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Visualizza Versione Completa : Kazakistan: Una diga di 11 km condanna a morte il Mar D'Aral



Davide (POL)
01-02-04, 17:32
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Una diga di 11 km sta per essere costruita in una piccola parte del Mar
D'Aral settentrionale in Asia centrale, un progetto descritto come il
peggiore disastro ambientale del mondo. Il Mar D'Aral, diviso tra le ex
repubbliche sovietiche del Kazakistan e dell'Uzbekistan, si sta
prosciugando da 25 anni, da quando l'URSS aveva cominciato uno schema
d'irrigazione di vasta scala che deviava l'acqua dai due affluenti per la
coltivazione del cotone e del riso nel deserto.

Due progetti di salvataggio tentati nel passato sono falliti e uno dei due
fiumi ha cessato di scorrere. In alcuni posti la profondità dell'acqua è
diminuita da 54 a 28 metri e il ritiro ha lasciato le vecchie navi
abbandonate in quella che adesso è terra desertica. Il Kazakistan, che
faceva affidamento sul pesce del mar D'Aral, ha deciso di abbandonare gran
parte del mare costruendo una diga per estrarre le acque del secondo
affluente a nord. È parte di una guerra idrica con l'Uzbekistan, che ha
fermato l'afflusso di acqua del fiume Amu-Daria nel sud del mare.

La tensione tra i due stati è aumentata dopo alcuni incidenti di confine,
e l'Uzbekistan ha vietato l'accesso all'intera parte del mare entro il suo
territorio sia ai turisti che alle agenzie di soccorso. L'ultimo che è
stato nel posto ha riferito che la popolazione che in passato si sosteneva
con la pesca e l'agricoltura adesso sopravvive solo grazie agli aiuti
alimentari nel deserto salato. Cancro e collasso del rene e del fegato
sono comuni sia negli adulti che nei bambini. Mentre chi protesta in
Uzbekistan viene chiuso in prigione. Il Kazakistan dice che il suo fiume,
il Syr-Daria, da solo non può tenere vivo l'intero mare. In effetti
l'acqua finisce nella zona morta meridionale del mare.

Il governo sta spendendo 70 milioni di euro ricavati dallo sfruttamento
petrolifero per ridurre le perdite al Syr-Daria dovute all'irrigazione.
Costruendo una diga attorno a quella che è adesso una stretta lingua di
terra arida il governo spera di ripristinare le popolazioni ittiche e
ridurre le tempeste di sabbia. La Banca Mondiale sta finanziando la diga.
Cinque paesi - Kyrgyzistan, Tajikistan, Turkmanistan, Uzbekistan e
Kazakistan - usano i due fiumi per l'irrigazione da secoli. Ma l'area
irrigata si è espansa da 6 milioni di ettari negli anni '60 a 8 milioni e
il mare ha cominciato a prosciugarsi anche perché l'acqua usata in
agricoltura evapora prima ritornare in mare.

Un diplomatico Britannico a Dushanbe, in Tajikistan, ha detto che c'è
tensione fra gli stati per la spartizione dell'acqua, se entro 10 anni non
cambia nulla ci potrebbe essere un conflitto armato. Per risanare il mare
sono necessari 1000 chilometri cubi di afflusso di acqua all'anno, ma
adesso arrivano solo 110 chilometri cubi e quasi tutti dal nord. Il sud
del mare ottiene poche gocce. La linea costiera è arretrata in media di
250 km, il livello di salinizzazione è cresciuto drammaticamente, e le
acque lasciano dietro un impasto salato di pesticidi e altri minerali.

La parte settentrionale è in condizioni migliori per il modesto afflusso
del Syr-Daria e tre specie di pesci sono sopravvissute, ma il sud è
virtualmente morto. Un direttore dell'International Fund for Saving the
Aral Sea, un'organizzazione interstatale presieduta dal Presidente
dell'Uzbekistan Karimov, ha detto che è pronto un piano d'azione che
prevede la coltivazione di piante che necessitano di quantità minori di
acqua e l'uso di metodi moderni per ridurre del 50 per cento i consumi di
acqua. Uno degli ultimi ad aver visitato la parte meridionale del mare, in
Uzbekistan, ha detto che la popolazione è in uno stato terribile, beve
dalle fosse di fango, che è ciò che rimane del fiume un tempo vigoroso.

L'uomo, che lavora per un'agenzia di assistenza, ha detto che era stato
proposto un piano per spostare la popolazione, ma l'Uzbekistan lo ha
respinto. „Adesso nessuno ha idea di cosa sia accaduto alla gente che
stavamo cercando di aiutare‰ ha riferito l'uomo. Mappe e approfondimenti
sul Mar D'Aral sono disponibili a questo URL: http://www.grida.no/aral/main_e.htm

Fabio Quattrocchi
newsletter <news@ecplanet.net>