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yota71
06-02-05, 14:55
Rumiko Takahashi




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Rumiko Takahashi



Rumiko Takahashi, nata a Nigata il 10 Ottobre del '57, viene annoverata da qualche anno a questa parte nella classifica dei cinque autori giapponesi più conosciuti ed amati, sia in patria che all'estero, grazie soprattutto al travolgente successo dei suoi due titoli più famosi, Ranma e Lamù... Rumiko mostrò sin dall'infanzia una naturale predisposizione per il media del fumetto, anche se focalizzò la propria vocazione solo dopo una serie di esperienze scolastiche caldeggiate dai genitori: c'è quell'Osamu Tezuka che deliziò la giovane lettrice con le avventure di Ribbon no Kishi (La principessa Zaffiro), Tetsuwan Atom (Astroboy) e il capolavoro Hi no Tori (L'uccello di fuoco), per non parlare di Fushiko Akatsuka (Tensai Bakabon) e la versione giapponese del marvelliano Uomo Ragno, disegnato per l'occasione da Ryoichi Ikegami.
Inizialmente la nostra si dilettò a imitare gli stili che più preferiva, sognando di poter debuttare un giorno nel mondo dei manga (ma sempre prestando attenzione ai consigli dei familiari). Durante il secondo anno delle Superiori l'occasione venne finalmente offerta da un piccolo concorso. L'autrice lo ricorderà sempre come un'esperienza disastrosa. Dopo questo episodio gli anni trascorsero senza fretta e anche per lei giunse il momento di iscriversi all'Università. Su consiglio dei genitori scelse la Nihon Josedai (prestigioso ateneo per sole ragazze) a Tokyo, città nella quale Rumiko, figlia unica, si renderà pian piano economicamente indipendente.


Il difficile esame di ammissione, prese alloggio come matricola in un pensionato per studenti a Nakano (un distretto di Tokyo), con ancora la passione per i comics nel sangue. Questo periodo della sua vita influenzerà profondamente una delle sue opere più celebri: qualche anno più tardi infatti, con Maison Ikkoku (Cara dolce Kyoko), Rumiko celebrerà quegli anni, anche se il ricordo sarà pur sempre filtrato dalla fervida fantasia dell'autrice. Nel periodo trascorso nella capitale (quasi sette anni) la Takahashi rinfocolò tutta la sua passione per il disegno iscrivendosi ad un corso serale per apprendisti mangaka (il Gekiga Sonjuku), diretto niente meno che da Kazuo Koike, già noto agli appassionati perché autore dei testi di "Crying Freeman" disegnato da Ryoichi Ikegami.

Grazie al clima di intimo entusiasmo che si respirava alla Gekiga Sonjuku, dove studenti e docenti interagivano in armonia (tra cui un esponente di spicco della narrativa fantasy: Reiko Hikawa, che noterà subito il grande talento della collega), la Takahashi mosse i primi passi tra stesure di soggetti/sceneggiature e le prime vignette. Il corso durò sei mesi, poi il salto decisivo: la casa editrice Shogakukan indisse quell'anno un concorso per giovani disegnatori, a cui Rumiko partecipò, vincendo inaspettatamente il premio "New Artist Award", primo incoraggiante segnale di un'incredibile e inarrestabile ascesa.

Al 1978 risale la prima pubblicazione dell'opera che si intitola Kattena Yatsura (Alieni Capricciosi) e che racconta la storia di Kei, un ragazzo addetto alla consegna dei giornali che viene rapito da una strampalata coppia di alieni mentre consegna i quotidiani: tutti finiranno col cacciarsi in una lunga serie di guai. Farà seguito ad appena un anno di distanza Urusei Yatsura (Letteralmente "I casinisti spaziali" ma la lista delle traduzioni è molto più lunga, includendo "La gente rumorosa della stella Uru" e altre più o meno simili) che, pur non siglando immediatamente un eclatante successo, imporrà la ventiduenne Takahashi nell'olimpo dei disegnatori di culto.


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Ad ospitare il fumetto fu la prestigiosa rivista Weekly Shonen Sunday e nonostante una presenza incostante nei primi numeri, Urusei Yatsura (Lamù) finirà con l'essere regolarmente pubblicato a partire dal 1979. Nell'ormai mitico manga si racconta di una invasione aliena molto particolare: alieni con l'aspetto di folkloristici oni (demoni) giapponesi hanno invaso il nostro pianeta, e l'unico in grado di salvare la Terra è Ataru Moroboshi (il cui nome significa letteralmente "mutandina"), uno sfigatissimo e allupato studente delle Superiori. Il ragazzo verrà costretto suo malgrado a impegnarsi in una buffa caccia all'alieno che va obbligatoriamente acchiappato per le caratteristiche corna. Ataru si troverà innanzi nientemeno che la figlia del gran capo: la grintosa Lamù (Lum) che in seguito ad un imbarazzante incidente verrà sconfitta. La Terra per il momento è salva. Ma il giovane si lascia sfuggire, nell'impeto della caccia, una proposta di matrimonio che sarà alla base di tutte le sue future disavventure. Infatti anziché Shinobu (fidanzata ufficiale) è proprio l'aliena a raccogliere l'invito... E la storia ha dunque inizio.

Raccolta in 34 volumetti, la serie si è protratta per ben nove anni, divenendo un oggetto di culto per poi essere trasposta nel 1981 in una lunghissima serie televisiva (218 episodi diretti in parte dal quasi esordiente Oshii Mamoru, che in seguito sarebbe diventato il regista di "Ghost in the Shell", tratto dal manga omonimo (in Italia "Squadra Speciale Ghost" su Kappa Magazine dal n°1 al n°8), senza contare i vari lungometraggi che seguirono. Urusei Yatsura con il suo esilarante cast che vanta ben 25 personaggi tra protagonisti e comprimari è senza dubbio l'opera che maggiormente è specchio e indice dell'indole della sua autrice. Vi ritroviamo infatti tutta la passione di Rumiko per la commedia e la convinzione (ampiamente condivisa da tutti gli scrittori cosiddetti di genere) che la fantascienza sia a tutti gli effetti un genere narrativo elastico e aperto a qualsiasi tipo di contaminazione. Non è poi da dimenticarsi l'importanza di un soggetto tenuto in gestazione nella mente dell'autrice per anni, che con l'evolversi della serie è stato progressivamente arricchito sia a livello grafico sia a livello contenutistico, segnando fra l'altro importanti periodi della maturazione stilistica di Rumiko.


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Nei tempi morti della produzione di Urusei Yatsura la Takahashi ebbe modo di realizzare storie più brevi, come "Dust Spurt" (poi raccolto nei tre volumi di Rumic World) che in appena quattro mesi di pubblicazione su Shonen Sunday racconta la vicenda ai confini della realtà dei giovani Yura e Tamuro, impiegati di una misteriosa organizzazione. Dust Spot, nonostante le ottime premesse e la suspence incalzante, verrà sempre ricordato come opera minore fra le produzioni della Takahashi.


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E mentre il prorompente humor alieno di Lamù e compagnia impazza festosamente, mietendo sempre più grandi consensi di pubblico, nel 1980 fa la sua entrata in scena il dolcissimo Maison Ikkoku, probabilmente il capolavoro dell'autrice. Nella nuova serie le passate vicende personali, vissute al tempo dell'università servono da utilissimo spunto, quando la giovane e di belle speranze Rumiko si barcamenava tra esami e fumetti a lungo progettati e cullati nella sua mente. Il ricordo di un edificio, situato proprio dietro la casa di Rumiko (presso Nakano, Tokyo), frequentato da bizzarri personaggi è una delle principali fonti di ispirazione. Così ecco che vediamo la giovane e attraente vedova Otonashi Kyoko depositare i propri bagagli nell'ingresso di quella che dovrebbe essere una normale pensione da prendere in gestione.
E invece i conti non tornano. Già, dal momento che al piano inferiore vive assieme al figlio Kentaro una signora grassoccia, Hanae Ichinose, quasi sempre ubriaca, mentre al piano superiore il misterioso Signor Yatsuya e la procace Akemi Rappongi si dilettano ad infastidire una matricola universitaria, Yusaku Godai, che si danna per sostenere almeno qualche esame. Ma alla vista della nuova direttrice, il giovane Godai trova improvvisamente una valida ragione per restare alla pensione, invece di fuggire da quella compagnia di svitati.

Nelle intenzioni iniziali dell'autrice la storia d'amore tra Kyoko e Godai sarebbe dovuta sbocciare subito, fungendo così da escamotage per l'introdurre di nuovi personaggi. E invece la Takahashi si lasciò prendere la mano dall'intensità dell'intreccio del suo stesso racconto, finendo così per prolungare l'attesa amorosa del povero Godai (per cui tutti i lettori hanno naturalmente tifato fin dall'inizio) sino al giorno del lieto fine, quando - dissolti i dubbi e le ombre di passate felicità - Kyoko si deciderà ad aprire il proprio cuore al ragazzo. Rumiko crea un finale ritmato da una narrazione dolcissima, in parte invidiato dalla sua creatrice, che si è dilettata a inventare mille ostacoli e imprevisti da frapporre alla relazione tra i due, che piano piano si costruiva e rafforzava episodio dopo episodio.
Gli "ostacoli", se così li vogliamo definire, hanno assunto di volta in volta le fattezza di Shun Mitaka (Insegnante di tennis e rivale di Godai), Kozue Nanao e Ibuki Yagami (Studentesse universitarie e rivali di Kyoko).

Il successo fu immediato all'epoca e, se possibile, maggiore di quello incontrato da Urusei Yatsura, tanto che venne presto prodotta una serie televisiva articolata in 96 episodi; più tardi si girarono due lungometraggi d'animazione (nel biennio 1986-1988) e un live diretto nel 1987 da Sawai Shin'ichiro, un esperto in love story, supportato dalle musiche del geniale Joe Hisaishi.


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Intanto il mondo editoriale continua ad ospitare le storie brevi che la Takahashi lascia volutamente in bilico tra fantasy e horror. Sono gli anni in cui fanno la comparsa opere come "Hono Tripper" (giunto in Italia con il titolo di "Oltre le fiamme") in cui l'autrice sembra sfidare i paradossi temporali inaugurati dallo scrittore George H. Wells (La macchina del Tempo) facendo viaggiare la giovane Suzuko tra il presente e il Giappone feudale. Ritroviamo le tematiche fantasy nel breve Yami wo Kakeru Manazashi ("Uno sguardo nel buio") che racconta l'amicizia tra una ragazzina, un suo coetaneo e un bambino ricoverato all'ospedale e dotato di incredibili poteri ESP. Mentre personaggi del cast di Urusei Yatsura fanno la loro apparizione con nuove identità in Hara Hara Hall ("Pancia mia fatti capanna"), forse ripercorrendo in questa scelta lo stile del suo nume tutelare Tezuka che impiegava i suoi characters come veri e propri attori che di volta in volta interpretavano le sue storie, sempre pensando alla science fiction, la Takahashi partorì The Chojo ("La superdonna") che insegue le avventure di Maris, uno sbirro spaziale dalle mise decisamente sexy. Su un versante nuovamente comico appaiono inoltre Kaibyo Min ("Min, gatto fantasma") che narra le disavventure di Rumiko con il gatto di una sua assistente, Warae! Helpman ("Che ridere, Helpman!") il quale descrive le vicende di un ragazzo dal carattere debole che viene trasformato da un'aliena (fatta a folletto...) in un terribile vendicatore di tutti i torti subiti, Warera Ganmen Natami ("Compagni di facce") e Fufu ("In coppia") che segue le liti familiari di due novelli sposi. Con Warau Hyoteki ("Il bersaglio che ride") entriamo invece in un mondo di demoni e spiriti maligni, seguito a ruota da racconti minimalisti come Shokon ("Spirito Commerciale") e Wasurete Lemure ("Dimentica e dormi") in cui l'amicizia tra due ragazzi è compromessa dalla presenza di un cane posseduto da uno spirito demoniaco.


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Decisamente più interessante la saga breve Ningyo no Mori ("Il bosco delle sirene") che l'autrice torna ad aggiornare, ampliandola, almeno una volta all'anno. Anche in questo caso la trama è un pretesto per avvicinare epoche diverse, percorse stoicamente dal giovane Yuta che, nutrendosi di carne di sirena, ha ottenuto l'immortalità (mentre altri al suo posto si sono tramutati in orribili mostri). Ma molte altre sono le vite parallele che accompagneranno il protagonista, in un circolo vizioso (senza alcuno spunto ironico) che culminerà in un drammatico finale, per nulla smorzato dalla carica ironica di altre vicende narrate dall'autrice: l'immortalità porta sempre e comunque conseguenze che hanno l'amaro sapore della dannazione eterna di chi ha osato andare oltre la soglia propria della propria umanità. Tuttavia la Takahashi lascia trasparire il proprio mondo, quello intimista e a volte struggente di paesini affondati nell'entroterra giapponese; memorie di un'infanzia lontana dal trambusto cittadino e forse perduta.

Il successivo Ranma Nibunoichi ("Ranma ½") si presenta come una tipologia anomala in tutta la produzione della mangaka, ma diviene ben presto un fumetto di grande successo (oltre dieci milioni di copie vendute), che rielabora la formula della slapstick commedy/avventura/romanzo sentimentale. Come è ormai noto a tutti i lettori, dalla Cina sono tornati in Giappone Genma e Ranma Saotome, bizzarra coppia di padre e figlio in continuo pellegrinaggio per migliorare le tecniche di combattimento della Scuola di Lotta Indiscriminata Saotome. I due saranno ospiti in casa dell'amico Soun Tendo, occasione specialissima per celebrare il fidanzamento di Ranma con una delle figlie di Soun. E la predestinata sembra essere la più giovane: l'irrequieta Akane.. Ma niente funziona come dovrebbe: innanzitutto i due ospiti celano un imbarazzante segreto che ben presto un bel bagno caldo svelerà (Genma al contatto con l'acqua fredda si trasforma in un panda mentre Ranma si trasforma in una ragazza) e, secondariamente, i fidanzatini iniziano a detestarsi (amorevolmente). Secondo copione, naturalmente, il cast si arricchirà di personaggi come Ryoga, antico avversario di Ranma e dotato di un inesistente senso dell'orientamento, Tatewaki e Kodachi Kuno, fratello e sorella innamorati rispettivamente di Ranma-lei (la ragazza col codino) e Ranma-Lui, Shampoo, deliziosa cinesina prima avversaria di Ranma-lei e poi grintosa spasimante di Ranma-lui e Ukyo, anche lei fidanzata di Ranma a causa della cupidigia di Genma (e si definisce la fidanzata carina di Ranma, mentre Akane è la fidanzata rozza). E la lista potrebbe proseguire ancora per molto.

In patria la serie si è conclusa al 38° volumetto, dopo nove anni di pubblicazione su Shonen Sunday, mentre già dal 1989 la Kitty Film ha dato l'avvio a una serie televisiva immancabilmente di successo, supportata da tre lungometraggi e una decina di video.

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Consapevole del proprio personale successo Rumiko prosegue la sua esperienza con il manga Ichi Pound no Fukuin ("Una libbra di Vangelo" o "One Pound Gospel"), che narra il rapporto di una coppia inedita, il boxer bulimico Kosaku e angela, una suora di cui il giovane si è invaghito. E ancora 1 or W è un breve fumetto che dà il titolo ad una raccolta di vecchi e nuovi racconti che toccano le tematiche della commedia o del soprannaturale (è il caso appunto del titolo di cui sopra e di Uchi ga Megami ja!).

Ma la nostra autrice, infaticabile ed inspirata come non mai, è stata in grado di dare alle stampe, a tempo di record, nel novembre del '96 la nuova serie Inuyasha Sengoku Otogizoushi (Inuyasha, storia dell'esorcizzazione del campo di battaglia), concentrando in un fumetto quanto di meglio l'iconografia e il folklore nipponico sono in grado di offrire. L'incipit può forse ricordare Oltre le Fiamme e qualcosa di Ushio & Tora (il manga soprannaturale di Kazuhiro Fujita): la disegnatrice si abbandona ad un festival del colore in cui le tinte sembrano richiamare alla mente i colori della festa di Hanami (la festa della fioritura dei ciliegi). La storia ha inizio nel Giappone feudale: un paese di contadini è avvolto dalle fiamme e qualcuno si gode lo spettacolo; quando ne scorgiamo finalmente il volto, scopriamo che si tratta di un uomo ammantato da lunghi capelli turchini, da cui fanno capolino inquietanti orecchie canine. La creatura agita nelle mani una misteriosa collana, grazie al potere della quale egli è convinto di trasformarsi in demone dagli incredibili poteri. Improvvisamente una giovane donna di nome Kikyou lo chiama al grido di "Inuyasha" e gli scaglia contro una freccia che lo inchioda ad un albero. La giovane già ferita a morte in un precedente scontro, riesce a recuperare il gioiello e invita la sorella a cremare il suo corpo. La storia riprende nel Giappone contemporaneo. La quindicenne

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La quindicenne Kagome è intenta a festeggiare il proprio compleanno, quando il suo gatto scappa nascondendosi in un vecchio tempio. La giovane corre a cercarlo e invece di trovare l'animaletto si imbatte in un terrificante mostro che cerca di afferrarla. Uscita dal santuario, Kagome inizia a camminare e si imbatte in Inuyasha ancora inchiodato all'albero. Mentre si sta interrogando sul posto in cui è finita, viene catturata da alcuni contadini di un vicino villaggio. Scopre così di essere tornata indietro nel sedicesimo secolo. Scopre così di essere tornata indietro nel tempo fino al sedicesimo secolo. Improvvisamente una donna le si fa avanti notando l'incredibile somiglianza della forestiera con la sorella morta Kikyou, cinquanta anni prima. Tuttavia non c'è tempo per le spiegazioni perché il mostro del santuario è riuscito a liberarsi... Sono ancora in corso gli sbalzi spazio-temporali tanto cari all'autrice, ma non mancheranno spiazzanti interventi umoristici a spezzare il ritmo narrativo della vicenda, che altrimenti risulterebbe eccessivamente cupo.

Nel mondo giapponese dei mangaka, prettamente maschile e notoriamente maschilista, Rumiko è riuscita a imporre la propria femminilità proponendo storie con splendide donne per protagoniste (mai volgari) e meditabondi character maschili che poco hanno a che fare con la figura dell'eroe dei manga tradizionali, solitamente ispirata al mito del samurai. Forse è proprio questa una delle ragioni della popolarità raccolta in questi anni, anche se -e di questo anche l'autrice se ne meraviglia- dalle sue opere emergono distintamente caratteristiche somatiche della tradizione culturale nipponica di ardua contestualizzazione da parte del lettore occidentale. Ciononostante vecchie e nuove generazioni subiscono il fascino indiscreto delle sue opere. E con tutte le limitazioni del caso e del mercato nostrano, oggi come in passato Rumiko Takahashi sembra comunque essersi guadagnata un posto nel cuore dei lettori italiani.

yota71
06-02-05, 20:03
Milo Manara



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Milo Manara nasce a Luson, in provincia di Bolzano, nel 1945. All’inizio si dedica alla pittura e alla pubblicità, poi nel 1969 esordisce come disegnatore di Genius, una serie noir che sfrutta il successo di classici del genere come “Satanik”, o “Kriminal”. In seguito si cimenta su “Jolanda”,
fumetto softcore, e “Telerompo”, mensile satirico. Dopo questo lungo apprendistato approda al Corriere dei Ragazzi, dove, in mezzo a moltissimi “liberi”, disegna su testi di Mino Milani una serie di processi a grandi personaggi della storia. La svolta è nel 1976. Abbandona i fumetti per
ragazzi, e su Alter, mensile di fumetti sperimentali associato a Linus, pubblica la sua versione di un classico della letteratura cinese, “Lo scimmiotto” (su testi di Silverio Pisu). Nel 1978 per la rivista francese A Suivre crea il personaggio di Giuseppe Bergman, che riutilizzerà più volte
nel corso degli anni, spostandolo da un capo all’altro del pianeta. Gli anni ’80 lo vedono artista ormai affermato, tuttavia la consacrazione ad autore di culto si ha con ”Il gioco”, una storia che parla di una macchina capace di trasformare qualsiasi donna in una ninfomane scatenata. Il gioco avrà edizioni popolari, di lusso, tre seguiti, e addirittura l’onore di diventare un film, prodotto in Francia.
Manara ormai è un autore cult. E’ conosciuto in tutto il mondo. La Francia lo considera uno dei disegnatori più importanti del mondo. Anche il mercato americano, notoriamente restio ad accettare autori da fuori, deve riconoscere la sua bravura. La sua predilezione per il genere erotico però
gli sbarra la strada a lavori oltreoceano. Una delle pochissime collaborazioni con case editrici americane sarà la copertina per la variant version di “Verotik Illustrated 3”, dove Manara da’ la sua versione dei personaggi della casa editrice di Glenn Danzig. Inutile dire che l’albo in questione è introvabile, ed ha raggiunto quotazioni allucinanti nel mercato dei collezionisti.

Manara a un certo punto ha deciso di fare tutto da solo, testi e disegni, e a parte due proficue collaborazioni con Hugo Pratt che portarono alla realizzazione di “Tutto ricomincio un’estate indiana”, e “Il Gaucho”, da anni è lui a scrivere i testi delle sue storie. La critica spesso ha detto che le storie di Manara in realtà non esistono, ma sono solo pretesti più o meno velati per esibire le nudità delle sue
protagoniste. Lo stesso Manara in più di un’occasione ha mostrato il fianco a queste accuse, affermando che secondo lui la sincerità tra autore e lettore doveva spingersi fino al punto di offrire al lettore quel che si è realizzato, senza preoccuparsi di “rifinire” il proprio lavoro. Se sono
riuscito a fare questo, ti do questo. Punto.

Qualcuno invece diceva che il dovere di un autore è di offrire dei prodotti validi, non quello che esce in prima battuta dalla mente o dalla matita, punto e basta. E che una maggiore revisione e controllo delle sceneggiatore male non gli avrebbe fatto. Ma le chiacchiere stanno a zero. Manara è uno degli autori più famosi, se non il più famoso, presente sul mercato. Lui viaggia su un altro livello. Non a caso è l’unico autore italiano che pubblichi i suoi volumi quasi esclusivamente per la Mondadori, ossia la casa
editrice più grande del paese. E il pubblico lo segue, anche se le storie non sono proprio questi capolavori. Manara piace perché è un erotismo raffinato. Un po’ come quando Playboy divenne uno status symbol per l’intellighenzia radical-chic americana. Sì, sono donne nude, ma sono
disegnate tanto bene.

yota71
06-02-05, 21:06
Milo Manara – Le Opere Parte Prima





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Milo Manara & Federico Fellini - Il Viaggio di G. Mastorna



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Milo Manara & Federico Fellini - Viaggio a Tulum



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Milo Manara & Giulio Brunoro - Rosa Shocking



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Milo Manara & Hugo Pratt - Una Estate Indiana



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Milo Manara & Hugo-Pratt - El Gaucho



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Titolo:Aphrodite (http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp?shop=261&c=KVI92YPPG70LW)
Autore: Lou s Pierre; Manara Milo
Prezzo: EURO 16,50
Pagine: 54 Illustrato Colori
Anno: 2003
Editore: Grifo Edizioni

Classico della letteratura erotica, "Aphrodite" è stato uno dei più grossi successi in libreria della Belle Epoque. Pierre Louys ha concepito "Aphrodite" come "un romanzo antico sulla donna e la sua luce": una definizione che, già di per sé, lo fa sembrare scritto per essere illustrato. Cosa che ha fatto Milo Manara, dando forma e colore alle visioni erotiche dell'autore.

yota71
06-02-05, 21:44
Milo Manara – Le Opere Parte II





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Milo Manara – Butterscotch



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Milo Manara – Candid Camera



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[Center]Milo Manara – Click 2 (Il gioco 2 Versione inglese)



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Milo Manara Click (Il Gioco Versione inglese)



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Milo Manara – Foemina 2



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Milo Manara – Glamour Book

yota71
06-02-05, 22:10
Milo Manara – Le Opere Parte III





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Titolo:Gulliveriana (http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp?shop=1&c=VRTPG7AFAYGIP)
Autore: Manara Milo
Prezzo: 16,50
Pagine: 76 Illustrato
Anno: 1996
Editore: Mondadori
Collana: Fumetto

Gulliver diventa un personaggio femminile, una giovane e bellissima ragazza, che intraprenderà il viaggio a Lilliput, a Brobdinnag e infine a Laputa. L'avventura, le cui tappe sono note, è rivisitata con originalità e malizia. i curiosi episodi si susseguono nelle 80 pagine del volume, fino all'approdo finale nella spiaggia da cui, quasi per caso, la storia prende inizio.



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Milo Manara – HP e Giuseppe Bergman



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Milo Manara – I Tarocchi Erotici



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Milo Manara – Il Diario di Sandra F.



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Milo Manara – Il Gioco 2



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Titolo: Il profumo dell'invisibile (http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp?shop=1&c=LPFJ7GKTY2JRK)
Autore: Manara Milo
Prezzo: 16,50
Anno: 1995
Editore: Mondatori
Collana: Fumetto

yota71
06-02-05, 22:59
Milo Manara – Le Opere Parte IV





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Milo Manara – Il Profumo dell’Invisibile II



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Milo Manara - Kli K Toris (Il Gioco Versione ? forse americana)



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Milo Manara - L'Arte della Sculacciata (Versione Francese)



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Milo Manara – La Bestia (Edizione Francese, Inedito in Italia)



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Milo Manara - La Piège (Edizione Francese, Inedito in Italia)



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Milo Manara - La Rivoluzione Francese

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06-02-05, 23:45
Milo Manara – Le Opere Parte V





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Milo Manara - Le Avventure Africane di Giuseppe Bergman



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Milo Manara - Le Dèclic (Il Gioco Edizione Francese)

Titolo:Il gioco (http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp?shop=1&c=FBTTXGDGND2RT)
Autore: Manara Milo
Prezzo: 8,80
Anno: 2000
Editore: Mondadori
Collana: Oscar bestsellers

In questo racconto, apparso per la prima volta su "Playmen" nel 1982, Manara celebra, con le sue figure sensuali e appassionate, un erotismo allo stesso tempo estremo e aperto al gioco e al divertimento. incantati", intraprende un nuovo viaggio nel Mistero, quel regno inesplorato che rivela nelle piccole cose di tutti i giorni le sue meraviglie. L'incontro di questo gruppo di amici con una ragazza perduta, alla quale è stata rubata la giovinezza, sarà l'occasione per un comune cammino di rigenerazione. Insieme scopriranno che esiste una gioia a portata di mano, eppure molto difficile da afferrare: quella che si cela nei sorrisi del mondo. illustrazioni in bianco e nero di Spiegelman.




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Milo Manara - Le Dèclic III (Il Gioco III Edizione Francese)


Titolo:Il gioco 3 (http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp?shop=1&c=NSPPG2O343IGW)
Autore: Manara Milo
Prezzo: 16,50
Anno: 1994
Editore: Mondatori
Collana: Fumetto



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Milo Manara - Le Dèclic IV (Il Gioco IV Edizione Francese)

Titolo:Il Gioco 4 (http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp?shop=1&c=VFRTX7Y96ZNTW)
Autore: Manara Milo
Prezzo: 16,50
Pagine: 59 Illustrate
Anno: 2001
Editore: Mondatori
Collana: Fumetto

Il seguito della saga de "Il Gioco" riprende personaggi e situazioni del capostipite della serie. Questa volta, il dottor Fez e il suo telecomando sono al centro di un intrigo che vede una potente multinazionale della chimica oppporsi in tribunale ad un comune cittadino, reso cieco dall'inquinamento da essa causato. Angelina, la bella figlia della vittima, decide di screditare l'avvocato difensore della ditta trascinandone la moglie Claudia in un torbido scandalo sessuale. Ed ecco tornare in scena il telecomando, che scatena i più sfrenati desideri sessuali di Claudia nei momenti più imbarazzanti, in una girandola di situazioni ad alto tasso d'erotismo che culminano nell'inatteso finale.



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Milo Manara - Le Déclic Integrale ( Il Gioco Edizione Integrale Francese)



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Milo Manara – Le Donne di Manara

Titolo: Le donne di Manara (http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp?shop=1&c=RJTTG7LRUQ2LP)
Autore: Manara Milo
Prezzo: 41,32
Dati: Illustrato
Anno: 2001
Editore: Mondatori
Collana: Fumetto

yota71
07-02-05, 00:16
Milo Manara – Le Opere Parte VI





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Milo Manara – La Metamorfosi (Edizione Francese Le Métamorphose de Lucius)



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Milo Manara – Memory



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Milo Manara - Revoir Les Etoiles (Edizione Francese – Inedito)



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Milo Manara – Révolution (Edizione Francese – Inedito)



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Milo Manara – Storie Brevi

Titolo: Storie brevi (http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp?shop=1&c=UHOP7XOJWUXAU)
Autore: Manara Milo
Prezzo: 9,00
Dati: Quarta Edizione
Anno: 2000
Editore: Mondadori
Collana: Oscar bestseller



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Milo Manara – Il Pittore e la Modella

Titolo: Il Pittore e la Modella (http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp?shop=1&c=HNHTXUTM2QOKM)
Autore: Manara Milo
Prezzo: 40,00
Pagine: 118 Illustrato
Anno: 2002
Editore: Mondadori
Collana: Fumetto

Questo libro presenta una ricerca originale compiuta da Milo Manara, sul rapporto talora sensuale, talora platonico tra il pittore e la modella. Dalle muse delle pitture pompeiane alle donne sensuali di Rubens, dalla modella "maledetta" di Caravaggio all'eterno femminino reinterpretato in forme spettrali da Picasso, fino alle donne forti e aggressive trasfigurate nella realtà virtuale: le tavole inedite di Manara tracciano un percorso attraverso la storia dell'arte, reinterpretando capolavori celebri "rivisitati" attraverso il suo sguardo indiscreto e ironico. Ne scaturisce un omaggio ai geni della creatività di tutti i tempi e a quelle protagoniste spesso sconosciute, fonte d'ispirazione per artisti ed emblemi di eterna bellezza.

yota71
07-02-05, 00:57
Milo Manara – Le Opere Parte VII





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Milo Manara - To See The Stars (Inedito)



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Titolo: Tre ragazze nella rete (http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp?shop=1&c=SMUJ7G4XTZJAP)
Autore: Manara Milo
Prezzo: 8,40
Pagine: 58
Anno: 2000
Editore: Mondadori
Collana: Oscar bestsellers

'arte dell'inconfondibile tratto di Manara ha generato, con questo "Tre ragazze nella rete", un mondo del tutto nuovo, che è sì il mondo di Internet, la cosiddetta "rete delle reti", ma in cui la virtualità, l'implacabilità dell'universo digitale si mescola a una intensa sensualità. Virtuale e reale, visioni e sensazioni, si confondono in questo mondo di siti e portali attraversato da tre ragaze angeliche e carnali.



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Titolo: Rivoluzione (http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp?shop=1&c=PRDJXX4J4D5OG)
Autore: Manara Milo
Prezzo: EURO 16,50
Anno: 2000
Editore: Mondatori
Collana: Fumetto

Un audace gruppo di rivoluzionari decide di agire contro l'imperante telecrazia esattamente come i rivoluzionari francesi agirono contro la nobiltà del XVIII secolo: con la ghigliottina! Mentre i baroni dello strapotere televisivo vengono processati e giustiziati, un'aspirante soubrette, Kay, è costretta alla fuga con uno squallido funzionario televisivo, inseguita da Saint-Just e da Carmagnola, sua spietata aiutante dal grilletto facile. Un frenetico accavallarsi di avventure, intrighi e imprevisti conduce il lettore all'audace, sorprendente finale.


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Titolo: Kamasutra (http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp?shop=1&c=PCKPGXUQRJHOH)
Autore: Manara Milo
Prezzo: 16,50
Pagine: 50
Anno: 1998
Editore: Mondadori
Collana: Fumetto

Un continuo susseguirsi di prove coinvolge la protagonista dall'Europa all'India, per imparare a raggiungere la pienezza dell'amore secondo il celebre trattato di Vatsyayana. I riti dell'accoppiamento, il risveglio dei sensi, il dolore e il piacere, le posizioni dell'amore. Il Kamasutra rivisitato da Milo Manara.



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Titolo: Pin-up art (http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp?shop=1&c=LLMP5A0II95II)
Autore: Manara Milo
Prezzo: 12,50
Pagine: 178 Illustrato
Anno: 2002
Editore: Einaudi
Collana: Einaudi tascabili. Stile libero

Un libro di figurine, un gran bazar, l'antologia delle pin-up di Milo Manara. E una conversazione con Vincenzo Mollica dove Manara spiega perché la pin-up, questa "ragazza della porta accanto", è la vera ultima forma di arte popolare. Completano questo volume un fumetto inedito e lo "strip-tease della pin-up".



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Titolo: Fuga da Piranesi (http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp?shop=1&c=FYDGS14WOZ3BL)
Autore: Manara Milo
Prezzo: 16,50
Pagine : 56 Illustrato
Anno: 2002
Editore: Mondadori
Collana: Fumetto

Milo Manara si avventura in una storia fantascientifica che intende sfiorare, nel paradosso del fumetto, un tema attuale, quello della manipolazione genetica. La storia è ambientata in un universo remoto formato da strani pianeti, navicelle ultraspaziali, e popolato da bizzarri personaggi.

yota71
07-02-05, 01:55
Milo Manara – Le Opere Parte VIII





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Titolo:Creature di sogno - Créatures de rêve (http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp?shop=1&c=BWG90TFPAP4NU)
Autore: Fellini Federico; Manara Milo
Prezzo: 20,00
Pagine: 37 Illustrato
Anno: 2003
Editore: Hazard

Il catalogo, curato da Vincenzo Mollica, attinge, da una parte, alla incredibile vena illustrativa di Federico Fellini, nei cui sogni, ritroviamo le icone femminili che caratterizzeranno inconfondibilmente la sua produzione cinematografica, dall'altra, alle interpretazioni che Milo Manara, in anni di sodalizio e collaborazione con il Riminese, ha dato di alcuni degli episodi salienti della sua filmografia.



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Titolo: L' odissea di Bergman (http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp?shop=1187&c=URC29JFO2PCWV)
Autore: Manara Milo
Prezzo: 16,50
Pagine: 60 Illustrato
Anno: 2004
Editore: Mondadori
Collana: Libri illustrati

Al centro di questo racconto è Giuseppe Bergman, alter ego dell'autore. Il protagonista, naufrago, viene accolto a bordo di una barca dallo strano equipaggio: due ragazze e un professore che vuole ripercorrere le rotte di Ulisse. Un elmo magico permette a Bergman di rivivere alcuni episodi dell'avventuroso viaggio "dell'uomo astuto", che è tanto l'Ulisse di Omero che quello di Joyce.



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Titolo: La conquista del papato. I Borgia. Vol. 1 (http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp?isbn=8804536012)
Autore: Jodorowsky Alexandro; Manara Milo
Prezzo: 12,80
Pagine: 56 Illustrato
Anno: 2004
Editore: Mondadori
Collana: Arcobaleno

Intrighi, passioni, tradimenti e giochi proibiti fra nobili, alti prelati, artisti e castellane. La saga dei Borgia sembra fatta apposta per essere illustrata dal tratto sensuale di Milo Manara, che qui è impreziosito dalla collaborazione con Alejandro Jodorowsky, regista, scrittore ed eclettico artista contemporaneo, che firma i testi.



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Titolo: Jolanda de Almaviva. La figlia del mare (http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp?shop=1187&c=VVTJXUAYXACMR)
Autore: Manara Milo
Prezzo: 9,00
Pagine: 144 Illustrato
Anno: 2003
Editore: Mondadori
Collana: Oscar bestsellers


L'insuperabile maestro del fumetto erotico e la sua magica matita ci regalano ancora una volta una galleria di indimenticabili personaggi femminili: ragazze bellissime, sensuali, disinibite. E ancora una volta grazie alle sue deliziose creature Manara trascina il lettore in un gioco raffinato e malizioso, in cui l'unica regola è la fantasia.



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Titolo: L' asino d'oro (http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp?shop=1187&c=VLLTGXRWGXODG)
Autore: Manara Milo
Prezzo: 16,50
Pagine: 60 Illustrato
Anno: 1999
Editore: Mondadori
Collana: Fumetto



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Titolo: Ballata in si bemolle (http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp?shop=1187&c=NFNPXXZY5JRXR)
Autore: Manara Milo
Prezzo: 16,50
Anno: 1997
Editore: Mondadori
Collana: Fumetto

Il racconto prende spunto da una storia di usura realmente accaduta nel Veronese. I protagonisti, una giovane coppia già benestante, si trovano nell'impossibilità di onorare i terribili interessi imposti loro dagli usurai. Questi ultimi si rivalgono sulla protagonista, Valeria, costringendola a subire ogni sorta di sopruso e violenza sessuale.



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Titolo: Sirenae (http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp?shop=1187&c=BFQN6YJJZJ3BV)
Autore: Manara Milo
Prezzo: 21,00
Pagine: 80
Editore: Grifo Edizioni



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Titolo:
Bolero (http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp?shop=1187&c=THS3RP9PZDANL)
Autore: Manara Milo
Prezzo: 12,91
Pagine: 48 Illustrato
Anno: 1999
Editore: Edizioni Di

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Bene, credo che con questo sia tutto, forse non è la bibliografia più completa che esista di Milo Manara, ma ci va poco lontano, così a memoria ricordo che manca solo un titolo Lo Scimmiotto. Ma sicuramente la mia memoria può sbagliarsi, come tutti gli esseri umani, ah si manca anche un'altra cosa, Le Celtiche ma questo non si può propriamente definire un fumetto, perché è un racconto, con qualche tavola (credo 3 o 4) illustrata raccolta in un portfolio, quindi non rilegata.
Logicamente se a qualcuno viene in mente o si accorge che manca qualche titolo non esiti a postarli.

yota71
08-02-05, 00:22
Tsukasa Hojo


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Tsukasa Hojo nasce il 5 marzo del 1959 a Kokura (ribattezzato in seguito Kitakyushu) nella provincia di Fukuoka, situata nell’isola di Kyushu (una delle tante che compongono l’arcipelago del Giappone). In seguito si è poi trasferito a Tokyo per lavorare con maggiore tranquillità. È sposato ed ha una bambina, tra i suoi hobby c’è la passione per la fantascienza e i cartoni animati. I due più importanti maestri a cui si ispira sono Reiji Matsumoto (autore di Capitan Harlock) e Yukimoto Hoshino (autore di Blue City).

Nonostante gli autori della nuova generazione mostrino un indubbio interesse per il mercato internazionale, realizzando sempre più spesso i loro manga in funzione del gusto occidentale, sono ancora in molti a tenere alto il nome della famosa scuola giapponese. Tsukasa Hojo è tra questi l'autore che meglio riesce a bilanciare gli elementi narrativi nelle proprie opere, alternando, con grande gusto e maestria, principi e schemi rigorosamente nipponici. La sua lezione produrrà uno stile molto seguito e dalla fucina del suo studio, chiamato Necomama, (in cui dimostrerà di essere un maestro puntiglioso e severo) usciranno talenti acclamati da pubblico e critica come Takehiko Inoue.

Da bambino quando la madre lo costrinse a studiare, il piccolo Tsukasa Hojo si armava di matite colorate per dare libero sfogo alla fantasia. Nonostante questo, però, il suo hobby preferito non erano i fumetti, e non avrebbe mai immaginato di diventare un mangaka apprezzato ai quattro angoli del globo. Preferiva di gran lunga i cartoni animati che sostituì, una volta adolescente, con il cinema e la narrativa.
Nel 1965 comincia a frequentare la scuola elementare comunale di Izumidai, la stessa scuola elementare dei protagonisti di “Komorebi no Motode” (1993, “Tra i raggi del sole”). Terminata la scuola elementare, nel 1971, entra alla scuola media comunale di Takami. Qui per la prima volta si interessa attivamente, in terza media, al fumetto su proposta di un amico, ma la scarsa pazienza di cui era dotato lo allontanano presto dalla meta. Nel 1974 dopo la scuola media si iscrive all'Istituto Tecnico privato superiore di Kyushu. A questo periodo risale la sua prima squadratura di un foglio da disegno quando al terzo anno delle superiori si impegna con un gruppo di persone ad un progetto amatoriale a fumetti per il quale cura i disegni ed i dialoghi, ma che non vedrà mai la luce. Attraverso questa esperienza corale rinasceva nel ragazzo l'interesse per i cartoni animati e i manga, che seguiva unicamente attraverso le raccolte in volumetti: questo lo tenne lontano per anni dai concorsi per giovani autori dandogli però modo di affinare la tecnica.


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Tsukasa Hojo al lavoro

Nel 1977 all’età di 18 anni Hojo si diploma alla scuola superiore e si iscrive alla Kyushu Industrial University qui scopre la passione per il disegno quando studia tecnica del design. In seguito ricevette da uno studente anziano la proposta di collaborare a una fanzine e iniziò diverse storie rimaste tutte incompiute.

Nel 1979 decide di partecipare al 18° concorso Osamu Tezuka (concorso organizzato dalla casa editrice Shueshia per giovani autori). Inizia così la sua carriera fumettistica con “Space Angel” con cui ha vinto il secondo premio. Questo è il suo primo lavoro con cui debutta come mangaka professionista. La storia è stata ideata e disegnata durante il periodo delle vacanze estive universitarie. Di giorno lavora, ma riesce a disegnare una tavola per notte. Da quel momento la sua vita cambiò e venne chiamato dalla Shueshia e “Space Angel” fu pubblicato su Shonen Jump. “Space Angel” è un manga avventuroso di 31 pagine che ha avuto un discreto successo.
Mosso da tutto questo Hojo mette alla prova una seconda volta la sua abilità nell’aprile 1980 con “Orewa otokoda!” (“Io sono un uomo!”) pubblicato ancora su Shonen Jump, la rivista leader della Shueshia. Questa opera, che lui ama definire rapsodia anacronistica, rappresenta il suo vero debutto professionale nel mondo dei manga. Questa storia tratta di alcuni studenti di un istituto maschile e di uno femminile con tradizioni diverse che coabitano un dormitorio; il protagonista nutre un profondo odio per le donne ma alla fine sboccia l'amore per tutti i personaggi! Nello stesso anno propone poi una storia basata sui testi di Kazehiko Tokai ma non viene accettata.

Nel 1981 Hojo si laurea e riesce a trovare il genere narrativo a lui più congeniale: il poliziesco, con un racconto breve dal titolo “Third deka” (“Il terzo poliziotto” realizzato insieme a Kazehiko Tokai) pubblicato a gennaio su Shonen Jump e che lo porterà finalmente a disegnare l'episodio pilota di “Cat's Eye” e poi l'intera serie, che lo consacrerà come uno dei migliori autori del panorama fumettistico giapponese e mondiale. Le tre sorelle protagoniste del manga hanno preso forma durante una discussione tra Hojo e alcuni amici: “Qualcuno propose una storia incentrata su una ladra e un detective uniti nel sacro vincolo del matrimonio”, confessa lo stesso autore, “L'idea era interessante e andava coltivata : ho preferito però puntare su una coppia di eterni fidanzati, inserendo nel plot alcuni brillanti comprimari”. “Lavorare a “Cat's Eye” mi costò parecchie notti insonni. Ero inesperto e ogni difficoltà mi sembrava insormontabile.”. L'aspetto di Ai, Hitomi e Rui rappresentano tre tipi ideali di ragazze : un'adolescente vivace e simpatica, la mogliettina ideale e la classica sorella maggiore. Tutte si vestono poi con tutine da aerobica per essere facilitate nei movimenti, ma indossano audaci tacchi a spillo che le rendono particolarmente sexy. “L'episodio pilota di “Cat's Eye” piacque tanto alla redazione che si decise di varare immediatamente una serie sulle mitiche gattine” All'inizio non fu facile, poiché i testi e i disegni della serie richiedevano più tempo di quanto ne avesse, e per ultimare alcune tavole a colori arrivò persino a dormire una sola ora per notte. Diciotto volumi in tre anni sono una media impressionante (circa 20 pagine alla settimana), ma Hojo non trascura né la trama, né i disegni. I colpi messi a segno dalle sorelle Kisugi sono sempre più coreografici, merito di uno studio accorto sulle tecniche di furto più disparate, per non parlare delle fughe mozzafiato a cui assistiamo eccitati. E proprio in questo anno, il 1981 Hojo decide di trasferirsi a Tokyo.

Nel 1982 sul n°16 di Shonen Jump pubblica “Space angel”, una storia breve che porta lo stesso titolo di quella del '79, ma diversa.


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Tsukasa Hojo al lavoro 2

Nel 1983 Hojo comincia ad elaborare la seconda opera che gli conferirà nuovo successo: “City Hunter”, personaggio nato sviluppando il "topo", apparso su “Cat's Eye” . Realizza il pilota “City Hunter: XYZ” (45 pagine) su Shonen Jump n. 18 (Inizialmente l'intento era quello di scrivere una storia da inserire in uno degli ultimi episodi di “Cat's Eye”). L'11 luglio, in Giappone, “Cat's Eye” diventa un cartone animato per la Tokyo Movie Shinsha (TMS) e la Nippon Television. La prima serie conta 36 episodi. La tecnica di Hojo non fa che migliorare nel tempo e bisogna dire che viene apprezzato moltissimo dal pubblico.
Nel 1984 c’è una seconda prova per lo sweeper Ryo Saeba nel corto “City Hunter: Double Edge” (“City Hunter: Doppia Personalità”, 33 pagine), pubblicato su Fresh Jump nel mese di febbraio. In questo stesso anno termina la serializzazione di “Cat's Eye” e il 26 marzo viene mandata in onda in Giappone la seconda serie del cartone animato con 37 episodi.

Nel 1985 Hojo dedica un capitolo aggiuntivo finale per la serie di “Occhi di gatto” e scrive e disegna “Cat's Eye: Koigokuro Tatabi Kanketsuten” (“Cat's Eye: Nuovamente amore”, 45 pagine) che trova spazio sulle pagine del n.6 di Shonen Jump.
Sul n°13 della stessa rivista comincia finalmente la serie di “City Hunter”. Ryo Saeba è uno sweeper, un killer a pagamento che ripulisce la città dai rifiuti umani. Grande amante delle donne, vive avventure mozzafiato mettendo in mostra la sua abilità con la Colt .357 'Python', la sua pistola. Molte situazioni comiche grazie alla sua assistente Kaori e alle continue e divertenti…erezioni del protagonista. Grande successo anche per questo manga che durerà fino al 1991 e conterà ben 35 volumetti nella raccolta]. I protagonisti di City Hunter si accattivano immediatamente le simpatie del pubblico e il manga diventa uno dei preferiti dalla popolazione sia maschile che femminile in Giappone, Taiwan e Hong Kong. In oltre Ryo Saeba e stato eletto come personaggio preferito di tutti i tempi nell' Animage survey del 1990, secondo solo al mitico Nausicaa



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Cover del primo Numero Giapponese di Family Compo

Nel 1986 Shonen Jump pubblica “Nekoman Maokawari” (o “Nekomanma Okawari”, in italiano "Doppia razione di pappa del gatto", 45 pagine), una tenera storia con protagonista una gattina capace di trasformarsi in una bella ragazza ed un fotografo.

Nel 1987, ad aprile, esce su Super Jump il primo episodio di “Splash!” (8 tavole), una breve serie di corti a colori, completamenti slegati tra loro, scritti al fine di narrare i sentimenti tra uomo e donna. A giugno viene pubblicato il secondo episodio (6 tavole). “City Hunter” diventa un cartone animato e la prima serie, con la prima puntata mandata in onda lunedì 6 aprile alle ore 19.00 su YTV, conta ben 52 episodi.

Nel 1988 Tsukasa realizza altre storie brevi molto intense e caratteristiche. In quest'anno pubblica “Tenshi no Okurimono” (“Il dono dell'angelo”, 31 pagine) su Shonen Jump n.34. Masahiro e Kyoko sono due universitari amici d'infanzia che si imbattono casualmente in Anna, una bambina che afferma di essere loro figlia: l'occasione rivelerà loro il profondo affetto che li lega mentre la piccola sparirà d'incanto come è apparsa. Sabato 23 luglio la NTV manda in onda alle 7:00 p.m. il primo TV Drama Special - uno special con attori in carne e ossa - di “Cat's Eye”. A novembre viene pubblicato su Super Jump il terzo episodio di “Splash!” (6 tavole) e viene prodotta la seconda serie dei cartoni animati di ”City Hunter” con addirittura 62 episodi.


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Tsukasa Hojo visto da sei stesso

Nel 1989 viene pubblicato il quarto episodio di “Splash!” (8 tavole) sempre su Super Jump nel mese di aprile e la Nippon Sunrise prepara 13 puntate per la terza serie animata di ”City Hunter”[e a luglio esce “Ai to Shukumei no Magnum” (“Magnum dell'amore e del destino”, in Italia conosciuto come “Amore destino e una 357 Magnum”), un OAV, ovvero uno special, della durata di 87 minuti.

Nel 1990 esce un altro corto dal titolo “Taxi Driver” (39 pagine) su Shonen Jump: Akira è un vampiro che lavora di notte come tassista, a caccia di vergini da cui succhiare il sangue. Una notte incontra Nagisa, giovane cantante che scappa da alcuni criminali che vorrebbero sfruttarla. È divertente notare come Hojo inserisca personaggi di altre serie da lui realizzate: in questo caso, nello stesso palazzo di Akira abitano Ryo e Kaori. Questo è solo uno dei tanti omaggi che si permette l'autore nei suoi vari manga. Per il mercato delle videocassette vengono prodotti due OAV: "Guerra al Bay City Hotel" (45 min.) e “City Hunter: Hyakuman doru no inbo” (“Un complotto da 1.000.000 di dollari”, 45 min.).

Nel 1991 termina la serializzazione di ”City Hunter” sul n.50 di Shonen Jump e viene realizzata la quarta serie animata con 13 episodi. Il 13 marzo viene pubblicato un art book dedicato all'autore: “Tsukasa HOJO - Special Illustrations”. Contiene disegni, pin up e illustrazioni varie a colori di “Cat's Eye” e ”City Hunter” e le 4 storie targate “Splash!”.

Nel 1992 Hojo firma altri due corti: “Family Plot” (“Una famiglia ideale”, 46 pagine) e “Shojo no Kisetsu - Summer Dream” (“Sogno di fine estate”, 52 pagine). Il primo parla del rapporto tra Kazuya ed il padre vedovo che sta formando una nuova coppia con una donna. Il secondo tratta del difficile rapporto tra Misato, giovane universitaria, ed il padre, rapporto incrinato e misteriosamente legato ad un sogno, anzi, un ricordo oscuro celato nella mente della ragazza e che riguarda la sua infanzia. Viene prodotto un film dal vivo di ”City Hunter” dal titolo omonimo, con Jackie chan nel ruolo di Ryo Saeba e per la regia di Jing Wong. Shoji Tonoike, sceneggiatore della versione animata di ”City Hunter”, scrive 2 racconti per questo personaggio: “The Revenge for Tomorrow”, uscito in Giappone il 1° aprile sul n.2 di Jump Novel, e “A Gun and a Rose”, pubblicato sul n.3 della stessa rivista il 30 agosto.


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Tsukasa Hojo visto da se stesso 2

Nel 1993 finito di disegnare a novembre 1992, sui nn.3-4 di Shonen Jump Hojo pubblica la breve storia “Sakura no Hana Sakukoro” (“Ciliegi in fiore”, 52 pagine) che tratta di due ragazzini, Masaki e la sua nuova compagna di classe Sara, entrambi con la passione delle piante e un crescente legame affettivo reciproco. Quando Masaki scompare a seguito di una caduta nel fiume, Sara si mette in contatto con il ciliegio del giardino del ragazzo per scoprire dove sia finito. Anche se lo salva, la ragazza non avrà altra scelta che traslocare nuovamente poiché viene ritenuta una strega dalla comunità. Questo racconto è da considerarsi il pilot della serie “Komorebi no Motode”. In quest'anno e fino a quello seguente, dal n.31 di Shonen Jump Hojo pubblica “Komorebi no Motode” (“Tra i raggi del sole”), serie raccolta in 3 volumi. Sara, apparsa precedentemente in un'avventura di ”City Hunter”, è in grado di mettere in comunicazione il suo spirito con quello delle piante. Purtroppo questo suo potere le impedisce di crescere e così, pur avendo una mentalità da donna, è costretta a vivere nel corpo di una eterna ragazzina delle elementari e a trasferirsi continuamente con il padre fioraio, per non destare sospetti. Vivrà alcune avventure piene di buone azioni e sentimenti insieme a Tatsuya, un suo compagno di classe, fino al giorno in cui partirà nuovamente, pur avendo lasciato un indelebile ricordo nel cuore del compagno. Un giorno, in un'altra città, Tatsuya, un po' più adulto, incontrerà per caso Sara, sempre bambina. Da notare che compare pure Masaki adulto, direttamente da “Sakura no Hana Sakukoro”. Viene pubblicato il primo romanzo dedicato a "City Hunter" per Jump J Books: all'interno “The Access to the Truth” di Shoji Tonoike ed i suoi 2 precedenti racconti . Copertina, 7 tavole d'introduzione, di cui 4 a colori, e illustrazioni di supporto di Tsukasa Hojo.

Nel 1994 dal n.43 di Shonen Jump fino al n.9 dell'anno successivo, Hojo decide di dare il posto del protagonista ad una donna d'azione per la serie ”Rash!!”, raccolta in 2 volumi. Yuki torna a casa nel ruolo del medico dell'ambulatorio del penitenziario di Otsuki, compito sostenuto fino al giorno prima dalla nonna dimissionaria. Insieme a Tatsumi, poliziotto e suo amico di infanzia innamorato di lei, porterà grande scompiglio nel tentativo di far rigare il prossimo ma mostrando grande abilità nel salvare le vite umane.


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Cover del primo numero giapponese di Cats Eye


Nel 1995 l'autore disegna 3 storie corte profondamente tristi e malinconiche, unite da uno scenario comune, la Seconda Guerra Mondiale, in occasione della commemorazione dei 50 anni dalla fine. “Aozora no Hate shonen no Senjo” (“Fino alla fine del cielo: la guerra dei ragazzi”, 68 pagine, sui nn.16-17 di Shonen Jump) nasce dalla storia scritta da Shingo Nihashi e riguarda un giovane allievo pilota destinato alla Squadra Speciale e a perdere prematuramente la propria giovinezza, amore, famiglia, di fronte ad un così amaro destino. “Shonen tachi no ita natsu: melody of Jenny” (“L'estate dell'adolescenza: melody of Jenny”, 76 pagine, sui nn.28-29 di Shonen Jump) tratta di un gruppo di adolescenti che, nel tentativo di ritornare alle proprie famiglie, capiscono la stupidità della guerra e scoprono la tolleranza per il prossimo. L'esperienza costituirà un ricordo intimo da portare per tutto il resto della loro vita. “American Dream” (61 pagine, sui nn.36-37 di Shonen Jump) è ambientato in un clima precedente la guerra (il 1935) e tratta di un lanciatore giapponese di baseball e di un talent-scout americano posti uno di fronte all'altro, con in comune un sogno, un'aspirazione, posti in condizione di saggiare l'onore e il reciproco rispetto, in un clima macroscopico non favorevole alla comprensione tra questi rappresentanti di due popoli così diversi. A novembre, sul n.11 del mensile Allman, viene pubblicato il quinto ”Splash!” (8 tavole a colori). Il 20 dicembre viene pubblicato il racconto “City Hunter Special – The Secret Service” per Jump J Books. Si tratta della novellizzazione operata da Saya Amo della sceneggiatura di Akinori Endo dell'OAV che uscirà l'anno successivo. Hojo disegna la copertina e un doppio poster.

Nel 1996 Hojo decide di realizare una nuova serie dove possa dedicarsi più allo sviluppo dei personaggi che all'intreccio narrativo. Nasce così “F. Compo” (Family Compo), una commedia brillante basata sugli equivoci, per lo più incentrati sullo scambio dei ruoli sessuali (nel senso del genere maschile e femminile). Per le tematiche trattate, la serie viene pubblicata, con il titolo provvisorio “Waga Ya ga Ichiban”, a partire dal 4 settembre sul n.10 di Allman, una rivista più adulta, e durerà fino al 2000 per un totale di 14 volumi della raccolta. Masahiko Yanagiba, giovane universitario, rimane orfano e, a seguito di ciò, riceve la visita di Yukari Wakanae, sua zia, che lo invita a trasferirsi da lei e dalla sua famiglia. Così Masahiko farà la conoscenza dello zio Sora e della graziosa cugina Shion, ma scopre che lo zio è una donna e che la zia è il fratello della defunta madre. Ma Shion sarà veramente una ragazza? Una serie molto divertente capace di far riflettere sulle diversità e far comprendere e accettare gli altri. Da sempre Hojo è famoso per il suo tratto pulito e preciso, e per le sue donne, tutte affascinanti e con un tocco di garbata sensualità. Questa caratteristica raggiunge vette allarmanti proprio in F.Compo, dove la gran parte delle donne che disegna Hojo in realtà sono degli uomini. Tuttavia riescono lo stesso a sprigionare un fascino tipicamente femminile. Sul n.10 di Jump Novel del 30 marzo viene pubblicato “I love Gitomi”, un racconto su “Occhi di gatto”, scritto da Hideo Takayashiki e corredato da alcune immagini inedite di Hojo. Esce il quarto OAV dedicato a "City Hunter": "Servizio segreto" (93 min.).

Nel 1997 Hojo inizia a scrivere "Parrot - Kofuku no Hito" ("Parrot - L'uomo benedetto"). Ed è la volta della Fuji TV & Burning Productions di produrre un film ispirato nuovamente alle vicende delle gatte di “Cat's Eye”. In oltre esce il quinto OAV dedicato a "City Hunter": "La rosa nera" (91 min.). Il 30 aprile è pubblicato il romanzo "City Hunter 2": all'interno i due racconto di Minoru Inaba, "Otori" (pubblicato anche su Jump Novel n.12 del 4 maggio) e "Wana", su Jump J Books.

Nel 1999 esce il sesto OAV dedicato a ”City Hunter”: "City Hunter Special: Kinkyû namachûkei!? Kyôakuhan Saeba Ryô no saigo" (trad. "Edizione speciale?! La morte del criminale Ryo Saeba", da noi come "Arrestate Ryo Saeba!", 91 min.). Il 7 aprile esce il romanzo "2000 ancora per accontentare i tanti fans di Ryo Saeba, esce in Giappone il 25 gennaio "City Hunter Perfect Guide Book", enciclopedia della serie. Hojo realizza i disegni inediti della copertina fronte-retro. Esce "Parrot", un libro illustrato in CG di 112 pagine interamente a colori. All'interno 5 storie indipendenti tra loro, scritte e disegnate da Tsukasa Hojo in collaborazione con Futoshi Nagata e Mayuko Nishiyama per l'elaborazione digitale. La prima storia è "Parrot", la seconda "The eyes of the assassin" (e sembra porre le basi per il futuro per "Angel Heart", 2001), la terza "Air man", la quarta è dedicata a "Occhi di gatto" e l'ultima è "Portrait of Father". A novembre sul n.22 di Allman termina la serializzazione di "Family Compo". Per celebrare i 20 anni di carriera, viene pubblicato un secondo art book dal titolo "Tsukasa HOJO ILLUSTRATIONS - 20th anniversari". Molto più elegante del primo, contiene varie illustrazioni a colori, le copertine della versione de luxe di “Occhi di gatto” e "Splash!! 5". La fine del 2000 segna anche la fine della collaborazione di Tsukasa Hojo con l'editore Shueisha per entrare nella scuderia dell'editore Shinchosha. In questo stesso anno sono state raccolte in tre volumi le storie brevi di Hojo: “Tsukasa Hojo Short stories 1– Tenshi no okurimono”, che contiene “Il dono dell’angelo”, “Io sono un uomo”, “Doppia razione di pappa del gatto", e i due episodi pilota di “City Hunter”. “Tsukasa Hojo Short stories 2 - Sakura no hana saku koro”, contenente “Ciliegi in fiore”, “Una famiglia ideale”, “Taxi driver”e “Sogno di fine estate”. "Tsukasa Hojo Short stories 3 – Shonen tachi no ita natsu", contenente "Fino alla fine del cielo: la guerra dei ragazzi", "L’estate dell’adolescenza: melody of Jenny" e "American dream", tutte e tre ambientati durante la seconda guerra mondiale.


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Logo Angel Heart

Il 2001 è da considerarsi l'anno della rinascita. Il 15 maggio esce la prima delle testate dell'editore Shinchosha (Coamix, casa editrice di cui è uno dei fondatori) e sul n.1 di Weekly Comic Bunch inizia la serializzazione di "Angel Heart", la nuova serie di Tsukasa Hojo, da considerarsi nientemeno che l'ideale sequel di ”City Hunter”! Ideale per un preciso motivo: Hojo scrive nell'introduzione al primo episodio che quello di "Angel Heart" è un mondo parallelo a quello di ”City Hunter” per non scatenare l'ira dei lettori e non scontentarli a seguito di quel che è capitato ad uno dei personaggi. Glass Heart è il nome della protagonista, una ragazza di 15 anni di professione killer e dall'infelice passato. Il suo nome in codice è dovuto al fatto che ogni volta che uccide una persona è come se qualcosa si spezzasse in lei, come se il cuore finisse in frantumi ogni volta di più. Così, al 50° omicidio, libera dall'organizzazione criminale che la tiene in pugno, decide di suicidarsi gettandosi da un palazzo. Ryo e Kaori hanno deciso di sposarsi. Felicissima, Kaori si reca ad un appuntamento con Ryo ma è in ritardo quando ad un tratto vede una bambina che sta per essere investita da un'auto. Salva la piccola ma muore. Scoperto che lei è una donatrice, il suo cuore viene espiantato ma durante il trasferimento, l'auto che lo porta subisce un attentato: muoiono gli occupanti e il cuore viene rubato. "[B]Un cuore viene rubato per essere trapiantato. Un giorno, Kaori tornerà qui a Shunjuku": con queste parole Ryo, lasciato il lavoro di sweeper, decide di trovare Kaori. Glass Heart si risveglia. E' passato molto tempo e ha subito un intervento operatorio nel quale le è stato trapiantato un nuovo cuore. Da quel momento ha delle strane sensazioni e dei ricordi non suoi: quello che la stupisce maggiormente è l'immagine di un uomo... Ryo. Inizia così la sua nuova vita, insieme allo spirito di Kaori. Anche se la serie parte con toni tragici e drammatici, Hojo non stravolge l'identità dei suoi personaggi e inserisce stacchi comici e divertenti, nello stile di ”City Hunter”. Il 9 ottobre parte subito la pubblicazione dei volumi della raccolta (tankobon) di "Angel Heart".

yota71
08-02-05, 01:25
Le Opere



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La Storia, il manga, le Serie TV



Dati tecnici.


TITOLO ORIGINALE: Cat' s eye
TITOLO ITALIANO: Occhi di gatto
GENERE: Avventura-poliziesco
ANNO: 1983, prima serie; 1984, seconda serie
PRODUZIONE: Tokyio Movie Shinsha
TRATTO DA UNA IDEA DI: Tsukasa Hôjô
EPISODI: 36, la prima serie; 37, la seconda serie
CHARACTER DESIGN: Akio Sugino
LAYOUT: Shingo Araki
REGIA: Yoshio Takeuchi, prima serie; Hirokata Takahashi, seconda serie

Occhi di gatto Prima produzione in grande stile di Tsukasa Hojo. Lo stile del disegnatore diventa, con il passare del tempo, più pulito e molto preciso per quanto riguarda la cura dei particolari.


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Le tre sorelle protagoniste del manga hanno preso forma durante una discussione tra Hojo e alcuni amici: “Qualcuno propose una storia incentrata su una ladra e un detective uniti nel sacro vincolo del matrimonio”, confessa lo stesso autore, “L'idea era interessante e andava coltivata : ho preferito però puntare su una coppia di eterni fidanzati, inserendo nel plot alcuni brillanti comprimari”. “Lavorare a “Cat's Eye” mi costò parecchie notti insonni. Ero inesperto e ogni difficoltà mi sembrava insormontabile.”. L'aspetto di Ai, Hitomi e Rui rappresentano tre tipi ideali di ragazze : un'adolescente vivace e simpatica, la mogliettina ideale e la classica sorella maggiore. Tutte si vestono poi con tutine da aerobica per essere facilitate nei movimenti, ma indossano audaci tacchi a spillo che le rendono particolarmente sexy. “L'episodio pilota di “Cat's Eye” piacque tanto alla redazione che si decise di varare immediatamente una serie sulle mitiche gattine” All'inizio non fu facile, poiché i testi e i disegni della serie richiedevano più tempo di quanto ne avesse, e per ultimare alcune tavole a colori arrivò persino a dormire una sola ora per notte. Diciotto volumi in tre anni sono una media impressionante (circa 20 pagine alla settimana), ma Hojo non trascura nè la trama, nè i disegni. I colpi messi a segno dalle sorelle Kisugi sono sempre più coreografici, merito di uno studio accorto sulle tecniche di furto più disparate, per non parlare delle fughe mozzafiato a cui assistiamo eccitati. E proprio in questo anno, il 1981 Hojo decide di trasferirsi a Tokyo.


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La storia è raccolta in 18 volumetti editi dalla Jump Comics dal 15 Aprile 1982 al 15 Luglio 1985, e che è stata recentemente riedi tata in 10 volumetti con copertine cartonate. In Italia è stata pubblicata in 18 volumetti dalla Star Comics dall'Aprile 1999 al Settembre 2000. Nel 1983 Il manga viene riportato anche in anime grazie al grande successo che sta ottenendo, vengono realizzati così i primi 36 episodi. Nel 1984 viene realizzata una seconda serie di altri 37 episodi alla quale si pensa di dare un seguito, ma questo per ora non è ancora avvenuto! In Italia questo anime viene proposto da Domenica 15 settembre1985 Italia 1 ore 20,00 ("UN RISCHIOSO LEGAME"prima puntata della 1 serie) a Venerdì 26/05/1995 (“FINZIONE O REALTÁ” ultima puntata della seconda serie).

La storia è incentrata sulle tre sorelle Kisugi: Rui (Kelly), Hitomi (Sheila) e Ai (Tati). Queste tre affascinanti ragazze gestiscono un bar chiamato Cat's eye nella città di Tokyo, più precisamente nel quartiere di Shinjuoko e nelle vicinanze del commissariato Inunari, dove lavora Toshio (Matthew), il fidanzato di gitomi.

La particolarità di queste ragazze è che, durante il giorno, gestiscono il loro bar, ma non appena i battenti del locale chiudono, le tre diventano abili ladre di opere d' arte. Lo scopo di questa singolare attività è ben preciso: ritrovare il padre, il pittore tedesco Heintz, scomparso in circostanze misteriose durante la seconda guerra mondiale. Per riuscire nel loro intento, le sorelle Kisugi, devono riappropriarsi della collezione posseduta dal genitore, rubando quadri, statue e qualsiasi cosa che vi sia appartenuta , per ricostruire così il passato dell' uomo e potersi anche mettere in mostra. Perché in realtà il nome Cat's eye, che oltre ad essere il nome del bar è anche il nome della loro banda di ladre, è un messaggio per loro padre. Infatti il nome deriva da un cocktail e da un gioiello posseduto dalla madre delle tre ragazze.


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Le ragazze però non si comportano come delle comuni ladre, ma annunciano di volta in volta alla polizia quale sarà il loro prossimo "colpo", tramite un bigliettino firmato "Cat's eye". Toshio che è incaricato di catturare la famigerata banda Cat's eye non conosce la doppia identità della ragazza, tanto che, molto spesso, le rivela i piani d' azione che la polizia ha elaborato per catturare la banda di ladre...le quali riescono, così,sempre a sfuggirgli. Dopo aver rubato un numero consistente di opere, le ragazze ricevono una sfida da un' uomo, di nome Cranaff, che dice di essere loro zio, e di avere come prigioniero loro padre. Le tre accettano la sfida, e dopo aver superato mille peripezie, riescono ad arrivare nella villa del presunto zio. Giunte all' ultimo piano l' uomo, che si rivela essere un vero parente delle ragazze, racconta che molti anni prima aveva tentato di uccidere loro padre, il quale però riuscì a scappare negli Stati Uniti, e di averle coinvolte in questa assurda lotta al fine di eliminarle. La villa prende fuoco, Cranaff muore, le ragazze si salvano invece grazie all' intervento di Nagaishi, vecchio amico del padre, e collaboratore delle ragazze, a partire dall' inizio della storia. Il giorno dopo Hitomi, dopo aver deciso insieme alle sorelle di chiudere la loro attività notturna, intende , per correttezza, svelare a Toshio la sua doppia identità: la scena della confessione è sicuramente una delle più belle e commuoventi dell' intero manga. Hitomi, avvolta in una nuvola di nebbia, che, con il passare del tempo, lascia intravedere il viso della ragazza, fino a scoprirlo completamente, dichiara all' amato quanto abbia sofferto nell' ingannarlo per molto tempo. Le protagoniste decidono di andare a vivere a Los Angeles per continuare le loro ricerche sul padre; il mondo sembra crollare addosso a Toshio, il quale, una volta date le dimissioni, è disperato. Passano i mesi, e il ragazzo riceve una lettera da Rui, nella quale vi è scritto che Hitomi, a causa di un incidente, ha perso la memoria . Resosi conto della gravità della situazione, egli parte immediatamente per gli USA. Su una spiaggia stile "hollywoodiano" avviene il ricongiungimento tra i due eterni fidanzati: alla vista di Hitomi, Toshio decide di vivere per sempre con la ragazza, aiutandola così a recuperare i ricordi di tanti momenti passati assieme...Bellissimo finale, vero? Peccato che il cartone non lo tenga neanche in considerazione...


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Nell'anime, purtroppo, i mutamenti subiti dalla storia originale sono innumerevoli. Vengono, innanzitutto, a mancare quel ironia e malizia che tanto caratterizzavano il manga. Inoltre, scompaiono alcuni personaggi minori, tra cui Takeuchi, Hirano, che erano di supporto alla figure di Ai e Rui, facendone risaltare il carattere. Proprio Quest' ultima perde gran parte del fascino e sarcasmo che Hojo le aveva conferito, apparendo notevolmente più anziana delle sorelle e decisamente più posata. Appare quindi evidente che la vera protagonista è Hitomi, divisa tra furti notturni ed una più che mai tormentata relazione con Toshio.
Un ultimo disappunto da fare all' anime, sta nel fatto che, mentre la prima serie prevede un finale ben impostato e ricco di colpi di scena, la seconda lascia lo spettatore molto amareggiato poiché vi è la totale mancanza di una conclusione della storia. Inoltre i disegni delle due storie notevolmente differenti. A tutto questo si aggiungono le famose censure che la mediaset apporta a tutti gli anime nipponici e che portano la scomparsa di scene e dei nomi originali!

Link ai Titoli degli episodi e cover della edizione italiana del manga (http://digilander.libero.it/Alex14183/occhi_di_gatto_il_manga.htm)

link ai Titoli degli Episodi della versione italiana della Serie TV (http://digilander.libero.it/Alex14183/occhi_di_gatto_anime.htm)

Link alle Schede dei personaggi (http://digilander.libero.it/Alex14183/occhi_di_gatto_personaggi.htm)

yota71
08-02-05, 02:35
Il romanzo


Sul n. 10 di Jump Novel del 30 marzo 1996 viene pubblicato "I love Hitomi", un racconto su "Occhi di gatto", scritto da Hideo Takayashiki e corredato da alcune immagini inedite di Hojo.
In Italia questo racconto è raccolto in un romanzo della Kappa edizioni "Cat's eye". Questo romanzo raccoglie due storie "I love Hitomi" e "La notte santa un regalo dal cielo".
Entrambe le storie sono incentrate quasi esclusivamente sul rapporto fra Toshio e Hitomi , la prima è tratta da un episodio del manga, mentre la seconda è inedita. In oltre il romanzo è corredato da molte tavole inedite di Hojo e da un suo commento personale riguardo alla loro realizzazione.




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Il film


Il 23 Luglio 1988 alle 19:00 in Giappone và in onda uno speciale sulle gatte, ma non si tratta di un anime, bensì di un vero e proprio film con attori in carne e ossa. Tale film è stato prodotto dalla Nippon TV (NTV).
Le attrici sono: Yui Hayami (Hitomi), MIE (Rui) e Risa Tachibana (Ai).




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Un altro film sempre dedicato alle gatte è datato 1997 ed è stato prodotto dalla Fuji TV & Burning Productions.
Il cast è costituito da Izumi Inamori (Hitomi), Norika Fujiwara (Rui), Uchida Uki (Ai) e Norita Harada (Toshio).
In realtà questo film a differenza del precedente tende a modernizzare la storia cambiandola un po' (ad esempio cambia la divisa da ladre come potete vedere nella foto sottostante!).



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yota71
08-02-05, 22:55
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La Storia



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Nel 1985 sul numero 13 di Shonen Jump fa il suo esordio la serie di City Hunter che darà veramente successo a Tsukasa Hojo. Questa è infatti la serie a cui l'autore lavora maggiormente, e nella quale appaiono personaggi presi da tutte le sue storie.

La serie in Giappone è composta da 35 volumi editi su Shonen Jump. In Italia la serie è costituita da 39 volumi editi dalla Star Comics. In Giappone sono state prodotte anche quattro serie televisive e parecchi OAV. In Italia la serie televisiva è stata acquistata a "scatola chiusa" dalla mediaset che l'ha storpiata con una censura assurda ed in oltre sono state doppiate solo le prime due serie, messe in onda in orari notturni in quanto considerata vietata ai minori di 15 anni. Ma comunque ci restano i video della Dynamic che sono esenti da censure e che sono di ottima qualità!

Il personaggio principale di City Hunter è Ryo Saeba, il quale è quello che in gergo viene definito Sweeper : letteralmente, uno spazzino. Ryo Saeba, infatti, ripulisce le strade dai rifiuti umani, dalla feccia che infesta i quartieri malfamati di Tokio. Ryo Saeba è anche un killer a pagamento ma è un uomo giusto che aiuta, con tutti i mezzi che ha a disposizione, le persone in difficoltà, soprattutto le ragazze e le persone che riescono a toccargli il cuore, può essere contattato solo scrivendo sulla lavagna della stazione di Shinjuoko le lettere XYZ, le ultime tre lettere dell’ alfabeto, rappresentano l’ ultima risorsa per risolvere i propri problemi....e l’ ultima risorsa è Ryo Saeba, ovvero City hunter! Ryo non conosce la sua data di nascita perché da piccolo i suoi genitori sono morti in un incidente aereo e lui è stato cresciuto da un gruppo di mercenari, dopo molti anni è riuscito a tornare a Tokyo illegalmente per fare lo sweeper. Fra le caratteristiche principali della serie ci sono le continue erezioni di Ryo alla vista di una bella ragazza e le martellate che Kaori gli rifila, dando così vita ad una serie infinita di gag esilaranti.



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Nei primi capitoli si conosce Makimura l'assistente, e il migliore amico di Ryo, e nel 3° capitolo della serie si conosce anche Kaori la sorella adottiva di Makimura.

Successivamente Makimura viene assassinato da un uomo dell’ Union Teope un'associazione che spaccia una droga chiamata: “polvere degli angeli”, la quale ti rende immensamente più forte, ma ti rende anche una bestia che non ragiona e che non sente dolore e la persona alla quale viene somministrata la droga rimane vittima di una forte crisi di astinenza, rischiando la vita. L’assassinio avvenne perché, Makimura rifiutò un lavoro datogli da un affiliato della Union Teope. Subito dopo la morte di Makimura, Ryo decide di andare alla ricerca dell’ uomo che lo ha fatto assassinare e dopo averlo ucciso,Ryo si mette contro l’ Union Teope, e da allora Kaori decide di diventare la sua assistente al posto di Makimura.



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Un altro personaggio fondamentale della serie è “Umibozu” (Falco), un ex mercenario ed anche un killer, il quale è una specie di alleato di Ryo (è Ryo, che gli ha dato questo nomignolo,”Umibozu” che è il nome di un mostro marino; e lui per ricambio ha messo in giro il nomignolo, a Ryo, di “Stallone di Shinjuoko” ).

Altri personaggi importanti sono le sorelle Nogami: Saeko che è una poliziotta e chiede quasi sempre dei favori a Ryo sfruttando il suo fascino e Reika una detective che sfrutta Ryo seguendo l'esempio di sua sorella.

L'intera serie è basata su Ryo e il suo carattere, infatti lui accetta incarichi solo da belle donne, provando poi con la scusa di doverle difendere a portarsele a letto, facendo sempre arrabbiare Kaori.



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Le clienti svolgono un ruolo molto importante nella serie perché ci aiutano a scoprire il vero carattere di Ryo e i suoi sentimenti per Kaori. Fra le clienti c'è da segnalare la ladra 305 ,o Kasumi ( la quale fa pensare a "Occhi di gatto", soprattutto per il fatto che anche lei indossa un body con i tacchi) che Ryo ribattezzerà sotto il nome di “Chiappe volanti”. Poi c'è anche Kazue (che ci ricorda la protagonista di "Rash" ) che recherà parecchi problemi a Ryo ed al suo "amico". Alla fine della serie si innamorerà di Mick Angel un vecchio amico e socio di Ryo quando viveva negli Stati Uniti. Fra i tanti eventi della serie ci sarà anche la comparsa di Miki la quale è una mercenaria, ed è innamorata di “Umibozu”(falco) ed è la nuova proprietaria del “Cat’s eye”. Alla fine della serie si sposeranno e gestiranno insieme il bar.

Link ai Titoli degli episodi e cover della edizione italiana del manga (http://digilander.libero.it/Alex14183/city_hunter_manga.htm)

link ai Titoli degli Episodi della versione italiana della Serie TV (http://digilander.libero.it/Alex14183/city_hunter_anime.htm)

Link alle Schede dei personaggi (http://digilander.libero.it/Alex14183/city_hunter_personaggi.htm)

yota71
08-02-05, 23:56
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La Storia



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Angel Heart è il nuovo manga di Tsukasa Hojo, ancora in fase di pubblicazione in Giappone che prosegue le avventure di City Hunter
Dopo esser riusciti a trovare un equilibrio nel loro rapporto, Ryo Saeba e Kaori Makimura stavano vivendo il momento più felice della loro vita, come due novelli sposi.
Purtroppo la sorte non è dalla loro parte: Kaori viene investita da un’auto e perde la vita, lasciando Ryo ancora solo.
Nello stesso momento Glass Heart, giovanissima killer di un’organizzazione criminale, decide che il peso della morte altrui non è più sostenibile e si toglie la vita, per smettere definitivamente di soffrire. La sua organizzazione non accetta il suo atto e decide di salvarla ad ogni costo, arrivando a rubare il primo cuore disponibile per un trapianto per operarla contro la sua volontà.
Dopo un anno dall’operazione la killer è salva ma ancora incosciente. Inizia così a rivivere i sentimenti di Kaori, a cui apparteneva il cuore trapiantato, e percepisce la sua felicità e la sua voglia di stare assieme a Ryo. Sono proprio questi sentimenti a fare in modo che si risvegli, per andare a cercare l’uomo che è riuscito a dare pace alla ragazza che ha visto in sogno. Angel Heart, oltre ad essere il fumetto più venduto attualmente in Giappone, è assolutamente imperdibile per tutti i fan di City Hunter: non è un insieme di episodi aggiuntivi, creati solo per sfruttare il mito di una delle opere più conosciute al mondo, bensì è una vera e propria continuazione di una serie cult per milioni di fan.



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yota71
13-02-05, 01:33
Attenzione i numeri tra parentesi rappresentano le note a piè pagina


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Andrea Pazienza


Andrea Pazienza nasce a San Benedetto del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno nelle Marche, il 23 maggio 1956 sotto il segno dei gemelli, da Giuliana di Cretico ed Enrico Pazienza.
Trascorre l'infanzia tra San Severo, città natale del padre nella piana pugliese, e San Menaio.

Nel 1968, a 13 anni si trasferisce a Pescara, dove frequenta il liceo artistico e dove diventa amico di Tanino Liberatore. Negli anni della scuola Pazienza realizza le sue prime storie a fumetti, mai pubblicate, e soprattutto quadri.


"prima di fare fumetti dipingevo quadri di denuncia. Erano tempi nei quali non potevo prescindere dal fare questo. Ma i miei quadri venivano comprati da farmacisti che li mettevano in camera da letto. Il fatto che il quadro continuasse a pulsare in quell’ambiente mi sembrava, oltre che una contraddizione, anche un limite enorme"].

Con altri artisti partecipa all'attività del Laboratorio Comune d'Arte "Convergenze", presso il quale espone dal 1973 in diverse collettive e personali. I suoi quadri esposti anche in altre sedi, a Pescara e S.Benedetto del Tronto, sono realizzati in tecnica mista, con forte preponderanza di pennarello, e fondono già arditamente elementi autobiografici e politici.



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Nel 1974, terminati gli studi liceali, si iscrive al Dams all'Università di Bologna. Sono gli anni più caldi del movimento degli studenti, il cui spirito si riversa nella sua prima storia a fumetti, "Le straordinarie avventure di Pentothal(1)", pubblicata a partire dall'aprile 1977 su Alter Alter(2). Il pubblico, soprattutto quello giovanile, è immediatamente colpito dal suo originalissimo stile.



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Nell'inverno del 1977 conosce Filippo Scozzari, Stefano Tamburini e Massimo Mattioli, con loro e con Tanino Liberatore progetta e fonda la "Primo Carnera Editore(3)" e la rivista underground "Cannibale"(4).


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Dal 1978 al 1981, partecipa alla singolare esperienza di autogestione del settimanale Il Male(5) e nel 1980 è tra i fondatori - con gli amici di Cannibale e con l'aggiunta di Vincenzo Sparagna - del mensile Frigidaire(6), la proposta più innovativa dell'editoria a fumetti del periodo. Sulle sue pagine cresce il personaggio di Zanardi(7), che negli anni successivi apparirà anche su altri mensili : Alter Alter, Corto Maltese(8), Comic Art(9). Intanto il suo rinnovato interesse per la pittura lo porta nel 1982 ad esporre opere originali al Museo d'Arte Moderna di Bologna, nell'ambito della rassegna "Registrazione di Frequenza", e nel 1983 alcune sue nuove opere presso la galleria milanese Nuages. Nello stesso anno espone al Palazzo delle Esposizioni di Roma con Altan e Pablo Echaurren, nella mostra "Nuvole a go-go".


Trasferitosi nel 1984 a Montepulciano, nel giugno dell'85 conosce Marina Comandini che sposa nel giugno del 1986. Continua a collaborare con le principali riviste di fumetti italiane, cui si è aggiunto il mensile Linus(10), e partecipa all'ideazione di Frizzer(11), mensile che si affianca a Frigidaire, occupandosi per i primi numeri anche della veste grafica. L'avventura si ripete con il nuovo periodico Tempi Supplementari(12), pure esso dalla vita molto breve.


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Dal 1986 collabora inoltre ad Avaj(13), supplemento di Linus, a Tango(14) inserto de l'unità diretto da Sergio Staino, a Zut(15) altro periodico satirico diretto da Vincino, e al "Mensile dello spettacolo disegnato" Comic Art.


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Le sue storie e le sue vignette affrontano in modo esplicito tutte le problematiche del mondo giovanile. In Pompeo (1985)(16) affronta l'uso delle droghe pesanti con diretta cognizione di causa e senza ipocrisie e moderatismi. L'utilizzo di un linguaggio molto innovativo gli guadagna vasta popolarità tra il pubblico delle giovani generazioni.




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Intanto Pazienza ha intensificato l'attività di illustratore a tutto campo, realizzando via via manifesti cinematografici (come quello per la "Città delle donne" di Fellini del 1980), copertine di dischi e campagne pubblicitarie. Lavora anche per il teatro con locandine e scenografie e alcuni murales. Dopo un felice periodo di lontananza dall'eroina, un inatteso reincontro con la droga lo uccide improvvisamente a Montepulciano nelle prime ore della notte del 16 giugno 1988.
E' sepolto nel cimitero di San Severo.

La sua figura si è subito ammantata di leggenda ed è stata fatta oggetto di vero e proprio culto.
Per esempio Cremona è stato fondato tempestivamente ed è attivo da anni il "Centro fumetto Andrea Pazienza (http://www.rccr.cremona.it/doc_comu/cfap/cfap.html%20)".



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Note


(1) Il protagonista della serie Pentothal è un ideale alter ego dell'autore.
Il suo nome riprende la denominazione di un farmaco che agisce sui centri cerebrali, utilizzato come anestetico ma anche come "siero della verità". All' inizio distinguevo due personalità diverse, e l'una o l'altra prendeva il sopravvento secondo i periodi e le circostanze. Una è un'immagine denti cariati, capelli sporchi, naso pieno di punti neri, magrezza impressionante. Il tipo macilento, sacrestano, nessun successo con le donne, campanaro. L'altra, l'immagine Pentothal, è totemica, legnosa, dura, indifferente, sulla difensiva nei suoi rapporti con l'esterno, provinciale e disadattata ma più sicura di sé entro certi limiti.

(2) Nato nel 1974 come "Alterlinus", ovvero come alter ego avventuroso della rivista più strettamente umoristica "Linus". Il mensile "Alter Alter" esce in edicola dal 1977 al 1986 (negli ultimi tempi come trimestrale e col titolo modificato "Il Grande Alter" prodotto dalla Milano Libri Edizioni.

(3) La nascita della Primo Carnera Editore srl avviene nell'aprile del 1980. Soci fondatori Pazienza, Tamburini, Scozzari e Vincenzo Sparagna. La scelta del nome, ironica, quanto accurata, evidenzia la volontà di imporsi fin da subito senza rivali sul confronto editoriale.

(4) Cannibale nasce nel 1977 come "rivistina d'urto" fondata da Tamburini e Mattioli per le autogestite Edizioni del Tapiro Arrapato. Già dal secondo numero si aggregano Scozzari e Pazienza, e il marchio muta, ancora quasi per scherzo, in Primo Carnera Editore.
Presto si aggiunge inoltre, con una partecipazione al cinquanta per cento il settimanale Il Male, dando vita alla società editoriale Il Cannibale srl.La rivista uscirà fino al 1979, quando gli autori cominceranno a pensare le trasformazioni che porteranno alla fondazione di Frigidaire.
Ma, seppur molto underground , Cannibale ha avuto il grande merito di importare in Italia la pionieristica lezione francese di Metal Hurlant, in cui gli autori si associano per diventare editori di se stessi e dedicarsi con massima libertà a sperimentare tutto ciò che vogliono.

(5) Il Male resta la più importante rivista satirica italiana degli ultimi decenni.
Ha scritto Pino Zac (Giuseppe Zaccaria): "Iniziai l'avventura de Il Male nel 77 insieme a Giancarlo Fusco, in quel periodo la rivista si chiamava "I quaderni del sale", in seguito a scissioni, aggregazioni, rotture il nome passò a Il Sale ed infine divenne Il Male. La trionfale e tormentata storia del mensile più di rottura nella storia della satira italiana è continuata nel suo ricordo e nei suoi figli, da Zut a Cuore a Zapata e Boxer.

(6) Fin dal suo primo numero, apparso alla fine del 1980, Frigidaire ha sempre rappresentato un modello di rivista controcorrente e scomodo. Nata sulle ceneri di Cannibale unendo le genialità ideologiche di Scozzari, Tamburini e Sparagna alle straordinarie capacità grafiche e narrative di Mattioli e Pazienza. La rivista si ispirava in partenza al magazine francese Actel, accostando giornalismo d'assalto e fumetto, fotografia e letteratura, poesia e trash, senza preoccuparsi affatto di armonizzare le diverse componenti. Dopo le morti di Tamburini e Pazienza e l'allontanamento di Mattioli, Sparagna è rimasto più o meno fedele alla formula iniziale, coadiuvato da Scozzari da dietro le quinte.[/I]

(7) Lo studente ribelle Zanardi è il più noto protagonista delle storie di Pazienza. Con gli amici Petrilli e Colasanti, è sempre al centro di episodi violenti, in cui il disagio giovanile ha modo di esplicarsi ogni volta in modo molto emozionante.Questa è la scheda ufficiale del personaggio, redatta dal suo creatore in forma autobiografica: "Mi chiamo Massimo Zanardi, ho 21 anni, sono alto m 1.81 e peso circa 68 chili. Mia madre è vedova, e ho una sorella più piccola di me di cinque anni. C'è uno zio, fratello di mia madre, che provvede a noi. E' proprietario di una concessionaria Alfa Romeo, ed è scapolo. Io gli sono piuttosto affezionato. Fu lui a regalarmi la Golf decapottabile nera che ho fatto fuori l'anno scorso. Da allora giro a piedi. Non sono un mangione, così come non ho vizi particolari, fumo una decina di sigarette al giorno, e quasi mai di mattina. Mi drogo quando capita, con quello che c'è. Questo, diciamo, nella normalità, che capita ogni tot come fatto eccezionale. Siccome non ho alcun rispetto del mio corpo, e godo di una salute di ferro (mai un'epatite!), trascorro la maggior parte del mio tempo a stravolgermi, sicchè se un giorno bevo un'intera boccia di Bacardi, la notte può capitare che fumi sessanta sigarette, così come non ho orari nel mangiare, e a pensarci bene credo di mangiare effettivamente solo una volta ogni due giorni, di notte, a casa mia o di altri, la testa infilata nel frigo a ingollare cose gelate, non ho del resto gusti difficili, anche se amo molto la trippa in scatola. Ah, ed anche il ketchup, si, e il succo di pomodoro. Ci sono periodi in cui vado in palestra, e allora mangio molta carne, cioè amburgher, soprattutto, da tre anni seguo un corso estivo di kendo, e poi durante l'inverno faccio qualche combattimento, e devo dire che me la cavo. Il kendo è una cosa a metà, ci credo e non ci credo, così come mi rendo contoche il nostro maestro non è che un fissato. Col kendo va la verdura, si dice"

(8) Come rivista Corto Maltese nasce ufficialmente nel 1983 , diretta da Fulvia Serra per la Rizzoli/Milano Libri. In realtà il "mensile di fumetti, viaggi avventure" era una vecchia idea di Hugo Pratt. Inizialmente avrebbero dovuto partecipare come soci con Pratt, anche lo stesso Pazienza con Milo Manara e Guido Crepax, ma alla fine i tre rimasero solo come ospiti fissi della testata. In parte ispirata al bel mensile "A Suivre" dell'editore franco-belga Casterman, Corto Maltese è stata la più ricercata tra le testate di fumetto d'autore in Italia, permettendosi come collaboratori i migliori nomi del fumetto, dell'illustrazione e della letteratura. Ha chiuso nel 1993.

(9) Il mensile Comic Art, diretto da Rinaldo Traini, esce in edicola dal 1984, quale fiore all'occhiello delle Edizioni Comic Art, specializzate nella riproposta dei grandi fumetti del passato.
Sulla "rivista dello spettacolo disegnato" sono passati però tutti i migliori nomi del cartooning internazionale, in una rassegna varia di generi narrativi e stili grafici, commentati e approfonditi da una nutrita sezione critica. Pazienza vi approda nel periodo finale della sua vita, pubblicandovi anche parte della sua ultima storia, rimasta interrotta.

(10) Il mensile Linus, nato nell'aprile 1965 dalle minuscole Milano Libri Edizioni, è il primo responsabile della scoperta del fumetto come materiale di interesse intellettuale e non solo in Italia, ma in Europa e di conseguenza nel mondo intero. Giovanni Gandini, Ranieri Carano, i fratelli Cavallone, Oreste del Buono, e successivamente tanti altri contribuirono al successo della testata.

(11)"Frizzer" ovvero "tutto ciò che il buonsenso sconsiglia in una rivista formato famiglia", fu un esperimento figliato da Fridaire nel marzo del 1985 e durato solo pochi numeri fino all'inizio del 1986. Il progetto della pubblicazione, in cui Pazienza ebbe un ruolo molto importante, prevedeva un contenitore più sbarazzino della rivista sorella maggiore, più satirico e leggero.

(12)Il mensile Tempi Supplementari fu un altro esperimento editoriale della Primo Carnera Ed. affiancato a Frigidaire. Tra l'85 e l'86 ne uscirono una decina di numeri, che col sottotitolo "un branco di giovani lupi del fumetto a caccia di gloria" ospitarono soprattutto le prove dei collaboratori più giovani. Pazienza vi pubblicò la conclusione della Leggenda di Italianino Liberatore.

(13) Avaj era il titolo di un allegato di Linus pubblicato in pochissimi numeri nel 1988.
Gli autori del gruppo (AVAJ=Agnese + Vincino + Andrea + Jacopo Fo) in collegamento con TourService, si facevano pagare viaggi in posti esotici in cambio di altrettanti reportage disegnati e raccontati. L'esperimento trovò la sua inevitabile fine con la morte di Andrea.

(14) Voluto, fondato e diretto da Sergio Staino, Tango fu il rivoluzionario inserto satirico del quotidiano del Partito Comunista "L'Unità". Stampato su carta rosa, fu ospitato dal quotidiano dal 1986 al 1988 tra mille polemiche. Dopo 127 numeri Staino lo chiuse per stanchezza, ma i molti supplementi satirici dei quotidiani che lo hanno seguito ne sono un po' tutti figli, a partire da "Cuore" in giù.

(15) "Zut" (parolina che in francese significa all'incirca Uffa) è il nome di periodico satirico italiano dalla vita breve ma intensa. Diretta da Vincenzo Gallo (Vincino) con la collaborazione di Angelo Pasquini e Sergio Saviane. La prima serie di "Zut" uscì settimanalmente dall'aprile all'agosto 1987, il progetto della testata era di Stefano Tamburini.

(16)Gli ultimi giorni di Pompeo è il racconto di una vicenda apocalittica fin dal titolo. E' forse la storia più "spaventosa" firmata da Pazienza. Anche chi non è mai stato schiavo dell'eroina, per un po', mentre la legge, è come se lo fosse. E' l'opera chiave per capire le vicende umane e artistiche di Andrea Pazienza.

yota71
13-02-05, 12:32
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Benito Jacovitti


Occorre confessarlo apertamente: tutti noi abbiamo un debito con Jacovitti. Un debito di buon umore, di fantasia, di creatività capace di donare ore di sano divertimento senza mai nulla concedere a quell'estetica volgare e un po' corriva sempre in agguato quando si parla di fumetto.

Non che Benito Jacovitti, nato il 19 marzo 1923 a Termoli, in provincia di Campobasso, non abbia saputo travalicare i generi e i confini concedendosi le sue brave trasgressioni artistiche, come quando decise di illustrare lo "scandaloso" Kamasutra. Seppe farlo sempre all'insegna di quell'umorismo surreale e totalmente sganciato dalla realtà che sigla la sua personalissima cifra stilistica. Oppure come quando osò confrontarsi con quel monumento della letteratura fantastica che è "Pinocchio", riuscendo a rinnovare la tradizione iconografica legata al personaggio di Carlo Collodi e donando all'editoria un vero capolavoro di illustrazione.

Jacovitti non può che meritarsi l'appellativo di genio, quale indubbiamente egli era. Genio pazzo e folle, capace di definire in modo autonomo stile e parametri, regole e rispettive deviazioni. Chi lo conobbe negli anni della prima adolescenza non può che avvalorare questa definizione.
Già poco più che adolescente collaborava al settimanale "Il Brivido" con vignette umoristiche mentre, nell'ottobre del 1940 (a diciassette anni) approda al "Vittorioso" creando il personaggio di Pippo, ben presto affiancato da altri due ragazzini, Pertica e Palla, coi quali formerà il famoso terzetto dei "3 P".

Grazie alla sua fluviale capacità inventiva davvero inarrestabile (e le prove tangibili si avranno solamente alla fine della sua vita, di fronte alla massa sterminata dei suoi lavori), diventa ben presto una delle colonne del popolare settimanale cattolico.
Con gli anni Jacovitti dà vita a decine di personaggi, nati tanto sulle pagine del "Vittorioso" (come i già ricordati 3 P, oppure l'arcipoliziotto Cip e il suo stolido assistente Gallina, Mandrago il Mago e l'Onorevole Tarzan), quanto su quelle del "Giorno dei Ragazzi" (dal popolarissimo Cocco Bill al fantascientifico Gionni Galassia al giornalista Tom Ficcanaso) e del "Corriere dei Piccoli" (Zorry Kid, parodia del celebre Zorro, e Jack Mandolino, un malvivente sfortunato quanto incapace).

Successivamente la sua produzione si è articolata in un ventaglio di collaborazioni a tutto campo. Nel 1967 offre il suo talento al mensile dell'ACI "L'automobile" dove pubblica le avventure di Agatone; poi a partire dagli anni '70 viene "glorificato" con numerose collaborazioni all'interno del mensile “Linus”, diretto da Oreste Del Buono e rivolto ad un pubblico decisamente maturo (a tal proposito occorre menzionare alcune sue collaborazioni anche a "Playmen").
Lavora molto anche per la pubblicità e per la cartellonistica politica.

Sempre in quegli anni d'oro Jacovitti crea i mitici "Diariovitt", i diari scolastici sui quali hanno studiato (si fa per dire), intere generazioni di italiani.

Fumettista del paradosso, dell'assurdo, dei nasi rotondi gonfi come palloncini, dei salami e delle lische di pesce che sbucano dal terreno, Benito Jacovitti, scomparso il 3 dicembre 1997, è stato il creatore di un universo originale e irripetibile, una sorta di paese delle meraviglie in cui tutto è possibile.
Purché sia fuori del mondo.