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oggettivista
19-04-09, 23:03
Industrial Workers of the World (http://it.wikipedia.org/wiki/Industrial_Workers_of_the_World) (sigla: IWW) è nato come movimento operaio statunitense quando ai lavoratori non erano riconosciuto alcun diritto, specialmente se immigrati.

A riprova dell'approccio degli americani con gli immigrati, può essere utile citare un episodio accaduto nel 1908. Bingham, il capo della polizia di New York, dichiarò che gli ebrei formavano il 50% dei criminali della città. La pesante quanto ingiustificata accusa fece molto rumore in tutta la comunità: le organizzazioni ebraiche sdegnate presero posizioni ostili e svolsero grandi manifestazioni di protesta. Inoltre, la stampa yiddish iniziò una campagna denigratoria nei confronti di Bingham, ottenendo che il capo della polizia fu costretto (dai politici locali) a ritrattare completamente l'accusa.

Il sindacato fu ideato il 2 gennaio del 1905 e fondato a Chicago nel giugno dello stesso anno, con la redazione dell'Industrial Union Manifesto. Formalmente, il sindacato esiste ancora, anche se la sua vera storia si fermò alle soglie degli anni Venti.


I protagonisti
William Haywood
Elizabeth Gurley Flynn

Molti furono i protagonisti dell'IWW.

I "padri fondatori"

* Mother Jones, al secolo Mary Harris, irlandese, inarrestabile agitatrice sindacale, cominciò la sua attività nel movimento laburista Knights of Labor, poi fu tra i sei fondatori dell'Industrial Workers of the World. I suoi oppositori la indicavano come la "donna più pericolosa d'America". I suoi sostenitori le avevano dato l'appellativo di "angelo dei minatori": Mother Jones interveniva ad organizzare tutti gli scioperi, come quello dei ferrovieri nel 1877 a Pittsburgh;
* Eugene Victor Debs, oratore carismatico, che arricchiva i suoi discorsi con suggestive citazioni evangeliche). Durante lo sciopero contro i licenziamenti operati dalla Pullman Palace Car Company nel 1894, Debs fu arrestato e condannato a 6 mesi di prigione. Nel 1897, Debs aveva partecipato alla fondazione del Social Democratic Party (Partito Socialista Democratico), di cui divenne il Presidente nel 1900; il 29 giugno 1905 tenne il discorso di apertura alla convention per la fondazine dell'IWW a Chicago;
* Lucy Ella Gonzales Parson (africana, già militante nell'organizzazione per i diritti razziali e le pari opportunità Working People's Association (IWPA), poi distintasi come attivista anarchica durante il caso Haymarket a Chicago nel 1886, e promotrice dell'IWW; morì nell'incendio di Chicago del 1946)
* William «Big Bill» Haywood, fisico imponente (ma aveva perso un occhio in un incidente giovanile), ateo, oratore persuasivo e di temperamento sanguigno, più incline alla lotta violenta che alla negoziazione (non era un grande pensatore), inventò lo slogan Eight hours of work, eight hours of play, eight hours of sleep-- eight hours a day!. Lo Stato dell'Idaho incriminò e condannò "Big Bill" nel 1907 con l'accusa di aver organizzato l'assassinio del Governatore Frank Steunenberg, la cui casa era stata fatta esplodere con le bombe usate dai minatori nelle miniere d'argento dell'Idaho.
* Elizabeth Gurley Flynn, definita "la Giovanna d'Arco dell'est", durante il suo attivismo sindacale fu arrestata dieci volte ma non fu mai condannata. Sostenne la campagna a favore di Sacco e Vanzetti, quella a favore del suffragio femminile. Nel 1948 fu arrestata per violazione della legge sull'immigrazione, e dopo un processo durato nove mesi fu condannata a due anni di carcere. Fu sepolta per sua volontà accanto alle tombe dei martiri di Haymarkets e Big Billy;
* Ralph Chaplin, a sette anni fu testimone dei disordini accaduti nello sciopero della Pullman Palace Car Company. Fu promotore della campagna per «impedire, ostacolare e far ritardare l'esecuzione di undici Leggi del Congresso» riguardanti l'entrata in guerra degli USA, e per questo fu condannato per spionaggio a 20 anni di carcere e ad una multa di $20.000.

Gli “itineranti” Wobblies

Wobblies è inteso sia nel senso di "itineranti" (coloro che attraversavano l'America per diffondere la cultura della lotta operaia e del sindacato), sia nel senso di "precari".

* Joseph Ettor
* Arturo Giovannitti
* Joseph Caruso.

Gli antagonisti

Avversari storici dell'IWW furono Samuel Gompers e l’American Federation of Labor (AFL).
Mentre l'IWW si batteva per il cosiddetto «sindacalismo d'industria» (industrial unionism, che mirava a ricondurre tutti i lavoratori di un'industria in un sindacato solo), l'AFL propugnava il «sindacalismo di mestiere» (craft unionism, che raccoglieva nelle sue file i lavoratori più umili e meno specializzati, come i braccianti senza posto fisso dell'Ovest e i tessili dell'Est).

Ideologia dei Wobblies

* Capacità di organizzare gli immigrati non qualificati, superando le barriere linguistiche (i volantini erano scritti in più lingue)
* Capacità di spazzare via il diaframma che li separava dai media dell'epoca grazie alle "free speech fights", cioè le lotte per la libertà di parola. Il 2 novembre 1909, il governo municipale di Spokane (Washington) arrestò alcuni wobblies dell'IWW che tenevano comizi per le vie della città. L'organizzazione decise di combattere per conquistare il diritto alla libertà di parola. La lotta durò fino al 1º marzo 1910, con esiti vittoriosi: il prezzo pagato fu alto (4 morti durante i pestaggi delle autorità, più di 500 uomini e donne incarcerati, 200 attuarono lo sciopero della fame che durò anche 13 giorni, seguito da uno sciopero di 45 giorni a pane e acqua).

La IWW perseguiva l'obiettivo della proprietà operaia dell'industria e considerava ogni sciopero come preparativo alla rivoluzione. Non cercava un rapporto contrattuale con i datori di lavoro ma preferiva la via del boicottaggio e del sabotaggio, ai quali le autorità rispondevano con brutali e feroci repressioni.

Il contesto storico di riferimento

* Il contesto politico.

Il regime statunitense di Woodrow Wilson tentava di stroncare il fortissimo movimento operaio che ne contrastava l’opera di sfruttamento delle masse povere, considerate pura e semplice forza lavoro, senza diritti né dignità.
Alla base della struttura sociale americana vi era un sentimento oligarchico, di classe, anche razzista, fondato su un patto tra proprietari terrieri e industriali, dal quale i lavoratori erano esclusi.

* Il contesto sindacale.

In questa situazione, i datori di lavoro, con pochissime eccezioni, avversavano i sindacati e tenevano i lavoratori sotto controllo trattando con ciascuno singolarmente. Quando si affacciò sulla scena politica l'IWW, i datori di lavoro e il governo stesso cercò di esercitare lo stesso potere di controllo anche sul sindacato.
A questo si piegò la American Federation of Labor, accettando di opporsi agli scioperi e di tenere a freno le pretese dei lavoratori (fornendo anche dei crumiri tra i suoi membri, ove ncessario), in cambio del diritto di organizzarsi nelle fabbriche senza correre il rischio che i suoi iscritti venissero licenziati.
l'IWW avvertì la necessità di rivendicare i diritti negati e lottare, se necessario anche con mezzi illegali, per ottenerne almeno una parte. Gli Industrial Workers of The World furono (e sono) un sindacato conflittuale, compatto, e soprattutto determinato. Si è trattato di un fenomeno unico nella storia del movimento operaio.

I grandi scioperi organizzati dall'IWW
Sciopero dell'IWW a New York

* i minatori di McKees Rocks (Pennsylvania, 1909)
* i tessili di Lawrence (Massachusetts, 1912)
* i setaioli di Paterson (New Jersey, 1913.
* i portuali di New York (1920), cui fece immediatamente eco lo sciopero degli operai dell’industria di Torino di marzo-aprile (sciopero delle lancette) per il riconoscimento dei consigli di fabbrica.

Qui (http://web.tiscalinet.it/andbene/docs/obu1921.pdf) trovate la storia del sindacato in un documento in formato pdf.

oggettivista
19-04-09, 23:29
Alcune domande da porsi circa il sindacato (http://web.tiscali.it/andbene/index.html)

Associarsi ad un sindacato è un'ottima idea per qualunque persona che lavora.
Ci sono però alcuni problemi che possono presentarsi spesso e che possono essere evitati facendo le giuste domande fin dall' inizio.
Qui ne riportiamo alcune:

* Come vengono prese le decisioni ?
* Chi dirà l'ultima parola in caso di scioperi o firme di contratti ?
* Potrà un sindacalista firmare un contratto; indire, vietare o terminare uno sciopero in tuo nome senza la tua approvazione ?
* Quanto saranno democratiche le decisioni così prese, nella prassi reale?
* Come vengono selezionati i tuoi rappresentanti, delegati ecc. ?
* Come viene verificato il loro lavoro ?
* Come possono essere censurati o dimessi se non servono bene gli interessi dei lavoratori ?
* Quanto è difficile fare ciò nella prassi reale ?
* Potrà esservi ordinato di fare o non fare qualcosa dall' alto ?
* Chi controlla le finanze del sindacato ?
* Sono i libri mastri accessibili ad ispezioni della militanza ?
* Possono i membri controllare le spese, fissare le quote, prendere decisioni sulle finanze del sindacato ?
* Quanto è difficile fare ciò nella prassi reale ?
* Ci sono precedenti in cui questo sindacato ha venduto o tradito la militanza ?
* Se si, ci sono concrete e reali ragioni per aspettarti di meglio dal futuro ?

Tutti i lavoratori hanno bisogno di un sindacato. Uniti vinciamo, disuniti verremo sconfitti.
Quello che non abbiamo bisogno è però un'altra serie di padroni che ci usino per i loro scopi.
Un buon principio da tenere in mente è quello di non credere a quello che non possiamo verificare.
Se qualcuno si offre di fare tutto per noi e ci promette che tutto andrà per il meglio, ma non ci spiega come cercherà di risolvere i problemi allora state all' erta.

Organizzare sul posto di lavoro

Se vieni contattato circa la possibilità di organizzare il sindacato:

1. Parla alla persona subito o prendi un'appuntamento a sua convenienza.
2. Tenta di capire a che punto stanno le cose, ad esempio se ci stà per essere uno sciopero o se s'informa solo per sentito dire.
3. Se non esite nessuna organizzazione sul luogo di lavoro in questione:
a) Avvisa la persona di stare molto attenta agli interlocutori a cui parlare del sindacato,
b) Chiedigli di individuare 3-6 lavoratori di cui fidarsi per organizzare un comitato organizzativo.
4. La riservatezza è il migliore approccio. Se i capi si accorgono degli sforzi organizzativi, l'intera occasione è persa.
Parole al vento possono rovinare le vite dei lavoratori. Non dire a nessuno ciò che non è necessario che si sappia in quel momento.
Al momento giusto ci sarà più entusiasmo per tutti.
5. Contatta subito gli altri compagni lavoratori (FW) per consigli.

oggettivista
19-04-09, 23:35
Cartosio Bruno (http://www.shake.it/index.php?id=55&productID=100)

Gli wobblies – come erano chiamati i militanti dell’Industrial Workers of the World – furono i veri ribelli dei primi vent’anni del Novecento negli Stati Uniti. Erano portatori di un’idea di democrazia libertaria, internazionalista, rivoluzionaria. Nell’America della grande immigrazione il loro internazionalismo si traduceva in una inclusività senza steccati: uomini e donne di ogni colore, lingua, cultura e provenienza nazionale erano accolti nelle loro file. L’IWW era un’organizzazione sindacale, che si rivolgeva soprattutto a quei lavoratori dequalificati, i cui posti di lavoro erano più instabili, la cui precarietà occupazionale assomiglia per molti versi a quella dei precari di oggi.

Ma era più di un sindacato. Nel loro sfidare i pregiudizi e le convenzioni, le leggi oppressive nei posti di lavoro e il conformismo nella società, gli wobblies erano anche portatori di un modello di vita. Che si manifestava nelle canzoni satiriche e di lotta, qualche volta umoristiche e leggere ma più spesso graffianti del più famoso dei loro cantori itineranti, Joe Hill.

Dopo anni di silenzio intorno all’IWW, questo libro riprende gli aspetti fondamentali della loro vicenda, contestualizzandola negli Stati Uniti del primo Novecento non solo attraverso i saggi degli specialisti – Bruno Cartosio, Alan Dawley, Ferdinando Fasce, Linda Nochlin, Dean Nolan e Fred Thompson, Alessandro Portelli – ma anche con le immagini della loro propaganda, con i testi e le musiche delle loro canzoni e con i documenti di fondazione.

“Il padrone non ti guarda mai in faccia, non ti guarda mai negli occhi. Non gliene importa niente dei tuoi sentimenti, né della tua situazione, delle tue angosce, dei tuoi dispiaceri…”

William “Big Bill” Haywood, discorso alla fondazione dell’IWW.

Con saggi di Bruno Cartosio, Alan Dawley, Ferdinando Fasce, Linda Nochlin, Dean Nolan e Fred Thompson, Alessandro Portelli.

In appendice il Manifesto dell'IWW e le canzoni di Joe Hill, il più famoso dei loro cantanti itineranti. Con decine di immagini.

INDICE

Per il centenario IWW, Bruno Cartosio 1 Gli Industrial Workers of the World. La classe operaia americana tra spontaneità e organizzazione, Ferdinando Fasce 2 Problemi di strategia politica e teoria degli IWW, 1909-1914, Bruno Cartosio 3 Joe Hill, Dean Nolan e Fred Thompson 4 Joe Hill e gli altri: le canzoni di lotta dall’IWW a oggi, Alessandro Portelli 5 Il Pageant dello sciopero di Paterson del 1913, Linda Nochlin 6 Impero, razza e genere. I confini della democrazia nell’età degli Industrial Workers of the World, Ferdinando Fasce 7 Democrazia sospesa: crescita e repressione del radicalismo di sinistra negli anni del Progressismo, Bruno Cartosio 8 Internazionalismo e antimperialismo al tempo dell’IWW, Alan Dawley

Appendici Manifesto, Preambolo (1905), Preambolo (1908)

Canzoni IWW The Rebel Girl; Workers of The World Awaken; Casey Jones; The Preacher and the Slave; Solidarity Forever; There Is Power In A Union; Hallelujah, l’m A Bum!; The Tramp; Scissor Bill; We Have Fed You All For A Thousand Years; Mr. Block; Where The Fraser River Flows

MATERIALI

Intervista audio a Bruno Cartosio su Wobbly! (Tratta da Radio Onda d'Urto)

oggettivista
19-04-09, 23:42
Per informazioni contattare (http://web.tiscalinet.it/andbene/faq.htm):
Andrea Benetton
Via molino 1 - 21047 Saronno (VA)
tel. 0296709372
E-Mail: andbene@tiscalinet.it

L’IWW è un sindacato combattivo che crede che gli interessi dei lavoratori possano essere serviti completamente soltanto quando la gente che lavora è unita come classe. Desidera vedere tutti coloro che fanno lo stesso lavoro uniti, tutti i lavoratori dello stesso settore in un sindacato, tutti i salariati in un unico grande sindacato. L'IWW differisce fortemente dalla posizione di altri sindacati che ritengono che i problemi dei lavoratori possono essere risolti elemosinando le briciole dai padroni o pregando i politici per dei favori. Mentre combatte oggi concretamente per migliori condizioni di lavoro e di salario, l'IWW insiste sul fatto che ai lavoratori spetta il valore di tutto quello che producono, anziché solo di una parte. Ci sarà insicurezza e miseria tra i lavoratori finché esisterà una classe di padroni che trae profitto dagli stipendi bassi e dal peggioramento delle condizioni di lavoro. L'IWW sostiene che non ci può essere soluzione al conflitto, nessuna fine all'ingiustizia, finché non si abolirà in se il sistema del profitto. Nello sforzo di unire i lavoratori come classe in un grande sindacato, l'IWW cerca inoltre di sviluppare la struttura di un nuovo e migliore ordine sociale all'interno del guscio del vecchio sistema, che non riesce a soddisfare i bisogni di tutti.

Perché un sindacato internazionale ?
Laddove il salariato lavora duramente, laddove i padroni sfruttano il lavoro dell'uomo, là c'è l'IWW o qualcuno che la pensa come l'IWW. Poiché l'ingiustizia economica è in tutto il mondo anche l'IWW cerca di esserlo. Infatti la classe padronale di tutte le nazioni sfrutta i lavoratori. Un’organizzazione che lotta per essere mondiale come la nostra potrà un giorno, col tuo aiuto, impedire che i padroni ricattino i lavoratori con la minaccia di spostare la produzione in altri paesi. In un senso più stretto l'IWW, fondato a Chicago nel 1905, è oggi organizzato negli Usa, Australia, Canada, Inghilterra. Finlandia e stà muovendo i primi passi in Germania, Russia, Polonia e Cile. Anche in Italia, ora, ci sono persone che stanno organizzando l'IWW.

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Solo i lavoratori dell'industria possono aderire all'IWW ?
Ogni lavoratore è un lavoratore “industriale”- anche se lavora nella sanità , nel turismo, nell'educazione, nell'editoria o nel settore alimentare. La recente associazione tra la parola “industria” e l'industria pesante è discutibile e non fu comunque così intesa dai fondatori dell'IWW. Se ti guadagni da vivere con il lavoro delle tue mani o della tua testa, allora sei il benvenuto nell'IWW. Sono esclusi i padroni, cioè coloro che hanno il potere ultimo di assumere o licenziare. Nessun lavoratore è escluso a causa della razza, della religione, della nazionalità, del sesso, o dell'orientamento sessuale. Non è, tuttavia, un'organizzazione per i passacarte, per i vigliacchi, per coloro sostituiscono le parole all'azione. Non desidera persone che siano contente di seguire un leader senza discutere. L'IWW è un sindacato costruito da e per i lavoratori. I Wobblies (così sono chiamati i membri dell'IWW) si sono impegnati nell' aiutare a organizzarsi quelle categorie che i sindacati burocratici hanno trascurato.. All'inizio del 900 erano le donne, gli immigrati e i lavoratori non qualificati. Oggi significa anche lavoratori temporanei, di pseudo-cooperative, in “flessibilità” ed impiegati nelle piccole realtà dove i sindacati oggi non arrivano.

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Come opera l'IWW?
L'IWW organizza i lavoratori come classe, invece di suddividere i lavoratori in piccoli gruppi che si fanno la guerra tra di loro a solo beneficio del padronato. L'IWW non spera di cambiare il movimento sindacale con giochi di potere all'interno dei sindacati dominanti attraverso correnti o affini. Tali manovre, anche quando riescono, non provocano alcun guadagno reale per i lavoratori e soltanto benefici illusori per il gruppo vincente. L'inadeguato movimento sindacale odierno può essere cambiato, non tramite un cambiamento di classe dirigente, ma soltanto da una militanza che è cosciente della propria forza e del suo obiettivo finale - un mondo a misura d'uomo.

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Quali sono i vantaggi per i suoi membri?
Mentre l'IWW non fa promesse di guadagno immediato, l'esperienza ci insegna che i membri avvantaggiano materialmente in rapporto ai loro sforzi nell'organizzazione e sul posto di lavoro. I membri dell'IWW, familiari con i metodi di azione diretta, fanno molto per fare rispettare e migliorare le condizioni di lavoro. La conoscenza e gli strumenti guadagnati tramite l'IWW si dimostrano spesso un fattore importante nel vincere le battaglie. I membri, lavorando di concerto con l'IWW e la sua stampa, sono riusciti molte volte a spingere funzionari del sindacato a richiedere e a ottenere stipendi più alti. I membri dell'IWW hanno apportato contributi decisivi ai sindacati che rischiavano la sconfitta nello scontro con i padroni. Queste sono fatti tangibili che avvantaggiano direttamente il membro dell'IWW, così come tutti i lavoratori. Ci sono cose intangibili ugualmente importanti. L’IWW dà ai relativi membri un senso di solidarietà e un senso dell' "orientamento". Rende l'impegno dei sindacalisti più efficace, insegnando loro come combattere intelligentemente e come gruppo. Se non hai bisogno di burocrati in giacca e cravatta che vi dicano come gestire il vostro sciopero ma di amici che vi diano una mano quando necessario allora l'IWW è il vostro sindacato.

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È l'IWW democratico?
L'IWW è una fortezza della democrazia. Mentre vige la regola della maggioranza, vi è un riguardo scrupoloso per i diritti delle minoranze ad avere punti di vista differenti. Tutte le questioni importanti, comprese le elezioni dei rappresentanti, sono decise dal voto del referendum dell'insieme dei membri. I rappresentanti che non riescono ad portare a termine il desiderio della maggioranza possono essere dimissionati immediatamente. I funzionari di carriera non sono tollerati nell'IWW. Gli stipendi dei rappresentanti e degli impiegati del sindacato sono regolati in base alla paga media ricevuta dai membri lavoratori. La durata dei mandati è rigidamente limitata. La maggior parte del lavoro nell'IWW è fatta senza costi perché l'organizzazione si compone di lavoratori che credono nel loro movimento e danno il loro massimo per promuoverne lo sviluppo. Una pietra angolare dell’ IWW è l'idea che la militanza debba controllare il sindacato ed i relativi rappresentanti, e non il contrario. Nessun sindacato dovrebbe essere irreggimentato con regole inutili che limitino la libertà dei relativi membri o mettano delle museruole alle minoranze. Di conseguenza l'IWW non emana regole di cui non ci sia un genuino bisogno.

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L'IWW costruisce Leader?
In un certo senso sì. L'IWW rifiuta i leader come tali, dato che se gli individui conducono possono anche sbagliare. Il mondo del lavoro è stato continuamente tradito da leader dei quale si è fidato. Cessa di essere tradito soltanto quando accetta la direzione delle idee e non la direzione degli uomini. Tuttavia esistono persone che sono rapide e capaci nel presentare le idee e nel tracciare delle tattiche adatte alle circostanze. I migliore di loro non desiderano condurre e non seguono ciecamente.

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L'IWW e la situazione del lavoro.
Per oltre 50 anni i sindacati burocratici hanno lavorato fianco a fianco ai capitalisti per demolire la militanza del lavoratore. La loro maggiore preoccupazione è stata la concertazione non la giustizia economica e sociale e hanno così fallito nel rispondere alle più basilari problematiche create della produzione capitalistica. Mentre i leader sindacali giocano a tennis con i magnati dell'industria i nostri salari e le condizioni di lavoro stanno da oltre 30 continuando a peggiorare. L'IWW crede inoltre nel “sindacalismo industriale” e cioè nell'organizzare tutti i lavoratori della stessa impresa nello stesso sindacato (da qui il nostro nome). In un cantiere ad esempio i falegnami devono poter contare sul sostegno attivo di muratori, elettricisti e trasportatori in caso di sciopero. Questo è più efficace e semplice da organizzare quando tutti questi lavoratori sono nello stesso sindacato industriale invece che in separati, spesso in competizione, sindacati di categoria. Alcuni “wobblies” si trovano spesso rappresentati sul lavoro da questi sindacati e spesso hanno la doppia tessera. Costoro portano con loro i principi dell'IWW, chiedendo sempre democrazia, l'uso di tattiche di azione diretta, e ricordando la necessità di avere solidarietà di classe. L'IWW non firmerà mai contratti o accordi che implichino in qualsiasi modo la rinuncia al diritto di sciopero, né ritiene tali accordi firmati da sindacati burocratici significativi o impegnativi per la propria azione. E' contrario inoltre alla malsana pratica della trattenuta dei contributi sindacali da parte delle aziende direttamente dalla busta paga. Non si capisce davvero perché sindacati mantenuti automaticamente in esistenza dai padroni con i nostri soldi dovrebbero impegnarsi a difenderci. Mentre è chiaro che siamo al fianco di tutti quei sindacati di base (non burocratici) nelle loro battaglie, non dimentichiamo che il nostro sguardo deve essere rivolto verso la costruzione di un sindacato internazionale dei lavoratori in grado di fronteggiare la moderna sfida della globalizzazione capitalistica.

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Perché i padroni odiano l'IWW?
Così grande è l'odio ed il timore dei padroni verso l'IWW che hanno provato a schiacciarlo diverse volte, solo per vederlo ogni volta tornare più forte prima. La base del loro timore è il potere incredibile che è inerente alle idee dell'IWW. Quando i lavoratori sono uniti come classe, quando contano soltanto su se stessi, quando usano l'azione diretta per assicurarsi l'intero prodotto del mondo che il loro lavoro ha costruito -- quando quel giorno verrà, nessuna forza sulla terra potrà arrestare il progresso dell'umanità, e in quel giorno si sbriciolerà per sempre il potere rubato dalla classe dei padroni. Una radice dell'odio dei padroni è la rigida onestà dell'IWW. Non fa' compromessi. Non collabora. Non si vende. Non si ritira e non cede. I padroni non temono i sindacati che collaborano con loro. Il sindacalismo di tali organizzazioni è così falso e può essere comprato così economicamente che sono usati costantemente come forza di antisciopero per rompere le linee di picchetto di altri sindacati. Altri sindacati accettano il potere della classe padronale. L'IWW sfida tale potere. Altri sindacati elemosinano le briciole della pagnotta di pane che il lavoro produce. L'IWW vuole l'intera pagnotta. Altri sindacati, servili ai padroni, attaccano gli scioperi di altri sindacati e fanno parata attraverso le linee dei picchetti. L'IWW, nelle parole e nella pratica, cerca di sviluppare un'unità del classe lavoratrice così potente che i lavoratori saranno invincibili. I padroni desiderano sindacati che possono controllare, non un grande sindacato controllato dai lavoratori stessi.

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Come si regola a proposito della politica?
L'IWW, come organizzazione, è non-politica e non interferisce con il pensiero o l'attività politica dei relativi membri. Richiede soltanto che le visioni politiche non generino divisione all'interno del sindacato. Questa regola permette ai lavoratori di tutte le credenze politiche di unirsi insieme senza attriti per avanzare i loro interessi .

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Che cosa è l'azione diretta?
Il movimento dei lavoratori ha sempre ottenuto i migliori risultati quando ha contato sull'impegno diretto dei lavoratori per vincere le proprie battaglie. Al posto di lasciare a negoziatori professionisti a parlare per loro, i wobblies hanno messo a punto una serie di tattiche il cui controllo rimane ai lavoratori che noi chiamiamo “sabotaggio”. Che non vuol dire incendi e dinamite, significa più propriamente “ cosciente diminuzione della produttività”. Stando al vostro posto di lavoro ma riducendo la produttività alla metà metterete il padrone disponibile ad accettare le vostre richieste più velocemente che qualsiasi team di negoziatori. Combattendo per la giustizia con tattiche non violente , l'IWW si è spesso guadagnato il supporto di persone inizialmente scettiche.L'azione diretta ha strappato le catene della schiavitù all'umanità. Durante i secoli ha stabilito i molti diritti ed ha in parte limitato il potere dei padroni. Usata completamente, saggiamente e bene, l'azione diretta può far concludere per sempre la miseria, l'ingiustizia e lo sfruttamento di esseri umani da parte di altri esseri umani.

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IWW ……. Perché il capitalismo non può essere riformato.
Preambolo alla nostra Costituzione

La classe dei lavoratori e quella dei capitalisti non hanno niente in comune.

Non vi può essere pace finché la fame e l'indigenza sono il retaggio di milioni di lavoratori, finché lo scarso numero di persone che compongono la classe capitalistica godono di tutte le buone cose che valgono ad allietare l'esistenza.

Fra queste due classi, la lotta deve continuare finché i lavoratori di tutto il mondo, organizzati come classe, prenderanno possesso dei mezzi di produzione, abolendo il sistema dei salari e ritornando a vivere in armonia con la natura.

Noi riteniamo che il concentramento delle industrie nelle mani di persone che diventano sempre meno numerose metta i sindacati nell'impossibilità di far fronte alla sempre crescente forza della classe dei padroni. I sindacati di categoria favoriscono uno stato di cose che permette ad una categoria di lavoratori di danneggiarne un'altra, anche se sono nella medesima industria... contribuendo così reciprocamente alla comune disfatta nelle quotidiane battaglie per un migliore salario.

Inoltre i sindacati burocratici aiutano la classe capitalistica nell'indurre gli operai a credere che la classe lavoratrice ha interessi comuni con quella di chi l'impiega.

Queste condizioni possono essere mutate, gli interessi della classe lavoratrice possono essere tutelati solo da un'organizzazione strutturata in modo che tutti i suoi membri addetti ad una data industria, ad un dato settore industriale, e se necessario, a tutte le industrie, cessino di lavorare quando sia indetto uno sciopero, considerando così il danno arrecato a qualsivoglia gruppo di lavoratori, come danno od ingiuria a tutti quanti.

Invece del motto reazionario: "una paga equa, per un'equa giornata di lavoro", dobbiamo iscrivere sul nostro vessillo l'ammonimento rivoluzionario: "Abolizione del sistema del salario".

Missione storica della classe operaia è infatti quella di sottrarsi completamente dalla servitù del capitale. L'esercito dei lavoratori deve essere organizzato, non solo per la lotta giornaliera contro il capitalista ma anche per continuare a produrre quando il capitalismo sarà rovesciato. Organizzandoci industrialmente noi prepariamo la società del futuro nell'alveo stesso di quella vecchia.

Scapigliato"
20-04-09, 00:15
Senza alcun intento polemico, devo dire che mi rattrista aver appreso la settimana scorsa che il gruppo in Italia facente riferimento agli IWW (Cosimo Scarinzi, Guido Borroero, ecc.) abbia cessato le pubblicazioni di Collegamenti Wobbly in seguito a gravi divergenze al suo interno su cui non mi è dato sapere di più. :(

oggettivista
20-04-09, 00:29
Senza alcun intento polemico, devo dire che mi rattrista aver appreso la settimana scorsa che il gruppo in Italia facente riferimento agli IWW (Cosimo Scarinzi, Guido Borroero, ecc.) abbia cessato le pubblicazioni di Collegamenti Wobbly in seguito a gravi divergenze al suo interno su cui non mi è dato sapere di più. :(

E' un gran peccato :( .
Sei iscritto a questo sindacato ?.

Scapigliato"
20-04-09, 00:35
E' un gran peccato :( .
Sei iscritto a questo sindacato ?.

No, non sono iscritto (al contrario sto stringendo contatti con il WIIU, Unione Industriale Internazionale dei Lavoratori, che ne sarebbe l' "antagonista storico scissosi in seguito a divergenze). Le pubblicazioni di Collegamenti Wobbly sono interrotte... mi auguro che i problemi (sia di debiti, sia di divergenze interne al gruppo) possano essere superati, sebbene l'annuncio apparso su UN sembrerebbe non dare adito a troppe speranze.

Domenico Letizia
20-04-09, 14:31
Senza alcun intento polemico, devo dire che mi rattrista aver appreso la settimana scorsa che il gruppo in Italia facente riferimento agli IWW (Cosimo Scarinzi, Guido Borroero, ecc.) abbia cessato le pubblicazioni di Collegamenti Wobbly in seguito a gravi divergenze al suo interno su cui non mi è dato sapere di più. :(

datemi altre info se possibile........

Scapigliato"
20-04-09, 14:43
datemi altre info se possibile........

Non appena ne saprò qualcosa di più, provvederò a comunicarlo...

Domenico Letizia
20-04-09, 18:22
No, non sono iscritto (al contrario sto stringendo contatti con il WIIU, Unione Industriale Internazionale dei Lavoratori, che ne sarebbe l' "antagonista storico scissosi in seguito a divergenze). Le pubblicazioni di Collegamenti Wobbly sono interrotte... mi auguro che i problemi (sia di debiti, sia di divergenze interne al gruppo) possano essere superati, sebbene l'annuncio apparso su UN sembrerebbe non dare adito a troppe speranze.

ma esiste un sito italiano di questa branca dell' Unione Industriale Internazionale dei Lavoratori????
ho sentito di tessere, dove ci si tessera? e chi sono i rivali? e hanno anche loro un sito o qualcosa?

Scapigliato"
20-04-09, 21:18
ma esiste un sito italiano di questa branca dell' Unione Industriale Internazionale dei Lavoratori????
ho sentito di tessere, dove ci si tessera? e chi sono i rivali? e hanno anche loro un sito o qualcosa?

Esiste solo il sito statunitense/internazionale, dal momento che attualmente di fatto esiste solo negli USA, pur avendo prospettive internazionali:

www.wiiu.org/

I "rivali" sarebbe la IWW a cui è dedicato questo thread. La vecchia WIIU si scisse infatti dalla IWW nel 1908. Mentre l'IWW intendeva dedicarsi solo alla lotta economica (sindacale), e non a quella politica, la WIIU al contrario intende intraprendere sia la lotta economica (sindacale), sia la lotta politica: in tal senso la WIIU storica faceva riferimento al Socialist Labor Party statunitense, quella ricostituita pochi mesi fa fa propria la possibilità di dare l'endorsement a partiti politici con cui sia i ngenerale accordo, o di impegnarsi nella lotta politica direttamente essa stessa.

oggettivista
20-04-09, 21:55
Esiste solo il sito statunitense/internazionale, dal momento che attualmente di fatto esiste solo negli USA, pur avendo prospettive internazionali:

www.wiiu.org/

I "rivali" sarebbe la IWW a cui è dedicato questo thread. La vecchia WIIU si scisse infatti dalla IWW nel 1908. Mentre l'IWW intendeva dedicarsi solo alla lotta economica (sindacale), e non a quella politica, la WIIU al contrario intende intraprendere sia la lotta economica (sindacale), sia la lotta politica: in tal senso la WIIU storica faceva riferimento al Socialist Labor Party statunitense, quella ricostituita pochi mesi fa fa propria la possibilità di dare l'endorsement a partiti politici con cui sia i ngenerale accordo, o di impegnarsi nella lotta politica direttamente essa stessa.

Fanno riferimento ad una forma di socialismo analoga a quella in cui si riconosce Gianmaria e credi che in questo sindacato possa esserci cittadinanza per gli anarchici ?.

Scapigliato"
20-04-09, 22:18
Fanno riferimento ad una forma di socialismo analoga a quella in cui si riconosce Gianmaria e credi che in questo sindacato possa esserci cittadinanza per gli anarchici ?.

Fanno riferimento al "radicalismo americano" che va sotto il nome di "deleonismo", e che costituisce una delle uniche due forme di "socialismo impossibilista" al giorno d'oggi esistenti (l'altra, è appunto, il WSM di Gian Maria).
Si differenzia dal WSM sostanzialmente per due cose: 1) per il fatto di ritenere che non sia possibile l'immediato passaggio ad un sistema in cui i beni possano essere distribuiti in base solamente ai bisogni, quindi indipendentemente dal lavoro svolto, e per questo sostiene la creazione di labour vouchers, mentre il WSM ritiene sia possibile fin da ora il libero accesso e quindi è per l'abvolizione di qualsiasi forma di denaro; 2) perché ritiene importante ed efficace la lotta sindacale, mentre psecondo il WSM è pressoché inutile se non causa di deviazioni riformiste.

A mio avviso sì, mi pare possano aderire anche gli anarchici in quanto tale sindacato propone una società senza Stato, gestita dal basso attraverso le "Unioni Industriali" ed altre strutture sempre dal basso.

oggettivista
20-04-09, 22:42
Fanno riferimento al "radicalismo americano" che va sotto il nome di "deleonismo", e che costituisce una delle uniche due forme di "socialismo impossibilista" al giorno d'oggi esistenti (l'altra, è appunto, il WSM di Gian Maria).
Si differenzia dal WSM sostanzialmente per due cose: 1) per il fatto di ritenere che non sia possibile l'immediato passaggio ad un sistema in cui i beni possano essere distribuiti in base solamente ai bisogni, quindi indipendentemente dal lavoro svolto, e per questo sostiene la creazione di labour vouchers, mentre il WSM ritiene sia possibile fin da ora il libero accesso e quindi è per l'abvolizione di qualsiasi forma di denaro; 2) perché ritiene importante ed efficace la lotta sindacale, mentre psecondo il WSM è pressoché inutile se non causa di deviazioni riformiste.

A mio avviso sì, mi pare possano aderire anche gli anarchici in quanto tale sindacato propone una società senza Stato, gestita dal basso attraverso le "Unioni Industriali" ed altre strutture sempre dal basso.

In cosa credi differisca il progetto di società che hanno in mente i socialisti impossibilisti da quello che si è sperimentato in Spagna e prima ancora in Ucraina ad opera degli anarchici ?.

Scapigliato"
20-04-09, 23:18
In cosa credi differisca il progetto di società che hanno in mente i socialisti impossibilisti da quello che si è sperimentato in Spagna e prima ancora in Ucraina ad opera degli anarchici ?.

Di fatto sono tutti esperimenti/proposte di società socialiste a-statuali.
Le cose su cui si dividono le diverse proposte sono essenzialmente due:
1) il metodo di distribuzione della produzione (se cioè in base al lavoro, o in base ai bisogni, o con tutte le vie di mezzo possibili).
2) le strutture, per forma e composizione, dal basso di autogestione della società che prendono il posto delle istituzioni statali: c'è chi parla di consigli, chi di assemblee, chi di unioni industriali.

A mio avviso, se qualche tentativo di società liberata avrà successo, saranno vere due cose:
a) la nuova società sarà il frutto non dell'azione di una sola corrente che prende l'egemonia sulle altre e che quasi metafisicamente viene unanimamente riconosciuta come l'unico vero soggetto rivoluzionario, ma dell'azione congiunta di diverse forze, anarchici, luxemburghisti, consiliaristi, eccetera, con un minimo comune denominatore comune.
b) essendo il frutto dello sforzo congiunto di diverse forze, non corrisponderà precisamente a nessuno dei modelli precostituiti da ciascuna corrente, ma sarà il frutto del rapporto dialettico tra le diverse istanze, tendenze e sensibilità.

oggettivista
20-04-09, 23:35
A mio avviso, se qualche tentativo di società liberata avrà successo, saranno vere due cose:
a) la nuova società sarà il frutto non dell'azione di una sola corrente che prende l'egemonia sulle altre e che quasi metafisicamente viene unanimamente riconosciuta come l'unico vero soggetto rivoluzionario, ma dell'azione congiunta di diverse forze, anarchici, luxemburghisti, consiliaristi, eccetera, con un minimo comune denominatore comune.
b) essendo il frutto dello sforzo congiunto di diverse forze, non corrisponderà precisamente a nessuno dei modelli precostituiti da ciascuna corrente, ma sarà il frutto del rapporto dialettico tra le diverse istanze, tendenze e sensibilità.

Perchè usi il condizionale ?. Mi pare che le rivoluzioni sociali ucraina e spagnola siano tentativi pienamente riusciti di offrire un'alternativa allo stato di cose presenti.

Scapigliato"
21-04-09, 00:12
Perchè usi il condizionale ?. Mi pare che le rivoluzioni sociali ucraina e spagnola siano tentativi pienamente riusciti di offrire un'alternativa allo stato di cose presenti.

Uso il condizionale semplicemente perché sebbene rivoluzioni sociali siano storicamente riuscite in passato, del futur non v'è certezza. E non è che io sia tanto ottimista... non perché creda che l'attuale sistema possa durare in eterno (anzi, probabilmente è agli sgoccioli), ma perché mi pare che le forme che più probabilmente ne prenderanno il posto vadano in direzione autoritaria, tutt'altro che la società libertaria che auspichiamo.

oggettivista
21-04-09, 00:24
Uso il condizionale semplicemente perché sebbene rivoluzioni sociali siano storicamente riuscite in passato, del futur non v'è certezza. E non è che io sia tanto ottimista... non perché creda che l'attuale sistema possa durare in eterno (anzi, probabilmente è agli sgoccioli), ma perché mi pare che le forme che più probabilmente ne prenderanno il posto vadano in direzione autoritaria, tutt'altro che la società libertaria che auspichiamo.

Ho capito. Mi chiedo il motivo per il quale, ma forse è una domanda che dovrei porre direttamente a Gianmaria, i socialisti impossibilisti come lui non presentino i successi della rivoluzione sociale spagnola come la prova che un altro modello di società è possibile. Forse a me è sfuggito ma sul suo sito non ho trovato alcun rimando alla Spagna anarchica eppure, se persone come me non avessero letto un semplice articolo su quella rivoluzione, imbattendosi nel sito di Gianmaria sarebbero portate a ritenere che sia la sua visione delle cose sia improponibile.
Vorrei un tuo parere a riguardo e spero anche in un intervento di Gianmaria.