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millenomi
18-06-04, 13:39
Dositeo



MilleNomi


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Una delle figure maggiormente avvolte nelle nebbie della leggenda gnostica, ma quantunque fondamentale per la rilevanza storica ad essa attribuita, risulta essere quella di Dositeo (Dusis, Dousis o Dosthai). Le rare voci giunte fino a noi lo dipingono come un seguace di Giovanni Battista, fondatore di molteplici comunità mistiche precristiane o contemporanee al Cristo fattosi uomo, e iniziatore di Simon Mago. Niente di certo è possibile assicurare su questo uomo, come del resto del suo illustre allievo, e il poco in nostro possesso è frutto degli scritti dei primi eresiologhi ( Cronaca Samaritana e Cronaca di Aboulfatah), che lo dipingono come ostile e avversario all'insegnamento di Gesù. E' a mio avviso rilevante che la contemporaneità delle due figure, quella di Dositeo e quella del Cristo, non è tanto indice di conflittualità, quanto piuttosto dell'estrema fecondità misterica e mistica della Samaria, terra di profeti, mistici, sette, e strada di passo fra Egitto, Roma e Siria. Così da avvalere l'ipotesi dell'origine precristiana dello gnosticismo stesso.

Alcuni testimonianze portano a credere che Dositeo fosse originario dell'Arabia, terra fertile di sette mistiche, portatore quindi di tradizioni esoteriche e astrologiche fenice e zoroastriane ( precursori quindi della gnosi iranica ), che coniugò con il ribollente panorama religioso ebraico di frangia così connaturato alla terra di Samaria. Ancora una leggenda lo vuole fondatore della setta dei Sadducei, altra appartenente al gruppo dei trenta discepoli. Qualunque sia la verità, è innegabile la rilevanza che questa figura ha rivestito al tempo in cui il cristianesimo vide la luce.

Dositeo fondò molteplici comunità, che per struttura ricordano quelle Essene (comunione, frugalità, testi segreti, trasmissione da maestro a discepoli ), e che sono sopravvissute fino al sesto secolo dell'era cristiana. Autoproclamatosi profeta perfetto simile a Mosè, e quindi sacerdote e mago, rivendicava automaticamente una veste messianica alla sua venuta, e cioè di intermediario fra uomo e divino, in grado di mutare l'avvenire dell'umanità stessa. Quindi non un semplice profeta, un mistico, un Maestro, ma autentica incarnazione del logos divino portatore di mutamento individuale e storico.

Poche sono le testimonianze, e tutte indirette, sulla dottrina di questo profeta. Il sistema trova fondamento su base lunare, composto da ventinove discepoli maschi e un discepolo femmina, dal nome Elena, sua compagna. Dositeo al centro rappresenta l'Uno Immutabile, che trasmette la conoscenza attraverso la compagna e prediletta Elena ( Selene in Greco, uno dei nomi della Luna, due annotazioni in proposito. La prima concernete la coincidenza nominale, e ciò lascia supporre anche sostanziale e dottrinale, con la compagna di Simon Mago, e l'altra storica Elena di Sparta sposa ad un principe di Troia città legata al culto di Apollo ).

E' possibile riscontrare nel pensiero di Dositeo il precursore della linea Barbelotiana, e della cosmogonia dei trenta eoni di Valentino, dove Elena, così come Sophia, è l'elemento di congiunzione fra il mondo immutabile del divino, e il mondo mutabile dell'uomo, fra il superiore e l'inferiore, eterno elemento di caduta e di ritorno.

www.fuocosacro.info

Ichthys
22-06-04, 00:30
Sembra che Vangeli dualistici furono attribuiti non solo a Simone Mago, contemporaneo dei primi apostoli, e ad altri, ma anche a questo Dositeo. Inoltre sembrano fondate le notizie che Dositeo fosse esseno. Pare che Giovanni Battista abbia avuto contatti con gli Esseni e che lo stesso Giovanni l’evangelista prima di essere discepolo di Gesù sia stato discepolo di Giovanni Battista . Il Vangelo di Giovanni è completamente imperniato sul tema della lotta tra il bene e il male, tra la luce e le tenebre, come gli scritti di Qumran in cui vi sono evidenti influssi di dottrina gnostica.

millenomi
22-06-04, 07:37
Pax Pleroma,

Quello che è fondamentale osservare è che fosse Dositeo esseno o di origine ellenica, lo gnosticismo e il cristianesimo primitivo non trovano origine nel giudaismo....

Il valoro lavoro, eroico, gnostico moderno è quello di evidenziare come la Chiesa Struttura ricollegandosi alla radice dell'antico testamento ha compiuto un grave atto contro il messaggio stesso del Cristo.

MilleNomi

www.fuocosacro.info

Ichthys
22-06-04, 15:24
Quello che hai appena detto è verissimo e di una importanza decisiva anche alla luce della nostra concezione dualista anche in riferimento alla dicotomia Vecchio / Nuovo Testamento.

Comunque, per chiarire alcune cose, penso che possa essere interessanta la lettura di questi volumi:

L'ambiente del Nuovo Testamento, Brescia: Paideia, 1980; anche in spagnolo.

P. Wendland, La cultura ellenistico-romana nei
suoi rapporti con giudaismo e cristianesimo, Brescia: Paideia,
1986.

+ICQUS+

miroslav
30-05-08, 19:16
Circa Dositeo discepolo di Giovanni Battista, sono falsità tardive, inventate da gente
ignorante, e si trovano citati negli apocrifi detti Pseudo-Clementine, le quali vengono
attribbuitida alcuni studiosi ad una setta giudeo-cristiana, per il fatto che Paolo viene identificto con il malfattolre mago Simone, una chiara avversione all'Apostolo paolo,
che veramente era presente in certe sette giudeo-cristiane.
Per le pseudo-Clementine vedere Erbetta: Gli Aèocrifi del Nuovo Testamento-vol.II.
Atti e leggende; pag.211 e seguenti. Per Dositeo vedere nel volume di Luigi Mraldi;
Testi Gnostici U.T.E.T.

miroslav
30-05-08, 19:19
EBREI PER GESU'

ANALISI RIGUARDO LE SETTE ERETICHE EBREO-CRISTIANE
di Giuliano Lattes e Martino Gerber

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Molti cristiani oggi valutano positivamente le sette ebraico-cristiane del I secolo d.C.
Noi abbiamo studiato a fondo queste sette, avremmo voluto trovare in esse la vera
chiesa ebraico-cristiana primitiva, invece siamo rimasti delusi.
E' vero che il materiale di cui disponiamo è scarso, si tratta di frammenti di papiri,
e quello che ci hanno tramandato i Padri della chiesa.
Ma ora alla luce degli studi sui documenti trovati a Nag-Hammadi, possiamo
avere un quadro più completo sulle sette ebraico-cristiane e cristiane-gnostiche
dei primi secoli dell'era cristiana.
Lo gnosticismo, questa corrente mista di paganesimo ed ermetismo e scuola Alessandrina,
è pre-cristiana, infatti disponiamo di documenti di Nag-Hammadi che sono pagani-gnostici,
anche giudaico-gnostici, quindi non esisteva solo lo gnosticismo cristiano.
Anche le sette ebraiche-cristiane presentano l'influenza gnostico-eretica.
Nel Vangelo degli Ebrei citato dallo Pseudo-Cirillo, troviamo molti elementi
gnostici, come una potenza celeste chiamata Michele, che sarebbe la Vergine Maria,
la quale quindi sarebbe una potenza celeste.
Anche da un passo del Vangelo degli Ebrei citato da Origene,
si nota l'influenza gnostica, vediamo che Gesù definisce lo Spirito Santo come
sua madre, infatti in ebraico lo Spirito è femminile, la Ruah.
I Vangeli giudeo-cristiani. vengono oggi dalla maggioranza degli studiosi
divisi in; Vangelo degli Ebioniti, Vangeli dei Nazarei e Vangelo degli Ebrei.
Il Vangelo degli Ebioniti, pare derivi da un certo Ebion, ma può darsi si tratta
degli ebioniti, in ebraico ebionim, che significa i poveri, gli umili.
Questo Vangelo ci delude, ci sono eresie, quali il vegetarianesimo,
il rifiuto verso l'Apostolo Paolo, presenta aspetti che lo rendono scadente
verso la versione dei Vangeli del Nuovo Testamento.
Il Vangelo dei Nazarei, presenta Gesù solo come un uomo giusto, e rifiuta lìApostolo
Paolo, è scritto in una forma rudimentale rispetto i Vangeli del Nuovo testamento.
Il Vangelo degli Ebrei , presenta l'influenza gnostico-eretica, come detto sopra.

La Formgeschichte, cerca il cristianesimo nella tradizione orale citata dai Padri come Papia,
importante è che Egesippo dice che lui era stato ammaestrato con la tradizione
orale e non scritta dagli ebreo-cristiani.
Purtroppo non disponiamo di molto materiale per conoscere la tradizione
orale cristiana ed ebreo-cristiana.

Non c'è da meravigliarsi se i Vangeli giudaico-cristiani risultino eretici, gnostici e rudimentali.
In Palestina era fiorente lo gnosticismo nel primo secolo d.C. ,
infatti in palestina troviamo una setta; i Mandei che ancora esiste in Iraq,
una setta giudaico-gnostica battista, però non è sicuro se davvero proviene dalla Palestina.

Nei manoscritti di Qumran, del Mar morto, appartenuti agli Esseni, ci sono elementi,
esoterici, ermetici, astrologici ed anche gnostici.

Simon Mago, il fondatore dello gnosticismo cristiano, a detta dei Padri della chiesa,
e proveniva dalla Samaria.

Conosciamo l'esistenza di molte sette giudaico-cristiane eretiche; i Perati, gli Ofiti,
i Canaiti, gli Ipsistiarii, giudei-cristiani che adoravano il pianeta Giove, detto
Ipsistos !
Questo è solo un introduzione sullo studio delle sette giudaico-cristiane,
le quali divenendo sempre più lontane dalla verità Evangelica, e frantumandosi
in tante sette e sotto-sette, sparirono verso il IV secolo d.C.
Si sono sicuramente assimilati, prima ai cattolici-ortodossi e poi ai musulmani.
Concludiamo questa introduzione, affermando che l'unica verità Evangelica
si trova nel Nuovo Testamento, chi vuole far risorgere una chiesa ebraico-cristiana
anti-paolina, con il pretesto della chiesa di Giacomo fratello del Signore e di presunti
Vangeli giudeo-cristiani si trova contro la verità Evangelica.
http://groups.google.com/group/ebrei-per-gesu?hl=it (http://groups.google.com/group/ebrei-per-gesu?hl=it)

millenomi
30-05-08, 19:25
Carissimo,

Visto che hai postato quanto sopra... Potresti, a parole tue, riassumere cosa gli estensori di tali articolo volevano sostenere... In quanto, ad onor del vero, non ho ben colto il nocciolo del problema.. Visti i numerosi gruppi citati..........

miroslav
30-05-08, 19:26
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DA MOLTI ANNI TEOLOGI STUDIOSI E BIBLISTI AFFERMANO CHE SICURAMENTE GIOVANNI IL BATTISTA VISSE CON GLI ESSENI DI QUMRAN.
RECENTEMENTE CATTOLICI COME ENZO BIANCHI E PAPA RATZINGER SI SONO ESPRESSI PER UN GIOVANNI BATTISTA ESSENO
E PERFINO UN GESU' E FAMIGLIA AMICI DEGLI ESSENI.
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-ENZO BIANCHI ACCUSATO DI RESIA PER AVER DETTO,CHE FORSE GESU' ERA AMICO
CON GLI ESENI

http://www.collettivamente.com/articolo/406347.html


[status: godo con poco ON]Spesso Enzo Bianchi è stato preso per i fondelli, se non accusato di quasiereticità, per alcuni sue opinioni esegetiche riguardanti Gesù e la suavicinanza o conoscenza alla comunità degli esseni.Non si tratta delle minchiate di fantastoria che tanto trovano successonegli scaffali delle librerie e nelle bacheche di ICR; più semplicemente apartire dagli scritti neotestamentari, l'analisi del Battista, del suo stiledi vita, della sua predicazione e del rito di purificazione, lo accostavaalle consuetudini della comunità ebrea nota per Qumran.Lo stesso dicasi per Gesù, la sua predicazione, il suo celibato e lavicinanza al Battista.Per non parlare dell'"ultima cena" secondo Giovani (forse il più attento alrispetto della cronologia degli avveniemnti Pasquali) che giustappuntocoinciderebbe con il calendario esseno e permetterebbe lo svolgimento delprocesso religioso e romano in tempi umanamenti accettabili.Comunque Bianchi sempre a sottolineato che si trattasse di sue opinionipersonali e solo di ipotesi (nessuno parla di Gesù come esseno) su questionimarginali.Ora il Papa, quello che per Magister ed Magisteriali di ICC è nemico diBianchi, Martini icrc & co., afferma la stessa cosa, prima nella predica delGiovedì Santo*, poi nel suo testo sulla vita di Gesù.Interessante questa mattina sentire padre Livio di radio Maria, dare ragioneal papa, sottolineando la logicità del ragionamento del Santo Padre, quasil'ovvietà.Salvo dimenticarsi che lui era uno di quelli che riteneva delle fesseriel'accostamento di Gesù con gli esseni.[godo con poco OFF]*:La scoperta degli scritti di Qumran ci ha nel frattempo condotto ad unapossibile soluzione convincente che, pur non essendo ancora accettata datutti, possiede tuttavia un alto grado di probabilità. Siamo ora in grado didire che quanto Giovanni ha riferito è storicamente preciso. Gesù harealmente sparso il suo sangue alla vigilia della Pasqua nell'ora dell'immolazione degli agnelli. Egli però ha celebrato la Pasqua con i suoidiscepoli probabilmente secondo il calendario di Qumran, quindi almeno ungiorno prima - l'ha celebrata senza agnello, come la comunità di Qumran, chenon riconosceva il tempio di Erode ed era in attesa del nuovo tempio.lnk.in/4np9
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STESSA CRITICA AL PAPA


http://www.luigiaccattoli.it/blog/?p=412
Chi non conosceva da vicino gli scritti del cardinale e teologo Ratzinger è restato sorpreso il Giovedì Santo di quest’anno ad ascoltare – con l’omelia della messa “in coena Domini”
– quanto il nostro papa simpatizzi per la comunità degli Esseni e il suo verosimile rapporto con “Gesù e la sua famiglia”: l’ipotesi che egli abbia festeggiato la Pasqua seguendo
il calendario degli Esseni e che la sua – quindi – sia stata una “cena” senza agnello. Forse il papa ha concesso troppo a un’ipotesi suggestiva, forse non è ragionevole supporre
che Gesù potesse fare suo un calendario alternativo a quello del Tempio, ma qui non mi interessa quella questione da specialisti, voglio solo segnalare un’altra occasione in cui
Benedetto esprime quella stessa simpatia: ed è il primo capitolo del volume su Gesù (vedi post del 6 maggio e precedenti), dedicato al battesimo nel Giordano. Descrive
la scoperta dei papiri di Qumram e così prosegue:
Ci colpisce la devota serietà di questi scritti: sembra che Giovanni il Battista, ma forse anche Gesù e la sua famiglia, fossero vicini a questa comunità. In ogni caso
i manoscritti di Qumram presentano molteplici punti di contatto con l’annuncio cristiano. Non è da escludere che Giovanni il Battista abbia vissuto per qualche tempo
in questa comunità e abbia in parte ricevuto da essa la sua formazione religiosa (34)
Ecco un brano che ci dice quanto sia viva e recettiva la ricerca del volto di Gesù condotta da Ratzinger in tutta la sua vita e l’entusiasmo da cui fu preso – in gioventù –
quand’ebbe a conoscere i testi di Qumram. Entusiasmo di chi meglio poteva intendere, grazie a quel raffronto, le parole e i gesti di Gesù. Il segreto di un libro scritto
dal papa sta anche in queste curiosità che suscita e appaga. Il cristiano Ratzinger può entrare in diatribe, esprimere preferenze e struggimenti,
esporsi in ipotesi che un papa non oserebbe stante la responsabilità che porta. Ed ecco l’idea di muoversi senza rete, come sospendendo la propria pretesa magisteriale, per dire tutto
e meglio attirare l’interesse dei contemporanei e contribuire – anche per questa via – a far conoscere Gesù all’umanità di oggi. Per porsi pienamente come apostolo
il papa scende dalla cattedra e cammina con noi per un tratto di strada.
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CENTRO EBREI PER GESU'
GIOVANNI IL BATTISTA NON EBBE ALCUN LEGAME CON GLI ESSENI
Di Simone Oren specilista delle Sacre Scruture ebraico-cristiane
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Giovanni fliglio di Zaccaria era pieno di Spirito Santo dal seno materno quindi prima della nascita';V.Luca: 1,15; 1,41-45
Giovanni figlio di Zaccaria visse nel deserto mentre cresceva e si fortificava nello Spirito; V.Luca: 2,80.
Giovanni figlio di Zaccaria riceve la parola di Dio come avviene con i profeti del Vecchio Testamento; V.Luca: 3,2.
Quindi Giovanni figlio di Zacaria è l'ultimo profeta della Vecchia Alleanza, ricolmo di Spirito Santo,non aveva bisogno di maestri-maghi eretici e peccatori esseni.
Chi asserisce che Gesù e Giovanni il Battista avevano legami con i maghi esseni bestemmia contro lo Spirito Santo.http://groups.google.com/group/ebrei-per-gesu?hl=it (http://groups.google.com/group/ebrei-per-gesu?hl=it)

miroslav
30-05-08, 19:29
CENTRO ANTI-BLASFEMIA
I CATTOLICI CREDONO CHE GESU' ERA ESSENO
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DA QUALCHE TEMPO I CATTOLICI VEDONO DI BUON OCCHIO UN GESU' ESSENO
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Conosciamo il falso cristiano defunto P. Pixner ,che asseriva che Gesu' era esseno.
Noi da anni conosciamo tutto sugli esseni, possediamo volumoni e siamo in contatto diretto con
i gruppi di archeologi in Israele. Gli esseni erano eretici, credevano in scienze pagane,
come l'astrologia, facevano oroscopi, e creavano ammuleti magici e facevano anche altre cose tipo
riti di sesso sacro. Se volete potete documentarvi. Chi asserisce che Gesu' era esseno
nega la sua divinità, Gesù è sceso dal cielo, la sua dottrina viene dal Padre,
non andò a cuola dai rabbini, e nemmeno dai maghi esseni, non ne aveva bisogno.
S.Giovanni il Battista o era l'ultimo profeta della vecchia Alleanza, e tramite lo Spirito Santo
era in contatto con il Signore, o era stato a scuola da eretici e paganeggianti
maghi esseni. La verità è che S.Giovanni Battista sicuramente a questi monaci-soldati
li calcolava da veri peccatori, questo ce l'ha insegnato il grande Dott.L.Moraldi.
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Riferiamo sul nostro Professore Luigi Moraldi, il quale ha lasciato questo mondo,
nell'anno 2000, a 85 anni. Insegnava all'Università di Pavia ,ebraico,lingue semitiche
e comparate, filologia semitica. E vissuto in Israele per studiare i manoscritti di QUMRAN,
del quale è stato uno dei massimi esperti a livello mondiale.
Moraldi è stato un esperto delle Sacre Scritture ufficiali ed apocrife e gnostiche,
ed ha scritto molti volumi tradotti in molte lingue.
Chi non conosce Luigi Moraldi, non sa nulla degli studi biblici, perché il professore Moraldi
è uno dei pilastri degli studi biblici internazionali.

Ha fatto scandalo ultimamente,la dichiarazione del Papa, che pensa he Gesù
era amico degli esseni, come dice Enzo Bianchi,che ora nega.

La chiesa cattolica è cambiata, hanno accettato il film; "I GIARDINI DELL'EDEN" di
A. D'alatri, dove Gesù va in India e poi impara la magia dagli esseni,
però quando il secolo scorso gli atei accusavano
Gesù di essere esseno, la chiesa cattolica faceva battaglie dure contro di loro,
perché un Gesù esseno porta al crollo della religione cristiana.
Il cristianesimo passerebbe da una religione rivelata, a una setta eretica ebraica.
Secondo gli esperti Gesù e gli esseni litigherebbero di continuo, un esempio fra mille;
Gesù e i farisei non andavano d'accordo sul rispetto del sabato e della purità,
ora gli esseni erano più rigorosi dei farisei,se i farisei volevano uccidere Gesù per queste regole,
figuriamocci gli esseni. Poi gli esseni erano monaci-soldati si prepravano
a fare la guerra ai romani,aspettavano un Messia guerriero e non un Messia celeste come Gesù.

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------I GIARDINI DELL'EDEN

http://www.mymovies.it/pubblico/articolo/?id=208816


A. D'Alatri,ha fatto questo film per dimostrare che Gesù non era Figlio di Dio, nato dallo Spirito Santo,nemmeno un profeta un Santo,ma un giovane ignorante che per farsi strada andò a caccia d' avventure.Così nel film vediamo Gesù che lascia la ragazza che lo vuole,e con i risparmi di sua madre parte a caccia di avventure.Entra nella guerriglia zelota anti-romana,si ferisce un braccio, poi diventa carovaniere e va in India,qui vede la statua di Budda,non sa cosa fare e chiede consiglio all'amico carovaniere,gente impura,pagana e criminale. Poi lo vediamo,sotto la luna passare la notte con una ragazza esotica. Finisce nel monastero di Qumran,dagli esseni che gli insegnano le arti magiche e come guarire.Viene preso dalle ossessioni,va via dal monastero,e chiede consiglio a G.Battista,su cosa deve fare,il quale gli consiglia il deserto. Qui,vince l'ossessione,e prende in braccio e culla il matto che l'ossessionava. Poi lo vediamo intento a curare un cieco,poi incontra dei pescatori,ai quali chiede di insegnargli a pescare gli uomini,ed inizia così la sua avventura di guaritore con i segreti esseni.Per fare questo film,D'Alatri non si è ispirato ai vangeli ufficiali,ne tanto meno ai vangeli apocrifi e gnostici,dove Gesù e ancora più divinizzato,per non parlare dei manoscritti di Qumran del Mar Morto,che sono copie del Vecchio Testamento e regole della comunità essena e opere di divinazione e astrologia,dove non c'è traccia di Gesù, chiuque vuole verifichi.In verità D'Alatri ha realizzato questo film insieme allo scrittore Miro Silvera,il quale ha publicato l'omonimo romanzo(ed.Piemme e Feltrinelli).Per costruire il loro Gesù dai 12-30 anni,D'Alatri-Silvera hanno lavorato di fantasia,,prendendo qualche spunto nei recenti libri e romanzi di teosofia e New-Age,dove si para di un Gesù che va in India,per finire negli esseni.Però mentre nella teosofia e New-Age,Gesù è un grande iniziato,nel film Gesù è un ignorante ,un peccatore libertino,un guerriero zeloto,un caraovaniere,un sincretista e mago esseno.Questo Gesù,non sarebbe stato accettato dagli ebrei religiosi e pii,e il cristianesimo non sarebbe mai nato. Il Gesù dei vangeli ufficiali,ma anche apocrifi e gnostici è totalmente diverso,prima di tutto Gesù preesisteva,egli stesso insegnava che era il Figlio di Dio sceso dal cielo,e prima che Abramo fosse Lui era,e il Padre lo aveva mandato,e non aveva bisogno di nessun maestro terreno,tanto meno degli eretici esseni,Lui si definiva l'unico vero Maestro,la Luce del mondo,la sua dottrina veniva dal Padre,era Re per questo era venuto in questo mondo che non era il suo regno,non aveva bisogno dei rozzi e crudeli zeloti,ma disponeva di Legioni d'Angeli,infatti gli Angeli lo servivano.Gesù,nacque per opera dello Spirito Santo,era divino e Santo dalla nascita,già a 12 anni dichiara che si deve occupare delle cose che riguardano il Padre suo.Fino ai 30 anni visse a Nazaret,lavorava,costruiva aratri.Era talmente Santo, che quando da Nazaret si recò da G.Battista,questi voleva lui stesso farsi battezzare da Gesù. Gesù,disse al Battista,che era doveroso adempiere ogni giustizia,quindi Gesù entrò in acqua,ma risalì subito,essendo senza peccato,ed ecco il cielo si aaprì e lo Spirito Santo,sotto forma di colomba scese su di lui,e venne una voce dal cielo che diceva :"Questi è il mio Figlio diletto nel quale ho posto la mia compiacenza".Dio stesso,testimoniava la natura divina,e la santità del suo Unigenito Figlio Gesù Salvatore.
http://groups.google.com/group/centro-anti-blasfemia/pendmsg?hl=it

miroslav
30-05-08, 19:31
DA HAARETZ-GLI ABITANTI DI QUMRAN NON HANNO SCRITTO I MANOSCRITTI !!!

DA HAARETZ-ARCHEOLOGI DICONO CHE GLI ESSENI NON HANO SCRITTO I ROTOLI DI QUMRAN Modifica (http://groups.google.com/group/ebrei-per-gesu/edit/da-haaretz-archeologi-dicono-che-gli-esseni-non-hano-scritto-i-rotoli-di-qumran?hl=it)

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03-08-2004Archeologi: gli Esseni non hanno mai scritto i Rotoli del Mar Morto http://www.israele.net/images_sections/image_313.jpg (http://www.israele.net/images_sections/image_313.jpg)Situato sulla riva nord-occidentale del Mar Morto, Qumran è noto in tutto il mondo come luogo in cui gli Esseni, ampiamente descritti in studi, conferenze ed esposizioni come una sorta di “monaci” ebrei, avrebbero abitato e scritto i Rotoli del Mar Morto. Tuttavia, basandosi su risultati che saranno presto resi pubblici, archeologi israeliani attualmente sostengono che Qumran “manchi di qualsiasi originalità.”

L’ultima ricerca si ricollega ad una scuola di pensiero in via di espansione che tenta di sfatare il “mito di Qumran”, affermando che non solo gli abitanti di Qumran avrebbero vissuto vite agiate, ma non avrebbero affatto scritto i rotoli.

Due archeologi israeliani, Yuval Peleg e Itzhak Magen, hanno recentemente completato 10 stagioni di scavi a Qumran, sponsorizzate dall’Amministrazione civile di Giudea e Samaria. Si tratta dei maggiori scavi effettuati dopo quelli condotti da Roland de Vaux, mezzo secolo fa. Tra i ritrovamenti vi sono numerosi pezzi di monili, vetro importato e preziosi contenitori per cosmetici in pietra.

“E’ impossibile sostenere che il popolo vissuto a Qumran fosse povero,” ha dichiarato Peleg. “E’ altrettanto impossibile che de Vaux non abbia visto i ritrovamenti che abbiamo visto noi. Egli ha semplicemente ignorato ciò che non gli faceva comodo.”

Qumran è diventato famoso in seguito alla scoperta nel 1947 di alcuni rotoli nelle grotte vicine. Il Prof. Eliezer Sukenik attribuì per primo la scrittura dei rotoli agli Esseni. Successivamente, il monaco domenicano e archeologo Roland de Vaux, scolaro dell’Ecòle Biblique di Gerusalemme, scavò Qumran dal 1951 al 1956. De Vaux concluse che il sito era servito da centro comunitario e di copiatura di rotoli per gli Esseni che, secondo lui, abitavano nelle grotte dei dintorni. L’archeologo Ygael Yadin, figlio di Sukenik, sostenne le conclusioni di de Vaux, come fece la maggior parte degli studiosi dell’epoca.

I Rotoli del Mar Morto sono ampiamente considerati come la più importante scoperta archeologica mai avvenuta in Israele. Essi rappresentano l’unico compendio di scritti contemporanei sopravvissuti al periodo del Secondo Tempio e costituiscono, pertanto, un’inestimabile fonte d’informazione sui costumi dell’epoca. I Rotoli del Mar Morto sono, inoltre, i più antichi rotoli biblici mai scoperti.

I primi sette rotoli furono ritrovati da pastori beduini nel 1947. Tre di essi furono acquistati da Sukenik, mentre gli altri furono comprati anni dopo da Yadin. Gli scavi di de Vaux, compiuti quando Qumran si trovava in mano giordana, hanno portato alla luce centinaia di altri rotoli, la maggior parte dei quali in cattive condizioni. Il più importante di questi è il Rotolo del Tempio, acquistato da Israele successivamente alla Guerra dei sei giorni. Alcuni dei principali rotoli sono esposti all’interno dello “Shrine of the Book”, attrazione principale del Museo di Israele a Gerusalemme.

Benchè il collegamento tra Esseni e Qumran sia stato accettato dalla maggior parte degli studiosi, nel corso degli anni, le domande senza risposte relative al sito si sono moltiplicate. De Vaux non pubblicò mai le relazioni complete dei suoi scavi. I suoi ritrovamenti sono sparsi in numerosi magazzini e molti potrebbero esser andati perduti. Negli ultimi anni, gli archeologi hanno iniziato a sostenere che de Vaux avesse nascosto di proposito alcuni ritrovamenti che non si adattavano alla sua teoria.

“De Vaux scrisse di aver trovato solo terraglie ordinarie,” ha spiegato il Prof. Yizhar Hirschfeld dell’Univesrità ebraica di Gerusalemme. “Ed egli ha conferito grande significato al ritrovamento di sette bagni rituali. Oggigiorno si sa che la presenza in un luogo di numerosi bagni rituali non è insolita.”

Quando Hirschfeld pubblicò un articolo nel 1994 che metteva in discussione le conclusioni di de Vaux e Yadin, le risposte che ricevette furono quelle di “veri credenti e non di scienziati,” ha dichiarato.

Nel 1995 il Prof. Norman Golb dell’Università di Chicago scatenò un terremoto accademico quando accusò gli studiosi dei Rotoli del Mar Morto di celare al pubblico alcune informazioni. Golb sosteneva che i rotoli provenissero originariamente da diverse librerie di Gerusalemme e fossero stati portati a Qumran e nascosti nelle grotte vicine per assicurarne la sopravvivenza durante la grande rivolta ebraica contro i Romani (66-73 e.v.). Golb fondò la sua teoria sul fatto che i rotoli furono scritti da più di 500 mani diverse. Egli e altri studiosi notarono che alcuni dei rotoli facevano riferimento a varie sette attive all’interno della società ebraica del tempo, alcune delle quali erano rivali degli Esseni. Essi affermarono che questo fatto fosse stato tenuto nascosto dagli studiosi dei rotoli.

Secondo Hirschfeld i ritrovamenti di Qumran sono “rivoluzionari e contraddicono tutto ciò che sappiamo di qualsiasi aspetto degli Esseni.”

Ma tra i sostenitori della teoria tradizionale, vi sono coloro che restano irremovibili. Il Dott. Magen Broshi, ex direttore capo dello Shrine of the Book e coniatore della definizione di Qumran quale “il più antico monastero del mondo occidentale,” ha dichiarato di non credere alle notizie dei ritrovamenti di monili e vasi per cosmetici a Qumran. “Se tali oggetti sono stati ritrovati, essi non provengono dal sito stesso, ma appartengono piuttosto alla guarnigione romana stabilitasi lì in seguito alla sua distruzione,” ha dichiarato. Secondo Broshi “ancora oggi il 98 o 99% degli studiosi ritiene che Qumran fosse un monastero esseno.”

Gli Esseni costituivano uno dei numerosi gruppi attivi verso la fine del periodo del Secondo Tempio. In scritti contemporanei, quali quelli dello scrittore ebreo Giuseppe Flavio, essi sono descritti come un gruppo che rifiutava il materialismo e si teneva lontano dai centri popolati. Lo storico romano Plinio il Vecchio notò che un gruppo di Esseni aveva abitato l’area di Ein Gedi, sulla riva occidentale del Mar Morto, a sud di Qumran. Gli studiosi tendono a vedere gli Esseni vicini alla concezione del mondo di Gesù e dei primi Cristiani, soprattutto per la loro scelta di povertà quale modo di vivere. Molti studiosi ritengono che Giovanni Battista sia stato influenzato dagli Esseni, estendendo così l’interesse suscitato dall’argomento non solo ai circoli accademici, ma ad un più vasto pubblico di studiosi cristiani e gente laica. Ciò ha fatto sì che gli Esseni rappresentino il gruppo dell’epoca maggiormente studiato.


(Da: Haaretz, 31.07.04)
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In mostra all’Università di Gerusalemme opere d’arte confiscate dai nazisti
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Università di Gerusalemme

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miroslav
30-05-08, 20:05
GIOVANNI BATTISTA VIENE COLLEGATO ALLA CORRENTE GNOSTICA PER DUE STORIE.
Una è quella della setta dei Mandei, i quali credono che Giovanni il Battista sia il vero
Messia e Gesù il traditore della legge. Ma studiando i documenti dei Mandei che vivono in Iraq, si scopre che sono tardivi, e vi sono elementi pagani e falsità storiche.
Giovani Battista per loro si è sposato e non è morto decapitato come raccontato nei Vangeli. Il legame tra Mandei e corrente gnostica è molto accentuato, invece i Mandei
non è sicuro venissero davvero dalla Palestina, non presentano elementi ebraici nella loro religione.
Dositeo e l'altra storia che collega Giovanni Battista agli gnostici, vediamo la favoletta
raccontanta nedlle Pseudo-Clmentine. Pag. 227 e seguenti Erbetta Apocrifi del Nuovo Testamento-Atti e Leggende. Raconta la storia un certo e dice cheGiovanni Battista,
aveva 28 discepoli e una disceola Elena, per seguire il Lunario di 29 giorni. Simone era il più stimato, dopo la morte del Battista, si recò in Egitto a studiare la magia, Dositeo altro
disceolo di Battista prese il posto di comando di Battista, ma tornato Simone, accadde
che Dositeo vedendo i poteri straordinari di Simone, lo riconobbe come lo Stante,e poi
morì, mentre Simon Mago di Samaria andava in giro con Elena e mostrava i suo poteri.
Questa favoletta è ridicola e senza fondamento, piuttosto storica è la storia di Simone
ed Elena raccontata da Giustino Martire.
Dositeo è un personaggio pittosto leggendario, chi vuole studiare lo gnosticismo sriamente deve appoggiarsi su altri argomenti seri.

miroslav
30-05-08, 20:33
JULES DOINEL E LA CHIESA GNOSTICA.
Jules Doinel (1842-1902), nel 1888, ebbe una visione e formò la Chiesa Gnostica.
Una chiesa che presenta elementi catari e le dottrine di Simon Mago ed elementi
Valentiniani. Le assurde e demenziali teorie del Doniel vennero combattute dal
Guénon. Recentemente Doniel è venuto alla ribalta per i suoi legami con il parroco di
Rennes Le Chateau, Sauniere, come dice Jean Markale.

miroslav
30-05-08, 20:36
Dositeo, giudeo di austera pietà, riunì dei fedeli cui si diede il nome di Dositeani. Vivevano al tempo di Gesù-Cristo e adottarono le stesse pratiche degli Esseni.

Si dicevano discepoli di Giovanni il Battista che consideravano il vero Messia. Si nutrivano esclusivamente dei frutti della terra e vivevano in grotte o caverne.



http://www.gadal-catharisme.org/images/250_noimg.jpgDositeo negava la risurrezione dei corpi, la distruzione futura del mondo. Il giudizio universale, l’esistenza degli angeli e non volle ammettere altri demoni se non gli idoli dei pagani.

Gli Esseni si fusero con i discepoli di Dositeo.

Questo lo dice Antonin Gadal nel suo sito

http://www.gadal-catharisme.org/dositeo-dositeani_6_33_it.htm

miroslav
30-05-08, 20:38
CHI E' ANTONIN GADAL ?


http://www.gadal-catharisme.org/images/250_sabarthez.jpgIl Sabarthez è questa contrada montagnosa, disseminata di grotte impressionanti, ai piedi delle quali scorre il fiume Ariège.
Attraversata, secolo dopo secolo, da popolazioni celtiche, iberiche, visigote, essa costituisce un vero libro segreto di storia segreta. Tarascon-sur-Ariege, custode delle alte cime del Sabarthez ha visto i perfetti catari percorrere i suoi sentieri in file silenziose.


http://www.gadal-catharisme.org/images/250_graal.jpgE’ lì, nel cuore del Sabarthez, che Antonin Gadal nasce, nel 1877, (negli stessi luoghi dove vissero i suoi antenati)e lì, a poca distanza della sua casa, viveva un uomo anziano che gli abitanti della zona amavano chiamare “il patriarca del Sabarthez”, lo storico Adolphe Garrigou (1802-1897).
Era uno storico famoso nell’Ariege del suo tempo.
Intorno al 1840 aveva cominciato a rendere pubblici i suoi “studi storici sul paese di Foix e il Couserans”. Era fermamente convinto che i racconti di Napoleon Peyrat soprannominato “il Michelet del mezzogiorno” s’ispirassero a fatti reali, dimenticati dalla storia ufficiale. Storico e pastore protestante, Peyrat suonò in qualche modo il “risveglio cataro”. Aveva pubblicato la sua “Histoire des Albigeois”(Storia degli Albigesi), immensa epopea cavalleresca dedicata al martirio religioso e patriottico degli Albigesi. Era una critica sferzante della tirannia e dell’oppressione, quella del clero romano in particolare..

http://www.gadal-catharisme.org/chi-antonin-gadal_3_it.htm

miroslav
30-05-08, 20:53
INSEGNAMENTI DI GADAL

Tentiamo ora di risalire alle sorgenti ancora sepolte del catarismo!


C’era l’abitudine di raggruppare sotto la denominazione di gnostici una gran quantità di gruppi dissimili, a volte perfino opposti, per avere così un buon motivo per combatterli. Sterminarli e soprattutto calunniarli. Ecco quel che ci dice Antonin Gadal su quest’argomento così controverso.

Lo gnosticismo trova le sue radici presso i Giudeo-samaritani. E’ in Palestina, più precisamente in Samaria che va ricercata la sua culla.



http://www.gadal-catharisme.org/images/250_qumran_1.jpg (http://www.gadal-catharisme.org/images/250_qumran_1.jpg)Gli Esseni formano una comunità gnostica di Giudei pii che si distanziarono nettamente dai loro compatrioti.
Si distinguevano per la grande purezza dei loro costumi.

Approvavano il matrimonio, necessario per la conservazione del genere umano, ma non inseguivano la voluttà della carne. Condannavano i giuramenti, la proprietà dei beni, ogni cibo carneo e aborrivano la menzogna.
Vivevano nel perfetto distacco dalle passioni e dai conflitti umani ordinari e dai beni terrestri.
Venivano chiamati anche “Terapeuti” perché curavano gli ammalati.

Questa comunità di “puri” si presentava come la custode del vero sacerdozio ebraico. Preparava la nascita luminosa dell’era nuova: l’era cristiana.

Inviato e guida della fraternità degli Esseni, il “Maestro di Giustizia” prefigura con la sua vita e i suoi atti, la venuta di un “Uomo Nuovo” di cui Gesù-Cristo sarà il prototipo.
Per gli Esseni non ci si può avvicinare ai misteri divini se non attraverso una via in Spirito, l’amore per Dio e il rispetto per gli uomini e per la vita.
A causa del loro modo di vivere come primi cristiani, i Padri della Chiesa li considerarono come cristiani apostolici.

Se si ritrovano spesso le parole Catarismo, Graal, gnostici, Rosacroce, è perché esiste tra loro un legame segreto che ci toccherà progressivamente mettere in evidenza per scoprire a quale realtà ci collega e che cosa vuole realizzare.


Gadal, un giorno, ha detto:

“davanti ad una valanga di scartoffie, più sbagliate le une delle altre, sui “poveri Catari” –così ricchi di Spirito - ho voluto disfarmi del mio vecchio silenzioso lavoro per rimettere le cose a posto.

Dottrina,. Gnosi, Graal pirenaico, Druidismo, il Sabarthez, un po’ di storia, il tribunale Inquisitoriale di Pamiers, formano l’esposto su questo bell’impero d’Amore che provocò l’odio assetato di sangue del clero corrotto e che Roma ha schiacciato senza pietà.

Questo non è un grido di odio o di vendetta, come ho spesso scritto e ripetuto. Non si può essere Catari se non si sa perdonare: “Dio è Amore!”…. E’ il riassunto di questo “cammino del Santo Graal”, così bello, lungo e duro, che conduce alla santificazione in Cristo, scopo di ogni iniziazione, via suprema del Bene, del Bello, dell’Amore.

Queste sono le fonti importanti , e non i numerosi concili tenuti da Roma per combattere idee o uomini che non si sottomettono “al dogma e alla fede non ragionata!”.



Graal, Catari e Rosacroce
L’anello di collegamento- il filo d’oro del passato, del presente e dell’avvenire- “L’Eterno amore non può morire !”

La “Triplice Alleanza della Luce”
Una sintesi magica- “La questua deve essere rinnovata senza tregua”- Incontro-


Che cos’è la Rosacroce d’Oro?

Il tesoro leggendario
Tesoro materiale ed immateriale


Un nuovo regno
Il catarismo, esempio di un’alta spiritualità per il nostro tempo-.
La luce brilla di nuovo!- i “fratelli maggiori” dell’umanità-.
Il monumento “Galaad”- Conquistare la Luce.

Graal, Catari e Rosacroce:

“i misteri sono rivelati!”
Golgota- Misteri antichi e misteri cristiani- Risurrezione-.
Gnosi ed iniziazione- Cristiano Rosacroce- Redenzione finale-.



Cosa era dunque questa Scuola Spirituale a cui Gadal si era congiunto e di cui accetterà più tardi di presiedere la sezione francese ? (diverrà il primo presidente del Lectorium Rosicrucianum Francia, nome ufficiale che prese laRose-Croix d’Or).

La Rosacroce d’Oro nacque in Olanda nel 1924, ad Haarlem- da cui il suo nome di “Rosacroce di Haarlem”.
Haarlem, come Amsterdam, fu una città rifugio, che, nel passato, accolse molti “eretici” inseguiti nei loro paesi. I luoghi stessi in cui questa Scuola s’istallò, nella città vecchia di Haarlem, vide la presenza di gruppi spirituali imparentati ai catari.

I Rosacroce del XVII° secolo, numerosi nei Paesi Bassi, volevano ridare al Cristianesimo, sfigurato da secoli d’ignoranza e di compromessi, la sua profondità iniziatica e la sua forza di realizzazione interiore.





http://www.gadal-catharisme.org/images/250_symbole-ecole.jpg (http://www.gadal-catharisme.org/images/250_symbole-ecole.jpg)Nata da quella corrente spirituale che propose all’Europa una sintesi spirituale tra fede e ragione, tra scienza ed esperienza religiosa (e da dove emergono i nomi di Jacob Böhme, J.V Andrae, Comenius, Von Eckarthausen ecc..) la Rosacroce d’Oro non è uno di quei cenacoli d’esoteristi eruditi in occultismo, dai titoli altisonanti e dal carisma straordinario. Discreta, non insegue nessun risultato materiale in questo mondo e nemmeno prende in considerazione sviluppi occultistici, mistici, piuttosto che l’estensione di “poteri paranormali”.
Si è data per unico compito di condurre coloro che lo vogliono veramente allo stato d’uomo vero, secondo l’esempio cristico, alla rinascita dell’anima ed alla sua risurrezione nel campo di vita originario: il Regno della Luce.
Insegna dunque il processo che vi conduce.
Questo significa compiere la missione evangelica:
“Ho detto: siete degli Dei !”
“Quel che ho fatto, anche voi lo farete, e farete cose più grandi ancora !”
“Siate i miei imitatori!”.
I Rosacroce pensano che la realtà interiore del cristianesimo è ancora tutta da scoprire.
Come i loro predecessori catari, essi operano nel mondo, alfine di testimoniare di questa religione universale, staccata da ogni dogma, fanatismo illusione.

I primi iniziati del Santo Graal raccontavano una meravigliosa leggenda su Lucifero.
I Catari, i Rosacroce hanno ripreso questo simbolo dandogli tutto il suo peso. Al momento della sua caduta dalle sfere della luce increata nel cerchio tenebroso della terra, l’arcangelo ribelle ruppe una punta di una stella: in questa pura pietra caduta dal cielo, lapis ex coelis, fu tagliata la coppa nella quale fu raccolto il sangue di Cristo, continuazione della coppa dell’alleanza. Così, l’anima umana che ha ricevuto da Lucifero il suo ego con la sete inestinguibile dell’individualità crescente, si riempirà, goccia dopo goccia, con l’amore divino che viene dal Cristo. Quando avrà compreso tutta la portata del suo sacrificio e compiuto la sua missione, l’arcangelo Lucifero, liberato e più brillante che mai, sarà ridiventato il Dio del pianeta Venere, che gli era stato riservato in origine, e di cui prova sempre la divorante nostalgia.
In quel momento, il Cristo sarà completamente identificato alla terra e all’umanità.
La croce nera, segno del peccato, dell’espiazione, e della morte, sarà diventata la croce bianca, la “croce di Luce”, segno splendente della risurrezione, da dove piovono le rose dell’amore eterno, rose viventi e profumate come angeliche bocche!

http://www.gadal-catharisme.org/images/250_porte_03.jpg (http://www.gadal-catharisme.org/images/250_porte_03.jpg)Così la missione del Cristo doveva illuminare ed allargare la vita dopo la morte come aveva illuminato ed allargato la vita sulla terra! Ma l’essenziale di questa missione era di “fare entrare nei cuori degli Apostoli che dovevano diffondere il Suo pensiero nel mondo, la certezza della risurrezione spirituale”.
Dopo essere risuscitato per Se stesso, occorreva che Egli risuscitasse “in loro” e “per loro”, e facesse planare questo fatto su tutta la storia futura.
La risurrezione di Cristo doveva essere il pegno della risurrezione delle anime in questa vita, così come della loro fede nell’altra vita. Questa fede non afferrò bruscamente gli Apostoli, doveva insinuarsi in loro come una voce, persuasa dall’accento del cuore, come un soffio di vita che si comunica. Le apparizioni di Cristo sono graduate per produrre effetti sempre maggiori:
- Nel sepolcro. “ Maria !..non mi toccare!.. Vai a dire agli apostoli che sono risuscitato!”
- Agli undici riuniti, a porte chiuse, in una casa di Gerusalemme, e dando loro appuntamento in Galilea;
- Nel crepuscolo patetico d’Emmaus, guaritore divino delle anime, riaccendendo la loro fede;
- Sulle spiagge del lago di Tiberiade, preparando Pietro e Giovanni al loro destino;
- Per l’ultima volta su una montagna della Galilea, dicendo loro queste parole supreme: “Andate e predicate il vangelo a tutte le nazioni…Ed ecco, Io sono con voi fino alla fine del mondo!”
Addio solenne del Maestro!




http://www.gadal-catharisme.org/images/250_christ2.jpg (http://www.gadal-catharisme.org/images/250_christ2.jpg)Più tardi, una volta ancora, il Cristo apparirà in modo eccezionale al suo avversario Paolo, sulla strada di Damasco, per farne il suo più focoso difensore: di una chiarezza vittoriosa, da questa visione e da questa parola folgorante scaturirà la missione dell” apostolo dei Gentili”che convertirà al Cristo il mondo greco-latino, e da lì, tutto l’Occidente.
Questo irradiamento divino, prolungato dal processo della “Risurrezione spirituale” creò le prime comunità cristiane, e gli bastava. Per loro, tutto il passato umano, tutte le religioni, tutta l’iniziazione antica, tutta la scienza acquisita dall’Asia, l’Egitto e la Grecia, si confondeva con la decadenza greco-latina: Il Cristo, solo, esisteva!

In Europa, al Nord del Mediterraneo sopratutto, il Catarismo forma una corona civilizzatrice ispirata al “puro amore cristiano”.
I catari tentarono, infatti, di istaurare condizioni spirituali propizie per la pratica di una vita santificata, fondata su valori cristiani profondi:
Fiducia nella forza dello Spirito nell’uomo.




http://www.gadal-catharisme.org/images/250_noimg.jpg (http://www.gadal-catharisme.org/images/250_noimg.jpg)Rigetto della menzogna, del giudizio, delle illusioni e dell’ignoranza.
Ricerca della verità in tutte le cose.
Perdono e dimenticanza delle offese.
Tolleranza e non violenza.
Ebbero un’influenza civilizzatrice e riconciliante certa.
Con la loro vita di abnegazione ed amore, aprirono la via più rapida per la realizzazione del “Cristo nell’uomo”.
Si può dire che i valori dello Spirito e dell’anima illuminarono quelle contrade durante due secoli e furono riconosciuti in tutta la società. Si sono espressi nei valori del “Partage (Condivisione)” cari agli occitani del periodo raimondino:
Sentimento dell’onore corrispondente alla venerazione dello Spirito divino di cui una parcella risiede in ogni essere umano;
Rispetto della parola data in onore del Verbo, rappresentato dal Cristo;
Rispetto dell’altro: testimonianza della grandezza dell’anima attraverso tutte le esperienze della vita (dono di sé all’anima e allo Spirito).
Ideale di purezza e di perfezione, spirito di sacrificio che solo l’Amore di Dio può colmare.


Nel XIII° secolo, la valle dell’Ariège formava ancora un immenso lago chiuso, prima di Tarascon, da una diga naturale. Le sue onde battevano i fianchi del “porto del catarismo”, imponente massiccio montuoso in cui si aprivano moltissime grotte : quelle d’Ussat, d’Ornolac e di Bouan, le grotte di Lombrives, Fontanet, Ramploques, L’eremita e molte altre.
Su queste grotte Gadal concentrò tutta la sua attenzione.
Non aveva solo l’usufrutto della grotta di Lombrives ma anche di numerose altre grotte (sessanta in tutto) nei quattro comuni limitrofi.
Per Gadal, tali grotte, tali rovine a fianco di tali abissi non potevano essere altro se non santuari di un’antichità prodigiosa.
Dalle età più remote, erano state già - ne ebbe la certezza –i centri iniziatici delle prime spiritualità druidiche.
Il Sabarthez servì molto presto d’asilo a questi uomini, riuniti in gruppi animati da un’alta spiritualità e da una grande indipendenza di spirito e che ricercavano il silenzio e la serenità dei monti e dei baratri.
Occorre dire che la valle dell’Ariège- occupata anticamente da un vasto lago –possiede una forma curiosamente svasata che evoca una coppa aperta, un Graal. Questo gigantesco crogiuolo alchemico in cui le correnti telluriche venute dalle profondità della terra si mescolano ai raggi cosmici, ha prodotto, nel corso dei secoli una grande forza d’ispirazione alla quale furono sensibili tutti gli assetati dello Spirito.


http://www.gadal-catharisme.org/images/250_noimg.jpg (http://www.gadal-catharisme.org/images/250_noimg.jpg)



In questo mondo, gli uomini devono tenere conto dell’esistenza di “due differenti ordini del mondo”:
-il Mondo dell’ origine, perfetto, è il Regno di Cristo dove dominano Luce, Forza, Unità e Amore. E’ la “Patria” dell’ Uomo-Anima-Spirito , la vera Creazione voluta da Dio.
“Tutto è stato fatto da Lui”.
- è un mondo duale, fantasmagorico, riflesso degradato e caricatura del Mondo perfetto e celeste. E ‘ un campo di incessante divenire dove i contrari si affrontano; Luogo di “mescolanze” in cui ciò che è eterno nell’uomo terrestre – l’anima-luce –tenta di disimpegnarsi, di rinascere per ritrovare il campo di Vita dell’Origine.
Allorché la scintilla divina è risvegliata nel cuore di un uomo, egli riconosce l’azione di queste “due nature” e può allora dedicare la sua vita al processo di “rinascita” dell’anima –luce.
“A tutti quelli che L’hanno ricevuta, Egli dà il potere di divenire dei figli di Dio”




“Siate perfetti come il vostro Padre celeste”
L’endura
Come in tutte le fraternità gnostiche, i Catari conoscevano più gradi: i “credenti” che i vangeli chiamano i chiamati e i Perfetti conosciuti come Eletti.
Esistevano pure due fasi intermediarie.
I credenti ascoltavano le predicazioni. Miti, racconti e simboli sviluppavano il loro intendimento del bene e la “Buona Volontà” verso Dio e coloro che lo servono.
Costoro ricevevano la trasmissione della preghiera; coscienza delle “due nature”, potendo orientarsi verso il puro ideale cristiano.
I Perfetti s’impegnavano in un triplice processo di rinascita dell’Anima divina. Costoro entravano nella pratica dell’Endura che è l’abbandono cosciente di tutto ciò che lega l’anima l’anima alla terra: ambizioni, desideri, istinti; ogni tendenza egocentrica nei tre santuari della testa del cuore e del bacino, la resa completa dell’uomo io egocentrico all’Anima-Luce nata da Dio.
Consolamentum
Il Consolamentum o Battesimo dello Spirito tramite l’imposizione delle mani – segno dell’iniziazione dei perfetti. segnava la separazione definitiva dei due principi nel candidato : Luce e tenebre.
Il Consolamentum consacra l’unione dell’anima purificata con lo Spirito.
Affranca da ogni legame con la natura corruttibile e introduce il candidato nel Sacerdozio cataro : la Perfezione. Entrava allora nella Natura Superiore, il campo di Vita dell’Anima-Spirito. La realtà di questo legame si dimostrava del resto agli occhi di tutti nel coraggio tranquillo di queste migliaia di martiri davanti alla morte che, interiormente, avevano già vinto. Lo scopo dell’iniziazione catara era il divenire “Perfetto”.
I Catari conoscevano due forme di Consolamentum : il Consolamentum dei morenti che portava consolazione e riposo ed era affidato a tutti i credenti.
Il Consolamentum dei “Trapassati-Viventi”, gli iniziati, i Perfetti.




giovane neofita cataro inizia la sua questua spirituale salendo verso le “chiese di Ussat”. Varca la “muraglia simbolica” che separava il mondo materiale, profano, conosciuto anche troppo bene, che ancora lo possiede, dal mondo spirituale ancora sconosciuto da lui ma di cui ha l’ardente aspirazione. Entra allora, accompagnato da un anziano, nella grotta-chiesa di Ussat.
E’ , l’inizio di una lunga formazione, un’altra vita ritmata dal lavoro, lo studio, le preghiere, i digiuni.
Camminando lungo gallerie sotterranee e sentieri di montagna, arriva fino alle grotte confinanti : la Cappella, le cucine,i laboratori, le cripte, la grotta dell’Acacia dove scoprirà più tardi un simbolo maggiore inciso nella roccia : la Croce del Gran Maestro.
Con il tempo, con l’affinamento della sua percezione interiore, progredisce verso Est e raggiunge un altro gruppo di grotte . “Ramploque”, l’ ”Eremita”, “Grand-Père”, per conseguirvi la seconda tappa della sua iniziazione nelle tre grotticcelle sacre di “Kepler”, “Mes-Naut” e “Ka” : fase essenziale di totale purificazione, di morte alla vita inferiore e di elevazione, chiamata “Endura”.
Candidato alla perfezione, è ora introdotto in un processo d’iniziazione alla verità vivente, una “Endura” in tre fasi di cui due sono già parzialmente vissute :
Formazione, Riformazione e Trasformazione.
Prima di ricevere il “Consolamentum”, il futuro Perfetto doveva abbandonare il suo “bruco”, cioè la vita legata alla materia, sbarazzarsene moralmente (grotta di Kepler ).
Il bruco si addormenta in una crisalide, dopo la morte della sua prima materia.
L’uomo materiale diventa uomo-spirito nella seconda grotta (Mes-naut).
La terza grotta sacra (Ka) vede la sua trasformazione da uomo-spirito in Anima Luce risvegliata.
La crisalide muta in un insetto perfetto che prende il volo, un’Anima perfetta.
Nella terza ed ultima tappa della sua “rinascita” secondo l’anima divina divenuta pura Luce , il futuro Perfetto è condotto alla più importante di tutte le grotte . quelle di “Betlemme” ad Ornolac.
Passa attraverso la “Porta Mistica” che separa il dominio dei “viventi secondo l’anima” dal dominio dei morti. Al di là si trova una grande casa di pietra, soggiorno dei sacerdoti catari.
Entra nella fase decisiva della sua iniziazione.


http://www.gadal-catharisme.org/images/250_noimg.jpg (http://www.gadal-catharisme.org/images/250_noimg.jpg)



http://www.gadal-catharisme.org/cerca-dello-spirito_8_69_it.htm

Per maggiori informazioni visitare questo sito

miroslav
30-05-08, 21:13
MILLENOMI CHIEDE
" Carissimo,

Visto che hai postato quanto sopra... Potresti, a parole tue, riassumere cosa gli estensori di tali articolo volevano sostenere... In quanto, ad onor del vero, non ho ben colto il nocciolo del problema.. Visti i numerosi gruppi citati.........."
RISPONDO
Stavo cercando di mettere qualche articolo in questa pagina dimenticata, dove il
problema sarebbe Gnosticismo antico e catarismo.
Un argomento molto complesso specialmente per la mancanza di dati certi sul
legame tra Gnosticismo e Catarismo, infatti ci sono solo supposizioni.
Dagli studi risultano legami tra Catarismo e Bogomili bulgari i quali hanno stretti legami
con i manichei, ed ecco che Mani non è un vero gnostico, ma un sincretista, sincretismo dove
si uniscono, cristianesimo ortodosso, cristianesimo eretico e gnostico e religioni orientali,
iduismo e buddismo. Per quanto riguarda Dositeo è quasi tutto leggenda.

miroslav
30-05-08, 22:36
DOSITEO DA WIKIPEDIA

Note Biografiche

E' conosciuto anche con i nomi di Dusis, Dousis o Dosthai, contemporaneo di Gesù (http://it.wikipedia.org/wiki/Gesù). Da alcuni autori cristiani fu considerato un eretico (http://it.wikipedia.org/wiki/Eresia), mentre per altri la sua dottrina giudaizzante (http://it.wikipedia.org/wiki/Giudaismo) lo fa configurare come precristiano. La sua vita è avvolta nelle nebbie della leggenda. Secondo Clemente Alessandrino (http://it.wikipedia.org/wiki/Clemente_Alessandrino), era originario della Samaria (http://it.wikipedia.org/wiki/Samaria), fu seguace di San Giovanni Battista (http://it.wikipedia.org/wiki/San_Giovanni_Battista) e maestro di Simon Mago (http://it.wikipedia.org/wiki/Simon_Mago). Per Origene Adamantio (http://it.wikipedia.org/wiki/Origene_Adamantio) era semplicemente uno dei tanti falsi profeti (http://it.wikipedia.org/wiki/Profeta) che percorrevano la Palestina (http://it.wikipedia.org/wiki/Palestina) ai tempi di Gesù. Altri autori affermarono che Dositeo fosse originario dell'Arabia (http://it.wikipedia.org/wiki/Penisola_Araba) e che miscelò le dottrine giudaizzanti presenti in Samaria con le dottrine esoteriche (http://it.wikipedia.org/wiki/Esoterismo) ed astrologiche (http://it.wikipedia.org/wiki/Astrologia) di matrice zoroastriana (http://it.wikipedia.org/wiki/Zoroastrismo) ivi presenti. Un'altra leggenda lo indica come fondatore della setta (http://it.wikipedia.org/wiki/Setta) dei Sadducei (http://it.wikipedia.org/wiki/Sadducei) ed un'altra come appartenente al gruppo dei trenta discepoli (http://it.wikipedia.org/wiki/Discepolo). In ogni caso tutti i primi eresiologi concordano nel dipingerlo come ostile agli insegnamenti del Cristo.
Molte comunità di struttura essenica (http://it.wikipedia.org/wiki/Esseni), fondate cioè su comunione, frugalità, testi segreti e trasmissione diretta della gnosi (http://it.wikipedia.org/wiki/Gnosticismo) da maestro a discepolo, sopravvissute fino al VI secolo ed oltre, facevano risalire la loro fondazione direttamente a Dositeo, che si era autoproclamato profeta ed in quanto tale rivendicava il ruolo di tramite tra l'umanità e la divinità.

Dottrina

Della sua dottrina abbiamo solo poche testimonianze indirette. Il suo sistema aveva una base lunare, fondata sul numero trenta. Egli era al centro di trenta discepoli, ventinove uomini ed una donna di nome Elena (in greco Selene (http://it.wikipedia.org/wiki/Selene), il nome della luna (http://it.wikipedia.org/wiki/Luna)), e rappresentava la divinità che trasmetteva la gnosi attraverso la sua compagna, l'unico discepolo donna. Da notare la coincidenza del nome con quello della compagna di Simon Mago, Elena la prostituta (http://it.wikipedia.org/wiki/Prostituta) di Tiro (http://it.wikipedia.org/wiki/Tiro_(città)), che lascia supporre una continuità dottrinale tra i due maestri gnostici. Da queste poche righe si può anche riscontrare l'affinità con il pensiero barbelognostico (http://it.wikipedia.org/wiki/Barbelognostici) e quello valentiniano (http://it.wikipedia.org/wiki/Valentino_(filosofo)) dei trenta eoni (http://it.wikipedia.org/wiki/Eone_(gnosticismo)), in cui Elena, come Sophia (http://it.wikipedia.org/wiki/Sophia_(religione)) fa da tramite tra la sfera divina e quella del mondo materiale. Riportiamo quello che riferisce su Dositeo un grande specialista dello Gnosticismo, il defunto Professore Luigi Moraldi. A pagina 251-252, capitolo; Le Tre Stele di Seth, del volume Testi Gnostici di L.Moraldi, Torino, Utet, 1982; si parla di Dositeo. Moraldi scrive: " Secondo le attestazioni di alcuni scrittori cristiani, Dositeo è un gran nome all'origine dello gnosticismo; ma si tratta di notizie contrastanti dalle quali ben poco si può trarre di sicuro. (I testi patristici di Dositeo di Samaria furono raccolti da A.Hingelfeld, Die Ketzergeschichte des Urchristentum, Leipzig, 1884, ristampati il 1963. Oggi si veda in particolare: S.J. Isser, The Dositheans: A Samaritan sect in Late Antiquity, Leiden, 1976. ) Secondo le Pseudo-Clementine ( Recognizioni e Omelie )Dositeo e Simon Mago furono discepoli di Giovanni Battista. Oigine ne parla più volte: " Tra i samaritani....sorse un certo Dositeo che asseriva d'essere il Messia annunziato dalle profezie: da lui sono derivati e durano tuttora i Dositeni, che portano in giro anche libri di Dositeo e narrano di lui certe favole, secondo cui non avrebbe gustato la morte, ma sarebbe tuttora in vita"; e altrove: " Dopo l'età di Gesù un certo Dositeo, Samaritano, volle persuadere i Samaritani che egli era il Cristo profetizzato da Mosè, e parve imporsi ad alcuni con il suo insegnamento" . ( I Testi citati di Origine sono nell'ordine: Commento al Vangelo di Giovanni, XIII, 162; Contro Celso, I, 57; I Pincipi, IV, 2. Da notare che Origine riferisce una interpretazione molto rigida del sabato risalente a Dositeo; interpretazione che si può affiancare a quella degli esseni. ) A Dositeo viene attribuito lo scritto gnostico; Le Tre Stele di Seth, ma questo non significa che davvero Dositeo sia l'autore, pittosto il vero autore ha voluto coprire se steso sotto l'autorità di cui godeva Dositeo; questo ripropone il problema dell'eventuale relazione dei Samaritani con gli esseni. Comunque pare assicurato ( da J.Bowman )-che presso i Samaritani il biblico Seth godeva di un particolare significato; e questo può, probabilmente, spiegare il motivo del patrocinio delle Tre Stele di Seth al Samaritano Dositeo. "





http://it.wikipedia.org/wiki/Dositeo_%28predicatore%29#Dottrina (http://it.wikipedia.org/wiki/Dositeo_(predicatore)#Dottrina)

miroslav
30-05-08, 22:42
Caro Millenomi ecco il nocciolo della questione, se parliamo di Dositeo il Samaritano,
dobbiamo per forza accennare a Giovann Battista, agli esseni e agli gnostici e naturalmente a Simon Mago. Poi viene fuori anche Gesù e i suoi rapporti con gli esseni.
Quindi ho riportato articoli per dare un pò di chiarezza, per guidare chi legge alla Luce e
alla Verità.

miroslav
31-05-08, 17:03
LUCI DEI MAESTRI...
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I CATARI: DISCENDENTI DEL MANICHEISMO
di Giuseppe Bufalo
per Edicolaweb
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http://www.edicolaweb.net/bufalo.jpg (http://www.edicolaweb.net/bufalo.jpg)Il Manicheismo, dottrina religiosa fondata da Mani (215-273), comparve in Persia all'inizio del III° secolo d.C. Mani, dopo un viaggio in India e in Cina si definì "Sigillo dei Profeti", colui che aveva portato a compimento l'insegnamento di Zoroastro, di Buddha e di Gesù.

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Secondo l'insegnamento della sua dottrina, l'universo era un aggregato di Spirito e Materia, formatosi in conseguenza del sollevamento delle Tenebre verso la Luce.
Secondo questa tesi, è compito dell'uomo separare gli elementi che appartengono al Bene da quelli che appartengono al Male.
Inoltre, Egli asseriva che alla fine dei tempi ci sarebbe state una netta vittoria del Bene sul Male, della Luce contro le Tenebre e dello Spirito sulla Materia.
Secondo Mani, nell'universo si mescolano e si affrontano fattori e componenti che appartengono all'una e all'altra schiera; in ogni caso, una tale visione del Cosmo era differente da quella Catara, in quanto, attraverso i tempi, qualche concezione poteva diversificarsi o non essere accettata dagli Ordini succitati, come vedremo più avanti.
L'essenza del messaggio predicato da Mani, quindi, si fondava sulla nozione dell'opposizione permanente tra i due principi: Bene e Male; Luce e Tenebre.
In ogni caso, questa religione non fu dualistica nel vero senso del termine, poiché considerava il Bene superiore al Male e attribuiva alle Tenebre un carattere di vacuità, di non essere.
La visione Manichea escludeva ogni tipo di contatto tra il Bene ed il Male e attribuiva a quest'ultimo le sembianze del mondo in cui vivevano.
Al contrario, la perfezione morale del Bene si raggiungeva con il rifiuto di tutto ciò che è transitorio ed illusorio; procreare era considerata la peggiore delle azioni in quanto era vista come il rinchiudere un'anima nella prigione della materia, in un corpo fisico.
Quindi, secondo la loro visione, la Chiesa Cattolica commetteva un vero e proprio sacrilegio elevando al rango di Sacramento il matrimonio, il cui scopo è appunto la procreazione.
In Europa, dopo circa 1000 anni, questa dottrina riapparve con i Bogomili, ma fiorì con i Catari e gli Albigesi (dal nome della città di Albi, in Provenza) specialmente nella Francia meridionale ed anche in Italia.
Però, per ritrovare le vere radici del Catarismo, bisogna risalire fino all'Armenia, da dove nel 600 d.C. si irradiarono in tutto l'Impero Bizantino i seguaci della setta Pauliciana, precursori dell'Ordine dei Catari, degli Albigesi e dei Bogomili.
Il loro credo si propagò in Macedonia, in Bosnia e nei Balcani serbando una certa affinità con l'antica setta Pauliciana, scissa a sua volta in varie ramificazioni.
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Il Catarismo faceva dell'uomo l'unico esecutore della propria salvezza attraverso la conoscenza, la morale ed uno stile di vita puro. Veniva accettata la dottrina della reincarnazione. Si riconosceva la parità tra uomini e donne, tanto che i predicatori (parfait = perfetti) erano di entrambi i sessi.
I Perfetti erano i più elevati e conoscevano la "Dottrina Completa" che veniva rivelata e trasmessa attraverso un trattato intitolato "La cena segreta". Alla fede cieca i Catari sostituivano l'esperienza mistica e la conoscenza diretta chiamata "gnosi" o "conoscenza".
Come i Manichei, dai quali discendevano, i Catari erano dualisti e riconoscevano l'eterna lotta tra il Bene ed il Male ma per loro, il Male, non era inferiore al Bene ma si equivaleva, questo faceva sì che l'eterna lotta si prolungasse all'infinito con fasi alterne.
Il Papato reagì a questa dottrina tacciandola di eresia e mobilitando contro i Catari la Santa Inquisizione. Per la Chiesa fu una vera e propria crociata.
Era il 22 luglio 1209. Esattamente ad un anno di distanza, il 22 luglio 1210, a Minerva, un paesino della Linguadoca, in Francia, 150 tra Perfetti ed eretici Catari, vennero arsi vivi dai crociati di Simon de Montfort, essendosi rifiutati di abiurare la loro fede.
La resistenza continuò agguerrita, ma nonostante ciò, il 16 marzo del 1244 a Montsegur, dopo un anno di combattimenti contro un intero esercito, altri 205 Catari che avevano rifiutato di abiurare, salirono sul rogo cantando gli inni della propria fede.
A questo punto, l'eresia Catara veniva estirpata dalla terra di Linguadoca. In 35 anni di crociate contro i Catari, la Chiesa aveva trucidato centinaia di migliaia di persone.
La storia, nel suo eterno ciclo, si era ripetuta. Infatti, circa mille anni prima, Mani venne imprigionato, messo in croce e fatto a pezzi. Numerosi Manichei furono fatti deportare ed imprigionare da Teodora, imperatrice di Bisanzio, e molti altri efferati delitti furono inflitti ai seguaci di Mani.
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Oggi, dopo tanti secoli ed infinite persecuzioni, i Catari esistono ancora in Francia ed in Germania; la loro essenza continua ad aleggiare attraverso un credo molto antico ed a rivivere nei cuori di coloro che riconoscono un legame che oltrepassa il tempo e lo spazio.
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http://www.edicolaweb.net/luci016s.htm (http://www.edicolaweb.net/luci016s.htm)

miroslav
31-05-08, 17:04
CATARI MANICHEI

ll Catarismo fu una religione molto attiva in Europa tra l’XI e il XIII secolo; si può definire come una forma di Cristianesimo fondato su di una lettura dualista del Nuovo Testamento, dove la salvezza dell’uomo è raggiungibile mediante la rivelazione di Cristo. Il nodo centrale su cui si fonda la divergenza rispetto alla dottrina cristiana di matrice romana è la teorizzazione che il creatore dell’universo non è un unico Dio, bensì due principi in eterna lotta tra loro.
Nel XII secolo i catari vennero denunciati perché il loro dualismo era considerato una rinascita del Manicheismo, religione legata agli antichi misteri dell’Iran preislamico. Fondata da Mani (216/277 d.C.), profeta di origine persiana appartenente alla nobile famiglia degli Arsacidi, il fulcro della dottrina manichea, le cui radici affondavano nello Gnosticismo di derivazione mazdea zoroastriana, si concentrava sull’idea che all’origine dei tempi il ‘Re delle Tenebre’ avesse invaso il regno del ‘Re della Luce’. Da allora in poi, il mondo, la realtà oggettiva delle cose e degli eventi, l’uomo stesso, furono costituiti da una mescolanza di luce e tenebra, spirito e materia, bene e male. La salvezza consisteva in una totale separazione dei due principi opposti e in un sereno ritorno alla condizione di purezza originaria. Il cammino verso il superamento della propria debole e contradditoria condizione imponeva la rinuncia alla carne, al vino, prescriveva la castità e imponeva qualsiasi azione contraria al principio della luce.
Il Manicheismo non fu, però, soltanto una sintesi armoniosa tra Mazdeismo, Buddismo e Cristianesimo: fu anche una “gnosi”, in quanto ogni cosa si basava sulla conoscenza. Il problema più difficile da comprendere e risolvere era quello dell’unione di una particella divina (l’Anima), con il corpo, frutto del mondo terrestre, opera del demonio e causa iniziale del male. La dottrina di Mani pone l’esistenza di due principi che non sono stati generati, ma che sono eterni, equivalenti, a prescindere dalla presenza di un Dio: il bene e il male, raffigurati attraverso la Luce e le Tenebre.
In uno dei suoi trattati contro i manichei, il Contra Faustum, Sant’Agostino (354/430 d.C.), per lungo tempo sostenitore e praticante della dottrina in oggetto prima di convertirsi al Cristianesimo, immagina un dialogo tra se stesso e il manicheo Fausto di Rilevi, in cui quest’ultimo sostiene infatti che nella dottrina di Mani non c’è che un solo Dio: “…E’ vero che noi conosciamo due principi, ma uno solo noi lo chiamiamo Dio, l’altro lo definiamo hylè o materia, o, più comunemente, Demonio. Ora, se voi pretendete che con questo si pongono due dei, pretendete anche che un medico, quando si occupa della salute e della malattia, ponga due ‘tipi di salute’; o quando un filosofo discorre del bene e del male, dell’abbondanza e della povertà, sostenga che ci sono due ‘beni’ e due ‘abbondanze’”. Sant’Agostino si concentra sul tema della Verità, dichiarando che essa risiede nell’animo dell’uomo, salda e immutabile contro la mutevolezza del mondo esteriore; il Bene è l’unica realtà davvero esistente e tutto quanto esiste è bene, mentre il Male è, all’opposto, l’assenza di essere, non è. Con una nota di platonismo, il vescovo di Ippona mette così in evidenza l’incapacità dell’uomo di conformarsi pienamente al volere del Creatore; da questo punto di vista, la vita interiore ed intellettuale dell’individuo è resa possibile dalla luce divina che è dentro di sé, come fonte di fede e, al tempo stesso, di una ricerca inesauribile diretta ad enuclearla nella sua purezza.
Di conseguenza, i manichei, pur ammettendo l’esistenza di due principi increati, credevano comunque nell’esistenza di un Dio unico, la cui identità non contraddice la presenza dei due principi sopra espressi. Infatti, il male, che costituisce il Demonio, la materia, è una sorta di Non Essere opposto all’Essere, la negazione del Bene e, quindi, l’assenza del Bene stesso. La difficoltà sta allora nel capire perché il Bene sia talvolta assente e nel pretendere, se si segue la logica manichea, che Dio possa volontariamente ritirarsi e, con la sua assenza, provocare o accettare la presenza del male.
Al di là di un siffatto complesso filosofico/religioso, il Manicheismo si espresse con elementi di stampo mitologico: il Bene e il Male, essendo principi opposti, non possono coabitare e si trovano così in regioni separate; il Bene si trova a nord, in alto, dove risiede il ‘Re del Paradiso delle Luci’, mentre il Male è posto a sud, in basso, presso il regno del ‘Principe delle Tenebre’. All’origine del tempo, in un momento che inaugura l’inizio del tutto, il ‘Principe delle Tenebre’ si accorge improvvisamente del mondo della luce. Forse provenendo anch’esso da tale realtà densa di Luce (la caduta di Lucifero…), tale visione fa nascere in lui il desiderio di conquistare quel mondo dimenticato; il Principe delle tenebre lancia le sue schiere all’attacco, ma il ‘Re del Paradiso’ si difende, emanando una prima forma, la ‘Madre della Vita’ (il principio femminino), la quale, a sua volta, ‘dà luce’ al Primo Uomo – l’Ahura-Mazda di origine mazdea e di derivazione mithraica - che ha per alleati i cinque elementi, che sono: aria, fuoco, luce, acqua e vento. L’eroe tenta disperatamente di respingere l’attacco dei demoni, ma è vinto ed inghiottito con i suoi alleati nelle tenebre inferiori: in questo modo, una particella della natura viene imprigionata nella materia.
Tuttavia, la lotta non è ancora terminata, e l’Uomo Primordiale indirizza a Dio una preghiera che ripete sette volte, implorando l’Essere supremo di liberarlo. All’udire la richiesta dell’eroe, il ‘Re del Paradiso delle Luci’ fa scendere lo ‘Spirito Vivente’, assieme alla ‘Madre della Vita’, il quale tende la mano all’Uomo primordiale per tirarlo fuori dal mondo delle tenebre. Attraverso il gesto della ‘stretta di mano’, i manichei erano soliti sottolineare il loro stato di eletti (non siamo molto lontani dai ritualismi dei Mandei e dalle cerimonie di iniziazione che caratterizzeranno in seguito l’Ordine dei Templari e la Massoneria). L’Uomo primordiale è dunque liberato, ma abbandona i cinque elementi nel regno inferiore, che in sé luminosi e ‘carichi di bene’, restano insozzati dal contatto diretto con la materia. Occorre, quindi, organizzare il mondo in modo da recuperare la sostanza inquinata, purificarla e farla risalire nel regno della luce. L’Essere supremo separa così la materia dalla sostanza divina: la parte non contaminata dalle tenebre produrrà il sole e la luna; una seconda parte, contaminata in parte, provocherà l’apparizione delle stelle, mentre una terza, interamente insozzata dal male, darà origine a piante ed animali. Per punire i demoni, l’Essere supremo trasforma infine la loro pelle, la carne, le ossa e gli escrementi in acqua, terra e montagne.
I demoni, però, sono duri a morire e, vedendosi minacciati di perdere per sempre ogni traccia di sostanza luminosa, dopo aver avuto la visione del Regno di luce, concentrano tutto ciò che resta in loro di energia luminosa nei due nuovi esseri che creano: Adamo ed Eva. Si spiega così la nascita dell’umanità: l’uomo non sarebbe altro che un resto di energia divina accumulata in un corpo materiale, mentre l’anima è talmente asservita alla materia da non avere più coscienza delle proprie origini celestiali. La sua condizione naturale sarà quella di essere eternamente ‘ignorante’, incapace di sapere e comprendere come risalire al regno da cui è caduta e di come ricordare cos’era una volta. La speranza di salvezza è affidata all’umanità, attraverso il messaggio di profeti inviati dall’Essere supremo, fra i quali compaiono Ahura-Mazda e il Gesù trascendente dei manichei (Gesù il Luminoso). Alla fine dei tempi, si assisterà alla vittoria definitiva del Dio della luce sul mondo della materia, annientata in un gigantesco incendio (da notare il forte parallelismo con la visione cristiana dell’apocalittica discesa di Dio sulla terra per giudicare i vivi dai morti da un lato, e la simbologia del fuoco che connota la realtà infernale, dall’altro).
E’ evidente che i catari se non sono gli eredi diretti dei manichei, hanno in ogni caso assorbito le radici più profonde della dottrina di Mani. Ciò che colpisce nel Manicheismo è il distacco nei confronti della materia, identificata con il male; per questo motivo, le pratiche meditative per ottenere una separazione totale dalla materia venivano spesso spinte all’estremo, poiché l’ideale era quello di annientare al più presto la prigione carnale che incatena l’uomo sulla terra. L’ascetismo a cui si sottoponevano i catari portava spesso al suicidio per inedia (endura) e, sebbene i manichei non siano mai arrivati ad intraprendere azioni del genere, la tendenza a distaccarsi il più velocemente possibile dalla vita terrena si rivelò comunque una costante delle sette manichee, sfociando nei rituali estremi compiuti dai catari. La forza o la fede che supportava questa dovuta rinuncia ai piaceri della vita era data dal fatto che, se il credente osservava le regole della morale catara, la sua anima, dopo la morte, ascendeva trionfalmente ai cieli, penetrando nel Regno di luce, considerato un vero e proprio Nirvana. Il raggiungimento della condizione estatica avveniva attraverso una sorta di illuminazione interiore, che permetteva all’individuo di convincersi della sua doppia natura; il trait d’union con il culto manicheo che considera l’illuminazione di natura sensibile come la ricerca della conoscenza da un punto di vista intellettuale sfocia direttamente nella corrente gnostica.
Occorre, però, fare una distinzione di ordini gerarchici paralleli all’interno sia della dottrina manichea che di quella catara. I manichei si suddividevano infatti tra ‘puri’ od ‘eletti’ ed ‘uditori’; mentre i primi erano tenuti a praticare un ascetismo rigoroso ed intransigente, gli altri vivevano nel mondo, sposandosi, lavorando e partecipando alla vita sociale del gruppo al quale appartenevano. Il loro compito specifico era quello di occuparsi della sussistenza degli eletti, in modo da controllare che questi non avessero occasione di ‘cadere in tentazione’. Lo stesso sistema gerarchico lo si trova tra i catari, dove soltanto i ‘perfetti’ erano tenuti a seguire rigide pratiche ascetiche, mentre i ‘credenti’ fornivano loro i mezzi di sostentamento. Per i manichei, soltanto i ‘puri’ potevano pretendere, dopo la morte, di entrare nel Regno di Luce; agli ‘uditori’ era comunque riservata la speranza di reincarnarsi e di arrivare in una vita successiva alla condizione di purezza. Al contrario, se avessero condotto un’esistenza dedicata alla materia, avrebbero rischiato si rinascere nel corpo di un animale, così come esprimeva anche la dottrina catara.
Priva di ogni sorta di sacramento, il culto manicheo riconosceva soltanto il rito dell’imposizione delle mani (come per i Mazdei, i Mandei e, sebbene in una forma concettualmente diversificata, per i Terapeuti e gli Esseni), che si praticava nel momento in cui il ‘credente’ entrava a far parte della categoria degli ‘eletti’; attraverso tale gesto, il ‘credente’ riceveva lo Spirito, l’apertura verso la strada della luce, così come per i catari il sacramento del consolamentum.
Il manicheismo prima e il catarismo poi appaiono, dunque, come due dottrine di alta spiritualità, due tentativi analoghi di spiegare e di dare un significato coerente ad un mondo in preda alle contraddizioni e al male. Pervase da un profondo desiderio di ascesi, hanno entrambe subito le repressioni più feroci; Diocleziano, nel 297, iniziò la crociata contro i manichei che iniziavano allora a diffondersi in Italia, Gallia e Spagna fino a culminare con la loro condanna a morte, nel 389, sotto l’imperatore Teodosio.
La repressione dell’eresia catara raggiunse l’apice con il drammatico epilogo dell’assedio di Montségur, operato dalle truppe del siniscalco di Carcassonne, Hugues des Arcis, sotto il re di Francia Luigi IX, e terminato con la condanna al rogo di più di duecento eretici (duecentoventicinque secondo la Cronaca di Guillaume de Puylaurens), nel marzo del 1244 d.C.
http://www.acam.it/catarimanichei.htm

miroslav
31-05-08, 17:08
MASSIMO COGLIANDRO



I Catari, manichei o gnostici?


Si è discusso molto sulle relazioni tra il catarismo medioevale e i precedenti movimenti manichei e gnostici e sulla funzione storica reale di questo movimento. Alcuni studiosi hanno affermato che non è possibile provare con certezza il legame di discendenza tra i manichei, i bogomili e i catari.
In realtà questi studiosi hanno torto e ragione allo stesso tempo, nel senso che non è vero che la teologia catara e bogomila discenda esclusivamente dalla teologia manichea.
Una analisi della teologia bogomila per come ci è stata trasmessa dai pochi documenti rimasti in nostro possesso rivela l’influenza di forme di gnosticismo molto più antiche del manicheismo. Anzi, si può tranquillamente dire che il bogomilismo balcanico da cui deriva il catarismo affondava le proprie radici in tradizioni gnostiche locali molto antiche.
L’influenza manichea non è del tutto assente, ma non riesce a diventare egemone. La teologia bogomila e catara, infatti, tende a mettere l’accento:

1. sul carattere demoniaco del Dio dell’Antico Testamento e sulla sua identificazione con il Principio Assoluto del Male, caratteristica estranea al manicheismo classico per il quale il demiurgo, in quanto arconte, non poteva coincidere tout court con il Principio del Male;
2. sul rifiuto della preghiera – solo il padre nostro era accettato perché insegnato direttamente da Gesù –, caratteristica tipica del modo di pensare gnostico più che manicheo (i manichei non esitavano ad innalzare meravigliosi inni all’Apostolo Mani);
3. il carattere demoniaco del sole, della luna e delle stelle, che per i manichei invece avevano una funzione del tutto positiva come testimonia Agostino nelle “Confessioni”.

La prova principale dell’inesistenza di un discendenza diretta della Gnosi Catara dalla Gnosi Manichea la rinveniamo nell’atteggiamento assolutamente ostile dei Catari nei confronti di Enoc e dei suoi scritti.
Nel Codex Manichaicus Coloniensis si fa riferimento alle opere di Enoc, in particolare alla sua Apocalissi, come a scritti che fanno parte integrante del Canone Manicheo:


Anche Enoc parlò in tal guisa nella sua Apocalissi:
“Io sono Enoc il Giusto. Ho un grande dolore e verso lacrime dai miei occhi per aver udito l’oltraggio proveniente dalla bocca degli empi”.
[…] Ogni cosa egli osservò e faceva domande agli angeli, e tutto quello che essi gli dicevano, lo annotò nei suoi scritti (Codex Manichaicus Coloniensis – p. 34-40 Henrichs - Koenen).


Proviamo invece a leggere cosa c’è scritto nel principale Vangelo Cataro a proposito di Enoc:


Egli mi rispose: “Dal momento in cui il diavolo è decaduto dalla considerazione del Padre e dalla propria autorità, egli si è collocato sopra le nubi e ha mandato i suoi ministri, ossia angeli fiammeggianti di fuoco, in mezzo agli uomini, da Adamo ad Enoch suo seguace. Egli ha sollevato Enoch fino al firmamento e gli ha mostrato la sua divinità; poi gli ha fatto avere penna e inchiostro, e quello si è messo a sedere e ha scritto sessantasette libri. Allora gli ha comandato di portarli giù sulla terra e di consegnarli ai suoi figli. Ed Enoch ha portato giù i libri sulla terra e ha insegnato loro a seguire l’usanza dei sacrifici e ha diffuso menzognere rivelazioni di misteri, celando così agli uomini il Regno dei cieli (Libro di Giovanni Evangelista, 9).


I Catari, in linea con le antiche trazioni religiose di tipo gnostico dell’area balcanica, rifiutavano tutto l’Antico Testamento e, quindi, anche gli scritti di Enoc e dell’Apocalittica Giudaica; i Manichei, al contrario, in linea con l’insegnamento dell’Apostolo Mani, rigettavano le opere del Vecchio Testamento entrate a far parte del Canone Cattolico, ma davano grande importanza agli scritti di Enoc e a tutta la tradizione legata all’Apocalittica Giudaica, cioè ai testi fondamentali della Gnosi Ebraica Antica.
Quando nel Libro di Giovanni Evangelista troviamo scritto che Enoc “ha diffuso menzognere rivelazioni di misteri, celando così agli uomini il Regno dei cieli”, è evidente che ci troviamo di fronte ad una vibrante polemica sulla rivalutazione manichea dell’insegnamento di Enoc.
L’atteggiamento della teologia bogomila nei confronti della preghiera e la negazione della resurrezione corporea di Cristo ci danno una indicazione precisa sul tipo di gnosticismo da cui provenivano in origine le tradizioni religiose balcaniche da cui è nato il bogomilismo. L’atteggiamento negativo nei confronti della preghiera ha la sua base teologica nel loghion n° 6 del Vangelo di Tomaso:


L’interrogarono i suoi discepoli e gli dissero: “Vuoi tu che digiuniamo? Come pregheremo e daremo elemosina? E che norma seguiremo riguardo al vitto?” Gesù disse: “Non mentite e non fate ciò che odiate, giacchè tutto è manifesto al cospetto del cielo. Non vi è nulla, infatti, di nascosto che non venga manifestato, nulla di celato che non venga rivelato” (Vg di Tm, loghion n°5).


La negazione della resurrezione corporea affonda invece le proprie radici nelle tradizioni legate al Vangelo di Filippo.
Una ulteriore conferma dell’origine gnostica più che manichea dei testi bogomili e catari la troviamo nel fatto che Mani non è mai citato né direttamente né indirettamente, cosa strana per un movimento che si rifaccia direttamente al manicheismo.
In realtà, è probabile che il pop Bogomil, che era un prete, non sia venuto a contatto direttamente con il manicheismo, da cui pure in qualche modo era stato influenzato, ma con delle forme di gnosticismo popolare locale non dissimili da quelle che in Oriente hanno dato vita ad alcuni apocrifi sull’infanzia di Gesù o alla teologia mandea, che per secoli nelle regioni periferiche dell’Impero avevano rappresentato l’unica forma di Cristianesimo esistente e che erano sopravvissute fino ad allora.
Il carattere popolare di questa forma di gnosticismo risulta evidente anche nel linguaggio usato nel Libro di Giovanni Evangelista, l’unico vangelo bogomilo che sia rimasto in nostro possesso: lì il demiurgo malvagio degli gnostici antichi diventa semplicemente Satana e gli arconti gli angeli malvagi che lo hanno seguito.
Cambia il linguaggio perché i tempi sono cambiati e le popolazioni balcaniche medievali difficilmente avrebbero potuto comprendere la finezza di una teologia così profonda senza un adeguamento ai valori e alle concezioni dominanti nel mondo medievale, ma il concetto di fondo dello gnosticismo classico non è cambiato, l’antropoteismo resta centrale anche nella Gnosi Bogomila:


“Loro sostengono che è stato il diavolo a creare Adamo dal fango della terra e che poi a forza ha rinchiuso dentro quel corpo un angelo della luce” (Buonaccorso).


L’Uomo per i bogomili è un angelo della luce, cioè un essere di natura divina imprigionato ad opera del demiurgo in un corpo materiale.
Questo passo ci conferma ulteriormente nell’opinione che la teologia bogomilo-catara è di origine gnostica e non manichea: i manichei affermavano, che l’uomo nasceva da un mescolamento di gocce di luce divina e di materia durante la perenne lotta tra il Bene (Dio) e il Male (la materia). Per i Bogomili, come per gli gnostici antichi, invece, l’uomo è un angelo della luce, cioè un eone, imprigionato dal demiurgo in un corpo materiale. La presenza di una qualche influenza del Manicheismo è provata quasi solo dalla polemica contro Agostino, Ambrogio e Gregorio per come ci è testimoniata dal “cataro pentito” Buonaccorso.
Probabilmente il Pop Bogomil, giunto a contatto con le tradizioni religiose locali di tipo gnostico del mondo balcanico, ha visto nella loro antichità e nel loro radicamento presso le popolazioni contadine una prova della loro veridicità, ma soprattutto si è reso conto che la sopravvivenza di questa religione popolare era dovuta al perpetuarsi della lotta di classe tra la classe contadina da un lato e la burocrazia clericale e la aristocrazia di Stato dall’altro.
L’antico gnosticismo balcanico per il carattere comunistico delle sue idee in un momento di violenta lotta di classe si rivelava perfettamente funzionale alle esigenze di liberazione delle popolazioni oppresse dallo zar bulgaro e dagli imperatori bizantini. Il pop Bogomil in fondo non ha fatto altro che riprendere queste tradizioni, codificarle integrandole con spunti teologici ripresi dal manicheismo contemporaneo e renderle utilizzabili ai fini della lotta di classe da parte della classe contadina.




Il movimento Cataro era un movimento rivoluzionario?




Il catarismo, in quanto Religione dell’Uomo che affermava che ogni essere umano fosse una sorgente di luce divina - “un angelo della luce” -, sin dai tempi della sua fondazione da parte del Pop Bogomil è stato, come messo bene in luce da alcuni studiosi marxisti bulgari, un elemento della coscienza collettiva delle classi sociali subalterne medievali, che ha avuto un'importanza fondamentale nello spingere queste stesse classi alla lotta contro le aristocrazie burocratiche feudali e clericali medievali. Non è un caso che già nel X° secolo il prete gnostico-manicheo Bogomil si sia messo a capo di un movimento insurrezionale contro la aristocrazia di Stato zarista bulgara.
Ne “Il Nome della rosa” di Umberto eco c’è scritto che i Catari “avevano costituito una gerarchia molto rigida, quasi quanto quella della nostra santa madre chiesa e non pensavano affatto a distruggere ogni forma di potere. Il che ti spiega perché aderirono ai catari anche uomini di comando, possidenti e feudatari” . Queste affermazioni sono del tutto false. Come afferma Francesco Ereddia nel suo libro “I servi dell’Anticristo”, i Catari erano “prevalentemente operai, soprattutto cuoiai, borsieri e pellettieri, […] sarti, drappieri, fabbri e contadini".
Nell’Europa del Basso Medioevo, la vera classe sociale dominante era la burocrazia clericale e non la piccola e media aristocrazia feudale… L’aristocrazia feudale francese, le moderne borghesie burocratiche dei Comuni del Nord Italia e la nascente borghesia mercantile, pur ostili alle idee catare per il loro carattere evidentemente comunistico al punto che in nessun momento hanno dato loro un riconoscimento ufficiale, vedevano però in questo movimento un utile grimaldello contro il potere sociale ed istituzionale della Chiesa. In questo senso si può dire che da un punto vista politico e sociale, il catarismo è stato parte di un movimento di liberazione unitario che univa tutte le classi sociali in lotta contro la burocrazia clericale.
La guerra tra la Gnosi Catara e la Chiesa è stata in primo luogo lotta di classe, cioè lotta tra un blocco sociale fondato sull’alleanza tra le classi subalterne e le classi che lottavano più o meno consapevolmente per il superamento del modo di produzione fondato sul feudalesimo burocratico clericale da un lato e la burocrazia clericale dall’altro lato.
Papa Innocenzo III ha compreso immediatamente il pericolo corso in quel frangente dalla burocrazia clericale in quanto classe sociale dominante… La sua risposta non si è fatta attendere: nel marzo del 1208 ha bandito la crociata anti-ereticale, che si è conclusa un anno mezzo dopo con la devastazione delle città della Francia meridionale che avevano sostenuto il movimento Cataro.

Roma, 18/10/2000





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miroslav
31-05-08, 17:09
IL BOGOMILISMO DA WIKIPEDIA
Il Bogomilismo fu una setta eretica cristiana, sorta nel X secolo (http://it.wikipedia.org/wiki/X_secolo) come derivazione dalla setta affine dei pauliciani (http://it.wikipedia.org/wiki/Pauliciani) che si erano trasferiti nella Tracia (http://it.wikipedia.org/wiki/Tracia) e successivamente in Bulgaria (http://it.wikipedia.org/wiki/Bulgaria).Successivamente si sviluppò nel XIII secolo (http://it.wikipedia.org/wiki/XIII_secolo) anche in Serbia (http://it.wikipedia.org/wiki/Serbia) e Bosnia (http://it.wikipedia.org/wiki/Bosnia). Il bogomilismo rappresentò uno sviluppo del dualismo (http://it.wikipedia.org/wiki/Dualismo) orientale, che riteneva che la realtà fosse retta da due principi bene e male ed influenzò la nascita e lo sviluppo del movimento dei catari (http://it.wikipedia.org/wiki/Catari).

Origine e fonti della dottrina [modifica (http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Bogomilismo&action=edit&section=1)]
Questo modo di pensare era comune a altre sette, molto più antiche e in particolare ai Messaliani (http://it.wikipedia.org/wiki/Messaliani), movimento religioso carismatico sorto in Mesopotamia (http://it.wikipedia.org/wiki/Mesopotamia) nel IV secolo (http://it.wikipedia.org/wiki/IV_secolo). Al suo sorgere non sono stati difatti estranei i trasferimenti di popolazioni dall'Asia Minore (http://it.wikipedia.org/wiki/Asia_Minore) ai Balcani disposti dagli imperatori bizantini (http://it.wikipedia.org/wiki/Imperatori_bizantini), che, con ogni probabilità, portarono idee manichee (http://it.wikipedia.org/wiki/Manicheismo) nell'est europeo.

La creazione della dottrina del Bogomilismo è attribuita a Bogomil (http://it.wikipedia.org/wiki/Bogomil) (Богомил), il cui nome, corrispettivo in lingua bulgara del greco Teofilos, significa "amato da Dio". Il fatto che in molte versioni il nome sia preceduto dall'attributo "pop" (поп) induce gli storiografi a ritenere che il fondatore dell'eresia sia stato un uomo di chiesa, verosimilmente un monaco, ortodosso.
Lo studio della dottrina dei Bogomili risente del fatto che quasi tutte le testimonianze derivano dalla Chiesa Ortodossa del tempo, ed il più delle volte queste, oltre confutare le concezioni avverse, dileggiano l'eresia e attribuiscono ai suoi adepti idee e concezioni loro estranee.

Dottrina [modifica (http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Bogomilismo&action=edit&section=2)]

Il bogomilismo, in sintesi, riteneva che Dio avesse due figli: Satanael, il primogenito, e Michele. Satanel presto si ribellò al padre e si trasformò in una creatura malvagia che, una volta cacciata dal regno dei cieli, creò l'inferno e la terra, cercando nel contempo, di generare l'uomo: non riuscendovi chiese aiuto al padre che soffiò l'anima nel corpo inanimato. Padrone dell'uomo per aver creato la sua parte materiale, Satanel permise ad Adamo di colonizzare la terra a condizione che questi vendesse se stesso e i propri discendenti al suo demiurgo.
Mosso da pietà per quegli esseri cui aveva infuso l'anima, Dio inviò allora sulla terra il suo secondogenito, Michele, il cui spirito penetrò nel corpo di Gesù (http://it.wikipedia.org/wiki/Gesù) prima della nascita dello stesso, entrando nel corpo di Maria (http://it.wikipedia.org/wiki/Maria_(madre_di_Gesù)) tramite l'orecchio destro. Dal suo avvento Gesù ebbe il compito di rompere il patto stabilitosi tra Adamo e Satanel e, per far questo, sconfisse il diavolo tramite il suo sacrificio sulla croce. Libero dal suo corpo scese allora nell'inferno ed eliminò la terminazione el che dava al fratello gli attributi della deità: Satanel fu così trasformato in Satana (http://it.wikipedia.org/wiki/Satana) e la parte spirituale dell'uomo, una volta liberatasi da quella materiale, poteva ora ascendere al cielo.
Tuttavia il figlio primogenito di Dio, pur privato di gran parte dei suoi poteri, riuscì ugualmente a istituire la Chiesa Ortodossa (http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_Ortodossa) attribuendole cerimonie, sacramenti e gerarchie clericali. Questa diventò così Chiesa di Satana, alla quale ci si poteva sottrarre solo tramite il rifiuto del mondo materiale.
Gli "eletti" tra i Bogomili, coloro cioè che si dedicavano totalmente alla vita religiosa, praticavano infatti un ascetismo severo, rifiutando le immagini sacre, i sacramenti, l'Antico Testamento (http://it.wikipedia.org/wiki/Antico_Testamento) ad eccezione dei Salmi (http://it.wikipedia.org/wiki/Salmi) e dei Profeti (http://it.wikipedia.org/wiki/Profeti_ebraici), ogni culto esteriore e ogni forma di struttura ecclesiastica.
Attraverso ragionamenti semi-razionalistici, come i catari (http://it.wikipedia.org/wiki/Catari), rifiutavano il culto della croce, ritenendo inconcepibile che il pezzo di legno su cui suo figlio era stato ucciso fosse caro a Dio (http://it.wikipedia.org/wiki/Dio) e fornivano un'interpretazione allegorica delle parole di Cristo (http://it.wikipedia.org/wiki/Cristo) con cui era stata istituita l'eucarestia.
I libri a cui più facevano riferimento erano i Vangeli (http://it.wikipedia.org/wiki/Vangeli), non solo quelli canonici, che anzi ritenevano essere stati alterati dalle falsificazioni di san Giovanni Crisostomo (http://it.wikipedia.org/wiki/San_Giovanni_Crisostomo) e degli altri Padri della Chiesa Ortodossa (http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_Ortodossa), ma soprattutto gli apocrifi (http://it.wikipedia.org/wiki/Vangeli_apocrifi) che trasmisero loro la tradizione dualista, latente nell'impero e vicina al monacheismo ortodosso, che spesso forniva un nascondiglio e un rifugio sicuro per gli eretici. Ritenevano di essere i discendenti degli apostoli e come tali unici depositari della verità evangelica.
La profonda ostilità per le dottrine e le pratiche dell'ortodossia bizantina è evidenziata dal netto rifiuto alla liturgia ortodossa: all'insieme delle preghiere e dei salmi veniva sostituita la semplice recitazione del Padre Nostro, considerata l'arma più potente contro Satana, ripetuto quattro volte di giorno e quattro di notte; la liturgia battesimale era rimpiazzata dalla sola imposizione delle mani.
Era vietato ogni tipo di contatto con la carne: il matrimonio e la procreazione erano rifiutati dagli adepti all'eresia perché attraverso il coito si perpetrava il mondo materiale di Satana. La loro ripugnanza era tanto forte che avevano l'abitudine di sputare e tapparsi il naso ogni volta che incrociavano un bambino in età da battesimo.
I fedeli non potevano inoltre mangiare animali, anch'essi frutto del coito, e digiunavano nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì.
Anche bere vino era vietato: ogni riferimento al fatto che Gesù avesse distribuito vino durante l'ultima cena era stato sistematicamente e arbitrariamente eliminato dai vangeli bogomili, così come era stato eliso anche il miracolo della trasmutazione dell'acqua in vino durante le nozze di Cana (http://it.wikipedia.org/wiki/Nozze_di_Cana).

Stretto rapporto tra bogomili e catari (http://it.wikipedia.org/wiki/Catari) [modifica (http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Bogomilismo&action=edit&section=3)]

I rapporti tra le due eresie, quella dei bogomili e dei catari (http://it.wikipedia.org/wiki/Catari) non risulta evidente solo dal confronto delle due dottrine ma anche dall'esistenza di un vangelo bogomila "libro di Giovanni evangelista" portato a Carcassonne (http://it.wikipedia.org/wiki/Carcassonne) nel 1190.
Nel primo Concilio dei catari del 1167 a Saint-Felix de Caraman, ora chiamato Saint-Félix-Lauragais (http://it.wikipedia.org/wiki/Saint-Félix-Lauragais) (Tolosa (http://it.wikipedia.org/wiki/Tolosa)) fu presieduto dal pop Niceta, "vescovo bogomilo" arrivato da Dragovica (http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dragovica&action=edit&redlink=1) e relazionò sulle chiese bogomile della Serbia (http://it.wikipedia.org/wiki/Serbia), Romania (http://it.wikipedia.org/wiki/Romania), Macedonia (http://it.wikipedia.org/wiki/Macedonia), Bulgaria (http://it.wikipedia.org/wiki/Bulgaria) e Dalmazia (http://it.wikipedia.org/wiki/Dalmazia).(1)

Struttura del movimento [modifica (http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Bogomilismo&action=edit&section=4)]

Per il suo carattere segreto, era necessaria una idonea iniziazione prima di entrare a far parte della comunità dei fedeli. Era un processo che avveniva per gradi: non tutti i segreti della dottrina erano rivelati ai nuovi adepti nello stesso momento ma vi era una forma di istruzione progressiva, simile a quella dei movimenti gnostici (http://it.wikipedia.org/wiki/Gnosticismo) e che esercitava un'analoga attrattiva.
La cerimonia di iniziazione era duplice: dopo un periodo di preparazione veniva posto sul capo dell'adepto il Vangelo di Giovanni (http://it.wikipedia.org/wiki/Vangelo_di_Giovanni) e veniva invocato lo Spirito Santo (http://it.wikipedia.org/wiki/Spirito_Santo). Seguiva a questa cerimonia un periodo di ritiro spirituale nella quale veniva accertata l'idoneità del candidato a cui, superato questo esame, seguiva la cerimonia finale, nella quale il nuovo membro veniva battezzato con un'ulteriore apposizione sul capo del Vangelo: veniva posto così in essere il battesimo dello Spirito (in contrapposizione con il battesimo satanico dell'acqua, perpetrato per la prima volta da Giovanni Battista (http://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Battista), che ritenevano precursore dell'Anticristo (http://it.wikipedia.org/wiki/Anticristo)).
Il neofita, impegnandosi solennemente a sottrarsi al mondo materiale di Satana (http://it.wikipedia.org/wiki/Satana), veniva in tal modo a far parte della comunità dei theotokoi (perfetti). Ogni comunità aveva i suoi eletti, chiamati "i buoni cristiani" e tra i quali potevano trovarsi anche donne, dediti all'ascetismo più severo. Alcuni di questi diventavano missionari e vagavano per il mondo compiendo esorcismi (http://it.wikipedia.org/wiki/Esorcismo) e testimoniando la propria fede: in questo modo si ritiene che il bogomilismo abbia influenzato i catari (http://it.wikipedia.org/wiki/Catari) la cui dottrina ricalca fedelmente, in alcuni tratti, le tesi dell'eresia orientale.
Non vi era una vera e propria struttura gerarchica: a differenza della Chiesa ufficiale questa eresia non aveva strutture di comando centralizzate: ogni comunità si autodeterminava e, nonostante tutte facessero capo a una guida spirituale di cui non sappiamo né le funzioni né i criteri di elezione, manteneva una discreta autonomia.

Storia dell'eresia [modifica (http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Bogomilismo&action=edit&section=5)]

Il Bogomilismo fece la sua prima comparsa in Bulgaria, terra conquistata dall'imperatore bizantino Basilio (http://it.wikipedia.org/wiki/Basilio_II_di_Bisanzio) all'inizio dell'XI secolo (http://it.wikipedia.org/wiki/XI_secolo) e di recente evangelizzazione, dove il cristianesimo era ancora avvertito dalla popolazione come un'imposizione di Bisanzio e dove il clero, pur di lingua slava, nulla poteva contro il persistere dei culti pagani e, forse, manichei (http://it.wikipedia.org/wiki/Manicheismo).
Dopo alcuni decenni di stasi, necessari al formarsi di una dottrina distinta da quella ufficiale, l'eresia si espanse in buona parte dell'impero bizantino aiutata dalla profonda crisi di fiducia che si era venuta a creare tra la popolazione e i vertici religiosi e militari di questa, seguita alla morte di Basilio (http://it.wikipedia.org/wiki/Basilio_II_di_Bisanzio) e alla terribile sconfitta nella battaglia di Manzicerta (http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Manzicerta): già al termine di questo secolo le prime missioni bogomile erano riuscite a far proseliti persino nei più raffinati circoli di Costantinopoli (http://it.wikipedia.org/wiki/Costantinopoli). Fino a quel momento il movimento eretico era riuscito a rimanere nell'ombra così efficacemente che la Chiesa Ortodossa (http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_Ortodossa), pur adottando misure rigorose, non ne aveva in nessuna maniera limitato l'influsso.
Forte dei recenti successi, un certo Basilio, che secondo la tradizione sarebbe stato a capo dei Bogomili per cinquantadue anni, cercò di evangelizzare Isacco,fratello dell'imperatore Alessio I Comneno (http://it.wikipedia.org/wiki/Alessio_I_Comneno) e l'imperatore stesso; questi, fingendo interesse, riuscirono a far rivelare al predicatore le proprie convinzioni mentre uno stenografo, nascosto dietro ad una tenda, prendeva nota dei dettagli dell'eresia.
Basilio aveva elaborato il bogomilismo rendendolo ancora più appetibile ai cittadini di Costantinopoli, ove, soprattutto nei salotti degli alti dignitari, la crisi che stava sconvolgendo la religiosità ortodossa aveva diffuso un interesse spasmodico per le pratiche esoteriche (http://it.wikipedia.org/wiki/Esoterismo), mischiando alla dottrina del bogomilismo elementi di demonologia, dualismo manicheo ed etica neotestamentaria.
Alessio I Comneno (http://it.wikipedia.org/wiki/Alessio_I_Comneno), deciso a ripristinare le istituzioni statali dopo il periodo di anarchia successivo alle sconfitte militari subite, vide nella repressione di questa eresia un modo per affermare davanti al popolo e alla comunità ecclesiastica la restaurazione del proprio potere imperiale. Subito dopo che l'eresia di Basilio fu smascherata, individuò e imprigionò un gran numero di bogomili con l'intenzione di giustiziarli ma, poiché rischiava di inimicarsi le sfere più influenti della nobiltà bizantina, cui alcuni bogomili facevano parte, liberò la maggior parte di loro, forse dopo un'espressione superficiale di pentimento, tenendo in prigione i più incalliti e mettendo sotto pressione Basilio stesso perché tornasse all'ortodossia. Questi si rifiutò e, come monito all'intera popolazione di Bisanzio, venne arso sul rogo davanti una grande folla; questa esecuzione è avvenuta, secondo l'opinione di gran parte della storigrafia, nei primi anni dell'XII secolo (http://it.wikipedia.org/wiki/XII_secolo).
Il bogomilismo tuttavia sopravvisse, sporadicamente perseguitato nei secoli successivi. Alla metà del XIII secolo il patriarca di Costantinopoli Arsenio mandò in Macedonia un suo legato per reprimervi l'eresia: l'eresia continuò a proliferare alla periferia dell'impero almeno fino al XV secolo (http://it.wikipedia.org/wiki/XV_secolo) e se scomparve non fu dovuto alle persecuzioni ma al risvegliarsi nella popolazione di un sentimento genuinamente ortodosso essendo tale Chiesa l'unico punto di riferimento rispetto alla crisi dell'impero che andava svanendo di fronte alla minaccia ottomana (http://it.wikipedia.org/wiki/Ottomani)

http://it.wikipedia.org/wiki/Bogomili (http://it.wikipedia.org/wiki/Bogomili)

miroslav
31-05-08, 17:13
LA ROSA CROCE D'ORO

La Rosacroce d'Oro � unita alla corrente gnostica. La Gnosi (dal greco: gnosis) � l'alta conoscenza che incita l'uomo a scoprire in se stesso la scintilla di Spirito tramite la quale pu� dirigersi verso l'assoluto.
Stabilita dal pensiero "Ermetico" che gener� tante filosofie liberatrici, scuole di pensiero, movimenti spirituali, la corrente gnostica sottintende tutta la vita spirituale dell'occidente e del Medio Oriente, essa illumina tutte le grandi civilt�: Esseni, cristiani gnostici, culti dei misteri, Manichei, Catari, Alchimisti, Rosacroce... testimoniano della continuit� di questa corrente.
Di fronte al comportamento dogmatico ordinario, essi hanno mantenuta vivente la tradizione d'una salvezza attraverso la conoscenza: la Gnosi.
Erede di questa tradizione gnostica che vivifica nel presente, la Rosacroce d'Oro risponde oggi a una triplice missione.


Ricordare agli uomini la nobilt� dello stato umano vero, per invitarli a intraprendere il cammino della rinascita della loro Anima.

Far conoscere le conseguenze pratiche di questo cammino, vale a dire le tappe del processo del cambiamento interiore.

Offrire loro i mezzi concreti per percorrere il cammino proposto grazie a delle attivit� conformi all'insegnamento del Cristianesimo Interiore.
Questo filo luminoso � tessuto con l�Amore, la Saggezza e l�azione della Gnosi, l�alta conoscenza del cammino liberatore, e rappresenta in essenza un cammino che tutti gli uomini possono percorrere, cammino che � sempre esistito e di cui si trova traccia all�origine di tutte le religioni.
Nessun "maestro", nessun "iniziato" pu� trasmettere al candidato la Verit�, poich� egli deve raggiungerla abbattendo numerosi ostacoli interiori, attraverso un processo di trasformazione, di rinascita dell�anima, di Trasfigurazione. Una Scuola Spirituale seria indica questo cammino e insegna ai suoi allievi come percorrerlo.



Quando, attraverso la Trasfigurazione, il S� divino si desta nella personalit� umana, ci� ha per quest�ultima grandi conseguenze, poich� essa si pone allora al servizio di un tutt�altro ordine, l�Ordine Divino, il "Regno che non � di questo mondo". L�uomo � cos�, in questo mondo, al totale servizio del suo prossimo.


Il Lectorium Rosicrucianum si basa sull�antica tradizione delle Scuole dei Misteri.
La sua storia e il suo sviluppo mostrano che la Scuola della Rosacroce d�Oro � stata generata da impulsi di spiritualit� antichi, come quelli degli Gnostici Cristiani, dei Manichei, dei Catari e dei Rosacroce classici del XVII secolo; essa presenta tuttavia un messaggio adattato alla coscienza fortemente individualizzata dell�uomo moderno.


http://www.rosacroce.info/introduzione1.htm (http://www.rosacroce.info/introduzione1.htm)

miroslav
31-05-08, 17:17
LA CHIEA GNOSTICA DI DOINEL-WIKIPEDIA
Chiesa Gnostica

Da Esopedia, l'enciclopedia del Sapere Esoterico


La storia delle Chiese gnostiche è inseparabile dall’avventura spirituale di Jules-Benoît Doinel (http://www.esopedia.it/index.php?title=Jules-Beno%C3%AEt_Doinel&action=edit) (1842-1902). Nato a Moulins, nel 1842, in una famiglia di grande pietà cattolica, nell’adolescenza sperimenta esperienze mistiche e visioni di san Stanislao Kostka (http://www.esopedia.it/index.php?title=Stanislao_Kostka&action=edit) (1550-1568), un novizio gesuita morto a diciotto anni e celebrato come esempio di obbedienza e di castità. Nel 1859 entra nel noviziato gesuita di Montciel: ma i gesuiti non apprezzano le sue visioni, e lo allontanano nel 1861. A vent’anni, si lancia nell’archivistica a Parigi e si diploma alla prestigiosa École des Chartes nel 1866; nello stesso anno è nominato archivista ad Aurillac.
Nel frattempo aveva abbandonato il cattolicesimo e si era scoperto doti di medium spiritista. Tuttavia nel 1868 si sposa e la moglie, l’attrice Stéphanie-Françoise Le Clerc (1835-1873), fervente cattolica, lo riporta alla fede della sua infanzia. Promosso archivista a Niort nel 1869, pur continuando a praticare la fede cattolica, Doinel riprende le sedute spiritiche. Dopo la morte della moglie nel 1873 – e un secondo matrimonio nel 1874, che questa volta lo fa entrare in relazione con una famiglia di tradizioni repubblicane e massoniche – abbandona nuovamente la Chiesa ed è iniziato nel Grande Oriente di Francia (http://www.esopedia.it/index.php?title=Grande_Oriente_di_Francia&action=edit) nel 1884, dopo essere stato promosso agli importanti archivi di Orléans nel 1875. Le sue doti professionali, dopo l’ingresso in massoneria, lo portano a essere nominato archivista del Grande Oriente e bibliotecario-conservatore del Museo massonico. Nel 1882 Doinel aderisce brevemente al curioso movimento monodista, promosso dal figlio del famoso pastore protestante ginevrino Jean Monod (http://www.esopedia.it/index.php?title=Jean_Monod&action=edit) (1765-1836), Guillaume Monod (http://www.esopedia.it/index.php?title=Guillaume_Monod&action=edit) (1800-1896), che si proclama il nuovo messia e il Cristo ritornato sulla Terra. Nel 1890 – pur essendo ancora monodista – Doinel entra in contatto con Gérard Encausse (http://www.esopedia.it/index.php?title=G%C3%A9rard_Encausse), detto “Papus (http://www.esopedia.it/index.php?title=Papus)” (1865-1916), e fonda la branca di Orléans del Gruppo Indipendente di Studi Esoterici (http://www.esopedia.it/index.php?title=Gruppo_Indipendente_di_Studi_Esote rici&action=edit), aderendo anche all’Ordine Martinista (http://www.esopedia.it/index.php?title=Ordine_Martinista).
Pur tra multiple appartenenze – fra cui non va dimenticata la Società Teosofica (http://www.esopedia.it/index.php?title=Societ%C3%A0_Teosofica&action=edit) – Doinel riserva i suoi maggiori interessi allo gnosticismo antico e ai catari, su cui pubblica vari saggi. Decisivo per la successiva fondazione della Chiesa gnostica è l’incontro di Doinel con la contessa Maria Mariátegui (1830-1895), divenuta per successivi matrimoni duchessa di Pomar e Lady Caithness, il cui salotto parigino era frequentato dai principali protagonisti del mondo esoterico, dello spiritismo e della Società Teosofica (fra cui la stessa Helena Petrovna Blavatsky (http://www.esopedia.it/index.php?title=Helena_Petrovna_Blavatsky) [1831-1891]). La duchessa si diceva a sua volta favorita da visioni e si considerava la reincarnazione di Maria Stuarda (1542-1587), in onore della quale aveva fondato una società segreta, il Cercle de l’Étoile Celeste (http://www.esopedia.it/index.php?title=Cercle_de_l%E2%80%99%C3%89toile_Ce leste&action=edit).
La storia della nascita della Chiesa gnostica è stata raccontata dallo stesso Doinel, in fasi diverse della sua vita, in modi differenti. È probabile che Doinel abbia anzitutto pensato alla duchessa di Pomar come capo visibile di una Chiesa gnostica, di cui egli avrebbe dovuto essere il vescovo. Qualche giorno prima del 17 maggio 1890 – quando Doinel firma il primo “mandamento” come vescovo gnostico – è consacrato nell’oratorio della duchessa, probabilmente dalla stessa nobildonna. Successivamente, nel giugno 1890, si tiene sempre presso la duchessa di Pomar la famosa seduta spiritica dove quarantuno vescovi catari si manifestano e consacrano Doinel come patriarca e fondatore di una nuova Chiesa gnostica. Doinel riteneva che il suo ruolo dovesse essere subordinato a quello di una “Sophia terrestre”, che – secondo la sua interpretazione dell’insegnamento degli gnostici antichi – doveva essere costantemente presente sulla Terra. Dopo il rifiuto della duchessa di Pomar e di altre candidate, Doinel – che sembra davvero essere stato in contatto con tutte le religioni alternative del suo tempo – cerca conforto nella cappella swedenborgiana della rue Thouin a Parigi, dove una visione lo convince ad accontentarsi di una Sophia non incarnata e puramente spirituale.
Già nel 1890 l’archivista, con i poteri che ritiene gli siano stati conferiti, inizia a consacrare vescovi gnostici, fra cui si contano i nomi più noti dell’esoterismo francese, da Papus (http://www.esopedia.it/index.php?title=Papus) a Paul Sédir (http://www.esopedia.it/index.php?title=Paul_S%C3%A9dir&action=edit) (pseudonimo di Yvon Le Loup, 1871-1926). Anche una donna, Marie Chauvel de Chauvigny (1842-1927) è consacrata vescovo con il nome di Esclarmonde, sulla base di dubbi precedenti catari. Nel 1892 si può riunire un sinodo della Chiesa gnostica, che conferma la carica patriarcale di Doinel e gli conferisce il nome di Valentino II (Valentino I essendo stato, in questa logica, lo gnostico del II secolo). In questo sinodo (secondo altri nel secondo, tenuto nel 1894) è consacrato vescovo l’esoterista Léonce Fabre des Essarts (http://www.esopedia.it/index.php?title=L%C3%A9once_Fabre_des_Essarts&action=edit) (1848-1917) con il nome di Synésius. Negli anni fra il 1890 e il 1894 Doinel dà alla Chiesa gnostica un catechismo e un rituale, che mescola – non senza creare un insieme a suo modo coerente – elementi dello gnosticismo antico e del catarismo, argomenti su cui non si può non riconoscere a Doinel una grande erudizione anche se – evidentemente – il tentativo di resuscitare esperienze religiose terminate da secoli ha pur sempre un che di artificiale.
L’atteggiamento del fedele della Chiesa gnostica è riassunto in questa risposta del Catechismo di Doinel: “Sono Gnostico Valentiniano. Ho il Pleroma per Padre, Christo per Salvatore, Simone e Valentino per dottori, Elena e Sophia per appoggi, e attendo l’avvento di Nostra Signora Pneuma-Agion, l’Eterno Femminino”. Nelle difficoltà di ricostruire la vita rituale dello gnosticismo antico, per i sacramenti Doinel si rivolge ai catari di cui riprende il Consolamentum e l’“Appareillantum” (un rito penitenziale), mentre per l’eucarestia si ispira liberamente alla messa cattolica. Nella sostanza con la Chiesa gnostica Doinel aveva creato una società iniziatica di intonazione massonica, con una mitologia gnostica e un rituale cataro. Il suo successo si doveva alla possibilità di una “doppia appartenenza” (e anche tripla o quadrupla) offerta a chi già faceva parte di altre strutture iniziatiche: molti dei membri della Chiesa gnostica erano anche massoni (regolari o “di frangia”), martinisti e membri di una grande varietà di altre organizzazioni e società esoteriche.
Nel dicembre 1894 Doinel si dimette dalla massoneria e nel 1895 annuncia la sua conversione al cattolicesimo. Nel maggio 1895 con lo pseudonimo Jean Kostka – che rimanda al santo novizio gesuita venerato nell’adolescenza – pubblica Lucifer démasqué in cui racconta in tono fortemente critico le sue esperienze nella massoneria, nella Società Teosofica, nella cerchia della duchessa di Pomar (che muore nello stesso 1895) e nella Chiesa gnostica. Per comprendere l’impatto della conversione di Doinel e del volume occorre ricordare che nel 1895 si è nel pieno del caso di Léo Taxil (pseudonimo di Marie-Joseph-Antoine-Gabriel Jogand, 1854-1907), un ex-massone che afferma di essersi convertito al cattolicesimo e le cui rivelazioni sulla presenza fisica di Satana e dei satanisti nelle logge massoniche dividono lo stesso campo antimassonico, dove alcuni le abbracciano con entusiasmo, altri sospettano un inganno. È Taxil nel 1895 ad accogliere Doinel negli ambienti antimassonici più accesi, salutandolo come un collega di conversione.
Nel novembre 1895 Taxil e Doinel fondano insieme la Lega del Labarum Anti-Massonico (http://www.esopedia.it/index.php?title=Lega_del_Labarum_Anti-Massonico&action=edit), una curiosa struttura che lascia un’impressione di “massoneria cattolica”, in tre gradi per gli uomini e uno per le donne. Il 19 aprile 1897 Taxil pronuncia la famosa conferenza alla sala parigina della Société de Géographie dove rivela di non essersi mai veramente convertito e di essersi semplicemente voluto prendere gioco dell’estrema credulità dei cattolici. Le polemiche successive rischiano di travolgere anche Doinel, che tuttavia continua fino al 1899 a pubblicare resoconti delle sue precedenti attività in stile antimassonico. Che cosa pensi veramente Doinel in questi anni è difficile da decifrare, e oggetto di controversie fra gli storici. Il 31 dicembre 1899, in una lettera a Fabre des Essarts – che, dopo le sue dimissioni, era diventato patriarca della Chiesa gnostica – afferma di non avere mai veramente abbandonato lo gnosticismo. Nel 1900 e 1901 lo troviamo occasionalmente attivo nella Chiesa gnostica, non come patriarca ma come semplice vescovo. Tuttavia nel frattempo frequenta regolarmente la messa cattolica e nel 1902 pubblica un libro, chiaramente cattolico, di poesie devote. Quando muore, il 16 marzo dello stesso anno 1902, i cattolici e gli gnostici assicurano entrambi che è morto nella loro rispettiva fede.
Per alcuni Doinel, a differenza di Taxil, è un sincero convertito al cattolicesimo, per altri un infiltrato alla Taxil. Le cose sono, probabilmente, insieme più semplici e più complicate. Doinel non è mai stato un infiltrato, ma piuttosto un auto-infiltrato, costantemente alle prese con la sua stessa ambiguità. Se molti esoteristi del suo tempo appartengono insieme a numerose organizzazioni occulte, Doinel va oltre e frequenta insieme la messa cattolica, la massoneria, gli ambienti teosofici francesi affascinati dal buddhismo, il monodismo e la Chiesa gnostica. Doinel non rinuncia mai, fra due posizioni inconciliabili, a stare da tutte e due le parti, a vivere la dialettica e la contraddizione senza mai risolverle. In questa prospettiva non è forse neppure corretto chiedersi se le sue ripetute conversioni dal cattolicesimo allo spiritismo e allo gnosticismo e viceversa siano state “vere” o “false”: probabilmente erano vere e false insieme, e quanto vere o quanto false lo stesso Doinel non deve mai averlo veramente saputo. L’archivista francese è così un emblema della complessità dell’ambiente del nuovo gnosticismo, che non risolve le contraddizioni in una sintesi, ma più spesso le giustappone in un sincretismo.
Dopo Doinel e le sue conversioni la Chiesa gnostica non riuscirà più a occupare le prime pagine dei quotidiani, ma è sopravvissuta fino ai giorni nostri. Per i ventuno anni in cui Fabre des Essarts ne rimane patriarca, la Chiesa gnostica riesce anzi a espandersi in diversi paesi, dal Belgio alla Germania, dalla Russia agli Stati Uniti. Continua a essere di bon ton per chiunque sia qualcuno nel mondo dell’esoterismo ricevere una consacrazione come vescovo gnostico: lo ottiene nel 1909 anche il giovane René Guénon (http://www.esopedia.it/index.php?title=Ren%C3%A9_Gu%C3%A9non) (1886-1951), che prende nella Chiesa gnostica il nome di Palingénius (http://www.esopedia.it/index.php?title=Paling%C3%A9nius&action=edit). L’ambiente degli esoteristi, soprattutto in Francia, essendo per sua natura incline alla divisione e allo scisma, anche la Chiesa gnostica non poteva presto o tardi non patirne. A causa anche di vicende interne al martinismo, Jean Bricaud (http://www.esopedia.it/index.php?title=Jean_Bricaud) (1881-1934), che era stato consacrato vescovo gnostico nel 1901, promuove nel 1907 uno scisma e fonda una “Chiesa cattolica gnostica (http://www.esopedia.it/index.php?title=Chiesa_cattolica_gnostica&action=edit)”, chiamata dal 1908 Chiesa Gnostica Universale (http://www.esopedia.it/index.php?title=Chiesa_Gnostica_Universale&action=edit).
La Chiesa gnostica di Fabre des Essarts (http://www.esopedia.it/index.php?title=Fabre_des_Essarts&action=edit) continua le sue attività grazie, all’origine, a Guénon che ne dirige la rivista, La Gnose, dal 1909 al 1912. Quando Guénon decide di abbandonare la Chiesa gnostica di Fabre des Essarts, nel 1912, questa entra in un periodo di decadenza, aggravato dalla morte del patriarca nel 1917. Gli succede – senza assumere il titolo di patriarca, ma solo quello di presidente del Sinodo – Léon Champrenaud (1870-1925), quindi Patrice Genty (1883-1964), che nel 1932 – utilizzando la terminologia massonica – “mette in sonno” la Chiesa ormai agonizzante, anche se alcuni vescovi non accettano la decisione del patriarca e continuano un’attività indipendente fino al 1960, anno in cui si riuniscono con la branca di Lione. Quest’ultima, la Chiesa Gnostica Universale, derivava dal citato scisma di Bricaud, e le divisioni fra Lione e Parigi erano parallele a divisioni nel martinismo e nei riti di frangia “egiziani” dell’ambiente massonico francese. Dal 1913 Bricaud aveva, peraltro, una carta in più. Nell’ambiente delle “piccole Chiese” in genere si considera importante detenere una linea di successione apostolica considerata valida (ancorché, evidentemente, illecita) secondo i criteri del diritto canonico cattolico.
Naturalmente la consacrazione “spiritica” di Doinel non gli conferiva alcuna successione apostolica. Invece, il 21 luglio 1913 Bricaud riesce a farsi consacrare vescovo da Louis-François Giraud (http://www.esopedia.it/index.php?title=Louis-Fran%C3%A7ois_Giraud&action=edit) (1876-1950), che a sua volta era stato consacrato nel 1911 da Julien-Ernest Houssay (http://www.esopedia.it/index.php?title=Julien-Ernest_Houssay&action=edit) (1844-1912), noto nel mondo dell’occultismo e dei guaritori popolari come “abbé Julio”, la cui linea di successione apostolica risaliva a Joseph-René Vilatte (http://www.esopedia.it/index.php?title=Joseph-Ren%C3%A9_Vilatte&action=edit) (1854-1929), forse la figura più importante nella storia delle “piccole Chiese” e dell’intero movimento dei “vescovi vaganti”, che era stato consacrato a Ceylon nel 1892 da tre vescovi della Chiesa siro-malankarita (http://www.esopedia.it/index.php?title=Chiesa_siro-malankarita&action=edit), che non è in comunione con Roma ma i cui ordini sono riconosciuti come validi dalla Chiesa cattolica. La possibilità di rivendicare una successione apostolica conferisce alla Chiesa Gnostica Universale di Bricaud un elemento di attrazione in più rispetto alla branca parigina di Fabre des Essarts, cui riesce a sottrarre numerosi aderenti.
Alla morte di Bricaud, gli succede Constant Chevillon (http://www.esopedia.it/index.php?title=Constant_Chevillon) (1880-1944). Negli anni 1930 la Chiesa lionese è coinvolta nelle polemiche che derivano dall’irruzione sulla scena esoterica europea dell’Ordine della Rosa-Croce AMORC (http://www.esopedia.it/index.php?title=Ordine_della_Rosa-Croce_AMORC&action=edit) americano di Harvey Spencer Lewis (http://www.esopedia.it/index.php?title=Harvey_Spencer_Lewis&action=edit) (1883-1939) e dal tentativo di quest’ultimo di federare la maggior parte delle organizzazioni iniziatiche mondiali nella FUDOSI (http://www.esopedia.it/index.php?title=FUDOSI&action=edit). Chevillon non aderisce alla FUDOSI ma all’organizzazione rivale FUDOFSI (http://www.esopedia.it/index.php?title=FUDOFSI&action=edit). Un vescovo della Chiesa lionese, Victor Blanchard (http://www.esopedia.it/index.php?title=Victor_Blanchard&action=edit) (1877-1953), aveva invece partecipato alla riunione di fondazione della FUDOSI tenuta a Bruxelles nel 1934, dando origine di fatto a uno scisma che permarrà fino agli anni 1950. Problemi ben più gravi, in ogni caso, sorgono con la Seconda guerra mondiale, in cui la Chiesa gnostica è perseguitata dal nazismo e dai collaborazionisti francesi, alcuni dei quali assassinano il patriarca Chevillon nel 1944. Dopo un periodo confuso gli succede il martinista Henri-Charles Dupont (http://www.esopedia.it/index.php?title=Henri-Charles_Dupont&action=edit) (1877-1960). Poco prima di morire, Dupont si dimette dalla sua carica per permettere a Robert Ambelain (http://www.esopedia.it/index.php?title=Robert_Ambelain) (1907-1997) – che nel 1942 aveva “risvegliato” un Ordine Martinista degli Eletti Cohen (http://www.esopedia.it/index.php?title=Ordine_Martinista_degli_Eletti_Coh en) – di perseguire un ambizioso progetto di riunificazione di tutte le ormai numerose branche delle Chiese gnostiche di origine francese, facendole confluire tutte nella Chiesa Gnostica Apostolica (http://www.esopedia.it/index.php?title=Chiesa_Gnostica_Apostolica&action=edit) che aveva fondato nel 1958. Il tentativo è coronato da successo, ma nel 1967 – ormai rivolto ad altri interessi – Ambelain lascia la guida della Chiesa Gnostica Apostolica (http://www.esopedia.it/index.php?title=Chiesa_Gnostica_Apostolica&action=edit), che cessa di esistere come realtà internazionale, dopo varie traversie, nel 1983. Restano tuttavia varie realtà nazionali, fra cui la Chiesa rosacrociana apostolica (http://www.esopedia.it/index.php?title=Chiesa_rosacrociana_apostolica&action=edit) in Francia e in Belgio (con un’attiva branca greca), e una Chiesa gnostica alle Barbados, che rappresentano – con altre realtà più piccole – quanto rimane della tradizione fondata da Doinel. Un’attività gnostica di origine doineliana continua, anche se su scala piuttosto ridotta, anche in Italia.
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miroslav
31-05-08, 17:21
"Hyeronimus Bosch, ultimo ‘cataro’?"

di Massimo Introvigne (da Avvenire, 30.4.1997)

Tra le tante controversie che agitano le riviste culturali americane e le lunghe notti dei gruppi di discussione su Internet una delle più interessanti riguarda il pittore olandese Hyeronimus Bosch (1450-1516). Questo artista ha sempre affascinato non soltanto i critici d’arte ma anche il grande pubblico. Le centinaia di personaggi che affollano ogni suo quadro - diavoli, civette, scimmie, topi mostruosi e pesci fantastici, accanto ai grandi personaggi della storia sacra a cui sono consacrati i suoi dipinti principali - fanno pensare a un surrealista ante litteram o a un Salvador Dalì nato per caso agli albori dell’epoca moderna. Lynda Harris, una specialista di Londra che ha dedicato quindici anni di studi al pittore, propone nel suo The Secret Heresy of Hyeronimus Bosch [1 (http://www.cesnur.org/2001/archive/mi_bosch.htm#Anchor-37516)] un ritratto più inquietante del pittore olandese. Non era un cattolico, anche se fingeva di esserlo e partecipava attivamente alla vita della pia Confraternita di Nostra Signora. Era uno gnostico, legato alle ultime sopravvivenze dell’eresia catara che cercava di preservare, in un linguaggio cifrato, nella sua pittura e di trasmettere così ai posteri. Quando l’ultimo cataro fosse scomparso dall’Europa - sostiene Lynda Harris - i quadri di Bosch ne avrebbero conservato e trasmesso le dottrine a chi avesse avuto orecchie per intendere e soprattutto occhi per vedere. Il libro di Lynda Harris è distribuito in America dalla casa editrice della Società Antroposofica, e pubblicazioni neo-gnostiche come Gnosis lo salutano con entusiasmo in quanto permetterebbe di inserire anche Hyeronimus Bosch nella galleria dei grandi antenati della moderna rinascita gnostica [2 (http://www.cesnur.org/2001/archive/mi_bosch.htm#Anchor-6296)].
Niente affatto, rispondono i critici di Lynda Harris. Certo, i quadri di Hyeronimus Bosch sono pervasi da un pessimismo cupo e da un notevole anticlericalismo (il trittico della Tentazione di Sant’Antonio, conservato a Lisbona, può essere letto come una critica feroce del monachesimo, un punto su cui la studiosa londinese insiste ma che non è la prima a segnalare). Ma si tratta di un atteggiamento tipico del cattolicesimo olandese della fine del Quattrocento, attraversato da ansie di riforma cattolica e da fermenti che annunciano il protestantesimo. Certo, non mancano simboli alchemici ed esoterici. Ma tutti gli studiosi di Hyeronimus Bosch li hanno notati, rilevando che negli stessi ambienti della Confraternita di Nostra Signora - pure certamente cattolici - si manifestavano interessi di questo genere. Al massimo - obiettano i critici di Lynda Harris - si potrebbe ipotizzare, come già aveva fatto lo storico dell’arte tedesco Wilhelm Fraenger (1890-1964), un contatto fra Hyeronimus Bosch e gli eretici Fratelli del Libero Spirito [3 (http://www.cesnur.org/2001/archive/mi_bosch.htm#Anchor-44867)]. Ma questi ultimi erano panteisti, non dualisti; celebravano il mondo e la carne - particolarmente nella variante degli Adamiti, che secondo Wilhelm Fraenger avrebbe influenzato Hyeronimus Bosch - e non li consideravano radicalmente malvagi come i catari. Sarebbe dunque sbagliato presentare il pittore olandese come un dualista cataro.
Lynda Harris, però, prende in esame proprio il cavallo di battaglia di Wilhelm Fraenger - il Giardino delle delizie del Prado di Madrid - per cercare di dimostrare che il critico tedesco si sbagliava. Hyeronimus Bosch rappresenta nel pannello centrale di questo trittico una festa della sensualità e della carne non per celebrarla, ma per mostrarne la radicale corruzione, senza speranza di riscatto. Non si tratta di offrire alle realtà terrene una speranza di redenzione, ma di negarle come radicalmente perdute e dannate, secondo una prospettiva tipicamente gnostica. Nel pannello di destra del Giardino, aggiunge Lynda Harris, Hyeronimus Bosch rappresenta del resto un inferno che non è ultramondano, ma terreno. L’inferno è semplicemente la terra come sarà quando gli iniziati gnostici la avranno abbandonata, e le presunte delizie si riveleranno nel loro significato di corruzione e di morte. Lo stesso paradiso terrestre, che occupa il pannello di sinistra del Giardino del Prado, è del resto ambiguo. Il Cristo che tiene per mano Eva ha una funzione ambivalente (la salva o la introduce al peccato?), e si potrebbe perfino sospettare che si tratti di Satana sotto mentite spoglie. Al centro della fontana del paradiso terrestre si nasconde una civetta, certamente simbolo del diavolo nella pittura olandese dell’epoca e nei quadri di Hyeronimus Bosch in particolare. Il messaggio che se ne ricava, secondo la studiosa inglese, è la quintessenza dello gnosticismo: il creatore di questo mondo è cattivo e il mondo è cattivo. L’unica speranza è costituita, semmai, dalla reincarnazione, simboleggiata da un volo di rondini a spirale attraverso le cavità di una strana roccia che compare sullo sfondo del pannello di sinistra del Giardino. Dalle esegesi di Lynda Harris - che dedica interi capitoli alle fontane di Hyeronimus Bosch e al loro simbolismo - si è facile, comunque, rimanere affascinati. Neanche il più cattolico dei dipinti di Hyeronimus Bosch, il trittico dell’Adorazione dei Magi pure conservato al Prado, sfugge all’interpretazione gnostica della studiosa inglese. Una volta che si ingrandiscono le minute figurine di Hyeronimus Bosch si notano strani particolari: una casa sullo sfondo ha tutte le caratteristiche del bordello, un asino su cui avanza una scimmia in un panorama dominato da un idolo pagano sembra una caricatura della tradizionale rappresentazione della fuga in Egitto, e della leggenda secondo cui gli idoli cadevano infranti al passaggio del Bambino. Lynda Harris ne conclude che l’Adorazione è una denuncia cataro-gnostica del presunto inganno dell’incarnazione che, nella sua materialità, sarebbe una menzogna demoniaca. Il Cristo che salva non ha vera carne e vera natura umana e può essere soltanto un Cristo doceta, che sembra uomo ma non lo è. Sarebbe naturalmente troppo lungo seguire tutte le interpretazioni di Lynda Harris: non resta che rimandare al volume, che del resto meriterebbe di essere raccomandato anche soltanto per le splendide illustrazioni.
Lo scopo della studiosa inglese non è quello di denunciare Hyeronimus Bosch come gnostico, ma di rivalutarlo. Lynda Harris ha una evidente simpatia per il catarismo, e non si risparmia qualche attacco di maniera alle perfidie degli inquisitori. Seguendo le sue analisi, dobbiamo veramente credere che il pittore preferito dal cattolicissimo re di Spagna Filippo II (ma i suoi consiglieri - nota Lynda Harris - lo mettevano in guardia contro i significati nascosti delle opere del pittore olandese) fosse uno degli ultimi catari europei? Effettivamente Lynda Harris ha scoperto molte coincidenze curiose fra i simboli di Hyeronimus Bosch e le pietre tombali, i cosiddetti stécci, lasciati dall’ultimo catarismo in Bosnia. Le sue speculazioni su effettivi contatti di Hyeronimus Bosch con le ultime sopravvivenze catare nell’Italia Settentrionale e nei Balcani - alla cui luce interpreta il viaggio a Venezia del pittore olandese nel 1500 - rimangono però congetture, ipotesi ancora in attesa di prova. Non sempre, inoltre, Lynda Harris distingue rigorosamente - come suggerisce di fare la storiografia catara più recente, per esempio Anne Brenon nella sua sintesi del 1996 Les Cathares. Vie et mort d’une Eglise chrétienne [4 (http://www.cesnur.org/2001/archive/mi_bosch.htm#Anchor-3800)] - fra dualismo manicheo e dualismo cristiano (docetista) cataro. Per credere a un Hyeronimus Bosch cataro c’è forse bisogno di attendere ulteriori riscontri. Più convincente appare il collegamento fra Hyeronimus Bosch e un più vago milieu gnostico, non necessariamente cataro, di cui si conoscono numerose manifestazioni tra la fine del Medioevo e l’epoca della Riforma. Forse il pittore olandese non ha consapevolmente nascosto nei suoi dipinti una Bibbia catara, come vorrebbe Lynda Harris. Ma certo molti suoi riferimenti, che sembrano più che semplici allusioni, rivelano una presenza insieme antica e nuova di fermenti gnostici agli inizi dell’epoca moderna e confermano che l’arte - come oggi la letteratura o il cinema - può insieme rivelare e trasmettere le tensiono nascoste e profonde che attraversano ogni epoca di transizione e di crisi.

NOTE
[1] Lynda Harris, The Secret Heresy of Hyeronimus Bosch, Floris Books, Edimburgo 1995. [torna (http://www.cesnur.org/2001/archive/mi_bosch.htm#Anchor-48213)]
[2] Cfr. Mark Richard Barna, Hyeronimus Bosch, Secret Cathar, in Gnosis. A Journal of the Western Inner Traditions, n. 42, inverno 1997, pp. 68-69. [torna (http://www.cesnur.org/2001/archive/mi_bosch.htm#Anchor-33869)]
[3] Cfr. Wilhelm Fraenger, The Millennium of Hyeronimus Bosch. Outlines of a New Interpretation, ed. ingl., Hacker Art Books, New York 1976. [torna (http://www.cesnur.org/2001/archive/mi_bosch.htm#Anchor-35326)]
[4] Anne Brenon, Les Cathares. Vie et mort d’une Eglise chrétienne, Jacques Grancher, Parigi 1996. [torna (http://www.cesnur.org/2001/archive/mi_bosch.htm#Anchor-23240)]


http://www.cesnur.org/2001/archive/mi_bosch.htm (http://www.cesnur.org/2001/archive/mi_bosch.htm)

miroslav
31-05-08, 17:39
ANTARES 666-SI AUTODEFINISCE DISCENDENTE DEI CATARI !

I libri che hanno maggior successo sono quelli che presentano la realtà in chiave romanzata, deformandola in modo tale da fornire spiegazioni semplici, comprensibili da tutti anche senza una preparazione specifica.

Questo può ben spiegare come mai così pochi sanno che il Catarismo è partito dalla Francia settentrionale e dalla Renania per espandersi nelle regioni meridionali in cui ebbe una straordinaria fioritura. Perseguitati ferocemente e con maggior efficacia, i Buoni Uomini del settentrione ci hanno lasciato scarsissime tracce sulla vita delle loro comunità. La loro storia è oscura, anche se a tratti illuminata da poche testimonianze eccezionali.

Ora passiamo ad analizzare la propagazione del movimento in Linguadoca, cercando di comprendere in dettaglio le cause della sua immensa fortuna nella seconda metà del XII secolo. Per fare questo, occorre innanzitutto considerare la situazione culturale, sociale, politica e religiosa vigente nelle regioni occitaniche in quell'epoca.

Andiamo indietro nel tempo. Le modalità della conquista della Gallia Narbonese (http://it.wikipedia.org/wiki/Gallia_Narbonensis) furono diverse da quelle della Celtica (http://it.wikipedia.org/wiki/Gallia_Transalpina) e della Belgica (http://it.wikipedia.org/wiki/Gallia_Belgica). La Provincia e la Narbonensis Prima sono state romanizzate prima delle regioni sottomesse da Cesare, ed hanno mantenuto a lungo una cultura edonistica e una tradizione di tolleranza. Mentre a meridione le genti si radevano, vestivano con la toga ed andavano a teatro, in quella che sarebbe poi stata chiamata Normandia il costume dell'antropofagia non era ancora spento in epoca imperiale. Ovviamente le cose non sono così semplici, e sbaglia chi crede a un Nord evolutosi come entità celto-germanica e barbarica schierata in modo compatto contro un Sud civilizzato e romano. Anche nella Narbonese ci furono tarde sopravvivenze di idiomi preromani e di paganesimo autoctono: al di fuori delle città costiere vivevano popolazioni montanare molto legate alle tradizioni avite. Col passare dei secoli, il latino volgare si è sviluppato in modo molto diverso nelle due aree. Mentre a nord il sostrato era gallico e il superstrato franco, a sud il sostrato era celto-ligure con influssi iberici, e il superstrato gotico. Diverse circostanze storiche avevano portato le due terre a divergere in modo significativo.

Solo per fare alcuni esempi, la parola per indicare il cane era CHIENS in oil antico, e i suoi corrispondenti occitani erano CANS e GOS. CANS è dal latino CANIS, come l'oil CHIENS, ma GOS è un termine di origine iberica e senza alcuna etimologia indoeuropea.
Durante i secoli della decadenza dell'Impero Romano, si diffuse dai Pirenei fino alle Alpi il Manicheismo. Ilario di Poitiers (http://it.wikipedia.org/wiki/Sant'Ilario_di_Poitiers) ci attesta questo, e fa riflettere anche il caso di Agostino, che prima della conversione all'ortodossia fu raccomandato al pagano Simmaco da influenti amici manichei. Sotto il dominio dei Goti il Manicheismo decadde come religione organizzata. Le sue ultime tracce documentabili sono del VI secolo, anche se sono molto probabili sopravvivenze più tarde. In ogni caso il lievito del dualismo non morì mai, e predispose le genti alle idee dei Fundaiti, e infine alle predicazioni dei missionari catari che giunsero tra loro nel XII secolo.

Non si conoscono i precisi percorsi tramite i quali questi Apostoli della Linguadoca giunsero direttamente dalla Champagne o piuttosto da qualche regione più vicina al territorio occitano. Non si sa se furono pochi esuli arrivati dopo lunghi viaggi, oppure se in molti si spostarono su distanze più modeste passandosi il testimone da un centro abitato all'altro. Una cosa non esclude necessariamente l'altra. Fatto sta che quando Bernardo di Chiaravalle (http://it.wikipedia.org/wiki/Bernardo_di_Chiaravalle) intraprese un viaggio a Tolosa e ad Albi nel 1145, vi trovò l'ortodossia della Chiesa di Roma in un profondo stato di decadenza. L'anno precedente alcune lettere scritte da Evervino di Steinfeld lo avevano allarmato, descrivendogli il diffondersi di una strana eresia egualitaria e pauperista. Erano proprio i dissidenti religiosi che andavano scoprendosi dovunque, ai quali il teologo Ecberto di Schönau (http://en.wikipedia.org/wiki/Eckebert) aveva usato per primo il nome Catari. Il clamoroso insuccesso incontrato da Bernardo di Chiaravalle lo sconvolse, perché mai si sarebbe aspettato una simile situazione: si arrivò al punto che numerosi cavalieri fecero cozzare le spade contro gli scudi per impedire al suono delle sue parole di essere udito.
L'inquisitore Anselmo di Alessandria ancora una volta ci viene in aiuto con il suo Tractatus de Hereticis. A proposito dell'Occitania, egli scrive questo:

"Item Provinciales, qui sunt confines de Francia, audientes predicationem eorum et seductis ab illis de Francia, tantum multiplicati sunt qui fecerunt iiij episcopos, scilicet episcopum de Carcasona, et albigensem, et tholosanensem et angenensium."

Ovvero:

"Così i Provenzali, che confinano con la Francia, avendo ascoltato la loro predicazione e sedotti da quelli della Francia, si moltiplicarono a tal punto che crearono 4 vescovi, ovvero il vescolo di Carcassona, di Albi, di Tolosa e di Agen."

Per Provinciales qui si intendono le genti che abitavano tra il Rodano e i Pirenei, estendendo la definizione che propriamente parlando sarebbe da attribuirsi soltanto alla parte orientale dell'Occitania, quella tra le Alpi e il Rodano.

A favorire un simile radicamento della religione dei Buoni Uomini contribuì innanzitutto la mancanza di un'autorità religiosa centrale in Linguadoca: il clero locale era labilmente legato a Roma ed era molto debole, sia sul piano etico che su quello politico. I pochi grandi feudatari erano i Conti di Tolosa, i Conti di Foix e i Visconti Trencavel, alle cui dipendenze si trovava una miriade di vassalli e di valvassori. Questa situazione confusa era un'eredità del marasma che aveva disgregato l'Impero Carolingio per dare vita a una serie di comunità autonome, alcune delle quali erano poco più che monasteri autogestiti. Nel XII secolo, l'assenza di un sistema feudale sviluppato aveva favorito il proliferare di una piccola nobiltà rurale che concupiva le rendite ecclesiastiche. Questo aveva portato a un'ostilità endemica, a un attrito tra nobili e chierici.

La gestione delle proprietà feudali non era efficiente, e la giustizia amministrata da incompetenti siniscalchi si serviva di mercenari, i famigerati ribaldi. che spesso erano un mezzo peggiore dei mali che erano incaricati di combattere. Tali sgherri compivano mille abusi ai danni della collettività ed esercitavano un latrocinio legalizzato.

E' quindi comprensibile come il Catarismo si venne a trovare in un ambiente incredibilmente favorevole. Non aveva grandi esigenze materiali, in netto contrasto con la Chiesa di Roma. Non aveva bisogno di idoli, della lavorazione dei metalli preziosi, delle sfarzose vesti di porpora. Non aveva bisogno di marmi con cui erigere templi. Poteva giovarsi del clima di generale tolleranza della popolazione e dell'anticlericalismo dei nobili. Anche l'agnosticismo edonista che si andava sviluppando nelle corti aiutava non poco i missionari a diffondere il Verbo.

Il Perfetto Cataro, a differenza del prete cattolico, non condannava le persone per il loro modo di vivere. L'unico obbligo per il credente era di ricevere il Consolamentum in punto di morte. Così era possibile per un libertino essere cataro. Anzi, i rapporti con molte donne e non fini alla procreazione erano ritenuti migliori del matrimonio, che comporta la santificazione del meretricio. La soppressione della sessualità non veniva imposta a chi non era stato consolato, né si accettava che una persona fosse costretta a una simile vita senza desiderarlo o fin da giovane. I vincoli familiari erano comunque molto forti nella tradizione occitana, e favorivano il mutuo sostegno: si può citare persino il caso di un vescovo cattolico che aveva un fratello che era un Perfetto.

Il Papato sentiva la continua necessità di intromettersi perché non aveva su tali regioni lo stesso potere indiscusso che aveva altrove. Constatava il lassismo degli ecclesiastici e l'incapacità dei poteri feudali. Il contrasto tra la Linguadoca e la Champagne è stridente, come si può vedere analizzando il caso della comunità di Reims (http://mstatus.splinder.com/post/14355407/I+Catari+di+Reims), dove la collaborazione tra potere ecclesiastico era totale. Nelle diocesi settentrionali i rapporti tra potere temporale e potere ecclesiastico erano di simbiosi: addirittura la nobiltà era così risoluta nel combattere l'eresia che spesso scavalcava i vescovi e applicava di sua iniziativa misure draconiane. Nel Mezzogiorno tutto ciò era inconcepibile, e un effetto diretto della mancanza di interesse verso la repressione dell'eresia fu la totale libertà di movimento dei Catari, che ebbero il tempo e la possibilità di organizzarsi in una Chiesa molto forte.

La superiorità morale dei Buoni Uomini rispetto agli ecclesiastici permise loro di ottenere grandi risultati nell'umanizzare le genti con cui venivano in contatto, e di questo abbiamo una testimonianza. In un sermone dall'arcivescovo di Pisa Federico Visconti, tenuto per commemorare l'opera di Domenico di Guzman (http://it.wikipedia.org/wiki/San_Domenico_di_Guzmán), si trovano inaspettate e preziose informazioni sull'argomento che stiamo trattando. Il porporato attinse infatti a una fonte di immenso valore, che altrimenti sarebbe andata perduta. Vi si dice che le regioni montane dell'Occitania erano infestate da felloni, ossia da banditi che mettevano a ferro e a fuoco le ricche cittadine costiere. Controllavano le valli e imponevano pesanti tributi ai mercanti di passaggio, che a causa loro disertavano la regione impedendo lo stabilirsi di proficui traffici. Da ciò possiamo trarre conclusioni interessanti.

Non era infrequente che i mercanti fossero presi in ostaggio e sottoposti a terribili abusi, anche sessuali. Secondo un'ipotesi, il termine fellone (in occitano FEL, plurale FELON, FELO) sarebbe infatti una traduzione del latino irrumator (http://en.wiktionary.org/wiki/irrumator). I costumi di queste genti erano sfrenati come la loro aggressività: rapivano le donne che suscitavano i loro istinti e questo generava una spirale senza fine di vendette e di uccisioni. Dai dati in nostro possesso, si può immaginare che questo fosse il desolante scenario agli inizi del XII secolo, prima dell'apparire dei missionari Catari. I Buoni Uomini destarono l'ammirazione dei felloni, per il semplice fatto che non possedevano nulla. La loro santità fu rispettata al punto che divennero presto oggetto di venerazione. Nel giro di pochi anni, e persino l'arcivescovo pisano lascia trasparire la sua ammirazione, riuscirono a convertire intere vallate facendovi cessare le razzie. I mercanti poterono riprendere in loro viaggi e le loro attività senza eccessivi rischi, così i commerci tornarono a fiorire portando un grande flusso di ricchezza in tutta la Linguadoca. Possiamo credere che il Papato bramasse questa abbondanza, anche se le ragioni che lo indussero ad organizzare una tremenda guerra genocida furono dettate dai più viscerali tra i sentimenti: ODIO E TERRORE.

Riti e Rituali: Articoli di Antares (http://mstatus.splinder.com/tag/articoli_di_antares)
http://mstatus.splinder.com/post/14903360#more-14903360 (http://mstatus.splinder.com/post/14903360#more-14903360)

miroslav
31-05-08, 17:44
ROBERTO BERRETTA SI AUTODEFINISCE CATARO E SCRIVE LIBRI


Un Cataro del Terzo Millennio

Presentazione del libro fatta dall'autore
Come ogni bella favola mi piacerebbe iniziare con:
"C'era una volta............"
ma quella che vi propongo in questo libro non è una favola, è una ipotesi destabilizzante della quale vi avevo accennato in "Gesù la Verità svelata" la mia ultima opera.
Ci siamo lasciati sotto la grande quercia di S.Rocco a Garlenda:
oggi molte situazioni sono cambiate e in meglio, amici mi hanno permesso di disporre di questa isola felice in cui ho realizzato il mio studio e dove ora sto scrivendo.
Sono circondato dagli ultimi grandi pini di questo luogo, e l'unica cosa che può turbare la mia pace è il cinguettio degli uccelli.
Lontano dal traffico e dal rumore, ho ora la facoltà di potermi esprimere in assoluta letizia e ringrazio il Signore Dio per essere qui: ogni alba che si alza su questo luogo non fa altro che aumentare il mio desiderio di vedere un mondo esente dall'ingiustizia e dalla infelicità.
Penserete sia utopia ma non è vero.
Il titolo di questo libro vi potrà parere alquanto strano, ma più vi addentrerete nella lettura e meglio avrete modo di capirlo.
Vi pongo ora una domanda: cos'è per voi l'eresia?
Naturalmente non mi attendo una risposta immediata: alcuni la definiranno in un modo, altri in un altro ma in ogni caso pochi di voi penseranno che è un termine che io considero di parte con il quale definire un aspetto a noi non confacente.
Vi invito però a riflettere su questa presa di posizione: chi di noi è veramente perfetto per essere al di fuori di ogni possibile critica?
Arrogante è colui che crede di detenere la sola ed unica verità, solo Dio stesso sa cosa è veramente Bene e Male.Noi poveri uomini possiamo solo essere dei testimoni e mai, dico mai, dei giudici nei confronti delle idee di altrui: i catari furono uomini che professarono la loro fede senza propugnare in modo violento le loro idee e data la semplicità delle loro argomentazioni, vennero perseguitati perché attiravano a se folle di animi semplici che vedevano in loro la vera realizzazione della linea cristica trasmessa da Gesù.
Buoni- uomini erano chiamati in quel tempo, e mai termine fu più appropriato: la loro missione era quella di insegnare che Gesù aveva proclamato solo due sacramenti, il pane nell'ultima cena e la benedizione dello Spirito Santo che rendeva l'uomo immune da ogni peccato.
Ogni altro sacramento è stato inventato nei secoli successivi solo ad uso e consumo della santa cattolica romana chiesa che io definisco null'altro che la sola ed unica babilonia celeste.
Quindi, un libro questo che potrete non condividere per le sue idee ed il suo contenuto, ma il mio solo compito rimane quello di farvi meditare: la mia non è una crociata, ne sono state fatte fin troppe ed ancora oggi ne subiamo le conseguenze.
Siete voi che dovete decidere in cosa intendete credere: le nozioni, i riferimenti, le mie considerazioni, vogliono solo farvi propendere ad un nuovo pensiero, libero da dogmi e costrizioni; degno di un essere umano che rispetta l'uomo e tutto ciò che lo circonda e che si adopera perché nessuno possa distruggere i tesori che ancora possediamo.
Che il nostro spirito si libri nell'aria, fluisca nell'acqua, fecondi la terra e sia vivido come il fuoco; Dio possa illuminare i nostri passi e renderci partecipi di questo meraviglioso mondo che ci circonda. Vi auguro una buona lettura.
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In Fede, Lealtà e Verità
Robert Bamp
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L'autore
Robert Bamp è lo pseudonimo con cui scrive Roberto Berretta, nato in Francia, a Marsiglia, nel 1958. Piramidologo, Radioestesista, Operatore Radionico, Numerologo, membro di diverse associazioni, si occupa anche di Lithoterapia, Fiori di Bach e Astrologia.
Debutta come scrittore con il libro "Compendio sugli Angeli (http://www.misteria.org/COMPENDIO%20SUGLI%20ANGELI.htm)", nel quale cerca di esporre in modo comprensibile, il Mondo della Scienza Angelica.
Nel suo secondo libro "Gesù la verità svelata (http://www.misteria.org/Gesù_la%20verità%20svelata.htm)" si ripropone con una ipotesi sconcertante: la mancata morte in croce di Gesù, la sua venuta in Europa e la collocazione del suo Sepolcro; sullo sfondo Templari, Cistercensi e una fantomatica "Compagnia" che deterrebbe il "Grande Segreto" tramandato oralmente nei secoli.
In questo libro, troviamo necessariamente ampliata la parte dedicata alla vita di Gesù ed al ruolo che ha avuto la figura di S. Bernardo in questo contesto.
L'analisi approfondita del Catarismo, movimento cristiano al quale è stata data ingiustamente la "patente" di eresia.
Il riconoscimento di quella identità Occitana che gli Stati hanno cercato volutamente di occultare attribuendogli un alone di favola e di leggenda.
Con questa opera egli cerca di rivalutare gli antichi valori di Etica e di Morale ormai quasi scomparsi nella nostra società.

http://www.misteria.org/UN%20CATARO%20DEL%20TERZO%20MILLENNIO.htm (http://www.misteria.org/UN%20CATARO%20DEL%20TERZO%20MILLENNIO.htm)

millenomi
04-06-08, 13:34
Caro Millenomi ecco il nocciolo della questione, se parliamo di Dositeo il Samaritano,
dobbiamo per forza accennare a Giovann Battista, agli esseni e agli gnostici e naturalmente a Simon Mago. Poi viene fuori anche Gesù e i suoi rapporti con gli esseni.
Quindi ho riportato articoli per dare un pò di chiarezza, per guidare chi legge alla Luce e
alla Verità.

Pax Pleroma Miroslav,

Perdona ma non sono sempre presente. Come hai avuto modo di leggere già nel mio breve articolo sottolineavo quanto segue:
Una delle figure maggiormente avvolte nelle nebbie della leggenda gnostica, ma quantunque fondamentale per la rilevanza storica ad essa attribuita, risulta essere quella di Dositeo .
In tal modo evidenziavo come non vi fosse una realtà storica, un'effettiva esistenza di questo personaggio, ma che malgrado ciò ( o proprio per ciò) ad esso fosse attribuita un'importanza iniziatica rilevante.

Già la Samaria come terra si è sempre contrapposta all'ortodossia della Giudea, basti leggere l'episodio della samaritana, ma in generale attorno a cosa fosse mai questo cristianesimo primitivo abbiamo ben poche certezze e verità.

La mia domanda era più che altro riferita a quell'articolo che hai postato, inerente agli "ebrei amici di Gesù", in quanto il contenuto porta a conclusioni che potrebbero anche confiugurare come sia il cristianesimo (così come lo intendiamo) a derivare dallo gnosticismo.....

Fermo restando, che da parte mia, trovo ben arduo dividere i vari fenomeni.

Cordialmente

Antares666
26-07-08, 11:14
Salve a tutti!
Sono per l'appunto Antares666 aka Antikosmikos. Sono giunto in questo spazio tramite una ricerca e ho trovato scritto "ANTARES 666-SI AUTODEFINISCE DISCENDENTE DEI CATARI !", così ci tengo a precisare alcune cose. I miei antenati paterni seguivano la religione dei Buoni Uomini: i miei parenti conservavano ancora molti costumi e modi di vedere la realtà. Quando mia zia imprecava contro quel Signore che ha costretto uomini e donne a coesistere nello stesso mondo, le sue parole erano reminiscenti dell'Interrogatio Iohannis. Il suo orrore per la sessualità e per la procreazione era assoluto, e una volta che su un giornale vide l'immagine di un neonato usata nella pubblicità di un'acqua minerale, disse che quello era il Demonio.
Ho deciso di far rivivere l'Intendimento del Bene e di diffonderlo, così devo ricevere un Consolamentum valido. Che da qualche parte esista non ho il minimo dubbio, perché è scritto che la Chiesa di Dio esisterà fino al Giudizio.
Quanto affermo non ha NULLA a che vedere con il Graal, con i Merovingi e con simili menzogne. Cristo non ebbe un corpo di carne, non emise seme e non generò alcuna discendenza.
Orbene, l'anno scorso capità che un certo Mstatus mi invitò a scrivere articoli nel suo blog, e ritenendo che fosse una buona occasione accettai. A questa persona interessava soltanto accumulare visite su visite e aumentare il suo
karma sugli aggregatori di notizie, così ho interrotto la collaborazione. Tutto il materiale che avevo pubblicato in quello spazio è stato rimosso, e per leggerlo potete andare al mio blog http://antikosmikos.splinder.com.
A causa della natura del blog di Mstatus, i miei articoli coesistevano con quelli di Vipom, che era ossessionato dai fantomatici misteri di Rennes-le-Chateau e da altri falsi storici. Pur avendo cercato di convertirlo al Docetismo, egli ha sempre continuato a diffondere materiale in chiara contraddizione con quanto scritto da me. Sul mio blog ha pubblicato degli articoli, ma gli ho chiesto di scrivervi cose che non fossero in aperto contrasto con la mia religione.
Roberto Bamp non è quello che dice di essere, e molte sue parole sono da me ritenute blasfeme, come quando afferma che la creazione materiale è buona. Non ha la benché minima conoscenza dell'Intendimento del Bene, e - quel che è peggio - diffonde il falso. Per questo mi ha destato un certo disappunto vedere il mio nick accostato a quello di questa persona.
Se qualcuno fosse interessato a pubblicare sul mio blog i suoi interventi, visto che mi sembra che ve ne siano di eccellenti, basta che si crei un account in Splinder e che mi avverta: provvederò subito a mandare l'invito.
Grazie dell'attenzione
Marco

millenomi
29-07-08, 14:15
Pax Pleroma Antares,

Potresti sicuramente mandarmi una cernita dei tuoi lavori, per poi pubblicarli su Abraxas.

http://www.fuocosacro.com/pagine/abraxas/ABRAXAS%20HOMEPAGE.htm

casella postale: fuocosacroinforma@fuocosacro.com

Cordialmente

Filippo

Antares666
31-07-08, 21:28
Carissimo Filippo,
ti ringrazio di cuore, non mancherò di inviarti gli articoli. Complimenti per la splendida rivista on line!
Un grande saluto
Marco

millenomi
16-08-08, 08:12
Pax Pleroma Marco,

il prossimo numero della rivista esce a settembre......

cordialmente

Filippo