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SAVONAROLA
18-04-09, 11:45
(AP) Corea del Nord: la strategia del fatto compiuto

(Analisi Previsionale) Con il suo primo test nucleare la Corea del Nord ha dimostrato ancora una volta di poter dettare il ritmo della crisi. La Comunità Internazionale festeggia la risoluzione 1718 del Consiglio di Sicurezza come un forte segnale di unità, ma in realtà c’è ancora molta strada da percorrere per trovare una strategia efficace nei confronti di Pyongyang.


dal sito Equilibri - Simply a new perspective on global affairs.


Qual'è la vostra opinione sul recente test missilistico nord coreano?

Combat
18-04-09, 18:20
Penso che la Corea del Nord abbia gli stessi diritti di Usa e Israele.

Penso che la Corea del Nord usi questi test politicamente, come tutti.

Anton Hanga
18-04-09, 22:32
Da un punto di vista politico questi test sono un avvertimento agli occidentali ed al Giappone, visto e considerato che e' proprio in quel triangolo di mare che va dalla Nord Corea a Taiwan al Giappone che si gioca la battaglia per il controllo marittimo del sud est asiatico.
Bisogna considerare anche che senza l'appoggio costante della Cina la Corea del Nord non potrebbe esistere.

Spetaktor
19-04-09, 01:04
Un Bagliore nel Buio
Evviva l'atomica della RPD di Corea!
Alessandro Lattanzio, Catania 10/10/2006

La rosicante canea massmediatica occidentalista, in prima fila i corifei italidioti dell'imperatore Bush II 'il demente', abbaia, ulula, si rotola per terra, e si abbandona a consimili manifestazioni canine, nell'apprendere che ora c'è una nazione, la Repubblica Democratica Popolare della Corea, che si è assicurato un futuro d'integrità e di indipendenza. Con l'esplosione di una testata nucleare della potenza di 15 Kt, Pyongyang ha dimostrato che, da ora in poi, sarà difficile aggredirla impunemente.
Tutti (o quasi) hanno manifestato una indignazione, comicamente ipocrita (nel caso di India e Pakistan), sornione e di circostanza (nel caso di Russia, Cina e Iran), terrorizzato (nel caso del Giappone e della Corea del Sud), spregevole (nel caso di Regno Unito, Francia e Israele) e terroristico (nel caso degli USA). Hanno ragliato e belato contro, anche altri strani animali: l'Unione Europea e l'ONU, organizzazioni mafiose che hanno sempre coperto e dato legittimità ai crimini dei loro padrini yankee e sionisti. Con ripugnante somma ipocrisia, che nasconde irritazione e stizza, il Consiglio di in-Sicurezza delle Nazioni Unite ha prontamente, su schioccar delle dita di Washington, condannato 'l'atto inconsulto' della Corea Democratica. E pensare che quando lo stato canaglia Israele aggredì il Libano, lo stesso consiglio di in-Sicurezza ci mise quasi un mese, prima di squittire qualche insulsa dichiarazione sull'azione di Telaviv; risolvendosi, infine a intervenire in soccorso… dell'aggressore…
Certo qualche 'barba finta' della redazione spionistica-propagandistica nota con il nome in codice TG-2 ha, perfino, ventilato che si tratti di una bufala. Che volete? Mica è possibile, per certi 'urlatori terroristici', ammettere che un branco di 'musi gialli', perdipiù 'comunisti', riesca a fabbricarsi un arsenale nucleare. Per diana! Questa è roba concessa solo agli Herrenvolk, a genti divinamente elette.
Ed ecco che Kim Chong-Il diventa il mostro del quarto d'ora di odio. Kim il terrorista, Kim il sadico, Kim il beone, Kim il poligamo, Kim il… si sprecano le approfondite analisi delle agenzie della disinformazione dedite alla propalazione dell'insulso e dell'idiozia. Non una parola sulle atomiche 'buone', circa 60, che i bravi yankee tengono di riserva nei depositi 'US in Korea'. Non sono una minaccia, sono bombe nucleari democraticamente intelligenti, che quando esplodono ammazzano solo comunisti, islamo-fascisti e altri terroristi. Risparmia donne e bambini… così giurano e spergiurano le nostrane 'aquile' dell'informazione (Riotta, Lerner, Ferrara, Borrelli, Botteri, Pagliara, Berlinguer, Rossella, Mentana, Piroso, Deaglio e così via, facendo raccolta differenziata.)
Ma a fronte di tale cascata di rumori molesti possiamo ridere a 'trentasette denti'. Sono arrabbiati, i loro mandanti e i loro ufficiali pagatori lo sono ancora di più. Il numero di nemici inermi diminuisce a vista d'occhio. Prima il Libano, poi Tehran, oggi la Korea Democratica. E questo dopo che solo ieri, la Russia, ha fatto capire che è disposta a giocare duro. I vertici SS (Sion-Statunitensi) qualche settimana fa avevano dato un preciso avvertimento mafioso a Putin, uccidendogli il vicedirettore della Banca Centrale Russa. Ieri, anche in vista dell'imminente scontro con la Georgia del teppistello preferito di Soros e di Condy Rice, Saakashvili, veniva liquidata l'agente sorosiana Politkovskaja, novella Vlassov in tinta unica Blu-Nato. La Politkovskaja stava per lanciare una ennesima campagna mediatica disinformativa antirussa, in previsione dell'attacco US-Georgia contro l'Abchazija e l'Ossetia del sud. Una quinta colonna yankee in meno. E anche i pacifinti armati d'occidente sono sistemati. Si deve guardare così la vicenda. Il resto è fuffa*.
È chiaro che è in corso l'accelerazione degli eventi. Solo il babbionismo di sinistra-centro-destra italidiota non riesce a vederlo. E men che meno lo si intuisce nell'estrema sinistra luxurizzata al completo**. Mentre il pacifintame armato delle ONG di servizio innalzavano striscioni e effigi in osanna dell'attuale segretario generale dell'ONU, Coffee Annan, lo zio Tom della famiglia Bush (da cui è ricattato per una vecchia storia di traffici illeciti degli aiuti destinati alla Somalia), l'amministrazione Cheney già presentava il candidato sostituto alla carica del fu Annan. Un certo Ban Ky-moon, ex-ministro degli esteri della Corea del Sud (casualità del momento?) è questa proposta 'Made in USA' per la presidenza dell'ONU. Chi è costui? Un semplice devoto della Chiesa dell'Unificazione del reverendo Moon***.
E chi è il Rev. Moon? Solo il capo di una setta religiosa bizzarra, nota alle cronache italiane per le vicende del vescovo africano Milingo; ma anche nota, negli USA, per gli stretti legami tra Moon e la famiglia Bush e il mondo dell'intelligence: infatti il Washington Times, organo diretto dei servizi segreti USA, è di proprietà di sua santità Moon, come lo è, d'altronde, l'agenzia d'informazioni UPI. Inoltre Moon ha costituito anche la Lega Anticomunista Mondiale (WACL), per cui Moon fu diretto superiore di tal Silvio Berlusconi, che era il direttore della WACL-Italia. Sicuramente il pedigree di Ban Ky-moon fornisce le opportune garanzie che l'ONU continuerà a operare come ha sempre fatto: al servizio dell'imperialismo Anglo-Usraeliano. Con una offerta in più: i graditi intrattenimenti offerti dalla compagnia cantante dei nani e ballerini 'pacifinti'.

Buonanotte a tutti.
* Per la Politkovskaja hanno, ovviamente, versato lacrime amare persino Bush, Commissione Europea e sinistra di complemento stile Mimmo Candìto. Non mi pare che, in altre occasioni, tali amanti della libertà di parola e di informazione abbiano mai avuto nulla da ridire. Si pensi ai più di settanta giornalisti messicani assassinati l'anno scorso. Se ne è sentito parlare? Ovviamente no.
Lì comanda la democrazia 'Coca-Cola Style' di Vicente Fox e dei suoi accoliti à la Mimmo Candìto & Friends (ovvero Rèporter Sans Frontières e altri sicari.)
** La dimostrazione è data dal fatto che nella mia città, Catania, si riesce a organizzare una surreale manifestazione 'antifascista': un circolo gay che guida una manifestazione di 'orgoglioso antifascismo' contro i quattro desperados di Forza Nuova, un partito fantasma che a Catania ha raccolto 160 voti… E mentre tale manifestazione di ghost-busters sciamava per la via principale, il loro 'lider minimo' Fausto incontrava il mini-duce rabbi Gianfranco. Ovviamente per condannare il passato, un passato che non hanno. E più in alto ancora ci si spartivano le ultime spoglie dell'Italia, che è ormai una espressione geografica.
*** Vedasi qui.

SAVONAROLA
19-04-09, 11:19
Da un punto di vista politico questi test sono un avvertimento agli occidentali ed al Giappone, visto e considerato che e' proprio in quel triangolo di mare che va dalla Nord Corea a Taiwan al Giappone che si gioca la battaglia per il controllo marittimo del sud est asiatico.
Bisogna considerare anche che senza l'appoggio costante della Cina la Corea del Nord non potrebbe esistere.

In effetti la Cina ha un ruolo fondamentale per la sopravvivenza, non solo militare, di Pyongyang. Che siano avvertimenti ai principali alleati di Washington nel sud-est asiatico questi test missilistici è un fatto certo come reputo pienamente legittimo che la Corea del Nord continui le sue ricerche nucleari.

SAVONAROLA
19-04-09, 11:24
Penso che la Corea del Nord abbia gli stessi diritti di Usa e Israele.

Penso che la Corea del Nord usi questi test politicamente, come tutti.



Giusto! Anche se qualcuno alle Nazioni Unite intende usare la formula dei "due pesi due misure" specie se si parla del nucleare israeliano.

Che la Corea del Nord ha identici diritti di Stati Uniti e Israele dovrebbe essere ovvio anche per la cosiddetta comunità internazionale , purtroppo mi sembra che la nuova amministrazione Obama non differisca poi molto, interessante l'articolo presente nel forum in merito al tentativo di apertura del presidente Usa verso Tehran, per metodi e anche come strumenti (veti, minacce etc etc) dal suo predecessore.

SAVONAROLA
19-04-09, 11:25
Un Bagliore nel Buio
Evviva l'atomica della RPD di Corea!
Alessandro Lattanzio, Catania 10/10/2006

La rosicante canea massmediatica occidentalista, in prima fila i corifei italidioti dell'imperatore Bush II 'il demente', abbaia, ulula, si rotola per terra, e si abbandona a consimili manifestazioni canine, nell'apprendere che ora c'è una nazione, la Repubblica Democratica Popolare della Corea, che si è assicurato un futuro d'integrità e di indipendenza. Con l'esplosione di una testata nucleare della potenza di 15 Kt, Pyongyang ha dimostrato che, da ora in poi, sarà difficile aggredirla impunemente.
Tutti (o quasi) hanno manifestato una indignazione, comicamente ipocrita (nel caso di India e Pakistan), sornione e di circostanza (nel caso di Russia, Cina e Iran), terrorizzato (nel caso del Giappone e della Corea del Sud), spregevole (nel caso di Regno Unito, Francia e Israele) e terroristico (nel caso degli USA). Hanno ragliato e belato contro, anche altri strani animali: l'Unione Europea e l'ONU, organizzazioni mafiose che hanno sempre coperto e dato legittimità ai crimini dei loro padrini yankee e sionisti. Con ripugnante somma ipocrisia, che nasconde irritazione e stizza, il Consiglio di in-Sicurezza delle Nazioni Unite ha prontamente, su schioccar delle dita di Washington, condannato 'l'atto inconsulto' della Corea Democratica. E pensare che quando lo stato canaglia Israele aggredì il Libano, lo stesso consiglio di in-Sicurezza ci mise quasi un mese, prima di squittire qualche insulsa dichiarazione sull'azione di Telaviv; risolvendosi, infine a intervenire in soccorso… dell'aggressore…
Certo qualche 'barba finta' della redazione spionistica-propagandistica nota con il nome in codice TG-2 ha, perfino, ventilato che si tratti di una bufala. Che volete? Mica è possibile, per certi 'urlatori terroristici', ammettere che un branco di 'musi gialli', perdipiù 'comunisti', riesca a fabbricarsi un arsenale nucleare. Per diana! Questa è roba concessa solo agli Herrenvolk, a genti divinamente elette.
Ed ecco che Kim Chong-Il diventa il mostro del quarto d'ora di odio. Kim il terrorista, Kim il sadico, Kim il beone, Kim il poligamo, Kim il… si sprecano le approfondite analisi delle agenzie della disinformazione dedite alla propalazione dell'insulso e dell'idiozia. Non una parola sulle atomiche 'buone', circa 60, che i bravi yankee tengono di riserva nei depositi 'US in Korea'. Non sono una minaccia, sono bombe nucleari democraticamente intelligenti, che quando esplodono ammazzano solo comunisti, islamo-fascisti e altri terroristi. Risparmia donne e bambini… così giurano e spergiurano le nostrane 'aquile' dell'informazione (Riotta, Lerner, Ferrara, Borrelli, Botteri, Pagliara, Berlinguer, Rossella, Mentana, Piroso, Deaglio e così via, facendo raccolta differenziata.)
Ma a fronte di tale cascata di rumori molesti possiamo ridere a 'trentasette denti'. Sono arrabbiati, i loro mandanti e i loro ufficiali pagatori lo sono ancora di più. Il numero di nemici inermi diminuisce a vista d'occhio. Prima il Libano, poi Tehran, oggi la Korea Democratica. E questo dopo che solo ieri, la Russia, ha fatto capire che è disposta a giocare duro. I vertici SS (Sion-Statunitensi) qualche settimana fa avevano dato un preciso avvertimento mafioso a Putin, uccidendogli il vicedirettore della Banca Centrale Russa. Ieri, anche in vista dell'imminente scontro con la Georgia del teppistello preferito di Soros e di Condy Rice, Saakashvili, veniva liquidata l'agente sorosiana Politkovskaja, novella Vlassov in tinta unica Blu-Nato. La Politkovskaja stava per lanciare una ennesima campagna mediatica disinformativa antirussa, in previsione dell'attacco US-Georgia contro l'Abchazija e l'Ossetia del sud. Una quinta colonna yankee in meno. E anche i pacifinti armati d'occidente sono sistemati. Si deve guardare così la vicenda. Il resto è fuffa*.
È chiaro che è in corso l'accelerazione degli eventi. Solo il babbionismo di sinistra-centro-destra italidiota non riesce a vederlo. E men che meno lo si intuisce nell'estrema sinistra luxurizzata al completo**. Mentre il pacifintame armato delle ONG di servizio innalzavano striscioni e effigi in osanna dell'attuale segretario generale dell'ONU, Coffee Annan, lo zio Tom della famiglia Bush (da cui è ricattato per una vecchia storia di traffici illeciti degli aiuti destinati alla Somalia), l'amministrazione Cheney già presentava il candidato sostituto alla carica del fu Annan. Un certo Ban Ky-moon, ex-ministro degli esteri della Corea del Sud (casualità del momento?) è questa proposta 'Made in USA' per la presidenza dell'ONU. Chi è costui? Un semplice devoto della Chiesa dell'Unificazione del reverendo Moon***.
E chi è il Rev. Moon? Solo il capo di una setta religiosa bizzarra, nota alle cronache italiane per le vicende del vescovo africano Milingo; ma anche nota, negli USA, per gli stretti legami tra Moon e la famiglia Bush e il mondo dell'intelligence: infatti il Washington Times, organo diretto dei servizi segreti USA, è di proprietà di sua santità Moon, come lo è, d'altronde, l'agenzia d'informazioni UPI. Inoltre Moon ha costituito anche la Lega Anticomunista Mondiale (WACL), per cui Moon fu diretto superiore di tal Silvio Berlusconi, che era il direttore della WACL-Italia. Sicuramente il pedigree di Ban Ky-moon fornisce le opportune garanzie che l'ONU continuerà a operare come ha sempre fatto: al servizio dell'imperialismo Anglo-Usraeliano. Con una offerta in più: i graditi intrattenimenti offerti dalla compagnia cantante dei nani e ballerini 'pacifinti'.

Buonanotte a tutti.
* Per la Politkovskaja hanno, ovviamente, versato lacrime amare persino Bush, Commissione Europea e sinistra di complemento stile Mimmo Candìto. Non mi pare che, in altre occasioni, tali amanti della libertà di parola e di informazione abbiano mai avuto nulla da ridire. Si pensi ai più di settanta giornalisti messicani assassinati l'anno scorso. Se ne è sentito parlare? Ovviamente no.
Lì comanda la democrazia 'Coca-Cola Style' di Vicente Fox e dei suoi accoliti à la Mimmo Candìto & Friends (ovvero Rèporter Sans Frontières e altri sicari.)
** La dimostrazione è data dal fatto che nella mia città, Catania, si riesce a organizzare una surreale manifestazione 'antifascista': un circolo gay che guida una manifestazione di 'orgoglioso antifascismo' contro i quattro desperados di Forza Nuova, un partito fantasma che a Catania ha raccolto 160 voti… E mentre tale manifestazione di ghost-busters sciamava per la via principale, il loro 'lider minimo' Fausto incontrava il mini-duce rabbi Gianfranco. Ovviamente per condannare il passato, un passato che non hanno. E più in alto ancora ci si spartivano le ultime spoglie dell'Italia, che è ormai una espressione geografica.
*** Vedasi qui.


Gran bell'articolo.

SAVONAROLA
19-04-09, 11:30
La Corea del Nord ha annunciato oggi la volontà di boicottare i colloqui a sei sul programma di disarmo nucleare e riavviare i piani di riarmo per protestare contro la condanna del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per il razzo lanciato all’inizio di aprile.

La dichiarazione ufficiale letta oggi sui media di Stato ha seguito di poche ore la condanna con cui il massimo organo decisionale dell’Onu ha condannato il tentativo di lancio di un razzo il 5 aprile scorso (una nuova arma, secondo i critici, un vettore di satellite ad uso civile secondo il governo coreano), sostenendo che questa azione rappresenta una violazione del divieto di condurre test missilistici e attività connesse imposto a Pyongyang.

In una nota dell’agenzia di stampa ufficiale (KCNA), il ministero degli Esteri ha detto che la Corea del Nord “respinge fermamente” la dichiarazione del Consiglio e, in tutta risposta, minaccia (e non è la prima volta) il ritiro dai colloqui per il disarmo (definini “inutili”), annunciando anche la ripresa della produzione del plutonio ad uso militare.

“Non vi è alcuna necessità che i colloqui a sei continuino” si legge nella nota, nella quale si aggiunge che Pyongyang “non prenderà più parte a questi negoziati e non sarà vincolato ad alcun accordo raggiunto in tale sede”

La nota prosegue poi minacciando il “rafforzamento del deterrente nucleare per la difesa nazionale con tutti i mezzi possibili” e sottolinea che “ci si adopererà per ripristinare gli impianti nucleari dismessi… e rielaborare le barre di combustibile provenienti da reattori nucleari sperimentali.”

La Cina, che insieme a Stati Uniti, Russia, Giappone e le due Coree, prende parte ai colloqui a sei organizzati per mettere a punto il disarmo della Corea del Nord, ha invitato “tutte le parti”, riferendosi sia a Pyongyang che agli Stati Uniti, alla calma, difendendo l’importanza dei negoziati a sei.

http://www.internationalia.net

SAVONAROLA
19-04-09, 11:33
La transizione al potere è già iniziata

di Roberto Coramusi


COREA DEL NORD - Cosa è successo al Caro Leader della Corea del Nord? Informative dei servizi segreti di mezzo mondo rincorrono indiscrezioni rilanciate sui media globali, ma la sorte di Kim Jong-il, il padre-padrone della Repubblica Democratica Popolare, rimane avvolta ancora in un oscuro mistero. Dallo scorso agosto non si è più mostrato in pubblico, fatte salve alcune sporadiche e mai documentate eccezioni mentre passa in rassegna reggimenti dell’esercito piuttosto che alcune fabbriche disseminate lungo il confine settentrionale del paese. Di fatto, sembra iniziata la transizione che dovrà portare al potere un nuovo presidente o, come sembra più probabile, un politburo di reggenti pro-tempore che puntelli il regime di Pyongyang, mettendolo al riparo da qualsiasi tentativo di sfaldamento.

Dopo l’ostentazione dei muscoli con il precipitare della crisi nucleare, il governo nord coreano ha vissuto momenti di altalenante condiscendenza verso i cugini del Sud e nei confronti della comunità internazionale, con gli Stati Uniti d’America in testa. Non potendo contare su un appoggio incondizionato del vicino cinese, molto più interessato alle possibilità di business che non alla conservazione ab Aeternum del “regno” di Kim, la Corea del Nord dà l’impressione di navigare a vista in politica estera, assecondando e sconfessando schizofrenicamente le richieste di apertura al resto del mondo avanzate dagli americani. Con l’insediarsi del nuovo presidente statunitense però questo atteggiamento non sarà più tollerato, non fosse altro perché Barack Obama ha tutto l’interesse a spegnere un pericoloso focolaio di crisi per concentrarsi in quella che ritiene la “madre di tutte le battaglie”: l’Afghanistan. La “tigre di carta”, così ama definire la Corea del Nord il vicepresidente Joe Biden, sarà accompagnata verso la denuclearizzazione con un sostanzioso programma di aiuti finanziari volti a rilanciare un’economia che definire derelitta è un eufemismo (il Pil si stima intorno ai 40 miliardi di dollari, nonostante il governo nord coreano non renda pubblico alcun dato, mentre il salario medio è di 2,5 dollari al mese).
Per realizzare concretamente questo progetto si deve insediare al potere a Pyongyang una classe dirigente incline a non voler riacutizzare lo scontro con la comunità internazionale. I più grandi punti interrogativi riguardano i vertici militari che da sempre vantano un ascendente particolare nei confronti del presidente, che ne è formalmente il capo supremo. Sono i generali ad avere tutto l’interesse a mantenere alto il livello del conflitto, perlomeno verbale, grazie al quale acquisirebbero sempre più peso decisionale. Obama, nel tentativo di risolvere in tempi ragionevoli la questione nord coreana, ha già dichiarato che rilancerà il negoziato a sei con le due Coree, Russia, Giappone e Cina. E proprio a Pechino spetterà convincere l’establishment di Pyongyang a più miti consigli, magari paventandogli un piano di investimenti extra da definire durante i colloqui bilaterali con la Repubblica Popolare. È ferma intenzione di Pechino perseverare nella politica del soft power, per impedire che un’eventuale crisi con la Corea del Nord metta a repentaglio la “pax cinese” imposta all’Asia dall’enorme ricchezza accumulata dal Dragone nell’ultimo decennio. Ecco perché il piano ideato dal neo-presidente americano ha buone possibilità di essere realizzato.
La variabile impazzita riguarda però la nuova leadership nord coreana, sia nel caso in cui Kim riesca a superare il momento difficile di salute sia che fosse costretto a cedere lo scettro. Molti osservatori – tra loro Yoon Young-kwan del South China Morning Post – sostengono che l’esperienza del comando monocratico sia così intimamente connaturata nella cultura politica del paese da rendere impossibile il successo di una governance allargata. La feluche americane e cinesi dovranno lavorare ai fianchi del regime della Corea del Nord per garantire un passaggio graduale verso un allentamento del controllo oppressivo della vita sociale, economica e politica che impedisce al paese di impostare credibili programmi di sviluppo. «Nepotismo e culto della personalità dominano la scena politica. La mancanza di un libero apparato giudiziale e di organizzazioni sociali indipendenti, come le limitazioni alla libertà di stampa estendono il dominio del Partito dei Lavoratori all’intera nazione – scriveva prima dell’estate Andrei Lankov, professore alla Kookmin University di Seoul, sulle pagine di Foreign Affairs. L’élite governativa nord coreana è convinta che l’unità sia il migliore presupposto per la sua sopravvivenza. Si continua a sostenere il leader senza pensare alla condizione (difficile) in cui versa la maggioranza dei nord coreani». Ma la possibilità che il Caro Leader possa definitivamente uscire di scena potrebbe riaprire la competizione tra le correnti del partito. Ed è tra le maglie di questa incognita, nemmeno troppo recondita, che la diplomazia internazionale deve trovare uno spiraglio in cui agire con lo scopo di neutralizzare i falchi dell’amministrazione nord coreana. La partita per la pacificazione della penisola coreana si sta giocando adesso, sbagliare una mossa ora equivale a perdere la partita.





16.12.2008


http://www.geopolitica.info

Anton Hanga
19-04-09, 22:24
Insomma sembra che si vada verso la soluzione stile Myanmar, dove non c'e' piu' un "Capo" supremo ma una giunta militare che governa collegialmente lo Stato. Vedremo... non dispongo di informazioni ulteriori a quelle gia' postate qui dentro, certo in questo caso il ruolo di Stato cuscinetto affidatogli dalla Cina sarebbe ancora piu' evidente.

Spetaktor
20-04-09, 09:49
Insomma sembra che si vada verso la soluzione stile Myanmar, dove non c'e' piu' un "Capo" supremo ma una giunta militare che governa collegialmente lo Stato. Vedremo... non dispongo di informazioni ulteriori a quelle gia' postate qui dentro, certo in questo caso il ruolo di Stato cuscinetto affidatogli dalla Cina sarebbe ancora piu' evidente.

credo sia difficile, per come è strutturato il "culto" del capo in RDPK, che si giunga ad una "giunta di comando".
Più facile venga scelto un "uomo forte" (forse l'erede del Caro Leader), attorniato da consiglieri militari.
La Korea non è uno "stato cuscinetto", ma uno stato sovrano che ha ottimi rapporti con la Rep.Popolare Cinese.
Stiamo attenti a queste "definizioni".

SAVONAROLA
20-04-09, 12:52
Insomma sembra che si vada verso la soluzione stile Myanmar, dove non c'e' piu' un "Capo" supremo ma una giunta militare che governa collegialmente lo Stato. Vedremo... non dispongo di informazioni ulteriori a quelle gia' postate qui dentro, certo in questo caso il ruolo di Stato cuscinetto affidatogli dalla Cina sarebbe ancora piu' evidente.


Non credo che , anche se ciò avvenisse, una giunta militare muterebbe le caratteristiche del regime nord-coreano.
In quanto a parlare di Pyongyang come Stato cuscinetto della Cina anche in questo caso non risulterebbe alcun sostanziale cambiamento del ruolo che storicamente la Corea del Nord ha svolto nell'Asia estremo-orientale in funzione anti-occidentale.

SAVONAROLA
20-04-09, 12:57
La Korea non è uno "stato cuscinetto", ma uno stato sovrano che ha ottimi rapporti con la Rep.Popolare Cinese.
Stiamo attenti a queste "definizioni".

Giusta osservazione. I cosiddetti stati-cuscinetto in realtà sono sempre nati come entità statali sovrane altrimenti dovremmo riconsiderare pure il ruolo storicamente svolto dalla Croazia ustascia, dalla repubblica ceca o dalla stessa Repubblica Sociale Italiana nei confronti della Germania del reich hitleriano.

Utilizzando una simile definizione si potrebbe estendere questo concetto di stato-cuscinetto al Messico (per quanto riguarda gli Stati Uniti) o perfino , a comprenderne bene il senso, all'intera Europa occidentale rispetto all'Impero americano.

Anton Hanga
20-04-09, 22:51
L'Europa occidentale non e' lo stato cuscinetto degli USA semplicemente perche' ne e' la testa di ponte in Eurasia.

La differenza sta che nel caso dello "stato cuscinetto" il ruolo e' difensivo e al limite di impedire l'espansione del nemico, mentre la "testa di ponte" ha chiaramente un ruolo attivo, aggressivo e disgregatore.

Comunque defidendo la Corea del Nord "stato cuscinetto" non volevo svalutarla ne' intendere che sia priva di sovranita'.

Spetaktor
21-04-09, 00:51
L'Europa occidentale non e' lo stato cuscinetto degli USA semplicemente perche' ne e' la testa di ponte in Eurasia.

La differenza sta che nel caso dello "stato cuscinetto" il ruolo e' difensivo e al limite di impedire l'espansione del nemico, mentre la "testa di ponte" ha chiaramente un ruolo attivo, aggressivo e disgregatore.

Comunque defidendo la Corea del Nord "stato cuscinetto" non volevo svalutarla ne' intendere che sia priva di sovranita'.

si, ok.
Stavo solo sottolineando che la definizione di Stato cuscinetto ha uno specifico significato politologico e va usata SOLO per quel significato:
"Uno stato cuscinetto è un Paese che sorge tra due grandi potenze rivali o potenzialmente ostili; l'esistenza di questo stato è pensata e pianificata per cercare di evitare un conflitto aperto tra le potenze maggiori"
http://it.wikipedia.org/wiki/Stato_cuscinetto
(nella pagina si parla anche della Korea Popolare, ma secondo me questi analisti prendono una topica clamorosa)

Spetaktor
21-04-09, 00:54
Giusta osservazione. I cosiddetti stati-cuscinetto in realtà sono sempre nati come entità statali sovrane altrimenti dovremmo riconsiderare pure il ruolo storicamente svolto dalla Croazia ustascia, dalla repubblica ceca o dalla stessa Repubblica Sociale Italiana nei confronti della Germania del reich hitleriano.


infatti per quegli stati si usa la definizione di "stati fantoccio"

SAVONAROLA
21-04-09, 09:53
infatti per quegli stati si usa la definizione di "stati fantoccio"

Esattamente.

ulver81
22-04-09, 08:55
Insomma sembra che si vada verso la soluzione stile Myanmar, dove non c'e' piu' un "Capo" supremo ma una giunta militare che governa collegialmente lo Stato. Vedremo... non dispongo di informazioni ulteriori a quelle gia' postate qui dentro, certo in questo caso il ruolo di Stato cuscinetto affidatogli dalla Cina sarebbe ancora piu' evidente.

In Myanmar ci sono interessi diversi e mentalita diverse.Un solo capo nella ex Birmania verrebbe rovesciato in 3 ore.....Gestire droga e diamanti e molto piu complicato di giocare il ruolo di stato cuscinetto intoccabile (gli Usa temono la riunificazione molto piu dei cinesi per ovvie ragioni).

SAVONAROLA
22-04-09, 19:13
In Myanmar ci sono interessi diversi e mentalita diverse.Un solo capo nella ex Birmania verrebbe rovesciato in 3 ore.....Gestire droga e diamanti e molto piu complicato di giocare il ruolo di stato cuscinetto intoccabile (gli Usa temono la riunificazione molto piu dei cinesi per ovvie ragioni).

Interessanti osservazioni. Hai qualche articolo da segnalarmi su questi traffici sporchi di diamanti e droga? Grazie

ulver81
23-04-09, 06:46
Interessanti osservazioni. Hai qualche articolo da segnalarmi su questi traffici sporchi di diamanti e droga? Grazie

Ce ne sono a bizzeffe.Ma in quell'area non e l'unico paese ove certi traffici vengono gestiti dai governanti stessi.Comunque basta andarci per capire che nonostante sia uno dei paesi con piu risorse in quell'area (dal petrolio gestito dagli americani ai diamanti), resti il piu povero e disastrato: neanche il Laos e gestito cosi male.Gli unici a goderne dei benefici sono i pezzi grossi della giunta, in parte filo-indiana (che guarda caso figli parenti e affiliati vivon in maggioranza a Singapore...).Basta prendere un volo di linea diretto alla capitale per capire che il 90% dei passeggeri stranieri, siano essi europei, americani, cinesi o giapponesi, vanno li per i diamanti.Pagando cospicue mazzette poi si evitano anche i noiosissimi controlli di routine.Vige lo ius sanguinis certo.Ma se una volta tale mancanza di diritti era riservata persino ai mezzi sangue con un genitore europeo, oggi viene applcato solo alle tribu non etnicamente burmesi (la parola Myanmar la usano in pochi, si tende ad usare sempre Burma e burmese).

SAVONAROLA
23-04-09, 18:19
Ce ne sono a bizzeffe.Ma in quell'area non e l'unico paese ove certi traffici vengono gestiti dai governanti stessi.Comunque basta andarci per capire che nonostante sia uno dei paesi con piu risorse in quell'area (dal petrolio gestito dagli americani ai diamanti), resti il piu povero e disastrato: neanche il Laos e gestito cosi male.Gli unici a goderne dei benefici sono i pezzi grossi della giunta, in parte filo-indiana (che guarda caso figli parenti e affiliati vivon in maggioranza a Singapore...).Basta prendere un volo di linea diretto alla capitale per capire che il 90% dei passeggeri stranieri, siano essi europei, americani, cinesi o giapponesi, vanno li per i diamanti.Pagando cospicue mazzette poi si evitano anche i noiosissimi controlli di routine.Vige lo ius sanguinis certo.Ma se una volta tale mancanza di diritti era riservata persino ai mezzi sangue con un genitore europeo, oggi viene applcato solo alle tribu non etnicamente burmesi (la parola Myanmar la usano in pochi, si tende ad usare sempre Burma e burmese).

Credo che sia una condizione comune della maggioranza dei paesi del sud-est asiatico (basterebbe pensare al Vietnam del Sud all'epoca del conflitto con il Nord comunista e alla funzione che aveva la dirigenza di Saigon rispetto agli interessi capitalistici degli Stati Uniti). Non mi pare che la vicina Thailandia sia dissimile per funzione e risponda agli identici interessi del capitale (legale e illegale) mondiale.
E la Birmania rischierebbe probabilmente di sprofondare in un analogo caos qualora dovessero penetrare in prima persona interessi direttamente collegati alle multinazionali statunitensi.

ulver81
24-04-09, 06:12
Credo che sia una condizione comune della maggioranza dei paesi del sud-est asiatico (basterebbe pensare al Vietnam del Sud all'epoca del conflitto con il Nord comunista e alla funzione che aveva la dirigenza di Saigon rispetto agli interessi capitalistici degli Stati Uniti). Non mi pare che la vicina Thailandia sia dissimile per funzione e risponda agli identici interessi del capitale (legale e illegale) mondiale.
E la Birmania rischierebbe probabilmente di sprofondare in un analogo caos qualora dovessero penetrare in prima persona interessi direttamente collegati alle multinazionali statunitensi.

Assolutamente no.Il Myanmar e un caso a se.Anche il Vietnam se e per questo risponde agli stessi interessi attualmente (ci vivo e ci lavoro attualmente).Le multinazionali (se cosi vogliamo chiamarle) la fanno da padrone in Myanmar, sia per quel che concerne il settore petrolifero, sia per quello diamantifero.Semplicemente in Vietnam o in Thailandia non vige tale stato di degrado e corruzione (pur essendo vasta anche nei due paesi in questione) e sono comunque paesi dalla crescita impressionante (anche se la crescita del Pil, senza Australia in primis, Europa, Taiwan e gli stessi Usa, sarebbe nulla).In Myanmar tutto cio non avviene: chi estrae in loco paga semplicemente la mazzetta milionaria ai militari e dorme sogni tranquilli, senza che avvenga una minima crescita della ricchezza interna.Ti faccio un esempio: mentre il Vietnam ha un'eccedenza nella produzione di riso come la Thailandia, in Myanmar e comune la denutrizione.

Anton Hanga
24-04-09, 15:16
Assolutamente no.Il Myanmar e un caso a se.Anche il Vietnam se e per questo risponde agli stessi interessi attualmente (ci vivo e ci lavoro attualmente).Le multinazionali (se cosi vogliamo chiamarle) la fanno da padrone in Myanmar, sia per quel che concerne il settore petrolifero, sia per quello diamantifero.Semplicemente in Vietnam o in Thailandia non vige tale stato di degrado e corruzione (pur essendo vasta anche nei due paesi in questione) e sono comunque paesi dalla crescita impressionante (anche se la crescita del Pil, senza Australia in primis, Europa, Taiwan e gli stessi Usa, sarebbe nulla).In Myanmar tutto cio non avviene: chi estrae in loco paga semplicemente la mazzetta milionaria ai militari e dorme sogni tranquilli, senza che avvenga una minima crescita della ricchezza interna.Ti faccio un esempio: mentre il Vietnam ha un'eccedenza nella produzione di riso come la Thailandia, in Myanmar e comune la denutrizione.


Fammi capire, stai dicendo che la Thailandia, cioe' quell'immenso bordello a cielo aperto e "parco giochi" per occidentali, e' meno "corrotta e degradata" del Myanmar?
Non posso crederci, soprattutto perche' ho dei conoscenti che vivono in Thailandia e mi riferiscono la situazione.
A meno che tu non consideri come "migliore" il fatto che in Thailandia esistono centri commerciali e interi villaggi costruiti appositamente per i ricchi e gli occidentali, che sono nuovissimi, bellissimi e pulitissimi, ma basta avventurarsi un attimo nei sobborghi per vedere la realta'.
Anche la corruzione a livello politico non penso che sia minimamente inferiore a quella in Myanmar, anzi.

ulver81
24-04-09, 18:24
Fammi capire, stai dicendo che la Thailandia, cioe' quell'immenso bordello a cielo aperto e "parco giochi" per occidentali, e' meno "corrotta e degradata" del Myanmar?
Non posso crederci, soprattutto perche' ho dei conoscenti che vivono in Thailandia e mi riferiscono la situazione.
A meno che tu non consideri come "migliore" il fatto che in Thailandia esistono centri commerciali e interi villaggi costruiti appositamente per i ricchi e gli occidentali, che sono nuovissimi, bellissimi e pulitissimi, ma basta avventurarsi un attimo nei sobborghi per vedere la realta'.
Anche la corruzione a livello politico non penso che sia minimamente inferiore a quella in Myanmar, anzi.


In quel gran bordello a cielo aperto girano capitali immensi e ci campano bene o male tutti.I cinesi ci hanno persino impiantato i laboratori per le staminali (come hanno fatto gli australiani qui in Vietnam).
In Myanmar (che e un altro puttanaio da 4 lire pero, dove il culo te lo danno non per il dollaro ma per il piatto di riso) vige ovunque la carestia, mentre i membri della giunta hanno dei redditi che sbiancherebbero il Pil di una nazione europea e i centri commerciali per ricchi occidentali li acquistano direttamente a Singapore.Non sfruttano neanche per il bene della propria gente le immense risorse.E tutta una mazzetta a differenza della Thailandia o del Vietnam.E molte delle mignotte che trovi in giro nel sud est asiatico sono proprio burmesi.Questa e la differenza.Sobborghi maleodoranti, mafia e centri commerciali da sogno li trovi anche qui in Vietnam a bizzeffe, con un piccolo particolare pero:che nessuno patisce la fame, anzi, si puo dire che tutti godano del minimo indispensabile, oltre ovviamente alla miriade di super ricchi che hanno stili di vita e consumi all'occidentale.Cambogiani e gente del Myanmar li trovi invece a fare le pulizie o a chiedere le elemosina.Discorso a parte meriterebbe il Laos invece, ma e una microrealta totalmente dipendente dal Vietnam da sempre.Non credere che e piacevole vivere in carestia e con la malaria mentre i pezzi grossi dell'esercito si divertono con i ferrarini.......