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patatrac (POL)
08-01-04, 20:38
06.01.2004
Nasce UniMac, la sezione de L'Unità OnLine dedicata al Macintosh
di Toni De Marchi

Oggi nasce UniMac, la pagina de L’Unità dedicata a Macintosh e al suo mondo. Nasce un po’ dalla nostra passione (tutti i redattori dell’Unità On Line sono macintoshisti), un po’ perché pensiamo che anche nell’informatica la diversità delle specie sia un valore da difendere, preservare e sviluppare; un po’, infine, perché con MacOs X e tutto quello che questo sistema operativo sottende dal punto di vista tecnologico, si apre una strada promettente verso un mondo che ci piace molto: quello del software open source.

Potrà sembrare strano che il sito di un giornale politico e impegnato, com’è il nostro, si occupi, anche con un coté tecnico se ci riusciamo, di computer, anzi di “un” computer.

Per noi non lo è. Un po’ perché, nonostante questo semplice fatto sfugga oggi ai più, la Apple di Steve Jobs e Steve Wozniak fu, prima con l’Apple II, poi con il Macintosh il nome che dette al mondo il personal computer. Come scrivono con un certo orgoglio in calce a tutti i loro comunicati stampa «Apple ignited the personal computer revolution in the 1970s with the Apple II and reinvented the personal computer in the 1980s with the Macintosh» (Apple accese la rivoluzione del personal computer negli anni Settanta con l’Apple Ii e reinventò il personal computer negli anni Ottanta con il Macintosh).

Un po’ perché molti di noi, un po’ meno giovani, hanno fatto i loro primi esperimenti proprio sui computer Apple. E questo mese, il 24 gennaio 2004, saranno esattamente vent’anni da quando Apple presentò il Macintosh: il primo computer con un’interfaccia grafica, il primo computer con il mouse.

Un po’ perché il nostro immaginario si è ritrovato spesso in sintonia con i messaggi della mela. Penso allo spot di Hal*, citazione del computer di 2001 - Odissea nello spazio di Stanley Kubrik. E alla campagna Think Different, pensa diverso, che ha portato sui muri di tutto il mondo molti dei volti e dei nomi che hanno reso grande lo scorso secolo: «Because the people who are crazy enough to think they can change the world, are the ones who do» (perché le persone che sono pazze abbastanza da pensare che possono cambiare il mondo, sono quelle che lo cambiano) era scritto sul comunicato che accompagnava il lancio della campagna.

Un’altra ragione che ci ha convinti è l’arrivo, ormai da un quasi tre anni, del MacOS X, il sistema operativo che utilizza come fondazione un nucleo basato su Unix, che apre il Mac anche al mondo vastissimo di Linux, sia pure con qualche complessità. La stessa Apple, non senza qualche perplessità da parte degli sviluppatori indipendenti, ha reso disponibile liberamente una versione del suo sistema operativo, denominato Darwin. E questo, senza tuttavia dimenticare che la società di Cupertino, California, è un’impresa che fa e vuole fare profitti, ci piace perché rimescola le carte. Una frutto interessante di questa filosofia è, ad esempio, Safari, il nuovo browser Internet per MacOs X realizzato dalla stessa Apple, partendo però dal codice open source utilizzato da un browser famosissimo nel mondo Linux, Konqueror.

Vi proporremo rubriche con recensioni di libri, di software principalmente freeware e shareware, un forum. Pensiamo anche ad alcune iniziative che vi presenteremo nei prossimi giorni. E, perché no, anche Mac User Group per i lettori de L’Unità. Se ci darete una mano, cercheremo anche di fare incursioni ragionate nell’ open source per scoprire e cercare di usare il meglio della creatività libera.

da www.unita.it

Creso
25-01-04, 19:43
Finalmente un quotidiano che si occupa concretamente di un ambito in sempre più rapida espansione.
Atteggiamento tipicamente radical chic da Unità versione Furio Colombo, ma penso che porterà un sensibile aumento alle vendite e sarà un valido contributo per gli interessati, sempre che intenda mantenere le aspettative.