Fante d'Italia
17-07-05, 14:30
Paolo Borsellino, un Italiano
1992 - 19 luglio - 2005
Il 2 giugno del 2000, il quotidiano francese "Liberation" disquisendo sul libro di Ferdinando Imposimato, "Un juge en Italie, les dossiers noirs de la mafia", ne riportava l’auorevole opinione secondo la quale gli uomini come Paolo Borsellino "hanno combattuto la mafia malgrado lo Stato".
Si, proprio il due giugno, mentre si autocelebrava la repubblica nata dalla truffa e nutritasi di assassinii politici e crimini di ogni genere, all’estero venivano ricordate le sue Vittime: gli Eroi che per combattere la corruzione della stessa repubblica sacrificarono la vita. E la cosa la si potrebbe dire anche diversamente e, forse, si renderebbe con ciò maggiore giustizia alla verità.
In ogni caso dev’essersi rallegrato, in Cielo, Paolo Borsellino che per la “fiesta della republicha” qualcuno, anche se solo all’estero, abbia ricordato le Vittime della repubblica.
La repubblica non contenta della sua morte ha cercato e cerca di rubargli l’anima. Ne fa un eroe a suo uso e consumo, mentendo spudoratamente al Popolo Italiano ne spaccia la memoria quale gloria repubblicana.
Se i giovani sapessero che la stragrande maggioranza di uomini e fatti di cui, quali Italiani, vanno orgogliosi non appartengono culturalmente agli ideali repubblicani, la vergogna ed il marciume di questo Stato sarebbero da un pezzo spazzati via.
Purtroppo uno dei crimini della DC fu quello di lasciare alla peggiore sinistra italiana il monopolio della cultura, dei media, dell’istruzione.
La repubblica, sempre la repubblica: si pensi che, oltre alla grazia a Francesco Moranino, la “riforma” dei testi scolastici in chiave resistenziale ed antirisorgimentale fu il prezzo pagato per la convergenza necessaria all’elezione…. del presidente della republicha Giuseppe Saragat! Guardate che razza di truffa continuata dal 1946, che bidone venne rifilato al Popolo Italiano che crede che la repubblica ci garantisca “il migliore al vertice dello Stato.
Scusate la lungaggine, ma mi sembra necessaria per inquadrare bene l’oltraggio che viene fatto all’Uomo, al cittadino, al martire : Paolo Borsellino.
Oltraggio a Lui ed alla dignità della Nazione, la nostra dignità, che ha il diritto di non venire imbonita, bensì di formarsi le opinioni su di una informazione veritiera ed esaustiva.
Nel post che segue riporto un passaggio dell’intervista di Marco Lillo a Lucia Borsellino, la Figlia del Giudice assassinato, pubblicata da “L’Espresso” il 24 Maggio 2002.
1992 - 19 luglio - 2005
Il 2 giugno del 2000, il quotidiano francese "Liberation" disquisendo sul libro di Ferdinando Imposimato, "Un juge en Italie, les dossiers noirs de la mafia", ne riportava l’auorevole opinione secondo la quale gli uomini come Paolo Borsellino "hanno combattuto la mafia malgrado lo Stato".
Si, proprio il due giugno, mentre si autocelebrava la repubblica nata dalla truffa e nutritasi di assassinii politici e crimini di ogni genere, all’estero venivano ricordate le sue Vittime: gli Eroi che per combattere la corruzione della stessa repubblica sacrificarono la vita. E la cosa la si potrebbe dire anche diversamente e, forse, si renderebbe con ciò maggiore giustizia alla verità.
In ogni caso dev’essersi rallegrato, in Cielo, Paolo Borsellino che per la “fiesta della republicha” qualcuno, anche se solo all’estero, abbia ricordato le Vittime della repubblica.
La repubblica non contenta della sua morte ha cercato e cerca di rubargli l’anima. Ne fa un eroe a suo uso e consumo, mentendo spudoratamente al Popolo Italiano ne spaccia la memoria quale gloria repubblicana.
Se i giovani sapessero che la stragrande maggioranza di uomini e fatti di cui, quali Italiani, vanno orgogliosi non appartengono culturalmente agli ideali repubblicani, la vergogna ed il marciume di questo Stato sarebbero da un pezzo spazzati via.
Purtroppo uno dei crimini della DC fu quello di lasciare alla peggiore sinistra italiana il monopolio della cultura, dei media, dell’istruzione.
La repubblica, sempre la repubblica: si pensi che, oltre alla grazia a Francesco Moranino, la “riforma” dei testi scolastici in chiave resistenziale ed antirisorgimentale fu il prezzo pagato per la convergenza necessaria all’elezione…. del presidente della republicha Giuseppe Saragat! Guardate che razza di truffa continuata dal 1946, che bidone venne rifilato al Popolo Italiano che crede che la repubblica ci garantisca “il migliore al vertice dello Stato.
Scusate la lungaggine, ma mi sembra necessaria per inquadrare bene l’oltraggio che viene fatto all’Uomo, al cittadino, al martire : Paolo Borsellino.
Oltraggio a Lui ed alla dignità della Nazione, la nostra dignità, che ha il diritto di non venire imbonita, bensì di formarsi le opinioni su di una informazione veritiera ed esaustiva.
Nel post che segue riporto un passaggio dell’intervista di Marco Lillo a Lucia Borsellino, la Figlia del Giudice assassinato, pubblicata da “L’Espresso” il 24 Maggio 2002.