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Visualizza Versione Completa : 20 gennaio - S. Sebastiano, martire



Augustinus
20-01-04, 23:33
Dal sito SANTI E BEATI (http://www.santiebeati.it/search/jump.cgi?ID=25800) con qualche mia aggiunta:

San Sebastiano, Martire

20 gennaio - Memoria Facoltativa

Milano, 263 ca. – Roma, 304 ca.

Sebastiano, stimando la fedeltà a Cristo al di sopra di ogni onore civile o militare, fu radiato dai quadri dell’esercito e ucciso nella persecuzione di Diocleziano (c. 300). Il suo sepolcro si trova a Roma nelle catacombe che da lui presero il nome. (Mess. Rom.)

Le notizie storiche su san Sebastiano sono davvero poche, ma la diffusione del suo culto ha resistito ai millenni, ed è tuttora molto vivo. Ben tre Comuni in Italia portano il suo nome, e tanti altri lo venerano come santo patrono. San Sebastiano fu sepolto nelle catacombe che ne hanno preso il nome. Il suo martirio avvenne sotto Diocleziano. Secondo i racconti della sua vita sarebbe stato un cavaliere valsosi dell'amicizia con l'imperatore per recare soccorso ai cristiani incarcerati e condotti al supplizio. Avrebbe fatto anche opera missionaria convertendo soldati e prigionieri. Lo stesso governatore di Roma, Cromazio, e suo figlio Tiburzio, da lui convertiti, avrebbero affrontato il martirio. Tutto ciò non poteva passare inosservato a corte, tanto che Diocleziano stesso convocò Sebastiano. Inizialmente si appellò alla vecchia familiarità: «Ti avevo aperto le porte del mio palazzo e spianato la strada per una promettente carriera e tu attentavi alla mia salute». Poi passò alle minacce e infine alla condanna. Venne legato al tronco di un albero, in aperta campagna, e saettato da alcuni commilitoni. (Avvenire)

Patronato:Atleti, Arcieri, Vigili urbani, Tappezzieri

Etimologia: Sebastiano = venerabile, dal greco

Emblema: Freccia, Palma

Martirologio Romano: San Sebastiano, martire, che, originario di Milano, venne a Roma, come riferisce sant’Ambrogio, al tempo in cui infuriavano violente persecuzioni e vi subì la passione; a Roma, pertanto, dove era giunto come ospite straniero, ebbe il domicilio della perpetua immortalità; la sua deposizione avvenne sempre a Roma ad Catacumbas in questo stesso giorno.

Martirologio tradizionale (20 gennaio): Così pure a Roma, alle Catacombe, san Sebastiano Martire, il quale, sotto l'Imperatore Diocleziano, avendo il comando della prima coorte, a motivo della fede cristiana fu fatto legare ad un palo in mezzo all'accampamento e saettare dai soldati, e finalmente percuotere con bastoni, finché non rese lo spirito.

Nelle catacombe che hanno preso il suo nome, venne sepolto S. Sebastiano, il cui martirio avvenne sotto Diocleziano. S. Ambrogio c'informa che Sebastiano era milanese di nascita; ma ben più numerose (e leggendarie) notizie possono essere dedotte dalla Passione di S. Sebastiano, frutto della devozione e della fantasia di Arnobio il Giovane, un monaco del V secolo. Amico dell'imperatore, Sebastiano sarebbe stato un cavaliere che si sarebbe valso delle sue amicizie per recare soccorso ai fratelli nella fede incarcerati e condotti al supplizio. Egli avrebbe fatto anche opera missionaria convertendo alla fede soldati e prigionieri, e lo stesso governatore di Roma, Cromazio, e suo figlio Tiburzio, convertiti da Sebastiano, avrebbero affrontato il martirio. Tanto zelo non poteva passare inosservato a corte, tanto che lo stesso imperatore Diocleziano fece comparire davanti a sé l'audace centurione.
L'inizio fu patetico, poichè l'imperatore fece appello alla vecchia familiarità: "io ti avevo aperto le porte del mio palazzo e spianato la strada per una promettente carriera e tu attentavi alla mia salute...". Ma si passò ben presto alle minacce e infine alla condanna senza appello. Sempre secondo la Leggenda aurea, S. Sebastiano venne legato al tronco di un albero, in aperta campagna, e saettato da un manipolo di commilitoni. E’ uno dei "personaggi" del Fabiola di Wisèman.
San Sebastiano ebbe nell'antichità, nel Medio Evo fino al secolo XVI, un culto grandissimo in molte località del mondo occidentale che prevalentemente ne celebrò la festività il 20 Gennaio (giorno del martirio).
Anche in Oriente il santo militare romano fu molto venerato. La commemorazione era però collocata il 18 Dicembre.
Il centro principale romano di culto fu sulla Via Appia nel cimitero "ad catacumbas".
La fama del santo è particolarmente legata alla sua qualità di taumaturgo e protettore contro la peste, fama che condivise nel Medio Evo fino al secolo XVI con S. Antonio, S. Rocco e S. Cristoforo.
La spiegazione del perché San Sebastiano sia divenuto patrono dei Vigili Urbani d'Italia la troviamo nel Breve Pontificio del 3 Maggio 1957 con il quale Pio XII ha formalmente proclamato il santo martire "custode di tutti i preposti all'ordine pubblico che in Italia sono chiamati "Vigili Urbani".
Il Breve Pontificio così recita "Tra gli Illustri martiri di Cristo, i militari occupano un posto di primissimo piano presso i fedeli, per la loro peculiare religiosità e per l'ardente impegno a compimento del dovere. Tra questi brilla San Sebastiano che, come viene riferito dalla tradizione, durante l'impero di Diocleziano fu comandante della coorte pretoriana e fu onorato con grandissima devozione (omissis)……. a lui come patrono si consacrano molte associazioni sia militari che civili attratte dal suo esempio e dalle virtù cristiane (omissis)…. per cui dopo aver consultato la Sacra Congregazione dei riti, soppesata accuratamente ogni cosa, con consapevolezza e matura deliberazione, nella pienezza della nostra potestà Apostolica in forza di questa lettera costituiamo e dichiariamo per sempre San Sebastiano Martire custode di tutti i preposti all'ordine pubblico che in Italia sono chiamati "Vigili Urbani" e Celeste Patrono con tutti i privilegi liturgici, specialmente quelli che competono, secondo rito, ai Patroni (omissis)…. dato a Roma presso San Pietro sigillato col timbro dell'anello del Pescatore il 3 Maggio 1957, undicesimo del nostro Pontificato".

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Sempre dallo stesso SITO altro profilo biografico:

Le notizie storiche su s. Sebastiano sono davvero poche, ma la diffusione del suo culto ha resistito ai millenni, ed è tuttora molto vivo, ben tre Comuni in Italia portano il suo nome, e tanti altri lo venerano come santo patrono, si ricorda inoltre il grande porto spagnolo di San Sebastián, l’isola di Sao Sebastiao in Brasile, di fronte a San Paolo.
Le fonti storiche certe sono: il più antico calendario della Chiesa di Roma, la ‘Depositio martyrum’ risalente al 354, che lo ricorda al 20 gennaio e il “Commento al salmo 118” di s. Ambrogio (340-397), dove dice che Sebastiano era di origine milanese e si era trasferito a Roma, ma non dà spiegazioni circa il motivo.
Le poche notizie storiche sono state poi ampliate e diciamo abbellite, dalla successiva ‘Passio’, scritta probabilmente nel V secolo dal monaco Arnobio il Giovane.
Ne facciamo qui il riassunto integrando le due fonti, dando prima una introduzione storica.
Nel 260 l’imperatore Galliano aveva abrogato gli editti persecutori contro i cristiani, ne seguì un lungo periodo di pace, in cui i cristiani pur non essendo riconosciuti ufficialmente, erano però stimati, occupando alcuni di loro, importanti posizioni nell’amministrazione dell’impero.
E in questo clima favorevole, la Chiesa si sviluppò enormemente anche nell’organizzazione; Diocleziano che fu imperatore dal 284 al 305, desiderava portare avanti questa situazione pacifica, ma poi 18 anni dopo, su istigazione del suo cesare Galerio, scatenò una delle persecuzioni più crudeli in tutto l’impero.
Sebastiano, che secondo s. Ambrogio era nato e cresciuto a Milano, da padre di Narbona (Francia meridionale) e da madre milanese, era stato educato nella fede cristiana, si trasferì a Roma nel 270 e intraprese la carriera militare intorno al 283, fino a diventare tribuno della prima coorte della guardia imperiale a Roma, stimato per la sua lealtà e intelligenza dagli imperatori Massimiano e Diocleziano, che non sospettavano fosse cristiano.
Grazie alla sua funzione, poteva aiutare con discrezione i cristiani incarcerati, curare la sepoltura dei martiri e riuscire a convertire militari e nobili della corte, dove era stato introdotto da Castulo, domestico (cubicolario) della famiglia imperiale, che poi morì martire.
La leggendaria ‘Passio’, racconta che un giorno furono arrestati due giovani cristiani Marco e Marcelliano, figli di un certo Tranquillino; il padre ottenne un periodo di trenta giorni di riflessione prima del processo, affinché potessero salvarsi dalla certa condanna sacrificando agli dei.
Nel tetro carcere i due fratelli stavano per cedere alla paura, quando intervenne il tribuno Sebastiano riuscendo a convincerli a perseverare nella fede; mentre nel buio della cella egli parlava ai giovani, i presenti lo videro circondato di luce e tra loro c’era anche Zoe, moglie del capo della cancelleria imperiale, diventata muta da sei anni. La donna si inginocchiò davanti a Sebastiano, il quale dopo aver implorato la grazia divina fece un segno di croce sulle sue labbra, restituendole la voce.
A ciò seguì una collana di conversioni importanti, il prefetto di Roma Cromazio e suo figlio Tiburzio, Zoe col marito Nicostrato e il cognato Castorio; tutti in seguito subirono il martirio, come pure i due fratelli Marco e Marcelliano e il loro padre Tranquillino.
Sebastiano per la sua opera di assistenza ai cristiani, fu proclamato da papa s. Caio “difensore della Chiesa” e proprio quando, secondo la tradizione, aveva seppellito i santi martiri Claudio, Castorio, Sinforiano, Nicostrato, detti Quattro Coronati, sulla via Labicana, fu arrestato e portato da Massimiano e Diocleziano, il quale già infuriato per la voce che si diffondeva in giro, che nel palazzo imperiale si annidavano i cristiani persino tra i pretoriani, apostrofò il tribuno: “Io ti ho sempre tenuto fra i maggiorenti del mio palazzo e tu hai operato nell’ombra contro di me, ingiuriando gli dei”.
Sebastiano fu condannato ad essere trafitto dalle frecce; legato ad un palo in una zona del colle Palatino chiamato ‘campus’, fu colpito seminudo da tante frecce da sembrare un riccio; creduto morto dai soldati fu lasciato lì in pasto agli animali selvatici.
Ma la nobile Irene, vedova del già citato s. Castulo, andò a recuperarne il corpo per dargli sepoltura, secondo la pia usanza dei cristiani, i quali sfidavano il pericolo per fare ciò e spesso venivano sorpresi e arrestati anche loro.
Ma Irene si accorse che il tribuno non era morto e trasportatelo nella sua casa sul Palatino, prese a curarlo dalle numerose lesioni. Miracolosamente Sebastiano riuscì a guarire e poi nonostante il consiglio degli amici di fuggire da Roma, egli che cercava il martirio, decise di proclamare la sua fede davanti a Diocleziano e al suo associato Massimiano, mentre gli imperatori si recavano per le funzioni al tempio eretto da Elagabolo, in onore del Sole Invitto, poi dedicato ad Ercole.
Superata la sorpresa, dopo aver ascoltato i rimproveri di Sebastiano per la persecuzione contro i cristiani, innocenti delle accuse fatte loro, Diocleziano ordinò che questa volta fosse flagellato a morte; l’esecuzione avvenne nel 304 ca. nell’ippodromo del Palatino, il corpo fu gettato nella Cloaca Massima, affinché i cristiani non potessero recuperarlo.
L’abbandono dei corpi dei martiri senza sepoltura, era inteso dai pagani come un castigo supremo, credendo così di poter trionfare su Dio e privare loro della possibilità di una resurrezione.
La tradizione dice che il martire apparve in sogno alla matrona Lucina, indicandole il luogo dov’era approdato il cadavere e ordinandole di seppellirlo nel cimitero “ad Catacumbas” della Via Appia.
Le catacombe, oggi dette di San Sebastiano, erano dette allora ‘Memoria Apostolorum’, perché dopo la proibizione dell’imperatore Valeriano del 257 di radunarsi e celebrare nei cosiddetti “cimiteri cristiani”, i fedeli raccolsero le reliquie degli Apostoli Pietro e Paolo dalle tombe del Vaticano e dell’Ostiense, trasferendoli sulla via Appia, in un cimitero considerato pagano.
Costantino nel secolo successivo, fece riportare nei luoghi del martirio i loro corpi e dove si costruirono poi le celebri basiliche.
Sulla Via Appia si costruì un’altra basilica costantiniana la “Basilica Apostolorum”, in memoria dei due apostoli.
Fino a tutto il VI secolo, i pellegrini che vi si recavano attirati dalla ‘memoria’ di s. Pietro e s. Paolo, visitavano in quel cimitero anche la tomba del martire, la cui figura era per questo diventata molto popolare e quando nel 680 si attribuì alla sua intercessione, la fine di una grave pestilenza a Roma, il martire s. Sebastiano venne eletto taumaturgo contro le epidemie e la chiesa cominciò ad essere chiamata “Basilica Sancti Sebastiani”.
Il santo venerato il 20 gennaio, è considerato il terzo patrono di Roma, dopo i due apostoli Pietro e Paolo.
Le sue reliquie, sistemate in una cripta sotto la basilica, furono divise durante il pontificato di papa Eugenio II (824-827) il quale ne mandò una parte alla chiesa di S. Medardo di Soissons il 13 ottobre 826; mentre il suo successore Gregorio IV (827-844) fece traslare il resto del corpo nell’oratorio di San Gregorio sul colle Vaticano e inserendo il capo in un prezioso reliquiario, che papa Leone IV (847-855) trasferì poi nella Basilica dei Santi Quattro Coronati, dove tuttora è venerato.
Gli altri resti di s. Sebastiano rimasero nella Basilica Vaticana fino al 1218, quando papa Onorio III concesse ai monaci cistercensi, custodi della Basilica di S. Sebastiano, il ritorno delle reliquie risistemate nell’antica cripta; nel XVII secolo l’urna venne posta in una cappella della nuova chiesa, sotto la mensa dell’altare, dove si trovano tuttora.
S. Sebastiano è considerato patrono degli arcieri e archibugieri, tappezzieri, fabbricanti di aghi e di quanti altri abbiano a che fare con oggetti a punta simili alle frecce.
Patrono di Pest a Budapest e dei Giovani dell’Azione Cattolica, è invocato nelle epidemie, specie di peste, così diffusa in Europa nei secoli addietro.
Nell’arte antica s. Sebastiano fu variamente raffigurato come anziano, uomo maturo con barba e senza barba, vestito da soldato romano o con lunghe vesti proprie di un uomo del Medioevo.
Dal Rinascimento in poi diventò nell’arte, l’equivalente degli dei ed eroi greci, celebrati per la loro bellezza come Adone o Apollo, poi ispirandosi ad una leggenda dell’VIII secolo, secondo la quale il martire sarebbe apparso in sogno al vescovo di Laon, nelle sembianze di un efebo, pittori e scultori cominciarono a raffigurarlo come un bellissimo giovane nudo, legato ad un albero o colonna e trafitto dalle frecce.
Il soggetto si presentava ad una libera interpretazione del primo martirio delle frecce, (non si teneva conto che fosse poi morto con il flagello) e secondo l’estro dell’artista per un compiaciuto virtuosismo anatomico, applicato ad un soggetto religioso.
Anche Michelangelo nel “Giudizio Universale”, lo immaginò nudo e possente come un Ercole, mentre stringe in pugno un fascio di frecce, interpretazione guerriera del mite santo, beato nella comunione del Signore.
Innumerevoli sono le opere d’arte che lo raffigurano e quasi tutti gli artisti, pittori e scultori, si cimentarono nell’opera, anzi la semplicità del soggetto, uomo nudo legato ad una colonna, fu congeniale specie agli scultori.
Ancora vivente, il papa lo denominò “difensore della Chiesa”, e celeste patrono e difensore fu denominato da intere città, capolavoro di questo tema è l’affresco di Benozzo Gozzoli nella chiesa di S. Agostino, della turrita San Gimignano (1465), dove s. Sebastiano come le iconografie della Madonna della Misericordia, accoglie gli abitanti della città sotto il suo mantello, sorretto da angeli e contro il quale si spezzano le frecce scagliate dal cielo da Dio.
Infine è da ricordare che insieme a s. Giovanni Battista, è molto raffigurato nei gruppi di santi che circondano il trono della Madonna o che sono posti ai lati della Vergine.

Autore: Antonio Borrelli

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http://www.nga.gov.au/TheItalians/Images/LRG/161243.jpg Carlo Dolci, S. Sebastiano, XVII sec., Galleria Giorgiana Corsini, Firenze

http://www.cattolicesimo.com/immsacre/28.jpg Anthony van Dyck, San Sebastiano soccorso dagli angeli, 1630-31, Galleria Sabauda, Torino

http://www.wga.hu/art/m/memling/2middle1/07noseba.jpg Hans Memling, Martirio di S. Sebastiano, 1475 circa, Musées Royaux des Beaux-Arts, Bruxelles

Augustinus
20-01-04, 23:48
http://www.wga.hu/art/a/antoline/martyrdo.jpg Josè Antolinez, Martirio di S. Sebastiano, Museo Cerralbo, Madrid

http://www.wga.hu/art/b/baglione/sebastia.jpg Giovanni Baglione, S. Sebastiano curato da un Angelo, 1603 circa, Collezione privata

http://www.wga.hu/art/f/foppa/sebastia.jpg Vincenzo Foppa, S. Sebastiano, 1489 circa, Pinacoteca di Brera, Milano

http://www.wga.hu/art/g/greco_el/21/2106grec.jpg http://www.museodelprado.es/uploads/tx_gbobras/P03002.jpg El Greco, S. Sebastiano, 1610-14, Museo del Prado, Madrid

http://www.wga.hu/art/g/greco_el/06/0605grec.jpg El Greco, S. Sebastiano, 1580 circa, Sacrestia della Cattedrale, Palencia

http://www.wga.hu/art/b/bassetti/s_sebast.jpg Marcantonio Bassetti, S. Sebastiano, 1620 circa, collezione privata

http://www.wga.hu/art/b/bassetti/sebastia.jpg Marcantonio Bassetti, S. Sebastiano curato da S. Irene, 1620 circa, Musée des Beaux-Arts, Marsiglia

Augustinus
20-01-04, 23:57
http://www.wga.hu/art/p/piero/francesc/altar/misericr.jpg Pietro Della Francesca, SS. Giovanni Battista e Sebastiano, particolare del Polittico della Misericordia, 1445-48, Pinacoteca Comunale, Sansepolcro

http://www.wga.hu/art/s/sodoma/st_sebas.jpg Il Sodoma, S. Sebastiano, 1525, Galleria Palatina (Palazzo Pitti), Firenze

http://img140.imageshack.us/img140/603/cima6ny7.jpg Cima da Conegliano, S. Sebastiano, Musée des Beaux-Arts, Strasburgo

http://img140.imageshack.us/img140/5177/dossijp5.jpg Dosso Dossi, S. Sebastiano, Pinacoteca di Brera, Milano

http://img205.imageshack.us/img205/909/garofalo3ko4.jpg Scuola del Garofalo, S. Sebastiano, Pinacoteca Capitolina, Roma

http://www.cult.gva.es/mbav/data/02-94.jpg Vicente Macip, S. Sebastiano, 1540-45, Museo de Belles Artes, Valencia

Augustinus
21-01-04, 00:53
http://www.cattolicesimo.com/immsacre/aspertini.jpg Amico Aspertini, S. Sebastiano, 1505 circa, National Gallery of Art, Washington

http://www.cattolicesimo.com/immsacre/raffaello.jpg http://www.wga.hu/art/r/raphael/1early/01sebast.jpgRaffaello Sanzio, Ritratto (del pittore) come S. Sebastiano, 1503, Accademia Carrara, Bergamo

http://www.cattolicesimo.com/immsacre/bugiardini.jpg Giuliano Bugiardini, S. Sebastiano, 1517-20, Museum of Art, New Orleans

http://www.cattolicesimo.com/immsacre/carracci.jpg Ludovico Carracci, S. Sebastiano gettato nella cloaca, 1616, J. Paul Getty Museum, Los Angeles

http://www.cattolicesimo.com/immsacre/luini.jpg Bernardino Luini, S. Sebastiano, 1526 circa, Hermitage, San Pietroburgo

http://www.cattolicesimo.com/immsacre/rubens.jpg http://www.insecula.com/PhotosNew/00/00/11/28/ME0000112808_3.jpg Pieter Pauwel Rubens, S. Sebastiano, 1618, Gemäldegalerie, Staatliche Museen, Berlino

Augustinus
21-01-04, 00:53
http://www.cattolicesimo.com/immsacre/bellucci.jpg http://195.157.238.157:8086/web/php5/media.php?irn=784&image=yes&width=500&height=500 Antonio Bellucci, S. Sebastiano curato da S. Irene, 1716-18, Dulwich Picture Gallery, Londra

http://www.cattolicesimo.com/immsacre/boschi.jpg Fabrizio Boschi, Martirio di S. Sebastiano, 1617, Chiesa di Santa Felicita, Firenze

http://www.wga.hu/art/p/procacci/giulio/sebastia.jpg http://www.insecula.com/PhotosNew/00/00/08/73/ME0000087323_3.jpg Giulio Cesare Procaccini, S. Sebastiano assistito dagli Angeli, 1610-12, Musée Royaux des Beaux-Arts, Bruxelles

http://www.wga.hu/art/p/procacci/giulio/sebastit.jpg Giulio Cesare Procaccini, S. Sebastiano assistito dagli Angeli, Civico Museo d'Arte Antica, Castello Sforzesco, Milano

http://www.wga.hu/art/a/antonell/sebastia.jpg Antonello da Messina, S. Sebastiano, 1476-77, Gemäldegalerie, Dresda

http://www.wga.hu/art/b/baldung/2/01altar.jpg Hans Baldung Grien, Altare di San Sebastiano, 1507, Germanisches Nationalmuseum, Norimberga

Augustinus
21-01-04, 00:54
http://santiebeati.it/immagini/Original/25800/25800J.JPG http://img98.imageshack.us/img98/9068/11093055pw0.jpg Jusepe de Ribera, S. Sebastiano, Museo Nazionale di San Martino, Napoli

http://www.cattolicesimo.com/immsacre/ribera2.jpg http://www.museodelprado.es/uploads/tx_gbobras/P01095.jpg Jusepe de Ribera, S. Sebastiano, 1636, Museo del Prado, Madrid

http://img510.imageshack.us/img510/8253/ribera3uu5.jpg Jusepe de Ribera, S. Sebastiano curato dalle SS. Irene e Lucilla, Hermitage, San Pietroburgo

http://cgfa.sunsite.dk/ribera/ribera11.jpg Jusepe de Ribera, S. Sebastiano, 1616-18

http://img528.imageshack.us/img528/705/ribera4sx3.jpg Jusepe de Ribera, S. Sebastiano curato da S. Irene, Museo de Belles Arts, Valencia

http://www.wga.hu/art/r/ribera/1/sebastia.jpg Jusepe de Ribera, S. Sebastiano curato da una santa donna, 1621, Museo de Bellas Artes, Bilbao

Augustinus
20-01-05, 11:52
http://img402.imageshack.us/img402/6957/038tripzu3.jpg http://www.wga.hu/art/b/bellini/jacopo/triptic3.jpg Jacopo Bellini, Trittico di S. Sebastiano con i SS. Giovanni Battista ed Antonio Abate, 1464-70, Gallerie dell'Accademia, Venezia

http://www.wga.hu/art/b/basaiti/sebastia.jpg Marco Baisati, S. Sebastiano, Santa Maria della Salute, Venezia

http://www.wga.hu/art/l/lotto/1521-23/05madonn.jpg http://evelynbeatricelongman.org/sandstead/images/canada/LOTTO_Lorenzo_Virgin_and_Child_with_SS_Roch_and_Se bastian_LS_d2h_.jpg Lorenzo Lotto, Madonna con Bambino con i SS. Sebastiano e Rocco, 1522 circa, Collezione Contini Bonacossi, Firenze

http://www.wga.hu/art/l/lotto/1531-/00saint1.jpg Lorenzo Lotto, S. Sebastiano, 1531, Staatliche Museen, Berlino

http://cgfa.sunsite.dk/piombo/piombo7.jpg Sebastiano del Piombo, Sacra Famiglia con i SS. Caterina d'Alessandria e Sebastiano e donatore, 1507-08, Musée du Louvre, Parigi

Augustinus
20-01-05, 12:18
http://www.wga.hu/art/b/bellini/giovanni/1500-09/187madon.jpg Giovanni Bellini, Madonna con Bambino e quattro santi (Giovanni Battista, Francesco, Girolamo e Sebastiano) e donatore, 1507, S. Francesco della Vigna, Venezia

http://www.wga.hu/art/b/bellini/giovanni/1480-89/110madon.jpg http://cartelen.louvre.fr/pub/fr/image/28071_p0003444.002.jpg http://www.photo.rmn.fr/LowRes2/TR1/Z9X0DO/97-009644.jpg Giovanni Bellini, Madonna con Bambino e SS. Pietro e Sebastiano, 1487 circa, Musée du Louvre, Parigi

http://www.wga.hu/art/b/bellini/giovanni/1460-69/ferreri/057ferr1.jpg http://img407.imageshack.us/img407/5218/057ferr6yi7.jpg http://www.wga.hu/art/b/bellini/giovanni/1460-69/ferreri/057ferr63.jpg Giovanni Bellini, Polittico di S. Vincenzo Ferrer - pannelli laterali (SS. Sebastiano e Cristoforo), 1464-68, Basilica dei Santi Giovanni e Paolo, Venezia

Augustinus
20-01-05, 12:19
http://www.wga.hu/art/b/botticel/21/3sebasti.jpg Sandro Botticelli, S. Sebastiano, 1474, Staatliche Museen, Berlino

http://www.wga.hu/art/c/cariani/sebastia.jpg Cariani, S. Sebastiano tra i SS. Rocco e Margherita, Musée des Beaux-Arts, Marsiglia

http://www.wga.hu/art/c/cordier/sebastia.jpg Nicolas Cordier, S. Sebastiano, 1604, Basilica di Santa Maria sopra Minerva, Roma

http://www.wga.hu/art/c/costa/sebastia.jpg Lorenzo Costa, S. Sebastiano, 1490-91, Galleria degli Uffizi, Firenze

http://www.wga.hu/art/d/durer/1/01/09dresd.jpg http://www.wga.hu/art/d/durer/1/01/09dresd1.jpg Albrecht Dürer, Pala di Dresda con Vergine adorante il Bambino e SS. Antonio abate e Sebastiano, 1496, Gemäldegalerie, Dresda

http://www.wga.hu/art/g/ghirland/domenico/7panel/01madonn.jpg Domenico Ghirlandaio, Madonna in trono con Bambino e quattro Santi (SS. Pietro, Clemente I papa, Sebastiano e Paolo), 1479 circa, Duomo San Martino, Lucca

http://www.wga.hu/art/g/ghirland/domenico/1early/3brozzi1.jpg Domenico Ghirlandaio, Madonna in trono con Bambino i SS. Giuliano e Sebastiano, 1473 circa, Sant'Andrea a Brozzi, San Donnino

Augustinus
20-01-05, 12:48
http://www.religion.no/bilder/roma2002/25052002/roma-sebastian1-martyr.jpg http://img205.imageshack.us/img205/1221/988975849280c5cbb68bhg5.jpg http://farm3.static.flickr.com/2131/2205748391_a1b4840dba_b.jpg http://www.wga.hu/art/g/giorgett/sebasti.jpg http://www.wga.hu/art/g/giorgett/sebastia.jpg http://farm3.static.flickr.com/2101/2205748395_4aa8fdfd19_b.jpg Antonio Giorgetti, Martirio di S. Sebastiano, Basilica di S. Sebastiano fuori le mura. Roma

Augustinus
20-01-05, 12:49
http://www.wga.hu/art/g/grunewal/2isenhei/1view/1view3r.jpg http://www.wga.hu/art/g/grunewal/2isenhei/1view/1view3r1.jpg Matthias Grünewald, S. Sebastiano, 1515 circa, Musée d'Unterlinden, Colmar

http://www.wga.hu/art/l/la_tour/georges/2/03sebast.jpg George de La Tour, S. Sebastiano curato da S. Irene, 1649 circa, Musée du Louvre, Parigi

http://www.wga.hu/art/m/mantegna/1/sebastia.jpg Andrea Mantegna, S. Sebastiano, 1457-58, Kunsthistorisches Museum, Vienna

http://www.wga.hu/art/m/mantegna/1/stsebast.jpg Andrea Mantegna, S. Sebastiano, 1456-59, Musée du Louvre, Parigi

http://www.wga.hu/art/p/pollaiol/antonio/martyrdo.jpg Antonio del Pollaiuolo, Martirio di S. Sebastiano, 1473-75, National Gallery, Londra

http://farm1.static.flickr.com/89/205637072_84b248a7f7_b.jpg http://www.arthistoryarchive.com/arthistory/romanticism/images/FriedrichOverbeck-Saint-Sebastian-1813-16.jpgFriedrich Overbeck, S. Sebastiano, 1813-16

Augustinus
20-01-05, 12:49
http://www.wga.hu/art/v/vittoria/sebastia.jpg Alessandro Vittoria, S. Sebastiano, 1600 circa, S. Salvatore, Venezia

http://www.wga.hu/art/p/perugino/madonna/mad_sts.jpg Pietro Perugino, Madonna tra i SS. Giovanni Battista e Sebastiano, 1493, Galleria degli Uffizi, Firenze

http://www.wga.hu/art/p/perugino/saints/sebastia.jpg http://www.cattolicesimo.com/immsacre/perugino.jpg Pietro Perugino, Busto di S. Sebastiano, 1493-94, Hermitage, San Pietroburgo

http://www.wga.hu/art/p/perugino/saints/s_sebast.jpg http://www.photo.rmn.fr/LowRes2/TR1/3MOSV/97-012985.jpg http://cartelen.louvre.fr/pub/fr/image/28134_p0007200.002.jpg Pietro Perugino, S. Sebastiano, 1490-1500, Musée du Louvre, Parigi

Augustinus
20-01-05, 15:43
http://img528.imageshack.us/img528/8855/orbettoun5.jpg Alessandro Turchi detto l'Orbetto, S. Sebastiano

http://www.wga.hu/art/o/orrente/sebastia.jpg http://img528.imageshack.us/img528/1518/orrentenl4.jpg Pedro Orrente, S. Sebastiano, 1616 circa, Cattedrale di Valencia

http://www.cult.gva.es/mbav/data/16-90.jpg Francesco Ribalta, S. Sebastiano, 1610 circa, Museo de Belles Artes, Valencia

http://img231.imageshack.us/img231/9728/valdeszg6.jpg Juan de Valdes Leal, S. Sebastiano, Chiesa della Magdalena, Siviglia

http://img299.imageshack.us/img299/6687/menageotnn7.jpg Johann Georg Pfefferle, S. Sebastiano, Cappella di S. Sebastiano, Rottebrigge, Svizzera

http://img299.imageshack.us/img299/9372/salazar1fh9.jpg Ipolito Salazar, S. Sebastiano, Fine Art Museums of San Francisco

http://img299.imageshack.us/img299/8804/regnierre4.jpg Nicolas Régnier, S. Sebastiano, 1619-21, Hermitage, San Pietroburgo

Augustinus
22-01-05, 14:28
Da dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 351-355

20 GENNAIO

SAN FABIANO PAPA
E SAN SEBASTIANO, MARTIRI

Due grandi Martiri si dividono gli onori di questo giorno: l'uno Pontefice della Chiesa di Roma; l'altro, fedele di questa Chiesa Madre. Fabiano ricevette la corona del martirio nell'anno 250, sotto la persecuzione di Decio; quella di Diocleziano incoronò Sebastiano nel 288. Considereremo separatamente i meriti di questi due atleti di Cristo.

Dietro l'esempio dei suoi predecessori san Clemente e sant'Antero, il Papa Fabiano ebbe particolare cura di far redigere gli Atti dei Martiri; ma la persecuzione di Diocleziano, che ha fatto sparire un gran numero di quei preziosi monumenti, ci ha privati del racconto delle sue sofferenze e del suo martirio. Solo alcuni particolari della sua vita pastorale sono giunti fino a noi; ma possiamo farci una idea delle sue virtù dall'elogio che fa di lui san Cipriano, il quale lo chiama uomo incomparabile in una lettera scritta al Papa san Cornelio successore di Fabiano. Il vescovo di Cartagine celebra anche la purezza e la santità della vita del Pontefice, che dominò con fronte serena le tempeste da cui fu agitata la Chiesa al suo tempo. È bello contemplare questo capo tranquillo e venerabile su cui andò a posarsi una colomba per indicare il successore di Pietro, il giorno in cui il popolo e il clero di Roma erano radunati per l'elezione del Papa, dopo il martirio di Antero. Quel riferimento a Cristo designato come Figlio di Dio nelle acque del Giordano dalla divina colomba, rende ancora più sacro il sublime carattere di Fabiano. Depositario del potere di rigenerazione che risiede nelle acque dopo il battesimo di Cristo, egli ebbe a cuore la propagazione del Cristianesimo; e fra i Vescovi che consacrò per annunciare la fede in vari luoghi, la Chiesa delle Gallie ne riconosce parecchi come suoi principali fondatori.
Così sono passati i giorni del tuo Pontificato, lunghi e tempestosi, o Fabiano! Ma, presagendo l'avvenire pacifico che Dio riservava alla sua Chiesa, non volevi che i magnifici esempi dell'era dei Martiri andassero perduti per i secoli futuri, e la tua sollecitudine vegliava alla loro conservazione. Le fiamme ci hanno sottratto gran parte dei tesori che tu avevi raccolti per noi e possiamo ricostruire appena pochi particolari della tua stessa vita; ma ne sappiamo abbastanza per lodare Dio di averti scelto in quei tempi difficili, e per celebrare oggi il glorioso trionfo che riportò la tua costanza. La colomba che ti indicò come l'eletto del cielo, posandosi sul tuo capo, ti designava come il Cristo visibile sulla terra, ti votava alle cure apostoliche e al martirio e ammoniva tutta la Chiesa di riconoscerti e di ascoltarti. Tu dunque, o santo Pontefice, che hai avuto questo aspetto di rassomiglianza con l'Emmanuele nel mistero dell'Epifania, pregalo per noi affinché si degni di manifestarsi sempre più alle nostre menti e ai nostri cuori.

* * *
Dopo gli Apostoli Pietro e Paolo, che formano la sua maggior gloria, Roma iscrive all'inizio dei suoi fasti i suoi due più valorosi martiri Lorenzo e Sebastiano, e le sue due più illustri vergini, Cecilia ed Agnese. Ora, ecco che il tempo di Natale esige, per far onore al Cristo che nasce, una parte di questa nobile corte. Lorenzo e Cecilia appariranno a loro volta per accompagnare altri misteri; oggi, è chiamato a prestare il suo servizio presso l'Emmanuele il capo della coorte pretoriana, Sebastiano; domani sarà Agnese ad essere ammessa presso lo Sposo divino che ha preferito a tutto.

Si immagini un giovane il quale si sottrae a tutti i legami che lo trattenevano a Milano, patria sua, per il solo motivo che la persecuzione non vi imperversava con abbastanza rigore, mentre a Roma la tempesta è nel pieno della sua violenza (cfr. il XX discorso di sant'Ambrogio sul Sal 118 - PL 15, c. 1497). Teme per la costanza dei Cristiani; ma sa che, più d'una volta, i soldati di Cristo, coperti dell'armatura dei soldati di Cesare, si sono introdotti nelle prigioni ed hanno rianimato il coraggio dei confessori. È la missione a cui egli aspira, aspettando il giorno in cui potrà egli stesso cogliere la palma. Viene dunque a sostenere quelli che le lacrime dei genitori avevano scossi; i carcerieri cedendo alla forza della sua fede e dei suoi miracoli, affrontano il martirio, e perfino un magistrato romano chiede di essere istruito nella dottrina che dà tanto potere agli uomini. Ricolmo dei segni del favore di Diocleziano e di Massimiano Ercole, Sebastiano dispone a Roma d'un'influenza così salutare per il Cristianesimo, che il papa Caio lo proclama il Difensore della Chiesa.

Dopo aver inviato al cielo innumerevoli martiri, l'eroe ottiene infine la corona, oggetto dei suoi desideri. Con la sua coraggiosa confessione incorre nella disgrazia di Diocleziano, al quale preferisce l'Imperatore celeste che unicamente aveva servito sotto l'elmo e la clamide. È consegnato agli arcieri di Mauritania che lo spogliano, lo legano e lo colpiscono con le loro frecce. Se le pie cure di Irene lo richiamano alla vita, è solo per spirare sotto i colpi, in un ippodromo attiguo al palazzo dei Cesari.

Questi sono i soldati del nostro neonato Re; ma con quale sollecitudine li onora la sua munificenza! Roma cristiana, capitale della Chiesa, sorge su sette Basiliche principali, come l'antica Roma su sette colli; il nome e la tomba di Sebastiano decorano uno di quei sette santuari. Fuori le mura della città eterna, sulla via Appia, sorge nella solitudine la Basilica di S. Sebastiano. Vi è custodito il corpo di san Fabiano; ma i primi onori di quel tempio sono per il soldato che aveva voluto essere seppellito in quel luogo, come un servo fedele, presso il pozzo in fondo al quale furono nascosti per parecchi anni i corpi dei santi Apostoli, quando bisognò sottrarli alle ricerche di persecutori.

In cambio dello zelo di san Sebastiano per le anime dei fedeli che egli tanto desiderò preservare dal contagio del paganesimo, Dio gli ha concesso di essere l'intercessore del popolo cristiano contro il flagello della peste. Questo potere del santo martire è stato provato fin dal 680, a Roma, sotto il pontificato di sant'Agatone [1].

Valoroso soldato dell'Emmanuele, tu riposi ora ai suoi piedi. Dall'alto del cielo, volgi lo sguardo sulla cristianità che applaude ai tuoi trionfi. In questo periodo dell'anno, tu ci appari come il fedele custode della culla del divino Bambino, e l'ufficio che adempivi alla corte dei principi della terra, lo eserciti ora nel palazzo del Re dei re. Degnati di introdurvi e di proteggervi i nostri voti e le nostre preghiere.

Con quale compiacenza ascolterà le tue preghiere l'Emmanuele che tu hai amato con tanto amore! Nell'ardore di versare il tuo sangue per il suo servizio, non ti basta un volgare teatro; ti ci voleva Roma, questa Babilonia inebriata del sangue dei Martiri - come dice san Giovanni. Ma non volevi solo salire presto in cielo; il tuo zelo per i fratelli ti rendeva inquieto per la loro costanza. Cercavi allora di penetrare nelle oscure prigioni dove essi rientravano sfiniti per le torture; ed andavi a rinsaldare la generosità vacillante. Si sarebbe detto che avessi ricevuto l'ordine di formare la milizia del Re dei cieli, e che non dovessi entrare in cielo se non in compagnia dei guerrieri scelti da te per la custodia della sua persona.

Infine, è giunto il momento in cui devi pensare alla tua stessa corona, è suonata l'ora della confessione. Ma, per un atleta come te, o Sebastiano, non basta un solo martirio. Invano gli arcieri hanno esaurito su di te le loro frecce; ti è rimasta ancora tutta la vita, e la vittima è sempre intatta per una seconda immolazione. Questi furono i cristiani dei primi tempi, e noi siamo i loro figli.

Dunque, o guerriero del Signore, considera l'estrema debolezza dei nostri cuori nei quali languisce l'amore di Cristo; abbi pietà dei tuoi ultimi discendenti. Tutto ci spaventa, tutto ci accascia, e troppo spesso siamo, anche a nostra insaputa, nemici della croce. Dimentichiamo che non possiamo stare insieme con i Martiri, se i nostri cuori non sono generosi come fu il loro. Siamo vili nella lotta contro il mondo e le sue vanità, contro le inclinazioni del nostro cuore e le attrattive dei sensi; e quando abbiamo fatto con Dio una facile pace, sigillata dal pegno del suo amore, crediamo che non ci resti altro che camminare dolcemente verso il cielo, senza prove e senza sacrifici volontari. Sottraici a simili illusioni, o Sebastiano, ridestaci dal nostro sonno, e rianima quindi l'amore che dorme nelle nostre anime.

Difendici dal contagio dell'esempio e dalla padronanza delle massime del mondo che si presentano con un falso volto di cristianesimo. Rendici bramosi della nostra santificazione, vigilanti sulle nostre inclinazioni, zelanti per la salvezza dei nostri fratelli, amici della croce, e distaccati dal nostro corpo. Per quelle frecce che hanno trafitto le tue membra, allontana da noi i colpi che il nemico vuol vibrarci nell'ombra.

Armaci, o soldato di Cristo, della celeste armatura che ci descrive il grande Apostolo nella sua Lettera agli Efesini (6, 13-17); metti sul nostro cuore la corazza della giustizia, che lo difenderà contro il peccato; copri il nostro capo coll'elmo della salvezza, cioè con la speranza dei beni futuri, speranza che è ugualmente lontana dall'inquietudine e dalla presunzione; poni al nostro braccio lo scudo della fede, duro come il diamante e contro il quale verranno ad infrangersi le tentazioni del nemico che vorrebbe sviare la nostra mente per sedurre il nostro cuore; e poni infine nella nostra mano la spada della parola di Dio, con la quale distruggeremo tutti gli errori e rovesceremo tutti i vizi, poiché il cielo e la terra passano, e la Parola di Dio resta, come nostra regola e nostra speranza.

Difensore della Chiesa, così chiamato per bocca d'un santo Papa Martire, leva la tua spada per difenderla ancora. Abbatti i suoi nemici, sventa i loro perversi piani, dacci quella pace che la Chiesa gusta così di rado e durante la quale si prepara a nuove lotte. Benedici le armi cristiane nel giorno in cui dovremo lottare contro i nemici esterni. Proteggi Roma che onora la tua tomba. Salva la Francia, che si gloriò a lungo di possedere una parte delle tue sacre ossa. Allontana da noi i flagelli della peste le malattie contagiose. Ascolta la voce di coloro che, ogni anno, ti implorano per la conservazione degli animali che il Signore ha dato all'uomo per aiutarlo nelle sue fatiche. E infine, con le tue preghiere, assicuraci il riposo della vita presente, ma soprattutto i beni dell'eternità.

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NOTE

[1] Cosi pure a Milano nel 1573 e a Lisbona nel 1599. La scelta del Vangelo e dell'antifona per il communio deriva da questo potere.

Augustinus
19-01-06, 17:37
http://img12.echo.cx/img12/2285/sala6renisebastiano0qz.jpg Guido Reni, S. Sebastiano, 1615 circa, Pinacoteca Capitolina, Roma

http://img12.echo.cx/img12/7100/reniexh88cat180630047pf.jpg Guido Reni, S. Sebastiano, 1615-16 circa, Palazzo Rosso, Genova

http://www.cattolicesimo.com/immsacre/reni3.jpg Guido Reni, S. Sebastiano, Pinacoteca Nazionale, Bologna

http://img12.echo.cx/img12/5696/reniexh88cat190630048hj.jpg http://www.museodelprado.es/uploads/tx_gbobras/P00211.jpg Guido Reni, S. Sebastiano, 1611, Museo del Prado, Madrid

http://www.photo.rmn.fr/LowRes2/TR1/VNX0DO/97-018702.jpg Guido Reni, S. Sebastiano, 1620 circa, musée du Louvre, Parigi

Augustinus
20-01-06, 09:04
http://img299.imageshack.us/img299/1434/stomersd1.jpg Matthias Stomer, S. Sebastiano curato da S. Irene ed una schiava, 1640-50, Museo de Belles Arts, Valencia

http://www.getty.edu/art/collections/images/l/13875101.jpg http://img155.imageshack.us/img155/1051/portanavicentesaintseba9nn.jpg Vicente López y Portaña, S. Sebastiano curato da S. Irene, 1795-1800, J. Paul Getty Museum, Los Angeles

http://www.insecula.com/PhotosNew/00/00/05/81/ME0000058110_3.JPG Biagio Manzoni, S. Sebastiano preparato al martirio, 1620-35, Musée du Louvre, Parigi

http://img299.imageshack.us/img299/1451/bigotaj5.jpg Trophime Bigot, S. Sebastiano curato da S. Irene, Pinacoteca Vaticana, Roma

http://img231.imageshack.us/img231/4899/bigot3vg7.jpg Trophime Bigot, S. Sebastiano curato da S. Irene, 1620-30, Musée des Beaux-Arts, Bordeaux

http://www.insecula.com/PhotosNew/00/00/05/90/ME0000059032_3.JPG Anton van Dyck, S. Sebastiano preparato al martirio, 1615-16 circa, Musée du Louvre, Parigi

http://www.insecula.com/PhotosNew/00/00/05/89/ME0000058927_3.JPG Anton van Dyck, S. Sebastiano curato da angeli, 1630-32 circa, Musée du Louvre, Parigi

Augustinus
20-01-06, 09:09
http://www.wga.hu/art/d/durer/1/02/13sebast.jpg Albrecht Dürer, S. Sebastiano con la freccia, 1499 circa, Accademia Carrara, Bergamo

http://img256.imageshack.us/img256/8418/vaccaropw0.jpg Andrea Vaccaro, S. Sebastiano, XVII sec., Collezione privata

http://img169.imageshack.us/img169/3125/227jm3.jpg Valentini Rovisi, Martirio di S. Sebastiano, 1769, Chiesa di san Sebastiano, Falcade Alto

http://www.nga.gov.au/Exhibition/FrenchPainting/Images/LRG/126549.jpg François-Xavier Fabre, Agonia di S. Sebastiano, 1789, Musée Fabre, Montpellier

http://img231.imageshack.us/img231/9107/sebastiano8vqtm1.jpg Tanzio da Varallo, S. Sebastiano assistito dagli angeli, 1620-30, National Gallery of Art, Washington

http://www.wga.hu/art/q/quellin/artus2/sebastia.jpg Artus Quellin II, S. Sebastiano, Koninklijk Museum voor Schone Kunsten, Antwerp

http://www.wga.hu/art/t/terbrugg/2/sebastia.jpg Hendrick Terbrugghen, S. Sebastiano curato da S. Irene, 1625, Allen Memorial Art Museum, Oberlin, Ohio

http://www.wga.hu/art/v/vittoria/sebasti.jpg Alessandro Vittoria, S. Sebastiano, 1561-63, S. Francesco della Vigna, Venezia

Augustinus
19-01-07, 19:41
http://www.wga.hu/art/g/gozzoli/5various/5martyrd.jpg Benozzo Gozzoli, Martirio di S. Sebastiano, 1465, Chiesa Collegiata, San Gimignano

http://www.wga.hu/art/g/gozzoli/4gimigna/saints/3sebasti.jpg Benozzo Gozzoli, Martirio di S. Sebastiano, 1464-65, Cappella absidale, Chiesa di S. Agostino, San Gimignano

http://www.wga.hu/art/g/gozzoli/5various/4interce.jpg http://img297.imageshack.us/img297/120/gozzoli1211qd.jpg Benozzo Gozzoli, S. Sebastiano intercessore, 1465, Navata, Chiesa di S. Agostino, San Gimignano

http://www.wga.hu/art/p/preti/sebastia.jpg Mattia Preti, S. Sebastiano, 1660 circa, Museo Nazionale di Capodimonte, Napoli

http://www.cattolicesimo.com/immsacre/vouet1.jpg Simon Vouet, S. Sebastiano, 1618-20, Sarah Campbell Blaffer Foundation, Houston

http://www.wga.hu/art/b/berrugue/alonso/c_sebast.jpg Alonso Berruguete, S. Sebastiano, 1526-32, National Museum of Religious Carvings, Valladolid

Augustinus
21-01-07, 11:07
http://www.wga.hu/art/a/andrea/sarto/2/trinity.jpg http://img231.imageshack.us/img231/8725/idisputakm8wv8.jpg Andrea Del Sarto, Disputa sulla SS. Trinità con i SS. Agostino, Sebastiano, Lorenzo, Pietro martire, Francesco e Maria Maddalena, 1520 circa, Galleria Palatina (Palazzo Pitti), Firenze

http://www.wga.hu/art/a/andrea/sarto/3/madglory.jpg http://www.wga.hu/art/a/andrea/sarto/3/madglorz.jpg Andrea Del Sarto, Madonna con Bambino in gloria e sei santi (SS. Lorenzo, Onofrio, Giovanni Battista, Maria Maddalena, Sebastiano e Rocco), 1528 circa, Galleria Palatina (Palazzo Pitti), Firenze

http://www.wga.hu/art/b/bronzino/3/sebastia.jpg Agnolo Bronzino, S. Sebastiano, 1525-28, Museo Thyssen-Bornemisza, Madrid

http://www.wga.hu/art/h/holbein/hans_e/sebastia.jpg Hans Holbein il Vecchio, Martirio di S. Sebastiano, 1516 circa, Alte Pinakothek, Monaco

http://www.wga.hu/art/l/lieferin/pilgrims.jpg Josse Lieferinxe, Pellegrini alla tomba di S. Sebastiano, 1497, Galleria Nazionale d'Arte Antica, Roma

http://www.wga.hu/art/m/master/lucy/2sebasti.jpg Maestro della Leggenda di S. Lucia, S. Sebastiano, 1480-90, Gallery Robert Pintelon, Aalst

Augustinus
19-01-08, 18:56
St. Sebastian

Roman martyr; little more than the fact of his martyrdom can be proved about St. Sebastian. In the "Depositio martyrum" of the chronologer of 354 it is mentioned that Sebastian was buried on the Via Appia. St. Ambrose ("In Psalmum cxviii"; "Sermo", XX, no. sliv in PL, XV, 1497) states that Sebastian came from Milan and even in the time of St. Ambrose was venerated there. The Acts, probably written at the beginning of the fifth century and formerly ascribed erroneously to Ambrose, relate that he was an officer in the imperial bodyguard and had secretly done many acts of love and charity for his brethren in the Faith. When he was finally discovered to be a Christian, in 286, he was handed over to the Mauretanian archers, who pierced him with arrows; he was healed, however, by the widowed St. Irene. He was finally killed by the blows of a club. These stories are unhistorical and not worthy of belief. The earliest mosaic picture of St. Sebastian, which probably belongs to the year 682, shows a grown, bearded man in court dress but contains no trace of an arrow. It was the art of the Renaissance that first portrayed him as a youth pierced by arrows. In 367 a basilica which was one of the seven chief churches of Rome was built over his grave. The present church was completed in 1611 by Scipio Cardinal Borghese. His relics in part were taken in the year 826 to St. Medard at Soissons. Sebastian is considered a protector against the plague. Celebrated answers to prayer for his protection against the plague are related of Rome in 680, Milan in 1575, and Lisbon in 1599. His feast day is 20 January.

Fonte: The Catholic Encyclopedia, vol. XIII, New York, 1912 (http://www.newadvent.org/cathen/13668a.htm)

Augustinus
20-01-08, 13:24
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/3/33/Francesco_bonsignori.jpg Francesco Bonsignori, S. Sebastiano, Museo Statale d'Arte, Arezzo

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/a/a1/Martirio_san_sebastiano_vasta.jpg Pietro Paolo Vasta, S. Sebastiano percosso con le verghe di ferro ovverro secondo martirio di S. Sebastiano, Chiesa di S. Sebastiano, Acireale

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/1/19/Paul_Troger_003.jpg Paul Troger, S. Sebastiano soccorso dalle donne, 1746 circa, Österreichisches Barockmuseum, Vienna

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/7/72/Domenichino_003.jpg Domenichino, S. Sebastiano, Gemäldegalerie, Dresda

http://www.wga.hu/art/w/wtewael/sebastia.jpg Joachim Wtewael, Martirio di S. Sebastiano, 1600, Nelson-Atkins Museum of Art, Kansas City

http://online.ibc.regione.emilia-romagna.it/I/museil20/Forli/FC040/FC040_01/068.JPG Innocenzo da Imola, Madonna in trono con Bambino, i SS. Romualdo, Sebastiano, Bernardino da Siena e Arcangelo Raffaele con Tobiolo, 1527, Pinacoteca Civica "Melozzo degli Ambrogi", Forlì

http://online.ibc.regione.emilia-romagna.it/I/museil20/ravenna/pinlomb/66231653/0587/IMG0005.JPG Guido Reni, Martirio di S. Sebastiano, 1640-60, Museo d'Arte della Città, Ravenna

http://online.ibc.regione.emilia-romagna.it/I/MUSEIL20/Budrio/BO015/BO015_01/0093.JPG Autore anonimo emiliano, S. Sebastiano, 1660-68 circa, Pinacoteca Civica "Domenico Inzaghi", Budrio

Abaelardus
20-01-08, 23:51
sabato mattina verso le 11 su raitre è andato in onda un programma culturale in cui si parlava di come la figura di san sebastiano abbia ispirato nei secoli diversi artisti che hanno visto in lui il prototipo della bellezza maschile... avete maggiori notizie in proposito?

subito dopo hanno parlato di erotismo ed arte... bell'accostamento tra sacro e profano :D

Augustinus
21-01-09, 08:38
http://collection.aucklandartgallery.govt.nz/collection/images/display/M1982/M1982_1_2_261.jpg Jacques Callot, SS. Fabiano, papa, e Sebastiano, martiri, 1630-36, Auckland Art Gallery, Auckland, Nuova Zelanda

Augustinus
21-01-09, 09:00
DIE 20 JANUARII

SANCTORUM FABIANI
PAPÆ
Et SEBASTIANI
MARTYRUM

Duplex

Introitus

Ps. 78, 11, 12 et 10

INTRET in conspéctu tuo, Dómine, gémitus compeditórum: redde vicínis nostris séptuplum in sinu eórum: víndica sánguinem Sanctórum tuórum, qui effúsus est. Ps. ibid., 1. Deus, venérunt gentes in hereditátem tuam: polluérunt templum sanctum tuum: posuérunt Jerúsalem in pomórum custódiam. V/. Glória Patri. Intret.

Oratio

INFIRMITÁTEM nostram réspice, omnípotens Deus: et, quia pondus própriæ actiónis gravat, beatórum Mártyrum tuórum Fabiáni et Sebastiáni intercéssio gloriósa nos prótegat. Per Dóminum.

Léctio Epístolæ beáti Pauli Apóstoli ad Hebraéos

Hebr. 11, 33-39

FRATRES: Sancti per fidem vicérunt regna, operáti sunt justítiam, adépti sunt repromissiónes, obturavérunt ora leónum, exstinxérunt ímpetum ignis, effugérunt áciem gládii, convaluérunt de infirmitáte, fortes facti sunt in bello, castra vertérunt exterórum: accepérunt mulíeres de resurrectióne mórtuos suos: álii autem disténti sunt, non suscipiéntes redemptiónem, ut meliórem invenírent resurrectiónem: alii vero ludíbria et vérbera expérti, ínsuper et víncula et cárceres: lapidáti sunt, secti sunt, tentáti sunt, in occisióne gládii mórtui sunt: circuiérunt in melótis, in péllibus caprínis, egéntes, angustiáti, afflicti: quibus dignus non erat mundus: in solitudínibus errantes, in móntibus et spelúncis et in cavérnis terræ. Et hi omnes testimónio fídei probáti, invénti sunt in Christo Jesu, Dómino nostro.

Graduale. Exod. 15, 11. Gloriósus Deus in Sanctis suis: mirábilis in majestáte, fáciens prodígia. V/. Ibid., 6. Déxtera tua, Dómine, glorificáta est in virtúte: déxtera manus tua confrégit inimícos.

Allelúja, allelúja. V/. Ps. 144, 10-11. Sancti tui, Dómine, benedícent te: glóriam regni tui dicent. Allelúja.

Post Septuagesimam, omissis Allelúja, et Versu sequenti, dicitur:

Tractus. Ps. 125, 5-6. Qui séminant in lácrimis, in gáudio metent. V/. Eúntes ibant et fiébant, mitténtes sémina sua. V/.Veniéntes autem vénient cum exsultatióne, portántes manípulos suos.

http://www.unavoce-ve.it/crux.gif Sequéntia sancti Evangélii secúndum Lucam

Luc. 6, 17-23

IN ILLO témpore: descéndens Jesus de monte, stetit in loco campéstri, et turba discipulórum ejus, et multitúdo copiósa plebis ab omni Judaéa, et Jerúsalem, et marítima, et Tyri, et Sidónis, qui vénerant, ut audírent eum, et sanaréntur a languóribus suis. Et, qui vexabántur a spirítibus immúndis, curabántur. Et omnis turba quærébat eum tángere: quia virtus de illo exíbat, et sanábat omnes. Et ipse, elevátis óculis in discípulos suos, dicebat: Beáti, páuperes: quia vestrum est regnum Dei. Beáti, qui nunc esurítis: quia saturabímini. Beáti, qui nunc fletis: quia ridébitis. Beáti éritis, cum vos óderint hómines, et cum separáverint vos et exprobráverint, et ejécerint nomen vestrum tamquam malum, propter Fílium hóminis. Gaudéte in illa die et exsultáte: ecce enim, merces vestra multa est in cælo.

Offertorium. Ps. 31, 11. Lætámini in Dómino et exsultáte, justi: et gloriámini, omnes recti corde.

Secreta

HÓSTIAS tibi, Dómine, beatórum Mártyrum tuórum Fabiáni et Sebastiáni dicátas méritis, benígnus assúme: et ad perpétuum nobis tríbue proveníre subsídium. Per Dóminum.

Communio. Luc. 6, 18 et 19. Multitúdo languéntium, et qui vexabántur a spirítibus immúndis, veniébant ad eum: quia virtus de illo exíbat, et sanábat omnes.

Postcommunio

REFÉCTI participatióne múneris sacri, quaésumus, Dómine, Deus noster: ut, cujus exséquimur cultum, intercedéntibus sanctis Martýribus tuis Fabiáno et Sebastiáno, sentiámus efféctum. Per Dóminum.

FONTE (http://www.unavoce-ve.it/mr-20jan=lat.htm)

Augustinus
21-01-09, 19:51
Il culto di san Sebastiano nell'antichità

Un martire milanese nella Roma di Diocleziano

di Fabrizio Bisconti

Tra il II e il III miglio della via Appia, proprio dinanzi al grande complesso monumentale di Massenzio, si sviluppa il cimitero in catacumbas, l'unico, assieme a quello di San Lorenzo e a quello di San Pancrazio, a essere ancora visitato nel medioevo. Il curioso termine catacumbas, dovrebbe derivare dal greco katà kymba, ovvero "presso la cavità", come suggerisce il forte avvallamento che presenta il terreno proprio in quel punto, laddove, anticamente, erano situate delle cave di pozzolana, reimpiegate, in epoca pagana, per sistemare una piccola necropoli. Il termine, con il trascorrere dei secoli, designerà tutti i cimiteri paleocristiani ipogei, che vennero, appunto, definite catacombe. Il complesso ebbe anche la suggestiva denominazione di memoria apostolorum, già negli anni centrali del III secolo, quando la necropoli pagana si trasformò definitivamente in cimitero cristiano, sviluppando un processo di trasformazione che si era avviato assai precocemente, forse sin dal II secolo, in un periodo addirittura precedente alla costituzione dell'adiacente complesso catacombale di San Callisto. La Depositio martyrum, il documento agiografico romano più antico, riferibile alla prima metà del IV secolo e confluito nel Cronografo del 354, fa riferimento alla data del 29 giugno 258, quando a Roma si commemorava simultaneamente Pietro in catacumbas e Paolo sulla via Ostiense. Un secolo dopo il Martirologio Geronimiano ricorda che, nella medesima data, uno die, si celebrano le memorie di Pietro in Vaticano, di Paolo sull'Ostiense e utrumque in catacumbas, Tusco et Basso consulibus. Gli scavi del 1892 di Anton de Waal e quelli del 1915 di Paul Styger hanno, innanzi tutto, dimostrato che la Platonia, il mausoleo circolare dove nel medioevo era localizzato il culto congiunto dei principi degli apostoli, non era altro che un ambiente addossato alla basilica costantiniana, commissionata dalla comunità dei Pannoni per sistemare le spoglie di san Quirino di Siscia, tra il IV e il V secolo. In corrispondenza della basilica, si rinvenne una stratificazione ben giudicabile che vede prima una piazzola, dove si affacciavano tre mausolei pagani, poi cristianizzati, simultaneamente alla creazione di una catacomba nel corso del III secolo; poi un organismo complesso, definito triclia, che presenta un cortile, forse creato proprio nel 258, in corrispondenza della persecuzione di Valeriano, completamente ricoperto di graffiti che menzionano la memoria di Pietro e Paolo; infine una basilica circiforme, commissionata dai costantinidi intitolata proprio alla memoria apostolorum.

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Non è chiara l'origine di questo suggestivo culto per i principi degli apostoli, i cui sepolcri - come è noto - erano situati presso il Vaticano e sulla via Ostiense. Si è ipotizzato che, in seguito alla gran persecuzione di Valeriano, le spoglie dei due santi siano state temporaneamente tumulate in catacumbas, considerando il luogo più sicuro e che, dopo la pace della Chiesa tali spoglie o parti di esse siano tornate alle sedi originarie. Si è pensato che nel complesso della via Appia i due apostoli avessero addirittura abitato, come suggerisce l'iscrizione di Papa Damaso che, nella seconda metà del IV secolo, ricorda che i due apostoli hic habitasse prius, ovvero che in questa sede siano stati accolti da una comunità greca, quando giunsero a Roma. Ma l'espressione damasiana, confrontata anche con altri componimenti del Papa agiografo, vuole piuttosto significare una "presenza funeraria" o una "presenza virtuale", suggerendo l'idea di una sorta di "cenotafio" attorno al quale si sviluppò la pietà cristiana che, sin dal III secolo, innescò la pratica diffusa del refrigerium.
Parallelamente al culto per i principi degli apostoli si sviluppò nella catacomba della via Appia la memoria di san Sebastiano, di cui la depositio martyrum indica il dies natalis il 20 gennaio in catacumbas, insieme a Papa Fabiano in Callisti. Gli altri calendari, i sacramentari, gli itinerari del medioevo sono documenti posteriori e non fanno che confermare il nome e il luogo di culto del martire.
Un'altra preziosa testimonianza proviene da un brano di sant'Ambrogio, nel commento al Salmo 118, dove il padre della Chiesa riferisce l'origine milanese del santo hic mediolanensis oriundus est, anche se non precisa se sia nato veramente in questa città o piuttosto a Narbona, come affermano alcune leggende latine o greche, da madre milanese sposata a un funzionario romano della Gallia meridionale. Sant'Ambrogio pensa che il martirio di Sebastiano avvenne sicuramente a Roma, ma non sa ben precisare per quale motivo il santo si fosse recato nell'Urbe. Forse - egli ipotizza - l'imperatore Massimiano, il collega di Diocleziano, si dimostrò a Milano più mite contro i cristiani o addirittura non vi scatenò nessuna persecuzione, per cui Sebastiano preferì recarsi a Roma ove propter fidei studium persecutionis acerba fervebant. Senza accennare ad alcuna condanna per processo, né al genere del martirio, Ambrogio aggiunge: ibi passus est, ibi coronatus, itaque illic, quo hospes advenit, domicilium immortalitates perpetuae calcavit. Si unus persecutor fuisset coronatus hic martyr non fuisset. Dal passo di Ambrogio, dunque, non si desume esattamente l'anno del martirio, né il motivo del viaggio a Roma di Sebastiano, di cui le fonti non ci accennano la professione. Sembrerebbe che l'unica ragione del viaggio romano sia stato il desiderio di testimoniare la propria fede cristiana.
Poco attendibile appare la passio leggendaria che, comunque, influenzò l'immaginario devozionale sin dal primo medioevo. La passio sancti Sebastiani, sembra redatta a Roma intorno al V secolo; l'autore non è Ambrogio, come afferma, nel X secolo il monaco Odilone. Secondo un agiografo che conosce molto bene la topografia romana, Sebastiano nasce a Milano (o a Narbona), entrando, ancora giovane, nel corpo delle guardie pretoriane, raggiungendo, ben presto le più alte cariche, per il grande credito riconosciuto dagli stessi imperatori Diocleziano e Massimiano. Per questo riuscì a proteggere molti cristiani della nobiltà romana e, segnatamente, Marco, Marcelliano, i loro genitori Tranquillino e Marcia, il prefetto di Roma Claudio, la moglie Sinforosa e i figli Felicissimo e Felice. La sua catechesi portò alla conversione di Cromazio, nuovo prefetto della città e il figlio Tiburzio. Tutti questi fratelli subirono la pena del martirio e, infine, lo stesso Sebastiano fu sottoposto al giudizio degli imperatori, che lo condannarono al supplizio delle frecce, che ritroviamo nella più tarda iconografia. I carnefici, credendolo morto, lo abbandonarono sul posto, ma nottetempo i cristiani, fra cui Irene, vedova del martire Castulo, recatisi sul luogo del martirio per recuperare la salma di Sebastiano e darle degna sepoltura, si accorsero che era ancora vivo. Fu curato da una nobile donna nel suo palazzo del Palatino ove miracolosamente riprese vita. I cristiani lo pregarono di lasciare Roma, ma egli affrontò direttamente i due imperatori in procinto di adorare Ercole. Per questo Sebastiano fu flagellato nell'ippodromo e il suo corpo fu gettato nella cloaca, per non essere più trovato. Ma il martire apparve alla nobildonna Lucina che rinvenne il corpo per seppellirlo ad catacumbas. La passione, scritta presumibilmente da un monaco del monastero fatto costruire da Sisto iii presso la catacomba di San Sebastiano, influenzò la dedicazione di alcune chiese romane e la creazione di un'iconografia che trova la prima espressione nel programma decorativo della cripta di Santa Cecilia nel complesso di San Callisto, dove il martire appare - tra il V e il VI secolo - assieme a Quirino di Siscia, Policamo e Ottato di Vescera, divenendo protagonista di un santorale della via Appia. L'iconografia del santo è qui ancora giovanile, in tunica e pallio, mentre di lì a un secolo, dopo la peste del 680, appare in mosaico, oramai anziano e ieratico, nella chiesa di San Pietro in Vincoli, quale protettore contro la peste. Ma l'iconografia giovanile, che ritroviamo anche nella teoria dei martiri di Sant'Apollinare Nuovo a Ravenna, prevarrà e confluirà, oltre la stagione bizantina, nello schema estremamente fortunato del santo trafitto dalle frecce.
Per quanto riguarda il culto, sappiamo che il corpo fu inizialmente inserito in un loculo o in un arcosolio di una semplice galleria che, già nel IV secolo, fu trasformata in una vera e propria cripta, in perfetta sintonia con quanto riferisce la passio, che precisa che il martire fu sepolto: ad catacumbas, in initio criptae, iuxta vestigia Apostolorum. La sua tomba restava isolata nel mezzo del vano sotto l'altare che, agli esordi del V secolo fu adornata con transenne marmoree. Nel frattempo fu aperta la volta della cripta che si situava al centro della maestosa basilica costantiniana. Due scale, ancora visibili, permettevano ai fedeli di scendere a visitare la tomba del martire e risalire nella chiesa. La cripta ha mantenuto la sua struttura, mentre una scala più recente, a sinistra dell'altare, è opera del cardinale Scipione Borghese che si preoccupò di far chiudere la volta e di obliterare le antiche scale.
La figura del santo fu resa popolare non solo dalle parole di Ambrogio e dalla passione romanzata, ma anche dal miracolo relativo alla peste che colpì Roma nel 680.
Il corpo del santo rimase nel suo sepolcro anche durante le sistematiche traslazioni dell'VIII secolo e ancora Leone III (795-816) celebrò sull'altare che si elevava sulla sua tomba, ma nell'826, per volontà di Eugenio II, il sepolcro fu sistemato in Vaticano, in un altare dell'oratorio di San Gregorio Magno. Parte delle reliquie furono donate alla chiesa di San Medardo di Soissons, mentre il capo, al tempo di Leone IV (847-855), fu sistemato, con altre reliquie, nell'altare maggiore dei Santi Quattro Coronati al Celio. Intanto i fedeli continuarono a venerare il sepolcro vuoto della via Appia, tanto che Onorio III, nel 1218, riconsacrò l'altare della cripta riportando le reliquie dal Vaticano. Il culto per san Sebastiano, sin dal medioevo, fu intenso, tanto che nella sola Roma, erano ben nove le basiliche e cappelle dedicate al santo; fra queste, la più famosa era sul Palatino, nel luogo, ove, secondo la leggenda, sarebbe stato martirizzato. Anche a Soissons il culto fu molto esteso soprattutto per la fama di taumaturgo.
Tale fama è particolarmente legata alla protezione contro la peste, fama che condivise, nel medioevo, fino al XVI secolo, con sant'Antonio, san Cristoforo e san Rocco. Già in antico, si collegò questa protezione con il fatto che il santo si salvò dal castigo delle frecce che allora erano considerate i castighi divini e dunque delle vere e proprie pestilenze.
Oggi il santo è divenuto proverbiale protettore dei vigili, non tanto e non solo per la sua tradizionale carica di guardia pretoriana, ma specialmente per la forza, la potenza, il coraggio con cui, il martire seppe affrontare la prova grave del martirio, una prova che è divenuta testimonianza, esempio di fede, simbolo del credo dei cristiani della prima ora, manifesto di una adesione incondizionata alla passio Christi, all'imitazione coraggiosa del martirio della croce, che ancora ci unisce e ci fa riconoscere, in maniera nitida e inequivocabile, come testimoni della Chiesa universale.

Fonte: L'Osservatore Romano, 22.1.2009

Augustinus
25-01-09, 16:18
http://www.insecula.com/PhotosNew/00/00/05/75/ME0000057593_3.JPG http://cartelen.louvre.fr/pub/fr/image/28167_p0003463.002.jpg http://www.wga.hu/art/b/boltraff/palacasi.jpg http://www.photo.rmn.fr/LowRes2/TR1/EUMQ8/97-006048.jpg Giovanni Antonio Boltraffio, Madonna con Bambino con i SS. Sebastiano e Giovanni Battista e due donatori (Giacomo Marchione de Pandolfi da Casio e Girolamo Casio), detta Pala Casio, 1500 circa, Musée du Louvre, Parigi

http://www.wga.hu/art/b/boltraff/sebastia.jpg Giovanni Antonio Boltraffio, S. Sebastiano, Pushkin Museum, Mosca

Augustinus
25-01-09, 17:21
http://www.museodelprado.es/uploads/tx_gbobras/P07032.jpg Alejandro Ferrant y Fischermans, S. Sebastiano recuperato dalla cloaca massima, 1877, museo del Prado, Madrid

http://www.museodelprado.es/uploads/tx_gbobras/P00649.jpg http://img299.imageshack.us/img299/8144/4dpictch5.jpg http://cgfa.sunsite.dk/m/miranda1.jpg Juan Carreño de Miranda, S. Sebastiano, 1656, museo del Prado, Madrid

http://www.wga.hu/art/t/tiziano/07_1570s/07sebast.jpg http://img231.imageshack.us/img231/6439/sebastia4ls5.jpg Tiziano Vecellio, S. Sebastiano, 1570, Hermitage, San Pietroburgo

http://www.wga.hu/art/t/tiziano/01b/1mark.jpg Tiziano Vecellio, S. Marco in trono e Santi (Cosma e Damiano, Rocco e Sebastiano), 1510, Chiesa di Santa Maria della Salute, Venezia

http://www.wga.hu/art/t/tiziano/02_1520s/1resurr3.jpg Tiziano Vecellio, Polittico della Resurrezione, S. Sebastiano, 1520, Santi Nazaro e Celso, Brescia

Holuxar
20-01-17, 22:35
20 gennaio 2017 San Fabiano, Papa, e San Sebastiano, Martiri…
Terzo giorno dell'Ottavario di preghiera per la conversione dei non cattolici...
Dal 18 al 25 gennaio, v. pure qui:




18 gennaio - Cattedra di S. Pietro in Roma (https://forum.termometropolitico.it/627853-18-gennaio-cattedra-di-s-pietro-roma.html)

19 gennaio - SS. Mario, Marta, Abaco ed Audiface, martiri (https://forum.termometropolitico.it/627944-19-gennaio-ss-mario-marta-abaco-ed-audiface-martiri.html)





Ottavario di preghiera per la conversione dei non cattolici (http://www.radiospada.org/2017/01/ottavario-di-preghiera-per-la-conversione-dei-non-cattolici/)
http://www.radiospada.org/2017/01/ot...non-cattolici/ (http://www.radiospada.org/2017/01/ottavario-di-preghiera-per-la-conversione-dei-non-cattolici/)
Ottavario di preghiera per la conversione dei non cattolici | Radio Spada (http://www.radiospada.org/2017/01/ottavario-di-preghiera-per-la-conversione-dei-non-cattolici/)



Primo giorno (18 gennaio), Cattedra di San Pietro: pregare per la conversione di tutti coloro che sono nell’errore.
Secondo giorno (19 gennaio): pregare per la conversione di tutti gli scismatici.
Terzo giorno (20 gennaio), apparizione all’ebreo Ratisbonne: pregare per la conversione dei Luterani e dei protestanti d’Europa in genere.
Quarto giorno (21 gennaio), Sant’Agnese: pregare per la conversione degli Anglicani.
Quinto giorno (22 gennaio): pregare per la conversione dei protestanti d’America.
Sesto giorno (23 gennaio): pregare per la conversione dei cattolici non più praticanti.
Settimo giorno (24 gennaio): pregare per la conversione degli Ebrei.
Ottavo giorno (25 gennaio), Conversione di San Paolo: pregare per la conversione degli islamici e di tutti i pagani.


Tra le preghiere tradizionalmente approvate per tale pratica, figura la seguente Coroncina per l’Unità:
Deus, in adiutorium meum intende.
Domine, ad adiuvandum me festina.
Gloria Patri.
Sui grani del Pater recitare: “Sacro Cuore di Gesù, abbiate pietà di noi e dei nostri fratelli avvolti nelle tenebre dell’errore”.
Sui grani dell’Ave recitare: “Venga Signore Gesù il tuo Regno, nell’unità della Chiesa, per mezzo della tua Santa Madre”.
Si concluda con: “Vergine Immacolata, Voi che per singolare privilegio di grazia foste preservata dalla colpa originale, guardate pietosa ai nostri fratelli dissidenti, che sono pure figli vostri. Non pochi di loro, benché separati, conservano un qualche culto per Voi. E Voi, generosa qual siete, ricompensateli, impetrando a loro la grazia della conversione. Vittoriosa qual siete, dell’infernale serpe, fin dal principio della vostra esistenza, rinnovate, ora che più stringe la necessità, gli antichi tionfi, glorificate il Figlio vostro, riconducendo le pecorelle smarrite all’unico ovile, sotto la guida del Pastore universale, e sia vostra gloria, o Vergine sterminatrice di tutti gli errori, aver riportato così la pace in tutto il mondo cristiano. Amen”.
Salve Regina."“Dopo la preghiera del Salve Regina aggiungere:
– Ut omnes errantes ad unitatem Ecclesiae revocare, et infideles universos ad Evangelii lumen perducere digneris, Te rogamus, Domine, audi nos.
– Regina Sacratissimi Rosarii, ora pro nobis.”



Sincretismo modernista versus cattolicesimo: la settimana di preghiera ?per l?unità dei cristiani? | Radio Spada (http://www.radiospada.org/2017/01/sincretismo-modernista-versus-cattolicesimo-la-settimana-di-preghiera-per-lunita-dei-cristiani/)
“(...) Che cosa dice invece la retta dottrina cattolica? Che l’unità si fa soltanto nella verità, che con eretici e scismatici non esiste alcuna Comunione, e che la preghiera insieme agli eretici rende quantomeno sospetto di eresia chi la performa. Diffidate delle mielose sirene moderniste e pregate perché i non cattolici si convertano, non per una fantomatica e impossibile unità in cui ogni errante resta nel proprio errore: Ottavario di preghiera per la conversione dei non cattolici (http://www.radiospada.org/2017/01/ottavario-di-preghiera-per-la-conversione-dei-non-cattolici/).”



https://www.facebook.com/coordinator...c_location=ufi (https://www.facebook.com/coordinatorecoetusrosariosassari/photos/a.488948237932497.1073741828.488942727933048/659956690831650/?type=3&hc_location=ufi)
“18 - 25 gennaio: Ottavario di preghiera per il ritorno dei dissidenti in seno alla Santa Madre Chiesa Cattolica Apostolica Romana."












20 gennaio 2017 San Fabiano, Papa, e San Sebastiano, Martiri…




Santi Fabiano e Sebastiano - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/santi-fabiano-sebastiano/)
http://www.sodalitium.biz/santi-fabiano-sebastiano/
“20 gennaio, Santi Fabiano Papa e Sebastiano, Martiri
A Roma il natale di san Fabiano, Papa e Martire, il quale, al tempo di Decio, subì il martirio, e fu sepolto nel cimitero di Callisto. Così pure a Roma, alle Catacombe, san Sebastiano Martire, il quale, sotto l’imperatore Diocleziano, avendo il comando della prima coorte, a motivo della fede cristiana fu fatto legare ad un palo in mezzo all’accampamento e saettare dai soldati, e finalmente per­ cuotere con bastoni, finchè non rese lo spirito.
O glorioso San Sebastiano, alla cui speciale protezione il cielo ha affidato il nostro paese, fa’ che sentiamo i dolci affetti della tua potente intercessione presso Dio. Ci affidiamo interamente nelle tue mani: tu conosci le nostre necessità; provvedici tu affinché tutto concorra ad assicurarci la salute materiale e spirituale; e dopo essere stati tuoi fedeli imitatori sulla la terra, possiamo un giorno partecipare della tua gloria nel cielo. Così sia.”


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/fabien-and-sebastian-2-300x146.jpg









“Carlo Di Pietro - Giornalista e Scrittore (https://www.facebook.com/carlomariadipietro/)
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare san Fabiàno, Papa e Martire, e Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Papa e Martire, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Fabiàno, Papa e Martire, possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.
#sdgcdpr (https://www.facebook.com/hashtag/sdgcdpr)”


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Radio Spada (https://www.facebook.com/radiospadasocial/?hc_ref=PAGES_TIMELINE&fref=nf)

“20 GENNAIO 2017: SAN FABIANO PAPA E SAN SEBASTIANO, MARTIRI
Due grandi Martiri si dividono gli onori di questo giorno: l'uno Pontefice della Chiesa di Roma; l'altro, fedele di questa Chiesa Madre. Fabiano ricevette la corona del martirio nell'anno 250, sotto la persecuzione di Decio; quella di Diocleziano incoronò Sebastiano nel 288. Considereremo separatamente i meriti di questi due atleti di Cristo.
Dietro l'esempio dei suoi predecessori san Clemente e sant'Antero, il Papa Fabiano ebbe particolare cura di far redigere gli Atti dei Martiri; ma la persecuzione di Diocleziano, che ha fatto sparire un gran numero di quei preziosi monumenti, ci ha privati del racconto delle sue sofferenze e del suo martirio. Solo alcuni particolari della sua vita pastorale sono giunti fino a noi; ma possiamo farci una idea delle sue virtù dall'elogio che fa di lui san Cipriano, il quale lo chiama uomo incomparabile in una lettera scritta al Papa san Cornelio successore di Fabiano. Il vescovo di Cartagine celebra anche la purezza e la santità della vita del Pontefice, che dominò con fronte serena le tempeste da cui fu agitata la Chiesa al suo tempo. È bello contemplare questo capo tranquillo e venerabile su cui andò a posarsi una colomba per indicare il successore di Pietro, il giorno in cui il popolo e il clero di Roma erano radunati per l'elezione del Papa, dopo il martirio di Antero. Quel riferimento a Cristo designato come Figlio di Dio nelle acque del Giordano dalla divina colomba, rende ancora più sacro il sublime carattere di Fabiano. Depositario del potere di rigenerazione che risiede nelle acque dopo il battesimo di Cristo, egli ebbe a cuore la propagazione del Cristianesimo; e fra i Vescovi che consacrò per annunciare la fede in vari luoghi, la Chiesa delle Gallie ne riconosce parecchi come suoi principali fondatori.
Così sono passati i giorni del tuo Pontificato, lunghi e tempestosi, o Fabiano! Ma, presagendo l'avvenire pacifico che Dio riservava alla sua Chiesa, non volevi che i magnifici esempi dell'era dei Martiri andassero perduti per i secoli futuri, e la tua sollecitudine vegliava alla loro conservazione. Le fiamme ci hanno sottratto gran parte dei tesori che tu avevi raccolti per noi e possiamo ricostruire appena pochi particolari della tua stessa vita; ma ne sappiamo abbastanza per lodare Dio di averti scelto in quei tempi difficili, e per celebrare oggi il glorioso trionfo che riportò la tua costanza. La colomba che ti indicò come l'eletto del cielo, posandosi sul tuo capo, ti designava come il Cristo visibile sulla terra, ti votava alle cure apostoliche e al martirio e ammoniva tutta la Chiesa di riconoscerti e di ascoltarti. Tu dunque, o santo Pontefice, che hai avuto questo aspetto di rassomiglianza con l'Emmanuele nel mistero dell'Epifania, pregalo per noi affinché si degni di manifestarsi sempre più alle nostre menti e ai nostri cuori.”


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/16003296_1576932385669758_454923192468215263_n.jpg ?oh=a90d0f740a58bba21c29f373451c8f09&oe=591F0ECE






“20 GENNAIO 2017: SAN FABIANO PAPA E SAN SEBASTIANO, MARTIRI
Dopo gli Apostoli Pietro e Paolo, che formano la sua maggior gloria, Roma iscrive all'inizio dei suoi fasti i suoi due più valorosi martiri Lorenzo e Sebastiano, e le sue due più illustri vergini, Cecilia ed Agnese. Ora, ecco che il tempo di Natale esige, per far onore al Cristo che nasce, una parte di questa nobile corte. Lorenzo e Cecilia appariranno a loro volta per accompagnare altri misteri; oggi, è chiamato a prestare il suo servizio presso l'Emmanuele il capo della coorte pretoriana, Sebastiano; domani sarà Agnese ad essere ammessa presso lo Sposo divino che ha preferito a tutto.
Si immagini un giovane il quale si sottrae a tutti i legami che lo trattenevano a Milano, patria sua, per il solo motivo che la persecuzione non vi imperversava con abbastanza rigore, mentre a Roma la tempesta è nel pieno della sua violenza (cfr. il XX discorso di sant'Ambrogio sul Sal 118 - PL 15, c. 1497). Teme per la costanza dei Cristiani; ma sa che, più d'una volta, i soldati di Cristo, coperti dell'armatura dei soldati di Cesare, si sono introdotti nelle prigioni ed hanno rianimato il coraggio dei confessori. È la missione a cui egli aspira, aspettando il giorno in cui potrà egli stesso cogliere la palma. Viene dunque a sostenere quelli che le lacrime dei genitori avevano scossi; i carcerieri cedendo alla forza della sua fede e dei suoi miracoli, affrontano il martirio, e perfino un magistrato romano chiede di essere istruito nella dottrina che dà tanto potere agli uomini. Ricolmo dei segni del favore di Diocleziano e di Massimiano Ercole, Sebastiano dispone a Roma d'un'influenza così salutare per il Cristianesimo, che il papa Caio lo proclama il Difensore della Chiesa.
Dopo aver inviato al cielo innumerevoli martiri, l'eroe ottiene infine la corona, oggetto dei suoi desideri. Con la sua coraggiosa confessione incorre nella disgrazia di Diocleziano, al quale preferisce l'Imperatore celeste che unicamente aveva servito sotto l'elmo e la clamide. È consegnato agli arcieri di Mauritania che lo spogliano, lo legano e lo colpiscono con le loro frecce. Se le pie cure di Irene lo richiamano alla vita, è solo per spirare sotto i colpi, in un ippodromo attiguo al palazzo dei Cesari.
Questi sono i soldati del nostro neonato Re; ma con quale sollecitudine li onora la sua munificenza! Roma cristiana, capitale della Chiesa, sorge su sette Basiliche principali, come l'antica Roma su sette colli; il nome e la tomba di Sebastiano decorano uno di quei sette santuari. Fuori le mura della città eterna, sulla via Appia, sorge nella solitudine la Basilica di S. Sebastiano. Vi è custodito il corpo di san Fabiano; ma i primi onori di quel tempio sono per il soldato che aveva voluto essere seppellito in quel luogo, come un servo fedele, presso il pozzo in fondo al quale furono nascosti per parecchi anni i corpi dei santi Apostoli, quando bisognò sottrarli alle ricerche di persecutori.
In cambio dello zelo di san Sebastiano per le anime dei fedeli che egli tanto desiderò preservare dal contagio del paganesimo, Dio gli ha concesso di essere l'intercessore del popolo cristiano contro il flagello della peste. Questo potere del santo martire è stato provato fin dal 680, a Roma, sotto il pontificato di sant'Agatone [1].
Valoroso soldato dell'Emmanuele, tu riposi ora ai suoi piedi. Dall'alto del cielo, volgi lo sguardo sulla cristianità che applaude ai tuoi trionfi. In questo periodo dell'anno, tu ci appari come il fedele custode della culla del divino Bambino, e l'ufficio che adempivi alla corte dei principi della terra, lo eserciti ora nel palazzo del Re dei re. Degnati di introdurvi e di proteggervi i nostri voti e le nostre preghiere.
Con quale compiacenza ascolterà le tue preghiere l'Emmanuele che tu hai amato con tanto amore! Nell'ardore di versare il tuo sangue per il suo servizio, non ti basta un volgare teatro; ti ci voleva Roma, questa Babilonia inebriata del sangue dei Martiri - come dice san Giovanni. Ma non volevi solo salire presto in cielo; il tuo zelo per i fratelli ti rendeva inquieto per la loro costanza. Cercavi allora di penetrare nelle oscure prigioni dove essi rientravano sfiniti per le torture; ed andavi a rinsaldare la generosità vacillante. Si sarebbe detto che avessi ricevuto l'ordine di formare la milizia del Re dei cieli, e che non dovessi entrare in cielo se non in compagnia dei guerrieri scelti da te per la custodia della sua persona.
Infine, è giunto il momento in cui devi pensare alla tua stessa corona, è suonata l'ora della confessione. Ma, per un atleta come te, o Sebastiano, non basta un solo martirio. Invano gli arcieri hanno esaurito su di te le loro frecce; ti è rimasta ancora tutta la vita, e la vittima è sempre intatta per una seconda immolazione. Questi furono i cristiani dei primi tempi, e noi siamo i loro figli.
Dunque, o guerriero del Signore, considera l'estrema debolezza dei nostri cuori nei quali languisce l'amore di Cristo; abbi pietà dei tuoi ultimi discendenti. Tutto ci spaventa, tutto ci accascia, e troppo spesso siamo, anche a nostra insaputa, nemici della croce. Dimentichiamo che non possiamo stare insieme con i Martiri, se i nostri cuori non sono generosi come fu il loro. Siamo vili nella lotta contro il mondo e le sue vanità, contro le inclinazioni del nostro cuore e le attrattive dei sensi; e quando abbiamo fatto con Dio una facile pace, sigillata dal pegno del suo amore, crediamo che non ci resti altro che camminare dolcemente verso il cielo, senza prove e senza sacrifici volontari. Sottraici a simili illusioni, o Sebastiano, ridestaci dal nostro sonno, e rianima quindi l'amore che dorme nelle nostre anime.
Difendici dal contagio dell'esempio e dalla padronanza delle massime del mondo che si presentano con un falso volto di cristianesimo. Rendici bramosi della nostra santificazione, vigilanti sulle nostre inclinazioni, zelanti per la salvezza dei nostri fratelli, amici della croce, e distaccati dal nostro corpo. Per quelle frecce che hanno trafitto le tue membra, allontana da noi i colpi che il nemico vuol vibrarci nell'ombra.
Armaci, o soldato di Cristo, della celeste armatura che ci descrive il grande Apostolo nella sua Lettera agli Efesini (6, 13-17); metti sul nostro cuore la corazza della giustizia, che lo difenderà contro il peccato; copri il nostro capo coll'elmo della salvezza, cioè con la speranza dei beni futuri, speranza che è ugualmente lontana dall'inquietudine e dalla presunzione; poni al nostro braccio lo scudo della fede, duro come il diamante e contro il quale verranno ad infrangersi le tentazioni del nemico che vorrebbe sviare la nostra mente per sedurre il nostro cuore; e poni infine nella nostra mano la spada della parola di Dio, con la quale distruggeremo tutti gli errori e rovesceremo tutti i vizi, poiché il cielo e la terra passano, e la Parola di Dio resta, come nostra regola e nostra speranza.
Difensore della Chiesa, così chiamato per bocca d'un santo Papa Martire, leva la tua spada per difenderla ancora. Abbatti i suoi nemici, sventa i loro perversi piani, dacci quella pace che la Chiesa gusta così di rado e durante la quale si prepara a nuove lotte. Benedici le armi cristiane nel giorno in cui dovremo lottare contro i nemici esterni. Proteggi Roma che onora la tua tomba. Salva la Francia, che si gloriò a lungo di possedere una parte delle tue sacre ossa. Allontana da noi i flagelli della peste le malattie contagiose. Ascolta la voce di coloro che, ogni anno, ti implorano per la conservazione degli animali che il Signore ha dato all'uomo per aiutarlo nelle sue fatiche. E infine, con le tue preghiere, assicuraci il riposo della vita presente, ma soprattutto i beni dell'eternità.
[1] Cosi pure a Milano nel 1573 e a Lisbona nel 1599. La scelta del Vangelo e dell'antifona per il communio deriva da questo potere.
da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 351-355.”


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Guéranger, L'anno liturgico - San Fabiano Papa e san Sebastiano, Martiri (http://www.unavoce-ve.it/pg-20gen.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-20gen.htm







20 gennaio - S. Sebastiano, martire (https://forum.termometropolitico.it/279333-20-gennaio-s-sebastiano-martire.html)






Luca, Sursum Corda!

Holuxar
21-01-18, 00:46
20 GENNAIO 2018: SAN FABIANO PAPA E SAN SEBASTIANO, MARTIRI…



Guéranger, L'anno liturgico - San Fabiano Papa e san Sebastiano, Martiri (http://www.unavoce-ve.it/pg-20gen.htm)
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San Sebastiano - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-sebastiano/)
http://www.sodalitium.biz/san-sebastiano/
“20 gennaio, San Sebastiano, Martire.
“Così pure a Roma, alle Catacombe, san Sebastiano Martire, il quale, sotto l’imperatore Diocleziano, avendo il comando della prima coorte, a motivo della fede cristiana fu fatto legare ad un palo in mezzo all’accampamento e saettare dai soldati, e finalmente percuotere con bastoni, finchè non rese lo spirito”.
O glorioso San Sebastiano, alla cui speciale protezione il cielo ha affidato il nostro paese, fa’ che sentiamo i dolci affetti della tua potente intercessione presso Dio. Ci affidiamo interamente nelle tue mani: tu conosci le nostre necessità; provvedici tu affinché tutto concorra ad assicurarci la salute materiale e spirituale; e dopo essere stati tuoi fedeli imitatori sulla la terra, possiamo un giorno partecipare della tua gloria nel cielo. Così sia.”


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Terzo giorno dell'Ottavario di preghiera, dal 18 al 25 gennaio, per la conversione dei non-cattolici al Cattolicesimo:


Preghiera alla S. Vergine di Pompei per la conversione dei Pagani, degli Ebrei, degli Eretici e degli Scismatici - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/preghiera-alla-s-vergine-pompei-la-conversione-dei-pagani-degli-ebrei-degli-eretici-degli-scismatici/)

Ottavario di preghiera per la conversione dei non cattolici | Radio Spada (http://www.radiospada.org/2017/01/ottavario-di-preghiera-per-la-conversione-dei-non-cattolici/)





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“20 gennaio 1858. Venerabili Fratelli, non possiamo quasi esprimere a parole quell’acerbissimo dolore da cui siamo stati colpiti, allorché abbiamo avuto notizia che nello scorso mese di dicembre molte città di codesto Regno furono talmente sconquassate da grandi terremoti che molte persone, travolte dalle rovine di edifici cadenti, in modo miserando hanno perso la vita, con grande dolore del Nostro carissimo Figlio in Cristo il Re Ferdinando II che, per la sua grande carità cristiana e il suo affetto per le popolazioni a lui soggette, non risparmiandosi negli interventi e nelle spese, non cessò di apportare aiuti e soccorsi alle popolazioni di dette città per sollevare la loro deplorevole condizione. Appena Ci giunsero le prime tristissime notizie di una così grande calamità, senza alcun indugio, nell’umiltà del Nostro cuore abbiamo levato i Nostri occhi al Signore, implorando e scongiurando la Sua divina misericordia per quelle misere popolazioni affinché risanasse le fratture della terra le cui fondamenta erano state scosse in modo così terribile. Vi sono noti i passi della Sacra Scrittura, che chiaramente e palesemente insegnano che tali castighi di Dio sono provocati dalle colpe degli uomini. Noi, per il Nostro ufficio, sproniamo vivamente in Domino la Vostra episcopale sollecitudine, Venerabili Fratelli, affinché adempiate con ardore e attivamente ciò che fa parte del Vostro ministero, e abbiate subito in animo di allontanare dal vizio e dal peccato, con ogni sforzo e zelo, i fedeli affidati alle Vostre cure e di incamminarli per le vie della virtù, della giustizia e della religione. E poiché, con Nostro e Vostro grande rammarico si trovano in codesto Regno anche degli ecclesiastici che, dimentichi della loro vocazione, con la loro riprovevole e malvagia condotta eccitano l’indignazione divina e diventano causa di morte spirituale del popolo cristiano, al quale dovrebbero essere guide per la vita, cercate di sradicare gli abusi e le corruzioni che si sono infiltrate nel costume del Clero, e difendete e favorite con la massima diligenza la disciplina ecclesiastica a norma dei sacri canoni. Non lasciate nulla d’intentato affinché i giovani Chierici fin dai teneri anni vengano educati opportunamente alla pietà, alla religiosità e allo spirito ecclesiastico, e vengano istruiti nelle migliori dottrine, nelle più severe discipline e specialmente nella conoscenza solida e sicura della scienza teologica e dei sacri Canoni. Da + SS Pio IX, Cum nuper.”
"Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Raccolta di preghiere.
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Ligue Saint Amédée (http://www.saintamedee.ch/)
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20 janvier : Saint Fabien, Pape et Martyr (? 250) et Saint Sébastien, Martyr (? 288) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/20-janvier-saint-fabien-pape-et-saint-sebastien-martyr)
“20 janvier : Saint Fabien, Pape et Martyr († 250) et Saint Sébastien, Martyr († 288).”


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Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://www.radiospada.org/)
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“20 GENNAIO 2018: SAN FABIANO PAPA E SAN SEBASTIANO, MARTIRI.
Due grandi Martiri si dividono gli onori di questo giorno: l'uno Pontefice della Chiesa di Roma; l'altro, fedele di questa Chiesa Madre. Fabiano ricevette la corona del martirio nell'anno 250, sotto la persecuzione di Decio; quella di Diocleziano incoronò Sebastiano nel 288. Considereremo separatamente i meriti di questi due atleti di Cristo.
Dietro l'esempio dei suoi predecessori san Clemente e sant'Antero, il Papa Fabiano ebbe particolare cura di far redigere gli Atti dei Martiri; ma la persecuzione di Diocleziano, che ha fatto sparire un gran numero di quei preziosi monumenti, ci ha privati del racconto delle sue sofferenze e del suo martirio. Solo alcuni particolari della sua vita pastorale sono giunti fino a noi; ma possiamo farci una idea delle sue virtù dall'elogio che fa di lui san Cipriano, il quale lo chiama uomo incomparabile in una lettera scritta al Papa san Cornelio successore di Fabiano. Il vescovo di Cartagine celebra anche la purezza e la santità della vita del Pontefice, che dominò con fronte serena le tempeste da cui fu agitata la Chiesa al suo tempo. È bello contemplare questo capo tranquillo e venerabile su cui andò a posarsi una colomba per indicare il successore di Pietro, il giorno in cui il popolo e il clero di Roma erano radunati per l'elezione del Papa, dopo il martirio di Antero. Quel riferimento a Cristo designato come Figlio di Dio nelle acque del Giordano dalla divina colomba, rende ancora più sacro il sublime carattere di Fabiano. Depositario del potere di rigenerazione che risiede nelle acque dopo il battesimo di Cristo, egli ebbe a cuore la propagazione del Cristianesimo; e fra i Vescovi che consacrò per annunciare la fede in vari luoghi, la Chiesa delle Gallie ne riconosce parecchi come suoi principali fondatori.
Così sono passati i giorni del tuo Pontificato, lunghi e tempestosi, o Fabiano! Ma, presagendo l'avvenire pacifico che Dio riservava alla sua Chiesa, non volevi che i magnifici esempi dell'era dei Martiri andassero perduti per i secoli futuri, e la tua sollecitudine vegliava alla loro conservazione. Le fiamme ci hanno sottratto gran parte dei tesori che tu avevi raccolti per noi e possiamo ricostruire appena pochi particolari della tua stessa vita; ma ne sappiamo abbastanza per lodare Dio di averti scelto in quei tempi difficili, e per celebrare oggi il glorioso trionfo che riportò la tua costanza. La colomba che ti indicò come l'eletto del cielo, posandosi sul tuo capo, ti designava come il Cristo visibile sulla terra, ti votava alle cure apostoliche e al martirio e ammoniva tutta la Chiesa di riconoscerti e di ascoltarti. Tu dunque, o santo Pontefice, che hai avuto questo aspetto di rassomiglianza con l'Emmanuele nel mistero dell'Epifania, pregalo per noi affinché si degni di manifestarsi sempre più alle nostre menti e ai nostri cuori.
Dopo gli Apostoli Pietro e Paolo, che formano la sua maggior gloria, Roma iscrive all'inizio dei suoi fasti i suoi due più valorosi martiri Lorenzo e Sebastiano, e le sue due più illustri vergini, Cecilia ed Agnese. Ora, ecco che il tempo di Natale esige, per far onore al Cristo che nasce, una parte di questa nobile corte. Lorenzo e Cecilia appariranno a loro volta per accompagnare altri misteri; oggi, è chiamato a prestare il suo servizio presso l'Emmanuele il capo della coorte pretoriana, Sebastiano; domani sarà Agnese ad essere ammessa presso lo Sposo divino che ha preferito a tutto.
Si immagini un giovane il quale si sottrae a tutti i legami che lo trattenevano a Milano, patria sua, per il solo motivo che la persecuzione non vi imperversava con abbastanza rigore, mentre a Roma la tempesta è nel pieno della sua violenza (cfr. il XX discorso di sant'Ambrogio sul Sal 118 - PL 15, c. 1497). Teme per la costanza dei Cristiani; ma sa che, più d'una volta, i soldati di Cristo, coperti dell'armatura dei soldati di Cesare, si sono introdotti nelle prigioni ed hanno rianimato il coraggio dei confessori. È la missione a cui egli aspira, aspettando il giorno in cui potrà egli stesso cogliere la palma. Viene dunque a sostenere quelli che le lacrime dei genitori avevano scossi; i carcerieri cedendo alla forza della sua fede e dei suoi miracoli, affrontano il martirio, e perfino un magistrato romano chiede di essere istruito nella dottrina che dà tanto potere agli uomini. Ricolmo dei segni del favore di Diocleziano e di Massimiano Ercole, Sebastiano dispone a Roma d'un'influenza così salutare per il Cristianesimo, che il papa Caio lo proclama il Difensore della Chiesa.
Dopo aver inviato al cielo innumerevoli martiri, l'eroe ottiene infine la corona, oggetto dei suoi desideri. Con la sua coraggiosa confessione incorre nella disgrazia di Diocleziano, al quale preferisce l'Imperatore celeste che unicamente aveva servito sotto l'elmo e la clamide. È consegnato agli arcieri di Mauritania che lo spogliano, lo legano e lo colpiscono con le loro frecce. Se le pie cure di Irene lo richiamano alla vita, è solo per spirare sotto i colpi, in un ippodromo attiguo al palazzo dei Cesari.
Questi sono i soldati del nostro neonato Re; ma con quale sollecitudine li onora la sua munificenza! Roma cristiana, capitale della Chiesa, sorge su sette Basiliche principali, come l'antica Roma su sette colli; il nome e la tomba di Sebastiano decorano uno di quei sette santuari. Fuori le mura della città eterna, sulla via Appia, sorge nella solitudine la Basilica di S. Sebastiano. Vi è custodito il corpo di san Fabiano; ma i primi onori di quel tempio sono per il soldato che aveva voluto essere seppellito in quel luogo, come un servo fedele, presso il pozzo in fondo al quale furono nascosti per parecchi anni i corpi dei santi Apostoli, quando bisognò sottrarli alle ricerche di persecutori.
In cambio dello zelo di san Sebastiano per le anime dei fedeli che egli tanto desiderò preservare dal contagio del paganesimo, Dio gli ha concesso di essere l'intercessore del popolo cristiano contro il flagello della peste. Questo potere del santo martire è stato provato fin dal 680, a Roma, sotto il pontificato di sant'Agatone [1].
Valoroso soldato dell'Emmanuele, tu riposi ora ai suoi piedi. Dall'alto del cielo, volgi lo sguardo sulla cristianità che applaude ai tuoi trionfi. In questo periodo dell'anno, tu ci appari come il fedele custode della culla del divino Bambino, e l'ufficio che adempivi alla corte dei principi della terra, lo eserciti ora nel palazzo del Re dei re. Degnati di introdurvi e di proteggervi i nostri voti e le nostre preghiere.
Con quale compiacenza ascolterà le tue preghiere l'Emmanuele che tu hai amato con tanto amore! Nell'ardore di versare il tuo sangue per il suo servizio, non ti basta un volgare teatro; ti ci voleva Roma, questa Babilonia inebriata del sangue dei Martiri - come dice san Giovanni. Ma non volevi solo salire presto in cielo; il tuo zelo per i fratelli ti rendeva inquieto per la loro costanza. Cercavi allora di penetrare nelle oscure prigioni dove essi rientravano sfiniti per le torture; ed andavi a rinsaldare la generosità vacillante. Si sarebbe detto che avessi ricevuto l'ordine di formare la milizia del Re dei cieli, e che non dovessi entrare in cielo se non in compagnia dei guerrieri scelti da te per la custodia della sua persona.
Infine, è giunto il momento in cui devi pensare alla tua stessa corona, è suonata l'ora della confessione. Ma, per un atleta come te, o Sebastiano, non basta un solo martirio. Invano gli arcieri hanno esaurito su di te le loro frecce; ti è rimasta ancora tutta la vita, e la vittima è sempre intatta per una seconda immolazione. Questi furono i cristiani dei primi tempi, e noi siamo i loro figli.
Dunque, o guerriero del Signore, considera l'estrema debolezza dei nostri cuori nei quali languisce l'amore di Cristo; abbi pietà dei tuoi ultimi discendenti. Tutto ci spaventa, tutto ci accascia, e troppo spesso siamo, anche a nostra insaputa, nemici della croce. Dimentichiamo che non possiamo stare insieme con i Martiri, se i nostri cuori non sono generosi come fu il loro. Siamo vili nella lotta contro il mondo e le sue vanità, contro le inclinazioni del nostro cuore e le attrattive dei sensi; e quando abbiamo fatto con Dio una facile pace, sigillata dal pegno del suo amore, crediamo che non ci resti altro che camminare dolcemente verso il cielo, senza prove e senza sacrifici volontari. Sottraici a simili illusioni, o Sebastiano, ridestaci dal nostro sonno, e rianima quindi l'amore che dorme nelle nostre anime.
Difendici dal contagio dell'esempio e dalla padronanza delle massime del mondo che si presentano con un falso volto di cristianesimo. Rendici bramosi della nostra santificazione, vigilanti sulle nostre inclinazioni, zelanti per la salvezza dei nostri fratelli, amici della croce, e distaccati dal nostro corpo. Per quelle frecce che hanno trafitto le tue membra, allontana da noi i colpi che il nemico vuol vibrarci nell'ombra.
Armaci, o soldato di Cristo, della celeste armatura che ci descrive il grande Apostolo nella sua Lettera agli Efesini (6, 13-17); metti sul nostro cuore la corazza della giustizia, che lo difenderà contro il peccato; copri il nostro capo coll'elmo della salvezza, cioè con la speranza dei beni futuri, speranza che è ugualmente lontana dall'inquietudine e dalla presunzione; poni al nostro braccio lo scudo della fede, duro come il diamante e contro il quale verranno ad infrangersi le tentazioni del nemico che vorrebbe sviare la nostra mente per sedurre il nostro cuore; e poni infine nella nostra mano la spada della parola di Dio, con la quale distruggeremo tutti gli errori e rovesceremo tutti i vizi, poiché il cielo e la terra passano, e la Parola di Dio resta, come nostra regola e nostra speranza.
Difensore della Chiesa, così chiamato per bocca d'un santo Papa Martire, leva la tua spada per difenderla ancora. Abbatti i suoi nemici, sventa i loro perversi piani, dacci quella pace che la Chiesa gusta così di rado e durante la quale si prepara a nuove lotte. Benedici le armi cristiane nel giorno in cui dovremo lottare contro i nemici esterni. Proteggi Roma che onora la tua tomba. Salva la Francia, che si gloriò a lungo di possedere una parte delle tue sacre ossa. Allontana da noi i flagelli della peste le malattie contagiose. Ascolta la voce di coloro che, ogni anno, ti implorano per la conservazione degli animali che il Signore ha dato all'uomo per aiutarlo nelle sue fatiche. E infine, con le tue preghiere, assicuraci il riposo della vita presente, ma soprattutto i beni dell'eternità.
[1] Cosi pure a Milano nel 1573 e a Lisbona nel 1599. La scelta del Vangelo e dell'antifona per il communio deriva da questo potere.
da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 351-355.”


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Luca, Sursum Corda!

Holuxar
21-01-19, 01:01
20 GENNAIO 2019: DOMENICA SECONDA DOPO L'EPIFANIA; SAN FABIANO PAPA E SAN SEBASTIANO, MARTIRI…



«20 GENNAIO SAN FABIANO PAPA E SAN SEBASTIANO, MARTIRI»
Guéranger, L'anno liturgico - San Fabiano Papa e san Sebastiano, Martiri (http://www.unavoce-ve.it/pg-20gen.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-20gen.htm


«DOMENICA SECONDA DOPO L'EPIFANIA»
Guéranger, L'anno liturgico - Seconda Domenica dopo l'Epifania (http://www.unavoce-ve.it/pg-epifania-dom2.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-epifania-dom2.htm





SANTA MESSA DOMENICALE celebrata da Don Floriano Abrahamowicz a Paese (Tv) stamattina 20 GENNAIO 2019, DOMENICA SECONDA DOPO L’EPIFANIA:


«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
II dom. dopo l'Epifania
https://www.youtube.com/watch?v=qmBe4jlFg2k
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.»




SANTE MESSE celebrate dai Sacerdoti dell'Istituto Mater Boni Consilii (I.M.B.C.):


"Sante Messe - Sodalitium."
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium."
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”


San Sebastiano - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-sebastiano/)
http://www.sodalitium.biz/san-sebastiano/
«20 gennaio, Santi Fabiano Papa e Sebastiano, Martiri.
“A Roma il natale di san Fabiano, Papa e Martire, il quale, al tempo di Decio, subì il martirio, e fu sepolto nel cimitero di Callisto. Così pure a Roma, alle Catacombe, san Sebastiano Martire, il quale, sotto l’imperatore Diocleziano, avendo il comando della prima coorte, a motivo della fede cristiana fu fatto legare ad un palo in mezzo all’accampamento e saettare dai soldati, e finalmente percuotere con bastoni, finchè non rese lo spirito”.
O glorioso San Sebastiano, alla cui speciale protezione il cielo ha affidato il nostro paese, fa’ che sentiamo i dolci affetti della tua potente intercessione presso Dio. Ci affidiamo interamente nelle tue mani: tu conosci le nostre necessità; provvedici tu affinché tutto concorra ad assicurarci la salute materiale e spirituale; e dopo essere stati tuoi fedeli imitatori sulla la terra, possiamo un giorno partecipare della tua gloria nel cielo. Così sia.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/sebastiano.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/sebastiano.jpg





Terzo giorno dell'Ottavario di preghiera per la conversione dei non cattolici al Cattolicesimo...Dal 18 al 25 gennaio, v. pure qui:


Preghiera alla S. Vergine di Pompei per la conversione dei Pagani, degli Ebrei, degli Eretici e degli Scismatici - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/preghiera-alla-s-vergine-pompei-la-conversione-dei-pagani-degli-ebrei-degli-eretici-degli-scismatici/)

https://www.radiospada.org/2017/01/ottavario-di-preghiera-per-la-conversione-dei-non-cattolici/


Tradidi quod et accepi: 18-25 gennaio: Preci per il ritorno dei dissidenti alla Chiesa Romana (http://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/01/18-25-gennaio-preci-per-il-ritorno-dei.html?m=1)




https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955
Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
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«MADONNA DEL MIRACOLO Venerata a Roma (20 gennaio)»
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"MESE DI GENNAIO: MESE DEL SANTISSIMO NOME DI GESÙ
In questo mese di Gennaio, dedicato alla devozione del Santissimo Nome di Gesù, preghiamo ogni giorno le litanie ad Esso dedicate.

Oleum effusum Nomen tuum.
Come olio sparso è il tuo Nome.
(Cant. I, 2)

LITANIAE SANCTISSIMI NOMINIS JESU
Indulgenza di 7 anni e plenaria una volta al mese alle solite condizioni, se recitate con l'orazione devotamente ogni dì per un mese (Pio P.p. XI, 2 gennaio 1933).

+ Kyrie eleison, Kyrie eleison.
Christe eleison, Christe eleison.
Kyrie eleison, Kyrie eleison.
Jesu, audi nos, Jesu, audi nos.
Jesu, exaudi nos, Jesu, exaudi nos.
Pater de cœlis, Deus, miserere nobis.
Fili Redemptor mundi, Deus, miserere nobis.
Spiritus Sancte, Deus, miserere nobis.
Sancta Trinitas, unus Deus, miserere nobis.

Jesu, Fili Dei vivi, miserere nobis.
Jesu, spléndor Patris, miserere nobis.
Jesu, càndor lucis æternæ, miserere nobis.
Jesu, Rex gloriæ, miserere nobis.
Jesu, sol justitiæ, miserere nobis.
Jesu, Fili Mariæ Virginis, miserere nobis.
Jesu, amabilis, miserere nobis.
Jesu, admirabilis, miserere nobis.
Jesu, Deus fortis, miserere nobis.
Jesu, pater futuri sæculi, miserere nobis.
Jesu, magni consilii angele, miserere nobis.
Jesu potentissime, miserere nobis.
Jesu patientissime, miserere nobis.
Jesu obedientissime, miserere nobis.
Jesu, mitis et humilis corde, miserere nobis.
Jesu, amàtor castitatis, miserere nobis.
Jesu, amàtor noster, miserere nobis.
Jesu, Deus pacis, miserere nobis.
Jesu, aùctor vitæ, miserere nobis.
Jesu, exémplar virtutum, miserere nobis.
Jesu, zelàtor animarum, miserere nobis.
Jesu, Deus noster, miserere nobis.
Jesu, refugium nostrum, miserere nobis.
Jesu, pater pauperum, miserere nobis.
Jesu, thesaure fidelium, miserere nobis.
Jesu, bone pastor, miserere nobis.
Jesu, lux vera, miserere nobis.
Jesu, sapientia æterna, miserere nobis.
Jesu, bonitas infinita, miserere nobis.
Jesu, via et vita nostra, miserere nobis.
Jesu, gaudium angelorum, miserere nobis.
Jesu, rex Patriarcharum, miserere nobis.
Jesu, magìster Apostolorum, miserere nobis.
Jesu, dóctor Evangelistarum, miserere nobis.
Jesu, fortitudo Martyrum, miserere nobis.
Jesu, lumen Confessorum, miserere nobis.
Jesu, púritas Virginum, miserere nobis.
Jesu, corona Sanctorum omnium, miserere nobis.

Propitius esto, parce nobis, Jesu.
Propitius esto, exaudi nos, Jesu.
Ab omni malo, libera nos, Jesu.
Ab omni peccato, libera nos, Jesu.
Ab ira tua, libera nos, Jesu.
Ab insidiis diaboli, libera nos, Jesu.
A spiritu fornicationis, libera nos, Jesu.
A morte perpetua, libera nos, Jesu.
A neglectu inspirationum tuarum, libera nos, Jesu.
Per mysterium sanctæ incarnationis tuæ, libera nos, Jesu.
Per nativitatem tuam, libera nos, Jesu.
Per infantiam tuam, libera nos, Jesu.
Per divinissimam vitam tuam, libera nos, Jesu.
Per labores tuos, libera nos, Jesu.
Per agoniam et passionem tuam, libera nos, Jesu.
Per crucem et derelictionem tuam, libera nos, Jesu.
Per languores tuos, libera nos, Jesu.
Per mortem et sepolturam tuam, libera nos, Jesu.
Per resurrectionem tuam, libera nos, Jesu.
Per ascensionem tuam, libera nos, Jesu.
Per Sanctissimæ Eucharistiæ institutionem tuam, libera nos, Jesu.
Per gaudia tua, libera nos, Jesu.
Per gloriam tuam, libera nos, Jesu.

Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, parce nobis, Jesu.
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, exaudi nos, Jesu.
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, miserere nobis, Jesu.

Jesu, audi nos, Jesu, audi nos.
Jesu, exaudi nos, Jesu, exaudi nos.

Oremus.
Domine Jesu Christe, qui dixisti: Petite et accipietis; quaerite et invenietis; pulsate et aperietur vobis; quaesumus, da nobis petentibus divinissimi tui amoris affectum, ut te toto corde, ore et opere diligamus, et a tua numquam laude cessemus.

Sancti Nominis tui, Domine, timorem pariter et amorem fac nos habere perpetuum, quia nunquam tua gubernatione destituis, quos in soliditate, tuae dilectionis instituis. Qui vivis et regnas in saecula saeculorum. Amen.

LITANIE DEL SANTISSIMO NOME DI GESÙ
Indulgenza di 7 anni e plenaria una volta al mese alle solite condizioni, se recitate con l'orazione devotamente ogni dì per un mese (Pio P.p. XI, 2 gennaio 1933).

+ Signore pietà, Signore pietà.
Cristo pietà, Cristo pietà.
Signore pietà, Signore pietà.
Gesù, ascoltaci, Gesù, ascoltaci.
Gesù, esaudiscici, Gesù, esaudiscici.
Padre del cielo che sei Dio, abbi pietà di noi.
Figlio, Redentore del mondo, che sei Dio, abbi pietà di noi.
Spirito Santo, che sei Dio, abbi pietà di noi.
Santissima Trinità, che sei Dio, abbi pietà di noi.

Gesù, Figlio del Dio vivo, abbi pietà di noi.
Gesù, splendore del Padre, abbi pietà di noi.
Gesù, fulgore di luce eterna, abbi pietà di noi.
Gesù, Re di gloria, abbi pietà di noi.
Gesù, sole di giustizia, abbi pietà di noi.
Gesù, Figlio di Maria Vergine, abbi pietà di noi.
Gesù, amabile, abbi pietà di noi.
Gesù, ammirabile, abbi pietà di noi.
Gesù, Dio forte, abbi pietà di noi.
Gesù, padre del secolo venturo, abbi pietà di noi.
Gesù, angelo del gran consiglio, abbi pietà di noi.
Gesù potentissimo, abbi pietà di noi.
Gesù pazientissimo, abbi pietà di noi.
Gesù obbedientissimo, abbi pietà di noi.
Gesù, mite ed umile di cuore, abbi pietà di noi.
Gesù, amico della castità, abbi pietà di noi.
Gesù, nostro amico, abbi pietà di noi.
Gesù, Dio di pace, abbi pietà di noi.
Gesù, autore della vita, abbi pietà di noi.
Gesù, modello di virtù, abbi pietà di noi.
Gesù, zelatore delle anime, abbi pietà di noi.
Gesù, Dio nostro, abbi pietà di noi.
Gesù, nostro rifugio, abbi pietà di noi.
Gesù, padre dei poveri, abbi pietà di noi.
Gesù, tesoro dei fedeli, abbi pietà di noi.
Gesù, pastore buono, abbi pietà di noi.
Gesù, luce vera, abbi pietà di noi.
Gesù, sapienza eterna, abbi pietà di noi.
Gesù, bontà infinita, abbi pietà di noi.
Gesù, via e vita nostra, abbi pietà di noi.
Gesù, gaudio degli angeli, abbi pietà di noi.
Gesù, re dei patriarchi, abbi pietà di noi.
Gesù, maestro degli apostoli, abbi pietà di noi.
Gesù, dottore degli evangelisti, abbi pietà di noi.
Gesù, fortezza dei martiri, abbi pietà di noi.
Gesù, lume dei confessori, abbi pietà di noi.
Gesù, purezza delle vergini, abbi pietà di noi.
Gesù, corona di tutti i santi, abbi pietà di noi.

Sii a noi propizio, perdonaci Gesù.
Sii a noi propizio, ascoltaci Gesù.
Da ogni male, liberaci Gesù.
Da ogni peccato, liberaci Gesù.
Dalla tua collera, liberaci Gesù.
Dalle insidie del demonio, liberaci Gesù.
Dallo spirito di fornicazione, liberaci Gesù.
Dalla morte eterna, liberaci Gesù.
Dal disprezzo delle tue ispirazioni, liberaci Gesù.
Per il mistero della tua santa Incarnazione, liberaci Gesù.
Per la tua nascita, liberaci Gesù.
Per la tua infanzia, liberaci Gesù.
Per la tua divinissima vita, liberaci Gesù.
Per le tue fatiche, liberaci Gesù.
Per l'agonia e passione tua, liberaci Gesù.
Per la tua Croce e il tuo abbandono, liberaci Gesù.
Per le tue sofferenze, liberaci Gesù.
Per la morte e sepoltura tua, liberaci Gesù.
Per la tua Risurrezione, liberaci Gesù.
Per la tua Ascensione, liberaci Gesù.
Per l'istituzione della Santissima Eucarestia, liberaci Gesù.
Per i tuoi gaudi, liberaci Gesù.
Per la tua gloria, liberaci Gesù.

Agnello di Dio, che togli i peccati dei mondo, perdonaci, o Gesù.
Agnello di Dio, che togli i peccati dei mondo, esaudiscici, o Gesù.
Agnello di Dio, che togli i peccati dei mondo, abbi pietà di noi, o Gesù.

Gesù, ascoltaci, Gesù, ascoltaci.
Gesù, esaudiscici, Gesù, esaudiscici.

Preghiamo.
O Signore Gesù Cristo, che dicesti: Domandate e riceverete, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto; a noi che ti domandiamo l'affetto del tuo divino amore, concedine di poterti amare col cuore, colle parole e colle opere e di non cessare mai di lodarti.

Del tuo Santo Nome, Signore, fa che noi abbiamo in perpetuo timore ed amore, perché tu non privi mai della tua guida coloro hai fondato nella fermezza della tua dilezione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Così sia."
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«Carlo Di Pietro - Sursum Corda»

"20 gennaio, Santi Fabiano Papa e Sebastiano, Martiri."
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"Gregorio XVI scrive ancora: «(...) è evidentemente certo, che Gesù Cristo, volendo immutabile, visibile e perpetuo il governo da Sé fondato per la sicurezza dei fedeli, deve aver provveduto la Chiesa di tutti quei mezzi, che sono necessari per non lasciarsi governare da un capo illegittimo. Quindi deve infallibilmente averle conferito il diritto di potere, nell’incertezza e nel dubbio ragionevole e fondato della legittimità di un Papa, procedere all’elezione di un altro. E ciò soprattutto se quello, la cui legittimità è ragionevolmente sospetta, non lasciasse di molestare la Chiesa in mille modi (es. con la pubblica eresia), cosicché accusare si dovrebbe Iddio medesimo di non aver sufficientemente provveduto alla sua indefettibilità, se in tali circostanze non l’avesse fornita delle opportune facoltà. (... In questi casi) la Chiesa esegue la sua sentenza finale, non sull’appoggio della sua autorità sopra il Papa, ma sulla fondata supposizione che tale non fosse: nel qual caso è evidentemente certa la potestà della Chiesa (...)».
Testo integrale: https://www.sursumcorda.cloud/massime-e-meditazioni/la-questione-del-papa-eretico.html "


" Raccolta di preghiere.
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere.html "


"O Mio Gesù, Voi mi conoscete
Sapete il mio nome... leggete nel mio cuore... vedete le mie pene... mi compatite... sapete che vorrei amarvi... immensamente amarvi...
Oh! non importa che il mondo m’ignori, oppur mi perseguiti... Basta ch’io sia conosciuto, compatito, consolato dal mio Gesù...."
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/50303906_2050624944973904_8034157397171765248_n.jp g?_nc_cat=104&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=5b4ec6077e1d7f5d7da22489991cfe5a&oe=5CCF943F


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/50303906_2050624944973904_8034157397171765248_n.jp g?_nc_cat=104&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=5b4ec6077e1d7f5d7da22489991cfe5a&oe=5CCF943F








https://www.radiospada.org/
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«20 GENNAIO 2019: SAN FABIANO PAPA E SAN SEBASTIANO, MARTIRI»
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«20 gennaio 2019: DOMENICA SECONDA DOPO L'EPIFANIA»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/50830790_2489148221114832_3320777737269936128_n.jp g?_nc_cat=101&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=01f0797b9432dfd871debc7426f7a399&oe=5CB719B5


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/50830790_2489148221114832_3320777737269936128_n.jp g?_nc_cat=101&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=01f0797b9432dfd871debc7426f7a399&oe=5CB719B5



"Fu battezzato il 20 gennaio 1880
#schuster #cardinalato #chiesaambrosiana
https://www.radiospada.org/2015/02/glorie-del-cardinalato-s-e-r-cardinal-alfredo-ildefonso-schuster-o-s-b/
[GLORIE DEL CARDINALATO] S.E.R. Cardinal Alfredo Ildefonso Schuster O.S.B."

"[GLORIE DEL CARDINALATO] S.E.R. Cardinale Antonio Bacci. Insigne latinista, fu per lungo tempo Segretario dei Brevi ai Principi. Nel 1960 fu creato Cardinale Diacono. In Concilio si espresse per il mantenimento del Latino, contro il Diaconato permanente e per la solenne condanna del Comunismo da parte dell'Assise. Fu coautore e firmatario del "Breve esame critico sul Novus Ordo Missae". Passò al Signore il 20 gennaio 1971, a 86 anni."


https://www.radiospada.org/2019/01/sono-caduto-ebreo-e-mi-sono-alzato-cristiano-la-conversione-di-alfonso-ratisbonne/
«Alfonso Ratisbonne, laureato in giurisprudenza, ebreo, fidanzato, gaudente ventisettenne, cui tutto promettevano l’amore, le promesse e le risorse di ricchi banchieri suoi parenti, l’irrisore dei dommi e delle pratiche cattoliche, il beffeggiatore della Medaglia Miracolosa, decise un giorno, per distrarsi di mettersi in viaggio e visitare alcune città dell’ Occidente e dell’Oriente, escludendo Roma, che odiava, essendo la sede del Papa. A Napoli avvenne qualcosa di misterioso. Una forza irresistibile lo portò a prenotare il posto per il nuovo viaggio, anziché per Palermo, prenotò per Roma. Arrivato nella città eterna, fece visita a tanti suoi amici tra cui a Teodoro De Bussière, fervente cattolico. Questi, sapendolo miscredente, riuscì, nelle varie conversazioni a fargli prendere la medaglia e a promettere di dire la preghiera alla Madonna di S. Bernardo, a cui, però, con sorriso beffardo e sdegno disse: “vuol dire che sarà per me un’occasione, nelle mie conversazioni con gli amici, di mettere in ridicolo le vostre credenze”. Fai come vuoi, gli rispose il De Bussière, e si mise a pregare con tutta la sua famiglia per la sua conversione. Il 20 gennaio uscirono tutti e due. Si fermarono davanti alla Chiesa di S. Andrea delle Fratte. Il cattolico andò in Sacrestia per segnare una Messa per un funerale, mentre l’ebreo preferì visitare il tempio, curioso di trovarvi dell’arte, ma nulla lo attrasse, nonostante i lavori del Bernini, del Borromini, del Vanvitelli, del Maini ed di altri illustri artisti ivi raccolti. Si era nel mezzodì. La Chiesa deserta dava l’immagine di un luogo abbandonato; un cane nero passò saltellante accanto a lui e disparve. D’un tratto…lascio la parola al veggente, secondo come ebbe a deporre con giuramento, durante il processo che ne seguì … “Mentre camminavo per la chiesa ed ero giunto incontro ai preparativi del funerale, all’improvviso mi senti preso da un certo turbamento, e vidi come un velo innanzi a me,mi sembrava la chiesa tutta oscura, eccettuata una cappella, quasi tutta la luce della medesima Chiesa si fosse concentrata in quella. Levai gli occhi verso la cappella raggiante di tanta luce, e vidi sull’Altare della medesima, in piedi, viva, grande, maestosa, bellissima, misericordiosa la SS.ma Vergine Maria simile all’atto e nella struttura all’immagine che si vede nella Medaglia Miracolosa dell’Immacolata. A tal vista io caddi in ginocchio nel luogo dove mi trovavo; procurai, quindi, varie volte di levar gli occhi verso la SS.ma Vergine, ma la riverenza e lo splendore me li feci abbassare, ciò che però non impediva l’evidenza di quell’apparizione. Fissai le di Lei mani, e vidi in esse l’espressione del perdono e della misericordia. Quantunque ella non mi dicesse nulla compresi l’orrore dello stato in cui mi trovavo, la deformità del peccato, la bellezza della religione cattolica, in una parola capì tutto. Sono caduto ebreo e mi sono alzato cristiano”. In seguito il convertito fece un bellissimo cammino che lo portò al sacerdozio e a partire missionario nella sua terra di Palestina, dove morì da santo[1].

ALFONSO RATISBONNE: LA MADONNA DEL MIRACOLO (http://alfonsoratisbonne.blogspot.com/2011/01/la-madonna-del-miracolo.html)
[1] Fu battezzato (col nome di Alfonso Maria), cresimato e comunicato al Gesù il 31 gennaio 1842 dal Cardinale Patrizi-Naro e il 20 giugno dello stesso anno entrò nella Compagnia di Gesù. Sacerdote il 24 settembre 1848, nel 1852 lasciò i Gesuiti e si unì al fratello Teodoro nella congregazione dei Padri di Nostra Signora di Sion per la conversione dei Giudei. Stabilitosi a Gerusalemme fu apostolo della fede e delle opere di carità e curò anche la riscoperta dei luoghi della Passione. Morì, ottantenne, ad Ain Kerem il 6 maggio 1884.»
https://i0.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2019/01/09-ratisbonne-1.jpg?w=771&ssl=1


https://i0.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2019/01/09-ratisbonne-1.jpg?w=771&ssl=1



https://www.radiospada.org/2019/01/difunde-tu-fe-catolica-la-conversion-del-judio-alfonso-ratisbonne-por-medio-de-la-medalla-milagrosa/
https://i0.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2019/01/RATISBONE2.jpg?w=420&ssl=1


https://i0.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2019/01/RATISBONE2.jpg?w=420&ssl=1


https://i2.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2019/01/ESTAMPAMEMORARE.jpg?w=900&ssl=1


https://i2.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2019/01/ESTAMPAMEMORARE.jpg?w=900&ssl=1





La conversione di Alfonso Ratisbonne - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/la-conversione-di-alfonso-ratisbonne/)
http://www.centrostudifederici.org/la-conversione-di-alfonso-ratisbonne/
"La conversione di Alfonso Ratisbonne
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 7/15 del 21 gennaio 2015, Sant’Agnese
La Madonna del miracolo"
http://www.centrostudifederici.org/wp-content/uploads/2015/01/boh.jpg


Edizioni Amicizia Cristiana - Alphonse Marie Ratisbonne: Conversione di un Israelita (http://www.edizioniamiciziacristiana.it/conversioneisraelita.htm)
http://www.edizioniamiciziacristiana.it/conversioneisraelita.htm

http://www.edizioniamiciziacristiana.it/conversioneisraelita.jpg


http://www.edizioniamiciziacristiana.it/conversioneisraelita.jpg


Edizioni Amicizia Cristiana - Th?odore de Bussi?res: La conversione di Alfonso Maria Ratisbonne (http://www.edizioniamiciziacristiana.it/conversioneratisbonne.htm)
http://www.edizioniamiciziacristiana.it/conversioneratisbonne.htm

http://www.edizioniamiciziacristiana.it/conversioneratisbonne.jpg


http://www.edizioniamiciziacristiana.it/conversioneratisbonne.jpg








Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/)
http://liguesaintamedee.ch/
https://www.facebook.com/SaintAmedee/
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
20 janvier : Saint Fabien, Pape et Martyr (? 250) et Saint Sébastien, Martyr (? 288) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/20-janvier-saint-fabien-pape-et-saint-sebastien-martyr)
“20 janvier : Saint Fabien, Pape et Martyr († 250) et Saint Sébastien, Martyr († 288)”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/5715/1579/2912/01_20_saint_fabien_sebastien_2.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/5715/1579/2912/01_20_saint_fabien_sebastien_2.jpg





[FONT=Times New Roman]SANTI FABIANO PAPA E SAN SEBASTIANO, MARTIRI, PREGATE PER NOI!!!
Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!