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Visualizza Versione Completa : Narmada torna a far campagna



Davide (POL)
29-01-04, 17:35
Chiuso il Social forum mondiale, i delegati scesi a Mumbai dalla valle del fiume di Narmada si sono trasferiti davanti al Matralaya, il palazzo sede del governo dello stato del Maharashtra. Si sono trasferiti là per chiedere al governo statale l'impegno a non alzare neppure di un altro metro la diga di Sardar Sarovar, la più imponente delle molte dighe sul fiume Narmada, prima di aver proceduto alla completa «riabilitazione» delle persone già sfollate. Per «riabilitazione» il Narmada Bachao Andolan (Movimento per salvare il fiume) intende in primo luogo terra, coltivabile e coperta di foreste come quella che il lago artificiale della diga ha sommerso. E continuerà a sommergere: il 27 dicembre un «sottogruppo per l'ambiente» dell'Authority del fiume Narmada ha dato il suo beneplacito ad alzare quella diga, ora alta 100 metri, sino a 110,6 metri. Questo significa che è cominciato il conto alla rovescia per i villaggio di Manibeli, nome entrato negli annali della resistenza alla diga perché è stato il primo raggiunto dal lago artificiale di Sardar Sarovar undici anni fa - allora la diga era alta 50 metri. Da allora gli abitanti hanno ricostruito il villaggio tre volte, sempre un po' più su sulla collina che lo sovrastava. Ormai il villaggio è in cima alla collina, la diga è visibile 5 chilometri più in là: se il lago sale ancora dovranno davvero emigrare. E perderanno non solo case e campi ma la vita comune, inclusa la scuola popolare ideata dagli attivisti della Narmada Bachao Andolan, dove i bambini di quelle famiglie tribali hanno imparano a leggere e scrivere per inserirsi nella scuola pubblica da cui erano stati finora esclusi di fatto. Durante il Social forum il chief minister (capo del governo) del Maharashtra si era mostrato nei padiglioni del centro Nesco di Goregaon: non era stata però una passeggiata facile, perché aveva incontrato subito due donne determinate, la leader di Narmada Medha Patkar e la leader del movimento per la trasparenza Aruna Roy. Incalzato, il chief minister aveva dichiarato che la diga non salirà neppure un metro prima che tutti abbiano ricevuto quello che è giusto. Gli attivisti e la popolazione giunta dalla valle speravano di più, un impegno a non alzare ulteriormente la diga che ha stravolto la loro geografia e la loro vita. Finito il Forum però, anche quell'impegno minimo è svanito. Il Maharashtra è solo uno dei tre stati in causa: la diga di Sardar Sarovar si trova in effetti in Gujarat e il territorio sommerso (quindi dei villaggi destinati a dislocare) si trova in gran parte in Madhya Pradesh e solo in parte minore nello stato di cui Mumbai è capitale. Gli attivisti di Narmada dunque chiedevano al chief minister di questo stato di farsi portatore delle loro istanze presso gli altri tre...
Non sembra che abbiano ottenuto le garanzie che volevano. Non era la prima volta che scendevano nella capitale a protestare, probabilmente non sarà l'ultima. Questa volta però hanno ottenuto la solidarietà del Social forum. Una delegazione formata da Vittorio Agnoletto e José Luis del Rojo in rappresentanza del Comitato organizzatore internazionale, Mario Agostinelli (Forum mondiale delle alternative) e Giovanni Acquati (Banca Etica) è andata al sit-in degli abitanti di Narmada. Con Medha Patkar hanno concordato di portare la questione delle grandi dighe tra i temi di mobilitazione del Wsf (che, a conclusione della tappa di Mumbai, ha deciso di assumere in modo più netto il ruolo di organismo che lancia campagne politiche: acqua e dighe saranno una). Del Rojo, consulente del ministero dell'agricoltura brasiliano, si è impegnato a spingere per approfondire la relazione tra Brasile e India, a livello istituzionale (vedi la comune battaglia avviata a Cancun sui temi del commercio mondiale) e popolare - per esempio collegando le lotte degli sfollati da grandi dighe. Agostinelli, che durante il Forum ha lanciato un «contratto mondiale sull'energia», sta studiando con il movimento di Narmada progetti comuni sulle energie alternative. E' ben questo, un Social forum mondiale: l'occasione per creare reti e battaglie comuni.

Marina Forti
Il Manifesto 29 01 04