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Visualizza Versione Completa : Il sondaggio nella giornata dedicata all'emergenza idrica



Davide (POL)
23-03-04, 13:53
L’acqua di rubinetto, quella minerale. Quasi impossibile riconoscerla. Perfino in Italia, paese che è al top della classifica dei consumatori di acqua minerale. E non solo. Se bevi al buio senza essere influenzato da marca o bottiglia, la prova del gusto è vinta dall’acqua del Comune. Più di otto italiani su dieci, al primo colpo, al primo assaggio, non sono infatti riusciti a riconoscere l’acqua del rubinetto da quella in bottiglia. Sei palermitani su dieci come il 30 per cento dei napoletani, poi, durante la prova al buio, hanno indicato l’acqua del rubinetto come quella dal sapore più gradevole.
Lo rivela un originale test realizzato da Legambiente, in occasione della Giornata internazionale dell’acqua indetta dall’Onu, in sei città italiane: Milano, Roma, Napoli, Foggia e Palermo. Solo il 14 per cento degli intervistati, bevendo l’acqua da caraffe anonime, e affidandosi al palato, ha indovinato quale era quella del Comune e quale la minerale.
Ma vediamo come è andata, città per città. A Milano meno del 20 per cento dei cittadini coinvolti nella prova al buio, hanno riconosciuto l’acqua in bottiglia. A Roma più di quattro cittadini su dieci hanno confuso la minerale per l’acqua del rubinetto, soltanto il 18,5 per cento ha riconosciuto l’acqua del Comune. A Palermo addirittura nove intervistati su dieci non hanno trovato differenze tra i diversi tipi di acqua che hanno bevuto. «Anche i ”sommelier dell’acqua” di Foggia - sottolinea Legambiente diffondendo i risultati del test - nella prova al buio hanno dichiarato di gradire di più l’acqua del rubinetto. I risultati del test sfatano insomma la convinzione che l’acqua in bottiglia è più buona di quella che si consuma in casa. Ma contestualmente mettono anche in evidenza l’enorme impatto ambientale rappresentato dal mercato delle minerali». Ovvero, quantifica Legambiente, la grande quantità di imballaggi prodotta risulta essere pari a circa cinque miliardi di bottiglie di plastica ogni anno, e inoltre per trasportare dal Nord al Sud le bottiglie d’acqua minerale prodotta ogni anno, è necessario effettuare ogni anno circa 280mila viaggi.
«L’emergenza idrica che tutto il pianeta deve affrontare - afferma Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente - ci pone di fornte alla necessità di rivedere comportamenti e abitudini. L’iperconsumo di minerali in bottiglia, a nostro giudizio, è dannoso sia per l’ambiente che per i portafogli degli italiani, influisce negativamente sulla gestione degli acquedotti».
Un miliardo e 680 milioni di persone nel mondo, su un totale di quasi 6 miliardi, non dispone infatti di acqua potabile mentre nei Paesi «ricchi» si usa acqua pura per tirare lo sciacquone del water. E in Italia, stando ai dati diffusi da Legambiente, ben il 72,4 per cento delle persone beve più di mezzo litro di acqua minerale al giorno e, al mese, in media, una famiglia spende circa 18 euro. «Con questa prova d’assaggio - afferma Della Seta - abbiamo voluto dimostrare che in realtà il business dell' acqua minerale si regge su una quasi totale carenza di informazione e buona dose di pregiudizi, come quello che l’acqua in bottiglia è più salubre, che contiene meno sali, che si mantiene più pura rispetto a quella dell’acquedotto e che non è poi tanto cara». E se, sottolinea, l’acqua delle tubature domestiche supera la prova di Legambiente, rispetto all’impatto ambientale l’acqua in bottiglia non regge il confronto con quella del rubinetto. Ogni italiano - fa i conti Legambiente - consuma circa 172 litri di acqua minerale in un anno, vale a dire, in media, 90 bottiglie di plastica e una trentina di vetro. Contando l’Italia 55 milioni di abitanti, si calcolano quasi cinque miliardi di bottiglie da smaltire ogni anno. «Se si tiene conto - spiega Della Seta - che la raccolta differenziata della plastica riesce ad intercettare solo una parte delle bottiglie, è evidente che il quantitativo di spazzatura che finisce in discarica è enorme: ogni anno bere ci costa circa un milione di metri cubi di discariche».

Daniela Limoncelli
Il Mattino 23.03.04