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Visualizza Versione Completa : 30 novembre - S. Andrea, apostolo e martire



Augustinus
29-11-03, 20:37
Dal sito SANTI E BEATI (http://www.santiebeati.it/search/jump.cgi?ID=22000):

Sant' Andrea Apostolo

30 novembre - Festa

Bethsaida di Galilea - Patrasso (Grecia), ca. 60 dopo Cristo

Andrea, già discepolo di Giovanni Battista, fratello di Pietro, gli comunicò la scoperta del Messia. Entrambi furono chiamati dal Maestro sulle rive del lago per diventare 'pescatori di uomini'. Nel prodigio della moltiplicazione dei pani segnala a Gesù il fanciullo dei cinque pani e dei due pesci. Egli stesso insieme a Filippo riferisce che alcuni Greci vogliono vedere Gesù. Crocifisso a Patrasso secondo la tradizione, è particolarmente venerato nella Chiesa greca. (Mess. Rom.)

Patronato: Pescatori

Etimologia: Andrea = virile, gagliardo, dal greco

Emblema: Croce decussata, Rete da pescatore

Martirologio Romano: Festa di sant’Andrea, Apostolo: nato a Betsaida, fratello di Simon Pietro e pescatore insieme a lui, fu il primo tra i discepoli di Giovanni Battista ad essere chiamato dal Signore Gesù presso il Giordano, lo seguì e condusse da lui anche suo fratello. Dopo la Pentecoste si dice abbia predicato il Vangelo nella regione dell’Acaia in Grecia e subíto la crocifissione a Patrasso. La Chiesa di Costantinopoli lo venera come suo insigne patrono.

Martirologio tradizionale (30 novembre): A Patrasso, nell'Acaia, il natale di sant'Andrea Apostolo, il quale predicò il santo Vangelo di Cristo nella Tracia e nella Scizia. Arrestato dal Proconsole Egea, fu prima chiuso in prigione, quindi gravissimamente flagellato, e da ultimo appeso in croce, sulla quale sopravvisse due giorni, istruendo il popolo; e, avendo pregato il Signore di non permettere che egli fosse deposto dalla croce, fu circondato da un grande splendore celeste, e, cessato poi tale splendore, rese lo spirito.

(9 maggio): A Costantinopoli la Traslazione dei santi Andrea Apostolo e Luca Evangelista dall'Acaia, e di san Timoteo, uno dei discepoli del beato Paolo Apostolo, da Efeso. I1 corpo di sant'Andrea, dopo molto tempo trasportato in Amalfi, ivi dal pio concorso dei fedeli è onorato, e dal suo sepolcro continuamente scaturisce un liquido, che sana le infermità.

Tra gli apostoli è il primo che incontriamo nei Vangeli: il pescatore Andrea, nato a Bethsaida di Galilea, fratello di Simon Pietro. Il Vangelo di Giovanni (cap. 1) ce lo mostra con un amico mentre segue la predicazione del Battista; il quale, vedendo passare Gesù da lui battezzato il giorno prima, esclama: "Ecco l’agnello di Dio!". Parole che immediatamente spingono Andrea e il suo amico verso Gesù: lo raggiungono, gli parlano e Andrea corre poi a informare il fratello: "Abbiamo trovato il Messia!". Poco dopo, ecco pure Simone davanti a Gesù; il quale "fissando lo sguardo su di lui, disse: “Tu sei Simone, figlio di Giovanni: ti chiamerai Cefa”". Questa è la presentazione. Poi viene la chiamata. I due fratelli sono tornati al loro lavoro di pescatori sul “mare di Galilea”: ma lasciano tutto di colpo quando arriva Gesù e dice: "Seguitemi, vi farò pescatori di uomini" (Matteo 4,18-20).
Troviamo poi Andrea nel gruppetto – con Pietro, Giacomo e Giovanni – che sul monte degli Ulivi, “in disparte”, interroga Gesù sui segni degli ultimi tempi: e la risposta è nota come il “discorso escatologico” del Signore, che insegna come ci si deve preparare alla venuta del Figlio dell’Uomo "con grande potenza e gloria" (Marco 13). Infine, il nome di Andrea compare nel primo capitolo degli Atti con quelli degli altri apostoli diretti a Gerusalemme dopo l’Ascensione.
E poi la Scrittura non dice altro di lui, mentre ne parlano alcuni testi apocrifi, ossia non canonici. Uno di questi, del II secolo, pubblicato nel 1740 da L.A. Muratori, afferma che Andrea ha incoraggiato Giovanni a scrivere il suo Vangelo. E un testo copto contiene questa benedizione di Gesù ad Andrea: "Tu sarai una colonna di luce nel mio regno, in Gerusalemme, la mia città prediletta. Amen". Lo storico Eusebio di Cesarea (ca. 265-340) scrive che Andrea predica il Vangelo in Asia Minore e nella Russia meridionale. Poi, passato in Grecia, guida i cristiani di Patrasso. E qui subisce il martirio per crocifissione: appeso con funi a testa in giù, secondo una tradizione, a una croce in forma di X; quella detta poi “croce di Sant’Andrea”. Questo accade intorno all’anno 60, un 30 novembre.
Nel 357 i suoi resti vengono portati a Costantinopoli; ma il capo, tranne un frammento, resta a Patrasso. Nel 1206, durante l’occupazione di Costantinopoli (quarta crociata) il legato pontificio cardinale Capuano, di Amalfi, trasferisce quelle reliquie in Italia. E nel 1208 gli amalfitani le accolgono solennemente nella cripta del loro Duomo. Quando nel 1460 i Turchi invadono la Grecia, il capo dell’Apostolo viene portato da Patrasso a Roma, dove sarà custodito in San Pietro per cinque secoli. Ossia fino a quando il papa Paolo VI, nel 1964, farà restituire la reliquia alla Chiesa di Patrasso.

Autore: Domenico Agasso

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http://img452.imageshack.us/img452/7780/07520st20andrew2017zf.jpg

http://www.wga.hu/art/d/duccio/buoninse/maesta/predel_v/pre_v_d.jpg Duccio di Buoninsegna, Vocazione di S. Pietro e S. Andrea, 1308-1311, National Gallery of Art, Washington

http://www.wga.hu/art/d/duquesno/s_andrew.jpg François Duquesnoy, S. Andrea, 1629-1633, Basilica di San Pietro, Vaticano

http://www.wga.hu/art/g/ghirland/domenico/3fresco/2sistin.jpg Domenico Ghirlandaio, Vocazione di S. Pietro e S. Andrea, 1481, Cappella Sistina, Vaticano

http://img263.imageshack.us/img263/326/standrewyf0.jpg http://www.getty.edu/art/collections/images/l/00079801.jpg Masaccio, S. Andrea, 1426, Paul Getty Museum, Malibu

Augustinus
29-11-03, 20:46
http://www.wga.hu/art/r/ribera/1/1_andrew.jpg Jusepe de Ribera, S. Andrea, 1628, Museo del Prado, Madrid

http://www.wga.hu/art/r/ribera/1/s_andrew.jpg http://img221.imageshack.us/img221/8352/andreasra1.jpg http://img462.imageshack.us/img462/2839/andrewfs7.jpg Jusepe de Ribera, Martirio di S. Andrea, 1630-32, Szepmuveseti Muzeum, Budapest

http://www.wga.hu/art/g/greco_el/19/1906grec.jpg El Greco, S. Andrea, 1610 circa, Szepmuveseti Muzeum, Budapest

http://www.wga.hu/art/g/greco_el/10/1007grec.jpg El Greco, SS. Andrea e Francesco d'Assisi, 1595, Museo del Prado, Madrid

http://www.wga.hu/art/g/greco_el/18/1802grec.jpg El Greco, S. Andrea, 1610-14, Museo de El Greco, Toledo

Augustinus
30-11-03, 11:10
http://www.spiritualite2000.com/Archives/Arts/2002/Caravaggio/images/andrew_jpg.jpg Caravaggio, Crocifissione di S. Andrea, 1609-1610, Museum of Art, Clevelend, USA

http://www.cattolicesimo.com/ImmSacre/sanAndrea.jpg Georges de La Tour, S. Andrea, 1615-1620, Collezione privata

http://www.wga.hu/art/m/memling/6copies/0785stan.jpg Memling Hans, S. Andrea, 1490, Groeninge Museum, Bruges

http://www.wga.hu/art/m/murillo/3/313muril.jpg Bartolomé Esteban Murillo, Martirio di S. Andrea, 1675-82, Museo del Prado, Madrid

http://www.wga.hu/art/z/zurbaran/1/apostle.jpg http://img508.imageshack.us/img508/2381/andrew2fa3.jpg Francisco de Zurbarán, Apostolo S. Andrea, 1631, Museum of Fine Arts, Budapest

http://www.wga.hu/art/b/bernini/gianlore/painting/andr_tho.jpg Gianlorenzo Bernini, SS. Andrea e Tommaso, c. 1627, National Gallery, Londra

Augustinus
30-11-04, 09:01
http://www.wga.hu/art/t/tintoret/2_1550s/03camer1.jpg http://img141.imageshack.us/img141/9953/stjeromeandstandrewwgacn6.jpg Tintoretto, SS. Andrea e Girolamo, 1552, Galleria dell'Accademia, Venezia

Augustinus
30-11-04, 09:06
Da dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 252-255

30 NOVEMBRE

SANT'ANDREA, APOSTOLO

Poniamo sant'Andrea al principio di questo Proprio dei Santi dell'Avvento perché, per quanto la sua festa cada spesso prima dell'apertura dell'Avvento, avviene tuttavia di tanto in tanto che questo sacro tempo è già cominciato quando si celebra dalla Chiesa la memoria del grande Apostolo. Questa festa è dunque destinata ogni anno a chiudere maestosamente il Ciclo cattolico che si spegne o a brillare in testa al nuovo che si è appena aperto. Senza dubbio, era giusto che l'Anno Cristiano, cominciasse e finisse con la Croce, che ci ha meritato ciascuno degli anni che alla misericordia divina piace concederci, e che deve apparire nell'ultimo giorno sulle nubi del cielo, come un sigillo posto sui tempi.

Diciamo questo perché ogni fedele deve sapere che sant'Andrea è l'Apostolo della Croce. A Pietro Gesù Cristo ha dato la solidità della Fede; a Giovanni la tenerezza dell'Amore; Andrea ha ricevuto la missione di presentare la Croce del Divino Maestro. Ora, è con l'aiuto di queste tre prerogative, Fede, Amore e Croce, che la Chiesa si rende degna del suo Sposo: tutto in essa ricalca questo triplice carattere. È dunque per questo che dopo i due Apostoli che abbiamo nominati, sant'Andrea costituisce l'oggetto d'un culto particolare nella Liturgia universale.

Ma leggiamo le gesta dell'eroico pescatore del lago di Genezareth, chiamato a diventare più tardi il successore di Cristo stesso e il compagno di Pietro sul legno della Croce. La Chiesa le ha attinte dagli antichi Atti del Martirio del santo Apostolo [1].

VITA. - Andrea Apostolo, nato a Betsaida, borgo della Galilea, era fratello di Pietro e discepolo di san Giovanni. Avendo sentito quest'ultimo dire di Cristo: "Ecco l'Agnello di Dio!", seguì Gesù, e gli condusse il fratello. Più tardi, mentre egli pescava insieme con il fratello nel mare della Galilea, furono entrambi chiamati, prima di tutti gli altri Apostoli, dal Signore che, passando vicino, disse loro: "Seguitemi: vi farò pescatori di uomini". Essi subito, lasciate le reti, lo seguirono. Dopo la passione e la risurrezione, Andrea andò a predicare la fede cristiana nella provincia che gli era toccata in sorte, la Scizia d'Europa; quindi percorse l'Epiro e la Tracia e con la predicazione e i miracoli convertì a Gesù Cristo una moltitudine innumerevole. Giunto a Patrasso, città dell'Acaia, fece abbracciare a molti la verità del Vangelo, e non esitò a riprendere coraggiosamente il proconsole Egeo, che resisteva alla predicazione evangelica, rimproverandogli di voler essere il giudice degli uomini, mentre i demoni lo ingannavano fino a fargli misconoscere il Cristo Dio, Giudice di tutti gli uomini.
Egeo adirato gli dice: Finiscila di esaltare il tuo Cristo che simili propositi non hanno impedito che venisse crocifisso dai Giudei. E siccome Andrea continuava tuttavia a predicare intrepido che Gesù Cristo s'era lui stesso offerto alla Croce per la salvezza del genere umano, Egeo lo interrompe con un discorso empio, e lo avverte di pensare alla sua salvezza, sacrificando agli dei. Andrea gli dice: Per me, c'è un Dio onnipotente, solo e vero Dio, al quale sacrifico tutti i giorni, non già le carni dei tori né il sangue dei capri, ma l'Agnello senza macchia immolato sull'altare; e tutto il popolo partecipa alla sua carne, e l'Agnello che è sacrificato rimane integro e pieno di vita. Perciò Egeo, fuor di sé dalla collera, lo fa gettare in prigione. Il popolo ne avrebbe facilmente tratto fuori il suo Apostolo, se quest'ultimo non avesse calmato la folla, scongiurandola di non impedirgli di giungere alla corona del martirio.
Poco dopo, condotto davanti al tribunale, siccome esaltava il mistero della Croce e rimproverava ancora al Proconsole la sua empietà, Egeo esasperato ordinò che lo si mettesse in croce, per fargli imitare la morte di Cristo. Fu allora che, giunto sul luogo del martirio e vedendo la croce, Andrea esclamò da lontano: O buona Croce che hai tratto la tua gloria dalle membra del Signore, Croce lungamente bramata, ardentemente amata, cercata senza posa e finalmente preparata ai miei ardenti desideri, toglimi di mezzo agli uomini, e restituiscimi al mio Signore, affinché per te mi riceva Colui che per te mi ha riscattato. Fu dunque infisso alla croce, sulla quale rimase vivo per due giorni, senza cessar di predicare la fede di Gesù Cristo, e passò così a Colui del quale si era augurato di imitare la morte. I Sacerdoti e i Diaconi dell'Acaia, che hanno scritto la sua Passione, attestano che hanno visto e sentito tutte quelle cose così come le hanno narrate. Le sue ossa furono trasportate dapprima a Costantinopoli, sotto l'imperatore Costanzo, e quindi ad Amalfi. Il suo capo, recato a Roma sotto il papa Pio II, fu posto nella basilica di S. Pietro.
Preghiamo ora, in unione con la Chiesa, questo santo Apostolo il cui nome e la cui memoria costituiscono la gloria di questo giorno; rendiamogli onore, e chiediamogli il soccorso di cui abbiamo bisogno.

Sei tu, o beato Andrea, che incontriamo per primo in quella mistica via dell'Avvento nella quale camminiamo, cercando il nostro divin Salvatore Gesù Cristo; e ringraziamo Dio per averci voluto concedere un simile incontro. Quando Gesù, nostro Messia, si rivelò al mondo, tu avevi già prestato docile orecchio al santo Precursore che annunciava il suo avvicinarsi, e fosti uno dei primi fra i mortali a confessare, nel figlio di Maria, il Messia promesso nella Legge e nei Profeti. Ma non volesti rimanere il solo confidente di così meraviglioso Segreto; facesti presto partecipe della Buona Novella Pietro tuo fratello, e lo conducesti a Gesù. Santo Apostolo, anche noi desideriamo il Messia, il Salvatore delle anime nostre; poiché tu l'hai trovato, degnati dunque di condurre anche noi a lui. Poniamo sotto la tua protezione il sacro periodo di attesa e di preparazione che ci rimane da percorrere, fino al giorno in cui il Salvatore tanto atteso apparirà nel mistero della sua meravigliosa Nascita. Aiutaci nel renderci degni di vederlo in mezzo alla notte radiosa in cui apparirà. Il battesimo della penitenza ti preparò a ricevere la insigne grazia di conoscere il Verbo di vita; ottieni anche a noi di essere veramente pentiti e di purificare i nostri cuori, in questo sacro tempo, affinché possiamo contemplare con i nostri occhi Colui che ha detto: Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.

Tu sei potente per introdurre le anime presso il Signore Gesù, o glorioso Andrea, poiché colui stesso che il Signore doveva costituire Capo di tutto il gregge fu presentato da te al divino Messia. Non dubitiamo che il Signore abbia voluto, chiamandoti a sé in questo giorno, assicurare la tua intercessione ai cristiani che, cercando nuovamente, ogni anno, Colui nel quale tu vivi per sempre, vengono a chiedere la via che conduce a lui.

Questa via, tu ce l'hai insegnata, è la via della fedeltà, della fedeltà fino alla Croce. Tu vi hai camminato con coraggio; e poiché la Croce conduce a Gesù Cristo, hai amato con passione la Croce. Prega, o Apostolo santo, affinché comprendiamo l'amore della Croce; affinché, dopo averlo compreso, lo mettiamo in pratica. Il tuo fratello ci dice nella sua Epistola: Poiché Cristo ha sofferto nella carne, armatevi, o fratelli, di questo pensiero (1Pt 4,1). Tu, o beato Andrea, ci presenti oggi il commento vivente di questa massima. Poiché il tuo Maestro è stato crocifisso, hai voluto esserlo anche tu. Dall'alto del trono a cui sei stato elevato con la Croce, prega dunque affinché la Croce sia per noi l'espiazione dei peccati che ci coprono, l'estinzione delle fiamme mondane che ci bruciano, e infine il mezzo per unirci con l'amore a Colui che solo l'amore vi ha affisso.

Ma, per quanto importanti e preziose siano per noi le lezioni della Croce, ricordati, o grande Apostolo, che esso è la consumazione e non il principio. È il Dio bambino, il Dio della mangiatoia che noi dobbiamo innanzitutto conoscere e gustare; è l'Agnello di Dio indicatoti da san Giovanni che noi abbiamo sete di contemplare. Il tempo attuale è quello dell'Avvento, e non quello della dolorosa Passione del Redentore. Fortifica dunque il nostro cuore per il giorno della battaglia; ma aprilo in questo momento alla compunzione e alla tenerezza. Poniamo sotto il tuo patrocinio la grande opera della nostra preparazione alla Venuta di Cristo nei nostri cuori.

Ricordati anche, o beato Andrea, della santa Chiesa di cui sei una delle colonne, e che hai irrorata con il tuo sangue; leva le tue potenti mani su di essa, davanti a Colui per il quale essa milita senza posa. Chiedi che la Croce che essa porta attraverso questo mondo sia alleviata; prega anche perché ami quella Croce, e vi attinga la forza e la vera felicità. Ricordati in particolar modo della santa Romana Chiesa, Madre e Maestra di tutte le altre, e ottienile la vittoria e la pace mediante la Croce, per il tenero amore che ha per te. Visita nuovamente, nel tuo Apostolato, la Chiesa di Costantinopoli, che ha perduto la vera luce insieme con l'unità, perché non ha voluto rendere omaggio a Pietro, tuo fratello, che tu hai onorato come tuo Capo per amore del comune Maestro. Infine, prega per il regno di Scozia, che da quattro secoli ha dimenticato la tua dolce tutela; fa' che i giorni dell'errore siano abbreviati, e che quella metà dell'Isola dei Santi rientri presto, insieme con l'altra, sotto il vincastro dell'Unico Pastore.
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NOTE

[1] La maggior parte degli storici moderni pongono tra gli scritti apocrifi la celebre lettera dei sacerdoti e dei diaconi dell'Acaia che riferisce il martirio di sant'Andrea e dalla quale l'Ufficio del 30 novembre ha attinto i suoi tratti più belli. Tutti ammettono nondimeno che è un documento della più remota antichità. I Protestanti l'hanno rigettata soprattutto cerche vi si trova un'esplicita professione di fede nella realtà del Sacrificio della Messa e del sacramento dell'Eucaristia.

Augustinus
30-11-04, 09:11
Sermo 57, in PL 144, 822‑828.

Fratelli cari, oggi ci illumina la festa di sant'Andrea. Nella nebbia fosca e gelida dell'inverno, questa celebrazione avvolge gli animi con il bel tempo della serenità. Se la temperatura inclemente ci intirizzisce per il freddo esterno, l'annuncio della vittoria di un tale prode guerriero ci rende di fuoco. Andrea incita i cuori generosi ad armarsi per il combattimento spirituale e diffonde la fiamma dell'amore divino nei petti dei bravi soldati di Cristo. Il martirio più nobile che si possa patire è senz'altro quello che rese sacro il nostro Redentore, capo dei martiri. Nel suo piano divino egli volle che Pietro e Andrea morissero con il supplizio della croce. Li ha distinti cosi dagli altri apostoli, anche se tutti hanno lo stesso potere e la medesima dignità. La croce, che procurò lo scettro al Re, in seguito ha guidato i due soldati alla ricompensa.

Notate la beata parentela dei due fratelli: lo stesso sangue li mise al mondo, una medesima morte li mandò in cielo vincitori. Originari d'una stessa stirpe, venendo insieme alla vita, Pietro e Andrea sono entrati nella beatitudine eterna grazie ad un medesimo martirio. Entrambi illustri in terra, hanno ottenuto in cielo la stessa eminente nobiltà. Quaggiù sono figli di Giovanni, in cielo sono figli della croce. Togliendoli con la morte da questa vita terrena, la croce li ha aperti a una nuova nascita e li ha introdotti con gloria trionfale fra i cittadini della nuova Gerusalemme. Secondo la testimonianza del vangelo, Andrea, il secondo nell'elenco degli apostoli, fu il primo a riconoscere il Signore. San Giovanni dice infatti: Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito., era Andrea, fratello di Simon Pietro. E il testo soggiunge: Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: "Abbiamo trovato il Messia (che significa Cristo)" e lo condusse da Gesù (Gv 1, 40‑42).

Andrea conduce Pietro da Gesù. Non ha ancora terminato di ascoltare il Signore che subito porta frutto e diviene predicatore della verità, pur essendo ai primi passi del suo nuovo discepolato. Coinvolto nella nuova sequela, non è pago di salvare sé stesso, ma cerca compagni e il suo amore fraterno si industria di attrarre altri a Cristo. Andrea trova un tesoro e si rallegra di mostrarlo, perché reputa che sarebbe un furto possederlo senza condividerlo. Questa recluta lascia già trasparire la futura grandezza del suo carattere: appena convertito si mette a insegnare quanto ha imparato, facendo parte agli altri delle sue nuove acquisizioni. Che grande notizia, che annuncio sorprendente quello di Andrea: "Abbiamo trovato il Messia!" (Gv 1, 40‑42). Promette di mostrare in persona colui che tanti profeti avevano cantato e annunziato. Andrea fu per suo fratello il messaggero di un grande mistero, dando testimoninza di aver trovato colui che tutti i santi avevano atteso bramosi, fin dall'origine del mondo, ma non avevano potuto vedere.

Il Re della gloria è venuto a combattere da solo; marciando verso la guerra, a mano a mano si arruolò i soldati. Era infatti venuto per vincere l'uomo forte e ben armato, per strappargli via l'armatura nella quale confidava (Lc 11, 21‑22). Cristo venne per liberare l'uomo prigioniero sotto il giogo tirannico del demonio e richiamarlo all'antica libertà. Venne per strappare il suo popolo dal giogo del Faraone, per guidarlo e condurlo con mano forte nel paese dove scorrono latte e miele. Venendo in questo mondo, Cristo non si scelse collaboratori fra gente illustre, non cercò prodi guerrieri o cavalieri su destrieri scalpitanti. Tanto meno elesse filosofi e retori, ma semplici pescatori alle prese con le loro reti, dei rematori su un barcone, perché la sua vittoria dipendesse unicamente dalla sua potenza divina e non da forze umane. La distruzione di Gerico aveva prefigurato la vittoria di Cristo. Le mura possenti di quella città non erano crollate sotto i colpi delle macchine da guerra, ma alle acclamazioni del popolo e al suono delle trombe.

A un cenno del Signore, i santi apostoli Pietro e Andrea non esitano ad abbandonare tutto quello che posseggono per convertire i beni terreni con quelli celesti. Lasciano i beni visibili per quelli invisibili. Voltano le spalle a quanto hanno per tendere verso quello che sperano. Sono in cammino verso il Regno attraverso il supplizio, sono innalzati alle gioie della vita eterna dal patibolo della croce che passa. Non conservano nulla durante il viaggio terreno per trovare tutto quando sbarcheranno nella patria celeste. La loro trasformazione è l'opera della destra dell'Altissimo che ha mutato umile gente ordinaria in giudici d'anime e in senatori della corte celeste. Gli apostoli, da proprietari che erano di reti senza valore, ottengono il trono della gloria nei cieli. Come furono senza ricchezze in terra, ora governano il mondo intero e seggono su troni come giudici della Gerusalemme celeste. Un tempo erano gli ultimi degli uomini, ora sono concittadini e compagni degli angeli. Seguirono le tracce del Maestro, che fu generoso nella ricompensa, gratificandoli con oro al posto di fango, cambiando per essi il nulla col tutto, le tenebre con la luce, il sogno con la realtà. Ma c'è di più: in cielo ha donato se stesso e ha reso soggette ai suoi apostoli tutte le nazioni della terra.

Fratelli, seguiamo Pietro e Andrea per la via lungo la quale ci hanno preceduti, se vogliamo giungere dove ora si trovano. Camminiamo diritti dietro a loro e lasciamo Gerico, che assediarono e distrussero, senza prendere nulla per noi dai beni colpiti dall'anatema. Giosué, figlio di Nun, proibì di saccheggiare le ricchezze di Gerico. Il Signore Gesù, nostro eterno Salvatore, lui pure interdice di amare le realtà mondane: Non accumulatevi tesori sulla terra (Mt 6, 19). E per tramite dell'Apostolo ci lancia questa sfida: Non amate il mondo. ne le cose del mondo! (1 Gv 2, 15). Non imitiamo il disgraziato Acan (Gs 7, 20‑25), non rubiamo le ricchezze di Gerico, colpite da anatema, per non introdurre i costumi dissoluti del mondo nella disciplina ecclesialstica. Acan trafugò un mantello, noi non rubiamo un manto per indossare un ornamento mondano sulla veste della fede. Egli prese duecento sicli d'argento, noi non dissimuliamo in un lino qualche somma di denaro quando abbiamo un tesoro nel cielo.

Alla presa di Gerico, Acan aveva anche rubato un lingotto d'oro dal peso di cinquanta sicli. Quanto a noi, non introduciamo nella Chiesa di Cristo dottrine false o le squilibrate tesori di filosofi che disputano su chimere, o le elucubrazioni .bizzarre di taluni poeti. Quel lingotto d'oro rappresenta i discorsi lavorati di cesello e rivestiti con la patina dorata d'una forbita eloquenza. Noi, invece, fratelli, abbiamo Cristo come filosofia e Cristo crocifisso. Coloro che ci istruiscono non sono retori, ma pescatori: non gente astuta ed eloquente, ma i miti e i semplici. Esiste una sapienza che accieca: sprezziamola. Desideriamo invece la stoltezza che illumina, di cui parla san Paolo: Poiché il mondo, con tutta la suo sapienza, non ha conosciuto Dio, e piaciuto a Dio di salvare i credenti con la stoltezza della predicazione (1 Cor 1, 21), che è il vangelo. Custodiamo la nostra dottrina nella sua purezza e diamo alla fede retta l'efficacità delle Opere. Come gettandoci a nuoto, fuggiamo i torbidi marosi delle contese di questo mondo. Il nostro cuore s'infiammi davanti all'esempio dell'obbedienza cosi pronta di Pietro e di Andrea e della loro dedizione fervidissima. Cerchiamo perciò d'imitare, con l'aiuto della divina bontà, ciò che fecero questi dottori che ci hanno preceduto.

Nessuna fonte ci tramanda che dopo la conversione Pietro e Andrea si amarono di più o divennero migliori amici, oppure ebbero in sorte le medesime province da evangelizzare. Andrea fu il primo che credette, eppure non se l'ebbe a male se fu secondo in dignità. Non si mostrò geloso dei primato di Pietro, benché l'avesse preceduto nella fede, a cui l'altro era pervenuto grazie alla testimonianza dei fratello. Il Maestro dei cieli ci ha posto sotto gli occhi questo precetto di abnegazione, questa regola di autentica umiltà, affinché lo seguiamo sul retto cammino. In quei primi discepoli, che rese dottori del mondo, Cristo ha impresso il modello di tutte le virtù. Cosi sino alla consumazione del mondo, qualsiasi fedele potrà dirigere lo sguardo verso di loro e imitarli, camminando senza tralignare sulla strada che essi tracciarono. Seguiamo questi ruscelli da cui fluisce la vita e raggiungeremo la fonte. Camminando dietro ai soldati, incontreremo il loro Re, Gesù Cristo, nostro Signore, che regna con il Padre e lo Spirito Santo, nei secoli dei secoli. Amen.

Augustinus
30-11-04, 09:13
Hom. XIV, 2‑3, in PG 57, 218‑220.

Il vangelo di Giovanni ci presenta Andrea che va a trovare Gesù nella casa che lo ospitava e sta ad ascoltarlo a lungo. In Matteo, invece, udite appena una parola o due del Signore, immediatamente Pietro e Andrea lo seguono. E' verosimile che i due discepoli avessero già seguito Gesù una prima volta, e poi l'avessero lasciato. Quando avevano saputo che Giovanni Battista era stato messo in carcere, dovevano essere ritornati al loro mestiere di pescatori. A quel momento forse va collocato l'episodio riferito da Matteo, in cui Gesù li ritrova, mentre gettano in mare le reti. Quando la prima volta gli apostoli avevano voluto lasciare il Signore, Gesù non glielo aveva impedito; ma neanche li rigettò definitivamente, perché lo avevano abbandonato. Dopo averne accettata la debolezza, torna da loro per riprenderli: questa è una tecnica eccellente per pescare.

Osservate ora la fede e la docilità dei discepoli. Gesù li interpella mentre sono nel pieno del loro lavoro, e voi sapete quanto appassionante sia la pesca! Ebbene, essi, all'udire l'invito, non si ritraggono, non differiscono e neppure esitano. Non si scusano dicendo: "Lasciaci andare a casa per salutare i parenti". Invece abbandonano tutto e lo seguono, come un tempo fece Eliseo con Elia. Gesù esige da noi un'obbedienza pronta e perfetta che escluda ogni indugio, per urgente e motivato che sia. Non disse forse a quell'altro discepolo, desideroso di poter andare a seppellire il padre, che l'opera più necessaria era seguire lui? Se mi fai notare che la promessa di Cristo era ben più grande, ti risponderò che ammiro ancora maggiormente coloro che fino a quel momento non avevano visto nessun miracolo. La loro fede nella promessa del Signore era talmente forte che lasciarono tutto per seguire Gesù. Credettero che le parole che li avevano catturati, avrebbero servito anche a loro un giorno per pescare altri uomini. Tale infatti fu la promessa che Gesù fece a Pietro e ad Andrea.

A Giacomo e a Giovanni il Signore non promise nulla di simile, perché l'obbedienza di Pietro e di Andrea aveva già aperto loro la via della fede. D'altra parte, essi avevano già udito molte cose sul conto di Gesù e non avevano bisogno di promesse. Considera ora la povertà dei nostri due Apostoli: il vangelo la sottolinea, riferendo che Cristo li trovò intenti a rattoppare le loro reti, perché erano cosi poveri da non poter procurarsene di nuove. Non è una bella prova di virtù? Questi uomini sopportano facilmente la povertà, si guadagnano la vita con un onesto lavoro e, uniti da vicendevole affetto, servono il padre che convive con loro. Dopo aver preso i discepoli nella sua rete, Gesù comincio a compiere miracoli sotto i loro occhi, per confermare quanto Giovanni Battista aveva detto di lui. Il Signore frequentava le sinagoghe, per insegnare ai Giudei come egli non fosse né un nemico di Dio né un seduttore, ma era venuto nel mondo in perfetto accordo con il Padre. Andando di paese in paese, Gesù non si limitava ad annunziare la parola, ma operava anche prodigi.

Quando si osservano fenomeni strani e inconsueti oppure sta per nascere una nuova forma di vita, Dio è solito operare miracoli: per chi dovrà accogliere le sue leggi divine questi sono la caparra e la prova della sua potenza. E' un fatto ricorrente nella Scrittura: quando Dio volle creare l'uomo, cominciò a creare l'universo e soltanto in seguito impose ad Adamo la legge dell'Eden. Prima di consegnare delle leggi a Noé, Dio operò il grande prodigio del diluvio con cui rinnovò il mondo, purificandolo per un anno intero con una inondazione spaventosa e preservando quel giusto dal naufragio universale. Anche ad Abramo Dio offri molti segni prodigiosi: la vittoria nella guerra, le piaghe contro il Faraone e la salvezza nei pericoli. Prima di dare il decalogo ai Giudei, fece prodigi e miracoli eccezionali. Allo stesso modo, mentre sta per introdurre nel mondo la legge perfetta del vangelo e annunziare quello che nessuno mai aveva udito, Gesù conferma la sua parola con grandi mira coli. Siccome il Regno che proclama è invisibile, vuole rendere manifesto il suo mistero attraverso segni visibili.

Augustinus
30-11-04, 09:14
Andrea, dopo essere restato con Gesù e aver imparato tutto ciò che Gesù gli aveva insegnato, non tenne chiuso in sé il tesoro, ma si affrettò a correre da suo fratello per comunicargli la ricchezza che aveva ricevuto. Ascolta bene cosa gli disse: «Abbiamo trovato il Messia (che significa il Cristo)» (Gv 1,41).
Vedi in che maniera notifica ciò che aveva appreso in poco tempo? Da una parte mostra quanta forza di persuasione aveva il Maestro sui discepoli, e dall’altra rivela il loro interessamento sollecito e diligente circa il suo insegnamento.
Quella di Andrea è la parola di uno che aspettava con ansia la venuta del Messia, che ne attendeva la discesa dal cielo, che trasalì di gioia quando lo vide arrivare, e che si affrettô a comunicare agli altri la grande notizia.
Dicendo subito al fratello ciò che aveva saputo mostra quanto gli volesse bene, come fosse affezionato ai suoi cari, quanto sinceramente fosse premuroso di porgere loro la mano nel cammino spirituale.
Guarda anche l’animo di Pietro, fin dall’inizio docile e pronto alla fede: immediatamente come senza preoccuparsi di nient’altro. Infatti dice: «Lo condusse da Gesù» (Gv 1,42).
Nessuno certo condannerà la facile condiscendenza di Pietro nell’accogliere la parola del fratello senza aver prima esaminato a lungo le cose. E probabile infatti che il fratello gli abbia narrato i fatti con maggior precisione e più a lungo, mentre gli evangelisti compendiano ogni loro racconto preoccupandosi della brevità.
D’altra parte non è detto nemmeno che abbia creduto senza porre domande, ma che Andrea «lo condusse da Gesù»; affidandolo a lui perché imparasse tutto da lui direttamente. C’era insieme infatti anche un altro discepolo e anche lui fu guidato nello stesso modo.
Se Giovanni Battista, dicendo: «Ecco l’Agnello di Dio», e ancora: ecco colui che battezza nello Spirito (cfr. Gv 1, 29. 33), lasciò che un più chiaro insegnamento su questo venisse da Cristo stesso, certamente con motivi ancor più validi si comportò in questo modo Andrea, non ritenendosi tale da dare una spiegazione completa ed esauriente. Per cui guidò il fratello alla sorgente stessa della luce con tale premura e gioia da non aspettare nemmeno un istante.

Augustinus
30-11-04, 09:28
http://img113.exs.cx/img113/5170/SLIKA33.jpg Valentin Janez Metzinger (1699 - 1759), S. Andrea apostolo

http://img113.exs.cx/img113/9415/00086801.jpg http://img288.imageshack.us/img288/8886/senzanome6qh.png Charles Le Brun, Martirio di S. Andrea, 1646-47

http://www.wga.hu/art/v/vivarini/bartolom/frari/virgin1.jpg Francesco Vivarini, SS. Andrea apostolo e Nicola di Bari, 1482, Santa Maria Gloriosa dei Frari, Venezia

http://www.giovannirinaldi.it/page/rome/santandreadellavalle/andreadellavalle_DSC_5340.jpg http://www.giovannirinaldi.it/page/rome/santandreadellavalle/andreadellavalle_DSC_5328.jpg Mattia Preti, Martirio di S. Andrea, 1650-1, Chiesa di Sant'Andrea della Valle, Roma

http://img175.imageshack.us/img175/6852/andrea1bx8.jpg Miguel Jacinto Menéndez, Martirio di S. Andrea, XVII sec.

http://www.museosdeandalucia.es/cultura/museos/media/fotos/MBASE-MBASE_os_15_E137P_lg.jpg Juan de las Roelas, Martirio di S. Andrea, XVII sec., Museo de Bellas Artes, Siviglia

Augustinus
30-11-05, 14:53
http://img371.imageshack.us/img371/8182/dolcicarlojpeg1jw.jpg Carlo Dolci, S. Andrea apostolo dinanzi alla croce, 1631 circa, Palazzo Pitti, Firenze

http://img132.imageshack.us/img132/5399/lanfrancoschleier019306ji3.jpg Giovanni Lanfranco, S. Andrea apostolo inginocchiato dinanzi alla Croce, 1638 circa, Staatliche Museen, Berlino

http://www.repro-tableaux.com/kunst/jean_baptiste_deshays_de_colle/flagellation_andrew_hi.jpg Jean Baptiste Deshays de Colleville, Flagellazione di S. Andrea, 1761, Musée des Beaux-Arts, Rouen

http://www.repro-tableaux.com/kunst/jean_baptiste_deshays_de_colle/martyrdom_andrew_xou231235_hi.jpg Jean Baptiste Deshays de Colleville, Martirio di S. Andrea, 1761, Musée des Beaux-Arts, Rouen

http://www.repro-tableaux.com/kunst/jean_baptiste_deshays_de_colle/entombment_andrew_hi.jpg Jean Baptiste Deshays de Colleville, Sepoltura di S. Andrea, 1760, Musée des Beaux-Arts, Rouen

Augustinus
29-11-07, 22:56
St. Andrew

The name "Andrew" (Gr., andreia, manhood, or valour), like other Greek names, appears to have been common among the Jews from the second or third century B.C.

St. Andrew, the Apostle, son of Jonah, or John (Matthew 16:17; John 1:42), was born in Bethsaida of Galilee (John 1:44). He was brother of Simon Peter (Matthew 10:2; John 1:40). Both were fishermen (Matthew 4:18; Mark 1:16), and at the beginning of Our Lord's public life occupied the same house at Capharnaum (Mark 1:21, 29).

From the fourth Gospel we learn that Andrew was a disciple of the Baptist, whose testimony first led him and John the Evangelist to follow Jesus (John 1:35-40). Andrew at once recognized Jesus as the Messias, and hastened to introduce Him to his brother, Peter, (John 1:41). Thenceforth the two brothers were disciples of Christ. On a subsequent occasion, prior to the final call to the apostolate, they were called to a closer companionship, and then they left all things to follow Jesus (Luke 5:11; Matthew 4:19-20; Mark 1:17-18).

Finally Andrew was chosen to be one of the Twelve; and in the various lists of Apostles given in the New Testament (Matthew 10:2-4); Mark 3:16-19; Luke 6:14-16; Acts 1:13) he is always numbered among the first four. The only other explicit reference to him in the Synoptists occurs in Mark 13:3, where we are told he joined with Peter, James and John in putting the question that led to Our Lord's great eschatological discourse. In addition to this scanty information, we learn from the fourth Gospel that on the occasion of the miraculous feeding of the five thousand, it was Andrew who said: "There is a boy here who has five barley loaves and two fishes: but what are these among so many?" (John 6:8-9); and when, a few days before Our Lord's death, certain Greeks asked Philip that they might see Jesus, Philip referred the matter to Andrew as to one of greater authority, and then both told Christ (John 12:20-22). Like the majority of the Twelve, Andrew is not named in the Acts except in the list of the Apostles, where the order of the first four is Peter, John, James, Andrew; nor have the Epistles or the Apocalypse any mention of him.

From what we know of the Apostles generally, we can, of course, supplement somewhat these few details. As one of the Twelve, Andrew was admitted to the closest familiarity with Our Lord during His public life; he was present at the Last Supper; beheld the risen Lord; witnessed the Ascension; shared in the graces and gifts of the first Pentecost, and helped, amid threats and persecution, to establish the Faith in Palestine.

When the Apostles went forth to preach to the Nations, Andrew seems to have taken an important part, but unfortunately we have no certainty as to the extent or place of his labours. Eusebius (H.E. III:1), relying, apparently, upon Origen, assigns Scythia as his mission field: Andras de [eilechen] ten Skythian; while St. Gregory of Nazianzus (Or. 33) mentions Epirus; St. Jerome (Ep. ad Marcell.) Achaia; and Theodoret (on Ps. cxvi) Hellas. Probably these various accounts are correct, for Nicephorus (H.E. II:39), relying upon early writers, states that Andrew preached in Cappadocia, Galatia, and Bithynia, then in the land of the anthropophagi and the Scythian deserts, afterwards in Byzantium itself, where he appointed St. Stachys as its first bishop, and finally in Thrace, Macedonia, Thessaly, and Achaia. It is generally agreed that he was crucified by order of the Roman Governor, Aegeas or Aegeates, at Patrae in Achaia, and that he was bound, not nailed, to the cross, in order to prolong his sufferings. The cross on which he suffered is commonly held to have been the decussate cross, now known as St. Andrew's, though the evidence for this view seems to be no older than the fourteenth century. His martyrdom took place during the reign of Nero, on 30 November, A.D. 60); and both the Latin and Greek Churches keep 30 November as his feast.

St. Andrew's relics were translated from Patrae to Constantinople, and deposited in the church of the Apostles there, about A.D. 357. When Constantinople was taken by the French, in the beginning of the thirteenth century, Cardinal Peter of Capua brought the relics to Italy and placed them in the cathedral of Amalfi, where most of them still remain. St. Andrew is honoured as their chief patron by Russia and Scotland.

Fonte: The Catholic Encyclopedia, vol. I, New York, 1907 (http://www.newadvent.org/cathen/01471a.htm)

Augustinus
30-11-07, 09:07
BENEDETTO XVI

UDIENZA GENERALE

Piazza San Pietro
Mercoledì, 14 giugno 2006

Andrea, il Protoclito

Cari fratelli e sorelle,

nelle ultime due catechesi abbiamo parlato della figura di san Pietro. Adesso vogliamo, per quanto le fonti permettono, conoscere un po’ più da vicino anche gli altri undici Apostoli. Pertanto parliamo oggi del fratello di Simon Pietro, sant’Andrea, anch'egli uno dei Dodici. La prima caratteristica che colpisce in Andrea è il nome: non è ebraico, come ci si sarebbe aspettato, ma greco, segno non trascurabile di una certa apertura culturale della sua famiglia. Siamo in Galilea, dove la lingua e la cultura greche sono abbastanza presenti. Nelle liste dei Dodici, Andrea occupa il secondo posto, come in Matteo (10,1-4) e in Luca (6,13-16), oppure il quarto posto come in Marco (3,13-18) e negli Atti (1,13-14). In ogni caso, egli godeva sicuramente di grande prestigio all'interno delle prime comunità cristiane.

Il legame di sangue tra Pietro e Andrea, come anche la comune chiamata rivolta loro da Gesù, emergono esplicitamente nei Vangeli. Vi si legge: “Mentre Gesù camminava lungo il mare di Galilea vide due fratelli, Simone chiamato Pietro e Andrea suo fratello, che gettavano la rete in mare, perché erano pescatori. E disse loro: «Seguitemi, vi farò pescatori di uomini»” (Mt 4,18-19; Mc 1,16-17). Dal Quarto Vangelo raccogliamo un altro particolare importante: in un primo momento, Andrea era discepolo di Giovanni Battista; e questo ci mostra che era un uomo che cercava, che condivideva la speranza d’Israele, che voleva conoscere più da vicino la parola del Signore, la realtà del Signore presente. Era veramente un uomo di fede e di speranza; e da Giovanni Battista un giorno sentì proclamare Gesù come “l’agnello di Dio” (Gv 1,36); egli allora si mosse e, insieme a un altro discepolo innominato, seguì Gesù, Colui che era chiamato da Giovanni “agnello di Dio”. L’evangelista riferisce: essi “videro dove dimorava e quel giorno dimorarono presso di lui” (Gv 1,37-39). Andrea quindi godette di preziosi momenti d’intimità con Gesù. Il racconto prosegue con un’annotazione significativa: “Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia, che significa il Cristo», e lo condusse a Gesù” (Gv 1,40-43), dimostrando subito un non comune spirito apostolico. Andrea, dunque, fu il primo degli Apostoli ad essere chiamato a seguire Gesù. Proprio su questa base la liturgia della Chiesa Bizantina lo onora con l'appellativo di Protóklitos, che significa appunto “primo chiamato”. Ed è certo che anche per il rapporto fraterno tra Pietro e Andrea la Chiesa di Roma e la Chiesa di Costantinopoli si sentono tra loro in modo speciale Chiese sorelle. Per sottolineare questo rapporto, il mio predecessore Papa Paolo VI, nel 1964, restituì l’insigne reliquia di sant’Andrea, fino ad allora custodita nella Basilica Vaticana, al Vescovo metropolita ortodosso della città di Patrasso in Grecia, dove secondo la tradizione l'Apostolo fu crocifisso.

Le tradizioni evangeliche rammentano particolarmente il nome di Andrea in altre tre occasioni che ci fanno conoscere un po’ di più quest’uomo. La prima è quella della moltiplicazione dei pani in Galilea. In quel frangente, fu Andrea a segnalare a Gesù la presenza di un ragazzo che aveva con sé cinque pani d'orzo e due pesci: ben poca cosa - egli rilevò - per tutta la gente convenuta in quel luogo (cfr Gv 6,8-9). Merita di essere sottolineato, nel caso, il realismo di Andrea: egli notò il ragazzo – quindi aveva già posto la domanda: “Ma che cos’è questo per tanta gente?” (ivi) - e si rese conto della insufficienza delle sue poche risorse. Gesù tuttavia seppe farle bastare per la moltitudine di persone venute ad ascoltarlo. La seconda occasione fu a Gerusalemme. Uscendo dalla città, un discepolo fece notare a Gesù lo spettacolo delle poderose mura che sorreggevano il Tempio. La risposta del Maestro fu sorprendente: disse che di quelle mura non sarebbe rimasta pietra su pietra. Andrea allora, insieme a Pietro, Giacomo e Giovanni, lo interrogò: “Dicci quando accadrà questo e quale sarà il segno che tutte queste cose staranno per compiersi” (Mc 13,1-4). Per rispondere a questa domanda Gesù pronunciò un importante discorso sulla distruzione di Gerusalemme e sulla fine del mondo, invitando i suoi discepoli a leggere con accortezza i segni del tempo e a restare sempre vigilanti. Dalla vicenda possiamo dedurre che non dobbiamo temere di porre domande a Gesù, ma al tempo stesso dobbiamo essere pronti ad accogliere gli insegnamenti, anche sorprendenti e difficili, che Egli ci offre.

Nei Vangeli è, infine, registrata una terza iniziativa di Andrea. Lo scenario è ancora Gerusalemme, poco prima della Passione. Per la festa di Pasqua - racconta Giovanni - erano venuti nella città santa anche alcuni Greci, probabilmente proseliti o timorati di Dio, venuti per adorare il Dio di Israele nella festa della Pasqua. Andrea e Filippo, i due apostoli con nomi greci, servono come interpreti e mediatori di questo piccolo gruppo di Greci presso Gesù. La risposta del Signore alla loro domanda appare – come spesso nel Vangelo di Giovanni – enigmatica, ma proprio così si rivela ricca di significato. Gesù dice ai due discepoli e, per loro tramite, al mondo greco: “E’ giunta l’ora che sia glorificato il Figlio dell’uomo. In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto” (12,23-24). Che cosa significano queste parole in questo contesto? Gesù vuole dire: Sì, l’incontro tra me ed i Greci avrà luogo, ma non come semplice e breve colloquio tra me ed alcune persone, spinte soprattutto dalla curiosità. Con la mia morte, paragonabile alla caduta in terra di un chicco di grano, giungerà l’ora della mia glorificazione. Dalla mia morte sulla croce verrà la grande fecondità: il “chicco di grano morto” – simbolo di me crocifisso – diventerà nella risurrezione pane di vita per il mondo; sarà luce per i popoli e le culture. Sì, l’incontro con l’anima greca, col mondo greco, si realizzerà a quella profondità a cui allude la vicenda del chicco di grano che attira a sé le forze della terra e del cielo e diventa pane. In altre parole, Gesù profetizza la Chiesa dei greci, la Chiesa dei pagani, la Chiesa del mondo come frutto della sua Pasqua.

Tradizioni molto antiche vedono in Andrea, il quale ha trasmesso ai greci questa parola, non solo l’interprete di alcuni Greci nell’incontro con Gesù ora ricordato, ma lo considerano come apostolo dei Greci negli anni che succedettero alla Pentecoste; ci fanno sapere che nel resto della sua vita egli fu annunciatore e interprete di Gesù per il mondo greco. Pietro, suo fratello, da Gerusalemme attraverso Antiochia giunse a Roma per esercitarvi la sua missione universale; Andrea fu invece l’apostolo del mondo greco: essi appaiono così in vita e in morte come veri fratelli – una fratellanza che si esprime simbolicamente nello speciale rapporto delle Sedi di Roma e di Costantinopoli, Chiese veramente sorelle.

Una tradizione successiva, come si è accennato, racconta della morte di Andrea a Patrasso, ove anch’egli subì il supplizio della crocifissione. In quel momento supremo, però, in modo analogo al fratello Pietro, egli chiese di essere posto sopra una croce diversa da quella di Gesù. Nel suo caso si trattò di una croce decussata, cioè a incrocio trasversale inclinato, che perciò venne detta “croce di sant'Andrea”. Ecco ciò che l’Apostolo avrebbe detto in quell’occasione, secondo un antico racconto (inizi del secolo VI) intitolato Passione di Andrea: “Salve, o Croce, inaugurata per mezzo del corpo di Cristo e divenuta adorna delle sue membra, come fossero perle preziose. Prima che il Signore salisse su di te, tu incutevi un timore terreno. Ora invece, dotata di un amore celeste, sei ricevuta come un dono. I credenti sanno, a tuo riguardo, quanta gioia tu possiedi, quanti regali tu tieni preparati. Sicuro dunque e pieno di gioia io vengo a te, perché anche tu mi riceva esultante come discepolo di colui che fu sospeso a te ... O Croce beata, che ricevesti la maestà e la bellezza delle membra del Signore! ... Prendimi e portami lontano dagli uomini e rendimi al mio Maestro, affinché per mezzo tuo mi riceva chi per te mi ha redento. Salve, o Croce; sì, salve davvero!”. Come si vede, c'è qui una profondissima spiritualità cristiana, che vede nella Croce non tanto uno strumento di tortura quanto piuttosto il mezzo incomparabile di una piena assimilazione al Redentore, al Chicco di grano caduto in terra. Noi dobbiamo imparare di qui una lezione molto importante: le nostre croci acquistano valore se considerate e accolte come parte della croce di Cristo, se raggiunte dal riverbero della sua luce. Soltanto da quella Croce anche le nostre sofferenze vengono nobilitate e acquistano il loro vero senso.

L'apostolo Andrea, dunque, ci insegni a seguire Gesù con prontezza (cfr Mt 4,20; Mc 1,18), a parlare con entusiasmo di Lui a quanti incontriamo, e soprattutto a coltivare con Lui un rapporto di vera familiarità, ben coscienti che solo in Lui possiamo trovare il senso ultimo della nostra vita e della nostra morte.

Augustinus
30-11-08, 01:01
DIE 29 NOVEMBRIS

IN VIGILIA S. ANDREÆ

APOSTOLI

Simplex

Introitus

Matth. 4, 18 et 19

DÓMINUS secus mare Galilaéæ vidit duos fratres, Petrum et Andréam, et vocávit eos: Veníte post me: fáciam vos fíeri piscatóres hóminum. Ps. 18, 2. Cæli enárrant glóriam Dei: et ópera mánuum ejus annúntiat firmaméntum. V/. Glória Patri. Dóminus.

Non dicitur Glória in excélsis.

Oratio

QUAÉSUMUS, omnípotens Deus: ut beátus Andréas Apóstolus, cujus prævenímus festivitátem, tuum pro nobis implóret auxílium; ut, a nostris reátibus absolúti, a cunctis étiam perículis eruámur. Per Dóminum.

¶ In Adventu 2ª Oratio Feriæ, 3ª S. Saturnini Mart., ut in Missa sequenti; extra Adventum 2ª Oratio S. Saturnini, 3ª de sancta Maria Concéde.

Léctio libri Sapiéntiæ

Eccli. 44, 25-27; 45, 2-4 et 6-9

BENEDÍCTIO Dómini super caput justi. Ideo dedit illi Dóminus hereditátem, et divísit illi partem in tríbubus duódecim: et invénit grátiam in conspéctu omnis carnis. Et magnificávit eum in timóre inimicórum, et in verbis suis monstra placávit. Glorificávit illum in conspéctu regum, et jussit illi coram pópulo suo, et osténdit illi glóriam suam. In fide et lenitáte ipsíus sanctum fecit illum, et elégit eum ex omni carne. Et dedit illi coram præcépta, et legem vitæ et disciplínæ, et excélsum fecit illum. Státuit ei testaméntum ætérnum, et circumcínxit eum zona justítiæ: et índuit eum Dóminus corónam glóriæ.

Graduale. Ps. 138, 17-18. Nimis honoráti sunt amíci tui, Deus: nimis confortátus est principátus eórum. V/. Dinumerábo eos: et super arénam multiplicabúntur.

http://www.unavoce-ve.it/crux.gif Sequéntia sancti Evangélii secúndum Joánnem

Joann. 1, 35-51

IN ILLO témpore: Stabat Joánnes, et ex discípulis ejus duo. Et respíciens Jesum ambulántem, dicit: Ecce Agnus Dei. Et audiérunt eum duo discípuli loquéntem, et secúti sunt Jesum. Convérsus autem Jesus, et videns eos sequéntes se, dicit eis: Quid quaéritis? Qui dixérunt ei: Rabbi (quod dícitur interpretátum Magíster), ubi hábitas? Dicit eis: Veníte et vidéte. Venérunt et vidérunt, ubi manéret, et apud eum mansérunt die illo: hora autem erat quasi décima. Erat autem Andréas, frater Simónis Petri, unus ex duóbus, qui audíerant a Joánne et secúti fúerant eum. Invénit hic primum fratrem suum Simónem, et dicit ei: Invénimus Messíam (quod est interpretátum Christus). Et addúxit eum ad Jesum. Intúitus autem eum Jesus, dixit: Tu es Simon, fílius Jona: tu vocáberis Cephas, quod interpretátur Petrus. In crastínum vóluit exíre in Galilaéam, et invénit Philíppum. Et dicit ei Jesus: Séquere me. Erat autem Philíppus a Bethsáida, civitáte Andréæ et Petri. Invénit Philíppus Nathánaël, et dicit ei: Quem scripsit Moyses in lege, et Prophétæ, invénimus Jesum, fílium Joseph, a Názareth. Et dixit ei Nathánaël: A Názareth potest áliquid boni esse? Dicit ei Philíppus: Veni et vide. Vidit Jesus Nathánaël veniéntem ad se, et dicit de eo: Ecce vere Israëlíta, in quo dolus non est. Dicit ei Nathánaë: Unde me nosti? Respóndit Jesus et dixit ei: Priúsquam te Philíppus vocáret, cum esses sub ficu, vidi te. Respóndit ei Nathánaël et ait: Rabbi, tu es Fílius Dei, tu es Rex Israël. Respóndit Jesus et dixit ei: Quia dixi tibi: Vidi te sub ficu, credis: majus his vidébis. Et dicit ei: Amen, amen, dico vobis, vidébitis cælum apértum, et Angelos Dei ascendéntes et descendéntes supra Fílium hóminis.

Offertorium. Ps. 8, 6-7. Glória et honóre coronásti eum: et constituísti eum super ópera mánuum tuárum, Dómine.

Secreta

SACRÁNDUM tibi, Dómine, munus offérimus: quo beáti Andréæ Apóstoli sollémnia recoléntes, purificatiónem quoque nostris méntibus implorámus. Per Dóminum.

Aliæ Secretæ pro Temporis diversitate, ut supra.

Communio. Joann. 1, 41 et 42. Dicit Andréas Simóni fratri suo: Invénimus Messíam, qui dícitur Christus: et addúxit eum ad Jesum.

Postcommunio

PERCÉPTIS, Dómine, sacraméntis supplíciter exorámus: ut, intercedénte beáto Andréa Apostolo tuo, quæ pro illíus veneránda gérimus passióne, nobis profíciant ad medélam. Per Dóminum.

Aliæ Postcommuniones pro Temporis diversitate, ut supra.

FONTE (http://www.unavoce-ve.it/mr-29nov=lat.htm)

Augustinus
30-11-08, 09:25
DIE 30 NOVEMBRIS

SANCTI ANDREÆ

APOSTOLI

Duplex II classis

Introitus

Ps. 138, 17

MIHI autem nimis honoráti sunt amíci tui, Deus: nimis confortátus est principatus eórum. Ps. ibid., 1-2. Dómine, probásti me et cognovísti me: tu cognovísti sessiónem meam et resurrectiónem meam. V/. Glória Patri. Mihi.

Oratio

MAJESTÁTEM tuam, Dómine, supplíciter exorámus: ut, sicut Ecclésiæ tuæ beátus Andréas Apóstolus éxstitit prædicátor et rector; ita apud te sit pro nobis perpétuus intercéssor. Per Dóminum.

Et, in Adventu, fit Commemoratio Feriæ.

Léctio Epístolæ beáti Pauli Apóstoli ad Romános

Rom. 10, 10-18

FRATRES: Corde enim créditur ad justítiam: ore autem conféssio fit ad salútem. Dicit enim Scriptúra: Omnis, qui credit in illum, non confundétur. Non enim est distínctio Judaéi et Græci: nam idem Dóminus ómnium, dives in omnes, qui ínvocant illum. Omnis enim, quicúmque invocáverit nomen Dómini, salvus erit. Quómodo ergo invocábunt, in quem non credidérunt? Aut quómodo credent ei, quem non audiérunt? Quómodo autem áudient sine prædicánte? Quómodo vero prædicábunt, nisi mittántur? sicut scriptum est: Quam speciósi pedes evangelizántium pacem, evangelizándum bona! Sed non omnes obédiunt Evangelio. Isaías enim dicit: Dómine, quis crédidit audítui nostro? Ergo fides ex audítu, audítus autem per verbum Christi. Sed dico: Numquid non audiérunt? Et quidem in omnem terram exívit sonus eórum, et in fines orbis terræ verba eórum.

Graduale. Ps. 44, 17-18. Constítues eos príncipes super omnem terram: mémores erunt nóminis tui, Dómine. V/. Pro pátribus tuis nati sunt tibi fílii: proptérea pópuli confitebúntur tibi.

Allelúja, allelúja. V/. Diléxit Andréam Dóminus in odórem suavitátis. Allelúja.

http://www.unavoce-ve.it/crux.gif Sequéntia sancti Evangélii secúndum Matthaéum

Matth. 4, 18-22

IN ILLO témpore: Ambulans Jesus juxta mare Galilaéæ, vidit duos fratres, Simónem, qui vocátur Petrus, et Andréam fratrem ejus, mitténtes rete in mare (erant enim piscatóres), et ait illis: Veníte post me, et fáciam vos fíeri piscatóres hóminum. At illi contínuo, relíctis rétibus, secúti sunt eum. Et procédens inde, vidit álios duos fratres, Jacóbum Zebedaéi et Joánnem, fratrem ejus, in navi cum Zebedaéo patre eórum reficiéntes rétia sua: et vocávit eos. Illi autem statim, relíctis rétibus et patre, secúti sunt eum.

Credo.

Offertorium. Ps. 138, 17. Mihi autem nimis honoráti sunt amíci tui, Deus: nimis confortátus est principátus eórum.

Secreta

SACRIFÍCIUM nostrum tibi, Dómine, quaésumus, beáti Andréæ Apóstoli precátio sancta concíliet: ut, in cujus honóre sollémniter exhibétur, ejus méritis efficiátur accéptum. Per Dóminum.

Et, in Adventu, fit Commemoratio Feriæ.

Præfatio de Apostolis.

Communio. Matth. 4, 19-20. Veníte post me: fáciam vos fíeri piscatóres hóminum; at illi contínuo, relíctis rétibus, secúti sunt Dóminum.

Postcommunio

SÚMPSIMUS, Dómine, divína mystéria, beáti Andréæ Apóstoli festivitáte lætántes: quæ, sicut tuis Sanctis ad glóriam, ita nobis, quaésumus, ad véniam prodésse perfícias. Per Dóminum.

Et, in Adventu, fit Commemoratio Feriæ.

¶ In Missis votivis post Septuagesimam omnia dicuntur ut supra, sed post Graduale, omissis Allelúja et Versu sequenti, dicitur Tractus Desidérium ex Missa Statuit, de Communi unius Martyris 1° loco.

Tempore autem Paschali Introitus et Offertorium sumuntur ex Missa Protexísti, de Communi Martyrum 1° loco, reliqua dicuntur ut supra; sed post Epistolam omittitur Graduale, et ejus loco dicitur:

Allelúja, allelúja. V/. Diléxit Andréam Dóminus in odórem suavitátis. Allelúja. V/. Ps. 20, 4. Posuísti, Dómine, super caput ejus corónam de lápide pretióso. Allelúja.

FONTE (http://www.unavoce-ve.it/mr-30nov=lat.htm)

Augustinus
30-11-08, 09:28
http://collection.aucklandartgallery.govt.nz/collection/images/display/M1982/M1982_1_2_669.jpg Jacques Callot, S. Andrea, apostolo e martire, 1630-36, Auckland Art Gallery, Auckland, Nuova Zelanda

Augustinus
30-11-08, 12:26
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/1/16/LomtevNP_ApostAndrPervoGTG.jpg Nikolay Lomtev, S. Andrea apostolo eregge una croce nel territorio di Kiev, profetizzando la creazione di una grande città cristiana, 1848

Holuxar
30-11-16, 20:36
30 novembre 2016: Sant’Andrea apostolo…








30 novembre, Sant'Andrea Apostolo - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/30-novembre-santandrea-apostolo/)
“30 novembre, Sant’Andrea Apostolo.
Per quell’ ammirabile prontezza con cui voi, o glorioso Sant’ Andrea, vi deste a seguir Gesù Cristo ed a Lui conduceste il vostro fratello, che divenne poi il capo dell’Apostolico collegio e la pietra fondamentale della chiesa; deh! ottenete e noi tutti la grazia di seguir prontamente le divine ispirazioni, di confessar generosamente la verità, di amar sempre le croci e i patimenti di questa terra, al fine di assicurarci i beni perfetti ed eterni del Paradiso. Così sia. Pater, Ave, Gloria.”



http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/img-Saint-Andrew-the-Apostle2-255x300.jpg





“Novena all’Immacolata Concezione (29 novembre – 7 dicembre)”
Novena all'Immacolata (29/11 - 7/12) - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/novena-allimmacolata-2911-712/)


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“Carlo Di Pietro - Giornalista e Scrittore (https://www.facebook.com/carlomariadipietro/)
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare sant’Andréa Apostolo, e Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima, per i meriti di questo santo Apostolo e glorioso Martire della vera fede, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, sant’Andréa Apostolo possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.
#sdgcdpr (https://www.facebook.com/hashtag/sdgcdpr)”


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Radio Spada (https://www.facebook.com/radiospadasocial/?hc_ref=PAGES_TIMELINE&fref=nf)

“30 NOVEMBRE 2016: SANT'ANDREA, APOSTOLO”


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“Il 30 novembre 1406 Papa Gregorio XII Correr viene esaltato al Sommo pontificato”













Guéranger, L'anno liturgico - Sant'Andrea, Apostolo (http://www.unavoce-ve.it/pg-30nov.htm)
“30 NOVEMBRE
SANT'ANDREA, APOSTOLO
Poniamo sant'Andrea al principio di questo Proprio dei Santi dell'Avvento perché, per quanto la sua festa cada spesso prima dell'apertura dell'Avvento, avviene tuttavia di tanto in tanto che questo sacro tempo è già cominciato quando si celebra dalla Chiesa la memoria del grande Apostolo. Questa festa è dunque destinata ogni anno a chiudere maestosamente il Ciclo cattolico che si spegne o a brillare in testa al nuovo che si è appena aperto. Senza dubbio, era giusto che l'Anno Cristiano, cominciasse e finisse con la Croce, che ci ha meritato ciascuno degli anni che alla misericordia divina piace concederci, e che deve apparire nell'ultimo giorno sulle nubi del cielo, come un sigillo posto sui tempi.
Diciamo questo perché ogni fedele deve sapere che sant'Andrea è l'Apostolo della Croce. A Pietro Gesù Cristo ha dato la solidità della Fede; a Giovanni la tenerezza dell'Amore; Andrea ha ricevuto la missione di presentare la Croce del Divino Maestro. Ora, è con l'aiuto di queste tre prerogative, Fede, Amore e Croce, che la Chiesa si rende degna del suo Sposo: tutto in essa ricalca questo triplice carattere. È dunque per questo che dopo i due Apostoli che abbiamo nominati, sant'Andrea costituisce l'oggetto d'un culto particolare nella Liturgia universale.
Ma leggiamo le gesta dell'eroico pescatore del lago di Genezareth, chiamato a diventare più tardi il successore di Cristo stesso e il compagno di Pietro sul legno della Croce. La Chiesa le ha attinte dagli antichi Atti del Martirio del santo Apostolo [1] (http://www.unavoce-ve.it/pg-30nov.htm#_ftn1).

VITA. - Andrea Apostolo, nato a Betsaida, borgo della Galilea, era fratello di Pietro e discepolo di san Giovanni. Avendo sentito quest'ultimo dire di Cristo: "Ecco l'Agnello di Dio!", seguì Gesù, e gli condusse il fratello. Più tardi, mentre egli pescava insieme con il fratello nel mare della Galilea, furono entrambi chiamati, prima di tutti gli altri Apostoli, dal Signore che, passando vicino, disse loro: "Seguitemi: vi farò pescatori di uomini". Essi subito, lasciate le reti, lo seguirono. Dopo la passione e la risurrezione, Andrea andò a predicare la fede cristiana nella provincia che gli era toccata in sorte, la Scizia d'Europa; quindi percorse l'Epiro e la Tracia e con la predicazione e i miracoli convertì a Gesù Cristo una moltitudine innumerevole. Giunto a Patrasso, città dell'Acaia, fece abbracciare a molti la verità del Vangelo, e non esitò a riprendere coraggiosamente il proconsole Egeo, che resisteva alla predicazione evangelica, rimproverandogli di voler essere il giudice degli uomini, mentre i demoni lo ingannavano fino a fargli misconoscere il Cristo Dio, Giudice di tutti gli uomini.
Egeo adirato gli dice: Finiscila di esaltare il tuo Cristo che simili propositi non hanno impedito che venisse crocifisso dai Giudei. E siccome Andrea continuava tuttavia a predicare intrepido che Gesù Cristo s'era lui stesso offerto alla Croce per la salvezza del genere umano, Egeo lo interrompe con un discorso empio, e lo avverte di pensare alla sua salvezza, sacrificando agli dei. Andrea gli dice: Per me, c'è un Dio onnipotente, solo e vero Dio, al quale sacrifico tutti i giorni, non già le carni dei tori né il sangue dei capri, ma l'Agnello senza macchia immolato sull'altare; e tutto il popolo partecipa alla sua carne, e l'Agnello che è sacrificato rimane integro e pieno di vita. Perciò Egeo, fuor di sé dalla collera, lo fa gettare in prigione. Il popolo ne avrebbe facilmente tratto fuori il suo Apostolo, se quest'ultimo non avesse calmato la folla, scongiurandola di non impedirgli di giungere alla corona del martirio.
Poco dopo, condotto davanti al tribunale, siccome esaltava il mistero della Croce e rimproverava ancora al Proconsole la sua empietà, Egeo esasperato ordinò che lo si mettesse in croce, per fargli imitare la morte di Cristo. Fu allora che, giunto sul luogo del martirio e vedendo la croce, Andrea esclamò da lontano: O buona Croce che hai tratto la tua gloria dalle membra del Signore, Croce lungamente bramata, ardentemente amata, cercata senza posa e finalmente preparata ai miei ardenti desideri, toglimi di mezzo agli uomini, e restituiscimi al mio Signore, affinché per te mi riceva Colui che per te mi ha riscattato. Fu dunque infisso alla croce, sulla quale rimase vivo per due giorni, senza cessar di predicare la fede di Gesù Cristo, e passò così a Colui del quale si era augurato di imitare la morte. I Sacerdoti e i Diaconi dell'Acaia, che hanno scritto la sua Passione, attestano che hanno visto e sentito tutte quelle cose così come le hanno narrate. Le sue ossa furono trasportate dapprima a Costantinopoli, sotto l'imperatore Costanzo, e quindi ad Amalfi. Il suo capo, recato a Roma sotto il papa Pio II, fu posto nella basilica di S. Pietro.

Preghiamo ora, in unione con la Chiesa, questo santo Apostolo il cui nome e la cui memoria costituiscono la gloria di questo giorno; rendiamogli onore, e chiediamogli il soccorso di cui abbiamo bisogno.
Sei tu, o beato Andrea, che incontriamo per primo in quella mistica via dell'Avvento nella quale camminiamo, cercando il nostro divin Salvatore Gesù Cristo; e ringraziamo Dio per averci voluto concedere un simile incontro. Quando Gesù, nostro Messia, si rivelò al mondo, tu avevi già prestato docile orecchio al santo Precursore che annunciava il suo avvicinarsi, e fosti uno dei primi fra i mortali a confessare, nel figlio di Maria, il Messia promesso nella Legge e nei Profeti. Ma non volesti rimanere il solo confidente di così meraviglioso Segreto; facesti presto partecipe della Buona Novella Pietro tuo fratello, e lo conducesti a Gesù. Santo Apostolo, anche noi desideriamo il Messia, il Salvatore delle anime nostre; poiché tu l'hai trovato, degnati dunque di condurre anche noi a lui. Poniamo sotto la tua protezione il sacro periodo di attesa e di preparazione che ci rimane da percorrere, fino al giorno in cui il Salvatore tanto atteso apparirà nel mistero della sua meravigliosa Nascita. Aiutaci nel renderci degni di vederlo in mezzo alla notte radiosa in cui apparirà. Il battesimo della penitenza ti preparò a ricevere la insigne grazia di conoscere il Verbo di vita; ottieni anche a noi di essere veramente pentiti e di purificare i nostri cuori, in questo sacro tempo, affinché possiamo contemplare con i nostri occhi Colui che ha detto: Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Tu sei potente per introdurre le anime presso il Signore Gesù, o glorioso Andrea, poiché colui stesso che il Signore doveva costituire Capo di tutto il gregge fu presentato da te al divino Messia. Non dubitiamo che il Signore abbia voluto, chiamandoti a sé in questo giorno, assicurare la tua intercessione ai cristiani che, cercando nuovamente, ogni anno, Colui nel quale tu vivi per sempre, vengono a chiedere la via che conduce a lui.
Questa via, tu ce l'hai insegnata, è la via della fedeltà, della fedeltà fino alla Croce. Tu vi hai camminato con coraggio; e poiché la Croce conduce a Gesù Cristo, hai amato con passione la Croce. Prega, o Apostolo santo, affinché comprendiamo l'amore della Croce; affinché, dopo averlo compreso, lo mettiamo in pratica. Il tuo fratello ci dice nella sua Epistola: Poiché Cristo ha sofferto nella carne, armatevi, o fratelli, di questo pensiero (1Pt 4,1). Tu, o beato Andrea, ci presenti oggi il commento vivente di questa massima. Poiché il tuo Maestro è stato crocifisso, hai voluto esserlo anche tu. Dall'alto del trono a cui sei stato elevato con la Croce, prega dunque affinché la Croce sia per noi l'espiazione dei peccati che ci coprono, l'estinzione delle fiamme mondane che ci bruciano, e infine il mezzo per unirci con l'amore a Colui che solo l'amore vi ha affisso.
Ma, per quanto importanti e preziose siano per noi le lezioni della Croce, ricordati, o grande Apostolo, che esso è la consumazione e non il principio. È il Dio bambino, il Dio della mangiatoia che noi dobbiamo innanzitutto conoscere e gustare; è l'Agnello di Dio indicatoti da san Giovanni che noi abbiamo sete di contemplare. Il tempo attuale è quello dell'Avvento, e non quello della dolorosa Passione del Redentore. Fortifica dunque il nostro cuore per il giorno della battaglia; ma aprilo in questo momento alla compunzione e alla tenerezza. Poniamo sotto il tuo patrocinio la grande opera della nostra preparazione alla Venuta di Cristo nei nostri cuori.
Ricordati anche, o beato Andrea, della santa Chiesa di cui sei una delle colonne, e che hai irrorata con il tuo sangue; leva le tue potenti mani su di essa, davanti a Colui per il quale essa milita senza posa. Chiedi che la Croce che essa porta attraverso questo mondo sia alleviata; prega anche perché ami quella Croce, e vi attinga la forza e la vera felicità. Ricordati in particolar modo della santa Romana Chiesa, Madre e Maestra di tutte le altre, e ottienile la vittoria e la pace mediante la Croce, per il tenero amore che ha per te. Visita nuovamente, nel tuo Apostolato, la Chiesa di Costantinopoli, che ha perduto la vera luce insieme con l'unità, perché non ha voluto rendere omaggio a Pietro, tuo fratello, che tu hai onorato come tuo Capo per amore del comune Maestro. Infine, prega per il regno di Scozia, che da quattro secoli ha dimenticato la tua dolce tutela; fa' che i giorni dell'errore siano abbreviati, e che quella metà dell'Isola dei Santi rientri presto, insieme con l'altra, sotto il vincastro dell'Unico Pastore.

[1] (http://www.unavoce-ve.it/pg-30nov.htm#_ftnref1) La maggior parte degli storici moderni pongono tra gli scritti apocrifi la celebre lettera dei sacerdoti e dei diaconi dell'Acaia che riferisce il martirio di sant'Andrea e dalla quale l'Ufficio del 30 novembre ha attinto i suoi tratti più belli. Tutti ammettono nondimeno che è un documento della più remota antichità. I Protestanti l'hanno rigettata soprattutto cerche vi si trova un'esplicita professione di fede nella realtà del Sacrificio della Messa e del sacramento dell'Eucaristia.
da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 252-255.”









https://forum.termometropolitico.it/274155-30-novembre-s-andrea-apostolo-e-martire.html
30 novembre: Sant'Andrea Apostolo (https://forum.termometropolitico.it/30980-30-novembre-sant-andrea-apostolo.html) Di Luca nel forum Tradizione Cattolica
https://forum.termometropolitico.it/30980-30-novembre-sant-andrea-apostolo.html
30 novembre - S. Andrea, apostolo e martire (https://forum.termometropolitico.it/274155-30-novembre-s-andrea-apostolo-e-martire.html)





Luca, Sursum Corda!

Holuxar
30-11-17, 23:41
30 NOVEMBRE 2017: SANT'ANDREA, APOSTOLO…




Guéranger, L'anno liturgico - Sant'Andrea, Apostolo (http://www.unavoce-ve.it/pg-30nov.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-30nov.htm
“30 NOVEMBRE
SANT'ANDREA, APOSTOLO."




Sant'Andrea - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/santandrea/)
http://www.sodalitium.biz/santandrea/
“30 novembre, Sant’Andrea Apostolo.
“A Patràsso, nell’Acàia, il natale di sant’Andréa Apostolo, il quale predicò il santo Vangelo di Cristo nella Tràcia e nella Sazia. Arrestato dal Proconsole Egèa, fu prima chiuso in prigione, quindi gravissimamente flagellato, e da ultimo appeso in croce, sulla quale sopravvisse due giorni, istruendo il popolo; e, avendo pregato il Signore di non permettere che egli fosse deposto dalla croce, fu circondato da un grande splendore celeste, e, cessato poi tale splendore, rese lo spirito”.
Per quell’ammirabile prontezza con cui voi, o glorioso Sant’Andrea, vi deste a seguir Gesù Cristo ed a Lui conduceste il vostro fratello, che divenne poi il capo dell’Apostolico collegio e la pietra fondamentale della Chiesa; deh! ottenete e noi tutti la grazia di seguir prontamente le divine ispirazioni, di confessar generosamente la verità, di amar sempre le croci e i patimenti di questa terra, al fine di assicurarci i beni perfetti ed eterni del Paradiso. Così sia.
Pater, Ave, Gloria.”


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/andrea-apostolo-300x300.jpg

http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/andrea-apostolo-300x300.jpg




“Novena all’Immacolata Concezione (29 novembre – 7 dicembre)”
Novena dell'Immacolata Concezione - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/novena-dellimmacolata-concezione/)
http://www.sodalitium.biz/novena-dellimmacolata-concezione/





Santorale del mese di Novembre « www.agerecontra.it (http://www.agerecontra.it/public/press40/?p=30053)
http://www.agerecontra.it/public/press40/?p=30053
http://www.agerecontra.it/public/press40/wp-content/uploads/2017/11/it-nov-image-text.pdf
"SANTORALE ITALIANO NOVEMBRE."






http://www.sursumcorda.cloud/
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
“Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare sant’Andréa Apostolo, e Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima, per i meriti di questo santo Apostolo e glorioso Martire della vera fede, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, sant’Andréa Apostolo possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.
#sdgcdpr”
"30 novembre, Sant’Andrea Apostolo.
+ Per quell’ ammirabile prontezza con cui voi, o glorioso Sant’ Andrea, vi deste a seguir Gesù Cristo ed a Lui conduceste il vostro fratello, che divenne poi il capo dell’Apostolico collegio e la pietra fondamentale della Chiesa; deh! ottenete e noi tutti la grazia di seguir prontamente le divine ispirazioni, di confessar generosamente la verità, di amar sempre le croci e i patimenti di questa terra, al fine di assicurarci i beni perfetti ed eterni del Paradiso. Così sia. +"






Ligue Saint Amédée (http://www.saintamedee.ch/)
http://www.saintamedee.ch/
https://www.facebook.com/SaintAmedee/
"30 Novembre : Saint André, Apôtre (vers l'an 62)."


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"Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://www.radiospada.org/) e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com/"
“30 NOVEMBRE 2017: SANT'ANDREA, APOSTOLO.”


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"Venerabile Cranio di Sant'Andrea.
Fu donato a Papa Pio II Piccolomini dai fratelli di Costantino XI, l'ultimo Imperatore dei Romei (morto cattolico). Il Cardinale Bessarione di Nicea lo consegnò nelle mani del Romano Pontefice l'11 aprile 1462. Conservato nella Basilica di San Pietro, assieme ai frammenti della Croce, fu donato da Paolo VI agli scismatici Foziani nel settembre del 1964. Consegnarono la reliquia al metropolita di Patrasso due loschi figuri a nome Augustin Bea sj e Johannes Willebrands. Dopo le reliquie di sant'Andrea saranno smerciate per sacrilega mano modernista, nel 2004, anche quelle del Crisostomo e del Nazianzeno."


“Il 30 novembre 1406 Papa Gregorio XII Correr viene esaltato al Sommo pontificato.”
"Il 30 novembre 1957 moriva S.E.R. il Cardinale Giovanni Adeodato Piazza OCD, Vescovo di Sabina e Poggio Mirteto. Nel 1947, a nome di tutto l'Episcopato d'Italia, protestò ufficialmente contro i "traditori" democristiani che non inserirono nella Costituzione l'indissolubilità del matrimonio."


Andare in Paradiso con Tre Ave Maria | Radio Spada (http://www.radiospada.org/2012/06/andare-in-paradiso-con-tre-ave-maria/)
"CLICCATE QUI PER ANDARE ALLA NUOVA PAGINA SUL Piccolo catechismo (13 domande) sulla Promessa del Paradiso per le “Tre Ave Maria” (anno 1931)"
"Sulle pagine di Radio Spada già avevamo trattato questo tema in due occasioni: Andare in Paradiso con Tre Ave Maria e Piccolo catechismo (13 domande) sulla Promessa del Paradiso per le “Tre Ave Maria” (1931).
Ecco un nuovo foglietto devozionale che approfondisce la Grande Promessa del Paradiso per chi recita quotidianamente le “Tre Ave Maria”."
"DIFFONDETE QUESTA PAGINA PERCHE’ “CHI SALVA UN’ANIMA, HA SALVATO LA SUA” (SANT’AGOSTINO)"









Guéranger, L'anno liturgico - Sant'Andrea, Apostolo (http://www.unavoce-ve.it/pg-30nov.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-30nov.htm
“30 NOVEMBRE
SANT'ANDREA, APOSTOLO
Poniamo sant'Andrea al principio di questo Proprio dei Santi dell'Avvento perché, per quanto la sua festa cada spesso prima dell'apertura dell'Avvento, avviene tuttavia di tanto in tanto che questo sacro tempo è già cominciato quando si celebra dalla Chiesa la memoria del grande Apostolo. Questa festa è dunque destinata ogni anno a chiudere maestosamente il Ciclo cattolico che si spegne o a brillare in testa al nuovo che si è appena aperto. Senza dubbio, era giusto che l'Anno Cristiano, cominciasse e finisse con la Croce, che ci ha meritato ciascuno degli anni che alla misericordia divina piace concederci, e che deve apparire nell'ultimo giorno sulle nubi del cielo, come un sigillo posto sui tempi.
Diciamo questo perché ogni fedele deve sapere che sant'Andrea è l'Apostolo della Croce. A Pietro Gesù Cristo ha dato la solidità della Fede; a Giovanni la tenerezza dell'Amore; Andrea ha ricevuto la missione di presentare la Croce del Divino Maestro. Ora, è con l'aiuto di queste tre prerogative, Fede, Amore e Croce, che la Chiesa si rende degna del suo Sposo: tutto in essa ricalca questo triplice carattere. È dunque per questo che dopo i due Apostoli che abbiamo nominati, sant'Andrea costituisce l'oggetto d'un culto particolare nella Liturgia universale.
Ma leggiamo le gesta dell'eroico pescatore del lago di Genezareth, chiamato a diventare più tardi il successore di Cristo stesso e il compagno di Pietro sul legno della Croce. La Chiesa le ha attinte dagli antichi Atti del Martirio del santo Apostolo [1].

VITA. - Andrea Apostolo, nato a Betsaida, borgo della Galilea, era fratello di Pietro e discepolo di san Giovanni. Avendo sentito quest'ultimo dire di Cristo: "Ecco l'Agnello di Dio!", seguì Gesù, e gli condusse il fratello. Più tardi, mentre egli pescava insieme con il fratello nel mare della Galilea, furono entrambi chiamati, prima di tutti gli altri Apostoli, dal Signore che, passando vicino, disse loro: "Seguitemi: vi farò pescatori di uomini". Essi subito, lasciate le reti, lo seguirono. Dopo la passione e la risurrezione, Andrea andò a predicare la fede cristiana nella provincia che gli era toccata in sorte, la Scizia d'Europa; quindi percorse l'Epiro e la Tracia e con la predicazione e i miracoli convertì a Gesù Cristo una moltitudine innumerevole. Giunto a Patrasso, città dell'Acaia, fece abbracciare a molti la verità del Vangelo, e non esitò a riprendere coraggiosamente il proconsole Egeo, che resisteva alla predicazione evangelica, rimproverandogli di voler essere il giudice degli uomini, mentre i demoni lo ingannavano fino a fargli misconoscere il Cristo Dio, Giudice di tutti gli uomini.
Egeo adirato gli dice: Finiscila di esaltare il tuo Cristo che simili propositi non hanno impedito che venisse crocifisso dai Giudei. E siccome Andrea continuava tuttavia a predicare intrepido che Gesù Cristo s'era lui stesso offerto alla Croce per la salvezza del genere umano, Egeo lo interrompe con un discorso empio, e lo avverte di pensare alla sua salvezza, sacrificando agli dei. Andrea gli dice: Per me, c'è un Dio onnipotente, solo e vero Dio, al quale sacrifico tutti i giorni, non già le carni dei tori né il sangue dei capri, ma l'Agnello senza macchia immolato sull'altare; e tutto il popolo partecipa alla sua carne, e l'Agnello che è sacrificato rimane integro e pieno di vita. Perciò Egeo, fuor di sé dalla collera, lo fa gettare in prigione. Il popolo ne avrebbe facilmente tratto fuori il suo Apostolo, se quest'ultimo non avesse calmato la folla, scongiurandola di non impedirgli di giungere alla corona del martirio.
Poco dopo, condotto davanti al tribunale, siccome esaltava il mistero della Croce e rimproverava ancora al Proconsole la sua empietà, Egeo esasperato ordinò che lo si mettesse in croce, per fargli imitare la morte di Cristo. Fu allora che, giunto sul luogo del martirio e vedendo la croce, Andrea esclamò da lontano: O buona Croce che hai tratto la tua gloria dalle membra del Signore, Croce lungamente bramata, ardentemente amata, cercata senza posa e finalmente preparata ai miei ardenti desideri, toglimi di mezzo agli uomini, e restituiscimi al mio Signore, affinché per te mi riceva Colui che per te mi ha riscattato. Fu dunque infisso alla croce, sulla quale rimase vivo per due giorni, senza cessar di predicare la fede di Gesù Cristo, e passò così a Colui del quale si era augurato di imitare la morte. I Sacerdoti e i Diaconi dell'Acaia, che hanno scritto la sua Passione, attestano che hanno visto e sentito tutte quelle cose così come le hanno narrate. Le sue ossa furono trasportate dapprima a Costantinopoli, sotto l'imperatore Costanzo, e quindi ad Amalfi. Il suo capo, recato a Roma sotto il papa Pio II, fu posto nella basilica di S. Pietro.

Preghiamo ora, in unione con la Chiesa, questo santo Apostolo il cui nome e la cui memoria costituiscono la gloria di questo giorno; rendiamogli onore, e chiediamogli il soccorso di cui abbiamo bisogno.
Sei tu, o beato Andrea, che incontriamo per primo in quella mistica via dell'Avvento nella quale camminiamo, cercando il nostro divin Salvatore Gesù Cristo; e ringraziamo Dio per averci voluto concedere un simile incontro. Quando Gesù, nostro Messia, si rivelò al mondo, tu avevi già prestato docile orecchio al santo Precursore che annunciava il suo avvicinarsi, e fosti uno dei primi fra i mortali a confessare, nel figlio di Maria, il Messia promesso nella Legge e nei Profeti. Ma non volesti rimanere il solo confidente di così meraviglioso Segreto; facesti presto partecipe della Buona Novella Pietro tuo fratello, e lo conducesti a Gesù. Santo Apostolo, anche noi desideriamo il Messia, il Salvatore delle anime nostre; poiché tu l'hai trovato, degnati dunque di condurre anche noi a lui. Poniamo sotto la tua protezione il sacro periodo di attesa e di preparazione che ci rimane da percorrere, fino al giorno in cui il Salvatore tanto atteso apparirà nel mistero della sua meravigliosa Nascita. Aiutaci nel renderci degni di vederlo in mezzo alla notte radiosa in cui apparirà. Il battesimo della penitenza ti preparò a ricevere la insigne grazia di conoscere il Verbo di vita; ottieni anche a noi di essere veramente pentiti e di purificare i nostri cuori, in questo sacro tempo, affinché possiamo contemplare con i nostri occhi Colui che ha detto: Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Tu sei potente per introdurre le anime presso il Signore Gesù, o glorioso Andrea, poiché colui stesso che il Signore doveva costituire Capo di tutto il gregge fu presentato da te al divino Messia. Non dubitiamo che il Signore abbia voluto, chiamandoti a sé in questo giorno, assicurare la tua intercessione ai cristiani che, cercando nuovamente, ogni anno, Colui nel quale tu vivi per sempre, vengono a chiedere la via che conduce a lui.
Questa via, tu ce l'hai insegnata, è la via della fedeltà, della fedeltà fino alla Croce. Tu vi hai camminato con coraggio; e poiché la Croce conduce a Gesù Cristo, hai amato con passione la Croce. Prega, o Apostolo santo, affinché comprendiamo l'amore della Croce; affinché, dopo averlo compreso, lo mettiamo in pratica. Il tuo fratello ci dice nella sua Epistola: Poiché Cristo ha sofferto nella carne, armatevi, o fratelli, di questo pensiero(1Pt 4,1). Tu, o beato Andrea, ci presenti oggi il commento vivente di questa massima. Poiché il tuo Maestro è stato crocifisso, hai voluto esserlo anche tu. Dall'alto del trono a cui sei stato elevato con la Croce, prega dunque affinché la Croce sia per noi l'espiazione dei peccati che ci coprono, l'estinzione delle fiamme mondane che ci bruciano, e infine il mezzo per unirci con l'amore a Colui che solo l'amore vi ha affisso.
Ma, per quanto importanti e preziose siano per noi le lezioni della Croce, ricordati, o grande Apostolo, che esso è la consumazione e non il principio. È il Dio bambino, il Dio della mangiatoia che noi dobbiamo innanzitutto conoscere e gustare; è l'Agnello di Dio indicatoti da san Giovanni che noi abbiamo sete di contemplare. Il tempo attuale è quello dell'Avvento, e non quello della dolorosa Passione del Redentore. Fortifica dunque il nostro cuore per il giorno della battaglia; ma aprilo in questo momento alla compunzione e alla tenerezza. Poniamo sotto il tuo patrocinio la grande opera della nostra preparazione alla Venuta di Cristo nei nostri cuori.
Ricordati anche, o beato Andrea, della santa Chiesa di cui sei una delle colonne, e che hai irrorata con il tuo sangue; leva le tue potenti mani su di essa, davanti a Colui per il quale essa milita senza posa. Chiedi che la Croce che essa porta attraverso questo mondo sia alleviata; prega anche perché ami quella Croce, e vi attinga la forza e la vera felicità. Ricordati in particolar modo della santa Romana Chiesa, Madre e Maestra di tutte le altre, e ottienile la vittoria e la pace mediante la Croce, per il tenero amore che ha per te. Visita nuovamente, nel tuo Apostolato, la Chiesa di Costantinopoli, che ha perduto la vera luce insieme con l'unità, perché non ha voluto rendere omaggio a Pietro, tuo fratello, che tu hai onorato come tuo Capo per amore del comune Maestro. Infine, prega per il regno di Scozia, che da quattro secoli ha dimenticato la tua dolce tutela; fa' che i giorni dell'errore siano abbreviati, e che quella metà dell'Isola dei Santi rientri presto, insieme con l'altra, sotto il vincastro dell'Unico Pastore.

[1] La maggior parte degli storici moderni pongono tra gli scritti apocrifi la celebre lettera dei sacerdoti e dei diaconi dell'Acaia che riferisce il martirio di sant'Andrea e dalla quale l'Ufficio del 30 novembre ha attinto i suoi tratti più belli. Tutti ammettono nondimeno che è un documento della più remota antichità. I Protestanti l'hanno rigettata soprattutto perche vi si trova un'esplicita professione di fede nella realtà del Sacrificio della Messa e del sacramento dell'Eucaristia.
da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 252-255.”





Luca, Sursum Corda!

Holuxar
30-11-18, 02:32
29 NOVEMBRE 2018: COMMEMORAZIONE DI SAN SATURNINO, MARTIRE; VIGILIA DI SANT'ANDREA, APOSTOLO…



«29 NOVEMBRE VIGILIA DI SANT'ANDREA APOSTOLO.»

«30 NOVEMBRE SANT'ANDREA, APOSTOLO.»
Guéranger, L'anno liturgico - Sant'Andrea, Apostolo (http://www.unavoce-ve.it/pg-30nov.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-30nov.htm


Guéranger, L'anno liturgico - Commemorazione di san Saturnino Martire (http://www.unavoce-ve.it/pg-29nov.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-29nov.htm
«29 NOVEMBRE COMMEMORAZIONE DI SAN SATURNINO, MARTIRE.
La Chiesa ricorda oggi un celebre martire: san Saturnino. La leggenda ce lo presenta condannato nella sua vecchiaia a portare la sabbia dalle cave alle terme di Diocleziano e poi decapitato con il diacono Sisinnio.
La leggenda contribuì senza dubbio a dargli celebrità; ma, leggenda o meno, sulla sua tomba nella via Salaria nova, fu eretta una basilica e tutti gli anni i fedeli in questo giorno vi si recavano per la sinassi eucaristica. Le reliquie furono in seguito portate sul monte Celio e i luoghi di culto in suo onore nella città eterna sono scomparsi. La Chiesa tuttavia non ha dimenticato il suo martirio e facendo appello ai suoi meriti chiede a Dio "Che egli le ottenga il soccorso" (Orazione della Messa) del quale avrà bisogno anche quest'anno, "seguire e servire Cristo" (Antifona del Communio), prendere ogni giorno parte al suo sacrificio e crescere in santità, per tale partecipazione sempre più intima alla vita del suo Capo divino (Postcommunio).
da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 1323.»





San Saturnino - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-saturnino/)
http://www.sodalitium.biz/san-saturnino/
«29 novembre, Vigilia di sant’Andrea e festa di san Saturnino, Martire.
“A Roma, sulla via Salaria, il natale dei santi Martiri Saturnino il vecchio, e Sisinio Diacono, sotto il Principe Massimiàno, i quali, lungamente straziati in prigione, per ordine del Prefetto della città furono sospesi sull’eculeo e stirati con nervi, percossi con bastoni e scorpioni, quindi bruciati con fiamme, e finalmente, deposti dall’eculeo, furono decapitati”.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/saturnino-217x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/saturnino-217x300.jpg



http://www.sodalitium.biz/indulgenze-per-i-defunti/
"INDULGENZE PER I DEFUNTI."


"Sante Messe - Sodalitium."
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium."
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”



“Video e Foto del XVII Convegno di Studi Albertariani.”
Video e Foto del XVII Convegno di Studi Albertariani - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/video-foto-del-xvii-convegno-studi-albertariani/)
http://www.sodalitium.biz/video-foto-del-xvii-convegno-studi-albertariani/

Video del XVII convegno di studi albertariani - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/video-del-xvii-convegno-studi-albertariani/)
http://www.centrostudifederici.org/video-del-xvii-convegno-studi-albertariani/

Video e Foto del XVII Convegno di Studi Albertariani ? Centro Studi Davide Albertario (http://www.davidealbertario.it/2018/11/19/xvii-convegno-di-studi-albertariani/)
http://www.davidealbertario.it/2018/11/19/xvii-convegno-di-studi-albertariani/

https://www.agerecontra.it/2018/11/video-del-xvii-convegno-di-studi-albertariani/





«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
http://www.domusmarcellefebvre.it/
Ogni giovedì alle ore 20.30 ha luogo la lettura in diretta di una o due questioni del Catechismo di San Pio X.
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.»




INIZIO E PRIMO GIORNO DELLA NOVENA ALL'IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA (DAL 29 NOVEMBRE AL 7 DICEMBRE, FESTA 8 DICEMBRE):


Novena all?Immacolata Concezione - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/novena-allimmacolata-concezione/)
http://www.sodalitium.biz/novena-allimmacolata-concezione/
«Novena all’Immacolata Concezione (dal 29 novembre al 7 dicembre).
I – Eterno divin Padre, io vi adoro profondamente, e con tutto il mio cuore vi ringrazio per quella somma potenza con cui avete preservata Maria Vergine, vostra dilettissima Figlia, dal peccato originale. Un Pater e 4 Ave e un Gloria, dicendo al principio di ciascuna Ave: “Sia benedetta la Santa e Immacolata Concezione della Beatissima Vergine Maria, Madre di Dio” oppure da “O Maria, concepita senza peccato pregate per noi che ricorriamo a voi”.
II – Eterno divin Figlio, io vi adoro profonda- mente, e con tutto il mio cuore vi ringrazio per quella infinita sapienza con cui avete preservata Maria Vergine, Vostra vera e dolcissima Madre, dalla colpa originale. Un Pater e 4 Ave e un Gloria, dicendo al principio di ciascuna Ave: “Sia benedetta la Santa e Immacolata Concezione della Beatissima Vergine Maria, Madre di Dio” oppure da “O Maria, concepita senza peccato pregate per noi che ricorriamo a voi”.
III – Eterno divino Spirito, io vi adoro profondamente, e con tutto il mio cuore vi ringrazio per quell’immenso amore con cui avete preservata Maria Vergine, vostra purissima Sposa, dalla colpa originale. Un Pater e 4 Ave e un Gloria, dicendo al principio di ciascuna Ave: “Sia benedetta la Santa Immacolata Concezione della Beatissima Vergine Maria, Madre di Dio” oppure da “O Maria, concepita senza peccato pregate per noi che ricorriamo a voi”.
S.S. Trinità, io vi adoro profondamente, e con tutto il mio cuore vi ringrazio del singolare privilegio concesso alla benedetta e gloriosa Sant’Anna, l’unica fra tutte le Madri, umanamente feconde, che abbiano dato alla luce una prole del tutto esente dalla colpa d’origine. Tre Gloria.
Tota pulchra es, Maria.
Et macula originalis non est in Te.
Tu gloria Ierusalem.Tu laetitia Israel.
Tu honorificentia populi nostri.
Tu advocata peccatorum.
O Maria, O Maria.
Virgo prudentissima.
Mater clementissima.
Ora pro nobis.
Intercede pro nobis.
Ad Dominum Iesum Christum.
V. Ora pro nobis, Virgo immaculáta
R. Ut digni efficiámur promissiónibus Christi.
Orémus – Orémus – Deus, qui per Immaculátam Vírginis Conceptiónem dignum Fílio tuo habitáculum preparásti; quaesumus: ut, qui ex morte eiúsdem Fílii tui prævísa, eam ab omni labe præservásti, nos quoque mundos eius intercessióne ad te perveníre concédas. Per eúmdem Dóminum nostrum Iesum Christum Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia saecula sæculórum.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/Sala-dell-Immacolata-La-Trinita-300x209.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/Sala-dell-Immacolata-La-Trinita-300x209.jpg





“NOVENA ALL'IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA.
(Incomincia il 29 novembre, festa 8 dicembre).”
https://stateettenetetraditiones.blogspot.com/2018/11/novena-allimmacolata-concezione-della.html
«giovedì 29 novembre 2018
Novena all'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria (Incomincia il 29 novembre, festa 8 dicembre).
“Dopo aver offerto senza interruzione, nell'umiltà e nel digiuno, le Nostre private preghiere e quelle pubbliche della Chiesa a Dio Padre, per mezzo del suo Figlio, affinché si degnasse di dirigere e sostenere la Nostra mente con la virtù dello Spirito Santo; dopo aver implorato il soccorso di tutta la corte celeste, e invocato con gemiti lo Spirito consolatore, per sua ispirazione, a onore della Santa e indivisibile Trinità, a decoro e ornamento della Vergine Madre di Dio, a esaltazione della fede cattolica, e a incremento della religione cristiana, con l'autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei beati apostoli Pietro e Paolo e Nostra, dichiariamo, pronunziamo e definiamo la dottrina, che sostiene che la Beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per singolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in vista dei meriti di Gesù Cristo, salvatore del genere umano, è stata preservata immune da ogni macchia di peccato originale, è stata rivelata da Dio e perciò si deve credere fermamente e inviolabilmente da tutti i fedeli. Quindi, se qualcuno (che Dio non voglia!) deliberatamente presumerà di pensare diversamente da quanto è stato da Noi definito, conosca e sappia di essere condannato dal suo proprio giudizio, di aver fatto naufragio nella fede, di essersi separato dall'unità della Chiesa, e di essere inoltre incorso da sé, per il fatto stesso, nelle pene stabilite dalle leggi contro colui che osa manifestare oralmente o per iscritto, o in qualsiasi altro modo esterno, gli errori che pensa nel suo cuore”. (Pio IX, Bolla Ineffabilis Deus, 8 dicembre 1854)

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℣. Deus, ☩ in adiutorium meum intende.
℞. Domine, ad adiuvandum meum festina.
Gloria Patri.
℣. O Dio, ☩ provvedi al mio soccorso.
℞. Signore, affrettati ad aiutarmi.
Gloria al Padre.
Veni, ☩ Sancte Spiritus, reple tuorum corda fidelium et tui amoris in eis ignem accende.
℣. Emitte Spiritum tuum et creabuntur.
℞. Et renovabis faciem terrae.
Oremus. Deus, qui corda fidelium Sancti Spiritus illustratione docuisti: da nobis in eodem Spiritu recta sapere, et de ejus semper consolatione gaudere. Per Christum Dominum nostrum. Amen.
Vieni, ☩ Santo Spirito, riempi il cuore dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore.
℣. Manda il tuo Spirito per una nuova creazione.
℞. E rinnoverai la faccia della terra.
Preghiamo. O Signore, che hai istruito i cuori dei fedeli con la luce dello Spirito Santo, donaci di gustare nello stesso Spirito la verità e di godere sempre della sua consolazione. Per Cristo nostro Signore. Amen.
ORAZIONE PREPARATORIA
Vergine purissima, concepita senza peccato, e fin da quel primo istante tutta bella e senza macchia, gloriosa Maria, piena di grazia, Madre del mio Dio, Regina degli Angeli e degli uomini, io umilmente vi riverisco come Madre del mio Salvatore, cui Dio m'ha insegnato, colla sua stima, col suo rispetto e colla sua sottomissione verso di Voi, quali onori e quali omaggi io debba prestare. Degnatevi, vi prego, ricevere ciò che in questa novena vi consacro. Voi siete il sicuro asilo dei peccatori penitenti; ho dunque ragione di ricorrere a Voi: siete Madre di misericordia; non potrete dunque non essere intenerita dalle mie miserie: siete, dopo Gesù Cristo, tutta la mia speranza; non potrete non gradire la tenera confidenza, che ho in Voi. Fatemi degno di chiamarmi vostro figlio, affinché possa dirvi con fiducia: Monstra Te esse Matrem.
Si diranno 9 Ave Maria ed un Gloria Patri, quindi la preghiera corrispondente al giorno della Novena.
PRIMO GIORNO
Eccomi ai vostri santissimi piedi, o Vergine Immacolata; io mi rallegro grandemente con Voi, che fino dall'eternità siete eletta Madre del Verbo eterno e preservata dalla colpa originale. Ringrazio e benedico la Santissima Trinità che vi ha arricchita di questi privilegi nella vostra Concezione; e vi supplico umilmente ad impetrarmi grazia di vincere quei tristi effetti, che in me ha prodotto il peccato originale: deh! Voi fate, che io li superi e non lasci mai di amare il mio Dio.
SECONDO GIORNO
O Giglio immacolato di purità, Maria, io mi congratulo con Voi, che fino dal primo istante della vostra Concezione siate stata ricolmata di grazia. Ringrazio ed adoro la Santissima Trinità, che vi ha compartito così sublimi doni, e mi confondo dinanzi a Voi nel vedermi così povero di grazia. Voi, che così pienamente ne foste ricolmata, deh! partecipatene all'anima mia, e fatene partecipe dei tesori del vostro Immacolato Concepimento.
TERZO GIORNO
O mistica Rosa di purità, Maria, io mi rallegro con Voi, che avete gloriosamente trionfato nella vostra Immacolata Concezione del serpente infernale, e che siete stata concepita senza macchia di peccato originale. Ringrazio e lodo con tutto il cuore la Santissima Trinità che vi ha concesso tal privilegio, e vi supplico di ottenermi valore a superare ogni insidia del nemico infernale e non macchiare col peccato l'anima mia. Deh! Voi sempre aiutatemi, e fate che colla vostra protezione trionfi sempre dei nemici della mia eterna salute.
QUARTO GIORNO
O Specchio di purità, Immacolata Maria Vergine, io godo al sommo nel vedere che sieno state infuse in Voi sin dalla vostra Concezione le più sublimi e perfette virtù, ed insieme tutti i doni dello Spirito Santo. Ringrazio e lodo la Santissima Trinità che vi ha favorita con questi privilegi: e vi supplico, o Madre benigna, di ottenermi la pratica delle virtù, e rendermi così degno di ricevere i doni e la grazia dello Spirito Santo.
QUINTO GIORNO
O Luna rilucente di purità, Maria, io mi congratulo con Voi, mentre il mistero del vostro Immacolato Concepimento è stato il principio della salute di tutto il genere umano e l'allegrezza di tutto il mondo. Ringrazio e benedico la Santissima Trinità, che ha così magnificato e glorificato la vostra Persona; e vi supplico di ottenermi grazia di saper approfittare della Passione e Morte del vostro Gesù, affinché non sia per me inutile il Sangue da Lui sparso sulla Croce.
SESTO GIORNO
O Stella risplendentissima di purità, Immacolata Maria, io mi rallegro con Voi, che l'immacolato vostro Concepimento abbia recato un gaudio grandissimo a tutti gli Angeli del Paradiso. Ringrazio e benedico la Santissima Trinità che vi ha arricchita di così bel privilegio. Deh! fate che io entri un giorno a parte di questa gioia, e possa in compagnia degli Angeli lodarvi e benedirvi in eterno.
SETTIMO GIORNO
O Aurora sorgente di purità, Immacolata Maria, io mi rallegro con Voi, ed ammiro che nel momento stesso della vostra Concezione siate stata confermata in grazia e resa impeccabile. Ringrazio ed esalto la Santissima Trinità che ha contraddistinto Voi sola con questo particolare privilegio. Deh! impetratemi, o Vergine santa, un totale e continuo abborrimento al peccato sopra ogni altro male, e fate che piuttosto io muoia, che commetterlo ancora.
OTTAVO GIORNO
O Sole senza macchia, Vergine Maria, io mi congratulo con Voi, e godo, che nella vostra Concezione sia stata da Dio conferita a Voi una grazia maggiore e più copiosa, che non ebbero tutti gli Angeli e tutti i Santi nel colmo dei loro meriti. Ringrazio ed ammiro la somma beneficenza della Santissima Trinità che vi ha dispensato questo privilegio. Deh! fate che io corrisponda alla grazia divina e mai non ne abusi: mutatemi il cuore e fate che fin d'ora incominci il mio ravvedimento.
NONO GIORNO
O Luce viva di santità, ed esempio di purità, Immacolata Vergine e Madre Maria, Voi appena concepita adoraste profondamente Iddio e lo ringraziaste, giacché col mezzo vostro, sciolta la maledizione antica, veniva la piena benedizione sopra i figli di Adamo. Deh! Voi fate, che questa benedizione accenda nel mio cuore l'amor verso Dio. Voi infiammatelo, acciocché io ami costantemente il Signore in terra, e poi lo goda eternamente in Paradiso, dove possa ringraziarlo più ardentemente dei singolari privilegi a Voi conceduti, e godere di Voi coronata in tanta gloria.
Si reciteranno le Litanie della Beata Vergine ovvero il seguente Inno:

Tota pulchra es, Maria.
Tota pulchra es, Maria.
Et macula originalis non est in Te.
Et macula originalis non est in Te.
Tu gloria Jerusalem.
Tu laetitia Israel.
Tu honorificentia populi nostri.
Tu advocata peccatorum.
O Maria.
O Maria.
Virgo prudentissima.
Mater clementissima.
Ora pro nobis.
Intercede pro nobis ad Dominum Jesum Christum.

Tutta bella sei, Maria.
Tutta bella sei, Maria.
E il peccato originale non è in Te.
E il peccato originale non è in Te.
Tu gloria di Gerusalemme.
Tu letizia di Israele.
Tu onore del nostro popolo.
Tu avvocata dei peccatori.
O Maria.
O Maria.
Vergine prudentissima.
Madre clementissima.
Prega per noi.
Intercedi per noi presso il Signore Gesù Cristo.
Dopo le Litanie, ovvero dopo il suddetto Inno, si dirà:

℣. In Conceptione tua, Virgo, immaculata fuisti:
℞. Ora pro nobis Patrem, cujus Filium peperisti.

℣. Nella tua Concezione, Vergine, fosti immacolata:
℞. Prega per noi il Padre, di cui generasti il Figlio.

Oremus.
Deus, qui per Immaculatam Virginis Conceptionem dignum Filio tuo habitaculum praeparasti: quaesumus, ut qui, ex morte ejusdem Filii tui praevisa, eam ab omni labe praeservasti, nos quoque mundos, ejus intercessione, ad te pervenire concedas.
Deus, omnium fidelium Pastor et Rector, Famulum tuum N. quem Pastorem Ecclesiae tuae praeesse voluisti, propitius respice: da ei, quaesumus, verbo et exemplo, quibus praeest, proficere, ut ad vitam una cum grege sibi credito perveniat sempiternam.
Deus, refugium nostrum et virtus, adesto piis Ecclesiae tuae precibus auctor ipse pietatis, et praesta; ut quod fideliter petimus, efficaciter consequamur. Per Christum Dominum nostrum. ℞. Amen.

Preghiamo.
O Dio, che mediante l’Immacolata Concezione della Vergine preparasti al Figlio tuo una degna dimora: Ti preghiamo, come, in previsione della morte del tuo stesso Figlio, preservasti lei da ogni macchia, così concedi anche a noi, per sua intercessione, di giungere a Te purificati.
O Dio, pastore e reggitore di tutti i fedeli, guarda propizio al tuo Servo N., che hai voluto Pastore della tua Chiesa: concedigli, Te ne preghiamo, di giovare con le parole e con l'esempio a coloro dei quali è capo, affinché, in un col gregge a sé affidato, giunga alla vita eterna.
O Dio, nostro rifugio e nostra forza, Tu che sei l'autore della pietà, presta l'orecchio alle pie suppliche della tua Chiesa, e fa che quanto Ti domandiamo con fede, efficacemente l'otteniamo. Per Cristo Signore nostro. ℞. Amen.

℣. Nos cum prole pia benedicat Virgo Maria.
℞. Amen.

℣. La Vergine Maria benedica noi e tutti i suoi devoti.
℞. Amen.

Indulgenza di trecento giorni per ciascun giorno.
Indulgenza Plenaria nel giorno della solennità dell'Immacolata Concezione, od in un giorno dell'ottava, per chi avrà praticato l'intera novena (Pio VII, 4 agosto 1808, 24 novembre 1808 e 11 gennaio 1809).»







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«Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
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“SAN SATURNINO
Martire.
Paramenti rossi.
Guéranger, L'anno liturgico - Commemorazione di san Saturnino Martire (http://www.unavoce-ve.it/pg-29nov.htm)
Il Martirologio Romano ricorda oggi: «A Roma, (nel Cimitero di Trasone, NdR) sulla via Salaria, il natale dei santi Martiri Saturnino il vecchio, e Sisinio Diacono, sotto il Principe Massimiano, i quali, lungamente straziati in prigione, per ordine del Prefetto della città furono sospesi sull’eculeo e stirati con nervi, percossi con bastoni e scorpioni, quindi bruciati con fiamme, e finalmente, deposti dall’eculeo, furono decapitati».
SANTA MESSA
Si fa la commemorazione nella Santa Messa della Vigilia di Sant'Andrea Apostolo.
Oratio
Orémus.
Deus, qui nos beáti Saturníni Martyris tui concédis natalítia pérfrui: ejus nos tríbue méritis adjuvári.
Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum.
R. Amen.
Preghiamo.
O Dio che ci concedi di celebrare il natalizio del tuo santo martire Saturnino, soccorrici per i suoi meriti.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen.
Secreta
Múnera, Dómine, tibi dicáta sanctífica: et, intercedénte beáto Saturníno Mártyre tuo, per hæc eádem nos placátus inténde.
Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum.
R. Amen.
Santifica, Signore, i doni a te consacrati: e per questi medesimi doni, intercedendo il beato Saturnino martire tuo, guardaci con clemenza.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen.
Postcommunio
Orémus.
Sanctíficet nos, quǽsumus, Dómine, tui percéptio sacraménti: et intercessióne Sanctórum tuórum tibi reddat accéptos.
Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum.
R. Amen.

Preghiamo.
La comunione del tuo sacramento, o Signore, ci santifichi: e, per intercessione dei tuoi santi ci renda accetti a te.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/47151172_1622056414562341_21655293825908736_n.jpg? _nc_cat=111&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=8185820c15a2c741a059aee2d585d4af&oe=5C6BEEA0


“VIGILIA DI SANT'ANDREA APOSTOLO.
Semplice.
Paramenti viola.
Ci dice il Vangelo che san Giovanni Battista, compiendo la sua missione di preparare le anime alla venuta di Gesù Cristo, indicò il Messia al suo discepolo Andrea. Questi immediatamente andò a Gesù e si pose al suo seguito. Prepariamoci santamente alla festa di domani.
SANTA MESSA
- Al Vangelo.
• Omelia di sant'Agostino Vescovo.
Trattato 7 su Giovanni, dopo il principio.
Perché Giovanni era così «l'amico dello sposo» (Joann. 3,29), non cercava la propria gloria, ma rendeva testimonianza alla verità; volle forse ritenere presso di sé i suoi discepoli perché non seguissero il Signore? Anzi egli stesso mostrò ai suoi discepoli chi dovevano seguire. Infatti essi lo consideravano come l'Agnello; ed egli: «Che cercate in me? Non son io l'Agnello; eccolo là l'Agnello di Dio» (Joann. 1,35). E prima aveva già detto di esso: «Ecco l'Agnello di Dio» (Joann. 1,29). E che ci giova l'Agnello di Dio? «Ecco, dice, colui che toglie il peccato del mondo» (Ibi). Udito ciò, i due discepoli ch'erano con Giovanni seguirono Gesù.
Vediamo quel che segue. «Ecco l'Agnello di Dio». Così Giovanni. «I due discepoli lo sentirono parlare e seguirono Gesù» (Joann. 1,37). Essi non lo seguivano ancora come se già volessero starsene con lui; perché si sa che quando divennero definitivamente suoi discepoli, egli li chiamò mentr'erano nella barca. Infatti uno di questi due era Andrea, come avete udito ora, e Andrea era fratello di Pietro; e noi sappiamo dal Vangelo che il Signore chiamò Pietro e Andrea mentr'erano nella barca, dicendo: «Venite dietro a me, e vi farò diventare pescatori di uomini» (Matth. 4,19). E da quel momento si unirono a lui per non abbandonarlo più.
Se dunque ora questi due lo seguono, non lo seguono già come se non lo dovessero abbandonare; ma volevano vedere dove abitava, e fare ciò che sta scritto: «Il tuo piede consumi la soglia della sua porta: va di buon mattino a trovarlo assiduamente e istruisciti dei suoi precetti» (Eccli. 6,36). «Egli mostrò loro dove dimorava» (Joann. 1,39); ci andarono e restarono con lui. Che beata giornata passarono, che notte felice! Chi ci ridirà ciò ch'essi udirono dal Signore? Edifichiamo anche noi e prepariamo nel nostro cuore una casa dove egli venga per istruirci e per intrattenersi con noi.”
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«29 NOVEMBRE 2018: VIGILIA DI SANT'ANDREA, APOSTOLO.»
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«29 NOVEMBRE 2018: COMMEMORAZIONE DI SAN SATURNINO, MARTIRE. »
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“Il 29 novembre 1268 muore Papa Clemente IV Foulquois, Sommo Pontefice.”
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«29 novembre : "Festa di tutti i Santi dei Tre Ordini del nostro Padre san Francesco, che oggi viene solennemente celebrata in tutte le chiese francescane, perché proprio in questo giorno lo stesso nostro Serafico Padre otteneva da Papa Onorio III le Lettere Apostoliche con cui si confermava la Regola dell'Ordine dei Frati Minori".»
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«29 novembre - 7 dicembre 2018: Novena dell'Immacolata.
Vergine Santissima, che piaceste al Signore e diveniste sua Madre, immacolata nel corpo, nello spirito, nella fede e nell’amore, deh! riguardate benigna ai miseri che implorano il vostro potente patrocinio. Il maligno serpente, contro cui fu scagliata la prima maledizione, continua purtroppo a combattere e insidiare i miseri figli di Eva. Deh! Voi o benedetta Madre nostra Regina e Avvocata, che fin dal primo istante del vostro concepimento, del nemico schiacciaste il capo, accogliete le preghiere, che uniti con Voi in un cuor solo vi scongiuriamo di presentare al trono di Dio, perché non cediamo giammai alle insidie che ci vengono tese, così che tutti arriviamo al porto della salute, e fra tanti pericoli la Chiesa e la società cristiana cantino ancora una volta l’inno della liberazione, della vittoria e della pace. Cosi sia.

(San Pio X - 300 giorni d’indulgenza)
Tota pulchra es, Maria.
Et macula originalis non est in Te.
Tu gloria Ierusalem.
Tu laetitia Israel.
Tu honorificentia populi nostri.
Tu advocata peccatorum.
O Maria, o Maria.
Virgo prudentissima.
Mater clementissima.
Ora pro nobis.
Intercede pro nobis.
Ad Dominum Iesum Christum.
V. Ora pro nobis, Regina sine labe originali concepta.
R. Ut digni efficiamur promissionibus Christi.
Oremus
Deus, qui per immaculátam Vírginis Conceptiónem dignum Fílio tuo habitáculum præparásti: quæsumus; ut qui ex morte ejusdem Fílii tui prævisa, eam ab omni labe præservásti, nos quoque mundos ejus intercessióne ad te perveníre concedas. Per eúmdem Christum Dóminum nostrum. Amen.»
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https://www.radiospada.org/2018/11/difunde-tu-fe-catolica-novena-a-la-inmaculada-concepcion-de-maria-nuestra-senora-patrona-de-espana-dia-1/

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http://www.cmri.org/ital-index.html

"Centro Studi Giuseppe Federici - sito ufficiale"
http://www.centrostudifederici.org/

"Sito ufficiale del Centro Culturale San Giorgio, tratta di messaggi subliminali, rock satanico, occultismo, massoneria"
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"sito dedicato alla crisi dottrinale nella chiesa cattolica"
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“Non Una Cum - Roman catholics sedevacantists.”
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": Quidlibet : ? A Traditionalist Miscellany — By the Rev. Anthony Cekada"
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"Sede Vacante -"
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http://www.etudesantimodernistes.fr/

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Ligue Saint Amédée (http://www.saintamedee.ch)
http://www.saintamedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»

29 novembre : Saint Saturnin, Évêque de Toulouse et Martyr (vers l'an 70) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/29-novembre-saint-saturnin)
“29 novembre : Saint Saturnin, Évêque de Toulouse et Martyr (vers l'an 70).”
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"Continuons nos oraisons en faveur des âmes du purgatoire en ces derniers jours de novembre. UdP.”
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https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/46975306_772406939758655_6052899583506251776_n.jpg ?_nc_cat=111&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=3966ac863fdb655f0ce453634d1235c9&oe=5C74A247


“Préparation au Saint Temps de l'Avent
http://www.sodalitium.eu/pratique-de-lavent/”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/46977850_772413729757976_6632506150245892096_n.jpg ?_nc_cat=110&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=a937f23bfec70986d82901f77e1ab386&oe=5C701B54


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/46977850_772413729757976_6632506150245892096_n.jpg ?_nc_cat=110&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=a937f23bfec70986d82901f77e1ab386&oe=5C701B54


“Neuvaine de l'Immaculée Conception (du 29 novembre au 7 décembre)
Neuvaine à l'Immaculée Conception - Sodalitium (http://www.sodalitium.eu/neuvaine-a-limmaculee-conception/)
Prière de neuvaine composée par le Pape Saint Pie X.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/46877278_769437470055602_3402678258183962624_n.jpg ?_nc_cat=111&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=6bd47170458730a53dba20ef74736740&oe=5C6A377E


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/46877278_769437470055602_3402678258183962624_n.jpg ?_nc_cat=111&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=6bd47170458730a53dba20ef74736740&oe=5C6A377E


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In Ricordo di Mons. Antônio de Castro Mayer (Campinas, 29 novembre 1904 – Campos, 25 aprile 1991) e Mons. Marcel François Lefebvre (Tourcoing, 29 novembre 1905 – Martigny, 25 marzo 1991) - entrambi nominati Vescovi da Papa Pio XII - nell’anniversario della loro nascita (inizio della Novena all’Immacolata Concezione, dal 29 novembre al 7 dicembre 2018), RIP…




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Réquiem aetérnam dona eis, Dómine, et lux perpétua lúceat eis. Requiéscant in pace. Amen.
Cor Jesu Sacratissimum, miserere nobis!!!
Regina Sacratissimi Rosarii Ora Pro Nobis!!!
Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
01-12-18, 00:44
30 NOVEMBRE 2018: SANT'ANDREA, APOSTOLO…



«30 NOVEMBRE SANT'ANDREA, APOSTOLO.»
Guéranger, L'anno liturgico - Sant'Andrea, Apostolo (http://www.unavoce-ve.it/pg-30nov.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-30nov.htm




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«Carlo Di Pietro - Sursum Corda
"Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare sant’Andréa Apostolo, e Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima, per i meriti di questo santo Apostolo e glorioso Martire della vera fede, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, sant’Andréa Apostolo possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”

"30 novembre, Sant’Andrea Apostolo.
+ Per quell’ ammirabile prontezza con cui voi, o glorioso Sant’ Andrea, vi deste a seguir Gesù Cristo ed a Lui conduceste il vostro fratello, che divenne poi il capo dell’Apostolico collegio e la pietra fondamentale della Chiesa; deh! ottenete e noi tutti la grazia di seguir prontamente le divine ispirazioni, di confessar generosamente la verità, di amar sempre le croci e i patimenti di questa terra, al fine di assicurarci i beni perfetti ed eterni del Paradiso. Così sia. +."»

"La questione del «Papa eretico» → https://goo.gl/USjRdm "
LA QUESTIONE DEL "PAPA ERETICO".
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"30 novembre 1839. [Papa Gregorio XVI condanna una delle prime iniziative ecumeniche a Friburgo, in Brisgovia]. Ci fu riferito che parecchi canonici e numerosi parroci e sacerdoti, in lunga schiera, hanno seguito la processione di acattolici che in codesta città inauguravano un nuovo tempio. Non si trattava, Venerabile Fratello, di qualche ricorrenza civile, per nulla attinente alla Religione, in cui il clero cattolico è presente in omaggio al Principe e per attestare agli altri la civile concordia. Fu dedicata al culto acattolico una più ampia sede che i protestanti avevano sontuosamente costruita demolendo un antico tempio cattolico, perché i ministri protestanti potessero celebrare in essa, con maggiore sfarzo, i riti acattolici e insegnare l’eresia a un maggiore concorso di popolo, avversando la verità cattolica; pertanto tutta quella pompa sembra predisposta al fine di celebrare un nuovo trionfo dell’errore. Tanto meno Ci aspettavamo tali notizie in quanto riteniamo che tu sappia con quale lettera il Nostro Predecessore Papa Pio VIII di gloriosa memoria abbia rimproverato il Vescovo tuo predecessore che non aveva rifiutato di essere presente con il suo clero, mentre i protestanti collocavano una lapide celebrativa dello stesso tempio. Sappiamo che la tua fraternità, finora, non è stata presente alla cerimonia di inaugurazione del tempio e non vogliamo in alcun modo sospettare che per tuo ordine una tale ragguardevole schiera di tuoi sacerdoti abbia partecipato a quella cerimonia, tuttavia, dalle notizie che Ci sono state riferite, a stento possiamo dubitare che almeno alcuni di essi abbiano compiuto quel gesto dopo averti consultato. Era inoltre tuo preciso dovere prevenire l’accaduto o richiamare, in relazione al tuo ufficio, chi aveva commesso tale errore e condannare apertamente lo stesso fatto per porre riparo allo scandalo. Infatti da quel comportamento deve aver avuto origine un grosso scandalo poiché i sacerdoti cattolici, accompagnando la cerimonia acattolica con siffatto particolare rispetto, sembrano per ciò stesso averla approvata insieme con gli errori su cui si regge. Certo non altro vogliono i ministri protestanti se non che il clero cattolico, indotto a un tal modo di agire, attenui poi nel popolo fedele la memoria di quel dogma che riguarda la necessità della fede e dell’unità cattolica, al fine di raggiungere la salvezza; così essi potranno più facilmente adescare molti altri, in modo che si allontanino dallo stretto sentiero della verità cattolica e imbocchino sciaguratamente l’ampia via dell’errore e della perdizione.
Da SS Gregorio XVI
Dolorem quo."





"Sant'Andrea - Sodalitium"
Sant'Andrea - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/santandrea/)
http://www.sodalitium.biz/santandrea/
«30 novembre, Sant’Andrea Apostolo.
“A Patràsso, nell’Acàia, il natale di sant’Andréa Apostolo, il quale predicò il santo Vangelo di Cristo nella Tràcia e nella Sazia. Arrestato dal Proconsole Egèa, fu prima chiuso in prigione, quindi gravissimamente flagellato, e da ultimo appeso in croce, sulla quale sopravvisse due giorni, istruendo il popolo; e, avendo pregato il Signore di non permettere che egli fosse deposto dalla croce, fu circondato da un grande splendore celeste, e, cessato poi tale splendore, rese lo spirito”.
Per quell’ammirabile prontezza con cui voi, o glorioso Sant’Andrea, vi deste a seguir Gesù Cristo ed a Lui conduceste il vostro fratello, che divenne poi il capo dell’Apostolico collegio e la pietra fondamentale della Chiesa; deh! ottenete e noi tutti la grazia di seguir prontamente le divine ispirazioni, di confessar generosamente la verità, di amar sempre le croci e i patimenti di questa terra, al fine di assicurarci i beni perfetti ed eterni del Paradiso. Così sia.
Pater, Ave, Gloria.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/andrea-214x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/andrea-214x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/andrea-apostolo-300x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/andrea-apostolo-300x300.jpg



http://www.sodalitium.biz/indulgenze-per-i-defunti/
"INDULGENZE PER I DEFUNTI."


Novena all?Immacolata Concezione - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/novena-allimmacolata-concezione/)
http://www.sodalitium.biz/novena-allimmacolata-concezione/


Calendario 2019: 50 anni di resistenza alla nuova messa - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/calendario-2019-50-anni-di-resistenza-alla-nuova-messa/)
http://www.sodalitium.biz/calendario-2019-50-anni-di-resistenza-alla-nuova-messa/
«Il 30 novembre 1969 fu la data fatale in cui il modernismo osò rinnegare il Santo Sacrificio della Messa. L’omaggio del calendario di Sodalitium va a tutti quei sacerdoti e quei fedeli che si batterono per la Messa Romana: a noi, adesso, di continuare e portare a compimento la loro battaglia, senza stancarci mai.
Editoriale
“Cattolici,
Domenica 30 novembre 1969 è un giorno di lutto per ogni cattolico fedele alle tradizioni che hanno fatto grande e gloriosa la Chiesa, dandole splendore di tesori spirituali e di cultura che restano, ad onta del tempo e degli uomini, monumenti immortali. Quasi ad epilogo di una serie di sconvolgimenti sicuramente dannosi, ora si tocca, si muta e si inquina la stessa cristallina purezza della Santa Messa (…). Cattolici, sappiate mantenere integra la vostra Fede e la Dottrina tramandata dai Padri, unica garanzia nell’ora presente così incerta, crepuscolare ed equivoca, frequentando solo sacerdoti dottrinalmente sicuri ed assistendo esclusivamente a Sante Messe celebrate secondo l’antico Messale di San Pio V”.
Così iniziava e terminava un volantino, che ho sotto gli occhi, diffuso a Roma cinquant’anni fa – in occasione dell’introduzione del nuovo messale ecumenico – da un gruppo di cattolici che – non senza senso dell’umorismo – si firmava col nome di “Gaudium et spes”.
Pochi giorni prima di quella data fatale, il 1 ottobre, Padre Guérard des Lauriers, domenicano, allora docente alla Pontificia Università Lateranense, scriveva a Dom Gérard, facendo allusione al “Breve Esame critico del Novus Ordo Missæ”: “La ‘nuova messa’ – che non è più la Messa – resta per me – e per altri – uno scandalo violento. Stiamo per agire, portando a termine l’azione già iniziata da sei mesi. Umanamente, la credo inutile, ma lo faccio al contempo per amore e per dovere. Non si può non fare tutto il possibile per impedire un così gran male (…) Il rinnegamento del sacrificio ci deve mettere in stato di sacrificio”.
Lutero e Calvino erano riusciti a sopprimere il Sacrificio della Messa e a distruggere gli altari, in gran parte della Cristianità. A Gorcum, in Olanda, 19 religiosi cattolici furono impiccati dai calvinisti nel fienile di un monastero diroccato perché rifiutavano di rinnegare la fede cattolica nel primato del Papa, nella Presenza reale di Cristo nell’Eucarestia e nel Sacrificio della Messa; uno di essi era così vecchio e malandato da fare pietà, ma i carnefici dissero che aveva ancora abbastanza testa per dire la Messa, e questo bastò perché subisse il destino degli altri. Ma la Messa che non venne più celebrata in tante contrade di Europa, fu offerta ancora, e con quanto amore, in tante altre, e persino nelle lontane terre del Nuovo Mondo: in ogni luogo sarà offerta al mio nome un’oblazione pura (cf Malachia 1, 11).
I modernisti sono riusciti a fare quello che non riuscì ai protestanti, loro padri nell’eresia, spegnendo la Fede, il Sacrificio, il Sacerdozio, e la divina Presenza eucaristica quasi ovunque; e a 50 anni dall’imposizione della ‘nuova messa’, rito programmaticamente ecumenico, se ne vedono gli effetti in tante chiese vuote e desolate, messe in vendita o abbattute.
Dio non ci ha però abbandonati. Chi non ha vissuto quei tempi, forse non si rende conto di quello che fu, ed ancora deve essere, l’amore di tanti cattolici per la Messa proprio nel momento in cui ne venivano privati. La reazione al ‘nuovo messale’ sorse spontanea in tutto il mondo, fenomeno veramente cattolico ovvero universale; il nostro calendario privilegia quanti difesero la Messa Romana in Italia ed in Francia, ma ovunque si levarono sacerdoti e fedeli disposti a ogni sacrificio perché la Messa potesse continuare. Non dimentichiamo quei sacerdoti che furono disposti a rinunciare alla loro parrocchia, quelle famiglie che ogni domenica percorrevano centinaia e centinaia di chilometri per avere la Messa, quelli che ogni domenica dovevano trasformare un locale profano in una chiesa per permettere la celebrazione della Messa, e poi rimettere ogni cosa come prima, a volte senza sapere il sabato se ci sarebbe stato un sacerdote il giorno dopo, quelli che aprivano le loro case ai sacerdoti e ai fedeli per la celebrazione del Sacrificio. Ancor oggi, spesso, è ancora così, per chi non vuole, perché non può, nominare al canone della Messa il nome di colui che occupa la Sede di Pietro senza esserne il vero Successore. Ma dopo 50 anni possiamo dire che no, il demonio non è riuscito neppure questa volta a far cessare del tutto quello che più teme: la celebrazione del Sacrificio della Messa, rinnovamento incruento di quello del Calvario.
Oggi come allora, e giorno dopo giorno, dobbiamo essere in ‘stato di sacrificio’, uniti al Sacrificio di Cristo: perché sia offerto a Dio quell’atto supremo di adorazione che gli è dovuto, e perché i troppi peccati degli uomini siano espiati, e Dio ci sia nuovamente propizio, ed esaudisca le nostre preghiere.
L’omaggio del calendario di Sodalitium va a tutti quei sacerdoti e quei fedeli, quelli che abbiamo ricordato e quelli che abbiamo dimenticato, che 50 anni fa si batterono per la Messa Romana: a noi, adesso, di continuare e portare a compimento la loro battaglia, senza stancarci mai.»
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“Video e Foto del XVII Convegno di Studi Albertariani - Sodalitium.”
Video e Foto del XVII Convegno di Studi Albertariani - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/video-foto-del-xvii-convegno-studi-albertariani/)

"Video del XVII convegno di studi albertariani - Centro Studi Giuseppe Federici."
Video del XVII convegno di studi albertariani - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/video-del-xvii-convegno-studi-albertariani/)

"Video e Foto del XVII Convegno di Studi Albertariani - Centro Studi Davide Albertario."
Video e Foto del XVII Convegno di Studi Albertariani ? Centro Studi Davide Albertario (http://www.davidealbertario.it/2018/11/19/xvii-convegno-di-studi-albertariani/)

https://www.agerecontra.it/2018/11/video-del-xvii-convegno-di-studi-albertariani/



"Sante Messe - Sodalitium."
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium."
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
http://www.domusmarcellefebvre.it/
Ogni giovedì alle ore 20.30 ha luogo la lettura in diretta di una o due questioni del Catechismo di San Pio X.
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.»




https://www.agerecontra.it/2017/11/santorale-del-mese-di-novembre/
“Santorale del mese di Novembre
IL SANTORALE DI NOVEMBRE A cura di Padre Romualdo Maria Lafitte O.S.B.
Pregare per le anime del Purgatorio e chiedere le Grazie in questo mese importante per le anime dei defunti, che tanto possono ricevere da noi e tanto possono intercedere per noi.”
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SECONDO GIORNO DELLA NOVENA ALL'IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA (DAL 29 NOVEMBRE AL 7 DICEMBRE, FESTA 8 DICEMBRE)…


Novena all?Immacolata Concezione - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/novena-allimmacolata-concezione/)
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«Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
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“SANT'ANDREA
Apostolo.
Doppio di II classe.
Paramenti rossi.
Guéranger, L'anno liturgico - Sant'Andrea, Apostolo (http://www.unavoce-ve.it/pg-30nov.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-30nov.htm
Dal sec. IV la festa di sant'Andrea - apostolo e martire - si celebra il 30 novembre. Egli fu chiamato - ci dice l'Orazione -, a reggere e istruire la Chiesa. Anche l'Epistola e il Vangelo ci parlano della vocazione di colui che, per primo fra gli Apostoli, conobbe Gesù Cristo. Alla chiamata del Maestro, egli lasciò prontamente le reti per diventare pescatore di uomini (Vangelo) e la sua voce «si sparge per tutta la terra ad annunziare la pace» (Epistola). Dopo la Pentecoste egli predicò il santo Vangelo di Cristo nella Palestina, poi evangelizzò la Scizia e la Tracia. A Patrasso, nell'Acaia, arrestato dal Proconsole Egea, fu prima chiuso in prigione, quindi gravissimamente flagellato, e da ultimo appeso in croce, sulla quale sopravvisse due giorni istruendo il popolo; e avendo pregato il Signore di non permettere che egli fosse deposto dalla croce, fu circondato da un grande splendore celeste, e, cessato poi tale splendore, rese lo spirito.
Il suo nome è nel Canone della Messa (I elenco).
• L’Apostolo Andrea nacque a Betsaida, borgo della Galilea, ed era fratello di Pietro e discepolo di Giovanni Battista: avendo sentito dire da questo del Cristo: «Ecco l'Agnello di Dio» (Gv 1,36) egli seguì Gesù e gli condusse pure suo fratello. Più tardi mentre pescava col fratello nel mare di Galilea, chiamati tutti e due prima di tutti gli altri apostoli dal Cristo Signore che passava, con quelle parole; «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori d'uomini» (Mt 4,19), subito, senza frapporre indugi, abbandonate le reti, lo seguirono. Dopo la sua passione e risurrezione, Andrea andò a predicare la fede di Cristo nella provincia toccatagli, la Scizia d'Europa, poi percorse l'Epiro e la Tracia; e colla predicazione e i miracoli convertì a Cristo innumerevoli persone. Quindi giunto a Patrasso, città dell'Acaia, condusse moltissimi alla verità del Vangelo, riprese coraggiosamente il proconsole Egea, che resisteva alla predicazione del Vangelo, perché mentre voleva essere riconosciuto giudice dei suoi simili, si lasciava ingannare dai demoni a tal punto da misconoscere Cristo Dio giudice di tutti.
Allora Egea irritato: «Finiscila, gli disse, di vantare il Cristo, che propositi simili non gl'impedirono d'essere crocifisso dai Giudei». Ma siccome Andrea continuava a predicare intrepidamente che Cristo s'era offerto da se stesso alla croce per la salvezza del genere umano, egli l'interruppe con un discorso empio, esortandolo infine a provvedere alla sua salute sacrificando agli dèi. Allora Andrea: «Per me c'è un solo vero Dio onnipotente, al quale io sacrifico sull'altare ogni giorno, non già le carni dei tori né il sangue dei capri, ma l'Agnello senza macchia; e dopo che tutto il popolo dei credenti s'è cibato della sua carne, l'Agnello ch'è stato immolato, rimane sempre intero e vivo». Perciò Egea acceso d'ira lo fece gettare in prigione: donde il popolo avrebbe facilmente liberato Andrea, se questi non avesse calmata la moltitudine, supplicandola istantemente di non impedirgli di arrivare alla desideratissima corona del martirio.
Poco dopo essendo stato condotto davanti al tribunale, Egea non potendolo più soffrire perché esaltava il mistero della croce e gli rimproverava ancora la sua empietà, comandò che lo si mettesse in croce per fargli imitare la morte di Cristo. Andrea, giunto al luogo del martirio, al vedere la croce cominciò ad esclamare da lontano: «O buona croce, resa gloriosa dalle membra del Signore, lungamente desiderata, ardentemente amata, continuamente cercata e finalmente preparata all'animo mio bramoso, ritirami dagli uomini e rendimi al mio maestro; affinché per te mi riceva colui che per te m'ha redento». Egli fu dunque appeso alla croce: sulla quale restò appeso vivo due giorni, non cessando mai di predicare la fede di Cristo, andandosene poi a lui, la cui morte aveva bramato d'imitare. I preti e i diaconi dell'Acaia, che scrissero la sua passione, attestano d'aver udito e visto tutte queste cose così come sono state raccontate. Le sue ossa furono trasportate prima a Costantinopoli sotto l'imperatore Costante, e poi ad Amalfi. Il suo capo, portato a Roma sotto il Pontificato di Pio II, fu collocato nella basilica di san Pietro.
SANTA MESSA
- Al Vangelo.
• Omelia di san Gregorio Papa.
Omelia 5 sul Vangelo.
Avete udito, fratelli carissimi, che al primo cenno di voce, Pietro e Andrea, abbandonate le reti, seguirono il Redentore. Non lo avevano ancora veduto fare alcun miracolo, non lo avevano udito parlare del benefizio d'una ricompensa eterna: e tuttavia al primo ordine del Signore, dimenticano e abbandonano ciò che possiedono. E noi quanti suoi miracoli non vediamo, da quante prove non siamo ammaestrati, da quante terribili minacce atterriti, eppure disprezziamo la sua chiamata?
Colui che ci esorta alla conversione siede già in cielo; ha già curvato il collo dei Gentili al giogo della fede, ha già confuso la gloria del mondo, già ci annunzia per le rovine di esso così frequenti l'avvicinarsi del giorno del suo rigoroso giudizio: e tuttavia la superba nostra mente non vuole ancora spontaneamente abbandonare ciò che ogni giorno perde involontariamente. Che diremo dunque, fratelli carissimi, il giorno in cui egli ci giudicherà, noi che né coi suoi precetti possiamo essere distaccati dall'amore del secolo presente, né ci correggiamo alle sue percosse?
Ma forse qualcuno dirà in cuor suo: Che cosa, o quanto lasciarono alla voce del Signore, questi due pescatori che non avevano quasi nulla? Ma in ciò, fratelli carissimi, noi dobbiamo guardare piuttosto all'affetto che al valore. Lascia molto chi non ritiene nulla per sé: lascia molto chi, per quanto poco, lascia tutto. Noi al contrario e siamo attaccati alle cose che possediamo, e col desiderio cerchiamo quelle che non abbiamo. Molto, dunque, lasciarono Pietro e Andrea, quando l'uno e l'altro rinunziarono fin'anche al desiderio di possedere.”
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“MESE DI NOVEMBRE: MESE DEDICATO SPECIALMENTE ALLA COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI.
In questo mese di Novembre, mediteremo con l'ausilio del libro "Chi morrà, vedrà... Il Purgatorio e il Paradiso" (Napoli, agosto 1959) di don Dolindo Ruotolo, che fu sacerdote napoletano, morto in odore di santità, strenuo difensore della dottrina cattolica contro gli errori del modernismo ed autore di diversi testi esegetici e pastorali.
Capitolo decimo quinto: L'anima contempla Maria madre di Dio e l'umanità gloriosa di Gesù Cristo.
Capitolo XV: L'anima contempla Maria madre di Dio e l'umanità gloriosa di Gesù Cristo (http://purgatorio.altervista.org/index.php/archivio/articolo/chi-morra-vedra-don-dolindo-ruotolo/99/chi-morra-vedra-don-dolindo-ruotolo-capitolo2-15)
Capitolo decimo sesto: L'anima nell'ineffabile gloria della Santissima Trinità.”
Capitolo XVI:L'anima nell'ineffabile gloria della SS.ma Trinità (http://purgatorio.altervista.org/index.php/archivio/articolo/chi-morra-vedra-don-dolindo-ruotolo/100/chi-morra-vedra-don-dolindo-ruotolo-capitolo2-16)
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«Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico http://www.radiospada.org/ e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com/
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“29 novembre - 7 dicembre 2018: Novena dell'Immacolata.”
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“30 NOVEMBRE 2018: SANT'ANDREA, APOSTOLO.”
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"Venerabile Cranio di Sant'Andrea.
Fu donato a Papa Pio II Piccolomini dai fratelli di Costantino XI, l'ultimo Imperatore dei Romei (morto cattolico). Il Cardinale Bessarione di Nicea lo consegnò nelle mani del Romano Pontefice l'11 aprile 1462. Conservato nella Basilica di San Pietro, assieme ai frammenti della Croce, fu donato da Paolo VI agli scismatici Foziani nel settembre del 1964. Consegnarono la reliquia al metropolita di Patrasso due loschi figuri a nome Augustin Bea sj e Johannes Willebrands. Dopo le reliquie di sant'Andrea saranno smerciate per sacrilega mano modernista, nel 2004, anche quelle del Crisostomo e del Nazianzeno."

https://www.radiospada.org/2018/11/il-capo-di-santandrea-a-roma/
«Il Capo di Sant’Andrea a Roma di Redazione RS il 30 novembre 2018.
L’Apostolo Andrea, il primo chiamato, fratello di san Pietro, dopo la Pentecoste secondo la tradizione recepita anche dal Breviario Romano “andò a predicare la fede di Cristo nella provincia toccatagli, la Scizia d’Europa, poi percorse l’Epiro e la Tracia; e colla predicazione e i miracoli convertì a Cristo innumerevoli persone”. Compì il martirio a Patrasso in Acaia, condannato alla crocefissione dal Proconsole Egea. San Girolamo nel De viris illustribus al libro IX, ci informa che al tempo di Costanzo II le sue reliquie furono traslate a Costantinopoli. Dopo la caduta di Costantinopoli il 29 maggio 1453, dal 1461 al 1964 fu invece conservata in San Pietro il suo Venerabile Cranio. L’arrivo in Italia di questa reliquia è raccontato con dovizia di particolari da Egidio Fortini nel suo Solenne ricevimento della testa di sant’Andrea Apostolo e cappella presso al Ponte Milvio a lui consacrata (Roma, 1848) i cui punti salienti offriamo ai nostri lettori.»
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https://www.radiospada.org/tag/santandrea-apostolo/


“Il 30 novembre 1969 entrava in vigore il Novus Ordo Missae. Proponiamo ai nostri lettori le “Considerazioni sull’Ordo Missae di Paolo VI” del Professore Arnaldo Vidigal Xavier da Silveira, una delle voci più eminenti nell’ambito della Tradizione Cattolica spentasi il 19 settembre 2018.”
https://www.radiospada.org/tag/considerazioni-sullordo-missae-di-paolo-vi/


“Ludovico di Giovanni de' Medici, detto Giovanni delle Bande Nere (Forlì, 6 aprile 1498 – Mantova, 30 novembre 1526), spada al servizio del Papato.”
https://www.radiospada.org/2018/05/vita-est-militia-giovanni-de-medici-detto-dalle-bande-nere/


“Il 30 novembre 1406 Papa Gregorio XII Correr viene esaltato al Sommo pontificato.”


"Il 30 novembre 1957 moriva S.E.R. il Cardinale Giovanni Adeodato Piazza OCD, Vescovo di Sabina e Poggio Mirteto. Nel 1947, a nome di tutto l'Episcopato d'Italia, protestò ufficialmente contro i "traditori" democristiani che non inserirono nella Costituzione l'indissolubilità del matrimonio. (…)
Morì a Roma il 30 novembre 1957. L’epigrafe, posta sulla sua tomba nella basilica romana di Santa Teresa, sintetizza in maniera perfetta la vita di questo figlio del Carmelo: INCENSISSIMO IN ECCLESIAM CHRISTIQVE VICARIVM AMORE PRAECLARVS EXSTITIT."
https://www.radiospada.org/2018/11/glorie-del-cardinalato-s-e-r-cardinale-adeodato-piazza-ocd-1884-1957/
«Il volontario oscuramento della verità è uno dei fenomeni più sconcertanti del nostro tempo».
(Card. Piazza, Lettera pastorale “I diritti della verità”, 1947 [1])
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"Andare in Paradiso con Tre Ave Maria | Radio Spada"
Andare in Paradiso con Tre Ave Maria | Radio Spada (http://www.radiospada.org/2012/06/andare-in-paradiso-con-tre-ave-maria/)
«CLICCATE QUI PER ANDARE ALLA NUOVA PAGINA SUL Piccolo catechismo (13 domande) sulla Promessa del Paradiso per le “Tre Ave Maria” (anno 1931)"
"Sulle pagine di Radio Spada già avevamo trattato questo tema in due occasioni: Andare in Paradiso con Tre Ave Maria e Piccolo catechismo (13 domande) sulla Promessa del Paradiso per le “Tre Ave Maria” (1931).
Ecco un nuovo foglietto devozionale che approfondisce la Grande Promessa del Paradiso per chi recita quotidianamente le “Tre Ave Maria”.»
"DIFFONDETE QUESTA PAGINA PERCHE’ “CHI SALVA UN’ANIMA, HA SALVATO LA SUA” (SANT’AGOSTINO)"







Guéranger, L'anno liturgico - Sant'Andrea, Apostolo (http://www.unavoce-ve.it/pg-30nov.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-30nov.htm
«30 NOVEMBRE SANT'ANDREA, APOSTOLO.
Poniamo sant'Andrea al principio di questo Proprio dei Santi dell'Avvento perché, per quanto la sua festa cada spesso prima dell'apertura dell'Avvento, avviene tuttavia di tanto in tanto che questo sacro tempo è già cominciato quando si celebra dalla Chiesa la memoria del grande Apostolo. Questa festa è dunque destinata ogni anno a chiudere maestosamente il Ciclo cattolico che si spegne o a brillare in testa al nuovo che si è appena aperto. Senza dubbio, era giusto che l'Anno Cristiano, cominciasse e finisse con la Croce, che ci ha meritato ciascuno degli anni che alla misericordia divina piace concederci, e che deve apparire nell'ultimo giorno sulle nubi del cielo, come un sigillo posto sui tempi.
Diciamo questo perché ogni fedele deve sapere che sant'Andrea è l'Apostolo della Croce. A Pietro Gesù Cristo ha dato la solidità della Fede; a Giovanni la tenerezza dell'Amore; Andrea ha ricevuto la missione di presentare la Croce del Divino Maestro. Ora, è con l'aiuto di queste tre prerogative, Fede, Amore e Croce, che la Chiesa si rende degna del suo Sposo: tutto in essa ricalca questo triplice carattere. È dunque per questo che dopo i due Apostoli che abbiamo nominati, sant'Andrea costituisce l'oggetto d'un culto particolare nella Liturgia universale.
Ma leggiamo le gesta dell'eroico pescatore del lago di Genezareth, chiamato a diventare più tardi il successore di Cristo stesso e il compagno di Pietro sul legno della Croce. La Chiesa le ha attinte dagli antichi Atti del Martirio del santo Apostolo [1].
VITA. - Andrea Apostolo, nato a Betsaida, borgo della Galilea, era fratello di Pietro e discepolo di san Giovanni. Avendo sentito quest'ultimo dire di Cristo: "Ecco l'Agnello di Dio!", seguì Gesù, e gli condusse il fratello. Più tardi, mentre egli pescava insieme con il fratello nel mare della Galilea, furono entrambi chiamati, prima di tutti gli altri Apostoli, dal Signore che, passando vicino, disse loro: "Seguitemi: vi farò pescatori di uomini". Essi subito, lasciate le reti, lo seguirono. Dopo la passione e la risurrezione, Andrea andò a predicare la fede cristiana nella provincia che gli era toccata in sorte, la Scizia d'Europa; quindi percorse l'Epiro e la Tracia e con la predicazione e i miracoli convertì a Gesù Cristo una moltitudine innumerevole. Giunto a Patrasso, città dell'Acaia, fece abbracciare a molti la verità del Vangelo, e non esitò a riprendere coraggiosamente il proconsole Egeo, che resisteva alla predicazione evangelica, rimproverandogli di voler essere il giudice degli uomini, mentre i demoni lo ingannavano fino a fargli misconoscere il Cristo Dio, Giudice di tutti gli uomini.
Egeo adirato gli dice: Finiscila di esaltare il tuo Cristo che simili propositi non hanno impedito che venisse crocifisso dai Giudei. E siccome Andrea continuava tuttavia a predicare intrepido che Gesù Cristo s'era lui stesso offerto alla Croce per la salvezza del genere umano, Egeo lo interrompe con un discorso empio, e lo avverte di pensare alla sua salvezza, sacrificando agli dei. Andrea gli dice: Per me, c'è un Dio onnipotente, solo e vero Dio, al quale sacrifico tutti i giorni, non già le carni dei tori né il sangue dei capri, ma l'Agnello senza macchia immolato sull'altare; e tutto il popolo partecipa alla sua carne, e l'Agnello che è sacrificato rimane integro e pieno di vita. Perciò Egeo, fuor di sé dalla collera, lo fa gettare in prigione. Il popolo ne avrebbe facilmente tratto fuori il suo Apostolo, se quest'ultimo non avesse calmato la folla, scongiurandola di non impedirgli di giungere alla corona del martirio.
Poco dopo, condotto davanti al tribunale, siccome esaltava il mistero della Croce e rimproverava ancora al Proconsole la sua empietà, Egeo esasperato ordinò che lo si mettesse in croce, per fargli imitare la morte di Cristo. Fu allora che, giunto sul luogo del martirio e vedendo la croce, Andrea esclamò da lontano: O buona Croce che hai tratto la tua gloria dalle membra del Signore, Croce lungamente bramata, ardentemente amata, cercata senza posa e finalmente preparata ai miei ardenti desideri, toglimi di mezzo agli uomini, e restituiscimi al mio Signore, affinché per te mi riceva Colui che per te mi ha riscattato. Fu dunque infisso alla croce, sulla quale rimase vivo per due giorni, senza cessar di predicare la fede di Gesù Cristo, e passò così a Colui del quale si era augurato di imitare la morte. I Sacerdoti e i Diaconi dell'Acaia, che hanno scritto la sua Passione, attestano che hanno visto e sentito tutte quelle cose così come le hanno narrate. Le sue ossa furono trasportate dapprima a Costantinopoli, sotto l'imperatore Costanzo, e quindi ad Amalfi. Il suo capo, recato a Roma sotto il papa Pio II, fu posto nella basilica di S. Pietro.
Preghiamo ora, in unione con la Chiesa, questo santo Apostolo il cui nome e la cui memoria costituiscono la gloria di questo giorno; rendiamogli onore, e chiediamogli il soccorso di cui abbiamo bisogno.
Sei tu, o beato Andrea, che incontriamo per primo in quella mistica via dell'Avvento nella quale camminiamo, cercando il nostro divin Salvatore Gesù Cristo; e ringraziamo Dio per averci voluto concedere un simile incontro. Quando Gesù, nostro Messia, si rivelò al mondo, tu avevi già prestato docile orecchio al santo Precursore che annunciava il suo avvicinarsi, e fosti uno dei primi fra i mortali a confessare, nel figlio di Maria, il Messia promesso nella Legge e nei Profeti. Ma non volesti rimanere il solo confidente di così meraviglioso Segreto; facesti presto partecipe della Buona Novella Pietro tuo fratello, e lo conducesti a Gesù. Santo Apostolo, anche noi desideriamo il Messia, il Salvatore delle anime nostre; poiché tu l'hai trovato, degnati dunque di condurre anche noi a lui. Poniamo sotto la tua protezione il sacro periodo di attesa e di preparazione che ci rimane da percorrere, fino al giorno in cui il Salvatore tanto atteso apparirà nel mistero della sua meravigliosa Nascita. Aiutaci nel renderci degni di vederlo in mezzo alla notte radiosa in cui apparirà. Il battesimo della penitenza ti preparò a ricevere la insigne grazia di conoscere il Verbo di vita; ottieni anche a noi di essere veramente pentiti e di purificare i nostri cuori, in questo sacro tempo, affinché possiamo contemplare con i nostri occhi Colui che ha detto: Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Tu sei potente per introdurre le anime presso il Signore Gesù, o glorioso Andrea, poiché colui stesso che il Signore doveva costituire Capo di tutto il gregge fu presentato da te al divino Messia. Non dubitiamo che il Signore abbia voluto, chiamandoti a sé in questo giorno, assicurare la tua intercessione ai cristiani che, cercando nuovamente, ogni anno, Colui nel quale tu vivi per sempre, vengono a chiedere la via che conduce a lui.
Questa via, tu ce l'hai insegnata, è la via della fedeltà, della fedeltà fino alla Croce. Tu vi hai camminato con coraggio; e poiché la Croce conduce a Gesù Cristo, hai amato con passione la Croce. Prega, o Apostolo santo, affinché comprendiamo l'amore della Croce; affinché, dopo averlo compreso, lo mettiamo in pratica. Il tuo fratello ci dice nella sua Epistola: Poiché Cristo ha sofferto nella carne, armatevi, o fratelli, di questo pensiero(1Pt 4,1). Tu, o beato Andrea, ci presenti oggi il commento vivente di questa massima. Poiché il tuo Maestro è stato crocifisso, hai voluto esserlo anche tu. Dall'alto del trono a cui sei stato elevato con la Croce, prega dunque affinché la Croce sia per noi l'espiazione dei peccati che ci coprono, l'estinzione delle fiamme mondane che ci bruciano, e infine il mezzo per unirci con l'amore a Colui che solo l'amore vi ha affisso.
Ma, per quanto importanti e preziose siano per noi le lezioni della Croce, ricordati, o grande Apostolo, che esso è la consumazione e non il principio. È il Dio bambino, il Dio della mangiatoia che noi dobbiamo innanzitutto conoscere e gustare; è l'Agnello di Dio indicatoti da san Giovanni che noi abbiamo sete di contemplare. Il tempo attuale è quello dell'Avvento, e non quello della dolorosa Passione del Redentore. Fortifica dunque il nostro cuore per il giorno della battaglia; ma aprilo in questo momento alla compunzione e alla tenerezza. Poniamo sotto il tuo patrocinio la grande opera della nostra preparazione alla Venuta di Cristo nei nostri cuori.
Ricordati anche, o beato Andrea, della santa Chiesa di cui sei una delle colonne, e che hai irrorata con il tuo sangue; leva le tue potenti mani su di essa, davanti a Colui per il quale essa milita senza posa. Chiedi che la Croce che essa porta attraverso questo mondo sia alleviata; prega anche perché ami quella Croce, e vi attinga la forza e la vera felicità. Ricordati in particolar modo della santa Romana Chiesa, Madre e Maestra di tutte le altre, e ottienile la vittoria e la pace mediante la Croce, per il tenero amore che ha per te. Visita nuovamente, nel tuo Apostolato, la Chiesa di Costantinopoli, che ha perduto la vera luce insieme con l'unità, perché non ha voluto rendere omaggio a Pietro, tuo fratello, che tu hai onorato come tuo Capo per amore del comune Maestro. Infine, prega per il regno di Scozia, che da quattro secoli ha dimenticato la tua dolce tutela; fa' che i giorni dell'errore siano abbreviati, e che quella metà dell'Isola dei Santi rientri presto, insieme con l'altra, sotto il vincastro dell'Unico Pastore.
[1] La maggior parte degli storici moderni pongono tra gli scritti apocrifi la celebre lettera dei sacerdoti e dei diaconi dell'Acaia che riferisce il martirio di sant'Andrea e dalla quale l'Ufficio del 30 novembre ha attinto i suoi tratti più belli. Tutti ammettono nondimeno che è un documento della più remota antichità. I Protestanti l'hanno rigettata soprattutto perche vi si trova un'esplicita professione di fede nella realtà del Sacrificio della Messa e del sacramento dell'Eucaristia.
da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 252-255.»





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Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!