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Mitteleuropeo
22-05-05, 12:59
Tanti auguri a Sergio Baraldi per la sua nomina a nuovo direttore del Piccolo!

Egregio Baraldi,

Io non La conosco, pero' ad ogni persona nuova in un ambiente e' doveroso riconoscere il diritto di mostrare con i fatti quello che vale. Purtroppo nella Trieste di "radiobaba", delle lobbies, degli amici degli amici, del "no se pol", questo non viene sempre praticato.
Comunque, Lei ha una grande e facile opportunita': dimostrare la sua superiorita' rispetto a quella del suo predecessore, Statera, che Lei, correttamente ha definito oggi "un grande giornalista", omettendo pero', immagino per buongusto, "uomo non dotato della necessaria imparzialita'".

Non credo sia un mistero per nessuno, che il Piccolo, se non altro a causa dei rapporti di proprieta', e' piu' vicino all' area dell' Ulivo che a quella del Polo. Nemmeno Lei potra' sottrarsi a questa logica, se desidera rimanere in sella ad uno dei posti di Potere piu' forti della citta'. Non mi fraintenda: non considero assolutamente che la CdL a Trieste stia governando bene, giustissime le critiche, tanto per rimanere sul numero di oggi, alla nomina di Lippi al Rossetti e pure quanto riportato dall' ottima penna della signora Bolis nell' intervista a Veit Heinichen.
Quello che desidero dirLe, e' che e' ora di finirla di etichettare persone, soprattutto chi della politica non fa una professione, come "di destra" o "di sinistra". Il Piccolo finora lo ha fatto spesso, anche sbagliando clamorosamente, ignorando che, per esempio, se qualcuno avrebbe preferito la Prof. Benussi alla guida del Rossetti, non necessariamente e' di sinistra, mentre chi ritiene che Dressi fosse stato piu' equilibrato e vicino al Popolo di Bertossi non e' necessariamente un fascista.
Egregio Baraldi, non Le sara' nemmeno sfuggito, che il Piccolo, in varie occasioni ha avuto delle spiacevolissime derive di destra, per esempio con certi articoli di Belci sull' economia e con l' apoteosi dei "tripudi di bandiere tricolori" imposti proprio dalla destra in occasione del raduno degli Alpini e di tante altre manifestazioni, interpretate in chiave nazionalistica.
Eppoi: Haider era cattivo quando si incontrava con Alessandra Guerra, mentre e' buonissimo quando si incontra con Riccardo Illy.
Potrei continuare, ma mi permetta un breve excursus "pro domo".

Le Segnalazioni: nonostante il Piccolo mi abbia risposto pubblicamente che non censura nulla, osservo che quanto riguarda i gabbiani, le cornacchie, le squadrette rionali, le pietre consumate di qualche strada viene sempre pubblicato, anche a breve, mentre chi si lamenta per l' indecorosa assistenza agli anziani a Duino-Aurisina o addita l' inopportunita' della spiegazione del Capo del Governo sulla crisi economica ("Ponte di Pasqua"), viene messo in quarantena e, se la sua segnalazione viene pubblicata, cio' avviene quando su quei fatti e' gia' sceso il velo dell' oblio. Si ricordi, Direttore, io e mia madre NON SIAMO DI DESTRA e, anche se lo fossimo, avremmo comunque diritto ad esprimere le nostre opinioni.

Con i miei migliori auguri mi permetto di inviarLe nuovamente la mia segnalazione in questione, nel caso che Statera la avesse gia' usata impropriamente nelle ultime settimane.

Julius Franzot
Presidente dell' Associazione "Province Storiche Giuliane - Popolo d' Europa"


Il ponte di Pasqua

Vorrei fare qualche considerazione sulle giustificazioni di Berlusconi per la recessione. A parte la manifesta infondatezza di attribuire una profonda crisi strutturale e di valori a qualche giorno di ferie, spunta sempre di più l' imprenditore ultraliberista, per non dire di peggio, che si sovrappone in modo ingombrante al politico.
I giorni di ferie utilizzati per il ponte di Pasqua, o per l' italico vizio dell' esodo di ferragosto, o per le settimane bianche, non sono altro che giorni non lavorativi, contemplati come tali da tutti i contratti collettivi vigenti. Non si tratta di false malattie, come all' epoca in cui esisteva ancora il Corpus Domini di giovedì, ma di giornate comunque non lavorative, che non possono influire in modo peggiorativo sulle previsioni di vendita di imprenditori onesti, in quanto è sacrosanto diritto del lavoratore non prestare la sua opera per un determinato numero di giorni all' anno. In Paesi con una diversa concezione della produttività e dell' efficenza è buona norma che il responsabile, prima di concedere un periodo di ferie ad un dipendente, si accerti che ce ne sia un altro, seppure con mansioni un po' diverse, che lo possa sostituire in qualche modo durante la sua assenza. Qui si tende a favorire il "tutto o niente", con il risultato di picchi paurosi di traffico e di prezzi in determinati periodi, uniti ad un' altrettanto paurosa inefficenza delle Aziende miopi in quegli stessi periodi. Proprio nella tanto decantata era della globalizzazione, se un cliente, diciamo olandese, cerca in agosto, diciamo, 1000 cuscinetti a sfera ed in Italia gli rispondono che è tutto chiuso, andrà a comperare i suoi cuscinetti in Polonia, magari spenderà meno, troverà qualcuno che lo ascolta e glieli invia e, ormai a parità di qualità, resterà fedele alla ditta polacca.
Quindi l' imprenditore Berlusconi, se proprio voleva cercarsi un alibi esotico per le incongruenze della sua politica economica, avrebbe dovuto dire "per colpa di coloro che hanno accentrato le ferie nel periodo pasquale senza preoccuparsi delle sostituzioni". Almeno avrebbe indicato una strada per ottenere un piccolo miglioramento dell' attuale disastro.
A meno che, dietro quella frase non si nasconda il lapsus freudiano di chi vorrebbe che le macchine umanoidi chiamate "lavoratori" lavorassero a ciclo continuo, senza neppure preocuparsi di quelle scandalose loro "famiglie", che osano portare con sè in vacanza. Nel Bel Paese delle culle vuote e delle bandane sfoggiate nelle vacanze famigliari nelle ville sarde.