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Visualizza Versione Completa : La Pattumiera Del Cavaliere



david777
14-11-03, 03:45
Basilicata Pattumiera Nucleare

http://www.repubblica.it/2003/k/sez...rie/scorie.html

http://www.mefag.com/images/klhorn.jpg
Libro di Daniele* vii - Apocalisse di Giovanni xi-xiii -
http://english.sdaglobal.org/story/advent/throne/horn.htm

La Basilicata non è la pattumiera di Arcore.
I Lucani hanno pazientato abbastanza per decenni e secoli, ma questa provocazione del Governo Arcoriano non ha eguali.
Una forza ascesa al potere in contrasto con la Costituzione e contro i procedimenti della legge comune, esperta di manovre iperliberistiche palesi ed oscure, distruttrice della Civiltà Cristiana e Sociale ed incapace di valutare con equilibrio e sensibilità le civiltà millenarie dei popoli, se non umiliandole sul regolo del profitto mammonico e grazie ad una tecnologia, la cui scienza ed il cui percorso umanistico plurimillenario gli sono misteri accessori alla fabbrica del soldo, non può esser degna di valutare e poi umiliare in questo modo il popolo che seppe resistere ai Romani.
I Lucani saranno rimasti poveri per non toccare gli umori di Mammona, ma sono capaci di sentire l'odore dell'anima degli uomini da lontano, pur non facendo loro guerra ed aspettando che la verità e lo spirito della Storia li giudichi correttamente.
Portate le scorie ad Arcore e lasciate alla Basilicata un'altro secolo d'isolamento, ammesso che il giudizio universale non sia alle porte e preceduto da un massacro nucleare...
Non soltanto il Sud e la Basilicata ne escono ancor più degradati da questo governo, ma si vuol togliere persino quello che rimane di buono: l'integrità dell'aria, dell'acqua e del pane.
Non mi faccio più illusioni: finchè il male non viene estirpato alla radice, le terre, i popoli e gli uomini incompatibili con l'arcorismo iperliberale devono aspettare l'avvento del Regno di Dio, denunciando però gli abusi, l'illegalità e la prepotenza.
Fortunato di mantenere la cittadinanza?
E' tempo di metterla sotto la tutela e la sorveglianza dell'ONU, dichiarandone il rischio di svilimento ed umiliazione di sostanza, così come è da mettere sotto tutela di Dio il mondo, affinchè non siano le leggi della giungla ed i loro peggiori licantropi a governarlo.
Se ne sente l'odore all'approssimarsi degli umori: il mondo è alla sua storica fine e la bestia apocalittica governerà per un breve periodo prima che il Re dei re azzeri la borsa della prepotenza come nel più infausto dei giorni di Wall Street.
Mi sorprendo di Fini, dei Repubblicani e della santa allenza cristiana al governo, apparentemente fiacca nel distinguere tra Cristo ed Erode.
Mi chiedo ormai perché il Presidente Ciampi ha firmato l'Immunità per il Cittadino Cavaliere che doveva essere processato come chiunque altro e che invece è diventato l'eccezione del Decalogo, mentre neppure a Mosé era stato concesso altrettanto: non era questa la repubblica che doveva oscurare la vecchia (e Tangentopoli) in eccellenza. A scuola negli anni del dopoguerra ci hanno insegnato la Storia della Patria, la Sua Costituzione ed i Suoi Valori: la realtà li ha sconfessati tutti tra prepotenze, faccendieri, ruberie, intascamenti e conflitti d'interesse, mentre allo stesso tempo la Basilicata ha conosciuto il tasso d'emigrazione più elevato d'Europa e le sue vicissitudine.
Soltanto la proposta di piazzare una discarica nucleare in Basilicata richiede una tale faccia tosta che v'è da chiedersi quanto più in basso l'ennesimo impero di turno sia disposto ad andare. I residui sono responsabilità di chi ne ha intascato i frutti e non di chi è rimasto ai margini dello sviluppo e della gran ricchezza accumulata in Italia da quella minoranza relativa trasversale ad ogni riedizione della medesima repubblica.
E George Bush... evangelico conservatore (quale io sarei) che sembra cedere alla degenerazione delle regole di mercato anziché attenersi a quelle del Messia. A Mr Bush ed alla Bible Belt dico: benvenuti i vostri missionari in Basilicata, ma l'etica sociale legittima resta quella biblica e cattolica - la vostra predicazione che va oltre la "Giustificazione per Fede" per servire da coperchio alla soperchieria iperliberista di un "prosperity gospel" andato in aceto, dedicatela all'intrattenimento durante le serate di gala ad Arcore.
Non venitemi a raccontare che non esiste teologia biblica conservatrice senza iperliberismo. Così facendo mettete in pericolo Israele e la Chiesa, indicandoli al mondo come causa dell'iperliberismo, dell'oppressione dei popoli e dello scempio del pianeta. Proprio la civiltà esperta di escatologia dovrebbe stare attenta a non promuovere direttamente il Piccolo Corno.

http://www.religio.mi.it/02risorseonline/bibliotecacristiana/DocumentiTxt/AnticoTestamento/34_Daniele.html
http://www.ilcristiano.it/2001/ago01/futuri4.htm
http://www.chiesadicristo-padova.it/daniele7.htm
http://www.tscpulpitseries.org/italian/ts960304.html

david777
15-11-03, 00:54
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?postid=738466#post738466

Grazie Guido Di Tacco.

Vi sono varie soluzioni per i depositi di scorie.

1. Territori remoti e sperduti tra deserti e montagne, purche ben sepolte a centinaia di metri nel sottosuolo.
2. Sulla luna se la tecnologia per farlo fosse sicura.
3. Bando di concorso per comuni in Italia od all'Estero, la cui popolazione dell'intera regione coinvolta dalla scelta sia favorevole, ottenendo in cambio la tassazione zero sia comunale che regionale e nazionale: per quanto riguarda la benzina ed i prodotti di ogni genere le concessioni dovrebbero essere limitate per famiglie residenti.

Proporre la Basilicata è uno scempio per varie ragioni, compresa quella di Guido Di Tacco.

Se si vuole sviluppare l'energia nucleare è bene risolvere prima il problema della scelta delle discariche, stando bene, ma molto ben attenti a non lasciare ai poveri i rifiuti ed ai potenti i guadagni.
Se questa è la nuova politica per il Mezzogiorno, preferisco che in Basilicata sia ancora Mezzanotte.
Il nucleare non dovrebbe esserci affatto, ma chi lo vuole ne porti i rifiuti a casa propria. E' interessante il tempismo prima del black out e poi della notizia di Scanzano, mentre l'Italia piange i suoi morti...

Quanto rende la cosa nucleare al conflitto d'interesse in carica ed a quanto ammonta il premio di produzione per i votanti del decreto di legge su misura per Scanzano?

Ma sì la Basilicata è pacifica da secoli: essa non produce terroristi ed anarchici... tutti gli imperi hanno sempre fatto il loro comodo!

Cos'è un premio del Governo per "Il Popolo Più Pacifico E Paziente D'Italia"?

david777
16-11-03, 00:41
http://www.lucanianet.it/IlBanditore/showart.asp?catid=10&artid=1149

Nell'articolo di Nino Perrone emerge in poche parole l'ingiustizia e l'incompetenza dei governi in conflitto d'interesse, con la loro leadership arrivata discutibilmente al potere e che rappresenta i sogni e gli obiettivi di una privatizzazione globale che uccide le già moribonde realtà come la Basilicata ed il suo carattere scettico, critico e statico nei confronti delle moderne promesse pseudodemocratiche.

http://eurdoc.com/economist_files/20030802issuecov.jpg

La pianificata e premeditata fine cimiteriale della Basilicata** non può che funzionare da simbolo-archetipo della fine di una globalizzazione iperliberale destinata al fallimento, in quanto degrada i popoli e le civiltà con le quali viene a contatto. Adesso è chiaro che la nuova strategia del progresso prevede il sacrificio di certe regioni in favore di altre, così come avviene per gli individui ed i popoli in base al principio della convenienza, del mercato, dell'opportunità e dell'affinità - sempre passata per credenziali di professionalità.

http://www.lucanianet.it/IlBanditore/img/lucania.jpg
Simbolo Della Fine Dei Cavalieri Della Tavola Globale Fasulla?

Non potendola o volendola riempire come lo era una volta, il Cavaliere dunque sogna l'ulteriore svuotamento della Basilicata - e territori confinanti - per farne un cimitero industriale. Chi di cimitero ferisce potrà (dovrà) provvidenzialmente ritrovarsi a fare l'esperienza del fallimento e della bancarotta in ogni cosa a cui metterà mano e che si trasformerà prima in oro per poi frantumarsi tra le mani: conquiste, nazioni, territori, imprese, budged statali/aziendali, finanziarie, sviluppo, tecnologia, globalizzazione - insomma un cimitero gloabale e l'inettitudine incompetente ed arrogante nel fermare "la Spada di Allah" che in realtà è un sintomo-segno che qualcosa non funziona ed andrebbe con urgenza corretto.
La Democrazia ed il Diritto dell'Occidente è in fase di deterioramento a causa dei forti interessi economico-finanziari che ormai collidono con la Legge, la Costituzione, la politica, gli organi e le istituzioni internazionali, l'etica sociale, la libertà, la pace e la sicurezza, lo sviluppo, la stabilità, la serenità e la sopravvivenza dei popoli e delle nazioni.
Mi chiedo quale sia il "premio di produzione" dei manager-parlamentari quando votano sì ai desideri dei loro padroni aziendali e delle relative lobbies.
Di certo il padrone dell'azienda-stato avrà mille modi per promuovere e degradare chi meglio gli "aggrada": storia risaputa in tutti i regimi - perché non afferrare al volo il desiderio "Basilicata-cimitero"?
Emigrazione massiccia in vista e liquidazione-soluzione dei "Basilischi" nella maniera più spicciola e sbrigativa: un'altro risultato miracoloso dei piani di sviluppo e d'occupazione!
Il Cavaliere messianicamente non ha voluto fermarsi ad Eboli, ed è venuto a rompere l'isolamento millenario dei lucani con lo stile inconfondibile del padrone delle risorse e dei territori dell'azienda Italia.
La mia proposta ai politici ed intellettuali lucani, non consiste tanto nel blocco delle strade, nella paralisi e negli scioperi generali (benché rimedi temporanei), quanto piuttosto in una sistematica analisi* della storia dell'artefice di questo governo per denunciarla e dichiararne presso le Nazioni Unite l'eventuale (ma già delineata) incostituzionalità e l'illegalità - la stampa britannica si è già cimentata in tale operazione ma non ha raggiunto la sua naturale destinazione.
La soluzione più radicale sarà quella però della fede dei lucani fermamente convinta che le azioni della Provvidenza nei confronti dei leaders messianici senza legge saranno presto quelle descritte nelle Sacre Scritture per gli ultimi tempi, quando per amor del denaro e vanagloria gli uomini (ed i loro condottieri e cavalieri) faranno l'esperienza più terribile del giudizio di Dio.
Dio Regna ed Egli ha fondato il Diritto: lo leggano i cavalieri psuedocristiani della tavola globale nel salmo 99.
La Basilicta parli a Dio con le sue stesse promesse e Colui che regna Sovrano agirà a suo tempo e compirà i suoi disegni per il mondo. Le ideologie possono mutare ma le promesse di Dio non mutano: Egli è l'unica vera e definitiva speranza contro l'oppressione, l'illegalità, la menzogna, la corruzione, il despotismo, l'arroganza e la prepotenza.

Un sogno reciproco: l'emigrazione?
Le multinazionali non hanno bisogno di emigrare. E' per questo che pensano di produrre agli stessi costi delle loro sedi all'estero, dimenticando che le bollette e le tariffe del governo italiani e degli affiliati servizi privati non sono paragonabili a quelle cinesi ed indiane.
Dunque l'emigrazione vera rimane alternativa per i poveri che d'ora potrebbero vedersi occupato il proprio paese d'origine dagli scarti industriali a prezzi popolari.
Certo non tutte le multinazionali possono essere accusate di conflitto d'interesse e manovre di acquisizione illegittima ed illegale del potere politico, ma l'andazzo recente dei propugnatori più intestarditi della corporate global governance rendono l'osservazione dei grandi gruppi privati industriali e finanziari - quali ad esempio la Fininvest - una priorità di vitale importanza.
I condottieri ed i cavalieri in quanto persone devono poter usufruire della grazia e della pazienza divina, ma i loro procedimenti oscuri ed illegali devono essere ormai indagati e rigettati con urgenza, in quanto il tempo perduto ha già causato troppi e irreparabili danni.
La spirale della violenza non deve compromettere la necessaria civiltà della reazione nei confronti dei governi in odore d'illegittimità, ma come è ben risaputo le teste calde non mancano mai ed il cui vizio è quello di parlare lo stesso linguaggio del dispotismo - di solito tra loro si capiscono meglio!

La Basilicata saprà rispondere alla diabolica cocciutaggine dei nuovi "democraticamente" eletti ma autoconsacrati padroni con la determinazione della fede e del suo carattere millenario. V'è una sola cosa più ferma della cocciutaggine del dispotismo e dell'oppressione: la fede più che l'ideologia... non la fede violenta ed armata ma quella che lascia a Dio il giudizio e la vendetta... a Dio che giudica con competenza, giustizia e definitivamente - basta con i corsi ed i ricorsi storici di un male che ritorna puntuale tra vendette e soluzioni cicliche umane.
Non si tratta più di conflitti ideologici e delle fobie "comuniste" del Premier. Non si tratta più neppure di sopravvivenza, pazienza ed un'altra definitiva emigrazione di altri 100 o 500 mila lucani, calabresi o campani. Non è più il caso di tirare avanti un'altro secolo d'isolamento. Io non credo vi siano altre vere soluzioni se non un provvidenziale processo apocalittico che metta fine al ciclo ricorrente della degradazione della Verità e della Giustizia, le quali mai prima come ai nostri tempi erano scese tanto in basso. La Costituzione Italiana ha dovuto esser tacciata di "sovietismo" da quest'ultimo esemplare messianico che mancava alla collezione delle prepotenze subite dal Sud e dalla Basilicata.
Come si chiamerà la determinazione civile e spirituale dei lucani a denunciare l'illegalità presso ogni sede ed autorità e ad indurre Dio - con ogni mezzo ed a qualunque costo - a ripristinare la legalità in un mondo in fase avanzata di degenerazione ed a passarne il governo ad uomini degni che ripugnino i premi di produzione aziendale nel passare le leggi e le decisioni dello Stato?

*Di articoli e ricerche ve n'è un gran numero ed una semplice ricerca internet dovrebbe accedervi con facilità. Quì vorrei proporre alcuni articoli o commenti che mi sono sembrati tra i più rilevanti.
I ricorsi presso il TAR e la Corte Costituzionale sono naturalmente opportuni, ma altri organi internazionali devono essere contattati per convogliare i risultati di un'indagine coadiuvata dalla Magistratura: la presidenza EU, l'ONU, con riferimento alla Costituzione ed alla Dichiarazione Universale Dei Diritti Dell'Uomo.
I media già coinvolti nelle indagini saranno ben disponibili ad assistere le autorità lucane.
http://www.societacivile.it/primopiano/articoli_pp/berlusconi/ombra.html
http://www.repubblica.it/speciale/2003/berlusconi/sfida.html
http://www.berluscastop.it/__artic/econ_eng.htm
http://eurdoc.com/economist.htm

Un'altra sede dove fare un rapporto è la seguente:
http://www.globalcorruptionreport.org

Sono dell'opinione che si può arrivare fino a richiedere una sorveglianza ONU dell'intera questione ed a mettere sotto tutela la cittadinanza.
Sono dell'opinione che siamo alle prese con una sfida che non è semplicemente politica. Certe espressioni ed atteggiamenti del Premier fanno pensare ad antichi personaggi e condottieri che si erano messi in testa di diventare divinità-imperatori, dando per scontato che la propria leadership fosse da intendere quale dominio e personale proprietà sui sudditi e sullàintero territorio imperiale.
Quì siamo alle prese con un conflitto di natura spirituale, la cui incomprensione nella natura e nei metodi può in teoria determinare la sconfitta, le cui conseguenze sono credo immaginabili. Non è più la storia di Peppone e Don Chamillo!
Per la Basilicata è arrivato il tempo di una sintesi culturale che implica una nuova consapevolezza spirituale capace di far tra l'altro riferimento a quelle legittime ed indiscutibili fonti del Diritto, non riformabili dai gusti e gli interessi del secolo in tema di governo ed appropriazione arbitraria dei popoli e dei loro territori, degli stati e del mondo.
Siamo alle prese con un altro Napoleone determinato ad usare ogni mezzo per raggiungere i suoi obiettivi. La manipolazione/riforma della Costituzione "Sovietica" era manovra prevista già dagli anni ottanta per adeguarla ai nuovi gusti dei governi plutocratici. Le nuove previsioni vanno molto più in là e toccano i temi (e relativa interferenza) della fonte e dell'autorità etica, spirituale e religiosa... - le sorprese per l'autorità religiosa sono alla vigilia e conosceremo presto tipi inediti di beatificati. Lo scontro ideologico e politico è ancora valido ma essendo storicamente la sua natura più vulnerabile ed instabile, non ne darei per certa la tenuta di fronte al crescente strapotere della controparte.

**
http://lanazione.quotidiano.net/art/2003/11/14/4936246
http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=HP&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=30567
http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=HP&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=30554

david777
16-11-03, 15:46
http://www.lanuovaecologia.it/inquinamento/nucleare/2419.php

Per Legambiente si tratta di un blitz improvviso. «La scelta di trasformare la Basilicata nella pattumiera delle scorie nucleari arriva senza quel necessario confronto con le istituzioni locali, la Regione, gli altri soggetti interessati. Un modo di procedere per niente trasparente e per niente democratico»

È stata fatta una scelta che condizionerà l'area per secoli, senza nemmeno consultare le istituzioni locali e i cittadini: questo il commento del presidente di Legambiente Ermete Realacci dopo che il governo ha individuato in Basilicata una località dove depositare le scorie nucleari.

«È inaccettabile che il Governo prenda decisioni che condizioneranno un'area importante del territorio italiano per secoli in questo modo, con un blitz improvviso. La scelta di trasformare la Basilicata nella pattumiera delle scorie nucleari é infatti più che inattesa e arriva senza essere passata attraverso quel necessario confronto con le istituzioni locali, la Regione, gli altri soggetti interessati. Un modo di procedere per niente trasparente e per niente democratico».

Realacci si chiede quali siano i motivi tecnici della scelta e quali le ragioni che hanno fatto optare per la Basilicata. «Il metodo con cui è stata presa la decisione impedisce una discussione approfondita sul merito - commenta - Cosa, ribadiamo, inammissibile trattandosi di una scelta che condizionerà quel territorio per centinaia e centinaia di anni. Quali processi democratici sono stati attivati per tastare il polso alla popolazione e alle amministrazioni locali, che per quella lingua di terra avevano progettato e investito piuttosto su un avvenire turistico?».

Sorpresa infine viene espressa dall'associazione ambientalista, per «la scelta del giorno in cui il Governo rende nota la localizzazione del sito unico delle scorie: quando il Paese tutto è in lutto per la strage di Nassirya».

13 novembre 2003


http://www.lanuovaecologia.it/inquinamento/nucleare/2425.php

Le obiezioni comuni sono due. La prima è di metodo. Il governo ha deciso per Scanzano all'insaputa di tutti, senza interpellare preventivamente gli enti locali e senza attendere l'approvazione in parlamento del disegno di legge Marzano sul riordino energetico. Questo dà al governo 18 mesi per individuare il sito, d'intesa con gli enti locali. La seconda obiezione è di merito. La zona di Scazano, sul litorale jonico, ha una forte vocazione agricola e turistica, che sarebbe pregiudicata dalla presenza della discarica.


http://www.ilnuovo.it/nuovo/foglia/0,1007,192100,00.html

Ma a far sentire la voce di Scanzano Jonico ci ha già pensato il battagliero sindaco Mario Altieri con parole di fuoco: “Non ci metteranno i piedi in faccia. Abbiamo già subito millenni di invasioni e dominazioni e ci è assolutamente chiaro che questa volta non assisteremo passivamente a questo sopruso”.

Virgilio Caivano, portavoce del Coordinamento nazionale dei piccoli comuni italiani sottolinea: “La scelta del Governo di stoccare scorie nucleari a Scanzano Jonico in Basilicata è il definitivo atto di morte della Regione Basilicata”. Caivano lancia l’accusa: “Ancora una volta le scelte ricadono sulle realtà più deboli e quindi destinate a soccombere nella logica perversa dei grandi numeri. Per tanti piccoli comuni dell' area interessata si tratta del definitivo addio ad ogni ipotesi di sviluppo e di rinascita". Il rischio per la Basilicata è la cancellazione del patrimonio culturale lucano, spiega il portavoce del coordinamento, che si appella a Ciampi e chiede a Prodi di vigilare sul rispetto delle normative europee in materia ambientale.

(14 NOVEMBRE 2003, ORE 11:55, ultimo aggiornamento alle ORE 15:15)

david777
16-11-03, 16:03
http://www.lanuovaecologia.it/inquinamento/nucleare/2385.php

"L'Avvocatura dello Stato ricorre contro la Regione Sardegna, che si è dichiarata "territorio denuclearizzato". E sostiene che i residui rediattivi, in quanto rifiuti, sono una merce come le altre. La loro circolazione dunque non può subire restrizioni quantitative."

La Regione Basilicata dovrebbe - se non lo ha già fatto - dichiararsi come la Sardegna territorio denuclearizzato, in modo da poter passare assieme alla Sardegna per la stessa trafila che seguirà la reazione dell'avvocatura dello Stato.

Cos'è il regalo prima della devolution, quando ognuno si terrà i propri patrimoni: i goldoni lassù ed i veleni quaggiù?

david777
16-11-03, 16:24
14:56 NUCLEARE, SINDACO DI SCANZANO: ''LA PROTESTA SI ALLARGA A PUGLIA E CALABRIA''

Al corteo sulla statale 106 Jonica, circa 3.000 persone in marcia

Matera, 16 nov. - (Adnkronos) - ''Siamo tanti oggi a questa marcia ed e' la prima di una serie. Stiamo ricevendo molta solidarieta' dai Comuni vicini ed anche dai Comuni della Puglia e della Calabria. Tutti hanno compreso che si tratta di un problema non solo di Scanzano ma di tutta l'area jonica con tutti i danni che ne conseguono perche' il nucleare non e' una discarica di rifiuti urbani''.

Lo afferma all'ADNKRONOS il sindaco di Scanzano Jonico, Mario Altieri (An), in testa al corteo di stamane sulla statale 106 Jonica a cui partecipano circa 3.000 persone. E' il quarto giorno di protesta contro il deposito di scorie radioattive e la mobilitazione continua a crescere. Altieri e' al centro di polemiche sui suoi contatti con la Sogin e con il generale Carlo Jean, il commissario per l'emergenza nazionale scorie radioattive.

Ma lui le dribbla cosi': ''Solo polemiche a fini elettorali perche' non possono combattermi sul piano dei risultati''. ''Alle 9.30 di domani - annuncia - emettero' due ordinanze, una con cui requisiro' i pozzi della miniera di salgemma di Terzo Cavone, l'altra con cui vietero' il transito di mezzi con materiali radioattivi sul nostro territorio''. Altieri sara' inoltre ricevuto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. ''Domani - dice ancora - sapro' quando e a che ora''.

Adnkronos

Suggerimento: La Regione Basilicata potrebbe affiancarsi alla requisizione ed al divieto. Altre regioni potrebbero fare altrettanto, a cominciare dalla Puglia, Campania e Calabria.
Vogliono la devolution non è vero?

david777
16-11-03, 16:30
15:04 NUCLEARE: BLOCCO PERMANENTE SS106

Parroco sfida illegalita', Sindaco 'chiama' Puglia e Calabria

(ANSA)-SCANZANO JONICO (MATERA) 16 NOV - E' blocco permanente della ss106 Ionica all'incrocio con la strada comunale che porta al previsto sito di scorie nucleari. Con i manifestanti 'giorno e notte' don Filippo Montemurro perche' 'e' piu' illegale decidere sulla testa della gente'. Altieri ('vinceremo la nostra battaglia con le buone o con le cattive'), si appella alle comunita' di Puglia e Calabria perche' si mobilitino insieme alla Basilicata. Bubbico: da oggi Scanzano Jonico capitale Basilicata. Appello a Ciampi.

http://news2000.libero.it/ansafoto/img_big/4828_20031115.jpg

Ansa

david777
16-11-03, 16:59
http://www.kontrokultura.org/archivio2001/148/jupiter_puglia.html

http://www.kontrokultura.org/archivio2001/148/mushroom.jpg

http://italy.peacelink.org/editoriale/articles/art_940.html

http://www.ecn.org/molino/giornale/numero8/apoca.html

La dinamica alla base è spirituale: la "bestia" economica già predetta nell'antichità ed i cui comportamenti illegali, arroganti ed infine anticristiani ed avversi al monoteismo erano previsti:

http://www.giovaniemissione.it/spiritualita/apocalisse.htm

Perché avversi al monoteismo? In quanto il filo da torcere non renderà la "bestia" capace di far passare per etico e legale il carattere fuorilegge e rapace nel tentativo di diventare il padrone globale.
Si notino i rischi ed i costi da tenere in dovuto conto nell'azione di resistenza, la quale non dovrebbe mai sfociare in opposizione e guerra armata, essendo la vera realtà del conflitto spirituale.

david777
17-11-03, 03:31
http://www.repubblica.it/2003/h/sezioni/cronaca/scorie/scorie/scorie.html

Se a Nashivillle il progetto per un deposito "perfetto" si estende a 20 ettari a mille metri di profondità, nel deserto del Nevada, a 120 chilometri da Las Vegas - le scorie verrebbero chiuse in fusti in grado di resistere per 10 mila anni - e se in Giappone stanno facendo un sito dove le scorie saranno collocate a 2 mila metri di profondità, al di sotto di qualsiasi falda, perché si vuole in Italia piazzare un sito nucleare tra la popolazione, presso zone già tormentate dall'inazione dello Stato ma sopravvissute grazie ad un'economia agricola e turistica, ed in condizioni tecnologiche meno sicure?

Se - stando alle parole di Antonio Zichichi, presidente del Centro Majorana - lo stoccaggio dello scorie è solo un rinvio ed il vero obiettivo è distruggerle, perché non si procede i costi dell'operazione ed alla trasformazione dei nuclei radioattivi di lunga vita a nuclei di breve vita? 170 miliardi di dollari per risolvere il problema scorie negli Usa non è a confronto con quello che è sparito e sparisce nell'amministrazione dello Stato una spesa impossibile.
Basta rubare meno per risolvere la questione nucleare per bene.
E no! Come farebbero gli operatori dietro le quinte a massimizzare il profitto due volte: l'uso nucleare ed il loro conveniente stoccaggio nelle aree economicamente più sconquassate in lotta per l'esistenza.
Il Ministro Giovanardi fa più senso quando dice che ogni regione dovrebbe gestirsi le sue scorie - ammesso che decida di produrle!
Rimane il fatto che Giovanardi rappresenta ancora la decisione inaccettabvile del governo di uno stoccaggio unico per i 55.000 + 25.000 metri cubi di residui delle vecchie centrali e di altre smantellate - http://www.lanuovaecologia.it/inquinamento/nucleare/2418.php -
Certo che il nucleare è tabù ed è comprensibile che le regioni abbiano il diritto di scegliere se vogliono nuclearizzarsi o meno.
Le regioni politiche come anche i governi sono in teoria a rischio d'infiltrazioni di conflitti d'interesse e potenzialmente a rischio di strumentalizzazione. Perciò sono i popoli con le regioni la vera autorità al riguardo.
Lo stato delle cose indica che il nucleare deve retrocedere in Italia e non avanzare.
La Basilicata ha ben poco partecipato agli utili ed alle convenienze degli interessi industriali per imporvi ora le conseguenze.
Nel frattempo la Basilicata si è "sviluppata" nella direzione che poteva. Non si può di punto in bianco chiedere una riconversione che non ha tra l'altro nessun riscontro sul piani della pari opportunità, della convenienza e degli interessi della gente.
Detto chiaramente: l'impero non è arrivato con le giuste maniere al momento opportuno ed ora si tenga i suoi prodotti.
Se questo è il progetto di sviluppo per la Basilicata ed il Sud per me a questo punto è meglio la deregulation ed ognuno a casa propria! Bella questa: diventare la pattumiera dell'Occidente ingrassato e che infine scarica i suoi rifiuti su chi dai suoi guadagni ha avuto ben poco da spartire.
L'ingiustizia e l'incompetenza non riguarda solo il nucleare bensì anche l'estrazione petrolifera.

La Basilicata alimenta gli acquedotti principali del Mezzogiorno. E poi ci sono le acque minerali, un'altra ricchezza che verrebbe compromessa dall'estrazione petrolifera e dalla conseguente alterazione della falda acquifera.
La Basilicata riceverà di royalties petrolifere soltanto 3 miliardi e 140 milioni: "Per dare un idea dell'ordine di grandezza di questa cifra, dirò che il bilancio della regione Basilicata, per l'anno 2000, è di circa 2.000 miliardi. Su 2.000 miliardi, 3 miliardi e 140 milioni rappresentano una percentuale assolutamente irrilevante, a fronte di una devastazione del territorio." http://www.lucanianet.it/IlBanditore/showart.asp?catid=10&artid=1149

Lo stoccaggio delle scorie renderebbe una tale irrazionale situazione anche dal punto di vista dei conti, ancora più grave: come per l'estrazione petrolifera, se la Basilicata ci perde nella sostanza dell'equazione economica dei conti e dal punto di vista delle risorse umane e naturali per un tempo talmente indefinito che sembra eterno, chi veramente ci guadagna?
Ebbene, credo che questo governo conosca talmente bene la risposta che basta porre la domanda ai più vicini ed alleati portafogli.

Per la Basilicata nuovo giro nuova corsa - e che batosta stavolta!
Nuovi Imperi Nuovi Padroni - e che Padrone!

... Azzimi amari d'Egitto,
Di una eterna notte,
Dai fianchi cinti.

Taciturni passeri solitari,
A raccattar tozzi d'inverno,
Sparsi quà e là
Erranti e cocciuti
Dalla faccia tosta.

Sguardi chini
Sguardi da soma
In balìa tra i tuguri
E leghe di padroni.

pcosta
17-11-03, 09:42
Scanzano, o la Lucania

Mi accompagna lo zirlio dei grilli
e il suono del campano al collo
di un'inquieta capretta.
Il vento mi fascia
di sottilissimi nastri d'argento
e là, nell'ombra delle nubi sperduto,
giace in frantumi un paesetto lucano.
(Rocco Scotellaro)

http://www.gdmland.it/comuni_oggi/immagini_matera/scanzanojonico.jpg

DrugoLebowsky
17-11-03, 12:50
la scelta della Basilicata come pattumiera nucleare da parte del governo non è casuale. Nel 2001, nei 5 collegi uninominali da cui è formata, è finita 5-0 per l'Ulivo. :rolleyes:

david777
17-11-03, 13:26
Originally posted by pcosta
Scanzano, o la Lucania

Mi accompagna lo zirlio dei grilli
e il suono del campano al collo
di un'inquieta capretta.
Il vento mi fascia
di sottilissimi nastri d'argento
e là, nell'ombra delle nubi sperduto,
giace in frantumi un paesetto lucano.
(Rocco Scotellaro)

http://www.gdmland.it/comuni_oggi/immagini_matera/scanzanojonico.jpg



La mia bella Patria

Io sono un filo d'erba
Un filo d'erba che trema.
E la mia Patria è dove l'erba trema.
Un alito può trapiantare
il mio seme lontano.

Rocco Scotellaro



La Metamorfosi del Vento Lucano

Le fronde al vento mi sono un brusìo:
Come della bellezza che s’avvicina quieta
Ed il dono de' luminari diventa favella
Talché a guardarla soltanto
Mi è commozione.


Quando il vento soffia il deserto,
I fiori oblìati e rari curvano il dorso.
E come fanno gli uomini talora si toccano...
Bagnandosi d’amore nel pianto sbocciano.


Quando il vento invece soffia forte forte,
Il filo d’erba, il fiore piegato,
Il mite oblìo, il vento lucano,
Tutto torna guerriero, tempesta e fracasso,
Per calmarsi d'un tratto al pensiero che l’innocenza,
un popolo, un bimbo,
Non subisca una scossa...
Una paura... un danno.

David777

david777
17-11-03, 14:42
Originally posted by DrugoLebowsky
la scelta della Basilicata come pattumiera nucleare da parte del governo non è casuale. Nel 2001, nei 5 collegi uninominali da cui è formata, è finita 5-0 per l'Ulivo. :rolleyes:



"La descrizione del sito ideale che il generale Jean ha fatto a Montecitorio coincide perfettamente con la Sardegna", racconta il deputato verde Marco Lion. "Jean ci ha detto che il luogo deve essere non sismico, poco abitato, con scarsa pendenza, non soggetto a inondazioni, privo di coltivazioni: in sintesi un terreno sottoposto alle servitù militari".

http://www.repubblica.it/online/cronaca/sarscorie/decisione/decisione.html

La Basilicata sembrava l'ultima in classifica, ma viste le reazioni a partire dalla Sardegna, evidentemente si è pensato che la Basilicata è il boccone più semplice e facile da punire per le ragioni che hai ricordato.
Vedremo se il Cavaliere ha visto giusto.
Io rimango fermo nella convinzione che questa è soltanto la prima tappa di un lungo conflitto tra il Cavaliere, gli uomini ed i popoli che non gli sono congeniali, a causa della totale diversità civile, culturale e spirituale.
La Basilicata sarà povera ma ha le idee chiare sui valori e le cose essenziali dell'esistenza. La pretesa iperliberale di sconfinare nel Diritto e nella Proprietà dei Popoli e di Dio troverà in Basilicata e presso i popoli similari il suo definitivo cimitero.
Né per Comunismo né per l'Impero, ma per il principio e la dignità degli uomini fatti ad immagine e somiglianza di Dio, il quale è il vero ed unico Signore e Padrone della Storia e dell'Universo.
Le partite perse col Cavaliere dipendono dalla testardaggine di misurarsi con lui sulla base delle ideologie del secolo (utili e stabili fino ad un certo punto), fino a perdersi nel gioco della relatività del Cavaliere, il quale invece ragiona e definisce il mondo col potere, pur citando Erasmo Da Rotterdam e la Civiltà Cristiana.
Se il Cavaliere fosse stato un uomo di misura, avrebbe potuto conservare ed accrescere la sua ricchezza, il prestigio e l'autorità nonostante le tante zone d'ombra della sua carriera economico-politica.
Anziché costruire e difendere la Patria con la moderazione, ha invece deciso di sfidare gli uomini ed i popoli che sono più equilbrati e determinati di quanto non abbia nella sua equazione calcolato, nella convinzione che la vita premia chi la interpreta secondo il linguaggio della giungla economica e della selezione naturale della specie applicata spregiudicatamente al libero mercato.
Insomma il Cavaliere sembra affetto dalla sindrome di un Darwinismo Sociale tramutatosi in visione isterica del dominio assoluto che premia e punisce gli uomini ed i territori a seconda del grado di consenso e sottomissione al Padrone.
Per me ha fatto indigestione delle lezioni di Piero Angela e dei film di Ronald Reagan negli anni che furono - prima e durante la presidenza.
Me ne dispiace perché la stoffa per promuovere un mercato liberale moderato dal carattere internazionale ce l'avrebbe.
Se Fini si decidesse a prendere le redini, forse riuscirebbe a sventare giusto in tempo i progetti coloniali della divisione dell'Italia e dell'Europa ad opera dei governatori di turno.
La soluzione della crisi aperta a Scanzano passa anche dalla comprensione delle dinamiche in atto da parte degli stessi alleati del Cavaliere.
La Basilicata è fondamentalmente ancora centrista, ma riesce a distinguere sia la Dx che la Sx ancora genuinamente repubblicana.
Quando Fini e gli alleati si renderanno conto che quello in atto è pernicioso impero anticostituzionale ed antirepubblicano, non è certo che ci sarà tempo per correre ai ripari: e la Storia si farà più severa...

david777
17-11-03, 17:02
Scanzano Jonico, 17 nov 2003 - 13:16

Nucleare, nasce nuova formazione politica centrodestra lucano


Nasce una nuova formazione politica nel centrodestra lucano, il Movimento politico d'azione, in opposizione alla scelta del governo centrale di ubicare a Scanzano Jonico (Matera) il deposito nazionale delle scorie nucleari. Lo formalizzeranno mercoledl 19 i capigruppo regionali di Forza Italia, Antonio Di Sanza, che si è autosospeso dal partito al momento dell'annuncio, e dell'Udc, Antonio Melfi, che ha annunciato lo stesso gesto in solidarietà con il collega Di Sanza e l'ex sindaco di Policoro, il centro confinante con Scanzano. (red)

KataWeb News

La medesima logica e strategia dovrebbe transitare a Roma ed invadere l'Italia e Fini e/o l'UDC potrebbero cavalcarne l'avanzata.
Obiettivo: epurare con urgenza il CD dagli elementi antirepubblicani ed anticostituzionali, i quali sono anche antirisorgimentali.
La cosa deve essere fatta senza perdere tempo e prima che l'Imperatore si rivolga "altrove"... e forse il CS potrebbe dimostrarsi flessibile all'ipotesi di concedere ad un CD riformato ed epurato di ultimare la legislatura.

david777
18-11-03, 13:48
http://www.repubblica.it/2003/e/gallerie/cronaca/scanzano/iesseppi43419251311233626.jpg

A chi appartiene la Basilicata, le sue risorse, il territorio ed i suoi abitanti?

A Dio, Allo Stato, alla Regione Basilicata, al Premier, oppure agli stessi lucani?

Andiamo per esclusione.

Di certo non al Premier.
Lo Stato governa ed ha la sovranità sul territorio, ma ciò si basa sull'accordo storico e patriottico con il popolo ed i suoi antenati, fondato sulla lealtà, sulla giustizia, sulla solidarietà, sulla Legge, sulla implicita pari opportunità allo sviluppo ed alla partecipazione ai diritti, ai privilegi ed ai doveri della Patria in conformità alla Sua Costituzione.
La Basilicata di certo appartiene a Dio ed al popolo lucano rappresentato dalla Regione Basilicata.

Il Governo dunque non può decidere nulla in tema di proprietà e sovranità se non nei termini definiti dal legame storico, nazionale, patriottico e costituzionale - vi sono poi casi di scollamento tra Governo, Stato e Nazione...

Il Governo faccia il resoconto dello sviluppo concesso al Mezzogiorno nei termini storici concordati e dopo si discuterà di come risolvere equamente e costituzionalmente il problema delle scorie.

Senza tale regola e procedimento il Governo in Basilicata non comanda e non possiede un "tubo".

Tutto ciò che può ottenere è una dichiarazione d'independenza a seguito di lunghe e storiche strategie di disimpegno, menefreghismo e slealtà nei confronti del Mezzogiorno e della Basilicata in particolare, nonostante i legami ed i comuni valori risorgimentali e patriottici.

La Basilicata si è ridotta a circa 600.000 anime.
Mio nonno era l'unico di 12 fratelli e sorelle rimasto in Basilicata a cavallo della prima guerra mondiale per accudire i genitori: tutti gli altri emigrati negli USA e Venezuela e mai più rivisti.
Nel frattempo si era fatto dieci anni tra servizio militare e guerra sul Piave, Alpi, Bassano e Monte Grappa.

Un popolo smembrato ma che testardamente fatica a ricostituirsi nella sua terra originaria e mai dimenticata anche dopo generazioni. Non si guardi solo ai 600.000 rimasti, perché milioni altrove osservano i comportamenti del governo e seguono l'evolversi della crisi in atto: essi parlano in varie lingue ma il loro sangue ha un codice comune e questa volta non sarà come al tempo dei Borboni, di Carlo V e di Napoleone.

La Basilicata dovrebbe essere protetta e tutelata nella sua purezza, le cui risorse naturali sono un beneficio condiviso coi popoli circostanti. I suoi "deserti" (wilderness), così come la flora e la fauna e le montagne, infondono pace ed armonia.

http://www.basilicata.com/territorio/immagini/vulture.gif

Le acque, pure e cristalline e gli abitanti riflettono ancora le virtù della Magna Grecia benché nel XXI secolo e nonostante le zavorre antropologiche di una comune umanità non ancora risolte ed ormai sull'orlo del precipizio.

Anziché tutelare, promuovere e proteggere si vuole "seppellire" -
attenti a non togliere i suggelli delle scorie dell'Inferno...

Vi dico cosa il Governo dovrebbe fare pensando alle scorie atomiche: rispolverare la memoria ed identificare i destinatari della ricchezza e delle opportunità prodotte in Italia negli ultimi 50 anni e rivolgersi a loro per una soluzione.

In Basilicata il Premier ed i suoi ministri non dovrebbero farsi neppure vedere se non per trascorrerci una beata vacanza tra veraci meridionali ancora ispirati dal culto dell'ospitalità mediterranea.

Mr Berlusconi avrebbe un'idea di quale grado di onore, affetto e rispetto gli esseri umani indistintamente vengono ritenuti degni tra i lucani.

Chi viene come padrone deve però presentare il passaporto e le credenziali (nient'altro che fasulli) dei titoli sul terra e sul suo popolo.

http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/cronaca/scorie/pozzi/ansa_4350857_114703.jpg

La realtà è che il Premier stà giocando le sue carte indiscriminatamente e senza titubanze o pentimenti nella determinazione a procedere nel suo programma iperliberista, fino a superare ogni altro statista occidentale nell'intento di un governo mondiale di natura economica in conflitto d'interesse. Nella sua scala dei valori appare e risulta chiaramente che lo sviluppo di una parte affine ed omertosa deve essere fatto ricadere sulle entità più vulnerabili o meno disponibili a deglutire la sua retorica imperiale.

Qualunque forza politica acqusirebbe un gran credito etico-politico se si facesse promotrice e mediatrice di una richiesta di moderazione presso i partiti cattolici e della Dx moderata. In cambio tali forze otterrebbero a mio avviso le migliori credenziali per presentarsi alle prossime elezioni ed una base da cui presentare i proprio programma calati nella realtà degli eventi e rappresentativi della propria visione politica al massimo grado dell'autorevolezza.

Chiunque e qualsiasi regione che lascia sola la Basilicata in questo momento indica di essere parte integrante dell'ennesimo inpero che viene per prendere, scaricare e degradare, piuttosto che per coesistere, condividere, solidarizzare.

La Basilicata ed i Lucani questa volta terranno in dovuto conto gli uni e gli altri, mettendo ciascuno nei dovuti libri, registri o nel cuore.

david777
19-11-03, 02:11
http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/cronaca/nassiriya/pirani/pirani.html

"Ciò che è morto nel Machiavelli, non è il sistema, è la sua esagerazione... il suo Stato non è contento di essere autonomo, ma toglie l'autonomia a tutto il rimanente. Ci sono i diritti dello Stato: mancano i diritti dell'uomo..." - De Sanctis

Infatti la Patria torna puntualmente quando si tratta di difenderla, o di difendere gli interessi di chi quando la Patria non serve più si dedica ad ottimi affari mercantili ed incostituzionali, senza tanto andare per il sottile per gli eredi dei martiri della Patria a cui erano state fatte a suo tempo le stesse promesse e celebrati gli stessi funerali.

http://www.repubblica.it/2003/j/ARCHIVE/homepage/images/sezioni/politica/andre/liscia_HM/este222059.gif

Per il De Sanctis, una volta fatta la Patria col sangue dei Martiri, gli economisti ne dimenticano l'origine (o fingono di perdere la memoria) e si dedicano ai grandi affari per accreditarsene la ricchezza e la proprietà. Quel liberismo economico estremo che usa ed abusa la nozione macchiavellica del "Principe" finisce per snaturare quella democrazia repubblicana la cui solidità è attribuita al Principe stesso: allora il concetto di Patria va lentamente in disuso fino ad una nuova crisi che provoca il ritorno della Patria ed i nuovi martiri che servono a difenderla.

http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/cronaca/nassiriya/bracconi1/ansa_4355224_115843.jpg

La Patria non dovrebbe semplicemente tornare ma esserci sempre: i suoi predatori tenuti a bada e ricordarsi sempre delle parole del De Sanctis nel tenerla viva e credibile presso i suoi figli viventi, spesso disoccupati, tartassati di tasse, caricati di debiti, accumulati dalle rapine politiche e pseudoeconomiche, umiliati dai nuovi padroni che la dichiarano prima superata dai nuovi interessi del supercapitalismo, e poi la riabilitano per partecipare a guerre umanitarie, le quali alla fine lasceranno morti e ricordi alla Patria e nuove ricchezze ai mercanti, a cui della Patria interesserà nuovamente ben poco per riprendere la corsa sfrenata che mira infatti alla patria globale di proprietà sacra, multinazionale ed imperialmente privata.

Certo il terrorismo deve essere combattuto, le civiltà incivili tenute a bada, i fondamentalismi intrattabili ed irragionevoli disciplinati, ma una cosa è certa: l'enorme interesse privato ed iperliberistico nella strumentalizzazione della Patria e dei suoi martiri e discendenti non aiuta di certo a risolvere alla radice le cause del terrorismo. La sintonia e finanche l'unione tra le due sponde dell'Atlantico è utile e necessaria, ma la vera Patria non si rispolvera all'occasione.

http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/esteri/iraq8/powell/ap_4356284_162137.jpg

Quando Sharon ed Israele si affiancano ai gestori economici del ritorno della Patria devono ricordare e tenere ben presente la propria identità etica e spirituale, la cui profondità e giurisprudenza parte dalla Giustizia di Dio nel Decalogo del Sinai e non dal Libero Mercato che rispolvera la Patria quando meglio gli conviene, mentre ancora salassa i suoi cittadini più patriottici e premedita il seppellimento "etico" http://www.ansa.it/ambiente/notizie/fdg/200311131834127170/20031113172332754344_ass.html dei suoi residui pluridecennali nel cuore di terre come la Basilicata, la quale aspetta l'Etico Ritorno della Patria da secoli, e non tutti i rifiuti della Nazione senza aver partecipato al suo banchetto.

Benvenuto alla Patria ed Onore ai Suoi Caduti: quelli di oggi, quelli di ieri, in tempo di guerra, di pace, ma non di grandi affari economico-finanziari di parte, di tasse, abusi e soprusi dei suoi figli più maldestri, furbacchioni e sornioni, i cui discorsi guerrieri ricordano il D'Annunzio: "Taci, non odo parole che tu dici umane!"

david777
19-11-03, 04:39
Originally posted by david777
http://www.repubblica.it/2003/h/sezioni/cronaca/scorie/scorie/scorie.html

Se a Nashivillle il progetto per un deposito "perfetto" si estende a 20 ettari a mille metri di profondità, nel deserto del Nevada, a 120 chilometri da Las Vegas - le scorie verrebbero chiuse in fusti in grado di resistere per 10 mila anni - e se in Giappone stanno facendo un sito dove le scorie saranno collocate a 2 mila metri di profondità, al di sotto di qualsiasi falda, perché si vuole in Italia piazzare un sito nucleare tra la popolazione, presso zone già tormentate dall'inazione dello Stato ma sopravvissute grazie ad un'economia agricola e turistica, ed in condizioni tecnologiche meno sicure?

Se - stando alle parole di Antonio Zichichi, presidente del Centro Majorana - lo stoccaggio dello scorie è solo un rinvio ed il vero obiettivo è distruggerle, perché non si procede i costi dell'operazione ed alla trasformazione dei nuclei radioattivi di lunga vita a nuclei di breve vita? 170 miliardi di dollari per risolvere il problema scorie negli Usa non è a confronto con quello che è sparito e sparisce nell'amministrazione dello Stato una spesa impossibile.
Basta rubare meno per risolvere la questione nucleare per bene.


Per ricavare uno spazio di 80.000 metri cubi a Scanzano ad una profondità di 700-1000, è come costruire una cassa da morto equivalente alle dimensioni di un grattacielo con 100 appartamenti - che nel totale dei metri cubi soprastanti diventa di 1500 appartamenti.

Una volta compiuta tale operazione, seppellito il cadavere radioattivo e chiusa l'urna, se tutto va bene e la bara non si deteriora nei futuri 10.000 anni e se la sismicità non pregiudicherà la tenuta del cimitero sotterraneo, l'operazione giungerà naturalmente a quel termine di riduzione del valore atomico esposto da Zichichi.

Perché allora non si propone alla Regione Basilicata ed ai lucani la costruzione di un centro sotterraneo alla profondità di 1000 metri, munito di enormi depositi e spazi blindati ed antiatomici accessibili e funzionali, da utilizzare sia come casseforti delle scorie che come centro di ricerca e laboratorio atomico per la riduzione della radioattività del materiale che come centro militare informatico e logistico della difesa?

L'impegno così diventerebbe di smaltimento ed eliminazione delle scorie (bella differenza: da cimitero ad ospedale), il quale affiancato all'attività di ricerca atomica e di difesa strategica, determinerebbe a mio parere l'alternativa ragionevole e proponibile che i lucani potrebbero approvare.

Dico: è una idea e non significa che anche in tal caso il progetto dovrebbe essere imposto.
Infatti a queste condizioni e conseguenti impegni occupazionali e remunerativi (quali ad esempio una parziale o totale detassazione), l'idea credo sarebbe - in alternativa - ben accolta anche da altre regioni.

Il progetto rappresenterebbe un avamposto di ricerca tecnologica tuttora inedito persino negli USA, e proprio Zichichi e Rubbia potrebbero esserne i responsabili scientifici in collaborazione - ad esempio e tra le altre - con l'Università di Potenza ed il CNR.

Comunque sia, anche la realizzazione di una simile idea implicherebbe in sostanza una riconversione dell'economia lucana in un ampio raggio intorno a Scanzano, sconfinando in altre regioni. Chi comprerebbe prodotti agricoli da una zona ad alta presenza nucleare? Semplicemente l'impatto propagandistico pregiudicherebbe perfino l'agricoltura di aree lontane quali la Basilicata orientale: vegetali, grano e persino le risorse idriche verrebbero ad acquisire un pessimo marchio DOC.
La mia proposta potrebbe essere considerata ragionevole, ma forse altre regioni potrebbero comunque essere l'alternativa migliore.

http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/cronaca/scorie/nulla/nulla.html

Se il gioco però è serio e "vale la candela" e la popolazione otterrà le dovute garanzie ed i benefici, la riconversione potrebbe essere fattibile e si dovrebbe poter compiere con relativa facilità!

david777
20-11-03, 14:05
http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=HP&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=30666

http://www.unita.it/images/2003novembre/mappa1.jpg

Vorrei commentare queste due sezioni.

1. «Vogliono costruire una sorta di bunker per portare subito i rifiuti radioattivi - aggiunge il governatore Filippo Bubbico - in una zona già soggetta ad esondazioni del fiume Cavone». Nel vertice con i ministri, Bubbico ha parlato di questo gravissimo rischio. La risposta che ha avuto è stata raggelante: costruiremo i bunker provvisori su un sistema di palafitte. Ma perché tanta fretta nel voler chiudere la vicenda del sito unico in termini così rapidi? Ministri, Sogin e generale Jean si sono giustificati con l’esigenza di risolvere in tempi brevi l’emergenza di ricollocare il materiale attualmente disperso nei circa 150 siti nazionali. C’è il rischio - hanno detto - che formazioni terroristiche se ne impossessino per confezionare «bombe sporche».

150 siti disseminati rendono l'accessibilità del materiale nucleare più improbabile e comunque di quantità ridotta.
Un bunker provvisorio su palafitte non lontano dal mare renderebbe le scorie molto più accessibili via mare ed addirittura obiettivo vulnerabile ad un'azione terroristica condotta con tecniche militari.
L'intero litorale esposto e privo di una baia renderebbe la sorveglianza marittima difficile e costosa.
80.000 metri cubi di scorie esposte ad un altissimo rischio di attacchi dal cielo, per via terra o dal mare, il cui esito non è difficile immaginare, trattandosi di tutta la spazzatura nucleare accumulata dalla "Patria" e scaricata sul territorio del suo popolo più trascurato e negletto.
I terroristi non avrebbero più bisogno di confezionare bombe sporche perché ne avrebbero una enorme a semplice portata di missile.
Con i venti di guerra che tirano inoltre, bisogna guardare alle evoluzioni delle semplici storie di missioni militari a scopo umanitario in Medio ed Estremo Oriente.
La realtà è che l'Occidente ha deciso di estendere i suoi confini ed il controllo delle risorse petrolifere. Qualunque sia l'interpretazione e la legalità di una tale operazione, finché l'ipotetico stoccaggio non sarà ultimato una polverira nucleare di 80.000 metri cubi resterebbe esposta sostanzialmente all'aria aperta.

2. Insomma, Sogin e ministero sono una cosa sola. Circostanza che non scandalizza affatto il governo Berlusconi. Ecco come il 9 luglio di quest’anno, rispondendo ad alcune interrogazioni parlamentari, il ministro Carlo Giovanardi ha risolto il problema del conflitto di interessi del professor Togni: «Il ruolo di capo di gabinetto del ministero dell’Ambiente non solo non è incompatibile con la carica di vicepresidente della Sogin spa, ma anzi tale incarico ricoperto dalla stessa persona costituisce una utile ed opportuna sinergia per la tutela del territorio».

Come potrebbe scandalizzarsi il governo visto ch'esso stesso è in conflitto d'interesse. Infatti anche del Premier si potrebbe dire: "Il ruolo di capo del governo non solo non è incompatibile con la carica di padrone della maggioranza dei media e di una multinazionale che..., ma anzi tale incarico ricoperto dalla stessa persona costituisce una utile ed opportuna sinergia per la tutela del territorio."

Ecco perché la Basilicata è così ben "sinergicamente" tutelata dal governo.
Diventa così chiaro che la tutela del territorio può essere realizzata solo da governi che non siano sistematicamente legati e coincidenti con le corporazioni e le lobbies economico-finanziarie.
Ma si sà ormai: le corporazioni sono entrate a larghe maniche in politica ed hanno deciso di procedere a colpi di acquisizione di proprietà di popoli, risorse e territori.

Comunque sia, la lista delle azioni teoricamente praticabili prima di arrivare alla realtà dello stoccaggio riempirebbero un'intera lavagna... e Bubbico è l'uomo giusto per tale lista...
Questa è la volta buona per la Basilicata per capire che se non si va avanti si va indietro in tutto.
L'ho già detto: il conflitto in realtà è di natura spirituale.
Vi è più di un sospetto che tale conflitto sia stato innescato dalla restaurazione del culto dell'imperatore: vuoi vedere che la Basilicata e Bubbico non sono sudditi entusiasti e meritevoli?

http://utenti.lycos.it/brunik2/foto/bondi.jpg

Il Premier è coerente con se stesso: nella sua logica i più deboli devono portare a cavallo i più forti.
La politica stà facendo cilecca con questa sua logica, ed altrettando può dirsi delle ideologie e dei gruppi armati.
Sono convinto che la storia del Premier non è l'ennesima storia di potere di passaggio. Abbiamo a che fare con cambiamenti e strategie epocali che richiedono strumenti eccezionali e tali da richiedere un riesame storico di come si è arrivati a questo punto e delle sviste od errori compiuti, per poter fare di conseguenza i passi giusti.
La Basilicata si rivolge di solito a tutti santi nei momenti di pericolo, ma questa è l'occasione per capire che serve un solo supremo generale in campo: Dio Onnipotente e le Sacre Scritture!
Preghiera, raccoglimento, riflessione, consiglio, analisi, organizzazione, determinazione, sacrificio, fanno più del resto.
Se si volesse potremmo parlarne: il potere politico che si stà formando in Occidente è dotato di gran cocciutaggine, destinato alla globalità ed a pestare i piedi a parecchi popoli, territori e nazioni, con conseguenze altamente distruttive di cui la Basilicata deve tener conto nel calcolo delle azioni e della spesa.

david777
21-11-03, 00:55
http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/cronaca/scorie/spost/spost.html


Soddisfatto Mario Altieri, sindaco di Scanzano Jonico. "Siamo stati ascoltati con responsabilità dal governo - ha aggiunto - e ora si riapre una prospettiva per trovare una soluzione alternativa". Quanto alle manifestazioni di protesta, Altieri ha detto: "E' un primo risultato ma non molleremo i presidi e l'agitazione sociale finché non ci sarà un atto ufficiale del governo - aggiunge Altieri ribadendo le ragioni della protesta - ma confido che avverrà presto perché arrivano segnali confortanti. Noi lucani siamo gente tenace e caparbia e continueremo la protesta anche se comporta per noi stessi molti disagi. Ma ripeto, confido che il governo non ci farà ancora soffrire per molto".

Gente tenace e caparbia ma capace di ragionevolezza con gente, poteri ed istituzioni ragionevoli.
E' giusto che la Basilicata porti una parte dei pesi dell'Italia e dell'Occidente, ma commisurati alla forza ed alla posizione a cui è stata relegata a partire dall'unità d'Italia.
Si comprende la delicatezza del momento ed il pericolo internazionale. Allo stesso tempo non è solo con la forza che si risolvono le patologie occidentali ed ormai globali. La Giustizia e la moderazione dei modelli e dei comportamenti economici aiuterebbero enormemente a prevenire le guerre inutili.
Che poi vi siano conflitti inevitabili di altra natura con cui fare i conti è più che verosimile, ma la sua parte di prevenzione civile l'Occidente la deve fare a cominciare dalla legalità delle istituzioni e dalla loro civiltà sociale, in modo da permettere unità e coesione nell'affrontare la minaccia. Sono questi i semi che possono rendere i lucani estremamente ragionevoli e disponibili.
Nel frattempo è chiaro che la Basilicata come tutte le altre regioni deve vigilare sulla propria libertà e sopravvivenza, nel nuovo "scaricapatacche" innescato dagli egoismi dell'iperliberismo.
Data l'entità della quantità e la dinamica delle attuali soluzioni contemplate, si dovrebbe ammettere con franchezza che la questione riveste carattere militare e di difesa strategica che per sua natura e proporzioni non si può scaricare irresponsabilmente ed indiscriminatamente sui più vulnerabili territori dell'Europa Occidentale.
Un consiglio al Premier: parli direttamente ai rappresentanti della Regione e del popolo lucano e non tramite i suoi gran visir!

david777
21-11-03, 13:50
http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/cronaca/scorie/cnr/cnr.html
http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/cronaca/scorie/insorge/insorge.html

Scanzano si è dimostrata come scelta una brutta scantonata ed il governo farebbe bene ad ammetterlo quanto prima, in modo da passare alla vera fase di ricerca della soluzione al problema delle scorie.

La Scienza, il popolo, le regioni, gli ambientalisti: no alla scelta di Scanzano.

Il mondo politico ad eccezione del governo è contrario.

Il buon senso e l'evidente pericolo di rilevanza militare dicono che l'idea di Scanzano non è saggia.

La preoccupazione del Nord è totalmente da condividere ma la soluzione non è lo scaricabarile sul Meridione.

Uno tra i criteri che potrebbero facilitare una soluzione è il principio di incentivare e premiare in varie maniere le regioni e le popolazioni più disponibili a fare più di quanto è ragionevole richiedere.

Allora come si risolve la questione?

Un procedimento di studi e confronti tra CNR e scienziati, mondo politico, ambientalismo, Governo, Confindustria ed esponenti del popolo e della Magistratura: ecco per me l'origine della vera soluzione.
Perché la Magistratura? Non dimentichiamo che esiste una disputa aperta tra l'avvocatura dello Stato ed ormai le regioni (non soltanto più la Sardegna) a statuto denuclearizzato, di rilevanza giuridica tale da richiedere la supervisione dei principi giuridici e costituzionali della proprietà (delle condizioni e dei limiti) nel rapporto tra governo e gli altri poteri ed autorità dello Stato e della Nazione.
Si potrebbe pagare e portare tutto all'estero, ma la cosa non mi sembra idealmente morale, a meno che i criteri della sicurezza non verranno effettivamente garantiti e riscontrati.
L'altra iniziativa dovrebbe e potrebbe essere quella di un centro internazionale per la riduzione della carica nucleare delle scorie, la cui realizzazione richiede grandi investimenti, visto che la ricerca è ancora in atto ma da quanto si capisce ad un buon punto.
Quest'ultima idea mi sembra strada obbligatoria se non vogliamo trovarci con un mondo spazzatura, che coi venti di guerra a venire potrebbe essere confezionata in bidoni bomba ed usata in alternativa alle atomiche vere e proprie.
O si fanno le cose per bene con la partecipazione di tutte le parti e le regioni, o ci ritroveremo con la degenerazione collettiva ed internazionale, che a prescindere dalla località dei cimiteri e degli immondezzai, finirà per sporcare tutto e tutti: una soluzione equa, razionale e pulita oppure una sporca apocalisse.

david777
21-11-03, 14:52
http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/cronaca/scorie/commm/commm.html

http://images.amazon.com/images/P/B000096IBI.01.MZZZZZZZ.jpg

Malgrado la solidarietà di Ugo Borghezio al "popolo lucano", le polemiche contro la Lega - riprese anche dai deputati Giuseppe Molinari, della Margherita, e Pino Sgobio, dei Comunisti italiani - stanno crescendo. Soprattutto dopo le dichiarazioni del deputato del Carroccio Augusto Polledri, sindaco di Caorso, che ha minacciato il blocco della Bologna-Milano in caso di ritiro del decreto. Che proprio oggi è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e quindi è entrato in vigore.

http://img.blog.tiscali.it/allegati/naz/7205/_1015074.jpg

Come si può bloccare la Bologna-Milano, cuore dell'economia e della ricchezza d'Italia?
Seduto in panchina al parco dell'ingranaggio della vita alla Chaplin vedo spesso distinti signori muniti di paletta e disposable bag prendersi cura del proprio cane di razza nel momento del bisogno - quando secondo il proverbio è lì che si riconosce l'amico.
Nessuno ha mai preteso di lasciarmi l'ingrato compito con la minaccia di bloccare la Bologna-Milano: meglio lasciare tutto il parco al cane ed ai signori (emigrazione di massa), oppure dedicare una zona all'esclusiva simbiosi della loro amicizia.

david777
22-11-03, 01:11
http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/cronaca/scorie/venerdi/venerdi.html

"Il governo Berlusconi fa le leggi stabilendo che siano applicate dal governo successivo. Francamente è grottesco". Il presidente dei Ds Massimo D'Alema commenta così la decisione del governo di sospendere la scelta di Scanzano quale sito per lo smaltimento delle scorie nucleari. "Toccherà quindi a noi - ha aggiunto D'Alema sempre in riferimento alla vicenda del nucleare - realizzare il programma del governo Berlusconi". D'Alema è poi entrato nel merito della scelta di Scanzano, definendola "contraddittoria con i criteri indicati dallo stesso governo".


Intanto il dl è passato - la Bologna-Milano non chiude!
E se il perditempo servisse a calmare le acque, rimandare a casa i manifestanti, per poi d'improvviso procedere allo stoccaggio in qualche altro deposito alternativo in attesa dei lavori di costruzione a Scanzano?

Siamo in un alto grado di allerta per i rischi di terrorismo.
La Padania vuole scaricarsi la patata bollente e sarebbe già pronta a spedire tutto altrove.
Il Premier sembra ormai destinato alla sconfitta elettorale con i numeri acquisiti, ma ha la forza economica e le relazioni internazionali giuste per farsi perdonare eventuali sgarri alle regole democratiche - ognuno ha la sua Cecenia in fin dei conti!
E se l'accordo segreto fosse con i secessionisti?
Prima scarichiamo le scorie alla "Terronia" di D'Alema, poi procediamo all'indipendenza della Padania e chiudiamo i confini politici. Facciamo dunque le elezioni e vinciamo da soli senza alleati scomodi e nazionalisti.
Poi chiamiamo i nostri "amici" interessati all'unità europea "riformata" e ci riprendiamo la Terronia nei nuovi termini costituzionali della democrazia economica (art.1: "il pesce più grande mangia sempre il più piccolo").
Fantapolitica? Penso proprio di no: non è il Nuovo Principe un grande esecutore/lettore de "L'Elogio della Pazzia" di Erasmo e del "Principe" di Machiavelli? Nella nuova equazione del potere la fortuna premia gli audaci e la pazzia li rende principi. Perché il Premier dovrebbe essere da meno: avventurarsi, imbarcarsi e scaricare le rogne alla Terronia, facendola diventare esca della Spada di Allah...
Mi chiedo cosa ne pensa la Regione Piemonte, la Liguria, la Toscana, il Lazio, e tutte le altre regioni non padane di questa faccenda che rischia di complicarsi e mettere in discussione perfino il Risorgimento.

david777
23-11-03, 12:56
La discarica a Scanzano non ci sarà e vi dico perché così conviene a tutti oltre che al governo. 1 - La paura che i terroristi possano accedere alle scorie nucleari in giro per l'Italia monta col passare delle ore. Comuni e regioni sono pronti a trasferire le scorie ad ogni istante. E' tanta la fretta che non credo ci sia neppure il tempo di costruire un deposito provvisorio "su palafitte" nelle vicinanze del sito "predestinato" - attenzione alle "arterie", ai mercenari ed alle carrozze "volanti, vaganti o naviganti". 2 - Un tale deposito provvisorio sarebbe un capolavoro d'idiozia militare indegna di una verace autarchia napoleonica. I terroristi non dovrebbero neppure trafugare o assaltare le scorie, perché la relativa polveriera nucleare sarebbe un facile bersaglio a portata di "missile", difficile da proteggere e non solo via mare. 3 - Un'eventuale esplosione della "polveriera" provocherebbe una catastrofe micidiale non soltanto per il Meridione, già 4 volte in passato scampata per un soffio. 4 - Il sito di Scanzano non è obiettivamente e scientificamente (geologia, ecologia protetta, economia, agricoltura) il sito adatto. 5 - La Basilicata è tra i popoli europei ed italiani più negletti a partire dall'Unità d'Italia. Sia sotto il profilo patriottico-risorgimentale che dal punto di vista etico-sociale è un'affronto grave, una provocazione imperdonabile, un attentato criminale imporre ai lucani la spazzatura nucleare accumulata dalla "Nazione" ricca ed opulenta a partire dal dopoguerra. 6 -L'insistenza "d'interesse" del Governo obbligherebbe la Regione Basilicata ad unificare organicamente tutte le vicende dell'ascesa al potere del Premier, e ad inviarne relativa sintesi e protesta a tutte le sedi giuridiche internazionali ed europee, oltre che nazionali: in pratica il rifiuto dell'Immunità per grave incostituzionalità e palese conflitto d'interesse finanziario - sintomatico pure della storia del sito di Scanzano. 7 - Un principio sia biblico che talmudico sostiene che il Sabato può essere spezzato se la vita dell'asina Nicoletta è in una fossa...: ossia il vincolo risorgimentale rischia di essere irreversibilmente spezzato e la secessione potrebbe diventare nel giro di ore una realtà, abbinata a relativa dichiarazione d'indipendenza del Meridione e dei suoi veri alleati in Italia. 8 - La soluzione ideale e ragionevole consiste in un centro di smaltimento delle scorie radioattive attraverso la riduzione della carica nucleare, oppure in alternativa, un sito in zone veramente remote o anche nella peggiore delle ipotesi la dislocazione presso siti abbinati alle regioni dove le scorie sono state prodotte.
9. All'eventuale imposizione "militare" di Scanzano seguirebbe l'Inferno ed il pretesto per far entrare quegli "amici" che "il Lupo" vorrebbe per diventare Napoleone. Saluti alla Patria Ragionevole e Benigna.

david777
23-11-03, 16:44
Originally posted by david777 -
I ricorsi presso il TAR e la Corte Costituzionale sono naturalmente opportuni, ma altri organi internazionali devono essere contattati per convogliare i risultati di un'indagine coadiuvata dalla Magistratura: la presidenza EU, l'ONU, con riferimento alla Costituzione ed alla Dichiarazione Universale Dei Diritti Dell'Uomo.
I media già coinvolti nelle indagini saranno ben disponibili ad assistere le autorità lucane.
Un'altra sede dove fare un rapporto è la seguente:
http://www.globalcorruptionreport.org
Sono dell'opinione che si può arrivare fino a richiedere una sorveglianza ONU dell'intera questione ed a mettere sotto tutela la cittadinanza.

http://www.iaca.it/ApocalipseHorsered.gif

In ritardo di almeno 15 anni, finalmente sulla strada giusta, ma potrebbe essere non abbastanza e troppi tardi lo stesso.
Anche Israele e gli USA sembrano dormire e non capire cosa stà veramente accadendo. Se non si risolve la questione Italia l'Apocalisse è dietro l'angolo.
Ad un certo punto sarà inevitabile trattare in questo thread l'argomento introduttivo del "Piccolo Corno": era stato tutto previsto dalle profezie e dall'Apocalisse di Giovanni -
http://www.casali.com/mostra/apocalisse.htm#vidi%20quattro%20angeli%20che%20sta vano
Il carattere e le attitudini dell'ultimo imperatore sono descritte con straordinaria ricchezza di dettagli dalle profezie bibliche.
Le profezie indicano che Israele stesso non si renderà conto di essere alla vigilia dell'assedio di Gerusalemme proprio ad opera del supposto grande amico imperatore. Le conseguenze di tale evento vengono descritte negli ultimi due capitoli del profeta Zaccaria. Siamo ad punto di convergenza interdisciplinare degli eventi, per cui non ci si sorprenda delle interferenze escatologiche.

La Regione Basilicata deve - ed è costretta - inserirsi nella seguente operazione.

http://www.articolo21liberidi.org/
Il parlamento di Strasburgo avvia l'iter sulle violazioni in Italia della "libertà di espressione e di informazione"
Postato il Sunday, 26 October @ 12:31:59 CET di articolo21

di Alessandro Cisilin

I capigruppo del Parlamento Europeo hanno avviato l'iter di una risoluzione parlamentare sulle violazioni in Italia della "libertà di espressione e di informazione", come richiesto dagli onorevoli Lucio Manisco, Giuseppe Di Lello, il gruppo della Sinistra Unificata e da altri 34 eurodeputati. (segue)


E' la risposta di Strasburgo all'ampia e allarmante documentazione fornita dalle inchieste internazionali di agenzie autorevoli e indipendenti, come l'European Federation of Journalists, la Reporters sans Frontières e la Rete Europea di Esperti Indipendenti sui Diritti Fondamentali: inchieste che evidenziano l'estrema concentrazione della proprietà dei media nelle mani del Presidente del Consiglio, ma anche le censure, i licenziamenti, le sostituzioni dirigenziali e le intimidazioni sulle agenzie pubbliche e private di cui si arroga, indirettamente, il controllo.

Si tratta di una decisione istituzionalmente clamorosa, in quanto l'assemblea di Strasburgo non si era mai prima avventurata a mettere il naso negli affari interni dei singoli paesi in tali materie. Proprio per questo, i capigruppo hanno diplomaticamente stabilito che l'indagine parlamentare dovrà anche estendersi al quadro globale dei «rischi di violazione dei diritti fondamentali nell'Unione Europea».
Si rallegrano le centinaia di cittadini e di associazioni europee che si sono mobilitate negli ultimi mesi sul problema, tutto italiano, e sulle sue pericolose implicazioni internazionali.

Curiosamente, a rallegrarsi è anche Antonio Tajani, capogruppo di Fi al Parlamento Europeo, fresco di autoinvestitura a portavoce "di fatto" del governo italiano, avendo preso il posto del Presidente del Consiglio nel rispondere, parzialmente, ad alcune domande rivoltegli mercoledì dagli Eurodeputati.

In effetti, Forza Italia temeva il peggio, e cioè l'avvio immediato della procedura di infrazione contro l'Italia ai sensi dell'articolo 7 del Trattato dell'Ue: un articolo mai applicato, che prevede la possibilità di sospendere nei Consigli europei il diritto di voto di uno Stato membro per «violazioni gravi e persistenti dei diritti fondamentali». La proposta - bollata da Tajani nei termini della «solita manovra propagandistica contro l'Italia» - veniva da una commissione parlamentare che aveva approvato ad ampia maggioranza una mozione presentata da 38 deputati di quattro gruppi politici e quattordici nazionalità.

In realtà, la conferenza dei capigruppo, oltre ad avviare la clamorosa risoluzione sulla libertà di espressione in Italia, non ha del tutto abdicato sull'applicabilità dell'articolo 7, avviando su questo una distinta risoluzione parlamentare che non citerebbe espressamente alcuno Stato. Un compromesso determinato da pressioni di retroguardia del governo italiano sul Ppe, il gruppo di maggioranza relativa di cui fa parte Fi; una soluzione un po' goffa, in cui da una parte si cita il peccatore ma non il peccato, e da un'altra il peccato ma non il peccatore. Il conflitto di interessi continua però a pendere come una spada di Damocle sulla reputazione italiana in sede europea, in quanto il peccato e il peccatore sono oramai ben noti a tutti gli Eurodeputati. La Commissione Europea ha recentemente inviato all'Europarlamento una «comunicazione tecnica» di carattere generale in cui si riconosce la necessità di dare applicazione a tale articolo, attraverso una comunicazione continua fra le istituzioni europee e nazionali e con la società civile.

La società civile ha da mesi inviato petizioni e un esposto (dall'"associazione articolo 21"), che l'Europarlamento ha dichiarato «ricevibile». Un altro sarà ufficialmente presentato il prossimo 18 novembre al King's College di Londra dall'associazione www. save-democracy. net. A dispetto dell'allegria di Tajani e di Sua Emittenza, la partita europarlamentare sul conflitto di interessi è ufficialmente iniziata.


Di partite ce ne sono diverse e tutte urgenti.

david777
24-11-03, 13:00
http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=EDITO&TOPIC_TIPO=E&TOPIC_ID=30771

Sintesi ed informazione.

Grazie

***

Sì, "Perché mai dovrebbe rassegnarsi in un battibaleno al diktat «nucleare» del più centralista e sbrigativo dei governi?"

La Basilicata non deve rassegnarsi ed anzi opporre tutta la resistenza necessaria, senza con ciò sottovalutare la necessità di un'equa soluzione alle scorie.

Il problema è che noi italiani valutiamo tutto politicamente, economicamente, storicamente... e dimentichiamo che un governo centralista e sbrigativo quale l'attuale non nasce per caso e per cause ordinarie.

david777
25-11-03, 05:10
http://www.unita.it/images/interviste/bevilacqua_small.jpg
http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=ARKINT&TOPIC_TIPO=I&TOPIC_ID=30777
Bravo Piero Bevilacqua per il sagace ritratto psicologico!
Credo che il Meridione si senta offeso, umiliato, stanco ed ormai definitivamente disilluso circa la buona fede di un Occidente sfociato all'evidenza nella Plutocrazia più arrogante, provocatoria, ingannevole, contorta, opportunistica, affaristica, illegale, incostituzionale, lobbista. Ormai il Meridione non aspetta più nulla da nessuno e non accetta la m[xxxx] chimica e tecnologica di un occidente che non si è visto nel vero bisogno e nell'acme dell'abbandono, dell'emigrazione, dell'emarginazione, della miseria e dei suoi derivati. Penso che il Meridione crederebbe ancora nell'Europa ed a certe condizioni. Quanto all'Italia la disponibilità e la ragionevolezza sono sviscerate se si parla la stessa "lingua" in tutte le regioni, altrimenti questa è la volta che la "devolution" farà la sua vera irruzione in una patria ferita e che per non morire deve separarsi dalla cancrena.
Patriottismo, Risorgimento, Resistenza, Democrazia, Patto Atlantico: come no! Se si fà sul serio e si manda a casa la cancrena del nuovo occidente illegale, altrimenti la Basilicata ed il Meridione diventeranno, penso, l'avamposto della resistenza per una riforma umanistica (e legale) indispensabile per non morire poco a poco di abuso di potere, carovita, corruzione lobbistica e naturalmente dittatura dei nuovi Napoleone vestiti da George Washington.
Il Rinascimento dell'Occidente riparte dalla cultura umanistica e dalla Civiltà del Diritto: grazie all'amore per l'Humanitas più che per il denaro, in Meridione ne disponde in abbondanza, anche se mangiando pane e cipolla. La stessa Humanitas illumina nel distinguere la democrazia e la vera libertà da quelle fasulle e dai suoi governatori/protettori altrettanto fasulli.
Il Meridione è chiaramente stanco di specialisti della m[xxxx] chimico-tecnologica che distrugge la vita e le speranze a beneficio del portafoglio di "qualcuno" - prolungamento hollywoodiano del cervello tradotto poi in potere squilibrato ed inopportuno per la sua mancanza di radici e statura nella Civiltà del Mediterraneo, e che a sua volta proprio per la sua ignoranza si tramuta in arroganza e poi da questa in breve in sedicente nuova fonte del Diritto.
Questa nuova malattia plutocratica è infettiva ed il Meridione non ha intenzione di seguirne la nuova business ethics della non etica nel profondo del suo baratro...
Parole quali: "sviluppo industriale, deregulation, profitto, energia nucleare, nuovo ordine mondiale, multinazionali, governo liberale, regole di mercato, mercato del lavoro", vengono avverite con sospetto e la riflessione che ne segue riguarda immediatamente chi ci guadagna e chi ne fà le spese. Imporre alla Basilicata un decreto legge sulle scorie radioattive è stato come mettere sale su una piaga aperta e mai risanata in tutto il Meridione - un brutto errore che esaspererà ancor di più gli animi fino a mobilitarne testardamente lo spirito con esiti e conseguenze intuibili ma non del tutto chiari alla data ed agli eventi presenti.http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=TUTTEINT&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=30541

http://www.unita.it/images/2003novembre/1114scanzano.jpg

Credo che l'Europa sia offesa tanto quanto il Meridione e gli stessi settentrionali finiti senza ambiente, senza soldi, patrimonio e protezione di fronte ad un carovita pilotato dall'alto tutto preso com'è dal regnare al riparo delle lobbies che colpiscono indisturbate i poveri ed i cittadini.
Anche i Padani ci pensino bene ancora una volta prima di seguire gli sfasciacarozze per una via che porta lontano e probabilmente alla miseria...
Ci pensino bene anche quegli alleati che fanno gran mostra di civiltà cristiana, risorgimento, socialismo liberale moderato e repubblicanesimo...

david777
25-11-03, 14:33
http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=IDEE&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=30805

. Il mio Sud ha salito tutti i gradini del suo calvario credendo alle favole di una modernità ingannevole e drogata: così è finito crocifisso. Ma nonostante tutto, per esempio con la fatica e l'ingegno dei contadini lucani, ha guadagnato anche segmenti di sviluppo pulito, laboratori di alternative urbane e sociali. È questa la battaglia aperta a Scanzano Ionico, capitale del nuovo Sud ribelle. Perché questo “quadro meridionale” oggi rischia di avere una nuova cornice: quella di una globalizzazione gestita da gerarchie incontrollate, i generali-appaltatori come Carlo Jean, quelli che ti portano a casa e in campagna tombe vive di radioattività. Le scorie delle nostre centrali atomiche. Ma chissà quali altre scorie: perché noi non sapremo mai nulla. Tutto sarà militarizzato e top secret. Come il nostro povero futuro: militarizzato e top secret…

E' scritto negli equilibri delle forze in campo: la plutocrazia sembra inarrestabile. Quel che però si può fare è deviarne il percorso ideale, ritardarne i tempi ed assediarla in modo tale da rovinargli la festa riproiettando ai suoi eroi e condottieri il mondo ch'essi hanno avvelenato e demoralizzato, per convincerli che la loro stessa umanità ne stà già uscendo impoverita fino al punto di dover compiangere di non esser nati e vissuti come semplici contadini tra la gioia e la salute della campagna di un tempo.

Se la plutocrazia fosse almeno quella aristocratica e più nobile: dico di quei signori alla Gianni Agnelli sempre "barcamenandosi" all'Italiana tra Business e responsabilità sociale, civile e patriottica; tra profitto moderato e ragionevole ed un minimo di decenza dei salari.
No la nuova plutocrazia è sempre più sfrenata ed iperliberista: essa in apparenza si pone quale garante della sicurezza e della democrazia, mentre in realtà l'unico vero problema è come conquistare nel più breve tempo possibile tutto il potere, tutto il territorio, tutto il globo, tutte le risorse, tutte le coscienze.
Sarà tutto militarizzato e top secret, tutto indaricamente sotto controllo, ma non tutti marchiati dalla bestia globale.
1. Io credo nella possibilità dello spirito umano sorretto da Dio di opporsi e diventare catalizzatore della fine di una storia umana segnata dalla prepotenza.
2. Io credo che si può imporre un limite alle intrusioni ed agli assunti di sovranità assoluta dei nuovi poteri forti, ricorrendo alla consapevolezza ed all'identità di valori assoluti ed inalienabili.
3. Io credo che le forze in campo sono provvidenzialmente sorrette o determinate per portarci fino alla vigilia di un nuovo mondo di verità, pace e giustizia.
4. Credo nella Provvidenza che con gli eventi e l'agire dell'uomo plasma la Storia e dirige o costringe i potenti a guidare la nave del mondo e dell'umanità alla sponda desiderata ed inevitabile.
5. Credo nella mortalità e nella limitatezza dei capi, dei re e degli imperatori, per globali, potenti o strabilianti che siano: nell'esalare anch'essi l'ultimo respiro dovranno accettare e riconoscere che ad essi nulla appartiene, e che il servizio e l'amministrazione per delega di Dio è l'unico vero criterio per valutare il loro mandato in favore degli uomini.
6. Credo che sia meglio essere il più povero, ignorante ed umile degli uomini, piuttosto che trovarsi a capo di una nazione come despota. E' migliore il destino di chi si mette la macina al collo gettandosi in un fiume che quello di un pozzo senza fondo destinato ai macellai dell'umanità.

Tutto il resto: illusioni di onnipotenza, dominio assoluto e culto imperiale, rifondazione autarchica del Diritto... sono per dirla alla lucana: "una cifeca"!
La plutocrazia senza aristocrazia e nobiltà è l'ultima e più grande distruttiva menzogna della Storia. Dopo io credo arriva un'altro mondo: e queste di oggi sono le sue doglie!

david777
28-11-03, 02:44
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Potenza, 27 nov 2003 - 16:39
Nucleare, Santasiero: sollievo, ma restano aspetti oscuri

"Solo sollievo, non assaporiamo ancora gioia, restano i nostri animi turbati per quanto immaginato, pur in presenza di una vittoria della civiltà e della democrazia". Lo ha dichiarato il presidente della provincia di Potenza Vito Santarsiero dopo aver appreso la notizia che Scanzano Jonico non è più indicato quale deposito nazionale delle scorie nucleari.

"La modifica sostanziale del Decreto Legge - ha detto Santarsiero - pone fine ad una vicenda nella quale restano aspetti oscuri e il tentativo insensato del governo di imporre per il più importante problema ambientale del Paese una soluzione senza alcun vero fondamento scientifico e senza un adeguato coinvolgimento delle realtà locali". "Resterà nella storia di questa nostra amata terra la memorabile manifestazione di domenica scorsa e la prova data di essere 'popolo' vero, unito, sano, democratico e determinato, come resta connesso a questa vicenda un alto costo sociale ed economico che rappresenta l'ennesimo danno prodotto da un governo incapace verso il Mezzogiorno". "Ci auguriamo - ha concluso Santarsiero - che da oggi il problema delle scorie nucleari possa essere collocato nel giusto contesto di una rigorosa ricerca scientifica e continuiamo a chiedere, per qualsiasi soluzione, il rispetto delle procedure di impatto ambientale".


L'assenza di trionfalismi è indice dell'equilibrio dei leaders lucani.
Infatti il futuro si presenta a tinte fosche per i vari motivi strutturali dei "nuovi poteri forti" che hanno dato chiari segni della loro esistenza in questa vicenda.
Il criterio per la scelta dei siti deve tramutarsi in "criteri per la scelta della soluzione", individuando le modalità, i principi, i procedimenti per una soluzione equa ed immune da interferenze lobbistico-napoleoniche.
1. Si deve accertare che gli attuali centri nucleari esistenti non siano stai coinvolti in business nucleari di scorie vaganti con altri paesi in cerca di "sbolognare" la propria spazzatura all'Italia, in transito per le regioni - sembra che nel vercellese le scorie francesi...
2. Di conseguenza si deve stabilire l'entità della spazzatura autoctona distinguendola da quella importata da eventuali affaristi e mercenari a prescindere dalla loro eventuale natura aziendale, territoriale, regionale, politica o anche...
3. Si deve valutare la possibilità di una soluzione "tecnologica" del problema e dunque l'ipotesi di un centro di ricerca - laboratorio di riduzione della carica nuclerare e successivo smaltimento in termini di grande sicurezza e tendenza all'azzeramento delle scorie.
4. A seconda del tipo e del livello tecnologico della soluzione si dovrebbe procedere di pari passo con la collaborazione delle regioni, delle province e delle popolazioni, promuovendo la selezione con l'offerta di incentivi quali la totale o parziale detassazione e la contemporanea azione di sviluppo od eventuale riconversione economica del territorio commisurata al rischio ed alle implicazioni della presenza delle scorie od in alternativa del loro smaltimento.

In sostanza si rende necessario non soltanto procedere all'individuazione di un sito o della soluzione più opportuna nel coinvolgimento di tutte le parti in causa e del mondo scientifico, bensì anche alla nomina di una commissione d'inchiesta per la valutazione della vera storia, percorso, profitto, provenienza, nonchè dell'entità delle scorie presenti sul territorio italiano.

Per il Meridione intanto è giunto il momento di tenersi collegato (sia in Italia che all'Estero e con tutte le congeniali entità) e costantemente attivo e ben sveglio. E' l'opoca delle patacche e degli sbolognamenti facili. I popoli che non tengono bene gli occhi aperti non sopravviveranno semplicemente di Legge, Costituzione, ONU e Diritti Umani Universali.

E' il momento per indicare i caratteri (se non le forme) alternativi di civiltà spirituale, sociale e politica. Il Sud è chiamato in questa fase a contribuire alla sintesi storica ed alla difesa del patrimonio civile, culturale ed ambientale nello stile più autenticamente umanistico e mediterraneo, a costo di una determinata e sofferta resistenza.

"La 600 di Carcuro" (vedi Laverton Kafkaesque) non arriva senza disagi, sofferenza e resistenza innanzitutto civile e spirituale.

Il Mezzogiorno rispedisca al mittente la Plutocrazia con un grande esempio e coraggio di civiltà ed organizzazione.

Se il Premier indicasse la volontà di prestarsi quale promotore di un liberismo moderato nel mondo in armonia coi diritti e la dignità dei popoli, non è escluso che "certi records" possano andare in prescrizione. Naturalmente il vero conflitto d'interesse deve essere risolto ed i mass media liberati, riabilitando quegli intellettuali e giornalisti ben noti a tutti noi.
Il mondo scientifico ed istituzionale deve essere anche lasciato in pace. La Costituzione non deve essere disturbata... le regioni non abusate e perseguitate, ed il mondo degli affari dedicarsi ai suoi legittimi affari.

Allora nel vero spirito patriottico si troveranno le soluzioni necessarie ed i costi e le rapine del carovita lobbistico nazionale dichiarato iniquo e "patriotticamente" superato.

Se invece la suonata non cambia, la plutocrazia e le sue vie autarchiche e globali avranno risposte adeguate.

Penso che Giovanardi sia un brav'uomo: un verace settentrionale con cui sento il Meridione possa trattare in uno spirito di comprensione.

david777
28-11-03, 18:25
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Potenza, 28 nov 2003 - 14:32

Nucleare, i vescovi lucani ringraziano governo

I vescovi delle sei diocesi della Basilicata hanno espresso "un ringraziamento particolarmente sentito al governo perché ha compreso le preoccupazioni delle comunità interessate e ne ha condiviso le speranze": lo hanno scritto i sei vescovi in una nota nella quale hanno espresso anche "l'augurio che il problema delle scorie radioattive venga affrontato in modo equo e con la solidarietà di tutti".

La diplomazia cattolica è sempre un esempio di carità e sintesi.
In fin dei conti i regnanti li eleva e li depone Iddio, nonostante le opinioni di Erasmo Da Rotterdam a tal riguardo.
Non ho dubbi sulle qualità del Premier, ma vedo buoni motivi per preoccuparsi lo stesso.

david777
30-11-03, 14:45
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Matera, 29 nov 2003 - 16:19

Nucleare, comune Scanzano chiede stato di calamità


Oggi il consiglio comunale di Scanzano Jonico, in provincia di Matera, ha deciso oggi all'unanimità di chiedere al governo la dichiarazione dello stato di calamità per i danni subiti dalla popolazione a seguito del decreto del governo sulla discarica nucleare.

Il consiglio ha dato anche mandato ai propri legali di studiare una eventuale richiesta di risarcimento danni al governo, a favore di agricoltori, commercianti, imprenditori turistici e del comune stesso.

Il consiglio ha approvato all'unanimità un ordine del giorno presentato dalla minoranza nel quale si chiede ai ministri Matteoli e Giovanardi di fare i nomi degli amministratori locali lucani che, secondo quanto dichiarato dai ministri stessi alla stampa, avrebbero dato il loro assenso alla discarica nucleare a Scanzano. Qualora questi nomi non venissero resi noti, l'ordine del giorno impegna il comune a querelare i due rappresentanti del governo. (red)


I nomi non verranno fuori. Se lo vuole la Basilicata può riconoscere i suoi uomini senza l'aiuto del Governo.
Preferirei che la questione ora non sia di ricorsi per risarcimenti.
Meglio dimenticare i danni e procedere da soli senza aspettarsi aiuti da nessuno.
Anzichè ripiombare nel silenzio, la Regione Basilicata dovrebbe ora valutare l'idea di una maggiore indipendenza regionale dallo Stato, con la conseguenza di una parziale e sostanziale transizione del gettito fiscale dallo Stato alle regioni.
La soluzione dovrebbe estendersi a molti aspetti dell'amministarzione, fino ad investire la Previdenza Sociale e le Pensioni, la Sanità, gli investimenti e lo sviluppo, la sicurezza interna, senza pregiudicare il sistema di difesa nazionale ed atlantico.
Altre due importanti aspetti dello stesso problema riguardano le assicurazioni, il costo dei carburanti e le varie salate bollette domestiche.
L'obiettivo è allegerirsi di quegli eccessi che prosciugano le tasche dei cittadini, lasciando debiti piuttosto che risparmi utili allo sviluppo per portarli altrove (laddove si concepiscono le sorprese e le accuse al Mezzogiorno).
Per me, la maniera per ridurre i costi assicurativi è la creazione di un ente regionale assicurativo in competizione con le altre società private. La presenza degli investimenti privati negli enti regionali alternativi non dovrebbe superare il 30-40
% - altrettanto dicasi per radio, televisioni e media regionali.
Si deve spezzare e prevenire l'interferenza lobbistica nell'amministrazione delle regioni.
Per quanto riguarda i carburanti la cosiddetta "devolution" dovrebbe far calare le tasse almeno del 50%, lasciando un margine alle regioni.
Per quanto riguarda la sicurezza interna è da ritenersi necessaria la creazione di una polizia regionale che può tradursi sia come l'attuale Polizia, Carabinieri, Finanzieri (etc) agli ordini di un comando regionale (a sua volta collegato allo Stato), oppure come una Guardia Regionale di un numero almeno pari al totale delle varie forze statali.
Nel caso della prima opzione i generali ed i massimi gradi devono essere prelevati dalla regione, e la percentuale non autoctona del totale non dovrebbe superare il 30-40%, di cui i 2/3 di provenienza meridionale.
Di vitale importanza è pure il diritto a valutare ogni modifica costituzionale prima di ritenersi vincolati ad eventuali costituzioni riformate.

Non spendiamo anni a ripensare alla Resistenza di Scanzano: è meglio andare avanti e capire le cose da farsi in risposta ai tempi ed alle sorprese a venire.

david777
26-04-04, 15:11
http://www.liberazione.it/notizia.asp?id=1721
Berlusconi ha anche detto di aver accolto il suggerimento dell’ex Premier britannico Margaret Thatcher: ignorare gli articoli negativi che lo riguardano... per non correre il rischio che venga meno l’entusiasmo per i grandi obiettivi che si è dato.

Così di passaggio mi son chiesto se ci sia un nesso tra la Thatcher, il Cavaliere e la Carica di Melfi - Margaret è della stessa pasta di Ronald ed in buona pace con Pinochet: vuoi vedere che grazie al revisionismo storico scopriamo altre simpatie!
Ma allora di che pasta sono Aznar, Bush e Blair, se Margaret consiglia così premurosamente il Premier?
E se Bush è parte di questa bella compagnia, quanta e di chi tipo è l'influenza conservatrice della Bible Belt?
Avrebbe potuto lasciarcelo scritto Gesù Cristo nei Vangeli che per essere cristiani bastava seguire la Reaganomics senza perder tempo con costituzioni repubblicane e diritto internazionale!
Certo la parabola del Buon Samaritano e quella dell'Amministratore Infedele sarebbero state un tantino diverse, ma in fin dei conti la Parabola dei Talenti avrebbe potuto chiudersi con una bella e manageriale esortazione cristiana: "Tu và e sfrutta il simigliante... e se non ti ascoltano muovi Melfi a Calcutta!" E' chiara la necessità di un Premier Unto-Riformatore della superiorità della civiltà cristiana occidentale!

http://www.repubblica.it/2003/e/gallerie/economia/fitmlf/ansa48095962604121027_big.jpg

Il problema non è la Bible Belt ma l'uso che se ne è fatto - questione tediosa ma prima o poi necessaria da trattare.

http://www.repubblica.it/2003/e/gallerie/economia/fitmlf/ap48096242604121636_big.jpg

Non sarà che la Thatcher rappresenta tutti coloro che per la paura di finire a fare i turni di notte alla FIAT di Melfi hanno deciso di non leggere la stampa indipendente e di tirare dritto per la via che mena al dominio assoluto con la scusa della democrazia e della superiorità (ed alla cui grandezza non mi sembra ch'abbiano aggiunto) della Civiltà Occidentale?

Alla Carica dopo la Pattumiera cosa seguirà?

david777
26-04-04, 15:41
Originally posted by DrugoLebowsky
la scelta della Basilicata come pattumiera nucleare da parte del governo non è casuale. Nel 2001, nei 5 collegi uninominali da cui è formata, è finita 5-0 per l'Ulivo. :rolleyes:

Se continua così il governo ed i suoi alleati impenitenti dovranno totalmente sloggiare dalla Basilicata.

Chi l'avrebbe mai detto? Socialisti, Repubblicani, Cristiani, Risorgimentali, con un tipo di Dx plutocratica e globalizzatrice che perfino Mussolini indirizzava con un linguaggio da case chiuse.

E' veramente un miracolo che il dio profitto ed il suo unto riescano ad affratellare gli uomini e le loro ideologie.

Naturalmente tutto ha un costo: ed i turnisti notturni di Melfi lo hanno capito e lo spiegheranno pure alle loro mammme.

david777
28-04-04, 02:34
http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=HP&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=34051

http://www.unita.it/images/2004aprile/melfi10.jpg

Le trattative riprendono, si spera con buona pace del Governo.

Attualmente un operaio della FIAT di Melfi guadagna circa 10.500 euro contro i 12.000 degli altri dipendenti del gruppo.

Tale è lo stipendio annuo nonostante "l'integrativo" Fiat del 1996...

Di questi 10.500 euro mettiamo per difetto 50 euro di carburante alla settimana pro-capite visto che gli operai viaggiano da zone distanti per raggiungere il posto di lavoro - magari talvolta in gruppo.

Mettiamo che la famiglia dell'operaio non campa d'aria e che in casa vi sia almeno un automobile e che la casa probabilmente non sia di proprietà, ovvero se lo fosse dovremmo aggiungere le relative tasse di proprietà oltre a quelle ordinarie.

Poi ci mettiamo le bollette e le salate tariffe di compagnie private in odore di lobbismo sotto l'ombrello del grande fratello aziendale - naturalmente le assicurazioni distintamente incluse con polizze RCauto tra i 500 ed 2000 euro (povero chi perde la polizza per accidente e deve ricominciare dalla classe alta!).

Mettiamoci poi qualcosa di commestibile in aggiunta e grazie alla laboriosità lucana di farsi un orto e qualcos'altro che aiuti la dieta.

Stando alle statistiche in Italia l'affitto di un appartamento è diventato un lusso per chi ha un'entrata di almeno 30.000 euro annui - http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=HP&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=34042

Diciamo che in Basilicata chi possiede una casa è perché è stata ereditata o magari fatta a suo tempo con l'emigrazione dei genitori.

Diciamo pure che l'affitto sia magari la metà della media nazionale...

Ancora rimane un miracolo che a tali condizioni e nonostante il caroauto, il carobenzina ed il carovita, gli operai di Melfi riescano ad avere il fiato di fare i turnisti e recarsi con la santa pazienza al lavoro.

Diciamo che tra il 1994 ed il 2002 il profitto della Fiat di Melfi sia stato di 1100 miliardi - http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=EDITO&TOPIC_TIPO=E&TOPIC_ID=33989 - e che nel frattempo il costo del lavoro sia stato ridotto a livelli insignificanti a causa del dimezzamento del valore dello stipendio e per le politiche iperliberali del "toyotismo" dei nuovi governi in conflitto d'interessi.

Il risultato è che la Fiat non esprime più l'antica attitudine dell'aristocrazia di Gianni e che le tentazioni della massimazione del profitto si accompagnano a quelle del plutocraticismo di certi nuovi cavalieri del Capitale alla prese con seri problemi di Giustizia ed inadatti a decidere spedizioni contro gli operai lucani - http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=TUTTIEDIT&TOPIC_TIPO=E&TOPIC_ID=32828

Di conseguenza i nuovi schiavi lucani di Melfi sono particolarmente sotto il mirino di quelle riforme "costituzionali" dirette a liquidare la loro vecchia patria repubblicana fondata sul Diritto ed il Lavoro, onde rendere legale le "cariche" ed il consolidamento della servitù senza più speranze di un Menenio Agrippa, il quale è egli stesso a rischio di trasferimenti della produzione in Padania o magari Calcutta.

Esiste una medicina ed una via d'uscita?

Credo di sì ma senza scorciatoie e con molte sofferenze - paghiamo tutti le conseguenze dell'irresponsabilità e del tangentopolismo della vecchia repubblica incapace di darci una vera legge antitrust...
Coraggio e speranza! Le cose hanno un senso ed un perché, benché nel vortice degli eventi possa sembrare che la prepotenza regni e prosperi.

Anche questo impero per la Lucania passerà: e sarà l'ultimo show dell'arroganza della forza pseudocreazionista/conservatrice, la quale in realtà è mammonismo anticristiano in corsa verso l'inferno.

Quei "conservatori" nascosti dietro le quinte ma ben piazzati nel gioco azionario del guadagno stellare che proviene da aziende come Melfi devono sapere che le loro prediche fanno alla fin fine proprio il gioco di quel "Piccolo Corno", il quale altro non è che il loro alleato orvelliano "Grande Fratello" che a chiacchiere osteggiano e nei fatti promuovono: che la piantino di propagandare che l'Europa è l'impero del male.

david777
07-05-04, 14:54
http://www.repubblica.it/2004/d/sezioni/economia/melfi/sciopevene/sciopevene.html

http://www.repubblica.it/2004/d/sezioni/economia/melfi/sciopevene/ap_4833994_33270.jpg

Basta con gli scioperi! La Fiat è disponibile al dialogo e l'accordo vicino. Le perdite dell'azienda devono essere tamponate.
Prima ancora che la Fiat sorgesse a Melfi mi sembrò il caso di suggerire la via per uno sviluppo equilibrato della Basilicata, incoraggiando i lucani a collocarsi realisticamente sul mercato (cosa che è stata fatta). Dopo tanto il tempo è giunto per mettere i salari dei lucani al passo con le altre aziende della Fiat, risolvendo al tempo stesso il problema dei turni.
La Fiat lo ha capito e tanto basterà a risolvere decentemente la crisi di Melfi.
Andare oltre questo traguardo esige però la consapevolezza dello stato internazionale della competizione industriale, nel senso che in assenza di responsabilità nazionale e civile le aziende (Fiat compresa) potrebbero veramente trasferirsi all'estero.
Sarebbe compito del governo italiano promuovere degli accordi internazionali (a partire dai G8) per gli accordi di moderazione della competitività e della corsa al ribasso salariale.
In secondo luogo è responsabilità prima continentale (EU) e poi occidentale nel suo insieme accordarsi per ottenere similari moderazioni dai paesi asiatici.
In terzo luogo in assenza di politiche di aiuto allo sviluppo del terzo mondo è inevitabile che i paesi più poveri si prestino a condizioni salariali mortificanti per sè prima e poi destabilizzanti per gli altri.

Ad ogni modo il macroeconomico non rientra nell'immediato tra i motivi della crisi melfese. Tra l'altro sarà pur vero che lo stabilimento di Melfi ha prodotto un profitto di 1100 miliardi, ma "qualcun'altro" di miliadi di euro ne ha fatti 4,5 in soli pochi mesi, potendo ormai contare sulla tecnica di "raddoppio esponenziale" del capitale. Con la seconda firma del Presidente Ciampi poi, vecchia e nuova repubblica s'incontrano a metà strada e si chiedono come si possa coesistere al meglio nell'Impero.

Dunque, cari lucani, la Fiat, a confronto, rappresenta un interlocutore privilegiato e responsabile, con cui - ad una vigilia in odor di plutocrazia - si può addirittura pensare di stabilire un patto alla giapponese. Oserei addirittura pensare che gli Agnelli possano rientrare negli ambiti di quel capitalismo moderato e responsabile in linea con "Libertà & Giustizia".

Nell'MD Code (presente tra i threads di POL) ecco quel che scrivevo prima che la Fiat decidesse d'investire a Melfi.

L’industrializzazione non è una scelta inevitabile per la Basilicata, purché il turismo e l’agricoltura vengano meglio organizzati. Le strutture economiche e finanziarie non potranno evitare la competitività necessaria per adeguarsi alle esigenze del mercato, incoraggiare gli investimenti e rispondere alle esigenze occupazionali, ma ciò non dovrà significare l’estinzione della solidarietà istituzionale e privata nei confronti di molti concittadini e dei paesi del terzo mondo, sui quali ricadono le contraddizioni e le conseguenze dello sviluppo economico delle nazioni più avanzate. Le regole del mercato e della competitività potranno essere usate dunque, non fine a se stesse, bensì strategicamente per adeguarle nel privato e nella vita civile alle esigenze dell’etica. In sostanza il messaggio etico-messianico del libro di Daniele implica che il mezzogiorno d’Italia, a cominciare dalla malinconica Lucania di Carlo Levi, raccolta nel suo archetipo di mondo perduto nel tempo e nello spazio, (benché non così distante e fuori della portata del Regno di Dio) promuova il proprio sviluppo riformando innanzitutto l’individuo, all’origine degli abusi di potere, della deformazione della finalità delle leggi e degli investimenti statali a favore del sud, del clientelismo, della violenza e di uno strapotere feudale e criminale (il quale s’impone in molti casi quale unica alternativa); in secondo luogo, ospitando le strutture economiche ed industriali, adeguandosi alle regole del mercato, ma caratterizzandole indirettamente nelle forme di solidarietà, sia nei rapporti individuali, sia in seno alle istituzioni confessionali, ed interconfessionali, nella misura in cui la coesistenza sarà resa possibile ed affidabile. Nel coinvolgimento dell’industria e della finanza si dovrebbe sfuggire alla polarizzazione dei comportamenti tra capitalismo radicale e comunismo rivoluzionario superproletario, apprezzando le diversità, sia umane che culturali, tra spregiudicati e sprezzanti scalatori del mercato ed aristocratici uomini del progresso. a cui non mancano, quando è di vitale importanza, sentimenti e decisioni autenticamente filantropici. Se i lucani non sapranno dimostrare spirito di collaborazione e laboriosità nei confronti di quelle aziende impegnate nello sviluppo del Mezzogiorno, la responsabilità del sottosviluppo non potrà essere attribuita né allo Stato né tanto meno alle multinazionali. Il ricorso alle discipline etico-sociali non può trascurare o sottovalutare il diritto e l’impegno del mondo industriale e finanziario, schierandosi a priori ed indiscriminatamente dalla parte di coloro che non esprimono civili e costruttive attitudini. La violenza ed il clientelismo non incoraggiano l’impegno e gli investimenti nel Mezzogiorno, e dunque a maggior ragione la Basilicata dovrebbe attentamente resistere al clima di sfascio che la circonda, contribuendo alla conservazione di attitudini umane che stanno scomparendo persino laddove l’ospitalità e la bontà d’animo è tradizione radicata dal tempo della Magna Grecia.

david777
23-12-04, 06:06
http://www.repubblica.it/news/ired/ultimora/rep_nazionale_n_913589.html

Vercelli, 22:36
Nucleare, costerà 300 mln portare scorie all'estero

Soldi ben spesi e mi sembra anche a buon mercato...


Se l'Italia vuole procedere verso il nucleare deve usare altri procedimenti ed accordarsi sui luoghi e le profondità di sicuerezza.

Per l'uso civile meglio le fonti alternative.

Per quanto riguarda il reciclaggio, prepararsi ed aggiornarsi al passo con le nuove tecnologie sarebbe saggio, ma senza scaricare le feci nucleari a chi non ha partecipato agli affari e ricchi soltanto di natura ed agricoltura.

A meno che non ci si accordi sugli utili e su quale montagna da trivellare, lontano da uomini, bestie e piantagioni.

Questa è pero soltanto la mia opinione! Non ce lo vedrei male un centro di ricerca combinato all'industria per la riduzione radioattiva delle scorie, in coincidenza con l'opportuna presenza militare: non deposito ma centro industriale, scientifico e militare.