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Visualizza Versione Completa : Da soli o in compagnia?



asburgico
14-02-05, 12:49
Votate ed esprimete la vostra opinione.

lauraf
14-02-05, 12:57
in compagnia...:cool:

Il_Grigio
14-02-05, 13:19
In Origine Postato da lauraf
in compagnia...:cool:

Liquid Sky
14-02-05, 13:23
Ci sono state delle volte in cui avrei preferito essere sola, se la compagnia non è delle più adatte il viaggio ne risulta immancabilmente rovinato.

Da qualche anno viaggiamo in quattro (cinque :p ), siamo davvero molto affiatati.
Tre poliglotti su quattro...:D

Fenris
14-02-05, 13:28
Decisamente preferisco viaggiare in compagnia, ma seleziono sempre molto accuratamente i compagni di viaggio. In genere evito di portarmi dietro

1) Chi non è in grado di spiccicare una parola d'inglese
2) Chi viaggia solo per andare a donne
3) Chi è incapace di adeguarsi ad usi e costumi locali
4) I tirchi, gli schizzinosi, i rompiballe, le persone difficili in genere
5) Quelli che credono chissa perchè che all'estero ci si possa prendere qualsiasi libertà
6) Quelli interessati solo ad una delle due parti di un viaggio (culturale/godereccia)

Liquid Sky
14-02-05, 13:30
In Origine Postato da Fenris
Decisamente preferisco viaggiare in compagnia, ma seleziono sempre molto accuratamente i compagni di viaggio. In genere evito di portarmi dietro

1) Chi non è in grado di spiccicare una parola d'inglese


Hai ragione, sono palle al piede...:D :cool:

Fenris
14-02-05, 13:34
In Origine Postato da Flora
Hai ragione, sono palle al piede...:D :cool:

Per caso ti senti chiamata in causa? :D

Liquid Sky
14-02-05, 13:37
In Origine Postato da Fenris
Per caso ti senti chiamata in causa? :D

ehm....diciamo che sono al livello di non riuscire a chiedere dove si trova la toilette...:D

Però me la cavo in modo grandioso a gesti e mimica facciale...:cool:

Mr
14-02-05, 14:43
In Origine Postato da Fenris
Decisamente preferisco viaggiare in compagnia, ma seleziono sempre molto accuratamente i compagni di viaggio. In genere evito di portarmi dietro

1) Chi non è in grado di spiccicare una parola d'inglese
2) Chi viaggia solo per andare a donne
3) Chi è incapace di adeguarsi ad usi e costumi locali
4) I tirchi, gli schizzinosi, i rompiballe, le persone difficili in genere
5) Quelli che credono chissa perchè che all'estero ci si possa prendere qualsiasi libertà
6) Quelli interessati solo ad una delle due parti di un viaggio (culturale/godereccia)

Madonna quant'è vera questa lista.
Aggiungo:

7) Chi quando va in vacanza è affetto dalla sindrome della gita
8) Chi continua a rompere i coglioni dicendo che il caffè non lo sanno fare e che in Italia si mangia meglio
9) Quelli affetti dalla sindrome del vedere-più-cose-nel-minor-tempo-possibile
10) Chi non si adatta alle decisioni del gruppo senza validi motivi (es. lì non ci entro perché non mi piacciono i musei)

la lista è in fieri

------

Personalmente, trovo il viaggiare da soli estremamente faticoso e snervante. Sono a malapena riuscito a sopravvivere da solo a New York per tre giorni.
È dura anche viaggiare senza persone che condividano la propria impostazione culturale (es. tre settimane in canada senza poter parlare con italiani delle peculiarità architettoniche/culturali/antropologiche/alimentari/etniche del posto).

Fenris
14-02-05, 14:47
In Origine Postato da Flora
ehm....diciamo che sono al livello di non riuscire a chiedere dove si trova la toilette...:D

Però me la cavo in modo grandioso a gesti e mimica facciale...:cool:

Acc... mi saresti tornata molto utile 2 anni fa in Russia, dove non capivano neanche la parola hotel e bisognava esprimersi esattamente così! :D

Fenris
14-02-05, 14:54
In Origine Postato da Mr
7) Chi quando va in vacanza è affetto dalla sindrome della gita


Esplica meglio questo punto, che mi sembra interessante. :D

Ed aggiungiamo ulteriormente:

11) Quelli che prima di partire devono avere tutto il viaggio programmato al minuto, tappa per tappa, orario per orario, e sclerano se (inevitabilmente) qualcosa va storto
12) Quelli che passerebbero metà della giornata a mangiare e dormire
13) Quelli, al contrario, che dopo che avete fatto le 5 del mattino ubriachi in discoteca alle 8 ti sbattono giù dal letto perchè vogliono andare a visitare il museo d'arte contemporanea, il palazzo reale, la casa dello scrittore famoso, e poi vogliono pranzare in quel ristorante che gli ha suggerito la cognata che è stata nella stessa città 17 anni prima
14) Quelli che, quando si viaggia in macchina con gli spazi calcolati al mm, si ostinano a voler portare le valige rigide
15) Quelli che quando si viaggia in macchina ed arriva il loro turno di guidare, dopo 50 km sono già stanchi
16) Quelli che quando è il loro turno di guidare ti impediscono di dormire perchè altrimenti gli cala l'attenzione :D

Altre aggiunte? :D

Alessandra
14-02-05, 14:58
Sicuramente in compagnia, ho sempre evitato di approfittare di compagnie saltuarie perchè ci deve essere una affinità assoluta con i compagni di viaggio...ho visto scene da panico di persone che hanno affittato casa insieme per il periodo di ferie in comune e che c'è mancato poco si scannassero...l'anno passato poi andavano molto di moda i viaggi in barca...un mio collega ne ha diviso uno con altre tre famiglie conosciutissime da tempo e ha finito per starci solo una settimana visto il clima che si era creato...chissà perchè vengono fuori gli istinti peggiori proprio in barca.

Alessandra
14-02-05, 14:59
In Origine Postato da Fenris
Decisamente preferisco viaggiare in compagnia, ma seleziono sempre molto accuratamente i compagni di viaggio. In genere evito di portarmi dietro

1) Chi non è in grado di spiccicare una parola d'inglese


ehm...:D

Alessandra
14-02-05, 15:01
In Origine Postato da Flora
ehm....diciamo che sono al livello di non riuscire a chiedere dove si trova la toilette...:D

Però me la cavo in modo grandioso a gesti e mimica facciale...:cool:

Idem...se decideremo un giorno di fare insieme un viaggetto extra_italiano, vorrà dire che ce la faremo addosso:D

Fenris
14-02-05, 15:03
In Origine Postato da Alessandra
Sicuramente in compagnia, ho sempre evitato di approfittare di compagnie saltuarie perchè ci deve essere una affinità assoluta con i compagni di viaggio...ho visto scene da panico di persone che hanno affittato casa insieme per il periodo di ferie in comune e che c'è mancato poco si scannassero...l'anno passato poi andavano molto di moda i viaggi in barca...un mio collega ne ha diviso uno con altre tre famiglie conosciutissime da tempo e ha finito per starci solo una settimana visto il clima che si era creato...chissà perchè vengono fuori gli istinti peggiori proprio in barca.

Credo che sia dovuta alla riduzione estrema degli spazi. In una barca si è praticamente rinchiusi in pochi metri quadri senza possibilità di fuga, si ha quindi la costante sensazione di invasione dei propri spazi, che suscita nervosismo ed intolleranza.

Alessandra
14-02-05, 15:03
In Origine Postato da Mr
Madonna quant'è vera questa lista.
Aggiungo:

7) Chi quando va in vacanza è affetto dalla sindrome della gita


Se intendi quelli che non se la godono in pace perchè pur di vedere tutto e tutto insieme organizzano una sorta di gita al giorno, condivido...si torna a casa e non si ricorda più niente di ciò che si è visto, proprio perchè, magari si è anche visto, ma non si è vissuto nulla.

Fenris
14-02-05, 15:04
In Origine Postato da Alessandra
ehm...:D

Azz... ma che aspettate a rimediare? :D

Alessandra
14-02-05, 15:05
18) Quelli che con la scusa che hanno nascosto il portafoglio per non farselo fregare, scrocano a più non posso dal tuo:D

Alessandra
14-02-05, 15:07
In Origine Postato da Fenris
Azz... ma che aspettate a rimediare? :D

Qualche anno fa sono stata ad un corso serale, l'ho frequentato due anni ma non c'è stato niente da fare, mi sono divertita molto perchè eravamo un gran bel gruppo, ma l'unica cosa che ricordo sono le uscite dal corso per andare in pizzeria...il mio cervello è assolutamente inidoneo a comprendere lingue diverse dall'italiano, ormai me ne sono fatta una ragione:D

Liquid Sky
14-02-05, 15:10
In Origine Postato da Fenris

13) Quelli, al contrario, che dopo che avete fatto le 5 del mattino ubriachi in discoteca alle 8 ti sbattono giù dal letto perchè vogliono andare a visitare il museo d'arte contemporanea, il palazzo reale, la casa dello scrittore famoso,

:o

Decisamente non sono la tua compagna di viaggi ideale...:D

Liquid Sky
14-02-05, 15:14
In Origine Postato da Alessandra
Qualche anno fa sono stata ad un corso serale, l'ho frequentato due anni ma non c'è stato niente da fare, mi sono divertita molto perchè eravamo un gran bel gruppo, ma l'unica cosa che ricordo sono le uscite dal corso per andare in pizzeria...il mio cervello è assolutamente inidoneo a comprendere lingue diverse dall'italiano, ormai me ne sono fatta una ragione:D

A chi lo dici...ho una specie di blocco che impedisce al mio cervello di formulare una frase di senso compiuto al momento del bisogno...nemmeno la parola più semplice mi viene in mente quando serve. :fru

Comunque anche le scimmie portatili (soprannome gentilmente affibbiatomi da mio marito :rolleyes: ) hanno una loro utilità in viaggio: fanno colore...:D

Fenris
14-02-05, 15:16
In Origine Postato da Flora
:o

Decisamente non sono la tua compagna di viaggi ideale...:D

Guarda che anche a me piace visitare le cose che ho citato, ma NON la mattina dopo la serata lunga ed alcolica in discoteca. Questo era il senso. ;)

Il_Grigio
14-02-05, 15:34
18) Quelli che devono perdere gli ultimi 2 giorni per scrivere 650 cartoline che, immancabilmente, arrivano un mese dopo che sei tornato

19) Quelli che ritengono che per farsi capire in qualinque lingua basti ripetere la frase (in Italiano) ad un volume più alto e più lentamente (vista a Uppsala, giuro :D )

Fenris
14-02-05, 15:36
In Origine Postato da Il_Grigio
19) Quelli che ritengono che per farsi capire in qualinque lingua basti ripetere la frase (in Italiano) ad un volume più alto e più lentamente (vista a Uppsala, giuro :D )

Verooooooooooooooooooooo!!!! :lol

lauraf
14-02-05, 15:37
In Origine Postato da Il_Grigio
19) Quelli che ritengono che per farsi capire in qualinque lingua basti ripetere la frase (in Italiano) ad un volume più alto e più lentamente (vista a Uppsala, giuro :D )

confermo...:D

Il_Grigio
14-02-05, 15:38
In Origine Postato da Fenris
Verooooooooooooooooooooo!!!! :lol

volevoooo sapereeeee doveee si trovaaaa iiiiil ristoranteeeeeeee vichingooooooooo :D :D

Liquid Sky
14-02-05, 15:42
In Origine Postato da Fenris
Guarda che anche a me piace visitare le cose che ho citato, ma NON la mattina dopo la serata lunga ed alcolica in discoteca. Questo era il senso. ;)

Io alle sette di mattina saltello come un grillo nonostante la serata alcolica in discoteca (magari non proprio come un grillo...). Dormo pochissimo. Però giuro che non urlo a sgurciagola le frasi in italiano agli stranieri per farmi capire. :D

Fenris
14-02-05, 15:46
In Origine Postato da Flora
Io alle sette di mattina saltello come un grillo nonostante la serata alcolica in discoteca (magari non proprio come un grillo...). Dormo pochissimo. Però giuro che non urlo a sgurciagola le frasi in italiano agli stranieri per farmi capire. :D

Forse abbiamo un concetto un po' diverso di serata alcolica. :p

Fenris
14-02-05, 15:47
In Origine Postato da Il_Grigio
volevoooo sapereeeee doveee si trovaaaa iiiiil ristoranteeeeeeee vichingooooooooo :D :D

Guarda, però è quasi meglio di chi va in SPagna e parla "spagnolo" così: "Nos volemos saber andò sta el ristorante andò se magna la paeglia". :D

Liquid Sky
14-02-05, 15:48
In Origine Postato da Fenris
Forse abbiamo un concetto un po' diverso di serata alcolica. :p

Cioè che gli altri si alcolizzano allegramente e poi io alla mattina rompo gli zebedei...:D
In realtà, anche se l'alcol mi piace e normalmente lo bevo, non lo reggo proprio: un bicchiere di vino e sono bella che partita. ;)

Il_Grigio
14-02-05, 15:51
In Origine Postato da Fenris
Guarda, però è quasi meglio di chi va in SPagna e parla "spagnolo" così: "Nos volemos saber andò sta el ristorante andò se magna la paeglia". :D :D :D

Fenris
14-02-05, 15:54
In Origine Postato da Flora
Cioè che gli altri si alcolizzano allegramente e poi io alla mattina rompo gli zebedei...:D
In realtà, anche se l'alcol mi piace e normalmente lo bevo, non lo reggo proprio: un bicchiere di vino e sono bella che partita. ;)

eheheheh ecco, vedi? Concetto MOLTO diverso, lo sospettavo. :D

lauraf
14-02-05, 15:55
In Origine Postato da Fenris
Guarda, però è quasi meglio di chi va in SPagna e parla "spagnolo" così: "Nos volemos saber andò sta el ristorante andò se magna la paeglia". :D

alla toto', insomma...:D :D :cool:

Fenris
14-02-05, 16:16
In Origine Postato da lauraf
alla toto', insomma...:D :D :cool:

Sì, più o meno... e non me lo sono inventato, parlavano così lo spagnolo dei miei amici di Roma con cui son stato in vacanza estiva per alcuni anni. :D

DrugoLebowsky
14-02-05, 17:18
da solo, e per un motivo particolare: in compagnia mi viene la "sindrome da rimorchio", sono còlto da angoscia al pensiero che chi divide il viaggio con me "concluda" con la fauna locale ed io no :D

asburgico
14-02-05, 17:58
Io voto l'opzione da solo con contatto (che non ho messo :D ). Ovvero secondo me per poter capire veramente la società locale (scopo principale dei miei viaggi, i palazzi posso vederli anche sui libri) biosgna viaggiare da soli. Questo però comporta il rischio di "autismo", ovvero vagare in silenzio e solitudine con la testa piegata sulla guida a cercare i monumenti o ancora peggio fare la parte dei guardoni al ristorante fissando gli indigeni come se fossero bestie esotiche allo zoo. Beh se uno è molto intraprendente può attacar bottone con qualche giovane del luogo ma non è una cosa che si presta ai viaggi brevi perchè richiede numerosi tentativi (specie in paesi non molto socievoli). Per cui la soluzione ottimale è trovare un contatto in loco prima di partire. Io credo che internet sia la soluzione più a portata di mano, si entra in chat o siti per single e si fa conoscenza. Di solito nessuno sapendo che viene uno straniero nella sua città dirà che non vi vuole incontrare perchè è curioso quanto voi. Anzi io ho sempre ricevuto un'accoglienza superiore alle aspettative e diciamo che ho scroccato delle vacanze sia per il vitto che per l'alloggio. Molti mi dicono che può essere rischioso ma credo che si capisca subito se uno è un serial killer, anche se posso capire che per una ragazza fare una cosa del genere può essere più difficile. Conoscere gente del luogo vi inserirà istantaneamente nella vita reale fuori dai circuiti artificiali creati per i turisti. Personalmente ho molto più timore ad alloggiare nel dormitorio di un ostello in mezzo a perfetti sconosciuti che tornano ubriachi alle 4 del mattino che a dormire in casa di una ragazza con cui ho chattato o a cui ho parlato per telefono.

Fenris
14-02-05, 18:15
In Origine Postato da asburgico
Io voto l'opzione da solo con contatto (che non ho messo :D ). Ovvero secondo me per poter capire veramente la società locale (scopo principale dei miei viaggi, i palazzi posso vederli anche sui libri) biosgna viaggiare da soli. Questo però comporta il rischio di "autismo", ovvero vagare in silenzio e solitudine con la testa piegata sulla guida a cercare i monumenti o ancora peggio fare la parte dei guardoni al ristorante fissando gli indigeni come se fossero bestie esotiche allo zoo. Beh se uno è molto intraprendente può attacar bottone con qualche giovane del luogo ma non è una cosa che si presta ai viaggi brevi perchè richiede numerosi tentativi (specie in paesi non molto socievoli). Per cui la soluzione ottimale è trovare un contatto in loco prima di partire. Io credo che internet sia la soluzione più a portata di mano, si entra in chat o siti per single e si fa conoscenza. Di solito nessuno sapendo che viene uno straniero nella sua città dirà che non vi vuole incontrare perchè è curioso quanto voi. Anzi io ho sempre ricevuto un'accoglienza superiore alle aspettative e diciamo che ho scroccato delle vacanze sia per il vitto che per l'alloggio. Molti mi dicono che può essere rischioso ma credo che si capisca subito se uno è un serial killer, anche se posso capire che per una ragazza fare una cosa del genere può essere più difficile. Conoscere gente del luogo vi inserirà istantaneamente nella vita reale fuori dai circuiti artificiali creati per i turisti. Personalmente ho molto più timore ad alloggiare nel dormitorio di un ostello in mezzo a perfetti sconosciuti che tornano ubriachi alle 4 del mattino che a dormire in casa di una ragazza con cui ho chattato o a cui ho parlato per telefono.

Io ho fatto così quando sono stato in Mongolia, nonostante non andassi da solo, e si è rivelato un incontro più piacevole del previsto. ;)

Pablo
14-02-05, 19:00
solo - anche se il termine è abbastanza limitativo.

Come già da molti è stato detto, per viaggiare in compagnia occorre un grande affiatamento, sia per portare avanti i viaggi in auto, a volte scelte immediate di cambi destinazioni o programmi, situazioni climatiche avverse e/o diverse dalle aspettative.......

Il viaggio in compagnia ideale è con il proprio compagno/a di cui già si conoscono gli aspetti caratteriali.

Molti viaggi comunque li ho affrontati da solo e sono stati molti belli tranne il momento in cui viene l'ora di mettersi a tavola e li, solo soletto ti senti prendere dalla tristezza in quanto non hai nessuno con cui scambiare le impressioni della giornata appena passata e programmare la successiva.

ah, sia ben chiaro che viaggiare è naturalmente entrare in contatto con la cultura della nazione che ci ospita e recepirne tutte le caratteristiche ;)

marcogiov
14-02-05, 19:24
Viaggiare da soli ha l' inconveniente che la spesa per la camera d' albergo sale alle stelle, sempre che te la diano. E mangiare sempre da soli è noiosissimo.

Però a Bangkok, San Pietroburgo, Budapest e all' Avana avrei preferito essere da solo...

Pablo
14-02-05, 19:28
In Origine Postato da marcogiov
Viaggiare da soli ha l' inconveniente che la spesa per la camera d' albergo sale alle stelle, sempre che te la diano...

verissimo, nel mio caso sono stato fortunato in quanto usufruivo dello sconto "colleghi di lavoro"

nordista
14-02-05, 20:02
C'e' un proverbio, antico, anche per questa domanda: Meglio soli che mal accompagnati.

-N

I-DAVE
14-02-05, 20:08
In compagnia, con tutti i se e i ma già postati (tranne qualcuno, come quello della discoteca, luogo che non frequento abitualmente e men che meno in vacanza ;)). Aggiungo anche i lungoni, quelli che fanno tutto, ma proprio tutto, impiegandoci almeno il doppio rispetto alla media del gruppo.

DaV

asburgico
14-02-05, 20:29
In Origine Postato da I-DAVE
In compagnia, con tutti i se e i ma già postati (tranne qualcuno, come quello della discoteca, luogo che non frequento abitualmente e men che meno in vacanza ;)). Aggiungo anche i lungoni, quelli che fanno tutto, ma proprio tutto, impiegandoci almeno il doppio rispetto alla media del gruppo.

DaV

Già praticamente il nostro gruppo si è sfasciato per questo motivo.

DiegoVerona
14-02-05, 23:15
Mi piace la dicitura “da solo con contatti” che ha esposto Asburgico. Ecco, a mio parere il viaggio “da solo con (tanti) contatti” per eccellenza è lo scambio culturale.
Per quanto non possa dire di aver viaggiato così tanto, non conosco e non riesco a concepire un sistema meno perfettibile dello scambio culturale per immergersi il più possibile nella realtà locale. Lo scambio culturale con cui sono entrato in contatto consiste nel far ospitare gli alunni di una o due classi alle famiglie di coetanei di una scuola straniera. (Sottinteso: l’ospitalità deve essere ricambiata.)
Lo scambio culturale produce degli effetti che potete facilmente immaginare:
-la famiglia cercherà di coinvolgervi nelle proprie abitudini (come mangiare carne a colazione se siete in Germania o cenare alle undici di sera se siete in Grecia, tanto per fare degli esempi molto superficiali);
-il coetaneo straniero tenterà (anche per fare bella figura ai vostri occhi) di farvi divertire il più possibile, portandovi in pub, disco, facendovi conoscere ragazze e chi più ne ha, più ne metta;
-la scuola, organizzatrice dello scambio, vi farà visitare più monumenti/musei/siti archeologici possibili.
Risultato? Delle occhiaie mostruose alla fine dei dieci/quindici giorni in questione, ma anche un’esperienza formativa senza eguali.
Di solito il rapporto ospitante/ospitato si rivela buono, ma possono capitare casi in cui i due non abbiano gli stessi bioritmi (eufemismo). In questo caso diventano importanti i compagni di classe, che spesso riescono a far superare lo choc culturale (o, più semplicemente, l’antipatia verso il coetaneo straniero).
(Apro una parentesi doverosa, poiché i toni usati possono sembrare sin troppo entusiasti: il sottoscritto ha partecipato a tre scambi culturali a 16, 17 e 18 anni, cioè in un periodo della vita in cui una persona inizia, con tutte le curiosità del caso, a prender confidenza con una materia da nulla come il sesso e magari inizia pure a farsi le sue prime bevute storiche. Quindi non escludo che il mio personalissimo bel ricordo possa aver abbellito la realtà.)

Nirvana
14-02-05, 23:18
in compagnia, non eccessivamente numerosa ma cmq in compagnia....

I-DAVE
14-02-05, 23:58
In Origine Postato da DiegoVerona
Mi piace la dicitura “da solo con contatti” che ha esposto Asburgico. Ecco, a mio parere il viaggio “da solo con (tanti) contatti” per eccellenza è lo scambio culturale.
Per quanto non possa dire di aver viaggiato così tanto, non conosco e non riesco a concepire un sistema meno perfettibile dello scambio culturale per immergersi il più possibile nella realtà locale. Lo scambio culturale con cui sono entrato in contatto consiste nel far ospitare gli alunni di una o due classi alle famiglie di coetanei di una scuola straniera. (Sottinteso: l’ospitalità deve essere ricambiata.)
Lo scambio culturale produce degli effetti che potete facilmente immaginare:
-la famiglia cercherà di coinvolgervi nelle proprie abitudini (come mangiare carne a colazione se siete in Germania o cenare alle undici di sera se siete in Grecia, tanto per fare degli esempi molto superficiali);
-il coetaneo straniero tenterà (anche per fare bella figura ai vostri occhi) di farvi divertire il più possibile, portandovi in pub, disco, facendovi conoscere ragazze e chi più ne ha, più ne metta;
-la scuola, organizzatrice dello scambio, vi farà visitare più monumenti/musei/siti archeologici possibili.
Risultato? Delle occhiaie mostruose alla fine dei dieci/quindici giorni in questione, ma anche un’esperienza formativa senza eguali.
Di solito il rapporto ospitante/ospitato si rivela buono, ma possono capitare casi in cui i due non abbiano gli stessi bioritmi (eufemismo). In questo caso diventano importanti i compagni di classe, che spesso riescono a far superare lo choc culturale (o, più semplicemente, l’antipatia verso il coetaneo straniero).
(Apro una parentesi doverosa, poiché i toni usati possono sembrare sin troppo entusiasti: il sottoscritto ha partecipato a tre scambi culturali a 16, 17 e 18 anni, cioè in un periodo della vita in cui una persona inizia, con tutte le curiosità del caso, a prender confidenza con una materia da nulla come il sesso e magari inizia pure a farsi le sue prime bevute storiche. Quindi non escludo che il mio personalissimo bel ricordo possa aver abbellito la realtà.)

Concordo, anche la mia scuola lo organizzò in 3°, e credo che sia stato il momento migliore dei cinque anni al Liceo.

Devo dire che io ebbi una fortuna sfacciata, la famiglia che mi ospitava era eccezionale.

DaV

asburgico
15-02-05, 00:04
In Origine Postato da I-DAVE
Concordo, anche la mia scuola lo organizzò in 3°, e credo che sia stato il momento migliore dei cinque anni al Liceo.

Devo dire che io ebbi una fortuna sfacciata, la famiglia che mi ospitava era eccezionale.

DaV

Invece io l'unica vacanza studio che ho fatto ho trovato una famiglia di morti di fame, eravamo in due e dormivamo a turno per terra su un materasso, la domenica non avevano i soldi per la benzina (così dicevano) ed oltre ovviamente a non fare alcuna gita ci toccava andare a piedi in città (6 km). Pativo la fame perchè per pranzo ci davano dei tramezzini striminziti, a cena della gran pasta per riempirci quando gli altri facevano sempre dei mega barbeque...

Fenris
15-02-05, 16:13
In Origine Postato da asburgico
Invece io l'unica vacanza studio che ho fatto ho trovato una famiglia di morti di fame, eravamo in due e dormivamo a turno per terra su un materasso, la domenica non avevano i soldi per la benzina (così dicevano) ed oltre ovviamente a non fare alcuna gita ci toccava andare a piedi in città (6 km). Pativo la fame perchè per pranzo ci davano dei tramezzini striminziti, a cena della gran pasta per riempirci quando gli altri facevano sempre dei mega barbeque...

Ma è assurdo! Le famiglie ospitanti di solito sono sempre controllatissime, com'è possibile che tu sia capitato così male? Io sono stato 2 volte in vacanza studio in Inghilterra e mi sono trovato stra-bene entrambe le volte, le famiglie ospitanti erano gentili fino all'imbarazzo.

Mr
15-02-05, 17:01
In Origine Postato da Fenris
Esplica meglio questo punto, che mi sembra interessante. :D

Be', è un po' difficile da esplicare...diciamo che "la sindrome della gita" racchiude in buona parte peculiarità già descritte nei punti precedenti, e che in generale si può riassumere in:

1) lagnarsi per qualsiasi cazzata perché a-casa-mia-è-certamente-meglio
2) attitudine al vandalismo e al "tanto non è casa mia e questi chi li rivede più"
3) assenza di un qualsiasi interesse in attività che non riguardino l'apparato digerente/sessuale o la sollecitazione più o meno legale delle sinapsi tramite sostanze organiche prodotte dalla combustione di erba o dall'ingermimento di alimenti spongiformi o a gradazione alcoolica
4) tendenza a "fare gruppo" nel senso di "fare casino tutti insieme tutto il tempo"

Mr
15-02-05, 17:03
In Origine Postato da Alessandra
Se intendi quelli che non se la godono in pace perchè pur di vedere tutto e tutto insieme organizzano una sorta di gita al giorno, condivido...si torna a casa e non si ricorda più niente di ciò che si è visto, proprio perchè, magari si è anche visto, ma non si è vissuto nulla.

Si vede che alle medie/superiori le nostre gite erano diverse :D

Mr
15-02-05, 17:07
In Origine Postato da asburgico
Io voto l'opzione da solo con contatto (che non ho messo :D ). Ovvero secondo me per poter capire veramente la società locale (scopo principale dei miei viaggi, i palazzi posso vederli anche sui libri) biosgna viaggiare da soli. Questo però comporta il rischio di "autismo", ovvero vagare in silenzio e solitudine con la testa piegata sulla guida a cercare i monumenti o ancora peggio fare la parte dei guardoni al ristorante fissando gli indigeni come se fossero bestie esotiche allo zoo. Beh se uno è molto intraprendente può attacar bottone con qualche giovane del luogo ma non è una cosa che si presta ai viaggi brevi perchè richiede numerosi tentativi (specie in paesi non molto socievoli). Per cui la soluzione ottimale è trovare un contatto in loco prima di partire. Io credo che internet sia la soluzione più a portata di mano, si entra in chat o siti per single e si fa conoscenza. Di solito nessuno sapendo che viene uno straniero nella sua città dirà che non vi vuole incontrare perchè è curioso quanto voi. Anzi io ho sempre ricevuto un'accoglienza superiore alle aspettative e diciamo che ho scroccato delle vacanze sia per il vitto che per l'alloggio. Molti mi dicono che può essere rischioso ma credo che si capisca subito se uno è un serial killer, anche se posso capire che per una ragazza fare una cosa del genere può essere più difficile. Conoscere gente del luogo vi inserirà istantaneamente nella vita reale fuori dai circuiti artificiali creati per i turisti. Personalmente ho molto più timore ad alloggiare nel dormitorio di un ostello in mezzo a perfetti sconosciuti che tornano ubriachi alle 4 del mattino che a dormire in casa di una ragazza con cui ho chattato o a cui ho parlato per telefono.

Sono d'accordo sulle grandi opportunità che offre avere un contatto nel paese di destinazione, ma credo che anche una compagnia italofona non sia male per godersi il viaggio.

PS
Ho recuperato quel vecchio contatto finlandese se la Svezia ti ha stancato

Mr
15-02-05, 17:15
In Origine Postato da DiegoVerona
Di solito il rapporto ospitante/ospitato si rivela buono,

Io ho effettuato un unico scambio nei miei 5 anni di superiori in Finlandia, e su una ventina di "coppie", la mia ed un'altra è stata l'unica effettivamente con buoni rapporti.
Forse per il gap culturale, forse per l'attitudine connaturata alla depressione, ma con questi ragazzi ci si andava poco d'accordo e non si riusciva a farci molto.
Ho seguito altri due scambi abbastanza da vicino (non della mia classe): uno con la Florida ed uno con la Francia. Tralasciando l'ignoranza totale dei ragazzi della Florida (sembravano davvero avere cinque anni in meno di quello che c'era scritto sul loro passaporto), entrambi gli scambi non hanno avuto successo e sono stati condotti fiaccamente.
Sul fatto che l'esperienza sia bellissima e (purtroppo) irripetibile, sono d'accordo.

Mr
15-02-05, 17:26
In Origine Postato da Fenris
Ma è assurdo! Le famiglie ospitanti di solito sono sempre controllatissime, com'è possibile che tu sia capitato così male? Io sono stato 2 volte in vacanza studio in Inghilterra e mi sono trovato stra-bene entrambe le volte, le famiglie ospitanti erano gentili fino all'imbarazzo.

Io sono stato tra Uk e Irlanda SEI volte in vacanza studio (= vacanza sfascio) in famiglia, e guardando anche i miei amici ho distinto due tipologie:

1) La tipologia "mannatece-quarcuno-che-stamo-a-morì-dde-fame", generalmente in condizioni sociali disagiate e in famiglie non "standard" (es. una volta in una famiglia con lei sordomuta ed un'altra in cui una donna di trent'anni con due figlie conviveva con un ragazzo francese molto poco anglofono ma sempre molto ubriaco di 21).
A volte ti fanno star da cani (la famiglia del francese ha sbattuto la figlia fuori dalla sua camera e la faceva dormire sul divano, mettendomi in una camera di due metri quadrati sporca e scomoda; il bagno era inguardabile), a volte hanno una certa buona dignità (come la famiglia della sordomuta) e cercano in tutti i modi di farti stare bene.

2) La tipologia "siamo-benestanti-annoiati-mandateci-qualche-straniero-che-ci-fanno-divertire-tanto", che generalmente compie l'esperienza di ospitare qualcuno per un'unica estate (alla prima cazzata di un ospitato gli passa la voglia).
Ottima accoglienza, risorse familiari a disposizione, immancabile disponibilità a colloquiare.

asburgico
15-02-05, 18:28
In Origine Postato da Fenris
Ma è assurdo! Le famiglie ospitanti di solito sono sempre controllatissime, com'è possibile che tu sia capitato così male? Io sono stato 2 volte in vacanza studio in Inghilterra e mi sono trovato stra-bene entrambe le volte, le famiglie ospitanti erano gentili fino all'imbarazzo.

E' questione di culo credo.

Oli
15-02-05, 18:50
Io non amo le persone che non vogliono fare quello che dico io.

Pablo
15-02-05, 18:58
In Origine Postato da asburgico
E' questione di culo credo.

a me in inghilterra capitò una famiglia che si stava separando. Due persone giovani con due bambine piccole. Lui disoccupato che prendeva il sussidio e lei casalinga. In compenso tenevano 5 studenti così avevano i soldi per tirare avanti.

Nel cibo non abbondavano, ma penso sia una regola generale.
Se volevi vedere la tv dovevi pagare: c'era il contatore a monetine.

Per il resto ho comunque un bel ricordo, di entrambi sempre disponibili a fare due chiacchiere e ad aiutarti nell'apprendimento della liingua. Peccato che ogni tanto, spesso direi, litigavano di brutto