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Visualizza Versione Completa : 19 marzo - S. Giuseppe



Augustinus
16-03-04, 12:56
Preghiera di Leone XIII, Ad te beáte Joseph - Indulgenza parziale
Decreto di Papa Leone XIII, 20 agosto 1885, confermato dal decreto della Sacra Congregazione dei Riti del 3 maggio 1960

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione, ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, dopo quello della tua santissima sposa. Per, quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all'Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio, e per l'amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo Sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni. Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l'eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l'eterna beatitudine in cielo. AMEN

*****

Ad te beáte Joseph, in tribulatióne nostra confúgimus, atque, imploráto Sponsæ tuæ sanctíssimæ auxílio, patrocínium quoque tuum fidenter expóscimus. Per eam, quæsumus, quæ te cum immaculáta Vírgine Dei Genitríce coniúnxit, caritátem, perque patérnum, quo Púerum Iesum ampléxus es, amórem, súpplices deprecámur, ut ad hereditátem, quam Iesus Christus acquisívit Sánguine suo, benígnus respícias, ac necessitátibus nostris tua virtúte et ope succúrras. Tuére, o Custos providentíssime divínæ Famíliæ, Iesu Christi sóbolem eléctam; próhibe a nobis, amantíssime Pater, omnem errórum ac corruptelárum luem; propítius nobis, sospítator noster fortíssime, in hoc cum potestáte tenebrárum certámine e cælo adésto; et sicut olim Púerum Iesum e summo eripuísti vitre discrímine, ita nunc Ecclesiam sanctam Dei ab hostílibus insídiis atque ab omni adversitáte défende: nosque síngulos perpétuo tege patrocínio, ut ad tui exémplar et ope tua suffúlti, sancte vívere, pie émori, sempiternámque in cælis beatitúdinem ássequi possímus. Amen.

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Augustinus
16-03-04, 12:57
Nel casolar di Nazareth
un Operaio santo
col Figlioletto accanto
col Paradiso in cor
sacrò il lavor!

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Augustinus
16-03-04, 12:58
Glorioso san Giuseppe, modello di tutti i lavoratori, ottenetemi la grazia di lavorare con spirito di penitenza per l'espiazione dei miei numerosi peccati; di lavorare con coscienza, mettendo il culto del dovere al di sopra delle mie inclinazioni; di lavorare con riconoscenza e gioia, considerando come un onore di impiegare e far fruttare, mediante il lavoro, i doni ricevuti da Dio; di lavorare con ordine, pace, moderazione e pazienza, senza mai retrocedere davanti alla stanchezza e alle difficoltà; di lavorare specialmente con purezza di intezione e distacco da me stesso, avendo sempre davanti agli occhi la morte e il conto che dovrò rendere del tempo perso, dei talenti inutilizzati, del bene omesso, del vano compiacimento nel successo, così funesto all'opera di Dio. Tutto per Gesù, tutto per Maria, tutto a vostra imitazione, o patriarca Giuseppe! Questo sarà il mio motto per tutta la vita e al momento della morte. Così sia

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Augustinus
16-03-04, 13:00
O S. Giuseppe,
scelto da Dio per essere su questa terra
custode di Gesù e sposo purissimo di Maria,
tu hai trascorso la vita
nell'adempimento perfetto del dovere,
sostentando col lavoro delle tue mani
la Santa Famiglia di Nazareth,
proteggi propizio noi che, fiduciosi, ci rivolgiamo a te.
Tu conosci le nostre aspirazioni,
le nostre angustie le nostre speranze:
a te ricorriamo,
perché sappiamo di trovare in te chi ci protegge.
Anche tu hai sperimentato la prova,
la fatica, la stanchezza;
ma il tuo animo, ricolmo della più profonda pace,
esulto di gioia per l'intimità
con il figlio di Dio a te affidato,
e con Maria, sua dolcissima Madre.
Aiutaci a comprendere
che non siamo soli nel nostro lavoro,
a saper scoprire Gesù accanto a noi,
ad accoglierlo con la grazia
e custodirlo con la fedeltà
come tu hai fatto.
Ottieni che nella nostra famiglia
tutto sia santificato
nella carità, nella pazienza,
nella giustizia e nella ricerca del bene. Amen.

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Augustinus
16-03-04, 13:02
O S. Giuseppe, Patrono della Chiesa
Tu che accanto al Verbo incarnato
lavorasti ogni giorno per guadagnare
il pane, traendo da Lui la forza di vivere e faticare;
Tu che hai provato l'ansia del domani,
l'amarezza della povertà, la precarietà del lavoro;
Tu che irradi oggi l'esempio della tua figura,
umile davanti agli uomini,
ma grandissima davanti a Dio;
guarda alla immensa famiglia che Ti è affidata.
Benedici la Chiesa,
sospingendola sempre più sulle vie
della fedeltà evangelica;
proteggi i lavoratori
nella loro dura esistenza quotidiana,
difendendoli dallo scoraggiamento,
dalla rivolta negatrice,
come dalle tentazioni dell'edonismo;
prega per i poveri, che continuano
in terra la povertà di Cristo,
suscitando per essi le continue
provvidenze dei loro fratelli più dotati;
e custodisci la pace nel mondo,
quella pace che sola può garantire
lo sviluppo dei popoli
e il pieno compimento delle umane speranze:
per il bene dell'umanità, per la missione della Chiesa,
per la gloria della Trinità Santissima. Amen.

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Augustinus
16-03-04, 13:08
Beato l'uomo che non segue il consiglio degli empi, non indugia nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli stolti, ma si compiace della legge del Signore, la sua legge medita giorno e notte (Sal 1, 1-2).

Bene, servo buono e fedele... prendi parte alla gioia del tuo padrone (Mt 25, 21).

Giuseppe ha sperimentato sia l'amore della verità, cioè il puro amore di contemplazione della verità divina che irradiava dall'umanità di Cristo, sia l'esigenza dell'amore, cioè l'amore altrettanto puro del servizio, richiesto dalla tutela e dallo sviluppo di quella stessa umanità... Oltre che nella sicura protezione, la Chiesa confida anche nell'insigne esempio di Giuseppe, un esempio che supera i singoli stati di vita e si propone all'intera comunità cristiana, quali che siano in essa la condizione e i compiti di ciascun fedele.

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Augustinus
16-03-04, 13:13
O caro San Giuseppe,
amico e protettore di tutti,
custode di Gesù
e di tutti quelli
che invocano il tuo aiuto.
Tu sei grande
perché ottieni da Dio
tutto quello che gli uomini ti chiedono.
Ti prego di accogliere
la mia preghiera:
veglia e custodisci tutte le famiglie
perché vivano l'armonia,
l'unità, la fede,
l'amore che regnava nella Famiglia di Nazareth.
Guarda con tenerezza particolare
le famiglie dei disoccupati,
dona a tutti un lavoro,
affinché con la loro opera
creino un mondo migliore
e diano lode a Dio Creatore.
Ti affido la Chiesa,
in particolare il Papa,
i Vescovi, i Sacerdoti e tutti i Missionari
perché si sentano sostenuti dalla tua paternità.
Chi li può amare più di te, o caro San Giuseppe?
Proteggi tutte le persone consacrate,
perché trovino nella tua obbedienza
e adesione alla volontà di Dio
l'esempio per vivere nel silenzio,
nell'umiltà, nella gioia
e nella missionarietà
la vita di unione con Dio
che le rende felici nel compimento
della divina volontà.
La gioia di sentirsi di Dio è così grande
che non ha paragoni;
solo in Dio si trova tutta la felicità.
San Giuseppe esaudisci la mia preghiera.

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Augustinus
16-03-04, 13:20
Da recitarsi tutto intero per tre giorni di seguito a partire dal 16 Marzo o dal 28 Aprile oppure ogni volta che si desidera esprimere la propria devozione al santo o domandare qualche Grazia speciale

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

O Dio vieni a salvarmi

Signore vieni presto in mio aiuto

Gloria al padre

Credo

O san Giueppe, mio protettore, a te ricorro, affinchè mi ottenga dal Sacro Cuore di Gesù questa grazia. Per i miei peccati, non merito di essere satudito. Supplisci alle mie mancanze e, potente quale sei, fa' ottenuta per tua pia intercessione la sospirata grazia, io possa venire ai tuoi piedi, per renderti i doverosi omaggi della mia gratitudine.

Gloria al Padre

Non dimenticare, o caro san Giuseppe, che nessuna persona al mondo, per grande peccatrice che fosse, è ricorsa a te rimandendo delusa nella fiducia e nella speranza in te riposte. A mille splendono le grazie e brillano i favori che tu intercedi per i poveri afflitti. Non permettere, o gran santo, che io abbia ad essere il solo a restare privo della grazia che ti domando. Mostrati potente e generoso anche verso di me, e la mia lingua, la mia anima, il mio cuore, ringraziandoti canteranno: "Viva in eterno il glorioso partiarca San Giuseppe".

Gloria al padre

O eccelso capo della Santa Famiglia, io ti venero profondamente, i di tutto cuore ti invoco. Già a tutte le anime afflitte che ti hanno pregato hai concesso conforto e pace, grazie e favori. Degnati, quindi, di consolare col tuo aiuto, anche l'animo mio addolorato che non trova riposo fra le angustie, da cui è oppresso. Tu, o gran Santo, vedi in Dio tutti i miei bisogni; tu, dunque, sai quanto mi è necessaria la grazia, che ti domando. Se mi ottieni questa grazia, io ti prometto di amarti sempre e di servirti fedelmente sino alla morte. O san Giuseppe, consolatore degli afflitti, abbi pietà del mio dolore.

Gloria al Padre

Ricordati, o verginale sposo di Maria Vergine, o mio dolce protettore, san Giuseppe, che nessuno ha mai invocato la tua protezione e chiesto il tuo aiuto senza essere stato consolato. Con questa fiducia, a te mi rivolgo e fervorosamente mi raccomando. O "Padre" del Redentore, ascolta la mia preghiera ed esaudiscila pietosamente. Amen.

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Augustinus
17-03-04, 14:53
MEMORARE, o purissime Sponse Virginis Mariae, o dulcis Protector mi, sancte Ioseph, non esse auditum a saeculo, quemquem ad tua implorantem auxilia, tua petentem suffragia, esse derelictum. Ego tali animatus confidentia ad te venio, tibique fervide me commendo. Noli, quaeso, o Pater putative Redemptoris, verba mea despicere, sed audi propitius. Amen.

****

Ricordati, o purissimo sposo di Maria Vergine, o caro mio protettore S. Giuseppe, che mai si udì aver alcuno invocato la tua protezione e chiesto il tuo aiuto senza essere stato consolato. Con questa fiducia, io vengo a te e a te fervorosamente mi raccomando. O S. Giuseppe, ascolta la mia preghiera, accoglila pietosamente ed esaudiscila. Amen.

Preghiera basata sul Memorare alla Beata V. Maria. La preghiera originaria fu composta in italiano

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Augustinus
18-03-04, 15:06
Kyrie, eleison.
R. Kyrie, eleison

Christe, eleison.
R. Christe, eleison

Kyrie, eleison.
R. Kyrie, eleison

Christe, exaudi nos.
R. Christe, exaudi nos.

Christe, audi nos.
R. Christe, audi nos.

Pater de caelis, Deus,
R. miserere nobis.

Fili, Redemptor mundi, Deus,
R. miserere nobis.

Spiritus Sancte Deus,
R. miserere nobis.

Sancta Trinitas, unus Deus,
R. miserere nobis.

Sancta Maria,
R. ora pro nobis.

Sancte Ioseph,
R. ora pro nobis.

Proles David inclyta,
R. ora pro nobis.

Lumen Patriarcharum,
R. ora pro nobis.

Dei Genetricis Sponse,
R. ora pro nobis.

Custos pudice Virginis,
R. ora pro nobis.

Filii Dei nutricie,
R. ora pro nobis.

Christi defensor sedule,
R. ora pro nobis.

Almae Familiae praeses,
R. ora pro nobis.

Ioseph iustissime,
R. ora pro nobis.

Ioseph castissime,
R. ora pro nobis.

Ioseph prudentissime,
R. ora pro nobis.

Ioseph fortissime,
R. ora pro nobis.

Ioseph oboedientissime,
R. ora pro nobis.

Ioseph fidelissime,
R. ora pro nobis.

Speculum patientiae,
R. ora pro nobis.

Amator paupertatis,
R. ora pro nobis.

Exemplar opificum,
R. ora pro nobis.

Domesticae vitae decus,
R. ora pro nobis.

Custos virginum,
R. ora pro nobis.

Familiarum columen,
R. ora pro nobis.

Solatium miserorum,
R. ora pro nobis.

Spes aegrotantium,
R. ora pro nobis.

Patrone morientium,
R. ora pro nobis.

Terror daemonum,
R. ora pro nobis.

Protector sanctae Ecclesiae,
R. ora pro nobis.

Agnus Dei, qui tollis peccata mundi,
R. parce nobis, Domine.

Agnus Dei, qui tollis peccata mundi,
R. exaudi nobis, Domine.

Agnus Dei, qui tollis peccata mundi,
R. miserere nobis.

V. Constituit eum dominum domus suae.
R. Et principem omnis possessionis suae.

Oremus

Deus, qui in ineffabili providentia beatum Ioseph sanctissimae Genetricis tuae Sponsum eligere dignatus es, praesta, quaesumus, ut quem protectorem veneramur in terris, intercessorem habere mereamur in caelis: Qui vivis et regnas in saecula saeculorum. Amen.

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Augustinus
18-03-04, 15:14
O FELICEM virum, beatum Ioseph, cui datum est Deum, quem multi reges voluerunt videre et non viderunt, audire et non audierunt, non solum videre et audire, sed portare, deosculari, vestire et custodire!

V. Ora pro nobis, beate Ioseph.
R. Ut digni efficiamur promissionibus Christi.

DEUS, qui dedisti nobis regale sacerdotium: praesta, quaesumus; ut, sicut beatus Ioseph unigenitum Filium tuum, natum ex Maria Virgine, suis manibus reverenter tractare meruit et portare, ita nos facias cum cordis munditia et operis innocentia tuis sanctis altaribus deservire, ut sacrosanctum Filii tui Corpus et Sanguinem hodie digne sumamus, et in futuro saeculo praemium habere mereamur aeternum. Per eundem Christum Dominum nostrum. Amen.

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Augustinus
18-03-04, 15:15
VIRGINUM custos et pater, sancte Ioseph, cuius fideli custodiae ipsa Innocentia Christus Iesus et Virgo virginum Maria commissa fuit; te per hoc utrumque carissimum pignus Iesum et Mariam obsecro et obtestor, ut me, ab omni immunditia praeservatum, mente incontaminata, puro corde et casto corpore Iesu et Mariae semper facias castissime famulari. Amen.

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Augustinus
20-03-04, 10:08
La Chiesa cattolica il 19 marzo celebra la solennità di S. Giuseppe, il casto sposo di Maria.

Augustinus

*****
dal sito SANTI E BEATI (http://www.santiebeati.it/search/jump.cgi?ID=20200):

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San Giuseppe Sposo della Beata Vergine Maria

19 marzo - Solennità

Questa celebrazione ha profonde radici bibliche; Giuseppe è l'ultimo patriarca che riceve le comunicazioni del Signore attraverso l'umile via dei sogni. Come l'antico Giuseppe, è l'uomo giusto e fedele (Mt 1,19) che Dio ha posto a custode della sua casa. Egli collega Gesù, re messianico, alla discendenza di Davide. Sposo di Maria e padre putativo, guida la Sacra Famiglia nella fuga e nel ritorno dall'Egitto, rifacendo il cammino dell'Esodo. Pio IX lo ha dichiarato patrono della Chiesa universale e Giovanni XXIII ha inserito il suo nome nel Canone romano. (Mess. Rom.)

Patronato: Padri, Carpentieri, Lavoratori, Moribondi, Economi, Procuratori Legali

Etimologia: Giuseppe = aggiunto (in famiglia), dall'ebraico

Emblema: Giglio

Martirologio Romano: Solennità di san Giuseppe, sposo della beata Vergine Maria: uomo giusto, nato dalla stirpe di Davide, fece da padre al Figlio di Dio Gesù Cristo, che volle essere chiamato figlio di Giuseppe ed essergli sottomesso come un figlio al padre. La Chiesa con speciale onore lo venera come patrono, posto dal Signore a custodia della sua famiglia.

Martirologio tradizionale (19 marzo): Nella Giudea il natale di san Giuseppe, Sposo della beatissima Vergine Maria, Confessore, il quale dal Sommo Pontefice Pio nono, secondo i voti e le preghiere di tutto l’Orbe cattolico, fu dichiarato Patrono della Chiesa universale.

Sotto la sua protezione si sono posti Ordini e Congregazioni religiose, associazioni e pie unioni, sacerdoti e laici, dotti e ignoranti. Forse non tutti sanno che Papa Giovanni XXIII, di recente fatto Beato, nel salire al soglio pontificio aveva accarezzato l’idea di farsi chiamare Giuseppe, tanta era la devozione che lo legava al santo falegname di Nazareth. Nessun pontefice aveva mai scelto questo nome, che in verità non appartiene alla tradizione della Chiesa, ma il “papa buono” si sarebbe fatto chiamare volentieri Giuseppe I, se fosse stato possibile, proprio in virtù della profonda venerazione che nutriva per questo grande Santo. Grande, eppure ancor oggi piuttosto sconosciuto. Il nascondimento, nel corso della sua intera vita come dopo la sua morte, sembra quasi essere la “cifra”, il segno distintivo di san Giuseppe. Come giustamente ha osservato Vittorio Messori, “lo starsene celato ed emergere solo pian piano con il tempo sembra far parte dello straordinario ruolo che gli è stato attribuito nella storia della salvezza”. Il Nuovo Testamento non attribuisce a san Giuseppe neppure una parola. Quando comincia la vita pubblica di Gesù, egli è probabilmente già scomparso (alle nozze di Cana, infatti, non è menzionato), ma noi non sappiamo né dove nè quando sia morto; non conosciamo la sua tomba, mentre ci è nota quella di Abramo che è più vecchia di secoli. Il Vangelo gli conferisce l’appellativo di Giusto. Nel linguaggio biblico è detto “giusto” chi ama lo spirito e la lettera della Legge, come espressione della volontà di Dio. Giuseppe discende dalla casa di David, di lui sappiamo che era un artigiano che lavorava il legno. Non era affatto vecchio, come la tradizione agiografica e certa iconografia ce lo presentano, secondo il cliché del “buon vecchio Giuseppe” che prese in sposa la Vergine di Nazareth per fare da padre putativo al Figlio di Dio. Al contrario, egli era un uomo nel fiore degli anni, dal cuore generoso e ricco di fede, indubbiamente innamorato di Maria. Con lei si fidanzò secondo gli usi e i costumi del suo tempo. Il fidanzamento per gli ebrei equivaleva al matrimonio, durava un anno e non dava luogo a coabitazione né a vita coniugale tra i due; alla fine si teneva la festa durante la quale s’introduceva la fidanzata in casa del fidanzato ed iniziava così la vita coniugale. Se nel frattempo veniva concepito un figlio, lo sposo copriva del suo nome il neonato; se la sposa era ritenuta colpevole di infedeltà poteva essere denunciata al tribunale locale. La procedura da rispettare era a dir poco infamante: la morte all’adultera era comminata mediante la lapidazione. Ora appunto nel Vangelo di Matteo leggiamo che “Maria, essendo promessa sposa a Giuseppe, si trovò incinta per virtù dello Spirito Santo, prima di essere venuti ad abitare insieme. Giuseppe, suo sposo, che era un uomo giusto e non voleva esporla all’infamia, pensò di rimandarla in segreto”(Mt 18-19). Mentre era ancora incerto sul da farsi, ecco l’Angelo del Signore a rassicurarlo: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Ella partorirà un figlio, e tu lo chiamerai Gesù; egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati” (Mt 1,20-21). Giuseppe può accettare o no il progetto di Dio. In ogni vocazione che si rispetti, al mistero della chiamata fa sempre da contrappunto l’esercizio della libertà, giacché il Signore non violenta mai l’intimità delle sue creature né mai interferisce sul loro libero arbitrio. Giuseppe allora può accettare o no. Per amore di Maria accetta, nelle Scritture leggiamo che “fece come l’Angelo del Signore gli aveva ordinato, e prese sua moglie con sé”(Mt 1, 24). Egli ubbidì prontamente all’Angelo e in questo modo disse il suo sì all’opera della Redenzione. Perciò quando noi guardiamo al sì di Maria dobbiamo anche pensare al sì di Giuseppe al progetto di Dio. Forzando ogni prudenza terrena, e andando al di là delle convenzioni sociali e dei costumi del suo tempo, egli seppe far vincere l’amore, mostrandosi accogliente verso il mistero dell’Incarnazione del Verbo. Nella schiera dei suoi fedeli il primo in ordine di tempo oltre che di grandezza è lui: san Giuseppe è senz’ombra di dubbio il primo devoto di Maria. Una volta conosciuta la sua missione, si consacrò a lei con tutte le sue forze. Fu sposo, custode, discepolo, guida e sostegno: tutto di Maria. (…) Quello di Maria e Giuseppe fu un vero matrimonio? E’ la domanda che affiora più frequentemente sulle labbra sia di dotti che di semplici fedeli. Sappiamo che la loro fu una convivenza matrimoniale vissuta nella verginità (cfr. Mt 1, 18-25), ossia un matrimonio verginale, ma un matrimonio comunque vissuto nella comunione più piena e più vera: “una comunione di vita al di là dell’eros, una sponsalità implicante un amore profondo ma non orientato al sesso e alla generazione” (S. De Fiores). Se Maria vive di fede, Giuseppe non le è da meno. Se Maria è modello di umiltà, in questa umiltà si specchia anche quella del suo sposo. Maria amava il silenzio, Giuseppe anche: tra loro due esisteva, né poteva essere diversamente, una comunione sponsale che era vera comunione dei cuori, cementata da profonde affinità spirituali. “La coppia di Maria e Giuseppe costituisce il vertice – ha detto Giovanni Paolo II –, dal quale la santità si espande su tutta la terra” (Redemptoris Custos, n. 7). La coniugalità di Maria e Giuseppe, in cui è adombrata la prima “chiesa domestica” della storia, anticipa per così dire la condizione finale del Regno (cfr. Lc 20, 34-36 ; Mt 22, 30), divenendo in questo modo, già sulla terra, prefigurazione del Paradiso, dove Dio sarà tutto in tutti, e dove solo l’eterno esisterà, solo la dimensione verticale dell’esistenza, mentre l’umano sarà trasfigurato e assorbito nel divino. “Qualunque grazia si domanda a S. Giuseppe verrà certamente concessa, chi vuol credere faccia la prova affinché si persuada”, sosteneva S. Teresa d’Avila. “Io presi per mio avvocato e patrono il glorioso s. Giuseppe e mi raccomandai a lui con fervore. Questo mio padre e protettore mi aiutò nelle necessità in cui mi trovavo e in molte altre più gravi, in cui era in gioco il mio onore e la salute dell’anima. Ho visto che il suo aiuto fu sempre più grande di quello che avrei potuto sperare...”( cfr. cap. VI dell’Autobiografia). Difficile dubitarne, se pensiamo che fra tutti i santi l’umile falegname di Nazareth è quello più vicino a Gesù e Maria: lo fu sulla terra, a maggior ragione lo è in cielo. Perché di Gesù è stato il padre, sia pure adottivo, di Maria è stato lo sposo. Sono davvero senza numero le grazie che si ottengono da Dio, ricorrendo a san Giuseppe. Patrono universale della Chiesa per volere di Papa Pio IX, è conosciuto anche come patrono dei lavoratori nonché dei moribondi e delle anime purganti, ma il suo patrocinio si estende a tutte le necessità, sovviene a tutte le richieste. Giovanni Paolo II ha confessato di pregarlo ogni giorno. Additandolo alla devozione del popolo cristiano, in suo onore nel 1989 scrisse l’Esortazione apostolica Redemptoris Custos, aggiungendo il proprio nome a una lunga lista di devoti suoi predecessori: il beato Pio IX, S. Pio X, Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI.

Autore: Maria Di Lorenzo

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Augustinus
20-03-04, 10:19
http://gallery.euroweb.hu/art/r/reni/2/joseph_i.jpg Guido Reni, S. Giuseppe con il bambino Gesù, 1635 circa, Hermitage, San Pietroburgo

http://gallery.euroweb.hu/art/r/reni/2/joseph1.jpg Guido Reni, S. Giuseppe con il bambino Gesù, Basilica dei Santi Giovanni e Paolo, Venezia

http://gallery.euroweb.hu/art/r/rosso/1/8marria.jpg Rosso Fiorentino, Sposalizio della Vergine con S. Giuseppe, 1523, Chiesa di San Lorenzo, Firenze

http://img196.exs.cx/img196/1664/crespideathofstjoseph0jr.jpg Giuseppe Maria Crespi, detto "Lo Spagnolo", Morte di S. Giuseppe, 1712, Hermitage, San Pietroburgo

http://gallery.euroweb.hu/art/l/la_tour/georges/2/06carpe.jpg Georges La Tour, Gesù Bambino nella bottega del padre carpentiere, 1645, Musée du Louvre, Parigi

http://gallery.euroweb.hu/art/l/la_tour/georges/2/05dream.jpg Georges La Tour, Il sogno di Giuseppe, 1640 circa, Musée des Beaux-Arts, Nantes

http://gallery.euroweb.hu/art/r/rembran/painting/biblic2/dream.jpg Harmenszoon van Rijn Rembrandt, Il sogno di Giuseppe, 1650-55, Museum of Fine Arts, Budapest

http://www.uc.pt/artes/6spp/imagens/josefa_s.jose_e_menino-1.jpg Pedro Carvalho Fernandes, S. Giuseppe ed il Bambino, 1670, Museu Nacional de Arte Antiga, Lisbona

Augustinus
20-03-04, 19:34
http://gallery.euroweb.hu/art/g/greco_el/1596-600/04jose_c.jpg El Greco, S. Giuseppe ed il Bambino Gesù, 1597-99, Cappella di S. José, Toledo

http://gallery.euroweb.hu/art/h/herrera/franci_e/joseph.jpg Francisco de Herrera il Vecchio, S. Giuseppe ed il Bambino Gesù, Museo Lázaro Galdiano, Madrid

http://gallery.euroweb.hu/art/m/master/flemalle/merode/3mero_r.jpg Maestro di Flemalle, S. Giuseppe al lavoro, 1427 circa, Metropolitan Museum of Art, New York

http://gallery.euroweb.hu/art/r/raphael/1early/10spozal.jpg Raffaello Sanzio da Urbino, Sposalizio della Beata Vergine con S. Giuseppe, 1504, Pinacoteca di Brera, Milano

http://img371.imageshack.us/img371/928/stjosephdream11ls0mf.jpg Francesco Trevisani, Sogno di S. Giuseppe, 1690 circa

http://www.cattolicesimo.com/immsacre/fif.jpg Giovanni Battista Gaulli detto il Baciccio, S. Giuseppe ed il Bambino Gesù, 1670-85

http://aevo.homeunix.org/muvi/museonazionaledabruzzo/imago/piano2/sala2/41658.jpg Giovanni Paolo Cardone, Madonna in trono con il Bambino, S. Giuseppe, S. Francesco d'Assisi e S. Giovannino, seconda metà XVI sec., Museo Nazionale Abruzzese, L'Aquila

http://www.bildindex.de/bilder/gg3200_014b.jpg Bartolome Esteban Murillo, S. Giuseppe ed il Bambino Gesù, Staatliche Museen, Berlino

Augustinus
20-03-04, 19:41
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Dichiarando san Giuseppe patrono della Chiesa universale, il papa Pio IX non faceva altro che esprimere il sentimento del popolo cristiano e, allo stesso tempo, prolungare l'insegnamento dei suoi predecessori. Cosi fecero anche i Papi suoi successori. Leone XIII, dopo la magistrale enciclica Quamquam pluries, la prima dedicata a san Giuseppe, pubblico il breve Neminem fugit, col quale chiedeva alle famiglie cristiane di consacrarsi alla santa famiglia di Nazaret, «esemplare perfettissimo della società domestica e, insieme, un modello di ogni virtù e di ogni santità».

Pio X coltivava una grande devozione a san Giuseppe, suo patrono di battesimo. Egli approvo le litanie di questo santo e permise che fossero inserite nei libri liturgici (1909). In questo agì, dice egli stesso, in piena conformità coi suoi predecessori Pio IX e Leone XIII. Giuseppe, infatti, è un aiuto potente e utilissimo per la famiglia e per la società.

Benedetto XV, nel 1920, poco dopo la fine della prima guerra mondiale, pubblico un'enciclica sulla pace e, poi, un Motu proprio per invitare i vescovi del mondo intero a celebrare il centenario del patrocinio, esortando i fedeli a rinnovare la loro devozione a san Giuseppe e alla santa famiglia. Il ricorso a san Giuseppe è un rimedio « alla situæione difficile nella quale si dibatte oggi il genere umano ». I suoi esempi e la sua protezione tratterranno sulla via del dovere e preserveranno dalle false dottrine coloro che si guadagnano la vita col lavoro in tutto il mondo. Il 26 ottobre 1921, Benedetto XV estese a tutta la Chiesa la festa della santa famiglia.

Pio XI, il Papa dell'Azione cattolica e delle missioni, pronunzio su san Giuseppe parole di eccezionale importanza. Questo Papa intrepido non può essere accusato di leggerezza dottrinale o di pietà sentimentale. Il 21 aprile 1926, in occasione della beatificazione di Giovanna Antida Thouret e di Andrea Uberto Fournet, egli precisa i fondamenti del patrocinio di san Giuseppe del quale si celebrava la festa quel giorno:

«Ecco un santo che entra nella vita e si spende interamente nell'adempimento d'una missione unica da parte di Dio, la missione di custodire la purezza di Maria, di proteggere nostro Signore e di nascondere, con la sua ammirabile cooperazione, il segreto della redenzione. Nella grandezza di questa missione ha le sue radici la santità singolare e incomparabile di san Giuseppe, poiché una tale missione non fu affidata a nessun altro santo... è evidente che, in virtù d'una missione così alta, Giuseppe possedeva già il titolo di gloria che è suo, quello di patrono della Chiesa universale. Tutta la Chiesa, infatti, è già presente presso di lui allo stato di germe fecondo ».

Due anni più tardi, il 19 marzo 1928, nella festa di san Giuseppe, egli torna su questo argomento e dimostra che la missione di san Giuseppe è in un certo senso più importante di quella di san Giovanni Battista e dello stesso san Pietro. Fra le due missioni, di Giovanni Battista e di san Pietro, si colloca quella di san Giuseppe, «missione raccolta, silenziosa, inosservata e sconosciuta, missione compiuta nell'umiltà e nel silenzio... Là dove è più profondo il mistero, più densa la notte che lo copre e più grande il silenzio, là, giustamente, è più alta la missione e più splendido il corteggio delle virtù richieste e maggiori i meriti che ne derivano. Missione unica, altissima, quella di custodire la verginità e la santità di Maria, quella di partecipare al grande mistero nascosto agli occhi dei secoli e di cooperare così all'incarnazione e alla redenzione ».

Questa missione unica di san Giuseppe sulla terra si traduce, in cielo, in un grande potere d'intercessione. Pio XI dichiara, il 19 marzo 1935: «Giuseppe è colui che tutto può presso il divino Redentore e presso la sua divina Madre in un modo e con un'autorità che superano quelle d'un semplice depositario». E il 19 marzo 1938: «L'intercessione di Maria è quella della madre; e non si vede che cosa il suo divin Figlio potrebbe rifiutare a una tal madre. L'intercessione di Giuseppe è quella dello sposo, del padre putativo, del capo di famiglia. Essa non può non essere onnipotente, poiché che cosa potrebbero Gesù e Maria rifiutare a Giuseppe che consacro a loro tutta la sua vita e al quale devono realmente i mezzi della loro esistenza terrena? ».

Per realizzare il suo motto: «La pace di Cristo nel regno di Cristo», Pio XI conta specialmente sull'intercessione di san Giuseppe. Nella sua celebre enciclica Divini Relemptoris, del 1937, egli dichiara: «Poniamo la grande azione della Chiesa Cattolica contro il Comunismo ateo mondiale sotto l'egida del potente Protettore della Chiesa, san Giuseppe. Egli appartiene alla classe operaia e ha sperimentato il peso della povertà per sé e per la Sacra Famiglia di cui era il capo vigile ed affettuoso; a lui fu affidato il Fanciullo divino quando Erode sguinzaglio contro di lui i suoi sicari. Con una vita di fedelissimo adempimento del dovere quotidiano, ha lasciato un esemplo a tutti quelli che devono guadagnarsi il pane con il lavoro delle loro mani e merito di essere chiamato il Giusto, esempio vivente di quella giustizia cristiana, che deve dominare nella vita sociale ».

Pio XII volle cristianizzare la festa del lavoro del 1° maggio istituendo, per quel giorno, la festa di san Giuseppe lavoratore. Egli si impegno costantemente a presentare san Giuseppe come protettore ideale di tutte le classi della società e di tutte le professioni Parlo di questo santo agli operai, ai giovani sposi, ai militanti e ai bambini. Egli vide il patrocinio di san Giuseppe non come una bella formula teologica o una pia invocazione, ma come una verità fondamentale. Giuseppe, come Maria, è intimamente legato alla dottrina del Corpo mistico di Cristo, che è la Chiesa del cielo e della terra.

Quanto a Giovanni XXIII, diede molte testimonianze della sua devozione a san Giuseppe. Confessava: «San Giuseppe! io lo amo molto, tanto che non posso cominciare né chiudere la mia giornata senza che la mia prima parola e il mio ultimo pensiero siano per lui ». Come nunzio a Parigi, egli visito la casa madre delle Piccole Sorelle dei Poveri e La-Tour-Saint-Joseph. In quella occasione, confido che intendeva ricevere la consacrazione episcopale nel giorno di san Giuseppe, «perché è il patrono dei diplomatici ».

E spiego: « Come san Giuseppe, i diplomatici, nel loro insieme, devono presentare Gesù e nasconderlo. Come san Giuseppe, essi devono saper tacere, misurare le parole, sapersi spendere senza badare alla dignità del servizio e, più ancora, sputare dolce e masticare amaro... ubbidire anche quando non si comprende, come san Giuseppe quando partì col suo asino».

Divenuto Papa, egli darà a tutti i cristiani queste direttive: dedicarsi alle umili incombenze come alle missioni interessanti, senza badare alla dignità di quello che si fa. Giuseppe, sposo di Maria, era un semplice artigiano che si guadagnava il pane col suo lavoro. Quello che conta davanti a Dio è la fedeltà. Alla sua elezione, egli rimpianse di non poter prendere il nome di Giuseppe per non andare contro la tradizione, ma scelse il 19 marzo come data della sua festa.

Il 19 marzo 1959, celebrando la messa per un gruppo di lavoratori della città di Roma, egli disse: « Tutti i santi canonizzati meritano certamente un onore e un rispetto particolari, ma è evidente che san Giuseppe ha giustamente un posto suo proprio più soave, più intimo, più penetrante nel nostro cuore ».

Il 1° maggio 1960, Giovanni XXIII indirizzo un radiomessaggio a tutti coloro che lavorano e a tutti coloro che soffrono, iniziando con queste parole: «Il nostro pensiero si rivolge con naturalezza a tutte le regioni e a tutte le città in cui l'esistenza si svolge un giorno dopo l'altro: al focolare domestico, all'ufficio, al magazzino, alla fabbrica, all'officina, al laboratorio e a tutti i luoghi santificati dal lavoro intellettuale e manuale, sotto le forme svariate e nobili che esso riveste secondo le forze e le attitudini di ciascuno... Con l'aiuto di san Giuseppe, tutte le famiglie possono riprodurre l'immagine di quella di Nazaret... In pratica, il lavoro è una missione sublime che permette all'uomo di collaborare in modo intelligente ed efficace con Dio, che gli ha dato i beni della terra perché li usi e li faccia fruttificare».

La grande iniziativa di Giovanni XXIII fu la convocazione del Concilio Vaticano II. Nella lettera apostolica del 19 marzo 1961, egli spiega perché vuole che questo Concilio, così importante, sia posto sotto la protezione speciale di san Giuseppe. Comincia ricordando quello che hanno fatto i suoi predecessori per la gloria di san Giuseppe; poi spiega che il Concilio è fatto per tutto il popolo cristiano, che deve beneficiare d'una corrente di grazia per una maggiore vitalità. E aggiunge che non sa trovare un protettore migliore di San Giuseppe per ottenere il soccorso del cielo per la preparazione e lo svolgimento di questo Concilio, che deve segnare un'epoca.

Un'altra iniziativa importante di Giovanni XXIII fu quella di introdurre il nome di san Giuseppe nella preghiera eucaristica. Pio IX s'era arrestato di fronte a una simile decisione. Le richieste che erano state formulate nel Concilio Vaticano I erano state riprese in grandissimo numero nel secondo. I Padri del Concilio non dovevano deliberare su questo argomento, perché era un semplice rito liturgico di competenza dell'autorità pontificia.

Tuttavia, il Concilio fece sua questa decisione di Giovanni XXIII incorporando il passaggio della preghiera, nel quale si trova il nome di san Giuseppe, nella costituzione dogmatica Lumen Gentium. Questa costituzione parla del mistero della Chiesa, Corpo mistico di Cristo. Il capitolo VII si riferisce principalmente all'unione molto intima che lega i membri della Chiesa che camminano ancora sulla terra a quelli che già godono della pienezza della vita in cielo. Questa presenza invisibile dei santi nostri amici si attualizza quando siamo riuniti per la preghiera e, più particolarmente,

per la celebrazione eucaristica. Il testo merita di essere meditato, perché afferma che a san Giuseppe tocca un posto di privilegio:

«La nostra unione con la Chiesa celeste si attua in maniera nobilissima poiché specialmente nella sacra Liturgia, nella quale la virtù dello Spirito Santo agisce su di noi mediante i segni sacramentali, in fraterna esultanza cantiamo le lodi della divina maestà, e tutti, di ogni tribù e lingua, di ogni popolo e nazione, riscattati col sangue di Cristo e radunati in un'unica Chiesa, con un unico canto di lode, glorifichiamo Dio uno e trino. Però, quando celebriamo il sacrificio eucaristico, ci uniamo in sommo grado al culto della Chiesa celeste, in comunione con essa e venerando la memoria soprattutto della gloriosa sempre Vergine Maria, ma anche del beato Giuseppe e dei beati apostoli e martiri e di tutti i santi » (LG 50).

Anche Paolo VI ha parlato spesso di san Giuseppe, non mirando tanto a mettere in evidenza le sue prerogative, ma piuttosto a ricordare la sua missione nella Chiesa di oggi: « La missione di Giuseppe nei riguardi di Gesù e Maria fu una missione di protezione, di difesa, di salvaguardia e di sussistenza... La Chiesa ha bisogno di essere difesa; ha bisogno di essere conservata, alla scuola di Nazaret, povera e laboriosa, ma viva, cosciente e disponibile per la sua missione messianica. Questo bisogno di protezione, oggi, è grande per restare indenne e per agire nel mondo... La missione di san Giuseppe è la nostra: custodire il Cristo e farlo crescere in noi e intorno a noi» (Angelus, 19 marzo 1970).

Il 19 marzo 1973, Paolo VI diceva: «Giuseppe è il protettore del Cristo al suo ingresso nel mondo, il protettore della Vergine Maria, della sacra famiglia, il protettore della Chiesa, il protettore di coloro che lavorano. Tutti noi possiamo dire: il nostro protettore».

Le liturgie orientali fanno eco agli insegnamenti dei Papi: «O Giuseppe! gloria a colui che ti ha onorato, gloria a colui che ti ha incoronato, gloria a colui che ti ha fatto patrono delle nostre anime» (rito melchita).

«O Giuseppe! porta a Davide la buona novella: ecco, sei padre di Dio. Tu hai visto la Vergine incinta, coi pastori tu hai cantato Gloria, coi Magi ti sei prostrato, con l'angelo hai trattato delle cose divine. Prega dunque il Cristo, nostro Dio, che salvi le nostre anime» (rito bizantino).

Fonte: TOTUS TUUS (http://sanlorenzo.dataport.it/S.Joseph/S.Joseph_papi.e.concili)

Augustinus
20-03-04, 19:45
Dall'ENCICLOPEDIA CATTOLICA (http://sanlorenzo.dataport.it/S.Joseph/catechesi/S.Joseph_catechesi_ec)

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S. Giuseppe

GIUSEPPE, santo. - Sposo di Maria Vergine e Padre putativo di Gesù (ebr. Jôséph, forma apocopata di Jehôsëph, "Jahweh accresca" gr. IWSHF, lat. Ioseph, Iosephus), figura preminente nella storia dell'infanzia di Gesù, che s'impernia su di lui. Le poche notizie sicure di lui sono riferite nei due primi capitoli di Matteo e di Luca, e qualche altro fugace accenno è nei Vangeli. Di assai minore importanza sono i racconti degli Apocrifi, per il loro carattere spiccatamente leggendario: ma hanno avuto un largo influsso nella tradizione e nell'arte.

SOMMARIO: I. Nella S Scrittura. - II. Negli Apocrifi. - III. Nella teologia. - IV. Nella liturgia. - V. Nella iconografia. - VI. Nel folklore.

I. NELLA S. SCRITTURA. — Il nome di s. G. figura nella genealogia di Cristo quale diretto discendente di David (Mt 1, 16), quindi "figlio di David" (Mt 1, 20; cf. Lc 2, 4; 3, 23 sgg.), titolo messianico da lui legittimamente trasmesso al suo Figlio legale, Gesù (v. GESÙ CRISTO, genealogia).
Tra le circostanze menzionate da Luca nel racconto dell'Annunciazione, la più importante è che Maria, all'atto del messaggio angelico, era vergine ed al tempo stesso vincolata con Giuseppe, desponsata (Lc 1, 27). Lo stesso attesta Matteo (1, 18), quando riferisce il turbamento di G. ai segni della maternità della sua sposa. Fino a quel momento la Vergine era "maritata" o solo "fidanzata" con G.? (la voce desponsata, come la corrispondente italiana "sposata" si presta facilmente ai due sensi). La risposta della tradizione non è concorde: i Greci, per lo più parlano di fidanzamento; invece i Latini, quasi tutti ammettono già celebrate le nozze, con la coabitazione in atto. Ma un'attenta esegesi del testo evangelico (Mt 1, 18-23) permette di escludere questa seconda interpretazione. G., ignaro del mistero e turbato alla vista della sua sposa divenuta madre, pensa di rimandarla segretamente (dandole cioè regolare libello di ripudio, ma senza pubblicità, cf. ibid. 1, 19): a questo punto gli appare l'Angelo, che svela il mistero della Concezione verginale, e gl'ingiunge di "prendere con sé Maria, la sua sposa": G. prontamente obbedisce, e "prende con sé (parelaben) la sua sposa N (ibid. 1, 20.24). Con le quali parole è indicato l'atto conclusivo del contratto matrimoniale presso gli Ebrei, che comprendeva due distinti momenti: la promessa (fidanzamento) e l'introduzione della sposa nella casa dello sposo, che avveniva ordinariamente dopo un anno dalla promessa e si festeggiava solennemente (cf. Gv 2, 1). Al tempo dell'Annunciazione, e fino a questo momento, i due sposi non coabitavano (Mt 1, 18 "antequam convenirent"): dunque erano solo fidanzati. Tuttavia devesi rilevare che il fidanzamento, secondo il costume ebraico, era una "promissio de praesenti", e costituiva essenzialmente il vincolo matrimoniale, rendendo gli sposi veri coniugi prima ancora della coabitazione, che era il suggello solenne e definitivo del contratto matrimoniale. Per tal modo l'onore della Vergine e del suo Figlio (per il quale i Padri latini, ignari delle costumanze ebraiche credettero indispensabile far precedere la celebrazione nuziale all'Annunciazione) era sufficientemente tutelato.
Alla nascita di Gesù (Lc 2,1 sgg.), in ossequio all'ordine di censimento di Augusto, G. si trasferì da Nazareth' ove abitava, a Betlemme, città di David suo padre. Da ciò non segue necessariamente che egli fosse nativo dl Betlemme: il motivo del viaggio indicato dall'evangelista è la sua discendenza davidica (ibid. 2, 4). Ma la tradizione della sua origine betlemitica è autorevolmente confermata da s. Giustino (Dial., 78, 10: PG 6, 657). A Betlemme nacque Gesù e fu deposto in una mangiatoia, non essendovi luogo per essi nel "diversorio" (Lc 2, 7). G. con Maria fu presente all'adorazione dei pastori (ibid. 2, 16) e dopo otto giorni, nel rito della circoncisione (che fu eseguita dal mohel, e non da s. G.; v. CIRCONCISIONE) impose al Bambino il nome Gesù, rivelato dall'Angelo (Mt 1, 21.25), inaugurando così la sua missione paterna.
Alla Presentazione al Tempio fu G. che, nella sua qualità di capo della S. Famiglia, curo l'osservanza delle prescrizioni legali: si reco a Gerusalemme con la sua Sposa ed assistette al rito della Purificazione, offrendo altresì per il riscatto del Bambino un paio di tortore, l'offerta dei poveri (Lc 2, 22 sgg.). Fu presente all'incontro con il pio vecchio Simeone, da lui fu a benedetto" insieme con Maria, e ne ascolto il fatidico presagio sul Figlio e sulla Madre (ibid. 2, 34 sgg.). Dopo questo fatto ritorno probabilmente a Nazareth, forse per sistemare le sue cose (ibid. 2, 39). Dopo alcuni mesi è di nuovo a Betlemme, al tempo della venuta dei Magi: quantunque il racconto evangelico (Mt 2, 1 sgg.) non faccia menzione di G., è fuori dubbio che egli fu presente all'adorazione e ricevette nelle sue mani i doni di quei sapienti. Subito dopo, avvertito in sogno dall'Angelo, dovette mettere in salvo il Bambino dalle insidie di Erode, riparando in Egitto (ibid. 2, 13 sgg.), ove si trattenne con la S. Famiglia fino alla morte del Re, probabilmente un anno. Avvertito nuovamente dall'Angelo, fece ritorno nella terra d'Israele (ibid. 2, 19 sgg.). Questa volta pensava di stabilirsi a Betlemme, ma, ammonito dall'Angelo, lascio la Giudea, che era governata da Archelao, e torno a Nazareth, ove stabilmente dimoro con Gesù e con Maria (ibid. 2, 22 sgg.), vedendo crescere sotto i suoi occhi, in sapienza e grazia, il Figlio di Dio (Lc 2, 40, 52), che era a lui sottomesso (ibid. 2, 51).
Del lungo e silenzioso periodo di Nazareth, che va fino agl'inizi della vita pubblica di Gesù (una trentina di anni), è narrato da s. Luca un solo episodio: il pellegrinaggio pasquale a Gerusalemme, quando Gesù ebbe raggiunta l'età di 12 anni (Lc 2, 41 sgg.). Allo smarrimento del Fanciullo seguirono le angosciose ricerche da parte di G. e di Maria, che lo ritrovarono il terzo giorno nel Tempio. La sollecitudine paterna di G. risulta assai delicatamente dalle parole della Madre: "Figlio, perché ci hai fatto questo? ecco tuo padre ed io addolorati ti cercavamo" (ibid. 2, 48). Dopo questo fatto, la S. Famiglia ritorno a Nazareth: il rimanente, fino all'inizio della vita pubblica è descritto dall'Evangelista con la laconica frase: "erat subditus illis", Gesù era sottomesso a G. ed a Maria (ibid. 2, 51).
Si sa dai Vangeli che G. esercitava, ed insieme con lui Gesù, un mestiere manuale: TEKTWN, che la Volgata traduce faber (Mt 13, 55, cf. Mc 6, 3). Quale fosse il mestiere specifico ( faber lignarius, o ferrarius, o murarius?), si è discusso fin dall'antichità, non potendosi esattamente determinare dalla riportata parola generica. Più comunemente si ritiene che fosse il mestiere di falegname o carpentiere, opinione che ha solido appoggio nella tradizione: prescindendo dalla testimonianza dogli Apocrifi, già nel sec. Il s. Giustino scriveva che Gesù con G. costruiva "aratri e gioghi per buoi" (Dial., 88: PG 6, 888); anche le versioni siriaca, copta ed etiopica spiegano in questo senso. Non si esclude tuttavia che, occasionalmente, si esercitasse anche in qualcuno degli altri mestieri affini.
Da questi brevi cenni del Vangelo risalta in qualche modo anche la figura morale del Santo: uomo religiosissimo, integerrimo, laborioso, obbediente, mite, teneramente affezionato a Gesù e a Maria. Inoltre si trova in Mt 1, 19 un elogio esplicito, che è un panegirico: "cum esset iustus". Anche a volere intendere la parola nel senso ristretto di fedele osservatore della legge, dal contesto si rileva una giustizia che è accompagnata da molte altre virtù: prudenza, carità, mitezza, pazienza, fede, obbedienza.
Nulla si sa dai Vangeli della morte di G. Questa avvenne con ogni probabilità negli ultimi anni della vita nascosta di Gesù. Certo nella vita pubblica egli è completamente assente, mentre più d'una volta si fa menzione della Madre ed anche dei "fratelli". Lo stesso titolo di "figlio di Maria", dato qualche volta dal popolo a Gesù (cf. Mc 6, 3), conferma in qualche modo che la Madonna allora era vedova. Del resto la missione di s. G. era terminata al momento in cui Gesù e la sua Madre non avevano più bisogno di un uomo che li proteggesse nella vita e nell'onore. Come luogo della morte si pensa naturalmente a Nazareth: in questa città ne colloca il sepolcro l'apocrifa Storia di Giuseppe (cap. 27); così pure i tre Sinassari, alessandrino (con la data della morte 20 luglio, tuttora conservata nella liturgia greca), arabo-giacobitico (stessa data) ed etiopico (2 ag.). Nel 1106 l'abate Daniele avrebbe veduto il detto sepolcro nel sotterraneo della chiesa dell'Annunciazione in Nazareth. Nel 1901, qualcuno ha creduto di avere scoperto il sepolcro di G. in altra parte, fuori della detta chiesa, a ca. 60 metri in direzione ovest verso la collina. Ma tanto l'una che l'altra identificazione mancano d'ogni solido fondamento (cf. U. Holzmeister [v. bibl.], p. 109).

II. NEGLI APOCRIFI. - La letteratura apocrifa ha sviluppato intorno a s. G. molti motivi leggendari, non privi d'interesse per l'influsso che hanno avuto nella tradizione e nell'arte. I principali Apocrifi che si occuparono del Santo, sono: Protoevangelo di Giacomo (sec. Il) ; Pseudo-Tommaso (probabilmente sec. III) Pseudo-Matteo (sec. V); De nativitate Mariae; Evangelo arabico della Infanzia; e particolarmente la Storia di G. falegname (sec. IV O V; ed. C. Tischendorf, Evangelia apocrypha, Lipsia 1876, pp. 122-39: versione latina dal testo arabo; sono pervenute anche le versioni copta e armena). I primi cinque Apocrifi abbracciano il solo periodo dell'Infanzia di Gesù. L'ultimo pretende di raccontare la storia di C,. per la bocca stessa di Gesù in un colloquio con gli Apostoli, per la storia dell'infanzia segue per lo più il Protoevangelo di Giacomo e i Vangeli canonici; ha di proprio le notizie sugli ultimi giorni e la morte di G., ed è interessante per le idee sull'oltretomba. Secondo questi racconti, G. si uni in matrimonio una prima volta, all'età di 40 anni, con una donna per nome Melcha o Escha con la quale visse 49 anni; da essa ebbe 4 figli, quelli che più tardi saranno chiamati "fratelli del Signore" (qualche apocrifo aggiunge 2 figlie): il più piccolo sarebbe Giacomo, presunto autore del Protoevangelo che ne porta il nome e testimone dei fatti dell'Infanzia di Gesù. Rimasto vedovo all'età di 89 anni, G. seguitava ad esercitare il suo mestiere di falegname in Betlemme sua patria, quando fu ricercato dai sacerdoti per essere dato in sposo ad una fanciulla di 14 anni per nome Maria. Ma, essendovi altri competitori, il sommo sacerdote affido la scelta alla volontà divina, che si manifesto con il miracolo del bastone fiorito, e, secondo lo Pseudo-Tommaso, con l'apparizione della colomba sul capo di G. È noto l'influsso di quest'episodio, specialmente della verga fiorita - del resto assai suggestivo per il suo simbolismo - nell'iconografia del Santo e nell'arte cristiana: si ricordi il celebre quadro di Raffaello Lo Sposalizio (Milano, Pinacoteca Brera). Dopo due anni segui l'Annunciazione; G. era assente. Quando torno, nella sua sposa erano palesi i segni della maternità. Oltre il turbamento del Santo gli Apocrifi riferiscono l'episodio della prova dell'acqua amara (cf. Num. 5, 11 sgg.), dalla quale risulto l'innocenza di G. e di Maria. Seguono gli altri episodi della nascita e infanzia di Gesù fino ai 12 anni (viaggio a Betlemme, fuga in Egitto, ritorno a Nazareth, ecc.), che corrispondono nella sostanza a quelli dei Vangeli canonici ma con frequenti chiose e amplificazioni, e con una esuberanza del prodigioso che cade nel ridicolo. Alcuni particolari non solo sono futili, ma poco riguardosi per G.: così, p. es., il ragionamento che gli si mette in bocca all'arrivo a Betlemme (Protoev. di Giacomo, 17), a Nazareth viene a trovarsi più d'una volta in imbarazzo per l'indole vivace del fanciullo e per i suoi miracoli punitivi (Pseudo Tommaso, 3 sgg.).
Secondo l'apocrifa Storia, G. sarebbe morto all'età di 111 anni, dopo aver trascorso una ventina di anni con Gesù a Nazareth. Negli ultimi giorni l'infermo avrebbe sentito nausea del cibo e della bevanda, e sarebbe stato in preda a forte turbamento, ma Gesù l'avrebbe consolato, pregando il Padre a mandare gli arcangeli Michele e Gabriele: questi ne avrebbero ricevuta l'anima alla uscita dal corpo, il quale, affidato alla custodia di due angeli, sarebbe rimasto incorrotto "fino al convito di mille anni" (C. Tischendorf, op. cit., pp. 126-37).
Quel che maggiormente urta negli Apocrifi, oltre i frequenti episodi frivoli, è l'asserita età decrepita di G. al tempo dello sposalizio con Maria. È una leggenda che devesi rigettare, quantunque abbia fatto presa nella fantasia popolare, fino ad oggi. Forse in un primo tempo poté sembrare utile espediente per dimostrare ai semplici in maniera chiara la perpetua verginità della Madre di Dio. Ma si rivela subito paradossale, ad un'ovvia considerazione, ch'è di stretta convenienza teologica: non si sarebbe salvata la dignità e onorabilità di Maria - dovendo restare un segreto la concezione verginale - se il suo sposo fosse stato un vecchio decrepito di 90 anni; inoltre non poteva essere ritenuto padre di Gesù un vecchio di tale età. Era dunque necessario che tra Maria e G., all'atto del matrimonio, non ci fosse un incolmabile distacco di anni. Queste ragioni, che dopo il Suarez vengono concordemente richiamate dai teologi, hanno anche un solido appoggio nelle rappresentazioni più antiche (dei primi cinque secc.), nelle quali, come già G. B. De Rossi ebbe il merito di rilevare (Bullettino di archeologia cristiana, 3 [1865], pp. 25-32), e dopo di lui R. Garrucci (Storia dell'arte cristiana, Prato 1873-81, tavv. 179, 280, 365, 417, 447, ecc.) e G. Wilpert (Sarcofagi, tavv. 15, 20, 26, ecc.), il Santo non è mai rappresentato in sembianza di vecchio, ma di giovane o di uomo maturo nel pieno vigore degli anni, per lo più senza barba. Solo più tardi, per l'influsso degli Apocrifi, si comincio a rappresentarlo con la barba e i capelli bianchi ed in sembianze senili (cf. Wilpert, Mosaiken, pp. 754, 763, 770). Non è possibile tuttavia determinare esattamente l'età di G. al tempo del matrimonio con Maria: doveva probabilmente oscillare sui 30-40 anni. F„ se mori poco prima dell'inizio della vita pubblica di Gesù, doveva avere alla morte ca. 60-70 anni, tenuto conto che la vita nascosta di Nazareth duro ca. 32-34 anni.
Un altro punto sgradevole negli Apocrifi è il primo matrimonio e la conseguente vedovanza di s. G.: ma su ciò v. più oltre.

III. NELLA TEOLOGIA. — Nell'epoca patristica, ed anche nel medioevo, G. è stato lasciato quasi nell'ombra. Invano si cerca in tutta la patrologia greca o latina una sola omelia o discorso sul Santo. Ne parlano con grande riverenza il Crisostomo e l'autore dell'Opus imperfectum, ma incidentalmente, nei commenti a Mt 1, 18 sgg. Altri Padri non mancano di accennare al Santo quando si occupano della genealogia di Cristo. Frequenti accenni o riferimenti si hanno negli scritti di s. Agostino (specialmente nelle questioni sulla genealogia, il Matrimonio, la Verginità). Parlano di s. G. con molta ammirazione s. Pietro Crisologo, s. Efrem e s. Beda, ma sono semplici frasi; notissimo il detto di s. Efrem: a Nessuno può degnamente lodare s. G." (Op. Syriaca, 3, 600; cf. Eph. Theol. Lovan., 5 [1928], pp. 221-24). S. Bernardo, nella celebre omelia Super missus est, tesse un bel panegirico, per quanto succinto, di s. G. (PL 183, 60).
Anche nei grandi scolastici c'è molto poco su s. G. Per le prime omelie si deve scendere al sec. XV, che segna un gran progresso nella dottrina e nel culto di s. G.: si trovano 15 estese omelie, che si devono al card. Pietro d'Ailly (m. nel 1420), a G. Gersone (m. nel 1429) ed a s. Bernardino da Siena (m. nel 1444). Nel sec. XVI emerge la Summa de donis s. Ioseph del domenicano Isidoro Isolani (v.), pubblicata a Pavia nel 1522 e più volte ristampata fino al 1887 (sullo sviluppo della dottrina e del culto fino al Concilio di Trento informa egregiamente l'opera di J. Seitz [v. bibl.]). Dopo il Tridentino, con gli sviluppi del trattato De Verbo Incarnato e della mariologia, e con il progredire del culto per s. G., la teologia ferma sempre di più la sua attenzione sul Santo, indagandone e illustrandone le prerogative alla luce dei dati evangelici e dei principi teologici; anche negli esegeti, e soprattutto nei predicatori e scrittori ascetici, l'interesse per s. G. è in continuo crescendo (ampia bibl. in A. H. Lépicier, [v. bibl.] pp. 363-73). Tra le trattazioni teologiche sono da segnalare: P. Morales, In cap. I Matth., de Christo, S.ma Virgine... veroque eius Sponso, 2 voll., Parigi 1869; una dissertazione storico-scritturistica De s. Ioseph pubblicata dai Serviti nel 1750 ad Augusta; V. Sedlmayr, Dissertationes de s. Ioseph (17 artt., nella sua Theol. Mariana, II, Monaco 1758, pp. 420-57); A. Calmet, Dissert. de s. Ioseph (Opera, VII, Venezia 1774), G. M. Schenck, De s. Ioseph, Augusta 1850; P. V. Mercier, St Ioseph d'après l'Ecriture et la tradition, Parigi 1895; C. H. Jamar, Theologia s. Ioseph, Lovanio 1897; G. Sinibaldi (v. bibl.); A. H. Lépicier (v. bibl.). Importante per la dottrina è pure l'opera di G. C. Trombelli, Vita e culto di s. G., Bologna 1767. Da ricordare anche i due celebri panegirici di B. Bossuet (Opere, I, Liegi 1862, p. 557 sgg.), ricchi di dottrina, e le elevazioni di s. Francesco di Sales, Sur les vertues de st Joseph (Opere, III, Parigi 1862). Tra i grandi teologi, si occupa di s. G. il Suarez nelle Disput. VII e VIII del commento alla parte III della Summa. Anche le monografie sul culto del Santo contengono buone considerazioni d'ordine teologico. Sempre più frequenti, nelle riviste teologiche o bibliche, sono gli articoli sulle prerogative del Santo, specialmente sulla sua "paternità", e su altre particolari questioni.
I punti che più interessano la teologia sono la missione e la santità di s. G. La missione è definita essenzialmente nella sua posizione di capo della S. Famiglia, particolarmente di sposo di Maria Vergine e "padre N di Gesù: ne conseguono speciali rapporti al mistero dell'Incarnazione. Prolungamento della sua missione è il patrocinio sulla Chiesa universale.

I. Sposo di Maria. - L'appellativo è contenuto esplicitamente nei Vangeli: vir Mariae (Mt 1, 16. 19; cf. Lc 2, 4): esso è il fondamento di tutta la grandezza di s. G. La verità di questo matrimonio è chiaramente attestata nel Vangelo, che chiama G. "marito di Maria" (Mt 1, 19: ANER) e Maria "consorte di G." (ibid. 1, 20-24; cf. Lc 1, 27; 2, 5). G. e Maria, già fidanzati al tempo dell'Annunciazione, inaugurano poi la coabitazione (Mt 1,24) e la continuano per sempre (fidanzamento e adduzione della sposa nella casa dello sposo: i due atti costitutivi del matrimonio, ai pieni effetti, nel costume ebraico): erano dunque veri coniugi. Su questa verità non sarebbe stato mai sollevato alcun dubbio, se non fosse stato per l'indole verginale dello stesso matrimonio. Esso difatti era ordinato da Dio, e come tale accettato dai due coniugi, per la salvaguardia e l'onore della verginità e divina maternità di Maria: quindi l'uso del coniugio vi era escluso. Per questo motivo già alcuni Padri usarono alle volte delle espressioni che potrebbero fare difficoltà: così, p. es., s. Massimo di Torino: "G. fu sempre sposo di Maria, ma non marito" (PL 57, 639); così pure s. Girolamo, s. Ilario, s. Ambrogio, s. Gregorio Magno, s. Bernardo.
Ma le loro parole si possono facilmente intendere nel giusto senso, in quanto essi avevano principalmente in vista la perpetua verginità di Maria, e perciò, invece dei termini "marito" "moglie", "nozze" (che ordinariamente fanno pensare all'uso del matrimonio), usavano di preferenza quelli più generici e pur veri di "sposo", "sposa", "sposalizio". Tra gli espliciti negatori, nella antichità, è il pelagiano Giuliano di Eclano, refutato da s. Agostino (PL 42, 8io sgg.), e nel medioevo Graziano, la cui erronea opinione diede occasione agli scolastici di chiarire la distinzione tra il consenso degli sposi nel ius ad corpora, che costituisce il contratto matrimoniale, e l'uso del medesimo diritto, che non è dell'essenza, potendo i coniugi rinunziarvi, per una ragione o per un'altra, per un certo tempo o in perpetuo (Pietro Lombardo Lib. Sent., IV, dist. 30, 2 sg.; s. Tommaso, Sum. Theol., III, q. 29, a. 2; cf. J. Seitz [v. bibl.], pp. i34-49).
Sul carattere verginale del matrimonio di G. con Maria, non può esservi dubbio, essendo verità di fede la perpetua verginità di Maria ante partum, e post partum; le difficoltà bibliche in contrario, ancora tenacemente ripetute da protestanti e critici razionalisti (Mt 1, 16.25; Lc 2, 7; i "fratelli di Gesù": le genealogie del Salvatore, ecc.) sono vittoriosamente risolte dall'esegesi cattolica (U. Holzmeister [v. bibl.], pp. 34-54). Pertanto non solo devesi ammettere un voto o proposito di verginità in Maria (come bene si deduce da Lc 1,34), ma anche l'accettazione da parte di s. G. Ne segue che, almeno dopo il matrimonio con Maria, G. visse in perfetta castità. Invece per il periodo antecedente le opinioni sono discordanti. La relazione dogli Apocrifi di un precedente matrimonio di G. ebbe largo credito nella tradizione orientale, i cui scrittori volentieri accolsero tale notizia per una più facile soluzione della difficoltà biblica dei "fratelli del Signore": questi sarebbero figli di G., avuti da un precedente matrimonio. L'opinione entrò e si trova tuttora nei libri liturgici orientali, specialmente greci. Invece i Latini, fatte poche eccezioni (s. Ilario, Gregorio di Tours, l'Ambrosiastro), intesero concordemente i "fratelli del Signore" nel senso improprio di "cugini", dietro l'autorevole informazione di Egesippo (verso il 180 d. C., presso Eusebio: PG 20, 380); perciò respinsero in blocco il leggendario racconto degli Apocrifi sul primo matrimonio di G. Oggi la tesi della perpetua verginità di G., validamente difesa da s. Girolamo (Adv. Helvidium i9: PL 23, 203) e poi da molti altri Padri e scrittori latini, illustrata da s. Tommaso con buone ragioni teologiche (In Mt 12, 46; In Gal. 1,19; cf. Verbum Domini, 24 [1944], pp. 97-99), riscuote il comune consenso dei teologi, che la ritengono certa.
Sebbene verginale, e del tutto singolare e senza esempio, il matrimonio di G. con Maria non mancò di nessuno dei suoi beni essenziali: l'amore coniugale più perfetto, la fedeltà più assoluta, ed anche la prole: la quale, sebbene concepita verginalmente da Maria, senza che il suo sposo vi avesse parte, ben può dirsi il frutto di quel matrimonio verginale, che a quella prole fu essenzialmente ordinato.

2. Padre di Gesù. - Non soltanto la Madonna ha dato a s. G. l'appellativo di "padre di Gesù" (Lc 2, 48), ciò che potrebbe spiegarsi per una delicata deferenza, ma lo stesso evangelista Luca (2, 33), il quale inoltre chiama i due santi coniugi insieme "genitori di Gesù N (2, 27. 41-43). È chiaro che, per la concezione verginale di Cristo, è assolutamente esclusa per s. G. una paternità vera e propria, cioè naturale. Gli Evangelisti escludono in modo evidente ogni parte diretta dello Sposo di Maria nella generazione di Cristo (cf. Mt 1, 18-25; Lc 1, 26-38). In particolare Luca si prende cura di annotare che Gesù era "reputato" figlio di G.: "ut putabatur" (Lc 3, 21); dunque propriamente non lo era. Ma, esclusa la paternità vera e propria, naturale, devesi riconoscere a s. G. una paternità che non è fittizia, fondata cioè su un mero titolo colorato (come potrebbe far pensare a prima vista il citato testo di Luca). Essa poggia su un reale fondamento, e questo è il matrimonio con Maria, in quanto ordinato da Dio per quella prole: una paternità impropriamente detta, ma reale. L'Angelo, ingiungendo al Santo di imporre il nome al Bambino (Mt 1, 21), confermò l'ufficio e i diritti di questa paternità, che fu costantemente esercitata da G. e riconosciuta da Gesù.
A designare questa singolare paternità sono stati proposti vari titoli: padre "putativo", padre "nutrizio", padre "adottivo", padre a legale", padre "vergine". Nessuno di essi sembra specificamente appropriato, tale cioè da definire propriamente il carattere di questa paternità sotto tutti i suoi aspetti. Il titolo più comunemente usato, Padre "putativo", si fonda sul testo di Lc 3, 21, ma è semplicemente negativo, esclude cioè i rapporti di paternità naturale, e non dice altro. Non sembra sufficiente l'altro di Padre "nutrizio". G. fu più che semplice custode o nutrizio di Gesù, ciò che pure è per lui un titolo di gloria. Senza dubbio egli ebbe da Dio per Gesù un cuore di padre, come si esprime Bossuet, ed il suo affetto per la prole divina fu di molto superiore a quello degli altri padri per i figli da loro generati: ma l'affetto e le cure paterne possono aversi anche per una persona estranea, quale certamente non era Gesù per s. G. Meno felice è il titolo di Padre "adottivo": a parte il controsenso che una creatura possa adottare in figlio il Creatore, sta il fatto che l'adozione è un atto positivo, accessorio, con il quale si accoglie come figlio nella propria famiglia un estraneo. Ora né Gesù era persona estranea alla famiglia, della quale era capo s. G., né da parte di questo occorreva un positivo atto giuridico per fondare i suoi rapporti di paternità verso Gesù: questa era antecedente e nativa, poiché Gesù fin dalla nascita era "figlio" di s. G. L'altro titolo di Padre "legale" è verissimo: ma ha l'inconveniente di avere, per lo più, un senso prettamente giuridico. Tuttavia, se inteso nel suo primario e fondamentale senso, e con particolare riguardo al caso concreto, è abbastanza bene appropriato. La paternità "legale", in genere, è quella che sortisce le sue attribuzioni da un prescritto di legge, e si presenta sotto vari aspetti e denominazioni. Anche la paternità "adottiva", come quella del tutore, è una paternità legale, parimenti la paternità del marito rispetto ai figli della propria moglie avuti da altro talamo. Ma la primaria paternità legale si fonda, per esplicito riconoscimento della legge, nelle legittime nozze e si traduce nel noto aforisma consacrato in tutte le legislazioni: "pater is est, quem iustae nuptiae demonstrant" (cf. CIC, can. 1115). Il primo effetto che ne consegue, oltre i diritti del padre, è che la prole è legittima: cioè, fino a prova contraria, ha il padre che le è giustamente riconosciuto dalla legge: del quale perciò eredita il nome e i beni. Tutto ciò è importante nel caso di s. G. Egli è lo sposo legittimo di Maria: in questo matrimonio nasce un figlio. Esclusa assolutamente ogni ombra di disonestà ma dovendo restare il velo del mistero sul modo della sua concezione verginale, questa prole deve avere un padre agli effetti primari della legge. Questi è G.: la sua paternità conferisce a Gesù l'onore della legittimità. E qualche cosa di più: il primo e fondamentale titolo messianico, quello di "figlio di David" Se gli altri titoli messianici poterono venire in discussione, nessun dubbio era ammissibile per questo inderogabile titolo. Da chi lo sortiva Gesù? Non dalla Madre, sebbene effettivamente e realmente per lei egli fosse discendente di David secondo la carne (cf. Lc 1, 27. 69; Rom 1, 3): poiché giuridicamente, quindi agli effetti del riconoscimento messianico, le attribuzioni della madre non avevano valore per il figlio. Gesù sortiva il titolo messianico dal "padre". E quando l'Angelo fece conoscere a G. la sua missione paterna verso il Messia, sottolineò intenzionalmente questo titolo "Ioseph, fili David" (Mt 1, 20). Per tale motivo la paternità di G. s'innalza di molto: non è soltanto una paternità "legittima", ma, in un certo senso, "messianica". Egli era il necessario veicolo per la trasmissione del titolo messianico di "Figlio di David" a Gesù. Questa paternità trascende di molto quella legale comunemente detta, che importa un semplice rapporto giuridico. Il suo fondamento, del tutto singolare, è la preordinazione divina del matrimonio con Maria alla nascita e protezione del Verbo Incarnato, con una reale cooperazione, sebbene indiretta e morale, da parte di s. G. Egli però non potrà dirsi padre di Gesù nel senso ovvio e proprio della parola, come qualche volta è stato suggerito, anche da qualche cattolico, per cui è dogma inconcusso la concezione verginale. Può sembrare una questione di parole; ma in materia dogmatica conviene evitare espressioni e termini che si prestano facilmente all'equivoco. Per quanto sublime questa paternità e superiore per eccellenza e dignità a quella dei comuni genitori, resta sempre nell'ambito delle paternità impropriamente dette: la paternità nel senso pieno e proprio della parola è una sola: quella fondata sulla generazione (cf. R. Garrigou-Lagrange, in Angelicum, 22 [1945], p. 109 sgg.). Alcuni infelici tentativi, non bene conciliabili con il dogma, hanno avuto la debita censura (cf. Monitore eccl. II serie, 19 [1907], p. 361, per l'opinione di G. Corbato, che propugnava una reale e propria paternità di s. G., Divus Thomas [Piacenza], 5 [1928], p. 41 sgg.: R. Petrone parlava di una cooperazione positiva istrumentale di s. G. alla concezione verginale; l'articolo fu riprovato dal S. Uffizio; cf. ibid., p. 361).
Recentemente è stato proposto, come più appropriato, il titolo di "padre vergine" (J. Renard; G. Breynat, per il quale è questo il solo titolo specifico appropriato, J. Muller, U. Holzmeister, c'è anche una giaculatoria indulgenziata da Pio X nel 1906). Ciò è accettabile nel senso che s. G. è parte, insieme con Maria, di quel matrimonio verginale nel quale prodigiosamente nacque la prole divina. Ma non sembra il titolo più appropriato: la sua improprietà risalta al confronto con l'analogo titolo: "Madre vergine di Gesù". In conclusione si deve dire con L. Billot (De Verbo Incarn., Roma 1927, p. 400) che non c'è nel nostro vocabolario un titolo proprio e specifico per la singolare paternità di s. G. Pertanto si potrà usare l'uno o l'altro dei tanti che la tradizione o la pietà cristiana hanno tramandati. Conviene ritenere, senza escludere gli altri, il titolo più comune di "padre putativo", per quanto negativo e inadeguato: la sua stessa indeterminatezza lo fa preferire, poiché, mentre nega la relazione di paternità naturale, non esclude nessuna delle reali attribuzioni che competono a questa singolare paternità.

3. Rapporti di s. G. con il mistero dell'Incarnazione. - Per l'intrinseca preordinazione del matrimonio verginale con Maria alla nascita e protezione del Figlio di Dio, G. fu cooperatore del mistero delI'Incarnazione. Ma, a differenza della sua Sposa, che cooperò direttamente e fisicamente, fornendo al Verbo l'umana carne dalla sua sostanza, G. cooperò solo indirettamente e moralmente, in quanto cioè, con il suo consenso a quel matrimonio e con la sua posizione nella S. Famiglia, realizzò la condizione indispensabile per la dignità ed il decoro della concezione verginale e per il suo provvidenziale occultamento fino al tempo prefisso da Dio. In questo senso, come ritengono molti teologi (Suarez, Gotti, Lépicier, J. Müller, G. Sinibaldi, R. Garrigou-Lagrange), la missione di s. G. è di ordine "terminativamente ipostatico" Inoltre egli coopero, remotamente, alla Redenzione, proteggendo e nutrendo il Figlio di Dio, e condividendo con lui per tanti anni le sofferenze e le fatiche, preludio al sacrificio della Croce.

4. Grandezza e santità di s. G. - Per la sua qualità di vero Sposo della Madre di Dio, per la sua "paternità" verso Gesù e per i suoi rapporti al mistero dell'Incarnazione, s. G. assurge ad una dignità che non ha l'eguale dopo quella della Madre di Dio. "S. G. fu lo Sposo di Maria, il padre putativo di Gesù; di qui deriva la sua dignità, la sua grandezza, la sua santità, la sua gloria" (Leone XIII, encicl. Quamquam pluries, 15 ag. 1899). La sua missione sorpassa ogni ministero angelico ed ogni altra missione, anche eccelsa, che possa essere affidata agli uomini, come quella del Precursore, degli Apostoli, dei sommi pontefici, dei sacerdoti. Leone XIII, premesso che non vi può essere una più alta dignità di quella della Madre di Dio, soggiunge che a quella grandezza s. G. accede più che qualsiasi altra creatura: "Ad illam praestantissimam dignitatem... non est dubium quin accesserit ipse, ut nemo magis" (ibid.). Né si oppone l'elogio di Cristo al Precursore (Mt Il, II; Lc 7, 28): ivi il confronto non è tra Giovanni e tutti i santi in genere, ma tra lui e i profeti del Vecchio Testamento; o, meglio, l'elogio al Precursore è inteso nell'ambito del Vecchio Testamento.
Ora, ammesso il principio che quando Dio chiama una creatura ad una speciale missione, suole accordarle tutti quei doni di grazia che ad essa sono proporzionati (Sum. Theol., III, q. 27, a. 4), è logico attribuire a s. G. una tale abbondanza di grazia e un tale grado di santità, che lo collochi al disopra di ogni altro santo, dopo la Vergine. Si aggiunga che la sua vita d'intimità con Gesù per ca. 30 anni lo pose in condizione di privilegio per l'esercizio delle più sublimi virtù. La preminenza di s. G., in dignità e santità, sugli altri santi ha avuto validi sostenitori, dal Gersone e da s. Bernardino da Siena a s. Teresa, s. Francesco di Sales, s. Alfonso, ed oggi trova consenzienti quasi tutti i teologi, sebbene non si accordino su alcune questioni particolari, per altro secondarie, come la presunta santificazione nel seno materno (ammessa da Gersone, Bernardino de Bustis, Morales, s. Alfonso, negata da altri), l'impeccabilità (sostenuta dal Lépicier, negata dai più). Alcuni, fondandosi su Mt 27, Sa hanno anche pensato ad un'anticipata risurrezione e glorificazione. corporea del Santo (Gersone, s. Bernardino da Siena, Suarez, s. Francesco di Sales, Trombelli, Vives y Tuto; più risolutamente Lépicier): ma è una pia opinione, che non trova sostegno nella tradizione e neppure nel testo biblico citato, nel quale, secondo la migliore interpretazione, si tratta di una risurrezione transitoria non perenne, di alcuni giusti al tempo della morte di Cristo.

5. Patrocinio di s. G. - La proclamazione di s. G. a Patrono della Chiesa universale, fatta da Pio IX l'8 dic. 1870 (decreto S. R. C. Quemadmodum Deus) è il solenne riconoscimento della sua singolare grandezza e santità, come anche della sua gloria e potenza in cielo. Per tal modo il Santo continua nella Chiesa il suo alto ufficio di capo della S. Famiglia, e prosegue nel Corpo Mistico di Cristo quella missione che svolse, insieme con Maria, intorno alla persona del Salvatore. Per la sua universalità questo patrocinio ha delle analogie con la maternità spirituale di Maria e la sua universale mediazione nella distribuzione delle grazie. Per questa esaltazione s. G. viene anche additato come sublime modello di virtù a tutti gli uomini, d'ogni paese e d'ogni condizione (cf. encicl. Quamquam pluries, di Leone XIII).

BIBL.: Acta SS. Martii, III. Anversa 1678, pp. 1-25: V. Ermoni, Ioseph, in DB, III, coll. 1670-74: J. Vives y Tuto, Summa Iosephina, Roma 1907: G. D. Corbató, El immaculado s. José, Valencia 1907 (libro proibito dal S. Uffizio, 23 febbr.. 1907, AAS, 41 [1908], n. 43); J. Seitz, Die Verehrung des hl. Joseph in ihrer geschichtlichen Entwicklung bis zum Konzil von Trient, Friburgo in Br. 1908; J. Renard, St Joseph et l'enfance de Marie et de Jésus Tours 1920, Ch. Sauvé, St Joseph intime, Parigi 1920; A. Michel, s. v. in DThC, VIII, coll. 1510-21, G. Sinibaldi, La grandezza di s. G., Roma 1927: L. E. card. Dubois, St Joseph, VII ed., Parigi 1929; A. Vitti, s. v. in Enc. Ital., XVII, coll. 374-75: A. H. Lépicier, Tractatus de s. Ioseph, III ed., Roma 1933; D. Buzy, St Joseph (Cahiers de la Vierge, 19), Parigi 1936; E. Campana, Maria nel dogma cattolico, IV ed., Torino 1936 nn. 1021-44: J. Müller, Der hl. Joseph, Innsbruck 1937; U. Holzmeister, De s. Ioseph quaestiones biblicae, Roma 1945; G. Roschini, La Vita di Maria, ivi 1945, pp. 92-107, 164-79, 237-39.

Biografie d'indole popolare: s. Giovanni Bosco, S. G., VII ed., Torino 1911; M. Meschler, Der hl. Joseph, III ed., Friburgo in Br. 1910 (vers. it. Roma 1910),: J. J. Ouwendjk, Josef Vater van Jesus, Utrecht 1940; M. G. Dore, G. di Nazareth, Brescia 1943. Vedere inoltre i commentari biblici in Mt 1-2; Lc 1-2: 3, 21 sgg. (Knabenbauer, Fillion, Lagrange ecc.), come pure le monografie e dissertazioni sull'infanzia, le genealogie, i "Fratelli" di Gesù, ecc., e i trattati mariologici nelle questioni sull'Annunciazione e sul matrimonio di Maria con s. G.

Questioni particolari: Fr. Patritius, De prima Angeli legatione ad Iosephum commentatio, Roma 1876; O. Bardenhewer, Mariä Verkündigung (Bibl. Studien, l o, V), Friburgo in Br. 1905 (per il matrimonio di s. G. cf. pp. 120-53): O. Michael, Dogmatische Abhandlung über die Josephs-Ehe, in Theol. prakt. Quartalschr., 60 (1907), nn. 319-52: H. Rett, Die Josephs-Ehe in ihrem Original u. ihrer Nachahmung, in Zeitschr. f. kath. Theol., 32 (1908), po. 590-96: E. F. Sutcliffe, S. Ioseth faber lignarius, in Verb. Dom., 5 (1925), pp. 74-79; id., Iesus Christus s. Iosephi in labore socius, ibid, pp. 104-109; I. M. Bover, De cultu s. Ioseph amplificando, Barcellona 1926; R. Petrone, La paternità divina di s. G., in Divus Thomas, 31 (1928), pp. 29-49 (articolo censurato dal S. Uffizio, cf. La scuola catt., 1928, p. 202 sg.); M.-J. Vosté, De Conceptione virginali Christi, Roma 1933: G. Breynat, Paternité de st Joseph: Joseph père vierge de Jésus, in Rev. univ. d'Ottawa, 6 (1936), pp. 73-80: 8 (1938), pp. 81-III: G. M. Perrella, B. M. V., cum caelestem accepit nuntium, sancto Ioseph sponsalibus solo non vero nuptiis iuncta erat, in Divus Thomas, 35 (Piacenza 1932), pp. 378-98, 519-31; U. Holzmeister, Cur Ioseph iter bethleemiticum susceperit..., in Verb. Dom., 22 (1942), pp. 263-70; id., St Joseph père vierge de Jésus, Montréal 1944; R. Garrigou- Lagrange, De paternitate s. Ioseph, in Angelicum, 22 (1945), pp. 105-15 P. De Ambroggi, Paternità verginale di s. G.?,in La scuola catt., 1946, pp. 125-31; D. Frangipane, Utrum B. V. Maria salutata iam in domo Ioseph ut coniux fuerit, inVerb. Dom., 27 (1947), pp. 99-111: U. Holzmeister, De nuptiis s. Ioseph, ibid, pp. 145-49.

Gaetano Stano

IV. NELLA LITURGIA.—Il culto pubblico e liturgico di s. G. è relativamente recente, mentre la devozione e la venerazione verso di lui è antichissima. La Chiesa orientale precede in questo culto quella occidentale. In Occidente, dal sec. IX, il culto era locale e privato; solo dal XV diviene pubblico e liturgico.
Nell'Oriente, la prima traccia si trova in Egitto. L'apocrifa Storia di G. il falegname del sec. IV (tradotta dal greco in copto-bohajrico, sa‘idico ed arabo (cf. Evangiles apocryphes, I [Textes et documents, ed. da H. Hemmer e P. Lejy], a cura di P. Peeters, II ed., Parigi 1924, pp. 231-232) nota, nel cap. 26, il 20 giugno come giorno commemorativo, cosi anche nei calendari copti (Acta SS. Martii, III, Parigi 1865, p. 7, n. 11; V. A. Mai, Script. vet. nova coll., IV, Roma 1828, p. 15 sgg.). In seguito le fonti tacciono fino al sec. X. Il Menologio di Basilio II (976-1025) celebra s. G. il 25 dic. insieme con i tre magi (Acta SS. Martii, III, Parigi 1865, p. 6), mentre altri sinassari e calendari lo commemorano il 26 dic. o la domenica prima o dopo il Natale, sempre con altri santi (David ecc.), connessi con la nascita di Gesù (Synaxarium eccl. Constantinopol., Propyl. ad Acta SS. Novembris, Bruxelles I902, pp. x, 344).
Nell'Occidente, i martirologi locali abbreviati del sec. IX, p. es., di Reichenau (827-42), di Rheims e Treviri, annotano il nome di s. G. al 19 marzo (Martirologio geronimiano, ed. diplomatica G. B. De Rossi e L. Duchesne; Acta SS. Novembris, II, Bruxelles 1894, Prolegom. XXXIV, nn. 31-34, XXXVII, n. 38, e Martyr. Hieronymianum, p. 152); lo stesso nei martirologi dei secoli posteriori (Stablo, Verdun, Mantova: PL 138 1195, 1205-1259, Verona, Bibl. Capit., cod. 87, vol. I; B. Mehler, Der hl. Wolfgang, Bischof von Regensburg, Ratisbona 1894, p. 163; A. Ebner, Das Sakramentar des hl. Wolfgang in Verona p. 173). Le Crociate furono in seguito favorevoli alla propagazione del culto di s. G. A Nazareth, i Crociati eressero una basilica in suo onore; altre chiese sorsero a Bologna (1129), ad Alcester in Inghilterra (1140); nella Francia la chiesa di S. Lorenzo a Joinville divenne un centro della venerazione di s. G. (1254). Il suo culto si diffuse per opera di grandi santi e teologi, quali Ruperto di Deutz (m. nel 1133), s. Bernardo di Chiaravalle (m. nel 1153); e specialmente nei secc. XIV e XV, con s. Brigida di Svezia (m. nel I375), nella Spagna con s. Vincenzo Ferreri (m. nel 1419), nella Francia con il card. Pietro d'Ailly (m. nel 1425) e con il celebre cancelliere Giovanni Gerson (m. nel 14"9), nell'Italia con s. Bernardino da Siena (m. nel 1444), Bernardino da Feltre (m. nel 1429), p. Bernardino de Bustis (m. nel 1500), e finalmente nella Spagna con s. Teresa di Gesù (m. nel 1582). A questi tempi, i vari Ordini religiosi inserirono la festa di s. G. nei loro calendari: i Carmelitani, i Serviti (1324), i Francescani (1399); seguirono i Domenicani e i Premostratensi, mentre la festa manca nei Certosini, Cistercensi, Cluniacensi. Tutto questo era tuttavia sempre un culto privato. Ma sotto Sisto IV (1471-84), la festa di s. G. viene inserita nel Breviario romano, stampato nel 1479 a Venezia, come festa di rito semplice, salita nel 1482 a rito doppio con 9 lezioni; il Breviario del 1499 contiene un Ufficio proprio. Lentamente, la festa di s. G. fu accettata in tutta la Chiesa, specialmente in conseguenza della Riforma tridentina. Nel 162I (con il decreto dell'8 maggio) Gregorio XV la fece festa di precetto. Clemente X (1670-76) la porto al rito doppio di II classe, e Clemente XI (1700-21) ne ordino (3 febbr. 17I4) un nuovo Ufficio, quello attualmente in uso; i tre inni Te Ioseph, Caelitum Ioseph, Iste quem laeti, furono composti da Juan Escalar, carmelitano spagnolo. Poi, assieme con la proclamazione di s. G. patrono della Chiesa universale, la festa del 19 marzo fu innalzata a doppio di la classe da Pio IX (1870), ed il CIC (can. 1247) l'enumera fra le feste di precetto.
Nel sec. XVII una nuova festa si propagò, quella del patrocinio di s. G. Già molti Ordini religiosi e molte confraternite, p. es., dei falegnami, elessero s. G. a patrono speciale, ai Carmelitani d'Italia e di Spagna nel I680 fu concessa la festa del patrocinio di s. G. alla III domenica dopo Pasqua; seguirono gli Agostiniani. Nel 1721, presso i Domenicani, la festa è già dotata di una ottava. Principi, imperatori, re dichiararono s. G. patrono dei loro territori: Luigi XIV per la Francia, Ferdinando III e Leopoldo I per la Boemia (1655) e per l'Austria (1675), Carlo II (1665-l700) per la Spagna ed il Belgio; lo stesso fecero i vescovi-principi per le loro diocesi o territori.
Di speciale importanza era il culto di s. G. per le Missioni Estere, p. es. per il Canadà (Urbano VIII 1637; cf. E.-L. Couanier de Launay, Histoire des religieuses Hospitalières de St-Joseph, I, Parigi 1887, pp. 218-20) s. G. era il patrono territoriale e la sua festa era la festa nazionale; così per il Paraguay, per Madura, per le Isole Marianne, per la Cina. Il sec. XVII fu un secolo del culto speciale a s. G.; Pio VII concesse la festa del patrocinio al clero romano nel 1809; Pio IX corono tutto questo culto, estendendo (10 sett. 1847) la festa del patrocinio di s. G. a tutta la Chiesa (8 dic. I870) e dichiarando s. G. "patrono della Chiesa universale". Pio X (28 ott. 1913) fissò al mercoledì della II domenica dopo Pasqua, invece della domenica stessa, la data della festa del patrocinio, con ottava, avendo sostituito già 24 luglio 1911) la parola "patrocinio" con quella "solennità di s. G. sposo della Beata V. M., confessore, patrono della Chiesa universale".
Una terza festa in onore di s. G. è la festa dello Sposalizio della Beata Vergine e di s. G., ricordata a Chartres al principio del sec. XV, raccomandata da Gerson, adottata e diffusa il 7 marzo dai Frati Minori e dai Domenicani al 22 genn., sotto Paolo III (1537), per il 23 genn. ex indulto di Benedetto XIII (22 ag. 1725 cf. G. Mercati, Per la storia della festa dello sposalizio, in Rassegna gregoriana, 5 [1906], pp. 253-58).
Poi Benedetto XIII (19 dic. 1726) inserì il nome di s. G. nelle litanie dei Santi; sotto Pio VII (17 sett. 1815) nell'orazione A cunctis fu aggiunto il nome di s. G. Pio X arricchì le litanie di s. G. con le indulgenze (18 marzo 1909), Benedetto XV (9 apr. 1919) l'onoro con un praefatio proprio (AAS, II [1913], p. 191), e aggiunse, il 23 febbr. 1921, la sua invocazione al Dio sia benedetto, in occasione del 50° anniversario della sua proclamazione a patrono della Chiesa (ibid., 13 [1921], p. 158).

BIBL.: O. Pfülf, Die Verehrung des hl. Joseph in der Geschichte, in Stimmen aus Maria Laach. 38 (1890), PP. 137-61, 282-302; C. A., Le développement historique du culte de st Joseph, in Rev. bénédictine, 14 (1897), pp. 104-14, 145-55, 203-209; B. Plaine, De cultu s. Joseph patroni Ecclesiae catholicae, in Studien und Mitteil. aus d. Benedect. und Cisterc. Orden, 19 (1898). pp. 569-585; M. Righetti, Manuale di storia liturgica, II, Milano 1946, pp. 298-300. Pietro Siffrin

V. NELLA ICONOGRAFIA. — S. G. è effigiato nell'arco trionfale di S. Maria Maggiore in aspetto virile, barbato, in tunica e pallio: l'angelo è in atto di rassicurarlo secondo il testo di S. Matteo (1, 19-22, Wilpert, Mosaiken, tav. 55); torna nella scena della presentazione al Tempio (id. op. cit., tavv. 57-60), poi nell'episodio dell'incontro coi re Afrodisio (id., op. cit., tavv. 66-68). Nella cattedra eburnea di Massimiano, a Ravenna, s. G. figura sempre in tunica e pallio, sia nella prova delle acque amare, come nel sogno, nell'andata a Bethleem, nell'adorazione dei Magi, era pure effigiato nel sacello Vaticano di Giovanni VII (705-707) nella Natività, nell'adorazione dei Magi, nella presentazione al Tempio. In Oriente s. G. figura seguito dai suoi servi nella rappresentazione del censimento di Quirino nei mosaici di Kahrié-djami in Costantinopoli (monastero di Chora; sec. XIV); negli affreschi di Mistra Peribleptos (sec. XIV), s. G. riceve dal S. Sacerdote il bastone fiorito. Nelle colonne del ciborio di S. Marco figura quale vegliardo protettore della Vergine, stringendo la verga fiorita. Di particolare interesse sono le rappresentazioni di s. G. in Giotto a Padova, Taddeo Gaddi nella cappella Baroncelli in S. Croce, Nicola e Giovanni Pisano nei pulpiti di Siena, Pisa e Pistoia e Arnolfo nel presepe di S. Maria Maggiore a Roma. Nel duomo di Limburg (sec. XIII) s. G. è raffigurato come giardiniere della vigna divina.
Solo nel "tondo Doni", di Michelangelo, agli Uffizi si avrà una raffigurazione potentemente espressiva del tipo per cui s. G. assume il carattere del capo di famiglia chiamato da Dio a tale altissimo compito. Contemporaneamente in Germania gl'intagliatori diffondono le eccelse immagini del Santo dovute al Dürer ed agli scultori delle statue lignee di Dottighofen e di Brandeburgo (1459). Alla fine del Seicento si trova in Spagna tutta una serie di dipinti (Il riposo in Egitto di Bartolomé Gonzales, la Circoncisione di Roelos, la S. Famiglia di Zurbaran) che presentano s. G. quasi nelle vesti di un patriarca del Nuovo Testamento e con il preciso incarico di proteggere e di educare il divino fanciullo. Compaiono contemporaneamente precisati gli attributi della sega e dell'accetta. Tale raffigurazione compare in forma perfetta nel quadro di Herrera, che pone s. G. seduto con il bimbo sulle ginocchia, e nei numerosissimi dipinti del Murillo, in cui il Santo tiene per mano o accompagna il piccolo Gesù. Nel grande quadro della chiesa dei Cappuccini di Cadice s. G. sostiene il bimbo già cresciuto. Nel quadro di L. G. Carlier s. G. viene addirittura incoronato da esso. Nelle raffigurazioni posteriori, come nel Tiepolo, il Santo si precisa come intercessore presso il Redentore o come simbolo del lavoro umano giustamente riconosciuto.

BIBL.: K. Kunstle, Ikonographie der Heiligen, I, Friburgo in Br. 1926, pp. 352-56; W. Rothes, Jesu Nährvater Joseph in der bildenden Kunst, ivi 1925.

Eugenio Battisti

VI. NEL FOLKLORE. — Nella tradizione popolare lo sposo di Maria è innanzitutto il santo tutelare dei poveri. L'episodio che sopra ogni altro ha colpito la fantasia popolare è quello della sacra coppia di sposi che, colta alla sprovvista, in paesi forestieri, all'approssimarsi della nascita del figlio, chiede alloggio e viene respinta. Come reazione psicologica si ha, nelle espressioni del culto popolare, una rievocazione dell'episodio in forma drammatica con un finale che placa il sentimento di carità dell'anima popolare. In molti paesi della Sicilia usa il "banchetto" o "invito di s. G." solito a farsi il 19 marzo e in cui le famiglie dei benestanti invitano a pranzo dei poveri, tre dei quali raffigurano la S. Famiglia: un sacerdote, e, dopo di lui, il Bambino, benedice la mensa, mentre i poveri sono serviti dal padrone di casa. In alcuni paesi il banchetto ha luogo in chiesa, e a servire sono due sacerdoti, mentre un terzo predica. La scena acquista in varie località, non solo della Sicilia, ma anche dell'Abruzzo e della Puglia, caratteri e forme di sacra rappresentazione. Simbolo di castità s. G. è anche invocato per la protezione delle fanciulle da marito. Molte e graziose canzoni lirico-narrative rievocano la figura di s. G. in episodi più o meno leggendari, immaginati intorno alla S. Famiglia. Appartiene alla novellistica popolare una leggenda che si propone di far risaltare la grande potenza di s. G. nel concedere le grazie, ma il cui modo di dimostrazione (un ladro che ottiene egualmente di entrare in Paradiso) è un tipico frutto della fantasia dei volghi. Il motivo leggendario si ricollega al Débat du Paradis che ebbe tanta fortuna nel medioevo. S. G. è anche protettore dei falegnami: e le corporazioni dei maestri di legname dei passati secoli furono le principali cultrici e promotrici della sua festa. Questa presenta due tipiche manifestazioni: i falò e le frittelle. In molti luoghi l'antichissima usanza dei fuochi di marzo si fa coincidere con la festa di s. G. Enormi cataste di legna vengono raccolte per devozione e accese nei crocicchi e nelle piazze dei paesi, specialmente dai ragazzi che, quando i falò stanno per spegnersi, saltano sopra le fiamme: ricordo di antichi riti agresti di purificazione e profilassi. L'uso delle frittelle è diffusissimo e non solo a Roma, dove tuttavia la festa presenta un colore e un fervore eccezionali: l'interesse si accentua sui banchi dei frittellari, che hanno originali trovate pubblicitarie, fra cui l'uso del "sonetto" ricordato anche da G. G. Belli.
Alcune usanze indicano la festa di s. G. come inizio della stagione primaverile: tale, ad es., l'uso dei pescatori siciliani che in questo giorno bruciano la barca più vecchia, o dei ragazzi di Itri (Littoria) che appiccano fuoco alla stoppa delle vecchie conocchie, mentre le nonne filano intorno ai falò. - Vedi tav. LVIII.

Bibl.: E. Bidera, Passeggiate per Napoli e contorni, I, Napoli 1844, pp. 40-44; A. De Nino, Usi abruzzesi, I, Firenze 1879, p. 74; G. Pitrè, Spettacoli e feste popolari siciliane, Palermo 1881, pp. 230-47; G. Zanazzo, Usi, costumi e pregiudizi del Popolo di Roma, Torino 1908, pp. 170-72, A. Pescio, Terre e vita di Liguria, Milano s. a. [1927], pp. 31-32: O. Trebbi-G. Ungarelli, Costumanze e tradizioni del popolo bolognese, Bologna 1932 p. 104; L. Sorrento, Una curiosa leggenda di s. G. dalle Alpi alla Sicilia, in Atti del III Congresso di arti e tradizioni popolari, Roma 1936, pp. 545-47; A. Van Gennep, Manuel de folklore français contemporain, III, Parigi 1937, p. 486; P. Toschi, Santi e feste nella tradizione popolare: s. G., in Ecclesia, 5 (1946), pp. 146-48.

Paolo Toschi

Augustinus
20-03-04, 19:50
DECRETO DI
S. S. IL PAPA PIO IX
proclamante S. Giuseppe
PATRONO DELLA CHIESA CATTOLICA

All'Urbe e all'Orbe.

Nella stessa maniera che Dio aveva costituito quel Giuseppe, procreato dal patriarca Giacobbe, soprintendente a tutta la terra d'Egitto, per serbare i frumenti al popolo, così, imminendo la pienezza dei tempi, essendo per mandare sulla terra il suo Figlio Unigenito Salvatore del mondo, scelse un altro Giuseppe, di cui quello era figura, e lo fece Signore e Principe della casa e possessione sua e lo elesse Custode dei precipui suoi tesori.

Di fatto, egli ebbe in sua sposa l'Immacolata Vergine Maria, dalla quale nacque di Spirito Santo il Signor Nostro Gesù Cristo che presso gli uomini degnossi di essere riputato figlio di Giuseppe, e gli fu soggetto. E Quegli, che tanti re e profeti bramarono vedere, Giuseppe non solo Lo vide, ma con Lui ha dimorato e con paterno affetto L'ha abbracciato e baciato; e per di più ha nutrito accuratissimamente Colui che il popolo fedele avrebbe mangiato come pane disceso dal cielo, per conseguire la vita eterna. Per questa sublime dignità, che Dio conferì a questo fedelissimo suo Servo, la Chiesa ebbe sempre in sommo onore e lodi il Beatissimo Giuseppe, dopo la Vergine Madre di Dio, sua sposa, e il suo intervento implorò nei momenti difficili.

Ora, poiché in questi tempi tristissimi la stessa Chiesa, da ogni parte attaccata da nemici, è talmente oppressa dai più gravi mali, che uomini empi pensarono avere finalmente le porte dell'inferno prevalso contro di lei, perciò i Venerabili Eccellentissimi Vescovi dell'universo Orbe Cattolico inoltrarono al Sommo Pontefice le loro suppliche e quelle dei fedeli alla loro cura commessi chiedendo che si degnasse di costituire San Giuseppe Patrono della Chiesa Cattolica. Avendo poi nel Sacro Ecumenico Concilio Vaticano più insistentemente rinnovato le loro domande e i loro voti, il Santissimo Signor Nostro Pio Papa IX, costernato per la recentissima e luttuosa condizione di cose, per affidare Sè e i fedeli tutti al potentissimo patrocinio del Santo Patriarca Giuseppe, volle soddisfare i voti degli Eccellentissimi Vescovi e solennemente lo dichiarò Patrono della Chiesa Cattolica, ingiungendo che la sua festa, cadente nel 19 di marzo, per l'avanti fosse celebrata con rito doppio di prima classe, senza ottava pero, a motivo della Quaresima.

Egli stesso inoltre ha disposto che tale dichiarazione, a mezzo del presente Decreto della Sacra Congregazione dei Riti *), fosse resa di pubblica ragione in questo giorno sacro all'Immacolata Vergine Madre di Dio e Sposa del castissimo Giuseppe.

Non ostante qualsivoglia cosa in contrario.

Il dì 8 dicembre 1870.

Card. PATRIZI
Prefetto della S. C. dei RR.
Vescovo di Ostia e Velletri.

DOMENICO BARTOLINI
Segretario della S. C. dei RR.

*) Quando si pensi in quali tragiche circostanze fu pubblicato questo Decreto, all'indomani cioè della presa di Roma, si comprenderà facilmente, non solo l'importanza di questa proclamazione ma altresì perché essa sia stata promulgata a mezzo di un Decreto della S. Congr. dei Riti, anziché con Bolla o Lettera Papale, per evitare cioè al Pontefice l'umiliazione e l'onta della revisione e controllo del Governo italiano, a cui allora si pretendeva venissero sottoposti gli Atti Pontifici.

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Augustinus
20-03-04, 19:51
Leone XIII

Lettera enciclica

Quamquam pluries

Roma, 15 agosto 1889

Quantunque abbiamo già ordinato più volte che si facessero in tutto il mondo particolari preghiere e si raccomandassero a Dio nel modo più ampio glíinteressi della cattolicità, tuttavia nessuno si stupirà se riteniamo opportuno anche oggi ribadire nuovamente questo stesso dovere. Nei tempi funesti, soprattutto quando il potere delle tenebre sembra possa osare tutto a danno della cattolicità, la Chiesa è sempre stata solita supplicare Dio, suo autore e garante, con maggiore fervore e perseveranza, invocando pure líintercessione dei Santi e particolarmente dellíaugusta Vergine, madre di Dio, nel patrocinio dei quali vede il massimo della propria sicurezza. Presto o tardi il frutto delle preghiere e della speranza nella bontà divina si evidenzia.

Ora vi è ben noto, Venerabili Fratelli, che il tempo presente non è meno calamitoso di quelli più tristi già subiti dalla cristianità. Vediamo infatti perire in moltissimi la fede, che è il principio di tutte le virtù cristiane; vediamo raffreddarsi la carità, e la gioventù degradarsi nei costumi e nelle idee; dovunque si osteggia con violenza e con perfidia la Chiesa di Gesù Cristo; si combatte atrocemente il Pontificato; e con tracotanza ogni giorno più sfrontata si tenta di scalzare le stesse fondamenta della religione. Dove si sia precipitati e che cosa ancora si vada agitando negli animi è più noto di quanto sia necessario spiegarlo con le parole.

In questa difficile e miserabile situazione, poiché i mali sono più forti dei rimedi umani, non resta che chiedere la guarigione alla potenza divina. Pertanto ritenemmo opportuno spronare la pietà del popolo cristiano perché implori con nuovo fervore e nuova costanza líaiuto di Dio onnipotente. Quindi, avvicinandosi il mese di ottobre, che in passato abbiamo già decretato sacro alla Vergine Maria del Rosario, vi esortiamo calorosamente a che questíanno tutto il mese suddetto venga celebrato con la maggior devozione, pietà e partecipazione possibili. Sappiamo bene che nella materna bontà della Vergine è pronto il rifugio, e siamo certi che le Nostre speranze non sono invano riposte in Lei. Se tante volte Ella ci fu propizia nei fortunosi tempi del cristianesimo, perché temere che non voglia ripetere gli esempi del suo potere e della sua grazia, ove sia umilmente costantemente invocata con preghiere comuni? Anzi, tanto più speriamo che in mirabile modo ci assista, quanto più a lungo volle essere pregata.

Se non che uníaltra cosa Ci siamo pure proposta, e per essa voi, Venerabili Fratelli, Ci presterete, come al solito, la vostra diligente cooperazione: per meglio rendere Iddio favorevole alle nostre preci e perché Egli, supplicato da più intercessori, porga più rapido e largo soccorso alla sua Chiesa, riteniamo che sia sommamente conveniente che il popolo cristiano si abitui a pregare con singolare devozione e animo fiducioso, insieme alla Vergine Madre di Dio, il suo castissimo sposo San Giuseppe: il che abbiamo particolari motivi di credere che debba tornare accetto e caro alla stessa Vergine.

Quanto a questo argomento che per la prima volta trattiamo pubblicamente, ben sappiamo che la pietà popolare, poco favorevole, venne successivamente aumentando da quando i romani Pontefici, fin dai primi secoli, si impegnarono gradualmente a diffondere maggiormente e per ogni dove il culto di Giuseppe: abbiamo visto che esso è venuto aumentando ovunque in questi ultimi tempi, soprattutto da quando Pio IX, Nostro antecessore di felice memoria, su richiesta di moltissimi Vescovi, ebbe dichiarato il santissimo Patriarca patrono della Chiesa cattolica.

Nondimeno, poiché è di tanto rilievo che il suo culto metta profonde radici nelle istituzioni e nelle abitudini cattoliche, vogliamo che il popolo cristiano anzitutto riceva nuovo impulso dalla Nostra voce e dalla Nostra autorità.

Le ragioni per cui il beato Giuseppe deve essere patrono speciale della Chiesa, e la Chiesa ripromettersi moltissimo dalla tutela e dal patrocinio di lui, nascono principalmente dal fatto che egli fu sposo di Maria e padre putativo di Gesù Cristo. Da qui derivarono tutta la sua grandezza, la grazia, la santità e la gloria. Certamente la dignità di Madre di Dio è tanto in alto che nulla vi può essere di più sublime. Ma poiché tra Giuseppe e la beatissima Vergine esistette un nodo coniugale, non cíè dubbio che a quellíaltissima dignità, per cui la Madre di Dio sovrasta di gran lunga tutte le creature, egli si avvicinò quanto nessun altro mai. Infatti il matrimonio costituisce la società, il vincolo superiore ad ogni altro: per sua natura prevede la comunione dei beni dellíuno con líaltro. Pertanto se Dio ha dato alla Vergine in sposo Giuseppe, glielo ha dato pure a compagno della vita, testimone della verginità, tutore dellíonestà, ma anche perché partecipasse, mercé il patto coniugale, allíeccelsa grandezza di lei.

Così pure egli emerge tra tutti in augustissima dignità, perché per divina disposizione fu custode e, nellíopinione degli uomini, padre del Figlio di Dio. Donde consegue che il Verbo di Dio modestamente si assoggettasse a Giuseppe, gli obbedisse e gli prestasse quellíonore e quella riverenza che i figli debbono al padre loro.

Ora, da questa doppia dignità scaturivano naturalmente quei doveri che la natura prescrive ai padri di famiglia; per cui Giuseppe fu ad un tempo legittimo e naturale custode, capo e difensore della divina famiglia. E questi compiti e uffici egli infatti esercitò finché ebbe vita. Síimpegnò a tutelare con sommo amore e quotidiana vigilanza la sua consorte e la divina prole; procacciò loro di continuo con le sue fatiche il necessario alla vita; allontanò da loro i pericoli minacciati dallíodio di un re, portandoli al sicuro altrove; nei disagi dei viaggi e nelle difficoltà dellíesilio fu compagno inseparabile, aiuto e conforto alla Vergine e a Gesù.

Ora la casa divina, che Giuseppe con quasi patria potestà governava, era la culla della nascente Chiesa.

La Vergine santissima, in quanto madre di Gesù Cristo, è anche madre di tutti i cristiani, da lei generati, in mezzo alle atrocissime pene del Redentore sul Calvario; così pure Gesù Cristo è come il primogenito dei cristiani, che gli sono fratelli per adozione e redenzione.

Ne consegue che il beatissimo Patriarca si consideri protettore, in modo speciale, della moltitudine dei cristiani di cui è formata la Chiesa, cioè di questa innumerevole famiglia sparsa in tutto il mondo sulla quale egli, come sposo di Maria e padre di Gesù Cristo, ha uníautorità pressoché paterna. È dunque cosa giusta e sommamente degna del beato Giuseppe che, come egli un tempo soleva tutelare santamente in ogni evento la famiglia di Nazaret, così ora col suo celeste patrocinio protegga e difenda la Chiesa di Cristo.

Queste cose, Venerabili Fratelli, come sapete, trovano riscontro in ciò che pensarono parecchi Padri della Chiesa, díaccordo con la sacra liturgia, e cioè che líantico Giuseppe, figlio del patriarca Giacobbe, anticipasse la persona e il ministero del nostro, e col suo splendore simboleggiasse la grandezza del futuro custode della divina famiglia. Per la verità, oltre allíavere entrambi lo stesso nome, non privo di significato, corrono tra loro ben altre chiarissime rassomiglianze a voi ben note: prima di tutte quella che líantico Giuseppe si guadagnò in modo singolare la benevolenza e la grazia del suo signore, e che, avendo da lui avuto il governo della casa, tutte le prosperità e le benedizioni piovevano, per riguardo a Giuseppe, sul suo padrone. Ma víè di più: egli, per volontà del monarca, governò con poteri sovrani tutto il regno, e nel tempo di pubblica calamità, per mancati raccolti e per la carestia, sovvenne con così stupenda provvidenza agli Egizi e ai popoli confinanti, che il re decretò si chiamasse salvatore del mondo.

Così in quellíantico Patriarca è possibile ravvisare la figura del nostro. Come quegli fu benefico e salutare per la casa del suo padrone e poi per tutto il regno, così questi, destinato alla custodia della cristianità, si deve reputare difensore e tutore della Chiesa, la quale è veramente la casa del Signore e il regno di Dio in terra.

Tutti i cristiani, di qualsivoglia condizione e stato, hanno ben motivo di affidarsi e abbandonarsi allíamorosa tutela di San Giuseppe. In Giuseppe i padri di famiglia hanno il più sublime modello di paterna vigilanza e provvidenza; i coniugi un perfetto esemplare díamore, di concordia e di fede coniugale; i vergini un esempio e una guida dellíintegrità verginale. I nobili, posta dinanzi a sé líimmagine di Giuseppe, imparino a serbare anche nellíavversa fortuna la loro dignità; i ricchi comprendano quali siano i beni che è opportuno desiderare con ardente bramosia e dei quali fare tesoro.

I proletari poi, gli operai e quanti sono meno fortunati, debbono, per un titolo o per diritto loro proprio, ricorrere a San Giuseppe, e da lui apprendere ciò che devono imitare. Infatti egli, sebbene di stirpe regia, unito in matrimonio con la più santa ed eccelsa tra le donne, e padre putativo del Figlio di Dio, nondimeno passa la sua vita nel lavoro, e con líopera e líarte sua procura il necessario al sostentamento dei suoi.

Se si riflette in modo avveduto, la condizione abietta non è di chi è più in basso: qualsiasi lavoro dellíoperaio non solo non è disonorevole, ma associato alla virtù può molto, e nobilitarsi. Giuseppe, contento del poco e del suo, sopportò con animo forte ed elevato le strettezze inseparabili da quel fragilissimo vivere, dando esempio al suo figliuolo, il quale, pur essendo signore di tutte le cose, vestì le sembianze di servo, e volontariamente abbracciò una somma povertà e líindigenza.

Di fronte a queste considerazioni, i poveri e quanti si guadagnano la vita col lavoro delle mani debbono sollevare líanimo, e rettamente pensare. A coloro ai quali, se è vero che la giustizia consente di potere affrancarsi dalla indigenza e levarsi a migliore condizione, tuttavia né la ragione né la giustizia permettono di sconvolgere líordine stabilito dalla provvidenza di Dio. Anzi, il trascendere alla violenza e compiere aggressioni in genere e tumulti è un folle sistema che spesso aggrava i mali stessi che si vorrebbero alleggerire. Quindi i proletari, se hanno buon senso, non confidino nelle promesse di gente sediziosa, ma negli esempi e nel patrocinio del beato Giuseppe, e nella materna carità della Chiesa la quale si prende ogni giorno grande cura del loro stato.

Pertanto, Venerabili Fratelli, ripromettendoci moltissimo dalla vostra autorità e dal vostro zelo episcopale, né dubitando che le pie e buone persone intraprendano molte altre cose, e anche maggiori di quelle comandate da Noi, decretiamo che in tutto il mese di ottobre si aggiunga nella recita del Rosario, da Noi già prescritto altre volte, líorazione a San Giuseppe, il cui testo riceverete insieme con quellíEnciclica, e così si faccia ogni anno in perpetuo.

A coloro, poi, che devotamente reciteranno la suddetta orazione, concediamo ogni volta líindulgenza di sette anni e altrettante quarantene. È anche proficuo e sommamente apprezzabile il consacrare, come già avviene in vari luoghi, con giornalieri esercizi di pietà il mese di marzo in onore del Santo Patriarca. Dove poi ciò non si possa fare agevolmente, sarebbe almeno desiderabile che prima della sua festa, nel tempio principale di ciascun luogo, si celebrasse un triduo di preghiere.

Raccomandiamo inoltre a tutti i fedeli dei paesi nei quali il 19 marzo, giorno sacro a San Giuseppe, non è compreso nel novero delle feste di precetto, che non trascurino tuttavia per quanto è possibile, di santificarlo almeno privatamente, ad onore del celeste Patrono, quasi fosse giorno festivo.

Frattanto, auspice dei celesti doni e pegno della Nostra benevolenza verso di voi, Venerabili Fratelli, impartiamo di tutto cuore nel Signore líApostolica Benedizione a voi, al Clero e al vostro popolo.

Dato a Roma, presso San Pietro, il 15 agosto 1889, anno duodecimo del Nostro Pontificato.

Orazione a San Giuseppe

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua Santissima Sposa.

Deh! per quel sacro vincolo di carità che ti strinse allíImmacolata Vergine Madre di Dio, e per líamore paterno che portasti al fanciullo Gesù, guarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.

Proteggi, o provvido Custode della divina Famiglia, líeletta prole di Gesù Cristo; allontana da noi, o Padre amantissimo, la peste di errori e di vizi che ammorba il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta contro il potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità: e stendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché sul tuo esempio, e mercé il tuo soccorso, possiamo vivere virtuosamente, piamente morire, e conseguire líeterna beatitudine in cielo. Così sia.

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Augustinus
20-03-04, 19:53
LETTERA ENCICLICA

DI S. S. IL PAPA BENEDETTO XV

NEL ClNQUANTENARIO

DALLA PROCLAMAZIONE Dl S. GIUSEPPE

A PATRONO DELLA CHIESA UNIVERSALE

Fu buona e salutare cosa per il popolo cristiano che il Nostro antecessore d'immortale memoria Pio IX decretasse solennemente al castissimo sposo di Maria Vergine e custode del Verbo Incarnato, S. Giuseppe, il titolo dl Patrono Universale della Chiesa; e poiché di questo fausto avvenimento nel prossimo dicembre ricorrerà il cinquantesimo, stimiamo assai utile ed opportuno che esso venga degnamente celebrato da tutto l'orbe cattolico.

I. - Naturalismo dall'età moderna.

Se noi diamo uno sguardo a questi ultimi 50 anni, ci si para innanzi un mirabile rifiorimento di pie istituzioni, le quali attestano come il culto del Patriarca santissimo sia venuto a mano a mano sviluppandosi fra i fedeli: che se poi consideriamo le odierne calamità, ond'è afflitto il genere umano, appare ancor più evidente l'opportunità d'intensificare un tal culto e di diffonderlo maggiormente in mezzo al popolo cristiano. Infatti, in seguito all'immane guerra, nella nostra Enciclica «intorno alla riconciliazione della pace cristiana», abbiamo indicato che cosa mancasse per ristabilire dovunque la tranquillità dell'ordine, considerando particolarmente le relazioni, che intercedono tra popolo e popolo e tra individuo e individuo nel campo civile. Ora fa d'uopo considerare un'altra causa di perturbazione, e molto più profonda, come quella che si annida proprio nelle intime viscere della umana società. poiché allora s'abbattè sulle umane genti il flagello della guerra, quando esse già erano profondamente infette di naturalismo, cioè di quella gran peste del secolo, che, dove attecchisce, attenua il desiderio dei beni celesti, spegne la fiamma della divina carità e sottrae l'uomo alla grazia sanante ed elevante di Cristo; finché, toltogli il lume della fede e lasciategli le sole e corrotte forze della natura, lo abbandona in balia delle più insane passioni. E così avvenne che moltissimi si diedero soltanto alla conquista dei beni terreni; e, mentre già s'era acuita la contesa tra proletari e padroni, quest'odio di classe si accrebbe ancor più con la durata ed atrocità della guerra; la quale, se da un lato cagiono fra le masse un disagio economico intollerabile, dall'altro fece affluire nella mano di pochissimi favolose fortune.

II. - Scompagine della famiglia.

S'aggiunga che la santità della fede coniugale e il rispetto della paterna autorità sono stati da molti non poco vulnerate per causa della guerra; sia perché la lontananza di uno dei coniugi ha rallentato nell'altro il vincolo del dovere, sia perché l'assenza di un occhio vigile ha dato ansa alla inconsideratezza, specialmente femminile, di vivere a proprio talento e troppo liberamente. Perciò dobbiamo constatare con vero dolore che ora i pubblici costumi sono assai più depravati e corrotti di prima, e che quindi la così detta «questione sociale» si è andata aggravando a tal punto di ingenerare la minaccia di irreparabili rovine. S'è infatti maturato nei voti e nell'aspettazione di tutti i sediziosi l'avvento di una certa repubblica universale, la quale sia fondata sull'eguaglianza assoluta degli uomini e sulla comunanza dei beni, e nella quale non vi sia più distinzione alcuna di nazionalità, né più s'abbia a riconoscere l'autorità del padre sui figli, né dei potere pubblico sui cittadini, né di Dio sugli uomini riuniti in civile consorzio. Cose tutte, che, se per sventura fossero attuate, darebbero luogo a tremende convulsioni sociali, come quella che ora sta desolando non piccola parte di Europa. E si è appunto per creare anche tra gli altri popoli una simile condizione di cose, che noi vediamo concitarsi le plebi dal furore audace di pochi e verificarsi qua e là ininterrotte e gravi sommosse.

III. - Esempi efficaci di S. Giuseppe.

Noi pertanto, più di tutti preoccupati da questa piega degli avvenimenti, non abbiamo tralasciato, quando se n'è offerta l'occasione, di ricordare ai figli della Chiesa il loro dovere... Ed ora per lo stesso motivo, per ricordare cioè il dovere a quelli di parte nostra, quanti essi sono dovunque, che si guadagnano il pane col lavoro, e per conservarli immuni dal contagio del socialismo, il nemico più acerrimo dei principi cristiani, Noi, con grande sollecitudine, proponiamo loro in modo particolare S. Giuseppe, perché lo seguano come guida e lo onorino qual celeste Patrono.
Egli infatti visse una vita simile alla loro, tanto è vero che Gesù benedetto, mentre era l'Unigenito dell'Eterno Padre, volle essere chiamato «il Figliolo del Padre». Ma quella umile e povera sua condizione di quali e quante eccelse virtù Egli seppe adornare! Di quelle virtù cioè, che dovevano risplendere nello sposo di Maria Immacolata e nel padre putativo di Gesù Cristo. Per cui, alla scuola di Giuseppe, imparino tutti a considerare le cose presenti, che passano, alla luce dalle future, che durano eterne; e, consolando gli inevitabili disagi della condizione umana con la speranza dei beni celesti, a questi aspirino con tutte le forze, rassegnati al divino volere, sobriamente vivendo, secondo i dettami della pietà e della giustizia. Per quello che riguarda specialmente gli operai, Ci piace qui riportare le parole, che proclamo in analoga circo stanza il predecessore Nostro di f. m. Leone XIII, poiché esse son tali che, a parer Nostro, più a proposito non potrebbero esser dette: «Alla considerazione di queste cose, i poveri, e quanti vivono col frutto del lavoro, devono sentirsi animati da un sentimento superiore di equità; che se la giustizia permette loro di sollevarsi dall'indigenza e di conseguire un maggior benessere, è pero proibito dalla giustizia e dalla stessa ragione di sconvolgere quell'ordine, che è stato costituito dalla divina Provvidenza. Che anzi è stolto consiglio il trascendere alla violenza e cercar miglioramento attraverso rivolte e tumulti, i quali, il più delle volte, non fanno che inasprire vieppiù quei disagi, che si volevano mitigare. Se i poveri pertanto vorranno agire saggiamente, non confideranno nelle vane promesse dei demagoghi, ma piuttosto nell'esemplo e nel patrocinio di S. Giuseppe e nella carità materna della Chiesa, la quale di giorno in giorno si prende di loro una premura sempre maggiore» (Lettera Enciclica « Quamquam pluries »).

IV. - Devozione alla Sacra Famiglia.

Col fiorire così della devozione dei fedeli verso S. Giuseppe, aumenterà insieme, per necessaria conseguenza, il loro culto verso la Sacra Famiglia di Nazareth, di cui egli fu l'augusto Capo, sgorgando queste due devozioni l'una dall'altra spontaneamente. poiché per S. Giuseppe noi andiamo direttamente a Maria, e per Maria al fonte di ogni santità, Gesù Cristo, il quale consacrò le virtù domestiche colla sua obbedienza verso S. Giuseppe e Maria. A questi meravigliosi esemplari di virtù Noi quindi desideriamo che le cristiane famiglie si ispirino e completamente si rinnovellino. In tal modo, poiché la famiglia è il fulcro e la base dell'umano consorzio, rafforzando la società domestica col presidio della santa purezza, della fedeltà e della concordia, con ciò stesso un novello vigore; e diremo quasi, un nuovo sangue circolerà per le vene della società umana, che viene così ad essere vivificata dalla virtù restauratrice di Gesù Cristo; e ne seguirà un lieto rifiorimento, non solo dei privati costumi, ma anche delle istituzioni pubbliche e civili.

V. - Esortazioni e prescrizioni.

Noi pertanto, pieni di confidenza nel patrocinio di Colui, alla cui provvida vigilanza si compiacque Iddio di affidare la custodia dell'incarnato suo Unigenito e della Vergine Santissima, vivamente esortiamo tutti i Vescovi dell'orbe cattolico, affinché, in tempi si burrascosi per la Chiesa, inducano i fedeli a implorare con maggior impegno il valido aiuto di San Giuseppe. E poiché parecchi sono i modi approvati da questa Sede Apostolica, con cui si può venerare il santo Patriarca, specialmente in tutti i mercoledì dell'anno e nell'intero mese a Lui consacrato, Noi vogliamo che, ad istanza di ciascun Vescovo, tutte queste devozioni, per quanto si può, siano in ogni diocesi praticate Ma in modo particolare, poiché egli è meritamente ritenuto come il più efficace protettore dei moribondi, essendo spirato con l'assistenza di Gesù e di Maria, sarà cura dei sacri Pastori di inculcare e favorire con tutto il prestigio della loro autorità quei pii sodalizi, che sono stati istituiti per supplicare S. Giuseppe in pro dei moribondi, come quello « della buona morte», del «Transito di S. Giuseppe per gli agonizzantl di ogni giorno».

Per commemorare poi il suddetto Decreto Pontificio, ordiniamo ed ingiungiamo che dentro un anno, a datare dall'8 dicembre p. v., in tutto il mondo cattolico, si celebri, in onore dl S. Giuseppe Patrono della Chiesa Universale, una solenne funzione, come e quando crederà opportuno ciascun Vescovo; e a tutti quelli che vi assisteranno, Noi concediamo fin d'ora, alle consuete condizioni, l'Indulgenza Plenaria.

Dato a Roma, presso S. Pietro, il 25 luglio, festa di S. Giacomo Apostolo, 1920, nell'anno sesto del Nostro Pontificato.

BENEDICTUS PP. XV.

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Augustinus
20-03-04, 19:54
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Giovanni Paolo II

Esortazione apostolica

Redemptoris custos

La figura e la missione di san Giuseppe

nella vita di Cristo e della Chiesa

1. Chiamato ad essere il custode del redentore, «Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sè la sua sposa» (Mt 1,24).

Ispirandosi al Vangelo, i padri della Chiesa fin dai primi secoli hanno sottolineato che san Giuseppe, come ebbe amorevole cura di Maria e si dedicò con gioioso impegno all'educazione di Gesù Cristo (cfr. S. Irenaei, «Adversus haereses», IV, 23, 1: S. Ch. 100/2, 692-694), così custodisce e protegge il suo mistico corpo, la Chiesa, di cui la Vergine santa è figura e modello.

Nel centenario della pubblicazione dell'epistola enciclica «Quamquam Pluries» di papa Leone XIII (die 15 aug. 1889: «Leonis XIII P. M. Acta», IX [1890] 175-182) e nel solco della plurisecolare venerazione per san Giuseppe, desidero offrire alla vostra considerazione, cari fratelli e sorelle, alcune riflessioni su colui al quale Dio «affidò la custodia dei suoi tesori più preziosi» (S. Rituum Congreg., «Quemadmodum Deus», die 8 dec. 1870: «Pii IX P. M. Acta», pars I, vol. V, 282; Pii IX, «Inclytum Patriarcham», die 7 iul. 1871: «l. c.» 331-335). Con gioia compio questo dovere pastorale, perché crescano in tutti la devozione al patrono della Chiesa universale e l'amore al Redentore, che egli esemplarmente servì.

In tal modo l'intero popolo cristiano non solo ricorrerà con maggior fervore a san Giuseppe e invocherà fiduciosamente il suo patrocinio, ma terrà sempre dinanzi agli occhi il suo umile, maturo modo di servire e di «partecipare» all'economia della salvezza (cfr. S. Ioannis Chrysostomi, «In Matth. Hom.», V, 3: PG 57, 57s; Dottori della Chiesa e Sommi Pontefici, anche in base all'identità del nome, hanno indicato il prototipo di Giuseppe di Nazareth in Giuseppe d'Egitto per averne in qualche modo adombrato il ministero e la grandezza di custode dei più preziosi tesori di Dio Padre, il Verbo Incarnato e la sua Santissima Madre: cfr. v. g., S. Bernardi, «Super "Missus est" Hom.», II, 16: «S. Bernardi Opera», IV, 33s; Leonis XII, «Quamquam Pluries», die 15 aug. 1889: «l. c.» 179).

Ritengo, infatti, che il riconsiderare la partecipazione dello sposo di Maria al riguardo consentirà alla Chiesa, in cammino verso il futuro insieme con tutta l'umanità, di ritrovare continuamente la propria identità nell'ambito di tale disegno redentivo, che ha il suo fondamento nel mistero dell'Incarnazione.

Proprio a questo mistero Giuseppe di Nazaret «partecipò» come nessun'altra persona umana, ad eccezione di Maria, la madre del Verbo incarnato. Egli vi partecipò insieme con lei, coinvolto nella realtà dello stesso evento salvifico, e fu depositario dello stesso amore, per la cui potenza l'eterno Padre «ci ha predestinati ad essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo» (Ef 1,5).

I

IL QUADRO EVANGELICO

Il matrimonio con Maria

2. «Giuseppe figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Ella partorirà un figlio, e tu lo chiamerai Gesù; egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati» (Mt 1,20-21).

In queste parole è racchiuso il nucleo centrale della verità biblica su san Giuseppe, il momento della sua esistenza a cui in particolare si riferiscono i padri della Chiesa.

L'evangelista Matteo spiega il significato di questo momento, delineando anche come Giuseppe lo ha vissuto. Tuttavia, per comprenderne pienamente il contenuto ed il contesto, è importante tener presente il passo parallelo del Vangelo di Luca. Infatti, riferendoci al versetto che dice: «Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo» (Mt 1,18), l'origine della gravidanza di Maria «per opera dello Spirito Santo» trova una descrizione più ampia ed esplicita in quel che leggiamo in Luca circa l'Annunciazione della nascita di Gesù: «L'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria» (Lc 1,26-27). Le parole dell'angelo: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te» (Lc 1,28), provocarono un turbamento interiore in Maria ed insieme la spinsero a riflettere. Allora il messaggero tranquillizza la Vergine ed al tempo stesso le rivela lo speciale disegno di Dio a suo riguardo: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, concepirai e partorirai un figlio, e lo chiamerai Gesù. Egli sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre» (Lc 1,30-32).

L'Evangelista aveva poco prima affermato che, al momento dell'Annunciazione, Maria era «promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe». La natura di queste «nozze» viene spiegata indirettamente, quando Maria, dopo aver udito ciò che il messaggero aveva detto della nascita del Figlio, chiede: «Come avverrà questo? Non conosco uomo» (Lc 1,34). Allora le giunge questa risposta: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su di te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio» (Lc 1,35). Maria, anche se già «sposata» con Giuseppe, rimarrà vergine, perché il bambino, concepito in lei sin dall'Annunciazione, era concepito per opera dello Spirito Santo.

A questo punto il testo di Luca coincide con quello di Matteo (1,18) e serve a spiegare ciò che in esso leggiamo. Se, dopo le nozze con Giuseppe, Maria «si trovò incinta per opera dello Spirito Santo», questo fatto corrisponde a tutto il contenuto dell'Annunciazione e, in particolare, alle ultime parole pronunciate da Maria: «Avvenga di me quello che hai detto» (Lc 1,38). Rispondendo al chiaro disegno di Dio, Maria col trascorrere dei giorni e delle settimane si rivela davanti alla gente e davanti a Giuseppe come «incinta», come colei che deve partorire e porta in sé il mistero della maternità.

3. In queste circostanze «Giuseppe suo sposo che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto» (Mt 1,19). Egli non sapeva come comportarsi di fronte alla «mirabile» maternità di Maria. Certamente cercava una risposta all'inquietante interrogativo, ma soprattutto cercava una via di uscita da quella situazione per lui difficile. «Mentre dunque stava pensando a queste cose, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: "Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te, Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Ella partorirà un figlio, e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati"» (Mt 1,20-21).

Esiste una stretta analogia tra l'«Annunciazione» del testo di Matteo e quella del testo di Luca. Il messaggero divino introduce Giuseppe nel mistero della maternità di Maria. Colei che secondo la legge è la sua «sposa», rimanendo vergine, è divenuta madre in virtù dello Spirito Santo. E quando il Figlio, portato in grembo da Maria, verrà al mondo, dovrà ricevere il nome di Gesù. Era, questo, un nome conosciuto tra gli Israeliti ed a volte veniva dato ai figli. In questo caso, però, si tratta del Figlio che - secondo la promessa divina - adempirà in pieno il significato di questo nome: Gesù - Yehossua', che significa: Dio salva.

Il messaggero si rivolge a Giuseppe come allo «sposo di Maria», a colui che a suo tempo dovrà imporre tale nome al Figlio che nascerà dalla Vergine di Nazaret, a lui sposata. Si rivolge, dunque, a Giuseppe affidandogli i compiti di un padre terreno nei riguardi del Figlio di Maria.

«Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa» (Mt 1,24). Egli la prese in tutto il mistero della sua maternità, la prese insieme col Figlio che sarebbe venuto al mondo per opera dello Spirito Santo: dimostrò in tal modo una disponibilità di volontà, simile a quella di Maria, in ordine a ciò che Dio gli chiedeva per mezzo del suo messaggero.

II

IL DEPOSITARIO DEL MISTERO DI DIO

4. Quando Maria, poco dopo l'Annunciazione, si recò nella casa di Zaccaria per visitare la parente Elisabetta, udì, proprio mentre la salutava, le parole pronunciate da Elisabetta «piena di Spirito Santo» (Lc 1,41). Oltre alle parole che si ricollegavano al saluto dell'angelo nell'Annunciazione, Elisabetta disse: «E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore» (Lc 1,45). Queste parole sono state il pensiero-guida dell'enciclica «Redemptoris Mater», con la quale ho inteso approfondire l'insegnamento del Concilio Vaticano II che afferma: «La beata Vergine avanzò nella peregrinazione della fede e serbò fedelmente la sua unione col Figlio sino alla Croce» («Lumen Gentium», 58), «andando innanzi» (cfr. «Lumen Gentium», 63) a tutti coloro che mediante la fede seguono Cristo.

Ora, all'inizio di questa peregrinazione la fede di Maria si incontra con la fede di Giuseppe. Se Elisabetta disse della Madre del Redentore: «Beata colei che ha creduto», si può in un certo senso riferire questa beatitudine anche a Giuseppe, perché rispose affermativamente alla Parola di Dio, quando gli fu trasmessa in quel momento decisivo. Per la verità, Giuseppe non rispose all'«annuncio» dell'angelo come Maria, ma «fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa». Ciò che egli fece è purissima «obbedienza della fede» (cfr. Rm 1,5; 16,26; 2Cor 10,5-6).

Si può dire che quello che Giuseppe fece lo unì in modo del tutto speciale alla fede di Maria: egli accettò come verità proveniente da Dio ciò che ella aveva già accettato nell'Annunciazione. Il Concilio insegna: «A Dio che rivela è dovuta "l'obbedienza della fede", per la quale l'uomo si abbandona totalmente e liberamente a Dio, prestandogli il "pieno ossequio dell'intelletto e della volontà" e assentendo volontariamente alla rivelazione da lui fatta» («Dei Verbum», 5). La frase sopracitata, che tocca l'essenza stessa della fede, si applica perfettamente a Giuseppe di Nazaret.

5. Egli, pertanto, divenne un singolare depositario del mistero «nascosto da secoli nella mente di Dio» (cfr. Ef 3,9), come lo divenne Maria, in quel momento decisivo che dall'Apostolo è chiamato «la pienezza del tempo», allorché «Dio mandò il suo Figlio, nato da donna» per «riscattare coloro che erano sotto la legge», perché «ricevessero l'adozione a figli» (cfr. Gal 4,4-5). «Piacque a Dio - insegna il Concilio - nella sua bontà e sapienza di rivelare se stesso e manifestare il mistero della sua volontà (cfr. Ef 1,9), mediante il quale gli uomini per mezzo di Cristo, Verbo fatto carne, nello Spirito Santo hanno accesso al Padre e sono resi partecipi della divina natura (cfr. Ef 2,18; 2Pt 1,4)» («Dei Verbum», 2).

Di questo mistero divino Giuseppe è insieme con Maria il primo depositario. Insieme con Maria - ed anche in relazione a Maria - egli partecipa a questa fase culminante dell'autorivelazione di Dio in Cristo, e vi partecipa sin dal primo inizio. Tenendo sotto gli occhi il testo di entrambi gli evangelisti Matteo e Luca, si può anche dire che Giuseppe è il primo a partecipare alla fede della Madre di Dio, e che, così facendo, sostiene la sua sposa nella fede della divina Annunciazione. Egli è anche colui che è posto per primo da Dio sulla via della «peregrinazione della fede», sulla quale Maria - soprattutto dal tempo del Calvario e della Pentecoste - andrà innanzi in modo perfetto (cfr. «Lumen Gentium», 63).

6. La via propria di Giuseppe, la sua peregrinazione della fede si concluderà prima, cioè prima che Maria sosti ai piedi della Croce sul Golgota e prima che ella - ritornato Cristo al Padre - si ritrovi nel Cenacolo della Pentecoste nel giorno della manifestazione al mondo della Chiesa, nata nella potenza dello Spirito di verità. Tuttavia, la via della fede di Giuseppe segue la stessa direzione, rimane totalmente determinata dallo stesso mistero, del quale egli insieme con Maria era divenuto il primo depositario. L'Incarnazione e la Redenzione costituiscono un'unità organica ed indissolubile, in cui l'«economia della rivelazione avviene con eventi e parole intimamente connessi tra loro» («Dei Verbum», 2). Proprio per questa unita papa Giovanni XXIII, che nutriva una grande devozione per san Giuseppe, stabilì che nel canone romano della Messa, memoriale perpetuo della Redenzione, fosse inserito il suo nome accanto a quello di Maria, e prima degli apostoli, dei Sommi Pontefici e dei martiri (cfr. S. Rituum Congreg., «Novis hisce temporibus, die 13 nov. 1962: AAS 54 [1962]).

Il servizio della paternità

7. Come si deduce dai testi evangelici, il matrimonio con Maria è il fondamento giuridico della paternità di Giuseppe. E' per assicurare la protezione paterna a Gesù che Dio sceglie Giuseppe come sposo di Maria. Ne segue che la paternità di Giuseppe - una relazione che lo colloca il più vicino possibile a Cristo, termine di ogni elezione e predestinazione (cfr. Rm 8,28s) - passa attraverso il matrimonio con Maria, cioè attraverso la famiglia.

Gli evangelisti, pur affermando chiaramente che Gesù è stato concepito per opera dello Spirito Santo e che in quel matrimonio è stata conservata la verginità (cfr. Mt 1,18-24; Lc 1,26-34), chiamano Giuseppe sposo di Maria e Maria sposa di Giuseppe (cfr. Mt 1,16.18-20.24; Lc 1,27; 2,5).

Ed anche per la Chiesa, se è importante professare il concepimento verginale di Gesù, non è meno importante difendere il matrimonio di Maria con Giuseppe, perché giuridicamente è da esso che dipende la paternità di Giuseppe. Di qui si comprende perché le generazioni sono state elencate secondo la genealogia di Giuseppe. «Perché - si chiede santo Agostino - non lo dovevano essere attraverso Giuseppe? Non era forse Giuseppe il marito di Maria? (...) La Scrittura afferma, per mezzo dell'autorità angelica, che egli era il marito. Non temere, dice, di prendere con te Maria come tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Gli viene ordinato di imporre il nome al bambino, benché non nato dal suo seme. Ella, dice, partorirà un figlio, e tu lo chiamerai Gesù. La Scrittura sa che Gesù non è nato dal seme di Giuseppe, poiché a lui preoccupato circa l'origine della gravidanza di lei è detto: viene dallo Spirito Santo. E tuttavia non gli viene tolta l'autorità paterna, dal momento che gli è ordinato di imporre il nome al bambino. Infine, anche la stessa Vergine Maria, ben consapevole di non aver concepito Cristo dall'unione coniugale con lui, lo chiama tuttavia padre di Cristo» («Sermo 51», 10, 16: PL 38, 342).

Il Figlio di Maria è anche figlio di Giuseppe in forza del vincolo matrimoniale che li unisce: «A motivo di quel matrimonio fedele meritarono entrambi di essere chiamati genitori di Cristo, non solo quella madre, ma anche quel suo padre, allo stesso modo che era coniuge di sua madre, entrambi per mezzo della mente, non della carne» (S. Augustini, «De nuptiis et concupiscentia» I, 11, 12: PL 44, 421; cfr. Eiusdem, «De consensu evangelistarum», II, 1, 2: PL 34, 1071; Eiusdem, «Contra Faustum», III, 2: PL 42, 214). In tale matrimonio non mancò nessuno dei requisiti che lo costituiscono: «In quei genitori di Cristo si sono realizzati tutti i beni delle nozze: la prole, la fedeltà, il sacramento. Conosciamo la prole, che è lo stesso Signore Gesù; la fedeltà, perché non c'è nessun adulterio; il sacramento, perché non c'è nessun divorzio» (S. Augustini, «De nuptiis et concupiscentia», I, 11, 13: PL 44, 421; cfr. Eiusdem, «Contra Iulianum», V, 12, 46: PL 44, 810).

Analizzando la natura del matrimonio, sia sant'Agostino che san Tommaso la collocano costantemente nell'«indivisibile unione degli animi», nell'«unione dei cuori», nel «consenso» (S. Augustini, «Contra Faustum», XXIII, 8: PL 42, 470s; Eiusdem, «De consensu evangelistarum», II, 1, 3: PL 34, 1072; Eiusdem, «Sermo 51», 13, 21: PL 38, 344s; S. Thomae, «Summa Theologiae», III, q. 29, a. 2, in conclus.), elementi che in quel matrimonio si sono manifestati in modo esemplare. Nel momento culminante della storia della salvezza, quando Dio rivela il suo amore per l'umanità mediante il dono del Verbo, è proprio il matrimonio di Maria e Giuseppe che realizza in piena «libertà» il «dono sponsale di sé» nell'accogliere ed esprimere un tale amore (cfr. «Insegnamenti di Giovanni Paolo II», III, 1 [1980] 88-92.148-152.428-431). «In questa grande impresa del rinnovamento di tutte le cose in Cristo, il matrimonio, anch'esso purificato e rinnovato, diviene una realtà nuova, un sacramento della nuova Alleanza. Ed ecco che alle soglie del Nuovo Testamento, come già all'inizio dell'Antico, c'è una coppia. Ma, mentre quella di Adamo ed Eva era stata sorgente del male che ha inondato il mondo, quella di Giuseppe e di Maria costituisce il vertice, dal quale la santità si espande su tutta la terra. Il Salvatore ha iniziato l'opera della salvezza con questa unione verginale e santa, nella quale si manifesta la sua onnipotente volontà di purificare e santificare la famiglia, questo santuario dell'amore e questa culla della vita» (Pauli VI, «Allocutio ad Motum "Equipes Notre-Dame», 7, die 4 maii 1970: Insegnamenti di Paolo VI, VIII [1970] 428. Luades Familiae Nazarethanae, quae domesticae communitatis perfectum habendum est exemplar, similes inveniuntur, v. g., apud Leonis XIII, «Neminem Fugit», die 14 iun. 1892: «Leonis XIII P. M. Acta», XII [1892] 149s; apud Benedicti XV, «Bonum Sane», die 25 iul. 1920: AAS 12 [1920] 313-317).

Quanti insegnamenti da ciò derivano oggi per la famiglia! Poiché «l'essenza ed i compiti della famiglia sono ultimamente definiti dall'amore» e «la famiglia riceve la missione di custodire, rivelare e comunicare l'amore, quale riflesso vivo e reale partecipazione dell'amore di Dio per l'umanità e dell'amore di Cristo Signore per la Chiesa sua sposa» («Familairis Consortio», 17), e nella santa Famiglia, in questa originaria «Chiesa domestica» («Familiaris Consortio», 49; cfr. «Lumen Gentium», 11; «Apostolicam Actuositatem», 11) che tutte le famiglie cristiane debbono rispecchiarsi. In essa, infatti, «per un misterioso disegno di Dio è vissuto nascosto per lunghi anni il Figlio di Dio: essa, dunque, è il prototipo e l'esempio di tutte le famiglie cristiane» («Familiaris Consortio», 85).

8. San Giuseppe è stato chiamato da Dio a servire direttamente la persona e la missione di Gesù mediante l'esercizio della sua paternità: proprio in tal modo egli coopera nella pienezza dei tempi al grande mistero della Redenzione ed è veramente «ministro della salvezza» (cfr. S. Ioannis Chrysostomi, «In Matth. Hom.», V, 3: PG 57, 57s). La sua paternità si è espressa concretamente «nell'aver fatto della sua vita un servizio, un sacrificio, al mistero dell'incarnazione e alla missione redentrice che vi è congiunta; nell'aver usato dell'autorità legale, che a lui spettava sulla sacra Famiglia, per farle totale dono di sè, della sua vita, del suo lavoro; nell'aver convertito la sua umana vocazione all'amore domestico nella sovrumana oblazione di sè, del suo cuore e di ogni capacità nell'amore posto a servizio del Messia germinato nella sua casa» («Insegnamenti di Paolo VI», IV [1966] 110).

La liturgia, ricordando che sono stati affidati «alla premurosa custodia di san Giuseppe gli inizi della nostra redenzione» («Missale Romanum», Collecta «in Sollemnitate S. Ioseph Sponsi B.V.M») precisa anche che «Dio lo ha messo a capo della sua famiglia, come servo fedele e prudente, affinché custodisse come padre il suo Figlio unigenito» («Missale Romanum», Praefatio «in Sollemnitate S. Ioseph Sponsi B.V.M.»). Leone XIII sottolinea la sublimità di questa missione: «Egli tra tutti si impone nella sua augusta dignità, perché per divina disposizione fu custode e, nell'opinione degli uomini, padre del Figlio di Dio. Donde conseguiva che il Verbo di Dio fosse sottomesso a Giuseppe, gli obbedisse e gli prestasse quell'onore e quella riverenza che i figli debbono al loro padre» («Quamquam Pluries», die 15 aug. 1889: «Leonis XIII P. M. Acta», IX [1890] 178).

Poiché non è concepibile che a un compito così sublime non corrispondano le qualità richieste per svolgerlo adeguatamente, bisogna riconoscere che Giuseppe ebbe verso Gesù «per speciale dono del Cielo, tutto quell'amore naturale, tutta quell'affettuosa sollecitudine che il cuore di un padre possa conoscere» (Pii XII, «Nuntius radiophonicus ad alumnos transmissus in Scholis Catholicis Foederatarum Americae Civitatum discentes», die 19 febr. 1958: AAS 50 [1958] 174).

Con la potestà paterna su Gesù, Dio ha anche partecipato a Giuseppe l'amore corrispondente, quell'amore che ha la sua sorgente nel Padre, «dal quale prende nome ogni paternità nei cieli e sulla terra» (Ef 3,15).

Nei Vangeli è presentato chiaramente il compito paterno di Giuseppe verso Gesù. Difatti, la salvezza, che passa attraverso l'umanità di Gesù, si realizza nei gesti che rientrano nella quotidianità della vita familiare, rispettando quella «condiscendenza» inerente all'economia dell'Incarnazione. Gli evangelisti sono molto attenti a mostrare come nella vita di Gesù nulla sia stato lasciato al caso, ma tutto si sia svolto secondo un piano divinamente prestabilito. La formula spesso ripetuta: «Così avvenne, affinché si adempissero...» e il riferimento dell'avvenimento descritto a un testo dell'antico testamento tendono a sottolineare l'unità e la continuità del progetto, che raggiunge in Cristo il suo compimento.

Con l'Incarnazione le «promesse» e le «figure» dell'antico testamento divengono «realtà»: luoghi, persone, avvenimenti e riti si intrecciano secondo precisi ordini divini, trasmessi mediante il ministero angelico e recepiti da creature particolarmente sensibili alla voce di Dio. Maria è l'umile serva del Signore, preparata dall'eternità al compito di essere madre di Dio; Giuseppe è colui che Dio ha scelto per essere «l'ordinatore della nascita del Signore» (Origenis, «Hom. XIII in Lucam» 7: S. Ch. 87, 214), colui che ha l'incarico di provvedere all'inserimento «ordinato» del Figlio di Dio nel mondo, nel rispetto delle disposizioni divine e delle leggi umane. Tutta la vita cosiddetta «privata» o «nascosta» di Gesù è affidata alla sua custodia.

Il censimento

9. Recandosi a Betlemme per il censimento in ossequio alle disposizioni della legittima autorità, Giuseppe adempì nei riguardi del Bambino il compito importante e significativo di inserire ufficialmente il nome «Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret» (cfr. Gv 1,45) nell'anagrafe dell'impero. Tale iscrizione manifesta in modo palese l'appartenenza di Gesù al genere umano, uomo fra gli uomini, cittadino di questo mondo, soggetto alle leggi e istituzioni civili, ma anche «salvatore del mondo». Origene descrive bene il significato teologico inerente a questo fatto storico, tutt'altro che marginale: «Poiché il primo censimento di tutta la terra avvenne sotto Cesare Augusto, e tra tutti gli altri anche Giuseppe si fece registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta, poiché Gesù venne alla luce prima che il censimento fosse compiuto, a chi consideri con diligente attenzione sembrerà esprimere una sorte di mistero il fatto che nella dichiarazione di tutta la terra dovesse essere censito anche Cristo. In tal modo, con tutti registrato, tutti egli poteva santificare, con tutta la terra inscritto nel censimento, alla terra offriva la comunione con sè, e dopo questa dichiarazione tutti gli uomini della terra scriveva nel libro dei viventi, onde quanti avessero creduto in lui, fossero poi inscritti nel cielo con i Santi di colui a cui è la gloria e l'impero nei secoli dei secoli. Amen» («Hom. XI in Lucam», 6: S. Ch. 87, 194 et 196).

La nascita a Betlemme

10. Quale depositario del mistero «nascosto da secoli nella mente di Dio», e che comincia a realizzarsi davanti ai suoi occhi «nella pienezza del tempo», Giuseppe è insieme con Maria, nella notte di Betlemme, testimone privilegiato della venuta del Figlio di Dio nel mondo. Così scrive Luca: «Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo» (Lc 2,6-7).

Giuseppe fu testimone oculare di questa nascita, avvenuta in condizioni umanamente umilianti, primo annuncio di quella «spoliazione» (cfr. Fil 2,5-8), a cui Cristo liberamente accondiscese per la remissione dei peccati. Nello stesso tempo egli fu testimone dell'adorazione dei pastori, giunti sul luogo della nascita di Gesù dopo che l'angelo aveva recato loro questa grande, lieta notizia (cfr. Lc 2,15-16); più tardi fu anche testimone dell'omaggio dei magi, venuti dall'Oriente (cfr. Mt 2,11).

La circoncisione

11. Essendo la circoncisione del figlio il primo dovere religioso del padre, Giuseppe con questo rito (cfr. Lc 2,21) esercita il suo diritto-dovere nei riguardi di Gesù.

Il principio secondo il quale i riti dell'antico testamento sono l'ombra della realtà (cfr. Eb 9,9s; 10,1), spiega perché Gesù li accetti. Come per gli altri riti, anche quello della circoncisione trova in Gesù il «compimento». L'alleanza di Dio con Abramo, di cui la circoncisione era segno (cfr. Gen 17,13), raggiunge in Gesù il suo pieno effetto e la sua perfetta realizzazione, essendo Gesù il «sì» di tutte le antiche promesse (cfr. 2Cor 1,20).

L'imposizione del nome

12. In occasione della circoncisione, Giuseppe impone al bambino il nome di Gesù. Questo nome è il solo nel quale si trova la salvezza (cfr. At 4,12); ed a Giuseppe ne era stato rivelato il significato al momento della sua «annunciazione»: «E tu lo chiamerai Gesù: egli, infatti, salverà il suo popolo dai i suoi peccati» (Mt 1,21). Imponendo il nome, Giuseppe dichiara la propria legale paternità su Gesù e, pronunciando il nome, proclama la di lui missione di salvatore.

La presentazione di Gesù al tempio

13. Questo rito, riferito da Luca (2,22s), include il riscatto del primogenito e illumina la successiva permanenza di Gesù dodicenne nel tempio.

Il riscatto dei primogenito è un altro dovere del padre, che è adempiuto da Giuseppe. Nel primogenito era rappresentato il popolo dell'alleanza, riscattato dalla schiavitù per appartenere a Dio. Anche a questo riguardo Gesù, che è il vero «prezzo» del riscatto (cfr. 1Cor 6,20; 7,23; 1Pt 1,19), non solo «compie» il rito dell'antico testamento, ma nello stesso tempo lo supera, non essendo egli un soggetto da riscattare, ma l'autore stesso del riscatto.

L'Evangelista rileva che «il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui» (Lc 2,33) e, in particolare, di ciò che disse Simeone, indicando Gesù, nel suo cantico rivolto a Dio, come la «salvezza preparata da Dio davanti a tutti i popoli» e «luce per illuminare le genti e gloria del suo popolo Israele» e, più avanti, anche come «segno di contraddizione» (cfr. Lc 2,30-34).

La fuga in Egitto

14. Dopo la presentazione al tempio l'evangelista Luca annota: «Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui» (Lc 2,39-40).

Ma, secondo il testo di Matteo, prima ancora di questo ritorno in Galilea, è da collocare un evento molto importante, per il quale la divina Provvidenza ricorre di nuovo a Giuseppe. Leggiamo: «Essi (i magi) erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: "Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo"» (Mt 2,13). In occasione della venuta dei magi dall'Oriente, Erode aveva saputo della nascita del «re dei Giudei» (cfr. Mt 2,2). E quando i magi partirono, egli «mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù» (Mt 2,16). In questo modo, uccidendo tutti, voleva uccidere quel neonato «re dei Giudei», del quale era venuto a conoscenza durante la visita dei magi alla sua corte. Allora Giuseppe, avendo udito in sogno l'avvertimento, «prese con sè il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: "Dall'Egitto ho chiamato mio figlio"» (Mt 2,14-15; cfr. Os 11,1).

In tal modo la via del ritorno di Gesù da Betlemme a Nazaret passò attraverso l'Egitto. Come Israele aveva preso la via dell'esodo «dalla condizione di schiavitù» per iniziare l'antica alleanza, così Giuseppe, depositario e cooperatore del mistero provvidenziale di Dio, custodisce anche in esilio colui che realizza la nuova alleanza.

La permanenza di Gesù al tempio

15. Dal momento dell'Annunciazione Giuseppe insieme con Maria si trovò in un certo senso nell'intimo del mistero nascosto da secoli nella mente di Dio e che si era rivestito di carne: «Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi» (Gv 1,14). Egli abitò in mezzo agli uomini, e l'ambito della sua dimora fu la santa Famiglia di Nazaret - una delle tante famiglie di questa cittadina della Galilea, una delle tante famiglie della terra di Israele. Ivi Gesù cresceva e «si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui» (Lc 2,40). I Vangeli riassumono in poche parole il lungo periodo della vita «nascosta», durante il quale Gesù si prepara alla sua missione messianica. Un solo momento è sottratto da questo «nascondimento» ed è descritto dal vangelo di Luca: la pasqua di Gerusalemme, quando Gesù aveva dodici anni.

Gesù partecipò a questa festa come un giovane pellegrino insieme con Maria e Giuseppe. Ed ecco: «Trascorsi i giorni della festa, mentre riprendeva la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero» (Lc 2,43). Passato un giorno, se ne resero conto ed iniziarono le ricerche «tra i parenti e i conoscenti». «Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che lo udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte» (Lc 2,46-47). Maria domanda: «Figlio, perché ci hai fatto cosi? Ecco, tuo padre ed io, angosciati, ti cercavamo» (Lc 2,48). La risposta di Gesù fu tale che i due «non compresero le sue parole». Aveva detto: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?» (Lc 2,49-50).

Udì questa risposta Giuseppe, per il quale Maria aveva appena detto «tuo padre». Difatti così tutti dicevano e pensavano: «Gesù era figlio, come si credeva, di Giuseppe» (Lc 3,23). Nondimeno, la risposta di Gesù nel tempio doveva rinnovare nella consapevolezza del «presunto padre» ciò che questi aveva udito una notte, dodici anni prima: «Giuseppe,... non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo». Già da allora egli sapeva di essere depositario del mistero di Dio, e Gesù dodicenne evocò esattamente questo mistero: «Devo occuparmi delle cose del Padre mio».

Il sostentamento e l'educazione di Gesù a Nazaret

16. La crescita di Gesù «in sapienza, in età e in grazia» (Lc 2,52) avvenne nell'ambito della santa Famiglia sotto gli occhi di Giuseppe, che aveva l'alto compito di «allevare», ossia di nutrire, di vestire e di istruire Gesù nella legge e in un mestiere, in conformità ai doveri assegnati al padre.

Nel sacrifico eucaristico la Chiesa venera la memoria anzitutto della gloriosa sempre Vergine Maria, ma anche del beato Giuseppe (cfr. «Missale Romanum», «Prex Eucharistica I»), perché «nutrì colui che i fedeli dovevano mangiare come pane di vita eterna» (S. Rituum Congreg., «Quemadmodum Deus», die 8 dec. 1870: «Pii IX P. M. Acta», pars I, vol V, 282).

Da parte sua, Gesù «era loro sottomesso» (Lc 2,51), ricambiando col rispetto le attenzioni dei suoi «genitori». In tal modo volle santificare i doveri della famiglia e del lavoro, che prestava accanto a Giuseppe.

III

L'UOMO GIUSTO-LO SPOSO

17. Nel corso della sua vita, che fu una peregrinazione nella fede, Giuseppe, come Maria, rimase fedele sino alla fine alla chiamata di Dio. La vita di lei fu il compimento sino in fondo di quel primo «fiat» pronunciato al momento dell'Annunciazione, mentre Giuseppe - come è già stato detto - al momento della sua «annunciazione» non proferì alcuna parola: semplicemente egli «fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore» (Mt 1,24). E questo primo «fece» divenne l'inizio della «via di Giuseppe». Lungo questa via i Vangeli non annotano alcuna parola detta da lui. Ma il silenzio di Giuseppe ha una speciale eloquenza: grazie ad esso si può leggere pienamente la verità contenuta nel giudizio che di lui dà il Vangelo: il «giusto» (Mt 1,19).

Bisogna saper leggere questa verità, perché vi è contenuta una delle più importanti testimonianze circa l'uomo e la sua vocazione. Nel corso delle generazioni la Chiesa legge in modo sempre più attento e consapevole una tale testimonianza, quasi estraendo dal tesoro di questa insigne figura «cose nuove e cose antiche» (Mt 13,52).

18. L'uomo «giusto» di Nazaret possiede soprattutto le chiare caratteristiche dello sposo. L'Evangelista parla di Maria come di «una vergine, promessa sposa di un uomo... chiamato Giuseppe» (Lc 1,27). Prima che comincia a compiersi «il mistero nascosto da secoli» (Ef 3,9), i Vangeli pongono dinanzi a noi l'immagine dello sposo e della sposa. Secondo la consuetudine del popolo ebraico, il matrimonio si concludeva in due tappe: prima veniva celebrato il matrimonio legale (vero matrimonio), e solo dopo un certo periodo, lo sposo introduceva la sposa nella propria casa. Prima di vivere insieme con Maria, Giuseppe quindi era già il suo «sposo»; Maria però, conservava nell'intimo il desiderio di far dono totale di sè esclusivamente a Dio. Ci si potrebbe domandare in che modo questo desiderio si conciliasse con le «nozze». La risposta viene soltanto dallo svolgimento degli eventi salvifici, cioè dalla speciale azione di Dio stesso. Fin dal momento dell'Annunciazione Maria sa che deve realizzare il suo desiderio verginale di donarsi a Dio in modo esclusivo e totale proprio divenendo madre del Figlio di Dio. La maternità per opera dello Spirito Santo è la forma di donazione, che Dio stesso si attende dalla Vergine, «promessa sposa» di Giuseppe. Maria pronuncia il suo «fiat».

Il fatto di esser lei «promessa sposa» a Giuseppe è contenuto nel disegno stesso di Dio. Ciò indicano entrambi gli evangelisti citati, ma in modo particolare Matteo. Sono molto significative le parole dette a Giuseppe: «Non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo» (Mt 1,20). Esse spiegano il mistero della sposa di Giuseppe: Maria è vergine nella sua maternità. In lei «il Figlio dell'Altissimo» assume un corpo umano e diviene «il figlio dell'uomo».

Rivolgendosi a Giuseppe con le parole dell'angelo, Dio si rivolge a lui come allo sposo della Vergine di Nazaret. Ciò che si è compiuto in lei per opera dello Spirito Santo esprime al tempo stesso una speciale conferma del legame sponsale, esistente già prima tra Giuseppe e Maria. Il messaggero chiaramente dice a Giuseppe: «Non temere di prendere con te Maria, tua sposa». Pertanto, ciò che era avvenuto prima - le sue nozze con Maria - era avvenuto per volontà di Dio e, dunque, andava conservato. Nella sua divina maternità Maria deve continuare a vivere come «una vergine, sposa di uno sposo» (cfr. Lc 1,27).

19. Nelle parole dell'«annunciazione» notturna Giuseppe ascolta non solo la verità divina circa l'ineffabile vocazione della sua sposa, ma vi riascolta, altresì, la verità circa la propria vocazione. Quest'uomo «giusto» che, nello spirito delle più nobili tradizioni del popolo eletto, amava la Vergine di Nazaret ed a lei si era legato con amore sponsale, è nuovamente chiamato da Dio a questo amore.

«Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa» (Mt 1,24); quello che è generato in lei «viene dallo Spirito Santo»: da tali espressioni non bisogna forse desumere che anche il suo amore di uomo viene rigenerato dallo Spirito Santo? Non bisogna forse pensare che l'amore di Dio, che è stato riversato nel cuore umano per mezzo dello Spirito Santo (cfr. Rm 5,5), forma nel modo più perfetto ogni amore umano? Esso forma anche - ed in modo del tutto singolare - l'amore sponsale dei coniugi, approfondendo in esso tutto ciò che umanamente è degno e bello, ciò che porta i segni dell'esclusivo abbandono, dell'alleanza delle persone e dell'autentica comunione sull'esempio del mistero trinitario.

«Giuseppe... prese con sè la sua sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio» (Mt 1,24-25). Queste parole indicano un'altra vicinanza sponsale. La profondità di questa vicinanza, la spirituale intensità dell'unione e del contatto tra le persone - dell'uomo e della donna - provengono in definitiva dallo Spirito, che dà la vita (Gv 6,63). Giuseppe, obbidiente allo Spirito, proprio in esso ritrovò la fonte dell'amore, del suo amore sponsale di uomo, e fu questo amore più grande di quello che «l'uomo giusto» poteva attendersi a misura del proprio cuore umano.

20. Nella liturgia Maria è celebrata come «unita a Giuseppe, uomo giusto, da un vincolo di amore sponsale e verginale» («Collectio Missarum de Beata Maria Virgine», I, «Sancta Maria de Nazareth», Praefatio). Si tratta, infatti, di due amori che rappresentano congiuntamente il mistero della Chiesa, vergine e sposa, la quale trova nel matrimonio di Maria e Giuseppe il suo simbolo. «La verginità e il celibato per il Regno di Dio non solo non contraddicono alla dignità del matrimonio, ma la presuppongono e la confermano. Il matrimonio e la verginità sono i due modi di esprimere e di vivere l'unico mistero dell'alleanza di Dio col suo popolo» («Familiaris Consortio», 16), che è comunione di amore tra Dio e gli uomini.

Mediante il sacrificio totale di sè Giuseppe esprime il suo generoso amore verso la Madre di Dio, facendole «dono sponsale di sé». Pur deciso a ritirarsi per non ostacolare il piano di Dio che si stava realizzando in lei, egli per espresso ordine angelico la trattiene con sè e ne rispetta l'esclusiva appartenenza a Dio.

D'altra parte, è dal matrimonio con Maria che sono derivati a Giuseppe la sua singolare dignità e i suoi diritti su Gesù. «E' certo che la dignità di Madre di Dio poggia sì alto, che nulla vi può essere di più sublime; ma perché tra la beatissima Vergine e Giuseppe fu stretto un nodo coniugale, non c'è dubbio che a quell'altissima dignità, per cui la Madre di Dio sovrasta di gran lunga tutte le creature, egli si avvicinò quanto mai nessun altro. Poiché il connubio è la massima società e amicizia, a cui di sua natura va unita la comunione dei beni, ne deriva che, se Dio ha dato come sposo Giuseppe alla Vergine, glielo ha dato non solo a compagno della vita, testimone della verginità e tutore dell'onestà, ma anche perché partecipasse, per mezzo del patto coniugale, all'eccelsa grandezza di lei» (Leone XIII, «Quamquam Pluries», die 15 aug. 1889: «Leonis XIII P. M. Acta» IX [190] 177s).

21. Un tale vincolo di carità costituì la vita della santa Famiglia prima nella povertà di Betlemme, poi nell'esilio in Egitto e, successivamente, nella dimora a Nazaret. La Chiesa circonda di profonda venerazione questa Famiglia, proponendola quale modello a tutte le famiglie. Inserita direttamente nel mistero dell'Incarnazione, la Famiglia di Nazaret costituisce essa stessa uno speciale mistero. Ed insieme - così come nella Incarnazione - a questo mistero appartiene la vera paternità: la forma umana della famiglia del Figlio di Dio - vera famiglia umana, formata dal mistero divino. In essa Giuseppe è il padre: non è la sua una paternità derivante dalla generazione; eppure, essa non è «apparente», o soltanto «sostitutiva», ma possiede in pieno l'autenticità della paternità umana, della missione paterna nella famiglia. E' contenuta in ciò una conseguenza dell'unione ipostatica: umanità assunta nell'unità della Persona divina del Verbo-Figlio, Gesù Cristo. Insieme con l'assunzione dell'umanità, in Cristo è anche «assunto» tutto ciò che è umano e, in particolare, la famiglia, quale prima dimensione della sua esistenza in terra. In questo contesto è anche «assunta» la paternità umana di Giuseppe.

In base a questo principio acquistano il loro giusto significato le parole rivolte da Maria a Gesù dodicenne nel tempio: «Tuo padre ed io... ti cercavamo». Non è questa una frase convenzionale: le parole della Madre di Gesù indicano tutta la realtà dell'Incarnazione, che appartiene al mistero della Famiglia di Nazaret. Giuseppe, il quale sin dall'inizio accettò mediante «l'obbedienza della fede» la sua paternità umana nei riguardi di Gesù, seguendo la luce dello Spirito Santo, che per mezzo della fede si dona all'uomo, certamente scopriva sempre più ampiamente il dono ineffabile di questa sua paternità.

IV

IL LAVORO ESPRESSIONE DELL'AMORE

22. Espressione quotidiana di questo amore nella vita della Famiglia di Nazaret è il lavoro. Il testo evangelico precisa il tipo di lavoro, mediante il quale Giuseppe cercava di assicurare il mantenimento alla Famiglia: quello di carpentiere. Questa semplice parola copre l'intero arco della vita di Giuseppe. Per Gesù sono questi gli anni della vita nascosta, di cui parla l'Evangelista dopo l'episodio avvenuto al tempio: «Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso» (Lc 2,51) Questa «sottomissione», cioè l'obbedienza di Gesù nella casa di Nazaret, viene intesa anche come partecipazione al lavoro di Giuseppe. Colui che era detto il «figlio del carpentiere» aveva imparato il lavoro dal suo «padre» putativo. Se la Famiglia di Nazaret nell'ordine della salvezza e della santità è l'esempio e il modello per le famiglie umane, lo è analogamente anche il lavoro di Gesù a fianco di Giuseppe carpentiere. Nella nostra epoca la Chiesa ha messo questo in rilievo pure con la memoria liturgica di san Giuseppe artigiano, fissata al primo maggio. Il lavoro umano e, in particolare, il lavoro manuale trovano nel Vangelo un accento speciale. Insieme all'umanità del Figlio di Dio esso è stato accolto nel mistero dell'Incarnazione, come anche è stato in particolare modo redento. Grazie al banco di lavoro presso il quale esercitava il suo mestiere insieme con Gesù, Giuseppe avvicinò il lavoro umano al mistero della Redenzione.

23. Nella crescita umana di Gesù «in sapienza, in età e in grazia» ebbe una parte notevole la virtù della laboriosità, essendo «il lavoro un bene dell'uomo» che «trasforma la natura» e rende l'uomo «in un certo senso più uomo» («Laborem Exersens», 9).

L'importanza del lavoro nella vita dell'uomo richiede che se ne conoscano ed assimilino i contenuti «per aiutare tutti gli uomini ad avvicinarsi per il suo tramite a Dio, creatore e redentore, a partecipare ai suoi piani salvifici nei riguardi dell'uomo e del mondo e per approfondire nella loro vita l'amicizia con Cristo, assumendo mediante la fede viva una partecipazione alla sua triplice missione: di sacerdote, di profeta e di re» («Laborem Exercens», 24. Hac recentiore aetate Summi Pontifices assidue S. Ioseph tamquam operariorum opificumque «exemplum» exhibuerunt; cfr. v. g., Leonis XIII, «Quamquam Pluries», die 15 aug. 1889»: «Leonis XIII P. M. Acta», IX [1890] 180; Benedicti XV, «Bonum Sane» die 25 iul. 1920: AAS 12 [1920] 314-316; Pii XII, «Allocutio», die 11 mar. 1945: AAS 37 [1945] 72; Eiusdem, «Allocutio», die 1 maii 1955: AAS 47 [1955] 406; Ioannis XXIII, «Nuntius radiophonicus», die 1 maii 1960: AAS 52 [1960] 398).

24. Si tratta, in definitiva, della santificazione della vita quotidiana, che ciascuno deve acquisire secondo il proprio stato e che può esser promossa secondo un modello accessibile a tutti: «San Giuseppe è il modello degli umili che il cristianesimo solleva a grandi destini; San Giuseppe è la prova che per essere buoni ed autentici seguaci di Cristo non occorrono "grandi cose", ma si richiedono solo virtù comuni, umane, semplici, ma vere ed autentiche» («Insegnamenti di Paolo VI», VII [1969] 1268).

V

IL PRIMATO DELLA VITA INTERIORE

25. Anche sul lavoro di carpentiere nella casa di Nazaret si stende lo stesso clima di silenzio, che accompagna tutto quanto si riferisce alla figura di Giuseppe. E' un silenzio, però che svela in modo speciale il profilo interiore di questa figura. I Vangeli parlano esclusivamente di ciò che Giuseppe «fece»; tuttavia, consentono di scoprire nelle sue «azioni», avvolte dal silenzio, un clima di profonda contemplazione. Giuseppe era in quotidiano contatto col mistero «nascosto da secoli», che «prese dimora» sotto il tetto di casa sua. Questo spiega, ad esempio, perché santa Teresa di Gesù, la grande riformatrice del Carmelo contemplativo, si fece promotrice del rinnovamento del culto di san Giuseppe nella cristianità occidentale.

26. Il sacrificio totale, che Giuseppe fece di tutta la sua esistenza alle esigenze della venuta del Messia nella propria casa, trova la ragione adeguata nella «sua insondabile vita interiore, dalla quale vengono a lui ordini e conforti singolarissimi, e derivano a lui la logica e la forza, propria delle anime semplici e limpide, delle grandi decisioni, come quella di mettere subito a disposizione dei disegni divini la sua libertà, la sua legittima vocazione umana, la sua felicità coniugale, accettando della famiglia la condizione, la responsabilità ed il peso, e rinunciando per un incomparabile virgineo amore al naturale amore coniugale che la costituisce e la alimenta» («Insegnamenti di Paolo VI», VII [1969] 1268).

Questa sottomissione a Dio, che è prontezza di volontà nel dedicarsi alle cose che riguardano il suo servizio, non è altro che l'esercizio della devozione, la quale costituisce una delle espressioni della virtù della religione (cfr. S. Thomae, «Summa Theologiae», II-II, q. 82, a. 3, ad 2).

27. La comunione di vita tra Giuseppe e Gesù ci porta a considerare ancora il mistero dell'Incarnazione proprio sotto l'aspetto dell'umanità di Cristo, strumento efficace della divinità in ordine alla santificazione degli uomini: «In forza della divinità le azioni umane di Cristo furono per noi salutari, causando in noi la grazia sia in ragione del merito, sia per una certa efficacia» (cfr. S. Thomae, «Summa Theologiae», II-II, q. 8, a. 1, ad 1).

Tra queste azioni gli evangelisti privilegiano quelle riguardanti il mistero pasquale, ma non omettono di sottolineare l'importanza del contatto fisico con Gesù in ordine alle guarigioni (cfr., ex. gr., Mc 1,41) e l'influsso da lui esercitato su Giovanni il Battista, quando entrambi erano ancora nel grembo materno (cfr. Lc 1,41-44).

La testimonianza apostolica non ha trascurato - come si è visto - la narrazione della nascita di Gesù, della circoncisione, della presentazione al tempio, della fuga in Egitto e della vita nascosta a Nazaret a motivo del «mistero» di grazia contenuto in tali «gesti», tutti salvifici, perché partecipi della stessa sorgente di amore: la divinità di Cristo. Se questo amore attraverso la sua umanità si irradiava su tutti gli uomini, ne erano certamente beneficiari in primo luogo coloro che la volontà divina aveva collocato nella sua più stretta intimità: Maria sua madre e il padre putativo Giuseppe (cfr. Pii XII, «Haurietis Aquas», III, die 15 maii 1956: AAS 48 [1956] 329s).

Poiché l'amore «paterno» di Giuseppe non poteva non influire sull'amore «filiale» di Gesù e, viceversa, l'amore «filiale» di Gesù non poteva non influire sull'amore «paterno» di Giuseppe, come inoltrarsi nelle profondità di questa singolarissima relazione? Le anime più sensibili agli impulsi dell'amore divino vedono a ragione in Giuseppe un luminoso esempio di vita interiore.

Inoltre, l'apparente tensione tra la vita attiva e quella contemplativa trova in lui un ideale superamento, possibile a chi possiede la perfezione della carità. Seguendo la nota distinzione tra l'amore della verità («caritas veritatis») e l'esigenza dell'amore («necessitas caritatis») (cfr. S. Thomae, «Summa Theologiae», II-II, q. 182, a. 1, ad 3), possiamo dire che Giuseppe ha sperimentato sia l'amore della verità, cioè il puro amore di contemplazione della verità divina che irradiava dall'umanità di Cristo, sia l'esigenza dell'amore, cioè l'amore altrettanto puro del servizio, richiesto dalla tutela e dallo sviluppo di quella stessa umanità.

VI

PATRONO DELLA CHIESA DEL NOSTRO TEMPO

28. In tempi difficili per la Chiesa Pio IX, volendo affidarla alla speciale protezione del santo patriarca Giuseppe, lo dichiarò «Patrono della Chiesa cattolica» (S. Rituum Congreg., «Quemadmodum Deus», die 8 dec. 1870: «Pii IX P. M. Acta», pars I, vol. V, 283). Il Pontefice sapeva di non compiere un gesto peregrino, perché a motivo dell'eccelsa dignità concessa da Dio a questo suo fedelissimo servo, «la Chiesa, dopo la Vergine Santa, sposa di lui, ebbe sempre in grande onore e ricolmò di lodi il beato Giuseppe, e di preferenza a lui ricorse nelle angustie» (S. Rituum Congreg., «Quemadmodum Deus, die 8 dec. 1870: «Pii IX P. M. Acta+, pars I, vol. V, 282s).

Quali sono i motivi di tanta fiducia? Leone XIII li espone così: «Le ragioni per cui il beato Giuseppe deve essere considerato speciale Patrono della Chiesa, e la Chiesa, a sua volta, ripromettersi moltissimo dalla tutela e dal patrocinio di lui, nascono principalmente dall'essere egli sposo di Maria e padre putativo di Gesù... Giuseppe fu a suo tempo legittimo e naturale custode, capo e difensore della divina Famiglia... E' dunque cosa conveniente e sommamente degna del beato Giuseppe, che, a quel modo che egli un tempo soleva tutelare santamente in ogni evento la famiglia di Nazaret, così ora copra e difenda col suo celeste patrocinio la Chiesa di Cristo» («Quamquam Pluries», die 15 aug. 1889: «Leonis XIII P. M. Acta», IX [1890] 177-179).

29. Questo patrocinio deve essere invocato ed è necessario tuttora alla Chiesa non soltanto a difesa contro gli insorgenti pericoli, ma anche e soprattutto a conforto del suo rinnovato impegno di evangelizzazione nel mondo e di rievangelizzazione in quei «paesi e nazioni dove - come ho scritto nell'esortazione apostolica "Christifideles Laici" - la religione e la vita cristiana erano un tempo quanto mai fiorenti», e che «sono ora messi a dura prova» (34). Per portare il primo annuncio di Cristo o per riportarlo laddove esso è trascurato o dimenticato, la Chiesa ha bisogno di una speciale «virtù dall'alto» (cfr. Lc 24,49; At 1,8), donazione certo dello Spirito del Signore non disgiunta dall'intercessione e dall'esempio dei suoi santi.

30. Oltre che nella sicura protezione, la Chiesa confida anche nell'insigne esempio di Giuseppe, un esempio che supera i singoli stati di vita e si propone all'intera comunità cristiana, quali che siano in essa la condizione e i compiti di ciascun fedele.

Come è detto nella costituzione del Concilio Vaticano II sulla divina Rivelazione, l'attegiamento fondamentale di tutta la Chiesa deve essere quello del «religioso ascolto della Parola di Dio» («Dei Verbum», 1), ossia dell'assoluta disponibilità a servire fedelmente la volontà salvifica di Dio, rivelata in Gesù. Già all'inizio della Redenzione umana troviamo incarnato il modello dell'obbedienza, dopo Maria, proprio in Giuseppe, colui che si distingue per la fedele esecuzione dei comandi di Dio.

Paolo VI invitava a invocarne il patrocinio «come la Chiesa, in questi ultimi tempi, è solita a fare, per sè, innanzitutto, con una spontanea riflessione teologica sul connubio dell'azione divina con l'azione umana nella grande economia della redenzione, nel quale la prima, quella divina, è tutta a sè sufficiente ma la seconda, quella umana, la nostra, sebbene di nulla capace (cfr. Gv 15,5), non è mai dispensata da un'umile, ma condizionale e nobilitante collaborazione. Inoltre, protettore la Chiesa lo invoca per un profondo e attualissimo desiderio di rinverdire la sua secolare esistenza di veraci virtù evangeliche, quali in San Giuseppe rifulgono» («Insegnamenti di Paolo VI», VII [1969] 1268).

31. La Chiesa trasforma queste esigenze in preghiera. Ricordando che Dio ha affidato gli inizi della nostra Redenzione alla custodia premurosa di san Giuseppe, gli chiede di concederle di collaborare fedelmente all'opera di salvezza, di donarle la stessa fedeltà e purezza di cuore che animò Giuseppe nel servire il Verbo incarnato e di camminare sull'esempio e per l'intercessione del santo, davanti a Dio nelle vie della santità e della giustizia (cfr. «Missale Romanum», Collecta; Super oblata «in Sollemnitate S. Ioseph Sponsi B. M. V.»; Post communio «in Missa votiva S. Ioseph»).

Già cento anni fa Papa Leone XIII esortava il mondo cattolico a pregare per ottenere la protezione di san Giuseppe, patrono di tutta la Chiesa. L'epistola enciclica «Quamquam Pluries» si richiamava a quell'«amore paterno» che Giuseppe «portava al fanciullo Gesù», ed a lui, «provvido custode della divina Famiglia», raccomandava «la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo sangue». Da allora la Chiesa - come ho ricordato all'inizio - implora la protezione di san Giuseppe - «per quel sacro vincolo di carità che lo strinse all'Immacolata Vergine Madre di Dio» e gli raccomanda tutte le sue sollecitudini, anche per le minacce che incombono sulla famiglia umana.

Ancora oggi abbiamo numerosi motivi per pregare nello stesso modo: «Allontana da noi, o padre amatissimo, questa peste di errori e di vizi..., assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre...; e come un tempo scampasti dalla morte la minacciata vita del bambino Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità» (cfr. «Oratio ad Sanctum Iosephum», quae proxime sequitur textum ipsius Epist. Enc. «Quamquam Pluries"» die 15 aug. 1889: «Leone XIII P. M. Acta», IX [1890] 183). Ancora oggi abbiamo perduranti motivi per raccomandare a san Giuseppe ogni uomo.

32. Auspico vivamente che il presente ricordo della figura di Giuseppe rinnovi anche in noi gli accenti della preghiera che un secolo fa il mio predecessore raccomandò di innalzare a lui. E' certo, infatti, che questa preghiera e la figura stessa di Giuseppe acquistano una rinnovata attualità per la Chiesa del nostro tempo, in relazione al nuovo millennio cristiano.

Il Concilio Vaticano II ha di nuovo sensibilizzato tutti alle «grandi cose di Dio», a quell'«economia della salvezza», della quale Giuseppe fu speciale ministro. Raccomandandoci, dunque, alla protezione di colui al quale Dio stesso «affidò la custodia dei suoi tesori più preziosi e più grandi» (S. Rituum Congreg., «Quemadmodum Deus, die 8 dec. 1870: «Pii IX P M. Acta», pars I, vol. V, 282), impariamo al tempo stesso da lui a servire l'«economia della salvezza». Che san Giuseppe diventi per tutti un singolare maestro nel servire la missione salvifica di Cristo, compito che nella Chiesa spetta a ciascuno e a tutti: agli sposi ed ai genitori, a coloro che vivono del lavoro delle proprie mani o di ogni altro lavoro, alle persone chiamate alla vita contemplativa come a quelle chiamate all'apostolato.

L'uomo giusto, che portava in sè tutto il patrimonio dell'antica alleanza, è stato anche introdotto nell'«inizio» della nuova ed eterna alleanza in Gesù Cristo. Che egli ci indichi le vie di questa alleanza salvifica sulla soglia del prossimo millennio, nel quale deve perdurare e ulteriormente svilupparsi la «pienezza del tempo» ch'è propria del mistero ineffabile della Incarnazione del Verbo.

Che san Giuseppe ottenga alla Chiesa ed al mondo, come a ciascuno di noi, la benedizione del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Dato a Roma, presso san Pietro, il 15 agosto - solennità dell'Assunzione della beata Vergine Maria - dell'anno 1989, undecimo di pontificato.

GIOVANNI PAOLO II

http://img128.imageshack.us/img128/8662/sj2618il9ax.jpg

http://www.ng-slo.si/imagelib/source/umetnine/NGS0118.jpg Franc Jelovšek, Sacra Famiglia e angelo, 1734, Narodna galerija, Lubiana

http://img128.imageshack.us/img128/5314/ngm000403sm5an.jpg Anton Raphael Mengs (1728 - 1779), Sogno di S. Giuseppe

http://www.kfki.hu/~arthp/art/c/champaig/marriage.jpg Philippe de Champaigne, Sposalizio tra Maria e Giuseppe, 1644, Wallace Collection, Londra

http://img53.imageshack.us/img53/3882/idipintisposalizio7hp.jpg Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino, Sposalizio tra Maria e Giuseppe, XVII sec., Cassa di risparmio di Fano, Fano

http://digilander.libero.it/santigeremiaelucia/foto11.JPG Francesco Maggiotto (†1805), Morte di S. Giuseppe, Chiesa dei SS. Geremia e Lucia, Venezia

Augustinus
20-03-04, 20:03
Des vertus de saint Joseph. Entretiens spirituels,19.

Che santo magnifico, il glorioso san Giuseppe! Non soltanto è patriarca, ma il corifeo di tutti i patriarchi; non fa semplicemente parte dei confessori della fede, ma ha qualcosa di più, giacché la sua santità abbraccia la dignità dei vescovi, la generosità dei martiri e quella di tutti gli altri santi.

Giustamente san Giuseppe è paragonato alla palma, la regina degli alberi, che simboleggia la verginità, l'umiltà, la tenacia coraggiosa: tre virtù in cui san Giuseppe si è distinto particolarmente. A voler rischiare dei confronti, non pochi sosterrebbero che Giuseppe eccelle fra tutti i santi nelle tre virtù menzionate.

Nella sua divina provvidenza, da sempre Dio stabilì che una Vergine avrebbe concepito un Figlio, il quale sarebbe stato insieme Dio e uomo; tuttavia ella avrebbe avuto marito.

Ma per quale motivo, si domandano i santi dottori, Dio comandò due cose tanto incompatibili: l'essere vergine e sposata ad un tempo? La maggioranza dei Padri spiegano che ciò fu per evitare alla Madonna le calunnie dai Giudei; costoro, infatti, l'avrebbero coperta d'insulti e d'ingiurie, e si sarebbero messi a indagare sulla sua storia. Allora la divina Provvidenza, per salvare la purezza e la verginità di Maria, la affidò alla custodia dì un uomo casto, perché, all'ombra del santo sposalizio, ella concepisse e desse alla luce il dolce frutto di vita, Nostro Signore Gesù Cristo.

L'unione tra Maria e il glorioso san Giuseppe era per così dire divina. Grazie ad essa, il bene dei beni eterni, cioè Nostro Signore, appartenne a san Giuseppe così come, secondo la grazia e non secondo la natura, apparteneva a Maria. Infatti Cristo ricevette la carne dal seno della Vergine santissima per opera dello Spirito Santo, mentre la grazia rese Giuseppe partecipe di tutti i beni della sua diletta sposa.

Ciò spiega il suo progredire costante di virtù in virtù. Avvicinarsi alla perfezione di Maria, ornata di ogni virtù al massimo grado, è un vertice irrealizzabile per qualsiasi creatura umana; eppure san Giuseppe vi riuscì più di ogni altro, grazie all'intimità continua che aveva con la Vergine santissima.

L'albero della palma non mostra i fiori finché la vampa del sole non fa scoppiare le scorze da cui sono rivestiti, allora, d'un tratto, quella pianta offre il suo frutto. Capita lo stesso all'anima del giusto: egli conserva celati i suoi fiori, cioè le virtù, sotto il velo della santa umiltà fino alla morte, momento in cui Nostro Signore fa che si schiudano subito seguiti dai frutti.

Questo processo si verificò alla lettera per san Giuseppe, al punto che non ci sono parole per esprimerlo. Quanto grandi furono la sua dignità e le sue virtù, altrettanto nascoste rimasero sotto il velo di una povertà e semplicità totali.

Eppure pensiamo quale fu la dignità di san Giuseppe: era lui a prendersi cura di Nostro Signore, anzi gli era padre putativo oltre che sposo della sua santissima madre. Non posso dubitare che gli angeli, stupefatti, venissero, - un coro dietro l'altro ‑a contemplare estasiati l'umiltà di Giuseppe mentre egli custodiva quell'adorabile Bambino nella povera bottega, dove si affaticava per nutrire il Figlio e la Madre, a lui affidati.

Nessuno dubita che san Giuseppe fu più valoroso di Davide e più sapiente di Salomone. Eppure, vedendolo ridotto a modesto carpentiere, chi avrebbe potuto immaginarlo senza un'illuminazione dall'alto, talmente Giuseppe celava i doni eccezionali ricevuti da Dio? Ma quale sapienza poteva mancargli, dato che Dio gli aveva affidato il Figlio suo gloriosissimo, e se l'era scelto come suo reggitore? Se i principi della terra si preoccupano con tanta sollecitudine di porre a fianco dei propri fanciulli un precettore valente e provato, non avrà fatto lo stesso il Padre dei cieli? Dio poteva scegliersi l'uomo più dotato al mondo quanto a perfezione; e si trattava del Figlio suo, il principe universale del cielo e della terra.

San Giuseppe badava con cura a tenere le sue virtù celate sotto l'ombra della santa umiltà, ma soprattutto ci teneva a occultare la perla preziosa della sua verginità.

Accettò di sposarsi, perché nessuno la conoscesse e sotto il velo sacro del matrimonio egli potesse vivere più nascosto.

Questo insegna a chi è vergine o vuole vivere castamente che la verginità non basta se non si è umili e non si custodisce la propria virtù entro lo scrigno prezioso dell'umiltà. Altrimenti si rischia di finire come le vergini stolte, le quali, prive di umiltà e di carità misericordiosa, furono respinte dalle nozze dello Sposo e costrette ad andare alle nozze di questo mondo. Là non si osserva il monito dello Sposo celeste, il quale suggerisce di essere umili se vogliamo partecipare al suo banchetto. Nel vangelo Gesù dice infatti: Quando sei invitato a nozze da qualcuno, va' a metterti all'ultimo posto. (Lc 14,8.10)

Vedete come l'umiltà è necessaria per conservarsi vergini? Senza questa virtù, non si prende parte al banchetto del cielo, al festino nuziale che Dio imbandisce nel Regno per chi è vergine.

In ogni occasione san Giuseppe fu interamente sottomesso alla volontà divina. Chi può dubitarne? Fate attenzione: l'angelo lo gira e rigira, gli dice di andare in Egitto e Giuseppe ci va; gli ordina di tornare e lui torna.

Dio lo vuole sempre povero, ciò che è una delle prove più pesanti da assumere. Ma Giuseppe sa accettare la povertà con amore e non per un certo tempo, giacché fu povero tutta la vita.

Ma quale, la sua povertà? La più vile, cioè quella oscura ed esposta all'incertezza del domani, cioè davvero indigente. La povertà volontaria, di cui i religiosi fanno professione, è ben sopportabile, perché non vieta l'uso del necessario; solo il superfluo è interdetto. Ma la povertà di Giuseppe, di Gesù e di Maria non fu tale. Benché volontaria e amata, fu oscura e penosa.

Saremo davvero fortunati se potremo godere dell'intercessione di san Giuseppe.

Certamente né la Vergine Maria né il Figlio glorioso gli rifiuteranno qualcosa. Basterà aver fiducia in lui ed egli ci otterrà di crescere efficacemente in tutte le virtù, ma specialmente in quelle che lo connotarono: la purezza del corpo e dello spirito, l'amabilissima umiltà, la costanza e il coraggio perseverante.

Assumiamo tali atteggiamenti e saremo in terra vincitori sui nostri nemici, per godere poi nell'eternità le ricompense preparate agli imitatori di san Giuseppe. Si tratta di una ricompensa enorme, della felicità di contemplare a faccia a faccia il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo per sempre.

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Augustinus
20-03-04, 20:05
Discorso per la proclamazione delle virtù eroiche della ven. serva di Dio Emilia de Vialar, in ''L'osservatore Romano", 20-21 marzo 1935, n. 67, pag. 1, col. 2-6.

San Giuseppe che cosa era, è stato ed è nel concetto della santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo? In che luce era veduto, di quale fiducia onorato, reputato degno e fatto degno?

Fu l'uomo privilegiato di Dio e fu fatto degno a forza di grazie, di tutti i doni necessari appunto per ricevere tale fiducia. San Giuseppe fu l'oggetto della grande liberalità di Dio: Si tratta di uno di quei casi in cui Iddio commisura le sue grazie ai grandi favori che vuol fare.

Il Santo, il Figlio di Dio, il Redentore del genere umano è affidato a Giuseppe. Il Figlio di Dio! Dopo avergli affidato la verginità di Maria, ecco l'altra fiducia, l'altro tesoro confidato alla custodia, alla cura, al governo di san Giuseppe.

Proprio con l'annuncio di questa patria potestà, per la quale egli sarebbe stato l'impositore di quel nome, Tu lo chiamerai Gesù, gli aveva detto l'angelo ‑ Giuseppe custodirà il tesoro della divinità di Gesù Cristo stesso.

Era già immensamente grande il tesoro della verginità di Maria, e sembrava che nulla di più prezioso si potesse affidare ad un uomo. Eppure – è la semplice, divina, gloriosa verità ‑ un ancor più ricco e vistoso tesoro viene ad aggiungersi alla verginità di Maria ed è la divinità stessa di Gesù.

Alla duplice fiducia fatta da Dio a san Giuseppe, affidandogli la verginità della sposa e la divinità del Figlio, a questi due depositi di valore infinito, che cosa si può aggiungere? Eppure sì, si può aggiungere ancora qualcosa ed essa è costituita dall'insieme dell'uno e dell'altro tesoro. Si tratta della fiducia che affida un segreto. In tutti i rapporti umani non c'è nulla che possa paragonarsi alla fiducia, alla prova di un segreto, specialmente quando si tratta di un segreto intimo che sta proprio in fondo al cuore e all'animo, e ne esprime le più alte ispirazioni. Nessun tesoro può essere posto a confronto di quella ricchezza morale che è costituita dal segreto.

Un segreto ha tanto maggiormente valore quanto più indica un'anima che passa in un'altra anima, un cuore che si trasfonde in un altro cuore, svelando ciò che vi può essere di più custodito e di più intimo. Quale dunque è il valore del segreto che viene confidato da una parte altissima? Qui il segreto è comunicato dalla santissima Trinità, qui si contiene il segreto di Dio nascosto nella profondità della divinità del Dio trino, negli infiniti, negli impenetrabili misteri del Padre; del Figlio e dello Spirito Santo.

Il segreto affidato a Giuseppe è il mistero della divina incarnazione, della redenzione, che la divina Trinità rivela all'uomo. Veramente più alto non si può andare. Siamo nell'ordine della redenzione, dell'incarnazione, dell'unione personale di Dio con l'uomo.

E' in quest'attimo che il cenno di Dio ci invita a considerare l'umile e grande Santo, è in quest'attimo che egli detta la parola che spiega tutto nei rapporti tra san Giuseppe e tutti i grandi profeti e tutti gli altri grandi santi, anche quelli che hanno avuto elevati uffici pubblici come gli apostoli. Nessun'altra celebrità può superare quella di aver avuto la rivelazione dell'unione ipostatica del Verbo divino.

Per noi gli angeli custodi sono i protettori speciali e ad essi noi dobbiamo onore e devozione. Per Gesù e per Maria, invece, sono gli angeli che hanno rispetto e venerazione.

A loro volta, poi, Gesù e Maria stessi ubbidiscono e porgono ossequio a Giuseppe: sono essi a riverire quello che la mano di Dio aveva in lui costituito: l'autorità di sposo, l'autorità di padre.

Grandissima, dunque, deve essere la fiducia che dobbiamo verso il Santo che è in così prolungati, anzi unici rapporti con le sorgenti stesse della grazia e della vita, la santissima Trinità.

Sorgente di ogni grazia è il Redentore divino: accanto a lui è Maria santissima, dispensatrice dei divini favori. Ma se c'è qualche cosa che deve suscitare ancor più grande fiducia da parte nostra, è, in un certo qual modo, il riflettere che è san Giuseppe colui che "comanda" all'uno e all'altra; colui che tutto può presso il Redentore divino e presso la Madre divina in una forma e in un potere che non sono soltanto quelli di chi serve e custodisce.

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Augustinus
20-03-04, 20:17
Ti onoriamo, o glorioso San Giuseppe! perché sei il Santo più onorato del cielo e della terra. Dio Padre ti onorò affidando alla tua custodia il suo Figlio Gesù e la sua Figlia Maria, i due tesori più amati del suo cuore. Dio Figlio ti onorò chiamandoti Padre, obbedendoti e affidando la sua vita e la sua cura nelle tue mani. Lo Spirito Santo ti onorò consegnandoti la sua Sposa, la Vergine Maria, come tua sposa. Gesù e Maria, dopo averti onorato standoti sottomessi per trent'anni consecutivi, assistettero alla tua preziosa morte. La Chiesa ti onora istituendo feste in tuo onore, chiamandoti Patrono della Chiesa Universale, assicurando che degno di sommi onori e lodi. I Santi e i fedeli, tutti ti invocano con perseveranza, con entusiasmo e amore sempre crescente, come Santo senza eguali, che soccorre in tutte le necessità, che difende in tutte le difficoltà, consola in tutte le tribolazioni, e protegge in tutte le disgrazie della vita, e in modo speciale, nell'ora della morte.

In dignità e grazia, in santità e gloria, non troveremo nessun altro Santo, dopo Maria, più onorato da Dio e dagli uomini che Te, glorioso Patriarca. Cosa non potresti ottenere, benedetto Santo, in favore dei tuoi devoti? Le tue suppliche hanno la forza di un comando con Gesù e Maria. Chi è come Te, che in cielo può chiamare Figlio il Re della gloria e Sposa Maria, Regina del cielo e della terra? Tutti speriamo e confidiamo in Te, perché in vita possiamo conoscere, amare e servire Gesù, Maria e Te, e dopo la nostra morte godere in Vostra compagnia la misericordia eterna dell'Altissimo. Amen.

Augustinus
20-03-04, 20:18
O custode e padre dei vergini, San Giuseppe, alla cui fedele custodia fu affidato lo stesso Cristo Gesù e la Vergine delle Vergini, Maria; per questi due carissimi tesori, ti prego e ti scongiuro: fa' che io, da Te conservato immune da ogni peccato, possa con mente incontaminata, purezza di cuore e illibatezza di corpo, servire sempre castissimamente Gesù e Maria. Amen.

Augustinus
20-03-04, 20:19
O San Giuseppe benedetto, che nel momento della tua agonia avesti la sorte di essere assistito dal Sommo Sacerdote, Gesù Cristo, e dalla Regina della misericordia, Maria Santissima! Tu che conosci l'importanza di questo temibile momento nel quale si passa dal tempo all'eternità, abbi compassione e muoviti a pietà dei poveri moribondi, che sono sul punto di comparire davanti al tribunale divino. Proteggili, o efficace avvocato della buona morte! Per tua intercessione siano illuminati e mossi da sentimenti di amore di Dio e dolore delle loro colpe; e in modo particolare aiuta coloro che non hanno un sacerdote che li assista e coloro che muoiono improvvisamente, affinché grazie al tuo generoso aiuto, abbiano la gioia di mostrarti eternamente la loro generosità in cielo. Amen.

Augustinus
20-03-04, 20:20
San Giuseppe glorioso, così benigno e compassionevole con tutti coloro che soffrono, guarda con affetto e soccorri con generosità le anime bendette del Purgatorio, particolarmente quelle dei miei parenti, amici e conoscenti, e quelle persone per le quali sono più obbligato a pregare. Tutte queste anime appartengono al numero degli eletti: sono anime predilette di Gesù e di Maria, che desiderano vederli quanto prima in cielo.

Oh, per pietà, mio Santo, non abbandonarle! Non volgere le spalle alle loro disgrazie! Esse, per caso, non amano svisceratamente di essere più amate dal tuo cuore?

Per caso non desiderano accompagnarti nel concerto di lodi che dirigi all'Altissimo con i beati? Sì, esse meritano la tua protezione e i tuoi favori. E poiché il tuo potere ottiene di soccorrerle, discendi, o benedetto San Giuseppe, nel luogo dei loro supplizi; consolali, allietali, fortificali, rompi e spezza le loro catene, e conducili in trionfo in Paradiso, dove possano lodare Dio per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Augustinus
18-03-05, 21:37
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Augustinus
18-03-05, 21:46
Epistola Encyclica, die 15 aug. 1889, in ASS 22 (1889-1890), 66-69.

Grazie a un numero maggiore di intercessori Dio può mostrarsi più favorevole alle preghiere dei suoi fedeli e soccorrere prontamente la sua Chiesa. A tal fine giudichiamo utilissimo che nel popolo cristiano si incrementi la consuetudine di invocare con animo fiducioso e fervido amore, insieme con la Vergine e Madre di Dio, il suo castissimo sposo san Giuseppe. Sicure ragioni ci fanno pensare che questo sarà gradito, anzi desiderato, dalla Vergine stessa.
Peraltro, sappiamo che non solo il popolo è portato a tale devozione, ma ormai essa è ben radicata e in continua via di sviluppo. Nei secoli passati i Pontefici romani si erano dedicati a incrementare progressivamente il culto di san Giuseppe, cercando di propagarlo in ogni luogo. Oggi lo vediamo crescere e diffondersi, soprattutto dopo che, su istanza di molti vescovi, il nostro predecessore Pio Undecimo proclamò il santissimo Patriarca patrono della Chiesa universale.

È quanto mai importante che la venerazione verso san Giuseppe si radichi nei costumi e nelle istituzioni cattoliche. A tal fine vogliamo che il popolo cristiano vi sia incitato anzitutto dalla nostra autorevole parola di sommo pastore.
Le ragioni e i motivi speciali, per cui san Giuseppe è designato patrono della Chiesa e per cui la Chiesa deve attendersi moltissimo dalla sua protezione e dal suo patrocinio, sono chiare: Giuseppe fu lo sposo di Maria e padre, come si credeva, di Gesù Cristo (cf Lc 3, 23). Da qui derivano la sua dignità, la sua grazia particolare, la sua santità, tutta la sua gloria.
Certamente la dignità della Madre di Dio è tanto grande che non ammette confronti. Nondimeno, Giuseppe fu unito alla beata Vergine dal vincolo coniugale; perciò non vi è dubbio che nessuno si è avvicinato maggiormente all'eccelsa dignità che pone la Madre di Dio così in alto su tutte le creature umane.

Il matrimonio è la società e la forma di unione più intima che esista e, per natura, postula la comunanza dei beni tra i due coniugi. Perciò, se Dio ha dato alla Vergine come sposo Giuseppe, glielo ha dato non solo come compagno di vita, testimone della verginità e custode del suo onore, ma anche perché partecipasse alla sua sublime dignità, in virtù stessa del patto coniugale.
Per un'altra ragione Giuseppe brilla della più augusta dignità: egli fu prescelto per volontà divina come custode del Figlio di Dio e fu pubblicamente considerato come suo padre. In effetti, il Verbo di Dio stava umilmente sottomesso a Giuseppe, obbediva alle sue disposizioni e lo onorava con tutti quegli atteggiamenti che i figli sono tenuti ad avere verso i genitori.
Spontanea conseguenza di questa sua duplice dignità erano i doveri naturalmente propri dei padri di famiglia. Sicché Giuseppe era il custode, l'amministratore, il difensore legittimo e naturale della divina famiglia, di cui era il capo. Egli compì effettivamente questi doveri e incarichi durante il corso della sua vita.

Con sommo amore e diuturna sollecitudine Giuseppe attese a proteggere la sua sposa e la sua divina creatura. Guadagnò regolarmente con il suo lavoro quanto era necessario ad entrambi in ordine a tutto il loro sostentamento. Salvò al Figlio la vita, minacciata dalla gelosia di un re, procurandogli un sicuro rifugio; e nei disagi del viaggio, nelle asprezze dell'esilio fu costantemente il compagno, l'aiuto e il sostegno di Maria e di Gesù (cf Mt 2, 13 ss.). La casa divina che Giuseppe governava con l'autorità di padre, era la primizia della Chiesa nascente. La Vergine santissima, perché Madre di Gesù Cristo, è anche Madre di tutti i cristiani, da lei generati sul Calvario durante gli atroci tormenti del Redentore. E suo Figlio, il Cristo Gesù, e come il primogenito dei cristiani, suoi fratelli in virtù dell'adozione e. della redenzione.

Da quanto si è detto, risulta che il beato patriarca san Giuseppe considera come affidata a lui in modo tutto speciale la moltitudine dei cristiani che costituiscono la Chiesa, ossia questa numerosissima famiglia diffusa in tutto il mondo. Su di lei, come sposo di Maria e padre di Gesù Cristo, egli ha pure un'autorità quasi paterna. È quindi naturale e quanto mai degno di san Giuseppe che egli ora protegga e difenda con il suo celeste patrocinio la Chiesa di Cristo così come era solito durante la sua vita mortale provvedere a tutte le necessità della famiglia di Nazaret, circondandola della sua santa sollecitudine.
Voi capite che queste considerazioni sono avvalorate dall'opinione di molti Padri della Chiesa a cui fa eco la sacra Liturgia. Secondo tali testimonianze, l'antico Giuseppe, figlio del patriarca Giacobbe, adombrava la persona e le funzioni del nostro e il suo prestigio raffigurava la grandezza del futuro custode della divina Famiglia.

Oltre all'identità del nome, già di per sé significativa, voi ben conoscete le altre evidenti somiglianze che si riscontrano tra i due santi uomini. Vediamole brevemente.
Il primo Giuseppe ottenne il favore e la benevolenza speciale del suo signore; quando fu preposto all'amministrazione della casa, grazie a lui vi affluirono largamente prosperità e dovizia (cf Gn 41, 39 ss.). Un'altra somiglianza, ancor più notevole, la notiamo nel fatto che Giuseppe per decreto del re fu preposto a tutto il regno con illimitato potere. In un tempo di terribile carestia di pane (cf Gn 47, 13-26), il suo intervento in favore degli Egiziani e dei popoli confinanti fu talmente provvidenziale che il faraone decretò di chiamarlo Salvatore del mondo (cf Gn 47, 25).
Possiamo quindi scorgere nell'antico patriarca la prefigurazione del nuovo Giuseppe. Come il primo rese prosperi e vantaggiosi gli interessi familiari del suo padrone e in seguito giovò immensamente a tutto il regno, così il secondo Giuseppe, prescelto a protettore del cristianesimo, deve essere considerato come il sostenitore e il difensore della Chiesa, vera casa del Signore e regno di Dio sulla terra.

Molte sono le ragioni per cui tutti gli uomini, di qualunque condizione e origine, si devono raccomandare e affidare alla potenza e alla protezione di san Giuseppe. I padri di famiglia trovano in Giuseppe la più bella personificazione della vigilanza e della sollecitudine paterna; gli sposi, un perfetto esempio di amore, di concordia e di fedeltà coniugale. I vergini hanno in lui, oltre che un modello, il protettore della loro integrità.
Gli uomini di nobile condizione imparino da Giuseppe a conservare la propria dignità, anche nella sfortuna; i ricchi riconoscano dalle sue lezioni quali beni devono desiderare e acquisire a prezzo d'ogni sforzo. Ma soprattutto i proletari, gli operai, i poveri, hanno in Giuseppe un modello e un benefico patrono. Il nostro Santo, infatti, pur essendo di stirpe regale, pur essendo lo sposo della più grande e più santa di tutte le donne, pur essendo il padre verginale del Figlio di Dio, trascorre la sua vita nel lavoro e al suo lavoro d'operaio chiede quello che gli è necessario per mantenere la famiglia.

Noi ricorriamo a te, o beato Giuseppe, nella nostra angoscia. Dopo aver implorato il soccorso della tua santissima Sposa, sollecitiamo con fiducia anche il tuo patrocinio.
Per l'affetto che ti unì alla Vergine immacolata, Madre di Dio, per l'amore paterno che avesti per il Bambino Gesù, ti supplichiamo: guarda con bontà gli eredi che Gesù Cristo ha acquistato con il suo sangue e assistici in ogni necessità con la tua potente intercessione. Proteggi, o sapiente custode della divina famiglia, la stirpe eletta di Gesù Cristo; preservaci, o padre buono, da ogni errore e da ogni corruzione; sii a noi propizio e sostienici dal cielo nella lotta contro la potenza delle tenebre, tu che sei nostro potente liberatore.
Come un tempo strappasti il Bambino Gesù dal pericolo della morte (cf. Mt 2, 1-16.20). difendi oggi la santa Chiesa di Dio dalle insidie del nemico e da ogni avversità. Concedi a noi protezione senza fine, perché sostenuti dal tuo esempio e dal tuo aiuto, viviamo da santi, moriamo da santi e otteniamo la beatitudine eterna. Amen.

Augustinus
18-03-05, 21:49
De Laudibus Virginis Matris, Homiliæ quatuor super Missus est. II, 12.15-16, in PL 183, 66-67.69-70.

L'angelo Gabriele fu mandato da Dio a una vergine, promessa sposa di un uomo, chiamato Giuseppe (Lc 1, 26-27). Perché promessa sposa? Non era la vergine eletta destinata a concepire e dare alla luce? È davvero sorprendente che sia detta promessa sposa, poiché il matrimonio non doveva essere consumato. Vi dirò il mio pensiero, o meglio, quello che i Padri ebbero prima di me.
Certo, il fidanzamento di Maria è motivato, come lo sarà il dubbio di Tommaso. Tommaso, per il fatto che, dubitando, volle palpare il corpo del Signore, divenne il testimonio più tenace della risurrezione di lui. Allo stesso modo Giuseppe, grazie al suo fidanzamento con Maria, fu il testimone più attendibile della verginità di lei.
V'è dunque una perfetta analogia tra il dubbio di Tommaso e il fidanzamento di Maria: ambedue potevano esporci a commettere il medesimo errore; potevamo aver per sospetta la verità della testimonianza dell'uno e contestare la verginità dell'altra. Ma la sapienza divina dispose tutto in modo che la nostra certezza fu consolidata proprio da quello che rischiava di scalzarla.
Circa la risurrezione del Figlio, io, debole come sono, presterò più facilmente credito a Tommaso che la mise in dubbio e poi toccò il Risorto, che non a Cefa, il quale credette per sentito dire.
Similmente, per la verginità della Madre accetterò più facilmente la testimonianza del suo sposo, vigile custode, che non quella della Vergine basata sulla propria coscienza.

Maria andò sposa a Giuseppe, o, come dice Luca, a un uomo chiamato Giuseppe (cf Lc 1, 27). L'Evangelista lo nomina uomo in senso forte, non perché sposo di una donna ma perché uomo di virtù. Matteo nota, infatti, che Giuseppe non era semplicemente un uomo, ma il "suo" uomo, chiamato così appunto perché la gente lo considerava lo sposo di Maria.
Egli fu anche chiamato il padre del Salvatore, pur non essendolo in realtà; meritò tuttavia di portarne il titolo perché lo credessero effettivamente tale, come dice la Scrittura: Gesù quando incominciò il suo ministero aveva circa trent'anni ed era figlio, come si credeva, di Giuseppe (Lc 3, 23).
Giuseppe dunque non fu né lo sposo della madre né il padre del Figlio, sebbene per chiara necessità durante un certo tempo egli fu chiamato così e davvero creduto tale. Da questi due titoli di sposo e di padre con cui Dio lo onorò, potete dedurre quale uomo fu questo Giuseppe.

Vi rammentate di quel grande patriarca dell'Antico Testamento che fu venduto in Egitto? Di quel patriarca il nostro Giuseppe non ebbe solo il nome, ma la castità, l'innocenza e la grazia. Il primo Giuseppe, venduto per invidia dai fratelli e deportato in Egitto, è figura di Cristo venduto da Giuda ai suoi nemici. Il secondo Giuseppe, per sfuggire alla persecuzione di Erode, porta Cristo in Egitto.
Giuseppe l'Ebreo, per rimanere fedele al suo padrone, non volle peccare con la moglie di lui; il secondo Giuseppe, riconoscendo la verginità della sua sposa, madre del suo Signore, ne fu il fedele e casto custode.
Giuseppe l'Ebreo ricevette da Dio il dono di interpretare i sogni misteriosi; il secondo Giuseppe divenne consapevole e partecipe dei segreti divini.
Giuseppe l'Ebreo mise da parte il grano non per sé, ma per sfamare tutto il popolo; al secondo Giuseppe fu affidato il Pane vivo del cielo perché lo conservasse per sé e per il mondo intero.

Non dubitiamo che Giuseppe fu sempre un uomo santo, degno di ogni fiducia, poiché la Madre del Salvatore era sua sposa. Fu il servo buono e fedele (Mt 25, 21), che il Signore scelse per confortare la Madre sua e provvedere al proprio sostentamento fisico; in breve, fu l'unico fedelissimo collaboratore in terra del grande disegno di Dio.
Aggiungete a ciò che Giuseppe discendeva dalla stirpe di Davide. Era quindi di progenie regale, nobile per nascita e più nobile per animo. Se fu figlio di Davide e non tralignò dal padre suo, io voglio sottolineare che ne fu figlio non solo per la carne, ma per la fede, per la santità, per la pietà.
Il Signore trovò in lui un altro Davide secondo il suo cuore al quale confidare con sicurezza i suoi più arcani segreti. Come ad un altro Davide gli rivelò i misteri della sua sapienza e gli fece conoscere quello che nessun potente della terra poté sapere (cf 1 Cor 2, 8).
Infine, gli concesse di vedere e di udire quello che molti re e profeti non ottennero mai, nonostante il loro vivo desiderio (cf Lc 10, 24). Anzi, gli concesse di portare Cristo fra le sue braccia, di condurlo per mano, di abbracciarlo, nutrirlo, proteggerlo.
Concludiamo: Maria e Giuseppe sono entrambi di stirpe davidica, ma in Maria si compie la promessa fatta un tempo a Davide dal Signore, mentre Giuseppe è il testimone di tale compimento.

Augustinus
18-03-05, 21:52
Disc. 2 su san Giuseppe, in Opera 7, 16.27-30

Regola generale di tutte le grazie singolari partecipate a una creatura ragionevole è che quando la condiscendenza divina sceglie qualcuno per una grazia singolare o per uno stato sublime, concede alla persona così scelta tutti i carismi che le sono necessari per il suo ufficio. Naturalmente essi portano anche onore al prescelto. Ecco quanto si è avverato soprattutto nel grande san Giuseppe, padre putativo del Signore Gesù Cristo e vero sposo della regina del mondo e signora degli angeli. Egli fu scelto dall'eterno Padre come fedele nutrizio e custode dei suoi principali tesori, il Figlio suo e la sua sposa, e assolse questo incarico con la più grande assiduità. Perciò il Signore gli dice: Servo buono e fedele, entra nella gioia del tuo Signore (cfr. Mt 25,21).
Se poni san Giuseppe dinanzi a tutta la Chiesa di Cristo, egli è l'uomo eletto e singolare, per mezzo del quale e sotto il quale Cristo fu introdotto nel mondo in modo ordinato e onesto. Se dunque tutta la santa Chiesa è debitrice alla Vergine Madre, perché fu stimata degna di ricevere Cristo per mezzo di lei, così in verità dopo di lei deve a Giuseppe una speciale riconoscenza e riverenza.
Infatti egli segna la conclusione dell'Antico Testamento e in lui i grandi patriarchi e i profeti conseguono il frutto promesso. Invero egli solo poté godere della presenza fisica di colui che la divina condiscendenza aveva loro promesso.
Certamente Cristo non gli ha negato in cielo quella familiarità, quella riverenza e quell'altissima dignità che gli ha mostrato mentre viveva fra gli uomini, come figlio a suo padre, ma anzi l'ha portata al massimo della perfezione.
Perciò non senza motivo il Signore soggiunge: «Entra nella gioia del tuo Signore». Sebbene sia la gioia della beatitudine eterna che entra nel cuore dell'uomo, il Signore ha preferito dire: «Entra nella gioia», per insinuare misticamente che quella gioia non solo è dentro di lui, ma lo circonda ed assorbe da ogni parte e lo sommerge come un abisso infinito.
Ricòrdati dunque di noi, o beato Giuseppe, ed intercedi presso il tuo Figlio putativo con la tua potente preghiera; ma rendici anche propizia la beatissimo Vergine tua sposa, che è Madre di colui che con il Padre e lo Spirito Santo vive e regna nei secoli infiniti. Amen.

Augustinus
19-03-05, 20:01
Libro V, Cap. 14, §§ 864-872

CAPITOLO 14

Si spiegano le difficoltà e le infermità che san Giuseppe soffrì negli ultimi anni della sua vita, e come lo serviva la Regina del cielo, sua sposa.

864. È comune inavvertenza di tutti noi, discepoli di Cristo nostro bene, chiamati alla luce ed alla professione della fede, cercarlo più come redentore delle colpe che come maestro delle afflizioni. Tutti vogliamo godere del frutto della riparazione, tutti bramiamo che egli ci apra le porte della grazia e della gloria, ma non ci curiamo di seguirlo nel cammino della croce per il quale egli entrò nella sua gloria e invitò noi ad imitarlo per raggiungere la nostra. Noi cattolici, per l'errore insano degli eretici, non ignoriamo questa verità; infatti, confessiamo che senza travaglio non vi è premio né corona e sappiamo che è bestemmia sacrilega valerci dei meriti di Cristo nostro Signore per peccare sfrenatamente e senza timore. Ma nella pratica delle opere corrispondenti alla fede alcuni di noi, figli della santa Chiesa, amano distinguersi poco da quelli che vivono nelle tenebre e schivano in tutti i modi le opere difficoltose e meritorie, perché ritengono che senza di esse possano seguire il loro Maestro e giungere ad essere partecipi della sua gloria.

865. Usciamo da questo inganno e cerchiamo di comprendere bene che la sofferenza non riguarda solo Cristo nostro Signore, ma interessa anche noi. Egli come redentore del mondo soffrì morte ed afflizioni, e come maestro ci insegnò ed invitò a portare la sua croce, comunicandola ai suoi amici in maniera che il più favorito avesse maggior parte nel patire. E così nessuno può entrare nel cielo - se lo merita - senza che lo guadagni con le proprie azioni. E incominciando dalla sua santissima Madre, dagli apostoli, dai martiri, dai confessori e dalle vergini, tutti camminarono per la via della sofferenza, e colui che si rese più disponibile a patire ha conseguito ora il premio e la corona. Noi sappiamo che il Signore in ciò fu l'esempio più vivo e mirabile, ma abbiamo l'audacia di dire che se egli patì come uomo ne fu capace perché era anche Dio, onnipotente e vero, e quindi oggetto per l'umana fragilità più d'ammirazione che d'imitazione. Di fronte a questa scusante ci viene incontro sua Maestà con la testimonianza di sua Madre, nostra regina, innocente e pura, con quella del santissimo Giuseppe e con l'esempio di tanti uomini e donne, fragili e deboli come noi e con meno colpe, che lo seguirono nel cammino della croce. Il Signore, infatti, non patì per nostra meraviglia, ma per offrirsi come straordinario modello da imitare. L'essere vero Dio oltre che vero uomo non gli impedì la sofferenza e la prova della fatica, ed anzi per lui, innocente e senza colpa, fu ancor più grande il dolore e più atroci furono le pene.

866. Sua Maestà, per questa via regale, fece incamminare Giuseppe, lo sposo della sua santissima Madre, che amava al di sopra di tutti i figli degli uomini. Il Signore per accrescere al santo vegliardo i meriti e la corona, prima che egli giungesse alla fine della vita per poterli guadagnare, gli diede negli ultimi anni della sua esistenza diverse infermità, con febbre, forti mal di testa e dolori particolarmente strazianti alle articolazioni del corpo, che lo afflissero ed estenuarono molto. Oltre a questi tormenti, Giuseppe ebbe una sofferenza più dolce, ma sempre molto dolorosa, suscitata dalla forza del suo ardentissimo amore. Questo era tanto veemente da rapirlo, diverse volte, in voli così forti e impetuosi che il suo spirito purissimo avrebbe rotto le catene del corpo se il Signore, che disponeva questo, non l'avesse assistito infondendogli virtù e forza. Tuttavia sua Maestà in questa dolce violenza non lo lasciava soccombere e questo esercizio, considerando la fragilità naturale di un corpo tanto estenuato e debilitato, portava il fortunato santo ad acquistare incomparabili meriti, non solo per i dolori che pativa, ma anche per l'amore da cui scaturivano.

867. La nostra gran Signora era testimone di tutti questi misteri e, come ho già detto in altri passi, conoscendo il cuore di san Giuseppe, godeva nell'avere uno sposo santo e tanto amato dal Signore. Ella ammirava e penetrava il candore e la purezza di quell'anima, i suoi ardenti affetti, i suoi sublimi e divini pensieri, la sua pazienza e la sua mansuetudine, il peso e la gravosità delle malattie, vedendo con stupore che né per queste né per altre tribolazioni si lamentava o sospirava o cercava sollievo: nella sua debolezza e nelle sue necessità, il gran patriarca tutto tollerava con incomparabile sofferenza e grandezza d'animo. La prudentissima sposa, ponendo attenzione a tutto ciò e considerandone degnamente il carico, giunse ad avere per san Giuseppe una così alta venerazione che non si può ben concepire né contenere entro misure. Ella faticava con incredibile trasporto per sostentarlo e ricrearlo, e il più grande regalo che gli faceva era quello di preparargli e somministrargli con le sue mani verginali cibi saporiti. Ma tutto questo sembrava poco alla divina Signora di fronte ai bisogni del suo sposo, e molto meno in confronto a quanto ella lo amava. Allora, era solita usare la sua autorità di Regina e signora di tutto il creato, ordinando alcune volte alle vivande che preparava di infondere al santo infermo speciali virtù e forze, e di essere gradite al suo gusto. Ciò serviva per mantenere in vita quest'uomo giusto e prediletto dall'Altissimo.

868. Tutte le creature obbedivano agli ordini di Maria santissima, perché ogni cosa fosse eseguita secondo i suoi comandi. Quando san Giuseppe mangiava il cibo condito con tale dolcezza ne avvertiva gli effetti, e diceva alla sua sposa: «Signora mia, che alimento di vita è questo, che mi vivifica, mi ricrea il gusto, mi ristora le forze e riempie di nuovo giubilo tutto il mio intimo e il mio spirito?». L'Imperatrice del cielo lo serviva a mensa in ginocchio, e quando lo vedeva impacciato ed affaticato gli toglieva i sandali e lo aiutava sostenendolo con il suo braccio. L'umile santo cercava con tutta la volontà di farsi forza per dispensare in parte la sua sposa da questi umili servizi, e tuttavia non gli era possibile disimpegnarla. La divina infermiera, per la sapienza che le era infusa, conosceva tutti i dolori e le fragilità di Giuseppe, i momenti e le occasioni opportune per soccorrerlo, e quindi accorreva subito e lo preveniva in tutto ciò di cui aveva bisogno. E come maestra di scienza e di virtù conversava con il suo sposo recandogli particolare sollievo e consolazione. Negli ultimi tre anni di vita del santo, quando si erano aggravate maggiormente le sue infermità, la Regina lo assisteva giorno e notte, assentandosi solo per il tempo in cui si dedicava al suo santissimo Figlio, benché egli stesso l'accompagnasse e l'aiutasse nel prendersi cura del santo sposo, salvo quando doveva attendere ad altre opere. Non vi fu né vi sarà mai altro infermo così teneramente servito ed accudito. Tanto favorevole fu la sorte e tali furono i pregi di Giuseppe, uomo di Dio, che egli solo meritò di avere per sposa la medesima sposa dello Spirito Santo!

869. La celeste Signora, pur servendolo in questo modo, non sentiva di appagare la sua compassione verso san Giuseppe, e quindi cercava di procurare altri mezzi per confortarlo. Alcune volte chiedeva al Signore con ardentissima carità che trasponesse in lei i dolori che pativa il suo sposo, per concedere a lui un po' di sollievo. Ella, come infima fra tutte le creature, si reputava degna e meritevole di ogni tribolazione. Come madre e maestra di santità presentava questa ragione dinanzi all'Altissimo, a cui dichiarava che il suo debito superava quello di tutti i mortali, ma poiché non gli dava degna corrispondenza apriva il suo cuore ad ogni sorta di dolore e di afflizione. Maria santissima rievocava davanti al Signore anche la santità di san Giuseppe, la purezza e i tesori custoditi in quel cuore che l'Onnipotente stesso aveva plasmato a somiglianza del suo; chiedeva a sua Maestà molte benedizioni per il suo sposo, e gli rendeva grazie per aver creato un uomo così degno dei favori divini e così pieno di santità e rettitudine. E riconoscendo in tutti questi prodigi la gloria e la sapienza dell'Altissimo invitava gli angeli a lodarlo, a magnificarlo e a benedirlo con nuovi cantici. La divina Regina, considerando le pene e i dolori del suo amato sposo, da una parte si affliggeva e ne aveva compassione, e dall'altra parte, conoscendo i suoi meriti ed il compiacimento che ne aveva il Signore, si rallegrava per la pazienza del santo e rendeva ancor più lode all'Onnipotente. In tutte queste opere ella esercitava le diverse virtù in modo così eminente da suscitare la meraviglia degli angeli. E uno stupore ancor più grande sarebbe potuto scaturire dall'insipienza stessa dei mortali se avessero visto una creatura umana operare con piena perfezione tante cose insieme, senza che la sollecitudine di Marta si opponesse alla contemplazione e alla quiete di Malia. In questo la divina Signora si rendeva simile agli angeli e agli spiriti sovrani, che ci assistono e ci custodiscono senza distogliere lo sguardo dall'Altissimos. Tuttavia Maria li superava per l'attenzione che rivolgeva a Dio e per il lavoro che eseguiva con i sensi corporei di cui essi sono privi. Difatti, come figlia di Adamo, ella era creatura terrena e spirito celeste, e pertanto con la parte superiore dell'anima era protesa verso le alte vette dell'amore divino, mentre con la parte inferiore esercitava la carità verso il suo santo sposo.

870. In altre occasioni la pietosa Signora presagiva l'acerbità dei dolori che Giuseppe pativa, e allora mossa da tenera compassione chiedeva umilmente al suo santissimo Figlio il permesso di esercitare la sua autorità di regina; ed ottenutolo ordinava alle sofferenze ed alle loro cause naturali di sospendere la propria attività e di non affliggere così tanto il giusto e l'amato del Signore. Il santo sposo, dopo aver ricevuto tale sollievo, poteva riposare per uno o più giorni, ritornando a patire di nuovo quando l'Altissimo lo disponeva. Altre volte Maria comandava ai santi angeli - non con autorità dispotica, ma pregandoli - che consolassero san Giuseppe e l'animassero nei dolori e nelle sue afflizioni, come richiede la fragile condizione della carne. A questo ordine, gli angeli si manifestavano al fortunato infermo in forma umana, visibile, pieni di splendore e bellezza, parlandogli della Divinità e delle sue infinite perfezioni. Talvolta con dolcissime ed armoniose voci gli eseguivano una celeste musica, elevando inni e cantici divini con i quali lo confortavano nel corpo ed infiammavano d'amore la sua purissima anima. Il pio Giuseppe, ricolmo di santità e di giubilo, aveva una speciale cognizione non solo di questi favori divini ma anche della santità della sua vergine sposa, dell'amore che ella gli portava, della carità con cui lo trattava e serviva, e delle altre eccelse virtù della Signora del mondo. Da tutto ciò Giuseppe ricevette una tale ricchezza che nessuna lingua può spiegare, né intelletto umano comprendere.

Insegnamento della Regina del cielo

871. Figlia mia, una delle opere virtuose più gradite al Signore e più fruttuose per le anime è l'esercizio della carità verso gli infermi; con esso si adempie gran parte della legge naturale di fare agli altri ciò che vorremmo fosse fatto a noi stessi. Nel Vangelo l'osservanza di questa norma è posta tra le cause che consentono ai giusti di raggiungere l'eterno premio, così come la sua trasgressione tra quelle che comportano la condanna dei reprobi. Su questa legge saremo giudicati, perché essendo tutti gli uomini figli del medesimo Padre celeste, sua Maestà reputa benevolenza o offesa recata a se stesso quella che si reca ai suoi figli che lo rappresentano. Tu, oltre a questo vincolo di fratellanza, hai anche altri legami con le tue religiose, perché sei loro madre. Sono spose di Cristo, mio santissimo figlio e mio Signore, come lo sei tu, ma avendo esse ricevuto meno benefici, per i maggiori titoli di cui sei stata rivestita, sei obbligata a servirle e ad aver cura di loro nelle infermità. E perciò, come in un'altra parte ti ho comandato, reputati l'infermiera di tutte, e tra tutte la minima e la più obbligata. Desidero anche che tu mi sia riconoscente per questo precetto, perché con esso ti assegno un incarico tanto stimabile ed eccelso nella casa del Signore. Per adempierlo non affidare ad altre ciò che tu stessa puoi fare nel servizio alle inferme; quando però le varie occupazioni del tuo ufficio di abbadessa te lo impediranno, rivolgiti premurosamente alle sorelle che per obbedienza svolgono questa mansione. Oltre che per soddisfare il precetto della carità, un'altra ragione per cui si deve assistere le religiose nelle infermità, con ogni cura e con ogni possibile attenzione, è che esse, contristate e bisognose, non rivolgano gli occhi e il cuore al mondo ricordandosi della casa dei loro genitori. Credimi: per questa strada si insinuano gravi mali all'interno delle comunità, perché la nostra natura umana sopporta così poco le privazioni che quando le manca ciò che le spetta scivola in rovinosi precipizi.

872. Per mettere in pratica questo insegnamento, ti servirà da stimolo e da esempio l'amore che io mostrai verso il mio sposo Giuseppe nelle sue infermità. Molto pigra è quella carità la quale aspetta che il bisognoso esponga le sue necessità. Io non attendevo questo, ma accorrevo prima che il mio sposo mi chiedesse ciò che gli era necessario, ed il mio affetto e la mia conoscenza prevenivano le sue richieste. E così lo consolavo non solo servendolo, ma anche rivolgendogli le mie amorevoli attenzioni. Condividevo i suoi dolori ed il suo affanno con intima compassione, e nello stesso tempo lodavo l'Altissimo e gli rendevo grazie per il beneficio che dispensava al suo servo. Se qualche volta cercavo di alleviare le sue sofferenze, non era per togliergli l'occasione di patire, ma affinché con questo soccorso riacquistasse maggior vigore e glorificasse l'Autore di ogni cosa buona e santa: in tal modo lo esortavo alla pratica di queste virtù. Con simile finezza d'animo si devono prevedere, per quanto possibile, le necessità dell'infermo e del debole, animandoli con la compassione e con l'esortazione, e desiderando il loro bene senza che perdano il merito del patire. Quando si ammalano le tue sorelle, fossero anche quelle delle quali hai più bisogno o che più ami, non ti turbare, perché per questo motivo molte anime nel mondo e nella vita consacrata perdono il merito dell'afflizione. Difatti, quando esse vedono nell'infermità o nel pericolo amici e congiunti rimangono sconcertate e mascherano il dolore con il colore della compassione. In qualche modo tentano così di sovvertire la volontà del Signore, non conformandosi ad essa. Io di tutto ho dato loro esempio; e da te voglio che lo imiti perfettamente, seguendo sempre le mie orme.

Augustinus
19-03-05, 20:05
Libro V, Cap. 15, §§ 873-885

CAPITOLO 15

Il felicissimo transito di san Giuseppe: come avvenne e come lo assistettero Gesù nostro salvatore e Maria santissima signora nostra.

873. Correva già l'ottavo anno da quando le infermità e la debolezza avevano colpito il fortunato san Giuseppe, volgendo il suo generoso spirito a purificarsi sempre più nel crogiolo della pazienza e dell'amore divino. Gli anni di vita e gli acciacchi della malattia avevano debilitato le sue forze a tal punto che il suo corpo reagiva sempre meno, avviandosi verso l'inevitabile fine dell'esistenza, in cui tutti noi, figli di Adamo, abbiamo il dovere di pagare il comune debito della morte. Nel frattempo cresceva la cura e la sollecitudine della sua celeste sposa, nostra Regina, nell'assisterlo e servirlo con inviolabile attenzione. E conoscendo l'amantissima Signora, con la sua rara sapienza, che si avvicinava il giorno in cui il suo castissimo sposo sarebbe uscito dal pesante esilio terreno, si presentò dinanzi al suo santissimo Figlio e gli disse: «Signore, altissimo Dio, salvatore del mondo, figlio dell'eterno Padre, so per divina ispirazione che già si approssima il tempo stabilito dalla vostra eterna volontà per la morte del vostro servo Giuseppe. Io vi supplico, per le vostre arcane misericordie e per la vostra infinita bontà, che lo assista in quest'ora il braccio onnipotente della vostra Maestà, affinché la sua morte sia preziosa ai vostri occhi come è stata ad essi gradita la rettitudine della sua vita. Fate in modo che esca dal suo pellegrinaggio terreno in pace, con la speranza certa dei premi eterni per il giorno in cui la vostra benignità aprirà le porte dei cieli a tutti i credenti. Ricordatevi, Figlio mio, dell'amore e dell'umiltà del vostro servo, della sua pienezza di meriti e di virtù, della sua fedeltà e della sua sollecitudine verso di me, e di come quest'uomo giusto si impegnò col sudore della sua fronte per sostentare la vostra grandezza, e me umile serva vostra».

874. Il nostro Salvatore le rispose: «Madre mia, le vostre richieste mi sono gradite, e sono presenti al mio cospetto i meriti di Giuseppe. Io lo assisterò e gli assegnerò tra i principi del mio popolo, per il tempo opportuno, una sede tanto eminente da destare la meraviglia degli angeli, e da essere motivo di lode per loro e per gli uomini. Con nessuna generazione opererò ciò che farò per il vostro sposo». Per questa promessa la divina Signora rese grazie al suo dolcissimo Figlio e prima della morte, per nove giorni, assieme a lui assistette san Giuseppe ininterrottamente senza lasciarlo mai solo. In questo tempo, per ordine dello stesso Signore, i santi angeli eseguivano, tre volte al giorno, per il fortunato infermo una celeste musica, invocando benedizioni su di lui ed innalzando cantici di lode all'Altissimo. Inoltre, si percepì in tutta quell'umile ma invidiabile casa una soavissima fragranza di odori così leggiadri che confortavano non solo il santo Giuseppe, ma anche tutti quelli che si trovavano fuori dalla sua abitazione, dove quell'aroma si era diffuso.

875. Un giorno, prima di morire, il pio uomo, tutto infiammato nel divino amore per i benefici ricevuti, ebbe un'altissima estasi della durata di ventiquattro ore, in cui il Signore per miracoloso intervento gli preservò le forze e la vita. In questo grandioso rapimento vide chiaramente la divina essenza: in essa gli fu manifestato senza ombre né misteri ciò che per fede aveva creduto riguardo all'incomprensibile Divinità, come pure il mistero dell'incarnazione, della redenzione umana, della Chiesa militante e di tutti i sacramenti che ad essa appartengono. La santissima Trinità scelse ed elesse Giuseppe come precursore di Cristo, nostro salvatore, presso i santi padri e profeti del limbo, e gli affidò il mandato di annunziare a questi la redenzione, preparandoli a ricevere la venuta e la visita dello stesso Signore, per tirarli fuori da quel seno di Abramo e condurli alla felicità e al riposo eterno. Maria santissima vide tutto ciò nello specchio dell'anima del suo santissimo Figlio, nella medesima forma in cui le si erano rivelati gli altri misteri, e comprese come tutto si era operato nella vita del suo amantissimo sposo; la gran Principessa rese allora degne grazie al Signore.

876. San Giuseppe rientrò in sé da questa estasi con il volto circonfuso di splendore, rilucente di una straordinaria bellezza, e con la mente tutta santificata dalla vista di Dio. Parlando con la sua santissima sposa le chiese la sua benedizione; ella pregò il suo santissimo Figlio perché gliela desse, e la divina Maestà obbedì. Subito dopo la gran Regina, come maestra di umiltà, postasi in ginocchio chiese a san Giuseppe che, come sposo e capo, la benedicesse. L'uomo di Dio per consolare la prudentissima sposa, trasportato dall'impulso divino, nell'accomiatarla le impartì la sua benedizione. Ella gli baciò la mano con la quale l'aveva benedetta e lo pregò di salutare da parte sua i santi padri del limbo. Giuseppe, per chiudere il testamento della sua vita con il sigillo dell'umiltà, domandò perdono alla sua celeste sposa per tutte le mancanze che, come uomo fragile e terreno, aveva commesso nel servirla e nello stimarla, e la pregò che in quell'ora non lo abbandonasse, assistendolo e intercedendo per lui con le sue orazioni. Il santo sposo ringraziò anche il suo santissimo Figlio per i benefici che aveva ricevuto dalla sua liberalissima mano in tutta la sua vita e specialmente nella malattia. Le ultime parole che san Giuseppe pronunziò, conversando con la sua sposa, furono queste: «Benedetta siete fra tutte le donne, ed eletta fra tutte le creature. Vi lodino gli angeli e gli uomini: tutte le generazioni conoscano, magnifichino ed esaltino la vostra dignità; e tramite voi sia conosciuto, adorato ed esaltato il nome dell'Altissimo per tutti i secoli futuri, e sia eternamente lodato per avervi creata così preziosa agli occhi suoi e di tutti gli spiriti celesti. Spero di godere della vostra vista nella patria celeste».

877. L'uomo di Dio si volse quindi a Cristo nostro Signore, e per parlare a sua Maestà con profonda riverenza, anche in quell'ora, tentò di inginocchiarsi a terra, ma il dolcissimo Gesù si avvicinò a lui e lo ricevette tra le sue braccia. Egli allora, con il capo reclinato in queste, gli disse: «Signore mio e Dio altissimo, figlio dell'eterno Padre, creatore e redentore del mondo, date la vostra eterna benedizione al vostro schiavo, alla creatura delle vostre mani. Perdonate, o Re pietosissimo, le colpe che indegnamente ho commesso nel servirvi e nello stare in vostra compagnia. Io vi confesso, vi magnifico ed esalto e con cuore umile vi rendo eternamente grazie per avermi eletto fra tutti gli uomini, per vostra ineffabile benignità, come sposo della vostra vera Madre. La vostra grandezza e la vostra stessa gloria siano il mio ringraziamento per tutta l'eternità». Il Redentore del mondo gli impartì la benedizione, e gli disse: «Padre mio, riposate in pace e nella grazia mia e del mio Padre celeste. Ai miei profeti e santi che vi attendono nel limbo darete il lieto annunzio che già si avvicina la loro redenzione». A queste parole di Gesù e nelle sue stesse braccia il santo e felicissimo Giuseppe spirò; e sua Maestà gli chiuse gli occhi. Nel medesimo istante la moltitudine degli angeli, che ivi si trovavano con il loro Re supremo e con la loro Regina, intonarono dolci cantici di lode con celesti ed armoniose voci. Subito per ordine di sua Altezza portarono la santissima anima al limbo dei padri e dei profeti dove, piena di splendori e di incomparabile grazia, tutti la riconobbero come quella del padre putativo del Redentore del mondo, suo grande favorito e degno di singolare venerazione. E, secondo quanto gli aveva ordinato il Signore, egli cagionò in quella innumerevole assemblea di santi un nuovo giubilo, comunicando ad essi la lieta notizia: era ormai prossimo il loro riscatto.

878. Nonostante la preziosa morte di san Giuseppe fosse stata preceduta da così lunghe infermità e da estenuanti dolori, vi furono anche altre cause che la determinarono e che non è opportuno passare sotto silenzio. Con tutte le sue malattie, infatti, avrebbe potuto prolungarsi ancora la sua vita, se a queste non si fossero sovrapposti gli effetti provocati dall'ardentissimo fuoco di amore che incendiava il suo rettissimo cuore. Ed affinché questa felicissima morte fosse più il trionfo dell'amore che il castigo delle colpe, il Signore sospese l'intervento speciale e miracoloso con cui preservava le forze naturali del suo servo perché non venissero vinte dalla violenza dell'amore. Mancando questo contributo divino la natura si arrese e si sciolse il laccio che tratteneva quella santissima anima nella prigione della corruttibilità del corpo, nella cui separazione consiste la nostra morte. Così l'amore, come ho già narrato, fu l'ultima pena delle sue infermità e fu anche la più grande e la più gloriosa, poiché con essa la morte è sonno del corpo e principio della vita indefettibile.

879. La gran Signora dei cieli, vedendo morto il suo sposo, preparò il suo corpo per la sepoltura, e secondo l'u sanza comune lo vestì, senza che lo toccassero altre mani all'infuori delle sue e di quelle dei santi angeli che, in forma umana, l'aiutarono. Ed affinché non fosse scalfita l'onestissima modestia della vergine Madre, il Signore avvolse il corpo del defunto Giuseppe di un mirabile splendore che lo ricopriva in modo da non fare apparire agli occhi altro che il volto. E così la purissima sposa non lo vide, sebbene lo vestisse per la sepoltura. Alla fragranza che emanava accorsero alcune persone; ognuno al vederlo così bello, come se fosse stato vivo, era preso da grande stupore. Con l'assistenza di parenti, amici e molti altri e specialmente del Redentore del mondo, della sua beatissima Madre e della innumerevole schiera di angeli, il sacro corpo del glorioso san Giuseppe fu portato alla comune sepoltura. In tutte queste azioni ed occasioni la prudentissima Regina serbò il suo immutabile contegno e la sua austerità senza cadere in gesti scomposti, leggeri e femminili; né il dolore le impedì di accudire a tutte le cose necessarie al suo santissimo Figlio ed all'ossequio del suo defunto sposo. Il cuore regale e magnanimo della Signora delle genti si prodigava per tutto. Subito dopo ella rese grazie al proprio figlio e vero Dio per i favori che aveva dispensato al suo santo sposo, e con dimostrazioni di altissima riverenza ed umiltà prostratasi dinanzi a lui pronunciò queste parole: «Signore e padrone di tutto il mio essere, vero figlio e maestro mio, la santità di Giuseppe mio sposo poté trattenervi finora con noi e fare in modo che meritassimo la vostra desiderabile compagnia, ma con la morte del vostro amato servo posso io ben temere di perdere il bene che non merito. Consideratevi, o Signore, come obbligato dalla vostra stessa bontà a non abbandonarmi. Accoglietemi di nuovo come vostra serva accettando gli umili desideri e l'ansietà di un cuore che vi ama». Il Salvatore del mondo accettò questa nuova offerta della sua santissima Madre e la rassicurò che non l'avrebbe lasciata sola sino a quando, per volontà dell'eterno Padre, non fosse venuto il tempo di iniziare la predicazione.

Insegnamento della Regina del cielo

880. Figlia mia carissima, non è senza un motivo particolare che il tuo cuore si è mosso, con speciale compassione e pietà, verso quelli che si ritrovano in punto di morte, e che è sorto in te il desiderio di aiutarli in quell'ora. In verità, come hai potuto conoscere, le anime in quell'istante soffrono incredibili e pericolose angustie per le insidie del diavolo e della stessa natura che le circonda. Da quel momento dipende tutto: l'esilio terreno si conclude, perché cada sopra di esso l'ultima sentenza di morte o di vita eterna, di pena o di gloria senza fine. E poiché l'Altissimo si compiace che tu metta in pratica la carità di cui sei stata colmata verso tutti i morenti, io ti confermo nello stesso proposito e ti esorto a concorrere con tutte le forze ed a prestarci obbedienza con tutti i tuoi sforzi. Considera, dunque, o amica, che Lucifero e i suoi ministri riconoscono dagli eventi e dalle cause naturali quando gli uomini si trovano in una pericolosa e mortale infermità; e quindi in quell'istante stesso si preparano con astuzia e con tutta la loro malignità ad investire il povero ed ignorante malato e a farlo precipitare, se possono, con varie tentazioni. Inoltre, quando si avvicina il termine delle persecuzioni contro le anime, i principi delle tenebre cercano di rifarsi da questo danno assalendo i mortali con maggior malvagità nel poco tempo che manca alla fine della vita.

881. In questa situazione si aggregano come lupi sanguinari e si sforzano di riconoscere lo stato dell'infermo sia riguardo a ciò che ha di naturale sia riguardo a ciò che ha di acquisito, considerando le sue inclinazioni, gli usi, i costumi ed anche gli affetti in cui mostra particolare suscettibilità; e ciò al fine di poterlo assaltare e di invergli per quella via maggior guerra. A quelli che sregolatamente amano la vita i demoni suggeriscono che questa loro affezione non è poi così pericolosa, ed impediscono che qualcuno li disinganni. In quelli che sono stati negligenti nell'uso dei santi sacramenti suscitano una nuova tiepidezza e propongono loro maggiori difficoltà, affinché muoiano senza avvicinarsi ad essi o li ricevano senza frutto e con cattiva predisposizione. Ad alcuni creano stati di confusione, affinché non prendano coscienza dei loro peccati; ad altri frappongono indugi ed ostacoli, perché non dichiarino i loro debiti e non mettano pace nei loro cuori. In quelli che amano la vanità risvegliano il desiderio, anche in quell'ultima ora, di molte cose vane e superbe da eseguirsi dopo la morte. Con veemenza inclinano altri avari o lussuriosi verso tutto ciò che ciecamente amarono. E così i crudeli nemici si avvalgono di tutte le cattive abitudini dei mortali per spingerli dietro agli oggetti e per rendere ad essi difficoltoso o impossibile il rimedio. E tutti gli atti peccaminosi che gli uomini operarono in vita, e con i quali acquistarono viziosi costumi, furono altrettanti pegni ed armi offensive che diedero al comune nemico, per far loro guerra nell'ora tremenda della morte. E così ogni appetito soddisfatto viene ad aprire la via, perché il demonio penetri nel castello dell'anima. Egli, nell'interno di questa, emette il suo pestifero fiato e solleva dense tenebre - che sono i suoi stessi effetti - affinché gli uomini non riconoscano le divine ispirazioni, né abbiano vero dolore dei loro peccati, né facciano penitenza alcuna per la loro cattiva condotta in vita.

882. Generalmente questi nemici fanno in quell'ultima ora grandi stragi, infondendo negli infermi la falsa speranza di vivere più a lungo e di eseguire con il tempo ciò che Dio ispira loro per mezzo dei suoi angeli: con questo inganno essi si ritrovano beffati e perduti. Soprattutto in quel momento è grande il pericolo per quelli che hanno disprezzato in vita il rimedio dei santi sacramenti. La giustizia divina è solita castigare questo rifiuto, molto offensivo per il Signore e per i santi, abbandonando le anime in preda al loro cattivo consiglio. Queste, poiché non vollero approfittare a suo tempo del rimedio opportuno, meritano, giustamente, di essere escluse nell'ultima ora dalla salvezza eterna, che temerariamente aspettavano. Pochissimi sono i giusti in pericolo di morte che non vengono assaltati con incredibile rabbia dall'antico serpente. Se egli pretende di far cadere coloro che sono santi e virtuosi, che cosa sperano coloro che sono dediti ai vizi, che cosa attendono i negligenti ed i pieni di peccati che hanno impiegato tutta la loro vita a demeritare la grazia e il favore divino e a schivare le opere di cui potevano avvalersi contro il nemico? Il mio santo sposo Giuseppe fu tra quelli che ebbero il privilegio di non vedere né sentire il demonio in quell'ora estrema, perché, quando gli spiriti maligni tentarono di avvicinarsi, furono arrestati da una forza potente che li allontanò e i santi angeli li precipitarono nell'abisso. Ed essi sentendosi così oppressi e schiacciati - a nostro modo di intendere - rimasero turbati, confusi e come storditi. Ciò diede occasione a Lucifero di convocare nell'inferno un'assemblea o un conciliabolo al fine di consultarsi con tutti i principi delle tenebre su quanto era accaduto, e di investigare nel mondo sulla vera o presunta venuta del Messia.

883. Comprendi ora, carissima, quanto sia pericoloso il momento della morte e quante anime periscano in quell'ora in cui cominciano a svelarsi i meriti e i peccati. Non ti dichiaro quanti sono quelli che si perdono e si dannano, perché - se lo sapessi - ne moriresti per la pena e per il vero amore che porti al Signore. La regola generale dice che la buona vita aspetta la buona morte, tutto il resto è incerto, raro e contingente. Il rimedio sicuro deve consistere nell'intraprendere da lontano il cammino. Perciò ti avverto di pensare ogni giorno, allo spuntare della luce, se quello sarà l'ultimo della tua vita, e riguardandolo come se dovesse veramente esserlo - poiché non sai se in effetti lo sarà - cerca di mettere ordine nella tua anima in modo che con volto allegro e sereno tu possa ricevere la morte, qualora venga. Non rimandare nemmeno per un istante il dolore dei tuoi peccati e il proposito di confessarli, se ne avrai commessi. Cerca di emendare fin la più piccola imperfezione, in modo da non lasciare nella tua coscienza nessuna colpa, di cui senti rimorso, senza dolertene e senza lavarti con il sangue di Cristo mio santissimo figlio. Disponi tutta te stessa in uno stato tale da poter comparire dinanzi al giusto giudice che ti deve esaminare e che deve giudicare le tue facoltà a partire dal più piccolo pensiero e dalla minima azione.

884. Ma per aiutare, come desideri, coloro che si trovano in quell'estremo pericolo, in primo luogo raccomanda, se potrai, a tutti questi il consiglio che ti ho suggerito: vivano con l'anima sempre pronta per ottenere una felice morte. Inoltre per questo fine eleverai un'orazione ogni giorno senza mai tralasciarla. Con fervorosi affetti e gemiti prega l'Onnipotente, affinché dissipi gli inganni dei demoni e rompa i lacci e le insidie che essi tramano contro quelli che agonizzano o si ritrovano in quell'istante, ed impetra che tutti loro siano confusi dalla sua divina destra. Tu sai che io recitavo questa orazione per i mortali e quindi voglio che mi imiti. Similmente, ti ordino che, per aiutarli meglio, comandi ed intimi agli stessi demoni di allontanarsi da loro e di non opprimerli. Ben puoi usare questo potere, anche se non sei presente in quei frangenti poiché, essendovi il Signore, nel suo nome puoi comandare loro e costringerli a fuggire per sua maggior gloria ed onore.

885. Riguardo alle tue sorelle, illuminale senza turbarle su quello che devono fare. Ammoniscile ed assistile, affinché ricevano subito i santi sacramenti e vi si accostino frequentemente. Procura e sforzati di animarle e consolarle, discorrendo con loro sulle cose di Dio, sui suoi misteri e sulla sacra Scrittura, affinché si risveglino i loro sentimenti e i loro buoni propositi e si dispongano a ricevere dall'alto la luce e i divini consigli. Incoraggiale nella speranza, fortificale contro le tentazioni, ed insegna loro come devono resistervi e vincerle. Quando l'Altissimo non ti darà una particolare illuminazione per comprendere le loro prove, cerca tu stessa di conoscerle prima che te le manifestino, affinché applichi a ciascuna la medicina più conveniente; le infermità spirituali, infatti, sono difficili da diagnosticare e curare. Adoperati per eseguire quanto ti insegno ed io otterrò dal Signore privilegi per te e per quelli che desidererai aiutare. Non essere parca nella carità, perché in questa virtù non devi operare in proporzione a ciò che tu sei, ma nella misura di ciò che l'Altissimo vuole operare per mezzo di te.

Augustinus
19-03-05, 20:09
Libro V, Cap. 16, §§ 886-894

CAPITOLO 16

L'età che aveva la Regina del cielo quando morì san Giuseppe; alcuni privilegi del santissimo sposo.

886. La vita del più felice fra gli uomini, san Giuseppe, fu di sessant'anni ed alcuni giorni; a trentatré sposò Maria santissima e in sua compagnia ne visse poco più di ventisette. Quando il santo sposo morì, la gran Signora aveva quarantuno anni ed era entrata da pochi mesi nel quarantaduesimo: a quattordici, infatti, fu data in sposa a san Giuseppe e insieme ne vissero ventisette, più i mesi che trascorsero dall'otto settembre fino al felice transito di lui. La Regina del cielo si ritrovò a questa età con la medesima disposizione e perfezione naturale che aveva acquistato a trentatré anni, perché non invecchiò, né decadde da quello stato perfettissimo. Per la morte di san Giuseppe provò un naturale sentimento di dolore, perché lo amava come sposo, come santo tanto eccellente nella perfezione e come protettore e benefattore. Per la prudentissima Signora questa sofferenza, benché ben ordinata, non fu piccola; l'amore infatti, già grande, era reso ancor maggiore dalla conoscenza del grado di santità che il suo sposo aveva tra i più illustri santi scritti nel libro della vita e nella mente dell'Altissimo. E se ciò che si ama di cuore non si perde senza dolore, il cordoglio per la perdita di ciò che si ama molto sarà maggiore.

887. Non è nell'intento di questa Storia scrivere di proposito le meraviglie della santità di san Giuseppe, né io ho l'ordine di farlo più di quanto sia necessario per meglio manifestare la dignità della sua sposa e nostra Regina, ai meriti della quale, dopo quelli del suo santissimo Figlio, si devono attribuire i doni e le grazie che l'Altissimo pose nel glorioso patriarca. E se anche la divina Signora non fosse stata la causa meritoria o lo strumento della santità del suo sposo, fu per lo meno il fine immediato al quale questa venne destinata; infatti, il Signore comunicò al suo servo Giuseppe la pienezza di virtù e di grazia necessaria affinché fosse degno sposo e custode di colei che si sceglieva come Madre. La santità di san Giuseppe, quindi, si deve misurare partendo da questo criterio e dall'amore e dalla stima che lo stesso Signore ebbe per la sua Madre santissima. Conformemente a tale pensiero credo che, se nel mondo vi fosse stato un uomo più perfetto e di qualità migliori, quello senza dubbio il Signore avrebbe dato a sua Madre come sposo; e siccome Dio la diede al patriarca san Giuseppe, costui dovette essere incontestabilmente il migliore su tutta la terra. Avendolo creato e preparato per fini tanto sublimi, è certo che la sua potente destra lo dovette rendere adatto e all'altezza di essi; la misura della luce divina doveva essere in relazione alla santità, alle virtù, ai doni, alle grazie e alle inclinazioni infuse e naturali.

888. Tra questo grande patriarca e gli altri santi noto una differenza. Infatti a molti di loro furono dati altri favori e privilegi, non tutti ordinati alla santità personale ma al servizio del Signore negli uomini; erano cioè grazie "gratis datae". In san Giuseppe, al contrario, i doni erano tutti finalizzati ad aumentare virtù e santità: quanto più egli era perfetto ed angelico, tanto più era adatto ad essere lo sposo di Maria santissima e il depositario del tesoro e del mistero del cielo; tutta la sua persona doveva essere un miracolo di santità, e lo fu. Questa meraviglia, per una particolare provvidenza del Signore, incominciò in lui fin dal grembo materno: il suo corpo fu dotato di temperamento equilibrato, di eccellenti qualità, di attitudine alla virtù, affinché subito fosse terra benedetta e ricevesse in sorte un'anima buona e delle inclinazioni rette. Egli fu santificato nel grembo di sua madre nel settimo mese; per tutta la vita gli restò legato il fomite del peccato e non ebbe mai moto impuro o sregolato; inoltre, benché in questa prima santificazione non gli fosse dato l'uso della ragione, ma la sola giustificazione dal peccato originale, sua madre sentì un nuovo giubilo nello Spirito Santo. Senza comprendere tutto il mistero, ella fece grandi atti di virtù e pensò che il figlio che portava in seno sarebbe stato ammirabile agli occhi di Dio e degli uomini.

889. San Giuseppe venne alla luce molto bello e perfetto, e suscitò in genitori e congiunti una gioia straordinaria, simile a quella che vi fu alla nascita del Battista, anche se la causa di tale gaudio fu più misteriosa. Già a tre anni gli fu concesso il perfetto uso della ragione, attraverso la scienza infusa e un nuovo aumento di grazia. Da quel momento il bambino cominciò a conoscere Dio per mezzo della fede e mediante la conoscenza naturale il Signore gli si rivelò anche come causa prima ed autore di tutte le cose, per cui ascoltava con attenzione e capiva profondamente ciò che si diceva dell'Altissimo e delle sue opere. Fin da allora ebbe il sublime dono dell'orazione e della contemplazione e l'ammirabile esercizio delle virtù, conformemente alla sua età. A tre anni, quindi, san Giuseppe era già uomo perfetto nell'uso della ragione - che comunemente si raggiunge intorno ai sette anni - e nella santità. Era di indole dolce, caritatevole, affabile, sincera, in tutto mostrava inclinazioni non solamente sante ma angeliche e, crescendo sempre più nella perfezione, giunse con una vita irreprensibile all'età in cui si sposò con Maria santissima.

890. Dopo le nozze intervennero le preghiere della divina Signora affinché gli venissero accresciuti i doni della grazia e fosse confermato in essa. Ella supplicò con insistenza l'Altissimo che, se le ordinava di sposarsi, santificasse il suo sposo Giuseppe per conformarlo ai suoi castissimi pensieri e desideri. Il Signore le fece sapere che la esaudiva e con la forza del suo braccio onnipotente operò copiosamente nello spirito e nelle facoltà del patriarca san Giuseppe effetti tanto divini che non si possono esprimere a parole; lo rivestì di tutte le virtù e di tutti i suoi doni. Inoltre, lo purificò di nuovo e lo ricolmò di grazia, confermandolo mirabilmente in essa. Nella castità il santo sposo fu esaltato più dei più alti serafini, perché la purezza che essi hanno senza il corpo fu concessa a san Giuseppe in un corpo corruttibile e in una carne mortale; mai entrò nelle sue facoltà immagine o specie di cosa impura della natura animale e sensibile. Essendo stato preservato da tutto questo, con una sincerità cristallina ed angelica, egli venne preparato a stare in compagnia e alla presenza della purissima fra tutte le creature; senza tale privilegio, infatti, non sarebbe stato all'altezza di una così grande dignità.

891. Nelle altre virtù fu ammirabile e singolare, specialmente nella carità, come chi si trova alla fonte per dissetarsi di quell'acqua viva che zampilla per la vita eterna o come materia che, vicino al fuoco, s'infiamma senza alcuna resistenza. La più grande esaltazione di questa virtù nel nostro santo si realizzò in quel che ho narrato nel capitolo precedente, giacché l'amore di Dio lo fece ammalare e fu proprio questo lo strumento che tagliò il filo della sua vita, rendendolo privilegiato nella morte. Le dolci angosce dell'amore, infatti, sorpassarono e quasi assorbirono quelle della natura, e queste operarono meno di quelle. Inoltre, siccome il santo ebbe così vicino l'oggetto del suo amore, Cristo nostro Signore e sua Madre, più di quanto abbia potuto o possa averli qualsiasi altro mortale, era inevitabile che quel candidissimo e purissimo cuore si consumasse tutto in affetti ed in effetti della più singolare carità. Benedetto sia l'Autore di meraviglie così grandi e benedetto sia il più felice tra i mortali, nel quale tutte queste meraviglie furono operate degnamente! È ben giusto che le nazioni e le generazioni lo conoscano e benedicano, poiché con nessun'altra creatura il Signore fece tali cose e a nessun'altra manifestò tanto il suo amore.

892. Delle visioni e rivelazioni divine con le quali fu favorito san Giuseppe ho detto qualcosa in tutto il corso di questa Storia; esse furono molto più di quelle che si possono raccontare, ma il di più sta nel fatto che egli conobbe i misteri di Cristo nostro Signore e della sua Madre santissima e visse in loro compagnia tanti anni, venendo considerato padre del medesimo Signore e vero sposo della Regina lo ho compreso alcuni privilegi che l'Altissimo gli concesse per la sua santità a vantaggio di quelli che degnamente lo invocheranno come loro intercessore. Il primo privilegio è finalizzato ad ottenere la virtù della castità e a vincere i pericoli della sensualità. Il secondo a conseguire aiuti potenti per allontanarsi dal peccato e tornare all'amicizia di Dio. Il terzo ad acquistare per suo tramite la devozione a Maria santissima e fruire della sua intercessione. Il quarto ad ottenere una buona morte ed essere in quell'ora difesi dal demonio. Il quinto a far sì che gli stessi demoni temano di udire il nome di san Giuseppe. Il sesto a conseguire la salute del corpo e il rimedio in altre tribolazioni. Il settimo privilegio è finalizzato ad ottenere discendenza nelle famiglie. Dio elargisce questi e molti altri benefici a quelli che lo pregano debitamente per l'intercessione di san Giuseppe, sposo della nostra Regina, ed io chiedo a tutti i fedeli figli della santa Chiesa di essergli molto devoti; così, se si disporranno adeguatamente a meritarle e riceverle, sperimenteranno queste grazie.

Insegnamento della Regina del cielo

893. Figlia mia, benché tu abbia scritto che il mio sposo Giuseppe è il più nobile fra i santi e i principi della celeste Gerusalemme, tu non puoi adesso manifestare la sua eminente santità, né i mortali possono comprenderla prima di arrivare alla visione di Dio, quando con meraviglia e a lode del Signore stesso diverranno capaci di questo mistero. E nell'ultimo giorno gli infelici dannati piangeranno amaramente per non aver conosciuto, a causa dei loro peccati, questo mezzo così potente ed efficace per la loro salvezza e per non essersene serviti al fine di guadagnarsi l'amicizia del giusto giudice. I figli di questo mondo hanno ignorato i privilegi e le prerogative che il Signore onnipotente concesse al mio santo sposo e quanto valga la sua intercessione presso sua Maestà e presso di me: ti assicuro, infatti, o carissima, che alla presenza dell'Altissimo egli è uno dei più potenti nel trattenere la giustizia divina contro i peccatori.

894. Voglio che tu sia molto grata al Signore per la sua magnanimità e che tu gli renda lode per la conoscenza e la luce che hai ricevuto di questo mistero. In avvenire, inoltre, procura di crescere nella devozione e nell'amore verso il mio santo sposo e di benedire l'Onnipotente sia per quanto generosamente gli donò, sia per la gioia che io ebbi di conoscerlo. In tutte le tue necessità ricorri alla sua intercessione, invita quanti potrai alla sua devozione e fa' in modo che le tue religiose vi si distinguano, poiché tutto ciò che il mio sposo domanda in cielo l'Altissimo lo concede sulla terra, e alle sue richieste e parole tiene vincolati grandi e straordinari favori per gli uomini, se essi non si rendono indegni di riceverli. Tali privilegi corrispondono alla candida perfezione di questo ammirevole santo e alle sue eccelse virtù; la divina clemenza, infatti, si piegò ad esse e lo guardò con grande liberalità per concedere ammirabili misericordie a lui e a quelli che si varranno del suo aiuto.

Augustinus
01-05-05, 13:39
SAN GIUSEPPE un uomo per bene

di Antonia Bonomi

Il culto di San Giuseppe, il padre putativo di Gesù, nella Chiesa d’Oriente era praticato già attorno al IV secolo, mentre in Occidente si è affermato solo attorno all’anno Mille e lo attestano i martirologi, primo fra tutti quello del monastero di Richenau, ricordandolo al 19 marzo, data diventata festa universale della Chiesa con Gregorio XV nel 1621.
Nei Vangeli canonici solo Matteo e Luca parlano di Giuseppe, indicandolo come il promesso sposo di Maria, come lei discendente della stirpe di David.
Matteo racconta di Maria sposata secondo l’uso ebraico a Giuseppe, un artigiano del luogo. Il matrimonio ebraico avveniva in due tempi: con il fidanzamento la donna restava nella propria casa pur passando sotto la potestà del marito, trascorso normalmente un anno si celebravano le nozze, un corteo accompagnava la sposa alla casa dello sposo dove si svolgeva il pranzo. Se nel periodo cosiddetto di fidanzamento nascevano figlioli, erano considerati legittimi a meno che non fosse manifesto il tradimento. Giuseppe e Maria si trovavano proprio nel periodo di fidanzamento quando l’angelo Gabriele annunciò alla Vergine il concepimento per opera dello Spirito Santo. “Maria ne informò Giuseppe suo sposo”, ci racconta Matteo, “ il quale, essendo anche giusto non voleva ripudiarla pubblicamente e decise di licenziarla in segreto”. Ma un angelo apparve in sogno a Giuseppe e gli disse di non aver paura a prendere presso di sé Maria, perché la sua gravidanza era di origine divina. Giuseppe è di nuovo presente in Matteo alla nascita di Gesù, nella fuga in Egitto, Luca lo ricorda fino alla presentazione al Tempio di Gesù, quando questi ha dodici anni, poi le sue tracce spariscono. Intorno al VII secolo la chiesa Copta ricordava la sua morte il 20 luglio.
Nei Vangeli apocrifi, cioè non riconosciuti dalla Chiesa come ispirati dal Signore anche se ne accoglie qualche passo, Giuseppe è indicato come un uomo vecchio, il Protovangelo di Giacomo, addirittura, parla di un anziano vedovo con figli costretto da un sogno del sommo Sacerdote a prendere presso di sé la dodicenne Maria allevata nel Tempio. Lo Pseudo Matteo afferma che i figli del vedovo si chiamavano Giacomo, Giuseppe, Giuda e Simone (tranne Giuseppe sono i nomi di tre dei dodici apostoli), più due sorelle non meglio identificate. L’anziana età di Giuseppe e il fatto che avesse figli ribadita da questi e altri racconti, più che qualcosa di grottesco, serviva probabilmente ad evidenziare la forte differenza d’età tra i due sposi e il possibile concepimento divino, a spiegare l’accenno ai “fratelli di Gesù” che fanno Matteo e Giovanni nei loro Vangeli.
Da san Girolamo in poi, molti teologi hanno rifiutato l’idea dell’anziano vedovo con figli, affermando che era usanza ebraica del tempo indicare come fratelli quelli che erano solo parenti.
Comunque sia, resta il fatto che per secoli il povero San Giuseppe è stato rappresentato come un vecchio dai capelli e dalla barba bianca. Bisogna arrivare alla fine del medioevo perché sia rappresentato come un uomo di mezza età. Personalmente ricordo mons. Nolli che, circa una trentina di anni or sono, affermava indignato che non era pensabile che il Signore affidasse suo figlio ad un uomo anziano e di conseguenza debole, per di più povero artigiano come per secoli si è detto, ma che doveva essere un uomo nel pieno vigore delle sue forze e benestante. Più o meno quello che, con qualche aggiustamento, si sta dicendo ora a dispetto degli insegnamenti che ho ricevuto nella mia infanzia.
Per i fedeli, Giuseppe è diventato il modello del padre e dello sposo per la sua devozione alla Madonna e al figlio, per la Chiesa è l’esempio dell’uomo ideale, che sa obbedire al volere divino assumendo responsabilità e rinunciando ai propri diritti. Una santità che non ha bisogno di fatti eclatanti, come dichiarò Paolo VI parlando del padre putativo di Gesù.
La festa del 1° maggio, istituita nel 1955 da Pio XII, che ricorda san Giuseppe artigiano, è un’aggiunta per cristianizzare la troppo laica festa dei lavoratori.
Del resto, anche il 19 marzo, il mese è dedicato interamente al santo, è la sovrapposizione ad una festa pagana, quella di Libero un antico dio italico della fecondità, che si teneva il 17. Quel giorno, i ragazzi che avevano compiuto i quindici anni indossavano la toga virile. Libero era rappresentato con un ragazzo accanto, un po’ come San Giuseppe e Gesù, nel giorno di Libero si consumavano focacce, nel giorno del santo ogni paese ha i suoi dolci, generalmente frittelle visto che è detto “San Giuseppe frittellaro”.
Per quanto tardiva nella Chiesa, la devozione popolare al santo è sempre stata altissima. Giuseppe è il nome più comune in Italia, gli sono state dedicate molte congregazioni e ha ispirato molte pratiche pie, come quella di recitare sette Pater e sette Ave al giorno in memoria dei Sette dolori e allegrezze di San Giuseppe, senza specificazione di quali siano, il mercoledì è il giorno a lui dedicato con cicli di preghiere 15 o 19 mercoledì prima della sua festa.
La prima chiesa dedicata a San Giuseppe sembra essere quella bolognese eretta nel 1130, santa Teresa d’Avila era una sua devota e pose una decina di monasteri, fra quelli che fece costruire, sotto la sua speciale protezione. Nel 1621 i Carmelitani posero l’intero ordine sotto il suo protettorato, nel 1726 fu inserito nelle litanie dei santi, l’8 dicembre del 1870 Pio IX lo proclamò patrono della Chiesa universale, dichiarando a chiare lettere la sua superiorità su tutti i santi, seconda solo a quella della Madonna. Nel 1962 Giovanni XXIII introdusse il suo nome nel canone della messa, oltre ad affidargli il Concilio Vaticano II.
Le reliquie attribuite a San Giuseppe sono molte: a Perugia, in Duomo si conserva il suo anello nuziale prima conservato a Chiusi dove era stato portato da Gerusalemme nell’XI secolo. A Notre- Dame, naturalmente a Parigi, ci sono gli anelli di fidanzamento di Giuseppe e Maria. Nel 1254 un certo sire di Joinville disse di avere riportato dalla crociata la cintura del santo, alcuni frammenti della quale sono conservate sempre nella capitale francese nella chiesa dei Foglianti. Ad Aquisgrana ci sarebbero le sue fasce, o i calzari, ma sembra fossero del Bambino. A Firenze, i Camaldolesi dicono di possedere il suo bastone, quello che nell’iconografia si vede fiorito o con sopra una colomba, ma frammenti di bastone sarebbero anche in Santa Cecilia e Sant’Anastasia a Roma, a San Giuseppe del Mercato e a San Domenico a Bologna. Nelle chiese di Santa Maria al Portico e Santa Maria in Campitelli a Roma si conserverebbero frammenti della sua tomba e l’elenco potrebbe continuare a lungo.
San Giuseppe è il patrono delle famiglie, è invocato per una buona morte e per i moribondi, poiché si presume sia morto prima della vita pubblica di Gesù e che perciò sia spirato tra le sue braccia. È il protettore dei padri di famiglia, dei carpentieri, ebanisti, falegnami e artigiani e operai in genere essendo stato un artigiano. È il patrono delle ragazze da marito che attraverso la sua intercessione sperano di ottenere un buon partito, in ricordo della leggenda che non ripudiò Maria; dei senzatetto per non aver trovato posto nel caravanserraglio quando nacque Gesù e perciò invocato da chi cerca casa, dei pionieri e degli emigranti per la fuga in Egitto, è invocato contro le tentazioni carnali per la sua vita casta accanto alla Madonna, e contro l’usura. Infatti, i primi Monti di Pietà si chiamavano Monti di san Giuseppe. Nel XV secolo era invocato contro la peste, in Scozia s’invoca la sua intercessione per chiedere il bel tempo o la pioggia. In Sicilia, quando si scioglieva un voto lo si faceva con il cosiddetto “banchetto di San Giuseppe” al quale erano invitati i poveri. Nelle Filippine il suo nome è stato dato ad un fiore

FONTE (http://www.arcobaleno.net/costume/sanGiuseppe.htm)

Augustinus
01-05-05, 21:48
S. Giuseppe artigiano (lavoratore) (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=164130)

Novena di Natale (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=212315)

Vigilia di Natale (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=213999)

Natale del Signore (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=149208)

Sacra Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=149211)

Ottava di Natale (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=149217)

Epifania del Signore (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=149215)

Maria Madre di Dio (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=144740)

Presentazione del Signore Gesù al Tempio o festa della Purificazione di Maria (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=144742)

Annunciazione della Beata Vergine Maria (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=144748)

Visitazione della Beata Vergine Maria a S. Elisabetta (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=144750)

Immacolata Concezione di Maria (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=149653)

Beata Vergine di Loreto (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=144761)

Beato Pio IX Papa (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=144744)

S. Pio X Papa (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=62947)

Venerabile Pio XII (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=69527)

S. Bernardo di Chiaravalle abate e Dottore della Chiesa (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=144759)

http://www.preghiereagesuemaria.it/immaginisacre/san_giuseppe1.jpg

http://www.preghiereagesuemaria.it/immaginisacre/san_giuseppe2.jpg

http://www.preghiereagesuemaria.it/immaginisacre/san_giuseppe3.jpg

Augustinus
18-03-06, 20:39
http://img488.imageshack.us/img488/9339/sanjosepaez4of.jpg José De Páez, S. Giuseppe col Bambino, 1775 circa

http://www.ng-slo.si/imagelib/source/umetnine/NGS1804.jpg Fortunat Bergant, S. Giuseppe col Bambino, 1763, Narodni galeriji, Lubiana

http://www.ng-slo.si/imagelib/source/umetnine/NGS0761.jpg Anton Cebej, S. Giuseppe col Bambino, 1760, Narodni galeriji, Lubiana

http://img488.imageshack.us/img488/7941/sposalizio7dz.jpg Miguel Jacinto Meléndez, Sposalizio della Vergine con S. Giuseppe, 1720-22, Seminario Maggiore, Toledo

http://img354.imageshack.us/img354/7466/matrimonio23oz.jpg Luca Giordano, Sposalizio della Vergine con S. Giuseppe, XVII sec., Kunsthistorisches Museum, Vienna

http://img354.imageshack.us/img354/1582/sacrafamiglia3pq.jpg Luca Giordano, Sacra Famiglia con i simboli della Passione, 1660, Museo di Capodimonte, Napoli

http://www.ng-slo.si/imagelib/source/umetnine/NGS1939.jpg Martino Altomonte, Sosta durante la fuga in Egitto della Sacra Famiglia, 1737, Narodni galeriji, Lubiana

http://img462.imageshack.us/img462/6849/morte5no.jpg Giovanni Battista Pittoni, Morte di S. Giuseppe, Schloss Charlottenburg, Berlíno

Caterina63
19-03-06, 00:12
Il Santo mariano del mese

di BIANCA MARIA VENEZIANI

Giuseppe, lo sposo di Maria

Storia unica di un uomo che vedeva Dio ogni giorno nel figlio della sua sposa, alla quale dedicò con amore tutta la vita.

Più che singolare, è unica la straordinaria figura di Giuseppe, "l’uomo giusto" sposo di Maria e custode della Santa Famiglia. Unica anche quanto a "devozione" a Maria, alla quale dedicò l’intera esistenza.

Bella, nella sua "ferialità", è l’auto-presentazione [immaginata dal servita fr. Luigi De Candido] che Giuseppe fa di sé: "È legittimo vanto sentirmi chiamare nel sogno da parola angelica "figlio di Davide" [Mt 1, 20]. Infatti, mi sono trovato a vivere, per la generosità della Provvidenza divina, 28 generazioni dopo quel profeta e monarca, al quale Iddio aveva concesso un trono di gloria in Israele. I miei familiari, però, si trasferirono in Galilea, a Nazareth, luogo poco apprezzato, tanto che altrove correva l’ironia: "Può mai venire qualcosa di buono da Nazareth?" [Gv 1, 46]. Ora non mi vanto, ma da quel paese - il cui nome evoca giardini fioriti - vengo pure io, e ancora più Maria e soprattutto Gesù. Insomma, io mi considero un ebreo meridionale divenuto settentrionale.

Se io non fossi stato a Nazareth, sicuramente la mia storia sarebbe stata diversa e nessuno, dopo, si sarebbe ricordato di me, sposo di Maria, padre - come si credeva - del figlio di lei Gesù: ma sono consapevole che si tratta di un ‘se’ inutile, tanto per dire quanto ogni storia sia guidata da una Provvidenza stupenda e sorprendente, incalzante e persino imbarazzante.

Amorevole custode di Gesù e di Maria

Io vedevo Dio quotidianamente nel figlio umano che mi era stato ordinato di chiamare Gesù. La mia fede scorgeva l’identità divina di quel figlio, generato in Maria dallo Spirito Santo; ma era un figlio pure mio, perché lo accolsi, lo adottai, lo salvai, lo crebbi e feci quant’altro sa e deve fare un vero padre […].

Madre e figlio ho salvaguardato, dileguandomi con loro da Betlemme e scappandocene come innocenti perseguitati fino in Egitto e là restando sino alla morte di Erode, grande soprattutto in disumanità, superbia e opportunismo, e pertanto davvero nemico e ostile alla ‘buona notizia’ che Maria ed io, Giuseppe, custodivamo e avevamo riportato a Nazareth perché Gesù fosse chiamato Nazareno. In verità, non io ero il protagonista: ero custode paterno.

A Nazareth io ero felicissimo e capivo la verità segreta di quanto la gente diceva di Gesù: "Non è costui il figlio di Giuseppe? Maria non è sua madre?" [Lc 4, 23]; e tutto il resto. E io, il padre, giorno dopo giorno mi andavo rimpicciolendo nell’ombra perché doveva crescere lui, Gesù il Cristo e Signore: siffatto destino era segnato nel mio nome, Giuseppe, ‘Jawhé accresca’".

Così visse Giuseppe, sposo di Maria e padre di Gesù, servo provvidenziale del Signore nel silenzio operoso e contemplativo, fino a quando ebbe la suprema consolazione di lasciare questo mondo tra la braccia di Gesù e di Maria.

Un santo tutto di Maria; tanto che c’è chi a ragione sostiene che una vera e completa devozione alla Madonna non può che includere anche la devozione a Giuseppe, suo fedele sposo.

Bianca Maria Veneziani

FONTE: Madre di Dio, 2006, fasc. n. 3 (http://www.stpauls.it/madre/0603md/0603md14.htm)

Augustinus
19-03-06, 09:49
http://img238.imageshack.us/img238/8339/sogno7mg.jpg Vicente López, Sogno di S. Giuseppe, 1805, Museo del Prado, Madrid

http://img103.imageshack.us/img103/9752/sogno9kn.jpg Francisco de Goya y Lucientes, Sogno di S. Giuseppe, 1771, Museo de Bellas Artes de Zaragoza, Saragozza

http://img112.imageshack.us/img112/2043/sagrada6uf.jpg Lucio Massari, S. Famiglia ("La Vierge á la lessive"), 1675, Galleria degli Uffizi, Firenze

http://img103.imageshack.us/img103/2491/mortegiuseppe1fj.jpg Francisco de Goya y Lucientes, Transito di S. Giuseppe, 1787, Monasterio de San Joaquín y Santa Ana, Valladolid

http://img161.imageshack.us/img161/4283/jos6ph.jpg Juan de Miranda, S. Giuseppe col Bambino, 1785, Collezione privata

http://img234.imageshack.us/img234/8343/sagradafamiglia8zp.jpg Lorenzo Masucci, Sacra Famiglia con gli strumenti della Passione, 1785, Abbazia di Montserrant

http://img95.imageshack.us/img95/8839/sagradafamiglia22kv.jpg Juan de Miranda, Sacra Famiglia, 1798, Palazzo episcopale, Las Palmas de Gran Canaria

Augustinus
19-03-06, 12:17
La vostra vita è nascosta
con Gesù Cristo in Dio.

(Coloss. III, 3).

La giustizia cristiana è, dice l'eloquente Bossuet, un affare particolare di Dio con l'uomo, e dell'uomo con Dio; è un mistero tra loro, il quale resta profanato quando si divulga, e che non è m'ai troppo religiosamente nascosto a chi nel segreto non ha parte. Egli è perciò che il Figliuol di Dio ci ordina, quando abbiamo intenzione di pregare, e lo stesso consiglio vale per tutte le virtù cristiane, di ritirarci in disparte, di chiudere la porta dietro di noi, e di celebrare i nostri misteri con Dio solo, senza ammettervi altri che quelli che a lui piacque di chiamare: Solo pectoris contentus arcano, orationem tuam fac esse mysterium, dice S. Grisostomo.
Dimodochè la vita cristiana deve essere una vita occulta; il vero cristiano deve ardentemente desiderare di dimorare coperto sotto l'ala di Dio, senza aver altri testimoni delle sue buone opere.
Niun santo più di S. Giuseppe tanto attese a mettere in pratica cotesta sublime dottrina; niuno ebbe cura più di lui di sottrarre agli occhi degli uomini tutto ciò che poteva dare splendore alla virtù ed alla persona sua.
Il Vangel fa appena menzione di lui; gli evangelisti non parlano di Giuseppe se non quando la vita di Maria lo vuole: tutto ciò che non ha una necessaria relazione con questa augusta Vergine è soppresso, e le sante lettere non ci trasmisero una dello sue parole. Non abbiamo nessuna minuta relazione sopra il tempo di sua vita che precedette la sua unione con Maria, e ignoriamo il tempo ed il luogo della sua morte.
Il Signore sembra aver preso una particolar cura di favorire quest'amor di Giuseppe per la vita nascosta. Infatti, vediamo gli altri santi, non ostante tutta la loro precauzione per essere sconosciuti, diventare quasi gli oracoli dei popoli e arbitri della terra; più fuggivano la gloria, più ne erano circondati; ella cercò gli anacoreti nelle orrende loro solitudini; il solo odore delle virtù di S. Antonio, di S. Benedetto e di S. Bernardo attraeva i re e gl'imperatori e rendeva i deserti da essi abitati simili alle città le più popolate.
Ma riguardo a S. Giuseppe, Dio e gli uomini sembra abbiano secondato in tutto la sua umiltà; lo hanno lasciato nell'oscurità e nel disprezzo. Tra i suoi, Giuseppe fu un tesoro di virtù, sconosciuto anche a coloro con cui aveva maggior relazione; lo consideravano e io stimavano per operaio, probo ed onesto, osservatore fedele della legge; ma non notavano niente nella sua persona che facesse dir loro: ecco un uomo di una straordinaria pietà; e ,meno ancora potevano sospettare che egli fosse stato eletto per essere il casto sposo della Madre di Dio, il padre adottivo del Messia aspettato da tanti secoli, il depositario insomma della salute del mondo e del più ricco tesoro del cielo e della terra. Infatti, leggiamo nel Vangelo che, quando Gesù Cristo diede principio alla sua vita pubblica, gli Ebrei si dicevano tra loro: Non è questo il figlio dell'operaio Giuseppe? Come può egli saper lettere, se non le ha mai studiate? Nonne hic est fabri filius? Quomodo hic litteras scit cum non didicerit?
Oh quanto sei preziosa agli occhi di Dio, vita di S. Giuseppe, vita oscura, vita passata nel raccoglimento, nel silenzio e nella ritiratezza, vita che ha gli angeli soli per testimoni e che pone gran cura di occultarsi agli altri ed a se stesso! Gli uomini non conoscono il tuo pregio, e sono incapaci di stimare il tuo valore. La pietà malintesa cerca di mettersi al largo col pretesto di edificare; la vera pietà cerca il più che può di nascondersi; si svela soltanto per necessità, quando lo richiede la gloria di Dio e la salute del prossimo e tosto s'invola agli altrui sguardi.
Perciò ad imitazione di S. Giuseppe, dobbiamo desiderare che i favori che abbiamo ricevuto dal cielo, rimangano sepolti nel secreto; lungi dal parlarne, non dobbiamo nemmeno pensarci, ma dimenticarli tosto che ne abbiamo reso conto alla guida della nostra anima. L'umiltà che fa mostra di sè, ordinariamente altro non è che una vanità mascherata; questa virtù voi custodite come la pupilla dell'occhio; è dessa che glorifica veramente Iddio, e che edifica il prossimo. Bisogna dunque parlare più volentieri di quanto ci umilia, che di quanto ci innalza nella stima degli altri, o meglio ancora, non parliamo mai di quanto riguarda il nostro interno. Il più perfetto ed il più sicuro modo, è di tacere e fare che nessuno pensi a noi. «Amate di esser ignorati» dice l'Imitazione, quella dev'essere la massima più cara delle anime interiori.
Non solamente S. Giuseppe rimase oscuro e sconosciuto nel mondo; ma fu scelto dalla Provvidenza per nascondere la gloria di Gesù e di Maria agli occhi degli uomini. Il Signore impiega i santi nel ministero che più gli piace: gli uni ad istruire i popoli, come i dottori; gli altri a combattere per lui, come i martiri; gli altri ad edificare il mondo, come i confessori, e tutti ognuno secondo la propria vocazione a far risplendere la sua gloria. Ma Giuseppe è un santo straordinario, il quale sembra predestinato ad un mistero opposto, quello di nascondere la sua gloria. E siccome è prodigio molto più grande il vedere il sole nelle tenebre, che il vederlo rifulgente di luce, sembra che l'onnipotenza di Dio abbia voluto mostrarsi più meravigliosa in S. Giuseppe, di cui si servì come di un'ombra per nascondere la sua gloria agli occhi degli uomini che in tutti gli altri santi i quali adoperò a manifestarla al mondo. O gran santo, io vi rimiro con un profondo rispetto, come quelle tenebre auguste in cui la maestà di Dio volle avvolgersi: Posuit tenebras latibulum suum.
Immaginatevi tutto l'ordine del mistero dell'incarnazione come un gran quadro, nel quale vediate dipinti Iddio Padre, l'Unigenito di Dio, lo Spirito santo e la SS. Vergine sfolgoranti di quella mirabil luce che deriva dai prodigi operatisi in quel sublime mistero. Ma in cambio che si suol dar l'ombra a tutte le figure di un quadro materiale, per dar loro il necessario risalto, in questo per l'opposto ci vuol un'ombra per temperare lo splendore che abbaglierebbe gli occhi troppo deboli dei mortali; e S. Giuseppe varrà egli solo a velarle; tutte.
Dio Padre è nascosto all'ombra di S. Giuseppe, il quale comparisce al suo posto, ed è considerato come il vero Padre del suo Unigenito. Il Figliuol di Dio è nascosto all'ombra di S. Giuseppe, il quale lo porta tra le sue braccia in Egitto, e lo invola in tal guisa agli sguardi del tiranno che ne vuole la morte. Anche lo Spirito Santo è nascosto all'ombra di S. Giuseppe, perciocché quanto è nato in Maria è opera sua: Quod in ea natum est, de Spiritu Sancto est. O grande S. Giuseppe, se tutta l'adorabile, Trinità volle nascondersi sotto la vostra ombra, non si stimerebbero fortunati tutti i santi del cielo e della terra di potervisi nasconder essi pure e qui riposare? Finalmente, è la SS. Vergine che principalmente nascondesi all'ombra di S. Giuseppe, di lei casto sposo; il quale togliendo allo sguardo degli uomini l'adorabile mistero che si è operato nel suo seno immacolato, protegge, nel tempo stesso e il suo onore e la sua umiltà. Oh quanto il ministero di S. Giuseppe è sublime! Il Signore dà l'uffizio a lui solo di essere il protettore, il fedele conservatore, il prudente economo, il depositario de i secreti del più grande mistero che siasi mai operato al di fuori di lui.
O Gesù, o Maria, quanto innalzate a un grado sublime di onore tutti coloro che vi servono! Più siete serviti nel segreto e in una vita abbietta e nascosta, e più questi servigi vi sono grati, e più li coronate di luminosa gloria. Oh quanto è glorioso per S. Giuseppe l'essersi in tal modo dedicato ai sacri interessi di Gesù e di Maria, senza uscire dall'oscurità di una vita umile e nascosta! Elegi abiectus esse in domo Dei mei.
Ma ohimè! Quanto siamo lontani dal somigliar a lui! Non vogliamo servir d'ombra a nessuno; non amiamo gli impieghi persino nelle pratiche di pietà, se non sono onorifici agli occhi degli uomini. La superbia ci è tanto naturale che, persino nelle azioni della più profonda umiltà, conserviamo un secreto desiderio di essere approvati , stimati, e di innalzarci al disopra degli altri. Impariamo oggi, da S. Giuseppe,ad essere dolci ed umili di cuore, e come lui troveremo il riposo dell'anima. Da qual calma era accompagnata la sua vita nascosta, e di qual soave pace non godette egli! Sconosciuto al mondo, egli non era esposto ai suoi discorsi né sottoposto alle sue contraddizioni. Nello stretto recinto d'una povera casa in cui si teneva rinchiuso e dove stava contento al suo lavoro, egli non era turbato dalle passioni che agitavano gli uomini, godeva tranquillamente del silenzio e dei vantaggi della solitudine; ed era soltanto con Gesù e con Maria ch'egli si tratteneva e riceveva le più sante e le più dolci comunicazioni.
È in questa guisa che la vita ritirata e nascosta ci procura la pace interna, il più solido ed il più prezioso di tutti i beni. «Colui che non desidera piacere agli uomini, e che non teme di spiacer loro, godrà una gran pace, dice il pio autore dell'Imitazione; dall'amore disordinato e dai vani timori nascono l'inquietudine del cuore e la dissipazione dei sensi. Il mondo è come un mare procelloso, invece il ritiro è come un porto e un asilo in cui si è al sicuro da ogni burrasca. Chi potrebbe narrare le veraci dolcezze che vengono gustate dalle anime pie, avvezze a vivere nella solitudine, e che come S. Giuseppe sanno limitarsi a questa vita?
Ella ha le sue occupazioni segnate o prescritte dall'ubbidienza stessa; non sono alti affari, ed è appunto perciò che maggiormente le piacciono. Le adempie fedelmente senza ingerirsi di altro, dimodoché poco si turba di quanto passa nel mondo, né de'mille avvenimenti, che per altri sarebbero una sorgente d'inquietudini e di affanni. E come può ella inquietarsi di quanto avviene al di fuori, se appena sa una parte di quanto si passa presso di lei? Dacché una cosa non la riguarda, e non si tratta né della carità, né del bene comune della famiglia, non si informa di nulla, non s'intromette in nulla; il suo piacere e di nascondersi, e di confondersi nella moltitudine. Amica delle virtù e delle pratiche, le meno luminose le quali sono appunto le più solide; essa le preferisce ad ogni altra.
Essa è l'umile e timida viola, la quale non osa mostrarsi in pieno dì, e si lascia calpestare sotto l'erba che la copre. Ma ciò che consola quest'anima, è la parola dell'apostolo ch'essa medesima si applica. Voi siete morti, e la vostra vita è nascosta con Gesù Cristo in Dio. Poiché è una vita nascosta in Dio, è una vita grata a Dio; e conseguentemente tutta santa; e poiché è una vita nascosta con Gesù Cristo, è una vita come quella di S. Giuseppe, tutto conforme alla vita di Gesù Cristo, al suo spirito ed ai suoi sentimenti.
Lasciate agli uomini vani le cose vane, dice il pio autore dell'Imitazione; non vi occupate se non di quello che Dio vi comanda. Chiudete la porta dietro voi, e chiamate a voi Gesù, il vostro diletto; dimorate con lui nella vostra cella, ché non troverete altrove altrettanta pace.
Quando non si cerca al di fuori nessuna manifestazione in favore proprio, è chiaro che si è interamente affidati a Dio. Il non voler consolazione da alcuna creatura, è prova di una grande confidenza interiore.

Massime della vita interiore

L'umiltà non consiste nell'ignorare le grazie che Dio ci fa, ma nel riferire interamente a lui i doni che si ricevono dalla sua mano e nel non attribuirsi altro se non il nulla ed il peccato. (S. Giovanni della Croce).

L'umiliazione è la via che conduce alla umiltà, come la lettura alla scienza. (San Bernardo)

Meglio è essere nascosto e prender cura della propria salute, che il far miracoli e dimenticare se stesso. (Imitazione).

Affetti

Beato Giuseppe, onorato dei più sublimi privilegi, voi viveste in questo mondo disprezzato e sconosciuto. Quale esempio per me, cenere e polvere, che non cerco se non d'innalzarmi e comparire! Per vostra intercessione distruggete nel mio cuore l'amor proprio e la superbia, e vi spuntino i sentimenti di una vera e sincera umiltà. Ottenetemi che come voi, ami il silenzio e la vita nascosta; che come voi sia dimenticato dalle creature; che le umiliazioni e la croce di Gesù Cristo siano la mia sorte in questo mondo come furono la vostra. O Gesù, Maria e Giuseppe, voglio d'or innanzi mettere tutta la mia gloria e la mia felicità nell'umiliarmi a vostro esempio. Così sia.

Pratica

Onorare i Santi che più hanno amato S. Giuseppe come S. Elisabetta, S. Bernardino, S. Bernardo, S. Teresa, S. Francesco di Sales.

P. Huguet, marista, Glorie e virtù di San Giuseppe, modello delle anime interiori, Torino 1884, pp. 301-313.

FONTE (http://www.floscarmeli.org/modules.php?name=News&file=article&sid=661)

Augustinus
19-03-06, 12:31
Da dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 859-868

19 MARZO

SAN GIUSEPPE,
SPOSO DELLA SANTISSIMA VERGINE
E PATRONO DELLA CHIESA UNIVERSALE

Una dolce gioia ci viene a consolare nel cuore della Quaresima la cara presenza di Giuseppe, lo Sposo di Maria e il Padre putativo del Figlio di Dio.

Il Protettore della verginità di Maria.

Al Figlio di Dio che veniva sulla terra a rivestire l'umanità, occorreva una Madre, e questa Madre non poteva essere che la più pura delle Vergini, perché la sua divina maternità non doveva affatto alterarne l'incomparabile verginità. Ora, sino a quando il Figlio di Maria non fosse riconosciuto per il Figlio di Dio, l'onore della Madre esigeva un protettore: un uomo doveva essere destinato alla gloria di Sposo di Maria; e quest'uomo fu Giuseppe, il più casto degli uomini.

Il Padre putativo di Gesù.

La sua gloria non consiste soltanto nell'essere stato, scelto a proteggere la Madre del Verbo incarnato; egli doveva esercitare una paternità adottiva sullo stesso Figlio di Dio. I Giudei ritenevano Gesù figlio di Giuseppe. Nel tempio, alla presenza dei dottori della legge, che il divino adolescente aveva meravigliato con la sapienza delle risposte e delle domande, Maria rivolse così la parola a suo figlio: "Tuo padre ed io ti cercavamo ansiosi" (Lc 2,48); ed il santo Vangelo aggiunge che Gesù era soggetto a Giuseppe ed a Maria.

Grandezza di san Giuseppe.

Chi potrebbe concepire e degnamente narrare i sentimenti che riempivano il cuore di quell'uomo che il Vangelo ci descrive con una sola parola, chiamandolo l'uomo giusto? (Mt 1,19). Un affetto coniugale rivolto alla più santa e alla più perfetta delle creature di Dio; l'ambasciata celeste portata dall'Angelo che gli rivelò il frutto della salvezza che portava in seno la sua sposa e l'associava come unico testimone sulla terra all'opera divina dell'Incarnazione; le gioie di Betlem nell'assistere alla nascita del Bambino, nel colmare di onori la Vergine-Madre e nell'udire gli angelici concenti; quando vide arrivare presso il neonato i pastori, seguiti dai Magi; l'allarme che venne ad interrompere sì bruscamente tanta felicità, quando, nel cuore della notte, dovette fuggire in Egitto con il Fanciullo e la Madre; le asprezze dell'esilio, la povertà, la nudità, alle quali furono esposti il Dio nascosto del quale egli era il sostegno e la sposa verginale di cui ammirava sempre più la dignità; il ritorno a Nazaret, la vita umile e laboriosa che condusse in questa città, dove tante volte i suoi occhi inteneriti contemplarono il Creatore del mondo che s'univa a lui in un umile lavoro; finalmente, le delizie di questa esistenza senza pari, nella casa abbellita dalla presenza della Regina degli Angeli e santificata dalla maestà del Figlio eterno di Dio; mentre entrambi onoravano lui, Giuseppe, come capo della famiglia che univa intorno a lui coi vincoli più teneri il Verbo increato, Sapienza del Padre, e la Vergine, capolavoro senza confronti della potenza e della santità di Dio.

Il primo Giuseppe.

No, nessuno mai al mondo potrà comprendere le grandezze di Giuseppe. Per penetrarne la profondità, bisognerebbe abbracciare tutta l'estensione del mistero col quale la sua missione lo mise in rapporto quaggiù, quale strumento necessario. Non ci meravigliamo perciò che il Padre putativo del Figlio di Dio sia stato raffigurato nell'Antica Alleanza sotto le sembianze d'un Patriarca del popolo eletto. San Bernardo spiega molto bene tale relazione: "Il primo Giuseppe, egli dice, venduto dai fratelli, e per questo figura di Cristo, fu portato in Egitto; il nuovo, che sfugge alla gelosia d'Erode, porta Cristo in Egitto. Il primo Giuseppe, serbando fedeltà al suo padrone, rispettò la sposa di costui; il secondo, non meno casto, fu il custode della sua Sovrana, della Madre del suo Signore, e il testimone della sua verginità. Al primo fu data l'intelligenza dei segreti rivelati nei sogni; al secondo furono confidati gli stessi misteri del cielo. Il primo conservò le provviste del grano non per sé ma per tutto il popolo; il secondo ebbe in sua custodia il Pane vivo disceso dal cielo, per sé e per il mondo intero" (2.a Omelia sul Missus est).

Morte di san Giuseppe.

Una vita così meravigliosa non poteva terminare che con una morte altrettanto degna. Era giunta l'ora che Gesù doveva uscire dall'oscurità di Nazaret e manifestarsi al mondo. Ormai la sua celeste origine doveva ricevere la testimonianza delle opere: dunque il ministero di Giuseppe era terminato. Era tempo che lasciasse questo mondo, per andare ad attendere, nel riposo del seno d'Abramo, il giorno in cui le porte dei cieli si sarebbero spalancate ai giusti. Accanto al suo letto di morte vegliava il padrone della vita, che tante volte l'aveva chiamato col nome di Padre; la più pura delle vergini, la sua Sposa, ricevette il suo ultimo respiro. Assistito e circondato dal loro affetto, Giuseppe s'addormentò nel sonno della pace. Ora lo Sposo di Maria ed il Padre putativo di Gesù regna in cielo in una gloria senza dubbio inferiore a quella di Maria, ma ornato di prerogative che nessun altro possiede.

Patrono della Chiesa.

Di lassù egli spande, su coloro che lo invocano, il suo potente patrocinio. Ecco quanto dice, con linguaggio ispirato, la liturgia della Chiesa: "O Giuseppe, vanto dei celesti, speranza dei mortali, sostegno del mondo!" Quale grande potere in un uomo! Ma nessuno, come lui, ebbe sulla terra rapporti così intimi col Figlio di Dio. Gesù si degnò di essergli sottomesso e in cielo, ora, vuole glorificare colui al quale affidò, quaggiù, la sua infanzia e l'onore di sua Madre. Non ci sono limiti al potere di san Giuseppe e la Chiesa ci invita, oggi, a ricorrere, con molta fiducia, a questo potente protettore. Invochiamolo nelle terribili prove della vita ed egli ci proteggerà: nei pericoli dell'anima e del corpo, nelle prove e nelle crisi sia temporali che spirituali, abbiamo fiducia in lui e la nostra speranza non verrà ingannata. Diceva il Re d'Egitto al suo popolo affamato: "Andate da Giuseppe"; il Re del Cielo ci ripete quello stesso invito; e il fedele custode della Vergine Maria ha, presso Dio, assai più potere di quanto ne avesse, presso il Faraone, il sovraintendente ai granai di Menphis.

La rivelazione di questo aiuto potente predisposto dall'eternità, è stata dapprima fatta conoscere da Dio a certe anime privilegiate alle quali venne affidata come un prezioso germe: precisamente come si verificò per la festa del Santissimo Sacramento, per la festa del Sacro Cuore e per altre ancora. Nel XVI secolo, santa Teresa, i cui scritti saranno in seguito conosciuti in tutto il mondo, ricevette una rivelazione divina a questo riguardo e ne parlò nella sua Vita.

Santa Teresa e san Giuseppe.

Ecco quanto dice: "Invoco san Giuseppe come patrono e protettore e non cesso di raccomandarmi a lui: il suo soccorso si manifesta in modo visibilissimo. Questo tenero protettore dell'anima mia, questo amabilissimo padre, si degnò di trarmi dallo stato in cui languiva il mio corpo e di liberarmi da pericoli assai più gravi che minacciavano il mio onore e la mia salvezza eterna. In più, mi ha esaudita sempre, più di quanto sperassi e di quanto chiedessi. Non ricordo di avergli chiesto qualcosa e che non me l'abbia accordato. Quale ampio quadro io potrei esporre, se mi fosse accordato di conoscere tutte le grazie di cui Iddio m'ha colmata e i pericoli, sia dell'anima che del corpo, da cui m'ha liberata per intercessione di questo amabilissimo Santo! L'Altissimo dona ai santi quelle grazie che servono per aiutarci in certe circostanze; il glorioso san Giuseppe - e lo dico per esperienza - estende il suo potere su tutto. Con questo, il Signore vuole mostrarci che, come un giorno fu sottomesso all'autorità di Giuseppe, suo padre putativo, così ancora in cielo, si degna di accettare la sua volontà, esaudendo i suoi desideri. Come me, l'hanno costatato per esperienza, quelle persone alle quali ho consigliato di raccomandarsi a questo incomparabile protettore; il numero delle anime che lo onorano cresce di giorno in giorno, e i felici successi della sua mediazione confermano la verità delle mie parole".

Per soddisfare questi desideri e per venire incontro alla devo*zione del popolo cristiano, il 10 settembre 1847, Pio IX estese alla Chiesa universale la festa del Patrocinio di san Giuseppe che fino allora era celebrata soltanto dai Carmelitani e da qualche chiesa. In seguito, san Pio X aumentò il valore di questa festa, onorandola di una Ottava e Pio XII, volendo dare un particolare patrono a tutti gli operai del mondo, ha istituito una nuova festività da celebrarsi il 1° Maggio; per questo motivo, venne soppressa quella del secondo mercoledì dopo Pasqua, e la festa del 19 marzo ricorda san Giuseppe quale Sposo della Vergine e Patrono della Chiesa universale.

MESSA

Chiamato giusto dallo Spirito Santo, san Giuseppe è veramente, nelle sue virtù nascoste, il modello di tutti coloro che meritano, sulla terra, questo bel titolo.

Così, la festa di questo giorno, non ha impedito alla Chiesa di trarre buona parte della Messa di oggi dal comune dei Confessori.

INTROITO

Il giusto fiorirà come un palmeto e si moltiplicherà come i cedri del Libano; egli è piantato nella casa di Dio, nella intimità della casa del nostro Dio.

SAL. - È bello lodare il Signore, cantare inni al Tuo nome, o Altissimo! Gloria al Padre.

Il giusto.

La potenza presso Dio del Santo Sposo della Madre del Signore, è un punto fermissimo per la Chiesa. Lo dice chiaramente la preghiera della Colletta.

COLLETTA

Noi ti preghiamo, o Signore, affinché i meriti dello Sposo della tua santa Madre siano la nostra protezione e affinché quanto supera le nostre forze ci sia donato per sua intercessione.

EPISTOLA (Eccli 45,1-6).

Caro a Dio ed agli uomini, la cui memoria è in benedizione. Il Signore lo fece simile ai santi nella gloria, lo fece grande e terribile per i nemici e con le sue parole placò mostri orrendi. Lo glorificò nel cospetto dei re, gli diede i suoi ordini dinanzi al popolo, gli mostrò la sua gloria. Per la sua fedeltà e per la sua mansuetudine lo fece santo e lo elesse fra tutti i viventi. Infatti egli sentì lui e la sua voce, e fu fatto entrare nella nube. E rice*vette i precetti e la legge di vita e di scienza.

Dignità di Mosè.

Queste righe, nel libro dell'Ecclesiastico, celebrano l'elogio di Mosè, che fu eletto a confidente di Dio. Al cospetto dei re egli trasmetteva al popolo ordini celesti; la sua gloria uguagliò quella dei più illustri patriarchi e dei santi personaggi dei tempi dell'attesa. "Se c'è qualche profeta in mezzo a voi, diceva il Signore, io gli com*parirò in visione e gli parlerò nel sonno; ma tale non è la condizione del servo mio Mosè, il più fedele di tutta la mia casa: perché io gli parlo a tu per tu, ed egli vede il Signore faccia a faccia, non per enigma o sotto figure" (Nm 6,8).

Dignità di san Giuseppe.

Non meno caro a Dio e non meno benedetto dal popolo, Giuseppe non è soltanto l'amico di Dio (Es 33,11), l'intermediario fra il cielo ed una nazione privilegiata. Il sommo genitore gli comunica i diritti della sua paternità sul proprio Figlio; a questo Figlio, capo degli eletti, e non solamente al popolo egli trasmette gli ordini dall'alto. L'autorità che così esercita è uguale al suo amore; e non di passaggio o alla sfuggita egli vede il Signore (ivi 22): il Figlio di Dio lo chiama padre e si comporta da vero figlio; e riconosce nella sua obbedienza e nel suo affetto i tesori di dedizione riposti nel suo cuore mite e fedele. Quale gloria in cielo e quale potenza sulle creature, rispondente al potere ed alla santità di quaggiù, sono ora l'eredità di colui che, meglio di Mosè, penetrò i segreti della misteriosa nube e conobbe ogni bene! (ivi 33,19).

Il Graduale e il Tratto completano l'Epistola nel cantare i pri*vilegi di quell'uomo che, più di ogni altro, giustifica il versetto del Salmo : nella sua casa vi sono gloria e ricchezze e la sua giustizia rimarrà per tutti i secoli.

GRADUALE

O Signore, tu l'hai colmato con la dolcezza delle tue benedizioni, hai posto sul suo capo una corona di pietre preziose.

Egli ti ha chiesto la vita e tu gli hai dato dei giorni che non finiranno mai.

TRATTO

Felice l'uomo che terne il Signore e adopera la sua intelligenza per osservare i suoi ordini.

La sua discendenza sarà forte su tutta la terra; la stirpe dei giusti sarà benedetta.

Nella sua casa vi sono gloria e ricchezze e la sua giustizia rimarrà per tutti i secoli.

VANGELO (Mt 1,18-21).

Maria, madre di Gesù, essendo promessa sposa a Giuseppe, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, essendo giusto, e non volendo esporla all'infamia, pensò di rimandarla occultamente. Men*tre egli stava sopra pensiero per queste cose, un Angelo del Signore gli apparve in sogno e gli disse: Giuseppe, figlio di Davide non temere di prendere teco Maria, perché ciò che è nato in lei è dallo Spirito Santo. Partorirà un figlio cui porrai nome Gesù; poiché sarà lui che salverà il suo popolo dai peccati.

La prova di Giuseppe.

Dio impose allo Sposo di Maria una prova ben dura. Giuseppe - e lo sperimentarono i santi - sarebbe stato per i suoi devoti la guida incomparabile della vita spirituale; e per questo doveva provare l'angoscia, crogiolo necessario nel quale si perfeziona ogni santità. Ma la Saggezza non abbandona coloro che camminano sulla sua strada. Come canta la Chiesa in questo stesso giorno, la Sapienza lo conduceva per le diritte vie senza che egli ne avesse coscienza, e nella notte in cui i suoi pensieri cercavano a fatica di aprirsi una via verso la giustizia, gli mostrò la sua luce divina; egli godeva la conoscenza dei celesti segreti; in cambio dei patimenti del suo cuore, poteva vedere il posto che gli riservava l'imperscrutabile disegno della Provvidenza nel regno di Dio, i cui splendori dovevano irradiarsi per sempre dalla sua dimora in tutto il mondo. Veramente poteva dire che la divina Sapienza aveva oltremodo nobilitato il suo lavoro e fecondate le sue pene. Così ella suole dare ai giusti il premio delle loro fatiche e li guida per vie ammirabili.

L'offertorio ricorda la grandezza delle largizioni divine che hanno innalzato, al di sopra dei re suoi antenati, l'umile artigiano di Nazaret.

OFFERTORIO

La mia fedeltà e la mia misericordia sono con lui; e la sua potenza, sarà esaltata dal mio nome.

Affidiamo con la Chiesa, attraverso la preghiera della Segreta, al felice custode del Dio-Fanciullo, i doni che il Signore ha affidati alla nostra anima; egli nutrirà Gesù dentro di noi e formerà in noi l'uomo perfetto come già lo formò in sé diciannove secoli fa.

SEGRETA

Accogli, o Signore, l'espressione della nostra gratitudine mentre umil*mente ti supplichiamo di proteggere in noi i tuoi doni; te lo chiediamo in nome, del felice Giuseppe, sposo della Madre del tuo figlio Gesù, Nostro Signore, in questo giorno della sua festa nella quale ti presentiamo l'omaggio della nostra lode. Per lo stesso Gesù Cristo nostro Signore.

Oggi la Chiesa sostituisce il Prefazio ordinario della Quaresima con un altro Prefazio, e in esso, alla gioia e alla riconoscenza, unisce il ricordo del Santo Sposo della Vergine Maria, Madre di Dio. Questo Prefazio si recita in tutte le feste di san Giuseppe ed è stato introdotto nel Messale romano da Papa Benedetto XV.

PREFAZIO

È veramente degno, giusto, equo e salutare che noi ti ringraziamo sempre e dovunque, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Dio eterno, e che nella festa del beato Giuseppe Ti magnifichiamo con le dovute lodi, Ti benediciamo e celebriamo. Egli, uomo giusto, fu da te dato come sposo alla Vergine Madre di Dio; e servo fedele e prudente fu messo a capo della Tua famiglia affinché, qual padre, custodisse il Tuo Unigenito, concepito per opera dello Spirito Santo, Gesù Cristo, Nostro Signore. Per lui, gli Angeli esaltano la Tua Maestà, le Dominazioni la adorano, le Potestà si prostrano tremanti. I Cieli e le Virtù dei cieli e i Serafini si associano a celebrarla con comune esultanza. Ti preghiamo affinché alle loro voci siano unite pure le nostre nel dire, con lode supplichevole, Santo! Santo! Santo!

Il Communio ricorda il messaggio con cui l'Angelo annunzio a Giuseppe che Dio stesso era sceso in Maria; e la comunione non avvicina forse il destino della Chiesa a quello della Vergine Madre?

COMMUNIO

Giuseppe, figlio di Davide, non avere timore di prendere con te Maria come tua sposa; quanto è nato in essa è per onera dello Spirito Santo.

Il Postcommunio riporta il pensiero della Segreta: preghiamo Iddio, affinché si degni di affidare i suoi doni e Gesù stesso che ora abbiamo ricevuto, alla custodia fedele di san Giuseppe,

POSTCOMMUNIO

Accetta la nostra preghiera, o Dio misericordioso, e degnati di custodire in noi i tuoi doni, per l'intercessione del beato Giuseppe.

Preghiera di lode a san Giuseppe.

Padre e protettore dei fedeli, glorioso Giuseppe, noi ringraziamo la nostra santa Madre Chiesa che, in questa agonia del mondo, ci ha insegnato ad avere speranza in te. Sono passati molti secoli prima che le tue grandezze fossero conosciute; e tu non sei soltanto un potente, intercessore in ciclo in favore del genere umano. Capo di quella Sacra Famiglia di cui è membro Dio stesso, tu continui la tua paterna intercessione in nostro favore. La tua protezione nascosta ebbe gran peso nella salvezza dei popoli e degli uomini, e il mondo approvava il tuo patrocinio senza aver ancora istituito, per riconoscerlo, quell'omaggio che oggi ti attribuisce. La conoscenza completa della tua grandezza e della tua potenza, la proclamazione del tuo Patrocinio e della tua solenne Protezione, è stata riservata a questo tempo infelice nel quale il mondo, all'estremo delle sue forze, abbisogna di aiuti che non sono ancora stati accordati alle epoche che ci hanno preceduti. Ci prostriamo ai tuoi piedi, o Giuseppe, per rendere omaggio, in te, ad una forza d'intercessione che non ha limiti, a una bontà che abbraccia, con una stessa adozione, tutti i fratelli di Gesù.

Le nostre necessità non ti sono sconosciute e i più umili figli della Chiesa vogliono ricorrere a te, giorno e notte, sicuri di ricevere l'aiuto di un padre tenero e compassionevole. Non lo dimenticheremo, o Giuseppe, e per le necessità dell'anima ricorreremo a te. Ti chiederemo di aiutarci a conseguire quelle virtù che Dio desidera siano nella nostra anima, ti invocheremo nelle lotte contro il Maligno, nei sacrifici che così spesso dobbiamo sostenere. Rendici degni d'essere chiamati tuoi figli, o padre dei fedeli! Il tuo grande potere, però, non riguarda soltanto la vita futura; l'esperienza di ogni giorno dice quanto sei potente anche per le cose del tempo, quando i nostri desideri non sono contrari ai disegni di Dio. Quindi, osiamo deporre nelle tue mani, gli interessi di questa nostra vita, le nostre speranze, i nostri voti, e i nostri timori. Un giorno ti fu affidata la cura della casa di Nazaret e degnati quindi, ora, di essere il consiglio e il soccorso di quanti affidano a te le loro preoccupazioni temporali.

Tu sei stato il Capo della Sacra Famiglia e oggi la famiglia cristiana è sotto la tua protezione: veglia su di essa in questi tempi difficili. Rispondi a quanti si rivolgono a te in quel momento difficile, quando si tratta di trovare la forza per lasciare questa vita e per preparare la via a un'altra migliore. Mantieni tra gli sposi la mutua dignità e il mutuo rispetto, salvaguardia dell'onore del matrimonio, e concedi loro la fecondità, simbolo delle benedizioni del ciclo. Fa' in modo che i cristiani abbiano in orrore quelle pratiche che disonorano quanto vi è di più santo, attirano la maledizione di Dio sui discendenti e rovinano la società, materialmente e moralmente. Dissipa i pregiudizi tanto colpevoli quanto disonorevoli, rimetti in onore la continenza che gli sposi cristiani devono stimare e alla quale devono talvolta sottomettersi, se non vogliono ridursi al rango di quei pagani di cui parlava l'Apostolo, quelli "che seguono soltanto l'istinto perché non conoscono Dio".

Ancora una preghiera, glorioso san Giuseppe. Esiste, nella nostra vita, un momento da cui dipende tutta l'eternità: il momento della morte. Quando pensiamo che la bontà divina ne ha fatto oggetto del tuo potere sovrano, noi siamo portati a guardare quell'istante con meno inquietudine. Ti è stato affidato il misericordioso compito di facilitare, al cristiano che ricorre a te, il passaggio dal tempo all'eternità. Dobbiamo rivolgerci a te per assicurarci una buona morte. Ed è giusto che sia tua questa prerogativa, perché tu sei morto tra le braccia di Gesù e Maria, ammirazione per il cielo e sublime spettacolo per la terra. Sii dunque tu, il nostro soccorso, in quel solenne e ultimo istante della nostra vita terrena. Noi abbiamo fiducia in Maria e ogni giorno la preghiamo affinché ci sia propizia in quell'ora suprema, ma noi sappiamo che Maria è felice della confidenza che noi abbiamo in te e che lei è presente là ove ci sei tu. Resi fiduciosi dalla speranza nella tua paterna bontà, noi aspetteremo con calma quell'ora decisiva, perché sappiamo che tu ci aiuterai se ti avremo invocato.

PREGHIAMO

Ci venga in aiuto, o Signore, lo Sposo della tua SS. Madre, affinché ciò che non possiamo ottenere da soli, ci sia concesso per i suoi meriti.

Augustinus
19-03-06, 14:17
BENEDETTO XVI

ANGELUS

Piazza San Pietro

III Domenica di Quaresima, 19 marzo 2006

Cari fratelli e sorelle!

Quest’oggi, 19 marzo, ricorre la solennità di San Giuseppe, ma, in coincidenza con la terza Domenica di Quaresima, la sua celebrazione liturgica è posticipata a domani. Tuttavia, il contesto mariano dell’Angelus invita a soffermarsi con venerazione sulla figura dello sposo della Beata Vergine Maria e Patrono della Chiesa universale. Mi piace ricordare che di San Giuseppe era molto devoto anche l’amato Giovanni Paolo II, il quale gli dedicò l’Esortazione apostolica Redemptoris Custos - Custode del Redentore e sicuramente ne sperimentò l’assistenza nell’ora della morte.

La figura di questo grande Santo, pur rimanendo piuttosto nascosta, riveste nella storia della salvezza un’importanza fondamentale. Anzitutto, appartenendo egli alla tribù di Giuda, legò Gesù alla discendenza davidica, così che, realizzando le promesse sul Messia, il Figlio della Vergine Maria può dirsi veramente "figlio di Davide". Il Vangelo di Matteo, in modo particolare, pone in risalto le profezie messianiche che trovarono compimento mediante il ruolo di Giuseppe: la nascita di Gesù a Betlemme (2,1-6); il suo passaggio attraverso l’Egitto, dove la santa Famiglia si era rifugiata (2,13-15); il soprannome di "Nazareno" (2,22-23). In tutto ciò egli si dimostrò, al pari della sposa Maria, autentico erede della fede di Abramo: fede nel Dio che guida gli eventi della storia secondo il suo misterioso disegno salvifico. La sua grandezza, al pari di quella di Maria, risalta ancor più perché la sua missione si è svolta nell’umiltà e nel nascondimento della casa di Nazaret. Del resto, Dio stesso, nella Persona del suo Figlio incarnato, ha scelto questa via e questo stile nella sua esistenza terrena.

Dall’esempio di San Giuseppe viene a tutti noi un forte invito a svolgere con fedeltà, semplicità e modestia il compito che la Provvidenza ci ha assegnato. Penso anzitutto ai padri e alle madri di famiglia, e prego perché sappiano sempre apprezzare la bellezza di una vita semplice e laboriosa, coltivando con premura la relazione coniugale e compiendo con entusiasmo la grande e non facile missione educativa. Ai Sacerdoti, che esercitano la paternità nei confronti delle comunità ecclesiali San Giuseppe ottenga di amare la Chiesa con affetto e piena dedizione, e sostenga le persone consacrate nella loro gioiosa e fedele osservanza dei consigli evangelici di povertà, castità e obbedienza. Protegga i lavoratori di tutto il mondo, perché contribuiscano con le loro varie professioni al progresso dell’intera umanità, e aiuti ogni cristiano a realizzare con fiducia e con amore la volontà di Dio, cooperando così al compimento dell’opera della salvezza.

Augustinus
19-03-06, 14:47
Purissimo sposalizio di S. Giuseppe
con la Santissima Fanciulla Maria
secondo quanto rivelato alla Madre Maria Cecili Baij

Umile supplica - Arrivata la mattina, il nostro Giuseppe si preparò per andare al Tempio, e genuflesso nella sua povera bottega, adorò il suo Dio dicendogli: «O Dio di Abramo, d'Isacco, e di Giacobbe, Dio mio e tutto il mio bene, confesso di essere stato sempre protetto da Te in tutte le mie azioni, assistito e consolato in tutti i miei travagli, difeso dai miei avversari, e consolato nelle mie angustie; non ho mai diffidato della tua protezione, avendoti sperimentato in tutto fedelissimo e misericordioso. Ora ti supplico del tuo favore, aiuto e consiglio nella presente occasione. Io mi conosco indegnissimo del favore sublime che possa toccarmi la sorte di avere per sposa e compagna la Santa Fanciulla Maria, e perciò non ho di ciò pretesa alcuna, ed intanto vi concorro, in quanto così viene ordinato, essendo piaciuto alla tua bontà, farmi nascere dalla stirpe di Davide, alla discendenza del quale promettesti di far nascere il Messia; perciò ti supplico di dare alla Santa Fanciulla uno sposo che sia degno di lei e secondo il tuo cuore, e a me, di volere accrescere la tua grazia e il tuo amore. Io mi metto tutto nelle tue mani divine, e si faccia di me tutto quello che a Te piacerà, dichiarandomi che altro non bramo, che si esegua in me la tua divina volontà». Fatta questa preghiera, il Santo si sentì tutto acceso di un più ardente amore verso il suo Dio e di un santo amore verso la Santissima Fanciulla Maria, in modo che non vedeva l'ora di poter vedere e conoscere colei che per più anni aveva sperimentato favorevole delle sue preghiere e per mezzo della quale aveva ottenuto molte grazie; desiderava vedere e conoscere colei che era tanto cara al suo Dio e tanto ricca di meriti e colma di virtù, e diceva: «Saranno pur fatti degni i miei occhi di vedere questa Santa Fanciulla, questo prodigio della grazia? Oh, che fortuna è la mia! Beato a chi toccherà una sorte così felice di averla per sposa e fedele compagna! Non bramo io già di averla per mia compagna, essendo troppo vile ed indegno, ma quanto mi stimerei felice, se potessi avere la sorte di essere suo servo!». Questi erano i pensieri di Giuseppe, che se ne andò al Tempio a pregare, dove raddoppiò le suppliche a Dio.

Al concorso - Quando furono radunati anche gli altri discendenti di Davide, con molti altri ancora che desideravano vedere la Santa Fanciulla, per la fama grande che ne correva per la città, il sacerdote che doveva sposarla a quelli della stirpe di Davide propose che per intendere la volontà divina e conoscere quale da Dio fosse stato destinato per sposo di una così degna fanciulla, ognuno di loro avrebbe dovuto tenere in mano una verga secca, e porgere suppliche a Dio affinché facesse fiorire la verga di colui che aveva destinato per suo sposo. Fu accettato di comune accordo, e così fu fatto. La Santissima Vergine Maria, intanto, nel suo ritiro, stava supplicando Dio del suo aiuto e della sua grazia, affinché le avesse assegnato uno sposo vergine e che avrebbe dovuto essere il custode della sua purezza, e già vide in spirito come le sarebbe stato assegnato il castissimo e santissimo Giuseppe; perciò tutta allegra ne rendeva grazie al suo Dio.

La verga fiorita - Mentre il Sacerdote intanto pregava con tutti gli altri, e il nostro Giuseppe stava nel luogo più basso e ritirato, perché si conosceva indegno, si vide in un subito fiorire la sua verga e ricoprirsi di candidissimi fiori; il prodigio fu subito ammirato da tutti, perciò tutti i ministri del Tempio ed il Sacerdote dissero che lui era destinato da Dio come sposo della Santa Fanciulla. Poi Dio volle dare anche un altro segno manifesto del castissimo sposalizio, mentre da tutti fu vista una candida colomba scendere dal cielo e posarsi sul capo di Giuseppe, facendo restare tutti ammirati e certi che Dio lo aveva scelto fra tutti per sposo della Santissima Fanciulla; perciò tutti si rallegrarono, solo quelli che restarono delusi si dolevano della loro poco buona sorte. Quale fosse poi il sentimento dell'umilissimo Giuseppe, ognuno se lo può immaginare.

Gioia di Giuseppe - Il suo cuore si riempì di gioia ed insieme di confusione, perché si stimava indegnissimo di questo, e in mezzo alla confusione della sua indegnità esultava e giubilava per la felice sorte in modo che andò in estasi, dicendo sempre: «E dove a me, mio Dio, un favore così grande? E quando mai ho meritato una grazia così speciale? Oh, che con ragione l'Angelo mi disse che Tu mi avresti fatto una grazia molto grande, e che io mi sarei dovuto preparare a ciò! Ora capisco qual'era la purissima colomba che mi fu data in mano, affinché io fossi il custode della sua purezza. E lo sarò, mio Dio, con l'aiuto della tua grazia e col favore della mia cara colomba e sposa, Maria».

Sposalizio verginale - Intanto si fece venire la Santissima Fanciulla Maria, affinché il Sacerdote l'avesse sposata con S. Giuseppe, e tutti si trattennero per vedere. La Santissima Fanciulla comparve con gli occhi fissi a terra, ricoperta di un mirabile e verginale rossore, e alla sua vista ognuno restò stupito ed ammirato per la sua rara bellezza e grazia, e per la modestia singolare, invidiando tutti la felice sorte di Giuseppe. Quando Giuseppe la vide restò estatico per lo stupore e pianse per il giubilo del suo cuore. Il Santo vide un grande splendore nel volto verginale della sua purissima sposa, ed intese nel suo cuore la voce del suo Dio, che gli diceva: « Giuseppe, mio fedele servo, ecco io ti faccio il dono promesso, e ti dò per sposa la più cara creatura che io abbia sopra la terra. Consegno a te questo tesoro, perché tu sia il suo custode. Questa purissima colomba sarà la tua fedelissima compagna, ed ambedue vi conserverete vergini, essendo appunto la verginità il nodo strettissimo del vostro sposalizio. L'amore di voi due, ora si unirà in uno, il quale sarà a me consacrato, essendo io la sua sfera e lo scopo di tutti i vostri affetti e desideri». La gioia nell'animo di Giuseppe si inondò molto di più, e il suo cuore si riempì di consolazione e giubilo. Il Santo non ardiva di guardare la sua purissima sposa, ma pure si sentiva attirare da un vero e cordiale amore, e da una tenera devozione a rimirare e venerare la bellezza e la maestà del suo volto; ed ogni volta che alzava gli occhi per vederla, restava estatico, e ben conosceva con lume superiore, come la sua sposa era colma di grazia e si umiliava, riconoscendosi indegnissimo di trattare con lei e spesso replicava: «E come, o Signore e Dio mio, Tu hai fatto a me un così grande favore?». Intanto il Sacerdote fece la funzione che si praticava in quei tempi, e li sposò insieme, e nell'atto dello sposalizio i santi sposi videro uscire dai loro cuori una fiamma che si unì insieme facendosi una sola e volò verso il cielo, confermando Dio, con questo segno visibile, quello che aveva detto a Giuseppe interiormente, e cioè che il loro amore si sarebbe unito in uno solo e che Lui sarebbe stato l'oggetto amato, volando la fiamma alla sua sfera.

Lasciano il Tempio - Terminata la funzione e consegnata la Santa Fanciulla dal Sacerdote a Giuseppe, e a lui caldamente raccomandata, se ne andarono tutti dal Tempio, restando qui i due santi sposi a pregare per più ore rapiti in estasi, dove furono rivelati da Dio altissimi misteri; Giuseppe più che mai restò informato delle rare virtù della sua purissima sposa, così come anche la Santissima Sposa conobbe chiaramente le virtù e i meriti del suo santo sposo, e fecero ambedue gli atti di ringraziamento alla divina beneficenza che tanto li aveva favoriti e così bene accompagnati ed uniti in perfettissimo e castissimo amore. Terminata la loro preghiera e ottenuta ambedue la benedizione di Dio, se ne andarono dal Tempio, conducendo con sé, il nostro fortunato Giuseppe, la sua purissima sposa come un tesoro incomparabile datogli da Dio. Il Santo rimirava i passi di lei, e in tutto la riconosceva colma di grazia, di modestia e di prudenza.

Offre a Maria la sua povera dimora - Usciti dal Tempio S. Giuseppe parlò alla Santissima sposa Maria con grande riverenza ed amore, e brevemente le disse come lui non aveva una casa capace per dimorarvi, ma solo una piccola stanza dove egli lavorava, e che perciò se si accontentava che l'avesse condotta qui per allora, perché poi avrebbero deciso quello che dovevano fare. L'umilissima sposa gli rispose che la conducesse pure dove lui dimorava, perché qui avrebbero conferito insieme, e avrebbero fatto quello che Dio avesse voluto, mentre l'avrebbero pregato di manifestare loro la sua divina volontà. Contentissimo della risposta, il Santo la condusse al piccolo albergo, essendo già l'ora tarda. Entrati nella stanza diedero insieme lode a Dio, ringraziandolo di nuovo del beneficio che aveva fatto loro di unirli insieme. Il Santo piangeva nel vedersi tanto sprovvisto, non potendo dare alla sua sposa un luogo capace per il quale lei potesse stare ritirata, ma la sua santa Sposa gli fece animo e lo consolò. Dopo si rifocillarono con poco pane, acqua e alcuni frutti che il Santo aveva qui e dopo incominciarono a discorrere della bontà e della grandezza di Dio.

Santi colloqui - Il Santo stava tutto assorto nell'udire le parole della Santissima Sposa, piangendo per la dolcezza e mentre il suo cuore giubilava per la consolazione. Le riferì tutto quello che, la notte prima che avesse la sorte di sposarla, l'Angelo gli aveva detto nel sonno, e benché la sua Sposa sapesse tutto ne mostrò gran contento. Le manifestò poi come a lui era già noto il voto di verginità che lei aveva fatto, e che ad imitazione sua l'aveva fatto anche lui; di questo la Santa Sposa si rallegrò, e incominciarono a parlare della sublimità di questa così rara virtù. Passarono infatti tutta la notte in queste conversazioni che parvero, al Santo, brevissimi momenti, tanta era la consolazione che sentiva nel ragionare con la sua purissima e Santissima Sposa, e nell'udire le sue parole tutte infiammate d'amore di Dio e tutte accese di carità perfetta, restando sempre più ammirato della grazia e della virtù della sua Sposa Santissima. Il Santo Sposo la chiamava spesso colomba mia; e le disse che non ne prendesse ammirazione di questo, perché avendogli dato l'Angelo una colomba quando gli parlò nel sonno, che significava essere lei stessa, così con ragione la poteva chiamare colomba sua, avendola, sotto tale figura, a lui consegnata. La Santissima Sposa chinava la testa, quando il suo Santo Sposo le diceva questo, dicendogli che lei stava in tutto soggetta a lui e che la chiamasse come a lui piaceva. Ogni volta che la Santa Sposa gli parlava, le sue parole erano come dardi infuocati che andavano a vibrarsi nel cuore del castissimo Sposo e l'accendevano sempre più di un amore ardente verso Dio, e di un amore puro e santo verso di lei.

Umile dipendenza di Maria - Arrivata la mattina, avendo passato tutta la notte in sacri colloqui, la Vergine disse al suo sposo Giuseppe, che lei si ritrovava una piccola casetta a Nazareth, loro patria, che avrebbe appunto fatto per loro, bastando alla loro povertà ogni piccolo ricovero; e se a lui avesse fatto piacere di andare a stare lì, e se fosse stata la volontà dell'Altissimo, lei era prontissima ad andarvi, per vivere lì con la loro quiete. Il Santo Sposo Giuseppe gradì molto quanto la sua Sposa gli disse, e rimasero d'accordo di andare al Tempio a pregare e supplicare Dio, affinché si fosse degnato di manifestare loro, in questo, la sua divina volontà, così come anche in tutte le altre loro operazioni; e benché la sua Santissima Sposa sapesse benissimo quello che Dio voleva, tuttavia teneva celato il segreto, aspettando che Dio l'avesse manifestato al suo Sposo Giuseppe, perché lei voleva in tutto e per tutto dipendere dai suoi comandi e dai suoi ordini.

La volontà di Dio - La mattina andarono per tempo al Tempio, e qui si trattennero molto a pregare, e Dio manifestò a Giuseppe la sua volontà, che era che andassero ad abitare a Nazareth, loro patria; lo stesso disse di nuovo alla Santissima Vergine. Quando ebbero terminato la loro orazione se ne tornarono al piccolo albergo, e qui Giuseppe chiese alla sua Sposa quello che doveva fare per adempire la volontà divina, e lei lo supplicò di dire lui quel tanto che aveva udito. Il Santo narrò tutto alla sua Sposa, dicendole inoltre che lui era anche pronto a fare quello che Dio avesse manifestato a lei, e lei gli confermò quello che lui le aveva detto e che credeva essere quella la volontà dell'Altissimo, cioè che si fossero ritirati a Nazareth loro patria; e dando lode a Dio, perché aveva manifestato loro la Sua volontà, stabilirono di partire subito; perciò il Santo trovò un vile giumento e lo caricò di tutte le cose che erano necessarie per il suo lavoro e di quel poco che aveva, e si risolvette di partire da Gerusalemme, tanto più che era libero da ogni lavoro, e non aveva da fare qui cosa alcuna.

Partenza da Gerusalemme - Decisi già di partire la mattina seguente, si portarono prima al Tempio a pregare e dopo parlarono di nuovo al Sacerdote che li aveva sposati, domandandogli la benedizione. La Santa Sposa si licenziò anche da quelli con cui aveva dimorato al Tempio, e in particolare da chi aveva avuto cura di lei, e con la sua benedizione partì. I due Santi Sposi uscirono dal Tempio, dopo avere qui pregato, adorato e lodato il loro Dio.

Somma gioia di Giuseppe - Benché il Santo Sposo avesse avuto sempre il desiderio di fare la sua dimora a Gerusalemme, per poter frequentare il Tempio, tuttavia partì molto contento, bastandogli, diceva lui, di avere la bella sorte della compagnia della Santissima e purissima sua Sposa, non avendo più che bramare nel mondo, essendo pienamente contento, e diceva sovente al suo Dio: «Dio mio, Tu mi hai fatto una grazia così grande nel darmi in custodia la tua diletta ed amata fanciulla Maria, che io ora non ho più che desiderare, mentre in lei il mio spirito trova tutto ciò che sa bramare, e le sue parole mi consolano abbastanza. Ella è un tesoro che da me sarà sempre più stimato, così come vado sempre più conoscendo il suo merito e le sublimi virtù di cui l'hai ricolmata». Poi, rivolto alla sua Sposa, le diceva: «Credi, mia Sposa, che Dio mi ha fatto una grazia così grande nel darti a me per compagna, che io ora non so più che bramare, solo che l'adempimento della volontà divina e di impiegarmi tutto al servizio del nostro Dio. E non sarà poca fortuna la mia, di poterti mantenere con il lavoro che farò se a Dio e a te così piacerà, che io mi impieghi nell'arte che ho imparato per sostentarmi. Quando poi Dio voglia che mi impieghi in altro, e a te non sia in piacere, eccomi pronto a fare tutto». La Santissima Sposa rispondeva a queste parole con grande umiltà e con grande prudenza, rimettendosi sempre al volere dell'Altissimo e a quello del suo Sposo Giuseppe, e con queste umili risposte il suo Sposo Giuseppe si affezionava sempre più, e ammirava sempre più le sue virtù, in modo tale, che diceva spesso fra di sé: «Se non sapessi chi fosse la mia sposa, e se non la conoscessi per figlia di Gioacchino ed Anna, direi certo che fosse scesa dal cielo, parendo a me, che una creatura umana non sia capace di tanta virtù e tanta grazia». Poi ringraziava il suo Dio che si era degnato di arricchirla tanto e privilegiarla sopra ogni altra creatura.

testo tratto da: Maria Cecilia Baij, Vita di San Giuseppe, Sesto San Giovanni 1997, ed. fuori commercio
IMPRIMATUR + Fiorino Tagliaferri Vescovo, Viterbo, 31-5-1997.

FONTE (http://www.floscarmeli.org/modules.php?name=News&file=article&sid=485)

Augustinus
19-03-06, 14:48
Se tra Maria e Giuseppe ci sia stato un vero matrimonio

(S. Tommaso d'Aquino, Somma Teologica, III, 29, 2)

Sembra che tra Maria e Giuseppe non ci sia stato un vero Matrimonio. Infatti:

1. S. Girolamo dice che Giuseppe «è stato custode piuttosto che marito di Maria». Ma se fosse stato un vero matrimonio, Giuseppe sarebbe stato veramente marito di lei. Dunque non c'è stato vero matrimonio tra Maria e Giuseppe.

2. S. Girolamo sulle parole del Vangelo «Giacobbe generò Giuseppe, il marito di Maria», osserva: «Quando senti marito, non ti venga il sospetto delle nozze, ma ricorda l'uso delle Scritture di chiamare mariti i fidanzati e spose le fidanzate». Ma un matrimonio non si ha con il fidanzamento, bensì con le nozze. Dunque non ci fu un vero matrimonio tra la Beata Vergine e Giuseppe.

3. Nel Vangelo si legge: «Giuseppe, sposo di lei, che era un uomo giusto e non volendola [traducere] portare» in casa sua, s'intende, per tenerla definitivamente con sé, «pensò di rimandarla segretamente», cioè o di rimandare il giorno delle nozze», come interpreta S. Remigio. Dunque sembra che, non essendo state celebrate ancora le nozze, non il loro fosse un vero matrimonio, specialmente perché dopo la celebrazione dei matrimonio non è lecito a nessuno rimandare la moglie.

IN CONTRARIO: S. Agostino avverte «non essere possibile che l'Evangelista», il quale chiama Giuseppe marito di Maria, «ritenesse di dover negare tra Maria e Giuseppe un vero matrimonio, per non avere essa generato Cristo da lui, ma in modo verginale. Questo fa capire chiaramente ai cristiani coniugati che il matrimonio rimane e merita il suo nome, anche quando di comune accordo si osserva la castità e non c'è unione sessuale».

RISPONDO: Il matrimonio, o coniugio si dice vero, quando raggiunge la sua perfezione. Ma una cosa può avere due perfezioni. La prima consiste nella forma che dà alla cosa la sua natura specifica, la seconda invece consiste nell'operazione per cui la cosa raggiunge il suo fine. Ora, la forma del matrimonio consiste nella indivisibile unione degli animi: che obbliga ciascuno dei coniugi a mantenersi perpetuamente fedele all'altro. Il fine poi del matrimonio consiste nella generazione e nell'educazione, della prole: la prima mediante l'unione carnale, la seconda mediante le attività per mezzo delle quali marito e moglie si aiutano a vicenda per allevare la prole.
Ebbene rispetto alla prima perfezione il matrimonio tra la Vergine Madre di Dio e S. Giuseppe fu verissimo, perché ambedue dettero il consenso all'unione coniugale, anche se sotto la condizione: «se piacesse a Dio». Per questo l'Angelo stesso chiama Maria moglie di Giuseppe, dicendo a costui: «Non temere di prendere con te Maria, tua sposa». Commentando S. Agostino dice: «Per la fedeltà già promessa nel fidanzamento viene chiamata moglie la donna che Giuseppe non aveva e non avrebbe sessualmente conosciuto».
Rispetto invece alla seconda perfezione, che dipende dagli atti propri del matrimonio, se ci riferiamo all'unione carnale, che genera la prole, quel matrimonio non fu consumato. Per questo osserva S. Ambrogio: «Non ti meravigliare che la Scrittura chiami moglie Maria. Perché le nozze non consistono nel privarsi della verginità ma nel giurarsi comunione di vita». - Esso però ebbe e questa seconda perfezione rispetto all'educazione della prole. Scrive infatti S. Agostino: «Tutti i beni del matrimonio si ebbero nei genitori di Cristo: la prole, la fedeltà, il sacramento. La prole sappiamo che è lo stesso Signore Gesù: la fedeltà, perché senza adulterio ; il sacramento, perché senza divorzio. Ci mancò soltanto l'unione carnale».

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ:

1. S. Girolamo col termine marito intende in quel testo colui che ha consumato il matrimonio.

2. S. Girolamo col termine nozze intende l'atto coniugale.

3. La Beata Vergine come dice il Crisostomo, era sposata a Giuseppe e abitava già in casa sua. «Perché, la donna che concepisce in casa del marito si presume che concepisca dal marito, quella invece che concepisce fuori è sospettata di relazione illecita». Non sarebbe stata quindi sufficientemente difesa la fama della Beata Vergine con il matrimonio, se essa non fosse stata anche tenuta in casa da Giuseppe. Perciò le parole: «non volendola [traducerel portare», s'interpretano meglio così: «non volendola esporre all'infamia pubblica» piuttosto che portare in casa. Infatti l'Evangelista aggiunge che «voleva rimandarla segretamente». Tuttavia, sebbene fosse tenuta in casa a seguito della prima promessa di fidanzamento, non era intervenuta ancora la solenne celebrazione delle nozze, e quindi non si erano ancora uniti carnalmente. Perciò come scrive il Crisostomo: «L'Evangelista non dice: "prima che fosse condotta in casa dello sposo", perché ci stava già. Era infatti consuetudine frequente presso gli antichi di tenere in casa le fidanzate». Di qui le parole dell'angelo a Giuseppe: «Non temere di prendere la tua moglie Maria», cioè: «Non temere di celebrare solennemente le nozze con lei» - Altri però sostengono che non era stata ancora portata in casa, ma solo fidanzata, tuttavia la prima interpretazione concorda meglio col Vangelo [la conoscenza delle usanze del matrimonio ebraico ai tempi di Gesù ci fa propendere oggi per una terza ipotesi: Maria SS. era sposata con San Giuseppe, ma, al momento dell'annunciazione, non viveva ancora con lui. Infatti, le nozze ebraiche si celebravano almeno in due fasi: la prima fase, senza la coabitazione degli sposi, durava circa un anno. Pur senza la dimora comune, questo periodo era parte integrante del matrimonio, in quanto il tradimento veniva considerato adulterio e per sciogliere anche questa prima fase era necessario il divorzio: la seconda fase comprendeva la coabitazione. N.d.r].

FONTE (http://www.floscarmeli.org/modules.php?name=News&file=article&sid=484)

Augustinus
19-03-06, 14:52
«Il Primo Vicario»

di Tito Casini

In quel gran quadro gerarchico del Paradiso che sono le Litanie dei Santi, san Giuseppe viene - vista la scala dal vertice - subito prima di san Pietro: accosto, dunque, a san Pietro, e un grado sopra di lui, per la ragione... Per ragion di merito, certamente, o di dignità, se più piace. Ma ci sta bene - accanto e sopra - anche per un'altra ragione che io chiamerei dì cameratismo e di anzianità (intese le due parole nel loro significato militare): accanto per cameratismo, sopra per anzianità. Quale cameratismo e quale anzianità? Questo: che san Giuseppe fu anche lui papa e fu papa prima di san Pietro - fu cioè il primo papa.
San Giuseppe papa...? La cosa è nuova. Si pensava, tutti che il primo papa fosse san Pietro e che l'emblema di san Giuseppe fosse la mazza fiorita e non le chiavi d'oro e d'argento... Ed a me il cor ridea, che sol d'un nome Tutta si fosse la mia frode ordita... Innocente frode, la mia, che dicendo papa intende vicario di Dio, e dicendo vicario si richiama al senso primo della parola: colui che fa le veci di alcuno. Così intesa la parola «papa» e la parola «vicario», io posso tranquillamente affermare - se così mi piace chiamar chi sempre invoco, con Gesù e Maria, a fortezza nell'ultima battaglia - che san Giuseppe fu il primo papa o vicario di Dio.

Tutte e tre le Persone divine ebbero bisogno, per l'opera loro, del «legnaiolo di Nazaret», e Giuseppe fece pur le veci - mentre lavorava d'accetta, d'ascia e di pialla, per eseguire le ordinazioni paesane - del Padre, dei Figlio e dello Spirito Santo.
Egli fu il vicario del Padre, facendo in tutto da padre al Figlio - che non era orfano e non era suo figlio - finchè il Figlio Don si mosse per tornare al Padre. Due volte, nel fiume e sul monte, al principio e nel termine della sua fatica di riscatto, il Padre rivendicò dalle nubi la sua paternità eterna sul nato di Maria: «Questi è il mio Figlio diletto nel quale mi sono compiaciuto: ascoltatelo!». Ma le veci di padre le affidò sulla terra a Giuseppe, e Giuseppe fu nella convinzione di tutti il «padre di Gesù». «Figliolo, come si credeva, di Giuseppe...», dice l'evangelista mettendosi in via, per correre a ritroso tutta quella strada regia degli antenati umani e divini dell'eterno Figliolo, che comincia appunto da «Giuseppe, d'Eli, di Natat, di Levi, di Melchi...» e si smarrisce, dopo altre settanta generazioni, nella perenne generazione di Dio: «... d'Enas, di Set, di Adamo, di Dio». Padre di Gesù lo dice l'amoroso rimprovero di Maria al figliolo dopo tante lacrime ritrovato «Figlio, perchè ci hai fatta questo? Ecco, tuo padre e io addolorati si andava in cerca di te». Padre di Gesù lo chiama Filippo, l'apostolo, gridando a Natanaele la gran bella scoperta: «Abbiam trovato quello di cui scrissero Mosè nella Legge e i profeti: Gesù, figlio di Giuseppe, da Nazaret». E il suo popolo di Nazaret, udendolo nella sua sinagoga un sabato leggere e spiegar così bene il libro d'Isaia: «Non è costui», diceva meravigliando, «il figliolo di Giuseppe?».
Giuseppe soltanto non chiamò mai Gesù col nome di figlio. E mentre gli era «figliastro», lo tenne più che per figlio; mentre n'era il «patrigno», gli fece più che da babbo. Per lui, che doveva nascere, bussò a Betlemme di porta in porta mendicando una stanza e riducendosi infine alla compagnia degli animali nella pubblica stalla. Per lui, cercato a morte da Erode, lasciò casa e bottega, abbandonò patria e paese, facendosi forestiero in Egitto. Per lui, fanciullo bisognoso di pane, di vesti e di tetto, fece rintronar l'accetta, gemer la sega, cigolar la pialla, strider la lima, ebbe le braccia stracche, i calli nelle mani... E tuttavia, come sentisse d'essere appena l'ombra dell'altro Padre, come l'ombra tacque. Egli non disse mai a Gesù, come Maria gli diceva: «Figliolo!».

Giuseppe fu anche vicario dello Spirito Santo, perchè anche della Terza Persona fece in terra le veci. È certo che Maria fu sposa dello Spirito Santo, e altrettanto è certo ch'essa fu donna dell'uomo a cui la mazza d'improvviso fioriva. «Giuseppe sposo di Maria», dice Matteo terminando la sua genealogia dove Luca dianzi la principiava. E nello stesso capitolo: «Maria, sua madre, sposata a Giuseppe...»; e un rigo sotto: «Ora Giuseppe, suo marito ...»; e l'angelo, ancora un rigo sotto: «Giuseppe, figlio di David, non esitare a prender con te Maria, tua moglie...», benchè aggiunga: «...quel ch'è nato in lei è da Spirito Santo».
E Giuseppe prese con sè la donna dello Spirito Santo, che era anche sua donna, e le fu in tutto, fuorchè nel letto, marito, come al figlio era in tutto padre fuorchè nella paternità. Il popolo, dall'anima schietta, che lo vede col fanciullo in braccio - forse perchè Maria si riposi - come fanno solo i più teneri babbi e i più premurosi mariti; o, vecchio e stanco, condurre per la cavezza il somaro su cui siedono la giovane compagna e il figliolo, il popolo mostra sentire, anche dove tace il Vangelo, quanto fosse per amore padre e marito lui che nè padre nè marito fu per la carne e il sangue.

Come poi al Figlio piacque, facendosi uomo, di soggettarsi a tutta la condizione umana, d'esser dunque fanciullo ossia debole, inesperto e - quantunque confondesse a dodici anni i dottori della legge - dinanzi alla legge incapace, così Giuseppe fu anche, dinanzi agli uomini e alla legge, vicario del Figlio. Più di due terzi della vita di Gesù sono infatti coperti nel Vangelo da queste tre parole: «erat subditus illis: era loro soggetto»: a Giuseppe e a Maria - e Giuseppe era il paterfamilias.

Questo triplice e unico vicariato del figliolo d'Eli presso il Figliolo di Dio, che gli vale in certo modo la vicinanza di san Pietro, lo esprime con parole di alto elogio il festoso prefazio del 19 marzo: «Qui et vir iustus, a te Deiparae Virgini Sponsus est datus: et fidelis servus ac prudens super familiam tuam est constitutus: ut Unigenitum tuum, Sancti Spiritus obumbratione conceptum, paterna vice custodiret...».
E un papa, gliardando all'amor ch'egli ebbe per la famiglia di Nazaret, lo pose a custodire e difendere tutta la grande famiglia dei credenti nel suo Figliolo, nominandolo, in giorni di grave pericolo, patrono della Chiesa universale. E tutta la Chiesa in questo giorno gli fa festa e l'invoca, come l'invoca ogni giorno ogni famiglia.
Così anch'io, insieme alla Donna e al Figliol vostro, mattina e sera v'invoco: Gesù, Giuseppe e Maria, assistetemi nell'ultima agonia.

Testo tratto da: Tito Casini, La Vigilia dllo Sposo, Firenze. LEF, 1935/2, pp. 227-231.

FONTE (http://www.floscarmeli.org/modules.php?name=News&file=article&sid=553)

Martha
19-03-06, 15:06
http://img157.imageshack.us/img157/3111/042wf.jpg

Augustinus
20-03-06, 14:58
http://img45.imageshack.us/img45/5339/221jv.jpg Enrico Reffo, S. Giuseppe ed il Bambino Gesù, XIX sec.

http://img234.imageshack.us/img234/1616/matrimoniogiuseppe8qrym6.jpg Acisclo Antonio de Palomino y Velasco, Matrimonio di S. Giuseppe, 1695, Museo Nacional de Escultura, Valladolid

http://img71.imageshack.us/img71/6731/sacra9hc.jpg Juan de Valdés Leal, Sacra Famiglia, 1673-75, Collezione privata, Madrid

http://img117.imageshack.us/img117/7631/sacra28zz.jpg Jerónimo Jacinto de Espinosa, Sacra Famiglia nella bottega di Giuseppe, Museo de Bellas Artes, Valencia

http://img234.imageshack.us/img234/4636/mortegiuseppe1lmye0.jpg Jerónimo Jacinto de Espinosa, Morte di S. Giuseppe, Collezione Grupo Lladró

http://img90.imageshack.us/img90/6370/incoronazionegiuseppe4hg.jpg Francisco de Zurbarán, Cristo incorona S. Giuseppe, XVI-XVII sec.

Augustinus
19-08-06, 23:40
Nell'Ottavario dell'Assunzione al Cielo di Maria sembra possibile associare, secondo un autorevole Dottore della Chiesa, nella sorte beata dell'assunzione in anima e corpo anche il suo casto Sposo, S. Giuseppe.
Ecco quanto scriveva, sul punto, S. Francesco di Sales nel suo Sur les vertues de st Joseph ed anche Entretien XIX (édit. d'Annecy, t. VI, p. 363): «Che ci resta da dire ormai se non che questo glorioso Santo ha tanto credito nel Cielo presso Colui che lo ha tanto favorito elevandolo al cielo in corpo ed anima; e ciò è tanto più probabile in quanto noi non abbiamo di lui nessuna reliquia qui in terra: e mi sembra che nessuno possa dubitare di questa verità. Come infatti avrebbe potuto rifiutare questa grazia a S. Giuseppe Colui che gli era stato obbediente tutto il tempo della sua vita? Senza dubbio, quando Nostro Signore discese al Limbo, Giuseppe gli parlò così: "Mio Signore, ricordatevi, per favore, che quando veniste dal cielo in terra, io vi ricevetti nella mia casa, nella mia famiglia; e da quando foste nato, io vi accolsi tra le mie braccia. Ora dunque che voi dovete andare al Cielo, portatemi con voi. Se vi ricevetti nella mia famiglia, ricevetemi nella vostra, poiché voi ci andate. Se vi ho portato nelle mie braccia, ora prendetemi sulle vostre e come ho avuto cura di nutrirvi e condurvi nel corso della vostra vita mortale, abbiate cura di me e conducetemi nella vita immortale" .... Se è vero che noi dobbiamo credere, in virtù del Santissimo Sacramento che riceviamo, che i nostri corpi risusciteranno il giorno del Giudizio, come potremmo dubitare che Nostro Signore abbia fatto salire al Cielo questo glorioso San Giuseppe che aveva avuto l'onore e la grazia di portarlo così spesso tra le sue braccia? Egli è dunque in Cielo, in corpo e anima: quanto a me, non ne dubito. Come saremo felici di meritare di avere parte alle sue sante intercessioni!». Cfr. André Doze, Les intuitions de S. Francois de Sales sur le mystère desaint Joseph, in Cahiers de Josefologie, 28 (1990), 211-244.
Alla stessa idea sembrava credere lo stesso Beato Giovanni XXIII che, nell'omelia pronunciata nel maggio 1960 per la canonizzazione di S. Gregorio Barbarigo, il Papa si riferiva prudentemente alla "pia credenza", cioè all'idea antica secondo la quale sia S. Giovanni Battista sia S. Giuseppe sarebbero già risorti in corpo e anima e sarebbero entrati con Gesù in Cielo, all'Ascensione. Il Pontefice si riferiva, ovviamente, ai misteriosi versetti di Matteo in base ai quali "... e i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. E, uscendo dai sepolcri, entrarono nella Città Santa e apparvero a molti" (Mt 25, 52 s.).
Questo pensiero pare fosse stato anche condiviso da S. Bernardino da Siena, dal Suarez (In Som. S. Thomae, 111a, q. XXIX, disp. VIII, sect. II, edit. Vivès, t. XIX, p. 128), e da teologi come A. H. Lépicier nel suo Tractatus de s. Ioseph, III ed., Roma 1933.
Una consolante credenza per noi rimasti quaggiù, che, però, l'Enciclopedia Cattolica non sembra avvalorare. Per essa, infatti, "nel testo biblico citato, ... secondo la migliore interpretazione, si tratta di una risurrezione transitoria non perenne, di alcuni giusti al tempo della morte di Cristo" (v. G. Stano, voce Giuseppe, santo). In senso analogo è la corrispondente voce del celebre Dictionnaire de Théologie Catholique, per il quale "La théologie ne dispose d'aucun moyen pour contrôler la valeur de ces hypothèses superposées" (v. QUI (http://www.salve-regina.com/Spiritualite/DTC_St_Joseph.htm)).

Augustinus
18-03-07, 16:56
San Bernardino da Siena un giorno predicava a Padova sul Patriarca San Giuseppe. Ad un tratto esclamò: San Giuseppe è glorioso in Cielo, in corpo ed in anima. - Immediatamente si vide apparire sulla testa del santo predicatore una croce d'oro risplendente, quale testimonianza celeste della verità di questa affermazione. Tutto l'uditorio constatò il prodigio.

Il nostro Santo morì e fu sepolto; però non pochi credono che il suo corpo sia risuscitato ed ora si trovi in Cielo. Ancora la Chiesa non ha definita questa verità quale domma di fede, ma i Santi Padri ed i maggiori Teologi sono d'accordo nell'affermare che San Giuseppe sia già nel Paradiso in corpo ed in anima, come lo è Gesù e la Madonna. Nessuno ricerca o dice di avere qualche reliquia del corpo di San Giuseppe.

Si legge nel Vangelo di San Matteo: Quando Gesù risuscitò da morte, i sepolcri si aprirono e molti corpi di Santi, che erano morti, risuscitarono e apparvero a molti. (S. Matteo XXVII - 52).

La risurrezione di questi giusti non fu temporanea, come quella di Lazzaro, ma fu definitiva, cioè invece di risorgere essi come gli altri alla fine del mondo, risuscitarono prima, per rendere onore a Gesù, Trionfatore della morte.

Quando Gesù salì al Cielo, il giorno dell'Ascensione, costoro entrarono gloriosi nel Paradiso.

Se questo privilegio ebbero tanti Santi dell'Antico Testamento, è da pensare che l'abbia avuto a preferenza San Giuseppe, il quale a Gesù era più caro di qualsiasi altro Santo. Fra quelli che formavano il corteggio del Cristo risorto, nessuno più di San Giuseppe aveva il diritto di avvicinare la sua Sacra Persona.

San Francesco di Sales nel Trattato sulle virtù di San Giuseppe dice: Se noi crediamo che in virtù del Santissimo Sacramento che riceviamo, i nostri corpi risorgeranno nel giorno del Giudizio, come potremo dubitare che Gesù non abbia fatto salire al Cielo con sé, in anima e corpo, il glorioso San Giuseppe, il quale aveva avuto l'onore e la grazia di portarlo così sovente sulle sue braccia e di accostarlo al proprio cuore?... Io tengo per certissimo che San Giuseppe sia in Paradiso in anima e corpo. -

San Tommaso d'Aquino dice: Quanto più una cosa si avvicina al suo principio, in qualsiasi genere, tanto più partecipa degli effetti di quel principio. Come l'acqua è tanto più pura, quanto più è vicina alla sorgente, il calore è più ardente, quanto più ci si avvicina al fuoco, così San Giuseppe, che fu vicinissimo a Gesù Cristo, dovette ottenere da Lui una maggiore pienezza di grazia e di predilezione.

Come si è detto, coloro che risuscitarono quando risorse Gesù, apparvero a molti. E' logico affermare che San Giuseppe, appena risorto, sia apparso alla Vergine Santissima e l'abbia confortata mostrandole il suo stato glorioso.

Si conclude con San Bernardino da Siena: Come Gesù fece salire al Cielo gloriosa in corpo e anima Maria Vergine, così nel giorno della sua risurrezione unì pure con sé nella gloria San Giuseppe.

Come la Sacra famiglia visse assieme una vita laboriosa ed amorosa, così è giusto che ora nella gloria dei Cieli regni assieme con l'anima e il corpo.

FONTE (http://www.preghiereagesuemaria.it/libri/mese%20a%20san%20giuseppe%20don%20tomaselli.htm)

Augustinus
15-03-08, 18:37
Nella settimana santa e nella settimana successiva, quella della ottava di Pasqua, sono proibite – per antica tradizione – le feste dei Santi. Questo il motivo per cui solo per quest’anno la festa di San Giuseppe, che cadrebbe mercoledì santo 19 marzo, è anticipata a sabato 15.

Augustinus
15-03-08, 20:45
St. Joseph

Spouse of the Blessed Virgin Mary and foster-father of Our Lord Jesus Christ.

LIFE

Sources

The chief sources of information on the life of St. Joseph are the first chapters of our first and third Gospels; they are practically also the only reliable sources, for, whilst, on the holy patriarch's life, as on many other points connected with the Saviour's history which are left untouched by the canonical writings, the apocryphal literature is full of details, the non-admittance of these works into the Canon of the Sacred Books casts a strong suspicion upon their contents; and, even granted that some of the facts recorded by them may be founded on trustworthy traditions, it is in most instances next to impossible to discern and sift these particles of true history from the fancies with which they are associated. Among these apocryphal productions dealing more or less extensively with some episodes of St. Joseph's life may be noted the so-called "Gospel of James", the "Pseudo-Matthew", the "Gospel of the Nativity of the Virgin Mary", the "Story of Joseph the Carpenter", and the "Life of the Virgin and Death of Joseph".

Genealogy

St. Matthew (1:16) calls St. Joseph the son of Jacob; according to St. Luke (3:23), Heli was his father. This is not the place to recite the many and most various endeavours to solve the vexing questions arising from the divergences between both genealogies; nor is it necessary to point out the explanation which meets best all the requirements of the problem (see GENEALOGY OF CHRIST); suffice it to remind the reader that, contrary to what was once advocated, most modern writers readily admit that in both documents we possess the genealogy of Joseph, and that it is quite possible to reconcile their data.

Residence

At any rate, Bethlehem, the city of David and his descendants, appears to have been the birth-place of Joseph. When, however, the Gospel history opens, namely, a few months before the Annunciation, Joseph was settled at Nazareth. Why and when he forsook his home-place to betake himself to Galilee is not ascertained; some suppose -- and the supposition is by no means improbable -- that the then-moderate circumstances of the family and the necessity of earning a living may have brought about the change. St. Joseph, indeed, was a tekton, as we learn from Matthew 13:55, and Mark 6:3. The word means both mechanic in general and carpenter in particular; St. Justin vouches for the latter sense (Dial. cum Tryph., lxxxviii, in P.G., VI, 688), and tradition has accepted this interpretation, which is followed in the English Bible.

Marriage

It is probably at Nazareth that Joseph betrothed and married her who was to become the Mother of God. When the marriage took place, whether before or after the Incarnation, is no easy matter to settle, and on this point the masters of exegesis have at all times been at variance. Most modern commentators, following the footsteps of St. Thomas, understand that, at the epoch of the Annunciation, the Blessed Virgin was only affianced to Joseph; as St. Thomas notices, this interpretation suits better all the evangelical data.

It will not be without interest to recall here, unreliable though they are, the lengthy stories concerning St. Joseph's marriage contained in the apocryphal writings. When forty years of age, Joseph married a woman called Melcha or Escha by some, Salome by others; they lived forty-nine years together and had six children, two daughters and four sons, the youngest of whom was James (the Less, "the Lord's brother"). A year after his wife's death, as the priests announced through Judea that they wished to find in the tribe of Juda a respectable man to espouse Mary, then twelve to fourteen years of age. Joseph, who was at the time ninety years old, went up to Jerusalem among the candidates; a miracle manifested the choice God had made of Joseph, and two years later the Annunciation took place. These dreams, as St. Jerome styles them, from which many a Christian artist has drawn his inspiration (see, for instance, Raphael's "Espousals of the Virgin"), are void of authority; they nevertheless acquired in the course of ages some popularity; in them some ecclesiastical writers sought the answer to the well-known difficulty arising from the mention in the Gospel of "the Lord's brothers"; from them also popular credulity has, contrary to all probability, as well as to the tradition witnessed by old works of art, retained the belief that St. Joseph was an old man at the time of marriage with the Mother of God.

The Incarnation

This marriage, true and complete, was, in the intention of the spouses, to be virgin marriage (cf. St. Augustine, "De cons. Evang.", II, i in P.L. XXXIV, 1071-72; "Cont. Julian.", V, xii, 45 in P.L.. XLIV, 810; St. Thomas, III:28; III:29:2). But soon was the faith of Joseph in his spouse to be sorely tried: she was with child. However painful the discovery must have been for him, unaware as he was of the mystery of the Incarnation, his delicate feelings forbade him to defame his affianced, and he resolved "to put her away privately; but while he thought on these things, behold the angel of the Lord appeared to him in his sleep, saying: Joseph, son of David, fear not to take unto thee Mary thy wife, for that which is conceived in her, is of the Holy Ghost ... And Joseph, rising from his sleep, did as the angel of the Lord had commanded him, and took unto him his wife" (Matthew 1:19, 20, 24).

The Nativity and the Flight to Egypt

A few months later, the time came for Joseph and Mary to go to Bethlehem, to be enrolled, according to the decree issued by Caesar Augustus: a new source of anxiety for Joseph, for "her days were accomplished, that she should be delivered", and "there was no room for them in the inn (Luke 2:1-7). What must have been the thoughts of the holy man at the birth of the Saviour, the coming of the shepherds and of the wise men, and at the events which occurred at the time of the Presentation of Jesus in the Temple, we can merely guess; St. Luke tells only that he was "wondering at those things which were spoken concerning him" (k12:33). New trials were soon to follow. The news that a king of the Jews was born could not but kindle in the wicked heart of the old and bloody tyrant, Herod, the fire of jealousy. Again "an angel of the Lord appeared in sleep to Joseph, saying: Arise, and take the child and his mother, and fly into Egypt: and be there until I shall tell thee" (Matthew 2:13).

Return to Nazareth

The summons to go back to Palestine came only after a few years, and the Holy Family settled again at Nazareth. St. Joseph's was henceforth the simple and uneventful life of an humble Jew, supporting himself and his family by his work, and faithful to the religious practices commanded by the Law or observed by pious Israelites. The only noteworthy incident recorded by the Gospel is the loss of, and anxious quest for, Jesus, then twelve years old, when He had strayed during the yearly pilgrimage to the Holy City (Luke 2:42-51).

Death

This is the last we hear of St. Joseph in the sacred writings, and we may well suppose that Jesus's foster-father died before the beginning of Savior's public life. In several circumstances, indeed, the Gospels speak of the latter's mother and brothers (Matthew 12:46; Mark 3:31; Luke 8:19; John 7:3), but never do they speak of His father in connection with the rest of the family; they tell us only that Our Lord, during His public life, was referred to as the son of Joseph (John 1:45; 6:42; Luke 4:22) the carpenter (Matthew 13:55). Would Jesus, moreover, when about die on the Cross, have entrusted His mother to John's care, had St. Joseph been still alive?

According to the apocryphal "Story of Joseph the Carpenter", the holy man reached his hundred and eleventh year when he died, on 20 July (A.D. 18 or 19). St. Epiphanius gives him ninety years of age at the time of his demise; and if we are to believe the Venerable Bede, he was buried in the Valley of Josaphat. In truth we do not know when St. Joseph died; it is most unlikely that he attained the ripe old age spoken of by the "Story of Joseph" and St. Epiphanius. The probability is that he died and was buried at Nazareth.

DEVOTION TO SAINT JOSEPH

Joseph was "a just man". This praise bestowed by the Holy Ghost, and the privilege of having been chosen by God to be the foster-father of Jesus and the Spouse of the Virgin Mother, are the foundations of the honour paid to St. Joseph by the Church. So well-grounded are these foundations that it is not a little surprising that the cult of St. Joseph was so slow in winning recognition. Foremost among the causes of this is the fact that "during the first centuries of the Church's existence, it was only the martyrs who enjoyed veneration" (Kellner). Far from being ignored or passed over in silence during the early Christian ages, St. Joseph's prerogatives were occasionally descanted upon by the Fathers; even such eulogies as cannot be attributed to the writers among whose works they found admittance bear witness that the ideas and devotion therein expressed were familiar, not only to the theologians and preachers, and must have been readily welcomed by the people. The earliest traces of public recognition of the sanctity of St. Joseph are to be found in the East. His feast, if we may trust the assertions of Papebroch, was kept by the Copts as early as the beginning of the fourth century. Nicephorus Callistus tells likewise -- on what authority we do not know -- that in the great basilica erected at Bethlehem by St. Helena, there was a gorgeous oratory dedicated to the honour of our saint. Certain it is, at all events, that the feast of "Joseph the Carpenter" is entered, on 20 July, in one of the old Coptic Calendars in our possession, as also in a Synazarium of the eighth and nineth century published by Cardinal Mai (Script. Vet. Nova Coll., IV, 15 sqq.). Greek menologies of a later date at least mention St. Joseph on 25 or 26 December, and a twofold commemoration of him along with other saints was made on the two Sundays next before and after Christmas.

In the West the name of the foster-father of Our Lord (Nutritor Domini) appears in local martyrologies of the ninth and tenth centuries, and we find in 1129, for the first time, a church dedicated to his honour at Bologna. The devotion, then merely private, as it seems, gained a great impetus owing to the influence and zeal of such saintly persons as St. Bernard, St. Thomas Aquinas, St. Gertrude (d. 1310), and St. Bridget of Sweden (d. 1373). According to Benedict XIV (De Serv. Dei beatif., I, iv, n. 11; xx, n. 17), "the general opinion of the learned is that the Fathers of Carmel were the first to import from the East into the West the laudable practice of giving the fullest cultus to St. Joseph". His feast, introduced towards the end shortly afterwards, into the Dominican Calendar, gradually gained a foothold in various dioceses of Western Europe. Among the most zealous promoters of the devotion at that epoch, St. Vincent Ferrer (d. 1419), Peter d'Ailly (d. 1420), St. Bernadine of Siena (d. 1444), and Jehan Charlier Gerson (d. 1429) deserve an especial mention. Gerson, who had, in 1400, composed an Office of the Espousals of Joseph particularly at the Council of Constance (1414), in promoting the public recognition of the cult of St. Joseph. Only under the pontificate of Sixtus IV (1471-84), were the efforts of these holy men rewarded by Roman Calendar (19 March). From that time the devotion acquired greater and greater popularity, the dignity of the feast keeping pace with this steady growth. At first only a festum simplex, it was soon elevated to a double rite by Innocent VIII (1484-92), declared by Gregory XV, in 1621, a festival of obligation, at the instance of the Emperors Ferdinand III and Leopold I and of King Charles II of Spain, and raised to the rank of a double of the second class by Clement XI (1700-21). Further, Benedict XIII, in 1726, inserted the name into the Litany of the Saints.

One festival in the year, however, was not deemed enough to satisfy the piety of the people. The feast of the Espousals of the Blessed Virgin and St. Joseph, so strenuously advocated by Gerson, and permitted first by Paul III to the Franciscans, then to other religious orders and individual dioceses, was, in 1725, granted to all countries that solicited it, a proper Office, compiled by the Dominican Pierto Aurato, being assigned, and the day appointed being 23 January. Nor was this all, for the reformed Order of Carmelites, into which St. Teresa had infused her great devotion to the foster-father of Jesus, chose him, in 1621, for their patron, and in 1689, were allowed to celebrate the feast of his Patronage on the third Sunday after Easter. This feast, soon adopted throughout the Spanish Kingdom, was later on extended to all states and dioceses which asked for the privilege. No devotion, perhaps, has grown so universal, none seems to have appealed so forcibly to the heart of the Christian people, and particularly of the labouring classes, during the nineteenth century, as that of St. Joseph.

This wonderful and unprecedented increase of popularity called for a new lustre to be added to the cult of the saint. Accordingly, one of the first acts of the pontificate of Pius IX, himself singularly devoted to St. Joseph, was to extend to the whole Church the feast of the Patronage (1847), and in December, 1870, according to the wishes of the bishops and of all the faithful, he solemnly declared the Holy Patriarch Joseph, patron of the Catholic Church, and enjoined that his feast (19 March) should henceforth be celebrated as a double of the first class (but without octave, on account of Lent). Following the footsteps of their predecessor, Leo XIII and Pius X have shown an equal desire to add their own jewel to the crown of St. Joseph: the former, by permitting on certain days the reading of the votive Office of the saint; and the latter by approving, on 18 March, 1909, a litany in honour of him whose name he had received in baptism.

Fonte: The Catholic Encyclopedia, vol. VIII, 1910, New York (http://www.newadvent.org/cathen/08504a.htm)

Augustinus
15-03-08, 20:49
Espousals of the Blessed Virgin Mary

(DESPONSATIO BEATÆ MARIÆ VIRGINIS)

A feast of the Latin Church. It is certain that a real matrimony was contracted by Joseph and Mary. Still Mary is called "espoused" to Joseph ("his mother Mary was espoused to Joseph", Matthew 1:18) because the matrimony was never consummated. The term spouse is applied to married people until their marriage is consummated (Colvenerius, Cal. Marian., 23 Jan.). Peter d'Ailly, chancellor of the University of Paris. (died 1420), and his famous disciple, Jean Charlier, called Gerson, were the first energetic propagators of the devotion in honour of St. Joseph. Gerson worked many years to effect the institution of a special votive feast (Thursday of ember week in Advent), the object of which should be the virginal espousal of Mary and Joseph. Gerson's friend, Henry Chicoti, canon of the cathedral chapter of Chartres, had bequeathed a certain sum for the celebration in the cathedral of this votive feast, for which Gerson had composed a proper Office. It seems that Gerson carried out the will of his friend, but tradition does not tell us on what day the feast was celebrated.

The first definite knowledge of a feast in honour of the espousals of Mary dates from 29 Aug., 1517, when with nine other Masses in honour of Mary, it was granted by Leo X to the Nuns of the Annunciation, founded by Sainte Jeanne de Valois. This feast was celebrated on 22 October as a double of the second class. Its Mass, however, honoured the Blessed Virgin exclusively; it hardly mentioned St. Joseph and therefore did not correspond to the idea of Gerson. Also purely as a feast of Mary it appears in the Missal of the Franciscans, to whom it was granted 21 Aug., 1537, for 7 March (double major). About the same time the Servites obtained the feast for 8 March. The Office of the Nativity of Mary was recited, changing the word Nativilas to Desponsatio. After the religious orders, among the dioceses which adopted the feast of the Espousals of Mary, Arras takes the lead. It has been kept there since 23 Jan., 1556. The first proper Office was composed by Pierre Doré, O. P. (died 1569), confessor of Duke Claude of Lorraine. This Office followed the outlines given by Gerson and commemorated both Joseph and Mary. Pierre Doré in 1546 unsuccessfully petitioned Paul III to extend the feast of the Desponsatio B. M. V. to the Universal Church. But even without the recommendation of the Apostolic See, the feast was adopted by many Churches. In Moravia it was in the sixteenth century kept on 18. July. In subsequent times Rome did not favour any further extension of the feast, but after it had been refused (1655) to the King of Spain, it was granted to the German Emperor for Austria, 27 Jan., 1678 (23. Jan.); in 1680 it was conceded to Spain, but transferred (13 July, 1682) to 26 Nov., because in Spain the feast of St. Ildephonsus or St. Raymond is kept 23. Jan. In 1680 it was extended to the entire German Empire, 1689 to the Holy Land (double, second class), 1702 to the Cistercians (20 Feb.), 1720 to Tuscany, and 1725 to the Pontifical States. In our days it is kept in nearly the entire Latin Church on 23 Jan., in the Spanish-speaking countries on 26 Nov., but it has never been extended to the Universal Church. Since Pius V abolished the Office of Pierre Doré and introduced the modern Office, it is again a feast of Mary. The commemoration of St. Joseph in Mass, Vespers, Lauds (decree 5 May, 1736) can only be made by a special privilege.

Bibliography

SEITZ, Die Verehrung des hl. Joseph (Freiburg, 1908); HOLWECK, Fasti Mariani (Freiburg, 1892).

Fonte: The Catholic Encyclopedia, vol. V, 1909, New York (http://www.newadvent.org/cathen/05543a.htm)

Diaconus
15-03-08, 23:53
."... la festa di San Giuseppe, che cadrebbe martedì santo 19 marzo, è anticipata a sabato 15."

Caro Augustinus, il 19 marzo quest'anno è mercoledì santo...

Lapsus...

Fraternamente...
Diaconus

Augustinus
15-03-08, 23:56
."... la festa di San Giuseppe, che cadrebbe martedì santo 19 marzo, è anticipata a sabato 15."

Caro Augustinus, il 19 marzo quest'anno è mercoledì santo...

Lapsus...

Fraternamente...
Diaconus

Ti ringrazio, ho corretto. :-:-01#19

Augustinus
31-03-08, 07:39
Secondo il calendario tradizionale, quest'anno, la festa di S. Giuseppe cade oggi, dopo l'ottava di Pasqua.
Ripo in rilievo, quindi, il thread.

Aug. :) :) :)

Augustinus
06-04-08, 11:27
Istruzione sopra le feste del Signore,
della B. Vergine e dei Santi

Parte seconda: Delle feste solenni della B. Vergine
e delle feste dei Santi

Della festa di S. Giuseppe sposo della SS. Vergine Patrono della Chiesa

185. Perché la Chiesa celebra con speciale solennità la festa di S. Giuseppe?
La Chiesa celebra con speciale solennità la festa di S. Giuseppe, perché egli é stato uno dei più grandi santi, sposo di Maria Vergine, padre putativo di Gesù Cristo, e fu dichiarato Patrono della Chiesa.

186. Che cosa vuoi dire: Giuseppe fu padre putativo di Gesù Cristo?
Le parole: Giuseppe fu padre putativo di Gesù Cristo, voglion dire che egli era comunemente creduto padre di Gesù Cristo, perché adempì verso di lui gli offici paterni.

187. Dove dimorava d'ordinario S. Giuseppe?
S. Giuseppe d'ordinario dimorava in Nazaret, piccola città della Galilea.

188. Qual'era la professione di S. Giuseppe?
S. Giuseppe, benché fosse della stirpe reale di David, era povero, e ridotto a guadagnarsi il vitto colla fatica delle sue mani.

189. Che cosa c'insegna la povertà della famiglia di Gesù Cristo?
La povertà della famiglia di Gesù Cristo c'insegna a distaccare il cuore dalle ricchezze, e a soffrire volentieri la povertà, se Dio ci vuole in questo stato.

190. A qual gloria crediamo noi, che Iddio abbia elevato S. Giuseppe nel cielo?
Noi crediamo che Iddio abbia elevato San Giuseppe ad un'altissima gloria, quanto è stato eminente il suo grado e la sua santità sulla terra.

191. Qual'è la protezione di S. Giuseppe verso i suoi devoti?
La protezione di S. Giuseppe verso i suoi devoti è potentissima, perché non è credibile che Gesù Cristo voglia negare alcuna grazia ad un Santo a cui in terra ha voluto esser soggetto.

192. Qual grazia speciale dobbiamo noi sperare dall'intercessione di S. Giuseppe?
La grazia speciale che noi dobbiamo sperare dall'intercessione di S. Giuseppe è quella di una buona morte, perché egli ebbe la sorte di morire tra le braccia di Gesù e di Maria.

193. Che cosa dobbiamo noi fare per meritarci la protezione di S. Giuseppe?
Per meritarci la protezione di S. Giuseppe noi dobbiamo invocarlo sovente, e imitarlo nelle sue virtù, e sopratutto nella sua umiltà e perfetta rassegnazione alla divina volontà, la quale fu sempre la regola delle sue azioni.

FONTE (http://it.wikisource.org/wiki/Catechismo_Maggiore/Feste/Parte_seconda/Giuseppe)

Augustinus
06-04-08, 11:33
http://www.photo.rmn.fr/LowRes2/TR1/QZAD3S/97-018475.jpg http://img128.imageshack.us/img128/5981/joseph1qj8yt.jpg Louis de Silvestre, S. Giuseppe tiene sulle ginocchia il bambino Gesù, 1749-50, Musée national du château, Versailles

http://www.repro-tableaux.com/kunst/pierre_letellier/st_joseph.jpg Pierre Letellier, S. Giuseppe con in braccio il Bambino Gesù, 1665, Musée des Beaux-Arts, Rouen

Augustinus
19-04-08, 22:30
S. GIUSEPPE, SPOSO DI MARIA VERGINE

Il Vangelo dà grande risalto al suo matrimonio verginale con Maria SS., avvenuto in età giovanile. La Madonna si determinò a contrarre le nozze con Giuseppe forse perché figlia ereditiera, cioè senza fratelli. In tal caso essa era obbligata a sposarsi "soltanto agli uomini della propria tribù" (Num., 36,6). Maria si decise a quel passo, nonostante il voto di verginità, perché quella era l'usanza comune alla quale nessuna giovane ebrea poteva moralmente sottrarsi, e perché aveva fiducia che il Signore le avrebbe fatto trovare un giovane disposto a rispettare la sua integrità.

Sull'origine e i primi anni del Patriarca S. Giuseppe, il cui nome significa in ebraico "Jahve dia incremento" non abbiamo notizie. Discendeva dal re Davide, come Maria SS., ma non sappiamo in quale grado fossero tra loro consanguinei. Secondo S. Matteo (1,16) il padre di Giuseppe si chiamava Giacobbe; secondo S. Luca (3,23) si chiamava Eli, forse per una specie di adozione. Egesippo, uno dei più antichi scrittori ecclesiastici, a cui attinse Eusebio, ricorda un fratello di lui di nome Clopa o Cleofa (Storia Eccl., 3, 11).
S. Giustino, martire del secondo secolo, nel Dialogo con Trifone (78,10) ritiene che fosse oriundo di Betlemme, ma non è improbabile che sia nato a Nazareth, secondo la tradizione più antica, dove si sposò. Esercitava la professione manuale di falegname o carpentiere e, all'occorrenza, è probabile che si dedicasse pure a mestieri affini, come succede nei villaggi palestinesi ancora oggi. Secondo Giustino, Gesù nell'officina di S. Giuseppe costruiva "aratri e gioghi di buoi" (l.c., 88).
Il Vangelo da grande risalto al suo matrimonio verginale con Maria SS., avvenuto in età giovanile. La Madonna si determinò a contrarre le nozze con Giuseppe forse perché figlia ereditiera, cioè senza fratelli. In tal caso essa era obbligata a sposarsi "soltanto agli uomini della propria tribù" (Num., 36,6). Maria si decise a quel passo, nonostante il voto di verginità, perché quella era l'usanza comune alla quale nessuna giovane ebrea poteva moralmente sottrarsi, e perché aveva fiducia che il Signore le avrebbe fatto trovare un giovane disposto a rispettare la sua integrità.
Gli apocrifi, per salvaguardare la verginità di Maria e spiegare l'origine dei "fratelli del Signore", hanno favoleggiato di un Giuseppe vecchio e vedovo con figli. Gli artisti dei primi secoli lo hanno invece rappresentato nel pieno vigore degli anni. Un vecchio come avrebbe potuto apparire agli occhi dei contemporanei padre di Gesù? Come avrebbe potuto sostenere la Sacra Famiglia e affrontare i duri viaggi dell'esilio?
I "Fratelli del Signore" sono detti "cugini" da Egesippo (Storia Eccl., 4, 22) o per parte di Clopa o per parte della sorella di Maria (Gv., 19, 25), ovvero di entrambi. Il matrimonio di S. Giuseppe con la Madonna precedette l'Incarnazione perché egli, prima di questa, è detto "sposo" e Maria "fidanzata" (Mt., 1, 16; Lc., 1, 27). Il Vangelo chiamando Maria "vergine promessa" si attiene al diritto matrimoniale giudaico, che distingueva gli sponsali, considerati già vero matrimonio, dall'introduzione, dopo circa un anno, della sposa in casa dello sposo, tra suoni e lieti canti, sul far della notte.
Nell'intervallo tra gli sponsali e la coabitazione cadde l’annunciazione e la visita di Maria alla cugina S. Elisabetta. E’ probabile che ella non abbia atteso la nascita del Battista onde trovarsi in tempo a Nazareth per la solenne cerimonia della coabitazione. Giuseppe si accorse allora della gravidanza della sua sposa. Ignorando il mistero dell'Incarnazione, o, se, lo conobbe, come pare più probabile, ritenendosi indegno di vivere con la Madre del Messia, poiché era "uomo giusto", decise di ridonarle segretamente la libertà. Non avendo il minimo sospetto della fedeltà di lei, per salvaguardarne l'onore non trovò altra soluzione migliore. Avrebbe potuto denunciarla di adulterio, e allora Maria sarebbe stata lapidata secondo la legge di Mosè; avrebbe potuto darle il libello del ripudio, e allora sarebbe stata umiliata al cospetto dei suoi compaesani. In mezzo all'angoscia mortale, Dio, a cui la Vergine si era sempre affidata completamente, mandò in sogno un Angelo a Giuseppe che gli disse: "Figlio di David, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché ciò che in lei è stato concepito è opera di Spirito Santo. Ella partorirà un figlio e tu gli porrai il nome di Gesù, perché egli salverà il suo popolo dai suoi peccati". Appena si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé Maria, sua moglie e, senza che l'avesse conosciuta, ella diede alla luce il figlio (Mt. c. 1).
L'ordine di Ottaviano Augusto che fosse fatto il censimento in tutto l'impero portò S. Giuseppe a Betlemme, distante 130 chilometri da Nazareth. E’ probabile che in quel paesetto possedesse qualche campicello magari in comune con i parenti, perché la legge prescriveva di farsi censire dove si avevano terreni. Non trovando conveniente soggiornare nel lurido caravanserraglio si ritirò con la sposa in una grotta di animali. Là, Maria, diede alla luce Gesù, lo fasciò e lo adagiò in una mangiatoia. Dai pastori accorsi ad adorarlo, i suoi genitori appresero l'apparizione degli angeli che cantavano: "A Dio gloria! Agli uomini pace!". Dopo otto giorni, il Bambino fu circonciso da un chirurgo. Giuseppe inaugurò la sua missione paterna imponendogli il nome di Gesù, che vuol dire Salvatore com'era stato chiamato dall'angelo prima che fosse concepito (Lc. c. 2).
Nella cerimonia della presentazione ai Tempio di Gerusalemme, Giuseppe offrì per il riscatto del primogenito cinque steli, pari allo stipendio mensile di un modesto operaio e un paio di tortore, l'offerta dei poveri. Nel tempio s'incontrò con il vecchio Simeone al quale lo Spirito Santo aveva rivelato che non sarebbe morto prima di vedere il Messia del Signore. Dalla profezia di lui intravide, meravigliato, le future sofferenze del Redentore e di sua Madre. Quando ebbe adempiuto tutte le cose secondo la legge di Mosè, con la benedizione di Simeone, ritornò forse a Nazareth per sistemare le sue faccende. Dopo alcuni mesi, però, fece ritorno a Betlemme. Al tempo della venuta dei Magi dall'Oriente, quantunque il racconto evangelico non faccia menzione di lui, è fuori dubbio che egli fu presente all'adorazione del Bambino Gesù da parte di quei sapienti e che ricevette nelle sue mani i loro doni.
Subito dopo, avvertito in sogno dall'Angelo, Giuseppe dovette mettere in salvo il Bambino dalle insidie del re Erode fuggendo in Egitto. I tre profughi per una decina di giorni dovettero marciare faticosamente il dorso di un asino o di un cammello sulle sabbie mobili del deserto e sopportare arsure e passare la notte stesi a terra, facendo assegnamento solo su quel poco d'acqua e di cibo che si portavano appresso. In Egitto rimasero diversi mesi, fino alla morte dell'empio re Erode avvenuta nel marzo-aprile del 750. I doni dei magi furono provvidenziali e resero eccellenti servizi all'esule Famiglia.
Avvertito di nuovo in sogno dall'angelo, Giuseppe prese il Bambino e la Madre sua e ritornò nella terra d'Israele. Avrebbe voluto stabilirsi definitivamente nella Giudea, a Betlemme, luogo originario del casato del re David, ma avendo saputo che, al posto di Erode, regnava suo fìglio Archelao, temette di andare là, per la pessima fama che godeva il nuovo monarca. Decise quindi di trasferirsi per sempre a Nazareth dando così compimento alla profezia che di Gesù diceva; "Sarà chiamato Nazareno (Mt. 2,19-23).
S. Giuseppe, nel Vangelo, compare per l'ultima volta in occasione dello smarrimento di Gesù nel Tempio di Gerusalemme. I suoi genitori, come tutti i buoni israeliti, vi si recavano in occasione delle "feste di pellegrinaggio" e cioè della Pasqua, della Pentecoste e dei Tabernacoli. Secondo le prescrizioni legali Maria, come donna, non era obbligata a quel viaggio, ma accompagnava volentieri il suo sposo per dare a Dio maggior gloria.
Neppure Gesù vi era obbligato prima dei tredici anni, ma il suo padre putativo e verginale, molto religioso e osservante delle prescrizioni legali, quando Gesù ebbe dodici anni lo condusse con sé alla Città Santa distante 120 chilometri da Nazareth, per la festa principale dei Giudei, la Pasqua.
Però, "trascorsi quei giorni, al momento del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme e i suoi genitori non se ne accorsero. Pensando che egli fosse nella carovana fecero una giornata di cammino, per andarlo a cercare tra i parenti e i conoscenti. E non avendolo trovato, ritornarono a Gerusalemme in cerca di lui. E dopo tre giorni lo trovarono nel Tempio, seduto in mezzo ai dottori, ad ascoltarli e interrogarli. E quanti lo udivano, erano fuori di sé dallo stupore per l'intelligenza e le risposte di lui. E vedendolo si stupirono, e gli disse sua madre: "Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angustiati, ti cercavamo". E rispose loro: "E perché mi cercavate? Non sapevate che io devo attendere alle cose del Padre mio?". Ma essi non capirono la parola che aveva loro detto. Poi scese con loro. E venne a Nazareth e stava loro sottomesso. La madre sua conservava tutte queste cose in cuor suo. Gesù intanto cresceva in sapienza, in statura e grazia presso Dio e gli uomini" (Lc. 2, 41-52).
Della vita trascorsa da Gesù a Nazareth fino a trent'anni non sappiamo altro. Nella bottega di carpenteria e in alcune stanzucce scavate nella roccia, il Figlio di Dio trascorse con Giuseppe e Maria un'esistenza esteriormente simile a quella degli altri ebrei. Dopo i fatti dell'infanzia di Gesù, non si trova più alcuna menzione di Giuseppe, né la figura di lui s'intravede minimamente durante la vita pubblica. Tutto induce a credere che il padre legale di Gesù morisse durante i trent'anni di vita nascosta del Figlio, quando cioè questi poteva bastare col lavoro al sostentamento della Madre sua. Difatti, se fosse sopravvissuto a quei trent'anni, qualche accenno di lui si sarebbe facilmente conservato nell'antica catechesi e quindi anche nei Vangeli, che da essa dipendono.
Di lui rimase ufficialmente soltanto l'appellativo paterno, che egli lasciò con il mestiere al figlio legale. I Nazaretani, dopo avere ascoltato Gesù nella loro sinagoga e visto ad operare miracoli, esclamarono meravigliati: "Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria e fratello di Giacomo, di Giuseppe, di Giuda e di Simone? E non sono forse le sorelle di lui qui tra noi?" (Mt. 6, 1-3)
S. Giuseppe non appare mai durante il ministero pubblico di Gesù, né con Maria o con i fratelli (Mt. 12,46), né ai piedi della croce (Gv., 19,27). Il Vangelo e la tradizione tacciono del tutto sulla sua sepoltura e sulla sua pretesa risurrezione. Sua principale grandezza consiste nell'essere vero sposo di Maria, padre verginale di Gesù, suo nunzio e custode. Nella sua vita rifulse la perfetta osservanza della legge, la castità, la laboriosità silenziosa e amorosa, l'abbandono fiducioso alla volontà di Dio, la modestia. La Chiesa Orientale fu la prima a celebrare, la domenica precedente il Natale, una festa degli "antenati" di Gesù, tra cui S. Giuseppe occupava il primo posto.
In occidente s'incominciò a venerarlo a cominciare dal secolo XI. La devozione verso di lui fiorì quando Gregorio XV rese la sua festa di precetto (8-V-1621); il suo nome fu inserito nelle Litanie dei Santi (29-12-1726); la festa del suo Patrocinio fu estesa a tutto il mondo (10-9-1847); fu dichiarato Patrono della Chiesa universale (8-12-1870); furono composte le Litanie in suo onore (18-III-1909) e il Prefazio proprio (9-4-1919); fu istituita la festa di S. Giuseppe artigiano (1955); fu inserito il suo nome nel canone della Messa (1962).
___________________
Sac. Guido Pettinati SSP, I Santi canonizzati del giorno, vol. 3, Udine, ed. Segno, 1991, pp. 213-218.

Fonte: Totus tuus, Pagine cattoliche (http://www.paginecattoliche.it/modules.php?name=News&file=article&sid=1355)

Holuxar
20-03-17, 20:42
20 marzo 2017: SAN GIUSEPPE…




https://www.radiospada.org/tag/s-giuseppe/

http://radiospada.org/
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf

"20 MARZO 2017: SAN GIUSEPPE, SPOSO DELLA SANTISSIMA VERGINE (TRASLATA)"



Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch/)
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
"20 Mars (reporté) : Saint Joseph, Époux de la Très Sainte Vierge Marie"




https://www.sursumcorda.cloud/
"Carlo Di Pietro - Sursum Corda
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Eterno Padre, intendo onorare le sette sante donne, cioè Alessandra, Claudia, Eufràsia, Matròna, Giuliana, Eufèrnia e Teodósia; le quali furono uccise per la confessione della fede, e furono seguite da Derfùta e da sua sorella. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi avete loro elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di queste Sante, ed a loro affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, le Sante donne martiri possano essere mie avvocate e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.
#sdgcdpr"





Guéranger, L'anno liturgico - Lunedì della Terza Settimana di Quaresima (http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-lun3.htm)
"LUNEDÌ DELLA TERZA SETTIMANA DI QUARESIMA
La Stazione è alla chiesa edificata nel secolo IV dal Papa san Damaso in onore dell'Evangelista san Marco, il cui corpo è ivi custodito.
Lezione (4Re 5,1-15). - In quei giorni: Naaman, capo dell'esercito del re di Siria, era un uomo grande presso il suo signore, e onorato, perché per mezzo di lui il Signore aveva salvata la Siria; ma quest'uomo valoroso e ricco era lebbroso. Or avendo dei predoni, usciti dalla Siria, condotta prigioniera dalla terra d'Israele una piccola fanciulla che fu addetta al servizio della moglie di Naaman, questa disse alla sua signora: Oh ! se il mio signore fosse stato dal profeta che è in Samaria, certamente egli l'avrebbe guarito dalla lebbra ! Naaman andò a riferire la cosa al suo signore, dicendogli : Così e così ha parlato una figlia della terra d'Israele. Il re di Siria gli disse: Va' pure, che io manderò una lettera al re d'Israele. Naaman partì, prendendo seco dieci talenti d'argento, sei mila sicli d'oro, e dieci mute di abiti, e portò al re d'Israele la lettera ov'era detto: Quando riceverai questa lettera, sappi che ho mandato a te Naaman mio servo, affinché tu lo guarisca dalla sua lebbra. Il re d'Israele, letta questa lettera, stracciò le sue vesti e disse: Sono forse Dio, io, da poter far morire e vivere, ch'egli mi manda un uomo, affinché io lo guarisca dalla sua lebbra? Considerate la cosa, e vedete ch'egli cerca pretesti contro di me. Quando Eliseo, uomo di Dio, venne a sapere che il re aveva stracciate le sue vesti, mandò a dirgli: Perché tu hai stracciate le tue vesti? Venga egli da me, e saprà che v'è un profeta in Israele. Naaman allora andò coi suoi cavalli e coi suoi carri, e si fermò alla casa di Eliseo. Ma Eliseo mandò un messo a dirgli: Va' a lavarti per sette volte nel Giordano; la tua carne tornerà sana, e tu sarai mondato. Naaman se ne partiva sdegnato, dicendo: Io credevo ch'egli uscisse verso di me, e, stando in piedi, invocasse il nome del Signore suo Dio, e con la mano toccasse il luogo della mia lebbra e mi guarisse! I fiumi di Damasco, l'Abana e il Farfar, non sono migliori di tutte le acque d'Israele, per lavarmi in esse ed essere mondato? Or mentre egli, voltatesi, se ne andava sdegnato, i suoi servi gli si accostarono e gli dissero: Padre, se il Profeta avesse chiesto una gran cosa, certamente avresti dovuta farla; e quanto più ora che ti ha detto: Lavati e sarai mondato? Egli discese e si lavò sette volte nel Giordano, secondo la parola dell'uomo di Dio, e la sua carne tornò come quella d'un piccolo fanciullo, e fu mondato. Allora tornò con tutto il seguito all'uomo di Dio, e giunto che fu, gli si fermò dinanzi e disse: Or so la verità, che non v'è altro Dio in tutta la terra ma soltanto quello che è in Israele.
Il Battesimo.
Ieri la santa Chiesa annunciava l'approssimarsi del Battesimo per i nostri Catecumeni; oggi ci presenta una storia dell'Antico Testamento che contiene un simbolo di questo bagno salutare, che ha loro preparato la divina misericordia. La lebbra di Naaman è figura del peccato; non c'è, per l'ufficiale siriano, che un solo rimedio per liberarsi da questa schifosa malattia: bagnarsi sette volte nelle acque del Giordano, e sarà guarito. Il Gentile, l'infedele, il bambino che nasce con la macchia originale, tutti possono diventar giusti e santi, ma solo con l'acqua e con l'invocazione della gloriosa Trinità. Naaman trova questo rimedio un po' troppo volgare, dubita, esita; nella sua sapienza umana vorrebbe un mezzo più degno di lui, un prodigio sensibile che facesse onore a lui ed al Profeta. Più di un Gentile ragionò alla stessa maniera, al tempo della predicazione apostolica; ma coloro che credettero con semplicità alla virtù dell'acqua santificata da Gesù Cristo, furono rigenerati, ed il fonte battesimale generò un nuovo popolo formato da tutti i popoli che stanno sotto il cielo. Naaman, figura della Gentilità, si decise infine a credere e la sua fede fu premiata dalla completa guarigione: le sue carni imputridite divennero fresche come quelle d'un bambino alle sorgenti della vita che non le hanno ancora alterate. Glorifichiamo Dio, che ha infuso una tale virtù alle acque, e che, per la sua grazia, produce nelle anime docili quella fede cui è riservata una sì preziosa ricompensa.
Vangelo (Lc 4,23-30). - In quel tempo: Gesù disse ai Farisei: Certamente mi direte quel proverbio: Medico, cura te stesso. Quanto udimmo essere avvenuto in Cafarnao, fallo anche qui nella tua patria. E soggiunse In verità vi dico: Nessun profeta è ben accetto nella sua patria. E ancor vi dico in verità che molte eran le vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo stette chiuso per tre anni e sei mesi, e vi fu gran carestia per tutta la terra; eppure a nessuna di esse fu mandato Elia, ma ad una vedova in Sarepta di Sidone; e che c'eran in Israele molti lebbrosi al tempo d'Eliseo profeta; eppure non fu mondato che Naaman, un siro. Nell'udir queste cose, tutti i presenti nella sinagoga si sentirono pieni di sdegno e, levatisi, lo cacciarono fuori della città, per gettarlo di sotto. Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò.
Gesù si sottrae alla morte.
Ancora una volta sentiamo proclamare dal Salvatore il mistero della vocazione dei Gentili chiamati in luogo degl'increduli Giudei: Naaman è qui citato come l'esempio di tale misericordiosa sostituzione. Gesù ricorda anche la vedova di Sarepta che ospitò Elia, la cui storia leggemmo qualche giorno fa. La risoluzione del Signore di passare da questo ad un altro popolo la sua luce, indispettisce i Farisei di Nazaret contro il Messia. Essi sanno che Gesù sebbene in questo momento sia ancora all'inizio della sua predicazione, ha operato grandi meraviglie a Cafarnao, e vorrebbero che rendesse famosa anche la loro cittadina con qualche cosa di simile; ma Gesù sa che non si convertiranno. Solo adesso lo conoscono? Ha vissuto in mezzo a loro per trent'anni, mentre "cresceva in sapienza, in età e in grazia dinanzi a Dio e agli uomini" (Lc 2,52) ; e questi potenti del secolo neppure si curavano del povero operaio, figlio d'un falegname. Dimenticano che se Gesù ha abitato lungo tempo a Nazaret, non in questo paese, ma a Betlemme, è nato? Davanti a loro, nella sinagoga di Nazaret, (ivi 4,16-22) aveva spiegato il profeta Isaia con un'eloquenza ed una grazia meravigliosa, annunciando ch'era arrivato il tempo della misericordia; ma il suo discorso, pur avendo stupito ed incantato l'uditorio, impressionò i sapienti della cittadina meno della meraviglia prodotta dai prodigi da lui operati in un paese vicino. Essi gli volevano far compiere un miracolo sotto i loro occhi, come se questo dovesse essere uno spettacolo; ma non l'ebbero. Si ricordino piuttosto del discorso che fece Gesù nella sinagoga, e soprattutto tremino a sentirlo annunciare la venuta dei Gentili. Ma il divino Profeta non è ascoltato nella sua patria; e se la sua potenza non l'avesse sottratto alla ferocia dei suoi indegni concittadini, fin da quel giorno si sarebbe versato il sangue del Giusto. È la triste gloria dell'ingrata Gerusalemme, perché "non è possibile che un profeta muoia fuori delle sue mura" (ivi 13, 33).
PREGHIAMO
Ci soccorra, o Signore, la tua misericordia, affinché dai pericoli che ci sovrastano per i nostri peccati, meritiamo d'essere sottratti dalla tua protezione e salvati dal tuo aiuto.
da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 565-567."


Guéranger, L'anno liturgico - 19 marzo. San Giuseppe, Sposo della Santissima Vergine e Patrono della Chiesa Universale (http://www.unavoce-ve.it/pg-19mar.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-19mar.htm



Luca, Sursum Corda!









Domenica 19 marzo 2017: TERZA DOMENICA DI QUARESIMA, festa e memoria liturgica di SAN GIUSEPPE trasferita a domani…



Guéranger, L'anno liturgico - Domenica Terza di Quaresima (http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-dom3.htm)


"San Giuseppe, 19 marzo"
Guéranger, L'anno liturgico - 19 marzo. San Giuseppe, Sposo della Santissima Vergine e Patrono della Chiesa Universale (http://www.unavoce-ve.it/pg-19mar.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-19mar.htm



SANTA MESSA - III domenica di Quaresima di Don Floriano Abrahamowicz
https://www.youtube.com/watch?v=36YTIjNrOYA
SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php)
Omelie IT - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/omelie-it.php)
SEGUIRE LA S.MESSA - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/seguire-la-s.messa.php)



San Giuseppe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-giuseppe/)
“19 marzo, San Giuseppe (a causa della domenica di quaresima, la festa è spostata a domani).
“Nella Giudea il natale di san Giuseppe, Sposo della Beatissima Vergine Maria, Confessore, il quale dal Sommo Pontefice Pio nono, secondo i voti e le preghiere di tutto l’Orbe cattolico, fu dichiarato Patrono della Chiesa universale”.
Glorioso san Giuseppe, la cui potenza si estende a tutte le nostre necessità, e sai rendere possibili le cose più impossibili, rivolgi i tuoi occhi di padre buono sugli interessi dei tuoi figli. Negli affanni e nelle pene che ci opprimono, ricorriamo con fiducia a Te! Degnati di prendere sotto la tua caritatevole protezione questo affare importante e difficile, causa delle nostre preoccupazioni. Così sia ( San Francesco di Sales).”




https://www.sursumcorda.cloud/
“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare san Giuséppe, Sposo della beatissima Vergine Maria, Confessore, il quale dal Sommo Pontefice Pio nono, secondo i voti e le preghiere di tutto l’Orbe cattolico, fu dichiarato Patrono della Chiesa universale. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo speciale Santo emblema di tutte le virtù, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Giuseppe possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.
#sdgcdpr”


https://www.sursumcorda.cloud/component/tags/tag/814-san-giuseppe.html
"Comunicato numero 52. San Giuseppe protettore della Chiesa
Alcune osservazioni sulla Festa di san Giuseppe
Sermone per la Festa di san Giuseppe: «Joseph ... vir eius, cum esset iustus»
Il matrimonio celeste della Vergine Maria e di san Giuseppe
Il matrimonio fedele della Vergine Maria e di san Giuseppe
Il matrimonio verginale ed amoroso della Vergine Maria e di san Giuseppe
Alcuni privilegi di san Giuseppe"




Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch/)
“Intransigeants sur la doctrine; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].”
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
“Sermon du Père Joseph-Marie pour le Troisième Dimanche de Carême : la lutte contre le démon (2015).
http://prieure2bethleem.org/predica/2015_03_08_mars.mp3”
“Avis : la mémoire de Saint Joseph est reportée au lundi 20 mars.”






https://www.radiospada.org/tag/s-giuseppe/
https://www.radiospada.org/2015/03/18249/

http://radiospada.org/
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf

“Il 19 marzo 1227 Papa Gregorio IX dei conti di Segni viene esaltato al Sommo Pontificato.”
“Il 19 marzo 1721 muore Papa Clemente XI Albani, Sommo Pontefice.”

“19 MARZO 2017: TERZA DOMENICA DI QUARESIMA (nb la memoria liturgica di San Giuseppe trasla a domani).”


“19 MARZO SAN GIUSEPPE, SPOSO DELLA SANTISSIMA VERGINE E PATRONO DELLA CHIESA UNIVERSALE.
Una dolce gioia ci viene a consolare nel cuore della Quaresima la cara presenza di Giuseppe, lo Sposo di Maria e il Padre putativo del Figlio di Dio.
Il Protettore della verginità di Maria.
Al Figlio di Dio che veniva sulla terra a rivestire l'umanità, occorreva una Madre, e questa Madre non poteva essere che la più pura delle Vergini, perché la sua divina maternità non doveva affatto alterarne l'incomparabile verginità. Ora, sino a quando il Figlio di Maria non fosse riconosciuto per il Figlio di Dio, l'onore della Madre esigeva un protettore: un uomo doveva essere destinato alla gloria di Sposo di Maria; e quest'uomo fu Giuseppe, il più casto degli uomini.
Il Padre putativo di Gesù.
La sua gloria non consiste soltanto nell'essere stato, scelto a proteggere la Madre del Verbo incarnato; egli doveva esercitare una paternità adottiva sullo stesso Figlio di Dio. I Giudei ritenevano Gesù figlio di Giuseppe. Nel tempio, alla presenza dei dottori della legge, che il divino adolescente aveva meravigliato con la sapienza delle risposte e delle domande, Maria rivolse così la parola a suo figlio: "Tuo padre ed io ti cercavamo ansiosi" (Lc 2,48); ed il santo Vangelo aggiunge che Gesù era soggetto a Giuseppe ed a Maria.
Grandezza di san Giuseppe.
Chi potrebbe concepire e degnamente narrare i sentimenti che riempivano il cuore di quell'uomo che il Vangelo ci descrive con una sola parola, chiamandolo l'uomo giusto? (Mt 1,19). Un affetto coniugale rivolto alla più santa e alla più perfetta delle creature di Dio; l'ambasciata celeste portata dall'Angelo che gli rivelò il frutto della salvezza che portava in seno la sua sposa e l'associava come unico testimone sulla terra all'opera divina dell'Incarnazione; le gioie di Betlem nell'assistere alla nascita del Bambino, nel colmare di onori la Vergine-Madre e nell'udire gli angelici concenti; quando vide arrivare presso il neonato i pastori, seguiti dai Magi; l'allarme che venne ad interrompere sì bruscamente tanta felicità, quando, nel cuore della notte, dovette fuggire in Egitto con il Fanciullo e la Madre; le asprezze dell'esilio, la povertà, la nudità, alle quali furono esposti il Dio nascosto del quale egli era il sostegno e la sposa verginale di cui ammirava sempre più la dignità; il ritorno a Nazaret, la vita umile e laboriosa che condusse in questa città, dove tante volte i suoi occhi inteneriti contemplarono il Creatore del mondo che s'univa a lui in un umile lavoro; finalmente, le delizie di questa esistenza senza pari, nella casa abbellita dalla presenza della Regina degli Angeli e santificata dalla maestà del Figlio eterno di Dio; mentre entrambi onoravano lui, Giuseppe, come capo della famiglia che univa intorno a lui coi vincoli più teneri il Verbo increato, Sapienza del Padre, e la Vergine, capolavoro senza confronti della potenza e della santità di Dio.
Il primo Giuseppe.
No, nessuno mai al mondo potrà comprendere le grandezze di Giuseppe. Per penetrarne la profondità, bisognerebbe abbracciare tutta l'estensione del mistero col quale la sua missione lo mise in rapporto quaggiù, quale strumento necessario. Non ci meravigliamo perciò che il Padre putativo del Figlio di Dio sia stato raffigurato nell'Antica Alleanza sotto le sembianze d'un Patriarca del popolo eletto. San Bernardo spiega molto bene tale relazione: "Il primo Giuseppe, egli dice, venduto dai fratelli, e per questo figura di Cristo, fu portato in Egitto; il nuovo, che sfugge alla gelosia d'Erode, porta Cristo in Egitto. Il primo Giuseppe, serbando fedeltà al suo padrone, rispettò la sposa di costui; il secondo, non meno casto, fu il custode della sua Sovrana, della Madre del suo Signore, e il testimone della sua verginità. Al primo fu data l'intelligenza dei segreti rivelati nei sogni; al secondo furono confidati gli stessi misteri del cielo. Il primo conservò le provviste del grano non per sé ma per tutto il popolo; il secondo ebbe in sua custodia il Pane vivo disceso dal cielo, per sé e per il mondo intero" (2.a Omelia sul Missus est).
Morte di san Giuseppe.
Una vita così meravigliosa non poteva terminare che con una morte altrettanto degna. Era giunta l'ora che Gesù doveva uscire dall'oscurità di Nazaret e manifestarsi al mondo. Ormai la sua celeste origine doveva ricevere la testimonianza delle opere: dunque il ministero di Giuseppe era terminato. Era tempo che lasciasse questo mondo, per andare ad attendere, nel riposo del seno d'Abramo, il giorno in cui le porte dei cieli si sarebbero spalancate ai giusti. Accanto al suo letto di morte vegliava il padrone della vita, che tante volte l'aveva chiamato col nome di Padre; la più pura delle vergini, la sua Sposa, ricevette il suo ultimo respiro. Assistito e circondato dal loro affetto, Giuseppe s'addormentò nel sonno della pace. Ora lo Sposo di Maria ed il Padre putativo di Gesù regna in cielo in una gloria senza dubbio inferiore a quella di Maria, ma ornato di prerogative che nessun altro possiede.
Patrono della Chiesa.
Di lassù egli spande, su coloro che lo invocano, il suo potente patrocinio. Ecco quanto dice, con linguaggio ispirato, la liturgia della Chiesa: "O Giuseppe, vanto dei celesti, speranza dei mortali, sostegno del mondo!" Quale grande potere in un uomo! Ma nessuno, come lui, ebbe sulla terra rapporti così intimi col Figlio di Dio. Gesù si degnò di essergli sottomesso e in cielo, ora, vuole glorificare colui al quale affidò, quaggiù, la sua infanzia e l'onore di sua Madre. Non ci sono limiti al potere di san Giuseppe e la Chiesa ci invita, oggi, a ricorrere, con molta fiducia, a questo potente protettore. Invochiamolo nelle terribili prove della vita ed egli ci proteggerà: nei pericoli dell'anima e del corpo, nelle prove e nelle crisi sia temporali che spirituali, abbiamo fiducia in lui e la nostra speranza non verrà ingannata. Diceva il Re d'Egitto al suo popolo affamato: "Andate da Giuseppe"; il Re del Cielo ci ripete quello stesso invito; e il fedele custode della Vergine Maria ha, presso Dio, assai più potere di quanto ne avesse, presso il Faraone, il sovraintendente ai granai di Menphis.
La rivelazione di questo aiuto potente predisposto dall'eternità, è stata dapprima fatta conoscere da Dio a certe anime privilegiate alle quali venne affidata come un prezioso germe: precisamente come si verificò per la festa del Santissimo Sacramento, per la festa del Sacro Cuore e per altre ancora. Nel XVI secolo, santa Teresa, i cui scritti saranno in seguito conosciuti in tutto il mondo, ricevette una rivelazione divina a questo riguardo e ne parlò nella sua Vita.
Santa Teresa e san Giuseppe.
Ecco quanto dice: "Invoco san Giuseppe come patrono e protettore e non cesso di raccomandarmi a lui: il suo soccorso si manifesta in modo visibilissimo. Questo tenero protettore dell'anima mia, questo amabilissimo padre, si degnò di trarmi dallo stato in cui languiva il mio corpo e di liberarmi da pericoli assai più gravi che minacciavano il mio onore e la mia salvezza eterna. In più, mi ha esaudita sempre, più di quanto sperassi e di quanto chiedessi. Non ricordo di avergli chiesto qualcosa e che non me l'abbia accordato. Quale ampio quadro io potrei esporre, se mi fosse accordato di conoscere tutte le grazie di cui Iddio m'ha colmata e i pericoli, sia dell'anima che del corpo, da cui m'ha liberata per intercessione di questo amabilissimo Santo! L'Altissimo dona ai santi quelle grazie che servono per aiutarci in certe circostanze; il glorioso san Giuseppe - e lo dico per esperienza - estende il suo potere su tutto. Con questo, il Signore vuole mostrarci che, come un giorno fu sottomesso all'autorità di Giuseppe, suo padre putativo, così ancora in cielo, si degna di accettare la sua volontà, esaudendo i suoi desideri. Come me, l'hanno costatato per esperienza, quelle persone alle quali ho consigliato di raccomandarsi a questo incomparabile protettore; il numero delle anime che lo onorano cresce di giorno in giorno, e i felici successi della sua mediazione confermano la verità delle mie parole".
Per soddisfare questi desideri e per venire incontro alla devo¬zione del popolo cristiano, il 10 settembre 1847, Pio IX estese alla Chiesa universale la festa del Patrocinio di san Giuseppe che fino allora era celebrata soltanto dai Carmelitani e da qualche chiesa. In seguito, san Pio X aumentò il valore di questa festa, onorandola di una Ottava e Pio XII, volendo dare un particolare patrono a tutti gli operai del mondo, ha istituito una nuova festività da celebrarsi il 1° Maggio; per questo motivo, venne soppressa quella del secondo mercoledì dopo Pasqua, e la festa del 19 marzo ricorda san Giuseppe quale Sposo della Vergine e Patrono della Chiesa universale.
MESSA
Chiamato giusto dallo Spirito Santo, san Giuseppe è veramente, nelle sue virtù nascoste, il modello di tutti coloro che meritano, sulla terra, questo bel titolo.
Così, la festa di questo giorno, non ha impedito alla Chiesa di trarre buona parte della Messa di oggi dal comune dei Confessori.
INTROITO
Il giusto fiorirà come un palmeto e si moltiplicherà come i cedri del Libano; egli è piantato nella casa di Dio, nella intimità della casa del nostro Dio.
SAL. - È bello lodare il Signore, cantare inni al Tuo nome, o Altissimo! Gloria al Padre.
Il giusto.
La potenza presso Dio del Santo Sposo della Madre del Signore, è un punto fermissimo per la Chiesa. Lo dice chiaramente la preghiera della Colletta.
COLLETTA
Noi ti preghiamo, o Signore, affinché i meriti dello Sposo della tua santa Madre siano la nostra protezione e affinché quanto supera le nostre forze ci sia donato per sua intercessione.
EPISTOLA (Eccli 45,1-6).
Caro a Dio ed agli uomini, la cui memoria è in benedizione. Il Signore lo fece simile ai santi nella gloria, lo fece grande e terribile per i nemici e con le sue parole placò mostri orrendi. Lo glorificò nel cospetto dei re, gli diede i suoi ordini dinanzi al popolo, gli mostrò la sua gloria. Per la sua fedeltà e per la sua mansuetudine lo fece santo e lo elesse fra tutti i viventi. Infatti egli sentì lui e la sua voce, e fu fatto entrare nella nube. E rice¬vette i precetti e la legge di vita e di scienza.
Dignità di Mosè.
Queste righe, nel libro dell'Ecclesiastico, celebrano l'elogio di Mosè, che fu eletto a confidente di Dio. Al cospetto dei re egli trasmetteva al popolo ordini celesti; la sua gloria uguagliò quella dei più illustri patriarchi e dei santi personaggi dei tempi dell'attesa. "Se c'è qualche profeta in mezzo a voi, diceva il Signore, io gli com¬parirò in visione e gli parlerò nel sonno; ma tale non è la condizione del servo mio Mosè, il più fedele di tutta la mia casa: perché io gli parlo a tu per tu, ed egli vede il Signore faccia a faccia, non per enigma o sotto figure" (Nm 6,8).
Dignità di san Giuseppe.
Non meno caro a Dio e non meno benedetto dal popolo, Giuseppe non è soltanto l'amico di Dio (Es 33,11), l'intermediario fra il cielo ed una nazione privilegiata. Il sommo genitore gli comunica i diritti della sua paternità sul proprio Figlio; a questo Figlio, capo degli eletti, e non solamente al popolo egli trasmette gli ordini dall'alto. L'autorità che così esercita è uguale al suo amore; e non di passaggio o alla sfuggita egli vede il Signore (ivi 22): il Figlio di Dio lo chiama padre e si comporta da vero figlio; e riconosce nella sua obbedienza e nel suo affetto i tesori di dedizione riposti nel suo cuore mite e fedele. Quale gloria in cielo e quale potenza sulle creature, rispondente al potere ed alla santità di quaggiù, sono ora l'eredità di colui che, meglio di Mosè, penetrò i segreti della misteriosa nube e conobbe ogni bene! (ivi 33,19).
Il Graduale e il Tratto completano l'Epistola nel cantare i pri¬vilegi di quell'uomo che, più di ogni altro, giustifica il versetto del Salmo : nella sua casa vi sono gloria e ricchezze e la sua giustizia rimarrà per tutti i secoli.
GRADUALE
O Signore, tu l'hai colmato con la dolcezza delle tue benedizioni, hai posto sul suo capo una corona di pietre preziose.
Egli ti ha chiesto la vita e tu gli hai dato dei giorni che non finiranno mai.
TRATTO
Felice l'uomo che teme il Signore e adopera la sua intelligenza per osservare i suoi ordini.
La sua discendenza sarà forte su tutta la terra; la stirpe dei giusti sarà benedetta.
Nella sua casa vi sono gloria e ricchezze e la sua giustizia rimarrà per tutti i secoli.
VANGELO (Mt 1,18-21).
Maria, madre di Gesù, essendo promessa sposa a Giuseppe, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, essendo giusto, e non volendo esporla all'infamia, pensò di rimandarla occultamente. Men¬tre egli stava sopra pensiero per queste cose, un Angelo del Signore gli apparve in sogno e gli disse: Giuseppe, figlio di Davide non temere di prendere teco Maria, perché ciò che è nato in lei è dallo Spirito Santo. Partorirà un figlio cui porrai nome Gesù; poiché sarà lui che salverà il suo popolo dai peccati.
La prova di Giuseppe.
Dio impose allo Sposo di Maria una prova ben dura. Giuseppe - e lo sperimentarono i santi - sarebbe stato per i suoi devoti la guida incomparabile della vita spirituale; e per questo doveva provare l'angoscia, crogiolo necessario nel quale si perfeziona ogni santità. Ma la Saggezza non abbandona coloro che camminano sulla sua strada. Come canta la Chiesa in questo stesso giorno, la Sapienza lo conduceva per le diritte vie senza che egli ne avesse coscienza, e nella notte in cui i suoi pensieri cercavano a fatica di aprirsi una via verso la giustizia, gli mostrò la sua luce divina; egli godeva la conoscenza dei celesti segreti; in cambio dei patimenti del suo cuore, poteva vedere il posto che gli riservava l'imperscrutabile disegno della Provvidenza nel regno di Dio, i cui splendori dovevano irradiarsi per sempre dalla sua dimora in tutto il mondo. Veramente poteva dire che la divina Sapienza aveva oltremodo nobilitato il suo lavoro e fecondate le sue pene. Così ella suole dare ai giusti il premio delle loro fatiche e li guida per vie ammirabili.
L'offertorio ricorda la grandezza delle largizioni divine che hanno innalzato, al di sopra dei re suoi antenati, l'umile artigiano di Nazaret.
OFFERTORIO
La mia fedeltà e la mia misericordia sono con lui; e la sua potenza, sarà esaltata dal mio nome.
Affidiamo con la Chiesa, attraverso la preghiera della Segreta, al felice custode del Dio-Fanciullo, i doni che il Signore ha affidati alla nostra anima; egli nutrirà Gesù dentro di noi e formerà in noi l'uomo perfetto come già lo formò in sé diciannove secoli fa.
SEGRETA
Accogli, o Signore, l'espressione della nostra gratitudine mentre umil¬mente ti supplichiamo di proteggere in noi i tuoi doni; te lo chiediamo in nome, del felice Giuseppe, sposo della Madre del tuo figlio Gesù, Nostro Signore, in questo giorno della sua festa nella quale ti presentiamo l'omaggio della nostra lode. Per lo stesso Gesù Cristo nostro Signore.
Oggi la Chiesa sostituisce il Prefazio ordinario della Quaresima con un altro Prefazio, e in esso, alla gioia e alla riconoscenza, unisce il ricordo del Santo Sposo della Vergine Maria, Madre di Dio. Questo Prefazio si recita in tutte le feste di san Giuseppe ed è stato introdotto nel Messale romano da Papa Benedetto XV.
PREFAZIO
È veramente degno, giusto, equo e salutare che noi ti ringraziamo sempre e dovunque, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Dio eterno, e che nella festa del beato Giuseppe Ti magnifichiamo con le dovute lodi, Ti benediciamo e celebriamo. Egli, uomo giusto, fu da te dato come sposo alla Vergine Madre di Dio; e servo fedele e prudente fu messo a capo della Tua famiglia affinché, qual padre, custodisse il Tuo Unigenito, concepito per opera dello Spirito Santo, Gesù Cristo, Nostro Signore. Per lui, gli Angeli esaltano la Tua Maestà, le Dominazioni la adorano, le Potestà si prostrano tremanti. I Cieli e le Virtù dei cieli e i Serafini si associano a celebrarla con comune esultanza. Ti preghiamo affinché alle loro voci siano unite pure le nostre nel dire, con lode supplichevole, Santo! Santo! Santo!
Il Communio ricorda il messaggio con cui l'Angelo annunzio a Giuseppe che Dio stesso era sceso in Maria; e la comunione non avvicina forse il destino della Chiesa a quello della Vergine Madre?
COMMUNIO
Giuseppe, figlio di Davide, non avere timore di prendere con te Maria come tua sposa; quanto è nato in essa è per onera dello Spirito Santo.
Il Postcommunio riporta il pensiero della Segreta: preghiamo Iddio, affinché si degni di affidare i suoi doni e Gesù stesso che ora abbiamo ricevuto, alla custodia fedele di san Giuseppe,
POSTCOMMUNIO
Accetta la nostra preghiera, o Dio misericordioso, e degnati di custodire in noi i tuoi doni, per l'intercessione del beato Giuseppe.
Preghiera di lode a san Giuseppe.
Padre e protettore dei fedeli, glorioso Giuseppe, noi ringraziamo la nostra santa Madre Chiesa che, in questa agonia del mondo, ci ha insegnato ad avere speranza in te. Sono passati molti secoli prima che le tue grandezze fossero conosciute; e tu non sei soltanto un potente, intercessore in ciclo in favore del genere umano. Capo di quella Sacra Famiglia di cui è membro Dio stesso, tu continui la tua paterna intercessione in nostro favore. La tua protezione nascosta ebbe gran peso nella salvezza dei popoli e degli uomini, e il mondo approvava il tuo patrocinio senza aver ancora istituito, per riconoscerlo, quell'omaggio che oggi ti attribuisce. La conoscenza completa della tua grandezza e della tua potenza, la proclamazione del tuo Patrocinio e della tua solenne Protezione, è stata riservata a questo tempo infelice nel quale il mondo, all'estremo delle sue forze, abbisogna di aiuti che non sono ancora stati accordati alle epoche che ci hanno preceduti. Ci prostriamo ai tuoi piedi, o Giuseppe, per rendere omaggio, in te, ad una forza d'intercessione che non ha limiti, a una bontà che abbraccia, con una stessa adozione, tutti i fratelli di Gesù.
Le nostre necessità non ti sono sconosciute e i più umili figli della Chiesa vogliono ricorrere a te, giorno e notte, sicuri di ricevere l'aiuto di un padre tenero e compassionevole. Non lo dimenticheremo, o Giuseppe, e per le necessità dell'anima ricorreremo a te. Ti chiederemo di aiutarci a conseguire quelle virtù che Dio desidera siano nella nostra anima, ti invocheremo nelle lotte contro il Maligno, nei sacrifici che così spesso dobbiamo sostenere. Rendici degni d'essere chiamati tuoi figli, o padre dei fedeli! Il tuo grande potere, però, non riguarda soltanto la vita futura; l'esperienza di ogni giorno dice quanto sei potente anche per le cose del tempo, quando i nostri desideri non sono contrari ai disegni di Dio. Quindi, osiamo deporre nelle tue mani, gli interessi di questa nostra vita, le nostre speranze, i nostri voti, e i nostri timori. Un giorno ti fu affidata la cura della casa di Nazaret e degnati quindi, ora, di essere il consiglio e il soccorso di quanti affidano a te le loro preoccupazioni temporali.
Tu sei stato il Capo della Sacra Famiglia e oggi la famiglia cristiana è sotto la tua protezione: veglia su di essa in questi tempi difficili. Rispondi a quanti si rivolgono a te in quel momento difficile, quando si tratta di trovare la forza per lasciare questa vita e per preparare la via a un'altra migliore. Mantieni tra gli sposi la mutua dignità e il mutuo rispetto, salvaguardia dell'onore del matrimonio, e concedi loro la fecondità, simbolo delle benedizioni del ciclo. Fa' in modo che i cristiani abbiano in orrore quelle pratiche che disonorano quanto vi è di più santo, attirano la maledizione di Dio sui discendenti e rovinano la società, materialmente e moralmente. Dissipa i pregiudizi tanto colpevoli quanto disonorevoli, rimetti in onore la continenza che gli sposi cristiani devono stimare e alla quale devono talvolta sottomettersi, se non vogliono ridursi al rango di quei pagani di cui parlava l'Apostolo, quelli "che seguono soltanto l'istinto perché non conoscono Dio".
Ancora una preghiera, glorioso san Giuseppe. Esiste, nella nostra vita, un momento da cui dipende tutta l'eternità: il momento della morte. Quando pensiamo che la bontà divina ne ha fatto oggetto del tuo potere sovrano, noi siamo portati a guardare quell'istante con meno inquietudine. Ti è stato affidato il misericordioso compito di facilitare, al cristiano che ricorre a te, il passaggio dal tempo all'eternità. Dobbiamo rivolgerci a te per assicurarci una buona morte. Ed è giusto che sia tua questa prerogativa, perché tu sei morto tra le braccia di Gesù e Maria, ammirazione per il cielo e sublime spettacolo per la terra. Sii dunque tu, il nostro soccorso, in quel solenne e ultimo istante della nostra vita terrena. Noi abbiamo fiducia in Maria e ogni giorno la preghiamo affinché ci sia propizia in quell'ora suprema, ma noi sappiamo che Maria è felice della confidenza che noi abbiamo in te e che lei è presente là ove ci sei tu. Resi fiduciosi dalla speranza nella tua paterna bontà, noi aspetteremo con calma quell'ora decisiva, perché sappiamo che tu ci aiuterai se ti avremo invocato.
PREGHIAMO
Ci venga in aiuto, o Signore, lo Sposo della tua SS. Madre, affinché ciò che non possiamo ottenere da soli, ci sia concesso per i suoi meriti.
da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 859-868.”





Luca, Sursum Corda!

Holuxar
20-03-18, 00:47
19 MARZO 2018: LUNEDÌ DELLA SETTIMANA DI PASSIONE; SAN GIUSEPPE, SPOSO DELLA SANTISSIMA VERGINE (FESTA DI PRECETTO)…



Guéranger, L'anno liturgico - 19 marzo. San Giuseppe, Sposo della Santissima Vergine e Patrono della Chiesa Universale (http://www.unavoce-ve.it/pg-19mar.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-19mar.htm



SANTA MESSA celebrata da Don Floriano Abrahamowicz stasera 19 MARZO 2018 alle ore 19.30 a Paese (TV) per la Festa di SAN GIUSEPPE:


«Festa di San Giuseppe
https://www.youtube.com/watch?v=BV6yt1omTPc
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php) ».




Evviva San Giuseppe! - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/evviva-san-giuseppe/)
« “Evviva San Giuseppe!
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Evviva San Giuseppe!
Auguri per la festa di San Giuseppe, patrono della Chiesa Universale.”
“Decreto di Pio IX proclamante San Giuseppe Patrono della Chiesa Universale.
All’Urbe e all’Orbe.
Nella stessa maniera che Dio aveva costituito quel Giuseppe, procreato dal patriarca Giacobbe, soprintendente a tutta la terra d’Egitto, per serbare i frumenti al popolo, così, imminendo la pienezza dei tempi, essendo per mandare sulla terra il suo Figlio Unigenito Salvatore del mondo, scelse un altro Giuseppe, di cui quello era figura, e lo fece Signore e Principe della casa e possessione sua e lo elesse Custode dei precipui suoi tesori.
Di fatto, egli ebbe in sua sposa l’Immacolata Vergine Maria, dalla quale nacque di Spirito Santo il Signor Nostro Gesù Cristo che presso gli uomini degnossi di essere riputato figlio di Giuseppe, e gli fu soggetto. E Quegli, che tanti re e profeti bramarono vedere, Giuseppe non solo Lo vide, ma con Lui ha dimorato e con paterno affetto L’ha abbracciato e baciato; e per di più ha nutrito accuratissimamente Colui che il popolo fedele avrebbe mangiato come pane disceso dal cielo, per conseguire la vita eterna. Per questa sublime dignità, che Dio conferì a questo fedelissimo suo Servo, la Chiesa ebbe sempre in sommo onore e lodi il Beatissimo Giuseppe, dopo la Vergine Madre di Dio, sua sposa, e il suo intervento implorò nei momenti difficili.
Ora, poiché in questi tempi tristissimi la stessa Chiesa, da ogni parte attaccata da nemici, è talmente oppressa dai più gravi mali, che uomini empi pensarono avere finalmente le porte dell’inferno prevalso contro di lei, perciò i Venerabili Eccellentissimi Vescovi dell’universo Orbe Cattolico inoltrarono al Sommo Pontefice le loro suppliche e quelle dei fedeli alla loro cura commessi chiedendo che si degnasse di costituire San Giuseppe Patrono della Chiesa Cattolica. Avendo poi nel Sacro Ecumenico Concilio Vaticano più insistentemente rinnovato le loro domande e i loro voti, il Santissimo Signor Nostro Pio Papa IX, costernato per la recentissima e luttuosa condizione di cose, per affidare Sè e i fedeli tutti al potentissimo patrocinio del Santo Patriarca Giuseppe, volle soddisfare i voti degli Eccellentissimi Vescovi e solennemente lo dichiarò Patrono della Chiesa Cattolica, ingiungendo che la sua festa, cadente nel 19 di marzo, per l’avanti fosse celebrata con rito doppio di prima classe, senza ottava pero, a motivo della Quaresima.
Egli stesso inoltre ha disposto che tale dichiarazione, a mezzo del presente Decreto della Sacra Congregazione dei Riti, fosse resa di pubblica ragione in questo giorno sacro all’Immacolata Vergine Madre di Dio e Sposa del castissimo Giuseppe.
Non ostante qualsivoglia cosa in contrario.
Il dì 8 dicembre 1870.
Card. Patrizi. Prefetto della S. C. dei RR. Vescovo di Ostia e Velletri.
Domenico Bartolini. Segretario della S. C. dei RR.”».
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San Giuseppe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-giuseppe/)
http://www.sodalitium.biz/san-giuseppe/
«19 marzo, festa di San Giuseppe.
“Nella Giudea il natale di san Giuseppe, Sposo della Beatissima Vergine Maria, Confessore, il quale dal Sommo Pontefice Pio nono, secondo i voti e le preghiere di tutto l’Orbe cattolico, fu dichiarato Patrono della Chiesa universale”.
Glorioso san Giuseppe, la cui potenza si estende a tutte le nostre necessità, e sai rendere possibili le cose più impossibili, rivolgi i tuoi occhi di padre buono sugli interessi dei tuoi figli. Negli affanni e nelle pene che ci opprimono, ricorriamo con fiducia a Te! Degnati di prendere sotto la tua caritatevole protezione questo affare importante e difficile, causa delle nostre preoccupazioni. Così sia (San Francesco di Sales). ».


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PREGHIERE A SAN GIUSEPPE:



https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
19 mars : Saint Joseph, Époux de la Très Sainte Vierge Marie :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/19-mars-saint-joseph)
"19 Mars: Saint Joseph, Époux de la Très Sainte Vierge Marie"
Méditation : Marie est donnée en mariage à Saint Joseph (http://le-petit-sacristain.blogspot.it/2017/02/meditation-marie-est-donnee-en-mariage-a-saint-joseph.html)
https://2.bp.blogspot.com/-CXMXmSh1obc/WK1qNhE1gBI/AAAAAAAABv8/nzAjr_dqd7gNFH9YlvWuAnQnlOIWxLNCgCLcB/s1600/Bartolom%25C3%25A9_Esteban_Perez_Murillo_Marriage_ of_the_Virgin.jpg
http://liguesaintamedee.ch/application/files/4915/2118/7882/saint_joseph.jpg
Litanies de Saint Joseph (http://le-petit-sacristain.blogspot.it/2016/03/litanies-de-saint-joseph.html)
Supplique à Saint Joseph (http://le-petit-sacristain.blogspot.it/2015/03/supplique-saint-joseph.html)
Sermon pour la Fête de Saint Joseph (http://le-petit-sacristain.blogspot.it/2017/02/sermon-pour-la-fete-de-saint-joseph.html)




https://www.sursumcorda.cloud/
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“+ Glorioso San Giuseppe castissimo Sposo pregate per noi e per la Santa Romana Chiesa. +”
“Evviva San Giuseppe! Custode del Bambino Gesù e della Vergine Maria, Capo della Sacra Famiglia.”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/1516-a-san-giuseppe-eccelso-capo-della-santa-famiglia.html
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https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/40-invocazioni-a-san-giuseppe.html
“Sursum Corda Felpa San Giuseppe 2018 - Sancte Joseph, Patrone S. Ecclesiae, ora pro nobis!”
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“Sursum Corda Maglietta San Giuseppe 2018 - Sancte Joseph, Patrone S. Ecclesiae, ora pro nobis!”
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Disponibile il numero 104 di Sursum Corda « www.agerecontra.it (http://www.agerecontra.it/2018/03/disponibile-il-numero-104-di-sursum-corda/)
"Disponibile il numero 104 di Sursum Corda.
E’ possibile rinnovare la tessera annuale come Socio o come Sostenitore. Il link per effettuare il rinnovo della tessera è il seguente: clicca qui. Sono finalmente disponibili le nuove felpe e magliette 2018 dedicate a San Giuseppe: Sancte Joseph, Patrone S. Ecclesiae, ora pro nobis! Dio benedica tutti i benefattori."
19/03/18: III Giornata di San Giuseppe a Verona « www.agerecontra.it (http://www.agerecontra.it/2018/03/190318-iii-giornata-di-san-giuseppe-a-verona/)






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https://www.radiospada.org/2018/03/perche-essere-devoti-a-san-giuseppe/
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“19 MARZO 2018: SAN GIUSEPPE, SPOSO DELLA SANTISSIMA VERGINE (FESTA DI PRECETTO).”


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“19 marzo 2018: LUNEDÌ DELLA SETTIMANA DI PASSIONE.”


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“Il 19 marzo 1227 Papa Gregorio IX dei conti di Segni viene esaltato al Sommo Pontificato.”

“Il 19 marzo 1721 muore Papa Clemente XI Albani, Sommo Pontefice.”

“Pio XI, Divini Redemptoris, 19 marzo 1937.”






"SANCTE IOSEPH
https://www.youtube.com/watch?v=-7Ei9aXLFC4 "






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Guéranger, L'anno liturgico - 19 marzo. San Giuseppe, Sposo della Santissima Vergine e Patrono della Chiesa Universale (http://www.unavoce-ve.it/pg-19mar.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-19mar.htm
“19 MARZO SAN GIUSEPPE SPOSO DELLA SANTISSIMA VERGINE E PATRONO DELLA CHIESA UNIVERSALE.
Una dolce gioia ci viene a consolare nel cuore della Quaresima la cara presenza di Giuseppe, lo Sposo di Maria e il Padre putativo del Figlio di Dio.
Il Protettore della verginità di Maria.
Al Figlio di Dio che veniva sulla terra a rivestire l'umanità, occorreva una Madre, e questa Madre non poteva essere che la più pura delle Vergini, perché la sua divina maternità non doveva affatto alterarne l'incomparabile verginità. Ora, sino a quando il Figlio di Maria non fosse riconosciuto per il Figlio di Dio, l'onore della Madre esigeva un protettore: un uomo doveva essere destinato alla gloria di Sposo di Maria; e quest'uomo fu Giuseppe, il più casto degli uomini.
Il Padre putativo di Gesù.
La sua gloria non consiste soltanto nell'essere stato, scelto a proteggere la Madre del Verbo incarnato; egli doveva esercitare una paternità adottiva sullo stesso Figlio di Dio. I Giudei ritenevano Gesù figlio di Giuseppe. Nel tempio, alla presenza dei dottori della legge, che il divino adolescente aveva meravigliato con la sapienza delle risposte e delle domande, Maria rivolse così la parola a suo figlio: "Tuo padre ed io ti cercavamo ansiosi" (Lc 2,48); ed il santo Vangelo aggiunge che Gesù era soggetto a Giuseppe ed a Maria.
Grandezza di san Giuseppe.
Chi potrebbe concepire e degnamente narrare i sentimenti che riempivano il cuore di quell'uomo che il Vangelo ci descrive con una sola parola, chiamandolo l'uomo giusto? (Mt 1,19). Un affetto coniugale rivolto alla più santa e alla più perfetta delle creature di Dio; l'ambasciata celeste portata dall'Angelo che gli rivelò il frutto della salvezza che portava in seno la sua sposa e l'associava come unico testimone sulla terra all'opera divina dell'Incarnazione; le gioie di Betlem nell'assistere alla nascita del Bambino, nel colmare di onori la Vergine-Madre e nell'udire gli angelici concenti; quando vide arrivare presso il neonato i pastori, seguiti dai Magi; l'allarme che venne ad interrompere sì bruscamente tanta felicità, quando, nel cuore della notte, dovette fuggire in Egitto con il Fanciullo e la Madre; le asprezze dell'esilio, la povertà, la nudità, alle quali furono esposti il Dio nascosto del quale egli era il sostegno e la sposa verginale di cui ammirava sempre più la dignità; il ritorno a Nazaret, la vita umile e laboriosa che condusse in questa città, dove tante volte i suoi occhi inteneriti contemplarono il Creatore del mondo che s'univa a lui in un umile lavoro; finalmente, le delizie di questa esistenza senza pari, nella casa abbellita dalla presenza della Regina degli Angeli e santificata dalla maestà del Figlio eterno di Dio; mentre entrambi onoravano lui, Giuseppe, come capo della famiglia che univa intorno a lui coi vincoli più teneri il Verbo increato, Sapienza del Padre, e la Vergine, capolavoro senza confronti della potenza e della santità di Dio.
Il primo Giuseppe.
No, nessuno mai al mondo potrà comprendere le grandezze di Giuseppe. Per penetrarne la profondità, bisognerebbe abbracciare tutta l'estensione del mistero col quale la sua missione lo mise in rapporto quaggiù, quale strumento necessario. Non ci meravigliamo perciò che il Padre putativo del Figlio di Dio sia stato raffigurato nell'Antica Alleanza sotto le sembianze d'un Patriarca del popolo eletto. San Bernardo spiega molto bene tale relazione: "Il primo Giuseppe, egli dice, venduto dai fratelli, e per questo figura di Cristo, fu portato in Egitto; il nuovo, che sfugge alla gelosia d'Erode, porta Cristo in Egitto. Il primo Giuseppe, serbando fedeltà al suo padrone, rispettò la sposa di costui; il secondo, non meno casto, fu il custode della sua Sovrana, della Madre del suo Signore, e il testimone della sua verginità. Al primo fu data l'intelligenza dei segreti rivelati nei sogni; al secondo furono confidati gli stessi misteri del cielo. Il primo conservò le provviste del grano non per sé ma per tutto il popolo; il secondo ebbe in sua custodia il Pane vivo disceso dal cielo, per sé e per il mondo intero" (2.a Omelia sul Missus est).
Morte di san Giuseppe.
Una vita così meravigliosa non poteva terminare che con una morte altrettanto degna. Era giunta l'ora che Gesù doveva uscire dall'oscurità di Nazaret e manifestarsi al mondo. Ormai la sua celeste origine doveva ricevere la testimonianza delle opere: dunque il ministero di Giuseppe era terminato. Era tempo che lasciasse questo mondo, per andare ad attendere, nel riposo del seno d'Abramo, il giorno in cui le porte dei cieli si sarebbero spalancate ai giusti. Accanto al suo letto di morte vegliava il padrone della vita, che tante volte l'aveva chiamato col nome di Padre; la più pura delle vergini, la sua Sposa, ricevette il suo ultimo respiro. Assistito e circondato dal loro affetto, Giuseppe s'addormentò nel sonno della pace. Ora lo Sposo di Maria ed il Padre putativo di Gesù regna in cielo in una gloria senza dubbio inferiore a quella di Maria, ma ornato di prerogative che nessun altro possiede.
Patrono della Chiesa.
Di lassù egli spande, su coloro che lo invocano, il suo potente patrocinio. Ecco quanto dice, con linguaggio ispirato, la liturgia della Chiesa: "O Giuseppe, vanto dei celesti, speranza dei mortali, sostegno del mondo!" Quale grande potere in un uomo! Ma nessuno, come lui, ebbe sulla terra rapporti così intimi col Figlio di Dio. Gesù si degnò di essergli sottomesso e in cielo, ora, vuole glorificare colui al quale affidò, quaggiù, la sua infanzia e l'onore di sua Madre. Non ci sono limiti al potere di san Giuseppe e la Chiesa ci invita, oggi, a ricorrere, con molta fiducia, a questo potente protettore. Invochiamolo nelle terribili prove della vita ed egli ci proteggerà: nei pericoli dell'anima e del corpo, nelle prove e nelle crisi sia temporali che spirituali, abbiamo fiducia in lui e la nostra speranza non verrà ingannata. Diceva il Re d'Egitto al suo popolo affamato: "Andate da Giuseppe"; il Re del Cielo ci ripete quello stesso invito; e il fedele custode della Vergine Maria ha, presso Dio, assai più potere di quanto ne avesse, presso il Faraone, il sovraintendente ai granai di Menphis.
La rivelazione di questo aiuto potente predisposto dall'eternità, è stata dapprima fatta conoscere da Dio a certe anime privilegiate alle quali venne affidata come un prezioso germe: precisamente come si verificò per la festa del Santissimo Sacramento, per la festa del Sacro Cuore e per altre ancora. Nel XVI secolo, santa Teresa, i cui scritti saranno in seguito conosciuti in tutto il mondo, ricevette una rivelazione divina a questo riguardo e ne parlò nella sua Vita.
Santa Teresa e san Giuseppe.
Ecco quanto dice: "Invoco san Giuseppe come patrono e protettore e non cesso di raccomandarmi a lui: il suo soccorso si manifesta in modo visibilissimo. Questo tenero protettore dell'anima mia, questo amabilissimo padre, si degnò di trarmi dallo stato in cui languiva il mio corpo e di liberarmi da pericoli assai più gravi che minacciavano il mio onore e la mia salvezza eterna. In più, mi ha esaudita sempre, più di quanto sperassi e di quanto chiedessi. Non ricordo di avergli chiesto qualcosa e che non me l'abbia accordato. Quale ampio quadro io potrei esporre, se mi fosse accordato di conoscere tutte le grazie di cui Iddio m'ha colmata e i pericoli, sia dell'anima che del corpo, da cui m'ha liberata per intercessione di questo amabilissimo Santo! L'Altissimo dona ai santi quelle grazie che servono per aiutarci in certe circostanze; il glorioso san Giuseppe - e lo dico per esperienza - estende il suo potere su tutto. Con questo, il Signore vuole mostrarci che, come un giorno fu sottomesso all'autorità di Giuseppe, suo padre putativo, così ancora in cielo, si degna di accettare la sua volontà, esaudendo i suoi desideri. Come me, l'hanno costatato per esperienza, quelle persone alle quali ho consigliato di raccomandarsi a questo incomparabile protettore; il numero delle anime che lo onorano cresce di giorno in giorno, e i felici successi della sua mediazione confermano la verità delle mie parole".
Per soddisfare questi desideri e per venire incontro alla devozione del popolo cristiano, il 10 settembre 1847, Pio IX estese alla Chiesa universale la festa del Patrocinio di san Giuseppe che fino allora era celebrata soltanto dai Carmelitani e da qualche chiesa. In seguito, san Pio X aumentò il valore di questa festa, onorandola di una Ottava e Pio XII, volendo dare un particolare patrono a tutti gli operai del mondo, ha istituito una nuova festività da celebrarsi il 1° Maggio; per questo motivo, venne soppressa quella del secondo mercoledì dopo Pasqua, e la festa del 19 marzo ricorda san Giuseppe quale Sposo della Vergine e Patrono della Chiesa universale.
MESSA
Chiamato giusto dallo Spirito Santo, san Giuseppe è veramente, nelle sue virtù nascoste, il modello di tutti coloro che meritano, sulla terra, questo bel titolo.
Così, la festa di questo giorno, non ha impedito alla Chiesa di trarre buona parte della Messa di oggi dal comune dei Confessori.
INTROITO
Il giusto fiorirà come un palmeto e si moltiplicherà come i cedri del Libano; egli è piantato nella casa di Dio, nella intimità della casa del nostro Dio.
SAL. - È bello lodare il Signore, cantare inni al Tuo nome, o Altissimo! Gloria al Padre.
Il giusto.
La potenza presso Dio del Santo Sposo della Madre del Signore, è un punto fermissimo per la Chiesa. Lo dice chiaramente la preghiera della Colletta.
COLLETTA
Noi ti preghiamo, o Signore, affinché i meriti dello Sposo della tua santa Madre siano la nostra protezione e affinché quanto supera le nostre forze ci sia donato per sua intercessione.
EPISTOLA (Eccli 45,1-6).
Caro a Dio ed agli uomini, la cui memoria è in benedizione. Il Signore lo fece simile ai santi nella gloria, lo fece grande e terribile per i nemici e con le sue parole placò mostri orrendi. Lo glorificò nel cospetto dei re, gli diede i suoi ordini dinanzi al popolo, gli mostrò la sua gloria. Per la sua fedeltà e per la sua mansuetudine lo fece santo e lo elesse fra tutti i viventi. Infatti egli sentì lui e la sua voce, e fu fatto entrare nella nube. E ricevette i precetti e la legge di vita e di scienza.
Dignità di Mosè.
Queste righe, nel libro dell'Ecclesiastico, celebrano l'elogio di Mosè, che fu eletto a confidente di Dio. Al cospetto dei re egli trasmetteva al popolo ordini celesti; la sua gloria uguagliò quella dei più illustri patriarchi e dei santi personaggi dei tempi dell'attesa. "Se c'è qualche profeta in mezzo a voi, diceva il Signore, io gli comparirò in visione e gli parlerò nel sonno; ma tale non è la condizione del servo mio Mosè, il più fedele di tutta la mia casa: perché io gli parlo a tu per tu, ed egli vede il Signore faccia a faccia, non per enigma o sotto figure" (Nm 6,8).
Dignità di san Giuseppe.
Non meno caro a Dio e non meno benedetto dal popolo, Giuseppe non è soltanto l'amico di Dio (Es 33,11), l'intermediario fra il cielo ed una nazione privilegiata. Il sommo genitore gli comunica i diritti della sua paternità sul proprio Figlio; a questo Figlio, capo degli eletti, e non solamente al popolo egli trasmette gli ordini dall'alto. L'autorità che così esercita è uguale al suo amore; e non di passaggio o alla sfuggita egli vede il Signore (ivi 22): il Figlio di Dio lo chiama padre e si comporta da vero figlio; e riconosce nella sua obbedienza e nel suo affetto i tesori di dedizione riposti nel suo cuore mite e fedele. Quale gloria in cielo e quale potenza sulle creature, rispondente al potere ed alla santità di quaggiù, sono ora l'eredità di colui che, meglio di Mosè, penetrò i segreti della misteriosa nube e conobbe ogni bene! (ivi 33,19).
Il Graduale e il Tratto completano l'Epistola nel cantare i privilegi di quell'uomo che, più di ogni altro, giustifica il versetto del Salmo : nella sua casa vi sono gloria e ricchezze e la sua giustizia rimarrà per tutti i secoli.
GRADUALE
O Signore, tu l'hai colmato con la dolcezza delle tue benedizioni, hai posto sul suo capo una corona di pietre preziose.
Egli ti ha chiesto la vita e tu gli hai dato dei giorni che non finiranno mai.
TRATTO
Felice l'uomo che teme il Signore e adopera la sua intelligenza per osservare i suoi ordini.
La sua discendenza sarà forte su tutta la terra; la stirpe dei giusti sarà benedetta.
Nella sua casa vi sono gloria e ricchezze e la sua giustizia rimarrà per tutti i secoli.
VANGELO (Mt 1,18-21).
Maria, madre di Gesù, essendo promessa sposa a Giuseppe, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, essendo giusto, e non volendo esporla all'infamia, pensò di rimandarla occultamente. Mentre egli stava sopra pensiero per queste cose, un Angelo del Signore gli apparve in sogno e gli disse: Giuseppe, figlio di Davide non temere di prendere teco Maria, perché ciò che è nato in lei è dallo Spirito Santo. Partorirà un figlio cui porrai nome Gesù; poiché sarà lui che salverà il suo popolo dai peccati.
La prova di Giuseppe.
Dio impose allo Sposo di Maria una prova ben dura. Giuseppe - e lo sperimentarono i santi - sarebbe stato per i suoi devoti la guida incomparabile della vita spirituale; e per questo doveva provare l'angoscia, crogiolo necessario nel quale si perfeziona ogni santità. Ma la Saggezza non abbandona coloro che camminano sulla sua strada. Come canta la Chiesa in questo stesso giorno, la Sapienza lo conduceva per le diritte vie senza che egli ne avesse coscienza, e nella notte in cui i suoi pensieri cercavano a fatica di aprirsi una via verso la giustizia, gli mostrò la sua luce divina; egli godeva la conoscenza dei celesti segreti; in cambio dei patimenti del suo cuore, poteva vedere il posto che gli riservava l'imperscrutabile disegno della Provvidenza nel regno di Dio, i cui splendori dovevano irradiarsi per sempre dalla sua dimora in tutto il mondo. Veramente poteva dire che la divina Sapienza aveva oltremodo nobilitato il suo lavoro e fecondate le sue pene. Così ella suole dare ai giusti il premio delle loro fatiche e li guida per vie ammirabili.
L'offertorio ricorda la grandezza delle largizioni divine che hanno innalzato, al di sopra dei re suoi antenati, l'umile artigiano di Nazaret.
OFFERTORIO
La mia fedeltà e la mia misericordia sono con lui; e la sua potenza, sarà esaltata dal mio nome.
Affidiamo con la Chiesa, attraverso la preghiera della Segreta, al felice custode del Dio-Fanciullo, i doni che il Signore ha affidati alla nostra anima; egli nutrirà Gesù dentro di noi e formerà in noi l'uomo perfetto come già lo formò in sé diciannove secoli fa.
SEGRETA
Accogli, o Signore, l'espressione della nostra gratitudine mentre umilmente ti supplichiamo di proteggere in noi i tuoi doni; te lo chiediamo in nome, del felice Giuseppe, sposo della Madre del tuo figlio Gesù, Nostro Signore, in questo giorno della sua festa nella quale ti presentiamo l'omaggio della nostra lode. Per lo stesso Gesù Cristo nostro Signore.
Oggi la Chiesa sostituisce il Prefazio ordinario della Quaresima con un altro Prefazio, e in esso, alla gioia e alla riconoscenza, unisce il ricordo del Santo Sposo della Vergine Maria, Madre di Dio. Questo Prefazio si recita in tutte le feste di san Giuseppe ed è stato introdotto nel Messale romano da Papa Benedetto XV.
PREFAZIO
È veramente degno, giusto, equo e salutare che noi ti ringraziamo sempre e dovunque, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Dio eterno, e che nella festa del beato Giuseppe Ti magnifichiamo con le dovute lodi, Ti benediciamo e celebriamo. Egli, uomo giusto, fu da te dato come sposo alla Vergine Madre di Dio; e servo fedele e prudente fu messo a capo della Tua famiglia affinché, qual padre, custodisse il Tuo Unigenito, concepito per opera dello Spirito Santo, Gesù Cristo, Nostro Signore. Per lui, gli Angeli esaltano la Tua Maestà, le Dominazioni la adorano, le Potestà si prostrano tremanti. I Cieli e le Virtù dei cieli e i Serafini si associano a celebrarla con comune esultanza. Ti preghiamo affinché alle loro voci siano unite pure le nostre nel dire, con lode supplichevole, Santo! Santo! Santo!
Il Communio ricorda il messaggio con cui l'Angelo annunzio a Giuseppe che Dio stesso era sceso in Maria; e la comunione non avvicina forse il destino della Chiesa a quello della Vergine Madre?
COMMUNIO
Giuseppe, figlio di Davide, non avere timore di prendere con te Maria come tua sposa; quanto è nato in essa è per onera dello Spirito Santo.
Il Postcommunio riporta il pensiero della Segreta: preghiamo Iddio, affinché si degni di affidare i suoi doni e Gesù stesso che ora abbiamo ricevuto, alla custodia fedele di san Giuseppe,
POSTCOMMUNIO
Accetta la nostra preghiera, o Dio misericordioso, e degnati di custodire in noi i tuoi doni, per l'intercessione del beato Giuseppe.
Preghiera di lode a san Giuseppe.
Padre e protettore dei fedeli, glorioso Giuseppe, noi ringraziamo la nostra santa Madre Chiesa che, in questa agonia del mondo, ci ha insegnato ad avere speranza in te. Sono passati molti secoli prima che le tue grandezze fossero conosciute; e tu non sei soltanto un potente, intercessore in ciclo in favore del genere umano. Capo di quella Sacra Famiglia di cui è membro Dio stesso, tu continui la tua paterna intercessione in nostro favore. La tua protezione nascosta ebbe gran peso nella salvezza dei popoli e degli uomini, e il mondo approvava il tuo patrocinio senza aver ancora istituito, per riconoscerlo, quell'omaggio che oggi ti attribuisce. La conoscenza completa della tua grandezza e della tua potenza, la proclamazione del tuo Patrocinio e della tua solenne Protezione, è stata riservata a questo tempo infelice nel quale il mondo, all'estremo delle sue forze, abbisogna di aiuti che non sono ancora stati accordati alle epoche che ci hanno preceduti. Ci prostriamo ai tuoi piedi, o Giuseppe, per rendere omaggio, in te, ad una forza d'intercessione che non ha limiti, a una bontà che abbraccia, con una stessa adozione, tutti i fratelli di Gesù.
Le nostre necessità non ti sono sconosciute e i più umili figli della Chiesa vogliono ricorrere a te, giorno e notte, sicuri di ricevere l'aiuto di un padre tenero e compassionevole. Non lo dimenticheremo, o Giuseppe, e per le necessità dell'anima ricorreremo a te. Ti chiederemo di aiutarci a conseguire quelle virtù che Dio desidera siano nella nostra anima, ti invocheremo nelle lotte contro il Maligno, nei sacrifici che così spesso dobbiamo sostenere. Rendici degni d'essere chiamati tuoi figli, o padre dei fedeli! Il tuo grande potere, però, non riguarda soltanto la vita futura; l'esperienza di ogni giorno dice quanto sei potente anche per le cose del tempo, quando i nostri desideri non sono contrari ai disegni di Dio. Quindi, osiamo deporre nelle tue mani, gli interessi di questa nostra vita, le nostre speranze, i nostri voti, e i nostri timori. Un giorno ti fu affidata la cura della casa di Nazaret e degnati quindi, ora, di essere il consiglio e il soccorso di quanti affidano a te le loro preoccupazioni temporali.
Tu sei stato il Capo della Sacra Famiglia e oggi la famiglia cristiana è sotto la tua protezione: veglia su di essa in questi tempi difficili. Rispondi a quanti si rivolgono a te in quel momento difficile, quando si tratta di trovare la forza per lasciare questa vita e per preparare la via a un'altra migliore. Mantieni tra gli sposi la mutua dignità e il mutuo rispetto, salvaguardia dell'onore del matrimonio, e concedi loro la fecondità, simbolo delle benedizioni del ciclo. Fa' in modo che i cristiani abbiano in orrore quelle pratiche che disonorano quanto vi è di più santo, attirano la maledizione di Dio sui discendenti e rovinano la società, materialmente e moralmente. Dissipa i pregiudizi tanto colpevoli quanto disonorevoli, rimetti in onore la continenza che gli sposi cristiani devono stimare e alla quale devono talvolta sottomettersi, se non vogliono ridursi al rango di quei pagani di cui parlava l'Apostolo, quelli "che seguono soltanto l'istinto perché non conoscono Dio".
Ancora una preghiera, glorioso san Giuseppe. Esiste, nella nostra vita, un momento da cui dipende tutta l'eternità: il momento della morte. Quando pensiamo che la bontà divina ne ha fatto oggetto del tuo potere sovrano, noi siamo portati a guardare quell'istante con meno inquietudine. Ti è stato affidato il misericordioso compito di facilitare, al cristiano che ricorre a te, il passaggio dal tempo all'eternità. Dobbiamo rivolgerci a te per assicurarci una buona morte. Ed è giusto che sia tua questa prerogativa, perché tu sei morto tra le braccia di Gesù e Maria, ammirazione per il cielo e sublime spettacolo per la terra. Sii dunque tu, il nostro soccorso, in quel solenne e ultimo istante della nostra vita terrena. Noi abbiamo fiducia in Maria e ogni giorno la preghiamo affinché ci sia propizia in quell'ora suprema, ma noi sappiamo che Maria è felice della confidenza che noi abbiamo in te e che lei è presente là ove ci sei tu. Resi fiduciosi dalla speranza nella tua paterna bontà, noi aspetteremo con calma quell'ora decisiva, perché sappiamo che tu ci aiuterai se ti avremo invocato.
PREGHIAMO
Ci venga in aiuto, o Signore, lo Sposo della tua SS. Madre, affinché ciò che non possiamo ottenere da soli, ci sia concesso per i suoi meriti.
da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 859-868.”





Sancte Joseph, Patrone S. Ecclesiae, ora pro nobis!

Luca, Sursum Corda!

Holuxar
02-03-19, 01:33
1 MARZO 2019: Sant’Albino, Vescovo e Confessore; PRIMO VENERDÌ DEL MESE DEDICATO ALLA DEVOZIONE AL SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO E PRIMO GIORNO DEL MESE DEDICATO A SAN GIUSEPPE…



Sodalitium - Sito ufficiale dell'Istituto Mater Boni Consilii (http://www.sodalitium.biz/)
http://www.sodalitium.biz/
«1° marzo, inizio del mese di San Giuseppe, Sposo della B. V. Maria e patrono della Chiesa Universale.
A Voi, o beato Giuseppe, nella nostra tribolazione ricorriamo e dopo d’aver implorato l’aiuto della vostra santissima Sposa, anche il vostro Patrocinio fiduciosi invochiamo. Deh! per quella carità che Vi strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno con cui abbracciaste il fanciullo Gesù, riguardate ve ne preghiamo, con occhio benigno all’eredità che Gesù Cristo acquistò col Suo Sangue e col vostro potere e aiuto sovvenite ai nostri bisogni. Proteggete, o provvido Custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo; allontanate da noi, o Padre amatissimo, ogni peste di orrori e di vizi; propizio dal Cielo assisteteci, o nostro fortissimo protettore, in questo combattimento colla podestà delle tenebre, e come un tempo scampaste dall’estremo pericolo della vita il pargoletto Gesù, così ora difendete la santa Chiesa di Dio dalle insidie nemiche e da ogni avversità; e sopra ciascuno di noi stendete ognora il vostro Patrocinio, acciocché a vostro esempio e col vostro soccorso possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire la eterna beatitudine in Cielo. Così sia.»
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Novità libraria per il mese di marzo: Il Sacro Manto in onore del Patriarca San Giuseppe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/novita-libraria-mese-marzo-sacro-manto-onore-del-patriarca-san-giuseppe/)
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«Il Sacro Manto è un particolare omaggio reso a San Giuseppe, per onorare la Sua persona e per meritare il Suo patrocinio. Si consiglia di recitare queste orazioni per 30 giorni consecutivi, in memoria dei trent’anni di vita vissuti da San Giuseppe in compagnia di Gesù Cristo, Figlio di Dio. Sono senza numero le grazie che si ottengono da Dio, ricorrendo a San Giuseppe. Santa Teresa d’Avila (1515 – 1582) ha lasciato scritte queste parole illuminanti: “Chi vuol credere, faccia la prova, affinché si persuada.”».
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Mese di marzo: il Sacro Manto a san Giuseppe - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/mese-marzo-sacro-manto-san-giuseppe/)
http://www.centrostudifederici.org/mese-marzo-sacro-manto-san-giuseppe/
“Mese di marzo: il Sacro Manto a san Giuseppe
Centro studi Giuseppe Federici - Per una nuova insorgenza
Il mese di marzo è tradizionalmente dedicato a san Giuseppe: segnaliamo un opuscolo che può favorire la devozione al Patrono della Chiesa Universale.”
Mese di marzo: il Sacro Manto a san Giuseppe - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/mese-marzo-sacro-manto-san-giuseppe/)
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Sant?Albino - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/santalbino/)
http://www.sodalitium.biz/santalbino/
«1° marzo, Sant’Albino, Vescovo e Confessore (Vannes, 470 circa – Angers, 1º marzo 550).
“Ad Angers, in Frància, sant’Albino, Vescovo e Confessore, uomo di esimia virtù e santità”.»
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"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”





«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
Domenica Sexagesima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=7apAxHX0B0w
Domenica Sexagesima (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=xsBSlwrtd1Y
Domenica Septuagesima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=eW58hW30T5Y
V domenica d. Epifania (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=adVRJ95yZLk
V domenica d. Epifania - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=oJR8QmeMXOs
IV dom. dopo l'Epifania (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=tmgotU8TwQw
IV domenica dopo Epifania (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=BBMsKuQKlgQ
Purificazione della S. Vergine Maria (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=rS2tdVj3e_A
III dom. dopo l'Epifania
https://www.youtube.com/watch?v=vqLfMJ2qKmo
III domenica dopo l'Epifania - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=zHEiqmjKQNk
II domenica dopo l'Epifania - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=MtQwadP5PVs
Sacra Famiglia (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=M83o5Eohbdc
Epifania di N S G C - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=fUnwOAcw1Vs
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso».







http://santiebeati.it/immagini/Original/43400/43400A.JPG


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"1° Marzo - Sant' Albino di Vercelli, Vescovo"
https://forum.termometropolitico.it/338758-1-marzo-sant-albino-di-vercelli-vescovo.html


"Fiori sull'altare di S. Giuseppe sposo della Beata Vergine Maria"
https://forum.termometropolitico.it/5058-fiori-sull-altare-di-s-giuseppe-sposo-della-beata-vergine-maria-6.html
https://forum.termometropolitico.it/5058-fiori-sull-altare-di-s-giuseppe-sposo-della-beata-vergine-maria-9.html

"Atto di consacrazione a San Giuseppe"
https://forum.termometropolitico.it/664675-atto-di-consacrazione-san-giuseppe-2.html







https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
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http://tradidiaccepi.blogspot.com/
Tradidi quod et accepi: Sacro Manto in onore di san Giuseppe (http://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/02/sacro-manto-in-onore-di-san-giuseppe.html?m=1)
«Sacro Manto in onore di san Giuseppe.
Il Sacro Manto è una devozione graditissima a san Giuseppe ed efficacissima per ottenere grazie. Essa consta nella recita per un mese delle seguenti orazioni.»
https://1.bp.blogspot.com/-w1TtQzPPfco/WpaqbsUOVfI/AAAAAAAAAto/uPYD30fKpCw9YO9q1hiFo-Z_Yy35QzLBgCLcBGAs/s1600/14358959_1772908622996971_3908037971540237502_n.jp g


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«PRIMO VENERDÌ DEL MESE: PROMESSE E MESSA VOTIVA DEL SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO»
https://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/02/primo-venerdi-del-mese-promesse-e-messa.html?m=1
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«Carlo Di Pietro - Sursum Corda»

“ITE AD JOSEPH - 1° marzo, inizio del mese di San Giuseppe, Sposo della Beata Vergine Maria e Patrono della Chiesa Universale.”
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«1 marzo 2019: VENERDÌ DI SESSAGESIMA»
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“Primo venerdì del mese”
“LE PROMESSE DI NOSTRO SIGNORE PER I DEVOTI DEL SUO SACRO CUORE”
https://www.radiospada.org/?s=sacro+cuore
"Sacro Cuore: devozione per i tempi primi e ultimi (prima parte)"
https://www.radiospada.org/2013/12/sacro-cuore-devozione-per-i-tempi-primi-e-ultimi-prima-parte/


https://www.radiospada.org/tag/san-giuseppe/
https://www.radiospada.org/2018/03/marzo-conoscete-il-sacro-manto-in-onore-di-s-giuseppe/
"Marzo: conoscete il Sacro Manto in onore di S. Giuseppe?"







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Como ovejas sin Pastor (http://sicutoves.blogspot.com/)
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Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/)
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«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”
1er mars : Saint Aubin, Évêque d'Angers (470-550) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/1er-mars-saint-aubin)
“1er mars : Saint Aubin, Évêque d'Angers (470-550)”
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Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
03-03-19, 15:48
2 MARZO 2019: SANTI GIOVINO E BASILEO, MARTIRI; SECONDO GIORNO DEL MESE DEDICATO A SAN GIUSEPPE…




Mese di marzo: il Sacro Manto a san Giuseppe - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/mese-marzo-sacro-manto-san-giuseppe/)
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“Mese di marzo: il Sacro Manto a san Giuseppe
Centro studi Giuseppe Federici - Per una nuova insorgenza
Il mese di marzo è tradizionalmente dedicato a san Giuseppe: segnaliamo un opuscolo che può favorire la devozione al Patrono della Chiesa Universale.”
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Tradidi quod et accepi: Sacro Manto in onore di san Giuseppe (http://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/02/sacro-manto-in-onore-di-san-giuseppe.html?m=1)




Novità libraria per il mese di marzo: Il Sacro Manto in onore del Patriarca San Giuseppe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/novita-libraria-mese-marzo-sacro-manto-onore-del-patriarca-san-giuseppe/)


Santi Giovino e Basileo - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/santi-giovino-basileo/)
«2 marzo, Santi Giovino e Basileo, Martiri.
http://www.sodalitium.biz/santi-giovino-basileo/
“A Roma, sulla via Latina, i santi Martiri Giovino e Basiléo, che patirono sotto gli Imperatori Valeriàno e Galliéno”.»
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"Sante Messe - Sodalitium"
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"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
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“Sodalitium - IMBC.”
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“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”





«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
Domenica Sexagesima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=7apAxHX0B0w
Domenica Sexagesima (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=xsBSlwrtd1Y
Domenica Septuagesima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=eW58hW30T5Y
V domenica d. Epifania (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=adVRJ95yZLk
V domenica d. Epifania - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=oJR8QmeMXOs
IV dom. dopo l'Epifania (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=tmgotU8TwQw
IV domenica dopo Epifania (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=BBMsKuQKlgQ
Purificazione della S. Vergine Maria (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=rS2tdVj3e_A
III dom. dopo l'Epifania
https://www.youtube.com/watch?v=vqLfMJ2qKmo
III domenica dopo l'Epifania - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=zHEiqmjKQNk
II domenica dopo l'Epifania - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=MtQwadP5PVs
Sacra Famiglia (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=M83o5Eohbdc
Epifania di N S G C - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=fUnwOAcw1Vs
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La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso».







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«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
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«Carlo Di Pietro - Sursum Corda»
“ITE AD JOSEPH - 1° marzo, inizio del mese di San Giuseppe, Sposo della Beata Vergine Maria e Patrono della Chiesa Universale.”
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“Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”
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“Preghiera di San Pietro Canisio per conservare la vera fede”
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«Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico http://www.radiospada.org e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com
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“2 marzo 2019: SABATO DI SESSAGESIMA”

https://www.radiospada.org/2019/03/florilegio-pacelliano/
«Florilegio Pacelliano di Redazione RS il 2 Marzo 2019
Nell’ottantesimo anniversario della esaltazione di Pio XII Pacelli al supremo fastigio del Romano Pontificato (2 marzo 1939), Radio Spada, con questo florilegio di utilissime citazioni e bellissime immagini, vuole omaggiare la santa e immortale memoria di questo grande Pontefice, in cui si incarnò pienamente quella idea di Papato descritta con mirabile sintesi da Innocenzo III: “[Il Papa è] il servo costituito al di sopra della famiglia … il Vicario di Gesù Cristo, il Successore di Pietro, l’Unto del Signore, il Dio del Faraone; egli è costituito nel mezzo fra Dio e l’uomo; al di qua di Dio, ma al di là dell’uomo; inferiore a Dio, ma superiore all’uomo; su tutti e tutto giudica, ma da nessuno è giudicato” (Sermo II in consecratione Pontificis Maximi, PL 217, 658).»

“2 marzo 1939 : L’appena eletto Papa Pio XII.”
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“A definire e descrivere questa verace Chiesa di Cristo – che è [che è diverso dal “sussiste nella” del Vaticano II e di tutto il discorso post-conciliare modernista sulla Chiesa una e molteplice al contempo, ndr] la Chiesa Santa, Cattolica, Apostolica, Romana (cfr. Conc. Vat. , Const. de Fide cath., cap. I), nulla si trova di più nobile, di più grande, di più divino di quell’espressione con la quale essa vien chiamata “il Corpo mistico di Gesù Cristo”; espressione che scaturisce e quasi germoglia da ciò che viene frequentemente esposto nella Sacra Scrittura e nei Santi Padri […] si allontanano dalla verità divina coloro che si immaginano la Chiesa come se non si potesse né raggiungere ne vedere, quasi che fosse una cosa “pneumatica” (come dicono) per la quale molte comunità di cristiani, sebbene vicendevolmente separate per fede, tuttavia sarebbero congiunte tra loro da un vincolo invisibile […] In realtà, tra i membri della Chiesa bisogna annoverare esclusivamente quelli che ricevettero il lavacro della rigenerazione, e professando la vera fede, non si separarono da se stessi, disgraziatamente, dalla compagine di questo corpo, e non ne furono separati dalla legittima autorità per gravissime colpe commesse ”
(Enciclica “Mystici Corporis”, 29 giugno 1943).

“Non basta accettare con docilità gli antichi documenti del magistero ecclesiastico, ma occorre in più abbracciare con fedele sottomissione di cuore tutte quelle definizioni che dalla Chiesa in forza della sua suprema autorità di tempo in tempo ci siano proposte a credere. Anzi, non è lecito, neppure sotto il pretesto di rendere più agevole la concordia, dissimulare neanche un dogma solo; giacché, come ammonisce il Patriarca alessandrino [i.e. S. Cirillo]: «Desiderare la pace è certamente il più grande e il primo dei beni, però non si deve per siffatto motivo permettere che ne vada di mezzo la virtù della pietà in Cristo» (Ep. 61). Perciò non conduce al desideratissimo ritorno dei figli erranti alla sincera e giusta unità in Cristo, quella teoria, che ponga a fondamento del concorde consenso dei fedeli solo quei capi di dottrina, sui quali o tutte o almeno la maggior parte delle comunità, che si gloriano del nome cristiano, si trovino d’accordo, ma bensì l’altra che, senza eccettuarne né sminuirne alcuna, integralmente accoglie qualsiasi verità da Dio rivelata”
(Enciclica “Orientalis Ecclesiæ”, 9 aprile 1944).

“La Liturgia dell’epoca antica è senza dubbio degna di venerazione, ma un antico uso non è, a motivo soltanto della sua antichità, il migliore sia in se stesso sia in relazione ai tempi posteriori ed alle nuove condizioni verificatesi. Anche i riti liturgici più recenti sono rispettabili, poiché sono sorti per influsso dello Spirito Santo che è con la Chiesa fino alla consumazione dei secoli, e sono mezzi dei quali l’inclita Sposa di Gesù Cristo si serve per stimolare e procurare la santità degli uomini. È certamente cosa saggia e lodevolissima risalire con la mente e con l’anima alle fonti della sacra Liturgia, perché il suo studio, riportandosi alle origini, aiuta non poco a comprendere il significato delle feste e a indagare con maggiore profondità e accuratezza il senso delle cerimonie; ma non è certamente cosa altrettanto saggia e lodevole ridurre tutto e in ogni modo all’antico. Così, per fare un esempio, è fuori strada chi vuole restituire all’altare l’antica forma di mensa; chi vuole eliminare dai paramenti liturgici il colore nero; chi vuole escludere dai templi le immagini e le statue sacre; chi vuole cancellare nella raffigurazione del Redentore crocifisso i dolori acerrimi da Lui sofferti; chi ripudia e riprova il canto polifonico anche quando è conforme alle norme emanate dalla Santa Sede . Come, difatti, nessun cattolico di senso può rifiutare le formulazioni della dottrina cristiana composte e decretate con grande vantaggio in epoca più recente dalla Chiesa, ispirata e retta dallo Spirito Santo, per ritornare alle antiche formule dei primi Concili, o può ripudiare le leggi vigenti per ritornare alle prescrizioni delle antiche fonti del Diritto Canonico, così, quando si tratta della sacra Liturgia, non sarebbe animato da zelo retto e intelligente colui il quale volesse tornare agli antichi riti ed usi ripudiando le nuove norme introdotte per disposizione della Divina Provvidenza e per le mutate circostanze. Questo modo di pensare e di agire, difatti, fa rivivere l’eccessivo ed insano archeologismo suscitato dall’illegittimo concilio di Pistoia, e si sforza di ripristinare i molteplici errori che furono le premesse di quel conciliabolo e ne seguirono con grande danno delle anime, e che la Chiesa, vigilante custode del «deposito della fede» affidatole dal suo Divino Fondatore, a buon diritto condannò. Siffatti deplorevoli propositi ed iniziative tendono a paralizzare l’azione santificatrice con la quale la sacra Liturgia indirizza salutarmente al Padre celeste i figli di adozione”
(Enciclica “Mediator Dei”, 20 novembre 1947)

«Il Corpo mistico di Cristo e la Chiesa Cattolica Romana sono una sola identica cosa». – (Pio XII, Enciclica “Humani generis”, 12 agosto 1950).
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«Altri articoli relativi a Pio XII
Papa Pio XII ed il problema della democrazia contemporanea: il culto cieco del valore numerico
“Può il Papa tacere? … No!”. Un memorabile discorso di Pio XII.
Pio XII raccontato dal nipote Giulio: “Amava concretamente non a parole”
[PIO XII] Per vivere la Settimana Santa
Il Papa difende Roma. Lettera – dimenticata – di Pio XII al Cardinal Vicario per il bombardamento ‘alleato’ della Città Eterna – 1943
Il Papa difende la Chiesa. Lettera commovente di Pio XII per l’episcopato ungherese all’arresto del Card. Mindszenty
Discorso di S.S. Pio XII alla Pontificia Accademia delle Scienze (22 novembre 1951)
[EDIZIONI RADIO SPADA] ‘Pio XII e la Palestina’. Magistero sulla Terra Santa
‘Haurietis Aquas’. L’Enciclica (dimenticata) di Pio XII sul culto al Sacro Cuore pubblicata nel 1956 »





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Como ovejas sin Pastor (http://sicutoves.blogspot.com/)
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Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/)
http://liguesaintamedee.ch/
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«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

2 mars : Saint Simplice, Pape (? 483) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/2-mars-saint-simplice)
“2 mars : Saint Simplice, Pape († 483)”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/2015/1941/9242/03_02_saint_simplice.jpg


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Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
[I][U]Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
03-03-19, 17:36
3 MARZO 2019: SANTA CUNEGONDA, IMPERATRICE; DOMENICA DI QUINQUAGESIMA, TERZO GIORNO DEL MESE DEDICATO A SAN GIUSEPPE…



«DOMENICA DI QUINQUAGESIMA»
Dom Guéranger, L'anno liturgico - Domenica di Quinquagesima (http://www.unavoce-ve.it/pg-quinq-dom.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-quinq-dom.htm




SANTA MESSA DOMENICALE celebrata da Don Floriano Abrahamowicz a Paese (Tv) stamattina 3 MARZO 2019, DOMENICA DI QUINQUAGESIMA:


«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
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Domenica Quinquagesima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=1D09coEEvKs
Domenica Sexagesima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=7apAxHX0B0w
Domenica Septuagesima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=eW58hW30T5Y
V domenica d. Epifania (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=adVRJ95yZLk
V domenica d. Epifania - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=oJR8QmeMXOs
IV dom. dopo l'Epifania (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=tmgotU8TwQw
IV domenica dopo Epifania (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=BBMsKuQKlgQ
Purificazione della S. Vergine Maria (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=rS2tdVj3e_A
III dom. dopo l'Epifania
https://www.youtube.com/watch?v=vqLfMJ2qKmo
III domenica dopo l'Epifania - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=zHEiqmjKQNk
II domenica dopo l'Epifania - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=MtQwadP5PVs
Sacra Famiglia (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=M83o5Eohbdc
Epifania di N S G C - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=fUnwOAcw1Vs
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso».




SANTE MESSE celebrate dai Sacerdoti dell'Istituto Mater Boni Consilii (I.M.B.C.):


"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”



Santa Cunegonda - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/santa-cunegonda/)
http://www.sodalitium.biz/santa-cunegonda/
«3 marzo, Santa Cunegonda Imperatrice (978 ca – 1039).
“A Bamberga santa Cunegonda Augusta, che, sposata all’imperatore Enrico primo, col consenso del marito conservò sempre la verginità, e, ricolmata di meriti per buone opere, con santa fine si riposò, e dopo morte risplendette per miracoli”.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/cunegonda-1-230x300.jpg


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Novità libraria: Le sacre stazioni ­romane nella Quaresima e l?ottava di Pasqua - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/novita-libraria-le-sacre-stazioni-%C2%ADromane-nella-quaresima-lottava-pasqua/)
«Il sacro tempo della Quaresima, secondo la discipilina della Chiesa e la sacra Liturgia, è un tempo di ritiro e di mortifcazione, segnato dal digiuno, da passare in unione col divin Redentore Gesù Cristo.
Istituita a ricordo dei quaranta giorni di digiuno del Redentore nel deserto, ha inizio con il mercoledì delle ceneri e si protrae fino a Pasqua. La stazione liturgica (termine che viene dal linguaggio militare “statio”) indicava l’adunanza dei fedeli in un luogo sacro determinato, dove il Papa, assistito dal suo clero, celebrava i divini misteri. Essendo, come diceva Tertulliano, i cristiani la milizia di Dio, alla stazione liturgica specialmente quaresimale si accompagnò fin dal principio il significato di vigilanza, di penitenza e di preghiera che la rendeva una grande dimostrazione di fede religiosa; essa dava l’idea dell’unità della liturgia, e manteneva viva la memoria del culto dei Martiri nei diversi luoghi. Ai tempi di s. Gregorio Magno la stazione comportava la processione con le litanie e la Messa. All’ora fissata, Pontefice, clero e il popolo si ritrovavano in una chiesa stabilita per l’adunanza (collecta). Qui il Pontefice recitava l’orazione ad collectam, e faceva muovere la processione preceduta dalla Croce stazionale, al canto delle litanie. Giunti alla chiesa designata per la stazione il Papa celebrava solennemente la Messa. Dopo la Messa si annunciava il luogo della stazione per il giorno seguente.
Questo libretto vuole far rivivere e meditare ai cristiani di oggi le grandezze e gli splendori dell’antica liturgia romana di un tempo.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/StazioQuaresima-Cop2-202x300.jpeg


Disciplina del digiuno e dell'astinenza - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/disciplina-del-digiuno-dellastinenza/)
http://www.sodalitium.biz/disciplina-del-digiuno-dellastinenza/
«Disciplina del digiuno e dell’astinenza
Poichè la Costituzione “Poenitemini” del 1966 di Paolo VI e il “Nuovo Diritto Canonico” del 1983 di Giovanni Paolo II non hanno nessun valore giuridico, è ancora in vigore la disciplina osservata sotto il pontificato di Pio XII (secondo i Canoni 1250-1254 del Diritto Canonico piano-benedettino del 1917, modificati dal Decreto dalla S. Congregazione dei Riti del 16 settembre 1955 e dalla S. Congregazione Concilio del 25 luglio 1957).»



Mese di marzo: il Sacro Manto a san Giuseppe - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/mese-marzo-sacro-manto-san-giuseppe/)
“Mese di marzo: il Sacro Manto a san Giuseppe
Centro studi Giuseppe Federici - Per una nuova insorgenza
Il mese di marzo è tradizionalmente dedicato a san Giuseppe: segnaliamo un opuscolo che può favorire la devozione al Patrono della Chiesa Universale.”
Mese di marzo: il Sacro Manto a san Giuseppe - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/mese-marzo-sacro-manto-san-giuseppe/)
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«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»


"DOMENICA DI QUINQUAGESIMA"


“Mercoledì 6 marzo inizierà la Sacra Quaresima. Prepariamo il nostro prospetto giornaliero per vivere questo tempo penitenziale secondo quanto la Santa Chiesa prescrive e insegna.”
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«Carlo Di Pietro - Sursum Corda»
“ITE AD JOSEPH - 1° marzo, inizio del mese di San Giuseppe, Sposo della Beata Vergine Maria e Patrono della Chiesa Universale.”
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“Senonché l’allusione non fu capita; e allora Gesù vi ritornò sopra: «In verità, in verità vi dico, che io sono la porta delle pecore. Tutti, quanti vennero prima di me, ladri sono e rapinatori; ma le pecore non li udirono. Io sono la porta: se per me alcuno sia entrato, sarà salvato, ed entrerà ed uscirà e troverà pascolo. Il rapinatore non viene se non per rapire, fare strage e distruggere: io venni affinché abbiano vita e abbondantemente (l’)abbiano». Chi fossero questi ladri e rapinatori Gesù non spiegò, ma le condizioni storiche dei suoi tempi erano sufficienti a farli riconoscere; come gli antichi profeti avevano trovato il massimo ostacolo alla loro missione nell’operosità avversaria degli pseudoprofeti «profetizzanti la menzogna e... la fraude del loro cuore» (Geremia, XXIII, 26; si veda tutta la lunga invettiva di questo Profeta - XXIII, 9-40 - contro gli pseudoprofeti, alla quale se ne potrebbero aggiungere altre di altri).”

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“Dal n° 150 di SVRSVM CORDA® del 3 marzo 2019. Indice degli argomenti:
- Comunicato numero 150. Gesù Cristo, il buon Pastore;
- Il sistema dell'ecumenismo a confronto con la dottrina del buon Pastore;
- Orazioni a San Mattia, Apostolo e Martire;
- Codice di Diritto Canonico del 1917 in italiano;
- Pio XII: Il Decalogo, la lotta contro il peccato, i danni del quietismo;
- Benedetto XIV: La citazione del Romano Pontefice durante la Messa;
- La biasimevole pretesa lefebvriana a tal proposito.”
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“Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”
https://www.sursumcorda.cloud/massime-e-meditazioni/la-questione-del-papa-eretico.html
“Preghiera di San Pietro Canisio per conservare la vera fede”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/150-preghiera-di-san-pietro-canisio-per-conservare-la-vera-fede.html
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«Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico http://www.radiospada.org e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com
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“3 marzo 2019: DOMENICA DI QUINQUAGESIMA”
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“Il 3 marzo 1605 muore Papa Clemente VIII Aldobrandini, Sommo Pontefice.”

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«3 marzo 1939 : Pio XII riceve la “adorazione” e l’obbedienza da parte dei Cardinali.»
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Como ovejas sin Pastor: MARZO, MES DE SAN JOSÉ. DÍA 3 LA PUREZA DE SAN JOSÉ (http://sicutoves.blogspot.com/2019/03/marzo-mes-de-san-jose-dia-3-la-pureza.html)
"domingo, 3 de marzo de 2019
MARZO, MES DE SAN JOSÉ. DÍA 3 LA PUREZA DE SAN JOSÉ."
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Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/)
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«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

"Dimanche de la Quinquagésime"
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"Sermon du Père Joseph-Marie pour le dimanche de la Quinquagésime.
http://prieure2bethleem.org/predica/2016_02_07_fevrier.mp3"


"Tu es Petrus.
2 mars 1939 : le card. Eugenio Pacelli devient Pape sous le nom de Pie XII.
Le dernier Pape valide de l'Église Catholique Romaine à date."
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3 mars : Sainte Cunégonde, Impératrice (? 1040) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/3-mars-sainte-cunegonde)
“3 mars : Sainte Cunégonde, Impératrice († 1040)”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/2715/1950/5134/03_03_sainte_cunegonde.JPG


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Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
05-03-19, 23:55
4 MARZO 2019: SAN CASIMIRO, CONFESSORE, PATRONO DELLA POLONIA E DELLA LITUANIA; SAN LUCIO, PAPA E MARTIRE…



«4 MARZO SAN CASIMIRO, CONFESSORE»
“Guéranger, L'anno liturgico - 4 marzo. San Casimiro, Confessore”
Guéranger, L'anno liturgico - 4 marzo. San Casimiro, Confessore (http://www.unavoce-ve.it/pg-4mar.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-4mar.htm

«LO STESSO GIORNO 4 MARZO SAN LUCIO, PAPA E MARTIRE»
“Guéranger, L'anno liturgico - Lo stesso giorno (4 marzo) San Lucio, Papa e Martire”
Guéranger, L'anno liturgico - Lo stesso giorno (4 marzo) San Lucio, Papa e Martire (http://www.unavoce-ve.it/pg-4mar-2.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-4mar-2.htm





San Casimiro - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-casimiro/)
http://www.sodalitium.biz/san-casimiro/
«4 marzo, San Casimiro Confessore (1458 – 1484), patrono della Polonia e della Lituania.
“A Vilna, nella Lituania, il beato Casimiro Confessore, figlio del Re Casimiro, dal Papa Leone decimo ascritto nel numero dei santi”.
O Dio, che San Casimiro fortificasti colla costanza nel bene pur fra le regali delizie e le mondane lusinghe, concedine, per la sua intercessione, di spregiare i beni terreni ed aspirare sempre ai celesti. Per nostro Signore.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/casimiro-1-300x170.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/casimiro-1-300x170.jpg



"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”





«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso».





http://www.centrostudifederici.org/
Dove andranno gli Europei dell'ISIS? - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/dove-andranno-gli-europei-dellisis/)
“Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 19/19 del 4 marzo 2019, San Casimiro.”

https://www.agerecontra.it/2019/03/dove-andranno-gli-europei-dellisis/
http://www.agerecontra.it/







https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/53039148_1750329678401680_3715160403395739648_n.jp g?_nc_cat=102&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=2216b80e03f4727698beb974bd7aa8d8&oe=5CDCC849


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https://sardiniatridentina.blogspot.com/2019/03/san-casimiro-confessore.html?m=0
“SAN CASIMIRO, CONFESSORE.
Semidoppio.
Paramenti bianchi.
San Casimiro, figlio di Casimiro IV di Polonia, rifulse per la intemerata purezza, per la gran devozione alla Vergine Maria e per propagazione della fede cattolica. Passò al Signore il 4 marzo 1484. Leone X nel 1521 gli decretò il culto dei Santi.”
https://3.bp.blogspot.com/-rHns2hUhefQ/XDkckuXSxwI/AAAAAAAACFk/r80jVZhrtmodpJmUfKcUJ0ZIIK0KEz07QCLcBGAs/s1600/Michelangelo%252C_Fall_and_Expulsion_from_Garden_o f_Eden_00.jpg


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“Mercoledì 6 marzo inizierà la Sacra Quaresima. Prepariamo il nostro prospetto giornaliero per vivere questo tempo penitenziale secondo quanto la Santa Chiesa prescrive e insegna.”
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«Carlo Di Pietro - Sursum Corda»
“ITE AD JOSEPH - San Giuseppe, Sposo della Beata Vergine Maria e Patrono della Chiesa Universale.”
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https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/1516-a-san-giuseppe-eccelso-capo-della-santa-famiglia.html
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https://www.sursumcorda.cloud/settimanale/indici-sursum-corda.html

https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri.html
“Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”
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“Preghiera di San Pietro Canisio per conservare la vera fede”
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«4 marzo 1878. Costituita in tal modo, la Chiesa scozzese fioriva quando, all’erompere dell’eresia nel secolo XVI, fu miseramente ridotta ad estrema rovina. Giammai però vennero meno agli Scozzesi la vigile cura, la sollecitudine e la provvidenza dei Sommi Pontefici, Nostri Predecessori, affinché perseverassero forti nella fede; come chiaramente si rileva da molti documenti. Infatti, guardando la tempesta devastatrice che largamente imperversava, mossi da pietà verso quel popolo, sia con ripetute spedizioni di Missionari delle varie famiglie regolari, sia con Apostoliche Legazioni e con l’invio di altri sussidi di simile genere, indefessamente si adoperarono di portare aiuto e soccorso alla caduta Religione. Per loro opera, in questa rocca del mondo cattolico, per giovani scelti dalla nazione scozzese, oltre l’Urbano, fu aperto uno speciale Collegio, nel quale potessero istruirsi nelle sacre discipline ed iniziarsi al sacerdozio, per poi esercitare nella loro patria il sacro ministero e recare aiuto spirituale ai loro compatrioti.
Da SS Leone XIII Ex supremo apostolatus.»
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“4 marzo 2019: LUNEDÌ DI QUINQUAGESIMA.”

“4 MARZO 2019: SAN CASIMIRO, CONFESSORE.”
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«4 MARZO 2019: SAN LUCIO, PAPA E MARTIRE.
San Lucio apparteneva al clero romano sotto i Papi Fabiano e Cornelio. Morto quest'ultimo il 14 settembre 252, fu eletto a succedergli nella Sede di san Pietro, il 25 giugno 253.
Non appena l'imperatore Gallo ricominciò la persecuzione, Lucio fu esiliato; ma presto poté rientrare in Roma, con grande giubilo dei cristiani. San Cipriano gli scrisse diverse volte, per felicitarsi della sua elezione al Sommo Pontificato e per la fortuna che aveva avuto di soffrire per Gesù Cristo.
Il suo Pontificato fu di brevissima durata. Morì il 5 marzo 254, e le sue reliquie riposano nella Chiesa di S. Cecilia, in Trastevere. L'esilio coraggiosamente sopportato per Gesù Cristo gli meritò l'onore di Martire.
da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 831.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/53046747_2558785254151128_5939940590706753536_n.jp g?_nc_cat=103&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=d4bc46b8db2f7584c4498c8c6383347f&oe=5D0FB989


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https://moimunanblog.com/2019/03/03/san-casimiro-principe-de-polonia/
"SAN CASIMIRO, PRÍNCIPE DE POLONIA
4 de Marzo, San Casimiro confesor, Príncipe de Polonia y Gran Duque de Lituania."
https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/03/image.jpeg


https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/03/image.jpeg


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https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/03/image12.jpg?w=639
"Capilla de la Catedral de Vilna, donde está la urna con el cuerpo incorrupto de San Casimiro."


https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/03/image12.jpg?w=639



https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/03/image17.jpg


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4 mars : Saint Casimir, Prince de Pologne (1458-1483) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/4-mars-saint-casimir)
“4 mars : Saint Casimir, Prince de Pologne (1458-1483)”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/3615/1950/5386/03_04_saint_casimir.jpg


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Holuxar
06-03-19, 01:30
5 MARZO 2019: SAN FOCA, MARTIRE…



San Foca - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-foca/)
http://www.sodalitium.biz/san-foca/
«5 marzo, San Foca Martire.
“In Antiochia il natale di san Foca Martire. Dopo molte ingiurie sofferte per il nome del Redentore, trionfò felicemente dell’antico serpente. Ciò è confermato ancora oggi ai popoli con questo miracolo, che, se alcuno è morso da un serpente, appena tocca con fede la porta della Basilica del Martire, subito, resa vana la forza del veleno, viene risanato”.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/28699078_10213420462723880_843080891065474627_o-300x169.jpg


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Della Quaresima - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/della-quaresima/)
http://www.sodalitium.biz/della-quaresima/

Disciplina del digiuno e dell'astinenza - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/disciplina-del-digiuno-dellastinenza/)
http://www.sodalitium.biz/disciplina-del-digiuno-dellastinenza/


"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
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“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”





«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
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http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso».




https://www.agerecontra.it/2019/03/disciplina-del-digiuno-e-dellastinenza/







https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
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https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/53062458_1751261131641868_3503128214568435712_n.jp g?_nc_cat=111&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=90e55221b7ba8028c2cfbe10c76160a2&oe=5D1D56BE



“Mercoledì 6 marzo inizierà la Sacra Quaresima. Prepariamo il nostro prospetto giornaliero per vivere questo tempo penitenziale secondo quanto la Santa Chiesa prescrive e insegna.”
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"AVVISO SACRO PER LA QUARESIMA
Domani, 6 Marzo, si apre, con il rito dell'imposizione delle Sacre Ceneri, il Sacro Tempo della Quaresima, tempo di penitenza e conversione, che ci prepara a vivere i Misteri della Redenzione: Passione e Morte di Nostro Signore Gesù Cristo, e la Sua gloriosa Risurrezione.
La Santa Madre Chiesa conduce i suoi figli in questo cammino penitenziale anche con atti concreti di mortificazione, quali il digiuno e l'astinenza.
La regola del digiuno e dell'astinenza così può essere sintetizzata:
- LA LEGGE DEL DIGIUNO obbliga tutti i fedeli che hanno compiuto i 21 anni e non hanno ancora iniziato il 60° anno.
- LA LEGGE DELL’ASTINENZA dalla carne obbliga tutti i fedeli a partire dai 7 anni compiuti.
IL DIGIUNO consiste nel fare un solo pasto al giorno e due piccole refezioni nel corso della giornata (i moralisti quantificano in 60 grammi al mattino e 250 grammi alla sera; la refezione serale è sempre di magro).
L’ASTINENZA vieta l’uso della carne, di estratto o brodo di carne, ma non quello delle uova, dei latticini e di condimenti grassi.
GIORNI DI ASTINENZA DALLE CARNI:
- tutti i Venerdì dell’anno (tranne se vi cade una festa di precetto, ma questo vale solo al di fuori della Quaresima).
GIORNI DI ASTINENZA E DI DIGIUNO:
- Mercoledì delle Ceneri;
- ogni Venerdì e Sabato di Quaresima;
- il Mercoledì, il Venerdì e il Sabato delle Quattro Tempora;
- le Vigilie di Natale (24 Dicembre), di Pentecoste, dell’Immacolata (7 dicembre), d’Ognissanti (31 Ottobre).
GIORNI DI SOLO DIGIUNO SENZA ASTINENZA:
- tutti gli altri giorni feriali di Quaresima (le Domeniche non c’è digiuno).
POSSONO NON PRATICARE L’ASTINENZA:
- i poveri che ricevono carne in elemosina e non hanno altro da mangiare;
- gli infermi, i convalescenti, i deboli di stomaco, le donne che allattano, le donne incinte se deboli;
- gli operai che fanno lavori più pesanti quotidianamente;
- mogli, figli, servi, tutti coloro che esercitano in servizio essendovi costretti, e che non possono avere altro cibo sufficientemente nutriente.
POSSONO NON PRATICARE IL DIGIUNO:
- coloro che digiunerebbero con grave incomodo: ammalati, convalescenti, deboli di nervi, donne che allattano o incinte;
- poveri che hanno già poco cibo a disposizione;
- coloro che esercitano un lavoro che è moralmente e ordinariamente incompatibile con il digiuno (es: lavori pesanti);
- coloro che fanno un lavoro intellettuale molto faticoso (es. studenti sotto esami);
- chi deve fare un lungo e faticoso viaggio; per un maggiore bene o per un’opera di pietà più grande, se questa è moralmente incompatibile con il digiuno (es.: assistenza ai malati).
(Canoni 1250-1254 del Diritto Canonico piano-benedettino del 1917, modificati dal Decreto dalla S. Congregazione dei Riti del 16 settembre 1955 e dalla S. Congregazione Concilio del 25 luglio 1957 sotto il pontificato di Pio XII)

Santa Quaresima a tutti in nomine Domini."


https://tradidiaccepi.blogspot.com/2019/03/santo-volto-di-nostro-signore-gesu.html?m=1
“MARTEDÌ DI QUINQUAGESIMA: SANTO VOLTO DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO.
Il Martedì di Quinquagesima, ultimo giorno prima dell’inizio della Sacra Quaresima, è consacrato alla venerazione e alla contemplazione del Santo Volto di Nostro Signore Gesù Cristo: Volto di insuperabile e divina bellezza che per amor nostro fu brutalmente sfregiato dagli empi nella Passione. Adoriamolo e, con lo spirito tenero e amante di santa Veronica, ripariamo gli oltraggi che ogni giorno riceve dai peccatori perché Dio, rivolgendosi alla Faccia del suo Cristo, possa aver pietà di noi e riguardarci con Volto di Misericordia che premia e non come Giustizia che condanna.”
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"CONCLUSIONE DEL TEMPO DI SETTUAGESIMA
Ora che le nostre anime sono preparate, la Chiesa può aprire la santa Quaresima. Nelle tre settimane passate abbiamo imparato a conoscere la miseria dell'uomo decaduto e l'immenso bisogno che ha di essere salvato dal suo divino Fattore; abbiamo conosciuta l'eterna giustizia contro la quale osò ribellarsi il genere umano, e il terribile castigo, prezzo di tanta audacia; finalmente abbiamo visto il Signore stringere, nella persona di Abramo, alleanza con tutti coloro che, docili alla sua voce, si sforzeranno d'allontanarsi dalle massime perverse del mondo da lui condannato.
Ora vedremo il compiersi dei misteri, per mezzo dei quali fu sanata la profonda ferita della nostra caduta, disarmata la divina giustizia e diffusa sovrabbondantemente in noi la grazia che ci affrancò dal giogo di satana e del mondo.
Per un momento abbiamo interrotto di seguire le tracce dell'Uomo-Dio, il quale ora sta per mostrarsi a noi curvo sotto la Croce e fra poco immolato per la nostra Redenzione. Sta per rinnovarsi, davanti ai nostri occhi, nel più solenne degli anniversari, la dolorosa Passione di cui lo caricarono i nostri peccati.
Siamo dunque diligenti a purificare il nostro cuore e ad intraprendere coraggiosamente il cammino della penitenza. Che ogni giorno più s'alleggerisca il pesante fardello dei nostri peccati; così che, dopo aver preso parte al calice del Redentore con una viva e sincera compassione per i suoi dolori, le nostre labbra chiuse per qualche tempo ai canti della gioia, saranno sciolte dalla Chiesa, e i nostri cuori trasaliranno tutto a un tratto giubilanti al cantico pasquale.
da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 462."

"Foto: Volto Santo di Nostro Signore Gesù Cristo a Manoppello (PE)"
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«Carlo Di Pietro - Sursum Corda»
“ITE AD JOSEPH - San Giuseppe, Sposo della Beata Vergine Maria e Patrono della Chiesa Universale.”
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“Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”
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“Preghiera di San Pietro Canisio per conservare la vera fede”
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“5 marzo 2019: MARTEDÌ DI QUINQUAGESIMA.”
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«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”


5 mars : Saint Théophile, Évêque de Césarée et Confesseur (? 195) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/5-mars-saint-theophile)
“5 mars : Saint Théophile, Évêque de Césarée et Confesseur († 195)
Commémoraison de saint Théophile, évêque de Césarée de Palestine, qui, sous l’empereur Septime Sévère, se rendit remarquable par sa sagesse et l’intégrité de sa vie, et mourut vers l’an 195. Martyrologe romain.”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/4015/2002/2196/03_05_saint_theophile.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/4015/2002/2196/03_05_saint_theophile.jpg


5 mars : Saint Jean-Joseph de la Croix de l'Ordre de Saint-François (1654-1734) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/5-mars-saint-jean-joseph-de-la-croix)
“5 mars : Saint Jean-Joseph de la Croix de l'Ordre de Saint-François (1654-1734).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/1615/2002/2569/03_05_saint_jean_joseph_de_la_croix.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/1615/2002/2569/03_05_saint_jean_joseph_de_la_croix.jpg


5 mars : [Diocèse de Bâle] Invention des reliques de Saint Ours, Saint Victor et leurs compagnons, Martyrs :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/5-mars-invention-des-reliques-de-saint-ours-saint-victor)
“5 mars : [Diocèse de Bâle] Invention des reliques de Saint Ours, Saint Victor et leurs compagnons, Martyrs.
En 1473, près de la chapelle Saint-Pierre à Soleure, on fit la découverte d'un cimetière qui contenait une soixantaine de corps, parmi lesquels on reconnut ceux de Saint Ours et de ses compagnons.”




Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
07-03-19, 23:40
6 MARZO 2019: SANTE PERPETUA E FELICITA, MARTIRI; MERCOLEDÌ DELLE CENERI, INIZIO DELLA QUARESIMA…



«6 MARZO SANTA PERPETUA E FELICITA, MARTIRI»
Guéranger, L'anno liturgico - 6 marzo. Santa Perpetua e Felicita, Martiri (http://www.unavoce-ve.it/pg-6mar.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-6mar.htm


«Mercoledì delle Ceneri
http://www.unavoce-ve.it/pg-ceneri-mer.htm
Giovedì dopo le Ceneri
http://www.unavoce-ve.it/pg-ceneri-gio.htm
Venerdì dopo le Ceneri
http://www.unavoce-ve.it/pg-ceneri-ven.htm
Sabato dopo le Ceneri
http://www.unavoce-ve.it/pg-ceneri-sab.htm
TEMPO DI QUARESIMA
Capitolo I - Storia della Quaresima
http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-st.htm
Capitolo II - Mistica della Quaresima
http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-mist.htm
Capitolo III - Pratica della Quaresima
http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-pr.htm »





SANTA MESSA celebrata da Don Floriano Abrahamowicz a Paese (Tv) il 6 MARZO 2019, MERCOLEDÌ DELLE CENERI:


«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
Sacre Ceneri
https://www.youtube.com/watch?v=240n2FtviH0
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso».





http://www.sodalitium.biz/sante-messe/


Mercoledì delle Ceneri - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/mercoledi-delle-ceneri/)
http://www.sodalitium.biz/mercoledi-delle-ceneri/
«6 marzo 2019, Mercoledì delle Ceneri.
“MEMENTO, HOMO, QUIA PULVIS ES, ET IN PULVEREM REVERTERIS” (Ricordati, o uomo, che sei polvere, e in polvere ritornerai).
Concedi, o Signore, ai tuoi fedeli: che questo tempo venerando, consacrato ai digiuni, venga da loro accolto con la debita pietà e trascorso con la ferma devozione. Per nostro Signore Gesú Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/53456066_2290374064553299_7616030798918975488_n.jp g
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http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/53456066_2290374064553299_7616030798918975488_n.jp g



«Della Quaresima - Sodalitium
Della Quaresima - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/della-quaresima/)
http://www.sodalitium.biz/della-quaresima/
Catechismo Maggiore di San Pio X – Della Quaresima»

Della Quaresima - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/della-quaresima/)
Disciplina del digiuno e dell'astinenza - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/disciplina-del-digiuno-dellastinenza/)
http://www.sodalitium.biz/disciplina-del-digiuno-dellastinenza/
La Quaresima - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/la-quaresima-3/)
http://www.centrostudifederici.org/la-quaresima-3/


http://www.centrostudifederici.org/wp-content/uploads/2019/03/AdobeStock_78696429-copia-300x300.jpg



https://www.agerecontra.it/2019/03/della-quaresima/
https://www.agerecontra.it/wp-content/uploads/2019/03/53628857_10216094984105243_1749294017352302592_n-270x300.jpg

https://www.agerecontra.it/2019/03/la-quaresima/
«Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
La Quaresima
“L’osservanza della Quaresima è il vincolo della nostra milizia; con quella ci distinguiamo dai nemici della Croce di Gesù Cristo; con quella allontaniamo i flagelli dell’ira divina; con quella, protetti dal soccorso celeste durante il giorno, ci fortifichiamo contro i prìncipi delle tenebre. Se ci abbandoniamo a tale rilassamento, è tutto a detrimento della gloria di Dio, a disonore della religione cattolica, a pericolo per le anime cristiane; né si deve dubitare che tale negligenza non possa divenire sorgente di sventure per i popoli, di rovine nei pubblici affari e di disgrazie nelle cose private” (Costituzione Non ambigimus di Benedetto XIV, 30 maggio 1741).
Catechismo Maggiore di San Pio X – Della Quaresima
Della Quaresima - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/della-quaresima/)
Il digiuno e l’astinenza
Disciplina del digiuno e dell'astinenza - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/disciplina-del-digiuno-dellastinenza/)
fonte – La Quaresima - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/la-quaresima-3/) »
https://www.agerecontra.it/wp-content/uploads/2019/03/quaresima-300x300.jpg







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«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
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“MERCOLEDÌ DELLE CENERI: IL DIGIUNO.”
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“MERCOLEDÌ DELLE CENERI: L'ACCUMULAZIONE DI TESORI.”
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https://forum.termometropolitico.it/562141-6-marzo-7-marzo-ss-perpetua-e-felicita.html
“Martirologio tradizionale (6 marzo): Le sante Perpetua e Felicita Martiri, che nel giorno seguente ricevettero dal Signore la gloriosa corona del martirio.
(7 marzo): A Cartagine il natale delle sante Perpetua e Felicita Martiri: di esse, Felicita, essendo gravida (come racconta sant'Agostino) e aspettandosi, secondo le leggi, che partorisse, nei dolori del parto si lamentava, ma gettata alle fiere era lieta. Con esse patirono il martirio anche Satiro, Saturnino, Revocato e Secondolo, l'ultimo dei quali morì in carcere, e tutti gli altri furono maltrattati da varie fiere, ed infine uccisi a colpi di spada sotto il Principe Severo. Ma la festa delle sante Perpetua e Felicita si celebra nel giorno precedente.”
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«Carlo Di Pietro - Sursum Corda»
“ITE AD JOSEPH - San Giuseppe, Sposo della Beata Vergine Maria e Patrono della Chiesa Universale.”
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“Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”
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“Preghiera di San Pietro Canisio per conservare la vera fede”
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“6 MARZO 2019 SANTA PERPETUA E FELICITA, MARTIRI.”
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“6 marzo 2019: MERCOLEDÌ DELLE CENERI (inizio della Quarantena).”
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Como ovejas sin Pastor (http://sicutoves.blogspot.com/)
http://sicutoves.blogspot.com/



https://moimunanblog.com/
https://moimunanblog.com/2019/03/05/santas-perpetua-y-felicidad-y-santos-companeros-martires/
"SANTAS PERPETUA Y FELICIDAD Y SANTOS COMPAÑEROS MÁRTIRES
6 de marzo. Santas Perpetua y Felicidad y santos compañeros mártires. A.D. 202"

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"Martirio de Santa Perpetua y Santa Felicitas.
Giovanni Gottardi. XVIII."


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Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/)
http://liguesaintamedee.ch/
https://www.facebook.com/SaintAmedee/
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”


6 mars : [Diocèse de Lausanne, Genève et Fribourg] Sainte Colette, Vierge, Réformatrice des Clarisses (1381-1447) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/6-mars-sainte-colette)
“6 mars : [Diocèse de Lausanne, Genève et Fribourg] Sainte Colette, Vierge, Réformatrice des Clarisses (1381-1447)”
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http://liguesaintamedee.ch/application/files/5215/2002/3283/03_06_sainte_colette.jpg


6 mars : Saintes Perpétue et Félicité et leurs Compagnons, Martyrs (? 203) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/6-mars-saintes-perpetue-et-felicite-et-leurs-compagnons)
“6 mars : Saintes Perpétue et Félicité et leurs Compagnons, Martyrs († 203)”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/4915/2002/2846/03_06_sainte_perpetue_felicite.jpg


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Le Mercredi des Cendres - Sodalitium (http://www.sodalitium.eu/le-mercredi-des-cendres/)
http://www.sodalitium.eu/le-mercredi-des-cendres/


"Discipline originelle du carême chrétien."
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https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/53096662_827567594242589_7092388119902683136_n.jpg ?_nc_cat=100&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=0703410cda21096fcb9e0b38a214cf0a&oe=5D10EEFC




Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
08-03-19, 00:49
7 MARZO 2019: MARTIRIO DELLE SANTE PERPETUA E FELICITA (FESTA IL GIORNO PRECEDENTE, 6 MARZO); SAN TOMMASO D'AQUINO, CONFESSORE E DOTTORE DELLA CHIESA…



«6 MARZO SANTA PERPETUA E FELICITA, MARTIRI»
Guéranger, L'anno liturgico - 6 marzo. Santa Perpetua e Felicita, Martiri (http://www.unavoce-ve.it/pg-6mar.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-6mar.htm


«7 MARZO SAN TOMMASO D'AQUINO, DOTTORE DELLA CHIESA»
http://www.unavoce-ve.it/pg-7mar.htm



«Mercoledì delle Ceneri
http://www.unavoce-ve.it/pg-ceneri-mer.htm
Giovedì dopo le Ceneri
http://www.unavoce-ve.it/pg-ceneri-gio.htm
Venerdì dopo le Ceneri
http://www.unavoce-ve.it/pg-ceneri-ven.htm
Sabato dopo le Ceneri
http://www.unavoce-ve.it/pg-ceneri-sab.htm
TEMPO DI QUARESIMA
Capitolo I - Storia della Quaresima
http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-st.htm
Capitolo II - Mistica della Quaresima
http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-mist.htm
Capitolo III - Pratica della Quaresima
http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-pr.htm »




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
Sacre Ceneri
https://www.youtube.com/watch?v=240n2FtviH0
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso».





http://www.sodalitium.biz/sante-messe/


«Della Quaresima - Sodalitium
Della Quaresima - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/della-quaresima/)
http://www.sodalitium.biz/della-quaresima/
Catechismo Maggiore di San Pio X – Della Quaresima»


Della Quaresima - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/della-quaresima/)
Disciplina del digiuno e dell'astinenza - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/disciplina-del-digiuno-dellastinenza/)
http://www.sodalitium.biz/disciplina-del-digiuno-dellastinenza/
La Quaresima - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/la-quaresima-3/)
http://www.centrostudifederici.org/la-quaresima-3/




https://www.agerecontra.it/2019/03/della-quaresima/
https://www.agerecontra.it/wp-content/uploads/2019/03/53628857_10216094984105243_1749294017352302592_n-270x300.jpg

https://www.agerecontra.it/2019/03/la-quaresima/
«Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
La Quaresima
“L’osservanza della Quaresima è il vincolo della nostra milizia; con quella ci distinguiamo dai nemici della Croce di Gesù Cristo; con quella allontaniamo i flagelli dell’ira divina; con quella, protetti dal soccorso celeste durante il giorno, ci fortifichiamo contro i prìncipi delle tenebre. Se ci abbandoniamo a tale rilassamento, è tutto a detrimento della gloria di Dio, a disonore della religione cattolica, a pericolo per le anime cristiane; né si deve dubitare che tale negligenza non possa divenire sorgente di sventure per i popoli, di rovine nei pubblici affari e di disgrazie nelle cose private”
(Costituzione Non ambigimus di Benedetto XIV, 30 maggio 1741).
Catechismo Maggiore di San Pio X – Della Quaresima
Della Quaresima - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/della-quaresima/)
Il digiuno e l’astinenza
Disciplina del digiuno e dell'astinenza - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/disciplina-del-digiuno-dellastinenza/)
fonte – La Quaresima - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/la-quaresima-3/) »
https://www.agerecontra.it/wp-content/uploads/2019/03/quaresima-300x300.jpg





http://www.sodalitium.biz/9169-2/
«7 marzo, San Tommaso d’Aquino, Confessore e Dottore della Chiesa (Roccasecca, 1225 – Fossanova, 7 marzo 1274), gloria dell’Ordine domenicano e della teologia cattolica, definito “Doctor Angelicus”.
“Nel Monastero di Fossanóva, presso Terracina, nella Campania, san Tommaso d’Aquino, Confessore e Dottore della Chiesa, dell’Ordine dei Predicatori, assai illustre per la nobiltà del sangue, per la santità della vita e per la scienza della Teologia, dal Papa Leone decimoterzo dichiarato celeste Patrono di tutte le Scuole cattoliche”.
O Signore, che rendeste sommamente distinto il vostro servo San Tommaso, per l’amore delicato alla santa purezza, per la scienza sublime delle cose divine, così da risplendere nella vostra Chiesa come Angelo e Maestro; noi vi preghiamo, che sull’esempio di lui, che non volle altro premio che la vostra gloria, noi pure, rimuovendo ogni vano ed orgoglioso desiderio, alla vostra gloria abbiamo ad indirizzare i nostri studi e nel solo e purissimo vostro amore trovare compenso e consolazione. Così sia.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/tommaso-daquino-2-1.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/tommaso-daquino-2-1.jpg




In ricordo ed onore di Don Paolo De Töth (Udine, 7 marzo 1881 - Maiano, 25/12/1965) nell'anniversario della sua nascita e nel centenario della fondazione della sua importante rivista anti-modernista e cattolico-integrale "Fede e Ragione”:


http://www.paolodetoth.it/chi-siamo/
http://www.paolodetoth.it/biografia-di-don-paolo-de-toth/
«Biografia di don Paolo De Töth (Estratta dalla rivista Sodalitium n°61 del luglio 2007)»
http://www.paolodetoth.it/category/scritti-di-don-de-toth/
https://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/61.pdf


http://www.centrostudifederici.org/campioni-della-fede-don-paolo-de-toth/
«Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 20/19 del 7 marzo 2019, San Tommaso d’Aquino
I campioni della fede: don Paolo De Töth
Nel giorno di san Tommaso d’Aquino del 1881 nacque a Udine don Paolo De Töth (morì a Maiano, frazione di Fiesole, il 25/12/1965), uno dei principali esponenti del cattolicesimo integrale, fondatore e direttore della rivista antimodernista “Fede e Ragione”. Nel centenario della fondazione della rivista, è nato il Centro Studi “don Paolo De Töth”, che abbiamo il piacere di presentare attraverso il sito del sodalizio.
Chi siamo
Analogicamente ad iniziative simili (il C.S. Giuseppe Federici a Rimini, il C. S. Davide Albertario a MiIano ed il C. S. Giacomo Margotti a Torino), ed in collaborazione con l’Istituto “Mater Boni Consilii”, il Centro Studi “don Paolo De Töth” nasce ispirandosi, già dal nome, a questo sacerdote autenticamente ed integralmente cattolico: sicuramente uno dei principali esponenti dei cosiddetti “Cattolici Integrali” che per tutta la vita combatté il Modernismo, smascherandolo e attaccandolo in ogni sua implicazione nei vari ambiti della vita religiosa e civile, consapevole che detta eresia (o meglio, ‘coacervo di tutte le eresie’ secondo la celebre definizione che dette san Pio X del Modernismo nell’Enc. Pascendi), non poteva essere sottovalutata o considerata addirittura superata, come purtroppo la ritenne una stragrande maggioranza fra i cattolici del tempo, lasciando così che sopravvivesse e si diffondesse ovunque.
Dopo ormai un secolo dall’inizio di quella tremenda battaglia, che don De Töth affrontò valorosamente dalle colonne della Rivista Fede e Ragione da lui fondata e diretta (di cui il primo numero porta la data del Dicembre 1919), vogliamo rileggere dalle parole stesse di don Paolo le indicazioni, i progetti e i tanti insegnamenti che siamo convinti aiuteranno ancora oggi tanti cattolici, che tali vogliono rimanere, ad essere conformi con la Fede senza rinunciare alla Ragione:
“LA NOSTRA RIVISTA SORGE PER DIFENDERE LA INTEGRITÀ DELLA DOTTRINA CATTOLICA E CON LO SCOPO PRECISO CHE LA STESSA DOTTRINA TORNI AD ESSERE E SIA FATTA LA NORMA SUPREMA DI TUTTE LE MANIFESTAZIONI DEL PENSIERO E DELLA VITA DEI CATTOLICI”.
“Fede e Ragione sorge non solamente per ricordare e riaffermare quello che, sui diversi punti accennati, insegna e impone il dottrinale cattolico, la dottrina della Chiesa, ma per essere ancora un centro di raccolta di quanti cattolici, preti e laici, intendono di unirsi a noi per opporre una azione franca e coraggiosa alla invadenza dei principi nefasti del liberalismo, del naturalismo del laicismo, che minacciano di travolgere ogni nostra attività”.
“Noi siamo, in primo luogo, puramente ed integralmente cattolici in questo senso che noi riconosciamo il pieno diritto della dottrina, della disciplina e delle direttive della Chiesa non solo sull’individuo e nelle questioni strettamente religiose, ma sulla società ancora, ed al riguardo pure di qualunque quistione mista, o sia tale che anche indirettamente tocchi la Fede e la morale”.
“Noi speriamo che il nostro appello troverà largo consenso e corrispondenza in mezzo ai nostri fratelli cattolici, che sentono, come noi, la gravezza dell’ora, che volge, e anelano a quella restaurazione cristiana che unica potrà dare alla società nostra la sua pace. All’opera dunque!”
Questo Centro Studi si propone pertanto – particolarmente in Toscana dove don Paolo de Töth visse almeno dal marzo 1908, quando chiamato da San Pio X divenne direttore dell’Unità Cattolica, e fino al 25 dicembre 1965, quando morì nella sua parrocchia di Maiano – di mantenere viva la memoria della vita e del pensiero di don Paolo de Töth, di curare la pubblicazione di suoi scritti o di studi sulla sua persona e la sua opera, di organizzare convegni, conferenze o iniziative in sua memoria, di aver cura della sue spoglie mortali che riposano nel cimitero di Fiesole e di suffragarne l’anima con la preghiera ed il S. Sacrificio della Messa. Il nostro Centro Studi, insomma, vorrebbe idealmente ricevere il testimone di quella competizione intrapresa e sempre sostenuta da don De Töth ‘usque ad mortem’ per il Regno sociale di Nostro Signore Gesù Cristo e per la Chiesa Cattolica Romana da Lui fondata, e vivamente speriamo, invocando l’intercessione dell’Apostolo delle Genti, che anche noi al termine della corsa della nostra vita e dopo aver combattuto la buona battaglia, avremo conservato integralmente la FEDE, senza la quale è impossibile piacere a Dio.
Il 7 marzo 2019, nell’anniversario della nascita di don Paolo de Töth, e nell’anno centenario della fondazione di “Fede e Ragione”.
Sito del Centro Studi “don Paolo De Töth”: http://www.paolodetoth.it/ »
http://www.centrostudifederici.org/wp-content/uploads/2019/03/CS-Paolo-De-T%C3%B6th-v3.png


http://www.centrostudifederici.org/wp-content/uploads/2019/03/CS-Paolo-De-T%C3%B6th-v3.png



“I campioni della fede: don Paolo De Töth”
https://www.agerecontra.it/2019/03/i-campioni-della-fede-don-paolo-de-toth/
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https://www.agerecontra.it/tag/centro-studi-federici/







https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
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https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/53660867_1754156011352380_8329474727059914752_n.jp g?_nc_cat=104&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=c38fdb6ac89b360aa80117d7f79b4a9f&oe=5D187C63



«7 MARZO 2019: SAN TOMMASO D'AQUINO, CONFESSORE E DOTTORE DELLA CHIESA»
https://sardiniatridentina.blogspot.com/2018/03/san-tommaso-daquino-confessore-e.html?m=1
“SAN TOMMASO D'AQUINO, CONFESSORE E DOTTORE DELLA CHIESA
Doppio.
Paramenti bianchi.
San Tommaso, nato in Roccasecca dai conti d’Aquino nel 1225, fanciullo fu offerto come oblato all’Abazzia di Montecassino. Nel 1244 entra, contro la volontà nella famiglia, nell’Ordine dei Predicatori. Insigne maestro di teologia, insegnò a Parigi, a Napoli e a Colonia, esponendo e difendendo la fede cattolica sfruttando anche il pensiero della filosofia classica. Per volontà di Urbano IV compose l'Ufficio della festa del Corpus Domini. Mentre si recava al Concilio Lugdunense II, morì tra i Cistercensi di Fossanova il 7 marzo 1274. Giovanni XXIII lo iscrisse fra i Santi nel 1323. San Pio V nel 1567 lo proclamò Dottore della Chiesa col titolo di Angelico. Leone XIII gli decretò il titolo di Dottore Comune (1879) e Pio XI quello di Dottore Eucaristico (1923).”
https://4.bp.blogspot.com/-YkmyOVqUuns/WiSeUn0dIkI/AAAAAAAAAwg/dDAiBwABpJAsa89-AXKMpf5xUjg50YmygCLcBGAs/s1600/17191128_683542521806400_1802223661979978364_n.jpg


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“GIOVEDÌ DOPO LE CENERI
Stazione a San Giorgio in Velabro.
Semidoppio.
Paramenti violacei.
La Chiesa Romana vuole oggi insegnare ai fedeli che la prima e più importante pratica, soprattutto durante gli esercizi quaresimali, è la preghiera: essa è il mezzo ordinario per ottenere le grazie e per impetrare da Dio la protezione da ogni nemico visibile ed invisibile. In virtù della loro fiduciosa preghiera vengono esauditi il Re Ezechia e il centurione romano di Cafarnao.”

“L'ANGOLO PATRISTICO
Omelia di sant'Agostino Vescovo.
Libro 2 sulla Concordanza dei Vangeli, c. 20 tomo 4.
Vediamo se Matteo e Luca convengano intorno al racconto di questo servo del centurione. Perché Matteo dice: «Gli si presentò un centurione, e lo pregava, dicendo: Il mio servo giace in casa paralizzato» (Matth. 8.5). Al che sembra contraddire quanto riferisce Luca: «E sentito parlare di Gesù, mandò da lui gli anziani dei Giudei a pregarlo che andasse a guarire il suo servo. Questi dunque, andati a Gesù, lo pregavano istantemente dicendogli: Egli merita che tu gli faccia questo: perché ama la nostra nazione e ci ha fabbricato lui stesso la sinagoga. Gesù pertanto andò con loro: e, quando ormai non era lontano dalla casa, il centurione mandò degli amici a dirgli: Signore, non ti disturbare: io non son proprio degno che tu entri sotto il mio tetto» (Luc. 7.3-4).
Ché se veramente la cosa andò così, come ammettere la verità del racconto di Matteo: «Gli si presentò un centurione», quando non gli si presentò lui, ma mandò degli amici, se non dopo attenta osservazione che ci farà comprendere Matteo non aver qui lasciato affatto di usare una maniera di parlare assai ordinaria? Perché non solo noi sogliamo dire che uno è andato da un altro anche prima d'esser giunto là dove si dice d'essere andato: onde così diciamo: È andato poco lontano, o molto lontano secondo la mèta che si vuol raggiungere: ma diciamo ancora spesso che si è andati da uno al quale si desidera d'arrivare, ancorché, chi ci è arrivato, non veda colui al quale è arrivato, dacché per mezzo d'un amico è arrivato presso quegli che ha interesse di vedere. Questa maniera di parlare è talmente passata in uso, che si dà volgarmente il nome di arrivisti a coloro che, coll'aiuto di raggiri ambiziosi, agiscono sull'animo di certi personaggi potenti per interposizione di quelli che hanno presso di essi più facile accesso.
Il centurione essendo dunque andato dal Signore per mezzo di altri, Matteo, per abbreviare, ben poté usare questa forma di parlare che può essere compresa da tutti: «Gli si presentò un centurione». Tuttavia non è da considerare con leggerezza la profondità del senso mistico di questa locuzione del santo Evangelista, secondo che sta scritto nel Salmo: «Avvicinatevi a lui, e sarete illuminati» (Ps. 33:6). Perciò avendo Gesù fatto della fede del centurione, per la quale ci avviciniamo veramente a lui, questo magnifico elogio: «Neppure in Israele ho trovato tanta fede» (Matth. 8:10), l'Evangelista non senza motivo ha voluto dire ch'egli (il centurione) per questa virtù s'era avvicinato a Cristo più di coloro che aveva incaricati della sua richiesta.”







https://forum.termometropolitico.it/562141-6-marzo-7-marzo-ss-perpetua-e-felicita.html
“Martirologio tradizionale (6 marzo): Le sante Perpetua e Felicita Martiri, che nel giorno seguente ricevettero dal Signore la gloriosa corona del martirio.
(7 marzo): A Cartagine il natale delle sante Perpetua e Felicita Martiri: di esse, Felicita, essendo gravida (come racconta sant'Agostino) e aspettandosi, secondo le leggi, che partorisse, nei dolori del parto si lamentava, ma gettata alle fiere era lieta. Con esse patirono il martirio anche Satiro, Saturnino, Revocato e Secondolo, l'ultimo dei quali morì in carcere, e tutti gli altri furono maltrattati da varie fiere, ed infine uccisi a colpi di spada sotto il Principe Severo. Ma la festa delle sante Perpetua e Felicita si celebra nel giorno precedente.”
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«Carlo Di Pietro - Sursum Corda»
“ITE AD JOSEPH - San Giuseppe, Sposo della Beata Vergine Maria e Patrono della Chiesa Universale.”
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“Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”
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“Preghiera di San Pietro Canisio per conservare la vera fede”
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«7 MARZO 2019: SAN TOMMASO D'AQUINO, CONFESSORE E DOTTORE DELLA CHIESA»
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“7 marzo 2019: GIOVEDÌ DOPO LE CENERI.”

«Quaresima: i “misteri” numerici spiegati da Innocenzo III.
https://www.radiospada.org/2019/03/quaresima-i-misteri-numerici-spiegati-da-innocenzo-iii/
[…] Il secondo digiuno, quello che si durante l’astinenza quaresimale, per tre motivazioni si celebra una volta l’anno per quaranta giorni: in virtù di tre esempi, in forza del divino precetto e a motivo del mistero che racchiude il numero.
In virtù dell’esempio, digiuniamo quaranta giorni perché Cristo, Mosè ed Elia tanto digiunarono, prima della legge, sotto la legge, dopo la legge. Cioè all’inizio della legge, durante la legge, e alla fine della legge. Prima della legge digiunò Mosè, che per ricevere la legge salì sul monde e là rimase col Signore quaranta giorni, non mangiando pane, né bevendo acqua (Exod. XXXVI). Sotto la legge digiunò Elia, il quale sostentato da un solo pane camminò quaranta giorni per il deserto fino al monte di Dio, l’Oreb (III Reg. XIX). Dopo la legge digiunò Cristo, che subito dopo il battesimo fu portato dallo Spirito nel deserto e lì digiunò quaranta giorni e quaranta notti, dopo di che ebbe fame (Matth. IV). Per questo ai discepoli apparvero Mosè ed Elia a colloquio con Cristo durante la Trasfigurazione.
Il numero quaranta è infatti un numero santo nelle Scritture. Infatti per quaranta giorni e quaranta notti Dio durante diluvio fece piovere le acque dell’abisso (Gen. VII). Per quaranta giorni gli inviati di Mosè esplorarono la terra promessa ad Israele (Num. XIII). Per quarant’anni Israele fu nutrito nel deserto col pane degli Angeli (Exod. XVI). Per lo spazio di quaranta giorni, Giona profetizzò la distruzione di Ninive (Jon. III). Quaranta giorni rimase sulla terra Cristo dopo la resurrezione (Act. I). In questo tempo più che in un altro digiuniamo, perché come l’esempio imita l’esemplare, così il digiuno dei Cristiani segue il digiuno di Cristo. E come in questo tempo l’abbondanza degli umori rilassa le membra rispetto al male, così per l’astinenza dai cibi le membra siano sciolte per fare il bene. E come in questo tempo Adamo per aver mangiato il cibo proibito discese nella morte, così per l’astinenza dal cibo che pure è lecito, il Cristiano ascenda alla vita perché patiamo unitamente al Cristo paziente (II Tim. 1). Perché se vogliamo regnare con Cristo dobbiamo anche associarci ai suoi patimenti. Sebbene “le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi” (Rom. VIII), mondati grazia all’astinenza, più puri che mai accostiamoci all’Eucaristia, che “chi mangia indegnamente, mangia e beve la sua propria condanna, non riconoscendo il Corpo del Signore” (I Cor. XI).
Per precetto invero digiuniamo quaranta giorni, perché Dio nella legge ha comandato che di ogni cosa venga devoluta la decima parte, precetto che pure si estende al tempo. È composto infatti l’anno solare 365 giorni e un quadrante; la decima di ciò è trentasei giorni e mezza, più un decimo di quadrante. Perché sia completato il numero di quaranta giorni, si aggiunge la decima della decima, che per precetto della legge i leviti minori rendevano al sommo sacerdote (Exod. XXII). Anche la Chiesa nel versare a Cristo, Pontefice dei beni futuri e Sacerdote in eterno secondo l’ordine di Melchisedech (Heb. V, Psal. CIX), la decima del tempo, prende dai trentacinque giorni tre giorni come decima della decima, e un mezzo per completare il numero di quaranta. E poiché non restava altro ancora da dare come decima, se non un giorno e un quadrante, e la decima parte del quadrante, allora spostò con la messa il digiuno fino alla notte nel Sabato Santo di Pasqua, conforme quanto si dice nella Colletta: “Dio, che in questa sacralissima notte, etc”.
Anche a motivo del mistero (del numero) digiuniamo quaranta giorni. Il numero quadragenario è infatti un numero sovrabbondante e dall’aggregazione delle sue parti si sale al numero quinquagenario. Queste sue parti aggregate sono sette: il vigenario, il denario, l’ottonario, il quinario, il quaternario, il binario, e l’unità; le quali aggregante danno il quinquagenario. Quest’ultimo significa la quieta e la remissione dei peccati, a motivo del giubileo dei cinquant’anni in cui si rimettevano i debiti e tutto era pacificato (Levit. XXV). Digiuniamo dunque quaranta giorni, volendo con ciò significare, che come con le parti aggregate del numero quaranta si ottiene il numero cinquanta, così il digiuno di quaranta giorni conduce alla quiete e al perdono eterni.
(Innocenzo III, Sermo XI. In die Cinerum seu in capite jejunii. PL 217, 362-363)
Testo raccolto da Giuliano Zoroddu
Leggi anche: Perché Gesù digiunò 40 giorni? Ce lo spiega sant’Agostino. »
https://www.radiospada.org/2019/03/perche-gesu-digiuno-40-giorni-ce-lo-spiega-santagostino/


“Il 7 marzo 1965 Paolo VI celebrava la prima messa in italiano.”
“«Poiché la riforma liturgica ha tra i suoi fini principali l'abolizione degli atti e delle formule mistiche, ne segue necessariamente che i suoi autori debbano rivendicare l'uso della lingua volgare nel servizio divino. Questo è uno dei punti più importanti agli occhi dei settari. Il culto non è una cosa segreta, essi dicono: il popolo deve capire quello che canta. L'odio per la lingua latina è innato nel cuore di tutti i nemici di Roma: costoro vedono in essa il legame dei cattolici nell'universo, l'arsenale dell'ortodossia contro tutte le sottigliezze dello spirito settario, l'arma più potente del papato. Lo spirito di rivolta, che li induce ad affidare all'idioma di ciascun popolo, di ciascuna provincia, di ciascun secolo la preghiera universale, ha del resto prodotto i suoi frutti, e i riformati sono in grado ogni giorno di accorgersi che i popoli cattolici, nonostante le loro preghiere in latino, gustano meglio e compiono con più zelo i doveri del culto dei popoli protestanti. A ogni ora del giorno ha luogo nelle chiese cattoliche il servizio divino; il fedele che vi assiste lascia sulla soglia la sua lingua materna; al di fuori dei momenti di predicazione egli non intende che accenti misteriosi, che cessano di risuonare nel momento più solenne, il canone della messa. E tuttavia questo mistero lo affascina talmente che non invidia la sorte del protestante, quantunque l'orecchio di quest'ultimo non intenda mai suoni di cui non capisce il significato. Mentre il tempio riformato, una volta alla settimana, riunisce a fatica i cristiani puristi, la Chiesa papista vede senza posa i suoi numerosi altari assediati dai suoi religiosi figli; ogni giorno essi si allontanano dal loro lavoro per venire ad ascoltare queste parole misteriose che devono essere di Dio, perché nutrono la fede e leniscono i dolori. Riconosciamolo, è un colpo maestro del protestantesimo aver dichiarato guerra alla lingua sacra: se fosse riuscito a distruggerla, il suo trionfo avrebbe fatto un gran passo avanti. Offerta agli sguardi profani come una vergine disonorata, la liturgia, da questo momento, ha perduto il suo carattere sacro, e ben presto il popolo troverà eccessiva la pena di disturbarsi nel proprio lavoro o nei propri piaceri per andare a sentir parlare come si parla sulla pubblica piazza. Togliete alla Église française le sue declamazioni radicali e le sue diatribe contro la pretesa venalità del clero, e andate a vedere se il popolo continuerà a lungo ad andare a sentire il sedicente primate delle Gallie gridare: "Le Seigneur soit avec vous"; e altri rispondergli: "Et avec votre esprit". Tratteremo altrove, in modo specifico, della lingua liturgica.»
(Dom Prosper Guéranger, "L'eresia antiliturgica e la riforma protestante del XVI secolo considerata nei suoi rapporti con la liturgia" - Institutions liturgiques, I², Paris, 1878, pp. 388-407. Traduzione italiana di Fabio Marino, pubblicata in "Civitas Christiana", Verona n° 7-9, 1997, 13-23)”







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"Apoteosis de Santo Tomás de Aquino. F. de Zurbaran. XVII."
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"Santo Tomás de Aquino. Efigie. S. XVI"
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"Santo Tomás de Aquino predicando en presencia de Gregorio X.
Bartolomeo degli Erri. XV."
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"Santo Tomás entre San Marcos y San Luis de Toulouse.
Vittore Carpaccio. S. XVI."
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«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”


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“7 mars : Saint Thomas d'Aquin, Docteur de l'Église (1226-1274)”
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"Discipline originelle du carême chrétien."
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Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
08-03-19, 23:09
8 MARZO 2019: SAN GIOVANNI DI DIO, CONFESSORE…



«8 MARZO SAN GIOVANNI DI DIO, CONFESSORE.»
Guéranger, L'anno liturgico - 8 marzo. San Giovanni di Dio, Confessore (http://www.unavoce-ve.it/pg-8mar.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-8mar.htm





San Giovanni di Dio - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-giovanni-dio/)
http://www.sodalitium.biz/san-giovanni-dio/
«8 marzo, San Giovanni di Dio, Confessore (1495 – 1550), fondatore dell’Ordine Ospedaliero detto dei “Fatebenefratelli”.
“A Granata, nella Spagna, san Giovanni di Dio, Confessore, Fondatore dell’Ordine dei Fratelli Ospedalieri degli infermi, rimasto celebre per la misericordia verso i poveri e per il disprezzo di se stesso: dal Papa Leone decimoterzo fu proclamato Patrono celeste di tutti gli ospedali ed infermi”.
Ai vostri piedi prostrato, o gran padre degli infermi, vengo oggi per impetrare da voi che siete dispensatore di celesti tesori, la grazia della cristiana rassegnazione, e la guarigione dei mali che travagliano il corpo e l’anima mia. O medico celeste, deh! non sdegnate di venire in mio soccorso, ricordandovi i prodigi di carità operati nei giorni della vostra mortale carriera a beneficio dell’umanità sofferente. Siate voi il balsamo salutare che lenisca i dolori del corpo: voi il freno potente che trattenga l’anima da fatali traviamenti: voi il conforto, la luce, la guida nell’aspro sentiero che porta alla salute eterna. Soprattutto, o padre mio amorosissimo, ottenetemi la grazia di un sincero pentimento dei miei peccati, affinchè possa, quando a Dio piacerà, venire a benedirvi e ringraziarvi nel Santo paradiso. Così sia.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/gio-di-Dio.jpg


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"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
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“Sodalitium - IMBC.”
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“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
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http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”





«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
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http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso».





https://www.sursumcorda.cloud/
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https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/60-al-nostro-protettore-san-giovanni-di-dio.html
«Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Oggi la Chiesa ricorda san Giovanni di Dio. L'8 marzo 2016 nasceva Sursum Corda, sotto la protezione di san Giovanni di Dio. A Granata, nella Spagna, san Giovanni di Dio, Confessore, Fondatore dell’Ordine dei Fratelli Ospedalieri degli infermi, rimasto celebre per la misericordia verso i poveri e per il disprezzo di se stesso: dal Papa Leone decimoterzo fu proclamato Patrono celeste di tutti gli ospedali ed infermi.
+ Ai vostri piedi prostrato, o gran padre degli infermi, vengo oggi per impetrare da voi che siete dispensatore di celesti tesori, la grazia della cristiana rassegnazione, e la guarigione dei mali che travagliano il corpo e l'anima mia. O medico celeste, deh! non sdegnate di venire in mio soccorso, ricordandovi i prodigi di carità operati nei giorni della vostra mortale carriera a beneficio dell'umanità sofferente. Siate voi il balsamo salutare che lenisca i dolori del corpo: voi il freno potente che trattenga l'anima da fatali traviamenti: voi il conforto, la luce, la guida nell'aspro sentiero che porta alla salute eterna. Soprattutto, o padre mio amorosissimo, ottenetemi la grazia di un sincero pentimento dei miei peccati, affinchè possa, quando a Dio piacerà, venire a benedirvi e ringraziarvi nel Santo paradiso. Così sia.
Signore Gesù che facendovi uomo, avete voluto condividere le nostre sofferenze, vi supplico, per l'intercessione di Giovanni di Dio di aiutarmi a superare questo difficile momento della mia vita. Come un giorno avete dimostrato una particolare predilezione verso i malati, così ora rivelate anche a me la vostra bontà. Ravvivate la mia fede nella vostra presenza e donate a quanti mi assistono la delicatezza del vostro amore. +»

«Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare san Giovanni di Dio, e Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Confessore, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Giovanni di Dio possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.»

“Dalle «Lettere» di san Giovanni di Dio
Cristo è fedele e a tutto provvede
Se guardassimo alla misericordia di Dio, non cesseremo mai di fare il bene tutte le volte che se ne offre la possibilità. Infatti quando, per amor di Dio, passiamo ai poveri ciò che Egli stesso ha dato a noi, ci promette il centuplo nella beatitudine eterna. O felice guadagno, o beato acquisto! Chi non donerà a quest’ottimo mercante ciò che possiede, quando cura il nostro interesse e ci supplica a braccia aperte di convertirci a Lui e di piangere i nostri peccati e di metterci al servizio della carità, prima verso di noi e poi verso il prossimo? Infatti come l’acqua estingue il fuoco, così la carità cancella il peccato (cfr. Sir 3, 29). Vengono qui tanti poveri, che io molto spesso mi meraviglio in che modo possano esser mantenuti. Ma Gesù Cristo provvede a tutto e tutti sfama.”

"Al nostro protettore San Giovanni di Dio (8.3) - Sursum Corda Associazione"
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"8 marzo 1554. Papa Giulio III insegna che "coloro che fossero stati iniziati secondo l'Ordinale edoardiano, hanno ricevuto una ordinazione invalida"."





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“VENERDÌ DOPO LE CENERI: FESTA DELLA SACRATISSIMA CORONA DI SPINE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO
Doppio maggiore.
Paramenti rossi.
Il Venerdì dopo le Ceneri è consacrato alla venerazione della Corona di Spine che, intrecciata dalla vile soldatesca di Pilato, cinse il Capo del nostro Redentore Gesù Cristo, Re dei re e Signore dei Signori che dalla Croce avrebbe inaugurato il suo Regno sulle anime dei singoli e sulla intera società. Questa preziosa Reliquia fu tenuta in un primo tempo a Gerusalemme, poi traslata a Costantinopoli dove rimase finché l’Imperatore Baldovino secondo la offrì in dono a san Ludovico nono, Re dei Francesi, il quale con gran devozione la depose a Parigi presso la Sainte Chapelle.”
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“VENERDÌ DOPO LE CENERI
Stazione ai Santi Giovanni e Paolo.
Semidoppio.
Paramenti violacei.
Tema della liturgia odierna è la carità verso il prossimo che si manifesta nell’elemosina e nell’amore verso i nemici. I fondatori della odierna basilica stazionale dei santi Giovanni e Paolo, Bisante e Pommachio, ci offrono un esempio di cristiana carità: quando eressero questa chiesa in onore dei santi martiri Giovanni e Paolo, profusero largamente offerte per i poveri e oltre a ciò fecero costruire a Porto un ospizio per i pellegrini e per i malati. Carità verso il prossimo e verso il nemico, ma carità disinteressata!”


«8 MARZO 2019: SAN GIOVANNI DI DIO, CONFESSORE.»







https://forum.termometropolitico.it/340416-8-marzo-s-giovanni-di-dio-religioso.html
“Martirologio Romano: San Giovanni di Dio, religioso: di origine portoghese, desideroso di maggiori traguardi dopo una vita da soldato trascorsa tra i pericoli, con carità instancabile si impegnò a servizio dei bisognosi e degli infermi in un ospedale da lui stesso fatto costruire e unì a sé dei compagni, che poi costituirono l’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio. In questo giorno a Granada in Spagna passò al riposo eterno.”







https://www.agerecontra.it/
https://www.agerecontra.it/2019/03/viva-le-donne-non-l8-marzo/
«Viva le donne, non l’8 Marzo! di Matteo Castagna
Vittorio Messori in “Pensare la Storia” (ed. Paoline) ci racconta che “c’erano una volta delle operaie tutte lavoro, fede socialista e sindacato; e c’era un padrone cattivo. Un giorno, le lavoratrici si misero in sciopero e si asserragliarono nella fabbrica. Qualcuno (il padrone stesso, a quanto si dice) appiccò il fuoco e 129 donne trovarono atroce morte. Era l’8 marzo 1908, a New York. Due anni dopo, la leggendaria femminista tedesca Clara Zetkin propose, al Congresso socialista di Copenaghen, che l’8 marzo, in ricordo di quelle martiri sociali, fosse proclamato “giornata internazionale della donna”.
Storia molto commovente, letta tante volte in libri e in giornali, fatta argomento di comizi, di opuscoli di propaganda, di parole d’ordine per le sfilate e le manifestazioni: prima del femminismo e poi di tutti. Si, storia commovente. Con un solo difetto; che è falsa. Eh già, nessun epico sciopero femminile, nessun incendio si sono verificati un 8 marzo del 1908, a New York. Qui, nel 1911 (quando già la “Giornata della donna” era stata istituita), se proprio si vogliono spulciar giornali, bruciò, per cause accidentali, una fabbrica, ci furono dei morti, ma erano di entrambi i sessi. Il sindacalismo e gli scioperi non c’entravano. E neanche il mese di marzo.
Piuttosto imbarazzante scoprire di recente (e da parte di insospettabili quanto deluse femministe) che il mitico 8 marzo si basa su un falso che, a quanto pare, fu elaborato dalla stampa comunista ai tempi della guerra fredda, inventando persino il numero preciso di donne morte: 129. Ma è anche straordinario constatare quanto sia plagiabile proprio quella cultura che più si dice “critica”, che guarda con compatimento (per esempio) chi prenda ancora sul serio quelle “antiche leggende orientali” che sarebbero il Natale, la Pasqua, le altre ricorrenze cristiane.
E, dunque, a qualcuno che facesse dell’ironia sulle vostre, di feste e pratiche religiose (messa, processioni, pellegrinaggi), provate a ricordargli quanti 8 marzo ha preso sul serio, senza mai curarsi di andare a controllare che ci fosse dietro”.
E’ di questi giorni la notizia secondo cui Sara Fernanda Giromini, in arte “Sara Winter”, fondatrice nel 2012 delle cosiddette Femen (le femministe) in Brasile, tutta piercing e mascolinità, abbia dichiarato: “Proprio questa nuova gravidanza ha aperto la strada della mia conversione: «Il dolore per l’aborto era devastante, non credevo certamente in Dio, ma lui credeva in me…Ero di nuovo incinta e all’improvviso ho capito che Dio mi stava dando una seconda possibilità». Scrive nel libro Cagna, no! Le sette volte in cui sono stata tradita dal femminismo :“Mi sono pentita di aver abortito e oggi chiedo perdono”.
“Ieri mio figlio ( il secondo) ha compiuto un mese e la mia vita ha assunto un nuovo significato. Mentre scrivo, lui dorme serenamente nel mio grembo. È la sensazione più bella del mondo”. E aggiunge: «Per favore, donne che volete disperatamente abortire, riflettere attentamente su questo: io ho sofferto profondamente per averlo fatto, non voglio lo stesso per voi». Rinnegando il suo passato spiega: «Ho visto il movimento femminista fare da scudo ai pedofili…Per loro le donne sono oggetti utili per aizzare l’odio contro la religione cristiana, l’odio contro gli uomini, l’odio contro la bellezza delle donne, l’odio contro l’equilibrio delle famiglie».
Questa testimonianza è, forse un motivo in più per riflettere, in occasione proprio della celebrazione di una “data – fake”, sul coraggio di donne come lei, che come molte, tra cui tutte coloro che, non senza fatica, fanno bene il loro dovere ogni giorno, come mogli, madri, sante, scienziate, andrebbero celebrate tutto l’anno. Viva le donne!
FONTE – Viva le donne, non l'8 Marzo! - Verona News (http://www.veronanews.net/viva-le-donne-non-l8-marzo/) »
http://www.veronanews.net/viva-le-donne-non-l8-marzo/







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«8 MARZO 2019: SAN GIOVANNI DI DIO, CONFESSORE.»
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“8 marzo 2019: VENERDÌ DOPO LE CENERI.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/53476502_2565126206850366_1950180817586094080_n.jp g?_nc_cat=102&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=20bc602eb2253fc1041318df4db4b38e&oe=5D14CEC5


“L'8 marzo 1144 muore Papa Celestino II Ghefucci di Castello, Sommo Pontefice.”


https://www.radiospada.org/2018/03/glorie-del-cardinalato-s-e-r-benjamin-de-arriba-y-castro/
“[GLORIE DEL CARDINALATO] S. E. R. Cardinale Benjamin de Arriba y Castro di Giuliano Zoroddu
Nato l’8 maggio 1886 a Santa Maria della Peñamayor (Galizia) da Antonio de Arriba e Pilar de Castro, a nove anni Benjamin si trasferisce coi genitori a Madrid, dove frequenta la scuola dei Padri Scolopi. Nel 1896 entra nel Seminario Conciliare di Madrid. Da qui, conclusi gli studi filosofici, partirà alla volta del Pontificio Collegio Spagnolo di Roma. Nel 1900 ottiene il Dottorato in Sacra Teologia presso l’Università Gregoriana e quello in Filosofia presso la Pontificia Accademia di San Tommaso. A ciò si debbono aggiungere un anno di studio di Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico e la laurea in Diritto Canonico presso la Pontificia Università di Toledo.
Finalmente il 14 luglio 1912 veniva ordinato sacerdote dall’Eminentissimo Cardinale Raffaele Merry del Val y Zulueta. Dal 1913 al 1921 ricopre le cattedre di Metodologia e Critica Storica, Greco, Ebraico e Teologia Fondamentale presso il Seminario di Madrid. Nel 1920 Monsignor Prudencio Melo y Alcalde, Vescovo di Madrid, lo nomina Canonico del Capitolo della Cattedrale e suo Maestro di Camera. Nel 1930 Monsignor Leopoldo Eijo y Garay, Vescovo di Madrid e Patriarca delle Indie Occidentali, lo promuove suo Vicario generale e Provveditore della Diocesi. Il 1º maggio 1935 viene eletto Vescovo di Mondoñedo da Pio XI e il 16 giugno dello stesso anno riceve a Madrid la Sacra Consacrazione Episcopale per le mani di Monsignor Leopoldo Eijo y Garay assistito dai Monsignori Prudencio Melo y Alcalde, Arcivescovo di Valencia e Manuel González y García, Vescovo di Malaga. Il 19 giugno prende possesso canonico della sua Diocesi dove entrerà solennemente il 23 successivo.
I nove anni di Vescovado nella diocesi galiziana vedranno la pubblicazione di importanti Lettere Pastorali, la celebrazione del Congresso Eucaristico Diocesano nel mese di luglio 1935 e della “Giornata del Papa” nel 1936 e l’incremento dei pellegrinaggi verso il sepolcro di San Giacomo. L’8 agosto 1944 è nominato vescovo di Oviedo e il 18 novembre fa il suo ingresso nella città asturiana. Nella nuova sede, come dimostrano l’attività e le lettere pastorali, si vota totalmente alla formazione dei futuri Sacerdoti ed alla formazione del Laicato con il Catechismo, gli Esercizi Spirituali e l’Azione Cattolica. Il 22 gennaio 1949 Pio XII lo elegge Arcivescovo metropolita di Tarragona e Primate di Aragona. Il 3 luglio seguente prende possesso della sede di San Fruttuoso. Il 12 gennaio 1953 Pio XII lo crea Cardinale di Santa Romana Chiesa. La berretta gli viene imposta dal Caudillo Francisco Franco nella cappella del Palacio de Oriente a Madrid il 19 gennaio. Nel Concistoro riunitosi a Castel Gandolfo il 29 ottobre 1953 Papa Pio XII gli impone il galero e gli consegna l’anello cardinalizio e il titolo presbiterale dei Santi Vitale, Valeria, Gervasio e Protasio.
Nelle sessioni del Vaticano II, lo vediamo fervente sostenitore, assieme a sessanta Vescovi di Spagna, della definizione dommatica della Mediazione e Corredenzione della Vergine Maria. Nel 1963 interviene nell’aula conciliare in tema di ecumenismo per ribadire che «l’insegnamento di Cristo fu affidato all’unica Chiesa cattolica che ha il diritto e il dovere di predicare il Vangelo al mondo intero». Tornò sull’argomento il 15 settembre 1965: «Solo la Chiesa Cattolica ha il diritto e il dovere di predicare il Vangelo. Perciò il proselitismo dei non cattolici fra i cattolici è illecito e nella misura in cui lo consente il bene comune dev’essere impedito non solo dalla Chiesa ma anche dallo Stato. […] Veda dunque il Sacrosanto Concilio Vaticano di non decretare la rovina della religione cattolica in nazioni in cui praticamente questa religione è unica. Infatti, […] sono molti che, soprattutto tra i più sprovveduti, dicono. “A quel che sembra, tutte le religioni sono uguali”. E manca poco che concludano: “Quindi, nessuna è importante”». Sua Eminenza fu buon profeta …
Lasciato il governo dell’Arcidiocesi il 19 novembre 1970, non abbandonò l’impegno pastorale. Morirà santamente tre anni più tardi a Barcellona, l’8 marzo 1973.”
https://i2.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2018/03/arriba-y-castro.png?w=640&ssl=1



“Siccome oggi, a quanto ci dicono i divulgatori (rectius divagatori) "scientifici", ricorre il "martirio" di Ipazia, riproponiamo un pezzo dell'autorevole Professore Giovanni Filoramo (non cattolico) sul tema:
«L’uccisione di Ipazia costituisce un caso eccezionale nel contesto della lotta al paganesimo portata avanti da vescovi e monaci con l’appoggio delle autorità imperiali, che di conseguenza non va indebitamente generalizzato. Che nella millenaria storia delle innumerevoli reinterpretazioni che questo tragico evento ha conosciuto Ipazia sia a un certo punto assorta ad eroina del libero pensiero, a protomartire di una “chiesa” laica assalita da una Chiesa cattolica che perseguita eretici e liberi pensatori come Giordano Bruno, ci rivela piuttosto il retroterra ideologico di queste interpretazioni, ma falsa la realtà storica». (Giovanni Filoramo, La croce e il potere. I cristiani da martiri a persecutori, Laterza, Roma-Bari, 2011, p. 392)”

“«La donna che nel paganesimo era caduta al più infimo grado di abiezione, fu dal Cristianesimo elevata a tanta dignità che essa meritò in Caterina di essere fatta partecipe del Gerarca Supremo del governo universale della Chiesa, e di entrare quasi arbitra e moderatrice nei destini del mondo. Certo è che nel mirare la missione altissima e la virtù e le opere meravigliose di Caterina, ella ci apparisce la più gran donna che abbia formata il Cattolicismo».
(La Civiltà Cattolica, Anno VIII, Serie III, Vol. VIII, 4 dicembre 1857, p. 592).”

https://www.radiospada.org/2018/02/maschilisti-e-femministe-un-odio-complementare/
“Maschilisti e femministe: un odio complementare.”
https://i2.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2018/02/35303dc34bfebb7603d757d3c4705d78.jpg?w=983&ssl=1
https://www.radiospada.org/2018/03/il-femminismo-ha-distrutto-la-donna-e-con-lei-luomo/
“Il Femminismo ha distrutto la Donna e con lei l’Uomo.”
https://www.radiospada.org/2017/11/femina-virili-pectore-antonia-mesina-donna-martire-santa/
«Femina virili pectore: Antonia Mesina, donna, martire, santa.
“Mai più sante, solo donne”. È questo lo slogan, a voler esser clementi, ambiguo, la Regione Puglia ha scelto per la Giornata contro la violenza sulle donne, che volendo affrontare un tema sicuramente serio, finisce per trasformarsi nel solito comizio femminista. Sorvolando sul triste motto di codesti difensori della donna (e allo stesso tempo affittuari di uteri), vogliamo presentare una figura di una donna, vittima di violenza, e allo stesso tempo santa. Parliamo della beata Antonia Mesina, vergine di Orgosolo, prima discepola di santa Maria Goretti nella purezza e nel martirio.»
https://www.radiospada.org/tag/purezza/







Como ovejas sin Pastor (http://sicutoves.blogspot.com/)
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Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/)
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«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”


"Discipline originelle du carême chrétien."
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8 mars : Saint Jean de Dieu, Fondateur des Frères de la Charité (1495-1550) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/8-mars-saint-jean-de-dieu)
“8 mars : Saint Jean de Dieu, Fondateur des Frères de la Charité (1495-1550)”
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Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
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Holuxar
10-03-19, 00:58
9 MARZO 2019: SANTA FRANCESCA ROMANA, VEDOVA; SAN DOMENICO SAVIO, CONFESSORE…



«9 MARZO SANTA FRANCESCA ROMANA, VEDOVA»
Guéranger, L'anno liturgico - 9 marzo. Santa Francesca Romana, Vedova (http://www.unavoce-ve.it/pg-9mar.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-9mar.htm





Santa Francesca Romana - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/santa-francesca-romana/)
http://www.sodalitium.biz/santa-francesca-romana/
«9 marzo, Santa Francesca Romana, Vedova, (Roma, 1384 – Roma, 9 marzo 1440), fondatrice della comunità delle Oblate di Tor de’ Specchi.
O Dio che Vi degnaste conferire alla beata Francesca la grazia singolare di essere familiarmente assistita da un Angelo, concedeteci che per di lei intercessione possiamo essere difesi dalla protezione dei Santi Angeli, giungere felicemente alla meta sospirata, tornare sani e salvi al focolare domestico e, custoditi da ogni pericolo per la via, rallegrarci dell’eterna loro società in cielo. Così sia.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/francesca-romana-1.jpg


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http://www.sodalitium.biz/sante-messe/





«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
Sacre Ceneri
https://www.youtube.com/watch?v=240n2FtviH0
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso».







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«Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare santa Francésca Vedova, celebre per la nobiltà del sangue, per la santità della vita e per il dono dei miracoli. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi le avete elargito.Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questa santa Vedova, ed a lei affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, santa Francésca Vedova possa essere mia avvocata e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.»

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Dal numero 151 di SVRSVM CORDA® del 10 marzo 2019. Indice dei contenuti:
- Comunicato numero 151. Espansione del Regno di Dio in Giudea;
- Preghiera al Beato Domenico Savio;
- San Tommaso: Le ragioni per cui l’Impero fu trasferito dai Greci ai Germani;
- San Tommaso: La successione dell’Impero da Carlo Magno fino a Ottone III;
- Dizionario di teologia dommatica. La Grazia abituale.
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"+ Angelico Domenico Savio, che alla scuola di Don Bosco imparasti a percorrere le vie della santità giovanile, aiutaci ad imitare il tuo amore a Gesù, la tua devozione a Maria, il tuo zelo per le anime; e fa che, proponendo anche noi di voler morire piuttosto che peccare, otteniamo la nostra eterna salvezza. Così sia. +"


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https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
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https://sardiniatridentina.blogspot.com/2018/03/santa-francesca-romana-vedova.html?m=1
“9 marzo 2018 Santa Francesca Romana, vedova.
Santa Francesca Bussa de' Leoni in Ponziani, nata a Trastevere nel 1384, fu santa nella verginità, nel matrimonio e nella vedovanza. Seppur nobile non disdegnò l’umiltà, il duro lavoro e la mortificazione. Donna di orazione ebbe costanti colloqui mistici. Fu fondatrice della Congregazione delle Oblate che poi presero il suo nome. Morì il 9 marzo 1440. Paolo V l’ascrisse fra i Santi il 29 maggio 1608. Le sue spoglie si conservano onorevolmente a Santa Maria Nova.”
https://4.bp.blogspot.com/-CEzvzNXSEpg/WqGEyGAHKFI/AAAAAAAABhc/U56LBkkfm9MPX9JD8LJFOO5mupo65fvdgCLcBGAs/s1600/Ritratto-di-Santa-Francesca-Romana.jpg


https://4.bp.blogspot.com/-CEzvzNXSEpg/WqGEyGAHKFI/AAAAAAAABhc/U56LBkkfm9MPX9JD8LJFOO5mupo65fvdgCLcBGAs/s1600/Ritratto-di-Santa-Francesca-Romana.jpg







«Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico http://www.radiospada.org e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com
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“9 MARZO 2019: SANTA FRANCESCA ROMANA, VEDOVA.”
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“9 marzo 2019: SABATO DOPO LE CENERI.
La Stazione dovrebbe essere alla Chiesa di S. Trifone Martire. Ma siccome questa Chiesa del IX secolo, nel 1736 fu demolita, l'attuale Stazione ha luogo in S. Agostino, del XV secolo, che si trova presso il luogo una volta occupato dalla Chiesa di S. Trifone.”







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"9 de marzo. Santa Francisca Romana, viuda, religiosa, fundadora de las Oblatas del Monte Olivete. 1440."

"Santa Francisca Romana y su ángel de la guarda.
Fresco de la Basílica de Notre-Dame-d’Ara-Coeli. Roma."
https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/03/image55.jpg?w=639


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"Santa Francisca Romana, protegida por el manto de la Virgen quién tendrá la custodia de sus oblatas.
Fresco de la Basílica de Notre- Señora- d’Ara-Coeli. Roma."
https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/03/image57.jpg?w=639


https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/03/image57.jpg?w=639


"Iglesia de Santa Francisca Romana. Roma"
https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/03/image59.jpg


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9 mars : Sainte Françoise Romaine, Veuve (1384-1440) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/9-mars-sainte-francoise-romaine)
“9 mars : Sainte Françoise Romaine, Veuve (1384-1440)”
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9 mars : Saint Dominique Savio, Confesseur (1842-1857) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/9-mars-saint-dominique-savio)
“9 mars : Saint Dominique Savio, Confesseur (1842-1857)”
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Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
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Holuxar
10-03-19, 23:12
10 MARZO 2019: SANTI QUARANTA MARTIRI; PRIMO GIORNO DELLA NOVENA A SAN GIUSEPPE (DAL 10 AL 18 MARZO, FESTA IL 19 MARZO) E PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA…



«10 MARZO I QUARANTA MARTIRI»
Guéranger, L'anno liturgico - 10 marzo. I Quaranta Martiri (http://www.unavoce-ve.it/pg-10mar.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-10mar.htm


« TEMPO DI QUARESIMA
Capitolo I - Storia della Quaresima
Guéranger, L'anno liturgico - Storia della Quaresima (http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-st.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-st.htm
Capitolo II - Mistica della Quaresima
Guéranger, L'anno liturgico - Mistica della Quaresima (http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-mist.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-mist.htm
Capitolo III - Pratica della Quaresima
Guéranger, L'anno liturgico - Pratica della Quaresima (http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-pr.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-pr.htm »

«PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA »
Guéranger, L'anno liturgico - Domenica Prima di Quaresima (http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-dom1.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-dom1.htm





SANTA MESSA DOMENICALE celebrata da Don Floriano Abrahamowicz a Paese (Tv) stamattina 10 MARZO 2019, PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA:


«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
1° domenica di Quaresima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=T2g-OaQT_0A
Sacre Ceneri
https://www.youtube.com/watch?v=240n2FtviH0
Domenica Quinquagesima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=1D09coEEvKs
Domenica Sexagesima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=7apAxHX0B0w
Domenica Septuagesima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=eW58hW30T5Y
V domenica d. Epifania (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=adVRJ95yZLk
V domenica d. Epifania - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=oJR8QmeMXOs
IV dom. dopo l'Epifania (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=tmgotU8TwQw
IV domenica dopo Epifania (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=BBMsKuQKlgQ
Purificazione della S. Vergine Maria (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=rS2tdVj3e_A
III dom. dopo l'Epifania
https://www.youtube.com/watch?v=vqLfMJ2qKmo
III domenica dopo l'Epifania - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=zHEiqmjKQNk
II domenica dopo l'Epifania - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=MtQwadP5PVs
Sacra Famiglia (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=M83o5Eohbdc
Epifania di N S G C - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=fUnwOAcw1Vs
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».




SANTE MESSE celebrate dai Sacerdoti dell’“Istituto Mater Boni Consilii” (I.M.B.C.):


"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”



Santi Quaranta Martiri - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/santi-quaranta-martiri/)
http://www.sodalitium.biz/santi-quaranta-martiri/
«10 marzo, Santi Quaranta Martiri.
“Presso Sebaste, in Armenia, il natale di quaranta santi soldati di Cappadocia, i quali, al tempo dell’imperatore Licinio, sotto il Preside Agricolao, dopo ceppi ed orride carceri, dopo avere avuto la faccia percossa con sassi, nel rigidissimo inverno furono obbligati a passare nudi la notte a cielo scoperto in uno stagno gelato, dove i loro corpi gelati scoppiavano, e finalmente collo spezzamento delle gambe compirono il martirio. Fra essi i più illustri furono Cirione e Candido. Di tutti san Basilio ed altri Padri cogli scritti celebrarono le splendide glorie. La loro festa però si celebra nel giorno seguente“.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content...-martiri-1.jpg (http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/40-martiri-1.jpg)


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/40-martiri-1.jpg







https://forum.termometropolitico.it/...i-sebaste.html (https://forum.termometropolitico.it/562998-10-marzo-9-marzo-ss-quaranta-martiri-di-sebaste.html)
https://forum.termometropolitico.it/...zo-2011-a.html (https://forum.termometropolitico.it/102621-rassegna-stampa-nella-festa-dei-santi-quaranta-martiri-di-sebaste-10-marzo-2011-a.html)
“Centro studi Giuseppe Federici - Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 21/11 del 10 marzo 2011, Santi Quaranta Martiri
Rassegna stampa del 10.03.2011
I frutti del risorgimento antiromano
Nell’Italia tridentina i cattolici credevano nel primato di Pietro. Nell’Italia decattolicizzata, anche certi tradizionalisti hanno perso la fede nell’infallibilità del Romano Pontefice.”






[B]10 MARZO 2019: PRIMO GIORNO della NOVENA a S. GIUSEPPE sposo di Maria SS:


https://www.sursumcorda.cloud/preghi...3-al-18-3.html (https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/832-novena-in-onore-di-san-giuseppe-dal-10-3-al-18-3.html)
"Novena in onore di san Giuseppe (dal 10.3 al 18.3)."
https://www.sursumcorda.cloud/preghi...-giuseppe.html (https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/23-a-voi-o-beato-giuseppe.html)
"A Voi o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il Vostro patrocinio, dopo quello della Vostra SS. sposa. Deh! Per quel sacro vincolo di carità che Vi strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio; e per l’amore paterno che portaste al fanciullo Gesù, riguardate, Ve ne preghiamo, con occhio benigno, la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col Suo sangue, e col Vostro potere ed aiuto sovvenite ai nostri bisogni. Proteggete, o provvido custode della divina Famiglia l’eletta prole di Gesù Cristo; cessate da noi, o padre amantissimo, cotesta peste di errori e di vizi che ammorba il mondo; assisteteci propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre o nostro fortissimo protettore; e come un tempo scampaste dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendete la Santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità, estendete ognora sopra ciascuno di noi il vostro patrocinio, acciocché col vostro esempio e mercé il vostro soccorso possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo. R. Così Sia."

"Questa preghiera fu apposta da Leone XIII in calce all’Enciclica Quamquam pluries del 15 agosto 1889. La devozione a san Giuseppe, già dichiarato patrono della Chiesa universale dal beato Pio IX l’8 dicembre 1870, fu particolarmente sostenuta da Leone XIII che, eletto papa il 20 febbraio 1878, mise fin dall’inizio il suo pontificato «sotto la potentissima protezione di san Giuseppe, celeste patrono della Chiesa» (Allocuzione ai cardinali del 28 marzo 1878)."

"Catechismo Maggiore detto di San Pio X - PARTE SECONDA
DELLE FESTE SOLENNI DELLA B. VERGINE E DELLE FESTE DEI SANTI
CAPO VIII.
Della festa di S. Giuseppe sposo della SS. Vergine Patrono della Chiesa.
185 D. Perché la Chiesa celebra con speciale solennità la festa di S. Giuseppe?
R. La Chiesa celebra con speciale solennità la festa di S. Giuseppe, perché egli é stato uno dei più
grandi santi, sposo di Maria Vergine, padre putativo di Gesù Cristo, e fu dichiarato Patrono della Chiesa.
186 D. Che cosa vuoi dire: Giuseppe fu padre putativo di Gesù Cristo?
R. Le parole: Giuseppe fu padre putativo di Gesù Cristo, voglion dire che egli era comunemente
creduto padre di Gesù Cristo, perché adempì verso di lui gli offici paterni.
187 D. Dove dimorava d'ordinario S. Giuseppe?
R. S. Giuseppe d'ordinario dimorava in Nazaret, piccola città della Galilea.
188 D. Qual'era la professione di S. Giuseppe?
R. S. Giuseppe, benché fosse della stirpe reale di David, era povero, e ridotto a guadagnarsi il vitto
colla fatica delle sue mani.
189 D. Che cosa c'insegna la povertà della famiglia di Gesù Cristo?
R. La povertà della famiglia di Gesù Cristo c'insegna a distaccare il cuore dalle ricchezze, e a
soffrire volentieri la povertà, se Dio ci vuole in questo stato.
190 D. A qual gloria crediamo noi, che Iddio abbia elevato S. Giuseppe nel cielo?
R. Noi crediamo che Iddio abbia elevato San Giuseppe ad un'altissima gloria, quanto è stato
eminente il suo grado e la sua santità sulla terra.
191 D. Qual'è la protezione di S. Giuseppe verso i suoi devoti?
R. La protezione di S. Giuseppe verso i suoi devoti è potentissima, perché non è credibile che Gesù
Cristo voglia negare alcuna grazia ad un Santo a cui in terra ha voluto esser soggetto.
192 D. Qual grazia speciale dobbiamo noi sperare dall'intercessione di S. Giuseppe?
R. La grazia speciale che noi dobbiamo sperare dall'intercessione di S. Giuseppe è quella di una
buona morte, perché egli ebbe la sorte di morire tra le braccia di Gesù e di Maria.
193 D. Che cosa dobbiamo noi fare per meritarci la protezione di S. Giuseppe?
R. Per meritarci la protezione di S. Giuseppe noi dobbiamo invocarlo sovente, e imitarlo nelle sue
virtù, e sopratutto nella sua umiltà e perfetta rassegnazione alla divina volontà, la quale fu sempre la
regola delle sue azioni."







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«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
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“L'ANGOLO PATRISTICO
Omelia di san Gregorio Papa.
Omelia 16 sul Vangelo.
Alcuni si domandano da quale spirito Gesù fu condotto nel deserto, e rimangono incerti a motivo di quello che si soggiunge: «Il diavolo lo trasportò nella città santa» (Matth. 4.51); e poi: «Lo trasportò sopra un monte molto elevato» (Matth. 4.8). Ma l'opinione ragionevole e conveniente senza motivo di dubitarne, si è di credere, ch'egli fu condotto nel deserto dallo Spirito Santo: affinché il suo Spirito lo conducesse là dove lo spirito maligno doveva trovarlo per tentarlo. Ma ecco, quando si dice che l'Uomo-Dio fu trasportato dal diavolo sopra un monte molto elevato, o nella città santa, la mente rifugge dal crederlo, e le orecchie umane si spaventano in udirlo. Però se riflettiamo che ben altre cose avvennero in lui, conosceremo non essere ciò incredibile.
Certo, il diavolo è il capo di tutti gli iniqui: e tutti gli empi sono le membra di questo capo. Non fu forse membro del diavolo Pilato? non furono forse membra del diavolo i Giudei che perseguitarono Cristo, e i soldati che lo crocifissero? Qual meraviglia dunque, se permise d'essere trasportato sul monte, egli che sopportò d'essere ancora crocefisso dalle membra di lui? Non è dunque indegno per il nostro Redentore l'aver voluto essere tentato, egli che era venuto per essere ucciso. Era anzi giusto ch'egli vincesse così colle sue tentazioni le nostre tentazioni, come era venuto per trionfare della morte nostra colla sua morte.
Ma si deve sapere che ci sono tre gradi nella tentazione: la suggestione, la dilettazione e il consenso. E noi quando siamo tentati, per lo più cadiamo nella dilettazione o anche nel consenso: perché, formati di carne e nati nel peccato, anche in noi stessi portiamo i nemici di cui dobbiamo sostenere gli attacchi. Iddio invece che, incarnatosi nel seno della Vergine, era venuto al mondo senza peccato, non portava in se stesso alcun principio di contradizione. Poté quindi essere tentato per suggestione, ma giammai la compiacenza del peccato penetrò nell'anima sua. E perciò tutta quella diabolica tentazione fu esterna, non interna.”

https://sardiniatridentina.blogspot....-stazione.html (https://sardiniatridentina.blogspot.com/2018/02/prima-domenica-di-quaresima-stazione.html)
“PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA
Stazione a San Giovanni in Laterano.
Semidoppio - Domenica privilegiata di I classe.
Paramenti violacei.
Oggi inizia solennemente il tempo propizio in cui Dio si fa trovare nella santificazione della preghiera, del digiuno e dell’elemosina. In questo tempo di prova e di purificazione ci è modello il Cristo che nel deserto volle sottoporsi alla tentazione del Diavolo su cui riportò sì glorioso trionfo. Nella lotta ci assistono gli Angeli Custodi, sempre solleciti verso i fedeli del Cristo.”
“PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA: IL DEMONIO TENTA CRISTO.”
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“PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA: SECONDA E TERZA TENTAZIONE.”
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“PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA: GLI ANGELI SERVONO A CRISTO.”
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«Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare i quaranta santi soldati di Cappadócia, i quali, al tempo dell’imperatore Licinio, sotto il Preside Agricolào, dopo ceppi ed orride carceri, dopo avere avuto la faccia percossa con sassi, nel rigidissimo inverno furono obbligati a passare nudi la notte a cielo scoperto in uno stagno gelato, dove i loro corpi gelati scoppiavano, e finalmente con lo spezzamento delle gambe compirono il martirio. Fra essi i più illustri furono Cirióne e Càndido. Di tutti san Basilio ed altri Padri con gli scritti celebrarono le splendide glorie. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi avete loro elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questi santi Martiri, ed a loro affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, i quaranta santi soldati di Cappadócia possano essere miei avvocati e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.»

“Ebbene, è risaputo che ogni operazione della natura dipende da Dio come governante, movente e conservante, poiché «in Lui abbiamo la vita, il movimento e l’essere», come è scritto negli Atti degli Apostoli (17, 28); e il Profeta dice: «Tutte le opere nostre hai operato in noi» (Isaia, 26, 12). E lo stesso possiamo dire dell’anima, poiché ogni azione della natura nel corpo dipende dall’anima secondo tre generi di casualità. Ora nel caso di Dio noi vediamo questo, che governando e dirigendo il mondo egli permette la corruzione di qualche ente particolare per la conservazione del tutto; così fa anche la natura, per virtù dell’anima, per la conservazione del corpo umano. In modo simile si comporta il Principe nei confronti di tutto il regno: perché, per conservare il suo potere sui sudditi arriva all’imposizione di taglie, e alla distruzione di città e castelli per la conservazione di tutto il regno. Dunque molto di più questo va attribuito al sommo e supremo Principe, cioè al Papa, per il bene di tutta la Cristianità. • Ecco perché il primo Concilio di Nicea, alla presenza di Costantino, gli attribuì il primato nei primi canoni che stabilì. Anche le leggi che vennero emanate dopo questo Concilio esaltano particolarmente questo primato, affermando che le sentenze del Papa si devono considerare come uscite dalla bocca di Dio.”
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“Dal numero 151 di SVRSVM CORDA® del 10 marzo 2019. Indice dei contenuti:
- Comunicato numero 151. Espansione del Regno di Dio in Giudea;
- Preghiera al Beato Domenico Savio;
- San Tommaso: Le ragioni per cui l’Impero fu trasferito dai Greci ai Germani;
- San Tommaso: La successione dell’Impero da Carlo Magno fino a Ottone III;
- Dizionario di teologia dommatica. La Grazia abituale.”
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https://www.sursumcorda.cloud/artico...i-germani.html (https://www.sursumcorda.cloud/articoli/de-regimine-principum/2102-san-tommaso-le-ragioni-per-cui-l-impero-fu-trasferito-dai-greci-ai-germani.html)
«• Ci furono ancora molti altri Concilii da Costantino a Carlo Magno, pur restando questi i principali, nei quali i Prìncipi si mostrarono sottomessi e fedeli alla Chiesa. Soprattutto Giustiniano dopo lo svolgimento del quinto Concilio di 120 vescovi (...). Questo infatti risulta evidente dalle leggi che egli fece a favore dello stato ecclesiastico. E anche dalla lettera che mandò in tutto l’impero dopo la celebrazione del Concilio di Costantinopoli, nella quale dichiarava di sottomettersi alle istituzioni della Chiesa, ordinando ai popoli di obbedirle in tutto, ribadendo anche le deliberazioni dei quattro Concili che abbiamo ricordato e riconfermandole, mettendo le sue sanzioni e le sue leggi al servizio delle Istituzioni ecclesiastiche, soprattutto riguardo alle usure e al matrimonio, intorno ai quali è imbastita tutta la vita.
• Questo Concilio fu celebrato contro Teodoro e i suoi seguaci di Costantinopoli, i quali affermavano che il Verbo di Dio era distinto dal Cristo, e negavano anche la Beata Maria. Il sesto, poi, fu celebrato nella città imperiale predetta col patrocinio di Costantino IV; vi parteciparono 150 vescovi, su richiesta di Papa Agatone contro (coloro) che sostenevano esservi in Cristo una sola operazione e una sola volontà, secondo l’eresia di Eutiche. In questo concilio Costantino, che visse 150 anni dopo Giustiniano, favorì molto la fede, distruggendo gli eretici monoteliti, che il padre e il nonno avevano favorito, e fece restaurare le chiese da loro distrutte.
• I fatti ricordati bastino a dimostrare che gli Imperatori di Costantinopoli furono protettori e attivi difensori della Chiesa di Roma fino al tempo di Carlo Magno. A quell’epoca, essendo la Chiesa oppressa dai Longobardi, e poiché l’impero di Costantinopoli non portava aiuto, forse perché non poteva, dal momento che la sua potenza era diminuita, il Pontefice Romano chiamò in sua difesa contro quei barbari il Re dei Franchi. Prima il Papa Stefano e il suo successore Zaccaria chiamarono Pipino contro Astolfo Re dei Longobardi; poi Adriano e Leone chiamarono Carlo Magno contro Desiderio figlio di Astolfo. Dopo che questi fu tolto di mezzo e vinto insieme alla sua gente, a causa di un così grande beneficio, Adriano, celebrato a Roma un Concilio di 150 vescovi e venerabili abati, trasferì l’Impero dai Greci ai Germani nella persona del Magnifico Principe Carlo; e in questo episodio si vede con sufficiente chiarezza come il potere imperiale dipenda dal giudizio del Papa. Infatti, finché gli Imperatori di Costantinopoli difesero la Chiesa di Roma, come fece Giustiniano per mezzo di Belisario contro i Goti, e Maurizio contro i Longobardi, la Chiesa favorì questi imperatori. Dopo che vennero meno, come al tempo dell’Imperatore Michele contemporaneo di Carlo Magno, si provvide di un altro Imperatore per la sua difesa.
Da San Tommaso d’Aquino, De regimine principum ad regem Cypri, Princìpi non negoziabili sulla società e sulla politica, Capitolo XVIII del Libro III: I due concili ecumenici successivi e le ragioni per cui l’impero fu trasferito dai Greci ai Germani.»

https://www.sursumcorda.cloud/artico...pontefice.html (https://www.sursumcorda.cloud/articoli/de-regimine-principum/2103-san-tommaso-la-suprema-potesta-temporale-del-romano-pontefice.html)
«• E allora cambiò la successione dell’Impero: perché a Costantinopoli fino ai tempi di Carlo Magno nella designazione si conservò il modo antico; infatti talora i regnanti si prendevano dalla stessa famiglia, talora da altre parti; e talora la designazione era fatta dal Principe, talora dall’esercito. Ma, fatto imperatore Carlo, cessò il metodo elettivo e gli Imperatori venivano fatti per successione dinastica, dalla stessa famiglia, in modo che l’Imperatore fosse sempre il primogenito. E questo sistema durò fino alla settima generazione. Finita anche questa nel tempo trascorso da Carlo a Ludovico, essendo la Chiesa vessata da alcuni malvagi romani, fu chiamato in suo aiuto Ottone I, Duca dei Sassoni. Liberata quindi la Chiesa dall’oppressione dei Longobardi, degli empi romani e del tiranno Berengario, egli fu incoronato Imperatore da Leone VII, di razza tedesca. Questa famiglia tenne l’Impero per tre generazioni, e si chiamarono tutti e tre Ottone.
• E da allora, come sappiamo dalla storia, Gregorio V, anch’egli di razza teutonica, stabilì che l’elezione fosse fatta da sette Prìncipi della Germania. Questo sistema dura ancora ai nostri tempi, da 270 anni o quasi, e durerà fin tanto che la Chiesa Romana, che nel Principato ha il primo posto, lo giudicherà utile ai fedeli di Cristo.
• E in questo caso, cioè per il buono stato della Chiesa universale, come risulta chiaramente dalle parole di Cristo citate sopra, il Vicario di Cristo mostra di avere la pienezza della potestà, e questa pienezza gli compete per tre tipi di diritto.
• In primo luogo per diritto divino, perché dalle parole citate (e lo dimostreremo anche più avanti) si vede con sicurezza che Cristo ha voluto così. In secondo luogo per diritto naturale; perché, posto che egli abbia il primato nel dominio, è necessario definirlo capo; cosicché da lui nel corpo mistico viene ogni movimento e ogni senso, perciò concludiamo che ogni funzione di governo dipende da lui. Di più: in una comunità bisogna mirare alla sua conservazione; perché questo richiede la natura umana, la quale non può vivere senza società. Ma questa non si può conservare se non tramite un reggitore supremo che guida qualsiasi ordine di uomini: e questo nell’agire degli uomini è il compito del primo Gerarca, cioè di Cristo. Questi perciò è il primo dirigente, consulente e motore; e il Sommo Pontefice fa le sue veci. Inoltre, nel primo libro abbiamo detto che il Principe nel regno è come Dio nel mondo, e come l’anima nel corpo.
• Ebbene, è risaputo che ogni operazione della natura dipende da Dio come governante, movente e conservante, poiché «in Lui abbiamo la vita, il movimento e l’essere», come è scritto negli Atti degli Apostoli (17, 28); e il Profeta dice: «Tutte le opere nostre hai operato in noi» (Isaia, 26, 12). E lo stesso possiamo dire dell’anima, poiché ogni azione della natura nel corpo dipende dall’anima secondo tre generi di casualità. Ora nel caso di Dio noi vediamo questo, che governando e dirigendo il mondo egli permette la corruzione di qualche ente particolare per la conservazione del tutto; così fa anche la natura, per virtù dell’anima, per la conservazione del corpo umano. In modo simile si comporta il Principe nei confronti di tutto il regno: perché, per conservare il suo potere sui sudditi arriva all’imposizione di taglie, e alla distruzione di città e castelli per la conservazione di tutto il regno. Dunque molto di più questo va attribuito al sommo e supremo Principe, cioè al Papa, per il bene di tutta la Cristianità.
• Ecco perché il primo Concilio di Nicea, alla presenza di Costantino, gli attribuì il primato nei primi canoni che stabilì. Anche le leggi che vennero emanate dopo questo Concilio esaltano particolarmente questo primato, affermando che le sentenze del Papa si devono considerare come uscite dalla bocca di Dio. Questa stessa cosa è ribadita da Carlo Magno; inoltre afferma che non è lecito appellarsi contro la sua sentenza; che egli non ha superiore; e che esercita sulla terra le veci di Dio.
• E questa è la terza via, o ragione, per la quale si dimostra e si conclude che il Sommo Pontefice, nel caso suddetto, ha la pienezza della potestà. In due casi abbiamo un ampliamento del suo potere, come emerge da quanto abbiamo detto prima: o a causa di una colpa, o per il bene della fede nel suo insieme, secondo la bella espressione del profeta Geremia il quale dice della persona del Vicario di Cristo: «Ecco, ti ho stabilito sopra le genti e sopra i regni per svellere e distruggere, disperdere e dissipare». E questo lo possiamo riferire al caso della colpa, poiché in quelle quattro parole troviamo i diversi generi di pena che possono essere inflitti a ciascun fedele, o suddito, ossia «sopra le genti»; oppure «e sopra i regni». C’è poi una seconda parte, da cui conosciamo un altro ampliamento dei poteri del Sommo Pontefice, ossia nelle parole; «e per edificare e piantare». Parole che si riferiscono al compito del Vicario di Cristo di provvedere al bene della Chiesa Universale.
Da San Tommaso d’Aquino, De regimine principum ad regem Cypri, Princìpi non negoziabili sulla società e sulla politica, Capitolo XIX del Libro III: Come cambiò la successione dell’Impero da Carlo Magno fino a Ottone III; e donde tragga origine l’opportunità che il Sommo Pontefice abbia la pienezza della potestà.»


“O Cuore divino voi siete la mia consolazione ne' travagli: Il mio riposo nelle fatiche: Il mio sollievo nelle angustie: Il mio porto nelle tempeste.”
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https://www.sursumcorda.cloud/massim...a-eretico.html (https://www.sursumcorda.cloud/massime-e-meditazioni/la-questione-del-papa-eretico.html)
“Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”
https://www.sursumcorda.cloud/preghi...vera-fede.html (https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/150-preghiera-di-san-pietro-canisio-per-conservare-la-vera-fede.html)
“Preghiera di San Pietro Canisio per conservare la vera fede”
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«Disponibili il numero 151 di Sursum Corda ed il Codex Iuris Canonici 1917 in italiano
https://www.agerecontra.it/2019/03/d...7-in-italiano/ (https://www.agerecontra.it/2019/03/disponibili-il-numero-151-di-sursum-corda-ed-il-codex-iuris-canonici-1917-in-italiano/)
Sul sito è disponibile il numero 151 (del giorno 10 marzo 2019) di Sursum Corda®.
Il settimanale si può scaricare gratuitamente nella sezione download dedicata ai soli Associati e Sostenitori. Abbiamo pubblicato sul sito anche il Codex Iuris Canonici del 1917 in italiano, a cura del Card. Vincenzo La Puma.
fonte – https://www.sursumcorda.cloud/tags/numero-151.html
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«Oggi, Prima Domenica di Quaresima. Per chi non ha la Messa Cattolica, ovvero tradizionale e "non una cum" gli occupanti conciliari, legga il Proprio odierno qui sotto, reciti il Rosario e compia uno o più atti di pietà in preghiere o carità verso il prossimo. (Christus Rex-Traditio)»
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“10 MARZO 2019: PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA.”
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«10 MARZO 2019: I QUARANTA MARTIRI DI SEBASTE»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...b9&oe=5D24EF9F (https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/53607205_2567607823268871_657618948249878528_n.jpg ?_nc_cat=101&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=901ac5cb46a7f51b01d4997ab5e623b9&oe=5D24EF9F)


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/53607205_2567607823268871_657618948249878528_n.jpg ?_nc_cat=101&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=901ac5cb46a7f51b01d4997ab5e623b9&oe=5D24EF9F


“Il 10 marzo 1391 muore Stefan Tvrtko I Kotromanic, primo Re di Bosnia,sovrano cattolico ed eroe della resistenza antiottomana.
Il suo nome è legato alla Battaglia di Bilecà dove, con 7000 uomini, Tvrtko annientò i 18.000 turchi del corpo d'invasione di Lala Şahin Paşa,segnando una svolta nella lotta antimaomettana.”
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https://www.facebook.com/pietroferrari1973/
“Oblatio Munda”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...e5&oe=5D08DDEB (https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/13438933_889984294462893_1698631702154642626_n.jpg ?_nc_cat=105&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=9068645029f142b5318a0d7a97f3dae5&oe=5D08DDEB)
“Il Sillabario del Cristianesimo.”
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https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...d9&oe=5D0BDFE4 (https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/13557818_889985387796117_2283382477949157860_n.jpg ?_nc_cat=110&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=2bc413721e311dfcd5e2cca3bbd05fd9&oe=5D0BDFE4)




https://www.facebook.com/sedememes/


https://www.facebook.com/pg/NovusOrdoWatch/







Como ovejas sin Pastor (http://sicutoves.blogspot.com/)
http://sicutoves.blogspot.com
“domingo, 10 de marzo de 2019 MARZO, MES DE SAN JOSÉ. DÍA 10: EL NACIMIENTO DE CRISTO”
Como ovejas sin Pastor: MARZO, MES DE SAN JOSÉ. DÍA 10: EL NACIMIENTO DE CRISTO (http://sicutoves.blogspot.com/2019/03/marzo-mes-de-san-jose-dia-10-el.html)
https://3.bp.blogspot.com/-wZ8hy8VpH...s1600/SJ10.jpg (https://3.bp.blogspot.com/-wZ8hy8VpHsk/XIRwlUnNowI/AAAAAAAAWaE/qewQO3FopkMW_hkJzJJWY77zSZpqZDb-wCLcBGAs/s1600/SJ10.jpg)


https://3.bp.blogspot.com/-wZ8hy8VpHsk/XIRwlUnNowI/AAAAAAAAWaE/qewQO3FopkMW_hkJzJJWY77zSZpqZDb-wCLcBGAs/s1600/SJ10.jpg




https://moimunanblog.com/
https://moimunanblog.com/2019/03/10/...es-de-sebaste/ (https://moimunanblog.com/2019/03/10/los-cuarenta-martires-de-sebaste/)
“10 de marzo. Los Cuarenta Mártires de Sebaste en Armenia(320 d.C.).”
“Cuarenta mártires de Sebaste. Icono bizantino. S. X.”
https://moimunanblog.files.wordpress...03/image64.jpg (https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/03/image64.jpg)
“Speculum historiale. V. De Beauvais. S. XV”
https://moimunanblog.files.wordpress...03/image66.jpg (https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/03/image66.jpg)
https://moimunanblog.files.wordpress...03/image67.jpg (https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/03/image67.jpg)
“Cuarenta mártires de Sebaste. Placa de marfil bizantina. S. VIII.”
https://moimunanblog.files.wordpress...03/image68.jpg (https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/03/image68.jpg)
https://moimunanblog.files.wordpress...d-img_8083.jpg (https://moimunanblog.files.wordpress.com/2017/03/cropped-img_8083.jpg)


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https://lacontrerevolution.wordpress.com/



Sede Vacante - (http://www.catholique-sedevacantiste.fr/)
http://www.catholique-sedevacantiste.fr/





Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/)
http://liguesaintamedee.ch/
https://www.facebook.com/SaintAmedee/
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

“Premier Dimanche de Carême.”
“Sermon du Père Joseph-Marie Mercier pour le Premier Dimanche de Carême.
http://prieure2bethleem.org/predica/2018_02_18.mp3” (http://prieure2bethleem.org/predica/2018_02_18.mp3%E2%80%9D)

"Discipline originelle du carême chrétien."
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“Neuvaine à Saint Joseph (du 10 au 18 mars).”

10 mars : Les Quarante Martyrs de Sébaste (? 320) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/10-mars-les-quarante-martyrs-de-sebaste)
“10 mars : Les Quarante Martyrs de Sébaste († 320)”
http://liguesaintamedee.ch/applicati...rs_sebaste.jpg (http://liguesaintamedee.ch/application/files/8915/2002/4915/03_10_40_martyrs_sebaste.jpg)


http://liguesaintamedee.ch/application/files/8915/2002/4915/03_10_40_martyrs_sebaste.jpg




Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Luca, [I]Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
15-03-19, 19:17
11 MARZO 2019: SECONDO GIORNO della NOVENA (dal 10 al 18 marzo) a SAN GIUSEPPE, LUNEDÌ DELLA PRIMA SETTIMANA DI QUARESIMA; SANT’EULOGIO, VESCOVO E MARTIRE (con Rodrigo e Salomone uno dei più famosi MARTIRI di CORDOVA)…



http://www.sodalitium.biz/santeulogio/
«11 marzo, Sant’Eulogio, Vescovo e Martire.
“A Cordova, nella Spagna, sant’Eulogio, Prete e Martire, che nella persecuzione dei Saraceni, per la magnifica ed intrepida confessione di Cristo, colpito con verghe e schiaffi e decapitato con la spada, meritò di esser congiunto ai Martiri della medesima città, i cui combattimenti per la fede aveva emulato con gli scritti”.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/eulogio-1.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/eulogio-1.jpg



"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”





«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».







https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/53891073_1759091174192197_7449584894755209216_n.jp g?_nc_cat=106&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=91ce6e486e01bdb2994e9adaa1e61871&oe=5D284D4B


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/53891073_1759091174192197_7449584894755209216_n.jp g?_nc_cat=106&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=91ce6e486e01bdb2994e9adaa1e61871&oe=5D284D4B







“11 Marzo - San Firmino di Amiens, Abate”
https://forum.termometropolitico.it/341160-11-marzo-san-firmino-di-amiens-abate.html
“11 marzo - S. Costantino re e martire”
https://forum.termometropolitico.it/183720-rassegna-stampa-nella-festa-di-san-costantino-11-marzo-2013-a.html







https://www.sursumcorda.cloud/
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/

https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/832-novena-in-onore-di-san-giuseppe-dal-10-3-al-18-3.html
"Novena in onore di san Giuseppe (dal 10.3 al 18.3)."
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/23-a-voi-o-beato-giuseppe.html

«Carlo Di Pietro - Sursum Corda»
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare sant’Eulógio, Prete e Martire, che nella persecuzione dei Saracèni, per la magnifica ed intrepida confessione di Cristo, colpito con verghe e schiaffi e decapitato con la spada, meritò di esser congiunto ai Martiri della medesima città, i cui combattimenti per la fede aveva emulato con gli scritti. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Prete e Martire, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, sant’Eulógio, Prete e Martire, possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”
https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri.html
https://www.sursumcorda.cloud/massime-e-meditazioni/la-questione-del-papa-eretico.html
“Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/150-preghiera-di-san-pietro-canisio-per-conservare-la-vera-fede.html
“Preghiera di San Pietro Canisio per conservare la vera fede”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/







http://www.centrostudifederici.org
Il superman israeliano al di sopra della legge - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/superman-israeliano-al-della-legge/)
“Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 21/19 dell’11 marzo 2019, San Costantino.”
http://www.centrostudifederici.org/wp-content/uploads/2019/03/tumblr_ml3utknBNF1qhqq6lo1_1280.jpg
I crimini di guerra israeliani al confine con Gaza (http://www.terrasanta.net/tsx/lang/it/p11474/I-crimini-di-guerra-israeliani-al-confine-con-Gaza)
https://www.agerecontra.it/2019/03/il-superman-israeliano-al-di-sopra-della-legge/
https://www.agerecontra.it/wp-content/uploads/2019/03/superman-300x200.jpg







“11 marzo 2019: 100° anniversario della nascita di Fra Daniele Natale”
11 marzo 2019: 100° anniversario della nascita di Fra Daniele Natale ? Amici di Fra Daniele (http://www.amicidifradaniele.it/sito/11-marzo-2019-100-anniversario-della-nascita-di-fra-daniele-natale/)
http://www.amicidifradaniele.it/sito/11-marzo-2019-100-anniversario-della-nascita-di-fra-daniele-natale/


CI SARA? UNA FALSA CHIESA ? Amici di Fra Daniele (http://www.amicidifradaniele.it/sito/ci-sara-una-falsa-chiesa/)
http://www.amicidifradaniele.it/sito/ci-sara-una-falsa-chiesa/
“LO DISSE PADRE PIO NEL 1960: «È SATANA CHE SI È INTRODOTTO NEL SENO DELLA CHIESA E, IN POCO TEMPO, VERRÀ A GOVERNARE UNA FALSA CHIESA».”


https://it-it.facebook.com/padrepiotv/posts/l11-marzo-1919-nasce-a-san-giovanni-rotondo-fra-daniele-al-secolo-michele-natale/10153018497676801/
«L’11 marzo 1919 , nasce a San Giovanni Rotondo Fra Daniele, al secolo Michele Natale. Sin da piccolo aiuta i genitori e i fratelli nei lavori dei campi e dei pascoli. Qui ammira più volte un enorme uccello bianco che si posa nelle vicinanze e spesso nota anche un fascio di luce luminosa, proveniente da San Giovanni Rotondo, posarsi su di lui. Più tardi fra Daniele spiegherà questi fenomeni come segni della bontà del Signore ed espressioni della protezione di San Pio da Pietrelcina che lo seguiva fin da allora. Il 6 giugno 1933.Michelino entra nel convento di Vico del Gargano, per studiare e diventare sacerdote. Rimane nel convento di Vico del Gargano come postulante, per nove mesi. Il 12 maggio 1940 emette la professione perpetua. Durante la seconda guerra mondiale e nei primi anni del dopo-guerra fra Daniele fa il questuante-cuoco nel convento di Sant’Anna a Foggia, sempre sede del Superiore Provinciale. In seguito, fra Daniele viene assegnato al convento di San Giovanni Rotondo, per motivi di salute, poi a quello di Vico del Gargano, di Isernia, e Cerignola con le mansioni di cuoco, questuante, portinaio, telefonista e sacrista. San Pio gli si offre come padre spirituale e, da padre amoroso, gli affida diversi compiti, tra cui quello di messaggero conferenziere ed animatore dei Gruppi di Preghiera. Frà Daniele vive sotto la direzione spirituale e speciale di San Pio, mette in pratica i suoi suggerimenti, lo imita nella devozione a Gesù Sacramentato ed alla Vergine Santissima e lo segue sulla via del dolore e della sofferenza, ricevendo, tramite l’intercessione della Mamma Celeste e del suo padre spirituale, tante grazie e favori celesti per sé e per la gente che si affida alle sue preghiere ed ai suoi sacrifici. Per ultimo, fra Daniele, offre la sua vita per il nipote Padre Remigio Fiore gravemente malato.
Il 6 luglio 1994 a 75 anni di età, fra Daniele, per volontà del Signore, chiude gli occhi alla luce di questo mondo e li riapre alla luce della beata eternità. La tomba nella cappella di famiglia del cimitero di San Giovanni Rotondo, nella quale ora fra Daniele riposa, è meta continua di pellegrini che col passare del tempo diventano sempre più numerosi.»







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«11 marzo 2019. LUNEDÌ DELLA PRIMA SETTIMANA DI QUARESIMA»

“11 marzo 1513: Papa Leone X de' Medici viene esaltato al Sommo pontificato.”

https://www.radiospada.org/2015/03/glorie-del-cardinalato-s-e-r-cardinale-clemente-micara-1879-1965/
«L’Eminentissimo Micara, vescovo di Velletri, morì l’11 marzo 1965. #gloriedelcardinalato.»
https://www.radiospada.org/tag/glorie-del-cardinalato/
«[GLORIE DEL CARDINALATO] S.E.R. cardinale Clemente Micara (1879-1965) a cura di Piergiorgio Seveso.
Prete il 20 settembre 1902, fu più volte nunzio durante i pontificati di San Pio X e Benedetto XV. Eletto arcivescovo titolare di Apamea in Siria, fu consacrato l’8 agosto 1920, fu nunzio In Cecoslavacchia e per quasi un ventennio in Belgio. Creato cardinale prete il 18 febbraio 1946, divenne poi cardinale per la sede suburbicaria di Velletri il 13 giugno 1946, Prefetto della Sacra Congregazione dei Riti dal 1947 al 1950, prefetto della Sacra Congregazione dei Religiosi dal 1950 al 1953, vicario generale di Roma dal 26 gennaio 1951, più volte legato papale, fu una figura notevole del cardinalato pacelliano.
Scriveva così il 26 febbraio 1960 nella sua lettera alla segreteria di Stato, indicando i suoi suggerimenti per il futuro concilio:

“Il Sommo Pontefice Pio XII di venerata memoria nella sua immortale enciclica “Humani generis” ha segnalato i gravi errori che serpeggiano “tra alcuni nostri figli che sono ingannati da un incauto zelo per le anime e da una “scienza” di falso nome” (vedi Acta Apostolicae Sedis, Vol. 42, p. 571).
“(Vanno condannati) così nel campo filosofico:
-l’evoluzionismo, specialmente quale lo insegna Theilard de Chardin;
-l’esistenzialismo, non solo quello ateo, ma anche quello detto “cristiano” che non risulta conciliabile con la filosofia perenne (sana n.d.r.);
-il materialismo marxista e la sua impossibile coesistenza e collaborazione col cattolicesimo, anche sul campo assistenziale e caritative;
-il progressismo detto “cattolico” di alcuni cattolici a tendenze filomarxiste;
-il liberalismo e il capitalismo esagerato, che impedisce la integra applicazione della dottrina sociale cattolica e favorisce la reazione comunista;
Nel campo ecclesiologico:
-Rapporti tra Chiesa e Stato: Tendenze laiciste che spingono eccessivamente la separazione dei due poteri, né parlano abbastanza di subordinazione e di collaborazione dell’autorità civile alla religiosa nei problemi di ordine misto;
-Rapporti tra clero e laicato; tendenze autonomiste eccessive del laicato rispetto al clero, con pretesa critica anche pubblica, e del clero rispetto alla Gerarchia. Pretesa indipendenza dei laici nella soluzione delle questioni sociali, politiche ed anche morali, sia individuali che famigliari, senza la sottomissione ad una positiva direzione da parte della Chiesa docente (Maritain e “l’Esprit” [empia rivista francese degli anni ’50])
Nel campo teologico dommatico:
-Idee non chiare e talvolta errate sul Corpo Mistico. Si distingue ancora da taluni tra “anima” e “corpo” della Chiesa, quasi fosse possibile e sufficiente alla salvezza appartenere esclusivamente all'”anima”, senza appartenere, almeno virtualiter, cioè con desiderio, ALMENO implicito, al “corpo” della Chiesa e quindi con l’obbligo di far parte anche esternamente della Chiesa Cattolica Romana, non appena riconosciuta come l’unica Chiesa di Cristo (vedasi Enciclica “Mystici Corporis” di S.S. Pio XII)
-Eccessiva stima delle attività esterne d’apostolato (troppo sport organizzato da sacerdoti) in confronto con la pratica dei Sacramenti, la cui frequenza è da raccomandarsi particolarmente ai giovani e a quanti sono impegnati nelle attività esteriori; della preghiera e della cultura religiosa; della pratica delle virtù cristiane, non escluse quelle più umili ed APPARENTEMENTE passive: umiltà, purezza, pazienza.
Conseguenti pericoli (da condannare) dell’attivismo e del naturalismo…
Nel campo morale e sociale
Opportunità di richiamare l’attenzione e di confermare, completandoli, gli insegnamenti di Pio XII su vari problemi morali, sociali e politici…
Necessità di un’estreme sorveglianza e di maggiore utilizzazione delle scoperte moderne: radio, cinematografo, televisione per la divulgazione e la DIFESA della verità cattolica.
[…] Necessità di richiamare il clero, specialmente quello addetto al ministero, agli obblighi della degna celebrazione della S. Messa; preparazione e azione di grazie; confessione settimanale, meditazione giornaliera, Santo Rosario, studio sacro (vedasi Enciclica “Haerent Animo” di San Pio X, “Ad catholici sacerdotii” di Pio XI, l’Esortazione “Menti nostrae” di Pio XII)
Opportunità di richiamare il clero secolare e regolare alla retta concezione dell’obbedienza soprannaturale, contro lo spirito di aperta critica della Gerarchia; contro la mancanza di fede nell’assistenza dello Spirito Santo, di cui è assicurata la Gerarchia, non soltanto nell’esercizio del potere d’ordine (amministrazione dei Sacramenti) ma anche dei poteri di magistero e di governo, in tutte le questioni direttamente attinenti alla fede e alla morale. Ciò per evitare gli errori del razionalismo, dello pseudo-naturalismo o falso misticismo, con appello a speciali carismi o missioni, non CONTROLLABILI dalla Suprema Potestà o dai Vescovi.
[…] Opportunità di vigilare affinchè l’insegnamento ecclesiastico, specialmente nelle Università Pontificie e nelle Facoltà [cattoliche] sia impartito con maggiore attenzione all’insegnamento del Magistero vivo della Chiesa, regola prossima ed universale di verità, anche per quanto riguarda l’interpretazione delle fonti della Rivelazione: Sacra Scrittura e tradizione orale; dottrina dei Padri e dei Teologi; luoghi ausiliari: storia e filosofia.
Tale maggiore attenzione dovrebbe far evitare lo scolasticismo, ossia l’indugio in questioni non più vive e attuali [vogliamo fare un esempio per tutti?
Un tempo una parte della filosofia scotista, oggi lo sciocchezzaio rosminiano e l’”idealismo cristiano”] e il razionalismo, ossia la fiducia eccessiva nei mezzi di ricerca accademici (vedasi Discorso di Pio XII ai Professori e agli alunni dell’Università Gregoriana nel 1953 e Discorso ai Professori e agli alunni del Pontificio Ateneo Angelicum nel 1958)
[…] Tra le principali difficoltà per un ritorno dei dissidenti alla Chiesa di Roma si possono annoverare:
-Ignoranza della vera dottrina della Chiesa Cattolica sulle questioni dogmatiche e sul primato di PIETRO e dei suoi Successori;
-Timore che, unendosi a Roma, gli orientali perdano la giusta autonomia e le loro buone tradizioni [dato che alla cattive dovranno rinunciare n.d.r.]
-Spirito di falso irenismo ecumenico, esistente tra i promotori del movimento e gli “ortodossi”.
Si fanno persuasione di avere la vera fede cristiana, pur non riconoscendo il magistero della Chiesa. credono di essere membri di una stessa “chiesa cattolica”, comprendenti tutte le confessioni “cristiane”, di far parte di un unico “corpo mistico” di cui Cristo sia il solo Capo, universale ed indivisibile, con esclusione di un capo visibile ed unico e di un solo Pastore supremo (vedi condanna di questa teoria nella “Mystici Corporis” di Pio XII).
-Dimenticanza che la proposizione del Magistero Infallibile, essendo conditio sine qua non e la regola prossima della fede cattolica, è necessaria per tutti, affinchè si abbia la certezza soprannaturale di possedere tutta la verità [cattolicesimo integrale n.d.r.] rivelata da Gesù Cristo, senza errori o deficienze.
Non è vero ed è contro le divine promesse di Gesù Cristo che “tutte le confessioni possiedono le verità indispensabili alla salvezza e che tutte hanno errori”.
L’unica Chiesa in possesso di tutta la verità senza errori cioè l’unica Chiesa di Cristo (e l’unica di cui sia possibile accertarlo con segni esterni ed interni) è la Chiesa Cattolica”.

Così chiudeva l’Eminentissimo Micara, vescovo di Velletri, che morì l’11 marzo 1965. E’ inutile notare quanto queste provvide suggestioni siano state disattese da quel concilio.»


«L'11 marzo dell'anno 1641, in Argentina, gli Indios cattolici di etnia Guaranì, coadiuvati dai Gesuiti, affrontarono in battaglia i Bandeirantes portoghesi, avventurieri in cerca di bottino e schiavi per le piantagioni.
Battezzati dai Gesuiti, i Guaranì avevano con essi costituito uno stato nel centro dell'Amazzonia del quale le Reducciones (le missioni cattoliche) erano il cuore pulsante.
L'attenta evangelizzazione aveva portato a sorprendenti risultati, ora messi in pericolo dall'avanzata degli avventurieri.
Lo scontro avvenne sulle rive del fiume Uruguay: 4.000 guerrieri Guaranì, armati con archi trecento fucili e un cannone, attaccarono la colonna di Banderiantes composta in totale da quasi 3.200 uomini, con in dotazione 700 canoe. La battaglia fu cruenta: i Guaranì annientarono il corpo di spedizione portoghese e la loro vittoria permise il consolidamento dell'opera missionaria gesuitica.
"Ad Majorem Dei Gloriam!" (Motto dei Gesuiti)»





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«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

"Discipline originelle du carême chrétien."
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“Neuvaine à Saint Joseph (du 10 au 18 mars).”

11 mars : Saint Euloge, Prêtre et Martyr (? 859) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/11-mars-saint-euloge)
“11 mars : Saint Euloge, Prêtre et Martyr († 859).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/5715/2002/5243/03_11_saint_euloge.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/5715/2002/5243/03_11_saint_euloge.jpg





Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
15-03-19, 20:02
12 MARZO 2019: TERZO GIORNO della NOVENA (dal 10 al 18 marzo) a SAN GIUSEPPE; S. Fina di San Gimignano, SAN GREGORIO MAGNO, PAPA, CONFESSORE E DOTTORE DELLA CHIESA…


12 MARZO 2019...
Onore al Venerabile Papa Pio XII (Eugenio Pacelli, Roma 1876 - Castel Gandolfo 1958) nel giorno della Festa di San Gregorio Magno, Papa e Dottore della Chiesa, e dell’80esimo anniversario della sua Incoronazione: 12 marzo 1939 - 12 marzo 2019…
Papa Pio XII - Eugenio Pacelli (Roma 1876 - Castel Gandolfo 1958): R.I.P.
Pio XII è stato, quasi sicuramente (per ora è solo un giudizio privato di una esigua minoranza di vescovi, sacerdoti e laici cattolici c.d. sedevacantisti, ma in quanto fondato sul Magistero e sulla Verità evangelica verrà per forza confermato ufficialmente da una futura autorità papale...), l’ultimo vero e legittimo Papa…
Proprio sotto il Pontificato di Papa Pacelli fu elevato agli onori degli altari Papa Pio X (1951), implacabile nemico dell'eresia modernista e glorioso difensore dell'ortodossia cattolica, mentre San Francesco d'Assisi e Santa Caterina da Siena furono proclamati patroni d’Italia (1939): PAPA PIO XII, ULTIMO VERO PAPA LEGITTIMO della CHIESA CATTOLICA (prima del lungo periodo di SEDE VACANTE almeno formale che molto probabilmente dura ormai da circa 60 anni cioè appunto dalla sua morte avvenuta il 9 ottobre 1958...Speriamo cessi al più presto e che Dio ci conceda la Grazia inestimabile di un nuovo Sommo Pontefice!) e degno erede (anche per ragioni di famiglia, dato che il nonno paterno fu un suo fedelissimo) di PAPA PIO IX, ULTIMO PAPA-RE dello STATO PONTIFICIO...
Papa Pio XII medesimo, a quanto pare, disse 'profeticamente' sul suo letto di morte: “dopo di me il diluvio”!! Una previsione purtroppo assai veritiera che rivelava la sua consapevolezza della tragica situazione...NON PRAEVALEBUNT!!!
Che Dio abbia misericordia di noi, ci liberi dai sommi impostori che usurpano la Prima Sede e ci doni prima o poi di nuovo un vero e legittimo Successore di San Pietro e Vicario di NSGC!!!
W SAN GREGORIO MAGNO!!! W PAPA PIO XII!!!
GLORIA ED ONORE AL PONTIFICATO ROMANO!!!



https://w2.vatican.va/content/pius-xii/it.html
“Pius PP. XII Eugenio Pacelli 2.III.1939-9.X.1958.”


La solenne cerimonia d'incoronazione in San Pietro:


http://web.tiscali.it/serenella/e28.jpg


Altre foto di Pio XII:


http://web.tiscali.it/serenella/e5.jpg
http://web.tiscali.it/serenella/u107.jpg Con Mons. Marcel Lefebvre
http://web.tiscali.it/serenella/m22.jpg R.I.P.


http://www.ilmarengo.com/vaticano/pio12/10l1952rh.jpg




https://twitter.com/@NovusOrdoWatch
“Today is the birthday of Pope Pius XII (b. 1876, d. 1958), as well as the anniversary of his election as Pope in 1939.”

“La sera del 2 marzo 1939 Papa Pio XII Pacelli, il Pastore Angelico, viene esaltato al Sommo Pontificato.”




«SEDE VACANTE - MCMLVIII»
https://www.ilmarengo.com/vaticano/pio12/500l1958rh.jpg
https://static.deamoneta.com/auctions/211/img/2043D.jpg






«12 MARZO SAN GREGORIO MAGNO, PAPA E DOTTORE DELLA CHIESA.»
Guéranger, L'anno liturgico - 12 marzo. San Gregorio Magno, Papa e Dottore della Chiesa (http://www.unavoce-ve.it/pg-12mar.htm)





http://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/47.pdf
http://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/47.jpg


"San Gregorio Magno - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/san-gregorio-magno/
«12 marzo, San Gregorio Magno, Papa e Dottore della Chiesa (Roma 540 ca –Roma, 12 marzo 604).
“A Roma san Gregorio primo, Papa, Confessore ed esimio Dottore della Chiesa, il quale, per le ammirabili gesta e per aver convertito gli Inglesi alla fede di Cristo, è stato detto Magno e soprannominato Apostolo dell’Inghiltérra”.
In questo tempo di Quaresima prega anche per il gregge fedele che si applica alla penitenza, ottenendogli la compunzione del cuore, l’amore alla preghiera, l’intelligenza dei divini misteri. Leggiamo ancor oggi le Omelie che indirizzasti, in quell’epoca, al popolo di Roma; ora la giustizia e la misericordia di Dio è sempre la stessa: fa’ che i nostri cuori siano presi da timore e consolati di speranza. Spesso la nostra debolezza si spaventa del rigore delle leggi che la Chiesa ci prescrive quanto al digiuno e all’astinenza; rianima di coraggio, e che nei nostri cuori sia ravvivato lo spirito di mortificazione. Sono luce i tuoi esempi e guida i tuoi insegnamenti; che la tua intercessione presso Dio ci faccia tutti veri penitenti, affinché possiamo ritrovare con la gioia d’una coscienza purificata, quell’Alleluia che ci insegnasti a cantare sulla terra e speriamo di ripetere con te per tutta l’eternità (Dom Prosper Guéranger).»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/gregorio-magno-232x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/gregorio-magno-232x300.jpg






"Sante Messe - Sodalitium"
Sante Messe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/sante-messe/)

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/)

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano ? Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11) (http://www.oratoriosantambrogiombc.it/)
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”





«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/)
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php)
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».




Il grande papa san Gregorio I - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/san-gregorio-magno/)
«Il grande papa san Gregorio I
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 22/19 del 12 marzo 2019, San Gregorio Magno
Il grande papa san Gregorio I
Il 12 marzo la liturgia romana festeggia san Gregorio Magno, Papa, Confessore e Dottore. Lo ricordiamo con alcuni passaggi del card. Schuster tratti dal suo Liber Sacramentorum.
Questa festa, celebrata anche dai Greci, si ritrova già nel Sacramentario Gregoriano dei tempi di Adriano I, ed è una delle poche penetrate sin da antico nel Calendario Romano durante il periodo quaresimale. La celebrità di san Gregorio (+ 604), e soprattutto il significato simbolico che assunse la sua personalità storica, quando nel medio evo incarnò il concetto del papato romano nella più sublime espressione del suo primato su tutta la Chiesa, giustificavano quest’eccezione. Si può dire infatti, che l’intera età di mezzo visse dello spirito di san Gregorio; la liturgia romana, il canto sacro, il diritto canonico, l’ascesi monacale, l’apostolato fra gl’infedeli, la vita pastorale, tutta, in una parola, l’attività ecclesiastica, faceva capo al Santo Dottore, i cui scritti sembravano esser divenuti come il codice universale del cattolicismo. Il numero assai grande di antiche chiese dedicate in Roma al Santo Pontefice attesta la popolarità del suo culto, il quale, oltre al suo antico monastero di sant’Andrea al Clivo di Scauro, aveva per centro la sua veneranda tomba nella basilica vaticana. (…)
Bisogna servire il Signore nelle condizioni in cui Egli ci ha posti, e non in quelle in cui vorremmo porci noi. Un bell’esempio di questo senso pratico nel cammino della santità, ce l’offre Gregorio. Il suo carattere meditabondo lo spingeva allo studio tranquillo della filosofia, nella pace del chiostro. Iddio invece lo vuole diplomatico, papa, amministratore d’un immenso patrimonio immobiliare, perfino stratego nel dirigere le opere di difesa delle città italiche assediate dai Langobardi; vero console di Dio, dall’attività e dal potere vasto come tutto il mondo. Gregorio, assai spesso trattenuto a letto dalla podagra e dalle sofferenze di stomaco, senza empire l’aria dei suoi rimpianti, s’adatta meravigliosamente a tutti questi uffici, e nell’intento di servire unicamente al Signore, li sostiene con si mirabile maestria e perfezione, che riempie del suo spirito tutta l’età di mezzo, e lascia profonde le orme del suo genio nella successiva vita del Pontificato Romano. (…)
Tutta l’Eterna Città, di cui Gregorio fu pastore vigilantissimo, le sue chiese stazionali, i cemeteri dei Martiri, ricordano lo zelo attivo dell’incomparabile Pontefice. Alcuni santuari romani però, oggi quasi rivendicano l’onore d’una festa speciale e sono: oltre alla basilica vaticana che ne custodisce il corpo, quella di sant’Andrea al Clivo di Scauro, dove Gregorio fu prima monaco e poi abbate; quella di san Paolo, che il santo fece abbellire e dove aveva la tomba di sua famiglia; il Laterano dove visse nei quasi quattordici anni del suo supremo pontificato. Nel medio evo, le quattordici regioni urbane fecero a gara nell’onorare Gregorio e nel dedicare al suo nome tempi e cappelle, così che abbiamo le chiese S. Greg0rii ad Clivum Scauri, S. Gregorii de Cortina, S. Greg0rii de Gradellis, S. Gregorii dei Muratori, S. Gregorii in Campo Martio, S. Gregorii de ponte Iudaeorum, per nulla dire dei moltissimi altri oratorii a lui intitolati. Una bolla di Gregorio III nella basilica di san Paolo, ricorda una messa quotidiana che sin da quel tempo si celebrava in quell’insigne santuario apostolico sull’altare S. Gregorii ad ianuas; precisamente come a san Pietro, dove la tomba del Santo si trovava nel portico esterno, prope secretarium. L’epigrafe di Gregorio III a san Paolo rappresenta forse uno dei monumenti più antichi del culto liturgico attribuito a san Gregorio Magno.
La circostanza che ancora adesso il Papa, quando il giorno della sua Coronazione celebra solennemente il Divin Sacrificio in san Pietro ed assume i sacri paramenti all’altare che ricopre la tomba di san Gregorio, oltre ad un significato speciale di venerazione verso il Santo il quale ha, per cosi dire, incarnato in sé tutto il più sublime ideale compreso nel concetto cattolico del Pontificato Romano, deriva dal fatto che, in origine, il sepolcro del grande Dottore nell’atrio della basilica vaticana era attiguo al Secretarium o sacristia, dove appunto i sacri ministri si rivestivano degli indumenti liturgici. Nell’erezione della nuova basilica di san Pietro, ci si tenne a conservare a san Gregorio questo posto tradizionale, a fianco cioè della sacristia, e fu così che venne conservata altresì la consuetudine della vestizione solenne del Papa all’altare del Santo.
Card. A. I. Schuster, O.S.B. Liber Sacramentorum. Note storiche e liturgiche sul Messale Romano – Vol. VII. I Santi nel mistero della Redenzione (Le Feste dei Santi dalla Quaresima all’Ottava dei Principi degli Apostoli), Torino-Roma, Marietti, 1930, pagg. 47-57.»
http://www.centrostudifederici.org/wp-content/uploads/2019/03/2007_0101roma20060150-300x225.jpg


http://www.centrostudifederici.org/wp-content/uploads/2019/03/2007_0101roma20060150-300x225.jpg



https://www.agerecontra.it/2019/03/san-gregorio-magno/







https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
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https://sardiniatridentina.blogspot.com/2018/03/san-gregorio-magno-papa-confessore-e.html?m=0
«SAN GREGORIO MAGNO PAPA, CONFESSORE E DOTTORE DELLA CHIESA.
Doppio.
Paramenti bianchi.
San Gregorio primo, Papa dal 3 settembre 590, Confessore ed esimio Dottore della Chiesa, per le ammirabili gesta per cui illustrò grandemente il Pontificato Romano e per aver convertito gli Inglesi alla fede di Cristo, è stato detto Magno. Passò alla gloria eterna il 12 marzo 604.
INTROITUS
Joannes 21:15-17.- Si díligis me, Simon Petre, pasce agnos meos, pasce oves meas. ~~ Ps 29:2.- Exaltábo te, Dómine, quóniam suscepísti me, nec delectásti inimícos meos super me. ~~ Glória ~~ Si díligis me, Simon Petre, pasce agnos meos, pasce oves meas.
Joannes 21:15-17.- Se mi ami, Simon Pietro, pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore. ~~ Ps 29:2.- Ti voglio esaltare, Signore, perché mi hai salvato, né hai fatto che gioisca colui che mi ha in odio. ~~ Gloria ~~ Se mi ami, Simon Pietro, pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore.
Gloria
ORATIO
Orémus.
Deus, qui ánimæ fámuli tui Gregórii ætérnæ beatitúdinis praemia contulísti: concéde propítius; ut, qui peccatórum nostrórum póndere prémimur, ejus apud te précibus sublevémur. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
O Dio, che desti il premio dell'eterna beatitudine all'anima del tuo servo Gregorio; concedi a noi, gravati dal peso dei nostri peccati, di essere sollevati dalle sue preghiere presso di te. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Si fa la commemorazione della Feria di Quaresima
LECTIO
Léctio Epístolæ beáti Petri Apóstoli.
l Pet 5:1-4; 5:10-11.
Caríssimi: Senióres, qui in vobis sunt, obsécro consénior et testis Christi passiónum, qui et ejus, quæ in futúro revelánda est, glóriæ communicátor: páscite qui in vobis est gregem Dei, providéntes non coácte, sed spontánee secúndum Deum, neque turpis lucri grátia, sed voluntárie; neque ut dominántes in cleris, sed forma facti gregis ex ánimo. Et, cum appáruerit princeps pastórum, percipiétis immarcescíbilem glóriæ corónam. Deus autem omnis grátiæ, qui vocávit nos in ætérnam suam glóriam in Christo Jesu, módicum passos ipse perfíciet, confirmábit solidabítque. Ipsi glória et impérium in saecula sæculórum. Amen.
Carissimi: Sacerdote anch'io e teste della Passione di Cristo e chiamato ad aver parte alla futura gloria, io scongiuro i sacerdoti che sono tra voi: Pascete il gregge di Dio, che vi è affidato, governandolo non per forza, ma volentieri per amor di Dio; non per il vil guadagno, ma con animo generoso; non come dominatori delle Chiese, ma come sinceri modelli del gregge; e così, quando apparirà il principe dei pastori, riceverete l'incorruttibile corona della gloria. Il Dio di ogni grazia, il quale ci ha chiamati in Gesù Cristo all'eterna sua gloria, con un po' di patire vi perfezionerà, vi conforterà, vi confermerà. A Lui impero e gloria in eterno. Amen.
GRADUALE
Ps 1062; 1061
Exáltent eum in Ecclésia plebis: et in cáthedra seniórum laudent eum.
V. Confiteántur Dómino misericórdiæ ejus; et mirabília ejus fíliis hóminum
Lo esaltino nell'assemblea del popolo e lo lodino nel consesso degli anziani.
V. Ringrazino il Signore per la sua bontà e per i suoi prodigi a favore degli uomini.
TRACTUS
Ps 39:10-11
Annuntiávi justítiam tuam in ecclésia magna, ecce, lábia mea non prohibébo: Dómine, tu scisti.
V. Justítiam tuam non abscóndi in corde meo: veritátem tuam et salutáre tuum dixi.
V. Non abscóndi misericórdiam tuam, et veritátem tuam a concílio multo.
Ho annunziato la giustizia nella grande assemblea; ecco, non tengo chiuse le mie labbra: Signore, Tu lo sai.
V. Non ho tenuta nascosta nel mio cuore la tua giustizia: ho annunciato la tua fedeltà e la tua salvezza.
V. Non nascosi ad una grande folla la tua clemenza e la tua fedeltà.
EVANGELIUM
Sequéntia ☩ sancti Evangélii secúndum Matthaeum.
Matt 16:13-19
In illo témpore: Venit Jesus in partes Cæsaréæ Philíppi, et interrogábat discípulos suos, dicens: Quem dicunt hómines esse Fílium hóminis? At illi dixérunt: Alii Joánnem Baptístam, alii autem Elíam, alii vero Jeremíam aut unum ex prophétis. Dicit illis Jesus: Vos autem quem me esse dícitis? Respóndens Simon Petrus, dixit: Tu es Christus, Fílius Dei vivi. Respóndens autem Jesus, dixit ei: Beátus es, Simon Bar Jona: quia caro et sanguis non revelávit tibi, sed Pater meus, qui in coelis est. Et ego dico tibi, quia tu es Petrus, et super hanc petram ædificábo Ecclésiam meam, et portæ ínferi non prævalébunt advérsus eam. Et tibi dabo claves regni coelórum. Et quodcúmque ligáveris super terram, erit ligátum et in coelis: et quodcúmque sólveris super terram, erit solútum et in coelis.
In quel tempo, Gesù, venuto nella zona di Cesarea di Filippo, interrogava i suoi discepoli: «Chi dicono che sia il Figlio dell'uomo?». Ed essi risposero: «Alcuni Giovanni il. Battista, altri Elia, altri ancora Geremia, o uno dei profeti». Disse loro Gesù: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù, in risposta, gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, poiché non la carne e il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io dico a te che tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. E ti darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che avrai legato sulla terra sarà legato anche nei cieli, e tutto ciò che avrai sciolto sulla terra sarà sciolto anche nei cieli».
OFFERTORIUM
Jer 1:9-10
Ecce, dedi verba mea in ore tuo: ecce, constítui te super gentes et super regna, ut evéllas et destruas, et ædífices et plantes.
Ecco che le mie parole pongo sulla tua bocca: ecco che io ti prepongo a nazioni e a regni per svellere ed abbattere, per edificare e piantare.
SECRETA
Annue nobis, quǽsumus, Dómine: ut intercessióne beáti Gregórii hæc nobis prosit oblátio, quam immolándo totíus mundi tribuísti relaxári delícta. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Ci giovi, o Signore, questo sacrificio, per l'intercessione del beato Gregorio; in grazia di esso hai voluto che fossero rimessi i peccati di tutto il mondo. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
COMMUNIO
Matt 16:18
Tu es Petrus, et super hanc petram ædificábo Ecclésiam meam.
Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa!
POSTCOMMUNIO
Orémus.
Deus, qui beátum Gregórium Pontíficem Sanctórum tuórum méritis coæquásti: concéde propítius; ut, qui commemoratiónis ejus festa percólimus, vitæ quoque imitémur exémpla. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
O Dio, che elevasti il beato Pontefice Gregorio ai meriti dei tuoi santi; donaci propizio che, celebrandone la festa, imitiamo gli esempi della sua vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.»
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“L'ANGOLO PATRISTICO
Omelia di sant'Agostino Vescovo.
Libro sulla fede e le opere, cap. 15, tomo 4, verso la metà.
Se si può giungere alla vita eterna senza osservare i comandamenti, e colla sola fede, «che è morta senza le opere» (Jac. 2.6), come ammettere che egli dirà a quelli che porrà alla sua sinistra: «Andate nel fuoco eterno preparato per il diavolo e per i suoi angeli» (Matth. 25.44), rimproverando loro non già di non aver creduto in lui, ma di non aver fatto opere buone? Difatti, affinché nessuno si creda di ottenere la vita eterna colla sola fede, che è morta senza le opere, disse che farà la cernita di tutte le genti che si trovavano confuse nella stessa pastura: onde è evidente che coloro che allora gli risponderanno: «Signore, quando ti vedemmo soffrire questo o quello, e non ti prestammo soccorso?» saranno quelli che credevano in lui, ma non si curarono di operar il bene, come se si potesse arrivare alla vita eterna col solo merito d'una fede morta.
O forse che andranno al fuoco eterno quelli che non fecero opere di misericordia: e non vi andranno quelli che rapirono i beni altrui? ovvero trattarono se stessi senza misericordia, distruggendo nei loro cuori il tempio di Dio: quasi che le opere di misericordia giovino a qualche cosa senza l'amore, dicendo l'Apostolo: «Se io distribuissi tutto il mio ai poveri, ma non avessi la carità, non mi giova nulla» (Cor. 13)? E può uno amare il prossimo come se stesso, se non ama se stesso? «Ma chi ama l'iniquità, odia l'anima sua» (Ps. 10).
Né si può dire, cadendo nell'illusione di molti, che qui si parla solo d'un fuoco eterno, ma non d'un fuoco che bruci eternamente. A loro avviso il fuoco eterno non sarebbe che attraversato da quelli ai quali promettono la salute, sia pure attraverso il fuoco, a motivo della loro fede morta: così che se il fuoco stesso è eterno, non sia però eterna la loro combustione o l'azione del fuoco su di essi: ma siccome il Signore ha previsto questo errore, ha conchiuso la sua dottrina dicendo: «Ed essi andranno alla combustione eterna, e i giusti alla vita eterna» (Matth. 25:40). Pertanto la combustione sarà eterna come il fuoco: e la Verità dice che andranno ad essa quelli che essa avrà riconosciuto mancanti non di fede, ma di opere buone.”







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«Carlo Di Pietro - Sursum Corda»

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"Novena in onore di san Giuseppe (dal 10.3 al 18.3)."
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“Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”
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“Preghiera di San Pietro Canisio per conservare la vera fede”
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«12 MARZO 2019: SAN GREGORIO MAGNO, PAPA, CONFESSORE E DOTTORE DELLA CHIESA.»
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“12 marzo 1088: Il Beato Urbano II de Châtillon viene esaltato al Sommo Pontificato.
«Cessino i vostri odî intestini, tacciano le contese, si plachino le guerre e si acquieti ogni dissenso ed ogni inimicizia. Prendete la via del Santo Sepolcro, strappate quella terra a quella gente scellerata e sottomettetela a voi. [...] Quando andrete all'assalto dei bellicosi nemici, sia questo l'unanime grido di tutti i soldati di Dio: ‘Dio lo vuole! Dio lo vuole!’». (Appello di Clermont, 27 novembre 1095).”


“Il 12 marzo 1144 Papa Lucio II Caccianemici dall'Orso viene esaltato al Sommo Pontificato.”


“12 marzo 1622 - 12 marzo 2019, Anniversario della canonizzazione di Francesco Saverio, miracolosissimo Apostolo delle Indie.”


“Il 12 marzo 1622, il Pontefice Gregorio XV canonizzò contemporaneamente cinque santi di straordinario peso nella vita della Chiesa: San Francesco Saverio, Sant’Ignazio di Loyola, Santa Teresa d’Avila, San Filippo Neri, Sant’Isidoro.
In questa giornata straordinaria, la processione dei vari stendardi al suono di trombe e tamburi partì dalla basilica di San Pietro - trasformata in “theatro” - diretta a varie chiese della Città Eterna, una per ogni santo. Un giorno memorabile e dimenticato da molti.”

“Il 12 marzo 1507 moriva in un fatto d'arme a Viana in Spagna, Cesare Borgia (1475-1507), duca di Valentinois, già gonfaloniere e capitano delle armate pontificali dal 1498 al 1503, duca di Romagna, già cardinale diacono di Santa Maria Nuova dal 20 settembre 1493 al 17 settembre 1498. Clericus et miles.”
«Il 12 marzo 1507 moriva in combattimento a Viana (Navarra) Cesare Borgia, figlio di Papa Alessandro VI, Duca del Valentinois, già Cardinale diacono di Santa Maria Nuova, Gonfaloniere di Santa Romana Chiesa e Capitano generale di Santa Romana Chiesa.
Il post - sebbene ciò sia abbastanza chiaro e non abbisogni di precisazioni - vuole unicamente ed asetticamente ricordare la morte di un personaggio storico di fondamentale importanza nell'ottica della politica italiana ed europea del periodo compreso fra il tramonto del secolo XV e il sorgere del secolo XVI.»
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« Il 12 marzo 1940 passava alla gloria eterna del Paradiso don Luigi Orione, fondatore della Piccola opera della Divina Provvidenza, Apostolo di Carità e di antimodernismo sotto l'amico san Pio X. “Il fine della Congregazione è di accrescere in noi e in altri l’amore al Romano Pontefice. Pare che il Signore l’abbia fatta sorgere contro le eresie moderne. Questo fine è precipuo: lottare estremamente contro chi vuole fare il deserto attorno al Santo Padre. Questa Congregazione è tutta del Papa, benché piccola, benché minima, pure essa è tutta di Lui” »
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“Nell'anniversario della morte (12 marzo 1925).
https://www.radiospada.org/2018/03/lomaggio-di-radio-spada-padre-guido-mattiussi-sj-combattente-implacabile-contro-il-modernismo/
L’omaggio di Radio Spada a padre Guido Mattiussi SJ, combattente implacabile contro il modernismo.”


«Ascoltiamo il monito di Pio XII nell’80° anniversario dell'incoronazione (12 marzo 1939):
"A nessuno è lecito essere svogliato e pigro, mentre sovrastano tanti mali e tanti pericoli, mentre quelli che sono dall'altra parte così alacremente lavorano per distruggere le basi stesse della religione cattolica e del culto cristiano. Non si verifichi mai che «i figli del secolo siano più prudenti dei figli della luce» (Lc 16, 8 ); non sia mai che questi siano meno attivi di quelli. Ma le forze umane sono inefficaci, se non sono corroborate dalla grazia divina. Vi esortiamo perciò, venerabili fratelli, a iniziare quasi una crociata di preghiere tra i vostri fedeli, per chiedere dal Padre delle misericordie e dal Dio d'ogni consolazione (cf. 2 Cor 1, 3), gli opportuni rimedi ai mali presenti". (Anni Sacri, 12 marzo 1950).»
«Pio XII solennemente incoronato "Padre dei principi e dei re, Reggitore del mondo e Vicario in terra del Salvatore nostro Gesù Cristo" il 12 marzo 1939.»
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https://www.facebook.com/pietroferrari1973/
“A.M. «San Gregorio fu un Papa della fine del VI° secolo. Le sue grandi virtù attirarono su di lui gli sguardi del Papa Pelagio, il quale voleva farlo un Cardinale, ma il popolo ed il clero romano volevano farlo addirittura un Papa. La sua umiltà fu tale che si nascose all'annuncio della notizia ma la Provvidenza ne dispose diversamente poiché il suo nascondiglio, una caverna, fu scoperto da una misteriosa colonna di fuoco che appariva al di sopra, ma una volta eletto, volle essere chiamato il servitore dei servitori di Dio. Questa virtù si manifestò ancora per il fatto che la sua vasta scienza non lo portò mai a disprezzare gli altri. Difatti, una colomba, simbolo dello Spirito Santo, si trovava vicino a lui nel momento in cui componeva i suoi scritti. Di più, la sua dignità eminente non l'impedì di esercitare la carità, la regina delle virtù, poiché invitava spesso i poveri al suo tavolo, ed il Nostro Signore per approvare questa condotta era venuto tra i suoi invitati sotto l'apparenza di un povero. Fu tanto grande nelle sofferenze poiché malgrado la guttata di cui soffriva, riuscì ad esercitare il suo carico ed a comporre i suoi scritti pieni di saggezza. Si riposò nel Signore nell’anno 604.».”







Como ovejas sin Pastor (http://sicutoves.blogspot.com/)


https://moimunanblog.com/





https://lacontrerevolution.wordpress.com/



Le CatholicaPedia Blog | CatholicaPedia, une mémoire de la Tradition? en toute liberté (http://wordpress.catholicapedia.net/)



Sede Vacante - (http://www.catholique-sedevacantiste.fr/)





Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/)
https://www.facebook.com/SaintAmedee/
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

"Discipline originelle du carême chrétien."


“Neuvaine à Saint Joseph (du 10 au 18 mars).”


12 mars : Saint Grégoire le Grand, Pape (540-604) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/12-mars-saint-gregoire-le-grand)
“12 mars : Saint Grégoire le Grand, Pape (540-604)”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/6315/2062/7107/03_12_saint_gregoire_le_grand.png


http://liguesaintamedee.ch/application/files/6315/2062/7107/03_12_saint_gregoire_le_grand.png




Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
15-03-19, 23:58
13 MARZO 2019: QUARTO GIORNO della NOVENA (dal 10 al 18 marzo) a S. GIUSEPPE, MERCOLEDÌ DELLE QUATTRO TEMPORA DI QUARESIMA; SANTA EUFRASIA, SAN NICEFORO, VESCOVO, SAN SABINO MARTIRE E SANTI MARTIRI RODRIGO E SALOMONE DI CORDOVA…



http://www.sodalitium.biz/san-niceforo/
«13 marzo, San Niceforo, Vescovo.
“A Costantinopoli la Traslazione di san Nicéforo, Vescovo della stessa città e Confessore, il cui corpo da Màrmara, isola della Propóntide, dove egli esule pel culto delle sante immagini era morto il due Giugno, fu riportato a Costantinopoli, e dal santo Vescovo di quella città Metódio fu onorevolmente seppellito nella Chiesa dei santi Apostoli, lo stesso giorno in cui il medesimo Nicéforo era stato deportato in esilio”.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/niceforo-300x229.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/niceforo-300x229.jpg



"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”





«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».





https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»


https://sardiniatridentina.blogspot.com/2018/02/mercoledi-delle-tempora-di-quaresima.html?m=0
“MERCOLEDÌ DELLE QUATTRO TEMPORA DI QUARESIMA
Stazione a Santa Maria Maggiore.
Semidoppio.
Paramenti violacei.
La Chiesa, adducendo gli esempi di Mosè e di Elia, esorta i fedeli ad intensificare il digiuno, la mortificazione e la preghiera: essi ci rafforzano nella lotta contro il diavolo e contro le nostre disordinate passioni, portandoci a sottometterci lieti al divino beneplacito, la cui osservanza ci rende familiari di Gesù.”







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"Novena in onore di san Giuseppe (dal 10.3 al 18.3)."
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/23-a-voi-o-beato-giuseppe.html

«Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare san Sabino Martire, che dopo avere molto sofferto, finalmente, gettato nel fiume, compì il martirio. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Martire, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Sabino Martire possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.»

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“Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”
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“Preghiera di San Pietro Canisio per conservare la vera fede”
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“È assurdo affermare che le leggi dei Pontefici precedenti diventano obsolete qualora non siano espressamente approvate dai Successori.
Da Leone XII Quo graviora, 13 marzo 1825.”
13 marzo 1825. Quanto più gravi sono le sciagure che sovrastano il gregge di Cristo Dio e Salvatore nostro, tanta maggiore sollecitudine devono usare, per rimuoverle, i Romani Pontefici, ai quali sono stati affidati il potere e l’impegno di pascere e di governare quel gregge in nome del Beato Pietro, principe degli Apostoli. Compete infatti ad essi, come a coloro che sono posti nel più alto osservatorio della Chiesa, lo scorgere più da lontano le insidie che i nemici del nome cristiano ordiscono per distruggere la Chiesa di Cristo, senza che mai possano conseguire tale scopo; ad essi compete non solo indicare e rivelare le stesse insidie ai fedeli, perché se ne guardino, ma anche, con la propria autorità, stornarle e rimuoverle. I Romani Pontefici Nostri Predecessori compresero quale gravoso incarico fosse loro affidato; perciò si imposero di vigilare sempre come buoni pastori. Con le esortazioni, gl’insegnamenti, i decreti e dedicando la stessa vita al loro gregge, ebbero cura di proibire e di distruggere totalmente le sette che minacciavano l’estrema rovina della Chiesa. Né la memoria di questo impegno pontificio può essere desunta soltanto dagli antichi annali ecclesiastici: lo si evince chiaramente dalle azioni compiute dai Romani Pontefici dell’età nostra e dei nostri Padri per opporsi alle sette clandestine di uomini nemici di Cristo. Infatti, non appena Clemente XII, Nostro Predecessore, si avvide che di giorno in giorno si rafforzava e acquistava nuova consistenza la setta dei Liberi Muratori, ossia dei Francs Maçons (o chiamata anche in altro modo), che per molti validi motivi egli aveva considerata non solo sospetta ma altresì implacabile nemica della Chiesa Cattolica, la condannò con una limpida Costituzione che comincia con le parole In eminenti, pubblicata il 28 aprile 1738, il cui testo è il seguente.
Da S.S. Leone XII, Quo graviora”







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«Il 13 marzo la Chiesa Ambrosiana festeggia la sua fondazione, nel 51 d.C., da parte dell'Apostolo san Barnaba. In foto la pietra, contenuta nel pavimento di Santa Maria al Paradiso, su cui il Santo avrebbe annunziato per la prima volta ai Milanesi il Vangelo di Gesù Cristo.»
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"Il 13 marzo 483 San Felice III Anicio viene esaltato al Sommo Pontificato."


“13 MARZO 2019: MERCOLEDÌ DELLE QUATTRO TEMPORA DI QUARESIMA.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/53709918_2572127642816889_6894949418198368256_n.jp g?_nc_cat=105&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=4aebc93e13aa5e55bf1d429cbdf2520e&oe=5D15CDEB








13.03.2013 - 13.03.2019: 6 anni di usurpazione bergogliana de facto, senza dimenticare i fin troppi decenni dei predecessori, del Soglio di San Pietro...
“Sodalitium” sul sommo occupante illegittimo eletto il 13 marzo 2013 e sull’evento del 13 Marzo 2017, quando per la prima volta nella storia, una cosa inimmaginabile ai tempi dei veri Papi che hanno sempre condannato lo scisma di Enrico VIII e poi l’eresia di Cranmer e soci (che hanno martirizzato tanti cattolici inglesi fedeli alla vera Chiesa…) fino a Pio XII incluso, gli eretici e scismatici anglicani hanno celebrato i loro c.d. vespri nella Basilica di San Pietro…


In merito all?elezione di Jorge M. Bergoglio - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/in-merito-allelezione-di-jorge-m-bergoglio/)
http://www.sodalitium.biz/in-merito-allelezione-di-jorge-m-bergoglio/
"In merito all’elezione di Jorge M. Bergoglio.
Il comunicato del nostro Istituto dell’11 febbraio, terminava con queste parole: “Solo l’elezione di un vero Successore di Pietro potrebbe porre fine a questa crisi di autorità, ma la composizione del corpo elettorale lascia presagire – a vista umana – che la notte sarà ancora più fonda, e l’alba ancora lontana”. Purtroppo la realtà – con l’elezione del 13 marzo scorso – è andata al di là delle più fosche previsioni. Se il Grande Oriente d’Italia, e ancor più quella particolare organizzazione massonica che è il B’nai B’rith (Figli dell’Alleanza) si sono vivamente rallegrati della scelta fatta della persona di Jorge Mario Bergoglio, il mondo cattolico al contrario piange non solo per essere ancora privo di un vero, autentico e legittimo Successore di Pietro e Vicario di Cristo, ma anche perché occupa la sede Apostolica – in castigo dei nostri peccati e per altri imperscrutabili motivi – un vero nemico interno della Chiesa Cattolica.
In questo momento storico, e in attesa di atti oggettivi che possano confermare o – lo volesse Iddio – smentire quanto appena scritto, nella nostra veste di semplici battezzati, cresimati o sacerdoti della Chiesa Cattolica, intendiamo professare la nostra fede, fare alcune considerazioni, e rivolgere un appello.
Innanzitutto, i membri dell’Istituto intendono qui rinnovare pubblicamente la propria professione di fede cattolica del Concilio di Trento e Vaticano primo (DH 1862-1870) ed il giuramento antimodernista (DH 3537-3550), ed in particolare la propria fede “in ordine al primato ed al magistero infallibile del Romano Pontefice”, Vicario di Cristo e Successore di Pietro, al quale Cristo ha affidato le chiavi del Regno dei Cieli, il compito di confermare i suoi fratelli nella fede, e di pascere il Suo gregge. Primato che Cristo ha affidato al solo Pietro, e non stabilmente all’intero collegio apostolico e ancor meno al “collegio episcopale”.
Gli avvenimenti recenti (rinuncia di Joseph Ratzinger, elezione di Jorge M. Bergoglio) hanno poi ricordato il ruolo di Dio e quello degli uomini durante la vacanza della Sede e l’elezione del nuovo Pontefice. Durante la vacanza della Sede, l’Autorità permane sempre in Cristo, Capo invisibile della Chiesa e solo “in radice” nel corpo morale che può designare il nuovo Pontefice. (...)
Jorge M. Bergoglio non ha oggettivamente l’intenzione di governare la Chiesa accettando il Sommo Pontificato, al punto che la sera dell’elezione si è lui stesso presentato non come il Papa, ma solo come il “vescovo di Roma”, secondo la nuova dottrina della collegialità episcopale. Tutti gli atti di Jorge M. Bergoglio nella sua sede di Buenos Aires attestano, senza ombra di dubbio, che egli intende il suo ruolo in ordine al dialogo interreligioso, specialmente col giudaismo e all’ecumenismo (giungendo al punto di farsi benedire e imporre le mani dagli eretici), in fraterna unione con tutti i nemici della Chiesa e di Cristo, e nel più totale disprezzo della Tradizione dogmatica, liturgica e disciplinare della Chiesa Cattolica. Una simile pubblica, abituale intenzione è incompatibile con l’essere Papa, cioè con l’essere “una cum” il Capo invisibile della Chiesa, Gesù Cristo Nostro Signore. È questa l’analisi che ci sembra dover fare per comprendere l’attuale situazione dell’autorità nella Chiesa.
Rivolgiamo quindi la nostra preghiera a Cristo Signore: “Domine, salva nos, perimus”! (Matt. 8, 23)
Solo il Signore, nella mediazione di Maria, può salvare e salverà la Sua Chiesa.
Ci appelliamo poi ai cattolici che ancora si sentono legati alla tradizione della Chiesa, affinché aprano gli occhi e rompano coraggiosamente la comunione con chi non può rappresentare Gesù Cristo e la Sua Sposa, la Chiesa Cattolica.
Preghiamo infine i Santi Apostoli Pietro e Paolo affinché proteggano la Chiesa Romana, e i Santi Pontefici San Pio V e San Pio X affinché sostengano con la loro intercessione tutti i difensori della Chiesa dai suoi nemici interni ed esterni. Verrua Savoia, 15 marzo 2013."


http://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/68.pdf
«NON CI CREDO... MA È VERO! Don Piero Fraschetti.
(…) Non vogliamo oltremodo tediare i pazienti lettori e ci limitiamo a ricordare che tutte queste contraddizioni e assurdità e chissà quante altre ancora, altro non sono che l’effetto ovvio di una determinata causa. Infatti riconoscendo in Paolo VI e nei suoi successori dei veri e legittimi Papi, attraverso i quali è Cristo stesso che governa, insegna e santifica la Sua Chiesa, ovviamente ne consegue che il Concilio Vaticano II e tutto ciò che ne è seguito è Magistero della Chiesa, al quale ogni fedele, anche per il ‘Codice Canonico’ wojtyliano, deve almeno: “un religioso ossequio dell’intelletto e della volontà” che “deve essere prestato alla dottrina, che sia il Sommo Pontefice sia il Collegio dei Vescovi enunciano circa la fede e i costumi, esercitando il Magistero autentico, anche se non intendono proclamarla con atto definitivo; i fedeli perciò procurino di evitare quello che con essa non concorda” (canone 752).
Ancora una volta dunque ringraziamo il Buon Dio di averci fatto conoscere Mons. Guérard des Lauriers, attraverso il quale abbiamo avuto la possibilità di affrontare la tremenda crisi dottrinale che, a causa del Modernismo, continua ad imperversare ovunque, senza però dover cadere clamorosamente nell’assurdo e nella contraddizione, ma potendo integralmente ricevere ciò che Dio ha rivelato e che è stato tramandato dalla Chiesa nei secoli e che rimarrà imperituro nei secoli eterni.»
http://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/64.pdf



Altri articoli vari su Bergoglio e soci da "AgereContra, "UnaVox", "Radio Spada", ed altri siti in lingua inglese, spagnola, francese, ecc.:


https://www.agerecontra.it/tag/bergoglio/


"PONTIFICATO DI PAPA FRANCESCO" (http://www.unavox.it/Papa_Francesco_elezione.html)
http://www.unavox.it/Papa_Francesco_elezione.html



Da leggere il libro (ben documentato, anche se purtroppo l'autore ha una posizione "tradi-fallibilista", infatti considera Bergoglio "papa" al pari di tanti altri "anti-bergogliani" che oggettivamente sbagliano su questo punto essenziale, e non "sedevacantista") del coraggioso e stimabile Danilo Quinto, Ancilla hominis. La Chiesa è il corpo mistico dell’uomo?, Edizioni Radio Spada, Castelnovo di Sotto 2015.


https://i2.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2015/01/anci.png?w=416&ssl=1

https://www.agerecontra.it/tag/danilo-quinto/


Ed i libri, tradotti anche in italiano, del cattolico argentino "sedevacantista" Alejandro Sosa Laprida sotto lo pseudonimo “Miles Christi”.


http://www.catolicosalerta.com.ar/bergoglio04/la-misura-e-colmata.html
http://www.catolicosalerta.com.ar/bergoglio04/la-misura-e-colma.pdf
“Miles Christi”, L'impostura bergogliana: vol. I. Cronache di un empio”, ESR Editions Saint-Remi, Cadillac – France 2016.
http://www.unavox.it/NuoveImmagini/Copertine_libri/limpostura-bergogliana-i-cronache-di-un-empio.jpg
“Miles Christi”, L’impostura Bergogliana – vol. II, “La misura è colma!” , Ed. Saint-Remi, Cadillac – France 2017.
http://www.unavox.it/NuoveImmagini/Copertine_libri/limpostura-bergogliana-ii-la-misura-e-colma-.jpg

http://www.unavox.it/Segnalazioni_Rete/Miles_Christi_quattro_lingue.html
http://www.unavox.it/Segnalazioni_Rete/Miles_Christi_secondo_volume.html



https://moimunanblog.com/2019/03/13/papa-o-tradicion-respuesta-ala-fsspx/
«¿PAPA O TRADICIÓN? RESPUESTA A LA FSSPX BY MOIMUNAN ON 13 MARZO, 2019
[El falso dilema que `los lefebvristas han expandido por todo el cuerpo católico ¿Papa o Tradición?, se responde diciendo que Papa y Tradición. Toda vez que el Papa es el mejor garante de la Tradición y la Tradición ha sido enseñada y aun creada por los papas que han existido. Si un supuesto papa se apartare de la Fe católica y la enseñanza Moral es un claro indicio de que nunca lo fue. Su elección ha sido inválida, precisamente por haberse apartado antes de ser elegido. Pero si esto no hubiera sido así, se ha apartado no en el ejercicio de su cargo sino como “hombre particular” u “hombre privado” y ha caído en Ia herejía. Entonces , ipso facto, como dice Belarmino, queda depuesto de su cargo y pertenece a la Iglesia, tomar las medidas para deponerlo legalmente ] »
https://moimunanblog.files.wordpress.com/2019/03/e1711002-f09a-4dd8-966b-0e7f0e0ef50d.jpeg?w=639


https://moimunanblog.com/2019/03/14/6-aniversario-de-la-eleccion-de-francisco/


https://novusordowatch.org/2019/03/francis-election-anniversary-best-now-tweets/
«The Election of “Pope” Francis: The Best Tweets from Novus Ordo Watch
Unhappy Anniversary! Today, March 13, 2019, marks the sixth anniversary of the election of Jorge Mario Bergoglio as head of the Vatican II Sect.
Of course, Novus Ordo Watch was tweeting live at the time, to keep everyone informed as the Smoke of Satan emanated from the conclave chimney. In this post, we will present a select few of the many tweets we sent out on that fateful day. Readers can judge for themselves how much of what we said was downright prophetic. While everyone in Novus Ordo Land and many semi-traditionalists were euphoric over the “new Pope”, we were one of the few voices who sounded the alarm the very first minute.»


https://forum.termometropolitico.it/184114-l-elezione-del-cardinale-bergoglio.html







“13 marzo - SS. Rodrigo o Roderico e Salomone di Cordova”
https://forum.termometropolitico.it/564139-13-marzo-ss-rodrigo-o-roderico-e-salomone-di-cordova.html







Como ovejas sin Pastor (http://sicutoves.blogspot.com/)
http://sicutoves.blogspot.com/



https://moimunanblog.com/
https://moimunanblog.com/2019/03/13/santa-eufrasia-virgen-de-la-tebaida/
“SANTA EUFRASIA, VIRGEN DE LA TEBAIDA BY MOIMUNAN ON 13 MARZO, 2019
13 de marzo. Santa Eufrasia o Eufrosine virgen en la Tebaida.”
“Santa Eufrasia. Grabado. Jacques Callot. S. XVI”
https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/03/image86.jpg


https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/03/image86.jpg


“Santa Eufrasia tomando el hábito. Vidas de Santos. Hernia. S. XIII”
https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/03/image87.jpg
https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/03/image88.jpg


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https://radiocristiandad.wordpress.com/2018/03/13/santos-rodrigo-y-salomon/
“SANTOS RODRIGO Y SALOMÓN. MODELOS DE VIDA Y ESPERANZA EN LA GLORIA.”
https://radiocristiandad.files.wordpress.com/2017/07/coronacic3b3n-de-la-virgen-fra-angc3a9lico.jpg


https://radiocristiandad.files.wordpress.com/2017/07/coronacic3b3n-de-la-virgen-fra-angc3a9lico.jpg







https://lacontrerevolution.wordpress.com/


http://wordpress.catholicapedia.net/


http://www.catholique-sedevacantiste.fr/





Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/)
http://liguesaintamedee.ch/
https://www.facebook.com/SaintAmedee/
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

“Mercredi 13, vendredi 15 et samedi 16 mars : Quatre-Temps du Printemps. JEÛNE et ABSTINENCE.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/53464701_833557423643606_9190352551621427200_n.jpg ?_nc_cat=110&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=17b0ebc60ca5b2d9261f02e465167e6d&oe=5D0A97CF


"Discipline originelle du carême chrétien."
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/53096662_827567594242589_7092388119902683136_n.jpg ?_nc_cat=100&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=0703410cda21096fcb9e0b38a214cf0a&oe=5D10EEFC


“Neuvaine à Saint Joseph (du 10 au 18 mars).”

13 mars : Sainte Euphrasie, Vierge (382-412) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/13-mars-sainte-euphrasie)
“13 mars : Sainte Euphrasie, Vierge (382-412)”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/2515/2062/7504/03_13_sainte_euphrasie.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/2515/2062/7504/03_13_sainte_euphrasie.jpg




Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
16-03-19, 18:48
14 MARZO 2019: QUINTO GIORNO della NOVENA (dal 10 al 18 marzo) a S. GIUSEPPE; memoria liturgica di SANTA MATILDE di Ringelheim (Enger, 895 circa – Quedlinburg, 14 marzo 968), duchessa di Sassonia, regina ed imperatrice di Germania ed infine, diventata vedova, monaca nell'abbazia di Quedlinburg…



«Santa Matilde - Sodalitium
http://www.sodalitium.biz/santa-matilde/
14 marzo, Santa Matilde, Imperatrice ( Engern, Sassonia, 895 ca – Quedlinburgo, Sassonia, 14 marzo 968.)
“Ad Alberstadt, nella Germania, il transito della beata Matilde Regina, madre di Ottone primo, Imperatore dei Romani, celebre per umiltà e pazienza”.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/matilde-195x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/matilde-195x300.jpg



In Onore, nel giorno del suo onomastico, della grande Contessa italo-longobarda Matilde di Canossa o di Toscana, combattente per la Chiesa Cattolica ed il Papato:


http://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/32.pdf
“CI RIVEDREMO A CANOSSA… SAN GREGORIO VII E LA SUA EPOCA di don Ugolino Giugni pag. 3. (…) San Gregorio VII e Matilde di Canossa.”



Riti orientali: arriva la distruzione con 50 anni di ritardo? - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/riti-orientali-arriva-la-distruzione-50-anni-ritardo/)
http://www.centrostudifederici.org/riti-orientali-arriva-la-distruzione-50-anni-ritardo/
“Riti orientali: arriva la distruzione con 50 anni di ritardo?
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 23/19 del 14 marzo 2019, Santa Matilde
Riti orientali: arriva la distruzione con 50 anni di ritardo?
Le comunità del Medio Oriente unite a Roma nel corso dei secoli hanno superato ogni genere di avversità e hanno sempre conservato gli antichi riti (scippati dagli scismatici nei secoli passati). Dopo 50 anni dalla rovinosa riforma del rito romano, la mano modernista sembra volere colpire anche i venerabili riti dell’Oriente cristiano (celebrati in comunione con gli occupanti della Sede Apostolica). Si noti il tono usato dal ‘patriarca’ caldeo (eletto da Benedetto XVI): sembra di leggere un vescovo ‘conciliare’ degli anni ’70.”

“Riti orientali: arriva la distruzione con 50 anni di ritardo?”
https://www.agerecontra.it/2019/03/riti-orientali-arriva-la-distruzione-con-50-anni-di-ritardo/




"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”





«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».







https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/54730231_1762656083835706_2809401124073766912_n.jp g?_nc_cat=101&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=3b1c014f754f04172848df4695b51158&oe=5D1ABF37


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https://www.sursumcorda.cloud/
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https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/832-novena-in-onore-di-san-giuseppe-dal-10-3-al-18-3.html
"Novena in onore di san Giuseppe (dal 10.3 al 18.3)."
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/23-a-voi-o-beato-giuseppe.html

«Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare i quarantasette santi Martiri, che furono battezzati dal beato Apostolo Piétro, mentre era chiuso nel carcere Mamertino col suo coapostolo Pàolo, dove furono tenuti per nove mesi; i quali tutti, perseverando nella più devota confessione della fede, da Neróne furono fatti uccidere con la spada. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi avete loro elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questi santi Martiri, ed a loro affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, i quarantasette santi Martiri possano essere miei avvocati e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.»

https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri.html
https://www.sursumcorda.cloud/massime-e-meditazioni/la-questione-del-papa-eretico.html
“Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/150-preghiera-di-san-pietro-canisio-per-conservare-la-vera-fede.html
“Preghiera di San Pietro Canisio per conservare la vera fede”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/

“14 marzo 1848. Romani, e quanti siete Figli e Sudditi Pontifici, ascoltate ancora una volta la voce di un Padre che vi ama e che desidera vedervi amati e stimati da tutto il mondo. Roma è la Sede della Religione, ove sempre ebbero stanza i Ministri della medesima, che sotto diverse forme costituiscono quella mirabile varietà della quale è bella la Chiesa di Gesù Cristo. Noi v’invitiamo tutti e vi inculchiamo di rispettarla, e di non provocare giammai il terribile anatema di un Dio sdegnato, che fulminerebbe le sue sante vendette contro gli assalitori degli Unti suoi. Risparmiate uno scandalo del quale il mondo intero resterebbe meravigliato, e la maggior parte dei sudditi afflitta e dolente. Risparmiate il colmo all’amarezza, ond’è già travagliato il Pontefice per fatti di simil genere testé accaduti altrove. Ché se anche fra gli uomini, che in qualunque Istituto appartengono alla Chiesa di Dio, ve ne fossero di quelli che meritassero, per la loro condotta, la disistima e la diffidenza, è sempre aperta la strada alle rappresentanze legali: quando esse siano giuste, Noi, come Sommo Pontefice, saremo pronti ad accoglierle per provvedervi.
Da SS Pio IX Romani, e quanti.”
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«Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico http://www.radiospada.org e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com
https://www.facebook.com/radiospadasocial/ »

“Il 14 marzo 1800 Papa Pio VII Chiaramonti a Venezia viene esaltato al Sommo Pontificato.”







Como ovejas sin Pastor (http://sicutoves.blogspot.com/)
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https://moimunanblog.com/2019/03/14/santa-matilde-reina/
“SANTA MATILDE, REINA BY MOIMUNAN ON 14 MARZO, 2019
14 de marzo. Santa Matilde, Viuda (968 d.C.).”
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Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/)
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«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”


“Mercredi 13, vendredi 15 et samedi 16 mars : Quatre-Temps du Printemps. JEÛNE et ABSTINENCE.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/53464701_833557423643606_9190352551621427200_n.jpg ?_nc_cat=110&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=17b0ebc60ca5b2d9261f02e465167e6d&oe=5D0A97CF


"Discipline originelle du carême chrétien."
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“Neuvaine à Saint Joseph (du 10 au 18 mars).”


14 mars : Sainte Mathilde, Impératrice d'Allemagne (? 968) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/14-mars-sainte-mathilde)
“14 Mars : Sainte Mathilde, Impératrice d'Allemagne († 968)”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/6015/2062/7640/03_14_sainte_mathilde.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/6015/2062/7640/03_14_sainte_mathilde.jpg




Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
16-03-19, 19:27
15 MARZO 2019: SESTO GIORNO della NOVENA (dal 10 al 18 marzo) a S. GIUSEPPE; San Zaccaria, Sommo Pontefice, SANTA LUISA DE MARILLAC, vedova e religiosa e SAN LONGINO, MARTIRE…



http://www.sodalitium.biz/san-longino/
«15 marzo, San Longino, Martire.
“A Cesarea, in Cappadocia, la passione di san Longino soldato, che si dice abbia trafitto colla lancia il costato del Signore”.».

«15 marzo, Santa Luisa de Marillac, vedova e religiosa (Parigi, 12 agosto 1591 – Parigi, 15 marzo 1660).
“A Parigi santa Luisa de Marillac, vedova Le Gras, Fondatrice, insieme con san Vincénzo de’ Paoli, delle Figlie della Carità, zelantissima nel soccorrere i poveri, dal Papa Pio undecimo ascritta nei fasti delle Sante”.
O Modello e Madre mirabile delle Figlie della Carità, gloriosa S. Luisa, scelta da Dio ad arricchire la Chiesa di uno stuolo innumerevole di anime destinate a dare al mondo lo spettacolo nuovo di vergini che, pur consacrandosi a Dio, si dedicano interamente al servizio del prossimo, fate che queste vostre figlie, eredi del vostro spirito, possano continuare le opere da voi intraprese a gloria di Dio, a sollievo dei corpi e a salvezza delle anime. Così sia.».
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/8bf00cf8f206b7f509022c84bdecd691-210x300.jpg


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"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”





«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».







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«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/54435408_1763779243723390_5254484490532683776_n.jp g?_nc_cat=109&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=2b39d10c47416dcebf4a90d7016668f4&oe=5D0E69E4


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https://tradidiaccepi.blogspot.com/2019/03/venerdi-dopo-la-prima-domenica-di.html?m=1
«VENERDÌ DOPO LA PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA: LA SACRA LANCIA E I SACRI CHIODI DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO.
Doppio maggiore.
Paramenti rossi.
Continuando nella venerazione degli strumenti della Passione la Chiesa, in questo venerdì dopo la prima domenica di Quaresima, pone davanti ai fedeli la Lancia con cui san Longino squarciò il costato e il Cuore del Crocefisso Gesù, da cui sgorgarono sangue ed acqua significando la nascita della Chiesa e figurando i Sacramenti del Battesimo e dell’Eucaristia; e i Chiodi che, come aveva profetizzato il santo Profeta Davide, trafissero le mani e i piedi del nostro Redentore.
La reliquia della Lancia fu donata dal Sultano Turco Beyezed II a papa Innocenzo VIII che la ricevette il 31 maggio 1492. Già conservata a Santa Maria del Popolo, dal 1629 è custodita nella Basilica di san Pietro all’interno della cappella sovrastante la colossale statua di san Longino in uno dei piloni che reggono la cupola.
I chiodi invece uno è conservato a Milano, in Duomo, l’altro a Roma presso la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme.»
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https://sardiniatridentina.blogspot.com/2018/02/venerdi-delle-tempora-di-quaresima.html?m=0
«VENERDÌ DELLE QUATTRO TEMPORA DI QUARESIMA
Stazione ai XII Apostoli.
Semidoppio.
Paramenti violacei.
Nostro Signor Gesù Cristo che non vuole la morte, ma la vita del peccatore, nel suo amore infinito ci ha redenti ed per la applicazione della sua Redenzione ha istituito la Chiesa. In essa soltanto si trovano le piscine del Battesimo e della Confessione per le quali siamo purificati e salvati dal Preziosissimo Sangue che sgorgò dalle Cinque Piaghe del Redentore Crocefisso.»
https://1.bp.blogspot.com/-N7wcXhdaA4Q/Wlz2GlA3Q8I/AAAAAAAABJc/CjT3nQjLatokAkpEIuUgDyK0MK8mh3seACLcBGAs/s1600/11953147_1022802467738374_4853752099652268739_n.jp g


https://1.bp.blogspot.com/-N7wcXhdaA4Q/Wlz2GlA3Q8I/AAAAAAAABJc/CjT3nQjLatokAkpEIuUgDyK0MK8mh3seACLcBGAs/s1600/11953147_1022802467738374_4853752099652268739_n.jp g







https://www.sursumcorda.cloud/
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
«Carlo Di Pietro - Sursum Corda»
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/832-novena-in-onore-di-san-giuseppe-dal-10-3-al-18-3.html
"Novena in onore di san Giuseppe (dal 10.3 al 18.3)."
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/23-a-voi-o-beato-giuseppe.html

“Come sapete, il 15 marzo di quest’anno si è compiuto il quarto centenario della divina vocazione di Saverio verso le missioni dell’India portoghese. Questa vocazione divina gli fu manifestata dalla lettera che Giovanni III, re del Portogallo, scrisse al suo ambasciatore a Roma, incaricandolo di cercare saggi e virtuosi missionari per le Indie. Quanto bene Saverio ricompensò il Portogallo per il grande aiuto offerto alla vocazione divina del santo protettore delle missioni! Certamente non avrebbe potuto fare di più a servizio del Portogallo, se fosse stato portoghese di nascita. Tale è l’efficacia benefica della santità. In essa si trova il segreto del felice risultato della vostra missione. Il vostro programma missionario fra gli infedeli sia lo stesso del divino Maestro: "Santifico me stesso perché essi siano santificati" (Gv 17,19) che fu anche il programma di san Francesco Saverio, del beato Giovanni de Brito e di tutta la gloriosa schiera di santi missionari portoghesi, che tanto onore hanno recato alla religione e alla nazione portoghese. Da Pio XII Saeculo exeunte octavo.”

https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri.html
https://www.sursumcorda.cloud/massime-e-meditazioni/la-questione-del-papa-eretico.html
“Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/150-preghiera-di-san-pietro-canisio-per-conservare-la-vera-fede.html
“Preghiera di San Pietro Canisio per conservare la vera fede”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/







http://www.santiebeati.it/dettaglio/91636
"San Zaccaria Papa 15 marzo."





«Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico http://www.radiospada.org e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com
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“Il 15 marzo 752 muore San Zaccaria, Sommo Pontefice, benemerito difensore della Santa Sede.”







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Como ovejas sin Pastor (http://sicutoves.blogspot.com/)
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https://moimunanblog.com/2019/03/15/santa-luisa-de-marillac/
“SANTA LUISA DE MARILLAC BY MOIMUNAN ON 15 MARZO, 2019”
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https://lacontrerevolution.wordpress.com/


http://wordpress.catholicapedia.net/


http://www.catholique-sedevacantiste.fr/




Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/)
http://liguesaintamedee.ch/
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«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

“Mercredi 13, vendredi 15 et samedi 16 mars : Quatre-Temps du Printemps. JEÛNE et ABSTINENCE.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/53464701_833557423643606_9190352551621427200_n.jpg ?_nc_cat=110&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=17b0ebc60ca5b2d9261f02e465167e6d&oe=5D0A97CF

"Discipline originelle du carême chrétien."
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“Neuvaine à Saint Joseph (du 10 au 18 mars).”

“15 mars : Sainte Louise de Marillac, Veuve, Fondatrice († 1660).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/6015/2062/8599/03_15_sainte_louise_marillac.jpg


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Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
17-03-19, 00:29
16 MARZO 2019: SETTIMO GIORNO della NOVENA (dal 10 al 18 marzo) a S. GIUSEPPE; Sant'Agapito di Ravenna, Vescovo, SANT'ERIBERTO DI COLONIA, VESCOVO, E SANTI MARTIRI CANADESI…



"Santi Martiri Canadesi - Sodalitium"
Santi Martiri Canadesi - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/santi-martiri-canadesi/)
http://www.sodalitium.biz/santi-martiri-canadesi/
«16 marzo, i Santi Martiri Canadesi (XVII secolo), canonizzati da Papa Pio XI.
“Nel Canadà i santi Martiri Giovanni de Brébeuf, Gabriele Lalemant, Antonio Daniel, Carlo Garnier e Natale Chabanel, sacerdoti della Compagnia di Gesù, i quali nella Missione Uronica, in questo e in altri giorni, dopo molte fatiche e crudelissime torture, subirono fortemente la morte per Cristo”.».
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/martiri-canadesi-1.png
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/martiri-canadesi-200x300.png


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/martiri-canadesi-1.png


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/martiri-canadesi-200x300.png



"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”





«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».





“16 marzo - SS. Martiri Canadesi.”
https://forum.termometropolitico.it/460991-16-marzo-19-ottobre-ss-martiri-canadesi.html

“16 marzo - S. Eriberto di Colonia, Vescovo.”
https://forum.termometropolitico.it/341988-16-marzo-s-eriberto-di-colonia-vescovo.html





https://www.heiligenlexikon.de/Fotos/Heribert_von_Koeln5.jpg


https://www.heiligenlexikon.de/Fotos/Heribert_von_Koeln5.jpg







https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»


"PIO ESERCIZIO DELLA VIA MATRIS
Nei Sabati di Quaresima meditiamo con la Via Matris, gli acerbissimi sette Dolori della Beata Vergine Maria Santissima."


"SABATO DELLE QUATTRO TEMPORA DI QUARESIMA
Stazione a San Pietro.
Semidoppio.
Paramenti violacei.
In questo giorno il Papa celebrava presso il sepolcro di san Pietro, perno dell’unità del Sacerdozio e fonte di ogni giurisdizione, la veglia notturna, cui alludono l’Introito e l’Offertorio, e le sacre ordinazioni. All'importanza del Principe degli Apostoli e al mistero dell’Ordine Sacro alludono l’Epistola e il Vangelo: i novelli sacerdoti, inseriti in quella sacra dinastia che procede dagli Apostoli, debbono imparare il distacco dai beni terreni e l’amore a quelli celesti prefigurati negli splendori della Trasfigurazione e la più fiduciosa perseveranza nel santo servizio. A questi propositi deve uniformarsi ogni cristiano."







https://www.sursumcorda.cloud/
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/832-novena-in-onore-di-san-giuseppe-dal-10-3-al-18-3.html
"Novena in onore di san Giuseppe (dal 10.3 al 18.3)."
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/23-a-voi-o-beato-giuseppe.html

«Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare san Papa Martire, il quale per la fede di Cristo battuto con verghe, lacerato con uncini di ferro, fu fatto camminare con calzari pieni di chiodi, quindi, legato ad un albero, passando al Signore, rese fruttifero quell’albero che era sterile. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Martire, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Papa Martire possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.»

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“Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”
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“Preghiera di San Pietro Canisio per conservare la vera fede”
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“16 marzo 2019: SABATO DELLE QUATTRO TEMPORA DI QUARESIMA.”

“Il 16 marzo 1517, Leone X, chiudendo il Concilio Lateranense V, indiceva la Crociata contro i Turchi.”
https://www.radiospada.org/2019/03/la-crociata-di-leone-x/

https://www.radiospada.org/2018/04/vita-est-militia-baldovino-iv-il-lebbroso-re-di-gerusalemme/
“Baldovino IV.
Il Re Lebbroso nacque in Terrasanta, a Gerusalemme, nell’estate del 1161 da Re Amalrico I e Agnese di Courtenay.
Baldovino continuò ad essere la spina del fianco dei maomettani tanto da meritarsi l’appellativo di Al Khinzir, letteralmente “Il suino”. Il Re tuttavia continuò a dare battaglia agli odiati nemici finchè la lebbra, unita alle fatiche nel difendere il Sepolcro di Cristo, lo stremarono, consegnando la sua anima al Padre. Era il 16 marzo 1185, il re aveva solo 24 anni.”







Sant' Agapito di Ravenna (http://www.santiebeati.it/dettaglio/45500)
http://www.santiebeati.it/dettaglio/45500
"Sant' Agapito di Ravenna Vescovo.
16 marzo sec. III-IV
Etimologia: Agapito = amabile, dal greco.
Emblema: Bastone pastorale.
Decimo dei vescovi ravennati, il Martirologio Romano ne celebra la memoria il 16 marzo. Visse tra la fine del III sec. e la prima metà del IV, ed è senza fondamento la notizia della sua partecipazione al concilio di Roma del 340, indetto dal papa Giulio I. La breve e generica biografia del Liber Pontificalis di Agnello ravennate non fa che rifarsi a motivi suggeriti dall'etimologia del nome, ma ne ignora il giorno obituale. Fino al sec. X rimase sepolto nell'area cimiteriale adiacente alla Basilica Probi di Classe; nel 963 l'arcivescovo Pietro IV ne riesumò le reliqui e le trasferì nell'Anastasi urbana. Ma il suo culto comincia ad affermarsi solo verso il sec. XI, quando viene estesa a tutti i primi dodici vescovi ravennati la leggenda dell'elezione miracolosa attraverso la discesa di una colomba sul capo del candidato, leggenda originariamente propria solo per s. Severo Fu l'arcivescovo Filippo Fòntana (1250-1270) che soprattutto diffuse e curò il culto dei cosiddetti «Vescovi Colombini»."



"Santi Martiri Canadesi (Giovanni de Brébeuf, Isacco Jogues e compagni)
Santi Martiri Canadesi (Giovanni de Brébeuf, Isacco Jogues e compagni) (http://www.santiebeati.it/dettaglio/29700)
http://www.santiebeati.it/dettaglio/29700
(…) Martirologio Romano. Santi Giovanni de Brébeuf, Isacco Jogues, sacerdoti, e compagni, martiri, della Compagnia di Gesù: in questo giorno san Giovanni de la Lande, religioso, fu ucciso da alcuni pagani del luogo nel villaggio di Ossernenon, oggi in Canada, dove, pochi anni prima, anche san Renato Goupil aveva conseguito la palma del martirio. In un’unica commemorazione si celebrano in questo giorno anche i loro confratelli, i santi Gabriele Lalemant, Antonio Daniel, Carlo Garnier e Natale Chabanel, che in territorio canadese, in giorni diversi morirono martiri, dopo molte fatiche compiute nella missione presso gli Uroni per annunciare il Vangelo di Cristo alle popolazioni di questa regione.
Martirologio tradizionale (16 marzo): Nel Canadà i santi Martiri Giovanni de Brebeuf, Gabriele Lalemant, Antonio Daniel, Carlo Garnier e Natale Chabanel, sacerdoti della Compagnia di Gesù, i quali nella Missione Uronica, in questo e in altri giorni, dopo molte fatiche e crudelissime torture, subirono fortemente la morte per Cristo.
René Goupil, coadiutore, 29 settembre
Isaac Jogues, sacerdote, 18 ottobre
Jean de La Lande, coadiutore, 19 ottobre
Antoine Daniel, sacerdote, 4 luglio
Jean de Brébeuf, sacerdote, 16 marzo
Gabriel Lallemant, sacerdote, 17 marzo
Charles Garnier, sacerdote, 7 dicembre
Noël Chabanel, sacerdote, 8 dicembre. (…)”
http://santiebeati.it/immagini/Original/29700/29700F.JPG


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Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/)
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«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

“Mercredi 13, vendredi 15 et samedi 16 mars : Quatre-Temps du Printemps. JEÛNE et ABSTINENCE.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/53464701_833557423643606_9190352551621427200_n.jpg ?_nc_cat=110&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=17b0ebc60ca5b2d9261f02e465167e6d&oe=5D0A97CF

"Discipline originelle du carême chrétien."
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/53096662_827567594242589_7092388119902683136_n.jpg ?_nc_cat=100&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=0703410cda21096fcb9e0b38a214cf0a&oe=5D10EEFC

“Neuvaine à Saint Joseph (du 10 au 18 mars).”


16 mars : Saint Agapit, Martyr (? 257) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/16-mars-saint-agapit)
“16 mars : Saint Agapit, Martyr († 257).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/1815/2062/9259/03_16_saint_agapit.png


http://liguesaintamedee.ch/application/files/1815/2062/9259/03_16_saint_agapit.png




Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
17-03-19, 23:48
17 MARZO 2019: OTTAVO GIORNO della NOVENA (dal 10 al 18 marzo) a S. GIUSEPPE; SAN GIUSEPPE D'ARIMATEA, SAN PATRIZIO, VESCOVO E CONFESSORE, SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA…



«SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA
LA TRASFIGURAZIONE.»
Guéranger, L'anno liturgico - Domenica Seconda di Quaresima (http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-dom2.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-dom2.htm


«TEMPO DI QUARESIMA
Capitolo I - Storia della Quaresima
Guéranger, L'anno liturgico - Storia della Quaresima (http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-st.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-st.htm
Capitolo II - Mistica della Quaresima
Guéranger, L'anno liturgico - Mistica della Quaresima (http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-mist.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-mist.htm
Capitolo III - Pratica della Quaresima
Guéranger, L'anno liturgico - Pratica della Quaresima (http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-pr.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-pr.htm »



“San Patrizio, vescovo e confessore, 17 marzo.”
Guéranger, L'anno liturgico - 17 marzo. San Patrizio, Vescovo e Confessore (http://www.unavoce-ve.it/pg-17mar.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-17mar.htm
«17 MARZO SAN PATRIZIO, VESCOVO E CONFESSORE»





"17 marzo - S. Patrizio, vescovo"
https://forum.termometropolitico.it/342234-17-marzo-s-patrizio-vescovo.html
"Il 17 marzo? Festeggio San Patrizio"
https://forum.termometropolitico.it/100116-il-17-marzo-festeggio-san-patrizio.html
"Rassegna stampa nella festa di San Patrizio (17 marzo 2011)"
https://forum.termometropolitico.it/103335-rassegna-stampa-nella-festa-di-san-patrizio-17-marzo-2011-a.html





SANTA MESSA DOMENICALE celebrata da Don Floriano Abrahamowicz a Paese (Treviso) alle ore 10.30 stamattina 17 MARZO 2019, FESTA DI SAN PATRIZIO E SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA:


«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
II domenica di Quaresima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=J3p4EMytkio
1° domenica di Quaresima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=T2g-OaQT_0A
1° domenica di Quaresima - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=zN-HlOYhoh4
Sacre Ceneri
https://www.youtube.com/watch?v=240n2FtviH0
Domenica Quinquagesima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=1D09coEEvKs
Domenica Sexagesima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=7apAxHX0B0w
Domenica Septuagesima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=eW58hW30T5Y
V domenica d. Epifania (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=adVRJ95yZLk
V domenica d. Epifania - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=oJR8QmeMXOs
IV dom. dopo l'Epifania (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=tmgotU8TwQw
IV domenica dopo Epifania (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=BBMsKuQKlgQ
Purificazione della S. Vergine Maria (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=rS2tdVj3e_A
III dom. dopo l'Epifania
https://www.youtube.com/watch?v=vqLfMJ2qKmo
III domenica dopo l'Epifania - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=zHEiqmjKQNk
II domenica dopo l'Epifania - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=MtQwadP5PVs
Sacra Famiglia (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=M83o5Eohbdc
Epifania di N S G C - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=fUnwOAcw1Vs
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».



SANTE MESSE celebrate dai Sacerdoti dell’“Istituto Mater Boni Consilii” (I.M.B.C.):


"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”



"San Patrizio - Sodalitium"
San Patrizio - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-patrizio/)
http://www.sodalitium.biz/san-patrizio/
«17 marzo, San Patrizio, Vescovo e Confessore (385 – 461), patrono dell’Irlanda.
“Presso la città di Down, in Irlanda, il natale di san Patrizio, Vescovo e Confessore, il quale per primo annunziò Cristo in quell’isola, e rifulse per grandissimi miracoli e per virtù”.
Prega, o Patrizio, per l’Isola santa di cui fosti padre e che ti onora con fervida devozione. Intercedi anche, o santo Pontefice, per quell’altra Isola che fu la tua culla, perdonandole tutti gli errori verso i tuoi figli; affretta con le tue preghiere il giorno, in cui essa potrà rientrare nella grande unità dei cattolici. Ricordati finalmente di tutti i paesi cristiani, e fa’ che la tua preghiera di Apostolo li renda accetti al cospetto di colui che ti ha inviato. Così sia.».
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/patrizio-1.jpg
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/patrizio-300x205.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/patrizio-1.jpg



Omelia di don Francesco Ricossa dell’IMBC di oggi domenica 17 marzo 2019 e di domenica 17 marzo 2013, festa di San Patrizio:


«Omelia del Rev. Don Francesco Ricossa del 17.03.2019, 2° di Quaresima
https://www.youtube.com/watch?v=7DkAy4PjN0w
Omelia di don Francesco Ricossa dell’IMBC del 17 marzo 2013, festa di San Patrizio
https://www.youtube.com/watch?v=mxZ10mpcGL8
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/
https://www.youtube.com/channel/UCQZ3TmSl2G-HXEQsb7zruAw
https://www.youtube.com/user/sodalitium »





https://www.centrostudifederici.org/stampa/2011/23.doc
“Rassegna stampa nella festa di San Patrizio (17 marzo 2011)
Comunicato n. 23/11 del 17 marzo 2011, San Patrizio
Centro studi Giuseppe Federici - Per una nuova insorgenza
Rassegna stampa del 17.03.2011
Unità d’Irlanda
Il 17 marzo, festa di San Patrizio, è l’occasione per rivendicare l’unità dell’Irlanda, ancora occupata dallo straniero. Lo stesso straniero massone e protestante che 150 anni fa ha orchestrato la separazione dell’Italia dalla religione cattolica.”







https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/54514400_1766436810124300_2076745854462459904_n.jp g?_nc_cat=101&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=7fca42c2e8377e6b2adf3acf65d4790b&oe=5D1B6D41


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/54514400_1766436810124300_2076745854462459904_n.jp g?_nc_cat=101&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=7fca42c2e8377e6b2adf3acf65d4790b&oe=5D1B6D41




https://sardiniatridentina.blogspot.com/2018/02/seconda-domenica-di-quaresima-stazione.html?m=0
“SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA
Stazione a Santa Maria in Domenica.
Semidoppio - Domenica privilegiata di I classe.
Paramenti violacei.
Dio che ci ha creati perché lo servissimo in questa vita e lo adorassimo nel Paradiso, nel suo amore per noi vuole la nostra santificazione. Perciò dobbiamo supplicarlo sempre perché ci assista negli assalti nell'Inferno, superati i quali con la penitenza e la preghiera, saremo fatti degni della celeste gloria, che pregustiamo nell'episodio della Trasfigurazione che la Santa Chiesa ci fa contemplare nel Vangelo.”


“L'ANGOLO PATRISTICO
Omelia di san Leone Papa.
Omelia sulla Trasfigurazione del Signore.
Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello, e salito con essi in disparte su un alto monte, mostrò loro lo splendore della sua gloria: perché sebbene riconoscessero in lui la maestà di Dio, ignoravano ancora di che era capace questo corpo da cui la divinità era ricoperta. E perciò egli aveva promesso in termini formali e precisi, che alcuni dei discepoli presenti «non avrebbero provato la morte prima di vedere il Figlio dell'uomo venire nel suo regno» (Matth. 16.28), cioè nella sua gloria regale, appartenente spiritualmente alla natura umana assunta, gloria che volle mostrare a questi tre discepoli. Quanto alla visione ineffabile e inaccessibile della Divinità, visione riservata nella vita eterna ai puri di cuore, essi non potevano in alcun modo contemplarla e vederla trovandosi ancora rivestiti della carne mortale.
Queste parole del Padre: «Questi è il mio Figlio diletto, nel quale mi sono compiaciuto, ascoltatelo» (Matth. 17.5), non dicevano forse chiaramente: Questi è il Figlio che ha ricevuto da me e possiede con me un essere eterno? e infatti né il genitore è prima del generato, né il generato è posteriore al genitore. «Questi è il Figlio mio» (Ibi) e la Divinità non lo separa punto da me, la sua potenza non è divisa dalla mia, la nostra eternità non è affatto differente. «Questi è il Figlio mio» non adottivo, ma proprio: non creato da qualche cosa, ma generato da me: non appartenente ad altra natura che me lo renda comparabile, ma è nato dalla mia essenza, è uguale a me.
«Questi è il Figlio mio», «per mezzo di cui tutto si è fatto, e senza di cui nulla si è fatto» (Joann. 1.3): che fa come me tutto ciò che faccio io; e che opera con me inseparabilmente e senza differenza tutto quello che opero io. «Questi è il Figlio mio», che non rapì né si usurpò punto l'uguaglianza che ha con me: ma che, restando nella forma della mia gloria, abbassò fino alla forma di schiavo la sua incommutabile Divinità, affin di eseguire il nostro disegno comune per la riparazione del genere umano. Questi dunque, nel quale io in tutto mi compiaccio, e la cui predicazione mi fa conoscere, la cui umiltà mi glorifica, ascoltatelo senza indugio: perché egli stesso è la verità e la vita, egli stesso mia virtù e mia sapienza.”
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"Novena in onore di san Giuseppe (dal 10.3 al 18.3)."
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«Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare san Patrizio, Vescovo e Confessore, il quale per primo annunziò Cristo in quell’isola d'Irlanda, e rifulse per grandissimi miracoli e per virtù. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Vescovo, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Patrizio, Vescovo e Confessore, possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.».

“Correva il secolo quinto della Chiesa cattolica e nell’Irlanda, all’epoca immersa nelle tenebre dell’idolatria e della più ottusa superstizione, venne mandato dal misericordiosissimo Dio un Apostolo, le cui fatiche e penitenze spaventano anche oggi l’immaginazione nostra.
Intendiamo parlar di San Patrizio.”

«Carlo Di Pietro - Sursum Corda.
17 marzo. + Prega, o Patrizio, per l’Isola santa di cui fosti padre e che ti onora con fervida devozione. Intercedi anche, o santo Pontefice, per quell’altra Isola che fu la tua culla, perdonandole tutti gli errori verso i tuoi figli; affretta con le tue preghiere il giorno, in cui essa potrà rientrare nella grande unità dei cattolici. Ricordati finalmente di tutti i paesi cristiani, e fa’ che la tua preghiera di Apostolo li renda accetti al cospetto di colui che ti ha inviato. Così sia. +».
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https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri.html
https://www.sursumcorda.cloud/massime-e-meditazioni/la-questione-del-papa-eretico.html
“Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/150-preghiera-di-san-pietro-canisio-per-conservare-la-vera-fede.html
“Preghiera di San Pietro Canisio per conservare la vera fede”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/


“Il dottore rimane nel campo delle idee: Gesù scende nel campo dei fatti, perché le più belle idee rimangono parole se non diventano fatti della vita; la vita è il paragone delle parole, e le parole più belle diventano efficaci solo quando siano precedute e seguite da una vita di disinteresse e di sacrificio.
Dal numero 152 di SVRSVM CORDA® del 17 marzo 2019 - https://www.sursumcorda.cloud/ - Indice dei contenuti:
- Comunicato numero 152. La parabola del buon Samaritano;
- Chi è il nostro «prossimo»;
- Preghiera a Santa Luisa de Marillac, Vedova;
- San Tommaso: Paragone fra il dominio regale e quelli imperiale e politico;
- Dizionario di teologia dommatica. La Grazia attuale;
- Dizionario di teologia dommatica. La Grazia efficace;
- La madre di Melantone in punto di morte.”
https://www.sursumcorda.cloud/
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https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/53681311_2135032616533136_2991367755850055680_n.jp g?_nc_cat=109&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=ae3be0d49dbd3bf0324819cd6e99cfdf&oe=5D21428D




“Disponibili il numero 152 di Sursum Corda ed il Codex Iuris Canonici 1917 in italiano
https://www.agerecontra.it/2019/03/disponibili-il-numero-152-di-sursum-corda-ed-il-codex-iuris-canonici-1917-in-italiano/
Sul sito è disponibile il numero 152 (del giorno 17 marzo 2019) di Sursum Corda®. Il settimanale si può scaricare gratuitamente nella sezione download dedicata ai soli Associati e Sostenitori. Abbiamo pubblicato sul sito anche il Codex Iuris Canonici del 1917 in italiano, a cura del Card. Vincenzo La Puma.”
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«Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico http://www.radiospada.org e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com
https://www.facebook.com/radiospadasocial/ »


“17 MARZO 2019: SAN PATRIZIO, VESCOVO E CONFESSORE.”
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“17 marzo 2019: SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA.”
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“Accade oggi.
Il 17 marzo 1594 moriva a Lucerna, in Svizzera, Ludwig Pfyffer von Altishofen,eroe svizzero della Controriforma.
Cattolico convinto, militò nelle guerre di religione in Francia, fece di Lucerna un centro cattolico e rimase in contatto epistolare con Il cardinale Carlo Borromeo.
Fra le sue ultime riforme, potenziò l'addestramento delle Guardie Svizzere da mandare al Pontefice.”
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“[17.3.1861 - 17.3.2019] Scriviamo per quelli che hanno combattuto, da Custoza a Solferino, da Lissa al Volturno, da Castelfidardo a Mentana, contro il progetto della rivoluzione italiana, contro nemici spesso soverchianti e blindati dall’appoggio pavido e complice della “comunità internazionale”, dalla disinformazione delle gazzette, dai soldi delle Logge: a tutti costoro va il nostro rispetto e questo inadeguato omaggio.
Scriviamo per Voi, soldati dell’Impero o austro-lombardi e austro-veneti, modenesi, parmensi, granducali, zuavi e soldati del Papa Re e delle Due Sicilie, per voi, briganti e contadini, assassinati da soldati sabaudi o dalla truppaglia garibaldesca che vi voleva portare una civiltà inesistente, una bandiera posticcia, un re di cartapesta. Scriviamo per Voi gesuiti scacciati, preti assassinati, vescovi incarcerati, religiosi vilipesi, altari profanati, reliquie disperse, ostensori lordati (come nelle peggiori rivoluzioni novecentesche). Scriviamo per Voi, patrioti di patrie perdute che siete affidati al ricordo e alla penna di pochi scrittori mentre a generali stragisti, ragazzini plagiati, avventurieri tagliagole, ladri di cavalli, ministri senza scrupoli e senza onore, massoni impenitenti, scribacchini d’occasione, preti “ammodernati” o ribelli si intitolano strade e scuole.”
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https://www.radiospada.org/tag/massimo-viglione/
Massimo Viglione, Rivolte dimenticate. Le insorgenze degli italiani dalle origini al 1815, Città Nuova, Roma 1999.
Massimo Viglione, 1861. Le due Italie. Identità nazionale, unificazione, guerra civile, Ares, Milano 2011.
Massimo Viglione, Le insorgenze controrivoluzionarie nella storiografia italiana. Dibattito scientifico e scontro ideologico (1799-2012), Olschki, Firenze 2013.
Massimo Viglione, Il destino dell’Italia. Dalla Rivoluzione unitarista al dissolvimento odierno, Edizioni Radio Spada, Reggio Emilia 2016.
Edizioni Solfanelli - Massimo Viglione: Bio-bibliografia
Edizioni Solfanelli - Massimo Viglione: Bio-bibliografia (http://www.edizionisolfanelli.it/massimoviglione.htm)
http://www.edizionisolfanelli.it/massimoviglione.htm







Papa Pio IX il 17 marzo 1856 pubblicava l’enciclica “Singulari quidem”:



https://w2.vatican.va/content/pius-ix/it/documents/enciclica-singulari-quidem-17-marzo-1856.html
“ENCICLICA SINGULARI QUIDEM DEL SOMMO PONTEFICE PIO IX
Ai Nostri Diletti Figli Cardinali di Santa Romana Chiesa e ai Venerabili Fratelli Arcivescovi e Vescovi di tutti gli Stati imperiali e regi d’Austria.
Il Papa Pio IX. Diletti Figli Nostri e Venerabili Fratelli, salute e Apostolica Benedizione.
Dato a Roma, presso San Pietro, il 17 marzo 1856, nel decimo anno del Nostro Pontificato.”



Il “papa” (presunto tale) Ratzinger/Benedetto XVI, al contrario, nel 2011 festeggiò i 150 anni dell'unità d'Italia esaltando i “patrioti risorgimentali” Vincenzo Gioberti, Cesare Balbo, Massimo d'Azeglio, Raffaele Lambruschini, ecc. cioè “cattolici” tutt’altro che integrali…


https://forum.termometropolitico.it/103335-rassegna-stampa-nella-festa-di-san-patrizio-17-marzo-2011-a.html
“Gli eredi di Ugo Bassi e Alessandro Gavazzi festeggiano il risorgimento.
CdV - Benedetto XVI contesta, nel messaggio al presidente della Repubblica per i 150 anni dell'unità d'Italia, le ricostruzioni degli storici a causa delle quali "il Risorgimento è passato come un moto contrario alla Chiesa, al Cattolicesimo, talora anche alla religione in generale". E scrive: "Senza negare il ruolo di tradizioni di pensiero diverse, alcune marcate da venature giurisdizionaliste o laiciste, non si può sottacere l'apporto di pensiero e talora di azione dei cattolici alla formazione dello Stato unitario. Dal punto di vista del pensiero politico, basterebbe ricordare tutta la vicenda del neoguelfismo che conobbe in Vincenzo Gioberti un illustre rappresentante; ovvero pensare agli orientamenti cattolico-liberali di Cesare Balbo, Massimo d'Azeglio, Raffaele Lambruschini". Così continua Ratzinger: "Per il pensiero filosofico, politico ed anche giuridico risalta la grande figura di Antonio Rosmini, la cui influenza si e' dispiegata nel tempo, fino ad informare punti significativi della vigente Costituzione italiana.".”


Inoltre nel suo discorso ai rappresentanti dell’Anci – per illustrare poeticamente come i comuni siano espressione di «una comunità di credenti che celebra la Liturgia della domenica e poi si ritrova nelle piazze» – citò un testo di Giosuè Carducci, assai noto per la sua affiliazione alla massoneria e per il suo "Inno a Satana", una ode del 1885 titolata «Il comune rustico», composta dopo un soggiorno estivo in Carnia, il quale recitava «del comun la rustica virtù / Accampata all’opaca ampia frescura / Veggo, ne la stagion de la pastura / Dopo la messa il giorno de la festa...»…
Insomma rivalutando quel pensiero spurio e quella opera sovversiva condannati da Pio IX, costui si vero Papa e cattolico integrale…
Pio IX espresse in un’Allocuzione ufficiale una replica a Vittorio Emanuele, il giorno seguente al 17 marzo 1861, quando venne proclamato a Torino il Regno d'Italia: «Da lungo tempo si chiede al Sommo Pontefice che si riconcilii con il progresso e con la moderna civiltà. Ma come mai potrà avvenire un simile accordo, quando questa moderna civiltà è madre e propagatrice di infiniti errori e di massime opposte alla fede cattolica?»…
Pio IX aveva ragione, infatti a festeggiare l’unità politica d’Italia è la massoneria ancora oggi, insieme alla neo-loggia vaticano-secondista che occupa la Santa Sede…
Il problema, in ogni caso, non è l’unità in sé e per sé, ma il significato e la forma dell’unità, poiché lo stesso Pio IX era favorevole ad una Confederazione di Stati d’Italia… Ergo: occorre ben distinguere il concetto di unità d’Italia, condivisa da Pio IX, da ciò che nella realtà si materializzò a livello politico e militare dal 1848 in poi in nome di tale concetto e ovviamente non condiviso da Pio IX.




https://forum.termometropolitico.it/100116-il-17-marzo-festeggio-san-patrizio-3.html#post1980801
“Rif: Il 17 marzo? Festeggio San Patrizio.”
“150 UNITA': LE TRE LUCI SACRE DEL GRANDE ORIENTE ACCESE NOTTE 17 MARZO
(ASCA) - Roma, 16 mar - Per l'intera notte del 17 marzo, in tutte le logge del Grande Oriente d'Italia rimarranno accese le tre luci sacre della Bellezza, della Forza e della Sapienza. A dare l'annuncio e' Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia (Goi).
''Insieme alle iniziative che il Grande Oriente ha messo in campo per le celebrazioni - rimarca l'avvocato ravennate alla guida del GOI - questo pensiero simbolico vuole essere un sicuro segno di speranza che invita i cittadini alla comunione e al progetto, vegliando sulla nostra amata Italia. La massoneria - conclude Raffi - e' forza morale e lievito per la societa': dara' il proprio contributo di pensiero e di azione per un nuovo racconto identitario. Dopo 150 anni, per restare insieme''.”
-----------------------------------------------------------------------------------
“Nell'udienza concessa il 29 maggio 1876 ai rappresentanti delle 24 città della Lega Lombarda, Pio IX rivolse un discorso di capitale importanza che potrebbe essere definito, come ha sottolineato Antonio Monti, Il Risorgimento italiano giudicato da Pio IX. Pio IX ricorda in quel discorso le origini dei moti che sconvolsero l'ordine politico e sociale della Restaurazione: «Sorge allora una setta, nera di nome e più nera di fatti, e si sparse nel paese, penetrando adagio in molti luoghi (la Carboneria). Più tardi un'altra ne compare che volle chiamarsi giovane: ma per verità era vecchia nella malizia e nelle iniquità(la giovane Italia). A queste due altre ancora ne vennero dietro, ma tutte alla fine portarono le loro acque torbide e dannose alla palude massonica». Questi agitatori e gli illusi da essi guadagnati, riuscirono al «trionfo del disordine e alla vittoria della più perfida rivoluzione».”


“Guardiamo all’Irlanda il cui simbolo è il trifoglio, una straordinaria bandiera di fede e identità
Il 17 marzo è festa: viva san Patrizio!
GIUSEPPE REGUZZONI
Per me il 17 marzo è soprattutto san Patrizio.
Irish Shamrock, il trifoglio, simbolo dell’Irlanda, ma anche Straordinaria bandiera di fede e identità: settecento anni di lotta per la libertà e l’indipendenza, con il più naturale e semplice dei simboli nazionali, sparso su tutti i prati dell’Isola di Smeraldo.
Vuole la leggenda che san Patrizio, l’evangelizzatore dell’isola, si sia trovato a spiegare al popolo irlandese il più complesso
dei dogmi religiosi, l’unità e trinità di Dio, e che, avuta una straordinaria intuizione, abbia raccolto da terra un trifoglio mostrandolo a chi gli stava davanti. Uno e trino, per l’appunto, e per di più straordinariamente verde, simbolo di una vita che a primavera sempre rifiorisce e lascia sperare anche noi che all’inverno di una retorica grigia e strumentale, possa finalmente seguire la rinascita.(…)”


https://it.wikipedia.org/wiki/17_marzo
«1673 - Jacques Marquette e Louis Jolliet iniziano la loro esplorazione dei Grandi Laghi e del fiume Mississippi
https://it.wikipedia.org/wiki/Jacques_Marquette
https://it.wikipedia.org/wiki/Louis_Jolliet
1753 - New York, per la prima volta viene celebrata la festa di san Patrizio
https://it.wikipedia.org/wiki/San_Patrizio
1805 – A Milano viene proclamato il Regno d'Italia in sostituzione della precedente Repubblica italiana del 26 gennaio
1802. Napoleone Bonaparte, già Imperatore dei francesi, viene proclamato Re d'Italia (verrà incoronato nel Duomo di Milano il 26 maggio dello stesso anno).
1848 - Venezia (Milano seguirà con le 5 giornate 18-22 marzo) si solleva contro il dominio austriaco.
1856 - Papa Pio IX pubblica l'enciclica Singulari quidem
https://it.wikipedia.org/wiki/Singulari_quidem
“Singulari quidem è una enciclica di Papa Pio IX, pubblicata il 17 marzo 1856, e scritta all'Episcopato e al clero austriaco, nella quale il Pontefice invita a combattere quelli che lui ritiene errori del tempo moderno, soprattutto l'indifferentismo e il razionalismo, e raccomanda una solida formazione del clero.”
2011 – In occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia solo per il 2011 viene proclamata festa nazionale.»



Maurizio Ruggiero su Stati pre-unitari d’Italia e “risorgimento italiano”, Insorgenze contro-rivoluzionarie, crisi nella Chiesa, restaurazione cattolica, ecc.:


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Como ovejas sin Pastor (http://sicutoves.blogspot.com/)
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https://moimunanblog.com/
“SAN PATRICIO, APÓSTOL DE IRLANDA.
https://moimunanblog.com/2019/03/16/san-patricio/
17 de marzo. San Patricio, Apóstol de Irlanda. 464.
Papas San Dámaso , San Celestino I , San León Magno , St. Hilaire . Reyes de Irlanda: Lóegaire Mac Neill ; Oilioll Molt Mac Dathí .”
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“San Patricio en el Purgatorio. Leyenda aurea. Bx J. de Voragine. XV.”
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“San Patricio y el rey Laoghaire. Legenda aurea. Bx. J. de Voragine. R. de Monbaston. XIV.”
“Foto conmemorativa de los 1500 años de la llegada de San Patricio a Irlanda. 1932.”
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San Patricio predicando. Vidas de santos. Jeanne Montbaston. XIV.
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“San Patricio en el Purgatorio. Vidas de santos. Master of Fauvel. XIV.”
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“Estatua de San Patricio en Tara. Irlanda.”
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Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/)
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«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

Messes :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/messes)
http://liguesaintamedee.ch/messes
“Messes non una cum en Suisse romande et alentours
Qu'est-ce qu'une Messe non una cum ?
C'est une Messe catholique traditionnelle (rite d'avant Vatican II en latin), où le «Pape» actuel n'est pas cité pendant le Canon (la partie la plus importante et sacrée de la Messe) à l'endroit où il devrait l'être s'il était vraiment Pape. Plus d'infos sur le non una cum...
Autres listes de Messes non una cum
Liste des Messes non una cum de l'abbé Romero (dans le monde)
Mise à jour de la liste de Messes - oblatio-munda (http://oblatio-munda.over-blog.com/article-mise-a-jour-de-la-liste-de-messes-121074849.html)
Groupes et communautés particulières
IMBC: Saintes Messes de l'Institut Mater Boni Consilii (en Europe de l'Ouest)
Saintes Messes - Sodalitium (http://www.sodalitium.eu/saintes-messes/)
http://www.sodalitium.eu/saintes-messes/
CMRI: Traditional Catholic Mass Directory (dans le monde, en anglais)”
CMRI Traditional Catholic Latin Mass churches, chapels, schools, seminaries, convents (http://www.cmri.org/traditional-latin-mass-directory.shtml)
http://www.cmri.org/traditional-latin-mass-directory.shtml


"Discipline originelle du carême chrétien."
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/53096662_827567594242589_7092388119902683136_n.jpg ?_nc_cat=100&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=0703410cda21096fcb9e0b38a214cf0a&oe=5D10EEFC

“Neuvaine à Saint Joseph (du 10 au 18 mars).”
17 mars : Saint Patrick, Apôtre de l'Irlande (373-464) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/17-mars-saint-patrick)

“17 Mars : Saint Patrick, Apôtre de l'Irlande (373-464).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/4615/2062/9266/03_17_saint_patrick.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/4615/2062/9266/03_17_saint_patrick.jpg




Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
19-03-19, 23:19
18 MARZO 2019: NONO ED ULTIMO GIORNO della NOVENA (dal 10 al 18 marzo) a S. GIUSEPPE; SAN CIRILLO DI GERUSALEMME, VESCOVO, CONFESSORE E DOTTORE DELLA CHIESA...



«18 MARZO SAN CIRILLO DI GERUSALEMME, VESCOVO E DOTTORE DELLA CHIESA.»
Guéranger, L'anno liturgico - 18 marzo. San Cirillo di Gerusalemme, Vescovo e Dottore della Chiesa (http://www.unavoce-ve.it/pg-18mar.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-18mar.htm





Santo del giorno Archivi - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/category/santo-del-giorno/)
http://www.sodalitium.biz/category/santo-del-giorno/
«18 marzo, San Cirillo di Gerusalemme, Vescovo, Confessore e Dottore della Chiesa, ( 370 – 444).
“A Gerusalemme san Cirillo Vescovo, Confessore e Dottore della Chiesa, il quale, essendo stato dagli Ariani molto ingiuriato per la fede, e più volte cacciato dalla sua Chiesa, finalmente, illustre per gloria di santità, si riposò in pace. Della sua fede intemerata rese poi splendida testimonianza il primo Concilio Ecumenico Costantinopolitano, scrivendone al Papa san Damaso”.
Preghiera di San Cirillo alla Madre di Dio:
Ti Salutiamo, Maria, Madre di Dio venerabile tesoro di tutto l’universo, fiaccola inestinguibile, corona della verginità, scettro della vera fede, tempio indistruttibile, grembo santo e verginale, che hai contenuto l’Incontenibile! Per te è glorificata e adorata la Trinità! Per te esulta il cielo, si rallegrano gli angeli, sono messi in fuga i demoni! Ave a te, per la quale regnano i re e il Figlio Unigenito di Dio è divenuto un faro di luce per coloro che erano nelle tenebre e nell’ombra della morte!»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/cirillo-gerusalemme.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/cirillo-gerusalemme.jpg



"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».







https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/53460666_1767898249978156_8465543220892270592_n.jp g?_nc_cat=109&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=57c8dab950f726aa960ac33aa2c7f88f&oe=5D0357C7


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/53460666_1767898249978156_8465543220892270592_n.jp g?_nc_cat=109&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=57c8dab950f726aa960ac33aa2c7f88f&oe=5D0357C7



https://stateettenetetraditiones.blogspot.com/


https://sardiniatridentina.blogspot.com/2019/03/san-cirillo-gerosolimitano-vescovo.html?m=1
«SAN CIRILLO GEROSOLIMITANO VESCOVO, CONFESSORE E DOTTORE DELLA CHIESA
Doppio.
Paramenti bianchi.
Dal Martirologio Romano del 18 marzo: “A Gerusalemme san Cirillo (313/15-387) Vescovo, Confessore e Dottore della Chiesa, il quale, essendo stato dagli Ariani molto ingiuriato per la fede, e più volte cacciato dalla sua Chiesa, finalmente, illustre per gloria di santità, si riposò in pace. Della sua fede intemerata rese poi splendida testimonianza il primo Concilio Ecumenico Costantinopolitano, scrivendone al Papa san Damaso”.»
https://4.bp.blogspot.com/-4z9L8V7RXoI/XDkli-ELxdI/AAAAAAAACFw/VLvF3uv_Ii0ndPGBaaGZPuOnyKkcW8sAwCLcBGAs/s1600/Michelangelo%252C_Fall_and_Expulsion_from_Garden_o f_Eden_00.jpg


https://4.bp.blogspot.com/-4z9L8V7RXoI/XDkli-ELxdI/AAAAAAAACFw/VLvF3uv_Ii0ndPGBaaGZPuOnyKkcW8sAwCLcBGAs/s1600/Michelangelo%252C_Fall_and_Expulsion_from_Garden_o f_Eden_00.jpg



«LUNEDÌ DELLA SECONDA SETTIMANA DI QUARESIMA
Stazione a San Clemente.
Semidoppio.
Paramenti violacei.
La liturgia odierna riflette le vicende della Chiesa durante la persecuzione di Nerone e di Domiziano, di cui fu prima spettatore e poi vittima Papa san Clemente, titolare della basilica stazionale. La Chiesa nel tempo quaresimale ci invita a coltivare le virtù, specialmente l'umiltà, e ad accogliere gl'insegnamenti del Cristo, per poter fruire della misericordia divina ed essere fatti oggetto di perdono. Non dobbiamo seguire gli Ebrei che nella oro superbia accecante rigettarono il Cristo e perirono nei loro peccati.»







https://www.sursumcorda.cloud/
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
«Carlo Di Pietro - Sursum Corda.»

https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/832-novena-in-onore-di-san-giuseppe-dal-10-3-al-18-3.html
"Novena in onore di san Giuseppe (dal 10.3 al 18.3)."
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/23-a-voi-o-beato-giuseppe.html

https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri.html
https://www.sursumcorda.cloud/massime-e-meditazioni/la-questione-del-papa-eretico.html
“Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/150-preghiera-di-san-pietro-canisio-per-conservare-la-vera-fede.html
“Preghiera di San Pietro Canisio per conservare la vera fede”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/


https://www.agerecontra.it/tag/sursum-corda/







«Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico http://www.radiospada.org e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com
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“18 MARZO 2019 SAN CIRILLO DI GERUSALEMME, VESCOVO, CONFESSORE E DOTTORE DELLA CHIESA...”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/54516126_2579124768783843_3727344285016653824_n.jp g?_nc_cat=109&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=f476fa639af3d33ccdc7609fce1a5ac7&oe=5D4E9E02


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“18 marzo 2019: LUNEDÌ DELLA SECONDA SETTIMANA DI QUARESIMA.”







Como ovejas sin Pastor (http://sicutoves.blogspot.com/)
http://sicutoves.blogspot.com/



https://moimunanblog.com/
“SAN CIRILO DE JERUSALÉN, OBISPO Y DOCTOR BY MOIMUNAN ON 18 MARZO, 2019”
https://moimunanblog.com/2019/03/18/san-cirilo-de-jerusalen-obispo-y-doctor/
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https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/03/image132.jpg
“Muerte de San Jerónimo. Éste aparece a Dan Cirilo.”
https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/03/image138.jpg?w=639
“San Agustín y San Cirilo de Jerusalén. Iluminación de un manuscrito del siglo XVI.”
https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/03/image134.jpg
“San Jerónimo aparece a San Cirilo de Jerusalén. (Detalle). Sano di Pietro. Siena. XV”
https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/03/image136.jpg


https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/03/image131.jpg


https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/03/image132.jpg


https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/03/image135.jpg?w=639


https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/03/image136.jpg


https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/03/image138.jpg?w=639



“RESPUESTAS CATÓLICAS BY MOIMUNAN ON 18 MARZO, 2019”
https://moimunanblog.com/2019/03/18/respuestas-catolicas/
https://moimunnanblog.files.wordpress.com/2013/01/cisma-o-fe.pdf





https://lacontrerevolution.wordpress.com/


http://wordpress.catholicapedia.net/


http://www.catholique-sedevacantiste.fr/




Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/)
http://liguesaintamedee.ch/
https://www.facebook.com/SaintAmedee/
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

Messes :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/messes)
http://liguesaintamedee.ch/messes


"Discipline originelle du carême chrétien."
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/53096662_827567594242589_7092388119902683136_n.jpg ?_nc_cat=100&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=0703410cda21096fcb9e0b38a214cf0a&oe=5D10EEFC


“Neuvaine à Saint Joseph (du 10 au 18 mars).”


18 mars : Saint Cyrille de Jérusalem, Évêque, Docteur de l'Église (315-386) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/18-mars-saint-cyrille)
“18 mars : Saint Cyrille de Jérusalem, Évêque, Docteur de l'Église (315-386)”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/4815/2062/9275/03_18_saint_cyrille_jerusalem.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/4815/2062/9275/03_18_saint_cyrille_jerusalem.jpg




Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
20-03-19, 01:00
19 MARZO 2019: SAN GIUSEPPE, SPOSO DELLA SANTISSIMA VERGINE MARIA E PATRONO DELLA CHIESA UNIVERSALE…



«19 MARZO SAN GIUSEPPE, SPOSO DELLA SANTISSIMA VERGINE E PATRONO DELLA CHIESA UNIVERSALE.»
Guéranger, L'anno liturgico - 19 marzo. San Giuseppe, Sposo della Santissima Vergine e Patrono della Chiesa Universale (http://www.unavoce-ve.it/pg-19mar.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-19mar.htm





San Giuseppe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-giuseppe/)
http://www.sodalitium.biz/san-giuseppe/
«19 marzo, San Giuseppe, Sposo della B. V. Maria e Patrono della Chiesa Universale.
“Nella Giudea il natale di san Giuseppe, Sposo della Beatissima Vergine Maria, Confessore, il quale dal Sommo Pontefice Pio nono, secondo i voti e le preghiere di tutto l’Orbe cattolico, fu dichiarato Patrono della Chiesa universale”.
Glorioso san Giuseppe, la cui potenza si estende a tutte le nostre necessità, e sai rendere possibili le cose più impossibili, rivolgi i tuoi occhi di padre buono sugli interessi dei tuoi figli. Negli affanni e nelle pene che ci opprimono, ricorriamo con fiducia a Te! Degnati di prendere sotto la tua caritatevole protezione questo affare importante e difficile, causa delle nostre preoccupazioni. Così sia ( San Francesco di Sales)»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/SmantoSGius-cop.png
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/4ad0cdc1bf2a28367cc32be770aeadbe-300x247.jpg


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http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/4ad0cdc1bf2a28367cc32be770aeadbe-300x247.jpg




Della festa di San Giuseppe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/della-festa-san-giuseppe/)
http://www.sodalitium.biz/della-festa-san-giuseppe/
«Catechismo Maggiore di San Pio X. Della festa di San Giuseppe sposo della SS. Vergine Patrono della Chiesa.
185 D. Perché la Chiesa celebra con speciale solennità la festa di S. Giuseppe?

R. La Chiesa celebra con speciale solennità la festa di S. Giuseppe, perché egli é stato uno dei più grandi santi, sposo di Maria Vergine, padre putativo di Gesù Cristo, e fu dichiarato Patrono della Chiesa.

186 D. Che cosa vuoi dire: Giuseppe fu padre putativo di Gesù Cristo?

R. Le parole: Giuseppe fu padre putativo di Gesù Cristo, voglion dire che egli era comunemente creduto padre di Gesù Cristo, perché adempì verso di lui gli offici paterni.

187 D. Dove dimorava d’ordinario S. Giuseppe?

R. S. Giuseppe d’ordinario dimorava in Nazaret, piccola città della Galilea.

188 D. Qual’era la professione di S. Giuseppe?

R. S. Giuseppe, benché fosse della stirpe reale di David, era povero, e ridotto a guadagnarsi il vitto colla fatica delle sue mani.

189 D. Che cosa c’insegna la povertà della famiglia di Gesù Cristo?

R. La povertà della famiglia di Gesù Cristo c’insegna a distaccare il cuore dalle ricchezze, e a soffrire volentieri la povertà, se Dio ci vuole in questo stato.

190 D. A qual gloria crediamo noi, che Iddio abbia elevato S. Giuseppe nel cielo?

R. Noi crediamo che Iddio abbia elevato San Giuseppe ad un’altissima gloria, quanto è stato eminente il suo grado e la sua santità sulla terra.

191 D. Qual’è la protezione di S. Giuseppe verso i suoi devoti?

R. La protezione di S. Giuseppe verso i suoi devoti è potentissima, perché non è credibile che Gesù Cristo voglia negare alcuna grazia ad un Santo a cui in terra ha voluto esser soggetto.

192 D. Qual grazia speciale dobbiamo noi sperare dall’intercessione di S. Giuseppe?

R. La grazia speciale che noi dobbiamo sperare dall’intercessione di S. Giuseppe è quella di una buona morte, perché egli ebbe la sorte di morire tra le braccia di Gesù e di Maria.

193 D. Che cosa dobbiamo noi fare per meritarci la protezione di S. Giuseppe?

R. Per meritarci la protezione di S. Giuseppe noi dobbiamo invocarlo sovente, e imitarlo nelle sue virtù, e sopratutto nella sua umiltà e perfetta rassegnazione alla divina volontà, la quale fu sempre la regola delle sue azioni.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/eglise_vitraux075.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/eglise_vitraux075.jpg




La festa di san Giuseppe - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/la-festa-san-giuseppe/)
http://www.centrostudifederici.org/la-festa-san-giuseppe/
“La festa di san Giuseppe 19 marzo 2019
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
La festa di san Giuseppe
Auguri a tutti i lettori per la festa di san Giuseppe, Patrono della Chiesa Universale.
Catechismo Maggiore di San Pio X – Della festa di San Giuseppe sposo della SS. Vergine Patrono della Chiesa
Della festa di San Giuseppe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/della-festa-san-giuseppe/)
http://www.sodalitium.biz/della-festa-san-giuseppe/
Decreto di Pio IX proclamante San Giuseppe Patrono della Chiesa Universale”
Decreto di Pio IX proclamante San Giuseppe Patrono della Chiesa Universale - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/decreto-di-pio-ix-proclamante-san-giuseppe-patrono-della-chiesa-universale/)
Evviva San Giuseppe! - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/evviva-san-giuseppe/)
http://www.centrostudifederici.org/wp-content/uploads/2019/03/Scansione-2-copia-520x330.jpeg
http://www.centrostudifederici.org/wp-content/uploads/2018/03/f8631447cfab082c084be3c530df2db6-262x300.jpg


http://www.centrostudifederici.org/wp-content/uploads/2019/03/Scansione-2-copia-520x330.jpeg


http://www.centrostudifederici.org/wp-content/uploads/2018/03/f8631447cfab082c084be3c530df2db6-262x300.jpg




https://www.agerecontra.it/tag/sodalitium/
https://www.agerecontra.it/2019/03/la-festa-di-san-giuseppe/
https://www.agerecontra.it/wp-content/uploads/2019/03/Scansione-2-copia-520x330.jpeg-300x190.jpg
https://www.agerecontra.it/2019/03/catechismo-maggiore-di-san-pio-x-della-festa-di-san-giuseppe-sposo-della-ss-vergine-patrono-della-chiesa/
https://www.agerecontra.it/wp-content/uploads/2019/03/eglise_vitraux075-300x225.jpg




SANTE MESSE celebrate dai Sacerdoti dell’“Istituto Mater Boni Consilii” (I.M.B.C.):


"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”





SANTA MESSA celebrata da Don Floriano Abrahamowicz a Paese (Treviso) alle ore 19.30 stasera 19 MARZO 2019, FESTA DI SAN GIUSEPPE:


«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
Festa di San Giuseppe sposo della BVM
https://www.youtube.com/watch?v=6fpJ2SWL_oY
II domenica di Quaresima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=J3p4EMytkio
1° domenica di Quaresima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=T2g-OaQT_0A
1° domenica di Quaresima - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=zN-HlOYhoh4
Sacre Ceneri
https://www.youtube.com/watch?v=240n2FtviH0
Domenica Quinquagesima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=1D09coEEvKs
Domenica Sexagesima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=7apAxHX0B0w
Domenica Septuagesima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=eW58hW30T5Y
V domenica d. Epifania (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=adVRJ95yZLk
V domenica d. Epifania - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=oJR8QmeMXOs
IV dom. dopo l'Epifania (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=tmgotU8TwQw
IV domenica dopo Epifania (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=BBMsKuQKlgQ
Purificazione della S. Vergine Maria (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=rS2tdVj3e_A
III dom. dopo l'Epifania
https://www.youtube.com/watch?v=vqLfMJ2qKmo
III domenica dopo l'Epifania - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=zHEiqmjKQNk
II domenica dopo l'Epifania - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=MtQwadP5PVs
Sacra Famiglia (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=M83o5Eohbdc
Epifania di N S G C - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=fUnwOAcw1Vs
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».







https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/54213640_1768993256535322_7318475791069609984_n.jp g?_nc_cat=106&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=fa076c1709a0cd84aff5655f4a98880b&oe=5D04CCF1


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/54213640_1768993256535322_7318475791069609984_n.jp g?_nc_cat=106&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=fa076c1709a0cd84aff5655f4a98880b&oe=5D04CCF1



https://stateettenetetraditiones.blogspot.com/


https://sardiniatridentina.blogspot.com/2018/03/san-giuseppe-sposo-di-maria-confessore.html?m=0
“San Giuseppe, Sposo di Maria, Confessore, Patrono della Chiesa Universale
Il culto a san Giuseppe, Sposo verginale di Maria Santissima e Nutrizio del Verbo Incarnato, nacque in Terra Santa nei primi secoli e si sviluppò come culto privato fino al Medioevo. Il culto liturgico pubblico inizia solo nel IX secolo in Occidente e nel X in Oriente. La festa del 19 marzo fu per la prima volta solennemente celebrata dai Serviti nel 1234. Esso assunse uno sviluppo considerevole nel XV secolo grazie soprattutto a santa Brigida, a Jean Gerson ed a san Bernardino. Sisto IV nel 1472 inserì la sua memoria nel Breviario con il grado simplex. San Pio V la elevò al rito duplex. Gregorio XV ne fece una festa di precetto nel 1621. Clemente X (1670) elevò la festa al rito duplex IIae classis. Clemente XI (1714) dotò san Giuseppe di messa e ufficio propri. Pio IX l’8 dicembre 1870, dichiarando san Giuseppe Patrono della Chiesa Universale, elevava la festa del 19 marzo a rito duplex Iae classis. Il medesimo Papa il 7 Luglio 1871 col decreto “Inclytum Patriarcam” riconobbe a san Giuseppe il diritto ad un culto superiore a quello degli altri Santi, compreso san Pietro. Leone XIII, nell’enciclica “Quamquam Pluries” espose la dottrina sul santo Patriarca e lo propose modello e avvocato di tutte le famiglie cristiane: «Giuseppe fu il custode, l’amministratore e il difensore legittimo e naturale della divina famiglia».
INTROITUS
Ps 91:13-14.- Justus ut palma florébit: sicut cedrus Líbani multiplicábitur: plantátus in domo Dómini: in átriis domus Dei nostri. ~~ Ps 91:2.- Bonum est confiteri Dómino: et psállere nómini tuo, Altíssime. ~~ Glória ~~ Justus ut palma florébit: sicut cedrus Líbani multiplicábitur: plantátus in domo Dómini: in átriis domus Dei nostri.
Ps 91:13-14.- Il giusto fiorisce come palma, cresce come cedro del Libano: piantato nella casa del Signore: negli atrii della casa del nostro Dio. ~~ Ps 91:2.- É bello lodarTi, o Signore: e inneggiare al tuo nome, o Altissimo. ~~ Gloria ~~ Il giusto fiorisce come palma, cresce come cedro del Libano: piantato nella casa del Signore: negli atrii della casa del nostro Dio.
Gloria
ORATIO
Orémus.
Sanctíssimæ Genetrícis tuæ Sponsi, quaesumus. Dómine, méritis adjuvémur: ut, quod possibílitas nostra non óbtinet, ejus nobis intercessióne donétur: Qui vivis et regnas cum Deo Patre, in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
Ti preghiamo, o Signore, fa che, aiutati dai meriti dello Sposo della Tua Santissima Madre, ciò che da noi non possiamo ottenere ci sia concesso per la sua intercessione: Tu che sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Si fa la commemorazione della feria di Quaresima.
LECTIO
Léctio libri Sapiéntiæ.
Eccli 45:1-6.
Diléctus Deo et homínibus, cuius memória in benedictióne est. Símilem illum fecit in glória sanctórum, et magnificávit eum in timóre inimicórum, et in verbis suis monstra placávit. Glorificávit illum in conspéctu regum, et iussit illi coram pópulo suo, et osténdit illi glóriam suam. In fide et lenitáte ipsíus sanctum fecit illum, et elégit eum ex omni carne. Audívit enim eum et vocem ipsíus, et indúxit illum in nubem. Et dedit illi coram præcépta, et legem vitæ et disciplínæ.
Fu caro a Dio e agli uomini, la sua memoria è in benedizione. Il Signore lo fece simile ai Santi nella gloria e lo rese grande e terribile ai nemici: e con la sua parola fece cessare le piaghe. Lo glorificò al cospetto del re e gli diede i comandamenti per il suo popolo, e gli fece vedere la sua gloria. Per la sua fede e la sua mansuetudine lo consacrò e lo elesse tra tutti i mortali. Dio infatti ascoltò la sua voce e lo fece entrare nella nuvola. Faccia a faccia gli diede i precetti e la legge della vita e della scienza.
GRADUALE
Ps 20:4-5.
Dómine, prævenísti eum in benedictiónibus dulcédinis: posuísti in cápite ejus corónam de lápide pretióso.
V. Vitam pétiit a te, et tribuísti ei longitúdinem diérum in saeculum saeculi.
O Signore, lo hai prevenuto con fauste benedizioni: gli ponesti sul capo una corona di pietre preziose.
V. Ti chiese vita e Tu gli concedesti la estensione dei giorni per i secoli dei secoli.
TRACTUS
Ps 111:1-3.
Beátus vir, qui timet Dóminum: in mandátis ejus cupit nimis.
V. Potens in terra erit semen ejus: generátio rectórum benedicétur.
V. Glória et divítiæ in domo ejus: et justítia ejus manet in saeculum saeculi.
Beato l’uomo che teme il Signore: e mette ogni delizia nei suoi comandamenti.
V. La sua progenie sarà potente in terra: sarà benedetta la generazione dei giusti.
V. Gloria e ricchezza sono nella sua casa: e la sua giustizia dura in eterno.
EVANGELIUM
Sequéntia ☩ sancti Evangélii secúndum Matthaeum.
Matt 1:18-21.
Cum esset desponsáta Mater Jesu María Joseph, ántequam convenírent, invénta est in útero habens de Spíritu Sancto. Joseph autem, vir ejus, cum esset justus et nollet eam tradúcere, vóluit occúlte dimíttere eam. Hæc autem eo cogitánte, ecce, Angelus Dómini appáruit in somnis ei, dicens: Joseph, fili David, noli timére accípere Maríam cónjugem tuam: quod enim in ea natum est, de Spíritu Sancto est. Páriet autem fílium, et vocábis nomen ejus Jesum: ipse enim salvum fáciet pópulum suum a peccátis eórum.
Essendo Maria, la Madre di Gesù, sposata a Giuseppe, prima di abitare con lui fu trovata incinta, per virtù dello Spirito Santo. Ora, Giuseppe, suo marito, essendo giusto e non volendo esporla all’infamia, pensò di rimandarla segretamente. Mentre pensava questo, ecco apparirgli in sogno un Angelo del Signore, che gli disse: Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere Maria come tua sposa: poiché quel che è nato in lei è opera dello Spirito Santo. Ella partorirà un figlio, cui porrai nome Gesù: perché egli libererà il suo popolo dai suoi peccati.
Credo
OFFERTORIUM
Ps 88:25.
Véritas mea et misericórdia mea cum ipso: et in nómine meo exaltábitur cornu ejus.
La mia fedeltà e la mia misericordia sono con lui: e nel mio nome sarà esaltata la sua potenza.
SECRETA
Débitum tibi, Dómine, nostræ réddimus servitútis, supplíciter exorántes: ut, suffrágiis beáti Joseph, Sponsi Genetrícis Fílii tui Jesu Christi, Dómini nostri, in nobis tua múnera tueáris, ob cujus venerándam festivitátem laudis tibi hóstias immolámus. Per eundem Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Ti rendiamo, o Signore, il doveroso omaggio della nostra sudditanza, prengandoTi supplichevolmente, di custodire in noi i tuoi doni per intercessione del beato Giuseppe, Sposo della Madre del Figlio Tuo Gesù Cristo, nostro Signore, nella cui veneranda solennità Ti presentiamo appunto queste ostie di lode. Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Si fa la commemorazione della feria di Quaresima.
PRÆFATIO DE SANCTO JOSEPH
Vere dignum et justum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: Et te in Festivitate beáti Joseph débitis magnificáre præcóniis, benedícere et prædicáre. Qui et vir justus, a te Deíparæ Vírgini Sponsus est datus: et fidélis servus ac prudens, super Famíliam tuam est constitútus: ut Unigénitum tuum, Sancti Spíritus obumbratióne concéptum, paterna vice custodíret, Jesum Christum, Dóminum nostrum. Per quem majestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admítti júbeas, deprecámur, súpplici confessióne dicéntes:
E’ veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e dovunque a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno: noi ti glorifichiamo, ti benediciamo e solennemente ti lodiamo nella festività di San Giuseppe. Egli, uomo giusto, da te fu prescelto come Sposo della Vergine Madre di Dio, e servo saggio e fedele fu posto a capo della tua famiglia, per custodire, come padre, il tuo unico Figlio, concepito per opera dello Spirito Santo, Gesù Cristo nostro Signore. Per mezzo di lui gli Angeli lodano la tua gloria, le Dominazioni ti adorano, le Potenze ti venerano con tremore. A te inneggiano i Cieli, gli Spiriti celesti e i Serafini, uniti in eterna esultanza. Al loro canto concedi, o Signore, che si uniscano le nostre umili voci nell'inno di lode:
COMMUNIO
Matt 1:20.
Joseph, fili David, noli timére accípere Maríam cónjugem tuam: quod enim in ea natum est, de Spíritu Sancto est.
Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere Maria come tua sposa: poiché quel che è nato in lei è opera dello Spirito Santo.
POSTCOMMUNIO
Orémus.
Adésto nobis, quaesumus, miséricors Deus: et, intercedénte pro nobis beáto Joseph Confessóre, tua circa nos propitiátus dona custódi. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo
Assistici, Te ne preghiamo, O Dio misericordioso: e, intercedendo per noi il beato Giuseppe Confessore, propizio custodisci in noi i tuoi doni. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.”
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«Carlo Di Pietro - Sursum Corda.
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare san Giuséppe, Sposo della beatissima Vergine Maria, Confessore, il quale dal Sommo Pontefice Pio nono, secondo i voti e le preghiere di tutto l’Orbe cattolico, fu dichiarato Patrono della Chiesa universale. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo speciale Santo emblema di tutte le virtù, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Giuseppe possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.»

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“+ Glorioso San Giuseppe castissimo Sposo pregate per noi e per la Santa Romana Chiesa. +”
“Evviva San Giuseppe! Custode del Bambino Gesù e della Vergine Maria, Capo della Sacra Famiglia.”
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“Sursum Corda Felpa San Giuseppe 2018 - Sancte Joseph, Patrone S. Ecclesiae, ora pro nobis!”
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"Novena in onore di san Giuseppe (dal 10.3 al 18.3)."

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“Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”
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“Preghiera di San Pietro Canisio per conservare la vera fede”
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“Dio mio, vi ringrazio che mi avete data questa santa fede, e che l'avete renduta a noi così chiara coll'avveramento delle profezie, colla verità de' miracoli, colla costanza de' martiri, colla santità della dottrina e colla prodigiosa propagazione della medesima per tutto il mondo; che se non fosse vera, bisognerebbe dire che voi ci avete ingannati in farcela credere con tanti contrassegni che ce ne avete dati.”
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«Io credo tutto quel che la Chiesa m'insegna a credere, perché tutto voi ce l'avete rivelato. Né pretendo comprendere colla mia mente quei misteri che son superiori alla mia mente; basta che voi l'avete detto. Vi prego ad accrescere in me la fede: Adauge nobis fidem (Luc. XVII, 5).»
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«Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico http://www.radiospada.org e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com
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«19 MARZO 2019: SAN GIUSEPPE, SPOSO DELLA SANTISSIMA VERGINE (FESTA DI PRECETTO).»
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«“Quamquam pluries”. La fondamentale Enciclica di Leone XIII su san Giuseppe
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Il Papa accludeva all’Enciclica una apposita preghiera a san Giuseppe

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa. Deh! per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni. Proteggi, o provvido Custode della Divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo; cessa da noi, o Padre amantissimo, cotesta peste di errori e di vizi, che ammorba il mondo; ci assisti propizio dal Cielo in questa lotta contro il potere delle tenebre, o nostro fortissimo Protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la Santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio, acciocché a tuo esempio, e mercé il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire, e conseguire l’eterna beatitudine in cielo. E così sia.
(Indulgenza di 3 anni ogni volta. Indulgenza di 7 anni nel mese di ottobre dopo la recita del Rosario. Indulgenza plenaria, alle solite condizioni, se detta tutti i giorni per un mese intero)»


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«19 marzo 2019: MARTEDÌ DELLA SECONDA SETTIMANA DI QUARESIMA.»
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«Il 19 marzo 1227 Papa Gregorio IX dei conti di Segni viene esaltato al Sommo Pontificato.»
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«Il 19 marzo 1721 muore Papa Clemente XI Albani, Sommo Pontefice.»
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«"Il comunismo è intrinsecamente perverso e non si può ammettere in nessun campo la collaborazione con esso da parte di chiunque voglia salvare la civilizzazione cristiana". (Pio XI, Divini Redemptoris, 19 marzo 1937).»
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Como ovejas sin Pastor (http://sicutoves.blogspot.com/)
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«PLEGARIA A SAN JOSÉ BY MOIMUNAN ON 19 MARZO, 2019»
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«LA ESCALERA DE SAN JOSÉ BY MOIMUNAN ON 19 MARZO, 2019»
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«SAN JOSÉ, ESPOSO DE MARÍA, MADRE DE JESÚS BY MOIMUNAN ON 19 MARZO, 2019»
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Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/)
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«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”
Messes :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/messes)

"Discipline originelle du carême chrétien."
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https://le-petit-sacristain.blogspot.com/2019/03/litanies-de-la-paternelle-protection-de-saint-joseph.html
"Méditation : Marie est donnée en mariage à Saint Joseph"
"Litanies de Saint Joseph"
"Supplique à Saint Joseph"
"Sermon pour la Fête de Saint Joseph"

19 mars : Saint Joseph, Époux de la Très Sainte Vierge Marie :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/19-mars-saint-joseph)
«19 mars : Saint Joseph, Époux de la Très Sainte Vierge Marie.»
http://liguesaintamedee.ch/application/files/4915/2118/7882/saint_joseph.jpg


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Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
21-03-19, 01:36
20 MARZO 2019: San Vulfrano, beato Ambrogio Sansedoni, Confessore e discepolo di Sant’Alberto Magno; Santa Claudia e compagne martiri...



https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
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Santa Claudia e compagne (http://www.santiebeati.it/dettaglio/46050)
http://www.santiebeati.it/dettaglio/46050
"Il 20 marzo il ‘Martirologio Romano’ commemora un gruppo di sette donne martiri e cioè: Claudia, Alessandra, Eufrasia, Matrona, Giuliana, Eufemia e Teodosia, le quali, in piena persecuzione dei cristiani nel secolo IV, sotto l’imperatore Massimino Cesare (309-313), furono arrestate ad Amiso (odierna Turchia).
Esse condividendo fede e coraggio, rimproverarono al preside di Amiso la sua crudeltà e la sua ingiustizia nel condannare i cristiani.
Professandosi esse stesse cristiane, non abiurarono, non sacrificarono agli dei, come chiedeva loro il preside, che le fece flagellare; Claudia e le altre accettarono la tortura e disposte a fare la scelta vincente della morte terrena in cambio della vita eterna, pertanto furono gettate in una fornace ardente.
Bisogna dire che delle sette martiri, vengono ricordate almeno con nomi simili fra altre sette martiri annegate ad Ancira, Alessandra, Claudia, Eufrasia e Matrona; mentre le altre tre Giuliana, Eufemia e Teodosia, si possono identificare nelle martiri Giulitta, Eufemia e Tecusa, gruppo commemorato il 18 maggio.
Da questi studi si potrebbe dedurre che i due gruppi di Amiso e di Ancira siano doppioni di se stessi.
Ad ogni modo, i calendari da tanti secoli riportano, in particolare s. Claudia al 20 marzo, magari non nominando le sue compagne di martirio."







Beato Ambrogio Sansedoni - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/beato-ambrogio-sansedoni/)
http://www.sodalitium.biz/beato-ambrogio-sansedoni/
«20 marzo, beato Ambrogio Sansedoni, Confessore (Siena, 16 aprile 1220 – Siena, 20 marzo 1286), discepolo di sant’Alberto Magno.
“A Siéna, nella Toscana, il Beato Ambrogio, dell’ordine dei Predicatori, famoso per santità, predicazione e miracoli”.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/ora_cuci_parete_sx_5_Lensini.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/ora_cuci_parete_sx_5_Lensini.jpg



"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”





«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
Festa di San Giuseppe sposo della BVM
https://www.youtube.com/watch?v=6fpJ2SWL_oY
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».







http://www.centrostudifederici.org/cristianofobia-israeliana/
"Cristianofobia israeliana 20 marzo 2019
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 24/19 del 20 marzo 2019, Santa Claudia."







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«Carlo Di Pietro - Sursum Corda.»

https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/832-novena-in-onore-di-san-giuseppe-dal-10-3-al-18-3.html
"Novena in onore di san Giuseppe (dal 10.3 al 18.3)."
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/23-a-voi-o-beato-giuseppe.html

https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri.html
https://www.sursumcorda.cloud/massime-e-meditazioni/la-questione-del-papa-eretico.html
“Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/150-preghiera-di-san-pietro-canisio-per-conservare-la-vera-fede.html
“Preghiera di San Pietro Canisio per conservare la vera fede”
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«Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico http://www.radiospada.org e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com
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“20 marzo 2019: MERCOLEDÌ DELLA SECONDA SETTIMANA DI QUARESIMA.”
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«Il 20 marzo 1861, tre giorni dopo la proclamazione del Regno di Italia, si arrendeva Civitella del Tronto, la Fedelissima, l'ultima roccaforte del Regno delle Due Sicilie. Radio Spada rende onore a coloro che resistettero eroicamente alla Rivoluzione Italiana in nome e a difesa della Santa Chiesa, fautrice della vera nazione italiana, e dei legittimi Sovrani.»
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Como ovejas sin Pastor (http://sicutoves.blogspot.com/)
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https://lacontrerevolution.wordpress.com/


http://wordpress.catholicapedia.net/


http://www.catholique-sedevacantiste.fr/



Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/)
http://liguesaintamedee.ch/
https://www.facebook.com/SaintAmedee/
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”


Messes :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/messes)

"Discipline originelle du carême chrétien."
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20 mars : Saint Wulfran, Archevêque de Sens (647-720) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/20-mars-saint-wulfran)
“20 mars : Saint Wulfran, Archevêque de Sens (647-720)”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/9215/2118/8210/saint_vulfran.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/9215/2118/8210/saint_vulfran.jpg




Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
22-03-19, 00:47
21 MARZO 2019: SAN BENEDETTO, ABATE E CONFESSORE…



«21 MARZO SAN BENEDETTO, ABATE»
“Guéranger, L'anno liturgico - 21 marzo. San Benedetto, Abate”
Guéranger, L'anno liturgico - 21 marzo. San Benedetto, Abate (http://www.unavoce-ve.it/pg-21mar.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-21mar.htm





«San Benedetto - Sodalitium
San Benedetto - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-benedetto/)
http://www.sodalitium.biz/san-benedetto/
21 marzo, San Benedetto, Abate (Norcia, 480 circa – Montecassino, 21 marzo 547).
“A Montecassino il natale di san Benedetto Abate, il quale restaurò e meravigliosamente propagò nell’Occidente la disciplina monastica, che era quasi estinta. La sua vita, gloriosa per virtù e per miracoli, fu scritta dal beato Gregorio Papa”.
Per quel zelo veramente apostolico onde voi, o gran patriarca s. Benedetto, spezzaste gli idoli, atterraste i templi, bruciaste i boschi sacri che tenevano gli abitatori del Monte Cassino fra le tenebre del paganesimo, e stabiliste in tutti quei dintorni la fede di Gesù Cristo, indi gettaste, con la fabbricazione del vostro monastero, i fondamenti di quel grand’Ordine che diede alla santa Sede più di quaranta Pontefici, al sacro Collegio più di duecento Cardinali, alla Chiesa più di tre mila Santi canonizzati, oltre infiniti coltivatori alle lettere ed alle scienze: ottenete a noi tutti la grazia d’impegnarci con ogni sforzo possibile a procurare il vantaggio così temporale come spirituale di tutti ì nostri fratelli. Così sia.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/benedetto.jpg
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"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”





«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
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Festa di San Giuseppe sposo della BVM
https://www.youtube.com/watch?v=6fpJ2SWL_oY
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».





https://www.agerecontra.it/2015/10/san-francesco-d%C2%B9assisi-nella-penna-di-mons-benigni-i-parte/







https://forum.termometropolitico.it/5058-fiori-sull-altare-di-s-giuseppe-sposo-della-beata-vergine-maria-7.html
“21 marzo (11 luglio) - S. Benedetto da Norcia.”
https://forum.termometropolitico.it/303796-21-marzo-11-luglio-s-benedetto-da-norcia.html
https://forum.termometropolitico.it/303796-21-marzo-11-luglio-s-benedetto-da-norcia-6.html
“La medaglia o croce di san Benedetto.”
https://forum.termometropolitico.it/389676-la-medaglia-o-croce-di-san-benedetto.html
“L'Ordine di san Benedetto. Informazioni sui monaci benedettini. ORDO SANCTI BENEDICTI: I BENEDETTINI.”
https://forum.termometropolitico.it/85777-l-ordine-di-san-benedetto-informazioni-sui-monaci-benedettini.html
“Benedettini per il cattolicesimo integrale.”
https://forum.termometropolitico.it/519561-benedettini-per-il-cattolicesimo-integrale.html







https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
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https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/54436985_1771725409595440_6739625860128571392_n.jp g?_nc_cat=102&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=4b3f9289daa91cb6911068cd35b1e30e&oe=5D14A0E9



https://sardiniatridentina.blogspot.com/2018/03/san-benedetto-abate.html?m=0
"San Benedetto Abate
San Benedetto da Norcia, nobile Romano, lasciati gli studi secolari si ritirò a Subiaco a menar vita ascetica. Unitisi a lui alcuni discepoli, attratti dalla sua santità, li diresse con la Regola che poi scrisse. Il Patriarca del Monachesimo Occidentale, il Padre e Patrono dell'Europa Cristiana, ripieno di Spirito Santo e ricco di meriti, passò al Signore il 21 marzo 547.

INTROITUS
Ps 36.30-31.- Os iusti meditábitur sapiéntiam, et lingua eius loquétur iudícium: lex Dei eius in corde ipsíus. ~~ Ps 36:1.- Noli æmulári in malignántibus: neque zeláveris faciéntes iniquitátem. ~~ Glória ~~ Os iusti meditábitur sapiéntiam, et lingua eius loquétur iudícium: lex Dei eius in corde ipsíus.

Ps 36.30-31.- La bocca del giusto pronuncia parole di saggezza, la sua lingua parla con rettitudine; ha nel cuore la legge del suo Dio. ~~ Ps 36:1.- Non invidiare i malvagi e non essere geloso degli operatori di iniquità. ~~ Gloria ~~ La bocca del giusto pronuncia parole di saggezza, la sua lingua parla con rettitudine; ha nel cuore la legge del suo Dio.

Gloria

ORATIO
Orémus.
Intercessio nos, quaesumus Domine, beati Benedicti Abbatis commendet: ut, quod nostris meritis non valemus, eius patrocinio assequamur.Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
L’intercessione del beato Benedetto Abate ci sia d’appoggio presso di Te, o Signore, affinché per il suo patrocinio otteniamo ciò che non possiamo conseguire con i nostri meriti. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Si fa la commemorazione della feria di Quaresima.

LECTIO
Lectio libri Sapientiæ.
Eccli 45:1-6
Diléctus Deo et homínibus, cuius memória in benedictióne est. Símilem illum fecit in glória sanctórum, et magnificávit eum in timóre inimicórum, et in verbis suis monstra placávit. Gloríficávit illum in conspéctu regum, et iussit illi coram pópulo suo, et osténdit illi glóriam suam. In fide et lenitáte ipsíus sanctum fecit illum, et elégit eum; ex omni carne. Audívit enim eum et vocem ipsíus, et indúxit illum in nubem. Et dedit illi coram præcépta, et legem vitæ et disciplínæ.

Fu amato da Dio e dagli uomini: il suo ricordo è benedizione. Lo rese glorioso come i santi e lo rese grande a timore dei nemici. Per la sua parola fece cessare i prodigi e lo glorificò davanti ai re; gli diede autorità sul suo popolo e gli mostrò una parte della sua gloria. Lo santificò nella fedeltà e nella mansuetudine; lo scelse fra tutti i viventi. Gli fece udire la sua voce; lo introdusse nella nube oscura e gli diede a faccia a faccia i comandamenti, legge di vita e di intelligenza

GRADUALE
Ps 20:4-5
Dómine, prævenísti eum in benedictiónibus dulcédinis: posuísti in cápite eius corónam de lápide pretióso.
V. Vitam pétiit a te, et tribuísti ei longitúdinem diérum in saeculum saeculi.

Lo hai prevenuto, Signore,con dolci benedizioni: hai posto sul suo capo una corona di gemme preziose.
V. Vita ti ha chiesto, a lui l'hai concessa, lunghi giorni in eterno, senza fine.

ALLELUIA
Allelúia, allelúia
Ps 91:13
Iustus ut palma florébit: sicut cedrus Líbani multiplicábitur. Allelúia.

Alleluia, alleluia
Il giusto fiorirà come un giglio e crescerà come un cedro del Libano. Alleluia.

EVANGELIUM
Sequéntia ☩ sancti Evangélii secúndum Lucam.
Luc 12.35-40
In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Sint lumbi vestri præcíncti, et lucernæ ardéntes in mánibus vestris, et vos símiles homínibus exspectántibus dóminum suum, quando revertátur a núptiis: ut, cum vénerit et pulsáverit, conféstim apériant ei. Beáti servi illi, quos, cum vénerit dóminus, invénerit vigilántes: amen, dico vobis, quod præcínget se, et fáciet illos discúmbere, et tránsiens ministrábit illis. Et si vénerit in secúnda vigília, et si in tértia vigília vénerit, et ita invénerit, beáti sunt servi illi. Hoc autem scitóte, quóniam, si sciret paterfamílias, qua hora fur veníret, vigiláret útique, et non síneret pérfodi domum suam. Et vos estóte paráti, quia, qua hora non putátis, Fílius hóminis véniet.

In quel tempo: Disse Gesù ai suoi discepoli: «I vostri fianchi sian cinti ed accese nelle vostre mani le lucerne, come coloro che aspettano il loro padrone quando torni da nozze, per aprirgli appena giunge e picchia. Beati quei servi che il padrone, arrivando, troverà desti. In verità vi dico, che, cintosi, li farà sedere a tavola e si metterà a servirli. E se giungerà alla seconda vigilia e se giungerà alla terza vigilia e li troverà così, beati loro! Sappiate pero che se il padrone conoscesse in qual ora viene il ladro, veglierebbe senza dubbio, e non si lascerebbe sfondare la casa. E anche voi tenetevi pronti, perché, nell'ora che non pensate, verrà il Figlio dell'uomo.

OFFERTORIUM
Ps 20.3; 20:4
Desidérium ánimæ eius tribuísti ei, Dómine, et voluntáte labiórum eius non fraudásti eum: posuísti in cápite eius corónam de lápide pretióso.

Hai soddisfatto il desiderio del suo cuore, non hai respinto il voto delle sue labbra e hai posto sul suo capo una corona di gemme preziose.

SECRETA
Sacris altáribus, Dómine, hóstias superpósitas sanctus Benedictus Abbas, quaesumus, in salútem nobis proveníre depóscat. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Per intercessione del santo abate Benedetto, o Signore, queste offerte deposte sull'altare giovino alla nostra salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

Si fa la commemorazione della feria di Quaresima.

COMMUNIO
Luc 12:42.
Fidélis servus et prudens, quem constítuit dóminus super famíliam suam: ut det illis in témpore trítici mensúram.

Fedele e saggio è il servitore che il Signore ha preposto alla sua casa: perché al tempo conveniente dia il cibo che spetta a ciascuno.

POSTCOMMUNIO
Orémus.
Prótegat nos, Dómine, cum tui perceptióne sacraménti beátus Benedictus Abbas, pro nobis intercedéndo: ut et conversatiónis eius experiámur insígnia, et intercessiónis percipiámus suffrágia. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Ci protegga, o Signore, insieme al tuo sacramento che abbiamo ricevuto l'intercessione del beato Benedetto abate; affinché della sua vita seguiamo gli esempi e della sua protezione sentiamo gli effetti. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen."


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«Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Signum Crucis. Crux Sancti Patris Benedicti. Non Draco Sit Mihi Dux; Crux Sacra Sit Mihi Lux. Vade Retro, Satana! Numquam Suade Mihi Vana; Sunt Mala Quae Libas. Ipse Venena Bibas. Signum Crucis
Segno della Croce. Croce del Santo Padre Benedetto. Non sia il demonio il mio condottiero; la Santa Croce sia la mia luce. Allontanati, Satana! Non mi attirare alle vanità; sono mali le tue bevande. Bevi tu stesso i tuoi veleni. Segno della Croce.»

«Carlo Di Pietro - Sursum Corda.
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare san Benedétto Abate, il quale restaurò e meravigliosamente propagò nell’Occidente la disciplina monastica, che era quasi estinta. La sua vita, gloriosa per virtù e per miracoli, fu scritta dal beato Gregorio Papa. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Abate, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Benedetto possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.»


"21 marzo, nella festa di san Benedetto, anno 1947. Cassino, come tutti sanno, fu la principale sede del santo patriarca Benedetto e la principale palestra delle sue virtù e santità. Dalla sommità di quel monte, mentre quasi tutt'intorno le tenebre dell'ignoranza e dei vizi si diffondevano nel tentativo di avvolgere e di rovinare ogni cosa, risplendette una luce nuova, la quale non solo alimentata dalla dottrina e civiltà degli antichi popoli, ma anche fomentata dalla dottrina cristiana, illuminò popoli e nazioni erranti fuori strada e li richiamò e guidò sulla via della verità e della rettitudine. A buon diritto si può dunque affermare che il sacro monastero ivi costruito divenne il rifugio e la difesa di tutte le più elette scienze e virtù, e in quei burrascosi secoli fu «quasi sostegno della chiesa e propugnacolo della fede».
Da SS PIO XII
LETTERA ENCICLICA
FULGENS RADIATUR
XIV CENTENARIO DELLA MORTE
DI SAN BENEDETTO"
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/54354230_2142580072445057_4709557778958516224_n.jp g?_nc_cat=106&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=121816cc8d6d8909e72b1ce56bb5090e&oe=5D0D1F22

"21 marzo, nella festa di san Benedetto, anno 1947. Risplende di vivida luce il nostro santo «Benedetto e di grazia e di nome», il quale, per una speciale disposizione della divina Provvidenza, emerse dalle tenebre del secolo, quando le condizioni e il benessere non solo della chiesa, ma della stessa umana civiltà, correvano un grandissimo rischio. L'impero romano, che aveva toccato un vertice di altissima gloria e che con la sapiente moderazione ed equità del suo diritto si era così strettamente legati tanti popoli, razze e nazioni, «da potersi chiamare con maggiore verità un patronato sul mondo intero piuttosto che una sovranità», ormai, come tutte le cose di questa terra, era declinato al suo tramonto poiché, indebolito e guasto all'interno, infranto ai confini esterni dalle invasioni dei barbari che piombavano da settentrione, era stato schiacciato in occidente sotto la sua immane rovina. In una così fiera burrasca e in mezzo a disgrazie così gravi, donde rifulse all'umana società qualche speranza, donde le venne un aiuto e una difesa, con cui potesse salvare se stessa e qualche reliquia almeno della sua civiltà? Proprio dalla chiesa cattolica: poiché, mentre le imprese di questo mondo e tutte le istituzioni terrene, siccome sono solo sostenute dalla prudenza e dalla forza umana, l'una dopo l'altra col passare degli anni crescono, salgono al culmine della prosperità e poi per il loro stesso peso declinano, cadono e svaniscono; al contrario la società che il nostro divin Redentore ha stabilita ha il dono dal suo Fondatore di una vita soprannaturale e di una forza indefettibile col cui appoggio e nutrimento essa se ne esce vincitrice dagli assalti del tempo, degli eventi e degli uomini in modo tale, da potere far sorgere una età nuova e più felice dalle loro stesse perdite e rovine, da poter formare ed educare nella dottrina e nello spirito cristiano una nuova società di cittadini, di popoli e di nazioni.
Da SS PIO XII
LETTERA ENCICLICA
FULGENS RADIATUR
XIV CENTENARIO DELLA MORTE
DI SAN BENEDETTO"
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«21 MARZO 2019: SAN BENEDETTO, ABATE E CONFESSORE.»
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«Absalon (Fjenneslev, 1128 – Sorø, 21 marzo1201) Vescovo di Roskilde dal 1158 e Arcivescovo di Lund dal 1178. "Clericus et milies", fu amico e consigliere del Re Vademaro I di Danimarca, propagatore della Chiesa nell'area del Baltico, comandante degli eserciti danesi contro i pirati e i barbari pagani dei quali operò la conversione al Cattolicesimo.»


“21 marzo 2019: GIOVEDÌ DELLA SECONDA SETTIMANA DI QUARESIMA
La Stazione oggi è nella celebre ed antica Basilica di S. Maria in Trastevere che, dopo S. Maria Maggiore, è la più bella delle Chiese Mariane di Roma.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/54525680_2583909248305395_7717969893479415808_n.jp g?_nc_cat=106&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=346347bac7a0de0e76827568889ba0bb&oe=5D02D30E



https://www.radiospada.org/tag/amatrice/







https://www.camminodibenedetto.it/vita-di-san-benedetto/
https://www.camminodibenedetto.it/wp-content/uploads/2017/01/medaglia_san_benedetto-300x300.jpg


https://www.camminodibenedetto.it/wp-content/uploads/2017/01/medaglia_san_benedetto-300x300.jpg



http://www.preghiereagesuemaria.it/images/la%20med3.jpg
“SPIEGAZIONE DELLE INIZIALI
C.S.P.B.
Crux Sancti Patris Benedicti
La Croce del Santo Padre Benedetto
C.S.S.M.L.
Crux Sacra Sit Mihi Lux
La Croce Santa sia la mia luce.
N.D.S.M.D.
Non Drago Sit Mihi Dux
Non sia il demonio il mio condottiero
V.R.S.
Vade Retro, satana!
Allontanati, satana!
N.S.M.V.
Numquam Suade Mihi Vana
Non mi attirare alle vanità
S.M.Q.L.
Sunt Mala Quae Libas
Son mali le tue bevande
I.V.B.
Ipse Venena Bibas
Bevi tu stesso i tuoi veleni.”
http://www.preghiereagesuemaria.it/images/la%20med3.jpg


http://www.preghiereagesuemaria.it/images/la%20med3.jpg




“ORA, lege et LABORA - La via di San Benedetto”
ORA, lege et LABORA - La via di San Benedetto _________________________________________________ (http://www.ora-et-labora.net/)
http://www.ora-et-labora.net/





“SAN BENEDETTO, IL MONACO CHE FECE L'EUROPA E ADDOLCÌ IL MEDIOEVO.
11/07/2018 «Dovremmo domandarci», dice lo storico Jaque Le Goff, «a quali eccessi si sarebbe spinta la gente del Medioevo, se non si fosse levata questa voce grande e dolce». San Benedetto da Norcia è il patriarca del monachesimo occidentale. Nel solco della sua Regola (Ora et labora) sorsero nel continente europeo centri di preghiera, cultura e ospitalità per i poveri e i pellegrini.”







http://www.agerecontra.it/


http://www.centrostudifederici.org


http://www.centrosangiorgio.com/







https://www.truerestoration.org/


https://novusordowatch.org/


http://www.fathercekada.com/


http://www.traditionalmass.org/







Como ovejas sin Pastor (http://sicutoves.blogspot.com/)
http://sicutoves.blogspot.com/




https://moimunanblog.com/
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https://moimunanblog.files.wordpress.com/2017/03/cropped-img_8173.jpg


“SAN BENITO, PRIMER ABAD DE MONTECASINO. BY MOIMUNAN ON 21 MARZO, 2019
https://moimunanblog.com/2019/03/21/san-benito-primer-abad-de-montecasino/
San Benito, primer abad de Montecassino, patriarca del monacato occidental. 543.
Papas: San Simplicio, Vigilio. Emperadores: Zenón , Justiniano
21 de marzo SAN BENITO ABAD Y PATRIARCA DEL MONACATO DE OCCIDENTE.”
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“Construcción de la abadía de Montecassino. Legenda aurea. Bx J. de Voragine. Jacques de Besançon. XV.”
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“San Benito con la Regla. Códice de Benedicti regulam. XIV.”
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“San Benito y Santa Escolástica. Legenda aurea. Bx J. de Voragine. Macon. XV.”
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“La muerte de San Benito. Iglesia de San Benito. Saint-Benoit-des-Ondes. Países Malo. Gran Bretaña. Waves.”
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“SAN NICOLÁS DE FLÜE BY MOIMUNAN ON 21 MARZO, 2019.”
https://moimunanblog.com/2019/03/21/san-nicolas-de-flue/
“21 de Marzo san Nicolás de Flüe, A.D. 1487.”
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“Catedral de San Nicolás en Friburgo (Suiza)”
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https://lacontrerevolution.wordpress.com/


http://wordpress.catholicapedia.net/


http://www.catholique-sedevacantiste.fr/




Sito del priorato benedettino di Faverney:


«Prieuré Notre-Dame de Bethléem à Faverney»
“La Règle de Saint Benoît”
Prieuré Notre-Dame de Bethléem à Faverney (http://prieure2bethleem.org/)
http://prieure2bethleem.org/
http://prieure2bethleem.org/wp-content/uploads/2012/06/csg-0914_001-1.jpg




Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/)
http://liguesaintamedee.ch/
https://www.facebook.com/SaintAmedee/
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

Messes :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/messes)

"Discipline originelle du carême chrétien."
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/53096662_827567594242589_7092388119902683136_n.jpg ?_nc_cat=100&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=0703410cda21096fcb9e0b38a214cf0a&oe=5D10EEFC


21 mars : Saint Benoît, Père des Moines d'Occident (480-543) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/21-mars-saint-benoit)
“21 mars : Saint Benoît, Père des Moines d'Occident (480-543)”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/6115/2118/8420/saint_benoit.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/6115/2118/8420/saint_benoit.jpg





Sancte Benedicte, ora pro nobis!
Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
23-03-19, 20:17
22 MARZO 2019: Santa Caterina di Svezia, SAN BENVENUTO SCOTIVOLI, VESCOVO e patrono di Osimo; SAN ZACCARIA, PAPA (Papa dal 10/12/741 al 22/03/752)…



http://www.sodalitium.biz/category/santo-del-giorno/

San Benvenuto Scotivoli - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-benvenuto-scotivoli/)
http://www.sodalitium.biz/san-benvenuto-scotivoli/
«22 marzo, San Benvenuto Scotivoli, Vescovo (+ Osimo, 22 marzo 1282), patrono di Osimo.
“Ad Osimo, nel Picèno, san Benvenuto Vescovo”.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/benvenuto-217x300.png


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/benvenuto-217x300.png



"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».







“Zaccaria (Santa Severina, 679 – Roma, 15 marzo 752) è stato il 91º papa della Chiesa cattolica, che lo venera come santo, dal 29 novembre 741 (consacrazione il 10 dicembre) alla sua morte.”
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/2/26/Klosterkirche_Niederaltaich_-_Deckenfresco_-_Papst_Zacharias.jpg/800px-Klosterkirche_Niederaltaich_-_Deckenfresco_-_Papst_Zacharias.jpg


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https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/54514899_1772960616138586_1462568524726665216_n.jp g?_nc_cat=106&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=84b3bb332c2982308e34d2872e7e41cf&oe=5D03F06D


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/54514899_1772960616138586_1462568524726665216_n.jp g?_nc_cat=106&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=84b3bb332c2982308e34d2872e7e41cf&oe=5D03F06D



https://sardiniatridentina.blogspot.com/2018/03/venerdi-della-seconda-domenica-di.html?m=0
“VENERDÌ DELLA SECONDA SETTIMANA DI QUARESIMA
Stazione a San Vitale.
Semidoppio.
Paramenti violacei.
La vicenda di Giuseppe venduto dai fratelli e la parabola dei vignaiuoli omicidi sono figure della Passione del Cristo venduto da Giuda, consegnato ai Romani dai Giudei e ucciso da coloro cui Dio, nell'antica alleanza, aveva affidato la sua vigna, Israele. Il deicidio ha fatto sì che i Giudei fossero e siano temporaneamente espulsi dal regno di Dio, la Chiesa, e che vi siano stati chiamati i pagani a prenderne possesso.”

https://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/03/la-sacratissima-sindone-di-nostro.html?m=1
“VENERDÌ DOPO LA SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA: LA SACRATISSIMA SINDONE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO.
Doppio maggiore.
Paramenti rossi.
Torino «custodisce come prezioso tesoro la Santa Sindone, che mostra a nostra commozione e conforto l'immagine del Corpo esanime e del divino volto affranto di Gesù» (Pio XII, Radiomessaggio a per il XIV Congresso nazionale di Torino, 13 settembre 1953). In quel telo di lino san Giuseppe d'Arimatea ravvolse il Corpo del Cristo al momento di seppellirlo. La luce soprannaturale che rifulse il mattino di Pasqua fissò perennemente sul lino l’immagine del Copro morto del Redentore con tutte e singole le piaghe della Passione. Già venerata a Gerusalemme, passò ad Edessa nel secolo VI e infine a Costantinopoli nel secolo X. Arrivata in Europa nel secolo XIII, dopo la Quarta Crociata del 1204, venne in possesso della Casa Savoia nel 1453. Fu custodita a Chambery fino al 1694 quando fu traslata nella Cattedrale di Torino. Nel 1983 Umberto II di Savoia cedeva il possesso della Reliquia alla Sede Apostolica, affidandone però la custodia agli Arcivescovi pro tempore di Torino. Nel 1506 Giulio II ne permetteva il culto pubblico, approvandone la Messa e l'Ufficio proprii. Leone X estendeva tale festa all'intera Savoia (al di là dei monti) e Gregorio XIII al Piemonte (al di qua dei monti). La festa della Sacratissima Sindone si fa come devozione il Venerdì della Seconda Settimana di Quaresima e come solennità propria il 4 maggio.”







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«Carlo Di Pietro - Sursum Corda»
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/23-a-voi-o-beato-giuseppe.html
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https://www.sursumcorda.cloud/massime-e-meditazioni/la-questione-del-papa-eretico.html
“Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/150-preghiera-di-san-pietro-canisio-per-conservare-la-vera-fede.html
“Preghiera di San Pietro Canisio per conservare la vera fede”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/


"22 marzo 1953. Vi salutiamo, carissimi « coltivatori diretti », che nella gloria di questo sole, vostro grande alleato nella nobile fatica dei campi, Ci offrite oggi la visione dell'Italia agricola credente, tesa nella forza delle sue più robuste membra a produrre fra spine e triboli, secondo la parola divina, il pane dei suoi figli col sudore del volto (Gen. 3, 18-19). Alleato con voi questo sole, alleate le piogge e le nevi e quanto della madre Natura Iddio somministra all'opera delle vostre mani; più degli elementi del creato, associata ai vostri sforzi la fede nella Provvidenza divina. Ritornando ai vostri focolari, al vostro fecondo lavoro, alle vostre attività familiari e sociali, portate con voi, diletti figli, il caldo augurio del Nostro cuore paterno, che è di pace, di fortezza morale, di prosperità, di fedeltà a Gesù Cristo e alla sua Chiesa.
Dalle PAROLE DI SUA SANTITÀ PIO PP. XII AI COLTIVATORI DIRETTI."


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«Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico http://www.radiospada.org e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com
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"22 marzo 2019: VENERDÌ DELLA SECONDA SETTIMANA DI QUARESIMA."


“22 marzo 1946 - 22 marzo 2018 : Anniversario della nascita al Cielo di Clemens August dei conti von Galen, Vescovo di Munster e Cardinale di Santa Romana Chiesa.
Cattolico intransigente, uomo dallo spirito “medievale”, reazionario irriducibile, antinazista, antiliberale e anticomunista, senza se e senza ma. Sfidò con la stessa fermezza, e con lo stesso coraggio, Hitler e gli Alleati.
«Hai tu, o io, il diritto alla vita soltanto finché noi siamo produttivi, finché siamo ritenuti produttivi da altri? Se si ammette il principio, ora applicato, che l'uomo improduttivo possa essere ucciso, allora guai a tutti noi, quando saremo vecchi e decrepiti. Se si possono uccidere esseri improduttivi, allora guai agli invalidi, che nel processo produttivo hanno impegnato le loro forze, le loro ossa sane, le hanno sacrificate e perdute. Guai ai nostri soldati, che tornano in patria gravemente mutilati, invalidi. Nessuno è più sicuro della propria vita». (Omelia presso la chiesa di San Lamberto a Munster, 3 agosto 1941).”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/54522647_2585316931497960_8622117967359901696_n.jp g?_nc_cat=109&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=d5ed7b7d4e458e6afec216bfe434b308&oe=5D0E6CCD


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“Clemens August Joseph Pius Emanuel Antonius von Galen (Dinklage, 16 marzo 1878 – Münster, 22 marzo 1946) è stato un cardinale e vescovo cattolico tedesco.”







www.agerecontra.it | Sito del Circolo Cattolico "Christus Rex" (http://www.agerecontra.it/)
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Centro Studi Giuseppe Federici - sito ufficiale (http://www.centrostudifederici.org)
http://www.centrostudifederici.org

Sito ufficiale del Centro Culturale San Giorgio, tratta di messaggi subliminali, rock satanico, occultismo, massoneria (http://www.centrosangiorgio.com/)
http://www.centrosangiorgio.com/





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https://novusordowatch.org/

: Quidlibet : ? A Traditionalist Miscellany — By the Rev. Anthony Cekada (http://www.fathercekada.com/)
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Home | Traditional Latin Mass Resources (http://www.traditionalmass.org/)
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Como ovejas sin Pastor (http://sicutoves.blogspot.com/)
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http://www.catholique-sedevacantiste.fr/


“Pro Fide Catholica | Le site de Laurent Glauzy”
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Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/)
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«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

"Messes :: Ligue Saint Amédée"
http://liguesaintamedee.ch/messes


"Discipline originelle du carême chrétien."


22 mars : Sainte Catherine de Suède, Reine et Veuve (1322-1381) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/22-mars-sainte-catherine-de-suede)
“22 mars : Sainte Catherine de Suède, Reine et Veuve (1322-1381)”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/3515/2118/8625/sainte_catherine_de_suede.jpg


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22 mars : Saint Basile d?Ancyre, Martyr (? 362) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/22-mars-saint-basile)
“22 mars : Saint Basile d’Ancyre, Martyr († 362)”




Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
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Holuxar
23-03-19, 23:53
23 MARZO 2019: SAN VITTORIANO ED I SUOI COMPAGNI, MARTIRI, SAN TURIBIO DE MOGROVEJO, VESCOVO; SAN GIUSEPPE ORIOL, CONFESSORE…



http://www.sodalitium.biz/category/santo-del-giorno/

San Giuseppe Oriol - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-giuseppe-oriol/)
http://www.sodalitium.biz/san-giuseppe-oriol/
«23 marzo, San Giuseppe Oriol, Confessore (Barcellona, 23 novembre 1650 – Barcellona, 23 marzo 1702).
“A Barcellona, nella Spagna, san Giuseppe Oriol Prete, beneficiato della chiesa di santa Maria dei Re, celebre per ogni specie di virtù e particolarmente per la mortificazione del corpo, per l’esercizio della povertà e per la carità verso i poveri e gli infermi, il quale, glorioso per miracoli in vita e dopo morte, dal Papa Pio decimo fu iscritto nel numero dei Santi”.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/oriol-235x300.jpg


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"Sante Messe - Sodalitium"
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"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
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“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
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La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».







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«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
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"SABATO DELLA SECONDA SETTIMANA DI QUARESIMA
Stazione ai Santi Marcellino e Pietro.
Semidoppio.
Paramenti violacei."







https://www.agerecontra.it/2019/03/segnalazioni/
«Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Segnalazioni
Sabato 23 marzo 2019: pellegrinaggio alla Scala Santa di Campli (TE)
ore 8,30 S. Messa all’oratorio del Prez.mo Sangue in Via Ofanto 24 a Pescara;
ore 10,45 appuntamento alla Scala Santa di Campli. I pellegrini saliranno in ginocchio i 28 gradini della Scala Santa.
Pescara - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/sante-messe/pescara/)
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/pescara/
San Francesco dal Sultano
Dal canale YouTube di Sursum Corda: “Discorso di San Francesco davanti al Sultano Al-Malik al-Kāmil”.
https://youtu.be/fguJyzJPMJk
5 per mille alla Mater Boni Consilii Onlus
5 per mille - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/5-per-mille-2/)
http://www.centrostudifederici.org/5-per-mille-2/ »


https://www.agerecontra.it/tag/sursum-corda/





https://www.facebook.com/pietroferrari1973/
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/54435444_1967273563400622_2248943097792692224_n.jp g?_nc_cat=100&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=c4d46c645848a76d596f50e134584f4c&oe=5D04D6AE


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/54435444_1967273563400622_2248943097792692224_n.jp g?_nc_cat=100&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=c4d46c645848a76d596f50e134584f4c&oe=5D04D6AE







https://www.maurizioblondet.it/23-marzo-1919-23-marzo-2019-un-centenario-scomodo-di-luigi-copertino/
«23 MARZO 1919 – 23 MARZO 2019: UN CENTENARIO SCOMODO
Il 23 marzo 1919, a Milano, in una sala concessa in affitto dall’industriale massone ed ebreo Cesare Goldmann, nascevano i “Fasci di Combattimento”.
Oggi ricorre il centenario di quell’evento destinato a cambiare profondamente la struttura sociale dell’Italia e la storia del mondo intero.»







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«Carlo Di Pietro - Sursum Corda»
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https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri.html
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“Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/150-preghiera-di-san-pietro-canisio-per-conservare-la-vera-fede.html
“Preghiera di San Pietro Canisio per conservare la vera fede”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/







«Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico http://www.radiospada.org e una casa editrice https://www.facebook.com/radiospadasocial/ (http://www.edizioniradiospada.com
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«23 marzo : "A Lima, nel Perù, san Turibio Vescovo, per la cui virtù si propagò in América la fede e la disciplina ecclesiastica".»







In Ricordo dell’anziano sacerdote cattolico “sedevacantista” Jean Siegel (1925 - 2018), della parrocchia di Thal-Druligen nel nord dell’Alsazia, morto un anno fa, venerdì 23 marzo 2018: R.I.P. …


https://www.radiospada.org/2018/03/ai-piedi-del-trono-vuoto-la-morte-dellabbe-jean-siegel/
«"[AI PIEDI DEL TRONO VUOTO] La morte dell’abbè Jean Siegel.
Nota introduttiva: riproduciamo la nostra traduzione parziale di un articolo comparso sul blog Fidecatholica in onore di Padre Jean Siegel, recentemente scomparso. A dimostrazione che la Sede Vacante non è una cena di gala, nè un ozioso divertissment da tastiera ma un impasto di sangue, sputi e proiettili, un lungo cammino a stazioni sul Calvario della Chiesa, una Croce da portare per tutti. Il padre Siegel, Miles Christi, ha raccolto in questi giorni l’ambito premio nei comprensori celesti, alla corte del Re dei Re. Lontano da questo mondo appestato, miserabile, meschino e popolato d’infinite piccinerie. Qui nos praecesserunt in Fide, requiescant in pace. (a cura di Piergiorgio Seveso e Luca Fumagalli)"

Abbiamo appreso con grande tristezza della morte di Padre Jean Siegel, della parrocchia di Thal, nel nord dell’Alsazia, questo Venerdì 23 marzo 2018. Anche se indegni, abbiamo avuto il grande privilegio partecipare alla fine del 2016 alla sua messa, dove la gente accorreva da tutta l’Alsazia, la Lorena, la vicina Germania e persino dal Belgio. Nel contesto della resistenza alla rivoluzione modernista del Vaticano II, Padre Siegel è un caso edificante e unico nel clero alsaziano o addirittura francese. Ordinato sotto Pio XII, ha rifiutato gli insegnamenti eretici e le messa invalida di Paolo VI, cosa che gli è valsa diversi anni di persecuzione da parte del Vescovo modernista di Strasburgo, mons. Leon Arthur Elchinger. Padre Siegel ha professato la dottrina cattolica e, di conseguenza, ha constatato la totale mancanza di validità e legittimità della gerarchia e dei “papi” della Setta “novus ordo”. L’offensiva della gerarchia modernista iniziò in Alsazia dopo che alcuni sacerdoti alsaziani fedeli alla fede cattolica decisero di occupare la chiesa di San Giovanni. Questo atto di protesta legittima da sacerdoti, tra i quali il P. Siegel, ha avuto luogo nel settembre 1977, pochi mesi dopo l’occupazione di San Nicola di Chardonnay, un’occupazione cui aveva partecipato Padre Louis Coache. Più isolati dei cattolici parigini, gli “integristi d’Alsazia” (come i media mainstream poi li chiamarono) erano impotenti di fronte alla zelante politica di Leon-Arthur Elchinger, ben deciso a stabilire con rigore e cinismo l’eversione modernista nella sua diocesi. Dopo le tensioni degli anni 1976-1977, quest’ultimo, fervente promotore di errori modernisti, aveva invano e ingiustamente tentato di sfrattare il coraggioso Siegel parroco di Thal e Berg, fin al punto di inviare una lettera ai parrocchiani in un linguaggio notevolmente sornione.
Questi attacchi ingannevoli di mons. Elchinger non avevano evidentemente alcun valore, poiché non era altro che il rappresentante della contro-chiesa del Vaticano II. Ma investito del potere di quest’ultima, il vescovo modernista non esitò ad adottare misure radicali per per spezzare questo piccolo prete dalla fede incrollabile: mandò gendarmi, sospensioni, divieti, minacce, ecc. Nel novembre 1977 Elchinger pubblicò il suo decreto contro padre Siegel, pretendendo di abbattere la sua giurisdizione parrocchiale e ordinandogli di sottomettersi a Paolo VI.
Non venne a capo di nulla, allora Elchinger pensò di cedere all’ammirabile sacerdote ordinando allo Stato di smettere di pagargli il suo stipendio, facendo affidamento sulla legge locale. Anche qui, per uno scherzo della Provvidenza, fu lo stesso stato repubblicano a rendere giustizia al sacerdote di Thal annullando la misura che aveva posto fine al trattamento a cui aveva diritto, come vero pastore cattolico, in base alla stessa legislazione concordataria dell’Alsazia-Mosella.

C’è anche la testimonianza dello scrittore conservatore americano John Daly, pubblicato nel forum cattolico del 18 agosto 2007:

L’8 luglio 1977, il vescovo Arthur Elchinger di Strasburgo ordinò formalmente a padre Jean Siegel, Curato di Thal, di interrompere la celebrazione della Messa tradizionale. Egli non si demoralizzò. Il 6 ottobre 1977, senza rispettare le forme canoniche, il vescovo Elchinger dichiarò padre Siegel sospeso e privato della sua parrocchia. Padre Siegel, tuttavia, non si mosse. Il vescovo ordinò che un ufficiale giudiziario intervenisse per portarlo fuori dal presbiterio. Per mancanza del diritto di passaggio su terra privata, l’ufficiale giudiziario non potè intervenire. Padre Siegel rimase sul posto. Continuò come al solito a servire la sua parrocchia e a celebrare come al solito la Messa cattolica (con un sermone in tedesco e francese) nella sua piccola chiesa. Incapace di liberarsene fisicamente, il vescovo Elchinger riuscì a ottenere che padre Siegel venisse privato del trattamento riservato ai parroci dallo stato in Alsazia. Il 18 agosto 1978 Padre Siegel si registrò presso l’ANPE e l’Aurore lo dichiarò “il primo prete disoccupato di Francia”. Nel 1998 il vescovo Elchinger lasciò questo mondo per ricevere in eterno la ricompensa dovuta ai suoi “meriti”. Per quanto riguarda padre Siegel, nel 2007 è ancora in possesso della sua chiesa e del presbiterio, senza interruzione nell’esercizio delle sue funzioni, senza Novus Ordo, senza alcuna concessione al modernismo, dal 1955. […] Nel 1977 l’abate Siegel fu dichiarato sospeso e privato del suo ufficio di parroco. Gli fu ordinato di lasciare la chiesa e il presbiterio. Fu privato del suo trattamento economico. Fu pubblicamente calunniato. Ha persino sofferto minacce fino a quando ha trovato la sua auto piena di proiettili di fucile. La sua colpa, è chiaro, era di aderire alla Messa della sua ordinazione. Il vescovo che lo perseguitava era, inoltre, fieramente modernista. Il fatto che Padre Siegel continui ad occupare la sua chiesa e il suo presbiterio e che il trattamento dello stato ora gli sia stato pagato rappresenta quindi il fallimento della politica del defunto Arthur Elchinger. La Giustizia richiede che Padre Siegel e tutti i sacerdoti – centinaia – perseguitati per la loro adesione alla Messa cattolica ricevano l’onorevole amnistia dovuta a loro; che si riconosca la loro innocenza e la nullità delle sanzioni canoniche che hanno subito.
E in effetti, il sorprendente Padre Siegel, vero atleta della fede, ha continuato a celebrare la messa e predicare la vera dottrina cattolica nella sua parrocchia di Thal, perso nella profondità dei vasti e tranquilli pascoli d’Alsace Bossue, fino a novembre scorso con un’energia impressionante e ammirevole, nonostante la sua tarda età. È un grande dolore per noi non aver conosciuto questo santo sacerdote prima e non essere stati più spesso alla sua Messa.
Che il Signore onnipotente lo accolga nella sua dimora.
Fonte: https://fidecatholica.wordpress.com/2018/03/25/in-memoriam-abbe-jean-siegel-le-dernier-cure-dalsace/ (con rimaneggiamenti)»
https://fidecatholica.wordpress.com/2018/03/25/in-memoriam-abbe-jean-siegel-le-dernier-cure-dalsace/


https://www.radiospada.org/2018/01/ai-piedi-del-trono-vuoto-101-personalita-sedevacantiste/
"L’abbé Jean Siegel, eroico combattente anticonciliare, vero prete di campagna, vessato dai modernisti per il suo atteggiamento intransigente."


https://forum.termometropolitico.it/246069-ratzinger-non-e-papa-riflessioni-connesse-4.html
«PARROCO ALSAZIANO DICHIARA PUBBLICAMENTE LA SEDE VACANTE.
SI TRATTA DI DON JEAN SIEGEL, PARROCO DI THAL IN ALSAZIA, NELLA DIOCESI DI STRASBURGO.
IL PARROCO CHE CELEBRA SOLO LA MESSA DI SAN PIO V NELLA SUA PARROCCHIA, DICHIARA ESPLICITAMENTE DI CONSIDERARE LA SEDE DI PIETRO VACANTE E QUINDI NON NOMINA MAI IL NOME DI MONSIGNOR WOJTYLA NEL CANONE.
OVVIAMENTE IL PARROCO è IN CORDIALISSIMI RAPPORTI CON TUTTI GLI ISTITUTI CATTOLICI INTEGRALI E QUEST'ESTATE HA RICEVUTO LA GRADITISSIMA VISITA DI DON UGO CARANDINO, DI PASSAGGIO IN QUELLE ZONE.
DON SIEGEL DICHIARA CHE LA SEDE APOSTOLICA è VACANTE DALL'INIZIO DEGLI ANNI SETTANTA E COMUNQUE MANTIENE LA SUA PARROCCHIA, DOVE CELEBRA SOLO COL RITO CATTOLICO DI SAN PIO V "NON UNA CUM JOHANNE PAULO".
NEGLI ANNI SETTANTA FACEVA PARTE DELL'UNION POUR LA FIDELITè DI PADRE NOEL BARBARA CHE RIUNIVA VARI SACERDOTI E PARROCI, UNITI DALLA STESSA CONVINZIONE SULLA VACANZA DELLA SEDE DI PIETRO.
VOLESSE IL CIELO CHE ALTRI PARROCI SEGUISSERO IL SUO ESEMPIO!»


La fedeltà alla Messa, il rifiuto del rito di Paolo VI - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/la-fedelta-alla-messa-il-rifiuto-del-rito-di-paolo-vi/)
http://www.centrostudifederici.org/la-fedelta-alla-messa-il-rifiuto-del-rito-di-paolo-vi/


https://www.agerecontra.it/2019/01/la-fedelta-alla-messa-il-rifiuto-del-rito-di-paolo-vi/


Calendario 2019: 50 anni di resistenza alla nuova messa - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/calendario-2019-50-anni-di-resistenza-alla-nuova-messa/)
http://www.sodalitium.biz/calendario-2019-50-anni-di-resistenza-alla-nuova-messa/


RIP ? Curé Jean Siegel | LE CATHOLICAPEDIA BLOG ² (http://blog.catholicapedia.net/2018/03/25/rip-%E2%80%A0-cure-jean-siegel/)
http://blog.catholicapedia.net/2018/03/25/rip-%E2%80%A0-cure-jean-siegel/


https://sedevacantisme.wordpress.com/2018/03/31/jerome-bourbon-rivarol-nos-deuils-monsieur-le-cure-jean-siegel-1925-2018/
“[Jérôme Bourbon – Rivarol] Nos deuils: Monsieur le Curé Jean Siegel (1925-2018).
Monsieur l’Abbé Jean Siegel a rendu son âme à Dieu, au soir du 23 mars, vendredi de la Passion et fête de Notre-Dame des Sept Douleurs. Né en 1925, ordonné prêtre en 1949, il était depuis 1955 curé de Thal-Druligen (Bas-Rhin). Dans la paroisse qui lui fut confiée, il se montra fidèle à la célébration de la sainte Messe, tant que ses forces le lui permirent, jusqu’en novembre dernier.
Fidèle rivarolien (il attendait chaque semaine avec impatience notre hebdomadaire qu’il dévorait), le curé de Thal a toujours refusé de célébrer « la messe de Luther » et il refusait également de reconnaître l’autorité et la légitimité des occupants du siège de Pierre depuis la mort de Pie XII (il était non una cum au canon de la messe). Monsieur le curé professait publiquement des positions intégralement sédévacantistes, n’adhérant ni à la position doctrinale de la FSSPX, ni à la thèse de Cassiciacum. (…)
Que Dieu accueille son humble et fidèle serviteur dans son paradis. Requiescat in pace.”
https://sedevacantisme.files.wordpress.com/2018/03/curc3a9-siegel.png


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https://moimunanblog.com/
“SANTO TORIBIO DE MOGROVEJO, ARZOBISPO DE LIMA BY MOIMUNAN ON 23 MARZO, 2019”
https://moimunanblog.com/2019/03/23/santo-toribio-de-mogrovejo-arzobispo-de-lima/
https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/03/image177.jpg
https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/03/image178.jpg


https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/03/image177.jpg


https://moimunanblog.files.wordpress.com/2014/03/image178.jpg







“Pro Fide Catholica | Le site de Laurent Glauzy”
https://profidecatholica.com/


https://johanlivernette.wordpress.com/


https://lacontrerevolution.wordpress.com/


https://sedevacantisme.wordpress.com/


http://www.catholique-sedevacantiste.fr/


http://wordpress.catholicapedia.net/


https://militesvirginismariae.wordpress.com/




Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/)
http://liguesaintamedee.ch/
https://www.facebook.com/SaintAmedee/
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”


Messes :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/messes)
http://liguesaintamedee.ch/messes


"Discipline originelle du carême chrétien."

23 mars : Saint Victorien et ses Compagnons, Martyrs (? 484) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/23-mars-saint-victorien)
“23 mars : Saint Victorien et ses Compagnons, Martyrs († 484)”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/9115/2118/8887/saint_victorien.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/9115/2118/8887/saint_victorien.jpg




Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
24-03-19, 23:42
24 MARZO 2019: BEATO SIMONINO DA TRENTO E SAN GABRIELE ARCANGELO; TERZA DOMENICA DI QUARESIMA…



«TERZA DOMENICA DI QUARESIMA»
Guéranger, L'anno liturgico - Domenica Terza di Quaresima (http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-dom3.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-dom3.htm


«24 MARZO SAN GABRIELE ARCANGELO»
"Guéranger, L'anno liturgico - 24 marzo. San Gabriele Arcangelo"
Guéranger, L'anno liturgico - 24 marzo. San Gabriele Arcangelo (http://www.unavoce-ve.it/pg-24mar.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-24mar.htm





SANTA MESSA DOMENICALE celebrata da Don Floriano Abrahamowicz a Paese (Treviso) alle ore 10.30 stamattina 24 MARZO 2019, COMMEMORAZIONE DI SAN GABRIELE ARCANGELO E TERZA DOMENICA DI QUARESIMA:


«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
III domenica di Quaresima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=OOlS4iMXpro
Festa di San Giuseppe sposo della BVM
https://www.youtube.com/watch?v=6fpJ2SWL_oY
II domenica di Quaresima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=J3p4EMytkio
II domenica di Quaresima - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=wXyDyeVarqg
1° domenica di Quaresima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=T2g-OaQT_0A
1° domenica di Quaresima - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=zN-HlOYhoh4
Sacre Ceneri
https://www.youtube.com/watch?v=240n2FtviH0
Domenica Quinquagesima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=1D09coEEvKs
Domenica Sexagesima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=7apAxHX0B0w
Domenica Septuagesima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=eW58hW30T5Y
V domenica d. Epifania (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=adVRJ95yZLk
V domenica d. Epifania - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=oJR8QmeMXOs
IV dom. dopo l'Epifania (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=tmgotU8TwQw
IV domenica dopo Epifania (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=BBMsKuQKlgQ
Purificazione della S. Vergine Maria (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=rS2tdVj3e_A
III dom. dopo l'Epifania
https://www.youtube.com/watch?v=vqLfMJ2qKmo
III domenica dopo l'Epifania - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=zHEiqmjKQNk
II domenica dopo l'Epifania - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=MtQwadP5PVs
Sacra Famiglia (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=M83o5Eohbdc
Epifania di N S G C - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=fUnwOAcw1Vs
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».



SANTE MESSE celebrate dai Sacerdoti dell’“Istituto Mater Boni Consilii” (I.M.B.C.):


"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”



http://www.sodalitium.biz/category/santo-del-giorno/


"San Gabriele e San Simonino - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/san-gabriele-san-simonino/
«24 marzo, San Gabriele Arcangelo.
“Festa di san Gabriéle Arcangelo, inviato da Dio ad annunziare il mistero dell’incarnazione del divin Verbo”.
O glorioso Arcangelo San Gabriele, io condivido la gioia che provasti nel recarti quale celeste Messaggero a Maria, ammiro il rispetto con cui ti presentasti a lei, la devozione con cui la salutasti, l’amore con cui, primo fra gli Angeli, adorasti il Verbo Incarnato nel suo seno e ti prego di ottenermi di ripetere con gli stessi tuoi sentimenti il saluto che allora rivolgesti a Maria e di offrire con lo stesso amore gli ossequi che allora presentasti al Verbo fatto Uomo, con la recita del Santo Rosario e dell’Angelus Domini. Così sia.».
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/gabriele-236x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/gabriele-236x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/san-gabriele-san-simonino/
«Nell’arcidiocesi di Trento: 24 marzo, San Simonino Martire.
“A Trento la passione di san Simeóne fanciullo, crudelissimamente trucidato dai Giudèi, il quale poi rifulse per molti miracoli”.».
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/scsxwtxnpw7sqo1rfv0jd33suqo1rfv0jd33u-300x182.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/scsxwtxnpw7sqo1rfv0jd33suqo1rfv0jd33u-300x182.jpg





https://sansimoninotrento.wordpress.com/
“San Simonino da Trento
Sito ufficiale del Comitato san Simonino.”
https://sansimoninotrento.wordpress.com/category/conferenze/


“Trento, 17/03/2007: conferenza di don Francesco Ricossa organizzata dal Comitato San Simonino, che chiede il ristabilimento del culto e la restituzione delle reliquie del santo, co-patrono di Trento.
https://www.youtube.com/watch?v=4_isG_yxVP0 ”
https://sansimoninotrento.files.wordpress.com/2015/12/a_8.jpg


"San Simonino di Trento - Centro Studi Giuseppe Federici."
http://www.centrostudifederici.org/san-simonino-trento/


http://www.centrostudifederici.org/wp-content/uploads/2017/03/ssimonino026fondazcarife-236x300.jpg





http://www.agerecontra.it
San Simonino da Trento, il santo che i conciliari vorrebbero dimenticare per compiacere i loro fratelli maggiori | www.agerecontra.it (http://www.agerecontra.it/public/press40/?p=27726)
https://www.agerecontra.it/2017/03/san-simonino-da-trento-il-santo-che-i-conciliari-vorrebbero-dimenticare-per-compiacere-i-loro-fratelli-maggiori/
http://www.agerecontra.it/wp-content/uploads/2017/03/facebook_1490344252122.jpg





«Sacrilegio S Simonino a Trento.
“HAEC EST ORA VESTRA ET POTESTAS TENEBRARUM!”
Sacrilegio S Simonino a Trento”
http://www.doncurzionitoglia.com/sacrilegio_s_simonino_a_trento.htm
La ‘chiesa’ di S. Simonino diverrà ‘sinagoga’ d. CURZIO NITOGLIA 27 dicembre 2011.».
http://www.doncurzionitoglia.com/san_simonino_3.jpg
http://www.doncurzionitoglia.com/s_simonino_e_s_andrea_di_rinn_sml.jpg







https://forum.termometropolitico.it/692769-nostra-signora-di-lourdes-e-quaresima-7.html
“24 marzo (29 settembre) - S. Gabriele arcangelo”
https://forum.termometropolitico.it/566858-24-marzo-29-settembre-s-gabriele-arcangelo.html
https://forum.termometropolitico.it/54190-rassegna-stampa-nella-festa-di-san-gabriele-arcangelo-24-marzo-2010-a.html
https://forum.termometropolitico.it/238858-primo-mistero-gaudioso-l-annunciazione-dell-arcangelo-gabriele-maria-vergine.html
https://forum.termometropolitico.it/255217-primo-mistero-gaudioso-l-annunciazione-dell-arcangelo-gabriele-maria-vergine.html

https://forum.termometropolitico.it/566861-24-marzo-s-caterina-di-svezia.html

“nuovo sito dedicato a San Simonino da Trento”
https://forum.termometropolitico.it/545798-novita-sito-per-san-simonino.html







Preghiere a San Gabriele Arcangelo (http://rosarioonline.altervista.org/index.php/santorosario/sezione/it/preghiere/SanGabrieleArcangelo)







https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/54798759_1775715212529793_272617319627227136_n.jpg ?_nc_cat=100&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=71b5a65c9b8262123b6c7f132a9ed657&oe=5D18EF8A


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"Terza Domenica di Quaresima - Stazione a San Lorenzo fuori le mura
La Chiesa Romana oggi ci ricorda la gran verità della nostra liberazione dalla schiavitù del demonio operata dal Cristo con la sua incarnazione e morte: Egli ci rende figli di Dio nella libertà di compiere il bene. Questa libertà ci è data col Santo Battesimo e possiamo mantenerla solamente con una vita santa, altrimenti cadremo di nuovo sotto la crudele tirannia di Satana che vuole unicamente la nostra morte eterna in Inferno. Esempio supremo a cui ispirare la nostra vita è Maria Santissima, fedelissima nell'adempimento del divino beneplacito."


https://sardiniatridentina.blogspot.com/2018/03/san-gabriele-arcangelo.html?m=0
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«San Gabriele Arcangelo
Gabriele, che significa “Potenza di Dio”, è l’Arcangelo che apparve al Profeta Daniele rivelandogli il mistero e il tempo della venuta del Messia. Quando questi tempi furono compiuti apparve anche a Zaccaria per annunziargli la prossima nascita di Giovanni Battista. E dopo sei mesi si presentò a Maria, vergine di Nazareth fidanzata a Giuseppe, per proporle da parte di Dio l'onore di divenir la Madre del Verbo. Alcuni hanno identificato con Gabrile l’Angelo che annunziò ai pastori di Betlemme la nascita del Cristo Signore e l’Angelo che confortò Gesù nel Getsemani durante l’agonia.
La festa di san Gabriele Arcangelo fu estesa a tutta la Chiesa da Benedetto XV.»



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“Tradidi quod et accepi
Il 24 marzo la Chiesa Romana, per disposizione di Benedetto XV, festeggia san Gabriele Arcangelo, lo spirito beato che annunziò all’Immacolata Vergine Maria che in Lei si sarebbe incarnato il Verbo. Ma il suo Martirologio riporta oggi anche l’elogio di san Simone, martire di Trento, “fanciullo crudelissimamente trucidato dai Giudei, il quale poi rifulse per molti miracoli”. Simone nacque a Trento nel 1473. Il Giovedì Santo del 1475 fu rapito da alcuni Giudei che intendevano servirsi del sangue di un fanciullo cristiano per mescolarlo negli azzimi della loro Pasqua. A sera, Simonino fu condotto nella casa di Samuele di Norimberga dove subì le più crudeli sevizie. Il suo corpo fu barbaramente straziato in odio -come dicevano loro - a Gesù, che i Cristiani venerano come Dio. Il sangue che fuoriusciva veniva raccolto dagli Ebrei per usi abominevoli. Nello stesso modo in cui i loro padri avevano affisso in croce il Cristo, anche loro martirizzavano ora quel fanciullo. Il fanciullo spirò tra i tormenti nella notte fra il 23 e il 24 aprile. Il cadavere fu rivestito e gettato in una roggia vicina al luogo del martirio. Fu rinvenuto il 26 aprile, Pasqua di Resurrezione. Sul caso indagò diligentemente il tribunale del Principe-Vescovo di Trento, Giovanni Hinderbach, che sentenziò essere stato Simonino vittima di un omicidio rituale perpetrato da Samuele di Norimberga e dai compagni, i quali furono condannati a giuste pene. Il Commissario inviato da Sisto IV, allora Papa, e la commissione istituita ad hoc dal medesimo Pontefice sentenziarono che il processo si era svolto “rite et recte”,cioè con tutti i crismi della giustizia. Intanto il corpo del Simonino era stato portato in processione nella chiesa di san Pietro, dove si sviluppò subito la venerazione di quel fanciullo Martire. Il sunnominato Sisto IV approvò il culto. Nel 1584 il suo nome fu iscritto nel Martirologio col titolo di Santo su ordine di Gregorio XIII; nel 1588 Papa Sisto V concesse per la Diocesi di Trento Messa e Officio proprio del beato Simonino. La Bolla “Beatus Andreas” del 22 febbraio 1755 di Benedetto XIV riconobbe nuovamente il culto prestato a san Simonino affermando che "fu crudelmente messo a morte in odio alla fede". Il culto ricevette costante conferma dagli innumerevoli miracoli. Il popolo di Trento ha venerato il suo piccolo Patrono fino ai giorni nostri.
Preghiera -:- Deus, innocentiæ restitutor, pro cujus nomine beatus Innocens Simon acerbissimæ mortis supplicio a perfidis Judæis interemptus est: præsta nobis, quæsumus; ut ejus intercedentibus meritis, ab hujus vitæ contagis impolluti ad cælestem patriam pervenire valeamus. Qui vivis et regnas cum Deo Patre in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia sæcula sæculorum. Amen.”







Santa Caterina di Svezia (http://www.santiebeati.it/dettaglio/46800)
http://www.santiebeati.it/dettaglio/46800
“Santa Caterina di Svezia Religiosa
24 marzo 1331 - 24 marzo 1381.
L'etimologia del nome «Caterina» attinge al greco «donna pura». Tale fu Catarina Ulfsdotter, meglio conosciuta come Caterina di Svezia, secondogenita degli otto figli di santa Brigida, la grande mistica svedese che ha segnato profondamente la storia, la vita e la letteratura del Paese scandinavo. Nata nel 1331, in giovanissima età Caterina sposò Edgarvon Kyren, nobile di discendenza ma soprattutto d'animo: questi non solo acconsentì al desiderio della ragazza di osservare il voto di continenza, ma si legò addirittura allo stesso voto. A 19 anni Caterina raggiunse la madre a Roma, dove partecipò alla sua intensa vita religiosa e ai suoi pellegrinaggi. Alla morte di Brigida, Caterina ne riportò in patria la salma e, nel 1375, entrò nel monastero di Vadstena. Nel 1380 venne eletta badessa; morì il 24 marzo 1381. (Avvenire)
Etimologia: Caterina = donna pura, dal greco
Emblema: cervo
Martirologio Romano: A Vadstena in Svezia, santa Caterina, vergine: figlia di santa Brigida, data alle nozze contro il suo volere, conservò, di comune accordo con il marito, la sua verginità e, dopo la morte di lui, condusse una vita pia; pellegrina a Roma e in Terra Santa, trasferì le reliquie della madre in Svezia e le ripose nel monastero di Vadstena, dove ella stessa vestì l’abito monacale.
Martirologio tradizionale (24 marzo): Nella Svezia santa Caterina Vergine, figlia di santa Brigida.”








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«Carlo Di Pietro - Sursum Corda
24 marzo, San Gabriele Arcangelo.
+ O glorioso Arcangelo San Gabriele, io condivido la gioia che provasti nel recarti quale celeste Messaggero a Maria, ammiro il rispetto con cui ti presentasti a lei, la devozione con cui la salutasti, l’amore con cui, primo fra gli Angeli, adorasti il Verbo Incarnato nel suo seno e ti prego di ottenermi di ripetere con gli stessi tuoi sentimenti il saluto che allora rivolgesti a Maria e di offrire con lo stesso amore gli ossequi che allora presentasti al Verbo fatto Uomo, con la recita del Santo Rosario e dell’Angelus Domini. Così sia. + (Dalla bacheca di don Carandino).».

“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare san Simeóne fanciullo di Trento, crudelissimamente trucidato dai Giudèi, il quale poi rifulse per molti miracoli. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Martire, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Simeóne fanciullo possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”

“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
San Simonino di Trento. Uno dei tanti Santi rigettati dal Vaticano Secondo.”


«24/03 San Simonino da Trento. Sito ufficiale del Comitato san Simonino: https://sansimoninotrento.wordpress.com/
(Foto dalla bacheca di Giuseppe Federici)
Il piccolo Simone fu vittima di omicidio rituale. Maggiori approfondimenti in "La morale giudaica e il mistero del sangue cristiano", Civiltà Cattolica, anno 44, serie XV, volume V, 26 dicembre 1892, dalla pagina 269 alla pagina 286. Notevole approfondimento in "Storia Sociale della Chiesa", ed. CLS, 2018, Mons. Umberto Benigni, volume IV, tomo 1, dalla pagina 369 alla pagina 387.
I fautori e divulgatori del "Vaticano Secondo" hanno rinnegato anche l'esistenza di questo riturale, di tali crimini perpetrati ai danni di alcuni bambini, ritengono la vicenda di San Simonino una mera invenzione di propaganda antisemita. Con preconcetti ecumenico-irenici, i "Vaticanosecondisti" hanno bollato di fantasticherie migliaia di pagine processuali, testimonianze giurate, sentenze della Chiesa e dei Tribunali civili.
Preghiera liturgica: "Oh Dio restauratore dell’innocenza, per il nome del quale il beato innocente Simone è stato ucciso con una morte durissima dai perfidi giudei; fa si che noi immuni dai contagi di questa vita, possiamo pervenire alla patria celeste". Così sia.»
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"Disponibili il numero 153 di Sursum Corda ed il Codex Iuris Canonici 1917 in italiano.
- Comunicato numero 153. Il Pater Noster e la preghiera;
- Sul delitto rituale, storia e critica (di Mons. Umberto Benigni);
- Preghiera al glorioso Patriarca San Giuseppe;
- Papa Pio XII sul principio di autorità e sul rispetto della vita umana;
- Papa Pio XII sul culto a Dio e sulla santificazione delle feste;
- Dizionario di teologia dommatica. La Grazia sacramentale;
- Codice di Diritto Canonico del 1917 in italiano."
https://www.sursumcorda.cloud/tags/numero-153.html
https://www.sursumcorda.cloud/tags/codice-di-diritto-canonico.html
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«Mio Dio, Vi adoro, Vi amo e Vi ringrazio di quanti doni e benefici mi avete fatti, specialmente d’avermi conservato in questa notte. Vi offro quanto farò e patirò in questo giorno in unione delle azioni e dei patimenti di Gesù e di Maria, secondo tutte le amorose intenzioni del Cuore Sacratissimo di Gesù, per guadagnare tutte le indulgenze che posso. Propongo di fuggire ogni peccato, specialmente... propongo di uniformarmi in tutto alla Vostra Volontà nelle cose contrarie e perciò Vi prego, in nome di Gesù e per amore di Maria, a darmi l’aiuto Vostro e la grazia della Santa perseveranza.».

«O Immacolata Madre di Gesù e Madre mia Maria, io mi consacro a Voi senza riserva; accettate l’offerta e prendete possesso di me, affinché nella vita mortale, ami Dio e gli uomini e faccia a tutti del bene. Beneditemi o Madre e concedetemi di sparire d’amore nelle vostre braccia.».


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“Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”
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“Preghiera di San Pietro Canisio per conservare la vera fede”
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«Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico http://www.radiospada.org e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com
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“24 marzo 2019: TERZA DOMENICA DI QUARESIMA.”
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“24 MARZO 2019: SAN GABRIELE ARCANGELO.”
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“24 marzo 2019: l'omaggio di Radio Spada al Beato Simonino da Trento, martire, vittima di omicidio rituale.
Per approfondimenti: https://www.radiospada.org/2013/11/e-se-fosse-tutto-vero-la-storia-del-beato-simonino-di-trento/
https://www.radiospada.org/2014/03/il-beato-simonino-da-trento-una-conferenza-a-milano/ ”
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«Nella festa del beato Simonino da Trento (24 marzo).
San Simonino di Trento. Dall'Enciclopedia Cattolica, vol. XI, col. 640 (edizione del 1953 a cura di Iginio Rogger):
"Simone di Trento, santo, martire. Bambino di 20 mesi (secondo altri di due anni e mezzo), figlio di un conciatore di Trento, scomparso la sera del Giovedì Santo (23 marzo) 1475, e ritrovato cadavere con orribili mutilazioni la domenica seguente in un canale che scorreva sotto la casa di uno dei maggiorenti ebrei della città. L'opinione pubblica e il processo immediatamente aperto dal principe vescovo Giovanni Hinderbach attribuirono agli Ebrei la colpa dell'uccisione fatta a scopo rituale. Quattordici di essi in seguito al processo e alle deposizioni furono giustiziati, gli altri, con una legge che rimase in vigore fino alla secolarizzazione, furono messi al bando dal Principato. Al piccolo Simone, che i Trentini venerarono tosto come martire, la S. Sede concesse nel 1588 il culto liturgico e l'iscrizione nel Martirologio romano. Festa il 24 marzo".».
http://www.sansimonino.eu/
https://www.radiospada.org/2014/03/il-beato-simonino-da-trento-una-conferenza-a-milano/
https://www.radiospada.org/2013/11/e-se-fosse-tutto-vero-la-storia-del-beato-simonino-di-trento/
CIVIS, La vera storia del Beato Simonino da Trento innocente e Martire e del suo culto, Centro Librario Sodalitium, Verrua Savoia (TO) 2013.
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“ARCÁNGEL SAN GABRIEL BY MOIMUNAN”
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“SAN SIMEÓN DE TRENTO, MÁRTIR BY MOIMUNAN”
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“Pro Fide Catholica | Le site de Laurent Glauzy”
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Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/)
http://liguesaintamedee.ch/
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«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”


Messes :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/messes)
http://liguesaintamedee.ch/messes


"Discipline originelle du carême chrétien."

“Troisième Dimanche de Carême.”
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“Sermon du Père Joseph-Marie Mercier pour le Troisième Dimanche de Carême.
http://prieure2bethleem.org/predica/2018_03_04.mp3”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/54728936_839313926401289_1314263273931014144_n.jpg ?_nc_cat=101&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=45c992e4fdd14b64c4c3b5f7488e0f28&oe=5D08C1EA


“Sermon du Père Joseph-Marie Mercier pour la Fête de Saint Joseph.
http://prieure2bethleem.org/predica/2019_03_19.mp3”


24 mars : Saint Gabriel, Archange :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/24-mars-saint-gabriel-archange)
“24 mars : Saint Gabriel, Archange”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/3415/2118/9151/saint_gabriel.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/3415/2118/9151/saint_gabriel.jpg




San Simonino, ora pro nobis!
San Gabriele Arcangelo, ora pro nobis!
Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
26-03-19, 00:34
25 MARZO 2019: ANNUNCIAZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA…



«25 MARZO ANNUNCIAZIONE DELLA VERGINE SANTISSIMA»
Guéranger, L'anno liturgico - 25 marzo. Annunciazione della Vergine Santissima (http://www.unavoce-ve.it/pg-25mar.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-25mar.htm





Annunciazione - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/annunciazione/)
http://www.sodalitium.biz/annunciazione/
«25 marzo, Annunciazione della B. V. Maria.
“Annunciazione della beatissima Vergine Maria, Madre di Dio”.
Con tutto l’amore e la fiducia di un figlio verso la Madre sua, io vengo ai tuoi piedi, o SS. Vergine Annunziata, per impetrare il tuo soccorso. L’Arcangelo Gabriele, pieno di sacra riverenza, ti rivolse le parole: Io ti saluto, o Maria: ed io ripetendole tutto l’affetto del mio cuore, intendo di far memoria di quell’istante ineffabile in cui divenisti Madre di Dio, e per questo ricordo, così grande e soave per tutti i redenti, io ti scongiuro ad aver pietà di me e d’impetrarmi dal Figlio tuo le grazie di cui ho tanto bisogno.
È vero, io non merito il tuo soccorso, perché troppo fui sconosciente al mio Dio; ma tu, o Vergine potentissima, impetrami il perdono delle mie colpe e con esso l’aiuto che mi è necessario per sorgere dallo stato di abbattimento e di angustia in cui mi trovo. Per l’amore che porti al tuo Gesù, per l’amore che porti all’anima mia, non mi abbandonare, o pietosissima Madre, e fa’ che i gemiti della mia preghiera si cambino ben presto in inno di lode e di ringraziamento per il soccorso ottenuto. Così sia.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/annunciazione.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/annunciazione.jpg



"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”







https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
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“FESTA DELL'ANNUNCIAZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA SANTISSIMA
Sant'Antonino: Nardus est herba parva, et significat beatam Virginem, quae dedit humilitatis odorem; qui odor usque ad caelum ascendit, et in caelo accumbentem fecit quasi evigilare et in utero suo quiescere (P. 4, lib. 15, c. 21, § 2).
L'ANGOLO PATRISTICO
Sermone di san Leone Papa.
Sermone 2 sulla Natività del Signore.
Dio onnipotente e clemente, la cui natura è bontà, il cui volere è potere, la cui opera è misericordia, appena la malizia del diavolo ci attossicò col veleno della sua invidia, fin dagli stessi primordi del mondo preannunziò il rimedio della sua pietà destinato a rinnovare i mortali, quando dichiarò al serpente, che dalla donna sarebbe nato uno il quale colla sua virtù avrebbe schiacciato la sua testa orgogliosa e maliziosa, annunziando con ciò che il Cristo sarebbe venuto nella nostra carne, Dio e uomo insieme, e che, nato da una Vergine, avrebbe condannato colla sua nascita immacolata il rovinatore del genere umano.
E perché il diavolo dopo aver ingannato l'uomo colla sua astuzia si rallegrava nel vederlo privato dei doni celesti, e spogliato del privilegio dell'immortalità, sottoposto a una terribile sentenza di morte, e d'aver così trovato una certa consolazione ai suoi mali nella compagnia d'un prevaricatore; e che anche Dio, obbedendo alle esigenze d'una giusta severità, aveva cambiato le sue disposizioni a riguardo dell'uomo che aveva creato in stato sì onorifico; fu necessaria, dilettissimi, l'economia d'un profondo disegno, perché un Dio immutabile, la cui volontà non può cessare di esser buona, compisse, con un mistero ancor più profondo, le prime intenzioni del suo amore; e perché l'uomo, trascinato nella colpa dall'astuzia e malvagità del demonio, non perisse, contrariamente al fine che Dio s'era proposto.
Giunti pertanto, o dilettissimi, i tempi prestabiliti alla redenzione degli uomini, nostro Signore Gesù Cristo dalla sede del cielo discende e viene quaggiù, senza però lasciare la gloria del Padre, generato con un procedimento nuovo, con una nuova natività: con un procedimento nuovo, perché, invisibile nella sua natura, s'è fatto visibile nella nostra; immenso, ha voluto essere limitato; sussistente innanzi al tempo, cominciò ad essere nel tempo; Signore dell'universo, ha presa la forma d'un servo, velando la dignità della sua maestà; Dio impassibile, non disdegnò di farsi uomo passibile; e, immortale, di assoggettarsi alle leggi della morte.
Omelia di sant'Ambrogio Vescovo.
Libro 2 su Luca.
Certo, sono occulti i misteri divini, né è facile a nessun uomo, giusto il detto di un profeta (Is. 40), di conoscere il disegno di Dio. Tuttavia dagli altri fatti e istruzioni del Signore Salvatore, possiamo comprendere essere stato per un disegno particolare che venne scelta, per dare al mondo il Signore, una che fosse sposata ad un uomo. Ma perché non divenne madre prima d'essere sposata? Forse affinché non si dicesse che era diventata madre mediante adulterio.
«E l'Angelo entrò da lei» (Luc. 1:28). Riconosci la vergine dagli atti, riconosci la vergine dalla modestia, riconoscila dall'oracolo annunziatole, riconoscila dal mistero che s'opera in lei. È proprio delle vergini tremare, spaventarsi all'approssimarsi di un uomo, temere ogni discorso di uomo. Imparino le donne ad imitare questo esempio di pudore. Ella vive sola nell'interno della casa, dove nessun uomo può vederla, solo un Angelo la scopre: sola senza compagnia, sola senza testimone, perché non venisse guasta da alcun profano colloquio, è salutata dall'Angelo.
Dacché non dalla bocca d'un uomo, ma d'un Angelo doveva essere annunziato il mistero di tanta missione. Quest'oggi per la prima volta s'è udito: «Lo Spirito Santo scenderà in te» (Luc. 1.35). Ed è udito, e creduto. Infine: «Ecco, ella dice, l'ancella del Signore: mi avvenga secondo quello che hai detto» (Luc. 1.38). Ammira l'umiltà, ammira l'abnegazione. Si chiama ancella del Signore lei, ch'è scelta a sua madre, né s'inorgoglisce a sì inattesa promessa.”
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https://sardiniatridentina.blogspot.com/2018/04/annunciazione-della-beata-vergine-maria.html?m=0
“ANNUNCIAZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA SANTISSIMA
Doppio di I classe.
Paramenti bianchi.
La tradizione cristiana segna al 25 marzo la memoria dell’Annunziazione della beatissima Vergine Maria. Alla fanciulla di Nazareth si presenta l’Arcangelo Gabriele per proporle da parte di Dio l’onore di esser Madre del Messia Redentore. Al consenso dell’Immacolata il Verbo Eterno si fece carne nel seno di Lei e dava inizio all’opera dell’umana redenzione. Così come la disobbedienza di Eva ci fu fonte di desolazione e morte, la obbedienza di Maria ci fu fonte di sovrabbondante letizia e vita. Nostra Signora ci appare già nel suo ufficio di Mediatrice: grazie a Lei abbiamo avuto il Cristo, ossia la salvezza.”


https://sardiniatridentina.blogspot.com/2018/03/lunedi-della-terza-settimana-di.html?m=0
“LUNEDÌ DELLA TERZA SETTIMANA DI QUARESIMA
Stazione a San Marco.
Semidoppio.
Paramenti violacei.
Gesù Cristo ci purifica dalla lebbra del peccato ed è lui il nostro Salvatore. La salvezza è per tutti, per l'ebreo come per il pagano. Naaman con umiltà si sottopose a ciò che gli comandò Eliseo ed ebbe la guarigione: questo avvenimento prefigura la vocazione dei Gentili e la esclusione degli Ebrei deicidi dal regno di Dio. Anche noi dobbiamo essere umili nell'osservanza della legge del Cristo e ricorrere a Cristo che ci dà la misericordia e il perdono.”




“25 marzo - Annunciazione della Beata Vergine Maria”
https://forum.termometropolitico.it/333448-25-marzo-annunciazione-della-beata-vergine-maria.html
https://forum.termometropolitico.it/333448-25-marzo-annunciazione-della-beata-vergine-maria-5.html







https://www.sursumcorda.cloud/
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/

«Carlo Di Pietro - Sursum Corda».
«O Immacolata Madre di Gesù e Madre mia Maria, io mi consacro a Voi senza riserva; accettate l’offerta e prendete possesso di me, affinché nella vita mortale, ami Dio e gli uomini e faccia a tutti del bene. Beneditemi o Madre e concedetemi di sparire d’amore nelle vostre braccia.».

https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/23-a-voi-o-beato-giuseppe.html
https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri.html
https://www.sursumcorda.cloud/massime-e-meditazioni/la-questione-del-papa-eretico.html
“Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/150-preghiera-di-san-pietro-canisio-per-conservare-la-vera-fede.html
“Preghiera di San Pietro Canisio per conservare la vera fede”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/

"25 marzo 1954. Il numero dei fedeli così consacrati a Dio, dall'origine della chiesa fino ai nostri giorni, è incalcolabile: gli uni hanno conservato intatta la loro verginità, gli altri hanno votato al Signore la loro vedovanza dopo la morte del consorte; altri, infine, hanno scelto una vita casta dopo aver fatto penitenza dei loro peccati; ma tutti hanno questo di comune tra loro: che si sono impegnati ad astenersi per sempre, per amore di Dio, dai piaceri della carne. Ciò che i santi padri hanno proclamato circa la gloria e il merito della verginità, sia a tutte queste anime consacrate di invito, di sostegno e di forza a perseverare fermamente nel sacrificio e a non sottrarre e prendere per sé una parte anche minima. Da SS Pio XII Sacra virginitas"

“Gesù mio tenetemi oggi le mani di sopra, Maria Santissima custoditemi Voi sotto il Vostro manto.”


"Sul sito è disponibile il numero 153 (del giorno 23 marzo 2019) di Sursum Corda."
https://www.agerecontra.it/2019/03/sul-sito-e-disponibile-il-numero-153-del-giorno-23-marzo-2019-di-sursum-corda/
https://www.agerecontra.it/tag/sursum-corda/







Siria: i cristiani in trincea contro i terroristi - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/siria-cristiani-trincea-terroristi/)
http://www.centrostudifederici.org/siria-cristiani-trincea-terroristi/
"Siria: i cristiani in trincea contro i terroristi 25 marzo 2019
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 26/19 del 25 marzo 2019, Ss. Annunziata
Siria: i cristiani in trincea contro i terroristi
Sotto assedio da 7 anni, 20.000 cristiani sono bombardati dai terroristi. Nessun media parla di loro. Sono soli a combattere per sopravvivere. Impotenti, hanno visto passare i convogli degli jihadisti trasferiti verso Idlib. 160 morti. Civili innocenti, padri e adolescenti, famiglie in lutto."







«Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico http://www.radiospada.org e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com
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“25 MARZO 2019: ANNUNCIAZIONE DELLA VERGINE SANTISSIMA”
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https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/54799568_2590378084325178_3661697316215062528_n.jp g?_nc_cat=106&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=ee140a1787adf78c227e5bc758cbd15e&oe=5D1463ED


“25 marzo 2019: LUNEDÌ DELLA TERZA SETTIMANA DI QUARESIMA”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/54727469_2590381564324830_5591821620076347392_n.jp g?_nc_cat=103&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=e0df969abe2ee8844d4c658e2a402990&oe=5D43017D








25 MARZO 2019: Ventottesimo anniversario della morte di S.E. Mons. Marcel Lefebvre (Tourcoing, 29 novembre 1905 – Martigny, 25 marzo 1991), RIP…


https://forum.termometropolitico.it/666422-25-marzo-anniversario-della-morte-di-s-e-mons-marcel-lefebvre.html


http://www.unavox.it/NuoveImmagini/FSSPX/Mons-Lefebvre_20-anni/Salma_Mons-Lefebvre.jpeg


http://www.unavox.it/NuoveImmagini/FSSPX/Mons-Lefebvre_20-anni/Salma_Mons-Lefebvre.jpeg



http://www.domusmarcellefebvre.it/omelia-ai--tradizionalisti-perplessi-.html
«(...) Personalmente però usufruisco della facoltà concessa da Monsignore Lefèbvre di non nominare l'attuale detentore del soglio pontificio nel Canone della Santa Messa. Ma oltre a non nominarlo prego che questa sede si liberi dall'occupazione modernista. Che i falsi papi siano destituiti e che Dio ci conceda un vero Papa. (...)
OMELIA AI "TRADIZIONALISTI PERPLESSI" Pentecoste, 23 5 2010 don Floriano Abrahamowicz.»

«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».



http://www.radiospada.org
“In memoria di Monsignor Marcel Lefebvre (Tourcoing, 29 novembre 1905 – Martigny, 25 marzo 1991).
«Noi non siamo nello scisma: noi siamo i continuatori della Chiesa cattolica. Sono quelli che s’inventano le novità ad essere nello scisma. Noi continuiamo la Tradizione, ed è per questo che dobbiamo avere fiducia, che non dobbiamo disperare perfino davanti alla situazione attuale. Noi dobbiamo mantenere la nostra Fede, mantenere i nostri sacramenti, poggiati su venti secoli di Tradizione, poggiati su venti secoli di santità della Chiesa, di Fede della Chiesa. Non dobbiamo temere. Certi giornalisti, qualche volta mi hanno chiesto: “Monsignore, si sente isolato?”. “Nient’affatto, nient’affatto, non mi sento isolato, io sono in compagnia di venti secoli di Chiesa e di tutti i santi del Cielo”. Perché? Perché essi hanno pregato come noi, perché si sono santificati, come cerchiamo di fare noi, con gli stessi mezzi». - (Omelia a Lille, 29 agosto 1976).”


https://www.radiospada.org/2018/06/la-lettera-del-1966-di-mons-lefebvre-al-card-ottaviani-che-sembra-scritta-domani/
“Lettera di Mons. Marcel Lefebvre al Card. Ottaviani – Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede (ex Sant’Uffzio) – in risposta ad una richiesta avanzata dallo stesso Cardinale. Roma, 20 dicembre 1966.”


https://www.radiospada.org/2018/08/labito-talare-una-questione-fondamentale-di-mons-lefebvre/
“L’abito talare: una questione fondamentale (di Mons. Lefebvre)
Parigi, festa di Nostra Signora di Lourdes, 11 febbraio 1963



https://www.radiospada.org/2019/03/un-guanto-di-padre-pio-donato-alla-fraternita-sacerdotale-san-pio-x/
“(…) Così, a mezzo di una così preziosa reliquia, quasi si ripete quell’incontro fra Padre Pio e Monsignor Marcel Lefebvre che avvenne a San Giovanni Rotondo il 31 marzo 1967 di cui rimane non solo la nota fotografia, ma anche la storia dei tanti figli spirituali dello Stigmatizzato del Gargano che sostennero l’opera dell’Arcivescovo francese per l’integrità della Fede e la conservazione della Messa di sempre. (…)”
https://i2.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2019/03/padre-Pio-e-Mons-Lefebvre.jpg?w=649&ssl=1


https://i2.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2019/03/padre-Pio-e-Mons-Lefebvre.jpg?w=649&ssl=1


https://fsspx.it/it/media/audio/mons-lefebvre-prediche-e-conferenze-italiano-45809
“Mons. Lefebvre: prediche e conferenze in italiano.
Mettiamo a vostra disposizione l'insieme delle registrazioni di Mons. Lefebvre in italiano.
Avendo imparato l'italiano durante il suo seminario a Roma, il Vescovo ha potuto fare più conferenze e prediche che vanno dal 1980 al 1989 nella nostra bella lingua.
Ci ritrovate un riassunto della crisi sempre valido oggi con l'argomentazione d'un uomo di fede, di un combattente per il regno del Cristo Re.”
https://fsspx.it/it/fondatore


Mons. Marcel Lefebvre con Papa Pio XII:


http://www.unavox.it/NuoveImmagini/FSSPX/Mons-Lefebvre_20-anni/Mons-Lefebvre_PioXII_14x11x72.png
https://i1.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2018/08/lefebvre-pio-xii.png?w=460&ssl=1


[FONT=Times New Roman]L’incontro di Mons. Lefebvre e Padre Barbara con Padre Pio avvenuto a San Giovanni Rotondo il 31 marzo 1967, lunedì di Pasqua:


http://archives.sspx.org/images/Saints/PadrePio_with_AB.jpg
https://www.sanpiox.it/archivio/images/stories/immagini/Lefebvre/mgr_lefebvre.jpg



"Chiesa e post concilio: Mons. Marcel Lefebvre. La Chiesa del Vaticano II e la Massoneria"
http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2015/11/mons-marcel-lefebvre-la-chiesa-del.html
“Mons. Marcel Lefebvre: «La chiesa del Vaticano II è occupata da una loggia massonica» (Febbraio 1976)”
https://www.corsiadeiservi.it/it/default1.asp?page_id=1574



http://2.bp.blogspot.com/-BaAWMtVRiP4/VlTCZQwYQnI/AAAAAAAALdk/Q7nmoWow53A/s1600/Lefebvre-messa.jpg


http://2.bp.blogspot.com/-BaAWMtVRiP4/VlTCZQwYQnI/AAAAAAAALdk/Q7nmoWow53A/s1600/Lefebvre-messa.jpg







http://www.agerecontra.it/


http://www.centrostudifederici.org


http://www.centrosangiorgio.com/





https://www.truerestoration.org/


https://novusordowatch.org/


http://www.fathercekada.com/


http://www.traditionalmass.org/





Como ovejas sin Pastor (http://sicutoves.blogspot.com/)
https://2.bp.blogspot.com/-AKNBLhGPcfE/XJgdk4OulSI/AAAAAAAAWoQ/tZHbZLZFmuUp-dsp1DLMTN5NWTp707WUQCLcBGAs/s400/SJ25.jpg
Como ovejas sin Pastor: LA ANUNCIACIÓN DE NUESTRA SEÑORA LA PURÍSIMA VIRGEN MARÍA (http://sicutoves.blogspot.com/2019/03/la-anunciacion-de-nuestra-senora-la.html)
“lunes, 25 de marzo de 2019. LA ANUNCIACIÓN DE NUESTRA SEÑORA LA PURÍSIMA VIRGEN MARÍA.”
https://4.bp.blogspot.com/-nPejhA8ueEA/Wsqi5_EDt9I/AAAAAAAARVw/r1l9M04jDmQFb_IdjC66cUJatNT2mMrJACLcBGAs/s1600/ANUNCIACION.jpg


https://2.bp.blogspot.com/-AKNBLhGPcfE/XJgdk4OulSI/AAAAAAAAWoQ/tZHbZLZFmuUp-dsp1DLMTN5NWTp707WUQCLcBGAs/s400/SJ25.jpg


https://4.bp.blogspot.com/-nPejhA8ueEA/Wsqi5_EDt9I/AAAAAAAARVw/r1l9M04jDmQFb_IdjC66cUJatNT2mMrJACLcBGAs/s1600/ANUNCIACION.jpg





https://moimunanblog.com/2019/03/24/anunciacion-de-maria/
“25 de marzo ANUNCIACIÓN DE LA BIENAVENTURADA VIRGEN MARÍA Y ENCARNACIÓN DEL VERBO.”
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“Bartolomé Esteban Murillo, Anunciación 1650-55, Museo del Prado, Madrid.”
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“Pro Fide Catholica | Le site de Laurent Glauzy”
https://profidecatholica.com/


https://johanlivernette.wordpress.com/


https://lacontrerevolution.wordpress.com/


https://sedevacantisme.wordpress.com/


http://www.catholique-sedevacantiste.fr/


http://wordpress.catholicapedia.net/


https://militesvirginismariae.wordpress.com/




http://liguesaintamedee.ch/
https://www.facebook.com/SaintAmedee/
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

Messes :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/messes)

"Discipline originelle du carême chrétien."

“Troisième Dimanche de Carême.”
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“En l'occasion de la grande fête de "La Dame" : Sainte Vierge Marie, daignez protéger les Lausannois et les Lausannoises, et tout le diocèse dont vous êtes la Patronne.”
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25 mars : Annonciation de la Bienheureuse Vierge Marie :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/25-mars-annonciation)
“25 mars : Annonciation de la Bienheureuse Vierge Marie”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/7315/2119/0000/annonciation.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/7315/2119/0000/annonciation.jpg




AVE MARIA!!!
Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
28-03-19, 00:02
26 MARZO 2019: SAN CASTOLO MARTIRE…




San Castolo - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-castolo/)
http://www.sodalitium.biz/san-castolo/
«26 marzo, San Castolo Martire.
“A Roma, sulla via Labicàna, san Castolo Martire, il quale, essen­do custode del Palazzo e avendo data ospitalità ai Santi, dai persecutori fu tre volte appeso e tre volte esaminato, ma, perseve­rando nella confessione del Signore, gettato in una fossa, e, fattogli cadere addosso un ammasso d’arena, fu coronato col martirio”.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/castolo.png


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/castolo.png



"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».







https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/55597452_1778548882246426_7041239904130433024_n.jp g?_nc_cat=108&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=860509d4a69dd8b3b0e0f9aefd486a82&oe=5D13564C



https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/55597452_1778548882246426_7041239904130433024_n.jp g?_nc_cat=108&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=860509d4a69dd8b3b0e0f9aefd486a82&oe=5D13564C







https://www.sursumcorda.cloud/
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
«Carlo Di Pietro - Sursum Corda».
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/23-a-voi-o-beato-giuseppe.html
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https://www.sursumcorda.cloud/massime-e-meditazioni/la-questione-del-papa-eretico.html
“Per affrontare, con dati oggettivi e senza compromessi, il problema del Vaticano Secondo e dei modernisti che occupano la maggior parte delle nostre chiese --> La questione del cosiddetto "papa eretico" ed il problema dell'autorità nella Chiesa --> Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/150-preghiera-di-san-pietro-canisio-per-conservare-la-vera-fede.html
“Preghiera di San Pietro Canisio per conservare la vera fede”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/

«26 marzo 1826. Colui che, nascendo, aveva annunziato la pace; Colui che, prossimo alla passione, ci aveva lasciato la pace; Colui che, invocando la pace, aveva esalato lo spirito, oggi ancora annunzia la pace, ritornato vivo dagli inferi. È questa la prima parola, con la quale Egli induce i discepoli a riconoscerlo: affinché non solo dalla forma e dall’abito umano di cui si è vestito, e dalla forza della divinità, di cui non si è mai spogliato, che penetra nella chiusa dimora, ma anche dalla stessa benignità dell’amore, quello stesso Gesù Cristo, Dio e uomo, che essi conoscevano, possa essere da loro riconosciuto. "Quel giorno, di sera, essendo chiuse le porte, nel luogo ove i discepoli erano riuniti, per paura dei Giudei, venne Gesù, e stette in mezzo a loro, e disse loro: pace a voi".
Da SS Leone XII Qui pacem.»
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“26 marzo 2019: MARTEDÌ DELLA TERZA SETTIMANA DI QUARESIMA.”
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«Il 26 marzo 1862 moriva a Lione, dove era esule dal 1850, l’Eccellentissimo Monsignor Luigi Fransoni, Arcivescovo metropolita di Torino. Fu prima incarcerato a Fenestrelle poi bandito dal Regno per essersi opposto alle Leggi Siccardi e per aver negato l'assoluzione in punto di morte all'impenitente ministro di Agricoltura e Commercio, Pietro De Rossi di Santarosa. Congiunti nella medesima persecuzione gli Arcivescovi Varesini di Sassari che "avea raccolto i primi frutti della libertà negli Stati Sardi, essendo stato condannato fin dal 1850 ad un mese di prigione per aver protestato contro le leggi Siccardi che abolivano il foro ecclesiastico" (cit. don Margotti) e Marongiu Nurra di Cagliari, esule a Roma dal 1850 al 1866.»
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«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

Messes :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/messes)
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26 mars : Saint Ludger, Évêque de Munster (? 809) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/26-mars-saint-ludger)
“26 mars : Saint Ludger, Évêque de Munster († 809).”
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Holuxar
28-03-19, 00:41
27 MARZO 2019: SAN GIOVANNI DAMASCENO, CONFESSORE E DOTTORE DELLA CHIESA…




«27 MARZO SAN GIOVANNI DAMASCENO, CONFESSORE E DOTTORE DELLA CHIESA»
"San Giovanni Damasceno, confessore e dottore, 27 marzo."
Guéranger, L'anno liturgico - 27 marzo. San Giovanni Damasceno, Confessore e Dottore della Chiesa (http://www.unavoce-ve.it/pg-27mar.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-27mar.htm





San Giovanni Damasceno - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-giovanni-damasceno/)
http://www.sodalitium.biz/san-giovanni-damasceno/
«27 marzo 2018, San Giovanni Damasceno, Prete, Confessore e Dottore della Chiesa.
“San Giovanni Damascèno, Prete, Confessore e Dottore della Chiesa, il cui giorno natalizio si commemora il sei maggio”.
Preghiera alla Madonna di san Giovanni Damasceno:
Ti saluto, o Maria, Speranza dei Cristiani! Accogli la supplica di un peccatore che Ti ama teneramente, Ti onora particolarmente e ripone in Te tutta la speranza della sua salvezza. Per merito tuo ho la vita. Tu mi riconduci nella grazia di tuo Figlio e sei il pegno certo della mia salvezza. Ti supplico dunque, di liberarmi dal peso dei miei peccati, distruggi le tenebre della mia mente, scaccia i legami terreni dal mio cuore, reprimi le tentazioni dei miei nemici e guida la mia vita, così che possa giungere per tuo mezzo e sotto la tua guida, all’eterna felicità del Paradiso. Così sia.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/gio-damanasceno-164x300.jpg


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"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».







“San Giovanni Damasceno”
San Giovanni Damasceno (http://www.santiebeati.it/dettaglio/30250)
http://www.santiebeati.it/dettaglio/30250





https://forum.termometropolitico.it/54563-oggi-27-marzo-la-chiesa-cattolica-festeggia-il-s-tommaso-d-oriente.html
“Oggi 27 marzo la Chiesa Cattolica festeggia il "S. Tommaso" d'Oriente.”
https://forum.termometropolitico.it/274682-27-marzo-4-dicembre-s-giovanni-damasceno.html
“27 marzo (4 dicembre) - S. Giovanni Damasceno.”







https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
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https://sardiniatridentina.blogspot.com/2019/03/san-giovanni-damasceno-confessore-e.html?m=1
“SAN GIOVANNI DAMASCENO, CONFESSORE E DOTTORE DELLA CHIESA
Doppio.
Paramenti bianchi.
San Giovanni Damasceno, importante funzionario di corte, passò alla vita monastica e si distinse nella difesa della Fede soprattutto dalla eresia degli Iconoclasti. Questi eretici arrivarono a tagliargli la mano destra, la quale però gli fu restituita integra dalla Vergine Santissima da lui tanto venerata e lodata. Passò al Signore nella laura di Mar Saba il 4 dicembre 749. Leone XIII lo proclamò Dottore della Chiesa nel 1890.
(…) Preghiamo.
Signore, i doni ricevuti ci difendano qual arma celeste: e ci sia di scudo il patrocinio del beato Giovanni, rafforzato dall'unanime suffragio dei santi, alle cui immagini rivendicò la venerazione nella Chiesa. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.”
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“MERCOLEDÌ DELLA TERZA SETTIMANA DI QUARESIMA.
Stazione a San Sisto.
Semidoppio.
Paramenti violacei.
Santa Madre Chiesa ci inculca oggi il dovere che abbiamo nell'adempiere ai comandamenti che Dio, Padre buono, ha dato a Mosè sul Sinai e che Gesù Cristo, suo divin Figliolo, ha perfezionato. La volontà di Dio, espressa perfettamente nei comandamenti deve ispirare realmente la nostra vita di Cristiani, allontanandoci da una osservanza ipocrita e farisaica che si limita all'esteriorità.”

“L'ANGOLO PATRISTICO
Omelia di san Girolamo Prete.
Libro 2 Commento al capo 15 di Matteo.
Meravigliosa stoltezza dei farisei e degli scribi! Rimproverano al Figlio di Dio di non osservare le tradizioni e gli ordini degli uomini: «Ché i tuoi discepoli non si lavano le mani quando prendono il pane» (Matth. 15.2). Le mani, cioè le opere, che bisogna purificare, non sono quelle del corpo, ma quelle dell'anima, affinché si adempia in esse la parola di Dio. «Ma egli rispose loro dicendo: E voi perché trasgredite il comando di Dio per amore della vostra tradizione?» (Matth. 15.3). Egli confuta un'accusa falsa con una risposta piena di verità. Mentre voi, dice, per amore delle tradizioni degli uomini trascurate i comandamenti del Signore, come osate accusare i miei discepoli di tener poco conto delle prescrizioni degli antichi, per osservare gli ordini di Dio?
«Poiché Dio ha detto: Onora il padre e la madre; e: Chi maledirà il padre o la madre sia punito di morte. Voi invece dite: Chiunque dica al padre o alla madre: Di quello con cui avrei potuto aiutarvi, ho fatto un'offerta: e non è più obbligato ad assistere suo padre o sua madre» (Matth. 15:4). La parola «onore» nelle Scritture, non si riferisce tanto a saluti e ad atti di deferenza, quanto alle elemosine e a rendere i buoni uffici. «Onora, dice l'Apostolo, le vedove che sono veramente vedove» (1Tim. 5.3). Qui per onore significa l'assistenza. E in un altro luogo: «I Preti si devono onorare con doppio onore, massimamente quelli che si affaticano nel ministero della parola e dell'insegnamento di Dio» (Tim 5:17). Noi riceviamo ancora l'ordine di assisterli per il precetto che comanda di «non chiudere la bocca al bue che trebbia» (Deut. 25:4): e «l'operaio è degno della sua mercede» (Luc. 10:7).
Il Signore, in vista della debolezza, dell'età e dell'indigenza dei genitori, aveva comandato ai figli di onorarli (i loro genitori) anche sovvenendo ai bisogni della loro vita. Gli scribi e i farisei volendo rovesciare questa legge divina sì saggia e previdente, per stabilire l'empietà sotto il nome di pietà, insegnarono a dei pessimi figli, che se qualcuno voleva offrire a Dio, nostro vero padre, ciò che si deve dare ai parenti, questa offerta al Signore doveva giudicarsi migliore dell'assistenza resa ai genitori: allora senza dubbio i genitori medesimi rinunciavano, per non essere sacrileghi, a delle risorse che vedevano consacrate a Dio, e si consumavano di miseria. E così avveniva che le offerte dei figli, col pretesto dell'onore del tempio e di Dio, divenivano guadagno dei sacerdoti.”







https://www.sursumcorda.cloud/
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
«Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare sant’Alessandro soldato, il quale, sotto l’imperatore Massimiano, dopo aver superato molti combattimenti per Cristo ed avere operato molti miracoli, col taglio della testa compì il martirio. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Soldato, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, Sant'Alessandro martire possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.».
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/23-a-voi-o-beato-giuseppe.html

https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri.html
“Per affrontare, con dati oggettivi e senza compromessi, il problema del Vaticano Secondo e dei modernisti che occupano la maggior parte delle nostre chiese --> La questione del cosiddetto "papa eretico" ed il problema dell'autorità nella Chiesa --> Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”
https://www.sursumcorda.cloud/massime-e-meditazioni/la-questione-del-papa-eretico.html

https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/150-preghiera-di-san-pietro-canisio-per-conservare-la-vera-fede.html
“Preghiera di San Pietro Canisio per conservare la vera fede”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/


"27 marzo 1846. Per dovere dell’ufficio pastorale, posto sulle Nostre spalle dalla suprema provvidenza di Dio; portando il peso, certamente non lieve, della cura di tutto il gregge del Signore, riteniamo che si debba provvedere particolarmente alle pecore che abitano le regioni geograficamente più lontane da questa Sede Apostolica, che è il centro dell’unità cattolica, in modo che, recuperate dalla venuta del Pastore eterno dentro il vero ovile, possano essere felicemente condotte verso i pascoli del cielo. Da SS Gregorio XVI Ex debito pastoralis."

"Ora l'opera del pastore dovrà essere primieramente di difesa dai ladri (gli eretici e i settari, ndr). Ogni ovile è spiato da ladri e malandrini, che agognano di farne il campo delle loro ruberie. Quando essi si accostano all'ovile e furtivamente vi penetrano, non hanno che un fine : rubare e fare strage: Fur non venit visi ut furetur et mactet et perdat (Io. 10, 10)... Nemici, o — se volete, — lo stesso « nemico » sotto diverse forme e spoglie, occorrerà scoprire. Si avvicinano spesso vestiti da agnelli, « in vestimentis ovium » (Matth. 7, 15). Bisognerà quindi adoperarsi affinché i fedeli li riconoscano dalle opere; dalle piante, cioè, che per causa loro, nascono e crescono nel campo di Dio, come pure dai frutti che su quelle piante maturano : « a fructibus eorum». Dal DISCORSO DI SUA SANTITÀ PIO PP. XII AI PARROCI E AI QUARESIMALISTI DI ROMA."





“Sul delitto rituale, storia e critica (di Mons. Umberto Benigni)
https://www.agerecontra.it/2019/03/sul-delitto-rituale-storia-e-critica-di-mons-umberto-benigni/
https://www.agerecontra.it/2019/03/sul-delitto-rituale-storia-e-critica-di-mons-umberto-benigni/
Dalla conclusione della ricerca: «Ecco (qui esposte) le ragioni che ci vietano di credere assolutamente esaurita in senso negativo la questione angosciosa del delitto propriamente rituale». Mons. Umberto Benigni (Sodalitium Pianum), copia anastatica di «Storia Sociale della Chiesa» 5/7, ed. C.L.S., Verrua Savoia, 2018, volume IV, tomo 1, dalla pagina 369 alla pagina 387.
(…) FONTE – https://www.sursumcorda.cloud/articoli/centro-studi-vincenzo-ludovico-gotti/2120-sul-delitto-rituale-storia-e-critica-di-mons-umberto-benigni.html ”



https://www.agerecontra.it/2019/03/nella-napoli-di-de-magistris-inaugurata-via-ipazia/
«Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 27/19 del 27 marzo 2019, San Giovanni Damasceno
Nella Napoli di De Magistris inaugurata via Ipazia.
Segnaliamo la propaganda anticlericale di bassa lega che ha accompagnato l’inaugurazione a Napoli di una via dedicata a Ipazia.
Sul mito di Ipazia e dei suoi sostenitori, tra cui Franco Cardini, rimandiamo a un precedente articolo del nostro centro studi: Miti laicisti: Ipazia - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/miti-laicisti-ipazia/)
Inaugurata Via Ipazia d’Alessandria a Napoli, dedicata alla greca trucidata dai cristiani (il titolo è già tutto un programma)
https://www.vesuviolive.it/ultime-notizie/283827-inaugurata-via-ipazia-dalessandria-a-napoli-dedicata-alla-greca-trucidata-dai-cristiani/
fonte – Nella Napoli di De Magistris inaugurata via Ipazia - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/nella-napoli-de-magistris-inaugurata-via-ipazia/) »
http://www.centrostudifederici.org/nella-napoli-de-magistris-inaugurata-via-ipazia/







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“27 MARZO 2019: SAN GIOVANNI DAMASCENO, CONFESSORE E DOTTORE DELLA CHIESA.”
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27 mars : Saint Jean Damascène, Docteur de l'Église (776-880) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/27-mars-saint-jean-damascene)
“27 mars : Saint Jean Damascène, Docteur de l'Église (776-880).”
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Holuxar
28-03-19, 22:48
28 MARZO 2019: SAN GIOVANNI DA CAPISTRANO, CONFESSORE…



«28 MARZO SAN GIOVANNI DA CAPISTRANO, CONFESSORE»
Guéranger, L'anno liturgico - 28 marzo. San Giovanni da Capistrano, Confessore (http://www.unavoce-ve.it/pg-28mar.htm)
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San Giovanni da Capestrano - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-giovanni-capestrano/)
http://www.sodalitium.biz/san-giovanni-capestrano/
«28 marzo, San Giovanni da Capestrano, Confessore (Capestrano, 24 giugno 1386 – Ilok, 23 ottobre 1456).
Giovanni nacque a Capistrano negli Abruzzi, nel 1386. Dopo aver tenuto il governo di molte città, abbracciò la Regola di san Francesco d’Assisi, proponendosi di continuare l’opera di san Bernardino nel propagare il culto dei SS. Nomi di Gesù e di Maria. Inquisitore dei Giudei, poi nunzio in Germania, convertì molti Saraceni ed eretici. Divenuto poi promotore della Crociata, a lui è dovuta la vittoria di Belgrado nel 1456. Morì poco dopo a Illok e, nel 1690, Alessandro VIII lo annoverò tra i Santi.

Oh Dio, che per il beato Giovanni hai fatto trionfare, in virtù del santissimo nome di Gesù, i tuoi fedeli sui nemici della croce, deh! fa’ che, superate, per sua intercessione, le insidie degli spirituali nemici, meritiamo di ricevere da te la corona di giustizia. Per il Signore nostro.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/gio-capestrano.png


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"Sante Messe - Sodalitium"
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Terra Santa - Le tombe dei Re latini distrutte dagli scismatici greci - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/terra-santa-le-tombe-dei-re-latini-distrutte-dagli-scismatici-greci/)
http://www.centrostudifederici.org/terra-santa-le-tombe-dei-re-latini-distrutte-dagli-scismatici-greci/
"Terra Santa – Le tombe dei Re latini distrutte dagli scismatici greci 28 marzo 2018
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 33/18 del 28 marzo 2018, San Giovanni da Capestrano
Terra Santa – Le tombe dei Re latini distrutte dagli scismatici greci
Le tombe dei Re latini nella Basilica del Santo Sepolcro."
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« Ultimi comunicati del Centro studi Giuseppe Federici - Per una nuova insorgenza

Pellegrinaggio Osimo – Loreto 2019
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Nella Napoli di De Magistris inaugurata via Ipazia
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“28 marzo (23 ottobre) - S. Giovanni da Capestrano.”






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«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
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https://sardiniatridentina.blogspot.com/2019/03/san-giovanni-da-capestrano-confessore.html?m=1
"SAN GIOVANNI DA CAPESTRANO, CONFESSORE
Semidoppio.
Paramenti bianchi.
San Giovanni da Capestrano (L’Aquila) sacerdote dell’Ordine dei Minori Osservanti, svolse vari incarichi per conto del Romano Pontefice, come Legato della Sede Apostolica e come Inquisitore contro gli eretici del suo tempo. Fu alla testa dell’esercito cristiano nella vittoria sui Turchi a Belgrado il 22 luglio 1456. Passò al Signore il 23 ottobre dello stesso anno. Leone XIII l’iscrisse fra i santi nel 1890, duecentesimo anniversario della beatificazione."
https://4.bp.blogspot.com/-I7Ea_cZyNaU/XJazSHK3MpI/AAAAAAAACIA/9f_R5mCxxH0saTLc_EvH_l1iP6U7zuOEQCLcBGAs/s1600/29062645_1622044657871928_7387761850438851285_n.jp g


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https://sardiniatridentina.blogspot.com/2018/03/giovedi-della-terza-settimana-di.html?m=0
"GIOVEDÌ DELLA TERZA SETTIMANA DI QUARESIMA
Stazione ai Santi Cosma e Damiano.
Semidoppio.
Paramenti violacei.
La liturgia odierna è dedicata ai santi Cosma e Damiano, titolari della basilica stazionale, medici cristiani e martiri sotto Diocleziano. L'insegnamento mistico che la Chiesa Romana vuol darci a partire dalla vita dei due Santi oggi ricordati è quello per cui Gesù è l'unico Medico delle nostre anime, colui che ci guarisce dalla malattia del peccato. La guarigione però si opera solamente se noi cooperiamo col Cristo evitando il peccato in tutte le sue forme, soprattutto fuggendo una vita cristiana che sia solo pratica esteriore e ipocrita."
https://1.bp.blogspot.com/-5_jw0ZDW-JU/WjAOEzwoqPI/AAAAAAAAA8M/4Nkcgpq8kHg2LiKywPNBWtHilVkAFy2bgCLcBGAs/s1600/church-of-santi-cosma.jpg







https://www.sursumcorda.cloud/
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«Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare san Guntrànno, Re dei Franchi, il quale talmente si dedicò alle opere spirituali, che, lasciate le pompe del secolo, distribuì largamente i suoi tesori alle chiese ed ai poveri. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Re, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Guntrànno possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.».

https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/23-a-voi-o-beato-giuseppe.html
https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri.html

https://www.sursumcorda.cloud/massime-e-meditazioni/la-questione-del-papa-eretico.html
“Per affrontare, con dati oggettivi e senza compromessi, il problema del Vaticano Secondo e dei modernisti che occupano la maggior parte delle nostre chiese --> La questione del cosiddetto "papa eretico" ed il problema dell'autorità nella Chiesa --> Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”


https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/150-preghiera-di-san-pietro-canisio-per-conservare-la-vera-fede.html
“Preghiera di San Pietro Canisio per conservare la vera fede”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/


"28 marzo, San Giovanni da Capestrano, Confessore."
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«Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico http://www.radiospada.org e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com
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“28 marzo 2019: GIOVEDÌ DELLA TERZA SETTIMANA DI QUARESIMA.”
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“28 MARZO 2019: SAN GIOVANNI DA CAPISTRANO, CONFESSORE.”

https://www.radiospada.org/tag/san-giovanni-da-capestrano/

https://www.radiospada.org/2019/03/il-discorso-di-san-giovanni-da-capestrano-che-mise-in-fuga-maometto-ii/
“Il discorso di san Giovanni da Capestrano che mise in fuga Maometto II.
Caduta Costantinopoli il 29 maggio 1453, il famelico Sultano Maometto II si preparava ad attaccare il Regno d’Ungheria. Si mosse quindi contro Belgrado e, il 4 luglio 1456, la cinse d’assedio con un esercito di quasi centomila uomini. Nonostante ciò l’esercito cristiano, guidato dai tre Giovanni – san Giovanni da Capestrano (1386-1456), Giovanni Hunyadi reggente d’Ungheria (1407-1456) e il Cardinal Legato Giovanni di Carvajal (1399/1400-1469) – il 22 luglio mise in fuga Maometto II e i suoi soldati. E fu proprio san Giovanni da Capestrano, la spada in una mano e il crocifisso nell’altra, a infervorare un esercito raccogliticcio inculcando loro il valore spirituale della loro guerra con un discorso infuocato.”
https://i1.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2019/03/10957589_1565650087056160_7197983923349618810_n.jp g?w=500&ssl=1
«Il Santo si raccolse tutto in Dio, e alzata con la mente la voce al Cielo udissi dire: “Signore, salva il tuo popolo e piovi benedizioni su la tua eredità”. Poscia, quasi rinvenuto in sé stesso, con tenerissime lagrime, che con grand’abbondanza gli grondavan dagli occhi, chiamò più e più volte il Santissimo Nome di Gesù. Aveva egli fatti venir nella piazza i Crocesignati … “Su – disse – miei fratelli e miei figliuoli, e più che a me, figliuoli a Dio e coeredi di Cristo, difensori della sua Fede, popolo suo eletto: questo è il tempo, questa è l’occasione che tanto voi avete bramata, che v’ha preparata e presentata Iddio: per arrivare a questo pericolo in onore di questa Croce, voi avete lasciate le vostre case, le vostre famiglie, e avete scelto di incontrare piuttosto la morte per la gloria della fede che tutti professiamo, che vivere oziosi e quieti nella vostra Patria. Vi trovate finalmente a fronte con chi ha sparso il sangue dei vostri fratelli, a chi ha rapito loro le sostanze e la vita. Quei che voi vedete là son quei medesimi che fumano ancora del sangue dei Costantinopolitani, quei che han tolto l’onore alle vergini, che hanno immerso il ferro nei bambini, nei vecchi, nei religiosi, nelle matrone, che han diroccati i templi, calpestata la Croce e bestemmiato Gesù. Dio ve li ha qui condotti, acciocché facciate in loro le vendette del suo onore. Li temerete voi, se sono così in odio a Dio, che è il Signore degli Eserciti, il Dio delle Vittorie? … Vi fa impressione il loro numero? Oh se vedeste da quale innumerabile stuolo d’Angeli è circondato questo Vessillo ch’io qui innalzo, ognuno dei quali vuole imitare l’Angelo distruggitore di Sennacherib, voi direste che son troppo pochi costoro per tante spade dell’ira divina, che stanno in atto di vibrarsi contro di loro. Vi raffredda forse il pericolo della morte? Io vi fo torto a richiedervi ciò, e son assicurato che il fine per cui avete abbandonato tutto e vi siete arruolati sotto la Croce non è stato il vincere da bravi soldati, ma di morire da coraggiosi Martiri. Voi sarete e gli uni e gli altri, e Dio in questo giorno vi farà vincitori e nell’eternità premieravvi come Martiri. So io quel che dico e non più tante parole. Gesù, Gesù, Gesù” e al profferire del Santissimo Nome, che fu replicato con dolcissimo insieme e terribile suono da tutto l’esercito, alzata la destra e stesala verso i Turchi, in tono di comando, pronunziò queste parole “Gesù vince, fuggitevene oh nemici”. Voci che furono il principio del trionfo all’esercito cristiano e della totale sconfitta a quello dei Maomettani.
(Tomaso Cataneo, Vita di S. Giovanni da Capistrano Minore Osservante di S. Francesco, Parma, 1691, pp. 142-143)»



“Il 28 marzo 1515 nasceva Santa Teresa d'Avila.”
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"Il 28 marzo 1939 Madrid veniva redenta dalla tirannide rossa.
Onore ai martiri della Cruzada, di ogni nazione, caduti per la difesa della Spagna cattolica dalla barbarie del Comunismo e della Massoneria.
¡Arriba España! ¡Viva Cristo Rey!"
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«SANTI E BEATI
San Giovanni da Capestrano (http://www.santiebeati.it/search/jump.cgi?ID=29800)
http://www.santiebeati.it/search/jump.cgi?ID=29800
San Giovanni da Capestrano (o da Capistrano), Sacerdote
23 ottobre - Memoria Facoltativa
Capestrano, L'Aquila, 1386 - Tarvisio, Villach, Austria, 23 ottobre 1456.
Giovanni, convertito all'ideale francescano dopo travagliate vicende nell'ambito forense e politico, iniziò quel incessante ministero della predicazione che lo portò dalla Terra Santa, ai Paesi Bassi, alle regioni germaniche e slave, così da essere chiamato l'apostolo dell'Europa. Spirito intransigente, organizzò i Minori Osservanti, fu consigliere di papi e svolse la sua opera per la difesa della fede e per il rinnovamento dei costumi anche in Italia. Animò la resistenza della città di Belgrado assediata dai Turchi. Concluse la sua testimonianza di missionario itinerante per una malattia contratta in guerra. (Mess. Rom.)
Era nato a Capestrano, vicino all'Aquila, nel 1386, da un barone tedesco, ma da madre abruzzese. Studente a Perugia, si laureò e divenne ottimo giurista, tanto che Ladislao di Durazzo lo fece governatore di quella città. Ma caduto prigioniero dei Malaspina, decise di farsi francescano, diventando amico di san Bernardino e difendendolo quando, a causa della devozione del Nome di Gesù, venne accusato d'eresia. Anch'egli così prese come emblema il monogramma bernardiniano di Cristo Re. Il Papa lo inviò suo legato in Austria, in Baviera, in Polonia, dove si allargava sempre di più la piaga degli Ussiti. In Terra Santa promosse l'unione degli Armeni con Roma. Aveva settant'anni, nel 1456, quando si trovò alla battaglia di Belgrado investita dai Turchi. Per undici giorni e undici notti non abbandonò mai il campo. Ma tre mesi dopo, il 23 ottobre, Giovanni moriva a Villaco, in Schiavonia, oggi in Austria (Villach). (Avvenire)
Patronato: Giuristi
Etimologia: Giovanni = il Signore è benefico, dono del Signore, dall'ebraico
Simbolo: vessillo con lo stemma di Cristo Re
Martirologio Romano: San Giovanni da Capestrano, sacerdote dell’Ordine dei Minori, che difese l’osservanza della regola e svolse il suo ministero per quasi tutta l’Europa a sostegno della fede e della morale cattolica. Con il fervore delle sue esortazioni e delle sue preghiere incoraggiò il popolo dei fedeli e si impegnò nella difesa della libertà dei cristiani. Morì presso Ujlak sulla riva del Danubio nel regno di Ungheria.
Martirologio tradizionale (28 marzo): San Giovanni da Capistrano, Sacerdote dell’Ordine dei Minori e Confessore, di cui si fa memoria il ventitre Ottobre.
(…) San Giovanni da Capestrano, uno dei due Santi che, nelle opere d'arte del '400, vengono rappresentati con lo stemma di Cristo Re.
Il primo è San Bernardino da Siena, che mostra lo stemma raggiante sulla tipica tavoletta di legno, da lui alzata su tutte le piazze come simbolo di libertà e pegno di pace. Il secondo è San Giovanni da Capestrano, che sventola invece quel luminoso stemma sopra una bandiera spiegata, garrente nell'aria di una ideale battaglia.
Era nato a Capestrano, vicino all'Aquila, nel 1386, da un barone tedesco, ma da madre abruzzese, e il biondo incrocio tra il cavaliere tedesco e la fanciulla abruzzese veniva chiamato " Giantudesco ". " I miei capelli, i quali sembravano fili d'oro - ricorderà da vecchio -io li portavo lunghi, secondo la moda dei mio paese, sicché mi facevano una bella danza ". Studente a Perugia, si laureò e divenne ottimo giurista, tanto che Ladislao di Durazzo lo fece governatore di quella città. Ma da Perugia si vedeva, sul fianco del Subasio, la rosea nuvola di Assisi, e Giantudesco, caduto prigioniero dei Malaspina, meditò in carcere sulla vanità del mondo, come aveva già fatto il giovane San Francesco.
Non volle perciò tornare alla vita mondana e uscito di carcere si fece legare dalla corda francescana, entrando nell'Ordine, dove San Bernardino propugnava, nel nome di Gesù, la riforma della cosiddetta " osservanza ".
Giantudesco entrò in intimità col Santo riformatore. Lo difese apertamente e valorosamente quando, a causa della devozione del Nome di Gesù, il Santo senese venne accusato d'eresia. Anch'egli così prese come emblema il monogramma bernardiniano di Cristo Re e lo portò nelle sue dure battaglie contro gli eretici e contro gl'infedeli. Il Papa lo nominò Inquisitore dei Fraticelli; lo inviò suo legato in Austria, in Baviera, in Polonia, dove si allargava sempre di più la piaga degli Ussiti. In Terra Santa promosse l'unione degli Armeni con Roma.
Ovunque c'era da incitare, da guidare e da combattere, Giantudesco alzava la sua bandiera fregiata dal raggiante stemma di Gesù o addirittura una pesante croce di legno, che ancora si conserva all'Aquila, e si gettava nella mischia, con teutonica fermezza e con italico ardore.
Aveva settant'anni, nel 1456, quando si trovò alla battaglia di Belgrado investita dai Turchi. Entrò nelle schiere dei combattenti, dove era più incerta la sorte delle armi, incitando i cristiani ad avere fede nel nome di Gesù. "Sia avanzando che retrocedendo - gridava, - sia colpendo che colpiti, invocate il Nome di Gesù. In Lui solo è salute!".
Per undici giorni e undici notti non abbandonò mai il campo. Ma questa doveva essere la sua ultima fatica di combattente. Tre mesi dopo, il 23 ottobre, Giantudesco moriva a Villaco, nella Schiavonia, consegnando ai suoi fedeli la Croce, emblema di Cristo Re, che egli aveva servito, fino allo stremo delle sue forze.»







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Como ovejas sin Pastor: MARZO, MES DE SAN JOSÉ, DÍA 28: SAN JOSÉ, SIERVO FIEL (http://sicutoves.blogspot.com/2019/03/marzo-mes-de-san-jose-dia-28-san-jose.html)
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“Pro Fide Catholica | Le site de Laurent Glauzy”
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Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/)
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«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”


Messes :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/messes)
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"Discipline originelle du carême chrétien."


28 mars : Saint Jean de Capistran, Franciscain (? 1456) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/28-mars-saint-jean-de-capistran)
“28 mars : Saint Jean de Capistran, Franciscain († 1456)”
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Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
29-03-19, 23:19
29 MARZO 2019: SAN SECONDO MARTIRE, PATRONO DI ASTI, SANTI GIONA E BARACHISIO; VENERDÌ DOPO LA TERZA DOMENICA DI QUARESIMA…




«VENERDÌ DELLA TERZA SETTIMANA DI QUARESIMA.
La Stazione è a S. Lorenzo in Lucina, antico e celebre tempio, ove si custodisce la graticola sulla quale il santo Arcidiacono della Chiesa Romana consumò il martirio.»
Guéranger, L'anno liturgico - Venerdì della Terza Settimana di Quaresima (http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-ven3.htm)




San Secondo - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-secondo/)
«29 marzo, San Secondo Martire, patrono di Asti.
“Nella città di Asti san Secondo Martire” (Martirologio Romano). A causa della Quaresima, ad Asti la festa è traslata al primo martedì di maggio (Bolla di Pio VII del 1818).
“Aste Nitet Mundo Sancto Custode Secundo” (Asti risplende nel mondo per merito del suo Santo Custode Secondo).»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/ssecondo-1.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/ssecondo-1.jpg



Disciplina del digiuno e dell'astinenza - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/disciplina-del-digiuno-dellastinenza/)


"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».







https://forum.termometropolitico.it/251664-via-crucis.html
https://forum.termometropolitico.it/249942-la-via-crucis-la-via-del-re-dei-re.html
"La Via Crucis: L'unica Via Regale"


http://www.preghiereagesuemaria.it/immaginisacre/via_crucis.jpg


http://www.preghiereagesuemaria.it/immaginisacre/via_crucis.jpg







https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
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https://tradidiaccepi.blogspot.com/
https://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/03/venerdi-della-terza-settimana-di.html?m=1
«VENERDÌ DOPO LA TERZA DOMENICA DI QUARESIMA: LE SACRATISSIME CINQUE PIAGHE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO.
Doppio maggiore.
Paramenti rossi.
Cinque son le sacre Piaghe del Signore per cui siamo stati guariti dal peccato: il foro della mano destra e il foro della mano sinistra, il foro del piede destro e il foro del piede sinistro, e la ferita del costato. Esse restano per sempre impresse nel glorioso Corpo del Cristo vero Uomo e vero Dio. Nostro Signore ha inoltre rivelato a san Bernardo la piaga della spalla che fu oppressa dal peso della Croce.»
https://3.bp.blogspot.com/-IC3zQKwx3EY/Wm-ef2Oh-5I/AAAAAAAAAl4/5GAvOCMC4JAkZdbxW4hebOoUWg3NIld_ACLcBGAs/s640/scaljpeg.jpg


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Tradidi quod et accepi: Pio esercizio della Via Crucis (http://tradidiaccepi.blogspot.it/2018/02/pio-esercizio-della-via-crucis.html?m=1)
«PIO ESERCIZIO DELLA VIA CRUCIS con le meditazioni di sant’Alfonso Maria de' Liguori.
La Via Crucis rappresenta il viaggio doloroso di Gesù Cristo, allorquando andò colla croce sulle spalle a morire sul Calvario per amor nostro; onde questa devozione deve praticarsi con tutta la tenerezza, pensando di andare accompagnando il Salvatore con le lacrime nostre per compatirlo e ringraziarlo. La Santa Madre Chiesa ha misericordiosamente arricchita questa piissima pratica di molte sante indulgenze. Anzitutto, per volere di Benedetto XIV, «chiunque mediterà la Passione del Signore in questo santo esercizio» può lucrare «le stesse indulgenze che acquisterebbe se visitasse personalmente le stazioni della Via Crucis di Gerusalemme» (Decr. 3 aprile 1731). Il 20 ottobre 1931 Pio XI poi ha regolamentato le indulgenze lucrabili da coloro che compiono il pio esercizio, sia da soli sia con altri:
1. un’indulgenza plenaria “toties quoties” si compia la pia pratica;
2. un’altra indulgenza plenaria se il giorno stesso in cui si è compiuta la pia pratica, o in un altro giorno del mese, si assista alla Sacra Sinassi;
3. un’indulgenza parziale di dieci anni per ogni singola stazione se la Via Crucis non si concludesse a causa di un ragionevole motivo;
4. un’indulgenza plenaria, a norma dei decreti dell’8 agosto 1859 e del 25 marzo 1931, a coloro che, non potendo prender parte alla Via Crucis, per legittimo impedimento o per malattia, reciteranno davanti ad un Crocefisso all’uopo benedetto 20 Pater, Ave, Gloria;
5. un’indulgenza parziale di dieci anni dieci quarantene per ogni Pater, Ave, Gloria della ventina di cui sopra;
6. un’indulgenza plenaria a coloro che, a causa della malattia, meditino sul Crocifisso all’uopo benedetto pur senza recitare i 20 Pater, Ave, Gloria.»
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“V. Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.
R. Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.”



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«VENERDÌ DELLA TERZA SETTIMANA DI QUARESIMA.
Stazione a San Lorenzo in Lucina.
Semidoppio.
Paramenti violacei.
Solo Gesù Cristo è la fonte della vera vita e della salvezza e a lui solo si deve prestare il culto in ispirito e verità. Ciò vuole inculcarci oggi la Chiesa Romana soprattutto nella Lettura di Mosè che fa scaturire l'acqua dalla roccia, figura del Cristo venturo, e nel Vangelo della Samaritana. Nella nostra vita fatta di tentazioni e tribolazioni dobbiamo attingere all'acqua viva e salutare del Cristo, che soprattutto ci si dona nel Sacramento Eucaristico, per ricevere la grazia e la forza e il conforto.»
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«L'ANGOLO PATRISTICO
Omelia di sant'Agostino Vescovo.
Trattato 15 su Giovanni, dopo il principio.
Già cominciano i misteri. Non senza ragione infatti Gesù è stanco: non senza ragione è stanca la forza stessa di Dio: non senza ragione è stanco chi ristora gli affaticati: non senza ragione è stanco colui, l'assenza del quale ci accascia, e la cui presenza ci fortifica. Or Gesù è stanco, e stanco del viaggio, e siede, e siede presso un pozzo, e siede stanco sul mezzogiorno. Tutte queste circostanze hanno un significato, vogliono indicare qualche cosa: e attirano la nostra attenzione: ci esortano a picchiare. Apra dunque a noi e a voi colui stesso che si degnò d'incoraggiarci a picchiare, con dire: «Picchiate, e vi sarà aperto» (Matth. 7:7).
Per te Gesù si è stancato nel viaggio. Noi troviamo in Gesù e la forza e la debolezza; egli ci appare insieme potente e annichilito. Potente perché «in principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio: esso era in principio presso Dio» (Joann. 1:1). Vuoi vedere qual è la potenza di questo Figlio di Dio? «Per lui sono state fatte tutte le cose, e niente è stato fatto senza di lui» (Joann. 1.3): e sono state fatte senza fatica. Chi dunque più forte di lui per il quale tutte le cose sono state fatte senza fatica? Vuoi ora conoscere la sua debolezza? «Il Verbo si è fatto uomo e abitò tra di noi». La potenza di Cristo t'ha creato: la sua debolezza t'ha ricreato. La potenza di Cristo diede l'essere a ciò che non era: la debolezza di Cristo impedì che perisse ciò ch'esisteva. Colla sua potenza ci ha formati, colla sua debolezza è venuto a cercarci.
Essendosi dunque fatto debole, egli si prende cura dei deboli, come la gallina dei pulcini: difatti egli stesso s'è paragonato ad essa: «Quante volte, dice a Gerusalemme, io volli radunare i tuoi figli come la gallina raduna i suoi pulcini sotto le ali, e non hai voluto?» (Matth. 23.37). E voi sapete, fratelli, come la gallina si fa debole coi suoi pulcini. Fra tutti i volatili, essa sola mostra così d'essere madre. Noi vediamo certi passeri fare i nidi sotto i nostri occhi: vediamo ogni giorno delle rondini, delle cicogne, delle colombe costruire il loro nido: non ci accorgiamo che hanno i piccoli se non quando li vediamo nei loro nidi. Ma la gallina invece ha tanta sollecitudine dei suoi pulcini, che anche quando non è accompagnata da essi pulcini, e tu non li veda, tu riconosci ch'essa è madre.»







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«Carlo Di Pietro - Sursum Corda».
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“Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”
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“Preghiera di San Pietro Canisio per conservare la vera fede”
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“Leggo, Gesù mio, nella mia coscienza la sentenza di morte che merito per le offese che vi ho fatte; ma leggo poi sulla vostra croce la sentenza di grazia che voi mi avete ottenuta colla vostra morte: In te, Domine, speravi; non confundar in aeternum (Ps. XXX, 2).”
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“29 marzo 2019: VENERDÌ DELLA TERZA SETTIMANA DI QUARESIMA.”
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https://www.radiospada.org/tag/sante-piaghe/


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https://www.radiospada.org/2018/10/quando-la-madonna-del-pilar-restitui-la-gamba-a-miguel-juan-pellicer/
«Il 12 ottobre si festeggia Nostra Signora del Pilar (della Colonna), Patrona della Hispanidad. Il 2 gennaio dell’anno 40 di Gesù Cristo, la Vergine Maria ancora in vita, apparve “en su carne mortal”all’Apostolo san Giacomo Maggiore presso Saragozza. Confortò Ella l’Apostolo del suo Figlio, deluso per lo scarso esito della sua predicazione, e gli consegnò una colonnina di alabastro che tuttora si venera presso la meravigliosa Basilica del Pilar a Saragozza, nella Camera Angelica (uno speciale Angelo presiede infatti alla sua custodia). La Madonna nel consegnare il Pilar promise: “L’eccelso Re ha prescelto questo posto affinché in esso gli innalzi un tempio, dove sotto il titolo del mio nome il suo sia magnificato e dove i suoi tesori siano comunicati con abbondanza; egli darà libero corso alle sue antiche misericordie a vantaggio dei credenti e questi per mezzo della mia intercessione le otterranno, se le domanderanno con autentica confidenza e pia devozione. Da parte sua prometto loro enormi favori e la mia protezione, perché questa deve essere mia abitazione e mia eredità. In testimonianza di ciò, questo Pilastro con sopra la mia immagine resterà qui e durerà con La Santa Fede sino alla fine dei tempi”. E la storia conferma questa promessa materna: grazie infinite e miracoli insigni si operarono e tuttora si operano! Tra questi portenti, eccelle senza alcun dubbio il miracolo di Calanda – ossia la gamba di Juan Miguel Pellicer, amputata nel 1637 e reintegrata il 29 marzo 1640 – il cui decreto di riconoscimento di seguito riportiamo per propagare la potenza della Madre di Dio e Madre nostra, Onnipotente per grazia.»
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«Il 29 marzo dell'anno 1796 nella Piazza Viarmes, poscia iniqua sentenza, cadde fuciliato François-Athanase de Charette de La Contrie, generale vandeano ed eroe della Controrivoluzione Cattolica
Il "Re della Vandea", così era infatti soprannominato, rifiutò di farsi bendare e diede l'ordine lui stesso ai soldati del plotone di esecuzione di sparare.
Il suo sangue, tuttavia, irrorerà la sua famiglia donandole vigore: il suo pronipote, Athanase-Charles-Marie de Charette de la Contrie, si coprirà di gloria negli ultimi giorni del Papa Re nel corpo degli Zuavi Pontifici.
"Combattuto spesso, sconfitto a volte, abbattuto mai!" - Motto di François-Athanase de Charette de La Contrie.»



https://www.radiospada.org/2019/03/world-congress-of-families-di-verona-una-breve-intervista-a-piergiorgio-seveso/
World congress of families di Verona: una breve intervista a Piergiorgio Seveso di guelfonero il 29 Marzo 2019.
“Nota di Radio Spada: Nell’imminenza del convegno di Verona, Magzine, progetto della scuola di giornalismo dell’Università cattolica del Sacro Cuore, ha posto, tra gli altri, alcune brevi domande a vari esponenti dei gruppi studenteschi tra cui Piergiorgio Seveso, non nel suo ruolo di Presidente (si quid est) di Radio Spada ma stavolta in quello di Reggente della Comunità Antagonista Padana. Riportiamo integralmente l’articolo rimandandovi comunque alla rivista. Un ringraziamento alle due brave redattrici.
Fonte: https://www.magzine.it/verona-e-famiglie-politiche-le-une-contro-le-altre-armate/ a cura di Irene Cosul Cuffaro e Chiara Martinoli.
Il World Congress of Families – la manifestazione internazionale che riunirà tutte le associazioni e i militanti favorevoli a un’impostazione “tradizionale” della famiglia e sostanzialmente antiabortisti, antifemministi, anti-LGBTQI – è ai nastri di partenza. Il convegno – discusso, appoggiato, contestato – aprirà i suoi battenti domani e fino a domenica interesserà la città di Verona che si prepara a diventare il centro dell’Italia politica, con fazioni di attivisti e attiviste le une contro le altre armate.
Tra gli elementi che hanno suscitato maggior clamore sul congresso c’è la presenza del patrocinio del Ministero per la Famiglia fortemente voluto dal ministro Lorenzo Fontana, che sarà presente insieme al ministro dell’Interno Matteo Salvini e a quello dell’Istruzione Marco Bussetti. Tra gli altri esponenti della politica italiana, ci saranno anche Giorgia Meloni, Simone Pillon, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia e il sindaco di Verona Federico Sboarina.
(…) C’è però anche chi non parteciperà al congresso delle famiglie pur condividendone appieno gli ideali: è il caso del gruppo cattolico Comunità Antagonista Padana, composto da studenti dell’Università Cattolica di Milano: «Le tematiche che verranno affrontate sono fondamentali – spiega Pier, studente di Filosofia e responsabile della CAP – ma non condividiamo le modalità di svolgimento dell’evento. Un congresso del genere è poco utile, sarà solo una kermesse, una passerella per politici che cercano visibilità. Fare queste cose serve moltissimo per sensibilizzare, ma servono soprattutto le leggi. Finché il ministro Fontana non abolisce leggi come quelle sulle unioni civili e l’aborto, che tendono a minare le basi della famiglia, non cambierà nulla. Chi teme che questo congresso produrrà qualche cambiamento concreto, può stare tranquillo: non cambierà niente».
Dato lo stampo fortemente reazionario dell’evento, qualcuno ha paventato il pericolo di un ritorno al Medioevo. Ma Pier ha le idee piuttosto chiare: «Magari tornassimo al Medioevo! – ci dice – Almeno al tempo c’era una cultura gerarchica corrispettiva di un ordine fondato sulla natura. Sembriamo estremisti? Fateci caso, oggi tutto ciò che è naturale diventa radicale: a noi sembra di dire cose ovvie, come che l’acqua è bagnata e che al Polo Nord fa freddo. Ma oggi siamo minoritari, il realismo non va molto di moda e prevale invece una dittatura del sentimento».
Comunità Antagonista padana, piergiorgio seveso, sacro cuore, università cattolica, Verona.”
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“CHRISTUS REX TRADITIO al World Congress of Families”
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“Foto di una delegazione del nostro Circolo CHRISTUS REX TRADITIO al World Congress of Families XIII Verona”:
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Matteo Castagna:
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Matteo Castagna con l’avv. Gianfranco Amato, Presidente dei Giuristi e Presidente del movimento “Nova Civilitas”:
https://www.agerecontra.it/wp-content/uploads/2019/03/55849447_2200948176789190_2392009652423360512_n.jp g
Matteo Castagna con il giornalista Alessandro Sallusti:
https://www.agerecontra.it/wp-content/uploads/2019/03/55892463_2200948376789170_1052462069229551616_n-768x576.jpg
Altra “Foto di una delegazione del nostro Circolo CHRISTUS REX TRADITIO al World Congress of Families XIII Verona”:
https://www.agerecontra.it/wp-content/uploads/2019/03/55786369_2200948223455852_5631855654487457792_n-768x576.jpg

https://twitter.com/matteocastagna3
https://www.vvox.it/2019/03/27/congresso-famiglie-christus-rex-linciaggio-per-colpire-la-lega/
“«Incredibile violenza verbale, fake news, discredito, badilate di letame dei soloni del “pensiero unico” contro gli organizzatori del congresso mondiale delle famiglie».
E’ questa la denuncia Matteo Castagna, responsabile nazionale del circolo cattolico Christus Rex – Traditio che parteciperà all’evento come ospite tra il pubblico venerdì 29 e sabato 30 Marzo 2019.
«Finora siamo stati zitti perché in alcune occasioni è meglio “lasciar squillare i passeri”, come diceva S. Giovanni Bosco e perchè le sterili polemiche e le isterie si commentano da sole. La gente per fortuna non è così stupida come qualcuno vorrebbe far pensare».
«Noi siamo per la Famiglia composta da mamma e papà, per politiche che favoriscano la natalità, siamo da sempre sostenitori della cultura classico-cristiana che ha sempre visto in Essa la cellula fondamentale della nostra Civiltà»”
https://www.agerecontra.it/category/verona-news/
https://www.agerecontra.it/2019/03/il-ministro-fontana-conferma-il-patrocinio-e-la-partecipazione-al-convegno-di-verona/
“Il ministro Fontana conferma il patrocinio e la partecipazione al Convegno di Verona.”
https://www.agerecontra.it/2019/03/intervista-al-vicepresidente-del-congresso-mondiale-per-la-famiglia/
https://www.agerecontra.it/2019/03/al-congresso-di-verona-il-family-day-diventa-istituzionale/
“ECCO PERCHÉ UN CONVEGNO DÀ COSÌ FASTIDIO AI SOLONI DEL PENSIERO UNICO Per la prima volta, nella storia degli ultimi decenni, può essere invertita la tendenza e riaffermare l’importanza di una cultura originaria. Il Congresso Mondiale delle Famiglie, che si terrà a Verona a partire dal 29 Marzo e che culminerà nella Marcia di Domenica 31, sarà la manifestazione di popolo pro family e pro life più importante tenutasi nel nostro paese, dal Family Day del 30 gennaio 2016.”
https://www.agerecontra.it/tag/congresso-mondiale-delle-famiglie/


https://www.agerecontra.it/2019/03/congresso-delle-famiglie-oggi-un-workshop-sulla-difesa-della-vita/
https://www.agerecontra.it/2019/03/ospedali-dove-cerano-le-suore-adesso-arrivano-le-musulmane/



Ospedali: dove c'erano le suore adesso arrivano le musulmane - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/ospedali-cerano-le-suore-adesso-arrivano-le-musulmane/)
«Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 28/19 del 29 marzo 2019, San Secondo
Ospedali: dove c’erano le suore adesso arrivano le musulmane.
Il laicismo, amico dell’ebraismo e nemico di Cristo Re, dopo aver decristianizzato la società, apre le porte all’Islam. Ci salveranno forse coloro che parlano contro l’Islam innalzando la bandiera di Israele e non il vessillo di Cristo Re?»
Inchiesta su The Movument: stelle (di Davide) e strisce - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/inchiesta-the-movument-stelle-davide-strisce/)
http://www.centrostudifederici.org/inchiesta-the-movument-stelle-davide-strisce/
http://www.centrostudifederici.org/







http://www.agerecontra.it/


http://www.crisinellachiesa.it/


http://www.centrosangiorgio.com/





https://www.truerestoration.org/


https://novusordowatch.org/


http://www.fathercekada.com/


http://www.traditionalmass.org/





http://sicutoves.blogspot.com/
"viernes, 29 de marzo de 2019
MARZO, MES DE SAN JOSÉ, DÍA 29: LA MUERTE DE SAN JOSÉ."
https://3.bp.blogspot.com/-3QJCkHocVF4/XJ1dT9e3v2I/AAAAAAAAWtc/O6m1BwEENNA0jc7TxKwjDBsjwQZwZGtoQCLcBGAs/s400/SJ29.jpg


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“Pro Fide Catholica | Le site de Laurent Glauzy”
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https://sedevacantisme.wordpress.com/


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https://militesvirginismariae.wordpress.com/




Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/)
http://liguesaintamedee.ch/
https://www.facebook.com/SaintAmedee/
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

Messes :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/messes)

"Discipline originelle du carême chrétien."

29 mars : Saint Berthold, Prieur au Mont Carmel en Palestine (? 1188) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/29-mars-saint-berthold)
“29 mars : Saint Berthold, Prieur au Mont Carmel en Palestine (✝ 1188)
Au Mont Carmel en Palestine, vers 1188, le bienheureux Berthold. Soldat, il fut admis parmi les frères qui menaient la vie religieuse sur ce mont et, élu peu après par eux comme prieur, il confia la communauté à la Mère de Dieu. Martyrologe romain.”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/5815/2183/8724/03_29_saint_berthold.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/5815/2183/8724/03_29_saint_berthold.jpg



29 mars : Saint Jonas et saint Barachisius, Martyrs (? 327) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/29-mars-saint-jonas-et-saint-barachisius)
“29 mars : Saint Jonas et saint Barachisius, Martyrs († 327).”
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Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
30-03-19, 23:35
30 MARZO 2019: SABATO DELLA TERZA SETTIMANA DI QUARESIMA; SAN GIOVANNI CLIMACO, ABATE E BEATO AMEDEO IX, DUCA DI SAVOIA, CONFESSORE…



http://www.sodalitium.biz/category/santo-del-giorno/

Beato Amedeo IX - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/beato-amedeo-ix/)
http://www.sodalitium.biz/beato-amedeo-ix/
«30 marzo, Beato Amedeo IX, Duca di Savoia, Confessore (Thonon-les-Bains, 1º febbraio 1435 – Vercelli, 30 marzo 1472).
Terziario francescano e sostenitore della crociata contro i turchi per liberare Costantinopoli, fu beatificato dal beato Innocenzo XI nel 1678. Il corpo riposa nel Duomo di Vercelli.
Oh Dio, che trasferisti il beato Amedeo tuo confessore dal regno terreno alla gloria celeste; concedici, ti preghiamo, per i suoi meriti e a sua imitazione di passare attraverso i beni temporali senza perdere quelli eterni. Così sia.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/amedeo-3-166x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/amedeo-3-166x300.jpg



"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”





«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».







https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
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http://tradidiaccepi.blogspot.com/
Tradidi quod et accepi: Sacro Manto in onore di san Giuseppe (http://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/02/sacro-manto-in-onore-di-san-giuseppe.html?m=1)
“Sacro Manto in onore di san Giuseppe
Il Sacro Manto è una devozione graditissima a san Giuseppe ed efficacissima per ottenere grazie. Essa consta nella recita per un mese delle seguenti orazioni.”


“PIO ESERCIZIO DELLA VIA MATRIS.
Nei Sabati di Quaresima meditiamo con la Via Matris, gli acerbissimi sette Dolori della Beata Vergine Maria Santissima.
https://gloria.tv/text/cM7v2gvJcuU71cWnLfrNH2fhR”


“L'ANGOLO PATRISTICO
Omelia di sant'Agostino Vescovo.
Trattato 33 su Giovanni, dopo il principio.
Gesù andò al monte Oliveto (Joann. 8:1), al monte fertile, al monte dell'unguento, al monte dell'unzione. Perché, dove conveniva meglio che Cristo insegnasse, se non sul monte Oliveto? Il nome di Cristo infatti viene da crisma: e la parola Greca crisma, significa in Latino unzione. Ora egli ci ha unti perché ci ha destinati a lottare contro il demonio. «E all'alba tornò di nuovo al tempio e tutto il popolo accorse a lui: e, sedutosi, cominciò ad ammaestrarli» (Joann. 8:2): e non gli mettevano le mani sopra, perché non era ancora stimato degno di soffrir la passione. Osservate ora come sia stata tentata dai nemici la mansuetudine del Signore.
E gli scribi e i farisei gli conducono una donna colta in adulterio, e fattala venire avanti, gli dissero: «Maestro, questa donna è stata colta adesso in flagrante adulterio: or Mosè nella legge ci ha comandato che una tale venga lapidata: e tu che ne dici? E dicevano questo per tentarlo: per avere onde accusarlo» (Joann. 8.3). Accusarlo di che? Lo avevano forse colto in qualche fallo, o si credeva che quella donna potesse in qualche modo interessarlo?
Comprendiamo, o fratelli, come fu ammirabile la mansuetudine del Signore. Essi avevano notato ch'egli era di grande dolcezza, e d'una estrema mansuetudine. Di lui certamente era stato predetto: «Cingi la tua spada al tuo fianco, o potentissimo. Col tuo splendore e colla tua bellezza, vieni, t'avanza allegramente e regna: per la verità, la mansuetudine e la giustizia» (Ps. 44:4). Egli ci portò la verità come dottore, la mansuetudine come liberatore e la giustizia come colui che conosce tutto. Per questi tre attributi egli doveva regnare nello Spirito Santo, come aveva predetto un profeta. Quando egli parlava, la verità si riconosceva nei suoi discorsi: e nel vederlo sì calmo dinanzi ai suoi nemici, non poteva non ammirarsi la sua mansuetudine. Quando perciò i suoi nemici si sentirono torturati da livore ed invidia per queste due virtù, cioè per la verità e la mansuetudine, gli tesero insidia a proposito della terza, cioè della giustizia.”


https://sardiniatridentina.blogspot.com/2018/03/sabato-della-terza-settimana-di.html?m=0
«SABATO DELLA TERZA SETTIMANA DI QUARESIMA
Stazione a Santa Susanna.
Semidoppio.
Paramenti violacei.
La Chiesa oggi ci ricorda che Dio sempre soccorre i suoi figli e se caduti nei peccati li trae alla sua grazia se essi veramente si pentono. Pertanto la Lettura ci narra la vicenda della casta Susanna, ingiustamente accusata dai vecchioni e scagionata dal profeta Daniele: e il Vangelo ci ricorda la commovente storia della peccatrice perdonata perché pentita del suo peccato. Tuttavia il fatto che Dio si mostri misericordioso non deve farci credere all'inganno del diavolo secondo cui tal misericordia copra ogni cosa sempre e comunque: il perdono delle colpe deve sempre essere accompagnato e preceduto da un sincero pentimento e dal proposito fermo di mai più peccare, secondo il detto del Signore "Va' e non peccar più!".»







“30 marzo - S. Giovanni Climaco, Abate.”
https://forum.termometropolitico.it/435076-30-marzo-s-giovanni-climaco-abate.html


“30 marzo - Beato Amedeo IX di Savoia.”
https://forum.termometropolitico.it/489711-30-marzo-beato-amedeo-ix-di-savoia.html







https://www.sursumcorda.cloud/
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
«Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare il beato Quirino Tribuno, padre di santa Balbina Vergine, il quale fu battezzato insieme con tutta la famiglia dal beato Alessàndro Papa, che egli teneva in prigione, e, sotto l’imperatore Adriàno, essendo stato consegnato al giudice Aureliano, e persistendo nella confessione della fede, soldato invitto di Cristo, dopo che gli fu tagliata la lingua, fu sospeso sull’eculeo e gli si troncarono le mani e i piedi, e così compì con la spada il combattimento del martirio. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Martire, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, il beato Quirino Tribuno possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.».

https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/23-a-voi-o-beato-giuseppe.html

https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri.html

https://www.sursumcorda.cloud/massime-e-meditazioni/la-questione-del-papa-eretico.html
“Per affrontare, con dati oggettivi e senza compromessi, il problema del Vaticano Secondo e dei modernisti che occupano la maggior parte delle nostre chiese --> La questione del cosiddetto "papa eretico" ed il problema dell'autorità nella Chiesa -->
Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”

https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/150-preghiera-di-san-pietro-canisio-per-conservare-la-vera-fede.html
“Preghiera di San Pietro Canisio per conservare la vera fede”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/

« S.S. Pio XII: Se ciò che abbiamo detto finora riguarda la protezione e la cura della vita naturale, a ben più forte ragione deve valere per la vita soprannaturale, che il neonato riceve col Battesimo. Nella presente economia non vi è altro mezzo per comunicare questa vita al bambino, che non ha ancora l’uso della ragione. E tuttavia lo stato di grazia nel momento della morte è assolutamente necessario per la salvezza; senza di esso non è possibile di giungere alla felicità soprannaturale, alla visione beatifica di Dio . Un atto di amore può bastare all’adulto per conseguire la grazia santificante e supplire al difetto del Battesimo: al non ancora nato o al neonato bambino questa via non è aperta. Se dunque si considera che la carità verso il prossimo impone di assisterlo in caso di necessità; che questo obbligo è tanto più grave ed urgente, quanto più grande è il bene da procurare o il male da evitare, e quanto meno il bisognoso è capace di aiutarsi e salvarsi da sé; allora è facile di comprendere la grande importanza di provvedere al Battesimo di un bambino, privo di qualsiasi uso di ragione e che si trova in grave pericolo o dinanzi a morte sicura.
[* maggiori approfondimenti: https://www.sursumcorda.cloud/massime-e-meditazioni/il-limbo-dei-non-battezzati.html]


Dal numero 154 di SVRSVM CORDA® del 31/03/2019. Indice dei contenuti:
- Comunicato numero 154. Guarigione di un indemoniato;
- (Con) breve riflessione sui recenti “fatti di Verona”;
- Preghiera al Beato Amedeo IX, Duca di Savoia;
- Papa Pio XII sull’uso immorale del matrimonio e sulla contraccezione;
- Orazione a San Secondo di Asti, Martire;
- Papa Pio XII sull’aborto e sul valore della vita naturale e soprannaturale;
- Preghiera a San Giovanni da Capestrano;
- Teologia morale sull’aborto e risposte alle principali obiezioni;
- Preghiera a San Giovanni Damasceno, Dottore.
https://www.sursumcorda.cloud/ »
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/55771710_2156093417760389_4022364875614322688_n.jp g?_nc_cat=101&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=b4927e33e102562c220d129d91b60eb3&oe=5D0F9459


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«Ogni essere umano, anche il bambino nel seno materno, ha il diritto alla vita immediatamente da Dio, non dai genitori, nè da qualsiasi società o autorità umana. Quindi non vi è nessun uomo, nessuna autorità umana, nessuna scienza, nessuna « indicazione » medica, eugenica, sociale, economica, morale, che possa esibire o dare un valido titolo giuridico per una diretta deliberata disposizione sopra una vita umana innocente, vale a dire una disposizione, che miri alla sua distruzione, sia come a scopo, sia come a mezzo per un altro scopo, per sè forse in nessun modo illecito. Così, per esempio, salvare la vita della madre è un nobilissimo fine; ma l'uccisione diretta del bambino come mezzo a tal fine, non è lecita. La diretta distruzione della cosiddetta « vita senza valore », nata o non ancora nata, praticata pochi anni or sono in gran numero, non si può in alcun modo giustificare. Perciò, quando questa pratica ebbe principio, la Chiesa dichiarò formalmente essere contrario al diritto naturale e divino positivo, e quindi illecito, l'uccidere, anche se per ordine della pubblica autorità, coloro che, sebbene innocenti, tuttavia per tare fisiche o psichiche non sono utili alla nazione, ma piuttosto ne divengono un aggravio (Decr. S. Off. 2 dec. 1940 - Acta Ap. Sedis vol. 32, 1940, p. 553-554). La vita di un innocente è intangibile, e qualunque diretto attentato o aggressione contro di essa è violazione di una delle leggi fondamentali, senza le quali non è possibile una sicura convivenza umana. — Non abbiamo bisogno d'insegnare a voi nei particolari il significato e la portata, nella vostra professione, di questa legge fondamentale. Ma non dimenticate : al di sopra di qualsiasi legge umana, al disopra di qualsiasi « indicazione », si leva, indefettibile, la legge di Dio.
Dal DISCORSO DI SUA SANTITÀ PIO PP. XII ALLE PARTECIPANTI AL CONGRESSO DELLA UNIONE CATTOLICA ITALIANA OSTETRICHE Lunedì, 29 ottobre 1951.»


“La famiglia. Approfondimenti dogmatico morali in Casti Connubii, SS Pio XI --> http://www.totustuustools.net/magistero/p11casti.htm”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/55575716_2154765344559863_3503887113814802432_n.jp g?_nc_cat=107&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=deb3461ce97fd677eed525e390ce1677&oe=5D50854C
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/55823820_2154808761222188_1792398283365154816_n.jp g?_nc_cat=110&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=6353935b9f0f011dabf10cd8318b53e6&oe=5D043DE4







«Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico http://www.radiospada.org e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com
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“30 marzo 2019: SABATO DELLA TERZA SETTIMANA DI QUARESIMA.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/56268593_2598293343533652_4455920834640347136_n.jp g?_nc_cat=106&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=6563007be43e3ef7072c422729174ec4&oe=5D4ECE61


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/56268593_2598293343533652_4455920834640347136_n.jp g?_nc_cat=106&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=6563007be43e3ef7072c422729174ec4&oe=5D4ECE61



"Il 30 marzo 1191 Papa Celestino III Bobone Orsini viene esaltato al Sommo Pontificato."


https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/e/e9/Celestin_III.jpg



«Oggi a Roma per ricordare che l’unico aspetto “salvabile” della legge 194, sarà la sua totale abrogazione. — presso Isola Tiberina.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/56378749_2598643670165286_1047227633672126464_n.jp g?_nc_cat=107&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=d75419bcb35c0b30c62d30e371a45a25&oe=5D3E4583


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/56378749_2598643670165286_1047227633672126464_n.jp g?_nc_cat=107&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=d75419bcb35c0b30c62d30e371a45a25&oe=5D3E4583







http://www.agerecontra.it/


http://www.centrostudifederici.org/


http://www.crisinellachiesa.it/


http://www.centrosangiorgio.com/





https://www.truerestoration.org/


https://novusordowatch.org/


http://www.fathercekada.com/


http://www.traditionalmass.org/





http://sicutoves.blogspot.com/
http://sicutoves.blogspot.com/2019/03/marzo-mes-de-san-jose-dia-30-la.html
"sábado, 30 de marzo de 2019
MARZO, MES DE SAN, JOSÉ DÍA 30: LA ASUNCIÓN DE SAN JOSÉ."
https://4.bp.blogspot.com/-sXL-HQ8aDgw/XJ6xhLP-WUI/AAAAAAAAWuU/5DgeB7MKZych6fcmDUNehBgxKoeBf7qrwCLcBGAs/s1600/SJ30.jpg


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https://moimunanblog.com/







“Pro Fide Catholica | Le site de Laurent Glauzy”
https://profidecatholica.com/


https://johanlivernette.wordpress.com/


https://lacontrerevolution.wordpress.com/


https://sedevacantisme.wordpress.com/


http://www.catholique-sedevacantiste.fr/


http://wordpress.catholicapedia.net/


https://fidecatholica.wordpress.com/


https://militesvirginismariae.wordpress.com/




Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/)
http://liguesaintamedee.ch/
https://www.facebook.com/SaintAmedee/
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”


Messes :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/messes)

"Discipline originelle du carême chrétien."


30 mars : Saint Jean Climaque, Abbé, Père de l'Église (525-605) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/30-mars-saint-jean-climaque)
“30 mars : Saint Jean Climaque, Abbé, Père de l'Église (525-605).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/6015/2183/9050/03_30_saint_jean_climaque.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/6015/2183/9050/03_30_saint_jean_climaque.jpg




Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
31-03-19, 21:50
31 MARZO 2019: ULTIMO GIORNO DEL MESE DEDICATO A SAN GIUSEPPE, SANT’AMOS, PROFETA, SAN BENIAMINO DIACONO, SAN GUIDO DI POMPOSA, ABATE; IV DOMENICA DI QUARESIMA - LAETARE…



«QUARTA DOMENICA DI QUARESIMA»
Guéranger, L'anno liturgico - Domenica Quarta di Quaresima (http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-dom4.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-dom4.htm





«4° Domenica di Quaresima o Domenica Laetare.»
https://forum.termometropolitico.it/338600-4-domenica-di-quaresima-o-domenica-laetare.html

«Domenica in Laetare.»
https://forum.termometropolitico.it/415470-domenica-laetare.html


“31 marzo - S. Guido di Pomposa, Abate.”
https://forum.termometropolitico.it/344642-31-marzo-s-guido-di-pomposa-abate.html





SANTA MESSA DOMENICALE celebrata da Don Floriano Abrahamowicz a Paese (TV) stamattina 31 MARZO 2019, QUARTA DOMENICA DI QUARESIMA:


«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
IV domenica di Quaresima- Laetare (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=0CUtJXNjs2I
III domenica di Quaresima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=OOlS4iMXpro
III domenica di Quaresima - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=whnUB45-kgM
Festa di San Giuseppe sposo della BVM
https://www.youtube.com/watch?v=6fpJ2SWL_oY
II domenica di Quaresima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=J3p4EMytkio
II domenica di Quaresima - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=wXyDyeVarqg
1° domenica di Quaresima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=T2g-OaQT_0A
1° domenica di Quaresima - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=zN-HlOYhoh4
Sacre Ceneri
https://www.youtube.com/watch?v=240n2FtviH0
Domenica Quinquagesima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=1D09coEEvKs
Domenica Sexagesima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=7apAxHX0B0w
Domenica Septuagesima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=eW58hW30T5Y
V domenica d. Epifania (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=adVRJ95yZLk
V domenica d. Epifania - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=oJR8QmeMXOs
IV dom. dopo l'Epifania (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=tmgotU8TwQw
IV domenica dopo Epifania (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=BBMsKuQKlgQ
Purificazione della S. Vergine Maria (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=rS2tdVj3e_A
III dom. dopo l'Epifania
https://www.youtube.com/watch?v=vqLfMJ2qKmo
III domenica dopo l'Epifania - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=zHEiqmjKQNk
II domenica dopo l'Epifania - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=MtQwadP5PVs
Sacra Famiglia (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=M83o5Eohbdc
Epifania di N S G C - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=fUnwOAcw1Vs
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».




SANTE MESSE celebrate dai Sacerdoti dell’“Istituto Mater Boni Consilii” (I.M.B.C.):


"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”



Santo del giorno Archivi - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/category/santo-del-giorno/)
http://www.sodalitium.biz/category/santo-del-giorno/

Sant'Amos - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/santamos/)
http://www.sodalitium.biz/santamos/
«31 marzo, Sant’Amos, Profeta.
“A Tecue, nella Palestina, sant’Amos Profeta, dal Sacerdote Amasia spesso tormentato con percosse, e da Ozia, figliuolo di costui, trafitto con uno scalpello nelle tempia; trasportato poi in patria semivivo, quivi spirò, e fu sepolto coi suoi padri”.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/amos-300x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/amos-300x300.jpg



Novità libraria per il mese di marzo: Il Sacro Manto in onore del Patriarca San Giuseppe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/novita-libraria-mese-marzo-sacro-manto-onore-del-patriarca-san-giuseppe/)
http://www.sodalitium.biz/novita-libraria-mese-marzo-sacro-manto-onore-del-patriarca-san-giuseppe/
«Il Sacro Manto è un particolare omaggio reso a San Giuseppe, per onorare la Sua persona e per meritare il Suo patrocinio. Si consiglia di recitare queste orazioni per 30 giorni consecutivi, in memoria dei trent’anni di vita vissuti da San Giuseppe in compagnia di Gesù Cristo, Figlio di Dio. Sono senza numero le grazie che si ottengono da Dio, ricorrendo a San Giuseppe. Santa Teresa d’Avila (1515 – 1582) ha lasciato scritte queste parole illuminanti: “Chi vuol credere, faccia la prova, affinché si persuada.”».
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«"Instaurare omnia in Christo", restaurare la società al cattolicesimo integrale e contro ogni forma di ecumenismo e laicità. Questa è la risposta di San Pio X agli uomini politici che si dicono cristiani e che intendono governare secondo l'ordine di Dio. Non esistono altre soluzioni, non esistono compromessi.»
«Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Disponibile alla lettura il numero 154 di SVRSVM CORDA del 31/03/2019 ---> https://www.sursumcorda.cloud/tags/numero-154.html
Indice dei contenuti:
- Comunicato numero 154. Guarigione di un indemoniato;
- (Con) breve riflessione sui recenti “fatti di Verona”;
- Preghiera al Beato Amedeo IX, Duca di Savoia;
- Papa Pio XII sull’uso immorale del matrimonio e sulla contraccezione;
- Orazione a San Secondo di Asti, Martire;
- Papa Pio XII sull’aborto e sul valore della vita naturale e soprannaturale;
- Preghiera a San Giovanni da Capestrano;
- Teologia morale sull’aborto e risposte alle principali obiezioni;
- Preghiera a San Giovanni Damasceno, Dottore;
- Breve storia dell'Islam raccontata dal Dottore della Chiesa Sant'Alfonso.
Per leggere gli articoli --->
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“Per affrontare, con dati oggettivi e senza compromessi, il problema del Vaticano Secondo e dei modernisti che occupano la maggior parte delle nostre chiese --> La questione del cosiddetto "papa eretico" ed il problema dell'autorità nella Chiesa -->
Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”
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“Preghiera di San Pietro Canisio per conservare la vera fede”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/




https://www.sursumcorda.cloud/tags/numero-154.html
"Disponibile il numero 154 di Sursum Corda del giorno 31 marzo 2019."
https://www.agerecontra.it/2019/03/disponibile-il-numero-154-di-sursum-corda-del-giorno-31-marzo-2019/







https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
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«QUARTA DOMENICA DI QUARESIMA (LÆTARE)
Stazione a Santa Croce in Gerusalemme.
Semidoppio - Domenica privilegiata di I classe.
Paramenti rosacei.
La Chiesa oggi trasalisce di santa allegrezza nella consapevolezza che la Pasqua è vicina e pertanto s'ammanta dei paramenti rosacei e permette il suono dell'organo e l'uso dei fiori. San Paolo ci ricorda che Cristo col battesimo ci ha liberati dalla schiavitù del demonio: la libertà cristiana è libertà nel compimento del bene secondo il divino beneplacito, il resto è peccaminosa licenza e schiavitù a Satana. Lo stesso Cristo ci ha quindi fatti membri della Chiesa, la Celeste Gerusalemme, che, nell'economia della salvezza, ha sostituito il Giudaismo di Gerusalemme deicida. In questa Chiesa il Signore ha imbandito per i suoi figli la mensa sacrificale delle sue carni immacolate, la Eucaristia, che è prefigurata nella moltiplicazione dei pani e dei pesci. In questo giorno a Roma il Sommo Pontefice si recava nella Basilica di santa Croce in Gerusalemme con la rosa d'oro (nel link - ultima foto), simbolo del Cristo e del suo Vicario il Papa, che poi mandava a qualche sovrano o notabile cattolico.
(…) POSTCOMMUNIO
Orémus.
Da nobis, quaesumus, miséricors Deus: ut sancta tua, quibus incessánter explémur, sincéris tractémus obséquiis, et fidéli semper mente sumámus. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
Concedici, Te ne preghiamo, o Dio misericordioso, che i tuoi santi misteri, di cui siamo incessantemente nutriti, li trattiamo con profondo rispetto e li riceviamo sempre con cuore fedele. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.»
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https://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/03/domenica-ltare-e-la-rosa-doro.html
«Domenica "Lætare" e la Rosa d'oro.
La quarta domenica di Quaresima è la Domenica detta in "Lætare" per la prima parola dell'Antifona d'Introito. Essa segna una sosta nel rigoroso cammino dei digiuni quaresimali. Il Papa in questo giorno celebrava la Cappella a santa Croce in Gerusalemme ad imitazione dei Greci che la Domenica prima venerano il sacro Legno: nella basilica Sessoriana infatti sant'Elena aveva deposto alcune reliquie della Vera Croce portati dalla Terra Santa. Ma questa Domenica nei libri romani la troviamo segnata con l'attributo "de rosa" in riferimento alla Rosa d'oro che a partire dal secolo X veniva benedetta da Papa in questo giorno. Egli si recava alla chiesa stazionale tenendo in mano la rosa d'oro, già benedetta al Laterano, di cui spiegava il significato al popolo, e al ritorno ne faceva dono al Prefetto di Roma. Di qui l'uso tuttora vigente che il Pontefice faccia dono della Rosa d'oro a un principe cattolico o alla sua consorte, e la prescrizione di usare il rosaceo nelle funzioni liturgiche. Questo oggetto prezioso, come spiega Innocenzo III in un suo sermone (Cfr. Migne, Patrologia Latina, CCXVII, 393): la rosa è simbolo di Cristo che assume Cefa a parte della pienezza del suo potere quindi per traslato essa rappresenta il Romano Pontefice, successore di san Pietro e Vicario di nostro Signore, che, essendo in possesso della "plenitudo potestatis", trasmette il potere al corpo della Cristianità, ai Vescovi e ai Principi.»
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«L'ANGOLO PATRISTICO
Omelia di sant'Agostino Vescovo.
Trattato 24 su Giovanni.
I miracoli che ha fatto nostro Signore Gesù Cristo sono certo opere divine, ed eccitano la mente umana ad elevarsi da questi avvenimenti visibili fino a Dio. Egli infatti è di tal natura da non potersi vedere cogli occhi; d'altra parte i miracoli che non cessa di fare governano il mondo intero, e prendendosi cura di tutte le creature colpiscono meno a motivo della loro continuità, così che quasi nessuno si degna fare attenzione alle stupende meraviglie che Dio opera in ciascun grano di semenza: ond'è ch'egli si riservò, nella sua misericordia, di operare a tempo opportuno certe meraviglie fuori del corso abituale e delle leggi ordinarie della natura; affinché (gli uomini avvezzi a contemplare i miracoli) quotidiani senza annettervi valore, stupissero nel vederne dei non più grandi, ma meno ordinari.
Infatti è maggior miracolo governare tutto il mondo che satollare cinquemila uomini con cinque pani. Eppure quello nessuno l'ammira: e questo gli uomini lo ammirano, non perché sia più grande, ma perché avviene raramente. Perché chi anche adesso nutre l'intero universo, se non colui che da pochi grani fa uscire le messi? (Cristo) dunque agì da Dio. Per questa stessa potenza onde trasforma in ricche messi pochi chicchi di grano, egli moltiplicò nelle sue mani i cinque pani: perché ogni potere si trovava nelle mani di Cristo. E quei cinque pani erano come dei semi, che non furono, è vero, affidati alla terra, ma furono moltiplicati da colui che ha fatto la terra.
Questo miracolo è dunque offerto ai nostri sensi, per elevare i nostri pensieri: ed è posto sotto i nostri occhi, per esercitare la nostra intelligenza: affinché ammiriamo Dio invisibile attraverso le sue opere visibili, e, incoraggiati dalla fede, purificati dalla fede, desideriamo ancora di vederlo questo Dio invisibile, di cui le cose visibili ci fanno conoscere l'invisibile realtà. Ma non soltanto questo dobbiamo considerare nei miracoli di Cristo. Interroghiamo gli stessi miracoli, essi ci parleranno di Cristo: perché essi hanno il loro linguaggio, se si sanno comprendere. Difatti Cristo essendo il Verbo di Dio, ciò che fa il Verbo, anch'esso è una parola per noi.»


"IL SACRO MANTO IN ONORE DI SAN GIUSEPPE
Nel mese di marzo, la Chiesa ci ricorda la devozione a San Giuseppe, sposo di Maria Sempre Vergine e padre putativo di Nostro Signore Gesù Cristo."
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Prof. Salvatore Panzica - Grandezza di San Giuseppe (http://www.unavox.it/Segnalazioni_Rete/Grandezza_di_San_Giuseppe.html)
http://www.unavox.it/Segnalazioni_Rete/Grandezza_di_San_Giuseppe.html
“SALVATORE PANZICA, Grandezza di San Giuseppe - Salpan Editore, Matino (LE), 2° ediz., 2014.”
https://www.salentolibri.it/images/thumbs/0001741_grandezza-di-san-giuseppe-aavv_550.jpeg


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Salpan.org (http://www.salpan.org/Index2.htm)
«“Grandezza di San Giuseppe”. Il titolo ci dà la chiave di lettura per comprendere questo “gigante” dello spirito: qui siamo davanti non solo a un Santo, non solo a un grande Santo, ma a un Santo “unico”, sia per i privilegi che ha ricevuto dal Cielo, sia per i frutti di grazia che ha maturato nella sua vita. ......... San Giuseppe ha protetto Gesù dalle insidie del perfido Erode, ma oggi quanti Erode attentano alla vita della Chiesa... dall’esterno e purtroppo, con una pericolosità maggiore, anche dall’interno!
Questo libro, lo si avverte ad ogni riga, è scritto non solo con la lucidità della mente e della fede, ma anche con la passione del cuore, con grande venerazione e con un grande amore verso Colui che è stato, è e resterà per tutta l’eternità il “padre” dell’Amore fatto Carne.
Di cuore un grazie riconoscente all’autore per averci aiutato a conoscere un po’ meglio questo padre, questo fratello, questo amico, questo protettore, questo “gigante dello spirito”, modello di ogni virtù. Don Enzo Boninsegna.
Libricino veramente opportuno per avvicinarci a San Giuseppe, nostro «troppo dimenticato» Padre Spirituale. Benediciamo perciò questo aureo VADE MECUM che ci aiuta a comprendere il culto dovuto e non facoltativo, non aleatorio, che a San Giuseppe dobbiamo e che forse fino ad oggi abbiamo colpevolmente trascurato. Padre Pietro Locati
La Seconda Edizione risulta essere lievemente ampliata (208 pagine contro le precedenti 176) e migliorata nella grafica, nella carta, nelle preghiere...
Grandezza di San Giuseppe Salvatore Panzica Salpan 208 2014.
19 Marzo, Festa di San Giuseppe, Patrono della Chiesa Universale.
NON COMMERCIABILE: a titolo di semplice rimborso e per creare un fondo che consenta di stampare libri similari (o comunque per opere cristiane), viene richiesta un' offerta, che sia, possibilmente, non inferiore a € 7,00»
http://www.salpan.org/Immagini/SanGiuseppe_2gr.jpg


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«Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico http://www.radiospada.org e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com
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https://www.radiospada.org/2019/03/la-rosa-doro-storia-e-significato/
“31 marzo 2019: QUARTA DOMENICA DI QUARESIMA. La Domenica della gioia.”
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“[GLORIE DEL CARDINALATO] S.E.R. Cardinale Michael Browne (6 maggio 1887 - 31 marzo 1971). Irlandese, frate domenicano, fu professore all'Angelicum di cui fu Rettore dal 1932 al 1941. Nel 1951 Pio XII lo chiamò ad esercitare la carica di Maestro del Sacro Palazzo Apostolico, carica che lasciò nel 1955 quando venne eletto Maestro Generale del suo Ordine. In Concilio, avvalendosi di san Tommaso, si oppose in ogni modo al progressismo e al modernismo a difesa della Dottrina e della Teologia Romane. Fu membro del Coetus Internationalis Patrum ed amico di Monsignor Lefebvre.”
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http://www.agerecontra.it/


http://www.centrostudifederici.org/


http://www.crisinellachiesa.it/


http://www.centrosangiorgio.com/





https://www.truerestoration.org/


https://novusordowatch.org/


http://www.fathercekada.com/


http://www.traditionalmass.org/







Como ovejas sin Pastor (http://sicutoves.blogspot.com/)
http://sicutoves.blogspot.com/
Como ovejas sin Pastor: MARZO, MES DE SAN JOSÉ, DÍA 31: EL PODER DE SAN JOSÉ EN EL CIELO Y SU PATROCINIO SOBRE LA IGLESIA (http://sicutoves.blogspot.com/2019/03/marzo-mes-de-san-jose-dia-31-el-poder.html)
"domingo, 31 de marzo de 2019.
MARZO, MES DE SAN JOSÉ, DÍA 31: EL PODER DE SAN JOSÉ EN EL CIELO Y SU PATROCINIO SOBRE LA IGLESIA."
https://4.bp.blogspot.com/-c9b37sfkfvA/XKAaTmfNY2I/AAAAAAAAWvM/g-aj6YiwgZwmJKv46njASJcyL-diQFaygCLcBGAs/s1600/SJ31.jpg


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https://moimunanblog.com/







“Pro Fide Catholica | Le site de Laurent Glauzy”
https://profidecatholica.com/


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https://lacontrerevolution.wordpress.com/


https://sedevacantisme.wordpress.com/


http://www.catholique-sedevacantiste.fr/


http://wordpress.catholicapedia.net/


https://fidecatholica.wordpress.com/


https://militesvirginismariae.wordpress.com/




Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/)
http://liguesaintamedee.ch/
https://www.facebook.com/SaintAmedee/
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

Messes :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/messes)
http://liguesaintamedee.ch/messes

"Discipline originelle du carême chrétien."

“Quatrième Dimanche de Carême.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/56161453_843203312679017_356033659054063616_n.jpg? _nc_cat=110&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=e794aad23424b8cd180738f904aa47e0&oe=5D0A9086


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“Sermon du Père Joseph-Marie Mercier pour le Quatrième Dimanche de Carême.
http://prieure2bethleem.org/predica/2018_03_11.mp3 ”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/56178724_843204362678912_5051142025567535104_n.jpg ?_nc_cat=101&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=e95e2ee51612ed268a71a1803a7587f4&oe=5D46FF72


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31 mars : Saint Benjamin, Diacre et Martyr (? 424) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/31-mars-saint-benjamin)
“31 mars : Saint Benjamin, Diacre et Martyr († 424).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/3015/2183/9332/03_31_saint_benjamin.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/3015/2183/9332/03_31_saint_benjamin.jpg




Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
08-03-20, 23:29
1 MARZO 2020: PRIMO GIORNO DEL MESE DEDICATO A SAN GIUSEPPE; PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA…



«TEMPO DI QUARESIMA
Capitolo I - Storia della Quaresima
Guéranger, L'anno liturgico - Storia della Quaresima
http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-st.htm
Capitolo II - Mistica della Quaresima
Guéranger, L'anno liturgico - Mistica della Quaresima
http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-mist.htm
Capitolo III - Pratica della Quaresima
Guéranger, L'anno liturgico - Pratica della Quaresima
http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-pr.htm »

«PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA
Guéranger, L'anno liturgico - Domenica Prima di Quaresima»
http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-dom1.htm





SANTA MESSA DOMENICALE celebrata da Don Floriano Abrahamowicz a Paese (Tv) Domenica 1 MARZO 2020, PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA:


«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
I domenica di Quaresima
https://www.youtube.com/watch?v=K7v93iieTRE
Mercoledi delle Sacre Ceneri
https://www.youtube.com/watch?v=ADazA0oXzsw
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso».

«Purtroppo, cari fedeli, non potete essere presenti. In altri tempi l’autorità civile in caso di epidemie implorava quella ecclesiastica di pregare pubblicamente. L’apostasia del Concilio Vaticano II ha creato una pseudo-chiesa che si vieta a se stessa di imporre alla società civile di pregare Dio, mentre la società della rivoluzione, laica, - adulata dai testi del concilio Vaticano II - adora se stessa e impone il divieto della preghiera pubblica nel momento di massima necessità. Miserere nostri Domine, miserere nostri!» - Don Floriano Abrahamowicz.





http://www.sodalitium.biz/i-domenica-di-quaresima/
«I domenica di Quaresima.
“La santa Chiesa nei vedere oggi tutti i suoi figli riuniti, rivolge loro la parola nell’Ufficio del Mattutino, facendo proprio il linguaggio eloquente di san Leone Magno: “Figli carissimi, dice loro, prima d’annunciarvi il sacro e solenne digiuno della Quaresima, posso io cominciare meglio il mio discorso servendomi delle parole dell’Apostolo, nel quale parlava Gesù Cristo, e ripetendo ciò che ora avete sentito leggere: Ecco ora il tempo propizio, ecco ora il giorno della salute? Perché sebbene non esista tempo dell’anno che non sia ripieno dei benefici di Dio, e benché per grazia sua noi abbiamo sempre accesso al trono della sua misericordia, tuttavia dobbiamo in questo santo tempo applicarci con maggior zelo al nostro profitto spirituale, ed essere animati da nuova fiducia. Infatti la Quaresima, ricordandoci quel sacro giorno in cui fummo riscattati, c’invita a praticare tutti i doveri della pietà, affinché, mediante la purificazione dei nostri corpi e delle nostre anime, ci disponiamo a celebrare i misteri della Passione del Signore” (dom Prosper Guéranger).
O Dio, che ogni anno purifichi la tua Chiesa con l’osservanza quaresimale, concedi alla tua famiglia di rendere fruttuose con le buone opere quelle grazie che si sforza di ottenere con l’astinenza.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/1qcancelletto1444a-1-300x282.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/1qcancelletto1444a-1-300x282.jpg



SANTE MESSE celebrate dai Sacerdoti dell’“Istituto Mater Boni Consilii” (I.M.B.C.):


"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”

https://oratoriosantambrogiomilano.wordpress.com/
Omelia di domenica 1 Marzo 2020 ? Prima domenica di Quaresima ? Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano (http://www.oratoriosantambrogiombc.it/2020/03/01/omelia-di-domenica-1-marzo-2020-prima-domenica-di-quaresima/)
«Oratorio Sant’Ambrogio – Milano. Omelia di domenica 1 Marzo 2020 – Prima domenica di Quaresima.
In questa domenica prima di Quaresima in cui sono state vietate le Messe pubbliche a causa del corona virus, don Ugolino Giugni ha celebrato la Messa privatamente ma non vuole farvi mancare il conforto della Parola di Dio. L’omelia è disponibile per l’ascolto ->»
http://www.oratoriosantambrogiombc.it/wp-content/uploads/2020/03/CarloSaraceni_Borromeo.jpg


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San Giuseppe, il patrono della buona morte - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/san-giuseppe-il-patrono-della-buona-morte/)
«San Giuseppe, il patrono della buona morte 6 marzo 2020
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
San Giuseppe, il patrono della buona morte
Il mondano ha il terrore della morte e cerca invano di sfuggirla. Il buon cristiano – malgrado la ripugnanza naturale – l’attende con fede e speranza, vivendo in grazia di Dio, sorretto dalla preghiera e dai sacramenti.
Santifichiamo questa Quaresima – segnata dal contagio – col pensiero salutare dell’eternità per mettere ordine nella propria vita e, finché c’è il tempo e c’è la possibilità di farlo, accostarsi alla Confessione. (don Ugo Carandino)
Preghiamo, digiuniamo, meditiamo la Passione di Cristo, invochiamo l’Addolorata e san Giuseppe. (don Ugo Carandino)
O Glorioso patriarca San Giuseppe, Protettore benevolo dei moribondi, mio speciale avvocato, per la felicità, per l’amore con cui serviste in tutto il tempo della vostra vita come Sposo a Maria, come Padre a Gesù, per i dolori che voi soffriste con tanta rassegnazione, per le allegrezze che riceveste con tanta umiltà da quel Dio che ora niente sa negare alle vostre domande, come sempre vi fu obbediente qui sulla terra, impetratemi, vi prego, una plenaria remissione di tutte le mie passate mancanze, e una volontà sempre pronta a meglio servirlo in avvenire, affinché vivendo sempre come voi nella virtù e nella santità, possa come voi meritare di essere in morte assistito da Gesù e da Maria, che in questo mondo vi fecero provare anticipati gaudi del Paradiso.Vegliate sopra di me in tutto il corso della mia vita, come vegliaste sopra Gesù, quando tenero Bambino era affidato alle vostre cure. Difendetemi da ogni assalto nemico, e non permettete mai che la morte mi colga in un punto in cui mi sia demeritato, con una condotta meno cristiana, la vostra protezione. Cosi sia.
Gesù, Giuseppe e Maria – vi dono il cuore e l’anima mia.
Gesù, Giuseppe e Maria – assistetemi nell’ultima agonia.
Gesù, Giuseppe e Maria – spiri in pace con Voi l’anima mia.
Per la celebrazione della Santa Messa secondo il Missale Romanum di san Pio V e l’amministrazione dei Sacramenti:
Istituto Mater Boni Consilii di Verrua Savoia (TO)»
info@sodalitium.it
Sodalitium - Sito ufficiale dell'Istituto Mater Boni Consilii (http://www.sodalitium.biz/)
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«Carlo Di Pietro - Sursum Corda
La santa disciplina del digiuno e dell’astinenza --->»
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«"Instaurare omnia in Christo", restaurare la società al cattolicesimo integrale e contro ogni forma di ecumenismo e laicità. Questa è la risposta di San Pio X agli uomini politici che si dicono cristiani e che intendono governare secondo l'ordine di Dio.
Non esistono altre soluzioni, non esistono compromessi»

“Preghiera di San Pietro Canisio per conservare la vera fede”
“Raccolta di preghiere non contaminate dall'eresia dell'ecumenismo. Diceva Sant'Alfonso: "Chi prega si salva, chi non prega si danna" ->”
"Preghiere e tradizionali pie pratiche cristiane. Chiediamo a Nostro Signore di ottenere la vera fede e di perseverare"
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«Oratorio IMBC San Lorenzo Martire a Potenza. Santa Messa 1° di Quaresima, 1 marzo 2020, ore 11:00.
Esame di coscienza, Modo di confessarsi, Disciplina del digiuno e dell'astinenza. Istituto Mater Boni Consilii. Sodalitium - Sito ufficiale dell'Istituto Mater Boni Consilii (http://WWW.SODALITIUM.IT)

Disponibile sul nostro sito il numero 198 di Sursum Corda (1 marzo 2020)|»
https://www.sursumcorda.cloud/tags/numero-198.html

“Preghiera di San Pier Damiani per la buona morte (23.2) --->”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/1504-preghiera-di-san-pier-damiani-per-la-buona-morte-23-2.html

“Preghiera a San Pietro per la fedeltà a Cristo (18.1, 22.2, 29.6, 1.8 e 18.11) –“
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"Preghiere a San Giuseppe"
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«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»


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«MISTERO DELLA REDENZIONE
TEMPO DI QUARESIMA
Mercoledì delle Ceneri - Sabato della IV settimana di Quaresima
(26 Febbraio - 28 Marzo A.D. 2020)

Capitolo I - STORIA DELLA QUARESIMA
http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-st.htm
Capitolo II - MISTICA DELLA QUARESIMA
http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-mist.htm
Capitolo III - PRATICA DELLA QUARESIMA
http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-pr.htm »




Tradidi quod et accepi: Sacro Manto in onore di san Giuseppe (http://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/02/sacro-manto-in-onore-di-san-giuseppe.html?m=1)
"IL SACRO MANTO IN ONORE DI SAN GIUSEPPE
Nel mese di marzo, la Chiesa ci ricorda la devozione a San Giuseppe, sposo di Maria Sempre Vergine e padre putativo di Nostro Signore Gesù Cristo."



https://sardiniatridentina.blogspot.com/2018/02/prima-domenica-di-quaresima-stazione.html
"Prima Domenica di Quaresima – Stazione a San Giovanni in Laterano
Oggi inizia solennemente il tempo propizio in qui Dio si fa trovare nella santificazione della preghiera, del digiuno e dell’elemosina. In questo tempo di prova e di purificazione ci è modello il Cristo che nel deserto volle sottoporsi alla tentazione del Diavolo su cui riportò sì glorioso trionfo. Nella lotta ci assistono gli Angeli Custodi, sempre solleciti verso i fedeli del Cristo.

INTROITUS
Ps 90:15; 90:16.- Invocábit me, et ego exáudiam eum: erípiam eum, et glorificábo eum: longitúdine diérum adimplébo eum. ~~ Ps 90:1.- Qui hábitat in adiutório Altíssimi, in protectióne Dei coeli commorábitur. ~~ Glória ~~ Invocábit me, et ego exáudiam eum: erípiam eum, et glorificábo eum: longitúdine diérum adimplébo eum.

Ps 90:15; 90:16.- Mi invocherà e io lo esaudirò: lo libererò e lo glorificherò: lo sazierò di lunghi giorni. ~~ Ps 90:1.- Chi abita sotto l’egida dell’Altissimo dimorerà sotto la protezione del cielo. ~~ Gloria ~~ Mi invocherà e io lo esaudirò: lo libererò e lo glorificherò: lo sazierò di lunghi giorni.

ORATIO
Orémus.
Deus, qui Ecclésiam tuam ánnua quadragesimáli observatióne puríficas: præsta famíliæ tuæ; ut, quod a te obtinére abstinéndo nítitur, hoc bonis opéribus exsequátur. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
O Dio, che purifichi la tua Chiesa con l'annua osservanza della quaresima, concedi alla tua famiglia che quanto si sforza di ottenere da Te con l’astinenza, lo compia con le opere buone. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

LECTIO
Léctio Epístolæ beáti Pauli Apóstoli ad Corínthios.
2 Cor 6:1-10.
Fratres: Exhortámur vos, ne in vácuum grátiam Dei recipiátis. Ait enim: Témpore accépto exaudívi te, et in die salútis adiúvi te. Ecce, nunc tempus acceptábile, ecce, nunc dies salútis. Némini dantes ullam offensiónem, ut non vituperétur ministérium nostrum: sed in ómnibus exhibeámus nosmetípsos sicut Dei minístros, in multa patiéntia, in tribulatiónibus, in necessitátibus, in angústiis, in plagis, in carcéribus, in seditiónibus, in labóribus, in vigíliis, in ieiúniis, in castitáte, in sciéntia, in longanimitáte, in suavitáte, in Spíritu Sancto, in caritáte non ficta, in verbo veritátis, in virtúte Dei, per arma iustítiæ a dextris et a sinístris: per glóriam et ignobilitátem: per infámiam et bonam famam: ut seductóres et veráces: sicut qui ignóti et cógniti: quasi moriéntes et ecce, vívimus: ut castigáti et non mortificáti: quasi tristes, semper autem gaudéntes: sicut egéntes, multos autem locupletántes: tamquam nihil habéntes et ómnia possidéntes.

Fratelli: Vi esortiamo a non ricévere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti: Ti esaudii nel tempo accettabile, e nel giorno della salvezza ti offrii soccorso. Ecco ora il tempo accettabile, ecco ora il giorno della salvezza. Non diamo ad alcuno occasione d’inciampo, affinché non sia vituperato il nostro ministero: ma comportiamoci in tutte le cose come ministri di Dio, con molta pazienza, nelle tribolazioni, nelle necessità, nelle angustie, nelle battiture, nelle prigionie, nelle sedizioni, nelle fatiche, nelle vigilie, nei digiuni, con la castità, con la scienza, con la mansuetudine, con la soavità, con lo Spirito Santo, con una carità non simulata, con la parola di verità, con la virtù di Dio, con le armi della giustizia a destra e a sinistra; nella gloria e nell’ignominia, nell’infamia e nel buon nome: come seduttori, eppur veraci: come ignoti, eppur conosciuti: come morenti, ed ecco che siamo vivi: come castigati, ma non uccisi: quasi tristi, eppur sempre allegri: quasi mendichi, pur arricchendo molti: come aventi nulla e possedenti tutto.

GRADUALE
Ps 90,11-12
Angelis suis Deus mandávit de te, ut custódiant te in ómnibus viis tuis.
V. In mánibus portábunt te, ne umquam offéndas ad lápidem pedem tuum.

Dio ha mandato gli Angeli presso di te, affinché ti custodiscano in tutti i tuoi passi.
V. Essi ti porteranno in palmo di mano, ché il tuo piede non inciampi nella pietra.

TRACTUS
Ps 90:1-7; 90:11-16
Qui hábitat in adiutório Altíssimi, in protectióne Dei coeli commorántur.
V. Dicet Dómino: Suscéptor meus es tu et refúgium meum: Deus meus, sperábo in eum.
V. Quóniam ipse liberávit me de láqueo venántium et a verbo áspero.
V. Scápulis suis obumbrábit tibi, et sub pennis eius sperábis.
V. Scuto circúmdabit te véritas eius: non timébis a timóre noctúrno.
V. A sagítta volánte per diem, a negótio perambulánte in ténebris, a ruína et dæmónio meridiáno.
V. Cadent a látere tuo mille, et decem mília a dextris tuis: tibi autem non appropinquábit.
V. Quóniam Angelis suis mandávit de te, ut custódiant te in ómnibus viis tuis.
V. In mánibus portábunt te, ne umquam offéndas ad lápidem pedem tuum,
V. Super áspidem et basilíscum ambulábis, et conculcábis leónem et dracónem.
V. Quóniam in me sperávit, liberábo eum: prótegam eum, quóniam cognóvit nomen meum,
V. Invocábit me, et ego exáudiam eum: cum ipso sum in tribulatióne,
V. Erípiam eum et glorificábo eum: longitúdine diérum adimplébo eum, et osténdam illi salutáre meum.

Chi abita sotto l’egida dell’Altissimo, e si ricovera sotto la protezione di Dio.
V. Dica al Signore: Tu sei il mio difensore e il mio asilo: il mio Dio nel quale ho fiducia.
V. Egli mi ha liberato dal laccio dei cacciatori e da un caso funesto.
V. Con le sue penne ti farà schermo, e sotto le sue ali sarai tranquillo.
V. La sua fedeltà ti sarà di scudo: non dovrai temere i pericoli notturni.
V. Né saetta spiccata di giorno, né peste che serpeggia nelle tenebre, né il demonio del meriggio.
V. Mille cadranno al tuo fianco e dieci mila alla tua destra: ma nessun male ti raggiungerà.
V. Poiché ha mandato gli Angeli presso di te, perché ti custodiscano in tutti i tuoi passi.
V. Ti porteranno in palma di mano, affinché il tuo piede non inciampi nella pietra.
V. Camminerai sull’aspide e sul basilisco, e calpesterai il leone e il dragone.
V. Poiché sperò in me, lo libererò: lo proteggerò, perché riconosce il mio nome.
V. Appena mi invocherà, lo esaudirò: sarò con lui nella tribolazione.
V. Lo libererò e lo glorificherò: lo sazierò di lunghi giorni, e lo farò partecipe della mia salvezza.

EVANGELIUM
Sequéntia ✠ sancti Evangélii secúndum Matthaeum.
Matt 4:1-11
In illo témpore: Ductus est Iesus in desértum a Spíritu, ut tentarétur a diábolo. Et cum ieiunásset quadragínta diébus et quadragínta nóctibus, postea esúriit. Et accédens tentátor, dixit ei: Si Fílius Dei es, dic, ut lápides isti panes fiant. Qui respóndens, dixit: Scriptum est: Non in solo pane vivit homo, sed in omni verbo, quod procédit de ore Dei. Tunc assúmpsit eum diábolus in sanctam civitátem, et státuit eum super pinnáculum templi, et dixit ei: Si Fílius Dei es, mitte te deórsum. Scriptum est enim: Quia Angelis suis mandávit de te, et in mánibus tollent te, ne forte offéndas ad lápidem pedem tuum. Ait illi Iesus: Rursum scriptum est: Non tentábis Dóminum, Deum tuum. Iterum assúmpsit eum diábolus in montem excélsum valde: et ostendit ei ómnia regna mundi et glóriam eórum, et dixit ei: Hæc ómnia tibi dabo, si cadens adoráveris me. Tunc dicit ei Iesus: Vade, Sátana; scriptum est enim: Dóminum, Deum tuum, adorábis, et illi soli

In quel tempo: Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal diavolo. Ed avendo digiunato quaranta giorni e quaranta notti, finalmente gli venne fame. E accostatosi il tentatore, gli disse: Se sei il Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pani. Ma egli rispose: Sta scritto: Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che procede dalla bocca di Dio. Allora il diavolo lo trasportò nella città santa, e lo pose sul pinnacolo del tempio, e gli disse: Se sei il Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto: Ha mandato gli Ángeli presso di te, essi ti porteranno in palmo di mano, ché il tuo piede non inciampi nella pietra. Gesù rispose: sta anche scritto: Non tenterai il Signore Dio tuo. Di nuovo il diavolo lo trasportò sopra un monte altissimo e gli fece vedere tutti i regni del mondo e la loro magnificenza, e gli disse: Ti darò tutto questo se, prostrato, mi adorerai. Ma Gesù gli rispose: Vattene Satana, perché sta scritto: Adorerai il Signore Dio tuo e servirai Lui solo. Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco che gli si accostarono gli Angeli e lo servivano.

Credo

OFFERTORIUM
Ps 90:4-5
Scápulis suis obumbrábit tibi Dóminus, et sub pennis eius sperábis: scuto circúmdabit te véritas eius.

Con le sue penne ti farà schermo, il Signore, e sotto le sue ali sarai tranquillo: la sua fedeltà ti sarà di scudo.

SECRETA
Sacrifícium quadragesimális inítii sollémniter immolámus, te, Dómine, deprecántes: ut, cum epulárum restrictióne carnálium, a noxiis quoque voluptátibus lemperémus. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Ti offriamo solennemente questo sacrificio all’inizio della quaresima, pregandoti, o Signore, perché non soltanto ci asteniamo dai cibi di carne, ma anche dai cattivi piaceri. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PRÆFATIO DE QUADRAGESIMA
Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: Qui corporáli ieiúnio vitia cómprimis, mentem élevas, virtútem largíris et proemia: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem maiestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admítti iúbeas, deprecámur, súpplici confessióne dicéntes

È veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Che col digiuno corporale raffreni i vizii, sollevi la mente, largisci virtù e premii: per Cristo nostro Signore. Per mezzo di Lui, la tua maestà lodano gli Angeli, adorano le Dominazioni e tremebonde le Potestà. I Cieli, le Virtú celesti e i beati Serafini la celebrano con unanime esultanza. Ti preghiamo di ammettere con le loro voci anche le nostre, mentre supplici confessiamo dicendo

COMMUNIO
Ps 90:4-5
Scápulis suis obumbrábit tibi Dóminus, et sub pennis eius sperábis: scuto circúmdabit te véritas eius.

Con le sue penne ti farà schermo, il Signore, e sotto le sue ali sarai tranquillo: la sua fedeltà ti sarà di scudo.

POSTCOMMUNIO
Orémus.
Qui nos, Dómine, sacraménti libátio sancta restáuret: et a vetustáte purgátos, in mystérii salutáris fáciat transíre consórtium. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Ci ristori, o Signore, la libazione del tuo sacramento, e, dopo averci liberati dall’uomo vecchio, ci conduca alla partecipazione del mistero della salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen."







https://www.SaintAmedee.ch
http://liguesaintamedee.ch/messes
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«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

"Discipline originelle du carême chrétien."

"Mois de mars : mois dédié à Saint Joseph"


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"Sermon du Père Joseph-Marie pour le premier dimanche de Carême"
http://prieure2bethleem.org/predica/2019_03_10.mp3


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"Premier dimanche de Carême"
https://www.introibo.fr/1er-Dimanche-de-Careme#inter3


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https://forum.termometropolitico.it/408426-quaresima.html
https://forum.termometropolitico.it/338597-1-domenica-di-quaresima.html
https://forum.termometropolitico.it/338597-1-domenica-di-quaresima-2.html
"1° Domenica di Quaresima"




Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS REGNAT, CHRISTUS IMPERAT!!!
Luca, SURSUM CORDA – HABEMUS AD DOMINUM!!!

Holuxar
09-03-20, 01:07
8 MARZO 2020: SAN GIOVANNI DI DIO, CONFESSORE, OTTAVO GIORNO DEL MESE DEDICATO A SAN GIUSEPPE; SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA…



«SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA. LA TRASFIGURAZIONE»
Guéranger, L'anno liturgico - Domenica Seconda di Quaresima (http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-dom2.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-dom2.htm

«PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA
Guéranger, L'anno liturgico - Domenica Prima di Quaresima»
http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-dom1.htm

«Capitolo I - STORIA DELLA QUARESIMA
Guéranger, L'anno liturgico - Storia della Quaresima (http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-st.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-st.htm
Capitolo II - MISTICA DELLA QUARESIMA
Guéranger, L'anno liturgico - Mistica della Quaresima (http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-mist.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-mist.htm
Capitolo III - PRATICA DELLA QUARESIMA
Guéranger, L'anno liturgico - Pratica della Quaresima (http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-pr.htm) »
http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-pr.htm


«8 MARZO SAN GIOVANNI DI DIO, CONFESSORE.»
Guéranger, L'anno liturgico - 8 marzo. San Giovanni di Dio, Confessore
Guéranger, L'anno liturgico - 8 marzo. San Giovanni di Dio, Confessore (http://www.unavoce-ve.it/pg-8mar.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-8mar.htm





SANTA MESSA DOMENICALE celebrata da Don Floriano Abrahamowicz a Paese (Tv) Domenica 8 MARZO 2020, SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA:


«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz

II Domenica di Quaresima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=AkInnQtj4No
“Esposizione e benedizione del Sacratissimo Sacramento in occasione del pericolo di epidemia.” - Don Floriano Abrahamowicz.
II Domenica di Quaresima (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=WpmZWJxdZoQ

I domenica di Quaresima
https://www.youtube.com/watch?v=K7v93iieTRE
«Purtroppo, cari fedeli, non potete essere presenti. In altri tempi l’autorità civile in caso di epidemie implorava quella ecclesiastica di pregare pubblicamente. L’apostasia del Concilio Vaticano II ha creato una pseudo-chiesa che vieta a se stessa di imporre alla società civile di pregare Dio, mentre la società della rivoluzione, laica, - adulata dai testi del concilio Vaticano II - adora se stessa e impone il divieto della preghiera pubblica nel momento di massima necessità. Miserere nostri Domine, miserere nostri!» - Don Floriano Abrahamowicz.

Mercoledi delle Sacre Ceneri
https://www.youtube.com/watch?v=ADazA0oXzsw

SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php)
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso».





San Giovanni di Dio - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-giovanni-dio/)
http://www.sodalitium.biz/san-giovanni-dio/
«8 marzo, San Giovanni di Dio, Confessore (1495 – 1550), fondatore dell’Ordine Ospedaliero detto dei “Fatebenefratelli”.
“A Granata, nella Spagna, san Giovanni di Dio, Confessore, Fondatore dell’Ordine dei Fratelli Ospedalieri degli infermi, rimasto celebre per la misericordia verso i poveri e per il disprezzo di se stesso: dal Papa Leone decimoterzo fu proclamato Patrono celeste di tutti gli ospedali ed infermi”.
Ai vostri piedi prostrato, o gran padre degli infermi, vengo oggi per impetrare da voi che siete dispensatore di celesti tesori, la grazia della cristiana rassegnazione, e la guarigione dei mali che travagliano il corpo e l’anima mia. O medico celeste, deh! non sdegnate di venire in mio soccorso, ricordandovi i prodigi di carità operati nei giorni della vostra mortale carriera a beneficio dell’umanità sofferente. Siate voi il balsamo salutare che lenisca i dolori del corpo: voi il freno potente che trattenga l’anima da fatali traviamenti: voi il conforto, la luce, la guida nell’aspro sentiero che porta alla salute eterna. Soprattutto, o padre mio amorosissimo, ottenetemi la grazia di un sincero pentimento dei miei peccati, affinchè possa, quando a Dio piacerà, venire a benedirvi e ringraziarvi nel Santo paradiso. Così sia.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/gio-di-Dio-1-199x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/gio-di-Dio-1-199x300.jpg



SANTE MESSE celebrate dai Sacerdoti dell’“Istituto Mater Boni Consilii” (I.M.B.C.):


"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/


http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”

Omelia della seconda domenica di Quaresima ? Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano (http://www.oratoriosantambrogiombc.it/2020/03/08/omelia-della-seconda-domenica-di-quaresima/)
«Omelia della seconda domenica di Quaresima 8 Marzo 2020
Anche in questa seconda domenica di Quaresima in cui le Messe pubbliche sono vietate a causa del corona virus, e le misure restrittive aumentano, don Ugolino Giugni ha celebrato la Messa privatamente ma non vuole farvi mancare il conforto della Parola di Dio.
Raccomandiamo di santificare la festa, con la preghiera privata, la recita del santo rosario nelle famiglie, la comunione spirituale. Un valido ausilio è “Il mio libro di preghiere” ( https://www.sodalitiumshop.it/Il-mio-libro-di-preghiere-2-ed ); continueremo a pubblicarne alcune pagine nei prossimi giorni. L’omelia è disponibile per l’ascolto ->»
http://www.oratoriosantambrogiombc.it/wp-content/uploads/2020/03/San_Carlo_Borromeo-1.jpg


http://www.oratoriosantambrogiombc.it/wp-content/uploads/2020/03/San_Carlo_Borromeo-1.jpg





San Giuseppe, il patrono della buona morte - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/san-giuseppe-il-patrono-della-buona-morte/)
«San Giuseppe, il patrono della buona morte 6 marzo 2020
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
San Giuseppe, il patrono della buona morte
Il mondano ha il terrore della morte e cerca invano di sfuggirla. Il buon cristiano – malgrado la ripugnanza naturale – l’attende con fede e speranza, vivendo in grazia di Dio, sorretto dalla preghiera e dai sacramenti.
Santifichiamo questa Quaresima – segnata dal contagio – col pensiero salutare dell’eternità per mettere ordine nella propria vita e, finché c’è il tempo e c’è la possibilità di farlo, accostarsi alla Confessione. (don Ugo Carandino)
Preghiamo, digiuniamo, meditiamo la Passione di Cristo, invochiamo l’Addolorata e san Giuseppe. (don Ugo Carandino)
O Glorioso patriarca San Giuseppe, Protettore benevolo dei moribondi, mio speciale avvocato, per la felicità, per l’amore con cui serviste in tutto il tempo della vostra vita come Sposo a Maria, come Padre a Gesù, per i dolori che voi soffriste con tanta rassegnazione, per le allegrezze che riceveste con tanta umiltà da quel Dio che ora niente sa negare alle vostre domande, come sempre vi fu obbediente qui sulla terra, impetratemi, vi prego, una plenaria remissione di tutte le mie passate mancanze, e una volontà sempre pronta a meglio servirlo in avvenire, affinché vivendo sempre come voi nella virtù e nella santità, possa come voi meritare di essere in morte assistito da Gesù e da Maria, che in questo mondo vi fecero provare anticipati gaudi del Paradiso.Vegliate sopra di me in tutto il corso della mia vita, come vegliaste sopra Gesù, quando tenero Bambino era affidato alle vostre cure. Difendetemi da ogni assalto nemico, e non permettete mai che la morte mi colga in un punto in cui mi sia demeritato, con una condotta meno cristiana, la vostra protezione. Cosi sia.
Gesù, Giuseppe e Maria – vi dono il cuore e l’anima mia.
Gesù, Giuseppe e Maria – assistetemi nell’ultima agonia.
Gesù, Giuseppe e Maria – spiri in pace con Voi l’anima mia.
Per la celebrazione della Santa Messa secondo il Missale Romanum di san Pio V e l’amministrazione dei Sacramenti:
Istituto Mater Boni Consilii di Verrua Savoia (TO)»
info@sodalitium.it
Sodalitium - Sito ufficiale dell'Istituto Mater Boni Consilii (http://www.sodalitium.biz/)
http://www.centrostudifederici.org/wp-content/uploads/2020/03/SAM_0699-copia-520x347.jpg


http://www.centrostudifederici.org/wp-content/uploads/2020/03/SAM_0699-copia-520x347.jpg







“https://www.sursumcorda.cloud/
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
«Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Oggi la Chiesa ricorda san Giovanni di Dio. L'8 marzo 2016 nasceva Sursum Corda, sotto la protezione di san Giovanni di Dio.
A Granata, nella Spagna, san Giovanni di Dio, Confessore, Fondatore dell’Ordine dei Fratelli Ospedalieri degli infermi, rimasto celebre per la misericordia verso i poveri e per il disprezzo di se stesso: dal Papa Leone decimoterzo fu proclamato Patrono celeste di tutti gli ospedali ed infermi.
+ Ai vostri piedi prostrato, o gran padre degli infermi, vengo oggi per impetrare da voi che siete dispensatore di celesti tesori, la grazia della cristiana rassegnazione, e la guarigione dei mali che travagliano il corpo e l'anima mia. O medico celeste, deh! non sdegnate di venire in mio soccorso, ricordandovi i prodigi di carità operati nei giorni della vostra mortale carriera a beneficio dell'umanità sofferente. Siate voi il balsamo salutare che lenisca i dolori del corpo: voi il freno potente che trattenga l'anima da fatali traviamenti: voi il conforto, la luce, la guida nell'aspro sentiero che porta alla salute eterna. Soprattutto, o padre mio amorosissimo, ottenetemi la grazia di un sincero pentimento dei miei peccati, affinchè possa, quando a Dio piacerà, venire a benedirvi e ringraziarvi nel Santo paradiso. Così sia.
Signore Gesù che facendovi uomo, avete voluto condividere le nostre sofferenze, vi supplico, per l'intercessione di Giovanni di Dio di aiutarmi a superare questo difficile momento della mia vita. Come un giorno avete dimostrato una particolare predilezione verso i malati, così ora rivelate anche a me la vostra bontà. Ravvivate la mia fede nella vostra presenza e donate a quanti mi assistono la delicatezza del vostro amore. +»

«Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare san Giovanni di Dio, e Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Confessore, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Giovanni di Dio possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.»

“Dalle «Lettere» di san Giovanni di Dio
Cristo è fedele e a tutto provvede
Se guardassimo alla misericordia di Dio, non cesseremo mai di fare il bene tutte le volte che se ne offre la possibilità. Infatti quando, per amor di Dio, passiamo ai poveri ciò che Egli stesso ha dato a noi, ci promette il centuplo nella beatitudine eterna. O felice guadagno, o beato acquisto! Chi non donerà a quest’ottimo mercante ciò che possiede, quando cura il nostro interesse e ci supplica a braccia aperte di convertirci a Lui e di piangere i nostri peccati e di metterci al servizio della carità, prima verso di noi e poi verso il prossimo? Infatti come l’acqua estingue il fuoco, così la carità cancella il peccato (cfr. Sir 3, 29). Vengono qui tanti poveri, che io molto spesso mi meraviglio in che modo possano esser mantenuti. Ma Gesù Cristo provvede a tutto e tutti sfama.”

San Giovanni di Dio, Confessore (8.3). Patrono di Sursum Corda --->
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San Carlo Borromeo - Cardinale, Inquisitore e fustigatore delle eresie - porta Sacramenti, conforto e cibo agli appestati. Sancte Carole libera nos a malo. Exaudi Christe voces nostras. Exuadi Deus et miserere nobis. +


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«Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Questo episodio è così tipicamente storico nel suo «verismo», che il richiamarne in dubbio la realtà sembrerebbe cosa inconcepibile. Eppure anche a questo si è giunti: si è affermato (il modernista A. Loisy: padre dei moderni "esegeti vaticanosecondisti") che l’episodio (del giovanotto - verosimilmente San Marco - che fugge col solo lino a coprirlo) è una pura finzione per dimostrare avverato il passo di Amos (2, 16) che dice nel testo ebraico: «E il più saldo di cuore fra i prodi nudo fuggirà in quel giorno». Senonché il contesto di Amos parla di tutt’altro argomento, e basta leggerlo per vedere che non offre il mimmo appiglio ad inventare un episodio come quello di Marco. A tali conclusioni da disperazione porta il partito preso di subordinare i documenti ad una tesi preconcetta ...
Dal numero 199 di SVRSVM CORDA® del giorno 8 marzo 2020. https://www.sursumcorda.cloud/
Indice dei contenuti: - Comunicato numero 199. L’arresto e il processo di Gesù; - Atto di confidenza in Dio del Beato Claudio de la Colombière; - Non ho peccati ... che male faccio ... non rubo e non uccido; - Orazione a San Casimiro, Principe e Confessore (4.3); - Orazione a San Ceadda, Abate e Vescovo (2.3); - Orazione a San Foca, Martire (5.3); - Orazione a San Lucio primo, Papa e Martire (4.3); - Orazione a Sant’Albino, Vescovo e Confessore (1.3); - Orazione a Santa Cunegonda, Vergine e Imperatrice (3.3); - Orazione al Beato Umberto III di Savoia, Confessore (4.3); - Preghiera a San Giuseppe, Patrono della buona morte; - Preghiere a San Tommaso d’Aquino, Confessore e Dottore (7.3); - Preghiere a Santa Perpetua e Felicita, Martiri (6.3). https://www.sursumcorda.cloud/

Stimato Associato e gentile Sostenitore, i mass media ci informano che il Corona Virus si sta diffondendo in tutto il territorio nazionale. Che fare? Il buon cristiano è una persona equilibrata. Egli ha fede in Dio, santifica la festa anche in assenza di S. Messa [1], prega, non dimentica le opere di misericordia corporale e spirituale [2], si sforza di fare bene il proprio dovere, conduce una vita prudente, parimenti non irride la vera scienza. Per il periodo della Quaresima è altresì molto opportuno evitare inutili distrazioni, dunque fuggire dalle polemiche web e da social network. Non dimentichiamo, inoltre, la santa disciplina del digiuno e della astinenza [3]. Preghiamo San Giovanni di Dio: Patrono celeste di tutti gli ospedali ed infermi e nostro speciale Protettore [4].
Sul sito è disponibile [5] il numero 199 di Sursum Corda® del giorno 8 marzo 2020. Il settimanale si può scaricare gratuitamente nella sezione download dedicata ai soli Associati e Sostenitori [6]. Gli ultimi contenuti pubblicati gratuitamente [7] sul sito:

- Comunicato numero 199. L’arresto e il processo di Gesù;
- Atto di confidenza in Dio del Beato Claudio de la Colombière;
- Non ho peccati ... che male faccio ... non rubo e non uccido;
- Orazione a San Casimiro, Principe e Confessore (4.3);
- Orazione a San Ceadda, Abate e Vescovo (2.3);
- Orazione a San Foca, Martire (5.3);
- Orazione a San Lucio primo, Papa e Martire (4.3);
- Orazione a Sant’Albino, Vescovo e Confessore (1.3);
- Orazione a Santa Cunegonda, Vergine e Imperatrice (3.3);
- Orazione al Beato Umberto III di Savoia, Confessore (4.3);
- Preghiera a San Giuseppe, Patrono della buona morte;
- Preghiere a San Tommaso d’Aquino, Confessore e Dottore (7.3);
- Preghiere a Santa Perpetua e Felicita, Martiri (6.3).

[1] https://www.sursumcorda.cloud/articoli/centro-studi-vincenzo-ludovico-gotti/2769-che-cos-e-la-comunione-spirituale.html
[2] https://www.sursumcorda.cloud/articoli/centro-studi-vincenzo-ludovico-gotti/2673-catechismo-della-dottrina-cristiana-papa-san-pio-x.html
[3] https://www.sursumcorda.cloud/articoli/centro-studi-vincenzo-ludovico-gotti/2748-la-santa-disciplina-del-digiuno-e-dell-astinenza.html
[4] https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/2770-san-giovanni-di-dio-confessore-8-3-patrono-di-sursum-corda.html
[5] https://www.sursumcorda.cloud/tags/numero-199.html
[6] https://www.sursumcorda.cloud/rinnovo.html
[7] https://www.sursumcorda.cloud/tags/numero-199.html »

«Carlo Di Pietro - Sursum Corda
La santa disciplina del digiuno e dell’astinenza --->»
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«"Instaurare omnia in Christo", restaurare la società al cattolicesimo integrale e contro ogni forma di ecumenismo e laicità. Questa è la risposta di San Pio X agli uomini politici che si dicono cristiani e che intendono governare secondo l'ordine di Dio.
Non esistono altre soluzioni, non esistono compromessi»

“Preghiera di San Pietro Canisio per conservare la vera fede”
“Raccolta di preghiere non contaminate dall'eresia dell'ecumenismo. Diceva Sant'Alfonso: "Chi prega si salva, chi non prega si danna" ->”
"Preghiere e tradizionali pie pratiche cristiane. Chiediamo a Nostro Signore di ottenere la vera fede e di perseverare"
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«Oratorio IMBC San Lorenzo Martire a Potenza. Santa Messa 1° di Quaresima, 1 marzo 2020, ore 11:00.
Esame di coscienza, Modo di confessarsi, Disciplina del digiuno e dell'astinenza. Istituto Mater Boni Consilii. Sodalitium - Sito ufficiale dell'Istituto Mater Boni Consilii (http://WWW.SODALITIUM.IT)

Disponibile sul nostro sito il numero 198 di Sursum Corda (1 marzo 2020)|»
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“Preghiera di San Pier Damiani per la buona morte (23.2) --->”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/1504-preghiera-di-san-pier-damiani-per-la-buona-morte-23-2.html

“Preghiera a San Pietro per la fedeltà a Cristo (18.1, 22.2, 29.6, 1.8 e 18.11) –“
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/1072-preghiera-a-san-pietro-per-la-fedelta-a-cristo.html

"Preghiere a San Giuseppe"
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«Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico http://www.radiospada.org e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com
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“8 MARZO 2020: SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA”


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“8 MARZO 2020: SAN GIOVANNI DI DIO, CONFESSORE”


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"Per i defunti, i moribondi, i sofferenti e gli angustiati la prece incessante di Radio Spada
Auxilium Christianorum, ora pro nobis
Sancte Joseph, familiarum columen, ora pro nobis."


“L'8 marzo 1144 muore Papa Celestino II Ghefucci di Castello, Sommo Pontefice.”

“[GLORIE DEL CARDINALATO] S. E. R. Cardinale Benjamin de Arriba y Castro di Giuliano Zoroddu
Nato l’8 maggio 1886 a Santa Maria della Peñamayor (Galizia) da Antonio de Arriba e Pilar de Castro, a nove anni Benjamin si trasferisce coi genitori a Madrid, dove frequenta la scuola dei Padri Scolopi. Nel 1896 entra nel Seminario Conciliare di Madrid. Da qui, conclusi gli studi filosofici, partirà alla volta del Pontificio Collegio Spagnolo di Roma. Nel 1900 ottiene il Dottorato in Sacra Teologia presso l’Università Gregoriana e quello in Filosofia presso la Pontificia Accademia di San Tommaso. A ciò si debbono aggiungere un anno di studio di Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico e la laurea in Diritto Canonico presso la Pontificia Università di Toledo.
Finalmente il 14 luglio 1912 veniva ordinato sacerdote dall’Eminentissimo Cardinale Raffaele Merry del Val y Zulueta. Dal 1913 al 1921 ricopre le cattedre di Metodologia e Critica Storica, Greco, Ebraico e Teologia Fondamentale presso il Seminario di Madrid. Nel 1920 Monsignor Prudencio Melo y Alcalde, Vescovo di Madrid, lo nomina Canonico del Capitolo della Cattedrale e suo Maestro di Camera. Nel 1930 Monsignor Leopoldo Eijo y Garay, Vescovo di Madrid e Patriarca delle Indie Occidentali, lo promuove suo Vicario generale e Provveditore della Diocesi. Il 1º maggio 1935 viene eletto Vescovo di Mondoñedo da Pio XI e il 16 giugno dello stesso anno riceve a Madrid la Sacra Consacrazione Episcopale per le mani di Monsignor Leopoldo Eijo y Garay assistito dai Monsignori Prudencio Melo y Alcalde, Arcivescovo di Valencia e Manuel González y García, Vescovo di Malaga. Il 19 giugno prende possesso canonico della sua Diocesi dove entrerà solennemente il 23 successivo.
I nove anni di Vescovado nella diocesi galiziana vedranno la pubblicazione di importanti Lettere Pastorali, la celebrazione del Congresso Eucaristico Diocesano nel mese di luglio 1935 e della “Giornata del Papa” nel 1936 e l’incremento dei pellegrinaggi verso il sepolcro di San Giacomo. L’8 agosto 1944 è nominato vescovo di Oviedo e il 18 novembre fa il suo ingresso nella città asturiana. Nella nuova sede, come dimostrano l’attività e le lettere pastorali, si vota totalmente alla formazione dei futuri Sacerdoti ed alla formazione del Laicato con il Catechismo, gli Esercizi Spirituali e l’Azione Cattolica. Il 22 gennaio 1949 Pio XII lo elegge Arcivescovo metropolita di Tarragona e Primate di Aragona. Il 3 luglio seguente prende possesso della sede di San Fruttuoso. Il 12 gennaio 1953 Pio XII lo crea Cardinale di Santa Romana Chiesa. La berretta gli viene imposta dal Caudillo Francisco Franco nella cappella del Palacio de Oriente a Madrid il 19 gennaio. Nel Concistoro riunitosi a Castel Gandolfo il 29 ottobre 1953 Papa Pio XII gli impone il galero e gli consegna l’anello cardinalizio e il titolo presbiterale dei Santi Vitale, Valeria, Gervasio e Protasio.
Nelle sessioni del Vaticano II, lo vediamo fervente sostenitore, assieme a sessanta Vescovi di Spagna, della definizione dommatica della Mediazione e Corredenzione della Vergine Maria. Nel 1963 interviene nell’aula conciliare in tema di ecumenismo per ribadire che «l’insegnamento di Cristo fu affidato all’unica Chiesa cattolica che ha il diritto e il dovere di predicare il Vangelo al mondo intero». Tornò sull’argomento il 15 settembre 1965: «Solo la Chiesa Cattolica ha il diritto e il dovere di predicare il Vangelo. Perciò il proselitismo dei non cattolici fra i cattolici è illecito e nella misura in cui lo consente il bene comune dev’essere impedito non solo dalla Chiesa ma anche dallo Stato. […] Veda dunque il Sacrosanto Concilio Vaticano di non decretare la rovina della religione cattolica in nazioni in cui praticamente questa religione è unica. Infatti, […] sono molti che, soprattutto tra i più sprovveduti, dicono. “A quel che sembra, tutte le religioni sono uguali”. E manca poco che concludano: “Quindi, nessuna è importante”». Sua Eminenza fu buon profeta …
Lasciato il governo dell’Arcidiocesi il 19 novembre 1970, non abbandonò l’impegno pastorale. Morirà santamente tre anni più tardi a Barcellona, l’8 marzo 1973.”


“Siccome oggi, a quanto ci dicono i divulgatori (rectius divagatori) "scientifici", ricorre il "martirio" di Ipazia, riproponiamo un pezzo dell'autorevole Professore Giovanni Filoramo (non cattolico) sul tema:
«L’uccisione di Ipazia costituisce un caso eccezionale nel contesto della lotta al paganesimo portata avanti da vescovi e monaci con l’appoggio delle autorità imperiali, che di conseguenza non va indebitamente generalizzato. Che nella millenaria storia delle innumerevoli reinterpretazioni che questo tragico evento ha conosciuto Ipazia sia a un certo punto assorta ad eroina del libero pensiero, a protomartire di una “chiesa” laica assalita da una Chiesa cattolica che perseguita eretici e liberi pensatori come Giordano Bruno, ci rivela piuttosto il retroterra ideologico di queste interpretazioni, ma falsa la realtà storica».
(Giovanni Filoramo, La croce e il potere. I cristiani da martiri a persecutori, Laterza, Roma-Bari, 2011, p. 392)”

“«La donna che nel paganesimo era caduta al più infimo grado di abiezione, fu dal Cristianesimo elevata a tanta dignità che essa meritò in Caterina di essere fatta partecipe del Gerarca Supremo del governo universale della Chiesa, e di entrare quasi arbitra e moderatrice nei destini del mondo. Certo è che nel mirare la missione altissima e la virtù e le opere meravigliose di Caterina, ella ci apparisce la più gran donna che abbia formata il Cattolicismo».
(La Civiltà Cattolica, Anno VIII, Serie III, Vol. VIII, 4 dicembre 1857, p. 592).”








https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»


«MISTERO DELLA REDENZIONE
TEMPO DI QUARESIMA
Mercoledì delle Ceneri - Sabato della IV settimana di Quaresima
(26 Febbraio - 28 Marzo A.D. 2020)

Capitolo I - STORIA DELLA QUARESIMA
Guéranger, L'anno liturgico - Storia della Quaresima (http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-st.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-st.htm
Capitolo II - MISTICA DELLA QUARESIMA
Guéranger, L'anno liturgico - Mistica della Quaresima (http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-mist.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-mist.htm
Capitolo III - PRATICA DELLA QUARESIMA
Guéranger, L'anno liturgico - Pratica della Quaresima (http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-pr.htm) »
http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-pr.htm



Tradidi quod et accepi: Sacro Manto in onore di san Giuseppe (http://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/02/sacro-manto-in-onore-di-san-giuseppe.html?m=1)
"IL SACRO MANTO IN ONORE DI SAN GIUSEPPE
Nel mese di marzo, la Chiesa ci ricorda la devozione a San Giuseppe, sposo di Maria Sempre Vergine e padre putativo di Nostro Signore Gesù Cristo."



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"SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA
Seconda Domenica di Quaresima - Stazione a Santa Maria in Domnica
Dio che ci ha creati perché lo servissimo in questa vita e lo adorassimo nel Paradiso, nel suo amore per noi vuole la nostra santificazione. Perciò dobbiamo supplicarlo sempre perché ci assista negli assalti nell'Inferno, superati i quali con la penitenza e la preghiera, saremo fatti degni della celeste gloria, che pregustiamo nell'episodio della Trasfigurazione che la Santa Chiesa ci fa contemplare nel Vangelo.

PROPRIUM MISSAE

INTROITUS
Ps 24:6; 24.3; 24:22.- Reminíscere miseratiónum tuarum, Dómine, et misericórdiæ tuæ, quæ a saeculo sunt: ne umquam dominéntur nobis inimíci nostri: líbera nos, Deus Israël, ex ómnibus angústiis nostris.~~ Ps 24:1-2.- Ad te, Dómine, levávi ánimam meam: Deus meus, in te confído, non erubéscam. ~~ Glória ~~ Reminíscere miseratiónum tuarum, Dómine, et misericórdiæ tuæ, quæ a saeculo sunt: ne umquam dominéntur nobis inimíci nostri: líbera nos, Deus Israël, ex ómnibus angústiis nostris.

Ps 24:6; 24.3; 24:22.- Ricordati, o Signore, della tua compassione e della tua misericordia, che è eterna: mai trionfino su di noi i nostri nemici: liberaci, o Dio di Israele, da tutte le nostre tribolazioni. ~~ Ps 24:1-2.- A te, o Signore, ho levato l’anima mia, in Te confido, o mio Dio, ch’io non resti confuso. ~~ Gloria ~~ Ricordati, o Signore, della tua compassione e della tua misericordia, che è eterna: mai triònfino su di noi i nostri nemici: liberaci, o Dio di Israele, da tutte le nostre tribolazioni.

ORATIO
Orémus.
Deus, qui cónspicis omni nos virtúte destítui: intérius exteriúsque custódi; ut ab ómnibus adversitátibus muniámur In córpore, et a pravis cogitatiónibus mundémur in mente. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
O Dio, che ci vedi privi di ogni forza, custodiscici all’interno e all’esterno, affinché siamo liberi da ogni avversità nel corpo e abbiamo mondata la mente da ogni cattivo pensiero. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

LECTIO
Léctio Epístolæ beáti Pauli Apóstoli ad Thessalonicénses.
1 Thess 4:1-7.
Fratres: Rogámus vos et obsecrámus in Dómino Iesu: ut, quemádmodum accepístis a nobis, quómodo opórteat vos ambuláre et placére Deo, sic et ambulétis, ut abundétis magis. Scitis enim, quæ præcépta déderim vobis Per Dominum Iesum. Hæc est enim volúntas Dei, sanctificátio vestra: ut abstineátis vos a fornicatióne, ut sciat unusquísque vestrum vas suum possidére in sanctifícatióne et honóre; non in passióne desidérii, sicut et gentes, quæ ignórant Deum: et ne quis supergrediátur neque circumvéniat in negótio fratrem suum: quóniam vindex est Dóminus de his ómnibus, sicut prædíximus vobis et testificáti sumus. Non enim vocávit nos Deus in immundítiam, sed in sanctificatiónem: in Christo Iesu, Dómino nostro.

Fratelli: Vi preghiamo e vi supplichiamo nel Signore Gesù, di studiarvi di vivere sempre più in quel modo che apprendeste da noi doversi vivere per piacere a Dio, e come voi già vivete. Voi sapete quali precetti vi abbiamo dati da parte del Signore Gesù: poiché la volontà di Dio è questa: che vi santifichiate, che vi asteniate dalle fornicazioni, che ciascuno di voi sappia procurarsi una moglie che sia sua nella santità e nella onestà, senza abbandonarsi a passioni disordinate come fanno i Gentili che non conoscono Dio. Nessuno usi violenza o frode a danno del fratello negli affari, perché il Signore fa giustizia di tutte queste cose, come vi abbiamo già detto e dichiarato; poiché Iddio non ci ha chiamati all’impurità, ma alla santificazione in Gesù Cristo nostro Signore.

GRADUALE
Ps 24:17-18
Tribulatiónes cordis mei dilatátæ sunt: de necessitátibus meis éripe me, Dómine,
V. Vide humilitátem meam et labórem meum: et dimítte ómnia peccáta mea.

Si sono moltiplicate le angosce del mio cuore, liberami dagli affanni.
V. Vedi la mia miseria e la mia pena e perdona tutti i miei peccati.

TRACTUS
Ps 105:1-4
Confitémini Dómino, quóniam bonus: quóniam in saeculum misericórdia eius.
V. Quis loquétur poténtias Dómini: audítas fáciet omnes laudes eius?
V. Beáti, qui custódiunt iudícium et fáciunt iustítiam in omni témpore.
V. Meménto nostri, Dómine, in beneplácito pópuli tui: vísita nos in salutári tuo.

Celebrate il Signore, perché è buono, perché eterna è la sua misericordia.
V. Chi può narrare i prodigi del Signore, far risuonare tutta la sua lode?
V. Beati coloro che agiscono con giustizia e praticano il diritto in ogni tempo.
V. Ricordati di noi, Signore, per amore del tuo popolo, visitaci con la tua salvezza.

EVANGELIUM
Sequéntia ✠ sancti Evangélii secúndum Matthaeum.
Matt 17:1-9
In illo témpore: Assúmpsit Iesus Petrum, et Iacóbum, et Ioánnem fratrem eius, et duxit illos in montem excélsum seórsum: et transfigurátus est ante eos. Et resplénduit fácies eius sicut sol: vestiménta autem eius facta sunt alba sicut nix. Et ecce, apparuérunt illis Móyses et Elías cum eo loquéntes. Respóndens autem Petrus, dixit ad Iesum: Dómine, bonum est nos hic esse: si vis, faciámus hic tria tabernácula, tibi unum, Móysi unum et Elíæ unum. Adhuc eo loquénte, ecce, nubes lúcida obumbrávit eos. Et ecce vox de nube, dicens: Hic est Fílius meus diléctus, in quo mihi bene complácui: ipsum audíte. Et audiéntes discípuli, cecidérunt in fáciem suam, et timuérunt valde. Et accéssit Iesus, et tétigit eos, dixítque eis: Súrgite, et nolíte timére. Levántes autem óculos suos, néminem vidérunt nisi solum Iesum. Et descendéntibus illis de monte, præcépit eis Iesus, dicens: Némini dixéritis visiónem, donec Fílius hóminis a mórtuis resúrgat.

In quel tempo: Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni, suo fratello, e li condusse sopra un alto monte, in disparte. E fu trasfigurato in loro presenza: il suo volto brillò come il sole, e le sue vesti divennero candide come la neve. Ed ecco apparire loro Mosè ed Elia, i quali conversavano con lui. Pietro disse a Gesù: Signore, è bene che noi stiamo qui, se vuoi faremo qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia. Mentre egli parlava ancora, una nuvola luminosa li circondò, ed una voce dalla nuvola disse: Questo è il mio Figlio prediletto, in cui mi sono compiaciuto, ascoltatelo. E i discepoli, udito ciò, caddero col viso a terra, e furono presi da gran timore. Ma Gesù, accostatosi, li toccò e disse: Levatevi e non temete. Ed essi, alzati gli occhi, videro Gesù tutto solo. Poi, mentre scendevano dal monte, Gesù diede loro quest’ordine: Non parlate ad alcuno di questa visione finché il Figlio dell’uomo sia resuscitato dai morti.

Credo

OFFERTORIUM
Ps 118:47; 118:48
Meditábor in mandátis tuis, quæ diléxi valde: et levábo manus meas ad mandáta tua, quæ diléxi.

Mediterò i tuoi precetti che ho amato tanto: e metterò mano ai tuoi comandamenti, che ho amato.

SECRETA
Sacrifíciis præséntibus, Dómine, quaesumus, inténde placátus: ut et devotióni nostræ profíciant et salúti. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Guarda, o Signore, con occhio placato, al presente sacrificio, affinché giovi alla nostra devozione e salute. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PRÆFATIO DE QUADRAGESIMA
Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: Qui corporáli ieiúnio vitia cómprimis, mentem élevas, virtútem largíris et proemia: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem maiestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admítti iúbeas, deprecámur, súpplici confessióne dicéntes

È veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Che col digiuno corporale raffreni i vizii, sollevi la mente, largisci virtù e premii: per Cristo nostro Signore. Per mezzo di Lui, la tua maestà lodano gli Angeli, adorano le Dominazioni e tremebonde le Potestà. I Cieli, le Virtù celesti e i beati Serafini la celebrano con unanime esultanza. Ti preghiamo di ammettere con le loro voci anche le nostre, mentre supplici confessiamo dicendo

COMMUNIO
Ps 5:2-4
Intéllege clamórem meum: inténde voci oratiónis meæ, Rex meus et Deus meus: quóniam ad te orábo, Dómine.

Ascolta il mio grido: porgi l’orecchio alla voce della mia orazione, o mio Re e mio Dio: poiché a Te rivolgo la mia preghiera, o Signore.

POSTCOMMUNIO
Orémus.
Súpplices te rogámus, omnípotens Deus: ut quos tuis réficis sacraméntis, tibi etiam plácitis móribus dignánter deservíre concédas. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Supplici Ti preghiamo, o Dio onnipotente: affinché, a quelli che Tu ristori coi tuoi sacramenti, conceda anche di servirti con una condotta a Te gradita. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen."


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www.agerecontra.it | Sito del Circolo Cattolico "Christus Rex"
http://www.agerecontra.it/

"Centro Studi Giuseppe Federici - sito ufficiale"
http://www.centrostudifederici.org/

"sito dedicato alla crisi dottrinale nella Chiesa cattolica"
http://www.crisinellachiesa.it/

"Sito ufficiale del Centro Culturale San Giorgio"
http://www.centrosangiorgio.com/


C.M.R.I. - "Congregatio Mariae Reginae Immacolata" ("Congregation of Mary Immaculate Queen" "Congregazione di Maria Regina Immacolata"):
http://www.cmri.org/ital-index.html
Le Profezie Messianiche (di S.E. Mons. Mark A. Pivarunas, CMRI)
http://www.cmri.org/ital-96prog9-3.html
“Le Profezie Messianiche di S.E. Mons. Mark A. Pivarunas, CMRI - Dicembre 1996”
“Perché i Cattolici Onorano la Beata Vergine Maria”
http://www.cmri.org/ital-94prog9.html





https://www.truerestoration.org/


https://novusordowatch.org/
“Recognize-and-OBEY is the Traditional Catholic Teaching August 29, 2019.”



": Quidlibet : ? A Traditionalist Miscellany — By the Rev. Anthony Cekada"
http://www.fathercekada.com/

"Home | Traditional Latin Mass Resources"
http://www.traditionalmass.org/

http://www.traditionalcatholicpriest.com/





"Como ovejas sin Pastor"
http://sicutoves.blogspot.com/


https://moimunanblog.com




“Pro Fide Catholica | Le site de Laurent Glauzy”
https://profidecatholica.com/


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https://sedevacantisme.wordpress.com/


"Sede Vacante -"
http://www.catholique-sedevacantiste.fr/


http://wordpress.catholicapedia.net/




https://www.SaintAmedee.ch
http://liguesaintamedee.ch/messes
https://www.facebook.com/SaintAmedee/
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

"Discipline originelle du carême chrétien."

"Mois de mars : mois dédié à Saint Joseph"


"8 mars : Saint Jean de Dieu, Fondateur des Frères de la Charité (1495-1550)"
8 mars : Saint Jean de Dieu, Fondateur des Frères de la Charité (1495-1550) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/8-mars-saint-jean-de-dieu)


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"Sermon du Père Joseph-Marie pour le deuxième dimanche de Carême"
http://prieure2bethleem.org/predica/2019_03_17.mp3


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“19 marzo - S. Giuseppe”
https://forum.termometropolitico.it/333449-19-marzo-s-giuseppe-7.html

“8 marzo - S. Giovanni di Dio, Religioso”
https://forum.termometropolitico.it/340416-8-marzo-s-giovanni-di-dio-religioso.html
https://forum.termometropolitico.it/340416-8-marzo-s-giovanni-di-dio-religioso-2.html

https://forum.termometropolitico.it/408426-quaresima.html
https://forum.termometropolitico.it/338597-1-domenica-di-quaresima.html
https://forum.termometropolitico.it/338597-1-domenica-di-quaresima-2.html
"1° Domenica di Quaresima"
https://forum.termometropolitico.it/338598-2-domenica-di-quaresima.html
“2° Domenica di Quaresima”




Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS REGNAT, CHRISTUS IMPERAT!!!
Luca, SURSUM CORDA – HABEMUS AD DOMINUM!!!

Holuxar
20-03-20, 01:04
19 MARZO 2020: SAN GIUSEPPE, SPOSO DELLA SANTISSIMA VERGINE MARIA E PATRONO DELLA CHIESA UNIVERSALE…
Auguri a tutti coloro che portano il Santo nome di Giuseppe e buona festa a tutti i papà…
San Giuseppe intercedi per noi, per tutti i i malati, i sofferenti, gli agonizzanti, i moribondi ed i defunti di questo giorno e di questa notte; ottienici la grazia di una buona morte!!!
Salus infirmorum, ora pro nobis! Sancte Joseph, ora pro nobis!!!




"Preghiera. O san Giuseppe benedetto, che nel momento della tua agonia avesti la sorte di essere assistito dal Sommo Sacerdote, Gesù Cristo, e dalla Regina della misericordia, Maria Santissima! Tu che conosci l’importanza di questo temibile momento nel quale si passa dal tempo all’eternità, abbi compassione e muoviti a pietà dei poveri moribondi, che sono sul punto di comparire davanti al tribunale divino. Proteggili, o efficace avvocato della buona morte! Per tua intercessione siano illuminati e mossi da sentimenti di amore di Dio e dolore delle loro colpe; e in modo particolare aiuta coloro che non hanno un sacerdote che li assista e coloro che muoiono improvvisamente, affinché grazie al tuo generoso aiuto, abbiano la gioia di mostrarti eternamente la loro generosità in cielo. Amen."




«19 MARZO SAN GIUSEPPE, SPOSO DELLA SANTISSIMA VERGINE E PATRONO DELLA CHIESA UNIVERSALE».
Guéranger, L'anno liturgico - 19 marzo. San Giuseppe, Sposo della Santissima Vergine e Patrono della Chiesa Universale (http://www.unavoce-ve.it/pg-19mar.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-19mar.htm





SANTA MESSA celebrata da Don Floriano Abrahamowicz a Paese (Treviso) alle ore 10.30 stamattina 19 MARZO 2020, FESTA SOLENNE DI SAN GIUSEPPE:


«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
San Giuseppe, sposo della BVM (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=75yL0Aalea0
San Giuseppe, sposo della BVM (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=oobTxPuSsag
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso».


Condoglianze a Don Floriano per la morte di suo padre Alexander Abrahamowicz, dopo quella di sua madre Maria Teresa, R.I.P.



SANTA MESSA celebrata da Don Giuseppe Murro – auguri a lui per il suo onomastico! - a Verrua Savoia (Torino) alle ore 10.30 stamattina 19 MARZO 2020, FESTA DI SAN GIUSEPPE:


Messa IMBC in Streaming - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/messa-imbc-streaming-3-quaresima/)
«Messa IMBC in Streaming 17 marzo 2020
Giovedì 19/03 – S. Giuseppe, ore 10,30
In diretta dalla chiesa dei ss. Pietro e Paolo di Verrua Savoia
S. Messa, Festa di S. Giuseppe, presso istituto Mater Boni Consilii
https://www.youtube.com/watch?v=Sf-eFiuvsk8
Santa Messa non "una cum"»


San Giuseppe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-giuseppe/)
http://www.sodalitium.biz/san-giuseppe/
«19 marzo, Sposo della B. V. Maria e Patrono della Chiesa Universale.
“Nella Giudea il natale di san Giuseppe, Sposo della Beatissima Vergine Maria, Confessore, il quale dal Sommo Pontefice Pio nono, secondo i voti e le preghiere di tutto l’Orbe cattolico, fu dichiarato Patrono della Chiesa universale”.
Glorioso san Giuseppe, la cui potenza si estende a tutte le nostre necessità, e sai rendere possibili le cose più impossibili, rivolgi i tuoi occhi di padre buono sugli interessi dei tuoi figli. Negli affanni e nelle pene che ci opprimono, ricorriamo con fiducia a Te! Degnati di prendere sotto la tua caritatevole protezione questo affare importante e difficile, causa delle nostre preoccupazioni. Così sia ( San Francesco di Sales)»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/f56022d243b9d22ceebcb00d211cef23-300x274.jpg
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/SmantoSGius-cop.png
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Consigli per sopravvivere "spiritualmente" all'emergenza - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/consigli-sopravvivere-spiritualmente-allemergenza/)
«Consigli per sopravvivere “spiritualmente” all’emergenza
Intervista con don Francesco Ricossa (11/03/2020)»


Litanie "in tempore mortalitatis et Pestis" - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/benedizione-del-ss-tempore-mortalitatis-et-pestis/)
«Litanie “In tempore mortalitatis et Pestis”
La S. Chiesa ha delle belle preghiere da recitare in caso di calamità. Tra queste ci sono delle litanie previste “in tempore mortalitatis et Pestis”. Le reciteremo davanti al SS. Sacramento per chiedere a Dio Nostro Signore che, in questo tempo di coronavirus, protegga tutti i membri dell’Istituto, i fedeli e amici e tutte le loro famiglie da questa epidemia.
Si leggono le Litanie dei Santi (Il mio libro di preghiere pag. 471) alle quali si aggiungono le invocazioni seguenti ripetute per 2 volte:
A peste, fame et bello, libera nos Domine
Ut a pestilentiæ flagéllo nos liberáre digneris, Te rogamus audi nos
In seguito nelle orazioni viene invocato il Martire san Sebastiano che protesse la cristianità dalla Peste in passato».


La festa di san Giuseppe - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/la-festa-san-giuseppe/)
http://www.centrostudifederici.org/la-festa-san-giuseppe/
«La festa di san Giuseppe 19 marzo 2020
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
La festa di san Giuseppe
Auguri a tutti i lettori per la festa di san Giuseppe, Patrono della Chiesa Universale.
Catechismo Maggiore di San Pio X – Della festa di San Giuseppe sposo della SS. Vergine Patrono della Chiesa
Della festa di San Giuseppe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/della-festa-san-giuseppe/)
http://www.sodalitium.biz/della-festa-san-giuseppe/
Decreto di Pio IX proclamante San Giuseppe Patrono della Chiesa Universale»
Decreto di Pio IX proclamante San Giuseppe Patrono della Chiesa Universale - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/decreto-di-pio-ix-proclamante-san-giuseppe-patrono-della-chiesa-universale/)
http://www.centrostudifederici.org/wp-content/uploads/2019/03/stazioni-copia.png


San Giuseppe, il patrono della buona morte - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/san-giuseppe-il-patrono-della-buona-morte/)
«San Giuseppe, il patrono della buona morte
6 marzo 2020
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
San Giuseppe, il patrono della buona morte
Il mondano ha il terrore della morte e cerca invano di sfuggirla. Il buon cristiano – malgrado la ripugnanza naturale – l’attende con fede e speranza, vivendo in grazia di Dio, sorretto dalla preghiera e dai sacramenti.
Santifichiamo questa Quaresima – segnata dal contagio – col pensiero salutare dell’eternità per mettere ordine nella propria vita e, finché c’è il tempo e c’è la possibilità di farlo, accostarsi alla Confessione. (don Ugo Carandino)
Preghiamo, digiuniamo, meditiamo la Passione di Cristo, invochiamo l’Addolorata e san Giuseppe. (don Ugo Carandino)

O Glorioso patriarca San Giuseppe, Protettore benevolo dei moribondi, mio speciale avvocato, per la felicità, per l’amore con cui serviste in tutto il tempo della vostra vita come Sposo a Maria, come Padre a Gesù, per i dolori che voi soffriste con tanta rassegnazione, per le allegrezze che riceveste con tanta umiltà da quel Dio che ora niente sa negare alle vostre domande, come sempre vi fu obbediente qui sulla terra, impetratemi, vi prego, una plenaria remissione di tutte le mie passate mancanze, e una volontà sempre pronta a meglio servirlo in avvenire, affinché vivendo sempre come voi nella virtù e nella santità, possa come voi meritare di essere in morte assistito da Gesù e da Maria, che in questo mondo vi fecero provare anticipati gaudi del Paradiso.Vegliate sopra di me in tutto il corso della mia vita, come vegliaste sopra Gesù, quando tenero Bambino era affidato alle vostre cure. Difendetemi da ogni assalto nemico, e non permettete mai che la morte mi colga in un punto in cui mi sia demeritato, con una condotta meno cristiana, la vostra protezione. Cosi sia.
Gesù, Giuseppe e Maria – vi dono il cuore e l’anima mia.
Gesù, Giuseppe e Maria – assistetemi nell’ultima agonia.
Gesù, Giuseppe e Maria – spiri in pace con Voi l’anima mia.

Per la celebrazione della Santa Messa secondo il Missale Romanum di san Pio V e l’amministrazione dei Sacramenti:
Istituto Mater Boni Consilii di Verrua Savoia (TO)»
info@sodalitium.it
Sodalitium - Sito ufficiale dell'Istituto Mater Boni Consilii (http://www.sodalitium.biz/)





https://www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
«Carlo Di Pietro - Sursum Corda.
19 marzo 2020 ore 10,30 Santa Messa di san Giuseppe (festa di precetto) da Verrua Savoia (TO). ---> https://youtu.be/Sf-eFiuvsk8
Preghiera a San Giuseppe, Patrono Universale della Chiesa--->»
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/23-a-voi-o-beato-giuseppe.html
"Preghiera a San Giuseppe, Patrono della buona morte"
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/2767-preghiera-a-san-giuseppe-patrono-della-buona-morte.html
"Preghiere a San Giuseppe"
https://www.sursumcorda.cloud/tags/san-giuseppe.html





«Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico http://www.radiospada.org e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com
https://www.facebook.com/radiospadasocial/ »
“19 MARZO 2020 SAN GIUSEPPE, SPOSO DELLA SANTISSIMA VERGINE (FESTA DI PRECETTO)
A te ricorriamo, San Giuseppe, sostegno delle famiglie, speranza dei sofferenti, protettore dei morenti!”
https://www.radiospada.org/2020/03/litanie-di-san-giuseppe/
https://www.radiospada.org/tag/san-giuseppe/


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https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis»


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https://sardiniatridentina.blogspot.com/2018/03/san-giuseppe-sposo-di-maria-confessore.html?m=0
«San Giuseppe, Sposo di Maria, Confessore, Patrono della Chiesa Universale.
Il culto a san Giuseppe, Sposo verginale di Maria Santissima e Nutrizio del Verbo Incarnato, nacque in Terra Santa nei primi secoli e si sviluppò come culto privato fino al Medioevo. Il culto liturgico pubblico inizia solo nel IX secolo in Occidente e nel X in Oriente. La festa del 19 marzo fu per la prima volta solennemente celebrata dai Serviti nel 1234. Esso assunse uno sviluppo considerevole nel XV secolo grazie soprattutto a santa Brigida, a Jean Gerson ed a san Bernardino. Sisto IV nel 1472 inserì la sua memoria nel Breviario con il grado simplex. San Pio V la elevò al rito duplex. Gregorio XV ne fece una festa di precetto nel 1621. Clemente X (1670) elevò la festa al rito duplex IIae classis. Clemente XI (1714) dotò san Giuseppe di messa e ufficio propri. Pio IX l’8 dicembre 1870, dichiarando san Giuseppe Patrono della Chiesa Universale, elevava la festa del 19 marzo a rito duplex Iae classis. Il medesimo Papa il 7 Luglio 1871 col decreto “Inclytum Patriarcam” riconobbe a san Giuseppe il diritto ad un culto superiore a quello degli altri Santi, compreso san Pietro. Leone XIII, nell’enciclica “Quamquam Pluries” espose la dottrina sul santo Patriarca e lo propose modello e avvocato di tutte le famiglie cristiane: «Giuseppe fu il custode, l’amministratore e il difensore legittimo e naturale della divina famiglia».
(…) Orémus.
Adésto nobis, quaesumus, miséricors Deus: et, intercedénte pro nobis beáto Joseph Confessóre, tua circa nos propitiátus dona custódi. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo
Assistici, Te ne preghiamo, O Dio misericordioso: e, intercedendo per noi il beato Giuseppe Confessore, propizio custodisci in noi i tuoi doni. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen»





http://liguesaintamedee.ch/
https://www.facebook.com/SaintAmedee/
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

"Évangile du jour, dédié à Saint Joseph et commenté par Saint Bernard
(et en conclusion : prières à Saint Joseph)
http://prieure2bethleem.org/s_ioseph_01"

«19 mars : Saint Joseph, Époux de la Très Sainte Vierge Marie»



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Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS REGNAT, CHRISTUS IMPERAT!!!
Luca, SURSUM CORDA – HABEMUS AD DOMINUM!!!

Holuxar
31-03-20, 23:56
31 MARZO 2020: SANT’AMOS, PROFETA, SAN BENIAMINO DIACONO, SAN GUIDO DI POMPOSA, ABATE; ULTIMO GIORNO DEL MESE DEDICATO A SAN GIUSEPPE…


SANTA MESSA da REQUIEM celebrata da Don Piero Fraschetti dell’ “Istituto Mater Boni Consilii” a Verrua Savoia (Torino) stamattina martedì 31 MARZO 2020:




http://www.sodalitium.biz/
Messa IMBC in Streaming - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/messa-imbc-streaming/)
http://www.sodalitium.biz/messa-imbc-streaming/
«Martedì 31/03 – Martedì di Passione, S. Messa da Requiem ore 10.00
In diretta dalla chiesa dei ss. Pietro e Paolo di Verrua Savoia:
https://www.youtube.com/watch?v=9Mfb5Fv6w-E
S. Messa da requiem presso istituto Mater Boni Consilii».



Santo del giorno Archivi - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/category/santo-del-giorno/)
Sant'Amos - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/santamos/)
«31 marzo, Sant’Amos, Profeta.
“A Tecue, nella Palestina, sant’Amos Profeta, dal Sacerdote Amasia spesso tormentato con percosse, e da Ozia, figliuolo di costui, trafitto con uno scalpello nelle tempia; trasportato poi in patria semivivo, quivi spirò, e fu sepolto coi suoi padri”».
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/amos-1-300x300.jpg




Novità libraria per il mese di marzo: Il Sacro Manto in onore del Patriarca San Giuseppe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/novita-libraria-mese-marzo-sacro-manto-onore-del-patriarca-san-giuseppe/)
Il Sacro Manto in onore del Patriarca San Giuseppe, Centro Librario Sodalitium, Verrua Savoia (TO) 2019.
https://www.sodalitiumshop.it/WebRoot/StoreIT7/Shops/106854/5C76/93E6/286D/4963/703E/0A0A/B016/6B74/SmantoSGius-cop.jpeg



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San Giuseppe, il patrono della buona morte - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/san-giuseppe-il-patrono-della-buona-morte/)




https://www.facebook.com/donugo.casasanpiox/
«Affidiamo a san Giuseppe i malati - per la guarigione spirituale e corporale - e le anime dei defunti.
Consiglio vivamente la pratica del Sacro Manto in onore di San Giuseppe, che si può fare in qualsiasi momento dell'anno.
Il Centro Librario Sodalitium ha ristampato un libretto con il testo tradizionale:
Il Sacro Manto è un particolare omaggio reso a San Giuseppe, per onorare la Sua persona e per meritare il Suo patrocinio. Si consiglia di recitare queste orazioni per 30 giorni consecutivi, in memoria dei trent’anni di vita vissuti da San Giuseppe in compagnia di Gesù Cristo, Figlio di Dio. Sono senza numero le grazie che si ottengono da Dio, ricorrendo a San Giuseppe. Santa Teresa d’Avila (1515 - 1582) ha lasciato scritte queste parole illuminanti: "Chi vuol credere, faccia la prova, affinché si persuada" - don Ugo Carandino».







Prof. Salvatore Panzica - Grandezza di San Giuseppe (http://www.unavox.it/Segnalazioni_Rete/Grandezza_di_San_Giuseppe.html)
Salvatore Panzica, Grandezza di San Giuseppe, Salpan Editore, Matino (LE), 2° edizione 2014.
http://www.unavox.it/NuoveImmagini/Copertine_libri/Grandezza_di_S-Giusepp.jpg
https://www.salentolibri.it/images/thumbs/0001741_grandezza-di-san-giuseppe-aavv_550.jpeg



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«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
San Giuseppe, sposo della BVM (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=75yL0Aalea0
San Giuseppe, sposo della BVM (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=oobTxPuSsag
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso».





https://www.sursumcorda.cloud
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«Carlo Di Pietro - Sursum Corda».

"Preghiere a San Giuseppe"
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«Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico http://www.radiospada.org e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com
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"SAN GIUSEPPE, PATRONO DELLA BUONA MORTE
Ripetere di quando in quando l’invocazione: San Giuseppe, protettore dei moribondi e patrono della buona morte, pregate per noi".

"A te ricorriamo, San Giuseppe, sostegno delle famiglie, speranza dei sofferenti, protettore dei morenti!”

https://www.radiospada.org/2020/03/litanie-di-san-giuseppe/
"LITANIE DI SAN GIUSEPPE
Le Litanie di San Giuseppe furono approvate da San Pio X nel 1909. Pio XI con decreto del 21 marzo 1935 ha applicato alla loro recita cinque anni di indulgenza ogni volta ed un’indulgenza plenaria se la recita delle Litanie, dei versicoli e dell’orazione è ripetuta ogni giorno per un mese intero. Recitiamo devotamente queste Litanie avendo nella mente e nel cuore le parole di Santa Teresa d’Avila: «Io non mi ricordo d’averlo sinora pregato di cosa, ch’egli abbia lasciato di farla. E cosa meravigliosa il dire le molte grazie che m’ha fatte Dio per mezzo di questo santo, ed i pericoli onde m’ha liberata, così nel corpo, come nell’anima. Agli altri santi par che abbia concesso il Signore di soccorrere in una sola necessità; questo santo si prova per esperienza che soccorre in tutte; e che vuole il Signore darci ad intendere che sì come in terra gli volle star soggetto, così fa in cielo in quanto il santo gli domanda. Ciò han veduto per esperienza altre persone, a cui diceva io che si raccomandassero a lui. Vorrei persuadere a tutti che fossero divoti di questo santo, per la grande esperienza che ho de’ gran favori ch’egli ottiene da Dio. Non ho conosciuta persona che gli faccia particolar servitù, che non la veda sempre più nelle virtù avanzarsi. Da molti anni nel giorno della sua festa io gli chieggo una grazia, e sempre la vedo adempita. Chiedo per amor di Dio, che chi non lo crede, voglia provarlo» (Vita, cap. 6)".

Kyrie, eléison.
Christe, eléison.
Kyrie, eléison.
Christe, audi nos.
Christe, exáudi nos.
Pater de cælis Deus, miserére nobis.
Fili, Redémptor mundi, Deus, miserére nobis.
Spíritus Sancte, Deus, miserére nobis.
Sancta Trínitas, unus Deus, miserére nobis.
Sancta María, ora pro nobis.
Sancte Ioseph, ora pro nobis.
Proles David ínclita, ora pro nobis.
Lumen Patriarcharum, ora pro nobis.
Dei Genetrícis Sponse, ora pro nobis.
Custos pudice Vírginis, ora pro nobis.
Filii Dei nutrície, ora pro nobis.
Christi defénsor sédule, ora pro nobis.
Almae Familiae praeses, ora pro nobis.
Ioseph iustíssime, ora pro nobis.
Ioseph castíssime, ora pro nobis.
Ioseph prudentíssime, ora pro nobis.
Ioseph fortíssime, ora pro nobis.
Ioseph obedientíssime, ora pro nobis.
Ioseph fidelíssime, ora pro nobis.
Spéculum patiéntiae, ora pro nobis.
Amátor paupertátis, ora pro nobis.
Exémplar opíficum, ora pro nobis.
Domésticae vitae decus, ora pro nobis.
Custos vírginum, ora pro nobis.
Familiárum cólumen, ora pro nobis.
Solácium miserórum, ora pro nobis.
Spes aegrotántium, ora pro nobis.
Patróne moriéntium, ora pro nobis.
Terror daémonum, ora pro nobis.
Protéctor sanctae Ecclésiae, ora pro nobis.
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, parce nobis, Dómine.
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, exáudi nos, Dómine.
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, miserére nobis.

V. Constítuit eum dóminum domus suae.
R. Et príncipem omnis possesiónis suae.

Orémus.
Deus, qui ineffábili providéntia beátum Ioseph sanctíssimae Genetrícis tuae sponsum elígere dignátus es: praesta, quaesumus; ut, quem protectórem venerámur in terris, intercessórem habére mereámur in caelis: Qui vivis et regna in saecula saeculorum.
R. Amen.

Signore, pietà.
Cristo, pietà.
Cristo, ascoltaci.
Cristo esaudiscici.
Padre celeste, Dio, abbi pietà di noi.
Figlio, Redentore del mondo, Dio, abbi pietà di noi.
Spirito Santo, Dio, abbi pietà di noi.
Santa Trinità, unico Dio, abbi pietà di noi.
Santa Maria, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Inclito figlio di Davide, prega per noi.
Luce dei Patriarchi, prega per noi.
Sposo della Madre di Dio, prega per noi.
Custode purissimo della Vergine, prega per noi.
Nutrizio del Figlio di Dio, prega per noi.
Sollecito difensore di Cristo, prega per noi.
Capo della Sacra Famiglia, prega per noi.
Giuseppe giustissimo, prega per noi.
Giuseppe castissimo, prega per noi.
Giuseppe prudentissimo, prega per noi.
Giuseppe fortissimo, prega per noi.
Giuseppe obbedientissimo, prega per noi.
Giuseppe fedelissimo, prega per noi.
Esempio di pazienza, prega per noi.
Amante della povertà, prega per noi.
Modello dei lavoratori, prega per noi.
Decoro della vita domestica, prega per noi.
Custode dei vergini, prega per noi.
Sostegno delle famiglie, prega per noi.
Conforto dei miseri, prega per noi.
Speranza dei malati, prega per noi.
Patrono dei morenti, prega per noi.
Terrore dei demoni, prega per noi.
Protettore della Santa Chiesa, prega per noi.
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, perdonaci, o Signore.
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, esaudiscici, o Signore.
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.

V. Lo costituì signore della sua casa.
R. E principe di tutti i suoi beni.

Preghiamo
O Dio, che con ineffabile provvidenza ti degnasti di eleggere il beato Giuseppe a Sposo della tua Santissima Madre, concedi che, come lo veneriamo protettore in terra, così meritiamo d’averlo intercessore nei cieli. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
R. Amen".


https://www.radiospada.org/tag/buona-morte/

https://www.radiospada.org/tag/san-giuseppe/





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Como ovejas sin Pastor: MARZO, MES DE SAN JOSÉ, DÍA 31: EL PODER DE SAN JOSÉ EN EL CIELO Y SU PATROCINIO SOBRE LA IGLESIA
"MARZO, MES DE SAN JOSÉ, DÍA 31: EL PODER DE SAN JOSÉ EN EL CIELO Y SU PATROCINIO SOBRE LA IGLESIA"
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Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/)
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«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur”


"Oraison pour présenter son cœur à saint Joseph"




Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!