Creso
23-11-03, 01:38
Il sistema di blocco delle finestre pubblicitarie sarà integrato nella prossima versione del browser Microsoft: si preparano tempi duri per chi punta ancora sull'efficacia di questa invadente forma di advertising.
Sugli amati/odiati pop up pubblicitari sta per arrivare l'ennesima batosta. Senz'altro si rivelerà più pesante dell'ultima in ordine di tempo, quella che ha portato il sistema di blocco delle finestre pubblicitarie anche nella toolbar di Google. E di sicuro segnerà in maniera decisiva il futuro di questa forma di on line advertising che secondo l'ultima rilevazione della società di ricerche Nielsen/NetRatings copre oggi il 7 per cento degli investimenti complessivi nel comparto, con una crescita di 4 punti percentuali rispetto allo scorso anno.
Motivo di tanto scalpore è la notizia secondo cui Microsoft avrebbe già deciso di inserire nelle versioni future del suo Internet Explorer una funzione di "pop up blocking" configurabile dall'utente. Ciò dovrebbe concretizzarsi nel corso dei primi mesi del prossimo anno, in coincidenza del rilascio di Service Pack 2 (Sp2) di Windows Xp.
Con questa iniziativa, la società di Redmond andrebbe a colmare il gap che finora l'ha distanziata dagli altri produttori di software per la navigazione sul Web. Opera, Netscape e anche il programma open source del progetto Mozilla hanno infatti in essere da diverso tempo una funzione appropriata allo scopo.
Il coinvolgimento di Microsoft ha tuttavia un significato che va ben oltre la fisiologia dei browser. Internet Explorer, infatti, ha ormai consolidato la propria presenza tra gli utenti con percentuali da plebiscito, pressoché totalitarie e quindi perfettamente in grado di orientare le strategie degli inserzionisti pubblicitari.
Volendo stabilire a priori quale saranno in concreto le caratteristiche degli eventuali nuovi orientamenti si rischia forse di azzardare un po' troppo. Resta però innegabile come, ogni volta che di fronte o dietro a una finestra del browser vedono materializzarsi una finestra pubblicitaria, gli utenti proprio contenti non sono. Anzi, secondo il 40 per cento dei navigatori (fonte Jupiter Research) i pop up sono la forma pubblicitaria più fastidiosa, perfino peggiore del tanto vituperato spamming.
Gli inserzionisti e le agenzie che vendono gli spazi sul Web, al contrario, agli invadenti rettangoli sono molto affezionati. Il perché? Quale che sia lo stato d'animo degli utenti, i pop up al compito di catturare l'attenzione dei navigatori adempiono alla grande. E nella pubblicità, reale o virtuale non fa differenza, la visibilità, si sa, è tutto.
Sugli amati/odiati pop up pubblicitari sta per arrivare l'ennesima batosta. Senz'altro si rivelerà più pesante dell'ultima in ordine di tempo, quella che ha portato il sistema di blocco delle finestre pubblicitarie anche nella toolbar di Google. E di sicuro segnerà in maniera decisiva il futuro di questa forma di on line advertising che secondo l'ultima rilevazione della società di ricerche Nielsen/NetRatings copre oggi il 7 per cento degli investimenti complessivi nel comparto, con una crescita di 4 punti percentuali rispetto allo scorso anno.
Motivo di tanto scalpore è la notizia secondo cui Microsoft avrebbe già deciso di inserire nelle versioni future del suo Internet Explorer una funzione di "pop up blocking" configurabile dall'utente. Ciò dovrebbe concretizzarsi nel corso dei primi mesi del prossimo anno, in coincidenza del rilascio di Service Pack 2 (Sp2) di Windows Xp.
Con questa iniziativa, la società di Redmond andrebbe a colmare il gap che finora l'ha distanziata dagli altri produttori di software per la navigazione sul Web. Opera, Netscape e anche il programma open source del progetto Mozilla hanno infatti in essere da diverso tempo una funzione appropriata allo scopo.
Il coinvolgimento di Microsoft ha tuttavia un significato che va ben oltre la fisiologia dei browser. Internet Explorer, infatti, ha ormai consolidato la propria presenza tra gli utenti con percentuali da plebiscito, pressoché totalitarie e quindi perfettamente in grado di orientare le strategie degli inserzionisti pubblicitari.
Volendo stabilire a priori quale saranno in concreto le caratteristiche degli eventuali nuovi orientamenti si rischia forse di azzardare un po' troppo. Resta però innegabile come, ogni volta che di fronte o dietro a una finestra del browser vedono materializzarsi una finestra pubblicitaria, gli utenti proprio contenti non sono. Anzi, secondo il 40 per cento dei navigatori (fonte Jupiter Research) i pop up sono la forma pubblicitaria più fastidiosa, perfino peggiore del tanto vituperato spamming.
Gli inserzionisti e le agenzie che vendono gli spazi sul Web, al contrario, agli invadenti rettangoli sono molto affezionati. Il perché? Quale che sia lo stato d'animo degli utenti, i pop up al compito di catturare l'attenzione dei navigatori adempiono alla grande. E nella pubblicità, reale o virtuale non fa differenza, la visibilità, si sa, è tutto.