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Visualizza Versione Completa : Era ora ... il "don" Vitaliano è stato sospeso a divinis per (soli) sei mesi



Augustinus
26-02-05, 21:53
26/02/2005 20:07

Napoli, 26 feb. (Adnkronos) - Sospensione 'a divinis' per sei mesi per don Vitaliano della Sala, il prete vicino ai no global. Il decreto di sospensione è stato firmato da Tarcisio Giovanni Nazzaro abate di Montevergine. Nel decreto, che è stato indirizzato con missiva al già rimosso parroco di Sant'Angelo a Scala, vengono spiegate le motivazioni della decisione: inviti "non raccolti" all'obbedienza e a correggere certi comportamenti; "contatti con movimenti che non sono in armonia con il Tuo stato sacerdotale e in aperto contrasto con la Dichiarazione della Congregazione per il Clero"; "iniziative liturgiche di cui Ti sei fatto protagonista, senza il consenso del Tuo Ordinario e di quello del luogo"; il fatto di continuare a partecipare a manifestazioni di protesta; essere tornato, nonostante una precedente ammonizione, a fare il parroco nella parrocchia da cui era stato rimosso. L'abate Nazzaro si dice costretto e "col cuore ferito" al procedimento "visti inutili i miei tentativi di riportarTi nell'alveo della disciplina canonica e risultati inefficaci tutti i miei ammonimenti".

La notizia è stata accolta con "meraviglia e stupore" da don Vitaliano. "Essa - ha spiegato il sacerdote - è giunta quando, ormai da moltissimo tempo, sto seguendo alla lettera, pur non condividendole, le svariate restrizioni prescrittemi nei numerosi provvedimenti canonici che mi sono stati indirizzati".

Per il prete no global, "la sospensione è un ulteriore, immotivato e ingiusto accanimento contro di me; inoltre aggrava le limitazioni e le violazioni ai miei diritti umani e sacerdotali e lascia intravedere un vero e proprio intento persecutorio nei miei riguardi da parte dell'Abate. Se non fosse che a redigerla è stato il mio vescovo, sembrerebbe dettata da un sentimento di vendetta. Ovviamente obbedirò al provvedimento, pur non condividendolo".

Fonte: Metro news (http://www.metronews.it/det.php?id=16279&fid=adnk_id)

Augustinus
26-02-05, 22:05
Riproduco qui il testo del decreto della Congregazione per il Clero con il quale viene riconfermata la sua rimozione dall'ufficio parrocchiale:

CONGREGATIO PRO CLERICIS

MONTISVIRGINIS

AMOTIONIS A PAROECIA

DECRETUM

prot. N. 2003/1014

Don Vitaliano Della SALA, nato il 23 Settembre 1963 a MERCOGLIANO nel territorio dell’Abbazia di MONTEVERGINE, è stato ammesso al Diaconato ed al Presbiterato il 26 Aprile ed il 24 Ottobre 1992, in forza delle LETTERE DIMISSORIE, rilasciate dal Reverendissimo Padre Francesco Pio TAMBURRINO, O. S. B., Ordinario di quella Circoscrizione Ecclesiastica e nominato parroco di «San Giacomo Apostolo» in SANT’ANGELO A SCALA il 12 Novembre 1994.

Dagli «acta causae», esistenti nell’Archivio di questa Congregazione, risulta quanto segue.

1. Il 10 Ottobre 2000: il Reverendissimo Padre Abate Ordinario, in una riunione con il Vicario Generale e con il Cancelliere, nel tentativo di riportare nell’alveo della disciplina canonica Don Della SALA, che più volte ha partecipato ad iniziative di vario genere del gay pride, trascurando i suoi doveri parrocchiali, lo ha ammonito, impedendogli, in pari tempo, di avvertire la Curia Abbaziale, prima di allontanarsi dalla parrocchia; di non rilasciare interviste di alcun genere, senza aver ottenuto la previa licenza dell’Ordinario; di astenersi da giudizi o commenti sull’operato dell’Autorità Ecclesiastica e di rinnovare il suo impegno di obbedienza al suo Ordinario.

2. Il 13 Ottobre 2000: Il Padre Abate Ordinario, in uno scritto rivolto a Don Vitaliano, gli ha comunicato personalmente, per iscritto, gli inviti decisi il giorno 10 dello stesso mese.

3. Il 25 Gennaio 2001: Si è riunito il Consiglio Presbiterale, su richiesta di Don Della SALA, il quale si è dimostrato insofferente di quanto gli era stato imposto dal P. Abate Ordinario

4. Il 2 Giugno 2001: Il P. Abate Ordinario, discusso con i due parroci consultori il comportamento di Don Della SALA, ha deciso di far pervenire a quel Sacerdote una nuova ammonizione scritta, a mente del c. 1339.

5. L’8 Giugno 2001: Il P. Abate ha intimato a Don Della SALA di trascorrere un mese di ritiro spirituale presso l’Eremo Camaldolese di VISCIANO.

6. Il 3 Luglio 2001: Si è riunito il Consiglio Presbiterale; il P. Abate ha letto la seconda ammonizione; Don Della SALA, presente alla riunione, ha reagito fortemente, espressioni offensive e calunniose; il Vicario Generale, ripreso energicamente il Sacerdote in parola, ha abbandonato la seduta, seguito anche da qualche altro Confratello.

7. Il 4 Luglio 2001: Don Della SALA le motivazioni delle due ammonizioni, soprattutto quelle della seconda; si è detto disposto a rivedere la propria posizione, ma non ad accettare la “penitenza”, che gli è stata imposta; ha chiesto all’Abate di rivedere la propria decisione e ha detto di voler ricercare, di comune accordo, una migliore intesa. Nel caso in cui l’abate non fosse stato d’accordo, Don Della SALA considera il proprio scritto un ricorso formale, a norma del c. 1737.

8. Il 10 Luglio 2001: Don Della SALA ha chiesto al P. Abate il permesso di accompagnare i giovani della sua parrocchia alle manifestazioni del «G8» a GENOVA dal 20 al 21 p. v.

9. Il 18 Luglio 2001: Il P. Abate ha pregato Don Della SALA di astenersi dal partecipare alle manifestazioni di GENOVA.

10. Il 19 Luglio 2001: Il P. Abate ha fatto presente alla nostra congregazione di essere intenzionato a mantenere il divieto per Don Della SALA di partecipare alle manifestazioni di GENOVA, come pure di essere deciso a mantenere l’ingiunzione di trascorrere il mese di ritiro nell’Eremo Camaldolese di VISCIANO, persuaso che quel Sacerdote abbia bisogno di riflettere.

11. Il 24 Luglio 2001: Don Della SALA ha scritto al P. Abate, scusandosi di essere andato a GENOVA perché non era a conoscenza del suo formale divieto; ha interpretato il silenzio dell’Ordinario come tacito assenso alla partecipazione alle manifestazioni di GENOVA.

12. Il 28 Luglio 2001: Il P. Abate ha scritto a Don Vitaliano, comunicandogli di essere intenzionato a mantenere la seconda ammonizione e l’ingiunzione della penitenza di un mese di ritiro all’Eremo Camaldolese di VISCIANO.

13. Il 30 Luglio: Don Della SALA ha risposto all’Abate, contestati i capi di accusa, rifiutando nuovamente di accettare il soggiorno di un mese nel Monastero Camaldolese di VISCIANO ed ha pregato l’Abate di inoltrare il suo ricorso alla nostra Congregazione, a tenore del c. 1737.

14. Il 9 Agosto 2001: il P. Abate ha diffuso una “nota pastorale”, nella quale è resa nota la situazione di Don Della SALA.

15. Il 5 Marzo 2002: Il P. Abate ha scritto a Don Della SALA, chiedendogli di rinunciare all’ufficio di parroco entro 15 giorni ed invitandolo a stendere una Relazione sulla propria situazione. Accedendo a tale richiesta, Don Della SALA potrebbe evitare la rimozione forzata dall’ufficio di parroco.

16. Il 15 Marzo 2002: Don Della SALA ha risposto all’Abate, rifiutandosi di rinunciare alla parrocchia, perché ritiene ingiustificata la motivazione addotta.

17. Il 3 Aprile 2002: Don Della SALA ha scritto al P. Abate, invitandolo a riconsiderare la decisione di rimuoverlo dall’ufficio di parroco o, quanto meno, di rimandare tale decisione fino a dopo Pentecoste.

18. Il 6 Aprile 2002: Il P. Abate, scrivendo a Don Della SALA, ha fatto presente che la rimozione vera e propria non è ancora iniziate, ed ha rivendicato il proprio diritto di iniziarla quando crede meglio.

19. L’8 Settembre 2002: Si sono riuniti i due parroci consultori (Don Giudo SANTORO e Mons. Guerrino GRAZIANO) sotto la presidenza del P. Abate: Don Della SALA intende rinunciare alla parrocchia, perché intenzionato a recarsi in Africa o in America Latina, dopo aver rifiutato l’invito di S. E. R. Mons. NUNNARI a trasferirsi nella sua Arcidiocesi. I due parroci consultori si sono espressi favorevolmente a tale richiesta di Don Vitaliano, purché rinunciasse spontaneamente alla parrocchia.

20. Il 12 Ottobre 2002: Sono stati convocati i parroci consultori, per discutere la situazione di Don Della SALA e, dopo un lungo scambio di vedute, hanno convenuto che Don Della SALA fosse da rimuovere dalla parrocchia, a tenore dei cc. 1740-1747.

21. Il 14 Ottobre 2002: Don Della SALA si è rivolto alla nostra Congregazione, descrivendo le proprie tensioni con il proprio Ordinario: In pari data, il P. Abate ha invitato Don Della SALA a presentare le ragioni per le quali non intendesse rinunciare alla Parrocchia. Il P. Abate ha addotto una serie di motivi che giustificavano l’invito a rinunciare alla parrocchia. Tali motivazioni sono sostanzialmente riconducibili al dettato del c. 1741 1°. A Don Della SALA sono stati dati quindici giorni di tempo per presentare la rinuncia scritta.

22. Il 1° Novembre 2002: Don Della SALA ha risposto al P. Abate, facendogli presenti le ragioni per le quali non poteva e non intendeva rinunciare alla parrocchia: quel Sacerdote si è sentito incompreso e maltrattato dall’Ordinario.

23. Il 15 Novembre 2002: si è tenuta la riunione dei parroci consultori per l’esame delle controdeduzioni di Don Della SALA; tali controdeduzioni sono state ritenute insufficienti e, quindi, i due Consultori hanno espresso parere favorevole alla rimozione del Sacerdote dall’ufficio di parroco. In pari data il Vicario Generale ha ricordato a Don Della SALA che egli non potrà assentarsi dalla parrocchia, senza il permesso dell’Abate.

24. Il 22 Novembre 2002: il P. Abate ha decretato la rimozione di Don Della SALA dalla parrocchia.

25. Il 28 Novembre 2002: è stato nominato l’amministratore parrocchiale nella persona di Don Luciano PORRI. In pari data è stato nominato vicario parrocchiale Don Leonardo LUCERO LUTENCO.

26. Il 6 Dicembre 2002: Don Della SALA ha scritto al P. Abate, lamentandosi della rimozione dall’ufficio di parroco ed ha chiesto la revisione della decisione adottata dal P. Abate.

27. L’8 Dicembre 2002: Don Della SALA ha chiesto al P. Abate la sospensiva della rimozione fino a dopo la Solennità dell’Epifania.

28. Il 9 Dicembre 2002: Don Luciano Martino PORRI ha preso possesso dell’ufficio di amministratore parrocchiale.

29. L’11 Dicembre 2002: Don Della SALA ha consegnato le chiavi della casa canonica.

30. Il 12 Dicembre 2002: il P. Abate ha scritto a Don Vitaliano facendogli presente che egli intende confermare il proprio Decreto di rimozione.

31. Il 27 Dicembre 2002: Don Della SALA ha interposto ricorso gerarchico alla nostra Congregazione.

32. Il 10 Gennaio 2003: Un «comitato popolare» della parrocchia di SANT’ANGELO A SCALA ha chiesto al P. Abate di voler riconsiderare la propria decisione circa la rimozione di Don Vitaliano.

33. Il 15 Gennaio: il P. Abate ha risposto al Comitato che il caso di Don Della SALA ora non era più nelle sue mani, ma pendeva davanti alla Congregazione per il Clero, alla quale l’interessato aveva interposto ricorso.

34. Il 22 Gennaio 2003: Il P. Abate ha intimato a Don Della SALA di lasciare libera la casa canonica; egli avrebbe potuto trasferirsi in un appartamento della Foresteria del Santuario di MONTEVERGINE; la Santa Messa l’avrebbe potuta celebrare nella chiesa parrocchiale della SS. Annunziata in MERCOGLIANO.

35. Il 25 Gennaio 2003: Il Vicario Generale ha ricevuto Don Della SALA, chiarendo con lui la questione della celebrazione della Santa Messa.

36. Il 31 Gennaio 2003: Alcuni parrocchiani hanno solidarizzato con Don Vitaliano e chiesto al P. Abate di volerlo reintegrare nell’ufficio di parroco.

37. Il 7 Febbraio 2003: Si è tenuta un’assemblea del consiglio pastorale parrocchiale, per chiedere alcune delucidazioni, in merito ad alcuni lavori da effettuare in parrocchia ed in merito allo stipendio da corrispondere a Don PORRI e a Don Della SALA. Vista l’assenza dell’amministratore parrocchiale si è aggiornata la riunione, invitando Don PORRI a fissare quanto prima una nuova riunione.

38. L’8 Febbraio 2003: Don Della SALA ha rinnovato l’invito al P. Abate a ritirare il Decreto di rimozione, emanato il 22 Gennaio 2003, ritenendolo il frutto di un’azione ingiustificata.

39. Il 10 Febbraio 2003: Il P. Abate ha scritto ai fedeli di SANT’ANGELO A SCALA, precisando che egli, nella sua responsabilità di Abate Ordinario, non ha ritenuto e non ritiene tuttora Don Vitaliano idoneo all’ufficio di parroco.

40. Il 14 Febbraio 2003: Il P. Abate scrivendo al Sig. Alfredo COSENTINO ed ai fedeli della parrocchia di SANT’ANGELO A SCALA, ha precisato che la propria responsabilità pastorale non gli ha consentito e non gli consente tuttora di conservare Don Della SALA nell’ufficio di parroco.

41. Il 19 Febbraio 2003: Il P. Abate ha rinnovato l’invito a Don Della SALA a lasciare la casa canonica nel termine di 15 giorni a datare dal giorno in cui avrà ricevuto quest’ultima lettera, altrimenti lo stesso Abate sarebbe passato alle sanzioni canoniche per disobbedienza ad una disposizione dell’Ordinario.

42. Il 26 Febbraio 2003: Sono giunti alla nostra Congregazione gli acta causae, trasmessi dal P. Abate che si è scusato del ritardo e ha ribadito i motivi che lo hanno portato alla sua decisione.

ATTESO QUANTO SOPRA ESPOSTO

1. considerate le proprie competenze in merito al ricorso presentato da don della sala avverso il decreto n. 32/2002, emanato e ribadito dall’abate ordinario rispettivamente a norma dei cc. 1745, 3°; 1735 nelle date suindicate;

2. visti i canoni circa la rimozione dei parroci sia quanto alle cause motive del provvedimento (cc. 1740; 1741, 1°) sia quanto alla procedura da seguirsi (cc. 1742-1745);

3. atteso che i decreti amministrativi devono contenere «saltem summarie» i motivi sui quali si reggono (c. 51)

Questa congregazione

In forza della propria competenza

1. esaminati gli atti della causa, dai quali risulta che il comportamento di don della sala arreca grave pregiudizio o turbamento alla comunione ecclesiale (c. 1741 1°), rendendo in tal modo dannoso o almeno inefficace il suo ministero nella parrocchia affidatagli (c. 1740);

2. visto che il decreto dell’abate ordinario, per le motivazioni addotte dal medesimo, si giustifica nel merito;

3. atteso che l’atto amministrativo impugnato è ritenuto legittimo nella procedura, non riscontrandosi in esso illegittimità alcuna «sive in decernendo sive in procedendo»;

decreta quanto segue:

IL RICORSO DI DON VITALIANO DELLA SALA E’ RESPINTO

PERCHE’ MANIFESTAMENTE INFONDATO

Dalla Sede della Congregazione, 26 Maggio 2003.

Darío Card. Castrillón

+ Csaba Ternyák Segr.

Augustinus
26-02-05, 22:10
Il sacerdote: «Contro di me calunnie, ma obbedisco»

Sospeso don Vitaliano, l'amico dei No Global

Il vescovo di Avellino lo «ferma» per 6 mesi: «Nonostante precisi divieti, partecipa a manifestazioni di dissenso»

NAPOLI - Don Vitaliano della Sala è stato sospeso a divinis dal vescovo di Avellino e abate di Montevergine Tarcisio Nazzari. Lo riferisce una nota dei Disobbedienti che fanno anche circolare il provvedimento penale di sospensione. «Caro don Vitaliano - scrive il presule - atteso che ti ho più volte, purtroppo senza esito, invitato all'obbedienza durante la procedura, che poi è sfociata nella tua rimozione da parroco; che continui a mantenere contatti con movimenti che non sono in armonia con il tuo stato sacerdotale e in aperto contrasto con la Dichiarazione della Congregazione per il Clero dell'8 marzo 1982», «debbo comminarti la pena di sospensione a divinis per sei mesi». Nella lettera si ricorda che il vescovo ha consegnato al sacerdote il documento «pressante» a correggere il suo comportamento, «non solo per quanto riguarda l'obbedienza, ma anche per certe iniziative liturgiche», che a don Vitaliano è stata inviata una lettera di ammonizione e di contestazione della sua condotta disobbediente, in cui l'Abate scriveva che se il suo modo di comportarsi «non fosse cambiato - avrebbe reso vicina la prospettiva della sospensione a divinis».

Tarcisio Nazzaro, poi, ricorda che il sacerdote continua a partecipare ad ogni manifestazione di dissenso; che, nonostante l'esplicito oggetto dell'ammonizione, sabato 29 Gennaio si è «creduto libero di tornare a fare il parroco nella parrocchia» da cui era stato rimosso e si è presentato al Cimitero di S. Angelo a Scala a compiere il rito dell'ultima raccomandazione e del commiato per una defunta. «Tutto ciò - scrive il Vescovo -premesso e visti inutili i miei tentativi di riportarti nell'alveo della disciplina canonica; risultati inefficaci tutti i miei ammonimenti, con il cuore ferito» ha adottato il provvedimento di sospensione.

«Risponderò all'Abate punto per punto, ma fin da ora posso dire in tutta onestà, che sono false le notizie che gli sono state riportate e le accuse che mi rivolge contro. Sono pronto, in ogni momento, a un confronto chiarificatore fraterno con chiunque abbia riportato tali calunnie», è stata la reazione del sacerdote. Che si è detto «meravigliato e stupito» della sospensione, aggiungendo: «Ovviamente obbedirò al provvedimento, pur non condividendolo».

26 febbraio 2005

http://www.corriere.it/Hermes%20Foto/2005/02/26/0ICJ4WGC--180x230.jpg Don Vitaliano della Sala (Controluce)

Fonte: Corriere della sera (http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/02_Febbraio/26/vitaliano.shtml)

Augustinus
26-02-05, 22:14
"Obbedisco anche se mi opporrò in tutte le sedi competenti"

Il provvedimento dell'abate di Montevergine durerà 6 mesi

Don Vitaliano sospeso "a divinis"
"Accanimento contro di me"

Caruso: "Colpevole solo di voler denunciare le ingiustizie"
Il monsignore: "Continua a partecipare ad ogni manifestazione"

NAPOLI - Sospensione "a divinis". E' questa la sanzione disciplinare inflitta al prete No Global don Vitaliano Della Sala, dall'abate di Montervergine, Tarcisio Nazzaro, perchè continua "a partecipare ad ogni manifestazione di dissenso" e "nonostante l'esplicito oggetto dell'ammonizione di sabato 29 gennaio - scrive l'abate nella lettera indirizzata a don Vitaliano - ti sei creduto libero di tornare a fare il parroco nella parrocchia da cui sei stato rimosso".

Il provvedimento, del 22 febbraio, è stato reso noto oggi dallo stesso ex parroco di Sant'Angelo a Scala (in provincia di Avellino), che amareggiato commenta in un comunicato: "Obbedisco anche se mi opporrò in tutte le sedi competenti". Stamane il sacerdote aveva partecipato a un corteo di protesta dei No Global nel quartiere Scampia di Napoli.

"Con estrema meraviglia e stupore ho accolto la notizia della sospensione a divinis comminatami dall'abate di Montevergine; essa è giunta quando, ormai da moltissimo tempo, sto seguendo alla lettera, pur non condividendole, le svariate restrizioni prescrittemi nei numerosi provvedimenti canonici che mi sono stati indirizzati. La sospensione è un ulteriore, immotivato e ingiusto accanimento contro di me", dice don Vitaliano.

E il sacerdote aggiunge: "La mia, come sempre, è un'obbedienza in piedi, un'obbedienza a Gesù Cristo e alla Chiesa che, anche se in questo momento mi sta mostrando il suo volto umano peggiore, è pur sempre mia Madre che amo. Amo la mia Chiesa - prosegue - l'ho detto tante volte e lo ripeto proprio ora che la sua mano dura si abbatte su di me. L'amo perchè è di Cristo. La voglio migliore, più bella, sempre più fedele a Cristo, non a se stessa. Ma non ne voglio un'altra".

Il sacerdote ha incontrato di recente per ben due volte l'abate Tarcisio Nazzaro, che governa oltre sul santuario mariano anche su otto parrocchie della zona. "Durante la riunione del clero abbiamo avuto un confronto sostenuto - dice don Vitaliano - ma non mi è stato preannunciato questo provvedimento".

In particolare monsignor Nazzaro contesta a don Vitaliano di essersi "presentato al cimitero di Sant'Angelo a Scala a compiere il rito dell'ultima raccomandazione e del commiato per una defunta". Don Vitaliano, a quanto scrive sempre l'abate, lo scorso aprile, avrebbe ricevuto "una lettera di ammonizione e contestazione della sua condotta disobbediente", in cui Nazzaro avvertiva esplicitamente "che questo tuo modo di comportarti - se non fosse cambiato - avrebbe reso vicina la prospettiva della sospensione a divinis".

E per Francesco Caruso, portavoce del movimento dei Disobbedienti, l'unica colpa di Don Vitaliano e quella di denunciare le ingiustizie: "Ero stamane a manifestare a Scampia contro il degrado sociale delle periferie dimenticate, ieri abbiamo partecipato insieme a un convegno sul futuro delle popolazioni colpite dallo tsunami. Queste e tante altre - conclude Caruso - sarebbero le gravi colpe di cui Don Vitaliano si è macchiato in questi anni: stare dalla parte degli ultimi, denunciare le ingiustizie e le prepotenze dei potenti".

(26 febbraio 2005)

http://www.repubblica.it/2005/b/sezioni/cronaca/adivinis/adivinis/sian_5861681_15580.jpg Francesco Caruso (a sinistra) e don Vitaliano Della Sala

Fonte: Repubblica (http://www.repubblica.it/2005/b/sezioni/cronaca/adivinis/adivinis/adivinis.html)

Augustinus
27-02-05, 14:28
Don Vitaliano sospeso a divinis

Punito per la sua militanza “no global” e filo-omosessuale. Andrà con i valdesi?

Era appena tornato da un corteo di protesta dei “no global” nel quartiere Scampia di Napoli, quando ha ricevuto la lettera dell’abate di Montevergine: don Vitaliano della Sala, recidivo in comportamenti e frequentazioni per nulla cattolici, ha saputo così di essere stato sospeso a divinis per sei mesi.
Il prete, salito alla ribalta per la sua partecipazione alle manifestazioni di estremisti di sinistra e alle kermesse di omosessuali, era già stato rimosso dalla parrocchia di Sant’Angelo a Scala, che aveva trasformato in una sorta di succursale “religiosa” dei centri sociali creando scandalo e divisione tra i fedeli.
Nel decreto dell’abate di Montevergine, mons. Tarcisio Giovanni Nazzaro, viene spiegato il peraltro blando provvedimento. Si parla, tra l’altro, di “contatti con movimenti che non sono in armonia con il tuo stato sacerdotale e in aperto contrasto con la Dichiarazione della Congregazione per il Clero”. D’altra parte, in più di un’occasione, Vitaliano della Sala si è fatto beffe della gerarchia e della dottrina cattolica. E appare decisamente patetico quando, come ieri, esprime «meraviglia e stupore» davanti alla sospensione a divinis, argomentando di «immotivato e ingiusto accanimento contro di me» e giurando che, comunque, «obbedirò al provvedimento, pur non condividendolo».
In realtà i bene informati sostengono che il “prete no global” resterà nella Chiesa il più a lungo possibile per fare il maggior numero di danni, ma per lui ci sarebbe un approdo sicuro tra i valdesi, gruppo più vicino al suo orientanento politico e filo-immigrazionista. E per trovare conferma alle voci basta aprire il sito di “don” Vitaliano, dove appare l’invito a versare l’8 per mille... non alla Chiesa cattolica ma a quella valdese.

Gi. Fer.

Fonte: La Padania on line (http://www.lapadania.com/PadaniaOnLine/Articolo.aspx?pDesc=36541,1,1)

Augustinus
27-02-05, 14:29
in suo soccorso interviene prontamente francesco caruso, portavoce dei disobeddienti

Don Vitaliano della Scala obbedisce, ma annuncia che si opporrà in tutte le sedi alla decisione del suo vescovo

Il prete dei No global sospeso a divinis per sei mesi

Saverio Giunta

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NAPOLI – Don Vitaliano Della Sala, ex parroco di Sant'Angelo a Scala (Avellino), prete da sempre vicino alle posizioni dei No Global, è stato sospeso a divinis per sei mesi dall'abate di Montevergine, Tarcisio Nazzaro. Il provvedimento, notificato ieri per posta al sacerdote, è stato reso noto dallo stesso don Vitaliano che amareggiato commenta: «Obbedisco anche se mi opporrò in tutte le sedi competenti». Ieri mattina don Vitaliano aveva partecipato a un corteo di protesta dei No Global nel quartiere Scampia di Napoli. «Con estrema meraviglia e stupore ho accolto la notizia della sospensione a divinis comminatami dall'abate di Montevergine; essa è giunta quando, ormai da moltissimo tempo, sto seguendo alla lettera, pur non condividendole, le svariate restrizioni prescrittemi nei numerosi provvedimenti canonici che mi sono stati indirizzati. La sospensione è un ulteriore, immotivato e ingiusto accanimento contro di me», dice il sacerdote. Don Vitaliano Della Sala è stato sospeso a divinis, come si legge nel provvedimento emesso il 22 febbraio scorso, perché continua «a partecipare ad ogni manifestazione di dissenso» e «nonostante l'esplicito oggetto dell'ammonizione di sabato 29 gennaio – scrive l'abate nella lettera – ti sei creduto libero di tornare a fare il parroco nella parrocchia da cui sei stato rimosso». A tal proposito, mons. Nazzaro contesta a don Vitaliano di essersi «presentato al cimitero di Sant'Angelo a Scala a compiere il rito dell'ultima raccomandazione e del commiato per una defunta». Don Vitaliano, a quanto scrive sempre l'abate, lo scorso aprile, avrebbe ricevuto «una lettera di ammonizione e contestazione della sua condotta disobbediente», in cui Nazzaro avvertiva esplicitamente «che questo tuo modo di comportarti – se non fosse cambiato – avrebbe reso vicina la prospettiva della sospensione a divinis». «Risponderò all'abate punto per punto, ma fin da ora posso dire in tutta onestà, che sono false le notizie che gli sono state riportate e le accuse che mi rivolge contro. Sono pronto, in ogni momento, a un confronto chiarificatore fraterno con chiunque abbia riportato tali calunnie», replica don Vitaliano. Per don Vitaliano inoltre «è estremamente sciocco che una parte della Chiesa cattolica, demonizzi il Movimento dei movimenti». «Comunque spero che nessuno si faccia un'idea sbagliata della Chiesa, ma si comprendano i suoi umani limiti e le sue chiusure: il Papa e la Chiesa, nel rispetto delle differenze reciproche e in quella “convivialità delle differenze” che ci caratterizza, sono con il Movimento e più volte lo hanno dimostrato»,. «Ero con don Vitaliano a manifestare a Scampia contro il degrado sociale delle periferie dimenticate, ieri abbiamo partecipato insieme a un convegno sul futuro delle popolazioni colpite dallo tsunami. Queste e tante altre sarebbero le gravi colpe di cui Don Vitaliano si è macchiato in questi anni: stare dalla parte degli ultimi, denunciare le ingiustizie e le prepotenze dei potenti», ha detto Francesco Caruso, portavoce del movimento dei Disobbedienti. «Se c'è qualcuno da sospendere – ha aggiunto – questo è sicuramente l'abate di Montevergine per il suo atteggiamento persecutorio, da Santa inquisizione. La Chiesa fortunatamente è anche altro».

(domenica 27 febbraio 2005)

Fonte: Gazzetta del Sud (http://www.gazzettadelsud.it/index.asp?Pagina=edizioni.asp&Edizione=edz-in.asp&ART=017&PAG=09)

Thomas Aquinas
27-02-05, 14:33
La notizia è già stata riportata nel forum.

Thomas Aquinas
27-02-05, 14:41
hic (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=150745)

Augustinus
27-02-05, 15:02
Per la verità la notizia era già stata data ieri da me ;) ;) ;)

Thomas Aquinas
27-02-05, 16:21
No comment (http://www.donvitaliano.it/opus%20dei%20III.htm)

Augustinus
27-02-05, 23:13
Originally posted by Thomas Aquinas
No comment (http://www.donvitaliano.it/opus%20dei%20III.htm)

Anch'io preferisco non commetare :mad: :mad: :mad:

Augustinus
28-02-05, 08:48
Finocchio

Un lettore mi manda un ritaglio e mi chiede spiegazioni. Prima il ritaglio, da «Liberazione» del 2.6.00 a firma di don Vitaliano Della Sala; titolo: «Beati i peccatori». Svolgimento: «Finocchi. E’ uno dei tanti termini con cui si stigmatizzano le persone omosessuali.

Forse non tutti ne conoscono l’origine. E’ bene ricordarla. Quando gli omosessuali venivano messi al rogo, si coprivano le fascine con bucce e piante fresche di finocchi, così i corpi potevano bruciare più lentamente, mentre nell’aria si diffondeva un intenso odore di finocchio. Si dà il caso che la Chiesa cattolica non sia stata affatto estranea a questi roghi. Vi era, a quei tempi, un connubio tra l’autorità religiosa e quella civile e politica; quest’ultima, il cosiddetto braccio secolare, traduceva in pratica, dava esecuzione a ciò che decideva l’altra. [...]».

Lì per lì, a orecchio, mi pare strano che l’Inquisizione si sia occupata di p ederasti, visto che aveva competenza solo sull’eresia. Consulto il Dizionario Treccani e trovo che Finocchio era una maschera della commedia dell’arte; per la precisione, utilizzata dalla compagnia teatrale del duca di Modena alla metà del XVII secolo. Poi, la scheda si occupa di botanica, dopo aver solo accennato a Dante, che usa il termine «finocchio» nel senso di «babbeo». Per eccesso di scrupolo, contatto Vittorio Messori, il quale mi risponde che il maggiore dizionario etimologico, il Cortellazzo-Zoli, ha una lunga e scientifica scheda dove tra le molte ipotesi non si accenna neppure a quella del rogo, ma rinvia a una maschera del teatro dell'arte fiorentino, un Finocchio, servo dai modi effeminati.

Secondo il Panzini, invece, si diceva «finocchio perchè questo è tutto buco». Per sicurezza, vado sul Devoto-Oli e, anche qui, trovo la commedia dell’arte. Dunque, i finocchi alla brace sono una bufala. La sodomia era vietata illo tempore?

Sulla carta sì, ma d ai tribunali civili. Per esempio, Leonardo da Vinci fu processato per sodomia, ma solo perché la vittima era minorenne. Tra l’altro, l’imputato venne assolto. Bisognerebbe, a questo punto, andare a vedere cosa succedeva nei Paesi protestanti (tra i primi calvinisti, i puritani etc.; dunque, fuori dalla giurisdizione cattolica e non certo nel Medioevo ma nell’Evo Moderno). Ma non ne ho alcuna voglia. Anche perché la Chiesa non c’entra.

Fonte: ANTIDOTI di Rino Cammilleri del 27.2.2005 (http://www.rinocammilleri.it/beyondengine/frontend/exec.php)

Augustinus
11-03-05, 15:06
Tarcisio Giovanni Nazzaro O.S.B.

PER GRAZIA DI DIO E DELLA SEDE APOSTOLICA
ABATE ORDINARIO DELLA DIOCESI
DELL'ABBAZIA TERRITORIALE DI MONTEVERGINE

PROT. N° 02/05

OGGETTO: Decreto penale di sospensione a divinis

Caro don Vitaliano,
1) atteso che Ti ho più volte, purtroppo senza esito, invitato all'obbedienza durante la procedura, che poi è sfociata nella Tua rimozione da parroco;
2) che continui a mantenere contatti con movimenti che non sono in armonia con il Tuo stato sacerdotale (can. 278, 3) e in aperto contrasto con la Dichiarazione della Congregazione per il Clero dell'8 marzo 1982;
3) che il 25 luglio 2003, alla presenza di due testimoni, in Curia a Loreto di Montevergine, Ti ho consegnato una formale ammonizione, con il pressante invito a correggere il Tuo comportamento non solo per quanto riguarda l'obbedienza, ma anche per certe iniziative liturgiche di cui Ti sei fatto protagonista, senza il consenso del Tuo Ordinario e di quello del luogo;
4) che il 2 Aprile 2004 Ti ho inviato una lettera di ammonizione e di contestazione della Tua condotta disobbediente, scrivendoTi esplicitamente che questo Tuo modo di comportarTi - se non fosse cambiato - avrebbe reso vicina la prospettiva della sospensione a divinis;
5) che continui a partecipare ad ogni manifestazione di dissenso;
6) che, nonostante l'esplicito oggetto dell'ammonizione, sabato 29 Gennaio u.s. Ti sei creduto libero di tornare a fare il parroco nella parrocchia da cui sei stato rimosso e, contro il prescritto del can 530 n. 5 (in relaz. Con il can. 1381, 1-2), mentre l'Amministratore parrocchiale attendeva in canonica, Ti sei presentato al Cimitero di S. Angelo a Scala a compiere il rito dell'ultima raccomandazione e del commiato per una defunta;
7) tutto ciò premesso e visti inutili i miei tentativi di riportarTi nell'alveo della disciplina canonica;
8) risultati inefficaci tutti i miei ammonimenti, con il cuore ferito, ai sensi del can 1371, 2 debbo comminarTi la pena della

sospensione a divinis

della durata di sei mesi, a partire dalla data della ricezione di questo mio Decreto, e cioè la proibizione di porre atti connessi con la potestà di Ordine, ai sensi dei cann. 1333 et 1334 C.J.C.

Dalla Curia Abbaziale di Montevergine, lì 22-02-2005

† Tarcisio Giovanni Nazzaro o.s.b.
Abate Ordinario

Mons. Vittorio Guerrillo
Cancelliere

Augustinus
04-10-05, 07:50
Il nuovo Papa Benedetto XVI, mediante Decreto della Congregazione per i Vescovi, nel maggio scorso, aveva disposto la revisione dei confini tra la Diocesi di Avellino e l’Abbazia di Montevergine, trasferendo alla prima alcune comunità parrocchiali finora appartenenti all’Abbazia stessa. Tra queste "comunità" vi era quella di “S. Giacomo Apostolo” in S. Angelo a Scala: vale a dire la "comunità" (di base) dell'ex parroco "don" Vitaliano della Sala.
Ebbene, il nuovo vescovo "mons." (o piuttosto "don", come ama farsi chiamare ...) Francesco Marino ha avuto l'ardire di revocare la sospensione a divinis. Visitando la comunità (di base) del suddetto "don" Vitaliano, ha voluto celebrare con questi e col nuovo amministratore apostolico la messa, ponendo così termine alla legittima censura penale irrogata da Dom Nazzaro di Montevergine.
Evidentemente l'illuso "monsignore" (o "don", visto che ama appellarsi così ...) non conosce il comunismo ed il catto-comunismo dell'altro "don" amico dei movimenti. Un gesto di "riconciliazione" :D :D :rolleyes: ... . :fru :K :D

ITALIANO (POL)
04-10-05, 16:06
Il "moderatore" del piano di sopra, non ci vede nulla di strano....ma oramai, si sa, la religione è diventata un fattore soggettivo....si aggiunga, poi, che devono sempre giustificare ogni azione della chiesa conciliare....e abbiamo la devianza neo-modernista..:(

Caterina63
18-10-05, 12:53
Originally posted by Augustinus
Il nuovo Papa Benedetto XVI, mediante Decreto della Congregazione per i Vescovi, nel maggio scorso, aveva disposto la revisione dei confini tra la Diocesi di Avellino e l’Abbazia di Montevergine, trasferendo alla prima alcune comunità parrocchiali finora appartenenti all’Abbazia stessa. Tra queste "comunità" vi era quella di “S. Giacomo Apostolo” in S. Angelo a Scala: vale a dire la "comunità" (di base) dell'ex parroco "don" Vitaliano della Sala.
Ebbene, il nuovo vescovo "mons." (o piuttosto "don", come ama farsi chiamare ...) Francesco Marino ha avuto l'ardire di revocare la sospensione a divinis. Visitando la comunità (di base) del suddetto "don" Vitaliano, ha voluto celebrare con questi e col nuovo amministratore apostolico la messa, ponendo così termine alla legittima censura penale irrogata da Dom Nazzaro di Montevergine.
Evidentemente l'illuso "monsignore" (o "don", visto che ama appellarsi così ...) non conosce il comunismo ed il catto-comunismo dell'altro "don" amico dei movimenti. Un gesto di "riconciliazione" :D :D :rolleyes: ... . :fru :K :D


chiedo un consiglio........
fino a che punto possiamo sapere se questo "vescovo" ha commesso un abuso nei confronti di una presa di posizione del Papa stesso?
Ho scritto alla Diocesi per avere delucidazioni, da 15 giorni non ho ancora avuto risposta......ho telefonato e mi hanno detto: "non sappiamo nulla, scriva una lettera su carta al vescovo, non invii posta elettronica..":rolleyes:

a questo punto come regolarsi?

Augustinus
18-10-05, 12:59
Originally posted by Caterina63
chiedo un consiglio........
fino a che punto possiamo sapere se questo "vescovo" ha commesso un abuso nei confronti di una presa di posizione del Papa stesso?
Ho scritto alla Diocesi per avere delucidazioni, da 15 giorni non ho ancora avuto risposta......ho telefonato e mi hanno detto: "non sappiamo nulla, scriva una lettera su carta al vescovo, non invii posta elettronica..":rolleyes:

a questo punto come regolarsi?

La risposta te la sei data da sola ... ;)

Caterina63
18-10-05, 17:29
Originally posted by Augustinus
La risposta te la sei data da sola ... ;)


:rolleyes: ....arg......sarebbe? devo scrivere in carta al vescovo?o forse è meglio che scriva direttamente al Vicariato a Roma ;)

Thomas Aquinas
18-10-05, 17:55
Quanta irriverenza verso un legittimo Pastore.

Caterina63
18-10-05, 21:42
Originally posted by Thomas Aquinas
Quanta irriverenza verso un legittimo Pastore.

sono stata irriverente?????????:( arg Thomas........spiegati meglio.......

Augustinus
19-10-05, 06:04
Originally posted by Caterina63
:rolleyes: ....arg......sarebbe? devo scrivere in carta al vescovo?o forse è meglio che scriva direttamente al Vicariato a Roma ;)

No scrivi a "don" (così si fa chiamare) Marino. Ma non penso che risponderà. ;) ;) ;)

Augustinus
19-10-05, 06:05
Originally posted by Thomas Aquinas
Quanta irriverenza verso un legittimo Pastore.

Immaginavo che sarebbe intervenuto l' "avvocato d'ufficio" :D :D :D

Idefix
20-10-05, 10:39
Originally posted by Thomas Aquinas
Quanta irriverenza verso un legittimo Pastore.

Ti riferisci a lui?

http://www.repubblica.it/gallerie/online/politica/protesteglobal/7_g.jpg

Eccolo qua col chierichetto :lol

Mappo
20-10-05, 11:56
Originally posted by Idefix
Ti riferisci a lui?

http://www.repubblica.it/gallerie/online/politica/protesteglobal/7_g.jpg

Eccolo qua col chierichetto :lol

Ovviamente Thomas si riferiva al vescovo della diocesi di quel (mi si conceda) pirla di don Vitaliano assistito da quel grosso grasso pirlone del suo chierichetto:D