Vincent
12-06-05, 15:35
Ciao a tutti, il mio thread nasce da un constatazione certamente comune ai parlanti le lingue meno diffuse, friulano compreso: parlo della grandissima difficoltà che avverto quando mi capita di scrivere o leggere nella mia lingua madre un toponimo o un nome proprio straniero.
Ciò che balza all'occhio è che quasi tutti i toponimi e i nomi propri stranieri adottati nelle nostre lingue assumono la stessa denominazione della lingua lingua dominante che è appunto l'italiano, con qualche rarissima eccezione, per cui ad esempio nel Sardo la Russia assume la denominazione di Moscovia. Si tratta comunque di casi rarissimi.
Talvolta si creano degli autentiti paradossi, come nel caso della frase "il Principe Henry potrebbe succedere a Enrico XIII" (si tratta del medesimo nome ma nella versione inghese e italica ma l'esito è ridicolo): è un paradosso che ovviamente si estende alle nostre lingue proprie e su cui è doveroso riflettere.
Di fronte al dilemma se adottare nomi propri o toponimi stranieri italianizzati o sardizzati/friulanizzati la soluzione in assoluto più comoda e filologicamente corretta è un'altra ed è quella, semplicissima, di mantenerli come sono, per cui si dirà che..."London est sa Capitale de s'England" e non che "Londra est sa Capitale de s'Inghilterra", che "Geppetto fit su babu de Pinocchio" e non che "Geppettu fit su babu de Pinocchiu" e così via. Il tutto ci affrancherà almeno parzialmente dalla costante pressione linguistica dell'idioma dominante ma anche dal gravoso compito e dalle scelte spesso azzardate e discutibili di qualche esperto o presunto tale, per non dire dell'enorme quantità di tempo che si risparmierebbe. Che ne dite?
Ciò che balza all'occhio è che quasi tutti i toponimi e i nomi propri stranieri adottati nelle nostre lingue assumono la stessa denominazione della lingua lingua dominante che è appunto l'italiano, con qualche rarissima eccezione, per cui ad esempio nel Sardo la Russia assume la denominazione di Moscovia. Si tratta comunque di casi rarissimi.
Talvolta si creano degli autentiti paradossi, come nel caso della frase "il Principe Henry potrebbe succedere a Enrico XIII" (si tratta del medesimo nome ma nella versione inghese e italica ma l'esito è ridicolo): è un paradosso che ovviamente si estende alle nostre lingue proprie e su cui è doveroso riflettere.
Di fronte al dilemma se adottare nomi propri o toponimi stranieri italianizzati o sardizzati/friulanizzati la soluzione in assoluto più comoda e filologicamente corretta è un'altra ed è quella, semplicissima, di mantenerli come sono, per cui si dirà che..."London est sa Capitale de s'England" e non che "Londra est sa Capitale de s'Inghilterra", che "Geppetto fit su babu de Pinocchio" e non che "Geppettu fit su babu de Pinocchiu" e così via. Il tutto ci affrancherà almeno parzialmente dalla costante pressione linguistica dell'idioma dominante ma anche dal gravoso compito e dalle scelte spesso azzardate e discutibili di qualche esperto o presunto tale, per non dire dell'enorme quantità di tempo che si risparmierebbe. Che ne dite?