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Visualizza Versione Completa : Il dopo Berlusconi



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lucifero
12-07-02, 14:18
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per argomenti inerenti questo thread consultare anche
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=4981&highlight=berlusconi
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da La stampa dell'11/7
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Ci saranno D´Amato, Bondi, Enrico Letta Savino Pezzotta


LI´, nel bel mezzo dell´Emilia rossa, Parma sembrava un prototipo irripetibile. Il tipico caso da giornali, due inchieste e poi non se ne parla più. E invece quel sindaco grintoso di nome Elvio Ubaldi - che ha battuto l´Ulivo rifiutando clamorosamente l´appoggio di An e Lega - ha fatto scuola. Il modello Parma costituirà il pretesto per rilanciare un progetto tante volte accarezzato e mai decollato: un partito di Centro moderato e riformatore sotto le insegne del Ppe, capace un domani di prescindere da Lega e An. Del progetto si discuterà nel corso dell´evento, forse, più ambizioso da quando si è conclusa la vita della Dc: un convegno a porte chiuse e ad inviti, che il 19 luglio vedrà convergere in una lussuosa villa della campagna parmense personaggi come il presidente di Confindustria Antonio D´Amato, il segretario della Cisl Savino Pezzotta, il presidente della Marzotto Innocenzo Cipolletta, il «principe» dei consulenti d´impresa Pellegrino Capaldo, il presidente di Autostrade Vito Gamberale, il presidente dell´Ance Claudio De Albertis, il presidente della Fiera di Milano Luigi Roth, il presidente della Popolare di Milano Roberto Mazzotta e tanti altri ancora. In villa - accanto a capitani d´industria e banchieri, veleggiando tra quadri di Rubens e di Goya - ci saranno i politici intrigati dal progetto: il presidente del Ccd Marco Follini, grande sodale di Pier Ferdinando Casini; il portavoce di Forza Italia Sandro Bondi; il repubblicano Giorgio La Malfa, ma anche due parlamentari della Margherita vicini a Romano Prodi come Enrico Letta e Roberto Pinza. Il regista di tutta l´operazione è Bruno Tabacci, il presidente di Commissione Attività produttive della Camera che nei primi 14 mesi di governo Berlusconi si è rivelato uno dei parlamentari più attivi ma anche più scomodi per la maggioranza. Già presidente della Regione Lombardia e temporaneamente azzoppato da Tangentopoli, dopo la piena riabilitazione Tabacci è tornato alla politica con una grinta e una voglia di rivalsa che ne hanno fatto la bestia nera di Giulio Tremonti e di Umberto Bossi. Su rogatorie, immigrati, ruolo della Banca d´Italia, Fondazioni, l´ex Dc basista Tabacci (oggi nell´Udc), ha costretto la maggioranza a significative correzioni di rotta e ora si prepara a rilanciare il progetto che è stato di Francesco Cossiga: «Certo, gli invitati non hanno idee politiche perfettamente convergenti - dice Tabacci - ma si può sicuramente ipotizzare che tutti considerino come non definitivo questo assetto bipolare. E il caso Parma lo dimostra: dal centro si può vincere». E qui sta il punto. A Parma il 26 maggio scorso il sindaco Ubaldi ha avuto il coraggio di prescindere da Lega e An, puntando tutto su una lista - Civiltà parmigiana - che era alleata di Forza Italia, ma che si è presentata come una forza di centro-sinistra, appoggiata da esponenti Ds e della Margherita. Il risultato è stato chiaro: Parma, che alle Politiche aveva votato Ulivo, ha eletto Ubaldi al primo turno e proprio negli stessi giorni in cui il Polo perdeva città come Piacenza e Verona. E così, il 17 giugno, due vecchi amici della «covata Marcora» come Ubaldi e Tabacci, cenando assieme all´Angiol d´Or di Parma, si sono ritrovati in un progetto assai ambizioso. Contando sulle amicizie di Tabacci, conosciuto come amico di Mediobanca e ben introdotto nel mondo finanziario, le due vecchie volpi democristiane hanno deciso di puntare su una lista di invitati «doc», da accogliere in un ambiente all´altezza. Il convegno (a porte chiusissime) si terrà negli ambienti rarefatti della villa di Corte di Mamiamo di Traversetolo, tra dipinti di Dürer, Van Dyck, Monet, Tiziano, Cézanne e Renoir. Il progetto politico lo spiega Tabacci: «Abbiamo davanti ancora quattro anni di legislatura e affidare tutto ad un uomo solo al comando può valere per l´emergenza. Ma per il rilancio della politica non si può più prescindere da partiti leggeri, ma profondamente democratici». E dunque dopo le Europee del 2004 potrebbe diventare attuale il progetto di creare in Italia «un grande partito di centro che faccia riferimento al Ppe: Forza Italia, Udc, ma non solo. In un futuro lontano nessuno scenario si può escludere, neppure un taglio delle ali che al momento appare inattuale e non auspicabile». E infatti nella lista degli invitati del convegno di Parma - non è un caso - non figurano parlamentari di An e tantomeno leghisti, mentre saranno della partita deputati della Margherita ex democristiani come Pinza, Letta, Ladu, Lusetti, il presidente dei deputati Uds Volonté, Peppino Gargani ma anche ex comunisti come i fratelli Borghini. Tutti ripetono che Berlusconi è intoccabile, ma il dopo-Berlusconi sembra stia cominciando per davvero.

G. Oberdan
12-07-02, 17:42
per la verità avevo iniziato una discussione del genere sull'altro forum e lo feci perchè ritengo questa cosa molto importante per tutti. Anche per la sx. Bisogna iniziare a rifletterci sopra.

la_pergola2000
14-07-02, 21:32
.........hai fatto bene a mettere il testo di quell'avviso di riunione a Parma.
E ti ringrazio che hai voluto mettere un titolo a questa discussione analogo al mio sul dopo Rutelli, perchè le persone passano, ma le politiche restano, volevo dire partiti, ma rimaniamo sulle generali.
Il dopo Rutelli non è esattamente uguale al dopo Berlusconi, il dopo Rutelli era stato messo da me per significare che la candidatura era falsa e dopotutto proposta in maniera impropria a porta a porta dal quasi diessino Amato Presidente del Consiglio, e non dalla intera coalizione dell'ulivo, dove si dimostrava che i candidati destinati a perdere li sceglievano i Ds, con furbizia e malintenzione, perchè l'esperienza di Prodi doveva insegnare qualcosa a chi seguiva la politica.
Non è che io sono contro i Ds come dice qualcuno, ma questa era la realtà della cosa come poi si è confermata.
Ora i Ds hanno proposto di nuovo Godot-Prodi e lui comincia a calare di peso come si è visto a Gargonza in questi giorni, ma non so se la prossima volta possa rivincere.
Certo che in un sistema bipolare si vince anche per errore degli altri, quindi ci potrebbe stare tutto.
Ma ritorniamo al nostro Tabacci, è da qualche tempo che gli ex democristiani, Cossiga in testa, cercano di rifondare una Dc, che attualmente è divisa in sei partiti, sono esattamente i sei partiti che una lontana ricerca di sociologia politica aveva individuato dentro la dc di allora, c'era in realta un'altra componente che si è inserita attualmente nei Ds, quindi sette partiti.
Questi raggruppamenti dentro la Dc erano tenuti dalle correnti, le quali avevano ognuna il loro potere, quindi le potevano tenere unite, ora questo non c'è più la politica di oggi è più rarefatta, anche se i poteri sono sempre gli stessi, non ci sono più i grand commis nominati dai partiti che assicuravano gli interessi alle varie categorie.
Non a caso Tabacci ha invitato molti alti dirigenti quasi tutti legati nel passato alla Dc, quindi omologhi ad un certo tipo di discorso.
L'esperienza di Parma è una esperienza amministrativa, prima di riversarla sulla politica deve passare del tempo e deve tener conto di un sacco di variabili.
Ne dico alcune velocemente perchè il tempo e lo spazio non mi permettono di elaborarle tutte.
PPE = non dovrebbe essere un problema in quanto gli ex Dc sono tutti iscritti al PPE.
Allarma il fatto che i popolari e Prodi non hanno capito in tempo l'effetto che avrebbe portato l'iscrizione di Forza Italia al PPE, con tutto quello che è successo dopo.
IL testimone alle nozze del presidente Europeo del PPE, Berlusconi, non so come la prenderebbe, ha creato un partito suo e adesso lo dovrebbe regalare a Tabacci e soci, mi sembra una ipotesi peregrina.
Diverso sarebbe l'atteggiamento di Berlusconi se fra qualche anno lascerà la politica allora le cose sarebbero più facili, ma quando avverrà questo?
Da come la vedo io, fa bene La Malfa a partecipare a questi convegni perchè il futuro del paese e anche del PRI è legato strettamente all'evoluzione della politica di centro moderato ed oltre, avrete letto tutti l'intervista che La Malfa ha dato al Corriere sulla frenata che dovrebbe avere il capitalismo.
Ciao .

nuvolarossa
21-07-02, 08:36
I PARTECIPANTI
Letta: «Però le distanze restano»

L'una passata: il primo a lasciare la Magnani Rocca è proprio lui, Enrico Letta, la cui presenza provoca parecchi sussulti all'interno del suo partito. «Le distanze rimangono tutte», dice ai giornalisti il deputato della Margherita mentre si allontana a lunghe falcate. «Vedremo cosa nascerà da questo dialogo. Un nuovo partito? Ce ne sono già troppi, di partiti. E non parliamo di strappi, il bipolarismo non si tocca».
Gli altri invitati, invece, restano anche per la seconda parte del summit. «Di certo non c'è repulsione verso la Dc, ma nemmeno voglia di ritorni impossibili», sbotta l'ex parlamentare di Forza Italia, ora gruppo misto, Filippo Mancuso. Che punto il dito verso la «politica spettacolo, un manierismo teatrale senza costrutto interno».

Dalla sala blindata della Magnani Rocca sfilano pure Fabio Roversi Monaco, presidente della Treccani, Roberto Mazzotta, presidente della Banca popolare di Milano, gli ex ministri Gianni Fontana e Enzo Scotti. Anche Calisto Tanzi: «Ho saputo che c'erano tanti vecchi amici e sono venuto a salutarli», si limita a dire il presidente della Parmalat.

Il summit? Per Diego Masi «rappresenta il massimo della trasgressione possibile all'interno della Casa delle Libertà». Gianni Locatelli invece, ex direttore del Sole-24 Ore, individua nell'incontro «un luogo dove poter discutere senza dover essere etichettati. C'è la voglia di trovare un luogo in cui confrontarsi, in cui fare politica, senza passare dalla forche caudine dell'appoggio al padrone di turno: da Berlusconi a Rutelli, da Fini a Bertinotti».

E anche Innocenzo Cipolletta, presidente della Marzotto ed ex direttore di Confindustria, si sente a suo agio: «Ho trovato interessante poter parlare di politica senza nessuna appartenenza. Oggi chi come me non fa politica ed esprime un'idea viene catalogato da una parte o dall'altra in base a quello che dice: a me questo non piace. Le persone devono poter esprimere quello che pensano senza essere considerati collaterali».

Che il summit sia stato organizzato per preparare il dopo-Berlusconi lo pensano più o meno tutti, anche se esplicitamente non lo dice nessuno. Ad eccezione di Giorgio La Malfa. «Ciò che Berlusconi ha fatto, che è importante e la sinistra sbaglia a demonizzare, dura il tempo di Berlusconi. Forza Italia non è un movimento politico che ha i connotati di stabilità. Quindi la domanda è: come si organizza la società italiana quando il leader del centrodestra, che ne è anche la caratterizzazione, se ne sarà allontanato? Naturalmente non sto parlando di un futuro prossimo, ma lontano».

L'iniziativa di Tabacci? «Trovo un'idea interessante _ commenta La Malfa _ mettere intorno a un tavolo ideale forze che sono collocate in qualche modo nel centro di tutti e due gli schieramenti: probabilmente bisognerebbe continuarla affrontando in altre occasioni singoli aspetti».

la_pergola2000
21-07-02, 14:19
Da quando scrivevamo il 14 luglio:

"Diverso sarebbe l'atteggiamento di Berlusconi, se fra

qualche anno lascerà la politica allora le cose sarebbero

più facili, ma quando avverrà questo? "

Sul problema del presidenzialismo scoppiato venerdi si potrebbe innescare anche questo discorso.
Come fa Amato, che dichiara che sta preparando un giovane per le prossime politiche, rispondendo a chi gli proponeva Cofferati e Godot-Prodi, così il centrodestra potrebbe benissimo discutere su tale proposta.
Ciao e buona domenica

nuvolarossa
16-08-02, 10:39
Savino Melillo, L’Italia bipolare. La destra, la sinistra e la rivoluzione liberale, Foggia, Bastogi, 2000, pp. 141, euro 10,33

Una rassegna tra le istituzioni liberali a riscoprire il significato e il senso dell’amor di patria, della Repubblica, di espressioni come “destra”, “sinistra”, governabilità, welfare.
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tratto dal sito web del
http://www.domusmazziniana.it/ami/
PENSIERO MAZZINIANO

nuvolarossa
25-09-02, 23:58
Iraq: Berlusconi lascia l'Aula e La Malfa rinuncia a parlare

Premier: "Parla lo stesso"-Leader Pri: "Senza di te non perdo tempo"

Piccolo 'incidente' tra Silvio Berlusconi e Giorgio La Malfa durante il dibattito a Montecitorio sull'Iraq. Il presidente del Consiglio, per l'impegno ufficiale a colazione con il presidente della Repubblica Austriaca, Thomas Kleistil, poco prima delle 13,30 ha lasciato l'Aula. Ma, prima di uscire dal Palazzo, ha attraversato il Transatlantico per andare incontro al parlamentare repubblicano, che avrebbe dovuto intervenire di li' a poco. ''Ho saputo -ha detto il premier a La Malfa- che non vuoi piu' parlare perche' non saro' presente. Ma non posso fare diversamente: devo incontrare il presidente austriaco. Non posso spostare l'appuntamento. Cerca di capire...''. ''Mi spiace ma non intervengo'', ha replicato il presidente della commissione Finanze visibilmente alterato: ''Io parlo davanti al presidente del Consiglio. Tra l'altro il mio era un intervento a favore del governo. Non perdo tempo se il premier non mi ascolta. Mi spiace''. Successivamente, conversando con i cronisti che gli chiedevano il motivo di questo incidente, il premier ha spiegato: ''Ho un appuntamento con il presidente della Repubblica Austriaca. Non sono riuscito a spostarlo, dal momento che i tempi del dibattito si sono allungati, ma purtroppo devo andare. Ci sono anche gli onori militari. Non posso assolutamente mancare''.

lucifero
26-09-02, 01:27
i vulcani più pericolosi sono quelli che rimangono troppo a lungo silenti

echiesa
26-09-02, 15:39
Un pò di rispetto perbacco!!!!
saluti
echiesa:fru

26-09-02, 20:30
Originally posted by lucifero
i vulcani più pericolosi sono quelli che rimangono troppo a lungo silenti
che cazzarola di proverbio è :confused:


________________________
a volte dorme più lo sveglio
che il dormiente.

G. Oberdan
26-09-02, 23:39
Dai agragar, basta che tu pensi al Vesuvio...

Anita
04-10-02, 12:18
G. Oberdan,
devo dirti che a me Agaragar e' diventato simpatico perche', pur avendogli dato della "mosca merdaiola" da qualche altra parte dei Forum, mi aspettavo una reazione furibonda ed incacchiata ed invece non ha fatto una grinza.
E' uno che sa incassare bene!
Oppure se ne frega del pensiero altrui, secondo il classico "menefreghismo" di littoria memoria?
Agaragar, se ci sei, batti un colpo!

Sorrisi
:6c

nuvolarossa
30-11-02, 00:22
http://utenti.lycos.it/NUVOLA_ROSSA//PRI71.jpg

tratto da
http://www.frangipane.it/archiviox.gif (http://www.frangipane.it/index.html)

la_pergola2000
02-02-03, 14:19
Cari amici
il quartiere di Londra denominato Notting Hill non è più quello che era una volta, oggi è diventato un quartiere piccolo borghese, i bambini giocano in strada, il mercato è sempre pieno di primizie da tutte le parti del sud Europa, la gente in strada ride, è insomma piena di gioia di vivere, tanto che ispira autori di commedie e di film dove il buon vivere e il senso di appagamento lo vedi stampato sulle facce degli abitanti.
Ma una volta non era così, il quartiere era uno dei più malfamati di Londra, gli abitanti avevano quasi tutti a che fare con la giustizia, in questo ambiente prese corpo un personaggio da romanzo che ispirò un noto scrittore inglese, non era il grande Gatsby di Scott Fritzgerald, ma un personaggio minore pieno di vizi e di atteggiamenti da napolencino di periferia, questo mi ha ispirato da subito il personaggio di Berlusconi, specialmente quando è entrato in politica, attegggiamenti arroganti, grande generosità verso gli amici, discorsi senza capo ne coda, quindi da subito c'è stato da parte mia un avversità quasi fisica, col tempo il personaggio ha mitigato la sua personaltà , vestendosi dei panni di uno statista,in questo aiutato anche dalla pochezza dell'opposizione, che in realtà, quando ci ha provato non era all'altezza di governare uno stato già settima potenza mondiale.
In tutto questo bailamme, di insufficenza della sinistra e del cs nell'azione di governo, Berlusconi alle elezioni prese la maggioranza e governò con piglio e risolutezza.
Ma tutto questo non bastò, le audizioni del processo IMI sir continuarono, ci fu la Cirami, ci fù la sentenza della Cassazione, a questo punto il personaggio, il napoleoncino, riuscì fuori e ci propinò un discorso, che questa volta rieccheggiava un'altro napoleoncino, pensate un pò a chi pensavo mentre ascoltavo, al non mai dimenticato Peron.
Avrete notato che in quei giorni nel Satiricon mi sono deddicato a Berlusconi, perchè facevo fatica a digerire quel discorso, ho dovuto pensare ad altro, ma la parola Giustizia mi arrovellava la mente, dove avevo già sentito quel discorso?, un lampo mi illuminò la mente erano i discorsi del più grande di tutti i giustizialisti, del più grande imitatore di Napoleone, del più grande di tutti i disgraziati eredi dei napoleoncini di periferia, cioè PERON, quel continuo riferirsi agli elettori, alle elezioni anticipate in realtà nasconde un pericolo gravissimo, perchè se quei "disgraziati" giudici di Milano condannassero Il presidente del consiglio, questi avrebbe il destro e il potere di andare alle elezioni anticipate e presentarsi agli elettori come una vittima della giustizia strabica e monocola.
In Italia non abbiamo una democrazia compiuta, nel senso che i cittadini danno alla giustizia, ogni condanna si porta dietro una ingiustizia, e così all'infinito, si vede dai sondaggi l'importanza che danno al processo imi sir, fatti successi, oltre quindici anni fà , dove molti imputati sono stati già prosciolti, e nonostante che i media bombardano di notizie ogni passaggio del processo.
Dove stà il pericolo? proprio qui, se il discorso del presidente del consiglio va in porto, e vincesse un'altra volta le elezioni, il suo comportamento da napoleoncino sarebbe ancora
più legittimato e si convincerebbe sempre di più di essere per davvero unto del signore.
Nella propaganda elettorale la sua condanna avrebbe buon gioco:
"non mi fanno compiere le riforme che avevo iniziato"
"non mi permettono di far partire i cantieri per la modernizzazione dl paese"
"Non mi permettono di finire i cantieri già avviati
"non mi permettono di avviare la trasformaziine elettronica della pubblica amministrazione"
"la sicurezza dei cittadini verrebbe compromessa, si ritornerebbe come prima, quando c'era il centrosinistra"
ECC.Ecc.Ecc.Ecc.Ecc.
Ora la posizione dei repubblicani dovrebbe essere chiara e precisa, se vogliamo stare con questa alleanza devono essere garantite alcune premesse, se stiamo con questa alleanza non possiamo sopportare che i poteri dello stato siano su diversi piedistalli si potere.
Ne va della stabilità stessa della repubblica, la Costituzione dovrebbe difendere i tre poteri fondanti.
Da Tocqueville ad oggi, sono questi i dettami delle repubbliche, nel corso dei secoli le repubbliche fallivano miseramente quando uno dei poteri veniva sminuito, si è visto sia con le repubbliche sudamericane che con quelle comuniste, dove comandava il partito unico.
Dalla parte dell'opposizione, secondo me, non si è visto questo scenario, perchè si continua a sobillare la piazza e a omologare qualsiasi protesta extraparlamentare.
Si attendono tempi bui per la repubblica e non è vero quello che dice l'Eurispes che si è arrivati ad una terza fase della democrazia in Italia, il pericolo è dietro l'angolo.
Ciao a tutti e buona domenica.

nuvolarossa
24-02-03, 20:32
http://utenti.lycos.it/NUVOLA_ROSSA//PRI158.jpg

Popper
26-02-03, 11:38
Amici,

ritornando al dopoBerlusconi, io preferirei parlare del dopo-nuova legge elettorale.

Lo vediamo in questi giorni che le due coalizioni contrapposte la CDl ed il CSX non stanno in piedi.

Nella CDL c'è il netto contrasto tra la Lega el'UDC o AN nel CSX c'è il contrasto tra riformisti e massimalisti.

Bisogna tornare ad una legge che preveda il metodo proporzionale con sbarramento e premio di maggioranza per permettere ai moderati di Sinistra e di Centro di governare il paese, come del resto è sempre stato.

nuvolarossa
26-02-03, 18:35
http://utenti.lycos.it/NUVOLA_ROSSA//PRI59.gif
Benvenuto a Popper sulle pagine del Forum dei Repubblicani Italiani

nuvolarossa
02-03-03, 11:18
http://www.ilriformista.it/images/logo_m.gif
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SVOLTE. ARRIVA BERSELLI E SCUOTE L'ULIVO: AVETE PERSO PER UNA BUONA RAGIONE
Il Mulino prende la destra sul serio

Bisogna prendere il centro-destra sul serio. Perché ha vinto le elezioni, perché sta governando il paese, perché rappresenta un inedito nella storia politica italiana, perché l'opposizione di centro-sinistra rischia, altrimenti, di ridursi a mera testimonianza. E' quasi una svolta - nello sguardo volto al centro-destra - quella che annuncia per Il Mulino, il nuovo direttore Edmondo Berselli. Il primo giornalista a dirigere la prestigiosa rivista di Bologna; il bimestrale che accompagna da mezzo secolo, con le sue analisi e le sue interpretazioni senza preconcetti, le trasformazioni del nostro paese. E oggi la novità - nella politica - si chiama centro-destra. Che va indagato e compreso, anche per costruire un progetto di governo di centro-sinistra. Questa non è affatto una contraddizione. «Non è colpa di Bertinotti - spiega Berselli - se si sono perse le elezioni del 2001. La realtà è un'altra e dice che gli elettori hanno scelto le proposte della Casa delle libertà. Di questo si deve prendere atto. Non si può ignorare che il 54% degli operai ha votato per il centro-destra e di questi il 37% circa per Forza Italia». E' stato il centro-destra, dunque, a vincere le elezioni e non il centro-sinistra a perderle. Partire da qui è già un passo avanti, per il centro-sinistra, anziché restare prigionieri di «un lutto non elaborato».
«Per ragioni storiche - dice Berselli - la maggioranza delle persone del Mulino è di ispirazione di centro-sinistra. E' stata la rivista del dialogo tra i cattolici non integralisti e i socialisti non dogmatici; e tra queste due aree e i laici non laicisti. Ma il paese è mutato. Dobbiamo capire se la vittoria del centro-destra completa il processo di riforma del sistema politico e istituzionale per il quale anche Il Mulino si era battuto. L'attuale maggioranza rappresenta un inedito per la storia politica italiana: mai partiti dichiaratamente conservatori, come Alleanza nazionale, o con una inclinazione neo-liberista come Forza Italia, hanno guidato il paese. La Dc era un partito pro-labour, non molto diverso dalla Cdu tedesca. Dunque c'è una nuova cultura alla prova del governo. Contro il quale ci si può schierare ma facendo leva sul rigore e la ferocia dell'analisi e non sull'orrore metafisico, ontologico, che può suscitare in alcuni settori della sinistra. Piuttosto è bene cominciare a domandarsi, per esempio, cosa c'è dietro la leadership di Berlusconi e quali sono i suoi punti di forza. La Casa delle libertà è nata per vincere le elezioni ma potrebbe già avere qualche malattia, come dimostra l'affiorare frequente di conflitti. E ancora: può sopravvivere a Berlusconi? L'evoluzione del centro-destra è tutta da indagare». Scontata - e dunque assai meno intrigante - quella dell'altra sponda politica. «Si aspetta Prodi, sotto il cui ombrello si troverà la maniera per coesistere». E Cofferati?: «Mi fa venire in mente quel compagno che dopo il successo alle elezioni del '96 disse a D'Alema: "Ora possiamo fare un'opposizione più forte"». Al contrario si deve avere una proposta di governo. E se il centro-sinistra vuole tornare al governo deve «elaborare il lutto». Anche sul "lettino" del Mulino.
http://www.mulino.it/ilmulino/image/struttura/testata_mulino.gif

Popper
02-03-03, 20:54
Amici,

le vigorose spallate che il CSX sta portando al governo Berlusconi finiranno per abbatterlo?

Da quando è nato il governo Berlusconi sta subendo degli attacchi virulenti, ne cito alcuni:

anatemi e scandalizzazioni della Sinistra per le leggi sulle Rogatorie, il falso in Bilancio, la legge sulle successioni, le dimissioni del min Ruggero, i conti sballati di Tremonti, il declino industriale del paese, il cinismo sulle svendite dei beni culturali,
la Cirami, il ministro Castelli, l'attacco alla Magistratura, la riforma Moratti, la censura sulla Rai e adesso tutta la politica estera riguardo alla guerra irakena...

Ma basta con questo governo truffaldini, che fa leggi per difendere i mascalzoni che lo hanno eletto, basta col dilettantismo, basta con l'appoggio a quei guerrafondai degli Americani.

Occorre resistere, resistere, resistere perchè siamo caduti in un nuovo Fascismo ecc....

E dàgli coi giritondi, gli scioperi, le manifestazioni no-global, i pacifisti verdi e rossi, avanti tutti con le bandiere rosse.

ma che aspettano a fare un colpo di stato ed attaccare Berlusconi a testa in giù ad una pompa di benzina in piazza Loreto a Milano?

ma chi lo vuole questo Berlusconi, insomma chi lo ha votato?

A parte gli scherzi, si vede che i governi con maggioranza di centro destra senza i moderati di centro sinistra, ha grosse difficoltà a satre in piedi.

L'unica maggioranza che regge in Italia è il centro unito ai moderati della Sinistra.

Alberich
03-03-03, 12:06
il grande centro!

Garibaldi
03-03-03, 13:05
CENTRO BUCO O CENTRO FUORI la vera nbattaglia e' quella di ABBATTERE IL "PEGGIORITARIO" !!!!!!!!!!!11
Tornare al proporzionale e' l'unico sistema per riunire le famiglie politiche italiane !!!!
Senno' l'Italia a schiffio fenisce !!!!1

la_pergola2000
03-03-03, 13:48
Quella di pensare Berlusconi morente è un ulteriore gioco della minoranza che non riesce a diventare opposizione.
Alcuni minoritari in parlamento, ma non nei media, e nelle piazze, sperano sempre che Muoia il Presidente del Consiglio, mi sembra un gesto e un pensiero molto democratico.
"Se sparisce Berlusconi Forza Italia muore" significa che i minoritari hanno un bel concetto della democrazia e dell'alternanza.
Con tutto quello che ha elencato Popper, i governi ante mattarellum ne sarebbero caudti dieci non uno, mentre con questa maggioranza, anche senza la lega, il governo tiene.
allora perchè si dice che bisogna cambiare la legge elettorale?
Anche se noi siamo per il proporzionale, dobbiamo prenderne atto. Se poi vogliamo buttare l'acqua e il bambino, lo dobbiamo fare coscientemente e non perchè altri affermano tutto e il contrario di tutto, come per esempio Berselli, il quale crea delle categorie politiche che esistono solo nella sua mente, e non credo che il Mulino con lui possa fare passi da gigante.
le ricerche poltiiche del Mulino erano brillanti e puntuali, come sarà il nuovo Mulino?
Secondo me sarà più gramsciano perchè ssotiene che bisogna capire e comprendere l'elettorato di cd, ma dimentica che quell'elettorato è la rappresentazione esatta dell'elettore democristiano in generale, basi operaie contadine e ceto medio cittadino e soprattuto moderati.
Se berselli scopr l'acqua calda, il "Mulino" può cuocere la sua pasta al dente.
Ciao fratrelli .

Popper
21-03-03, 11:41
Amici,

specialmente in questi giorni, in cui si allarga nel paese un pacifismo strumentalizzato dalle Sinistre, si vede come per l'opposizione va bene ogni cosa per dar contro Berlusconi ( non immune beninteso da errori politici e non..).
Non mi piace questo modo di portare avanti il confronto adottato da D'Alema ed anche da Rutelli; l'ultima evidente prova sta nella mozione dell'intero CSX presentata alla camera, che nega il permesso all'utilizzo delle basi e del cielo in Italia da parte degli USA. Anche la Francia e la Germania non hanno negato questo permesso, il CSX italiano invece lo ha fatto.
Una presa di posizione preconcetta alla Bertinotti che dimostra quanta poca considerazione vi è nel CSX per il bene del paese ed invece ad esso importa molto rovesciare il governo e andare subito a nuove elezioni per prendere il potere.
Anche il comportamento del Papa, che è stato per lungo tempo apprezzabile, mi è sembrato in questi ultimi giorni assai criticabile.
La ventilata scomunica agli USA dimostra un certo sbilanciamento del Pontefice, che dovrebbe essere molto più equlibrato di fronte ad una guerra, che ha anche la funzione di eliminare un regime sanguinario dal mondo.
Si sa il Pacifismo papale è scontato e dovuto e persino in tanti casi ovvio e banale, ma quando eleva il suo anatema contro un paese democratico, come gli USA, e non fa altrettanto contro Saddam, mi pare assai incauto.
Ma questo Papa apprezzabile per tante cose fatte sembra talvolta più orientato a condannare certi atteggiamenti del mondo occidentale, che non a difendere la propria religione e la propria civiltà.
Va a piangere al muro degli Ebrei, accoglie a braccia aperte i Musulmani, ma dall'altra parte non vi è nessuno disposto ad un comportamento così generoso.

saluti

kid
07-04-03, 18:56
Luna di miele con il Polo

non siamo stati invitati al vertice di maggioranza convocato quest'oggi.
Volete vedere che alle amministrative obblighiamo Carrara e tutte le altre consociazioni a schierarsi con la sinistra?
In fondo i ds avranno riscoperto Blair per quel tempo.
Viva i ds!

G. Oberdan
10-04-03, 15:50
dal sito www.goberdanpri.it (http://www.goberdanpri.it) in collaborazione con giornale.it

Segni vuol farsi un altro partito

“Ora ci sono le condizioni per costruire un nuovo partito, sicuramente di centro-destra, che si colleghi alla tradizione liberale, cattolica e laica''. Lo afferma Mario Segni'.
''Penso a un movimento liberaldemocratico - precisa Segni - serio ed europeo, Che rilanci la fiducia nello Stato e che sia attento alla distinzione fra interessi personali e interessi collettivi. Oggi si arriva non solo alla pratica, ma addirittura alla teorizzazione di una possibile mescolanza. Un partito veramente liberale, contro l'attuale blocco del processo di privatizzazioni e della tendenza a sburocratizzare la nostra societa'. Ci vuole, infine, un rilancio dell'Europa, proprio in questi momenti di difficolta'. Anche in questo campo, mi sembra che Berlusconi si sia staccato dalla tradizione migliore dell'europeismo degasperiano. Ecco perche' cominceremo a presentare una lista per le elezioni europee del prossimo anno''.
La nuova formazione 'si colleghera' alla tradizione liberale, cattolica e laica' e si terra' a distanza dal berlusconismo e dai suoi 'limiti'.

10 Apr 2003

Garibaldi
11-04-03, 11:55
Il nostro grande patriota - OBERDAN - segnala quello che ormai e' endemico !!!!
La nascita di partiti e partitini quotidiana !!!
Padre nostro che sei nei cieli dacci oggi il nostro partitino quotidiano ?!!!?!?
Segni da buon ex-democristiano prega sempre cosi' !!!!!!
Ma se vuole fare il liberaldemocratico perche' non viene dentro al Pri ??????????????'''''

Alberich
11-04-03, 16:39
e io che pensavo che il pri fosse un partito repubblicano...
saluti

echiesa
11-04-03, 16:44
Segni da buon ex-democristiano prega sempre cosi' !!!!!!
Ma se vuole fare il liberaldemocratico perche' non viene dentro al Pri ??????????????''''' [/B][/QUOTE]

Lascialo lì dove sta ed il più lontano da noi, ma proprio lontano lontano, anzi di più, lontano lontano lontano.
E si Calvin, non volevo fare polemiche, ma non avevo letto che ci avessero invitato alla riunione del Polo per le amministrative.
Ok, sappiamo che fare:D :D :D
saluti
echiesa:fru

Garibaldi
12-04-03, 10:36
Originally posted by Alberich
e io che pensavo che il pri fosse un partito repubblicano...
saluti
pensavi bene perche' c'e posto per tutti !!!!
le nostre porte sono sempre state aperte sia per entrare che per andarsene !!!!!
La nostra e' una forza di sinistra democratica e riformista !!!
e allora ? non possiamo accettare che venga con noi un liberaldemocratico ?
ma quando mai riusciremo allora ad allargare la nostra area di consenso ???? se la pensassimo tutti come te ?

Garibaldi
12-04-03, 10:40
la repulsione di echiesa !!!!!
verso tutti quelkli che non la pensano come lui !!! ha piu' il sapore della intolleranza che della liberalita' !!!!
questo e' certo!!!!!
Mi devi spiegare perche' se venisse nel Pri che danni farebbe ??!?!?!
Condizionerebeb qualcosa ?????'
Sarebbe una testa in piu' a discutere !!!! e credo che basteresti tu a tenerla a bada !!!
Poi se uno viene nel Pri vuol dire che gli sta bene la sua politica !!!!!! mi sbaglio anche qua' ???

G. Oberdan
12-04-03, 12:16
http://www.nuvolarossa.org/modules/xgallery/cache/albums/01-Album-di-Enzo/LOGOFORUM03BIG.sized.gif
http://www.costozero.com/midi_files/midi/rock/beatles/foolhill.mid


In Origine Postato da Alberich
e io che pensavo che il pri fosse un partito repubblicano...
saluti
No, fammi capire...
hai scritto quello perchè ho postato questa notizia?
Perchè io l'ho postata più per ridere che per altro.

Alberich
12-04-03, 12:21
lo ho scritto semplicemente perchè Garibaldi ha detto
Ma se vuole fare il liberaldemocratico perche' non viene dentro al Pri ??????????????. A me non pare necessario identificare il pri con la liberaldemocrazia, essendo un partito repubblicano.

Pius Antoninus
12-04-03, 12:25
Non capisco, ma non eravate voi ad esser stati alleati di Segno con il Patto per l'Italia?
Come si fa presto a cambiare opinioni.
Pure io nel 94 appoggia lo schieramento di centro. Berlusconi ancora era lontano da qualsiasi cosa di vagamente politico.
Occhetto e la sua "gioiosa macchina da guerra" invece non mi ha mai convinto.
Poi per me, anticomunista da sempre, era geneticamente impossibile.

echiesa
12-04-03, 15:05
Originally posted by Garibaldi
la repulsione di echiesa !!!!!
verso tutti quelkli che non la pensano come lui !!! ha piu' il sapore della intolleranza che della liberalita' !!!!
questo e' certo!!!!!
Mi devi spiegare perche' se venisse nel Pri che danni farebbe ??!?!?!
Condizionerebeb qualcosa ?????'
Sarebbe una testa in piu' a discutere !!!! e credo che basteresti tu a tenerla a bada !!!
Poi se uno viene nel Pri vuol dire che gli sta bene la sua politica !!!!!! mi sbaglio anche qua' ???
Si, si, verso certe persone che poi contribuirono ai tempi dell'ubriacatura Segni a sfaldare il PRI sono proprio intollerante; cavolo, ma ce l'avete una idea in testa??? Siete a cianciare che " aaaaaaa la proporzionale" e poi volete quello che ha fatto venire fuori stò bel maggioritario anche con l'ausilio dell'allora PRI ( come ho spesso ripetuto venivo definito di RC perchè votai contro all'istituzione del maggioritario, fa un pò te). Le foto Segni-La Malfa, le accoglienze allo stesso Mariotto a Marina di Carrara, cavolo, un affarone. Poi è finito pure in AN con la coccinella e AN alle europee fa un bagno di quelli epocali. No, no, che se ne stia a casa sua: non sono mica poi così daccordo di fare "porte aperte alla renault"!!!
saluti
echiesa:fru

la_pergola2000
12-04-03, 15:58
ok esperienza finita.
Non si è sfaldato il PRI perchè si era con il patto Segni.
Anch'io non ero d'accordo per il maggioritartio, conoscendo le esperienze elettorali inglesi e francesi.
Purtroppo tutto il PRI si è lasciato influenzare, anche se i partiti piccoli avrebbero votato contro non sarebbero riusciti a vincere.
Una grossa colpa ce l'hanno avuta Zaccagnini e Martinazzoli che non sono riusciti a tenere in piedi la DC, nostro alleato da sempre.
Saluti a tutti.

echiesa
12-04-03, 16:08
Io individuo non tanto nell'alleanza Segni-Martinazzoli- PRI l'inizio dello sfaldamento del Partito, ma proprio nell'aver dato retta ad Adornato, Segni e compagnia cantando.
saluti
echiesa:fru

la_pergola2000
12-04-03, 16:42
Mi ricordo che Adornato invitato nel '94 nel talkshow di Costanzo per spiegare il simbolo del quadrifoglio disse, è come il simbolo del burro prealpi, mi sono cadute le braccia.
Ciao e buona domenica.

nuvolarossa
06-07-03, 21:46
http://utenti.lycos.it/NUVOLA_ROSSA//PRI300.jpg

tratto da
http://www.frangipane.it/frangibanner234.gif (http://www.frangipane.it/index.html)

nuvolarossa
13-09-03, 10:58
http://utenti.lycos.it/NUVOLA_ROSSA//PRI344.jpg

tratto da
http://www.frangipane.it/frangibanner234.gif (http://www.frangipane.it/index.html)

brunik
16-10-03, 09:35
Purtroppo non tutti gli italiani sono entusiasti come Pergolina del nostro Presidente-Berlusconi.

Taormina2000@yahoo.it ci rimarrà di sasso leggendo questi sondaggi, già non aveva digerito che avessero smascherato la congiura di Marini & Burattinai ai danni di Mortadella, figuriamoci ora come ci rimane male.

Se provate a leggere questi due sondaggi scoprirete perchè ci sono in giro tanti sacerdoti dell'antiberlusconismo, gente malata, come direbbe Nuvolarossa, gente che dice che se facevate i girotondi chiamati TaxDay 5 anni fa non si capisce perchè non si possa più adesso che i conti sono anche migliori grazie al Presidente Prodi.

Urge vaccino montanelliano anche per loro: fargli provare sulla schiena il Professore perchè capiscano che era meglio Berlusconi.

Pensate che un bel 54% di patrioti dice anche che ha molta fiducia nel nostro grande Presidente Ue del quale è giustamente orgogliosa, mentre i faziosi antiprodini antipatriottici sono solo un 32%, forse sono le minoranze linguistiche che sentono meno i legami con la Patria.

http://utenti.lycos.it/termometropolitico/datamedia031015.gif

http://utenti.lycos.it/termometropolitico/doxa031015.gif

brunik
16-10-03, 12:31
Un altro campanello d'allarme sull'epidemia antiberlusconiana, dopo la tragica Domenica In di settimana scorsa, ce la dà Dagospia:


2 – Gira un sondaggio che ha lasciato l’amaro in bocca (è un eufemismo) a Berlusconi. I dati raccolti prefigurano alle elezioni europee un astensionismo massiccio. E chi andrà alle urne sarà in gran parte motivato dalla voglia di disarcionare il Cavaliere.

Dagospia.com 16 Ottobre 2003

Hey, Pergolina, la situazione epidemiologica si sta facendo drammatica.

Ragazzi, urge correre ai ripari.

Purtroppo la plebe sta diventando resistente all'antibiotico "Ocio che torna Baffone e vi mangia i bambini".

Dopo il misero fallimento del vaccino Telekom, che tante speranze aveva ingenerato nella comunità scientifica repubblicana, i nostri esperti stanno sperimentando in questo momento un nuovo tipo di farmaco: la Kommissione Mitrokhin, che Dio stavolta ce la mandi buona.

Dai, lavora, Pergolina, che forse ce la facciamo ad arrestare in tempo il virus.

nuvolarossa
18-10-03, 11:11
Berlusconi-Prodi, tregua tra frecciate e sorrisi

Il premier: avrei dato spazio a Marx nelle mie tv. Il Professore: serve Freud

DA UNO DEI NOSTRI INVIATI

BRUXELLES - Nessun dubbio residuo che si tratti di un serial. Durerà sino a fine anno, scadenza del semestre italiano. Appassionante come il più fortunato dei telefilm. Garantite tensione, risate (ieri, a tratti, a crepapelle), frecciate a distanza, protocolli che vengono sconvolti, etichetta a beneficio delle telecamere e veleni a beneficio dei taccuini. Protagonisti, Prodi e Berlusconi.
Ieri nuova puntata e attese confermate. Alcune centinaia di giornalisti che ridono di gusto nella sala del Consiglio europeo, che di solito abbina tecnocrazia e noia. Il presidente del Consiglio che sfodera il migliore dei sorrisi per strapparne almeno uno al suo rivale, «vincendo» una stretta di mano davanti ai fotografi. Citazioni fra varietà e dileggio. Berlusconi che scomoda Marx per una barzelletta di successo, almeno nel sciogliere la tensione, Prodi che risponde con Freud, parlando di Berlusconi...
La giornata conclusiva del Consiglio europeo è anche e soprattutto tutto questo, continue punture di spillo e recitazione, complice il carattere dei due, la rivalità politica, Telekom Serbia, ieri anche altro. Berlusconi aspirava a un documento conclusivo sulle pensioni che fornisse una copertura europea alla riforma italiana, Prodi ha sottolineato (con una punta di gusto) che non è stato trovato alcun accordo, che «lo spazio nel documento finale è stato quello che è stato». Il classico coltello nella piaga.
Altre frizioni sulle infrastrutture europee. Al posto di Berlusconi questa volta c'è Tremonti, oggetto del contendere il piano di opere rilanciato dal ministro dell'Economia. Prodi fa una puntigliosa ricostruzione del progetto e dei finanziamenti, lo cita sempre come piano Van Miert e mai come piano Tremonti. Il ministro, visibilmente irritato, rivendica paternità e «benzina», ovvero il modello di finanziamento, viceversa «non ci sarebbe stata una quick start, anzi né quick né start». Berlusconi non resiste, interviene: «E' un'idea italiana, fatta propria dalla Commissione».
Risate in sottofondo, ma nulla in confronto con il pezzo forte del giorno. L'esordio di Berlusconi in conferenza è lungo, a tratti ripetitivo, quando la parola passa Prodi il presidente della Commissione è decisamente laconico: «Sarò estremamente breve». Pausa, prima risata generale. Berlusconi lo interrompe subito: «Guarda, Romano, che così intendono che c'è un fatto dialettico fra noi, il tuo estremamente breve potrebbe significare che io sono stato estremamente lungo». Seconda risata, generale. Il clima diventa di colpo disteso, la tensione si scioglie e i due si stringono la mano, per una volta calorosamente.
Prodi ricomincia quando finiscono le risate e ne provoca altre: «Allora vuol dire che sarò mediamente breve». Segue il siparietto con Tremonti, ma Berlusconi è ormai rilassato, evita altre frizioni, arriva la classica barzelletta. Lo spunto lo danno i lavori del Consiglio, l'Italia ha dato due minuti ad ogni leader (ieri per la prima volta erano 25) per evitare lungaggini, Berlusconi lo spiega con Marx: «L'autore del Capitale rivive e rivolge al Comintern la richiesta di parlare un mese in tv. Gli viene negato, chiede allora una settimana, negata, gli concedono alla fine tre secondi. Ma Marx si presenta in tv e usa quei tre secondi per dire solo una cosa: "Lavoratori di tutto il mondo, scusatemi..."».
Per alcuni minuti non è più conferenza, è intrattenimento. In tanti ridono, altrettanti cominciano a stancarsi, sbuffano. Prodi non sorride più, è una maschera di pietra. Berlusconi prosegue, rivolto all'Alto commissario per la politica estera, Solana: «Ma quale alto, sei basso come me». Poi ancora su Marx: «Nelle mie tv gli avrei concesso tutto il tempo possibile, anche un anno, ma tutti sanno che, ahimè, da dieci anni non ho più alcun potere». La replica di Prodi arriva a stretto giro, nei corridoi del Consiglio: «Più che Marx qui ci vorrebbe Freud, dice che glieli concederebbe, ma che non controlla più la televisione...».
A fine giornata l'ultima battuta di Berlusconi: «C'è stata molta simpatia tra noi, nell'accezione etimologica del termine. Sono riuscito in un'impresa che qualcuno pensava non possibile. Ho fatto ridere Prodi».

Marco Galluzzo

Popper
18-10-03, 17:50
Posso sbagliare ma penso che il Berlusca non abbia alcuna possibilità di vincere le Politiche del 2006.
La Sinistra non sa governare, date le sue spaccature all'interno, ma sa far bene opposizione; le ha usate tutte per screditare il Cavaliere dall'espediente giudiziario, alle manifestazioni di piazza, dai girotondi di Moretti allo sdegno di De Benedetti & Company,
dalle lagnanze dei Comuni, delle Provincie e delle Regioni, (Specie quelle dell'Ulivo) alle polemiche sulle Rogatorie, sul falso in bilancio esul conflitto di interessi, dal fomentare i Sindacati alla rivolta alle critiche velenose all'operato di Tremonti ecc...
da ultimo l'uscita di Violante, che ha dato dei mafiosi a tutti i componenti del governo.
E il Cavaliere ne facilita l'opera con quelle sue esternazioni inconsulte sui Giudici e sul Fascismo.

Il clima nel paese è diventato pesante per Berlusconi e gli ulivisti sperano che se ne vada dopo il probabile fiasco nelle elezioni europee.

http://www.ilriformista.it/imagesfe/ill_220537_img.gif

la_pergola2000
19-10-03, 21:46
Martella martella, qualcosa rimane.
Questa è il programma politico della minoranza.
Dai trenta miliardi spesi dalla CGIL per salutare il pensionato Cofferati, al martellamento continuo dei sindaci e delle regioni.
Compreso Brunik sono professionisti della politica e quindi sono più capaci a fare l'opposizione, al contrario del PRI che non è capace di fare opposizione, dato che è stato quasi sempre al governo.
Per non dire dei gialappa's ad Italia 1 o di striscia a canale cinque senza nominare gli innumerevoli programmi della Rai che sono tutti in servizio permanente effettivo contro Berlusconi.
Il personaggio poi non riesce neanche a diventare vittima e creare quell'effetto rebound atto a creare simpatia per il perseguitato.
Quelle che saranno le elezioni del 2004 o del 2006 ancora non si sa, certo che le amministrative del 2004 i politici di professione le stanno già preparando e alla grande.
Agli italiani non gliene frega niente delle contraddizioni della sinistra, anzi ne sono entusiasti e non c'è nessun partito che ne può approfittare, salvo il solito Mastella.
Quello che non mi risulta chiaro è la continua presenza dei Verdi e dello Sdi che alle politiche hanno preso insieme appena il 2,5 % e sono trattati dal tg1 come partiti al 10- 15%.
Questo non vorrebbe dire niente, anzi se avessero istanze e nuove proposte politiche sarei il primo ad appoggiare lo Sdi o i Verdi, ma ripetono sempre le stesse cose, come un manuale Cencelli elettronico.
Forse si spiega con lo stesso metro di Mastella, pezzi di vecchi partiti ormai scomparsi all'interno della Rai che continuano a servire il loro vecchio padrone.

http://utenti.lycos.it/NUVOLA_ROSSA//Brunik.jpg

La berlusconite lungi dall'essere guarita si stà spargendo a macchia d'olio e chissa che un nuovo antibiotico possa essere scoperto in tempo per le elezioni del 2004, sono un pò preoccupato per Brunik, il quale da segni di inizio coma, per la prodite che lo affligge.
Chissà se i giornali stranieri che parlano male di Berlusconi, ma anche di Prodi possano essere fermati in tempo.
Già ci stanno provando, qualche timida notizia appare in Italia, ma i Ds che hanno rinnegato il comunismo cambiando ripetutamente nome, ci stanno riuscendo, in questo caso la libertà di stampa non conta, se viene solo da una parte.

Popper
20-10-03, 09:36
Eh...sì...sono d'accordo in linea di massima col Pergola; però vorrei aggiungere che a me in fondo non dispiacerebbe che il Berlusca si togliesse dalle palle.
E' implicato in molti processi e sulla sua innocenza non scommetterei neanche una lira, ha fatto un sacco di leggi nel campo fiscale ed in quello giudiziario per salvare se stesso ed individui poco puliti del suo entourage (vedi Previti), palesemente non sa neanche governare bene e neppure tutelare la sua immagine, giudicando le ingenue esternazioni che ha fatto.
La prima tragedia italiana è che, per ora, non si riesce nel Centrodestra a trovare un leader credibile in luogo di Berlusconi, uno come il commissario europeo Monti darebbe un carisma ben diverso al governo del Centrodestra.

Mi dispiace molto che gente come il Pecoraro, Diliberto & company
approfittino della situazione per portare avanti le loro richieste massimaliste ed irreali, non capiscono nulla della situazione italiana e sono legati a retaggi stalinisti.
Il discorso è diverso per l'asse Fassino-Rutelli- Boselli, sono uomini di Sinistra ma ragionevoli ed hanno ben presenti le necessità italiane ed il contesto occidentale nel quale il ns paese deve muoversi.
La seconda tragedia italiana è che la Sinistra è divisa tra riformisti e massimalisti, che devono stare insieme per forza a causa di questo assurdo bipolarismo, che la legge elettorale maggioritaria rende obbligatorio.

http://www.ilriformista.it/imagesfe/ill_136434_img.gif

Texwiller (POL)
20-10-03, 14:13
Domanda: se i due poli attuali non servono a niente se non nella logica della spartizione del potere, perchè dobbiamo cercare di farne un terzo?
Tex Willer

Popper
21-10-03, 11:40
Non mi sembra che il Bipolarismo, imposto da questa legge elettorale maggioritaria, funzioni per l'Italia.
Io sono un fautore di un sistema elettorale alla Tedesca: proporzionale con lo sbarramento ed il premio di maggioranza.

Ci sarebbe così la possibilità di creare coalizioni più stabili ed omogenee, che escludano le forze estreme dalla guida del paese.

A parte l'anomalia Berlusconi, credo possibili alleanze tra il centro, rappresentato da FI, UDC con le foze moderate della Sinistra (Fassino, Rutelli).
In passato, prima di questa legge elettorale, l'Italia è stata governata da coalizioni, che includevano la DC ed il PSI, alleanze cioè tra centro e sinistra moderata.
L'Italia si governa su questo asse: centro- sinistra moderata, al di fuori di questo asse vediamo spesso governi in balia della demagogia di Sinistra o del secessionismo di Bossi, governi sempre sull'orlo di una crisi.
http://www.ilriformista.it/imagesfe/ill_198515_img.gif

brunik
21-10-03, 12:13
Originally posted by Popper
Posso sbagliare ma penso che il Berlusca non abbia alcuna possibilità di vincere le Politiche del 2006.
La Sinistra non sa governare, date le sue spaccature all'interno, ma sa far bene opposizione; le ha usate tutte per screditare il Cavaliere dall'espediente giudiziario, alle manifestazioni di piazza, dai girotondi di Moretti allo sdegno di De Benedetti & Company,
dalle lagnanze dei Comuni, delle Provincie e delle Regioni, (Specie quelle dell'Ulivo) alle polemiche sulle Rogatorie, sul falso in bilancio esul conflitto di interessi, dal fomentare i Sindacati alla rivolta alle critiche velenose all'operato di Tremonti ecc...
da ultimo l'uscita di Violante, che ha dato dei mafiosi a tutti i componenti del governo.
E il Cavaliere ne facilita l'opera con quelle sue esternazioni inconsulte sui Giudici e sul Fascismo.

Il clima nel paese è diventato pesante per Berlusconi e gli ulivisti sperano che se ne vada dopo il probabile fiasco nelle elezioni europee.

http://www.ilriformista.it/imagesfe/ill_220537_img.gif

Hey, Popper, ce lo facciamo un altro Tax Day, come nel '97, nel 98, nel 99, nel 2000, che siamo già nel 2004 e non si parla più di abolire l'IRAP?

Hey, Popper, cosa ne dici se diciamo che la sinistra è buonista e volendo dare il voto agli immigrati li attira a miliardi come il miele attira le mosche?

Quella sì che era una bella opposizione, di quelle costruttive.

brunik
21-10-03, 12:16
Originally posted by pergola2000@yahoo.it
Martella martella, qualcosa rimane..

http://utenti.lycos.it/NUVOLA_ROSSA//Brunik.jpg


Hey, pergola2000@yahoo.it , il vostro nemico non è Brunik, è Prodi, e il virus antiberusconista ormai ha contagiato il 60% deli italiani, e tu non ci puoi fare niente se non dire che sono loro ad essere malati.

http://utenti.lycos.it/brunik/fiducia1.GIF

Popper
22-10-03, 11:22
Per aggiustare le cose nel mondo politico italiano bisognerebbe che accdessero i seguenti fatti:

1)L'uscita di scena del cavliere.

2) Il cambiamento delle legge elettorale da maggioritria a proporzionale con sbarramento e premio di maggioranza.

3) La scissione dei DS: il correntone da una parte e Fassino dall'altra.

4) Unione tra FI, UDC e la parte di AN più vicina al centro per formare un nuovo partito.

Allora probabilmente sarebbe attuabile un governo di centrosinistra vero con un'alleanza tra il partito di centro, i DS di Fassino e la Margherita.
Raggiungeremmo così la stabilità ed un governo più serio ed efficiente.

kid
22-10-03, 11:30
che per aggiustare le cose nel mondo politico italiano bisognerebbe far fuori i ds. Se non ci fossero stati i ds ed i loro rapporti preferenziali con i magistrati che hanno fatto fuori il Psi con un bel benificio di inventario, non ci sarebbe stato nemmeno Berlusconi.

kid
22-10-03, 11:32
scusa è di credere, come tutte le persone per bene del resto che Fassino ed il correntone siano distinti ed indipendenti. Invece sono distitìnti e dipendenti.

kid
22-10-03, 11:38
noi avremo un partito moderato conservatore che avrà più della dc che di Forza italia e una sinistra frantumata in mille rivoli e rischiamo di tornare sotto un' egida cattolica molto più spinta e meno contrastrata di quanto fosse a suo tempo quella democristiana. Perchè il principale partito della sinistra si è mostrato molto indulgente verso il mondo cattolico. Come dire un'ossequiosità morale, in cambio di un potere decisionale. Quindi va bene il proporzionale, ma il problema della riorganizzazione di un'area democratica, laica e liberale è completamente aperto e non vedo su quali forze possa costituirsi, se non pezzi di Forza Italia.

Paolo Arsena
22-10-03, 13:16
Caro Calvin,

sulle ceneri di Forza Italia io do una valutazione diversa.
E' chiaro che il partito forzista esiste solo in virtù e in funzione del suo leader, e in questo consiste anche la sua specificità nel nostro panorama politico.
Non credo affatto che, una volta uscito di scena Berlusconi, l'odierno partito-azienda sopravviva o si trasformi in qualcos'altro.
Credo piuttosto che le diverse anime di cui è composto, si dividano tra gli altri partiti della coalizione. I democristiani (Pisanu, Scajola, Bonaiuti etc.) probabilmente confluiranno nell'Udc (magari rappresentando un proprio sottopartito o una nutrita corrente interna); i falchi "previtiani" e conservatori finiranno in AN (Previti, Taormina); gli ex-craxiani (Cicchitto, Brunetta) tornerebbero a rinfoltire le varie anime del socialismo, aggiungendo magari un po'di sale ai siparietti e alla tragicomica telenovela dei riciclati; i sedicenti liberali (in realità liberisti, Pera, Adornato, Frattini, Martino etc.) potrebbero dividersi in più anime. Qualcuno, rinsavendo, troverebbe ospitalità in partiti d'ispirazione democratica (il PRI, perché no?), altri potrebbero costituire un nuovo soggetto politico sulla falsarica dei neo-conservativs americani.

Insomma, il ritiro di Berlusconi e la scomparsa di Forza Italia, innescherebbe un big-bang politico molto interessante, capace di scompaginare tutto lo spettro attuale, e non solo del centrodestra.

A mio modesto avviso, è l'auspicabile e l'inevitabile presupposto per la nascita di un sistema multipolare, se non, magari, per un ritorno al proporzionale.

Saluti.

kid
22-10-03, 13:54
caro arsena, l'unica cosa che mi permetto di sottoporre alla tua attenzione è che Forza Italia è più complesso del fenomeno partito azienda con qualhe esponente di spicco. E' una forza che raccoglie il 30% dell'elettorato più o meno nella quale per esperienza diretta ho visto lavorare gli ambienti più vari e più disparati, uomini spazzola, sofisticati intellettuali, vecchi apparatcky, professionisti stimati, tutti liberi di azzuffarsi fra di loro, tutti attratti magneticamente da Berlusconi, ma non pensiate che non vi siano istanze sane ed esemplari la dentro oltre ai soliti affaristi.

Popper
24-10-03, 10:11
Sicuramente quando si fanno queste analisi bisogna tner conto della composizione dell'elettorato italiano.
E' fuor di dubbio che la maggioranza degli italiani propende per uno schieramento moderato e di centro, con alleanze, se necessario, con partiti moderati della Sinistra; insomma il vuoto lasciato dalla DC e dal PSI in qualche modo va riempito.
In FI c'è un po' di tutto , è vero, ma vi è il collante dell'anticomunismo o meglio dell'antimassimalismo sinistrorso; tutte le forze di autentica ispirazione liberale non possono che confluire in questo partito.
Un ruolo importante, non certo primario, potrebbero svolgere le forze laiche, come il PRI, proprio nella funzione di allontanare il pericolo di un ritorno al clericalismo cattolico.
non credo però che questo pericolo sia poi così vicino: i Cattolici sono divisi, moltissimi sono confluiti nel Cattocomunismo e quindi saranno sempre alleati dei DS.
Quanto a questi ultimi credo che l'ostacolo alla sua scissione sia solo una questione di conquista del potere, mediante il voto elettorale, in altre parole una scisssione indebolirebbe i due tronconi e renderebbe difficile la loro partecipazione ai governi.
Però un centro aperto a Sinistra, chissà?, potrebbe calamitare questa scissione.

Paolo Arsena
24-10-03, 11:24
Caro Popper,
evviva i due pesi e le due misure...

I cattocomunisti alleati dei Ds, va bene, ma i vatican-conservatori dell'Udc e i clerical-fascisti di AN dove li metti? E poi, fino a prova contraria, i Ds sono nel PSE, la Margherita sta discutendo se entrare nell'ELDR, in alternativa al PPE. A destra Forza Italia e Udc sono saldamente nel PPE, An scalpita per entrarci...

Insomma, in quanto a contiguità col mondio cattolico, tra destra e sinistra credo non ci siano proprio paragoni...

Quanto ai veri liberali confluiti in massa in Forza Italia mi limito a stendere un velo pietoso.

Saluti.

Texwiller (POL)
24-10-03, 13:14
Per Popper.

Le alternative possibili per i repubblicani sono
a) entrare in Forza Italia
b) esserne concorrenti sul piano politico

L'attuale posizione di appiattimento è la soluzione c) fingere di esserne esterni e di esserne concorrenti sul piano politico.

Tex Willer

brunik
24-10-03, 13:42
Originally posted by calvin
che per aggiustare le cose nel mondo politico italiano bisognerebbe far fuori i ds. Se non ci fossero stati i ds ed i loro rapporti preferenziali con i magistrati che hanno fatto fuori il Psi con un bel benificio di inventario, non ci sarebbe stato nemmeno Berlusconi.

Ahi, ahi, Calvin, qua mi deludi, mi sei ricascato in un ragionamento pollista.

Guarda che ho fatto un sondaggio, lo sanno tutti che nel 93 i magistrati hanno arrestato De Benedetti e hanno lasciato libero Berlusconi di fare Forza Italia per vincere nel 94.

Berlusconi, alla magistratura, dovrebbe fargli un bel monumento.

E anche Fini e Bossi, se è per questo, devono solo ringraziare le Toghe Rosse, se no a quest'ora erano ancora MSI e Lega Lombarda, altro che ministeri.

O no?

kid
24-10-03, 17:14
che mi rimproveri di dare del vietkong ad arsena, quando lui mi chiama berlusconiano e tu tutti noi pollisti! Vedi per la mia mentalità ciascuno è un cittadino democratico, poi scelga lui come meglio preferisce definirsi, ma non mi sono mai permesso di definire nessuno fino a quando qualcuno presume di poter definire me. Poi si può chiedere conto della propria autodefinizione come io faccio senza successo con il buon Umberto!
Piuttosto quand'è che De Benedetti è stato arrestato? Proprio non mi ricordo, davvero. Comunque non ha avuto nemmeno un decimo delle inchieste subite da Mediaset e forse qualcuna poteva averla in più tutto sommato. Bossi non deve ringraziare le toghe rosse perchè è stato lui a far cadere il sistema con il voto regionale del '91 quando ci si accorse che in lombardia il pentapartito era finito. Le toghe milanesi, che non sono rosse, si sono mosse allora, mica prima! Su Fini hai ragione, eccome invece, anche se nel complesso fuori dall'arco costituzionale il suo partito aveva meno responsabilità nel caso di illeciti rapporti con la cosa pubblica. Piuttosto aveva finanziamenti dai palizzanari del bel paese e ne so qualcosa. Ma quisquilie, insomma rispetto al pci che invece l'ha fatta franca, per modo di dire. Perchè la Pollastrini, Stefanini hanno avuto i loro problemi, ma non si sono arricchiti e quindi si suppone finanziassero il partito, cosa che è stata più apprezzata di chi si mettesse i soldi in banca. I partiti bisogna pur finanziarli in qualche modo no?

lucifero
24-10-03, 17:27
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Originally posted by Popper

Allora probabilmente sarebbe attuabile un governo di centrosinistra vero con un'alleanza tra il partito di centro, i DS di Fassino e la Margherita.
Raggiungeremmo così la stabilità ed un governo più serio ed efficiente.

Oh, gesù, Popper! risarebbe il pentapartito...
stabile, serio, efficiente?
e chi lo schioda?

No, bisogna inventarsi un sistema a tre poli, con un minimo di alternanza, escludendo le ali.
Se ci fossero però i numeri, per una maggioranza fatta da 2 (centro e cd, oppure centro e cs) su 5.
Nel paese non credo... magari con una appropriata legge elettorale a premio di maggioranza.

nuvolarossa
24-10-03, 18:28
Ma ti rendi conto che, con la costruzione fantastica che fai delle cose, girandotela dal verso che vuoi, fischiandotela e suonandotela da te stesso ... finisci con lo sbugiardarti da solo ?

Paolo Arsena
24-10-03, 20:06
bisogna inventarsi un sistema a tre poli, con un minimo di alternanza, escludendo le ali.

Caro Popper, il sistema da inventarsi richiede poca fantasia, è quello tedesco.

Bisogna tornare al proporzionale con sbarramento e premio di maggioranza.
Così avremmo quei cinque-sei poli che auspichi, perché uno sbarramento al 4% impedirebbe una proliferazione indiscriminata di partitini influenti. Un lauto premio di maggioranza (15-20%), poi, favorirebbe un governo con pochi partiti, quelli strettamente necessari a garantire i numeri per la governabilità.
Quindi, coalizioni più salde, maggiore varietà di aggregazioni (sarebbero possibili anche governi di sinistra-estrema sinistra e destra-estrema destra, ma questo è il bello della democrazia), e una rappresentanza parlamentare più equa.

Personalmente auspico che un giorno non troppo lontano i partiti più piccoli (i più interessati a questo scenario), diano vita ad un'aggregazione trasversale per promuovere una proposta in tal senso.

Alberich
24-10-03, 20:12
premio di maggioranza...mah.
Un sistema elettorale alla tedesca dovrebbe garantire un buon grado di governabilità, senza bisogno di ricorrere ad un artificio distorcente come il premio.
saluti

Paolo Arsena
24-10-03, 20:22
Capisco le perplessità Alberich, ma se vogliamo un proporzionale puro nessuno ci ascolta....
Abbiamo già tollerato troppi governi che cadono dopo un annetto di liti, ricatti e manfrine...

Il proporzionale deve essere ripristinato per dare respiro politico a tutte le rappresentanze, per scongiurare il rischio di appiattimento dei listoni, e i grandi minestroni cui ci stiamo (ahimé) abituando.
Ma al contempo deve offrire un credibile sistema di governo.
Il premio consente di aggregare meno partiti. E meno si è, meno si litiga, meno ambigui sono i programmi.

lucifero
24-10-03, 21:15
Beh, il premio di maggiornza, più che alla aritmetica (che pure in italia ci vorrebbe, perché 2 gruppi su 5 non arriverebbero alla maggioranza) serve a dare stabilità di governo, a dover dichiarare prima le proprie intenzioni;

il che è ciò che questo maggioritario ha dato e a cui nessuno vuole rinunciare, credo.

Quanto alla diminuizione del numero dei partitini, non è mai stato quello il problema dell'Italia, e me ne duole sentirlo dire qui:
la ingovernabilità in italia era data dalla non alternanza dovuta alle ali (PCI e MSI) ed alla litigiosità di DC e PSI.
Non erano certo PLI, PSDI e PRI che rendevano ingovernabile l'Italia.
Certo, adesso sono aumentati: non poteva che non essere così, dato che nessuno si deve poi contare, e che anche un 0.5 in più può far scattare la maggioranza pigliatutto...
Ma non è che scomparirebbero, con il proporzionale sbarrato o un multipolare: o pensate che un PRIMRE concorrerebbe da solo per il 4%?

brunik
24-10-03, 22:27
:D :D adesso sono io quello che gira le cose, buona questa.

Intanto, per cominciare a vedere chi è che rigira, prova a rileggerti il testo integrale della domanda:

NEL 1993 C'ERANO DUE GRANDI IMPRENDITORI NEL MONDO DELL'EDITORIA ITALIANA.

UNO VENNE ARRESTATO DALLE TOGHE ROSSE, L'ALTRO DIVENNE L'ANNO SUCCESSIVO PREMIER.

LA DOMANDA E': CHI VENNE ARRESTATO DALLE TOGHE ROSSE?


I fatti su tangentopoli sono questi:

- nel febbraio 92 scoppia tangentopoli. Di Pietro arresta in massa PSI, DC e PDS, senza fare sconti a nessuno.

- nel giugno 92 si tengono le elezioni, crollano tutti i partiti tradizionali, ma in particolare il PDS, che va al 16%. Exploit di MSI e Lega. Tra gli arrestati dai giudici, spicca la figura del cassiere del PCI Stefanini (poi riconosciuto innocente e morto di cancro in pochi mesi, senza che nessuno ne addebitasse la colpa ai giudici) e quella di Greganti, che si fa un sacco di tempo in carcere senza confessare tangenti per il partito, assumendosi le colpe. Tutti gli altri parlano subito, e, forse per attenuare gli arricchimenti personali, dicono che i soldi li davano al partito, cosa vera, ma in parte. Altrimenti, con tutti i soldi che avrebbero versato, non si capisce com'è che tutti i partiti dopo tangentopoli si trovano sommersi dai debiti.

- nel 1993 tangentopoli si estende ai grandi imprenditori: Gardini, Fiat, De Benedetti, Berlusconi. Quello che subisce meno danni è proprio Berlusconi, che comunque è indagato anche lui per il caso Lentini e per la corruzione nell'assegnazione delle frequenze di cui alla legge Mammì, nei primi mesi del '93. Gli altri si suicidano oppure confessano e patteggiano, lui invece, che tra l'altro è indebitato fino al collo con le banche pubbliche controllate da un Craxi ormai sparito dalla scena, fonda Forza Italia, un partito che è l'emanazione diretta della Fininvest.

- chi spinge su tangentopoli sono MSI (le ricordate le banconote lanciate in parlamento al grido di Ladri-ladri?), Lega (li ricordate i cappi?), Fininvest (li ricordate i collegamenti di Emilio Fede con la Procura di Milano?). Senza dimenticare La Malfa (ve lo ricordate "il partito degli onesti" che voleva fondare?)

- nel 94 MSI-AN. Lega e Berlusconi vincono le elezioni.


Il teorema pollista, entrato in vigore dal gennaio 1996 (prima anche Berlusconi era un entusiasta dei giudici, tanto da offrire un ministero a Di Pietro, senza dimenticare che anche Fini lo aveva proposto come premier) è il seguente:

- un gruppo di magistrati politicizzati, senza fini di lucro ma solo in quanto accecati dalla passione per il comunismo, hanno attaccato la DC e il PSI, ignorando di proposito il PDS, onde favorirne la sua presa del potere.

Ma poi è arrivato Berlusconi e li ha fregati, e allora hanno cominciato a perseguitare Berlusconi.

Questa favoletta ci viene martellata, ripeto, dal gennaio 96, da una precisa udienza in cui Berlusconi ha lanciato per la prima volta questa invredibile teoria, seguita a cascata da migliaia di Berluschini che la ripetono a macchinetta da 7 anni per inculcarla nel cervello della gente.

E vedo che anche voi, invece di cercare di dire come stanno le cose, vedete di dare il vostro contributo, nel vostro piccolo.

E' per questo che ricadete perfettamente nella definizione di pollista data dalla Treccani: "POLLISTA: colui che vede il mondo come una massa di nemici di Berlusconi, guidati da comunisti e magistrati"

Dai, Di Pietro e Borrelli al soldo dei comunisti, non sta nè in cielo nè in terra.

Popper
25-10-03, 10:46
La storia non si fa nè coi SE nè coi MA; sinora, io compreos, abbiamo formulato ipotesi fantapolitiche su quello, che potrebbe essere l'assetto politico italiano senza Berlusconi e senza i DS, ma ciò che è sato detto è tutto da provare.

Ciò che invece non mi va giù è lo schifo dell'attuale detto assetto, che la legge elettorele ci impone e mi riferisco a questo malsano Bipolarismo, che fa dipendere i governi da coalizioni eterogenee comprendenti estremismi assurdi ed antistorici.

Io azzardo solo l'ipotesi che con una legge elettorale proporzionale con sbarramento e premio di maggioranza darebbe luogo ad un assetto e ad un quadro politico ben più accettabili dell'attuale.

Non è possibile però sapere quali sarebbero gli spostamenti dei vari partiti o partituccoli, nè tracciare degli scenari di nuove alleanze.
:) :confused:

Popper
25-10-03, 11:02
E poi stare a rimestare tutte queste storie dei primi anni '90, quelli di tangentopoli, le toghe rosse, Di Pietro, Gardini, Cagliari, de Benedetti e lo stesso Berlusconi, le piazzaiolate forcaiole nel parlamento, e la gogna a Craxi,a Forlani e quant'altro, non serve a nulla.
ne ho le p.. piene di tutta questa roba.!!.
Bisognerebbe spazzar via tutti questi ricordi, che condizionano l'attuale vita politica e naturalmente primo fra tutti bisognerebbe spazzar via il Cavaliere ed aprire nuovi scenari per intraprendere un cammino nuovo con gente nuova al potere.
Questo paese non ha più bisogno di recriminazioni, ma necessita invece di politiche nuove e di governanti che lo sappiano tirar fuori da questa crisi politica, economica e sociale.

:lol

Paolo Arsena
25-10-03, 12:11
Certamente Popper, è solo un puro divertimento prefigurare scenari futuri, ma potremmo continuare a farlo: in fondo non è un giochetto del tutto inutile.
Resta l'obiettivo di fondo, che cominciamo a condividere in tanti (almeno su questo forum): il ritorno al sistema proporzionale. Chi lo vuole con sbarramento e premio, chi solo con l'uno, chi con l'altro. L'importante è che si affermi l'idea di cambiare questo scenario bipolare e maggioritario.
Credo che il tema però resterà sottotraccia finché non si verificherà un evento fondamentale: l'uscita di scena di Berlusconi.
E' Berlusconi a sostanziare quest'Italia bipolare, spaccata in due tra gli amici e i nemici. E' il leader Berlusconi a tenere compatti nazionalisti e secessionisti, democratici e post-fascisti, liberisti e destra sociale, laici liberali e post-democristiani. Ed è il pericolo Berlusconi a cementare un'opposizione di moderati e comunisti, di socialdemocratici e "cattolaici", giustizialisti e garantisti.

Se vogliamo arrivare ad un nuovo assetto parlamentare, la prima tappa è creare le condizioni perché il Cavaliere si rititiri dalla politica attiva. In quest'ottica, compito del centrosinistra è vincere tutte le prossime tornate elettorali, compito del centrodestra (ma non solo), è quello di scompaginare le alleanze, di costruire un terzo polo alternativo.

Lincoln (POL)
25-10-03, 13:37
La caratteristica di questi forum virtuali è ,che inevitabilmente, gli interlocutori non possono essere scelti e selezionati per cui,nel forum dei repubblicani italiani ,intervengono ormai abitualmente persone che repubblicane non sono.Nulla di male naturalmente tanto più che alcuni di loro interloquiscono positivamente con garbo e stile.Altri........Uno di loro,dotato di(involontario)senso dell'ironia,ci dice che una delle malattie del sistema politico risiede nel bipolarismo(sfondando con noi una porta aperta).Sorvolando sul fatto che questo signore si onora di far parte di un movimento politico che-per quel che ne sappiamo dal momento che è in uno stato di semi-clandestinità-difende a spada tratta l'attuale sistema elettorale,veniamo informati che anche in questo caso,la colpa manco a dirlo è del solito Berlusconi summa di tutti i mali che affliggono il Paese.E pensare ci assicura il nostro , che una volta rimosso il Cavaliere,non solo si ritornerebbe in quattro e quattr'otto al sistema proporzionale,ma sulla vita politica italiana ,tornerebbe a splendere il sereno.Come procedere quindi per raggiungere tale magnifico traguardo?Nessun problema,ci vengono perfino fornite le istruzioni.Dunque;il centro-sinistra deve semplicemente adoperarsi per vincere tutte le prossime tornate elettorali da qui al 2006 mentre il centro-destra è graziosamente invitato ad aiutare il centro-sinistra a vincerle avviando al proprio interno meccanismi di scomposizione ed auto-distruzione magari con il pretesto di costruire il terzo polo liberal-democratico.Semplice no?E pensare che noi repubblicani non l'avevamo ancora capito!

brunik
25-10-03, 14:05
Originally posted by Popper
E poi stare a rimestare tutte queste storie dei primi anni '90, quelli di tangentopoli, le toghe rosse, Di Pietro, Gardini, Cagliari, de Benedetti e lo stesso Berlusconi, le piazzaiolate forcaiole nel parlamento, e la gogna a Craxi,a Forlani e quant'altro, non serve a nulla.
ne ho le p.. piene di tutta questa roba.!!.
Bisognerebbe spazzar via tutti questi ricordi, che condizionano l'attuale vita politica e naturalmente primo fra tutti bisognerebbe spazzar via il Cavaliere ed aprire nuovi scenari per intraprendere un cammino nuovo con gente nuova al potere.
Questo paese non ha più bisogno di recriminazioni, ma necessita invece di politiche nuove e di governanti che lo sappiano tirar fuori da questa crisi politica, economica e sociale.

:lol

Anch'io ne ho le palle piene, ma con questi qua che continuano a tirar fuori la fantomatica storia delle toghe rosse da ben 7 anni, cosa ci vuoi fare?

Ogni tanto bisogna fare un riepilogo, e ricordare che le cose sono andate in modo ben diverso da come Berlusconi & Berluschini ci continuano a ripetere un giorno sì e pure l'altro.

Paolo Arsena
25-10-03, 20:59
Vorrei far comprendere a chi interviene con ormai consueto astio e livore che, malgrado le apparenze, non è mio interesse portare acqua al mulino dell'Ulivo. Sarebbe un'operazione ingenua, nella tana del lupo.
Il mio principale auspicio, piuttosto, è che il nostro sistema si liberi di un'anomalia che, oltre ad alterare il normale corso democratico della vita pubblica (ma questa può essere ai vostri occhi un'interpretazione soggettiva e di parte), costituisce il principale impedimento al multipolarismo.
Finché dura Berlusconi, l'Italia è condannata a spaccarsi in due.

Camelot
26-10-03, 02:00
il dopo berlusconi non ci sarà.. c'è piersivlio in agguato:D

Popper
26-10-03, 11:03
Che sia da rimuovere Il Cavaliere è fuori discussione, però la sua rimozione non è certo sufficiente a cambiare in meglio la situazione del paese, occorre prima o contemporaneamente che sia cambiata la legge elettorale.
L'adozione del proporzionale sarebbe finalmente la liberazione da questo bipolarismo, che imprigiona i vari partiti; ogni partito sarebbe libero di aggregarsi a diverse coalizioni e nuove coalizioni potrebbero nascere; per esempio oggi potrebbe nascere una coalizione: Margherita, DS in parte, UDC, AN (almeno quella parte che sta con Fini)+ SDI+ Nuovo PSI+ FI in parte, una coalizione
che avrebbe probabilmente un grosso successo elettorale ed ovviamente spingerebbe Berlusconi ad andarsene.

Sulla carta le possibiltà ci sono, basterebbe rompere i legami imposti dal Bipolarismo in modo da rendere libera la fluttuazione dei vari partiti; é quanto si otterebbe col proporzionale.
Non mi nascondo però che sarebbe dura spingere alla scissione i DS, ma se alla loro parte riformista si schiudesse la prospettiva di assumere importanti incarichi di governo entrando nella coalizione suddetta, allora forse le ancore potrebbro essere levate.

Paolo Arsena
26-10-03, 17:05
Mi fa piacere che anche tu auspichi la rimozione di Berlusconi.
Trovo invece un po' bizzarro lo scenario trasversare che hai tratteggiato.
Resto dell'idea che finché c'è il Cavaliere il sentimento degli italiani sarà inesorabilmente vincolato ad uno scontro sulla sua figura. E questo scontro difficilmente consentirà lo sblocco della contrapposizione tra gli attuali schieramenti. D'altronde è quanto abbiamo visto dal '94 ad oggi....

Tuttavia, nell'attesa, cominciare a seminare l'ipotesi di un ritorno ad un nuovo, più efficiente proporzionale costituisce un buon viatico per il futuro.

Seguendoti un po' nella fantapolitica, io credo che potremmo arrivare a un sistema a cinque-sei poli: sinistra massimalista (PRC - PdCI - Verdi - Correntone DS); sinistra socialdemocratica (DS - SDI - Nuovo PSI); polo laico e liberaldemocratico (Democratici dell'Asinello - PRI - MRE - parte dei radicali - Segni - liberals di FI); centro cattolico (PPI - UDC - UDEUR - ex dc di FI - Di Pietro); destra liberista (quel che resta di FI - maggioranza dei radicali); destra sociale (AN - previtiani di FI - Fiamma Tricolore).

la_pergola2000
26-10-03, 19:17
se auspichi la sparizione di un deputato e presidente del consiglio democraticamente eletto non credo che tu possa definirti repubblicano.
Non voglio fare il predicatore, ma pensare di eliminare una persona non è nel linguaggio dei repubblicani.
Come io non propongo o penso che Fassino debba essere eliminato, come non penso che Berlusconi debba essere eliminato perchè è proprietario di tv e altre cose, così non penso che debba esser eliminato Bertinotti anche se ci dividono anni luce dalle sue posizioni politiche.
Qualcuno nel passato cercava di eliminare gli avversari politici, così come nel recente passato sono stati eliminati ( per fortuna)personaggi politici in odore di tangenti, anzi senza odore solo con la puzza provata, così non dobbiamo pensare alla eliminazione , ma alla battaglia politica che deve esser vinta con proposte e programmi.
C'è chi crede alla balle dette dalla ds e dalla sin, purtroppo l'Italia è piena di crduloni e quindi le nostre proposte sono e saranno sempre "sottotraccia". Perdere tempo su chi deve spostarsi, su cosa deve fare il correntone, su cosa deva fare parte della margherita, su cosa deve fare parte di An inventando
dei liberal Fini è un gioco da bar di Curno e non porta da nessuna
parte.
Sgretolando gli attuali partiti e crearne di nuovi non è un giochetto nuovo, ma è il frutto della fantasia di chi pensa che pur di vincere devono essere gli altri che si devono indebolire.
Invece di sperare che gli altri si indeboliscano bisogna fare un gioco politico, e sperare che i grossi partiti stiano a sentire le proposte dei minori è una velleità pura e semplice.
Perciò discutiamo sul da farsi e facciamo vedere alla gente quali siano le nostre proposte politiche.
Nessuno da niente per niente.
Ciao.

P.S: Il mio intervento non è ne predicatorio ne supponente è che voglio richiamare gli amici ad una realtà che è ben diversa da quella che nei loro sogni prefigurano.

Popper
26-10-03, 21:19
Abbiamo usato la parola eliminazione, che è troppo forte, ma intendevamo dire che Berlusconi sarà messo da parte, perchè con tutta probabilità perderà le Europee e poi le Politiche ( forse indette prima della scadenza del 2006). La gente non è contenta dell'operato del governo per molte ragioni: l'evidente uso del potere per approvare leggi ad usum delphini, il carovita, la riforma delle pensioni, il mancato sviluppo, i tagli al welfare ecc..
E se il Cavaliere perderà queste due elezioni, credo che si autoeliminerà, sparendo dalla scena politica.
D'altronde l'ha già detto ai suoi alleati:" basta litigi o torno a fare l'imprenditore!"
Non è fantapolitica pensare che Berlusconi perderà le prossime elezioni e di conseguenza si ritirerà dalla scena politica.
Questo è il primo atto della commedia.
Il secondo atto inizia col governo del Centrosinistra ed è a questo punto che bisognerà lavorare per ottenere il varo di una legge elettorale proporzionale, alla quale sono favorevoli anche forze della Sinistra.
Poi il governo del centrosinistra mostrerà la sua debolezza, dovuta al solito alle difficoltà di dialogo con Bertinotti&C. e vacillerà..è a questo punto che bisognerebbe andare a nuove elezioni col nuovo sistema elettorale e con la formazione di nuovi poli, come prima si è detto.

Percorso improbabile, forse, ma è anche l'unico per uscire da un sistema politico inefficiente e dannoso.
Poi è da buon repubblicano sperare nell'uscita di scena del Berlusca, perchè ha fatto un uso proprio del potete conferitogli dai cittadini : ha operato fino ad ora per sè e per il suo entourage (vedi tutta quella serie di leggi fiscali e giudiziarie varate nel primo anno del suo governo).
I Repubblicani hanno sempre combattuto contro chi usava il potre a proprio vantaggio e non per il bene comune.

Paolo Arsena
27-10-03, 00:40
Bravo Popper.
Capisco che giocare con i partiti ci porta al bar di Curno, ma sull'uscita di scena di Berlusconi c'è poco da tollerare.
Al contrario, Pergola, un vero repubblicano, che abbia a cuore i sani principi su cui si fonda una democrazia, pur rispettando il voto dei cittadini, inorridirebbe di fronte alla politica e alle idee proprugnate dal Cavaliere.
Ma purtroppo oggi solo l'Europa riesce a vedere ciò che in Italia si vuole nascondere: la nostra deriva sudamericana....

la_pergola2000
27-10-03, 03:00
che un vero repubblicano ecc. ecc. , ma non possiamo considerare un avversario politico come un nemico.
SE consideri che l'Europa ci guarda di brutto devi anche considerare che anche Prodi non è visto di buon occhio da questa Europa fredda e insensibile.
Se poi è il parlamento a criticare l'operato dei politici italiani, ti dovresti leggere il libro di Giordano direttore del tg di italia uno che ha scritto un libro sui fondi europei degli ultimi dieci anni, vedrai che la cosa è difficilmente digeribile.
Forse gli europarlamentari vogliono governare in silenzio e dividersi milioni di euro senza che nessuno disturbi il manovratore.
Non vogliono che qualcuno guardi nelle loro risoluzioni e faticano a discutere di politica, ma si sentono a loro agio quando parlano di distribuzioni di fondi a tutti e specialmente ai loro collegi elettorali.
Ogni politico sconfitto fa le sue scelte personali e non saremo noi a costringere il politico a dimettersi.
In Francia jospen si è ritirato dalla vita politica, sconfitto non da chirac ne da le Pen, ma dall cosiddetta gauche pluriel, che per farsi del male ha esportato in Italia la litigiosità e le differnze interne.
Rutelli non si è dimesso, anzi rilancia, perchè allora un Berlusconi o un qualsiasi politico si dovrebbe allontanare dalla politica se perde?
E' curioso e che le richieste vengono dal cs, e non prevedono un analogo giudizio per i perdenti del cs.
E' uno strano modo di fare politica, che fa il paio con le esternazioni dell' impolitico Berlusconi.
Questo modo di fare non mi piace, anzi mi schifisce, ripetere iterativamente, che si falliscce di qui, si fallisce di là con indici rivoltati ogni volta e con enti di ricerca amici ( Eurispes), non fa onore alla minoranza, anzi fa sospettare che nell'affannosa ricerca del consenso elettorale si continuino a diffondere dati contraddittori, come la perdita di quote di produzione senza considerare l'evoluzione dell'industria italiana, le ristrutturazioni, i finanziamenti dello stato per favorire l'evoluzione della produzione industriale e contemporaneamente la disoccupazione diminuisce, ed allora la minoranza si getta sul dato più negativo che ha l'Italia in quel momento e lì gioca le sue carte sperando che fette più larghe dell'elettorato li guardino con simpatia.
sono anni che noi repubblciani andiamo replicando che l?italia perderà semrpe più competitività nei confronti dei paesi emergenti,
Tempo fa facemmo un piccolo dibattito sul problema cinese, e non è peregrina l'osservazione di Pi zeta sui giovani meridionali che preferiscono vivere alle spalle dei genitori ed anche sulle pensioni dei nonni.
Fra poco tempo, se non è già cominciata, avremo una produzione di macchine egiziane, stiamo già soccombendo sulla produzione dei manufatti, perchè continuiamo a dire che piccolo è bello quando le concentrazioni ci stanno per soffocare?
Questi piccoli che hanno fatto il miracolo economico con la globalizzazione soccomberanno e allora l'Italia diventerà paese di serie B, e non ci saranno ne Berlusconi ne Fassino ne De Benedetti a salvare l'Italia.
Forse è questo che vogliono gli italiani essere governati da politici che ogni giorno li difendono a parole senza saper trovar soluzioni atte a difenderli.
Ciao.

Popper
27-10-03, 10:15
Inviterei Pergola a guardarsi un po' in giro, a sentire cosa dice la gente e si accorgerebbe come essa è incazzata per l'aumento indiscriminato dei prezzi, i servizi pubblici peggiorati, i tagli alle pensioni, l'Istat che si ostina a dire che l'inflazione è 2,6%, mentre è almeno tre volte tanto e via andare....
Il Cavaliere sta perdendo consensi e se n'è accorto! e se perderà le prossime elezioni, perchè non ha rispettato il patto stipulato con gli italiani, se ne dovrà andare per essere coerente.
Questo è lo scenario futuro più credibile, poi, si sa, il futuro è sulle ginocchia di Giove...

Paolo Arsena
27-10-03, 12:46
Caro Pergola,
non mi scalderei così. Anzitutto, se vuoi parlare di economia mondiale usciamo dal seminato, perché stiamo discutendo di scenari di politica interna e, se vogliamo, di regole democratiche.
Quanto ai presunti successi del governo hai toccato proprio il tasto sbagliato, perché la produzione industriale è stagnante oramai da tempo, e la cosa è lamentata dai dati ISTAT, dall'insofferenza di Bankitalia e della stessa Confindustria (e Fazio e D'amato erano supporters sfegatati del centrodestra...).
Non che, tra i tanti danni, non si possa riconoscere qualche merito all'esecutivo, ma non sono certo quelli da te evidenziati. Tanto più che se l'occupazione è aumentata, essa è sempre più volatile e precaria, e non so se sia un vero pregio. Diciamo piuttosto che su questo fronte i dati di raffronto rispetto al passato sono molto relativi. Dire che un giovane oggi ha trovato un lavoro precario e senza contributi è una vittoria di Pirro, e questo è chiaro a tutti.

Ma tornando a noi, quando dico che Berlusconi, se perde se ne va, credo di non sbagliare. Berlusconi è in politica per tutelare i propri interessi. Nel momento in cui questo non sarà più possibile, si ritirerà a vita privata. Per questo dovremmo favorire questa ipotesi.
Per il bene del Paese, io sarei anche disposto a condonargli i processi, purché si tolga di mezzo e lasci ossigenare la democrazia.

brunik
27-10-03, 12:52
Originally posted by pergola2000@yahoo.it
SE consideri che l'Europa ci guarda di brutto devi anche considerare che anche Prodi non è visto di buon occhio da questa Europa fredda e insensibile.

L'astuta teoria pergoliana: Prodi=Berlusconi, sono tutti uguali questi politicanti, è tutto un grande magna-magna, signora mia.

Hey, Pergola, dov'è che l'hai letto, che l'Europa non vede di buon occhio il Presidente UE, guarda che l'hanno scritto su Liberation che è Prodi è Unfit to lead Europe, mica sull'Economist o sul Financial Times.

Guarda che ora sta cominciando la vaccinazione contro la malattia antiprodista, approfittane anche tu.

http://www.margheritaonline.it/spudorati/images/berlunor1.jpg
Il testimonial per il comitato norvegese del no all'Europa: "Comprereste un'auto usata da quest'uomo?"

kid
27-10-03, 13:00
altro che liberation! La leggi poco la stampa estera e Brunik? Io in un anno ho collezionato una cinquantina di pezzi di tutti i giornali contro il nostro. Per ultima liberation per primo il ft. Ma non mi scomporrei più di tanto. Non si gradisce a priori un presidente di commissione italiano, innanzitutto e poi non si gradisce Prodi. Certo che la sua intervista a Le Monde in cui dichiara stupido il patto di stabilità è stato un capolavoro. Ora c'è Mer che dice a Solbes che la Francia non intende rispettare un patto stupido!:D

brunik
27-10-03, 13:10
:D :D

In 4 anni di Presidenza UE ha avuto un paio di critiche, e tu me lo paragoni a Berlusconi?

Ma leggi qua, è il Berlusca, mica certo Prodi, viene sbandierato come la prova provata che l'Europa è una brutta cosa.

http://www.neitileu.no/bin/show?page=cat&cat=28&num=20

Non penso che termini come bufoon e pinocchio siano mai stati usati per Prodi, e sono cose che non fanno certo bene al nostro prestigio nel mondo.

http://utenti.lycos.it/brunik/s102.GIF
http://utenti.lycos.it/brunik/s106.GIF
http://utenti.lycos.it/brunik/s134.GIF
http://utenti.lycos.it/brunik/s135.GIF
http://utenti.lycos.it/brunik/s14.GIF

la_pergola2000
28-10-03, 01:55
L'economist paragona un Kapò ad un comandante di campo di concentramento?
E le monde? e ..e.......e........e
e la foto ritoccata?................
Non difendo Berlusconi neanche se viene attaccato ingiustamente, ma il livore di brunik non vorrei che cadesse ad infettare qualcuno.

la_pergola2000
28-10-03, 02:39
da tempo, appunto da tempo.
La occupazione che evapora è il miglior eufemismo che ho sentito in questi ultimi anni, quando la disoccupazione diminuisce.
ISTAT = avreste dovuto leggere la discussione che facemmo su Istat (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=21613&highlight=eurispes) e Eurispes (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=61467&highlight=eurispes) e le diverse fonti scientifiche di interpretazione.
L'aumento dei prezzi l'avevamo già previsto ben prima della introduzione dell'Euro in una forsennata discussione con Erasmus che addirittura mi accusava che non ero europeista perchè sostenevo che un cambiamento di moneta in Italia avrebbe portato ad un aumento indiscriminato dei prezzi dato il levantinismo dei nostri connazionali, anzi accusavo i governi da Prodi in poi, quindi compreso anche quello che sarebbe succeduto ad Amato e cioè il governo Berlusconi che non avevano previsto un qualcosa per fermare l'aumento indiscriminato che si sarebbe verificato.
Supportavo ciò dall'esperienza del '73 dove con la confusione della crisi petrolifera ci fu un innalzamento ingiustificato dei prezzi al consumo e l'aumento (peraltro già in atto ) dell'inflazione.Se nuvolarossa ritrovasse quella discussione sarebbe educativa per certi tycoon dell'ultima ora.
Purtroppo questo governo non ha avuto il coraggio di prendere decisioni drastiche sull' aumento indiscriminato dei prezzi, soggiacendo alle organizzazioni dei commercianti, confcommercio e confesercenti.
Non credo che Fazio sia stato mai entusiasta del governo è una tua opinione, D'Amato forse.
Per Popper, io faccio la spesa e mi rendo conto forse più di te di come sono lievitati i prezzi, e detto per inciso se va via Berlusconi forse credi che i prezzi diminuiranno? E se ci sarà un 'altro governo farà diminuire i prezzi?
Bisognerebbe cambiare la testa dei commercianti invece, forse non conoscete bene i commercianti.
Caro Popper spiegami i servizi pubblici peggiorati, non l'ho capito forse sono duro di comprendonio.
Ed ancora spiegami i tagli alle pensioni.
Forse credi che non capisca che il cavaliere stia perdendo consensi, se tu credi che non capisca questo forse non sarebbe neanche il caso di discutere con me visto che mi ritieni un sostenitore a spada tratta del cavaliere, forse nei miei numerosi interventi non mi sono spiegato, non dico che non hai capito, non mi sono spiegato.
Dire che un parlamento eletto democraticamente debba essere azzerato perchè così il Cavaliere si allontanerà e darà ossigeno alla politica sono frasi che ho sentito solo da Mussolini e Hitler. Quando avverrà che la maggioranza prenderà provvedimenti che andranno contro alla democrazia nel nostro piccolo ci faremo sentire.
Dire che il cavaliere divide l'Italia quando invece in Italia c'è un bipolarismo e quindi è già divisa, è una sciocchezza, politica beninteso.
Forse se ci fosse un'altro come leader del cd vi aggraderebbe di più? anche per me sarebbe facile vincere a Poker se potessi scegliere gli avversari ( polli da spennare )
Per ora i polli spennati stanno nel cs visto che hanno perduto le elezioni, la prossima volta potrebbero stare nel cd se il cd perderà.
E' la democrazia bellezza!!!!!

brunik
29-10-03, 02:21
Originally posted by pergola2000@yahoo.it

Non difendo Berlusconi neanche se viene attaccato ingiustamente, ma il livore di brunik non vorrei che cadesse ad infettare qualcuno. 8

Guarda che invece lo abbiamo capito tutti che è il tuo timore principale, che qualcuno si infetti, è inutile che fai finta di nasconderti, ora.

"Non difendo Berlusconi", buona questa, e allora il tuo livore antiprodiano da dove viene, se non dal timore che il Professore lo inchiappetti un'altra volta il tuo Silvio? Basta rileggersi i tuoi posts dei bei tempi della Telekom, per capire che tipo sei, uno che pendeva dalle fantasmagoriche labbra del conte Igor Marini, abbiamo detto tutto.

Mai conosciuto uno più ipocrita di te.

la_pergola2000
29-10-03, 10:32
o mi sono spiegato male.
Non me ne frega niente di Berlusconi ne tanto meno di Prodi sei tu che vedi antiprodiani dappertutto, è la stessa sindrome che ha Berlusconi, fatevi curare dallo stesso dottore così raggiungerete la guarigione più velocemente.
Non ho mai citato Marini, sono tue illazioni, le battute erano sul satyricon, cosa ben diversa dalle discussioni, se identifichi delle battute come prese di posizioni politiche è difficile la tua guarigione.
Chi sta ai vertici deve sempre stare attento ad essere preso in giro, la presa in giro non è solo rivolta ad una parte sarebbe troppo bello, l'assunto secondo i comici di Mediaset che nel centrosinistra sono tutti puri e duri mentre nel cd c'è il marasma è una concezione di servilismo politico.
Gli italiani non sono nuovi a queste situazioni, basta vedere cosa facevano durante il fascismo, ridevano con Macario, Totò, Angelo Musco ( metto la bandiera dove tira 'u viento ) o con i giornalisti asserviti al Regime a Ginevra durante la votazione per le sanzioni all'Italia ( 1936 ).
Hai uno strano concetto della democrazia, la mentalità come la tua prepara dei regimi dittatoriali.
Studia e poi riferiscici.
http://show.supereva.it/toto.freeweb/toto_di_notte.jpg (http://nuvolarossa.ilcannocchiale.it/)

nuvolarossa
30-11-03, 11:56
LA SVOLTA DI FINI MA CHI RISCHIA
È BERLUSCONI

di Giorgio Lago

Gianfranco Fini è laureato in pedagogia, il mestiere di educare, e una quindicina d'anni fa fu eletto per la prima volta deputato europeo proprio a Nordest. Ha 51 anni, dunque non ha conosciuto il fascismo. Anche per questa ragione Giorgio Almirante, detto dall'estrema sinistra "il fucilatore", lo scelse come suo successore alla guida del Movimento sociale italiano, perchè nessuno avrebbe potuto rimproverargli un personale passa- SEGUE A PAGINA 20 to fascista. Ma era un giochetto anagrafico. Fini era fascista senza fascismo. E il Msi, oltre che dichiararsi esplicitamente neo-fascista all'atto di nascita, si autodefinì post-fascista il giorno in cui si trasformò in Alleanza Nazionale. E' sempre stato il fascismo la pietra di paragone sia del Msi sia di Fini.
Nel 1947 il primo programma del Msi, fondato da reduci della Repubblica di Salò, è non per nulla di far cessare la persecuzione degli ex-fascisti. Ancora nel 1990, all'ultimo congresso del Msi prima della trasformazione in AN, Fini spara sul capitalismo, sui valori occidentali, sull'americanismo degli stili di vita, e vede un futuro per l'idea fascista. La sua Relazione congressuale è in archivio; per chi non ci credesse basta andarla a rileggere.
Il Msi cambia nel 1993 a Fiuggi, da dove comincia a sbiadire la natura di partito nostalgico. Se restasse così comè, Fini dovrebbe fare fronte al berlusconismo pigliatutto dell'area moderata con il suo vecchio partito di estrema destra della prima repubblica. Sarebbe l'eutanasia politica del Msi, e Fini cambia il messaggio. Non siamo più prigionieri del passato; ci siamo anche noi.
Con AN cambia il nome, non tutto. Fini riabilita il capitalismo, lancia giovani dirigenti, indossa un doppio petto sopra l'altro ma non è che esca per sempre dalla storia che lo ha accompagnato fino a 24 ore prima. Fini si tiene la fiamma sul nuovo simbolo anche se per alcuni fascisti dello zoccolo duro ogni cambiamento è già un imborghesimento e dunque rifiutano AN mettendosi in proprio con un'altra fiamma, quella di Pino Rauti.
In queste ore Fini sostiene di aver pronunciato a Gerusalemme le stesse cose che AN va dicendo da dieci anni a questa parte, cioè da Fiuggi in poi. Gli serve raccontarla così, ma non è vero, e il primo a saperlo non può che essere lui.
Fini è un politico puro. Pur su opposte barricate, assomiglia a D'Alema. Sono professionisti della politica, nel senso che ne conoscono a fondo i meccanismi, la dialettica, anche i doppi salti mortali di fronte alla realtà che li sconfigge o li spiazza. Hanno la stessa scuola: il partito e il Parlamento.
Fini non ha fatto uno strappo sulla sua vecchia tela politica: l'ha buttata via. Sull'aereo per Gerusalemme era salito un post-fascista; al ritorno ne è disceso un anti-fascista. Se il viaggio è stato definito storico, lo deve oltretutto all'impatto simbolico. Gerusalemme non è un luogo qualunque: scegliere questa città per scagliare nella pattumiera della storia l'antisemitismo moltiplica per cento la forza del messaggio anti-fascista. Come iscrivere il fascismo al male assoluto. Come disconoscere la paternità politica dei reduci dell'ultimo fascismo di Salò. Come riconoscere alla Resistenza il valore libertario della guerra civile italiana.
Gerusalemme non è l'automatico seguito di Fiuggi. Se Fiuggi aveva prodotto An, Gerusalemme la rifonda senza mezze misure. Soltanto in terra d'Israele Fini ha dato vita in prima persona a un partito europeo, conservatore, moderato, con tutte le nuove radici nella Costituzione repubblicana. Dicono che Fini l'abbia fatto da gelido tattico della politica. Intanto, chi è senza peccato scagli la prima pietra. E poi la politica si giudica per i programmi che si dà e che realizza: quella di Fini è in ogni caso un'accelerata in avanti, realizzata senza nemmeno dare un'occhiata allo specchietto retrovisore.
E' più che comprensibile che i neo-fascisti storici o i post-fascisti nostalgici non capiscano questo Fini che aggiorna la Destra di governo. Ma, piaccia o no, il presidente a pieni poteri di AN ha altri obbiettivi e, per provare a raggiungerli, doveva per forza liberarsi dell'eredità meno popolare in Europa. Il fascismo, anche nella sua versione post.
Due cose a me sembrano scontate.
La prima. Se rifiutasse il suo stesso inventore, presidente e leader, AN dimostrerebbe di essere stata in questi anni soltanto la fotocopia del vecchio Msi, anzi la stessa creatura politica sotto un velo di vernice di partito. Sarebbe un doppio fallimento, di AN e di Fini.
La seconda. Alla ricerca del consenso e del ruolo, Fini gioca la partita decisiva fuori casa, non in casa. Ha reciso grevi radici per normalizzare al cento per cento AN, cercando nuovi elettori al centro, tra i moderati, tra i delusi dell'astensione, tra i conservatori, tra chi voterebbe destra ma mai destra nostalgica.
Se sfondasse fuori, Fini può anche perdere qualcosa in casa. Se perdesse elettori sicuri lasciando indifferenti milioni potenziali di moderati, avrà perso su tutta la linea ma paradossalmente con l'operazione più moderna della sua carriera. Il punto è questo. Il Fini di Gerusalemme vince se porta via voti a Silvio Berlusconi.
Da oggi si rivolge ufficialmente allo stesso elettorato.

brunik
30-11-03, 12:39
http://www.nuvolarossa.org/modules/xgallery/cache/albums/01-Album-di-Enzo/LOGOFORUM03BIG.sized.gif

Sul fatto che voglia prendere il posto di Berlusconi siamo d'accordo, è sulle probabilità di diventare presidente del Consiglio che la vedo dura.

L'estrema destra penso che gli fregherà ben più dell'1%, loro puntano al 3%. Il vecchio MSI quando andava male il suo 5% lo portava sempre a casa, ora che Fini ha liberato lo spazio a destra non penso che gli arriveranno tanto lontani.

Quindi nel complesso il centrodx, già minoritario, dovrebbe perdere un altro 2-3%, e con questi numeri credo proprio che non andrà lontano, tenendo anche conto che lui e Bossi si vedono come cane e gatto.

Al massimo Fini farà il leader dell'opposizione, e nel 2011 allora sì che potrebbe avere buone possibilità di gareggiare alla pari col centrosx, che nel frattempo si sarà logorato per risistemare per la seconda volta i buchi di Berlusconi.

nuvolarossa
15-01-04, 13:52
http://www.liberazione.it/images/testata.gif
Mai come in questi giorni la politica italiana ruota intorno al presidente del Consiglio

Il Berlusconi furioso

Berlusconi che appare e scompare misteriosamente dal "teatrino della politica". Berlusconi che riceve - da una delle più importanti istituzioni dello Stato come la Consulta - il secondo ko consecutivo. Berlusconi che, allora, mette in riga la sua litigiosa maggioranza, e spiega a tutti i dubbiosi, i riottosi e i "malpancisti" che non ci sono alternative: o con lui, o tutti a casa. Berlusconi, ancora, che - intanto al Senato - concede a Bossi nientemeno che una "riforma" costituzionale che spacca l'Italia in tre e dà piena legittimità alla Padania. Berlusconi, infine, che "minaccia" elezioni politiche anticipate - magari, chissà, con un maxiaccorpamento di europee amministrative e nazionali - sia come estremo bluff sia perché un sondaggio, il più recente, gli dà cifre confortevoli. Mai come in questi giorni la politica italiana ruota intorno al Cavaliere che una parte delle opposizioni si ostinano a definire, chissà perché, "inesistente". Invece lui esiste, eccome, pur se da qualche tempo inanella scacchi e insuccessi l'un dietro l'altro. Anzi: come un animale sensibile, più è ferito più scalcia a destra e a manca. Più si sente in pericolo, insomma, più diventa pericoloso. E' la metafora di una situazione, come quella attuale, caratterizzata da una crisi di governo non dichiarata, ma non per questo meno grave.

Il mese di gennaio, aveva gridato Umberto Bossi, sarà un «mese horribilis» - uno di quei mesi, insomma, dove tutto si decide. Da decidere, prima di tutto e soprattutto, una devolution grottesca che stravolge la carta costituzionale e mette una pietra tombale sull'unità repubblicana: tanto grottesca da far impallidire un sobrio moderato come il professor Fisichella. Possibile che quello che il Foglio continua a definire come il "sub-governo Fini-Follini" possa tollerare una simile concessione, sia pure per ora soltanto in un ramo del parlamento, alle pretese leghiste? Il fatto è che l'asse Udc-An sembra impegnato quasi soltanto in una operazione diplomatica sotterranea, tesa a strappare qualche finzione di "riequilibrio collegiale", qualche sottosegretariato in più. Il capo del governo, a quanto pare, è stato categorico: Tremonti non si tocca, né si tocca, in buona sostanza, il ruolo (e il peso specifico, altissimo) dei "berluscones" all'interno del governo. Ma tutto il sacro fuoco speso a suo tempo da Alleanza nazionale e dall'Udc sulla necessità e, anzi, sull'irrinviabilità della "verifica"? Sembrano, ormai, chiacchiere d'antan. Buoni (o cattivi, a seconda del punto di vista) propositi, subito vanificati da una "stretta" interna che somiglia proprio ad una robusta tirata di guinzaglio, da parte di colui che resta indiscutibilmente, il padrone.


Che questo padrone, in questo momento, se la passi proprio male, non sembrano esserci molti dubbi. La decisione della Corte costituzionale - la bocciatura del lodo Schifani - è solo l'ultimo colpo all'arroganza di un potere che tenta di farsi regime, ma non ci riesce, perché trova sempre sulla sua strada un altro potere che, comunque, lo stoppa, lo limita, lo frena. Negli ultimi sei mesi, quest'altro potere ha assunto via via diverse figurazioni: una volta è l'Europa; un'altra è il Quirinale; un'altra ancora è la Consulta. Così le due leggi-chiave scritte a tutela del Cavaliere e del suo "particulare" - la Gasparri e, appunto, l'ex-lodo Maccanico - sono a tutt'oggi in alto mare - con conseguenze molto concrete, come la riapertura di almeno cinque processi a carico di Mediaset e del suo capo. Non solo. L'opposizione sociale, a dispetto delle difficoltà e dell'inerzia di quella politica, continua a crescere, con comportamenti del governo tali - sui trasporti, sulle pensioni, sui crac economici, sulla scuola - da favorire un'unità sindacale altrimenti impensabile. Tralasciamo il resto, ovvero il progressivo disgregarsi del blocco di consenso che ha consentito al centrodestra di vincere il round del 2001, ovvero la tendenziale perdita di egemonia dell'esecutivo e del suo leader, di pari passo alla crisi - ormai conclamata - sia delle ricette neoliberiste sia delle propensioni populiste del berlusconismo. Ce n'è abbastanza per poter affermare che il Cavaliere è in preda a una vera e propria disperazione politica (forse resa più acuta, a stare alle voci che corrono, da problemi di salute: ma perché allora non parlarne, non usare un po' di normale trasparenza democratica?). Ma è proprio la disperazione - letteralmente, l'assenza di speranza - che lo rende rabbioso. Che lo spinge ogni volta ad alzare ulteriormente il tiro (questa volta tocca alla Corte costituzionale essere messa in causa). Che lo rende, in buona sostanza, un crescente pericolo pubblico.

Rina Gagliardi
(http://utenti.lycos.it/nuvolarossa44/modules/news/)

nuvolarossa
24-01-04, 20:03
Inni, confetti e una Carta dei valori Forza Italia lancia la sua «terza fase»
Treni, bus e charter a prezzi popolari per la celebrazione romana Fra le linee guida per il futuro il richiamo a Dante, Einaudi e Craxi

Pensiero positivo, ecologismo «blu» e umanesimo È questo il nuovo «manifesto»

L’idea, per quella che Fabrizio Cicchitto chiama «la terza fase del partito», è realizzare «l’unione di tre grandi aree politico-culturali: quella del cattolicesimo liberale e popolare; quella dell’umanesimo laico, liberale e repubblicano; e quella del liberal socialismo», e si muove «nel solco di Alcide De Gasperi e Luigi Einaudi, dell’ispirazione federale e liberale di Carlo Cattaneo e di Luigi Sturzo, dell’universo laico e socialista che da Salvemini porta fino a Calamandrei, Maranini, Ugo La Malfa, Malagodi, Saragat, Craxi. Ci muoviamo altresì», viene spiegato, «lungo i sentieri di un antico patriottismo civile» invocato «da Dante e esaltato da Manzoni». Secondo il manifesto programmatico, Fi è «il partito della libertà» - la quale si fonda «sui diritti della persona umana cui il cristianesimo ha dato un fondamento eterno» - antifascista, anticomunista, antifondamentalista, e così attenta al «rapporto diretto tra corpo elettorale e premier» da sentirsi in «dovere» di «ripristinare un sano equilibrio tra il potere legislativo e quello giudiziario». Non è chiaro se ci sarà la torta con le candeline, ma di certo ci saranno i confetti: sulmonesi, e - naturalmente - azzurri, saranno offerti dal coordinamento regionale abruzzese. Pare, peraltro, che i coordinamenti stiano facendo a gara per stupire Berlusconi. Da tutt’Italia, diretti a Roma, partiranno pullman, treni e charter.
Ad aprire le celebrazioni il «credo laico» recitato da un gruppo di bambini, un inno alla libertà di pensiero, di culto, di associazione, di impresa. E di mercato. Poi, il coordinatore Sandro Bondi affiderà il microfono a Berlusconi. Per l’occasione, saranno presenti alla kermesse alcune «vecchie glorie» come il primo coordinatore Angelo Codignoni; ci saranno poi Paolo Del Debbio, del nucleo storico, e anche il regista Franco Zeffirelli.
A propiziare l’evento, dalla Spagna arrivano i complimenti del segretario generale del Partito popolare europeo Antonio Lopez, e dalla Germania, quelli del presidente dell’eurogruppo Ppe Hans Poettering. Roma. Silvio Berlusconi chiama a raccolta il popolo azzurro per celebrare il decennale di Forza Italia e rinnovare il «patto» del gennaio 1994. L’appuntamento è per oggi al Palazzo dei congressi, dov’è stata allestita una scenografia che i più dicono sobria: sfondo azzurro con il nuovo logo celebrativo dei dieci anni, maxischermo su cui, nell’attesa del discorso-fiume di Silvio Berlusconi - parlerà attorno alle 11 - passeranno filmati e immagini sul partito e soprattutto sul suo leader . A far da colonna sonora, l’inno di Forza Italia e l’inno di Mameli. Nel parterre ministri ed eletti azzurri. L’intervento di Berlusconi - «limato» con il fido Bonaiuti - sarà mandato in diretta sul sito www.Forza-Italia.it. Nel sito c’è anche la «carta dei valori», il manifesto ideologico del partito che, messo a punto da Ferdinando Adornato in occasione del decennale, verrà distribuito all’Eur. Il «decalogo» poggia su un’idea-guida: il pensiero positivo, che è da «sempre la bandiera dei pionieri, degli innovatori, di tutti coloro che nella storia hanno usato la loro creatività per migliorare il mondo». Filosofia, viene spiegato, ispirata alla saggezza cinese del poeta Lao Tse. Nel «decalogo», si parla di ambientalismo (ambientalismo «blu», il colore dell’acqua), e di globalizzazione di democrazia e benessere. Nella carta, Fi viene definito un «nuovo partito di centro, liberal-popolare e liberal-socialista, alleato con la destra moderata e aperto alla cultura della sinistra riformista».

brunik
25-01-04, 14:57
http://pcosta.altervista.org/bondiprega.jpg
Pergola ascolta con attenzione il relatore alla importante convenscion per il decennale della nascita dell'Antikomunismo senza Komunismo trasmessa in diretta su Rete4, LA7 e Raidue

nuvolarossa
07-03-04, 13:17
La diversa strategia adottata da Rutelli e da Fassino, nei confronti della maggioranza di governo, e sui diversi problemi sul tappeto: pensioni, missione in Iraq, giustizia e problemi economici, e’ solo l’ennesimo braccio di ferro per acquisire maggiore visibilita’ ed imporre il proprio metodo di fare politica.
Da una parte Rutelli, che cerca di svincolarsi dalla morsa diessina prevaricatrice e fagocitatrice di ogni e qualsiasi alleanza, e dall’altra Fassino che continua ad imporre l’unica strategia politica che conosce e che e’ quella del mantenimento alto della tensione e dello scontro nei confronti dell’uomo chiave del Governo, Berlusconi.
Quindi da una parte si coglie un “ripensamento”, in chiave democratica e riformista di tanti temi, mentre dall’altra si rimarca una "ulteriore chiusura" ad ogni dialogo ed il mantenimento del confronto politico sul piano dello scontro muro contro muro.
Le energie e le risorse di Fassino tendono piu’ alla ricerca del momento di attrito che non allo studio ed alla formulazione di una alternativa democratica e programmatica all’attuale governo. Si opera un’azione tesa solo alla demonizzazione di Berlusconi ed a una contrapposizione frontale, senza se e senza ma. Cio’ e’ tanto piu’ vero quanto piu’ e’ dimostrato dal fatto che … uniti nell’Ulivo … ha esaurito il vocabolario delle ingiurie nei confronti della attuale coalizione di Governo senza, per’altro, scrivere e decidere una qualsiasi bozza di programma … si vanno a ricercare tutte le occasione di massimalismo demagogico e populista per cavalcare la tigre del giustizialismo e della demonizzazione … ma si continua a eludere la stesura di un programma serio e riformista … unica reale occasione per proporsi nell’alternanza del governo del Paese.
La strategia diessina e’ e rimane sempre quella … rimarcare la propria egemonia nei confronti dei propri alleati … dissanguarli con metodi vampireschi … e rivendicare, come proprie, peculiarita’ che non fanno parte del dna dei loro maggiorenti. Chi si e’ formato alla scuola di partito dell’ormai sconfitto e scomparso Pci … non puo’ pretendere di diventare, di punto in bianco, liberaldemocratico e riformista … propositivo e capace di una sintesi delle problematiche di governo .. ma rimane sempre piu’ vicino alla piazza forcaiola ed ai tifosi della curva sud della politica.
Uniti … solo per acchiappare i voti dei soliti gonzi italici, plagiati dai metodi dei taroccatori populisti, … ma “separati in casa” nella realta’ e nella consapevolezza di una profonda disunione su tutti gli aspetti socio-economici attinenti al Governo della Res-Pubblica. Insomma quand’anche questi “alleati” riuscissero a mettere al rogo la strega-berlusca … non saprebbero fare altro che litigarsi la spartizione delle sue ceneri.

barney (POL)
08-03-04, 21:20
non amo i roghi degli avversari ...quindi con me niente litigi: nel caso la mia parte la lascio tutta.

brunik
08-03-04, 21:37
Originally posted by nuvolarossa :D :D

Il pollista col ditino teso sulle divisioni dell'Ulivo, dopo lo spettacolo di insulti reciproci dato per 270 giorni, è il massimo dell'humor.

Allora, sta quadra, l'abbiamo trovata sulle "Riforme dei quattro Saggi" ??

:D :D

nuvolarossa
10-03-04, 12:48
«Avanti sulle riforme, no al dialogo con chi insulta»

Berlusconi: meno tasse a 28 milioni di italiani. Niente appello per chi è assolto. E agli alleati: sbagliato voler togliere voti a Forza Italia

ROMA - «Non unto dal Signore, non l’ho mai detto, semmai unto dagli elettori». Ironia di sempre sull’argomento successione: «Sono immortale, ancora io, per altre legislature». I cantieri italiani come «novità storica». Il processo penale da accorciare, dopo un’assoluzione, abolendo l’appello dei pubblici ministeri. Il dialogo impossibile con la sinistra. Infine le tasse, fulcro del contratto con gli italiani, argomento principe della campagna elettorale, il più delicato e fruttuoso degli slogan che prende forma e si fa numero: «Ventotto milioni e 622 mila italiani ne pagano meno».

IMBONITORE - Secondo appuntamento di Silvio Berlusconi con Radio Anch’io . Nove del mattino. Molte domande, tutte in diretta, arrivano da simpatizzanti. Fra quelle di chi non lo ama, una in particolare, da Palermo, di un sedicente «imbonitore di piazza», provoca il presidente del Consiglio: «Facciamo lo stesso mestiere», dice l’uomo che interviene. «Non siamo colleghi, lei sarà utile all’economia, ma non le rispondo», replica all’offesa il capo del governo.

MENO TASSE - L’argomento tasse è forse quello più toccato. Il premier ripete l’equazione, «eliminare gli sprechi e ridurre le tasse», fa quadrare con le parole quello che per Tremonti è ancora calcolo complesso: «Contiamo di rilanciare l’economia diminuendo le imposte, ciò che resta nelle tasche dei cittadini può essere meglio utilizzato di quanto non faccia lo Stato». Ci sarà dunque un’entrata minore per l’Erario, ma questa, assicura, «sarà virtuale»: sopperiranno «la ripresa dei consumi» e «il senso di giustizia» che la riduzione della pressione fiscale porterà con sé. Tecnicamente: «Si verificherà un aumento della base imponibile con una conseguente riduzione dell’evasione».

APPELLO - Negli Stati Uniti hanno sperimentato che in questi casi il debito pubblico aumenta più della base imponibile, ma il capo del governo pensa all’America per altri debiti, quelli giudiziari, di migliaia di cittadini imputati: «In caso di assoluzione riteniamo che sia corretto abolire la possibilità di appello per la Procura, come avviene negli Stati Uniti». Una certezza sulla riforma dell’ordinamento giudiziario, sarà modificata alla Camera: «Il ddl approvato dal Senato non è del tutto soddisfacente».
C’è spazio anche per domande «europee», la recente vittoria dei Popolari in Grecia, Berlusconi è convinto che il centrodestra farà il bis, vincerà anche le elezioni in Spagna, «con un vasto margine», conseguenza di «un vento che spira in tutta Europa e che sarà in grado di gonfiare le vele della Cdl anche in Italia».

ALLEATI - Alla voce futuro e alleati, come sempre, nessuna concessione. Berlusconi si vede ancora in sella nel lungo periodo: «Posso garantire a tutti che Forza Italia con me non lascerà l'opera a metà ma continuerà a fare il suo lavoro per cambiare l'Italia. Ci sono dei ministri che stanno lavorando molto bene. Non lasceremo l'opera a metà. Sarà necessario il lavoro di un'altra legislatura». Una frecciata per l’Udc: «I piccoli partiti cercano di segnalarsi all'elettorato prendendo i voti dei partiti maggiori».
Infine una pietra sul dialogo con l’opposizione, invocato da Giulio Tremonti sotto forma di «metodo repubblicano» e auspicato da Pierferdinando Casini: «Noi siamo sempre stati favorevoli, ma per dialogare bisogna essere in due, mi chiedo come sia possibile di fronte agli insulti contro il sottoscritto». Del resto la Casa delle Libertà «è decisissima a portare avanti il suo progetto di legge sulle riforme, e decisissima ad approvarle in Parlamento con la propria ampia maggioranza».

Marco Galluzzo

nuvolarossa
28-05-04, 19:12
ELEZIONI 2004, LA MALFA (PRI) SCRIVE A BERLUSCONI

(Sesto Potere) - Roma - 28 maggio 2004 - Pubblichiamo il testo della lettera al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, inviata dal presidente del Pri Giorgio La Malfa. La lettera è stata annunciata dallo stesso La Malfa nel corso della trasmissione serale di Rai 1 condotta da Pieluigi Battista, "Batti e Ribatti", mercoledì.
"Caro Presidente, sono tre anni che il Partito Repubblicano ed io lavoriamo con Te nella maggioranza di governo. Era il 2001 quando decidemmo di stringere l'alleanza, e a convincerci furono due punti del Tuo programma: la politica estera e la politica economica.
Punto primo: sulla politica estera il nostro consenso è pieno. L'ho detto più volte. Ho molto apprezzato il Tuo discorso alle Camere, di ritorno dall'incontro con il segretario dell'ONU e il Presidente degli Stati Uniti. Un discorso da cui esce un'Italia pronta ad assumersi le sue responsabilità, fedele - finalmente senza tentennamenti - alle sue alleanze, decisa a continuare a sostenere il ruolo dell'ONU e a cercare di estendere il numero dei paesi disposti a impegnarsi nello sforzo per dare all'Iraq una prospettiva democratica. D'altra parte, una futura vittoria delle sinistre darebbe al nostro Paese una collocazione internazionale incerta e confusa: l'alleanza fra Ulivo, Rifondazione e gruppi dell'estrema sinistra renderebbe problematica persino la partecipazione a qualunque missione internazionale di pace, come si può vedere dalle dichiarazioni di questi giorni dell'onorevole Bertinotti. L'Italia finirebbe isolata, come non è mai stata dal dopoguerra ad oggi. Mi auguro che non accada".
"Punto secondo - continua La Malfa - : l'economia, che sta molto a cuore al PRI, a me e soprattutto agli italiani. Qui le cose non vanno. Decisamente. Cito due problemi seri. Il fisco. Ho appoggiato due mesi fa la Tua proposta di procedere ad una consistente riduzione della pressione fiscale ed ho anzi sostenuto che valeva la pena anche di aumentare il deficit per il primo anno pur di dare una spinta all'economia. Poi all'improvviso l'annuncio che non se ne faceva più nulla. Perché queste incertezze? Divisioni nella maggioranza? Conti che non tornano? Comunque a questo punto, quale è la strategia del governo in materia di politica economica? Il risparmio. In questi anni i risparmiatori italiani hanno subito gravissime perdite: i bonds argentini, le obbligazioni Cirio, la Parmalat, la Banca 121 e molti altri casi. Per questo è venuta meno la fiducia nel sistema bancario italiano e negli organi di vigilanza che avrebbero dovuto tutelare il risparmio ed i risparmiatori. Questa situazione si riflette sulla credibilità del sistema economico e finanziario italiano. Che risposta tempestiva si vuol dare a questi problemi fondamentali?".
"Dunque - aggiunge La Malfa - il bilancio che noi facciamo della politica economica non è favorevole come avremmo voluto. Ci siamo tenuti distanti dalle tensioni che sono intervenute fra i partiti della maggioranza: con senso di responsabilità, ma con preoccupazione crescente perché il tempo corre. Col medesimo spirito oggi diciamo che non è ulteriormente rinviabile l'individuazione e l'adozione immediata di una politica economica che risponda effettivamente alle esigenze degli italiani e li rassicuri sul futuro loro e dei loro figli. La politica estera va bene, ma essa è comunque dura e difficile. La politica economica che deve dare respiro al Paese è assolutamente indispensabile".(Sesto Potere)
http://utenti.lycos.it/NUVOLA_ROSSA/ZEROBELLAGIOVENTU.mid

brunik
29-05-04, 10:22
Ma quanti sono ste soliti gonzi italici alla Montanelli?

Uheila, non finiscono più ...

Certo che questi dell' Ulivo li stanno intortando bene, i gonzi italici, con le loro 6-TV-6, il loro 85% di giornali, i loro 50 milioni di euro spesi per la campagna elettorale...

BASTA ULIVO, VOGLIAMO SENTIRE ANCHE BERLUSCONI OGNI TANTO, NE VA DELLA DEMOCRAZIA.


http://brunik.altervista.org/040528checkup.gif
da la padania 28.5.04

nuvolarossa
01-06-04, 20:06
Fazio/La Malfa, non ho visto proposte costruttive

Si inserisce in vuoto politica economica governo ma non lo riempie

''Quella di Fazio e' stata una relazione che si inserisce in un vuoto di politica economica del Governo ma non lo riempie''. Cosi' Giorgio La Malfa, presidente del Pri, ha definito la relazione fatta ieri dal governatore della Banca d'Italia. ''Non ho visto -ha aggiunto- delle proposte costruttive da parte del Governatore su come riavviare la macchina economica italiana''.

Roma, 1 giugno 2004 (Adnkronos)
http://www.fmboschetto.it/musica/la%20dura%20legge%20del%20gol.mid

nuvolarossa
23-06-04, 21:56
Ore difficili

Come evitare che la coalizione di governo finisca nel marasma

E' una situazione di grande confusione quella che in queste ore attraversa la maggioranza. Lo si è capito dal Consiglio dei ministri di ieri, dove An e la Lega hanno contestato in maniera diversa il ministro Tremonti ed il piano di risanamento dell'Alitalia, così come dall'incontro al calor bianco, stando alle ricostruzioni credibili, fra il presidente del Consiglio e l'onorevole Follini, segretario dell'Udc.

Può darsi che su questo scenario incomba la prospettiva dei ballottaggi di domenica prossima e che dopo gli stessi si abbia una schiarita, ma in ogni caso resta evidente che il filo dei rapporti fra le principali forze della maggioranza sia teso oltre misura e, per evitare che si spezzi, occorrerà molto più che della buona volontà.

Considerando poi che i problemi che abbiamo di fronte sono complessi, comprendiamo che una soluzione semplice immediata ed efficace non sia a portata di mano e che richieda tempo, ma attenzione a non rinviarla oltre le legittime aspettative degli italiani.

Sull'Alitalia capiamo benissimo le preoccupazione espresse dalla Lega e ci chiediamo se i soldi affidati all'azienda siano accompagnati ad un piano di rilancio e ad una affidabilità piena del management nel voler fare di Alitalia una società competitiva. Se i dubbi della Lega sono questi, essa ha fatto bene ad opporsi; se la sua preoccupazione è solo dettata dal sacrificio di investimenti a Malpensa invece che a Fiumicino, non possiamo essere certi che questo fornisca una ragione sufficiente. Il punto è che occorre salvare una compagnia di bandiera ed attrezzarla a reggere le sfide future che le si pongono e non aprire una competizione fra le aree aeroportuali.

Per ciò che concerne la riforma della previdenza, bisogna che An faccia chiarezza. Abbiamo notato che le dichiarazioni di Fini e del sottosegretario Urso sulla necessità dell'approvazione del provvedimento entro luglio sono state in parte temperate dalle precisazioni del ministro Alemanno e del presidente della Commissione lavoro Benedetti Valentini. Sinceramente non abbiamo capito se il sindacato ha partecipato al confronto o no, visto che da parte di questi esponenti del partito del vicepremier si mostra disponibilità ad ulteriori modifiche al testo. La nostra idea è che, viste le posizioni nel merito del sindacato, che ci fanno dubitare di un'autentica volontà di riforma, non crediamo si possa tenere aperto un tavolo all'infinito. Ci era anche parso, poi, che molte obiezioni sindacali fossero state accolte, dimostrando una disponibilità da parte del governo che i sindacati non hanno invece ritenuto di riconoscere.

Il terzo aspetto che ci preme è la riforma del fisco. Su questo ci aspettiamo una presa di posizione netta e crediamo che spetti al premier formularla e agli alleati rispettarla.

La questione Tremonti, che pure appassiona buona parte della maggioranza non ci interessa. Nel senso che noi riteniamo il ministro Tremonti un ministro capace ed investito di un compito che pretende una certa autonomia, ma se il vicepremier ha ricevuto delle deleghe economiche, allora che il ministro del Tesoro si confronti con il vice premier prima di presentare proposte al Consiglio dei ministri. A quanto apprendiamo dal caso Alitalia, ci pare di capire che invece non ci sia più neppure il confronto con la Lega. Da parte nostra ci siamo limitati a chiedere una maggiore attenzione per il Sud, che dal governo finora non abbiamo visto. Vi è una disponibilità in questo senso? Lo speriamo.

Non ci pare impossibile resistere alle proprie reciproche e legittime aspirazione elettoralistiche, per porsi di fronte alle esigenze del Paese, le quali necessitano di una coalizione coesa e determinata nella parte restante della legislatura. Se tutte le forze della coalizione richiedono ora una svolta, ci pare necessario dare un segnale tangibile in questa direzione, incominciando con il dimostrare tutti, nessuno escluso, buon senso.

Il Paese ha ancora confermato la credibilità di questa coalizione, ma anche incominciato ad evidenziare i limiti. Ci sono ampi margini per recuperare. Ma nessuno ritenga sufficiente contare sui contrasti che segnano il marasma dell'opposizione, soprattutto se l'impressione fosse quella che anche la maggioranza, priva di una bussola, affondi nel marasma. Perché in questo caso, oltre che una porta sulla sconfitta, se ne aprirebbe una ben più inquietante sull'ingovernabilità. Vorremmo evitarlo.

Roma, 23 giugno 2004

david777
25-06-04, 02:23
Originally posted by nuvolarossa
Ore difficili

Come evitare che la coalizione di governo finisca nel marasma

E' una situazione di grande confusione quella che in queste ore attraversa la maggioranza...

Considerando poi che i problemi che abbiamo di fronte sono complessi, comprendiamo che una soluzione semplice immediata ed efficace non sia a portata di mano e che richieda tempo, ma attenzione a non rinviarla oltre le legittime aspettative degli italiani...

Il terzo aspetto che ci preme è la riforma del fisco. Su questo ci aspettiamo una presa di posizione netta e crediamo che spetti al premier formularla e agli alleati rispettarla...

Da parte nostra ci siamo limitati a chiedere una maggiore attenzione per il Sud, che dal governo finora non abbiamo visto. Vi è una disponibilità in questo senso? Lo speriamo.

Il Paese ha ancora confermato la credibilità di questa coalizione, ma anche incominciato ad evidenziare i limiti. Ci sono ampi margini per recuperare. Ma nessuno ritenga sufficiente contare sui contrasti che segnano il marasma dell'opposizione, soprattutto se l'impressione fosse quella che anche la maggioranza, priva di una bussola, affondi nel marasma. Perché in questo caso, oltre che una porta sulla sconfitta, se ne aprirebbe una ben più inquietante sull'ingovernabilità. Vorremmo evitarlo.

La politica degli incentivi alle industrie è un tentativo per uscire dal marasma, purché ciò non finisca per penalizzare il Mezzogiorno.

Riduzione delle tasse, altro cavallo di battaglia che non prende la corsa, e che potrebbe - se gestita equamente e proporzionalmente a tutti i livelli - aiutare la ripresa dei consumi e del risparmio.

Non dimentichiamo - come si è fatto alla partenza di questo thread - che l'Italia è sotto una pressione soffocante ed iniqua di costi, tariffe e tasse senza precedenti e pari in tutto l'Occidente.

L'assenso ed il consenso del Governo è ed è stato chiaro - ed implicito come nel caso dell'omertosa non vigilanza nel passaggio all'euro - perché nessuna multinazionale od impresa riuscirebbe ad imporre costi e tariffe da ricatto senza un benestare politico ed in assenza pressochè totale di competizione dei prezzi: v'è da chiedersi se il conflitto d'interesse non abbia raggiunto tale aspetto e livello.

Tutto è in gran misura tasse e costi ingiustificati: per elettricità, gas, assicurazioni, autostrade, carburanti... - togli il 60-90% della crosta dei costi e rimane la vera natura della sostanza che il cittadino ottiene.

L'Italia lo era già, ma ora ha superato ogni livello di guardia di attività [.....nale]... nei settori principali che toccano quotidianamente la tasca dei cittadini, al punto che il fenomeno è di potenziale competenza dei tribunali: in teoria qualunque cittadino può iniziare una causa legale contro i protagoinisti di tale tirannia... Sembra che non ci sia fondo a questo pozzo profondo di avidità ed ignominia calata come una maledizione sull'Italia, i cui eroi principali sembrano contare l'oro dei Barbari per restare al comando e fare a metà...

Uscire dal marasma? Niente gioverà se non si creano le condizioni per una vera competizione: lasciare al cittadino l'alternativa tra vari fornitori di energia pescate tra un alto numero di aziende conosciute per la competitività dei prezzi; rimettere lo Stato in condizione di far esso stesso competizione con proprie aziende in settori chiave per calmierare i prezzi; ridurre immediatamente del 50% la pressione fiscale dei carburanti; rivedere gli appalti autostradali e disciplinarli secondo tariffe e standards della media europea; ridurre moderatamente le tasse in proporzione delle possibilità economiche delle imprese e dei cittadini, ma tenendo conto che ormai siamo in recessione - la vera riduzione alla reganiana doveva avvenire all'insediameno del primo governo Berlusconi.

Ormai le condizioni per un relativo funzionamento della Reaganomics, nella versione berlusconiana, sono sfumate: dobbiamo render conto del budget statale all'Europa; i due pilastri fondamentali delle fondazioni reaganiane (signori e relative multinazionali dell'energia e delle armi) e loro condizione sono in Italia di seconda serie e dipendenti da quelle potenze dove i frutti dell'iperliberismo sono maggiormente convogliati e diffusi presso una percentuale ragionevole della popolazione (il motore dell'economia che si mette in moto trascinando le classi medio-basse).

Quì ci sono delle responsabilità americane circa i frutti mancati della "Berluscanomics", in quanto cosa rende all'Italia avventurarsi in imprese all'irakena e mettersi alla totale mercè delle aziende private e multinazionali, adeguandone l'economia nazionale, se poi i frutti percorrono strade diverse - come il petrolio irakeno in direzione delle paperopoli?

Forse e se il Premier si sbrigasse, soltanto la classe ultre medio-alta potrebbe riuscire a salvarsi con la legica reaganiana, mentre per tutti gli altri si prospetterebbe la soluzione "Calcutta".

Troppe risorse sono state sprecate ed i buchi delle condotte della ricchezza d'Italia non sono stati chiusi: corruzioni, tangenti, conflitti d'interesse, appalti gonfiati, intascamento di denari pubblici.

La Reaganomics dunque non è per noi ed in assenza delle funzionali dinamiche di una forte economia che sia anche una vera potenza militare, l'iperliberismo funziona ottimamente quale centrale coloniale di smistamento di risorse rubate alla nazione per andare nei portafogli dei potenti a percentuale coi governatori ed aggrgati cortigiani: malattia in linea con la peggiore tradizione italiana del "particulare".

La versione berlusconiana della Reaganomics come anche quella originaria condanna i governi che l'adottano a regole crudeli e spietate: "Domina e conquista, oppure servi o scomparisci"= Guerra Permanente da esportare anche nello spazio, dove gli individui e le nazioni troverebbero in teoria spazio e sopravvivenza in misura della loro forza... (Darwinismo Sociale e "Biologico"... altro che Bible Belt Gospel!).

Il miglior interprete geopolitico della Reaganomics è perciò Wolfowitz & Rumsfeld nella loro PNAC, la cui filosofia implica un nuovo ordine mondiale fondato sulla conquista e sulle diseguaglianze: fermarsi è sinonimo di scomparire.

L'Europa e l'ONU sono un problema per tale filosofia "di vita" e dunque si capisce perché è tanto vitale avere dei capaci generali piazzati ai vertici dell'economia e della politica della controparte...

Per piazzarsi nella graduatoria di tale filosofia, l'Italia non potrebbe non sacrificare una ventina di milioni d'individui ridotti al lastrico, con tutte le conseguenze per l'economia ed i consumi che per forza di cosa si troverebbero a rivolgersi altrove ed a sostituire gli italiani moribondi con altri adottati tra gli esemplari delle specie vincente...

In Germania forse vi sarebbero meno vittime per l'adozione della "ricetta" ma anche il governo tedesco è corso ai ripari informando la popolazione che la sicurezza sociale dovrà essere "rivista" per il futuro.

Questa è la tipica sistuazione di scaricabarile dei costi iperliberali sui "continentali" che piacerebbe tanto alla Thatcher e tocca all'intilligence europea trovare in tempi brevi un'antitodo.

In teoria soltanto una federazione intercontinentale che coinvolga USA ed EU potrebbe colmare le grandi differenze strutturali e le contraddizioni che impediscono che ciò che funziona negli USA funzioni anche da noi.

Altrimenti o nel frattempo la via è un'altra e passa per la linea vincente e tipica della Civiltà Sociale Europea... che è anche la nostra prima immediata federazione, dove i vincoli ed i vantaggi si attuano e funzionano.

L'Italia ha grandi aziende e produce il meglio d'Occidente, ma una parte sostanziosa degli italiani non ha soldi nelle tasche, e dunque non si può rimandare di disciplinare gli zii che stanno trasferendo altrove tutta l'argenteria di casa.

E' lo Stato parte neutrale in questa sistuazione? Non credo proprio e questo è il nuovo elemento del marasma che rende più difficile una soluzione ordinaria e pacifica...

E' inutile aspettarsi miracoli nel risparmio e nei consumi quando i cittadini esauriscono lo stipendio alla terza settimana e quando solo per carburanti ed assicurazioni ci vuole mezzo anno di risorse.

Grandi teorie, macroeconomia, convegni, conferenze, Reaganomics fasulla in combutta con lobbies e reduplicatori di patrimonio a sfascio dello Stato... ma si dimentica l'essenziale: smetterla di rubare e tartassare - I comandamento del decalogo dell'economia italiana.

Spero che perlomeno la Confindustria si renda conto di quanto semplice sia in realtà la ricetta della nonna per uscire dal marasma.

nuvolarossa
19-08-04, 18:36
Ieri sera, la solita, torrida, caldissima, serata di pieno agosto, mi sono concesso una pausa dalla partita olimpica di pallavolo femminile e ho cambiato canale, quello accanto.

Sullo schermo due piccole cinesine, una pedana di un circo, una esibizione al limite dell’impossibile.

Le due ragazzine, sedute sul trapezio oscillante, eseguivano il loro numero di equilibrismo in maniera impeccabile e precisa, tenendo in equilibrio sulla fronte due bastoncini, al cui vertice era stato sistemato un vassoio con due bicchieri.

Al termine, da parte del compiaciuto pubblico, un lungo, fragoroso, convinto applauso ha pagato la fatica e la incommensurabile bravura delle due ragazzine.

L’esercizio aveva un tale elevato coefficiente di difficoltà che subito mi è venuto in mente quanta grande sia stata la volontà delle due atlete, per arrivare a tanto, quanto l’abnegazione, il tempo dedicato agli allenamenti.

Quanti esseri umani si complicano l’ esistenza per raggiungere lo scopo che si sono prefissi?.

Scopi a volte validi, ma non sempre. Dacchè il pressappochismo e il narcisismo umano prendono sovente il sopravvento sull’utilità dell’essere e del dare, dell’avere e del potere, del volere e del sapere.

Così la tradizione ci ricorda che esiste l’intellettuale che si fa legare alla sedia e lo scienziato che non mangia e non dorme per giungere al culmine dei suoi studi; c’è il filosofo che vive in una botte e quello che trascorre insonne le notti lungo sentieri sconosciuti con una fiaccola stretta nel pugno.

Ci sono militari in divisa, armati fino ai denti, la mano sulla fondina della grossa pistola; e diplomatici in giacca e gravatta, una piccola valigetta, stretta nel pugno, il braccio lungo il fianco.

Ultimamente abbiamo visto l’ultima stravaganza, un politico vestito da gelataio, con in testa una bandana piratesca, fatta con il fazzoletto stampato con i simboli dell’irredentismo sardo.

La vita a volte è monotona, vediamo di complicarla, all’insegna della goliardia più esasperata, come se una risata e un’alzata di spalle bastasse a tenere lontano i problemi, qualunque essi siano.

Renato Traquandi

.............................
tratto dal Gruppo "I Repubblicani"
http://it.groups.yahoo.com/group/Repubblicani/message/847

Golia
19-08-04, 21:51
Originally posted by nuvolarossa

Ultimamente abbiamo visto l’ultima stravaganza, un politico vestito da gelataio, con in testa una bandana piratesca, fatta con il fazzoletto stampato con i simboli dell’irredentismo sardo.

Renato Traquandi



Portare la bandana non è affatto stravagante, caro sig. Traquandi. Da sempre la porto anch'io e mi fanno tutti i complimenti.

Voi comunisti non capite niente di eleganza, basta vedere come si veste il vostro Follini, con quella giacchetta da prima comunione e quelle cravattine multicolori che si comprano alle bancarelle.

Quelle sono le persone che dovrebbero davvero vergognarsi di apparire in pubblico, non il Presidente del Consiglio universalmente apprezzato per il suo savoir faire.

A vendere i gelati nei gulag ci vedrei bene lei, sig. "Traquandi". Gelati comunisti per stomaci forti, stomaci capaci di digerire 150 milioni di morti.

david777
20-08-04, 14:57
I maggiori capi carismatici hanno dato origine ad un nuovo capo o stile di abbigliamento - era per dire che che chi detiene il potere può riscrivere le convenzioni: pantaloni, tuniche, bandane, come segnare il territorio nel mondo animale degli umori del capobranco.

Linguaggio e codice raffinato che parla al popolo ed agli alleati - a cui non dispiacerebbe vedere la nuova moda invadere il continente - nel dubbio che si tratti d svilire lo stile latino, strizzare l'occhio a Gheddafi, oppure con o senza numero e ceppo fare l'elogio della propria pazzia e delle altrui prigioni.

Anita
21-08-04, 10:35
Il 3D si riferisce al dopo Berlusconi.
Parlando di Forza Italia il "dopo" significa, secondo me, che quando questo capo carismatico dovesse decidere di dedicarsi allo scopone, o ad altri divertimenti (ma chi glielo ha fatto fare di prendersi tutti questi grattacapi), FI si sciogliera' come neve al sole.
Tutti i politologi hanno detto ed ancora confermano che FI e' composta da ex-democristiani, ex-socialisti ed ex-repubblicani; lo ha confermato anche Bondi, portavoce di Fi, ieri sera in una intervista, e che ancor oggi e' priva di un collante, che non sono riusciti a costruire fino a ora un senso di appartenenza a un movimento nuovo che possa sopravvivere nel tempo.
Con le ultime elezioni europee tanti ex-democristiani hanno cominciato a tornare a casa (nell'Udc, che ha aumentato i voti), se sapremo fare questa benedetta aggregazione dei laici per le regionali, cominceranno a ritornare a casa anche tanti repubblicani.
La nostra storia e' troppo radicata nel tempo perche' si possa pensare che cio' non avvenga.
Venendo alla bandana mi sembra veramente puerile stare a irridere una persona perche' porta la bandana, se portasse il pizzetto sul mento gli ammalati di berlusconite griderebbero chissa' quale altra cosa.
Questo modo di delegittimare l'avversario politico mi sembra proprio figlio del qualunquismo piu' becero e non credo che ci sia cura che possa guarire chi, nel centro-sinistra, e' caduto in questa trappola.
Per quanto tempo ancora questo fattore ics dell'antiberlusconite terra' unita (unita, si fa per dire) questa accozzaglia di strani personaggi ?
Per quanto tempo ancora riuscira' questa metodologia a nascondere mancanza di idee e programmi ?

david777
22-08-04, 01:07
Il Cavaliere liberissimo di scegliere le bandane che vuole, ma nei panni di Premier avrei preferito che la sua immagine non si allontanasse (classico o casual che si voglia) dall'arte dei nostri stilisti. Non è stato il Premier a fare una gran "lavata di testa" ad una reporter italiana, durante una conferenza all'estero, per questione di abbigliamento?

Non pretendo che il Premier sia l'incarnazione di Lorenzo De' Medici o del Petrarca, bensì soltanto che agisca in sintonia col made in Italy.

Garibaldi
22-08-04, 10:10
...

david777
22-08-04, 11:48
http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/politica/informa/venditti/este_30184952_50200.jpg

Sì, me la ricordo quella di Scalfaro, ma la mia memoria questa volta non fà cilecca:

http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/politica/informa/venditti/venditti.html

Due pesi e due misure a confermare che la mia teoria non è da scartare: Cesare può cambiare la moda, così come la Costituzione e la Legge.

http://digilander.libero.it/webtroisi/immagini/capitan%20fracassa.jpg

I conti tornano con la bandana, di cui forse goliardicamente se ne può fare un nuovo stile italico: quello dell'abbigliamento alla Capitan Fracassa!

nuvolarossa
22-08-04, 12:12
...

david777
22-08-04, 16:31
Oscar è un difensore della Repubblica e della Costituzione, nonostante il suo confessionalismo ed il possibile catto-comunismo. Sono convinto ch'egli si sia pentito e dispiaciuto per la maniera in cui ha trattato la vicenda con la signora.
Non sono Scalfaro e non è mia intenzione accomodare le vicende a detrimento del Premier.

Dico soltanto che i presunti giornalisti partigiani devono dar conto al Premier del come si vestono e che nel frattempo palesi indizi di Cesarismo sono presenti non soltanto nel cambiare "i tempi e la legge", bensì persino nel presentarsi al mondo in una via di mezzo tra il pigiama, il piratesco ed il mistico mediorientale.

Il Cavaliere è un maestro della comunicazione: dunque mi chiedo quale sia il codice di quest'ultima trovata.

Per me il messaggio è chiaro: il Premier non è più un qualsiasi mortale ed un soggetto come gli altri di Legge e Stato - body language/assertiveness per dire e celebrare la sua iperlibertà.

Egli può reinventare e modificare persino l'uso delle sottobraghe e fare della cravatta un turbante se lo vuole.

Il Premier è consapevole che il tempo gioca a suo favore e che l'occasione per gli alleati centristi di scaricarlo stà sfumando.

In due anni il patrimonio può così reduplicarsi due volte, dopodicchè sarà virtualmente impossibile fermare il cesarismo in Italia.

Dopo la bandana potremmo doverci preparare alla nomina di Incitatus al Senato ed alle olimpiadi di liuto ad Atene.

Nel frattempo accontentiamoci della segnalazione del territorio con i recenti umori del capobranco.

Saluti

nuvolarossa
22-08-04, 19:53
Originally posted by david777
.... Il Cavaliere è un maestro della comunicazione: dunque mi chiedo quale sia il codice di quest'ultima trovata ....
... la bandana sembra che sia piu' semplicemente l'occultamento di un recente infoltimento dei capelli ....

Alberich
22-08-04, 20:37
poteva usare un cappello normale

nuvolarossa
23-08-04, 00:13
Originally posted by Alberich
poteva usare un cappello normale
... ma via, siamo d'estate, e la bandana e' stata la miglior scelta ... perche' copre l'opera del chirurgo ... e lascia sufficientemente aerata l'area dell'intervento ... con un cappello "normale" gli si cuocerebbe il cuoio cappelluto e gli direbbero .... ma guarda quel rimbambito li' ... suda come tre fontane ... quando potrebbe benissimo mettersi una bandana!
Avessi dovuto scegliere io invece ... avrei fatto rasare tutta la pelata ... alla Yul Brinner ... altro che rinfoltimento ... solo che se tale scelta l'avesse fatta il Berlusca ... gli avrebbero dato del naziskin.

david777
23-08-04, 01:13
Leggerisssimi abiti e cappello sportivi avrebbero benissimo servito allo scopo. La vera domanda è cosa accadrebbe alla Venditti se si presentasse ad una conferenza stampa estiva del Premier nella medesima tenuta alla capitan fracassa.
La ragione del freddo non era bastata alla Venditti la prima volta e non credo che un "rinfoltimento" basterebbe alla seconda.

Comunque poteva andar peggio: ad esempio vestirsi con la tunica alla Romana e l'alloro per coprire dieci nuovi capelli reduplicati miracolosamente in conflitto di bandana.

Chissà, forse un giorno...

Anita
23-08-04, 01:14
Il Presidente Berlusconi un giorno stava andando verso il mercato, a piedi con suo nipote e con un mulo a rimorchio ed incontro' Prodi che gli disse:
- ma sei proprio rimbambito, hai un mulo e e vai a piedi?
Allora Berlusconi sali' sul mulo e poco piu' avanti incontro Fassimo che gli disse:
- ma sei proprio un senza cuore, stai sul mulo e tieni tuo nipote piccolo e gracile a terra?
Allora Berlusconi scese dal mulo e fece salire suo nipote e piu' avanti incontro D'Alema gli disse:
- ma dove hai l'intelligenza, hai un mulo che potrebbe portare in groppa entrambi e tu stai a terra?
Allora Berlusconi sali' sul mulo assieme al nipote ed ancora piu' avanti incontro' Rutelli che gli disse:
- ma sei proprio senza cuore, come pensi che questa povera bestia possa fare tutto il percorso con due persone in groppa?
Allora Berlusconi torno' a terra e lascio' nuovamente il nipote in groppa ma nuovamente, incontrando Bertinotti, senti' questi che diceva a suo nipote:
- non ti vergogni giovane e forte lasciare a terra una persona anziana come tuo Zio?
A questo punto apparve in fondo alla strada il leader dei catto-comunisti che disse:
- e la bandana, la bandana che cosa c'entra?
Niente, c'e chi la mette in testa e chi la mette davanti agli occhi per non vedere la propria stupidita' riflessa nel grande specchio della vita.

david777
23-08-04, 01:25
Se in Italia infatti non esistesse una schiacciante maggioranza di bendati non sarebbe passata in partenza una candidatura che negli USA non avrebbe raggiunto neppure la nomina a senatore a causa delle idee chiare e senza bandane sull'antitrust.

Ma l'Italia è il paese dei miracoli e dunque dobbiamo abituarci (assuefarci) al supernaturale.

nuvolarossa
23-08-04, 01:54
Originally posted by david777
Se in Italia infatti non esistesse una schiacciante maggioranza di bendati non sarebbe passata in partenza una candidatura che negli USA non avrebbe raggiunto neppure la nomina a senatore a causa delle idee chiare e senza bandane sull'antitrust.
Ma l'Italia è il paese dei miracoli e dunque dobbiamo abituarci (assuefarci) al supernaturale.
... l'antitrust negli Usa non so come sia congetturata ... ma vedo che non impedisce affatto ai piu' grossi quattrinai del paese di impossessarsi di tutte le leve del potere sia del Parlamento americano che del Governo dell'Unione ... insomma l'antitrust c'e' ... ma i lavoratori e le persone meno abbienti ... non ci zuppano il biscotto dentro ... come d'altronde succede in Italia anche se l'antitrust non c'e ... a dimostrazione che queste formule (come il conflitto di interessi) servono solo a tacitare il Popolo ed i Lavoratori ... ma lasciano le cose immutate come ai tempi di Carlo Codega.
... che l'Italia poi sia il Paese dei Miracoli e' una cosa cui siamo abituati da quasi 2000 anni (a Pisa c'e anche la piazza dei miracoli) ... ma la schiacciante maggioranza che ha dato il potere in mano a Berlusconi e' stato un miracolo voluto e creato dall'imperizia e dall'incapacita' dei governi precedenti.
Attualmente costoro che, per incapacita' manifesta, hanno consegnato il Paese in mano a Berlusconi, riusciranno a compiere il miracolo di stendere un "programma credibile di governo" ... o continueranno a parlare solo di bandane e del prossimo vestiario autunnale del Berlusca ?
Se la politica di costoro sara' solo quella dei "gossip" alla Novella 2000 ... non bastera' nemmeno l'intervento di Padre Pio presso il Grande Architetto dell'Universo ... per far loro riprendere in mano le redini dello Stivale.

david777
23-08-04, 02:38
Renato Traquandi non mi sembra sia incline al "gossip", eppure questa volta l'ultima stravaganza lo ha indotto a sbottare:

"Ultimamente abbiamo visto l’ultima stravaganza, un politico vestito da gelataio, con in testa una bandana piratesca, fatta con il fazzoletto stampato con i simboli dell’irredentismo sardo."

Evidentemente l'ultima stravaganza più che con Novella 2000 ha a che fare con una sistematica opera di "assuefazione" per abituare i cittadini a rassegnarsi...

Antitrust USA -

Negli USA infatti i grandi potentati economici sono all'opera per eliminare l'antitrust e riformare la democrazia, ma siccome la resistenza è tenace sia tra i democratici che gli stessi repubblicani di vecchia scuola conservatrice, si ricorre a manovre underground e diplomatiche per raggiungere quel risultato politico che in Italia è invece palese: governo in conflitto d'interesse - nuova realtà planetaria della Global Governance.

Se i bendati in Italia sono la forte percentuale dei miracolati da 2000 anni, negli USA soltanto recentemente i conservatori repubblicani si stanno accorgendo che esiste un nuovo potere tra le proprie fila che se ne impipa della Bible Belt e che anzi persegue fini di esclusivo ed anticostituzionale potere economico: sarà interessante vedere la sorpresa man mano che i conservatori si sveglieranno...

Il Premier ha intessuto "proficue" relazioni con questo nuovo potere americano dalle sembianze ancora costituzionali e conservatrici.

L'Italia è diventato il laboratorio ed il "gate" di questo nuovo potere occidentale che dalla democrazia si aspetta semplicemente il lasciapassare per una libertà economica che col resto dei suoi valori ha ben poco da spartire (ipertrofia della libertà rispetto al Diritto).

Padre Pio non basterà ed anzi a questo punto non mi dispiace più che il cesarismo faccia strada - non col mio contributo...

Vedremo così la medicina al male millenario del presunto miracolo italiano: proprio quell'Architetto di cui parli - Sommo Medico per la cura di ogni autarchia ed abuso.

david777
23-08-04, 14:56
http://www.repubblica.it/2003/e/gallerie/politica/villacert/ansa51730651708105455_big.jpg

Sono andato a vedermi la galleria fotografica.

In effetti il Premier mi sembra un pò patito e malinconico, nonostante la voglia di risultare affabile ed ospitale.

I commenti della stampa britannica sono stati taglienti
http://news.scotsman.com/topics.cfm?tid=915&id=956362004
ma sembra che l'ipotesi dell'intervento tricologico abbia attenuato i toni negativi
http://straitstimes.asia1.com.sg/world/story/0,4386,268365,00.html?
http://news.scotsman.com/topics.cfm?tid=915&id=973852004


Il paragone del Premier con un generale romano innamorato di canzoni napoletane e fuochi d'artificio non è stato da meno dell'altro articolo del Daily Mail "A lesson in taste for the Blair".
http://www.dailymail.co.uk/pages/dmsearch/overture.html?in_page_id=711&in_overture_ua=cat&in_start_number=0&in_query=berlusconi


Tutto sommato la vicenda mi sembra sfumata.

http://www.repubblica.it/2003/e/gallerie/politica/villacert/9.html

david777
24-08-04, 12:17
http://www.repubblica.it/2004/h/sezioni/politica/itaonu/itaonu/ap_5185394_27430.jpg

http://www.repubblica.it/2004/h/sezioni/politica/itaonu/itaonu/itaonu.html

Ecco il Premier ritornato in forma.

La causa e gli interessi del governo italiano mi sembrano ben impostati a prescindere da ogni eventuale diversità di prospettiva ed opinione.

A torto o ragione, nel bene e nel male, l'ONU ed il mondo dovranno fare i conti col Premier (e l'Italia): non ho alcun dubbio al riguardo.

Le occasioni goliardiche le conservi per i più intimi ed amici (perfino i rivali più franchi e leali perlomeno capaci in cucina) nella più rigorosa privacy.

Purtroppo il Premier merita il mondo come il mondo merita il Cavaliere.

david777
25-08-04, 14:37
http://www.unita.it/images/interviste/Dini_small.jpg

http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=ARKINT&TOPIC_TIPO=I&TOPIC_ID=37159

Credo che Dini si sbagli (non perché non abbia buone ragioni). Anche se i democratici vincessero le elezioni negli USA la forza reale ed economica che governa è sempre la stessa: lobbies, multinazionali e fondazioni sono il nuovo potere in America a prescindere dal cavallo politico.

La novità è che queste stesse forze (accumunate dalla visione del libero mercato esteso al governo politico) non agiscono più in sintonia e dipendenza dal vero conservatorismo repubblicano.

Al Premier tale dettaglio non risulta gran differenza...

L'ONU ha i suoi sacrosanti principi di giustizia e diritto internazionale, ma al tempo stesso è fortemente influenzata da "certi" paesi che della democrazia sono interessati a prendere solo i privilegi facili e comodi.

Nel solco di tale debolezza e contraddizione s'inserirà il Cavaliere, le cui idee appariranno interessanti per le varie parti in conflitto...

Certi eventi imminenti (occhio al 6) faranno la loro parte...

E l'America approverà, influirà e proteggerà... il Cavaliere... e l'Italia sarà arbitro e pesante, duplice europa, uno ma diviso l'Occidente...

E sarà patto e poi quiete (42 mesi) e poi nuovamente tempesta...

nuvolarossa
08-10-04, 18:38
La svolta di Gheddafi

Successo per il governo italiano, frutto della determinazione Usa

In queste tragiche ore in cui il mondo civile e democratico si stringe solidale accanto ad Israele, dobbiamo riconoscere come un innegabile ed importante successo quello conseguito dal governo italiano nei nuovi rapporti con la Libia. Ne siamo molto soddisfatti e riteniamo corretto renderne merito al presidente del Consiglio. E' stato posto fine ad un contenzioso che negli anni passati ha tenuto spesso sul filo della tensione i rapporti fra due Paesi molto vicini e con legami storici profondi.

Quanto è avvenuto è sicuramente frutto delle buone capacità diplomatiche e della lungimiranza nel campo della politica internazionale dimostrate altre volte dal premier Berlusconi, ma crediamo che senza un intervento americano in Iraq, difficilmente Gheddafi avrebbe rotto le acque per spingersi fino ad un allineamento con l'Occidente.

E' stato il radicalizzarsi dello scontro con il fondamentalismo islamico alla base delle scelte del leader libico, il quale di fronte a quanto è avvenuto in questi anni, ha compreso che non sarebbe potuto restare a lungo nella terra del mezzo, così come, a suo tempo, abbiamo ragione di pensare lo comprese Saddam. Ma Gheddafi ha fatto la scelta opposta al dittatore di Baghdad e adesso vediamo i frutti positivi di questo suo posizionamento.

Ci dispiace dunque di non poter concordare con l'analisi del senatore Andreotti, quella che leggiamo in una sua intervista a "Repubblica". Andreotti è uomo di troppa raffinata intelligenza politica per non sospettare che Gheddafi, nel 1978, quando accusava il fondamentalismo islamico di essere la vera minaccia, non volesse distogliere l'attenzione dal fatto che lo fosse invece proprio la Libia. Allora, rapporti politici fra l'Italia e la Libia ci parevano prematuri e pericolosi, soprattutto considerando la gravità di episodi come Lockerbie. Oggi che è stata incrinata la cittadella delle dittature nazionaliste del mondo arabo, Gheddafi fa sapere che non vuole finire assorbito dalle pretese fondamentaliste, ed è giusto che gli si porga la mano e lo si inviti ad un percorso di apertura verso istanze liberali. Se anche Saddam avesse fatto a tempo debito, e con chiarezza, lo stesso percorso, siamo certi che ci si sarebbe risparmiata la guerra all'Iraq.

Roma, 8 ottobre 2004

nuvolarossa
13-10-04, 10:19
È STATA una giornata di guerra e pace dentro la maggioranza.

Una giornata cominciata con la Cdl che faceva un primo passo falso per la mancanza di numero legale sulle riforme. E poi lo scontro tra An e Lega sui poteri del presidente della Repubblica e, dunque, anche sulla grazia a Adriano Sofri. Quindi alla zuffa si è aggiunta anche l’Udc che ha cominciato a minacciare anche il premierato. Poi in serata il vertice di maggioranza a Palazzo Chigi con Berlusconi, Fini, La Russa, Nania, Calderoli, Nucara e Chiara Moroni. È proprio quest’ultima la prima ad uscire e a dichiarare che «Il clima nella maggioranza è di grande intesa per portare in porto la riforma come previsto dagli accordi e come previsto nella volontà di tutti i partiti della Cdl». Ormai, a notte fonda, lo stesso Silvio Berlusconi a dire che «entro giovedì sera possiamo avere, speriamo, l’ultimo voto sulle riforme. È stata una riunione molto positiva e molto costruttiva».
Che cosa si sono detti i leader? «All’80% abbiamo parlato di riforme», dice uno dei partecipanti. E su questo terreno i problemi erano soprattutto due: il primo riguardava il voto degli italiani all’estero. Nel testo in discussione alla Camera i deputati eletti all’estero non partecipano ai voti di fiducia e sfiducia e quello sulla Finanziaria. «Non è possibile», ha obiettato subito Fini. «Vedi Gianfranco - gli ha risposto Calderoli - all’estero la situazione non è chiara, ci sono strane liste ed è meglio non rischiare che i deputati eletti all’estero divengano determinanti su leggi così importanti». «Non è una cosa accettabile costituzionalmente», ha insistito il vicepremier. Poi è toccato a Berlusconi mediare: il Cavaliere ha dato ragione soprattutto a Fini e l’intesa prevede una legge elettorale per il voto all’estero con maglie più strette. Il secondo punto di contrasto (sempre Fini contro Calderoli) è sulla minoranza tedesca di Bolzano. Nel testo attuale ai sudtirolesi vengono in parte chiusi degli spazi, si rivedrà questo punto.
Il vicepremier ha poi assicurato che quello di ieri, il voto che per effetto del no di An ha cassato l’articolo 24 della riforma, è stato solo un «incidente casuale» e che nel dibattito si andrà avanti senza problemi. La parte bocciata verrà recuperata con un emendamento o con un ordine del giorno ma non verrà toccata la controfirma sulla grazia da parte del ministro proponente.
Ritrovata la sintonia sulle Riforme, Berlusconi è passato a uno degli argomenti a lui più cari: i sondaggi. «Siamo in vantaggio ovunque - ha detto il Cavaliere -, tutti i partiti della Casa delle libertà crescono. Abbiamo solo due problemi e sono la Calabria e la Liguria. Per la prima ho una soluzione». «Anche io», lo ha interrotto Fini. «Va bene, ne parleremo assieme - ha assicurato Berlusconi -. Per la Liguria dobbiamo vedere ma penso che Biasiotti si dovrà fare da parte».
Spinto dall’entusiasmo della ritrovata unità, il premier ha annunciato: «Bene, adesso possiamo cominciare a parlare dei ritocchi del governo». Berlusconi ha dato per certo il superamento delle difficoltà per Buttiglione e la sua sostituzione con Baccini e poi, ha spiegato, «vedremo anche di fare un po’ di ritocchini, qualche sottosegretario...».
F. D. O.

mcandry
13-10-04, 11:11
È un sentimento di duplice forma quello che la notizia del voto di sfiducia al Commissario europeo Bottiglione ha creato nel mio animo. Infatti se da una parte non posso restare indifferente al grave danno di immagine e di rappresentatività che questo evento causa al nostro paese, dall’altra non posso che essere lieta di vedere come un’istituzione come quella europea tiene in grande considerazione i valor laici che in Italia vengono puntualmente osteggiati e perseguitati; e che, di certo, l’on. Bottiglione non rappresenta e che, anzi, come non ha mancato di sottolineare nel suo discorso di presentazione, intendere combattere con fondamentalistica inquisizione.
Diciamoci la verità, se cerchiamo di guardare oltre il nostro piccolo interesse personale, intendendolo come quello del nostro Governo, non possiamo che essere sollevati dal fatto di trovare una comunità europea così attenta ai diritti che la classe politica cattolica e clericale proprio non riesce a voler tutelare. Difatti questa sconfitta politica dell’on. Bottiglione, dell’ UDC, del Governo e delle lobby cattoliche, non può che rafforzare in noi la certezza che l’Unione Europea è intenzionata ad andare avanti nella tutela dei diritti delle coppie di fatto, delle unioni omosessuali e della ricerca scientifica tout court.
Cose queste che ci consentono di sperare di poter tornare protagonisti nella politica italiana così come in quella europea, consapevoli che la nostra matrice laica e liberaldemocratica ha un futuro certo in Europa e una sponda importante in tutti quei partiti liberali delle democrazie continentali, che sono riuscite, ben prima di noi, a scrollarsi di dosso il cieco clericalismo di fondo.
Questo certamente non potrà però accadere se il PRI rimarrà ancora incatenato a questa maggioranza che incarna tutto di quanto più negativo c’è nella tradizione della politica cattolica conservatrice. Ancora una volta, mi trovo quindi ad esortare l’uscita del Partito Repubblicano da questa alleanza contro natura ed ad auspicare la creazione di una casa laica liberaldemocratica, alleata con il centro sinistra, per consentire a questo paese di uscire dal pantano in cui il berlusconismo ci ha condotti.
Questa resta l’ultima possibilità per immaginare un panorama politico, in un’era post Berlusconi, dove tra i partiti moderati torni a trovare spazio lo storico partito dell’Edera con le sue tradizioni e i suoi obiettivi di progresso sociale di forte impronta laica.


Iole Graniti
Consigliere Nazionale PRI
“Riscossa”

kid
13-10-04, 11:22
che barroso ha promosso buttiglione in conflitto con l'euro parlamento e qualcun altro spieghi a me perchè Prodi poteva fare il presidente della commissione e Buttiglione, che è cresciuto nello stesso partito di Prodi, nemmeno il commissario.

mcandry
13-10-04, 11:25
Originally posted by calvin
che barroso ha promosso buttiglione in conflitto con l'euro parlamento e qualcun altro spieghi a me perchè Prodi poteva fare il presidente della commissione e Buttiglione, che è cresciuto nello stesso partito di Prodi, nemmeno il commissario.

qualcuno invece spieghi a me perchè viste le tante "cose" che vengono pubblicate nella Voce i nostri articoli vengono boicottati...

io sto per preparare una formale protesta per ostruzionismo e censura... e non sto scherzando.

Garibaldi
13-10-04, 11:34
...

mcandry
13-10-04, 11:36
Originally posted by Garibaldi
la vecchiaia viene con tutti i difetti, specie per chi ne aveva gia' molti da giovane, ma sarebbe meglio "ringiovanire", non solo la politica, ma anche chi occupa le stanze dei bottoni...

bene, puoi dire a giorgio e francesco che sono pronto a subentrare...

kid
13-10-04, 11:39
scusate.

nuvolarossa
13-10-04, 11:44
Originally posted by mcandry
bene, puoi dire a giorgio e francesco che sono pronto a subentrare...
... non credo che sia un problema anagrafico .... ringiovanire la politica ha, almeno per me, il significato di saper apportare nuovi stimoli e nuove idee ... ma non sempre questo lo si trova nei giovani ... come non e' detto che non lo si possa trovare nelle persone avanti con gli anni !
Ci sono giovani che gia' sono anzianotti anzicheno' (intendo nelle idee e nelle capacita' di intendere e di volere) ... cosi' come ci sono degli anziani che ... cazzarola ... sono di fervida fantasia ... sprizzanti idee e progettualita' da ogni poro.
Non sto a farvi degli esempi, sarebbe inutile ... chi e' che non ha, nella cerchia dei propri conoscenti ed amici, persone che rispondono al mio esempio ?

mcandry
13-10-04, 11:44
Originally posted by calvin
scusate.

calvin non prendiamoci in giro... ne abbiamo inviato uno la scorsa settimana per fax... ed oggi per posta elettronica...

ovviamente non sono arrivati...

comunque se vuoi te li mando sulla tua posta elettronica, così non si possono perdere nel nulla... :rolleyes:

nuvolarossa
13-10-04, 11:47
Originally posted by mcandry
qualcuno invece spieghi a me perchè viste le tante "cose" che vengono pubblicate nella Voce i nostri articoli vengono boicottati...

io sto per preparare una formale protesta per ostruzionismo e censura... e non sto scherzando.
... per la pubblicazione sul Forum ....
inviare anche, per conoscenza, a ...
nuvolarossa4@tin.it

kid
13-10-04, 11:47
e non inviarli a me perchè l'articolo della graniti, non lo pubblicherei sulla voce repubblicana, se non per la ragione che la graniti è una nostra iscritta e può pensare quello che le pare. Inviateli al direttore del giornale che a sua volta è libero di decidere. Comunque controllerò se alla segreteria li hanno visti, almeno.

mcandry
13-10-04, 11:53
Originally posted by calvin
se non per la ragione che la graniti è una nostra iscritta e può pensare quello che le pare...

se non sbaglio è anche consigliere nazionale... ma posso sbagliare

nuvolarossa
13-10-04, 12:01
Originally posted by mcandry
se non sbaglio è anche consigliere nazionale... ma posso sbagliare
... certo, hai ragione ... gli interventi di un Consigliere Nazionale non possono essere messi nel dimenticatoio.
Credo di capire che l'articolo sia quello del 7 ottobre che ho letto sul sito di Riscossa e che tu hai postato in questi giorni anche sul Forum ... non vedo perche' la Voce Repubblicana non debba pubblicarlo ... a meno che non ci sia stato il problema del sabato e della domenica di mezzo ... e magari lo troviamo sulla Voce di stamattina !

mcandry
13-10-04, 12:08
Originally posted by nuvolarossa
... certo, hai ragione ... gli interventi di un Consigliere Nazionale non possono essere messi nel dimenticatoio.
Credo di capire che l'articolo sia quello del 7 ottobre che ho letto sul sito di Riscossa e che tu hai postato in questi giorni anche sul Forum ... non vedo perche' la Voce Repubblicana non debba pubblicarlo ... a meno che non ci sia stato il problema del sabato e della domenica di mezzo ... e magari lo troviamo sulla Voce di stamattina !

ed invece neanche su quello di oggi... ma non ti preoccupare non è un errore, è una scelta scientifica...

kid
13-10-04, 12:27
è rimasto fermo. Ora essendo lei un consigliere nazionale ha diritto alla pubblicazione e dunque sarà pubblicata compatibilmente con gli spazi del giornale. Non c'è nessuna censura.

mcandry
13-10-04, 12:34
Originally posted by calvin
Non c'è nessuna censura.

calvin, ma lo sai che quando ti ci metti sei proprio simpatico...

kid
13-10-04, 13:04
scriva quello che meglio crede e lo invii alla voce. Quando diverrà lei il segretario del partito, sarà pubblicata immediatamente. Fino a quel momento sarà pubblicata, come tutti, secondo le esigenze del giornale.

Golia
13-10-04, 13:32
Anch'io una volta ho aspettato quasi mezz'ora prima che mi pubblicassero l'editoriale, ma non ho fatto storie perchè capisco che i tipografi hanno le loro esigenze, dovevano cercare un articolo da cancellare per lasciar posto al mio ma erano tutti filoberlusconiani e hanno fatto molta fatica per trovarne uno neutro da eliminare.

kid
13-10-04, 13:52
se c'è un consigliere nazionale che la voce ha proprio censurato sei tu, tanto che sei trasmigrato all'opinione!

Lincoln (POL)
13-10-04, 14:05
Se un Consigliere Nazionale invia un contributo scritto alla Voce(che sia o meno farina del suo sacco:D )è giusto che compatibilmente con le esigenze del giornale, venga pubblicato.
Poi naturalmente ,va da se che nel merito l'intervento lo si può condividere o meno.
E poi caro Mac,ti pare che l'ufficio censura della Pravda Repubblicana si metta in moto per un articolo qualunque?

:D ;)

Golia
13-10-04, 14:14
Originally posted by calvin
se c'è un consigliere nazionale che la voce ha proprio censurato sei tu, tanto che sei trasmigrato all'opinione!

l'Opinione delle Libertà è e rimane la casa madre del pensiero FiloBerlusconiano, modestamente, e poi non me ne ero mai neanche andato via da Arturo.

Comunque un minimo di riconoscenza per i miei memorabili editoriali non guasterebbe, caro Calvin.

kid
13-10-04, 14:34
per me sei un mito. Ma ti leggo più volentieri sull'opinione che sulla voce.

Golia
13-10-04, 15:19
Grazie, Calvin, vedrai che un giorno ti porterò con me allì'Opinione.

Io sarò il tuo Buttiglione e tu sarai il mio Catone.

kid
13-10-04, 15:37
un po di soldi, caro Golia! A noi i soldi piacciono, mica siamo comunisti!

Golia
13-10-04, 15:42
Io li ho già fatti, solo che se non siamo comunisti di certo siamo edonisti, i soldi purtroppo non bastano mai.

kid
13-10-04, 15:51
io invece, guarda un po', li ho spesi tutti!

mcandry
13-10-04, 18:31
Originally posted by calvin
Quando diverrà lei il segretario del partito, sarà pubblicata immediatamente. Fino a quel momento sarà pubblicata, come tutti, secondo le esigenze del giornale.

:rolleyes:

mcandry
13-10-04, 18:32
Originally posted by Lincoln
(che sia o meno farina del suo sacco:D )

beh un intervento può anche essere un documento della sezione di cui fa parte il consigliere...



Originally posted by Lincoln
E poi caro Mac,ti pare che l'ufficio censura della Pravda Repubblicana si metta in moto per un articolo qualunque?

assolutamente no... ci mancherebbe :p

nuvolarossa
13-10-04, 19:29
Cdl/Pri: persiste condizione di notevole confusione

Questa mattina si e' riunito il comitato di segreteria del Partito repubblicano italiano che, sulla base della relazione del segretario, Francesco Nucara, che ieri ha partecipato al vertice di maggioranza, "ha preso atto che persiste nella maggioranza una condizione di notevole confusione che si manifesta su tutti i grandi dossier aperti, la riforma costituzionale, la politica economica, la legge finanziaria, gli ogm e molto altro ancora. Questa situazione - si legge in una nota del Partito repubblicano - preoccupa ed allarma non da oggi il Pri. Il rischio evidente e' che l'opinione pubblica concluda che vi e' una debolezza intrinseca nalla guida politica della coalizione". Per il Partito repubblicano, quindi, e' necesario imprimere su tutti i problemi il marchio di una evidente capacita' di guida politica. L'esito interlocutorio del vertice e la decisione di consultare prima bilateralmente e poi collegialmente i partners della coalizione offre una ulteriore, e forse ultima, possibilita' di chiarire questo nodo politico". Il comitato di segreteria ha deciso di convocare la direzione nazionale "per l'esame delle prospettive delle elezioni regionali del 2005".

Roma, 13 ottobre 2004 (AGI)
http://utenti.lycos.it/NUVOLA_ROSSA/OSOLEMIO.mid

nuvolarossa
16-10-04, 10:02
Il rimpasto infinito

di Biagio Marzo

Dopo aver chiuso la verifica più lunga della storia repubblicana, il Presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, si rifugiò al buen retiro sardo per il meritato riposo estivo, lasciando aperta la questione del rimpasto. Essendo ritornato all’inizio di settembre, a Roma, alla politica attiva, fu preso dalla liberazione delle due Simone e dalla Finanziaria e non ebbe la testa per mettere mano al rimpasto. Che non era più tale, bensì il suo diminutivo, ragion per cui, il problema, a suo giudizio, poteva essere risolto con “calma e sangue freddo”, prendendo al volo l’invito del refrain di una canzone di successo. Al che, il rimpasto o/e il rimpastino, sembrano “casecavalle appise”, direbbe Antonio Labriola.

Intanto i partiti di maggioranza, specie quelli del pied à terre (i partiti minori) della Casa delle Libertà, sono in fibrillazione e accusano il premier di non mantenere i patti. Lui ci scherza sopra, questi, viceversa, sono su tutte le furie, perché non accettano il ruolo di ascari. Oltretutto, non si tratta di sottrarre posti ai partner, semmai di aggiungere nuovi posti a tavola. Il rischio che correva, quando funzionava, l’asse tra Fini e Follini era che avrebbe dovuto rivedere gli equilibri all’interno della maggioranza, penalizzando Forza Italia. Ma dopo la sostituzione di Tremonti con Siniscalco, tutto è svanito e quindi potrebbe, con buona pace dei leader della maggioranza, dare il via libera al rimpasto.

Ma da questo orecchio Berlusconi non ci sente, per cui tutto è incerto. Quando si farà il rimpasto? Domani, tra un mese, tra un anno… chi lo sa. Quale criterio seguirà? Vattelappesca. Essendo il “signore e donno” della coalizione farà come gli pare e piace. Lui, non si chiama mica Prodi. Una cosa è certa che Berlusconi in autunno pensa positivo, all’opposto della stagione passata che pensava negativo. Eppure, dovrebbe darsi una mossa, anche perché l’opposizione, per bocca di Prodi, sarà dura in Parlamento e fuori, in piazza.

A questo punto c’è da chiedersi: è cosciente o incosciente, data la situazione in cui si trova? Bene, anzi male, il quadro è il seguente: le organizzazioni sindacali sono alla morte contro il governo; la Confindustria batte cassa e spara ad alzo zero; la Confcommercio è fuori della grazia di dio per l’innalzamento dei parametri degli studi di settore; la Bankitalia ha proposto “una commissione di indipendenti” il cui compito sarebbe quello di verificare gli andamenti dei flussi di spesa. Insomma, Fazio punterebbe a mettere sotto tutela la politica economica del governo e, parimenti, sarebbe ostile agli sgravi fiscali senza un forte taglio della spesa.

Infine, la coppia Montezemolo e Della Valle punta a smantellare il potere berlusconiano nel mondo del calcio, attaccando Galliani il cui interesse alla riconferma della presidenza della Lega calcio, è cosa arcinota. Tuttavia, la legge Finanziaria così com’è fa acqua e per evitare il disastro occorrono due provvedimenti urgenti e solo dio lo sa, come farà Berlusconi a finanziarli. Un passo, questo, tra i più difficili e drammatici da quando è inquilino di Palazzo Chigi. Di certo, non si potranno fare trucchi contabili, anzi tutt’altro: l’operazione deve essere trasparente, alla luce del sole.

E dire che proprio Berlusconi, che si era presentato alle elezioni del 2001, come l’Eolo delle liberazioni e delle privatizzazioni, il cui vento avrebbe seppellito l’economia pubblica, si è sgonfiato strada facendo. Putacaso avesse fiato nei polmoni per avviarle, farebbe una cosa straordinaria, vale a dire darebbe una forte spinta alla crescita del sistema Italia. Per governare ci vuole coraggio, perché bisogna decidere, scegliere e confrontarsi. Il che non è pane per suoi denti.

Biagio Marzo

PiZeta
16-10-04, 11:54
Diciamo pure che è dura per i repubblicani stare dentro questa maggioranza, con quello che sta approvando.

D'altra parte, abbiamo fatto un patto di legislatura con FI e la CDL e le alternative non sono certo migliori (una cosa su tutto: quando penso alla politica estera del Centro-Sinistra, mi domando in quale condizione si troverebbe oggi l'Italia se Presidente del Consiglio fosse Prodi, e in quale condizione ci troveremmo noi, se facessimo parte di quella alleanza).

Proprio perchè in questi anni il PRI ha dimostrato di essere un alleato leale nella maggioranza, oggi abbiamo ogni buon diritto non solo di dissentire, ma anche esprimere posizioni di ferma contrarietà per lo scempio che la CDL sta facendo della Carta Costituzionale, con la riforma appena approvata.

Però non dimentichiamoci che la sciagurata stagione delle riforme a maggioranza della Costituzione, l'ha inaugurata il Centro-Sinistra, con la riforma del Titolo V°, che peraltro ha intasato l'Alta Corte di ricorsi e, in alcuni settori, ha portato alla paralisi dell'attività amministrativa.

Mala tempora sunt.

Lincoln (POL)
16-10-04, 16:34
nella sostanza,con l'intervento di Pizeta.
Su Buttiglione,c'è poco da dire.Le dichiarazioni da lui rilasciate alla commissione sono state inopportune e censurabili anche nei toni.
Va da se che le opinioni del filosofo proprie peraltro della dottrina cattolica sono del tutto legittime ma non è questo il punto...
Che poi la nostra sinistra speculi sopra l'infortunio del filosofo strumentalizzandolo a fini interni fa parte del gioco,non ci possiamo certo scandalizzare di questo...Si potrebbe ricordare questo è vero, ai sepolcri imbiancati del "progressismo" nostrano che quando nel 1994 Buttiglione andava a pranzo con D'Alema a Gallipoli e "complottava"per far cadere il primo governo Berlusconi non è che suscitasse tanti pruriti a sinistra,anzi...
Ciò non toglie che,anche una volta depurata la vicenda dalle polemiche interessate a Roma come a Bruxelles,l'audizione di Buttiglione debba essere giudicata almeno dal nostro punto di vista,piuttosto severamente.

kid
18-10-04, 10:52
il buon Buttiglione, quando il leader del centrosinistra spiega che la pregiudiziale europea concerne un uomo di berlusconi alla giustizia e non certo le opinioni cattoliche di Rocco, che sono, come volevasi dimostrare, le stesse dell'ex presidente della commissione europea. Mica siamo integralisti noi, se uno pensa che la famiglia deve essere esclusivamente formata da uomo e dalla donna e che la donna deve badare alla casa, vogliamo fare la guerra santa? Allora la guerra di Bush dovremmo portarla anche in Italia e bombardare il vaticano. Ma andiamo! Piuttosto mettiamo di pietro alla giustizia, che faremmo un buon affare.

PiZeta
18-10-04, 11:39
Ciò non significa che la scelta di Buttiglione come Commissario Europeo in rappresentanza del Governo italiano mi sia piaciuta.

E questo per due ordini di ragioni: la conferma di Monti avrebbe rafforzato la posizione italiana, per la sua autorevolezza, personale e conquistata sul campo; la scelta di Buttiglione è il risultato di un'azione condotta da Berlusconi, Forza Italia e settori dell'UDC per indebolire Follini e la sua politica intransigentemente centrista, insomma, il Presidente del Consiglio ha subordinato l'interesse nazionale a quelli della sua coalizione.

Senza dubbio, avrei confermato Monti.
Che, a questo punto, è a tutti gli effetti una "riserva della Repubblica", con la possibilità, se decidesse di scendere in campo, di creare problemi allo stesso Berlusconi.

Sul pensiero di Buttiglione, essendo tra coloro per i quali la tolleranza è la prima virtù, pur avendo idee molto molto molto diverse dalle sue, concordo con Calvin (e le sue simpatiche provocazioni).

brunik
18-10-04, 11:47
Originally posted by calvin
il buon Buttiglione, quando il leader del centrosinistra spiega che la pregiudiziale europea concerne un uomo di berlusconi alla giustizia e non certo le opinioni cattoliche di Rocco, che sono, come volevasi dimostrare, le stesse dell'ex presidente della commissione europea. Mica siamo integralisti noi, se uno pensa che la famiglia deve essere esclusivamente formata da uomo e dalla donna e che la donna deve badare alla casa, vogliamo fare la guerra santa? Allora la guerra di Bush dovremmo portarla anche in Italia e bombardare il vaticano. Ma andiamo! Piuttosto mettiamo di pietro alla giustizia, che faremmo un buon affare.

Calvin è sempre stato molto tollerante con Buttiglione, lo posso testimoniare anche io.

Solo una settimana fa avrebbe fatto salti di gioia se la UE lo avesse bocciato, poi la UE lo ha bocciato sul serio e adesso dice che bisogna difenderlo con le unghie e con i denti. Per il bene di Berlusconi, s'intende.

Bravo, Calvin, tu si che sei un uomo tutto d'un pezzo.

kid
18-10-04, 12:09
e sarei stato felice se Buttiglione fosse stato bocciato perchè l'Europa ritiene un cattolico integralista indegno di rappresentare la commissione. Evidentemente ho escluso questa ragione per il fatto che l'Europa ha accettato Prodi che, come conferma la sua intervista alla stampa, ha le stesse idee in merito di Buttiglione. E allora preferisco che Buttiglione stia alla commissione europea che in Italia, anche perchè è talmente indebolito che non potrà fare grandi danni. Era lo stesso metro per cui tutto sommato preferì Prodi alla commissione europea invece che alla guida del paese, pur sapendo che in questa maniera si violava un mandato popolare esplicito. Ma erano responsabili i congiurati di D'Alema mica noi, che avvisammo lealmente il professore, e quello fesso non comprese, o fessi noi che credemmo non comprendesse! Quanto a Monti pzeta hai perfettamente ragione. A me risulta che sia lui a voler andare a prendere il posto di Padoa schioppa alla Bce e che il governo lo sosterrà per questo incarico.

ps
se non fosse ancora chiaro io ero contrario all'adesione del pri all'ulivo e contrario alla scelta di prodi alla guida della coalizione, si scegliesse d'alema, se c'era del coraggio politico. Ma ho rispettato nonostante la mia ripugnanza personale le scelte del partito che mai nella mia vita politica ho pensato di disattendere, perchè l'unità dei repubblicani non va messa a rischio per una scelta tra prodi e berlusconi, per dio!

brunik
18-10-04, 12:33
:D :D

Ma sto Prodi, è come Berlusconi o come Buttiglione? A sentir voi Prodi raccoglie in sè tutte le schifezze del centrodestra, ma siete proprio divertenti, lo sapete?

Guarda che la differenza tra un integralista come Buttiglione e un cattolico come Prodi è evidente a tutti. Prodi quelle cose contro le single e i gay in un discorso ufficiale ai membri del parlamento europeo non le avrebbe mai dette, lui è uno tollerante, come tutte le persone in buonafede sanno.

Per quanto riguarda la congiura di D'Alema, si sa che non ha fatto mai nessuna congiura, è sempre una tua fissa che ripeti a banana, ma che abbiamo già smontato più volte.

La congiura la fece Berlusconi comprandosi un deputato di Dini e privando così gli italiani del permier che avevano voluto. Voglio vedere se adesso riesci negare che fu il Polo + RC + 1 a togliere la fiducia a Prodi.

Chi invece congiurò contro Berlusconi fu proprio Buttiglione, due anni prima, lo sappiamo tutti.

PiZeta
18-10-04, 13:05
anche perchè il Centro-Destra era allora su posizioni molto diverse da quelle del 2001 (pensiamo solo al tema dell'EURO).

Il passaggio dal Polo delle Libertà alla Casa delle Libertà non è una questione solo linguistica: Berlusconi, nei 5 anni di opposizione, tra il 1996 ed il 2001, ha mutato profondamente la propria strategia politica e quella delle alleanze, allargando la coalizione a PRI e Nuovo PSI e spostandosi al centro.

Per quanto riguarda noi repubblicani, il problema del rapporto con l'ULIVO mi pare sia il conflitto irrisolto tra il nostro sentirci ed essere di sinistra con la realtà della sinistra italiana.

Paradossalmente, noi che per molti aspetti siamo affini ai socialisti, abbiamo migliori rapporti con i cattolici, ed anzi, a ben vedere, in Italia l'equilibrio politico del secondo dopoguerra fino all'infausta c.d. seconda Repubblica, non prescinde dall'alleanza - talvolta aspramente conflittuale - tra il partito dei cattolici democratici e quello repubblicano.
E' in questo contesto che valuto la questione Buttiglione.

Personalmente, ritengo che il nostro rapporto con i DS cambierà in meglio quando questo partito si legittimerà come forza politica inequivocabilmente socialista, facendo i conti fino in fondo con la storia. A quel punto, avranno probabilmente termine le sue politiche annessionistiche, che tanto hanno nuociuto al Centro-Sinistra e sono la principale causa dell'avversione di molti amici per una ripresa dei rapporti politici con questa coalizione.

Questo a prescindere dalla politica che conducono effettivamente i DS e le altre forze del Centro-Sinistra, su cui c'è ovviamente molto da discutere.

Un'ultima considerazione su Buttiglione: per come si sono messe le cose, non escludo che Barroso, che fa i conti anche con altri problemi, lo sacrifichi; questo porrà altri problemi a Berlusconi, che ormai non può esimersi dall'affrontare con gli alleati il nodo del rimpasto del Governo, in vista delle prossime regionali.
Se Berlusconi non capisce che deve allargare la coalizione, rischia di perdere le regionali e di andare dritto ad elezioni anticipate.

brunik
18-10-04, 13:14
Originally posted by PiZeta


Personalmente, ritengo che il nostro rapporto con i DS cambierà in meglio quando questo partito si legittimerà come forza politica inequivocabilmente socialista, facendo i conti fino in fondo con la storia.

Ammazza, io ste infidi DS li ho visti al governo per 5 anni ma più che comunisti mi sembravano un partito liberale. Non hanno nazionalizzato niente, anzi, hanno fatto il record del mondo di privatizzazioni.

Che conti dovrebbero ancora fare con la loro storia per farvi finalmente contenti?

PiZeta
18-10-04, 13:45
E l'hanno avuta dal 1921 in poi.

Questo non significa disconoscere il ruolo politico esercitato dal Partito Comunista nella storia italiana, di assoluto rilievo e decisivo in diversi momenti, ma ammettere che il giudizio dei socialisti italiani sul socialismo reale era corretto.
E che la loro successiva scelta del riformismo era corretta.

Questo porterebbe gli eredi del PCI a fare i conti con il passato remoto della sinistra italiana, aspetto poco problematico, forse, e con il passato recente, senz'altro più problematico, perchè significa anche e soprattutto Craxi.

In realtà, il più importante partito della sinistra italiana vive sull'equivoco, ed è per evitare di fare i conti con i socialisti italiani che Veltroni si è inventato i DS, invocando ascendenze politiche assolutamente improbabili, come quella di Ugo La Malfa.

Poi ciascuno vota come gli pare, è ovvio, però penso che i dirigenti DS farebbero un buon servizio al nostro Paese se facessero quello che Brandt ebbe il coraggio di fare a Bad Godesberg e Mitterand ad Epinay.
Non è che in Italia non lo fanno perchè dovrebbero invitare il mio concittadino De Michelis....??

brunik
18-10-04, 14:05
Morale della favola: i DS non dicono di essere socialiti se no temono di essere fagocitati dal NPSI di Gianni De Michelis, ho capito bene?



:lol :lol

Scusa, ma potresti tradurmi altrimenti in italiano cosa significa "fare i conti con i socialiti italiani" ? Quando Veltroni si è inventato i DS c'erano pochi conti da fare, i socialisti italiani da ormai 10 anni sono una caccolina nei tabelloni elettorali e nel dibattito politico italiano.

Sono loro che hanno perso: i socialisti italiani. Sono loro che devono fare i conti, sono loro gli sconfitti dalla storia: i socialisti italiani. E' Craxi che ha perso, non D'Alema.

C'è un grosso problema, in Italia: che la parola "socialista" nell'immaginario collettivo suona ancora molto male.

Per cui non riesco proprio a capire che interesse avrebbero i DS a dirsi socialisti.

Si dicono e sono "Democratici di Sinistra", e a me sta più che bene. Il resto sono mistificazioni, il 1921 è passato da 83 anni.

PiZeta
18-10-04, 14:27
ti porta a sottovalutare la portata della questione della storia dei socialisti italiani, in generale, e di Craxi, in particolare, sulle vicende dei DS.

Nel maggiore partito italiano che aderisce al Partito Socialista Europeo, parlare delle scelte fatte dai socialisti italiani negli 25 anni (che ne so, per esempio: missili a Comiso, scala mobile,...) e di Craxi è semplicemente un tabù.
Lo sanno bene i dirigenti DS, che - come dire - "maneggiano con cura".

Forse la prossima generazione di dirigenti DS, meno coinvolta personalmente, affronterà questi temi con maggiore distacco ed obiettività, riconoscendo il ruolo del socialismo autonomista, con le sue luci e le sue ombre, anche nel processo di evoluzione del PCI.
Allora i tempi per una Bad Godesberg italiana saranno maturi, forse.

Sulla capacità di De Michelis di riaggregare una forza socialista diversa dai DS, chiederei indicazioni a Boselli, che fa i conti con una specie di movimento tellurico, che sta erodendo in modo significativo la base elettorale dello SDI.

PiZeta
18-10-04, 14:29
sulla possibilità del Nuovo PSI di arrivare vicino alla soglia del 5% alle prossime elezioni regionali.

brunik
18-10-04, 14:40
Originally posted by PiZeta
ti porta a sottovalutare la portata della questione della storia dei socialisti italiani, in generale, e di Craxi, in particolare, sulle vicende dei DS.

Nel maggiore partito italiano che aderisce al Partito Socialista Europeo, parlare delle scelte fatte dai socialisti italiani negli 25 anni (che ne so, per esempio: missili a Comiso, scala mobile,...) e di Craxi è semplicemente un tabù.
Lo sanno bene i dirigenti DS, che - come dire - "maneggiano con cura".

Forse la prossima generazione di dirigenti DS, meno coinvolta personalmente, affronterà questi temi con maggiore distacco ed obiettività, riconoscendo il ruolo del socialismo autonomista, con le sue luci e le sue ombre, anche nel processo di evoluzione del PCI.
Allora i tempi per una Bad Godesberg italiana saranno maturi, forse.

Sulla capacità di De Michelis di riaggregare una forza socialista diversa dai DS, chiederei indicazioni a Boselli, che fa i conti con una specie di movimento tellurico, che sta erodendo in modo significativo la base elettorale dello SDI.

Bah, io so solo che i socialisti sono praticamente spariti da 10 anni, forse sarebbe bene che gli esami di coscienza se li facessero un pochino anche loro invece di fare i maestrini.

Scusa, ma adesso nel 2004 chi è che perde ancora tempo a discutere di Comiso e Scala mobile? Guarda che il mondo cambia, in un quarto di secolo ci sono stati altri centinaia di problemi da risolvere, tra i quali il rischio-bancarotta scongiurato per un pelo nel 92, l'entrata nell'euro e adesso questa specie di regime delle banane. Non so se te ne sei reso conto, ma ormai gli interessi nazionali sono sempre subordinati agli interessi Fininvest, e i socialisti non è che brillino per idee sul modo di uscirne.

brunik
18-10-04, 14:41
Originally posted by PiZeta
sulla possibilità del Nuovo PSI di arrivare vicino alla soglia del 5% alle prossime elezioni regionali.

E quand'anche per caso arrivasse al 5% alle elezioni regionali, cosa ce ne verrebbe in tasca a noi italiani?

PiZeta
18-10-04, 14:54
che non proviene certo dall'area del Centro-Sinistra, è senz'altro uno stimolo alla discussione.

Per il resto, aspettiamo il ritorno del proporzionale: il dibattito sulla c.d. prima repubblica si riproporrà in modo più articolato e meno scontato.

nuvolarossa
25-10-04, 19:11
Voto senza entusiasmo

Se alle suppletive si mobilitano solo gli elettori dell'opposizione

Chiudendo il nostro giornale poche ore dopo che saranno iniziate le operazioni di scrutinio nei collegi chiamati al voto per le suppletive, non ci stupiremmo se, all'indomani, tutti i sette neoparlamentari fossero assegnati al centrosinistra. Questo sulla base della bassa affluenza ai seggi, stimata, intorno al 40,2%, l'esatta metà registrata nel maggio del 2001. Un dato che fa pensare alla mobilitazione degli elettori dell'opposizione, sicuramente più motivati e più organizzati dell'area degli elettori che votarono nel 2001 per l'attuale maggioranza.

La ragione di questo è che, mentre l'opposizione ha delle ottime ragioni per recarsi in massa a votare, l'elettorato di riferimento di Berlusconi e dei partiti che lo sostengono, ancora attende di capire quanto effettivamente il premier abbia realizzato del suo contratto con gli italiani, e si mostri quindi prudente prima di rinnovargli la fiducia. Questo è valso per le elezioni europee, probabilmente varrà per le regionali, e farebbe bene il presidente del Consiglio a prestare molta attenzione a questo clima di attesa ed anche di preoccupazione.

Lo stesso contenzioso che si registra sulle aliquote fiscali all'interno della maggioranza è probabile indice dell'attuale apatia dell'elettorato. Si cerca infatti ancora di capire quale ricetta il governo intende adottare per la crescita, quali saranno i redditi che se ne avvantaggeranno, se si ritiene che occorra far sì che siano i redditi più alti ad avere i benefici necessari per svolgere un ruolo di traino, o se invece è possibile aiutare subito quelli più bassi ad avere maggiore denaro da spendere nella propria borsa. La discussione che si sta svolgendo è di tale importanza che è quasi fisiologico per l'elettorato vederne una composizione, per poter giudicare l'azione del governo e quindi confermargli la fiducia o toglierla.

Se poi dovessimo seguire gli umori che pure si sono manifestati nei cittadini in questi mesi, il governo si accorgerà che c'è un disagio crescente con il quale bisognerà pure confrontarsi ad un dato momento, ed in maniera esauriente. Ad esempio, ad una trasmissione radiofonica di grande ascolto come "Radio anch'io", hanno suscitato impressione le tante proteste degli ascoltatori per la trascuratezza della riforma del risparmio. In questa sede ci si è chiesti perché il governo - come ha scadenzato i tempi per la riforma costituzionale alla Camera, ad esempio - non si è comportato altrimenti per approvare quella sul risparmio: avrebbe dato una dimostrazione tangibile di non preoccuparsi solo degli aspetti determinanti ai suoi equilibri interni, rispondendo ad un esigenza di fiducia da recuperare all'interno del Paese e presso gli investitori internazionali. E' inutile nascondersi il fatto di un sospetto pesante presso l'opinione pubblica di una maggioranza preoccupata solo di difendere gli interessi supposti o reali del premier. Poter dare una dimostrazione concreta dell'infondatezza di questa accusa sarebbe stato - ed è ancora - oltremodo utile.

Vi è un altro aspetto poi che ci interessa sottolineare. In un editoriale del "Corriere della Sera" di domenica scorsa, il direttore del quotidiano, Stefano Folli, ha posto al centrosinistra il problema di indicare compiutamente una classe dirigente credibile, oltre al ruolo di leader che il professor Prodi dovrebbe assumere. Scrivendo testualmente che il gruppo dirigente del centrodestra si è già potuto giudicare per quello che vale. Ci chiediamo: non teme la maggioranza un giudizio severo, neanche troppo criptico, in questa affermazione? Non sarà che in questa maniera si è voluto dire che il centrosinistra non ha ancora un gruppo dirigente credibile, ma che quello del centrodestra pone l'esigenza di far sì che l'opposizione si doti in fretta di uno alternativo?

L'onorevole Berlusconi è convinto di avere impiegato le migliori risorse nell'ampio fronte di forze che lo hanno sostenuto? Sono domande che bisogna avere il coraggio di porsi, sperando di trovare presto una soluzione adeguata, visto anche il gradimento che, a torto o a ragione, pretestuosamente o meno, la figura della candidatura italiana alla Commissione europea ha ricevuto preso i parlamentari di Bruxelles. Ora noi crediamo che ci sia molta prevenzione - e ben consolidata negli anni - contro l'Italia, di cui si debba sempre tenere conto. Ma forse anche l'Italia può fare qualcosa di più per rimuovere questo cattivo pensiero che l'accompagna.

Roma, 25 ottobre 2004

PiZeta
25-10-04, 19:40
e si apra una nuova fase politica della CDL.

Se la maggioranza non cambia registro, le elezioni regionali dell'anno prossimo sono perdute (a parte qualche roccaforte), dopodichè si va diritti ad elezioni anticipate, con probabile vittoria della GAD.

nuvolarossa
26-10-04, 10:17
7-0
Elezioni suppletive, sette seggi in palio, sette seggi alla sinistra. La maggioranza di centro destra la può girare come gli pare, può parlare di astensioni record (ha votato solo il 40,2 per cento), di collegi non favorevoli. Ma quando, a Milano, anche Zaccaria riesce a battere il medico di Bossi (che per il resto dei suoi giorni sarà “il medico di Bossi”, privato d’identità personale), vuol dire che tutte le spie sono accese e tutti i campanelli dall’allarme suonano.
Il bello è che, come alle elezioni europee, non è la sinistra a vincere, ma la destra a perdere. Gli elettori che votano a sinistra non aumentano, mentre crescono quelli che smettono di votare a destra. La causa, dunque, non sta nella migliore proposta politica offerta dai concorrenti, ma nelle delusioni provocate dalla maggioranza. E sono delusioni fondate, non sensazioni passeggere, malmostosità stagionale.
Dalle grandi cose, tipo la questione fiscale, dove gli annunci e le promesse sono divenuti talmente tanti che gran parte della gente non crederà alla diminuzione delle tasse nemmeno dopo che l’avranno fatta (se la faranno). Alle cose più minute, tipo il pedaggio sulle strade, con un ridicolo balletto che oggi ripropone l’idea di far pagare sul raccordo anulare di Roma e sulla Roma-Fiumicino. Una castroneria, all’evidenza, ma che getta una luce inquietante sulla tenuta mentale della maggioranza e del governo.
Manterranno in finanziaria anche l’orrore di rendere obbligatoria l’assicurazione sulla casa? Faranno questo regalo alle compagnie d’assicurazione, già largamente beneficiate dalla RCA? Si accomodino, e sempre più elettori se ne staranno a casa.
La maggioranza di centro destra è vittima di se stessa, della sua incapacità di avere dato vita ad una degna classe dirigente, in gran parte impregnata di quel paternalismo, di quell’assistenzialismo, che sono l’esatto contrario di quel che serve e di quel che gli elettori hanno chiesto.
Gli allarmi sono accesi. Se intendono reagire, tengano presente che il tempo s’avvicina all’esaurimento.

Davide Giacalone
www.davidegiacalone.it
.............................
tratto dalla pagina web http://it.groups.yahoo.com/group/Repubblicani/message/1191

Golia
26-10-04, 10:52
Questa destra avrà i suoi difetti ma rimane pur sempre da preferire a questa sinistra giacobina, radicale e girotondina capitanata dall'estremista che muove i fili da Bruxelles.

Poco condivido dell'articolo catastrofistra di Davide. Secondo me la mancata vittoria è soprattutto dovuta a problemi di comunicazione conseguenti allìegemonia della sinistra nei media e nella carta stampata, specie quella estera.

Bisognerebbe assoldare Brunik per comunicare agli italiani con maggior incisività i vantaggi delle riforme del Presidente Berlusconi.

david777
26-10-04, 12:36
Originally posted by Golia Giocalone
Questa destra avrà i suoi difetti ma rimane pur sempre da preferire a questa sinistra giacobina, radicale e girotondina capitanata dall'estremista che muove i fili da Bruxelles.

Poco condivido dell'articolo catastrofistra di Davide. Secondo me la mancata vittoria è soprattutto dovuta a problemi di comunicazione conseguenti allìegemonia della sinistra nei media e nella carta stampata, specie quella estera.

Bisognerebbe assoldare Brunik per comunicare agli italiani con maggior incisività i vantaggi delle riforme del Presidente Berlusconi.

Per cortesia Brunik: fa finta che la Sx non abbia l'egemonia dei mass media a Cuba e che tu sia un vero leader reaganiano, in maniera da spiegare agli italiani i vantaggi delle riforme d'Italia.

Saluti

Golia
26-10-04, 13:07
Gli esempi di rivoluzione copernicana sono molteplici.

Ad esempio, la devoluscion avvicinerà il cittadino all'amministrazione pubblica favorendo una maggior trasparenza e minori costi per lo stato. Un solo appunto: peccato che parte nel 2016.

http://brunik.altervista.org/foto/alessandro-ce.jpg

Poi c'è la riforma delle pensioni da tempo auspicata, che permetterà ai cittadini che vogliono di rimanere sul luogo di lavoro per usufruire di maggiori contributi e godersi una pensione più ricca e soddisfacente. Un solo appunto: peccato che parta nel 2008.

E nel 2006 finalmente ci taglieranno le tasse: 60 euro all'anno a testa per noi, 15.000 per Giacalone, 900.000 per Berlusconi.
Un solo appunto: peccato che dovevano farlo nel 2002.

Nell'ottobre 2004, finalmente, entra a regime la legge Biagi, indicata da ormai due anni come la causa dell'aumento dell'occupazione: le aziende dovranno assumere per forza i cococo o lasciarli a casa. Un solo appunto: peccato che questo triplichi i contributi a loro carico, per cui li lasceranno a casa.

david777
26-10-04, 13:28
Mi viene il dubbio che il tuo reaganismo ti avvicini più a Davide che alla CDL, e che la devolution intraveda la possibilità di scaricare scorie e debiti sul Mezzogiorno "confederato" fin quando il patrimonio non ne venga liquidato.

Carburanti, autostrade e tasse andavano tagliati subito e drasticamente, così come la speculazione della transizione all'euro andava vigilata: questo sarebbe stata Reaganomics...

Reagan però non era in conflitto d'interesse per reduplicazione veloce di potere e patrimonio.

Quando i difetti della Dx e della Sx si fondono a scapito delle possibili convenienze, non saprei se parlare di Zar o Gran Compagno.

Se il taglio delle tasse e la vera liberalizzazione dovevano costare il taglio della "Social Security", la situazione attuale è quella delle tasse senza liberalizzazione e social security.

Di Reaganomics in Italia non ne vedo l'ombra - cosa che rende più credibile il CSx - alla fin fine persino per gli investimenti stranieri ed il rilancio dell'economia!

nuvolarossa
27-10-04, 14:22
L’astensionismo del Polo è il segreto dell’Ulivo

di Enzo Balboni

L’Ulivo sperava nell’astensione. E l’astensione c’è stata, a livelli mai registrati in passato. Pensate: a Napoli hanno votato in trentacinquemila con un’astensione tale per cui Sergio D’Antoni, l’ex sindacalista della Cisl, co-fondatore di Democrazia europea, presentandosi con l’Ulivo (voltagabbana?) ha battuto la concorrenza, succedendo con soli 14mila voti di preferenza ad Alessandra Mussolini che, per “passare” con uno striminzito 50,2 per cento, aveva avuto bisogno di 37mila voti: più di quanti sono stati complessivamente gli elettori di queste suppletive “di saldo”.

A Napoli il dopo-Mussolini è stato malgestito dalla Casa delle Libertà che si è presentata in ordine sparso per dare visibilità ai candidati alleati a tutti i costi, anche a quello di perdere un “seggio” (l’ultimo rimasto) a Napoli. De Michelis, preso di petto, ha dichiarato: “Alleanza Nazionale rivendica un diritto di usucapione sulla candidatura in quel collegio e noi non accettiamo metodi del genere. Tutto qui”. Una “presa di posizione e di principio” che ha finito per far male alla coalizione. Di questo passo...

Sergio D’Antoni, cinquattottenne di Caltanissetta, è riuscito finalmente ad entrare in Parlamento. Sotto le insegne della “Gad” (Grande alleanza democratica) che accoglie tutti e che ha fatto esclamare a Romano Prodi: “Uniti si vince”, riecheggiato a dismisura da altri “leaderotti”. La neo-nata “Grande alleanza democratica” infatti è una alleanza omnicomprensiva che comprende dalla Margherita a Bertinotti, oltre all’ultimo arrivato: Di Pietro. Una formazione tutt’altro che omogenea, unita. L’esultanza di Prodi è di circostanza, fa bene alla sua pretesa di leadership, ma non ha nulla di concreto da suggerire.

Le mini-elezioni per i sette seggi lasciati vuoti da chi ha preferito rifugiarsi in Europa non hanno altro significato se non quello di segnalare che il sessanta per cento dei votanti se ne è restato a casa. Che non gliene importava un bel niente. Tanto la vera resa dei conti sarà tra un anno e mezzo, alle politiche del 2006. Gridi di dolore? Tanti nella maggioranza. Follini parla di sconfitta e non di un cataclisma. Chissà se avrà imparato anche la “mini-lezione”? Che c’è.

A Genova-Nervi si eleggeva un deputato al posto di Gianfranco Cozzi, deceduto. Cozzi era dell’Unione di Centro. Bastava che ci fosse unità di vedute (come avrebbe dovuto accadere a Napoli) per vincere la partita. Invece i voti si sono sparpagliati e ha vinto (per la “Gad”) addirittura Stefano Zara ex-presidente degli industriali genovesi, imprenditore “ulivista” che certamente non andrà d’accordo con Bertinotti e che l’ha avuta vinta in uno scontro tra “pari peso”. Bruno Tabacci si è arrabbiato di brutto: “Il partito deve essere riorganizzato a livello locale”! Avendo come risposta una sorta di “rimbalzo”: “Se a Roma pensano ad un posto di governo…”.

Maretta forte. Quello che “fa specie” è la sconfitta subita a Milano Tre, il collegio di Bossi. Dopo aver perduto la provincia (Colli) ecco un nuovo colpo alla Casa delle Libertà e a chi “gestisce” Milano. Nella bagarre tra i piccoli l’ha spuntata – guarda chi si rivede – Roberto Zaccaria, ex presidente della Rai vestito di “ulivo” da sempre: ha vinto di misura (51,4 per cento) con 19 mila preferenze. Zaccaria stappa la bottiglia di champagne (è un uomo di mondo) e fa bene, ma l’Ulivo non può sorridere: ha perduto oltre 19mila voti rispetto alle ultime politiche.

Roberto Zaccaria è simbolo della tendenza della Rai a preparare e dare un piedistallo di notorietà ai suoi “fedeli”. Dopo Santoro e Lilly Gruber, dopo la designazione di Marrazzo per le regionali, ecco il colpo di Zaccaria a Milano. Non è una catastrofe; ma si è aperta una “fessurina”. Con il rischio che proprio da una “fessurina” possa svuotarsi - goccia dopo goccia - tutto il contenitore. Il 7 a 0 non deve fare impressione ma serve da lezione perché appare evidente che si tratta di autentici autogol della Casa delle Libertà. Dove è diritto dei “piccoli” dire la loro, ma senza mettere i bastoni tra le ruote. Altrimenti spariranno.

Ultima considerazione. I sette nuovi deputati resteranno in carica fino alla tarda primavera del duemilasei, meno di un anno e mezzo. Il seggio che hanno ottenuto sembra proprio il premio di fedeltà per tenere il posto caldo per chi, nella “Grande Coalizione Democratica” dovesse trovarsi in difficoltà. Un premio che sfrutta il voler apparire a tutti i costi di certi personaggi. Riflettere.

Enzo Balboni

brunik
27-10-04, 14:26
Originally posted by nuvolarossa
L’astensionismo del Polo è il segreto dell’Ulivo

di Enzo Balboni


:lol :lol

Ve lo dico io qua'è il segreto dell'Ulivo: SILVIO BERLUSCONI.

Non lo vuole più nessuno, lo volete capire o no, craponi che non siete altro? Lo sapete che il 62% degli italiani ha capito che è lì solo per farsi gli affari suoi? Che il 54% degli italiani pensa che sia un quaquaraquà? Che l'8% degli ex elettori CDL è passato all'Ulivo? Che il 60% degli imprenditori e il 62% degli operai non lo toterebbe più?

E voi che lo difendete sempre?

Per dirla alla Calvin: mi fate pena, mozzaorecchi.

http://brunik.altervista.org/041027ispo.gif

Texwiller (POL)
28-10-04, 10:08
Perchè fai la spia?
Fai il gioco del nemico?
Fortuna che, come dice Lui, qui comando io se no tutti a casa e non vi pago più i conti.
Tex Willer

nuvolarossa
23-11-04, 11:45
Volare

La compagnia Volare entra in crisi, si scopre che i conti erano tenuti in maniera fantasiosa, che le solite società di revisione hanno svolto il loro compito con la consueta solerzia, che i passeggeri restano a terra ed i lavoratori disoccupati, e, allora, che si fa? Il governo pensa subito a rivedere ........ (continua ... al link)

http://it.groups.yahoo.com/group/Repubblicani/message/1493

kid
23-11-04, 11:51
sono perfettamente d'accordo con Giacalone e mi fa specie Maroni.

PiZeta
23-11-04, 12:16
Maneggiare con cura....

brunik
23-11-04, 13:06
Originally posted by calvin
sono perfettamente d'accordo con Giacalone e mi fa specie Maroni.

To' anch'io stavolta sono d'accordo con Giacalone e addirittura con Calvin.

Sono io che sto diventando pollista o sono loro che stanno diventando ex-pollisti?

INCREDIBILE GIACALONE: ADESSO MI E' DIVENTATO UN GIUSTIZIALISTA: "NON SONO LE LEGGI CHE SI DEVONO ADEGUARE AI DELINQUENTI, SONO I DELINQUENTI CHE SI DEVONO ADEGUARE ALLE LEGGI".

Una regola aurea da incorniciare.



Piuttosto che correre a correggere le leggi, inseguendo la realtà, si provveda a far rispettare le leggi, inseguendo i delinquenti. Qui qualcuno ha commesso reati gravi, siano stati gli amministratori, i proprietari, le società di revisione o quant'altri, chi li ha commessi deve pagare. E deve pagare in tempi ragionevoli, non con procedimenti che si trascineranno nei prossimi dieci anni.
Un'adeguata miscela di mercato aperto e competitivo, accompagnato da regole chiare e sanzioni certe, è quella che meglio può alimentare il motore grazie al quale i disoccupati saranno riassorbiti, le imprese malate saranno seppellite e quelle sane potranno crescere.
Già sento il coretto che definisce questo ragionamento “liberismo scolastico”, il che mi sta anche bene, in un Paese di statalisti trinariciuti.

PiZeta
23-11-04, 13:17
quello che succederà in SAVE, la società che gestisce lo scalo aeroportuale di Venezia e di cui era annunciata la quotazione in Borsa: ha qualche milione di euro di crediti verso VOLARE....

Peraltro, SAVE vanta crediti anche verso ALPI EAGLES, che non se la passa proprio bene neanche lei. Però il Presidente ed AD di ALPI EAGLES è anche amministratore di SAVE...

Poi ci si chiede perchè COMUNE DI VENEZIA e PROVINCIA DI VENEZIA, azionisti SAVE, hanno impugnato il bilancio...

Non mancheranno colpi di scena: ne vedremo delle belle!

kid
23-11-04, 13:22
quando leggo che un'ora di volo costava 5.700 euro e a volare ti facevano pagare 4.600, posso solo pensare che questa compagnia fosse stata messa in piedi per arraffare il bottino in fretta e darsi ancora più in fretta. Come mi pare che sia successo. Volare non ha un patrimonio e neppure una prospettiva di competitività, ma solo di fallimento! Mo' vedremo di spiegarlo pure a Maroni, che è una bella impresa!

PiZeta
23-11-04, 13:35
Presidente di VENETO SVILUPPO e Presidente e AD di ALPI EAGLES, imprenditore ponte tra Forza Italia e Lega, che applicare la Prodi Bis per una compagnia aerea è una fesseria.

E' che per la Lega far fallire VOLARE è un incubo, visto che il grosso del personale e dell'indotto gravita su Varese.

Speriamo solo che l'operazione non serva a far finire ciò che rimane di VOLARE in ALITALIA, con la scusa che gli slots sono pregiati e che la ex compegnia di bandiera "deve recuperare quote di mercato"...

brunik
23-11-04, 13:37
Amici, non preoccupiamoci.

Morta una company se ne fa un'altra.

Il management Volare (quelli che Giacalone chiama delinquenti) si è trasferito in massa nella nuova Myair, il cui motto è "Professionalità e Motivazione"

Il Giornale di Vicenza 20.11.04

La nuova compagnia aerea con sede a Vicenza e base operativa a Orio al Serio
Myair decolla il 17 dicembre Destinazione Italia e Europa

(m. l. d.) Decollerà dalla base di Orio al Serio l’esperienza di Myair, la nuova compagnia aerea low cost, che ha la sede commerciale a Vicenza e si presenta con le credenziali di una flotta di Airbus A320 di ultima generazione e prezzi altamente competitivi. L’avventura inizierà il 17 dicembre con voli per Brindisi, Catania, Napoli, Madrid e Bucarest. «Sono tre i presupposti su cui la compagnia intende sviluppare la propria attività - annuncia il presidente Carlo Bernini - massima efficienza e affidabilità della flotta, qualità del servizio e assoluta puntualità». Per puntare a livelli di efficienza molto elevati, pur a prezzi vantaggiosi, la vendita dei biglietti avverrà on line, sul sito www.myair.com, oppure chiamando il call center, in funzione dalle 7 alle 21 al numero 899500060, in modo da rendere più snelle ed economiche le operazioni di prenotazione e acquisto dei biglietti. I biglietti potranno essere acquistati anche nelle biglietterie aeree aeroportuali e le agenzie di viaggio registrate al servizio tramite un sito messo appositamente a loro disposizione www.myagentnet.com.
Consultando il sito www.myair.com è anche possibile verificare la disponibilità e i prezzi: un servizio che offre al passeggero la massima flessibilità nell’acquisto del biglietto. Con una telefonata o con un clic, ovunque ci si trovi, è possibile acquistare il biglietto virtuale: un codice di prenotazione che vale come il biglietto cartaceo, ma consente di risparmiare nei costi di gestione.
L’attività di linea low cost sarà operativa 7 giorni su 7, ma durante il fine settimana sarà sviluppata anche un’attività di charter verso il Mediterraneo e altre destinazioni turistiche a corto e medio raggio. Per la campagna di lancio Myair propone biglietti gratuiti, chiedendo il solo pagamento delle tasse aeroportuali, validi per tutta la stagione invernale.
La flotta sarà inizialmente formata da tre airbus, che a gennaio diventeranno quattro, mentre ad aprile, con il potenziamento dei voli, se ne aggiungeranno altri due. Il piano industriale quinquennale prevede una crescita della flotta che a fine 2005 sarà di otto aeromobili. L’amministratore delegato di Myair è Merrick Adelstein, una lunga esperienza maturata in Volare, il presidente è l’ex ministro dei trasporti Carlo Bernini.

http://web4.myair.com/docs/cust/it/company.shtml

Garibaldi
23-11-04, 23:50
... volareeee oh ohhhh
cantare oh oh oh ohhhh
nel blu, dipinto di blu
felice di stare lassu'.

nuvolarossa
22-01-05, 12:33
Amato: arrivare a vere primarie o all'investitura collettiva
di Prodi. La sigla Unione per la democrazia? E' una buona ipotesi

"Bertinotti lavori per la ditta - no a vetrine e conte dei voti"

Fecondazione: "La legge va modificata. La Cei sull'astensione sbaglia. Un dibattito nel merito può portare a una soluzione"

di MASSIMO GIANNINI

ROMA - Presidente Amato, il centrosinistra non ha fatto in tempo a trovare un accordo sulle candidature alle Regionali e già si è di nuovo clamorosamente diviso sulle primarie l'autolesionismo dell'opposizione è dunque una malattia incurabile?
"Ora il vero tema per il centrosinistra è convincere il Paese a guardare a noi, in vista della prossima legislatura come a una vera e propria forza di governo. Ed è quindi essenziale che gli italiani, quando ci ascoltano, sentano che stiamo parlando di loro, e non di noi. E lo dico perché sono convinto che, nonostante tutto e nonostante le divergenze che per altro ci sono anche nei grandi partiti dei sistemi bipartitici, tra noi c'è un grande potenziale di convergenza. Molto di più di quanto non sembri quando parliamo di liste, di elezioni primarie, e di nomi da dare a noi stessi".

Il problema è che proprio questi nodi tengono banco, e il centrosinistra non riesce a parlare che di quelli.
"E' vero. Ci troviamo in una situazione non facile. Ma è davvero il momento di concentrarci sui temi del futuro governo del Paese. E io mi aspetto che la prima grande occasione politica che abbiamo di fronte, e cioè il congresso dei Ds, si occupi di questo, e riesca a diffondere esattamente questa immagine. Discussioni astratte, tipo ciò che è vivo e ciò che è morto della socialdemocrazia, provocano per forza contrapposizione. Ma filtrate attraverso il punto-chiave per noi fondamentale, e cioè come offrirci al Paese quale forza di governo, sono destinate ad essere "biodegradate" in una visione comune del problema italiano e nelle grandi linee per poterlo risolvere".


Quindi anche lei pensa che tutto si risolverebbe decidendo prima il programma? Non è questa una scorciatoia?
"No, io non penso che basti il programma a dare un'identità all'alleanza in questo momento. Ma noi abbiamo, se fossi cattivo direi nostro malgrado, un'identità comunque condivisa. Ed è quel fondo su cui poggia il potenziale di convergenza da cui siamo partiti. Il problema allora è che l'immagine sia costruita sviluppando quel potenziale e non perdendosi nei problemi organizzativi. L'obiettivo è fare emergere un'identità che convinca gli italiani perché soddisfa in primo luogo il loro stesso bisogno identitario, in una fase storica di grande cambiamento, e quindi di grande incertezza".

"E' vero. Ci troviamo in una situazione non facile. Ma è davvero il momento di concentrarci sui temi del futuro governo del Paese. E io mi aspetto che la prima grande occasione politica che abbiamo di fronte, e cioè il congresso dei Ds, si occupi di questo, e riesca a diffondere esattamente questa immagine. Discussioni astratte, tipo ciò che è vivo e ciò che è morto della socialdemocrazia, provocano per forza contrapposizione. Ma filtrate attraverso il punto-chiave per noi fondamentale, e cioè come offrirci al Paese quale forza di governo, sono destinate ad essere "biodegradate" in una visione comune del problema italiano e nelle grandi linee per poterlo risolvere".

Quindi anche lei pensa che tutto si risolverebbe decidendo prima il programma? Non è questa una scorciatoia?
Come ci si riesce, se sulle primarie dopo il voto in Puglia è scoppiato un caos ingovernabile? Ha ancora senso farle, queste primarie, se servono solo a dividere ulteriormente il centrosinistra?
"No, io non penso che basti il programma a dare un'identità all'alleanza in questo momento. Ma noi abbiamo, se fossi cattivo direi nostro malgrado, un'identità comunque condivisa. Ed è quel fondo su cui poggia il potenziale di convergenza da cui siamo partiti. Il problema allora è che l'immagine sia costruita sviluppando quel potenziale e non perdendosi nei problemi organizzativi. L'obiettivo è fare emergere un'identità che convinca gli italiani perché soddisfa in primo luogo il loro stesso bisogno identitario, in una fase storica di grande cambiamento, e quindi di grande incertezza".

Come ci si riesce, se sulle primarie dopo il voto in Puglia è scoppiato un caos ingovernabile? Ha ancora senso farle, queste primarie, se servono solo a dividere ulteriormente il centrosinistra?
"Ho sempre pensato che le primarie debbano servire a dare alla leadership di Prodi un fondamento più solido di quello che oggi può fornirgli il consenso delle sole segreterie di partito. In questo senso rappresentano una risposta pertinente alla questione del rapporto tra partiti e società civile. Non è logico, invece, che si trasformino in una vetrina cui si affaccino leader che hanno già riconosciuto che Prodi sarà il capo indiscusso dell'alleanza, e mirino soltanto ad una banale conta dei voti".

"Ho sempre pensato che le primarie debbano servire a dare alla leadership di Prodi un fondamento più solido di quello che oggi può fornirgli il consenso delle sole segreterie di partito. In questo senso rappresentano una risposta pertinente alla questione del rapporto tra partiti e società civile. Non è logico, invece, che si trasformino in una vetrina cui si affaccino leader che hanno già riconosciuto che Prodi sarà il capo indiscusso dell'alleanza, e mirino soltanto ad una banale conta dei voti".

Questo sarebbe secondo lei l'effetto delle candidature di Pecoraro Scanio e di Di Pietro, oltre a quella già annunciata di Bertinotti?
Questo sarebbe secondo lei l'effetto delle candidature di Pecoraro Scanio e di Di Pietro, oltre a quella già annunciata di Bertinotti?
"Qui vedo un effetto paradossale. Sono stati soprattutto i partiti di sinistra a voler escludere che Prodi sia il candidato della nascente federazione unitaria. Se ora sono proprio i leader di questi partiti a presentarsi alle primarie, allora sono loro stessi che fanno diventare Romano automaticamente l'espressione della Federazione unitaria. In primo luogo per loro, una mossa del genere è del tutto controproducente".

Ma finisce per esserlo anche per Prodi, che rischia di uscire indebolito anziché rafforzato. Come si esce da questa contraddizione?
"Qui vedo un effetto paradossale. Sono stati soprattutto i partiti di sinistra a voler escludere che Prodi sia il candidato della nascente federazione unitaria. Se ora sono proprio i leader di questi partiti a presentarsi alle primarie, allora sono loro stessi che fanno diventare Romano automaticamente l'espressione della Federazione unitaria. In primo luogo per loro, una mossa del genere è del tutto controproducente".

Ma finisce per esserlo anche per Prodi, che rischia di uscire indebolito anziché rafforzato. Come si esce da questa contraddizione?
"Se ne esce ragionando e impostando bene il tema delle regole con le quali le primarie si dovranno svolgere. Possono essere le regole più diverse. Ma l'importante è che ci diano una bussola. E la bussola ci deve portare o a vere primarie, che come tali contrappongono dei candidati davvero alternativi, o a una forma di investitura collettiva di Prodi, che solo impropriamente chiameremmo primarie. Altrimenti un sistema pensato per rafforzare la leadership di Prodi finirebbe effettivamente, come lei dice, per indebolirlo".

E' l'obiezione dei Ds, che infatti chiedono a Bertinotti di ritirare la sua candidatura, anche per non finire schiacciati nella morsa tra il Professore e Rifondazione.
"Sì, so che questo genere di riflessioni circolano molto tra i Ds. E non c'è dubbio che di questa preoccupazione è doveroso che si tenga conto. I Ds sono il maggior partito della coalizione. Si sono adoperati per l'unità, e l'hanno fatto con grande coerenza. È giusto tener conto delle loro esigenze".

D'accordo, ma Bertinotti secondo lei si deve ritirare o no?
"Se ne esce ragionando e impostando bene il tema delle regole con le quali le primarie si dovranno svolgere. Possono essere le regole più diverse. Ma l'importante è che ci diano una bussola. E la bussola ci deve portare o a vere primarie, che come tali contrappongono dei candidati davvero alternativi, o a una forma di investitura collettiva di Prodi, che solo impropriamente chiameremmo primarie. Altrimenti un sistema pensato per rafforzare la leadership di Prodi finirebbe effettivamente, come lei dice, per indebolirlo".

E' l'obiezione dei Ds, che infatti chiedono a Bertinotti di ritirare la sua candidatura, anche per non finire schiacciati nella morsa tra il Professore e Rifondazione.
"Io dico che nelle primarie devono essere riconoscibili prima di tutto gli elettori che partecipano, per evitare intrusioni inquinanti. E poi devono esserci candidati veri, e non candidati finti. Perché se lo sono, fanno perdere alle primarie uno dei valori aggiunti che queste elezioni possono dare, e cioè irrobustire il leader prescelto con un consenso politico molto più largo. In caso contrario, si ottiene solo un effetto dispersivo, che non conviene a nessuno, neanche a Bertinotti. Per questo, adesso, il tema cruciale sono le regole. I partiti devono concordarle, e sottoscriverle al più presto. Altrimenti è come andare in un mare di scogli con una barca senza timone. E qui voglio davvero lanciare un sommesso appello".

A chi vuole lanciarlo?
"Sì, so che questo genere di riflessioni circolano molto tra i Ds. E non c'è dubbio che di questa preoccupazione è doveroso che si tenga conto. I Ds sono il maggior partito della coalizione. Si sono adoperati per l'unità, e l'hanno fatto con grande coerenza. È giusto tener conto delle loro esigenze".

D'accordo, ma Bertinotti secondo lei si deve ritirare o no?
"Io dico che nelle primarie devono essere riconoscibili prima di tutto gli elettori che partecipano, per evitare intrusioni inquinanti. E poi devono esserci candidati veri, e non candidati finti. Perché se lo sono, fanno perdere alle primarie uno dei valori aggiunti che queste elezioni possono dare, e cioè irrobustire il leader prescelto con un consenso politico molto più largo. In caso contrario, si ottiene solo un effetto dispersivo, che non conviene a nessuno, neanche a Bertinotti. Per questo, adesso, il tema cruciale sono le regole. I partiti devono concordarle, e sottoscriverle al più presto. Altrimenti è come andare in un mare di scogli con una barca senza timone. E qui voglio davvero lanciare un sommesso appello".

A chi vuole lanciarlo?
"Assolutamente sì. Una forza a vocazione maggioritaria si fa carico di tutti gli italiani in una vicenda complessa come questa. Quindi nel gestire un referendum che temo possa essere inevitabile davanti ai cavalli di frisia che si stanno ergendo davanti a una legge, che va invece modificata, occorre grande capacità di comprensione. Occorre evitare che nella gestione di questo referendum si innalzino altri cavalli di frisia. E allora l'appuntamento al Parlamento, per cui io sarei pronto oggi stesso, resti vivo anche per il domani. Per una regolazione condivisa nella fecondazione non basta eliminare le norme sbagliate della legge esistente. Occorre sostituirle con altre norme, che siano consapevoli e che riflettano le ragioni di tutti. Non si può dire che è materia di coscienza, se poi vi trovano ragione solo le coscienze degli uni e non quelle degli altri".

Eppure in questo momento sembrano prevalere gli appelli all'astensionismo. Persino la Cei ha suggerito questa soluzione agli elettori.
"La Cei ha sbagliato. Questa propaganda per l'astensione non aiuta la civiltà del confronto. Si propone l'astensione per difendersi non dalle ragioni dei referendari, ma dal quorum del referendum. Se confronto ha da esserci, confronto sia. Per me, che voglio soluzioni di incontro e non di scontro, è importante che vengano soluzioni valide per gli uni e per gli altri. E per questo ritengo che anche tanti cattolici oggi si trovino in difficoltà. Viceversa, una discussione sul merito se gestita con intelligenza potrebbe portare davvero ad una soluzione comune. Il centrosinistra deve collocarsi su questa lunghezza d'onde. Proprio per dimostrarsi, anche in questo caso, coalizione che ha a cuore il destino del Paese, e non solo se stessa. Da questo punto di vista, questo referendum sarà un test molto importante".

Un altro test, altrettanto importante, di cui l'opposizione discute in questo momento riguarda il nome della coalizione. E' stata avanzata un'ipotesi: Unione per la democrazia. Lei cosa ne pensa?
"Sì, il nome bisognerà cambiarlo. Ma evitando di trasformare anche questo in un problema. Da bambino mi dicevano: non affogare in un bicchier d'acqua. Quanto a "Unione per la democrazia", la mia impressione è stata buona. E' un'ipotesi. Potrebbero essercene anche altre. Purché si decida, e si decida senza traumi".

Qualcuno ha letto il ritorno di Veltroni alla direzione della Quercia dell'altro ieri come il preludio di qualche svolta anche sul fronte della leadership del centrosinistra. Lei ha questa stessa sensazione?
"Io ho apprezzato molto l'intervento di Veltroni. E' andato al nocciolo della questione. Nel nostro partito, ha detto, ci sono accenti diversi, ma noi dobbiamo essere l'asse della costruzione di una forza di governo. Se nei Ds dovesse venir meno questa consapevolezza, e cioè il fatto che gli italiani chiedono al sistema politico non solo di rappresentarli ma anche di governarli, questo sarebbe un grandissimo problema per tutti".

Il sindaco di Roma ha anche rilanciato l'idea del partito riformista, di cui la federazione unitaria non può che essere l'embrione. Lei è stato il primo a dirlo. Ma non crede che voi riformisti sia stati troppo timidi, nel difendere questo progetto?
"Ai leader dei partiti, al loro senso di responsabilità. Non ogni occasione della vita deve servire a mettere in evidenza se stessi. Ce ne sono alcune, ogni tanto, in cui si deve lavorare per la ditta. Solo così una forza di governo si può rivelare adatta alla guida del Paese, perché in caso contrario il ragionamento degli elettori è molto semplice: tu non sei adeguato e vai sugli scogli quando ti occupi di te stesso, e allora dove ci porterai quando ti occuperai di noi?".

E' un ragionamento che vale anche per il referendum sulla fecondazione assistita?
"Forse sì. La Federazione ha un senso solo se è davvero l'embrione di qualcos'altro. Tra l'embrione e la Federazione ci sono delle ovvie differenze: l'embrione procede inesorabilmente e felicemente verso la nascita, mentre la Federazione ha di fronte a sé molte scelte che dovranno essere compiute. Dando tempo al tempo. Ma un futuro condiviso bisogna volerlo, altrimenti neppure il tempo produce il risultato. Perché l'avventura inizi davvero, ci basta condividere un'aspettativa comune: quando arriveremo al risultato, nessuno sarà più quello che è oggi. In quel giorno non morirò io in un letto di margherite, così come altri non moriranno in un letto di rose".

nuvolarossa
05-02-05, 18:28
BERLUSCONI: OPPOSIZIONE AL POTERE GETTEREBBE PAESE NEL CAOS

(AGI) - Fiuggi, 5 feb. - "Come ha dimostrato il congresso dei Ds, l'opposizione e' divisa su tutto, non ha un programma di governo, non ha un leader, ma si riunisce solo come un cartello elettorale con l'unico fine di conquistare e di esercitare il potere: questa pura eventualita', che restera' tale perche' noi lo impediremo, getterebbe il Paese nel caos e nella ingovernabilita'". Cosi' il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in un discorso inviato al 44* congresso del Partito dell'Edera Repubblicana e letto dal coordinatore nazionale di Forza Italia, Sandro Bondi.
"Il primo terreno su cui la sinistra continua a essere inaffidabile come forza di governo e' quello della politica estera: sono sempre dalla parte sbagliata - prosegue Berlusconi - e nel tempo sbagliato. Recitano, sempre in ritardo, una parziale autocritica, ma poi ripetono sempre immancabilmente gli stessi errori". Secondo Berlusconi "la nostra azione in politica estera, al contrario, si e' sempre messa nel solco della nostra tradizione europeista e di alleati sinceri degli Stati Uniti d'America, una posizione - conclude - che voi repubblicani avete sempre sostenuto in maniera limpida e coerente nel corso di tutta la vostra storia". (AGI)

nuvolarossa
06-02-05, 11:54
Bondi al congresso dei repubblicani di La Malfa e Nucara ha letto il messaggio di Berlusconi (influenzato)

La sinistra al potere? Sarebbe il caos
L'azione del governo della CdL sarà incentrata su un «riformismo coraggioso»

Alessio Cantoni

FIUGGI – Silvio Berlusconi ribadisce senza mezzi termini l'accusa di inaffidabilità al centrosinistra, rivendica per la Cdl il ruolo di «vera casa dei riformisti» e dà per scontato che Pannella si unirà al suo schieramento in quanto i radicali sono «incompatibili col centrosinistra». «Come sa la maggioranza degli italiani, se questa sinistra andasse al potere, getterebbe il Paese nel caos», ha detto in un messaggio letto da Sandro Bondi al congresso dei repubblicani di La Malfa e Nucara, ai quali ha manifestato apprezzamento per il contributo offerto alla coalizione. Il presidente del Consiglio non ha potuto mantenere l'impegno di assistere alle assise dell'Edera perché un'influenza con febbre alta lo ha bloccato a casa. Il coordinatore di Forza Italia ha letto queste parole di Berlusconi mentre, in contemporanea, al Palalottomatica di Roma, i Ds confermavano Massimo D'Alema presidente del partito. «La vera casa comune dei riformisti è la nostra», ha detto Berlusconi ai Repubblicani. Poco prima, aveva ricevuto Marco Pannella, confermandogli l'intenzione di stipulare un accordo elettorale con i Radicali per le prossime Regionali. Tra voi e la sinistra, ha detto a Pannella e Capezzone, «c'è una incompatibilità di fondo», mentre «il filone laico-repubblicano e fondamentale per un progetto riformista ancora più forte». Il premier aggiunge che «la Casa delle Libertà è l'unica vera novità della vita politica italiana» e ha l'onere di difendersi da un'opposizione che «è divisa su tutto, non ha un programma di governo, non ha un leader, ma si riunisce solo come un cartello elettorale con l'unico fine di conquistare ed esercitare il potere». Ad esempio, in politica estera i dirigenti della sinistra «sono sempre dalla parte sbagliata e nel tempo sbagliato. Recitano, sempre in ritardo, una parziale autocritica, ma poi ripetono sempre immancabilmente gli stessi errori». Il presidente del Consiglio rivendica inoltre la «bontà» del lavoro della Cdl in questi ultimi anni, e ribatte punto per punto alle critiche che gli aveva mosso ieri, nella relazione, il segretario del Pri Francesco Nucara. Non è vero, dice, che la «coalizione di governo nel suo insieme non possa essere orgogliosa». «Abbiamo messo in cantiere – spiega – ventiquattro diverse riforme che investono campi importantissimi: in tutte queste riforme il contributo del Pri è stato sempre significativo». E l'impegno, sottolinea, è straordinario anche sul Mezzogiorno, tema su cui più sonore sono state ieri le “bacchettate” di Nucara al governo. «Nessun governo che ci ha preceduto ha saputo fare di meglio», puntualizza con orgoglio il premier citando gli incrementi negli investimenti per il sud dal 2001. Annuncia che il governo sta pensando «a una serie di misure fiscali e non fiscali di vantaggio per il Mezzogiorno in modo da destinare risorse che agiscano come leva per lo sviluppo». E sempre a Nucara Berlusconi ribadisce che nell'anno e mezzo che ha davanti l'azione del governo della CdL sarà incentrata su un «riformismo coraggioso che smantelli il protezionismo sociale, cioè l'invadenza burocratica e gli interessi corporativi contro il mercato e la libera concorrenza». Tutto ciò nel rispetto del Patto di stabilità che, però, va modificato per far crescere l'Europa, come ha «finalmente capito anche Fassino e il suo partito: meglio tardi che mai...». E, sempre in tema di Europa, il premier rinnova l'auspicio che l'Ue «superi definitivamente le dolorose divisioni sulla guerra per concorrere unita a sostegno della giovane democrazia irachena».

david777
06-02-05, 13:57
Non è una novità, ma da noi la mistura è fuori di ogni parametro.

Il laicismo ne sarebbe sorpreso ma il tempo per districarle si avvicna, e puoi star certo che i conti torneranno fino all'ultimo quattrino e processo incompiuto.

Vorrei fare una capatina in Italia e vedere di persona tutto questo progresso di benessere e libertà compiuto dagli anticomunisti.

Per l'occasione passerei a trovarti per stappare una bottiglia e ricordare che i conti alla fine torneranno.

nuvolarossa
20-02-05, 13:47
http://www.corriere.it/Media/Foto/2005/02_Febbraio/20/NEVE.jpg

... Le nevicate sono colpa di Berlusconi e del conflitto di interessi, infatti le fabbriche di termosifoni del Berlusca stanno facendo affari d'oro, mentre le gelaterie catto-comuniste rischiano la chiusura ...

nuvolarossa
25-02-05, 13:35
Qualcuno svegli il compagno della Sgrena

di Valerio Fioravanti

È opinione di alcuni, e nostra, che molti amino il mondo arabo senza conoscerlo davvero, giusto per la carica antiamericana e antiisraeliana dei mediorientali. Prendiamo la questione del “compagno” della povera Sgrena. La giornalista, nel video registrato con i terroristi, si rivolgeva ripetutamente, non a caso, al “marito”. Qui da noi invece tutti, comprese le cronache dal Quirinale, parlano in continuazione del “compagno” della Sgrena. I due stanno insieme da anni, e sicuramente si vogliono bene. È comprensibile, dal nostro OCCIDENTALE punto di vista, che lui si esponga, vada, faccia, dichiari, e si metta davanti alle telecamere a ripetere che libererà la donna che ama. Ma per dei fondamentalisti islamici, il fatto che la Sgrena non sia sposata ma conviva, è una brutta aggravante, un segno di grave impurità.

Evergreen
25-02-05, 18:52
secondo me questi terroristi vogliono condizionare le elezioni regionali in italia cercando di terrorizzare gli elettori con una azione delittuosa.
Speriamo che il governo riesca a riportare questa giornalista sana e salva ai suoi familiari.
Grazie.

brunik
27-02-05, 12:38
Amici, dite che Berlusconi & scherani si apprestano a riservare lo stesso trattamento che riservarono al Presidente Scalfaro?

Ma perchè il nostro mitico Premier diventa così stupido da insultare Ciampi ogni volta che gli minacciano una delle sue leggiuncole personali?



Ciampi: sorpresa per parole di Berlusconi
27/02/2005 - 11:14
Nota dell'ufficio stampa del Quirinale
(ANSA) - ROMA, 27 FEB - 'Hanno destato sorpresa le parole attribuite al presidente del Consiglio in materia di promulgazione delle leggi'. Cosi' una nota del Colle. 'E' a tutti ben noto che - prosegue la nota - in questa come in altre materie, non e' costume del Presidente dare ascolto a suggestioni, suggerimenti o critiche gratuite da qualsiasi fonte provengano. Tutti i provvedimenti legislativi rinviati al Parlamento sono stati sempre accompagnati da messaggi debitamente, convintamente, dettagliatamente motivati'

Texwiller (POL)
27-02-05, 12:44
convinto dell'inutilità della democrazia.
E senza alcuna vergogna.
Tex Willer

brunik
27-02-05, 12:51
Ma allora quelli che sostengono che Berlusca sia un pericolo per la democrazia non è cha abbiano tutti i torti.

brunik
27-02-05, 18:27
Amici, ecco i fedeli bananas Gasparri-Calderoli che come sempre sono i più pronti a seguire Berlusconi nelle nuovi avventure che lo Statista Brianzolo sta proponendo al Paese. In pratica le due Menti del Centrodestra dicono che Ciampi è slo un nonnetto rincoglionito. Per ora lo dicono per allusioni, poi se il Presidente insiste a non fare gli interessi del Boss si passerà immediatamente all'utilizzo di termini più pesanti. Non dimentichiamoci di come questi vermicelli abbiano trattato il presidente in carica Scalfaro solo perchè non eseguiva i desideri del Berlusca.

Si dia inizio alla gara di Insulto al Presidente Ciampi.

GASPARRI: CIAMPI E' COME LA TV IN BIANCO E NERO... (STAMPA)
27/02/2005 - 09:40
Berlusconi come quella a colori. Meglio

Milano, 27 feb. (Apcom) - "E che c'è di male? Ciampi è come la televisione in bianco e nero, Berlusconi come quella a colori. Sono belle tutt'e due, naturalmente. Ma quella a colori è meglio": Lo afferma il ministro Maurizio Gasparri commentando, in un'intervista a 'La Stampa' l'affermazione del premier secondo cui "occorre che le sirene della sinistra non siano ascoltate dal presidente della Repubblica".

"Nel nostro ordinamento - continua - il capo dello Stato è un garante delle regole, un'alta figura morale, un papà della Repubblica, un signore che bacia i bambini e poi qualche volta dà anche giudizi sull'economia, la vita del Paese e quant'altro. Il presidente del Consiglio, invece - sottolinea Gasparri - governa, è alle prese con i problemi tutti i giorni. Per questo io sono presidenzialista: vorrei vedere un capo dello Stato nella pienezza dei poteri, che viene eletto dal popolo e si assume delle responsabilità".

CIAMPI/ CALDEROLI: NOTA QUIRINALE E' CONTRADDIZIONE IN TERMINI
27/02/2005 - 12:45
"Da Berlusconi non critiche ma contrappeso a ingerenze sinistra"

Roma, 27 feb. (Apcom) - "La nota ufficiale del Quirinale, in cui fra l'altro si dice che il presidente della Repubblica non presta 'ascolto a suggestioni, suggerimenti o critiche gratuite da qualsiasi fonte provengano', è una contraddizione nei termini, perché rappresenta una risposta proprio alle considerazioni provenienti da esponenti del Governo". Lo afferma il ministro per le Riforme e coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Roberto Calderoli, commentando il comunicato del Quirinale di questa mattina.

Calderoli aggiunge: "Le parole di ieri del presidente del Consiglio, per quella che è la mia valutazione, non rappresentano delle critiche ma un debito, convinto e dettagliato timore che, legittimamente, il premier esprime a fronte, non tanto di sirene, ma dall'azione di balenotteri, squali e orche della sinistra che, in maniera spudorata, cercano di tirare ed utilizzare il Capo dello Stato a proprio uso e consumo politico".

"Quindi - conclude - il segnalare questo timore non può che rappresentare un legittimo contrappeso alle improvvide e illegittime ingerenze che la sinistra tenta di esercitare nei confronti del presidente della Repubblica".

nuvolarossa
28-02-05, 01:06
...

brunik
28-02-05, 11:12
L'interrogativo dell'amico banana è inquiietante.

Rileggiamo le dichiarazioni del Presidente Ciampi per risolvere l'interrogativo: con chi ce l'aveva, con Prodi o Berlusconi?
C'è chi dice Prodi, c'è chi dice Berlusconi.

Il Presidente della Repubblica si dice sorpreso per le parole del presidente del consiglio. ma con chi ce l'aveva, con l'ultimo presidente del consiglio o con il prossimo? Bisogna saperle interpretare, le parole, amici.


Ciampi: sorpresa per parole di Berlusconi
27/02/2005 - 11:14
Nota dell'ufficio stampa del Quirinale
(ANSA) - ROMA, 27 FEB - 'Hanno destato sorpresa le parole attribuite al presidente del Consiglio in materia di promulgazione delle leggi'. Cosi' una nota del Colle. 'E' a tutti ben noto che - prosegue la nota - in questa come in altre materie, non e' costume del Presidente dare ascolto a suggestioni, suggerimenti o critiche gratuite da qualsiasi fonte provengano. Tutti i provvedimenti legislativi rinviati al Parlamento sono stati sempre accompagnati da messaggi debitamente, convintamente, dettagliatamente motivati'

nuvolarossa
08-04-05, 12:22
Garofano al bivio. Chiara Moroni: “Lealtà alla Cdl”

di Aldo Torchiaro

Il partito socialista di Gianni De Michelis trascorre questi giorni tra non poche tensioni. E’ la delicata fase della “quiete dopo la tempesta”: le elezioni regionali hanno avuto l’effetto di uno tsunami sull’arcipelago socialista. Con il voto socialista in libera uscita, il vicesegretario Donato Robilotta non rieletto nel Lazio, il Garofano supera raramente, e a fatica, il due per cento. E i demichelisiani temono di rimanere orfani per la seconda volta in sei anni. Chi era presente all’incontro che la segreteria socialista ha svolto in serata riferisce di un silenzio irreale: quello che presiede alle decisioni solenni. Tra i colonnelli del Nuovo Psi serpeggia la tentazione del “patto col diavolo”: non è da escludersi che il carro dei vincitori eserciti un suo richiamo. Proprio per fugare ogni ombra di dubbio sulla collocazione del Nuovo Psi, De Michelis ha incontrato lungamente Silvio Berlusconi a palazzo Chigi. “L’incontro è servito per uno scambio di idee sulla situazione politica”.”Vogliamo un segno di discontinuità forte, inequivocabile”, ha detto De Michelis, che ha aggiunto: “La continuità porta al disastro”. Sullo sfondo, si intravede un percorso di consultazione che il premier avrebbe avviato proprio a partire dagli alleati socialisti. “Il premier sta facendo degli incontri per valutare le posizioni di tutti e, poi, dalla settimana prossima, deciderà come affrontare le cose e ciascuno giudicherà di conseguenza”. Su una posizione autonoma è Chiara Moroni, deputata di Brescia, segretaria regionale dei socialisti lombardi. “Il solo progetto politico credibile, in Italia, è quello della Casa delle Libertà”, dichiara a L’opinione. “La mia posizione è esplicita: non si abbandona la barca quando questa si trova in difficoltà. E’ una mia impostazione personale, che mi deriva dalla scuola – anche familiare – dalla quale provengo. In politica pagano il coraggio e la coerenza, questo ho imparato”. Se c’è qualcosa che esclude imperativamente, è il passaggio con l’Unione: “Quella italiana non rappresenta la moderna sinistra riformista europea, non cadiamo in suggestioni equivoche. Dobbiamo agire sulla nostra capacità di comunicare, di interagire meglio con i cittadini. La forza del nostro partito è quella di essere una forza di frontiera, che conquista un elettorato da allargare: per questo siamo strategici”, dice la Moroni. “Se il Nuovo Psi aveva un ruolo importante ieri, diventa fondamentale per riconquistare il futuro della Casa delle Libertà”.

nuvolarossa
08-04-05, 12:24
Silvio Berlusconi avoca a sé le deleghe dei coordinatori.
Il Cavaliere appurerà di persona le responsabilità della debacle

di Ruggiero Capone

A palazzo Grazioli sono convenuti il vicepresidente di Forza Italia Giulio Tremonti, i vertici di via dell’Umiltà Sandro Bondi, Gianfranco Micciché, Claudio Scajola ed il coordinatore regionale del Lazio Antonio Tajani. E con loro anche altri dirigenti azzurri di punta. La motivazione dell’incontro, fissato da Silvio Berlusconi, è stata la sconfitta elettorale. Ad esito della discussione, svoltasi nel corso della Consulta di Forza Italia sulle tematiche del partito, il Cavaliere Berlusconi ha avocato a se tutte le deleghe affidate ai coordinatori regionali, e per effettuare una valutazione complessiva su meriti e responsabilità individuali. Contemporaneamente ha incaricato il Coordinatore nazionale del partito, Sandro Bondi, di individuare le soluzioni alternative da proporre. Ed una nota di Forza Italia ha acclarato che Berlusconi in persona riorganizzerà il partito. La maggior parte dei coordinatori ha fato finta di nulla, ed alcuni di loro pensano che la severità del Cavaliere possa durare non più di qualche giorno. E solo il responsabile regionale di Forza Italia in Calabria, Giancarlo Pittelli, ha deciso di non commentare l’iniziativa del presidente del suo partito, che ieri ha ritirato le deleghe ai coordinatori in seguito alla Waterloo elettorale. “Sono a disposizione del partito e di Berlusconi: intendo la politica come servizio”, si è limitato a dire in proposito alle agenzie che lo ha contattato telefonicamente.
La maggior parte dei coordinatori ha optato per lo scaricabarile, irritando non poco il presidente Berlusconi.

brunik
08-04-05, 13:38
:lol :lol

Ma ste coordinatori, hanno avuto il coraggio di dirglelo in faccia al capo che il responsabile della debacle è Berlusconi?

http://img185.exs.cx/img185/2831/a4mt.gif

L'ORGANO UFFICIALE DI ALLEANZA NAZIONALE LO AMMETTE: AVEVA RAGIONE BRUNIK, IL POLLISMO E' FINITO.

ORA ATTENDIAMO SOLO LA VOCE REPUBBLICAMA

kid
08-04-05, 13:44
non siamo mai stati berlusconiani e non capiamo nemmeno di cosa si parli.

brunik
08-04-05, 14:02
Mi fa piacere sapere che anche voi, come me, non siete mai stati berlusconiani, e non appena avro' tempo pubblichero' un bel numero della Pravda Repubblicana a testimonianza del vostro antiberlusconismo.

:K :K

Negare, negare sempre, è questo il segreto del pollista.

Texwiller (POL)
08-04-05, 14:29
al plurale majestatis.
Lui non è mai stato berlusconiano.
Anche gli elettori di centro destra nel 2001 l'avevano capito.
E' il quotidiano veramente autonomo che ci viene continuamente postato da Nuvolarossa che lo è.
Non ho ancora letto sui giornali dichiarazioni ufficiali di Nucara post voto, ma noto con piacere che nel sito del PRI viene riportata la difesa di Nucara dalla Calabria e non l'attacco precedente sempre dalla Calabria.
E' stata commissariata anche la Calabria?
Berlusconi è diventato il commissario di F.I in tutte le regioni d'Italia. Vuoi vedere che......

Tex Willer

kid
08-04-05, 15:28
che il pri nel '96 fonda l'Ulivo. E nel 2001 fa un accordo programmatico con forza italia, del quale si riserva di fare il bilancio a fine legislatura. Quale berlusconismo, dunque? Al più io sono stato per sostenere berlusconi fin dal '94. Ma io posso andare in minoranza tramnquillamente o se proprio allo stremo chiamo calderoli e mi iscrivo alla Lega.

Evergreen
08-04-05, 17:35
Berlusconi non mi sembra di essere uno che si arrende tanto facilmente, certo che farebbe bene ad dare piu' ascolto ai consigli dei Repubblicani.
Secondo me, quando La Malfa e Nucara gli chiesero di fare un Ministero per il Mezzogiorno, sbaglio' a non accettare la proposta.
Poi se ci metteva La Malfa a fare il Ministro era un successone per tutti.
Invece secondo me ha dato ascolto a qualche invidioso di La Malfa che aveva timore di essere messo in ombra da un politico della statura del nostro Presidente.
Ora pero, secondo me, siamo ancora in tempo.
Con un Ministero per il Mezzogiorno in mano ai Repubblicani ti rigiriamo la frittata da Roma in giu', e ridiamo fiato pure al Nord!
Grazie.

nuvolarossa
11-04-05, 21:48
http://www.nuvolarossa.org/modules/xgallery/cache/albums/01-Album-di-Enzo/LOGOFORUM03BIG.sized.gif

Una fase di incertezza

Malessere nella CdL, nuove divisioni fra Rutelli e la sinistra

La maggioranza sta male, non solo perché ha perso le regionali, ma anche e soprattutto a causa di uno stato di incertezza che perdurerà per lo meno fino a giovedì prossimo, data del vertice richiesto da Berlusconi. Fino a quel giorno sarà opportuno riflettere sugli errori commessi e su quali possibilità vi siano di ripresa per l'azione del governo.

Certo ci hanno colpito le parole del neo presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, secondo il quale alla base del suo successo c'è il timore del Sud verso la riforma costituzionale del governo. Se ora la maggioranza fosse orientata a una riflessione sulla materia, sarebbe sicuramente un bene: peccato di aver perso l'occasione per accettare questo suggerimento che noi avanzammo con forza prima delle elezioni regionali.

Sicuramente sarebbe stato più utile.

Altrettanto impressiona leggere nelle cronache giornalistiche la volontà del premier di creare un Ministero per le politiche del Mezzogiorno. Una proposta che avanzammo ad inizio legislatura, presentando un ddl un anno fa. Adesso è difficile sapere se vi sia ancora il tempo sufficiente per un colpo d'ala, piuttosto che rischiare di ricadere nelle diffidenze ed i contrasti che emersero al tempo della verifica di governo e che evidentemente, da quello che si può capire, non sono mai finiti.

E non consola vedere insieme alle incertezze e alla paure della maggioranza lo stato di fibrillazione del centrosinistra, ma esso è tale da dare una ragione alle forze di governo per non mollare la presa. Perché non è cosa da poco un contrasto che riguarda la politica economica del centrosinistra - protagonisti Monti e Bertinotti - e dunque sull'asse strategico della coalizione. Prodi vorrebbe adottare la linea del suo ex commissario europeo, ma Bertinotti, i cui voti restano indispensabili per l'Unione, invita con garbo il professore a far parte di un altro governo. Lo stesso Rutelli, pacatamente, fa una apertura alle forze moderate del centrodestra, nel caso in cui queste prendessero atto della fine di un ciclo politico. Ma prima che si possa aprire un dibattito in questo senso, c'è già un Pecoraro Scanio che tuona no contro i "trasformisti", secondo lo stile della virtuosità della sinistra che gli è proprio. Uno stile che si rivelò fallimentare già in altre occasioni. Di questo passo, prima che il centrodestra affoghi, il centrosinistra potrebbe anche già essere annegato. Ma questo non significa una speranza per la ripresa di fiducia da parte del Paese.

Roma, 11 aprile 2005

david777
12-04-05, 00:37
Originally posted by Evergreen
Berlusconi non mi sembra di essere uno che si arrende tanto facilmente, certo che farebbe bene ad dare piu' ascolto ai consigli dei Repubblicani.
Secondo me, quando La Malfa e Nucara gli chiesero di fare un Ministero per il Mezzogiorno, sbaglio' a non accettare la proposta.
Poi se ci metteva La Malfa a fare il Ministro era un successone per tutti.
Invece secondo me ha dato ascolto a qualche invidioso di La Malfa che aveva timore di essere messo in ombra da un politico della statura del nostro Presidente.
Ora pero, secondo me, siamo ancora in tempo.
Con un Ministero per il Mezzogiorno in mano ai Repubblicani ti rigiriamo la frittata da Roma in giu', e ridiamo fiato pure al Nord!
Grazie.

Il PRI al CD avrebbe potuto anche farcela se non fosse stato per tre ingredienti di troppo: la riforma costituzionale, la devolution e l'enorme conflitto d'interesse, di una portata senza pari in Occidente, del Cavaliere.

Per questa ragione ogni singola entità che si associa alla CDL diventa una cosa altra perfino al confronto con la destra parlamentare e costituzionale.

La "cosa" sembra operare ed imporsi dovunque - benchè non al livello dell'Italia - sotto le vesti di quel che alcuni chiamano "neoliberismo" ed altri "iperliberismo".

Per il CS sarà dura nonostante le preferenze elettorali: alla lunga sarà impossibile governare senza il consenso di potenti amici quali la Banca Mondiale e l'IMF, dietro le cui quinte vive la sostanza del potere globale.

Restando dove si trova il PRI potrà tra alterne fortune vivacchiare; uscendone potrà vivere ma restando all'opposizione e subendo la sua parte nella nuova resistenza.

Conti alla mano: restare con la CDL e rischiare la sconfitta alle governative, oppure non muoversi e ritornare a galla al prossimo ciclo vincente del Cavaliere, la cui vittoria è scritta nella geopolitica del nuovo governo mondiale.

Evergreen
12-04-05, 17:03
Davide, a me sembra che il Pri sia vittima non delle sue scelte che anzi mi sembrano leali e improntate da buona volonta' per risolvere i problemi di questa nostra povera Italia, ma sia vittima di un sistema politico degenerato e dove, amaramente, mi sembra di constatare che la ricetta non ci sia con una parte ma tantomeno con l'altra.
Occorrerebbe un triumvirato tipo repubblica Romana del '49 per rimettere in carreggiata il Paese.
Nel frattempo credo che stare collegati alla Casa delle Liberta' sia il male minore, o meglio, sia il minimo bene possibile.
fraqzie.

david777
12-04-05, 17:10
Originally posted by Evergreen
Davide, a me sembra che il Pri sia vittima non delle sue scelte che anzi mi sembrano leali e improntate da buona volonta' per risolvere i problemi di questa nostra povera Italia, ma sia vittima di un sistema politico degenerato e dove, amaramente, mi sembra di constatare che la ricetta non ci sia con una parte ma tantomeno con l'altra.
Occorrerebbe un triumvirato tipo repubblica Romana del '49 per rimettere in carreggiata il Paese.
Nel frattempo credo che stare collegati alla Casa delle Liberta' sia il male minore, o meglio, sia il minimo bene possibile.
fraqzie.

Condivido la prima parte. Per quanto riguarda la collocazione io vedrei il PRI al Centro dove per sua natura appartiene.

In alternativa tra i due mi sembra scontato che il PRI debba scegliere il polo che perlomeno conserva l'essenza della costituzione repubblicana.

Sarebbe più coerente ed eroico non stare con nessuno dei poli, aspettanto magari che Follini si decida ad essere ciò che è.

La neutralità però significa oggi premiare lo sfascio d'Italia intesa come repubblica.

Ecco dunque perché Prodi è come la medicina dei frati: amara ma necessaria.

Evergreen
12-04-05, 17:25
Davide, al centro si rimane schiacciati.
Il sistema che si e' creato spacca le ossa a chi non si schiera.
Rimanere spettatori fuori dagli schieramenti significa sparire dalla scena politica.
Schierarsi con chi ha cercato, ripeto ha cercato, senza riuscirci pero', di "cambiare" la politica in Italia, e' un "dovere" repubblicano.
L'alternativa e' tornare allo sfascio della prima repubblica.
Prodi ha come ricetta il ritorno al passato, con un effetto negativo in piu', quello di avere imbarcato anche forze che hanno imbarbarito il confronto politico portandolo allo scontro sulle piazze reali e quelle virtuali mass-mediatiche, oggi, fortunatamente, solo verbale.
Grazie.

david777
12-04-05, 23:59
Originally posted by Evergreen
Davide, al centro si rimane schiacciati.
Il sistema che si e' creato spacca le ossa a chi non si schiera.
Rimanere spettatori fuori dagli schieramenti significa sparire dalla scena politica.
Schierarsi con chi ha cercato, ripeto ha cercato, senza riuscirci pero', di "cambiare" la politica in Italia, e' un "dovere" repubblicano.
L'alternativa e' tornare allo sfascio della prima repubblica.
Prodi ha come ricetta il ritorno al passato, con un effetto negativo in piu', quello di avere imbarcato anche forze che hanno imbarbarito il confronto politico portandolo allo scontro sulle piazze reali e quelle virtuali mass-mediatiche, oggi, fortunatamente, solo verbale.
Grazie.

Il male italiano non si risolve nè con Prodi nè con Berlusconi, ma meglio un pizzico in più di protezionismo che un pugno di sale imperiale negli spaghetti.

Evergreen
13-04-05, 16:48
Davide, se i problemi non si risolvono Inè con Prodi nè con Berlusconi cosa ci resta da fare?
Io credo che la modernizzazione e la democratizzazione del Paese insita nel messaggio berlusconiano sia ancora praticabile.
La Storia ci isegna che non si torna mai indietro.
Se le forze che hanno messo sul trono Prodi capiranno questo e modificheranno il loro modo di fare politica, allora qualche speranza puo' risorgere.
Senno' tanto vale rimanere ancorati a quella parte buona di berlusconi che ancora ci puo' far sperare.
Grazie.

david777
13-04-05, 17:04
Originally posted by Evergreen
Davide, se i problemi non si risolvono Inè con Prodi nè con Berlusconi cosa ci resta da fare?
Io credo che la modernizzazione e la democratizzazione del Paese insita nel messaggio berlusconiano sia ancora praticabile.
La Storia ci isegna che non si torna mai indietro.
Se le forze che hanno messo sul trono Prodi capiranno questo e modificheranno il loro modo di fare politica, allora qualche speranza puo' risorgere.
Senno' tanto vale rimanere ancorati a quella parte buona di berlusconi che ancora ci puo' far sperare.
Grazie.

Evergreen

La politica non è in grado di risolvere il male italiano.

Berlusconi predica la modernizzazione ma nel senso neoliberale - cosa di per sè inaccettabile specialmente quando il mancato antitrust arriva fino a stravolgere la carta costituzionale.

Il Centro è in crisi perché i centristi sono andati all'asta, ed ecco che Prodi è nuovamente come la medicina dei frati: amara ma necessaria!

La buona parte di Berlusconi deve fare l'imprenditore e rinunciare al tentativo di aziendare lo Stato (io direi tutto quel che è possibile). Poi accontentarsi di un guadagno equo e ragionevole, in modo tale da piantarla col raddoppio patrimoniale ad evidenti fini di potere globale, e permettere allo stesso tempo ai semplici mortali di respirare.

Se i Repubblicani desiderano un campione di liberismo, lo cerchino tra i moderati...

Evergreen
13-04-05, 17:40
Ma a me sembra un po' costruito questo tuo ragionamento perche' parli di una medicina amara ma che in effetti non si sa se e' amara o dolce, semplicemente perche' Prodi non ha detto a nessuno di quale medicina si tratta.
Semmai e' la medicina di Berlusconi che si conosce, che e' amara da buttare giu', specie da chi si e' abbarbicato al potere e non vuole lasciare la presa e vorrebbe continuare a farlo sempre a spese nostre e a guadagno suo.
Mi sembra che parli a favore di uno solo perche' sei a sfavore di un'altro.
Insomma, un salto nel buio, oppure una preghiera consolatoria con la speranza che poi tutto venga risolto per intercessione di qualche formula magica?
Bisogna essere piu' pragmatisti e modificare quello che e' possibile modificare, cioe' il programma di governo di Berlusconi, che almeno sappiamo quello che vuol fare.
Grazie.

david777
13-04-05, 17:55
Sappiamo chi è e cosa pensa Prodi e di cosa è capace.

La medicina amara consiste nel fatto che adesso, e dopo l'immiserimento dei milioni d'Italiani che hanno fatto da tappeto a quelle centinaia di migliaia, i conti e l'economia sono in serie difficoltà - di conseguenza un'eventuale governo Prodi non potrà neppur volendo esser di manica larga e beccarsi per l'ennesima volta la reputazione di Stato Sovietico e Fiscale.

Se il Cavaliere avesse semplicemente tagliato del 50% il costo dei carburanti, tasse e servizi, all'inizio del suo secondo governo, avrebbe sì indotto l'Italia a perdonargli il conflitto d'interesse in nome di un reaganismo illuminato.

Invece no! I monopoli e le lobbies prima di tutto!

nuvolarossa
13-04-05, 19:16
Intervengo per far notare a David777 che quanto lui fa dire a Prodi e' una libera interpretazione del tutto soggettiva.
Prodi e' abituato infatti, da anni, a parlare come la sibilla cumana faceva, in modo che poi ognuno ne traeva l'auspico che preferiva.
Un politico serio, ancor piu' quando segna una leadership, deve essere chiaro nei suoi propositi e nelle sue linee ... deve delineare in modo chiaro il suo progetto ... onde evitare che si vada alla costruzione di una Torre di Babele dove poi ognuno si ritrova a leggere i disegni del progetto nella propria lingua ....
E' infatti questo il grande pericolo di Prodi (a latere dei non brillanti risultati dell'attuale Governo) ... che lascia aperte decine di "interpretazioni" diverse ed e' tipico delle strategie massimaliste e demagogiche .... tenere insieme le masse con definizioni nebulose e consolatorie che siano di conforto per tutti ...

brunik
13-04-05, 19:37
Guarda che le interpretazioni soggettive su Prodi sono solo le tue, che per qualche motivo che non sappiamo lo odi a morte e continui a sparlarne.

E questo succedeva addirittura già quando era Presidente dell'Europa, contravvenendo ad ogni più elementare forma di rispetto per l'Autorità Costituita.

I faziosi come te dovrebbero astenersi dal parlare di Prodi, secondo me.

nuvolarossa
14-04-05, 12:27
Berlusconi riscende in campo


Alla vigilia del vertice di maggioranza che dovrebbe chiudere la verifica innescata dalla sconfitta elettorale, il presidente del Consiglio promuove una girandola di incontri e di colloqui che rendono palese la volontà di cambiare marcia e di riprendere personalmente le redini del centrodestra. In questo quadro rientrano la vendita del 17 per cento di Mediaset, il colloquio con Paolo Mieli a Palazzo Grazioli e gli incontri con i candidati a guidare i nuovi dicasteri scaccia crisi.

brunik
14-04-05, 12:56
Ottima notizia per Prodi: più il Cav. Patacca scende in campo più la CDL perde voti.

Il progetto sarebbe quello di comprarsi il Corriere, evidentemente non gli bastano più le TV e i giornali che già possiede, vuole inquinare ancora un pochino l'Italia con le sue menzogne.

brunik
14-04-05, 16:29
Fini: "Berlusconi chieda la fiducia"
L'Udc verso il ritiro dei ministri

ROMA - Fini chiede a Berlusconi di andare in Parlamento a chiedere la fiducia. Follini, pur rinviando a domani ogni dichiarazione, sarebbe orientato a chiedere all'Udc il ritiro della squadra dei ministri dal governo. Stesso orientamento avrebbe il Nuovo Psi di Gianni De Michelis, che ha convocato la direzione per domani mattina. Sono queste le conclusioni del vertice dei leader della Casa delle libertà a Palazzo Chigi.

An vuole che il premier chieda la fiducia alle Camere. Berlusconi, sottolinea Fini, dovrà dire al Parlamento "cosa concretamente vuol fare nel prossimo anno per il sud, per tutelare il reddito delle famiglie, per favorire la competitività delle imprese" e "ribadire che le riforme istituzionali saranno approvate in tempi tali da rendere possibile il referendum solo dopo le elezioni politiche" e "chiedere un voto di fiducia alla sua maggioranza".

Poi ha aggiunto: "Se Berlusconi vuol cambiare qualche ministro lo faccia. Ha carta bianca, perché la novità richiesta da An deve essere nei contenuti politici non nei ministri".

"Ci vediamo domani, parlo domani", si è limitato invece a dire il segretario dell'Udc Follini lasciando Palazzo Chigi. Domani è convocata una riunione della direzione nazionale dell'Udc, dopo la seduta del Consiglio dei ministri. Se dovesse essere confermata l'intenzione di ritirare i ministri dal governo, la crisi sarebbe inevitabile.

Da Repubblica.it

brunik
14-04-05, 16:32
Governo: Udc verso il ritiro dei ministri
14/04/2005 - 16:14
Stesso orientamento da Nuovo Psi, Follini 'parlo domani'

(ANSA) - ROMA, 14 APR - L'Udc sarebbe orientato a chiedere al partito il ritiro della squadra dei ministri dal governo. Decidera' domani la direzione del partito. La decisione sarebbe maturata alla luce del vertice di maggioranza. Follini, lasciando Palazzo Chigi, liquida i giornalisti: 'Parlo domani'. Stesso orientamento avrebbe il Nuovo Psi di Gianni De Michelis, che ha convocato la direzione per domani mattina.

brunik
14-04-05, 16:36
Resa dei conti nella maggioranza dopo il tonfo elettorale Fini: «Berlusconi chieda la fiducia» Follini pronto a chiedere all'Udc il ritiro della squadra dei ministri dal governo. Anche il Nuovo Psi sulla stessa linea


ROMA - Buco nell'acqua, a Palazzo Chigi, dal vertice di governo convocato per esaminare il dopo voto alle regionali e per valutare le prospettive dell'esecutivo. Le quattro ore del faccia a faccia tra tutti i leader della Cdl non sono bastate a sancire un accordo. L'Udc è rimasta ferma sulla linea dura, quella di chiedere una crisi e un Berlusconi-bis, pena l'uscita dal governo. Il premier, riferiscono fonti centriste, «non sembra aver capito la situazione».

Le posizioni sono lontane anche con An, che con Fini chiede al premier il passaggio della fiducia ma gli lascia carta bianca per un eventuale ricambio dei ministri.
I centristi decideranno venerdì, alla direzione nazionale, sul da farsi. «ci vediamo domani, parliamo domani», si è limitato a dire il vicepresidente del consiglio e segretario dell'Udc, Marco Follini, uscendo da Palazzo Chigi.
Per ora si tratta solo di un «orientamento». Non c'è nulla di deciso né di certo. Ma l'Udc sarebbe intenzionata a ritirare dal governo i propri ministri. Stesso orientamento anche dal Nuovo Psi di De Michelis, che di ministri non ne ha ma di sottosegretari sì.

A complicare il quadro anche Fini che, come detto, ha chiesto a Berlusconi di andare in Parlamento. «Di dire cosa concretamente vuol fare nel prossimo anno per il sud, per tutelare il reddito delle famiglie, per favorire la competitività delle imprese. Di ribadire che le riforme istituzionali saranno approvate in tempi tali da rendere possibile il referendum solo dopo le elezioni politiche; di chiedere un voto di fiducia alla sua maggioranza». I tempi di questo incontro, secondo il ministro degli Esteri (e vicepremier), è settimana prossima.

Corriere.it

brunik
14-04-05, 16:40
A Roma aleggia l'ipotesi di un governo tecnico. Rutelli spera, Fassino trema
Affari Italiani Giovedí 14.04.2005 15:34

A poche ore dall'inizio del vertice di maggioranza, su Roma aleggiava uno strano fantasma. Quello del governo tecnico, una sorta di Governo Dini per intenderci. Questo potrebbe mettere d'accordo Carlo Azeglio Ciampi, Marco Folini e Pierferdinando Casini (ecc... ecc...). Ma per Silvio Berlusconi sarebbe l'equivalente del giorno del giudizio (Forza Italia si squaglierebbe come neve al sole). Ma perché se ne parla? Perché Marco Follini insiste con la crisi di governo ed anche An sulla questione è spaccata in due e più parti come una mela.

Berlusconi, a ragione, teme dunque il trappolone di Ciampi e l'incarico a Casini. Spettatore interessato della partita è anche Francesco Rutelli che con un governo tecnico aumenterebbe gli spazi di manovra nell'Unione e rafforzerebbe il centro del Centrosinistra. Per gli stessi motivi Romano Prodi e Piero Fassino sono contrari e preferirebbero che il Cavaliere continuasse a farsi del male fino alla scadenza naturale della legislatura.

brunik
14-04-05, 16:45
Amici, che governo tecnico e tecnico, noi rivogliamo il Berluscabis.

Evergreen
14-04-05, 16:58
Ma basta che vi lascio soli un momento e nasce tutto questo pandemonio?
Senza l'Udc e con l'Udeur, Il Governo ce la fa a ottenere la fiducia?
Grazie.

brunik
14-04-05, 17:04
Ah, sulla fiducia al governo dell'UDEUR non ci giurerei troppo.

Gli UDC stanno tentando di liberarsi del Berlusca per candidare Casini nel 2006, speriamo che il Cav. Patacca rimanga in sella.

Secondo me puntano a un governo tecnico con Casini, però ci stanno la Lega e Berlusca da convincere, mica è così semplice convincere uno come Berlusca a farsi da parte.

Putacaso un sondaggio uscito proprio oggi dice che con Casini leader la CDL fregherebbe un 10% di voti all'Unione.

Evergreen
14-04-05, 17:09
E allora ben venga Casini, perche' no.
Mi sembra una persona ragionevole e non l'ho mai visto fare scazzate e parlare a vanvera.
Non mi piace il suo modo pretesco pero', anzi che Prodi, mi va bene anche lui.
Grazie.

brunik
14-04-05, 17:18
A voi antropologicamente antiprodiani vi va bene tutto, ormai lo abbiamo capito che vivete nella faziosità e nell'irrazionalità.

Pero' c'è il problemino Lega e Berlusca, cosa gli racconta il Bossi ai suoi, che non si fa la più la famosa devoluscion e si appoggia pure l'allievo di Forlani?

:lol :lol

Amici, per la massa di disperati che è la CDL non c'è alternativa al Berlusca, grazie al cielo.

brunik
14-04-05, 17:22
Una bella soluzione sarebbe un governo Casini appoggiato dall'Unione e dall'UDC, poi nel 2006 l'UDC entra nell'Unione al posto di Bertinotti.

Voi repubblicani non vi vogliamo, restate all'opposizione senza deputati con gli avanzi del Berlusca a piagnucolare contro il regime di Prodi, sia chiaro.

Evergreen
14-04-05, 17:24
Originally posted by david777
Se il Cavaliere avesse semplicemente tagliato del 50% il costo dei carburanti, tasse e servizi, all'inizio del suo secondo governo, avrebbe sì indotto l'Italia a perdonargli il conflitto d'interesse in nome di un reaganismo illuminato.
Guarda che se avesse fatto tutto questo il Berlusca, i sindacati e i massimalisti riuniti avrebbero messo a fuoco e fiamme tutta la penisola.
La loro strategia e' semmpre stata quella di urlare contro il diavolo.
Avrebbero detto che questi tagli mettevano in ginocchio tutta la rete di distribuzione dei carburanti e mettevano in ginocchio tutto il terziario, con ricaduta su tutte le attivita' indotte e collasso dell'intera economia.
Insomma, se Berlusca fa uno sternuto, questi massimalisti del piffero si mettono a gridare all' Italia intera che sta spargendo i microbi dell'asiatica tutt'attorno per ammorbare il popolo italiano
Grazie.

brunik
14-04-05, 17:30
:lol :lol

I massimalisti hanno urlato anche contro la Legge Cirami e la Legge Gasparri (e pure il Presidente della Repubblica ha urlacchiato), se è per questo, ma Berlusconi non si è fatto mica impressionare e ha tirato dritto e ha portato a compimento le fondamentali riforme che gli stavano a cuore.

Quindi cerchiamo di risparmiarci tutto sta leggenda delle masse urlanti che non lascerebbero lavorare Berlusconi.

brunik
14-04-05, 17:39
Originally posted by brunik
Ah, sulla fiducia al governo dell'UDEUR non ci giurerei troppo.

Gli UDC stanno tentando di liberarsi del Berlusca per candidare Casini nel 2006, speriamo che il Cav. Patacca rimanga in sella.



Amici, a quali cambiamenti puntano secondo voi gli amici dell'UDC ?


Governo: Follini, a Cdl chiediamo novita' e cambiamento
14/04/2005 - 17:32
Non ci rassegnamo a vittoria di Prodi e sinistra
(ANSA) - ROMA, 14 APR - 'Alla maggioranza chiediamo di scommettere sulla novita' e sul cambiamento': sono le poche parole di Follini dopo il vertice della Cdl. 'Siamo tra quelli che non si rassegnano che a Palazzo Chigi vadano Prodi e la sinistra', dice ai giornalisti, invitandoli ad aver pazienza: 'Domani c'e' la direzione, abbiate un po' di pazienza...', dice il segretario dell'Udc rientrando a Palazzo Chigi.


http://brunik.altervista.org/foto/folliniche.jpg
revolucciòn

Evergreen
14-04-05, 17:50
Davide, ci sei sulla chat?
Grazie.

Evergreen
14-04-05, 18:02
Insomma, e' crisi o non e' crisi?
Grazie.

brunik
14-04-05, 18:20
E' violenza gratuita.

http://eur.news1.yimg.com/eur.yimg.com/xp/ap_photo/20050412/all/l1397319.jpg
BERLUSCONI ESCLUSO NEI QUARTI DI FINALE: E' VIOLENZA BANANAS

brunik
14-04-05, 18:26
Giovedì 14 Aprile 2005, 17:55

Governo: Berlusconi Pronto Ad Andare Avanti Comunque, Anche Senza Udc

(ASCA) - Roma, 14 apr - ''Vado avanti comunque''. E' quanto avrebbe replicato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, dopo l'annuncio del leader dell'Udc, Marco Follini, che al vertice avrebbe dichiarato l'intenzione di ritirare i suoi uomini dalla squadra di governo, mossa che dovrebbe proporre domani nella direzione del partito. Quindi il premier sarebbe pronto a continuare l'attivita' dell'esecutivo, anche con l'ipotesi di appoggio esterno dell'Udc. Alla riunione dei laeder della Cdl Berlusconi avrebbe illustrato, ma solo per grandi linee, la bozza di un programma di fine legislatura, avrebbe citato i temi del Mezzogiorno e del sostegno alle imprese. Gianfranco Fini, invece, nel suo intervento avrebbe posto l'accento sullo schiaffo elettorale alle regionali.

nuvolarossa
14-04-05, 19:49
GOVERNO/ PRI: ACCENTUARE AZIONE IN CAMPO ECONOMICO, NO A CRISI

"Non sarebbe comprensibile senza elezioni anticipate"

Roma, 14 apr. (Apcom) - "Il Pri ritiene che una crisi di governo all'indomani delle elezioni regionali sarebbe stata comprensibile all'opinione pubblica solo se fosse stata il frutto di una decisione di chiedere lo scioglimento delle Camere ed il voto anticipato dei cittadini". Lo affermano, al termine del vertice di maggioranza, in una nota, il segretario del Partito Repubblicano Italiano, Francesco Nucara ed il presidente Giorgio La Malfa.

E' "necessaria", invece "una accentuazione dell'azione in campo economico - proseguono - sia a sostegno delle attività produttive, sia a sostegno delle regioni del mezzogiorno sulle quali maggiormente pesa la crisi economica. Il nostro auspicio è che la coalizione riprenda il suo cammino con rinnovato impegno".

Nucara e La Malfa fanno sapere di aver "riflettuto" sull'ipotesi di una crisi di Governo ma "vi sarebbe - ragionano - una controindicazione, in quanto tale scelta avrebbe il significato di una sfida nei confronti di coloro i quali nelle elezioni regionali hanno espresso un voto contrario alla coalizione di maggioranza".

"A nostro avviso - concludono gli esponenti del Pri - è invece necessario, anche per rispetto degli elettori italiani, assumere un atteggiamento costruttivo, sforzandosi di comprendere i motivi di insoddisfazione che hanno determinato il voto delle regionali e cercando, con l'azione di governo e l'attuazione del programma, di andare incontro a quelle esigenze che il voto delle regionali ha chiaramente evidenziato. Senza minare la stabilità".

copyright @ 2005 APCOM 14/04/2005 - 17/45

brunik
14-04-05, 21:12
E sfidateli, ste elettori che hanno espresso un voto contrario alla coalizione di maggioranza, se ne avete il coraggio.

Io non mi incacccchio mica, lo giuro, basta che al Prodi gli date in pasto ancora il Berlusconi come nel 96 e nelle regionali.

brunik
14-04-05, 21:18
Governo: Berlusconi, me ne andrei ma non ho alternativa a me
14/04/2005 - 20:49
Vespa e Tremonti riferiscono frasi del premier al vertice

(ANSA)-ROMA,14 APR- Oggi al vertice Berlusconi avrebbe detto: 'Io me ne andrei pure, se ci fossero come alternativa a me un De Gaspari, un Croce o un Salvemini...'. Bruno Vespa a 'Porta a porta' riferisce queste frasi che il presidente del Consiglio avrebbe detto al vertice. Giulio Tremonti conferma e aggiunge: 'Veramente ha detto che non c' e' neanche un Van Basten in panchina'.
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UN FUORICLASSE COME IL CAV. PATACCA E' UNO CHE NON SI DISCUTE, DI VAN PATAKKEN NE NASCE UNO OGNI 50 ANNI

david777
15-04-05, 01:22
Originally posted by brunik -
Governo: Berlusconi, me ne andrei ma non ho alternativa a me...


Annuntio vobis gaudium magnum: Habemus papam!

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brunik
15-04-05, 12:42
Originally posted by brunik
Amici, che governo tecnico e tecnico, noi rivogliamo il Berluscabis.

12:27 Unione: no a governi istituzionali

No a governi istituzionali, no a governi di transizione, no a governi tecnici: questa crisi va risolta subito con un governo politico, senza pasticci, altrimenti meglio andare al voto subito. E' questa, a quanto si apprende, la linea dei vertici dell'Unione concordata stamattina dopo una serie di contatti tra i principali leader del centrosinistra. Romano Prodi è a Bologna per una serie di incontri alla Fabbrica, ma è in costante contatto con Roma dove nella sede dei Ds c'è Piero Fassino che ha appena chiesto in una nota le dimissioni di Berlusconi. La linea messa a punto negli ultimi colloqui è che non è accettabile un governo di transizione che galleggi fino alle elezioni portando il paese ad una lunga agonia, perchè la situazione richiede un governo nel pieno delle sue funzioni e se non si riesce in questa impresa è meglio andare al voto.

Evergreen
15-04-05, 17:03
Originally posted by brunik
No a governi istituzionali, no a governi di transizione, no a governi tecnici
Ha parlato il PARTITO DEL NO!!
Ma l'Italia ha bisogno di tanti SI.
Si all'occupazione.
Si all'ammodernamento
Si al superamento della crisi economica
Si agli aiuti alle famiglie
Si allo sviluppo del mezzogiorno
etc. etc.
Puo' il Partito del NO diventare per miracolo il Partito del SI?
Grazie.

nuvolarossa
16-04-05, 13:53
Berlusconi la necessità e la virtù

di Arturo Diaconale

La crisi del governo Berlusconi aperta da Udc e Psi non ha che due sbocchi. O la nascita di un nuovo governo Berlusconi, o il ricorso ad elezioni anticipate. Ogni altra e diversa ipotesi è priva di qualsiasi fondamento. Non è plausibile quella di un governo istituzionale guidato dal presidente del Senato o da quello della Camera. Per la semplice ragione che né Marcello Pera, né Pierferdinando Casini sono disponibili a sacrificare se stessi ed il proprio futuro ad un esperimento destinato ad azzerarli politicamente ed a trasformarli nell’equivalente di Lamberto Dini. E neppure quella di un governo tecnico affidato, come in passato è già avvenuto, al Governatore della Banca d’Italia. Come potrebbe, chi ha guidato la battaglia contro Antonio Fazio, cioè l’Udc e parte della Cdl, puntare ad una soluzione così clamorosamente contraddittoria con i propri comportamenti passati e recenti? Le uniche opzioni in piedi, dunque, sono quelle delle elezioni anticipate o del cosiddetto Berlusconi-bis. La prima, però, ha meno possibilità della seconda. Per la semplice ragione che i tempi tecnici per lo scioglimento delle camere, in vista di un voto anticipato entro giugno, appaiono sempre più esigui. Per non far cadere la data del voto nel pieno dell’estate il Presidente della Repubblica dovrebbe sciogliere il Parlamento entro pochissimi giorni. Ma il rito della crisi non si esaurirà di certo entro la prossima settimana. E questo dovrebbe spingere anche i più tenaci sostenitori del ricorso immediato alle urne a rinunciare ai loro propositi.
Sul tavolo, allora, rimane solo l’ipotesi del Berlusconi-bis, quella chiaramente indicata dalla direzione dell’Udc nel documento in cui è stata ribadita la volontà del partito di ribadire sia la validità dell’alleanza politica della Cdl, sia la leadership del Cavaliere. Chi non è esperto o ha dimenticato i riti della Prima Repubblica, può trovare bizzarro che Udc e Psi abbiano scelto una strada così tortuosa per ottenere la cosiddetta “discontinuità”. Ma chi conosce e ricorda le liturgie dell’epoca del proporzionale non si stupisce che i partiti più legati al passato abbiano deciso di ricorrere alla crisi pilotata per raggiungere il proprio scopo. Se il loro obbiettivo è effettivamente quello della discontinuità ci sarà una sceneggiata di una decina di giorni. Ed al termine della recita Berlusconi tornerà al Quirinale portando al Capo dello Stato una nuova lista di ministri.
...Il tutto nella massima soddisfazione dell’opposizione che alla prospettiva delle elezioni immediate preferisce assistere ad un anno di liti intestine e di logoramento continuo del centro destra.
Chi ci guadagna, allora, da questa vicenda? Di sicuro Romano Prodi e la sinistra. Forse De Michelis, che nell’ipotesi del Berlusconi-bis, spera di ottenere un posto nel governo. Forse lo stesso Follini, che conta di rinforzarsi all’interno del partito, eliminando dalla compagine governativa gli oppositori Buttiglione e Giovanardi.
E Berlusconi? Sulla carta sembra essere quello che, insieme al paese, è destinato a rimetterci più di tutti. Nella pratica, sempre che riesca a fare di necessità virtù, potrebbe ribaltare questa previsione creando le condizioni per dare vita non ad un governicchio ma ad un anno di “riconquista”.
Se il Cavaliere butta la zavorra e costruisce un governo da battaglia, il guadagno può finire tutto nelle sue tasche!

nuvolarossa
18-04-05, 12:38
CdL: di sicuro c’è solo che ha perso

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Quando si perde, vanno in crisi i rapporti fra alleati. Questa volta, la perdita va al di là della stessa CdL: chi perde, infatti, non è il centro destra, ma Forza Italia e il suo leader che, tra l’altro, è il collante dell’intera maggioranza. Silvio Berlusconi ha tenuto insieme, per oltre dieci anni, forze fra di loro “avversarie”. Quel collante si sta esaurendo ed è inevitabile la crisi dell’intera architettura della Casa delle Libertà. Questo è il vero problema, che riguarda soprattutto il centro destra ma anche l’intero scacchiere politico. La crisi del “berlusconismo” rischia di far venir meno le ragioni del patto politico dentro la CdL e colpisce al cuore il Mattarellum...

nuvolarossa
19-04-05, 12:29
Ed ora si torni alle questioni reali

di Arturo Diaconale

La discontinuità nella continuità. Chi puntava a questa formula d’ispirazione quasi morotea (ricordate le convergenze parallele?) ha raggiunto il suo scopo. Muore il primo governo Berlusconi e nasce in sostanziale contemporanea il secondo governo Berlusconi. Con un programma rivisitato e con una compagine ministeriale adeguatamente rimpastata.
Molti si chiedono se fosse proprio necessario ritornare ai riti della Prima Repubblica per dimostrare al paese di aver compreso fino in fondo il significato della sconfitta subita dalla Cdl nelle elezioni regionali. Ma ormai anche questo interrogativo sembra superato dagli avvenimenti. Esclusa l’ipotesi del ribaltone, cancellata quella del governo istituzionale, eliminata la prospettiva delle elezioni anticipate, fissata in maniera rigida la strada del Berlusconi-bis, non c’è da fare altro che accelerare al massimo i tempi di realizzazione della soluzione concordata. Ponendosi, semmai, la domanda di quale contenuto dare alla svolta. E’ chiaro, infatti, che non basta l’aggiustamento programmatico e ministeriale della coalizione per dimostrare al popolo del centro destra che da adesso in poi si cambia passo e che esiste la fondata speranza di utilizzare l’ultimo anno della legislatura per prendere la rivincita sulle regionali. Fatta la discontinuità bisogna dare concretezza alla continuità. Per convincere l’opinione pubblica italiana che il nuovo governo sa come guidare il paese fuori delle secche della crisi economica senza ricorrere alla ricetta del “più tasse, più assistenzialismo” portata avanti dall’Unione di Romano Prodi.
C’è, in sostanza, da recuperare l’ispirazione originaria della Casa delle Libertà e rivolgere agli italiani il messaggio che solo “le riforme possono battere il declino”. E c’è, dopo aver stretto i tempi della realizzazione delle riforme e sulla base di questi risultati, da puntare a recuperare quelle fasce di elettorato che per delusione e disincanto hanno scelto l’astensione e provocato la sconfitta del centro destra.
Si tratta di lavorare sui ceti medi delle professioni e delle piccole e medie industrie, dei lavoratori dipendenti e dei commercianti, degli artigiani e degli agricoltori. Si tratta, in definitiva, di convincere le fasce medie e basse che il loro futuro si gioca sulla capacità di cambiamento informandole che gli avversari giocano solo la carta della conservazione.
Tutto questo non è né semplice, né indolore, Comporta delle scelte nette, prima fra tutte quella della lotta aperta ai vecchi “poteri forti”, alle oligarchie burocratiche, alle corporazioni chiuse, prime fra tutte quelle sindacali.
Seguendo questa strada la rivincita elettorale è possibile. In caso contrario non basterà la discontinuità di governo a salvare il centro destra.