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Visualizza Versione Completa : Silvietta, misteri x te



Shambler
26-01-04, 01:43
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2004/01_Gennaio/25/drago.shtml

Silvia
26-01-04, 02:16
Oh cielo, questa mi era proprio sfuggita! Grazie, Shambler, indagheremo... ;)

http://www.silviadue.net/vari/draghetto.jpg

Fenris
26-01-04, 04:22
Spettacolare! :eek: A quando risale la notizia?

Silvia
26-01-04, 13:56
E se il piccolo drago fosse un “montaggio” di pezzi di animali diversi? In fondo, le istruzioni le aveva già date nel ‘400 Leonardo da Vinci in una sua celebre tavola: ali di pipistrello, testa di uccello, corpo di roditore, coda di lucertola. L’ipotesi non è mia, ma dell’etologo bolognese Giorgio Celli, al quale la storia del drago ricorda quella dell’Idra di Lerna, il mostro policefalo ucciso da Ercole in una delle sue dodici fatiche.

*^*^*^*^*^*^

* Professore, lei parte da lontano...
Sì, parto dal ‘500 e dal naturalista bolognese Ulisse Aldrovandi, autore del monumentale trattato di zoologia “Il teatro della natura”, che comprende anche un libro illustrato sui draghi. Aldrovandi, nel suo lavoro, seguiva un metodo rigoroso, al quale si attenne sempre con scrupolo: descrivere e far disegnare nelle celebri tavole soltanto quello che aveva visto con i suoi occhi.


* Dunque i draghi li aveva visti?
Lui li dava per esistenti. E la cosa è tanto più degna di attenzione in quanto dell’Idra conservata nel Tesoro della repubblica veneta aveva appunto detto che si trattava di un falso, una sapiente cucitura di pezzi di animali diversi. Dei draghi, invece, parlava con grande serietà. “Il Teatro della natura” contiene una celebre tavola – un drago alato dal corpo di serpente, con due cornetti sulla testa e una freccia come lingua (immagine sotto... credo) – che sembra pescata nel mondo onirico, ma è messa accanto ad animali rigorosamente conformi al modello, come un gatto, uno scoiattolo o un pappagallo. Se si pensa che L’Aldrovandi ospitava i suoi disegnatori nella sua foresteria per controllare che restassero sempre fedeli alla realtà e non inventassero nulla, il mistero si infittisce.


* Allora almeno un drago doveva averlo visto coi suoi occhi…
Lui li dava per esistenti e non era certo un ingenuo. C’è per esempio una tavola con un dracus bipes apterus, drago con due piedi e senza ali, che si dice fosse stato trovato nelle campagne bolognesi intorno al 1560. Però non ce n’è traccia da nessuna parte, se non appunto nelle tavole dell’Aldrovandi.


* Un falso anche quello?
Non so che dire. Di fronte ai draghi si possono assumere due atteggiamenti: quello dello zoologo che dice “no, non ci credo” e quello del criptozoologo, il cultore delle specie nascoste, che crede fermamente nell’esistenza del mostro di Lochness. Ogni tanto la realtà gli dà ragione, nel senso che si trovano specie mai viste prime, anche di dimensioni ragguardevoli.


*Magari si troverà anche il drago…
Magari. Improbabile, ma chissà…


(Diligentemente ricopiato da La Stampa di oggi - intervista di Marina Verna)

http://www.silviadue.net/bestiari/aldrovandi2.jpg



P.S. Fenris, la notizia è stata pubblicata sul Corriere di ieri e su qualche quotidiano di oggi. Il draghetto, o qualsiasi cosa sia, risale a più di un secolo fa... :)

Shambler
26-01-04, 15:14
bisogna vedere che ne pensano i criptozoologi.
se mi dai qualche mese, della plastilina , gesso dentale e lattice ti faccio un drago bello come della foto.;)

Syntax error System
26-01-04, 17:39
é un falso :cool: i rettili non hanno i cordoni ombellicali!!!!!!

Silvia
26-01-04, 18:28
In Origine Postato da kenshiroIT
é un falso :cool:

Un falso? Probabile, ma nessuno osa dichiararlo apertamente. Anzi, con distacco tutto britannico, gli scienziati interpellati su quello strano cucciolotto evitano di fare congetture e suggeriscono quello che di più logico si possa proporre: una bella biopsia per appurare se la creatura – così l'ha definita il Times – sia di gomma o di tessuto organico.

Se fosse di gomma, potrebbe davvero trattarsi di una perfida manovra degli scienziati tedeschi, per coprire di ridicolo i loro colleghi inglesi, grandi rivali (allora) nella ricerca del primato scientifico in Europa.

Come si legge nell'articolo del Corriere, infatti, furono i tedeschi, sul finire dell''800, a mandare il piccolo drago al Museo di Scienze Naturali di Londra, con la speranza - si pensa oggi - che gli inglesi cadessero nel tranello. Ma forse proprio per aver subodorato l'inganno, o comunque per non correre rischi, gli scienziati britannici lo fecero prudentemente sparire nei meandri del museo.

La lettera d'accompagnamento, scritta da un ignoto scienziato tedesco (si limitava a firmarsi J. W.), invitava a non affrontare con leggerezza quell'"orrendo fantasma" e precisava : "Nessuno deve indagare la vera origine del drago o il nostro coinvolgimento". Curiosamente, però, non c'è nessun documento dell'epoca che dia il benservito all'ipotesi del drago vero, e così la polvere degli anni ha avuto modo di posarsi su quel vaso di vetro e seppellire tra le cianfrusaglie di un garage questa incredibile storia.

Fino a quando un certo David Hart ha deciso di dare una ripulitina… :-01#02



Letto su La Stampa di oggi

Silvia
26-01-04, 18:32
In Origine Postato da shambler
bisogna vedere che ne pensano i criptozoologi.
se mi dai qualche mese, della plastilina , gesso dentale e lattice ti faccio un drago bello come della foto.;)

Tutto il tempo che vuoi, ci conto. Lo metterò qui, sulla mia scrivania. :D

Però, quante sorprese riserva la vita... Non avrei mai sospettato che sotto quella scorza ruvida di scetticone si nascondesse un (grande?) artista… ;)

Syntax error System
26-01-04, 21:41
sapete cosa mi ricorda? un tempo andava di moda a fare dei modelli di mostri e animali fantastici assemblando pezzi da vari tipi di animali, ad es cosí alcuni spacciarono per vera il corpo di una sirena, che era metá scimmia e metá pesce!.
Un'abile trucco ingegnato per arricchirsi alle spalle degli ingenui creduloni.
Una bufala storica fu l'uomo di Piltdown e probabilmente l'uomo di Pechino. Sul draghetto in scatola? chissá ma una cosa é certa i rettili non sputano nel il fuoco e tanto meno hanno i cordoni ombellicali!

Senatore
26-01-04, 21:56
In Origine Postato da Silvia
Tutto il tempo che vuoi, ci conto. Lo metterò qui, sulla mia scrivania. :D

Però, quante sorprese riserva la vita... Non avrei mai sospettato che sotto quella scorza ruvida di scetticone si nascondesse un (grande?) artista… ;)

Aspetta di vedere l'opera finita. Mi sa che ne verrà fuori una specie di roditore alato.

Silvia
26-01-04, 22:27
In Origine Postato da Senatore
Aspetta di vedere l'opera finita. Mi sa che ne verrà fuori una specie di roditore alato.

Uhm... non so perché, ma ho la stessa, identica sensazione... :D

Silvia
27-01-04, 14:22
L'Inghilterra, va detto, è terreno fertile per le storie di draghi e consimili creature "impossibili". Il drago di San Giorgio è costante elemento dell'iconografia di una corte che in quel santo si riconosce; e il piccolo drago di Sutton, guarda caso, sembra una miniatura del drago della leggenda, quale ce lo tramandano tutti i dipinti antichi. E poi non dimentichiamo il folklore che per anni ha circondato Nessie, addirittura fotografato negli anni Trenta nelle acque di Loch Ness. Gli inglesi ci sono affezionati, tanto che ancora oggi qualcuno sostiene che esista davvero.

E alcuni anni fa, il giornale scientifico Nature pubblicò un articolo assurdo, ma lì per lì nessuno si accorse che si trattava di un pesce d'aprile. L'insospettabile Lord May, consigliere scientifico di Downing Street e oggi presidente della Royal Society, affrontava l'affascinante tema dei draghi. Lord May concludeva che i draghi sono “onnivori” e “voraci”, con una dieta estremamente varia. In un caso, affermava, si sapeva di un drago cui bastavano due pecore al giorno, mentre un altro – e precisamente quello che San Silvestro teneva come animale domestico – divorava seimila persone al giorno. I draghi inglesi, secondo Lord May, erano anche longevi: potevano sopravvivere da mille a diecimila anni. :D

Ancora da La Stampa (di ieri)

pcosta
30-01-04, 14:44
http://www.pcosta.net/ima/drago.jpg

mah... più lo guardo e meno mi convince... :D

OraBasta
30-01-04, 17:38
Da scettico razionalista non posso che constatare quanto segue:

Una risposta definitiva la darà una biopsia.

Guardando cotanto reperto è inevitabile chiedersi se valga la pena perdere tempo in questa biopsia.

alcune piccole osservazioni:

squame e cordone ombelicale non vanno mai insieme in natura, le prime appartengono ai rettili, il secondo ai mammiferi. Esistono casi con caratteri "misti", ma non di questo tipo (sangue fredde e sangue caldo) e comunque sono veramente eccezionali (l'ornitorinco ha il becco senza essere un uccello).

Quelle gambe sono troppo "umane". Notate il ginocchio, nei mammiferi quest'articolazione è colocata all'interno del "busto", pensate a cani e cavalli che "piegano il ginocchio al contrario", bene in realtà il "ginocchio rovesciato" corrisponderebbe al ns tallone, come se camminassero in punta di piedi. Solo i primati appoggiano il tallone in terra e hanno il ginocchio esternamente al fusto centrale.

Le ali sono inutili. A colpo d'occhio è evidente che non riuscirebbero a sollevare quel corpo.

Gli occhi sembrano un po' troppo piccoli per essere un feto, i bulbi oculari non crescono. Questo animale da adulto avrebbe decisamente degli occhi minimi. guardate le proporzioni occhi-cranio come cambiano da cuccioli ad adulti negli altri animali (uccelli, rettili, mammiferi).

Se a valle della biopsia l'animale dovesse risultare "autentico", nutrirei sicuramente dubbi sulla buona fede di chi l'ha fatta; sono uno scettico e quest'animale sarebbe un essere alquanto bizzarro: appartenente sia al regno dei rettili che dei mammiferi, sia a sangue caldo che freddo, un drago alato che non vola e con caratteristiche morfologiche decisamente umane.......

Non sarebbe semplicemente un animale non ancora classificato, ma addirittura inclassificabile, non riconducibile ad alcun ramo evolutivo noto del regno animale. Inzomma, non ci sarebbe sfuggito solo lui, ma tutte le specie di un ramo evolutivo del quele non esiste allcun altro riscontro in natura.

Comunque, aspettiamo questa biopsia e speriamo che, qualora il risultato dovesse confermare la teoria del drago autentico, gli illustri scienziati che l'hanno eseguita ci rendano partecipe oltre che del risultato, anche di tutto il rapporto di analisi che, nel caso, muorirei dalla voglia di leggere.

Saluti

Shambler
30-01-04, 19:22
è ovvio che è una vaccata...

Silvia
30-01-04, 21:40
Eh sì, ammetto che OraBasta ha portato argomenti piuttosto convincenti. E, in modo un po' più conciso, anche pcosta… :D

Silvia
31-01-04, 15:07
La curiosità di Oxford

Molto interesse all'Università di Oxford per il presunto draghetto del diciannovesimo secolo. E la curiosità è tale che il National History Museum ha voluto tenerla in considerazione. Quando il drago è stato scoperto nel suo barattolo di formaldeide, in un garage dell’ Oxfordshire, gli studiosi sono rimasti impressionati, ma hanno anche un po' storto il naso, considerandolo uno scherzo di cattivo gusto. Poi però, probabilmente anche di fronte all'interesse di Oxford, il Museo ci ha ripensato: sì, varrebbe davvero la pena di fargliela quella benedetta biopsia. Se non per provare l'esistenza dei draghi, almeno per studiare i metodi con cui, nei secoli passati, gli scienziati tentavano di screditare le nazioni concorrenti.

Intanto alcune precisazioni: il cucciolo di drago misura 30 inches, vale a dire non 30, ma 76,2 centimetri. Ed è per ora sotto le amorevoli cure di Allistair Mitchell, improvvisatosi suo "manager" dopo il ritrovamento da parte di David Hart, il cui nonno era facchino al Museo un secolo fa. Mitchell stesso ha dubbi sull'autenticità del baby drago: nel 1890 o giù di lì, quando fu impacchettato e inviato dalla Germania, i tedeschi ci sapevano fare piuttosto bene, con la gomma. "Gli scienziati dell'epoca erano come le popstar di oggi e sarebbe stata una grande propaganda, per i tedeschi, se la notizia fosse venuta fuori", spiega Mitchell. Oppure il prodotto usato potrebbe essere cera. Ma le perfette fattezze della creatura hanno stupito anche i cervelloni dell'Oxford University, un importante punto a favore del draghetto. "Tutti quelli che lo vedono esclamano che è vero", racconta Allistair Mitchell. La biopsia, insomma, s'ha da fare.

Fonte: The Telegraph – 31 gennaio 2004

http://utenti.lycos.it/silviatre/gif/drago.gif

marcejap
31-01-04, 15:17
Se fosse stato vero, non credo che gli scenziati tedeschi di fine ottocento lo avrebbero "regalato" a quelli inglesi.

Otto Rahn
31-01-04, 20:30
Già e poi i draghi sono estinti da molto tempo.
E' impossibile che ne esistano ancora alcuni esemplari.

Senatore
01-02-04, 04:12
In Origine Postato da Otto Rahn
Già e poi i draghi sono estinti da molto tempo.


Ma va là

Otto Rahn
01-02-04, 06:21
No a dire il vero ne esistono ancora alcuni ma sono più piccoli dei loro antichi cugini.

http://www2.ac-toulouse.fr/eco-belbeze-union/dragon%20komodo.jpg

Quelli a cui mi riferisco io rapivano fanciulle indifese e custodivano immensi tesori nei profondi recessi di oscure grotte.

E poi San Giorgio dove lo mettiamo?
A combattere contro i mulini a vento?

http://geco.it/daem/images/drago.jpg

Certo che l' insonnia mi fa male...
:D

Shambler
01-02-04, 08:29
quelle iguane si sono estinte quando la petroliera ha inondato le galapagos.



In Origine Postato da Otto Rahn
No a dire il vero ne esistono ancora alcuni ma sono più piccoli dei loro antichi cugini.

:(

Otto Rahn
01-02-04, 12:38
azz; non lo sapevo; quando ero piccolo erano i miei animali preferiti :(

Silvia
01-02-04, 18:04
L’UOMO SU MARTE, IL DRAGO SULLA TERRA

Se un anonimo amanuense dell'anno Mille descrivesse in una sua cronaca il ritrovamento di un drago neonato nella stalla di qualche paesetto della Bretagna, noi diremmo che si tratta di fantasie, di esagerazioni, del travisamento di chissà quali altri fatti. Così come in realtà si dice per tutti quei fenomeni - sia meravigliosi, sia orribili, comunque straordinari - che hanno accompagnato il passaggio da un millennio all'altro e che, appunto, quegli antichi documenti riportano con minuzia.
Ora avviene che un grande giornale italiano (io so bene qual è, ne ho trascritto praticamente tutta la undicesima pagina... :D ) abbia riportato la cronaca del ritrovamento di un draghetto contenuto in una bottiglia sigillata piena di formaldeide, e ritrovato in un garage di Sutton, cittadina alla periferia di Londra. Era in una cassa e l'aveva riposta lì il padre di chi l'ha ritrovata per caso, il quale a sua volta l'aveva avuta da suo padre facchino presso il Museo di Scienze Naturali di Londra alla fine dell'Ottocento.

E così nel 2004, mentre le sonde spaziali europee girano intorno a Marte e i due robottini americani ne esplorano la superficie, emerge dalla notte del mito un drago. Ed ha l'onore di essere "sparato" sulla prima pagina di un quotidiano torinese il 26 gennaio scorso: un’immagine che, anche per suoi i colori, ricorda un inquietante quadro di Fuessli. Un vero e proprio monstrum, cioè qualcosa da mostrare, additare e segnalare, che suscita stupore e forse raccapriccio. Il simbolo inquietante di un passato che forse è esistito veramente, al di là di ogni scetticismo: come ci raccontano, appunto, le cronache medievali, laiche e religiose, le vite dei cavalieri e dei santi. Draghi presenti anche in Italia, considerando che all'epoca esisteva a Nord, intorno al Po, un lago o grande palude, poi prosciugatasi, che ospitava draghi: e alcune chiese nel Veneto mostrano ancora oggi enormi costole che ad essi sarebbero appartenute.

Fandonie, si dirà: leggende e travisamenti, ossa di balene, mandibole di coccodrilli, abbellimenti di cronisti in vena di sensazionale. E poi il drago-baby in bottiglia sarè sicuramente un falso! Essendo stato inviato intorno al 1890 da scienziati tedeschi ai colleghi inglesi, come provano alcuni documenti, si è ipotizzato che fosse una trappola per far cadere nel ridicolo gli avversari della "perfida Albione". E che questi, subodorando il tutto, abbiano messo da parte, senza far nulla, lo sconcertante reperto. Ora tornato alla luce del sole, per puro caso, nel XXI secolo dopo 110 anni.

Cosa sia (un pupazzo di gomma, l'insieme ben montato di animali diversi, o altro) lo proverà la biopsia che si pensa di fare, nella speranza che non danneggi irreparabilmente questa eccezionale "cosa", pur se falsa, degna di un museo degli orrori. Sia come sia, è però - per chi va oltre l'aspetto formale - un vero "segno dei tempi", proprio come quelli dell'anno Mille, che riemerge dal passato: il drago, pur se neonato, simbolo allo stesso tempo della paura e della saggezza, custode di tesori e iniziatore dell'eroe, nemico da sconfiggere e fido consigliere da ascoltare. Eccolo lì, a ricordarci funzioni di cui oggi si è perso il senso e il significato.

Falso che sia, il nostro draghetto in bottiglia avrebbe fatto la gioia del professor J. R. R. Tolkien, amante dei draghi sin dall'infanzia e che dei draghi fu narratore e illustratore. Ci sorge però un dubbio: la "cosa" sotto formaldeide ha ancora attaccato il cordone ombelicale. Ma i draghi non erano dei rettili, non nascevano dalle uova? Evoluzione della specie? Un bel problema per i darwinisti odierni...

Gianfranco De Turris su Il Tempo di ieri (www.iltempo.it)

Otto Rahn
01-02-04, 18:22
In Origine Postato da Silvia
[b]Ci sorge però un dubbio: la "cosa" sotto formaldeide ha ancora attaccato il cordone ombelicale. Ma i draghi non erano dei rettili, non nascevano dalle uova? Evoluzione della specie? Un bel problema per i darwinisti odierni...

Gianfranco De Turris su Il Tempo di ieri (www.iltempo.it)

Ma sarà certamente un draconide!
Nato dall' incrocio fra un drago ed un essere umano.

Shambler
01-02-04, 19:22
il problema è che se uno scrive che i draghi non esistono e quelle mandibole sono di ippopotamo e il drago è ovviamente finto, i lettori ( quelli che vogliono sognare) si offendono.

Silvia
24-02-04, 21:23
COME TI DEMOLISCO IL “DRAGO”

Una premessa. Sul reperto non sarà effettuata alcuna biopsia: la campana di vetro non può essere aperta, perché il proprietario ha deciso di venderlo per 500.000 sterline ad un eccentrico compratore che però lo vuole integro, esattamente come è stato ritrovato, affinché il mistero continui ad aleggiare. Nessuno quindi aprirà il barattolo, né sezionerà il piccolo drago.
Ma non ce n’è bisogno, perché molte indagini possono essere effettuate lo stesso. Alcuni esperti, infatti, hanno analizzato il vaso contenente l’ipotetico cucciolo di drago. Il servizio è stato mandato in televisione il 19 febbraio alle 23.00 su Rai Due, all’interno della trasmissione Voyager.

Gi esperti sono:
* Angelo Capparoni, presidente dell’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria
* Renato Grilletto del Laboratorio di Antropologia Fisica dell’Università di Torino.
* Franco Tassi, fondatore del Gruppo Criptozoologia Italia
* Alberto Bravo, grafologo dell' Istituto Superiore di Grafologia di Roma
* Sergio Stivaletti, realizzatore di effetti speciali cinematografici
* Giuseppe Calabrò, chimico dell' Istituto Superiore di Grafologia di Roma


Dal sito www.voyager.rai.it

* Si è parlato di formaldeide o di formalina. Qual è la differenza tra queste due sostanze?
GRILLETTO: La formalina è semplicemente una soluzione di formaldeide diluita in acqua ed è un ottimo conservante.

* Possiamo quindi parlare indifferentemente di formalina o formaldeide. C’è della condensa sul vertice del vaso. La Formalina crea condensa?
GRILLETTO: E’ normale che ci sia condensa. La formalina si comporta infatti come un normale liquido.

* Da quando si è cominciato a conservare i corpi sotto formalina?
GRILLETTO: Già agli inizi del 1800 si utilizzavano questi preparati per conservare i corpi.

* Quali accorgimenti bisogna osservare per conservare sotto formalina
CAPPARONI: Il corpo va aperto e va pulito da liquidi ed escrementi. Nel vaso devono rimanere solo ossa e tessuti.

* Nella nostra immaginazione i draghi sono creature molto variopinte e colorate. Draghi rossi, blu, verdi. Il nostro drago invece è bianco. C’è una ragione per questo?
GRILLETTO: La formalina ha un solo difetto come conservante. Irrigidisce i tessuti in maniera innaturale e tende a sbiancarli facendo loro perdere la colorazione naturale.

* Dopo queste necessarie notizie di natura tecnica vogliamo capire se il ritrovamento di questo contenitore è un assoluta novità oppure se è capitato altre volte di imbattersi in animali fantastici.
TASSI: Il ritrovamento di animali sconosciuti è più frequente di quanto si pensi. Un caso clamoroso è il ritrovamento del celacanto, un pesce "preistorico" ritenuto estinto da centinaia di migliaia di anni. Di fatto nella giungla e negli oceani capita spesso di scoprire specie animali ancora sconosciute.

Quasi con sorpresa, alcuni dati riguardo il nostro drago sembrano tornare. Ma proseguiamo con l’indagine. Il drago era in una cassa, nella cassa è stata ritrovata una piccola scatola di metallo con all’interno dei fogli scritti. Uno solo di questi, scritto in tedesco, sembra essere direttamente collegato al piccolo drago. Purtroppo è solo la seconda e ultima pagina di una lettera. Ecco la traduzione: “Nelle prossime due, quattro settimane caricheremo l’orrendo bozzolo, alla volta di Amburgo. Verrà imballato sotto l’attenzione personale della signora Lieber. La disposizione per la spedizione al Museo di storia dell’arte verrà rilasciata personalmente. E’ assolutamente necessario che nessuno venga a conoscenza della sua vera origine e nemmeno della nostra comune partecipazione”.

Cosa ne pensano gli esperti?

BRAVO: Quello che mi colpisce è il contrasto… i salti nel tipo di tratto. Cose che fanno pensare ad una innaturalezza del gesto. Esistono delle contraddizioni interne nella grafia con cui è stata scritta questa lettera che fanno pensare ad una composizione innaturale ed artificiosa.
CALABRO': C’è una zona al centro della lettera dove l’umidità oppure una goccia d’acqua hanno prodotto una sbavatura dell’inchiostro di colore blu. In realtà l’uso di coloranti negli inchiostri è recente. La presenza di quella sbavature di colorante blu è un po’ difficile da spiegare in una lettera del secolo scorso.

* Vediamo che alcuni dubbi cominciano a sorgere. Se il drago fosse in falso chi sarebbe stato in grado di farlo? Come potrebbe averlo fatto? A queste e ad altre domande legate all’arte di riprodurre in maniera perfetta esseri viventi risponderà uno dei più grandi esperti di effetti speciali.
STIVALETTI: Sia in Germania che in Inghilterra, e specialmente in quest’ultima, esistono laboratori in grado di realizzare un oggetto del genere. Il materiale che di solito viene utilizzato è il lattice che opportunamente trattato può essere utilizzato per creare qualsiasi cosa. Un materiale utilizzato più di recente è il silicone che essendo leggermente traslucido rende in maniera più efficace i tessuti organici.

* Stiamo arrivando alla svolta. Stiamo per mettere sul terreno tutte le ipotesi fatte dai nostri esperti che hanno potuto esaminare il Drago attraverso una ripresa molto dettagliata. Sentiamo i loro commenti di fronte alle immagini del Drago. Le sorprese non sono ancora finite.

CAPPARONI: Stiamo vedendo il cosiddetto "figlio del Drago". Possibile che di questo materiale che sembra staccarsi dalla pelle non si sia depositato nulla sul fondo del contenitore. Io dico che questo oggetto ha pochi anni…

TASSI: E’ molto bello. E’ un capolavoro d’arte ma anche un criptozoologo molto ardito resterebbe dubbioso e scettico. In Inghilterra nel secolo scorso è esistita una vera e propria tradizione di falsi clamorosi, come l’uomo di Pildown. Esiste inoltre una tradizione di studiosi dei draghi e di libri sull’argomento. Secondo una teoria molto interessante le leggende riguardanti le creature mostruose sarebbero nate nel passato con la scoperta casuale dei fossili e dei resti che oggi noi attribuiamo ai dinosauri… Questo drago poi non ha sesso… E’ abbastanza curioso. Se fosse vero avrebbe delle caratteristiche che qui non ci sono. Mi aspetterei di vedere delle squame o del pelo. Non penso neanche possa trattarsi di parti di diversi animali unite insieme perché appunto mancano queste caratteristiche e non vedo segni di giuntura.
Mi sembra abbastanza recente… anche se ho letto che nel 1800 i tedeschi potevano essere in grado di fare qualcosa del genere.

STIVALETTI: Cerco di scorgere alcuni particolari rivelatori come la congiunzione delle palpebre o l’inserzione delle unghie. L’effetto pelle che si strappa, come si vede nel filmato, è tipico del lattice che qui sembra applicato su una struttura rigida sottostante, forse realizzata in cera. Il lattice certo è sensibile ad alcune sostanze e potrebbe essere danneggiato dalla immersione nella formalina. Dico forse perché è un esperimento che non ho mai fatto. In ogni caso il liquido è così chiaro che mi sembra essere della semplice acqua.

GRILLETTO: L’acqua è troppo limpida. Non esistono residui sul fondo del recipiente, cosa che dovrebbe accadere ad un corpo conservato da più di un secolo e per di più sballottato da una parte ad un’altra.

CAPPARONI: Nella Storia della medicina non abbiamo mai trovato i resti di draghi, grifoni, centauri o altre creature mitiche, mentre invece abbiamo rinvenuto quelli dei dinosauri che si sono estinti milioni di anni fa.

* E infine, una domanda uguale per tutti: di questo essere cosa la convince e cosa no?
TASSI: E’ un collage di creature tipico di come ci raffiguriamo i draghi: testa e piedi da rettile, ali da pipistrello. Potrebbe trattarsi di un modellino e non mi stupirebbe perché in Inghilterra, e specialmente nell’epoca vittoriana, c’era una continua rincorsa alla scoperta insolita ed inusuale.

STIVALETTI: Convince una certa rifinitura della scultura. Ma alcuni particolari, come la grinze della pelle e le ali, potrebbero essere fatti meglio. Mi aspetterei un maggior ringrinzimento dei tessuti nei punti di congiuntura, come per esempio dove le unghie entrano nelle dita. Invece la superficie è innaturalmente liscia.

GRILLETTO: Non c’è niente che mi convinca in questo draghetto. Salta subito agli occhi il cordone ombelicale. Tutti i rettili nascono da un uovo è non hanno un cordone ombelicale che li collega alla madre. Se non è un rettile allora questo che cos’è. Dovremmo creare una classe animale apposta per lui. Ci sono i mammiferi, gli uccelli, i pesci, i rettili, gli anfibi e poi… i draghi. Il liquido è così trasparente che mi sembra proprio acqua fontis. Le unghie infilate nelle dita così a ditale non servono assolutamente a nulla, né ad arrampicarsi, né a scorticare la preda… Poi questi muscoli così balestrati. Il muscolo della spalla è davvero troppo sviluppato. A meno che non si tratti di un super drago balestrato.

Per gli esperti, dunque, la sentenza finale non può che essere questa…

GRILLETTO: Un bel falso, simpatico, piacevole, ma non mi convince assolutamente.

CAPPARONI: Possibile che non si sia verificato la realtà dei fatti, prima di proporre un falso mistero.

TASSI: Io sono molto dubbioso su questo drago, ma mi piacerebbe poter andare fino più a fondo.

STIVALETTI: Secondo me è un falso anche se mi piacerebbe pensare che sia vero.

:(

Shambler
25-02-04, 17:11
Perdonami Silvietta, avevi dei dubbi?

Silvia
12-04-04, 14:11
Allistair Mitchell vuota il sacco. Anzi, il barattolo

La bomba che non ti aspetti. Sembrava tutto finito per quanto riguarda il drago di Sutton, ormai entrato a far parte delle leggende metropolitane. Invece ecco il clamoroso colpo di scena. E a parlare è proprio quello finora più restio a farlo (ma guarda un po'... :rolleyes: ), quell'Allistair Mitchell amico di David Hart che si era autonominato "manager" del draghetto.

Ora, mesi più tardi, Mitchell confessa. Ed ecco la verità tanto attesa: ha preparato tutto lui, è stata una gigantesca burla. La storia di un autore così "disperato" da inventare un cucciolo di drago per attirare le case editrici. E ce l'ha fatta, il contratto è arrivato con la casa editrice Waterstone's.

"Ho creato la burla per attirare lettori", ammette tranquillamente Mitchell, nella foto sotto in posa con la "sua" creatura. Il libro è un thriller, ovviamente c'è di mezzo un drago ed è scritto con lo pseudonimo di PR Moredun. E il drago è stato creato da quelli della Crawley Creatures, già autori di Walking with Dinosaurs. Bravi, niente da dire. Il barattolo è invece opera di professionisti dell'Isola di Wight.

Un portavoce della Waterstone's ha detto: "E' da considerare una novità nella pubblicità di un libro e questo diventerà di sicuro un best-seller. Per la grande messa in scena, sì, ma anche perché è un bel romanzo".

Fonte: news.bbc.co.uk (29 marzo 2004)

http://newsimg.bbc.co.uk/media/images/39975000/jpg/_39975181_dragon_203.jpg

:D

Tomás de Torquemada
12-04-04, 23:58
In Origine Postato da Silvia
Allistair Mitchell vuota il sacco. Anzi, il barattolo

La bomba che non ti aspetti. Sembrava tutto finito per quanto riguarda il drago di Sutton, ormai entrato a far parte delle leggende metropolitane. Invece ecco il clamoroso colpo di scena. E a parlare è proprio quello finora più restio a farlo (ma guarda un po'... :rolleyes: ), quell'Allistair Mitchell amico di David Hart che si era autonominato "manager" del draghetto.

Ora, mesi più tardi, Mitchell confessa. Ed ecco la verità tanto attesa: ha preparato tutto lui, è stata una gigantesca burla. La storia di un autore così "disperato" da inventare un cucciolo di drago per attirare le case editrici. E ce l'ha fatta, il contratto è arrivato con la casa editrice Waterstone's.

"Ho creato la burla per attirare lettori", ammette tranquillamente Mitchell, nella foto sotto in posa con la "sua" creatura. Il libro è un thriller, ovviamente c'è di mezzo un drago ed è scritto con lo pseudonimo di PR Moredun. E il drago è stato creato da quelli della Crawley Creatures, già autori di Walking with Dinosaurs. Bravi, niente da dire. Il barattolo è invece opera di professionisti dell'Isola di Wight.

Un portavoce della Waterstone's ha detto: "E' da considerare una novità nella pubblicità di un libro e questo diventerà di sicuro un best-seller. Per la grande messa in scena, sì, ma anche perché è un bel romanzo".

Fonte: news.bbc.co.uk (29 marzo 2004)

http://newsimg.bbc.co.uk/media/images/39975000/jpg/_39975181_dragon_203.jpg

:D

Divertente, tuttavia io mi sento un po' preso per i fondelli... :lol

Shambler
13-04-04, 00:29
Date rette al vecchio Shambler che da ragazzo era un appassionato di storia naturale.