Hieronimus
25-05-04, 11:56
Palazzo della Borsa Nuova, Sala delle Grida - Genova
29 maggio - 30 giugno 2004
Un filo unisce le manifestazioni proposte da Regione Liguria insieme a Fondazione Colombo. Un percorso ideale iniziato con la mostra dedicata a Messina, importante scultore del Novecento, passando attraverso la retrospettiva dedicata a Gelletti e alla scultura fra le due guerre, fino a giungere alla mostra sulle architetture fra gli anni Venti e gli anni Cinquanta che si inaugura ufficialmente il 28 maggio e aperta al pubblico dal 29 maggio al 30 giugno.
Frutto di una stretta collaborazione con la Soprintendenza per l'Architettura e per il Paesaggio della Liguria e la Facoltà di Architettura di Genova, nonché con la Fondazione Wolfson e Docomomo Italia, la mostra intende raccogliere e restituire l’idea di architettura e di trasformazione urbanistica che si era sviluppata tra gli anni Venti e Cinquanta a Genova e in Liguria.
L'obiettivo è quello di avviare un'azione di valorizzazione e di diffusione della conoscenza di un patrimonio architettonico storicamente così vicino a noi da sconfinare nell’attualità, ma proprio per questo non ancora giustamente riconosciuto e pienamente salvaguardato.
La mostra intende ricostruire l'atmosfera culturale dell'epoca, attraverso filmati e proiezioni, ma anche attraverso l'esposizione di disegni, progetti e fotografie, oggetti di arti applicate e design, dipinti e apparati decorativi, puntando a un impatto emozionale e coinvolgente nei confronti del visitatore. Il percorso espositivo si muove partendo dalla partecipazione degli artisti liguri, in particolare quella degli architetti, all'Exposition Internationale des Arts Décoratifs di Parigi del 1925. Viene contestualizzata innanzitutto la loro presenza e il loro inserimento nel panorama culturale europeo, che, attraverso l'esperienza delle prime Triennali milanesi, culminano nel 1933 con il Padiglione degli architetti liguri realizzato per la V Triennale, per terminare intorno alla metà degli anni Cinquanta con l'elaborazione dei progetti INA Casa, interventi determinanti per il successivo assetto urbanistico di Genova.
In particolar modo viene messo in evidenza quanto in quei decenni il paesaggio ligure si misurò e fu terreno di confronto di importanti trasformazioni urbane e industriali. In quest'atmosfera di rinnovamento subirono notevoli modificazioni tipologie urbane ed edilizie "storiche" come piazze, edifici residenziali, scuole, chiese, ospedali, stazioni e mercati, ma vennero introdotte anche "nuove" tipologie, quali colonie marine e montane, piscine, sale cinematografiche.
L'evento espositivo è accompagnato da un catalogo, che approfondisce dal punto di vista scientifico e critico gli argomenti proposti in mostra, e da un pieghevole che propone alcuni suggerimenti di percorso nel territorio per coglierne le realizzazioni più significative.
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29 maggio - 30 giugno 2004
Un filo unisce le manifestazioni proposte da Regione Liguria insieme a Fondazione Colombo. Un percorso ideale iniziato con la mostra dedicata a Messina, importante scultore del Novecento, passando attraverso la retrospettiva dedicata a Gelletti e alla scultura fra le due guerre, fino a giungere alla mostra sulle architetture fra gli anni Venti e gli anni Cinquanta che si inaugura ufficialmente il 28 maggio e aperta al pubblico dal 29 maggio al 30 giugno.
Frutto di una stretta collaborazione con la Soprintendenza per l'Architettura e per il Paesaggio della Liguria e la Facoltà di Architettura di Genova, nonché con la Fondazione Wolfson e Docomomo Italia, la mostra intende raccogliere e restituire l’idea di architettura e di trasformazione urbanistica che si era sviluppata tra gli anni Venti e Cinquanta a Genova e in Liguria.
L'obiettivo è quello di avviare un'azione di valorizzazione e di diffusione della conoscenza di un patrimonio architettonico storicamente così vicino a noi da sconfinare nell’attualità, ma proprio per questo non ancora giustamente riconosciuto e pienamente salvaguardato.
La mostra intende ricostruire l'atmosfera culturale dell'epoca, attraverso filmati e proiezioni, ma anche attraverso l'esposizione di disegni, progetti e fotografie, oggetti di arti applicate e design, dipinti e apparati decorativi, puntando a un impatto emozionale e coinvolgente nei confronti del visitatore. Il percorso espositivo si muove partendo dalla partecipazione degli artisti liguri, in particolare quella degli architetti, all'Exposition Internationale des Arts Décoratifs di Parigi del 1925. Viene contestualizzata innanzitutto la loro presenza e il loro inserimento nel panorama culturale europeo, che, attraverso l'esperienza delle prime Triennali milanesi, culminano nel 1933 con il Padiglione degli architetti liguri realizzato per la V Triennale, per terminare intorno alla metà degli anni Cinquanta con l'elaborazione dei progetti INA Casa, interventi determinanti per il successivo assetto urbanistico di Genova.
In particolar modo viene messo in evidenza quanto in quei decenni il paesaggio ligure si misurò e fu terreno di confronto di importanti trasformazioni urbane e industriali. In quest'atmosfera di rinnovamento subirono notevoli modificazioni tipologie urbane ed edilizie "storiche" come piazze, edifici residenziali, scuole, chiese, ospedali, stazioni e mercati, ma vennero introdotte anche "nuove" tipologie, quali colonie marine e montane, piscine, sale cinematografiche.
L'evento espositivo è accompagnato da un catalogo, che approfondisce dal punto di vista scientifico e critico gli argomenti proposti in mostra, e da un pieghevole che propone alcuni suggerimenti di percorso nel territorio per coglierne le realizzazioni più significative.
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