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Visualizza Versione Completa : Massoneria: Documenti Massonici e Scomuniche della Chiesa



Vandeano (POL)
22-02-05, 18:09
Vorrei riaprire una discussione,altrove censurata e ridicolizzata,che mi sembra interessante per tutti !


Massoneria: Documenti Massonici e Scomuniche della Chiesa

Bolla di Papa Clemente XII
del 28 Aprile 1738.
.
Bolla emanata da Papa Clemente XII il 28 Aprile 1738, a venti anni di distanza dalla costituzione della Massoneria ufficiale, avvenuta in Londra nel 1717 (nota: rilevata dal libro Massoneria e Chiesa Cattolica, Aldo Chiarle, fonte massonica).

"-Condanna della società e delle associazioni segrete dette dei Liberi Muratori, sotto pena di scomunica immediata per questo solo fatto ...
(Punto 2) ... così per sbarrare la via tanto larga alla perpetuazione non punita dell'ingiustizia, anche in base ad altri motivi a noi noti, giusti e legittimi, abbiamo ritenuto giusto e abbiamo deciso di condannare e proibire le dette società, circoli, associazioni segrete, assemblee o bande clandestine note col nome di massoni ..., dopo aver interrogato la valentia di alcuni nostri Venerabili Fratelli, dei Cardinali della Santa Romana Chiesa come pure data la sicurezza raggiunta e la matura riflessione nella nostra sede e dalla pienezza del nostro potere apostolico così come noi li condanniamo e proscriviamo mediante questa nostra Ordinanza valevole per l'eternità.

3) Perciò, ordiniamo ad ogni singolo ed a tutti i fedeli cristiani - quale sia il loro stato, il
loro grado, la loro origine, il loro ordine, nobiltà, preminenza, siano essi laici o religiosi, appartenenti essi ad un ordine laico o religioso, più o meno autorevole - ed in virtù della
Santa Obbedienza che nessuno, sotto qualsiasi causa o pretesto, abbia l'audacia o la libertà di iscriversi nella detta società dei Massoni - o come altro possa chiamarsi - oppure diffonderla, appoggiarla, favorirla, accoglierla e nasconderla nei suoi edifici o abitazioni o altrove, farsi iscrivere oppure assistere ad una riunione, procurare né occasione né comodità per cui essi possano trovarsi in un posto qualsiasi, fornire loro una mano servile o consigli, aiuti o favori, in pubblico o in privato, direttamente o indirettamente, di per sé o attraverso un qualsiasi altro mezzo; ed ugualmente ordino che nessuno inciti altri, li istighi, li inviti, li persuada ad iscriversi a simili associazioni, ad aggiungersi loro, a tollerarle, ad assistervi, ad aiutarle in qualsiasi modo o a proteggerle, ma ordino loro di astenersi assolutamente da tali compagnie, assemblee, riunioni segrete, e dai loro nascondigli, sotto pena di scomunica per tutti i suddetti trasgressori, che vi incorrono per il solo fatto, senza altra spiegazione, e da questa scomunica nessuno potrà ricevere la grazia dell'assoluzione, se non da noi o dal Papa
allora regnante.

4) ... Pertanto nessuno osi contestare la nostra presente dichiarazione, scomunica, ordine, divieto ed interdizione o opporvisi con temerarietà."

Enciclica di Papa Leone XIII
"Humanum Genus", del 20 Aprile 1884.

" ... ma ai nostri tempi i partigiani della città malvagia ispirati e aiutati da quella società, che largamente diffusa piglia il nome di Società Massonica, pare che tutti cospirino insieme, e tentino le ultime prove.
Imperocché senza più dissimulare i loro disegni, insorgono con estrema audacia contro la sovranità di Dio; lavorano pubblicamente e a viso aperto a rovina della Santa Chiesa, con proponimento di spogliare affatto, se fosse possibile, i popoli cristiani dei benefizi recati al mondo da Gesù Cristo nostro Salvatore...
In sì grave rischio, in sì fiera ed accanita guerra al Cristianesimo, è dover Nostro mostrare il pericolo, additare i nemici, e resistere quanto possibile ai disegni e alle arti loro ... Chi fosse e a che mirasse questo capitale nemico ... lo compresero tosto i Romani Pontefici Nostri Antecessori, vigili scolte a salute del popolo Cristiano; e antivenendo col pensiero l'avvenire, dato quasi il segnale, ammonirono Principi e popoli non si lasciassero ingannare dalle astuzie e trame insidiose. -- Diede il primo avviso del pericolo Clemente XII (Cost. In Eminenti, 24 Aprile 1738); e la Costituzione di lui fu confermata e rinnovata da Benedetto XIV (Cost. Ecclesiam a Jesu Christo, 13 Settembre 1821); poi Leone XII con l'Apostolica Costituzione Quo Graviora (Cost. in data 13 Marzo 1825), abbracciando in questo punto gli atti e i decreti dei suoi Antecessori, li ratificò e suggellò con irrevocabile sanzione.
Nel senso medesimo parlarono Pio VIII (Encicl. Traditi, 13 Maggio 1829), Gregorio XVI (Encicl. Mirari, 15 Agosto 1832) e più volte Pio IX (Encicl. Qui Pluribus, 9 Novembre 1846; Alloc. Multiplices inter, 25 Settembre 1865, ecc.).
Imperocché da fatti giuridicamente accertati, da formali processi, da statuti, riti, giornali massonici pubblicati per le stampe, oltre alle non rare deposizioni dei complici stessi, essendosi venuto a chiaramente conoscere lo scopo e la natura
della sètta massonica, quest'Apostolica Sede alzò la voce, e denunziò al mondo, la sètta dei Massoni ...
Di che irritati i settari e credendo di poter, parte col disprezzo, parte con calunniose
menzogne sfuggire o scemare la forza di tali sentenze, accusarono d'ingiustizia o di
esagerazione i Papi, che le avevano pronunziate.
... Imperocché ... nel giro di un secolo e mezzo la Società Massonica propagossi con incredibile celerità; e traforandosi per via di audacia e d'inganni in tutti gli ordini civili,
incominciò ad esser potente in modo da parer quasi padrona degli Stati.
Da sì celere e tremenda propagazione ne sono seguiti a danno della Chiesa, della potestà civile, della pubblica salute, quei rovinosi effetti, che i Nostri Antecessori gran tempo innanzi avevano preveduti ...
Ora poi, ad esempio dei Nostri Predecessori, Ci siamo risoluti di prender direttamente di mira la stessa società Massonica nel complesso delle sue dottrine, dei suoi disegni, delle sue tendenze, delle sue opere, affinché, meglio conosciutane la malefica natura, ne sia schivato più cautamente il contagio.
Varie sono le sètte ... differenti di nome ... ( che ) ... convengono in sostanza con la sètta dei Framassoni, quasi centro comune, da cui muovono tutte e a cui tutte ritornano.
Imperocché la legge del segreto vi domina e molte sono le cose, che per inviolabile statuto debbonsi gelosamente tener celate, non solo agli estranei, ma ai più dei loro adepti: come, ad esempio, gli ultimi e veri loro intendimenti; i capi supremi e più
influenti; certe conventicole (a) più intime e segrete; le risoluzioni prese, ed il modo ed i
mezzi da eseguirle.
A questo mira quel divario di diritti, cariche, offici tra soci; quella gerarchica distinzione di classi e di gradi, e la rigorosa disciplina che li governa. Il candidato deve promettere, anzi d'ordinario, giurare espressamente di non rivelare giammai e a nessun patto gli affiliati, i contrassegni, le dottrine della sètta. Debbono inoltre gli iscritti promettere ai loro capi e maestri cieca ed assoluta obbedienza: che, ad un minimo cenno, ad un semplice motto, n'eseguiranno gli ordini ...
La ragione adunque evidentemente condanna le sètte Massoniche e le convince nemiche della giustizia e della naturale onestà. ... Or della Massonica sètta esiziali ed acerbissimi sono i frutti (Matteo 7:18) ... supremo intendimento dei Framassoni esser questo: distruggere da capo a fondo tutto l'ordine religioso e sociale qual fu creato dal Cristianesimo...
Questo per altro, che abbiamo detto o diremo, và inteso della sètta Massonica considerata in sé stessa, e in quanto abbraccia la gran famiglia delle affini e collegate società; non già dei singoli suoi seguaci. Nel numero dei quali può ben essere ve ne abbia non pochi , che, ... non piglino parte direttamente alle male opere di essa, e ne ignorino altresì lo scopo finale.
... Ora abbattuto o scalzato questo supremo fondamento (Nota: il Santo Padre parla della esistenza di Dio), forza è che vacillino anche molte verità di ordine naturale, come la libera creazione del mondo, il governo universale della provvidenza, l'immortalità dell'anima, la vita avvenire e sempiterna.
Scomparsi poi questi ... princìpi di natura ... è agevole il vedere che cosa sia per
addivenire il pubblico e il privato costume ... parliamo dei doveri che procedono dall'onestà naturale. Imperocché Iddio, creatore e provvido reggitore del mondo; la legge eterna, che comanda il rispetto e proibisce la violazione dell'ordine naturale; il fine ultimo degli uomini, posto di gran lunga al di sopra delle create cose, fuori di questa terra; son queste le sorgenti e i princìpi della giustizia e della moralità. I quali princìpi se... si tolgano via incontanente l'etica naturale non ha più né dove appoggiarsi né come sostenersi. E per fermo la morale, che sola ammettono i Framassoni, e che
vorrebbero educatrice unica della gioventù è quella che chiamano civile e indipendente ossia quella che prescinde affatto da ogni idea religiosa. Ma quanto sia povera, incerta, e ad ogni soffio di passione variabile cotesta morale lo dimostrano i dolorosi frutti, che già in parte appariscono.
Imperocché ovunque essa ha cominciato a dominare liberamente, dato lo sfratto all'educazione cristiana, la probità e integrità dei costumi scade rapidamente, orrende e mostruose opinioni levano la testa, e l'audacia dei delitti và crescendo in modo spaventoso.
... I Massoni, ripudiando ogni divina rivelazione, negano il peccato originale, e stimano non esser punto affievolito né inclinato al male il libero arbitrio ... E questa è la ragione, per cui vediamo offerte pubblicamente alle passioni tante attrattive ... ( e ) ... cercate avidamente tutte le lusinghe capaci di sedurre e addormentare la virtù. ... Imperocché gli uomini scaltriti ed accorti non trovando anime più docilmente servili di quelle già dome e fiaccate dalla tirannide delle passioni, vi fu nella sètta Massonica chi disse aperto e propose, doversi con ogni arte e accorgimento tirare le moltitudini a satollarsi di licenza: così le si avrebbero poi docile strumento ad ogni più audace disegno.
... Quanto al consorzio domestico ... il matrimonio non è altro che un contratto civile; può legittimamente rescindersi a volontà dei contraenti ... Nell'educare i figli non s'imponga religione alcuna: cresciuti in età ciascuno sia libero di scegliersi quella che più gli aggrada. Or questi princìpi i Framassoni li accettano senza riserva: e non pure li accettano, ma studiansi da gran tempo di fare in modo, che passino nei costumi e nell'
uso della vita.
Ad impossessarsi altresì della educazione dei giovinetti mira con unanime e tenace
proposito la sètta dei Massoni. Comprendono bene essi, che quell'età tenera e flessibile lasciasi figurare e piegare a loro talento, e però non esserci espediente più opportuno di questo per formare allo Stato cittadini tali, quali essi vagheggiano.
Quindi nell'opera di educare e istruire i fanciulli non lasciano ai ministri della Chiesa
parte alcuna né di direzione, né di vigilanza: e in molti luoghi si è già tanto innanzi, che l'educazione della gioventù è tutta in mano dei laici; e dall'insegnamento morale ogni idea è sbandita di quei grandissimi e santissimi doveri, che l'uomo congiungono a Dio.
... Similmente l'altra impresa, in cui tanto si travagliano i Massoni, di atterrare i precipui fondamenti della morale, e di farsi complici e cooperatori di chi, a guisa di bruto, vorrebbe lecito ciò che piace, altro non è che sospingere il genere umano alla più abbietta e ignominiosa degradazione.
... Preghiamo poi e supplichiamo voi, Venerabili Fratelli, che cooperiate con Noi ad estirpare questo rio veleno, che largamente serpeggia in seno agli Stati. A voi tocca difendere la gloria di Dio e la salvezza delle anime; tenendo, nel combattimento, questi due fini davanti agli occhi, non vi mancherà coraggio né fortezza. Il giudicare quali siano i più efficaci mezzi da superare gli ostacoli, è cosa che spetta alla prudenza vostra. Pur nondimeno trovando Noi conveniente al Nostro ministero l'additarvi alcuni dei mezzi più opportuni, la prima cosa da farsi si è togliere alla sètta Massonica le mentite sembianze, e renderle le sue proprie, ammaestrando con la voce, ed eziandio con Lettere Pastorali, i popoli, quali siano di tale società gli artifizi per blandire ed allettare; quali la perversità delle dottrine e la disonestà delle opere.
... Conforme dichiararono più volte i Nostri Predecessori, chiunque ha cara quanto deve
la professione cattolica e la propria salute, non si lusinghi mai di poter senza colpa iscriversi, per qualsivoglia ragione, alla sètta Massonica.
Niuno si lasci illudere alla simulata onestà; imperocché può ben parere a taluno che i Massoni nulla impongano di apertamente contrario alla fede e alla morale: ma essendo essenzialmente malvagio lo scopo e la natura di tali sètte, non può essere lecito di darvi il nome, né di aiutarle in qualsivoglia maniera.
... E' necessario in secondo luogo con assidui discorsi ed esortazioni mettere nel popolo l'amore e lo zelo dell'istruzione religiosa: e a tal fine molto raccomandiamo, che con ragionamenti opportuni a voce e in iscritto si spieghino i princìpi fondamentali di quelle santissime verità, nelle quali consiste la cristiana sapienza. Scopo di ciò è guarire con l'istruzione le menti, e premunirle contro le molteplici forme degli errori, e i vari allettamenti dei vizi, massime in questa grande licenza di scrivere ed insaziabile brama
d'imparare.
... può anche sperarsi questo prezioso frutto, di ricondurre gli animi alla libertà, alla
fraternità, alla uguaglianza: non quali va sognando assurdamente la sètta Massonica,
ma quali Gesù Cristo recò al mondo e Francesco nel mondo ravvivò. La libertà diciamo
dei Figliuoli di Dio, che affranca dal servaggio di Satana e dalle passioni, tiranni pessimi: la fraternità, che da Dio piglia origine, creatore e padre di tutti: l'uguaglianza che, fondata sulla giustizia e carità non distrugge tra gli uomini tutte le differenze, ma dalla varietà della vita, degli offici, delle inclinazioni, forma quell'accordo e quasi armonia, voluta da natura a utilità e dignità del civil consorzio ...
... Dato a Roma, presso San Pietro, il dì 20 Aprile 1884, anno VII del Nostro Pontificato.

Leone PP. XIII ".

Enciclica di Papa Leone XIII
"Dall'Alto", del 15 Ottobre 1890.

"Agli Italiani, sulla guerra che si fa alla Chiesa.

Dall'Alto dell'Apostolico seggio, dove la Provvidenza divina Ci ha collocato per vegliare alla salvezza di tutti i popoli, il Nostro sguardo sovente si posa sopra l'Italia,
nel cui seno Iddio per atto di singolare predilezione ha posto la sede del Suo Vicario, e dalla quale peraltro Ci vengono al presente molteplici e sensibilissime amarezze...
... oltreché dell'Indipendenza e dignità della Santa Sede, trattasi della
stessa Religione e della salute di tutta una nazione, e di tal nazione, che
fin dai primi tempi aprì il seno alla Fede cattolica e conservolla in ogni
tempo gelosamente.
Sembra incredibile, ma è pur vero:
siam giunti a tanto da dover temere
per questa nostra Italia la perdita della Fede...
... Come non fa tregua il nemico, così non conviene rimanere silenziosi od
inerti né a Noi né a voi ... Pastori... del gregge di Cristo, pel quale
dobbiamo esser pronti, se fia d'uopo, a tutto sacrificare, anche la vita.
Non diremo cose nuove, perché i fatti, quali accaddero, non si mutano...
Il sistema non è nuovo: ma è nuova l'audacia,
l'accanimento, la rapidità con cui si va ora attuando.
È il piano delle sétte, che si svolge ora in Italia, specialmente nella
parte che tocca la Chiesa e la Religione cattolica, collo scopo finale e
notorio di ridurla, se fosse possibile, al niente. Ora è superfluo fare il
processo alle sétte che diconsi massoniche: il giudizio è già fatto; i fini,
i mezzi, le dottrine, l'azione, tutto è conosciuto con certezza
indiscutibile. Invasate dallo spirito di Satana, di cui sono strumento,
ardono, come il loro ispiratore, di un odio mortale ed implacabile contro
Gesù Cristo e l'opera sua; e fanno ogni lor potere d'abbatterla od
incepparla.
Questa guerra al presente si combatte più che altrove in Italia, dove la
Religione cattolica ha gittate più profonde radici, e soprattutto in Roma,
dove è il centro della cattolica unità e la Sede del Pastore e Maestro
universale della Chiesa...
Giova riprendere fin dalle prime le diverse fasi di questa guerra. Si
cominciò col rovesciare sotto colore politico il Principato Civile dei Papi:
ma la caduta di esso nelle intenzioni segrete dei veri capi, apertamente poi
dichiarate, doveva servire a distruggere o almeno tenere in servitù il
supremo potere spirituale dei Romani Pontefici...
...Più tardi si volle esteso anche ai chierici l'obbligo del servizio
militare, colla necessaria conseguenza di ostacoli gravi e molteplici
frapposti alla recluta e alla conveniente formazione anche del Clero
secolare. Si misero le mani sul patrimonio ecclesiastico, parte
confiscandolo assolutamente, e parte caricandolo delle più enormi gravezze,
a fine d'impoverire il Clero e la Chiesa, e privar questa dei mezzi di cui
abbisognava quaggiù per vivere e promuovere istituzioni ed opere in aiuto
del suo divino apostolato(a). Lo hanno apertamente dichiarato gli stessi
settari: Per diminuire l'influenza del clero e delle associazioni clericali,
un solo mezzo efficace è da impiegare: spogliarli di tutti i loro beni e
ridurli ad una povertà completa.
D'altra parte l'azione dello Stato è tutta diretta per sé a cancellare dalla
nazione l'impronta religiosa e cristiana... Alla famiglia si è sottratta la
sua base e la sua costituzione religiosa col proclamare quello che chiamano
matrimonio civile e coll'istruzione che si vuole al tutto laica, dai primi
elementi fino all'insegnamento superiore delle Università: di guisa che le
nuove generazioni, per quanto dipende dallo Stato, sono come obbligate a
crescere senza alcuna idea di Religione; digiune affatto delle prime ed
essenziali nozioni dei loro doveri verso Dio. È questo un mettere la scure
alla radice, né saprebbe immaginarsi mezzo più universale e più efficace per
sottrarre all'influenza della Chiesa e della Fede la società, la famiglia,
gl'individui. Scalzare con tutti i mezzi il clericalismo (ossia il
cattolicismo) nelle sue fondamenta e nelle stesse sue sorgenti di vita, cioè
nella scuola e nella famiglia, è la dichiarazione autentica di scrittori
massonici.
Si dirà che ciò non avviene solo in Italia, ma che è un sistema di governo,
al quale gli Stati generalmente si conformano. Rispondiamo che questo non
distrugge, ma anzi conferma quanto Noi diciamo degl'intendimenti e dell'
azione della Massoneria in Italia. Sì, quel sistema è adottato e messo in
uso dovunque la Massoneria esercita la sua ampia e nefasta azione, e poiché
questa è largamente diffusa, così quel sistema anticristiano è pur
largamente applicato. Ma l'applicazione ne addiviene più rapida e generale e
si spinge più agli estremi in quei paesi i cui governi sono più sotto l'
azione della setta e meglio ne promuovono gl'interessi.
E per mala sorte
nel numero di questi paesi
è presentemente la nuova Italia...
Non è da oggi che essa soggiace all'influsso empio e malefico delle sètte:
ma da qualche tempo queste, addivenute assolutamente dominanti e
strapotenti, la tiranneggiano a lor talento. Qui l'indirizzo della pubblica
cosa, per ciò che concerne la religione, è tutto conforme alle aspirazioni
delle sètte: le quali, per attuarle, trovano nei depositari del pubblico
potere fautori dichiarati e facilmente docili strumenti.
Le leggi avverse alla Chiesa e le misure per essa offensive sono prima
proposte, decretate, risolute in seno alle adunanze settarie, e basta che
una cosa qualunque abbia una cotale, sebbene lontana, apparenza di far onta
o danno alla Chiesa, per vederla incontanente favorita e promossa...
... il significato è che si vuole ora sostituire alla Fede cattolica la
libertà più assoluta di esame, di critica, di pensiero e di coscienza, e si
sa bene ciò che significhi in bocca dei settari un tal linguaggio. Vennero a
mettere il suggello le dichiarazioni più esplicite fatte pubblicamente da
chi è capo del governo(b), dichiarazioni che suonano appunto così: la lotta
vera e reale, che il governo ha il merito di aver compreso, è la lotta tra
la Fede e la Chiesa da una parte, il libero esame e la ragione dall'altra.
Che la Chiesa cerchi pure di reagire, di incatenar di nuovo la ragione e la
libertà del pensiero e di vincere. Quanto al governo, in questa lotta, si
dichiara apertamente in favore della ragione contro la Fede, e si
attribuisce come compito proprio di far sì, che lo Stato italiano sia l'
espressione evidente di questa ragione e libertà; triste compito, che udimmo
testé in occasione analoga audacemente riaffermato.
Alla luce di tali fatti e di queste dichiarazioni torna più che mai evidente
che l'idea maestra, la quale, per ciò che tocca alla religione, presiede l'
andamento della cosa pubblica in Italia, si è la attuazione del programma
massonico. Si vede quanta parte ne fu già attuata, si sa quanta ancora ne
rimanga da attuare; e si può preveder con certezza che, fino a tanto che i
destini d'Italia saranno in mano di reggitori settari o ligi alle sette, se
ne spingerà l'attuazione più o meno rapidamente, secondo le circostanze,
fino al più completo sviluppo. La loro azione ora è diretta a raggiungere i
seguenti scopi, secondo i voti e le risoluzioni prese nelle loro assemblee
più autorevoli, voti e risoluzioni tutte ispirate da un odio a morte contro
la Chiesa. Abolizione nelle scuole di qualsiasi istruzione religiosa...
Applicazione rigorosa di tutte le leggi in vigore dirette ad assicurare l'
indipendenza assoluta della società civile dalle influenze clericali.
Osservanza rigorosa delle leggi che sopprimono le corporazioni religiose ed
uso di tutti i mezzi per renderle efficaci... Esclusione d'ogni elemento
cattolico e clericale da tutte le amministrazioni pubbliche, dalle opere
pie, dagli ospedali, dalle scuole, dai consigli nei quali si preparano i
destini della patria, dalle accademie, dai circoli, dalle associazioni, dai
comitati, dalle famiglie, esclusione da tutto, dovunque, per sempre. Invece
l'influenza massonica deve farsi sentire in tutte le circostanze della vita
sociale, e divenire padrona e arbitra di tutto. Con questo si spianerà la
via all'abolizione del Papato; così l'Italia sarà libera dal suo implacabile
e mortale nemico,
e Roma che fu in passato il centro della Teocrazia universale, sarà nell'
avvenire il centro della secolarizzazione universale,
d'onde deve essere proclamata in faccia
al mondo intero
la Magna Charta
della libertà umana.

Sono altrettante dichiarazioni, aspirazioni e risoluzioni autentiche di
frammassoni e delle loro assemblee.
Senza esagerare punto, è questo lo stato presente e l'avvenire che si
prevede per la Religione in Italia. Dissimularne la gravità sarebbe un
errore funesto. Riconoscerlo qual è, ed affrontarlo con evangelica prudenza
e fortezza, dedurne i doveri, che esso impone a tutti i Cattolici, e a noi
specialmente, che come Pastori dobbiamo vegliare su di essi e condurli a
salvezza, egli è entrare nelle mire della Provvidenza, e fare opera di
sapienza e di zelo pastorale...
Dato a Roma, presso San Pietro, il dì 15 ottobre 1890, anno XIII del Nostro
Pontificato.
LEONE PP. XIII."
"Massoneria alla sbarra",
ovvero: la Bibbia massonica.

Da: "Massoneria alla sbarra, sue vere origini, sua vera essenza", di Tommaso
Ventura, Ed. Atanor, 1961.

" Prefazione.
Molto è stato scritto pro e contro la Massoneria, ma sempre senza mai
precisarne la reale origine e penetrarne la reale essenza. A colmare
siffatta lacuna e a chiarire che la
Massoneria, costituitasi a Londra nel 1717 ed attualmente professata, è
fuori di
quell'umanesimo, nel quale la Massoneria autentica fu concepita e fu fatta,
abbiamo
compilato questa esegesi massonica, frutto di un pensiero lungamente
pensato, e la
pubblichiamo senza la trepidanza dei dubbiosi e senza l'orgoglio dei
presuntuosi, ma con la speranza che venga attentamente letta e
spregiudicatamente accolta, e con l'altra maggiore speranza, quella che,
sotto l'impulso della irresistibile forza della verità, la Massoneria
attualmente professata s'induca a tuffarsi nelle pure sorgenti dell'
umanesimo autentico, e di là dalla sua deformazione ritrovi se stessa;
diventi una di pensiero, di lingua di azione, e, -suprema auctoritas-, possa
e sappia essere d'intelligente sprone e d'illuminata guida alla umana
famiglia, avviandola verso una vita di vera libertà, di vera uguaglianza, di
vera fraternità.
Roma, gennaio 1961.

Tommaso Ventura.

...- Un libro rivelatore -
Di tanti e tanti libri ... uno solo, per quello che io sappia ha rivelato la
vera essenza
intima della Massoneria ed ha determinato la vera origine di essa,
precisandone il tempo
ed il luogo di sua formazione onde ha reso possibile ricostruire il suo
verace processo
storico e giustificare la sua ragione di essere. Il libro rivelatore ... è
di Ludovico Keller:
s'intitola -Le basi spirituali della Massoneria e la vita pubblica-, e porta
la sanzione della
-Unione dei Massoni tedeschi-, che ne 1911 ne curò la pubblicazione per aver
vinto il
premio a concorso per il miglior lavoro -sulla essenza e sulla storia della
Massoneria-.
In esso è ben specificato che la Massoneria,
in quanto alla sua essenza intima è prettamente -umanistica-,
caratterizzando l'umanesimo le sue idee fondamentali; ed
in quanto alla sua origine ebbe nascimento
in Roma nel secondo secolo avanti Cristo,
... e precisamente ... con la formazione di -Unioni Culturali- a fondo
iniziatico, delle quali ... il
più notevole fu il -Circolo di Scipione-, così denominato, perché centro di
esso fu Publio
Cornelio Scipione Emiliano, il distruttore di Cartagine ...
- Importanza della rivelazione di Keller -
... essa rivelazione ... avvertì con perfetta precisione che Massoneria ed
umanesimo ...
erano tutt'uno, tanto che a qualsiasi paese i massoni appartenessero, la
loro dottrina
veniva designata con la parola umanesimo; ed avvertì pure che l'umanesimo,
che si
identificava con la Massoneria, era proprio quello formatosi in Roma nel
secondo secolo
avanti Cristo: umanesimo, la cui concezione ideale ... non aveva alcunché di
comune
con ogni tipo di religione, ponendo esso in terra e non fuori della terra i
fini della vita
umana.
- Massoneria ed Umanesimo -
La Massoneria è infatti veramente umanesimo, tendendo essa alla -umanazione-
intera
dell'uomo, e come umanesimo va considerata sotto ogni rispetto ...
- L'Umanesimo non ebbe origine dal rinascimento -
E' perciò storicamente errato asserire ... che l'umanesimo ebbe origine da
quel vasto e
profondo movimento italiano di cultura, che fu designato con la
parola -Rinascimento-,
ed i cui due grandi termini furono Dante Alighieri che lo aprì, e
Giambattista Vico che lo
chiuse. Invero ... l'umanesimo apparve apertamente -due volte- in Italia, e
cioè nel
tempo in cui si formarono le Unioni culturali romane e nel periodo
del -Rinascimento-.
Il quale non fu che una voluta della spira, lo sviluppo sistematico e
decisivo dell'umanesimo delle Unioni culturali romane, che ... non cessò mai
di operare, anche quando dal tempo dell'Imperatore Giustiniano e per tutto
il Medio Evo fu costretto dal predominio della Chiesa a vivere all'ombra
delle Corporazioni di costruttori. Del resto lo stesso
termine -Rinascimento- significa qualcosa che
c'è stata già,
che ha cessato temporaneamente di esserci,
e che ritorna ad essere.

(Nota: curiosa corrispondenza con le parole dell'Apocalisse riguardanti la
Bestia... :
"La bestia che hai veduta era, e non è, e deve salire dall'abisso e andare
in perdizione. E quelli che abitano sulla terra i cui nomi non sono stati
scritti nel libro della vita fin dalla fondazione del mondo, si
maraviglieranno vedendo che la bestia era, e non è, e verrà di
nuovo." -Apocalisse 17:8-)

- La Massoneria nel suo divenire storico -
Nel suo divenire storico la Massoneria si è palesata come l'organo attivo
dell'umanesimo, come la milizia ordinata a guidare la umana famiglia ...
alla conquista della libertà ... della libertà come adempimento della
ragione disvelata a se stessa, perché lo scopo dell'uomo non è semplicemente
vivere, bensì vivere secondo ragione, e cioè vivere non come strumento ma
come essere libero, essendo la ragione in sé libertà, e non potendosi
assoggettare ad altri se non restando autonoma.
- L'opera della Massoneria -
E per il conseguimento di questa libertà, ch'è il fine ultimo della storia
umana ... la
Massoneria molto ha operato e molto ancora dovrà operare nel tempo e nello
spazio,
debellando superstizioni, pregiudizi, preconcetti ideologici; illuminando la
coscienza
degli uomini; avviando i popoli sempre più verso la età in cui essi, sciolti
da ogni dominio e tutela, siano misura di sé nel pensiero e nell'azione
sotto una guida direttrice comune, la ragione.
- La Massoneria è universale -
La Massoneria pertanto è universale quanto la umanità; è una grande scuola,
alla quale
tutti debbono molto nel campo del pensiero e dell'azione...
Essa è quindi sempre mobilitata per difendere i supremi valori umani, per
forgiare i nuovi destini della umanità contro le forze oscurantistiche...
- La Massoneria nacque con la lotta per la libertà -
... Nel fatto che cosa vuol dire essere liberi? Non certo il libero
arbitrio, che è vuoto;
neanche il determinismo che è un compromesso tra il libero arbitrio ed il
fato, e neppure
la libertà di esame che ogni uomo crede di possedere. Se la sensazione
organica è la
fonte di ogni idea fu ben detto che la libertà di esame è una gratuita
affermazione, allorché manca la neutralità dell'osservatore, in quanto non i
sensi sono bugiardi, ma le sensazioni che vengono elaborate nei centri
coscienti dell'uomo, perché contraffatte dai pregiudizi che egli ha,
storici, razziali, nazionali, familiari, scolastici, scientifici, morali,
religiosi.
La libertà è l'assoluta autonomia della ragione. Essere liberi ... vuol dire
sottrarsi dalla
schiavitù dei pregiudizi, delle superstizioni, dei preconcetti ideologici;
vuol dire essere
dominatori di ogni stato passionale, perché le passioni sono patologiche e
morbose; vuol dire essere non semplicemente ragionevoli ma ragionanti; vuol
dire considerare la propria semenza, non superare il termine della propria
natura; vuol dire celebrare la signoria della ragione, perché fuori della
ragione si trova la stupidità, la pervicacia, la mollezza, la licenza, la
matta bestialità ... perché i popoli, quando hanno chiesto la libertà ...
hanno inteso ottenere ... la signoria della ragione, sdegnosa di dommi, di
sillabi, di quantità irrazionali. Vivere secondo ragione ... ecco tutto il
contenuto vero della libertà individuale e politica.
... nell'Oriente, in luogo del pensiero, prevalsero la immaginazione e la
fantasia, fattori
della tradizione e basi di tutte le religioni.
... L'epicuresimo a sua volta ... considerò l'universo come il prodotto dell
'incontro di
atomi, indipendenti l'uno dall' altro, esistenti a se e per se, funzionanti
per se ... Quindi
combatté in primis tutto il sistema di errori, che tormentavano l'uomo: gli
Dei, la morte
l'oltretomba, affermando che non v'era capriccio divino, né divina
provvidenza che potesse turbare l'ordine della natura; che non si doveva
aver terrore della morte, non essendo essa che la dissoluzione degli atomi,
con i quali svaporavano la personalità e la coscienza; che non si doveva
pensare ad un oltretomba, perché dopo morte l'uomo ritornava quello che era
prima di nascere: nulla.
- L' attività delle Unioni Culturali Romane -
Duplice ... fu l'attività esplicata dalle Unioni culturali romane.
L'attività -palese- ebbe carattere prettamente letterario e fu
rivolta a produrre una letteratura sia corretta nello stile artistico e
nella lingua, sia come mezzo di affinamento intellettuale morale e civile
dell' uomo;
l' attività -recondita- fu altamente umanistica, esortando l'uomo
a -purificarsi-; a non sciupare le proprie forze nel traffico, nelle
commozioni violente e senzuali (nota: giusto -senzuali-), nel pesante
cerimoniale religioso e ad agire nella vita non in subordinazione ad un
altro uomo ma alla equità ed alla ragione ...
-Perché fu recondita l'attività umanistica -
(Nota a precisazione : "recondita" vuol dire: nascosta.)
E fu recondita l'attività umanistica delle surriferite Unioni culturali
romane, in quanto ...
l'ambiente politico-religioso di allora non consentiva alcuna innovazione,
tanto è vero che un senatoconsulto del 150 avanti Cristo aveva proscritto
ogni dottrina eterodossa, come dissolvitrice del costume, della religione e
dello Stato romani. Onde l'attività umanistica dové essere esercitata in
luoghi sotterranei, detti -Latomie- e più propriamente -Logge-.
- Roma, culla della Massoneria -
In Roma dunque ebbe culla la Massoneria;
e si deve essere sentitamente grati all'eminente Ludovico Keller, se, grazie
alla sua dotta esegesi storica massonica,
si può con legittimo orgoglio rivendicare la origine tutta italiana della
Massoneria.
- Dottrina delle Unioni Culturali Romane -
Il principio fondamentale, che assunsero le Unioni culturali romane, fu il
dovere che l'uomo dovesse riconoscere in ogni uomo il suo simile, che l'uomo
dovesse vedere in tutti gli uomini se stesso, che l'uomo dovesse sentire nel
proprio Io la umanità ... Esse cercarono d'indirizzare l'uomo a conoscere se
stesso, giusta il classico -nosce te ipsum-; a purificarsi ed a
perfezionarsi, liberandosi da tutti i turbamenti prodotti dalle false
opinioni, dai pregiudizi, dalle superstizioni; contendendo nel dominio della
ragione gli appetiti e le passioni, onde potesse sentirsi restituito al suo
destino, alla sua libertà, nella vita, non oltre, e potesse agire in modo
che la utilità personale s'identificasse con la comune utilità. Tale compito
venne racchiuso nella espressione comprensiva -humanitas-, accompagnata con
le parole ausiliarie -liberalitas-, -virtus-, -fraternitas- (libertà, virtù,
fraternità), proprio le parole, che costituiscono la trilogia massonica,
sintetizzante tutto un credo di alto contenuto umano; che furono poi il
vessillo dato da Luigi Claudio di Saint Martin alla grande rivoluzione
francese, e che è bene intendere nel loro vero concetto umanistico, perché,
secondo la diversa determinazione di esso concetto, variano gli aspetti
della vita umana nel campo civile, politico, economico, sociale.
- La Massoneria non è associazione apolitica -
Da quanto si è detto chiaro emerge che la Massoneria non è -come si crede-
un'associazione apolitica, perché essa è una -forza critica- che, al lume
della dottrina umanistica, ha operato ed opera simultaneamente sugl'
individui e sulle istituzioni:
sugl'individui, elevandoli ad una sempre più perfetta conoscenza per
il conseguimento
di una piena libertà:
sulle istituzioni, sospingendole verso forme più progredite, più
umane, più altamente sociali.
Essa educa e guida i suoi adepti a formarsi una coscienza politica d'
ispirazione umanistica, e non permette a nessuno di separare nella vita l'
arte delle cose politiche e sociali col pretesto d'isolarsi in una cultura
superiore.
D'altronde investendo la dottrina umanistica, in via di principio, tutti i
problemi umani:
religione, morale, diritto, economia, politica, scienze, letteratura, arte
non può la
Massoneria non avere una politica che non è quella dei più e cioè l'astuzia
(arte Loyolesca), ma è pratica illuminata, che ricerca il vero e non rompe
la tradizione; connette morale e diritto, non separabili in guisa veruna, e
da tale connessione lascia derivare il Bene: il bene di ciascuno non
separato dal bene di tutti.
La politica massonica non è la piccola opportunità, che si adatta all'
empirismo dell'abilità,
ma è la sapiente opportunità che abbraccia anche la rivoluzione: la vede, la
intima, la conduce al suo termine.
La politica massonica non è la politica del singolo partito ... ma è l'
azione politica che consiste nello spegnere opportunamente il lato mutevole
e vecchio del diritto e nel
ringiovanirlo opportunamente per appressarlo sempre al concetto puro,
sincero ed
immutabile del diritto medesimo;
è l'azione politica che determina,
secondo le presenti condizioni della civiltà,
quale parte del diritto
debba accompagnarsi con la forza,
quale lasciarsi alla spontanea benignità degli uomini; è l'azione politica
che, col codice eterno della ragione, tende a formare la opinione pubblica
intorno alla soluzione dei vari
problemi umani, studiando e vigilando perché vengano fuori e si discutano e
si agitino
quelle idee, che conducano alla conquista della libertà; è l'azione politica
che ricerca la
migliore convivenza in mezzo agli Stati e dentro agli Stati.
Pertanto la Massoneria non è azione nel senso stretto della parola: essa è
soprattutto pensiero;
è anzi pensiero che prepara all' azione.
Non parteggia ma è fuori e sopra i partiti, che sono sempre qualche cosa di
limitato nella idea e nel fatto, nello spazio e nel tempo. Non ha
protagonisti ed antagonisti: sta da sé...
Come in un crogiuolo le scorie si depositano nel fondo e la materia si
purifica, così in
Massoneria i postulati delle varie scuole, i principii e le diverse fedi si
purificano e si
unificano in un ideale di perfezionamento umano, che conduce alla vera
libertà e alla sincera giustizia.
... Essa prepara ed annunzia la nuova società,
guidando intellettualmente gli avvenimenti in modo che la società nuova esca
dalla antica con forza irresistibile di evoluzione rivoluzionaria, ben
sapendo che nessuno può fermare la ruota della storia, e che quello che può
sembrare sogno oggi, sarà realtà domani.
- La Democrazia Massonica -
La Massoneria costituisce quindi una democrazia illuminata e pensante, che
senta di
essere una quarta aristocrazia nelle successioni delle classi dirigenti:
aristocrazia, che
non è ritorno alle vecchie signorie, ma è la nobiltà, intellettuale aperta a
tutti gli uomini e
lontana dal volgo profano ... La democrazia massonica ... non pone veti
anticipati di
preconcetti di qualsiasi idea ...
- Lo Stato Massonico -
Del resto se la finalità della Massoneria è il raggiungimento della libertà,
che è perfezione umana ... è conseguenziale che la convivenza di uomini
massonicamente liberi non abbia bisogno di alcuna forma di ordinamento
statale ...
essa è per la soppressione dello Stato e per una vita in regime di piena
libertà ... La Massoneria quindi sdegna lo Stato per la grazia di Dio; lo
Stato con la irresponsabilità del Capo, sia questo un Sovrano ereditario o
un Presidente di Repubblica ...

- Governo dello Stato Massonico -
... lo Stato massonico esplica la sua attività a mezzo di un Governo
non -ereditario- ma
-elettivo- in ogni sua parte e funzione ...
e questo Governo non può venire mai a mano di tutti,
ma deve essere assunto dai sapienti ...
Quindi non ogni cittadino può assumere la potestà del Governo, né questa può
essere nelle mani del maggior numero: solo coloro che possiedono l'arte
suprema di vita e di moralità, che non è patrimonio delle masse, debbono
essere chiamati a dedurre la parola sapiente,
ch'è la legge liberamente accettata da tutti, perché la legge va dedotta
appunto con mente equilibrata sia dal responso dettato dalla ragione
ragionante, sia dalla sentenza dettata dalla ragione di Stato.
- Cosmopolitismo Massonico -
La Massoneria è -cosmopolita-, perché il suo pensiero non è una classe ma l'
uomo ...
... La -cosmopolitia- massonica indice un -centro- di città terrena, nel
quale, rispettate le
nazioni e le razze, l'uomo vi si presenta e vi si sente come uomo.
Ivi non si potrà più dire: -o greco o barbaro-, né -civis romanus sum-, e
neppure -o
buddista, o ebreo, o cristiano, o maomettano- : ivi si dirà : -homo sum et
ius humanum
est mihi-.
- L'istituto familiare -
L'equilibrio giuridico trasforma il fondamento della famiglia, facendo
basare l'istituto
familiare non sull'interesse ma sull'amore, ch'è vivere in altrui.
Corrotto questo primo seme di ogni umana compagnia, tutta l'atmosfera
sociale si
satura di veleno, e gli uomini con leggerezza vergognosa passano sull'onore,
sulla fede,
sulla veridicità, sul paese.
La Massoneria quindi cerca di eliminare la contraddizione tra il matrimonio
civile e la
indissolubilità sacramentale con la istituzione del divorzio ...
- La religione Massonica -
Per quello che si attiene infine alla religione, la Massoneria, data la sua
essenza umanistica, non può professare che la razionale religione della
natura. La quale dalla legge intima delle cose fa derivare la morale, il
diritto, la virtù, il dovere dei giusti cimenti e dei grandi sacrifizi, ed
insegna a far libero ciò che le religioni rivelate insegnano a fare per
paura delle leggi di Dio.
- La Massoneria non è né 'deista' né 'atea' -
Non è deista, in quando, credendo nella unità delle leggi inerenti alla
Natura, dalla quale
si muovono il pensiero e la storia,
non crede né può credere nella esistenza
di un Dio premondano ed ultramondano,
che è stato oltrepassato dalla scienza;
di un Dio spirito infinito, superiore
ed estraneo alla Natura, creatore della Natura.
Nulla di più assurdo è l'ammettere la esistenza
di un Essere, che sia indipendente dalla
Natura, che sia causa della Natura e che abbia
influenza sulla Natura:
causa ed influenza che sarebbero, per così dire, unilaterali e senza alcun
nesso di reciprocità.
Ammessa siffatta ipotesi, impossibile sarebbe il progresso, ch'è legge
fondamentale
dell'Umanesimo e quindi della Massoneria, perché per un solo atto della
volontà di questo Dio si potrebbe indietreggiare di secoli; la storia non
avrebbe più legame e sarebbe costituita dalle manifestazioni della volontà
di questo Dio.
La Massoneria non crede né può credere ad un Essere soprannaturale, non
credendo né potendo credere ai fenomeni -innaturali-, che sarebbero le sole
prove che potrebbero dimostrarne l'esistenza.
La Massoneria è -naturalistica-, cercando la causa della natura nella
natura, ed è -monistica-, trovando unica la causa della natura, che
evolvendosi fa tutte le altre cose.
D'altra parte la Massoneria non è -atea-, perché crede ... nella esistenza
di una Legge
immanente nella natura, Legge, che denomina -Grande Architetto dell'
Universo-...
- Il Grande Architetto dell'Universo -
Il -Grande Architetto dell'Universo-, che nel rituale massonico s'invoca,
non è
indipendente dalla natura: esso è immanente nella natura, ed è ... quella
condizione
eterna, assoluta, universale, ch'è perciò -legge- e che, connettendo le
cose, le ordina, ed
ordinandole le architetta in modo da costituire quel tutto armonico, che
chiamasi Universo, cioè organismo immenso, del quale ogni punto è centrale e
periferico insieme: condizione che non è creatrice dell'Universo, ma
organizzatrice dell'Universo, onde la designazione di Architetto. Essa è
condizione imprescindibile, che pone la convenienza di ciascuna cosa con sé
medesima, e costituisce la -necessità-, la -legge-, secondo la quale, se
alcuna cosa è, tutto dev'essere e secondo quel determinato modo di essere...
La natura è naturante, si causa e, causandosi, si evolve passando
proporzionalmente da
sé a sé, da sé come valore a sé come atto ...
Questa -necessità- o -legge- variamente -ritmata-, immanente in tutto quanto
costituisce
la totale realtà conosciuta come -mondo- o -universo-, è stata del resto
confermata e
resa certa dai risultati delle ricerche ed esperienze atomiche, ricerche ed
esperienze che
non comportano appunto la idea di ciò che potrebbe essere denominato -Dio-.
Nell'era atomica non c'è posto per un Dio persona,
creatore e giudice, qual'è configurato dalle religioni,
dalla rivelazione delle religioni positive.
- Immutabilità ed immortalità della Legge Naturale -
-Una- in tutte le cose, dal granito al pensiero, questa necessità o legge
intima della natura, denominata massonicamente -Grande Architetto dell'
Universo- ed operante come -attrazione- e come -repulsione-, non ha né forma
né personalità ...
Tutt'una con la natura, la detta necessità o legge è -immortale-, ed è tale
immortalità, non altra, quella nella quale crede e deve credere la
Massoneria, non comportando la sua dottrina umanistica, ch'è -naturalismo-,
un mondo fuori e sopra di quello, di cui l'uomo fa parte.
- Essenza e sopravvivenza dell'anima -
Ne segue che per la Massoneria anche il problema dell'uomo di fronte al
cosmo si risolve -naturalisticamente-, in quanto il principio vitale umano,
che si suole chiamare -anima-, per la Massoneria si produce e si svolge dal
corpo umano, ed è quella medesima -necessità-, che regola la natura ed ogni
parte della natura.
Esso non è qualcosa esistente in sé e per sé immateriale, non immedesimata
col corpo e non sviluppantesi dal corpo; non è un inquilino o prigioniero
del corpo che, entratovi in un dato giorno per adempiervi le funzioni del
sentire, del pensare e del volere, ne esce in un dato momento per una vita
migliore. Esso (nota: principio vitale) ... non è nel corpo per semplice
concomitanza, ma per virtù del corpo stesso, e non può in ogni modo passarsi
dal corpo. Esso ... è lo stesso corpo, riguardato relativamente alla sua
funzione di vita.
In prova di ciò la storia della chirurgia enumera vari casi, in cui
individui, clinicamente
morti, durante l'atto operatorio sono ritornati a vivere dopo la immersione
(Nota : confermo "immersione") di sangue e di ossigeno nel corpo e la
fregazione del cuore, che aveva smesso i suoi battiti.
Ora non si può dire che in tali casi l'anima, come un semplice inquilino del
corpo, n'era
uscita e vi era rientrata a suo piacimento ...
L'anima adunque è immedesimata col corpo; si sviluppa dal corpo; è la
risultante di processi biologici, chimici e fisici: essa ... è una
manifestazione dell'organismo umano, dal quale non può disgiungersi, nello
stesso modo che la luce, il calore, l'elettricità sono inseparabili dal loro
sostrato materiale. E ciò non può essere messo più in dubbio, essendo stato
dalla fisica atomica sperimentalmente accertato che energia e materia sono
tutt'uno: sono manifestazioni di un unica realtà, potendo essere trasformate
indifferentemente l'una nell'altra ...
Come pura funzione del corpo, l'anima quindi dura, finché dura il corpo, non
più. Con la
morte scompaiono i sensi e quindi le idee; l'uomo cessa di pensare, e di
agire: tutto
svanisce nel nulla.
Il che esclude in modo assoluto
la credenza nella immortalità dell'anima.
La sopravvivenza dell'anima viene perciò negata dalla Massoneria, ripugnando
essa alla ragione,
perché, secondo ragione, la vita umana è tutta e sola in terra; con la morte
non inizia alcun altra vita: la vita di un uomo è solo eternata con un opera
degna della immortalità della gloria, perché il pensiero è la suprema forza
della natura ed il suo grado non pure solleva l'uomo tra gli altri nella
vita reale, ma lo raccomanda alla immortalità ed adempie nel solo modo
possibile il desiderio di sopravvivere a noi stessi.
- La Massoneria è indipendente da tutte le religioni -
Professando la razionale religione della natura, priva di dubbi, di
contraddizioni, di lacune, la Massoneria è indipendente da tutte le
religioni cristiane e non cristiane, che, sotto la pressione dei grandi e
spaventosi fenomeni della natura, generanti negli uomini paura e
riconoscenza ... furono il prodotto dell'immaginazione e della fantasia,
svolgentisi a spese della ragione e quindi in detrimento della essenza
umana, attribuendo il potere del bene e del male ad una forza sovrumana, e
sempre in difesa di un complesso di privilegi.
Essa crede nella scienza, solamente nella scienza,
fuori della quale non vede che ebbrezza e impostura,
che tirano alla servitù: crede nella scienza, perché la scienza sola conduce
alla libertà, ch'è l'adempimento del destino umano.
La Massoneria è perciò, come la verità, di tutti i secoli e di tutti i
paesi. Essa esercita un
rito altissimo di religione non buddista, non egizia, non israelita, non
pagana, non cattolica, non protestante, non maomettana, non di questo o di
quel popolo, ma di religione unica, veramente universale ed eterna, perché
universale ed eterna è la religione, che pone la fede nella Legge, che
stabilisce la convenienza dell'essere con sé e che necessariamente non altro
comanda se non di operare conforme a questa convenienza eterna delle cose.
- La morale massonica -
Per tanto, perché l'uomo informi a bene la sua condotta, non deve -secondo i
principii
massonici - cercare il comando fuori o sopra della ragione, ch'è la essenza
in cui
s'individua il soggetto umano; non deve prospettare la legge morale come un
comando
dall'alto, da una esistenza extra-mondana, soprannaturale, a cui debba
inchinarsi.
Il comando, a cui l'uomo deve obbedire, in quanto muove dalla ragione, fa sì
che l'uomo da nulla possa essere turbato, da nulla possa essere deviato,
perché, se può rovinare una morale fondata su un autorità esterna, non cade
quella che sia tratta dalla coscienza umana.
In siffatta obbedienza l'uomo sente la pienezza e la serena dignità della
sua natura ragionevole; non si sente mai servo, ma signorilmente suddito,
cioè libero, perché svolge coscientemente la sua natura e si fa consapevole
artefice del suo destino.
Eliminato il soprannaturale, la morale massonica è prettamente
naturalistica: i diritti ed i
doveri umani, i fini e le lotte umani sono legati alla terra; il destino
dell'uomo è un
semplice frammento del destino universale, la storia delle nazioni è un
capitolo completivo della storia naturale.

- L'obbligo di ciascun massone -

Determinata la vera origine e la vera essenza della Massoneria, (nota: che
essendo la frase di titolo del libro sta ad intendere che ciò che verrà
detto qui di seguito è il risultato finale di tutto il lavoro...) non è dato
ad alcun massone adottare per se stesso la dottrina di propria scelta.
A ciascun massone corre l'obbligo assoluto di conformare alla verità
accertata il proprio pensiero e la propria condotta per i migliori destini
dell'umanità.

(Nota: superfluo ogni commento!)
- L' Enciclica -Humanum Genus- di (Papa) Leone XIII -
... rammenteremo quello che il Papa Leone XIII affermò nella
enciclica -Humanum Genus- ... enciclica che fu il più celebre solenne
documento antimassonico della Chiesa di Roma sull'argomento. In questa
enciclica infatti il papa Leone XIII, rinnovando le precedenti condanne
emesse dai suoi predecessori da Clemente XII a Pio IX, disse :
-...I Framassoni tendono - e tutti i loro sforzi hanno questo unico fine - a
distruggere dalle
fondamenta qualsiasi disciplina religiosa e sociale, che sia nata dalle
istituzioni cristiane, per sostituirla con una nuova conforme alle loro
idee, ed i cui principii fondamentali e le leggi sono improntati
al -Naturalismo- ... Posto questo principio, quando si tratta dei doveri
verso Dio, o non ci annettono nessuna importanza, o ne alterano la essenza
con opinioni vaghe o con sentimenti erronei. Essi negano che Dio sia autore
di una qualsiasi rivelazione ... Per essi, al di fuori di quello che la
ragione umana è in grado di comprendere, non esiste alcun dogma religioso,
né alcun maestro, nella parola del quale si debba aver fede in nome del suo
mandante ufficiale. -
Il papa Leone XIII vide molto giusto; comprese che cosa fosse la Massoneria;
ne svelò
la fisionomia precisa; ne denudò le aspirazioni in termini inequivocabili.
Essa conseguentemente lotta per l'attuazione della equità nelle varie forme
della vita umana
... cercando di sostituire a qualunque religione ufficiale ed a qualunque
chiesa dominante la laicità dei poteri e la libertà di coscienza ... La
Massoneria autentica, sprezzante del dogma, non è una religione, e non è una
corporazione, un'accademia, una setta, un partito. Essa insegna e guida;
rivela una visione nuova della storia ... e porta la redenzione di tutti,
non in cielo ma sulla terra.

- Per la unificazione di tutte le logge -
C'è da augurarsi che non sia lontano il giorno, in cui tutte le Grandi logge
massoniche del mondo, rallignate sul tronco del vero umanesimo, se ne faccia
una di fede, di pensiero, di lingua,
ed abbia naturale sede centrale nella sua terra di origine, in Roma
immortale,

in cui le nazioni e le razze, dimentiche delle loro differenze etniche, si
sentano congiunte nella suprema comunanza della Ragione, ed ogni uomo, di
fronte all'atea cattolicità di un potere avverso alla libertà di coscienza e
di pensiero, si senta artefice del proprio destino, all'ombra del prescritto
dei padri : -salus hominum suprema lex esto-."
Rituali del primo e del trentesimo grado,
detto di "Cavaliere Kadosh".

"Rituali si chiamano in Massoneria certi libretti segretissimi ed
introvabili in commercio,
dei quali l'articolo 534 degli Statuti generali proibisce non solo la
lettura ma anche la
stampa..." (Dall'introduzione del testo cattolico Rituali Massonici... edito
dalla Tipografia Cattolica F. Chiapperini, in Roma anno 1874, pag.V.)
(Nota: non risulta il nome di chi abbia curato questa edizione cattolica dei
rituali. Penso fosse un membro dell'Ordine Gesuita, pertanto, quando dovrò
far riferimento al lui lo chiamerò semplicemente:
il Gesuita.)
Nonostante l'alone (forse meglio dire la muraglia) di mistero che ha sempre
circondato questi Rituali, la Chiesa Cattolica già da lungo tempo ne è
venuta in possesso.
Prosegue il Gesuita: "...Noi, grazie alla cortesia di persone le quali è
inutile di qui nominare, ma alle quali ci è lecito di presentare i nostri
ringraziamenti, noi possediamo tutti i trentatré Rituali stampati
segretamente dagli stessi framassoni forastieri ed italiani: i quali, in
questo secolo specialmente, noiati ed infastiditi di dover sempre ricopiare
a mano i Rituali manoscritti, cominciarono, credendo di far bene (tutti
siamo soggetti a sbagliare) a stamparli segretamente e, quello che è peggio,
talvolta ancora clandestinamente, perché non ne giungesse la notizia neanche
ai governi od alle biblioteche pubbliche, tirandone poche copie e
custodendole gelosamente; senza riflettere che avendo essi così violato per
primi i loro statuti e commesso -l'alto tradimento- di stampare i rituali,
non avrebbero dovuto stupirsi se poi qualche copia ne fosse venuta in mani
profane. Il che essendo ora accaduto, noi mettiamo volentieri il colto
pubblico a parte del tesoro nascosto e cominciamo col pubblicare in questo
libretto il Primo e l'Ultimo dei Rituali della Massoneria."
Queste poche ma significative parole ci -mettono a parte-, cioè ci spiegano
con chiarezza,
quanto profondo fosse il mistero intorno a questi Rituali nel secolo scorso.
.
Sia questo, punto di riflessione per ogni mente sana.
"...Lo so..." continua il Gesuita "...che i framassoni italiani, disgustati
ed in parte ancora
spaventati dall'essere usciti ora dalle loro unghie i Rituali vanno dicendo
che questi sono rituali disusati e che presto si stamperanno i nuovi Rituali
usati i quali non contengono né le empietà né le goffaggini dei vecchi e
disusati. Ed io credo che i framassoni sono capacissimi di far questo ... Ma
non potranno mai negare che i Rituali da noi ora pubblicati non siano stati
in uso fino a ieri e che non lo siano mentre scriviamo; e molto meno
potranno dare ad intendere a nessuno che la loro massoneria si abbia a mutar
dall'oggi al domani unicamente perché loro hanno creduto o crederanno di far
una nuova edizione dei Rituali -ad usum Delphini- e per corbellare la gente
al lor solito. Ond'è che noi consigliamo lealmente i massoni del supremo
Consiglio a non far questa spesa inutile della ristampa dei Rituali; giacché
quand'anche essi stampassero il Catechismo del Bellarmino e il -de
Imitatione- del Tommaso da Kempis, noi tanto e tanto non crederemmo lor
niente; e tanto meno quanto più ci volessero vendere od anche regalare i
loro Rituali nuovi. Noi crederemo sempre ai
vecchi ed ai segreti e non mai a quelli che loro ci vorranno gentilmente
favorire per
iscambiarci le carte in mano... Del resto tutto ciò non serve: giacché, per
ora, i Rituali che pubblichiamo sono gli ultimi stampati: concordano coi più
antichi ed autentici di altre lingue: sono in uso ed in vigore in Italia: e
perciò i signori framassoni, volere o non volere, bisogna che se li godano.
Se poi loro in una nuova stampa... muteranno ai loro Rituali il pelo, non ne
muteranno certamente il vizio e la dottrina loro massonica sarà sempre
quella che nel Rituale di Primo grado appare vestita da agnello e che nel
Rituale di trentesimo grado si scopre come una
- Lupa che di tutte brame è carca;
e molte genti fè già viver grame;
vera bestia senza pace che rispinge la gente là dove il sol tace:
ed ha natura sì malvagia e ria
Che mai non empie la bramosa voglia
E dopo il pasto ha più fame che pria
Molti sono gli animali a cui s'ammoglia
E più saranno ancor infin che il Veltro
Verrà che la farà morir di doglia.
Questi la caccerà per ogni villa
Finché l'avrà rimessa nell'inferno
Là donde invidia prima dipartilla.-"

Il Gesuita nella sua predizione di una nuova stampa dei rituali fu
profetico. Pochi anni dopo, infatti, la Tipografia Agnelli di Milano stampò
tre libretti dei primi tre gradi massonici che data la loro purezza sembran
tratti fuori dal Catechismo Cattolico.
Il Gesuita continua la trascrizione dei veri Rituali e in fondo alla pag.
XII in nota riporta:
"Or ecco quello che si legge nel rituale segretissimo del 29 grado a pag. 48
: -Quanto
sarebbero degenerati i massonici misteri se, volendo tener dietro al
programma 'del volgo dei massoni', l'iniziato non dovesse mai occuparsi né
di politica né di religione.-
E nel Rituale 22 a pag. 46, si dice : -La Società dei liberi muratori è da
considerarsi in uno stato di permanente cospirazione contro i loro
oppressori.- e nel Rituale 19 pag. 8 si aggiunge: -In fin dei conti la
società dei liberi muratori è né più né meno che una
cospirazione contro il dispotismo politico ed il fanatismo religioso."
Inutile quindi ogni tentativo, anche attuale, di chiamar la Massoneria fuori
dalla politica e dalla religione, dichiarandosi essi stessi, in questi veri
Rituali stampati nel 1874, come una "cospirazione contro il dispotismo
politico ed il fanatismo religioso."
.
Sia questo, punto di riflessione per ogni mente sana.
E' pericoloso ritener innocuo ciò che non si vede. Chi infatti conosce o sa
cosa sia
veramente la Massoneria? E chi ne conosce gli affiliati? E chi è al corrente
delle loro trame?
E il politico, il magistrato, il legislatore massone,
quanti danni procurerà al popolo
in virtù del suo giuramento ?
E il religioso? E' vaccinato da tal male? E come potrebbe? Non era Giuda
Iscariota uno
dei dodici? Non era egli uno scelto dal Cristo? "Non ho io scelto voi
dodici? Eppure, uno
di voi è un diavolo" (Giov. 6:70) dice il Cristo.
Sempre a proposito della religione, capitolo VIII:
"...la professione di tolleranza di tutti i culti... è il fondamento primo
della Massoneria."
E fin qui andrebbe bene. Andrebbe bene se non fosse che, come spiega il
Gesuita:
"Questa tolleranza infatti, non è già quella civile, politica ed
amministrativa ... Ma è la tolleranza teologica e interna la quale consiste
nel credere fermamente che tutte le religioni sono buone ossia cattive, allo
stesso modo. Il che è un negarle tutte... Infatti secondo il Rituale del
Ragon, il Venerabile, dopo interrogato il candidato :-Che cosa sia il
Deismo-... dee ammaestrarlo così : -Profano: il Deismo o Teismo è la
credenza dell'esistenza di Dio senza rivelazione e senza culto. Questa è la
religione della ragione, quella dei grandi intelletti, quella che professerà
tutto il mondo quando non formerà più che una sola famiglia, è la religione
dell'avvenire: quella che è destinata a surrogare tutti i culti così
numerosi che sfigurano la divinità sopra tutti i punti del globo.-"
Prosegue il Gesuita: "Dal quale testo si ricava che il -Deismo-, cioè la
negazione di ogni
rivelazione di Gesù Cristo e di ogni culto, è la religione propria della
Massoneria, la quale cerca di propagarla e renderla unica religione del
mondo, distruggendo tutte le altre."
Si sarà già notata la perfetta corrispondenza tra questa -profezia- del 1874
e quanto asserito a tal proposito dal Tommaso Ventura nel suo testo, cioè la
sua -esegesi massonica- datato 1961 che ho già riportato.
E' fin troppo facile collegare la Massoneria, specificatamente in questo
punto riguardo alla religione, e qualunque essa sia, alle parole dell'
Apostolo Paolo ai Tessalonicesi:
"Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l'apostasia
e dovrà esser rivelato l'uomo iniquo, il figlio della perdizione, colui che
si contrappone e s'innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto
di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando sé stesso come Dio."
(Seconda lettera, 2:3-4, versione CEI).
.
Una volta scopertone quest'intento la Massoneria minimizza.
Il massone Marcel Valmy, nel suo testo "I Massoni" edito da Cantini nel
1991, a pag. 28 riporta un passo del Grande Oriente di Francia, fonte questa
tutt'altro che irrilevante:
"Il postulato metaforico comune al -Grande Orient- e alla -Grande loge de
France-, del 1922 (Nota: quasi ai nostri giorni), si accorda ben poco con il
pensiero umanitario e tollerante; eccone ad esempio un brano: -Tessiamo con
abili mani il sudario funebre nel quale un giorno verranno avvolte tutte le
religioni del mondo! Verrà il tempo in cui il clericalismo sarà annientato e
con esso scomparirà dalla faccia della terra la superstizione di cui è
causa".
Non mi stancherò di ripetere che una volta scoperti e svelati i segreti
massonici, la massoneria corre ai ripari ammettendoli apertamente e
dichiarandoli solo simbolici, come in questo caso infatti il Valmy dice :
"...postulato metaforico..."
.
Sia questo, punto di riflessione per ogni mente sana.
E' un dato di fatto certo e inoppugnabile che una delle mire ultime della
Massoneria è la distruzione completa e totale di ogni forma di religione e
di culto.
A questo, e solo a questo mira la sua "tolleranza".
Non si inganni dunque il Cristiano, l'Ebreo, l'Islamico, il Buddista, l'
Induista, perché obiettivo finale della Massoneria è la distruzione completa
e totale di ogni forma di culto e di religione, i quali culti e religioni
dovranno essere sostituiti da quello del materialismo e della signoria
totale ed unica della -ragione- intesa nel senso di -rifiuto del
soprannaturale- .
Dal libro dell'Apocalisse 20:4 : "... e vidi le anime di quelli che erano
stati decollati per la testimonianza di Gesù e per la Parola di Dio, e di
quelli che non aveano adorata la bestia né la sua immagine, e non aveano
preso il marchio sulla loro fronte e sulla loro mano."
La Massoneria ha stampato circa venti anni fa i rituali dei primi tre gradi.
Non saprei dire se tali libri siano stati destinati al commercio nazionale
oppure se fossero destinati ad una cerchia ristretta di lettori. Io comunque
li ho letti e ne possiedo copia per cui presumo che fossero -ufficiali-.
Nel testo Emulation Ritual edito dalla Società Erasmo di Roma nel 1976 e
curato da
Gualberto Ranieri si leggono i tre rituali dei primi tre gradi della scala
massonica. Questi primi tre gradi sono quelli di: Apprendista, Compagno e
Maestro.
Prima di entrare nel vivo spendiamo qualche parola su queste edizioni, la
Società Erasmo.
La Società Erasmo è una casa editrice massonica, fondata nel 1962 dall'
allora Gran Maestro Giordano Gamberini, della quale il Virgilio Gaito
attuale Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia fece parte con la qualifica
di consigliere, acquistando 60 delle 990 azioni poste in vendita.
La Società Erasmo è quella che attualmente stampa la rivista La Massoneria
oggi, della
quale è direttore lo stesso Gaito. (Nota: ho scritto questo testo nel 1998)
Tornando ai Rituali; gli Statuti massonici ne proibiscono la stampa, per cui
è incomprensibile il perché si sia infranta questa regola. Si legge infatti
testualmente nell'art. 533 che :
"Capo 2 - Statuti Generali - Rituali...
Art. 533 - La lettura dei rituali non può, senza profanazione, permettersi
ai massoni, se non in ragione dei gradi rispettivamente posseduti. In
conseguenza, la loro pubblicazione per mezzo della stampa è riguardata e
punita come alto tradimento."
Questo testo è tratto dal libro "Statuti Generali della Società dei Liberi
Muratori del Rito
Scozzese Antico e Accettato" pubblicati in Napoli nel 1820, con prefazione
di Longino Valbia edito dal dott. Giovanni Bolla nel 1960, pag. 103.
Se non altro la stampa di questi Rituali dimostra in modo inequivocabile
come la Massoneria sia ligia al dovere verso le sue stesse leggi.
-La tal cosa non si fa ... ma noi la facciamo lo stesso.-
Serietà assoluta, quindi.
Nel testo cattolico Rituali Massonici, già citato, si legge a pag III : "...
Di questi -Statuti
generali- noi conosciamo in Italia tre edizioni massoniche, tutte tre
segretissime e
napoletane: la prima del 1808, la seconda del 1820, la terza del 1874 ."
Di nuovo la Chiesa Cattolica ci aveva già svelato questi segreti massonici
molto prima che i "fratelli" si decidessero per la loro pubblicazione
ufficiale.
Dicevo quanto fosse strano che tali rituali fossero stati pubblicati.
Ciò è avvenuto presumibilmente per -portare alla luce- questi aspetti
nascosti della Massoneria in modo che non si debba aver più timore di chissà
quali segreti custoditi da tale organismo. Tutto, adesso, viene rivelato e
svelato apertamente.
Tutto, salvo alcune piccole cose insignificanti, che proprio perché piccole
e insignificanti
attirano la nostra curiosità ed interesse.
Dal testo attualmente in vigore "Emulation Ritual", e in relazione al Sacro
Giuramento che fa l'Apprendista durante la sua candidatura (da pag.37):
"...Io,... alla presenza del Grande Architetto dell'Universo... sinceramente
e solennemente, prometto e giuro che sempre tacerò, celerò e giammai
rivelerò alcuna parte o parti, punto o punti dei segreti o misteri propri o
riguardanti i Liberi e Accettati Muratori nella Muratoria, sia che io li
abbia conosciuti in passato, sia che mi vengano comunicati ora o in futuro,
salvo che a uno o più Fratelli certi e regolari e neppure a lui o a loro, se
non dopo la prova dovuta, ... Inoltre, prometto solennemente di non
scrivere, di non porre su carta, di non scolpire, di non disegnare, di non
incidere o altrimenti delineare tali segreti; né di indurre o tollerare che
ciò sia fatto da altri e, anzi, per quanto mi sarà possibile, di impedire
che altri compiano tali azioni su qualsiasi cosa, mobile o immobile, sotto
la Volta Celeste, sì che nessuna lettera, carattere o figura possa diventare
leggibile o intelleggibile a me stesso o a chiunque altro al mondo, al fine
di impedire che le nostre arti segrete e i nostri misteri nascosti possano
essere impropriamente conosciuti per colpa della mia imprudenza. Io
solennemente giuro di
osservare questi diversi punti senza accampare pretesti, equivoco o riserva
mentale di
sorta, pena, violando anche solo uno di essi, di avere la mia g.t. di t., la
mia l.s.d.s.r. e
s.s.l.r.d.m. a.l.d.b.m. o alla d.du.g.d.r. dove i.f. e r.d.m.a.r.d.v.o.
24 o. oppure sotto la pena più efficace di essere additato come individuo
colpevole di spergiuro, privo di valori morali e assolutamente indegno di
essere accolto in questa rispettabile Loggia o società di uomini che stimano
l'onore e la virtù al di sopra dei vantaggi esteriori del rango e della
ricchezza. Che Dio mi aiuti e mi tenga saldo nel mantenere questo mio A. e
S.G. che ho fatto come A.L.M."
Tutto chiaro, come si vede, chiaro e -alla luce del sole-.
Tutto, salvo alcune piccole cose insignificanti.
Infatti: che cosa mai possono voler dire le frasi in codice "g.t.di t.",
"l.s.d.s.r." e le altre?
Io mi chiedo: perché è stata decisa la pubblicazione dei rituali ?
E ancora: decidendo per la pubblicazione dei Rituali, perché mantenere il
segreto proprio sul punto più oscuro e tenebroso di tutta la liturgia
relativo, guarda caso, proprio alla pena a cui si soggiace volontariamente
il candidato in caso di un suo tradimento?
E siamo solo al primo grado, quello di Apprendista.
Se le frasi in codice sono solo simboliche, come probabilmente sosterranno
i -fratelli-, perché allora non scriverle per esteso ?
Il fatto che tali frasi siano invece state codificate non comprova proprio
che tali parole
contengono segreti scottanti ?
Forse non sono affatto simboliche ?
Certo che il buon fratello si difenderebbe abbozzando un sorrisetto
distratto e dicendo:
"Beh! Questi sono solo piccoli e insignificanti segreti che ho giurato di
non rivelare, ma vi assicuro che non v'è niente di cui dobbiate
preoccuparvi, ciò fa solo parte di una semplice forma di liturgia."
Bene! Ma ... vogliamo dare un occhiatina ai rituali che ci sono stati
trasmessi dall'abate
Capretta fin dal 1847? Ma sì, ... e diamogliela un'occhiatina !
Nel suo testo del 1847, che è una raccolta su vari argomenti, l'abate
Domenico Capretta
include il testo Riti e cerimonie dei Liberi Muratori. A pag. 391 del libro,
cioè pag. 33 del
testo relativo alla Massoneria è riportato il giuramento dell'aspirante, che
dice:
"Iddio, Grande Architetto dell'Universo, che hai creato tutte le cose...
(ecc. ecc.) ...
accorda a me N.N. i talenti e i doni particolari necessari per mantener
questo spirito di
società, con cui possa compiere le funzioni, gli impegni, e gli obblighi, a'
quali al presente sono per impegnarmi, implorando il tuo soccorso e la tua
bontà. Prometto dunque, e giuro a te Iddio, ... di non rivelare giammai ad
alcuno dei Profani i misteri della Società, i segni, i toccamenti, le
parole, la dottrina, le cerimonie, tanto quelle che sono in uso dentro le
Logge, quanto quelle che si consumano fuori di esse (Nota: -che si
consumano...- strana terminologia); ma al contrario manterrò un profondo
silenzio colla bocca, cogli scritti, coi segni, coi gesti, cosicché non
adopererò la lingua, né caratteri, né geroglifici noti, o non noti, né
pronunciando né stampando né incidendo o scolpendo su pietre, piante o
metalli: in una parola prometto di non essere direttamente o indirettamente
cagion del divolgamento di alcuno dè misteri della Società che mi saranno
rivelati al presente a in avvenire. E a questi mi obbligo sotto la pena a
cui mi soggetto nel caso che mancassi di parola, la qual si è che mi siano
abbruciate le labbra con un ferro rovente, tagliata la mano e strappata la
lingua. Che poi in qualche Loggia dei Fratelli Liberi Muratori durante tutta
la cerimonia del ricevimento dei Fratelli Serventi resti appeso il mio corpo
ad eterna vergogna della mia perfidia e al terrore degli altri. Al fine poi
dell'Adunanza, che sia arso, e le ceneri spedite alle Principali Logge,
acciocché gli altri Confratelli le veggano, e ne siano atterriti, dopodiché
vengano sparse al vento, e in tal guisa si conservi fra tutti i Fratelli una
memoria terribile del mio tradimento. Iddio aiutami, e questi tuoi Santi
Vangeli..." (Nota : perché il giuramento viene fatto tenendo la mano sulla
Bibbia aperta, precisamente sul Vangelo di Giovanni).
Bruciate le labbra, tagliata una mano, strappata la lingua. Poi, durante
tutta la cerimonia di ricevimento dei Fratelli Serventi il corpo resti
appeso...a terrore degli altri.
Domanda: il corpo vivo o morto? Certo che incuterebbe più terrore vedere il
corpo di un
uomo cui siano state bruciate le labbra, tagliata una mano e strappata la
lingua ma ancora vivo. In quelle condizioni, poi, arso vivo.
Diranno i fratelli che questa è solo simbologia, cruda quanto volete ma pur
sempre una
simbologia, pura e semplice simbologia. Forse è così. Forse è proprio così.
Sfruttando comunque la nostra intelligenza e spinti dalla nostra curiosità,
ugualmente
vorremmo sapere che cosa significano quelle "frasi in codice" del testo di
Emulation Ritual, che è il rituale attualmente in vigore nelle logge
massoniche.
G.t. di t., vuol forse dire "gola tagliata di traverso" ?
E la frase l.s.d.s.r., vuol forse dire "lingua strappata dalla sua radice" ?
Perché se cosi fosse ritengo ci sarebbe
materiale sufficiente per far rispolverare il codice penale.
Poi, qui prosegue il rituale: "... oppure, sotto la pena più efficace di
essere additato come individuo colpevole di spergiuro...", e noi tutti,
potendo scegliere tra l'avere la gola tagliata e la lingua strappata o
essere additati come spergiuri sceglieremmo senz'altro la seconda soluzione,
se non fosse che con probabilità questa aggiunta è stata messa lì a bella
posta come uno specchietto per le allodole, perché se fosse vero che questa
seconda è la pena più efficace, cioè peggiore, ne consegue che le frasi in
codice precedenti sono più leggere, e se volete, chi preferisce, può
crederlo.
Personalmente lo escludo.
Ma come è possibile dare credito alla possibilità che g.t.di t. possa
significare gola tagliata di traverso?
"Casualmente" mi è capitato sottomano un testo pubblicato recentemente
(1991) scritto da un certo signor "N."nei primi anni del 1800.
Il testo a cui mi riferisco è Rituali e Società Segrete, edito dalle
edizioni Convivio, casa
editrice strettamente collegata con la Nardini di Firenze, tanto che l'
indirizzo è lo stesso.
Tale testo è la trascrizione di molti documenti relativi a Società Segrete
ritrovati alcuni anni prima presso l'Archivio di Stato di Firenze e
risalenti intorno all'anno 1820.
Questo ritrovamento fu fatto da massoni appartenenti alla Loggia Concordia
di Firenze che ne curarono la prima edizione fuori commercio.
Trascrivo un ringraziamento dalle prime pagine del libro : "La Nardini
Editore ringrazia la R.L.M. Concordia di Firenze degli A.L.A.M. all'Or. di
Firenze ...".
Copertina, ultima pagina : "Un eccezionale collezione di documenti inediti,
fedele ed
accurata testimonianza dei rituali, dell'organizzazione e degli ideali delle
più importanti
società segrete. Raccolti ed ordinati da uno studioso introdottosi nei
movimenti esoterici, e che ha voluto prudentemente celare la propria
identità dietro l'anonima sigla - N. - , ..."
Da questo testo il Giuramento dell'Apprendista è il seguente (da pag. 81):
"Io giuro e prometto... (ecc. ecc.) ... di niente scrivere, disegnare,
imprimere, o incidere,
senza che ne abbia ricevuto espressa commissione e nella maniera che potrà
essermi
indicata. Prometto... (ecc. ecc.) ... Se io divenissi spergiuro, acconsento
che mi sia tagliata la gola, strappato il cuore e le viscere, bruciato il
corpo e ridotto in cenere, e le mie ceneri sparse al vento, e che la mia
memoria sia in esecrazione a tutti i Massoni. Il Grande Architetto dell'
Universo sia in mio aiuto."
Quasi parola per parola come il giuramento che ci riporta l'abate Capretta.
Ora io non sono avvocato e non so quanto legale sia un giuramento del
genere, per quanto si tenti di farlo passare per -simbolico-.
Sarebbe comunque auspicabile un indagine approfondita da parte delle forze
dell'ordine per accertare se cadaveri rinvenuti in queste o simili
condizioni nell'ultimo secolo e mezzo potessero aver avuto qualcosa a che
fare con la Massoneria, e questo per tentare di stabilire, una volta per
tutte, se tali giuramenti sono solo -simbolici- o se invece come dice il
rituale del 1874 : "... in alcuni luoghi... sono ancora, delle terribili
verità...".
Obiettando, il "fratello", come questo giuramento sia solo simbolico
(forse),
non può sfuggire all'intelligenza normale che ciò comunque rèlega il
candidato ad una posizione di servitù servile verso i suoi "maestri" da
essere equiparata alla schiavitù vera e propria.
Il candidato diventa così schiavo del suo "maestro".
Ma andiamo avanti.
Il -caso Morgan- avvenuto negli Stati Uniti nel 1826 è un caso di assassinio
perpetrato
dalla Massoneria che, poiché scoperto e accertato al di là di ogni dubbio,
quindi ormai inoccultabile e innegabile, viene a tutt'oggi riconosciuto
dalla Massoneria stessa semplicemente come un fatto -deplorevole- attuato
da -troppo zelanti- membri massoni.
Così dice il massone Marcel Valmy, nel suo libro I Massoni, edito da Cantini
in Firenze nel 1991, che a pag. 24 precisa (notare i termini distratti):
"... Avvenne che un certo William Morgan dichiarasse di voler pubblicare un
libro in cui
tutti i rituali e i simboli della Massoneria sarebbero stati disvelati.
Alcuni massoni un pò
troppo zelanti per impedirlo lo rapirono, e da quel giorno non fu più visto
in giro."
Così si esprime il Valmy, con questi termini aberranti: "...alcuni massoni
un pò troppo
zelanti ... lo rapirono".
L'assassinio di un proprio confratello che dichiara di voler rivelare i
segreti massoni viene descritto come un gesto un pò troppo zelante !
Non so se sia più da temere l'assassinio stesso oppure le attuali parole di
"comprensione" del Valmy.
.
Questa è la Massoneria !

Scabrosi poi, i particolari del rapimento e dell'assassinio del Morgan.
Si accusano di -eccesso di zelo- questi assassini, senza pur porre mente che
nell'attuale
Emulation Ritual, fin dal primo grado, si obbliga l'aspirante a dichiarare
che "...Inoltre,
prometto solennemente di non scrivere, di non porre su carta, di non
scolpire, di non
disegnare, di non incidere o altrimenti delineare tali segreti ; né di
indurre o tollerare che
ciò sia fatto da altri e, anzi, per quanto mi sarà possibile, di impedire
che altri compiano
tali azioni su qualsiasi cosa, mobile o immobile, sotto la Volta Celeste",
il che significa
che ogni massone ha l'obbligo di garantire il mantenimento dei segreti
massoni "...per quanto mi sarà possibile...".
E' conseguenza di ogni mente logica e razionale l'immaginare che questo "...
quanto ... possibile" nel caso in cui l'aspirante sia disgraziatamente un
puro e semplice delinquente possa avere dei risvolti inquietanti. E
dico -disgraziatamente-, perché se in Massoneria si accettassero
intenzionalmente delinquenti, qual altro motivo vi sarebbe se non di usarli
come -braccio armato- ?
Interessante notare come il simbologismo, secondo il rituali riferiti dal
Capretta nel 1847 sia molto simile a quelli riferiti dal signor "N." nel
testo dei primi '800 e pubblicato nel 1991, e che colpisca direttamente la
parte del corpo che commette il tradimento: labbra, lingua e mano, e poi l'
intero corpo. Le labbra e la lingua in quanto responsabili di aver rivelato
il segreto, la mano in quanto resasi responsabile di aver scritto, disegnato
o scolpito questi terribili segreti.
Dice il Virgilio Gaito, come già detto Grande Maestro Venerabile del Grande
Oriente
d'Italia, cioè della parte più considerevole della Massoneria Italiana che
conta circa sedicimila dei totali ventitremila massoni italiani, che il
segreto della Massoneria non è altro che quella intima conoscenza
spirituale, quindi astratta, che permette all'uomo, pietra grezza, di
elevare se stesso fino al raggiungimento di una specie di stato di grazia
che lo porta ad essere un -illuminato-.
Che strano! Eppure nell'Emulation Ritual edito dalla sua casa editrice l'
Apprendista si impegna a non disegnare né scolpire tali segreti. Come si fa,
io mi chiedo, a "scolpire"un idea astratta come quella descritta dal
Venerabile?
E scolpirla in modo che diventi "intelleggibile" al profano?
Io credo proprio che non sia possibile, e quindi, di conseguenza, il
Venerabile Gran Maestro Virgilio Gaito "si è sbagliato".
I segreti ci sono e possono essere non solo
rivelati, ma anche disegnati e scolpiti.
.
Sia questo, ennesimo punto di riflessione per ogni mente sana.
Il Gualberto Ranieri ha curato anche la pubblicazione del Rituale dell'Arco
Reale, che è il tredicesimo grado della scala massonica, ma in effetti, il
quarto rito vero e proprio, poiché in Massoneria solo per alcuni dei
trentatré gradi viene eseguito il rito relativo, perché per lo più
le -nomine- vengono conferite per -comunicazione-, cioè senza la cerimonia
rituale.
Il giuramento che presta il candidato al tredicesimo grado è il seguente :
"1. sogg. - Fr(atello Tal dei Tali) Sulla vostra parola di uomo libero e
fedele Massone
dichiarate voi che siete stato elevato al Sublime Grado di M.M. (Nota:
Maestro Massone)
da quattro settimane o più ?
Cand. - Sì, lo dichiaro.
1. sogg. - Promettete inoltre, sotto pena dei vostri precedenti giuramenti,
che terrete
celato quanto sto per confidarvi con le stesse cautele richieste per gli
altri Segreti
Massonici ?
Cand. - Sì, lo prometto.
1. sogg. - Vi confido quindi le Pr. di Ps., (Nota: le Parole di Passo) che
conducono a questo Supremo Grado. Esse sono: A . . i R . . . . a (il
Cand. ripete). Il loro significato è:
i.p.m.h.o.m. (il Cand. ripete)."
A pag. 18 il giuramento che il celebrante fa ripetere al candidato:
"... Io ... solennemente prometto e giuro di sempre tacere, nascondere e
giammai rivelare alcuno dei segreti appartenenti a questo Supremo Grado
denominato Sacro Arco Reale di Gerusalemme, a nessuno nel mondo, salvo che a
un Compagno, vero e regolare, dell'Ordine, dopo essermi accertato,
attraverso accurato esame, che egli è tale. Prometto inoltre che non mi
azzarderò mai di pronunciare il nome S. e M., che mi sarà ora comunicato per
la prima volta, salvo che in presenza e col concorso di due o più Compagni
dell'Arco Reale regolarmente costituito quando detengo la carica di Primo
Principale. Prometto solennemente di osservare tutti questi punti, senza
accampare pretesti, equivoco o riserva mentale di sorta, pena, violando
anche solo uno di questi, di soffrire la perdita della mia vita con l'essere
d . . . . . t . . o.
Che il V.V.D.L'A. mi aiuti e mi tenga saldo nel mantenere questo sacro e
solenne giuramento che ho fatto come un Massone dell'Arco Reale."
Anche in questo rituale la pena è resa oscura dalla codificazione, infatti,
come si fa ad
immaginare che cosa voglia dire: "d . . . . . t . . o"?
Pur tuttavia, in questo quarto rituale il candidato dichiara di essere
disposto, in caso si rivelazione dei segreti a "soffrire la perdita della
mia vita",
e poiché dubito fortemente che un giuramento del genere sia legale, ripeto
che per il solo fatto, dovrebbe da chi di dovere essere rispolverato il
codice penale ed esaminata la questione.
Anche questo Rituale dell'Arco Reale (così il titolo del libretto), è stato
pubblicato dalla
stessa Società Erasmo, in Roma, nel 1976.
Il Gaito è di idee liberali, infatti, vorrebbe (dice) rendere palese la
Società Massonica.
Rientra probabilmente in quest'ottica il motivo per cui i rituali sono stati
stampati.
Volendo però gettare luce sulla ritualità massonica il Gaito non dovrebbe
trincerarsi dietro la -codificazione-, perché in questo modo getta invece un
ombra di mistero ancora più grande di quella che si prefiggeva di togliere.
Fa, come si suol dire -la toppa peggiore dello strappo-.
Io domando al Venerabile Gran Maestro Virgilio Gaito :
per caso, il codice "d . . . . . t . .o", vuol dire : "decapitato" ?
E sarebbe così gentile da farci leggere anche il rituale del Sovrano
Principe di Rosa Croce e il trentesimo, cioè quello di Cavaliere Kadosh ?
Forse la risposta sarebbe un secco "no"!
Quindi passiamo direttamente a leggerlo, il rituale del trentesimo grado
denominato di Cavaliere Kadosh.
"Imprendiamo, col piacere di Dio, a pubblicare i documenti autentici e
segreti dei framassoni; persuasi che per far odiare e disprezzare la
Massoneria basta presentarla al mondo qual'è nel suo segreto ch'essa procura
di mostrarci imbellettato, incappucciato e mantellato ipocritamente" (dalla
prefazione, a pag III, del testo già citato Rituali Massonici del Primo e
del Trentesimo grado detti di Apprendisti e di Cavaliere Kadosh, edito nel
1874 dalla Tipografia Cattolica di F. Chiapperini, in Roma).
Da pag. 95 :
"Possediamo più di un rituale stampato di questo trentesimo grado. Ma ci
atteniamo a
quello più recente ed italiano pubblicato testé in Napoli col
titolo: -Trentesimo grado di
Rito Scozzese detto Cavaliere Kadosch, o Cavaliere dell'Aquila bianca e
nera, Napoli,
senza nome di Tipografia, 1869- un libretto in 18. di pag. 64. il quale
ristampiamo
testualmente e quasi integralmente, ad ammaestramento e Vera Luce dei figli
della luce:
ed a perpetuo scorno della framassoneria e dei suoi tenebrosi figliuoli, che
dopo essercisi bugiardamente ed ipocritamente venduti, nel Rituale di Primo
Grado, per società di beneficenza che rispetta tutti i culti ed obbedisce
fedelmente a tutte le autorità, tanto che è perfino vietato di parlare in
Loggia di politica e di religione, ci si svela poi sfacciatamente nel
Rituale del Trentesimo grado per società intesa per l'appunto ed
esclusivamente a distruggere ogni religione ed ogni autorità con qualsiasi
mezzo e specialmente, ed anzi come dicono pedantescamente i Massoni,
tassativamente, col pugnale del sicario."
"Il Rituale del Trentesimo grado comincia con una prefazione scritta da
Domenico Angherà calabrese vivente ed arciprete che di sacerdote non ha che
il carattere da lui profanato. Egli è capo della Massoneria napoletana; di
grado 33 ... or ecco la prefazione.
-Il trentesimo grado del nostro rito scozzese antico e accettato, o il
dodicesimo grado fra i filosofici del medesimo rito, porta il titolo di
Cavaliere Kadosch, detto ancora Cavaliere dell'Aquila bianca e nera. Il vero
Cavaliere Kadosh comprende in sé stesso la più sublime filosofia ... quest'
eminente e sublime grado ... accenna positivamente allo scioglimento del
gran dramma massonico... In questo sublime grado si allude tassativamente al
tragico fine del Gran Maestro dei Templari Giacomo de Molay, o Molè.
I principali attori sono Filippo il Bello, Clemente V ed il falso fratello
dei Templari Noffodei. La Massoneria prende ad esempio questa leggenda onde
maggiormente apostrofare al suo nobile scopo di emancipare la gran famiglia
in umanità dal duplice dispotismo che inesorabilmente la opprime e la
tiranneggia."
Da pag. 108 inizia il rituale vero e proprio e il maestro fa al candidato
Kadosh alcune domande:
"D.- ... a quale ora si ha il costume di aprire i nostri travagli ?
R.- All'apparire della notte.
D.- Perché?
R.- Perché quello è il momento più propizio per meditare e per agire.
D.- Qual'è il nostro fine?
R.- Nekam (vendetta) Makah (omicidio).
D.- Che significano queste due parole?
R.- Che il dovere di un Cavaliere Kadosch è quello di scovrire tutti gli
assassini che sono stati commessi a danno di tutti gli amici della libertà
politica e della libertà religiosa mediante i satelliti del dispotismo, e di
vendicare le vittime della tirannia: di unirsi strettamente ed intendersi
in comune, onde finirla una volta per sempre con tutti i despoti del genere
umano: in una parola, di stabilire la libertà politica e religiosa ove
nonesiste e di difenderla ove trovasi stabilita, anche colle armi in pugno
se farà l'uopo."
E qui il Gesuita commenta: "Questo, pare a noi, si chiama parlar chiaro, e
si vedrà di qui a un poco che il Rituale parla ancora più chiaro."
Infatti da pag. 116 il Maestro insegna al candidato :
"... tu non devi ignorare che qui tutto è simbolico; pure questi simboli
furono un tempo, ed in alcuni luoghi lo sono ancora, delle terribili verità
... il nostro fine fraditanto nel presentare ai tuoi sguardi i simboli della
intolleranza religiosa e della persecuzione politica, è solo di farti ben
comprendere che ... noi malediciamo ed esacriamo i tiranni e i despoti che
sono stati gli strumenti di questa intolleranza e di questa persecuzione.
Noi vogliamo similmente farti comprendere che tu, sortendo da questo luogo,
sei obbligato di mettere in opera tutti i mezzi che sono in tuo potere, onde
combattere per assicurare a te stesso ed ai tuoi fratelli in umanità la
libertà politica e la libertà religiosa...
... Sino al momento ti è stata sviluppata solamente la teoria delle nostre
dottrine; il tempo di azione è ormai giunto. Sieguimi."
"... il Gran Maestro guida il candidato innanzi ad un cranio coronato di
foglie di alloro, e l'obbliga a dire con lui: Onore e gloria alla innocenza
perseguitata; onore e gloria alla virtù sacrificata dal vizio e dalla
ambizione.
In seguito gli mostra un cranio coronato da una Tiara, e mettendogli in mano
un pugnale, che dirige verso il cranio, l'impegna a gridare con lui: Odio e
morte al dispotismo religioso.
In fine gli mostra un cranio coronato dal diadema regale, gli dice di
dirigere il pugnale verso di esso, e l'obbliga a dire con lui : Odio e morte
al dispotismo politico."
Poi l'iniziato pronuncia la sua prima Obbligazione, cioè giura di combattere
la -tirannia politica e la intolleranza religiosa-.
Prosegue il Gesuita: "Fin qui il rituale italiano: il quale è già, da per sé
stesso, abbastanza
chiaro. Ma diventa anche più chiaro quando si paragoni e si confronti con
altri Rituali
editi dal Ragon e coi commenti che questo ritualista loro appone. Dice
infatti il Ragon
(pag.9) che -tutti i Rituali primitivi ed antichi esprimono lo stesso odio
alla monarchia e
al papato. Tutti questi pensieri di vendetta dovettero finire colla
rivoluzione francese del
1793 come non aventi più ragione di essere, trovandosi la monarchia abolita
e il Papato
perseguitato.- Le quali parole," prosegue ancora il Gesuita "contro ogni
intenzione del povero Ragon, dimostrano ad evidenza due cose :
1. che la framassoneria è rea dell'assassinio di Luigi XVI e di tutti gli
altri assassinii di
Re o Principi condannati in questo grado 30 ad essere assassinati dai
Cavalieri
Kadosck.
2. che non essendo l'odio massonico volto contro il tal Re od il tal Papa,
ma contro la
monarchia ed il papato, ben lungi dal -non avere più ora ragione di essere i
Rituali
assassini- l'hanno più che mai sia contro i Re ancora esistenti, sia contro
il Papa di cui
la provvidenza mai non permise finora l'assassinio formale giurato dalla
massoneria #(a).
Il povero Ragon ... spiega (pag. 9,10) l'atrocità dei rituali antichi
con -ispecolatori intriganti che nel 1804 portarono da Charleston di America
a Parigi il rito massonico di 'perfezione' fondato a Parigi nel 1756 e poi
dimenticato-."
Il Ragon parla anche del rito della decapitazione di un cadavere (fatto
credere al candidato bendato un nemico condannato a morte), come della
pecora viva e rasata, dimodoché il candidato, sempre bendato, toccandola e
sentendola calda e palpitante si convinca di trovarsi davanti ad un nemico
da "giustiziare" e trafiggendola con un pugnale.
Anche il signor "N." ci riferisce di questi riti.
"Simbologismo" dici ancora, "fratello"?
Un "simbologismo" che però ti indica fin dall'inizio il grado di
affidabilità del nuovo iniziato e fino a che punto è disposto ad arrivare il
tuo "servo".
Forse non capiterà mai l'occasione ... ma se capita tu sai che puoi contare
su di lui !
Prosegue il Gesuita: "Tutto questo narra il Ragon a pagine 65-66 del suo
rituale di Kadosck: e dice che queste cose sono ora disusate ... Ma aggiunge
questo particolare tacciuto dal ritualista italiano; cioè che il candidato
dee espressamente e realmente pugnalare i due crani coronati l'uno di tiara
pontificia, l'altro di diadema reale."
Da pag. 136, capitolo VIII sui Templari, dice il Gran Maestro all'iniziato,
secondo il rituale italiano : "Quella tomba che vedi è un omaggio che noi
rendiamo alla memoria di Giacomo de Molè (Nota: il Gesuita precisa: )
(Jacobus Burgundus Molay).
Questo grand'uomo e i suoi illustri compagni (templari) formavano una
società di uomini valorosi, austeri, pietosi ed umanitari ... Eglino erano
tolleranti in materia di Religione ed in aperta guerra col fanatismo
religioso... Appena il gran maestro dei Templari Giacomo de Molè giacque
vittima dei complotti combinati fra il Re Filippo il Bello e il Papa
Clemente V, i successori di essi Templari doveano vendicarsi di questi due
potenti nemici del loro Ordine. Questi due persecutori dei Templari non sono
per noi che i rappresentanti visibili del dispotismo politico e del
fanatismo religioso. Dispotismo e fanatismo che abbiamo solennemente giurato
di combattere con tutte le nostre forze."
Il Re Filippo il Bello e il Papa Clemente V morirono pochi mesi dopo la
condanna a morte del Giacomo de Molay, -colpiti- dalla maledizione che
questi scagliò contro di loro dal patibolo, o forse, e più probabilmente,
colpiti da -misteriosa- e vendicativa mano templare, come fanno capire le
parole del rituale sopra riportate.
.
Da pag. 156 :
"Capitolo XI: Conchiusione
Per fabbricare una gran città ci vogliono secoli e migliaia di operai: per
incendiarla basta un giorno e un mascalzone. Per fare una statua, un quadro,
un orologio insigne vi vogliono dei genii di arte e di industria. Per
fracassare la statua, squarciare la tela, stritolar l'orologio basta un
somaro. Per educare bene un giovane, una città, un regno vi vogliono
miracoli di industrie, di leggi, di governi e di pazienza; per guastarli,
corromperli e pervertirli basta un governo massone. Mascalzoni, somari e
framassoni non si vantino dunque delle conquiste della loro civiltà moderna.
Il miracolo non istà già in quello che essi sono riusciti a conquistare: ma
in quello che è sfuggito alle loro conquiste. L'uomo di natura sua è
purtroppo portato al male. Quale merito hanno coloro che spingono per di
dietro chi è già sulla china? Il vero merito sta in chi, colla sola forza
morale, lo trattiene sulla via del precipizio. Or qual'è questa forza morale
se non la Chiesa? E qual'è la forza immorale che spinge la gente al
precipizio se non che la framassoneria che si chiama liberalismo, società
moderna, civiltà moderna ?

uva bianca
22-02-05, 18:33
o! Ma cosa è lungo questo post!!
Ne ho letto metà e me ne sono già andato a male!!

Augustinus
28-04-05, 14:11
La Massoneria e la condanna della Chiesa (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=163311)

QUI (http://www.politicaonline.net/forum/showpost.php?p=2471225&postcount=24)

Rapporto tra Massoneria, processo di Unificazione Nazionale e Repubblicanesimo (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&postid=380878)

un discutibile Convegno su "Chiesa cattolica e massoneria" (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=328031)

Massoneria contro Chiesa Cattolica (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=286783)

La Chiesa cattolica e la massoneria (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=88150)

Disgelo tra Massoneria e Chiesa cattolica (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=191396)

Augustinus
28-04-05, 14:16
Taluno sostiene che sarebbe stata dimostrata l'attuale scomunica nei confronti della Massoneria (v. QUI (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?postid=1876981#post1876981)). In verità, a queste argomentazioni avevo in cuore già di rispondere. Ma gli impegni professionali ed accademici non me l'hanno consentito. Spero di farlo prossimamente. ;)

Augustinus
28-04-05, 14:33
Uno dei massimi esperti degli aspetti canonistici implicati nella Massoneria è senz'altro il frate francescano, P. ZBIGNIEW SUCHECKI, che ha dedicato al tema diversi lavori scientifici (v. QUI (http://www.suchecki.net/pub.htm)).
L'idea di abolire la scomunica per i massoni partì in seno al Concilio Vaticano II e fu sostenuta in aula dall'ultraprogressista vescovo di Cuernavaca, Sergio Mendez Arceo. E poi erano cominciate le strette di mano pubbliche tra capi della massoneria e cardinaloni di peso: gli americani Richard Cushing, Terence Cooke, John Cody e John Joseph Krol, l'austriaco Franz König, l'olandese Bernard Alfrink, i francesi Maurice Feltin, Francois Marty e Roger Etchegaray, il cileno Raúl Silva Henriquez, i brasiliani Aloisio Lorscheider e Paulo Evaristo Arns, insomma quasi tutti i capifila dell'ala progressista conciliare. In Italia, agli incontri successivi a quello di Ariccia parteciparono i vescovi Dante Bernini, di Albano, e Alberto Ablondi, di Livorno. In Vaticano, a tirare le fila era il cardinale prefetto dell'ex Sant'Uffizio, il croato Franjo Seper. Dall'alto, Paolo VI tutto sapeva e benediceva. Nel 1968, i vescovi della Scandinavia decisero di non chiedere più l'abiura ai massoni che si facevano cattolici. E nel 1974 il cardinale Seper, in una lettera al cardinale Krol resa pubblica da quest'ultimo, spiegò che la scomunica doveva essere intesa operante solo per quei cattolici iscritti alle massonerie «che veramente cospirano contro la Chiesa». Come dire mai, dissero in coro compunti i capi delle logge di tutti i paesi, compresi quelli di più accanita tradizione antiecclesiastica.
Mancava solo che il nuovo codice di diritto canonico, in preparazione, sancisse la svolta pacificatrice. La Congregazione per la dottrina della fede aveva chiesto due volte un parere riservato ai vescovi. E il gesuita Caprile, che ebbe accesso alle segretissime risposte, constatò che quasi tutti chiedevano la cancellazione della scomunica, qua e là con elogi persino entusiastici dello spirito massonico. Senonché nel 1978 divenne papa Karol Wojtyla. E di colpo calò il gelo.
Il primo effetto lo si vide in Germania. Anche lì i dialoganti s'erano dati da fare, con fior di teologi come Herbert Vorgrimler e Stephanus Pfurtner. E la conferenza episcopale aveva messo all'opera nel 1974 una commissione per accertare la compatibilità tra la fede cristiana e l'appartenenza massonica. Ma a Monaco di Baviera era intanto diventato arcivescovo uno spirito rigido e risoluto, Joseph Ratzinger, che il nuovo papa avrebbe presto chiamato a Roma al posto di Seper, come suo prefetto di dottrina. E di punto in bianco i dialoganti si trovarono congedati, la questione la prese in mano il vescovo di Augsburg, Joseph Stimpfle, un vero mastino, e nel 1980 l'episcopato tedesco scrisse la parola fine ribadendo «l'opposizione fondamentale e insuperabile» tra la massoneria e la Chiesa.
Dopo aver ripercorso brevemente un excursus storico nei precedenti posts della questione dell'eliminazione della scomunica ai massoni (i.e. massoneria), volevo riprendere una questione lasciata altrove pre precisare quanto segue.

1. La scomunica non esiste più nei confronti dei massoni in quanto non più espressamente prevista. L'adesione alla setta costituisce un mero addebito morale (peccato), e non già giuridico (delitto). E questo in base al principio "nullum crimen, nulla poena sine lege". Se la legge non prevede esprssamente la figura criminosa, quella condotta non sarà censurabile. Al più potrà esserlo solo per altri profili, ma non già per quelli del previgente sistema penale.

2. Il can. 1374 ha, da un lato, "diminuito" la "quantità di pena" prevedendo, in luogo della scomunica, la giusta pena per chi dà il nome (aderisce) ad un'associazione che complotta contro la Chiesa. Dall'altro nella sua più ampia dizione aveva in mente, evidentemente, i comunisti. La realtà è che si era osservato (non so fin quanto fondatamente) che talune associazioni massoniche avevano perso il loro carattere "anticlericale" di fine '800, e quindi, la Chiesa ha inteso, ahimè, cedere sul punto, diminuendo la linea di guardia ... . Questa del canone è l'unica sanzione applicabile ex professo ai massoni, a certe condizioni. Che valore ha dunque la dichiarazione del Card. Ratzinger del 1983 e poi del 1985? Premesso che - almeno quella dell'83 - era stata emanata vigente il Codice piano-benedettino, essa ha un mero valore interpretativo ed esortativo, non già giuridicamente stringente. Questa è l'opinione della dottrina più accreditata che si è occupata del tema (Suchecki). Se vogliamo, ahimè, la colpa, oggi, sarebbe più o meno pari a quella di chi volesse andare domenica ai referendum e votasse "sì". Ma come diceva il Card. Tettamanzi, dinanzi a voci di "scomuniche" per chi andava a votare, nessuna censura è prevista. Quindi, tutto si svolge al mero livello morale, senza toccare la sfera giuridica.

3. Non si deve far l'errore di sovrapporre i piani della censura agli aderenti alla massoneria con i singoli delitti che ciascun aderente possa compiere. E' vero, se uno professa apertis verbis, ad es., l'ateismo e fa parte pure di un'associazione massonica con i caratteri del can. 1374, ci sarà senz'altro un concorso di reati. Ma la persona non incorre nella scomunica in quanto massone, ma in quanto crede e professa, al di là della cerchia dei suoi "fratelli", delle eresie o la propria apostasia, ecc.
Insomma, la semplice affiliazione non dà luogo a scomunica, a meno che l'associazione non abbia i caratteri di cui al can. 1374. Ma la stessa cosa potrebbe dirsi per i comunisti. E ne abbiamo avuto nei giorni scorsi un esempio con l'on.le Vendola che ricevette la Comunione dalle mani del Card. Vicario Ruini.

4. E veniamo all'ultimo punto. Premesso che il Chiappetta, benchè autorevole, è un commentario ormai datato, che non tiene conto degli studi più recenti della canonistica e della giurisprudenza (Se non ricordo male risale almeno nelle sue ultime edizioni ad oltre un decennio fa), va detto che è delitto non ogni azione esterna che viola una legge o un precetto, ma solo quella violazione per la cui inosservanza è prevista una sanzione: e nel nostro caso non esiste più, se non nei limiti di cui al can. 1374. E veniamo al can. 1330 altrove richiamato, precisando che il termine "percipiat" va esattamente contestualizzato. Insomma, non si può estrapolare un parere dato da un giurista ed assolutizzarlo in tutti i contesti. Il verbo suddetto è "percepisca", "raccolga" lascia intendere che altri "raccolga" la dichiarazione o manifestazione di eresia e la intenda per tale, cioè per eretica. Io posso anche dire ad un amico, ad es., che non credo in questo o quel dogma. Ma è questo sufficiente per cadere in eresia o apostasia? Evidentemente no. E questo lo può intendere chiunque. Vi sono stati Papi che privatamente hanno adorato il demonio, ciò fa sì che siano apostati? Evidentemente no. Serve un quid pluris. Serve appunto che quel delitto sia "raccolto", cioè non sia lasciato cadere.
Ed è evidente che in un gruppo ristretto, dove si professano medesime convinzioni di fondo, le eresie pronunciate non siano colte, non siano cioè "raccolte". E quindi, è ovvio che la condizione di cui al can. 1330 per il delitto di eresia o apostasia o scisma non si verifica. A ciò contribuisce anche la segretezza dell'associazione massonica, dove, sovente, i membri non si conoscono tutti l'un l'altro. La semplice esegesi del termine porta a concludere che essi non incorrono nella scomunica per eresia se non professano all'esterno la loro dottrina o manifestazione di volontà o atto di scienza.
Si obietta che "allora non sappiamo nemmeno chi è protestante, ciò non toglie che sono scomunicati lo stesso, anche se a noi non noti". La situazione dei protestanti è diversa. La loro professione di eresia è pubblica, non coperta istituzionalmente dal segreto. E dunque tutti possono percepire la loro eresia. Viceversa, nella massoneria, questa professione non è pubblica, ma segreta, avvenendo nel segreto delle loro riunioni (tanto è vero che, alle loro adunanze, i membri arrivano alla spicciolata, senza dare nell'occhio, solitamente di notte o sera). E la segretezza è istituzionale alla massoneria.
Proprio per questo, la Chiesa, in passato, con saggezza, per superare le empasse delle norme che censuravano le eresie provvidero a sanzionare con norme ad hoc quel delitto. Altrimenti quale il senso di norme "speciali"? Perchè evidentemente il delitto si compiva con modalità "speciali", avverso le quali erano insufficienti le comuni disposizioni penali. E la specialità era data dall'affiliazione occulta. In altre parole, il delitto è occulto perchè occulta, recondita, segreta è la setta. Il delitto è pubblico perchè è percepito, è raccolto per tale da chiunque. Ma se il "chiunque" non lo raccoglie come delitto, cioè non lo considera tale, ecco che il delitto non è "pubblico". Anche perchè nel nostro caso propriamente si dovrebbe parlare di correi. Al più, a voler tutto concedere, secondo la dottrina del Calabrese, in questo caso si dovrebbe parlare di situazione intermedia, non essendo occulta ma neppure pubblica (in quanto l'azione è conosciuta da una cerchia ristretta di persone, per giunta, nel nostro caso, correi).

Augustinus
31-07-05, 17:13
Interessante articolo pubblicato (pag. 18) sul numero di giugno 2005 della rivista massonica Erasmo (v. QUI (http://www.grandeoriente.it/notizie/erasmonotizie/25-11.pdf)) ... Un articolo che porta a riflettere sulle infilitrazioni massoniche nella Chiesa, a dispetto della fantomatica quanto inesistente "scomunica" ...

Augustinus
31-07-05, 17:28
QUI (http://www.grandeoriente.it/notizie/erasmonotizie/25-0708.pdf) sempre la stessa rivista, nel n. 7-8/2005 (pag. 32), riporta l'attestazione del gran maestro che si dispiace della morte di Giovanni Paolo II, "Anche se sentivamo più vicino alla massoneria Paolo VI". A pagg. 33-34, poi si parla del "matrimonio" tra cattolici e massoni ... :rolleyes:

Bellarmino
31-07-05, 23:06
Originally posted by Augustinus
QUI (http://www.grandeoriente.it/notizie/erasmonotizie/25-0708.pdf) sempre la stessa rivista, nel n. 7-8/2005 (pag. 32), riporta l'attestazione del gran maestro che si dispiace della morte di Giovanni Paolo II, "Anche se sentivamo più vicino alla massoneria Paolo VI". A pagg. 33-34, poi si parla del "matrimonio" tra cattolici e massoni ... :rolleyes:
Interessante... è singolare poi che la massoneria faccia pubblici elogi a papi, segno che qualcosa non quadra.
Infatti la Chiesa per secoli ha avversato, scomunicato e messo in guardia i fedeli dai pericoli tentacolari della piovra massonica.
Chissà cosa ne pensano gli estimatori di Paolo VI dell'altro forum... :)

torquemada
23-08-05, 15:27
Peccato che in tempo di Sede Vacante (come dite voi, Bellarmino) siano giunte solenni dichiarazioni contro la massoneria e siano stati rinnovati i vecchi anatemi preconciliari. O diciamo solo quello che fa comodo per portare acqua al nostro mulino?:D

Augustinus
29-08-05, 10:23
V. QUI (http://www.unavox.it/FruttiPostconcilio/PreteInLoggia.htm).
C'è da rimanere allibiti :( :(

torquemada
29-08-05, 10:41
Ci sono e restano valide, non devo insegnarTi nulla.
E' una notizia non suffragata da prove e nomi. Non significa nulla.
Poi magari si scopre che è un sacerdote scismatico, disobbediente a Benedetto XVI. O magari non cattolico in partenza.
Attendiamo dettagli più significativi.

Mi sembra un pò poco per abrogare le disposizioni antimassoniche della Santa Sede.;)

Augustinus
29-08-05, 10:47
Originally posted by torquemada
Ci sono e restano valide, non devo insegnarTi nulla.
E' una notizia non suffragata da prove e nomi. Non significa nulla.
Poi magari si scopre che è un sacerdote scismatico, disobbediente a Benedetto XVI. O magari non cattolico in partenza.
Attendiamo dettagli più significativi.

Mi sembra un pò poco per abrogare le disposizioni antimassoniche della Santa Sede.;)

Caro Raimondo,
comunque i nomi ci sono, basta leggere sino in fondo ... .
A parte questo, le c.d. condanne prevedono, oggi, sono una colpa morale, non già l'esclusione dalla Chiesa, cioè la scomunica. Di questo tema ho abbondantemente parlato. Basta rileggere il thread ed i rinvii in esso contenuti. ;)

Augustinus
08-04-06, 12:36
08-04-2006: Massoni

Attorno al 1° aprile (ma purtroppo non è uno scherzo) 2006 il Grande Oriente d’Italia ha tenuto a Rimini il suo congresso. Leggo sul «Corriere della Sera» l’articolo dell’inviata Marisa Fumagalli, la quale riassume l’intervento del Gran Maestro, Gustavo Raffi, così: «Raffi elenca una serie di punti che sembrano pescati dal programma del centrosinistra, tendenza Rosa nel Pugno».

La cosa non ci stupisce, anche se sono convinto che i massoni abbiano perso molto pelo rispetto ai fasti risorgimentali. Acqua passata l’anticlericalismo feroce e la celebrazione, con tanto di manifesti verdi, del XX settembre, cioè della breccia di Porta Pia. Sono anni che quei manifesti non ci sono più e il verde non è più, nell’immaginario, il colore massonico bensì quello, ormai, del Profeta.

Anni fa, quando in Toscana i giornali comunisti pubblicarono gli elenchi dei massoni, con tanto di indirizzo e numero di telefono (erano i tempi della P2), intervistato alla radio difesi i massoni, che avevano diritto, come tutti, ad associarsi liberamente senza vedersi additare come untori. Ho anche conosciuto qualche massone sinceramente devoto di Padre Pio o onestamente conservatore. A parte queste eccezioni, però, devo dire che il vizio l’hanno perso in pochi.

Cioè, quello di essere ostili alla Chiesa. Per questo antico odio (dovuto al fatto che non accettano concorrenza nel mestiere di pastori e docenti del genere umano) sarebbero disposti a fare come colui che fece un cruento dispetto alla moglie. La Massoneria detiene a tutt’oggi il record di oltre 580 condanne da parte della Chiesa (addirittura un’intera enciclica di Leone XIII). L’ultima, a opera dell’allora cardinal Ratzinger. Ce l’hanno ancora legata al dito. E tuonano contro le «inammissibili ingerenze» di Ruini. Le loro, invece, non sono ingerenze, no, figurarsi.

FONTE: Antidoti di Rino Cammilleri (http://www.rinocammilleri.it/beyondengine/frontend/exec.php)

Augustinus
03-03-07, 13:04
VATICANO: SOSPESI I PRETI CHE ADERISCONO A MASSONERIA

"I principi della massoneria sono inconciliabili con quelli della fede cristiana". Lo ha ribadito mons. Gianfranco Girotti, reggente della Penitenzieria Apostolica che ha ricordato alla Radio Vaticana il giudizio negativo della Chiesa nei riguardi delle associazioni massoniche espresso in un documento della Congregazione per la Dottrina della Fede del 26 novembre 1983. Il vescovo, in passato stretto collaboratore di Joseph Ratzinger alla Congregazione della Fede, ha ricordato che restano in vigore le sanzioni previste per i sacerdoti che aderiscono alle Logge. Recentemente e' stato un sacerdote paolino, don Rosario Esposito, a violare le norme vigenti sulla incompatibilita' tra appartenenza alla Massoneria e sacerdozio cattolico e si attende che siano assunti i provvedimenti ricordati da mons. Girotti. L'incompatibilita' vale anche per i laici. "Chi e' massone - ha affermato mons. Girotti - non e' scomunicato ma si trova in uno stato di peccato grave, per cui non puo' accostarsi ai Sacramenti e, quindi, la Chiesa considera costoro come persone che sono irregolari nei confronti del Magistero della Chiesa". In parziale dissenso Giuseppe Ferrari, segretario nazionale del GRIS, il Gruppo di ricerca e informazione socio religiosa, che nei giorni scorsi ha organizzato un Convegno su Chiesa e Massoneria. ''Ritengo - ha spiegato ai microfoni della Radio Vaticana - che si debba proseguire sulla strada del dialogo e trovare elementi comuni sui quali collaborare e portare avanti anche iniziative comuni e battaglie comuni, specialmente a difesa della vita, a difesa della dignita' della persona umana, a difesa e salvaguardia della natura e via dicendo".

FONTE (http://www.repubblica.it/news/ired/ultimora/2006/rep_nazionale_n_2082203.html?ref=hpsbdx1)

Augustinus
03-03-07, 13:23
Sono sconcertato per quanto afferma il GRIS :( :( :(

merello
03-03-07, 22:05
Non trovo quali possano essere i punti d'incontro tra Chiesa e massoneria. Se ce li vogliono spiegare i "cattolici adulti" visto che lo fanno tutti i giorni.

Aganto
04-03-07, 16:13
Pensare che credevo il GRIS una organizzazione seria... Sob...

Timoteo (POL)
08-09-07, 13:07
Da: Il Cardinale Giuseppe Siri – Arcivescovo di Genova dal 1946 al 1987, a cura di Raimondo Spiazzi, ESD, I Ristampa – gennaio 1991, pp. 98- 101.

[…] A proposito dell’ultimo Conclave, da cui uscì eletto Giovanni Paolo II, il giornalista americano Wilton Wynn, corrispondente di Time dal Vaticano, dice di avere avuto da personaggi della Santa Sede delle informazioni, che riproduce nel suo libro Custodi del Regno. Difficile fare delle verifiche. Non vale la pena di tentarne. Ecco ciò che riferisce. All’inizio del Conclave, il 14 ottobre 1978, i 111 cardinali presenti non avevano un candidato di spicco sul quale si concentrassero l’attenzione e i voti della maggioranza necessaria per l’elezione, cioè 75 voti. Il primo giorno di votazioni, il 15 ottobre, al mattino il Cardinal Siri avrebbe raccolto 46 voti. Nelle votazioni del pomeriggio fu superato dal Cardinal Benelli, il quale però restò al di sotto della maggioranza necessaria. L’incertezza durò fino a tarda sera. Il Cardinal Koenig qualche anno più tardi avrebbe confidato a Wynn che quella sera i cardinali cenarono insieme, “ma ci furono ben poche discussioni. Nella fresca brezza serale del cortile di San Damaso, ci avviammo in silenzio per fare la nostra passeggiata. Si percepiva una strana tensione negli animi. Ancora oggi non trovo nessuna spiegazione umana per la scelta del giorno successivo”.
La mattina del 16, i voti del Cardinal Siri erano di nuovo insufficienti. Dallo scrutinio saltò fuori per la prima volta, tra altri nomi, quello di Wojtyla… Era il momento di una svolta storica. Quel nome passò nell’anima del Conclave. Nella successiva votazione cominciò ad avere una maggioranza, che poi divenne una marea di voti. Siri, e con lui Benelli, uscirono dalla scena. Siri però, come decano dei “cardinali preti”, apparve tra i rappresentanti del sacro collegio che accompagnarono il nuovo papa Giovanni Paolo II sul balcone di San Pietro per la prima benedizione “Urbi et Orbi”.
A modificare la situazione aveva contribuito l’intempestiva e arbitraria (così mi disse il Cardinal Siri) pubblicazione come intervista di alcune risposte da lui date a un giornalista della Gazzetta del popolo, Gianni Licheri, che incontrò prima di entrare in conclave, con l’impegno di non divulgarle prima dell’inizio del medesimo.
Anche sul Corriere mercantile del 3 maggio 1989, M.A. descriveva l’episodio dandone una versione molto simile a quella che personalmente udii dal Cardinal Siri. Scriveva: “Eravamo nell’ottobre 1978, alla vigilia del conclave. Siri era il grande favorito. Poco prima di entrare rilasciò, fatto assai raro, un’intervista. Lui stesso mi raccontò l’episodio. “Stavo uscendo dall’abitazione del giornalista Emilio Rossi, genovese, allora direttore di della Rete Uno, convalescente. Era stato ferito alle gambe dalle brigate rosse. L’ascensore era rotto. Scesi a piedi e un giornalista mi pregò fino alla supplica di rispondere ad alcune domande. Rifiutai. Lui non si rassegnò. Mi promise che l’articolo sarebbe uscito dopo l’entrata in conclave. Non mantenne la promessa”.
In quell’intervista, tra l’altro, Siri disse: “la mia cattiva fama mi ha finora risparmiato l’elezione”.

Effettivamente la pubblicazione anticipata e subito riportata dalla stampa nocque all’immagine del Cardinale, il quale aveva parlato a braccio ede espresso schiettamente il suo parere sulla situazione, senza sospettare di secondi fini né preoccuparsi delle ripercussioni che le sue dichiarazioni avrebbero potuto avere in quei giorni.
Subito dopo il conclave parlammo di questo “incidente”, che lui cercava di riportare alle sue giuste dimensioni. Era afflitto, ma non turbato. Anche in seguito il discorso cadde più volte su quel conclave: non si lasciò sfuggire delle “rivelazioni”. Ricordo però due accenni interessanti, fatti in tempi diversi, in linea del tutto confidenziale. Il primo, al fatto che non pochi cardinali gli chiedevano di pronunciarsi, di dire o fare qualche cosa per sfatare le dicerie diffuse dalla stampa e per proporre la vera immagine di se stesso: al che continuò a ribattere che la sua linea era di affidare tutto a Dio e di lasciare che tutto avvenisse secondo la sua volontà. Altro accenno, già riferito: “Una sera, mentre i cardinali passeggiavano e si scambiavano qualche riflessione, me ne stessi solo in cappella, contento di pregare in quel luogo di raccoglimento e di pace”.
Degli ultimi due conclavi diceva che i cardinali vi avevano molto sofferto per il caldo romano e per l’inadeguatezza dei servizi. Dei conclavi in genere ripetè più volte – come ho già riportato – che sarebbe stato bene abolire l’obbligo del segreto. Avendogli espresso qualche perplessità a questo riguardo, non mi fornì spiegazioni su quella sua opinione, ma mi parve che egli desiderasse che qualcuno la facesse conoscere. Sui conclavi del futuro, diceva che bisognava pregare per ottenere la grazia che coloro che vi avrebbero partecipato fossero veramente liberi da qualsiasi condizionamento e influsso di parte, non solo di ordine politico ed etnico, ma anche sociale. “E che non arrivi in nessun modo la mano di qualche setta”, concludeva. Si riferiva alla massoneria, della quale diceva di avere conoscenza per confidenze dirette ricevute da affiliati, e di sapere con quali trame cercava di attanagliare uomini e organi del Vaticano (non esitava a fare alcuni nomi), col pericolo che arrivasse anche al conclave. Forse anche per questo proponeva l’abolizione del segreto: che tutto avvenisse alla luce del sole. […].

Augustinus
21-11-07, 09:38
Il magistero pontificio contro la massoneria

Intervista ad Angela Pellicciari, autrice de “I Papi e la massoneria”

ROMA, martedì, 20 novembre 2007 (ZENIT.org).- Che cos’è la massoneria? Un'associazione filantropica impegnata a diffondere fratellanza, uguaglianza, illuminismo oppure un centro di potere occulto? Perché la Chiesa la condanna? Da dove nasce l’avversione della massoneria alla Chiesa cattolica?

A queste e altre domande cerca di rispondere un libro appena uscito dal titolo “I Papi e la massoneria” (Ares, Milano 2007, 320 pp., 18 Euro) scritto dalla storica del Risorgimento Angela Pellicciari.

Per cercare di capire quali sono i risultati della sua ricerca, ZENIT ha intervistato l’autrice.

Che cos'è la massoneria e quali sono gli argomenti e le ragioni che hanno portato la Chiesa Cattolica e i Papi a condannarla?

Pellicciari: Io mi occupo di massoneria moderna: quella che nasce a Lontra nel 1717 e vede i propri principi definiti nelle Costituzioni scritte dal pastore James Anderson nel 1723. Questo tipo di massoneria è condannata dai ontefici praticamente subito: Clemente XII emette la bolla “In eminenti” appena ventun anni dopo la sua comparsa. Il Papa intende risparmiare alle popolazione i “gravissimi danni” che la nuova associazione può procurare sia sul piano spirituale che su quello temporale. In questa prima bolla sono espressi in nuce i principali argomenti che i Papi svilupperanno nel corso di due secoli per condannare la libera-muratoria. E vale la pena di ricordare che i pronunciamenti antimassonici pontifici sono numerosissimi: secondo il religioso paolino Rosario Esposito ben 586.

Quanto ai motivi della condanna, sinteticamente, sono i seguenti:
- la segretezza dell’associazione (“se non operassero iniquamente, non odierebbero tanto decisamente la luce”)
- il giuramento con cui i massoni si impegnano “a mantenere un inviolabile silenzio intorno alle cose che esse [società segrete] compiono segretamente”, giuramento accompagnato da “esagerazione di gravi pene”.

A questo riguardo basti prendere in considerazione il giuramento del profano [non massone] al suo ingresso in Loggia come apprendista: “prometto e giuro di non palesare giammai i segreti della Libera Massoneria; di non far conoscere ad alcuno ciò che mi verrà svelato, sotto pena di aver tagliata la gola, strappato il cuore e la lingua, le viscere lacere, fatto il mio corpo cadavere in pezzi, indi bruciato e ridotto in polvere, questa sparsa al vento per esecrata memoria ed infamia eterna”.

- l’indifferentismo in campo religioso: “si uniscono fra loro uomini di qualunque religione e setta”.
Mettere sullo stesso piano le varie credenze religiose equivale a svalutarle tutte, ad unico vantaggio di quel centro di unione – la massoneria – in cui tutte possono ‘pacificamente’ convergere.

Pio IX così stigmatizza nel 1846 l’attitudine massonica nei confronti della religione: “quel sistema che ripugna allo stesso lume della ragione naturale, che è l’indifferenza della Religione, con il quale costoro [società segrete], tolta ogni distinzione fra virtù e vizio, fra verità ed errore, fra onestà e turpitudine, insegnano che qualsivoglia religione sia ugualmente buona per conseguire la salute eterna, come se fra la giustizia e le passioni, fra la luce e le tenebre, fra Cristo e Belial potesse mai essere accordo o comunanza” (Qui pluribus).

Perché la massoneria manifesta profonda ostilità nei confronti della religione cattolica?

Pellicciari: Al di là della propaganda, gli stessi massoni, sono ben consapevoli dell’inconciliabilità della Rivelazione con i principi che professano. Nel 1873 così scrive la Rivista della Massoneria Italiana: “Un vero Israelita o un vero cattolico possono essere veraci figli della Massoneria? No – se prima non riconoscono false e non rinnegano quelle parti della loro credenza religiosa che distruggono il principio massonico”. La massoneria esige dagli iniziandi “l’assoluta renunzia e la negazione di quei dogmi delle religioni rivelate, che ostassero alla libertà, alla uguaglianza e alla fratellanza degli uomini”.

A questo proposito i Papi asseriscono che, dietro l’apparente ossequio della legge morale, di alcuni massoni si nasconde un attacco frontale al Decalogo e alla legge naturale.

E’ infatti vero che, stando alle Costituzioni, il massone “per sua condizione” è tenuto ad obbedire alla legge morale, è pur vero però che la legge morale cui il massone fa riferimento è quella stabilita dagli stessi ‘fratelli’ nelle logge. A questo proposito Jean Marie Ragon scrive nel 1853 con l’esplicito beneplacito che “la massoneria non riceve la legge, è lei stessa a stabilirla, dal momento che la sua morale, una e immutabile, è più estesa e più universale di quelle delle religioni dei vari paesi, sempre particolari”;

A giudizio dei Papi l’influenza massonica sulla morale sociale è particolarmente nefasta. Ecco cosa scrive Leone XIII nell’Humanum genus del 1884: “poiché quasi nessuno è disposto a servire tanto passivamente uomini scaltriti e astuti come coloro il cui animo è stato fiaccato e distrutto dal dominio delle passioni, sono state individuate nella setta dei Massoni persone che dichiarano e propongono di usare ogni accorgimento e artificio per soddisfare la moltitudine di sfrenata licenza; fatto ciò, esse l’avrebbero poi soggiogata al proprio potere arbitrario, e resa facilmente incline all’ascolto”.

Fin dalla prima enciclica i Pontefici mettono in chiaro che non ci sono Logge buone e Logge cattive: sono tutte ugualmente accomunate nell’universale condanna: “condanniamo e proibiamo le predette Società, Unioni, Riunioni, Adunanze, Aggregazioni o Conventicole dei Liberi Muratori o des Francs Maçons, o con qualunque altro nome chiamate”.

Nell'Ottocento l’internazionale socialista e la nascita dei partiti comunisti si incrociano con la massoneria. Cosa hanno detto i Papi in proposito?

Pellicciari: I Papi, nel loro magistero, hanno anticipato, e di molto, i fatti. Fin dal 1849 Pio IX afferma che socialismo e comunismo sono il naturale sviluppo dell’azione delle società segrete. Ecco cosa scrive nell’allocuzione Quibus quantisque: “le domande di nuove istituzioni ed il progresso tanto predicato da tali uomini mirano unicamente a tenere sempre vive le agitazioni, a eliminare ogni principio di giustizia, di virtù, di onestà, di religione; e ad introdurre, a propagare ed a far largamente dominare in ogni luogo, con gravissimo danno e rovina di tutta la società umana, l’orribile e fatalissimo sistema del Socialismo, o anche Comunismo, contrario principalmente al diritto ed alla stessa ragione naturale”.

Anche Leone XIII ipotizza un legame di figliolanza fra massoneria e comunismo. Così scrive nell’Humanum genus: “ai propositi di costoro non si direbbe aliena la setta dei Massoni, che accoglie con favore le loro opinioni e ha in comune con essi i più importanti assiomi”.

Trent’anni prima La Civiltà Cattolica aveva affermato la stessa cosa: “Le sette socialistiche che di presente minacciano l’Europa e che massimamente dopo il 1838 cominciarono a prendere forme e sembianze spiccate, altro non sono che sviluppamenti novelli e trasformazioni dell’Illuminismo, variatine i soli accidenti. La sostanza, lo scopo, i mezzi, lo spirito, i principii, sono i medesimi”.

Secondo i Papi massoneria e comunismo sono quindi contigui?

Pellicciari: Nel mio libro elenco una serie di forti analogie fra l’ideologia massonica e quella comunista. Mi limito qui alla constatazione di un unico fatto: al centro della bandiera della defunta DDR (Repubblica Democratica Tedesca) spiccava il disegno di un compasso.

Che tipo di provvedimenti sono stati presi nel passato? Quale validità hanno oggi?

Pellicciari: I Papi hanno reiteratamente scomunicato i massoni. Nel 1983 il nuovo Codice di Diritto canonico promulgato da Giovanni Paolo II non fa menzione della massoneria. Questa circostanza ha offerto ai ‘fratelli’ lo spunto per sostenere la fine della condanna pontificia nei confronti dell’istituzione cui appartengono (cosa che peraltro avevano reiteratamente affermato nel corso del tempo, sempre immotivatamente).

Questo il contesto in cui il Cardinal Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, pubblica nel 1983 una Dichiarazione sulla massoneria con l’esplicita approvazione del Santo Padre. Scrive Ratzinger: “È stato chiesto se sia mutato il giudizio della Chiesa nei confronti della massoneria per il fatto che nel nuovo Codice di Diritto Canonico essa non viene espressamente menzionata come nel Codice anteriore. Questa Congregazione è in grado di rispondere che tale circostanza è dovuta a un criterio redazionale seguito anche per altre associazioni ugualmente non menzionate in quanto comprese in categorie più ampie. Rimane pertanto immutato il giudizio negativo della Chiesa nei riguardi delle associazioni massoniche, poiché i loro principi sono stati sempre considerati inconciliabili con la dottrina della Chiesa e perciò l’iscrizione a esse rimane proibita. I fedeli che appartengono alle associazioni massoniche sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla Santa Comunione”.

Com'è arrivata ad occuparsi di massoneria?

Pellicciari: Ho studiato per tanti anni il Risorgimento che è un fenomeno tipicamente massonico: I Papi e la massoneria sono il naturale prolungamento degli studi che ho fatto. Sono contenta che Dio mi abbia concesso di scrivere questo libro perché ritengo che il magistero pontificio sulla libera-muratoria (io mi limito ad illustrarlo con considerazioni di tipo storico-documentario) sia di grande aiuto per capire le dinamiche, le contraddizioni, i drammi, della modernità.

Fonte: [I]Zenit, 20.11.2007 (http://www.zenit.org/article-12604?l=italian)

Timoteo (POL)
22-11-07, 23:22
Riporto da "sì sì, no no" (Anno XXXIII n° 14 agosto 2007) la citazione di un articolo apparso su "Il Giornale" del 22-12-1996:

«Giovanni Paolo II ha respinto al mittente il premio “Galileo Galilei”, che gli era stato conferito dal Grande Oriente d'Italia per aver contribuito a diffondere nel mondo gli ideali di fraternità e umana comprensione che, secondo gli estensori della motivazione, sono gli stessi difesi dalla massoneria. Il Papa – hanno fatto sapere le fonti vaticane – non è uso ad accettare premi e onorificenze di nessun genere [...] . Nella motivazione non c’è stato, da parte vaticana, alcun accenno al fatto che l’onorificenza venisse dalla massoneria».


Beh, un premio meritatissimo, non c'è che dire...



Ps: non sono riuscito a trovare l'articolo in rete. Se qualcuno riuscisse a recuperarlo non si dimentichi di postarlo.

Holuxar
20-04-18, 19:03
Leone XIII il 20 Aprile 1884 - oggi 20 Aprile 2018 ricorre l'anniversario - pubblicò appunto l’Enciclica "Humanum Genus":



Humanum Genus (20 aprile 1884) | LEONE XIII (http://w2.vatican.va/content/leo-xiii/it/encyclicals/documents/hf_l-xiii_enc_18840420_humanum-genus.html)
http://w2.vatican.va/content/leo-xiii/it/encyclicals/documents/hf_l-xiii_enc_18840420_humanum-genus.html


«Lasciate che vi additaiamo la Massoneria come nemica, ad un tempo, di Dio, della Chiesa e della Patria!» - ( Papa Leone XIII, in: Enc. "Humanum genus" del 1884).
https://forum.termometropolitico.it/310734-humanum-genus-1884-leone-xiii-condanna-della-massoneria.html
https://forum.termometropolitico.it/503876-humanum-genus.html
https://forum.termometropolitico.it/334917-massoneria-scomuniche-della-chiesa-e-documenti-massonici.html
https://forum.termometropolitico.it/65351-la-scomunica-ai-massoni.html
https://forum.termometropolitico.it/337769-massoneria-documenti-massonici-e-scomuniche-della-chiesa.html




Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://www.radiospada.org)
http://www.radiospada.org
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com)
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https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
“Il 20 aprile 1884 la Santità di Nostro signore Papa Leone XIII pubblica l'enciclica Humanum genus contro la setta dei Massoni.”


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/30742500_2088942671135391_4610408927837061485_n.jp g?_nc_cat=0&oh=783a849987b2281b2ce85f6fb2afcac8&oe=5B545410


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/30742500_2088942671135391_4610408927837061485_n.jp g?_nc_cat=0&oh=783a849987b2281b2ce85f6fb2afcac8&oe=5B545410


https://www.radiospada.org/2015/11/humanum-genus-summa-dantimassoneria-cattolica/
«Humanum genus: summa d’antimassoneria cattolica -di Davide Consonni-
https://www.radiospada.org/2015/11/humanum-genus-summa-dantimassoneria-cattolica/
I tipi delle edizioni Radio Spada non potevano non dedicare una delle loro pubblicazioni all’antimassonica enciclica Humanum Genus di Leone XIII. Il testo pubblicato dalla nostra casa editrice è giunto alle seconda ristampa, quindi pare doveroso ribadire l’importanza e l’attualità dei contenuti presenti nell’Humanum Genus e piú in generale le istanze avanzate dalla secolare battaglia antimassonica. Il valore che tale enciclica rappresentó nella cattolica battaglia contro la perfida setta dei massoni é enorme e riconosciuto unanimamente dalle opposte fazioni. Tale epica pagina di magistero perenne rappresenta la summa apicale delle argomentazioni, avanzate da romani Pontefici, atte a motivare la scomunica vigente, fin dal 1738, per i settari. Per meglio rendere merito all’apostolica voce alzata contro le perfide sette ci asteniamo dal sintetizzarne i dettami e passiamo a citare direttamente alcuni passi dell’enciclica Humanum Genus del maggio 1884:
(...) Di seguito, oltre indirizzare coloro che volessero acquistare il testo delle Radio Spada Edizioni intitolato “Humanum Genus: dissertazione su massoneria, sette segrete e cosmopolitismo”, proponiamo sia la conferenza che precedette il progetto della stesura del libro sia una recensione ad opera del buon Mattia Rossi apparsa su “Il Giornale”.
HUMANUM GENUS – CONFERENZA CONTRO LA MASSONERIA [VIDEO]:
HUMANUM GENUS ? CONFERENZA CONTRO LA MASSONERIA [VIDEO] | Radio Spada (http://www.radiospada.org/2014/12/humanum-genus-conferenza-contro-la-massoneria-video/)
http://www.radiospada.org/2014/12/humanum-genus-conferenza-contro-la-massoneria-video/
Mattia Rossi recensisce ‘Humanum genus’ su ‘Il Giornale’: Mattia Rossi recensisce ?Humanum genus? su ?Il Giornale? | Radio Spada (http://www.radiospada.org/2015/04/mattia-rossi-recensisce-humanum-genus-su-il-giornale-2/)
Humanum Genus. Dissertazione su Massoneria, Sette segrete e Cosmopolitismo: Humanum Genus. Dissertazione su Massoneria, Sette segrete e Cosmopolitismo (http://www.edizioniradiospada.com/component/virtuemart/ecommerce/humanum-genus-dissertazione-su-massoneria-sette-segrete-e-cosmopolitismo-100-detail.html?Itemid=0)


https://i2.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2015/11/IMG_20151115_052337_787.png


https://i2.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2015/11/IMG_20151115_052337_787.png »

Humanum Genus. Dissertazione su Massoneria, Sette segrete e Cosmopolitismo (http://www.edizioniradiospada.com/component/virtuemart/ecommerce/humanum-genus-dissertazione-su-massoneria-sette-segrete-e-cosmopolitismo-100-detail.html?Itemid=0)
“«Humanum Genus» è un’enciclica di Papa Leone XIII, datata 20 aprile 1884. Con questa enciclica, Leone XIII condanna il relativismo morale e filosofico della Massoneria. Di fronte ad una situazione di ricorrente ostilità nei confronti della Chiesa, il papa condanna la Massoneria e le sette ostili alla Chiesa, che «con lungo ostinato proposito» mirano ad impedirne l’influenza, il magistero e l’autorità, e riaffermano «la piena separazione della Chiesa dallo Stato». (…) Il Papa parla di una vera e propria guerra condotta contro la Santa Sede: «contro l’Apostolica Sede e il Romano Pontefice arde più accesa la guerra. Prima di tutto egli fu, sotto bugiardi pretesti, spogliato del principato civile, propugnacolo della sua libertà e de’ suoi diritti; fu poi ridotto a una condizione iniqua, e per gli infiniti ostacoli intollerabile; finché si è giunti a questo estremo, che i settari dicono aperto ciò che segretamente e lungamente avevano macchinato tra loro, doversi togliere di mezzo lo stesso spirituale potere dei pontefici, e fare scomparire dal mondo la Divina istituzione del Pontificato».
(…) Sulle asserite remotissime origini della Massoneria, a parte gli studi apologetici di autori massoni, è interessante ricordare uno studio apparso sulla «Civiltà Cattolica»[1], la rivista della Compagnia di Gesù dove, pur negandosi una qualsiasi derivazione diretta della Massoneria dalle antichissime scuole iniziatiche orientali e specialmente da quella Alessandrina del I secolo del cristianesimo, si riconosce in quelle l’ispirazione originale della forma e dei riti della Massoneria, apparsa poi come istituzione nella prima parte del secolo XVIII.
Alla nefasta azione delle sette eretiche di ogni epoca sono ascrivibili gravi colpe, fra cui la formulazione e propagazione di alcune filosofie luciferine e correnti di pensiero nocive al genere umano, perfettamente incarnate, a volte integralmente a volte parzialmente, dalla setta dei massoni, in tutte le sue viscose diramazioni nella società scristianizzata e sfaccettature nell’ambito del vasto «movimento arcobaleno»: mondialista e cosmopolita."

"CENNI SUGLI AUTORI:

Carlo Di Pietro (Potenza 1976 - giornalista) ha scritto: Il Diavolo e l’Anticristo; Apologia del Papato; I Santi e il Demonio; Il sacramento del diavolo: Omosessualismo, sodomia e Cattolicesimo; Preghiere dei Cristiani ai Santi Angeli di Dio; Il ritorno di Cristo: riflessioni sui segni dei tempi; Le tasse e la Chiesa; Inferi, inferno e limbo; La devozione alla Vergine Maria. La Madonna non è un idolo pagano; I castighi di Dio; Esorcismi, benedizioni, imposizioni delle mani ... chi può farli; Vita eterna: l’Inferno; La satanica bandiera della pace; I Diavoli - Guida essenziale; Il Burattinaio; Tutto sui diavoli; Preghiere di guarigione psico-fisica e di liberazione dal demonio (2 volumi); Torneremo nelle catacombe. è presente come AA VV in numerosi testi. Ha curato: Yo fui mason/Ero Massone; Il terrore dei demonii, San Michele Arcangelo. Ha introdotto: Le Forze occulte della Sovversione ed Islam, metafisica medievale araba e filosofia moderna ebraica (di C. Nitoglia); numerosi altri libri di teologia e devozione (di M. Stanzione). Pubblica i suoi studi su Radio Spada, Agere Contra e Living Church Australia.

Davide Consonni (Bergamo 1989) è un sociologo laureatosi alla Bicocca di Milano con la tesi “Analisi antropologica e storiografica sulle origini della ritualità massonica”. Scrive di questioni massoniche e pubblica per i tipi di Radio Spada. Frequenta l’oratorio milanese dell’Istituto Mater Boni Consilii (I.M.B.C.).

INDICE:
Introduzione
«Humanum Genus», breve storia del documento e caratteristiche delle principali filosofie luciferine
«Humanum Genus», sulle sette ostili alla Chiesa ed alla fede
La dimenticata «Enciclopedia Cattolica» e la Massoneria:
- Definizione;
- Operatività;
- Politica;
- Origini della Massoneria speculativa;
- Massoneria anglosassone;
- Orientamenti massonici in Francia ed Inghilterra;
- La Massoneria in Italia;
- La Massoneria dopo la Restaurazione;
- La Massoneria nel Risorgimento e nella vita pubblica italiana;
- Massoneria e fascismo;
- Sforzi per la riconciliazione con la Chiesa;
- Dottrine e riti;
- Condanne emanate dalla Santa Sede.
Cosmopolitismo, crisi economica e distruzione delle identità nazionali:
- Di cosa si tratta;
- Totalitarismi e Massoneria;
- Massoneria oggi;
- Massoneria e Chiesa, oggi;
- Distruzione delle identità;
- La Nazione e la Chiesa;
- Riflessioni sulla contemporaneità.
Massoneria e Europeismo
Massoneria e Nazioni Unite
La Corte Europea dei diritti dell’uomo condanna l’Italia e dà ragione alla Massoneria
Il Ven:. Fr:. Giorgio Napolitano e la massoneria italiana
Napolitano, Grasso, Boldrini: tutti inviano auguri alla massoneria per il XX Settembre!
Quando un Pontefice piace alla setta massonica
PAGINE 144 formato A5
© 2015 Edizioni Radio Spada
ISBN 9788898766161
PREZZO: €14,90 + spese di spedizione"





Don Francesco Ricossa ieri 19 aprile 2018, Sant’Espedito, è tornato a pubblicare su “Sodalitium” alcuni avvertimenti importanti su certe effettive ambiguità dottrinali ‘tradizionaliste’ (ad es. posizioni semi-fallibiliste sul Papato, alcune simpatie un po' sospette verso autori del passato dottrinalmente di dubbia ortodossia, soprattutto artisti e letterati, e così via) presenti su “Radio Spada”, in particolare su quanto scritto da Alessandro Guzzi (bravo scrittore di notevole acutezza intellettuale ma abbastanza ambiguo, infatti tra l'altro sto appunto leggendo il suo libro "Trasformazione del Male" e mi sono subito accorto di certe contraddizioni, i primi capitoli davvero validissimi di difesa del Cattolicesimo integrale con dura critica al mondialismo, alla giudeo-massoneria, all'eresia neo-modernista ed al vaticano-secondismo mentre in seguito riferimenti più o meno elogiativi a scrittori e poeti decadenti od esotericheggianti, diverso tempo fa avevo anche visitato più volte il suo sito personale ed avevo ricavato una medesima impressione); in passato aveva fatto doverose precisazioni su quanto detto e pubblicato da Maurizio Blondet, su Massimo Introvigne e soci, sulla TFP (“Tradizione, Famiglia e Proprietà” ) di Plinio Correa de Oliveira, sul pensiero di Ezra Pound ed in generale di certo ‘tradizionalismo’ ibrido e spurio catto-esoterico che spesso mischia il Cattolicesimo in apparenza intransigente con richiami più o meno velati all’esoterismo persino cabalistico, al perennialismo guenoniano e correnti affini, ecc.
Don Ricossa ha parlato anche a Modena sul tema controverso "Massoni, modernisti, tradizionalisti" il 14/10/2017 durante la "XII GIORNATA PER LA REGALITÀ SOCIALE DI CRISTO", quel giorno io c'ero insieme a Don Floriano ed altri fedeli e conoscenti ed è stata una conferenza molto istruttiva ed edificante; la segnalo qui sotto, c'è il video integrale su youtube nella pagina di "Sodalitium"...
Personalmente ritengo fondate queste critiche e le condivido, pur rilevando alcune esagerazioni ossessive e polemiche di condanna eccessiva verso il progetto RS forse dettate a volte anche da eventuali motivi di astio personale, dato che quel che sostiene Don Ricossa è oggettivamente conforme alla dottrina cattolica, anche se per il resto continuo a stimare molto Piergiorgio Seveso e Luca Fumagalli (fedeli dell'IMBC e sedevacantisti tesisti di vecchia data tra l'altro, come ben si sa), Andrea ed Ilaria Giacobazzi e molti altri nonchè ad ammirare tutto quel che di buono sul blog ed a livello editoriale pubblica e fa per la causa del Cattolicesimo "Radio Spada" (molti articoli e libri pubblicati sono effettivamente essenziali, da comprare e da studiare), merito oggettivo per il quale vanno ampiamente ringraziati che nessuno può negare loro; in ogni caso, da leggere per una seria riflessione:


Un astrologo per Radio Spada - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/un-astrologo-radio-spada/)
http://www.sodalitium.biz/un-astrologo-radio-spada/
Un astrologo per Radio Spada - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/un-astrologo-radio-spada/)
http://www.centrostudifederici.org/un-astrologo-radio-spada/
“Un astrologo per Radio Spada 19 aprile 2018
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 38/18 del 19 aprile 2018, Sant’Espedito.”
Uno gnostico a Reggio Emilia (l?aldilà secondo Maurizio Blondet) - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/uno-gnostico-reggio-emilia-laldila-secondo-maurizio-blondet/)
http://www.sodalitium.biz/uno-gnostico-reggio-emilia-laldila-secondo-maurizio-blondet/
Uno gnostico a Reggio Emilia (l?aldilà secondo Maurizio Blondet) - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/uno-gnostico-reggio-emilia-laldila-secondo-maurizio-blondet/)
http://www.centrostudifederici.org/uno-gnostico-reggio-emilia-laldila-secondo-maurizio-blondet/
“Uno gnostico a Reggio Emilia (l’aldilà secondo Maurizio Blondet) 12 giugno 2017
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 58/17 del 12 giugno 2017, San Giovanni di San Facondo
Uno gnostico a Reggio Emilia (l’aldilà secondo Maurizio Blondet)
(…) Già in passato sono stati segnalati degli articoli di Maurizio Blondet in constrasto con la dottrina e l’esegesi cattolica (…)”
I cattivi maestri della cattiva esegesi - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/i-cattivi-maestri-della-cattiva-esegesi/)
http://www.centrostudifederici.org/i-cattivi-maestri-della-cattiva-esegesi/
Repetita iuvant: Ezra Pound e la Teosofia - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/repetita-iuvant-ezra-pound-e-la-teosofia/)
http://www.centrostudifederici.org/repetita-iuvant-ezra-pound-e-la-teosofia/
“Repetita iuvant: Ezra Pound e la Teosofia 12 aprile 2018
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 36/18 del 12 aprile 2018, San Zeno
Repetita iuvant: Ezra Pound e la Teosofia
Ezra Pound e la Teosofia, di don Francesco Ricossa (dalla rivista “Sodalitium”, n. 67, dicembre 2015).”
Ezra Pound e la Teosofia - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/ezra-pound-e-la-teosofia/)
http://www.sodalitium.biz/ezra-pound-e-la-teosofia/


Lezioni di Modena 2017 - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/lezioni-modena-2017/)
http://www.sodalitium.biz/lezioni-modena-2017/
«Sodalitium IMBC – Modena, 14/10/2017, XII GIORNATA PER LA REGALITÀ SOCIALE DI CRISTO: "DELLA SETTA MASSONICA 1017-2017: i tre secoli della massoneria moderna".
Modena, 14/10/2017, XII GIORNATA PER LA REGALITÀ SOCIALE DI CRISTO: "DELLA SETTA MASSONICA 1017-2017: i tre secoli della massoneria moderna". Prima lezione: ”Le origini e la fondazione della setta massonica” Relatore: don Francesco Ricossa.
https://www.youtube.com/watch?v=gvUCP2DKmP4
Modena, 14/10/2017, XII GIORNATA PER LA REGALITÀ SOCIALE DI CRISTO: "DELLA SETTA MASSONICA 1717-2017: i tre secoli della massoneria moderna". Seconda lezione: "L'enciclica Humanum genus di Leone XIII" Relatore: don Francesco Ricossa.
https://www.youtube.com/watch?v=np81U4rH5yQ
Modena, 14/10/2017, XII GIORNATA PER LA REGALITÀ SOCIALE DI CRISTO: "DELLA SETTA MASSONICA 1717-2017: i tre secoli della massoneria moderna". Terza lezione: "Massoni, modernisti, tradizionalisti". Relatore: don Francesco Ricossa.
https://www.youtube.com/watch?v=VXyxiFj6Zj0
https://www.youtube.com/user/sodalitium»

Intervista di don Francesco Ricossa a "Rivarol" - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/intervista-don-francesco-ricossa-rivarol/)
http://www.sodalitium.biz/intervista-don-francesco-ricossa-rivarol/
«Intervista di Don Francesco Ricossa, rilasciata al settimanale francese Rivarol, pubblicata sul n° 3305 del 15 novembre 2017, condotta da Jérôme Bourbon.
Il Direttore della rivista Sodalitium, l’italiano Don Francesco Ricossa, ogni anno, da un decennio, tiene a Parigi una serie di conferenze di alto livello su questioni importanti relative all’attualità religiosa o alla dottrina cattolica. In occasione del terzo centenario della nascita della massoneria moderna, il 26 novembre terrà una serie di istruzioni, ciascuna seguita dalle domande del pubblico, su questo fenomeno, la sua origine, la sua dottrina, le sue ramificazioni, la sua infiltrazione e la sua influenza negli ambienti “cattolici” sia modernisti, sia tradizionalisti. Gli abbiamo rivolto quindi delle domande su questo tema importante, ma anche su altri di attualità. (…)
Rivarol: Quest’anno non è solo il 500esimo anniversario della Riforma luterana, ma è anche il 300esimo anniversario della nascita della massoneria moderna. In questa occasione, e per commemorare questo triste avvenimento, lei terrà a Parigi, il 26 novembre, una serie di conferenze sull’argomento. Può dirci di più?
Don Francesco Ricossa: Questi 300 anni dalla nascita della massoneria moderna sono l’occasione per riflettere su questo fenomeno, su questo nemico feroce del cristianesimo e della fede, tanto più pericoloso in quanto esso agisce, in gran parte, in segreto. A questo scopo, terrò tre istruzioni. La prima è sulla storia della massoneria al contrario. Invece di cominciare dal 1717 e arrivare fino ad oggi, cosa che molte persone si aspettano e che sarebbe interessante, procederemo in senso contrario. Studieremo le origini della massoneria o la massoneria prima della nascita ufficiale della massoneria moderna. Da dove venivano quegli uomini che hanno fondato la massoneria a Londra il 24 giugno 1717? Quali erano le loro idee? E quale è stata l’origine della massoneria, cosa questa che è un problema molto discusso?
La seconda conferenza verterà sulla dottrina della massoneria. E il punto di partenza sarà l’enciclica di Leone XIII, Humanum genus. Essa sarà completata dal saggio di Arthur Preuss sulla massoneria americana, uno dei lavori migliori sull’argomento, ma che in Francia, curiosamente, non ha avuto una grande eco.
Il terzo intervento è una questione di attualità: l’influenza che il nemico può avere sui modernisti – cosa evidente – ma anche nei “nostri” ambienti, affinchè si stia in guardia. E’ la parte più polemica e più intrigante, se così si può dire!
Rivarol: Cosa risponde a coloro che pretendono che la massoneria oggi non abbia più l’influenza che aveva in passato?
Don Francesco Ricossa: Mi permetta di sorridere davanti a tali affermazioni. Un gran maestro del Grande Oriente d’Italia, negli anni sessanta, diceva che la massoneria avrebbe vinto la partita il giorno in cui tutti avrebbero pensato come i massoni, e cioè quando i valori della massoneria sarebbero diventati il modo di pensare del mondo intero. Ci siamo. Vero è che un tempo la massoneria era al governo nei principali paesi, e questo accade anche oggi, sotto una forma o un’altra, ma allora vi era una reazione. Vi erano quelli che difendevano i principi della massoneria e quelli che vi si opponevano, le autorità della Chiesa cattolica e una parte del popolo. Oggi, anche quelli che si oppongono a parole alla massoneria, cosa che sono pochi a fare, molto spesso senza saperlo, condividono gli stessi princípi della setta. Essi non si rendono neanche conto di approvare e diffondere nei fatti le idee della massoneria. E’ il segno migliore della vittoria dei fratelli tre puntini.
Certuni non si accorgono neanche della presenza nefasta della massoneria perché essa è veramente dappertutto, anche tra coloro che pretendono di essere l’autorità della Chiesa cattolica. Le riunioni di Assisi sono anch’esse una manifestazione impressionante di ciò che si fa nelle logge. Vi è utilizzato lo stesso metodo e allo stesso scopo. Il fondatore della comunità Sant’Egidio, Andrea Riccardi, che organizza queste riunioni di Assisi, alcuni anni fa ha dichiarato che si ispira al pensiero del rabbino di Livorno, Elie Benamozegh, un uomo molto vicino alla massoneria e desideroso di realizzare i princípi del noachismo, anche citati nelle Costituzioni di Anderson e cioè nelle costituzioni che regolano la massoneria moderna.
Rivarol: I movimenti della destra radicale in Europa, non sono anch’essi infiltrati dalla massoneria?
Don Francesco Ricossa: Sì, e questa infiltrazione esiste da due punti di vista: dal punto di vista degli uomini e dal punto di vista delle idee. Vi sono dei movimenti in cui i massoni sono accettati e perfino promossi. In maniera aperta o nascosta. E poi vi è un problema di idee: persone che non sono degli iniziati ma condividono i princípi più importanti della massoneria. Non parlo solo di quei princípi che sono diventati, ahimè, il pensiero comune a tutti, che si insegnano a scuola, che si proclamano nelle “parrocchie”: libertà, uguaglianza, fraternità ecc., ma parlo dell’esoterismo. Nei “nostri” ambienti, quelli che si oppongono spesso sinceramente alla triade rivoluzionaria e al mondo moderno, lo fanno frequentemente in nome di una dottrina esoterica che è l’essenza stessa della massoneria. Si esce da un errore per cadere in un altro errore non meno grave.
Rivarol: Pensa all’influenza che possono avere pensatori come René Guénon e Julius Evola negli ambienti della destra radicale?
Don Francesco Ricossa: Questi due pensatori, Guénon ed Evola, possono aver detto qualcosa di vero, in particolare sul rigetto e la denuncia del mondo moderno, mischiato a molte cose false, di modo che sono numerosi quelli che, pensando di opporsi al mondo attuale, aderiscono a tutti i princípi della massoneria. Questo è evidente nel caso di René Guénon, poiché era lui stesso un iniziato. Nel caso di Evola, la sua appartenenza alla massoneria è lungi dall’essere dimostrata, ma il fatto che fosse un intellettuale le cui frequentazioni massoniche sono evidenti e che non ha mai nascosto la sua dottrina esoterica, ne fanno oggettivamente un compagno di strada della massoneria.
Rivarol: Quali sono stati i rapporti tra il fascismo italiano e la massoneria?
Don Francesco Ricossa: Il fascismo italiano è stato inizialmente un pragmatismo mosso dall’istinto politico di Mussolini, che è cambiato numerose volte, adattandosi alla pratica. E’ certo che all’inizio del fascismo la maggior parte dei gerarchi erano degli iniziati, quasi tutti quelli che nel 1943 hanno votato contro il Duce nel Gran Consiglio del Fascismo erano anche massoni, ma anche alcuni di quelli che sono rimasti al suo fianco nella Repubblica Sociale Italiana. Ma è anche vero che il fascismo ha dichiarato illegali tutte le società segrete, di modo che la massoneria, sotto Mussolini, è praticamente sparita dal paese ed è tornata ad avere diritto di cittadinanza solo quando gli Alleati americani ed inglesi sono sbarcati in Italia. E’ vero altresì che quelli che hanno provato prima della guerra ad assassinare Mussolini venivano dalla Teosofia e dunque erano legati alla massoneria. Le cose sono dunque complicate. Io ne ho parlato su Sodalitium in un articolo su un personaggio molto amato negli ambienti fascisti, il grande poeta Ezra Pound, il quale veniva da un ambiente inglese molto vicino alla Teosofia.
Nessun dubbio, peraltro, che il fascismo all’origine fosse vicino ai princípi del Risorgimento. Ed è anche vero che, durante il Regime, certuni hanno pensato che il governo di Mussolini avrebbe condotto al trionfo dell’esoterismo, per esempio il gruppo di Evola e Reghini, ma non solo loro, anche quello di D’Annunzio. Questa corrente voleva che il fascismo segnasse una continuazione del movimento risorgimentale in un senso chiaramente esoterico. Ma rimase delusa al momento del Concordato. Altre correnti hanno invece pensato che il fascismo, malgrado tutti i suoi difetti dottrinali, a poco a poco, avrebbe potuto costituire, da un punto di vista più pratico che speculativo, un rimedio alla rivoluzione italiana ed hanno lavorato a questo scopo; per esempio Mons. Benigni, il fondatore del Sodalitium Pianum, che si opponeva ai princípi del movimento fascista, ma che ha collaborato attivamente col Regime, e questo allo scopo di portarlo su posizioni cattoliche. Tutti hanno quindi provato a portare questo governo dalla propria parte.
Rivarol: Cosa risponde a quelli che distinguono tra una buona e una cattiva massoneria, una massoneria bianca, monarchica, tradizionalista che sarebbe rispettabile, e una massoneria rossa, atea, rivoluzionaria che sarebbe da rigettare?
Don Francesco Ricossa: Rispondo che la massoneria ha lavorato per tagliare la testa al Re! E’ vero che ci sono stati dei monarchici tra i massoni e anche tra i nemici della Rivoluzione francese; e avevano ragione di essere contro la Rivoluzione, ma avevano il torto di essere influenzati dall’esoterismo massonico, penso in particolare ad un Joseph de Maistre.
La Chiesa non fa distinzione tra massoneria inglese e massoneria francese, tra una massoneria di destra e una massoneria di sinistra. Tutte le massonerie si richiamano ad una tradizione, che evidentemente è la loro tradizione che non è la nostra!
Vi sono dei princípi comuni ad ogni massoneria; noi abbiamo ristampato il libro di Arthur Preuss, Saggio sulla massoneria americana. Lo scopo dell’autore era di dimostrare che la massoneria anglosassone condivide gli stessi princípi della massoneria latina, la stessa feroce opposizione alla Chiesa. E’ un’illusione credere ad una massoneria rispettosa della religione. Bisogna dunque lottare contro ogni massoneria e contro ogni esoterismo, anche se è sostenuto da persone che non sono iniziati in Loggia.
Rivarol: Come si possono definire brevemente i princípi della massoneria?
Don Francesco Ricossa: E’ difficile dare in poche parole una visione d’insieme della massoneria. Prima di tutto vi è una dottrina ufficiale, che la massoneria proclama per gli altri, quella che noi conosciamo e che presiede al governo dei nostri paesi: la libertà, l’uguaglianza, la fraternità, la libertà religiosa, la laicità, la tolleranza, la non discriminazione. Cose che tutti condividono. Cose che tutti bevono come il latte materno, è l’aria che respiriamo. Ma vi è anche e soprattutto una dottrina esoterica, che è il vero pensiero massonico. Papa Leone XIII, nell’enciclica Humanum genus, spiega che il punto essenziale della massoneria è il naturalismo, l’adogmatismo. Non v’è nulla che sia superiore alla natura, neanche Dio, che se anche esiste (cosa a cui non tutte le logge credono) si confonde con la natura. Tutto ciò che è stato rivelato, il mondo della grazia, la Rivelazione, la trascendenza divina, i dogmi di fede, è inaccettabile in massoneria.
Occorre comprendere che nella massoneria esistono due aspetti, che devono essere distinti. Un aspetto razionalista e un aspetto magico, il quale non è contrario, ma complementare al primo. Si osserva la negazione della vera religione, ma questa, negata in maniera razionalista, è come rimpiazzata dai misteri massonici che sono la riedizione delle vecchie eresie della gnosi pagana e della kabbala ebraica, le quali hanno più o meno gli stessi princípi. I misteri del paganesimo, uniti alla corrente dell’alchimia Rosa-Croce, dell’ermetismo, del neoplatonismo, costituiscono la filosofia e la religione massoniche, che sfociano nel culto del Serpente. Non stupisce che tra i personaggi della tradizione massonica si esalti Caino, una linea certo tradizionale, ma demoniaca. Quando il poeta italiano Carducci scrive il suo Inno a Satana, egli mostra questi due aspetti della massoneria: un naturalismo razionalista, Satana è il simbolo della negazione di Dio nel progresso umano, e allo stesso tempo una tendenza demoniaca, magica e satanica.
Rivarol: Che pensare della distinzione tra massoneria materialista e massoneria spiritualista?
Don Francesco Ricossa: E’ la stessa massoneria, si tratta di due facce della stessa medaglia. La massoneria materialista è sempre esoterica. Senza l’esoterismo, senza il simbolismo, senza il segreto, non c’è massoneria. E allo stesso tempo, la massoneria esoterista, con la sua pretesa di collegarsi alle antiche tradizioni di tutte le religioni, è in fin dei conti materialista. Perché: qual è questa tradizione, quali sono questi misteri, qual’è questo divino di cui parlano? E’ niente. Il materialismo e lo spiritualismo non si oppongono in massoneria. Presso alcuni, prevale l’aspetto materialista grossolano, in altri l’aspetto simbolico religioso. Ma in realtà i due si ritrovano nella stessa dottrina.
Rivarol: La sua terza conferenza su massoneria, modernismo e tradizionalismo sembra polemica. Cosa intende dimostrare con questa istruzione?
Don Francesco Ricossa: Si tratta in effetti della parte meno intellettuale della conferenza, quella che si presta di più a delle polemiche. Cercherò di dimostrare i legami tra il modernismo e l’occultismo, il modernismo e il pensiero massonico. Nel modernismo, come nella massoneria, vi sono queste due facce, un aspetto naturalista e un aspetto (falsamente) mistico: il modernista filosofo, storico, politico è un razionalista e un agnostico. E al tempo stesso pretende di essere un credente, mentre non lo è. La dottrina modernista e la dottrina massonica si ricollegano con l’altra.
Più sorprendente è la questione del tradizionalismo. Con questo termine si intende non il tradizionalismo del XIX secolo, che, pur essendo stato la filosofia della Restaurazione e con Lamennais, ahimè, anche del liberalismo, è l’antenato sia del modernismo sia del guénonismo; ma il tradizionalismo moderno, quello che si oppone al Vaticano II e al quale ci ricolleghiamo noi. Anche nei “nostri” ambienti vi sono delle infiltrazioni sia di idee sia di certe persone che sviluppano una tendenza esoterica. Vi sono molti casi concreti da esaminare. E’ quello che farò in questa conferenza. E anche fra coloro che non hanno frequentazioni o idee esoteriche, alcuni, nei raggruppamenti tradizionalisti, utilizzano i metodi massonici per arrivare ai loro scopi. Bisogna mettere in luce la questione. Si tratta dunque di un oggetto di discussione per guardarsi da certi problemi.
Ovviamente, tutto questo bisogna farlo senza cadere in un inconveniente assai frequente, ahimè, in coloro che combattono a giusto titolo la massoneria, e cioè il farlo senza spirito critico sufficiente, senza il sostegno di documenti, senza prove verificate, senza un’approfondita formazione. Vi è, nell’antimassonismo, un lato serio e perfino indispensabile, ma vi sono anche delle opere, degli autori, dei siti meno seri e meno affidabili. Vi sono parimenti di quelli che mettono in guardia dalle infiltrazioni massoniche, cosa che condivido, e quelli che pretendono che tutti quelli che non la pensano come loro siano dei massoni. Il che è ridicolo e può gettare, a torto, del discredito su tutta la scuola anti-massonica.
Rivarol: Nel corso delle sue conferenze, parlerà della questione della giudeo-massoneria?
Don Francesco Ricossa: Si tratta di una questione veramente importante. Ne parleremo nella prima conferenza, perché il pensiero della kabbala è incontestabilmente presente nell’origine della massoneria. D’altronde, non solo nella massoneria, ma in ogni sorta di esoterismo. Parleremo di questa questione anche nella seconda istruzione, perché una parte importante della dottrina massonica in fondo non è altro che kabbalismo. Ma non ci sarà un’istruzione esplicitamente ed esclusivamente dedicata alla giudeo-massoneria. Questo soggetto meriterebbe da solo un nuovo congresso. Forse un altro anno!»
Rivarol intervista don Ricossa - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/rivarol-intervista-don-ricossa/)



http://www.antimassoneria.org/
Modena, IMBC, 14/10/2017: ?Della setta massonica? - Antimassoneria.org (http://www.antimassoneria.org/modena-imbc-14102017-della-setta-massonica/)
http://www.antimassoneria.org/modena-imbc-14102017-della-setta-massonica/
http://antimassoneria.altervista.org/wp-content/uploads/2016/02/Leone-XIII-Enciclica-Humanum-Genus.pdf



Humanum Genus (20 aprile 1884) | LEONE XIII (http://w2.vatican.va/content/leo-xiii/it/encyclicals/documents/hf_l-xiii_enc_18840420_humanum-genus.html)
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"CONDANNA DEL RELATIVISMO FILOSOFICO
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VENERABILI FRATELLI
SALUTE E APOSTOLICA BENEDIZIONE
Dato a Roma, presso San Pietro, il giorno 20 Aprile 1884, anno VII del Nostro Pontificato.
LEONE PP. XIII»



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