PDA

Visualizza Versione Completa : Una nuova tappa della dialettica tra Pannella e Bonino



zulux
19-11-09, 21:00
Una nuova tappa della dialettica tra Pannella e Bonino
di Dimitri Buffa

L’elezione di Mario Staderini a segretario nazionale dei Radicali italiani segna un punto a favore del “Pannella pensiero” all’interno di tutta la galassia. Se infatti la candidata voluta da Emma Bonino, Valeria Manieri, ce l’avesse fatta il partito avrebbe continuato la marcia di riavvicinamento al Pd di Bersani che invece Pannella ha liquidato quasi in malo modo quando, commentando il discorso di saluto fatto durante la prima giornata delle assise di Chianciano dal nuovo segretario del Pd, gli ha detto più o meno “sì bel discorso, peccato che in bocca a te non sembra nemmeno che sia fatto da un esponente di un partito che rappresenta da anni tutto ciò che noi riteniamo essere la peste italiana”. Come a significare: parli come se tu fossi un radicale ma dietro hai il partito che hai. Dopo questa boutade la Bonino, vista l’indisponibilità a ricandidarsi alla segreteria di Antonella Casu ha pensato a lanciare una sua fedelissima, per l’appunto questa Manieri, che era stata anche candidata elle europee. Con il seguente programma: “Il mio interesse specifico è la Strategia di Lisbona e la sua applicazione in Italia, soprattutto in merito alla occupazione femminile e al welfare europeo. I nostri ritardi in merito alla occupazione femminile e a un welfare di servizi di cura e assistenza è imbarazzante. L’obiettivo minimo stabilito dalla Strategia di Lisbona è del 60%. Noi siamo fermi circa al 48%. E la crisi economica in atto rischia di farci precipitare ancora più giù. Ce la battiamo solo con Malta. Tutto il resto d’Europa ha compreso che risorsa sono le donne. L’Italia no. Abbiamo diritto ad essere cittadine europee. Ad avere le stesse opportunità e servizi che sono offerti alle nostre colleghe europee”. Un approccio quindi euro centrico e un implicito “lasciamo perdere” all’idea delle “pre firme” per le regionali lanciata tre settimane prima durante una delle conversazioni Pannella-Bordin per la presentazione “da soli” dei Radicali italiani. Insomma la Bonino crede ancora alla possibile ricucitura del Pd con il mondo radicale ora che Franceschini se ne è andato, ma Pannella proprio no.

Sennò, segretario a parte, non insisterebbe da una parte alla riedizione della “Rosa nel pugno”, con i Verdi alla Cohn Bendit di Angelo Bonelli come perno delle nuove alleanze elettorali, verdi opportunamente “depecorarizzati” e “degraziafrancescati”, e dall’altra a indicare Massimo D’Alema nella veste del cosiddetto “mister Pesc” come il male assoluto, anche in chiave di inciucio con Berlusconi. La Bonino sa benissimo che è difficile allearsi con Bersani indicando D’Aelma come uno dei protagonisti di quella famigerata “Peste italiana” su cui verte da un anno tutta la politica e la propaganda radicale. Pannella invece ha perso ogni speranza di nuovi accordi con un partito come il Pd che si è di fatto comportato in maniera altrettanto codina del Pdl a proposito di diritti civili e dintorni e che per di più assai ipocritamente, prima alle scorse elezioni politiche ha preteso che rimanessero fuori Sergio D’Elia e lo stesso Pannella e che il simbolo scomparisse nella scheda, e poi alle europee ha all’ultimo momento negato persino ogni diritto di tribuna alla galassia radicale in questione. La Bonino che ormai crede approssimarsi la fine dell’era Berlusconi e che guarda lo stesso Fini come il fumo agli occhi appare sempre più orientata a diventare un pezzo del nuovo progetto del Pd, magari auspicandosi un posto di prim’ordine al governo o in Europa. Pannella invece è convinto che Fini potrebbe davvero cambiare il centro destra in senso laico ed europeo e non vuole assolutamente chiudersi la strada di un nuovo colpo di teatro, magari alleandosi con un Pdl in ipotesi “deberlusconizzato” e soprattutto non più Lega Nord dipendente. Pannella sa di avere molto appeal a destra e vorrebbe giocarsi la stessa carta che i verdi tedeschi si sono giocati in Germania e in Europa buttando a mare la sinistra e andando a prendere voti la dove era possibile prenderli in un’ottica sempre meno ideologica. E in questo quadro la candidatura di Staderini, lanciata da Pannella all’ultimo momento con il proprio endrsement sempre decisivo in questi casi spiega tutto: Staderini è l’unico radicale in Italia ancorato al territorio. A Roma lo conoscono tutte le vecchiette aiutate a fronteggiare lo scandalo degli sfratti vaticani, cioè di quelle amministrazioni come la Propaganda Fide, i francescani o altri soggetti che possiedono molti beni immobili, spesso legati di eredità a volte circuite e carpite con la promessa di destinarle a opere di bene. Ebbene dopo il Giubileo molte di queste proprietà sono state riconvertite brutalmente al mercato, alla faccia dei legati di chi le aveva lasciate, e sono state avviate operazioni di sfratto esecutivo verso le persone che le abitavano, per la maggior parte anziani. Staderini che è stato protagonista della denuncia di questo poco cristiano episodio si è guadagnato sul campo i gradi di combattente locale e Pannella ora vuole sfruttare almeno nel Lazio e in qualche altra regione questo nuovo fenomeno del radicamento territoriale di Radicali italiani. La Bonino invece pensa solo in termini internazionali e, per quel che riguarda la politica delle alleanze, internazionalisti.
L'Opinione delle Libert (http://www.opinione.it/articolo.php?arg=1&art=87344)

Burton Morris
20-11-09, 01:22
Che poi sono due furbacchioni, magari sono già d'accordo. :sofico:

zulux
22-11-09, 01:54
Che poi sono due furbacchioni, magari sono già d'accordo. :sofico:

...l'abbandono furioso di bonino alla fine del congresso lascerebbe presagire tutt'altro...