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Visualizza Versione Completa : Le ragioni contro il mandato di cattura europeo



padus996 (POL)
23-01-04, 02:06
Il mandato di cattura europeo in teoria, afferma il diritto di uno Stato di perseguire, in base alle proprie leggi, un cittadino straniero per presunti reati commessi fuori dal proprio territorio. È un'assurdità. Ad esempio: in Olanda esiste il diritto all'eutanasia, che in Italia è considerata come omicidio col consenziente. In teoria, un magistrato italiano potrebbe richiedere, secondo le proprie leggi, la consegna del medico eutanasista per "strage"!.
A questo proposito, mi sembra che la decisione quadro sul mandato di cattura europeo affermi genericamente che, lo Stato esecutore può decidere di rifiutare l'estradizione se sul proprio territorio il reato non è considerato tale, il che rientra nel nostro caso. Tuttavia, mi chiedo, che significa "può"? Che su questo è lasciata la libertà di legiferare ad ogni Stato? Che tutto è lasciato all'arbitrio del giudice? Se per rimanere nell'esempio, un giudice, contrario all'eutanasia, decide di non opporsi, che succede? E se il medico olandese in questione si trovasse sul suolo italiano o di un altro Paese, cosa impedisce che egli venga arrestato e condannato? La legge si preoccupa di rassicurare che il mandato europeo non toglie i diritti civili, la libertà, ecc., ma quando si tratta di entrare nel merito dei diritti del ricercato, essi si riducono a due capoversi! Una montagna di ipocrisia che partorisce diritti grande come un topolino.
Particolarmente: mi sembra che un valore della democrazia è quello che ogni cittadino debba essere governato dalle persone che ha il diritto di eleggere. Col mandato di arresto europeo si afferma che tale diritto è decaduto, perché le leggi o il sistema giudiziario di un popolo può estendersi arbitrariamente a quello di altri popoli! Un concetto che ci riporta, in linea di principio, al 1600. Inoltre, non mi è chiaro, come credo non lo sia a nessuno, cosa comporta questo procedimento. Immaginiamo che un cittadino italiano sia accusato dalla magistratura lituana di aver commesso un omicidio sul territorio italiano, e che lo Stato italiano decide di non opporsi al trasferimento. Mi chiedo:
1) il cittadino italiano verrebbe rinchiuso in prigioni lituane; chi lo sa in che condizioni sono? Il cittadino avrebbe diritto ad avere un interprete come compagno di cella? Egli si troverebbe catapultato in una cultura e una nazione che egli non ha contribuito a costruire. Un tempo questo era il concetto baluardo della democrazia.
2) Se il processo viene fatto in Lituania, chi paga il viaggio dell'avvocato, dell'interprete, dei testimoni? e chi risarcisce? Avrebbe senso che per un fatto avvenuto in Italia i testimoni debbano andare in Lituania? E se per motivi di lavoro o economici ciò non può avvenire? Mi sembra che una cosa del genere vìoli palesemente il diritto di avere la migliore difesa possibile!
3) A quale Stato verrebbe presentato il ricorso?Il diritto a chiederlo dipende dalla legislazione dello Stato emittente o esecutore?
4) A chi occorrerebbe chiedere il risarcimento per eventuale ingiusta detenzione? Se lo Stato gudicante non prevede tale risarcimento, che succede?
5) perchè lo Stato lituano si dovrebbe impegnare a giudicare con equità un cittadino non suo, che non vota, non paga le tasse, non parla la lingua?
Mi sembra che tutte queste obiezioni siano troppo pesanti per poterle archiviare con un "può"...Dove sono i diritti scritti? Ho scoperto per caso, che recentemente è stata votata una legge che condanna ad anni di prigione un cittadino che offende le Olimpiadi! Se mi sfugge qualche parola offensiva, devo aspettarmi che la magistratura greca mi consideri un criminale? Ammettiamo che essa faccia richiesta allo Stato italiano in virtù del mandato di arresto europeo. Ammesso che l'autorità centrale decida che io non debba essere processato per questo reato dalla Grecia (cosa, che ribadisco, è auspicabile ma non è scontata) in teoria i carabinieri dovrebbero venire a casa mia, arrestarmi e solo dietro decisione del GIP decidere il mio rilascio. Conoscendo i tempi delle leggi italiane, quanto tempo dovrei passare in carcere?
E se il mandato di cattura della Grecia mi colpisce quando sono in Francia, e quindi è la magistratura francese a decidere, che garanzie ho?
Un cittadino per rispettare la legge dovrebbe conoscere quelle di 25 Stati? Perché l'Unione Europea asserisce che ogni cittadino è soggetto ad esse ma non fa nulla per diffondere la conoscenza di esse? In conclusione, spero che Voi vogliate affrontare l'argomento, e ne possiamo riparlare, magari per scriver un bell'articolo, o che comunque mi gradiate di rispondermi per chiarirmi i dubbi sopra esposti.