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Visualizza Versione Completa : L'Icona della Vergine Maria di Kazan



Cipriano (POL)
22-08-04, 13:50
Cosa ne pensate della decisione del Papa di donare l'Icona della Vergine di Kazan all'ortodossia russa visto l'atteggiamento di Alessio di Mosca?

Augustinus
22-08-04, 19:08
Originally posted by Cipriano
Cosa ne pensate della decisione del Papa di donare l'Icona della Vergine di Kazan all'ortodossia russa visto l'atteggiamento di Alessio di Mosca?

Io personalmente sono contrario. E' un gesto inopportuno, in quanto da quel soggetto, Alessio II, il cui appellativo migliore è quello di ex agente del KGB, attuale "patriarca" di Mosca, non c'è nulla di buono da aspettarsi. Forse la Chiesa sta diventando troppo arrendevole nei suoi confronti. Ha iniziato il card. Kasper che ha solennemente impegnato la Chiesa Cattolica a non evangelizzare le popolazioni russe in quanto già ... "cristiane" (sic!). Ed ora questo gesto di arrendevolezza. Troppo ... .
E' vero che si tratta di una copia della celebre icona, risalente al XVIII sec., ma tuttavia ciò non toglie che si trattava di una copia molto accreditata, la più vicina all'originale (andato smarrito).
Ma come detto: non c'è nulla da ottenere in contraccambio da quel soggetto moscovita. La sua ostilità nei riguardi della Chiesa Cattolica è notoria. Manca in lui qualsiasi buona volontà. Nessuna speranza di riavere, ad es., gli edifici cattolici in mano ortodossa, ecc.

Dreyer
22-08-04, 19:15
Contrario per le ragioni esposte da Augustinus.

Bellarmino
22-08-04, 19:43
Originally posted by Cipriano
Cosa ne pensate della decisione del Papa di donare l'Icona della Vergine di Kazan all'ortodossia russa visto l'atteggiamento di Alessio di Mosca?
Una grave offesa alla Vergine SS.
Non si donano oggetti sacri agli scismatici ed eretici orientali, sperando con questo gesto di ingraziarseli per chissà quali scopi (non certo per evangelizzarli, dato che vi è stata da parte vaticana una pubblica rinuncia a farlo).
L'ennesima vergogna da annoverare durante questo "pontificato".

Augustinus
22-08-04, 20:13
Originally posted by Bellarmino
Una grave offesa alla Vergine SS.
Non si donano oggetti sacri agli scismatici ed eretici orientali, sperando con questo gesto di ingraziarseli per chissà quali scopi (non certo per evangelizzarli, dato che vi è stata da parte vaticana una pubblica rinuncia a farlo).
L'ennesima vergogna da annoverare durante questo "pontificato".

A rigore non è un'oggetto sacro (cioè nel senso di oggetto dedicato al culto). E' solo un'immagine che era posta nello studio del Papa, ma che indubbiamente costituiva un prezioso cimelio, anche artistico, da conservare. Non si regalano gli oggetti d'arte e di storia ... .
Per questo non è una vergogna (perchè, ripeto, non oggetto di culto), ma senz'altro è un gesto altamente inopportuno, dal momento che si spera (vanamente) di ingraziarsi un ex agente del KGB. La storia, comunque, dirà la sua ... . ;)

Colombo da Priverno
23-08-04, 02:24
43 Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; 44 ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, 45 perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. 46 Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? 47 E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? 48 Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.

(Matteo 5, 43-48)

Colombo da Priverno
23-08-04, 02:28
32 Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. 33 E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. 34 E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. 35 Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell'Altissimo; perché egli è benevolo verso gl'ingrati e i malvagi.
36 Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. 37 Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; 38 date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio».

(Luca 6, 32-38)

vescovosilvano
23-08-04, 07:43
Andava restituita (non "donara") alla Chiesa Russa, ma il papa avrebbe fatto meglio a vedere la autentica continuatrice di quellam Chiesa nella Chiesa Russa fuori frontiera, autentica continuazione di quella tradizione, non infetta di KGB. Ma forse, priva di potere, non avrebbe avuto nulla da dare in cambio. MI dispiace, ma è, secondo me , diplomazia.

Augustinus
23-08-04, 20:40
Originally posted by silvano
Andava restituita (non "donara") alla Chiesa Russa, ma il papa avrebbe fatto meglio a vedere la autentica continuatrice di quellam Chiesa nella Chiesa Russa fuori frontiera, autentica continuazione di quella tradizione, non infetta di KGB. Ma forse, priva di potere, non avrebbe avuto nulla da dare in cambio. MI dispiace, ma è, secondo me , diplomazia.

Perchè la Chiesa ortodossa in patria può restituire le chiese ai cattolici? Può garantire libertà ai cattolici, senza vedersi ovunque perseguitata dal "proselitismo"?
Nulla di tutto questo. Il "patriarca" è notorio per essere un fermo oppositore del cattolicesimo.
Che sia un atto diplomatico non c'è dubbio ... . Ma viste le comparti mi sembra che non produrrà molti frutti ... Ma poi questo, alla fine, lo deciderà Dio.

Ludovico
25-08-04, 02:11
Originally posted by Lepanto
43 Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; 44 ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, 45 perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. 46 Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? 47 E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? 48 Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.

(Matteo 5, 43-48)

Pregare per i persecutori, affinchè si convertano. E' pregando per la loro conversione che si amano i propri nemici. Non si amano in quanto persecutori o infedeli. La carità non consiste nell'amare lo scismatico in quanto tale, ma nel pregare affinchè torni alla Verità.
A quanto sembra, invece, a queste "gerarchie" non importa molto la conversione degli "ortodossi"...

vescovosilvano
25-08-04, 07:41
Il patriarca Alessio non è un avversario del cattolicesimo. E' il sostenitore di una Yalta religiosa: tu non dai fastidio a me nella mia zona di influenza ("territorio canonico" come la chiama) ed io non do fastidio a te nel tuo territorio storico (l'occidente). E' evidente che per sostenere questo occorre guardare alla Chiesa più come ad un fatto di cultura che come alla sede della Verità. In questo senso egli può essere un ecumenista (come è) ed insieme nemico delle presenza in Russia dei cattolici (o protestanti) che non si occupino esclusivamente delle loro "immigrazioni". Stessa cosa vuol fare lui in occidente e (disgraziatamente - dal mio punto di vista) lo fa.
Oggi, se la Russia è una democrazia laica i cattolici hanno il diritto di essere presenti in ogni modo onesto, così come gli ortodossi hanno il diritto di essere presenti in ogni modo onesto nei paesi cattolici. Certo, anche facendo proselitismo, nel senso buono del termine, ovverosia senza servirsi di "mezzucci", nè gli uni, nè gli altri.

Leonardo (POL)
26-08-04, 12:33
Concordo con Lepanto, bisogna confrontarsi sempre nella vita con quello che Gesù ci ha lasciato in eredità. Non bisogna preoccuparsi di conquistare le cose terrene, ma guadagnare punti in Paradiso e la cosa più importante Mai giudicare gli altri.

Poi una mia considerazione sul gesto del Papa per me stupendo:

1) il Papa riconsegna l'Icona al Popolo Russo perchè era del popolo Russo

2) Il popolo Russo (almeno i credenti) non sono da convertire, perchè già credono il Gesù Cristo.

3) Non trovo corretto, come dice Padre Silvano, la consegna alla Chiesa Russa Fuori Frontiera, perchè è come intromettersi nei problemi della Chiesa Russa soprattutti perchè ogni passo che fanno i cattolici è prontamente criticato dagli ortodossi Russi. Quelli sono problemi loro, che devono risolvere loro, poi sta a Dio giudicare quale sia la vera Chiesa o i veri Kgb, a noi come cattolici interessava fare la cosa giusta, restituire una Icona molto importante al popolo Russo, se poi i problemi tra le 2 chiese Ortodosse saranno risolti, l'Icona apparterrà al popolo Russo e alla loro Chiesa.
Certamente è un passo diplomatico, ma anche di amore verso il popolo russo, non vediamo solo il male ma anche quei piccoli gesti di amore che possono smuovere le montagne.

Questo è il mio umile parere.

salve Leo

Augustinus
26-08-04, 22:00
17 Agosto 2004
RUSSIA - VATICANO

Icona di Kazan: il patriarca sminuisce l’omaggio del papa

Mosca (AsiaNews) – L’icona di Kazan, che sta per essere donata dal papa al popolo russo, è solo “una delle tante copie” esistenti dell’immagine miracolosa. “Il papa quindi non ha bisogno di portarla di persona in Russia. Va bene che vangano 2 cardinali a portarla al Cremlino”. Lo ha detto il patriarca Alessio II al presidente Putin durante il recente incontro fra i due, mostrato dalle televisioni russe.

Il 10 luglio scorso Giovanni Paolo II aveva comunicato la sua personale decisione di donare l’icona della Madonna di Kazan ad Alessio II e, attraverso di lui, alla chiesa ortodossa russa per la venerazione di tutto il popolo russo, compresi i cattolici. Alessio II ha sminuito questo segno di premura del papa definendo l’immagine “una delle molte copie dell’icona, non l’immagine miracolosa sparita agli inizi del ‘900”. Esperti di iconografia affermano che parlare di “copie” per le icone è “pretestuoso”: ogni icona infatti è un’opera unica dipinta in base ad alcuni paradigmi: la Madonna di Kazan è uno di questi. Fonti vaticane hanno detto ad AsiaNews che l’icona che sta per essere donata da Giovanni Paolo II è autentica e datata intorno al 1700.

La visita di Putin ad Alessio II è stata la prima del presidente russo nella nuova residenza del patriarca, situata nel quartiere Peredelkino. Si tratta di un edificio di 5 mila metri quadrati, costato 70 milioni di dollari. Putin e Alessio II hanno discusso i progetti futuri della chiesa ortodossa.

Il papa consegnerà il 25 agosto l’icona al card. Walter Kasper, capo della Delegazione vaticana in Russia. Il 28 agosto, festa ortodossa della Dormizione di Maria, Kasper la donerà ad Alessio II a Mosca. (LF)


Fonte Asia News (http://www.asianews.it/view_p.php?l=it&art=1311)

Augustinus
27-08-04, 07:56
Sarà consegnata il 28 agosto prossimo a Mosca nelle mani del patriarca ortodosso Alessandro II la tavola religiosa conosciuta come l'Icona di Kazan. Il gesto voluto dal Santo Padre, Giovanni Paolo II, per stimolare una rinnovata unità tra Occidente e Oriente

http://www.panorama.it/media/020001026023.jpg Giovanni Paolo II mentre sostiene con devozione l'Icona di Kazan.

Torna a Mosca l'icona di Kazan

Giovanni Paolo II porge l'altra guancia e nonostante il perdurante rifiuto del patriarca di Mosca, Alessio II, di rendersi disponibile ad un incontro, restituisce alla Chiesa ortodossa la sacra Icona della Madre di Dio di Kazan, cara al popolo russo. La restituzione avverrà ufficialmente sabato 28 agosto nella cattedrale della Dormizione al Cremlino. Il giorno non è stato scelto a caso: per le Chiese ortodosse il 28 agosto è la solennità della "Dormizione di Maria", l'equivalente della festa dell'Assunzione che i cattolici celebrano il 15 agosto.

Di alto livello la delegazione papale che consegnerà l'Icona nelle mani dell'anziano e ammalato patriarca di Mosca: a guidarla sarà il cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani. Kasper sarà affiancato da un altro porporato: l'arcivescovo di Washington, il cardinale Edgar Theodore McCarrick. Insieme con loro ci saranno anche quattro vescovi: l'organizzatore dei viaggi papali mons. Renato Boccardo, il nunzio a Mosca, mons. Antonio Mennini, l'arcivescovo cattolico di Mosca, mons. Tadeusz Kondrusiewicz (poco gradito al patriarcato ortodosso perché di origini polacche) e il segretario del Pontificio Consiglio per l'Unità dei Cristiani, mons.

Brian Farrell dei Legionari di Cristo. Oltre ad un religioso, la delegazione della Santa Sede è composta anche da tre laici: il portavoce vaticano Joaquin Navarro-Valls insieme con due esperti del dialogo con il mondo ortodosso, il priore della Comunità di Bose, Enzo Bianchi e il fondatore della Comunità di Sant'Egidio, Andrea Riccardi.

Il papa ha affidato l'Icona, custodita per undici anni nel suo appartamento privato, alla delegazione pontificia nel corso di una solenne cerimonia che si è svolta nell'Aula Paolo VI e per l'occasione ha persino composto una preghiera in russo che è stata letta al termine della liturgia. Il papa si è rivolto alla Madonna, "Madre del popolo ortodosso" affinché "si affretti il tempo della piena unità tra l'Oriente e l'Occidente, della piena comunione tra tutti i cristiani".

Quindi giovanni Paolo II ha baciato l'Icona e l'ha consegnata al cardinale Kasper. L'immagine della Madonna di Kazan è stata portata in processione, secondo l'usanza delle chiese orientali, in un'Aula Paolo VI gremita di fedeli e resterà esposta nell'altare della Basilica Vaticana per tutta la giornata di giovedì 26 agosto e partirà per Mosca, con la delegazione pontificia, venerdì 27 agosto.

Il vice responsabile del dipartimento relazioni estere del patriarcato ortodosso di Mosca, padre Vsevolod Ciaplin, ha espresso soddisfazione per questo gesto di "buona volontà" compiuto da Giovanni Paolo II. Una soddisfazione condivisa da larga parte del mondo ortodosso, come confermato da uno dei membri della delegazione pontificia, fratel Enzo Bianchi, che ospita numerosi ortodossi nella comunità ecumenica di Bose in provincia di Vercelli. Tuttavia ancora non è ancora chiaro che fine farà l'Icona una volta giunta in Russia: il patriarca di Mosca probabilmente vorrà tenerla nella capitale, forse nella stessa cattedrale della Dormizione dove la riceverà. Ma il sindaco di Kazan, il musulmano Kamil Ischakov, già la reclama affinché sia esposta nella locale cattedrale dell'Annunciazione. D'altro canto anche i cattolici di Mosca hanno chiesto al patriarcato ortodosso di avere il permesso di pregare di fronte alla venerata Icona.

Molto discussa è stata anche l'autenticità dell'Icona, negata da patriarcato di Mosca. Per questo motivo la Santa Sede nel 2003 ha ordinato una perizia scientifica sull'Icona che ne ha fissato la datazione alla prima metà del XVIII secolo ad opera dei Maestri del Palazzo dell'Armeria del Cremlino. Ciò significa che effettivamente si tratta di un'Icona antica ma non dell'originale del XIII secolo. La sacra immagine ritrae la Vergine con il Bambino ed era originariamente conservata nel monastero russo di Kazan, capitale del Tatarstan, sul Volga. Scomparsa all'inizio del XIII secolo, durante l'invasione dei tartari, la tradizione vuole che l'Icona ricomparve in maniera miracolosa nel 1579 dopo l'incendio che distrusse la città. L'Icona venne collocata nella cattedrale dell'Annunciazione e nel 1595 venne istituita la festa da celebrarsi l'8 luglio. Nel 1612 la festa venne estesa a tutta la Russia a seguito della vittoria riportata sull'esercito polacco, attribuita all'intercessione della Madonna di Kazan.

All'inizio del XX secolo l'Icona venne rubata e scomparve di nuovo per poi riapparire in Occidente negli Anni '20. Nel 1950 venne acquistata in Inghilterra per una collezione privata per poi essere trasferita a San Francisco ed essere esposta nel 1964 a New York all'Esposizione Universale. Quindi l'Icona venne acquistata dall'associazione cattolica "Blue Army", che la fece collocare nel santuario della Madonna di Fatima, con l'impegno a restituirla ai fedeli ortodossi non appena possibile. Dopo la caduta del muro di Berlino, l'Icona venne affidata al papa affinché la custodisse in attesa della restituzione. Quel giorno finalmente è arrivato e il papa, nell'omelia pronunciata nel corso della celebrazione nell'Aula Paolo VI, ha sottolineato la "particolare emozione" con la quale ha compiuto tale gesto. "Dica, questa antica immagine della Madre del Signore a Sua Santità Alessio II e al venerando Sinodo della Chiesa ortodossa russa l'affetto del successore di Pietro per loro e per tutti i fedeli loro affidati. Dica il desiderio e il fermo proposito del Papa di Roma di progredire insieme con loro nel cammino di reciproca conoscenza e riconciliazione, per affrettare il giorno di quella unità piena dei credenti per la quale il signore Gesù ha ardentemente pregato", ha concluso Giovanni Paolo II.

http://www.panorama.it/media/020001026028.jpg
La sacra Icona della Madre di Dio di Kazan, cara al popolo russo. TRA FEDE E STORIA
Sarà consegnata il 28 agosto prossimo a Mosca nelle mani del patriarca ortodosso Alessandro II la tavola religiosa conosciuta come l'Icona di Kazan. Il gesto voluto dal Santo Padre, Giovanni Paolo II, per stimolare una rinnovata unità tra Occidente e Oriente. Di alto livello la delegazione papale che consegnerà l'Icona nelle mani dell'anziano e ammalato patriarca di Mosca: a guidarla sarà il cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani

Fonte Panorama (http://www.panorama.it/italia/vaticano/articolo/ix1-A020001026352)

Augustinus
27-08-04, 08:01
2 Giugno 2004
RUSSIA - VATICANO
Accuse di proselitismo discusse nel dialogo cattolico ortodosso

Una visita del Papa è condizionata alla soluzione delle incomprensioni

Mosca (AsiaNews/Agenzie) – Accuse di tentativi cattolici di convertire fedeli ortodossi ostruiscono la visita del Santo Padre in Russia. Un incontro di due giorni del “Gruppo di lavoro congiunto”, istituito dal Vaticano e dal Patriarcato di Mosca, si è concluso il 6 maggio con la discussione delle norme di comportamento per evitare conflitti e migliorare la collaborazione fra la chiesa ortodossa e la chiesa cattolica romana per il bene della Federazione russa, e per preparare la strada alla prima visita in Russia di Giovanni Paolo II.

L’incontro si è tenuto presso la sede della Conferenza episcopale cattolica e al Centro pellegrinaggi del Patriarcato di Mosca. L’obiettivo era esaminare “in modo dettagliato” i problemi fra le due chiese e “ avanzare proposte operative per risolverli”, secondo l’arciprete Vsevolod Chaplin, vice responsabile del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca e co-responsabile del Gruppo di lavoro.

Uno dei “problemi” trattati durante l’incontro è l’accusa di “proselitismo” fatta dalla chiesa ortodossa russa alla chiesa cattolica romana, che userebbe delle attività caritative cattoliche per diffondere la fede cattolica tra gli ortodossi. La parte ortodossa ha presentato una lunga lista di esempi di tale attività di missionari cattolici sul territorio russo. Una delle maggiori proteste riguarda il numero delle strutture cattoliche per bambini, a Lobnia (un sobborgo di Mosca), a Novosibirsk e nella provincia di Yaroslavl, dove orfani di diversa provenienza religiosa riceverebbero un’educazione esclusivamente cattolica. Un’altra situazione citata è a Novosibirsk, dove è stato distribuito l’avviso di un ciclo di catechesi contenente l’immagine di un’icona ortodossa della Madre di Dio, invitando “ogni persona che cerca risposte alle eterne domande sulla fede e sulla religione”. La catechesi si teneva alla cattedrale cattolica della Trasfigurazione del Signore, sebbene la sua natura “cattolica” non era esplicitata con chiarezza. Secondo il resoconto dei rappresentanti ortodossi “la proposta fatta in segreto dai cattolici e l’imitazione dell’ortodossia sono di chiara natura proselitistica”.

Padre Igor Kovalevskij, segretario generale della Conferenza episcopale cattolica e co-responsabile cattolico al Gruppo di lavoro congiunto, ha riconosciuto che rappresentanti della chiesa cattolica hanno fatto degli errori in Russia, che possono essere considerati proselitismo. “Molti eventi hanno provocato incomprensione e possono essere interpretati come proselitismo, anche se non c’è una pratica intenzionale” ha affermato p. Kovalevskij al termine del primo giorno di colloqui. “La Chiesa cattolica parte dalla premessa che la Russia non è terra di missione. Questo è un paese con una cultura cristiana millenaria”.

Secondo p. Kovalevskij, l’atmosfera durante i colloqui è stata amichevole e sono stati compiuti dei passi in avanti nella comprensione reciproca. “Entrambe le parti hanno concordato sulla necessità di informare di più l’altra parte e di una stretta azione comune e di una costruttiva cooperazione, soprattutto sui progetti sociali”, ha affermato p. Kovalevskij. Nell’elenco dei diversi punti, la parte ortodossa ha presentato esempi positivi di cooperazione tra le due chiese, integrati anche dalla parte cattolica.

Giovanni Paolo II da tempo vuole visitare la Russia, ma il patriarca Alessio II, capo della chiesa ortodossa russa, insiste nel dire che non permetterà la visita fino a quando le dispute tra le due chiese non saranno risolte. Le tensioni fra ortodossi e cattolici hanno radici storiche ma sono aumentate con il crollo dell’Unione sovietica nel 1991 e la fine delle restrizioni comuniste alla religione. I cattolici in Russia sono ufficialmente 500 mila su decine di milioni di fedeli ortodossi. “I cattolici saranno sempre una minoranza in Russia” afferma p. Kovalevskij. “Il nostro lavoro è curare i cattolici”.

Il Gruppo di lavoro congiunto cattolico è stato istituito come risultato del viaggio a Mosca lo scorso febbraio del cardinal Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani. (JC)

Fonte Asia News (http://www.asianews.it/view_p.php?l=it&art=897)

Augustinus
27-08-04, 08:03
25 Agosto 2004
RUSSIA - VATICANO
Icona di Kazan: “Il Patriarca deve essere il primo a vederla”

Mosca (AsiaNews) – “Sarebbe scortese da parte nostra se qualcuno a Mosca vedesse l’icona prima del Patriarca Alessio II, al quale essa è donata. Per questo, da quando l’icona partirà da Roma fino alla sua consegna nella cattedrale della Dormizione, l’icona sarà protetta da occhi di altre persone”. Con queste parole un esponente vaticano ha motivato ad AsiaNews la notizia che i cattolici di Mosca non potranno pregare davanti all’icona della Madonna di Kazan prima della consegna al patriarca prevista per sabato prossimo.

I cattolici di Mosca avevano chiesto di poter pregare per l’unità dei cristiani in una veglia notturna davanti all’icona, prima della cerimonia al Cremlino. La preghiera dei cattolici moscoviti non potrà svolgersi perché non prevista dalla visita della delegazione vaticana a Mosca, ha dichiarato il prelato vaticano. Egli ha espresso la speranza che i cattolici russi possano mostrare comprensione per la decisione vaticana, che è stata accolta con “rispetto” dagli ortodossi.

“Che l’icona sia data prima a Sua Santità il Patriarca Alessio è un affare interno ai cattolici, e non intendiamo dare alcun suggerimento su questo punto” ha commentato p. Igor Vyzhanov, responsabile del patriarcato moscovita per le relazioni con le altre confessioni cristiane.

Oggi si è saputo ufficialmente che mons. Tadeusz Kondrusiewicz, metropolita di Mosca, è stato inserito nella delegazione cattolica che consegnerà al patriarca l’icona, dono personale di Giovanni Paolo II. “Siamo felici che, nonostante vari ostacoli, il nostro metropolita sia stato alla fine incluso nella delegazione e possa incontrare il patriarca in un’atmosfera fraterna” ha detto un cattolico russo ad AsiaNews. “Speriamo che il dono del Santo Padre renda più chiaro agli ortodossi i nostri buoni propositi e aiuti a rompere il ghiaccio fra le chiese”.

La stampa moscovita manifesta un notevole interesse per la visita della delegazione vaticana che porterà l’icona di Kazan, dono del papa di Roma, ma lamenta l’assenza di informazioni sul programma della visita. (AF)

Fonte Asia News (http://www.asianews.it/view_p.php?l=it&art=1356)

Augustinus
27-08-04, 08:08
25 Agosto 2004
VATICANO - RUSSIA

Papa: “L’icona di Kazan, segno del mio affetto per i fratelli ortodossi”

Nella delegazione che consegna il dono presenti anche i nomi dell’arcivescovo cattolico di Mosca Kondrusiewicz e il nunzio Mennini

Città del Vaticano (AsiaNews) – L’icona di Kazan è segno “dell’affetto del Successore di Pietro per il patriarca russo Alessio II, il sinodo ortodosso e tutti i fedeli loro affidati”. La Madonna di Kazan interceda “affinchè si affretti il tempo della piena unità tra l’Oriente e l’Occidente”. Lo ha detto il papa parlando questa mattina in Aula Paolo VI durante l'omaggio reso all’icona di Kazan, compiuto insieme a molti cardinali, vescovi e fedeli.

Fino ad oggi l’icona era custodita nell’appartamento del papa, che ha deciso di donarla alla chiesa ortodossa per la venerazione di tutto il popolo russo.

Il pontefice, dopo aver baciato l’icona e aver presieduto la celebrazione in suo onore, ha consegnato la preziosa immagine ad una delegazione vaticana, che la porterà nei prossimi giorni a Mosca. La delegazione sarà guidata dal card. Walter Kasper, presidente del Pontificio consiglio per l’unità dei cristiani. A Mosca si aggiungeranno mons. Tadeusz Kondrusiewicz, arcivescovo di Mosca e presidente della Conferenza dei vescovi cattolici di Russia, e mons. Antonio Pennini, rappresentante vaticano presso la Federazione Russa.

Il papa ha dedicato il discorso della tradizionale udienza del mercoledì alla sua personale venerazione all’icona di Kazan: “Molte volte ho invocato la Madre di Dio di Kazan chiedendole di proteggere e guidare il popolo russo” ha detto il papa. Un popolo, quello della Santa Rus’, che “rimase profondamente cristiano, testimoniando con il sangue la propria fedeltà al Vangelo” anche quando “forze avverse si accanirono contro la Chiesa e tentarono di cancellare il nome santo di Dio”. L’icona di Kazan vuole esprimere, ha concluso il pontefice, “il desiderio e il fermo proposito del Papa di Roma di progredire insieme nel cammino di reciproca conoscenza e riconciliazione” in vista dell’“unità piena dei credenti” in Cristo.

Dopo il discorso del Papa è stata letta in lingua russa una preghiera del Pontefice alla Madonna di Kazan.

Ecco il testo completo dell'omelia del Papa:

Carissimi Fratelli e Sorelle!

Come ho annunciato domenica scorsa, il nostro tradizionale incontro settimanale assume quest’oggi una fisionomia particolare. Ci ritroviamo infatti raccolti in preghiera attorno alla venerata Icona della Madre di Dio di Kazan, che sta per intraprendere il viaggio di ritorno verso la Russia da cui è partita un giorno lontano.

Dopo aver attraversato diversi Paesi ed aver sostato per lungo tempo presso il Santuario di Fatima, in Portogallo, più di dieci anni fa è giunta provvidenzialmente nella casa del Papa. Da allora ha trovato posto presso di me ed ha accompagnato con sguardo materno il mio quotidiano servizio alla Chiesa.

Quante volte, da quel giorno, ho invocato la Madre di Dio di Kazan, chiedendole di proteggere e guidare il popolo russo che le è devoto, e di affrettare il momento in cui tutti i discepoli del suo Figlio, riconoscendosi fratelli, sapranno ricomporre in pienezza l’unità compromessa.

Fin dall’inizio, ho desiderato che questa santa Icona facesse ritorno sul suolo della Russia, dove – secondo attendibili testimonianze storiche – è stata per lunghissimi anni oggetto di profonda venerazione da parte di intere generazioni di fedeli. Intorno all’Icona della Madre di Dio di Kazan si è sviluppata la storia di quel grande popolo.

La Russia è una nazione da tanti secoli cristiana, è la Santa Rus’. Anche quando forze avverse si accanirono contro la Chiesa e tentarono di cancellare dalla vita degli uomini il nome santo di Dio, quel popolo rimase profondamente cristiano, testimoniando in tanti casi con il sangue la propria fedeltà al Vangelo e ai valori che esso ispira.

È perciò con particolare emozione che rendo grazie con voi alla Divina Provvidenza, che mi concede oggi di inviare al venerato Patriarca di Mosca e di tutte le Russie il dono di questa santa Icona.

Dica, questa antica immagine della Madre del Signore, a Sua Santità Alessio II e al venerando Sinodo della Chiesa Ortodossa russa l’affetto del Successore di Pietro per loro e per tutti i fedeli loro affidati. Dica la sua stima per la grande tradizione spirituale di cui la Santa Chiesa russa è custode. Dica il desiderio e il fermo proposito del Papa di Roma di progredire insieme con loro nel cammino di reciproca conoscenza e riconciliazione, per affrettare il giorno di quella unità piena dei credenti per la quale il Signore Gesù ha ardentemente pregato (cfr Gv 17, 20-22).

Carissimi Fratelli e Sorelle, unitevi a me nell’invocare l’intercessione della Beata Vergine Maria, mentre consegno la sua Icona alla Delegazione che, a nome mio, la recherà a Mosca.

Ecco il testo della preghiera del Papa alla Madonna di Kazan:

Gloriosa Madre di Gesù, che «procedi davanti al popolo di Dio sulle vie della fede, dell’amore e dell’unione con Cristo» (cfr Lumen gentium, 63), sii benedetta! Ti chiamano beata tutte le generazioni, perché «grandi cose ha fatto in Te l’Onnipotente e Santo è il suo nome» (cfr Lc 1,48-49).

Sii benedetta ed onorata, o Madre, nella tua Icona di Kazan, in cui da secoli sei circondata dalla venerazione e dall’amore dei fedeli ortodossi, essendo diventata protettrice e testimone delle particolari opere di Dio nella storia del popolo russo, a noi tutti molto caro.

La Provvidenza divina, che ha la forza di vincere il male e di trarre il bene perfino dalle cattive opere degli uomini, ha fatto sì che la tua santa Icona, scomparsa in tempi lontani, ricomparisse nel santuario di Fatima, in Portogallo. Successivamente, per volontà di persone a Te devote, essa è stata accolta nella casa del Successore di Pietro.

Madre del Popolo ortodosso, la presenza in Roma della tua santa Immagine di Kazan ci parla di una unità profonda tra l’Oriente e l’Occidente, che perdura nel tempo malgrado le divisioni storiche e gli errori degli uomini. Eleviamo ora a Te con speciale intensità la nostra preghiera, o Vergine, mentre ci accomiatiamo da questa tua suggestiva Immagine. Con il cuore Ti accompagneremo lungo il cammino che Ti ricondurrà verso la santa Russia. Accogli la lode e l’onore che Ti rende il popolo di Dio che è in Roma.

O benedetta tra tutte le donne, venerando la tua Icona in questa Città segnata dal sangue degli Apostoli Pietro e Paolo, il Vescovo di Roma si unisce spiritualmente al suo Fratello nel ministero episcopale, che presiede quale Patriarca alla Chiesa ortodossa russa. E Ti chiede, Madre Santa, di intercedere affinché si affretti il tempo della piena unità tra l’Oriente e l’Occidente, della piena comunione tra tutti i cristiani.

O Vergine gloriosa e benedetta, Signora, Avvocata e Consolatrice nostra, riconciliaci con il tuo Figlio, raccomandaci al tuo Figlio, presentaci al tuo Figlio! Amen.

Fonte Asia News (http://www.asianews.it/view_p.php?l=it&art=1355)

Augustinus
27-08-04, 08:10
17 Agosto 2004
RUSSIA - VATICANO

La Madonna di Kazan, oggetto di storia e di fede del popolo russo (Scheda)

Appartenente a un tipo di Odigitria ("Colei che indica la via") a mezzobusto, l’icona della Madonna di Kazan giunse nel secolo XIII da Costantinopoli nella città di Kazan (800 km ad est di Mosca).

Nel XVI sec. se ne persero le tracce. Secondo la cronaca scritta da Ermogen, metropolita di Kazan, dopo l’incendio del 1579, che distrusse la città, la Vergine apparve a una fanciulla, Matriona, indicandole il luogo dove ritrovare la preziosa effige.

L’icona ritrovata venne collocata nella cattedrale dell’Annunciazione a Kazan. Nel 1612 venne inviata ai principi Minin e Pozharskij, che a Mosca guidavano la resistenza contro i polacchi, un’icona ispirata alla Madona di Kazan. La liberazione della città, il 22 ottobre, fu attribuita all’intercessione della Santa Madre di Dio di Kazan.

L’immagine divenne in seguito l’icona di famiglia degli zar: nel 1721 Pietro il Grande la portò nella cattedrale della nuova capitale di San Pietroburgo.

All’inizio del ‘900, l’icona venne rubata: si pensa che sia stata venduta in Occidente da contrabbandieri russi, visto che il regime comunista proibiva gli oggetti religiosi, che rischiavano di essere bruciati e distrutti.

Nel 1950 l'icona, ritenuta l’originale, venne acquistata in Inghilterra da un collezionista privato. I proprietari ne proposero l’acquisto all’arcivescovo ortodosso di San Francisco, della metropolia ortodossa degli Stati Uniti d’America (dichiaratasi indipendente da Mosca nel 1924), ma egli declinò l'offerta.

Nel 1964 l’icona venne esposta a New York per l’Esposizione Universale. L’icona venne in seguito acquistata dall'associazione cattolica Blue Army e donata al santuario di Fatima nel 1970. Nel 1993 è stata regalata al papa, che la custodisce nel suo appartamento in Vaticano. Nella sua ultima visita al Papa nel novembre scorso, il presidente russo Vladimir Putin l’ha anche baciata. Giovanni Paolo II ha sempre atteso l’occasione per restituire l’icona alla venerazione del popolo russo. L’ultima perizia scientifica ha considerato l’icona autentica, datandola al 1730.

Fonte Asia News (http://www.asianews.it/view_p.php?l=it&art=1310)

http://www.russianicons.org/Image4.jpg Versione moderna dell'Immagine della Vergine di Kazan

Leonardo (POL)
27-08-04, 11:32
Se è vera la notizia del corriere della sera di oggi sul non invito degli ortodossi russi alle gerarchie cattoliche Russe alla consegna dell'Icona, mi colpisce una profonda tristezza, per questo ennesimo atto di prepotenza e disprezzo e mi sorge un dubbio veramente incredibile che così ingenuamente vi scrivo com'è venuto: " Ma questi Ortodossi Russi sono veri Cristiani o sono dei Malvagi che si sono impossessati della Chiesa di Cristo, solo per interessi meramente politici o venali?"
Sono pronto a ricredermi, è solo un pensiero, ma ragazzi mai vista tanta cattiveria, come faremo a dialogare con gente così?

ciao a tutti

La faccina che ho messo è triste, ma non quanto lo mio stato d'animo.

Augustinus
27-08-04, 11:47
Originally posted by Leonardo
Se è vera la notizia del corriere della sera di oggi sul non invito degli ortodossi russi alle gerarchie cattoliche Russe alla consegna dell'Icona, mi colpisce una profonda tristezza, per questo ennesimo atto di prepotenza e disprezzo e mi sorge un dubbio veramente incredibile che così ingenuamente vi scrivo com'è venuto: " Ma questi Ortodossi Russi sono veri Cristiani o sono dei Malvagi che si sono impossessati della Chiesa di Cristo, solo per interessi meramente politici o venali?"
Sono pronto a ricredermi, è solo un pensiero, ma ragazzi mai vista tanta cattiveria, come faremo a dialogare con gente così?

ciao a tutti

La faccina che ho messo è triste, ma non quanto lo mio stato d'animo.

Semplicemente non sono cristiani. Cristiano è chi possiede la fede di Cristo, è ovvio. Dunque, credono a quanto Cristo ha rivelato e la Chiesa propone a credere, quale sua fedele interprete. Se dunque è vero ciò, essi non possono qualificarsi quali "cristiani", ma eretici e scismatici. Il problema è però un altro. Non tanto questo loro essere "Chiesa separata" (espressione assai equivoca ...), ma il fatto che in questi soggetti manchi qualsiasi buona volontà di dialogo, piano e tranquillo, quanto meno sotto l'aspetto della pacifica convivenza.
Mi spiace doverlo dire, ma mi pare che il gesto del Papa, animato dalle migliori intenzioni, sia caduto nel vuoto. Un'ennesima conferma circa l'inopportunità del gesto, in realtà dettata da un personaggio assai equivoco ... il card. Kasper ... che ha notoriamente svenduto il comando di Cristo di evangelizzare tutti i popoli (ivi incluse ... evidentemente anche le popolazioni russe) al "patriarca" di Mosca ... . Non a caso qualcuno lo definito espressamente - ed a mio sommesso avviso a ragione - "eretico". Non era poi questo stesso personaggio ad auspicare una "riabilitazione" dell'eretico monaco Pelagio, facendolo assurgere a simbolo dell'inquietudine dell'uomo d'oggi?
Ma tant'è ... . :fru :fru :fru
Penso comunque che questo "schiaffo di anagni" del "patriarca" serva alla Chiesa cattolica per comprendere la pasta del personaggio col quale ha a che fare ... :D :D :D, salvo che non ci metta lo zampino il card. Kasper :rolleyes:

Bellarmino
27-08-04, 11:49
Originally posted by Leonardo
Se è vera la notizia del corriere della sera di oggi sul non invito degli ortodossi russi alle gerarchie cattoliche Russe alla consegna dell'Icona, mi colpisce una profonda tristezza, per questo ennesimo atto di prepotenza e disprezzo e mi sorge un dubbio veramente incredibile che così ingenuamente vi scrivo com'è venuto: " Ma questi Ortodossi Russi sono veri Cristiani o sono dei Malvagi che si sono impossessati della Chiesa di Cristo, solo per interessi meramente politici o venali?"
Sono pronto a ricredermi, è solo un pensiero, ma ragazzi mai vista tanta cattiveria, come faremo a dialogare con gente così?

ciao a tutti

La faccina che ho messo è triste, ma non quanto lo mio stato d'animo.
Vedi che contrariamente a quello che avevi scritto costoro sono tutti da convertire a Cristo?!
Inutile consegnare immagini sacre o lanciare proclami distensivi se prima non si dice a costoro che vivono nello scisma e nell'errore. L'autentica carità cristiana consisterebbe innanzitutto in questo.

Augustinus
27-08-04, 11:56
Il Papa consegna l' icona: ho sempre desiderato che tornasse in Russia

Una preghiera perché si affretti l' unità dei credenti Il cardinale Walter Kasper la porterà ad Alessio II
Celebrato il passaggio della «Madre di Dio» di Kazan alla Chiesa ortodossa. «Una nazione cristiana provata dalla persecuzione»

di Accattoli Luigi

CITTA' DEL VATICANO - «Fratello carissimo, affido a te la santa icona della Madre di Dio di Kazan: consegnala nelle mani del nostro fratello il Patriarca Alessio II e attraverso di lui alla Santa Chiesa ortodossa russa e all' intero popolo russo»: con il tono ispirato delle grandi occasioni, Giovanni Paolo ha parlato così al cardinale Walter Kasper, prima di prendere congedo, con un bacio, dall' icona che aveva avuto presso di sè, nel proprio appartamento, per più di dieci anni. Papa Wojtyla, ieri, era in forma, come lo è spesso quando compie i gesti più suoi. E questo lo è, sia come idea che come esecuzione. Con voce forte e volto deciso, ha narrato - durante la Celebrazione per la consegna dell' icona, che si è tenuta nell' Aula delle udienze - come quell' immagine «dopo aver attraversato diversi Paesi» sia giunta «nella casa del Papa» e come egli «fin dall' inizio» avesse desiderato che essa «facesse ritorno sul suolo della Santa Russia». Perchè attorno a quell' icona «si è sviluppata la storia di quel grande popolo». A questo punto il Papa ha tracciato un profilo alto della Russia, «una nazione da tanti secoli cristiana», provata dalla persecuzione: «Anche quando forze avverse si accanirono contro la Chiesa e tentarono di cancellare dalla vita degli uomini il nome santo di Dio, quel popolo rimase profondamente cristiano». Infine, la finalità del dono che invia al Patriarca Alessio II: con esso il Papa intende esprimere «affetto» e «stima» alla Chiesa ortodossa russa e «il desiderio e il fermo proposito di progredire insieme nel cammino di reciproca conoscenza e riconciliazione, per affrettare il giorno di quella unità dei credenti per la quale il Signore Gesù ha ardentemente pregato». Per l' occasione Giovanni Paolo II ha pure composto una preghiera alla Vergine di Kazan, che è stata letta in russo e che si conclude con l' invito a «intercedere affinchè si affretti il tempo della piena unità tra l' Oriente e l' Occidente, della piena comunione tra tutti i cristiani». I rapporti tra la Chiesa di Roma e l' Ortodossia in generale non sono affatto buoni. Quelli con la Chiesa russa sono poi i più difficili, inaspriti negli ultimi anni dalla nomina di alcuni vescovi cattolici per il territorio russo e dall' appoggio del Papa agli «uniati» (cristiani di rito orientale uniti a Roma) dell' Ucraina. Giovanni Paolo II spera che il dono dell' icona segnali il suo atteggiamento amichevole e possa dunque contribuire al disgelo. Tendere la mano, compiendo un gesto generoso, per sbloccare una situazione sfavorevole è tipico di Papa Wojtyla. L' icona oggi resta esposta in San Pietro, per la «venerazione dei fedeli». Domani parte per Mosca, dove sabato verrà consegnata al Patriarca Alessio II nella Cattedrale della Dormizione, al Cremlino. Oltre che dalla solennità delle parole usate ieri, l' importanza che il Papa attribuisce a questo gesto verso una «Chiesa sorella» è segnalata dalla numerosa e insolita delegazione che andrà a Mosca: dieci persone, tra le quali due cardinali. I cardinali sono Walter Kasper, responsabile vaticano per l' ecumenismo e l' arcivescovo di Washington McCarrick (perchè l' icona fu donata al Papa da un' associazione di cattolici americani, che l' aveva acquistata sul mercato antiquario negli Anni ' 60). Nella delegazione ci sono quattro tra arcivescovi e vescovi (Farrell, Boccardo, il nunzio a Mosca Mennini, il presidente dei vescovi cattolici russi Kondrusiewicz), il portavoce vaticano Navarro-Valls, il gesuita Maj esperto di cose russe, il priore della Comunità di Bose Enzo Bianchi e il presidente della Comunità di Sant' Egidio Andrea Riccardi. La Comunità di Bose e quella di Sant' Egidio sono tra gli ambienti cattolici che hanno i migliori rapporti con l' Ortodossia russa.

Luigi Accattoli

L' IMMAGINE IL SIMBOLO Realizzata intorno al 1730, l' icona della Madonna di Kazan è uno dei maggiori simboli della cristianità in Russia. Dopo la Rivoluzione bolscevica fu rubata e venduta in Occidente. Nel 1993 fu donata al Papa, che fino a ieri l' ha custodita nel suo appartamento in Vaticano LE CERIMONIE Ieri, Giovanni Paolo II ha affidato l' icona al cardinale Walter Kasper, che ha l' incarico di riportarla in Russia. La consegnerà sabato al Patriarca di Mosca Alessio II, nella Cattedrale della Dormizione

Augustinus
27-08-04, 11:58
Icona di Kazan, il bacio del Papa In Russia come «dono di pace»

Cerimonia oggi per la restituzione della «Madre di Dio» agli ortodossi Alessio II l'accoglierà a Mosca, ma la riconciliazione resta lontana L' opera affidata al cardinale Kasper Il Patriarcato: segno di buona volontà e di giustizia

di Accattoli Luigi

CITTA' DEL VATICANO - Papa Wojtyla è un inventore di gesti simbolici e oggi ne compie uno dei più originali: bacia un' icona russa della Vergine, conservata nel suo appartamento, quella della «Madre di Dio di Kazan» e la dona al Patriarca Alessio II e al popolo russo. Traducendo in linguaggio profano il gesto «paraliturgico» del Papa, potremmo dire che Wojtyla invia quell' icona a Mosca come ambasciatrice di pace. Non c' è pace, infatti, tra la Chiesa di Roma e l' Ortodossia russa. C' è anzi una guerra sorda e qualche volta aperta. Motivata da lontananza e malintesi secolari, ma anche recenti. Le relazioni sono peggiorate dopo la caduta del regime comunista, con la rinascita degli uniati (cristiani di rito orientale fedeli a Roma) in Ucraina e la nomina di vescovi cattolici per il territorio russo. Il Papa - che ha nominato quei vescovi e ha difeso i cattolici ucraini - ha tentato tutte le vie del dialogo, affermando anche più volte l' intenzione di fare visita al Patriarca di Mosca. Ma ha ricevuto per lo più risposte polemiche. Ora gioca una carta simbolica, che tocca il cuore dell' interlocutore. Qui è il sale del gesto che compie oggi: il dono dell' icona è stato accettato dal Patriarca Alessio, che la riceverà sabato 28 nella Cattedrale della Dormizione al Cremlino. Quell' accettazione non è un risultato da poco. Solo un anno addietro c' era stato un irrigidimento del Patriarcato all' idea che il Papa in persona potesse consegnare l' icona alla Comunità ortodossa di Kazan, facendo scalo in quella città durante un ipotetico viaggio verso la Mongolia, che poi non ha fatto. Il dono è stato accettato, siamo dunque di fronte a un segno di disgelo, ma il Papa ha dovuto rinunciare al sogno di una consegna diretta, in territorio russo, o nelle mani del «fratello» Alessio. Giovanni Paolo II affida oggi l' icona al cardinale Walter Kasper, responsabile vaticano dell' ecumenismo, che sabato la consegnerà al Patriarca Alessio. Se tutte le diplomazie amano i riti, quelle ecclesiastiche li amano alla follia. Il dono dell' icona «è senza dubbio un atto degno» che dimostra «buona volontà e senso della giustizia» da parte della Santa Sede: lo ha detto ieri un portavoce del Patriarcato, Vsevolod Ciaplin. Ed era un commento atteso in Vaticano, poichè nei giorni scorsi non erano mancate valutazioni polemiche di esponenti minori e una considerazione fredda da parte del Patriarca. Parlando - proco prima di ferragosto - col presidente Vladimir Putin del ritorno dell' icona, Alessio II ne aveva sottolineato il pregio e il valore, ma ribadendo la convizione che si trattasse di una copia - seppur antica - dell' immagine originale scomparsa dalla Russia all' inizio del ' 900 e che per questo non fosse necessaria la presenza del Papa alla cerimonia della restituzione. Una perizia effettuata il 1° aprile dell' anno scorso, da parte di una commissione di esperti russi e vaticani, ha accertato che l' icona che viene ora restituita è una copia di quella originaria, forse la più antica tra quelle esistenti: una copia realizzata «in un periodo non successivo alla prima metà del XVIII secolo» (forse intorno al 1730). Questa copia emigra in Occidente negli anni ' 20 del secolo scorso, con il trafugamento e la svendita degli oggetti religiosi invisi al regime comunista. Negli anni ' 50 fa parte di una collezione privata inglese, nel 1964 viene esposta a New York nell' Esposizione Universale. Acquistata dall' associazione cattolica Armata azzurra, nel 1993 viene donata al Papa. «Venerazione e consegna dell' icona della Madre di Dio di Kazan» si intitola la «celebrazione» che si terrà oggi alle 10,30 nell' Aula delle udienze. Ad attestare l' importanza che il Papa attribuisce all' evento, ci sarà la diretta di Raiuno. Domani, giovedì, l' icona resterà esposta in San Pietro alla «venerazione dei fedeli». Venerdì partirà per Mosca. Luigi Accattoli E' la copia più antica In Occidente dagli anni ' 20 L' icona della Madonna di Kazan (nella foto), che Giovanni Paolo II donerà ad Alessio II, è la copia più antica del quadro originale ancora esistente: fu realizzata intorno al 1730. Negli anni ' 20 arrivò in Occidente, nel ' 50 fu acquistata da un collezionista inglese. Nel ' 64 era esposta a New York e nel ' 70 fu donata al Santuario di Fatima Dall' appartamento del Pontefice alla cattedrale della Dormizione L' icona fu donata al Papa nel 1993 e da allora Giovanni Paolo II la custodisce nel suo appartamento in Vaticano. Lo scorso anno il Pontefice mostrò la «sua» icona di Kazan anche al presidente russo Putin. Un mese fa l' annuncio di voler donare l' opera ad Alessio II, patriarca di Mosca, che ha accettato l' offerta Quattro giorni dal Vaticano al Cremlino LA CERIMONIA Oggi alle 10.30 il Tg1, in collegamento con il Centro televisivo vaticano, trasmetterà l' udienza generale del Papa. Durante la liturgia della parola Giovanni Paolo II consegnerà l' icona della Madonna di Kazan ad una delegazione guidata dal cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell' unità dei cristiani

ULTIMA TAPPA IN VATICANO Domani il dipinto verrà esposto alla venerazione dei fedeli nella basilica vaticana. Alle 9 l' arcivescovo Leonardi Sandri, sostituto per gli Affari generali della Segreteria di Stato, presiederà le lodi, mentre alle 17 ci sarà la messa solenne celebrata dal cardinale Walter Kasper. L' indomani la partenza per Mosca

IL VIAGGIO PER MOSCA La delegazione vaticana arriverà a Mosca nel pomeriggio del 27 per donare il dipinto al patriarca di Mosca, Alessio II, ed alloggerà in un hotel del Patriarcato e non alla nunziatura apostolica.

NESSUN INVITO PER I CATTOLICI MOSCOVITI Sabato 28 è in programma la consegna dell' icona al patriarca, nella chiesa della Dormizione al Cremlino. Né l' arcivescovo cattolico di Mosca, Kondrusiewicz, né i cattolici moscoviti sono stati invitati da Alessio II a partecipare alla cerimonia. Un gruppo di parrocchiani della cattedrale cattolica dell' Immacolata concezione ha chiesto di poter pregare davanti all' icona in una veglia nottruna, prima che questa venga riconsegnata al Cremlino

Augustinus
27-08-04, 11:59
Il vessillo della riscossa (antipolacca)

Fu portata in battaglia e nel 1612 divenne una bandiera. E' venerata dalle due Chiese Le copie più antiche sparirono dopo la rivoluzione di Lenin. La riconsegna apre ora una nuova fase
A San Pietroburgo «sconfisse» Napoleone, entrò nell' immaginario cattolico grazie anche a Fatima. L' originale scomparve 100 anni fa

di Melloni Alberto

la Storia Una tragedia attraversa il cristianesimo: la divisione fra le Chiese. Una tragedia a cui troppi hanno fatto il callo; una tragedia che la partenza da Roma per Mosca di una icona della Vergine di Kazan permette di capire nei suoi tanti spessori. L' icona come tale segna una distanza: non è un «quadro», ma una finestra sull' invisibile. Non ritrae la celeste Madonna dell' immaginario occidentale, ma una donna col capo tondo come il mondo e la pelle scura come il dolore umano: non una mamma affettuosa, ma una donna triste che il Cristo consola. Questa icona (la Kazanskaja) parla poi delle guerre con cui l' Oriente si «salva» dall' Occidente. Trovata intatta dopo l' incendio del 1579, l' icona fu venerata a Kazan, a Mosca, a San Pietroburgo - e portata in battaglia per salvare la Russia: nel 1612, essa fu il vessillo della riscossa contro i polacchi cattolici; un secolo dopo sarebbe stata issata contro i protestanti di Svezia invasori; a San Pietroburgo l' icona «sconfisse» Napoleone - e oggi c' è chi dice che l' icona era anche a Stalingrado, ultima frontiera della fede ortodossa sempre perseguitata e sempre viva... L' icona, però, entra anche nell' immaginario cattolico. L' originale (quella custodita a Kazan) scomparve 100 anni fa. Le due copie antiche sparirono dopo la rivoluzione di Lenin, che, sulle prime, fu guardata dagli «unionisti» cattolici come un castigo mandato da Dio per piegare gli ortodossi e spalancare la via alla «conversione» della Russia, cioè alla sottomissione al Papa. Pio XI abbandonò presto questa illusione, nella quale, però, giocava l' eco delle apparizioni di Fatima della primavera-estate 1917, avvenute durante la guerra e prima che Lenin prendesse il potere. Fra i segreti che la «Signora» comunicò ai bambini portoghesi (e che presero poi forma scritta negli anni successivi) si annunciava perentoriamente: «La Russia si convertirà». Per un ortodosso era una frase senza senso, che sembrava perfino disconoscere il martirio affrontato di lì a pochi anni da milioni di credenti. Letti nell' Italia degli anni Quaranta quei segreti sembravano, invece, parlare soprattutto della fine dell' Urss (col non piccolo problema che erano i nazifascisti che stavano cercando di finirla) e della conversione dei russi atei al cattolicesimo. Così quando negli Stati Uniti fu esposta un' icona che si diceva essere un «originale» della Kazanskaja, quell' immaginario cattolico si mobilitò. Se il metropolita ortodosso d' America la giudicò una copia tardiva, l' icona venne acquistata come autentica dalla «Blue Army» di Fatima, un ordine cavalleresco americano legato alle apparizioni del 1917. L' icona fu portata a Fatima, in attesa di vederla ritornare in una Russia «convertita» (dal comunismo e/o al cattolicesimo). E venne donata nel 1993 a Giovanni Paolo II, che la portò a Roma. E qui le due storie incominciano a intrecciarsi. Perché per anni si fa ventilare l' ipotesi che il Papa possa riportare personalmente in Russia l' icona. Cosa che non accade a causa dal progressivo deteriorarsi delle relazioni fra il Vaticano e Mosca. Una serie di atti di governo del Papa (l' erezione di diocesi, la nomina di vescovi) che nel linguaggio ecclesiastico dicevano che il Papa polacco non riconosceva o non rispettava l' autorità del patriarca di Mosca sul suo territorio canonico, creano un gelo profondo fra le due chiese. E d' altronde, proprio per questo, trattenere una icona che - se autentica - appartiene alla Chiesa russa, significava dar corda ai sentimenti di disprezzo verso l' ortodossia, con o senza i segreti di Fatima. La decisione di rimandare ora la Kazanskaja a Mosca apre una fase nuova e delicata. Mentre i tradizionalisti cattolici maledicono «l' ingrato Wojtyla» che manda l' icona in una Russia che non s' è «convertita» a Roma e mentre gli ortodossi rigoristi gridano contro gli eretici cattolici che portano una (falsa) icona per ingannare il popolo russo - le due Chiese sentono tutto il peso della responsabilità. Sarà questo un gesto maldestro che mantiene altissima la tensione fra le due Chiese? Sarà una missione che permette a una delegazione di fini interpreti dell' ecumenismo cattolico di dare garanzie sull' impegno ecumenico della Chiesa di Roma? Sarà un' opportunità di dialogo che la nuova realtà politico-religiosa inaugurata da Putin e Alessio II non si lascerà sfuggire? Lo può dire solo il tempo: dietro tutto restano due popoli che si guardano da lontano con curiosità, con sospetto, ma spesso con riverenza (l' amore dell' Occidente alla Trinità di Andrej Rubliov, e l' amore dell' Oriente alla Sindone di Torino sono parimenti sconfinati) e aspettano. Aspettano che l' educata incomprensione diventi comunione. Aspettano da 1050 anni.

Alberto Melloni

Cipriano (POL)
29-08-04, 16:49
Alessio ha ribadidto il "NO" alla visita del Papa....Che gente..Poi si dichiarano cristiani questi ortodossi...

Augustinus
29-08-04, 23:53
29 Agosto 2004
RUSSIA - VATICANO

Alessio II: “Ortodossi e cattolici insieme contro la secolarizzazione”

Mosca (AsiaNews) – “Ortodossi e cattolici possono e devono cooperare” per far fronte ai problemi della società russa. Lo ha detto Alessio II, patriarca ortodosso di Mosca, incontrando ieri la delegazione vaticana che ha portato a Mosca l’icona di Kazan, omaggio di Giovanni Paolo II alla chiesa russa. La delegazione ha inoltre consegnato al patriarca un messaggio del papa che definisce l’icona di Kazan “un simbolo dell’unità dei discepoli di Cristo”. Il patriarca ha ricevuto in privato il card. Walter Kasper, capo della delegazione del Vaticano, il card. Edgar T. McCarrick, arcivescovo di Washington, e il nunzio Mennini. Alessio II ha comunicato ai rappresentanti vaticani che a breve invierà una risposta a Giovanni Paolo II. Il patriarca ha dichiarato ai delegati vaticani che ortodossi e cattolici in Russia devono “cooperare in maniera utile per resistere alla secolarizzazione della società e per opporsi alle sette fondamentaliste che cercano di attirare tra le loro fila molte persone, causando loro gravi danni spirituali”.
L’incontro si è tenuto dopo la cerimonia di consegna dell’icona, svoltasi nella cattedrale della Dormizione, al Cremlino. Alla cerimonia era presente mons. Tadeusz Kondrusiewicz, metropolita cattolico di Mosca.
Ai fedeli cattolici non è stato permesso di assistere alla celebrazione, alla quale erano invece presenti fedeli protestanti norvegesi guidati dal vescovo luterano di Oslo.
Durante la cerimonia il patriarca ha ringraziato il papa per il ritorno dell’icona e si è augurato che “questo gesto diventi il primo passo per l’instaurazione di relazioni fraterne fra la chiesa ortodossa e il Vaticano”.
“Questa icona ha insegnato a molti cattolici ad amare la Russia, la chiesa ortodossa russa e la sua eredità culturale. Speriamo che questo non sia limitato solo al trasferimento dell’icona, ma sia seguito da altri gesti e che le nostre relazioni migliorino nel futuro” ha dichiarato Alessio II alla stampa. Egli ha chiesto al papa “di ritornare a sincere e rispettose relazioni tra le due chiese, che devono essere libere da ogni spiacevole competizione e piene di desiderio di aiutarsi reciprocamente in modo fraterno”.
Richiesto su un viaggio del papa in Russia, il Patriarca ha detto: “I negoziati su una possibile visita del papa in Russia saranno possibili solo dopo cambiamenti essenziali nelle relazioni fra ortodossi e cattolici”. Al momento, ha aggiunto, la visita è “impossibile”. (AF)

Fonte: Asia news (http://www.asianews.it/view_p.php?l=it&art=1375) (il grassetto è mio e che denota una situazione a dir poco scandalosa ...)

Augustinus
29-08-04, 23:55
29 Agosto 2004
VATICANO - RUSSIA

Papa: “Icona di Kazan, simbolo dell’unità fra Oriente e Occidente”

Messaggio di Giovanni Paolo II ad Alessio II per la consegna della preziosa immagine



Città del Vaticano (AsiaNews) – L’icona della Madonna di Kazan è “simbolo dell’unità dei discepoli di Cristo” perché oggetto di preghiera di fedeli ortodossi e cattolici per molti secoli. Lo scrive il papa nel suo messaggio ad Alessio II, Patriarca ortodosso russo in occasione della consegna dell’icona di Kazan, avvenuta ieri nella cattedrale della Dormizione di Mosca.

Il papa, che ha custodito l’icona per 11 anni nel suo appartamento privato, ha molte volte pregato davanti all’icona “implorando il giorno della comunione visibile” fra i cristiani. Alla Vergine il papa chiede “di ottenere il dono della pace per tutte le nazioni”.

Il papa conclude il suo messaggio scambiando con Alessio II “un bacio fraterno nel Signore”.



Ecco il testo completo del Messaggio del papa ad Alessio II:

A Sua Santità Alessio II, Patriarca di Mosca e di tutte le Russie

Dopo un lungo periodo di prove e di sofferenze che nel secolo scorso si sono abbattute sulla Chiesa ortodossa russa e sul Popolo russo, il Signore della storia, che tutto dispone secondo la sua volontà, ci dona oggi di essere nella gioia e nella speranza comune in occasione del ritorno dell’Icona della Madre di Dio di Kazan nella sua patria.

Nella gioia e nei sentimenti di comunione che mi animano e che hanno animato i miei predecessori, sempre attenti al Popolo russo, io mi rallegro che Vostra Santità accolga in questo giorno la Delegazione che Le invio. Guidata dai Cardinali Walter Kasper e Edgard Theodore McCarrick, essa è incaricata di rimettere nelle vostre mani questa sacra Icona, così strettamente legata alla fede e alla storia dei cristiani in Russia.

Per un insondabile disegno della Provvidenza Divina, durante i lunghi anni del suo pellegrinaggio, la Madre di Dio rappresentata in questa icona sacra conosciuta come la Kazanskaya, ha riunito attorno a sé i fedeli ortodossi, così come i loro fratelli cattolici di altre parti del mondo, che hanno ardentemente pregato per la Chiesa e il Popolo che ella proteggeva da secoli. Più recentemente, la Provvidenza Divina ha permesso che il Popolo e la Chiesa in Russia ritrovassero la libertà e che crollasse il muro che separava l’Europa dell’Est da quella dell’Ovest. Nonostante la divisione che purtroppo esiste ancora tra i cristiani, questa Icona sacra appare come uno dei simboli dell’unità dei discepoli del Figlio di Dio, di Colui verso il quale ella tutti ci guida.

Il Vescovo di Roma ha pregato davanti a questa Icona sacra implorando che venga il giorno in cui noi saremo tutti uniti e potremo proclamare davanti al mondo, a una sola voce e in una comunione visibile, la salvezza del nostro unico Signore e la sua vittoria su tutte le potenze malvagie ed empie che attentano alla nostra fede e alla nostra testimonianza di unità.

Oggi mi unisco a voi nella preghiera, Fratello carissimo, all’Episcopato della Chiesa ortodossa russa, ai preti, ai monaci e alle monache, e al Popolo di Dio in Terra russa. A questa preghiera si uniscono tutti i figli e le figlie della Chiesa cattolica nella loro profonda devozione e venerazione per la Santa Madre di Dio. Possa questa venerabile immagine guidare tutti noi nel nostro cammino evangelico alla sequela di Cristo, proteggere il Popolo al quale essa fa ritorno e l’umanità tutta intera. La Santa Madre di Dio volga il suo sguardo materno verso gli uomini e le donne del nostro tempo; sostenga i credenti affinché non si allontanino dal cammino che Dio ha tracciato per loro: la proclamazione di Cristo, Via, Verità e Vita, e una testimonianza coraggio della loro fede nella società e tra le nazioni. In questo giorno preghiamo con fiducia la Vergine santissima perché noi sappiamo che Ella implora per noi e per tutte le nazioni il dono della pace. In questi sentimenti di carità, nella gioia di questo evento che celebriamo oggi, e con lo sguardo rivolto verso la Santa Madre di Dio, io scambio con Vostra Santità un bacio fraterno nel nostro Signore.

Dal Vaticano, il 25 agosto 2004

Giovanni Paolo II

Fonte: Asia news (http://www.asianews.it/view_p.php?l=it&art=1373)

Augustinus
29-08-04, 23:57
27 Agosto 2004
RUSSIA - VATICANO

Il ritorno dell’icona di Kazan, fra antiche guerre e nuove speranze

Ortodossi russi, tatari e cattolici di fronte al gesto di amicizia del Papa

Mosca (AsiaNews) – Il patriarcato di Mosca “ringrazia” il Vaticano per il “ritorno” dell’icona di Kazan in Russia, ma attende “passi più significativi” per il miglioramento delle relazioni fra le due chiese. È quanto afferma l’arciprete Vsevolod Chaplin, vicepresidente del Dipartimento per le relazioni esterne del patriarcato ortodosso a Mosca.

“Sarebbe auspicabile sperare che questo atto simbolico sarà seguito anche da altri gesti, più significativi per i nostri fedeli per la creazione di relazioni fra cattolici e ortodossi” ha affermato Chaplin. Egli ha elencato i “passi significativi” che il patriarcato si aspetta dalla chiesa cattolica: “Il rifiuto di ogni attività missionaria e di proselitismo fra la popolazione che appartiene - per comportamento, battesimo e radici spirituali - all’ortodossia; la correzione della posizione attuale dei fedeli della chiesa ortodossa russa nelle regioni occidentali dell’Ucraina”.

“In questi anni tornano in Russia molte icone e oggetti religiosi che sono stati portati fuori dal nostro paese durante le persecuzioni contro la chiesa. Tra questi, anche l’icona di Kazan” afferma Chaplin. “Ogni reperto che torna in Russia è accettato con gratitudine dai fedeli. Il ritorno di questa icona dal Vaticano a Mosca, comunque, è un atto di buona volontà ma anche di giustizia”.

Non è ancora chiaro se i cattolici di Mosca potranno recarsi alla solenne cerimonia della consegna dell’icona di Kazan, prevista per domani mattina nella cattedrale della Dormizione al Cremlino.

I soli cattolici ammessi fin ora sono i membri della delegazione vaticana e alcuni giornalisti da Roma.

La decisione del Vaticano di non esporre l’icona nella cattedrale cattolica di Mosca per la preghiera, è stata accettata con obbedienza dai cattolici moscoviti, senza proteste pubbliche. Ma non mancano le lamentele. “Abbiamo comunque alcune domande da fare agli ospiti vaticani” ha detto uno dei promotori della veglia di preghiera davanti all’immagine mariana, veglia che non avrà luogo. “Non capiamo perché i cattolici di Mosca sono peggiori di quelli di Roma. Come mai a Roma l’icona è stata esposta per la preghiera pubblica per tutta la giornata di ieri a san Pietro, e a Mosca invece no?”. I cattolici moscoviti trovano “illogica” la decisione del Vaticano: “Se, per rispetto della chiesa ortodossa russa, dopo la consegna dell’icona dal Papa al card. Kasper, la prima persona che deve pregare davanti all’icona è il patriarca, perché è stata fatta questa eccezione per i cattolici a Roma? Nella chiesa universale ci sono davvero cattolici di serie B?” si domanda il cattolico russo.

Intanto, Mintimer Shaymiev, presidente del Tatarstan - la regione a 800 km a est di Mosca dove si trova la città di Kazan - ha espresso la sua personale “speranza” e di “molti miei concittadini” che l’immagine venga trasferita a Kazan. Questa questione è di esclusiva decisione del patriarca Alessio II. “La decisione del Santo Padre è un gesto di buona volontà e dimostra il suo desiderio che un dialogo fra la chiesa cattolica e ortodossa abbia inizio”.

La richiesta del ritorno dell’icona nel suo luogo di apparizione - secondo la tradizione appunto Kazan - ha rinfocolato l’attrito fra Mosca e i separatisti del Tatarstan. Il presidente Shaymiev spera che l’icona giunga nella repubblica per dare compimento alla sua politica religiosa di pacifica coesistenza fra ortodossi e musulmani.

I nazionalisti tartari hanno invece manifestato contro il trasferimento dell’icona di Kazan. Il 25 agosto, sulla piazza della Libertà nel centro storico di Kazan, membri del “Comitato pubblico pan-tartaro” hanno organizzato una protesta scandendo slogan come: “Via il Tatarstan dalla schiavitù di Mosca”. Essi hanno espresso forte disaccordo dalla prospettiva del ritorno dell’icona. Mentre il sindaco musulmano della città K. S. Ishakov prendeva parte alla cerimonia del Papa di consegna dell’icona a Roma, i nazionalisti tatari scendevano in piazza inneggiando al “Kazan, cuore dei musulmani russi”. I nazionalisti hanno avuto modo di dichiarare un giorno che l’icona di Kazan è “un simbolo di asservimento, di oppressione coloniale e di umiliazione del popolo tartaro”. I dimostranti hanno invitato il pontefice e il Vaticano a non cedere a giochi sulla cosiddetta “icona di Kazan”, offendendo così i sentimenti religiosi dei musulmani.

“Il desiderio del patriarcato di Mosca di ricevere questa icona e le recenti accuse riflettono la politica anti-occidentale della chiesa ufficiale russa” afferma Roman Lunkin, esperto di ortodossia. Questa visione anti-occidentale oppone il patriarca Alessio II e il presidente Vladimir Putin sulla visita a Mosca del papa. Dopo la visita ufficiale di Putin a Roma nel novembre scorso, il presidente russo aveva espresso il desiderio di accogliere il papa a Mosca. L’intento di Putin è rimarcare l’apertura del suo governo in politica estera. Il patriarca ha invece sempre rifiutato in maniera drastica ogni possibilità di incontrare il Pontefice. “Il gesto del Papa di donare l’icona di Kazan al patriarca rimane comunque un simbolo del sentire comune che esiste fra le due chiese, un passo sulla strada del superamento delle reciproche diffidenze” sottolinea Lunkin. “Solo per gli ortodossi nazionalisti o i separatisti tartari l’icona di Kazan, è un contenzioso di guerre antiche”. (AF)

Fonte: Asia news (http://www.asianews.it/view_p.php?l=it&art=1368)

vescovosilvano
31-08-04, 10:06
Al di là del gesto, indubbiamente bello e significativo, della condegna dell'Icona veneranda, sull'atteggiamento del Patriarca Alessio ho esposto il mio punto di vista in altro tread e a questo rimando.
Quello sui Problemi in Romania.
Innalzo preghere alla Tuttasanta perchè possiamo continuare a dialogare con franchezza e senza diplomazia come stiamo facendo su questo forum. E' più importate di quanto si possa credere.

Augustinus
31-08-04, 12:17
Originally posted by silvano
... Innalzo preghere alla Tuttasanta perchè possiamo continuare a dialogare con franchezza e senza diplomazia come stiamo facendo su questo forum. E' più importate di quanto si possa credere. ;) ;) ;) :) :) :)

Augustinus
05-09-04, 00:05
31 Agosto 2004
VATICANO - RUSSIA

Messaggio del patriarca Alessio II a papa Giovanni Paolo II

Roma (AsiaNews) – Il patriarca Alessio II di Mosca ha inviato un messaggio ufficiale ringraziando il papa per il ritorno alla Chiesa ortodossa russa dell’icona della Madre di Dio di Kazan.

La dichiarazione del patriarca è stata diffusa oggi dalla Sala stampa della Santa Sede. In essa si afferma che il ritorno in Russia dell’icona è un “atto di giustizia” e un chiaro segno di buona volontà da parte del Vaticano. In una velata accusa verso il “proselitismo” dei cattolici in Russia, il patriarca dice anche: “Relazioni aperte fra i cristiani di diverse confessioni presuppongono rispetto gli uni per gli altri, conoscenza della loro storia comune e della loro sensibilità nel portare avanti azioni in territori dove altre tradizioni cristiane hanno vissuto per secoli”.

Di seguito il testo completo della dichiarazione:

Santità,

La ringrazio di tutto cuore per aver donato l’icona di Kazan della Nostra santissima Signora, la madre di Dio e sepre vergine Maria a tutta la Chiesa ortodossa russa. Il 28 agosto, nella festa della gloriosa Dormizione della Madre di Dio, una rappresentanza di delegati della Chiesa cattolica guidata dal card. Walter Kasper, presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, ci ha presentato l’icona dopo una solenne divina liturgia nella cattedrale della Dormizione al Cremino di Mosca., che era traboccante di fedeli venuti per indirizzare le loro preghiere alla santissima Madre di Dio.

Il ritorno di questa santa icona da parte dei vostri inviati è guardato dall’intera Chiesa ortodossa russa sia come un atto di giustizia, sia come un atto di buona volontà da parte di Sua santità. Io credo che la sua decisione di donare l’icona mostra un sincero desiderio di superare le difficoltà esistenti nella relazione fra le nostre due chiese. Possa questo evento diventare il nostro comune contributo per il superamento delle conseguenze negative bella storia del XX secolo marcato da una persecuzione senza misura contro la fede di Cristo.

La venerazione della Madre di Dio come “tenace avvocato del popolo cristiano” (Akathistos all’icona della Madre di Dio di Kazan) – la comune venerazione delle chiese ortodosse e cattolica – ci porti indietro al tempo della Chiesa primitiva, quando non vi erano divisioni così visibili fra Oriente e Occidente come, purtroppo, vi sono ora. La Chiesa ortodossa russa, sempre, anche nei momenti più difficili delle sue relazioni con la chiesa cattolica, ha costantemente affermato la sua volontà di sviluppare tali rapporti nello spirito di sincera cooperazione. Nel ritorno dell’icona di Kazan noi vediamo un passo nella giusta direzione, nella fiducia che in futuro sarà fatto tutto il possibile per risolvere alcuni problemi che rimangono fra le nostre chiese.

Le buone relazioni fra la Chiesa ortodossa russa e le Chiese cattoliche, quelle che “l’eterno Padre, il Principe della Pace” (Is 9,6) ci chiede di realizzare non in parole, ma nei fatti, sono di estrema importanza per il futuro dell’Europa e del mondo intero. La predicazione dei valori cristiani alla società secolarizzata avrà successo solo se tutti i cristiani compiono il comandamento dell’amore del nostro Salvatore: “Amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi” (Giov. 13,34). Relazioni aperte fra i cristiani di diverse confessioni presuppongono rispetto gli uni per gli altri, conoscenza della loro storia comune e della loro sensibilità nel portare avanti azioni in territori dove altre tradizioni cristiane hanno vissuto per secoli

Ancora una volta desidero ringraziare Sua santità dal profondo del mio cuore per il dono ed esprimo la speranza che la santissima Madre di Dio, quale “ veloce e generosa guaritrice di infermità e divisioni” (Akathistos all’icona della Madre di Dio di Kazan), invii la sua grazia e misericordia sui fedeli delle nostre due chiese.

Con amore nel Signore

+ Alessio

Patriarca di Mosca e di tutte le Russie

Fonte: Asia News (http://www.asianews.it/view_p.php?l=it&art=1392)