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Visualizza Versione Completa : 23 febbraio (21 febbraio) - S. Pier Damiani, Vescovo e Dottore della Chiesa



Augustinus
21-02-05, 09:06
In onore di questo grande Dottore della Chiesa, fautore di una riforma morale del costume degli ecclesiastici, apro questo thread.

Augustinus :) :) :)

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Dal sito SANTI E BEATI (http://www.santiebeati.it/search/jump.cgi?ID=26200):

San Pier Damiani Vescovo e dottore della Chiesa

21 febbraio - Memoria Facoltativa

Ravenna, 1007 – Faenza, 22 febbraio 1072

Uomo di aspra penitenza e di prolungata preghiera, uscì dall’amata solitudine contemplativa di Fonte Avellana, accettando d’essere vescovo e cardinale per meglio promuovere la purificazione e il rinnovamento della Chiesa afflitta da gravi abusi. E’ autore di importanti scritti liturgici, teologici e morali. (Mess. Rom.)

Nacque a Ravenna nel 1007. Ultimo di una famiglia numerosa, orfano di padre, ebbe come riferimento educativo il fratello maggiore Damiano. Di qui, probabilmente l'appellativo «Damiani». Dopo aver studiato a Ravenna, Faenza, Padova e insegnato all'università di Parma, entrò nel monastero camaldolese di Fonte Avellana. Nel 1057 il Papa lo chiamò a Roma per averlo accanto in un momento di crisi della Chiesa, dilaniata da discordie e scismi e alle prese con la piaga della simonìa. Nominato vescovo di Ostia e poi creato cardinale, aiutò i sei Papi che si succedettero al Soglio pontificio, a svolgere un'opera moralizzatrice. In quest'azione si avvalse particolarmente dell'abate benedettino di San Paolo Fuori le Mura, Ildebrando che nel 1073 fu eletto Papa con il nome di Gregorio VII. Pier Damiani, fu delegato pontificio in Germania, Francia e nell'Italia settentrionale. Morì a Faenza nel 1072. Nel 1828 Leone XII lo proclamò dottore della Chiesa. (Avvenire)

Etimologia: Piero = accorciativo e dimin. di Pietro

Emblema: Bastone pastorale

Martirologio Romano: San Pier Damiani, cardinale vescovo di Ostia e dottore della Chiesa: entrato nell’eremo di Fonte Avellana, promosse con forza la disciplina regolare e, in tempi difficili per favorire la riforma della Chiesa, richiamò con fermezza i monaci alla santità della contemplazione, i chierici all’integrità di vita, il popolo alla comunione con la Sede Apostolica.
(22 febbraio: A Faenza in Romagna, anniversario della morte di san Pier Damiani, la cui memoria si celebra il giorno prima di questo).

Martirologio tradizionale (22 febbraio): A Faenza, nell'Emilia, il natale di san Pier Damiani, Cardinale e Vescovo di Ostia e Confessore, dell'Ordine Camaldolese, celebre per dottrina e santità, dal Papa Leone dodicesimo dichiarato Dottore della Chiesa universale. Però la sua festa si celebra nel giorno seguente.

(23 febbraio): San Pier Damiani, dell'Ordine dei Camaldolesi, Cardinale e Vescovo di Ostia; Confessore e Dottore della Chiesa, il quale nel giorno precedente volò al cielo.

Dante Alighieri, nel XXI canto del Paradiso, colloca S. Pier Damiani nel cielo di Saturno, destinato nella sua Commedia agli spiriti contemplativi. Il poeta mette sulle labbra del santo un breve ed efficace racconto autobiografico: la predilezione per i cibi frugali e la vita contemplativa ("con cibi di liquor d'ulivi - lievemente passava caldi e geli - contento ne' pensier contemplativi") e l'abbandono della quieta vita di convento per la carica vescovile e cardinalizia.
Il ricordo del cappello cardinalizio, attribuitogli da Dante con un anacronismo, offre a S. Pier Damiani il destro per inveire contro i prelati del tempo: ai loro tempi Pietro e Paolo percorrevano il mondo da evangelizzare "magri e scalzi"; adesso "voglion quinci e quindi chi i rincalzi - li moderni pastori e chi li meni, - tanto son gravi!, e chi di retro li alzi. - Copron de' manti loro i palafreni, - sì che due bestie van sott'una pelle... ". Ci sono tutti gli elementi di un compiuto ritratto del santo, cioè il contemplativo che il papa toglie quasi di forza dal convento per farne il fustigatore delle principali piaghe ecclesiastiche dell'epoca, la simonia e l'immoralità del clero.
Pietro era nato a Ravenna nel 1007; già orfano di padre, ultimo di una numerosa nidiata di figli, venne tirato su dal fratello maggiore, Damiano, e ciò ne spiegherebbe l'appellativo di "Damiani". Dopo aver studiato a Ravenna, Faenza e Padova e insegnato all'università di Parma, entrò nel monastero camaldolese di Fonte Avellana, in Umbria, che divenne il centro della sua attività riformatrice. Ma la Chiesa dilaniata internamente da discordie e scismi, conseguenza di quel grave malanno che prende il nome di simonia, compravendita di cariche ecclesiastiche, e dalla leggerezza con cui il clero risolveva il problema del celibato, aveva bisogno di uomini integri e preparati come il colto e austero Pier Damiani. Novello Girolamo, fu al fianco di sei papi come "commesso viaggiatore della pace" e in particolare collaborò con Ildebrando, il grande riformatore divenuto papa col nome di Gregorio VII. Pier Damiani, dopo varie peregrinazioni nella diocesi di Milano, in Francia e in Germania, ebbe il cardinalato e la diocesi suburbicaria di Ostia. Già vecchio, fu chiamato da Ravenna, la sua città natale, per ricomporre il dissidio fomentato dai seguaci di un antipapa. La morte lo colse nel 1072 a Faenza, di ritorno dall'ultima missione di pace.
Venerato subito come santo, ebbe riconosciuto il suo culto ufficialmente nel 1828, da papa Leone XII, che lo proclamò anche dottore della Chiesa per i suoi numerosi scritti di contenuto teologico.

Autore: Piero Bargellini

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http://santiebeati.it/immagini/Original/26200/26200A.JPG Ignoto, S. Pier Damiano, XV sec.

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Augustinus
21-02-05, 09:17
Pier Damiano nacque a Ravenna da agiata famiglia. Rimasto orfano, ancora bambino, per la morte del padre, fu ripudiato dalla madre onerata da troppi figli. Raccolto da una vicina di casa fu preso in custodia da un suo fratello maggiore di nome Damiano, il quale si affezionò al bimbo, lo crebbe e lo fece studiare: Pietro, divenuto adulto, per gratitudine aggiunse al proprio nome quello del fratello e si chiamò per sempre Petrus Damiani.
Passò agli studi superiori a Ravenna, quindi a Faenza, infine a Parma dove studiò Filosofia e Retorica con grande profitto. Nel 1034 ebbe occasione di avvicinarsi a due monaci di Fonte Avellana di passaggio a Parma: attratto dalla loro umile e composta modestia, li seguì nel loro eremo e vi si fece monaco.
A Fonte Avellana Pietro visse la quasi totalità della sua vita, ad eccezione di alcuni intervalli a causa di incarichi ricevuti da Papi suoi contemporanei.
San Pier Damiano prese sul serio la vita eremitica e si iniziò con ardore a svariate forme di ascesi. Riusciva a dedicarsi ad una preghiera, quasi incessante, che prolungava vegliando senza tralasciare le pratiche del digiuno e l'osservanza del silenzio che esigevano le usanze eremitiche.
Proseguì a dedicarsi allo studio, aiutato dalle sue spiccate doti di intelligenza e preparazione, impegnandosi abbastanza presto nella compilazione di quelle Opere che ne fecero un maestro "dell'arte spirituale".
I progressi si rivelarono talmente notevoli che, a soli cinque anni dal suo ingresso a Fonte Avellana, nel 1039 l'abate Guido di Pomposa lo richiese per alcune istruzioni ai suoi monaci che Pietro portò avanti con vera competenza per quasi due anni.
Nel 1042 è a San Vincenzo al Furlo, lungo la via Flaminia dove si darà a scrivere la Vita Romaldi attingendone le notizie da discepoli diretti del santo anacoreta ivi residenti e diventandone il primo agiografo.
Nel 1043 è eletto Priore di Fonte Avellana dove profonderà le energie migliori della sua anima e della sua esperienza.
Il drappello degli eremiti avellaniti crebbe e il Priore provvide a dare più ampio respiro alla sua comunità fondando, nel 1053, l'eremo di Montepregio nel perugino e, l'anno successivo, quello di Camporeggio presso Gubbio.
Decise di ampliare anche l'eremo avellanita, facendo costruire un piccolo chiostro adiacente alla chiesa ed altri edifici tuttora esistenti.
Provvide una buona biblioteca, dotò la chiesa di nuove suppellettili per una più decorosa celebrazione liturgica e si pensa che sia stato lo stesso Pier Damiano a concepire lo stupendo Scriptorium (che però non vide terminato), per il lavoro e l'arte dei monaci amanuensi.
Il meglio della sua mente dotta e illuminata, tuttavia, è pervenuto fino a noi nella vasta produzione di scritti che rivelano le sue più urgenti preoccupazioni di ordine spirituale e di costume.
Nel 1057 scrisse la Regula vitae eremiticae in cui espose i principi ascetico-teologici della "conversazione monastica", oltre le necessarie applicazioni di carattere organizzativo e disciplinare. Si può dire che fu lui il vero iniziatore della Congregazione Avellanita. Sempre nel 1057, fu eletto vescovo di Ostia e creato cardinale da Stefano IX, fatto che, se da una parte si rivelò quale meritato riconoscimento delle doti spirituali e intellettuali del Damiano, dall'altro alterò notevolmente i suoi ritmi di vita da eremita. Suo malgrado, verrà a trovarsi sempre più coinvolto nei gravissimi problemi della Chiesa a lui contemporanea: la simonia, la corruzione del clero, mercato vile di vescovadi e abbazie ceduti al migliore offerente, con l'inevitabile decadenza morale a vantaggio di una vita ecclesiastica licenziosa. Chi maggiormente ne veniva a risentire era il popolo di Dio che cresceva ignorante, abbandonato, lacerato dai molti scandali. Pier Damiano, pur sentendosi sempre monaco ed eremita fino al midollo, non intese mai sottrarsi ai nuovi compiti nei riguardi della Chiesa che si rivelava sempre più bisognosa di aiuto tempestivo, di uomini autentici, di voci profetiche che si spendessero in una serie improcrastinabile di riforme in alto e in basso.
Certi suoi scritti, specie le lettere, rivelano il tormento di un animo combattuto dal duplice amore fra la solitudine amata e l'urgenza di portare fuori la sua parola infuocata, fra la ricerca di Dio e il servizio pastorale.
Monaco, vescovo e cardinale gridò con la sua vita austera e la forza della sua virtù, prima che con l'eloquenza infuocata del retore. La prima comparsa del Damiano sulla ribalta di questa situazione della Chiesa fu in occasione dello scisma provocato da Benedetto X (+ 1059), l'antipapa che alla morte di Stefano IX si era insediato nel Laterano. Grande amico e confratello del monaco Ildebrando, il futuro Gregorio VII (+ 1073), si valse del suo grande appoggio e, di comune accordo, lavorarono indefessamente perché venisse eletto il nuovo legittimo Pontefice nella persona di Niccolò II.
Seguirono le legazioni di Milano, di Cluny in Francia, di Firenze, di Magonza in Germania dove convocò e presiedette, a nome del Papa, il Concilio, da ultimo la legazione nella sua città natale, Ravenna.
L'apprezzamento e l'ammirazione degli storici riguardo all'azione del Damiano sono unanimi ed ampiamente positivi ma vale soprattutto ciò che di lui disse il Papa Alessandro II nel presentarlo ai vescovi francesi quale legato al sinodo di Chalon: "poiché occupati in moltissimi negozi della Chiesa non possiamo venire Noi stessi, vi mandiamo un uomo di cui non è chi abbia maggiore autorità nella Chiesa dopo di Noi. E' Pier Damiano, vescovo di Ostia: l'occhio nostro e l'immobile fondamento della Sede Apostolica" (in Pier Damiano, Opera Omnia, III Parigi 1743, p.396).
Fu studioso attento, scrittore fecondo ed autore di Opere e Trattati di interesse e valore teologico che gli valsero il titolo di Dottore della Chiesa, riconosciutogli ufficialmente da Leone XIII nel 1872.
Questa la sua produzione: sedici Libri o Opuscoli su argomenti vari di teologia, settantasette Sermoni e Omelie, centocinquantasette Lettere a Papi, Antipapi, Cardinali, Vescovi e Chierici, Monaci e Abbati, Laici e Principi, quattro Vite di Santi, un numero rilevante di preghiere, inni liturgici, poesie.
Al suo magistero si formarono discepoli quali S. Domenico Loricato (+ 1055), suo amanuense e segretario che gli successe nel servizio di Priore, poi Vescovo di Gubbio, il Beato Leone (+ sec. XI), un eremita recluso al quale il Damiano ricorreva per consiglio. Sono questi ed altri discepoli che, con la loro santità di vita, costituiscono il documento più attendibile della sapienza evangelica e dell'esperienza spirituale del Santo Priore avellanita.
La morte lo colse a Faenza, sulla via del ritorno alla diletta solitudine di Fonte Avellana, dopo la legazione nella città natale, Ravenna.
Era il vespro del 22 febbraio 1072. Le sue spoglie sono venerate nella Cattedrale di Faenza dove è riconosciuto quale compatrono della città e diocesi.

Bibliografia:
OPERE DI PIER DAMIANI, Lettere (1-21), a cura di G. I. Gargano e M. D'Acunto, Roma 2000 (Ampia bibliografia)
Fonte Avellana nella società dei sec. XI e XII, Atti del Convegno del Centro Studi Avellaniti 1978.
Fonte Avellana nel suo millenario. 1. Le Origini. Atti del V Convegno del Centro Studi Avellaniti, Fonte Avellana 1981.
Fonte Avellana nel suo millenario. 2. Idee, figure, luoghi. Atti del VI Convegno del Centro Studi Avellaniti, Fonte Avellana 1983.
B. CALATI, Pierre Damien, in Dictionnaire de Spiritualitè, vol. 12, Paris 1985, Coll. 1561-1566.
G. FORNASARI, Medioevo riformato del sec. XI. Pier Damiani e Gregorio VII, Napoli 1996.
J. LECLERCQ, Saint Pierre Damien Ermite et Homme d'Église, Roma 1960 (tr. It. Brescia 1972).
J. LECLERCQ, Momenti e figure di storia monastica italiana, Cesena 1993.
G. TABACCO, Spiritualità e cultura nel Medioevo, Napoli 1993.

Fonte: MONASTERO DI SANTA CROCE DI FONTE AVELLANA (http://www.fonteavellana.it/san_pier_damiano_vita_I.htm)

Augustinus
21-02-05, 09:20
Lettera 27, Ad Onesto, monaco di Pomposa

Se ti piace mangiare qualcosa di dolce, possa il palato del tuo cuore gustare il sapore di quella divina e mistica manna della quale si dice: Aveva il sapore come di fior di farina impastato con miele. Questo fior di farina, cioè, prodotto dal grano, che cadendo in terra e morendo ha prodotto molto frutto; ma questo fior di farina è impastato con miele perché l'umanità del redentore è piena della dolcezza della divinità. Era Dio, infatti, che riconciliava a sé il mondo in Cristo. Ma certamente il miele che si trova nel fior di farina è anche la dolcezza spirituale che si trova nella lettera della Scrittura.

5. Per questo motivo è scritto che con la stessa manna il popolo ebraico faceva focacce: Il popolo la riduceva in farina con la macina o la pestava nel mortaio, la faceva cuocere nelle pentole e ne faceva focacce di un sapore quasi di pane fatto con l'olio. E’ evidente che, se la focaccia non si spezza, non si può gustare ciò che c'è dentro. Si deve perciò intendere che gli oracoli dei profeti sono come delle focacce, essi che per cosi dire sotto la teca della parole materiali nascondono il mistero accessibile all'intelligenza spirituale. Una tale focaccia non poteva spezzare colui al quale per bocca dì Isaia si diceva: «Leggi questo libro» e rispose: «Non posso, perché è sigillato». Una tale focaccia chiese che gli fosse spezzata quell'eunuco che alla domanda di Filippo: Ritieni di capire quello che stai leggendo?». Rispose: E come lo potrei, se nessuno mi istruisce?». Come se dicesse: ho in mano questa focaccia, ma non ne posso mangiare se una mano ben istruita non me la spezza e non mi mostra la linfa dello spirito nascosta sotto la scorza della lettera. Una tale focaccia non potevano spezzare da sé quei bambini di cui parlava Geremia: I bambini chiesero il pane e non c'era chi lo spezzasse loro.

6. Una tale manna, o carissimo, un tale cibo di nutrimento spirituale, sminuzzalo di continuo nel mortaio della tua meditazione, e cuocilo costantemente nella pentola di un fervido amore, affinché ti possa ben saziare con esso, come con grasso disceso dal cielo, nelle viscere della tua anima. Un tale alimento interiore addolcisca il palato del tuo cuore, un tale cibo spirituale stimoli il tuo animo a desiderare il celeste banchetto. Un tale alimento, infine, sia di dolce sapore per la tua anima, un tale cibo ti infiammi a desiderare le vivande del convito celeste.

Augustinus
21-02-05, 09:21
DISCORSO DEL SANTO PADRE PAOLO VI
AI MEMBRI DEL COMITATO CENTRALE
PER IL IX CENTENARIO DELLA MORTE DI SAN PIER DAMIANI

Mercoledì, 21 febbraio 1973

Desideriamo esprimere la nostra viva soddisfazione per questo incontro con voi, Membri del Comitato Centrale dell’anno centenario di San Pier Damiani, i quali, sotto la presidenza del nostro Venerabile Fratello, il Cardinale Amleto G. Cicognani, avete promosso manifestazioni di studio e di pietà per celebrare degnamente la personalità del grande Santo.

Vogliamo dirvi il nostro compiacimento per tali iniziative, che hanno visto studiosi e specialisti di tutto il mondo approfondire la vita e la dottrina del Dottore della Chiesa; folle di fedeli, che hanno venerato i suoi resti mortali ed hanno sperimentato l’efficacia del suo esempio e la modernità del suo insegnamento.

Che il messaggio appassionato, austero ed ardente di San Pier Damiani non rimanga inascoltato dalla presente generazione. Egli ha dimostrato ai cristiani di ogni tempo come possano coesistere, in straordinaria unità, una profonda vita contemplativa insieme con una multiforme ed instancabile attività per il bene dei fratelli. La sua vita è stata tutta presa dall’amore per il Cristo e per la Chiesa sua Sposa, che egli sognava e voleva pura ed immacolata. È questo il nostro auspicio mentre si stanno concludendo solennemente le celebrazioni centenarie.

Vi ringraziamo di cuore dell’omaggio della pregevole ceramica, raffigurante il Santo, mentre, come segno della nostra benevolenza, impartiamo a tutti voi e ai vostri cari la propiziatrice Apostolica Benedizione.

Augustinus
21-02-05, 09:23
LETTERA DI PAOLO VI
A PADRE BENEDETTO CALATI
IN OCCASIONE DEL IX CENTENARIO
DELLA MORTE DI SAN PIER DAMIANI

Dilecte Fili, salutem et Apostolicam Benedictionem. - Incliti caelitis Ecclesiaeque doctoris Petri Damiani sollemne, quod sacra Liturgia in suo recolit ordine, auctis hoc anno peragetur laetitiis, novies centenaria redeunte memoria eius pientissimae mortis, quae Faventiae, ad Benedictinum coenobium S. Mariae foris portam, die XXIII mensis Februarii anno MLXXII evenit. Equidem novimus tanti nominis Viro honorando festas apparari celebrationes tum a religiosa, quam moderaris, familia Monachorum, tum a delecto hominum coetu, Hamleto Ioanne Cardinali Cicognani praesidente; neque hisce inceptis deesse multorum praesentiam eruditorum, qui novissimis praesertim temporibus, praeter suas de re religiosa deque compositis doctrinis opiniones, in hunc ipsum Sanctum impensiora usque studia contulerunt, eius momentum in humanarum rerum cursu agnoscentes eundemque veluti singularem magistrum consalutantes, qui inter primores antiquae illius aetatis est merito adscribendus. Quae honoris officia haud parum animi culturam provehent atque amplificabunt, cum quae S. Petrus Damianus senserit et effecerit, ea omnia ad scientiarum latissimam provinciam spectent, et historiae disciplinas, spiritualium motuum vices, cogitata illa unde humani pendent eventus, ipsas denique societatis formas et immutationes complectantur, quae neque per violentiam armorumque vim, neque per politicorum rationes soleant induci.

Porro liberae historicorum investigationi permittentes plura copiosaque argumenta, ex quibus Petri Damiani opus sat longo spatio undecimi saeculi constat, in praesenti unum tantum Nos iuvat recogitare, quod sane et aptiori cognitioni favere et in intimum paene secretum eius personae deducere potest: is enim - ut se ipse appellavit - fuit ecclesiusticus vir (S. Petri Damiani . . . Opera omnia. Op. II, 1; PL 145, 41 B.), homo nempe Ecclesiae. Revera in Ecclesia atque pro Ecclesia sub annum MXXXV, cum duodetricesimum aetatis suae annum ageret, monachus et eremita esse voluit, postquam iuvenile aevum Ravennae, in natali urbe, transegerat ingeniumque suum Faventiae et Parmae ad excultam humanitatem informaverat, quam postmodum, munere suscepto docendi, frugifere confirmavit et auxit. Verum haec non mera fuit institutio, sed quasi quaedam vocatio ad litteras artesque scriptoris addiscendas: eam enim, monachus factus, perpolivit atque cum Divinorum studiis Librorum coniunxit, in quos totus incubuit subtiliore sentiendi vi usus vigilique sua conscientia ecclesiastici viri impulsus.

Genus autem, quod ipse elegit ut sese ad Deum converteret, id est vitam religiosam amplecteretur, fuit contemplationis opus, prout vigebat in eremo a Sancta Cruce Fontis Avellanae, haud ita pridem a beato Ludulfo, Sancti Romualdi Abbatis discipulo, ibi constitutum. Prudens quidem fuisse consilium non ambigitur, quoniam ita S. Petro Damiano pernobilem consuetudinem monasticam Ecclesiae ingredi licuit, quae vivax in eadem familia totaque Ravennatium regione erat, uberesque id temporis fructus edebat ex studio perfectionis anachoreticae et ex ipsis domibus a S. Romualdo conditis, ceterisque eiusmodi vitae institutis, quae tum in Italia florebant: ardens quidem fervor, quem et antiquissimae formae et Christianorum mores Orientalium mutua inter se efficacitate alebant. Fuit igitur monachus et eremita ob firmissimum propositum, quod eum penitus tenuit, adeoque fidelitatem servavit erga praeclarum illud genus vivendi, ut eremum solummodo germanum sui domicilium existimaret eodemque reverti expeteret, depositis episcopali munere et purpurati Patris dignitate, quae a Summo Pontifice acceperat; redire enim voluit ad dilectam solitudinem (Op. XX, Praef. PL 145, 443 C.), in qua fontem spiritualis pietatis invenire et dulcia eremi secreta (IOANNES LAUD. Vita b. Petri Damiani, c. XVIII; PL 144, 137 C.) iterum posset degustare.

Haec sacri solitudo recessus tantum aberat ut quoddam mundi effugium vel aliqua spiritus recreatio haberetur, ut ei reapse esset - quemadmodum poeta christianus sui scie ingenii perspexit - servigio di Dio . . . ne’ pensier contemplativi (DANTE, Paradiso, XXI, vv. 114-117). Quod ministerium constanter exsecutus est in intima communione cum Ecclesia, de qua altissime sensit secundum theologicam doctrinam, quam ex traditione SS. Patrum scriptorumque mediae, quae dicitur, aetatis largiter hauserat. Ut ipse scribit, Ecclesia est tabernaculum Dei (Op. III, qu. 10; PL 145, 60 C.), sacrarium Sancti Spiritus, eius donis repletum (Sermo 65; PL 144, 888 C.), est Christi sponsa sine macula et ruga (Sermo 69; PL 144, 897 C.), est corpus Christi (Op. XI, c. 10; PL 145, 235-236). In primis vero Ecclesiae unitatem et universalitatem praedicat, quae singulari prorsus modo in Eucharistico mysterio significantur idque simul efficiunt ut una in multis et tota in singulis (Sermo 49; PL 144, 779 C.) ipsa sit. Quapropter quilibet monachus, quamvis remotus longeque disiunctus, praesentissimus (Op. XI, c. 10; PL 145, 239 B.) adest Ecclesiae eiusque vitam plene ac verissime participat.

Qui «ecclesialis» sensus vitae monasticae atque eremiticae adiuvant, ut in clarissima spiritualis disciplinae et theologiae luce partes illae ponantur, quas Petrus Damianus in gravissimis Ecclesiae aetatis suae vicissitudinibus egit, necnon vis et impulsus, quem ad huiusmodi eventus ipse contulit. In id est ille advocatus, quoniam fama eius uti religiosi sodalis, coenobia ab eo exstructa, visitationes monasteriorum celebrium, et imprimis contionandi virtus et navitas litterata ipsi conciliaverunt favorem benevolentiamque populi atque civium optimatium summam aestimationem: solitudo tales viros saeculo commodat, de eo dixit Franciscus Petrarcha, egregie perstringens naturam ac munus vitae contemplativae in Ecclesia (F. PETRARCA, De vita solitaria, 1, II, tract. IV, 3; ed. A. Altamura, Napoli 1943, p. 102). Verumtamen non quidem invitatu vel rogatu alicuius Petrus Damianus adductus est, ut in se primas partes reciperet vitae Ecclesiae sui temporis; etenim probe intellegebat quam opus esset Ecclesiae ecclesiasticis viris, qui in ea interiorem perficerent renovationem, quae vicissim eam restitueret in Christi sponsam sine macula et sine ruga. Hanc vero renovationem ex ipsa rei natura et ante omnia clerum attingere oportebat, qui adeo in saecularis vitae formam ac rationem dilapsus erat, ut eius officium in Ecclesia omnino impediretur, sacerdotum dignitate atque honestate deiecta. Duobus scilicet vulneribus sive aegritudinibus clerus conflictabatur, quae fortasse non graviora quam alias eo tempore erant, tamen acrius sentiebantur acerbiusque reprehendebantur ab ecclesiasticae renovationis fautoribus, quos inter ipse numerabatur Petrus Damianus; hae nempe plagae erant simonia vel largitio ad munera ecclesiastica consequenda, et violatio praescripti canonici de continentia. Ambae reapse erant pestes in Ecclesia, quarum altera venale faciebat regimen Ecclesiae (Ep. V, 13; PL 144, 364 C.); altera autem clericos viros depellebat ab eorum officio «adhaerendi specialiter Christo magis quam reliqua omnia Ecclesiae membra» tum etiam ab officio «praedicandi specialiter nomen Dei» (Ep. V, 4; PL 144, 344 D.). Ipsa ergo Ecclesiae sanctimonia postulabat, ut clerus erigeretur. Simul autem contra alias plagas erant repugnandum (avaritiae, neglegentiae, ignorantiae), cum Petrus Damianus maximam officii sacerdotalis excellentiam in eo reponeret, quod corpus et sanguinem Redemptoris consecraret: «Nullus plane mortalium, ut existimo, maius aliquid in divinis peragit sacramentis, quam ipsi quoque, qui saecularis sunt ordinis sacerdotes» (Op. XXVI, c. 1; PL 145, 500 B).

Petri Damiani iudicio, clerus eripi poterat et liberari plagis illis, quae eius officia impediebant dignitatemque offendebant, tantummodo duobus adhibitis remediis, necessariis quidem et inter se conexis: reditu ad Ecclesiae traditionem et Apostolicae Sedis interventu. Traditio ab eo habetur optima forma et regula, qua continenter Ecclesia se ipsa metiri debet ut se inveniat, profecta a primis initiis, a forma primitivae Ecclesiae, quae fuit Apostolorum Ecclesia. Neque hoc satis erat; suum pondus etiam habent testimonia patrum et corpus canonum (Ep. V, 13; PL 144, 360 D.), quae efficiunt illa decreta, quae observanda sunt et usurpanda, ut Ecclesia suam sanctitatem recuperet atque conservet. Eadem fontium et traditionis appellatio impellit Petrum Damianum ad Summi Pontificis auctoritatem advocandam, ut Ecclesiae renovatio suscipi et perfici valeat. Ipse Iesus Christus potestatem concessit Ecclesiae Romanae per illas facultates Petro collatas eiusque in sede Romana successoribus, qui auctoritatem suam exserere debent adversus praesentia Ecclesiae mala: «Tu domine mi, venerabilis papa - sic alloquitur Nicolaum PP. II in De coelibatu sacerdotum opusculo - qui Christi vice fungeris, qui summo pastori in apostolica dignitate succedis, noli pestem hanc per ignaviam ad incrementa perducere, noli connivendo et dissimulando grassanti luxuriae frena laxare» (Op. XVII; PL 145, 386 B.).

Quas vero christianae renovationis vias Petrus Damianus ostenderat - scilicet SS. Patrum canonum auctoritatem (Vita Petri Damiani, c. XVI; PL 144, 135 D.) atque cathedram Beati Petri (Op. V, Praef.; PL 145, 89 B.) - eas Ecclesia ingressa est saec. XI ad collapsam cleri erigendam disciplinam et ad interiorem suam restaurationem perficiendam. In id strenue adlaborans, sanctus hic Vir tamquam egvegium bellatorem (Vita Petri Damiani, c. XVI; PL 144, 133 A.) se praestitit, plane persuasum habens totis prorsus viribus contendendum esse, ut illis temporibus christianae religionis eversio (Vita Petri Damiani, c. XVI; PL 144, 135 B.) propulsaretur. Quod tamen bene est animadvertendum, eius vitae exempla paenitentiae operibus caelestiumque rerum contemplatione praeclara, eiusque praecellens doctrina Sacrarum Scripturarum et SS. Patrum sapientia penitus imbuta, magis quam ipsius indefatigata opera, apud aequales profecto valuerunt ad illam morum excitandam renovationem, quae bonorum omnium erat in votis.

Haec sunt praecipua Petri Damiani vitae ac doctrinae capita, quae per saecularis huius commemorationis decursum Nobis placuit ad meditandum imitandumque proponere. Quamvis diversa sint temporum adiuncta, quibus ipse vixit, putamus nihilominus non tam turbulentae aetati suae, quam christianae omnium temporum communitati emendandae sanctum hunc Caelitem divinitus fuisse datum. Scilicet non minus quam illius aetate, hodie Ecclesia talibus indiget ecclesiasticis viris, qui eadem vitae austeritate sanctitateque fulgeant, quique eodem flagrent incensissimo erga Ecclesiam amore; ita quidem, ut ab iis ductum et incitamentum suscipiens, Populus Dei salutare illud renovationis opus, quod per Concilium Vaticanum II feliciter incohatum est, alacri studio prosequi pergat.

Ad hoc igitur, dilecte Fili, conferant saecularia sollemnia, quae celebraturi estis, opitulante precibus et patrocinio suo S. Petro Damiano. Ac fore confìdimus, ut praesertim vos, qui eius religiosae vitae formam amplexi estis, eius imaginem in vos referre eiusque sanctitatis nitore omni ope vestros conformare mores conitamini.

Qua suavissima spe freti, cum tibi, dilecte Fili, tum universae monasticae familiae tuae, Nobis sane carissimae, iisque omnibus qui sacris hisce celebrationibus quoquo modo operam dabunt, caelestium gratiarum auspicem, Apostolicam Benedictionem peramanter in Domino impertimus.

Datum Romae, apud Sanctum Petrum, die XVI mensis Februarii, anno MCMLXXII, Pontificatus Nostri nono.

PAULUS PP. VI

Augustinus
20-02-06, 17:15
In rilievo

Aug. :) :) :)

Augustinus
25-02-06, 19:03
Da dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 824-826

23 FEBBRAIO

SAN PIER DAMIANI, CARDINALE E DOTTORE DELLA CHIESA

Un Riformatore.

Ci si presenta oggi Pier Damiani, l'austero riformatore dei costumi cristiani nell'XI secolo, e precursore di san Gregorio VII. A lui risale in parte la gloria di quella magnifica rigenerazione che si formò nei giorni che cominciò il giudizio per la casa di Dio (1Pt 4,17). Levatesi a combattere i vizi attraverso la severa istituzione mo-nastica, Pietro si oppose come una diga al torrente dei disordini del suo tempo, e contribuì potentemente a preparare, estirpando i vizi, due secoli di fede ardente che ripararono l'onta del X secolo. La Chiesa ha riconosciuto tale scienza, zelo e grandezza d'animo negli scritti del santo Cardinale che, con un giudizio solenne, lo ha annoverato fra i suoi Dottori. Apostolo della penitenza, Pier Damiani ci chiama alla conversione in questi giorni: ascoltiamolo e mostriamoci docili alla sua voce.

VITA. - San Pietro nacque a Ravenna nel 1007. Dopo aver studiato ed insegnato a Ravenna e a Parma, entrò nel 1035 nell'eremitaggio di Fonte Avellana. Fatto priore verso il 1043, promosse numerose fondazioni, ch'egli stesso diresse e dove fece osservare la Regola di san Benedetto. Lottò molto contro la simonia, il libertinaggio del clero e le ingerenze del potere civile nel dominio religioso. Nel 1057 Stefano X lo nominò cardinale-Vescovo di Ostia. Lo vediamo al Concilio d'Asburgo nel 1063 fare deporre l'antipapa Onorio II, poi a Cluny ove difese le immunità monastiche contro il Vescovo di Macon. Nel 1065 otteneva di ritornare nel ritiro di Fonte Avellana per ritrovarvi la contemplazione e l'austerità d'un tempo; ma dovette ancora uscirne per andare a difendere la Chiesa. Morì il 22 febbraio 1072. Leone XIII ne estese il culto dall'Ordine monastico a tutta la Chiesa e gli diede il titolo di Dottore.

Zelo per la Chiesa.

Lo zelo della casa del Signore consumava la tua anima, o Pietro! Infatti, fosti dato alla Chiesa in un tempo in cui la malizia degli uomini le aveva tolto parte della sua bellezza. Ripieno dello spirito d'Elia, ti sforzasti di ridestare i servi del Padre di famiglia, che nel loro sonno avevano lasciato prevalere la zizzania nel campo. Sorsero così giorni migliori per la Sposa di Cristo; la virtù delle divine promesse di cui è depositarla si rivelò; e tu, amico dello Sposo (Gv 3,29), avesti la gloria d'avere potentemente contribuito a ridare alla casa di Dio il suo antico splendore. I prìncipi della terra avevano detto: Occupiamo come nostra eredità il santuario di Dio (Sal 82,13); ma tu lo preservasti dalle ingerenze secolari. La Chiesa, che dev'essere soprattutto libera, era diventata una vile serva agli ordini dei padroni del mondo. In tale crisi, i vizi ai quali la debolezza umana è così facilmente incline avevano insozzato il tempio. Ma il Signore si ricordò di colei cui tutto si donò, e, per rialzarla da tante rovine, si servì di braccia mortali; e tu fosti tra i primi ad essere scelto, o Pietro, ad aiutare Cristo nell'estirpazione di sì gravi mali. In attesa del giorno in cui Gregorio VII doveva prendere le Chiavi nelle sue mani forti e fedeli, i tuoi esempi e le tue fatiche gli prepararono la strada.

PREGHIERA

Ora che sei giunto al termine dei tuoi travagli, veglia sulla Chiesa di Dio con quello zelo che il Signore ha coronato in te. Dall'alto del cielo comunica ai pastori quell'apostolica forza senza la quale il male non retrocede. Mantieni puri i costumi sacerdotali, che sono il sale della terra (Mt 5,13). Mantieni saldi nelle pecorelle il rispetto, la fedeltà e l'obbedienza verso coloro che le guidano nei pascoli della salute. Tu, che, in mezzo ad un secolo corrotto, fosti non solo l'Apostolo, ma l'esempio vivente della penitenza cristiana, fa' che siamo solleciti a riparare con opere soddisfartene i nostri peccati e le pene che ci hanno meritato. Ravviva nelle anime nostre il ricordo delle sofferenze del Redentore, affinché troviamo nella sua dolorosa Passione una continua sorgente di pentimento e di speranza. Accresci anche la nostra fiducia in Maria, rifugio dei peccatori, e rendici partecipi della filiale tenerezza da cui ti mostrasti animato per lei, e dello zelo col quale predicasti le sue grandezze.

Augustinus
20-02-07, 15:21
In rilievo

Aug. :) :) :)

Augustinus
21-02-07, 22:32
BENEDETTO XVI

MESSAGGIO ALL’ORDINE DEI CAMALDOLESI
IN OCCASIONE DELLA FESTA DI SAN PIER DAMIANI

Al Reverendo Padre

GUIDO INNOCENZO GARGANO

Superiore del Monastero di San Gregorio al Celio

L'odierna festa di san Pier Damiani mi offre la gradita occasione di indirizzare un cordiale saluto a tutti i membri del benemerito Ordine dei Camaldolesi, corne pure a coloro che con ammirazione si ispirano alla figura e all'opera di questo grande testimone del Vangelo, che fu uno dei protagonisti della storia ecclesiastica medievale e lo scrittore senza dubbio più fecondo del secolo XI. La ricorrenza millenaria della sua nascita costituisce un'occasione quanto mai opportuna per approfondire gli aspetti caratterizzanti della sua poliedrica personalità di studioso, di eremita, di uomo di Chiesa, ma soprattutto di innamorato di Cristo. Nella sua esistenza san Pier Damiani mostra una felice sintesi fra la vita eremitica e l'attività pastorale. Come eremita incarna quella radicalità evangelica e quell'amore senza riserve per Cristo, tanto felicemente espressi nella Regola di San Benedetto: "Nulla, assolutamente nulla, anteporre all'amore di Cristo". Come uomo di Chiesa, operò con lungimirante saggezza compiendo, quando necessario, anche scelte ardite e coraggiose. Nella tensione fra la vita eremitica e gli impegni ecclesiali, è racchiusa l'intera sua vicenda umana e spirituale.

San Pier Damiani fu anzitutto un eremita, anzi l'ultimo teorizzatore della vita eremitica nella Chiesa latina, nel momento stesso in cui si consumava lo scisma tra Oriente e Occidente. Nell'interessante sua opera intitolata Vita Beati Romualdi, egli ci ha lasciato uno dei frutti più significativi dell'esperienza monastica della Chiesa indivisa. Per lui la vita eremitica costituisce un forte richiamo per tutti i cristiani al primato di Cristo e alla sua signoria. E' un invito a scoprire l'amore che Cristo, a partire dal suo rapporto con il Padre, ha per la Chiesa; amore che a sua volta l'eremita deve nutrire con, per e in Cristo, nei confronti dell'intero Popolo di Dio. Avverti cosi forte la presenza della Chiesa universale nella vita eremitica da scrivere nel trattato ecclesiologico, intitolato Dominus vobiscum, che la Chiesa è al tempo stesso una in tutti e tutta in ciascuno dei suoi membri.

Questo grande Santo eremita fu anche eminente uomo di Chiesa, che si rese disponibile a muoversi dall'eremo per recarsi dovunque si rendesse necessaria la sua presenza per mediare fra contendenti, fossero essi ecclesiastici, monaci o semplici fedeli. Pur radicalmente concentrato sull'unum necessarium, non si sottraeva alle esigenze pratiche che l'amore per la Chiesa gli imponeva. Era spinto dal desiderio che la comunità ecclesiale si mostrasse sempre come sposa santa e immacolata, pronta per il suo celeste Sposo, ed esprimeva con vivace ars oratoria il suo zelo sincero e disinteressato per la santità della Chiesa. Dopo ogni missione ecclesiastica rientrava però nella pace dell'eremo di Fonte Avellana e, libero da ogni ambizione, giunse persino a rinunziare definitivamente alla dignità cardinalizia per non allontanarsi dalla solitudine eremitica, cella della sua esistenza nascosta in Cristo.

San Pier Damiani fu, infine, l'anima della "Riforma gregoriana", che segnò il passaggio dal primo al secondo millennio, e della quale san Gregorio VII rappresenta il cuore e il motore. Si trattò, in concreto, di attuare scelte di ordine istituzionale e di carattere teologico, disciplinare e spirituale, che permisero nel secondo millennio una più grande libertas Ecclesiae, recuperando il respiro della grande teologia con riferimento ai Padri della Chiesa e, in particolare, a sant'Agostino, san Girolamo e san Gregorio Magno. Con la penna e la parola egli si rivolgeva a tutti: ai suoi confratelli eremiti domandava il coraggio d'una donazione radicale al Signore che si avvicinasse il più possibile al martirio; dal Papa, dai Vescovi e dagli ecclesiastici di alto rango esigeva un evangelico distacco da onori e privilegi nel compimento delle loro funzioni ecclesiali; ai sacerdoti ricordava l'ideale altissimo della loro missione, da esercitare coltivando la purezza dei costumi e una reale povertà personale.

In un'epoca segnata da particolarismi e incertezze, perché orfana di principi unificanti, Pier Damiani, consapevole dei propri limiti - amava definirsi peccator monachus - trasmise ai suoi contemporanei la consapevolezza che solo attraverso una costante tensione armonica tra due poli fondamentali della vita - la solitudine e la comunione - può svilupparsi un'efficace testimonianza cristiana. Non è forse valido anche per il nostro tempo questo insegnamento? Formulo volentieri l'auspicio che la celebrazione del Millenario della sua nascita contribuisca non solo a riscoprirne l'attualità e la profondità del pensiero e dell'azione, ma sia anche occasione propizia per un rinnovamento spirituale personale e comunitario, ripartendo costantemente da Gesù Cristo, "Io stesso ieri, oggi, sempre" (Eb 13,8).

Assicuro un ricordo nella preghiera per Lei e per tutti i monaci Camaldolesi, ai quali invio una speciale Benedizione Apostolica, estendendola volentieri a quanti ne condividono la spiritualità.

Dal Vaticano, 20 Febbraio 2007

BENEDICTUS PP. XVI

Augustinus
23-02-08, 08:26
St. Peter Damian

(Or Damiani).

Doctor of the Church, Cardinal-Bishop of Ostia, b. at Ravenna "five years after the death of the Emperor Otto III," 1007; d. at Faenza, 21 Feb., 1072.

He was the youngest of a large family; his parents were noble, but poor. At his birth an elder brother protested against this new charge on the resources of the family with such effect that his mother refused to suckle him and the babe nearly died. A family retainer, however, fed the starving child and by example and reproaches recalled his mother to her duty. Left an orphan in early years, he was at first adopted by an elder brother, who ill-treated and under-fed him while employing him as a swineherd. The child showed signs of great piety and of remarkable intellectual gifts, and after some years of this servitude another brother, who was archpriest at Ravenna, had pity on him and took him away to be educated. this brother was called Damian and it was generally accepted that St. Peter added this name to his own in grateful recognition of his brother's kindness. He made rapid progress in his studies, first at Ravenna, then at Faenza, finally at the University of Parma, and when about twenty-five years old was already a famous teacher at Parma and Ravenna. But, though even then much given to fasting and to other mortifications, he could not endure the scandals and distractions of university life and decided (about 1035) to retire from the world. While meditating on his resolution he encountered two hermits of Fonte-Avellana, was charmed with their spirituality and detachment, and desired to join them. Encouraged by them Peter, after a forty days' retreat in a small cell, left his friends secretly and made his way to the hermitage of Fonte-Avellana. Here he was received, and, to his surprise, clothed at once with the monastic habit.

Both as novice and as professed religious his fervour was remarkable and led him to such extremes of penance that, for a time, his health was affected. He occupied his convalescence with a thorough study of Holy Scripture and, on his recovery, was appointed to lecture to his fellow-monks. At the request of Guy of Pomposa and other heads of neighbouring monasteries, for two or three years he lectured to their subjects also, and (about 1042) wrote the life of St. Romuald for the monks of Pietrapertosa. Soon after his return to Fonte-Avellana he was appointed economus of the house by the prior, who also pointed him out as his successor. This, in fact, he became in 1043, and he remained prior of Fonte-Avellana till his death. His priorate was characterized by a wise moderation of the rule, as well as by the foundation of subject-hermitages at San Severino, Gamugno, Acerata, Murciana, San Salvatore, Sitria, and Ocri. It was remarkable, too, for the introduction of the regular use of the discipline, a penitential exercise which he induced the great abbey of Monte Cassino to imitate. there was much opposition outside his own circle to this practice, but Peter's persistent advocacy ensured its acceptance to such an extent that he was obliged later to moderate the imprudent zeal of some of his own hermits. another innovation was that of the daily siesta, to make up for the fatigue of the night office. during his tenure of the priorate a cloister was built, silver chalices and a silver processional cross were purchased, and many books added to the library. (See Fonte-Avellana.)

Although living in the seclusion of the cloister, Peter Damian watched closely the fortunes of the Church, and like his friend Hildebrand, the future Gregory VII, he strove for her purification in those deplorable times. In 1045 when Benedict IX resigned the supreme pontificate into the hands of the archpriest John Gratian (Gregory VI), Peter hailed the change with joy and wrote to the pope, urging him to deal with the scandals of the church in Italy, especially with the evil bishops of Pesaro, of Città di Castello, and of Fano (see BENEDICT IX; GREGORY VI.) He was present in Rome when Clement II crowned Henry III and his wife Agnes, and he also attended a synod held at the Lateran in the first days of 1047, in which decrees were passed against simony. After this he returned to his hermitage (see CLEMENT II; DAMASUS II). Pope St. Leo IX was solemnly enthroned at Rome, 12 Feb., 1049, to succeed Damasus II, and about two years later Peter published his terrible treatise on the vices of the clergy, the "Liber Gomorrhianus", dedicating it to the pope. It caused a great stir and aroused not a little enmity against its author. Even the pope, who had at first praised the work, was persuaded that it was exaggerated and his coldness drew from Damian a vigorous letter of protest. Meanwhile the question arose as to the validity of the ordinations of simoniacal clerics. the prior of Fonte-Avellana was appealed to an wrote (about 1053) a treatise, the "Liber Gratissimus", in favour of their validity, a work which, though much combatted at the time, was potent in deciding the question in their favour before the end of the twelfth century. In June, 1055, during the pontificate of Victor II, Damian attended a synod held at Florence, where simony and clerical incontinence were once more condemned. About two years later he fell ill at Fonte-Avellana and nearly died, but suddenly, after seven weeks of pain, recovered, as he believed, through a miracle.

During his illness the pope died, and Frederic, abbot of Monte Cassino, was elected as Stephen X. In the autumn of 1057, Stephen X determined to create Damian a cardinal. For a long time he resisted the offer, but was finally forced, under threat of excommunication, to accept, and was consecrated Cardinal-Bishop of Ostia on 30 Nov., 1057. In addition he was appointed administrator of the Diocese of Gubbio. The new cardinal was impressed with the great responsibilities of his office and wrote a stirring letter to his brother-cardinals, exhorting them to shine by their example before all. Four months later Pope Stephen died at Florence and the Church was once more distracted by schism. The Cardinal of Ostia was vigorous in his opposition to the antipope Benedict X, but force was on the side of the intruder and Damian retired to Fonte-Avallana. (See NICHOLAS II; GREGORY VII.)

About the end of the year 1059 Peter was sent as legate to Milan by Nicholas II. The Church at Milan had been, for some time, the prey of simony and incontinence. So bad was the state of things, that benefices were openly bought and sold and the clergy publicly "married" the women they lived with. But the faithful of Milan, led by St. Ariald the Deacon and St. Anselm, Bishop of Lucca, strove hard to remedy these evils. At length the contest between the two parties became so bitter that an appeal was made to the Holy See to decide the matter. Nicholas II sent Damian and the Bishop of Lucca as his legates. But now the party of the irregular clerics took alarm and raised the cry that Rome had no authority over Milan. At once peter took action. Boldly confronting the rioters in the cathedral, he proved to them the authority of the Holy See with such effect that all parties submitted to his decision. He exacted first a solemn oath from the archbishop and all his clergy that for the future no preferment should be paid for; then, imposing a penance on all who had been guilty, he re-instated in their benefices all who under took to live continently. This prudent decision was attacked by some of the rigourists at Rome, but was not reversed. Unfortunately, on the death of Nicholas II, the same disputes broke out; nor were they finally settled till after the martyrdom of St. Ariald in 1066. Meanwhile Peter was in vain pleading to be released from the cares of his office. Neither Nicholas II nor Hildebrand would consent to spare him.

In July, 1061, the pope died and once more a schism ensued. Damian used all his powers to persuade the antipope Cadalous to withdraw, but to no purpose. Finally Hanno, the Regent of Germany, summoned a council at Augsburg at which a long argument by St. Peter Damian was read and greatly contributed to the decision in favour of Alexander II. In 1063 the pope held a synod at Rome, at which Damian was appointed legate to settle the dispute between the Abbey of Cluny and the Bishop of Mâcon. He proceeded to France, summoned a council at Châlon-sur-Saône, proved the justice of the contentions of Cluny, settled other questions at issue in the Church of France, and returned in the autumn to Fonte-Avellana. While he was in France the antipope Cadalous had again become active in his attempts to gain Rome, and Damian brought upon himself a sharp reproof from Alexander and Hildebrand for twice imprudently appealing to the royal power to judge the case anew. In 1067 the cardinal was sent to Florence to settle the dispute between the bishop and the monks of Vallombrosa, who accused the former of simony. His efforts, however, were not successful, largely because he misjudged the case and threw the weight of his authority on the side of the bishop. The matter was not settled till the following year by the pope in person. In 1069 Damian went as the pope's legate to Germany to prevent King Henry from repudiating his wife Bertha. This task he accomplished at a council at Frankfort and returned to Fonte-Avellana, were he was left in peace for two years.

Early in 1072 he was sent to Ravenna to reconcile its inhabitants to the Holy See, they having been excommunicated for supporting their archbishop in his adhesion to the schism of Cadalous. On his return thence he was seized with fever near Faenza. He lay ill for a week at the monastery of Santa Maria degl'Angeli, now Santa Maria Vecchia. On the night preceding the feast of the Chair of St. Peter at Antioch, he ordered the office of the feast to be recited and at the end of the Lauds he died. He was at once buried in the monastery church, lest others should claim his relics. Six times has his body been translated, each time to a more splendid resting-place. It now lies in a chapel dedicated to the saint in the cathedral of Faenza in 1898. No formal canonization ever took place, but his cultas has existed since his death at Faenza, at Fonte-Avellana, at Monte Cassino, and at Cluny. In 1823 Leo XII extended his feast (23 Feb.) to the whole Church and pronounced him a Doctor of the Church. The saint is represented in art as a cardinal bearing a discipline in his hand; also sometimes he is depicted as a pilgrim holding a papal Bull, to signify his many legations.

Bibliography

Acta SS. Boll., III, Feb. (Venice, 1736), 406-27; BIRON, St. Pierre Damien, 1007-72 (Paris, 1908); CAPECELATRO, Storia di San Pier Damiano (Rome, 1887); KLEINERMANNS, Der heilige Petrus Damiani (Steyl, 1882); LADERCHI, Vita S. Petri Damiani (3 vols., Rome, 1702); MABILLON, Acta SS. O.S.B., Sæc. VI, P. ii (Venice, 1733), 253-273; MARTIN, Saint Léon IX 1002-54 (Paris, 1904); MIGNE, Dictionnaire de Patrologie, V (Paris, 1864), 959-1000; P.L.., CXLIV, CXLV (Paris, 1867); MITTAREELLI ET COSTADONI, Annales Camaldulenses, II (Venice, 1756), 40-359; NEUKIRCH, Das Leben des Petrus Damiani . . . bis zur ... 1059 (Göttingen, 1875); PFÜLF, Damiani's Zwist mit Hildebrand in Stimmen aus Maria-Laach, XLI (1891), 281-307, 400-416, 508-525; ROTH, Der heilige Petrus Damiani, O.S.B., in Studien O.S.B., VII (1886), i, 110-134; ii, 357-374; iii, 43-66; iv, 321-336; VIII (1887), i, 56-64; ii, 210-216.

Fonte: The Catholic Encyclopedia, vol. XI, 1911, New York (http://www.newadvent.org/cathen/11764a.htm)

Holuxar
23-02-17, 19:56
23 febbraio 2017: GIOVEDÌ DI SESSAGESIMA; SAN PIER DAMIANI, CARDINALE, CONFESSORE E DOTTORE DELLA CHIESA e VIGILIA DI SAN MATTIA APOSTOLO…






“GIOVEDÌ DI SESSAGESIMA.”
Guéranger, L'anno liturgico - Giovedì di Sessagesima (http://www.unavoce-ve.it/pg-sess-gio.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-sess-gio.htm

“23 FEBBRAIO: SAN PIER DAMIANI, CARDINALE. CONFESSORE E DOTTORE DELLA CHIESA.”
Guéranger, L'anno liturgico - 23 febbraio. San Pier Damiani, Cardinale e Dottore della Chiesa (http://www.unavoce-ve.it/pg-23feb.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-23feb.htm

“23 FEBBRAIO: VIGILIA DI SAN MATTIA APOSTOLO.”
Guéranger, L'anno liturgico - 24 febbraio. San Mattia, Apostolo (http://www.unavoce-ve.it/pg-24feb.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-24feb.htm






23 febbraio (21 febbraio) - S. Pier Damiani, Vescovo e Dottore della Chiesa (https://forum.termometropolitico.it/337507-23-febbraio-21-febbraio-s-pier-damiani-vescovo-e-dottore-della-chiesa.html)
https://forum.termometropolitico.it/337507-23-febbraio-21-febbraio-s-pier-damiani-vescovo-e-dottore-della-chiesa.html
https://forum.termometropolitico.it/242153-l-omaggio-reverente-del-nostro-forum-san-pier-damiani.html
“(...) E' la volta di un grande santo medievale, San Pier Damiani, Vescovo e dottore della Chiesa.
Una delle tantissime massime di quest'uomo straordinario, fustigatore dei vizi del clero di allora, recita:
"se è bene rifilare una frustata per correggere un vizio... perchè non darne dieci, oppure cento, od anche mille... dato che il bene non è mai troppo"
Il corpo del santo, per la venerazione dei fedeli, si trova nel duomo di Faenza.
(…) Dal Dominus vobiscum, c. 5,6 e 10
Preghiera
Dio onnipotente, concedici di seguire con tutto l'impegno
gli insegnamenti e gli esempi di S. Pier Damiano;
affinchè, sempre fermi nel servizio di Cristo e della Chiesa,
possiamo essere guidati alle gioie dell'eternità.
Per Cristo nostro Signore - Amen.”
https://forum.termometropolitico.it/352613-24-febbraio-14-maggio-s-mattia-apostolo.html





San Pietro Damiani - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-pietro-damiani/)
http://www.sodalitium.biz/san-pietro-damiani/
“23 febbraio, San Pietro Damiani, Vescovo, Confessore e Dottore della Chiesa (Ravenna, 1007 – Faenza, 21 febbraio 1072). Fu monaco camaldolese, cardinale e vescovo di Ostia.
Preghiera di San Pietro Damiani per un moribondo
Ti raccomando, carissimo fratello; a Dio onnipotente ed a lui, del quale sei creatura, ti affido; affinché, quando avrai pagato, mediante la morte, il debito dell’umanità, ritorni al tuo Autore, che ti ha formato dal fango della terra. Perciò, all’anima tua che esce dal corpo, si faccia: incontro lo splendido corteo degli Angeli. Venga innanzi a te il senato degli Apostoli a giudicare; si muova ad incontrarti l’esercito trionfante dei Martiri; ti circondi la casta turba dei candidi Confessori; t’accolga il coro delle Vergini festanti; ti stringa al seno dei Patriarchi l’amplesso della beata requie; san Giuseppe, Patrono dolcissimo, dei moretti, t’infonda grande speranza; la santa Vergine Madre di Dio Maria rivolga benigna a te i suoi occhi; mite e giulivo il Cristo ti mostri il suo volto e conceda di ammetterti tra coloro che continuamente lo assistano. Possa tu ignorare gli orrori delle tenebre, lo stridore delle fiamme, lo strazio dei tormenti. Si ritiri da te il crudelissimo satana con i suoi satelliti e nella tua venuta, essendo tu in compagnia degli Angeli, tremi e fugga nell’immane caos della notte eterna. Si levi Iddio e siano dispersi i suoi nemici; fuggano quei che l’odiano dinanzi a lui. Come svanisce il fumo, svaniscano essi; come si scioglie la cera innanzi al fuoco, così periscano gli empi dinanzi a Dio: ed i giusti siano saziati ed esultino avanti a Dio. Sian perciò confuse e svergognate tutte le legioni infernali e i ministri di satana non osino ostacolare il tuo viaggio. Ti liberi dal tormento Cristo, che fu crocifisso per te. Ti liberi dalla morte eterna Cristo, che si degnò morire per te. Cristo Figlio di Dio vivo, ti ponga tra le sempre amene verzure del suo paradiso ed egli, vero Pastore, ti annoveri tra le sue pecore. Egli ti assolva da tutti i tuoi peccati e ti collochi alla sua destra, insieme con i suoi eletti. Vegga tu il tuo Redentore faccia a faccia e ministro sempre assiduo possa Tu contemplare con i beati occhi la manifestissima verità. Posto dunque tra le schiere dei Beati, si sazi dolcemente nella contemplazione divina, nei secoli dei secoli. Così sia.”


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/MaestrodelS.PierDamianistpeterdamian-168x300.jpg







“Carlo Di Pietro - Sursum Corda (https://www.facebook.com/carlomariadipietro/)
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare santa Romàna Vergine, la quale, battezzata dal Papa san Silvéstro, menò vita celeste nelle grotte e nelle spelonche, e rifulse per gloria di miracoli. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi le avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questa santa Vergine, ed a lei affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, santa Romàna Vergine possa essere mia avvocata e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.
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"23 FEBBRAIO 2017: GIOVEDÌ DI SESSAGESIMA
Nuovi castighi.
Dio aveva promesso a Noè che non avrebbe più punita la terra col diluvio. Ma la sua giustizia fu costretta più volte dalle nazioni ribelli a ricorrere ad un altro severo castigo, che ha molta analogia con quello del diluvio, e consiste nello scatenare contro di loro il flagello delle invasioni nemiche. Nel suo evolversi la storia ne presenta un elenco abbastanza eloquente; e sempre la divina Provvidenza fu giustificata nelle sue opere. Infatti, non essendo spesso le invasioni straniere che la conseguenza dei traviamenti dell'umanità, da se stesse attestano la somma equità del governo di Dio nel mondo.Non staremo qui ad enumerare il succedersi delle varie guerre, che la loro narrazione forma, per così dire, gli annali di tutta l'umanità: conquiste, soppressioni di razze, tramonti di nazioni, violenti annessioni di popoli, con sparizione d'ogni loro passato. Ricorderemo solo due grandi fatti del genere, che desolarono il mondo dopo l'èra cristiana e lo piegarono davanti a Dio.
La caduta di Roma.
L'Impero Romano aveva colmata la misura dei suoi delitti; l'adorazione della creatura e la sfrenata licenza dei costumi erano giunti al punto da corrompere e influenzare anche la nazioni conquistate. Il Cristianesimo riusciva a convertire gli uomini nell'impero, ma questo non poteva diventare cristiano. Allora Dio lo lasciò in balia del diluvio dei barbari, e così disparve nei flutti dell'invasione, che giunse fin sulla vetta del Campidoglio; al punto che gli stessi feroci esecutori della celeste vendetta, aggiudicandosene istintivamente il mandato, si definirono Flagello di Dio.

L'islamismo.
Più tardi, quando le nazioni cristiane d'Oriente ebbero stancata abbastanza la divina giustizia con le loro eresie, dal deserto dell'Arabia si rovesciò su di loro il diluvio dell'Islamismo. Questi cominciò ad inghiottire nei suoi gorghi le prime cristianità, senza risparmiare Gerusalemme, già bagnata dal sangue dei Martiri e testimone della Risurrezione dell'Uomo-Dio. Antiochia ed Alessandria s'inabissarono coi loro Patriarcati nell'ignominia della schiavitù. Costantinopoli a sua volta, che aveva del tutto esaurita la divina pazienza, divenne essa stessa la sede della Mezzaluna.
La moderna barbarie.
Ed ora è la nostra ora, o nazioni occidentali, se non torniamo a Dio Nostro Signore. Si sono già schiuse le caterrate del cielo e la marea minaccia di rovesciarsi sopra di noi. Non ha forse anche, nella nostra Europa, ogni carne seguita la via della corruzione, come ai giorni di Noè? Non abbiamo anche noi cospirato in ogni maniera contro il Signore ed il suo Cristo? Non abbiamo gridato, come l'empie nazioni di cui parla il Salmista: "Spezziamo le loro catene, gettiamo lungi da noi il loro giogo"? (Sal 2,3). Tremiamo, che non sia venuto il momento in cui, a dispetto del nostro orgoglio e dei fragili mezzi di difesa, Cristo sdegnato, al quale solamente appartengono i popoli, "ci governerà con verga di ferro e ci stritolerà come vaso d'argilla" (ivi, 9). Il tempo stringe. Approfittiamo del consiglio del Salmista: "Servite al Signore con timore; abbracciate la disciplina, che non s'adiri il Signore, e voi non vi perdiate fuori della retta via, quando ad un tratto divamperà l'ira sua" (ivi, 11-13).
da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 446-447."






“23 FEBBRAIO 2017: SAN PIER DAMIANI, CARDINALE. CONFESSORE E DOTTORE DELLA CHIESA.
Un Riformatore.
Ci si presenta oggi Pier Damiani, l'austero riformatore dei costumi cristiani nell'XI secolo, e precursore di san Gregorio VII. A lui risale in parte la gloria di quella magnifica rigenerazione che si formò nei giorni che cominciò il giudizio per la casa di Dio (1Pt 4,17). Levatesi a combattere i vizi attraverso la severa istituzione mo-nastica, Pietro si oppose come una diga al torrente dei disordini del suo tempo, e contribuì potentemente a preparare, estirpando i vizi, due secoli di fede ardente che ripararono l'onta del X secolo. La Chiesa ha riconosciuto tale scienza, zelo e grandezza d'animo negli scritti del santo Cardinale che, con un giudizio solenne, lo ha annoverato fra i suoi Dottori. Apostolo della penitenza, Pier Damiani ci chiama alla conversione in questi giorni: ascoltiamolo e mostriamoci docili alla sua voce.
VITA. - San Pietro nacque a Ravenna nel 1007. Dopo aver studiato ed insegnato a Ravenna e a Parma, entrò nel 1035 nell'eremitaggio di Fonte Avellana. Fatto priore verso il 1043, promosse numerose fondazioni, ch'egli stesso diresse e dove fece osservare la Regola di san Benedetto. Lottò molto contro la simonia, il libertinaggio del clero e le ingerenze del potere civile nel dominio religioso. Nel 1057 Stefano X lo nominò cardinale-Vescovo di Ostia. Lo vediamo al Concilio d'Asburgo nel 1063 fare deporre l'antipapa Onorio II, poi a Cluny ove difese le immunità monastiche contro il Vescovo di Macon. Nel 1065 otteneva di ritornare nel ritiro di Fonte Avellana per ritrovarvi la contemplazione e l'austerità d'un tempo; ma dovette ancora uscirne per andare a difendere la Chiesa. Morì il 22 febbraio 1072. Leone XIII ne estese il culto dall'Ordine monastico a tutta la Chiesa e gli diede il titolo di Dottore.
Zelo per la Chiesa.
Lo zelo della casa del Signore consumava la tua anima, o Pietro! Infatti, fosti dato alla Chiesa in un tempo in cui la malizia degli uomini le aveva tolto parte della sua bellezza. Ripieno dello spirito d'Elia, ti sforzasti di ridestare i servi del Padre di famiglia, che nel loro sonno avevano lasciato prevalere la zizzania nel campo. Sorsero così giorni migliori per la Sposa di Cristo; la virtù delle divine promesse di cui è depositarla si rivelò; e tu, amico dello Sposo (Gv 3,29), avesti la gloria d'avere potentemente contribuito a ridare alla casa di Dio il suo antico splendore. I prìncipi della terra avevano detto: Occupiamo come nostra eredità il santuario di Dio (Sal 82,13); ma tu lo preservasti dalle ingerenze secolari. La Chiesa, che dev'essere soprattutto libera, era diventata una vile serva agli ordini dei padroni del mondo. In tale crisi, i vizi ai quali la debolezza umana è così facilmente incline avevano insozzato il tempio. Ma il Signore si ricordò di colei cui tutto si donò, e, per rialzarla da tante rovine, si servì di braccia mortali; e tu fosti tra i primi ad essere scelto, o Pietro, ad aiutare Cristo nell'estirpazione di sì gravi mali. In attesa del giorno in cui Gregorio VII doveva prendere le Chiavi nelle sue mani forti e fedeli, i tuoi esempi e le tue fatiche gli prepararono la strada.
Ora che sei giunto al termine dei tuoi travagli, veglia sulla Chiesa di Dio con quello zelo che il Signore ha coronato in te. Dall'alto del cielo comunica ai pastori quell'apostolica forza senza la quale il male non retrocede. Mantieni puri i costumi sacerdotali, che sono il sale della terra (Mt 5,13). Mantieni saldi nelle pecorelle il rispetto, la fedeltà e l'obbedienza verso coloro che le guidano nei pascoli della salute. Tu, che, in mezzo ad un secolo corrotto, fosti non solo l'Apostolo, ma l'esempio vivente della penitenza cristiana, fa' che siamo solleciti a riparare con opere soddisfartene i nostri peccati e le pene che ci hanno meritato. Ravviva nelle anime nostre il ricordo delle sofferenze del Redentore, affinché troviamo nella sua dolorosa Passione una continua sorgente di pentimento e di speranza. Accresci anche la nostra fiducia in Maria, rifugio dei peccatori, e rendici partecipi della filiale tenerezza da cui ti mostrasti animato per lei, e dello zelo col quale predicasti le sue grandezze.
da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 824-826.”


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“Il 23 febbraio 1447 muore Papa Eugenio IV Coldulmer, Sommo Pontefice.”




“23 FEBBRAIO 2017: VIGILIA DI SAN MATTIA APOSTOLO.”


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Ligue Saint Amédée (https://www.facebook.com/SaintAmedee/?ref=page_internal&hc_ref=PAGES_TIMELINE&fref=nf)
"Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum]."
www.SaintAmedee.ch/ (http://www.saintamedee.ch/)
“23 Février : Saint Pierre Damien, Cardinal, Évêque d'Ostie (988-1072).”


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Luca, Sursum Corda!

Holuxar
23-02-18, 23:39
23 FEBBRAIO 2018: VENERDÌ DELLE QUATTRO TEMPORA DI QUARESIMA; SAN PIER DAMIANI, CARDINALE, CONFESSORE E DOTTORE DELLA CHIESA…



“23 FEBBRAIO: SAN PIER DAMIANI, CARDINALE. CONFESSORE E DOTTORE DELLA CHIESA.”
Guéranger, L'anno liturgico - 23 febbraio. San Pier Damiani, Cardinale e Dottore della Chiesa
Guéranger, L'anno liturgico - 23 febbraio. San Pier Damiani, Cardinale e Dottore della Chiesa (http://www.unavoce-ve.it/pg-23feb.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-23feb.htm

“23 FEBBRAIO: VIGILIA DI SAN MATTIA APOSTOLO.”
Guéranger, L'anno liturgico - 24 febbraio. San Mattia, Apostolo
Guéranger, L'anno liturgico - 24 febbraio. San Mattia, Apostolo (http://www.unavoce-ve.it/pg-24feb.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-24feb.htm

Guéranger, L'anno liturgico - Venerdì delle Quattro Tempora di Quaresima (http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-4temp-ven.htm)
"VENERDÌ DELLE QUATTRO TEMPORA DI QUARESIMA."
http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-4temp-ven.htm





San Pietro Damiani - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-pietro-damiani/)
http://www.sodalitium.biz/san-pietro-damiani/
“23 febbraio, San Pietro Damiani, Vescovo, Confessore e Dottore della Chiesa (Ravenna, 1007 – Faenza, 21 febbraio 1072). Fu monaco camaldolese, cardinale e vescovo di Ostia.
Preghiera di San Pietro Damiani per un moribondo.
Ti raccomando, carissimo fratello; a Dio onnipotente ed a lui, del quale sei creatura, ti affido; affinché, quando avrai pagato, mediante la morte, il debito dell’umanità, ritorni al tuo Autore, che ti ha formato dal fango della terra. Perciò, all’anima tua che esce dal corpo, si faccia: incontro lo splendido corteo degli Angeli. Venga innanzi a te il senato degli Apostoli a giudicare; si muova ad incontrarti l’esercito trionfante dei Martiri; ti circondi la casta turba dei candidi Confessori; t’accolga il coro delle Vergini festanti; ti stringa al seno dei Patriarchi l’amplesso della beata requie; san Giuseppe, Patrono dolcissimo, dei moretti, t’infonda grande speranza; la santa Vergine Madre di Dio Maria rivolga benigna a te i suoi occhi; mite e giulivo il Cristo ti mostri il suo volto e conceda di ammetterti tra coloro che continuamente lo assistano. Possa tu ignorare gli orrori delle tenebre, lo stridore delle fiamme, lo strazio dei tormenti. Si ritiri da te il crudelissimo satana con i suoi satelliti e nella tua venuta, essendo tu in compagnia degli Angeli, tremi e fugga nell’immane caos della notte eterna. Si levi Iddio e siano dispersi i suoi nemici; fuggano quei che l’odiano dinanzi a lui. Come svanisce il fumo, svaniscano essi; come si scioglie la cera innanzi al fuoco, così periscano gli empi dinanzi a Dio: ed i giusti siano saziati ed esultino avanti a Dio. Sian perciò confuse e svergognate tutte le legioni infernali e i ministri di satana non osino ostacolare il tuo viaggio. Ti liberi dal tormento Cristo, che fu crocifisso per te. Ti liberi dalla morte eterna Cristo, che si degnò morire per te. Cristo Figlio di Dio vivo, ti ponga tra le sempre amene verzure del suo paradiso ed egli, vero Pastore, ti annoveri tra le sue pecore. Egli ti assolva da tutti i tuoi peccati e ti collochi alla sua destra, insieme con i suoi eletti. Vegga tu il tuo Redentore faccia a faccia e ministro sempre assiduo possa Tu contemplare con i beati occhi la manifestissima verità. Posto dunque tra le schiere dei Beati, si sazi dolcemente nella contemplazione divina, nei secoli dei secoli. Così sia.”


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Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/)
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"Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum]."
23 février : Saint Pierre Damien, Cardinal, Évêque d'Ostie (988-1072) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/23-fevrier-saint-pierre-damien-cardinal-eveque-dostie-988-1072)
“23 Février : Saint Pierre Damien, Cardinal, Évêque d'Ostie (988-1072).”


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“Mercredi 21, vendredi 23 et samedi 24 février 2018: Quatre Temps de Carême: JEÛNE ET ABSTINENCE.”

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"VENERDÌ: VIA CRUCIS tradizionale e pia"
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“23 FEBBRAIO 2018: SAN PIER DAMIANI, CARDINALE. CONFESSORE E DOTTORE DELLA CHIESA.”


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“Il 23 febbraio 1447 muore Papa Eugenio IV Condulmer, Sommo Pontefice.”




“23 febbraio 2018:VENERDÌ DELLE QUATTRO TEMPORA DI QUARESIMA.”


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“23 FEBBRAIO 2018: VIGILIA DI SAN MATTIA APOSTOLO.”


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Luca, Sursum Corda!

Holuxar
22-02-19, 00:44
21 FEBBRAIO 2019: Anniversario della morte (avvenuta il 21 febbraio 1513) di Papa Giulio II; SAN SEVERIANO, VESCOVO E MARTIRE…



San Severiano - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-severiano/)
http://www.sodalitium.biz/san-severiano/
«21 febbraio, San Severiano, Vescovo e Martire.
“A Scitopoli, in Palestina, san Severiano, Vescovo e Martire, il quale, essendosi fortemente opposto agli Eutichiani, fu ucciso con la spada”.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/severiano-1.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/severiano-1.jpg



"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
Domenica Septuagesima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=eW58hW30T5Y
V domenica d. Epifania (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=adVRJ95yZLk
V domenica d. Epifania - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=oJR8QmeMXOs
IV dom. dopo l'Epifania (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=tmgotU8TwQw
IV domenica dopo Epifania (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=BBMsKuQKlgQ
Purificazione della S. Vergine Maria (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=rS2tdVj3e_A
III dom. dopo l'Epifania
https://www.youtube.com/watch?v=vqLfMJ2qKmo
III domenica dopo l'Epifania - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=zHEiqmjKQNk
II domenica dopo l'Epifania - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=MtQwadP5PVs
Sacra Famiglia (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=M83o5Eohbdc
Epifania di N S G C - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=fUnwOAcw1Vs
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso».




https://forum.termometropolitico.it/337507-23-febbraio-21-febbraio-s-pier-damiani-vescovo-e-dottore-della-chiesa-2.html





https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»





https://www.sursumcorda.cloud/
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
«Carlo Di Pietro - Sursum Corda»
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/
https://www.sursumcorda.cloud/massime-e-meditazioni/la-questione-del-papa-eretico.html
https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri.html

«21 febbraio, San Severiano, Vescovo e Martire.
“A Scitopoli, in Palestina, san Severiano, Vescovo e Martire, il quale, essendosi fortemente opposto agli Eutichiani, fu uc­ciso con la spada”.
dalla bacheca di don Ugo Carandino.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/52422242_2101650113204720_10509583109849088_n.jpg? _nc_cat=109&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=e118bf32d7d07bc99691d357ecfffa88&oe=5CEFA466

«Il 21 febbraio 1794 il laicismo massonico in nome della "liberté-egalité-fraternité" condannava alla ghigliottina il sacerdote Noël Pinot, martire della fede beatificato da Pio XI nel 1926. dalla bacheca di Giuseppe Federici.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/52877972_2101652496537815_1251571994248347648_n.jp g?_nc_cat=101&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=98c906602419e2811e77794c771ee6d1&oe=5CF5C40E


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/52877972_2101652496537815_1251571994248347648_n.jp g?_nc_cat=101&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=98c906602419e2811e77794c771ee6d1&oe=5CF5C40E







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“21 febbraio 2019: GIOVEDÌ DI SETTUAGESIMA”

“Il 21 febbraio 1801 nasceva il Cardinale John Henry Newman.”
https://www.radiospada.org/page/1/?s=newman

“Il 21 febbraio 1513 muore Papa Giulio II della Rovere, gloria del Pontificato romano.”
https://www.radiospada.org/tag/giulio-ii-della-rovere/
https://www.radiospada.org/?s=Giulio+II
https://www.radiospada.org/2018/07/il-ritratto-di-giulio-ii-di-raffaello/
http://www.radiospada.org/2013/12/qui-radio-spada-giulio-ii-della-rovere-attualita-di-un-pontificato/
https://www.radiospada.org/2012/07/giulio-ii-papa-e-soldato/
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"Il 21 febbraio 1173 Papa Alessandro III canonizza Thomas Becket."
https://www.radiospada.org/2018/12/guelfismo-nero-san-tommaso-becket-per-la-legge-di-dio-sopra-la-legge-delluomo/
“Il 29 dicembre del 1170 il cervello di Thomas Becket imbrattava il pavimento del presbiterio di Canterbury. Episodio che tutti i cattolici ricordano. Ma non tutti amano ricordare per qual motivo gli sgherri dell’empio re Enrico trucidarono il Santo. Egli cadde per la difesa di quei privilegi ecclesiastici che avrebbe in seguito solennemente e infallibilmente difeso il grande e tanto calunniato Bonifacio VIII: la superiorità del Sacerdotium sul Regnum; la ingiustizia della tassazione dei beni ecclesiastici come diritto dello Stato; il foro ecclesiastico perché un laico non giudichi un chierico. Quindi meno ghibellinismo!
Per onorare la memoria di questo inclito martire della libertà della Chiesa (che non è la ereticale libertà religiosa) offriamo ai nostri lettori la magistrale resa teatrale che Thomas Stearns Eliot fece del martirio del Becket nel suo dramma Assassinio nella cattedrale (1935).”
https://www.radiospada.org/tag/thomas-becket/



https://www.radiospada.org/2019/02/difunde-tu-fe-catolica-la-divina-eucaristia-jesus-el-amor-infinito/
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Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/)
http://liguesaintamedee.ch/
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«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

21 février : Saint Sévérien, Evêque et Martyr (5ème siècle) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/21-fevrier-saint-severien)
“21 février : Saint Sévérien, Evêque et Martyr (5ème siècle)”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/4815/1878/9641/saint_severien_eveque_et_martyr.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/4815/1878/9641/saint_severien_eveque_et_martyr.jpg




Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
23-02-19, 23:12
22 FEBBRAIO 2019: CATTEDRA DI SAN PIETRO IN ANTIOCHIA…



«22 FEBBRAIO CATTEDRA DI SAN PIETRO IN ANTIOCHIA»
http://www.unavoce-ve.it/pg-22feb.htm



Il 18 gennaio 2019 è stata la Festa della Cattedra di san Pietro a Roma - festa istituita dal Papa Paolo IV (Gian Pietro Carafa, autore della bolla «Cum ex apostolatus officio» del 1559) nel 1558 contro gli errori degli eretici protestanti che mettevano in dubbio il soggiorno di san Pietro a Roma - v. qui:



“Guéranger, L'anno liturgico - 18 gennaio. Cattedra di san Pietro a Roma”
Guéranger, L'anno liturgico - 18 gennaio. Cattedra di san Pietro a Roma (http://www.unavoce-ve.it/pg-18gen.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-18gen.htm



Oggi 22 febbraio 2019 invece è appunto la Festa della CATTEDRA DI SAN PIETRO IN ANTIOCHIA…



«22 FEBBRAIO CATTEDRA DI SAN PIETRO IN ANTIOCHIA»
Guéranger, L'anno liturgico - 22 febbraio. Cattedra di san Pietro in Antiochia (http://www.unavoce-ve.it/pg-22feb.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-22feb.htm





Cattedra di San Pietro in Antiochia - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/cattedra-san-pietro-antiochia/)
http://www.sodalitium.biz/cattedra-san-pietro-antiochia/
«22 febbraio, Cattedra di San Pietro in Antiochia.
“Per la seconda volta la santa Chiesa festeggia la cattedra di Pietro; ma oggi, siamo invitati a venerare non più il suo Pontificato in Roma, ma il suo Episcopato ad Antiochia. La permanenza del Principe degli Apostoli in quest’ultima città fu per essa la più grande gloria che conobbe dalla sua fondazione; pertanto, questo periodo occupa un posto tanto rilevante nella vita di san Pietro da meritare d’essere celebrato dai cristiani.
Calma le tempeste, o Pietro, affinché i deboli non ne siano scossi; ottieni dal Signore che la residenza del tuo successore non venga mai interrotta nella città che tu eleggesti ed innalzasti a tanti onori. Se gli abitanti di questa città regina hanno meritato d’essere castigati perché dimentichi di ciò che ti devono, risparmiali per riguardo dell’universo cattolico, e fa’ che la loro fede, come al tempo in cui Paolo tuo fratello indirizzava la sua Epistola, torni ad essere famosa in tutto il mondo)” (Dom Prosper Guéranger).»
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"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
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“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
Domenica Septuagesima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=eW58hW30T5Y
V domenica d. Epifania (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=adVRJ95yZLk
V domenica d. Epifania - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=oJR8QmeMXOs
IV dom. dopo l'Epifania (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=tmgotU8TwQw
IV domenica dopo Epifania (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=BBMsKuQKlgQ
Purificazione della S. Vergine Maria (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=rS2tdVj3e_A
III dom. dopo l'Epifania
https://www.youtube.com/watch?v=vqLfMJ2qKmo
III domenica dopo l'Epifania - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=zHEiqmjKQNk
II domenica dopo l'Epifania - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=MtQwadP5PVs
Sacra Famiglia (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=M83o5Eohbdc
Epifania di N S G C - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=fUnwOAcw1Vs
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La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso».







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«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
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https://stateettenetetraditiones.blogspot.com/2019/02/cattedra-di-san-pietro-apostolo-ad.html?m=1
«venerdì 22 febbraio 2019
Cattedra di San Pietro Apostolo ad Antiochia
Doppio maggiore.
Paramenti bianchi.
La festa della Cattedra di San Pietro fu stabilita fin dal 354 per onorare la dignità di questo principe della Santa Chiesa, cui Nostro Signore Gesù Cristo affidò il potere delle chiavi, simbolo della suprema autorità.
La “Cathedra Petri” o “Sella gestatoria apostolicae confessionis” è il trono pontificale di San Pietro e dei suoi successori nell'Episcopato Romano, nella suprema guida di tutto il gregge di Nostro Signore Gesù Cristo, degli agnelli, delle pecorelle e delle pecore madri (Cfr. Joann 19:15-17). In essa stanno il basamento inconcusso dell'infallibile ed indefettibile Fede Cattolica, il fulcro necessario dell'unità del Cristianesimo, la pienezza del Sacerdozio e del Regno. La sua storia e la sua venerazione inizia fra i meandri dei cimiteri cristiani dell'Urbe nel III secolo. La Cattedra si venerò di seguito nel Battistero di San Damaso in Vaticano. È ora conservata nell'abside della Basilica Vaticana, racchiusa nel grande reliquiario berniniano, sicché nemmeno il Papa vi si può sedere, come usavano i sommi Pontefici fino al XVI secolo.
Sotto il nome di Natale Petri de Cathedra era celebrata una festa il 22 febbraio; ma, a causa della Quaresima, le chiese della Gallia presero l'abitudine di celebrarla il 18 gennaio. Le due usanze si svilupparono in modo parallelo; poi, finalmente, si perdette l'unità primitiva del loro significato e si ebbero due feste della Cattedra di San Pietro, la prima attribuita a Roma - quella del 18 gennaio -, la seconda attribuita a un'altra sede - in definitiva a quella d'Antiochia - il 22 febbraio.
La Chiesa romana, sino al XVI secolo, non celebrava che quest'ultima festa.
Poiché i Gentili, facendo degna penitenza, avevano preso il posto dei Giudei, Antiochia sostituì Gerusalemme e là San Pietro risiedette, prima di stabilire la sua Cattedra a Roma. A San Pietro che proclamò Gesù «il Cristo, Figlio di Dio vivente» (Evangelium) mentre tutta la Palestina insorgeva contro di lui, il divin Maestro affidò il potere di assolvere dai peccati, di chiudere le porte dell'inferno ed aprirci quelle del cielo (Evangelium). E il Capo della Santa Chiesa ci insegna nella sua Prima Epistola che «colla fede nello spargimento del sangue di Gesù Cristo, lo Spirito Santo ci santifica e ci riconcilia con il Padre». Si fa, inoltre, in questa Santa Messa la commemorazione di San Paolo Apostolo, subito dopo l'orazione della festa, perché la liturgia non separi quelli che furono giustamente chiamate le due colonne della Santa Chiesa.
Onoriamo oggi il Capo della Santa Chiesa, che continua in terra l'opera redentrice di Nostro Signore Gesù Cristo e preghiamolo di liberarci dai legami del peccato.
(Cfr. Festa della Cattedra di San Pietro Apostolo, blog Sardinia Tridentina)
Sermone di Sant'Agostino, Vescovo.
Sermone 15 sui Santi.
L'istituzione dell'odierna solennità ricevé dai nostri antenati il nome di Cattedra, perché è tradizione che Pietro, principe degli Apostoli, prendesse possesso quest'oggi della sua sede episcopale. I fedeli perciò, con ragione, celebrano l'origine di quella Sede onde l'Apostolo fu investito per la salute delle chiese con quelle parole del Signore: Tu sei Pietro, e su questa pietra io edificherò la mia Chiesa (Matt 16:18).
Il Signore dunque ha chiamato Pietro il fondamento della Chiesa: ed è perciò che la Chiesa venera giustamente questo fondamento sul quale poggia tutto l'edificio ecclesiastico. Quindi ben a ragione si dice nel Salmo ch'è stato letto: Lo esaltino nell'adunanza del popolo, e lo lodino nel consesso dei seniori (Ps 106.32). Benedetto Dio, che prescrive d'esaltare il beato Pietro Apostolo nell'adunanza dei fedeli; è giusto infatti che la Chiesa veneri questo fondamento per cui si sale al cielo.
Celebrando dunque quest'oggi l'origine della Cattedra, noi onoriamo il ministero sacerdotale. Le chiese si rendono questo mutuo onore, comprendendo esse che la Chiesa tanto più cresce in dignità, quanto più viene onorato il ministero sacerdotale. Avendo dunque una pia usanza introdotto giustamente nelle chiese questa solennità, mi meraviglio delle grandi proporzioni che ha preso oggi un pernicioso errore tutto pagano, di portare cioè sulle tombe dei defunti dei cibi e del vino, come se le anime, che hanno abbandonato i loro corpi, reclamassero questi cibi propri della carne.
La Santa Chiesa applica ai sommi Pontefici cristiani ciò che la Bibbia dice di Finees (Num 25).
INTROITUS
Eccli 45.30. Státuit ei Dóminus testaméntum pacis, et príncipem fecit eum: ut sit illi sacerdótii dígnitas in aetérnum. Ps 131:1. Meménto, Dómine, David: et omnis mansuetúdinis ejus. ℣. Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto. ℞. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, et in saecula saeculórum. Amen. Státuit ei Dóminus testaméntum pacis, et príncipem fecit eum: ut sit illi sacerdótii dígnitas in aetérnum.
Eccli 45.30. Il Signore ha stabilito con lui un'alleanza di pace e ne ha fatto un principe: e così durerà per sempre la sua dignità sacerdotale. Ps 131.1. Ricordati, Signore, di David e di tutta la pietà sua. ℣.Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. ℞. Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. Il Signore ha stabilito con lui un'alleanza di pace e ne ha fatto un principe: e così durerà per sempre la sua dignità sacerdotale.
Gloria
ORATIO
Orémus.
Deus, qui beáto Petro Apóstolo tuo, collátis clávibus regni coeléstis, ligándi atque solvéndi pontifícium tradidísti: concéde; ut, intercessiónis ejus auxílio, a peccatórum nostrórum néxibus liberémur: Qui vivis et regnas cum Deo Patre, in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
O Dio, che al tuo santo apostolo Pietro, consegnando le chiavi del regno dei cieli, hai dato il potere pontificale di legare e di sciogliere: concedi, a noi, con l'aiuto della sua intercessione, di essere liberati dalle catene dei nostri peccati. Tu che sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Si fa la commemorazione di San Paolo, Apostolo.
Orémus.
Deus, qui multitúdinem géntium beáti Pauli Apóstoli praedicatióne docuísti: da nobis, quaesumus; ut, cujus commemoratiónem cólimus, ejus apud te patrocínia sentiámus. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
O Dio, che con la predicazione del beato Paolo Apostolo hai ammaestrato una moltitudine di popoli pagani, concedici, mentre ne celebriamo la commemorazione, di sentire l'efficacia del suo patrocinio presso di Te. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
In Quaresima si fa la commemorazione della Feria.
LECTIO
Léctio Epístolae Beáti Petri Apóstoli.
1Petr 1:1-7.
Petrus, Apóstolus Jesu Christi, eléctis ádvenis dispersiónis Ponti, Galátiae, Cappadóciae, Asiae et Bithýniae secúndum praesciéntiam Dei Patris, in sanctificatiónem Spíritus, in obediéntiam, et aspersiónem sánguinis Jesu Christi: grátia vobis et pax multiplicétur. Benedíctus Deus et Pater Dómini nostri Jesu Christi, qui secúndum misericórdiam suam magnam regenerávit nos in spem vivam, per resurrectiónem Jesu Christi ex mórtuis, in hereditátem incorruptíbilem et incontaminátam et immarcescíbilem, conservátam in coelis in vobis, qui in virtúte Dei custodímini per fidem in salútem, parátam revelári in témpore novíssimo. In quo exsultábitis, módicum nunc si opórtet contristári in váriis tentatiónibus: ut probátio vestrae fídei multo pretiósior auro (quod per ignem probatur) inveniátur in laudem et glóriam et honórem, in revelatióne Jesu Christi, Dómini nostri.
Lettura dell'Epistola del Beato Pietro Apostolo.
1Petr 1:1-7.
Pietro, apostolo di Gesù Cristo, ai pellegrini sparsi nel Ponto, nella Galazia, nella Cappadocia, nell'Asia e nella Bitinia, eletti, secondo la prescienza di Dio Padre, mediante la santificazione dello Spirito, per obbedire a Cristo ed essere aspersi dal suo sangue: a voi grazia e pace in misura sempre più abbondante. Benedetto il Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo, il quale per sua grande misericordia ci fece rinascere, risuscitando Gesù Cristo da morte, a una vivente speranza, a una eredità incorruttibile, incontaminata e immarcescibile, riservata nei cieli per voi, che per la potenza di Dio siete custoditi, mediante la fede, in vista della salvezza ormai pronta per essere rivelata nell'ultimo tempo. Trasalite di gioia per questo, anche se adesso dovete essere molestati ancora un poco da prove di vario genere, affinché la genuinità della vostra fede, ben più preziosa dell'oro che perisce, ma che pure viene saggiato col fuoco, sia trovata in voi, a lode e gloria e onore, per il tempo della manifestazione di nostro Signore Gesù Cristo.
GRADUALE
Ps 106.32; 106.31. Exáltent eum in Ecclésia plebis: et in cáthedra seniórum laudent eum. ℣.Confiteántur Dómino misericórdiae ejus; et mirabília ejus fíliis hóminum.
Ps 106.32; 106.31. Lo esaltino nell'assemblea del popolo e lo lodino nel consesso degli anziani. ℣.Ringrazino il Signore per la sua bontà e per i suoi prodigi a favore degli uomini.
TRACTUS
Matt 16:18-19. Tu es Petrus, et super hanc petram aedificábo Ecclésiam meam. ℣. Et portae ínferi non praevalébunt advérsus eam: et tibi dabo claves regni coelórum. ℣. Quodcúmque ligáveris super terram, erit ligátum et in coelis. ℣. Et quodcúmque sólveris super terram, erit solútum et in coelis.
Matt 16:18-19. Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa. ℣. E le porte degli inferi non prevarranno contro di essa, e ti darò le chiavi del regno dei cieli. ℣. Tutto ciò che avrai legato sulla terra sarà legato anche nei cieli. ℣. E tutto ciò che avrai sciolto sulla terra sarà sciolto anche nei cieli.
Beato è San Pietro per aver elevato il suo sguardo oltre la natura, non guardando Nostro Signore Gesù Cristo con occhio umano, ma contemplando per rivelazione del Padre celeste il Figlio di Dio; beato è San Pietro che è stato giudicato degno di riconoscere per primo la divinità che è nel Cristo.
EVANGELIUM
Sequéntia ✠ sancti Evangélii secúndum Matthaeum.
Matt 16:13-19.
In illo témpore: Venit Jesus in partes Caesaréae Philíppi, et interrogábat discípulos suos, dicens: Quem dicunt hómines esse Fílium hóminis? At illi dixérunt: Alii Joánnem Baptístam, alii autem Elíam, alii vero Jeremíam aut unum ex prophétis. Dicit illis Jesus: Vos autem quem me esse dícitis? Respóndens Simon Petrus, dixit: Tu es Christus, Fílius Dei vivi. Respóndens autem Jesus, dixit ei: Beátus es, Simon Bar Jona: quia caro et sanguis non revelávit tibi, sed Pater meus, qui in coelis est. Et ego dico tibi, quia tu es Petrus, et super hanc petram aedificábo Ecclésiam meam, et portae ínferi non praevalébunt advérsus eam. Et tibi dabo claves regni coelórum. Et quodcúmque ligáveris super terram, erit ligátum et in coelis: et quodcúmque sólveris super terram, erit solútum et in coelis.
Seguito ✠ del santo Vangelo secondo Matteo.
Matt 16:13-19.
In quel tempo, Gesù, venuto nella zona di Cesarea di Filippo, interrogava i suoi discepoli: Chi dicono che sia il Figlio dell'uomo? Ed essi risposero: Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri ancora Geremia, o uno dei profeti. Disse loro Gesù: Ma voi, chi dite che io sia? Rispose Simon Pietro: Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente. E Gesù, in risposta, gli disse: Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, poiché non la carne e il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io dico a te che tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. E ti darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che avrai legato sulla terra sarà legato anche nei cieli, e tutto ciò che avrai sciolto sulla terra sarà sciolto anche nei cieli.
Omelia di San Leone, Papa.
Sermone 3 nell'anniversario della sua elezione, dopo il principio.
Il Signore domanda agli Apostoli, chi dicesse la gente ch'egli sia: e la loro risposta è comune finché essi esprimono l'incertezza dello spirito degli uomini. Ma appena interroga i discepoli sul proprio sentire, il primo in dignità fra gli Apostoli è il primo ancora a confessare il Signore. Ed avendo egli detto: Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente (Matt 16:16); Gesù gli rispose: Beato te, Simone, figlio di Giona, perché non te l'ha rivelato la natura e l'istinto, ma il Padre mio ch'è nei cieli (Matt 16:17). Vale a dire: Perciò tu sei beato, perché te l'ha insegnato il Padre mio; non sei stato ingannato dall'opinione terrena, ma te l'ha dichiarato l'ispirazione celeste: e non la natura e l'istinto mi ti han fatto conoscere, ma colui del quale sono il Figlio unigenito.
E io, continua, ti dico (Matt 16:18); cioè: Come il Padre mio ti ha manifestato la mia divinità, così io pure ti faccio conoscere la tua propria eccellenza. Perché tu sei Pietro: cioè: Mentre io sono la pietra inviolabile, la pietra angolare che di due popoli ne faccio uno, io il fondamento all'infuori del quale nessuno può porne altro; tuttavia anche tu sei pietra, essendo confermato dalla mia virtù, così che quanto m'appartiene di proprio, quanto al potere, ti sia comune per la mia partecipazione. E su questa pietra io edificherò la mia Chiesa, e le porte dell'inferno non prevarranno contro di lei (Matt 16:18): Su questa fortezza, dice, edificherò un tempio eterno; e la sublimità della mia Chiesa, che deve penetrare il cielo, si eleverà sulla fermezza di questa fede.
Le porte dell'inferno non impediranno mai questa confessione di Pietro, né la legheranno appunto le catene della morte; poiché questa parola è parola di vita. E come essa innalza al cielo i suoi confessori, così ne sommerge nell'inferno i negatori. Perciò dice al beatissimo Pietro: Ti darò le chiavi del regno dei cieli: e qualunque cosa legherai sulla terra, sarà legata anche nei cieli; e qualunque cosa scioglierai sulla terra, sarà sciolta anche nei cieli (Matt 16:19). Certo, questo potere fu comunicato anche agli altri Apostoli, e questo decreto costitutivo riguarda egualmente tutti i principi della Chiesa; ma confidando questa prerogativa, non senza motivo il Signore s'indirizza a uno solo, benché parli a tutti. Essa è affidata particolarmente a Pietro, perché Pietro è stabilito capo di tutti i pastori della Chiesa. Il privilegio dunque di Pietro sussiste in ogni giudizio portato in virtù della sua legittima autorità. E non c'è eccesso né di severità né di indulgenza, dove non si lega né si scioglie se non ciò che il beato Pietro avrà sciolto o legato.
Credo
OFFERTORIUM
Matt 16:18-19. Tu es Petrus, et super hanc petram aedificábo Ecclésiam meam: et portae inferi non praevalébunt advérsus eam: et tibi dabo claves regni coelórum.
Matt 16:18-19. Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa: e ti darò le chiavi del regno dei cieli.
SECRETA
Ecclésiae tuae, quaesumus, Dómine, preces et hóstias beáti Petri Apóstoli comméndet orátio: ut, quod pro illíus glória celebrámus, nobis prosit ad véniam. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
O Signore, la preghiera del santo apostolo Pietro raccomandi a te le suppliche e le offerte della tua Chiesa: e ciò che celebriamo a sua gloria giovi ad ottenerci il perdono. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Si fa la commemorazione di San Paolo, Apostolo.
Apóstoli tui Pauli précibus, Dómine, plebis tuae dona sanctífica: ut, quae tibi tuo grata sunt institúto, gratióra fiant patrocínio supplicántis. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Per le preghiere del tuo Apostolo Paolo santifica, o Signore, i doni del tuo popolo, affinché il sacrificio che Ti è già gradito per la tua istituzione, lo sia ancora più per il patrocinio di colui che Ti prega. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
In Quaresima si fa la commemorazione della Feria.
PRAEFATIO DE APOSTOLIS
Vere dignum et justum est, aequum et salutáre: Te, Dómine, supplíciter exoráre, ut gregem tuum, Pastor aetérne, non déseras: sed per beátos Apóstolos tuos contínua protectióne custódias. Ut iísdem rectóribus gubernétur, quos óperis tui vicários eídem contulísti praeésse pastóres. Et ídeo cum Angelis et Archángelis, cum Thronis et Dominatiónibus cumque omni milítia coeléstis exércitus hymnum glóriae tuae cánimus, sine fine dicéntes: Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus, Deus Sábaoth. Pleni sunt coeli et terra glória tua. Hosánna in excélsis. Benedíctus, qui venit in nómine Dómini. Hosánna in excélsis.
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza innalzare a te, Signore, la nostra preghiera. Ti supplichiamo, Pastore eterno: non abbandonare il tuo gregge, ma per mezzo dei tuoi Santi Apostoli custodiscilo e proteggilo sempre. Continui ad essere governato da quelli che tu stesso hai eletto vicari dell'opera tua, e hai costituito pastori. E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine dei Cori celesti, cantiamo con voce incessante l'inno della tua gloria: Santo, Santo, Santo il Signore Dio degli eserciti. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli.
COMMUNIO
Matt 16:18. Tu es Petrus, et super hanc petram aedificábo Ecclésiam meam.
Matt 16:18. Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa.
POSTCOMMUNIO
Orémus.
Laetíficet nos, Dómine, munus oblátum: ut, sicut in Apóstolo tuo Petro te mirábilem praedicámus; sic per illum tuae sumámus indulgéntiae largitátem. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
Ci sia fonte di grazia il sacrificio che ti abbiamo offerto, o Signore, affinché, come ti proclamiamo mirabile nel tuo Apostolo Pietro, così riceviamo, per suo merito, l'abbondanza del tuo perdono. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Si fa la commemorazione di San Paolo, Apostolo.
Orémus.
Sanctificáti, Dómine, salutári mystério: quaesumus; ut nobis ejus non desit orátio, cujus nos donásti patrocínio gubernari. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
Santificati, o Signore, dal mistero della salvezza, Ti preghiamo che non ci venga mai meno la preghiera di colui che ci hai dato per patrono e per guida. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.»

“Gian Lorenzo Bernini, Cattedra di San Pietro, Basilica di San Pietro, Città del Vaticano, 1656-1665.”
https://1.bp.blogspot.com/-esyz0l9ru_A/XGxQ7so6Z5I/AAAAAAAAAqQ/WUbLLLatr2sakvrGj4YR4aNOTHZ5rvYpQCLcBGAs/s1600/Cattedra%2Bdi%2BSan%2BPietro.jpg

“Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino, La Cattedra di San Pietro, Pinacoteca Civica Il Guercino, Cento (Emilia-Romagna), 1618.”
https://2.bp.blogspot.com/-XD8RiM9YQc0/XGxSqUQuWWI/AAAAAAAAAqc/Ej2fdD7PqH07A1Iy6kHCrZMvpfW62mmlACLcBGAs/s1600/La%2BCattedra%2Bdi%2BSan%2BPietro.jpg


https://2.bp.blogspot.com/-XD8RiM9YQc0/XGxSqUQuWWI/AAAAAAAAAqc/Ej2fdD7PqH07A1Iy6kHCrZMvpfW62mmlACLcBGAs/s1600/La%2BCattedra%2Bdi%2BSan%2BPietro.jpg







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A. M. "«Su questa forza, costruirò un tempio eterno; e la sublimità della mia Chiesa che deve penetrare il Cielo, si alzerà sulla fermezza di questa credenza. Infatti, questa parola è una parola di vita. E siccome trascina verso il Cielo i suoi confessori, immerge i suoi negatori in Inferno.»
Commenti di San Leone su « Edificherò la mia Chiesa».
Oggi, celebriamo la Cattedra del San Pietro ad Antiochia, la seconda dopo quella di Gerusalemme e prima di quella di Roma. Fu ad Antiochia che i fedeli furono chiamati per la prima volta " Cristiani." Che questa festa ci ricordi l'importanza capitale della fede per restare in unione di pensiero con Dio. Ma si sa anche che la fede esige le buone opere per restare in unione di cuore con Dio.»"







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«Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare santa Margherita, del Terz’Ordine di san Francésco, la quale con ammirevole penitenza e con copiosissime lacrime incessantemente lavò le colpe della sua passata vita. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi le avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima, per i meriti di questa Santa penitente, ed a lei affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, santa Margherita possa essere mia avvocata e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.»

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“(...) Rimando al numero 55 della già citata rivista «Sodalitium», anno XVIII, n° 4, alla pagina 27, approfondimento: «L’elezione del Papa»; anche numero 56.”
(...) Così fanno molti fallibilisti contemporanei affetti da una sorta di citazionismo isterico e grossolano, sovente a detrimento della reputazione di san Bellarmino: usano, contro il Papato e contro la Chiesa, pezzi del De Romano Pontifice, verosimilmente senza averlo mai nemmeno visto o toccato. Si legga la preziosa confutazione di don Antony Cekada in «L’argomento detto di “resistenza” di san Roberto Bellarmino: un altro mito tradizionalista», pubblicata sulla rivista «Sodalitium», anno XXI, numero 58, aprile 2005, pagine 23-25. (...)
Vi prego di non usare questi miei appunti contro la verità, contro la giustizia e contro le mie stesse intenzioni: non voglio essere citato! (...)”
https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri.html

«22 febbraio 1842. La difesa della Religione Cattolica, affidata alla Nostra fragilità dal supremo Principe dei pastori e dall’amorevolissimo Redentore del genere umano Gesù Cristo, e quella carità con la quale accogliamo tutti i popoli, le genti, le nazioni, Ci premono e Ci sollecitano a tal punto che non possiamo mai trascurare cosa alcuna che da Noi sia riconosciuta idonea a custodire intatto il deposito della fede e ad allontanare il flagello delle anime. Si sa per certo quale sia lo stato della Religione in Spagna e con quanta angoscia dell’animo Nostro siamo da molti anni costretti a piangere sulle funeste vicende della Chiesa in quel Regno. Eppure quel popolo, che non si è allontanato dai santissimi precetti dei suoi padri, è tenacemente dedito alla fede ortodossa; il clero in massima parte combatte con coraggio le battaglie del Signore e quasi tutti i sacri Vescovi, sebbene crudelmente perseguitati o addirittura espulsi, e colpiti da gravissime tribolazioni, si dedicano con ogni energia alla salvezza del loro gregge. Tuttavia non pochi uomini corrotti si ritrovano ivi congiunti in sordida alleanza e come flutti di mare in tempesta, spargendo la schiuma del loro disordine mentale, muovono la più truce guerra contro Cristo e i suoi Santi; dopo aver recato gravissimi danni alla Religione Cattolica, coltivano il delittuoso proposito di distruggerla, se fosse possibile. Sicuramente Noi, alzando la voce apostolica per dovere del Nostro ministero, non desistemmo dal deplorare pubblicamente le gravissime ferite inflitte alla Chiesa dal Governo di Madrid, e dichiarammo interamente nulli e vani tutti gli atti del potere civile emanati contro i diritti e le leggi della Chiesa stessa. Inoltre, con ogni espressione di dolore Ci lamentammo aspramente per le feroci ingiurie e le sciagure inflitte ai Venerabili Fratelli Vescovi di quel regno, alle sacre persone dell’uno e dell’altro clero; per gli atti esecrandi compiuti in luogo santo; per i beni ecclesiastici in modo sacrilego dilapidati, liquidati e aggiudicati al pubblico erario.
Da SS Gregorio XVI Catholicae Religionis.»





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«22 FEBBRAIO CATTEDRA DI SAN PIETRO IN ANTIOCHIA»
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«"Cristo non scelse come pietra angolare il geniale Paolo o il mistico Giovanni, ma un imbroglione, uno snob, un codardo: in una parola, un uomo.
E su quella pietra Egli ha edificato la Sua Chiesa, e le porte dell’Inferno non hanno prevalso su di essa.
Tutti gli imperi e tutti i regni sono crollati, per questa intrinseca e costante debolezza, che furono fondati da uomini forti su uomini forti.
Ma quest’unica cosa, la storica Chiesa cristiana, fu fondata su un uomo debole, e per questo motivo è indistruttibile.
Poiché nessuna catena è più forte del suo anello più debole" - Gilbert Keith Chesterton»
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“Il 22 febbraio 606 muore Papa Sabiniano, Sommo Pontefice”

“Il 22 febbraio 1281 Papa Martino IV de Brion viene esaltato al Sommo Pontificato”

“Il 22 febbraio 1300 Papa Bonifacio VIII, con la bolla "Antiquorum habet fida relatio", indiceva il primo Giubileo della storia della Chiesa.”

“22 febbraio 2019: VENERDÌ DI SETTUAGESIMA”






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Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/)
http://liguesaintamedee.ch/
https://www.facebook.com/SaintAmedee/
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

22 février : Chaire de saint Pierre à Antioche :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/22-fevrier-chaire-de-saint-pierre-a-antioche)
“22 février : Chaire de saint Pierre à Antioche”
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ONORE E GLORIA ETERNA A SAN PIETRO ED AL PONTIFICATO ROMANO!!!
Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!

Holuxar
24-02-19, 00:47
23 FEBBRAIO 2019: MARTIRIO DI SAN POLICARPO, VESCOVO; SAN PIER DAMIANI, CARDINALE, CONFESSORE E DOTTORE DELLA CHIESA…



«23 FEBBRAIO: SAN PIER DAMIANI, CARDINALE, CONFESSORE E DOTTORE DELLA CHIESA»
Guéranger, L'anno liturgico - 23 febbraio. San Pier Damiani, Cardinale e Dottore della Chiesa (http://www.unavoce-ve.it/pg-23feb.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-23feb.htm





San Pietro Damiani - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/san-pietro-damiani/)
http://www.sodalitium.biz/san-pietro-damiani/
«23 febbraio, San Pietro Damiani, Vescovo, Confessore e Dottore della Chiesa (Ravenna, 1007 – Faenza, 21 febbraio 1072).
“San Pier Damiàni, dell’Ordine dei Camaldolesi, Cardinale e Vescovo di Ostia, Confessore e Dottore della Chiesa, il quale nel giorno precedente volò al cielo”.
Preghiera di San Pietro Damiani per un moribondo:
Ti raccomando, carissimo fratello; a Dio onnipotente ed a lui, del quale sei creatura, ti affido; affinché, quando avrai pagato, mediante la morte, il debito dell’umanità, ritorni al tuo Autore, che ti ha formato dal fango della terra. Perciò, all’anima tua che esce dal corpo, si faccia: incontro lo splendido corteo degli Angeli. Venga innanzi a te il senato degli Apostoli a giudicare; si muova ad incontrarti l’esercito trionfante dei Martiri; ti circondi la casta turba dei candidi Confessori; t’accolga il coro delle Vergini festanti; ti stringa al seno dei Patriarchi l’amplesso della beata requie; san Giuseppe, Patrono dolcissimo, dei moretti, t’infonda grande speranza; la santa Vergine Madre di Dio Maria rivolga benigna a te i suoi occhi; mite e giulivo il Cristo ti mostri il suo volto e conceda di ammetterti tra coloro che continuamente lo assistano. Possa tu ignorare gli orrori delle tenebre, lo stridore delle fiamme, lo strazio dei tormenti. Si ritiri da te il crudelissimo satana con i suoi satelliti e nella tua venuta, essendo tu in compagnia degli Angeli, tremi e fugga nell’immane caos della notte eterna. Si levi Iddio e siano dispersi i suoi nemici; fuggano quei che l’odiano dinanzi a lui. Come svanisce il fumo, svaniscano essi; come si scioglie la cera innanzi al fuoco, così periscano gli empi dinanzi a Dio: ed i giusti siano saziati ed esultino avanti a Dio. Sian perciò confuse e svergognate tutte le legioni infernali e i ministri di satana non osino ostacolare il tuo viaggio. Ti liberi dal tormento Cristo, che fu crocifisso per te. Ti liberi dalla morte eterna Cristo, che si degnò morire per te. Cristo Figlio di Dio vivo, ti ponga tra le sempre amene verzure del suo paradiso ed egli, vero Pastore, ti annoveri tra le sue pecore. Egli ti assolva da tutti i tuoi peccati e ti collochi alla sua destra, insieme con i suoi eletti. Vegga tu il tuo Redentore faccia a faccia e ministro sempre assiduo possa Tu contemplare con i beati occhi la manifestissima verità. Posto dunque tra le schiere dei Beati, si sazi dolcemente nella contemplazione divina, nei secoli dei secoli. Così sia.»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/pier-damiani-1.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/pier-damiani-1.jpg



"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
Domenica Septuagesima (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=eW58hW30T5Y
V domenica d. Epifania (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=adVRJ95yZLk
V domenica d. Epifania - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=oJR8QmeMXOs
IV dom. dopo l'Epifania (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=tmgotU8TwQw
IV domenica dopo Epifania (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=BBMsKuQKlgQ
Purificazione della S. Vergine Maria (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=rS2tdVj3e_A
III dom. dopo l'Epifania
https://www.youtube.com/watch?v=vqLfMJ2qKmo
III domenica dopo l'Epifania - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=zHEiqmjKQNk
II domenica dopo l'Epifania - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=MtQwadP5PVs
Sacra Famiglia (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=M83o5Eohbdc
Epifania di N S G C - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=fUnwOAcw1Vs
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso».







https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
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https://stateettenetetraditiones.blogspot.com/2019/02/san-pier-damiani-vescovo-confessore-e.html?m=1
“sabato 23 febbraio 2019
San Pier Damiani Vescovo, Confessore e Dottore della Chiesa
Doppio.
Paramenti bianchi.
Pietro (o Piero), nato a Ravenna nel 1007 da genitori ragguardevoli, era ancora lattante quando fu rigettato dalla madre malcontenta di avere prole numerosa; ma una domestica raccoltolo mezzo morto e salvatolo, lo rese poi alla madre dopo averla richiamata a più umani sentimenti. Rimasto orfano di entrambi i genitori, fu ridotto a un duro servizio sotto l'aspra tutela di un fratello, quasi fosse un vile schiavo. Egli allora diede un bell'esempio di religione verso Dio e di pietà verso il padre, poiché, avendo trovato per caso una moneta, la impiegò non a sovvenire alla propria indigenza, ma la diede a un sacerdote perché offrisse il divin sacrificio per l'espiazione dell'anima di suo padre.
Lasciata la casa del fratello malvagio, venne accolto benevolmente dal fratello maggiore Damiano, arciprete di una grande ed importante pieve presso Ravenna; da questi, a quel che si dice, prese il soprannome (Damiani, cioè “di Damiano”) per riconoscenza di averne avuto i mezzi di fare i suoi studi. Infatti, venne per sua cura istruito nelle lettere, dapprima a Faenza (1022-1025) poi a Parma (1026-1032), e in questi studi in breve avanzò tanto da essere d'ammirazione ai maestri. Acquistatosi poi grande riputazione per l'ingegno e il successo nelle scienze liberali, le insegnò ancora con onore. Fu ordinato presbitero durante il periodo di insegnamento a Ravenna, forse tra il 1034-1035, ad opera dell'arcivescovo Gebeardo di Eichstätt.
Intanto per sottomettere il corpo alla ragione, portava un cilizio sotto le morbide vesti, perseverando con diligenza nei digiuni, nelle veglie e nelle preghiere. Sentendosi nell'ardore della giovinezza vivamente spinto dagli stimoli della carne, estingueva la notte queste fiamme ribelli della libidine immergendosi nelle acque ghiacciate di un fiume; di più costumava di visitare tutti i santuari famosi, e di recitare tutto il Salterio. Soccorreva assiduamente i poveri, li invitava spesso alla sua tavola, e li serviva colle sue proprie mani.
«Disprezzando i beni della terra» (Oratio) ed essendo desideroso di vita più perfetta, intorno all'anno 1035, entrò nel monastero camaldolese di osservanza benedettina di Avellana, nella diocesi di Gubbio (oggi diocesi di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola), dell'ordine dei monaci di Santa Croce di Fonte Avellana, fondato dal beato Ludolfo, discepolo di San Romualdo. Non molto dopo inviato dal suo abate al monastero di Pomposa (intorno al 1040) e poi a quello di San Vincenzo al Furlo o “di Pietra Pertusa” (intorno al 1042), edificò questi due cenobi colle sue sante prediche, colle belle istruzioni e colla sua maniera di vivere. Durante la sua permanenza al monastero di San Vincenzo al Furlo scrisse la Vita Romualdi attingendo alle notizie dirette di chi aveva personalmente conosciuto il monaco anacoreta.
Richiamato tra i suoi, verso la fine del 1043, dopo la morte dell'abate, fu messo a capo della comunità d'Avellana (Communio), e la rese sì prospera colle sue sante istituzioni e colle nuove case fondate in vari luoghi, che lo si ritenne con ragione come il secondo padre del suo ordine e il suo principale ornamento. Anche altri cenobi di diversi istituti, capitoli di canonici e gli stessi popoli provarono i salutari effetti della sollecitudine di Pietro. Fu utile alle città della diocesi di Urbino sotto più rapporti: soccorse il vescovo Teuzone in una circostanza gravissima e l'aiutò col consiglio e coll'opera nella buona amministrazione del suo vescovado. Egli si distinse nella contemplazione delle cose divine, nelle macerazioni corporali, e in altri esempi di provata santità.
«Lume delle anime, doveva esser messo sul candelabro» (Evangelium): infatti, mosso da queste cose, il sommo Pontefice Stefano IX lo creò, benché nolente e riluttante, cardinale di Santa Romana Chiesa e vescovo di Ostia (tra l'agosto-novembre 1057 e il 14 marzo 1058). Dignità che Pietro illustrò colle più splendide virtù e con opere degne del ministero episcopale.
In tempi difficilissimi fu di grande aiuto alla Chiesa Romana e ai sommi Pontefici colla sua scienza, colle legazioni e altre fatiche che intraprese. Partecipando alla vita di apostolo di Nostro Signore Gesù Cristo, combatté valorosamente fino alla morte l'eresia simoniaca e quella dei Nicolaiti. E dopo aver rimediato a questi mali, riconciliò la Chiesa di Milano con Roma. Si oppose con coraggio agli antipapi Benedetto X (già cardinale Giovanni dei conti di Tuscolo, detto Mincio) e Onorio II (già vescovo Pietro Cadalo); distornò Enrico IV, re di Germania, dal suo ingiusto progetto di divorzio colla moglie; ricondusse i Ravennati all'obbedienza dovuta al Romano Pontefice riconciliandoli colla Chiesa; diede ai canonici di Velletri leggi di vita più santa. Nella provincia di Urbino specialmente non c'è forse chiesa episcopale di cui Pietro non sia benemerito: quella di Gubbio che egli amministrò per qualche tempo e liberò da molti malanni; lo stesso fece con altre, quando occorse, come se fossero state affidate alle sue cure.
Rinunziato al cardinalato e alla dignità episcopale nel 1067, non rimise nulla dell'antica assiduità nel soccorrere il prossimo. Propagò il digiuno del venerdì in onore della Santa Croce di Nostro Signore Gesù Cristo, il piccolo Ufficio della Beata Vergine Maria Madre di Dio e il suo culto nel Sabato. Estese ancora l'uso di disciplinarsi per espiare i peccati commessi. Infine, illustre per santità, dottrina, miracoli e grandi opere, se ne volò a Nostro Signore Gesù Cristo, a Faenza, di ritorno dalla legazione di Ravenna, il 22 febbraio 1072. Il suo corpo fu sepolto ivi stesso dapprima nella Chiesa di Santa Maria Foris Portam (oggi Chiesa di Santa Maria ad Nives) presso il monastero dei Cistercensi, poi fu traslato definitivamente nella Cattedrale di San Pietro Apostolo sempre a Faenza. Sul suo sepolcro fece porre questo epitaffio, scritto dallo stesso Santo:
«Io fui nel mondo quel che tu sei ora; tu sarai quel che io ora sono:
non prestar fede alle cose che vedi destinate a perire;
sono segni frivoli che precedono la verità, sono brevi momenti cui segue l'eternità.
Vivi pensando alla morte perché tu possa vivere in eterno.
Tutto ciò che è presente, passa; resta invece quel che si avvicina.
Come ha ben provveduto chi ti ha lasciato, o mondo malvagio,
chi è morto prima col corpo alla carne che non con la carne al mondo!
Preferisci le cose celesti alle terrene, le eterne alle caduche.
L'anima libera torni al suo principio;
lo spirito salga in alto e torni a quella fonte da cui è scaturito,
disprezzi sotto di sé ciò che lo costringe in basso.
Ricordati di me, te ne prego; guarda pietoso le ceneri di Pietro;
con preghiere e gemiti dì: “Signore, perdonalo”»
(Pietro Peccatore)
Egli divenne celebre per molti miracoli, e vi riscuote ancora continua venerazione dal popolo. I Faentini avendo sperimentato più di una volta la sua protezione in critiche circostanze, lo scelsero per patrono presso Dio. Dunque, il sommo Pontefice Leone XII estese a tutta la Santa Chiesa, con decreto della Sacra Congregazione dei Riti del 1 ottobre 1828, l'Ufficio e la Santa Messa, che in suo onore già si celebrava in alcune diocesi e nell'ordine dei Camaldolesi, aggiungendo al titolo di Confessore Pontefice quello di Dottore della Chiesa. Imitiamo San Pier Damiani nel suo ardore per la penitenza.”

“Pietro Berrettini da Cortona, San Pier Damiani offre alla Beata Vergine Maria che gli appare il libro della regola, Collezione privata, 1629 circa.”
https://4.bp.blogspot.com/-_6isuC27mr0/XG5w9hIbHBI/AAAAAAAAAqw/B0SaDFekwVkFTedk7-QNPAgAgt3nUzlcwCLcBGAs/s1600/San%2BPier%2BDamiani.jpg


https://4.bp.blogspot.com/-_6isuC27mr0/XG5w9hIbHBI/AAAAAAAAAqw/B0SaDFekwVkFTedk7-QNPAgAgt3nUzlcwCLcBGAs/s1600/San%2BPier%2BDamiani.jpg


“Reliquie di San Pier Damiani nella Cattedrale di San Pietro Apostolo di Faenza (Emilia-Romagna).”
https://1.bp.blogspot.com/-qmXTyAWzn4M/XG53IljS1DI/AAAAAAAAAq8/Bs3KM2Iwq38oQ4KVn43UP6RqRpEILIf-QCEwYBhgL/s1600/San%2BPier%2BDamiani%2Btomba.jpg


https://1.bp.blogspot.com/-qmXTyAWzn4M/XG53IljS1DI/AAAAAAAAAq8/Bs3KM2Iwq38oQ4KVn43UP6RqRpEILIf-QCEwYBhgL/s1600/San%2BPier%2BDamiani%2Btomba.jpg


“Giuseppe Santini, San Pier Damiani, Museo Diocesano di Arte Sacra, Arezzo (Toscana), 1666.”
https://4.bp.blogspot.com/-TMZEeMucohM/XG6MH3Urt4I/AAAAAAAAArU/r7u9l7iOL38YdcmU0gKZ4mYc2IJJoSmGACLcBGAs/s1600/photo_2019-02-21_12-30-51.jpg


https://4.bp.blogspot.com/-TMZEeMucohM/XG6MH3Urt4I/AAAAAAAAArU/r7u9l7iOL38YdcmU0gKZ4mYc2IJJoSmGACLcBGAs/s1600/photo_2019-02-21_12-30-51.jpg







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«Carlo Di Pietro - Sursum Corda»
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«23 FEBBRAIO 2019: SAN PIER DAMIANI, CARDINALE. CONFESSORE E DOTTORE DELLA CHIESA»
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“Il 23 febbraio 1447 muore Papa Eugenio IV Coldulmer, Sommo Pontefice.”

“Il 23 febbraio del 303 Diocleziano Augusto, vinto dalle pressioni di Galerio Cesare e forte degli oracoli di Apollo Didimeo, dà principio alla grande persecuzione contro la Chiesa e contro i Cristiani. Si decise di dar inizio alla persecuzione il giorno dei Terminalia «quasi terminus imponeretur huic religioni» (Lact., De mort. persec., XII, 1). Vane speranze! Di lì a pochi anni il sangue dei Martiri avrebbe affogato a morte il paganesimo.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/52911224_2543646485665005_6673271252515291136_n.jp g?_nc_cat=107&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=460caf06984f50d2d48daff8ead82ce0&oe=5CEAAA85


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/52911224_2543646485665005_6673271252515291136_n.jp g?_nc_cat=107&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=460caf06984f50d2d48daff8ead82ce0&oe=5CEAAA85


“23 febbraio 2019: SABATO DI SETTUAGESIMA”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/53229471_2544254382270882_4450576366315765760_n.jp g?_nc_cat=104&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=82d182c76dbe5578d472556c9f8c6a5b&oe=5CE01072







Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/)
http://liguesaintamedee.ch/
https://www.facebook.com/SaintAmedee/
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

23 février : Saint Pierre Damien, Cardinal, Évêque d'Ostie (988-1072) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/23-fevrier-saint-pierre-damien)
“23 Février : Saint Pierre Damien, Cardinal, Évêque d'Ostie (988-1072).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/7315/1879/0495/saint_pierre_damien_cardinal.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/7315/1879/0495/saint_pierre_damien_cardinal.jpg




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Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!