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Visualizza Versione Completa : 27 settembre (26 settembre) - SS. Cosma e Damiano, martiri



Augustinus
26-09-04, 07:39
Dal sito SANTI E BEATI (http://www.santiebeati.it/search/jump.cgi?ID=29250) (V. anche QUI (http://www.santiebeati.it/search/jump.cgi?ID=29300)):

San Cosma e San Damiano, Martiri

26 settembre - Memoria Facoltativa

sec. III, inizio sec. IV

Cosma e Damiano, medici anàgiri (gratuiti), secondo un'antica tradizione subirono il martirio a Ciro in Siria e il loro culto fu assai diffuso in tutta la chiesa fin dal sec. IV. Il 26 settembre è la probabile data della dedicazione che alla basilica di Roma che porta il loro nome, edificata da Felice IV (525-530). (Mess. Rom.)

Sulla vita di Cosma e Damiano le notizie sono scarse. Si sa che erano gemelli e cristiani. Nati in Arabia, si dedicarono alla cura dei malati dopo aver studiato l'arte medica in Siria. Ma erano medici speciali. Spinti da un'ispirazione superiore infatti non si facevano pagare. Di qui il soprannome di anàgiri (termine greco che significa «senza argento», «senza denaro»). Ma questa attenzione ai malati era anche uno strumento efficacissimo di apostolato. «Missione» che costò la vita ai due fratelli, che vennero martirizzati. Durante il regno dell'imperatore Diocleziano, forse nel 303, il governatore romano li fece decapitare. Successe a Ciro, città vicina ad Antiochia di Siria dove i martiri vengono sepolti. Un'altra narrazione attesta invece che furono uccisi a Egea di Cilicia, in Asia Minore, per ordine del governatore Lisia, e poi traslati a Ciro. Il culto di Cosma e Damiano è attestato con certezza fin dal V secolo. (Avvenire)

Patronato: Medici, Chirurghi, Farmacisti, Parrucchieri

Etimologia: Cosma = ben ordinato, bello, dal greco
Etimologia: Damiano = domatore, o del popolo, dal greco

Emblema: Palma, Strumenti chirurgici

Martirologio Romano: Santi Cosma e Damiano, martiri, che si ritiene abbiano esercitato a Cirro nella provincia di Eufratesia, nell’odierna Turchia, la professione di medici senza chiedere alcun compenso e abbiano sanato molti con le loro gratuite cure.

Martirologio tradizionale (27 settembre): In Egea il natale dei santi Martiri Cosma e Damiano fratelli, i quali, nella persecuzione di Diocleziano, dopo aver superato per divina virtù molti tormenti, catene e prigioni, sommersioni nel mare e nel fuoco, croci, lapidazione e saette, furono decapitati. Con essi poi furono martirizzati, come si dice, anche tre loro fratelli germani, cioè Antimo, Leonzio ed Euprepio.

Abbiamo informazioni abbondanti e di grande interesse sul culto che Cosma e Damiano hanno avuto già poco tempo dopo la morte: dedicazione di chiese e monasteri a Costantinopoli, in Asia Minore, in Bulgaria, in Grecia, a Gerusalemme. La loro fama è giunta rapida in Occidente, partendo da Roma, con l’oratorio dedicato loro da papa Simmaco (498- 514) e con la basilica voluta da Felice IV (526-530). I loro due nomi, poi, sono stati pronunciati infinite volte, sotto tutti i cieli, ogni giorno a partire dal VI secolo, nel Canone della Messa, che dopo gli Apostoli ricorda dodici martiri, chiudendo l’elenco appunto con i loro nomi: Cosma e Damiano.
Poco si sa invece della loro vita. Li ricorda il Martirologio Romano, ispirandosi a una narrazione che vuole Cosma e Damiano nati in Arabia. Sono fratelli, e cristiani. Per invito dello Spirito Santo, si dedicano alla cura dei malati, dopo aver studiato l’arte medica in Siria. Ma sono medici speciali, appunto in virtù della loro missione: non si fanno pagare. Di qui il soprannome di anàrgiri (termine greco che significa “senza argento”, “senza denaro”). Solo una volta, si narra – e contro la volontà di Cosma –, Damiano ha accettato un compenso da una donna che ha guarito: tre uova.
Questa attenzione ai malati è pure uno strumento efficacissimo di apostolato cristiano. E appunto l’opera di proselitismo costa la vita ai due fratelli, martirizzati insieme con altri cristiani. In un anno imprecisato del regno dell’imperatore Diocleziano (tra il 284 e il 305, forse nel 303), il governatore romano li sottopone a tortura e poi li fa decapitare. Questo avviene a Ciro, città vicina ad Antiochia di Siria (oggi Antakya, in Turchia) dove i martiri vengono sepolti. Un’altra narrazione dice che furono uccisi a Egea di Cilicia, in Asia Minore, per ordine del governatore Lisia, e poi traslati a Ciro. Ma abbiamo la voce di Teodoreto, vescovo appunto di Ciro, uno dei grandi protagonisti delle battaglie dottrinali nel V secolo: e questa voce parla di Cosma e Damiano, "illustri atleti e generosi martiri", con ammirazione e affetto di concittadino.
Il culto per i due guaritori, passato dall’Oriente all’Europa, "si mantenne straordinariamente vivo fino a tutto il Rinascimento, dando luogo a un’iconografia tra le più ricche dell’Occidente, specie in Italia, Francia e Germania" (Maria Letizia Casanova). A più di mille anni dalla loro morte, si dà il nome di uno di loro a quello che poi i fiorentini chiameranno padre della patria: Cosimo de’ Medici il Vecchio. E la casata chiama a illustrare la vita dei due santi guaritori artisti come il Beato Angelico, Filippo Lippi e Sandro Botticelli.

Autore: Domenico Agasso

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Augustinus
26-09-04, 08:28
http://www.ng-slo.si/imagelib/source/umetnine/NGS1116.jpg Autore sconosciuto, SS. Cosma e Damiano, 1600 circa, Narodna galerija, Lubiana

http://www.ng-slo.si/imagelib/source/umetnine/NGS0451.jpg Jurij Šubic, SS. Cosma e Damiano, XIX sec., Narodna galerija, Lubiana

http://www.wga.hu/art/d/donatell/2_mature/sacristy/1sacri08.jpg Donatello, SS. Cosma e Damiano, 1428-35, Vecchia Sacrestia, Chiesa di S. Lorenzo, Firenze

http://www.wga.hu/art/b/botticel/1early/10ambrog.jpg http://www.insecula.com/PhotosNew/00/00/08/34/ME0000083483_3.JPG Sandro Botticelli, Madonna con Bambino e sei santi (SS. Maria Maddalena, Giovanni Battista, Francesco d'Assisi, Caterina d'Alessandria, Cosma e Damiano), c.d. Pala di S. Ambrogio, 1470 circa, Galleria degli Uffizi, Firenze

http://images.bridgeman.co.uk/cgi-bin/bridgemanImage.cgi/600.BEN.145740.7055475/44362.JPG Sandro Botticelli, Madonna con Bambino e i SS. Domenico, Cosma, Damiano, Francesco, Lorenzo e Giovanni Battista, 1480-1500, Galleria degli Uffizi, Firenze

http://www.wga.hu/art/d/dossi/cosmas_d.jpg Dosso Dossi, I SS. Medici curano i malati, 1534-42, Galleria Borghese, Roma

http://www.wga.hu/art/l/lippi/filippo/1440/07madonn.jpg Filippino Lippi, Madonna con Bambino in trono e Santi, 1445 circa, Galleria degli Uffizi, Firenze. I Santi sono Francesco d'Assisi, Cosma, Damiano e Antonio di Padova

Augustinus
26-09-04, 08:29
http://www.wga.hu/art/a/angelico/07/marco_p1.jpg Beato Angelico, I SS. Cosma e Damiano curano Palladia, 1438-40, National Gallery of Art, Washington

http://www.wga.hu/art/a/angelico/07/marco_p2.jpg Beato Angelico, I SS. Cosma e Damiano ed i fratelli dinanzi al prefetto Lisia, 1438-40, Alte Pinakothek, Monaco

http://www.wga.hu/art/a/angelico/07/marco_p4.jpg Beato Angelico, I SS. Cosma e Damiano ed i fratelli condannati e salvati dal rogo, 1438-40, National Gallery of Ireland, Dublino

http://www.wga.hu/art/a/angelico/07/marco_p6.jpg Beato Angelico, I SS. Cosma e Damiano ed i fratelli condannati alla crocifissione ed ad essere trafitti da frecce, 1438-40, Alte Pinakothek, Monaco

http://www.wga.hu/art/a/angelico/07/marco_p3.jpg Beato Angelico, I SS. Cosma e Damiano ed i fratelli condannati ad essere gettati da una rupe e miracolosamente salvati, 1438-40, Alte Pinakothek, Monaco

http://www.wga.hu/art/a/angelico/07/marco_p7.jpg http://images.bridgeman.co.uk/cgi-bin/bridgemanImage.cgi/600.XIR.832240.7055475/39059.JPG Beato Angelico, Decapitazione dei SS. Cosma e Damiano e dei fratelli, 1438-40, Musée du Louvre, Parigi

http://www.wga.hu/art/a/angelico/07/marco_p8.jpg Beato Angelico, Sepoltura dei SS. Cosma e Damiano e dei fratelli, 1438-40, Museo di S. Marco, Firenze

Augustinus
26-09-04, 08:37
http://www.wga.hu/art/a/angelico/07/marco_p9.jpg Beato Angelico, Miracolo della gamba sostituita, 1438-40, Museo di S. Marco, Firenze

http://www.wga.hu/art/m/michelan/1sculptu/medici/3madonn2.jpg Michelangelo Buonarroti, Madonna Medici tra i SS. Cosma e Damiano, 1521-34, Sagrestia Nuova, San Lorenzo, Firenze

http://www.wga.hu/art/m/montorso/s_cosmas.jpg http://www.wga.hu/art/m/montelup/s_damian.jpg Michelangelo Buonarroti, SS. Cosma e Damiano, partic., 1521-34, Sagrestia Nuova, San Lorenzo, Firenze

http://www.wga.hu/art/t/tiziano/01b/1mark.jpg http://www.wga.hu/art/t/tiziano/01b/1mark1.jpg Tiziano Vecellio, S. Marco in trono tra i SS. Cosma e Damiano, Rocco e Sebastiano, 1510, Chiesa di S. Maria della Salute, Venezia

http://www.wga.hu/art/w/weyden/rogier/17other/6medici.jpg Rogier van der Weyden, Madonna con Bambino e quattro Santi, 1450-51, Städelsches Kunstinstitut, Francoforte. I quattro Santi sono Pietro e Giovanni Battista, Cosma e Damiano

http://img344.imageshack.us/img344/8223/svvracevi20kozma20i20damjan203.jpg

Augustinus
26-09-04, 08:42
Disc. 329, 1-2; PL 38, 1454-1455

Le gesta gloriose dei santi martiri fanno rifiorire la Chiesa in ogni luogo. Perciò possiamo constatare con i nostri stessi occhi quanto sia vero ciò che abbiamo cantato: «Preziosa agli occhi del Signore é la morte dei suoi fedeli» (Sal 115, 15). Questa morte é preziosa ai nostri occhi e agli occhi di colui, per il cui nome venne affrontata. Ma il prezzo versato per queste morti é stato la morte di uno solo. Quante morti ha riscattato con la sua morte uno solo! Se quel solo non fosse morto, il chicco di frumento non si sarebbe moltiplicato. Avete sentito le parole che dice all'avvicinarsi della sua passione, cioé della nostra redenzione: «Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto»? (Gv 12, 24).
Sulla croce egli compì un'operazione di incalcolabile valore. Su di essa fu fatto il versamento per il nostro riscatto. La lanciata del soldato gli aprì il costato e da quella ferita sgorgò il prezzo di tutto il mondo. Con esso furono comprati i fedeli e i martiri, e il loro sangue é testimone che la loro fede era autentica. Essi restituirono ciò che era stato speso per loro, e misero in pratica quello che dice san Giovanni: Come Cristo ha dato la sua vita per noi, così anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli (cfr. 1 Gv 3, 16). E in un altro passo troviamo scritto: Quando sei seduto a mangiare con un potente, considera bene che cosa hai davanti, perché bisogna che tu prepari altrettanto (cfr. Pro 23, 1-2)
Lauta é quella mensa dove il cibo é costituito dallo stesso padrone della mensa. Nessuno nutre gli invitati con la propria carne: questo lo fa solo Cristo Signore. Egli é colui che invita, egli é il cibo e la bevanda. Compresero bene i martiri che cosa avessero mangiato e bevuto, per rendere un tale contraccambio. Ma come avrebbero potuto rendere questo contraccambio, se egli, che sborsò per primo il prezzo, non avesse dato loro il mezzo per corrisponderlo? «Che cosa renderò al Signore per quanto mi ha dato?». «Alzerò il calice della salvezza» (Sal 115, 12-13). Qual é questo calice? E' il calice della passione, amaro, ma benefico: quel calice avrebbe causato terrore al malato, se il medico non l'avesse bevuto per primo. Questo calice é proprio la passione. Lo riconosciamo dalle parole stesse di Cristo, che dice: «Padre, se é possibile, passi da me questo calice» (Mt 26, 39). DI questo stesso calice i martiri hanno detto: «Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore» (Sal 115, 13).
Non temi dunque tu, o martire, nel momento della tua passione? Tu non temi e sta bene! Ma sai dirmi il perché «Perché invocherò il nome del Signore». Come potrebbero vincere i martiri, se non vincesse negli stessi martiri colui che ha detto: «Abbiate fiducia, io ho vinto il mondo»? (Gv 16, 33). Il sovrano del cielo sosteneva il loro animo, guidava la loro lingua, sconfiggeva, per mezzo loro il demonio sulla terra, e li coronava martiri in cielo. O beati loro che bevvero questo calice! I dolori hanno avuto fine ed essi hanno conseguito la gloria.

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Augustinus
26-09-04, 16:49
http://www.franciscanfriarstor.com/theorder/Basilica/images/Virgin_Enthroned.jpg Scuola Romana, Madonna in trono tra i SS. Cosma e Damiano, XVIII sec., Basilica dei SS. Cosma e Damiano, Roma

http://www.franciscanfriarstor.com/theorder/Basilica/images/Madonna__Cosmas__Damian.jpg Scuola Romana, Madonna Regina dei Martiri tra i SS. Cosma e Damiano, XVII sec., Basilica dei SS. Cosma e Damiano, Roma

http://www.franciscanfriarstor.com/theorder/Basilica/images/Pope__Cosmas__Damian.jpg Scuola Toscana, Papa Felice IV presenta la Chiesa ai SS. Cosma e Damiano, XVII sec., Basilica dei SS. Cosma e Damiano, Roma

http://www.cattolicesimo.com/immsacre/mar.jpg Juan Carreno de Miranda, S. Damiano, 1665-70, Hermitage, San Pietroburgo

Augustinus
26-09-05, 08:15
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Augustinus
28-09-05, 07:43
da dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste , trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 1109-1112

27 SETTEMBRE

SANTI COSMA E DAMIANO, MARTIRI

Onore ai medici.

Onora il medico, perché la sua missione non è inutile. L'Altissimo l'ha creata, come ha creato le medicine e respingerle non è cosa da saggio.

"Le piante hanno le loro virtù e l'uomo che le conosce glorifica Dio, degno di ammirazione in tutto quello che ha fatto. Il dolore, per mezzo di esse è addolcito, l'arte ne trae ricette senza numero nelle quali risiede la salute.

Se sei malato, non trascurarti, figlio mio, ma prega il Signore che ti guarisca, allontana da te il peccato, purifica il tuo cuore, fa' la tua offerta all'altare e poi lascia che il medico intervenga. Il suo intervento una volta o l'altra si impone e non contare di evitarlo.

Egli pure però deve pregare il Signore, perché diriga le sue cure a calmare la sofferenza, allontanare il male e rendere le forze a colui che lo ha chiamato" (Eccli 38,1-15).

Sono parole della Sapienza che era bene citare in questa festa. Fedele al precetto divino, la Chiesa onora oggi in san Cosma e san Damiano la professione del medico nella quale molti raggiunsero la santità (Dom A. M. Fournier, Notices sur les saints médicins).

Il Cristo e la sofferenza.

Sarebbe un errore grossolano pensare che la Chiesa, sollecita della salute delle anime e persuasa che la sofferenza è per esse sorgente di meriti immensi, si disinteressasse del corpo dei fedeli e delle miserie che li colpiscono.

Non ci si mostra Gesù Cristo nel Vangelo medico dei corpi e delle anime? Il maggior numero dei suoi miracoli hanno per oggetto la guarigione di malattie e infermità e la risurrezione stessa. Se la pietà del suo cuore arrivava fino all'anima degli infelici che gli erano messi davanti e vi portava il rimedio con la grazia della contrizione e con il perdono dei peccati, non dimenticava la malattia fisica, ma li liberava da essa con eguale potenza e bontà.

La Chiesa e la sofferenza.

Depositari del potere di far miracoli, gli Apostoli continuarono la missione del Maestro e il libro degli Atti ci fa sapere che il primo miracolo di san Pietro fu compiuto per guarire un infelice, che non aveva mai potuto camminare.

Quando la Chiesa ebbe la libertà di farlo, fondò non soltanto scuole per l'istruzione e l'educazione della gioventù, ma anche ospedali per i vecchi e i malati. Con la dottrina, tutta carità e mansuetudine, con l'esempio di abnegazione e di sacrificio, ispirò a molti suoi figli il pensiero e il desiderio di consacrarsi a quelli che soffrono.

Nel corso della storia sorsero numerose Congregazioni per l'assistenza dei malati: Fratelli di san Giovanni di Dio, Sorelle di san Vincenzo de' Paoli ecc., e nelle regioni nostre come nei luoghi di missione si contano a migliaia gli ospedali, i dispensari dove religiosi e religiose curano con abnegazione indiscutibile che desta ammirazione, tutte le miserie della povera umanità.

Cristo nei fratelli sofferenti.

Questa attività generosa trova la sua spiegazione in un amore disinteressato per l'umanità sofferente e, prima ancora, in un amore per Cristo, che continua a soffrire nelle sue membra infelici. Mentre curano il malato, l'infermiere e l'infermiera vedono più lontano, vedono il Signore sofferente e, per amore suo, superano la naturale ripugnanza, la fatica che le cure e le veglie comportano, passano sopra tutte le difficoltà che incontrano nel malato o in quelli che lo circondano e non chiedono né paga, né ricompensa.

Però una ricompensa è loro assicurata: spesso quella degli uomini; ma, soprattutto e infallibilmente, quella di Dio. Il contatto con Dio è risanatore e santificante. Dio si è sostituito al prossimo ed è Dio che è servito, a Lui risale l'amore. Un bicchiere d'acqua offerto in suo nome non resta senza ricompensa e le sue grazie scendono abbondanti anche quaggiù su coloro che Lo servono, ma nell'ultimo giorno essi ascolteranno con gioia le parole del giudice supremo: "Ero ammalato e voi mi avete visitato" (Mt 25,36).

I santi medici.

Detto questo non sorprende che un grande numero di anime si sia santificato nell'esercizio della carità fraterna. Le Litanie dei santi medici contano 57 nomi e sono incomplete, perché bisognerebbe aggiungere i nomi di santi e di sante, che senza avere diploma o titolo di dottore in medicina, consacrarono tuttavia la vita all'assistenza dei malati e dei deboli. Bisognerebbe aggiungere il nome dei missionari martiri, che portarono in regioni lontane insieme con la fede la loro dedizione al sollievo di tutte le sofferenze fisiche. Gli Angeli aggiornano il Libro d'Oro sul quale leggeremo, nell'eternità, le meraviglie che la carità ha ispirato alle anime generose e, più ancora, quelle che vi ha realizzate.

VITA. - Sarebbe più facile tracciare la storia del culto dei santi Cosma e Damiano che dare notizie della loro vita e della loro morte. La tradizione li vuole fratelli, medici, arabi e martiri. Il loro culto nacque a Cyr, città della Siria settentrionale, dove nel V secolo era una basilica ad essi dedicata, e nel 530 il pellegrino Teodosio afferma che ivi furono martirizzati. La loro fama si propagò rapidamente e si trovano tracce del loro culto in Cilicia, a Edessa, in Egitto. Papa Simmaco (498-514) consacrò loro un oratorio a Roma e Fulgenzio un monastero in Sardegna, nel 520. Nell'ottavo secolo Gregorio II istituì una Messa stazionale nel giovedì della terza settimana di quaresima e la fissò nella loro Chiesa. I due santi sono oggi Patroni di una associazione di medici cattolici e delle Facoltà di Medicina.

Preghiera ai santi Cosma e Damiano.

Per implorare la protezione dei santi Cosma e Damiano, prendiamo a prestito dal Messale Mozarabico una bella preghiera:

"O Dio, nostro guaritore e medico eterno, che facesti Cosma e Damiano incrollabili nella fede, invincibili per il coraggio, affinché con le loro ferite portassero rimedio alle ferite umane, essi, che prima del loro martirio, con una terapeutica terrena, operarono la salute dei popoli, costituiscili, te ne preghiamo, nostri custodi e medici delle nostre infermità. Per essi sia guarito quanto in noi vi è d'infermo, per essi sia la guarigione senza ricadute, per essi trovino rimedio i corpi e le anime. Mettano essi termine alle segrete malattie dell'anima, ai visibili languori concedano pronta salute. Con la loro intercessione spremano il pus delle ferite, con le dita della loro preghiera le detergano fino in fondo, vadano essi incontro alle miserie umane per portare ad esse rimedio. Sorreggano il peso che schiaccia gli uomini e possano quaggiù custodirci immuni dalla malattia del peccato per condurci ad essere coronati nella celeste patria".

Preghiera a tutti i santi medici.

Terminiamo con una preghiera a tutti i santi medici, per raccomandarci alla loro benevola sollecitudine:

"Voi tutti santi e sante di Dio, che professione medica e carità nell'assistere gli infermi poveri illustrano e che la Chiesa cattolica onora e venera; e voi, san Luca, Evangelista di nostro Signore Gesù Cristo, primo fra tutti, principe e patrono dei medici cristiani; e voi, insigni medici, Cosma, Damiano, Pantaleone, Ursino, Ciro d'Alessandria, Cesare di Bisanzio, Codrate di Corinto, Eusebio il greco, Antioco di Sebaste, Zenobio di Egea; Voi ancora sante e dolcissime consolatrici dei malati, guaritrici dei loro mali e nelle arti medicali esperte: Teodosia, la martire illustre, madre di san Procopio, martire egli pure, Nicerate di Costantinopoli, Ildegarda vergine di Magonza, Francesca Romana, che la carità verso gli infermi poveri e i miracoli resero così celebre, intercedete per noi presso colui nella fede e nella carità del quale voi viveste e per amore del quale esercitaste la medicina, affinché noi, vostri imitatori, nella santità e nella carità cristiana per l'assistenza ai poveri malati, passiamo la nostra vita nella pietà e nella pazienza e l'eterna beatitudine sia per noi il magnifico e glorioso onorario che riceveremo dal generosissimo Gesù, che vive e regna nei secoli dei secoli".

Augustinus
25-09-07, 11:48
Sts. Cosmas and Damian

Early Christian physicians and martyrs whose feast is celebrated on 27 September. They were twins, born in Arabia, and practised the art of healing in the seaport Ægea, now Ayash (Ajass), on the Gulf of Iskanderun in Cilicia, Asia Minor, and attained a great reputation. They accepted no pay for their services and were, therefore, called anargyroi, "the silverless". In this way they brought many to the Catholic Faith. When the Diocletian persecution began, the Prefect Lysias had Cosmas and Damian arrested, and ordered them to recant. They remained constant under torture, in a miraculous manner suffered no injury from water, fire, air, nor on the cross, and were finally beheaded with the sword. Their three brothers, Anthimus, Leontius, and Euprepius died as martyrs with them. The execution took place 27 September, probably in the year 287. At a later date a number of fables grew up about them, connected in part with their relics. The remains of the martyrs were buried in the city of Cyrus in Syria; the Emperor Justinian I (527-565) sumptuously restored the city in their honour. Having been cured of a dangerous illness by the intercession of Cosmas and Damian, Justinian, in gratitude for their aid, rebuilt and adorned their church at Constantinople, and it became a celebrated place of pilgrimage. At Rome Pope Felix IV (526-530) erected a church in their honour, the mosaics of which are still among the most valuable art remains of the city. The Greek Church celebrates the feast of Saints Cosmas and Damian on 1 July, 17 October, and 1 November, and venerates three pairs of saints of the same name and profession. Cosmas and Damian are regarded as the patrons of physicians and surgeons and are sometimes represented with medical emblems. They are invoked in the Canon of the Mass and in the Litany of the Saints.

Bibliography

Acta SS., 27 Sept.; SCHLEYER in Kirchenlex.; ALOIS, Das Leben und Wirken d. hl. Cosmas und Damian, Patrone der Aerzte (Vienna, 1876); DEUBNER, Kosmas und Damian (Leipzig, 1907).

Fonte: The Catholic Encyclopedia, vol. IV, New York, 1908 (http://www.newadvent.org/cathen/04403e.htm)

Augustinus
27-09-08, 07:32
http://collection.aucklandartgallery.govt.nz/collection/images/display/M1982/M1982_1_2_580.jpg Jacques Callot, SS. Cosma e Damiano, 1630-36, Auckland Art Gallery, Auckland, Nuova Zelanda

Augustinus
27-09-08, 11:22
http://images.bridgeman.co.uk/cgi-bin/bridgemanImage.cgi/600.XIR.2307220.7055475/223853.JPG Taddeo di Bartolo, Annunciazione tra i SS. Cosma e Damiano, 1409, Pinacoteca Nazionale, Siena

http://images.bridgeman.co.uk/cgi-bin/bridgemanImage.cgi/600.XIR.9551710.7055475/168380.JPG Frans Francken il Vecchio, La carità dei SS. Cosma e Damiano, Koninklijk Museum voor Schone Kunsten, Antwerp

Augustinus
27-09-08, 20:20
DIE 27 SEPTEMBRIS

SS. COSMAE et DAMIANI

MARTYRUM

Semiduplex

Introitus

Eccli. 44, 15 et 14

SAPIÉNTIAM sanctórum narrent pópuli, et laudes eórum núntiet ecclésia: nómina autem eórum vivent in saéculum saéculi. Ps. 32, 1. Exsultáte, justi, in Dómino: rectos decet collaudátio. V/. Glória Patri. Sapiéntiam

Oratio

PRAESTA, quaésumus, omnípotens Deus: ut, qui sanctórum Mártyrum tuórum Cosmae et Damiáni natalítia cólimus, a cunctis malis imminéntibus, eórum intercessiónibus, liberémur. Per Dóminum.

Léctio libri Sapiéntiae.

Sap. 5, 16-20

JÚSTI autem in perpétuum vivent, et apud Dóminum est merces eórum, et cogitátio illórum apud Altíssimum. Ideo accípient regnum decóris, et diadéma speciéi de manu Dómini: quóniam déxtera sua teget eos, et bráchio sancto suo deféndet illos. Accípiet armatúram zelus illíus, et armábit creatúram ad ultiónem inimicórum. Induet pro thoráce justítiam, et accípiet pro gálea judícium certum. Sumet scutum inexpugnábile aequitátem.

Graduale. Ps. 33, 18-19. Clamavérunt justi, et Dóminus exaudívit eos: et ex ómnibus tribulatiónibus eórum liberávit eos. V/. Juxta est Dóminus his, qui tribuláto sunt corde: et húmiles spíritu salvábit.

Allelúja, allelúja. V/. Haec est vera fratérnitas, quae vicit mundi crímina: Christum secúta est, ínclita tenens regna caeléstia. Allelúja.

http://www.unavoce-ve.it/crux.gif Sequéntia sancti Evangélii secúndum Lucam

Luc. 6 , 17-23

IN ILLO témpore: Descéndens Jesus de monte, stetit in loco campéstri, et turba discipulórum ejus, et multitúdo copiósa plebis ab omni Judaéa, et Jerúsalem, et marítima, et Tyri, et Sidónis, qui vénerant ut audírent eum, et sanaréntur a languóribus suis. Et qui vexabántur a spirítibus immúndis, curabántur. Et omnis turba quaerébat eum tángere: quia virtus de illo exíbat, et sanábat omnes. Et ipse elevátis óculis in discípulos suos, dicébat: Beáti páuperes: quia vestrum est regnum Dei. Beáti, qui nunc esurítis: quia saturabímini. Beáti, qui nunc fletis: quia ridébitis. Beáti éritis cum vos óderint hómines, et cum separáverint vos, et exprobráverint, et ejécerint nomen vestrum tamquam malum, propter Fílium hóminis. Gaudéte in illa die, et exsultáte: ecce enim merces vestra multa est in caelo.

Offertorium. Ps. 5, 12-13. Gloriabúntur in te omnes, qui díligunt nomen tuum: quóniam tu, Dómine, benedíces justo: Dómine, ut scuto bonae voluntátis tuae coronásti nos.

Secreta

SANCTÓRUM tuórum nobis, Dómine, pia non desit orátio: quae et múnera nostra concíliet, et tuam nobis indulgéntiam semper obtíneat. Per Dóminum.

Communio. Ps. 78, 2 et 11. Posuérunt mortália servórum tuórum, Dómine, escas volatílibus caeli, carnes sanctórum tuórum béstiis terrae: secúndum magnitúdinem bráchii tui pósside fílios morte punitórum.

Postcommunio

PRÓTEGAT, quaésumus, Dómine, pópulum tuum et participátio caeléstis indúlta convívii, et deprecátio colláta Sanctórum. Per Dóminum.

FONTE (http://www.clerus.org/bibliaclerusonline/pt/oa.htm#b2t)