PDA

Visualizza Versione Completa : «La Sindone? È un falso del Trecento»



Giordi
09-10-09, 09:36
«La Sindone? È un falso del Trecento»

Realizzato un clone del telo custodito a Torino. Obiettivo: dimostrare che poteva farlo un artigiano medioevale

MILANO - Un telo di lino, un professore di chimica e un po' di tecnologia. Ecco una Sindone nuova di zecca, a grandezza naturale, del tutto simile a quella custodita nel Duomo di Torino e venerata come sudario di Cristo. La prima però è stata fabbricata nel 2009 e sarà presentata dal chimico Luigi Garlaschelli dell'Università di Pavia al congresso del Cicap, Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale, ad Abano Terme dal 9 all'11 ottobre. Il suo obiettivo: dimostrare come sia possibile produrre una Sindone anche con tecnologie che erano disponibili a un bravo falsario del 1300. Un'operazione finanziata dalla Uaar, l'Unione degli atei e degli agnostici razionalisti. «Già a metà del Trecento il vescovo di Troyes, Henri de Poitiers, aveva detto che si trattava di un falso. E nel 1988 gli scienziati che hanno eseguito la datazione col carbonio 14 hanno confermato: si tratta di un artefatto di buona fattura di otto secoli fa» spiega il segretario nazionale della Uaar, Raffaele Carcano. Dopo la presentazione, la Sindone "fai-da-te" sarà esposta al pubblico.

LA STORIA - La Sacra Sindone è il lenzuolo nel quale, secondo la testimonianza dei Vangeli sinottici, Giuseppe D'Arimatea avvolse la salma di Gesù Cristo. Le prime testimonianze risalgono al 944 quando l'immagine, prima custodita in Turchia, venne trasferita a Costantinopoli ed esposta distesa. Nel 1353 diventa proprietà di Goffredo di Charny, quindi viene ceduta nel 1452 al duca di Savoia Ludovico il Generoso. Ammessa al rito liturgico da papa Giulio II nel 1506, è stata danneggiata da un incendio scoppiato nella sacrestia della cappella ducale di Chambery. Poi seguendo la dinastia Savoia, è stata portata a Nizza e a Vercelli, per poi tornare a Chambery nel 1561. Sedici anni dopo viene portata a Torino. Risale al 1973 la prima ostensione televisiva e a 1978 l'esposizione per ricordare il IV centenario del trasferimento del Sacro Sudario da Chambery a Torino. Alla morte di re Umberto II è stata donata dai Savoia alla Santa Sede. Ad aprile 1997, durante un incendio scoppiato in Duomo, il Sacro Lenzuolo è stato portato in salvo dai vigili del fuoco senza riportare alcun danno. Di recente la proprietà della Sindone è stata messa in discussione: secondo il professor Francesco Margiotta Broglio, autorevole studioso dei rapporti tra Stato e Chiesa, con l'entrata in vigore della Costituzione repubblicana (1º gennaio 1948) la Sindone è diventata proprietà dello Stato e il lascito testamentario di Umberto II è nullo. Tuttavia la Santa Sede potrebbe avere nel frattempo acquisito la proprietà della Sindone per usucapione. Sulla questione è stata presentata un'interrogazione parlamentare ma non c'è stata ancora una risposta del governo.

«La Sindone? È un falso del Trecento» - Corriere della Sera (http://www.corriere.it/cronache/09_ottobre_05/sindone-falso-medioevale_f7525acc-b1c5-11de-82d9-00144f02aabc.shtml)

claddav
09-10-09, 17:07
Bastava la datazione del carbonio 14 e le notizie storiche.

Periodicamente si tirano fuori argomenti contro la datazione , si annunciano nuovi riesami e poi su tutto cade il silenzio mediatico.

Se ti interessa l'argomento ti fornisco un link in cui si tratta di un altro possibile tecnica utilizzabile.

http://alessandrobottoni.interfree.it/download/sindone.pdf

La vicenda della sindone rimane un altro esempio da manuale per chi deve credere 'per forza'.

edera rossa
10-10-09, 21:08
«La Sindone? È un falso del Trecento»

Realizzato un clone del telo custodito a Torino. Obiettivo: dimostrare che poteva farlo un artigiano medioevale

MILANO - Un telo di lino, un professore di chimica e un po' di tecnologia. Ecco una Sindone nuova di zecca, a grandezza naturale, del tutto simile a quella custodita nel Duomo di Torino e venerata come sudario di Cristo. La prima però è stata fabbricata nel 2009 e sarà presentata dal chimico Luigi Garlaschelli dell'Università di Pavia al congresso del Cicap, Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale, ad Abano Terme dal 9 all'11 ottobre. Il suo obiettivo: dimostrare come sia possibile produrre una Sindone anche con tecnologie che erano disponibili a un bravo falsario del 1300. Un'operazione finanziata dalla Uaar, l'Unione degli atei e degli agnostici razionalisti. «Già a metà del Trecento il vescovo di Troyes, Henri de Poitiers, aveva detto che si trattava di un falso. E nel 1988 gli scienziati che hanno eseguito la datazione col carbonio 14 hanno confermato: si tratta di un artefatto di buona fattura di otto secoli fa» spiega il segretario nazionale della Uaar, Raffaele Carcano. Dopo la presentazione, la Sindone "fai-da-te" sarà esposta al pubblico.

LA STORIA - La Sacra Sindone è il lenzuolo nel quale, secondo la testimonianza dei Vangeli sinottici, Giuseppe D'Arimatea avvolse la salma di Gesù Cristo. Le prime testimonianze risalgono al 944 quando l'immagine, prima custodita in Turchia, venne trasferita a Costantinopoli ed esposta distesa. Nel 1353 diventa proprietà di Goffredo di Charny, quindi viene ceduta nel 1452 al duca di Savoia Ludovico il Generoso. Ammessa al rito liturgico da papa Giulio II nel 1506, è stata danneggiata da un incendio scoppiato nella sacrestia della cappella ducale di Chambery. Poi seguendo la dinastia Savoia, è stata portata a Nizza e a Vercelli, per poi tornare a Chambery nel 1561. Sedici anni dopo viene portata a Torino. Risale al 1973 la prima ostensione televisiva e a 1978 l'esposizione per ricordare il IV centenario del trasferimento del Sacro Sudario da Chambery a Torino. Alla morte di re Umberto II è stata donata dai Savoia alla Santa Sede. Ad aprile 1997, durante un incendio scoppiato in Duomo, il Sacro Lenzuolo è stato portato in salvo dai vigili del fuoco senza riportare alcun danno. Di recente la proprietà della Sindone è stata messa in discussione: secondo il professor Francesco Margiotta Broglio, autorevole studioso dei rapporti tra Stato e Chiesa, con l'entrata in vigore della Costituzione repubblicana (1º gennaio 1948) la Sindone è diventata proprietà dello Stato e il lascito testamentario di Umberto II è nullo. Tuttavia la Santa Sede potrebbe avere nel frattempo acquisito la proprietà della Sindone per usucapione. Sulla questione è stata presentata un'interrogazione parlamentare ma non c'è stata ancora una risposta del governo.

«La Sindone? È un falso del Trecento» - Corriere della Sera (http://www.corriere.it/cronache/09_ottobre_05/sindone-falso-medioevale_f7525acc-b1c5-11de-82d9-00144f02aabc.shtml)
Goffredo di Charny? Penso sia la stessa Charny in cui si trova uno dei migliori ristoranti di Borgogna; se credi si potrebbe organizzare un pellegrinaggio non si assicurano miracoli, ma qualche terrena soddisfazione:chefico: