Abramo conoscendo la misericordia di Dio, disse: Farai tu, o Signore, morire il giusto con il malvagio? Se ci fossero a Sodoma cinquanta persone giuste, tu perdoneresti?
- Se io trovo nella città di Sodoma cinquanta giusti... o quaranta... od anche dieci, risparmierò il castigo. -
Queste poche anime buone non c'erano e la misericordia di Dio diede il posto alla giustizia.
Una mattina, mentre sorgeva il sole, il Signore fece cadere sulle città peccatrici una terribile pioggia, non di acqua, ma di zolfo e fuoco; tutto andò in fiamme. Gli abitanti in preda alla disperazione, tentarono di salvarsi, ma nessuno ci riuscì, tranne la famiglia di Abramo, ch'era stata preavvisata a fuggire.
Il fatto è narrato dalla Sacra Scrittura e dovrebbe essere ben meditato da coloro che facilmente peccano, senza far caso del numero di peccati.
Fioretto. Evitare le occasioni, ove c'è pericolo di offendere Dio.
Giaculatoria. Cuore di Gesù, dammi la forza nelle tentazioni!
(Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù-" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli).”


Home - Stellamatutina.eu - Sito di cultura cattolica in piena e totale obbedienza al Magistero Petrino. (http://www.stellamatutina.eu/)
http://www.stellamatutina.eu/
17° giorno: Cuore paziente - Cuore impaziente (http://www.stellamatutina.eu/17-giorno-cuore-paziente-cuore-impaziente/)
http://www.stellamatutina.eu/17-giorno-cuore-paziente-cuore-impaziente/
“17° giorno: Cuore paziente – Cuore impaziente
CUORE PAZIENTE
La pazienza del Cuore di Gesù è tale che ci meraviglierà instancabilmente per tutta l’eternità.
Come fa Egli a sopportare tutta la nostra meschinità così spesso insolente e malvagia? Come fa a non stancarsi di questi uomini che si stancano invece di Lui con una facilità assurda?
Una sola volta Gesù disse con dolore: «fino a quando sarò con voi e vi sopporterò?» (Lc 9,41). Per il resto, quanta pazienza sconfinata verso noi uomini «cattivi» (Lc 11,11)!
La vera carità è così: è anzitutto paziente. Lo dice bene san Paolo quando fa l’elenco delle qualità che caratterizzano la carità, e al primo posto mette la pazienza: «La carità è paziente» (1Cor 13,4).
Il Cuore di Gesù, reggia dell’amore, è tutto pazienza verso di noi poveri peccatori. Che cosa ci dimostra Egli nell’Eucaristia, se non un’infinita pazienza che lo fa continuare a restare in mezzo a noi, nonostante le indifferenze, le freddezze, le irriverenze, gli oltraggi, le profanazioni e i sacrilegi?
Sono tanti oggi quei cristiani senza più cervello che si accostano a ricevere la Santa Comunione con il peccato mortale nell’anima, senza essersi prima confessati.
Questo è un orribile sacrilegio, come la Chiesa ha sempre insegnato, ma essi lo fanno lo stesso con una incoscienza da stolti e malvagi.
E Gesù tace. Continua a farsi straziare, senza fiatare.
Come nel pretorio di Pilato: «Gesù taceva» (Mt 26,63). Egli continua a farsi insultare e oltraggiare, come sulla Croce, pregando per coloro che lo colpiscono (Lc 23,34).
Che dire poi dell’infinita pazienza che Gesù ci dimostra nel Sacramento della sua misericordia, la Santa Confessione?
Sempre pronto a perdonare, sempre pronto a riabbracciare chiunque gli chieda sinceramente perdono, fosse pure il più nefando traditore e criminale. Forse per questo, san Pio da Pietrelcina, nella Confessione, dava spesso per penitenza sacramentale la recita di cinque Pater, Ave,
Gloria al Sacro Cuore di Gesù.
Eppure ci sono tanti che abusano di questo Sacramento ricevendolo senza pentimento né proposito di correggersi; tanti lo rifiutano fino a ignorarlo; tanti arrivano a disprezzarlo. Vien davvero voglia di ripetere: «Un baratro è l’uomo, e il suo cuore un abisso» (Sal 63,7).
Pazienza infinita del Cuore di Gesù, quanto dobbiamo esserti grati! È con le tue lunghe attese che tante volte hai portato a salvezza gli uomini legati al peccato.
È con le tue silenziose sofferenze che hai parlato agli uomini sordi facendo udire loro la parola del perdono che salva da ogni perdizione.
Cuore di Gesù, paziente e misericordioso, sii in eterno benedetto!
CUORE IMPAZIENTE
L’impazienza è certamente uno dei difetti più comuni dell’uomo. Specialmente dell’uomo d’oggi, reso eccitabile e nervoso da una vita sociale così carica di tensioni.
Il cristiano, però, anche in queste condizioni deve avere il cuore saldo, senza perdere mai la serenità e lapace interiore: «Non si turbi il vostro cuore» (Gv 14,1).
Il cristiano, infatti, sa bene che la pazienza dona all’uomo il dominio di se stesso: «Con la vostra pazienza possederete le vostre anime» (Lc 21,19); «L’uomo paziente vale più dell’uomo forte: chi domina l’animo suo è da più di un espugnatore di città» (Pro 16,32).
Il cristiano sa bene che la pazienza nelle tribolazioni è la garanzia più certa della carità genuina. Non può esistere vera carità senza pazienza. Sono indivisibili. Se la carità viene considerata regina delle virtù, san Giovanni Crisostomo dice che anche «la pazienza nelle afflizioni è la regina e come la corona di tutte le altre virtù».
Fra Ginepro, uno dei più incantevoli compagni di san Francesco d’Assisi, sapeva sopportare con straordinaria letizia ogni sorta di insulti. In pellegrinaggio verso Roma, una volta, poco fuori di Assisi, venne insultato da diversi giovinastri che gli andavano appresso. Tutto giulivo, il pio fraticello disse loro: «Bravi! Seguitemi pure e tiratemi di coteste pietre preziose; io non desidero altro che di esserne lapidato fino a Roma!».
Qual è la nostra pazienza, invece? Anziché un cuore saldo, abbiamo un cuore fragile e instabile, pronto a reagire e a scattare, credendo così di essere forti, mentre non facciamo che manifestare tutta la nostra debolezza con noi stessi e con gli altri.
Santa Margherita M. Alacoque ci ha lasciato un magnifico esempio di vita paziente fra tribolazioni, malattie e amarezze subite a causa delle rivelazioni del Sacro Cuore. E questo era il migliore ricambio d’amore che ella donava a Gesù con i fatti.
Riflettiamo bene su questo magnifico insegnamento di san Bonaventura: «Parecchi dicono che vorrebbero anche morire per Gesù Cristo, ma poi non vogliono sopportare una sola parola penosa per Gesù Cristo. Ebbene: chi trema allo stormir d’una foglia, come starà saldo nell’attesa del colpo di spada sulla testa? Abituatevi a sopportare pazientemente le minime cose, per essere in grado di soffrire quelle più grandi».
Proposito: Conservare la calma e la serenità nei contrasti inevitabili con qualche carattere difficile.
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”




http://www.radiospada.org
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com/)
http://www.edizioniradiospada.com/
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
“17 giugno 2018: DOMENICA QUARTA DOPO LA PENTECOSTE.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35472325_2154916301204694_3551953544523284480_n.jp g?_nc_cat=0&oh=f05a297eae5ad52afdd319404327732d&oe=5BC2FF79


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35472325_2154916301204694_3551953544523284480_n.jp g?_nc_cat=0&oh=f05a297eae5ad52afdd319404327732d&oe=5BC2FF79


“17 giugno 2018: Sabato infra l'Ottava del Corpus Domini.”

“Il 17 giugno 676 muore Papa Adeodato II, Sommo Pontefice.”

“In morte di Giovanni III Sobieski, Re di Polonia (Olesko, 17 agosto 1629 – Wilanów, 17 giugno 1696), eroe della Cristianità.”
https://www.radiospada.org/2018/04/vita-est-militia-giovanni-sobieski-re-di-polonia/
«[VITA EST MILITIA] Giovanni Sobieski, re di Polonia.
Giovanni Sobieski
nato a Olesko, in Ucraina, il 17 agosto 1629, Giovanni (Jan) Sobieski era figlio del Voivoda(Duca) di Rutenia Jakub Sobieski. Venne educato assieme al fratello Marek all’Università Jagellonica di Cracovia e si mise in viaggio per l’Europa. Tornato, combattè i nemici della Polonia quali svedesi,cosacchi e msocoviti che insidiavano il Regno cattolico di Polonia. Come suo nonno materno, intraprese la carriera militare in particolare alleandosi con Leopoldo I del Sacro Romano Impero, aiutandolo contro i turchi. Nel 1689, rispose all’appello di Marco d’Aviano e giunse in soccorso di Vienna,assediata dai Tuchi. La sera prima della battaglia, l’11 settembre, si accamparono sul Monte Calvo dove, l’indomani, venne celebrata messa dallo stesso d’Aviano.
Corroborato dalla preghiera, la mattina lanciò all’assalto l’esercito della Lega Santa che a suon di archibugi misero in seria difficoltà i turchi. Nonostante questo, gli uomini di Karà Mustafa (comandante turco) resistevano con onore. Deciso a porre fine al tutto, Jan si pose alla testa dei suoi 3000 ussari alati e caricò a testa bassa i Giannizzeri turchi, il corpò d’elitè del sultano. Il risultato fu una disastrosa disfatta dei maomettani che, fra le varie cose, persero tonnellate di caffè e l’idolo chiamato “Lo Stendardo del Profeta”.
Jan passò il resto della sua vita a combattere i turchi e gli scismatici russi finchè, carico di meriti, si spense a Varsavia il 17 giugno 1696. Aveva 68 anni.»
https://i2.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2018/04/sobieski-detail.png?resize=1024%2C585&ssl=1


https://i2.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2018/04/sobieski-detail.png?resize=1024%2C585&ssl=1


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35426848_1568584149930277_8323831582414602240_n.jp g?_nc_cat=0&oh=bd0d4edae1fc75f1aeb82d95211ba976&oe=5BA8A1E0


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35426848_1568584149930277_8323831582414602240_n.jp g?_nc_cat=0&oh=bd0d4edae1fc75f1aeb82d95211ba976&oe=5BA8A1E0


“Radio Spada
Lo stocco e il berrettone per la difesa della Chiesa Romana e della Res publica Christiana, che venivano benedetti dal Papa alla Vigilia di Natale. «Questa spada pontificale figura il supremo potere temporale affidato dal Cristo al Pontefice suo Vicario in terra, secondo il detto “Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra”, e altrove “Dominerà da mare a mare, e dal fiume fino ai confini del mondo”, come indica anche la cappa di seta che i Pontefici sogliono portare nella notte del Natale del Signore» (Sisto IV).”




COR JESU ADVENIAT REGNUM TUUM - ADVENIAT PER MARIAM!!!
COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!
Sia lode, onore e gloria al Divin Cuore di Gesù!!!
Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
18-06-18, 23:14
18 GIUGNO 2018: diciottesimo giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…



Tradidi quod et accepi (http://tradidiaccepi.blogspot.it)
http://tradidiaccepi.blogspot.it
https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35488052_1408143542620297_2968759864047697920_n.jp g?_nc_cat=0&oh=291e9efdbccc1d8af54610dd15b4e7ea&oe=5BA35C31


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35488052_1408143542620297_2968759864047697920_n.jp g?_nc_cat=0&oh=291e9efdbccc1d8af54610dd15b4e7ea&oe=5BA35C31


«SANT'EFREM SIRO
Diacono, Confessore e Dottore della Chiesa.
Doppio.
Paramenti bianchi.
Nascita Nisibis, 306
Morte Edessa (oggi nella provincia di Sanliurfa, in Turchia), 9 giugno 373
Riconosciuto come Dottore della Chiesa cattolica nel 1920 da papa Benedetto XV nella sua enciclica Principi Apostolorum Petro del 5 ottobre.
SANTA MESSA
Nato a Nisibis (Siria orientale) verso il 306, da padre pagano e sacerdote idolatra, Sant'Efrem fu cacciato da casa per l'inclinazione che dimostrava verso il Cristianesimo. Il ramingo, forse quindicenne, trovò ricovero presso il vescovo di Nisibis, Gacobbe (o Giacomo). Battezzato in età di 18 anni, divenne il più valido coadiutore dei vescovi nisibeni, specie dopo che fu ordinato diacono. Studiosissimo della Scrittura e della teologia, sebbene autodidatta, diresse la scuola catechetica prima a Nisibis, poi ad Edessa (di Siria) dopo che Nisibis fu ceduta dall'Impero romano ai Persiani, in seguito delle sconfitte subite da Giuliano l'Apostata. Ad Edessa abbracciò la vita monastica e quivi pure pubblicò la maggior parte dei suoi innumerevoli scritti, prevalentemente poetici. Una ventina d'anni dopo la morte di sant'Efrem (giugno 373), san Gerolamo poteva scrivere: «Efrem compose molti libri in lingua siriaca, e salì a tanta rinomanza che i suoi scritti, in talune chiese, vengono letti pubblicamente dopo la Bibbia» (De viris illustribus, cap. CXV). Degnissimi di nota i suoi inni alla Vergine. Dichiarato Dottore della Chiesa da Benedetto XV.
* Efrem, di nazione Siro, nacque a Nisibis. Giovane ancora si portò dal vescovo Giacomo, dal quale battezzato, in breve fece tali progressi nella scienza e santità, da esser fatto maestro della fiorente scuola di Nisibis, città della Mesopotamia. Dopo la morte del vescovo Giacomo, presa Nisibi dai Persiani, andò a Edessa; là prima si fermò alquanto tra i monaci della montagna, poi, per sottrarsi alle visite numerosissime che vi riceveva, abbracciò la vita eremitica. Ordinato diacono della chiesa di Edessa, e ricusato il sacerdozio per umiltà, divenne celebre in ogni specie di virtù, e si applicò ad acquistare, colla vera pratica della sapienza, la pietà e la religione. Avendo riposta in Dio ogni sua speranza, ebbe in disprezzo tutte le cose mondane, aspirando continuamente alle divine ed eterne.
Condotto dallo Spirito Santo, andò a Cesarea di Cappadocia, dove s'incontrò col portavoce della Chiesa, Basilio, e tutti due si legarono con santa amicizia. Per combattere gl'innumerevoli errori che allora molestavano la Chiesa, e illustrare maggiormente i misteri di nostro Signore Gesù Cristo, diede alla luce molti lavori scritti in lingua Siriaca, e tradotti quasi tutti in lingua Greca; e, al dir di san Girolamo, egli giunse a tanta rinomanza, che i suoi scritti si leggevano pubblicamente in certe Chiese dopo la lettura della Scrittura.
Tutte queste pubblicazioni, piene di dottrina sì luminosa, meritarono a questo gran Santo, che, tuttora vivente, lo si onorasse come un Dottore della Chiesa. Compose altresì cantici poetici in lode della Vergine Maria e dei Santi: onde venne meritamente appellato dai Siri la cetra dello Spirito Santo. Egli risplendé soprattutto per la sua straordinaria e tenera devozione alla Vergine Immacolata. Pieno di meriti, morì in Edessa, nella Mesopotamia, il 9 di Giugno, sotto l'imperatore Valente. Papa Benedetto XV, dietro istanza di molti Cardinali di santa Romana Chiesa, Patriarchi, Arcivescovi, Vescovi, Abati e famiglie religiose, con decreto della Sacra Congregazione dei Riti, lo dichiarò Dottore della Chiesa universale.
- Al Vangelo.
** Omelia di sant'Efrem Siro, Diacono.
Sermone sull'esercizio della vita monastica.
È una gran cosa intraprendere e compiere un'opera buona, rendersi accetti a Dio e utili al prossimo, e piacere allo stesso sommo e dolcissimo Signor nostro Gesù Cristo, che dice: «Voi siete il sale della terra, e la colonna dei cieli». La fatica della tua sofferenza, dilettissimo, è come un sonno; ma poi il riposo che seguirà alla fatica è inenarrabile e inestimabile. Attendi perciò con diligenza a te stesso, per non perderle tutte due insieme, non ricercando né l'una né l'altra, cioè la gioia presente e l'eterna. Studiati piuttosto di conseguire la virtù perfetta, ornata e caratterizzata da tutte le disposizioni che Dio ama. Se tu la conseguirai, non irriterai mai Dio, né farai torto al tuo prossimo.
Ora questa virtù della carità è detta la sola virtù, ed è d'una bellezza unica perché possiede in sé lo splendore delle diverse virtù. Il diadema dei re non può esser finito senza che delle pietre preziose e dei brillanti vi siano incastonati e intrecciati; così pure quest'unica virtù non può sussistere senza il fulgore delle varie virtù. Essa infatti è similissima a un diadema reale. Perché come questo, se ci manca una pietra o una perla non può risplendere pienamente sul capo del re; così pure questa unica virtù, se non è circondata dal fulgore delle altre virtù, non può chiamarsi virtù perfetta. Lo stesso avviene delle vivande preziosissime, preparate con condimenti squisitissimi, ma mancanti di sale. Difatti come queste vivande preziose non possono mangiarsi senza sale, così una virtù che parrebbe completa e possedere l'onore e la gloria delle varie virtù, rimarrebbe certo vile e sprezzevole, se ne fossero assenti l'amore di Dio e del prossimo.»
https://sardiniatridentina.blogspot.com/2018/06/santefrem-siro-confessore-e-dottore.html?m=1
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35516896_1407931585974826_6314104384754024448_n.jp g?_nc_cat=0&oh=bcccb14551cc46e5969b2a8e78fe8ec4&oe=5BA8B433


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35516896_1407931585974826_6314104384754024448_n.jp g?_nc_cat=0&oh=bcccb14551cc46e5969b2a8e78fe8ec4&oe=5BA8B433


«SANTI MARCO E MARCELLIANO
Martiri.
Commemorazione.
Paramenti rossi.
Nascita Roma, metà del III secolo
Morte Roma, 304 circa
SANTA MESSA
«È assai probabile che si debba riferire alla persecuzione di Diocleziano un gran numero di martiri romani, la data del cui martirio non è conosciuta e sui quali siamo informati soltanto da Passioni di credibilità più che dubbia, le quali però concordano nell'attribuire all'ultima lotta contro il Cristianesimo la morte di quei cristiani di cui celebrano l'eroismo: tali i santi Marco e Marcelliano...» (Fliche e Martin, Storia della Chiesa, trad. Italiana, Torino 1938, Tomo II, p. 456).
In questo giorno anniversario della salita al cielo di questi due santi martiri, chiediamo a Dio d'esser liberati per la loro intercessione da tutti i mali che ci minacciano (Orazione).
* Marco e Marcelliano, fratelli Romani, imprigionati dal prefetto Fabiano a causa della fede cristiana, furono poi legati ad un palo, fissati i piedi con chiodi. Al giudice che diceva loro: Ravvedetevi, miserabili, e liberate voi stessi da questi tormenti, risposero: Non abbiamo gustato mai delizie più gioconde di quelle che proviamo ora nel soffrire volentieri per la causa di Gesù Cristo, nel cui amore abbiamo ora cominciato ad essere fissati. Dio voglia che ci lasci soffrire queste cose, finché saremo rivestiti di questo corruttibile corpo! E in mezzo ai tormenti cantando dì e notte le lodi divine, furono infine trafitti con frecce, giungendo così alla gloria del martirio. I loro corpi vennero sepolti sulla via Ardeatina.
La Commemorazione è già presente nel link della Santa Messa di sant'Efrem (link nel post precedente).»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35653831_1407932399308078_7557469800306311168_n.jp g?_nc_cat=0&oh=3a96e25081365b7deafcbb805c0f8df3&oe=5BA2DA5F


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35653831_1407932399308078_7557469800306311168_n.jp g?_nc_cat=0&oh=3a96e25081365b7deafcbb805c0f8df3&oe=5BA2DA5F






Sant'Efrem - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/santefrem/)
http://www.sodalitium.biz/santefrem/
“18 giugno, Sant’Efrem, Diacono, Confessore e Dottore della Chiesa (Nisibis, 306 – Edessa, 9 giugno 373).
“Ad Edessa, in Mesopotamia, sant’Efrem, Diacono Edesseno e . Confessore, il quale, dopo molte fatiche sostenute per la fede di Cristo, illustre per dottrina e santità, sotto l’imperatore Valente, si riposò in Dio, e dal Papa Benedetto decimoquinto fu proclamato Dottore della Chiesa universale”.”
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/efrem.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/efrem.jpg


Sante Messe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/sante-messe/)
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano ? Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11) (http://www.oratoriosantambrogiombc.it/)
http://www.oratoriosantambrogiombc.it/




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
IV domenica d. Pentecoste (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=z_WPW3CDpdg
IV domenica d. Pentecoste (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=-qe55u7bULY
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
http://www.domusmarcellefebvre.it/
CATECHISMO- PIO X - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/catechismo--pio-x-1.php)
Ogni giovedì alle ore 20.30 ha luogo la lettura in diretta di una o due questioni del Catechismo di San Pio X.
SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php)
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.»




I 150 anni della basilica di Maria Ausiliatrice - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/150-anni-della-basilica-maria-ausiliatrice/)
http://www.centrostudifederici.org/150-anni-della-basilica-maria-ausiliatrice/
"Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 59/18 del 18 giugno 2018, Sant’Efrem
I 150 anni della basilica di Maria Ausiliatrice."
http://www.centrostudifederici.org/wp-content/uploads/2018/06/inizio-secolo_R-1-300x222.jpg


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35741643_1742416849128050_2432984684104253440_n.jp g?_nc_cat=0&oh=76e7cef7bd20b9d3bcdf8d1dcbd2da75&oe=5BAFA887




https://www.facebook.com/pietroferrari1973/

“Pascendi Dominici Gregis.”
https://www.youtube.com/channel/UCo944XvpNSfgXjCViAIOOqg

https://www.facebook.com/fidecatholica/

“Non Una Cum - Roman catholics sedevacantists.”
https://www.facebook.com/romancatholicsnonunacum/




http://www.saintamedee.ch/
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
18 juin : Saint Marc et Saint Marcellien, Martyrs (? 286) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/18-juin-saint-marc-et-saint-marcellien)
“18 Juin : Saint Marc et Saint Marcellien, Martyrs († 286).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/5815/2909/0084/06_18_saint_marc_marcellien.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/5815/2909/0084/06_18_saint_marc_marcellien.jpg


18 juin : Saint Ephrem, Diacre et Docteur de l'Église (306-374) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/18-juin-saint-ephrem)
“18 Juin : Saint Ephrem, Diacre et Docteur de l'Église (306-374).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/6215/2909/0084/06_18_saint_ephrem.gif


http://liguesaintamedee.ch/application/files/6215/2909/0084/06_18_saint_ephrem.gif




www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare san Calogero Eremita, la cui santità specialmente risplende nel liberare gli indemoniati. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Eremita, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Calogero possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”




18 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/18-giugno.htm)
http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/18-giugno.htm
“GIUGNO: IL MESE DEL SACRO CUORE DI GESU' MEDITAZIONI E PREGHIERE.
GIORNO 18 LE GRANDI AMAREZZE DEL CUORE DI GESU' 18° GIORNO.
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
Intenzione. - Pregare per quelli che tradiscono e rinnegano Gesù.
LE GRANDI AMAREZZE DEL CUORE DI GESÙ
Nelle Litanie del Sacro Cuore c'è l'invocazione: «Cuore di Gesù, saturato di obbrobri, abbiate pietà di noi!»
La Passione di Gesù fu un grande cumulo di umiliazioni e di obbrobri, che soltanto il Figlio di Dio potè abbracciare e sostenere per amore delle anime.
Basta pensare a qualche scena del Pretorio di Pilato, per intenerirsi sino alle lacrime.
Gesù, centro dei cuori e dell'universo, splendore del Divin Padre e sua Immagine Vivente, gaudio eterno della Corte Celeste... vestito da re di burla; una corona di spine pungenti, che gli ricopre il capo; il volto solcato di Sangue; uno straccio rosso sulle spalle, significante la porpora reale; una canna in mano, simbolo dello scettro; le mani legate, come un malfattore; gli occhi bendati! ... Gli insulti e le bestemmie non si possono contare. Sul volto divino si lanciano sputi e schiaffi. Per maggiore scherno gli si dice: Nazareno, indovina chi ti ha percosso! ...
Gesù non parla, non reagisce, pare insensibile a tutto... ma il suo delicatissimo Cuore soffre oltre ogni dire! Coloro per i quali si è fatto Uomo, ai quali riapre il Paradiso, lo trattano così!
Ma non sempre il mansueto Gesù tace; nel colmo dell'amarezza manifesta il suo dolore e contemporaneamente l'amore. Si avvicina Giuda per tradirlo; vede l'infelice Apostolo, che per amore aveva scelto, che aveva ricolmato di delicatezze;... permette che con il segno dell'amicizia, col bacio, faccia il tradimento; ma non contenendo più il dolore, esclama: Amico, a che sei venuto?... Con un bacio tradisci il Figliuolo dell'Uomo?... –
Queste parole, uscite dal Cuore di un Dio amareggiato, entrarono come saette nel cuore di Giuda, il quale non ebbe più pace, finché andò ad impiccarsi.
Fin tanto che gli obbrobri venivano da parte dei nemici, Gesù taceva, ma non tacque davanti all'ingratitudine di Giuda, un prediletto.
Di quanti insulti il Cuore di Gesù è ricoperto ogni giorno! Quante bestemmie, scandali, delitti, odii e persecuzioni! Ma ci sono dei dispiaceri che feriscono il Divin Cuore in modo particolare. Sono le cadute gravi di certe anime pie, di anime a Lui consacrate, che prese dal laccio di un affetto disordinato e indebolite da una passione poco mortificata, lasciano l'amicizia di Gesù, cacciandolo dal loro cuore, e si mettono a servizio di Satana.
Povere anime! Prima frequentavano la Chiesa, si accostavano spesso alla S. Comunione, nutrivano e confortavano il loro spirito con sante letture... ed ora non più!
Cinema, danze, spiagge, romanzi, libertà dei sensi!...
Gesù buon Pastore, che va dietro a chi mai l'ha conosciuto ed amato per tirarlo a sè e dargli un posto nel suo Cuore, che dolore deve provare e che umiliazione subire nel suo amore vedendo allontanare dal suo servizio anime, che in passato gli sono state carissime! E le vede nella via del male, pietra di scandalo ad altre!
La corruzione dell'ottimo è pessima. Ordinariamente, chi è stato molto vicino a Dio e poi se ne allontana, diviene più cattivo degli altri cattivi.
Anime sventurate, avete tradito Gesù come Giuda! Questi lo tradì per trema denari e voi per appagare una vile passione, che tante amarezze vi cagiona. Non imitate Giuda; non disperatevi! Imitate San Pietro, il quale rinnegò il Maestro per tre volte, ma poi pianse amaramente, dimostrando il suo amore a Gesù col dare la sua vita per Lui.
Da quanto si è detto, risultano delle conclusioni pratiche.
Prima di tutto, chi ama Gesù, sia forte nelle tentazioni. Quando insorgono terribilmente le passioni, specialmente l'impurità, si dica: Ed io, dopo tante proteste di amore a Gesù, dopo tanti benefici ricevuti, avrò l'ardire di tradire il suo amore e rinnegarlo col darmi al demonio?... Oserò mettermi nel numero di chi amareggia Gesù? Prima morire, come S. Maria Goretti, anziché ferire il Cuore di Gesù!
In secondo luogo, si deve prendere viva parte al dolore che recano a Gesù coloro che lo tradiscono e rinnegano. Per costoro oggi si preghi e si ripari, affinché il Sacro Cuore sia consolato ed affinché i traviati si convertano.
ESEMPIO
Il pozzo
Il Sommo Pontefice Leone XIII disse a D. Bosco in una udienza privata: Desidero che sorga in Roma, e precisamente nella zona di Castro Pretorio, un bel tempio da dedicarsi al Sacro Cuore. Potreste voi prenderne l'impegno?
- Il desiderio di Vostra Santità è un comando per me. Non domando aiuto finanziario, ma solo la Paterna Vostra Benedizione. -
Don Bosco, fidando nella Provvidenza, potè costruire un magnifico tempio ove il Sacro Cuore riceve ogni giorno tanti omaggi. Gesù gradì le fatiche del suo Servo e fin dall'inizio dei lavori di costruzione gli dimostrò con una celeste visione il suo compiacimento.
Il 30 aprile del 1882, Don Bosco era nella sacrestia della cappella, presso la sorgente Chiesa del S. Cuore. Gli apparve Luigi Colle, giovane di preclare virtù, morto già da tempo a Tolone.
Il Santo, che già parecchie volte se l'era visto apparire, si fermò a contemplarlo. Vicino a Luigi stava un pozzo, dal quale il giovane cominciò ad attingere acqua. Ne aveva tirata abbastanza.
Meravigliato, Don Bosco, chiese: Ma perché tiri su tanta acqua?
- Attingo per me e per i miei genitori. - Ma perché in tanta quantità?
- Non comprende? Non vede che il pozzo raffigura il Sacro Cuore di Gesù? Quanti più tesori di grazia e di misericordia ne escono, tanti più ve ne rimangono.
- Come mai, Luigi, ti trovi qui?
- Sono venuto a farle una visita ed a dirle che io sono felice in Paradiso. -
In questi visione di San Giovanni Bosco il Sacro Cuore è presentato come pozzo inesauribile di misericordia. Invochiamo oggi con frequenza la divina misericordia per noi e per le anime più bisognose.
Fioretto. Evitare le piccole mancanze volontarie, che tanto dispiaciono a Gesù.
Giaculatoria. Gesù, ti ringrazio che tante volte mi hai perdonato!
(Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù-" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli).”


18° giorno: Cuore amico - Cuore nemico (http://www.stellamatutina.eu/18-giorno-cuore-amico-cuore-nemico/)
http://www.stellamatutina.eu/18-giorno-cuore-amico-cuore-nemico/
“18° giorno: Cuore amico – Cuore nemico.
CUORE AMICO.
Quando Gesù, prima di salire il Calvario, fece il discorso di addio agli apostoli nell’ultima Cena, usò le espressioni più forti dell’amicizia: «Nessuno ha amore più grande di colui che dà la vita per i suoi amici» (Gv 15,13), e «voi siete i miei amici» (Gv 15,14).
Il Cuore di Gesù è il nostro supremo Cuore amico.
Come Dio e come uomo, Egli non verrà mai meno nella sua amicizia per noi che siamo stati da lui «riscattati a caro prezzo» (1Cor 6,20), a prezzo del suo «sangue prezioso» (1Pt 1,19). A noi Egli ha lasciato la sua promessa: «Sarò con voi fino alla fine dei secoli» (Mt 28,20).
San Girolamo scrisse una volta in una lettera a un cuore in tormento: «Vuoi tu provare le ineffabili delizie dell’amicizia? Sii l’amico di Dio!».
Se vogliamo la pace e la serenità dell’animo, Gesù ci dice con parola consolante: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace» (Gv 14,27). Se vogliamo il sostegno e la forza per tirare avanti in questo mondo perverso, Egli ci assicura: «Confidate, io ho vinto il mondo» (Gv 16,33). Se vogliamo il conforto nei travagli e nei dolori, ricordiamo Gesù che ci ripete senza stancarsi: «Venite a Me, voi che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò» (Mt 11,28) e a santa Margherita il Sacro Cuore fece questa promessa per tutti i devoti: «Li consolerò nelle loro pene».
Diceva bene san Bonaventura, innamoratissimo del Sacro Cuore: «Nel suo sacro Corpo voglio innalzare tre tende: una nelle sue mani, una nei piedi, e una terza, per sempre, nel suo costato aperto; qui parlerò al suo Cuore, e impetrerò quanto vorrò». E santa Gemma Galgani proponeva a Gesù, con la sua solita tenerezza, di fare del proprio cuore una «tenda d’amore» per vivere sempre con Lui e piena solo di Lui.
Anche le apparizioni del Sacro Cuore a santa Margherita sono state un’altra squisita espressione dell’amicizia di Gesù. Il dono della devozione al Sacro Cuore è il dono dell’amore di Gesù che vuol vivere in comunione con noi.
E anzi: ogni giorno noi dovremmo bramare di fondere il nostro cuore con quello di Gesù nella Santa Comunione.
E così, di giorno in giorno, fino alla morte, che sarà serena perché potremo presentarci con fiducia a Lui, come ci assicura santa Margherita:
«Oh, quanto è dolce la morte, dopo aver vissuto con devozione costante al Cuore di Colui che ci dovrà giudicare!». E Gesù stesso ha promesso:
«Sarò loro rifugio in vita, e particolarmente in morte».
CUORE NEMICO
Il nostro cuore non ha che una scelta: o è amico o è nemico di Gesù Cristo: «Chi non è con Me è contro di Me» (Mt 12,30).
Purtroppo, noi possiamo essere nemici di Gesù, e lo siamo ogni qualvolta ci mettiamo a pensare, parlare o agire diversamente da come Lui ci ha insegnato.
«Se uno osserva la sua parola – dice l’Evangelista – veramente l’amore di Dio in lui è perfetto. In ciò conosciamo di essere in Lui. Chi dice di dimorare in Lui, deve camminare cosi come Egli camminò» (1Gv 2,6).
Chi invece rifiuta la parola di Gesù, si mette contro di Lui, rinnega il suo amore, come Gesù stesso ha detto: «Chi non mi ama, non osserva la mia parola» (Gv 14,24).
Un cuore nemico è un cuore in peccato mortale, che ha amato qualcosa più di Dio, che ha venduto Gesù per trenta denari, che lo ha barattato con Barabba.
Anziché di Cristo, i cuori di troppi cristiani sono amici di quel mondo maledetto da Gesù (Lc 17,1) e che rende nemici di Dio, come grida san Giacomo: «Adulteri, non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia nei riguardi di Dio? Chiunque pertanto vuole essere amico del mondo, si costituisce nemico di Dio» (Gc 4,2-3).
E quando manca l’amore di Dio, manca anche l’amore del prossimo. Se non si ama Gesù, come si può amare i fratelli? come si può amare persino i nemici? Molti si illudono stoltamente di amare il prossimo, pur calpestando qualche comandamento di Dio. Confondono l’amore che viene da Dio – la carità, la grazia divina – con i sentimenti naturali di compassione o benevolenza che si può provare per gli altri. È un’apparenza che inganna, questa, perché «chi disprezza anche uno solo dei dieci comandamenti – insegna sant’Agostino – pecca contro l’amore dal quale dipendono tutti i Comandamenti».
E sant’Antonio di Padova aggiunge: «Solo l’amore al Cuore del Redentore può portare all’amore del prossimo».
Ma come potrò amare il fratello con l’amore di Cristo, se il mio cuore si è fatto nemico di Cristo, calpestando il suo volere? «Da questo conosciamo di amare i figli di Dio – dice san Giovanni – se amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti» (1Gv 5,2).
Se Gesù vuole che io santifichi la Domenica con la partecipazione alla Santa Messa (terzo comandamento), se vuole che io non commetta atti impuri (sesto comandamento) e non desideri la donna che non è mia sposa (nono comandamento), quando commetto questi peccati io oltraggio il Cuore di Gesù calpestando il suo volere.
Il mio cuore diventa allora suo nemico, al servizio del demonio: «Chi commette il peccato viene dal diavolo» (Gv 3,8).
Come potrò dunque amare il fratello, se non con questo stesso cuore nemico di Gesù? Il mio amore non potrà essere che un amore disgraziato, ossia senza la grazia di Dio. È orribile. Ma è così!
Cuore di Gesù, salva il nostro cuore!
Proposito: Pregare ogni giorno per i nemici.
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”





http://www.radiospada.org
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com)
http://www.edizioniradiospada.com
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
«18 giugno 2018.
Sant'Efrem diacono e dottore della Chiesa è nato nel 306 a Nisibi, in Mesopotamia ed è morto nel 373 a Edessa. Scrittore della chiesa di Siria, fu grande oratore, e venne definito "l'arpa dello Spirito Santo".»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35558050_2156425041053820_1090826963385319424_n.jp g?_nc_cat=0&oh=899bcf7146d76a0f28c8616f52152746&oe=5BA8A1DA


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35558050_2156425041053820_1090826963385319424_n.jp g?_nc_cat=0&oh=899bcf7146d76a0f28c8616f52152746&oe=5BA8A1DA


“18 giugno 2018.
Marco e Marcelliano, santi, martiri di Roma, le reliquie, unitamente a quelle di Tranquillino, loro presunto padre, e di Felice e di Vittore, sono custodite all’altare in fondo alla cripta dei Ss. Cosma e Damiano in Via Sacra. La Passio Sebastiani ci tramanda che Marco e Marcelliano erano fratelli e pochi giorni prima della loro ascesa in Cielo furono ordinati diaconi da papa Caio. Furono sepolti vicino a papa Damaso nel cimitero di Basileo, luogo ancora oggi non identificato. Nel 1583 i resti furono ritrovati sepolti nell’angolo sinistro della chiesa dei Ss. Cosma e Damiano. Per custodirne i corpi fu consacrato un altare dal futuro pontefice Leone XI, altare al quale Gregorio XIII concesse l’Indulgenza Plenaria. Il 10 dicembre del 1949 venne eseguita la ricognizione delle reliquie; in questa occasione si prese atto che parte di esse erano state donate alla chiesa di Forme (Aquila), dove i santi sono venerati come Patroni. Loro resti sono anche dentro l’urna di porfido dell’altare maggiore di S. Nicola in Carcere. Parte di un braccio di Marcelliano è conservato in un reliquiario d’argento del XIII secolo nella chiesa di S. Maria in Campitelli. Secondo una tradizione si vorrebbero loro reliquie anche nella chiesa di S. Medardo a Soissons.
M.R.: 18 giugno - A Roma, sulla via Ardeatina, il natale dei santi Martiri Marco e Marcelliano fratelli, i quali nella persecuzione di Diocleziano, dal Giudice Fabiano presi e legati ad un tronco, furono trafitti nei piedi con acuti chiodi, e perchè non cessavano di lodare Cristo, furono trapassati con lance nei fianchi, e colla gloria del martirio passarono al regno celeste.
[ Tratto dall'opera «Reliquie Insigni e "Corpi Santi" a Roma» di Giovanni Sicari ]”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35490898_2156421944387463_7991085665536180224_n.jp g?_nc_cat=0&oh=d4d6a9911bf0a17bce512c764e85626f&oe=5BA02F97


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35490898_2156421944387463_7991085665536180224_n.jp g?_nc_cat=0&oh=d4d6a9911bf0a17bce512c764e85626f&oe=5BA02F97


“Don Umberto Pessina (S. Sisto di Poviglio il 26 aprile 1902 - Correggio, 18 giugno 1946), Priore di S. Martino di Correggio, vittima dei proiettili di alcuni partigiani comunisti, "caduto Martire di Gesù Cristo, per mano dei figli di Caino, dei continuatori della legge di Caino che è la contraddizione vivente del cristianesimo fondato essenzialmente sull’amore" (Mons. Beniamino Socche, Vescovo di Reggio Emilia).”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35531984_2157059477657043_6770968912252108800_n.pn g?_nc_cat=0&oh=2d6a51ff52e6ea8ce3db717497097874&oe=5BEC8E23


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35531984_2157059477657043_6770968912252108800_n.pn g?_nc_cat=0&oh=2d6a51ff52e6ea8ce3db717497097874&oe=5BEC8E23


“Il 18 giugno 1939 Pio XII proclama san Francesco e santa Caterina Patroni d'Italia.
«Sono questi, o Italia, i tuoi alti Patroni al cospetto di Dio, il quale pure ti ebbe privilegiata fra tutte le sponde del Mediterraneo e degli oceani, stabilendo in te, attraverso le mirabili vicende di un popolo prode, ignaro del consiglio e della mano divina, la Sede dell’impero pacifico del Pastore universale delle anime redente dal sangue di Gesù Cristo. Caterina e Francesco, sotto il beatificante ciglio di Dio, guardano Roma e le regioni italiche, perché l’amore, che nutrirono quaggiù vivendo e operando, non si spegne nel cielo, ma si rinfiamma nell’imperituro amore di Dio»
(Pio XII, Discorso sui Patroni d’Italia, 5 maggio 1940)”



https://www.dominicanes.it/images/santacaterina-sanfrancesco.jpg


https://www.dominicanes.it/images/santacaterina-sanfrancesco.jpg



"PIO XII : S FRANCESCO D'ASSISI E S. CATERINA DA SIENA PATRONI D'ITALIA - Roma.
https://www.youtube.com/watch?v=gR8XgIoOWnY
Papa Pacelli a Santa Maria sopra la Minerva ricorda con solenne rito (musica diretta da don Lorenzo Perosi) S. Caterina e S. Francesco patroni d'Italia - video del C.C.C. (Centro Cattolico Cinematografico) 1939-1940."


https://w2.vatican.va/content/pius-xii/it/briefs/documents/hf_p-xii_brief_19390618_patroni-italia.html
"PIO XII BREVE PONTIFICIO CON CUI IL SANTO PADRE PROCLAMA SAN FRANCESCO D'ASSISI E SANTA CATERINA DA SIENA PATRONI PRIMARI D'ITALIA."





COR JESU ADVENIAT REGNUM TUUM - ADVENIAT PER MARIAM!!!
COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!
Sia lode, onore e gloria al Divin Cuore di Gesù!!!
Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
20-06-18, 00:05
19 GIUGNO 2018: diciannovesimo giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…



“Santa Giuliana Falconieri, vergine, 19 giugno.”
“Santi Gervasio e Protasio, martiri, lo stesso giorno.”
Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico (http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm)
http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm




Tradidi quod et accepi (http://tradidiaccepi.blogspot.it)
http://tradidiaccepi.blogspot.it
https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35686795_1409144755853509_8467090555875098624_n.jp g?_nc_cat=0&oh=c69c9cccf03b89638a24818490561e02&oe=5BBC12DA


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35686795_1409144755853509_8467090555875098624_n.jp g?_nc_cat=0&oh=c69c9cccf03b89638a24818490561e02&oe=5BBC12DA


«SANTA GIULIANA FALCONIERI
Vergine e Fondatrice delle Sorelle dell'Ordine dei Servi della beata Vergine Maria.
Doppio.
Paramenti bianchi.
Nascita: Firenze, 1270 circa
Morte: Firenze, 19 giugno 1341
Beatificazione: 26 luglio 1678 da papa Innocenzo XI
Canonizzazione: 16 giugno 1737 da Papa Clemente XII
Santuario principale: Basilica della Santissima Annunziata (Firenze)
SANTA MESSA
Nata a Firenze, nell'anno 1270, dall'illustre famiglia dei Falconieri, Giuliana diede, fin dall'infanzia, tali indizi della sua santità, che suo zio, sant'Alessio Falconieri, dichiarava a sua madre ch'essa aveva messo al mondo un angelo. Mai in tutto il corso della sua vita essa alzò gli occhi per osservare il volto d'un uomo, e il solo nome di peccato la faceva tremare (Introito). All'età di quindici anni votò solennemente a Dio la sua verginità (Epistola, Vangelo). «Cercando, o Giuliana, soltanto le nozze coll'Agnello celeste, tu lasci la casa paterna e dirigi un coro di vergini. Tu gemi notte e giorno sui dolori del tuo Sposo crocifisso e piangi ai piedi della Madre di Dio, dal cuore trafitto da sette spade» (Inno dei Primi Vespri). Avendo fondato infatti l'Ordine delle Mantellate - chiamate così perché portavano un corto mantello -, fu incaricata da san Filippo Benizzi di occuparsi di tutto l'Ordine dei Serviti, che onora specialmente i dolori della Vergine. Due giorni la settimana essa prendeva per unico nutrimento il Pane degli Angeli. All'età di settant'anni, non potendo più ritenere alcun alimento, si doleva di non poter comunicarsi. Chiese che almeno le si accostasse al cuore il Santissimo Sacramento e, per un miracolo, il pane consacrato disparve stampando sulla sua carne la forma di un'ostia rappresentante l'immagine di Gesù Crocifisso (Orazione). Essa rese allora l'ultimo respiro e fu introdotta con letizia presso il trono del Re divino (Graduale). Era il 19 giugno 1340.
Chiediamo allo Spirito Santo di ottenerci, di poter come santa Giuliana, esser nutriti e fortificati, durante la nostra agonia, dal corpo di Cristo, che ci condurrà fino alla patria celeste (Orazione).
* Giuliana, della nobile famiglia de' Falconieri, nacque nell'anno 1270 ed ebbe per padre l'Illustrissimo fondatore della splendida chiesa della Santissima Annunziata, che si vede tuttora a Firenze, e che eresse dalle fondamenta a proprie spese, e per madre Riguardata, tutti due già di età avanzata e fino allora sterili. Fin da bambina diede non piccolo indizio della futura santità; infatti fu udita spontaneamente pronunziare colle labbra che appena vagivano i dolcissimi nomi di Gesù e Maria. Entrata poi nella puerizia si diede tutta alle cristiane virtù, facendovi tali progressi, che il beato Alessio, suo zio, le cui istruzioni ed esempi ella seguiva, non dubitò di dire a sua madre, non una donna aver ella dato alla luce, ma un angelo. Difatti era così modesta nel volto, e di animo così puro da ogni benché lievissima macchia di colpa, che non alzò mai in tutto il corso della sua vita gli occhi per considerare la faccia di un uomo, e la sola parola peccato la faceva tremare; anzi al racconto di un crimine fu così colpita, che cadde subito quasi esanime. Non avendo neppur compito il quindicesimo anno di età, non curante dei beni opulenti della famiglia, e sdegnosa di nozze terrene, fece a Dio solenne voto di verginità nelle mani di san Filippo Benizzi, e per la prima ricevé da lui l'abito religioso delle Mantellate.
L'esempio di Giuliana fu seguito da moltissime donne delle più nobili famiglie, e la madre stessa si fece religiosa sotto la direzione della figlia, così che, cresciuto a poco a poco di numero, istituì l'ordine delle Mantellate, dando loro per vivere piamente delle regole che rivelano somma prudenza e santità. San Filippo Benizzi conoscendo ottimamente le sue virtù, sul punto di morire non credé di raccomandare meglio che a Giuliana non soltanto le donne, ma l'ordine intero dei Servi, di cui era stato propagatore e capo. Tuttavia ella pensava sempre bassamente di sé; e, benché maestra delle altre, pure serviva le consorelle in tutte le occupazioni domestiche, anche vili. Assidua alla preghiera, vi passava le notti intere spesso rapita in estasi, e il tempo che rimaneva, l'impiegava nel comporre le discordie dei cittadini, nel ritrarre i peccatori dalle vie cattive, e nel servire gli ammalati, rendendo loro più d'una volta la sanità lambendo colla sua bocca il pus sprizzante dalle ulceri. Era solita martoriare il suo corpo con sferze, corde nodose, cinture di ferro, veglie, dormendo sulla nuda terra. Ogni settimana, durante quattro giorni, prendeva pochissimo cibo e questo grossolano, gli altri due si contentava del solo Pane degli Angeli, e il sabato si nutriva solo di pane e acqua.
Vita sì dura le cagionò una malattia di stomaco, che si aggravò, riducendola, avendo settant'anni di età, agli estremi. Sopportò gl'incomodi della lunga malattia con ilarità di volto e fortezza d'animo; s'udì lamentare solo d'una cosa, che, non potendo prendere e ritenere alcun cibo, fosse tenuta lontana dalla mensa Eucaristica per rispetto al Sacramento. Trovandosi in quest'angoscia, pregò il sacerdote che almeno le portasse e le accostasse al petto il Pane divino, che non poteva ricevere colla bocca. Il sacerdote l'accontentò, ed oh meraviglia! nel medesimo istante il divin Pane disparve, e Giuliana con volto sereno e sorridente spirò. La cosa rimase misteriosa finché il corpo della vergine non venne preparato secondo l'uso; allora si trovò sul lato sinistro del petto, impressa sulla carne come un sigillo, la forma di un'ostia, rappresentante l'immagine di Gesù crocifisso. La fama di questo prodigio e di altri miracoli le conciliarono la venerazione non solo di Firenze, ma di tutto l'orbe cristiano, e crebbe talmente durante quasi quattro secoli interi, che finalmente Papa Benedetto XIII ordinò che il giorno della sua festa se ne recitasse l'Ufficio proprio da tutto l'ordine dei Servi della beata Vergine Maria. Clemente XII poi, munificentissimo protettore dello stesso ordine, risplendendo ella di giorno in giorno per nuovi miracoli, la iscrisse nel catalogo delle sante Vergini.
- Al Vangelo.
** Omelia di s. Gregorio papa.
Omelia 12 sui Vangeli.
Spesso vi raccomando, fratelli carissimi, di fuggire le opere cattive e di evitare la corruzione di questo mondo, ma quest'oggi la lettura del santo Vangelo mi costringe a dirvi di stare molto attenti a non perdere il merito delle vostre buone opere, a non cercare, nel bene che fate, il favore o la stima degli uomini, ad impedire che si insinui in voi il desiderio della lode e ad agire in modo che, quanto appare di fuori, non sia dentro vuoto di ricompensa. Il Redentore infatti ci parla di dieci vergini, e le dice tutte vergini; eppure non tutte hanno meritato di essere ammesse al soggiorno della beatitudine, perché alcune di esse, mentre cercavano una gloria esteriore della loro verginità, non si curarono di mettere dell'olio nelle loro lampade.
Ma prima dobbiamo chiederci che cosa sia il regno dei cieli, o perché lo si paragoni a dieci vergini, ed anche quali vengano dette vergini prudenti e quali vergini stolte. Mentre infatti è certo che nessun reprobo entrerà nel regno dei cieli, perché questo viene paragonato anche a delle vergini stolte? Dobbiamo sapere che spesso nel linguaggio sacro la Chiesa del tempo presente viene chiamata regno dei cieli. Onde altrove il Signore dice: "Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, e toglieranno dal suo regno tutti gli scandali". Certamente in quel regno di beatitudine, dove c'è la suprema pace, non si potranno trovare scandali da togliere.
Ciascuno vive in un corpo che ha cinque sensi; il numero cinque poi, raddoppiato, dà dieci. E, poiché la moltitudine dei fedeli comprende ambedue i sessi, la santa Chiesa si dice simile a dieci vergini. E poiché in essa i cattivi si trovano mescolati coi buoni e i reprobi con gli eletti, giustamente viene paragonata a delle vergini prudenti ed anche a delle vergini stolte. Infatti ci sono molti che vivono nella continenza, che si guardano dagli appetiti esteriori, e dalla speranza sono portati ai beni interiori, che mortificano la propria carne, e anelano alla patria celeste con tutta la forza del loro desiderio, agognano i premi eterni, e non vogliono ricevere lodi umane per le loro fatiche. Questi certamente non ripongono la loro gloria nelle parole degli uomini, ma la nascondono nella loro coscienza. E ci sono poi molti che affliggono il loro corpo con l'astinenza, ma per questa stessa loro astinenza cercano gli applausi degli uomini.»
Sardinia Tridentina: Santa Giuliana Falconieri, Vergine, Fondatrice delle Sorelle dell'Ordine dei Servi della beata Vergine Maria (http://sardiniatridentina.blogspot.com/2017/06/in-festo-sanct-iulian-falconieri_18.html?m=1).
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35628556_1409143839186934_3245729583273607168_n.jp g?_nc_cat=0&oh=2d06faf4955cb25d62ae7b2d05c259d2&oe=5BAD2B77


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35628556_1409143839186934_3245729583273607168_n.jp g?_nc_cat=0&oh=2d06faf4955cb25d62ae7b2d05c259d2&oe=5BAD2B77


«SANTI GERVASIO E PROTASIO
Martiri.
Commemorazione.
Paramenti rossi.
SANTA MESSA
Oggi la Chiesa festeggia i due grandi santi martiri Gervasio e Protasio di cui Sant'Ambrogio nel 386 scopriva a Milano le salme gloriose. I loro nomi figurano nelle litanie dei santi.
* Gervasio e Protasio, figli di Vitale e Valeria, il padre dei quali subì il martirio per la fede di Cristo Signore a Ravenna e la madre a Milano, distribuito il loro patrimonio ai poveri, resero la libertà ai loro servi. Per il qual fatto i sacerdoti dei Pagani concepirono immenso odio verso di loro. E credettero di aver trovata una buona occasione per disfarsi dei pii fratelli, allorché il conte Astasio si preparava a partire per la guerra. Perché persuadono Astasio d'essere stati avvertiti dagli dei, ch'egli in nessun modo avrebbe vinto la guerra, se prima non avesse costretto Gervasio e Protasio a rinnegare Cristo e sacrificare agli dei. Ma questi detestando di ciò fare, Astasio comandò che Gervasio fosse battuto finché non fosse spirato sotto i colpi; Protasio dopo essere stato pesto con verghe, venne decapitato. Filippo, servo di Cristo, raccolse di nascosto i loro corpi e li seppellì nella sua casa: ritrovati poi da sant'Ambrogio dietro ispirazione di Dio, vennero collocati in luogo sacro ed insigne. Soffrirono a Milano il 19 Giugno.
La Commemorazione è già presente nel link della Santa Messa di santa Giuliana Falconieri (link del post precedente).»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35531991_1409144469186871_8522690707113115648_n.jp g?_nc_cat=0&oh=4e85eab9ec1eca5e6d19f465b53d33d1&oe=5BADEE08


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35531991_1409144469186871_8522690707113115648_n.jp g?_nc_cat=0&oh=4e85eab9ec1eca5e6d19f465b53d33d1&oe=5BADEE08






Santa Giuliana Falconieri - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/santa-giuliana-falconieri/)
http://www.sodalitium.biz/santa-giuliana-falconieri/
«19 giugno, Santa Giuliana Falconieri, Vergine (Firenze, 1270 circa – Firenze, 1341).
“A Firenze santa Giuliana Falconieri Vergine, Fondatrice delle Sorelle dell’Ordine dei Servi della beata Vergine Maria, dal Sommo Pontefice Clemente duodecimo ascritta nel numero delle sante Vergini”.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/giuliana-falconieri-300x198.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/giuliana-falconieri-300x198.jpg


Sante Messe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/sante-messe/)
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano ? Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11) (http://www.oratoriosantambrogiombc.it/)
http://www.oratoriosantambrogiombc.it/




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
http://www.domusmarcellefebvre.it/
CATECHISMO- PIO X - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/catechismo--pio-x-1.php)
Ogni giovedì alle ore 20.30 ha luogo la lettura in diretta di una o due questioni del Catechismo di San Pio X.
SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php)
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.»




https://www.facebook.com/pietroferrari1973/

“Pascendi Dominici Gregis.”
https://www.youtube.com/channel/UCo944XvpNSfgXjCViAIOOqg

https://www.facebook.com/fidecatholica/

“Non Una Cum - Roman catholics sedevacantists.”
https://www.facebook.com/romancatholicsnonunacum/





Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
http://www.SaintAmedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
19 juin : Sainte Julienne de Falconiéri, Vierge (1270-1341) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/19-juin-sainte-julienne-de-falconieri)
“19 juin : Sainte Julienne de Falconiéri, Vierge (1270-1341).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/8315/2909/0085/06_19_sainte_julienne_facioneri.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/8315/2909/0085/06_19_sainte_julienne_facioneri.jpg


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35682324_654312204901463_1420914587565293568_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=ab342c267898eb517afc4055905c76cb&oe=5B9EA481


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35682324_654312204901463_1420914587565293568_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=ab342c267898eb517afc4055905c76cb&oe=5B9EA481






www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare santa Giuliana Falconièri Vergine, Fondatrice delle Sorelle dell’Ordine dei Servi della beata Vergine Maria, dal Sommo Pontefice Clemènte duodecimo ascritta nel numero delle sante Vergini. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi le avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima, per i meriti di questa santa Vergine, ed a lei affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, santa Giuliana Falconièri possa essere mia avvocata e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”


“Io saluto oggi il Vostro amantissimo Cuore ed intendo salutarlo per tre fini: I° in ringraziamento di questo gran dono, II° per compensarvi di tutte le ingiurie che avete ricevute da tutti i Vostri nemici in questo Sacramento, III° intendo, con questa visita adorarvi almeno in ispirito in tutti i luoghi della terra, dove Voi Sacramentato, ve ne state meno riverito e più abbandonato. Gesù mio, Vi amo con tutto il cuore.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35489551_1740720102631058_6514699900305801216_n.jp g?_nc_cat=0&oh=856ef871e0d00b59f8d023c8a65532e5&oe=5BB4914F


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35489551_1740720102631058_6514699900305801216_n.jp g?_nc_cat=0&oh=856ef871e0d00b59f8d023c8a65532e5&oe=5BB4914F






19 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/19-giugno.htm)
http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/19-giugno.htm
“GIORNO 19
RIMEDIARE AL PASSATO
19° GIORNO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
Intenzione. - Riparare i propri peccati.
RIMEDIARE AL PASSATO
Gesù ha il cuore di amico, di fratello, di padre.
Nell'Antico Testamento Dio si manifestava spesso agli uomini come il Dio della giustizia e del rigore; ciò era richiesto dalla rozzezza del suo popolo, che era l'ebreo, e dal pericolo dell'idolatria.
Il Nuovo Testamento invece ha la legge d'amore. Con la nascita del Redentore apparve nel mondo le benignità.
Gesù, volendo attrarre tutti al suo Cuore, trascorse la vita terrena beneficando e dando continuo saggio della sua infinita bontà; per questo i peccatori accorrevano a Lui senza timore.
Amò presentarsi al mondo come medico premuroso, come pastore buono, come amico, fratello e padre, disposto a perdonare non, sette volte, ma settanta volte sette. All'adultera, che a Lui fu presentata come degna di essere uccisa a sassate, diede generosamente il perdono, come lo diede alla Samaritana, a Maria di Magdala, a Zaccheo, al buon ladrone.
Usufruiamo anche noi della bontà del Cuore di Gesù, perché anche noi abbiamo peccato; nessuno dubiti del perdono.
Tutti siamo peccatori, quantunque non tutti allo stesso grado; ma chi più ha peccato, più in fretta e con fiducia si rifugi nel Cuore amabilissimo di Gesù. Se le anime peccatrici sono sanguinanti e rosse come cocciniglia, se confidano in Gesù, risanano e diventano bianche più che la neve.
Il ricordo dei peccati commessi suole essere un pensiero opprimente. Ad una certa età, quando diminuisce il bollore delle passioni, o dopo un periodo di crisi umiliante, l'anima, toccata dalla grazia di Dio, vede le gravi colpe in cui é caduta e naturalmente ne arrossisce; poi si domanda: Come mi trovo ora davanti a Dio?...
Se non si ricorre a Gesù, aprendo il cuore alla fiducia ed all'amore, prende il sopravvento il timore e lo scoraggiamento ed il demonio ne approfitta per deprimere l'anima, generando malinconia e pericolosa tristezza; il cuore depresso è come un uccella con le ali tarpate, incapace di spiccare il volo verso la cima delle virtù.
Il ricordo delle vergognose cadute e dei gravi dispiaceri arrecati a Gesù si deve utilizzare in bene, come si utilizza il concime per fecondare le piante e farle fruttare.
Venendo alla pratica, come si riesce in un affare di coscienza così importante? Si suggerisce la maniera più semplice ed efficace.
Quando si presenta alla mente il pensiero d'un passato peccaminoso:
1. - Si faccia un atto d'umiltà, riconoscendo la propria miseria. Appena l'anima si umilia, attira lo sguardo misericordioso di Gesù, il quale resiste ai superbi e dà la sua grazia agli umili. Presto il cuore comincia a rasserenarsi.
2. - Si apra l'animo alla fiducia, pensando alla bontà di Gesù, e si dica: Cuore di Gesù, confido in Te!
3. - Si emetta un atto d'amor di Dio, fervente, dicendo: Gesù mio, molto ti ho offeso; ma molto ora ti voglio amare! - L'atto di amore è un fuoco che brucia e distrugge i peccati.
Compiendo i sopraddetti tre atti, di umiltà, di fiducia e d'amore, l'anima avverte un misterioso sollievo, un'intima gioia e pace, che si può solo provare ma non esprimere.
Data l'importanza dell'argomento, ai devoti del Sacro Cuore si fanno delle raccomandazioni.
1. - In un periodo qualsiasi dell'anno, scegliere un mese e dedicarlo tutto alla riparazione dei peccati commessi nella vita.
E' consigliabile fare questo almeno una volta nel corso della vita.
2. - È bene scegliere anche un giorno alla settimana, tenendolo stabile, e destinarlo alla riparazione delle proprie colpe.
3. - Chi avesse dato scandalo, o con la condotta o con i consigli o con eccitamenti al male, preghi sempre per le anime scandalizzate, affinché nessuna si danni; inoltre salvi più anime che può con l'apostolato della preghiera e della sofferenza.
Un ultimo suggerimento si dà a chi ha peccato e realmente vuole rimediare: compiere molti atti buoni, in opposizione agli atti cattivi.
Chi ha mancato contro la purezza, coltivi bene il giglio della bella virtù, mortificando i sensi e specialmente gli occhi ed il tatto; castighi il corpo con penitenze corporali.
Chi ha peccato contro la carità, portando odio, mormorando, imprecando, faccia del bene a chi gli ha fatto del male.
Chi ha trascurato la Messa nei giorni festivi, ascolti più Messe che può, anche nei giorni feriali.
Quando si compie un gran numero di simili atti buoni, non solo si ripara il male fatto, ma ci si rende più cari al Cuore di Gesù.
ESEMPIO
Un segreto d'amore
Fortunate le anime, che durante la vita mortale possono godere delle delicatezze dirette di Gesù! Sono queste le persone privilegiate, che Dio sceglie affinchè riparino per l'umanità peccatrice.
Un'anima peccatrice, che fu poi preda della divina misericordia, godeva delle predilezioni di Gesù. Addolorata dei peccati commessi, ed anche gravi, memore di ciò che disse il Signore a San Girolamo « Dammi i tuoi peccati! », spinta dal divino amore e dalla confidenza, disse a Gesù: Ti regalo, Gesù mio, tutti i miei peccati! Distruggili nel tuo Cuore!
Gesù sorrise e poi rispose: - Ti ringrazio di questo gradito regalo! Tutto perdonato! Dammi spesso, anzi spessissimo, i tuoi peccati ed io ti dono le mie carezze spirituali! - Commossa a tanta bontà, quell'anima offriva a Gesù le sue colpe molte volte al giorno, ogni volta che pregava, quando entrava in Chiesa o vi passava dinnanzi... e suggeriva agli altri di fare altrettanto.
Si approfitti di questo segreto d'amore!
Fioretto. Fare la S. Comunione e possibilmente ascoltare la S. Messa in riparazione dei propri peccati e dei cattivi esempi dati.
Giaculatoria. Gesù, ti offro i miei peccati. Distruggili!
(Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù-" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli).”


19° giorno: Cuore prudente - Cuore imprudente (http://www.stellamatutina.eu/19-giorno-cuore-prudente-cuore-imprudente/)
http://www.stellamatutina.eu/19-giorno-cuore-prudente-cuore-imprudente/
“19° giorno: Cuore prudente – Cuore imprudente
CUORE PRUDENTE.
«Nel pensiero divino – insegna san Cipriano – l’anima dev’essere la guida del corpo; ma, se questo prende il sopravvento, finisce col trascinare la sua stessa guida nella rovina fatale».
La prudenza è una virtù guida dell’uomo, anzi è «la moderatrice delle virtù, degli affetti e dei costumi.
Togli la prudenza, e la virtù diverrà vizio, la sapienza follia o eccesso», dice san Lorenzo Giustiniani.
Gesù ha parlato più volte della prudenza nel Vangelo: «Siate prudenti come serpenti» (Mt 10,16). Ha descritto la prudenza dell’uomo che dovendo edificarsi la casa, se la edifica sulla roccia (Mt 7,24), e fa prima i conti a tavolino sui mezzi a disposizione per portarla a termine senza esporsi alle critiche degli altri (Lc 14,28-30).
Gesù ha lodato la prudenza dell’uomo saggio che trova un tesoro in un campo, e corre a vendere tutto ciò che ha, per acquistare quel campo (Mt 13,44). Ha magnificato la prudenza nella bellissima parabola delle vergini prudenti, che, a differenza delle vergini imprudenti, si erano fornite dell’olio nelle lampade per averle accese all’arrivo dello sposo ed entrare con Lui al banchetto nuziale (Mt 25,1-13).
Gesù stesso ha dato l’esempio di alta prudenza nel rispondere con ponderazione alle domande insidiose degli scribi e farisei, che cercavano ogni occasione per coglierlo in fallo nelle parole e nei fatti.
Il Cuore di Gesù è sorgente della prudenza cristiana che deriva dall’amore, e vuole porsi a custodia e a garanzia dell’amore. Bisogna essere prudenti per non perdere la vita della grazia, per non compromettere la fede, per salvaguardare i valori e soprattutto i valori più alti ricevuti da Dio.
Non è certo la «prudenza della carne» (Rm 8,6) che Gesù vuol vedere in noi. La prudenza della carne non mira che a salvaguardare i propri tornaconti terreni, le soddisfazioni degli istinti, le ambizioni del cuore, le voglie e i gusti dell’«uomo animale» (1Cor 2,14), pronta ai compromessi e ai baratti, sacrificando la coscienza alla carne, la coerenza ai capricci, le esigenze della vita cristiana alle seduzioni del mondo e del peccato.
La prudenza cristiana, invece, fa guardare sempre a ciò che vale al cospetto di Dio e per l’eternità. Per questo fa essere pronti anche a cavarsi un occhio e a troncarsi un piede (Mt 18,8), pur di non perdere la propria anima, che è unica, e in cambio della quale l’uomo non può dare nulla (Mt 16,26).
Gesù Crocifisso, con il suo Cuore squarciato, ci dimostra la suprema prudenza nel conquistare a prezzo del sangue i supremi beni della gloria di Dio e della salvezza delle anime.
CUORE IMPRUDENTE
La prudenza è un tesoro che «vale più di tutti i tesori» (Pro 3,13). Ma gli uomini in possesso di questo tesoro sono davvero pochi. Nel compiere il bene o nell’evitare il male, quante imprudenze si compiono! Con le parole o con i fatti, per sé o per gli altri, piccoli e grandi, combiniamo spesso danni e rovine che la prudenza avrebbe fatto evitare.
Oggi, poi, con tanti pericoli che incombono, con tutta la corruzione e la disonestà che domina la nostra vita sociale, è tanto più necessario «non far nulla senza averci ben pensato» (Sir 32,24). «In tutte le azioni – raccomanda sant’Ambrogio – dobbiamo stare in guardia perché la passione non turbi la ragione, della quale dobbiamo ascoltare il consiglio».
Le tensioni nervose, gli stimoli eccitanti della pubblicità, le provocazioni pressoché continue delle passioni stuzzicate, le occasioni così frequenti di peccato, esigerebbero un cuore prudente a tutta prova, per non agire sotto la pressione degli impulsi del momento che fanno scegliere senza ponderatezza né misura. Sant’Ignazio di Loyola raccomandava ai suoi con saggezza: «Non si deve prendere nessuna decisione né nell’entusiasmo né nella depressione dell’animo, ma si deve decidere secondo quel che consiglia la matura riflessione, e non l’impulso».
Se si fosse ponderato con prudenza, molti non avrebbero sbagliato la scelta della loro strada o la scelta del lavoro, evitando così il lamento dell’insoddisfazione di fondo che non lascia più quieti.
Se si ponderasse con cuore sincero l’offerta straordinaria della salvezza eterna che il Cuore di Gesù ha assicurato a chi pratica i nove primi venerdì del mese (con la Confessione e la Comunione), non ci sarebbe nessun cristiano così imprudente e superficiale da rifiutare una simile offerta. E invece, quanti non tengono in nessun conto questa offerta del Cuore di Gesù!
Il cuore imprudente è leggero, frivolo, capriccioso.
Cerca solo emozioni e soddisfazioni. Non vuole impegni né sforzi. Per lui la strada migliore da percorrere è sempre la più facile. E si illude penosamente di trovarsi sempre bene.
«Attenti alla strada! – ammoniva san Giuseppe Cafasso in una predica – La strada del mondo è tracciata lungo un precipizio…». Chiediamo a Gesù di rendere il nostro cuore prudente e avveduto sulle strade di questo mondo.
Proposito: Leggere e meditare le parabole del Regno dei cieli (Mt 13,44-50; 25,1-13).
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”





http://www.radiospada.org
http://www.edizioniradiospada.com/
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
“19 giugno 2018: Santi Gervasio e Protasio, martiri
A Milano, commemorazione dei santi Gervasio e Protasio, martiri, i cui corpi furono rinvenuti da sant’Ambrogio e in questo giorno solennemente traslati nella nuova basilica da lui costruita.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35548058_2157516804277977_5497315520472416256_n.jp g?_nc_cat=0&oh=e12fe874d8ffea0ce13c083c4120e9cd&oe=5BA21215


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35548058_2157516804277977_5497315520472416256_n.jp g?_nc_cat=0&oh=e12fe874d8ffea0ce13c083c4120e9cd&oe=5BA21215


“19 giugno 2018.
Giuliana Falconieri, santa, morta il 19 giugno del 1341 fu sepolta nella chiesa dell’Annunziata di Firenze. Venne beatificata nel 1678 e canonizzata nel 1737. Le Mantellate trasteverine della chiesa di S. Maria Regina Coeli, sue consorelle, possedevano la reliquia di una sua gamba, che attualmente risulta conservata in un’urna in S. Marcello al Corso. In questa chiesa, poste in altre otto urne, si custodiscono le preziose reliquie del beato Barbarici, dei martiri Pio, Felice e Modesto, di santa Faustina, di S. Rufino, della Beata Elisabetta Picenardi, di S. Filippo Benizi, del Beato Bonaventura Tornielli, dei Sette Santi Fondatori.
M.R.: 19 giugno - A Firenze santa Giuliana Falconieri Vergine Fondatrice delle Sorelle dell’Ordine dei Servi della beata Vergine Maria, dal Sommo Pontefice Clemente duodecimo ascritta nel numero delle sante Vergini.
[ Tratto dall'opera «Reliquie Insigni e "Corpi Santi" a Roma» di Giovanni Sicari ]”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35520896_2157515597611431_4830521980912402432_n.jp g?_nc_cat=0&oh=c922b21bcc6eddf1f23ee5c47bd4f052&oe=5BA96EBC


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35520896_2157515597611431_4830521980912402432_n.jp g?_nc_cat=0&oh=c922b21bcc6eddf1f23ee5c47bd4f052&oe=5BA96EBC


“Nuestra Senora del Pino, apparizione avvenuta a Teror.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35558008_2158317620864562_2395349964453576704_n.jp g?_nc_cat=0&oh=1117f3dfa8d7fa3d0077b32de5136e7a&oe=5BB9D9EF


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35558008_2158317620864562_2395349964453576704_n.jp g?_nc_cat=0&oh=1117f3dfa8d7fa3d0077b32de5136e7a&oe=5BB9D9EF





COR JESU ADVENIAT REGNUM TUUM - ADVENIAT PER MARIAM!!!
COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!
Sia lode, onore e gloria al Divin Cuore di Gesù!!!
Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
20-06-18, 23:39
20 GIUGNO 2018: ventesimo giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…



Tradidi quod et accepi (http://tradidiaccepi.blogspot.it)
http://tradidiaccepi.blogspot.it
https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35861433_1411114728989845_1957242323641303040_n.jp g?_nc_cat=0&oh=3c62339ada811be53f711b6dbcf48889&oe=5BA3A817


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35861433_1411114728989845_1957242323641303040_n.jp g?_nc_cat=0&oh=3c62339ada811be53f711b6dbcf48889&oe=5BA3A817


«SAN SILVERIO
Papa e Martire.
Semplice.
Paramenti rossi.
Nascita: Frosinone, 480 circa
Morte: Ponza, 2 dicembre 537
LVIII Papa della Chiesa cattolica
Elezione: 1º giugno 536
Insediamento: 8 giugno 536
Fine pontificato: 11 novembre 537
Predecessore: papa sant'Agapito I
Successore: papa Vigilio
Sepoltura: Palmarola (isola arcipelago ponziano)
Patrono di: Ponza, Frosinone, Scerni e Valprato Soana
SANTA MESSA
Figlio del Papa Ormisda, che era sposato prima d'entrare negli Ordini, Silverio fu rivestito della pienezza del sacerdozio, succedendo ad Agapito sul trono papale (Introito, Alleluia). L'Imperatrice bizantina, Teodora, gli richiese di stabilire sul trono patriarcale di Costantinopoli un eresiarca, che, «vivendo schiavo dei suoi empi desideri e privo dello Spirito di Dio» (Epistola), era stato deposto da Agapito. Avendo il Papa rifiutato, Teodora lo fece esiliare nell'isola di Ponza. Discepolo del Cristo, il Santo Pontefice lo imitò portando questa pesante croce (Vangelo), e governò di là la Chiesa «nutrendosi, secondo che egli stesso diceva, del pane dell'afflizione e dell'acqua dell'angoscia». Dopo poco tempo Silverio, minato dalle privazioni e dalle sofferenze, s'addormentò nel Signore, nell'anno 538. Il suo corpo, portato a Roma, fu deposto nella basilica Vaticana.
* Silverio, nato nella Campania, fu creato Pontefice subito dopo Agapito: la sua dottrina e santità rifulse nel perseguitare gli eretici, e la sua forza d'animo si rivelò nel mantenere il giudizio di Agapito. Difatti, nonostante le reiterate istanze dell'imperatrice Teodora, si rifiutò di ristabilire Antimo, che Agapito aveva deposto dal vescovado di Costantinopoli come fautore dell'eresia di Eutiche. Perciò la donna irata ordina a Belisario di mandare Silverio in esilio. Questi fu deportato nell'isola di Ponza, donde si dice che scrivesse in questi termini al vescovo Amatore: Sono sostentato col pane della tribolazione e l'acqua dell'angoscia, ma né ho rinunziato né rinunzierò alla mia carica. E veramente, stremato in breve dagl'incomodi e dalle sofferenze, si addormentò nel Signore il 20 Giugno. Il suo corpo, trasportato a Roma e deposto nella basilica Vaticana, fu illustrato da molti miracoli. Governò la Chiesa più di tre anni, e creò nel mese di Dicembre tredici preti, cinque diaconi, diciannove vescovi per luoghi diversi.
Sancta Missa (http://divinumofficium.com/cgi-bin/missa/missa.pl)
P.S. Selezionare la lingua italiana.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35737673_1411112002323451_1992348544505217024_n.jp g?_nc_cat=0&oh=dbb8422bc2f9272c2b6d550cddaa5c61&oe=5BB77F03


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35737673_1411112002323451_1992348544505217024_n.jp g?_nc_cat=0&oh=dbb8422bc2f9272c2b6d550cddaa5c61&oe=5BB77F03




"San Silverio, papa e martire, 20 giugno."
Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico (http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm)
http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm




Madonna della Consolata - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/madonna-della-consolata/)
http://www.sodalitium.biz/madonna-della-consolata/
«20 giugno, Madonna della Consolata, patrona di Torino.
Preghiera alla SS. Vergine Consolata.
Oppresso dalla tribolazione, gemendo e piangendo sotto il peso delle mie miserie, a Voi ricorro, o Beatissima Vergine Maria.
Voi siete in Cielo la Regina degli Angeli e dei Santi, ma qui in terra Voi volete essere la Madre delle consolazioni. Voi siete la Consolata; ed io Vostro figlio benché indegno voglio essere simile a Voi, voglio essere consolato.
Io non Vi chiedo onori, o Maria, non piaceri, non ricchezze: io Vi chiedo consolazione. O Madre mia dolcissima, Voi sapete il modo, Voi conoscete la via per esaudirmi; in Voi pienamente mi affido.
Dite una parola a quel Gesù che con tanto amore tenete fra le Vostre braccia: ed io gusterò la gioia del conforto.
Da Voi consolato, o Maria, e dal Vostro Divin figlio, io porterò in pace le stesse mie tribolazioni; mi sarà facile il soffrire, mi sarà dolce il morire; e come sarò giunto ai piedi del Vostro trono, io canterò senza posa in eterno le Vostre misericordie. Così sia.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/19274800_10211279919131628_7027945200960718329_n-174x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/19274800_10211279919131628_7027945200960718329_n-174x300.jpg


Sante Messe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/sante-messe/)
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano ? Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11) (http://www.oratoriosantambrogiombc.it/)
http://www.oratoriosantambrogiombc.it/




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
http://www.domusmarcellefebvre.it/
CATECHISMO- PIO X - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/catechismo--pio-x-1.php)
Ogni giovedì alle ore 20.30 ha luogo la lettura in diretta di una o due questioni del Catechismo di San Pio X.
SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php)
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.»




https://www.agerecontra.it/

http://www.centrostudifederici.org/

http://www.centrosangiorgio.com/

http://www.crisinellachiesa.it/

https://www.facebook.com/pietroferrari1973/

“Pascendi Dominici Gregis.”
https://www.youtube.com/channel/UCo944XvpNSfgXjCViAIOOqg

“Non Una Cum - Roman catholics sedevacantists.”
https://www.facebook.com/romancatholicsnonunacum/

https://www.facebook.com/fidecatholica/

http://www.traditionalmass.org/

https://novusordowatch.org/

http://www.fathercekada.com/

https://www.truerestoration.org/




Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
http://www.SaintAmedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»

“20 juin 1667 : Clément IX est élu Pape.
Giulio Rospigliosi est né le 27 janvier 1600 à Pistoia. Docteur en philosophie, il devient enseignant en théologie.
En 1657, on le nomme cardinal, puis secrétaire d’Etat en 1657 ; il est élu Pape le 20 juin 1667 sous le nom de Clément IX.
Par la suite, il devient le médiateur pour la négociation du Traité d’Aix-la-Chapelle (1668) et fait cesser la guerre de dévolution entre la France, l’Espagne, l’Angleterre et les Pays-Bas.”
“20 juin 1809 : Napoléon apprend son excommunication fulminée par Pie VII.”
20 juin : Saint Sylvère, Pape et Martyr (? 538) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/20-juin-saint-sylvere)
“20 juin : Saint Sylvère, Pape et Martyr († 538).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/6115/2909/0085/06_20_saint_sylvere.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/6115/2909/0085/06_20_saint_sylvere.jpg





www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare san Silvério, Papa e Martire, il quale, non avendo voluto ristabilire Antimo, Vescovo eretico, deposto dal suo predecessore Agapito, fu da Belisario, per istigazione dell’empia Teodóra Augusta, cacciato in esilio, ed ivi morì sfinito per i molti disagi sopportati per la fede cattolica. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Papa e Martire, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Silvério possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”

"Preghiera alla SS. Vergine Consolata
Oppresso dalla tribolazione, gemendo e piangendo sotto il peso delle mie miserie, a Voi ricorro, o Beatissima Vergine Maria. Voi siete in Cielo la Regina degli Angeli e dei Santi, ma qui in terra Voi volete essere la Madre delle consolazioni. Voi siete la Consolata; ed io Vostro figlio benché indegno voglio essere simile a Voi, voglio essere consolato. Io non Vi chiedo onori, o Maria, non piaceri, non ricchezze: io Vi chiedo consolazione. O Madre mia dolcissima, Voi sapete il modo, Voi conoscete la via per esaudirmi; in Voi pienamente mi affido. Dite una parola a quel Gesù che con tanto amore tenete fra le Vostre braccia: ed io gusterò la gioia del conforto. Da Voi consolato, o Maria, e dal Vostro Divin figlio, io porterò in pace le stesse mie tribolazioni; mi sarà facile il soffrire, mi sarà dolce il morire; e come sarò giunto ai piedi del Vostro trono, io canterò senza posa in eterno le Vostre misericordie. Così sia.
20 giugno. Dalla bacheca di don Ugo Carandino."
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35701512_1745456788824056_2518216351588286464_n.jp g?_nc_cat=0&oh=78943c3302aeaaf4bc8e278a3ba4d82b&oe=5B9DC0FC


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35701512_1745456788824056_2518216351588286464_n.jp g?_nc_cat=0&oh=78943c3302aeaaf4bc8e278a3ba4d82b&oe=5B9DC0FC





20 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/20-giugno.htm)
http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/20-giugno.htm
“GIORNO 20
MANSUETUDINE DI GESU'
20° GIORNO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
Intenzione. - Riparare gli omicidi, i ferimenti e le risse.
MANSUETUDINE DI GESÙ
Gesù è il Maestro Divino; noi siamo i suoi discepoli ed abbiamo il dovere di ascoltare i suoi insegnamenti e di metterli in pratica.
Consideriamo alcune lezioni particolari, che il Sacro Cuore ci impartisce.
La Chiesa rivolge a Gesù questa invocazione: Cuore di Gesù, mite ed umile di Cuore, rendi il nostro cuore simile al tuo! - Con tale preghiera ci presenta il Sacro Cuore, come modello di mansuetudine e d'umiltà e ci esorta a domandargli queste due virtù.
Dice Gesù: Prendete su di voi il mio giogo ed imparate da me, che sono mite ed umile di Cuore, e troverete il riposo alle anime vostre, perchè il mio giogo è soave ed il mio peso è leggero. (S. Matteo, XI-29). Quanta pazienza, mansuetudine e dolcezza manifestò Gesù nella sua vita! Da Bambino, cercato a morte da Erode, fuggì lontano, in braccio alla Vergine Madre. Nella vita pubblica fu perseguitato dai perfidi Giudei e offeso con i titoli più umilianti, quale « bestemmiatore » ed « indemoniato ». Nella Passione, accusato falsamente, taceva, tanto che Pilato con meraviglia disse: Vedi di quante cose ti accusano! Perché non rispondi? (S. Marco, XV-4). Condannato a morte innocentemente, si avviò al Calvario, con la Croce sulle spalle, come un mansueto agnello che va al macello.
Oggi Gesù ci dice: Imitatemi, se volete essere miei devoti! -
Nessuno può imitare perfettamente il Maestro Divino, ma tutti dobbiamo sforzarci di ricopiare in noi la sua immagine come meglio ci è possibile.
Sant'Agostino osserva: Quando Gesù dice. Imparate da me! - non intende che impariamo da Lui a creare il mondo ed a fare miracoli, bensì ad imitarlo nella virtù. Se vogliamo trascorrere serenamente la vita, non amareggiarci più del bisogno, stare in pace nella famiglia, vivere pacificamente col nostro prossimo, coltiviamo la virtù della pazienza e della mansuetudine. Tra le beatitudini annunziate da Gesù sulla montagna, c'è questa: Beati i mansueti, perché erediteranno la terra! - (S. Matteo, V-5). Ed invero, chi è paziente e dolce, chi è delicato nei modi, chi tutto sopporta con calma, diviene padrone dei cuori; al contrario, il carattere nervoso ed impaziente aliena gli animi, si rende pesante e viene disprezzato. La pazienza ci è tanto necessaria e bisogna esercitarla prima di tutto con noi stessi. Quando si avvertono nel nostro animo i moti dell'ira, freniamo subito la commozione e conserviamo il dominio di noi stessi. Questa padronanza si acquista con l'esercizio e con la preghiera.
È anche vera pazienza con noi stessi il sopportare il nostro carattere ed i nostri difetti. Quando commettiamo uno sbaglio, senza arrabbiarci, ma diciamo con calma: Pazienza! - Se cadiamo in un difetto, anche dopo aver promesso di non, ricadervi, non perdiamo la pace; facciamoci coraggio e promettiamo di non cadervi in seguito. Fanno tanto male coloro che perdono le staffe e poi si arrabbiano perché si sono arrabbiati e s'indispettiscono con se stessi.
Pazienza con gli altri! Coloro, coi quali abbiamo da trattare, sono come noi, pieni di difetti e, come vogliamo essere compatiti noi negli sbagli e nelle mancanze, così dobbiamo compatire gli altri. Rispettiamo i gusti e le vedute altrui, finché non sono evidentemente male.
Pazienza in famiglia, più che altrove, specialmente con i vecchi e gli ammalati. Si raccomanda:
1. - Nei primi assalti dell'impazienza frenare in modo particolare la lingua, affinché non si pronunzino ingiurie, imprecazioni o parole poco decenti.
2. - Nelle discussioni non pretendere di avere sempre ragione; sapere cedere, quando lo richiede la prudenza e la carità.
3. - Nei contrasti non accalorarsi troppo, ma parlare « piano » e con calma. Un forte contrasto o diverbio si può vincere con una risposta mite; donde il proverbio: « La risposta dolce spezza l'ira! »
Quanto bisogno c'è di mansuetudine nella famiglia e nella società! A chi ricorrere per averla? Al Sacro Cuore! Diceva Gesù a Suor Maria della Trinità: Ripetimi spesso questa preghiera: Rendi, Gesù, il mio cuore mite ed umile come il tuo!
ESEMPIO
Trasformazione
Una nobile famiglia era allietata da una corona di figliuoli, d'indole più o meno differente. Chi faceva esercitare spesso la pazienza alla mamma era Francesco, ragazzo di buon cuore, intelligente, ma collerico ed ostinato nei suoi pensieri.
Questi si accorse che nella vita si sarebbe trovato male, lasciando senza freno i suoi nervi, e propose di correggersi assolutamente; con l'aiuto di Dio riuscì.
Studiò a Parigi e nell'Università di Padova, dando ai compagni di studio esempi di pazienza e di grande dolcezza. Si offrì a Dio e fu ordinato Sacerdote e consacrato Vescovo. Iddio permise che esercitasse l'ufficio di Pastore delle anime nella difficile regione del Chiablese, in Francia, ov'erano i protestanti più sfegatati.
Quanti insulti, persecuzioni e calunnie! Francesco rispondeva col sorriso e con la benedizione. Da giovanetto aveva proposto di rendersi sempre più dolce e mansueto, contraddicendo all'indole collerica, alla quale per natura sentivasi inclinato; nel suo campo di apostolato le occasioni di esercitare la pazienza, anche eroica, erano frequenti; ma seppe dominarsi, sino a destare le meraviglie degli avversari.
Un avvocato, spinto da Satana, nutriva un odio implacabile contro il Vescovo e glielo esternava in privato ed in pubblico.
Il Vescovo un giorno, incontrandolo, gli si avvicinò amichevolmente; prendendolo per mano gli disse: Io vi voglio bene; voi volete farmi del male; ma sappiate che anche quando voi mi strappaste un occhio, io seguiterei a guardarvi amorevolmente con l'altro. -
L'avvocato non ritornò a migliori sentimenti e, non potendo sfogare la collera contro il Vescovo, ferì di spada il suo Vicario Generale. Fu messo in prigione. Francesco andò a visitare il suo acerrimo nemico nella prigione, l'abbracciò e tanto brigò finché lo fece mettere in libertà. Con tale eccesso di bontà e di pazienza, tutti i protestanti del Chiablese si convertirono, in numero di settanta mila.
San Vincenzo De' Paoli una volta esclamò: Ma se Monsignor di Sales è tanto dolce, come doveva essere dolce Gesù!?...
Francesco, il ragazzo collerico di un tempo, oggi è Santo, il Santo della dolcezza, San Francesco di Sales.
Ricordiamoci che chi vuole, può correggere il suo carattere, anche se molto nervoso.
Fioretto. Nelle contrarietà frenare i moti della collera.
Giaculatoria. Rendi, Gesù, il mio cuore mite ed umile come il tuo!
(Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù-" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli).”


20° giorno: Cuore giusto - Cuore ingiusto (http://www.stellamatutina.eu/20-giorno-cuore-giusto-cuore-ingiusto/)
http://www.stellamatutina.eu/20-giorno-cuore-giusto-cuore-ingiusto/
“20° giorno: Cuore giusto – Cuore ingiusto.
CUORE GIUSTO
La giustizia è perfezione, perché è armonia delle cose.
È giusto ciò che è retto e ordinato. Dio è giustizia infinita.
Il Cuore di Gesù è il cuore giusto per eccellenza.
Tutto in esso è armonia degli affetti, equilibrio dei sentimenti, misura delle emozioni, ordine dei movimenti.
La giustizia si esercita verso Dio e verso gli uomini: «Date a Cesare quello che è di Cesare, a Dio quello che è di Dio» (Mt 22,21).
Gesù si è incarnato per un’opera di somma giustizia oltre che di sommo amore. Egli voleva soddisfare la giustizia di Dio per il peccato dell’uomo. Solo Lui – Dio uomo – poteva riparare su misura infinita l’oltraggio infinito che il peccato arreca a Dio. E Lui lo ha fatto espiando nel suo Corpo Santissimo le nostre colpe, pagando con il suo Sangue Divino la gloria di Dio e la nostra salvezza.
Ma proprio Lui, venuto a riparare l’ingiustizia dell’uomo, è stato vittima della più grande ingiustizia che l’umanità abbia mai compiuto da che mondo è mondo.
A parte il tradimento di Giuda e l’odio degli scribi e dei farisei, a parte la montatura delle calunnie per avere un qualsiasi capo d’accusa contro di Lui, bastano più di tutto le parole che Pilato disse nel tentativo di evitare a Gesù la morte: «Non trovo in lui nessuna colpa» (Lc 23,22).
Gesù fu riconosciuto pubblicamente innocente. Eppure venne condannato e crocifisso fra due ladroni. Inconcepibile ingiustizia contro l’uomo giusto!
Fra le beatitudini, Gesù ha messo questa che dice: «Beati voi quando vi oltraggeranno, vi perseguiteranno, vi calunnieranno a causa mia» (Mt 5,15). San Bonaventura dice giustamente che questa è la più alta delle beatitudini proclamate e vissute da Gesù per noi. L’oltraggio, la calunnia: per un cuore giusto sono le cose più terribili. Ma se crocifiggono il cristiano, nello stesso tempo lo esaltano, perché «grande sarà la vostra ricompensa nei cieli» (Mt 5,12). E Gesù ce ne ha dato la garanzia con la sua Passione e Morte trasformate in Resurrezione e Ascensione al cielo.
CUORE INGIUSTO
Il mondo è stato definito un teatro di ingiustizie. E gli uomini sono gli attori che offrono un continuo spettacolo di ingiustizie.
Verso Dio, anzitutto, e verso i fratelli. Pur di appagare il proprio egoismo, il cuore dell’uomo sa calpestare ogni senso di giustizia a livello sia personale che sociale, sia materiale che spirituale. «Dal cuore dell’uomo vengono pensieri cattivi, omicidi, adulteri, fornicazioni, furti, falsità, bestemmie» (Mt 15,19). Infedeltà e inganni, menzogne e tradimenti, sequestri e rapine, violenze e delitti: basta leggere le cronache di un qualunque giornale quotidiano in ogni parte del mondo, per conoscere liste di nefandezze che gli uomini sanno trarre dal loro cuore.
A parte, però, le cronache nere dei fatti più gravi e clamorosi, non è forse vero che la nostra stessa giornata risulta così spesso piena di tante ingiustizie segrete e non segrete?
Ingiustizie nei pensieri con i sospetti e i giudizi temerari.
Ingiustizie nelle parole con le critiche e le mormorazioni.
Ingiustizie nei desideri con le brame della donna e delle cose d’altri. Ingiustizie nelle azioni con i modi di trattare bruschi e duri, secondo gli umori, i nervi, le simpatie e le antipatie.
Quale rete sottile di ingiustizie viene tessuta lungo le nostre giornate!
Perché tutto questo? Unicamente perché non vogliamo seguire il Volere di Dio che ci ha tracciato il binario della giustizia e della bontà.
Basterebbe l’osservanza fedele dei Comandamenti di Dio per avere il cuore giusto, sempre pieno di rettitudine.
Dell’uomo giusto, infatti, il Salmista dice: «La legge del suo Dio è nel suo cuore» (Sal 36,30).
E in cima alla legge di Dio, è chiaro, stanno l’onore e l’amore che dobbiamo offrire al nostro Creatore e Padre, al nostro Redentore e Fratello, allo Spirito Santo, nostro Santificatore e Difensore, alla Madonna, nostra Genitrice e Mediatrice. Pensiamo, adesso, al Sacro Cuore di Gesù. Nelle apparizioni a santa Margherita, Egli afferma con trasporto di essere «appassionato di amore per gli uomini», fino a volere «arricchirli dei suoi preziosi tesori, e trarli dalla perdizione».
Eppure, senza ritegno, la maggior parte degli uomini gli danno in cambio soltanto «ingratitudini, con irriverenze e sacrilegi, freddezze e disprezzo». Non è forse nera ingiustizia, questa, nei nostri cuori?
Ci ravvederemo?
Cuore di Gesù, ricettacolo della giustizia, abbi pietà di noi e donaci la forza di riparare a tante ingiustizie compiute da noi e dagli altri.
Proposito: Impegno di osservare esattamente i doveri del proprio stato.
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”





http://www.radiospada.org
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com/)
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
“20 giugno 2018: San Silverio, Papa e martire.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35653544_2159498907413100_7899389711494414336_n.jp g?_nc_cat=0&oh=ad157ac9fddb9c46f7e9fe4f17d3d2cf&oe=5BA5070F


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35653544_2159498907413100_7899389711494414336_n.jp g?_nc_cat=0&oh=ad157ac9fddb9c46f7e9fe4f17d3d2cf&oe=5BA5070F


“Il 20 giugno 1667 Papa Clemente IX Rospigliosi viene esaltato al Sommo Pontificato.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35553318_2159504010745923_4877412196172169216_n.jp g?_nc_cat=0&oh=4778efcc62e4bcb6d734f607345281d2&oe=5BAE98C5


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35553318_2159504010745923_4877412196172169216_n.jp g?_nc_cat=0&oh=4778efcc62e4bcb6d734f607345281d2&oe=5BAE98C5



“Il 20 giugno 1888 Leone XIII pubblicava l'enciclica "Libertas":
«È Dio che ha creato l’uomo socievole e lo ha posto nel consorzio dei suoi simili, affinché ciò che secondo natura desiderava e non poteva conseguire da solo, divenisse un facile acquisto vivendo in società. Perciò è necessario che la società civile, proprio in quanto società, riconosca Dio come Padre e Creatore suo proprio, e che tema e veneri il suo potere e la sua sovranità. Pertanto, la giustizia e la ragione vietano che lo Stato sia ateo o che - cadendo di nuovo nell’ateismo - conceda la stessa desiderata cittadinanza a tutte le cosiddette religioni, e gli stessi diritti ad ognuna indistintamente. Dunque, dal momento che è necessaria la professione di un sola religione nello Stato, è necessario praticare quella che è unicamente vera e che non è difficile riconoscere, soprattutto nei Paesi cattolici, per le note di verità che in essa appaiono suggellate».
- Prodotti mostrati: Cent'anni di Magistero quasi dimenticato”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t45.5328-0/c0.114.552.552/p552x414/20862742_1469200386497138_905469802821189632_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=01d85c6294ef80554642b4687add9b65&oe=5BA0E8AD


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t45.5328-0/c0.114.552.552/p552x414/20862742_1469200386497138_905469802821189632_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=01d85c6294ef80554642b4687add9b65&oe=5BA0E8AD


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35701580_2158975880798736_8231568967567671296_n.jp g?_nc_cat=0&oh=a591efc5941ccebc1f4d192a0391f81c&oe=5BBF3968


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35701580_2158975880798736_8231568967567671296_n.jp g?_nc_cat=0&oh=a591efc5941ccebc1f4d192a0391f81c&oe=5BBF3968




“L'omaggio di Radio Spada alla festa della Madonna Consolata (20 giugno).”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35784722_2159614267401564_4257697944922226688_n.jp g?_nc_cat=0&oh=c378b29ecdcfe59d6293b81a620cf3f8&oe=5BE9E64F


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35784722_2159614267401564_4257697944922226688_n.jp g?_nc_cat=0&oh=c378b29ecdcfe59d6293b81a620cf3f8&oe=5BE9E64F




COR JESU ADVENIAT REGNUM TUUM - ADVENIAT PER MARIAM!!!
COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!
Sia lode, onore e gloria al Divin Cuore di Gesù!!!
Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
21-06-18, 23:01
21 GIUGNO 2018: ventunesimo giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…



Tradidi quod et accepi (http://tradidiaccepi.blogspot.it)
http://tradidiaccepi.blogspot.it
https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MESE DI GIUGNO: MESE DEL SACRATISSIMO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO.
Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35745588_1412432528858065_1776525127916191744_n.jp g?_nc_cat=0&oh=a191309a2f5bce0f5e3c3d7c401d741f&oe=5BB137BE


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35745588_1412432528858065_1776525127916191744_n.jp g?_nc_cat=0&oh=a191309a2f5bce0f5e3c3d7c401d741f&oe=5BB137BE


“SAN LUIGI GONZAGA
Confessore.
Doppio.
Paramenti bianchi.
* Dalla «Lettera alla madre» di san Luigi Gonzaga.
(Acta SS., giugno, 5, 878)
Canterò senza fine le grazie del Signore.
Io invoco su di te, mia signora, il dono dello Spirito Santo e consolazioni senza fine. Quando mi hanno portato la tua lettera, mi trovavo ancora in questa regione di morti. Ma facciamoci animo e puntiamo le nostre aspirazioni verso il cielo, dove loderemo Dio eterno nella terra dei viventi. Per parte mia avrei desiderato di trovarmici da tempo e, sinceramente, speravo di partire per esso già prima d'ora.
La carità consiste, come dice san Paolo, nel «rallegrarsi con quelli che sono nella gioia e nel piangere con quelli che sono nel pianto». Perciò, madre illustrissima, devi gioire grandemente perché, per merito tuo, Dio mi indica la vera felicità e mi libera dal timore di perderlo. Ti confiderò, o illustrissima signora, che meditando la bontà divina, mare senza fondo e senza confini, la mia mente si smarrisce. Non riesco a capacitarmi come il Signore guardi alla mia piccola e breve fatica e mi premi con il riposo eterno e dal cielo mi inviti a quella felicità che io fino ad ora ho cercato con negligenza e offra a me, che assai poche lacrime ho sparso per esso, quel tesoro che è il coronamento di grandi fatiche e pianto.
O illustrissima signora, guàrdati dall'offendere l'infinita bontà divina, piangendo come morto chi vive al cospetto di Dio e che con la sua intercessione può venire incontro alle tue necessità molto più che in questa vita.
La separazione non sarà lunga. Ci rivedremo in cielo e insieme uniti all'autore della nostra salvezza godremo gioie immortali, lodandolo con tutta la capacità dell'anima e cantando senza fine le sue grazie. Egli ci toglie quello che prima ci aveva dato solo per riporlo in un luogo più sicuro e inviolabile e per ornarci di quei beni che noi stessi sceglieremmo.
Ho detto queste cose solo per obbedire al mio ardente desiderio che tu, o illustrissima signora, e tutta la famiglia, consideriate la mia partenza come un evento gioioso. E tu continua ad assistermi con la tua materna benedizione, mentre sono in mare verso il porto di tutte le mie speranze. Ho preferito scriverti perché niente mi è rimasto con cui manifestarti in modo più chiaro l'amore ed il rispetto che, come figlio, devo alla mia madre.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35804756_1411962102238441_5743746149618024448_n.jp g?_nc_cat=0&oh=842de723d26ae0d8ff3b783e5b1a75e9&oe=5BA13CA6


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35804756_1411962102238441_5743746149618024448_n.jp g?_nc_cat=0&oh=842de723d26ae0d8ff3b783e5b1a75e9&oe=5BA13CA6


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35786389_1366708963473645_137593945956810752_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=db02ca2deef176ff7d1d40981d10be8c&oe=5BAC2AFF

https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35786389_1366708963473645_137593945956810752_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=db02ca2deef176ff7d1d40981d10be8c&oe=5BAC2AFF






San Luigi Gonzaga - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-luigi-gonzaga/)
http://www.sodalitium.biz/san-luigi-gonzaga/
«21 giugno, San Luigi Gonzaga, Confessore (Castiglione delle Stiviere, 9 marzo 1568 – Roma, 21 giugno 1591).
“A Roma san Luigi Gonzaga, Chierico della Compagnia di Gesù e Confessore, chiarissimo pel disprezzo del principato e per l’innocenza della vita, il quale dal Sommo Pontefice Benedetto decimoterzo fu ascritto nel numero dei Santi e assegnato come Protettore speciale ai giovani studenti, e dal Papa Pio undecimo fu solennemente confermato e di nuovo dichiarato Patrono celeste di tutta la gioventù cristiana”.
O amabile San Luigi, la cui illibata purezza rese simile agli Angeli, e l’ardente amore a Dio eguagliò ai Serafini del Cielo, volgete su di me uno sguardo di misericordia. Voi vedete quanti nemici mi attorniano, quante occasioni insidiano all’anima mia; e come la freddezza del mio amore a Dio mi metta a pericolo di offenderlo ad ogni piè sospinto e di allontanarmi da Lui, lasciandomi adescare ai fallaci piaceri di terra. Salvatemi Voi, o gran Santo… a Voi mi affido. Impetratemi Voi ardente amore a Gesù Sacramento ed ottenetemi grazia ch’io sempre mi accosti al Banchetto Eucaristico con cuore puro e contrito, ripieno di fede viva ed umiltà profonda. Le mie comunioni allora saranno, come le furono per Voi, potente farmaco d’immortalità, soave profumo dell’eterno bacio di Dio. Così sia.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/san-Luigi-Gonzaga-300x243.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/san-Luigi-Gonzaga-300x243.jpg


Sante Messe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/sante-messe/)
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano ? Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11) (http://www.oratoriosantambrogiombc.it/)
http://www.oratoriosantambrogiombc.it/




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
320. Catechismo San Pio X
https://www.youtube.com/watch?v=j80FxJ5cdvE
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
http://www.domusmarcellefebvre.it/
CATECHISMO- PIO X - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/catechismo--pio-x-1.php)
Ogni giovedì alle ore 20.30 ha luogo la lettura in diretta di una o due questioni del Catechismo di San Pio X.
SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php)
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.»




https://www.agerecontra.it/

http://www.centrostudifederici.org/

http://www.centrosangiorgio.com/

http://www.crisinellachiesa.it/

https://www.facebook.com/pietroferrari1973/

“Pascendi Dominici Gregis.”
https://www.youtube.com/channel/UCo944XvpNSfgXjCViAIOOqg

“Non Una Cum - Roman catholics sedevacantists.”
https://www.facebook.com/romancatholicsnonunacum/

https://www.facebook.com/fidecatholica/

http://www.traditionalmass.org/

https://novusordowatch.org/

http://www.fathercekada.com/

https://www.truerestoration.org/




Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
http://www.SaintAmedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“21 juin 1429 : la triple donation du Royaume de France.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35414065_651428578523159_6921605969512235008_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=6d9ffbe18caf5952a5e33a0250776801&oe=5BBAC97E


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35414065_651428578523159_6921605969512235008_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=6d9ffbe18caf5952a5e33a0250776801&oe=5BBAC97E


“21 juin 1791 : arrestation du Roi de France Louis XVI à Varennes.”

“21 juin 1054 : décès de Bruno d’Eguisheim-Dagsbourg, connut comme Pape sous le nom de Saint Léon IX.”

21 juin : Saint Louis de Gonzague, Jésuite, Confesseur (1568-1591) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/21-juin-saint-louis-de-gonzague)
http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/21-juin-saint-louis-de-gonzague
“21 juin : Saint Louis de Gonzague, Jésuite, Confesseur (1568-1591).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/1615/2909/0086/06_21_saint_louis_gonzague.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/1615/2909/0086/06_21_saint_louis_gonzague.jpg


"Heiliger Aloisius, bitte für uns!"
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35900527_656072644725419_8224442714880475136_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=4017bd91cecda3d5cd540b4876ecaafa&oe=5BA734B3


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35900527_656072644725419_8224442714880475136_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=4017bd91cecda3d5cd540b4876ecaafa&oe=5BA734B3





“San Luigi Gonzaga, confessore, 21 giugno.”
Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico (http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm)
http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm





www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare santa Demétria Vergine: fu figlia dei santi Martiri Flaviàno e Dafrósa e sorella della santa Vergine e Martire Bibiàna; ed ottenne, sotto Giuliano l’Apòstata, la corona del martirio. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi le avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questa santa Vergine e Martire, ed a lei affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, santa Demétria possa essere mia avvocata e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”


"Magliette: Sursum Corda Maglietta San Giuseppe 2018."
https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/magliette/sursum-corda-maglietta-san-giuseppe-2018-detail.html


https://www.sursumcorda.cloud/images/stories/virtuemart/product/web-Maglietta%20bianca%20Sursum%20Corda%202018.jpg


https://www.sursumcorda.cloud/images/stories/virtuemart/product/web-Maglietta%20bianca%20Sursum%20Corda%202018.jpg


https://www.sursumcorda.cloud/images/stories/virtuemart/product/web-Maglietta%20bordeaux%20Sursum%20Corda%202018.jpg


https://www.sursumcorda.cloud/images/stories/virtuemart/product/web-Maglietta%20bordeaux%20Sursum%20Corda%202018.jpg







21° giorno: Cuore forte - Cuore debole (http://www.stellamatutina.eu/21-giorno-cuore-forte-cuore-debole/)
http://www.stellamatutina.eu/21-giorno-cuore-forte-cuore-debole/
“21° giorno: Cuore forte – Cuore debole
CUORE FORTE
La fortezza è la virtù di coloro che affrontano con coraggio difficoltà e pericoli, e anche la morte, per il servizio di Dio e il bene dei fratelli.
Un cuore forte è un cuore virile, generoso e saldo nel sopportare pesi o avversità anche gravi, non esclusa la morte violenta.
Pensiamo al cuore dei Martiri che entrano nell’arena e vanno incontro alle belve feroci per farsi sbranare, pur di non tradire la fede in Gesù che ha detto: «Non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l’anima» (Mt 10,28).
Il glorioso san Sebastiano, colpito dalle frecce dei carnefici, cadde ferito gravemente, ma non morì. Venne curato dai cristiani, e si riebbe; ma, lungi dal pensare a una fuga, con cuore intrepido si presentò all’imperatore Diocleziano, e gli disse, vedendolo tremare: «Tu tremi, Cesare. Perché? Temi forse che io nasconda un pugnale sotto la toga? L’unica vendetta dei cristiani è quella di pregare per i loro persecutori e assassini…».
Ma pensiamo soprattutto alla fortezza del Cuore di Gesù, il Martire divino, che si donò all’immolazione per noi, lasciandosi anche trafiggere dalla lancia di Longino. Perché Gesù si volle immolare, e che cosa lo sostenne nell’immolazione? Lo sostenne unicamente l’amore, perché solo l’amore è più forte della stessa morte (Ct 8,6).
Solo la fortezza che deriva dall’amore è intrepida, anche se non temeraria, e rende audaci nella dedizione fino al sacrificio totale. Gesù si è comportato così con noi, e la fortezza dell’amore per la nostra salvezza l’ha sostenuto nel Getsemani, sotto i flagelli, sotto la corona di spine, sotto la condanna al grido di «crocifiggilo» (Mc 15,14), sotto la croce e sulla croce, e continua a sostenerlo nell’Eucaristia come vittima che intercede instancabilmente per noi (Eb 7,25).
Ci vuole un cuore fortissimo per sostenere infedeltà e tradimenti degli amici, oltraggi e bestemmie dai beneficati.
E il Cuore di Gesù non solo sostiene, ma è pronto a perdonare, a dimenticare, a riabbracciare chi ritorna a Lui. Egli è preoccupato unicamente della salvezza dell’uomo, e chi ritorna a Lui, sentirà ripetere da Lui ciò che disse il papà del figliuol prodigo: «Questo figlio era perduto ed è stato ritrovato» (Lc 15,24).
Quando si ama, si è così; più cresce l’amore, più non si guarda che alla persona amata. E quando sappiamo che chi ci ama e chi possiamo amare è una Persona Divina, l’amore può raggiungere una forza che supera ogni limite e ci dona i «folli per Cristo» (1Cor 4,10), capaci di ripetere ciò che diceva l’ardente san Paolo: «Chi ci separerà dall’amore di Cristo?
Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, i pericoli, la spada?… Né morte né vita… ci potrà separare dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù Signore nostro» (Rm 8,35-39).
CUORE DEBOLE
L’uomo è creatura dal cuore debole. L’instabilità e la fragilità, l’egoismo e la viltà hanno molto spesso il dominio del cuore dell’uomo. Anche di fronte agli affetti più sacri, il cuore dell’uomo non promette che una sicurezza relativa.
Quanti affetti umani infranti dall’infedeltà coniugale; quanti impegni sacri profanati dall’abbandono della missione sacerdotale; quanti vincoli di amicizia spezzati dall’instabilità del cuore dell’uomo!
Se il cuore dell’uomo è capace di amare con dedizione senza pari, è anche capace, però, di lasciarsi sedurre da un piacere, da una soddisfazione, da un guadagno immediato.
Un giorno un papà di famiglia chiese al santo Curato d’Ars: «Posso condurre mia figlia al ballo?». «No, amico mio», rispose con decisione il Santo.
«Ma non ballerà», disse il papà. E il Santo, pronto: «Ballerà il suo cuore!».
Proprio così. Il cuore dell’uomo balla molto facilmente di fronte alla seduzione del male.
Sono molti, purtroppo, i cristiani che cedono alle sollecitazioni morbose e spesso immonde del cinema, degli spettacoli televisivi, della stampa e delle mode scandalose.
A volte basta che un amico inviti al cinema osceno o passi una rivista pornografica, e non si ha la forza di opporsi.
Si direbbe che in tanti cristiani ci sia un cuore di coniglio anziché un cuore di soldato del Regno di Dio.
E così, dove c’è un cuore di coniglio, si viene meno anche a doveri assunti con grande impegno e magari con entusiasmo. Pensiamo, ad esempio, a quanti decidono di fare fedelmente i nove primi venerdì del mese in onore del Sacro Cuore. Cominciano per uno, due, tre Venerdì poi un intoppo, una difficoltà che esigerebbe un atto di forza, e invece si interrompe tutto miseramente, perché non si ha il cuore forte.
Eppure la devozione al Sacro Cuore, quando è sincera, rende il cuore nostro simile al Cuore di Gesù: mite e umile, ma anche forte e coraggioso. Santa Margherita dovette avere un cuore intrepido per portare avanti la devozione al Sacro Cuore. Era donna, era sola, con poca salute, senza mezzi, chiusa in un monastero, inesperta, incompresa e malvista per la novità della devozione al Sacro Cuore. Ma l’amore supplisce a tutto. Un cuore pieno d’amore divino può tentare ogni impresa. E il Cuore di Gesù la sostenne fino alla fine, vittoriosamente.
Proposito: Impegno di fare ogni anno fedelmente i nove primi venerdì del mese.
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”



21 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/21-giugno.htm)
http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/21-giugno.htm
“GIORNO 21
UMILTA' DI GESU'
21° GIORNO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
Intenzione. - Riparare per la gioventù maschile e femminile.
UMILTA’ DI GESÙ
Il Cuore di Gesù si presenta al mondo, non solo come modello di mitezza, ma anche di umiltà. Queste due virtù sono inseparabili, per cui chi è mite è pure umile, mentre chi è impaziente suole essere anche superbo. Impariamo da Gesù ad essere umili di cuore.
Il Redentore del mondo, Gesù Cristo, è il medico delle anime e con la sua Incarnazione volle curare le piaghe dell'umanità, specialmente la superbia, che è la radice di ogni peccato, e volle dare luminosissimi esempi d'umiltà, sino a dire: Imparate da me, che sono umile di Cuore!
Riflettiamo un po' sul gran male che è la superbia, per detestarla e per invogliarci dell'umiltà.
La superbia è la stima esagerata di se stessi; è il desiderio disordinato della propria eccellenza; è la smania di comparire e attirarsi la stima altrui; è la ricerca della lode umana; è l'idolatria della propria persona; è una febbre che non dà pace.
Dio odia la superbia e la punisce inesorabilmente. Cacciò dal Paradiso Lucifero e tanti altri Angeli, rendendoli tizzoni d'inferno, a motivo della superbia; per la stessa ragione punì Adamo ed Eva, i quali avevano mangiato il frutto proibito, sperando di divenire simili a Dio.
La persona superba è odiata da Dio ed anche dagli uomini, perchè costoro, pur essendo superbi, ammirano e sono attratti dall'umiltà.
Lo spirito del mondo è spirito di superbia, che si manifesta in mille modi.
Lo spirito del Cristianesimo invece è tutto improntato all'umiltà.
Gesù è il modello perfettissimo dell'umiltà, abbassandosi oltre ogni dire, sino a lasciare la gloria del Cielo e farsi Uomo, a vivere nel nascondimento di una povera bottega e ad abbracciare ogni sorta di umiliazione, specialmente nella Passione.
Amiamo anche noi l'umiltà, se vogliamo piacere al Sacro Cuore, e pratichiamola ogni giorno, perché ogni giorno se ne presentano le occasioni.
L'umiltà consiste nello stimarci per quello che siamo, cioè un impasto di miseria, fisica e morale, e nell'attribuire a Dio l'onore di qualche bene che in noi riscontriamo.
Se riflettiamo a ciò che realmente siamo, dovrebbe costarci poco il mantenerci umili. Abbiamo forse delle ricchezza? O le abbiamo ereditate e questo non è nostro merito; o le abbiamo acquistate, ma presto dovremo lasciarle.
Abbiamo un corpo? Ma quante miserie fisiche!... Si perde la salute; sparisce la bellezza; attende la putrefazione del cadavere.
E l'intelligenza? Oh, com'è limitata! Come sono scarse le cognizioni umane, davanti allo scibile dell'universo!
La volontà poi è inclinata al male; si vede il bene, si apprezza e tuttavia ci si appiglia al male. Oggi si detesta il peccato, domani lo si commette pazzamente.
Come possiamo insuperbirci se siamo polvere e cenere, se siamo nulla, anzi se siamo numeri negativi davanti alla Divina Giustizia?
Poiché l'umiltà è il fondamento di ogni virtù, i devoti del Sacro Cuore facciano di tutto per praticarla, poiché, come non si può piacere a Gesù se non si ha la purezza, che è l'umiltà del corpo, così non gli si può piacere senza l'umiltà, che è la purezza dello spirito.
Pratichiamo l'umiltà con noi stessi, non cercando di comparire, non brigando per guadagnarci la lode umana, respingendo subito i pensieri di orgoglio e di vana compiacenza, anzi facendo un atto d'umiltà interna ogni qual volta avvertiamo un pensiero di superbia. Si mortifichi la voglia di primeggiare.
Siamo umili con il prossimo, non disprezziamo alcuno, perché chi disprezza, dimostra di avere molta superbia. L'umile compatisce e copre i difetti altrui.
Non si trattino con alterigia gl'inferiori ed i dipendenti.
Si combatta la gelosia, che è la figlia più pericolosa della superbia.
Si accettino in silenzio le umiliazioni, senza scusarsi, quando questo non porta conseguenze. Come benedice Gesù quell'anima, che accetta un'umiliazione in silenzio, per amore suo! Lo imita nel suo silenzio davanti ai tribunali.
Quando si riceve qualche lode, si offra subito a Dio la gloria e si faccia un atto di umiltà internamente.
Si pratichi più che tutto l'umiltà nei rapporti con Dio. La superbia spirituale è pericolosa assai. Non ci si stimi più buoni degli altri, perché il Signore è il Giudice dei cuori; convinciamoci che siamo peccatori, capaci di ogni peccato, se Dio non ci sostenesse con la sua grazia. Chi sta in piedi, stia attento a non cadere! Chi ha la superbia spirituale e crede di avere molta virtù, tema di fare qualche grave caduta, perché Dio potrebbe rallentare la sua grazia e permettere che cada in umilianti colpe! Il Signore resiste ai superbi e li umilia, mentre si avvicina agli umili e li esalta.
ESEMPIO
Minaccia divina
Gli Apostoli, prima che ricevessero lo Spirito Santo, erano molto imperfetti e lasciavano a desiderare riguardo all'umiltà.
Non comprendevano gli esempi che loro dava Gesù e le lezioni d'umiltà, che sgorgavano dal suo Cuore Divino. Una volta il Maestro li chiamò a sè vicino e disse: Voi sapete che i principi delle nazioni le signoreggiano ed i grandi esercitano il potere sopra di esse. Ma tra voi non sarà così; anzi chi vorrà tra voi divenire maggiore, sia vostro ministro. E chi vorrà tra voi essere il primo, sia vostro servo, come il Figliuolo dell'Uomo, che non è venuto ad essere servito, ma a servire ed a dare la sua vita in redenzione di molti (S. Matteo, XX - 25).
Quantunque alla scuola del Maestro Divino, gli Apostoli non si distaccarono subito dallo spirito di superbia, sino a meritarne rimprovero.
Un giorno si avvicinavano alla città di Cafarnao; approfittando che Gesù era un po' scostato e pensando che non li ascoltasse, misero avanti la questione: chi di loro fosse il più grande. Ognuno portava le ragioni del proprio primato. Gesù tutto udiva e taceva, addolorato che i suoi intimi non apprezzassero ancora il suo spirito d'umiltà; ma giunti a Cafarnao ed entrati in casa, domandò loro: Di che cosa discorrevate per via?
Gli Apostoli compresero, arrossirono e tacquero.
Gesù allora si sedette, prese un bambino, lo pose in mezzo a loro e dopo averlo abbracciato, disse: Se non mutate e non divenite come pargoli, non entrerete nel regno dei Cieli! (Matteo, XVIII, 3). Questa è la minaccia che fa Gesù ai superbi: non ammetterli nel Paradiso.
Fioretto. Pensare alla propria nullità, richiamando alla mente il giorno in cui saremo cadaveri dentro una bara.
Giaculatoria. Cuore di Gesù, dammi il disprezzo delle vanità del mondo!
(Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù-" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli).”



21 Giugno - San Luigi Gonzaga (http://www.preghiereperlafamiglia.it/san-luigi-gonzaga.htm)
http://www.preghiereperlafamiglia.it/san-luigi-gonzaga.htm
"21 GIUGNO
SAN LUIGI GONZAGA
Castiglione delle Stiviere, Mantova, 9 marzo 1568 - Roma, 21 giugno 1591.
Fu tra i Santi che più si distinsero per innocenza e purezza. La Chiesa gli dà il titolo di "giovane angelico" perchè egli, nella sua vita, assomigliò agli Angeli, nei pensieri,
negli affetti, nelle opere. Nacque da famiglia principesca, crebbe tra gli agi e fu esposto a moltissime tentazioni nelle varie corti che frequentò ma, con la più rigida modestia e con la più severa penitenza, seppe custodire così illibato il giglio della sua verginità da non offuscarlo mai, neppure con un piccolo neo. Non si era ancora accostato alla prima Comunione che già aveva consacrato a Dio la sua verginità."

"NOVENA A SAN LUIGI GONZAGA
(diffusa da San Giovanni Bosco - testo tratto da: il Giovane Provveduto)
Valida anche per la Pia pratica delle 6 Domeniche in onore di San Luigi:
I Romani Pontefici a fine di accrescere il culto di questo gran Santo concedettero Indulgenza Plenaria a tutti quelli, che santificheranno sei Domeniche consecutive ad onore di Lui. Queste Domeniche possono scegliersi prima o dopo la Festa, o nel corso dell'anno, purchè uno si accosti ai santi Sacramenti della Confessione e della Comunione, e faccia in quel giorno qualche opera di pietà. Questa Indulgenza si può lucrare in ciascuna delle Domeniche suddette, e si può anche applicare alle Anime del Purgatorio."

"PREGHIERA A SAN LUIGI GONZAGA
O amabile San Luigi, la cui illibata purezza rese simile agli Angeli, e l'ardente amore a Dio eguagliò ai Serafini del Cielo, volgete su di me uno sguardo di misericordia. Voi vedete quanti nemici mi attorniano, quante occasioni insidiano all'anima mia; e come la freddezza del mio amore a Dio mi metta a pericolo di offenderlo ad ogni piè sospinto e di allontanarmi da Lui, lasciandomi adescare ai fallaci piaceri di terra.
Salvatemi Voi, o gran Santo... a Voi mi affido. Impetratemi Voi ardente amore a Gesù Sacramento ed ottenetemi grazia ch'io sempre mi accosti al Banchetto Eucaristico con cuore puro e contrito, ripieno di fede viva ed umiltà profonda. Le mie comunioni allora saranno, come le furono per Voi, potente farmaco d'immortalità, soave profumo dell'eterno bacio di Dio."

"ORAZIONE A SAN LUIGI GONZAGA
I. O caro S. Luigi, che emulaste sulla terra la purezza degli Angeli del Cielo, avendo conservato fino alla morte bella e candida la stola della battesimale innocenza, per quel grande amore che portaste a tutte le virtù, e specialmente a quella che rende i giovani altrettanti angeli in carne, impetrateci da Dio una grande purità di mente, di cuore, di costumi, e la grazia di non perdere giammai la sua preziosa amicizia. Gloria.
2. O caro S. Luigi, che ben conoscendo la necessità dell'obbedienza per conseguire l'eterna salute, avete sempre riconosciuto nella volontà dei vostri superiori quella di Dio, sottoponendovi con gioia e prontezza, fate che anche noi vi imitiamo in sì bella virtù, per goderne i meriti con voi in eterno. Gloria.
3. O caro S. Luigi, che sebbene viveste sulla terra una vita da vero angelo di paradiso, pure avete voluto castigare il vostro corpo colla più austera mortificazione, ottenete a noi che abbiamo macchiato le anime nostre da molti peccati, di vincere le nostre delicatezze e di esercitare le opere di vera e sincera penitenza, col sopportare volentieri gli incomodi e i dispiaceri della vita, onde conseguire quel premio eterno, che Iddio misericordioso concede in paradiso ai veri e sinceri penitenti. Gloria."

"ATTO DI CONSACRAZIONE A SAN LUIGI GONZAGA
O angelico S. Luigi, noi ci affidiamo oggi alla vostra protezione e vi eleggiamo per nostro speciale protettore ed avvocato presso Dio. Prostrati ai vostri piedi risolviamo fermamente di adoperarci con tutte le nostre forze per onorarvi ed imitarvi. Da oggi innanzi, noi vogliamo far aperta professione di essere totalmente vostri, di camminare sulle vostre tracce, di imitare le vostre virtù, e specialmente la vostra angelica purità, la vostra profonda umiltà, la vostra perfetta ubbidienza e la vostra carità incomparabile. Tanto promettiamo solennemente a pie' del vostro altare in presenza di tutta la Corte Celeste. Voi però, o gran Santo, otteneteci la grazia di essere fedeli a questa promessa per tutta la nostra vita onde poterci meritare la gloria eterna. Così sia."

"PREGHIERA A SAN LUIGI GONZAGA PER LA PUREZZA
O Luigi, Santo, di angelici costumi adorno, io indegnissimo vostro devoto, raccomando a voi singolarmente la castità del mio corpo e della mia anima. Vi prego per l’angelica vostra purezza di raccomandarmi all’Angelo immacolato Gesù Cristo ed alla sua Santissima Maria Vergine delle vergini, ed a custodirmi da ogni grave peccato.
Non permettere che io mi imbratti di macchia alcuna di impurità ma quando mi vedrete nella tentazione e nel pericolo di peccare, allontanate dal cuor mio i pensieri e gli affetti immondi e risvegliate in me la memoria dell’eternità e di Gesù Crocifisso, imprimetemi altamente nel cuore un timore santo di Dio; e riscaldatemi di amor divino, fate che, con l’imitare voi in terra, meriti con voi di godere Dio nel cielo.
Amen.
Pater, Ave e Gloria."

"Glorioso san Luigi, che conducesti una vita santa e illibata, tutta dedita
al servizio di Dio, ottienici la grazia di vincere le tentazioni del male
e di conservare sempre puro il nostro cuore.
Tu che consumasti la tua giovane vita a servizio dei fratelli ammalati di peste,
concedici di esercitare con animo generoso la carità verso tutti gli uomini
e in particolare verso coloro che soffrono."

"PREGHIERA A SAN LUIGI GONZAGA
I. Angelico S. Luigi, che nonostante tu sia nato fra gli agi e le ricchezze del mondo,
con il continuo esercizio dell'orazione, del ritiro e della penitenza, non hai aspirato che ai beni del Paradiso,
ottieni a noi tutti la grazia di guardare sempre con distacco le comodità della vita presente,
al fine di assicurarci i gaudi della vita futura. Gloria al Padre...
II. Angelico S. Luigi, che nonostante tu non abbia mai perso l'innocenza battesimale,
mortificasti sempre la tua carne con i più tormentosi strumenti e con il più rigoroso digiuno,
ottieni a noi tutti la grazia di mortificare tutti i nostri sensi affinché non abbiano a causarci
la perdita del più prezioso tra i tesori, che è la grazia di Dio. Gloria al Padre...
III. Angelico S. Luigi, che piangesti con contrizione così viva le più leggere imperfezioni della tua fanciullezza,
da svenire ai piedi del confessore nell'atto di accusartene, ottieni a noi tutti la grazia di piangere con grande sincerità
le nostre colpe, e di accostarci sempre con le giuste disposizioni al Sacramento della Penitenza. Gloria al Padre...
IV. Angelico S. Luigi, che nella necessità di intrattenerti con i grandi del tuo tempo e di partecipare
ai loro mondani divertimenti, ti sei sempre trattenuto con loro con così grande riserbo
da essere da tutti indicato come un angelo in carne, ottieni a noi tutti la grazia di disprezzare il rispetto umano
e di tenere sempre una condotta che sia edificante per i fratelli. Gloria al Padre...
V. Angelico S. Luigi, che chiamato allo stato religioso, fra tutti gli ostacoli che ti opposero, ti mostrasti fermo e deciso
nel tuo santo proposito, e vi corrispondesti poi così bene da servire da modello per i più perfetti,
ottieni a noi tutti la grazia di seguire sempre con fedeltà e di corrispondere con esattezza alla chiamata divina,
Gloria al Padre...
VI. Angelico S. Luigi, che, consacrato al Signore con voto irrevocabile fin dai tuoi primi anni,
fosti così unito a Dio da non subire mai distrazione nella preghiera, da non soffrire mai tentazioni di impurità,
da essere miracolosamente conservato in vita tra i pericoli di naufragio e di incendio, e da ottenere sempre
tutto quello che chiedevi nell'orazione, ottieni a noi tutti la grazia di evitare tutto quello che potrebbe dispiacere a Dio,
affinché, costantemente protetti da Lui, resistiamo alle tentazioni del nemico e, crescendo nella strada della
giustizia, arriviamo a meritarci, con te, la gloria nel cielo. Gloria al Padre..."

"PREGHIERA A SAN LUIGI GONZAGA PATRONO DELLA GIOVENTU'
"O San Luigi Patrono della gioventù, rendimi Angelo come sei tu"
O amabile San Luigi, la cui illibata purezza rese simile agli Angeli, e l'ardente amore a Dio eguagliò ai Serafini del Cielo, volgete su di me uno sguardo di misericordia. Voi vedete quanti nemici mi attorniano, quante occasioni insidiano all'anima mia; e come la freddezza del mio amore a Dio mi metta a pericolo di offenderlo ad ogni piè sospinto e di allontanarmi da Lui, lasciandomi adescare ai fallaci piaceri di terra.
Salvatemi Voi, o gran Santo... a Voi mi affido. Impetratemi Voi ardente amore a Gesù Sacramento ed ottenetemi grazia ch'io sempre mi accosti al Banchetto Eucaristico con cuore puro e contrito, ripieno di fede viva ed umiltà profonda. Le mie comunioni allora saranno, come le furono per Voi, potente farmaco d'immortalità, soave profumo dell'eterno bacio di Dio."





http://www.radiospada.org
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com/)
http://www.edizioniradiospada.com/
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
“21 giugno 2018: San Luigi Gonzaga, confessore.
Luigi Gonzaga, santo, le ceneri poste in un vaso di lapislazzuli si venerano nella cappella a lui dedicata in S. Ignazio di Loyola a Campo Marzio. Morto nel 1591 a ventitre anni, fu beatificato nel 1605 e canonizzato nel 1726. Precedentemente era sepolto nella Chiesa dell’Annunziata del Collegio Romano, dove ebbe varie sepolture fino al definitivo trasferimento avvenuto il 5 agosto del 1649.
M.R.: 21 giugno - A Roma san Luigi Gonzaga, Chierico della Compagnia di Gesù e Confessore, chiarissimo pel disprezzo del principato e per l'innocenza della vita, il quale dal Sommo Pontefice Benedetto decimoterzo fu ascritto nel numero dei Santi e assegnato come Protettore speciale ai giovani studenti, e dal Papa Pio undecimo fu solennemente confermato e di nuovo dichiarato Patrono celeste di tutta la gioventù cristiana.
[ Tratto dall'opera «Reliquie Insigni e "Corpi Santi" a Roma» di Giovanni Sicari ].”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35687035_2161170633912594_243124019723763712_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=09e02772d5e3fedeae752a08ce59fc03&oe=5BB922F8


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35687035_2161170633912594_243124019723763712_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=09e02772d5e3fedeae752a08ce59fc03&oe=5BB922F8


“Il 21 giugno 1919, giorno della festa del purissimo san Luigi Gonzaga, nasceva Antonia Mesina, vergine di Orgosolo, prima discepola di santa Maria Goretti nella purezza e nel martirio.”
https://www.radiospada.org/2017/11/femina-virili-pectore-antonia-mesina-donna-martire-santa/
https://i1.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2017/11/antonia-mesina.png?w=252&ssl=1


https://i1.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2017/11/antonia-mesina.png?w=252&ssl=1



https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35836435_2161249930571331_9022755037876584448_n.jp g?_nc_cat=0&oh=2f31c09552a23dd90a93f577e99da076&oe=5BEA44EB

https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35836435_2161249930571331_9022755037876584448_n.jp g?_nc_cat=0&oh=2f31c09552a23dd90a93f577e99da076&oe=5BEA44EB





COR JESU ADVENIAT REGNUM TUUM - ADVENIAT PER MARIAM!!!
COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!
Sia lode, onore e gloria al Divin Cuore di Gesù!!!
Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
22-06-18, 23:23
22 GIUGNO 2018: ventiduesimo giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…



Tradidi quod et accepi (http://tradidiaccepi.blogspot.it)
http://tradidiaccepi.blogspot.it
https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36041312_1413880412046610_8871271893533982720_n.jp g?_nc_cat=0&oh=7da4b5a362b2d62ed591ff90e8e98077&oe=5BB54F57


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36041312_1413880412046610_8871271893533982720_n.jp g?_nc_cat=0&oh=7da4b5a362b2d62ed591ff90e8e98077&oe=5BB54F57


«Sancte Pauline, ora pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35924308_1413318238769494_6765517795594600448_n.jp g?_nc_cat=0&oh=b634bbb362ceedb1c9cdde3b80098b5a&oe=5BA8D42D


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35924308_1413318238769494_6765517795594600448_n.jp g?_nc_cat=0&oh=b634bbb362ceedb1c9cdde3b80098b5a&oe=5BA8D42D


«Sancte Pauline, ora pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35932289_1413318182102833_4455045412931239936_n.jp g?_nc_cat=0&oh=8aa2253840cfc97f56fc91056a64af53&oe=5BBA1213


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35932289_1413318182102833_4455045412931239936_n.jp g?_nc_cat=0&oh=8aa2253840cfc97f56fc91056a64af53&oe=5BBA1213






http://www.sodalitium.biz/san-paolino-nola/
«22 giugno, San Paolino da Nola, Vescovo e Confessore (Bordeaux, 355 – Nola, 22 giugno 431).
“Presso Nola, città della Campania, il natale del beato Paolino, Vescovo e Confessore, il quale da nobilissimo e ricchissimo divenne povero ed umile per Cristo, e, non avendo più nulla, si fece schiavo per riscattare il figlio di una vedova, che i Vàndali, devastata la Campania, avevano condotto schiavo nell’Africa. Fu poi illustre non solo per dottrina e gran santità di vita, ma anche per la sua potenza contro i demoni. Le sue splendide lodi furono celebrate nei loro scritti dai santi Ambrogio, Girolamo, Agostino e Gre gorio Papa. Il suo corpo, trasferito a Benevénto e di là a Roma, final mente, per ordine del Sommo Pontefice Pio decimo, fu restituito a Nola”.
O splendido modello di cristiana perfezione, glorioso San Paolino, noi ammiriamo gli arcani disegni di Dio che vi condusse fino alla più sublime santità, che tutta in voi si manifestava non solo dalle opere, ma ancora dall’indole mitissima dal soave sorriso del volto, dalla dolcezza delle parole.
Decorato della dignità episcopale, offriste tutta l’anima per il bene del gregge affidatovi, e con vincoli di sincera amicizia stringeste a voi i più celebri uomini del vostro tempo, da Sant’Ambrogio a San Girolamo a Sant’Agostino, facendo di Nola come un crocevia dello spirito, luogo di pace, di ospitalità, di preghiera. O nostro amorevole padre, impetrateci la grazia di santificare con le opere lo stato in cui piacque a Dio di collocarci, ed in cuore infondeteci quei sentimenti di amore verso il prossimo che ci rendono, in mezzo ai nostri fratelli, veri imitatori della vostra soavità e dolcezza. Così sia.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/paolino.jpeg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/paolino.jpeg


Sante Messe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/sante-messe/)
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano ? Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11) (http://www.oratoriosantambrogiombc.it/)
http://www.oratoriosantambrogiombc.it/




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
http://www.domusmarcellefebvre.it/
http://www.domusmarcellefebvre.it/catechismo--pio-x-1.php
Ogni giovedì alle ore 20.30 ha luogo la lettura in diretta di una o due questioni del Catechismo di San Pio X.
SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php)
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.»




https://www.agerecontra.it/

https://www.facebook.com/Traditio.Verona.it/

http://www.centrostudifederici.org/

http://www.centrosangiorgio.com/

http://www.crisinellachiesa.it/

https://www.facebook.com/pietroferrari1973/

“Pascendi Dominici Gregis.”
https://www.youtube.com/channel/UCo944XvpNSfgXjCViAIOOqg

“Non Una Cum - Roman catholics sedevacantists.”
https://www.facebook.com/romancatholicsnonunacum/

https://www.facebook.com/fidecatholica/

http://www.traditionalmass.org/

https://novusordowatch.org/

http://www.fathercekada.com/

https://www.truerestoration.org/





Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
http://www.SaintAmedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
22 juin : Saint Paulin, Évêque de Nole (354-431) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/22-juin-saint-paulin)
«22 juin : Saint Paulin, Évêque de Nole (354-431).»
http://liguesaintamedee.ch/application/files/2215/2909/0088/06_22_St_Paulin.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/2215/2909/0088/06_22_St_Paulin.jpg





www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare san Giovànni Fisher, Vescovo di Rochester e Cardinale, che per la fede cattolica e il primato del Romano Pontefice, per ordine del Re Enrico ottavo, fu decapitato. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Cardinale e Martire, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Giovànni Fisher possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”

"Gesù mio, sebbene innocente, portaste la croce, ed io peccatore l’ho ricusata più volte. Mi confondo al solo pensarvi; e Vi prego a darmi quelle croci che vedrete proporzionate alle mie deboli forze.
P. A. G."
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35988490_1746987955337606_6813085971442040832_n.jp g?_nc_cat=0&oh=7f2b8f339d76693fba49e76a30cb7a1e&oe=5BB335E5


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35988490_1746987955337606_6813085971442040832_n.jp g?_nc_cat=0&oh=7f2b8f339d76693fba49e76a30cb7a1e&oe=5BB335E5





22° giorno: Cuore temperante - Cuore intemperante (http://www.stellamatutina.eu/22-giorno-cuore-temperante-cuore-intemperante/)
http://www.stellamatutina.eu/22-giorno-cuore-temperante-cuore-intemperante/
"22° giorno: Cuore temperante – Cuore intemperante
CUORE TEMPERANTE
La temperanza è la virtù cardinale fra le più nobili dell’uomo. Essa dona all’uomo il dominio di sé, l’armonia fra corpo e anima, l’ordinata sottomissione dei sensi e degli istinti allo spirito.
Un cuore temperante è un cuore sobrio, ordinato e nobile, che tiene in equilibrio tutta la persona.
Il divin Cuore di Gesù ci appare modello di temperanza per tutta la sua vita vissuta in perfetta sobrietà con se stesso e con gli altri.
Anch’Egli aveva gli stimoli della fame e della sete, del sonno e del riposo. Ma sappiamo bene come fosse padrone di sé, mortificandosi a tempo e luogo.
Gesù fece una quaresima intera di digiuno nel deserto; soffrì la sete al pozzo di Sichem e sulla Croce; sacrificava il sonno per trascorrere in preghiera le notti o le ore mattutine prima dell’alba; rinunziava spesso al riposo e al cibo per ammaestrare le folle e curare tanti ammalati.
Una vita sobria e forte, che ha disdegnato la soddisfazione di tante voglie della natura, da noi ritenute necessarie.
Gesù ci dimostra come si debba contentarsi del poco, con il cuore libero di dedicarsi a ciò che più vale, a ciò che resta per sempre: l’amore di Dio e del prossimo nella preghiera, nel sacrificio, nella carità.
A san Macario, celebre Padre del deserto, fu regalato un giorno un magnifico grappolo d’uva. Il Santo volle mortificarsi e si affrettò a portarlo a un altro eremita; questi accettò con riconoscenza, ma pensò anche lui di farne un sacrificio, portando quel grappolo d’uva a un altro monaco malaticcio. E così, dall’uno all’altro, il grappolo fece un lungo giro e ritornò a san Macario, il quale rimase molto edificato della temperanza e della carità fraterna che regnava fra i monaci.
Il cuore temperante è fatto così: si contenta dello stretto necessario, e tutto il resto lo trasforma in dono d’amore a Dio e ai fratelli.
Gesù ci offre il suo Cuore per questo: dobbiamo imparare da Lui ad amare ciò che solo merita di essere amato, perché non ci verrà mai meno, trasformando tutto il resto in occasione e mezzo di carità nella rinuncia alle voglie della natura ferita.
CUORE INTEMPERANTE
«L’uomo deve imparare a trattare il corpo come si tratta un malato, a cui si rifiutano molte cose inutili che desidera, e al quale si prescrive un regime che ripugna».
Questa massima di san Bernardo è la massima d’oro dell’uomo temperante.
Al contrario, per l’uomo intemperante, vale la terribile espressione di san Paolo: «Il loro dio è il ventre» (Fil 3,19), e il versetto del Salmista: «Torpido come il grasso è il loro cuore» (Sal 118,70).
Forse sono pochi coloro che si rendono conto della gravità mortale che l’intemperanza provoca al corpo e allo spirito. «Per l’intemperanza molti perirono – dice lo Spirito Santo – mentre l’uomo sobrio prolunga la vita» (Sir 37,34).
Questa è una verità che riguarda molti uomini. I vizi e i bagordi, le crapule e le ubriachezze, hanno distrutto la salute fisica e morale di tanti uomini. Fumo e vino, scorpacciate e leccornie, liquori e droghe, hanno falciato più vite umane che le guerre, hanno distrutto sistemi nervosi, hanno fatto dilapidare patrimoni, provocando rovine e miserie senza numero. «L’insonnia, i disturbi e i dolori sono per l’uomo intemperante», dice ancora lo Spirito Santo (Sir 31,23-24).
Anche parecchi grandi uomini si sono rovinati per non aver praticato la necessaria temperanza. Si sa, ad esempio, che Maometto, per le sue intemperanze nel cibo e nell’impudicizia, morì a sessant’anni quasi improvvisamente, ed era diventato così corpulento che negli ultimi anni non riusciva più a fare le prostrazioni di rito durante la preghiera.
Ma i danni più disastrosi dell’intemperanza sono morali e spirituali. A causa dell’intemperanza il cuore viene disfatto e corrotto, lo spirito viene soffocato e degradato.
«Nel vino c’è la lussuria», ha detto san Paolo (Ef 5,18). «Le carni, il vino e il ventre pieno sono un semenzaio di iniquità», ha sentenziato san Girolamo. «La voluttà è compagna ordinaria dell’intemperanza; mentre i sensi perdono del loro vigore nelle delizie della mensa, il cuore si lascia andare ai vani piaceri», aggiunge san Gregorio.
«Quando abbiamo contentato il demonio dell’intemperanza, esso si ritira, per far posto a un altro demonio: quello dell’impurità», avverte san Giovanni Climaco. E infine, sant’Isidoro completa il quadro della rovina dicendo: «Gli eccessi della tavola illanguidiscono la vivacità dell’intelligenza e deprimono le facoltà dello spirito».
Attenti, quindi. Ispiriamoci al Cuore di Gesù, modello di ogni sobrietà. Egli ci doni il dominio di noi stessi per una retta vita cristiana. (...)
Proposito: Ogni venerdì fare una mortificazione nel cibo.
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010."


22 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/22-giugno.htm)
http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/22-giugno.htm
“GIORNO 22
VITA DI FEDE
22° GIORNO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
Intenzione. - Pregare per quelli che sono fuori della Chiesa Cattolica.
VITA DI FEDE
Un giovane era posseduto dal demonio; lo spirito maligno gli toglieva la parola, lo gettava nel fuoco oppure nell'acqua e lo tormentava in diversi modi.
Il padre condusse questo infelice figlio dagli Apostoli, affinché lo liberassero. Malgrado i loro tentativi, gli Apostoli non riuscirono. L'afflitto padre si presentò a Gesù e piangendo gli disse: Ti ho condotto mio figlio; se tu puoi qualche cosa, abbi pietà di noi e vieni in nostro aiuto! -
Gesù gli rispose: Se puoi credere, tutto è possibile a chi crede! - Il padre esclamò tra le lacrime: Io credo, o Signore! Aiuta la mia poca fede! - Gesù allora sgridò il demonio ed il giovane rimase libero.
Gli Apostoli domandarono: Maestro, perché non abbiamo potuto cacciarlo noi? - Per la vostra poca fede; perché in verità vi dico che se avrete fede quanto un granello di senapa, direte a questo monte: Passa da qui a là! - ed esso passerà e niente vi sarà impossibile - (S. Matteo, XVII, 14).
Che cosa è questa fede, che Gesù richiedeva prima di operare un miracolo? È la prima virtù teologale, il cui germe Dio mette nel cuore nell'atto del Battesimo e che ognuno deve far germogliare e sviluppare con la preghiera e le buone opere.
Il Cuore di Gesù ricorda oggi ai suoi devoti la guida della vita cristiana, che è la fede, perché il giusto vive di fede e senza fede è impossibile piacere a Dio.
La virtù della fede è un abito intrinsecamente soprannaturale, che dispone l'intelligenza a credere fermamente alle verità rivelate da Dio ed a darne l'assenso.
Lo spirito di fede è l'attuazione di questa virtù nella vita pratica, per cui non bisogna contentarsi di credere a Dio, a Gesù Cristo ed alla sua Chiesa, ma si deve improntare tutta la vita alla luce soprannaturale. La fede senza le opere è morta (Giacomo, 11, 17). Anche i demoni credono, eppure sono nell'inferno.
Chi vive di fede, è come colui che di nottetempo cammina rischiarato da una lampada; sa dove mettere i piedi e non inciampa. Gl'increduli e i noncuranti della fede sono come i ciechi che vanno brancolando e nelle prove della vita cadono, si rattristano o si disperano e non raggiungono il fine per cui sono stati creati: l'eterna felicità.
La fede è il balsamo dei cuori, che sana le ferite, addolcisce la dimora in questa valle di lacrime e rende meritoria la vita.
Coloro che vivono di fede, possono paragonarsi a quei fortunati che nei forti calori estivi dimorano in alta montagna e godono, il fresco e l'aria ossigenata, mentre nella pianura la gente soffoca e smania.
Coloro che frequentano la Chiesa e particolarmente i devoti del Sacro Cuore, hanno, la fede e devono ringraziare il Signore, perchè la fede è dono di Dio. Ma in tanti la fede è poca, debole assai e non apporta i frutti, che il Sacro Cuore attende.
Ravviviamo la nostra fede e viviamola appieno, affinché Gesù non abbia a dirci: Dov'è la vostra fede? (Luca, VIII, 25).
Più fede nella preghiera, convinti che se ciò che domandiamo è conforme ai voleri divini, l'otterremo presto o tardi, purché la preghiera sia umile e perseverante. Persuadiamoci che la preghiera non è mai sprecata, perchè se non otteniamo ciò che chiediamo, otterremo qualche altra grazia, forse maggiore.
Più fede nel dolore, pensando che di esso si serve Iddio per distaccarci dal mondo, per purificarci e per arricchirci di meriti.
Nelle pene più atroci, quando il cuore sanguina, ravviviamo la fede ed invochiamo l'aiuto di Dio, chiamandolo col dolce nome di Padre! « Padre nostro, che sei nei Cieli ... ». Egli non permetterà che i figli abbiano sulle spalle una croce più pesante di quella che possano sopportare.
Più fede nella vita quotidiana, ricordandoci spesso che Dio ci è presente, che vede i nostri pensieri, che vaglia i nostri desideri e che tiene in conto tutti i nostri atti, benché minimi, anche un solo buon pensiero, per darci a suo tempo un'eterna ricompensa. Più fede dunque nella solitudine, per vivere nella massima modestia, perchè mai siamo soli, trovandoci sempre alla presenza di Dio.
Più spirito di fede, per sfruttare tutte le occasioni - che la bontà di Dio ci presenta per guadagnare meriti: l'elemosina ad un poverello, un favore a chi non lo merita, il silenzio in un rimprovero, la rinunzia ad un piacere lecito ...
Più fede nel Tempio, pensando che vi dimora Gesù Cristo, vivo e vero, circondato da schiere di Angeli e quindi: silenzio, raccoglimento, modestia, buon esempio!
Viviamo intensamente la nostra fede. Preghiamo per quelli che non l'hanno. Ripariamo il Sacro Cuore di tutte le mancanze di fede.
ESEMPIO
Ho perduta la fede
La fede, d'ordinario, sta in rapporto alla purezza; più si è puri, più si sente la fede; più si cede all'impurità, più diminuisce la luce divina, sino ad eclissarsi del tutto.
Un episodio della mia vita sacerdotale comprova l'argomento.
Trovandomi in una famiglia, mi colpì la presenza di una donna, vestita con eleganza e ben truccata; il suo sguardo non era sereno. Approfittai per dirle una buona parola. Pensi, signora, un poco all'anima sua! -
Quasi offesa del mio dire, rispose: Che significa?
- Come ha cura del corpo, l'abbia anche dell'anima. Le raccomando la Confessione.
Cambi discorso! Non mi parli di queste cose. -
L'avevo toccata sul vivo; e continuai: - Lei, dunque, è contraria alla Confessione. Ma sempre nella sua vita è stata così?
- Sino ai venti anni andavo a confessarmi; poi ho cessato e non mi confesserò più.
- Dunque ha perduta la fede? - Sì, l'ho perduta! ...
- Le dico io il motivo: Da che si è data alla disonestà, non ha più fede! - Difatti un'altra signora, ch'era presente, mi disse: - Da diciotto anni questa donna mi ha rubato il marito!
Beati i puri di cuore, perché essi vedranno Dio! (Matteo, V, 8). Lo vedranno faccia a faccia in Paradiso, ma lo vedono anche sulla terra con la loro viva fede.
Fioretto. Stare in Chiesa con molta fede e fare devotamente la genuflessione davanti al SS. Sacramento, pensando che Gesù è vivo e vero nel Tabernacolo.
Giaculatoria. Signore, accresci la fede nei tuoi seguaci!
(Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù-" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli).”





http://www.radiospada.org
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com/)
http://www.edizioniradiospada.com/
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
“22 giugno 2018.
Paolino Ponzio Meropio Anicio, vescovo di Nola, santo, morì nel 431 e fu sepolto accanto a S. Felice a Nola. I suoi resti verso l’847 furono portati a Benevento. L’imperatore Ottone III li portò a Roma e li depose nella chiesa allora dedicata al vescovo di Praga Adalberto, all’Isola Tiberina. Tra il 1527 e il 1560, per il cattivo stato del convento, le spoglie stettero in Vaticano. Nel 1806 venne fatta la ricognizione delle sue reliquie a S. Bartolomeo Apostolo all’Isola Tiberina, in tale occasione si rinvennero anche quelle di S. Teodoro. Il 14 maggio del 1909 il corpo fu nuovamente traslato a Nola e riposto sotto l’altare della Cattedrale. Allora si prelevò parte dell’osso frontale per donarla alla chiesa che lo aveva custodito per mille anni.
M.R.: 22 giugno - Presso Nola, città della Campania, il natale del beato Paolino, Vescovo e Confessore, il quale da nobilissimo e ricchissimo divenne povero ed umile per Cristo, e, non avendo più nulla, si fece schiavo per riscattare il figlio di una vedova, che i Vandali devastata la Campania, avevano condotto schiavo nell’Africa. Fu poi illustre non solo per dottrina e gran santità di vita, ma anche per la sua potenza contro i demoni. Le sue splendide lodi furono celebrate nei loro scritti dai santi Ambrogio, Girolamo, Agostino e Gregorio Papa. Il suo corpo, trasferito a Benevento e di là a Roma, finalmente, per ordine del Sommo Pontefice Pio decimo, fu restituito a Nola.
[ Tratto dall'opera «Reliquie Insigni e "Corpi Santi" a Roma» di Giovanni Sicari ].”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36053759_2162893570406967_2537851413057241088_n.jp g?_nc_cat=0&oh=f42aa69e5d5dfc07572c3cf0653cbf38&oe=5BB7B896


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36053759_2162893570406967_2537851413057241088_n.jp g?_nc_cat=0&oh=f42aa69e5d5dfc07572c3cf0653cbf38&oe=5BB7B896


“Il 22 giugno 1535 viene martirizzato, per ordine della belva coronata Tudor, S.E.R il cardinal John Fisher, vescovo di Rochester.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35970374_2162901547072836_505597498476199936_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=d47b4f493551c6ae6181833f933474bd&oe=5BAD234E


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35970374_2162901547072836_505597498476199936_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=d47b4f493551c6ae6181833f933474bd&oe=5BAD234E


“Il 22 giugno 1622 viene istituita da Papa Gregorio XV la congregazione "Propaganda fide".”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35932230_2162900530406271_6993023845351292928_n.jp g?_nc_cat=0&oh=5ea8ee25bfd955f1b944b2a19c99fa2d&oe=5BE6B6C2


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35932230_2162900530406271_6993023845351292928_n.jp g?_nc_cat=0&oh=5ea8ee25bfd955f1b944b2a19c99fa2d&oe=5BE6B6C2


“A Maria, Sovrana degli Angeli
Augusta Regina del Cielo, Sovrana Signora degli angeli, a te che hai ricevuto da Dio il potere e la missione di schiacciare la testa di Satana, noi Ti chiediamo umilmente, di inviare le tue sante legioni, perché ai tuoi ordini e per tuo potere, perseguitino i demoni, li combattano ovunque, reprimano la loro audacia e li respingano nell'abisso.
Chi è come Dio? O buona e tenera Madre, tu sarai sempre il nostro amore e la nostra speranza! O Madre di Dio, manda i santi angeli per difenderci e tenere lontano da noi il crudele nemico! Santi angeli e arcangeli, difendeteci, custoditeci! Amen.
[500 giorni d'indulgenza o.v.]”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35888640_2163129657050025_967697599698042880_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=b7c3fd65e2f740622108b8c158418e37&oe=5BA75E27


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35888640_2163129657050025_967697599698042880_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=b7c3fd65e2f740622108b8c158418e37&oe=5BA75E27




COR JESU ADVENIAT REGNUM TUUM - ADVENIAT PER MARIAM!!!
COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!
Sia lode, onore e gloria al Divin Cuore di Gesù!!!
Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
23-06-18, 23:12
23 GIUGNO 2018: VIGILIA DI SAN GIOVANNI BATTISTA, ventitreesimo giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…



Tradidi quod et accepi (http://tradidiaccepi.blogspot.it)
http://tradidiaccepi.blogspot.it

https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35970963_1415210458580272_4508640776514699264_n.jp g?_nc_cat=0&oh=09412784b24b5784abd300782da19858&oe=5BB84A42


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35970963_1415210458580272_4508640776514699264_n.jp g?_nc_cat=0&oh=09412784b24b5784abd300782da19858&oe=5BB84A42


“VIGILIA DI SAN GIOVANNI BATTISTA
Semplice.
Paramenti viola.
SANTA MESSA
Nel Vangelo del 25 marzo leggiamo che l'Arcangelo Gabriele annunciò a Maria che tre mesi più tardi Elisabetta, in virtù d'un miracolo divino, avrebbe avuto un figlio. Per questo motivo si celebra la natività di san Giovanni Battista negli ultimi giorni del mese di giugno. Questa importante festa è preceduta da una Vigilia.
- Al Vangelo.
** Omelia di sant'Ambrogio Vescovo.
Libro 1 su Luca.
La divina Scrittura ci insegna che non basta esaltare le virtù di quelli che sono degni di lode, ma che bisogna ancora lodarne i parenti; onde la virtù trasmessa come un'eredità di purezza immacolata, risplenda più fulgida in coloro che vogliamo lodare. Infatti che altra intenzione poté avere il santo Evangelista in questo luogo, se non di nobilitare san Giovanni Battista parlando dei suoi parenti, miracoli, virtù, missione e martirio? Così pure si loda Anna, madre di Samuele; così Isacco ricevé dai suoi parenti quella illustre pietà, che trasmise ai posteri. Zaccaria era dunque sacerdote, e di più sacerdote della classe d'Abia, cioè nobile fra le famiglie più nobili.
«E sua moglie, dice, era delle figlie d'Aronne» (Luc. 1,5). Non soltanto dunque da' suoi parenti, ma anche dagli antenati proviene la nobiltà di san Giovanni, sublime e venerabile non per la potenza secolare, ma per la religione di famiglia. Antenati siffatti doveva avere il precursore di Cristo: cosicché non sembrasse aver ricevuto allora nella nascita la fede nella venuta del Signore che dovea predicare, sibbene dai maggiori e come un'eredità. «Erano, dice, tutti due giusti dinanzi a Dio, camminando irreprensibili in tutti i precetti e decreti del Signore» (Luc. 1,6). Che rispondono a questo coloro che, cercando di scusare i loro peccati, dicono che l'uomo non può vivere senza peccare frequentemente, appoggiandosi su d'un versetto del libro di Giobbe: «Nessuno va esente da macchia, ancorché la sua vita sulla terra sia d'un solo giorno»? (Job. 14,2).
A questi si può domandare, prima che definiscano che cosa voglia dire un uomo senza peccato: se non aver mai peccato affatto, o se aver cessato di peccare. Se credono ch'essere senza peccato è non aver peccato mai, io lo consento. Poiché «tutti hanno peccato ed hanno bisogno della gloria di Dio» (Rom. 3,23). Ma se negano che chi ha corretto i suoi antichi errori, e chi ha trasformato la sua vita così d'aver cessato di peccare, possa astenersi dal peccato, non posso ammettere la loro sentenza, perché noi leggiamo che: «Il Signore ha amato così la Chiesa per farsela comparire davanti gloriosa, senza macchia, e senza grinza, od altra tal cosa; ma perché sia santa ed immacolata» (Ephes. 5,25).”
https://sardiniatridentina.blogspot.com/2018/06/vigilia-di-san-giovanni-battista.html?m=1
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35923026_1414986581935993_803990424380243968_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=ee503967676b46e7c7922ffb29e0d3e3&oe=5BA75D2B


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35923026_1414986581935993_803990424380243968_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=ee503967676b46e7c7922ffb29e0d3e3&oe=5BA75D2B


“NOVENA IN PREPARAZIONE ALLA FESTA DELLA NATIVITÀ DI SAN GIOVANNI BATTISTA
Precursore di Nostro Signore Gesù Cristo
Nato 6 mesi prima di Nostro Signore Gesù Cristo e martirizzato nel 30 d. C. da Erode Agrippa.
(15 - 23 Giugno).”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35891936_1414288788672439_7031734067762561024_n.jp g?_nc_cat=0&oh=eef408700f520388fc7e28d6943c9c02&oe=5BAA52E1


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35891936_1414288788672439_7031734067762561024_n.jp g?_nc_cat=0&oh=eef408700f520388fc7e28d6943c9c02&oe=5BAA52E1


“NOVENA IN PREPARAZIONE ALLA FESTA DEL PREZIOSISSIMO SANGUE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO
(22 - 30 Giugno).”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36087913_1414317398669578_8567316340736524288_n.jp g?_nc_cat=0&oh=afc21f5575488d67c3657cfaa369f192&oe=5BB36C65





San Giuseppe Cafasso - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-giuseppe-cafasso/)
http://www.sodalitium.biz/san-giuseppe-cafasso/
«23 giugno, San Giuseppe Cafasso, Confessore (Castelnuovo d’Asti, 15 gennaio 1811 – Torino, 23 giugno 1860).
“A Torino san Giuséppe Cafàsso, Sacerdote, illustre nell’istruire nella pietà e nella scienza i chierici e nel riconciliare a Dio i con dannati a morte; dal Papa Pio dodicesimo fu ascritto tra i Santi”.
Amato San Giuseppe Cafasso, tu che fosti l’apostolo dei muratori, dei carcerati, dei condannati a morte, della povera gente del tuo tempo, fa’ che coloro che conducono una vita di miseria possano sentire l’amore di Dio vicino a loro. Ti affidiamo soprattutto coloro che hanno il carcere del peccato nel cuore o che sono reclusi a causa dei loro errori; intercedi per tutti il pentimento sincero e la potenza della Misericordia di Dio. Intercedi per noi il dono di una fede sincera, di una speranza viva, di una carità fedele. Ottienici dal Signore, per la tua potente intercessione, le grazie di cui la nostra vita necessita, e veglia e proteggi sui nostri cari. Così sia.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/FFC0410a-199x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/FFC0410a-199x300.jpg



Sante Messe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/sante-messe/)
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/)
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/
“Per supplire alla mancanza di messe “non una cum” nella zona di Verona e di Vicenza, il nostro Istituto celebrerà la Santa Messa in provincia di VR, per ora in maniera occasionale. La prossima celebrazione è prevista per :
domenica 24 giugno 2018 (s. Giovanni Battista) alle ore 18 presso:
Hotel Cangrande via del Commercio 20 – 37038 SOAVE
Il luogo si trova vicino al casello dell’Autostrada A4 (Soave san Bonifacio).”

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano ? Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11) (http://www.oratoriosantambrogiombc.it/)
http://www.oratoriosantambrogiombc.it/




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
http://www.domusmarcellefebvre.it/
CATECHISMO- PIO X - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/catechismo--pio-x-1.php)
Ogni giovedì alle ore 20.30 ha luogo la lettura in diretta di una o due questioni del Catechismo di San Pio X.
SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php)
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.»




https://www.agerecontra.it/

http://www.centrostudifederici.org/
http://www.centrostudifederici.org/quelli-del-solstizio/

http://www.centrosangiorgio.com/

http://www.crisinellachiesa.it/

https://www.facebook.com/Traditio.Verona.it/

https://www.facebook.com/pietroferrari1973/

“Pascendi Dominici Gregis.”
https://www.youtube.com/channel/UCo944XvpNSfgXjCViAIOOqg

“Non Una Cum - Roman catholics sedevacantists.”
https://www.facebook.com/romancatholicsnonunacum/

https://www.facebook.com/fidecatholica/

http://www.traditionalmass.org/

https://novusordowatch.org/

http://www.fathercekada.com/

https://www.truerestoration.org/

http://www.catholique-sedevacantiste.fr/




Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
http://www.SaintAmedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
23 juin : Sainte Marie d'Oignies, Recluse (1213-1244) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/23-juin-sainte-marie-doignies)
“23 juin : Sainte Marie d'Oignies, Recluse (1213-1244).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/5115/2909/0206/06_23_ste_marie_oignies.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/5115/2909/0206/06_23_ste_marie_oignies.jpg





www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare sant’Ediltrude, Regina e Vergine, la quale passò al Signore illustre per santità e per miracoli. Il suo corpo, dopo undici anni, fu trovato incorrotto. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi le avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questa santa Regina e Martire, ed a lei affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, sant’Ediltrude possa essere mia avvocata e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”

https://www.sursumcorda.cloud/articoli/dizionario-di-teologia-dommatica/1718-dizionario-di-teologia-dommatica-le-note-della-chiesa.html

"Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Passiamo ora a trattare del culto divino, al quale re e princìpi debbono applicarsi con tutto l’impegno e la sollecitudine, come al loro debito fine. Ecco perché ne parliamo qui, in quest’ultimo capitolo. Scrive in proposito il magnifico re Salomone nell’Ecclesiaste (XII,13): «La fine di ogni discorso ascoltiamola insieme: Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché tutto l’uomo sta qui». E sebbene questo fine, cioè il culto divino e l’ossequio attraverso l’osservanza dei comandamenti, sia necessario per tutti, come è stato già detto, tuttavia al re è necessario in maggior misura, essendovi maggiormente tenuto per le tre qualità che sono in lui, e cioè: perché uomo, perché signore e perché re. ... La storia infatti racconta che in ogni monarchia dagli inizi dei tempi si accompagnarono a vicenda queste tre cose, e precisamente nell’ordine: il culto divino, la sapienza e la potenza secolare. ...
Il prossimo numero di SVRSVM CORDA® - 118 del 24 giugno 2018 - ospiterà i seguenti contenuti:
- Comunicato numero 118. Il tramonto di Giovanni Battista;
- Preghiera alla Madonna della Consolata;
- Anteprima «Storia d’Italia» di San Giovanni Bosco;
- Dizionario biblico. Giovanni detto il battezzatore;
- Preghiera a San Luigi Gonzaga, Confessore;
- Dizionario biblico. Il Battesimo;
- Preghiera a San Giuseppe Cafasso, Confessore;
- Gli anatemi del Concilio di Costantinopoli II, numeri 13 e 14;
- Preghiera a Sant’Efrem, Dottore;
- San Tommaso: il Re ed il Governante devono attendere al culto divino;
- Vita e detti dei Padri del deserto: Isacco delle Celle (parte 2);
Già leggibili sul sito:
- Teologia Politica 107. Breve dissertazione sulla cosiddetta “immigrazione” (parte 1);
- Racconti miracolosi n° 66. Santa Elisabetta d’Ungheria ed il Crocifisso.
https://www.sursumcorda.cloud/ "
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35971011_1750334545002947_2262389863007387648_n.jp g?_nc_cat=0&oh=6d19f41b583f709e505c7be0f21d3a87&oe=5BEA7F8A


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35971011_1750334545002947_2262389863007387648_n.jp g?_nc_cat=0&oh=6d19f41b583f709e505c7be0f21d3a87&oe=5BEA7F8A


"... Tuttavia avvenne un dissenso. Un giorno fra i discepoli di Giovanni ed un Giudeo sorse una disputa a proposito di purificazione; forse il Giudeo, dei dintorni di Gerusalemme e non Galileo, stimava più purificativo, perché più peregrino, il rito amministrato dai discepoli del Rabbi galileo, e quindi lo preferiva a quello di Giovanni. Amareggiati, i discepoli di costui ricorsero al loro maestro e gli riferirono la presunta rivalità di Gesù: «Rabbi, quello ch’era insieme con te di là dal Giordano, al quale tu hai reso testimonianza - guarda! - costui battezza e tutti vengono a lui!». I focosi discepoli forse s’aspettavano che Giovanni inveisse ingelosito, e invece l’udirono rallegrarsi consolato: «Non può un uomo acquistar nulla, se non gli sia dato dal cielo. Voi stessi mi rendete testimonianza che dissi: “Non sono io il Cristo (Messia), ma sono stato inviato avanti a lui” (§ 269). Chi ha la sposa è sposo: ma l’amico dello sposo, che sta (presente) e l’ascolta, gioisce di gioia per la voce dello sposo. Questa mia gioia, dunque, è compiuta. Bisogna che egli cresca, e io invece diminuisca (Giov., 3, 27-30)». ...
Dal prossimo numero di SVRSVM CORDA®, N° 118 del 24 giugno 2018 in uscita domani. AmDg! - www.sursumcorda.cloud "






23° giorno: Cuore libero - Cuore schiavo (http://www.stellamatutina.eu/23-giorno-cuore-libero-cuore-schiavo/)
http://www.stellamatutina.eu/23-giorno-cuore-libero-cuore-schiavo/
“23° giorno: Cuore libero – Cuore schiavo
CUORE LIBERO
«L’uomo gode vera pace e vera libertà – diceva Leone Magno – quando la carne è sottomessa allo spirito, e lo spirito a Dio».
La libertà è dominio delle cose. Chi è libero comanda.
Chi è schiavo obbedisce. Un fumatore, un dissoluto, un drogato, devono obbedire agli impulsi che li dominano.
Non sono più liberi, ma schiavi del tabacco, della carne e della droga.
Dio è libertà. Non dipende da nessuno, non è condizionato da nulla, è al di sopra di tutto e di tutti, il bene infinito è il suo regno.
Il Cuore di Gesù è il Cuore di Dio, libero e sovrano, domina ogni cosa e dona libertà a ogni creatura. «Dov’è lo Spirito del Signore – scrive san Paolo – ivi è libertà» (2Cor 3,17).
Il Cuore di Gesù è sorgente di amore, di umiltà, di purezza, di pazienza, di giustizia, di fortezza e di ogni altra virtù.
Orbene, le virtù donano la vera libertà dalla tirannia dell’egoismo, dell’orgoglio, della lussuria, dell’ira, dell’ingiustizia, del rispetto umano, e di ogni altro vizio. Questa è la «gloriosa libertà dei figli di Dio» (Rm 8,21). La libertà del bene e della virtù, la libertà della verità e della carità.
«La libertà vi farà liberi» (Gv 8,32), ha detto Gesù. Da che cosa? Dall’errore, dall’inganno, dall’illusione. Un cuore dominato dal vizio o dall’errore è un cuore imprigionato, è un cuore in stato di infarto, che non riesce più a pompare il sangue della vita e dell’amore.
Il Cuore di Gesù vuole che noi abbiamo il cuore libero e sereno, generoso e gioioso nel bene e nella verità. Il cuore di san Francesco d’Assisi che canta con tutte le creature le glorie di Dio, è un cuore libero e giocondo nell’amore umano e sovrumano. Ogni creatura gli appartiene e con ogni creatura egli si innalza fino all’Altissimo Onnipotente buon Signore.
Il Cuore di Gesù, libero nella verità e nella carità, si riflette nel cuore dei Santi, così liberi anch’essi di donarsi senza limiti e senza riserve, a tutto e a tutti.
Quando Gesù ci dice che Egli dona liberamente la sua stessa vita per la nostra salvezza (Gv 10,17-18), vediamo questa stessa libera donazione della vita in san Massimiliano M. Kolbe che si offre ad andare a morire al posto di un papà di famiglia.
Il Cuore di Gesù e il cuore dei Santi: quale scuola di libertà per i nostri poveri cuori così spesso tiranneggiati da vizi ed errori!
CUORE SCHIAVO
«Castigo il mio corpo e lo riduco in servitù» (1Cor 9,27). San Paolo scriveva con fierezza cristiana queste parole. Egli amava fortemente la libertà e non l’avrebbe mai tenuta prigioniera dei sensi. Perciò nella lotta fra carne e spirito, fra sensi e ragione, fra istinti e grazia, egli è tutto dalla parte dello spirito, della ragione e della grazia, colpendo il suo corpo come un pugile in lotta contro il suo avversario da dominare (1Cor 9,26).
Al contrario, molti di noi, invece di castigare il corpo per farlo servire allo spirito, accarezzano la propria carne, assecondando i sensi, coltivano gli istinti, a tutto danno dello spirito, a disonore della ragione, a discapito della grazia. Si vive a rovescio. Il cuore allora diventa lo schiavo sfruttato dalle passioni, dalle voglie, dai capricci della carne e delle creature, delle opinioni e delle mode di passaggio.
Povero cuore, ridotto a un burattino agli ordini di tutti!
«Chi commette il peccato è schiavo del peccato» (Gv 8,34).
Sant’Agostino conosceva per esperienza questa verità e poté scrivere le mirabili pagine delle sue Confessioni per testimoniare come il cuore dell’uomo sia il campo di battaglia in cui si conquista o si perde la libertà e come sia dura la lotta per liberarsi dalla schiavitù delle passioni, specialmente della lussuria e della bestemmia.
E non è forse così? Chi può contare oggi i cuori ridotti a fogne della lussuria? Chi può contare oggi i cuori devastati dalla bestemmia? Perché tanti giovani e uomini non frequentano la Chiesa né i Sacramenti? Solo perché sono schiavi incatenati all’impurità e alla bestemmia.
Questa è condizione reale di tanti cristiani. Inutile nascondere la verità.
«Tu credi che sarebbe cosa assai strana – scrive san Giovanni d’Avila – vedere una bestia menare l’uomo per la cavezza, e farlo andare dove le piace?… Eppure di uomini che si lasciano tirare per la cavezza dalle loro brutali passioni ve ne sono moltissimi…».
Nella vita di Lutero leggiamo questo piccolo ma terribile episodio.
Una sera d’estate, mentre Lutero era affacciato alla finestra con la sua donna, questa gli additò il firmamento stellato e gli disse: «Guarda come è bello!».
«Sì – rispose cupamente Lutero – ma non è per noi!».
«E se torniamo sulla retta via?», replicò la donna. «Ora è tardi; ormai il carro è troppo affondato nel fango!».
Quale spaventosa condizione di schiavitù! Cuore di Gesù, donaci la libertà.
Proposito: Recitare la coroncina al Sacro Cuore di Gesù, chiedendogli la libertà del cuore.
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010."


23 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/23-giugno.htm)
http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/23-giugno.htm
“GIORNO 23
IL PENSIERO DEL PARADISO
23° GIORNO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
Intenzione. - Pregare per il Papa, per i Vescovi e per i Sacerdoti.
IL PENSIERO DEL PARADISO
Gesù ci dice di tenere i nostri cuori fissi là, dove sono i veri gaudi. Ci esorta a stare distaccati dal mondo, a pensare spesso al Paradiso, a tesoreggiare per l'altra vita. Siamo su questa terra, non per restarvi sempre, ma per un tempo più o meno lungo; da un momento all'altro può scoccare per noi l'ultima ora. Dobbiamo vivere ed abbiamo bisogno delle cose del mondo; ma è necessario servirsi di queste cose, senza attaccarvi troppo il cuore.
La vita deve paragonarsi ad un viaggio. Stando in treno, quante cose si vedono! Ma sarebbe pazzo quel viaggiatore che vedendo una bella villa, interrompesse il viaggio e si fermasse lì, dimentico della sua città e della sua famiglia. Sono anche pazzi, moralmente parlando, coloro che si attaccano troppo a questo mondo e pensano poco o niente al fine della vita, alla beata eternità, alla quale tutti dobbiamo aspirare.
I nostri cuori, dunque, siano fissi al Paradiso. Fissare una cosa significa guardarla attentamente ed a lungo e non dare soltanto uno sguardo fugace. Gesù dice di tenere i nostri cuori fissi, cioè applicati, ai gaudi eterni; sono perciò da compatire coloro che pensano raramente ed alla sfuggita al bel Paradiso.
Purtroppo le sollecitudini della vita sono altrettante spine che soffocano le aspirazioni al Cielo. A che cosa si pensa di continuo in questo mondo? Che cosa si ama? Quali beni si cercano? ... I piaceri corporali, le soddisfazioni della gola, l'appagamento del cuore, il denaro, le comparse vane, i divertimenti, gli spettacoli ... Tutto ciò non è vero bene, perché non soddisfa pienamente il cuore umano e non è duraturo. Gesù ci esorta a cercare i veri beni, quelli eterni, che i ladri non possono rapirci e che la ruggine non può corrompere. I veri beni sono le opere buone, compiute in grazia di Dio e con retta intenzione.
I devoti del Sacro Cuore non devono imitare i mondani, che possono paragonarsi agli animali immondi, i quali preferiscono il fango e non sollevano lo sguardo in alto; imitino piuttosto gli uccelli, che toccano la terra appena appena, per necessità, per cercare un po' di becchime, e subito spiccano il volo in alto.
Oh, com'è sordida la terra, allorché si guarda il Cielo!
Entriamo nelle vedute di Gesù e non attacchiamo soverchiamente il cuore né alla nostra abitazione, che dovremo un giorno lasciare, né alle proprietà, che poi passeranno agli eredi, né al corpo, che andrà a marcire.
Non portiamo invidia a coloro che hanno molta ricchezza, perché vivono con più preoccupazione, morranno con più rincrescimento e daranno a Dio stretto conto dell'uso che ne avranno fatto.
Portiamo piuttosto una santa invidia a quelle anime generose, che ogni giorno si arricchiscono di beni eterni con molte opere buone ed esercizi di pietà ed imitiamo la loro vita.
Pensiamo al Paradiso nelle sofferenze, memori delle parole di Gesù: La vostra tristezza sarà cambiata in letizia! (Giovanni, XVI, 20).
Nelle piccole e momentanee gioie della vita solleviamo lo sguardo al Cielo, pensando: Ciò che si gode quaggiù è nulla, in paragone ai gaudi del Paradiso.
Non lasciamo passare un solo giorno, senza aver rivolto il pensiero alla Patria Celeste; ed alla fine della giornata domandiamoci sempre: Oggi cosa ho guadagnato per il Paradiso?
Come l'ago magnetico della bussola è di continuo rivolto al polo nord, così il nostro cuore sia rivolto al Cielo: Ivi sia fisso il nostro cuore, dove sono i veri gaudi!
ESEMPIO
Un'artista
Eva Lavallièrs, orfana di padre e di madre, dotata di molta intelligenza e di animo ardente, fu attratta fortemente dai beni di questo mondo ed andò in cerca di gloria e di piaceri. I teatri di Parigi furono il campo della sua giovinezza. Quanti applausi! Quanti giornali la esaltavano! Ma quante colpe e quanti scandali! ...
Nel silenzio della notte, rientrando in se stessa piangeva; non era sazio il suo cuore; aspirava a cose maggiori.
La celebre artista si era ritirata in un paesello, per riposare un poco e per disporsi ad un ciclo di recite. La vita silenziosa la portò alla meditazione. La grazia di Dio le toccò il cuore ed Eva Lavallièrs, dopo una grande lotta interna, decise di non fare più l'artista, di non aspirare più ai beni terreni e di mirare soltanto al Cielo. Non poté essere smossa dai solleciti pressanti di persone interessate; perseverò nel buon proposito ed abbracciò generosamente la vita cristiana, con la frequenza ai Sacramenti, con le opere buone, ma più di tutto sopportando con amore una grande croce, che doveva portarla alla tomba. La sua condotta edificante fu un'adeguata riparazione agli scandali dati.
Un giornale di Parigi aveva proposto un questionario ai suoi lettori, diretto a conoscere i vari gusti, specialmente delle signorine. Quante risposte vane a quel questionario! Volle rispondere anche l'ex artista, ma nel seguente tenore:
« Qual è il vostro fiore preferito? » - Le spine della corona di Gesù.
« Lo sport più preferito? » - La genuflessione.
« Il luogo che più amate? » - Il Monte Calvario.
« Qual è il gioiello più caro? » - La corona del Rosario.
« Qual è la vostra proprietà? » - La tomba.
« Sapete dire cosa siete? » - Un verme immondo.
« Chi forma la vostra gioia? » - Gesù. Così rispondeva Eva Lavallièrs, dopo aver apprezzato i beni spirituali ed avere fissato lo sguardo sul Sacro Cuore.
Fioretto. Se c'è qualche affetto disordinato, troncarlo subito, per non mettersi in pericolo di perdere il Paradiso.
Giaculatoria. Gesù, Giuseppe e Maria, vi dono il cuore e l'anima mia!
(Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù-" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli)."





http://www.radiospada.org
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com/)
http://www.edizioniradiospada.com/
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
“23 giugno 2018; Vigilia di San Giovanni Battista.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35922694_2164598526903138_78222890742317056_n.jpg? _nc_cat=0&oh=4de978b8ef0c2e49399833c34d4fac06&oe=5BB30CCF


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35922694_2164598526903138_78222890742317056_n.jpg? _nc_cat=0&oh=4de978b8ef0c2e49399833c34d4fac06&oe=5BB30CCF




http://www.unavoce-ve.it/pg-24giu.htm
"24 GIUGNO NATIVITÀ DI SAN GIOVANNI BATTISTA."





COR JESU ADVENIAT REGNUM TUUM - ADVENIAT PER MARIAM!!!
COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!
Sia lode, onore e gloria al Divin Cuore di Gesù!!!
Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
24-06-18, 23:52
DOMENICA 24 GIUGNO 2018: NATIVITÀ DI SAN GIOVANNI BATTISTA, ventiquattresimo giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…



«24 GIUGNO NATIVITÀ DI SAN GIOVANNI BATTISTA.»
Guéranger, L'anno liturgico - 24 giugno. Natività di san Giovanni Battista (http://www.unavoce-ve.it/pg-24giu.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-24giu.htm




SANTA MESSA domenicale celebrata da Don Floriano Abrahamowicz a Paese (TV) stamattina DOMENICA 24 GIUGNO 2018, NATIVITÀ DI SAN GIOVANNI BATTISTA e DOMENICA QUINTA DOPO LA PENTECOSTE:


«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
V domenica d. Pentecoste (Com.) San Giovanni Battista (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=cNf2c8Hk3Wc
San Giovanni Battista (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=pffvL_TCte8
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
http://www.domusmarcellefebvre.it/
CATECHISMO- PIO X - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/catechismo--pio-x-1.php)
http://www.domusmarcellefebvre.it/catechismo--pio-x-1.php
Ogni giovedì alle ore 20.30 ha luogo la lettura in diretta di una o due questioni del Catechismo di San Pio X.
SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php)
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.»



SANTE MESSE domenicali celebrate dai Sacerdoti dell'Istituto Mater Boni Consilii - IMBC:


Sante Messe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/sante-messe/)
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/)
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano ? Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11) (http://www.oratoriosantambrogiombc.it/)
http://www.oratoriosantambrogiombc.it/


San Giovanni Battista - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-giovanni-battista/)
http://www.sodalitium.biz/san-giovanni-battista/
«24 giugno, Natività di san Giovanni Battista.
“La Natività di san Giovanni Battista, Precursore del Signore, e figlio dei santi Zaccaria ed Elisabetta, il quale fu ripieno di Spirito Santo, mentre era ancora nel seno di sua madre”.
1) O glorioso S. Giovanni Battista, che fra i nati di donna fosti il profeta più grande: benché santificato sin dal seno materno, tu vorresti ritirarti nel deserto per dedicarti alla preghiere ed alla penitenza. Ottienici dal Signore il distacco da ogni ideale terreno per avviarci verso il raccoglimento del dialogo con Dio e la mortificazione delle passioni. Gloria.
2) O zelantissimo precursore di Gesù che pur senza operare alcun miracolo attirasti a te le folle per prepararle ad accogliere il Messia e ad ascoltare le sue parole di vita eterna, ottienici la docilità alle ispirazioni del Signore in modo che con la testimonianza della nostra vita possiamo condurre le anime a Dio, quelle soprattutto che hanno più bisogno della sua misericordia. Gloria.
3) O martire invitto che per la fedeltà alla Legge di Dio e per la santità del matrimonio ti opponesti agli esempi di vita dissoluta a costo della libertà e della vita, ottienici da Dio una volontà forte e generosa affinché, vincendo ogni umano timore, osserviamo la Legge di Dio, professiamo apertamente la fede e seguiamo gli insegnamenti del Maestro Divino e della sua santa Chiesa. Gloria.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/gio-battista-300x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/gio-battista-300x300.jpg





Tradidi quod et accepi (http://tradidiaccepi.blogspot.it)
http://tradidiaccepi.blogspot.it

https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35062776_1417037821730869_3134998093657800704_n.jp g?_nc_cat=0&oh=b856f7877b1607c038c6179ab0f7864c&oe=5BE6F44D


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35062776_1417037821730869_3134998093657800704_n.jp g?_nc_cat=0&oh=b856f7877b1607c038c6179ab0f7864c&oe=5BE6F44D


“NATIVITÀ DI SAN GIOVANNI BATTISTA
Precursore di Nostro Signore Gesù Cristo.
Doppio di I classe con Ottava comune.
Paramenti bianchi.
Guéranger, L'anno liturgico - 24 giugno. Natività di san Giovanni Battista (http://www.unavoce-ve.it/pg-24giu.htm)
SANTA MESSA
«Profeta dell'Altissimo» (Alleluja), san Giovanni è prefigurato da Isaia e Geremia (Introito, Epistola, Graduale); ancor meglio di loro, egli fu consacrato fin dal seno di sua madre per annunciare Gesù (Segreta) e preparare le anime alla sua venuta (Alleluja). Il Vangelo ci narra i prodigi che segnarono la sua nascita. Zaccaria impone al suo figliuolo il nome che l'Arcangelo Gabriele gli ha imposto e che significa: il Signore ha fatto grazia. Egli recupera immediatamente la voce e, ripieno dello Spirito Santo, predice le grandezze di suo figlio: «Egli precederà il Signore per dar al popolo la conoscenza della salvezza». L'angelo Gabriele aveva annunciato a Zaccaria che «molti si sarebbero rallegrati della nascita di san Giovanni Battista» (Lc 1,14). Infatti non furono soltanto «i vicini e i parenti di Elisabetta» (Lc 1,58) che festeggiarono questo avvenimento, ma ogni anno, al giorno anniversario, la Chiesa intera invita i suoi figli a condividere questa santa gioia. Ella sa che la natività «di questo Profeta dell'Altissimo» (Lc 1,76) in questo Natale d'estate è intimamente collegata alla venuta del Messia. A partire dalla festa del Natale di san Giovanni, i giorni si abbreviano, perché il sole, avendo raggiunto il punto culminante della sua corsa annuale, si mette a ridiscendere. Invece, la festa del Natale del Signore, di cui questa è il preludio, segna l'epoca in cui il sole ricomincia a montare sulla sua orbita. Il Precursore deve scomparire davanti a Gesù che è la vera luce delle anime. «Bisogna ch'egli cresca, dice san Giovanni, e che io diminuisca» (Gv 3,30). I solstizi erano l'occasione di feste pagane in cui si accendevano fuochi per onorare l'astro che ci da la luce. La Chiesa cristianizzò questi riti vedendovi un simbolo di san Giovanni che era «una lampada ardente e luminosa» (Gv 5,35). Quindi «essa incoraggiò questo genere di manifestazione che corrispondeva così bene al carattere della festa. I fuochi di san Giovanni completavano felicemente la solennità liturgica; essi mostravano uniti in un solo pensiero la Chiesa e la città terrestre» (Padre Guéranguer, La Natività di san Giovanni Battista in Année Liturgique).
Il nome del Precursore è iscritto nel Canone della Messa a capo del 2° elenco. Si celebravano un tempo, il giorno della sua festa, tre Messe in suo onore, e numerose chiese gli erano dedicate. I genitori pure amavano dare il suo nome ai loro figli. Paolo Diacono, monaco di Montecassino e amico di Carlo Magno aveva composto in onore di San Giovanni Battista l'inno: Ut queant laxis. Nel XIII secolo il monaco benedettino Guido d'Arezzo osservò che le note cantate sulle sillabe iniziali formavano la serie dei primi sei gradi della scala. Egli designò ogni grado con la sillaba corrispondente (Ut, re, mi, fa, sol, la, si) e facilitò molto così lo studio degli intervalli musicali.
Ut queant laxis Resonare fibris (Do - re)
Mira gestorum Famuli tuorum (Mi - fa)
Solve polluti Labii reatum (Sol - la)
Sancte Johannes (Si).
Traduzione: «Affinché i tuoi servi possano cantare a piena gola le meraviglie delle tue opere, purifica le loro labbra impure, o san Giovanni».
Zaccaria, facendo sapere che voleva chiamare Giovanni suo figlio, aveva tosto ritrovato l'uso della parola; ed ecco che un inno composto in onore del Profeta la cui voce risuonò nel deserto, diviene il mezzo d'un nuovo progresso nell'arte musicale.
* Sermone di sant'Agostino Vescovo.
Sermone 20 sui Santi.
Dopo il giorno sacrosanto del natale del Signore, non leggiamo celebrarsi la nascita di alcun uomo, se non soltanto del beato Giovanni Battista. Sappiamo che per gli altri Santi ed eletti di Dio si solennizza il giorno in cui, compiuto il lavoro e vinto e trionfato del mondo, furono come generati da questa vita presente alla gloriosa eternità. Per gli altri dunque si celebra l'ultimo giorno che ha colmato i loro meriti; per questo invece anche il primo giorno, anzi l'inizio ancora della sua vita: senza dubbio per questo motivo, che il Signore volle manifestare per mezzo di lui la sua venuta, perché se fosse venuto improvviso ed inatteso, gli uomini non lo avrebbero riconosciuto. Or Giovanni fu figura dell'antico Testamento, l'immagine della legge: e perciò Giovanni preannunziò il Salvatore, come la legge servì di messaggera alla grazia.
L'aver poi profetato prima ancora di nascere, fin dal seno della madre, e l'aver reso testimonianza alla verità prima ancora di veder la luce, indica che, personificando egli lo spirito nascosto sotto il velo e nel corpo della lettera, manifestò al mondo il Redentore e annunziò a noi, quasi dal seno della legge, nostro Signore. E siccome i Giudei avendo errato fin dal seno della madre, cioè della legge da cui doveva venire il Cristo, «hanno traviato fin dal nascere, han detto falsità» (Sal 57,4): perciò «venne questo per far da testimonio, per render testimonianza alla luce» (Gv 1,7).
Giovanni poi in prigione e inviante i suoi discepoli a Cristo, è la legge che passa al Vangelo. A somiglianza di Giovanni, questa legge chiusa nella prigione dell'ignoranza, giaceva come nel fondo di un oscuro recesso, dove la cecità dei Giudei lasciava il senso spirituale avvolto nell'oscurità della lettera. Questo vuol indicare l'Evangelista, dicendo: «Egli era lampada luminosa», cioè, acceso del fuoco dello Spirito Santo, per mostrare al mondo ravvolto nella notte della ignoranza la luce della salvezza, e, attraverso le tenebre densissime del peccato, scoprire, alla chiarezza dei suoi raggi, il sole di giustizia in tutto il suo splendore, allorché, parlando di se stesso, dice: «Io sono la voce di colui che grida nel deserto».
* Dai Discorsi di sant'Agostino, Vescovo.
(Disc. 293, 1-3; PL 38, 1327-1328)
Voce di chi grida nel deserto.
La Chiesa festeggia la natività di Giovanni, attribuendole un particolare carattere sacro. Di nessun santo, infatti, noi celebriamo solennemente il giorno natalizio; celebriamo invece quello di Giovanni e quello di Cristo. Giovanni però nasce da una donna avanzata in età e già sfiorita. Cristo nasce da una giovinetta vergine. Il padre non presta fede all'annunzio sulla nascita futura di Giovanni e diventa muto. La Vergine crede che Cristo nascerà da lei e lo concepisce nella fede.
Sembra che Giovanni sia posto come un confine fra due Testamenti, l'Antico e il Nuovo. Infatti che egli sia, in certo qual modo, un limite lo dichiara lo stesso Signore quando afferma: «La Legge e i Profeti fino a Giovanni» (Lc 16, 16). Rappresenta dunque in sé la parte dell'Antico e l'annunzio del Nuovo. Infatti, per quanto riguarda l'Antico, nasce da due vecchi. Per quanto riguarda il Nuovo, viene proclamato profeta già nel grembo della madre. Prima ancora di nascere, Giovanni esultò nel seno della madre all'arrivo di Maria. Già da allora aveva avuto la nomina, prima di venire alla luce. Viene indicato già di chi sarà precursore, prima ancora di essere da lui visto. Questi sono fatti divini che sorpassano i limiti della pochezza umana. Infine nasce, riceve il nome, si scioglie la lingua del padre. Basta riferire l'accaduto per spiegare l'immagine della realtà.
Zaccaria tace e perde la voce fino alla nascita di Giovanni, precursore del Signore, e solo allora riacquista la parola. Che cosa significa il silenzio di Zaccaria se non la profezia non ben definita, e prima della predicazione di Cristo ancora oscura? Si fa manifesta alla sua venuta. Diventa chiara quando sta per arrivare il preannunziato. Il dischiudersi della favella di Zaccaria alla nascita di Giovanni è lo stesso che lo scindersi del velo nella passione di Cristo. Se Giovanni avesse annunziato se stesso, non avrebbe aperto la bocca a Zaccaria. Si scioglie la lingua perché nasce la voce. Infatti a Giovanni, che preannunziava il Signore, fu chiesto: «Chi sei tu?» (Gv 1, 19). E rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto» (Gv 1, 23). Voce è Giovanni, mentre del Signore si dice: «In principio era il Verbo» (Gv 1, 1). Giovanni è voce per un po' di tempo; Cristo invece è il Verbo eterno fin dal principio.
- Al Vangelo.
** Omelia di sant'Ambrogio Vescovo.
Libro 2 Commento al Capitolo 1 di Luca prima della fine.
Elisabetta partorì un figlio, e i vicini se ne congratularono. La nascita dei santi produce la gioia di molti, poiché è un bene comune. La giustizia infatti è una virtù comune, e perciò nella nascita del giusto si presagisce la futura santità, e l'allegrezza dei vicini significa che la sua virtù sarà poi causa di esultanza. Giustamente poi è registrato il tempo in che il Profeta fu nel seno materno, affinché non fosse taciuta la presenza di Maria; ma se ne tace il tempo dell'infanzia, perché egli non conobbe le difficoltà di questa età. Per questo nel Vangelo non leggiamo altro di lui, che l'annunzio e il fatto della sua nascita, l'esultanza nel seno materno, e la voce nel deserto.
Difatti egli non conobbe alcuna età dell'infanzia, perché, sollevandosi sulle leggi della natura e dell'età, cominciò dal seno materno ad avere la misura dell'età perfetta di Cristo. Il santo Evangelista ritenne assai bene premettere che moltissimi volevano chiamare il fanciullo col nome del padre Zaccaria, per avvertirti che la madre respinse questo nome non perché le dispiacque, quasi fosse d'una persona degenere, ma perché conosceva, per rivelazione dello Spirito Santo, il nome che l'Angelo aveva già indicato a Zaccaria. Ed essendo questi muto, non poteva indicare il nome del figlio alla moglie; Elisabetta però seppe per ispirazione quel che non aveva appreso dal marito.
«Giovanni, dice, è il suo nome»: cioè, non spetta a noi d'imporre il nome a chi l'ha imposto già Dio stesso. Egli ha già il suo nome, che ci fu rivelato, e non l'abbiamo scelto noi. I Santi hanno questo privilegio, di ricevere il nome da Dio. Così Giacobbe fu chiamato Israele, perché aveva visto Dio. Così nostro Signore stesso fu nominato Gesù prima ancora di nascere, nome impostogli dal Padre e non dall'Angelo. Or vedi, gli Angeli non parlano da se stessi, ma trasmettono ciò che è stato detto loro. Né stupirti se la moglie pronunziò con tanta sicurezza un nome che non aveva inteso, perché lo Spirito Santo aveva comandato all'Angelo di suggerirglielo.
Sardinia Tridentina: Natività di san Giovanni Battista, Precursore del Signore (http://sardiniatridentina.blogspot.com/2017/06/nativita-di-san-giovanni-battista.html?m=1)
Si fa Commemorazione della Quinta Domenica dopo Pentecoste con Oratio, Secreta, Postcommunio e Vangelo finale della Domenica.
Sardinia Tridentina: DOMENICA V DOPO PENTECOSTE (http://sardiniatridentina.blogspot.com/2017/07/domenica-v-dopo-pentecoste.html?m=0) ”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36033417_1416480108453307_6374609526083026944_n.jp g?_nc_cat=0&oh=3091e0a194705f5b04cf3a0f4dd516ac&oe=5BAB8696


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36033417_1416480108453307_6374609526083026944_n.jp g?_nc_cat=0&oh=3091e0a194705f5b04cf3a0f4dd516ac&oe=5BAB8696


“SERMONE DI SANT'ANTONIO DI PADOVA SULLA FESTA DELLA NATIVITÀ DI SAN GIOVANNI BATTISTA.
1. «Per Elisabetta si compì il tempo del parto ed essa diede alla luce un figlio» (Lc 1,57). In questo vangelo dobbiamo considerare due eventi:
- la nascita del Precursore;
- l'imposizione del nome.
I. NASCITA DEL PRECURSORE.
2. «Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio». La beata Vergine Maria restò tre mesi nella casa di Zaccaria, assistendo Elisabetta, sua parente, fino a che avvenne il parto. E si legge nel Libro dei Giusti che la beata Vergine Maria sollevò da terra Giovanni, appena nato.
«Si compì il tempo». La sacra Scrittura usa di solito la parola «compimento» soltanto per la nascita, o per la morte o per le opere dei buoni, indicando così che la loro vita ha il compimento, la pienezza della perfezione. Per esempio: «Si compirono per Maria i giorni del parto» (Lc 2,6); «Abramo morì, pieno di giorni» (Gn 25,8). Al contrario, i giorni dell'empio sono inutili e vuoti. Per Elisabetta, dunque, si compì il tempo del parto. Zaccaria, come racconta Luca, era entrato nel tempio per offrire l'incenso; gli apparve Gabriele che gli disse: Elisabetta tua moglie ti partorirà un figlio (cf. Lc 1,9-13). Questo gli fu annunziato nel mese di settembre, quando si celebrava la solennità chiamata giorno dell'espiazione o della propiziazione, e come oggi la promessa si avverò.
Vedremo che cosa significhi in senso morale Zaccaria, che s'interpreta «ricordo del Signore» o «che ricorda il Signore»; che cosa significhi Elisabetta, che s'interpreta «la settima del mio Dio».
3. Elisabetta è figura dell'anima fedele che giustamente è detta «la settima del mio Dio» a motivo dei «tre settenari» che la riguardano in modo tutto speciale, vale a dire i sette doni (dello Spirito Santo), le sette domande (del Padre nostro) e le sette beatitudini. Con il primo settenario l'anima viene giustificata, con il secondo viene fatta progredire dal bene al meglio, con il terzo viene resa perfetta. O anche è detta «settima», ossia sabato, cioè riposo, perché nell'anima Dio riposa, in quanto essa si astiene da ogni lavoro servile. «L'anima del giusto è sede della sapienza» (Gregorio). Nella pace, cioè nell'anima pacifica, è la sua dimora (cf. Sal 75,3). Di questo sabato, dice Isaia: «Sarai chiamata sabato di delizie e giorno santo e glorioso del Signore» (Is 58,13). Giorno delicatus, deliciis pastus, nutrito di delizie. E le delizie sono appunto i tre settenari sopra indicati, nei quali l'anima si nutre per essere un sabato di delizie, cioè nutrito di santità di vita e di plauso della coscienza.
Elisabetta concepisce da Zaccaria. Dice il salmo: «Mi sono ricordato di Dio e fui pieno di gaudio; mi immersi nella meditazione e venne meno il mio spirito» (Sal 76,4). La donna concepisce nel piacere, e così anche l'anima nel ricordo del Signore concepisce con grande diletto. Infatti il salmo dice: «Nella via della tua testimonianza», cioè dei tuoi dolori, della tua passione, «ho trovato diletto, come nei più grandi tesori» (Sal 118,14). La corona di spine, la croce, i chiodi, la lancia e tutti gli atroci tormenti di Cristo formano la delizia del giusto: in essi egli trova più consolazione e diletto che in tutte le ricchezze di questo mondo; e perciò dice: «Mi sono ricordato di Dio e ne ho avuto grande gaudio». E questo gaudio produce due effetti: la pratica delle opere di carità, e il venir meno nello spirito della fiducia in se stesso; oppure anche i due effetti di cui parla il salmo: «Venne meno la mia carne e il mio cuore», cioè la tentazione della carne e la superbia del cuore, e così «Dio del mio cuore e mia parte è Dio per l'eternità» (Sal 72,26) per concepire da lui e partorire il figlio della vita eterna.
Considera che Elisabetta concepì nel settimo mese, cioè in settembre, e partorì nel mese di giugno. Così l'anima concepisce nel settimo giorno, il sabato, cioè nel riposo, con la devozione della mente; e in giugno, chiamato in ebraico siban, - che s'interpreta «santità del dono» - partorisce il figlio, cioè l'opera buona. Infatti il dono della grazia che ha concepito nella mente, lo dà alla luce nella santità delle opere.
4. «Si compì dunque per Elisabetta il tempo del parto, e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva esaltato in lei la sua misericordia, e si rallegravano con lei» (Lc 1,57-58). La Glossa commenta: Il parto dei santi, vale a dire la loro nascita, comporta una grande gioia per molti, perché essi sono una ricchezza per la comunità: i santi nascono per il bene di tutti. La giustizia (la santità) infatti è una virtù sociale, vantaggiosa per tutta la comunità: e quindi nella nascita di un giusto viene quasi anticipata una prova della vita futura e viene indicata la grazia della virtù che seguirà, prefigurata nella letizia dei vicini.
Senso morale: i vicini sono figura degli angeli, parenti del giusto, i quali si rallegrano con l'anima che dà alla luce opere buone. Infatti Gabriele dice: «Molti si rallegreranno della sua nascita, poiché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti» (Lc 1,14-15). Sono proprio molti quelli che si rallegrano: infatti si rallegra Cristo, si rallegra l'angelo e si rallegra il prossimo. Si rallegra Cristo; dice Luca: «E trovata la pecora, se la carica sulle spalle tutto contento» (Lc 15,5). E la Glossa: Le spalle di Cristo sono le braccia della croce. Lì ha caricato i miei peccati, su quel patibolo ha riposato. Si rallegra l'angelo: «Io vi dico: c'è grande gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte» (Lc 15,10). E la Glossa: Gli angeli, esseri intelligenti, si rallegrano che l'uomo sia riconciliato anche con loro; e questo ci stimola all'onestà, ci stimola a fare ciò che è gradito a quegli spiriti, dei quali dobbiamo desiderare la protezione e temere l'offesa. Si rallegra il prossimo, a quanto dice l'Apostolo nella seconda lettera ai Corinzi: «Godo della vostra tristezza, perché essa vi ha portati alla penitenza» (2Cor 7,9).
«Egli sarà grande». Osserva che il termine lat. magnus (grande) si riferisce all'animo, mentre se si dice grandis (grande) ci si riferisce al corpo. Se la tua opera è piccola ai tuoi occhi, sarà grande davanti al Signore. Egli deve crescere, io invece diminuire (cf. Gv 3,30). Quando tu ti fai piccolo con l'umiltà, cresce in te la grazia con la fortezza dell'animo.
«Davanti al Signore», non davanti agli uomini, che ingannano e sono ingannati, che chiamano male il bene e bene il male. L'uomo è ciò che è davanti a Dio, e niente di più. Se vuoi che la tua opera buona sia consacrata a Dio, guàrdati dal bere il vino della vanagloria o altra bevanda inebriante che produce un'allegria sconveniente. Dice il Signore ad Aronne: «Non bevete vino o altra bevanda inebriante, né tu né i tuoi figli, quando dovete entrare nella tenda del convegno, perché non moriate» (Lv 10,9); e «Quando l'uomo o la donna faranno voto di santificarsi e vorranno consacrarsi al Signore, si asterranno dal vino e da tutto ciò che può ubriacare» (Nm 6,23).
Chi desidera che la sua opera sia consacrata al Signore e venga accettata nella tenda della celeste Gerusalemme, si guardi dall'ebbrezza della vanagloria e da ogni indecorosa allegria. Amen. (...)”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36037155_1416554845112500_6678468150058549248_n.jp g?_nc_cat=0&oh=15693a3c620048e5bf0cd0f87ff746b4&oe=5BA638CF


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36037155_1416554845112500_6678468150058549248_n.jp g?_nc_cat=0&oh=15693a3c620048e5bf0cd0f87ff746b4&oe=5BA638CF


“NOVENA IN PREPARAZIONE ALLA FESTA DEL PREZIOSISSIMO SANGUE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO (22 - 30 Giugno).”






Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
http://www.SaintAmedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Dimanche de la Nativité de Saint Jean-Baptiste.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36222965_658849454447738_387440804974559232_n.jpg? _nc_cat=0&oh=e6d4db34e104c237a02962f9e6966f5d&oe=5BB07643


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36222965_658849454447738_387440804974559232_n.jpg? _nc_cat=0&oh=e6d4db34e104c237a02962f9e6966f5d&oe=5BB07643


“Cinquième Dimanche après la Pentecôte.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36062869_658495387816478_5717300055996628992_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=8e9fdca5714fc67e2feb7ed937b0c65b&oe=5BA20660


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36062869_658495387816478_5717300055996628992_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=8e9fdca5714fc67e2feb7ed937b0c65b&oe=5BA20660


“Sermon du Père Joseph-Marie Mercier pour le Cinquième Dimanche après la Pentecôte : du véritable amour de Dieu.
http://prieure2bethleem.org/predica/2015_06_28_juin.mp3”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36046228_658497257816291_7972728554406281216_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=c792a5600dde4e7170791558fba79041&oe=5BEC7F29


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36046228_658497257816291_7972728554406281216_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=c792a5600dde4e7170791558fba79041&oe=5BEC7F29


https://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/24-juin-nativite-de-saint-jean-baptiste
“24 juin : Nativité de Saint Jean-Baptiste.”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/4115/2909/1866/06_24_nativite_saint_jean_baptiste.jpg





www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
«Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare san Giovanni Battista, Precursore del Signore, e figlio dei santi Zaccaria ed Elisabétta, il quale fu ripieno di Spirito Santo, mentre era ancora nel seno di sua madre. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Profeta, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Giovanni Battista possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.»

«24 giugno, Natività di san Giovanni Battista.
Clicca qui: https://www.sursumcorda.cloud/tags/numero-118.html per gli ultimi articoli leggibili gratuitamente sul nostro sito:
- Comunicato numero 118. Il tramonto di Giovanni Battista;
- Preghiera alla Madonna della Consolata;
- Anteprima «Storia d’Italia» di San Giovanni Bosco;
- Dizionario biblico. Giovanni detto il battezzatore;
- Preghiera a San Luigi Gonzaga, Confessore;
- Dizionario biblico. Il Battesimo;
- Preghiera a San Giuseppe Cafasso, Confessore;
- Gli anatemi del Concilio di Costantinopoli II, numeri 13 e 14;
- Preghiera a Sant’Efrem, Dottore;
- San Tommaso: il Re ed il Governante devono attendere al culto divino;
- Vita e detti dei Padri del deserto: Isacco delle Celle (parte 2);
- Teologia Politica 107. Breve dissertazione sulla cosiddetta “immigrazione” (parte 1);
- Racconti miracolosi n° 66. Santa Elisabetta d’Ungheria ed il Crocifisso.
https://www.sursumcorda.cloud/tags/numero-118.html - SVRSVM CORDA® n° 118 del 24 giugno 2018.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36033425_1751365748233160_1499594870849798144_n.jp g?_nc_cat=0&oh=0f4511926dedce081694d9394da46e4d&oe=5BE5C2C2


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36033425_1751365748233160_1499594870849798144_n.jp g?_nc_cat=0&oh=0f4511926dedce081694d9394da46e4d&oe=5BE5C2C2


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35971011_1750334545002947_2262389863007387648_n.jp g?_nc_cat=0&oh=6d19f41b583f709e505c7be0f21d3a87&oe=5BEA7F8A


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35971011_1750334545002947_2262389863007387648_n.jp g?_nc_cat=0&oh=6d19f41b583f709e505c7be0f21d3a87&oe=5BEA7F8A


“24 giugno 1893. Alle più lontane regioni d’Oriente, esplorate con successo dai valorosi portoghesi, alle quali tanti cercano di giungere ogni giorno per esercitarvi i loro ricchi commerci, Noi pure, mossi da una speranza assai più alta, fin dall’inizio del Nostro pontificato abbiamo rivolto la mente e il pensiero. Si presentano al Nostro animo e suscitano in Noi un sentimento di amore quegli immensi spazi delle "Indie", nei quali, da tanti secoli ormai, si esercita la fatica degli annunciatori dell’evangelo, E fra i primi viene in mente il beato apostolo Tommaso, che a buon diritto è considerato l’autore della prima proclamazione dell’evangelo agli indiani; e così pure Francesco Saverio che, per lungo tempo, si dedico con ardore alla medesima opera gloriosa, riuscendo, grazie alla sua incredibile costanza e carità a convertire centinaia di migliaia di indiani dai miti e dalle superstizioni impure del bramanesimo alla fede della retta religione. Successivamente, seguendo le tracce di quel grande santo, molti appartenenti ad entrambi gli ordini del clero, inviati con l’autorità della sede apostolica, hanno tentato con dedizione e tentano tuttora di difendere e promuovere le sacre verità e le istituzioni cristiane che Tommaso portò laggiù e che Saverio rinnovò. Tuttavia, in una così vasta distesa di terre quanto grande moltitudine di mortali è ancora lontana dal vero, immersa nelle tenebre di una deplorevole superstizione! Quanto terreno vi è, soprattutto verso settentrione, che potrebbe accogliere il seme dell’evangelo, ma che non è stato ancora in nessun modo predisposto.
Da SS Leone XIII Ad extremas Orientis oras.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35991021_1752016541501414_7924348307617349632_n.jp g?_nc_cat=0&oh=1509a77a7a38446b17e6bea1a73e3701&oe=5B9E1C7B


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35991021_1752016541501414_7924348307617349632_n.jp g?_nc_cat=0&oh=1509a77a7a38446b17e6bea1a73e3701&oe=5B9E1C7B


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35990049_1751223448247390_1151672347728543744_n.jp g?_nc_cat=0&oh=aeaa7a8d9d420013a74b27ff44002eb9&oe=5BB4FF07


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35990049_1751223448247390_1151672347728543744_n.jp g?_nc_cat=0&oh=aeaa7a8d9d420013a74b27ff44002eb9&oe=5BB4FF07







Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://www.radiospada.org)
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com/)
http://www.edizioniradiospada.com/
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
“24 GIUGNO 2018: NATIVITÀ DI SAN GIOVANNI BATTISTA (Doppio di prima classe con Ottava comune - Memoria e ultimo vangelo della V domenica dopo Pentecoste).”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36063474_2166232716739719_8142205197947502592_n.jp g?_nc_cat=0&oh=88ae9217e2e2f6f00f3105699bb78d25&oe=5B9F5C83


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36063474_2166232716739719_8142205197947502592_n.jp g?_nc_cat=0&oh=88ae9217e2e2f6f00f3105699bb78d25&oe=5B9F5C83


“Il 24 giugno 1950 Pio XII canonizzava Maria Goretti, vergine e martire, alla presenza della madre e dello stesso assassino.
"Ed ora, o voi tutti che Ci ascoltate, in alto i cuori! Sopra le malsane paludi e il fango del mondo si stende un cielo immenso di bellezza. È il cielo che affascinò la piccola Maria; il cielo a cui ella volle ascendere per l'unica via che ad esso conduce: la religione, l'amore di Cristo, la eroica osservanza dei suoi comandamenti".
(Dal Discorso di Pio XII Tradidi quod et accepi: Santa Maria Goretti nelle parole di Pio XII (http://tradidiaccepi.blogspot.com/2017/06/discorso-di-pio-xii-per-la.html) )”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36026161_2166601700036154_4442180903547961344_n.pn g?_nc_cat=0&oh=8cb8120095b49b033d17c504bb4b9a40&oe=5BAF7FC9


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36026161_2166601700036154_4442180903547961344_n.pn g?_nc_cat=0&oh=8cb8120095b49b033d17c504bb4b9a40&oe=5BAF7FC9


"I quattro fini della Santa Messa."
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35545757_2166520373377620_5724740408232116224_n.jp g?_nc_cat=0&oh=3b38a2b2d22ec3c68efeeddb58a92e9d&oe=5BEC93A5


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35545757_2166520373377620_5724740408232116224_n.jp g?_nc_cat=0&oh=3b38a2b2d22ec3c68efeeddb58a92e9d&oe=5BEC93A5





24 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/24-giugno.htm)
http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/24-giugno.htm
“LA PACE
24° GIORNO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
Intenzione. - Riparare i peccati di odio.
LA PACE
Una delle promesse che il Sacro Cuore ha fatto ai suoi devoti, è: Metterò la pace nelle loro famiglie.
La pace è un dono di Dio; può darla soltanto Dio; e noi dobbiamo apprezzarla e custodirla nel nostro cuore e nella famiglia.
Gesù è il Re della pace. Quando mandava i discepoli in giro per le città ed i castelli, raccomandava loro di essere portatori di pace: Entrando in qualche casa, salutatela con dire: Pace a questa casa! - E se la casa ne è degna, verrà la vostra pace sopra di essa; se invece non è degna, la vostra pace ritornerà a voi! (Matteo, XV, 12).
- La pace sia con voi! (S. Giovanni, XXV, 19). Questo era il saluto e 1'augurio che Gesù rivolgeva agli Apostoli, quando appariva ad essi dopo la risurrezione. - Va' in pace! - diceva ad ogni anima peccatrice, quando la licenziava dopo averle perdonato i peccati (S. Luca, VII, 50).
Allorché Gesù disponeva gli animi degli Apostoli alla sua dipartita da questo mondo, li confortava con dire: Vi lascio la mia pace; vi dono la mia pace; ve la do, non come suole darla il mondo. Non si turbi il vostro cuore (S. Giovanni, XIV, 27).
Alla nascita di Gesù, gli Angeli annunziarono al mondo la pace, dicendo: Pace in terra agli uomini di buona volontà! (San Luca, II, 14).
La S. Chiesa implora di continuo la pace di Dio sulle anime, mettendo sulle labbra dei Sacerdoti, nella Messa, questa preghiera:
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, donaci la pace! -
Che cosa è la pace, tanto prediletta da Gesù? È la tranquillità dell'ordine; è l'armonia della volontà umana con quella divina; è una profonda serenità dello spirito, che può conservarsi anche. nelle prove più dure.
Non c'è pace per gli empi! La godono solamente coloro che vivono nella grazia di Dio e si studiano di osservare la legge divina meglio che sia possibile.
Il primo nemico della pace è il peccato. Lo sanno per triste esperienza coloro che cedono alla tentazione e commettono una grave colpa; subito perdono la pace del cuore e ne hanno in cambio amarezza e rimorso.
Il secondo ostacolo alla pace è l'egoismo, l'orgoglio, la detestabile superbia, per cui si brama di eccellere. Il cuore degli egoisti e dei superbi è senza pace, sempre inquieto. I cuori umili godono la pace di Gesù. Se ci fosse più umiltà, dopo un rimprovero o un'umiliazione, quanti rancori e desideri di vendetta si eviterebbero e quanta pace resterebbe nel cuore e nelle famiglie!
L'ingiustizia è soprattutto la nemica della pace, perché non conserva l'armonia nei rapporti col prossimo. Chi è ingiusto, pretende i propri diritti, sino all'esagerazione, ma non rispetta i diritti altrui. Questa ingiustizia porta la guerra nella società e la discordia nella famiglia.
Custodiamo la pace, dentro di noi e attorno a noi!
Sforziamoci di non perdere mai la pace del cuore, non solo evitando il peccato, ma anche tenendo lontano ogni turbamento dello spirito. Tutto ciò che porta turbamento nel cuore ed irrequietezza, viene dal demonio, il quale suole pescare nel torbido.
Lo spirito di Gesù è spirito di serenità e di pace.
Le anime poco esperte nella vita spirituale, facilmente sono preda del turbamento interiore; un nonnulla toglie loro la pace. Siano perciò vigilanti e preghino.
Santa Teresina, provata in tutti i modi nel suo spirito, diceva: Signore, provatemi, fatemi soffrire, ma non privatemi della vostra pace!
Custodiamo la pace nella famiglia! La pace domestica è una grande ricchezza; la famiglia che ne è priva, è simile ad un mare in tempesta. Infelici coloro che sono costretti a vivere in una casa, ove non regna la pace di Dio!
Questa pace domestica si mantiene con l'ubbidienza, cioè col rispettare la gerarchia che Dio vi ha messa. La disubbidienza turba l'ordine familiare.
Si mantiene con l'esercizio della carità, compatendo e sopportando i difetti dei congiunti. Si pretende che gli altri non manchino mai, non facciano sbagli, insomma che siano perfetti, mentre noi commettiamo tante mancanze.
La pace nella famiglia si conserva col troncare all'inizio qualunque motivo di discordia. Si spenga subito il fuoco, prima che diventi incendio! Si smorzi la fiamma della discordia e non si metta legna al fuoco! Se sorge in famiglia un disaccordo, un dissapore, si chiarisca tutto con calma e con prudenza; si faccia tacere ogni passione. E’ meglio cedere in qualche cosa, anche con sacrificio, anzichè turbare la pace della casa. Fanno bene coloro che ogni giorno recitano un Pater, Ave e Gloria per la pace nella propria famiglia.
Quando sorgesse in casa qualche forte contrasto, apportatore di odio, ci si sforzi di dimenticare; non si richiamino alla mente i torti ricevuti e non se ne parli, perchè il ricordo e il parlarne riaccendono il fuoco e la pace si allontana sempre più.
Non si dissemini la discordia, togliendo la pace a qualche cuore o a qualche famiglia; ciò avviene specialmente con il parlare imprudente, con l'intromettersi negli affari intimi del prossimo senza esserne richiesti e col rapportare alle persone ciò che si sente dire contro di loro.
I devoti del Sacro Cuore custodiscano la loro pace, la portino ovunque con l'esempio e la parola e s'interessino a farla ritornare in quelle famiglie, di parenti o di amici, da cui è stata bandita.
ESEMPIO
Ritornò la pace
A motivo dell'interesse, ebbe origine uno di quegli odi che mettono a soqquadro le famiglie.
Una figliuola, da anni accasata, cominciò ad odiare i genitori e gli altri familiari; il marito ne approvava l'agire. Non più visite al padre ed alla madre, né saluto, ma ingiurie e minacce.
La tempesta durò a lungo. Il genitore, nervoso ed intransigente, in un dato momento ideò la vendetta.
In quella casa era penetrato il demonio della discordia ed era sparita la pace. Solo Gesù poteva rimediare, ma invocato con fede.
Alcune anime pie della famiglia, la madre e due figliuole, devote del Sacro Cuore, stabilirono di ricevere molte volte la Comunione, perchè non capitasse qualche delitto e perchè presto ritornasse la pace.
Si era nel corso delle Comunioni, quando all'improvviso cambiò la scena.
Una sera la figlia ingrata, toccata dalla grazia di Dio, si presentò umiliata alla casa paterna. Riabbracciò la madre e le sorelle, chiese perdono della sua condotta e volle che tutto si dimenticasse. Era assente il padre e si temeva qualche temporale appena fosse rientrato, conoscendosi il suo carattere focoso. Ma non fu così! Rientrando questi a casa calmo e mansueto come un agnellino, abbracciò la figlia, si sedette in serena conversazione, come se nulla fosse capitato precedentemente.
Chi scrive, testimonia il fatto.
Fioretto. Custodire la pace nella famiglia, nella parentela e nel vicinato.
Giaculatoria. Dammi, o Gesù, la pace del cuore!
(Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù-" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli).”


24° giorno: Cuore leale - Cuore falso (http://www.stellamatutina.eu/24-giorno-cuore-leale-cuore-falso/)
http://www.stellamatutina.eu/24-giorno-cuore-leale-cuore-falso/
“24° giorno: Cuore leale – Cuore falso
CUORE LEALE
Un cuore leale è un cuore nobile e forte. Merita fiducia e lode. «Il Signore si compiace, in quelli che camminano con schiettezza» (Pro 11,20).
Il cuore leale si riconosce subito, perché non ha paura di soffrire a causa della verità, per la sua sincerità. Anzi, tanto più è leale, quanto più è pronto a rimetterci persino la vita piuttosto che mentire.
Nella persecuzione di Diocleziano, un drappello di soldati venne mandato a catturare sant’Antimo, Vescovo di Nicomedia. Senza saperlo, entrarono proprio nella casa di sant’Antimo, per chiedere da mangiare. Il Vescovo stesso si mise subito a servirli, senza che i soldati sospettassero che fosse proprio lui il Vescovo da catturare.
Appena rifocillati, i soldati gli chiesero qualche notizia sul vescovo Antimo.
«Ma sono io!» – rispose tranquillamente il Santo.
I soldati rimasero sbalorditi e imbarazzati. Non avrebbero mai avuto il coraggio di imprigionare chi li aveva rifocillati e serviti. Gli proposero, perciò, di fuggire a destra, mentre essi lo avrebbero cercato a sinistra, in modo da non trovarlo. «No no… – rispose serenamente il Vescovo –. Non voglio essere complice della vostra bugia. Io non mentirò né permetterò che voi mentiate per salvare a me la vita. Conducetemi pure dove vi è stato imposto».
I soldati dovettero condurlo, e il Vescovo perse la vita, per non aver voluto mentire.
Quante volte Gesù stava per essere lapidato perché diceva la verità? «Non ti lapidiamo per nessuna opera buona, ma… perché tu, che sei uomo, ti fai Dio» (Gv 10,33).
Leggendo il Vangelo notiamo subito che il parlare di Gesù manifesta sempre un pensiero lucido e schietto, rivelatore di una sincerità di cuore che non ammette riserve.
«Il vostro parlare sia: sì sì, no no. Il di più è dal maligno» (Mt 5,37). I farisei avevano paura di Gesù, perché si sentivano smascherati nella loro perfida ipocrisia: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti» (Mt 23,14). La falsità e l’ipocrisia sono figlie del diavolo, che è «il padre della menzogna» (Gv 8,44).
Un cuore leale ispira ammirazione e soprattutto fiducia.
Sul Cuore di Gesù noi possiamo poggiare il capo e riposare tranquilli. «In verità vi dico, il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno mai» (Mc 13,31).
CUORE FALSO
«Il cuore doppio è in abominio al Signore» (Pro 11,20).
Quanto piace al Signore il cuore sincero, tanto gli dispiace il cuore falso. Un cuore falso è un cuore nemico. Impossibile fidarsi.
È capace di ingannare, di abbandonare, di tradire.
Il bacio di Giuda è il simbolo del cuore falso. Dietro il segno dell’amore più fraterno, espresso dal bacio, c’è il pugnale del tradimento che ti colpisce a rovina. «Con la bocca benedicono, nel loro cuore maledicono» (Sal 61,5).
Quando i compagni di università si accorsero che Contardo Ferrini era un giovane virtuoso in maniera eccezionale, si misero con gusto perfido a tendergli insidie dietro le false apparenze dell’amicizia. Ma il beato Contardo si accorse presto dei tranelli in cui volevano farlo cadere, e si allontanò subito da quei falsi amici.
«Quante volte non ho trovato fedeltà, ove credevo che ve ne sarebbe stata!», esclama l’Imitazione di Cristo (III, 45,1). L’inganno e la falsità sono le armi tenebrose del cuore sleale. «Più untuosa del burro è la sua bocca, ma nel cuore ha la guerra» (Sal 54,22).
“Dagli amici mi guardi Dio”, dice un detto antico.
Perché? Perché è molto frequente avere amici dal cuore doppio, che si tirano indietro proprio nel momento della prova di fedeltà.
Quante volte facciamo così anche noi con il Signore!
È facile sentir dire che si è devoti del Sacro Cuore. Ma è difficile voler capire che si è sinceri devoti del Sacro Cuore, quando si è fedeli agli impegni presi. Non si ha il cuore leale se si prende l’impegno di fare la Confessione e Comunione nei nove primi venerdì del mese, e poi, non si mantiene l’impegno fino alla fine. Non si ha il cuore leale se si vuole essere devoti del Sacro Cuore, e poi ci si disinteressa del tutto del culto da diffondere dovunque sia possibile. «Fratelli, non amiamo a parole né con la lingua, ma coi fatti e nella verità» (Gv 3,18).
Animiamoci, quindi, con cuore leale e schietto ad amare e a far amare il Sacro Cuore, ricordando quella promessa di Gesù che dice: «Le persone che propagheranno questa mia devozione avranno il loro nome scritto nel mio Cuore e non ne sarà cancellato».
È possibile una promessa più consolante di questa?
Proposito: Sforzarsi di introdurre il culto al Sacro Cuore in qualche famiglia.
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”




Guéranger, L'anno liturgico - 24 giugno. Natività di san Giovanni Battista (http://www.unavoce-ve.it/pg-24giu.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-24giu.htm
«24 GIUGNO NATIVITÀ DI SAN GIOVANNI BATTISTA.»




COR JESU ADVENIAT REGNUM TUUM - ADVENIAT PER MARIAM!!!
COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!
Sia lode, onore e gloria al Divin Cuore di Gesù!!!
Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
25-06-18, 23:58
25 GIUGNO 2018: venticinquesimo giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…



Tradidi quod et accepi (http://tradidiaccepi.blogspot.it)
http://tradidiaccepi.blogspot.it

https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36087924_1418183704949614_4098941917708943360_n.jp g?_nc_cat=0&oh=0ed5247e9a59e667fb5caae261e4de89&oe=5BB5432E


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36087924_1418183704949614_4098941917708943360_n.jp g?_nc_cat=0&oh=0ed5247e9a59e667fb5caae261e4de89&oe=5BB5432E


“SAN GUGLIELMO DA VERCELLI
Abate e Fondatore di Montevergine.
Patrono dell'Irpinia (Campania)
Doppio.
Paramenti bianchi.
SANTA MESSA
Guglielmo nacque verso il 1085 a Vercelli da nobili genitori. Seguendo l'uso dei tempi, volle anch'egli peregrinare ai principali Santuari del mondo. Appena quattordicenne, andò in Galizia al Santuario di Campostella; tornato in Italia, andò di Santuario in Santuario sino nelle Puglie, diretto a Gerusalemme. Ma, conosciuta la volontà del Signore, ripassa le Puglie, s'inoltra nell'Irpinia e, salito sul Partenio (o Montevergine) vi si dedica ad una vita di preghiere e penitenza. Quivi fonda una congregazione di eremiti, a cui diede una regola ispirata in gran parte a quella di san Benedetto. Alla santità della sua vita, trascorsa tutta intera nella meditazione delle cose divine (Introito), s'aggiunse la fama dei numerosi miracoli. Dopo aver predetto il momento della sua morte, egli si addormentò nel Signore, il 25 giugno 1142 nell'Abbazia del Goleto (fondata dallo stesso santo a Sant'Angelo dei Lombardi), e nel cielo ebbe cinta la fronte della «corona di pietre preziose» (Graduale, Offertorio), simbolo delle sue virtù.
Camminiamo sulle tracce di san Guglielmo, mediante l'aiuto della sua intercessione (Orazione).
* Guglielmo, nato da nobili genitori a Vercelli in Piemonte, aveva compito appena quattordici anni allorquando, acceso dall'ardore d'una ammirabile pietà intraprese il pellegrinaggio di Compostella, al celebre santuario di san Giacomo. Compì questo viaggio vestito d'una sola tonaca, cinto di doppio cerchio di ferro, a piedi nudi, soffrendo i fortissimi incomodi del freddo e del caldo, della fame e della sete, con grandissimo pericolo della vita. Ritornato in Italia, meditò un nuovo pellegrinaggio al santo sepolcro del Signore; ma, vari e gravissimi ostacoli si opposero a questo progetto, rivolgendo la divina Provvidenza a disegni più alti e perfetti la religiosa tendenza del giovane. Pertanto passò due anni sul monte Solicchio pregando continuamente, vegliando, dormendo sul duro e digiunando, e, sostenuto dall'aiuto divino, restituì la vista ad un cieco. Sparsasi la fama di questo miracolo, Guglielmo non poteva più rimanere occulto; perciò pensò di nuovo di andare a Gerusalemme, e tutto contento si mise in viaggio.
Ma Dio, che voleva da lui una vita più utile e proficua sia all'Italia che alle altre nazioni, gli apparve e lo fece rinunziare alla sua risoluzione. Allora con meravigliosa rapidità edificò sulla vetta del monte Virgiliano, detto poi Verginiano, un monastero nonostante la località aspra ed inaccessibile. Quindi radunò dei compagni laici e religiosi, e li formò a un genere di vita perfettamente conforme ai precetti e ai consigli evangelici sia con delle leggi determinate tratte in gran parte da quelle istituite da dedicò Benedetto, sia colla parola e gli esempi della sua vita santissima.
Quindi edificati altri monasteri, e la fama di Guglielmo crescendo ogni dì più, molte persone accorsero a lui d'ogni parte, allettate dall'ardore della santità e dalla fama dei miracoli. Infatti per sua intercessione i muti riebbero la parola, i sordi l'udito, gli inariditi il vigore, la sanità quanti erano afflitti dalle più diverse e incurabili malattie. Cambiò l'acqua in vino, e fece molti altri prodigi: tra i quali non deve tacersi come, essendogli stata mandata una donna a tentare la sua castità, si ravvoltolò, illeso, in mezzo a dei carboni ardenti sparsi per terra. Della qual cosa fatto consapevole Ruggero, re di Napoli, concepì una profonda venerazione per l'uomo di Dio. Infine, dopo aver egli predetto al re e ad altri il momento della sua morte, illustre per innumerevoli virtù e miracoli si addormentò nel Signore, nell'anno della salute 1142.
- Al Vangelo.
** Omelia di s. Beda Venerabile presbitero.
Per il giorno natale di San Benedetto.
Ci saranno due ordini di eletti nel giudizio: uno di giudicanti col Signore, dei quali questo passaggio parla, che abbandonarono ogni cosa, e Lo hanno seguito; l'altro di quelli che verranno giudicati dal Signore, che non non abbandonarono proprio tutte le loro cose in pari modo, ma tuttavia di quelle che avevano, si preoccupavano di dare elemosine ai poveri di Cristo: quindi anche essi saranno uditori nel giudizio: «Venite, benedetti dal Padre mio, prendete possesso del regno preparato a voi fin dalla fondazione del mondo: perché ebbi fame, e mi deste da mangiare: ebbi sete, e mi deste da bere».
Ma impariamo, narrante il Signore, che ci saranno lì anche due ordini dei reprobi: uno di coloro, che iniziati ai misteri della fede cristiana, disprezzano esercitare le opere della fede, per i quali nel giudizio è testificato: «Via da me, maledetti, al fuoco eterno, che fu preparato pel diavolo e pei suoi angeli: poiché ebbi fame, e non mi deste da mangiare». L'altro di coloro, che o non ricevettero mai la fede ed i misteri di Cristo, o abbandonarono la fede ricevuta per apostasia: dei quali dice: «chi non crede, è stato già condannato: perché non crede nel nome dell'unigenito Figlio di Dio».
Ora ricordato un poco questi con timore e giusta paura, convertiamo piuttosto l'udito alle lietissime promesse del Signore e Salvatore nostro. Vediamo quale sia la grazia di tanto grande pietà: promette ai suoi seguaci non solo i premi della vita eterna, ma anche doni eccelsi di quella presente. «E chiunque, disse, avrà abbandonato la casa, o i fratelli, o le sorelle, o il padre, o la madre, o la moglie, o i figli, o i poderi per amor del mio nome, riceverà il centuplo, e possederà la vita eterna». Chi infatti avrà rinunziato agli affetti o ai possedimenti terreni per esser discepolo di Cristo, tanto più nell'amore di Lui avrà profittato, tanto più numerosi troverà, che gioiranno nell'accoglierlo con affetto interiore, e sostentare con le proprie sostanze.
https://sardiniatridentina.blogspot.com/2018/06/san-guglielmo-abate.html?m=1
Si fa Commemorazione dell'Ottava della Natività di san Giovanni Battista con Oratio, Secreta e Postcommunio presi dalla Santa Messa della festa propria (link sottostante).”
Sardinia Tridentina: Natività di san Giovanni Battista, Precursore del Signore (http://sardiniatridentina.blogspot.com/2017/06/nativita-di-san-giovanni-battista.html?m=1)
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36176052_1417881281646523_6705135443085623296_n.jp g?_nc_cat=0&oh=4f9e586d55808e647b5a0c71002b51d2&oe=5BE65D1F


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36176052_1417881281646523_6705135443085623296_n.jp g?_nc_cat=0&oh=4f9e586d55808e647b5a0c71002b51d2&oe=5BE65D1F


“NOVENA IN PREPARAZIONE ALLA FESTA DEL PREZIOSISSIMO SANGUE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO (22 - 30 Giugno).”





San Guglielmo - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-guglielmo/)
http://www.sodalitium.biz/san-guglielmo/
«25 giugno, San Guglielmo da Vercelli, Abate di Montevergine (Vercelli, 1085 – Abbazia del Goleto, 25 giugno 1142).
“Nel territorio di Guleto, presso Nusco, san Guglielmo Confessore, Padre degli Eremiti di Monte Vergine”.
O Signore, concedi, per intercessione del tuo servo S. Guglielmo, di compiere nella nostra vita la tua santissima e amabilissima volontà, affinchè possiamo riportare vittoria sui nemici della nostra salvezza.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/guglielmo-1-201x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/guglielmo-1-201x300.jpg


Sante Messe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/sante-messe/)
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/)
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano ? Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11) (http://www.oratoriosantambrogiombc.it/)
http://www.oratoriosantambrogiombc.it/




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
http://www.domusmarcellefebvre.it/
CATECHISMO- PIO X - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/catechismo--pio-x-1.php)
Ogni giovedì alle ore 20.30 ha luogo la lettura in diretta di una o due questioni del Catechismo di San Pio X.
SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php)
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.»




https://www.agerecontra.it/

http://www.centrostudifederici.org/

http://www.centrosangiorgio.com/

http://www.crisinellachiesa.it/

https://www.facebook.com/pietroferrari1973/

“Non Una Cum - Roman catholics sedevacantists.”
https://www.facebook.com/romancatholicsnonunacum/

https://www.facebook.com/fidecatholica/

http://www.traditionalmass.org/

https://novusordowatch.org/

http://www.fathercekada.com/

https://www.truerestoration.org/




http://liguesaintamedee.ch/
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
25 juin : Saint Prosper d'Aquitaine, Docteur de l'Église (? 466) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/25-juin-saint-prosper)
“25 juin : Saint Prosper d'Aquitaine, Docteur de l'Église († 466).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/1315/2978/0913/06_25_saint_prosper.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/1315/2978/0913/06_25_saint_prosper.jpg


25 juin : Saint Guillaume, Fondateur d'ordre (? 1142) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/25-juin-saint-guillaume)
“25 juin : Saint Guillaume, Fondateur d'ordre († 1142).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/4515/2970/0678/06_25_saint_guillaume.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/4515/2970/0678/06_25_saint_guillaume.jpg





www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare santa Febrònia, Vergine e Martire, la quale, nella persecuzione di Diocleziàno, sotto il Giudice Silèno, per conservare la fede e la pudicizia, prima battuta con verghe e tormentata nell’eculeo, quindi lacerata con pettini e bruciata col fuoco, finalmente, dopo esserle stati cavati i denti e tagliate le mammelle e i piedi, condannata a morte, adorna di tanti gioielli di tormenti se ne andò allo Sposo. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi le avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questa santa Vergine e Martire, ed a lei affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, santa Febrònia possa essere mia avvocata e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”

"25 giugno 1891. Papa Leone XIII esorta i Vescovi del Portogallo a perseverare nella vera pastorale. Cito: «Non vi sfugge certo, diletti Figli e Venerabili Fratelli, come nel Convegno di Braga sia emerso, in tutta chiarezza, che si è giunti al punto in cui la fede stessa è messa in pericolo presso molti, e s’impone quindi l’obbligo di impedire, per quanto è possibile, che l’ignoranza e la rilassatezza la estirpino dagli animi o la lascino illanguidire, ma occorre impegnarsi perché resti ben fissa nei cuori e dia vita ad una consolante quantità di opere buone e di perfetta virtù, nonché alla dolcezza dei frutti più eccelsi. Ci si deve opporre ai tentativi dei nemici della verità, perché non abbia a diffondersi il malefico contagio che si sprigiona dai loro cattivi esempi e dalle loro idee disseminate per ogni dove. Ci sono da sanare molte ferite che il loro nefasto operare e la malvagità dei tempi hanno inferto nei greggi affidati alle vostre cure; molte sono le cose che giacciono inerti da far rivivere; molti sono ancora i bisogni che assillano le anime e che, se non possono essere del tutto rimossi, occorre almeno lenire... La vostra paterna vigilanza si farà anche carico di una meticolosa ricerca su tutto ciò che è sommamente utile per trasmettere correttamente al popolo i rudimenti della fede, per correggerne i costumi, per divulgare scritti atti a seminare la sana dottrina e a inculcare i principi della virtù, per dar vita ad istituzioni che diffondano i benefìci della carità e per rendere ancor più fiorenti quelle già istituite... Occorre dunque, per mantenere vive la natura e la forza delle iniziative intraprese e per non lasciarle decadere dal primitivo stato di persistente floridezza, far leva sulla costante vigilanza e sulle virtù di uomini pienamente affidabili che, mentre si oppongono, pieni di spirito divino, agli ostili attacchi degli acattolici, indirizzino tutta la loro attenzione e la loro energia a far sì che i beni giunti dal Portogallo in quelle contrade non vadano completamente perduti, ma riprendano vita come per nuovo vigore. Sarà compito di questi uomini che, chi già crede in Dio, sia confermato nella fede, e chi vi è ben ancorato possa anche distinguersi per l’onestà dei costumi, per la pratica della religione, per la scrupolosa osservanza dei doveri, affinché chi è ancora nelle tenebre si disponga ad accogliere la luce del vangelo... La Chiesa è dunque il migliore censore dei costumi; la sua salutare disciplina prepara uomini retti, onesti, devoti verso la patria, fedeli e pienamente solidali con i principi, tali cioè da costituire un solido sostegno del pubblico ordinamento degli Stati, in grado di mettere a loro disposizione indomite energie per affrontare imprese ardue e gloriose. È per questo motivo che si provvede in modo saggio e accorto al bene dello Stato quando si permette alla Chiesa di avvalersi di quella libertà d’azione che essa rivendica a buon diritto, e le si apre benevolmente la strada perché possa ampiamente far valere la sua benefica influenza e mettere a disposizione del bene comune tutti i mezzi di cui è dotata.»
Da SS Leone XIII Pastoralis vigilantiae"
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36036522_1753607051342363_3500696919481516032_n.jp g?_nc_cat=0&oh=2e83cc467209554b04a73c9ec9a1af0f&oe=5BA250E6


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36036522_1753607051342363_3500696919481516032_n.jp g?_nc_cat=0&oh=2e83cc467209554b04a73c9ec9a1af0f&oe=5BA250E6






25 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/25-giugno.htm)
http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/25-giugno.htm
“LA BUONA MORTE
25° GIORNO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
Intenzione. - Pregare per ottenere la buona morte a noi ed ai nostri familiari.
LA BUONA MORTE
«Tu, salute dei viventi - Tu, speranza di chi muor! » - Con questa parola di fiducia le anime pie inneggiano al Cuore Eucaristico di Gesù. Realmente la devozione al Sacro Cuore, praticata come si deve è la caparra sicura della buona morte, avendo Gesù impegnata la sua parola ai suoi devoti con questa confortante promessa: Sarò il loro più sicuro rifugio in vita e specialmente in punto di morte! –
La speranza è la prima a nascere e l'ultima a morire; il cuore umano vive di speranza; ha bisogno però di una speranza forte, consistente, che diventi sicurezza. Le anime di buona volontà si aggrappano con fiducia illimitata all'àncora di salvezza, che è il Sacro Cuore, e nutrono la ferma speranza di fare una buona morte.
Morire bene vuol dire salvarsi eternamente; significa raggiungere l'ultimo e più importante fine della nostra creazione. Conviene, dunque, essere molto devoti del Sacro Cuore, per meritare la sua assistenza in morte.
Morremo certamente; è incerta l'ora della nostra fine; ignoriamo qual genere di morte la Provvidenza ci abbia preparato; è sicuro che grandi tribolazioni attendono coloro che stanno per lasciare il mondo, sia per il distacco dalla vita terrena e per lo sfacelo del corpo e sia, più che tutto, per il timore del divino giudizio.
Ma noi facciamoci coraggio! Il nostro Dívin Redentore con la sua morte in Croce ha meritato per tutti la buona morte; specialmente l'ha meritato per i devoti del suo Divin Cuore, proclamandosi loro rifugio in quell'ora estrema.
Chi è sul letto di morte, ha bisogno di forza particolare per sopportare con pazienza e con merito le sofferenze corporali e quelle morali. Gesù, che è Cuore delicatissimo, non lascia soli i suoi devoti e li assiste dando loro fortezza e pace interiore e fa come quel capitano che incoraggia e sostiene i suoi soldati durante la battaglia. Gesù non solo incoraggia, ma dà la forza proporzionata al bisogno del momento, perchè Egli è la fortezza personificata.
Il timore del prossimo giudizio divino potrebbe assalire, e spesso assale, coloro che stanno per morire. Ma che timore può avere l'anima devota del Sacro Cuore?... Teme il giudice che batte, dice San Gregorio Magno, colui che l'ha disprezzato. Ma chi onora in vita il Cuore di Gesù, deve bandire ogni timore, pensando: Ho da comparire davanti a Dio per essere giudicato e ricevere l'eterna sentenza. Il mio giudice è Gesù, quel Gesù, il cui Cuore ho riparato e consolato le tante volte; quel Gesù che mi ha promesso il Paradiso con le Comunioni dei Primi Venerdì...
I devoti del Sacro Cuore possono e devono sperare una morte serena; e se il ricordo di gravi colpe li assalisse, richiamino subito alla mente il Cuore Misericordioso di Gesù, che tutto perdona e dimentica.
Prepariamoci al passo supremo della nostra vita; ogni giorno sia una preparazione alla buona morte, onorando il Sacro Cuore e stando vigilanti.
I devoti del Sacro Cuore dovrebbero affezionarsi alla pia pratica, detta « Esercizio della buona morte ». Ogni mese dovrebbe disporsi l'anima a lasciare il mondo ed a presentarsi a Dio. Questo pio esercizio, detto anche « Ritiro Mensile », è praticato da tutte le persone consacrate, da chi milita nelle file dell'Azione Cattolica e da tante e tante altre anime; sia anche il distintivo di tutti i devoti del Sacro Cuore. Si seguano queste norme:
1. - Scegliere un giorno del mese, il più comodo, per attendere agli affari dell'anima, destinandovi quelle ore che si possono sottrarre alle quotidiane occupazioni.
2. - Si faccia una rivista accurata della coscienza, per vedere se si è distaccati dal peccato, se c'è qualche grave occasione di offendere Dio, come ci si accosta alla Confessione e si faccia una confessione come se fosse l'ultima della vita; la S. Comunione si riceva come Viatico.
3. - Si recitino le Preghiere della Buona Morte e si faccia un po' di meditazione sui Novissimi. Si può compierlo da soli, ma è meglio farlo in compagnia di altri.
Oh, come è caro a Gesù il suddetto pio esercizio!
La pratica dei Nove Venerdì assicura il ben morire. Quantunque la Grande Promessa della buona morte Gesù l'abbia fatta direttamente a coloro che si comunicano bene per Nove Primi Venerdì consecutivi, si può sperare che indirettamente giovi anche ad altre anime.
Se nella propria famiglia ci fosse qualcuno che mai avesse fatto le nove Comunioni ad onore del Sacro Cuore e non avesse voglia di farle, supplisca qualche altro della sua famiglia; così una madre o una figliuola zelante potrebbero fare tante serie di Primi Venerdì, quanti sono i familiari che trascurano così bella pratica.
È da sperare che in tal modo almeno si assicuri la buona morte a tutti i propri cari. Questo eccellente atto di carità spirituale si può compiere anche a vantaggio di tanti altri peccatori, di cui si viene a conoscenza.
ESEMPIO
Morte invidiabile
Gesù permette che i suoi Ministri assistano a delle scene edificanti, affinchè possano narrarle ai fedeli e confermarli nel bene.
Lo scrivente riporta una scena commovente, che dopo anni ricorda con piacere. Spasimava sul letto di morte un padre di famiglia, quarantenne. Ogni giorno desiderava che io andassi al suo capezzale per assisterlo. Era devoto al S. Cuore e teneva vicino al letto un bel quadro, sul quale spesso posava lo sguardo, accompagnandolo con qualche invocazione.
Sapendo che il sofferente amava molto i fiori, glieli portavo con gioia; però mi diceva: Li metta davanti al Sacro Cuore! - Un giorno gliene portai uno tanto bello e molto profumato.
- Questo è per lei! - No; si dà a Gesù! - Ma per il Sacro Cuore ci sono gli altri fiori; questo è esclusivamente per lei, per odorarlo ed avere un po' di sollievo. - No, Padre; mi privo anche di questo piacere. Anche questo fiore va al Sacro Cuore. - Quando credetti opportuno, gli amministrai l'Olio Santo e gli diedi la S. Comunione come Viatico. Frattanto la madre, la sposa ed i quattro figlioletti erano lì ad assistere. D'ordinario sono angosciosi questi momenti per i familiari e più che tutto per il moribondo.
All'improvviso il povero uomo diede in uno scoppio di pianto. Pensai: Chi sa che strazio avrà nel cuore! - Si faccia coraggio, gli dissi. Perchè piange?
- La risposta non la immaginavo: Piango per la grande gioia che sento nell'anima mia! ... Mi sento felice!... –
Stare per lasciare il mondo, la madre, la sposa ed i bambini, avere tante sofferenze per la malattia, ed essere felice!... Chi dava tanta forza e gioia a quel moribondo? Il Sacro Cuore, che aveva onorato in vita, la cui immagine mirava con amore!
Mi fermai pensoso, fissando il morente, e sentii una santa invidia, per cui esclamai:
Fortunato uomo! Come la invidio! Potessi anch'io finire così la mia vita!... - Dopo breve tempo quel mio amico spirò.
Così muoiono i veri devoti del Sacro Cuore!
Fioretto. Promettere seriamente al Sacro Cuore di fare ogni mese il Ritiro Mensile e trovare qualche persona che ci faccia compagnia.
Giaculatoria. Cuore di Gesù, assistimi e sostienimi nell'ora della morte!
(Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù-" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli).”


25° giorno: Cuore orante - Cuore distratto (http://www.stellamatutina.eu/25-giorno-cuore-orante-cuore-distratto/)
http://www.stellamatutina.eu/25-giorno-cuore-orante-cuore-distratto/
“25° giorno: Cuore orante – Cuore distratto
CUORE ORANTE
Il cuore orante che ama cerca la vicinanza e l’unione con la persona amata. Più si ama, più si vuole stare con colui che ama. Gesù diceva del suo Divin Padre: «Il Padre è in me e io sono nel Padre» (Gv 10,38). Unione sublime e suprema nell’amore sostanziale ed eterno.
L’espressione più semplice e universale dell’unione con Dio è la preghiera. Il rapporto d’amore con Dio, che si fa colloquio, noi lo chiamiamo preghiera vocale. Il rapporto d’amore senza suono di parole lo chiamiamo preghiera mentale. Il rapporto d’amore nutrito di cuore e tenerezza lo chiamiamo preghiera affettiva. Il rapporto d’amore espresso in contemplazione pura e ardente dell’amore lo chiamiamo preghiera contemplativa.
Il bimbo che dice le preghiere del mattino e della sera, il giovane che medita silenzioso, il sacerdote che celebra con passione e dolore, il monaco assorto in profonda contemplazione: sono tutti cuori in rapporto d’amore con Dio mediante la preghiera.
Il Vangelo ci presenta Gesù in preghiera più volte e in più occasioni. Gesù prega di notte e di giorno, al mattino presto e di sera. Prega nel tempio e per le strade, nel deserto e tra le folle, nel Cenacolo e nell’Orto degli Ulivi, sui monti e sui laghi.
Soprattutto il Cuore di Gesù prega incessantemente nei Tabernacoli: «È sempre a intercedere per noi» (Eb 7,25).
Santa Gertrude scrisse che il «Cuore di Gesù è un altare sul quale Gesù si offre al Padre, ostia perfetta». San Gregorio dice a tutti i cristiani: «Il nostro cuore è l’altare di Dio». Su questo altare dovrebbe bruciare continuamente l’incenso della preghiera.
Ma perché Gesù «intercede per noi»? (Rm 8,34). Unicamente perché ci ama.
Perché i Santi cercano di pregare più che possono con passione e forza instancabili? Perché amano Gesù.
Perché amano i fratelli. Non c’è altra risposta.
Dalla vita di santa Margherita M. Alacoque sappiamo che ella ogni mattina, appena si svegliava, prima ancora dell’alba, salutava il suo Angelo Custode e per prima cosa affidava il cuore, perché lo portasse subito al Cuore di Gesù nel Tabernacolo. Che meraviglia di amore è questo! Preghiera e unione dei cuori: chi ama Gesù non può fare diversamente.
La stessa santa Margherita raccomandava anche a noi: «Mandate ogni tanto per mezzo del vostro buon Angelo, il vostro cuore a unirsi con quello di Gesù Sacramentato ». Perché non farlo? Quanto amore in più ci crescerebbe ogni giorno nel cuore!
CUORE DISTRATTO
La distrazione: forse possiamo definirla la regina del nostro cuore. È essa che ci governa dappertutto: in casa, in chiesa, per le strade, al lavoro, in compagnia o da soli.
Raccogliersi, concentrarsi, è diventata una cosa molto difficile. Gustare le gioie dell’interiorità nell’elevazione dello spirito, forse ci è diventato addirittura impossibile.
In tal modo, il nostro cuore distratto non prova nulla delle soavità celesti che la vera preghiera porta con sé, come ci insegnano i Santi.
San Francesco Saverio, pur in mezzo a preoccupazioni di ogni sorta nelle lontane terre d’oriente, a volte durante la preghiera lo si vedeva slacciarsi il petto per l’impeto del cuore, ed esclamava: «Ma basta, Signore, non più consolazioni… il mio cuore non è capace di contenerlo».
San Pio da Pietrelcina talvolta si lamentava di fare «indigestioni» di consolazioni spirituali soavissime.
Un santo ragazzo, Aldo Marcozzi, a dodici anni, chiese in dono al papà, che cosa? «Un inginocchiatoio per farvi le meditazioni». Alla mamma che lo invitava ad andare a vedere la vita di Gesù al cinema, il ragazzo rispose: «La vita di Gesù la trovo più bella nel Vangelo».
E quante volte la mamma lo trovò assorto in preghiera con il suo bel volto angelicamente beato!
A noi invece, forse non capita mai nulla di simile perché abbiamo essiccato la sorgente della gioia interiore.
Anziché abbeverarci con la preghiera alla fonte del cuore di Gesù che zampilla acque di vita eterna (Gv 4,14), noi ci abbeveriamo con la dissipazione ai pantani e agli acquitrini del mondo. Oscenità e turpitudini, scandali e vergogne, ci circondano, ci assalgono, ci sommergono da ogni lato: in casa, con la televisione, la radio, le stampe; fuori casa, con i cinema, le mode indecenti, il turpiloquio, le pubblicità immonde.
Dobbiamo difenderci, perché è in pericolo la nostra salvezza eterna. Opporsi è indispensabile. Facciamolo nel modo più semplice e fecondo, con la preghiera lungo la giornata: preghiera mattina e sera, preghiera prima dei pasti e delle azioni più importanti. Una pagina del Vangelo o della vita di un Santo. La recita del Rosario, da soli o in famiglia.
Santa Margherita ci raccomanda molto la Comunione spirituale. Gesù stesso le rivelò che la gradiva moltissimo: «Provo tanta gioia quando un’anima mi desidera». Santa Margherita non solo ne faceva molte ogni giorno, ma raccomandava con premura: «Dovete fare tante e tante Comunioni di desiderio per fare ammenda al Cuore di Gesù e chiedergli perdono di tutte le Comunioni fatte male da noi e dai cattivi cristiani».
Vogliamo impegnarci anche noi?
Proposito: Impegnarsi a fare almeno una Comunione spirituale ogni giorno.
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”





Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://www.radiospada.org)
http://www.radiospada.org
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com/)
http://www.edizioniradiospada.com/
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
“25 giugno 2018: infra l'ottava di San Giovanni Battista.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35114072_2168078463221811_8123483036072280064_n.jp g?_nc_cat=0&oh=7aac1a663a15fdaaa55e863faf071281&oe=5BA182B2


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35114072_2168078463221811_8123483036072280064_n.jp g?_nc_cat=0&oh=7aac1a663a15fdaaa55e863faf071281&oe=5BA182B2


“25 giugno 2018: San Guglielmo abate e confessore.
Guglielmo era probabilmente figlio di nobile vercellesi. Divenuto monaco a quindici anni. Dopo un pellegrinaggio a Santiago di Compostela, si reca a Roma e decide di raggiungere la Puglia per imbarcarsi pellegrino verso la Palestina. Presso Oria (Brindisi) incappa in un gruppo di banditi che lo picchiano selvaggiamente perché delusi dal magro bottino. L'evento gli viene interpretato da san Giovanni da Matera che incontra a Ginosa presso Taranto come la volontà del Signore a non effettuare il viaggio. Dopo indecisioni e prove, guglielmo si ritira a Montevergine, nel gruppo appenninico del Partenio, presso Avellino. Terra ancora di orsi e di lupi, dove vive un anno come eremita. raggiunto da altri uomini, tra cui alcuni sacerdoti, a loro volta attratti dalla vita eremitica, forma una comunità dalla quale fonda la Congregazione Benedettina di Montevergine, con caratteristiche cenobitiche, divenendone l'abate. La località viene raggiunta da numerosi pellegrini, cui bisogna predicare e amministrare i sacramenti, nella chiesetta consacrata nel 1124. Fermamente legato alla Regola di san Benedetto, l'ideale di vita ascetica da lui proposto, rientrava in quel movimento spirituale che interpretava la regola stessa in modo più rigido, dando maggior spazio alla preghiera e alla contemplazione, ma l'affluenza sempre maggiore dei pellegrini richiede anche un’attività pastorale e la cura delle anime. Desideroso di un periodo di solitudine, nominò il suo successore, il futuro beato Alberto, e si ritira sul monte Cognato in Lucania, dove nasce una nuova comunità, quindi Guglielmo si ritira nuovamente questa volta a Goleto (Avellino) dove vive per un anno in una cella ricavata nella cavità di un albero, qui nasce il monastero di San Salvatore, diviso in due parti destinate rispettivamente ai religiosi e alle religiose, ciascuno con la sua chiesa. Proseguì il suo itinerario fondando monasteri a Rocca San Felice, Foggia e Treia. Ritornerà quindi nel monastero del Goleto dove morirà. Nelle sue comunità viene ben presto venerato come santo e il culto pubblico viene autorizato da alcuni vescovi e nel 1785 esteso a tutta la Chiesa. Nel 1807 il suo corspo sarà traslato al monastero di Montevergine dove è oggi conservato. Una sua biografia fu scritta nel XII secolo. Nel 1942 papa Pio XII ha prolamato Guglielmo di Montevergine patrono primario dell'Irpinia. In san Pietro a Roma è raffigurato con una statua che ha un lupo accovacciato ai piedi, in ricordo di un prodigio che attribuitoli dalla tradizione: quando viveva eremita sui monti irpini, l’asino che era il suo prezioso mezzo di trasporto fu sbranato da un lupo, che Guglielmo ammansì e usò come animale da soma.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36038789_2168018413227816_3500407765103280128_n.jp g?_nc_cat=0&oh=326c8b5a2d029fc7dc19f743ac2721a0&oe=5BA33B76


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36038789_2168018413227816_3500407765103280128_n.jp g?_nc_cat=0&oh=326c8b5a2d029fc7dc19f743ac2721a0&oe=5BA33B76





COR JESU ADVENIAT REGNUM TUUM - ADVENIAT PER MARIAM!!!
COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!
Sia lode, onore e gloria al Divin Cuore di Gesù!!!
Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
26-06-18, 23:48
26 GIUGNO 2018: ventiseiesimo giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…



Tradidi quod et accepi (http://tradidiaccepi.blogspot.it)
http://tradidiaccepi.blogspot.it

https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36302192_1419488578152460_4685907416989040640_n.jp g?_nc_cat=0&oh=abeaee1401cb6e9b494c2007182f1145&oe=5BA44669


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36302192_1419488578152460_4685907416989040640_n.jp g?_nc_cat=0&oh=abeaee1401cb6e9b494c2007182f1145&oe=5BA44669


"SANTI GIOVANNI E PAOLO
Martiri.
Doppio.
Paramenti rossi.
SANTA MESSA
«Il senatore Pammachio (fine del IV secolo) fece trasformare in una chiesa la sua grande casa romana. I due confessori della fede, Giovanni e Paolo, furono venerati in questo luogo. Di questa chiesa fanno menzione i documenti sin dall'inizio del secolo V; si chiamava titulus Pammachii ed un'iscrizione incisa sopra la porta ne indicava fondatore Pammachio il "seguace della fede - cultor fidei" come vi è dotto con frase espressiva. La sontuosa casa cristiana, in cui dimorò Pammachio, a poco a poco è ritornata a sorgere e a far mostra di sé dalle sue latebre: essa è stata riconosciuta anche fra le alte mura esteriori della chiesa. Per alcuni errori storici incorsi nei tardi atti dei due martiri e per mancanza di ragguagli, le tradizioni di questo luogo furono ritenute alquanto sospette; laddove ora il monumento ci sta davanti pressoché in tutte le sue particolarità, e ci fa quasi assistere alla sua trasformazione da palazzo profano in basilica cristiana» (Grisar, Roma alla fine del mondo antico, Roma 1930, tomo I, pag. 49 segg.). Il titolo dei santi Giovanni e Paolo viene chiamato col nome di Bizanto in una iscrizione del tempo di Innocenzo I (401-417); col nome di Pammachio nel Concilio del 499; con quello dei due santi martiri si presenta la prima volta nel Liber Pontificalis circa l'anno 530. Clemente XII (1730-1740) affidò la chiesa ai Passionisti che ancora l'officiano. Nel convento è la camera ove visse e morì san Paolo della Croce (di Ovada, 1694-1775), fondatore dell'Ordine.
* Giovanni e Paolo, fratelli Romani, nutrivano i poveri di Cristo coi beni lasciati loro da Costanza figlia di Costantino, che avevano piamente e fedelmente servito, quando, invitati da Giuliano Apostata a far parte dei suoi famigliari, si rifiutarono coraggiosamente di dimorare presso chi aveva abbandonato Gesù Cristo. Egli diede loro dieci giorni per deliberare, facendo intendere ad essi che se, passato quel termine, si rifiutavano di unirsi a lui e di sacrificare a Giove, certo sarebbero stati fatti morire.
Essi nel frattempo distribuirono ai poveri il resto dei loro beni per poter andare più spediti al Signore, e per aumentare il numero di quelli che sarebbero a riceverli negli eterni tabernacoli. Il decimo giorno Terenziano, capo della guardia pretoriana, fu inviato ad essi con una effige di Giove perché l'adorassero, intimando loro d'ordine dell'imperatore, che, se non volevano morire, rendessero onore a Giove. Essi, che pregavano, risposero, così com'erano, che veneravano col cuore e colla bocca il Cristo sì come Dio, e che erano pronti a morir per la sua fede.
Ma Terenziano temendo un'agitazione nel popolo se li avesse uccisi pubblicamente, li fece decapitare lì stesso dov'erano, in casa, il 26 Giugno, e poi seppellire segretamente; e sparse la notizia, che Giovanni e Paolo erano stati mandati in esilio. Ma la loro morte fu divulgata dagli spiriti impuri, che vessavano i corpi di molti; tra i quali il figlio di Terenziano posseduto anch'esso dal demonio, e che portato al sepolcro dei Martiri venne liberato. A questo miracolo credè in Cristo e lui e suo padre Terenziano; da cui dicesi anche scritta la vita di questi santi Martiri.
- Al Vangelo.
** Omelia di san Beda il Venerabile, prete.
Libro 4 al capitolo 12 di Luca.
A questo lievito si riferisce il comando dell'Apostolo: «Orsù, celebriamo la festa non col lievito vecchio, né col lievito della malizia e della malvagità, ma cogli azzimi di purezza e di fedeltà». Poiché come un po' di lievito, mescolato con una quantità di farina, agisce sulla massa intera, e comunica subito il suo sapore a tutta la pasta; così pure l'ipocrisia una volta impossessatasi d'un'anima non ci lascerà più nessuna vera e sincera virtù. Eccone dunque il senso: «Guardatevi dall'imitare gl'ipocriti», poiché verrà certo un tempo in cui sarà svelata a tutti e la vostra virtù e la loro ipocrisia.
Ma quel che segue: «Poiché le cose che avete detto all'oscuro saranno dette alla luce», può benissimo intendersi non solo del futuro, quanto tutti i segreti dei cuori saranno svelati alla luce, ma ancora del tempo presente. Infatti quanto a ciò che gli Apostoli hanno detto o sofferto nelle tenebre delle tribolazioni e nell'oscurità delle carceri, ora che la Chiesa è in onore per tutto il mondo, si proclama in pubblico colla lettura dei loro atti: «Non lasciatevi spaventare da quelli che uccidono il corpo». Se i persecutori dei Santi, uccisi i loro corpi, non possono più far nulla contro di loro; stoltamente dunque essi infuriano contro le esanime membra dei Martiri gettandole a dilaniare alle fiere e agli uccelli, ché giammai potranno impedire all'onnipotenza di Dio di vivificarle di nuovo, risuscitandole.
Vi sono poi due sorta di persecutori: gli uni che incrudeliscono pubblicamente, gli altri che blandiscono furbescamente per ingannare. Il Salvatore volendoci armare e munire contro gli uni e gli altri, più sopra ci raccomanda di guardarci dall'ipocrisia dei farisei, e qui di non temere le stragi dei carnefici, essendo che dopo morte non può durare né la crudeltà di questi, né la simulazione di quelli. «Cinque passeri non si vendono forse due soldi?». Se Dio, egli dice, non può dimenticare i più piccoli animali e gli uccelli che svolazzano liberamente per l'aria, voi, che siete stati fatti ad immagine del Creatore, non dovete lasciarvi spaventare da quelli che uccidono il corpo; perché quegli che governa gli animali irragionevoli, non cessa di aver cura dei ragionevoli.
Sardinia Tridentina: Santi Giovanni e Paolo, Martiri (http://sardiniatridentina.blogspot.com/2017/06/santi-giovanni-e-paolo-martiri.html?m=1)
Si fa Commemorazione dell'Ottava della Natività di san Giovanni Battista con Oratio, Secreta e Postcommunio presi dalla Santa Messa della festa propria (link sottostante)."
Sardinia Tridentina: Natività di san Giovanni Battista, Precursore del Signore (http://sardiniatridentina.blogspot.com/2017/06/nativita-di-san-giovanni-battista.html?m=1)
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35295490_1419193908181927_160100605380001792_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=bf27777287b56a99096d406e3e5c3248&oe=5BB3AB5C


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/35295490_1419193908181927_160100605380001792_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=bf27777287b56a99096d406e3e5c3248&oe=5BB3AB5C


"NOVENA IN PREPARAZIONE ALLA FESTA DEL PREZIOSISSIMO SANGUE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO (22 - 30 Giugno)"





Santi Giovanni e Paolo - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/santi-giovanni-paolo/)
http://www.sodalitium.biz/santi-giovanni-paolo/
«26 giugno, Santi Giovanni e Paolo, Martiri.
“A Roma, sul monte Celio, i santi Martiri Giovanni e Paolo fratelli, dei quali il primo era maggiordomo, il secondo pri¬micerio di Costanza Vergine, figlia dell’imperatore Costantino: ambedue, decapitati sotto Giuliano l’Apostata, ricevettero la palma del martirio”.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/gio-e-paolo-184x300.png


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/gio-e-paolo-184x300.png


Sante Messe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/sante-messe/)
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/)
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano ? Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11) (http://www.oratoriosantambrogiombc.it/)
http://www.oratoriosantambrogiombc.it/




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
http://www.domusmarcellefebvre.it/
CATECHISMO- PIO X - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/catechismo--pio-x-1.php)
Ogni giovedì alle ore 20.30 ha luogo la lettura in diretta di una o due questioni del Catechismo di San Pio X.
SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php)
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.»




https://www.agerecontra.it/

http://www.centrostudifederici.org/
Oggi le comiche: botte tra "antirazzisti" e vegani - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/botte-antirazzisti-vegani/)
“Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 61/18 del 26 giugno 2018, Ss. Giovanni e Paolo.”

http://www.centrosangiorgio.com/

http://www.crisinellachiesa.it/

https://www.facebook.com/pietroferrari1973/

“Non Una Cum - Roman catholics sedevacantists.”
https://www.facebook.com/romancatholicsnonunacum/

https://www.facebook.com/fidecatholica/

http://www.traditionalmass.org/

https://novusordowatch.org/

http://www.fathercekada.com/

https://www.truerestoration.org/

http://www.catholique-sedevacantiste.fr/




Ligue Saint Amédée (http://www.saintamedee.ch/)
http://www.saintamedee.ch/
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
26 juin : Saint Jean et saint Paul, Martyrs (? 362) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/26-juin-saint-jean-et-saint-paul)
“26 juin : Saint Jean et saint Paul, Martyrs († 362).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/2315/2978/0914/06_26_st_jean_et_paul.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/2315/2978/0914/06_26_st_jean_et_paul.jpg






www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare san Pelàgio giovanetto, il quale, per la confessione della fede, tagliato membro a membro con forbici di ferro per ordine di Abdaraméno, Re dei Saracèni, compì gloriosamente il suo martirio. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Martire, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Pelàgio giovanetto possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”

“Rimiro, o mio Gesù, il Vostro Divin Volto, asciugato da una pia donna. Imprimete, Vi prego, nel mio cuore la Vostra effigie, insanguinata, e col sangue lavate l’anima mia. P. A. G.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36320180_1753418648027870_5246333162295918592_n.jp g?_nc_cat=0&oh=03c1f8c367e3f8cc56a66fd077ef771c&oe=5B9DD30B


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36320180_1753418648027870_5246333162295918592_n.jp g?_nc_cat=0&oh=03c1f8c367e3f8cc56a66fd077ef771c&oe=5B9DD30B


https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/1045-invochiamo-il-cuore-eucaristico-di-gesu.html






26° giorno: Cuore penitente - Cuore gaudente (http://www.stellamatutina.eu/26-giorno-cuore-penitente-cuore-gaudente/)
http://www.stellamatutina.eu/26-giorno-cuore-penitente-cuore-gaudente/
“CUORE PENITENTE
Il Cuore di Gesù è apparso a santa Margherita coronato di spine e sormontato da una croce tra le fiamme.
Le spine pungono e fanno sanguinare, il fuoco brucia e consuma, la croce umilia e immola.
Un cuore penitente non poteva presentarsi in modo più eloquente e convincente. Chi non capisce il linguaggio doloroso delle spine, del fuoco, della croce?
In tal modo il Cuore di Gesù continua ad insegnarci che l’espiazione è un’esigenza dell’amore. Chi ama è ben lieto di sacrificarsi per la persona amata.
Anche l’Immacolata apparve a Fatima con il Cuore circondato di spine. Quelle spine pungenti stavano sempre davanti agli occhi dei tre pastorelli. Erano il simbolo della sofferenza per i peccati degli uomini che rischiano la dannazione.
Gesù «vittima di espiazione per i nostri peccati» (1Gv 4,10), ha pagato il riscatto della nostra salvezza. Adesso vuole la nostra amorosa accettazione della salvezza. Ma molti purtroppo, per non «tenere a freno lo stimolo» della carne (At 9,5), rifiutano o compromettono il dono della salvezza offerto da Gesù a prezzo del suo Sangue. È inconcepibile, è avvilente, ma è così.
Che dire poi se riflettiamo che tutta la vita di Gesù fu penitente per la sua libera scelta? «Povertà, disprezzo e dolore» sono stati la compagnia di Gesù sulla terra, diceva la beata Angela da Foligno. Dalla grotta di Betlem al Golgota: là una greppia per animali, qua infamato e condannato. Il Cuore di
Gesù si è sottoposto all’espiazione universale, mosso e sostenuto da un amore «che supera ogni intendimento» (Ef 13,19).
Il Cuore penitente di Gesù vuole anche insegnarci l’illusione di trovare la vera gioia nel mondo. «Ogni gaudio carnale – scrive l’Imitazione di Cristo – s’insinua piacevolmente, infine morde e uccide». Al contrario, san Francesco d’Assisi, in mezzo a terribili sofferenze e privazioni, cantava giulivo: «Tanto è il bene che mi aspetto che ogni pena mi è diletto».
L’amore pieno di grazia: questo è l’amore che allieta l’uomo anche in mezzo alle tribolazioni, questo è l’amore che spingeva gli Apostoli a predicare Gesù per il mondo «contenti di essere oltraggiati» (At 3,41) e di «portare gli obbrobri di Lui» (Eb 13,13).
CUORE GAUDENTE
Si sa che santa Margherita M. Alacoque, prima di farsi suora, ebbe un breve periodo in cui il suo cuore si perse dietro le soddisfazioni della vanità femminile.
Quante lagrime verserà poi, in riparazione, appena conosciuto l’infinito amore del Cuore di Gesù per noi.
Anzi, la riparazione delle offese all’amore di Gesù sarà uno dei contenuti centrali della devozione al Sacro Cuore. E santa Margherita la fece in maniera eroica, riempiendo la sua vita di mortificazioni e di penitenze molto dure: flagellazioni, cilizi, digiuni, veglie, prostrazioni per ore e ore… Una volta, poi, nell’empito dell’ardore, prese un temperino e si incise il nome di Gesù sul petto, portando questa piaga d’amore come segno visibile di Colui che le riempiva e le bruciava il cuore.
Certo, una vera devozione al Sacro Cuore non può esigere in chi ama dilettarsi di questo mondo, correndo dietro i capricci e gusti della carne. Gesù vuole il nostro cuore libero e puro, pieno soltanto di amore totalitario a Dio e ai fratelli. Tutto ciò che ostacola o riduce questo amore totale deve essere respinto.
San Giuseppe Cafasso in una sua predica diceva che l’uomo somiglia a una vite, la quale è una delle piante più disordinate che ci sia. Per tenerla in ordine, si taglia, si sfronda, si lega. Così produce il suo buon vino «che allieta il cuore dell’uomo» (Sir 40,20).
Ebbene, san Giuseppe Cafasso fa l’applicazione al nostro corpo così facilmente in disordine nelle sue voglie.
«Cosa s’ha da fare? – dice il Santo – Sono io il padrone e tocca a me comandare: orsù, abbassa quegli sguardi! A casa quegli occhi! Indietro quella parola! Ferme quelle mani! Attento a quel passo!… ».
La vera educazione cristiana del cuore è fatta così.
L’amore puro nasce dal sacrificio e si nutre di sacrifici.
La Mamma di sant’Edmondo, arcivescovo di Canterbury, quando mandava la biancheria al figlio durante il periodo degli studi a Parigi, non dimenticava mai di metterci insieme qualche strumento di penitenza. Ella aveva abituato il figlio a digiunare tutti i venerdì e a portare tre volte alla settimana un cilizio per difendere il tesoro della castità.
Un cuore che ama Dio deve essere un cuore virile, che punta in alto, disdegna le pianure, vuole «camminare sulle alture » (Ab 3,19).
Aveva ragione sant’Agostino di piangere, anche nella vecchiaia, i peccati della sua giovinezza. Sul letto di morte, gli era stato proibito di leggere. Egli allora si fece portare dei grandi fogli di pergamena, vi fece scrivere a grandi lettere i Salmi penitenziali di Davide, e li fece appendere al muro, di fronte al letto. Così li aveva sempre davanti agli occhi, li leggeva e piangeva di continuo…
Che cosa facciamo del cuore, noi? Lo nutriamo forse di gioie effimere e false? Ascoltiamo il Cuore di Gesù che dice anche a noi: «Cerca la gioia nel Signore, esaudirà i desideri del tuo cuore» (Sal 36,3).
Proposito: Negare al corpo qualche soddisfazione per riparare le soddisfazioni illecite.
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P.Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”


26 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/26-giugno.htm)
http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/26-giugno.htm
“GESU' ED I PECCATORI
26° GIORNO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
Intenzione. - Pregare per i peccatori di nostra conoscenza.
GESU’ ED I PECCATORI
I peccatori troveranno nel mio Cuore la sorgente e l'oceano infinito della misericordia! - Questa è una delle promesse che Gesù fece a S. Margherita.
Gesù s'incarnò e morì in Croce per salvare le anime peccatrici; ad esse mostra ora il suo Cuore aperto, invitando ad entrarvi e ad usufruire della sua misericordia.
Quanti peccatori godettero della misericordia di Gesù, mentr'Egli era su questa terra! Richiamiamo alla mente l'episodio della Samaritana.
Giunse Gesù ad una città della Samaria, detta Sichar, vicino alla tenuta che da Giacobbe fu data al suo figlio Giuseppe, dove era pure il pozzo di Giacobbe. Or dunque Gesù, stanco del viaggio, stava a sedere vicino al pozzo.
Venne ad attingere acqua una donna, pubblica peccatrice. Gesù s'intenerì a mirarla e volle farle conoscere la sorgente inesauribile della sua bontà.
Volle convertirla, renderla felice, salvarla; quindi cominciò a penetrare con delicatezza in quel cuore impuro. Rivolto a lei, disse: Donna, dammi da bere!
La Samaritana rispose: Come mai Tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono Samaritana? - Gesù soggiunse: Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: Dammi da bere! - tu stessa forse ne avresti chiesto a Lui e ti avrebbe dato acqua viva! –
La donna continuò: Signore, non - hai con che attingere ed il pozzo è profondo; donde hai quest'acqua viva?... -
Gesù parlava dell'acqua dissetante del suo amore misericordioso; ma la Samaritana non comprendeva. Le disse dunque: Chi beve di quest'acqua (del pozzo), tornerà ad avere sete; ma chi beve l'acqua che gli darò io, non avrà più sete in eterno; che anzi l'acqua, da me data, diventerà in lui fonte d'acqua viva zampillante in vita eterna. –
La donna ancora non capiva e dava alle . parole di Gesù il significato materiale; perciò rispose: Dammi di questa acqua, affinchè non abbia più sete e non abbia a venire qui per attingere. - Dopo ci ciò, Gesù le fece vedere il suo misero stato, le nefandezze commesse: Donna, le disse, va' a chiamare tuo marito e ritorna qui!
- Non ho marito! - Hai detto bene: Non ho marito! - perchè ne hai avuti cinque e quello che hai ora non è tuo marito! - Umiliata a tale rivelazione, la peccatrice esclamò: Signore, vedo che sei un Profeta!... –
Gesù poi le si manifestò quale Messia, le cambiò il cuore e di una donna peccatrice ne fece un'apostola.
Quante anime ci sono nel mondo come la Samaritana!... Assetati di cattivi piaceri, preferiscono restare sotto la schiavitù delle passioni, anzichè vivere secondo la legge di Dio e godere della vera pace!
Gesù brama la conversione di questi peccatori e mostra la devozione al suo Sacro Cuore come arca di salvezza ai traviati. Vuole che si comprenda che il suo Cuore vuole salvare tutti e che la sua misericordia è un oceano infinito.
Peccatori, ostinati o del tutto indifferenti alla Religione, se ne trovano ovunque. Quasi in ogni famiglia c'è la rappresentanza, sarà la sposa, un figliuolo, una figliuola; sarà qualcuno dei nonni o altro congiunto. In simili casi si raccomanda di rivolgersi al Cuore di Gesù, offrendo preghiere, sacrifici ed altre opere buone, affinchè la misericordia divina li converta. In pratica, si consiglia,:
1. - Comunicarsi spesso a vantaggio di questi traviati.
2. - Fare celebrare, o almeno ascoltare delle S. Messe allo stesso scopo.
3. - Fare carità ai poverelli.
4. - Offrire dei piccoli sacrifici, con la pratica dei fioretti spirituali.
Fatto questo, si stia sereni e si aspetti l'ora di Dio, la quale può essere vicina o lontana. Il Cuore di Gesù, con l'offerta di opere buone in suo onore, certamente lavora nell'anima peccatrice e poco per volta la converte servendosi o di un buon libro, o di una santa conversazione, o di un rovescio di fortuna, o di un lutto improvviso...
Quanti peccatori ritornano ogni giorno a Dio!
Quante spose hanno la gioia di frequentare la Chiesa e di comunicarsi in compagnia di quel marito, che un giorno era ostile alla Religione! Quanti giovani, di ambo i sessi, riprendono la vita cristiana, troncando risolutamente una catena di peccato!
Ma queste conversioni sogliono essere frutto di molta e perseverante preghiera, rivolta al Sacro Cuore da anime zelanti.
ESEMPIO
Una sfida
Una signorina, devota del Cuore di Gesù, entrò in discussione con un uomo irreligioso, uno di quegli uomini restii al bene e cocciuto nelle sue idee. Tentò di convincerlo con buone argomentazioní e paragoni, ma tutto fu inutile. Solo un miracolo avrebbe potuto cambiarlo.
La signorina non si perdette di coraggio e gli lanciò una sfida: Lei dice di non volersi assolutamente dare a Dio; ed io l'assicuro che presto cambierà parere. So io come farla convertire! –
Quell'uomo si allontanò con una risatina di scherno e di compassione, dicendo: Vedremo chi vincerà! –
Subito la signorina cominciò le nove Comunioni dei Primi Venerdì, pròponendosi di ottenere dal Sacro Cuore la conversione di quel peccatore. Pregò molto e con molta fiducia.
Compiuta la serie delle Comunioni, Iddio permise che i due s'incontrassero. La donna chiese: Dunque, lei si è convertito? - Si, mi sono convertito! Lei ha vinto... Non sono più quello di prima. Mi sono già dato a Dio, mi sono confessato, faccio la S. Comunione e sono proprio contento. - Avevo ragione di sfidarla quella volta? Ero sicura della vittoria. - Sarei curioso di sapere cosa ha fatto per me! - Mi comunicai nove volte nei Primi Venerdì di mese e pregai tanto tanto la infinita misericordia del Cuore di Gesù per il suo ravvedimento. Oggi godo a sapere che lei è cristiano praticante. - Il Signore le ripaghi il bene fattomi! –
Quando la signorina narrò il fatto allo scrivente, ne ricevette meritata lode.
Si imiti la condotta di questa devota del Sacro Cuore, per fare convertire molti peccatori.
Fioretto. Fare la S. Comunione per i peccatori più ostinati della propria città.
Giaculatoria. Cuore di Gesù, salva le anime!
(Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù-" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli)”






Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://www.radiospada.org)
http://www.radiospada.org
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com/)
http://www.edizioniradiospada.com/
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
“26 giugno 2018: infra l'Ottava di San Giovanni Battista.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36187872_2169502103079447_3725344900430954496_n.jp g?_nc_cat=0&oh=e2f67ec563ffa808d22c787509465f83&oe=5BE551B8


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36187872_2169502103079447_3725344900430954496_n.jp g?_nc_cat=0&oh=e2f67ec563ffa808d22c787509465f83&oe=5BE551B8


“26 giugno 2018. Giovanni e Paolo, santi, martiri a Roma, i resti sono all’altare maggiore della chiesa dei Ss. Giovanni e Paolo al Celio. Sepolti nella cripta sotterranea furono, nel 1588, portati nella chiesa superiore. Nel 1677 il cardinale Filippo Tommaso Howard di Norfolck li collocò sotto l’altare maggiore. Le reliquie, estratte da una cassa di piombo, furono collocate in vasi di vetro e d’argento e ricollocate da Benedetto XIII e dal cardinale Fabrizio Paolucci, dopo una solenne processione, il 2 febbraio 1726, nell’urna di porfido rosso. In tempi passati parte delle loro reliquie pervennero all’abbazia di Casamari e nel 1572 vennero portate nella cattedrale di Veroli. Altre furono donate nel X secolo al monastero di Pagerne e nel 1536 trasferite a Friburgo.
M.R.: 26 giugno - A Roma, sul monte Celio, i santi Martiri Giovanni e Paolo fratelli, dei quali il primo era maggiordomo, il secondo primicerio di Costanza Vergine, figlia dell'Imperatore Costantino: ambedue, decapitati sotto Giuliano l'Apostata, ricevettero la palma del martirio. [ Tratto dall'opera «Reliquie Insigni e "Corpi Santi" a Roma» di Giovanni Sicari ]”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36199704_2169498269746497_1686381581213630464_n.jp g?_nc_cat=0&oh=9a69a4d31a1d68c2add7078650e241a7&oe=5BA6ADAE


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36199704_2169498269746497_1686381581213630464_n.jp g?_nc_cat=0&oh=9a69a4d31a1d68c2add7078650e241a7&oe=5BA6ADAE




COR JESU ADVENIAT REGNUM TUUM - ADVENIAT PER MARIAM!!!
COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!
Sia lode, onore e gloria al Divin Cuore di Gesù!!!
Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
28-06-18, 00:00
27 GIUGNO 2018: ventisettesimo giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…



Tradidi quod et accepi (http://tradidiaccepi.blogspot.it)
http://tradidiaccepi.blogspot.it

https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36290250_1421130764654908_3230838665370402816_n.jp g?_nc_cat=0&oh=e7026526e9c368f910ce6fe77dd00782&oe=5BE38B3E


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36290250_1421130764654908_3230838665370402816_n.jp g?_nc_cat=0&oh=e7026526e9c368f910ce6fe77dd00782&oe=5BE38B3E


«NOSTRA SIGNORA DEL PERPETUO SOCCORSO
Doppio maggiore.
Paramenti bianchi.
SANTA MESSA
Si venera con questo glorioso titolo, nella Chiesa di san Matteo sull'Esquilino, a Roma, un'immagine miracolosa della Santa Vergine, un'icona cretese conosciuta dal XII secolo, e giunta a Roma verso la fine del secolo XV. Nel 1498 la troviamo venerata presso la chiesa di san Matteo.
Dopo esser stata per sei secoli l'oggetto di un culto popolare, si perdette in seguito agli avvenimenti della città santa durante la prima metà del 1866. Infatti, scampata alla devastazione degl'invasori giacobini, il Papa Pio IX, grande servo di Maria, affidò l'icona ai Padri Redentoristi, che tuttora la custodiscono presso chiesa di sant'Alfonso all'Esquilino, e restaurò il culto secolare, con una festa liturgica.»
Sardinia Tridentina: Festa della Madre del Perpetuo Soccorso (http://sardiniatridentina.blogspot.com/2017/06/beata-vergine-maria-madre-del-perpetuo.html?m=1)
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36283383_1420621758039142_2023571694026752000_n.jp g?_nc_cat=0&oh=84df60183fbba2812334138dca70e0b5&oe=5B9F9ECF


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36283383_1420621758039142_2023571694026752000_n.jp g?_nc_cat=0&oh=84df60183fbba2812334138dca70e0b5&oe=5B9F9ECF


«SANTI PROTOMARTIRI DELLA SANTA CHIESA ROMANA
Doppio di II classe.
Paramenti rossi.
SANTA MESSA
Il 24 giugno il Martirologio Romano fa l'elogio di “moltissimi santi Martiri, i quali dall’imperatore Nerone, per allontanare l’odio proveniente dall’aver egli incendiata l’Urbe calunniosamente accusati, furon fatti uccidere crudelissimamente in diverse maniere. Infatti alcuni di essi, coperti con pelli di fiere,furono esposti ad esser dilaniati dai cani; altri furono confitti in croce; ed altri furono bruciati, affinché, quando fosse terminato il giorno, servissero di lume durante la notte. Tutto questi erano discepoli degli Apostoli e primizie dei Martiri, che la Chiesa Romana, fecondo campo di Martiri, mandò al Signore prima della morte degli Apostoli”. Di essi fa menzione anche lo storico pagano Cornelio Tacito (Annales, XV, 44, 2-5).
La Chiesa di Roma li commemora il 27 giugno, antivigilia dei santi Pietro e Paolo, Principi degli Apostoli.»
Tradidi quod et accepi: Santi Protomartiri della Santa Chiesa Romana (http://tradidiaccepi.blogspot.com/2017/06/santi-protomartiri-romani.html?m=1)
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36311115_1420621378039180_1441087400414543872_n.jp g?_nc_cat=0&oh=1803feab2e0dfd144c1acc69f52afc9d&oe=5BE431B8


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36311115_1420621378039180_1441087400414543872_n.jp g?_nc_cat=0&oh=1803feab2e0dfd144c1acc69f52afc9d&oe=5BE431B8


«SERMONE DI SANT'ANTONIO DI PADOVA SULLA FESTA DELLA NATIVITÀ DI SAN GIOVANNI BATTISTA.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36225053_1421120441322607_2703026552362237952_n.jp g?_nc_cat=0&oh=0e50d7ab1120e9f1b68b373b187b5b4c&oe=5BE58C06


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36225053_1421120441322607_2703026552362237952_n.jp g?_nc_cat=0&oh=0e50d7ab1120e9f1b68b373b187b5b4c&oe=5BE58C06


«QUARTA DIE INFRA OCTAVAM NATIVITATIS SANCTI JOANNIS BAPTISTÆ
(Quarto giorno nell'Ottava della Natività di san Giovanni Battista)
Semidoppio.
Paramenti bianchi.
SANTA MESSA.»
Sardinia Tridentina: Natività di san Giovanni Battista, Precursore del Signore (http://sardiniatridentina.blogspot.com/2017/06/nativita-di-san-giovanni-battista.html?m=1)
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36327419_1421119581322693_5749556132267950080_n.jp g?_nc_cat=0&oh=c5df0cfdc5540b8950191d1d685c4dd2&oe=5BE54E51


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36327419_1421119581322693_5749556132267950080_n.jp g?_nc_cat=0&oh=c5df0cfdc5540b8950191d1d685c4dd2&oe=5BE54E51


"NOVENA IN PREPARAZIONE ALLA FESTA DEL PREZIOSISSIMO SANGUE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO (22 - 30 Giugno)"





Madonna del Perpetuo Soccorso - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/madonna-del-perpetuo-soccorso/)
http://www.sodalitium.biz/madonna-del-perpetuo-soccorso/
«27 giugno, Madonna del Perpetuo Soccorso.
O Madre del Perpetuo Soccorso, molti sono coloro che prostrati dinanzi alla tua santa immagine, chiedono il tuo patrocinio. Tutti ti chiamano Il Soccorso dei Miseri e provano il beneficio della tua protezione. Perciò anch’io ricorro a Te in questa mia tribolazione. Tu vedi, o cara madre, a quanti pericoli sono esposto; Tu vedi i miei innumerevoli bisogni. Afflizione e bisogni mi opprimono; sventura e privazioni mi portano desolazione nella mia casa; sempre e dovunque trovo una croce da portare. O Madre, piena di misericordia, abbi pietà di me e della mia famiglia, ma in modo speciale aiutami adesso, in questa mia necessità. Liberami da ogni male; ma se è volontà di Dio che io continui a soffrire, dammi almeno la grazia di soffrire con pazienza ed amore.Questa grazia io ti domando con tanta fiducia e questo io spero di ottenere da Te perchè sei la Madre del Perpetuo Soccorso. Così sia.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/s-l1600-7-178x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/s-l1600-7-178x300.jpg


«I Protomartiri Romani (24 giugno, un tempo la festa era il 27 giugno).
“A Roma la commemorazione di moltissimi santi Martiri, i quali dall’imperatore Nerone, per allontanare l’odio proveniente dall’aver egli incendiato la Città, calunniosamente accusati, furono fatti uccidere crudelissimamente in diverse maniere. Infatti alcuni di essi, coperti con pelli di fiere, furono esposti ad esser dilaniati dai cani; altri furono confitti in croce; ed altri furono bruciati, affinchè, quando fosse terminato il giorno, servissero di lume durante la notte. Tutti questi erano discepoli degli Apostoli e primizie dei Martiri, che la Chiesa Romana, fecondo campo di Martiri, mandò al Signore prima della morte degli Apostoli”.»


Sante Messe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/sante-messe/)
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/)
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano ? Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11) (http://www.oratoriosantambrogiombc.it/)
http://www.oratoriosantambrogiombc.it/




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
http://www.domusmarcellefebvre.it/
CATECHISMO- PIO X - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/catechismo--pio-x-1.php)
Ogni giovedì alle ore 20.30 ha luogo la lettura in diretta di una o due questioni del Catechismo di San Pio X.
SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php)
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.»




www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare sant’Anétto Martire, il quale, nella persecuzione di Diocleziàno, sotto il Preside Urbàno, avendo esortato altri al martirio e abbattuto gli idoli colla sua orazione, fu fatto percuotere da dieci soldati; e alla fine, tagliategli le mani ed i piedi, fu decapitato, e così ricevette la corona del martirio. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Martire, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, sant’Anétto possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”

“Mio Gesù, ecco ai piedi Vostri un Cireneo, che porta la croce, o per forza, o per apparenza. Detesto la mia vergogna e i maledetti rispetti umani. P. A. G.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36242414_1751790204857381_4081241335279910912_n.jp g?_nc_cat=0&oh=242219458847169f9f462bb22fbdf331&oe=5BE4FAE6

“Considera, anima mia, il tuo Gesù a terra ricaduto, per cagione della tua superbia. Detestala di cuore: e per l’avvenire umiliati sino ai tuoi inferiori. P. A. G.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36266354_1755040937865641_5673607997939515392_n.jp g?_nc_cat=0&oh=bfaa288e1d0a81562cdd8cdb2fbbe613&oe=5BB7EE97

“Rimiro, o mio Gesù, il Vostro Divin Volto, asciugato da una pia donna. Imprimete, Vi prego, nel mio cuore la Vostra effigie, insanguinata, e col sangue lavate l’anima mia. P. A. G.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36320180_1753418648027870_5246333162295918592_n.jp g?_nc_cat=0&oh=03c1f8c367e3f8cc56a66fd077ef771c&oe=5B9DD30B

https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/1045-invochiamo-il-cuore-eucaristico-di-gesu.html




https://www.facebook.com/SantAlfonsoDeLiguori/
“Questa insomma ha da essere la mira di tutt'i nostri desideri, delle nostre divozioni, meditazioni, comunioni ecc. l'adempire la divina volontà. Questo ha da esser lo scopo di tutte le nostre preghiere, l'impetrare la grazia di eseguire ciò che Dio vuole da noi. Ed in ciò abbiamo da domandare l'intercessione de' nostri santi avvocati e specialmente di Maria SS., che c'impetrino luce e forza di uniformarci alla volontà di Dio in tutte le cose; ma specialmente in abbracciar quelle a cui ripugna il nostro amor proprio. Dicea il Ven. Giovanni d'Avila: «Vale più un "benedetto sia Dio" nelle cose avverse, che sei mila ringraziamenti nelle cose a noi dilettevoli».”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36228285_1745133415521959_7109029133899792384_n.jp g?_nc_cat=0&oh=003f210a2dc0517fb081eaf7867d41aa&oe=5BA0FD9C



«"Giugno 2018: processione del Sacro Cuore ad Aleppo. I terroristi mercenari sono stati sconfitti, rinasce la terza maggiore città cristiana del mondo arabo." Da Giuseppe Federici.»
https://www.facebook.com/giuseppe.federici.5
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36176566_1754524341250634_8854078697066463232_n.jp g?_nc_cat=0&oh=054e31dbca4a3b1a84ffbad5c6a92e72&oe=5BE344C2


«"Siamo nell'ottava di san Giovanni Battista, martirizzato per aver rimproverato a Erode Antipa l'illecita e scandalosa relazione con Erodiade. Ieri Jorge M. Bergoglio ha ricevuto in Vaticano Emmanuel Macron, in compagnia della sua concubina. Chissà se nel lungo colloquio privato Bergoglio ha ricordato a Macron la santità e l'indissolubilità del matrimonio, la condanna del divorzio e dell'adulterio..." - Dalla bacheca di don Ugo Carandino.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36044136_1755868677782867_6269326992756178944_n.jp g?_nc_cat=0&oh=50342b19c6727eca28b929c090e7c293&oe=5BE2020A





Ligue Saint Amédée (http://www.saintamedee.ch/)
ttp://www.saintamedee.ch/
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»

http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/27-juin-diocese-de-lausanne-geneve-et-fribourg-saint-anthelme-eveque-et-confesseur-1107-1178
“27juin - Diocèse de Lausanne, Genève et Fribourg : Saint Anthelme, Évêque et Confesseur (1107-1178).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/2915/2978/0916/06_27_saint_anthelme.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/2915/2978/0916/06_27_saint_anthelme.jpg


http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/27-juin-saint-burchard
“27 juin - Diocèse de Bâle : Saint Burchard, Confesseur.”


http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/27-juin-saint-ladislas
“27 juin : Saint Ladislas, Roi de Hongrie (1031-1095).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/1815/2978/0916/06_27_saint_ladislas_2.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/1815/2978/0916/06_27_saint_ladislas_2.jpg


27 juin : Notre-Dame du Perpétuel Secours :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/27-juin-notre-dame-du-perpetuel-secours)
“27 juin : Notre-Dame du Perpétuel Secours.”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/1515/2978/0915/06_27_ND_Perpetuel_Secours.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/1515/2978/0915/06_27_ND_Perpetuel_Secours.jpg





27 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/27-giugno.htm)
http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/27-giugno.htm
“GIORNO 27
LA TIEPIDEZZA
27° GIORNO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
Intenzione. - Pregare affinchè i Missionari convertano gl'infedeli.
LA TIEPIDEZZA
Nel libro dell'Apocalisse (III - 15) si legge il rimprovero che Gesù fece al Vescovo di Laodicea, il quale si era rallentato nel divino servizio: - Mi sono note le tue opere e so che non sei né freddo; né caldo. O fossi tu freddo o caldo! Ma poichè sei tiepido, né freddo, né caldo, comincerò a vomitarti dalla mia bocca... Fa' penitenza. Ecco, io sto alla porta e batto; se uno ascolterà la mia voce e mi aprirà la porta, io entrerò da lui.
Come Gesù rimproverò la tiepidezza di quel Vescovo, così la rimprovera in coloro che si mettono al suo servizio con poco amore. La tiepidezza, o accidia spirituale, fa nausea a Dio, sino a provocarlo al vomito, parlando in linguaggio umano. Spesso è da preferirsi un cuore freddo ad uno tiepido, perchè il freddo potrebbe infervorarsi, mentre il tiepido suole restare sempre tale.
Tra le promesse del Sacro Cuore abbiamo questa: I tiepidi diventeranno fervorosi.
Poichè Gesù ha voluto fare una promessa esplicita, vuol dire che desidera che i devoti del suo Divin Cuore siano tutti fervorosi, pieni di slancio nell'operare il bene, interessati della vita spirituale, premurosi e delicati con Lui.
Consideriamo cosa sia la tiepidezza e quali siano i rimedi per risorgerne.
La tiepidezza è una certa noia nel fare il bene e nel fuggire il male; per conseguenza i tiepidi trascurano i doveri della vita cristiana con molta facilità, oppure li compiono malamente, con negligenza. Esempi di tiepidezza sono: tralasciare la preghiera per pigrizia; pregare sbadatamente, senza sforzo per stare raccolti; rimandare da un giorno all'altro un buon proponimento, senza poi attuarlo; non mettere in pratica le buone ispirazioni, che con insistenza amorosa Gesù fa sentire; trascurare tanti atti di virtù per non imporsi dei sacrifici; darsi poco pensiero del progresso spirituale; più che tutto, commettere tante piccole colpe veniali, volontariamente, senza rimorso e senza voglia di correggersi.
La tiepidezza, che di per sé non è colpa grave, può portare al peccato mortale, perchè rende la volontà debole, incapace di resistere ad una forte tentazione. Non facendo caso dei peccati leggeri, o veniali, l'anima tiepida si mette sopra un pendio pericoloso e potrebbe precipitare nella colpa grave. Lo dice il Signore: Chi disprezza le piccole cose, a poco a poco cadrà nelle grandi (Eccl., XIX, 1).
La tiepidezza non si confonda con l'aridità di spirito, che è uno stato particolare in cui possono trovarsi anche le anime più sante.
L'anima arida non prova le gioie spirituali, anzi spesso ha noia e ripugnanza a fare il bene; tuttavia non lo tralascia. Cerca di piacere in tutto a Gesù, evitando le piccole mancanze volontarie. Lo stato di aridità, non essendo volontario e neppure colpevole, non dispiace a Gesù, anzi gli dà gloria e porta l'anima ad un alto grado di perfezione, distaccandola dai gusti sensibili.
Ciò che deve combattersi è la tiepidezza; la devozione al Sacro Cuore ne è il rimedio più efficace, avendo Gesù fatta la promessa formale « I tiepidi diventeranno fervorosi ».
Non si è dunque veri devoti del Cuore di Gesù, se non si vive fervorosamente. Per riuscirvi:
1. - Fare attenzione a non commettere con facilità le piccole mancanze, volontariamente, ad occhi aperti. Quando si ha la debolezza di farne qualcuna, si rimedi subito col chiedere perdono a Gesù e col compiere una o due opere buone in riparazione.
2. - Pregare, pregare spesso, pregare attentamente e non tralasciare per noia alcun esercizio devoto. Chi fa bene la meditazione ogni giorno, anche per breve durata, certamente supererà la tiepidezza.
3. - Non lasciar passare giorno, senza avere offerto a Gesù alcune piccole mortificazioni, o sacrifici. L'esercizio dei fioretti spirituali rimette il fervore.
ESEMPIO
Lezioni di fervore
Un indiano per nome Ciprà, convertitosi dal paganesimo alla fede cattolica, era divenuto fervente devoto del Sacro Cuore.
In un infortunio del lavoro riportò una ferita alla mano. Lasciò le Montagne Rocciose, ov'era la Missione Cattolica, ed andò lontano in cerca del medico. Questi, vista la gravità della ferita, disse all'indiano di fermarsi con lui per qualche tempo, per curare bene la ferita.
- Io non posso fermarmi qui, rispose Ciprà; domani sarà il Primo Venerdì del Mese ed io dovrò trovarmi alla Missione per ricevere la Santa Comunione. Dopo ritornerò. - Ma dopo, soggiunse il medico, potrebbe svilupparsi l'infezione e forse dovrò tagliarvi la mano! - Pazienza, mi taglierete la mano, ma non avverrà mai che Ciprà lasci nel giorno del Sacro Cuore la Comunione! –
Ritornò alla Missione, con gli altri fedeli rese onore al Cuore di Gesù e poi rifece il lungo viaggio per presentarsi al medico.
Osservata la ferita, il medico indispettito esclamò: Ve l'avevo detto! È cominciata la cancrena; ora devo tagliarvi tre dita!
- Le tagli pure!... Vada tutto per amore del Sacro Cuore! - Con animo forte subì l'amputazione, contento di avere ben comprata quella Comunione del Primo Venerdì.
Quale lezione di fervore dà un convertito a tanti fedeli tiepidi!
Fioretto. Fare alcune mortificazioni di gola, per amore del Sacro Cuore.
Giaculatoria. Cuore Eucaristico di Gesù, ti adoro per quelli che non ti adorano!
(Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù-" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli).”


27° giorno: Cuore trafitto - Cuore assassino (http://www.stellamatutina.eu/27-giorno-cuore-trafitto-cuore-assassino/)
“27° giorno: Cuore trafitto – Cuore assassino
CUORE TRAFITTO
«Guarderanno a colui che hanno trafitto» (Zc 12,10).
Per poter parlare del Cuore trafitto di Gesù bisognerebbe avere il Cuore della Madonna, trapassato «da una spada» (Lc 2,35), o il cuore trafitto di san Francesco, di santa Teresa d’Avila, di santa Veronica Giuliani, di santa Gemma Galgani, di san Pio da Pietrelcina, che hanno ricevuto il dono mistico della trasverberazione e hanno parlato di questa trafittura come di un torrente di fuoco misterioso che fa sanguinare il cuore di amore e di dolore.
Certo è che sulla croce, noi vediamo che cosa significa amare «con tutto il cuore» (Mc 12,30). Gesù ci ha amato con tutto il cuore, fino a farselo spaccare, perché noi potessimo entrarci e prenderci dimora.
Scriveva sant’Agostino: «Longino mi ha aperto con la lancia il costato di Cristo. Io vi sono entrato e vi rimango con sicurezza». San Bonaventura aggiunge con commozione: «Come non ammirare quel costato aperto, che unisce il Cuore di Gesù al nostro cuore?». E san Pietro Canisio, familiarizzando con Gesù, gli diceva affettuosamente: «Voi, o Gesù, apriste il Cuore del vostro corpo…io mi rifugiai in Esso e trovai il nutrimento dell’anima».
Guardando il Cuore trafitto di Gesù possiamo comprendere dove arriva la ferita del nostro peccato mortale: arriva fino a lì, nel Cuore di Gesù, a trapassarlo!
Una volta la serva di Dio, suor Benigna Consolata Ferrero ebbe questa terribile visione: due furiosi cani mastini si contendevano un pezzo di carne a forma di cuore, lacerandolo orrendamente. Gesù le disse: «È la figura del mio Cuore straziato dai peccatori». Ci pensiamo?
Guardando il Cuore trafitto di Gesù noi possiamo ripetere davvero con san Paolo: «Ci ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore» (Ef 5,2). Il Cuore trafitto di Gesù è l’espressione più alta dell’immolazione di Gesù. Ce lo insegna santa Margherita quando scrive: «Non so se, nella vita spirituale, vi sia un altro esercizio di devozione più atto ad elevare in poco tempo un’anima alla più alta perfezione, e a farle gustare tutte le dolcezze che si trovano al servizio di Gesù Cristo». Ce lo conferma suor Josefa Menendez, la Messaggera del Sacro Cuore, quando scrive che la piaga del Cuore di Gesù dona valore infinito a ogni nostra offerta, come le disse Gesù stesso: «Metti tutto nella piaga del mio Cuore, al fine di dare alla tua offerta un valore infinito».
CUORE ASSASSINO
«Dal cuore dell’uomo vengono gli omicidi…» (Mc 7,21).
Quale differenza! Il Cuore di Gesù si dona fino al punto di farsi squarciare dai suoi nemici. Il cuore dell’uomo, invece, è capace di arrivare all’assassinio del proprio fratello.
Basti pensare alle violenze atroci che ogni giorno la cronaca registra con il racconto di delitti e crimini. Basti pensare, soprattutto, alle leggi assassine che legalizzano l’aborto provocando un’ecatombe giornaliera di tante creature umane innocenti.
Ma non è tutto. Il cuore assassino non si ferma all’uomo.
Va oltre. Vuole uccidere anche Dio. C’è riuscito sul calvario al grido assassino di «crocifiggilo, crocifiggilo» (Gv 19,6). E ci riesce ancora, profanando i Tabernacoli, calpestando le Ostie consacrate o pugnalandole, come fanno i massoni e satanisti nelle celebrazioni dei loro riti tenebrosi.
Ma c’è ancora. Il cuore assassino continua a rivoltarsi contro Gesù con ogni peccato mortale, crocifiggendolo di nuovo crudelmente. Il cuore dell’uomo, allora, diventa il patibolo di Gesù (Eb 6,6). Questo è il tradimento dell’infame coraggio di accostarsi a ricevere Gesù Eucaristico con l’anima in peccato mortale.
Un vecchio missionario fra le tribù dell’Oregon, una notte venne assalito da una banda di selvaggi. Il missionario fece il suo atto di contrizione e poi riuscì a parlare, ricordando a quei selvaggi il bene compiuto con tanti sacrifici quotidiani. Alla fine concluse dicendo: «Adesso, se avete sete del mio sangue, eccomi nelle vostre mani; ma colpitemi qui al cuore! – e si scoprì il petto –. Trafiggete questo cuore che vi ha amato».
Quei barbari si trattennero, si confusero, si commossero.
E lasciarono il missionario senza fargli alcun male.
Noi, invece, ogni volta che commettiamo un peccato mortale, (una bestemmia, un atto impuro, una Messa festiva omessa, e ancor più una Comunione in peccato mortale), colpiamo Gesù al Cuore, senza pietà. Rinnoviamo la «fucilazione del Sacro Cuore», fatta in Spagna da un gruppo di comunisti e anarchici di Barcellona, quando con odio sacrilego scaricarono i loro fucili contro un’immagine del Cuore di Gesù.
Che dire poi dell’odio nel cuore verso il prossimo?
Chi potrà contare i sentimenti di rancore, di avversione o di vendetta che albergano spesso nel cuore dell’uomo?
Eppure il cristiano sa bene che deve amare anche i nemici e pregare per i disonesti e i malvagi (Mt 5,44). «Non lasciarti vincere dal male – grida san Paolo – ma vinci il male con il bene» (Rm 12,21).
Il Cuore di Gesù voglia «trafiggere» il nostro cuore con il suo amore forte e operoso verso Dio e i fratelli.
Proposito: Perdonare di cuore a chi ci offende o maltratta.
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”




Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://www.radiospada.org)
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com/)
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
“27 giugno. 2018: infra l'ottava di San Giovanni Battista.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36261491_2171107936252197_637820312951455744_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=7710684f526421bbc0c8bb5d0e5da5f3&oe=5BB25344


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36261491_2171107936252197_637820312951455744_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=7710684f526421bbc0c8bb5d0e5da5f3&oe=5BB25344




COR JESU ADVENIAT REGNUM TUUM - ADVENIAT PER MARIAM!!!
COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!
Sia lode, onore e gloria al Divin Cuore di Gesù!!!
Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
28-06-18, 23:39
28 GIUGNO 2018: VIGILIA DEI SANTI APOSTOLI PIETRO E PAOLO, ventottesimo giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…



Tradidi quod et accepi (http://tradidiaccepi.blogspot.it)
http://tradidiaccepi.blogspot.it

https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36311562_1422501967851121_293681033247719424_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=3ff0c04a4e6de17ebbc4bb078ca4f1f5&oe=5BB187B3


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36311562_1422501967851121_293681033247719424_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=3ff0c04a4e6de17ebbc4bb078ca4f1f5&oe=5BB187B3


“VIGILIA DEI SANTI APOSTOLI PIETRO E PAOLO.
Semidoppio.
Paramenti viola.
SANTA MESSA
La Chiesa celebra domani la festa dei due Apostoli che sono le fondamenta su cui è saldamente stabilita (Orazione). «La penitenza che sa imporsi un popolo in certi giorni di preparazione, è un segno della fede che ha conservato», scrive il Padre Guéranger: «perché dimostra che il popolo comprende la grandezza dell'oggetto proposto dalla Santa Liturgia al suo culto». Pietro innalzato sulla sua croce (Introito, Vangelo) domina, come il Cristo, il mondo. Egli suggella col sangue la sua confessione di fede (Vangelo di domani) e d'amore (Vangelo) in Gesù, e da allora nel nome di Gesù (Vangelo) e come suo sostituto sarà il re delle anime. Paolo, associandosi alle sue fatiche e al suo martirio, divide con lui il regno ed il trionfo.
- Al Vangelo.
** Omelia di sant'Agostino Vescovo.
Trattato 123 su Giovanni, n° 5.
Al suo triplice rinnegamento, Pietro oppose una triplice, confessione, affinché la sua lingua non obbedisca meno all'amore che al timore, e la morte intravista da lontano non sembri avergli dato più voce che la presenza della Vita. Rinnegare il Pastore fu effetto del timore: ufficio dell'amore sia pascere il gregge del Signore. Quelli che pascono le pecore di Cristo con l'animo che siano loro e non di Cristo, sono convinti di amare se stessi e non Cristo, avidi come sono di onori, di dominio, di ricchezze, invece della carità che fa obbedire, sollevare, piacere a Dio.
Contro costoro, ai quali l'Apostolo rimprovera, gemendo, di cercare i propri interessi e non quelli di Gesù Cristo (cf. Fil 2, 21), si leva forte e insistente la voce di Cristo. Che altro è dire: Mi ami tu? Pasci le mie pecore, se non dire: Se mi ami, non pensare a pascere te stesso, ma pasci le mie pecore, come mie, non come tue; cerca in esse la mia gloria, non la tua; il mio dominio, non il tuo; il mio guadagno e non il tuo; se non vuoi essere del numero di coloro che appartengono ai tempi difficili, i quali sono amanti di se stessi, con tutto quel che deriva da questa sorgente d'ogni male. L'Apostolo infatti, dopo aver detto: Vi saranno uomini amanti di se stessi, così prosegue: saranno amanti del denaro, vanagloriosi, arroganti, bestemmiatori, disobbedienti ai genitori, ingrati, scellerati, empi, senz'amore, calunniatori, incontinenti, spietati, non amanti del bene, traditori, protervi, accecati dai fumi dell'orgoglio, amanti del piacere più che di Dio; gente che ha l'apparenza di pietà, ma che ne ha rinnegato la forza (2 Tim 3, 1-5). Tutti questi mali derivano, come da loro fonte, da quello che per primo l'Apostolo ha citato: saranno amanti di se stessi.
Giustamente il Signore chiede a Pietro: Mi ami tu?, e alla sua risposta: Certo che ti amo, egli replica: Pasci i miei agnelli; e questo, una seconda e una terza volta. Dove anche si dimostra che amare [diligere] è lo stesso che voler bene [amare]; l'ultima volta, infatti, il Signore non dice: Mi ami?, ma: Mi vuoi bene? Non amiamo dunque noi stessi, ma il Signore, e nel pascere le sue pecore non cerchiamo i nostri interessi, ma i suoi. Non so in quale inesplicabile modo avvenga che chi ama se stesso e non Dio, non ama se stesso, mentre chi ama Dio e non se stesso, questi ama se stesso. Poiché chi non può vivere di se stesso, non può non morire amando se stesso: non ama dunque se stesso, chi si ama in modo da non vivere.
Sardinia Tridentina: Vigilia dei santi Pietro e Paolo (http://sardiniatridentina.blogspot.com/2017/06/vigilia-dei-santi-pietro-e-paolo.html?m=1)
http://sardiniatridentina.blogspot.com/2017/06/vigilia-dei-santi-pietro-e-paolo.html?m=1
Si fa Commemorazione dell'Ottava della Natività di san Giovanni Battista con Oratio, Secreta e Postcommunio presi dalla Santa Messa della festa propria:
Sardinia Tridentina: Natività di san Giovanni Battista, Precursore del Signore (http://sardiniatridentina.blogspot.com/2017/06/nativita-di-san-giovanni-battista.html?m=1)
Inoltre si fa Commemorazione di sant'Ireneo Vescovo e Martire con Oratio, Secreta e Postcommunio presi dalla Santa Messa seguente:
Sardinia Tridentina: Sant?Ireneo, Vescovo di Lione e Martire (http://sardiniatridentina.blogspot.com/2017/07/santireneo-vescovo-di-lione-e-martire.html?m=0)
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36354433_1422146374553347_6694947467126898688_n.jp g?_nc_cat=0&oh=9e3c68903163de511556c234243d7119&oe=5BE57D99 ”


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36354433_1422146374553347_6694947467126898688_n.jp g?_nc_cat=0&oh=9e3c68903163de511556c234243d7119&oe=5BE57D99


“AD I VESPERAS IN FESTO SACTORUM PETRI ET PAULI APOSTOLORUM
(Primi Vespri della Festa dei Santi Pietro e Paolo Apostoli)
Duplex I classis cum Octava communi.
(Doppio di I classe con Ottava comune)
Tutto dal Comune degli Apostoli (salmi), eccetto ciò che è proprio (antifone ai salmi, capitolo, inno, verso, antifona al Magnificat e orazione).
Audio: https://m.youtube.com/watch?v=LmG-ry1GB7c”


“SANT'IRENEO DI LIONE.
Vescovo e Martire.
Doppio.
Paramenti rossi.
SANTA MESSA
Verso la fine del II secolo, allorché le sette gnostiche cercavano di scalzare dalla base la religione cristiana, Dio suscitò sant'Ireneo, nato a Smirne nel 130, per resistere loro a viso aperto. «Dio gli accordò la grazia di distruggere le eresie con la verità della dottrina» (Orazione). Succedendo a san Potino sulla cattedra di Lione nel 177, sant'Ireneo «predicò a tempo e fuori di tempo», come vuole san Paolo (Epistola); e si fece il difensore del Cristo (Vangelo) e della sua Sposa. «La Chiesa, egli dichiara, disseminata attraverso il mondo, fino alle estremità della terra, professa la fede che ha ricevuto dagli apostoli che a loro volta l'hanno ricevuta dal Figlio di Dio. Questa Chiesa ha il suo centro a Roma, con cui tutta la Chiesa deve accordarsi a causa del suo supremo primato, perché, con la successione dei Pontefici romani la tradizione apostolica della Chiesa è pervenuta fino ad noi» (Adversus Haereses I, I, c. VI e X; I, III, c. III, n. 2). Ardente apologista, sant'Ireneo fu pure un profondo teologo. Fu chiamato il padre della teologia cattolica e l'anello d'oro che lega lo spirito del Vangelo alla dottrina dei Padri. L'orecchio ancor pieno degli ultimi echi dell'insegnamento apostolico (Alleluia), fu il primo a fare la sintesi ragionata della nostra fede. Il suo trattato «La falsa scienza smascherata e confutata», chiamato anche «Contro le eresie (Adversus Haereses)», portò un colpo mortale all'eresia gnostica. San Gerolamo, pel primo gli dà il titolo glorioso di Martire. Egli morì, si crede, durante la persecuzione di Settimio Severo nel 202 a Lione. Benedetto XV estese la sua festa alla Chiesa universale.
* Ireneo, nato non lungi dalla città di Smirne nella Asia proconsolare, fin da fanciullo si mise sotto la condotta di Policarpo, discepolo di san Giovanni Evangelista, e vescovo pure di Smirne. Alla scuola di sì eccellente maestro, fece grandi progressi nella dottrina e nella pratica della religione cristiana. Allorché un glorioso martirio ebbe innalzato in cielo Policarpo, Ireneo che, sebbene meravigliosamente versato nelle sacre scritture, ardeva tuttavia ancora d'un incredibile desiderio di studiare sul luogo stesso in cui erano state confidate le tradizioni che altri potevano aver ricevuto sull'insegnamento e le istituzioni apostoliche, e potè incontrarsi con più discepoli degli Apostoli; quanto udì da loro, se lo scolpì nella memoria, per opporlo poi assai a proposito contro le eresie, che vedeva diffondersi ogni giorno più con immenso danno del popolo cristiano, e le quali egli s'era proposto di combattere con cura e abbondanza di prove. Quindi recatosi in Francia, il vescovo Potino lo ordinò prete della Chiesa di Lione. Egli adempì così bene al suo ministero con l'assiduità alla predicazione e colla dottrina, che (a testimonianza dei santi Martiri che combatterono coraggiosamente per la vera fede sotto l'imperatore Marco Aurelio) si mostrò veramente lo zelatore del testamento di Cristo.
Intanto gli stessi Confessori della fede e il clero di Lione essendo altamente preoccupati della pace delle Chiese dell'Asia turbata allora dalla fazione dei Montanisti, scelsero con grande unanimità Ireneo, che proclamavano l'uomo più capace a ottenere la vittoria, per inviarlo a Roma da Papa Eleuterio, per pregarlo di condannare colla autorità della Sede Apostolica i nuovi settari, e sopprimere così la causa delle discordie. Morto martire il vescovo Potino, gli successe Ireneo, il quale esercitò il ministero episcopale con tal successo, grazie alla sua saggezza, preghiera ed esempio, che in breve tempo vide non solo gli abitanti di Lione, ma anche molti di altre città della Gallia rigettare l'errore e la superstizione, e iscriversi nella milizia cristiana. Nel frattempo essendo sorta questione circa il giorno della celebrazione della Pasqua, e il Romano Pontefice Vittore trattando con rigore o minacciando di scomunica i vescovi dell'Asia che quasi tutti si dipartivano su questo punto dai loro fratelli nell'episcopato, Ireneo, amico della pace, intervenne rispettosamente, e, facendo valere gli esempi dei Pontefici predecessori, l'indusse a non permettere che tante Chiese si separassero dall'unità cattolica a motivo d'un rito che esse affermavano aver ricevuto per tradizione.
Egli scrisse molte opere, di cui parlano Eusebio di Cesarea e san Girolamo, ma la cui maggior parte è andata perduta per incuria dei tempi. Di lui rimangono cinque libri contro le eresie, scritti circa l'anno 180, allorché governava ancora la Chiesa Eleuterio. Nel libro terzo, l'uomo di Dio, istruito da coloro ch'egli dichiara aver appreso l'insegnamento diretto degli Apostoli, dice, riguardo alla Chiesa Romana e alla sua successione di Pontefici, che la sua testimonianza è la più grande e la più splendida, essendo ella la custode fedele, perpetua e la più sicura della tradizione divina. Così, dice egli, è necessario che con questa Chiesa, a motivo del suo possente primato, s'accordi ogni Chiesa, cioè i fedeli di tutti i luoghi. Infine, egli, insieme con altri pressoché innumerevoli da lui condotti alla vera fede, e ai frutti di essa, ricevette la corona del martirio e se ne andò in cielo nell'anno della salute 202, allorché l'imperatore Settimio Severo Augusto faceva crudelmente tormentare e mettere a morte tutti quelli che volevano rimanere fermi nella pratica della religione cristiana. Il sommo Pontefice Benedetto XV estese a tutta la Chiesa la festa di sant'Ireneo.
- Al Vangelo.
** Omelia di sant'Ireneo Vescovo e Martire.
Libro 3 contro le Eresie cap. 18, ovvero 20, n. 5-6.
Il Signore conosceva quelli che dovevano subire la persecuzione; e sapeva pure chi erano quelli che sarebbero flagellati ed uccisi per lui. E perciò, esortando anche costoro, diceva: «Non temete quelli che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l'anima. Temete piuttosto colui che può mandare in perdizione all'inferno e l'anima e il corpo» e anche conservare quelli che gli hanno reso testimonianza. Difatti egli prometteva di riconoscere davanti al Padre, suo quelli che avessero confessato il suo nome davanti agli uomini; e di rinnegare quelli che l'avessero rinnegato; e di confondere quelli che avessero arrossito di confessarlo. Ora, stando così le cose, alcuni sono giunti a tanta temerità da disprezzare persino i Martiri e vituperare quelli che sono stati uccisi per aver reso testimonianza al Signore, o che sopportano tutte le prove che il Signore ha predetto, e, conforme alla sua parola, si sforzano di seguire le orme del Signore nella sua passione, divenuti i Martiri di colui che s'è fatto passibile per noi, e noi li contiamo nel numero dei Martiri. Quando sarà ricercato il loro sangue, quando la gloria sarà stata la conseguenza delle loro sofferenze, allora saranno confusi da Cristo tutti quelli che si saranno rifiutati d'onorare il loro martirio.
Lo stesso sarà di quelli che dicono aver egli sofferto solo apparentemente. Perché se egli non ha patito realmente, nessuna grazia per lui, non avendo egli sostenuto nessuna passione; e, quando noi cominceremo a soffrire veramente, egli ci apparirà un seduttore, esortandoci a farci battere e a porgere l'altra guancia, se veramente non l'ha sofferto egli per il primo. E allora come avrebbe sedotto loro, facendosi vedere ad essi per quel che non era; così sedurrebbe anche noi, esortandoci a soffrire quello che egli non ha sofferto. In questo caso saremmo da più del Maestro, mentre soffriamo e tolleriamo ciò che il Maestro né avrebbe sofferto né tollerato. Ma siccome nostro Signore, il solo vero maestro, il vero Figlio di Dio, è buono e paziente, Verbo di Dio Padre, egli s'è fatto il figlio dell'uomo. Egli ha lottato e ha vinto; egli era uomo e combatteva per la famiglia dei suoi padri, e riparava coll'obbedienza la loro disubbidienza. Egli ha legato il forte, e ha sciolto i deboli, e ha donato la salvezza sacrificando la sua vita umana, e distruggendo il peccato. Quelli dunque che dicono che egli non si è manifestato che in apparenza, che non s'è rivestito di carne, che non si è veramente fatto uomo, essi sono ancora sotto l'antica condanna.
Sardinia Tridentina: Sant?Ireneo, Vescovo di Lione e Martire (http://sardiniatridentina.blogspot.com/2017/07/santireneo-vescovo-di-lione-e-martire.html?m=0)
Si fa Commemorazione dell'Ottava della Natività di san Giovanni Battista con Oratio, Secreta e Postcommunio presi dalla Santa Messa della festa propria:
Sardinia Tridentina: Natività di san Giovanni Battista, Precursore del Signore (http://sardiniatridentina.blogspot.com/2017/06/nativita-di-san-giovanni-battista.html?m=1)
Inoltre si fa Commemorazione della Vigilia dei Santi Apostoli Pietro e Paolo con Oratio, Secreta, Postcommunio e Vangelo finale presi dalla Santa Messa seguente:
Sardinia Tridentina: Vigilia dei santi Pietro e Paolo (http://sardiniatridentina.blogspot.com/2017/06/vigilia-dei-santi-pietro-e-paolo.html?m=1”)
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36380578_1422093411225310_8706837412749246464_n.jp g?_nc_cat=0&oh=d42cceda5fc3e85f275cfbd9fa5d180e&oe=5BA79BD5


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36380578_1422093411225310_8706837412749246464_n.jp g?_nc_cat=0&oh=d42cceda5fc3e85f275cfbd9fa5d180e&oe=5BA79BD5


“«Il nodo della disobbedienza di Eva ha avuto la sua soluzione con l’obbedienza di Maria; ciò che la vergine Eva aveva legato con la sua incredulità, la vergine Maria l’ha sciolto con la sua fede».
Sant'Ireneo di Lione, Adversus Haereses III, 22, 4
Maria Sanctissima solvens vincla, ora pro nobis.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36063530_1421548464613138_386683473391255552_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=7402ab3ecfd8529a06c725a66ae6eed9&oe=5BE4FE7F


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36063530_1421548464613138_386683473391255552_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=7402ab3ecfd8529a06c725a66ae6eed9&oe=5BE4FE7F


“QUINTA DIE INFRA OCTAVAM NATIVITATIS SANCTI JOANNIS BAPTISTÆ
(Quinto giorno nell'Ottava della Natività di san Giovanni Battista)
Semidoppio.
Paramenti bianchi.
SERMONE DI SANT'ANTONIO DI PADOVA SULLA FESTA DELLA NATIVITÀ DI SAN GIOVANNI BATTISTA.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36283404_1422493227851995_7530431022672904192_n.jp g?_nc_cat=0&oh=e5b8c9e84e53ccacfc4460b86db31bcb&oe=5BAE3854


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36283404_1422493227851995_7530431022672904192_n.jp g?_nc_cat=0&oh=e5b8c9e84e53ccacfc4460b86db31bcb&oe=5BAE3854


"NOVENA IN PREPARAZIONE ALLA FESTA DEL PREZIOSISSIMO SANGUE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO (22 - 30 Giugno)"


“SACRO CUORE.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36342105_1422533064514678_8818389266888392704_n.jp g?_nc_cat=0&oh=21876dd85fb0b3166df9bbd390fb9abe&oe=5B9F5EBC


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36342105_1422533064514678_8818389266888392704_n.jp g?_nc_cat=0&oh=21876dd85fb0b3166df9bbd390fb9abe&oe=5B9F5EBC






Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico (http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm)
http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm
“Vigilia dei santi apostoli Pietro e Paolo, 28 giugno.”
“Sant'Ireneo, vescovo e martire, lo stesso giorno.”
http://www.unavoce-ve.it/pg-29giu.htm
“29 GIUGNO SAN PIETRO E SAN PAOLO, APOSTOLI."





Sant'Ireneo - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/santireneo/)
http://www.sodalitium.biz/santireneo/
«28 giugno, Sant’Ireneo, Vescovo e Martire (Smirne, 130 – Lione, 202).
“A Lione, in Francia, sant’Ireneo, Vescovo e Martire, il quale (come scrive san Girolamo) fu discepolo del beato Policarpo, Vescovo di Smirne, e vicino ai tempi Apostolici. Egli, avendo moltissimo combattuto colla parola e cogli scritti contro gli eretici, finalmente, nella persecuzione di Severo, con quasi tutto il popolo della sua città, fu coronato con glorioso martirio”.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/ireneo.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/ireneo.jpg


Sante Messe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/sante-messe/)
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/)
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano ? Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11) (http://www.oratoriosantambrogiombc.it/)
http://www.oratoriosantambrogiombc.it/




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
322. Catechismo San Pio X
https://www.youtube.com/watch?v=QvL78AVRCw8
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
http://www.domusmarcellefebvre.it/
CATECHISMO- PIO X - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/catechismo--pio-x-1.php)
http://www.domusmarcellefebvre.it/catechismo--pio-x-1.php
Ogni giovedì alle ore 20.30 ha luogo la lettura in diretta di una o due questioni del Catechismo di San Pio X.
SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php)
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.»




https://www.agerecontra.it/

http://www.centrostudifederici.org/

http://www.centrosangiorgio.com/

http://www.crisinellachiesa.it/

“Pascendi Dominici Gregis.”
https://www.youtube.com/channel/UCo944XvpNSfgXjCViAIOOqg
«'Cum Ex Apostolatus Officio'(1559). Pietro Ferrari sulla Bolla di Papa Paolo IV (Carafa)»
https://www.youtube.com/watch?v=nxw2Gd2KbxM
«Cum Ex Apostolatus... puntualizzazioni finali di Pietro Ferrari... »
https://www.youtube.com/watch?feature=youtu.be&v=8ANzbN9c9F4
https://www.facebook.com/pietroferrari1973/

“Non Una Cum - Roman catholics sedevacantists.”
https://www.facebook.com/romancatholicsnonunacum/

https://www.facebook.com/fidecatholica/

http://www.cmri.org/ital-index.html

http://www.traditionalmass.org/

https://novusordowatch.org/
https://novusordowatch.org/2018/06/30-years-sspx-episcopal-consecrations-lefebvre/
"June 30, 1988 – 2018
30 Years since the SSPX Episcopal Consecrations of Archbishop Marcel Lefebvre."

http://www.fathercekada.com/

https://www.truerestoration.org/

http://www.catholique-sedevacantiste.fr/




Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
http://www.SaintAmedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»

28 juin : Saint Irénée, Évêque et Martyr (120-202) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/28-juin-saint-irenee)
“28 juin : Saint Irénée, Évêque et Martyr (120-202).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/9515/2978/0916/06_28_saint_irenee.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/9515/2978/0916/06_28_saint_irenee.jpg


“28 juin 767 : décès du Pape Saint Paul Ier. Saint Paul Ier, naît à Rome et succède à son frère le Pape Étienne II, dont il continue la politique.
“28 juin 1476 : naissance de Gian Pietro Carafa, futur Pape Paul IV. C’est le 223ème pape de l’Église catholique.”
“28 juin 1098 : victoire des Croisés lors du second siège d’Antioche.”




www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare sant’Irenéo, Vescovo e Martire, il quale (come scrive san Girolamo) fu discepolo del beato Policàrpo, Vescovo di Smirne, e vicino ai tempi Apostolici. Egli, avendo moltissimo combattuto colla parola e cogli scritti contro gli eretici, finalmente, nella persecuzione di Sevèro, con quasi tutto il popolo della sua città, fu coronato con glorioso martirio. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Vescovo e Martire, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, sant’Irenéo possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/1045-invochiamo-il-cuore-eucaristico-di-gesu.html





28° giorno: Cuore verginale - Cuore diviso (http://www.stellamatutina.eu/28-giorno-cuore-verginale-cuore-diviso/)
http://www.stellamatutina.eu/28-giorno-cuore-verginale-cuore-diviso/
“28° giorno: Cuore verginale – Cuore diviso
CUORE VERGINALE
Il cuore verginale è il cuore tutto di Dio, esclusivamente suo. Il Cuore di Gesù è il cuore verginale per eccellenza divina: perché è il Cuore stesso di Dio.
La verginità è sublimità e potenza d’amore intatto e totale. Un cuore vergine è un cuore tutto e solo amore.
Non ammette divisioni né dispersione. Si dona in pienezza, perché è pienezza d’amore.
Il Cuore di Gesù è questa pienezza d’amore verginale.
Il Cuore di Maria è tabernacolo della verginità in cui venne formato il Cuore verginale di Gesù.
Concepito verginalmente, nato verginalmente, Gesù è il «figlio della verginità», come disse sant’Ambrogio; e il suo Cuore è la sorgente divina dell’amore verginale.
Per questo i cuori vergini sono quelli che Gesù scambia ben volentieri con il suo. A santa Lutgarda, a santa Veronica Giuliani, a santa Caterina da Siena, a santa Margherita M. Alocoque, è avvenuto questo fatto mistico della sostituzione del loro cuore con quello di Gesù.
«La verginità è la dimora soave di Gesù», ha scritto san Giovanni Climaco. E Gesù stesso in una delle apparizioni disse a santa Margherita: «Voglio che il tuo cuore sia un asilo per me, dove potermi rifugiare e gioire, quando i peccatori mi perseguitano e mi cacciano da loro». Per questo tutti i Santi hanno magnificato la verginità e hanno saputo compiere anche eroismi per non perderla, come fecero, ad esempio san Benedetto, san Francesco d’Assisi, san Tommaso d’Aquino. Che dire poi delle schiere verginali di martiri che hanno preferito la morte alla perdita della verginità?
I cuori verginali sono i prediletti del Cuore di Gesù.
Soltanto san Giovanni evangelista, l’apostolo vergine, ebbe il privilegio di posare il capo sul Cuore di Gesù (Gv 21,20). Lo stesso san Giovanni ha scritto nell’Apocalisse la celebre visione del Paradiso dove 144 mila vergini cantano «un cantico nuovo» e «seguono l’Agnello dovunque vada» (Ap 14,14).
L’amore dei cuori verginali risuona nei Cieli come un cantico speciale, che nessun altro cuore può cantare.
L’unione dei cuori verginali con il Cuore di Gesù è così intima e indivisibile che Gesù per l’eternità sarà circondato da moltitudini di vergini.
Per questo è una cosa sublime la vocazione religiosa.
E aveva ragione santa Maria Maddalena de’ Pazzi di dire che «la vocazione religiosa è la grazia più insigne che Dio possa fare a un’anima dopo il santo Battesimo, perché se il Battesimo rende figlia di Dio, la verginità consacrata rende sposa di Dio.
«O verginità – esclama sant’Atanasio – corona che mai appassisce, santuario dello Spirito Santo, pietra preziosa, quanti pochi ti sanno trovare!»
Il Cuore di Gesù voglia arricchire la Chiesa di molte vocazioni alla vita verginale.
CUORE DIVISO
«Non tutti possono capire questa parola» (Mt 19,11), ha detto Gesù a proposito della verginità. Sono pochi e scelti i cuori vergini chiamati a realizzare l’amore sommo ed esclusivo del dono sponsale di sé a Dio. La maggior parte dei cuori, invece, realizza la totalità dell’amore a Dio dividendo il proprio cuore con quello di una creatura nel Sacramento del matrimonio. Questa è una via più difficile, ma anche per essa, nonostante il cuore «diviso» (1Cor 7,33), si può e si deve arrivare alla santificazione, ossia alla pienezza dell’amore divino.
Basti pensare alle figure splendide di santi coniugi come sant’Enrico e santa Cunegonda, santa Bianca di Castiglia, san Luigi IX, santa Elisabetta d’Ungheria, san Tommaso Moro, i genitori di santa Teresina.
La devozione al Cuore di Gesù nelle famiglie cristiane diventa sorgente di pace. L’ha detto Gesù stesso in una promessa: «Metterò e conserverò la pace nelle famiglie dei miei devoti». Per questo il papa san Pio X ci teneva moltissimo alla consacrazione delle famiglie al Sacro Cuore, e raccomandava che in ogni casa ci fosse un quadro del Sacro Cuore da venerare, poiché attira grazie e benedizioni: «Benedirò i luoghi dove sarà esposta e venerata l’immagine del mio Cuore».
Introdurre il Cuore di Gesù nelle famiglie, oggi è urgente.
Noi assistiamo sgomenti alle rovine della famiglia, alle profanazioni del matrimonio, agli sbandamenti dei figli. I cuori non sono soltanto divisi, ma in lotta fra loro nello stesso nido familiare. Nei riguardi della famiglia, del resto, oggi si comincia male e si finisce malissimo.
Si comincia con l’educazione sessuale, molto spesso scuola di corruzione; si continua con la promiscuità e la coeducazione a tutti i livelli; si arriva alle esperienze di peccato e ai rapporti prematrimoniali; si finisce nel matrimonio già distrutti e si precipita poi nei peccati contro la vita con l’uso degli anticoncezionali, con il ricorso all’aborto.
Che poi siano frequenti gli adulteri, le separazioni, i divorzi, che meraviglia fa? Nessuna.
Cuori divisi da Dio e dagli uomini. Cuori corrosi dall’egoismo. Cuori animalizzati fino a nutrirsi solo di sesso. Cuori da consumismo sfruttatore. Poveri cuori degli uomini!
Il Cuore di Gesù abbia pietà dei nostri cuori così divisi da Dio e dai fratelli!
Proposito: Fare (o rinnovare) la consacrazione della famiglia al Sacro Cuore.
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”


28 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/28-giugno.htm)
http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/28-giugno.htm
“APOSTOLI DEL CUORE DI GESU'
28° GIORNO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittime dei peccati, abbiate pietà di noi.
Intenzione. - Riparare: la trascuratezza dei genitori nell'educare i figli.
APOSTOLI DEL CUORE DI GESU’
Essere devoti del Sacro Cuore è un gran bene, ma esserne apostoli è cosa più eccellente.
Il devoto si contenta di rendere a Gesù particolari atti di amore e di riparazione; ma l'apostolo lavora affinchè la devozione al Sacro Cuore sia conosciuta, apprezzata e praticata e mette in atto tutti quei mezzi che un ardente amore divino suggerisce.
Gesù, per invogliare i suoi devoti a divenire veri apostoli, fece una promessa meravigliosa, quanto mai bella: « Il nome di coloro che diffonderanno questa devozione, sarà scritto nel mio Cuore e non ne verrà cancellato mai! ».
Essere scritti nel Cuore di Gesù significa essere annoverati tra i prediletti, tra i predestinati alla gloria del Cielo; significa godere in questa vita delle carezze di Gesù e dei suoi particolari favori.
Chi non vorrà fare il possibile per conseguire una tale promessa?
Non si pensi che solo i Sacerdoti possano fare l'apostolato della devozione al Sacro Cuore predicando dal pulpito; ma tutti possono fare apostolato, perchè a tutti è rivolta la promessa.
Si suggeriscono ora i modi opportuni e pratici per fare onorare il Sacro Cuore da tanti altri.
Qualunque ambiente, qualunque tempo è adatto a quest'apostolato, purchè si sfruttino con prudenza le circostanze che la Provvidenza presenta.
L'autore di questo libro rimase una volta edificato assai dallo zelo di un povero venditore ambulante. Andava questi in giro a vendere petrolio. Quando aveva davanti a sé un gruppetto di donne, faceva una parentesi alla vendita e parlava del Sacro Cuore, esortando a fare la Consacrazione della famiglia. Il suo dire semplice e disinteressato toccava il cuore di tante popolane e riuscì a fare attuare molte consacrazioni nei rioni più irreligiosi della città. Forse ottenne più frutti l'apostolato di questo uomo, anziché la predica di un grande oratore.
Si fa apostolato tutte le volte che si parla del Sacro Cuore. Si raccontino le grazie che si sono ottenute per invogliare altri a ricorrere nei bisogni al Cuore di Gesù. Si diffondano pagelline e libretti del Sacro Cuore. Ci sono anime apostole, che con sacrifici e risparmi acquistano stampe e poi le regalano. Chi non potesse fare ciò si presti almeno alla diffusione, appoggiando ed aiutando l'apostolato degli altri. Si regali la pagellina del Sacro Cuore a chi viene a fare visita in casa, a coloro che frequentano il laboratorio, agli alunni ed alle alunne; si accluda nelle lettere; si faccia pervenire lontano, specie a quelle persone che ne hanno bisogno.
Ogni mese si trovi qualche anima fredda o indifferente e si disponga bellamente a fare la Comunione del Primo Venerdì. Certe persone hanno bisogno di una parola persuasiva per avvicinarsi al Cuore di Gesù.
Come sarebbe bello e quale gioia si darebbe al Signore, se ogni anima devota del Sacro Cuore presentasse ogni Primo Venerdì a Gesù un'altra anima
È apostolato, come si è detto sopra, far consacrare la famiglia al Cuore di Gesù. Gli apostoli s'interessino perchè tale Consacrazione sia fatta con solennità in casa propria, nelle famiglie dei parenti e in quelle del vicinato e si convincano i prossimi sposi a consacrarsi al Sacro Cuore il giorno delle nozze.
È pure apostolato esortare alla riparazione, specialmente organizzando gruppi di anime pie, affinchè si faccia l'Ora di Guardia il turno privato dell'Ora Santa; affinchè ci siano molte Comunioni riparatrici nei giorni in cui Gesù è più offeso; è apostolato sublime trovare « anime ostie », cioè persone che si consacrano completamente alla riparazione.
Si può anche essere apostoli del Sacro Cuore:
1. - Pregando affinchè si diffonda nel mondo questa devozione.
2. - Offrendo sacrifici, il che facciano specialmente gli ammalati, con l'accettare con rassegnazione le sofferenze, allo scopo che si propaghi nel mondo la devozione al Sacro Cuore.
In fine, si sfruttino le iniziative, che sono disseminate in questo libretto, affinché ognuno possa dire: Il mio nome è scritto nel Cuore di Gesù e non ne verrà cancellato mai!
ESEMPIO
Grazia ottenuta
Una donna era afflittissima. Il marito era andato in America in cerca di lavoro. Nel primo tempo questi scriveva con regolarità e con affetto verso la famiglia; poi cessò la corrispondenza.
Da due anni la sposa era preoccupata: Il marito sarà morto?... Si sarà dato alla vita libera?... - Tentò di avere qualche notizia, ma invano.
Si rivolse allora al Cuore di Gesù e cominciò le Comunioni dei Primi Venerdì, supplicando Dio di farle giungere qualche buona notizia.
Finì la serie delle nove Comunioni; nessuna nuova. Trascorsa poco più di una settimana, giunse la lettera del marito. Grande tu la gioia della sposa, ma più grande fu la meraviglia quando si accorse che la data della lettera corrispondeva al giorno, in cui essa aveva fatta l'ultima Comunione.
La donna chiudeva i Nove Primi Venerdì e Gesù quel giorno stesso muoveva lo sposo a scrivere. Vera grazia del Sacro Cuore, che l'interessata raccontò commossa all'autore di queste pagine.
Il narrare queste e simili grazie, è un vero apostolato che si compie, perché così le anime bisognose e afflitte si orientano verso il Cuore di Gesù.
Fioretto. Scegliere un'opera buona da fare ogni venerdì ad onore del Sacro Cuore: o una preghiera, o un sacrificio, o un atto di carità.
Giaculatoria. Eterno Padre, vi offro tutte le Messe che si sono celebrate e che si celebreranno, specialmente quelle di oggi!
(Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù-" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli).”





Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://www.radiospada.org)
http://www.radiospada.org
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com)
http://www.edizioniradiospada.com
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
“28 giugno 2018; infra l'Ottava di San Giovanni Battista.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36358779_2172894742740183_4343579617051803648_n.jp g?_nc_cat=0&oh=12be574f9546218503da67da5e09dc32&oe=5BEA3B37


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36358779_2172894742740183_4343579617051803648_n.jp g?_nc_cat=0&oh=12be574f9546218503da67da5e09dc32&oe=5BEA3B37


«28 giugno 2018: Sant'Ireneo da Lione, vescovo e martire.
Pacificatore di nome e di fatto (il nome "Ireneo" in greco vuol dire pacifico e pacificatore), S. Ireneo venne presentato al papa dai cristiani della Gallia con parole di alto elogio: "Zelatore del testamento di Cristo". A Roma Ireneo fece onore al suo nome, suggerendo moderazione a papa Vittore, consigliandogli rispettosamente di non scomunicare le Chiese dell’Asia che non volevano celebrare la Pasqua nella stessa data delle altre comunità cristiane. E' l’ultimo uomo apostolico, in quanto è vissuto nell’ambiente degli apostoli; ha dato inizio alla teologia in quanto uomo della Tradizione e della Scrittura. Il suo scopo non è scientifico, ma pratico, cioè: difendere la vera dottrina contro gli eretici (gnostici) ed esporre con chiarezza la verità della fede. Dei suoi scritti ci restano intatti i cinque libri dell’Adversus haereses, in cui Ireneo appare non solo il teologo più equilibrato e penetrante dell’Incarnazione redentrice, ma anche uno dei pastori più completi, più apostolici e più cattolici che abbiano servito la Chiesa. Egli fu comunque un vero testimone della fede in un periodo di dura persecuzione; il suo campo d'azione fu molto vasto, se si tiene conto che probabilmente non esisteva nessun altro vescovo nelle Gallie e nelle terre di confine della vicina Germania. Greco, aveva appreso le lingue "barbare" per poter evangelizzare le popolazioni cèltiche.
Dal "Trattato contro le eresie" di sant'Ireneo, vescovo
La gloria di Dio dà la vita; perciò coloro che vedono Dio ricevono la vita. E per questo colui che é inintelligibile, incomprensibile e invisibile, si rende visibile, comprensibile e intelligibile dagli uomini, per dare la vita a coloro che lo comprendono e vedono. E' impossibile vivere se non si é ricevuta la vita, ma la vita non si ha che con la partecipazione all'essere divino. Orbene tale partecipazione consiste nel vedere Dio e godere della sua bontà. Gli uomini dunque vedranno Dio per vivere, e verranno resi immortali e divini in forza della visione di Dio. Questo, come ho detto prima, era stato rivelato dai profeti in figura, che cioé Dio sarebbe stato visto dagli uomini che portano il suo Spirito e attendono sempre la sua venuta. Così Mosé afferma nel Deuteronomio: Oggi abbiamo visto che Dio può parlare con l'uomo e l'uomo aver la vita (cfr. Dt 5, 24). Colui che opera tutto in tutti nella sua grandezza e potenza, é invisibile e indescrivibile a tutti gli essere da lui creati, non resta però sconosciuto; tutti infatti, per mezzo del suo Verbo, imparano che il Padre é unico Dio, che contiene tutte le cose e dà a tutte l'esistenza, come sta scritto nel vangelo: "Dio nessuno lo ha mai visto; proprio il Figlio Unigenito, che é nel seno del Padre, lui lo ha rivelato" (Gv 1, 18). Fin dal principio dunque il Figlio é il rivelatore del Padre, perché fin dal principio é con il Padre e ha mostrato al genere umano nel tempo più opportuno le visioni profetiche, la diversità dei carismi, i ministeri e la glorificazione del Padre secondo un disegno tutto ordine e armonia. E dove c'é ordine c'é anche armonia, e dove c'é armonia c'é anche tempo giusto, e dove c'é tempo giusto c'è anche beneficio. Per questo il Verbo si é fatto dispensatore della grazia del Padre per l'utilità degli uomini, in favore dei quali ha ordinato tutta l'economia della salvezza, mostrando Dio agli uomini e presentando l'uomo a Dio. Ha salvaguardato però l'invisibilità del Padre, perché l'uomo non disprezzi Dio e abbia sempre qualcosa a cui tendere. Al tempo stesso ha reso visibile Dio agli uomini con molti interventi provvidenziali, perché l'uomo non venisse privato completamente di Dio, e cadesse così nel suo nulla, perché l'uomo vivente é gloria di Dio e vita dell'uomo é la visione di Dio. Se infatti la rivelazione di Dio attraverso il creato dà la vita a tutti gli esseri che si trovano sulla terra, molto più la rivelazione del Padre che avviene tramite il Verbo é causa di vita per coloro che vedono Dio. (Lib. IV, 20, 5-7; SC 100, 640-642. 644-648).»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36316929_2172902656072725_5141780034675015680_n.jp g?_nc_cat=0&oh=b652846852c69902c8cc73db582129c9&oe=5BE79A63


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36316929_2172902656072725_5141780034675015680_n.jp g?_nc_cat=0&oh=b652846852c69902c8cc73db582129c9&oe=5BE79A63



“28 giugno 2018: Vigilia dei Santi Pietro e Paolo.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36329369_2172901202739537_4629839002646609920_n.jp g?_nc_cat=0&oh=fa0d9d8088bf1dee3bcc5f874d59cd37&oe=5B9DEE33


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36329369_2172901202739537_4629839002646609920_n.jp g?_nc_cat=0&oh=fa0d9d8088bf1dee3bcc5f874d59cd37&oe=5B9DEE33





COR JESU ADVENIAT REGNUM TUUM - ADVENIAT PER MARIAM!!!
COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!
Sia lode, onore e gloria al Divin Cuore di Gesù!!!
Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
29-06-18, 22:24
29 GIUGNO 2018: FESTA DEI SANTI APOSTOLI PIETRO E PAOLO, ventinovesimo giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…
Auguri di buon onomastico a tutti coloro che si chiamano Pietro e Paolo come i nostri gloriosi patroni e a tutti i sacerdoti e vescovi cattolici ordinati il 29 giugno nel giorno dell’anniversario della loro ordinazione che coincide con la Festa dei due Santi Apostoli…
VIVA IL PAPATO E LA SANTA CHIESA CATTOLICA ROMANA!!!
SAN PIETRO, PRINCIPE DEGLI APOSTOLI E PRIMO PAPA, SAN PAOLO, APOSTOLO DELLE GENTI, PREGATE PER NOI!!!
Sancte Petre, ora pro nobis! Sancte Paule, ora pro nobis!



«29 GIUGNO SAN PIETRO E SAN PAOLO, APOSTOLI.»
Guéranger, L'anno liturgico - San Pietro e san Paolo, apostoli (http://www.unavoce-ve.it/pg-29giu.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-29giu.htm



Tradidi quod et accepi (http://tradidiaccepi.blogspot.it)
http://tradidiaccepi.blogspot.it

https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36392043_1423960454371939_5551510457195429888_n.jp g?_nc_cat=0&oh=454bf040498cd1b7361929b462073f1a&oe=5BB02977


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36392043_1423960454371939_5551510457195429888_n.jp g?_nc_cat=0&oh=454bf040498cd1b7361929b462073f1a&oe=5BB02977


«CATECHISMO MAGGIORE DI SAN PIO X
Delle feste de' santi Apostoli, e in particolare de' santi Pietro e Paolo.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36448086_1423824817718836_3675358516261945344_n.jp g?_nc_cat=0&oh=f52d9516d423de40f2a212bfb8ac824e&oe=5BA9360C


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36448086_1423824817718836_3675358516261945344_n.jp g?_nc_cat=0&oh=f52d9516d423de40f2a212bfb8ac824e&oe=5BA9360C


«I SANTI APOSTOLI PIETRO E PAOLO.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36394547_1423823974385587_6379632116673544192_n.jp g?_nc_cat=0&oh=952f4dd1e3f699605bf59d2f238e7e3a&oe=5BE6692D


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36394547_1423823974385587_6379632116673544192_n.jp g?_nc_cat=0&oh=952f4dd1e3f699605bf59d2f238e7e3a&oe=5BE6692D


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36373159_1422627164505268_979288372105183232_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=b31eb309c913bbf26afe444c1e11e125&oe=5BAFF8E9


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36373159_1422627164505268_979288372105183232_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=b31eb309c913bbf26afe444c1e11e125&oe=5BAFF8E9





Ss. Pietro e Paolo - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/ss-pietro-paolo/)
http://www.sodalitium.biz/ss-pietro-paolo/
«29 giugno, Santi Pietro e Paolo Apostoli.
“A Roma il natale dei santi Apostoli Pietro e Paolo, i quali pati¬ rono nello stesso anno e nello stesso giorno, sotto Nerone Imperatore. Il primo di questi, nella medesima Città, crocifisso col capo rivolto verso la terra, e sepolto nel Vaticano presso la via Trion¬fale, è celebrato con venerazione di tutto il mondo; l’altro decapitato e sepolto sulla via Ostiense, e venerato con pari onore”.
O Santi Apostoli Pietro e Paolo, io vi eleggo oggi e per sempre come miei speciali protettori ed avvocati, e mi rallegro umilmente, tanto con voi, o San Pietro principe degli Apostoli, perchè siete quella pietra su cui Iddio edificò la sua Chiesa, che con voi, o San Paolo, prescelto da Dio per vaso di elezione e predicatore della verità, e vi prego di ottenermi viva fede, speranza ferma e carità perfetta, totale distacco da me stesso, disprezzo del mondo, pazienza nelle avversità e umiltà nelle prosperità, attenzione nell’orazione, purità di cuore, retta intenzione nell’operare, diligenza nell’adempiere gli obblighi del mio stato, costanza nei proponimenti, rassegnazione al volere di Dio, e perseveranza nella divina grazia sino alla morte. E così, mediante la vostra intercessione, ed i gloriosi vostri meriti, superate le tentazioni del mondo, del demonio e della carne, sia fatto degno di venire dinanzi al cospetto del supremo ed eterno Pastore delle anime, Gesù Cristo, il quale con il Padre e con lo Spirito Santo vive e regna nei secoli dei secoli, per goderlo ed amarlo eternamente. Così sia.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/cropped-sts_peter_and_paul-300x188.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/cropped-sts_peter_and_paul-300x188.jpg


Della festa dei santi Pietro e Paolo - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/della-festa-pietro-e-paolo/)
http://www.sodalitium.biz/della-festa-pietro-e-paolo/
«Catechismo Maggiore di San Pio X – Delle feste dei santi Apostoli, e in particolare dei santi Pietro e Paolo.
194 D. Chi furono gli Apostoli?
R. Gli Apostoli furono discepoli di Gesù Cristo da Lui eletti ad essere testimoni della sua predicazione e de’ suoi miracoli, depositari della sua dottrina, investiti della sua autorità, e mandati ad annunziare l’Evangelo a tutte le genti.
195 D. Quale fu il frutto della predicazione degli Apostoli?
R. Il frutto della predicazione degli Apostoli fu la distruzione dell’idolatria, e lo stabilimento della religione cristiana.
196 D. Con quali mezzi hanno gli Apostoli indotto le nazioni ad abbracciare la religione cristiana?
R. Gli Apostoli hanno indotto le nazioni ad abbracciare la religione cristiana confermando la divinità della dottrina che predicavano colla forza dei miracoli, colla santità della vita, e finalmente colla costanza ne’ patimenti, e col dare per essa la vita medesima.
197 D. Perché si celebra con maggior solennità la festa de santi Pietro e Paolo?
R. Si celebra con maggior solennità la festa dei santi Pietro e Paolo, perché essi sono i principi degli Apostoli.
198 D. Perché i santi Pietro e Paolo si chiamano principi degli Apostoli?
R. I santi Pietro e Paolo si chiamano principi degli Apostoli, perché S. Pietro é stato specialmente eletto da Gesù Cristo capo degli Apostoli e di tutta la Chiesa, e S. Paolo ha faticato più di tutti nella predicazione del Vangelo e nella conversione dei gentili.
199 D. Dove ebbe S. Pietro la sua sede?
R. S. Pietro ebbe prima la sua sede in Antiochia, poi la trasferì e fissò in Roma, capitale allora dell’impero Romano, e in Roma terminò i lunghi e penosi travagli del suo apostolato con un glorioso martirio.
200 D. Dall’ avere S. Pietro fissato la sua sede in Roma, a dall’aver ivi terminati i suoi giorni che cosa consegue?
R. Dall’avere S. Pietro fissato in Roma la sua sede consegue che noi dobbiamo riconoscere il Romano Pontefice per vero successore di S. Pietro e capo di tutta la Chiesa, prestargli sincera ubbidienza, e tenere per fede le dottrine da esso definite come Pastore e Maestro di tutti i cristiani.
201 D. Chi era S. Paolo prima della conversione?
R. S. Paolo, prima della conversione, era un dotto fariseo e un persecutore del nome di Gesù.
202 D. Come fu chiamato S. Paolo all’apostolato?
R. S. Paolo fu chiamato all’apostolato sulla via di Damasco, dove Gesù Cristo glorioso gli apparve e di persecutore della Chiesa ne fece un zelantissimo predicatore del Vangelo.
203 D. Perché Gesù Cristo ha voluto convertire S. Paolo con un sì grande miracolo?
R. Gesù Cristo volle convertire S. Paolo con un si grande miracolo per mostrare in lui la potenza e l’efficacia della sua grazia, che può cambiare i cuori più induriti e convertirli a penitenza, e per renderne il testimonio più credibile.
204 D. Perché i santi Apostoli Pietro e Paolo si festeggiano nel medesimo giorno?
R. I santi Apostoli Pietro e Paolo si festeggiano nel medesimo giorno, perché ambedue dopo aver santificata Roma con la loro presenza e predicazione vi subirono il martirio e ne divennero i gloriosi protettori.
205 D. Che cosa dobbiamo noi imparare dai santi Apostoli?
R. Dai santi Apostoli noi dobbiamo imparare:
a regolare le azioni della vita colle massime del Vangelo;
ad istruire con santo zelo e con costanza nella dottrina di Gesù Cristo quelli che ne abbisognano;
a patir volentieri qualche cosa per amore del suo nome.
206 D. Che cosa dobbiamo noi fare nelle feste degli Apostoli?
R. Nelle feste degli Apostoli dobbiamo
ringraziare il Signore d’averci chiamati alla Fede per mezzo di essi;
chiedergli la grazia di conservarla illibata per loro intercessione;
pregarlo a proteggere la Chiesa contro i suoi nemici, e darle de’ pastori che siano degni successori de’ santi Apostoli.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/stained-glass78a-300x276.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/stained-glass78a-300x276.jpg


Sante Messe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/sante-messe/)
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/)
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano ? Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11) (http://www.oratoriosantambrogiombc.it/)
http://www.oratoriosantambrogiombc.it/




Don Floriano Abrahamowicz in data odierna - 29 giugno 2018, Natale dei Santi Apostoli Pietro e Paolo - festeggia i ventisei anni di sacerdozio!!! Auguro di cuore un felice anniversario a questo raro esemplare di coraggioso sacerdote integralmente cattolico, 29 giugno 1992 - 29 giugno 2018: 26 anni di sacerdozio, che Dio benedica don Floriano!!!


«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
http://www.domusmarcellefebvre.it/
CATECHISMO- PIO X - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/catechismo--pio-x-1.php)
Ogni giovedì alle ore 20.30 ha luogo la lettura in diretta di una o due questioni del Catechismo di San Pio X.
SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php)
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.»




https://www.facebook.com/pietroferrari1973/
“«Ecco, o Roma, i due eroi che hanno fatto risplendere ai tuoi occhi il Vangelo di Cristo; in modo che tu che eri maestra di errore, sei diventata discepola della verità...Sebbene ti abbia occorso ottenere delle multipli vittorie per stendere per mare e per terra il tuo impero, inferiore è tuttavia il campo che ti ha sottomesso il lavoro delle tue guerre che quello conquistato dalla pace cristiana…Però, o Roma, ignoravi l'autore della tua elevazione; reggendo quasi tutte le nazioni, ti facevi la schiava degli errori di tutte queste nazioni; ed ti sembrava avere una grande religione, perché non rigettavi nessuno errore. Ma più eri fortemente incatenata dal demonio, più meravigliosa è stato la tua liberazione per il Cristo.» - San Leone.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36388694_1591546887639960_3627696942055686144_n.jp g?_nc_cat=0&oh=b5fb755805a0e2c5d29b68cb863fbb42&oe=5BA422A9


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36388694_1591546887639960_3627696942055686144_n.jp g?_nc_cat=0&oh=b5fb755805a0e2c5d29b68cb863fbb42&oe=5BA422A9




Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
http://www.SaintAmedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»

29 juin : Saints Pierre et Paul, Apôtres :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/29-juin-saints-pierre-et-paul)
http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/29-juin-saints-pierre-et-paul
“29 juin : Saints Pierre et Paul, Apôtres.”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/1015/2978/0917/06_29_pietro_e_paolo.jpg

http://liguesaintamedee.ch/application/files/1015/2978/0917/06_29_pietro_e_paolo.jpg


“Papauté : Le faux argument du reniement de saint Pierre”
http://ddata.over-blog.com/0/46/19/78/Le-faux-argument-du-reniement-de-saint-Pierre.pdf

https://www.radiospada.org/2016/04/il-rinnegamento-di-sanpietro-una-messa-a-punto-teologica/
“Il Rinnegamento di San Pietro: una messa a punto teologica di Clemente LECUYER (7 gennaio 2015)”
https://www.radiospada.org/2016/04/ma-non-abbiamo-sempre-avuto-cattivi-papi/


Indice testi in italiano (http://www.cmri.org/ital-index.html)
http://www.cmri.org/ital-index.html
"Il Papato"
Il Papato (S.E. Mons. Mark A. Pivarunas, CMRI) (http://www.cmri.org/ital-97prog6.shtml)
http://www.cmri.org/ital-97prog6.shtml
“Il Papato di S.E. Mons. Mark A. Pivarunas, CMRI Festa dei Ss. Pietro e Paolo, 29 giugno 1997.”
Per l’Anniversario della morte di Papa Pio XII
Per l’Anniversario della morte di Papa Pio XII (http://www.cmri.org/ital-98prog9.html)
http://www.cmri.org/ital-98prog9.html


Sodalitium - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/sodalitium/)
http://www.sodalitium.biz/sodalitium/
http://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/48.pdf
http://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/48.pdf
«N. 48 – dicembre 1998 - La Tomba di Pietro e il primato di Roma.»
http://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/56.pdf
http://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/56.pdf
«N. 56 – settembre 2003 - Risposta al numero speciale de “La Tradizione cattolica” sul sedevacantismo.»
http://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/58.pdf
http://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/58.pdf
«N. 58 – aprile 2005 - Con Pietro o contro Pietro: “una tragica necessità d’opzione” - don Ugo Carandino.»




www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare i santi Apostoli Piétro e Pàolo, i quali patirono nello stesso anno e nello stesso giorno, sotto Neróne Imperatore. Il primo di questi, nella medesima Città, crocifisso col capo rivolto verso la terra, e sepolto nel Vaticàno presso la via Trionfale, è celebrato con venerazione di tutto il mondo; l’altro decapitato e sepolto sulla via Ostiènse, è venerato con pari onore. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi avete loro elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questi immensi Santi, ed a loro affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, i santi Apostoli Piétro e Pàolo possano essere miei avvocati e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”

“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
I Santi Pietro e Paolo, fustigatori di tutti gli eretici e protagonisti di un proselitismo incessante e poderosamente fruttifero, odiati dal mondo, finalmente coronati con la gloria del martirio per la loro integrale fedeltà a Cristo.”

“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Madonna col Bambino e i santi Giovanni Battista, Agostino, Pietro e Paolo. Extra Ecclesiam nulla salus!”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36315695_1759247724111629_4605830814066802688_n.jp g?_nc_cat=0&oh=a04b836c0739c09cf519a32eb25a0d39&oe=5BE0A60E


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36315695_1759247724111629_4605830814066802688_n.jp g?_nc_cat=0&oh=a04b836c0739c09cf519a32eb25a0d39&oe=5BE0A60E


“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
29 giugno 2018, Santi Pietro e Paolo Apostoli (festa di precetto, non c'è l'astinenza).
+ O Santi Apostoli Pietro e Paolo, io vi eleggo oggi e per sempre come miei speciali protettori ed avvocati, e mi rallegro umilmente, tanto con voi, o San Pietro principe degli Apostoli, perchè siete quella pietra su cui Iddio edificò la sua Chiesa, che con voi, o San Paolo, prescelto da Dio per vaso di elezione e predicatore della verità, e vi prego di ottenermi viva fede, speranza ferma e carità perfetta, totale distacco da me stesso, disprezzo del mondo, pazienza nelle avversità e umiltà nelle prosperità, attenzione nell'orazione, purità di cuore, retta intenzione nell'operare, diligenza nell'adempiere gli obblighi del mio stato, costanza nei proponimenti, rassegnazione al volere di Dio, e perseveranza nella divina grazia sino alla morte. E così, mediante la vostra intercessione, ed i gloriosi vostri meriti, superate le tentazioni del mondo, del demonio e della carne, sia fatto degno di venire dinanzi al cospetto del supremo ed eterno Pastore delle anime, Gesù Cristo, il quale con il Padre e con lo Spirito Santo vive e regna nei secoli dei secoli, per goderlo ed amarlo eternamente. Così sia. +
Dalla bacheca di Don Ugo Carandino.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36349618_1759246800778388_787593961526001664_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=0c2c44d2388f5c063034208f08da81ef&oe=5BAE5576


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36349618_1759246800778388_787593961526001664_n.jpg ?_nc_cat=0&oh=0c2c44d2388f5c063034208f08da81ef&oe=5BAE5576


«29 giugno 1881. La potestà dei reggitori civili, essendo quasi una comunicazione della potestà divina, acquista di continuo, per questo stesso motivo, una dignità maggiore della umana: non già quella empia e grandemente assurda cercata un tempo dagli imperatori pagani, che si arrogavano onori divini, ma quella vera e solida, avuta quasi per dono e beneficio divino. Per cui sarà necessario che i cittadini siano soggetti ed obbedienti ai principi come a Dio, non tanto per timore delle pene quanto per ossequio alla maestà, non già per motivo di adulazione, ma per coscienza di dovere. Con che l’impero starà molto più stabilmente collocato nel suo grado. Infatti i cittadini, sentendo la forza di questo dovere, debbono necessariamente aborrire dalla nequizia e dall’arroganza, persuasi, come debbono essere, che chi resiste alla potestà politica, resiste alla volontà divina; che chi rifiuta onore ai principi, lo rifiuta a Dio stesso. In questa dottrina l’Apostolo Paolo erudì specialmente i Romani, ai quali sulla riverenza che si deve ai principi scrisse con tanta autorità e tanto peso da non potersi concepire nulla di più grave. "Ciascuno stia sottomesso alle autorità costituite, poiché non c’è autorità se non da Dio, e quelle che esistono sono stabilite da Dio. Quindi chi si oppone all’autorità, si oppone all’ordine stabilito da Dio. E quelli che si oppongono si attireranno addosso la condanna... Perciò è necessario stare sottomessi non solo per timore della punizione, ma anche per ragioni di coscienza" (Rm 13,1.2.5). Consentanea a questa è la preclara sentenza del Principe degli Apostoli Pietro: "State sottomessi ad ogni istituzione umana per amore del Signore: sia al re come sovrano, sia ai governatori come ai suoi inviati per punire i malfattori e premiare i buoni, perché questa a la volontà di Dio" (1Pt 2,13-15). Una sola ragione possono avere gli uomini per non obbedire (ai reggitori civili): qualora cioè si pretenda da essi qualche cosa che ripugni apertamente al diritto naturale e divino, in quanto ogni volta in cui si vìola la legge di natura e la volontà di Dio è ugualmente iniquo tanto comandare ciò, quanto eseguirlo. Se a qualcuno dunque avvenga di trovarsi costretto a scegliere fra queste due cose, vale a dire se disprezzare i comandi di Dio o quelli dei principi, sappia che si deve obbedire a Gesù Cristo, il quale comandò di rendere "a Cesare ciò che è di Cesare, a Dio ciò che è di Dio" (Mt 22,21) e sull’esempio degli Apostoli deve coraggiosamente rispondere: "È doveroso obbedire a Dio piuttosto che agli uomini" (At 5,29). Né tuttavia coloro che in tal modo si comportano sono da accusare di aver mancato all’obbedienza, poiché se il volere dei principi ripugna al volere e alle leggi di Dio, essi stessi eccedono la misura della loro potestà e pervertono la giustizia: né in tal caso può valere la loro autorità, la quale è nulla quando non vi è giustizia.
Da SS Leone XIII, Diuturnum illud.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36300045_1758572067512528_8615916726074212352_n.jp g?_nc_cat=0&oh=7e195dbbd4c23569c00990c967e5c609&oe=5BE3DE85


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36300045_1758572067512528_8615916726074212352_n.jp g?_nc_cat=0&oh=7e195dbbd4c23569c00990c967e5c609&oe=5BE3DE85






Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://www.radiospada.org)
http://www.radiospada.org
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com)
http://www.edizioniradiospada.com
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
«29 giugno 2018: Santi Pietro e Paolo (Doppio di prima classe con Ottava comune - Festa di precetto).»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36318991_2174129062616751_7395289975488512000_n.jp g?_nc_cat=0&oh=aff17334ed0b99faeff0022ece1e6a34&oe=5BEA0106


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36318991_2174129062616751_7395289975488512000_n.jp g?_nc_cat=0&oh=aff17334ed0b99faeff0022ece1e6a34&oe=5BEA0106


“Il 29 giugno 1943 Pio XII pubblicava l’ Enciclica “Mystici Corporis” sulla Chiesa. Insegnava infallibilmente il santo Pontefice: «A definire e descrivere questa verace Chiesa di Cristo - che è la Chiesa Santa, Cattolica, Apostolica, Romana - (cfr. Conc. Vat. , Const. de Fide cath., cap. I), nulla si trova di più nobile, di più grande, di più divino di quell'espressione con la quale essa vien chiamata "il Corpo mistico di Gesù Cristo"; espressione che scaturisce e quasi germoglia da ciò che viene frequentemente esposto nella Sacra Scrittura e nei Santi Padri».”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36340413_2174516545911336_7510766244325228544_n.pn g?_nc_cat=0&oh=11f825d01c74aa336c9e83991a6af573&oe=5BE82392


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36340413_2174516545911336_7510766244325228544_n.pn g?_nc_cat=0&oh=11f825d01c74aa336c9e83991a6af573&oe=5BE82392



«[SACERDOS IN AETERNUM] 1992-2018: un cordialissimo augurio a Don Floriano Abrahamowicz per l'anniversario della sua ordinazione sacerdotale.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36347099_2174556845907306_5428515577524125696_n.jp g?_nc_cat=0&oh=a254e3c509c803d304a0305e6954fd54&oe=5BA42CA0


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36347099_2174556845907306_5428515577524125696_n.jp g?_nc_cat=0&oh=a254e3c509c803d304a0305e6954fd54&oe=5BA42CA0



https://www.radiospada.org/tag/santi-pietro-e-paolo/
https://www.radiospada.org/tag/papato-romano/
https://www.radiospada.org/tag/primato-petrino/
https://www.radiospada.org/2018/06/le-rocce-di-cesarea-di-filippo/
«Le rocce di Cesarea di Filippo a cura di Giuliano Zoroddu
Il Signore non fa nulla a caso: nel suo divino consiglio, sceglie con accuratezza anche i luoghi delle sue opere. Ciò lo possiamo vedere chiaramente nell’episodio di Cesarea di Filippo, quando san Pietro ricevette da Gesù il famoso encomio e la promessa allegata che leggiamo in san Matteo (XVI, 13-19). Gli Apostoli infatti, guardando al tempio di Augusto che sorgeva sulla montagna che stava di fronte ai loro occhi, potevano capire chiaramente che allo stesso modo la erigenda Chiesa, tempio e impero del vero Dio, avrebbe poggiato sulla Roccia-Pietro, il quale proprio nella Roma che era stata di Augusto avrebbe posto la sua Cattedra pontificale e compiuto il martirio per la fede. E questo legame fra il primato petrino e Roma (e il suo Imperatore) lo rivediamo anche nella riconferma del medesimo primato e nella collazione della giurisdizione universale su tutto il popolo cristiano che san Giovanni ci dice avvenute presso il lago di Tiberiade (Joann. XXI, 15-17). Piccoli particolari, ma evidenti rimandi alla Romanità della Chiesa, la stessa Chiesa che è erede dell’impero romano, come insegna san Tommaso sulla scia di san Leone Magno: “L’Impero Romano fu stabilito a questo fine, acciocché sotto il suo universale dominio la Fede potesse predicarsi nell’universo mondo […] esso non è cessato, ma da temporale si è mutato in spirituale” (In 2.am ad Thessalonicenses, c. II, lect. 1.). Per meglio meditare su questo grande mistero che è il Primato di san Pietro e quindi il Papato Romano, vogliamo offrire ai lettori, alcune pagine della immortale Vita di Gesù Cristo che l’Abate Giuseppe Ricciotti dedica alla descrizione dell’episodio di Cesarea di Filippo, quando un pescatore di Galilea fu esaltato su tutti i regni del mondo.»
https://i1.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2018/06/cesarea.png?w=631&ssl=1


https://i1.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2018/06/cesarea.png?w=631&ssl=1


https://www.radiospada.org/2017/06/la-romanita-della-chiesa-da-cesarea-di-filippo-al-dominium-mundi/
https://i1.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2017/06/pietri.png?w=720&ssl=1





29 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/29-giugno.htm)
http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/29-giugno.htm
“GIORNO 29
LE ISPIRAZIONI
29° GIORNO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
Intenzione. - Pregare per coloro che sono sull'orlo dell'inferno, prossimi a cadervi se non sono aiutati.
LE ISPIRAZIONI
Un'immagine sacra rappresenta Gesù sotto le sembianze di viandante, con il bastone in mano, in atto di battere ad una porta. Si è osservato che alla porta manca la maniglia.
L'autore di tale immagine ha inteso concretizzare il detto dell'Apocalisse: Io sto alla porta e batto; se uno ascolterà la mia voce e mi aprirà la porta, io entrerò da lui (Apocalisse, III, 15).
Nell'Invitatorio, che la Chiesa fa ripetere tutti i giorni ai Sacerdoti, all'inizio della sacra ufficiatura, è detto: Oggi, se udirete la sua voce, non vogliate indurire i vostri cuori!
La voce di Dio, di cui si parla, è l'ispirazione divina, la quale parte da Gesù ed è diretta all'anima. La porta, che non ha la maniglia all'esterno, fa comprendere che l'anima, udita la voce divina, ha il dovere di muoversi, di aprire internamente e di far entrare Gesù.
La voce di Dio non è sensibile, cioé non colpisce l'orecchio, ma va alla mente e scende al cuore; è voce delicata, che non può udirsi se non c'è il raccoglimento interiore; è voce amorosa e sapiente, che invita dolcemente, rispettando la libertà umana.
Consideriamo l'essenza della divina ispirazione e la responsabilità che ne proviene a chi la riceve.
L'ispirazione è un dono gratuito; si chiama anche grazia attuale, perchè d'ordinario è momentanea ed è data all'anima in qualche bisogno particolare; è un raggio di luce spirituale, che illumina la mente; è un invito misterioso che fa Gesù all'anima, per tirarla a sé o per disporla a maggiori grazie.
Essendo l'ispirazione un dono di Dio, si ha il dovere di riceverla, di apprezzarla e di farla fruttare. Si rifletta su questo: Dio non spreca i suoi doni; Egli è giusto e chiederà conto di come si siano fatti fruttare i suoi talenti.
È doloroso il dirlo, ma tanti fanno i sordi alla voce di Gesù e rendono inefficaci o inutili le sante ispirazioni. San'Agostino, pieno di sapienza, dice: Temo il Signore che passa! - volendo significare che se Gesù batte oggi, batte domani alla porta del cuore, e si resiste e non gli si apre la porta, potrebbe allontanarsi e non ritornare più.
È necessario dunque ascoltare la buona ispirazione e metterla in pratica, rendendo in tal modo efficace la grazia attuale che Dio dà.
Quando si ha un buon pensiero da attuare e questo ritorna con insistenza alla mente, ci si regoli così: Si preghi, affinché Gesù dia la luce necessaria; si rifletta seriamente se e come mettere in atto ciò che Dio ispira; nel caso dubbio, si chieda il parere al Confessore o al Direttore Spirituale.
Le ispirazioni più importanti potrebbero essere:
Consacrarsi al Signore, lasciando la vita secolare.
Fare il voto di verginità.
Offrirsi a Gesù come « anima ostia » o vittima riparatrice.
Dedicarsi all'apostolato. Troncare un'occasione di peccato. Riprendere la meditazione quotidiana, ecc...
Chi sente, e da tempo, qualcuna delle suddette ispirazioni, ascolti la voce di Gesù e non induri il suo cuore.
Il Sacro Cuore fa udire con frequenza la sua voce ai suoi devoti, o durante una predica o una pia lettura, o mentre sono in preghiera, specialmente durante la Messa e nel tempo della Comunione, o mentre sono nella solitudine e nel raccoglimento interiore.
Una sola ispirazione, assecondata con prontezza e generosità, potrebbe essere il principio di una vita santa o di una vera rinascita spirituale, mentre un'ispirazione resa vana potrebbe rompere la catena di tante altre grazie che Dio vorrebbe elargire.
ESEMPIO
Idea geniale
La signora De Franchis, da Palermo, ebbe una buona ispirazione: A casa mia c'è il necessario ed anche il più. Quanti invece mancano di pane! È doveroso aiutare qualche povero, anche giornalmente. Questa ispirazione fu messa in pratica. All'ora di pranzo la signora pose un piatto al centro della tavola; poi disse ai figli: A pranzo e a cena noi penseremo ogni giorno a qualche povero. Ognuno si privi di qualche boccone di minestra o di pietanza e lo metta in questo piatto. Sarà il boccone del povero. Gesù gradirà la nostra mortificazione e l'atto di carità. -
Tutti furono contenti dell'iniziativa. Ogni giorno, dopo il pasto, entrava un povero e veniva servito con delicata premura.
Una volta un giovane Sacerdote, trovandosi nella famiglia De Franchis, a vedere con quanto amore preparavano il piatto per il povero, rimase gradevolmente sorpreso di quel nobile atto di carità. Fu un'ispirazione per il suo cuore ardente di Sacerdote: Se in ogni famiglia nobile o benestante si preparasse un piatto per un bisognoso, migliaia di poveri potrebbero sfamarsi in, questa città! -
Il buon pensiero, che Gesù ispirò, fu efficace. Il fervoroso ministro di Dio cominciò a propagare l'iniziativa e giunse a fondare un Ordine Religioso: « Il Boccone del Povero » con i due rami, maschile e femminile.
Quanto bene in un secolo si è compiuto e quanto se ne compirà dai membri di questa Famiglia Religiosa!
Quel Sacerdote al presente è Servo di Dio ed è inoltrata la sua Causa di Beatificazione e di Canonizzazione.
Se Padre Giacomo Gusmano non fosse stato docile alla divina ispirazione, non avremmo nella Chiesa la Congregazione del « Boccone del Povero ».
Fioretto. Ascoltare le buone ispirazioni e metterle in pratica.
Giaculatoria. Parla, o Signore, che io ti ascolto!
(Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù-" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli).”


Giugno Archives - Stellamatutina.eu - Sito di cultura cattolica in piena e totale obbedienza al Magistero Petrino. (http://www.stellamatutina.eu/category/spiritualita/mesi-meditati/giugno/)
http://www.stellamatutina.eu/category/spiritualita/mesi-meditati/giugno/
29° giorno: Cuore sacerdotale - Cuore profano (http://www.stellamatutina.eu/29-giorno-cuore-sacerdotale-cuore-profano/)
http://www.stellamatutina.eu/29-giorno-cuore-sacerdotale-cuore-profano/
“29° giorno: Cuore sacerdotale – Cuore profano
CUORE SACERDOTALE
Il Cuore di Gesù è il cuore sacerdotale per eminenza.
In esso è la sorgente infinita del Sacerdozio. Nessun cuore può essere sacerdotale se non partecipando alla pienezza del Sacerdozio racchiusa nel Cuore di Gesù.
Il cuore sacerdotale è il cuore consacrato «a vantaggio degli uomini in tutte le cose di Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati…» (Eb 5,1-2).
Il Cuore di Gesù è stato l’altare e la vittima sublime per la gloria di Dio e per la salvezza degli uomini. Tutto l’amore per il Padre, tutto l’amore per noi, Gesù lo brucia sull’altare del suo adorabile Cuore. Tutto il dolore per le offese a Dio, tutto il dolore per le rovine delle anime, Gesù lo soffre nel suo adorabile Cuore. Tutte le offerte di riparazione a Dio e di espiazione per gli uomini, Gesù le trasforma in offerta sacerdotale di adorazione, lode, riparazione, propiziazione.
Cuore sacerdotale di Gesù, riempi i cuori dei tuoi Sacerdoti e fa che ti amino, per meritare anche il frutto particolare della tua promessa: «Ai sacerdoti darò il dono di commuovere i cuori più induriti».
Ogni vocazione sacerdotale ha la sua radice nel Cuore di Gesù. Nessuno può diventare Sacerdote se non viene scelto e chiamato da Gesù: «Io ho scelto voi» (Gv 15,16). E deve essere grande l’amore del Cuore di Gesù verso i Sacerdoti, se la sera del Giovedì santo, nell’ultima Cena, allorché Egli istituì il Sacerdozio sacramentale, uscì in questa esclamazione: «Ho desiderato ardentemente fare questa Pasqua con voi, prima di soffrire» (Lc 22,15). Ed è per questo che il suo lamento più doloroso a santa Margherita fu quello riguardante i sacerdoti: «Quel che più mi è penoso, è di vedermi trattato così da cuori a me consacrati».
I Sacerdoti sono i prediletti del Cuore di Gesù, sono la porzione più preziosa del suo amore, sono i suoi ministri, i suoi amici, i suoi intimi. Beato chi è chiamato e chi corrisponde a questa scelta d’amore così personale!
Purtroppo anche in questo «molti sono i chiamati, pochi gli eletti» (Mt 20,16). Se san Giovanni Bosco dice che Dio chiama al Sacerdozio uno su tre ragazzi, è ben triste sapere che la corrispondenza a questa chiamata eccezionale è molto, molto scarsa, e sta calando ancora in modo pauroso, perché la maggior parte dei giovani corrono appresso alle chimere del mondo e vivono incatenati agli istinti più vergognosi della carne.
Cuore di Gesù, salva e santifica i tuoi Sacerdoti!
CUORE PROFANO
«Voi siete stirpe eletta, regale sacerdozio» (1Pt 2,9).
La Chiesa è formata di cristiani che costituiscono un popolo sacerdotale. Se il Sacerdozio fa volgere l’anima a Dio, per offrirgli «doni e sacrifici per i peccati» (Eb 5,1-2), un popolo sacerdotale è un popolo che è in comunione con Dio e fa ogni giorno le sue offerte a Dio in modo spirituale.
Un popolo sacerdotale è soprattutto un popolo che prega, che sta volentieri presso l’altare di Dio, che teme e ama Dio, che ha il senso del sacro, che orienta e trasporta tutto verso Dio: «Sia che mangiate, sia che beviate, o facciate qualunque cosa, fate tutto per la gloria di Dio» (1Cor 10,31).
Se invece il cuore di un uomo è alieno dal rapporto con Dio, se è vuoto di richiami e aspirazioni a Dio, e non si trova affatto a suo agio nella preghiera, mentre è gonfio di interessi e di tensioni terrestri, questo cuore è tutt’altro che sacerdotale. È solo un cuore profano.
Il cuore profano è il cuore che non sente pressoché mai il bisogno di pregare, debole di fede, più debole ancora di fronte alla seduzione del peccato, che gli fa distruggere l’amicizia di Dio con la perdita della grazia divina.
Esso trova i suoi gusti solo nelle passioni per le creature, per lo sport e la politica, per la moda e le canzoni, per i soldi e i successi. Povero cuore pieno di fatuità!
E magari arriva a illudersi di essere religioso perché nel momento del bisogno si rivolge a Dio per rimedio ai guai.
«Non è così che dovete fare, se volete guarire» – diceva il santo Curato d’Ars a un giovane epilettico molto debole nella fede e nella morale.
Ad una pia signora che era andata da lui in pellegrinaggio per ottenere la guarigione di un parente, il santo Curato d’Ars disse: «Fate una novena di preghiera. Ma non so se il Signore vi ascolterà, perché in quella casa laggiù c’è tanta religione quanta in una scuderia di cavalli». E il giovane morì.
Proprio così. In tanti cuori di cristiani c’è tanta religione e fedeltà a Dio quanto in una «scuderia di cavalli».
Altro che cuori sacerdotali! Sono cuori profani, pieni solo di «carne e sangue» (Mt 16,17).
Se il nostro cuore ha 22 miliardi di cellule, con circa 100.000 battiti al giorno, e 40 milioni all’anno, quante di queste cellule e di questi battiti noi consacriamo ogni giorno a Gesù? Molto pochi, o forse neppure uno?
Esaminiamoci. Pensiamo a tutti i battiti del cuore che sciupiamo dietro le passioni di cui siamo schiavi: lo sport, il sesso, il denaro, lo studio, la politica, gli spettacoli, i divertimenti…, e capiremo come siamo lontani da una santa Teresina che non voleva perdere «neppure un atomo» del suo cuore senza darlo a Gesù.
Così sia il nostro cuore. Proteso verso il cielo. Pieno solo di Gesù, come ci dice san Paolo: «Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori» (Ef 3,17).
Proposito: Pregare molto il Sacro Cuore perché voglia donarci santi Sacerdoti.
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”





Guéranger, L'anno liturgico - San Pietro e san Paolo, apostoli (http://www.unavoce-ve.it/pg-29giu.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-29giu.htm
«29 GIUGNO SAN PIETRO E SAN PAOLO, APOSTOLI.»




SANCTE PETRE, SANCTE PAULE, ORATE PRO NOBIS!!!
COR JESU ADVENIAT REGNUM TUUM - ADVENIAT PER MARIAM!!!
COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!
Sia lode, onore e gloria al Divin Cuore di Gesù!!!
Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
30-06-18, 23:51
30 GIUGNO 2018: COMMEMORAZIONE DI SAN PAOLO APOSTOLO, trentesimo ed ultimo giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…



“Commemorazione di san Paolo apostolo, 30 giugno.”
Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico (http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm)
http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm



Tradidi quod et accepi (http://tradidiaccepi.blogspot.it)
http://tradidiaccepi.blogspot.it

https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36380480_1425302337571084_1896097927969898496_n.jp g?_nc_cat=0&oh=fa2d8b1548fa8dac0a333c8bb3e98760&oe=5BA60661


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36380480_1425302337571084_1896097927969898496_n.jp g?_nc_cat=0&oh=fa2d8b1548fa8dac0a333c8bb3e98760&oe=5BA60661


“COMMEMORAZIONE DI SAN PAOLO APOSTOLO
Doppio maggiore.
Paramenti rossi.
SANTA MESSA
La festa di ieri solennizzava insieme i due Principi degli Apostoli; ma poiché praticamente la celebrazione si concentrava soprattutto su san Pietro, si dedicò, nel giorno seguente una particolare commemorazione all'Apostolo san Paolo. A Pietro, il nuovo Mosè, guida del nuovo Israele, viene ad associarsi Paolo, il nuovo Aronne, più eloquente del primo, e scelto fin dalla nascita per annunciare le ricchezze della grazia del Cristo ai Gentili (Orazione, Graduale, Epistola).
* Dal libro di sant'Agostino Vescovo sulla grazia e il libero arbitrio.
Capitolo 6.
Vediamo che cosa dica l'Apostolo Paolo, che abbiamo visto ricevere certamente senza alcun merito, anzi con molti demeriti, la grazia di Dio che rende bene per male, poco prima della sua passione, scrivendo a Timoteo: «Io, dice, sono già alla vigilia d'essere immolato, e l'ora della mia dissoluzione s'approssima. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede» (2Tim. 4,6). Egli ricorda prima questi, che certo sono meriti suoi, per venire subito alla corona che spera d'ottenere in ricompensa dei suoi meriti, egli che, nonostante i suoi demeriti, ottenne la grazia. Inoltre badate a ciò che soggiunge: «Mi resta, dice, la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi darà in quel giorno» (2Tim. 4,8). A chi darebbe la corona il giusto giudice, se il Padre misericordioso non avesse dato la sua grazia? E come questa sarebbe una corona di giustizia, se non l'avesse preceduta la grazia che giustifica il peccatore? Come sarebbe essa una ricompensa dovuta, se prima non gli fosse stata data la grazia gratuitamente?
Perciò consideriamo nell'Apostolo Paolo i suoi stessi meriti, ai quali dice che il giusto giudice darà la corona, e vediamo se questi meriti gli appartengano come proprii, cioè, se li ha acquistati da sé, ovvero se sono un dono di Dio. «Ho combattuto, dice, la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede». Innanzi tutto queste opere buone sarebbero nulle, se non le avessero precedute dei buoni pensieri. Osservate pertanto ciò che dice di questi stessi pensieri: «Non che noi siamo capaci di pensare alcunché da noi, come da noi; ma la nostra capacità viene da Dio» (Cor. 3,5). Ora esaminiamo ogni cosa partitamente.
«Ho combattuto, dice, la buona battaglia» (Tim. 4,7). Io domando, con qual forza ha egli combattuto, con quella che gli viene da se stesso, o che gli è stata data dall'alto? Ma lungi dal pensare che un tanto dottore abbia ignorato la legge di Dio così espressa nel Deuteronomio: «Non dire in cuor tuo: Il mio valore e il mio braccio forte mi ha reso capace di questa grand'opera; ma ricordati, come il Signore Dio tuo è quegli che ti dà la forza di fare il bene» (Deut. 8,7). Ma a che serve il combattere bene, se non è seguito dalla vittoria? E chi dà la vittoria, se non quegli di cui esso stesso dice: «Grazie a Dio, che ci dà la vittoria per mezzo di nostro Signore Gesù Cristo» (Cor. 15,17)?
- Al Vangelo.
** Omelia di san Giovanni Crisostomo.
Omelia 34 su Matteo, molto dopo il principio.
Egli sembra dir così: Non vi turbate, se, mandandovi in mezzo ai lupi, io v'ingiungo d'essere come pecore e colombe. Poiché sebbene io possa agire diversamente, e non permettere che soffriate niente di grave, e che siate esposti ai lupi come pecore, ma anzi possa rendervi più terribili dei leoni; tuttavia è bene che sia così: ciò e vi renderà più illustri, e manifesterà la mia potenza. Ed in questo senso poi disse a Paolo: «Ti basta la mia grazia, perché la mia potenza si fa sentire meglio nella debolezza» (2Cor. 12,9). Sono dunque io stesso che vi ho resi tali.
Ma vediamo quale prudenza egli esiga: quella del serpente. Infatti, come il serpente espone tutto il rimanente e, s'è necessario, non cura affatto che gli venga fatto a pezzi il corpo, purché sia salva la testa, alla stessa guisa tu pure non curarti di perdere tutto il resto pur di conservare la fede, e di sacrificare il denaro, le membra e anche la vita stessa, se sarà necessario. Perché la fede è la testa e la radice del cristiano; se la conservi, ancorché perda tutto il resto, ricupererai però il tutto con maggior gloria. Quindi egli non comandò d'essere soltanto semplici, o soltanto prudenti, ma ha legato insieme queste due cose, volendo che se ne facesse una virtù perfetta.
Che se vuoi vedere dagli stessi fatti come siasi ciò compiuto, apri il libro degli Atti degli Apostoli: vi vedrai certo come, insorgendo spesso il popolo Giudaico contro gli Apostoli e digrignando i denti, questi, imitando la semplicità della colomba e rispondendo colla dovuta modestia, ne disarmarono la collera, placarono il furore, arrestarono l'impeto. Infatti, allorché dicevano: «Non v'abbiamo noi proibito rigorosamente d'insegnare in quel nome?» (Act. 5,28) sebbene potessero fare innumerevoli miracoli, pure né dissero né fecero nulla che denotasse asprezza; ma risposero con estrema dolcezza, dicendo: «Se sia giusto d'ubbedire piuttosto a voi che a Dio, giudicatelo» (Act. 4,19). Hai visto la semplicità della colomba, guarda ora la prudenza del serpente: «Noi certo, dicono, non possiamo non parlare di quel che abbiamo visto e udito» (Act. 4,20).
Sardinia Tridentina: Commemorazione di san Paolo Apostolo (http://sardiniatridentina.blogspot.com/2017/06/commemorazione-di-san-paolo-apostolo.html?m=1)
Si fa Commemorazione dell'Ottava della Natività di san Giovanni Battista con Oratio, Secreta e Postcommunio presi dalla Santa Messa della festa propria:
Sardinia Tridentina: Natività di san Giovanni Battista, Precursore del Signore (http://sardiniatridentina.blogspot.com/2017/06/nativita-di-san-giovanni-battista.html?m=1”)
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36394554_1424947577606560_46503569418878976_n.jpg? _nc_cat=0&oh=01d9cd4090b31f62072edede085ce6a0&oe=5B9DD2CB


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36394554_1424947577606560_46503569418878976_n.jpg? _nc_cat=0&oh=01d9cd4090b31f62072edede085ce6a0&oe=5B9DD2CB


“SEPTIMA DIE INFRA OCTAVAM NATIVITATIS SANCTI JOANNIS BAPTISTÆ
(Settimo giorno nell'Ottava della Natività di san Giovanni Battista)
Semidoppio.
Paramenti bianchi.
SERMONE DI SANT'ANTONIO DI PADOVA SULLA FESTA DELLA NATIVITÀ DI SAN GIOVANNI BATTISTA.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36440782_1425296874238297_7208135396880809984_n.jp g?_nc_cat=0&oh=d9a1b11bc17aa653c22886dd9f101160&oe=5BA3CC5A


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36440782_1425296874238297_7208135396880809984_n.jp g?_nc_cat=0&oh=d9a1b11bc17aa653c22886dd9f101160&oe=5BA3CC5A





Commemorazione San Paolo - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/commemorazione-san-paolo/)
http://www.sodalitium.biz/commemorazione-san-paolo/
«30 giugno, Commemorazione di San Paolo Apostolo.
O glorioso san Pietro che aveste in Gesù Cristo una fede così viva da confessare per primo che egli era Figliuolo di Dio vivo, che amaste tanto ardentemente Gesù Cristo da protestarvi pronto a soffrire per lui la prigione e la morte; che in premio della vostra fede, della vostra umiltà e del vostro amore foste da Gesù Cristo destinato ad essere il principe degli apostoli, otteneteci, vi preghiamo, che anche noi ci convertiamo prontamente al Signore ogni qualvolta ci lasciamo tradire dalla nostra debolezza e non cessiamo di piangere sino alla morte i peccati da noi commessi; otteneteci di amare il Divin Maestro in modo da essere pronti a dare il sangue e la vita per la sua fede nonché a soffrire qualunque sventura piacerà a Lui di mandarci per mettere alla prova la nostra fedeltà. Così sia.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/San-Paolo-300x225.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/San-Paolo-300x225.jpg


Della festa dei santi Pietro e Paolo - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/della-festa-pietro-e-paolo/)
http://www.sodalitium.biz/della-festa-pietro-e-paolo/

https://www.agerecontra.it/2018/06/della-festa-dei-santi-pietro-e-paolo/
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/stained-glass78a-300x276.jpg


Sante Messe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/sante-messe/)
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/)
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium
“Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano ? Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11) (http://www.oratoriosantambrogiombc.it/)
http://www.oratoriosantambrogiombc.it/




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
http://www.domusmarcellefebvre.it/
CATECHISMO- PIO X - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/catechismo--pio-x-1.php)
Ogni giovedì alle ore 20.30 ha luogo la lettura in diretta di una o due questioni del Catechismo di San Pio X.
SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php)
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.»




https://novusordowatch.org/2018/06/30-years-sspx-episcopal-consecrations-lefebvre/
“June 30, 1988 – 2018: 30 Years since the SSPX Episcopal Consecrations of Archbishop Marcel Lefebvre.”



https://www.sodalitium.biz/sul-decreto-del-21-gennaio-2009-con-il-quale-viene-rimessa-la-scomunica-a-4-vescovi-della-fraternita-san-pio-x/
«(...) Le Consacrazioni del 30 giugno 1988
Un giudizio adeguato, alla luce della Fede, su questo Decreto, e sul fatto che le autorità della Fraternità San Pio X lo abbiano sollecitato, ponendolo come preliminare ad un futuro accordo, deve innanzitutto fondarsi sull’avvenimento che occasionò il “Decreto di scomunica” di cui sono oggi sospesi gli effetti giuridici, ovverosia le consacrazioni episcopali senza mandato pontificio operate da Mons. Marcel Lefebvre e Mons. de Castro Mayer il 30 giugno 1988.
In occasione delle consacrazioni episcopali del 1988, l’Istituto Mater Boni Consilii pubblicò una Dichiarazione (Sodalitium n. 17, settembre-ottobre 1988) che riteniamo tuttora valida; in essa, tra l’altro, leggiamo:

“L’Istituto Mater Boni Consilii constata che Mons. Lefebvre, e quanti lo seguono, non hanno commesso formalmente scisma, perché non è scisma disobbedire a Giovanni Paolo II che non è formalmente Papa. Allo stesso modo Giovanni Paolo II non può scomunicare nessuno, essendo del tutto privo di autorità, né si applicano le censure previste dal diritto stesso in assenza di autorità.
Tuttavia Mons. Lefebvre e la Fraternità San Pio X inoculano nei fedeli che li seguono una prassi – che si trasforma sempre più in una dottrina – assolutamente scismatica, secondo la quale nei fatti, si deve disobbedire anche in materia gravissima al vero Vicario di Cristo, senza tenere in nessun conto la sua giurisdizione universale ed immediata sui fedeli cattolici. Nella loro prospettiva, il fondatore, i membri ed i fedeli della Fraternità San Pio X, agiscono scismaticamente”
A nostro parere, quindi, dei protagonisti della giornata del 30 giugno 1988 si poteva dire quanto afferma la Scrittura: non c’è chi faccia il bene, non ce n’è neppure uno.
Non agiva lecitamente la Fraternità San Pio X, consacrando dei Vescovi non solo senza l’accordo del Papa, ma contro la volontà di colui che essi consideravano essere il Papa. Ancor meno agivano lecitamente i modernisti che avevano occupato e tuttora occupano le sedi episcopali, inclusa la sede apostolica, nell’imporre una dottrina in più punti contraria e persino contraddittoria con quella della Chiesa, ed una riforma liturgica di sapore protestante: “Se anche noi stessi o un angelo del Cielo venisse ad annunziarvi un Vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunziato noi, sia egli anatema” (Gal 1,8; cf Concilio Vaticano I, DS 3070).
(...)
L’Istituto rinnova quindi la sua professione di fede cattolica, la sua adesione al magistero infallibile e non riformabile del Papa e della Chiesa, e per questo ritiene ancor oggi che la tesi teologica che meglio descrive la situazione che la Chiesa stessa sta vivendo resta ancora quella che Mons. Guérard des Lauriers difese pubblicamente sulla sede apostolica vacante, formalmente ma non materialmente, a partire dal Vaticano II. La soluzione di questa crisi non passa attraverso una soluzione disciplinare come quella chiesta e ottenuta dalla Fraternità San Pio X, ma solamente attraverso la condanna delle novità introdotte col Vaticano II contro l’insegnamento della Chiesa e la sua disciplina canonica e liturgica (sia per quanto riguarda il rito del Santo Sacrificio della Messa, sia per quanto riguarda i riti di tutti i sacramenti), e la sconfitta definitiva dell’eresia modernista. Nell’unica Chiesa di Colui che è Verità, non possono convivere la verità e l’errore, la Messa cattolica ed il rito riformato. Affidiamo questa causa alla speciale intercessione della Madonna Santissima, di San Giuseppe, Patrono della Chiesa, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, e dei Santi Pontefici Pio V e Pio X.
Verrua Savoia, 28 gennaio 2009.»



http://archives.sspx.org/images/SSPX%20persons/the6bishops350x200_lr.jpg


http://archives.sspx.org/images/SSPX%20persons/the6bishops350x200_lr.jpg


Omelia di Mons. Marcel Lefebvre a Ecône, 30 giugno 1988, Santa Messa per le consacrazioni episcopali (http://www.unavox.it/Documenti/Doc0256_Omelia_Lefebvre_30.6.1988.html)
http://www.unavox.it/Documenti/Doc0256_Omelia_Lefebvre_30.6.1988.html
"Omelia di S. Ecc. Mons. Marcel Lefebvre Fondatore della Fraternità San Pio X nella Santa Messa per la consacrazione dei quattro nuovi vescovi della Fraternità
Ecône, 30 giugno 1988
In nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, Così sia!
Eccellenza, carissimo Mons. de Castro Mayer, miei carissimi amici, miei carissimi fratelli,
Eccoci qui riuniti per una cerimonia certamente storica (...)
Io sono solo un vescovo della Chiesa cattolica che continua a trasmettere, a trasmettere la dottrina. Tradidi quod et accepi. È questo che io penso e che auspico si metta sulla mia tomba, e certo non ci vorrà molto tempo perché sulla mia tomba si metta Tradidi quod et accepi – come dice San Paolo «Vi ho trasmesso ciò che ho ricevuto», molto semplicemente. Io sono il fattorino che porta una lettera. Non sono io che ho fatto questa lettera, questo messaggio, questa parola di Dio, è Dio stesso, è Nostro Signore Gesù Cristo stesso, e noi vi abbiamo trasmesso, per l’intermediazione di questi cari sacerdoti qui presenti e per mezzo di tutti coloro che, anch’essi, hanno creduto di dover resistere a quest’onda d’apostasia nella Chiesa, conservando la Fede di sempre e trasmettendola ai fedeli. Noi siamo solo dei portatori di questa novella, di questo Vangelo che Nostro Signore Gesù Cristo ci ha donato e dei mezzi per santificarci: la Santa Messa, la vera Santa Messa, i veri sacramenti, che danno veramente la vita spirituale. (...)
Voi sapete bene, miei carissimi fratelli, sapete bene che non possono esserci dei sacerdoti senza vescovo. Tutti questi seminaristi che sono qui presenti, se domani il Buon Dio mi chiamerà, e questo accadrà senza dubbio senza ritardo, ebbene, questi seminaristi da chi riceveranno il sacramento dell’Ordine? Dai vescovi conciliari, i cui sacramenti sono tutti dubbi perché non si sa esattamente quali siano le loro intenzioni? Questo non è possibile! Ora, quali sono i vescovi che hanno conservato veramente la Tradizione, che hanno conservato i sacramenti così come la Chiesa li ha conferiti per venti secoli, fino al Vaticano II? Ebbene, sono Monsignor de Castro Mayer e io stesso. Io non posso farci niente, le cose stanno così. E quindi, molti seminaristi si sono affidati a noi, hanno sentito che lì stava la continuità della Chiesa, la continuità della Tradizione, e sono venuti dunque nei nostri seminari, malgrado le difficoltà che hanno incontrato, per ricevere una vera ordinazione sacerdotale e poter offrire il vero sacrificio del Calvario, il vero sacrificio della Messa e darvi i veri sacramenti, la vera dottrina, il vero catechismo.
Ecco lo scopo di questi seminari. E allora, in coscienza, io non potevo lasciare orfani questi seminaristi, sparendo senza far niente per l’avvenire. Non è possibile. Questo sarebbe contrario al mio dovere. È per questo che abbiamo scelto, con la grazia di Dio, dei sacerdoti giovani, dei sacerdoti della nostra Fraternità, che ci sono sembrati i più adatti e, al tempo stesso, si trovano in luoghi e nelle funzioni che permetteranno loro di compiere più facilmente il loro ministero episcopale, di conferire la Cresima ai vostri figli e di conferire le ordinazioni nei nostri diversi seminari. Così io credo che, con la grazia di Dio, avremo dato in questa consacrazione – Monsignor de Castro Mayer e io stesso – avremo dato i mezzi alla Tradizione per continuare, dato i mezzi ai cattolici che lo desiderano di mantenersi nella Chiesa dei loro genitori, dei loro nonni, dei loro antenati, queste chiese per le quali sono state fondate le vostre parrocchie, tutte queste belle chiese che avevano dei begli altari che spesso sono stati distrutti per essere rimpiazzati da una tavola, manifestando così il cambiamento radicale che si è operato a partire dal Concilio a riguardo del sacrificio della Messa, che è il cuore della Chiesa e che è anche lo scopo del sacerdozio.
Quindi, vogliamo ringraziarvi per essere venuti così numerosi per incoraggiarci nel compimento di questa cerimonia e noi ci volgiamo verso la Vergine Maria.
Voi sapete bene, miei carissimi fratelli, voi sapete bene – ve l’avranno detto – che Leone XIII, in una visione profetica che ha avuto, ha detto che un giorno il Soglio di Pietro sarebbe diventato la sede dell’iniquità. Lo ha detto in uno dei suoi esorcismi, nell’«Esorcismo di Leone XIII».
È quello che accade oggi? È quello che accadrà domani? Io non lo so. Ma in ogni caso, questo è stato annunciato. L’iniquità porta molto semplicemente l’errore. È una iniquità l’errore: non professar più la Fede di sempre, non professare più la Fede cattolica, è un grave errore. Se vi è una iniquità è proprio questa, che è grande. E credo di poter dire veramente che nella Chiesa non si è mai avuta una iniquità più grande di quella giornata di Assisi, che è contraria al primo Comandamento di Dio e contraria al primo articolo del Credo. È incredibile che si sia mai potuto realizzare una cosa simile nella Chiesa, davanti agli occhi di tutta la Chiesa umiliata. Non abbiamo mai subito un’umiliazione simile. Voi troverete tutto questo nel libretto di Don Le Roux, che è stato stampato particolarmente per fornirvi delle informazioni sulla situazione romana odierna.
E non solo il buon papa Leone XIII ha profetizzato queste cose, ma anche la Madonna… (...)
E poi conoscete bene le apparizioni de La Salette, in cui la Madonna dice che Roma perderà la Fede, che a Roma vi sarà un’eclisse. Capite cosa questo possa significare da parte della Santissima Vergine. E infine il segreto di Fatima, che è ancora più vicino a noi. Senza dubbio il terzo segreto di Fatima doveva far delle allusioni a queste tenebre che hanno invaso Roma, queste tenebre che invadono il mondo a partire dal Concilio. (...)
Ecco dunque dei fatti, sui quali, io penso, possiamo appoggiarci anche noi.
Allora, noi ci rimettiamo alla Provvidenza. (...)
Da parte nostra siamo convinti che tutte queste accuse di cui siamo oggetto, tutte queste pene di cui siamo oggetto sono nulle, assolutamente nulle!
Ed è per questo che non le teniamo in alcun conto. Come non abbiamo tenuto conto della sospensione, dopo la quale abbiamo finito col ricevere le felicitazioni della Chiesa e anche della Chiesa progressista, così sarà tra pochi anni – non lo so: il Buon Dio solo conosce il numero degli anni che serviranno perché arrivi il giorno che la Tradizione ritrovi i suoi diritti a Roma – noi saremo abbracciati dalle autorità romane che ci ringrazieranno per aver mantenuto la Fede nei nostri seminari, nelle famiglie, nelle città, nei nostri paesi, nei nostri conventi, nelle nostre case religiose, per la maggior gloria del Buon Dio e per la salvezza delle anime.
In nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, Così sia.
+ Marcel Lefebvre."



https://it.wikipedia.org/wiki/Consacrazioni_di_Ec%C3%B4ne
"Le consacrazioni di Écône furono le quattro ordinazioni episcopali conferite a Ecône, in Svizzera, il 30 giugno 1988 dall'arcivescovo cattolico Marcel Lefebvre e dal vescovo Antônio de Castro Mayer a quattro sacerdoti della Fraternità sacerdotale San Pio X: Bernard Fellay, Bernard Tissier de Mallerais, Richard Williamson e Alfonso de Galarreta."



https://www.facebook.com/pietroferrari1973/
“«Ecco, o Roma, i due eroi che hanno fatto risplendere ai tuoi occhi il Vangelo di Cristo; in modo che tu che eri maestra di errore, sei diventata discepola della verità...Sebbene ti abbia occorso ottenere delle multipli vittorie per stendere per mare e per terra il tuo impero, inferiore è tuttavia il campo che ti ha sottomesso il lavoro delle tue guerre che quello conquistato dalla pace cristiana…Però, o Roma, ignoravi l'autore della tua elevazione; reggendo quasi tutte le nazioni, ti facevi la schiava degli errori di tutte queste nazioni; ed ti sembrava avere una grande religione, perché non rigettavi nessuno errore. Ma più eri fortemente incatenata dal demonio, più meravigliosa è stato la tua liberazione per il Cristo.» - San Leone.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36388694_1591546887639960_3627696942055686144_n.jp g?_nc_cat=0&oh=b5fb755805a0e2c5d29b68cb863fbb42&oe=5BA422A9




Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
http://www.SaintAmedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
30 juin : Saint Paul, Apôtre des Gentils :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/30-juin-saint-paul)
“30 Juin : Saint Paul, Apôtre des Gentils.”
https://le-petit-sacristain.blogspot.com/2015/09/litanie-de-saint-paul-apotre.html
http://liguesaintamedee.ch/application/files/2715/2978/0919/06_30_saint_paul_2.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/2715/2978/0919/06_30_saint_paul_2.jpg


“30 juin 1073 : élection du Pape Saint Grégoire VII.”






www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare santa Lucina, discepola degli Apostoli, la quale, provvedendo colle sue sostanze alle necessità dei Santi, visitava i Cristiani chiusi in carcere, e attendeva a seppellire i Martiri, presso i quali anch’essa, in una cripta da lei fabbricata, fu sepolta. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi le avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questa santa discepola, ed a lei affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, santa Lucina possa essere mia avvocata e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”

“Papa è il successore di S. Pietro nella sede di Roma e nel Primato; il rappresentante o Vicario di Gesù Cristo sulla terra, il Capo visibile di tutta la Chiesa, il padre e il Maestro universale di tutti i fedeli, su ciascuno dei quali esercita, in modo diretto e immediato, il primato dell'insegnamento, della giurisdizione e della carità, che ogni nuovo Papa riceve da Gesù Cristo. Il Papa, quando parla come pastore e maestro di tutti i cristiani in materia di fede e di costumi è infallibile, cioè non può errare nell'insegnare, perchè assistito dallo Spirito Santo.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36355180_1760046080698460_6412418376592785408_n.jp g?_nc_cat=0&oh=94565a21f31d9734cb92780ba758f2d6&oe=5BABB541


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36355180_1760046080698460_6412418376592785408_n.jp g?_nc_cat=0&oh=94565a21f31d9734cb92780ba758f2d6&oe=5BABB541


"S. Alfonso Maria de Liguori.
Lo stesso dobbiamo far noi, quando ci accadono le cose avverse, accettiamole tutte dalle divine mani, non solo con pazienza, ma con allegrezza, ad esempio degli apostoli, che godeano nel vedersi maltrattati per amore di Gesu-Cristo: «Ibant gaudentes a conspectu concilii, quoniam digni habiti sunt pro nomine Iesu contumeliam pati» (Act. 5. 41). E che maggior contento che soffrire qualche croce e sapere che abbracciandola noi diamo gusto a Dio? Se vogliamo dunque vivere con una continua pace, procuriamo da ogg'innanzi di abbracciarci col divino volere, con dir sempre in tutto ciò che ci avviene: «Ita, Pater, quoniam sic fuit placitum ante te» (Matth. 11. 26). Signore, così è piaciuto a Voi, così sia fatto."
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36337556_1749627165072584_1849026933241675776_n.jp g?_nc_cat=0&oh=1bc21b752092e36a5488fba2e1a604d2&oe=5BA94601


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36337556_1749627165072584_1849026933241675776_n.jp g?_nc_cat=0&oh=1bc21b752092e36a5488fba2e1a604d2&oe=5BA94601



www.sursumcorda.cloud
«Il numero 119 - del giorno 1 luglio 2018 - di SVRSVM CORDA® ospiterà i seguenti contenuti:
- Comunicato numero 119. Dialogo con la Samaritana;
- La vera esegesi della Scrittura;
- Preghiera al Preziosissimo Sangue;
- Preghiera ai Santi Pietro e Paolo Apostoli;
- Gli anatemi del Concilio di Nicea II, numeri 1, 2, 3 e 4;
- Vita e detti dei Padri del deserto: Isacco delle Celle (parte 3);
- Orazioni a San Guglielmo da Vercelli;
- Dizionario biblico. La Predestinazione;
- Dizionario di teologia dommatica. Il Modernismo;
- Preghiera a Sant’Ireneo, Vescovo e Martire;
- Dizionario di teologia dommatica. La Liturgia;
Già leggibili gratuitamente sul sito:
- Teologia Politica 108. Breve dissertazione sulla cosiddetta “immigrazione” (parte 2);
- Racconti miracolosi n° 67. La bellezza di San Giuseppe e della Vergine Maria.»
www.sursumcorda.cloud
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36417524_1761092183927183_5707585114850983936_n.jp g?_nc_cat=0&oh=9ce575fcf5fa4ee2b183c14d87e38655&oe=5BA2805D


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36417524_1761092183927183_5707585114850983936_n.jp g?_nc_cat=0&oh=9ce575fcf5fa4ee2b183c14d87e38655&oe=5BA2805D






30° giorno: Cuore eucaristico - Cuore ingrato (http://www.stellamatutina.eu/30-giorno-cuore-eucaristico-cuore-ingrato/)
http://www.stellamatutina.eu/30-giorno-cuore-eucaristico-cuore-ingrato/
“30° giorno: Cuore eucaristico – Cuore ingrato
CUORE EUCARISTICO
Il Cuore di Gesù vivo e palpitante è una realtà in mezzo a noi. Se vogliamo stare fisicamente accanto al Cuore di Gesù, basta che ci accostiamo e sostiamo presso il Tabernacolo eucaristico. Santa Gemma Galgani sentiva così viva questa vicinanza, che a volte, accostandosi troppo all’altare, per l’ardore che provava, le si bruciavano gli indumenti dalla parte del cuore!
Se poi vogliamo avere il Cuore di Gesù presente fisicamente nel nostro stesso cuore, basta che ci accostiamo al Sacramento dell’Eucaristia ricevendo la Comunione.
«Nella Santa Comunione – scriveva il beato Contardo Ferrini – Gesù si incarna nel nostro cuore». Nella Comunione avviene la fusione dei due cuori: il Cuore di Gesù nel cuore dell’uomo, e viceversa. «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui» (Gv 6,57). Sulla terra non c’è cosa più grande e sublime di questa fusione d’amore fra Gesù e la creatura.
In particolare possiamo dire che l’Eucaristia è tutto il Cuore di Gesù, è solo il Cuore di Gesù. Questa non è un’affermazione esagerata, ma è una meravigliosa scoperta che ci è venuta, recentemente, dalle analisi fatte sull’Ostia trasformata miracolosamente in carne e conservata nel Santuario Eucaristico di Lanciano. I risultati delle analisi ci fanno sapere che quella carne è viva, e appartiene alla carne del cuore !
Eucaristia e Cuore di Gesù: sono una cosa sola.
Per questo il Sacro Cuore appariva a santa Margherita quasi sempre dal Tabernacolo. Per questo, di frequente, sulle porticine dei Tabernacoli, viene disegnato il Cuore di Gesù. Per questo la devozione è inseparabile dall’Eucaristia, e porta alla Comunione, come è richiesto dalla pratica dei nove primi venerdì del mese. Per questo san Carlo da Sezze, fermatosi in una chiesa ad adorare Gesù Eucaristico, ebbe il cuore trafitto da un dardo d’amore che partì dall’Ostia santa durante l’Elevazione nella Santa Messa.
Che meraviglia per noi poveri uomini avere l’Eucaristia!
A rifletterci solo poco, parrebbe impossibile e incredibile.
Come mai il Verbo Incarnato se ne sta in poco pane, chiuso in una piccola prigione? «Signore – esclamò una volta san Bernardo – questo non conviene alla vostra maestà!». «Non fa niente – rispose Gesù – basta che convenga al mio amore!». È l’amore che imprigiona Gesù per noi. E san Giovanni Eudes spiega che il Cuore Eucaristico di Gesù, avvolto da otto fiamme, è tenuto fermo in mezzo a noi dalla prima di quelle fiamme.
Cuore Eucaristico di Gesù, quanto dovremmo amarti, fino a impazzire!
CUORE INGRATO
Che il cuore dell’uomo sappia essere ingrato, e che spesso lo sia, è una di quelle verità amare di cui a tutti tocca fare la dolorosa esperienza.
Nei riguardi di Dio, però l’ingratitudine del cuore umano diventa di una mostruosità che non si può definire.
Dio ci ha fatti suoi figli in Gesù Cristo, rendendoci «partecipi della natura divina» con il dono della grazia (2Pt 1,4). Gesù ci ha dato i Sacramenti della salvezza e soprattutto ci ha donato se stesso nel Sacramento dell’Eucaristia, per restare con noi «fino alla fine dei tempi» (Mt 28,20).
Ancora: Gesù ci ha manifestato in modo particolare il suo Cuore vivo e palpitante in ogni Tabernacolo eucaristico, ardente d’amore per noi. Infine, il Cuore di Gesù ci ha fatto dono della pratica dei nove primi venerdì del mese, con la garanzia della salvezza eterna.
Sapere tutto questo, mostrarsi freddi, indifferenti o addirittura ostili e sacrileghi, è cosa inammissibile. Eppure è così.
Gesù vuol donare il suo Cuore all’uomo, e il cuore dell’uomo lo rifiuta, Gesù vuol farsi “uno” con il cuore dell’uomo, ad ogni Comunione eucaristica, ma l’uomo lo ignora e respinge, o, peggio lo riceve a tradimento con il peccato mortale. Una Comunione sacrilega è simile al bacio di Giuda.
Pugnalare Gesù al Cuore!
Eppure sappiamo che la Comunione eucaristica è la somma dell’amore divino e umano. È il dono dell’intimità divina più profonda per l’anima e per il corpo. Vale molto più l’esperienza di una Santa Comunione che l’esperienza di san Giovanni Evangelista quando poggiò il capo sul petto di Gesù. Nella Santa Comunione non c’è solo un avvicinamento, ma c’è fusione di cuori e di battiti, di carne e di sangue. Che mistero ineffabile di amore!
Inoltre, la Presenza reale di Gesù nell’Eucaristia ci chiama all’Adorazione. È ai piedi dei Tabernacoli che i Santi amavano intrattenersi a tu per tu con il Cuore di Gesù. Santa Margherita era celebre per le sue lunghe Adorazioni eucaristiche, ed ella ci raccomanda in particolare l’Ora santa di Adorazione nella notte fra il giovedì e il venerdì, che Gesù stesso le chiese. Che dire delle lunghe Adorazioni eucaristiche di san Francesco d’Assisi, santa Matilde, santa Caterina da Siena, san Giovanni Eudes, sant’Alfonso de’ Liguori, san Pietro Giuliano Eymard, santa Gemma Galgani, fratel Charles de Foucauld, san Pio da Pietrelcina?…
Non ci può essere devozione al Sacro Cuore che sia così vera e intensa come quella che si incentra sull’Eucaristia. (…)
Che sia così per noi, per tutta la vita. Amen.
Proposito: Fare un’Ora di Adorazione o almeno una lunga visita eucaristica.
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”


30 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/30-giugno.htm)
http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/30-giugno.htm
“GIORNO 30
IL PIU' FORTE LAMENTO DI GESU'
30° GIORNO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
Intenzione. - Riparare le Comunioni sacrileghe, che si sono fatte e si faranno.
IL PIU' FORTE LAMENTO DI GESU'
Il mese di giugno è al termine; poiché non deve aver termine la devozione al Sacro Cuore, consideriamo oggi un lamento ed un desiderio di Gesù, per prendere delle sante risoluzioni, che devono accompagnarci tutta la vita.
Gesù Sacramentato sta nei Tabernacoli ed il Cuore Eucaristico non sempre e non da tutti è trattato come conviene.
Ricordiamo il più forte lamento che Gesù rivolse a Santa Margherita nella grande apparizione, quando le mostrò il Cuore: Ecco quel Cuore, che tanto ha amato gli uomini... sino a consumarsi per testimoniare loro il suo amore; e per compenso, dai più non ricevo che ingratitudini, a causa delle loro irriverenze e sacrilegi, e della freddezza e disprezzo che essi hanno per me in questo Sacramento d'amore! -
Dunque, il maggior lamento di Gesù è per i sacrilegi eucaristici e per la freddezza e le irriverenze con cui è trattato nei Tabernacoli; il suo maggior desiderio è la riparazione eucaristica.
Dice Santa Margherita: Un giorno, dopo la S. Comunione, il mio Sposo Divino si presentò a me sotto le sembianze di Ecce Homo, carico della Croce, tutto coperto di piaghe e lividure. Il suo Sangue adorabile gli colava da ogni parte ed Egli mi disse con voce triste ed addolorata: Non ci sarà nessuno che abbia pietà di me, nessuno che voglia compatirmi e prendere parte al mio dolore nel pietoso stato in cui mi mettono i peccatori? -
Un altro giorno, in cui una persona aveva fatto male la Comunione, Gesù si fece vedere a Santa Margherita come legato e calpestato sotto i piedi di quell'anima sacrilega e con voce mesta le diceva: Guarda come mi trattano i peccatori! -
Ed un'altra volta ancora, mentre veniva ricevuto sacrilegamente, si mostrò alla Santa, dicendole: Guarda come mi tratta quell'anima che mi ha ricevuto; essa ha rinnovato tutti i dolori della mia Passione! - Allora Margherita, gettandosi ai piedi di Gesù, disse: Mio Signore e mio Dio, se la mia vita può essere utile per riparare queste ingiurie, eccomi come una schiava; fa' di me tutto ciò che ti piacerà! - Il Signore subito la invitò a fare un'ammenda onorevole per riparare tanti sacrilegi eucaristici.
Dopo quanto si è detto, si prenda da tutti i devoti del Sacro Cuore una risoluzione importante, da ricordare possibilmente ogni giorno: Offrire le Messe che si ascoltano, nelle feste e nei giorni feriali, ed offrire sempre la S. Comunione con l'intenzîone di riparare i sacrilegi eucaristici, specialmente della giornata, la freddezza e le irriverenze che si fanno a Gesù Sacramentato; si possono mettere anche altre intenzioni, ma la principale sia la riparazione eucaristica. In tal modo si consola il Cuore Eucaristico di Gesù.
L'altra risoluzione, che mai deve dimenticarsi e che sia come il frutto del mese del Sacro Cuore, è la seguente: Avere una grande fede in Gesù Sacramentato, onorare il suo Cuore Eucaristico e saper trovare ai piedi del Tabernacolo il conforto nelle pene, la forza nelle tentazioni, la sorgente delle grazie. Il fatto, che ora verrà narrato, sia ai devoti del Sacro Cuore di grande ammaestramento.
ESEMPIO
Preghiera di una madre affitta
Nel libro « Tesoro di storia sul Sacro Cuore » è riportata una conversione meravigliosa.
A New York era stato arrestato un giovanotto sui venti anni, dedito al libertinaggio. Dopo due anni uscì dalla prigione; ma lo stesso giorno in cui fu messo in libertà, rissò e fu ferito mortalmente. I poliziotti lo portarono a casa.
La madre del giovane delinquente era molto religiosa, devota del Cuore Eucaristico di Gesù; il marito, pessimo uomo, maestro di malvagità al figlio, era la sua croce quotidiana. Tutto sopportava l'infelice donna sostenuta dalla fede.
Quando mirò il figlio ferito, sapendolo prossimo alla morte, non indugiò ad interessarsi dell'anima di lui.
- Povero figlio mio, tu stai molto male; la morte ti è vicina; devi presentarti a Dio; è tempo di pensare all'anima tua! -
Per tutta risposta, il giovane le rivolse una litania d'ingiurie e d'imprecazioni e cercava qualche oggetto a portata di mano per scaraventarglielo.
Chi avrebbe potuto convertire questo peccatore? Soltanto Dio, con un miracolo! Dio mise in mente alla donna una bella ispirazione, che subito venne attuata.
La madre prese un'immagine del Sacro Cuore e la legò ai piedi del letto, ove giaceva suo figlio; poi corse alla Chiesa, ai piedi di Gesù Sacramentato e della Vergine Santissima, e poté ascoltare la Messa. Col cuore amareggiato non riuscì a formulare che questa preghiera: Signore, voi che avete detto al buon ladrone «Oggi sarai con me in Paradiso!», ricordatevi di mio figlio nel vostro regno e non lasciatelo perire in eterno! -
Non si stancava di ripetere questa preghiera e solo questa.
Il Cuore Eucaristico di Gesù, che si commosse alle lacrime della vedova di Naim, si commosse pure alle preghiere di questa madre, che a Lui ricorreva per aiuto e conforto, ed operò un prodigio. Mentre essa era ancora in Chiesa, Gesù apparve al figlio morente, sotto forma di Sacro Cuore, e gli disse: Oggi sarai con me in Paradiso! -
Il giovane si commosse, riconobbe il suo triste stato, ebbe dolore dei suoi peccati; in un attimo divenne un altro...
Quando la madre rincasò e rivide il figlio sereno, sorridente, seppe che gli era apparso il Sacro Cuore e gli aveva detto le parole, un giorno dette dalla Croce al buon ladrone « Oggi sarai con me in Paradiso! ... », piena di gioia disse: Figlio mio, vuoi ora un Sacerdote? - Sì mamma, e subito! -
Venne il Sacerdote e il giovane si confessò. Il ministro di Dio, finita la confessione, ruppe in pianto e disse alla madre: Non ho mai udito una confessione simile; vostro figlio mi è sembrato in estasi! -
Da lì a poco rincasò il marito, il quale, udita la narrazione della comparsa del Sacro Cuore, subito cambiò mentalità. Il figlio gli disse: Padre mio, pregate anche voi il Sacro Cuore ed Egli vi salverà! -
Morì il giovane lo stesso giorno, dopo essersi comunicato. Si convertì il padre e visse sempre da buon cristiano.
La preghiera fiduciosa ai piedi del Tabernacolo è la chiave preziosa per penetrare nel Cuore Eucaristico di Gesù.
Fioretto. Fare molte Comunioni Spirituali, con fede ed amore.
Giaculatoria. Gesù, tu sei mio; io sono tua!
(Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù-" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli).”





Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://www.radiospada.org)
http://www.radiospada.org
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com)
http://www.edizioniradiospada.com
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
“30 giugno 2018: Commemorazione di San Paolo apostolo.
Paolo, apostolo, santo, martire, il corpo è custodito sotto l’altare maggiore di S. Paolo f.l.m., opera del 1285 rimasta illesa dal fuoco che distrusse quasi completamente la basilica nel 1823. Il capo, ritrovato nella basilica Ostiense, si venera nella basilica del Laterano. Le reliquie insigni delle teste degli Apostoli Pietro e Paolo, ricordate fin dall’VIII secolo nel Sancta Sanctorum, furono qui traslate da papa Urbano V, secondo la tradizione la cerimonia avvenne il 16 aprile 1369. Il pontefice, per meglio onorarle, aveva fatto costruire due busti in argento dorato, capolavori di oreficeria, eseguiti da Giovanni Bartoli da Siena. I reliquiari, adornati di gemme, in parte donate da Carlo V il Saggio del ramo dei Valois, furono purtroppo fusi per il pagamento di 30.000 fiorini imposto dal trattato di Tolentino. Il 12 aprile del 1438 alcune gemme furono rubate. Una ricognizione venne fatta il 23 luglio 1823 dal cardinale Antonelli, che comprovò l’autenticità dei resti, ovvero: frammenti ossei di mandibole, denti e porzioni di crani. In quella occasione furono riposti nei nuovi busti reliquiari, opere di Giuseppe Valadier, donati dalla duchessa Maria Emanuela Pignatelli. Paolo, principe degli apostoli, decapitato nel 67 alle "Tre Fontane", venne sepolto ove sorge la basilica a lui intitolata. Il Diario Romano (1926) ricorda qui la cerimonia durante la quale si incensa la Fenestella confessionis e il bacio delle catene che lo imprigionavano.
M.R.: 29 giugno a Roma il natale dei santi Apostoli Pietro e Paolo, i quali patirono nello stesso anno e nello stesso giorno sotto Nerone Imperatore. Il primo di questi, nella medesima Città, crocifisso col capo rivolto verso la terra, e sepolto nel Vaticano presso la via Trionfale, è celebrato con venerazione da tutto il mondo; l'altro, decapitato e sepolto sulla via Ostiense, è venerato con pari onore. 18 novembre a Roma la Dedicazione delle Basiliche dei santi Apostoli Pietro e Paolo. La prima di esse, ricostruita in forma più maestosa, fu consacrata in questo stesso giorno dal Sommo Pontefice Urbano ottavo; l'altra poi, quasi interamente distrutta da un miserando incendio e riedificata con maggior magnificenza, venne solennemente consacrata il 10 Dicembre da Pio nono, il quale stabilì che in questo giorno se ne celebrasse l'anniversario. [Tratto dall'opera «Reliquie Insigni e "Corpi Santi" a Roma» di Giovanni Sicari].”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36375134_2175759275787063_8166922614476898304_n.jp g?_nc_cat=0&oh=a4b78f729c7bbac40257d256f7135faf&oe=5BABCF63


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36375134_2175759275787063_8166922614476898304_n.jp g?_nc_cat=0&oh=a4b78f729c7bbac40257d256f7135faf&oe=5BABCF63


“30 giugno 2018: infra l'Ottava dei Ss. Pietro e Paolo.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36353416_2175758185787172_6880350601020964864_n.jp g?_nc_cat=0&oh=287029554a970828124a3e82bb2f44eb&oe=5BA7D306


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36353416_2175758185787172_6880350601020964864_n.jp g?_nc_cat=0&oh=287029554a970828124a3e82bb2f44eb&oe=5BA7D306


“30 giugno 2018: infra l'Ottava di san GIovanni Battista.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36345251_2175757292453928_7214716871621214208_n.jp g?_nc_cat=0&oh=27c507c70901cb576f70f134d8b31dd7&oe=5BA5AB2A


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36345251_2175757292453928_7214716871621214208_n.jp g?_nc_cat=0&oh=27c507c70901cb576f70f134d8b31dd7&oe=5BA5AB2A


"Il 30 giugno 1607 muore a Roma l’Eminentissimo Cardinale Cesare Baronio della Congregazione dell’Oratorio, Bibliotecario di Santa Romana Chiesa. Discepolo di San Filippo Neri fu il suo primo successore. Uomo di grande erudizione, ricevette da Gregorio XIII l’alto incarico di rivedere il “Martyrologium Romanum”, ma soprattutto rifulse per la composizione degli “Annales Ecclesiastici”, scritti in contrapposizione alle eretiche Centurie di Magdeburgo. Il 12 gennaio 1745 Benedetto XIV gli conferirà il titolo di Venerabile."
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36483010_2176913072338350_5501501584577658880_n.pn g?_nc_cat=0&oh=d904b048cb60dc1c6960585543f787ba&oe=5BAC1107


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36483010_2176913072338350_5501501584577658880_n.pn g?_nc_cat=0&oh=d904b048cb60dc1c6960585543f787ba&oe=5BAC1107



"Ad Jesum per Mariam."
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36376821_2174939859202338_4573077024100319232_n.jp g?_nc_cat=0&oh=9ed1a05c81bc1e9fdb76087bab2489f2&oe=5BEB5D21


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/36376821_2174939859202338_4573077024100319232_n.jp g?_nc_cat=0&oh=9ed1a05c81bc1e9fdb76087bab2489f2&oe=5BEB5D21




Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico (http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm)
http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm
“Commemorazione di san Paolo apostolo, 30 giugno.”




SANCTE PETRE, SANCTE PAULE, ORATE PRO NOBIS!!!
COR JESU ADVENIAT REGNUM TUUM - ADVENIAT PER MARIAM!!!
COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!
Sia lode, onore e gloria al Divin Cuore di Gesù!!!
Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
17-10-18, 23:00
17 OTTOBRE 2018: SANTA MARGHERITA MARIA ALACOQUE (1648-1690); VERGINE E CONFIDENTE DEL SACRO CUORE…



«17 OTTOBRE SANTA MARGHERITA MARIA ALACOQUE, VERGINE.»
Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico - 17 ottobre. Santa Margherita Maria, vergine (http://www.unavoce-ve.it/pg-17ott.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-17ott.htm




Santa Margherita Alacoque - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/santa-margherita-alacoque/)
http://www.sodalitium.biz/santa-margherita-alacoque/
«17 ottobre, Santa Margherita Maria Alacoque, Vergine (Verosvres, 22 luglio 1647 – Paray-le-Monial, 17 ottobre 1690). Monaca dell’Ordine della Visitazione, Gesù le apparve per praticare e propagare la devozione al Sacro Cuore.
O Santa Margherita Maria, dal Sacro Cuore di Gesù fatta partecipe dei suoi tesori divini, otteneteci, vi supplichiamo, da questo Cuore adorabile le grazie di cui abbiamo bisogno. Noi gliele domandiamo con confidenza che non ha limiti. Si degni il divin Cuore concedercele per la vostra intercessione, affinchè ancora una volta egli sia per voi glorificato ed amato. Così sia.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/margherita-alacoque-1-206x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/margherita-alacoque-1-206x300.jpg


"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11)”




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
XXI domenica d. Pentecoste (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=H84WydDuFFs
XXI domenica d. Pentecoste (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=1NiTVwx9HdM
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
http://www.domusmarcellefebvre.it/
Ogni giovedì alle ore 20.30 ha luogo la lettura in diretta di una o due questioni del Catechismo di San Pio X.
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.»







https://tradidiaccepi.blogspot.com/


https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/44246286_1569548793146437_309648965740003328_n.jpg ?_nc_cat=108&oh=1f151c7bb6d5e39d1a1684bee4068b51&oe=5C5A7F9E


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/44246286_1569548793146437_309648965740003328_n.jpg ?_nc_cat=108&oh=1f151c7bb6d5e39d1a1684bee4068b51&oe=5C5A7F9E


«SANTA MARGHERITA MARIA ALACOQUE
Vergine.
Doppio.
Paramenti bianchi.
Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico - 17 ottobre. Santa Margherita Maria, vergine (http://www.unavoce-ve.it/pg-17ott.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-17ott.htm
Margherita Maria Alacoque nacque a Vérosvres (diocesi di Autun) il 22 luglio 1647. Giovanissima si consacrò a Gesù Cristo col voto di verginità perpetua (Offertorio, Communio). A ventitré anni entrò tra le Visitandine (Ordine della Visitazione della beata Vergine Maria) di Paray-le-Monial. Il Sacro Cuore le apparve in «tre grandi rivelazioni» (Orazione, Vangelo) senza che la Comunità ne avesse sentore. Santa Margherita Maria Alacoque si segnalò, negli ultimi anni della sua vita, per esimi meriti nel propagare la devozione verso il sacratissimo Cuore di Gesù e nel promuovere il pubblico culto del medesimo. Passò al suo divin sposo celeste a Paray-le-Monial il 17 ottobre 1690, a quarantatré anni. Il suo corpo verginale fu sepolto nel coro del monastero, presso la grata dove stava in preghiera quando il divin Maestro le apparve. Pio IX la beatificò il 18 settembre 1864 e Benedetto XV la canonizzò nel giorno dell'Ascensione, il 13 maggio 1920, e il 26 giugno 1929 Pio XI estese il suo culto a tutta la Chiesa.
La Santa fu uno strumento provvidenziale per mettere in risalto l'amore di Cristo per noi e il dovere nostro di riamare chi tanto ci amò e si sacrificò. Già Isaia aveva profetizzato che delle moltitudini avrebbero corrisposto all'amore del Cristo; il profeta Zaccaria aveva predetto e san Giovanni ricordato, che al Cristo trafitto avrebbero guardato commosse le stesse moltitudini. Santa Geltrude, e specialmente san Giovanni Eudes promossero il culto del Sacro Cuore. Santa Margherita diede l'ultima spinta.
• Margherita Maria Alacoque nata da onorata famiglia in un villaggio della diocesi di Autun, già fin dai primi anni diede indizi della futura santità. Accesa d'amore per la Vergine Madre di Dio e per l'augusto sacramento dell'Eucaristia, giovanetta consacrò a Dio la sua verginità, bramando unicamente di modellare la vita secondo le cristiane virtù. Si deliziava delle preghiere lunghe, della contemplazione delle cose celesti, del disprezzo di sé, della pazienza nelle avversità, del tormento del corpo, della carità verso il prossimo specialmente povero; e si sforzava con somma cura di ricopiare con tutte le forze gli esempi santissimi del Redentore.
Entrata nell'Ordine della Visitazione, cominciò subito a risplendere per fervore di vita religiosa. Fu da Dio onorata del dono di alta orazione, di altri doni di grazia e di frequenti visioni. Di queste la più celebre fu quando mentre pregava davanti all'Eucaristia Gesù le diede a vedere se stesso e le mostrò il Cuore divino sul petto aperto acceso di fiamme e circondato di spine, e le comandò che, per tale carità e per espiare gli oltraggi degli uomini ingrati, ella cercasse d'istituire il culto pubblico al suo Cuore, proponendo grandi premi del tesoro celeste. Titubante ella per umiltà e professandosi incapace di tanta cosa l'amantissimo Signore le fa coraggio, ed insieme le designa per guida ed aiuto un uomo di esimia santità, Claudio de la Colombière: e l'infiamma colla speranza di quella somma utilità, che poi dal culto del divin Cuore si diffuse nella Chiesa.
Margherita si studiava con ogni diligenza di compiere gli ordini del Redentore. Tuttavia non le mancarono molte molestie e aspre villanie da coloro che andavano ripetendo essere ella un'illusa. Cose tutte che sopportò con animo tranquillo, anzi metteva in conto di guadagno, stimando ch'ella per via di obbrobri e dolori sarebbe divenuta ostia a Dio gradita, e che avrebbe ottenuto maggiori aiuti per il suo disegno. Illustre per lode di religiosa perfezione e per mezzo della contemplazione delle cose eterne di giorno in giorno unendosi sempre più allo sposo celeste, se ne volò a lui, nell'anno quarantatré dell'età sua, dell'era volgare 1690. Illustre per miracoli Benedetto XV l'iscrisse tra i santi e il Sommo Pontefice Pio XI ne estese l'ufficio a tutta la Chiesa.
SANTA MESSA
- Al Vangelo.
• Omelia di san Francesco di Sales Vescovo.
Sermone 23 nel giorno di Pentecoste verso la metà.
Nessun'altra è vera scienza, all'infuori di quella ch'è data dallo Spirito Santo, ma questa viene concessa solo agli umili. Non abbiamo forse visto dei gran teologi dire meraviglie delle virtù, ma perché non le esercitavano? Al contrario abbiamo visto molte donne, che non sapevano ragionare delle virtù, ma ben sapevano compiere le opere delle virtù. Ora lo Spirito Santo ha fatto queste tali sapienti, perché avevano e il timor del Signore e la pietà e l'umiltà.
Frammento dal sermone 16, sulla III Domenica dopo Pentecoste, al principio.
Nostro Signore, il grande e più illustre medico di tutte le nostre infermità, prima che venisse in questo mondo, aveva annunziato chiaramente per mezzo dei suoi Profeti: «Fascerò le pecorelle fratturate, e sostenterò le inferme» (Ezech. 34,16). E dipoi egli stesso colla sua bocca gridò dicendo: «Venite a me tutti voi che siete affaticati ed oppressi, ed io vi ristorerò» (Matth. 11,28). Che meraviglia dunque se vediamo lui stesso circondato da infermi, da peccatori e pubblicani? Non è forse la gloria del medico esser cercato dagl'infermi?
Frammento del sermone 10 per il Lunedì dopo Pasqua, alla fine.
Egli porta le nostre miserie e le nobilita, mette la miseria nostra nel suo Cuore, mostra il costato. Ma occorre che noi lo riamiamo, altrimenti mentre ora ci mostra le piaghe per amore, una volta ce le mostrerà per ira e indignazione. Fa', o buon Gesù, che noi riceviamo la pace che ci offri, e che vediamo le tue piaghe, di modo che, finché rimangono la fede, la speranza e la carità, radicati nella fede, lieti per la speranza, e accesi di carità, aspettiamo la beata speranza e la tua venuta, cosicché in esso, Ti vediamo Agnello alla destra non leone alla sinistra; e invece della fede abbiamo la visione, invece della speranza il possesso e invece della carità imperfetta la perfetta, in cui godremo per i secoli dei secoli. Così sia.
https://sardiniatridentina.blogspot.com/2017/10/santa-margheria-maria-alacoque-vergine.html?m=1
• Dalle «Lettere» di santa Margherita Maria Alacoque vergine.
(Vie et Œuvres 2, Paris 1915, 321. 336. 493. 554)
Dobbiamo conoscere l'amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza.
Mi sembra che il grande desiderio di Nostro Signore che il suo Sacro Cuore venga onorato in modo particolare, abbia lo scopo di rinnovare nelle anime gli effetti della sua redenzione. Infatti il suo Sacro Cuore è una fonte inesauribile che cerca solo di riempire i cuori umili, vuoti, distaccati da ogni cosa e sempre pronti a sacrificarsi per rendergli piacere.
Questo Cuore divino è una fonte inesausta, dalla quale scendono ininterrottamente tre canali: il primo è quello della misericordia verso i peccatori e porta loro lo spirito di contrizione e di penitenza. Il secondo è quello della carità e scorre per portare aiuto a tutti i miserabili che si trovano in qualche necessità, e particolarmente a coloro che tendono alla perfezione: essi vi troveranno la forza per superare gli ostacoli. Il terzo è quello dell'amore e della luce per gli amici perfetti, che egli desidera unire a se stesso, per comunicare loro la sua scienza e i suoi desideri, perché, per una via o per l'altra, si consacrino totalmente alla sua gloria.
Questo Cuore divino è un abisso di bene, in cui i poveri devono riversare le loro necessità. È un abisso di gioia, dove bisogna gettare tutte le nostre tristezze. È un abisso di umiliazione per il nostro orgoglio, un abisso di misericordia per gli infelici, e un abisso d'amore, in cui bisogna seppellire tutte le nostre miserie.
Non avete quindi che da unirvi in tutte le vostre azioni al Sacro Cuore di Nostro Signore, all'inizio per disporvi, al termine per ripagare. Per esempio, vi sentite incapaci di pregare? Accontentatevi di offrire la preghiera che il divin Salvatore fa per noi nel sacramento dell'altare. Offrite i suoi slanci per riparare tutte le vostre imperfezioni. Ripetete dunque ogni vostra azione: Mio Dio, io faccio o soffro questa cosa nel Sacro Cuore del vostro divin Figlio, e secondo le sue sante intenzioni che vi offro per riparare tutto ciò che di impuro e di imperfetto c'è nel mio operare. E così nelle diverse situazioni della vita.
Quando vi toccherà qualche pena, afflizione o mortificazione, dite a voi stessi: Accetta ciò che il Sacro Cuore di Gesù ti manda per unirti a lui.
Soprattutto cercate di conservare la pace del cuore, che supera qualsiasi tesoro. Il mezzo per arrivare a questo consiste nel non avere più volontà propria, ma quella di questo divin Cuore al posto della nostra, lasciando che voglia per noi tutto ciò che può aumentare la sua gloria, contenti di sottometterci e di abbandonarci a lui in ogni cosa. »
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/44231990_1569322263169090_8504349594736394240_n.jp g?_nc_cat=108&oh=22e79dd64feb1eaa1a4672dc418a7b0e&oe=5C474F5F


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/44231990_1569322263169090_8504349594736394240_n.jp g?_nc_cat=108&oh=22e79dd64feb1eaa1a4672dc418a7b0e&oe=5C474F5F


«MESE DI OTTOBRE: MESE DEL SACRATISSIMO ROSARIO DI NOSTRA SIGNORA BEATA VERGINE MARIA SANTISSIMA.
5. MAGNÆ DEI MATRIS
Lettera Enciclica di Sua Santità Leone P.P. XIII.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/44033702_1566255513475765_1319002912076070912_n.jp g?_nc_cat=109&oh=4e441b5e662dc93fdc13309de0cdc9da&oe=5C470460


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/44033702_1566255513475765_1319002912076070912_n.jp g?_nc_cat=109&oh=4e441b5e662dc93fdc13309de0cdc9da&oe=5C470460





"Salfai Erzsébet
Per favore, Dio, versa su di noi lo spirito con cui Santa Margherita ha fatto in modo estremamente ricco, per conoscere l'amore di Cristo sorpassa ogni intelligenza, e potrebbe essere pieno tutta la pienezza di Dio! Amen."





http://www.sursumcorda.cloud/
https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri.html
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
«Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare Santa Margherita Maria, e Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi le avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questa Santa, ed a lei affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, Santa Margherita Maria possa essere mia avvocata e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/43951659_1915650348471365_9017173169529683968_n.jp g?_nc_cat=107&oh=80dffc67d3e156c7fa194fa6ae328fc7&oe=5C4BFFBF


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/43951659_1915650348471365_9017173169529683968_n.jp g?_nc_cat=107&oh=80dffc67d3e156c7fa194fa6ae328fc7&oe=5C4BFFBF


«"XIII giornata per la regalità sociale di Cristo"
Sono pronte le cartelline per i partecipanti alla giornata di sabato 20 ottobre a Modena (si ringrazia per il lavoro gli amici del "Centro Studi Federici" della Valmarecchia), con una cartolina del gen. Hermann Kanzler nel 130° anniversario della sua morte (1888-2018).
https://www.facebook.com/events/1724524070917527/
Dalla bacheca di Giuseppe Federici.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/44053674_1915652158471184_2535071293611442176_n.jp g?_nc_cat=101&oh=6ace3a14d284b9d6fb5556b48abca84e&oe=5C88BB1F


“Cuore Eucaristico di Gesù, accresci in noi la Fede, la Speranza e la Carità. (Indulgenza 300 giorni ogni volta, alle solite condizioni).”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/44229694_1914547595248307_4006368269920370688_n.jp g?_nc_cat=101&oh=2630fa853a8cbc71fb031c42d3c69332&oe=5C41A273


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/44229694_1914547595248307_4006368269920370688_n.jp g?_nc_cat=101&oh=2630fa853a8cbc71fb031c42d3c69332&oe=5C41A273


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/44157615_1914349071934826_3276572439210885120_n.jp g?_nc_cat=111&oh=5f1854d6234c7633982fe7fc663a5104&oe=5C4D2BEF


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/44157615_1914349071934826_3276572439210885120_n.jp g?_nc_cat=111&oh=5f1854d6234c7633982fe7fc663a5104&oe=5C4D2BEF


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/44128990_1913255262044207_7795261343254183936_n.jp g?_nc_cat=109&oh=2bdb48a28d5d10c4fd5ef77b8058feb5&oe=5C5E25F8


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/44128990_1913255262044207_7795261343254183936_n.jp g?_nc_cat=109&oh=2bdb48a28d5d10c4fd5ef77b8058feb5&oe=5C5E25F8





https://www.agerecontra.it/2018/10/disponibili-i-numeri-134-e-135-di-sursum-corda/

https://www.agerecontra.it/2018/10/don-ricossa-imbc-linvalidita-della-canonizzazione-di-paolo-vi-montini/

https://www.agerecontra.it/2018/10/gentes-verona-241018-ore-21-00-rovesciare-il-68-cinquantanni-dopo/
https://www.agerecontra.it/wp-content/uploads/2018/10/IMG-20181012-WA0037.jpg

"I.M.B.C., Modena, 20/10/2018: per Cristo Re contro il ’68."
https://www.agerecontra.it/2018/10/i-m-b-c-modena-20102018-per-cristo-re-contro-il-68/




https://www.facebook.com/pietroferrari1973/





http://www.radiospada.org/
http://www.edizioniradiospada.com/
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf

https://www.radiospada.org/tag/sacro-cuore-di-gesu/
https://www.radiospada.org/2012/07/le-1esse-del-sacro-cuore-di-gesu-testoimmaginivideo/
https://www.radiospada.org/2012/06/il-cuore-del-re-una-galleria-di-immagini-del-sacro-cuore-di-gesu/

«17 OTTOBRE 2018: SANTA MARGHERITA MARIA ALACOQUE; VERGINE.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/44126039_2343066515723004_8187511579592359936_n.jp g?_nc_cat=102&oh=d28e28a11e56985a521e1051dedc3c36&oe=5C469210


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/44126039_2343066515723004_8187511579592359936_n.jp g?_nc_cat=102&oh=d28e28a11e56985a521e1051dedc3c36&oe=5C469210


«17 ottobre, Santa Margherita Maria Alacoque, mistica zelatrice del culto del Sacro Cuore di Gesù. Ricevette le celebri 12 Promesse: https://bit.ly/2CMiW0Z «Haurietis aquas in gaudio de fontibus Salvatoris - Voi attingerete con gaudio le acque dalle fonti del Salvatore» (Is., XII, 3)»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/44185975_2342341582462164_7695792885681094656_n.jp g?_nc_cat=107&oh=076fdf24769e4bd5383f34ab88068cb0&oe=5C8A36E6


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/44185975_2342341582462164_7695792885681094656_n.jp g?_nc_cat=107&oh=076fdf24769e4bd5383f34ab88068cb0&oe=5C8A36E6


“Il 17 ottobre 532 muore San Bonifacio II, Sommo Pontefice”

“Il 17 ottobre 1404 Papa Innocenzo VII de Migliorati viene esaltato al Sommo Pontificato”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/44332994_2343205909042398_6655197106715754496_n.jp g?_nc_cat=105&oh=46a66b12a2abc894b8ae4fef3d6202f6&oe=5C58FA65







Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico - 17 ottobre. Santa Margherita Maria, vergine (http://www.unavoce-ve.it/pg-17ott.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-17ott.htm
«17 OTTOBRE SANTA MARGHERITA MARIA ALACOQUE, VERGINE
Il ritardo provvidenziale.
Quattro secoli prima delle rivelazioni di Paray-le-Monial, santa Gertrude chiese a san Giovanni perché non avesse detto nulla del Cuore di Gesù sul quale aveva potuto posare familiarmente il capo nel Cenacolo. L'Apostolo rispose: "Era mia missione dire alla Chiesa nascente, in relazione al Verbo, una semplice parola, che fino alla fine del mondo, bastasse a nutrire l'intelligenza di tutta la stirpe umana. La Provvidenza manifesterà più tardi quanto nascondono di dolcezza e di soavità le divine pulsazioni e l'amore immenso del Cuore sacro dell'Uomo-Dio, per rianimare la fiamma della carità, fattasi fredda in un mondo invecchiato e languente" (S. Gertrude. L'Araldo dell'amore divino, I , IV, c. IV).
La Chiesa si e sempre nutrita della parola del discepolo prediletto: "Dio è carità". Le anime non hanno mai cessato di rispondere all'appello deI Maestro: "Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi e io vi darò sollievo. Prendete su di voi il mio giogo e venite alla mia scuola, perché io sono dolce ed umile di cuore". Al Cuore aperto dalla lancia le anime hanno attinto il sangue che ci ha riscattati, l'acqua che ci purifica.
Era però venuta l'ora in cui il Signore voleva far vedere al mondo quanto ci ama, mostrare la sua misericordiosa tenerezza. Per la Francia era l'ora eccezionale del secolo di Luigi XIV, in cui tutte le glorie sembravano essersi date convegno attorno al più grande dei re francesi. Era però anche l'ora in cui nasceva il giansenismo, che avrebbe negato l'amore di Dio e l'avrebbe disseccato nel cuore degli uomini. Con perfida tenacia la sleale eresia (Lacordaire) avrebbe cercato di allontanare i fedeli dall'Eucaristia, di presentare Dio come un giudice inesorabile e cupo e, strappato dai loro cuori l'amore, vi avrebbe lasciata una servile paura, esponendoli allo scoraggiamento e al peccato.
La confidente del Sacro Cuore.
Per annunziare la buona novella, Dio non aveva scelto dei ricchi e dei potenti secondo il mondo, ma umili e oscuri pescatori di Galilea. Anche per questa nuova rivelazione del suo amore eterno scelse in terra di Francia un'umile religiosa del monastero della Visitazione di Paray-le-Monial, Margherita Maria Alacoque.
Non è la prima confidente del Maestro divino e la devozione al Sacro Cuore non è cominciata alla Visitazione. Alla fine del secolo XII, santa Gertrude aveva avuta la missione di "rivelare la parte e l'azione del Cuore divino nell'economia della gloria divina e della santificazione delle anime" (Riv. di santa Gertrude, Paris, 1887, Prefazione, p. XV di Dom Paquelin); san Francesco d'Assisi, san Bonaventura, il beato Enrico Susone avevano teneramente amato il "Cuore che ha tanto amato gli uomini" e santa Caterina da Siena aveva più volte avuto la fortuna di contemplarne le ferite. All'inizio del secolo XVII, san Giovanni Eudes, come lo abbiamo veduto il 19 agosto, era stato "padre, dottore ed apostolo" (Pio X. Bolla di beatificazione) del culto al Sacro Cuore.
La vocazione di santa Margherita Maria.
Santa Margherita Maria "fu lo strumento scelto da Dio per porre l'ultimo suggello alla divozione nel suo spirito e nelle sue pratiche e imprimerle un moto di estensione universale" (P. Bernardot. Vita spirituale, II, p. 212). I devoti del Sacro Cuore avevano fino a quel momento reso un culto di adorazione e di ringraziamento; Gesù chiese alla santa Visitandina che si rendesse soprattutto al suo Cuore un culto di riparazione per gli oltraggi che riceveva dal mondo che non vuole conoscere l'Amore infinito.
Come tutte le anime chiamate nella Chiesa ad un apostolato fecondo e ad una vita di espiazione e di riparazione, santa Margherita Maria aveva desiderato sofferenze, umiliazioni e disprezzi. Dio esaudì la sua preghiera: tentazioni del demonio, asprezza da parte di vari membri della sua famiglia, sospetti da parte delle sue Consorelle, sofferenze fisiche inviate da Dio stesso; essa accettò tutto con la più grande pazienza e la più grande carità, per completare il trionfo e il regno del Sacro Cuore: "ci deve bastare, diceva, che il suo Cuore sia contento, sia amato e glorificato" e ancora: "Oh, se potessi, se mi fosse permesso di dire, come mi è dato di conoscere, le ricompense che riceveranno dal Cuore divino quelli che si impegneranno a farlo conoscere ed amare, voi direste come me che sono fortunati coloro che Egli sceglie per l'esecuzione dei suoi disegni. Il Cuore divino sarà asilo e porto sicuro, nell'ora della morte, per tutti quelli che in vita l'avranno onorato, li difenderà e proteggerà" (Vita e Opere, II, p. 550).
Dopo aver molto lavorato e sofferto, essa "non aveva più bisogno che di Dio solo e di inabissarsi nel Cuore di Gesù Cristo" e quando spirò il 17 ottobre del 1690, il medico dichiarò "ch'egli non aveva dubbio che fosse morta di amore di Dio" (ibid. p. 331).
VITA. - Margherita Maria Alacoque nacque a Lautecour, villaggio della diocesi di Autun, il 22 luglio 1647. Già nell'infanzia diede segni chiarissimi della sua futura santità. Ardente di amore verso la Vergine Maria e il Sacramento della Eucaristia, consacrò a Dio la sua verginità, cercando nel voto soltanto l'orientamento della vita alle virtù cristiane. Sua delizia erano le preghiere prolungate, la contemplazione delle cose celesti, il disprezzò di sé, la pazienza nelle avversità, la mortificazione del corpo, la carità verso il prossimo e soprattutto verso i poveri.
A ventiquattro anni entrò nel monastero della Visitazione di Paray-le-Monial, dove fu onorata da Dio con doni di orazione elevatissimi e con numerose visioni. Nella più celebre delle visioni, mentre pregava davanti alla santa Eucaristia, Gesù le si mostrò col petto aperto dentro il quale essa vide il Cuore divino consumato da fiamme e circondato di spine. Per rispondere a tanto amore e riparare le molte ingiurie degli uomini, Gesù le chiese di adoperarsi per la istituzione del culto del Sacro Cuore, con la promessa di effondere le ricchezze dei suoi tesori. Per realizzare quest'opera grandissima le diede, maestro e aiuto, un uomo di eminente santità, Claudio de la Colombière che incoraggiò rivelandogli l'immenso bene che nella Chiesa si sarebbe ottenuto col culto del divin Cuore di Gesù.
La volontà di obbedire agli ordini del Salvatore le costò molte pene da parte di coloro che la credevano vittima di illusioni e tutto soffrì con serenità d'animo, pensando che nell'obbrobrio e nel dolore, sarebbe diventata ostia a Dio gradita e avrebbe ricevuto più grandi aiuti, per realizzare il suo proposito. E, in parte, lo vide realizzato prima della morte avvenuta il 17 ottobre 1690, all'età di 43 anni. Riconosciuti dalla Chiesa i miracoli da lei operati e la sua santità, Benedetto XV la iscrisse nel numero dei Santi e nel 1925 Pio XI estese la sua festa alla Chiesa universale.
Auguri di festa.
Alle novizie che volevano farti i loro auguri di buona festa, il 20 luglio 1685, tu consigliasti di rivolgere al Sacro Cuore gli onori che volevano rendere a te, dicendo che "era quello il modo migliore di dimostrarti il loro amore". Tutte si misero in gara per accontentarti e, il mattino della tua festa, ti consacrasti al Sacro Cuore con l'ardore di un serafino, circondata dalle tue discepole e, dopo di te, al tuo invito e sul tuo esempio, tutte pronunziarono l'atto di consacrazione. Era quello il primo omaggio esterno che il Sacro Cuore riceveva a Paray-le-Monial, omaggio che avevi dovuto comprare a prezzo di lunghe e dolorose prove. Ma quanto era grande la tua ricompensa in quel giorno!
La Chiesa si preparava a rispondere al desiderio del Signore Gesù Cristo, istituendo la festa del Sacro Cuore e pellegrini sempre più numerosi sarebbero affluiti nell'umile cappella nella quale tu avevi ricevuto le confidenze del Maestro divino.
Consacrazione al Sacro Cuore.
Anche noi non sapremmo darti gioia più grande che rinnovando la nostra consecrazione al Sacro Cuore di Gesù. Noi ti preghiamo con insistenza onde abbiamo accesso presso di Lui, di presentarci a Lui, di farci penetrare in Lui. Ricorda che Egli ti ha costituita "erede del suo Cuore e di tutti i suoi tesori per il tempo e per l'eternità, permettendoti di usarne secondo il tuo desiderio. Ti disse infatti: Io ti permetto di disporne a tuo piacimento e non essere avara, perché sono infiniti": Chiedi a Gesù che, secondo la sua promessa, Egli pensi a quelli che hanno fiducia nelle tue preghiere e dispensi anche a noi le sue ricchezze. Ma siccome l'adito del suo Cuore è molto stretto ed è necessario essere piccoli e spogli di tutto per potervi entrare (Vita e Opere, I, p. 83) ottieni a noi questo "spogliamento delle vanità del mondo" (Postcommunio della Messa) e la profonda umiltà che ti portava a disprezzare tanto te stessa e ti meritava le divine compiacenze, affinché "per i tuoi meriti e sul tuo esempio, amando Lui in tutte le cose e sopra ogni cosa, meritiamo di avere in quel Cuore dimora perenne" (Colletta).
da: P. GUÉRANGER, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. ROBERTI, P. GRAZIANI e P. SUFFIA, Alba, Edizioni Paoline, 1959, pp. 1190-1192.»







https://moimunanblog.com/2018/10/16/santa-margarita-maria-de-alacoque/
https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/10/1327b-sta25201.jpg


https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/10/1327b-sta25201.jpg


https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/10/image93.jpg


https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/10/image93.jpg


https://moimunanblog.files.wordpress.com/2017/10/cropped-3e977167-e636-4818-90e7-b11d9778156e.jpeg


https://moimunanblog.files.wordpress.com/2017/10/cropped-3e977167-e636-4818-90e7-b11d9778156e.jpeg





https://le-petit-sacristain.blogspot.com/
https://le-petit-sacristain.blogspot.com/2015/07/les-saints-et-le-combat-spirituel-sainte-marguerite-marie-alacoque.html
https://le-petit-sacristain.blogspot.com/2016/06/litanie-de-sainte-marguerite-marie-alacoque.html




Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch)
http://liguesaintamedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
17 octobre : Sainte Marguerite-Marie Alacoque, Confidente du Sacré-C?ur (1648-1690) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/17-octobre-sainte-marguerite-marie-alacoque)
“17 octobre : Sainte Marguerite-Marie Alacoque, Confidente du Sacré-Cœur (1648-1690).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/3415/3928/8360/10_17_sainte_marie_marguerite.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/3415/3928/8360/10_17_sainte_marie_marguerite.jpg





Cor Jesu Sacratissimum, miserere nobis!!!
Regina Sacratissimi Rosarii Ora Pro Nobis!!!
Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
02-02-19, 01:22
1° FEBBRAIO 2019: SANT'IGNAZIO DI ANTIOCHIA, VESCOVO E MARTIRE; PRIMO VENERDì del MESE dedicato alla Devozione al SACRO CUORE di Gesù...



«1° FEBBRAIO SANT'IGNAZIO, VESCOVO E MARTIRE»
"Guéranger, L'anno liturgico - 1° febbraio. Sant'Ignazio, Vescovo e Martire"
Guéranger, L'anno liturgico - 1° febbraio. Sant'Ignazio, Vescovo e Martire (http://www.unavoce-ve.it/pg-1feb.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-1feb.htm


MISSALE ROMANUM - Die 1 Februarii. S. Ignatii Episcopi et Martyris (http://www.unavoce-ve.it/mr-1feb=lat.htm)
http://www.unavoce-ve.it/mr-1feb=lat.htm





Sant'Ignazio d'Antiochia - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/santignazio-dantiochia/)
http://www.sodalitium.biz/santignazio-dantiochia/
«1° febbraio, Sant’Ignazio d’Antiochia, Vescovo di Antiochia e Martire (+ 107 ca).
Successore di Pietro in Antiochia, prega per le Chiese del tuo Patriarcato. Riconducile alla vera fede e all’unità cattolica. Sostieni la Chiesa Romana che hai irrorata del tuo sangue, e che è rientrata in possesso delle tue reliquie. Veglia sul mantenimento della disciplina e della gerarchia ecclesiastica, di cui hai tracciato così splendide norme nelle tue Epistole. Stringi, mediante il sentimento del dovere e della carità, i legami che debbono unire tutti i gradi della gerarchia, affinché la Chiesa di Dio sia bella nella sua unità e terribile per i nemici di Dio come un esercito schierato in campo. Così sia.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/ignazio-2-199x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/ignazio-2-199x300.jpg



"Sante Messe - Sodalitium."
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium."
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”





«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
III domenica dopo l'Epifania - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=zHEiqmjKQNk
III dom. dopo l'Epifania
https://www.youtube.com/watch?v=vqLfMJ2qKmo
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.»







https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955 Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/51200785_1706975292737119_6037552845018890240_n.jp g?_nc_cat=108&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=a389000aba6e86b22bcef85adfe89cd6&oe=5CBF2C4F


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/51200785_1706975292737119_6037552845018890240_n.jp g?_nc_cat=108&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=a389000aba6e86b22bcef85adfe89cd6&oe=5CBF2C4F



«NOVENA DI MEDITAZIONI IN PREPARAZIONE DELLA FESTA DELLA PURIFICAZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA SANTISSIMA (da VIA DELLA SALUTE di S. Alfonso Maria de' Liguori)
Festa: 2 Febbraio. Giorno nono.
"Consolatrix afflictorum". Scrive S. Germano: "Quis post Filium tuum curam gerit generis humani, sicut tu? Quis ita nos defendit in nostris afflictionibus?" O Maria, le dice, e chi mai ha tanta cura del nostro bene, quanta ne avete voi? Chi mai così ci solleva, come voi, nelle nostre afflizioni? No, ripiglia S. Antonino, "non reperitur aliquis sanctorum ita compati infirmitatibus nostris, sicut mulier haec B. Virgo Maria", non vi è tra' santi chi tanto compatisce le nostre miserie, quanto questa pietosissima signora. E perché le miserie che più ci affliggono, sono l'infermità dell'anima, perciò il B. Errico Susone chiama Maria, "Consolatrix fidelissima peccatorum". Basta esporre a Maria le piaghe dell'anime nostre, ch'ella subito ci soccorre colle sue preghiere e ci consola. Anzi, come scrive Riccardo di S. Vittore, la sua pietà ci previene, ci soccorre, prima che noi la preghiamo, "Velocius occurrit, quam invocetur". Diciamole dunque con S. Bonaventura: O Maria, consolateci sempre, ma specialmente in punto di nostra morte, venite allora a prendervi l'anime nostre, e voi presentatele al vostro Figlio, che ci ha da giudicare.
"Auxilium christianorum". Così la chiama S. Giovan Damasceno: "Auxilium promptum, et paratum christianorum, eripiens nos a periculis". Aiuto apparecchiato e pronto a liberarci da tutti i pericoli. L'aiuto di Maria è onnipotente, come scrive S. Cosma Gerosolimitano, per salvarci dal peccato e dall'inferno. S. Bernardo le dicea, "Tu bellatrix egregia", voi siete una guerriera invitta a beneficio de' vostri servi, combattendo contra i demonii, che gli assaltano. Che perciò ne' sagri Cantici (6. 3) è chiamata Maria terribile come un esercito ordinato: "Terribilis ut castrorum acies ordinata".
Ah regina mia, se foss'io sempre ricorso a voi, non sarei stato mai vinto da' miei nemici; da ogg'innanzi voi avete da essere la mia fortezza; nelle mie tentazioni voglio sempre a voi ricorrere, e da voi spero la vittoria.
"Regina martyrum". Con ragione è chiamata Maria regina de' martiri, mentre il suo martirio superò la pena di tutti i martiri nella morte del suo Figlio in croce. "Stabat iuxta crucem Mater eius". Fuggono le madri, se mai loro avviene di vedersi morire innanzi i figli senza poterli soccorrere; Maria non fugge, ma costante assiste a Gesù sino a vederlo spirare. "Stabat iuxta crucem". E mentre Gesù agonizza, ella sta offerendo all'Eterno Padre la vita del Figlio per la nostra salute: ma nell'offerirlo, agonizza anch'ella e prova un dolore più grande d'ogni morte.
O Madre mia addolorata, deh per lo merito de' dolori che patiste a pie' della croce, impetratemi un vero dolore de' miei peccati e l'amore a Gesù mio Redentore; e per quella spada che vi trafisse il cuore, quando lo miraste chinar la testa e spirare, vi prego ad assistermi nel punto di mia morte ed ottenermi allora la salute eterna, acciocch'io venga ad amarvi per sempre insieme col vostro Figlio Gesù.
NOVENA IN PREPARAZIONE DELLA FESTA DELLA PURIFICAZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA SANTISSIMA (Festa: 2 Febbraio)
Si ricorda di viverla in grazia di Dio.
V. Deus, ☩ in adiutorium meum intende.
R. Domine, ad adiuvandum me festina.
Gloria Patri.
[V. Provvedi, ☩ o Dio, al mio soccorso.
R. Signore, affrettati ad aiutarmi.
Gloria al Padre.]
I. Per quella sì eroica obbedienza che Voi esercitaste, o gran Vergine, nell’assoggettarvi alla legge della purificazione, ottenete anche a noi la più esatta obbedienza a tutti i comandi di Dio, della Chiesa e dei nostri maggiori.
Ave, Maria.
II. Per quell’angelica modestia e celestial divozione con cui Voi, o gran Vergine, vi recaste e presentaste nel Tempio, ottenete anche a noi di portarci e stare nel tempio con quell’interno ed esterno raccoglimento che conviene alla casa di Dio.
Ave, Maria.
III. Per quella santa premura che Voi aveste, o Vergine illibatissima, di toglier da Voi col sacro rito della purificazione ogni apparenza di macchia, ottenete a noi pure una instancabile premura di togliere sempre da noi ogni ancor più piccola macchia di peccato.
Ave, Maria.
IV. Per quella umiltà profondissima che vi indusse, o Maria, a collocarvi nel tempio tra le donne più volgari, quasi foste una di loro, sebbene la più santa fra tutte le creature, impetrate a noi pure quello spirito di umiltà che ci renda cari a Dio e meritevoli dei suoi favori.
Ave, Maria.
V. Per quella gran fede che Voi, o Vergine fedelissima, conservaste viva e ferma in Dio vostro Figlio nell’udire dal santo profeta Simeone ch'Egli sarebbe stato per molti occasione di contraddizione e di rovina, ottenete a noi pure una simile vivezza e fermezza di fede in mezzo a qualunque tentazione e contraddizione.
Ave, Maria.
VI. Per quella invitta rassegnazione con cui ascoltaste gli amarissimi presagi che vi fece, o Maria, l’illuminato Simeone, fate che anche noi in tutti gli avvenimenti anche più tristi siamo sempre perfettamente rassegnati ad ogni divino volere.
Ave, Maria.
VII. Per quell’accesissima carità che vi mosse, o Maria, a fare all’Eterno Padre il gran sacrificio con il vostro Figlio per la comune redenzione e salute, impetrate a noi pure la grazia di sacrificar al Signore qualunque cosa eziandio più cara, quando ciò sia necessario alla nostra santificazione e salvezza.
Ave, Maria. Gloria Patri.
V. Ora pro nobis, Sancta Dei Genitrix.
R. Ut digni efficiamur promissionibus Christi.
Oremus.
Omnípotens sempitérne Deus, majestátem tuam súpplices exorámus: ut, sicut unigénitus Fílius tuus hodiérna die cum nostræ carnis substántia in templo est præsentátus; ita nos fácias purificátis tibi méntibus præsentári.
Per eúmdem Dóminum nostrum Jesum Christum Fílium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.
R. Amen.
[V. Prega per noi, Santa Madre di Dio.
R. Perché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.
Preghiamo.
Dio onnipotente ed eterno, supplichiamo umilmente la tua maestà: che, come l'unigenito tuo Figlio quest'oggi fu presentato al tempio nella sostanza della nostra carne; così tu faccia che noi siamo presentati a te coll'anima purificata.
Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen.]»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/51484511_1706973946070587_6550308585098706944_n.jp g?_nc_cat=107&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=e7cd68b74a32907f588f2f85f691ebce&oe=5CF35C3B


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/51484511_1706973946070587_6550308585098706944_n.jp g?_nc_cat=107&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=e7cd68b74a32907f588f2f85f691ebce&oe=5CF35C3B



https://stateettenetetraditiones.blogspot.com/2019/02/santignazio-vescovo-e-martire.html?m=1
«venerdì 1 febbraio 2019 Sant'Ignazio, Vescovo e Martire
Doppio.
Paramenti rossi.
Sant'Ignazio, pei suoi scritti e pel suo glorioso martirio, fu uno dei più grandi pastori della Santa Chiesa tra la fine del I secolo e il principio del II secolo.
Ignazio, soprannominato Teoforo (portatore di Dio), nato in una famiglia pagana intorno al 35, fu convertito e battezzato, secondo la tradizione, da San Giovanni Apostolo ed Evangelista. Eletto vescovo nel 69, fu secondo successore di San Pietro Apostolo nella chiesa d'Antiochia di Siria (Graduale). Arrestato e condannato alle belve durante la persecuzione mossa dall'imperatore Traiano, fu inviato, carico di catene, a Roma. Nel viaggio per mare, giunto a Smirne, dove era vescovo San Policarpo, discepolo di San Giovanni Apostolo, scrisse una lettera agli Efesini, un'altra ai Magnesiani, una terza ai Trallesi, una quarta ai Romani. In quest'ultima, Ignazio supplica i Romani di non impedire il suo martirio, inteso come desiderio di ripercorrere la vita e la passione di Nostro Signore Gesù Cristo. Infatti, egli dice: «Dalla Siria fino a Roma io combatto contro le bestie per mare e per terra, notte e giorno, legato con dieci leopardi, cioè coi soldati che mi guardano, e che, se li benefico, diventano ancora peggiori. Ma la loro iniquità mi serve d'istruzione; non per questo però sono giustificato. Piaccia a Dio che io sia dato in balìa delle bestie, che mi sono preparate; io prego che esse siano pronte a farmi soffrire gli strazi e la morte, ed eccitate a divorarmi, affinché non avvenga, come già di altri Martiri, che non abbiano a toccare il mio corpo. Che se esse non vorranno venire, io stesso farò loro violenza, io stesso mi getterò davanti ad esse perché mi divorino. Perdonatemi, figlioli miei, io conosco ciò che mi giova. Ora comincio ad essere discepolo di Cristo, non desiderando più nulla di ciò che si vede, per trovare Gesù Cristo. Il fuoco, la croce, le bestie, la rottura delle ossa, la mutilazione delle membra, e lo stritolamento di tutto il corpo, e tutti i tormenti del diavolo cadano su di me, purché io goda di Cristo». Tutti questi sentimenti sono ben riassunti nell'Introitus e nell'Epistola della Santa Messa odierna.
Partito da Smirne, Ignazio giunse nella Troade, ove scrisse una lettera ai Filadelfi e un'altra ai Smirnesi, e una particolare a San Policarpo, raccomandandogli la chiesa di Antiochia, nella quale egli riporta sulla persona di Cristo una testimonianza del Vangelo. In tutte le sue epistole appaiono per la prima volta i termini “Chiesa Cattolica” e “Cristianesimo”, la fede nel primato della Chiesa Romana detta “presidente [quella che sta davanti alle altre] dell'assemblea della carità”, l'affermazione della vera e perfetta Divinità e Umanità di Cristo e la costituzione gerarchica della Chiesa.
Raggiunta Roma dopo il faticoso viaggio, fu eseguita la condanna alle bestie - già decretatagli -, nell'Anfiteatro Flavio durante i festeggiamenti in onore dell'imperatore Traiano, vincitore in Dacia. All'udire i ruggiti dei leoni, nell'ardore di soffrire diceva: «Io sono frumento di Cristo: che io sia maciullato dalle zanne delle belve, affinché diventi un pane mondo» (Communio). Subì quivi il martirio nel 107 circa, decimo anno del regno dell'imperatore Traiano. I resti del suo corpo furono poi raccolti da alcuni fedeli e ricondotti ad Antiochia, dove furono sepolti nel cimitero della chiesa fuori della Porta di Dafne. A seguito dell'invasione saracena, le reliquie furono ricondotte a Roma e lì sepolte nel 637 presso la Basilica di San Clemente al Laterano dove tuttora riposano. Una parte del cranio è custodita nella Chiesa di Sant'Ignazio d'Antiochia allo Statuario, situata nella periferia sud di Roma.
Il nome di Sant'Ignazio è inserito nel Canone della Santa Messa (II elenco). Facciamo come questo Santo: moriamo al mondo e a noi stessi per testimoniare che è il Signore Gesù Cristo che vive in noi (Alleluja). (Cfr. Libro di San Girolamo Prete sugli Scrittori ecclesiastici, cap. 16)»
“Martirio di Sant'Ignazio di Antiochia, Menologion di Basilio II, Biblioteca Apostolica Vaticana, Città del Vaticano, fine X-inizi XI sec.”
https://1.bp.blogspot.com/-GQJmCXu2sgk/XFNHW83esiI/AAAAAAAAAhE/CkjfL1aKqPw6JaPloyXjCOrZomP7q16VgCLcBGAs/s1600/photo_2018-02-01_07-38-30.jpg


https://1.bp.blogspot.com/-GQJmCXu2sgk/XFNHW83esiI/AAAAAAAAAhE/CkjfL1aKqPw6JaPloyXjCOrZomP7q16VgCLcBGAs/s1600/photo_2018-02-01_07-38-30.jpg







https://www.sursumcorda.cloud/
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
«Carlo Di Pietro - Sursum Corda.
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare Sant’Ignàzio, Vescovo di Antiochia e Martire, e Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Vescovo e Martire ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, Sant’Ignàzio, Vescovo di Antiochia e Martire, possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.»


"1° febbraio 1956. L'impegno che voi assolvete, diletti figli, con l'intenzione pura e rivolta a Dio, non è altro che il vero e proprio esercizio di quella fratellanza cristiana, per la quale il Signor Nostro Gesù Cristo ha voluto che i suoi fossero una famiglia sola, anzi un solo corpo unito e saldo, una sola unità, stretta nell'amore, e in cui gli interessi degli uni fossero gl'interessi degli altri, i bisogni degli uni avessero risonanza effettiva nel cuore degli altri, le lagrime come le gioie degli uni fossero le lagrime e le gioie degli altri. L'attività, che voi spiegate nella sempre più urgente questione dei risarcimenti dei danni di guerra, è parte di quello spirito di amore che esclude nel cristiano ogni forma di egoismo, e lo porta a dare agli altri il soccorso ch'egli amerebbe fosse fatto a sè, più ancora, a immedesimarsi con gli altrui mali nell'alta e nobilissima coscienza, onde l'Apostolo, pensoso di tutti i fratelli da lui evangelizzati, dei loro bisogni dell'anima e del corpo, affermava commosso: « Quis infirmatur, et ego non infirmor? » « Chi s'inferma, e non sono infermo anch'io? » (2 Cor. 11, 29). Egli aveva sentito, egli viveva, come dovrebbe vivere ogni cristiano, il grande insegnamento datoci dal divino Maestro nella nota parabola del misericordioso Samaritano, che sacrificò i suoi comodi per portare aiuto al fratello spogliato e lasciato semivivo (Luc. 10, 30 e segg.).
Dal DISCORSO DI SUA SANTITÀ PIO PP. XII AI PARTECIPANTI AL IV CONGRESSO ITALIANO DELLA ASSOCIAZIONE SINISTRATI E DANNEGGIATI DI GUERRA"


“IL DOGMA DELL'INFALLIBILITÀ DELLA CHIESA E DEL ROMANO PONTEFICE
https://www.youtube.com/watch?v=6wN3IlnkU7s ”
https://www.sursumcorda.cloud/tags/infallibilita.html


“Te sol quest’anima
Ami d’immenso affetto;
Profano ardor non penetri,
Neppur mi sfiori il petto!
Per Te, Gesù, gli obrobrii
Dolce per te il patir:
Se l’amor tuo mi domina,
Dolce mi sia il morir.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/49844044_2049390948430637_3118212936263270400_n.jp g?_nc_cat=110&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=4b9a3e29c0b65a13d43e0f4dba8a03bd&oe=5D013E04


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/49844044_2049390948430637_3118212936263270400_n.jp g?_nc_cat=110&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=4b9a3e29c0b65a13d43e0f4dba8a03bd&oe=5D013E04


«Gesù!... mi siete caro come all’uccellino indirizzito di freddo è cara l’ala materna che lo riscalda!.. Gesù!.. mi siete caro come alla colomba il nido nell’ora del temporale...»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/50623452_2058218464214552_5761395295518720000_n.jp g?_nc_cat=106&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=d62fb9bfe75af3c4e65fe560e4eb44ea&oe=5CC916ED


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/50623452_2058218464214552_5761395295518720000_n.jp g?_nc_cat=106&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=d62fb9bfe75af3c4e65fe560e4eb44ea&oe=5CC916ED


“Gesù mostratevi in tutta la vostra bellezza, che io ne resti preso, e non possa più vivere senza di Voi... Gesù! Io voglio amar tutto quello che avete fatto, perché fatto da voi, ma solamente per amor vostro! No, mio Gesù, che nessun amore mi rubi il vostro cuore.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/50661334_2055397364496662_2063166649636225024_n.jp g?_nc_cat=108&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=f31812f1b310483d0c10e8b6a12701e6&oe=5CC19DEA


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/50661334_2055397364496662_2063166649636225024_n.jp g?_nc_cat=108&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=f31812f1b310483d0c10e8b6a12701e6&oe=5CC19DEA



“La vostra sola agonia nell'orto... che scuola di dolore, che lezione d’amore!... Gesù non mi abbandonate... Senza di Voi che farei? Siete la vita della mia vita, l’anima, il cuore del mio cuore; state sempre con me.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/50685908_2053868871316178_6620369315696738304_n.jp g?_nc_cat=101&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=3a2731a5ac3516910978feb28ee79376&oe=5CB3640D


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/50685908_2053868871316178_6620369315696738304_n.jp g?_nc_cat=101&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=3a2731a5ac3516910978feb28ee79376&oe=5CB3640D







https://www.radiospada.org/
http://edizioniradiospada.com
«Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://www.radiospada.org) e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com»
https://www.facebook.com/radiospadasocial/

«1° FEBBRAIO SANT'IGNAZIO DI ANTIOCHIA, VESCOVO E MARTIRE»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/50919562_2508104192552568_6825523526716358656_n.jp g?_nc_cat=109&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=76d16a2f15bf8f496b1ac4d314cffa30&oe=5CB3B3DC


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/50919562_2508104192552568_6825523526716358656_n.jp g?_nc_cat=109&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=76d16a2f15bf8f496b1ac4d314cffa30&oe=5CB3B3DC


"Il 1 febbraio 772 Papa Adriano I viene esaltato al Sommo Pontificato"

"Il 1 febbraio 1691 muore Papa Alessandro VIII Ottoboni, Sommo Pontefice"
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/50973581_2508107229218931_101261391670804480_n.jpg ?_nc_cat=109&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=238977bebc0a74eb7ef3104c07dbb34c&oe=5CEA566A


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/50973581_2508107229218931_101261391670804480_n.jpg ?_nc_cat=109&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=238977bebc0a74eb7ef3104c07dbb34c&oe=5CEA566A



"La Madonna vuole che la onoriamo sotto il titolo di ausiliatrice: i tempi corrono così tristi che abbiamo bisogno che la Vergine Santa ci aiuti a conservare e difendere la fede cristiana"
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/50911480_2501910653171922_3219005536548683776_n.jp g?_nc_cat=111&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=e493298bde4703a01b60ffe0b4d959a7&oe=5CEF837C


“LE PROMESSE DI NOSTRO SIGNORE PER I DEVOTI DEL SUO SACRO CUORE”
https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRtieA5_UktG6wbxrwID1zYRUcvyBptv FIK9youjt5fqzJIXlCGKg


https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRtieA5_UktG6wbxrwID1zYRUcvyBptv FIK9youjt5fqzJIXlCGKg


https://www.radiospada.org/2019/02/difunde-tu-fe-catolica-primer-viernes-unirnos-a-los-sentimientos-del-sagrado-corazon/
https://i2.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2019/02/CORIESUMARG.jpg?w=540&ssl=1


https://i2.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2019/02/CORIESUMARG.jpg?w=540&ssl=1


https://i2.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2019/02/ESTAMPAPRIMVIER.jpg?resize=1024%2C887&ssl=1


https://i2.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2019/02/ESTAMPAPRIMVIER.jpg?resize=1024%2C887&ssl=1


https://i0.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2019/02/3-CORIESU.jpg?w=450&ssl=1


https://i0.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2019/02/3-CORIESU.jpg?w=450&ssl=1







https://lanuovacontrocorrente.it/pietrogolia/
"IN RICORDO DI PIETRO GOLIA"
https://lanuovacontrocorrente.it/wp-content/uploads/2018/01/Pietro-Golia.jpg







Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/)
http://liguesaintamedee.ch/
https://www.facebook.com/SaintAmedee/
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

"Apostolat de la prière - bulletin n°119
Le Bienheureux Père Claude de La Colombière : Sur la dévotion au Sacré-Cœur de Jésus
http://www.sodalitium.eu/apostolat/AP119JanFev2017.pdf "

1er février : Saint Ignace d'Antioche, Patriarche d'Antioche, Martyr :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/1er-fevrier-saint-ignace-d-antioche)
“1er Février : Saint Ignace d'Antioche, Patriarche d'Antioche, Martyr”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/8715/1700/1666/02_01_saint_ignace.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/8715/1700/1666/02_01_saint_ignace.jpg




Cor Jesu Sacratissimum, Miserere Nobis!!!
Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
02-03-19, 01:09
1 MARZO 2018: Sant’Albino, Vescovo e Confessore; PRIMO VENERDÌ DEL MESE DEDICATO ALLA DEVOZIONE AL SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO E PRIMO GIORNO DEL MESE DEDICATO A SAN GIUSEPPE…



Sodalitium - Sito ufficiale dell'Istituto Mater Boni Consilii (http://www.sodalitium.biz/)
http://www.sodalitium.biz/
«1° marzo, inizio del mese di San Giuseppe, Sposo della B. V. Maria e patrono della Chiesa Universale.
A Voi, o beato Giuseppe, nella nostra tribolazione ricorriamo e dopo d’aver implorato l’aiuto della vostra santissima Sposa, anche il vostro Patrocinio fiduciosi invochiamo. Deh! per quella carità che Vi strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno con cui abbracciaste il fanciullo Gesù, riguardate ve ne preghiamo, con occhio benigno all’eredità che Gesù Cristo acquistò col Suo Sangue e col vostro potere e aiuto sovvenite ai nostri bisogni. Proteggete, o provvido Custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo; allontanate da noi, o Padre amatissimo, ogni peste di orrori e di vizi; propizio dal Cielo assisteteci, o nostro fortissimo protettore, in questo combattimento colla podestà delle tenebre, e come un tempo scampaste dall’estremo pericolo della vita il pargoletto Gesù, così ora difendete la santa Chiesa di Dio dalle insidie nemiche e da ogni avversità; e sopra ciascuno di noi stendete ognora il vostro Patrocinio, acciocché a vostro esempio e col vostro soccorso possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire la eterna beatitudine in Cielo. Così sia.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/web-saint-joseph-child-shutterstock_52352359-zvonimir-atletic-ai1-300x150.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/web-saint-joseph-child-shutterstock_52352359-zvonimir-atletic-ai1-300x150.jpg


Novità libraria per il mese di marzo: Il Sacro Manto in onore del Patriarca San Giuseppe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/novita-libraria-mese-marzo-sacro-manto-onore-del-patriarca-san-giuseppe/)
http://www.sodalitium.biz/novita-libraria-mese-marzo-sacro-manto-onore-del-patriarca-san-giuseppe/
«Il Sacro Manto è un particolare omaggio reso a San Giuseppe, per onorare la Sua persona e per meritare il Suo patrocinio. Si consiglia di recitare queste orazioni per 30 giorni consecutivi, in memoria dei trent’anni di vita vissuti da San Giuseppe in compagnia di Gesù Cristo, Figlio di Dio. Sono senza numero le grazie che si ottengono da Dio, ricorrendo a San Giuseppe. Santa Teresa d’Avila (1515 – 1582) ha lasciato scritte queste parole illuminanti: “Chi vuol credere, faccia la prova, affinché si persuada.”».
https://www.sodalitiumshop.it/WebRoot/StoreIT7/Shops/106854/5C76/93E6/286D/4963/703E/0A0A/B016/6B74/SmantoSGius-cop.jpeg


https://www.sodalitiumshop.it/WebRoot/StoreIT7/Shops/106854/5C76/93E6/286D/4963/703E/0A0A/B016/6B74/SmantoSGius-cop.jpeg



Mese di marzo: il Sacro Manto a san Giuseppe - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/mese-marzo-sacro-manto-san-giuseppe/)
http://www.centrostudifederici.org/mese-marzo-sacro-manto-san-giuseppe/
“Mese di marzo: il Sacro Manto a san Giuseppe
Centro studi Giuseppe Federici - Per una nuova insorgenza
Il mese di marzo è tradizionalmente dedicato a san Giuseppe: segnaliamo un opuscolo che può favorire la devozione al Patrono della Chiesa Universale.”
Mese di marzo: il Sacro Manto a san Giuseppe - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/mese-marzo-sacro-manto-san-giuseppe/)
http://www.centrostudifederici.org/wp-content/uploads/2019/03/SmantoSGius-cop-183x300.jpeg


http://www.centrostudifederici.org/wp-content/uploads/2019/03/SmantoSGius-cop-183x300.jpeg



Sant?Albino - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/santalbino/)
http://www.sodalitium.biz/santalbino/
«1° marzo, Sant’Albino, Vescovo e Confessore (Vannes, 470 circa – Angers, 1º marzo 550).
“Ad Angers, in Frància, sant’Albino, Vescovo e Confessore, uomo di esimia virtù e santità”.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/default-189x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/default-189x300.jpg


"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”





«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
Domenica Sexagesima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=7apAxHX0B0w
Domenica Sexagesima (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=xsBSlwrtd1Y
Domenica Septuagesima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=eW58hW30T5Y
V domenica d. Epifania (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=adVRJ95yZLk
V domenica d. Epifania - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=oJR8QmeMXOs
IV dom. dopo l'Epifania (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=tmgotU8TwQw
IV domenica dopo Epifania (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=BBMsKuQKlgQ
Purificazione della S. Vergine Maria (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=rS2tdVj3e_A
III dom. dopo l'Epifania
https://www.youtube.com/watch?v=vqLfMJ2qKmo
III domenica dopo l'Epifania - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=zHEiqmjKQNk
II domenica dopo l'Epifania - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=MtQwadP5PVs
Sacra Famiglia (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=M83o5Eohbdc
Epifania di N S G C - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=fUnwOAcw1Vs
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso».







http://santiebeati.it/immagini/Original/43400/43400A.JPG


http://santiebeati.it/immagini/Original/43400/43400A.JPG





"1° Marzo - Sant' Albino di Vercelli, Vescovo"
https://forum.termometropolitico.it/338758-1-marzo-sant-albino-di-vercelli-vescovo.html


"Fiori sull'altare di S. Giuseppe sposo della Beata Vergine Maria"
https://forum.termometropolitico.it/5058-fiori-sull-altare-di-s-giuseppe-sposo-della-beata-vergine-maria-6.html
https://forum.termometropolitico.it/5058-fiori-sull-altare-di-s-giuseppe-sposo-della-beata-vergine-maria-9.html

"Atto di consacrazione a San Giuseppe"
https://forum.termometropolitico.it/664675-atto-di-consacrazione-san-giuseppe-2.html







https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»


http://tradidiaccepi.blogspot.com/
Tradidi quod et accepi: Sacro Manto in onore di san Giuseppe (http://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/02/sacro-manto-in-onore-di-san-giuseppe.html?m=1)
«Sacro Manto in onore di san Giuseppe.
Il Sacro Manto è una devozione graditissima a san Giuseppe ed efficacissima per ottenere grazie. Essa consta nella recita per un mese delle seguenti orazioni.»
https://1.bp.blogspot.com/-w1TtQzPPfco/WpaqbsUOVfI/AAAAAAAAAto/uPYD30fKpCw9YO9q1hiFo-Z_Yy35QzLBgCLcBGAs/s1600/14358959_1772908622996971_3908037971540237502_n.jp g


https://1.bp.blogspot.com/-w1TtQzPPfco/WpaqbsUOVfI/AAAAAAAAAto/uPYD30fKpCw9YO9q1hiFo-Z_Yy35QzLBgCLcBGAs/s1600/14358959_1772908622996971_3908037971540237502_n.jp g


«PRIMO VENERDÌ DEL MESE: PROMESSE E MESSA VOTIVA DEL SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO»
https://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/02/primo-venerdi-del-mese-promesse-e-messa.html?m=1
https://1.bp.blogspot.com/-P1rBpF76zp0/Wllt8jgLVVI/AAAAAAAAAaM/YcLBn7zgGIoBEGlpsytJ6obNrWUHEycYACLcBGAs/s1600/s-l1600%2B%25283%2529.jpg


https://1.bp.blogspot.com/-P1rBpF76zp0/Wllt8jgLVVI/AAAAAAAAAaM/YcLBn7zgGIoBEGlpsytJ6obNrWUHEycYACLcBGAs/s1600/s-l1600%2B%25283%2529.jpg


https://2.bp.blogspot.com/-xogrTrby6gM/Wll1GujRi8I/AAAAAAAAAac/JhpYczOlJSYTEajzHzlMB0B_UNAvZPvZgCLcBGAs/s1600/1498196791656_M5_width.jpg


https://2.bp.blogspot.com/-xogrTrby6gM/Wll1GujRi8I/AAAAAAAAAac/JhpYczOlJSYTEajzHzlMB0B_UNAvZPvZgCLcBGAs/s1600/1498196791656_M5_width.jpg







https://www.sursumcorda.cloud/
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
«Carlo Di Pietro - Sursum Corda»

“ITE AD JOSEPH - 1° marzo, inizio del mese di San Giuseppe, Sposo della Beata Vergine Maria e Patrono della Chiesa Universale.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/52889906_2113832965319768_4579659993489342464_n.jp g?_nc_cat=104&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=03c49b69fe38c765b6e339838a8015a1&oe=5D16CB6F


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/52889906_2113832965319768_4579659993489342464_n.jp g?_nc_cat=104&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=03c49b69fe38c765b6e339838a8015a1&oe=5D16CB6F


https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/23-a-voi-o-beato-giuseppe.html
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/1516-a-san-giuseppe-eccelso-capo-della-santa-famiglia.html
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/39-a-san-giuseppe-patrono-della-purezza.html
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/1833-a-san-giuseppe-padre-e-protettore-dei-vergini.html
https://www.sursumcorda.cloud/settimanale/indici-sursum-corda.html







«Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico http://www.radiospada.org e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com
https://www.facebook.com/radiospadasocial/ »

«1 marzo 2019: VENERDÌ DI SESSAGESIMA»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/52840321_2554236397939347_1361279232948305920_n.jp g?_nc_cat=108&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=479a9013e6af46e5dfa3514c108c170e&oe=5CE252BD


“Primo venerdì del mese”
“LE PROMESSE DI NOSTRO SIGNORE PER I DEVOTI DEL SUO SACRO CUORE”
https://www.radiospada.org/?s=sacro+cuore
"Sacro Cuore: devozione per i tempi primi e ultimi (prima parte)"
https://www.radiospada.org/2013/12/sacro-cuore-devozione-per-i-tempi-primi-e-ultimi-prima-parte/


https://www.radiospada.org/tag/san-giuseppe/
https://www.radiospada.org/2018/03/marzo-conoscete-il-sacro-manto-in-onore-di-s-giuseppe/
"Marzo: conoscete il Sacro Manto in onore di S. Giuseppe?"







https://www.agerecontra.it/

http://www.centrostudifederici.org/

http://www.centrosangiorgio.com/

http://www.crisinellachiesa.it/

https://www.facebook.com/pietroferrari1973/





https://moimunanblog.com/


Como ovejas sin Pastor (http://sicutoves.blogspot.com/)
http://sicutoves.blogspot.com/
http://3.bp.blogspot.com/-91J1dfS6eUg/XHVQXZWmTcI/AAAAAAAAWLc/V5shsC_upJUA5LfJAJ1YZLvP2sOCkI47ACK4BGAYYCw/s1290/PORTADAMARZO.jpg


http://3.bp.blogspot.com/-91J1dfS6eUg/XHVQXZWmTcI/AAAAAAAAWLc/V5shsC_upJUA5LfJAJ1YZLvP2sOCkI47ACK4BGAYYCw/s1290/PORTADAMARZO.jpg







http://www.traditionalmass.org/

https://novusordowatch.org/

http://www.fathercekada.com/

https://www.truerestoration.org/





http://www.catholique-sedevacantiste.fr/



Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/)
http://liguesaintamedee.ch/
https://www.facebook.com/SaintAmedee/
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”
1er mars : Saint Aubin, Évêque d'Angers (470-550) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/1er-mars-saint-aubin)
“1er mars : Saint Aubin, Évêque d'Angers (470-550)”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/1515/1941/8956/03_01_saint_aubin.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/1515/1941/8956/03_01_saint_aubin.jpg




Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
05-04-19, 23:14
5 APRILE 2019: SAN VINCENZO FERRER, CONFESSORE; PRIMO VENERDÌ DEL MESE DEDICATO ALLA DEVOZIONE AL SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO, VENERDÌ DELLA QUARTA SETTIMANA DI QUARESIMA…



«VENERDÌ DELLA QUARTA SETTIMANA DI QUARESIMA.
(...) PREGHIAMO
A noi che consapevoli della nostra infermità, confidiamo nella tua virtù, concedi, o Dio onnipotente, di rallegrarci sempre della tua bontà.
da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 611-615.»
http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-ven4.htm


"TEMPO DI QUARESIMA
Capitolo I - Storia della Quaresima
http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-st.htm
Capitolo II - Mistica della Quaresima
http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-mist.htm
Capitolo III - Pratica della Quaresima
http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-pr.htm "


«5 APRILE SAN VINCENZO FERRERI, CONFESSORE»
Guéranger, L'anno liturgico - 5 aprile. San Vincenzo Ferreri, Confessore (http://www.unavoce-ve.it/pg-5apr.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-5apr.htm





http://www.sodalitium.biz/san-vincenzo-ferreri/
San Vincenzo Ferreri - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/9316-2/)
«5 aprile, San Vincenzo Ferreri, Confessore (Valencia, 23 gennaio 1350 – Vannes, 5 aprile 1419).
Frate dell’Ordine dei Predicatori, con la sua predicazione ottenne innumerevoli conversioni alla santa Fede, anche tra i giudei e i maomettani.
O Glorioso Apostolo e Taumaturgo San Vincenzo Ferreri, vero Angelo dell’Apocalisse e nostro potente Protettore, accogliete le nostre umili preghiere e fate discendere su di noi l’abbondanza dei divini favori. Per quell’amore di cui avvampò il vostro cuore, otteneteci dal Padre delle misericordie: prima di tutto il perdono dei nostri numerosi peccati, poi la stabilità nella fede e la perseveranza nelle opere buone, sicchè vivendo da ferventi cristiani, siamo fatti sempre più degni del vostro patrocinio. Degnatevi di estendere questo patrocinio anche ai nostri interessi temporali, conservandoci la nostra salute corporale, o risanandoci dalle malattie, benedicendo le nostre campagne dalla grandine e dalle tempeste, tenendo lontano da noi ogni infortunio; onde provvisti a sufficienza degli aiuti terreni, con cuore più libero attendiamo alla ricerca degli eterni beni. Così favoriti da voi, vi saremo sempre più devoti e potremo giungere un giorno ad amare, lodare e benedire con voi Iddio nella patria celeste per tutti i secoli. Così sia.»
“Immagine: cattedrale di Valencia, la conversione di un giudeo.”
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/vincenzo_judios.jpg
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/17690586_10209401774504684_266037308_n-217x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/vincenzo_judios.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/17690586_10209401774504684_266037308_n-217x300.jpg



Via Crucis a Bologna - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/via-crucis-bologna/)
http://www.sodalitium.biz/via-crucis-bologna/
“Via Crucis a Bologna 4 aprile 2019 Attività, In evidenza Sabato 13 aprile 2019 alle ore 16,30 i fedeli sono invitati alla Via Crucis che si terrà a Bologna in preparazione della Settimana Santa. Appuntamento in via San Mamolo angolo via dell’Osservanza.
Per informazioni scrivere a don Francesco Ricossa: info@sodalitium.it”
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/72stazXII_02.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/72stazXII_02.jpg



SANTE MESSE CELEBRATE DAI SACERDOTI DELL'I.M.B.C. E DA DON FLORIANO IN TUTTA ITALIA:


"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

http://www.sodalitium.biz/sante-messe/pescara/

http://www.sodalitium.biz/sante-messe/potenza/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
IV domenica di Quaresima- Laetare (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=0CUtJXNjs2I
IV domenica di Quaresima - Laetare (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=VstcNzjZ5us
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».







https://www.sursumcorda.cloud/
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
«Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare san Vincénzo Ferréri, dell’Ordine dei Predicatori, Confessore, il quale, potente per le opere e per la predicazione, convertì a Cristo molte migliaia di infedeli. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Confessore, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Vincénzo Ferréri possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.».

"5 aprile 1831. Passarono, mercé il divino soccorso che nel fervore di pubbliche e private preghiere affrettarono i Nostri figli, passarono i giorni di tristezza, e in un con l’arco si spezzarono le armi, che mani sacrileghe imbrandirono per portare nell’agro Levitico devastazione e pianto. La Sede del Cristianesimo, che per singolare predilezione Dio volle che si reggesse da chi fosse principe e pontefice, affinché l’essere egli principe lo rendesse più libero nell’esercizio della sua spirituale autorità, trionfò anche questa volta, difesa contro le macchine dell’empietà da chi la pose quasi torre inespugnabile da cui pendono a mille e mille gli scudi ed ogni armatura dei forti. Da SS Gregorio XVI, Quel Dio ..."

« Carlo Di Pietro - Sursum Corda.
"Instaurare omnia in Christo", restaurare la società al cattolicesimo integrale e contro ogni forma di ecumenismo e laicità. Questa è la risposta di San Pio X agli uomini politici che si dicono cristiani e che intendono governare secondo l'ordine di Dio. Non esistono altre soluzioni, non esistono compromessi.»

https://www.sursumcorda.cloud/tags/numero-154.html

https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/23-a-voi-o-beato-giuseppe.html

https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri.html

https://www.sursumcorda.cloud/massime-e-meditazioni/la-questione-del-papa-eretico.html
“Per affrontare, con dati oggettivi e senza compromessi, il problema del Vaticano Secondo e dei modernisti che occupano la maggior parte delle nostre chiese --> La questione del cosiddetto "papa eretico" ed il problema dell'autorità nella Chiesa -->
Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/150-preghiera-di-san-pietro-canisio-per-conservare-la-vera-fede.html
“Preghiera di San Pietro Canisio per conservare la vera fede”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/

"Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Io vi amo Gesù mio dolcissimo, con tutto il cuore; e chi mai amerò Signore se non Voi che mi amate tanto fino a volervi fare cibo dell’anima mia! Si, Vi amo con tutto il cuore ed altro non desidero che di sempre più amarvi."







https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/56255334_1792129647555016_8475642862258618368_n.jp g?_nc_cat=106&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=3f9b1f46bcea164943b6373e6b80f9a9&oe=5D08F0F6


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/56255334_1792129647555016_8475642862258618368_n.jp g?_nc_cat=106&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=3f9b1f46bcea164943b6373e6b80f9a9&oe=5D08F0F6



https://sardiniatridentina.blogspot.com/
https://sardiniatridentina.blogspot.com/2019/04/san-vincenzo-ferrer-confessore.html
“SAN VINCENZO FERRER, CONFESSORE
Doppio.
Paramenti bianchi.
San Vincenzo Ferreri, di Valencia, sacerdote dell'Ordine dei Predicatori, in tempi calamitosi per la Chiesa fu potente per le opere - si stupisce a leggere dei suoi innumerevoli miracoli! - e per la vibrante predicazione tanto da esser chiamato l’Angelo del Giudizio. Al grido di «Timete Deum et date illi honorem quia venit hora judici ejus» (Temete Dio e dategli onore poiché è giunta l'ora del suo giudizio), convertì a Cristo molte migliaia di infedeli e di cattivi cristiani. Migrò al cielo il 5 aprile 1419 a Vannes in Bretagna. Papa Callisto III l’ascrisse fra i Santi 3 giugno 1455.”


http://tradidiaccepi.blogspot.com/
Tradidi quod et accepi: Pio esercizio della Via Crucis (http://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/02/pio-esercizio-della-via-crucis.html?m=1)
“PIO ESERCIZIO DELLA VIA CRUCIS con le meditazioni di sant’Alfonso Maria de' Liguori.
La Via Crucis rappresenta il viaggio doloroso di Gesù Cristo, allorquando andò colla croce sulle spalle a morire sul Calvario per amor nostro; onde questa devozione deve praticarsi con tutta la tenerezza, pensando di andare accompagnando il Salvatore con le lacrime nostre per compatirlo e ringraziarlo. La Santa Madre Chiesa ha misericordiosamente arricchita questa piissima pratica di molte sante indulgenze. Anzitutto, per volere di Benedetto XIV, «chiunque mediterà la Passione del Signore in questo santo esercizio» può lucrare «le stesse indulgenze che acquisterebbe se visitasse personalmente le stazioni della Via Crucis di Gerusalemme» (Decr. 3 aprile 1731). Il 20 ottobre 1931 Pio XI poi ha regolamentato le indulgenze lucrabili da coloro che compiono il pio esercizio, sia da soli sia con altri:
1. un’indulgenza plenaria “toties quoties” si compia la pia pratica;
2. un’altra indulgenza plenaria se il giorno stesso in cui si è compiuta la pia pratica, o in un altro giorno del mese, si assista alla Sacra Sinassi;
3. un’indulgenza parziale di dieci anni per ogni singola stazione se la Via Crucis non si concludesse a causa di un ragionevole motivo;
4. un’indulgenza plenaria, a norma dei decreti dell’8 agosto 1859 e del 25 marzo 1931, a coloro che, non potendo prender parte alla Via Crucis, per legittimo impedimento o per malattia, reciteranno davanti ad un Crocefisso all’uopo benedetto 20 Pater, Ave, Gloria;
5. un’indulgenza parziale di dieci anni dieci quarantene per ogni Pater, Ave, Gloria della ventina di cui sopra;
6. un’indulgenza plenaria a coloro che, a causa della malattia, meditino sul Crocifisso all’uopo benedetto pur senza recitare i 20 Pater, Ave, Gloria.”


https://sardiniatridentina.blogspot.com/2018/03/venerdi-della-quarta-settimana-di.html?m=0
“VENERDÌ DELLA QUARTA SETTIMANA DI QUARESIMA.
Stazione a Sant’Eusebio.
Semidoppio.
Paramenti violacei.
La Chiesa Romana continua a inculcare ai fedeli la necessità di fuggire il peccato e allo stesso tempo la necessità di ricorrere a Cristo per esserne perdonati. Il tema della liturgia odierna è ancora la resurrezione: quella del figlio della vedova di Sarepta di Sidone e quella di san Lazzaro. Col peccato noi moriamo alla grazia e addoloriamo atrocemente Cristo e la Chiesa: per risorgere abbiamo bisogno di Gesù, propiziazione dei nostri peccati, che ci dà la forza di pentirci e di orientare a nostra volontà verso una vita santa lontana dal peccato.”
https://2.bp.blogspot.com/-cWEG2Jod9k0/Wm5iE6EzrhI/AAAAAAAABVs/TOjpq5BZ-1QbmWd4i-j1dew3XY2lbkl1QCLcBGAs/s640/7.jpg


https://2.bp.blogspot.com/-cWEG2Jod9k0/Wm5iE6EzrhI/AAAAAAAABVs/TOjpq5BZ-1QbmWd4i-j1dew3XY2lbkl1QCLcBGAs/s640/7.jpg


https://sardiniatridentina.blogspot.com/2017/07/festa-del-preziosissimo-sangue-di.html?m=0
“VENERDÌ DOPO LA QUARTA DOMENICA DI QUARESIMA: IL PREZIOSISSIMO SANGUE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO.
Doppio maggiore.
Paramenti rossi.
La Chiesa già il Venerdì Santo e nella festa del Corpus Domini medita e adora il mistero del Sangue dell'Agnello che ha riscattato l'umanità dalla schiavitù cui l'aveva prostrata il peccato d'Adamo e nel quale fu sancita la nuova ed eterna Alleanza fra Dio e gli uomini. L'odierna specifica festività ha le sue origini nella devozione di san Gaspare del Bufalo, fondatore dei Missionari del Preziosissimo Sangue, che nel 1822 ne ottenne la celebrazione per la sua Congregazione. Nel 1850 Pio IX la inserì nel Messale Romano, in ringraziamento della vittoria sui rivoluzionari della Repubblica Romana e del suo ritorno a Roma, fissandola alla prima domenica di Luglio. San Pio X la traslò al primo Luglio e Pio XI nel 1933, XIX centenario della Redenzione, la sollevò al rito doppio di prima classe. Una speciale commemorazione del Sangue del Redentore è prevista il Venerdì dopo la quarta domenica di Quaresima.”
https://2.bp.blogspot.com/-BgAIPZTZb9w/XKZk-rqp-nI/AAAAAAAACJo/MkWVFUGp15E98fFSxRWL6JaJa5aAG1coACLcBGAs/s1600/11202092_1605985143022654_802842306834007495_n.jpg


https://2.bp.blogspot.com/-BgAIPZTZb9w/XKZk-rqp-nI/AAAAAAAACJo/MkWVFUGp15E98fFSxRWL6JaJa5aAG1coACLcBGAs/s1600/11202092_1605985143022654_802842306834007495_n.jpg







«Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico http://www.radiospada.org e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com
https://www.facebook.com/radiospadasocial/ »


“5 APRILE 2019: SAN VINCENZO FERRERI, CONFESSORE.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/56461066_2607858819243771_6031184821563162624_n.jp g?_nc_cat=104&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=d329650cb999d46d9c0a4b2b9e553748&oe=5D415B35


“5 aprile 2019: VENERDÌ DELLA QUARTA SETTIMANA DI QUARESIMA.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/56781204_2607861742576812_283997952169476096_n.jpg ?_nc_cat=102&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=4e38d62566bd7814e84c3a4a0be691b0&oe=5D4466C2


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/56781204_2607861742576812_283997952169476096_n.jpg ?_nc_cat=102&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=4e38d62566bd7814e84c3a4a0be691b0&oe=5D4466C2


https://www.radiospada.org/2019/04/invocazioni-al-prezioso-sangue-di-cristo-del-card-adeodato-piazza-o-c-d/
«La solenne festa del Preziosissimo Sangue di Nostro Signor Gesù Cristo, istituita da Pio IX in ringraziamento del suo ritorno a Roma nel 1850 ed elevata a rito doppio di I classe da Pio XI nel XIX centenario della Redenzione (1933), si celebra il 1° luglio. Una Commemorazione del Divin Sangue si fa anche il Venerdì dopo la quarta Domenica di Quaresima. Per onorare il Prezzo della nostra Redenzione offriamo al Lettore le “Invocazioni al Prezioso Sangue di Cristo” composte nel 1947 dal Cardinale Adeodato Piazza, carmelitano scalzo, devotissimo al Sangue di Cristo e convinto che questa devozione potesse essere (ed invero è) un efficace rimedio alle false teorie moderne che nella sfrenata ricerca del piacere portano l’uomo ad evitare ogni sorta di sacrificio, ma lo distruggono nello sfogo delle più mostruose passioni.
Sangue di Cristo, abbi pietà di me!
Sangue di Cristo, lavacro di redenzione, bagno di salute, battesimo di purezza: ridonami l’innocenza, la grazia e la santità.
Sangue di Cristo, prezzo del peccato: rimetti tutte le mie mancanze, cancella le colpe, risana le piaghe, mortifica le mie passioni.
Sangue di Cristo, faro di somma virtù, investimi della tua luce, infiammami del tuo ardore, trasformami con la tua forza, fammi ricco dei tuoi meriti.
Sangue di Cristo, Tu che doni la divina grazia e sei pegno di elezione, di adorazione, di immortalità: fammi sentire l’influsso del Pensiero divino, lo zelo del suo Cuore, la fiamma della sua Carità.
Sangue di Cristo, fortezza dei martiri, vino che da’ vita alle vergini: fa’ di me un’ostia viva, santa, gradita a Dio.
Sangue di Cristo, diadema della Chiesa, sua vita, sua gloria e sua potenza: corrobora il magistero del Pontefice, lo zelo dei Vescovi, le fatiche degli Apostoli, le elevazioni e gli studi dei Religiosi, le attività dell’apostolato cattolico.
Sangue di Cristo, lume delle genti, ricchezza dei popoli: salva gli erranti, converti i peccatori, santifica i giusti, moltiplica gli eletti, solleva le pene delle anime purganti, le ansietà dei moribondi, i dolori degli infermi, le tristezze dei deboli; da’ ai popoli salute e pace nella tua giustizia.
Sangue di Cristo, dono della Santissima Trinità, frutto della Vergine Madre, fonte d’acqua che risale alla vita: inebria con le tue delizie, infiamma con la tua forza, trascina col tuo profumo i cuori dei fedeli. Amen.
Sangue di Cristo, ascoltami!
(Adeodato Giovanni Card. Piazza , vescovo di Sabina e Poggio Mirteto, Problemi religiosi e insegnamenti pastorali. Lettere, Roma 1953, pp. 172-173, n. 51). Leggi anche: Le Litanie del Preziosissimo Sangue.»
https://www.radiospada.org/2016/07/le-litanie-del-preziosissimo-sangue/
https://www.radiospada.org/2012/07/gabriel-garcia-moreno-la-politica-al-servizio-di-cristo-re/
https://www.radiospada.org/tag/sangue-di-cristo/





http://www.agerecontra.it/


http://www.centrostudifederici.org/


http://www.crisinellachiesa.it/


http://www.centrosangiorgio.com/







https://www.truerestoration.org/


https://novusordowatch.org/


http://www.fathercekada.com/


http://www.traditionalmass.org/





http://sicutoves.blogspot.com/



https://moimunanblog.com/2019/04/05/san-vicente-ferrer-de-la-orden-dominicana/
“SAN VICENTE FERRER, DE LA ORDEN DOMINICANA BY MOIMUNAN ON 5 ABRIL, 2019.”
https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/04/image15.jpg
https://i1.wp.com/i44.servimg.com/u/f44/11/64/82/51/saint127.jpg
https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/04/san-vicente-ferrer-1.jpg
https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/04/san-vicente-ferrer-2.jpg
https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/04/image13.jpg
https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/04/image14.jpg?w=639&h=481
https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/04/image16.jpg
https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/04/image17.jpg
“Monumento a San Vicente Ferrer. Valencia España.”


https://i1.wp.com/i44.servimg.com/u/f44/11/64/82/51/saint127.jpg


https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/04/san-vicente-ferrer-1.jpg


https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/04/san-vicente-ferrer-2.jpg


https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/04/image13.jpg


https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/04/image14.jpg?w=639&h=481


https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/04/image16.jpg


https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/04/image17.jpg






“Pro Fide Catholica | Le site de Laurent Glauzy”
https://profidecatholica.com/


https://johanlivernette.wordpress.com/


https://lacontrerevolution.wordpress.com/


https://sedevacantisme.wordpress.com/


http://www.catholique-sedevacantiste.fr/


http://wordpress.catholicapedia.net/


https://fidecatholica.wordpress.com/


https://militesvirginismariae.wordpress.com/



Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/)
http://liguesaintamedee.ch/
https://www.facebook.com/SaintAmedee/
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

Messes :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/messes)
http://liguesaintamedee.ch/messes

"Discipline originelle du carême chrétien."

5 avril : Saint Vincent Ferrier, Missionnaire (1357-1418) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/5-avril-saint-vincent-ferrier)
“5 avril : Saint Vincent Ferrier, Missionnaire (1357-1418)”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/3115/2252/4697/04_05_saint_vincent_ferrier_2.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/3115/2252/4697/04_05_saint_vincent_ferrier_2.jpg




Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
04-05-19, 00:21
3 MAGGIO 2019: PRIMO VENERDÌ DEL MESE DEDICATO ALLA DEVOZIONE AL SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO; INVENZIONE DELLA SANTA CROCE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…



«3 MAGGIO INVENZIONE DELLA SANTA CROCE»
«Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico - 3 maggio. Invenzione della Santa Croce»
«Invenzione della Santa Croce, 3 maggio»
Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico - 3 maggio. Invenzione della Santa Croce (http://www.unavoce-ve.it/pg-3mag.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-3mag.htm

«Santi Alessandro, Papa, Evezio e Teodulo, martiri, e Giovenale, vescovo, lo stesso giorno.»





"Maggio mese di Maria: 3° Giorno - Il tempo per salvarmi."
Maggio mese di Maria: 3° Giorno ? Stellamatutina.eu ? Sito di cultura cattolica in piena e totale obbedienza al Magistero Petrino. (http://www.stellamatutina.eu/maggio-mese-di-maria-3-giorno/)
http://www.stellamatutina.eu/maggio-mese-di-maria-3-giorno/




“Il sacro Cuore di Gesù.”
https://forum.termometropolitico.it/221001-il-sacro-cuore-di-gesu-7.html

“3 maggio - S. Alessandro I, Papa e Martire.”
https://forum.termometropolitico.it/350300-3-maggio-s-alessandro-i-papa-e-martire.html

“3 maggio - Invenzione della Santa Croce.”
https://forum.termometropolitico.it/577054-3-maggio-invenzione-della-santa-croce.html





Invenzione della Santa Croce - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/invenzione-della-santa-croce/)
http://www.sodalitium.biz/invenzione-della-santa-croce/
«3 maggio, Invenzione della Santa Croce.
“A Gerusalémme l’invenzione della sacrosanta Croce del Signore, all’epoca dell’Imperatore Costantino”.
“Questa data ricorda il ricupero della Santa Croce al tempo dell’imperatore Eraclio, e la consegna che verso il 629 egli ne fece al patriarca Zaccaria di Gerusalemme, donde alcuni anni innanzi i Persiani l’avevano rapita per trasportarla preso di loro ” (card. Schuster).
Ti adoro, o Croce Santa, che fosti ornata del Corpo Sacratissimo del mio Signore, coperta e tinta del suo Preziosissimo Sangue. Ti adoro, mio Dio, posto in croce per me. Ti adoro, o Croce Santa, per amore di Colui che è il mio Signore. Così sia.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/invenzione-croce-1-300x203.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/invenzione-croce-1-300x203.jpg



"Santa Croce e sant'Alessandro - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/santa-croce/
«3 maggio, “Invenzione” (ritrovamento) della Santa Croce e sant’Alessandro, Papa e Martire.
“Questa data ricorda il ricupero della Santa Croce al tempo dell’imperatore Eraclito e la consegna che verso il 629 egli ne fece al patrirca Zaccaria di Gesusalemme, donde alcuni anni innanzi i Persiani l’avevano rapita per trasportarla presso di loro” (card. Schuster).
“A Roma, sulla via Nomentàna, la passione dei santi Martiri Alessàndro primo Papa, Evénzio e Teódolo Preti. Tra essi Alessàndro, sotto il Principe Adriàno ed il Giudice Aureliàno, dopo le catene, la prigionia, l’eculeo, le graffiature ed il fuoco, fu trafitto con punture spessissime per tutte le membra ed ucciso, Evénzio e Teódolo, dopo lunga prigionia, provati col fuoco, alla fine furono decollati”.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/465819_10200339572509800_516818424_o-300x203.jpg



SANTE MESSE "NON UNA CUM" CELEBRATE DAI SACERDOTI DELL' I.M.B.C. ("ISTITUTO MATER BONI CONSILII") E DA DON FLORIANO IN TUTTA ITALIA:


"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"Torino - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/torino/

"Modena - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/modena/

"Rimini - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/rimini/

"Pescara - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/pescara/

"Potenza - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/potenza/

"Roma - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/roma/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
Domenica in Albis (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=UG870mk5GHo
Domenica in Albis (Omelia)
Lunedì Pasqua - dell' Angelo (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=wPkpeDbQdo8
Santa Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=G-lviMz3pWY
Santa Pasqua 2019 - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=lwCe33a3TUo
Sabato Santo (Veglia Pasquale)
https://www.youtube.com/watch?v=jphVO0FHUMw
Venerdì Santo
https://www.youtube.com/watch?v=6v8gLX5hNW0
Giovedi Santo
https://www.youtube.com/watch?v=80W3peGsC9I
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».







https://www.sursumcorda.cloud/
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
https://www.sursumcorda.cloud/settimanale/indici-sursum-corda.html
«Carlo Di Pietro - Sursum Corda.
Preghiera al Santo del giorno.
3 maggio. Sant'Alessandro Papa e Martire pregate per noi e per la Santa Romana Chiesa.»
https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri/chi-%C3%A8-maria-catechismo-mariano-detail.html


https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri.html
https://www.sursumcorda.cloud/massime-e-meditazioni/la-questione-del-papa-eretico.html
“Per affrontare, con dati oggettivi e senza compromessi, il problema del Vaticano Secondo e dei modernisti che occupano la maggior parte delle nostre chiese --> La questione del cosiddetto "papa eretico" ed il problema dell'autorità nella Chiesa -->
Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”

"La vera umiltà---> https://youtu.be/n9mF_GM9unc "

“Padre Gabriele Maria Roschini, Chi è Maria? Catechismo mariano, Sursum Corda, Potenza 2017.
Catechismo mariano composto da 235 articoli, semplici ma eruditi. Un’esposizione chiara, ordinata e sintetica di tutto ciò che riguarda la storia, il dogma ed il culto mariano, secondo la forma classica di domande e risposte.”
https://www.sursumcorda.cloud/images/stories/virtuemart/product/virtuemart-catechismo-roschini-fronte.jpg
https://www.sursumcorda.cloud/images/stories/virtuemart/product/virtuemart-catechismo-roschini-retro.jpg

https://www.sursumcorda.cloud/articoli/catechismo-san-pio-x-commentato/2164-che-cosa-significa-santificare-la-festa-cosa-deve-fare-il-fedele.html

«Preghiera di San Pio X per i Sacerdoti.»
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/





https://www.facebook.com/pietroferrari1973/
"La Chiesa celebre oggi l'invenzione della Santa Croce. L'imperatore Costantino aveva visto una croce nel cielo sulla quale era scritto queste parole: Per questo segno vincerai; sconfisse difatti, interamente il tiranno Massenzio. Santa Elena, sua madre, in riconoscenza di questo favore, fece fare a Gerusalemme delle ricerche per trovare la vera croce. Ci si trovarono tre croci, ma un miracolo fece conoscere con certezza quella che aveva portato il prezzo del nostro riscatto. Questa Santa gli fece costruire un tempio magnifico. La croce fu ritrovata nell’anno 326. Da allora, la croce, di strumento di supplizio e di vergogna, diventò un segno di vittoria e di gloria."


“Pietro Ferrari ha condiviso il post di Christus vincit.”
https://www.facebook.com/catholictradition2016/
“INDULGENZE PER IL MESE DI MAGGIO
Con rescritto della S. C. delle Indulgenze 18 giugno 1822 a tutti i fedeli che in pubblico od in privato onoreranno con particolari ossequi, orazioni ed atti divoti la SS. Vergine in tutto il mese di Maggio, Pio VII concesse 300 giorni d'Indulgenza, ogni giorno, e la Plenaria una volta in detto mese, nel giorno in cui, ricevuti i SS. Sacramenti, pregheranno secondo la mente del Sommo Pontefice. Tale Indulgenza per concessione di Pio IX, 8 agosto 1859, può lucrarsi anche nel 1° di giugno.”







https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/59301357_1831922836909030_6089309468678422528_n.jp g?_nc_cat=110&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=5d4c44c6ad11694beff3134f2e8b857f&oe=5D68B707


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/59301357_1831922836909030_6089309468678422528_n.jp g?_nc_cat=110&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=5d4c44c6ad11694beff3134f2e8b857f&oe=5D68B707



Tradidi quod et accepi (http://tradidiaccepi.blogspot.com/)
http://tradidiaccepi.blogspot.com/
Tradidi quod et accepi: Invéntio sacrosánctæ Crucis Domínicæ (http://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/05/inventio-sacrosanct-crucis-dominic.html?m=1)
«L'INVENZIONE DELLA SANTA CROCE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO.
Invéntio sacrosánctæ Crucis Domínicæ.
Il 3 maggio la Chiesa Romana ricorda il Ritrovamento della Santa Croce del Signore al tempo dell'Imperatore Costantino (14 settembre 320). In realtà in origine questa ricorrenza celebrava il recupero della Vera Croce caduta in mano ai Persiani da parte dell'imperatore Eraclio nel 692, ma i Latini invertirono la memoria di questi due avvenimenti. Il ritrovamento della Croce da parte di sant'Elena era l'originario accadimento alla base della festa del 14 settembre - Exaltatio sanctae Crucis - quando il legno su cui fu confitto il Redentore fu da san Macario, allora vescovo di Gerusalemme, fu mostrato al popolo cristiano, ostensione che si ripeteva annualmente. Il Breviario Romano ci ricorda il modo in cui fu riconosciuta, fra le tre ritrovate sul Calvario, la vera Croce: "Macario, vescovo di Gerusalemme, dopo aver innalzato preghiere a Dio, accostò successivamente le tre croci ad una donna gravemente inferma; mentre due non le arrecarono alcun soccorso, avvicinata la terza Croce fu subito guarita".»
https://2.bp.blogspot.com/-xVq4_YOCy8Y/WuX8lvZ-tGI/AAAAAAAAA8A/nQMNVAz9_rk3B0OBLmkAMHAxxhScdAK9ACEwYBhgL/s1600/11140422_1581001462187689_8044968665282647506_n.jp g
https://2.bp.blogspot.com/-LXy97BdMd90/WuX8lUj0BXI/AAAAAAAAA7w/uAoPA6By9RgYoBWPtwn23zhyOJrbYhFVQCLcBGAs/s1600/11209755_1581001602187675_7719815869665995833_n.jp g
https://2.bp.blogspot.com/-fNBdkysC-Ds/WuX8yGyGqWI/AAAAAAAAA74/JdHR5z4EKLsQnmz_maXQMW1T_mGayQdGwCLcBGAs/s1600/11137155_1568544986766670_6707183200029455794_n.jp g


https://2.bp.blogspot.com/-xVq4_YOCy8Y/WuX8lvZ-tGI/AAAAAAAAA8A/nQMNVAz9_rk3B0OBLmkAMHAxxhScdAK9ACEwYBhgL/s1600/11140422_1581001462187689_8044968665282647506_n.jp g


https://2.bp.blogspot.com/-LXy97BdMd90/WuX8lUj0BXI/AAAAAAAAA7w/uAoPA6By9RgYoBWPtwn23zhyOJrbYhFVQCLcBGAs/s1600/11209755_1581001602187675_7719815869665995833_n.jp g


https://2.bp.blogspot.com/-fNBdkysC-Ds/WuX8yGyGqWI/AAAAAAAAA74/JdHR5z4EKLsQnmz_maXQMW1T_mGayQdGwCLcBGAs/s1600/11137155_1568544986766670_6707183200029455794_n.jp g



“«La festa della santa Croce tra gli splendori del tempo pasquale ha un profondo significato liturgico. Il Signore chiama la sua crocifissione il giorno del suo trionfo e dell’esaltazione sua; è tale è infatti. Egli sulla Croce vince la morte, il peccato e il demonio, e su quel legno trionfale erge il nuovo trono di grazia di misericordia di salvezza. È questo il melodioso canto seguente che deriva dal salmo 95. “Alleluia, alleluia. Annunziate fra le nazioni che il Signore ha inaugurato il suo regno dalla Croce”. Questa lezione salmodica più non corrisponde all’attuale testo ebraico; essa però ci è tramandata da antichi Padri, i qual,i come Giustino, accusano gli Ebrei di averla mutilata. [...] Iddio si è compiaciuto di accordare tanta virtù alla Croce, che al solo suo segno i sacerdoti benedicono i fedeli, i demoni fuggon e i devoti impetrano copiose grazie. Gli antichi ne erano così devoti, che al dir di primi Padri, non incominciavano mai azione alcuna senza aver premesso il segno di Croce. Lo stesso Giuliano l’Apostata, durante un sacrificio pagano si dice che più volte abbia volto in fuga il demonio, perché istintivamente, al suo primo apparire s’era premunito col segno della salute». (Cardinale Alfredo Ildefonso Schuster, Liber Sacramentorum, Torino, Marietti, 1930, vol. VII, pp. 151-153.)”



«PRIMO VENERDÌ DEL MESE: PROMESSE E MESSA VOTIVA DEL SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO»
https://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/02/primo-venerdi-del-mese-promesse-e-messa.html?m=1
https://1.bp.blogspot.com/-P1rBpF76zp0/Wllt8jgLVVI/AAAAAAAAAaM/YcLBn7zgGIoBEGlpsytJ6obNrWUHEycYACLcBGAs/s1600/s-l1600%2B%25283%2529.jpg
https://2.bp.blogspot.com/-xogrTrby6gM/Wll1GujRi8I/AAAAAAAAAac/JhpYczOlJSYTEajzHzlMB0B_UNAvZPvZgCLcBGAs/s1600/1498196791656_M5_width.jpg


https://1.bp.blogspot.com/-P1rBpF76zp0/Wllt8jgLVVI/AAAAAAAAAaM/YcLBn7zgGIoBEGlpsytJ6obNrWUHEycYACLcBGAs/s1600/s-l1600%2B%25283%2529.jpg


https://2.bp.blogspot.com/-xogrTrby6gM/Wll1GujRi8I/AAAAAAAAAac/JhpYczOlJSYTEajzHzlMB0B_UNAvZPvZgCLcBGAs/s1600/1498196791656_M5_width.jpg



“TRATTATO DELLA VERA DEVOZIONE ALLA SANTA VERGINE di San Luigi Maria Grignion de Monfort
CAPITOLO I NECESSITÀ DELLA DEVOZIONE A MARIA...”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/59462992_1831393946961919_2727107136910786560_n.jp g?_nc_cat=104&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=5d879127bfebce0b4ae12bfdc436e502&oe=5D6E5C66


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/59462992_1831393946961919_2727107136910786560_n.jp g?_nc_cat=104&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=5d879127bfebce0b4ae12bfdc436e502&oe=5D6E5C66







Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://www.radiospada.org)
http://www.radiospada.org
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com)
http://www.edizioniradiospada.com
https://www.facebook.com/radiospadasocial/

«3 MAGGIO 2019: INVENZIONE DELLA SANTA CROCE.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/58961788_2654258041270515_736436399904915456_n.jpg ?_nc_cat=100&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=b524b159ca501588249f99cdf01bf954&oe=5D72C4CA


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/58961788_2654258041270515_736436399904915456_n.jpg ?_nc_cat=100&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=b524b159ca501588249f99cdf01bf954&oe=5D72C4CA


https://www.radiospada.org/2019/03/clavus-romanii-imperii-costantino-santelena-e-i-chiodi-di-cristo/
«“Clavus Romanii Imperii”. Costantino, sant’Elena e i Chiodi di Cristo di Redazione RS
La devozione del Messale Romano nella sua Appendice riporta per il Venerdì dopo la Prima Domenica di Quaresima la festa dei Sacri Chiodi e della Sacra Lancia che trafissero il Corpo del Redentore Crocefisso. A proposito della reliquia dei Chiodi proponiamo al Lettore una riflessione che a proposito di essi fa sant’Ambrogio nel contesto della cristianizzazione dell’Impero Romano operata da Costantino, la cui santa madre Elena dei medesimi Chiodi, come anche delle altre reliquie della Passione, fu scopritrice.
Chiodo conservato nella Basilica di Santa Croce di Gerusalemme assieme al Legno della Vera Croce, al Titulus Crucis e a due Spine della Corona
https://i1.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2019/03/nail.png?w=800&ssl=1
Chiodo conservato nel Duomo di Milano.
https://i2.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2019/03/il-sant1.jpg?w=446&ssl=1 »


https://i1.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2019/03/nail.png?w=800&ssl=1


https://i2.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2019/03/il-sant1.jpg?w=446&ssl=1



https://www.radiospada.org/2018/11/il-capo-di-santandrea-a-roma/
« L’Apostolo Andrea, il primo chiamato, fratello di san Pietro, dopo la Pentecoste secondo la tradizione recepita anche dal Breviario Romano “andò a predicare la fede di Cristo nella provincia toccatagli, la Scizia d’Europa, poi percorse l’Epiro e la Tracia; e colla predicazione e i miracoli convertì a Cristo innumerevoli persone”. Compì il martirio a Patrasso in Acaia, condannato alla crocefissione dal Proconsole Egea. San Girolamo nel De viris illustribus al libro IX, ci informa che al tempo di Costanzo II le sue reliquie (il cui possesso è attualmente vantato da Amalfi) furono traslate a Costantinopoli. Dopo la caduta di Costantinopoli il 29 maggio 1453, dal 1462 al 1964 fu invece conservata in San Pietro il suo Venerabile Cranio. L’arrivo in Italia di questa reliquia è raccontato con dovizia di particolari da Egidio Fortini nel suo Solenne ricevimento della testa di sant’Andrea Apostolo e cappella presso al Ponte Milvio a lui consacrata (Roma, 1848) i cui punti salienti offriamo ai nostri lettori.
L’arrivo ad Ancona del Capo di Sant’Andrea il 16 novembre 1461 (Basilica di Sant’Andrea della Valle, Roma)
https://www.radiospada.org/wp-content/uploads/2018/11/Nuova-immagine-3.bmp
Rilievo centrale della Tomba di Pio II con la rappresentazione della consegna della reliquia della testa di S. Andrea al Papa. (Fonte: Scuola Ecclesia Mater)
Questa preziosa reliquia, venerata l’ultima volta nella Basilica Vaticana il 23 settembre 1964 (foto 1 e 2), fu restituita al “Metropolita” scismatico Costantino di Patrasso il 26 successivo dal Cardinale Agostino Bea sj, delegato di Paolo VI e Presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani (foto 3). Un esempio di quanto l’ecumenismo teorico e pratico sia contrario al Vangelo che insegna a non dare le cose sante ai cani e le perle ai porci (cfr. Matth. VII, 6).
Venerazione della reliquia del Capo di Sant’Andrea nella Basilica Vaticana il 23 settembre 1964.
Il Cardinale Paolo Marella, Arciprete di San Pietro, celebra la messa sull’altare del Concilio davanti al Capo di Sant’Andrea, il 23 settembre 1964 alla presenza di Paolo VI.
Il 26 settembre del 1964 il Cardinale Agostino Bea SJ, Presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, consegna la sacra reliquia nelle mani del Metropolita Costantino di Patrasso. [Testo e immagini a cura di Giuliano Zoroddu].»

«3 maggio 2019: SS. Alessandro I, papa, Evezio e Teodulo, martiri, e Giovenale, vescovo.
Pochissime ed incerte sono le notizie su Giovenale, mentre sicure sono quelle che riguardano il suo culto.
Il cod. Bernense del Martirologio Geronimiano lo ricorda il 3 maggio unito ai tre martiri della via Nomentana, Evenzio, Alessandro e Teodulo. S. Gregorio Magno nei Dialogi (IV, 12) e nelle Homiliae in Evangelium ricorda un vescovo di Narni, di nome Giovenale, qualificandolo martire. Ma il Lanzoni osserva che questo pontefice dà il titolo di martire anche a vescovi che non morirono per la fede. Lo stesso Gregorio ricorda il sepolcro di Giovenale esistente sempre a Narni. I Martirologi di Floro e di Adone lo menzionano con questa indicazione: "Natale sancti Juvenalis episcopi et confessoris". Nel Sacramentario Gelasiano al 3 maggio vi è una preghiera in onore del santo.
Di Giovenale esiste inoltre una Vita scritta dopo il sec. VII di scarso valore storico, secondo cui, egli era di origine africana e, ordinato da papa Damaso, fu primo vescovo di Narni. Sempre secondo questa Vita, fu sepolto alla Porta Superiore della città sulla via Flaminia, il 7 agosto, pur celebrandosene come si è dettó la festa al 3 maggio. L'agiografo non gli dà il titolo di martire, ma quello di confessore.
Il sepolcro di Giovenale, su cui fu costruito un oratorio attribuito al suo successore Massimo, fu molto onorato nell'antichità e si conserva tuttora nella cattedrale di Narni. L'iscrizione non è antica, forse è contemporanea alla Vita.
L'autore della Vita di papa Vigilio (537-555) nel Liber Pontificalis ci dà notizia di un monastero che Belisario fondò presso Orte dedicandolo a Giovenale.
Nel secolo IX, il corpo di Giovenale fu trafugato insieme con quello dei santi Cassio e Fausta e trasportato a Lucca, ma in seguito fu restituito a Narni.
Fossano, diocesi appartenente alla provincia d. Cuneo, venera s. Giovenale come suo protettore, pretendendo di conservarne le reliquie che, peraltro, potrebbero essere quelle di un altro santo dello stesso nome. Autore: Filippo Caraffa.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/59392665_2654255501270769_4051363661573259264_n.jp g?_nc_cat=104&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=293af4a3f1f661734f23889285506d11&oe=5D318694


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/59392665_2654255501270769_4051363661573259264_n.jp g?_nc_cat=104&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=293af4a3f1f661734f23889285506d11&oe=5D318694


«Il 3 Maggio 1512, in contrapposizione allo scismatico conciliabolo di Pisa orchestrato da Luigi XII, nemico della libertà della Chiesa, assieme Papa Giulio II apriva il Concilio Ecumenico Lateranense V. Egidio da Viterbo, generale degli Agostiniani, nella prolusione affermava: "Homines per sacra immutari fas est, non sacra per homines".
L'affresco di Raffaello raffigurante la Cacciata di Eliodoro dal Tempio (in foto) allude alla guerra di Giulio II contro Luigi XII sul campo di battaglia e nell'assise conciliare.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/59350536_2653610404668612_137662162922373120_n.jpg ?_nc_cat=104&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=41b60ca8f7722510bd639cdf197780af&oe=5D2CC86A


«[GLORIE DEL CARDINALATO] Raffaele Sansoni Riario della Rovere (Savona, 3 maggio 1461 - Napoli, 9 luglio 1521). Cardinale Diacono di San Giorgio in Velabro nel 1477. Camerlengo di Santa Romana Chiesa dal 24 gennaio 1483 alla morte. Fondamentale il suo intervento nella rinascenza delle arti, dal teatro alla scultura. Assistette alla messa in atto della Congiura dei Pazzi e, come Decano del Sacro Collegio, cantò la messa di apertura del Lateranense V (3 maggio 1512). Raffaello lo effigiò accanto a Giulio II, suo parente, ne "La Messa di Bolsena".»







www.agerecontra.it | Sito del Circolo Cattolico "Christus Rex"
http://www.agerecontra.it/

"Centro Studi Giuseppe Federici - sito ufficiale"
http://www.centrostudifederici.org/

"sito dedicato alla crisi dottrinale nella Chiesa cattolica"
http://www.crisinellachiesa.it/

"Sito ufficiale del Centro Culturale San Giorgio"
http://www.centrosangiorgio.com/


http://www.cmri.org/ital-index.html





https://www.truerestoration.org/


https://novusordowatch.org/


": Quidlibet : ? A Traditionalist Miscellany — By the Rev. Anthony Cekada"
http://www.fathercekada.com/

"Home | Traditional Latin Mass Resources"
http://www.traditionalmass.org/





"Como ovejas sin Pastor"
http://sicutoves.blogspot.com/


https://moimunanblog.com/





“Pro Fide Catholica | Le site de Laurent Glauzy”
https://profidecatholica.com/


https://johanlivernette.wordpress.com/


https://lacontrerevolution.wordpress.com/


https://sedevacantisme.wordpress.com/


"Sede Vacante -"
http://www.catholique-sedevacantiste.fr/


http://wordpress.catholicapedia.net/


https://fidecatholica.wordpress.com/


https://militesvirginismariae.wordpress.com/




https://www.SaintAmedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

Messes :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/messes)
http://liguesaintamedee.ch/messes

«Mois de mai : mois de Marie.
Nous conseillons cette page qui explique bien comment prier le Rosaire.
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/57317231_859179997748015_1327450331063255040_n.jpg ?_nc_cat=105&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=69a2eab481e8bc5d4bd1e6cbb2c0cc60&oe=5D733A16
http://www.fatima.be/fr/sanctus/prieres/rosaire.php»


3 mai : Invention de la Sainte Croix (en 326) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/3-mai-invention-de-la-sainte-croix)
“3 mai : Invention de la Sainte Croix (en 326).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/5115/2485/9309/05_03_invention_sainte_croix.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/5115/2485/9309/05_03_invention_sainte_croix.jpg




COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!
Cor Jesu Sacratissimum, miserere nobis! - Adveniat Regnum tuum!
AVE MARIA!!! REGINA COELI, LAETARE, ALLELUIA!!!
CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS REGNAT, CHRISTUS IMPERAT!!!
Luca, SURSUM CORDA – HABEMUS AD DOMINUM!!!

Holuxar
02-06-19, 15:04
1 GIUGNO 2019: primo giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…



«Mese del Sacro Cuore - Sodalitium
Atto di riparazione al Sacro Cuore di Gesù - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/sacro-cuore/)
http://www.sodalitium.biz/sacro-cuore/
Mese del Sacro Cuore. Il mese di giugno è consacrato alla devozione del Sacratissimo Cuore di Gesù.
ATTO DI RIPARAZIONE AL SACRATISSIMO CUORE DI GESÙ.
Gesù dolcissimo, il cui immenso amore per gli uomini viene con tanta ingratitudine ripagato di oblìo, di trascuratezza, di disprezzo, ecco che noi prostrati dinanzi ai tuoi altari intendiamo riparare con particolari attestazioni di onore una così indegna freddezza e le ingiurie con le quali da ogni parte viene ferito dagli uomini l’amantissimo tuo Cuore.
Ricordando però che noi pure altre volte ci macchiammo di tanta indegnità e provandone vivissimo dolore, imploriamo anzitutto per noi la tua misericordia, pronti a riparare con volontaria espiazione, non solo i peccati commessi da noi, ma anche quelli di coloro che errando lontano dalla via della salute, o ricusano di seguire Te come pastore e guida ostinandosi nella loro infedeltà, o calpestando le promesse del Battesimo hanno scosso il soavissimo giogo della tua legge.
E mentre intendiamo espiare tutto il cumulo di sì deplorevoli delitti, ci proponiamo di ripararli ciascuno in particolare: l’immodestia e le brutture della vita e dell’abbigliamento, le tante insidie tese dalla corruttela alle anime innocenti, la profanazione dei giorni festivi, le ingiurie esecrande scagliate contro Te e i tuoi Santi, gli insulti lanciati contro il tuo Vicario e l’ordine sacerdotale, le negligenze e gli orribili sacrilegi ond’è profanato lo stesso Sacramento dell’amore divino, e infine le colpe pubbliche delle nazioni che osteggiano i diritti e il magistero della Chiesa da Te fondata.
Oh! potessimo noi lavare col nostro sangue questi affronti! Intanto, come riparazione dell’onore divino conculcato, noi Ti presentiamo — accompagnandola con le espiazioni della Vergine Tua Madre, di tutti i Santi e delle anime pie — quella soddisfazione che Tu stesso un giorno offristi sulla croce al Padre e che ogni giorno rinnovi sugli altari: promettendo con tutto il cuore di voler riparare, per quanto sarà in noi e con l’aiuto della tua grazia, i peccati commessi da noi e dagli altri e l’indifferenza verso sì grande amore con la fermezza della fede, l’innocenza della vita, l’osservanza perfetta della legge evangelica specialmente della carità, e d’impedire inoltre con tutte le nostre forze le ingiurie contro di Te, e di attrarre quanti più potremo al tuo sèguito.
Accogli, Te ne preghiamo, o benignissimo Gesù, per intercessione della Beata Vergine Maria Riparatrice, questo volontario ossequio di riparazione, e conservaci fedelissimi nella tua ubbidienza e nel tuo servizio fino alla morte col gran dono della perseveranza, mercé il quale possiamo tutti un giorno pervenire a quella patria, dove Tu col Padre e con lo Spirito Santo vivi e regni, Dio, per tutti i secoli dei secoli. Così sia.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/candelora-cereo-villaggio-santagata-8-1024x682-300x200.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/candelora-cereo-villaggio-santagata-8-1024x682-300x200.jpg



Sant'Angela Merici - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/santangela-merici/)
http://www.sodalitium.biz/santangela-merici/
«1 giugno, Sant’Angela Merici, Vergine (Desenzano sul Garda, 21 marzo 1474 – Brescia, 27 gennaio 1540), fondatrice delle Orsoline.
O Signore, che per mezzo di Angela, hai fatto fiorire nella tua chiesa un nuovo giardino di sacre vergini, dacci per sua intercessione, di vivere santamente, affinché meritino di godere i gaudi eterni.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/angela-merici-1-225x300.jpg
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/angela-merici-231x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/angela-merici-1-225x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/angela-merici-231x300.jpg



1/06/2019: Ordinazione Sacerdotale di don Bernard Langlet - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/1062019-ordinazione-sacerdotale-don-bernard-langlet/)
«Ordinazione Sacerdotale di don Bernard Langlet.
sabato 1° giugno 2019 alle ore 10.00.
Chiesa SS. Pietro e Paolo Istituto Mater Boni Consilii Loc. Carbignano 36, 10020 Verrua Savoia (Torino).»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/cb667fc4d8e38b2d646691741d7df81f-170x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/cb667fc4d8e38b2d646691741d7df81f-170x300.jpg




https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
“01.06.2019, Verrua Savoia. Ordinazione sacerdotale di don Bernard Langlet conferita da mons. Geert Stuver. www.sodalitium.it”
“In foto il Vescovo cattolico, ossia antimodernista, Geert Stuver (IMBC). Domani sarà in Italia, a Verrua Savoia, per conferire un'Ordinazione sacerdotale ed amministrare le Cresime. www.sodalitium.it”



https://www.agerecontra.it/tag/sodalitium/
«Vescovo cattolico e Vescovo ‘una cum’
https://www.agerecontra.it/2019/05/vescovo-cattolico-e-vescovo-una-cum/
Domani, primo Giugno, a Verrua Savoia Mons. Geert Stuver, dell’Istituto Mater Boni Consilii, conferirà un’ordinazione sacerdotale e amministrerà le Cresime: è un vescovo fedele alla Chiesa che predica la buona dottrina contro gli errori modernisti e ogni compromesso con essi, e conferma quindi le anime nella verità. Il giorno dopo, 2 Giugno, in Emilia ci sarà mons. Richard Williamson, vescovo lefebvriano perciò una cum Bergoglio, accreditato come oppositore all’accordo (già concluso) della Fraternità San Pio X coi modernisti, ma che in realtà si colloca alla ‘sinistra’ della FSSPX poiché ammette l’assistenza alla nuova messa. Un vescovo quindi che non predica l’integrità della fede e che non conferma le anime nella verità. N.B. Mons. Williamson non è MAI stato sedevacantista (neppure Mons. Lefebvre, del resto…). Fonte – bacheca di don Ugo Carandino.»
https://www.agerecontra.it/wp-content/uploads/2019/05/DU280172-300x225-300x225.jpg


https://www.agerecontra.it/wp-content/uploads/2019/05/DU280172-300x225-300x225.jpg



La fine di un equivoco - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/la-fine-di-un-equivoco/)
http://www.sodalitium.biz/la-fine-di-un-equivoco/

?La fine di un equivoco?: Mons. Fellay conferma - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/la-fine-un-equivoco-mons-fellay-conferma/)
http://www.sodalitium.biz/la-fine-un-equivoco-mons-fellay-conferma/

L?equivoco lefebvriano - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/lequivoco-lefebvriano/)
http://www.centrostudifederici.org/lequivoco-lefebvriano/

https://www.agerecontra.it/2017/02/lequivoco-lefebvriano/


https://www.agerecontra.it/?s=sacro+cuore
"1796: quando il Tirolo sì consacrò al Sacro Cuore 3 giugno 2014"
https://www.agerecontra.it/2014/06/1796-quando-il-tirolo-si-consacro-al-sacro-cuore/
"SACRO CUORE DI GESÙ TRAFITTO DI NUOVO NEL NOSTRO TEMPO 27 giugno 2014"
https://www.agerecontra.it/2014/06/sacro-cuore-di-gesu-trafitto-di-nuovo-nel-nostro-tempo/
"IL CUORE DIVINO DEL CORPO MISTICO NELL’IMMACOLATO CUORE DI MARIA 5 giugno 2015 Arai Daniele"
https://www.agerecontra.it/2015/06/il-cuore-divino-del-corpo-mistico-nellimmacolato-cuore-di-maria/
"IL SACRO CUORE DI GESÙ A PARAY-LE-MONIAL ACCANTO ALL’IMMACOLATO CUORE DI MARIA A FATIMA 12 giugno 2015 Arai Daniele"
https://www.agerecontra.it/2015/06/il-sacro-cuore-di-gesu-a-paray-le-monial-accanto-allimmacolato-cuore-di-maria-a-fatima/
"Il Presidente del Perù ha consacrato ufficialmente il Paese al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria 2 novembre 2016"
https://www.agerecontra.it/2016/11/il-presidente-del-peru-ha-consacrato-ufficialmente-il-paese-al-sacro-cuore-di-gesu-e-al-cuore-immacolato-di-maria/
http://www.agerecontra.it/wp-content/uploads/2016/11/ajesuspo-7582721.jpg

https://www.agerecontra.it/tag/sodalitium/




SANTE MESSE "NON UNA CUM" CELEBRATE DAI SACERDOTI DELL' I.M.B.C. ("ISTITUTO MATER BONI CONSILII") E DA DON FLORIANO IN TUTTA ITALIA:


"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"Torino - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/torino/

"Modena - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/modena/

"Rimini - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/rimini/

"Pescara - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/pescara/

"Potenza - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/potenza/

"Roma - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/roma/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
V domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=Xo3vvej3nT8
V domenica dopo Pasqua - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=gMHZKktvVXE
IV domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=BnTn5tCbAgw
IV domenica dopo Pasqua (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=UnnMVHLXOr4
III Domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=FrXb3TtbouM
II Domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=71aZwW6lBYU
II Domenica dopo Pasqua - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=BuGlDuSs0LQ
Domenica in Albis (Santa Messa e Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=UG870mk5GHo
Lunedì Pasqua - dell' Angelo (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=wPkpeDbQdo8
Santa Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=G-lviMz3pWY
Santa Pasqua 2019 - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=lwCe33a3TUo
Sabato Santo (Veglia Pasquale)
https://www.youtube.com/watch?v=jphVO0FHUMw
Venerdì Santo
https://www.youtube.com/watch?v=6v8gLX5hNW0
Giovedi Santo
https://www.youtube.com/watch?v=80W3peGsC9I
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».







“Sacro Cuore di Gesù.”
https://forum.termometropolitico.it/270131-sacro-cuore-di-gesu.html
https://forum.termometropolitico.it/270131-sacro-cuore-di-gesu-11.html
“Il sacro Cuore di Gesù.”
https://forum.termometropolitico.it/221001-il-sacro-cuore-di-gesu-4.html
https://forum.termometropolitico.it/221001-il-sacro-cuore-di-gesu-7.html





"La devozione al Sacro Cuore di Gesù"
La devozione al Sacro Cuore di Gesù (http://www.recuperanti.it/tonina_devozione_66.php)
"I RECUPERANTI - Sacro Cuore"
I RECUPERANTI - Sacro Cuore (http://www.recuperanti.it/h_sacro_cuore_05.php)

http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/01-giugno.htm
"GIUGNO: IL MESE DEL SACRO CUORE DI GESU'.
MEDITAZIONI E PREGHIERE."





Stellamatutina.eu ? Sito di cultura cattolica in piena e totale obbedienza al Magistero Petrino. ? Maria, Tu sei la nostra Stella! Stellamatutina.eu, Stellamatutina, stella matutina, stella mattutina, stellamattutina, Stellamatutina, Pensiero del mes (http://www.stellamatutina.eu/)
1° giorno: Chi è Gesù ? Chi è l?uomo. ? Stellamatutina.eu ? Sito di cultura cattolica in piena e totale obbedienza al Magistero Petrino. (http://www.stellamatutina.eu/1-giorno-chi-e-gesu-chi-e-luomo/)
http://www.stellamatutina.eu/1-giorno-chi-e-gesu-chi-e-luomo/
“1° giorno: Chi è Gesù – Chi è l’uomo.
CHI È GESÙ.
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”




“Sant'Angela Merici, vergine, 1 giugno.”
Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico (http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm)
http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm





https://lucechesorge.org/tag/abc-della-fede/







https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/61662320_1876413015793345_7914681693443719168_n.jp g?_nc_cat=109&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=662617539c4530b5c43f809aeae9cf46&oe=5D959064


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/61662320_1876413015793345_7914681693443719168_n.jp g?_nc_cat=109&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=662617539c4530b5c43f809aeae9cf46&oe=5D959064



https://sardiniatridentina.blogspot.com/

https://tradidiaccepi.blogspot.com/


«CORONCINA AL SACRATISSIMO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO.
Per cui Pio VII, 20 Marzo 1815, accordò ogni volta 300 giorni d'Indulgenza e la Plenaria una volta al mese in un giorno ad arbitrio a chi l'avrà recitata per un mese intero e confessato e comunicato avrà pregato secondo la mente di Sua Santità.
V. Deus, ☩ in adiutorium meum intende.
R. Domine, ad adiuvandum me festina.
Gloria Patri.

[V. Provvedi, ☩ o Dio, al mio soccorso.
R. Signore, affrettati ad aiutarmi.
Gloria al Padre.]

I. Amorosissimo mio Gesù, nel riflettere sul vostro buon Cuore, e vederlo tutto pietà e dolcezza pei peccatori, mi sento rallegrare il mio e colmare di fiducia. Ahimè, quanti peccati ho commesso! Ma ora, qual Pietro, qual Maddalena dolente, li piango e li detesto, perché sono offese di Voi sommo bene. Sì, sì, concedetemi il perdono ed oh! muoia io, vel chieggo pel vostro buon Cuore, muoia prima di offendervi, o viva solo per riamarvi.
Pater noster. 5 Gloria Patri.
Cuore del mio Bene
È ver, t'amo sì poco;
Ma strugger mi vorrei
Nel tuo bel fuoco.

Dolce Cuor del mio Gesù,
fa ch’io t'ami sempre più.

II. Benedico, Gesù mio, l’umilissimo vostro Cuore, e vi ringrazio che, nel darmelo per esemplare, non solo con forte premura m'incitate ad imitarlo, ma, a costo pure di tante vostre umiliazioni, me ne additate ed appianate la via. Folle che fui ed ingrato! Ah! Quanto traviai! Perdonatemi. Non più superbia né vanità; ma con umile cuore, tra le umiliazioni, seguir voglio Voi e conseguir pace e salute. Avvaloratemi Voi, e benedirò in eterno il vostro Cuore.
Pater noster. 5 Gloria Patri.

Sei tesoro d'amore
O cuore del mio Bene
Quando mi stringeranno
Le tue catene.

Dolce Cuor del mio Gesù,
fa ch’io t’ami sempre più.

III. Ammiro, Gesù mio, il pazientissimo vostro Cuore, e vi ringrazio di tanti maravigliosi esempi d’invitta sofferenza a noi lasciati. Sento al vivo il rimprovero che queste fanno alla strana mia delicatezza, insofferente d’ogni piccola pena. Ah! Gesù caro, infondete nel mio cuore, fervido e costante amore alle tribolazioni, alle croci, alla mortificazione, alla penitenza, acciocché, seguendovi al Calvario, giunga con Voi alla gloria, alla gioia in Paradiso.
Pater noster. 5 Gloria Patri.

Del tuo bel Cuore
Amato mio diletto
Bramo una fiamma
Almeno in questo petto.

Dolce Cuor del mio Gesù,
fa ch’io t’ami sempre più.

IV. Innanzi al mansuetissimo vostro Cuore, caro Gesù io m'inorridisco del mio sì diverso dal vostro. Pur troppo io ad un'ombra, ad un gesto, ad una parola in contrario, m'inquieto e lamento. Deh! Perdonate i miei trasporti e datemi grazia di imitare nell’avvenire, in qualunque contrarietà, la inalterabile vostra mansuetudine, e così godere perpetua santa pace.
Pater noster. 5 Gloria Patri.

Nella tua piaga
Qual colomba ascosa
Fammi, o Gesù
Del tuo bel cuore la sposa.

Dolce Cuor del mio Gesù,
fa ch’io t’ami sempre più.

V. Si cantino pur lodi, o Gesù, al generosissimo vostro Cuore, vincitore della morte e dell’inferno; ben se la merita tutte. Io resto, più che mai confuso, al vedere il mio sì pusillanime, che teme qualunque diceria ed umano rispetto; ma non sarà più così. Da Voi imploro sì coraggiosa forza, che combattendo e vincendo in terra, trionfi poi lieto con Voi in Cielo.
Pater noster. 5 Gloria Patri.

Serafini del Cielo
Deh! Voi m'insegnate
Come si ami quel Cuore
Cui tanto amate.

Dolce Cuor del mio Gesù,
fa ch’io t’ami sempre più.

Volgiamoci a Maria, e confidando nel materno suo Cuore diciamo:
Per gli alti pregi del vostro Cuore dolcissimo, impetratemi, o gran Madre di Dio e Madre mia, Maria, vera e stabile devozione al Sacro Cuore di Gesù, vostro Figliuolo, onde io in esso, coi miei pensieri ed affetti racchiuso, adempia tutti i miei doveri e con l’alacrità di cuore serva sempre, ma specialmente in questo giorno, a Gesù.

V. Cor Jesu fragrans amore nostri.
R. Inflamma cor nostrum amore tui.

Oremus.
Illo nos igne, quaesumus Domine, Spiritus Sanctus inflammet, quem Dominus noster Jesus Christus e penetralibus Cordis sui misit in terram et voluit vehementer accendi. Qui tecum vivit et regnat in unitate ejusdem Spiritus Sancti Deus per omnia saecula saeculorum. Amen.

[V. Cuor di Gesù, ardente di amore per noi.
R. Infiamma il cuor nostro di amore per te.

Preghiamo.
O Signore, ti preghiamo, lo Spirito Santo ci infiammi con quel fuoco, che il Signor nostro Gesù Cristo mandò sulla terra dalle profondità del suo Cuore e volle veementemente fosse acceso. Egli che è Dio, e vive e regna in unità del medesimo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.]

LITANIE DEL SACRATISSIMO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO.
Le Litanie del Sacratissimo Cuore di Gesù, composte di trentatré invocazioni, furono approvate nella loro forma definita da Sua Santità Leone XIII il 2 aprile 1899. Il Sommo Pontefice Pio XI le arricchì di un'indulgenza di sette anni e di un'indulgenza plenaria alle solite condizioni se dette indulgenze con i versetti e l'orazione vengono recitate piamente per un mese intero.»
https://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/05/litanie-del-sacro-cuore-di-gesu.html?m=1



Tradidi quod et accepi: Novena di Pentecoste (http://tradidiaccepi.blogspot.it/2018/05/novena-di-pentecoste.html?m=1)
«NOVENA DI PENTECOSTE (31 Maggio - 8 Giugno).
La Novena di Pentecoste ricorda quei nove giorni di preghiera durante i quali la Santissima Vergine e i santi Apostoli attesero nel Cenacolo di Gerusalemme la discesa dello Spirito Santo. Per questo, come ricorda sant’Alfonso, è la novena più importante e la più arricchita di doni sovrannaturali. Essa fu sempre praticata dei fedeli cristiani come preparazione alla grande solennità della Pentecoste. Leone XIII la rese obbligatoria per tutte le chiese per impetrare dal Cielo: la concordia fra i cattolici, il ritorno dei dissidenti in seno alla Santa Romana Chiesa, la dilatazione del Regno di Cristo, la pace nelle famiglie, l’estirpazione di ogni errore e dalle nostre menti e dalla società tutta intera.
Riportiamo qui sotto la novena “liturgica” che si compone dell’inno Veni Creator Spiritus, coi versetti e l’oremus. Sono comunque ammesse anche altre preghiere e devozioni verso lo Spirito Santo.
Questi pii esercizi, coi quali invochiamo lo Spirito Santo, ci dispongono a celebrare devotamente la festa di Pentecoste. Facciamo con fervore questa novena, alla quale è concesa un'Indulgenza Plenaria (confessione, comunione, preghiera secondo l'intenzione del Papa. Preces et pia opera, n. 263).»


“TREDICINA IN ONORE DI SANT'ANTONIO DI PADOVA.”


https://sardiniatridentina.blogspot.com/2018/06/santangela-merici-vergine.html?m=0
“Sant’Angela Merici, vergine
Sant'Angela Merici, vergine del Terz'Ordine di san Francesco, nata a Desenzano sul Garda (Brescia) il 21 marzo 1474, fu Fondatrice della Congregazione delle Vergini di sant'Orsola (Orsoline). Morì il 24 gennaio 1540 a Brescia. Fu beatificata nel 1768 da Papa Clemente XIII e canonizzata nel 1807 da Papa Pio VII. Pio IX inserì la sua festa nel Messale.”
https://4.bp.blogspot.com/-mgxUY4DXoQE/WwUjKr1o78I/AAAAAAAABx4/J4pKVKZvx4Ybh6uavBQTgZArUUmGwIjsgCLcBGAs/s1600/s-l1600.jpg


https://4.bp.blogspot.com/-mgxUY4DXoQE/WwUjKr1o78I/AAAAAAAABx4/J4pKVKZvx4Ybh6uavBQTgZArUUmGwIjsgCLcBGAs/s1600/s-l1600.jpg







https://www.sursumcorda.cloud/
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
https://www.sursumcorda.cloud/settimanale/indici-sursum-corda.html
«Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Disponibile alla lettura il numero 163 di SVRSVM CORDA® del 2 giugno 2019 ---> Cliccare qui per leggere gli articoli e recitare le preghiere ---> https://www.sursumcorda.cloud/tags/numero-163.html

Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare san Tespésio Martire, il quale, sotto l’imperatore Alessandro e il Prefetto Simplicio, dopo altri tormenti, fu decapitato. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Martire, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Tespésio possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.»

"La vera umiltà---> https://youtu.be/n9mF_GM9unc"

"Video: 1818, i piani dell'Alta Vendita Suprema per arrivare all'elezione di un "papa" inebriato di ideologie massoniche, ovvero la genesi e l'evoluzione del "Vaticano secondo", da Roncalli a Bergoglio ---> https://youtu.be/Yq80fiJvVAc
[VIDEO] Complotto contro la Chiesa e la società civile - La Massoneria e l'Alta Vendita Suprema
https://www.youtube.com/watch?v=7nzZpaUVT7c
da La Civiltà Cattolica, 1875, Vol. VII della Serie Nona, Anno Vigesimosesto
Video a cura di Carlo Di Pietro."
“[VIDEO] Ecumenismo Smascherato - Condanne della Chiesa all'eresia chiamata «ecumenismo».
https://m.youtube.com/watch?v=ZQ8VnQMEwL0
Per affrontare, con dati oggettivi e senza compromessi, il problema del Vaticano Secondo e dei modernisti che occupano la maggior parte delle nostre chiese --> La questione del cosiddetto "papa eretico" ed il problema dell'autorità nella Chiesa -->
Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”
https://www.sursumcorda.cloud/massime-e-meditazioni/la-questione-del-papa-eretico.html

https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri.html
https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri/chi-%C3%A8-maria-catechismo-mariano-detail.html
“Padre Gabriele Maria Roschini, Chi è Maria? Catechismo mariano, Sursum Corda, Potenza 2017.
Catechismo mariano composto da 235 articoli, semplici ma eruditi. Un’esposizione chiara, ordinata e sintetica di tutto ciò che riguarda la storia, il dogma ed il culto mariano, secondo la forma classica di domande e risposte.”

“Raccolta di preghiere non contaminate dall'eresia dell'ecumenismo. Diceva Sant'Alfonso: "Chi prega si salva, chi non prega si danna" ->”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere.html
«Preghiera di San Pio X per i Sacerdoti.»
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/





https://www.facebook.com/pietroferrari1973/
“Pietro Ferrari. La questione ebraica oltre ad essere metastorica è addirittura metafisica, quindi umanamente parlando, irrisolvibile.”
“Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 53/18 del 1° giugno 2018, Santa Angela Merici.”





https://www.facebook.com/OrdineFuturo/
“1 giugno 987: Ugo Capeto viene incoronato Re di Francia. Inizia così la continuità dinastica che, per otto secoli e fino al sangue della sovversione rivoluzionaria, rappresenterà il cuore della sovranità francese.”








http://www.radiospada.org
http://www.edizioniradiospada.com
https://www.facebook.com/radiospadasocial

“1 giugno 2019: infra l'Ottava dell'Ascensione.”
https://scontent-frt3-2.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/61699263_2704824912880494_2484777643187109888_n.jp g?_nc_cat=105&_nc_ht=scontent-frt3-2.xx&oh=03993ca45114199c8a41fa69aac4169a&oe=5D8C1E7F


https://scontent-frt3-2.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/61699263_2704824912880494_2484777643187109888_n.jp g?_nc_cat=105&_nc_ht=scontent-frt3-2.xx&oh=03993ca45114199c8a41fa69aac4169a&oe=5D8C1E7F


“1 giugno 2019: Sant'Angela Merici, vergine.
Nacque a Desenzano del Garda verso il 1470. indossò l'abito del Terzo Ordine di San Francesco e radunò intorno a se gruppi di ragazze che educava nelle opere di carità. Nel 1535 fondò a Brescia l'Istituto femminile di sant'Orsola, finalizzato allo scopo di istuire alla vita cristiana le ragazze povere. Morì il 24 gennaio 1540 a Brescia. Fu beatificata nel 1768 da Papa Clemente XIII e canonizzata nel 1807 da Papa Pio VII.”
https://scontent-frt3-2.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/61472338_2704825736213745_7583895492833050624_n.jp g?_nc_cat=109&_nc_ht=scontent-frt3-2.xx&oh=3cfdbf525e7ababad0bab0f8f5e8a147&oe=5D9D06B7


https://scontent-frt3-2.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/61472338_2704825736213745_7583895492833050624_n.jp g?_nc_cat=109&_nc_ht=scontent-frt3-2.xx&oh=3cfdbf525e7ababad0bab0f8f5e8a147&oe=5D9D06B7


“Il 1° giugno 1846 moriva papa Gregorio XVI.”
https://scontent-frt3-2.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/61614375_2705120046184314_3988572425116712960_n.pn g?_nc_cat=105&_nc_ht=scontent-frt3-2.xx&oh=f40119b32d7d428527f2ac720cbd8ef2&oe=5D5B7B64


https://scontent-frt3-2.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/61614375_2705120046184314_3988572425116712960_n.pn g?_nc_cat=105&_nc_ht=scontent-frt3-2.xx&oh=f40119b32d7d428527f2ac720cbd8ef2&oe=5D5B7B64


https://www.radiospada.org/2013/12/sacro-cuore-devozione-per-i-tempi-primi-e-ultimi-prima-parte/
https://i2.wp.com/radiospada.org/wp-content/uploads/2013/12/Purify-my-soul-O-Adorable-Blood.jpg
https://i2.wp.com/radiospada.org/wp-content/uploads/2012/07/sacro_cuore_di_gesu.gif





www.agerecontra.it | Sito del Circolo Cattolico "Christus Rex"
http://www.agerecontra.it/

"Centro Studi Giuseppe Federici - sito ufficiale"
http://www.centrostudifederici.org/

"sito dedicato alla crisi dottrinale nella Chiesa cattolica"
http://www.crisinellachiesa.it/

"Sito ufficiale del Centro Culturale San Giorgio"
http://www.centrosangiorgio.com/


C.M.R.I. - "Congregatio Mariae Reginae Immacolata" ("Congregation of Mary Immaculate Queen" - "Congregazione di Maria Regina Immacolata"):
http://www.cmri.org/ital-index.html





"Como ovejas sin Pastor"
http://sicutoves.blogspot.com/



https://moimunanblog.com/





https://www.truerestoration.org/


https://novusordowatch.org/


": Quidlibet : ? A Traditionalist Miscellany — By the Rev. Anthony Cekada"
http://www.fathercekada.com/

"Home | Traditional Latin Mass Resources"
http://www.traditionalmass.org/

http://www.traditionalcatholicpriest.com/







“Pro Fide Catholica | Le site de Laurent Glauzy”
https://profidecatholica.com/


https://johanlivernette.wordpress.com/


https://lacontrerevolution.wordpress.com/


https://sedevacantisme.wordpress.com/


"Sede Vacante -"
http://www.catholique-sedevacantiste.fr/


http://wordpress.catholicapedia.net/


https://fidecatholica.wordpress.com/


https://militesvirginismariae.wordpress.com/




Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
http://www.SaintAmedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”


Messes :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/messes)
http://liguesaintamedee.ch/messes


1er juin : Sainte Angèle Merici, Vierge (? 1540) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/1er-juin-sainte-angele-merici)
“1er juin : Sainte Angèle Merici, Vierge († 1540).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/7315/2728/1234/06_01_sainte_angele_merici.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/7315/2728/1234/06_01_sainte_angele_merici.jpg



1er juin : Saint Pamphile, Prêtre et Martyr (? 308) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/1er-juin-saint-pamphile)
“1er juin : Saint Pamphile, Prêtre et Martyr († 308).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/2015/2728/4334/06_01_saint_pamphile.jpg

http://liguesaintamedee.ch/application/files/2015/2728/4334/06_01_saint_pamphile.jpg



“Nous passons du mois de Marie (mai) au moi du Sacré-Cœur (juin).”
https://scontent-frt3-2.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/61535902_880767522255929_2734125727652773888_n.jpg ?_nc_cat=107&_nc_ht=scontent-frt3-2.xx&oh=3dd220c8e11b7c472a54b1c63e06bc77&oe=5D9EFE4D


https://scontent-frt3-2.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/61535902_880767522255929_2734125727652773888_n.jpg ?_nc_cat=107&_nc_ht=scontent-frt3-2.xx&oh=3dd220c8e11b7c472a54b1c63e06bc77&oe=5D9EFE4D


"Mois de juin : mois dédié au Sacré-Coeur de NSJC. Litanies:"
Litanies du Sacré-c?ur (http://le-petit-sacristain.blogspot.com/2016/06/litanies-du-sacre-coeur.html)
https://scontent-frt3-2.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/61979798_880826828916665_3189825726308155392_n.jpg ?_nc_cat=110&_nc_ht=scontent-frt3-2.xx&oh=c047166f3194d583e9c6617718161aa0&oe=5D8BE389


https://scontent-frt3-2.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/61979798_880826828916665_3189825726308155392_n.jpg ?_nc_cat=110&_nc_ht=scontent-frt3-2.xx&oh=c047166f3194d583e9c6617718161aa0&oe=5D8BE389


“Apostolat de la prière : juin 2019. En réparation pour les lois iniques et les péchés publics contre le Règne Social du Sacré Cœur de Jésus.”
http://www.sodalitium.eu/wp-content/uploads/2016/08/Billet.juin19.pdf
https://scontent-frt3-2.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/61354082_880458195620195_2891817118372724736_n.jpg ?_nc_cat=108&_nc_ht=scontent-frt3-2.xx&oh=f65cf7c7c218c34c2a1e00abdea7c70a&oe=5D5AD45D


https://scontent-frt3-2.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/61354082_880458195620195_2891817118372724736_n.jpg ?_nc_cat=108&_nc_ht=scontent-frt3-2.xx&oh=f65cf7c7c218c34c2a1e00abdea7c70a&oe=5D5AD45D





COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!
Cor Jesu Sacratissimum, miserere nobis! - Adveniat Regnum tuum!
AVE MARIA!!! REGINA COELI, LAETARE, ALLELUIA!!!
«O Santissima Trinità, vi adoro! Mio Dio, mio Dio, Vi amo nel Santissimo Sacramento!»
CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS REGNAT, CHRISTUS IMPERAT!!!
Luca, SURSUM CORDA – HABEMUS AD DOMINUM!!!

Holuxar
02-06-19, 15:55
1 GIUGNO 2019: Sant’Angela Merici, anniversario della morte di Don Annibale Maria di Francia (5 luglio 1851 - 1° giugno 1927); primo giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…



«Mese del Sacro Cuore - Sodalitium
Atto di riparazione al Sacro Cuore di Gesù - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/sacro-cuore/)
http://www.sodalitium.biz/sacro-cuore/
Mese del Sacro Cuore. Il mese di giugno è consacrato alla devozione del Sacratissimo Cuore di Gesù.
ATTO DI RIPARAZIONE AL SACRATISSIMO CUORE DI GESÙ.
Gesù dolcissimo, il cui immenso amore per gli uomini viene con tanta ingratitudine ripagato di oblìo, di trascuratezza, di disprezzo, ecco che noi prostrati dinanzi ai tuoi altari intendiamo riparare con particolari attestazioni di onore una così indegna freddezza e le ingiurie con le quali da ogni parte viene ferito dagli uomini l’amantissimo tuo Cuore.
Ricordando però che noi pure altre volte ci macchiammo di tanta indegnità e provandone vivissimo dolore, imploriamo anzitutto per noi la tua misericordia, pronti a riparare con volontaria espiazione, non solo i peccati commessi da noi, ma anche quelli di coloro che errando lontano dalla via della salute, o ricusano di seguire Te come pastore e guida ostinandosi nella loro infedeltà, o calpestando le promesse del Battesimo hanno scosso il soavissimo giogo della tua legge.
E mentre intendiamo espiare tutto il cumulo di sì deplorevoli delitti, ci proponiamo di ripararli ciascuno in particolare: l’immodestia e le brutture della vita e dell’abbigliamento, le tante insidie tese dalla corruttela alle anime innocenti, la profanazione dei giorni festivi, le ingiurie esecrande scagliate contro Te e i tuoi Santi, gli insulti lanciati contro il tuo Vicario e l’ordine sacerdotale, le negligenze e gli orribili sacrilegi ond’è profanato lo stesso Sacramento dell’amore divino, e infine le colpe pubbliche delle nazioni che osteggiano i diritti e il magistero della Chiesa da Te fondata.
Oh! potessimo noi lavare col nostro sangue questi affronti! Intanto, come riparazione dell’onore divino conculcato, noi Ti presentiamo — accompagnandola con le espiazioni della Vergine Tua Madre, di tutti i Santi e delle anime pie — quella soddisfazione che Tu stesso un giorno offristi sulla croce al Padre e che ogni giorno rinnovi sugli altari: promettendo con tutto il cuore di voler riparare, per quanto sarà in noi e con l’aiuto della tua grazia, i peccati commessi da noi e dagli altri e l’indifferenza verso sì grande amore con la fermezza della fede, l’innocenza della vita, l’osservanza perfetta della legge evangelica specialmente della carità, e d’impedire inoltre con tutte le nostre forze le ingiurie contro di Te, e di attrarre quanti più potremo al tuo sèguito.
Accogli, Te ne preghiamo, o benignissimo Gesù, per intercessione della Beata Vergine Maria Riparatrice, questo volontario ossequio di riparazione, e conservaci fedelissimi nella tua ubbidienza e nel tuo servizio fino alla morte col gran dono della perseveranza, mercé il quale possiamo tutti un giorno pervenire a quella patria, dove Tu col Padre e con lo Spirito Santo vivi e regni, Dio, per tutti i secoli dei secoli. Così sia.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/sacro-cuore-02-300x181.jpg
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/candelora-cereo-villaggio-santagata-8-1024x682-300x200.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/candelora-cereo-villaggio-santagata-8-1024x682-300x200.jpg



Sant'Angela Merici - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/santangela-merici/)
http://www.sodalitium.biz/santangela-merici/
«1 giugno, Sant’Angela Merici, Vergine (Desenzano sul Garda, 21 marzo 1474 – Brescia, 27 gennaio 1540), fondatrice delle Orsoline.
O Signore, che per mezzo di Angela, hai fatto fiorire nella tua chiesa un nuovo giardino di sacre vergini, dacci per sua intercessione, di vivere santamente, affinché meritino di godere i gaudi eterni.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/angela-merici-1-225x300.jpg
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/angela-merici-231x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/angela-merici-1-225x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/angela-merici-231x300.jpg



1/06/2019: Ordinazione Sacerdotale di don Bernard Langlet - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/1062019-ordinazione-sacerdotale-don-bernard-langlet/)
«Ordinazione Sacerdotale di don Bernard Langlet.
sabato 1° giugno 2019 alle ore 10.00.
Chiesa SS. Pietro e Paolo.
Istituto Mater Boni Consilii Loc. Carbignano 36, 10020 Verrua Savoia (Torino).»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/cb667fc4d8e38b2d646691741d7df81f-170x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/cb667fc4d8e38b2d646691741d7df81f-170x300.jpg




https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
“01.06.2019, Verrua Savoia. Ordinazione sacerdotale di don Bernard Langlet conferita da mons. Geert Stuver. www.sodalitium.it”
“In foto il Vescovo cattolico, ossia antimodernista, Geert Stuver (IMBC). Domani sarà in Italia, a Verrua Savoia, per conferire un'Ordinazione sacerdotale ed amministrare le Cresime. www.sodalitium.it”



https://www.agerecontra.it/tag/sodalitium/
«Vescovo cattolico e Vescovo ‘una cum’
https://www.agerecontra.it/2019/05/vescovo-cattolico-e-vescovo-una-cum/
Domani, primo Giugno, a Verrua Savoia Mons. Geert Stuver, dell’Istituto Mater Boni Consilii, conferirà un’ordinazione sacerdotale e amministrerà le Cresime: è un vescovo fedele alla Chiesa che predica la buona dottrina contro gli errori modernisti e ogni compromesso con essi, e conferma quindi le anime nella verità. Il giorno dopo, 2 Giugno, in Emilia ci sarà mons. Richard Williamson, vescovo lefebvriano perciò una cum Bergoglio, accreditato come oppositore all’accordo (già concluso) della Fraternità San Pio X coi modernisti, ma che in realtà si colloca alla ‘sinistra’ della FSSPX poiché ammette l’assistenza alla nuova messa. Un vescovo quindi che non predica l’integrità della fede e che non conferma le anime nella verità. N.B. Mons. Williamson non è MAI stato sedevacantista (neppure Mons. Lefebvre, del resto…). Fonte – bacheca di don Ugo Carandino.»
https://www.agerecontra.it/wp-content/uploads/2019/05/DU280172-300x225-300x225.jpg


https://www.agerecontra.it/wp-content/uploads/2019/05/DU280172-300x225-300x225.jpg



La fine di un equivoco - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/la-fine-di-un-equivoco/)
http://www.sodalitium.biz/la-fine-di-un-equivoco/

?La fine di un equivoco?: Mons. Fellay conferma - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/la-fine-un-equivoco-mons-fellay-conferma/)
http://www.sodalitium.biz/la-fine-un-equivoco-mons-fellay-conferma/

L?equivoco lefebvriano - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/lequivoco-lefebvriano/)
http://www.centrostudifederici.org/lequivoco-lefebvriano/

https://www.agerecontra.it/2017/02/lequivoco-lefebvriano/


https://www.agerecontra.it/?s=sacro+cuore
"1796: quando il Tirolo sì consacrò al Sacro Cuore 3 giugno 2014"
https://www.agerecontra.it/2014/06/1796-quando-il-tirolo-si-consacro-al-sacro-cuore/
"SACRO CUORE DI GESÙ TRAFITTO DI NUOVO NEL NOSTRO TEMPO 27 giugno 2014"
https://www.agerecontra.it/2014/06/sacro-cuore-di-gesu-trafitto-di-nuovo-nel-nostro-tempo/
"IL CUORE DIVINO DEL CORPO MISTICO NELL’IMMACOLATO CUORE DI MARIA 5 giugno 2015 Arai Daniele"
https://www.agerecontra.it/2015/06/il-cuore-divino-del-corpo-mistico-nellimmacolato-cuore-di-maria/
"IL SACRO CUORE DI GESÙ A PARAY-LE-MONIAL ACCANTO ALL’IMMACOLATO CUORE DI MARIA A FATIMA 12 giugno 2015 Arai Daniele"
https://www.agerecontra.it/2015/06/il-sacro-cuore-di-gesu-a-paray-le-monial-accanto-allimmacolato-cuore-di-maria-a-fatima/
"Il Presidente del Perù ha consacrato ufficialmente il Paese al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria 2 novembre 2016"
https://www.agerecontra.it/2016/11/il-presidente-del-peru-ha-consacrato-ufficialmente-il-paese-al-sacro-cuore-di-gesu-e-al-cuore-immacolato-di-maria/
http://www.agerecontra.it/wp-content/uploads/2016/11/ajesuspo-7582721.jpg

https://www.agerecontra.it/tag/sodalitium/




SANTE MESSE "NON UNA CUM" CELEBRATE DAI SACERDOTI DELL' I.M.B.C. ("ISTITUTO MATER BONI CONSILII") E DA DON FLORIANO IN TUTTA ITALIA:


"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"Torino - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/torino/

"Modena - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/modena/

"Rimini - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/rimini/

"Pescara - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/pescara/

"Potenza - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/potenza/

"Roma - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/roma/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
V domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=Xo3vvej3nT8
V domenica dopo Pasqua - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=gMHZKktvVXE
IV domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=BnTn5tCbAgw
IV domenica dopo Pasqua (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=UnnMVHLXOr4
III Domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=FrXb3TtbouM
II Domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=71aZwW6lBYU
II Domenica dopo Pasqua - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=BuGlDuSs0LQ
Domenica in Albis (Santa Messa e Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=UG870mk5GHo
Lunedì Pasqua - dell' Angelo (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=wPkpeDbQdo8
Santa Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=G-lviMz3pWY
Santa Pasqua 2019 - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=lwCe33a3TUo
Sabato Santo (Veglia Pasquale)
https://www.youtube.com/watch?v=jphVO0FHUMw
Venerdì Santo
https://www.youtube.com/watch?v=6v8gLX5hNW0
Giovedi Santo
https://www.youtube.com/watch?v=80W3peGsC9I
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».







“Sacro Cuore di Gesù.”
https://forum.termometropolitico.it/270131-sacro-cuore-di-gesu.html
https://forum.termometropolitico.it/270131-sacro-cuore-di-gesu-11.html
“Il sacro Cuore di Gesù.”
https://forum.termometropolitico.it/221001-il-sacro-cuore-di-gesu-4.html
https://forum.termometropolitico.it/221001-il-sacro-cuore-di-gesu-7.html





"La devozione al Sacro Cuore di Gesù"
http://www.recuperanti.it/tonina_devozione_66.php
"I RECUPERANTI - Sacro Cuore"
http://www.recuperanti.it/h_sacro_cuore_05.php




http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/01-giugno.htm
"GIUGNO: IL MESE DEL SACRO CUORE DI GESU'.
MEDITAZIONI E PREGHIERE."





http://www.stellamatutina.eu/
1° giorno: Chi è Gesù ? Chi è l?uomo. ? Stellamatutina.eu ? Sito di cultura cattolica in piena e totale obbedienza al Magistero Petrino. (http://www.stellamatutina.eu/1-giorno-chi-e-gesu-chi-e-luomo/)
http://www.stellamatutina.eu/1-giorno-chi-e-gesu-chi-e-luomo/
“1° giorno: Chi è Gesù – Chi è l’uomo.
CHI È GESÙ.
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”




“Sant'Angela Merici, vergine, 1 giugno.”
Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico (http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm)
http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm





https://lucechesorge.org/tag/abc-della-fede/







https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/61662320_1876413015793345_7914681693443719168_n.jp g?_nc_cat=109&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=662617539c4530b5c43f809aeae9cf46&oe=5D959064


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/61662320_1876413015793345_7914681693443719168_n.jp g?_nc_cat=109&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=662617539c4530b5c43f809aeae9cf46&oe=5D959064



https://sardiniatridentina.blogspot.com/

https://tradidiaccepi.blogspot.com/


«CORONCINA AL SACRATISSIMO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO.
Per cui Pio VII, 20 Marzo 1815, accordò ogni volta 300 giorni d'Indulgenza e la Plenaria una volta al mese in un giorno ad arbitrio a chi l'avrà recitata per un mese intero e confessato e comunicato avrà pregato secondo la mente di Sua Santità.
V. Deus, ☩ in adiutorium meum intende.
R. Domine, ad adiuvandum me festina.
Gloria Patri.

[V. Provvedi, ☩ o Dio, al mio soccorso.
R. Signore, affrettati ad aiutarmi.
Gloria al Padre.]

I. Amorosissimo mio Gesù, nel riflettere sul vostro buon Cuore, e vederlo tutto pietà e dolcezza pei peccatori, mi sento rallegrare il mio e colmare di fiducia. Ahimè, quanti peccati ho commesso! Ma ora, qual Pietro, qual Maddalena dolente, li piango e li detesto, perché sono offese di Voi sommo bene. Sì, sì, concedetemi il perdono ed oh! muoia io, vel chieggo pel vostro buon Cuore, muoia prima di offendervi, o viva solo per riamarvi.
Pater noster. 5 Gloria Patri.
Cuore del mio Bene
È ver, t'amo sì poco;
Ma strugger mi vorrei
Nel tuo bel fuoco.

Dolce Cuor del mio Gesù,
fa ch’io t'ami sempre più.

II. Benedico, Gesù mio, l’umilissimo vostro Cuore, e vi ringrazio che, nel darmelo per esemplare, non solo con forte premura m'incitate ad imitarlo, ma, a costo pure di tante vostre umiliazioni, me ne additate ed appianate la via. Folle che fui ed ingrato! Ah! Quanto traviai! Perdonatemi. Non più superbia né vanità; ma con umile cuore, tra le umiliazioni, seguir voglio Voi e conseguir pace e salute. Avvaloratemi Voi, e benedirò in eterno il vostro Cuore.
Pater noster. 5 Gloria Patri.

Sei tesoro d'amore
O cuore del mio Bene
Quando mi stringeranno
Le tue catene.

Dolce Cuor del mio Gesù,
fa ch’io t’ami sempre più.

III. Ammiro, Gesù mio, il pazientissimo vostro Cuore, e vi ringrazio di tanti maravigliosi esempi d’invitta sofferenza a noi lasciati. Sento al vivo il rimprovero che queste fanno alla strana mia delicatezza, insofferente d’ogni piccola pena. Ah! Gesù caro, infondete nel mio cuore, fervido e costante amore alle tribolazioni, alle croci, alla mortificazione, alla penitenza, acciocché, seguendovi al Calvario, giunga con Voi alla gloria, alla gioia in Paradiso.
Pater noster. 5 Gloria Patri.

Del tuo bel Cuore
Amato mio diletto
Bramo una fiamma
Almeno in questo petto.

Dolce Cuor del mio Gesù,
fa ch’io t’ami sempre più.

IV. Innanzi al mansuetissimo vostro Cuore, caro Gesù io m'inorridisco del mio sì diverso dal vostro. Pur troppo io ad un'ombra, ad un gesto, ad una parola in contrario, m'inquieto e lamento. Deh! Perdonate i miei trasporti e datemi grazia di imitare nell’avvenire, in qualunque contrarietà, la inalterabile vostra mansuetudine, e così godere perpetua santa pace.
Pater noster. 5 Gloria Patri.

Nella tua piaga
Qual colomba ascosa
Fammi, o Gesù
Del tuo bel cuore la sposa.

Dolce Cuor del mio Gesù,
fa ch’io t’ami sempre più.

V. Si cantino pur lodi, o Gesù, al generosissimo vostro Cuore, vincitore della morte e dell’inferno; ben se la merita tutte. Io resto, più che mai confuso, al vedere il mio sì pusillanime, che teme qualunque diceria ed umano rispetto; ma non sarà più così. Da Voi imploro sì coraggiosa forza, che combattendo e vincendo in terra, trionfi poi lieto con Voi in Cielo.
Pater noster. 5 Gloria Patri.

Serafini del Cielo
Deh! Voi m'insegnate
Come si ami quel Cuore
Cui tanto amate.

Dolce Cuor del mio Gesù,
fa ch’io t’ami sempre più.

Volgiamoci a Maria, e confidando nel materno suo Cuore diciamo:
Per gli alti pregi del vostro Cuore dolcissimo, impetratemi, o gran Madre di Dio e Madre mia, Maria, vera e stabile devozione al Sacro Cuore di Gesù, vostro Figliuolo, onde io in esso, coi miei pensieri ed affetti racchiuso, adempia tutti i miei doveri e con l’alacrità di cuore serva sempre, ma specialmente in questo giorno, a Gesù.

V. Cor Jesu fragrans amore nostri.
R. Inflamma cor nostrum amore tui.

Oremus.
Illo nos igne, quaesumus Domine, Spiritus Sanctus inflammet, quem Dominus noster Jesus Christus e penetralibus Cordis sui misit in terram et voluit vehementer accendi. Qui tecum vivit et regnat in unitate ejusdem Spiritus Sancti Deus per omnia saecula saeculorum. Amen.

[V. Cuor di Gesù, ardente di amore per noi.
R. Infiamma il cuor nostro di amore per te.

Preghiamo.
O Signore, ti preghiamo, lo Spirito Santo ci infiammi con quel fuoco, che il Signor nostro Gesù Cristo mandò sulla terra dalle profondità del suo Cuore e volle veementemente fosse acceso. Egli che è Dio, e vive e regna in unità del medesimo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.]

LITANIE DEL SACRATISSIMO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO.
Le Litanie del Sacratissimo Cuore di Gesù, composte di trentatré invocazioni, furono approvate nella loro forma definita da Sua Santità Leone XIII il 2 aprile 1899. Il Sommo Pontefice Pio XI le arricchì di un'indulgenza di sette anni e di un'indulgenza plenaria alle solite condizioni se dette indulgenze con i versetti e l'orazione vengono recitate piamente per un mese intero.»
https://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/05/litanie-del-sacro-cuore-di-gesu.html?m=1



Tradidi quod et accepi: Novena di Pentecoste (http://tradidiaccepi.blogspot.it/2018/05/novena-di-pentecoste.html?m=1)
«NOVENA DI PENTECOSTE (31 Maggio - 8 Giugno).
La Novena di Pentecoste ricorda quei nove giorni di preghiera durante i quali la Santissima Vergine e i santi Apostoli attesero nel Cenacolo di Gerusalemme la discesa dello Spirito Santo. Per questo, come ricorda sant’Alfonso, è la novena più importante e la più arricchita di doni sovrannaturali. Essa fu sempre praticata dei fedeli cristiani come preparazione alla grande solennità della Pentecoste. Leone XIII la rese obbligatoria per tutte le chiese per impetrare dal Cielo: la concordia fra i cattolici, il ritorno dei dissidenti in seno alla Santa Romana Chiesa, la dilatazione del Regno di Cristo, la pace nelle famiglie, l’estirpazione di ogni errore e dalle nostre menti e dalla società tutta intera.
Riportiamo qui sotto la novena “liturgica” che si compone dell’inno Veni Creator Spiritus, coi versetti e l’oremus. Sono comunque ammesse anche altre preghiere e devozioni verso lo Spirito Santo.
Questi pii esercizi, coi quali invochiamo lo Spirito Santo, ci dispongono a celebrare devotamente la festa di Pentecoste. Facciamo con fervore questa novena, alla quale è concesa un'Indulgenza Plenaria (confessione, comunione, preghiera secondo l'intenzione del Papa. Preces et pia opera, n. 263).»


“TREDICINA IN ONORE DI SANT'ANTONIO DI PADOVA.”


https://sardiniatridentina.blogspot.com/2018/06/santangela-merici-vergine.html?m=0
“Sant’Angela Merici, vergine
Sant'Angela Merici, vergine del Terz'Ordine di san Francesco, nata a Desenzano sul Garda (Brescia) il 21 marzo 1474, fu Fondatrice della Congregazione delle Vergini di sant'Orsola (Orsoline). Morì il 24 gennaio 1540 a Brescia. Fu beatificata nel 1768 da Papa Clemente XIII e canonizzata nel 1807 da Papa Pio VII. Pio IX inserì la sua festa nel Messale.”
https://4.bp.blogspot.com/-mgxUY4DXoQE/WwUjKr1o78I/AAAAAAAABx4/J4pKVKZvx4Ybh6uavBQTgZArUUmGwIjsgCLcBGAs/s1600/s-l1600.jpg


https://4.bp.blogspot.com/-mgxUY4DXoQE/WwUjKr1o78I/AAAAAAAABx4/J4pKVKZvx4Ybh6uavBQTgZArUUmGwIjsgCLcBGAs/s1600/s-l1600.jpg







https://www.sursumcorda.cloud/
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
https://www.sursumcorda.cloud/settimanale/indici-sursum-corda.html
«Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Disponibile alla lettura il numero 163 di SVRSVM CORDA® del 2 giugno 2019 ---> Cliccare qui per leggere gli articoli e recitare le preghiere ---> https://www.sursumcorda.cloud/tags/numero-163.html

Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare san Tespésio Martire, il quale, sotto l’imperatore Alessandro e il Prefetto Simplicio, dopo altri tormenti, fu decapitato. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Martire, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Tespésio possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.»

"La vera umiltà---> https://youtu.be/n9mF_GM9unc"

"Video: 1818, i piani dell'Alta Vendita Suprema per arrivare all'elezione di un "papa" inebriato di ideologie massoniche, ovvero la genesi e l'evoluzione del "Vaticano secondo", da Roncalli a Bergoglio ---> https://youtu.be/Yq80fiJvVAc
[VIDEO] Complotto contro la Chiesa e la società civile - La Massoneria e l'Alta Vendita Suprema
https://www.youtube.com/watch?v=7nzZpaUVT7c
da La Civiltà Cattolica, 1875, Vol. VII della Serie Nona, Anno Vigesimosesto
Video a cura di Carlo Di Pietro."
“[VIDEO] Ecumenismo Smascherato - Condanne della Chiesa all'eresia chiamata «ecumenismo».
https://m.youtube.com/watch?v=ZQ8VnQMEwL0
Per affrontare, con dati oggettivi e senza compromessi, il problema del Vaticano Secondo e dei modernisti che occupano la maggior parte delle nostre chiese --> La questione del cosiddetto "papa eretico" ed il problema dell'autorità nella Chiesa -->
Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”
https://www.sursumcorda.cloud/massime-e-meditazioni/la-questione-del-papa-eretico.html

https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri.html
https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri/chi-%C3%A8-maria-catechismo-mariano-detail.html
“Padre Gabriele Maria Roschini, Chi è Maria? Catechismo mariano, Sursum Corda, Potenza 2017.
Catechismo mariano composto da 235 articoli, semplici ma eruditi. Un’esposizione chiara, ordinata e sintetica di tutto ciò che riguarda la storia, il dogma ed il culto mariano, secondo la forma classica di domande e risposte.”

“Raccolta di preghiere non contaminate dall'eresia dell'ecumenismo. Diceva Sant'Alfonso: "Chi prega si salva, chi non prega si danna" ->”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere.html
«Preghiera di San Pio X per i Sacerdoti.»
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/





https://www.facebook.com/pietroferrari1973/
“Pietro Ferrari. La questione ebraica oltre ad essere metastorica è addirittura metafisica, quindi umanamente parlando, irrisolvibile.”
“Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 53/18 del 1° giugno 2018, Santa Angela Merici.”





https://www.facebook.com/OrdineFuturo/
“1 giugno 987: Ugo Capeto viene incoronato Re di Francia. Inizia così la continuità dinastica che, per otto secoli e fino al sangue della sovversione rivoluzionaria, rappresenterà il cuore della sovranità francese.”








http://www.radiospada.org
http://www.edizioniradiospada.com
https://www.facebook.com/radiospadasocial

“1 giugno 2019: infra l'Ottava dell'Ascensione.”
https://scontent-frt3-2.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/61699263_2704824912880494_2484777643187109888_n.jp g?_nc_cat=105&_nc_ht=scontent-frt3-2.xx&oh=03993ca45114199c8a41fa69aac4169a&oe=5D8C1E7F


https://scontent-frt3-2.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/61699263_2704824912880494_2484777643187109888_n.jp g?_nc_cat=105&_nc_ht=scontent-frt3-2.xx&oh=03993ca45114199c8a41fa69aac4169a&oe=5D8C1E7F


“1 giugno 2019: Sant'Angela Merici, vergine.
Nacque a Desenzano del Garda verso il 1470. indossò l'abito del Terzo Ordine di San Francesco e radunò intorno a se gruppi di ragazze che educava nelle opere di carità. Nel 1535 fondò a Brescia l'Istituto femminile di sant'Orsola, finalizzato allo scopo di istuire alla vita cristiana le ragazze povere. Morì il 24 gennaio 1540 a Brescia. Fu beatificata nel 1768 da Papa Clemente XIII e canonizzata nel 1807 da Papa Pio VII.”
https://scontent-frt3-2.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/61472338_2704825736213745_7583895492833050624_n.jp g?_nc_cat=109&_nc_ht=scontent-frt3-2.xx&oh=3cfdbf525e7ababad0bab0f8f5e8a147&oe=5D9D06B7


https://scontent-frt3-2.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/61472338_2704825736213745_7583895492833050624_n.jp g?_nc_cat=109&_nc_ht=scontent-frt3-2.xx&oh=3cfdbf525e7ababad0bab0f8f5e8a147&oe=5D9D06B7


“Il 1° giugno 1846 moriva papa Gregorio XVI.”
https://scontent-frt3-2.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/61614375_2705120046184314_3988572425116712960_n.pn g?_nc_cat=105&_nc_ht=scontent-frt3-2.xx&oh=f40119b32d7d428527f2ac720cbd8ef2&oe=5D5B7B64


https://scontent-frt3-2.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/61614375_2705120046184314_3988572425116712960_n.pn g?_nc_cat=105&_nc_ht=scontent-frt3-2.xx&oh=f40119b32d7d428527f2ac720cbd8ef2&oe=5D5B7B64


https://www.radiospada.org/2013/12/sacro-cuore-devozione-per-i-tempi-primi-e-ultimi-prima-parte/
https://i2.wp.com/radiospada.org/wp-content/uploads/2013/12/Purify-my-soul-O-Adorable-Blood.jpg
https://i2.wp.com/radiospada.org/wp-content/uploads/2012/07/sacro_cuore_di_gesu.gif





www.agerecontra.it | Sito del Circolo Cattolico "Christus Rex"
http://www.agerecontra.it/

"Centro Studi Giuseppe Federici - sito ufficiale"
http://www.centrostudifederici.org/

"sito dedicato alla crisi dottrinale nella Chiesa cattolica"
http://www.crisinellachiesa.it/

"Sito ufficiale del Centro Culturale San Giorgio"
http://www.centrosangiorgio.com/


C.M.R.I. - "Congregatio Mariae Reginae Immacolata" ("Congregation of Mary Immaculate Queen" - "Congregazione di Maria Regina Immacolata"):
http://www.cmri.org/ital-index.html





"Como ovejas sin Pastor"
http://sicutoves.blogspot.com/



https://moimunanblog.com/





https://www.truerestoration.org/


https://novusordowatch.org/


": Quidlibet : ? A Traditionalist Miscellany — By the Rev. Anthony Cekada"
http://www.fathercekada.com/

"Home | Traditional Latin Mass Resources"
http://www.traditionalmass.org/

http://www.traditionalcatholicpriest.com/







“Pro Fide Catholica | Le site de Laurent Glauzy”
https://profidecatholica.com/


https://johanlivernette.wordpress.com/


https://lacontrerevolution.wordpress.com/


https://sedevacantisme.wordpress.com/


"Sede Vacante -"
http://www.catholique-sedevacantiste.fr/


http://wordpress.catholicapedia.net/


https://fidecatholica.wordpress.com/


https://militesvirginismariae.wordpress.com/




Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
http://www.SaintAmedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”


Messes :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/messes)
http://liguesaintamedee.ch/messes


1er juin : Sainte Angèle Merici, Vierge (? 1540) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/1er-juin-sainte-angele-merici)
“1er juin : Sainte Angèle Merici, Vierge († 1540).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/7315/2728/1234/06_01_sainte_angele_merici.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/7315/2728/1234/06_01_sainte_angele_merici.jpg



1er juin : Saint Pamphile, Prêtre et Martyr (? 308) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/1er-juin-saint-pamphile)
“1er juin : Saint Pamphile, Prêtre et Martyr († 308).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/2015/2728/4334/06_01_saint_pamphile.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/2015/2728/4334/06_01_saint_pamphile.jpg



“Nous passons du mois de Marie (mai) au moi du Sacré-Cœur (juin).”
https://scontent-frt3-2.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/61535902_880767522255929_2734125727652773888_n.jpg ?_nc_cat=107&_nc_ht=scontent-frt3-2.xx&oh=3dd220c8e11b7c472a54b1c63e06bc77&oe=5D9EFE4D


https://scontent-frt3-2.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/61535902_880767522255929_2734125727652773888_n.jpg ?_nc_cat=107&_nc_ht=scontent-frt3-2.xx&oh=3dd220c8e11b7c472a54b1c63e06bc77&oe=5D9EFE4D


"Mois de juin : mois dédié au Sacré-Coeur de NSJC. Litanies:"
Litanies du Sacré-c?ur (http://le-petit-sacristain.blogspot.com/2016/06/litanies-du-sacre-coeur.html)
https://scontent-frt3-2.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/61979798_880826828916665_3189825726308155392_n.jpg ?_nc_cat=110&_nc_ht=scontent-frt3-2.xx&oh=c047166f3194d583e9c6617718161aa0&oe=5D8BE389


https://scontent-frt3-2.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/61979798_880826828916665_3189825726308155392_n.jpg ?_nc_cat=110&_nc_ht=scontent-frt3-2.xx&oh=c047166f3194d583e9c6617718161aa0&oe=5D8BE389


“Apostolat de la prière : juin 2019. En réparation pour les lois iniques et les péchés publics contre le Règne Social du Sacré Cœur de Jésus.”
http://www.sodalitium.eu/wp-content/uploads/2016/08/Billet.juin19.pdf
https://scontent-frt3-2.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/61354082_880458195620195_2891817118372724736_n.jpg ?_nc_cat=108&_nc_ht=scontent-frt3-2.xx&oh=f65cf7c7c218c34c2a1e00abdea7c70a&oe=5D5AD45D


https://scontent-frt3-2.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/61354082_880458195620195_2891817118372724736_n.jpg ?_nc_cat=108&_nc_ht=scontent-frt3-2.xx&oh=f65cf7c7c218c34c2a1e00abdea7c70a&oe=5D5AD45D





COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!
Cor Jesu Sacratissimum, miserere nobis! - Adveniat Regnum tuum!
AVE MARIA!!! REGINA COELI, LAETARE, ALLELUIA!!!
«O Santissima Trinità, vi adoro! Mio Dio, mio Dio, Vi amo nel Santissimo Sacramento!»
CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS REGNAT, CHRISTUS IMPERAT!!!
Luca, SURSUM CORDA – HABEMUS AD DOMINUM!!!

Holuxar
28-06-19, 22:03
28 GIUGNO 2019: ventottesimo giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO; FESTA DEL SACRO CUORE DI GESÙ…



«VENERDÌ DELLA SECONDA SETTIMANA DOPO PENTECOSTE. LA FESTA DEL SACRO CUORE DI GESÙ.»
Guéranger, L'anno liturgico - La festa del Sacro Cuore di Gesù (http://www.unavoce-ve.it/pg-sacrocuore.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-sacrocuore.htm





"Il sacro Cuore di Gesù."
https://forum.termometropolitico.it/221001-il-sacro-cuore-di-gesu-8.html
https://forum.termometropolitico.it/730912-sacro-cuore-di-gesu-6.html
https://forum.termometropolitico.it/270131-sacro-cuore-di-gesu-11.html





Sacro Cuore - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/10067-2/)
http://www.sodalitium.biz/10067-2/
«28 giugno 2019, festa del Sacratissimo Cuore di Gesù.
Cuore santissimo di Gesù, fonte di ogni bene, vi adoro, vi amo, vi ringrazio e, pentito vivamente dei miei peccati, vi presento questo povero mio cuore. Rendetelo umile, paziente, puro e in tutto conforme ai desideri vostri. Proteggetemi nei pericoli, consolatemi nelle afflizioni, concedetemi la sanità del corpo e dell’anima, soccorso nelle mie necessità spirituali e materiali, la vostra benedizione in tutte le mie opere e la grazia di una santa morte. Così sia.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/640-x-743.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/640-x-743.jpg



Atto di riparazione al Sacro Cuore di Gesù - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/sacro-cuore-gesu/)
http://www.sodalitium.biz/sacro-cuore-gesu/
«Atto di riparazione al Sacro Cuore di Gesù.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/hattler-herz-hesu-hirte-1.jpeg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/hattler-herz-hesu-hirte-1.jpeg



«Mese del Sacro Cuore - Sodalitium
Atto di riparazione al Sacro Cuore di Gesù - Sodalitium
Atto di riparazione al Sacro Cuore di Gesù - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/sacro-cuore/)
http://www.sodalitium.biz/sacro-cuore-gesu/
Mese del Sacro Cuore. Il mese di giugno è consacrato alla devozione del Sacratissimo Cuore di Gesù.
ATTO DI RIPARAZIONE AL SACRATISSIMO CUORE DI GESÙ.
Gesù dolcissimo, il cui immenso amore per gli uomini viene con tanta ingratitudine ripagato di oblìo, di trascuratezza, di disprezzo, ecco che noi prostrati dinanzi ai tuoi altari intendiamo riparare con particolari attestazioni di onore una così indegna freddezza e le ingiurie con le quali da ogni parte viene ferito dagli uomini l’amatissimo tuo Cuore.
Ricordando però che noi pure altre volte ci macchiammo di tanta indegnità e provandone vivissimo dolore, imploriamo anzitutto per noi la tua misericordia, pronti a riparare con volontaria espiazione, non solo i peccati commessi da noi, ma anche quelli di coloro che errando lontano dalla via della salute, o ricusano di seguire Te come pastore e guida ostinandosi nella loro infedeltà, o calpestando le promesse del Battesimo hanno scosso il soavissimo giogo della tua legge.
E mentre intendiamo espiare tutto il cumulo di sì deplorevoli delitti, ci proponiamo di ripararli ciascuno in particolare: l’immodestia e le brutture della vita e dell’abbigliamento, le tante insidie tese dalla corruttela alle anime innocenti, la profanazione dei giorni festivi, le ingiurie esecrande scagliate contro Te e i tuoi Santi, gli insulti lanciati contro il tuo Vicario e l’ordine sacerdotale, le negligenze e gli orribili sacrilegi ond’è profanato lo stesso Sacramento dell’amore divino, e infine le colpe pubbliche delle nazioni che osteggiano i diritti e il magistero della Chiesa da Te fondata.
Oh! potessimo noi lavare col nostro sangue questi affronti! Intanto, come riparazione dell’onore divino conculcato, noi Ti presentiamo — accompagnandola con le espiazioni della Vergine Tua Madre, di tutti i Santi e delle anime pie — quella soddisfazione che Tu stesso un giorno offristi sulla croce al Padre e che ogni giorno rinnovi sugli altari: promettendo con tutto il cuore di voler riparare, per quanto sarà in noi e con l’aiuto della tua grazia, i peccati commessi da noi e dagli altri e l’indifferenza verso sì grande amore con la fermezza della fede, l’innocenza della vita, l’osservanza perfetta della legge evangelica specialmente della carità, e d’impedire inoltre con tutte le nostre forze le ingiurie contro di Te, e di attrarre quanti più potremo al tuo sèguito.
Accogli, Te ne preghiamo, o benignissimo Gesù, per intercessione della Beata Vergine Maria Riparatrice, questo volontario ossequio di riparazione, e conservaci fedelissimi nella tua ubbidienza e nel tuo servizio fino alla morte col gran dono della perseveranza, mercé il quale possiamo tutti un giorno pervenire a quella patria, dove Tu col Padre e con lo Spirito Santo vivi e regni, Dio, per tutti i secoli dei secoli. Così sia.»



SANTE MESSE "NON UNA CUM" CELEBRATE DAI SACERDOTI DELL' I.M.B.C. ("ISTITUTO MATER BONI CONSILII") E DA DON FLORIANO IN TUTTA ITALIA:


"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"Torino - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/torino/

"Modena - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/modena/

"Rimini - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/rimini/

"Pescara - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/pescara/

"Potenza - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/potenza/

"Roma - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/roma/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
Domenica nell'ott. Corpus Domini (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=07WAmUjSgj8
Domenica della ss. Trinità (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=Lzd7hoDgFBk
Domenica di Pentecoste (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=QQlB5gTdzPI
Domenica di Pentecoste 2019 - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=UEvB9s3xZN0
Domenica dell'ott. dell'Ascensione (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=gfVR56Rm-9A
Domenica dell'ottava dell'Ascensione - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=AIlnBCH2M-A
V domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=Xo3vvej3nT8
V domenica dopo Pasqua - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=gMHZKktvVXE
IV domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=BnTn5tCbAgw
IV domenica dopo Pasqua (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=UnnMVHLXOr4
III Domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=FrXb3TtbouM
II Domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=71aZwW6lBYU
II Domenica dopo Pasqua - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=BuGlDuSs0LQ
Domenica in Albis (Santa Messa e Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=UG870mk5GHo
Lunedì Pasqua - dell' Angelo (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=wPkpeDbQdo8
Santa Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=G-lviMz3pWY
Santa Pasqua 2019 - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=lwCe33a3TUo
Sabato Santo (Veglia Pasquale)
https://www.youtube.com/watch?v=jphVO0FHUMw
Venerdì Santo
https://www.youtube.com/watch?v=6v8gLX5hNW0
Giovedi Santo
https://www.youtube.com/watch?v=80W3peGsC9I
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».





La riparazione al Sacro Cuore - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/la-riparazione-al-sacro-cuore/)
http://www.centrostudifederici.org/la-riparazione-al-sacro-cuore/

I Fuochi del Sacro Cuore - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/fuochi-del-sacro-cuore/)
http://www.centrostudifederici.org/fuochi-del-sacro-cuore/
“I Fuochi del Sacro Cuore 28 giugno 2019.
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza Comunicato n. 54/19 del 28 giugno 2019, Sacro Cuore.”
http://www.centrostudifederici.org/wp-content/uploads/2019/06/herz_jesu.jpg


http://www.centrostudifederici.org/wp-content/uploads/2019/06/herz_jesu.jpg



https://www.agerecontra.it/2019/06/i-fuochi-del-sacro-cuore/
"Estratto dell’ Enciclica Miserentissimus Redemptor di Pio XI sull’atto di riparazione al Sacratissimo Cuore di Gesù."
https://www.agerecontra.it/2018/06/la-riparazione-al-sacro-cuore/


"1796: quando il Tirolo sì consacrò al Sacro Cuore 3 giugno 2014"
https://www.agerecontra.it/2014/06/1796-quando-il-tirolo-si-consacro-al-sacro-cuore/

https://www.agerecontra.it/2014/06/sacro-cuore-di-gesu-trafitto-di-nuovo-nel-nostro-tempo/
“SACRO CUORE DI GESÙ TRAFITTO DI NUOVO NEL NOSTRO TEMPO 27 giugno 2014 - L’EDITORIALE DEL VENERDI di Arai Daniele.”
https://www.agerecontra.it/2015/06/il-cuore-divino-del-corpo-mistico-nellimmacolato-cuore-di-maria/
“IL CUORE DIVINO DEL CORPO MISTICO NELL’IMMACOLATO CUORE DI MARIA 5 giugno 2015 - L’EDITORIALE DEL VENERDI di Arai Daniele.”
https://www.agerecontra.it/2015/06/il-sacro-cuore-di-gesu-a-paray-le-monial-accanto-allimmacolato-cuore-di-maria-a-fatima/
“IL SACRO CUORE DI GESÙ A PARAY-LE-MONIAL ACCANTO ALL’IMMACOLATO CUORE DI MARIA A FATIMA 12 giugno 2015 -L’EDITORIALE DEL VENERDI di Arai Daniele.”

http://www.agerecontra.it/wp-content/uploads/2015/06/SACRO-CUORE.jpg
https://www.agerecontra.it/wp-content/uploads/2015/06/SCARO-CUORE.jpg


https://www.agerecontra.it/wp-content/uploads/2015/06/SCARO-CUORE.jpg







“FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”
Giugno ? Stellamatutina.eu ? Sito di cultura cattolica in piena e totale obbedienza al Magistero Petrino. (http://www.stellamatutina.eu/category/spiritualita/mesi-meditati/giugno/)


"GIUGNO: IL MESE DEL SACRO CUORE DI GESU'. MEDITAZIONI E PREGHIERE."
https://www.preghiereperlafamiglia.it/mese-di-giugno-con-il-sacro-cuore.htm
http://www.preghiereperlafamiglia.it/images/sacro-cuore.jpg


http://www.preghiereperlafamiglia.it/images/sacro-cuore.jpg







https://www.sursumcorda.cloud/
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
“Mese di giugno. Litanie del Sacro Cuore di Gesù.”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/2210-mese-di-giugno-litanie-del-sacro-cuore-di-gesu.html

“Preghiera per la Festa del Cuore di Gesù --->”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/1704-preghiera-per-la-festa-del-cuore-di-gesu.html

“Cuore Santissimo di Gesù fonte di ogni bene! --->”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/1061-cuore-santissimo-di-gesu-fonte-di-ogni-bene.html

"Preghiera per la Francia alla Vigilia dei Santi Pietro e Paolo (28.6) --->
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/2291-preghiera-per-la-francia-alla-vigilia-dei-santi-pietro-e-paolo-28-6.html "







https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»


https://sardiniatridentina.blogspot.com/2017/06/festa-del-sacratissimo-cuore-di-gesu.html?m=1
“Festa del sacratissimo Cuore di Gesù.
Il culto del popolo cristiano verso il Sacratissimo Cuore di Gesù, volto ad adorare il Cuore carneo del Redentore e il suo immenso amore per gli uomini, ha le sue basi nell’insegnamento di sant’Alberto Magno (1200-1280), san Bonaventura (1221-1274), santa Geltrude (1256-1302), del beato Enrico Susone (1295-1366), di santa Caterina da Siena (1347-1380), san Pietro Canisio (1521-1597), san Francesco di Sales (1567-1622). A san Giovanni Eudes (1601-1680) si deve la composizione del primo ufficio liturgico in onore del Divin Cuore, la cui festa fu per la prima volta celebrata, col beneplacito di molti Vescovi della Francia, il 20 ottobre 1672. Quando il Signore apparve a santa Margherita Maria tra il 1673 e il 1676 richiese che fosse istituita una speciale festa del Sacratissimo suo Cuore da celebrarsi ogni anno il Venerdì dopo l’Ottava del Corpus Domini. Il che avvenne quando Pio IX, il 23 agosto 1856, estese a tutta la Chiesa la festa del Sacratissimo Cuore di Gesù, già approvata da Clemente XIII nel 1765. Leone XIII il 25 maggio 1899 consacrò al Sacro Cuore di Gesù la Chiesa e tutto il genere umano (vedi qui). Nel 1928 Pio XI, devotissimo cultore e propagatore del Sacro Cuore, dotò la festa di nuovi testi e la elevò a rito doppio di I classe con ottava. Il Vicario di Cristo, contro l'eresia del laicismo o laicità, intendeva protestare "in faccia al cielo e alla terra che non v’è altro Dio che il Signore" (Beato Cardinale Schuster, vedi qui). Pio XII infine il 15 maggio 1956 dedicò al culto del Sacro Cuore la monumentale Enciclica "Haurietis aquas". In questo fondamentale documento il Sommo Pontefice magistralmente così insegnava sul rapporto tra il Sacro Cuore e l’Eucarista, Sacramento e Sacrificio:«Ancor prima di mangiare l’Ultima Cena con i suoi discepoli, al solo pensiero dell’istituzione del Sacramento del suo Corpo e del suo Sangue, la cui effusione avrebbe sancito la Nuova Alleanza, il Cuore di Gesù aveva avuto fremiti di intensa commozione, da Lui rivelati agli Apostoli con queste parole: "Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima di patire" (Luc. XXII, 15); ma la sua commozione dovette raggiungere il colmo, allorché prese del pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: "Questo è il mio corpo, il quale è dato a voi; fate questo in memoria di me". E così fece col calice, dopo aver cenato. dicendo: "Questo calice è il nuovo patto nel sangue mio, che sarà sparso per voi" (Luc. XXII, 19-20). Si può quindi a buon diritto affermare che la divina Eucaristia, sia come Sacramento che come Sacrificio, di cui Egli stesso è dispensatore e immolatore mediante i suoi Ministri "da dove sorge il sole fin dove tramonta" (Mal. I, 11), come pure il Sacerdozio, sono doni palesi del Cuore Sacratissimo di Gesù».

PROPRIUM MISSAE

INTROITUS
Ps 32:11; 32:19.- Cogitatiónes Cordis eius in generatióne et generatiónem: ut éruat a morte ánimas eórum et alat eos in fame. ~~ Ps 32:1 - Exsultáte, iusti, in Dómino: rectos decet collaudátio. ~~ Glória ~~ Cogitatiónes Cordis eius in generatióne et generatiónem: ut éruat a morte ánimas eórum et alat eos in fame.

Ps 32:11; 32:19 - I disegni del Cuore del Signore durano in eterno: per strappare le anime dalla morte e sostentarle nella carestia. ~~ Ps 32:1 - Esultate nel Signore, o giusti, la lode conviene ai retti. ~~ Gloria. ~~ I disegni del Cuore del Signore durano in eterno: per strappare le anime dalla morte e sostentarle nella carestia.

Gloria

ORATIO
Orémus.
Deus, qui nobis in Corde Fílii tui, nostris vulneráto peccátis, infinítos dilectiónis thesáuros misericórditer largíri dignáris: concéde, quaesumus; ut, illi devótum pietátis nostræ præstántes obséquium, dignæ quoque satisfactiónis exhibeámus offícium. Per eundem Dominum nostrum Iesum Christum filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
O Dio, che nella tua misericordia Ti sei degnato di elargire tesori infiniti di amore nel Cuore del Figlio Tuo, ferito per i nostri peccati: concedi, Te ne preghiamo, che, rendendogli il devoto omaggio della nostra pietà, possiamo compiere in modo degno anche il dovere della riparazione.Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.Amen.

LECTIO
Léctio Epístolæ beáti Pauli Apóstoli ad Ephésios.
Eph 3:8-19
Fratres: Mihi, ómnium sanctórum mínimo, data est grátia hæc, in géntibus evangelizáre investigábiles divítias Christi, et illumináre omnes, quæ sit dispensátio sacraménti abscónditi a saeculis in Deo, qui ómnia creávit: ut innotéscat principátibus et potestátibus in coeléstibus per Ecclésiam multifórmis sapiéntia Dei, secúndum præfinitiónem sæculórum, quam fecit in Christo Iesu, Dómino nostro, in quo habémus fidúciam et accéssum in confidéntia per fidem eius. Huius rei grátia flecto génua mea ad Patrem Dómini nostri Iesu Christi, ex quo omnis patérnitas in coelis ei in terra nominátur, ut det vobis, secúndum divítias glóriæ suæ, virtúte corroborári per Spíritum eius in interiórem hóminem, Christum habitáre per fidem in córdibus vestris: in caritáte radicáti et fundáti, ut póssitis comprehéndere cum ómnibus sanctis, quæ sit latitúdo, et longitúdo, et sublímitas, et profúndum: scire étiam supereminéntem sciéntiæ caritátem Christi, ut impleámini in omnem plenitúdinem Dei.

Fratelli: A me, il minimo di tutti i santi è stata data questa grazia di annunziare tra le genti le incomprensibili ricchezze di Cristo, e svelare a tutti quale sia l’economia del mistero nascosto da secoli in Dio, che ha creato tutte cose: onde i principati e le potestà celesti, di fronte allo spettacolo della Chiesa, conoscano oggi la multiforme sapienza di Dio, secondo la determinazione eterna che Egli ne fece in Cristo Gesù, Signor nostro: nel quale, mediante la fede, abbiamo l’ardire di accedere fiduciosamente a Dio. A questo fine piego le mie ginocchia dinanzi al Padre del Signor nostro Gesù Cristo, da cui tutta la famiglia e in cielo e in terra prende nome, affinché conceda a voi, secondo l’abbondanza della sua gloria, che siate corroborati in virtù secondo l’uomo interiore per mezzo del suo Spirito. Cristo abiti nei vostri cuori mediante la fede, affinché, ben radicati e fondati nella carità, possiate con tutti i santi comprendere quale sia la larghezza, la lunghezza e l’altezza e la profondità di quella carità di Cristo che sorpassa ogni concetto, affinché siate ripieni di tutta la grazia di cui Dio è pienezza inesauribile.

GRADUALE
Ps 24:8-9
Dulcis et rectus Dóminus: propter hoc legem dabit delinquéntibus in via.
V. Díriget mansúetos in iudício, docébit mites vias suas.

Il Signore è buono e retto, per questo addita agli erranti la via.
V. Guida i mansueti nella giustizia e insegna ai miti le sue vie.

ALLELUIA
Allelúia, allelúia.
Matth. 11, 29
Tóllite iugum meum super vos, et díscite a me, quia mitis sum et húmilis Corde, et inveniétis réquiem animábus vestris. Allelúia.

Alleluia, alleluia. Prendete sopra di voi il mio giogo ed imparate da me, che sono mite ed umile di Cuore, e troverete riposo alle vostre anime. Alleluia

EVANGELIUM
Sequéntia ✠ sancti Evangélii secúndum Ioánnem.
Ioannes 19:11-37
In illo témpore: Iudaei - quóniam Parascéve erat, - ut non remanérent in cruce córpora sábbato - erat enim magnus dies ille sábbati, - rogavérunt Pilátum, ut frangeréntur eórum crura, et tolleréntur. Venérunt ergo mílites: et primi quidem fregérunt crura et alteríus, qui crucifíxus est cum eo. Ad Iesum autem cum veníssent, ut vidérunt eum iam mórtuum, non fregérunt eius crura, sed unus mílitum láncea latus eius apéruit, et contínuo exívit sanguis et aqua. Et qui vidit, testimónium perhíbuit: et verum est testimónium eius. Et ille scit quia vera dicit, ut et vos credátis. Facta sunt enim hæc ut Scriptúra implerétur: Os non comminuétis ex eo. Et íterum alia Scriptúra dicit: Vidébunt in quem transfixérunt.

In quel tempo: I Giudei, siccome era la Parasceve, acciocché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato - era un gran giorno quel sabato - pregarono Pilato che fossero rotte loro le gambe e fossero deposti. Andarono dunque i soldati e ruppero le gambe ad entrambi i crocifissi al fianco di Gesù. Giunti a Gesù, e visto che era morto, non gli ruppero le gambe: ma uno dei soldati gli aprì il fianco con una lancia, e subito ne uscì sangue e acqua. E chi vide lo attesta: testimonianza verace di chi sa di dire il vero: affinché voi pure crediate. Tali cose sono avvenute affinché si adempisse la Scrittura: Non romperete alcuna delle sue ossa. E si avverasse l’altra Scrittura che dice: Volgeranno gli sguardi a colui che hanno trafitto.

Credo

OFFERTORIUM
Ps 68:21
Impropérium exspectávi Cor meum et misériam: et sustínui, qui simul mecum contristarétur, et non fuit: consolántem me quæsívi, et non invéni.

Obbrobrii e miserie si aspettava il mio Cuore; ed attesi chi si rattristasse con me: e non vi fu; cercai che mi consolasse e non lo trovai.

SECRETA
Réspice, quaesumus, Dómine, ad ineffábilem Cordis dilécti Fílii tui caritátem: ut quod offérimus sit tibi munus accéptum et nostrórum expiátio delictórum. Per eundem Dominum nostrum Iesum Christum filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Guarda, Te ne preghiamo, o Signore, all’ineffabile carità del Cuore del Tuo Figlio diletto: affinché l’offerta che Ti facciamo sia gradita a Te e giovi ad espiazione dei nostri peccati. Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PRÆFATIO DE SACRATISSIMO CORDE IESU
Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: Qui Unigénitum tuum, in Cruce pendéntem, láncea mílitis transfígi voluísti: ut apértum Cor, divínæ largitátis sacrárium, torréntes nobis fúnderet miseratiónis et grátiæ: et, quod amóre nostri flagráre numquam déstitit, piis esset réquies et poeniténtibus pater et salútis refúgium. Et ídeo cum Angelis et Archángelis, cum Thronis et Dominatiónibus cumque omni milítia coeléstis exércitus hymnum glóriæ tuæ cánimus, sine fine dicéntes:

È veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Che hai voluto che il tuo Unigenito, pendente dalla croce, fosse trafitto dalla lancia del soldato, così che quel cuore aperto, sacrario della divina clemenza, effondesse su di noi torrenti di misericordia e di grazia; e che esso, che mai ha cessato di ardere d’amore per noi, fosse pace per le anime pie e aperto rifugio di salvezza per le anime penitenti. E perciò con gli Angeli e gli Arcangeli, con i Troni e le Dominazioni, e con tutta la milizia dell’esercito celeste, cantiamo l’inno della tua gloria, dicendo senza fine

COMMUNIO
Ioannes 19.34
Unus mílitum láncea latus eius apéruit, et contínuo exívit sanguis et aqua.

Uno dei soldati gli aprì il fianco con una lancia, e subito ne uscì sangue e acqua.

POSTCOMMUNIO
Orémus.
Praebeant nobis, Dómine Iesu, divínum tua sancta fervórem: quo dulcíssimi Cordis tui suavitáte percépta; discámus terréna despícere, et amáre coeléstia: Qui vivis et regnas cum Deo Patre, in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
O Signore Gesù, questi santi misteri ci conferiscano il divino fervore, mediante il quale, gustate le soavità del tuo dolcissimo Cuore, impariamo a sprezzare le cose terrene e ad amare le cose celesti: Tu che sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.”
https://1.bp.blogspot.com/-oWJQD9aWX7U/Wl1QwGZfO-I/AAAAAAAABKo/MW4O76jF0nQ1ozXaeaWOA-fV6RooivswwCLcBGAs/s1600/scandals-sh.jpg



https://1.bp.blogspot.com/-oWJQD9aWX7U/Wl1QwGZfO-I/AAAAAAAABKo/MW4O76jF0nQ1ozXaeaWOA-fV6RooivswwCLcBGAs/s1600/scandals-sh.jpg



https://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/01/atto-di-riparazione-al-sacro-cuore-di.html?m=1
"Atto di riparazione al Sacro Cuore di Gesù.
La preghiera fu composta nel 1928 da Pio XI, il quale pure prescrisse che la si recitasse annualmente per la festa del Divin Cuore come «solenne ammenda al nostro amantissimo Redentore, per riparare con essa le nostre colpe e risarcire i violati diritti di Cristo Sommo Re e Signore amantissimo»."
https://4.bp.blogspot.com/-rorlHA4raAg/Wk-NkyhL0II/AAAAAAAAAS4/qP9u_dyXqusB_dggwVj_-taVPfc5PKC4QCLcBGAs/s1600/19396798_1909160852705080_2970443154182714886_n.jp g


https://4.bp.blogspot.com/-rorlHA4raAg/Wk-NkyhL0II/AAAAAAAAAS4/qP9u_dyXqusB_dggwVj_-taVPfc5PKC4QCLcBGAs/s1600/19396798_1909160852705080_2970443154182714886_n.jp g







https://www.radiospada.org/
http://www.edizioniradiospada.com/
https://www.facebook.com/radiospadasocial/

“28 giugno 2019: LA FESTA DEL SACRO CUORE DI GESÙ (Doppio di prima classe con Ottava privilegiata).”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/65397412_2755406901155628_8521798895808806912_n.jp g?_nc_cat=102&_nc_oc=AQk3bLz-SYoSMdIDdbbK3IepaGNuwaJx3PDcAk05o5yEfG5V1HQwunwOtX bgKYi__KM&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=a5032fcca8b912cf4b694df349615c1f&oe=5DBBBA64


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/65397412_2755406901155628_8521798895808806912_n.jp g?_nc_cat=102&_nc_oc=AQk3bLz-SYoSMdIDdbbK3IepaGNuwaJx3PDcAk05o5yEfG5V1HQwunwOtX bgKYi__KM&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=a5032fcca8b912cf4b694df349615c1f&oe=5DBBBA64


https://www.radiospada.org/tag/sacro-cuore-di-gesu/

https://www.radiospada.org/2019/06/la-festa-del-sacro-cuore-di-gesu-contro-il-laicismo/
“La festa del Sacro Cuore di Gesù contro il laicismo. di Redazione RS il 28 Giugno 2019.
La festa riparatrice contro gli oltraggi del Giudaismo, della Massoneria e del Liberalismo. a cura di Giuliano Zoroddu
Per degnamente e con frutto celebrare la festa del Sacratissimo Cuore di Nostro Signore Gesù Cristo, che è il signum in cui sta la nostra vittoria sul mondo ribelle contro Dio, offriamo ai cari Lettori l’esposizione, storico-liturgica, che sull’odierna festa fece il beato Cardinale Arcivescovo di Milano Alfredo Ildefonso Schuster osb.”
https://i1.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2019/06/cfcd667716bf3ef1bfdeafdc9f85308a-1.jpg?w=489&ssl=1



https://i1.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2019/06/cfcd667716bf3ef1bfdeafdc9f85308a-1.jpg?w=489&ssl=1


"[DIFUNDE TU FE CATOLICA] FESTIVIDAD DEL SAGRADO CORAZÓN DE JESÚS, “la Devoción que es Síntesis del Misterio de nuestra Redención”."
https://www.radiospada.org/2019/06/difunde-tu-fe-catolica-festividad-del-sagrado-corazon-de-jesus-la-devocion-que-es-sintesis-del-misterio-de-nuestra-redencion/
https://i1.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2019/06/CORAZONJESUS1.jpg?w=470&ssl=1


https://www.radiospada.org/2019/06/difunde-tu-fe-catolica-festividad-del-sagrado-corazon-de-jesus-la-devocion-que-es-sintesis-del-misterio-de-nuestra-redencion/ https://i1.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2019/06/CORAZONJESUS1.jpg?w=470&ssl=1



https://www.radiospada.org/2019/06/il-miracolo-eucaristico-di-santarem/
“Dopo aver trattato dei miracoli eucaristici di Lanciano, Bolsena e Walldürn, parliamo oggi del Santíssimo Milagre di Santarem. Tutti questi prodigi rafforzino in noi la fede nella verità della Transustanziazione e la devozione verso Gesù Sacramentato.”
https://i1.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2019/06/milagre_santarem_09_01.jpg?w=600&ssl=1


https://i1.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2019/06/milagre_santarem_09_01.jpg?w=600&ssl=1



“NOVENA AL SACRO CUORE.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/65428713_2753091931387125_6338134816969457664_n.jp g?_nc_cat=104&_nc_oc=AQnuUjeQQKpUZgaW-pUN5FroEfLkTAePFDs_mxe83gXSC9rNk2utN35tRwmQxLoA6Z4&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=870c89df02e8fca2b3dc2730734f203d&oe=5D81FFAA


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/65428713_2753091931387125_6338134816969457664_n.jp g?_nc_cat=104&_nc_oc=AQnuUjeQQKpUZgaW-pUN5FroEfLkTAePFDs_mxe83gXSC9rNk2utN35tRwmQxLoA6Z4&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=870c89df02e8fca2b3dc2730734f203d&oe=5D81FFAA







Guéranger, L'anno liturgico - La festa del Sacro Cuore di Gesù (http://www.unavoce-ve.it/pg-sacrocuore.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-sacrocuore.htm
«VENERDÌ DELLA SECONDA SETTIMANA DOPO PENTECOSTE.
LA FESTA DEL SACRO CUORE DI GESÙ.
Oggi la Chiesa ci propone di onorare con un culto speciale il Cuore sacratissimo di Gesù di cui il sacramento ci ha già rivelato l'immensa tenerezza. E per stimolarci ad onorare quel Cuore divino con maggior rispetto e devozione, Pio XI ha elevato questa festa al rito di doppio di prima classe e messo la sua Ottava alla pari di quelle di Natale e dell'Ascensione [1]. Il culto del Sacro Cuore - scriveva egli ancora Cardinale - è la quintessenza stessa del cristianesimo, il compendio e il sommario di tutta la religione. Il cristianesimo, opera d'amore nel suo inizio, nei suoi progressi e nel suo compimento non potrebbe essere identificato assolutamente con nessuna altra devozione come con quella del Sacro Cuore [2].

Oggetto della devozione al Sacro Cuore.
L'oggetto della devozione al Sacro Cuore è lo stesso Cuore ardente d'amore per Dio e per gli uomini. Dall'Incarnazione infatti Nostro Signor Gesù Cristo è l'oggetto dell'adorazione e dell'amore di ogni creatura, non soltanto come Dio ma come Uomo-Dio. Essendo la divinità e l'umanità unite nell'unica persona del Verbo divino, Egli merita tanto come Uomo che come Dio tutti gli omaggi del nostro culto; e come in Dio tutte le perfezioni sono adorabili, così pure in Cristo tutto è adorabile: il suo corpo, il suo sangue, le sue piaghe, il suo cuore, e per questo la Chiesa ha voluto offrire alla nostra adorazione questi oggetti sacri.


Il cuore di carne dell'Uomo-Dio.
In questo giorno essa ci mostra soprattutto il Cuore del Salvatore e ci chiede di onorarlo sia che lo consideriamo in se stesso sia che lo consideriamo come il simbolo vivente della sua carità.
In se stesso, questo Cuore di Gesù, per quanto sia solo un poco di carne, è già degno del nostro culto. Nella vita naturale del corpo umano, non è forse il cuore l'organo più nobile e più necessario, quello che distribuisce a tutte le membra il sangue che vivifica, che nutre, che rigenera e purifica? Adorare il Cuore di Gesù significa adorare per così dire, nel suo principio, nel suo fulcro, la vita di sacrificio e d'immolazione del nostro Salvatore. Significa adorare il prezioso recettacolo in cui le ultime gocce del sangue divino hanno atteso, per effondersi, che venisse a colpirlo la lancia di Longino. Quel cuore squarciato rimane per sempre come la testimonianza d'una vita che si è data interamente per la salvezza del mondo.
Nell'ordine morale, il cuore di carne occupa un posto altrettanto importante. Da sempre esso è considerato come la sede della vita affettiva dell'uomo, perché è l'organo che ne risente nella maniera più sensibile tutte le fluttuazioni. Le sue pulsazioni battono al ritmo dei nostri sentimenti, delle nostre emozioni, delle nostre passioni. Il linguaggio ha consacrato questo modo di vedere: è il cuore che ama, che compatisce, che soffre, si sacrifica e si dona. E come la bassezza di cuore genera tutti i vizi, così pure il cuore nobile ed elevato è la sorgente da cui s'irradiano insieme con l'amore tutte le virtù. Gesù, vero uomo, ha parlato così di se stesso. Ha offerto il suo cuore umano alla nostra contemplazione, mostrandolo circondato di fiamme ardenti e dicendo: "Ecco quel Cuore che tanto ha amato gli uomini", che lo ha portato verso tutte le sofferenze e le miserie dell'umanità, che ha avuto pietà dell'immensa moltitudine delle anime, e che Gli ha ispirato non solo di moltiplicare i miracoli, ma di istituire la Santissima Eucaristia, di fondare la Chiesa, di soffrire e di morire per riscattarci.
Se il cuore è per noi il centro in cui sono raccolte e il focolaio da cui s'irradiano le doti e le virtù, se sappiamo rendere omaggio al cuore delle persone particolarmente benefiche, quanto più non dobbiamo onorare il Cuore di Gesù come l'abisso, il santuario, il tabernacolo di tutte le virtù? Gli Inni dell'Ufficio e le Litanie le descrivono in numerose invocazioni che noi ripeteremo e mediteremo in questi giorni. E onde persuaderci ancor più dell'importanza e dell'utilità della devozione al Sacro Cuore, concludiamo ascoltando quanto scrive un certosino di Treviri morto nel 1461. Le sue parole saranno per noi un'indicazione di quello che dobbiamo fare per entrare nelle intenzioni della Chiesa che sono quelle stesse del suo celeste Sposo: "Se volete completamente e facilmente purificarvi dei vostri peccati, liberarvi delle vostre passioni e arricchirvi di tutti i beni… mettetevi alla scuola dell'eterna carità. Riponete, immergete spesso in ispirito... tutto il vostro cuore e la vostra mente nel Cuore dolcissimo di Nostro Signor Gesù Cristo in croce. Quel Cuore è pieno d'amore... Mediante lui noi abbiamo accesso al Padre nell'unità di spirito; egli abbraccia d'un immenso amore tutti gli eletti... In quel Cuore dolcissimo si trova ogni sorta di virtù, la fonte della vita, la consolazione perfetta, la vera luce che illumina ogni uomo, ma soprattutto chi ha fatto devotamente ricorso a Lui in ogni afflizione e necessità. Tutto il bene che si può desiderare lo si attinge abbondante in lui; ogni salvezza ed ogni grazia ci vengono da quel Cuore dolcissimo, e non da altrove. Esso è il focolare dell'amore divino che brucia sempre del fuoco dello Spirito Santo, che purifica, consuma e trasforma in sé tutti coloro che Gli sono uniti e che desiderano attaccarsi a Lui. Ora come ogni bene ci viene da questo Cuore dolcissimo di Gesù, così pure tutto dovete riferirvi... tutto restituirgli senza nulla attribuire a voi... In quello stesso Cuore confesserete i vostri peccati, domanderete perdono e grazia, loderete e ringrazierete... Per questo bacerete spesso con riconoscenza quel Cuore piissimo di Gesù inseparabilmente unito al Cuore divino, dove sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza di Dio, un'immagine, voglio dire, sia di quel Cuore, sia del Crocifisso. Aspirerete senza posa a contemplarlo faccia a faccia confidandogli le vostre pene; attirerete così nel vostro cuore il suo spirito e il suo amore, le sue grazie e le sue virtù; a Lui ricorrerete nei beni e nei mali, in Lui avrete fiducia, a Lui vi attaccherete, in Lui abiterete, affinché, in cambio, si degni di porre la sua dimora nel vostro cuore; e qui infine dormirete dolcemente e riposerete nella pace. Poiché anche se i cuori di tutti i mortali vi abbandonassero, quel Cuore fedelissimo non vi ingannerà e non vi abbandonerà mai. E non trascurerete di onorare devotamente e di invocare anche la gloriosa Madre di Dio e dolcissima Vergine Maria, perché si degni di impetrarvi dal Cuore dolcissimo del suo Figliolo tutto quanto vi sarà necessario. In cambio, voi offrirete tutto al Cuore di Gesù attraverso le sue mani benedette" [3].

MESSA

EPISTOLA (Ef 3,8-19). - Fratelli: A me, il minimo dei santi, è stata concessa questa grazia di evangelizzare tra i Gentili le incomprensibili ricchezze di Cristo, e di illuminare tutti riguardo all'attuazione del mistero ascoso da secoli in Dio, il quale ha creato ogni cosa, affinché dai principati e dalle potestà sia conosciuta per mezzo della Chiesa la multiforme sapienza di Dio, secondo il disegno eterno che egli ha mandato ad effetto per mezzo di Cristo Gesù Signor nostro, in cui abbiamo la fiducia di poterci avvicinare con tutta confidenza a Dio per mezzo della fede in lui. Quindi vi chiedo di non perdervi d'animo a motivo delle tribolazioni ch'io soffro per voi e che sono la vostra gloria. A questo fine piego le mie ginocchia dinanzi al Padre del Signor nostro Gesù Cristo, da cui ogni famiglia e nei cieli e sulla terra prende nome, perché vi conceda, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere mediante lo Spirito di lui potentemente corroborati nell'uomo inferiore, in modo che Cristo abiti per la fede nei vostri cuori, e voi, radicati nella fede, fondati nella carità, possiate, con tutti i santi, comprendere quale sia la larghezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità, anzi possiate conoscere ciò che supera ogni scienza, la stessa carità di Cristo, in modo che siate ripieni di tutta la pienezza di Dio.

Il "Mistero di Cristo".
È giusto ricordare questa pagina luminosa in cui san Paolo ci svela in termini sublimi l'amore infinito di Dio per la sua creatura. Da tutta l'eternità è stato concepito da Dio un disegno che è come la ragione, la spiegazione, il motivo della creazione, e tale disegno consiste nel chiamare tutta l'umanità a partecipare alla vita di Cristo. Dio ha tanto amato gli uomini che ha dato loro il suo Figliolo unigenito affinché per lui e in lui diventino a loro volta suoi figli per l'eternità. Cristo con i suoi tesori di sapienza e di scienza; Cristo nel quale sono benedette tutte le genti, nel quale gli uomini sono salvati e fatti simili a lui nell'unità del suo corpo mistico; Cristo che abita in noi e ci fa vivere mediante la fede e l'amore, ecco dunque il mistero appena intravisto dai Patriarchi e dai Profeti e che il Nuovo Testamento ci rivela con incomparabile chiarezza. Ma il mistero di Cristo non si completa veramente che in noi e con la nostra cooperazione. Tutte le ricchezze messe così generosamente da Dio a nostra disposizione e di cui Cristo è la fonte, la Chiesa, i sacramenti, l'Eucaristia, non hanno altro fine che la santificazione di ciascuna delle nostre anime individualmente. Per questo l'Apostolo innalza a Dio una preghiera insistente, chiedendogli che le sue intenzioni di misericordia e d'amore non vengano meno davanti alla nostra ostinazione e alla nostra ribellione e che non sia reso vano in noi lo sforzo compiuto sul Calvario. Solenne si fa la sua supplica perché regni completamente in noi quella vita interiore che ci è stata data nel battesimo, l'uomo nuovo, il cristiano, il figlio di Dio, e questo attraverso la fine dell'uomo vecchio, mediante una costante adesione a Dio, una reale comunione di vita che sottometta a lui tutta la nostra attività. Allora la carità crescerà sovrana in noi, e il piano di Dio pienamente realizzato si compirà per noi fino alla beatitudine eterna.

VANGELO (Gv 19,31-37). - In quel tempo: I Giudei, affinché non restassero in croce i corpi nel sabato (che era Parasceve ed era solenne quel sabato) chiesero a Pilato che fossero ad essi rotte le gambe e fossero tolti via. Andaron quindi i soldati e ruppero le gambe al primo e all'altro che eran con lui crocifissi; ma quando furono a Gesù, come videro che era già morto, non gli ruppero le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli aprì il costato; e subito ne uscì sangue ed acqua. E chi vide lo ha attestato; e la sua testimonianza è vera. Ed egli sa di dire il vero, affinché voi pure crediate. Certamente, questo è avvenuto, affinché s'adempisse la Scrittura: Non gli romperete alcun osso. E un'altra Scrittura dice pure: Volgeranno gli occhi a colui che han trafitto.

"Volgeranno gli occhi a colui che han trafitto"! Ascoltiamo questo testo misterioso con il commosso raccoglimento della nostra santa madre Chiesa. Osserviamo la via donde essa è uscita. È appunto dal Cuore dell'Uomo-Dio che è nata. Non poteva avere altra origine, poiché è l'opera per eccellenza del suo amore, ed è appunto per questa Sposa che egli ha fatto tutte le altre opere. Eva fu tratta dal fianco di Adamo in un modo figurativo; ma non ne doveva restare traccia, perché fosse chiaro che la donna era stata tratta dall'uomo solo per un sublime mistero, e non vi si vedesse per lei inferiorità di natura. Ma nel Signore era giusto che la gloriosa traccia di quella uscita rimanesse, perché è una realtà. Bisogna che la sua Sposa, fondandosi su tale origine, possa continuamente far ricorso al suo amore, e sia sempre aperto davanti a lei il cammino perché raggiunga con sicurezza e con prontezza il suo Cuore in ogni cosa.
[1] L'ottava del Sacro Cuore è stata recentemente soppressa. Vedi nota per la Festa del Corpus Domini, p. 53.
[2] Opere, II, p. 48.
[3] Cfr. Etudes, CXXVII, p. 605.
da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 413-417.»







www.agerecontra.it | Sito del Circolo Cattolico "Christus Rex"
http://www.agerecontra.it/

"Centro Studi Giuseppe Federici - sito ufficiale"
http://www.centrostudifederici.org/

"sito dedicato alla crisi dottrinale nella Chiesa cattolica"
http://www.crisinellachiesa.it/

"Sito ufficiale del Centro Culturale San Giorgio"
http://www.centrosangiorgio.com/


C.M.R.I. - "Congregatio Mariae Reginae Immacolata" ("Congregation of Mary Immaculate Queen" - "Congregazione di Maria Regina Immacolata"):
http://www.cmri.org/ital-index.html





"Como ovejas sin Pastor"
http://sicutoves.blogspot.com/



https://moimunanblog.com/





https://www.truerestoration.org/


https://novusordowatch.org/


": Quidlibet : ? A Traditionalist Miscellany — By the Rev. Anthony Cekada"
http://www.fathercekada.com/

"Home | Traditional Latin Mass Resources"
http://www.traditionalmass.org/

http://www.traditionalcatholicpriest.com/







“Pro Fide Catholica | Le site de Laurent Glauzy”
https://profidecatholica.com/


https://johanlivernette.wordpress.com/


https://lacontrerevolution.wordpress.com/


https://sedevacantisme.wordpress.com/


"Sede Vacante -"
http://www.catholique-sedevacantiste.fr/


http://wordpress.catholicapedia.net/


https://fidecatholica.wordpress.com/


https://militesvirginismariae.wordpress.com/




Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
http://www.SaintAmedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

http://www.sodalitium.eu/wp-content/uploads/2016/08/Billet.juin19.pdf
“Apostolat de la prière : juin 2019. En réparation pour les lois iniques et les péchés publics contre le Règne Social du Sacré Cœur de Jésus.”
https://scontent-frt3-2.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/61354082_880458195620195_2891817118372724736_n.jpg ?_nc_cat=108&_nc_ht=scontent-frt3-2.xx&oh=f65cf7c7c218c34c2a1e00abdea7c70a&oe=5D5AD45D


https://scontent-frt3-2.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/61354082_880458195620195_2891817118372724736_n.jpg ?_nc_cat=108&_nc_ht=scontent-frt3-2.xx&oh=f65cf7c7c218c34c2a1e00abdea7c70a&oe=5D5AD45D




COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!
COR JESU ADVENIAT REGNUM TUUM - ADVENIAT PER MARIAM!!!
Cuore Eucaristico di Gesù, accrescete in noi la fede, la speranza, la carità.
Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto. Sicut erat in principio et nunc et semper et in saecula saeculorum. Amen.
«O Santissima Trinità, vi adoro! Mio Dio, mio Dio, Vi amo nel Santissimo Sacramento!»
CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS REGNAT, CHRISTUS IMPERAT!!!
Luca, SURSUM CORDA – HABEMUS AD DOMINUM!!!

Holuxar
01-07-19, 00:33
29 GIUGNO 2019: ventinovesimo giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO; NATALE DEI SANTI PIETRO E PAOLO, APOSTOLI…
Auguri di buon onomastico a tutti coloro che si chiamano Pietro e Paolo come i nostri gloriosi patroni e a tutti i sacerdoti - come Don Floriano Abrahamowicz ed alcuni dell'IMBC - integralmente cattolici ordinati il 29 giugno nel giorno dell’anniversario della loro ordinazione che coincide con la Festa dei due Santi Apostoli…
«Tu es Sacerdos in aeternum secundum ordinem Melchisedech...»!!!
Preghiamo nuovamente i due Santi Apostoli Pietro e Paolo e chiediamo la loro intercessione anche per poter riavere al più presto - quando Dio vorrà - una gerarchia cattolica degna di tal nome e soprattutto (dopo la tragica eclissi e rimozione temporanea del Papato che dura ormai da 6 decenni dalla morte di Papa Pio XII nel 1958) un vero, autentico e legittimo Successore di Pietro e Vicario di Nostro Signore Gesù Cristo!!!
VIVA IL PAPATO E LA SANTA CHIESA CATTOLICA ROMANA!!!
SAN PIETRO, PRINCIPE DEGLI APOSTOLI E PRIMO PAPA; SAN PAOLO, APOSTOLO DELLE GENTI: PREGATE PER NOI!!!
Sancte Petre, ora pro nobis! Sancte Paule, ora pro nobis!
SANCTE PETRE, SANCTE PAULE, ORATE PRO NOBIS!!!



«29 GIUGNO SAN PIETRO E SAN PAOLO, APOSTOLI.»
Guéranger, L'anno liturgico - San Pietro e san Paolo, apostoli (http://www.unavoce-ve.it/pg-29giu.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-29giu.htm





“29 giugno - Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo.”
https://forum.termometropolitico.it/223205-29-giugno-solennita-dei-santi-apostoli-pietro-e-paolo.html
https://forum.termometropolitico.it/257966-29-giugno-festa-di-san-pietro-e-paolo.html
“Rassegna stampa nella festa di San Pietro e Paolo.”
https://forum.termometropolitico.it/68773-rassegna-stampa-nella-festa-di-san-pietro-e-paolo.html





http://www.sodalitium.biz/santi-pietro-paolo/
«29 giugno, Santi Pietro e Paolo Apostoli.
“A Roma il natale dei santi Apostoli Pietro e Paolo, i quali patirono nello stesso anno e nello stesso giorno, sotto Nerone Imperatore. Il primo di questi, nella medesima Città, crocifisso col capo rivolto verso la terra, e sepolto nel Vaticano presso la via Trionfale, è celebrato con venerazione di tutto il mondo; l’altro decapitato e sepolto sulla via Ostiense, e venerato con pari onore”.
O Santi Apostoli Pietro e Paolo, io vi eleggo oggi e per sempre come miei speciali protettori ed avvocati, e mi rallegro umilmente, tanto con voi, o San Pietro principe degli Apostoli, perchè siete quella pietra su cui Iddio edificò la sua Chiesa, che con voi, o San Paolo, prescelto da Dio per vaso di elezione e predicatore della verità, e vi prego di ottenermi viva fede, speranza ferma e carità perfetta, totale distacco da me stesso, disprezzo del mondo, pazienza nelle avversità e umiltà nelle prosperità, attenzione nell’orazione, purità di cuore, retta intenzione nell’operare, diligenza nell’adempiere gli obblighi del mio stato, costanza nei proponimenti, rassegnazione al volere di Dio, e perseveranza nella divina grazia sino alla morte. E così, mediante la vostra intercessione, ed i gloriosi vostri meriti, superate le tentazioni del mondo, del demonio e della carne, sia fatto degno di venire dinanzi al cospetto del supremo ed eterno Pastore delle anime, Gesù Cristo, il quale con il Padre e con lo Spirito Santo vive e regna nei secoli dei secoli, per goderlo ed amarlo eternamente. Così sia.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/cropped-sts_peter_and_paul-1-300x188.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/cropped-sts_peter_and_paul-1-300x188.jpg



http://www.sodalitium.biz/della-festa-pietro-e-paolo/
«Catechismo Maggiore di San Pio X – Delle feste dei santi Apostoli, e in particolare dei santi Pietro e Paolo.»


Sodalitium - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/sodalitium/)
http://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/48.pdf
«N. 48 – dicembre 1998 - La Tomba di Pietro e il primato di Roma.»
http://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/56.pdf
«N. 56 – settembre 2003 - Risposta al numero speciale de “La Tradizione cattolica” sul sedevacantismo.»
http://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/58.pdf
«N. 58 – aprile 2005 - Con Pietro o contro Pietro: “una tragica necessità d’opzione” - don Ugo Carandino.»


http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

"Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11)"
http://www.oratoriosantambrogiombc.it/




Don Floriano Abrahamowicz in data odierna - 29 giugno 2019, Natale dei Santi Apostoli Pietro e Paolo - festeggia i ventisette anni di sacerdozio!!! Auguro di cuore un felice anniversario a questo raro esemplare di coraggioso sacerdote integralmente cattolico, 29 giugno 1992 - 29 giugno 2019: 27 anni di sacerdozio, che Dio benedica don Floriano!!!


«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
Ogni giovedì alle ore 20.30 ha luogo la lettura in diretta di una o due questioni del Catechismo di San Pio X.
SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php)
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.»



http://www.cmri.org/ital-index.html
"Il Papato (S.E. Mons. Mark A. Pivarunas, CMRI)"
Il Papato (S.E. Mons. Mark A. Pivarunas, CMRI) (http://www.cmri.org/ital-97prog6.shtml)
http://www.cmri.org/ital-97prog6.shtml
“Il Papato di S.E. Mons. Mark A. Pivarunas, CMRI Festa dei Ss. Pietro e Paolo, 29 giugno 1997.”
"Per l’Anniversario della morte di Papa Pio XII."
Per l’Anniversario della morte di Papa Pio XII (http://www.cmri.org/ital-98prog9.html)
http://www.cmri.org/ital-98prog9.html



https://www.agerecontra.it/2019/06/feste-de-santi-apostoli-pietro-e-paolo-catechismo-e-preghiera/
"Feste de’ santi Apostoli Pietro e Paolo: catechismo e preghiera."
https://www.agerecontra.it/wp-content/uploads/2019/06/cropped-sts_peter_and_paul-1-300x188.jpg





29° giorno: Cuore sacerdotale ? Cuore profano ? Stellamatutina.eu ? Sito di cultura cattolica in piena e totale obbedienza al Magistero Petrino. (http://www.stellamatutina.eu/29-giorno-cuore-sacerdotale-cuore-profano/)
“29° giorno: Cuore sacerdotale – Cuore profano
CUORE SACERDOTALE
Il Cuore di Gesù è il cuore sacerdotale per eminenza.
In esso è la sorgente infinita del Sacerdozio. Nessun cuore può essere sacerdotale se non partecipando alla pienezza del Sacerdozio racchiusa nel Cuore di Gesù.
Il cuore sacerdotale è il cuore consacrato «a vantaggio degli uomini in tutte le cose di Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati…» (Eb 5,1-2).
Il Cuore di Gesù è stato l’altare e la vittima sublime per la gloria di Dio e per la salvezza degli uomini. Tutto l’amore per il Padre, tutto l’amore per noi, Gesù lo brucia sull’altare del suo adorabile Cuore. Tutto il dolore per le offese a Dio, tutto il dolore per le rovine delle anime, Gesù lo soffre nel suo adorabile Cuore. Tutte le offerte di riparazione a Dio e di espiazione per gli uomini, Gesù le trasforma in offerta sacerdotale di adorazione, lode, riparazione, propiziazione.
Cuore sacerdotale di Gesù, riempi i cuori dei tuoi Sacerdoti e fa che ti amino, per meritare anche il frutto particolare della tua promessa: «Ai sacerdoti darò il dono di commuovere i cuori più induriti».
Ogni vocazione sacerdotale ha la sua radice nel Cuore di Gesù. Nessuno può diventare Sacerdote se non viene scelto e chiamato da Gesù: «Io ho scelto voi» (Gv 15,16). E deve essere grande l’amore del Cuore di Gesù verso i Sacerdoti, se la sera del Giovedì santo, nell’ultima Cena, allorché Egli istituì il Sacerdozio sacramentale, uscì in questa esclamazione: «Ho desiderato ardentemente fare questa Pasqua con voi, prima di soffrire» (Lc 22,15). Ed è per questo che il suo lamento più doloroso a santa Margherita fu quello riguardante i sacerdoti: «Quel che più mi è penoso, è di vedermi trattato così da cuori a me consacrati».
I Sacerdoti sono i prediletti del Cuore di Gesù, sono la porzione più preziosa del suo amore, sono i suoi ministri, i suoi amici, i suoi intimi. Beato chi è chiamato e chi corrisponde a questa scelta d’amore così personale!
Purtroppo anche in questo «molti sono i chiamati, pochi gli eletti» (Mt 20,16). Se san Giovanni Bosco dice che Dio chiama al Sacerdozio uno su tre ragazzi, è ben triste sapere che la corrispondenza a questa chiamata eccezionale è molto, molto scarsa, e sta calando ancora in modo pauroso, perché la maggior parte dei giovani corrono appresso alle chimere del mondo e vivono incatenati agli istinti più vergognosi della carne.
Cuore di Gesù, salva e santifica i tuoi Sacerdoti!
CUORE PROFANO
«Voi siete stirpe eletta, regale sacerdozio» (1Pt 2,9).
La Chiesa è formata di cristiani che costituiscono un popolo sacerdotale. Se il Sacerdozio fa volgere l’anima a Dio, per offrirgli «doni e sacrifici per i peccati» (Eb 5,1-2), un popolo sacerdotale è un popolo che è in comunione con Dio e fa ogni giorno le sue offerte a Dio in modo spirituale.
Un popolo sacerdotale è soprattutto un popolo che prega, che sta volentieri presso l’altare di Dio, che teme e ama Dio, che ha il senso del sacro, che orienta e trasporta tutto verso Dio: «Sia che mangiate, sia che beviate, o facciate qualunque cosa, fate tutto per la gloria di Dio» (1Cor 10,31).
Se invece il cuore di un uomo è alieno dal rapporto con Dio, se è vuoto di richiami e aspirazioni a Dio, e non si trova affatto a suo agio nella preghiera, mentre è gonfio di interessi e di tensioni terrestri, questo cuore è tutt’altro che sacerdotale. È solo un cuore profano.
Il cuore profano è il cuore che non sente pressoché mai il bisogno di pregare, debole di fede, più debole ancora di fronte alla seduzione del peccato, che gli fa distruggere l’amicizia di Dio con la perdita della grazia divina.
Esso trova i suoi gusti solo nelle passioni per le creature, per lo sport e la politica, per la moda e le canzoni, per i soldi e i successi. Povero cuore pieno di fatuità!
E magari arriva a illudersi di essere religioso perché nel momento del bisogno si rivolge a Dio per rimedio ai guai.
«Non è così che dovete fare, se volete guarire» – diceva il santo Curato d’Ars a un giovane epilettico molto debole nella fede e nella morale.
Ad una pia signora che era andata da lui in pellegrinaggio per ottenere la guarigione di un parente, il santo Curato d’Ars disse: «Fate una novena di preghiera. Ma non so se il Signore vi ascolterà, perché in quella casa laggiù c’è tanta religione quanta in una scuderia di cavalli». E il giovane morì.
Proprio così. In tanti cuori di cristiani c’è tanta religione e fedeltà a Dio quanto in una «scuderia di cavalli».
Altro che cuori sacerdotali! Sono cuori profani, pieni solo di «carne e sangue» (Mt 16,17).
Se il nostro cuore ha 22 miliardi di cellule, con circa 100.000 battiti al giorno, e 40 milioni all’anno, quante di queste cellule e di questi battiti noi consacriamo ogni giorno a Gesù? Molto pochi, o forse neppure uno?
Esaminiamoci. Pensiamo a tutti i battiti del cuore che sciupiamo dietro le passioni di cui siamo schiavi: lo sport, il sesso, il denaro, lo studio, la politica, gli spettacoli, i divertimenti…, e capiremo come siamo lontani da una santa Teresina che non voleva perdere «neppure un atomo» del suo cuore senza darlo a Gesù.
Così sia il nostro cuore. Proteso verso il cielo. Pieno solo di Gesù, come ci dice san Paolo: «Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori» (Ef 3,17).
Proposito: Pregare molto il Sacro Cuore perché voglia donarci santi Sacerdoti.
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”
Giugno ? Stellamatutina.eu ? Sito di cultura cattolica in piena e totale obbedienza al Magistero Petrino. (http://www.stellamatutina.eu/category/spiritualita/mesi-meditati/giugno/)



https://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/29-giugno.htm
"GIUGNO: IL MESE DEL SACRO CUORE DI GESU'. MEDITAZIONI E PREGHIERE."
https://www.preghiereperlafamiglia.it/mese-di-giugno-con-il-sacro-cuore.htm
http://www.preghiereperlafamiglia.it/images/sacro-cuore.jpg





https://www.facebook.com/pietroferrari1973/
“«Ecco, o Roma, i due eroi che hanno fatto risplendere ai tuoi occhi il Vangelo di Cristo; in modo che tu che eri maestra di errore, sei diventata discepola della verità...Sebbene ti abbia occorso ottenere delle multipli vittorie per stendere per mare e per terra il tuo impero, inferiore è tuttavia il campo che ti ha sottomesso il lavoro delle tue guerre che quello conquistato dalla pace cristiana…Però, o Roma, ignoravi l'autore della tua elevazione; reggendo quasi tutte le nazioni, ti facevi la schiava degli errori di tutte queste nazioni; ed ti sembrava avere una grande religione, perché non rigettavi nessuno errore. Ma più eri fortemente incatenata dal demonio, più meravigliosa è stato la tua liberazione per il Cristo.» - San Leone.”






https://www.sursumcorda.cloud/
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
“Mese di giugno. Litanie del Sacro Cuore di Gesù --->”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/2210-mese-di-giugno-litanie-del-sacro-cuore-di-gesu.html
“Preghiera per la Festa del Cuore di Gesù --->”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/1704-preghiera-per-la-festa-del-cuore-di-gesu.html
“Cuore Santissimo di Gesù fonte di ogni bene! --->”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/1061-cuore-santissimo-di-gesu-fonte-di-ogni-bene.html
"Preghiera per la Francia alla Vigilia dei Santi Pietro e Paolo (28.6) --->"
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/2291-preghiera-per-la-francia-alla-vigilia-dei-santi-pietro-e-paolo-28-6.html


“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
29 giugno 2019, Santi Pietro e Paolo Apostoli (festa di precetto, non c'è l'astinenza).
+ O Santi Apostoli Pietro e Paolo, io vi eleggo oggi e per sempre come miei speciali protettori ed avvocati, e mi rallegro umilmente, tanto con voi, o San Pietro principe degli Apostoli, perchè siete quella pietra su cui Iddio edificò la sua Chiesa, che con voi, o San Paolo, prescelto da Dio per vaso di elezione e predicatore della verità, e vi prego di ottenermi viva fede, speranza ferma e carità perfetta, totale distacco da me stesso, disprezzo del mondo, pazienza nelle avversità e umiltà nelle prosperità, attenzione nell'orazione, purità di cuore, retta intenzione nell'operare, diligenza nell'adempiere gli obblighi del mio stato, costanza nei proponimenti, rassegnazione al volere di Dio, e perseveranza nella divina grazia sino alla morte. E così, mediante la vostra intercessione, ed i gloriosi vostri meriti, superate le tentazioni del mondo, del demonio e della carne, sia fatto degno di venire dinanzi al cospetto del supremo ed eterno Pastore delle anime, Gesù Cristo, il quale con il Padre e con lo Spirito Santo vive e regna nei secoli dei secoli, per goderlo ed amarlo eternamente. Così sia. +
Dalla bacheca di Don Ugo Carandino.”

“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare i santi Apostoli Piétro e Pàolo, i quali patirono nello stesso anno e nello stesso giorno, sotto Neróne Imperatore. Il primo di questi, nella medesima Città, crocifisso col capo rivolto verso la terra, e sepolto nel Vaticàno presso la via Trionfale, è celebrato con venerazione di tutto il mondo; l’altro decapitato e sepolto sulla via Ostiènse, è venerato con pari onore. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi avete loro elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questi immensi Santi, ed a loro affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, i santi Apostoli Piétro e Pàolo possano essere miei avvocati e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”

“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
I Santi Pietro e Paolo, fustigatori di tutti gli eretici e protagonisti di un proselitismo incessante e poderosamente fruttifero, odiati dal mondo, finalmente coronati con la gloria del martirio per la loro integrale fedeltà a Cristo.”

“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Madonna col Bambino e i santi Giovanni Battista, Agostino, Pietro e Paolo. Extra Ecclesiam nulla salus!”

“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
O come più viva è la nostra riconoscenza per te (Pietro), che ti degni di sostenerci così, in questo secolo insensato che, pretendendo di costruire nuovamente l’edificio sociale, volle stabilirlo sulla mobile sabbia delle opinioni umane, e che ha saputo moltiplicare soltanto i crolli e le rovine! La pietra che i moderni architetti hanno rigettata, è forse meno perciò la pietra angolare? E la sua virtù non appare forse appunto nel fatto che, rigettandola, è contro di essa che urtano e s’infrangono? https://www.sursumcorda.cloud/
Dal numero 167 di SVRSVM CORDA® del 30 giugno 2019. Indice dei contenuti:
- Comunicato numero 167. Gli operai della vigna del Signore;
- Saluto a San Pietro, fondamento della Chiesa (29.6);
- Dizionario biblico. Chi è l’Apostolo Pietro. Parte prima;
- Il culto reale che si rivolge a Cristo nel Suo Vicario (29.6);
- Dizionario di teologia morale. Alcuni attributi della Sovranità Pontificia;
- Vita e detti dei Padri del deserto: Ilarione;
- Orazione a San Ladislao Re di Ungheria (27.6);
- Orazione alle Primizie dei tanti Martiri in Roma (24.6);
- Preghiera ai Santi Giovanni e Paolo, Martiri (26.6);
- Preghiera per l'Italia a San Guglielmo da Vercelli (25.06);
- Preghiera per la Francia alla Vigilia dei Santi Pietro e Paolo (28.6).”
https://www.sursumcorda.cloud/
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/65308704_2312634545439608_4948023610297024512_n.jp g?_nc_cat=111&_nc_oc=AQlzTdHEYQwXlw1jvpPkCSC7MohOoUbAkKiOeBgNu_c 17oGji9AcuFmnONbAVwfDZJQ&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=bba7950de6aa686b0be74d5a2c4b9105&oe=5D7B3894


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/65308704_2312634545439608_4948023610297024512_n.jp g?_nc_cat=111&_nc_oc=AQlzTdHEYQwXlw1jvpPkCSC7MohOoUbAkKiOeBgNu_c 17oGji9AcuFmnONbAVwfDZJQ&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=bba7950de6aa686b0be74d5a2c4b9105&oe=5D7B3894


«Carlo Di Pietro - Sursum Corda
29 giugno 1881. Papa Leone XIII condanna il mostruoso irragionevole errore, anche eresia, della cosiddetta sovranità popolare.
“Quantunque l’uomo, spinto da una certa superbia e arroganza cerchi spesso di spezzare i freni del comando, tuttavia non arrivò mai a potere non obbedire a nessuno. Infatti, in qualunque società e comunità umana è necessario che alcuni comandino, affinché la società, priva del principio o del capo che la regge, non si sfasci e non sia impedita di conseguire quel fine per il quale si formò e si costituì. Però se non si poté arrivare ad eliminare il potere dal seno della società civile, furono certo adoperate tutte le arti per togliere ad esso forza e sminuirne la maestà, e ciò principalmente nel secolo XVI, quando una funesta novità di opinioni infatuò moltissimi. Da quel tempo, la moltitudine non solo volle dare a se stessa una libertà più ampia, che fosse di uguaglianza, ma sembrò anche voler foggiare a proprio talento l’origine e la costituzione della società civile. Anzi, moltissimi dei tempi nostri, camminando sulle orme di coloro che nel secolo passato si diedero il nome di filosofi, dicono che ogni potere viene dal popolo: per cui coloro che esercitano questo potere non lo esercitano come proprio, ma come dato a loro dal popolo, e altresì alla condizione che dalla volontà dello stesso popolo, da cui il potere fu dato, possa venire revocato. Da costoro però dissentono i cattolici, i quali fanno derivare da Dio il diritto di comandare come da naturale e necessario principio....
Le dottrine inventate dai moderni circa la potestà politica recano già grandi calamità agli uomini, ed è da temere che apportino per l’avvenire mali estremi. Infatti, il non volere che il diritto di comandare derivi da Dio, altro non è che volere strappare dal potere politico il migliore splendore e privarlo delle sue forze maggiori. Quando poi lo fanno dipendere dall’arbitrio della moltitudine, asseriscono in primo luogo una fallace opinione, e in secondo luogo pongono il principato su un fondamento troppo leggero ed instabile. Conseguentemente, le passioni popolari, aizzate e stimolate da siffatte opinioni, insorgeranno più audacemente, e con grande rovina per la cosa pubblica trascenderanno in ciechi tumulti ed aperte sedizioni. Infatti, dopo la cosiddetta Riforma, i cui promotori e capi combatterono radicalmente con nuove dottrine la potestà sacra e civile, repentini tumulti ed audacissime ribellioni seguirono specialmente in Germania, e ciò con tanta deflagrazione di guerra civile e con tanta strage, che pareva non ci fosse alcun luogo immune da tumulti insanguinati. Da quella eresia ebbero origine nel secolo passato la falsa filosofia, quel diritto che chiamano nuovo, la sovranità popolare e quella trasmodante licenza che moltissimi ritengono la sola libertà. Da ciò si è arrivati alle finitime pesti che sono il Comunismo, il Socialismo, il Nichilismo, orrendi mali e quasi sterminio della società civile. Eppure molti si sforzano grandemente di diffondere la violenza di tanti mali, e con il pretesto di alleviare la moltitudine suscitano grandi incendi e rovine. Queste cose che ora ricordiamo non sono né ignote né molto lontane.” Da SS Leone XIII, Diuturnum illud.»







https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/62242640_1922377521196894_2149388672154206208_n.jp g?_nc_cat=105&_nc_oc=AQn55K3TD7XGjR18HVgfAa9CNfciaJkX56nDovhknbX R1exfegwPhbD-nvLVBBkpyzo&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=c2a072aeb0f21f79725634ce080b2ca6&oe=5D78DC7E


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/62242640_1922377521196894_2149388672154206208_n.jp g?_nc_cat=105&_nc_oc=AQn55K3TD7XGjR18HVgfAa9CNfciaJkX56nDovhknbX R1exfegwPhbD-nvLVBBkpyzo&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=c2a072aeb0f21f79725634ce080b2ca6&oe=5D78DC7E



https://sardiniatridentina.blogspot.com/2017/06/i-santi-apostoli-pietro-e-paolo.html?m=1
“I SANTI APOSTOLI PIETRO E PAOLO.
Doppio di I classe con Ottava comune.
Paramenti rossi.
Tutta la Chiesa è in festa, perché «Dio ha consacrato questo giorno col martirio degli Apostoli Pietro e Paolo» (Orazione). Nelle due grandiose basiliche erette a Roma sulle tombe «di questi due Principi che hanno conquistato con la croce e la spada il loro posto nel senato eterno» (Inno dei Vespri), come in Catacumbas sulla via Appia, il Papa celebrava oggi solennemente la Messa stazionale. Più tardi, a causa della grande distanza che separa queste due chiese, si divise questa festa onorando più particolarmente san Pietro il 29 giugno e san Paolo il 30.
I)San Pietro, vescovo di Roma, è il vicario, cioè il luogotenente, il sostituto visibile del Cristo. Come mostrano il Prefazio, l'Alleluja, il Vangelo, l'Offertorio e l'Antifona della Comunione, gli Ebrei avevano respinto Gesù, e fecero lo stesso verso il suo successore (Epistola). Spostando allora il centro religioso del mondo, Pietro lasciò Gerusalemme per Roma, che divenne la città eterna e la sede di tutti i Papi.
II)San Pietro, primo Papa, «parla a nome del Cristo» che gli ha comunicato la sua infallibilità dottrinale. Quindi non la carne e il sangue lo guidano, ma il Padre celeste, che non permette che le porte dell'Inferno prevalgano contro la Chiesa, di cui egli è il fondamento (Vangelo).
III)San Pietro, ricevendo le chiavi, è preposto al «regno dei cieli» sulla terra, cioè alla Chiesa, «e regna in nome del Cristo», che lo ha investito della sua potenza e della sua autorità suprema (Vangelo).
I nomi di san Pietro e di san Paolo aprono la lista degli Apostoli nel Canone della Messa (1° elenco).
Con la Chiesa, che non cessava di rivolgere preghiere a Dio per Pietro (Epistola), preghiamo per il suo successore, «il servo di Dio, il nostro Santo Padre, il Papa» (Canone della Messa).

INTROITUS
Acts 12:11 - Nunc scio vere, quia misit Dóminus Angelum suum: et erípuit me de manu Heródis et de omni exspectatióne plebis Iudæórum ~~ Ps 138:1-2 - Dómine; probásti me et cognovísti me: tu cognovísti sessiónem meam et resurrectiónem meam. ~~ Nunc scio vere, quia misit Dóminus Angelum suum: et erípuit me de manu Heródis et de omni exspectatióne plebis Iudæórum

Act 12:11 - Adesso riconosco veramente che il Signore ha mandato il suo Angelo: e mi ha liberato dalle mani di Erode e da ogni attesa dei Giudei. ~~ Ps 138:1-2 - Signore, tu mi scruti e mi conosci: conosci il mio riposo e il mio cammino. ~~ Gloria ~~ Adesso riconosco veramente che il Signore ha mandato il suo Angelo: e mi ha liberato dalle mani di Erode e da ogni attesa dei Giudei.

Gloria

ORATIO
Orémus.
Deus, qui hodiérnam diem Apostolórum tuórum Petri et Pauli martýrio consecrásti: da Ecclésiæ tuæ, eórum in ómnibus sequi præcéptum; per quos religiónis sumpsit exórdium. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
O Dio, che consacrasti questo giorno col martirio dei tuoi Apostoli Pietro e Paolo: concedi alla tua Chiesa di seguire in ogni cosa i precetti di coloro, per mezzo dei quali ebbe principio la religione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

LECTIO
Léctio Actuum Apostolórum.
Act 12:1-11
In diébus illis: Misit Heródes rex manus, ut afflígeret quosdam de ecclésia. Occidit autem Iacóbum fratrem Ioánnis gládio. Videns autem, quia placeret Iudaeis, appósuit, ut apprehénderet et Petrum. Erant autem dies azymórum. Quem cum apprehendísset, misit in cárcerem, tradens quatuor quaterniónibus mílitum custodiéndum, volens post Pascha prodúcere eum pópulo. Et Petrus quidem servabátur in cárcere. Orátio autem fiébat sine intermissióne ab ecclésia ad Deum pro eo. Cum autem productúrus eum esset Heródes, in ipsa nocte erat Petrus dórmiens inter duos mílites, vinctus caténis duábus: et custódes ante óstium custodiébant cárcerem. Et ecce, Angelus Dómini ástitit: et lumen refúlsit in habitáculo: percussóque látere Petri, excitávit eum, dicens: Surge velóciter. Et cecidérunt caténæ de mánibus eius. Dixit autem Angelus ad eum: Præcíngere, et cálcea te cáligas tuas. Et fecit sic. Et dixit illi: Circúmda tibi vestiméntum tuum, et séquere me. Et éxiens sequebátur eum, et nesciébat quia verum est, quod fiébat per Angelum: existimábat autem se visum vidére. Transeúntes autem primam et secundam custódiam, venérunt ad portam férream, quæ ducit ad civitátem: quæ ultro apérta est eis. Et exeúntes processérunt vicum unum: et contínuo discéssit Angelus ab eo. Et Petrus ad se revérsus, dixit: Nunc scio vere, quia misit Dóminus Angelum suum, et erípuit me de manu Heródis et de omni exspectatióne plebis Iudæórum.

In quei giorni, il re Erode mise le mani su alcuni membri della Chiesa per maltrattarli. Uccise di spada Giacomo, fratello di Giovanni. E, vedendo che ciò piaceva ai Giudei, fece arrestare anche Pietro. Erano allora i giorni degli azzimi. Arrestatolo, lo mise in prigione, dandolo in custodia a quattro squadre di quattro soldati ciascuna, volendo farlo comparire davanti al popolo dopo la Pasqua. Pietro, dunque, era custodito nella prigione; ma la Chiesa faceva continua orazione a Dio per lui. Ora, la notte precedente al giorno che Erode aveva stabilito per farlo comparire innanzi al popolo, Pietro, legato da due catene, dormiva fra due soldati, e le sentinelle alla porta custodivano la prigione. Ed ecco apparire un Angelo del Signore e una gran luce splendere nella cella. Toccando Pietro al fianco, lo riscosse, dicendo: Alzati in fretta. E gli caddero le catene dalle mani. L’Angelo gli disse: Mettiti la cintura e infilati i sandali. Pietro obbedì. E l’Angelo: Buttati addosso il mantello e seguimi. Ed egli uscì e lo seguì, senza rendersi conto di quel che l’Angelo gli faceva fare, parendogli un sogno. Oltrepassata la prima e la seconda guardia, giunsero alla porta di ferro che mette in città, ed essa si aprí da sé davanti a loro. E usciti, si avviarono per una strada, e improvvisamente l’Angelo partì da lui. Pietro, allora, tornato in sé, disse: Adesso riconosco davvero che il Signore ha mandato il suo Angelo e mi ha liberato dalle mani di Erode, e da ogni attesa dei Giudei.

GRADUALE
Ps 44:17-18
Constítues eos príncipes super omnem terram: mémores erunt nóminis tui. Dómine.
V. Pro pátribus tuis nati sunt tibi fílii: proptérea pópuli confítebúntur tibi.

Li costituirai principi sopra tutta la terra: essi ricorderanno il tuo nome, o Signore.
V. Ai padri succederanno i figli; perciò i popoli Ti loderanno.

ALLELUIA
Allelúia, allelúia.
Matt 18:18
Tu es Petrus, et super hanc petram ædificábo Ecclésiam meam. Allelúia.

Alleluia, alleluia.
Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa. Alleluia.

EVANGELIUM
Sequéntia ✠ sancti Evangélii secúndum Matthaeum.
Matt 16:13-19
In illo témpore: Venit Iesus in partes Cæsaréæ Philippi, et interrogábat discípulos suos, dicens: Quem dicunt hómines esse Fílium hóminis? At illi dixérunt: Alii Ioánnem Baptístam, alii autem Elíam, álii vero Ieremíam aut unum ex Prophétis. Dicit illis Iesus: Vos autem quem me esse dícitis? Respóndens Simon Petrus, dixit: Tu es Christus, Fílius Dei vivi. Respóndens autem Iesus, dixit ei: Beátus es, Simon Bar Iona: quia caro et sanguis non revelávit tibi, sed Pater meus, qui in coelis est. Et ego dico tibi, quia tu es Petrus, et super hanc petram ædificábo Ecclésiam meam, et portæ ínferi non prævalébunt advérsus eam. Et tibi dabo claves regni coelórum. Et quodcúmque ligáveris super terram, erit ligátum et in coelis: et quodcúmque sólveris super terram, erit solútum et in coelis.

In quel tempo: Gesù, venuto nei dintorni di Cesarea di Filippo, cosí interrogò i suoi discepoli: Gli uomini chi dicono che sia il Figlio dell’uomo? Essi risposero: Alcuni dicono che è Giovanni Battista, altri Elia, altri ancora Geremia o qualche altro profeta. Disse loro Gesù: E voi, chi dite che io sia? Simone Pietro rispose: Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio vivente. E Gesù: Beato sei tu, Simone figlio di Giona, perché non la carne o il sangue ti hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro, e su questa pietra io edificherò la mia Chiesa, e le porte dell’inferno non prevarranno contro di essa. Io darò a te le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra, sarà legato anche nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra, sarà sciolto anche nei cieli.

Credo

OFFERTORIUM
Ps 44:17-18
Constítues eos príncipes super omnem terram: mémores erunt nóminis tui, Dómine, in omni progénie et generatióne.

Li costituirai principi su tutta la terra: essi ricorderanno il tuo nome, o Signore, di generazione in generazione.

SECRETA
Hóstias, Dómine, quas nómini tuo sacrándas offérimus, apostólica prosequátur orátio: per quam nos expiári tríbuas et deféndi. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Le offerte, o Signore, che Ti presentiamo, affinché siano consacrate al tuo nome, vengano accompagnate dalla preghiera degli Apostoli, mediante la quale Tu ci conceda perdono e protezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PRÆFATIO DE APOSTOLIS
Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre: Te, Dómine, supplíciter exoráre, ut gregem tuum, Pastor ætérne, non déseras: sed per beátos Apóstolos tuos contínua protectióne custódias. Ut iísdem rectóribus gubernétur, quos óperis tui vicários eídem contulísti præésse pastóres. Et ídeo cum Angelis et Archángelis, cum Thronis et Dominatiónibus cumque omni milítia coeléstis exércitus hymnum glóriæ tuæ cánimus, sine fine dicéntes

E’ veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza innalzare a te, Signore, la nostra preghiera. Ti supplichiamo, Pastore eterno: non abbandonare il tuo gregge, ma per mezzo dei tuoi Santi Apostoli custodiscilo e proteggilo sempre. Continui ad essere governato da quelli che tu stesso hai eletto vicari dell'opera tua, e hai costituito pastori. E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine dei Cori celesti, cantiamo con voce incessante l'inno della tua gloria:

COMMUNIO
Matt 16:18
Tu es Petrus, ei super hanc petram aedificabo Ecclésiam meam.

Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa.

POSTCOMMUNIO
Orémus.
Quos coelésti, Dómine, alimento satiásti: apostólicis intercessiónibus ab omni adversitáte custódi. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Quelli, o Signore, che Tu saziasti di un alimento celeste, per intercessione degli Apostoli, proteggili contro ogni avversità. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.”



“L'ANGOLO PATRISTICO.
Sermone di san Leone Papa.
Sermone 1 sul natale degli Apostoli Pietro e Paolo.
Senza dubbio, dilettissimi, il mondo intero prende parte a tutte le nostre sante solennità, e la pietà d'una stessa fede esige che si celebri in ogni luogo con gioia comune ciò che si commemora compiuto per la salvezza di tutti. Tuttavia la festa odierna, oltre la venerazione che s'è acquistata per tutto il mondo, deve avere nella nostra Città un culto speciale ed un'allegrezza particolare; così che là dove i principi degli Apostoli morirono sì gloriosamente, ci sia ancora, il giorno del loro martirio, maggiore esplosione di gioia. Perché son dessi, o Roma, gli eroi che fecero risplendere ai tuoi occhi il Vangelo di Cristo; e che da maestra dell'errore, ti resero discepola della verità.
Son dessi i tuoi padri, i veri pastori, che, per introdurti nel regno celeste han saputo fondarti molto meglio e ben più felicemente di coloro che ebbero cura di porre le prime fondamenta delle tue mura; dei quali colui che ti diede il nome si macchiò dell'uccisione del proprio fratello. Son dessi, che ti hanno innalzata a tanta gloria, che, divenuta nazione santa, popolo eletto, città sacerdotale e reale e, per la Sede augusta del beato Pietro, la capitale del mondo intero, stendi la tua supremazia, grazie alla religione divina, assai più lontano che non fu per la dominazione terrena. Dacché, sebbene resa potente da molte vittorie, avessi steso il diritto del tuo impero e su terre e su mari, tuttavia quello che ti assoggettarono le fatiche della guerra è assai meno di quello che ti ha sottomesso la pace cristiana.
D'altra parte conveniva assai meglio col piano dell'opera divina, che molti regni fossero riuniti sotto un medesimo impero, perché così la predicazione avesse facile accesso e pronta diffusione fra i popoli sottomessi alla autorità suprema d'una stessa città. Ma allorquando questa città, ignara dell'autore della sua elevazione, dominava su quasi tutte le nazioni, essa era schiava di tutti gli errori; e perché non ne rigettava alcuno, credeva di potersi attribuire molta religiosità. Quindi quanto più strettamente il diavolo la teneva incatenata, tanto più mirabilmente è stata da Cristo liberata.
Omelia di san Girolamo Prete.
Libro 3 Commento su Matteo, cap. 16.
Giustamente egli domanda: «La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?» (Matth. 16:13) poiché quelli che non vedono in lui che il figlio dell'uomo, sono infatti degli uomini; ma quelli che riconoscono la sua divinità, son detti dii, e non uomini. «Ed essi risposero: «Alcuni dicono ch'è Giovanni Battista, altri Elia» (Matth. 16:14). Mi meraviglio che certi interpreti cerchino le cause di questi errori, e vogliano stabilire con discussioni lunghissime, perché alcuni hanno pensato nostro Signore Gesù Cristo essere Giovanni, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti; avendo essi potuto sbagliare prendendolo per Elia e Geremia allo stesso modo che sbagliò Erode prendendolo per Giovanni quando disse: «Questi è quel Giovanni, a cui io tagliai la testa: egli è risorto dai morti, e perciò in lui si operano dei miracoli» (Matth. 6:15).
«E voi chi dite ch'io sia?» (Matth. 6:15). Lettore intelligente, bada che e da quel che segue e dal testo del discorso gli Apostoli non sono punto chiamati uomini, ma dii. Perché, dopo aver detto: «La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?» soggiunge: «E voi chi dite ch'io sia?» (Matth. 16:13). Mentre gli altri, perché sono uomini, pensano di me cose affatto umane, voi che siete dii, chi credete ch'io sia? Pietro a nome di tutti gli Apostoli fa questa professione di fede: «Tu sei Cristo, il Figlio del Dio vivente» (Matth. 16:16). Dice, del Dio vivente, per distinguerlo dagli altri dèi, che passano per dèi, ma che sono morti.
E Gesù rispondendogli disse: «Beato te, Simone, Figlio di Giona» (Matth. 16:17). Egli ripagò la testimonianza resagli dall'Apostolo. Pietro aveva detto: «Tu sei Cristo, il Figlio del Dio vivente»; la confessione della verità è ricompensata: «Beato te, Simone, figlio di Giona». Perché? «Perché non te l'ha rivelato né la natura né l'istinto, ma te l'ha rivelato il Padre» (Ibi). Ciò che non ha potuto rivelare né la natura né l'istinto, l'ha rivelato la grazia dello Spirito Santo. In seguito dunque alla professione di fede, egli riceve un nome in cui si trova espressa la rivelazione dello Spirito Santo, del quale merita anche d'essere detto figlio. Difatti Bar-Jona nella nostra lingua è lo stesso che Figlio della colomba.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/65818019_1921284784639501_4982067582669422592_n.jp g?_nc_cat=102&_nc_oc=AQmCQCpjR_d_S_WyeBAZuvidxeuspr_FCADiVKRW8Wq jRkMCaMDm_zMkgNP_wNkrFn4&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=1ab35f0b888862c24501032e4c26bc90&oe=5DBB3974


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/65818019_1921284784639501_4982067582669422592_n.jp g?_nc_cat=102&_nc_oc=AQmCQCpjR_d_S_WyeBAZuvidxeuspr_FCADiVKRW8Wq jRkMCaMDm_zMkgNP_wNkrFn4&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=1ab35f0b888862c24501032e4c26bc90&oe=5DBB3974







https://www.radiospada.org/
http://www.edizioniradiospada.com/
https://www.facebook.com/radiospadasocial/

“29 giugno 2019: Festa dei Santi Pietro e Paolo (Doppio di prima classe con Ottava comune - Festa di precetto).”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/65723022_2757734494256202_8351897102044889088_n.jp g?_nc_cat=111&_nc_oc=AQmJjZ_pJJ_X3AIWKYzSAVZgnL8L-78zLf0xpCH931Y2zU8zP3PEZSmPeNVFXTCmsmg&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=abfadff00b128acd37412411de030105&oe=5DB28244


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/65723022_2757734494256202_8351897102044889088_n.jp g?_nc_cat=111&_nc_oc=AQmJjZ_pJJ_X3AIWKYzSAVZgnL8L-78zLf0xpCH931Y2zU8zP3PEZSmPeNVFXTCmsmg&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=abfadff00b128acd37412411de030105&oe=5DB28244



“Il 29 giugno 1943 Pio XII pubblicava l’ Enciclica “Mystici Corporis” sulla Chiesa. Insegnava infallibilmente il santo Pontefice: «A definire e descrivere questa verace Chiesa di Cristo - che è la Chiesa Santa, Cattolica, Apostolica, Romana - (cfr. Conc. Vat. , Const. de Fide cath., cap. I), nulla si trova di più nobile, di più grande, di più divino di quell'espressione con la quale essa vien chiamata "il Corpo mistico di Gesù Cristo"; espressione che scaturisce e quasi germoglia da ciò che viene frequentemente esposto nella Sacra Scrittura e nei Santi Padri».”


«[SACERDOS IN AETERNUM] 1992-2019: un cordialissimo augurio a Don Floriano Abrahamowicz per l'anniversario della sua ordinazione sacerdotale.»


“Il Rinnegamento di San Pietro: una messa a punto teologica di Clemente LECUYER (7 gennaio 2015)”
https://www.radiospada.org/2016/04/il-rinnegamento-di-sanpietro-una-messa-a-punto-teologica/
"Ma non abbiamo sempre avuto “cattivi Papi”?"
https://www.radiospada.org/2016/04/ma-non-abbiamo-sempre-avuto-cattivi-papi/

https://www.radiospada.org/2019/06/reliquie-di-s-pietro-allo-scismatico-bartolomeo-di-costantinopoli/
“Reliquie di S. Pietro allo scismatico Bartolomeo di Costantinopoli.”

https://www.radiospada.org/2019/06/lantico-rito-della-chinea/
«“Tu es pastor óvium, princeps Apostolórum: tibi trádidit Deus ómnia regna mundi“
Come sappiamo dall’insegnamento pontificio, la Chiesa e il suo Capo visibile il Papa, oltre alla potestà in spiritualibus, detengono anche quella in temporalibus. Insomma, riprendendo l’immortale testo di Bonifacio VIII, confermato dal Lateranense V e ripreso fino a Pio XII: “Entrambe le spade son quindi nella potestà della Chiesa, la spada spirituale cioè e materiale. Questa dev’essere impugnata in favore della Chiesa, quella dalla Chiesa; quella dal sacerdote, quella dalla mano dei re e dei militi, ma al comando e con la condiscendenza del sacerdote” [1].
Una manifestazione cerimoniale di questa potestà temporale era l’omaggio della chinea che annualmente aveva luogo nella Basilica Vaticana ai primi vespri della solennità dei Santi Pietro e Paolo. (...)»
https://i0.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2019/06/MG_1145-1.jpg?w=531&ssl=1


https://i0.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2019/06/MG_1145-1.jpg?w=531&ssl=1



https://www.radiospada.org/tag/primato-di-pietro/
https://www.radiospada.org/tag/san-pietro/
https://www.radiospada.org/2017/06/la-romanita-della-chiesa-da-cesarea-di-filippo-al-dominium-mundi/
https://www.radiospada.org/2016/04/ma-non-abbiamo-sempre-avuto-cattivi-papi/
https://www.radiospada.org/2014/06/un-nuovo-contributo-sul-dibattito-sulluna-cum/

https://www.radiospada.org/2019/06/difunde-tu-fe-catolica-san-pedro-y-san-pablo-apostoles-y-martires-columnas-de-la-iglesia/
https://i0.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2019/06/PEDROYPABLO.jpg?w=470&ssl=1
https://i1.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2019/06/PEDROYPABLO1.jpg?w=450&ssl=1


https://i0.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2019/06/PEDROYPABLO.jpg?w=470&ssl=1


https://i1.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2019/06/PEDROYPABLO1.jpg?w=450&ssl=1







www.agerecontra.it | Sito del Circolo Cattolico "Christus Rex"
http://www.agerecontra.it/

"Centro Studi Giuseppe Federici - sito ufficiale"
http://www.centrostudifederici.org/

"sito dedicato alla crisi dottrinale nella Chiesa cattolica"
http://www.crisinellachiesa.it/

"Sito ufficiale del Centro Culturale San Giorgio"
http://www.centrosangiorgio.com/


C.M.R.I. - "Congregatio Mariae Reginae Immacolata" ("Congregation of Mary Immaculate Queen" - "Congregazione di Maria Regina Immacolata"):
http://www.cmri.org/ital-index.html





"Como ovejas sin Pastor"
http://sicutoves.blogspot.com/



https://moimunanblog.com/





https://www.truerestoration.org/


"The Catholic Teaching on the Papacy – Novus Ordo Watch
https://novusordowatch.org/the-catholic-papacy/
https://novusordowatch.org/2019/06/bishop-sanborn-history-of-christendom/
"The Papacy & the Passion of the Church."
https://novusordowatch.org/2017/02/papacy-passion-of-church-fatima-conference-2016/
https://novusordowatch.org/2018/03/from-protestant-pastor-to-sedevacantist/
https://novusordowatch.org/2018/12/like-sheep-without-shepherd-fatima-conference-2018/
Now What? How to be a real Catholic today
https://novusordowatch.org/now-what/
What has happened to the Catholic Church? START HERE to find out
https://novusordowatch.org/start-here/
Cardinal Manning explains the coming Great Apostasy — in 1861!
https://novusordowatch.org/2015/04/the-pope-and-the-antichrist/
Making sense of it all: The Papacy and the Passion of the Church
https://novusordowatch.org/2017/02/papacy-passion-of-church-fatima-conference-2016/
Have the Gates of Hell prevailed? The Papacy and Sedevacantism
https://novusordowatch.org/2015/12/have-gates-of-hell-prevailed/
We had been Warned: Predictions and Prophecies regarding our times
https://novusordowatch.org/we-had-been-warned/
https://novusordowatch.org/faqs/ "





https://lacontrerevolution.wordpress.com/


https://sedevacantisme.wordpress.com/


"Sede Vacante -"
http://www.catholique-sedevacantiste.fr/


http://wordpress.catholicapedia.net/


https://fidecatholica.wordpress.com/


https://militesvirginismariae.wordpress.com/




Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
http://www.SaintAmedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

http://www.sodalitium.eu/wp-content/uploads/2016/08/Billet.juin19.pdf
“Apostolat de la prière : juin 2019. En réparation pour les lois iniques et les péchés publics contre le Règne Social du Sacré Cœur de Jésus.”
https://scontent-frt3-2.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/61354082_880458195620195_2891817118372724736_n.jpg ?_nc_cat=108&_nc_ht=scontent-frt3-2.xx&oh=f65cf7c7c218c34c2a1e00abdea7c70a&oe=5D5AD45D


https://scontent-frt3-2.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/61354082_880458195620195_2891817118372724736_n.jpg ?_nc_cat=108&_nc_ht=scontent-frt3-2.xx&oh=f65cf7c7c218c34c2a1e00abdea7c70a&oe=5D5AD45D



29 juin : Saints Pierre et Paul, Apôtres :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/29-juin-saints-pierre-et-paul)
“29 juin : Saints Pierre et Paul, Apôtres.”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/1015/2978/0917/06_29_pietro_e_paolo.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/1015/2978/0917/06_29_pietro_e_paolo.jpg




SANCTE PETRE, SANCTE PAULE, ORATE PRO NOBIS!!!
COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!! COR JESU ADVENIAT REGNUM TUUM - ADVENIAT PER MARIAM!!!
Cuore Eucaristico di Gesù, accrescete in noi la fede, la speranza, la carità.
Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto. Sicut erat in principio et nunc et semper et in saecula saeculorum. Amen.
«O Santissima Trinità, vi adoro! Mio Dio, mio Dio, Vi amo nel Santissimo Sacramento!»
CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS REGNAT, CHRISTUS IMPERAT!!!
Luca, SURSUM CORDA – HABEMUS AD DOMINUM!!!

Holuxar
01-07-19, 03:12
30 GIUGNO 2019: trentesimo ed ultimo giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO; Commemorazione di San Paolo Apostolo, DOMENICA NELL’OTTAVA DEL SACRO CUORE…



«DOMENICA TERZA DOPO LA PENTECOSTE.»
Guéranger, L'anno liturgico - Domenica Terza dopo la Pentecoste (http://www.unavoce-ve.it/pg-dopopent-dom3.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-dopopent-dom3.htm





“30 giugno: Commemorazione di San Paolo apostolo.”
https://forum.termometropolitico.it/355894-30-giugno-commemorazione-di-s-paolo-apostolo-29.html
https://forum.termometropolitico.it/589781-30-giugno-commemorazione-di-s-paolo.html

"Il sacro Cuore di Gesù."
https://forum.termometropolitico.it/730912-sacro-cuore-di-gesu-7.html
https://forum.termometropolitico.it/221001-il-sacro-cuore-di-gesu-8.html
https://forum.termometropolitico.it/270131-sacro-cuore-di-gesu-11.html





SANTA MESSA domenicale celebrata da Don Floriano Abrahamowicz a Paese (Treviso) stamattina 3O GIUGNO 2019, DOMENICA NELL’OTTAVA DEL SACRO CUORE:


«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
Domenica nell'ott. del S. Cuore (Santa Messa)
Domenica nell'ott. Corpus Domini (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=07WAmUjSgj8
Domenica della ss. Trinità (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=Lzd7hoDgFBk
Domenica di Pentecoste (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=QQlB5gTdzPI
Domenica di Pentecoste 2019 - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=UEvB9s3xZN0
Domenica dell'ott. dell'Ascensione (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=gfVR56Rm-9A
Domenica dell'ottava dell'Ascensione - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=AIlnBCH2M-A
V domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=Xo3vvej3nT8
V domenica dopo Pasqua - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=gMHZKktvVXE
IV domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=BnTn5tCbAgw
IV domenica dopo Pasqua (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=UnnMVHLXOr4
III Domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=FrXb3TtbouM
II Domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=71aZwW6lBYU
II Domenica dopo Pasqua - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=BuGlDuSs0LQ
Domenica in Albis (Santa Messa e Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=UG870mk5GHo
Lunedì Pasqua - dell' Angelo (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=wPkpeDbQdo8
Santa Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=G-lviMz3pWY
Santa Pasqua 2019 - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=lwCe33a3TUo
Sabato Santo (Veglia Pasquale)
https://www.youtube.com/watch?v=jphVO0FHUMw
Venerdì Santo
https://www.youtube.com/watch?v=6v8gLX5hNW0
Giovedi Santo
https://www.youtube.com/watch?v=80W3peGsC9I
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».


31esimo anniversario delle Consacrazioni Episcopali compiute il 30 giugno 1988 da Mons. Marcel François Lefebvre (Tourcoing, 29 novembre 1905 – Martigny, 25 marzo 1991) e Mons. Antônio de Castro Mayer (Campinas, 29 novembre 1904 – Campos, 25 aprile 1991)....
A tal proposito, leggersi questa significativa intervista di un decennio fa ad Araì Daniele di Don Floriano Abrahamowicz:


https://www.radiospada.org/2018/05/ad-fontes-arai-daniele-e-monsignor-de-castro-mayer-una-vecchia-intervista/
"Don Floriano Abrahamowicz
Intervista esclusiva al Prof. Arai Daniele:
L’eredità spirituale di Mons. De Castro Mayer."



SANTE MESSE "NON UNA CUM" CELEBRATE DAI SACERDOTI DELL' I.M.B.C. ("ISTITUTO MATER BONI CONSILII") IN TUTTA ITALIA:


"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"Torino - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/torino/

"Modena - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/modena/

"Rimini - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/rimini/

"Pescara - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/pescara/

"Potenza - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/potenza/

"Roma - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/roma/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”



Commemorazione di San Paolo - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/commemorazione-san-paolo/)
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/San-Paolo-1-300x225.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/San-Paolo-1-300x225.jpg







“FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”
Giugno ? Stellamatutina.eu ? Sito di cultura cattolica in piena e totale obbedienza al Magistero Petrino. (http://www.stellamatutina.eu/category/spiritualita/mesi-meditati/giugno/)


"GIUGNO: IL MESE DEL SACRO CUORE DI GESU'. MEDITAZIONI E PREGHIERE."
https://www.preghiereperlafamiglia.it/mese-di-giugno-con-il-sacro-cuore.htm
http://www.preghiereperlafamiglia.it/images/sacro-cuore.jpg







https://www.agerecontra.it/2019/06/disponibile-il-numero-167-di-sursum-corda-del-30-giugno-2019/
«Disponibile il numero 167 di Sursum Corda del 30 giugno 2019.
Sul sito è disponibile il numero 167 (del giorno 30 giugno 2019) di Sursum Corda®. Il settimanale si può scaricare gratuitamente nella sezione download dedicata ai soli Associati e Sostenitori. Clicca qui per gli ultimi articoli leggibili gratuitamente sul sito:– Comunicato numero 167. Gli operai della vigna del Signore; – Saluto a San Pietro, fondamento della Chiesa (29.6); – Dizionario biblico. Chi è l’Apostolo Pietro. Parte prima; – Il culto reale che si rivolge a Cristo nel Suo Vicario (29.6); – Dizionario di teologia morale. Alcuni attributi della Sovranità Pontificia; – Vita e detti dei Padri del deserto: Ilarione; – Orazione a San Ladislao Re di Ungheria (27.6); – Orazione alle Primizie dei tanti Martiri in Roma (24.6); – Preghiera ai Santi Giovanni e Paolo, Martiri (26.6); – Preghiera per l’Italia a San Guglielmo da Vercelli (25.06); – Preghiera per la Francia alla Vigilia dei Santi Pietro e Paolo (28.6). fonte – https://www.sursumcorda.cloud/tags/numero-167.html »




https://www.sursumcorda.cloud/
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
“Mese di giugno. Litanie del Sacro Cuore di Gesù --->”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/2210-mese-di-giugno-litanie-del-sacro-cuore-di-gesu.html
“Preghiera per la Festa del Cuore di Gesù --->”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/1704-preghiera-per-la-festa-del-cuore-di-gesu.html
“Cuore Santissimo di Gesù fonte di ogni bene! --->”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/1061-cuore-santissimo-di-gesu-fonte-di-ogni-bene.html
"Preghiera per la Francia alla Vigilia dei Santi Pietro e Paolo (28.6) --->"
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/2291-preghiera-per-la-francia-alla-vigilia-dei-santi-pietro-e-paolo-28-6.html

«Carlo Di Pietro - Sursum Corda
O come più viva è la nostra riconoscenza per te (Pietro), che ti degni di sostenerci così, in questo secolo insensato che, pretendendo di costruire nuovamente l’edificio sociale, volle stabilirlo sulla mobile sabbia delle opinioni umane, e che ha saputo moltiplicare soltanto i crolli e le rovine! La pietra che i moderni architetti hanno rigettata, è forse meno perciò la pietra angolare? E la sua virtù non appare forse appunto nel fatto che, rigettandola, è contro di essa che urtano e s’infrangono? https://www.sursumcorda.cloud/
Dal numero 167 di SVRSVM CORDA® del 30 giugno 2019. Indice dei contenuti:
- Comunicato numero 167. Gli operai della vigna del Signore;
- Saluto a San Pietro, fondamento della Chiesa (29.6);
- Dizionario biblico. Chi è l’Apostolo Pietro. Parte prima;
- Il culto reale che si rivolge a Cristo nel Suo Vicario (29.6);
- Dizionario di teologia morale. Alcuni attributi della Sovranità Pontificia;
- Vita e detti dei Padri del deserto: Ilarione;
- Orazione a San Ladislao Re di Ungheria (27.6);
- Orazione alle Primizie dei tanti Martiri in Roma (24.6);
- Preghiera ai Santi Giovanni e Paolo, Martiri (26.6);
- Preghiera per l'Italia a San Guglielmo da Vercelli (25.06);
- Preghiera per la Francia alla Vigilia dei Santi Pietro e Paolo (28.6).»
https://www.sursumcorda.cloud/
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/65308704_2312634545439608_4948023610297024512_n.jp g?_nc_cat=111&_nc_oc=AQlzTdHEYQwXlw1jvpPkCSC7MohOoUbAkKiOeBgNu_c 17oGji9AcuFmnONbAVwfDZJQ&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=bba7950de6aa686b0be74d5a2c4b9105&oe=5D7B3894
https://www.sursumcorda.cloud/media/com_acymailing/upload/immagini_2019/167grandesursumcorda.jpg


https://www.sursumcorda.cloud/media/com_acymailing/upload/immagini_2019/167grandesursumcorda.jpg


https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/1447-preghiera-a-san-paolo-per-avere-la-buona-stampa.html


“Introibo ad altare Dei. Domenica 30 giugno 2019, domenica nell'ottava del Corpus Domini (III dopo la Pentecoste) e Commemorazione di san Paolo Apostolo. All'oratorio di Potenza S. Messa alle ore 19,30. Per le altre S. Messe dell'IMBC: Sante Messe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/sante-messe/) ”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/65386624_2314134395289623_6800062002807963648_n.jp g?_nc_cat=111&_nc_oc=AQmvj5xJ0pK8omxuXCudKQVHduIswkpUnaxTexoDqix I4v83-WG9tOJcctVqiYkf-OI&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=e6ed11265bb2347b666356e711d3ddb5&oe=5DBA2214
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/65590786_840670809637808_123193586333253632_n.jpg? _nc_cat=109&_nc_oc=AQlGmB8TRSSvfBhpwZeEGxAHOE8q16RBntAqnZtF_4V q7PtupL7u6ada-xLkw26xECA&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=fce855bc500c14d558c0cb8cfaaec391&oe=5D792C0C


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/65386624_2314134395289623_6800062002807963648_n.jp g?_nc_cat=111&_nc_oc=AQmvj5xJ0pK8omxuXCudKQVHduIswkpUnaxTexoDqix I4v83-WG9tOJcctVqiYkf-OI&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=e6ed11265bb2347b666356e711d3ddb5&oe=5DBA2214


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/65590786_840670809637808_123193586333253632_n.jpg? _nc_cat=109&_nc_oc=AQlGmB8TRSSvfBhpwZeEGxAHOE8q16RBntAqnZtF_4V q7PtupL7u6ada-xLkw26xECA&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=fce855bc500c14d558c0cb8cfaaec391&oe=5D792C0C







https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/65607331_1923952771039369_1644452044590809088_n.jp g?_nc_cat=110&_nc_oc=AQno1rj8PfsYYYt1HYKEQHbGwQGrq1fDJBYyPFKnaqD oF8QdfdCzna8oQ_jPcG1sw0M&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=7e4f8b5b6030687c8e7fff9a828de56a&oe=5DC234C3


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/65607331_1923952771039369_1644452044590809088_n.jp g?_nc_cat=110&_nc_oc=AQno1rj8PfsYYYt1HYKEQHbGwQGrq1fDJBYyPFKnaqD oF8QdfdCzna8oQ_jPcG1sw0M&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=7e4f8b5b6030687c8e7fff9a828de56a&oe=5DC234C3



https://sardiniatridentina.blogspot.com/2017/06/iii-domenica-dopo-pentecoste.html?m=1
«DOMINICA INFRA OCTAVAM SACRATISSIMI CORDIS DOMINI NOSTRI JESU CHRISTI QUÆ EST III POST PENTECOSTEN
(Domenica infra l'Ottava del Sacratissimo Cuore di Nostro Signore Gesù Cristo che è la III dopo Pentecoste)
III DOMENICA DOPO PENTECOSTE
Questa domenica, che provvidenzialmente si trova tra l’ottava del Sacro Cuore di Gesù, è un inno alla Misericordia di Dio. Il demonio assale continuamente l’uomo e molte volte gli cediamo col peccato. Allora la misericordia del Buon Pastore a cui dobbiamo ricorrere nel nostro misero stato di peccatori ci viene in aiuto, si prende cura di noi, pecorelle perdute, e ci strappa dalle grinfie del Diavolo, ricollocandoci fra le sue pecorelle.
PROPRIUM MISSAE
INTROITUS
Ps 24:16; 24:18 - Réspice in me et miserére mei, Dómine: quóniam únicus et pauper sum ego: vide humilitátem meam et labórem meum: et dimítte ómnia peccáta mea, Deus meus. ~~ Ps 24:1-2 - Ad te, Dómine, levávi ánimam meam: Deus meus, in te confído, non erubéscam. ~~ Glória ~~ Réspice in me et miserére mei, Dómine: quóniam únicus et pauper sum ego: vide humilitátem meam et labórem meum: et dimítte ómnia peccáta mea, Deus meus.
Ps 24:16; 24:18 - Guarda a me, e abbi pietà di me, o Signore: perché solo e povero io sono: guarda alla mia umiliazione e al mio travaglio, e rimetti tutti i miei peccati, o Dio mio. ~~ Ps 24:1-2 - A te, o Signore, elevo l’anima mia: Dio mio, confido in te, ch’io non resti confuso. ~~ Gloria. ~~ Guarda a me, e abbi pietà di me, o Signore: perché solo e povero io sono: guarda alla mia umiliazione e al mio travaglio, e rimetti tutti i miei peccati, o Dio mio.
Gloria

ORATIO
Orémus.
Protéctor in te sperántium, Deus, sine quo nihil est válidum, nihil sanctum: multíplica super nos misericórdiam tuam; ut, te rectóre, te duce, sic transeámus per bona temporália, ut non amittámus ætérna. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Protettore di quanti sperano in te, o Dio, senza cui nulla è stabile, nulla è santo: moltiplica su di noi la tua misericordia, affinché, sotto il tuo governo e la tua guida, passiamo tra i beni temporali cosí da non perdere gli eterni. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

LECTIO
Léctio Epístolæ beáti Petri Apóstoli.
1 Pet 5:6-11
Caríssimi: Humiliámini sub coténti manu Dei, ut vos exáltet in témpore visitatiónis: omnem sollicitúdinem vestram proiiciéntes in eum, quóniam ipsi cura est de vobis. Sóbrii estote et vigiláte: quia adversárius vester diábolus tamquam leo rúgiens circuit, quærens, quem dévoret: cui resístite fortes in fide: sciéntes eándem passiónem ei, quæ in mundo est, vestræ fraternitáti fíeri. Deus autem omnis grátiæ, qui vocávit nos in ætérnam suam glóriam in Christo Iesu, módicum passos ipse perfíciet, confirmábit solidabítque. Ipsi glória et impérium in saecula sæculórum. Amen.

Carissimi: Umiliatevi sotto la potente mano di Dio, affinché vi esalti nel tempo della sua visita: e affidate a Lui ogni vostra preoccupazione, poiché Egli stesso ha cura di voi. Siate sobrii e vigilate, poiché il vostro nemico, il diavolo, vi circonda come un leone ruggente, cercando di divorare qualcuno: ad esso resistete forti nella fede; sapendo che le medesime sofferenze hanno i vostri fratelli sparsi per il mondo. Tuttavia, il Dio di ogni grazia, che ci ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo Gesú, ci perfezionerà dopo che avremo sofferto un poco, e ci confermerà nella fede, ci irrobustirà. A Lui gloria e impero nei secoli dei secoli. Amen.

GRADUALE
Ps 54:23; 54:17; 54:19
Iacta cogitátum tuum in Dómino: et ipse te enútriet.
V. Dum clamárem ad Dóminum, exaudívit vocem meam ab his, qui appropínquant mihi

Affida ogni tua preoccupazione al Signore: ed Egli ti nutrirà.
V. Mentre invocavo il Signore, ha esaudito la mia preghiera, liberandomi da coloro che mi circondavano.

ALLELUIA
Allelúia, allelúia
Ps 7:12
Deus iudex iustus, fortis et pátiens, numquid iráscitur per síngulos dies? Allelúia.

Alleluia, alleluia
Iddio, giudice giusto, forte e paziente, si adira forse tutti i giorni? Alleluia.

EVANGELIUM
Sequéntia ✠ sancti Evangélii secúndum Lucam.
Luc 15:1-10
In illo témpore: Erant appropinquántes ad Iesum publicáni et peccatóres, ut audírent illum. Et murmurábant pharisaei et scribæ, dicéntes: Quia hic peccatóres recipit et mandúcat cum illis. Et ait ad illos parábolam istam, dicens: Quis ex vobis homo, qui habet centum oves: et si perdíderit unam ex illis, nonne dimíttit nonagínta novem in desérto, et vadit ad illam, quæ períerat, donec invéniat eam? Et cum invénerit eam, impónit in húmeros suos gaudens: et véniens domum, cónvocat amícos et vicínos, dicens illis: Congratulámini mihi, quia invéni ovem meam, quæ períerat? Dico vobis, quod ita gáudium erit in coelo super uno peccatóre poeniténtiam agénte, quam super nonagínta novem iustis, qui non índigent poeniténtia. Aut quæ múlier habens drachmas decem, si perdíderit drachmam unam, nonne accéndit lucérnam, et evérrit domum, et quærit diligénter, donec invéniat? Et cum invénerit, cónvocat amícas et vicínas, dicens: Congratulámini mihi, quia invéni drachmam, quam perdíderam? Ita dico vobis: gáudium erit coram Angelis Dei super uno peccatóre poeniténtiam agénte.

In quel tempo: Si erano accostati a Gesù pubblicani e peccatori per ascoltarlo. E scribi e farisei mormoravano, dicendo: Riceve i peccatori e mangia con essi. Allora egli disse questa parabola: Chi di voi, avendo cento pecore, perdutane una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella smarrita finché la ritrova? E ritrovatala, non la pone contento sulle spalle e, tornato a casa, raduna amici e vicini, dicendo loro: Congratulatevi con me, perché ho ritrovata la pecora che si era smarrita? Io vi dico che in cielo vi sarà più gioia per un peccatore che fa penitenza, che non per novantanove giusti che non hanno bisogno di penitenza. E qual è quella donna che, avendo dieci dracme, se ne avrà perduta una, non accende la lucerna e non spazza tutta la casa e non cerca diligentemente finché non la ritrova? E appena l’avrà ritrovata non chiama le amiche e le vicine, dicendo loro: Congratulatevi con me, perché ho ritrovata la dracma che avevo perduta? Io vi dico che vi sarà un grande gaudio tra gli Angeli di Dio per un peccatore che fa penitenza.

Credo

OFFERTORIUM
Ps 9:11-12 9:13
Sperent in te omnes, qui novérunt nomen tuum, Dómine: quóniam non derelínquis quæréntes te: psállite Dómino, qui hábitat in Sion: quóniam non est oblítus oratiónem páuperum.

Sperino in te quanti ti conobbero, o Signore: tu non abbandoni chi ti cerca. Salmodiate al Signore che abita in Sion perché non ha dimenticato l’orazione dei poveri.

SECRETA
Réspice, Dómine, múnera supplicántis Ecclésiæ: et salúti credéntium perpétua sanctificatióne suménda concéde. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Guarda, o Signore, ai doni della Chiesa che ti supplica, e con la tua grazia incessante, fa che siano ricevuti per la salvezza dei fedeli. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

COMMUNIO
Luc 15:10.
Dico vobis: gáudium est Angelis Dei super uno peccatóre poeniténtiam agénte.

Vi dico: che grande gaudio vi è tra gli Angeli per un peccatore che fa penitenza.

POSTCOMMUNIO
Orémus.
Sancta tua nos, Dómine, sumpta vivíficent: et misericórdiæ sempitérnæ praeparent expiátos. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
I tuoi santi misteri che abbiamo ricevuto, o Signore, ci vivifichino, e, purgandoci dai nostri falli, ci preparino all’eterna misericordia.Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.»
https://3.bp.blogspot.com/-zjf054rgj2A/WlzE9lS-yCI/AAAAAAAABGE/zNadrle4E0UqwO0bfzl1QMbBSd4lMWELgCLcBGAs/s1600/S.S.%2BCor.%2BJesu..jpg


https://3.bp.blogspot.com/-zjf054rgj2A/WlzE9lS-yCI/AAAAAAAABGE/zNadrle4E0UqwO0bfzl1QMbBSd4lMWELgCLcBGAs/s1600/S.S.%2BCor.%2BJesu..jpg







https://www.radiospada.org/
http://www.edizioniradiospada.com/
https://www.facebook.com/radiospadasocial/

“30 giugno 2019: DOMENICA infra l'Ottava del Sacro Cuore.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/65279989_2758955177467467_6278273319439433728_n.jp g?_nc_cat=106&_nc_oc=AQneGMevgGpeRK3CIe6rdb-AW5n76hwktwC-JbQTUN6_3KwjMBP_Qdvuzmyi2nhqThQ&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=a1c731cb6b1e36bd33434b21fc5c7b98&oe=5D86511D


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/65279989_2758955177467467_6278273319439433728_n.jp g?_nc_cat=106&_nc_oc=AQneGMevgGpeRK3CIe6rdb-AW5n76hwktwC-JbQTUN6_3KwjMBP_Qdvuzmyi2nhqThQ&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=a1c731cb6b1e36bd33434b21fc5c7b98&oe=5D86511D


“30 giugno 2019: infra l'Ottava dei Ss. Pietro e Paolo.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/66030751_2759794890716829_8255580076725239808_n.jp g?_nc_cat=110&_nc_oc=AQniqFwjh5vHDbw2wRzvAEXECJB8UFUPYNoPU0ASLvK kXP74doWxji64rkJN2qtJjuU&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=e2a80b3f5d2b22cf712c00aa6d00d3e4&oe=5DC6E118


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/66030751_2759794890716829_8255580076725239808_n.jp g?_nc_cat=110&_nc_oc=AQniqFwjh5vHDbw2wRzvAEXECJB8UFUPYNoPU0ASLvK kXP74doWxji64rkJN2qtJjuU&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=e2a80b3f5d2b22cf712c00aa6d00d3e4&oe=5DC6E118


“30 giugno 2019: Commemorazione di San Paolo apostolo.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/65421705_2759794384050213_8970609273000165376_n.jp g?_nc_cat=109&_nc_oc=AQnvh5gvwZkG17pFE556tbzlE_NlD_9U3lTdmMX70b_ fNITBw1dPWyxroddUwYCCuKQ&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=21c2db3d05609d836b76a6c492534403&oe=5DC6482E


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/65421705_2759794384050213_8970609273000165376_n.jp g?_nc_cat=109&_nc_oc=AQnvh5gvwZkG17pFE556tbzlE_NlD_9U3lTdmMX70b_ fNITBw1dPWyxroddUwYCCuKQ&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=21c2db3d05609d836b76a6c492534403&oe=5DC6482E


«[GLORIE DEL CARDINALATO] Venerabile Cesare Baronio (Sora, 30 ottobre 1538 – Roma, 30 giugno 1607), della Congregazione dell'Oratorio, Cardinale presbitero dei Santi Nereo e Achilleo, Bibliotecario di Santa Romana Chiesa . Discepolo di San Filippo Neri fu il suo primo successore. Uomo di grande erudizione, ricevette da Gregorio XIII l’alto incarico di rivedere il “Martyrologium Romanum”, ma soprattutto rifulse per la composizione degli “Annales Ecclesiastici”, scritti in contrapposizione alle eretiche Centurie di Magdeburgo.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/65312606_2759641490732169_3407233375944048640_n.jp g?_nc_cat=104&_nc_oc=AQlk0OuOHUuow9AVIZtZRbSztM6UqEqk_U88XWAjT52 i8LrZgr3nyybxL1Ept0cX0TA&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=ce33e82445fc4fc2ee005528eaa54a49&oe=5DC260A6



https://www.radiospada.org/2019/05/leone-xiii-e-la-consacrazione-del-genere-umano-al-sacro-cuore-di-gesu/
https://i0.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2019/05/1310816-kOPF-U312067004696778G-1224x916@Corriere-Web-Sezioni-593x443-1.jpg?w=937&ssl=1


https://i0.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2019/05/1310816-kOPF-U312067004696778G-1224x916@Corriere-Web-Sezioni-593x443-1.jpg?w=937&ssl=1


https://www.radiospada.org/2019/06/a-san-paolo-per-lapostolato-della-buona-stampa/
“O gloriosissimo Apostolo, che con tanto zelo Vi adoperaste per distruggere in Efeso quegli scritti che ben conoscevate avrebbero pervertito la mente dei fedeli: deh! vogliate anche al presente volgere su di noi benigno lo sguardo. Voi vedete come una stampa miscredente e senza freno si attenti a rapirci dal cuore il tesoro prezioso della fede e della illibatezza dei costumi. Illuminate, ve ne preghiamo, o Santo Apostolo, la mente di tanti perversi scrittori, affinché desistano una buona volta dal recar danno alle anime colle loro ree dottrine e perfide insinuazioni. Suscitate in mezzo al popolo cristiano santi apostoli ed operai della Buona Stampa, che lavorino con fede, umiltà e zelo per diffondere il regno di Gesù Cristo. A noi impetrate la grazia, che, docili sempre alla voce del Supremo Gerarca, non ci diamo mai alla lettura di scritti perversi; ma cerchiamo invece di leggere, e, per quanto ci sarà dato, di diffondere quelli che, col loro pascolo salutare, aiutino tutti a promuovere la maggior gloria di Dio, l’esaltazione della sua Chiesa e la salute delle anime. Così sia.”
https://i1.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2019/06/65624896_342779559724858_1414186817648852992_n-1.jpg?resize=1024%2C863&ssl=1


https://i1.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2019/06/65624896_342779559724858_1414186817648852992_n-1.jpg?resize=1024%2C863&ssl=1







Guéranger, L'anno liturgico - Domenica Terza dopo la Pentecoste (http://www.unavoce-ve.it/pg-dopopent-dom3.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-dopopent-dom3.htm
«DOMENICA TERZA DOPO LA PENTECOSTE.
Nella maggior parte delle chiese di Francia ha luogo oggi la seconda Processione del Santissimo Sacramento, così come la prima si era celebrata nella Domenica precedente. In parecchi luoghi vi è anche l'usanza di cantare in questo stesso giorno la Messa solenne del Sacro Cuore, alla quale molti fedeli non potrebbero assistere il giorno stesso della festa.
La Messa di questo giorno è precisamente quella della terza Domenica dopo la Pentecoste. Gli ultimi decreti romani l'avevano assegnata, senza possibilità di spostamento, alla Domenica fra l'Ottava del Sacro Cuore, ottava ora soppressa.
Sarà facile notare come i testi di questa Messa della terza Domenica dopo la Pentecoste si adattino con facilità e naturalezza alla memoria della festa del Sacro Cuore di Gesù, al punto da sembrare che siano stati composti per essa.
MESSA
L'anima fedele ha visto chiudersi nella sacra Liturgia la successione dei misteri del Salvatore. Lo Spirito Santo è disceso per sostenerla in quest'altra parte del ciclo, nella quale non si svolgerà più davanti ad essa che la feconda semplicità della vita cristiana. Egli la istruisce e la forma sui dati del Maestro divino risalito al cielo. E innanzitutto le insegna a pregare. Poiché la preghiera, diceva il Signore, dev'essere di tutti i giorni e di tutti gli istanti (Lc 18,1), eppure noi non sappiamo né ciò che è necessario chiedere, né come convenga farlo. Ma lo sa Colui che aiuta la nostra debolezza, e chiede in noi e per noi con gemiti inenarrabili (Rm 8, 26).
EPISTOLA (1Pt 5,6-11). - Carissimi: Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli vi esalti nel tempo della visita; e gettate in lui ogni vostra ansietà, perché Egli ha cura di voi. Siate sobrii e vegliate, perché il diavolo, vostro avversario, come leone ruggente vi gira intorno, cercando chi divorare; resistetegli forti nella fede, sapendo che i vostri fratelli dispersi nel mondo soffrono gli stessi vostri patimenti. Ma il Dio d'ogni grazia, il quale ci ha chiamati in Gesù Cristo all'eterna sua gloria, con un po' di patire vi perfezionerà, vi conforterà, vi confermerà. A lui la gloria e l'impero nei secoli dei secoli. Così sia.
Le prove e il loro merito.
Le miserie di questa vita sono la prova che Dio fa subire ai suoi soldati, per giudicarli e classificarli nell'altra secondo il loro valore. Sicché tutti, in questo mondo, hanno la loro parte di sofferenze. La gara è aperta, la battaglia ingaggiata; l'Arbitro guarda e giudica: presto darà la sentenza sui diversi meriti dei combattenti, e li chiamerà dalle fatiche dell'arena al riposo del trono su cui siede egli stesso. Beati allora quelli che, riconoscendo la mano di Dio nella prova, si saranno chinati sotto quella mano potente con amore e con fiducia! Contro queste anime forti nella fede, il leone ruggente non avrà potuto prevalere. Sobri e vigilanti nella vita del loro pellegrinaggio, senza atteggiarsi a vittime, sapendo bene che tutto soffre quaggiù, avranno unito con letizia le loro sofferenze a quelle di Cristo, e trasaliranno nella manifestazione eterna della sua gloria che sarà anche la loro eredità per i secoli senza fine.
VANGELO (Lc 15,1-10). - In quel tempo: I pubblicani ed i peccatori si accostavano a lui per udirlo, e ne sussurravano i Farisei e gli Scribi col dire: Costui accoglie i peccatori e mangia con essi. Ed egli prese a dir loro questa parabola: Chi di voi se ha cento pecore, e ne perde una, non lascia le altre novantanove nel deserto e non va dietro a quella perduta finché non la ritrovi ? E come l'ha ritrovata, se la mette tutto allegro sulle spalle; e giunto a casa, chiama gli amici e vicini e dice loro: Rallegratevi meco perché ho ritrovato la mia pecorella smarrita ! Così vi dico, si farà più festa in cielo per un peccatore pentito, che per novantanove giusti i quali non han bisogno di penitenza. Or qual donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e non spazza la casa e non cerca attentamente finché l'abbia trovata? E, trovatala, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi meco, ché ho trovato la dramma perduta. Così, vi dico, si fa festa dinanzi agli Angeli di Dio per un peccatore pentito.
Il premio delle anime.
La parabola della pecorella ricondotta all'ovile sulle spalle del Pastore era cara ai primi cristiani; la si trova raffigurata dappertutto nei monumenti dei primi secoli. Essa ci ricorda il Signore Gesù che or ora risaliva trionfalmente in cielo portando con sé l'umanità perduta e riacquistata. "Chi è infatti il Pastore della nostra parabola - esclama sant'Ambrogio - se non Cristo che ti porta nel suo corpo e ha preso su di sé i tuoi peccati? Quella pecora è una per il genere, non per il numero. Ricco Pastore, di cui tutti noi formiamo la centesima parte del gregge! Poiché egli ha gli Angeli, gli Arcangeli, le Dominazioni, le Potestà, i Troni e il resto, innumerevoli greggi che ha lasciati sui monti per correre dietro alla pecora smarrita" (Comm. su san Luca, VII).
La parabola della dracma perduta e ritrovata espone, in una forma ancora più familiare e simpatica, questa stessa dottrina che è veramente al centro dell'insegnamento del Salvatore. È per i peccatori che il Verbo si è incarnato, e per far loro conoscere il suo amore ha voluto un cuore di carne, e ha voluto che si sapesse come uno dei suoi maggiori gaudi consistesse nel ritrovare un'anima perduta. Di questo gaudio egli rende subito partecipi i suoi amici del Cielo: vuole che tutti lo provino. Anche noi su questa terra abbiamo diritto a condividerlo: come potrebbero, quelli che amano il Sacro Cuore e si uniscono a tutti i suoi sentimenti, rimanere estranei a simile felicità? Ma, tornando su noi stessi, uniremo al gaudio e alla lode che essa produce un sentimento di profonda gratitudine, dicendo con san Giovanni Eudes: "Che cosa ti renderò, o mio Salvatore; e che farò per amor tuo, giacché tu mi hai tratto fuori dagli abissi dell'inferno ogni qualvolta vi sono caduto con i miei peccati o vi sarei caduto se la carità del tuo Cuore dolcissimo non me ne avesse preservato!?" [1].
PREGHIAMO
O Dio, protettore di coloro che sperano in te e senza il cui aiuto niente è stabile e santo, moltiplica su di noi la tua misericordia, affinché, sotto il tuo governo e la tua guida, passiamo attraverso i beni della terra senza perdere di mira quelli eterni.
[1] Coeur admirable, l. XII, p. 246.
da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 420-422.»





www.agerecontra.it | Sito del Circolo Cattolico "Christus Rex"
http://www.agerecontra.it/

"Centro Studi Giuseppe Federici - sito ufficiale"
http://www.centrostudifederici.org/

"sito dedicato alla crisi dottrinale nella Chiesa cattolica"
http://www.crisinellachiesa.it/

"Sito ufficiale del Centro Culturale San Giorgio"
http://www.centrosangiorgio.com/


C.M.R.I. - "Congregatio Mariae Reginae Immacolata" ("Congregation of Mary Immaculate Queen" "Congregazione di Maria Regina Immacolata"):
http://www.cmri.org/ital-index.html





https://www.truerestoration.org/


https://novusordowatch.org/


": Quidlibet : ? A Traditionalist Miscellany — By the Rev. Anthony Cekada"
http://www.fathercekada.com/

"Home | Traditional Latin Mass Resources"
http://www.traditionalmass.org/

http://www.traditionalcatholicpriest.com/





"Como ovejas sin Pastor"
http://sicutoves.blogspot.com/


https://moimunanblog.com/
https://moimunanblog.com/2019/06/28/conmemoracion-de-san-pablo/
https://i0.wp.com/www.catolicosalerta.com.ar/santoral/imagenes/06-30pablo-conmemoracion.jpg


https://i0.wp.com/www.catolicosalerta.com.ar/santoral/imagenes/06-30pablo-conmemoracion.jpg




“Pro Fide Catholica | Le site de Laurent Glauzy”
https://profidecatholica.com/


https://johanlivernette.wordpress.com/


https://lacontrerevolution.wordpress.com/


https://sedevacantisme.wordpress.com/


"Sede Vacante -"
http://www.catholique-sedevacantiste.fr/


http://wordpress.catholicapedia.net/




Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
http://www.SaintAmedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

http://www.sodalitium.eu/wp-content/uploads/2016/08/Billet.juin19.pdf
“Apostolat de la prière : juin 2019. En réparation pour les lois iniques et les péchés publics contre le Règne Social du Sacré Cœur de Jésus.”
https://scontent-frt3-2.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/61354082_880458195620195_2891817118372724736_n.jpg ?_nc_cat=108&_nc_ht=scontent-frt3-2.xx&oh=f65cf7c7c218c34c2a1e00abdea7c70a&oe=5D5AD45D


30 juin : Saint Paul, Apôtre des Gentils :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/30-juin-saint-paul)
“30 juin : Saint Paul, Apôtre des Gentils.”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/2715/2978/0919/06_30_saint_paul_2.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/2715/2978/0919/06_30_saint_paul_2.jpg


“Dimanche dans l'octave du Sacré-Cœur.”
https://www.introibo.fr/Commentaires-liturgiques-de-la,986#inter1
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/65501707_901025796896768_2463736418015379456_n.jpg ?_nc_cat=100&_nc_oc=AQlw-vAVJoZnvlEx9HLBlXemnaR2TeKoT_l2558E2uh2iaeflGrnTmd SdkyU3F17fIM&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=5a95000cacab9a18b32137bf3933d601&oe=5DB4E6DC


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/65280003_900268353639179_5056487941296095232_n.jpg ?_nc_cat=102&_nc_oc=AQlMlGRQOwb4jFWxmT587cB1CRn14xGH1I5UdfQ3f8K fNP77JKVExUeJDRsertzvjUQ&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=672d8aa73a74ad514fcf7a2ab0e744ef&oe=5DBA8AF3


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/65280003_900268353639179_5056487941296095232_n.jpg ?_nc_cat=102&_nc_oc=AQlMlGRQOwb4jFWxmT587cB1CRn14xGH1I5UdfQ3f8K fNP77JKVExUeJDRsertzvjUQ&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=672d8aa73a74ad514fcf7a2ab0e744ef&oe=5DBA8AF3


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/65501707_901025796896768_2463736418015379456_n.jpg ?_nc_cat=100&_nc_oc=AQlw-vAVJoZnvlEx9HLBlXemnaR2TeKoT_l2558E2uh2iaeflGrnTmd SdkyU3F17fIM&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=5a95000cacab9a18b32137bf3933d601&oe=5DB4E6DC





SANCTE PETRE, SANCTE PAULE, ORATE PRO NOBIS!!!
COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!! COR JESU ADVENIAT REGNUM TUUM - ADVENIAT PER MARIAM!!!
Cuore Eucaristico di Gesù, accrescete in noi la fede, la speranza, la carità.
Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto. Sicut erat in principio et nunc et semper et in saecula saeculorum. Amen.
«O Santissima Trinità, vi adoro! Mio Dio, mio Dio, Vi amo nel Santissimo Sacramento!»
CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS REGNAT, CHRISTUS IMPERAT!!!
Luca, SURSUM CORDA – HABEMUS AD DOMINUM!!!

Holuxar
05-06-20, 21:58
GIUGNO 2020: MESE dedicato alla DEVOZIONE al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…




«PIO XII LETTERA ENCICLICA HAURIETIS AQUAS SULLA DEVOZIONE AL SACRO CUORE DI GESÙ.
Haurietis Aquas (15 maggio 1956) | PIO XII – Vatican»
Haurietis Aquas (15 maggio 1956) | PIO XII (http://w2.vatican.va/content/pius-xii/it/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_15051956_haurietis-aquas.html)







Giugno: mese del Sacro Cuore di Gesù - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/giugno-mese-del-sacro-cuore-gesu/)
http://www.sodalitium.biz/giugno-mese-del-sacro-cuore-gesu/
«Giugno: mese del Sacro Cuore di Gesù. LITANIE DEL SACRO CUORE DI GESU’»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/VisualizzaImmagine-1.jpg



http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/VisualizzaImmagine-1.jpg



http://www.sodalitium.biz/category/santo-del-giorno/


"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

“Sodalitium - IMBC”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11)”




https://www.facebook.com/donugo.casasanpiox/
«Il mese di giugno è consacrato alla devozione al Sacro Cuore di Gesù, in particolare alle preghiere di riparazione (ad esempio le litanie o la coroncina del Sacro Cuore) per i peccati commesi. Il programma del buon cattolico nel mese di giugno è illustrato nell'atto di riparazione composto dal papa Pio XI: il soldato di Cristo è chiamato a espiare in particolare i propri peccati e quelli delle nazioni apostate.
--- Atto di riparazione al SS.mo Cuore di Gesù (Pio XI) ---
Gesù dolcissimo, il cui immenso amore per gli uomini viene con tanta ingratitudine ripagato di oblìo, di trascuratezza, di disprezzo, ecco che noi prostrati dinanzi ai tuoi altari intendiamo riparare con particolari attestazioni di onore una così indegna freddezza e le ingiurie con le quali da ogni parte viene ferito dagli uomini l’amantissimo tuo Cuore.
Ricordando però che noi pure altre volte ci macchiammo di tanta indegnità e provandone vivissimo dolore, imploriamo anzitutto per noi la tua misericordia, pronti a riparare con volontaria espiazione, non solo i peccati commessi da noi, ma anche quelli di coloro che errando lontano dalla via della salute, o ricusano di seguire Te come pastore e guida ostinandosi nella loro infedeltà, o calpestando le promesse del Battesimo hanno scosso il soavissimo giogo della tua legge.
E mentre intendiamo espiare tutto il cumulo di sì deplorevoli delitti, ci proponiamo di ripararli ciascuno in particolare: l’immodestia e le brutture della vita e dell’abbigliamento, le tante insidie tese dalla corruttela alle anime innocenti, la profanazione dei giorni festivi, le ingiurie esecrande scagliate contro Te e i tuoi Santi, gli insulti lanciati contro il tuo Vicario e l’ordine sacerdotale, le negligenze e gli orribili sacrilegi ond’è profanato lo stesso Sacramento dell’amore divino, e infine le colpe pubbliche delle nazioni che osteggiano i diritti e il magistero della Chiesa da Te fondata.
Oh! potessimo noi lavare col nostro sangue questi affronti! Intanto, come riparazione dell’onore divino conculcato, noi Ti presentiamo - accompagnandola con le espiazioni della Vergine Tua Madre, di tutti i Santi e delle anime pie - quella soddisfazione che Tu stesso un giorno offristi sulla croce al Padre e che ogni giorno rinnovi sugli altari: promettendo con tutto il cuore di voler riparare, per quanto sarà in noi e con l’aiuto della tua grazia, i peccati commessi da noi e dagli altri e l’indifferenza verso sì grande amore con la fermezza della fede, l’innocenza della vita, l’osservanza perfetta della legge evangelica specialmente della carità, e d’impedire inoltre con tutte le nostre forze le ingiurie contro di Te, e di attrarre quanti più potremo al tuo sèguito. Accogli, Te ne preghiamo, o benignissimo Gesù, per intercessione della Beata Vergine Maria Riparatrice, questo volontario ossequio di riparazione, e conservaci fedelissimi nella tua ubbidienza e nel tuo servizio fino alla morte col gran dono della perseveranza, mercé il quale possiamo tutti un giorno pervenire a quella patria, dove Tu col Padre e con lo Spirito Santo vivi e regni, Dio, per tutti i secoli dei secoli. Così sia».



https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/s960x960/101514611_10219870819338764_3922933290335469568_o. jpg?_nc_cat=100&_nc_sid=8024bb&_nc_ohc=d7rhBpSeTAAAX_aeHn7&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&_nc_tp=7&oh=ed2330f981b9c4440b759d1e43393987&oe=5EFB7F44






«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/)
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
Martedì di Pentecoste (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=skmprzD1LO0
Martedì di Pentecoste (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=YgeHz1iNT78
Lunedì di Pentecoste (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=ShVmLaaZcMY
Lunedì di Pentecoste (Omelia)
Domenica di Pentecoste (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=PyQlSF1qgtg
Domenica di Pentecoste (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=Txw0Kv4pmEA
Domenica nell’ottava dell’Ascensione (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=iSrvPyAttQo
Domenica nell’ottava dell’Ascensione (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=bXos08q8m_c
Festa dell'Ascensione (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=VNSErDRMohU
Festa dell'Ascensione (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=WexLjhcWp7I
Vigilia dell'Ascensione. S. Messa preceduta dalla processione
https://www.youtube.com/watch?v=Unq6IZKhegY
Martedi delle Rogazioni: S. Messa preceduta dalla processione.
https://www.youtube.com/watch?v=5eymLoBvcPw
Lunedi delle Rogazioni: S. Messa preceduta dalla processione.
https://www.youtube.com/watch?v=SLtt1lgF-Ag
V domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=P9tQCXVxcR4
V domenica dopo Pasqua (Omelia)
IV domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=tbYI76JMEl8
IV domenica dopo Pasqua (Omelia)
Invenzione della Santa Croce; III domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=UNX2Qp9foZQ
Invenzione della Santa Croce; III domenica dopo Pasqua (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=cOa9s9XQ_FM
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso».





«Litaniae Ss Cordis Jesu
https://www.youtube.com/watch?v=CU-PZqfRa9c
https://www.youtube.com/user/kingagliano/videos
Litaniae Ss Cordis Jesu»








https://www.sursumcorda.cloud/
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
https://www.sursumcorda.cloud/tags/carlo-di-pietro.html
«Carlo Di Pietro - Sursum Corda»

«Sacratissimo Cuore di Gesù - Sursum Corda Associazione»
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/2210-mese-di-giugno-litanie-del-sacro-cuore-di-gesu.html
https://www.sursumcorda.cloud/tags/sacratissimo-cuore-di-gesu.html

“Vieni, Santo Spirito, mandaci dal cielo un raggio della tua luce...”
https://www.sursumcorda.cloud/tags/spirito-santo.html
https://www.sursumcorda.cloud/tags/pentecoste

https://www.sursumcorda.cloud/tags/madonna
“La verità sul Santuario di Loreto. Traslazione della Santa Casa --->”
https://www.sursumcorda.cloud/tags/loreto.html
https://www.sursumcorda.cloud/tags/osimo-loreto.html
https://www.sursumcorda.cloud/tags/conversione.html

“Catechismo della Dottrina Cristiana (Papa San Pio X) --->”
https://www.sursumcorda.cloud/tags/san-pio-x.html

“Ordinario della Messa (Latino-Italiano) con spiegazione --->”
https://www.sursumcorda.cloud/tags/messale-romano.html
https://www.sursumcorda.cloud/tags/santa-messa.html
https://www.sursumcorda.cloud/tags/eucaristia.html

https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri/
https://www.sursumcorda.cloud/tags/opuscoli.html
https://www.sursumcorda.cloud/tags/sodalitium.html

https://www.sursumcorda.cloud/tags/magistero.html
https://www.sursumcorda.cloud/tags/infallibilita.html
https://www.sursumcorda.cloud/tags/esegesi.html
https://www.sursumcorda.cloud/tags/denzinger.html
https://www.sursumcorda.cloud/tags/papa
https://www.sursumcorda.cloud/tags/papato

"Preghiere e tradizionali pie pratiche cristiane. Chiediamo a Nostro Signore di ottenere la vera fede e di perseverare"
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/








https://www.radiospada.org/tag/sacro-cuore-di-gesu/

https://www.radiospada.org/tag/sacro-cuore/
“[Giugno, Mese del Sacro Cuore]
Come non vedere, Venerabili Fratelli, lo stridente contrasto tra simili opinioni e le pubbliche attestazioni di stima per il culto al S. Cuore di Gesù, professate dai Nostri Predecessori su questa cattedra di verità? Come giudicare inutile o meno adatta per l’epoca nostra quella forma di pietà, che il Nostro Predecessore di imm. mem. Leone XIII non esitò a definire: «pratica religiosa encomiabilissima»; e nella quale additava il rimedio a quegli stessi mali, individuali e sociali, che anche oggi, e indubbiamente in modo più vasto ed acuto, travagliano l’umanità? «Questa devozione, che a tutti consigliamo, asseriva Egli, sarà a tutti di giovamento». Ed inoltre, aggiungeva questi ammonimenti ed esortazioni, che ben si addicono anche al culto verso il Cuore sacratissimo di Gesù: «Di fronte alla minaccia di gravi sciagure che già da molto tempo sovrasta, è urgente che si ricorra, per scongiurarle, all’aiuto di colui che soltanto, ha la potenza per allontanarle. E chi altri potrà essere costui, se non Gesù Cristo. l’Unigenito di Dio? Poiché non c’è sotto il cielo alcun altro nome dato agli uomini, dal quale possiamo aspettarci d’essere salvati». «A Lui dunque si deve ricorrere, che è via, verità e vita» (Enc. Haurietis Aquas, Pio XII, 1956)”

https://www.radiospada.org/2020/06/la-litanie-del-sacro-cuore/
«La litanie del Sacro Cuore
Le Litanie del Sacratissimo Cuore di Gesù, composte di trentatré invocazioni, furono approvate nella loro forma definita da Sua Santità Leone XIII il 2 aprile 1899. Il Sommo Pontefice Pio XI le arricchì di un’indulgenza di sette anni e di un’indulgenza plenaria alle solite condizioni se dette indulgenze con i versetti e l’orazione vengono recitate piamente per un mese intero».
https://i0.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2020/06/800px-Portret_van_geestelijke_Niccol%C3%B2_Coscia_RP-P-1909-5296.jpg?resize=570%2C747&ssl=1



https://i0.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2020/06/800px-Portret_van_geestelijke_Niccol%C3%B2_Coscia_RP-P-1909-5296.jpg?resize=570%2C747&ssl=1


https://www.radiospada.org/tag/sacra-sindone/
https://www.radiospada.org/tag/cristo/
https://www.radiospada.org/tag/ascensione/
https://www.radiospada.org/tag/pentecoste/
https://www.radiospada.org/tag/spirito-santo/

https://www.radiospada.org/tag/sacra-scrittura/
https://www.radiospada.org/tag/esegesi/
https://www.radiospada.org/tag/bibbia/
https://www.radiospada.org/tag/cantico-dei-cantici/
https://www.radiospada.org/tag/giuseppe-ricciotti/
https://www.radiospada.org/tag/bibbia-e-non-bibbia/

https://www.radiospada.org/tag/devozioni/
https://www.radiospada.org/tag/novena/

https://www.radiospada.org/tag/fatima/
https://www.radiospada.org/tag/madonna/
https://www.radiospada.org/tag/maria/

https://www.radiospada.org/tag/liturgia/
https://www.radiospada.org/tag/Messa/
https://www.radiospada.org/tag/santa-messa/







https://www.agerecontra.it/2020/06/mese-di-giugno-raccolta-di-orazioni-al-sacro-cuore-di-gesu/
«Mese di Giugno: raccolta di orazioni al Sacro Cuore di Gesù. 1 GIUGNO 2020.
Fonte: “Il mio libero di preghiere” (CLS), “sursumcorda.cloud”»
https://www.agerecontra.it/wp-content/uploads/2020/06/101514611_10219870819338764_3922933290335469568_o. jpg
https://www.agerecontra.it/tag/sacro-cuore-di-gesu/








https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis»


https://tradidiaccepi.blogspot.com/








"SACRO CUORE DI GESÙ"
https://forum.termometropolitico.it/730912-sacro-cuore-di-gesu.html
https://forum.termometropolitico.it/270131-sacro-cuore-di-gesu.html
https://forum.termometropolitico.it/221001-il-sacro-cuore-di-gesu.html








https://fidecatholica.wordpress.com/




http://www.SaintAmedee.ch
http://liguesaintamedee.ch/messes
https://www.facebook.com/SaintAmedee/
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum]»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur”

“Dévotion au Sacré-cœur de Jésus : Don de l'Esprit et Vie intérieure”
Dévotion au Sacré-c?ur de Jésus : Don de l'Esprit et Vie intérieure (http://le-petit-sacristain.blogspot.com/2015/08/devotion-au-sacre-cour-de-jesus-don-de-l-esprit-et-vie-interieure.html)





https://twitter.com/FrCarlosBorja/
“Fr. Carlos Borja @FrCarlosBorja
1 giu June is the month of the #SacredHeart.
Devotions in honor of the Sacred Heart can be found here:”


https://www.stmichaels.org/traditional-catholic-faith/parish-devotions/prayers-to-the-sacred-heart-of-jesus/
«Act of Consecration of the Human Race to the Sacred Heart of Jesus
Act of Reparation to the Sacred Heart of Jesus
Act of Reparation to the Sacred Heart of Jesus (Pope Pius XI)
The Litany of the Sacred Heart
Promises of the Sacred Heart of Jesus»
https://www.stmichaels.org/wp-content/uploads/2016/04/sacred-heart-statue2.jpg


https://www.stmichaels.org/wp-content/uploads/2016/04/sacred-heart-statue2.jpg





COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!
Cor Jesu Sacratissimum, miserere nobis! - Adveniat Regnum tuum!
Cuore Eucaristico di Gesù, accrescete in noi la fede, la speranza, la carità.
«O Santissima Trinità, vi adoro! Mio Dio, mio Dio, Vi amo nel Santissimo Sacramento!»
CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS REGNAT, CHRISTUS IMPERAT!!!
Luca, SURSUM CORDA – HABEMUS AD DOMINUM!!!

Holuxar
22-06-20, 02:24
DOMENICA 21 GIUGNO 2020: SAN LUIGI GONZAGA, CONFESSORE; ventunesimo giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO, DOMENICA NELL’OTTAVA della FESTA DEL SACRATISSIMO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…





«DOMENICA TERZA DOPO LA PENTECOSTE»
Guéranger, L'anno liturgico - Domenica Terza dopo la Pentecoste (http://www.unavoce-ve.it/pg-dopopent-dom3.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-dopopent-dom3.htm

«VENERDÌ DELLA SECONDA SETTIMANA DOPO PENTECOSTE. LA FESTA DEL SACRO CUORE DI GESÙ»
Guéranger, L'anno liturgico - La festa del Sacro Cuore di Gesù (http://www.unavoce-ve.it/pg-sacrocuore.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-sacrocuore.htm





Atto di riparazione al Sacro Cuore di Gesù - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/sacro-cuore-gesu/)
http://www.sodalitium.biz/sacro-cuore-gesu/
«19 giugno 2020, festa del Sacratissimo Cuore di Gesù.
Cuore santissimo di Gesù, fonte di ogni bene, vi adoro, vi amo, vi ringrazio e, pentito vivamente dei miei peccati, vi presento questo povero mio cuore. Rendetelo umile, paziente, puro e in tutto conforme ai desideri vostri. Proteggetemi nei pericoli, consolatemi nelle afflizioni, concedetemi la sanità del corpo e dell’anima, soccorso nelle mie necessità spirituali e materiali, la vostra benedizione in tutte le mie opere e la grazia di una santa morte. Così sia».
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/hattler-herz-hesu-hirte-1.jpeg
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/57-6-1.png



http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/hattler-herz-hesu-hirte-1.jpeg



http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/57-6-1.png



San Luigi - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-luigi/)
http://www.sodalitium.biz/san-luigi/
«21 giugno, San Luigi Gonzaga, Confessore (Castiglione delle Stiviere, 9 marzo 1568 – Roma, 21 giugno 1591).
“A Roma san Luigi Gonzaga, Chierico della Compagnia di Gesù e Confessore, chiarissimo pel disprezzo del principato e per l’innocenza della vita, il quale dal Sommo Pontefice Benedetto decimoterzo fu ascritto nel numero dei Santi e assegnato come Protettore speciale ai giovani studenti, e dal Papa Pio undecimo fu solenne¬ mente confermato e di nuovo dichiarato Patrono celeste di tutta la gioventù cristiana”.
O amabile San Luigi, la cui illibata purezza rese simile agli Angeli, e l’ardente amore a Dio eguagliò ai Serafini del Cielo, volgete su di me uno sguardo di misericordia. Voi vedete quanti nemici mi attorniano, quante occasioni insidiano all’anima mia; e come la freddezza del mio amore a Dio mi metta a pericolo di offenderlo ad ogni piè sospinto e di allontanarmi da Lui, lasciandomi adescare ai fallaci piaceri di terra. Salvatemi Voi, o gran Santo… a Voi mi affido. Impetratemi Voi ardente amore a Gesù Sacramento ed ottenetemi grazia ch’io sempre mi accosti al Banchetto Eucaristico con cuore puro e contrito, ripieno di fede viva ed umiltà profonda. Le mie comunioni allora saranno, come le furono per Voi, potente farmaco d’immortalità, soave profumo dell’eterno bacio di Dio. Così sia».
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/luigi-2-300x243.jpg



"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/


“Sodalitium - IMBC”
https://www.youtube.com/user/sodalitium


“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/


http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11)”





SANTA MESSA DOMENICALE celebrata da DON FLORIANO ABRAHAMOWICZ alla “DOMUS MARCEL LEFEBVRE” di PAESE (TV) stamattina DOMENICA 21 GIUGNO 2020: DOMENICA NELL’OTTAVA DELLA FESTA DEL SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…


«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
Domenica nell’ott. S. Cuore (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=siId4On6wOA
Domenica nell’ott. S. Cuore (Omelia)
Solennità di Corpus Domini (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=6Dl115q3BcY
Solennità di Corpus Domini (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=1eP60T39Wds
Festa della SS. Trinità (I dom. d. Pentec.) (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=PcCze8MlT14
Festa della SS. Trinità (I dom. d. Pentec.) (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=HXxgkGfnE10
Martedì di Pentecoste (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=skmprzD1LO0
Martedì di Pentecoste (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=YgeHz1iNT78
Lunedì di Pentecoste (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=ShVmLaaZcMY
Lunedì di Pentecoste (Omelia)
Domenica di Pentecoste (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=PyQlSF1qgtg
Domenica di Pentecoste (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=Txw0Kv4pmEA
Domenica nell’ottava dell’Ascensione (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=iSrvPyAttQo
Domenica nell’ottava dell’Ascensione (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=bXos08q8m_c
Festa dell'Ascensione (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=VNSErDRMohU
Festa dell'Ascensione (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=WexLjhcWp7I
Vigilia dell'Ascensione. S. Messa preceduta dalla processione
https://www.youtube.com/watch?v=Unq6IZKhegY
Martedi delle Rogazioni: S. Messa preceduta dalla processione.
https://www.youtube.com/watch?v=5eymLoBvcPw
Lunedi delle Rogazioni: S. Messa preceduta dalla processione.
https://www.youtube.com/watch?v=SLtt1lgF-Ag
V domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=P9tQCXVxcR4
V domenica dopo Pasqua (Omelia)
IV domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=tbYI76JMEl8
IV domenica dopo Pasqua (Omelia)
Invenzione della Santa Croce; III domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=UNX2Qp9foZQ
Invenzione della Santa Croce; III domenica dopo Pasqua (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=cOa9s9XQ_FM
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso».





https://www.agerecontra.it/tag/sacro-cuore/
https://www.agerecontra.it/tag/gesu/
https://www.agerecontra.it/tag/riparazione/









Padre Enrico Agostini, Il Cuore di Gesù” (storia – teologia – pratiche – promesse), Bologna 1950; ristampa EFFEDIEFFE, Proceno 2019.


https://www.effedieffeshop.com/il-cuore-di-gesu/

"CLASSICI della TRADIZIONE CATTOLICA N. 22
«La Chiesa e la società non hanno più altra speranza che il Cuore di Gesù; è Lui che guarirà tutti i nostri mali. Predicate dappertutto questa devozione, essa dev’essere la salvezza del mondo» (Pio XI)
La devozione al S. Cuore è una conseguenza spontanea e necessaria del dogma centrale del Cristianesimo: Incarnazione e Redenzione.
L’essenza stessa del Cristianesimo si trova qui: Dio che si umanizza, amando l’uomo che si divinizza amando Dio in Cristo. I due amori, quello di Dio e quello dell’uomo, s’incontrano e si fondono nel Cuore di Gesù. Pertanto il culto del S. Cuore è la sintesi viva della religione cristiana, tutta fondata sull’amore, e le conferisce un carattere di vitale interiorità, che la distingue da tutte le altre.
Il Cuore di Gesù (1950) del padre E. Agostini dei Sacerdoti del S. Cuore può essere considerato il testo per eccellenza sul Sacro Cuore. Un capolavoro di pietà e di dottrina, di storia e di teologia, ma soprattutto un capolavoro di cristianesimo, insegnato e dimostrato, sulla devozione che è l’“essenza del Cristianesimo” («totius religionis summa», Pio XI), la sintesi più perfetta del dogma e della morale cristiana.
La cooperazione con Cristo è la struttura portante di tutta l’opera. Pio XII elogiò questo libro (con una lettera pubblicata ad inizio del volume, era il 25 settembre 1950) proprio per questo suo aspetto tanto distintivo ed essenziale. Ogni battezzato, insegna p. Agostini, per il fatto del suo congiungimento a Cristo Capo, si trova necessariamente associato all’azione redentrice del suo capo divino.
È un testo, oggi, di importanza fondamentale per il cattolicesimo. Mentre l’umanità, dimenticando i suoi alti destini, è caduta nella rovina e nella morte, il S. Cuore appare come la via regia preparata e rivelata da Dio, per ricondurre gli uomini dall’abisso della perdizione alla felicità eterna.
Ripartendo dalle istruzioni di Pio XI e Pio XII intorno al sacrificio eucaristico, questo libro recupera il vero significato della S. Messa e soprattutto impartisce istruzioni vitali riguardanti la cosiddetta pratica riparatoria, che è un obbligo per il cristiano, indicando il dovere che abbiamo, nell’accostarci alla SS. Eucaristia, di partecipare ad essa come vi partecipa Cristo: come sacramento della mortificazione cristiana, alimento di immolazione.
Proprio qui è racchiusa l’importanza di questo libro: attraverso lo studio del suo Cuore insegnare come passare dall’amore per Gesù alla partecipazione viva a quel Cuore.
Procedendo sotto la guida illuminata di Pio XI e di Pio XII e saldamente ancorato alla teologia di San Tommaso e alle lettere di San Paolo, il capolavoro di padre Agostini riporta al centro della vita cristiana il più grande mistero dei tempi, rendendocene partecipi, invitandoci ad una provvida corrispondenza.

(542 pagine formato 16x22,5 cm con bandelle segnalibro)

• Articolo di presentazione su EFFEDIEFFE.com

Voce dell’autore estratta dal libro:

«Oggi la Teologia deve tornare a costruire una sintesi dottrinale del Cristianesimo, in cui l’amore di Dio venga portato al centro del piano divino di salvezza. A questa sintesi non sarà affatto estranea la devozione al S. Cuore, la quale ci ha abituato ad entrare nel mistero più profondo del Verbo Incarnato, a tenerci in costante, fecondo contatto con questa fornace di amore, cui sono dovuti tutti i benefici della nostra Redenzione.
Se tutta la rivelazione divina si incentra in Gesù, e Gesù si incentra nel suo Cuore, la devozione al S. Cuore viene a trovarsi al centro del Cristianesimo. Non è una devozione, ma LA devozione alla Persona adorabile del Verbo Incarnato, la sintesi della Religione: «Totius Religionis Summa» (Pio XI).
Di qui il suo carattere di obbligatorietà: non si può essere veramente cristiani senza aver compreso e vissuto, almeno implicitamente, la devozione al S. Cuore. Questo è il pensiero costante e autorevole degli ultimi Pontefici: il culto del S. Cuore non è riservato a un gruppo di privilegiati; è un culto che «si impone a tutti». Perché? Perché ogni cristiano è membro del Corpo Mistico; quindi ogni cristiano ha la sua parte di responsabilità nella redenzione del mondo.
Non basta compatire ai dolori di Cristo, non basta riparare i mali che ne sono la causa; bisogna completare nella propria carne la Passione di Gesù Cristo, per la redenzione totale del mondo. Non basta rattristarsi per le sofferenze di Gesù; bisogna alleviarle, sopprimendo ciò che le ha prodotte ed eliminando gli ostacoli che le rendono inutilizzabili.
È Gesù che redime, è Gesù che salva; ma anche qui, come sempre, Egli vuol servirsi dei suoi cooperatori. La Chiesa ha bisogno di anime che s’immolino, come ha bisogno della S. Messa. “Completo nella mia carne quel che manca delle sofferenze di Cristo, a pro del corpo di Lui, che è la Chiesa” (Col. I, 24).
I cristiani, redentori in Cristo Redentore!».

Il padre Enrico Agostini è nato a Sopramonte (Tn) il 19 marzo 1910. Entrato nella Scuola apostolica di Albino ha fatto il noviziato ad Albisola, dove emise la sua prima professione il 24 settembre 1928. Tra Bologna e Roma ha fatto gli studi di filosofia e di teologia. Conseguì il dottorato in filosofia e la licenza in teologia e venne ordinato sacerdote a Roma il 21 luglio 1935. Fu insegnante di filosofia e teologia dal 1936 al 1952. Rettore allo Studentato di Bologna (1948-1952). Rettore della Scuola Apostolica di Trento (1956-1958). Rettore a Cristo Re a Roma (1958-1959). Incaricato dell’Apostolato della Riparazione tra il 1962 e il 1971. Direttore spirituale della Casa S. Cuore, Trento (1985-1989). Ha terminato la sua lunga vita nella casa di Bolognano il giovedì santo 5 aprile 2007.
L’opera a cui è legato il suo nome è il volume: “Il Cuore di Gesù” (storia – teologia – pratiche – promesse), Bologna 1950, ristampa EFFEDIEFFE 2019.
In te, Cor Iesu, speravi; Non confundar in aeternum!"

https://www.effedieffeshop.com/pimages/Il-Cuore-di-Gesu-Storia-Teologia-Pratiche-Promesse-extra-big-2441.jpg



https://www.effedieffeshop.com/pimages/Il-Cuore-di-Gesu-Storia-Teologia-Pratiche-Promesse-extra-big-2441.jpg









https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis»


https://sardiniatridentina.blogspot.com/2017/06/iii-domenica-dopo-pentecoste.html?m=1
«DOMINICA INFRA OCTAVAM SACRATISSIMI CORDIS JESU QUÆ EST III POST PENTECOSTEN
(Domenica infra l'Ottava del Sacratissimo Cuore di Gesù che è la III dopo Pentecoste)
III DOMENICA DOPO PENTECOSTE
Questa domenica, che provvidenzialmente si trova tra l’ottava del Sacro Cuore di Gesù, è un inno alla Misericordia di Dio. Il demonio assale continuamente l’uomo e molte volte gli cediamo col peccato. Allora la misericordia del Buon Pastore a cui dobbiamo ricorrere nel nostro misero stato di peccatori ci viene in aiuto, si prende cura di noi, pecorelle perdute, e ci strappa dalle grinfie del Diavolo, ricollocandoci fra le sue pecorelle».


https://3.bp.blogspot.com/-zjf054rgj2A/WlzE9lS-yCI/AAAAAAAABGE/zNadrle4E0UqwO0bfzl1QMbBSd4lMWELgCLcBGAs/s1600/S.S.%2BCor.%2BJesu..jpg



"SACRO CUORE"
https://1.bp.blogspot.com/-KbXuKh8gtRw/XtTMNwyxsiI/AAAAAAAASXM/uotowJ1Qz6IrrL37sPa_woSIhl1cUIDgwCLcBGAsYHQ/s320/sacro-cuore-%2Bmil.jpg


"MESE DEL SACRO CUORE DAGLI SCRITTI DI SANTA MARGHERITA MARIA ALACOQUE
(Imprimi potest P. Josephus Filograssi S.J. Preap. Prov. Rom., Romae, die 2 ottob. 1927; Imprimatur +Antonius M. Jannotta Episcopus Sorae, Aquini et Pontiscurvi, Sorae, 20 oct. 1927)"



https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/105526860_2656423147792324_8804577804473080824_n.j pg?_nc_cat=103&_nc_sid=8024bb&_nc_ohc=rRBmRo29mQcAX9-vrBy&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=bd74dd20db77aed4ca664245b037545b&oe=5F153AA6









https://www.sursumcorda.cloud/
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
https://www.sursumcorda.cloud/tags/carlo-di-pietro.html
«Carlo Di Pietro - Sursum Corda»

“Mese di giugno. Litanie del Sacro Cuore di Gesù”
«Sacratissimo Cuore di Gesù - Sursum Corda Associazione»
https://www.sursumcorda.cloud/tags/sacratissimo-cuore-di-gesu.html
“Mese di giugno. Litanie del Sacro Cuore di Gesù”
“Preghiera per la Festa del Cuore di Gesù --->”
“Cuore Santissimo di Gesù fonte di ogni bene! --->”

«+ Cuore santissimo di Gesù, fonte di ogni bene, vi adoro, vi amo, vi ringrazio e, pentito vivamente dei miei peccati, vi presento questo povero mio cuore. Rendetelo umile, paziente, puro e in tutto conforme ai vostri desideri. Proteggetemi nei pericoli, consolatemi nelle afflizioni, concedetemi la sanità del corpo e dell’anima, soccorso nelle mie necessità spirituali e materiali, la vostra benedizione in tutte le mie opere e la grazia di una santa morte. Così sia. +»

“Ordinario della Messa (Latino-Italiano) con spiegazione --->”
https://www.sursumcorda.cloud/tags/messale-romano.html
https://www.sursumcorda.cloud/tags/santa-messa.html
https://www.sursumcorda.cloud/tags/eucaristia.html
https://www.sursumcorda.cloud/tags/comunione.html
https://www.sursumcorda.cloud/tags/sacramenti.html
https://www.sursumcorda.cloud/tags/ultima-cena.html

https://www.sursumcorda.cloud/tags/trinita.html
“Adorabile Trinità, Dio solo in tre persone --->”

“Vieni, Santo Spirito, mandaci dal cielo un raggio della tua luce...”
https://www.sursumcorda.cloud/tags/spirito-santo.html
https://www.sursumcorda.cloud/tags/pentecoste

https://www.sursumcorda.cloud/tags/madonna
“La verità sul Santuario di Loreto. Traslazione della Santa Casa --->”
https://www.sursumcorda.cloud/tags/loreto.html
https://www.sursumcorda.cloud/tags/osimo-loreto.html
https://www.sursumcorda.cloud/tags/conversione.html

“Catechismo della Dottrina Cristiana (Papa San Pio X) --->”
https://www.sursumcorda.cloud/tags/san-pio-x.html

https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri/
https://www.sursumcorda.cloud/tags/opuscoli.html
https://www.sursumcorda.cloud/tags/sodalitium.html

https://www.sursumcorda.cloud/tags/magistero.html
https://www.sursumcorda.cloud/tags/infallibilita.html
https://www.sursumcorda.cloud/tags/esegesi.html
https://www.sursumcorda.cloud/tags/denzinger.html
https://www.sursumcorda.cloud/tags/papa
https://www.sursumcorda.cloud/tags/papato

"Preghiere e tradizionali pie pratiche cristiane. Chiediamo a Nostro Signore di ottenere la vera fede e di perseverare"
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/








http://www.radiospada.org
http://www.edizioniradiospada.com
https://www.facebook.com/radiospadasocial


https://www.radiospada.org/tag/sacro-cuore-di-gesu/
https://www.radiospada.org/2020/06/il-miracolo-di-s-luigi-gonzaga-per-la-propagazione-del-sacro-cuore/
https://i1.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2020/06/ba2701d5-10.jpg?w=478&ssl=1



https://i1.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2020/06/ba2701d5-10.jpg?w=478&ssl=1



https://www.radiospada.org/tag/sacro-cuore-di-gesu/
https://i0.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2019/07/35301226_2149828721713452_7937342056861532160_n.jp g?fit=701%2C544&ssl=1
https://i2.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2019/06/cfcd667716bf3ef1bfdeafdc9f85308a-1.jpg?fit=489%2C615&ssl=1



https://i2.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2019/06/cfcd667716bf3ef1bfdeafdc9f85308a-1.jpg?fit=489%2C615&ssl=1




https://www.radiospada.org/2018/04/la-fondamentale-enciclica-sulla-riparazione-miserentissimus-redemptor-a-90-anni-dalla-pubblicazione/
«LETTERA ENCICLICA “MISERENTISSIMUS REDEMPTOR” DEL SOMMO PONTEFICE PIO XI SULL’ATTO DI RIPARAZIONE
AL SACRATISSIMO CUORE DI GESÙ»
https://i1.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2018/04/s-l1600.jpg?resize=1024%2C574&ssl=1



https://i1.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2018/04/s-l1600.jpg?resize=1024%2C574&ssl=1



https://www.radiospada.org/tag/corpus-domini/

https://www.radiospada.org/tag/trinita/
https://www.radiospada.org/tag/santatanasio/
https://www.radiospada.org/tag/simbolo-quicumque/

https://www.radiospada.org/tag/sacro-cuore-di-gesu/
https://www.radiospada.org/tag/sacro-cuore/

https://www.radiospada.org/tag/sacra-sindone/
https://www.radiospada.org/tag/cristo/
https://www.radiospada.org/tag/ascensione/
https://www.radiospada.org/tag/pentecoste/
https://www.radiospada.org/tag/spirito-santo/

https://www.radiospada.org/tag/sacra-scrittura/
https://www.radiospada.org/tag/esegesi/
https://www.radiospada.org/tag/bibbia/
https://www.radiospada.org/tag/cantico-dei-cantici/
https://www.radiospada.org/tag/giuseppe-ricciotti/
https://www.radiospada.org/tag/bibbia-e-non-bibbia/

https://www.radiospada.org/tag/devozioni/
https://www.radiospada.org/tag/novena/

https://www.radiospada.org/tag/fatima/
https://www.radiospada.org/tag/madonna/
https://www.radiospada.org/tag/maria/

https://www.radiospada.org/tag/liturgia/
https://www.radiospada.org/tag/Messa/
https://www.radiospada.org/tag/santa-messa/









https://www.truerestoration.org/month-of-the-sacred-heart-sale/








http://liguesaintamedee.ch/
http://liguesaintamedee.ch/messes
https://www.facebook.com/SaintAmedee/

«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum]»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur”

“Nous passons du mois de Marie (mai) au moi du Sacré-Cœur (juin)”
“Mois de juin : mois dédié au Sacré-Coeur de NSJC. Litanies”
“Apostolat de la prière: juin 2020.
En réparation pour les lois iniques et les péchés publics contre le Règne Social du Sacré Cœur de Jésus”

«Mois de juin : mois dédié au Sacré-Coeur de NSJC
Litanies : Litanies du Sacré-c?ur (http://le-petit-sacristain.blogspot.com/2016/06/litanies-du-sacre-coeur.html)
Apostolat de la prière : juin
Pour la Propagation de la Dévotion au Sacré-Cœur
http://www.sodalitium.eu/apostolat/AP121Juin2017Billet.pdf (billet 2017) »

«Fête du Sacré-Cœur
Commentaires liturgiques de la Fête du Sacré-Cœur»
https://www.introibo.fr/Commentaires-liturgiques-de-la,986#inter1





COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!
Cor Jesu Sacratissimum, miserere nobis! - Adveniat Regnum tuum!
Cuore Eucaristico di Gesù, accrescete in noi la fede, la speranza, la carità.
«O Santissima Trinità, vi adoro! Mio Dio, mio Dio, Vi amo nel Santissimo Sacramento!»
CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS REGNAT, CHRISTUS IMPERAT!!!
Luca, SURSUM CORDA – HABEMUS AD DOMINUM!!!