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Visualizza Versione Completa : Vite di Uomini non Illustri



pcosta
06-03-04, 11:17
Tra le mille cianfrusaglie accumulate da nonni e padri che non buttavano mai via niente, c'è anche una piccola collezione di fotografie dell'ottocento; non di famiglia, ma raccolte chissà dove.
Quasi nessuna reca indicato il nome della persona o l'anno della fotografia: eppure dietro ognuna di esse c'è una vita, piena di emozioni e avventure, di cui si è persa ormai ogni traccia.

Ne ho scelte sei per fare un piccolo gioco di fantasia.

http://www.pcosta.net/ima/foto800.jpg

Per ognuna di esse, analizzando la foto, vorrei che inventassimo un nome e un cognome, un carattere e una breve e sintetica storia della sua vita.

Così, alla prima impressione, io ci vedo forse una "Madame Bovary", un anarchico rivoluzionario, un poeta, uno scrittore di libri di cucina, un tenore o un attore e una tenera orfanella.

Attendo suggerimenti e indicazioni sul carattere (anche correggendo le mie impressioni, naturalmente) e sul nome e cognome; poi ad una ad una, con maggiore dettaglio, passeremo a descriverne la vita.

E non è nemmeno da escludersi che - in fondo ci possono vedere trecento milioni di internauti - "carramba che sorpresa! ma quella è la bisnonna Mariuccia..."

Goyassel La Zucca
06-03-04, 14:58
Originally posted by pcosta
[...]http://pcosta.altervista.org/foto800.jpg

Per ognuna di esse, analizzando la foto, vorrei che inventassimo un nome e un cognome, un carattere e una breve e sintetica storia della sua vita. [...]

Io, quella che lei chiama "Madame Bovary", la chiamerei Rosa; più che moglie di un medico, la immagino madre di un medico, una borghese della prima generazione: magari figlia di commercianti, sposata con un agiato proprietario agricolo di molti anni più vecchio di lei; dei suoi tre figli, il primo è medico condotto (o forse anche farmacista di un piccolo centro di provincia), l'altro ecclesiastico (arciprete), e la femmina - di nome Antonia - non è sposata e fa la "monaca di casa".
Rosa ha anche un fratello scapolo che fa il segretario comunale.
E' una madre severa e possessiva, tuttavia non riesce ad imporsi sul primogenito come sugli altri due che vivono ancora in casa con lei.
Il marito l'ha lasciata erede di un cospicuo patrimonio terriero, in prevalenza uliveti, che lei gestisce assieme ai figli maschi.
E' un'ottima donna di casa: sa gestire le donne di servizio, sa fare le conserve, la crema e anche la marmellata di cotogne...

pcosta
06-03-04, 15:40
VITA NON ROMANZATA DI ROSA BOVARINI

http://www.pcosta.net/ima/bovarini.jpg

Nata nel giorno del plebiscito che univa l'Emilia al Regno Sabaudo, da una famiglia di commercianti di granaglie, fu destinata fin da giovinetta in sposa a Ermanno Bovarini, agiato proprietario agricolo di molti anni più vecchio di lei; dei suoi tre figli, il primo è medico condotto a Brisighella, l'altro è l'arciprete di Bagnacavallo; la femmina - di nome Antonia - non è sposata e fa la "monaca di casa".
Rosa ha anche un fratello scapolo che fa il segretario comunale a Sparagonia.
E' una madre severa e possessiva, tuttavia non riesce ad imporsi sul primogenito come sugli altri due che vivono ancora in casa con lei.
Il marito l'ha lasciata erede di un cospicuo patrimonio terriero, in prevalenza uliveti sulla collina romagnola, che lei gestisce assieme ai figli maschi.
E' un'ottima donna di casa, una vera "arzdòra" come dicono i suoi contadini: sa gestire le donne di servizio, sa fare le conserve, la crema e anche una ottima marmellata di cotogne.

shelburn
06-03-04, 20:12
Faceva caldo quel giorno, e, seduto nella carrozza che lo stava portando in città, Bartolomeo Millechiodi cercava di concentrarsi sulla poesia che aveva in mente

" ...ed ora te ne vai
mi lasci, disperato,
io, che t'ho tanto amato,
non l'accetterò mai.

Come sempre, più forte
hai sorriso serena
per alleviarmi la pena
della tua ingiusta sorte...

tu, tu mi hai stretto la mano
mi hai consolato,
e sorridendo m'hai guardato
per un pietos' inganno...invano"

Gli scesero due timide lacrime sulle guance, e la mano prese a tremare.
La ragazzina dai lunghi capelli, e dagli occhi sperduti in una tristezza senza fine...e ne aveva ben donde, la povera orfanella, prese un fazzoletto e lo offrì al poeta, senza riuscire a sbiascicar parola.
Ruggero Bonfanti, seduto tra il poeta e Rosa Bovarini, moglie dell'agiato proprietario agricolo Ermanno Bovarini, sorrise un po' sarcastico per il gesto affettuoso della fanciulla
- Si commuove facilmente il nostro amico - sbottò, accendendosi un sigaro - ma allora, se avesse visto quello che ho visto io in Sud America... che avrebbe fatto ? -
- Non siate così cinico - osservò Rosa - si vede che soffre... abbiate pietà di un uomo che ha forse avuto molte sventure -
Ruggero ebbe un impulso, come se avesse voluto replicare, ma desistette con un gesto come per dire "ah, queste donnicciole così sensibili !", e si dedicò con più attenzione al suo sigaro.
- Non pensiate che questo giovane sia un cinico - intervenne il corpulento signore coi baffi, aggiustandosi la paglietta - sapete, io sono un attore, e ne ho letto di storie di giovani focosi come costui, che però, a guardare ben dentro, hanno un cuore d'oro... -
- Scusate - intervenne l'uomo anziano e grasso, con una barba che gli incorniciava il volto, sollevando finalmente gli occhi dal libro che stava leggendo - Posso farvi una domanda, che non ha nulla a che fare con quello di cui state parlando ? -
- Prego -
- E' vostra figlia questa giovinetta che vi siede accanto ? -
- Oh no, è una lunga storia... sapete, io, come vi ho detto, sono un famoso attore, forse avete visto le locandine del mio spettacolo... mi chiamo Leopoldo Visterini, e recito Goldoni, e altri autori, tra cui anche Shelburn... -
- Shelburn ? E chi lo conosce ? -
- Già... lo faccio per far contenta la madre... in realtà, detto tra di noi, le sue commedie sono insulse e non fanno ridere nessuno - e qui si mise a ridacchiare, come se l'essersi finalmente sfogato gli avesse risollevato il morale
- ...ebbene... continuate -
- Dovete sapere, caro signore, che nella mia compagnia recitava il padre di questa ragazza, attore di grande talento, che però scappò via, per correre dietro ad una ballerina di un'altra compagnia, e mi affidò la figlia, costei, dicendo che sarebbe presto tornato a riprendersela -
- E non l'ha fatto, vero ? -
- La sua diligenza fu assalita dai briganti, e lui volle difendere la ballerina, ma quei bruti lo uccisero ! -
- Oh, mio dio ! - esclamò Paolo Bolzano Pontiroli, innorridito, e per l'emozione gli cadde per terra il libro che aveva in mano.
Rosa lo raccolse e glielo porse
- Leggete libri di cucina... ? -
- ..ehm... veramente, li scrivo - rispose con un certo imbarazzo l'uomo, prendendo il libro e infilandolo sbrigativamente nella sua capiente borsa.
Forlì ormai era in vista.

pcosta
06-03-04, 21:56
BARTOLOMEO MILLECHIODI, POETA

http://www.pcosta.net/ima/millechiodi.jpg

Strano il destino di questo delicato poeta della seconda metà dell'800: autore, sotto lo pseudonimo di Kenderman, di splendide liriche che - troppo in anticipo sul gusto dei tempi - non incontrarono alcuna fortuna, dovette ridursi a scrivere su commissione insulse commedie che firmava col "nome de plume" di Shelburn.
Per motivi economici - egli era poverissimo - potè pubblicare solo una raccolta di poesie ("Le allegre comari vichinghe") e invece tanti lavori teatrali di argomento per lo più storico-parodistico.
Morto suicida - tutto fa pensare a una delusione d'amore - a Forlì, appena giuntovi dopo un viaggio in diligenza da Canicattì, sua città natale.
Le due righe lasciate scritte sul retro di un biglietto da visita di un attore di prosa conosciuto nello stesso viaggio, non danno adito ad alcun dubbio in merito:
"e sorridendo m'hai guardato
per un pietos' inganno...invano"

shelburn
07-03-04, 05:37
- Non dovete mica vergognarvi di questo, sapete, scrivere libri di cucina è un'interessante occupazione, un hobby da gran signore... -
Paolo Bolzano Pontiroli annuì compiaciuto
- ...e poi anch'io, sapete, mi occupo di cucina con un certo successo. Un po' di tutto, come potete immaginare, ma sono famosa per le mie conserve, e per la mia crema... davvero squisita, non faccio per vantarmi. Non per niente sono un'ottima donna di casa, una vera "arzdòra" come dicono i miei contadini. -
- Spero che un giorno mi farete assaggiare le vostre prelibatezze -
- Un giorno ? Ma subito, signor mio. Ho giusto con me un' ottima marmellata di cotogne... assaggiate, assaggiate, l'ho fatta con le mie mani ! E anche voi altri, non vorrei sembrarvi sfacciata, ma ditemi la verità, avete mai visto una marmellata di cotogne così ? -
- A onor del vero - rispose l'attore - ne ho dovute consumare di cotognate, e non mi aggradano punto, forse per il troppo frequente uso ed abuso nelle tournée in giro per il mondo. Un attore girovago deve pure adattarsi... ma questa, se devo dire il vero, ha un aspetto, un profumo, una freschezza del tutto inusuali... - si fermò per degustarne un po' con un pezzo di pane ferrarese, dall'inimitabile fragranza, acquistato il giorno prima nel famoso forno del Lupo Solitario, detto così perché una leggenda di quei posti dice che quel forno fornisse il pane perfino ad un lupo.
- Uhmm, tra il pane, che pure è di ieri, ma è ancora incredibilmente buono, e questa incredibile cotognata, c'è da restare inebriati. Non c'è che dire, c'è cotogna e cotogna, e questa è di quelle che non si scordano mai. -
Tutti ne assaggiarono, con grande soddisfazione, e perfino il burbero Ruggero parve ammansirsi mentre gustava quel pane e cotognata, cibo semplice e genuino.
- Come ti chiami, ragazzina ? - chiese il buon Paolo
- Maria Simonetta Della Sala, ma tutti mi chiamano Mariuccia -
- Allora ti chiamerò così anch'io. -

shelburn
07-03-04, 05:38
Fuori della vettura, i rumori della città salutarono l'ingresso dei nostri amici.
- Sto scrivendo un libro sulla cucina emiliana e romagnola -
- Oh, splendido argomento. -
- Ma parlatemi un po' di voi, mi sembrate una donna energica, ma teneramente dolce -
- Oh - si schernì la donna - sapete, dicono di me che sarei una madre severa e possessiva. -
- Chi lo dice ? -
- Oh, lo dicono il professore, e quel suo amico dal cognome difficile... come si chiama ? -
- Ho capito chi dite -
- Ma non è vero ! Figuratevi che non riesco ad impormi nemmeno sul mio primogenito, Vincenzo, che fa il medico condotto a Brisighella ! -
- Avete altri figli ? -
- Oh si - lo sguardo della donna si intenerì pensando ai suoi figlioli
- Alberto, il secondo, ha avuto una crisi mistica, in seguito ad una delusione d'amore con una certa Alessandra, una bellissima toscana, che però prendeva sempre tempo, non si fidanzava mai con lui, e così ora lui fa l'arciprete a Bagnacavallo, e va e viene ogni giorno da lì, perché non ha voluto lasciare la casa paterna; la femmina, di nome Antonia, non è sposata e fa la "monaca" di casa -
- E vostro marito ? -
- Dio l'abbia in gloria, la mia famiglia, che son commercianti di granaglie, mi obbligò a sposarlo che ero ancora una giovinetta. Ermanno era un agiato proprietario agricolo di molti anni più vecchio di me, e mi ha lasciata erede di un cospicuo patrimonio terriero, in prevalenza uliveti sulla collina romagnola, che gestisco assieme ai figli maschi. -
- Davvero interessante ! -
- Scusate - si intromise Ruggero - ma voi assomigliate ad un mio caro amico, col quale ho diviso tante battaglie in sudamerica, Gustavo... ma non ricordo il cognome -
- Flauberti, forse ? -
- Si, mi sembra di sì -
- Allora è proprio lui. Del resto mio fratello ebbe una gioventù scapestrata, e spinto da passioni politiche, avrebbe voluto trasformare il mondo e combattere tutti i tiranni della terra, andò in Sud America, per lunghi anni. Ora però è tornato. Si è calmato alquanto, e fa il segretario comunale a Sparagonia. -
- Andò via perché era ferito gravemente e noi tutti eravamo braccati. Pensava di esserci di peso, e così, appena ebbe la possibilità di imbarcarsi su un cargo battente bandiera libanese, non perse occasione, e tornò in Italia. -
- Incredibile, aver incontrato un suo amico ! Com'è piccolo il mondo, non è vero ? -
- E un uomo d'azione come lui come fa a fare il segretario comunale ? Avrà certo conosciuto una ragazza carina che gli avrà calmato i bollenti spiriti -
- Non so, certo è che è ancora scapolo, anche se si dice che sia follemente innamorato di una donna sposata. E così, si sfoga scrivendo romanzi di fantasia, -
La carrozza si fermò.
- Si scende signori. Avete il tempo di mangiare e di dare un'occhiata alla città. Chi prosegue per Rimini si presenti alla carrozza alle tre, puntuale. -
Lo scrittore di libri di cucina stava già per dirigersi verso l'osteria della Zucca, quando sentì che qualcuno lo tratteneva per un braccio.
- Professore, voi ? Quale onore ! -
- Vi prego, sapete che io mi diletto di questa nuova Arte, la fotografia, ed avrei piacere di fotografare i passeggeri tutti di questa carrozza. Siete tutti invitati dal mio fotografo di fiducia -
L'attore, ben contento di un po' di pubblicità gratuita, esclamò contento
- Perché no ? -
Allora anche lo scrittore sorrise e disse anche lui
- Ma sì, perché no ? -
Tutti gli altri furono ben contenti, meno Ruggero, che si scurì in volto e fece per allontanarsi. Mariuccia allora lo seguì, dicendogli
- Su, vieni con noi anche tu -
L'uomo le sussurrò a voce bassa, ma con dolcezza
- Un rivoluzionario non è bene che si faccia troppo conoscere in giro -
- Ma che dici ? Una foto ben fatta può fare la fortuna di un rivoluzionario -
- Dici ? -
- Ma certo ! -
- E allora, vada per la foto -
Le nuvole in cielo si inseguivano sempre più scure e minacciose, e un passante, che non c'entra con la nostra storia, commentò
- Qui se non ci sbrighiamo, viene a piovere -

shelburn
07-03-04, 06:14
Dopo le foto, ognuno andò per conto suo, a coppie. Uniti dall'interesse per la cucina, Rosa Bovarini e lo scrittore di libri di cucina Paolo Bolzano Pontiroli parlarono a lungo.
- Pensavo che vi fermaste a Forlì... non siete forse di questa città ? -
- In effetti sono nata qui, nel giorno del plebiscito che univa l'Emilia al Regno Sabaudo. Ma ora sono diretta a Rimini, per una comissione, e poi tornerò di nuovo qui a Forlì. -
- Oh, sono contento di avervi come compagna di viaggio, perché mi siete davvero simpatica -
- Oh ! - replicò la donna arrossendo
- Suvvia, siete vedova, e quindi libera. Posso sperare che non mi guardiate con ostilità ? -
- Con ostilità no di certo. Siete un uomo interessante, e di piacevole conversazione. Credo che questo viaggio sarà piacevole anche per me -

Ruggero Bonfanti discorreva con l'attore, Leopoldo Visterini, camminando e fumando.
- Quella ragazza che vi è stata affidata, non avreste dovuta farla andare con quel tipo così strano, quel poeta. Loro due soli, non lo trovate allarmante ? -
- Suvvia, è solo una ragazzina, e quel poeta mi sembra troppo triste, troppo disperato per poter nutrire sentimenti pericolosi. Mariuccia è una ragazza sensibile e ha voluto stargli vicino, vedendolo così sofferente, così affranto -
- Ma sono ore ormai, la carrozza è già in partenza... qui rischiamo di perderla -
- Non siate così pessimista, sono sicuro che arriveranno in tempo - ma lo diceva più per convincere se stesso, che per crederci egli stesso. E così i loro sguardi percorrevano ansiosi l'intero giro delle strade che c'erano intorno.
- Oh, ecco i buongustai ! -
Rosa e Paolo stavano in effetti arrivando, camminando lentamente, ridendo e scherzando.
Di Mariuccia e Bartolomeo, niente.
Salirono tutti sulla vettura, sempre più ansiosi ed inquieti, consultando gli orologi.
- Cocchiere, può aspettare un po' ? Ci sono ancora due persone che devono proseguire. -
- Non più di cinque minuti -
- D'accordo -
Ma quei minuti passarono inutilmente anch'essi.
- Non posso più attendere, si parte -
- No, per carità, un minuto ancora, c'è una ragazzina che manca all'appello ! Che potrei dire a suo padre ? -
- Senta, qui dobbiamo partire. Se la vuole aspettare, scenda pure, ma noi dobbiamo andare -
- Scendo, scendo -
Ed appena fu giù, arrivò di corsa e trafelata la ragazzina.
- Su sali, non c'è tempo da perdere, stanno partendo -
- Bartolomeo non ha voluto venire, è andato in un alberghetto -
Salirono
Appena seduti, mentre il cocchiere faceva partire la carrozza, l'attore si informò
- Dove siete stati ? -
- Ha voluto andare il riva al Montone. Dovevi vedere che faccia scura aveva, ma io l'ho convinto a tornare. Forse avrei potuto convincerlo a venire con noi, ma non c'era tempo -
- Eh già... -
In quel momento si udì il rumore di uno sparo di pistola
- No ! Bartolomeo, che hai fatto ? - Urlò Mariuccia, gettandosi giù dalla carozza e correndo in direzione dell'albergo.
- Ferma, ferma - urlarono tutti i passeggeri, mentre il cocchiere bestemmiava in maniera colorita.
Mariuccia era già scomparsa dalla vista.

pcosta
07-03-04, 10:20
RUGGERO BONFANTI DETTO "RUGGITO"

http://www.pcosta.net/ima/bonfanti.jpg

Fulgida quanto misconosciuta figura di patriota risorgimentale.
Nato a Meldola (Forlì) nel 1838.
Giovanissimo compagno di Carlo Pisacane nell'impresa di Sapri, rifugiò in Rio de la Plata, ivi accolto da Garibaldi.
Rientrato in Francia nel 1858, su richiesta del compaesano Felice Orsini, restò coinvolto nell'attentato dinamitardo a Luigi Napoleone; sfuggì alla cattura ma restò schedato da tutte le polizie europee - compresa la sabauda - come pericoloso criminale.
Tornato con Garibaldi, partecipò all'impresa dei Mille, al termine della quale il suo status di ricercato non gli consentì né di essere inquadrato nell'esercito regolare, né successivamente di godere della pensione assegnata a tutti i garibaldini dell'impresa siciliana.
Fieramente repubblicano, poi anarchico dopo aver conosciuto Bakunin. Rientrato nella natìa Forlì dopo una avventurosa partecipazione all'insurrezione anarchica di Lione nel 1869 insieme a Bakunin, cessò ogni forma di attivismo rivoluzionario per motivi ancora misteriosi.

shelburn
07-03-04, 11:16
- Amico mio, fragile e romantico poeta, - esclamò Ruggero, con le lacrime agli occhi - come vorrei non essermi preso gioco di te. E' forse colpa mia questo tuo gesto ? T'ho armato forse io la mano, col mio sarcasmo gratuito ? Non volevo certo questo... avessi saputo, avessi potuto solo lontanamente immaginare, avrei taciuto, o avrei parlato con altre, e differenti parole ! -
Leopoldo gli mise una mano sulla spalla, per confortarlo.
Quasi senza accorgersene, Rosa e Paolo si erano presi per mano, e guardavano increduli il loro giovane amico, in una pozza di sangue. Mariuccia piangeva, disperata, senza freno, come solo possono concedersi le ragazze giovani ed innocenti come lei.
- Qualcuno avvisi la polizia - esclamò Leopoldo, il primo a recuperare il senso pratico.
- La polizia ? - sussultò Ruggero, drizzandosi di scatto
- Bisognerà pure che si sappia di questo suicidio, che qualcuno disponga del funerale di questo nostro sfortunato amico -
Lo sguardo di Ruggero era allucinato
- Va bene, ma datemi, vi scongiuro, qualche minuto per allontanarmi di qui... -
Gli altri lo guardarono incerti ed esitanti
- Sapete, non sono mica un delinquente ! Sono uno che ha lottato contro le ingiustizie di questo mondo... domandatelo a Garibaldi, chiedetegli chi era sempre lì in prima linea a sfidare le pallottole che fischiavano vicine... chi ha percorso con lui, sotto ogni burrasca o tempesta, ogni fiume, ogni valle, ogni montagna, coll'ansia di far qualcosa per la gente... -
- Un patriota ! -
- Si, quest'Italia unita mi dovrebbe qualcosa, un pezzettino almeno di riconoscenza, o almeno di pace... e invece non mi lasciano in pace, mi stanno addosso perché, insieme al mio compaesano Felice Orsini, restai coinvolto nell'attentato dinamitardo a Luigi Napoleone; sfuggìi alla cattura ma restai schedato da tutte le polizie europee, compresa la sabauda, come pericoloso criminale. -
- Voi un criminale, non posso crederlo ! -
- Fu un crimine forse esser stato giovanissimo compagno di Carlo Pisacane nell'impresa di Sapri ? E sì, che dovetti rifugiarmi al Rio de la Plata, dove fui accolto da Garibaldi, che mi fu sempre amico. -
- Perché non rimaneste in Sud America ? -
- Ve l'ho detto, Felice mi volle con sé in Francia... non l'avessi mai fatto, da lì sono nati tutti i miei guai -
Mariuccia lo guardò, con gli occhi ancora pieni di lacrime, nei suoi occhi celesti e tormentati
- E non potete chiedere a Garibaldi di intercedere per voi ? -
- Oh, lui l'ha fatto più volte, ma c'è ancora chi in Francia pensa a me, e non mi dà tregua. Garibaldi, lui, mi volle con sé nell'impresa dei Mille, al termine della quale altri compagni furono inquadrati nell'esercito regolare, e successivamente godettero della pensione assegnata a tutti i garibaldini dell'impresa siciliana. -
- E questo a voi non fu dato ? -
- No, il mio status di ricercato non lo consentì, e così girai per tutta l'Europa, in Russia, perfino, dove conobbi Bakunin, e divenni anarchico, e in Francia, dove con lui, a Lione, fui convolto in una avventurosa partecipazione all'insurrezione anarchica di Lione, nel 1869. Da allora incominciai a fumare i sigari. -
- Non temete che questo possa arrecarvi danno alla salute ? - intervenne Paolo Bolzano Pontiroli
- Ho vissuto, signor mio, sempre nello sprezzo del pericolo, per amore altrui. Ora lo faccio per il vizio del fumo... -
- In questo vi comprendo - e dicendo questo, Leopoldo Visterini, l'attore, si accese un sigaro anche lui, per dimostrargli solidarietà.
- Ma che aspettate dunque a fuggire. Se qualcuno ha udito lo sparo avrà chiamato la polizia... fuggite, orsù, fuggite ! -
- Avete un posto dove rifugiarvi ? -
- Meldola, il mio paese natìo, e qui vicino. Troverò sicuramente chi mi accolga. -
- E allora, amico, arrivederci, e, se posso darvi un consiglio... voi avete già fatto tanto, fermatevi, non fatevi distruggere la vita, cambiate nome, se potete, e cercate di vivere una vita normale, visto che gli anni ruggenti della vostra gioventù sono ormai passati -
- "Anni ruggenti", avete detto. Ironia della sorte, tra i compagni di lotta ero chiamato "Ruggito"... -
- Oh, io non sapevo, vogliate scusarmi -
- Ma di ché ? Ho colto l'amicizia nelle vostre parole e tanto mi basta. E poi, davanti al corpo insanguinato di questo povero amico, qualcosa si è spezzato in me... E sto pensand di mettermi da parte...forse seguirò il vostro consiglio -
- Si, ma affrettatevi a fuggire, ora, la polizia potrebbe essere qui da un momento all'altro... ma, Rosa... dov'è Rosa ? -
- Porgetele voi i miei saluti, e grazie a tutti, addio -
Detto questo scappò, giusto un secondo in tempo, prima che entrasse la polizia, accompagnata da Rosa
- Ci avete fatto fare il giro dei tassisti, signora -
- Oh scusate, mi sono confusa, ma sono in tale stato di agitazione, sapete, quel giovine che s'è suicidato, lo conoscevamo tutti, era un nostro compagno di viaggio. Sono ancora tutta sconvolta. -

shelburn
07-03-04, 11:51
Il commissario Marco Toschi era un giovane dallo sguardo acuto e penetrante. Dotato di grande cultura, intuito ed intelligenza, aveva ben capito che la signora Rosa Bovarini aveva inteso coprire qualcuno, e indagò con grande cura ed attenzione, ma il suicidio era ben evidente da sé, e non ritenne di tener conto che ella volesse coprire Ruggero Bonfanti, di cui sapeva che viaggiava in quella carrozza, grazie ad una soffiata del cocchiere. Ora il suo interesse era chiarire se si trattasse o no di un suicidio... a Ruggero Bonfanti avrebbe pensato dopo.
- Commissario - gli disse l'attore - ho qui con me un foglio che spiega tutto, eccolo -
E gli mostrò la poesia.
- Era un giovane di talento... ma non ha retto una delusione amorosa, povero ragazzo -
- Non è così ! -
Tutti si voltarono allibiti verso la giovane che aveva parlato
- Mariuccia è stata con lui negli ultimi momenti, quando ancora non si sapeva che si sarebbe sparato, e forse sa qualcosa che noi non sappiamo. -
- Parli, dunque, signorina Mariuccia, se ha qualcosa da dire -
La ragazza scoppiò in lacrime, e ci volle del buono e del bello per calmarla, ma alla fine, tra singhiozzi e pianti, raccontò quel che sapeva.
- Ha voluto portarmi in riva al Montone, perché andava sempre lì con lei, Elisabetta, una giovane di una bellezza, mi ha detto, straordinaria -
- Colei che, a sentir la poesia, l'ha lasciato -
- Leggete i versi con attenzione, e capirete che non si è trattato di un amore respinto -
- No ? -
- Lei lo amava molto, e lui molto amava lei -
- E allora, perché... cosa vuol dire "invano" ? -
- Elisabetta era molto malata, di un male sconosciuto e mortale. Di un male maligno ed odioso, che la faceva soffrire disperatamente -
- Oh povera ragazza ! -
- Ma quando lui andava a trovarla, lei voleva che lui non si rattristasse, e si tirava su, fingeva di star meglio, nascondeva i lancinanti dolori in una finzione pietosa, che aveva sempre più difficoltà a reggere a lungo. -
- Lui non se ne era accorto ? -
- Certo che se n'era accorto, e aveva rispettato questa sua finzione, fingendo egli stesso di credere alle sue pretese di star meglio... poi, quando usciva dalla stanza, piangeva. -
- E com'è finita ? -
- Come finiscono queste storie - ed abbassò il capo tristemente.

pcosta
07-03-04, 12:44
PAOLO BOLZANO PONTIROLI DA FORLIMPOPOLI
http://www.pcosta.net/ima/pontiroli.jpg
Compaesano e coetaneo del più fortunato Pellegrino Artusi, Paolo Bolzano Pontiroli ne anticipò con scarsa fortuna la carriera di autore di libri di ricette culinarie.
Anzi, a suo dire, ne subì forse un plagio indimostrabile; fu infatti la cuoca di casa Pontiroli, Marietta Sabatini, che passata poi alle dipendenze dell'Artusi ebbe modo di trasferire gran parte delle conoscenze raccolte da Paolo Pontiroli, con rigore filologico, tra le tradizioni della Romagna.
Il suo libro di maggior successo "Del modo di cucinare delle genti di Romagna, Forlì, 1876" contiene gran parte della ricette poi utilizzate anche dall'Artusi quindici anni dopo.
Ne riportiamo una, dal titolo accattivante:

Minestra del Paradiso

E' una minestra sostanziosa e delicata; ma il Paradiso, fosse pur quello di Maometto, non ci ha nulla a che fare.
Montate sode quattro chiare d'uovo, incorporateci dentro i rossi, poi versateci quattro cucchiaiate non tanto colme di pangrattato fine di pane duro, altrettanto di parmigiano grattato e l'odore della noce moscata.
Mescolate adagino onde il composto resti soffice e gettatelo nel brodo bollente a cucchiaini. Fatelo bollire per sette od otto minuti e servitelo.
Questa dose potrà bastare per sei persone.

pcosta
07-03-04, 15:39
MARIA SIMONETTA DELLA SALA

http://www.pcosta.net/ima/dellasala.jpg

Occhi languidi e un po' tristi; capelli lunghi e fluenti fino ai fianchi, portamento aristocratico ma naturale.
Non è difficile immaginare che la vera ascendenza della piccola Mariuccia fosse ben diversa da quella che le avevano fatto credere.

Il fatto avvenne in Modigliana, nel settembre del 1870.
Riportiamo il titolo della Gazzetta di Romagna che lo annunciò così agli esterrefatti cittadini:

"Rapita e forse uccisa la contessina Maria Savelli; salva per miracolo la sorella Elisabetta"

Una banda di malfattori che imperversava allora nell'appennino tosco-romagnolo aveva tentato di rapire - le piccole eredi del ricchissimo casato Savelli, le due gemelle Maria ed Elisabetta.
La disperata resistenza dei servitori era riuscita a mettere in fuga la banda ma non aveva potuto evitare che la piccola Maria, che si trovava in cortile al momento dell'irruzione, venisse portata via dai briganti.
Nessun riscatto fu richiesto e della piccola Maria non si seppe più nulla.
Della sorella Elisabetta, rimasta unica erede di una immensa fortuna, e che morì di consunzione a soli diciannove anni, resta un delicato ritratto ad acquerello di Silvestro Lega.

http://www.pcosta.net/ima/elisabetta.jpg
Silvestro Lega, Ritratto della Contessina Elisabetta Savelli, Museo Civico di Modigliana
Acquerello 30x40cm - datazione incerta

La indubbia somiglianza fra il ritratto della Contessina Elisabetta e la fotografia di Mariuccia getta una nuova luce sui fatti che avvenero a Forlì, in un caldo giorno d'estate della solatìa Romagna.

pcosta
09-03-04, 22:14
LEOPOLDO VISTERINI, ARTISTA
http://www.pcosta.net/ima/vistarini.jpg
La "Drammatica Compagnia" diretta dall'artista Cav. Leopoldo Visterini, annoverava nella stagione 1890-91 la Zaira Pieri-Tiozzo come prima donna e Carlo Lollio, come primo attore.
Oltre alle sedici commedie di Goldoni e alle farse di Shelburn, aveva in repertorio "I Masnadieri", "L'Ebreo Errante","Il Trionfo d'Amore" e "Un Angelo Peccatore".
La compagnia, ricca di mezzi e di attori di grido, rappresentava nei migliori teatri d'Italia.
Ma solo pochi anni prima il Cav. Visterini non era che un povero guitto, a stento ospitato in Compagnie di giro di infima categoria.
Poi una improvvisa fortuna economica ne aveva fatto il re delle scene italiane e gli aveva consentito di "comprarsi" il titolo di cavaliere.
Tutto in coincidenza con la comparsa di quella sua strana e affascinante pupilla, che rispondeva al dolce nome di Maria Simonetta della Sala.

shelburn
11-03-04, 05:16
Come modesto contributo alla conoscenza di questi sei personaggi in cerca d'autore, e nell'attesa di ulteriori notizie, riporto qui le parole di una famosa canzone dei Rokes che parla appunto del poeta Bartolomeo, confermando le nostre affermazioni ( infatti la canzone è del 1968 :) )

Le Opere Di Bartolomeo
Festival di San Remo-1968
(Bardotti-Cini)

Vi racconterò la storia del signor Bartolomeo:
Fa un monotono lavoro che non lo interessa più.
Sogna un attimo di gloria,
non lo sogni un po', anche tu?

Millecentoundici buchi tutti in fila in questo pezzo di ferro così. ( Uffa!)
Millecentododici buchi tutti in fila in questo pezzo di ferro così.
Pensare che il mio sogno è la poesia.
Millecentotredici buchi tutti in fila in questo pezzo di ferro così.

Ma il giorno mio verrà, e tutto il mondo parlerà, e leggerà:
"Le Opere Di Bartolomeo".
Chi mi fermerà? Chi mi impedirà
di volare dove vorrò?
Chi mi fermerà? Quando io vivrò nelle parole che scriverò?

Millecentoquatordici buchi tutti in fila in questo pezzo di ferro così. (Uffa)
Millecento eccetera, eccetera e giorni e giorni e pezzi di ferro tutti così.
Ma il mio destino è sempre là ed io non dispero.

Ma il giorno mio verà.
Il mondo si conmuoverà.
Leggerà "Le Opere Di Bartolomeo".

Chi mi fermerà? Chi mi impedirà
di volare dove vorrò?
Chi mi fermerà? Quando io vivrò nelle parole che scriverò?
Chi mi fermerà? Chi mi fermerà?




Si ricorderà che le famose "Opere di Bartolomeo" contengono varie poesie, oltre alla famosa Saga di Hastings da cui sono stati tratti vari brani, come "La gita degli allegri Vichinghi", pubblicata anche in inglese e in russo, "Dagli iceberg azzurri alle foreste di Vinland" sulla leggendaria e discussa scoperta dell'America (Vinland) da parte dei Vichinghi, e "Morte e vita di Guglielmo da Volpiano" di prossima pubblicazione in questa Accademia.
Contengono anche brani altamente diseducativi come "il serial salsiccer colpisce ancora", di cui si sconsiglia assolutamente la lettura ai forumisti che siano a dieta.
Il mascalzone (shelburn) è anche autore di altri pezzi, brani ed interventi... tutta roba da cestinare e dimenticare :)

ps
Perché "Morte e vita di Guglielmo da Volpiano" e non il classico "Vita e morte..." ?
Perché quando nasci nessuno sa che diventerai famoso... invece dalla morte di un grande parte l'idea e la necessità di raccontarne la vita...


da un'inedita poesia di shelburn:

(...)
perché si nasce per morire
...e chi mai seppe di venire a vita ?

Giove38
11-03-04, 10:48
Shel, tu quoque ? (in senso buono, anche se siamo prossimi alle Idi di Marzo). Questa H-demia è una piacevole sorpresa...

shelburn
12-03-04, 03:04
Originally posted by Giove38
Shel, tu quoque ? (in senso buono, anche se siamo prossimi alle Idi di Marzo). Questa H-demia è una piacevole sorpresa...
Mi fa un grandissimo piacere ritrovarti :)
Purtroppo il mio computer è ko, e ho avuto uno spazio brevissimo sul computer di mio figlio.
Quindi saluto tutti, per oggi, e speriamo domani di mettere tutto a posto. Buonanotte a tutti

Goyassel La Zucca
13-03-04, 11:00
Eccone uno nuovo. TrattateMelo bene... [Disegnino: :D]

http://goyassel.altervista.org/immagini/NonDotOvale

Goyassel La Zucca
13-03-04, 11:26
E questa...

http://goyassel.altervista.org/ZMcappello

shelburn
15-03-04, 02:40
Caro Goyassel La Zucca,
sono curioso di veder i tuoi disegnini, ma non mi appaiono, magari per l'ora tarda.
Con i problemi che ho avuto, tra l'altro, avevo già disperato di potermi collegare.

Betelgeuse
31-03-04, 13:25
Originally posted by shelburn

(...)
perché si nasce per morire
...e chi mai seppe di venire a vita ?
sempre meglio che venire a galla...enfin!!
(M.me la Comtesse)