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Visualizza Versione Completa : Conservatori e reazionari....



agaragar
24-03-05, 23:55
Quali differenze?

UgoDePayens
25-03-05, 00:09
Dipendi da cosa intendi per "reazionario".
Francamente, se depurato dalla connotazione negativa, il temrine mi starebbe pure bene.
I temi della controrivoluzione sono per molti conservatori temi presenti e attuali.

Certo, bisogna tenere presente che conservatore non è colui che vuole una semplice restaurazione di un fantomatico passato: conservatore è che chiede che del passato, che poi è la base fondante del presente, vengano valorizzate determinate concezioni, e che SU QUELLE, e non su altre balzane idee, si cominci a costruire il futuro.

italoconservatore
25-03-05, 01:10
In Origine postato da agaragar
Quali differenze?

possiamo dirci reazionari nel senso che siamo molto scorretti politicamente su molti campi politici; possiamo dirci conservatori nel senso che proteggiamo alcuni valori di vita per noi essenziali.

Per quanto, sia chiaro, odio al massimo il termine "reazionario", forse perche' usato ed abusato dal marciume comunista ogni volta che qualcuno si e' opposto alle loro "geniali" idee pseudorivoluzionarie ;)

UgoDePayens
25-03-05, 10:47
Esatto, Italo!!
Io direi che mi sento reazionario tanto quanto lo è stata la Vandea, o tanto quanto lo sono state le insorgenze italiane.

Italianhawk83
25-03-05, 12:19
Caro ugo, caro italo,
sono completamente d'accordo circa la piena accettazione della declinazione "very politically incorrect" del termine "reazionario". Anch'io non esiterei a definirmi tale qualora dovessi provocare il "radical-chicchismo" salottiero di lorsignori rivoluzionari da "Prada".

Certo nel merito le differenze tra reazionarismo e conservatorismo - come ben sapete - sono assai profonde e se dovessimo sintetizzarle in un assunto potremmo dire che un conservatore non intende portare indietro le "lancette della storia" come si limiterebbe a fare un cultore dell' "antiquariato" reazionario. Un conservatore fa del passato la sua primaria fonte ispirativa per cercare di sbagliare il meno possibile in futuro.

Cattivo
26-09-08, 19:33
Direi di essere Reazionario.

Florian
27-09-08, 07:53
Dipendi da cosa intendi per "reazionario".
Francamente, se depurato dalla connotazione negativa, il temrine mi starebbe pure bene.
I temi della controrivoluzione sono per molti conservatori temi presenti e attuali.

Certo, bisogna tenere presente che conservatore non è colui che vuole una semplice restaurazione di un fantomatico passato: conservatore è che chiede che del passato, che poi è la base fondante del presente, vengano valorizzate determinate concezioni, e che SU QUELLE, e non su altre balzane idee, si cominci a costruire il futuro.


Sono abbastanza d'accordo con DePayens. Aggiungerei che il conservatore ha un fondo pragmatico, mentre il reazionario politicamente tende ad essere un massimalista. Il conservatore è un uomo con i piedi ben piantati per terra, nel presente, e non scambierebbe i mali di oggi con quelli di ieri o di domani.

W. Von Braun
27-09-08, 13:41
questa diatriba conservatori/reazionari non è mai esistita data la pressochè totale coincidenza delle istanze

Gilbert
27-09-08, 14:45
questa diatriba conservatori/reazionari non è mai esistita data la pressochè totale coincidenza delle istanze


esattamente come dice W.Von Braun.
Unica differenza che personalmente riscontro legata ai tempi odierni tra le due definizioni, é che dirsi conservatori ora può trarre in inganno, dato che del merdume odierno, un conservatore non conserverebbe quasi nulla, diversamente da un radicale ovviamente!!!

Florian
27-09-08, 16:13
Conservatori e reazionari NON sono la stessa cosa. Così come c'è differenza anche tra il conservatorismo e il tradizionalismo cattolico, che spesso sono alleati ma talvolta possono essere anche avversari.

Il conservatore non basa la sua politica sulla Rivelazione (tradizionalismo) e nemmeno sulla monarchia o il feudalesimo (reazione). Il conservatore si attiene a ciò che è proprio per natura, e tiene di gran conto i fatti accaduti, l'esperienza storica. Il conservatore è uno che si sforza di ragionare e perciò è il contrario del massimalista, dell'utopista che non recedono di una virgola dai loro progetti teorici. Il conservatore è invece un pragmatico e se talvolta guarda all'indietro lo fa - per dirla come Prezzolini - per meglio spiccare un balzo in avanti.
Non è nemmeno corretto affermare che il conservatore rifiuti in blocco la modernità. Al contrario il conservatore cerca di salvare la modernità da se stessa muovendosi alla ricerca di in un difficile punto di equilibrio.

W. Von Braun
27-09-08, 16:29
Conservatori e reazionari NON sono la stessa cosa. Così come c'è differenza anche tra il conservatorismo e il tradizionalismo cattolico, che spesso sono alleati ma talvolta possono essere anche avversari.

Il conservatore non basa la sua politica sulla Rivelazione (tradizionalismo) e nemmeno sulla monarchia o il feudalesimo (reazione). Il conservatore si attiene a ciò che è proprio per natura, e tiene di gran conto i fatti accaduti, l'esperienza storica. Il conservatore è uno che si sforza di ragionare e perciò è il contrario del massimalista, dell'utopista che non recedono di una virgola dai loro progetti teorici. Il conservatore è invece un pragmatico e se talvolta guarda all'indietro lo fa - per dirla come Prezzolini - per meglio spiccare un balzo in avanti.
Non è nemmeno corretto affermare che il conservatore rifiuti in blocco la modernità. Al contrario il conservatore cerca di salvare la modernità da se stessa muovendosi alla ricerca di in un difficile punto di equilibrio.
Questa è la tua interpretazione. A parte il giusto discorso sull'eredità storica, io tuttavia leggendo Burke ne ho l'esatta opposta.

Forfy (POL)
27-09-08, 16:35
questa diatriba conservatori/reazionari non è mai esistita data la pressochè totale coincidenza delle istanze
sostanzialmente concordo,in Europa tradizionalmente fin dalla Guerra Della Vandea il conservatorismo è pressochè legato alla reazione.Poi bisogna vedere a quali conservatori si fa riferimento,infatti un neo-con americano non può essere considerato come un Reazionario.Però nella Tradizione europea reazionario e conservatore sono quasi sinonimi.Io però personalmente mi definisco un Reazionario per quanto riguarda le mie idee più che altro metapolitiche ed etiche,per quanto riguarda l'azione strettamente politica preferico il termine conservatore,anche se con accenti molto Sociali in economia,come nella più grande tradizione europea,fin da Bismarck.

Florian
27-09-08, 17:01
sostanzialmente concordo,in Europa tradizionalmente fin dalla Guerra Della Vandea il conservatorismo è pressochè legato alla reazione.Poi bisogna vedere a quali conservatori si fa riferimento,infatti un neo-con americano non può essere considerato come un Reazionario.Però nella Tradizione europea reazionario e conservatore sono quasi sinonimi.Io però personalmente mi definisco un Reazionario per quanto riguarda le mie idee più che altro metapolitiche ed etiche,per quanto riguarda l'azione strettamente politica preferico il termine conservatore,anche se con accenti molto Sociali in economia,come nella più grande tradizione europea,fin da Bismarck.


Conservatorismo, nazionalismo, reazione


Il conservatorismo è sempre stato distinto (e a volte distante) dalla reazione. Reazionari erano gli ultras che, sulla scia di De Maistre, attaccavano lo Stato e la Nazione, perchè attraverso questi miti i giacobini avevano abbattutto i troni e gli altari. Il conservatorismo continentale, invece, guardò allo stato e alla nazione come fonti di ordine e stabilità sociale e su queste basi guidò la rivoluzione. Al Congresso di Vienna fu lontano dall'esaudire le speranze reazionarie: gente come Disraeli e Bismarck, promotori del conservatorismo "sociale" riconoscevano il valore delle riforme liberali e guardavano avanti, al progresso industriale, attirandosi dietro gli strali dei "feudali" e dei conservatori tradizionali.
Nel Novecento nei paesi anglosassoni il rapporto tra conservatorismo e liberalismo si fa ancora più stretto, mentre i reazionari scompaiono del tutto dalla scena politica. In Gran Bretagna il partito unionista raccoglie sotto un'unica bandiera, a destra, liberali e conservatori contro il laburismo.
In Europa invece è il turno del nazionalismo, erede degenere delle destre storiche liberalnazionali, che però supera i tradizionali steccati con una politica rivoluzionaria e reazionaria insieme, ma difficilmente etichettabile come "conservatrice". Più tardi il fascismo, su questa direzione farà ancora peggio, rendendo vana ogni ipotesi di partito conservatore nei paesi in cui era salito al potere. Questa è la ragione per cui, dal dopoguerra, il conservatorismo politico esisterà solo nei paesi che mai furono fascisti né nazionalisti (USA, Gran Bretagna), mentre in gran parte del continente a contrastare le sinistre non rimase altro disponibile che i partiti democristiani e liberaldemocratici di centro.

Forfy (POL)
28-09-08, 00:34
Conservatorismo, nazionalismo, reazione


Il conservatorismo è sempre stato distinto (e a volte distante) dalla reazione. Reazionari erano gli ultras che, sulla scia di De Maistre, attaccavano lo Stato e la Nazione, perchè attraverso questi miti i giacobini avevano abbattutto i troni e gli altari. Il conservatorismo continentale, invece, guardò allo stato e alla nazione come fonti di ordine e stabilità sociale e su queste basi guidò la rivoluzione. Al Congresso di Vienna fu lontano dall'esaudire le speranze reazionarie: gente come Disraeli e Bismarck, promotori del conservatorismo "sociale" riconoscevano il valore delle riforme liberali e guardavano avanti, al progresso industriale, attirandosi dietro gli strali dei "feudali" e dei conservatori tradizionali.
Nel Novecento nei paesi anglosassoni il rapporto tra conservatorismo e liberalismo si fa ancora più stretto, mentre i reazionari scompaiono del tutto dalla scena politica. In Gran Bretagna il partito unionista raccoglie sotto un'unica bandiera, a destra, liberali e conservatori contro il laburismo.
In Europa invece è il turno del nazionalismo, erede degenere delle destre storiche liberalnazionali, che però supera i tradizionali steccati con una politica rivoluzionaria e reazionaria insieme, ma difficilmente etichettabile come "conservatrice". Più tardi il fascismo, su questa direzione farà ancora peggio, rendendo vana ogni ipotesi di partito conservatore nei paesi in cui era salito al potere. Questa è la ragione per cui, dal dopoguerra, il conservatorismo politico esisterà solo nei paesi che mai furono fascisti né nazionalisti (USA, Gran Bretagna), mentre in gran parte del continente a contrastare le sinistre non rimase altro disponibile che i partiti democristiani e liberaldemocratici di centro.
Io infatti ho detto che Reazionario è un termine non-politico,metapolitico.Io politicamente non potrò mai definirmi reazionario perchè non si tratta di dottrine politiche,il termine conservatore non mi dispiace affatto,anche se tendo ad identificarmi di più nelle destre nazionaliste che han generato il fascismo e anche nel fascismo stesso,o almeno in buona parte di esso.

Gilbert
28-09-08, 09:49
Questa è la tua interpretazione. A parte il giusto discorso sull'eredità storica, io tuttavia leggendo Burke ne ho l'esatta opposta.

già, condivido appieno....ma Florian avrebbe ragione se fosse un americano e non un italiano.....

Gilbert
28-09-08, 09:50
Io infatti ho detto che Reazionario è un termine non-politico,metapolitico.Io politicamente non potrò mai definirmi reazionario perchè non si tratta di dottrine politiche,il termine conservatore non mi dispiace affatto,anche se tendo ad identificarmi di più nelle destre nazionaliste che han generato il fascismo e anche nel fascismo stesso,o almeno in buona parte di esso.

ammesso che sia vero, si tratterebbe della salvezza dagli -ismi...che hanno devastato il mondo negli ultimi secoli...:-:-01#19

Forfy (POL)
28-09-08, 11:10
ammesso che sia vero, si tratterebbe della salvezza dagli -ismi...che hanno devastato il mondo negli ultimi secoli...:-:-01#19
infatt,condivido.