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Maria Vittoria
24-02-05, 14:38
Gli inglesi non sono conservatori...sono egotici.
Pensa al diverso modo di concepire la storia nelle parole latine, e nella traduzione inglese:
"in saecula saeculorum"="forever and ever"
Almeno noi italiani siamo vicini al senso originario: "nelle generazioni dei secoli".
La coscienza come luogo mentale, risultato di un processo educativo che si evolve nel dialogo, sedimenta attraverso la scrittura, e viene trasmesso da una generazione alla successiva, nella speranza di migliorare senza giudicare "col senno di poi": questa è la posta in gioco.
Attualmente in Inghilterra non si studia la storia in modo sistematico - come avviene da noi -, ma per episodi isolati.
Nello stesso modo in cui riesce più facile, per chi viene da ceppi linguistici extra europei, studiare il latino per comprendere tutte le lingue occidentali, così partendo dalla tradizione latina riesce più facile capire la logica di una storia in divenire.
Domande?
UgoDePayens
24-02-05, 14:45
Una domanda ce l'avrei: perché consideri l'inglese come lingua neolatina? Io penso che l'Inglese sia più vicino al Tedesco, che alla lingua dei nostri antenati.
Se prendessimo una qualsiasi tragedia o commedia shakespeariana credo che ci renderemmo conto ancor meglio conto di quanto sia distante dal latino la lingua utilizzata, rispetto per esempio alle contemporanee opere della letteratura italiana o romanza.
Maria Vittoria
24-02-05, 15:49
Gli esperti dicono che il tedesco ha conservato più di ogni altro linguaggio la struttura del latino. Ma io non sto facendo un ragionamento da linguista: mi preme distinguere tra rispetto dell'identità e integrazione sociale.
Il punto di riferimento va ancora chiarito; bisogna esplicitare quale sia il cuore della cultura europea, in grado di evolvere perchè ben sedimentata.
L'identità di ogni singola tradizione - di un'area o di una popolazione - penso debba essere considerata sempre più "area privata" (da non aiutare con finanziamenti pubblici).
In questo senso, se inglese, francese, e tedesco sono lingue d'uso comune, nessuna di loro è in grado di sostituire la ricchezza culturale offerta dal latino.
I finnici trasmettono un notiziario in latino, e molti asiatici, dal Giappone alle Filippine, ritengono più facile studiare l'inglese DOPO aver studiato la lingua e la letteratura latina.
Il contenuto poi di tutta la letteratura europea ha il suo precedente nella tradizione greco-latina, che si pone quindi come matrice unica.
Di recente si è riscoperto il parallelo tra Virgilio in Dante e Merlino nel ciclo di Artù: echi e libere traduzioni che attraversano lo spazio ed il tempo per esaltare non l'eroe forzuto (tipo Gilgamesh o Ercole), ma l'eroe compassionevole: il Pio Enea.
La mia proposta è animata dallo stesso spirito che animò Giuseppe Garibaldi, quando chiamò la "sua " Res Publica "Vittorio Emanuele", perchè quello era un nome che avrebbe unito gli italiani.
Come nel nome Europa è greca, nella cultura deve chiamarsi secondo la struttura del cardo e del decumano che ne segnarono la viabilità romana, e ne iniziarono la tradizione scritta:
"architectura est firmitatis utilitatis venustatis pia ratio in bonum" .
Una Lex Romana, per molteplici esercizi di traduzione, e di dialogo costruttivo.
UgoDePayens
24-02-05, 20:32
Lungi da me negare l'importanza del latino, che spesso mi sembra assai migliore nei suoi modi di dire e nella sua costruzione rispetto alle lingue moderne.
Certo mi risulta difficile pensare a un uso commerciale della lingua dei Cesari e dei Papi, anche se forse più facile sarebbe l'uso scientifico.
ilovethestates
24-02-05, 21:00
In Origine postato da MariaVittoria C
Gli inglesi non sono conservatori...sono egotici.
Pensa al diverso modo di concepire la storia nelle parole latine, e nella traduzione inglese:
"in saecula saeculorum"="forever and ever"
Almeno noi italiani siamo vicini al senso originario: "nelle generazioni dei secoli".
La coscienza come luogo mentale, risultato di un processo educativo che si evolve nel dialogo, sedimenta attraverso la scrittura, e viene trasmesso da una generazione alla successiva, nella speranza di migliorare senza giudicare "col senno di poi": questa è la posta in gioco.
Attualmente in Inghilterra non si studia la storia in modo sistematico - come avviene da noi -, ma per episodi isolati.
Nello stesso modo in cui riesce più facile, per chi viene da ceppi linguistici extra europei, studiare il latino per comprendere tutte le lingue occidentali, così partendo dalla tradizione latina riesce più facile capire la logica di una storia in divenire.
Domande?
"io non sono un esperto di storia, ma uno che fa la storia" gwbush
mi schiero col presidente...
e poi il latino è una lingua morta, l'inglese una lingua viva. anzi forse la più viva. e io sono sempre stata per la vita...
Maria Vittoria
25-02-05, 10:08
La nostra tradizione c'insegna che è essenziale usare la congiunzione E: la nostra è una tradizione greco-romana (Ulisse ed Enea).
Anch'io credo nell'uso dell'inglese-americano come lingua d'uso comune commerciale, politico, scientifico. E dell'importanza di tradurre concetti nelle altre lingue, per un confronto costruttivo.
Più lingue e tradizioni conosciamo, più la nostra mente si apre.
Quello che sembra importante, è affiancare a questa "vita attiva" un "corpus": un riferimento statico in latino, in quanto il latino è già stato la lingua giuridica, laica, sedimentata nella cultura europea.
Non a caso, a Bruxelles la posta per i Giudici della Corte Costituzionale è indirizzata alla Curia.
Noi italiani tendiamo a confondere laico e religioso; ma con un pò di esercizio, siamo forse i più preparati ad avanzare proposte non profane, laiche.
LIBERAMENTE
27-02-05, 14:14
In Origine postato da MariaVittoria C
La nostra tradizione c'insegna che è essenziale usare la congiunzione E: la nostra è una tradizione greco-romana (Ulisse ed Enea).
Anch'io credo nell'uso dell'inglese-americano come lingua d'uso comune commerciale, politico, scientifico. E dell'importanza di tradurre concetti nelle altre lingue, per un confronto costruttivo.
Più lingue e tradizioni conosciamo, più la nostra mente si apre.
Quello che sembra importante, è affiancare a questa "vita attiva" un "corpus": un riferimento statico in latino, in quanto il latino è già stato la lingua giuridica, laica, sedimentata nella cultura europea.
Non a caso, a Bruxelles la posta per i Giudici della Corte Costituzionale è indirizzata alla Curia.
Noi italiani tendiamo a confondere laico e religioso; ma con un pò di esercizio, siamo forse i più preparati ad avanzare proposte non profane, laiche.
Io non ho parlato di inglese... Non comprendo nè parlo quella lingua.. Mi limito a tradurla per necessità personali dettate soprattutto dal fatto che si tratta della lingua universale nel settore informatico. Ti posso chiedere una cosa ! Ma sei una professoressa di latino ? Io adoro il latino, ma da qui a dire che dovrebbe essere usato in sede di redazione delle leggi ne passa ... La legge ( anche se non mi piace molto) deve essere chiara e rivolgersi in maniera diretta e comprensibile a tutti i sottoposti. La corretta interpretazione dalla legge e la possibilità per gli associati di comprenderla pienamente è un requisito essenziale perchè sia osservata.
Maria Vittoria
27-02-05, 15:01
In Origine postato da LIBERAMENTE
Io non ho parlato di inglese... Non comprendo nè parlo quella lingua.. Mi limito a tradurla per necessità personali dettate soprattutto dal fatto che si tratta della lingua universale nel settore informatico. Ti posso chiedere una cosa ! Ma sei una professoressa di latino ? Io adoro il latino, ma da qui a dire che dovrebbe essere usato in sede di redazione delle leggi ne passa ... La legge ( anche se non mi piace molto) deve essere chiara e rivolgersi in maniera diretta e comprensibile a tutti i sottoposti. La corretta interpretazione dalla legge e la possibilità per gli associati di comprenderla pienamente è un requisito essenziale perchè sia osservata.
Io sono architetto. E imprenditore agricolo, titolare di un allevamento bovino in selezione di razza - agricoltura biologica estensiva -.
Amo la tradizione italiana, cui appartengo.
Ed amo sia le lingue antiche, sia le contemporanee: tra le quali ultime, ritengo quella inglese idonea al dialogo internazionale.
La Legge deve essere una sintesi di riferimento, traducibile e commentabile in tutte le lingue in uso, che possono usarla per confrontarsi, e migliorare insieme. Spesso vediamo il concetto di Legge, che deve essere statica per ogni civiltà, confuso con il concetto di Diritto, dinamico secondo un divenire storicizzato. Una è la Legge, stabile come un motto latino; uno il commento - la legislazione -, variabile secondo una logica lineare, e secondo le capacità di dialogo dimostrate dagli interlocutori.
Questo è ciò che penso e propongo, a livello europeo; per quel che riguarda la comunicazione culturale, anche al di fuori, perchè - come testimonia una radio finnica che trasmette notizie in latino - quella latina è la lingua che facilita chi proviene da ceppi linguistici diversi, ad imparare l'uso di tutte le lingue occidentali.
LIBERAMENTE
27-02-05, 17:55
In Origine postato da MariaVittoria C
Io sono architetto. E imprenditore agricolo, titolare di un allevamento bovino in selezione di razza - agricoltura biologica estensiva -.
Amo la tradizione italiana, cui appartengo.
Ed amo sia le lingue antiche, sia le contemporanee: tra le quali ultime, ritengo quella inglese idonea al dialogo internazionale.
La Legge deve essere una sintesi di riferimento, traducibile e commentabile in tutte le lingue in uso, che possono usarla per confrontarsi, e migliorare insieme. Spesso vediamo il concetto di Legge, che deve essere statica per ogni civiltà, confuso con il concetto di Diritto, dinamico secondo un divenire storicizzato. Una è la Legge, stabile come un motto latino; uno il commento - la legislazione -, variabile secondo una logica lineare, e secondo le capacità di dialogo dimostrate dagli interlocutori.
Questo è ciò che penso e propongo, a livello europeo; per quel che riguarda la comunicazione culturale, anche al di fuori, perchè - come testimonia una radio finnica che trasmette notizie in latino - quella latina è la lingua che facilita chi proviene da ceppi linguistici diversi, ad imparare l'uso di tutte le lingue occidentali.
Sull'utilità del latino posso concordare, anche perchè lavoro in un doposcuola e tra le altre cose insegno ai ragazzi anche e soprattutto il latino, che comunque al liceo era la mia materia preferita e ho continuato a studiare anche dopo il diploma. Ma da studente di giurisprudenza non riesco a concepire una legislazione in latino: non tutti lo comprendono, non tutti lo hanno studiato, non tutti potrebbero essere in grado di osservare la legge.
LIBERAMENTE
27-02-05, 18:07
In Origine postato da LIBERAMENTE
Sull'utilità del latino posso concordare, anche perchè lavoro in un doposcuola e tra le altre cose insegno ai ragazzi anche e soprattutto il latino, che comunque al liceo era la mia materia preferita e ho continuato a studiare anche dopo il diploma. Ma da studente di giurisprudenza non riesco a concepire una legislazione in latino: non tutti lo comprendono, non tutti lo hanno studiato, non tutti potrebbero essere in grado di osservare la legge.
Comunque è troppo bello avere un Thread dedicato a me.. Ragà tenetelo su, mi raccomando, ci tengo.
Lo so che sto thread è nato per errore, o meglio per inesperienza della forumista MariaVittoria che, essendo agli esordi, ha sbagliato a cliccare, però mi ci sono affezionato a vederlo.
A voi il mio invito a scriverci ancora, qualunque cosa vogliate.
Maria Vittoria
27-02-05, 21:45
In Origine postato da LIBERAMENTE
Sull'utilità del latino posso concordare, anche perchè lavoro in un doposcuola e tra le altre cose insegno ai ragazzi anche e soprattutto il latino, che comunque al liceo era la mia materia preferita e ho continuato a studiare anche dopo il diploma. Ma da studente di giurisprudenza non riesco a concepire una legislazione in latino: non tutti lo comprendono, non tutti lo hanno studiato, non tutti potrebbero essere in grado di osservare la legge.
Subito dopo il liceo classico, matricola in Architettura, rimasi come fulminata dalla definizione detta di Vitruvio (età augustea):
"architectura est frmitatis utilitatis venustatis ratio"
Dopo vent'anni di esperienze sul campo, ho proposto d'integrare la tradizione scritta con quella orale, e iniziare ad insegnare:
"architectura est firmitatis utilitatis venustatis pia ratio in bonum".
I più interessati finora sono alcuni docenti americani, che partendo dall'aggettivo "pia" si sono accorti di non conoscere la "pietas" romana, e Virgilio, con il nostro pater patriae, il "pio Enea".
Cardo e decumano, e dalla loro intersezione la piazza; il castrum, e la centuriazione in pianura...poi, nelle generazioni dei secoli, la potenza evocativa della civilizzazione romana.
Forse è questo seme che temo vada perduto, se non accettiamo il paradosso di continuare a studiare i filosofi greci in greco, e le definizioni legislative (anche aggiornate per sintetizzare tradizione scritta e tradizione orale) in latino.
Ricordo che, anche senza sapere altro di latino, noi studenti usavamo Vitruvio come parametro, per giudicare le opere d'architettura della nostra storia europea...ed il parametro funzionava.
Comunque, non credo sia importante cercare di essere accessibili a tutti, quanto il contrario: incuriosire, per cercare di fare in modo che ognuno desideri capire di più.
LIBERAMENTE
01-03-05, 19:03
Ma come mai non hai aderito ai conservatori di Pol, Maria Vittoria ?
Maria Vittoria
01-03-05, 19:11
In Origine postato da LIBERAMENTE
Ma come mai non hai aderito ai conservatori di Pol, Maria Vittoria ?
Non so; nessuno mi ha chiesto di aderire ai conservatori di POL. Di solito non prendo iniziative...rispondo a quelle altrui.
In Origine postato da MariaVittoria C
Non so; nessuno mi ha chiesto di aderire ai conservatori di POL. Di solito non prendo iniziative...rispondo a quelle altrui.
Per aderire ai conservatori ho aperto un'apposista discussione.
Da parte mia c'è la disponibilità e la voglia di iniziare un dialogo politico per comprendere il tuo pensiero, punti di contatto e di scontro. Sarei felice che mi parlassi della tua storia politica, eventuale militanza in partiti, filo-anti americanismo, questione israelo-palestinese.
Salvatore
Maria Vittoria
02-03-05, 13:42
In Origine postato da templares
Per aderire ai conservatori ho aperto un'apposista discussione.
Da parte mia c'è la disponibilità e la voglia di iniziare un dialogo politico per comprendere il tuo pensiero, punti di contatto e di scontro. Sarei felice che mi parlassi della tua storia politica, eventuale militanza in partiti, filo-anti americanismo, questione israelo-palestinese.
Salvatore
Maria Josè, mia mamma, è di famiglia metà piemontese metà lombarda, monarchica liberale.
Mio padre - metà emiliano e metà romagnolo - è liberale.
Io, politicamente, nasco democristiana.
Nel 2004 sono stata candidato alla presidenza della Provincia di Bologna, in una lista di coalizione Liberali-Patto Segni-Partito Popolare Scudo Crociato: 0,6%=2800 preferenze.
Penso che le liste civiche chiudano la mente degli elettori.
Credo che ogni livello di governo serva a coordinare azioni, che devono venire concordate da entrambe le parti politiche (governo e opposizione), in sintonia con la direzione europea e la politica estera nazionale.
Per le regionali in Emilia Romagna, sono nella lista dei candidati UDEUR, come indipendente democristiana.
Spero che il nostro esercito divenga sempre più professionale, e possa sviluppare una funzione strategica ed educativa.
Riguardo al medio-oriente, il Vescovo di Bologna Carlo Caffarra ha detto: "ogni azione contro Israele è una bestemmia".
Questo vincolo etico credo debba comportare un dialogo continuo, nel desiderio che Israele possa dimostrare di essere fedele al patto spirituale che ne giustifica l'esistenza.
In generale, sono convinta si debba lavorare per educare al concetto di cittadinanza, intesa come appartenenza ad una società nella quale ad eguali diritti corrispondono eguali doveri.
Ed all'educazione, come un processo di formazione continua della persona, dal momento del concepimento alla memoria storicizzata.
In Origine postato da MariaVittoria C
Maria Josè, mia mamma, è di famiglia metà piemontese metà lombarda, monarchica liberale.
Mio padre - metà emiliano e metà romagnolo - è liberale.
Io, politicamente, nasco democristiana.
Nel 2004 sono stata candidato alla presidenza della Provincia di Bologna, in una lista di coalizione Liberali-Patto Segni-Partito Popolare Scudo Crociato: 0,6%=2800 preferenze.
Penso che le liste civiche chiudano la mente degli elettori.
Credo che ogni livello di governo serva a coordinare azioni, che devono venire concordate da entrambe le parti politiche (governo e opposizione), in sintonia con la direzione europea e la politica estera nazionale.
Per le regionali in Emilia Romagna, sono nella lista dei candidati UDEUR, come indipendente democristiana.
Spero che il nostro esercito divenga sempre più professionale, e possa sviluppare una funzione strategica ed educativa.
Riguardo al medio-oriente, il Vescovo di Bologna Carlo Caffarra ha detto: "ogni azione contro Israele è una bestemmia".
Questo vincolo etico credo debba comportare un dialogo continuo, nel desiderio che Israele possa dimostrare di essere fedele al patto spirituale che ne giustifica l'esistenza.
In generale, sono convinta si debba lavorare per educare al concetto di cittadinanza, intesa come appartenenza ad una società nella quale ad eguali diritti corrispondono eguali doveri.
Ed all'educazione, come un processo di formazione continua della persona, dal momento del concepimento alla memoria storicizzata.
Di fronte ad una carriera politica come la tua (permettimi di darti del tu), ci si sente piccoli, anzi piccolissimi.
Ti sarai accorta nei giorni di frequentazione del forum, che siamo una forza neonata, che si ispira con forza e convinzione ai valori cristiani e all'occidentalismo (troppo spesso rinnegato).
Mi ha fatto molto piacere veder riportate nel tuo messaggio le parole del Vescovo di Bologna Carlo Caffarra, infatti uno dei punti che ci caratterizza è la difesa di Israele e la lotta all'inciviltà e alle barbarie. A riguardo ti prego di leggere e possibilmente partecipare agli studi della Commissione Difesa, dove è attualmente in corso un dibattito sulla questione mediorientale.
Sono onorato della tua presenza sul forum conservatori e del fatto che dedichi parte del tuo tempo a discutere con noi. Non so l'idea che ti sei fatta della nostra iniziativa, ma spero di cuore che ti piaccia e che anche tu possa partecipare alla crescita del movimento.
Un in bocca al lupo per le prossime elezioni, e mi auguro che la tua elezione possa significare una rappresentanza degli ideali conservatori nella regione Emilia Romagna.
LIBERAMENTE
02-03-05, 14:23
In Origine postato da MariaVittoria C
Maria Josè, mia mamma, è di famiglia metà piemontese metà lombarda, monarchica liberale.
Mio padre - metà emiliano e metà romagnolo - è liberale.
Io, politicamente, nasco democristiana.
Nel 2004 sono stata candidato alla presidenza della Provincia di Bologna, in una lista di coalizione Liberali-Patto Segni-Partito Popolare Scudo Crociato: 0,6%=2800 preferenze.
Penso che le liste civiche chiudano la mente degli elettori.
Credo che ogni livello di governo serva a coordinare azioni, che devono venire concordate da entrambe le parti politiche (governo e opposizione), in sintonia con la direzione europea e la politica estera nazionale.
Per le regionali in Emilia Romagna, sono nella lista dei candidati UDEUR, come indipendente democristiana.
Spero che il nostro esercito divenga sempre più professionale, e possa sviluppare una funzione strategica ed educativa.
Riguardo al medio-oriente, il Vescovo di Bologna Carlo Caffarra ha detto: "ogni azione contro Israele è una bestemmia".
Questo vincolo etico credo debba comportare un dialogo continuo, nel desiderio che Israele possa dimostrare di essere fedele al patto spirituale che ne giustifica l'esistenza.
In generale, sono convinta si debba lavorare per educare al concetto di cittadinanza, intesa come appartenenza ad una società nella quale ad eguali diritti corrispondono eguali doveri.
Ed all'educazione, come un processo di formazione continua della persona, dal momento del concepimento alla memoria storicizzata.
Certo, la lista dell' UDEUR non è il massimo.. anzi. Sei cresciuta in una famiglia liberale, e questo è un punto a tuo favore.. Fossi Stato un emiliano "forse" ti avrei votata. Forse... Avrei votato te, mica il tuo partito .......
Si vedeva che eri un tipetto interessante e dai contenuti politici e culturali singolari, ma non pensavo che avessi alle spalle così tanta esperienza politica.
Maria Vittoria
02-03-05, 16:04
In Origine postato da LIBERAMENTE
Certo, la lista dell' UDEUR non è il massimo.. anzi. Sei cresciuta in una famiglia liberale, e questo è un punto a tuo favore.. Fossi Stato un emiliano "forse" ti avrei votata. Forse... Avrei votato te, mica il tuo partito .......
Si vedeva che eri un tipetto interessante e dai contenuti politici e culturali singolari, ma non pensavo che avessi alle spalle così tanta esperienza politica.
Il bello di vivere qui è che il voto è segreto!
Con la libertà che questo comporta, dato che non c'è più nessun rapporto tra l'appartenenza a movimenti, circoli, sezioni...e il voto.
Grazie per la simpatia accordata alla persona che scrive: partecipare senza individualismi è una fatica in più, perchè bisogna comunque accasarsi, senza cedere alla tentazione di fare l'ennesima formazione col proprio nome.
In quanto alla Democrazia Cristiana, ricordo solo che - come partito - è stata sventrata più di dieci anni fà, e che ora i suoi militanti vivono in diaspora, in entrambi i poli. Così, come è stato ribadito durante la 44a settimana sociale dei cattolici impegnati nel sociale ed in politica.
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