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Visualizza Versione Completa : Lega Nord Trieste e proposta



Zmajcek
06-07-05, 00:23
Gradirei valutazioni circa il comportamento della Lega a Trieste. Come è possibile che in una città dal glorioso passato pure antiitaliano e indipendentista una formazione come la Lega non raccolga nulla ? Probabilemente dipende dai dirigenti locali...... Cosa ci vuole a rispolverare le gloriose bandiere dell'impero a.u. per portare avanti una politica di liberazione e di nuovo sviluppo ? Come mai la Lega non ha mai sfruttato questa preziosa eredità e invece si è sempre appiattita su temi padani, qui dove la Padania non si sa neanche cosa sia ? Ci troviamo davanti ad una quinta colonna milanes oppure a degli incompetenti politici ? A sentire i problemi che propongono non si va oltre il problema della moschea o di cazzatine equivalenti.
Faccio io una proposta : leviamoci dai coglioni tutte quelle pietre e lapidi che infestano il colle di San Giusto e ricacciamole nel cimitero più vicino e ritrasformiamolo in un bel giardino dove poter passeggiare e conversare come in una qualsiasi città normale. I parchi della rimembranza se li tengano a roma che ne hanno bisogno ; perchè non fare una bella raccolta firme su questo tema ?

Zmajcek
06-07-05, 00:25
Dimenticavo il monumento agli omosessuali spacciato come monumento ai caduti...... leviamoci dalle palle pure quello !

ART
19-01-06, 04:46
I legaioli a Trieste non pescano pesci per via di quello che è successo nel dopoguerra.
Quanto alle proposte perchè non facciamo una cosa ancora più bella: perchè non ci dimentichiamo di tutte queste menate nostalgiche del passato imperiale austro-ungarico, la guerra, le scritte NAS TITO, i confini, le mire su Trieste e tutte le altre cazzate da nazionalisti fermi agli anni'40 e pensiamo una buona volta ai problemi del presente (XXI secolo) e del futuro?
Niente di personale, ma io trovo un tantino fuori luogo menarsela nell'anno 2005 per chi avrebbe dovuto avere o ha il possesso di Trieste o altre zone. Adesso siamo nel XXI secolo, o sbaglio?

Liberalix
19-01-06, 10:51
Quanto alle proposte perchè non facciamo una cosa ancora più bella: perchè non ci dimentichiamo di tutte queste menate nostalgiche del passato imperiale austro-ungarico, la guerra, le scritte NAS TITO, i confini, le mire su Trieste e tutte le altre cazzate da nazionalisti fermi agli anni'40 e pensiamo una buona volta ai problemi del presente (XXI secolo) e del futuro?
Niente di personale, ma io trovo un tantino fuori luogo menarsela nell'anno 2005 per chi avrebbe dovuto avere o ha il possesso di Trieste o altre zone. Adesso siamo nel XXI secolo, o sbaglio?
Ottimo!

Mitteleuropeo
19-01-06, 12:15
Niente di personale, ma io trovo un tantino fuori luogo menarsela nell'anno 2005 per chi avrebbe dovuto avere o ha il possesso di Trieste o altre zone. Adesso siamo nel XXI secolo, o sbaglio?

* Non sbagli, ma immagino che, stando altrove, ti sfugge che:

1. Non si tratta di passato, si tratta di presente: l' Italia ha cominciato nel 1918 a distruggere economicamente Trieste, continua l' opera e la continuerà finchè potrà comandare qui. Quindi la Storia in questo caso serve ad indurre un cambiamento, non è fine a se stessa. Quale sia il cambiamento, per quello non esistono ricette univoche, ma le soluzioni potrebbero cominciare dall' Euroregione, dall' Europa dei Popoli di Borghezio, dalla Città Metropolitana di Illy a... soluzioni anche più drastiche, ma appunto per questo meno praticabili.

2. Quelli di noi che non sentono di appartenere culturalmente e linguisticamente all' Italia si sentono soffocati da una propaganda fascistoide onnipresente, che distorce la Storia, parla di una Trieste "italianissima" (se fosse italiana senz' ombra di dubbio, perchè "issima"?) e ostacola massicciamente le minoranze (v. mio thread sulla minoranza germanofona!!), senza dare mai la faccia, ma attraverso i "poteri forti" locali.

3. L' "italianità" di Trieste è il veicolo attraverso cui si sono insediati saldamente al Potere i membri di una famiglia locale, meritevole, all' inizio, solo di avere "due volontari giuliani" in famiglia. Tale famiglia ha avvolto Trieste in una struttura clientelare da far invidia al Meridione. Se dovesse realizzarsi in tempi brevi una qualsiasi delle soluzioni alternative, ci sarebbe la cacciata di tale famiglia e dei loro leccapiedi, che darebbe finalmente una boccata d' aria (= di occupazione giovanile anche per i non-raccomandati dai Signori) alla città.

Grazie per l' interesse per le "cose nostre" :-01#44

Mitteleuropeo
19-01-06, 12:29
Cosa ci vuole a rispolverare le gloriose bandiere dell'impero a.u. per portare avanti una politica di liberazione e di nuovo sviluppo ? Come mai la Lega non ha mai sfruttato questa preziosa eredità e invece si è sempre appiattita su temi padani, qui dove la Padania non si sa neanche cosa sia ?

* Io qualcosa della LN-Trieste la so: hanno tentato la carta della "nostalgia" ancora con Fabrizio Belloni segretario. Dopo la sua cacciata la Lega è stata semi-paralizzata per oltre 2 anni, poi c'è stato l' incendio ed altra paralisi.
Durante tale paralisi la baracca era mandata avanti in modo piuttosto personalistico da Federica Seganti, l' unica ad avere la preparazione ed il carisma per farlo. Ottima persona, ma Federica è una tecnica, un' economista, sarebbe stata ideale come Presidente dell' Ente Porto, sta lavorando egregiamente con Maroni sulle pensioni, ma non è nè una storica, nè un capopopolo!
Inoltre ha simpatie per la coalizione con Forza Italia, che, come saprai benissimo, qui è "italianissima", quindi non permetterebbe mai certe cose.
Del resto, la LN Trieste non ha mai parlato molto apertamente di Padania, a loro onore: sanno benissimo che l' idea non tira, ma non c'è nessuno in grado di tirare fuori "l' altro" tema. Ora non credo che lo faranno, dato che, se si rimane nel realismo, un "nostalgico" può essere oggi solo un sostenitore dell' Euroregione, che oggi è targata Illy.
Se ne sono accorti e per questo hanno tirato fuori Borghezio, con un progetto teoricamente buono, ma senza possibilità pratiche di essere realizzato. Quando ciò verrà fuori sul Piccolo, le elezioni saranno già passate.
In marzo, poi, ci sono le elezioni in Austria e questo potrebbe ulteriormente rimescolare le carte: se la BZOE non ottiene almeno un mandato diretto (possibile solo in Carinzia), non può approfittare dei "resti" e quindi resta fuori, con le conseguenze che si possono immaginare per certi progetti transnazionali.

Zmajcek
19-01-06, 12:48
I legaioli a Trieste non pescano pesci per via di quello che è successo nel dopoguerra.
Quanto alle proposte perchè non facciamo una cosa ancora più bella: perchè non ci dimentichiamo di tutte queste menate nostalgiche del passato imperiale austro-ungarico, la guerra, le scritte NAS TITO, i confini, le mire su Trieste e tutte le altre cazzate da nazionalisti fermi agli anni'40 e pensiamo una buona volta ai problemi del presente (XXI secolo) e del futuro?
Niente di personale, ma io trovo un tantino fuori luogo menarsela nell'anno 2005 per chi avrebbe dovuto avere o ha il possesso di Trieste o altre zone. Adesso siamo nel XXI secolo, o sbaglio?

Concordo con quanto sopra scritto da Mitteleuropeo. Non si tratta di dire soltanto che si stava meglio sotto l'Austria. Si tratta di comprendere che lo sviluppo di Trieste può avvenire solamente se la città è legata al suo naturale retroterra, cioè l'Europa centrale. L'appartenenza allo stato italiano è un peso ed una costrizione che è ormai, economicamente e culturalmente parlando, diventata insopportabile. Naturalmente ci vuole un veicolo per trasmettere queste idee ad una popolazione più vecchia che giovane. E allora ci si può tranquillamente rifare come modello a quello della Trieste austriaca di 100 anni fa che tutti qui conoscono ed apprezzano. Riguardo all'appartenenza sono d'accordo ma tieni conto che siamo noi i primi a voler fare tabula rasa di questi ultimi cento anni per poter costruire da zero il futuro della città. In genere sono le menti più "italo-conservatrici" qua a Trieste che tirano fuori il dogma dell'italianità senza rendersi conto che di quella non campa nessuno, che non è una cosa che si mangia.
Si tratta quindi di riprendere dal passato i modelli che hanno portato lo sviluppo alla nostra città e attualizzarli. E che piaccia o no sono stati gli stretti legami con l'Europa centrale, la multiculturalità, la multinazionalità a fare di questa città agli inizi del '900 uno dei maggiori porti d'Europa, mentre le ideologie di destra e sinistra, il nazionalismo, le guerre l'hanno portata ad essere un'enorme casa di riposo a cielo aperto, in costante declino demografico e culturale e con i giovani che devono andarsene per trovare lavoro. Se intelligenza è imparare dal passato allora è bene sapere per costruire il futuro di quali elementi la nostra città ha bisogno.

ART
22-01-06, 07:32
Io vivo in Lombardia ma frequento abitualmente Gorizia e Trieste perchè ci abitano dei miei parenti che vado a trovare spesso: se non fosse per motivi familiari a Gorizia mi ci trasferirei, perchè per me è una "seconda patria"... e sotto sotto la prima. Ero un assiduo frequentatore del forum cittadino di Gorizia, prima che venisse chiuso, conosco bene il passato delle vostre (anche mie) terre e la situazione attuale della zona, anche se non ci vivo.

Questa mia critica un po' dura l'ho fatta perchè ho passato anni interi a discutere di queste cose e ogni volta che ci ripenso ho una gran paura che a prescindere dalla provenienza e le convinzioni ideologiche di ognuno ci si trovi davanti a un tunnel senza uscita. Io credo che bisognerebbe cambiare radicalmente il modo di concepire la politica nella Venezia Giulia, specialmente guardando un po' meno al passato e un po' più al futuro... ma questo è un discorso che spiegherò meglio quando avrò tempo.

Zmajcek
22-01-06, 14:39
Si potrebbe iniziare cominciando a non chiamarla Venezia Giulia, la quale indica peraltro un territorio che ha avuto sviluppi differenti. La tua Gorizia, Nizza austriaca e centro dell'omonima contea non aveva molto di che spartire con Trieste e il suo porto. Solo nella visione irredentistica facevano parte di un unico territorio da riconquistare. Stessa cosa per quanto riguarda Trieste ed Istria. Non solo 500 anni di sviluppo sostanzialmente separato ma anche spesso incompatibile.

ART
29-01-06, 07:32
E come la dovrei chiamare?

ART
29-01-06, 07:35
Concordo con quanto sopra scritto da Mitteleuropeo. Non si tratta di dire soltanto che si stava meglio sotto l'Austria. Si tratta di comprendere che lo sviluppo di Trieste può avvenire solamente se la città è legata al suo naturale retroterra, cioè l'Europa centrale. L'appartenenza allo stato italiano è un peso ed una costrizione che è ormai, economicamente e culturalmente parlando, diventata insopportabile.

Quindi in definitiva cosa bisognerebbe fare? Qual'è la soluzione ideale secondo te?

Mitteleuropeo
29-01-06, 14:27
E come la dovrei chiamare?

* Il nome storico è "Litorale Adriatico", che designa correttamente un' area geografica con popolazione mista.

Mitteleuropeo
29-01-06, 14:30
Quindi in definitiva cosa bisognerebbe fare? Qual'è la soluzione ideale secondo te?

* In attesa della risposta di Zmajeèk, ti rispondo che, a mio avviso, la soluzione migliore è rafforzare il progetto - magari è già più di un progetto- dell' Euroregione Alpe-Adria. Le alternative o sono insufficienti (Progetto Nord Est) o impraticabili (Territorio Libero di Trieste o spostamento dei confini di Stati Nazionali).

Cenerentola82
30-01-06, 10:36
* Il nome storico è "Litorale Adriatico", che designa correttamente un' area geografica con popolazione mista.

Il litorale adriatico comprendente le province di Udine, Trieste, Gorizia, Pola, Fiume e Lubiana, annesso alla Germania fu istituito nel 1943.
http://digilander.libero.it/lopreda/litor.jpg
Il nome storico era Kunstenland o "Litorale austriaco" comprendente la contea principesca di Gorizia e Gradisca, il Margraviato d'Istria, le isole di Veglia Cherso e Lussino e la città di Trieste col suo territorio. Quello che poi è stato tradotto da Isaia Ascoli in Venezia Giulia.
http://www.soldatinionline.it/articoli/marco/Austria-Ungheria%20nel%201914.jpg

Mitteleuropeo
30-01-06, 12:19
Cenerentola, grazie della precisazione: garantisco che mi ero sbagliato in buona fede, non volevo assolutamente ricordare un periodo tanto oscuro.