Italianhawk83
05-05-05, 19:14
Cari Amici,
finalmente i Falchi (seppur in formazione ridotta) hanno avuto la possibilità di "volare alto" nel corso del Comitato Direttivo svoltosi oggi 5 maggio 2005 a partire dalle ore 17.
Mi soffermo telegraficamente sui temi affrontati dai presenti (oltre al sottoscritto, Michele e Salvatore).
- CONSERVATORISMO
Salvatore ha ribadito che la sua visione conservatrice muove principalmente dalla tradizione britannica e dall'esperienza thatcheriana in particolare. Da parte mia ho precisato che l'entusiasmo personale per questa nobile dottrina politica nasce dalle sue premesse secolari e dalla sua concretizzazione moderna, vala e dire la ferma opposizione alla disastrosa rivoluzione francese. La Thatcher, Reagan e Bush sono solo parentesi storiche (estremamente importanti per carità) figlie di quella convinzione, importata Oltreoceano dal compianto Russell Kirk.
- INTERVENTO IN IRAQ E NEOCONSERVATORISMO
Sostanziale identità di vedute circa il "realismo" che dobbiamo anteporre all'eccessivo messianismo neocon. Ho chiarito la mia totale contrarietà alla dimensione ideologica e intimamente contraddittoria propria della "dottrina" neoconservatrice che può promettere "fuoco e fiamme" su Baghdad ma non può farlo (nemmeno in termini di "estrema ratio" a PyongYang o a Teheran). Mi sono infine accodato a Michele e Salvatore che hanno ribadito l'utilità dell'intervento iracheno dimostrandosi altrettano "realisti" nella lettura del quadro geopolitico.
- ISRAELE E SEDEVACANTISTI
Ho denunciato l'enorme ritardo storico accumulato dagli Stati Uniti per quanto riguarda la decisione di camminare risolutamente al fianco dello Stato ebraico. Troppi filoarabismi pre e post-48 persino in America conditi da una miopia Repubblicana censurabile e fin troppo manifesta (ora lo scenario si è in buona misura invertito). Michele conviene e la discussione scivola sui sedicenti "tradizionalisti cattolici" di marca sedevacantista che, come giustamente ricorda, possono avere punti di contatto con l'oscurantismo islamico ma finiscono per cozzare grottescamente contro l'autentica tradizione cattolica quando abbracciano la svastica neopagana d'hitleriana memoria. Concordo e rispondo che se trovano punti d'accordo con il più gretto fondamentalismo musulmano, insultando con i peggiori epiteti la tradizione ebraica (i nostri fratelli maggiori), lo fanno con ragioni strumentali e del tutto autoreferenziali.
THE END
finalmente i Falchi (seppur in formazione ridotta) hanno avuto la possibilità di "volare alto" nel corso del Comitato Direttivo svoltosi oggi 5 maggio 2005 a partire dalle ore 17.
Mi soffermo telegraficamente sui temi affrontati dai presenti (oltre al sottoscritto, Michele e Salvatore).
- CONSERVATORISMO
Salvatore ha ribadito che la sua visione conservatrice muove principalmente dalla tradizione britannica e dall'esperienza thatcheriana in particolare. Da parte mia ho precisato che l'entusiasmo personale per questa nobile dottrina politica nasce dalle sue premesse secolari e dalla sua concretizzazione moderna, vala e dire la ferma opposizione alla disastrosa rivoluzione francese. La Thatcher, Reagan e Bush sono solo parentesi storiche (estremamente importanti per carità) figlie di quella convinzione, importata Oltreoceano dal compianto Russell Kirk.
- INTERVENTO IN IRAQ E NEOCONSERVATORISMO
Sostanziale identità di vedute circa il "realismo" che dobbiamo anteporre all'eccessivo messianismo neocon. Ho chiarito la mia totale contrarietà alla dimensione ideologica e intimamente contraddittoria propria della "dottrina" neoconservatrice che può promettere "fuoco e fiamme" su Baghdad ma non può farlo (nemmeno in termini di "estrema ratio" a PyongYang o a Teheran). Mi sono infine accodato a Michele e Salvatore che hanno ribadito l'utilità dell'intervento iracheno dimostrandosi altrettano "realisti" nella lettura del quadro geopolitico.
- ISRAELE E SEDEVACANTISTI
Ho denunciato l'enorme ritardo storico accumulato dagli Stati Uniti per quanto riguarda la decisione di camminare risolutamente al fianco dello Stato ebraico. Troppi filoarabismi pre e post-48 persino in America conditi da una miopia Repubblicana censurabile e fin troppo manifesta (ora lo scenario si è in buona misura invertito). Michele conviene e la discussione scivola sui sedicenti "tradizionalisti cattolici" di marca sedevacantista che, come giustamente ricorda, possono avere punti di contatto con l'oscurantismo islamico ma finiscono per cozzare grottescamente contro l'autentica tradizione cattolica quando abbracciano la svastica neopagana d'hitleriana memoria. Concordo e rispondo che se trovano punti d'accordo con il più gretto fondamentalismo musulmano, insultando con i peggiori epiteti la tradizione ebraica (i nostri fratelli maggiori), lo fanno con ragioni strumentali e del tutto autoreferenziali.
THE END