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Visualizza Versione Completa : Libri Ultras



Gianmario
13-03-02, 01:31
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DIARI DI UNA DOMENICA ULTRA'
Ventinove Gennaio
Claudio Vincenzo Spagnolo
di Luca Vincenti
FrancoAngeli, pagg.192, euro 13,43

“Io so di certo che chi ha scritto questo libro lo ha fatto per non dimenticare nel tempo e questo forse servirà a fare in modo che un papà, una mamma, una famiglia non debbano piangere mai più per quel vuoto incolmabile che rimarrà per sempre”. Con queste parole di augurio, scritte da Cosimo Spagnolo, si apre “diari di una domenica ultrà”.
Non si tratta di una domenica qualsiasi, una di quelle in cui migliaia di giovani vivono da protagonisti il disputarsi di una partita di calcio, si tratta di una domenica ben precisa, esattamente domenica 29 gennaio 1995. Per molti, quella, può sembrare una giornata come tante, per altri, invece, non può dirsi altrettanto. In quel lontano 29 gennaio, presso lo Stadio Luigi Ferraris di Genova, andava in scena la partita Genoa-Milan, ma il copione volle che quel luogo fosse teatro di un drammatico episodio: l’uccisione di Vincenzo Spagnolo ricordato, dalla sua Gradinata Nord e da tutti, come Claudio.
“Diari di una domenica ultrà”, scritto da Luca Vincenti, ruota attorno a questo triste episodio. E’ un libro interessante, non facile. Il susseguirsi di pagine ben articolate e complesse non permette una lettura rapida del testo, impone, piuttosto, continue pause di riflessione. L’intento, come si rivela più volte, non è di giudicare l’atto in se stesso, ma di farlo comprendere, di spiegarne i retroscena e le ragioni che possono aver spinto il giovane Simone Barbaglia, ultrà milanista, ad uccidere il “rivale” genoano. Punto focale è la rottura, nel 1982, del gemellaggio che dal 1973 univa la tifoseria rossonera: Fossa dei Leoni, Brigate Rossonere e Commandos Tigri, a quella rossoblu rappresentata, fino al giorno del suo scioglimento, dalla Fossa dei Grifoni. Nella minuziosa descrizione dei fatti, consapevolmente o meno, Luca Vincenti, riesce a catapultare il lettore in quei brevi ma intensi istanti che prendevano forma al di fuori dello stadio Marassi, poco prima che un semplice fischio desse inizio all’incontro di calcio Genoa - Milan.
L’autore affronta difficili argomentazioni riuscendo a non cadere mai nell’errore di esprimere giudizi o sensazioni personali, che lo possono anche riguardare in prima persona. E’ ammirevole la mancanza di coinvolgimento nel descrivere la giornata del raduno ultrà quando, ad opera di una delegazione di ultras genoani, sampdoriani, spezzini e soprattutto bergamaschi, venne stilato il comunicato “basta lame basta infami” che, a mio avviso, non lascerebbe indifferente nessuno visto il contenuto altamente opinabile. Coadiuvato da innumerevoli interviste, articoli di giornale, riferimenti bibliografici, piante, tabelle e fotografie, l’autore rende completa ed esaustiva la sua analisi sociologica – ritengo di non commettere un errore nel definirla tale -. Il libro si conclude con le considerazioni personali di Luca Vincenti, considerazioni che, dopo aver letto e non sfogliato le pagine di “diari di una domenica ultrà”, potrebbe farsi ciascuno di noi e chissà che, magari, non ne nasca un dibattito od una riflessione a più ampio raggio.
Tante stelle brillano sopra le Curve, ma la loro luce ed il loro ricordo non basteranno mai ad illuminare o a riempire “quel vuoto incolmabile che rimarrà per sempre”.
Addio Spagna!

Gianmario
13-03-02, 01:32
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OLTRE LA PASSIONE… 20 anni di ULTRAS FIGHTERS SIENA 1979
Autoprodotto dagli Ultras Fighters Siena
Pagg. 47


Parlando di Siena è facile che venga alla mente il Palio o la bellissima Piazza del Campo prima ancora dell'A.C. Siena. Il mancato salto di qualità, avvenuto solo nelle ultime due stagioni con il passaggio in serie B, ha per anni tenuto in ombra le sorti della compagine toscana agli occhi di molti, ma non certo dei suoi ultras: gli Ultras Fighters Siena. Non ci sono parole migliori di quelle usate da alcuni membri del gruppo per definire il tifoso senese: "è disposto a seguire la sua squadra in capo al mondo quando vince, mischiando l'affetto per la Robur con il suo fortissimo e radicato campanilismo, lasciando trapelare un entusiasmo ed un affetto insoliti per una città che già investe tanto, nel Palio, in termini emozionali e istintivi. E' però, quello senese, il pubblico più ingiustificatamente snob del mondo, che pretende di avere dei campioni in squadra, che crede la serie B cosa dovuta, che vorrebbe confrontarsi con le grandi piazze calcistiche di tutta Italia e magari vincere: un pubblico incline al folle amore e, allo stesso tempo, alla freddezza glaciale, polemico fino alla autoflagellazione". Detto in questi termine sembrerebbe cosa impossibile riuscire a radicare lo stile ultrà eppure, gli Ultras Fighters, ce l'hanno fatta. Le radici del gruppo risalgono al 1979 quando la fusione delle Brigate Bianconere, dei Black and White Fighters e del Siena club San Prospero porta alla comparsa del primo striscione con la dicitura Ultras Fighters con in mezzo un teschio. La narrazione dei ragazzi delle Brigate e dei Black and White Fighters nel descrivere la nascita dei due gruppi è goliardica ed affascinante. Sono gli anni delle prime trasferte, dei derdy roventi con Prato e Grosseto, sono gli anni delle prime torce e dei primi tamburi, sono gli anni in cui il gruppo, simpaticamente, viene conosciuto nelle categorie maggiori attraverso il "mercatino del tifo" del Guerrin Sportivo. La stagione 1987/88 segna un profondo spartiacque nella storia degli U.F.S. a seguito di una mancata promozione in serie B e la successiva retrocessione. Un nuova generazione si fa portatrice dello striscione in pvc con Arafat al centro (il terzo dal 1979); i "vecchi" hanno praticamente "mollato" se si eccettuano pochi esponenti. Pur continuando la sua leadership, lo striscione Ultras Fighters non riesce a trasmettere identità provocando un frammentazione della curva in piccoli sottogruppi. Per ovviare tale problema ed avere un coordinamento più organizzato, nasce la Gioventù Ghibellina. Ciò non toglie che gli Ultras Fighters scompaiano dalla scena anzi, da un pezzo di striscione in pvc, ne nasce uno piccolo con la scritta U.F.S. '79 che, grazie alla volontà di alcuni componenti del vecchio nucleo storico di San Prospero, appare ai margini della curva. La Gioventù Ghibellina non ebbe lunga vita sparendo dopo il 1991 a dimostrazione che un gruppo ultras non si costruisce solo su facili entusiasmi. Le vicissitudini societarie non aiutano certo i ragazzi degli Ultras Fighters che, dimostrando la tenacia che ancora li contraddistingue, prendono di muovo in mano le sorti del tifo senese questa volta dietro uno striscione nuovo: sfondo nero, scritta bianca con gli ossi ed un simbolo originale per l'Italia di quei tempi, il teschio con cappello. Lo striscione viene portato in giro per l'Italia e difeso in molte trasferte (memorabile quella di Ischia 94/95). La squadra fluttua tra le zone alte e quelle basse della classifica. E' l'anno 1999, il gruppo festeggia i propri vent'anni di storia. Lo fa in modo simpatico attraverso un libro ben scritto e arricchito di tante fotografie sia del gruppo che del materiale prodotto nel corso di questi anni. Alla pubblicazione del libro (febbraio 2000) gli Ultras Fighters sono sempre vicini alla loro Robur che, come regalo e segno di gratitudine, li porterà a solcare i terreni di gioco della serie B.

Gianmario
13-03-02, 01:33
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LETTERE DALLA CURVA SUD
Venezia 1998-2000
di Filippo Benfante e Piero Brunello
Odradek, pagg.179, lire 20.000, euro 9,32


Per uno sportivo, specie per un tifoso, non c'è giorno migliore della domenica per starsene a casa, sotto le coperte a sopportare l'influenza. Il giornale, la radio e la televisione non offrono altro che notizie, commenti ed immagini sullo sport. Il tempo trascorre inesorabilmente tra l'esultanza di un gol e la delusione di un pareggio, di una sconfitta immeritata o di un tredici mancato al novantesimo. Dire altrettanto per un ultrà sarebbe commettere un'atroce eresia. L'ultrà non aspetta altro che la domenica. Con ardore attende che la settimana scorri nell'attesa di prendere posto nel "lato breve" di quel "rettangolo di circa 160 per 200 metri… la cui orientazione appare casuale, sia rispetto al reticolo urbano, sia rispetto ai punti cardinali". (Primo Levi). Starsene quindi a casa, più che un piacere diventa un'agonia, si sentono cori, esultanze, si vedono fumogeni accesi e braccia alzate, il ripetersi di quel rito domenicale a cui mai si sarebbe voluti mancare aumenta il rimpianto per quelle "linee" di febbre che "imprigionano" sotto le coperte di lana.
Fuori dalla finestra le montagne, il sole che risplende riflesso sulle finestre dei palazzi ed il soffio del vento che trasporta lontano le sporadiche nuvole: un meraviglioso spettacolo può spalancarsi davanti agli occhi ma si sarebbe voluto essere là, in curva, con gli amici di sempre, a tifare con loro. Si spengono televisione e radio: le formazioni, cori incessanti in sottofondo, il terreno di gioco in ottime condizioni aumentano solo il rammarico del non essere presenti.
Leggendo "Lettere dalla curva sud", è possibile, come per magia, rivivere le stesse emozioni, cantare gli stessi cori ed immergersi tra la folla arancio-verde della Curva Sud dello stadio Penzo di Venezia, dimora abituale dal 1987 degli Ultras Unione e company, standosene tranquillamente seduti in poltrona con il termometro sotto il braccio. Attraverso lo scambio di e-mail tra Filippo, trasferitosi a Firenze per motivi di studio, e Piero, docente di Storia Sociale all'Università di Venezia, si assapora il fascino ed il gusto che solo le Curve possono trasmettere. Tralasciando il gioco che si disputa in campo, quello lo lasciano ai giornalisti, narrano i rituali, le coreografie, le novità che attraverso la fanzina Ultras'87 vengono divulgate, descrivono emozioni e sentimenti che vivono in prima persona permettendoti di essere al loro fianco e vedere Pippo e Maggio, sulla balaustra, che lanciano i cori. "E' stato bello andare allo stadio con persone amiche. Belle o brutte partite, gol emozionanti, colpi di tacco, punizioni di prima, tuffi, salvataggi sulla linea"; sembra di essere con loro al Dall'Ara di Bologna o al Bentegodi di Verona, sembra di essere all'isola di Sant'Elena, tendere la sciarpa al cielo e cantare l'inno del "Pope oè". Lo scorrere rapido delle pagine si arresta solamente nei riferimenti sociologici che completano ogni singolo capitalo rendendolo più esaustivo ma meno sentimentale. L'iter storico della fusione tra la società del A.C. Venezia 1907 e quella dell'A.C. Mestre 1929, con le invitabili conseguenze campanilistiche, concludono il libro ma, imbattendomi in alcune frasi, preferisco congedarmi con una molto singolare tratta tra le innumerevoli scritte dagli autori: "non ci sono molte occasioni per abbracciarsi in pubblico, ma nemmeno in casa, tra padre e figlio per esempio, e meno ancora tra padre e figlia. Le partite di football sono uno dei pochi momenti per farlo. Anche per questo i gol della propria squadra sono così belli".

Gianmario
13-03-02, 01:34
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FREAK BROTHERS TERNANA
20 ANNI STUPEFACENTI
Autoprodotto dai Freak Brothers Ternana
Pagg. 112


L’anno 2000 è una tappa fondamentale per uno dei gruppi più conosciuti e rispettati del movimento ultras italiano: i Freak Brothers Ternana. Un gruppo tosto, irriverente, ma al contempo rispettoso di norme e valori, un gruppo schietto, deciso, che fa del suo credo politico a sinistra una componente inscindibile della propria identità. Le radici del gruppo affondano nel 1974 “con il mitico striscione” Ultras, come lo definiscono gli autori del libro. Sono gli anni dei campionati in serie A e B, gli anni dei violenti scontri con ascolani e genoani, sono gli anni in cui la polizia inizia a reprimere il gruppo mettendolo a dura prova. La svolta si ha nel 1980 quando, a seguito di una colletta organizzata “tra i ragazzi per pagare una multa ad un loro amico che era stato condannato nella trasferta di Parma, poi assolto”, il ricavato venne investito per l’acquisto della stoffa che avrebbe permesso la nascita ufficiale del primo striscione Freak Brothers. Il nome, tratto da un fumetto pubblicato in Inghilterra e Olanda, fa la sua prima comparsa al Liberati in occasione di Ternana – Francavilla. Dopo vari pellegrinaggi tra i vari settori dello stadio, i Freak si trasferiscono definitivamente nel loro feudo storico: la Curva Est. Tra una riunione e l’altra, tra una trasferta ed una coreografia, tra lo stampo di nuovo materiale e il sorgere di innumerevoli sottogruppi e sezioni, i Freak diventano una realtà consistente: un fenomeno destinato a lasciare il segno. Gli scontri con folignati, salernitani, laziali, aretini, napoletani e le amicizie con atalantini, cosentini, casertani, doriani, vengono narrate con vivacità all’interno delle pagine di questo “stupefacente” libro in cui, attraverso fotografie ed articoli di giornale, vengono riproposte le tappe fondamentali del gruppo. I derby con il Perugia meritano uno spazio a sé: innumerevoli, coloratissimi e contornati sempre da violenti incidenti non solo prima o dopo le partite disputate tra le due formazioni, ma anche nei luoghi più disparati della penisola: come dimostra uno degli episodi più tristi, se non il più triste, che costò, in un autogrill, la perdita dello striscione da trasferta; l’oscuro periodo che ne seguì venne, fortunatamente e non privo di problemi, ben presto superato. Le parole di alcuni ragazzi e ragazze del direttivo testimoniano le motivazioni che li hanno spinti ad avvicinarsi ai Freak, narrano i ricordi più significativi vissuti insieme, nonché i rimpianti per qualcosa sfuggito nel tempo senza che loro potessero intervenire per cambiare il corso di quegli eventi, forse, già scritti. Emergono valori come l’amicizia, la famiglia, l’importanza del ruolo del gruppo all’interno della vita aspetti che, molto spesso nelle pagine dei giornali (come testimoniano gli innumerevoli articoli) non vengono nemmeno presi in considerazioni quando si parla di questo fenomeno di aggregazione giovanile. Dalla stagione 1981/82 accanto alla dicitura Freak Brothers si aggiunge quella di “lo sballo continua” prova inconfutabile del desiderio di non mollare e di scrivere altre pagine di storia Freak.

Gianmario
13-03-02, 01:35
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TRANQUILLI OGGI NON VI PICCHIAMO
Gli slogan degli ultras negli stadi
A cura di Gabriele Viganò
Millelire stampa alternativa, pagg.31, lire 2.000, euro 1,03



Stagione 1988-89, nella città lariana si disputa l’incontro tra Como ed Inter e, nel settore ospiti, viene issato uno striscione: “tranquilli oggi non vi picchiamo”. E’ proprio da questo pezzo di stoffa e dalla sua scritta composta a bomboletta che Gabriele Viganò trae spunto per dare un titolo alla sua piccola opera. Si tratta di un “libretto” nel quale, catalogati per argomenti, vengono elencati innumerevoli striscioni esposti nelle curve italiane nel corso di questi ultimi anni. L’attualità e la cronaca, le rivalità e derby, le contestazioni verso le società sportive o verso le forze dell’ordine, sono alcuni dei tanti spunti da cui trarre idee originali per comporre striscioni ironici, sfrontati ma anche di rabbia ed odio. Innumerevoli striscioni vengono così messi a conoscenza dei lettori che, sfogliando queste pagine, non potranno certo trattenersi da qualche sorriso e smorfia di disappunto.

Gianmario
13-03-02, 01:36
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BOTTE E RISPOSTE
Gli slogan dei derby Roma-Lazio
A cura di Andrea Arena
Millelire stampa alternativa, pagg.30, lire 2.000, euro 1,03

I derby hanno sempre costituito per le tifoserie una partita a sé; rappresentano certamente il momento culmine attraverso cui dimostrare la propria supremazia a livello canoro, coreografico e non solo, verso i “cugini”. Innumerevoli sforzi convergono in quella “battaglia” che si disputa tanto sul campo, quanto sugli spalti. Attraverso gli striscioni, le tifoserie rispondono ad offese, lanciano sfide, rievocano eventi goliardici e sbeffeggiano i propri avversari. Il derby di Roma, sotto questo aspetto, racchiude un patrimonio ricchissimo poiché romanisti e laziali hanno sempre farcito le proprie curve con innumerevoli slogan. “Botte e risposte” è una piccola raccolta dei messaggi che romanisti e laziali si sono scambiati in questi ultimi anni; attraverso gli striscioni viene concessa loro la parola ricordandoci che i protagonisti di un derby non sono solo i ventidue a scendere in campo, ma anche loro: gli ultras.

Aug83
13-03-02, 14:47
Bel lavoro, Gianmario.

Una domanda: questi libri sono ancora in circolazione? Si trovano anche nelle librerie normali?

Gianmario
13-03-02, 15:19
Originally posted by Aug83
Bel lavoro, Gianmario.

Una domanda: questi libri sono ancora in circolazione? Si trovano anche nelle librerie normali?

Per quel che riguarda il primo libro "Diari di una domenica ultrà", c'era anche un sito dove veniva venduto ma non ricordo l'indirizzo.
Gli ultimi due sono editi dalla stampa alternativa e li puoi comprare via internet www.stampalternativa.it .
Per quel che riguarda quello dei senesi e dei veneziani prova ad andare sul sito dei gruppi e mandargli una mail.

Saluti Ultras
Gianmario

Gianmario
30-08-02, 01:37
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HOOLIFAN
"thirty years of hurt"
Mainstream Publishing Company Ltd
Autori: Martin King e Martin Knight

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Finita l'ultima delle 224 pagine di questo "Hoolifan" ho pensato e ripensato ad un punto debole di questo libro.
Niente da fare, non c'è.
Si tratta di un vero e proprio classico della letteratura ultras ed è imperdonabile che non sia ancora stato tradotto in italiano.
Il testo originale è infatti in inglese, anzi - vista la colloquialità - in londinese, trattando quasi trent'anni di storia di una delle più temute "firms" d'Oltremanica, quella del Chelsea.
Chi scrive non è un autore qualunque ma Martin King, uno dei "top boys" od anche "main faces" dei blues il quale ripercorre - coadiuvato nella parte finale da Martin Knight - il suo cammino negli stadi, da quando a sei anni viene portato per la prima volta dal padre a vedere la partita fino ai giorni nostri.
Ovviamente autobiografico, spiega con esattezza come si è formato il movimento, quali fossero le modalità comportamentali e le reali finalità delle "mob" d'Inghilterra, commentando sarcasticamente quanto invece folkloristicamente ritenuto da giornali e polizia che - incapaci di comprendere il fenomeno ovvero, più malignamente, strumentalizzandolo per fini politici e di carriera - sono da sempre intenti a cercare ed a supporre piani predeterminati ed infiltrazioni di gruppi politicamente eversivi.
Particolarmente interessanti le storie del cosiddetto "take the end", la mossa con la quale gli ultras delle varie squadre tentavano di impossessarsi della curva ("end") avversaria, il che delinea una diversa concezione delle dinamiche ultras che invece venivano seguite in Italia. Da noi quel che si verificava al tempo era la cosiddetta "carica" nella curva dei tifosi che in quel momento si trovavano in trasferta, mentre questi benedetti inglesi si prendevano il lusso, quando erano loro a giocare in trasferta, di entrare due a due con i più strani stratagemmi nella curva riservata ai tifosi di casa e, in un preciso momento, al grido di "CHELSEA", di impadronirsene creando la nota "no man's land - terra di nessuno" tra loro e i tifosi di casa.
Il tutto dopo furiose scazzottate che - rileva l'autore - erano uno dei motivi per i quali la gente, anche quella comune, andava allo stadio: vedere una bella rissa e una bella partita.
Sintomatica al riguardo è la scena descritta nel libro in cui un tifoso - neanche troppo conosciuto - del Chelsea in trasferta resiste furiosamente, nella curva dei padroni di casa, all'assalto di decine e decine di tifosi avversari, stendendone parecchi prima di soccombere al soverchiante numero degli antagonisti. Quando l'eroico malcapitato viene portato via dalla polizia, sulle sue gambe, per essere ricondotto al suo settore, un fragoroso applauso di ammirazione di tutti i tifosi avversari - che ne avevano riconosciuto il valore - lo accompagna nel cammino.
Tornando a noi, l'excursus prosegue analizzando l'evolversi delle mode in Gran Bretagna e quanto si legge è prezioso per capire l'importanza del modo di vestire nel mondo ultras, per lo meno quello inglese. Il binomio tra abiti e gruppo ultras era inscindibile e mutevole nel tempo. I temibili fans del Chelsea, ad esempio, sono partiti da una moda skinhead-casual ma sono anche sorpendentemente transitati in capelli lunghi e moda indiana.
Questo per dire che quando in Italia si sente criticare il fatto di aderire ad una moda, e spesso questo avviene negli stadi, non si considera che anche il vestire rigorosamente "non alla moda" è una moda o uno stile di vita: quella di chi prende le distanze da chi si vuol vestire in una certa maniera piuttosto che un'altra!
Naturalmente il libro affronta il problema della repressione e più volte nel leggere mi sono trovato ad annuire silenziosamente alle considerazioni dell'autore: tutto il mondo è paese, o meglio, quello che sta passando il mondo ultras in Italia è quello che hanno già passato lì.
L'autore cerca di spiegare qual'è la vera essenza del movimento che, rispetto al nostro, ha sempre avuto accenti più "casual" nell'organizzazione. In assenza di un vero e proprio gruppo ultras principale, la tifoseria del Chelsea era organizzata in bande, ciascuno con un proprio leader e che il più delle volte rispecchiavano l'area geografica di provenienza. Il nome di "Headhunters", persino, non è stato scelto da loro ma è stato un gentile omaggio della stampa. La differenza rispetto alla curva della Roma, ad esempio, è che lì non può essere concepito un gruppo come è stato il CUCS o gli AS Roma Ultras, vale a dire gruppi che raccolgono elementi provenienti da più parti di Roma. Immaginate una curva senza striscioni, con la gente che si dispone in curva con la banda del proprio quartiere: ecco, questa era la curva del Chelsea. Tifo spontaneo, naturalmente, ma senza troppe pippe mentali tutti dietro al primo coro che si alzava, anche se - è ovvio - doveva provenire da una delle zone dei tifosi che contavano.
Ciò detto, Martin King fa capire bene che, incidenti di percorso a parte, quello di cui avevano voglia i giovani inglesi era solo una sana scazzottata né più né meno cruenta di quella che si può verificare avanti un pub o una discoteca, sicché egli non si capacita di come lo Stato abbia reagito per episodi tutto sommato lievi in modo così eclatante. "Anche nella boxe - riflette - le due parti vogliono picchiarsi, ma non certo uccidersi, e tutto sommato il nostro mondo rientra in questo spirito".
Dopo aver narrato di quando il Chelsea retrocesse, e di come il passaggio in seconda serie non fu affatto semplice perché tutte le tifoserie minori volevano confontarsi con loro, è anche interessante notare nel testo come tifosi di diversa fede calcistica - anche divisi da rivalità- siano pronti ad unirsi in determinati situazioni, vuoi la partita della squadra di quartiere che li accomuna ovvero la partita della Nazionale. Dopo aver brillantemente criticato gli insensati interventi governativi, che non hanno affatto eliminato il problema della violenza negli stadi ma lo hanno solo spostato territorialmente (rendendo gli scontri paradossalmente più pericolosi proprio perché - ora sì - organizzati prima dai gruppi), il libro termina con Martin, ormai più che quarantenne, insieme con sua figlia nella rinnovata Shed del Chelsea, ridotta ad un ammasso di seggiolini numerati rigorosamente rispettati. Un tipo davanti a lui, che riconosce per aver sostenuto in passato un'altra squadra, si infervora a parole per un fallo su Vialli e la security se lo porta via. La figlia chiede al padre se quello fosse un hooligan e l'autore - che nel libro ne ha raccontate di cotte e di crude nei bei tempi andati - dopo aver riflettuto per un minuto risponde "Si, cara, suppongo di si". Poco dopo la figlia nota un gruppo di giovani più in là, con una piccola pancetta da birra e magliette false della squadra, che cantano a squarciagola per Vialli, ed anche in questo caso chiede: "Anche loro sono hooligans, papà?", alché il padre risponde "No, cara, quelli sono tifosi". "Ed allora tu cosa sei papà?". Dopo aver pensato a lungo anche in questo caso, Martin King risponde sorridendo "Io sono un hoolifan", e da qui il nome del libro.
Lo leggano tutti coloro che sanno l'inglese, perché è e resterà sempre un must.
Da parte mia, contatterò il prima possibile gli autori e la casa editrice perché è un delitto che questo libro non possa essere letto da tutti.

Gianmario
30-08-02, 01:40
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"Questa pazza fede" "A season with Verona"

RECENSIONE DI LORENZO (www.asromaultras.it)
Tim Parks è un mancuniano di 48 anni di cui quasi la metà spesi nella città scaligera, ove tuttora vive con moglie e figlio, sostenendo tra l’altro l’Hellas Verona.
Un bel giorno decide di seguire tutte le 34 partite della stagione 2000-01, proprio con la finalità di scrivere questo libro.
Se pensate di avere un resoconto fedele di ogni partita e trasferta state sbagliando, anche se si rinvengono diverse cronache interessanti, ivi compresa quella della trasferta a Roma e dell’agguato rituale subito da parte degli ultras giallorossi.
Tim Parks, emerge dal libro, è un tifoso “classico”, catapultato a volte in situazioni “strane” per le persone normali ma che riesce ad apprezzare o quantomeno a capire proprio per averle vissute, tanto che dopo aver paragonato un viaggio con la squadra ed un viaggio con gli ultras non ha la minima esitazione a riferire quale rifarebbe.
Viaggia per alcune trasferte sul pullman delle (ex?) Brigate e racconta i personaggi, comuni a parecchie tifoserie, che in esso trovano posto. Racconta da spettatore imparziale gli abusi della Polizia, le incomprensioni interne alla curva veronese e narra delle false ipocrisie da cui è affetta l’Italia, incentrando una buona parte della sua ironia sul “caso Marsiglia” (il sedicente professore ebreo che ebbe grande risalto per aver raccontato – falsamente - di essere stato picchiato da naziskin veronesi, mettendo alla berlina per settimane l’intera città di Verona), compiacendosi peraltro più volte del fatto di tifare per una squadra avara di soddisfazioni, sottile piacere che solo gli ultimi romantici del calcio possono capire.
Pur essendo di sinistra, riesce a capire le sfumature paradossali del tifo che volge a destra come invece i mass media non riescono o non vogliono fare ed analizza in modo approfondito cos’è che spinge ad urlare slogan indubbiamente truculenti suscitando l’ilarità (perfino) delle persone “normali”.
Egli racconta anche di ciò che ruota intorno al mondo del calcio, di come i giocatori vivono il loro mestiere e ripercorre in modo approfondito le cronache delle singole partite di calcio disputate dall’Hellas, fino al cardiopalma dello spareggio-salvezza con la Reggina.
Il tutto condito da una buona dose di cultura, che ci consente piacevoli digressioni nell’arte e nella letteratura, e da un sense of humour tipicamente inglese. L’unica pecca che mi permetto di segnalare è una neppure troppo malcelata fobia verso il moralismo del mondo cattolico che a suo dire riempirebbe ogni settore della vita e della cultura italica, il che rende alcuni suoi giudizi un po’ prevenuti soprattutto ove si consideri che, alla fin fine, è anch’egli un moralista del suo credo.
In conclusione un buon libro, scritto per gli inglesi (come sarà stato tradotto il dialetto veronese?) ma che siamo in grado di apprezzare appieno se lo si legge con una vena di autocritica.
Non potrà non sfuggire, a volte, un amaro sorriso.

Gianmario
30-08-02, 01:42
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RECENSIONE AD "HOOLIGAN" DI EDDY BRIMSON

Dalle prime battute il breve romanzo del celebrato Eddy Brimson, autore - tra l’altro – di “Everywhere we go”, può sembrare un remake, neppure troppo originale di “Fedeli alla tribù”, libro culto che tutti conosciamo. Ed invece scorrendo le pagine il libro assume una sua autonomia ed originalità che gli consentono di acquistare un peso specifico nella letteratura ultras. Il libro è di fantasia, ma lascia intravedere una buona conoscenza dell’autore delle dinamiche ultras, anzi più che ultras, dei cosiddetti super-hooligans d’Inghilterra, gruppi che hanno abbandonato la violenza circoscritta agli stadi – sempre più controllati – per scegliere la via della violenza organizzata, dove i terreni di confronto sono i pub e i luoghi ove le bande si danno gli appuntamenti. Gli scontri sono pianificati, organizzati e – contrariamente a quel che si crede del panorama hooliganistico inglese – condotti sul terreno di una violenza cruenta ed armata. Ed è forse questo il punto debole del romanzo che, pur convincendo nella trama, risente forse di una spettacolarizzazione dello scontro eccessiva, più da film americano del tipo “Guerra tra bande a New York” che aderente a ciò che realmente avviene. Se è vero che anche in Inghilterra vengono usate armi proprie ed improprie, è anche vero che se le cose andassero veramente come nel libro in terra d’Albione ci sarebbero due morti a settimana.
Comunque sia la lettura scorre piacevole ed il romanzo si legge tutto d'un fiato.

Aug83
30-08-02, 14:41
Originally posted by Gianmario
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"Questa pazza fede" "A season with Verona"

RECENSIONE DI LORENZO (www.asromaultras.it)
Tim Parks è un mancuniano di 48 anni di cui quasi la metà spesi nella città scaligera, ove tuttora vive con moglie e figlio, sostenendo tra l’altro l’Hellas Verona.
Un bel giorno decide di seguire tutte le 34 partite della stagione 2000-01, proprio con la finalità di scrivere questo libro.
Se pensate di avere un resoconto fedele di ogni partita e trasferta state sbagliando, anche se si rinvengono diverse cronache interessanti, ivi compresa quella della trasferta a Roma e dell’agguato rituale subito da parte degli ultras giallorossi.
Tim Parks, emerge dal libro, è un tifoso “classico”, catapultato a volte in situazioni “strane” per le persone normali ma che riesce ad apprezzare o quantomeno a capire proprio per averle vissute, tanto che dopo aver paragonato un viaggio con la squadra ed un viaggio con gli ultras non ha la minima esitazione a riferire quale rifarebbe.
Viaggia per alcune trasferte sul pullman delle (ex?) Brigate e racconta i personaggi, comuni a parecchie tifoserie, che in esso trovano posto. Racconta da spettatore imparziale gli abusi della Polizia, le incomprensioni interne alla curva veronese e narra delle false ipocrisie da cui è affetta l’Italia, incentrando una buona parte della sua ironia sul “caso Marsiglia” (il sedicente professore ebreo che ebbe grande risalto per aver raccontato – falsamente - di essere stato picchiato da naziskin veronesi, mettendo alla berlina per settimane l’intera città di Verona), compiacendosi peraltro più volte del fatto di tifare per una squadra avara di soddisfazioni, sottile piacere che solo gli ultimi romantici del calcio possono capire.
Pur essendo di sinistra, riesce a capire le sfumature paradossali del tifo che volge a destra come invece i mass media non riescono o non vogliono fare ed analizza in modo approfondito cos’è che spinge ad urlare slogan indubbiamente truculenti suscitando l’ilarità (perfino) delle persone “normali”.
Egli racconta anche di ciò che ruota intorno al mondo del calcio, di come i giocatori vivono il loro mestiere e ripercorre in modo approfondito le cronache delle singole partite di calcio disputate dall’Hellas, fino al cardiopalma dello spareggio-salvezza con la Reggina.
Il tutto condito da una buona dose di cultura, che ci consente piacevoli digressioni nell’arte e nella letteratura, e da un sense of humour tipicamente inglese. L’unica pecca che mi permetto di segnalare è una neppure troppo malcelata fobia verso il moralismo del mondo cattolico che a suo dire riempirebbe ogni settore della vita e della cultura italica, il che rende alcuni suoi giudizi un po’ prevenuti soprattutto ove si consideri che, alla fin fine, è anch’egli un moralista del suo credo.
In conclusione un buon libro, scritto per gli inglesi (come sarà stato tradotto il dialetto veronese?) ma che siamo in grado di apprezzare appieno se lo si legge con una vena di autocritica.
Non potrà non sfuggire, a volte, un amaro sorriso.

Lo sto leggendo in questi giorni.
Avevo sentito parlare molto bene di questo libro, e tutte queste voci si stanno confermando come vere.

Gianmario
19-09-02, 19:39
http://www.progettoultra.it/italiano2/archivio/fuori_casa.jpg

Fuori Casa
di John King


Storie congiunte di un gruppo di hooligan inglesi che vanno in trasferta a seguire la Nazionale che giocherà un'amichevole contro gli storici avversari tedeschi. E' "solo" amichevole, ma per loro vale molto di più: "Due guerre e una coppa rimet" è una rivalità calcistica che si intrteccia con vicende storiche.
Per questo Tom, Harry, Kev, Harris e Carter tifosi del Chelsea attraversano la Manica, fanno tappa ad Amsterdam prima di arrivare a Berlino e insieme agli altri tifosi distruggono traghetti e quartieri a luci rosse, preparandosi alla battaglia. Sono tutti tifosi del Chelsea (che già King aveva seguito nel suo Cacciatori di teste), ma che per l'occasione mettono da parte la rivalità con altre tifoserie normalmente odiate (Manchester United, Tottenham ed altri), contro il nemico comune.
Il loro viaggio si intreccia con la storia di un reduci di guerra Bill e Bob, l'uno dalla II Guerra e l'altro dalla Guerra nel Golfo, che si portano dietro conflitti e inimicizie sociali, preludio a quello che è l'odio e la violenza che spinge gli hooligan a varcare la Manica per un secondo sbarco in Normandia, perché "Qui è l'Inghilterra in tournée, e gli inglesi sanno come divertirsi. Noi viviamo il presente colle radici piantate nel passato. Un esercito di volontari in marcia al calar del sole".
Il linguaggio è acido, primitivo e sboccato quando gli io narratori sono gli ultras, diventa riflessivo e intimista quando è Bill a raccontare il suo passato che rivive ogni giorno nel suo presente da vecchio reduce.

ed. Guanda (14,98 Euro), anno 2001. (Titolo originale: England Away)

Il_Siso
07-11-02, 21:53
Ho comprato il libro "Nella Fossa dei Leoni": splendido.

dilex
21-11-02, 23:11
Nel sito www.asromaultras.it c'è uno spazio interamente dedicato ai "libri ultras", vale la pena darci un'occhiata.
Un'informazione: il libro "Fuori casa" è in italiano? dove si può trovare?

Aug83
22-11-02, 00:44
Originally posted by dilex

Un'informazione: il libro "Fuori casa" è in italiano? dove si può trovare?

si, è in italiano, anche perché la versione inglese si chiama "England Away".

Prova a vedere se lo trovi su www.libreriadellosport.it (o.com, non ricordo...).

Prova pure su www.bol.com

Cola_di_Rienzo
11-01-03, 01:52
A me è piaciuto tantissimo il libro dell'inglese nella curva del Verona. Credo che tradotto in italiano sia "Una stagione col Verona" o qualcosa di simile. L'editore non me lo ricordo, mi pare Rizzoli.

Certo non è un ultras, però stando con i tifosi, anche con gli ultras impara a capire determinate problematiche. Inoltre è scritto bene, si legge volentieri, non è pesante.

Un altro bel libro è: Febbre a 90°. Bellissimo anche il film.

Cola_di_Rienzo
11-01-03, 02:00
Ah, dimenticavo: Fedeli alla Tribù di John King, editore Guanda, prezzo lire 26.000 :D :D :D (altri tempi!)

La storia di un hooligans del Chelsea. Interessante, certo a noi non ce ne può fregar di meno che lui abbia preso le botte in Newcastle- Chelsea perché quelli so' burini e gli hanno menato, però racconta il mondo degli hooligans che per certi versi è simile agli ultras italiani degli anni '80. Aldilà delle squadre.

Aug83
11-01-03, 16:24
Originally posted by Cola_di_Rienzo
A me è piaciuto tantissimo il libro dell'inglese nella curva del Verona. Credo che tradotto in italiano sia "Una stagione col Verona" o qualcosa di simile. L'editore non me lo ricordo, mi pare Rizzoli.

Certo non è un ultras, però stando con i tifosi, anche con gli ultras impara a capire determinate problematiche. Inoltre è scritto bene, si legge volentieri, non è pesante.

Un altro bel libro è: Febbre a 90°. Bellissimo anche il film.

Il titolo in italiano è "Questa pazza fede", l'ho letto anch'io. Parks non è un ultras ma dimostra di conoscere abbastanza le problematiche che gravano sul mondo delle curve.
Scritto bene.

Vassilij
10-02-03, 14:21
Originally posted by Gianmario
http://www.asromaultras.it/hoolifanpic.jpg

HOOLIFAN
"thirty years of hurt"
Mainstream Publishing Company Ltd
Autori: Martin King e Martin Knight

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.





L'ho letto ed è molto gradevole. L'ha pubblicato in italiano la Libreria dello Sport

Il_Siso
10-02-03, 22:04
Originally posted by Vassilij






L'ho letto ed è molto gradevole. L'ha pubblicato in italiano la Libreria dello Sport

Un mio amico del Collettivo Autonomo della Fiesole lo sta leggendo, quando finisce me lo presta.

Guerriero
22-02-03, 13:19
Un altro libro molto bello che ho letto e mi è piaciuto molto è stato:

IO,ULTRAS
padrone del pallone
di Andrea Arena

Leggetelo Ragazzi e sappiatemi dire!!!

Gianmario
27-02-03, 01:09
Originally posted by Guerriero
Un altro libro molto bello che ho letto e mi è piaciuto molto è stato:

IO,ULTRAS
padrone del pallone
di Andrea Arena

Leggetelo Ragazzi e sappiatemi dire!!!

Ne ho letti 2 capitoli su un sito della Lazio, è molto bello.

ARI6
24-04-03, 01:47
Originally posted by Guerriero
Un altro libro molto bello che ho letto e mi è piaciuto molto è stato:

IO,ULTRAS
padrone del pallone
di Andrea Arena

Leggetelo Ragazzi e sappiatemi dire!!!

http://www.stampalternativa.it/pagine/schede/Eretica/ere24.htm

Io l'ho trovato in libreria e segnalato all'istante ad Aug. Se in futuro avrò tempo leggerò e recensirò.

Biordo
16-03-05, 01:21
Originally posted by Gianmario


I derby con il Perugia meritano uno spazio a sé: innumerevoli, coloratissimi e contornati sempre da violenti incidenti non solo prima o dopo le partite disputate tra le due formazioni, ma anche nei luoghi più disparati della penisola: come dimostra uno degli episodi più tristi, se non il più triste, che costò, in un autogrill, la perdita dello striscione da trasferta;

...e non si son sciolti...dernani RIDICOLI :lol :lol :lol

http://www.grifovunque.com/perugia_flag2.gif
http://www.ingrifati.it/striscionirubati/freak.jpg
http://www.grifovunque.com/perugia_flag2.gif

Assalto
05-06-05, 09:46
Desmond Morris - Mondadori, Milano, 1982
La tribù del calcio


Antropologico
Ormai introvabile, è un'opera d'arte che desrcive come il calcio altro non sia che un rito tribale. BELLISSIMO E IMPERDIBILE

aureliano88
02-11-05, 18:23
Bellissimo e ormai introvabile il libro fotografico delle Brigate Gialloblù Verona, risalente ad una decina d'anni fà. Di recente ho comprato "Giulietta è 'na zoccola" di Cristiano Militello, quello che fà i servizi per Striscia la Notizia, niente di speciale ma 4 risate si fanno sempre volentieri.

offultfrascat
10-11-05, 20:21
Proprio ieri ho comprato "armati per la partita" di colin ward e steve "hickey" che racconta la storia di steve fino al suo arresto;parla degli hooligans del chelsea e di quando seguivano anche la nazionale;prima di questo libro ho letto "football hooligans" sempre di Ward che parlava degli hooligans dell'Arsenal e della Nazionale:se devo fare un confronto trà i due devo dire che se "football hooligans" è veramente spassosa e ricca di annedotti che ti fanno scompisciare dalle risate di hooligans ubriachi che combinano di tutto in giro per l'Europa pur di vedere l'Arsenal e l'Inghilterra "armati per la partita" è veramente bello (almeno fino a dove sono arrivato,pg 50) e ti mette quella voglia di domenica e di partita.Riguardo invece al libro citato dal Guerriero,io ultras, non c'è che dire,sicuramente il più bel libro in assoluto prodotto dalla letteratura ultras italiana,un libro travolgente e trascinante che si legge di un soffio,che però ha un solo difetto:è troppo corto!
[SIZE=4]PER IL VIP CHE SNIFFA TANTA COMPRENSIONE PER GLI ULTRAS SOLO REPRESSIONE...
BIRRA!BIRRA!BIRRA!BIRRA!:K :K :K :K :K :K :K:K

Steppenwolf
12-11-05, 15:42
Vorrei segnalare il post :
"The ultrasz" .
Proprio qui' nel sottoforum "Bar dello Sport".
Il quale post dice tutto, ma proprio tutto cio' che vale la pena dire sul tema "ultras".

LEADER83
24-11-05, 15:12
FORZA CHELSEA

DiegoVerona
27-11-05, 23:55
La settimana prossima se faccio in tempo mi compro questo libro, finalmente in ristampa.

http://img443.imageshack.us/img443/2052/guerrieri2iv.jpg

Quelli che conosco (e che magari quei tempi li hanno vissuti) tratta questo libro alla stregua di una Bibbia.

Per Aureliano (se mai rileggesse questa discussione): lo trovi al Black Brain.

Il_Siso
02-12-05, 11:11
A proposito di Bibbie....
http://www.asromaultras.it/cop-librofdl.jpg

Il_Siso
02-12-05, 11:11
A proposito di Bibbie....
http://www.asromaultras.it/cop-librofdl.jpg
Ne ho 2 copie... :D

Gianmario
09-10-08, 17:52
Ultimi libri sul calcio letti:

http://www.liberonweb.com/images/books/8884909686.jpg

a mio parere parecchio sopravvalutato e un po' troppo mitizzante (questi hanno legnato tutti senza mai prendere uno schiaffo?)

e "il mio anno preferito" di Nick Hornby non ultras ma cmq molto bello, coinvolgente ed esplicativo per quel che riguarda la "soccer culture2 d'oltremanica.

avanti fidel
09-10-08, 18:35
La settimana prossima se faccio in tempo mi compro questo libro, finalmente in ristampa.

http://img443.imageshack.us/img443/2052/guerrieri2iv.jpg (http://img443.imageshack.us/img443/2052/guerrieri2iv.jpg)

Quelli che conosco (e che magari quei tempi li hanno vissuti) tratta questo libro alla stregua di una Bibbia.

Per Aureliano (se mai rileggesse questa discussione): lo trovi al Black Brain.
cazzo questo mi interessa di brutto

ps sono doriano

avanti fidel
09-10-08, 18:40
Vorrei segnalare il post :
"The ultrasz" .
Proprio qui' nel sottoforum "Bar dello Sport".
Il quale post dice tutto, ma proprio tutto cio' che vale la pena dire sul tema "ultras".
porca puttana nn riesco a trovare sto bar dello sport...

avanti fidel
09-10-08, 19:18
http://www.asromaultras.org/Vita%20da%20Ultras%20di%20Fabio%20Bruno%20fronte.j pg


si parla della genova anni 70-80..e soprattutto degli ultras tito cucchiaroni

avanti fidel
09-10-08, 19:28
http://www.asromaultras.org/ivanluraschi.jpg (http://www.asromaultras.org/ivanluraschi.jpg)

di ivan luraschi...del 2003...si parla di doriani,veronesi,milanisti,interisti,torinisti,rom anisti,laziali e altri ed e' bello perche' l' autore racconta dopo aver incontrato tantissimi ultras!!ed e' un ultras..

DiegoVerona
09-10-08, 19:46
cazzo questo mi interessa di brutto

ps sono doriano

alla fine manco l'ho comprato, mi sono limitato a chiederlo in prestito da un mio amico. :D
lo puoi ordinare qui, http://www.blackbrain.it/
non saprei dove altro possa essere reperibile, sinceramente.

DiegoVerona
09-10-08, 19:50
Segnalo "Tifare contro" di Giovanni Francesio

http://img2.libreriauniversitaria.it/BIT/505/9788820045050g.jpg

Molto interessante, molto amaro (si avverte per tutto il libro la sensazione, anzi la certezza, di essere ormai... alla fine); inoltre non condivido la tesi di fondo per sopravvivere (volete sapere qual è? eh no, ve lo leggete!)

avanti fidel
09-10-08, 20:14
alla fine manco l'ho comprato, mi sono limitato a chiederlo in prestito da un mio amico. :D
lo puoi ordinare qui, http://www.blackbrain.it/
non saprei dove altro possa essere reperibile, sinceramente.
ok grazie mille

*MCM*
14-10-08, 23:57
consiglio "Io ultras, padrone del pallone" libro abbastanza breve di Stampa Alternativa, nudo e crudo, narrato come se si fosse seduti con gli amici al pub...senza fronzoli, essenziale ma estremamente vero e dinamico!

Poi per chi volesse conoscere l'ambiente inglese...a nn solo...

http://www.boogaloopublishing.com/pagine/football.asp