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Visualizza Versione Completa : La nascita del pensiero Conservatore: la controrivoluzione Vandeana.



Templares
26-07-05, 10:30
La Vandea

di Renato Cirelli

http://www.vendee-tourisme.com/common/images/map_eu.gif

1. Un fatto divenuto un simbolo

Il termine «Vandea», grazie alla storiografia filo-rivoluzionaria, è divenuto sinonimo di rivolta reazionaria e di resistenza contro l’affermarsi del progresso, che hanno come protagoniste popolazioni contadine ignoranti, sobillate da clero e nobili, che utilizzano il fanatismo religioso per scopi in realtà riconducibili ai loro interessi e privilegi di classe. Questa interpretazione non ha potuto essere adeguatamente controbilanciata dalla storiografia filo-vandeana, perché, a tutt’oggi, gli storici di parte rivoluzionaria hanno praticato l’occultamento dei fatti e imposto la damnatio memoriae nei confronti dei protagonisti, quindi anche dei valori che stanno all’origine della rivolta vandeana.



2. I motivi della rivolta

Il territorio indicato come Vandea Militare è situato nella Francia Occidentale, sulla costa atlantica, con un’estensione di circa 10.000 kmq e con una popolazione, all’epoca, di ottocentomila abitanti. Non si tratta di una regione povera e marginale, ma la sua ricchezza e la sua popolazione sono superiori alla media francese, così come la ricchezza e la popolazione francesi sono superiori alla media europea del tempo.

Gli abitanti della regione sono noti per l’attaccamento alle consuetudini e alle libertà locali, oltre che per un radicato sentimento religioso, segnato dalla predicazione di san Luigi Maria Grignion di Montfort (1673-1716), che aveva combattuto lo scetticismo del tempo soprattutto con la devozione mariana.

Alla fine del secolo XVIII l’Ovest, come tutta la Francia, patisce gli esiti di un processo di centralizzazione che si è sempre più sviluppato a partire dal regno di Luigi XIV di Borbone (1638-1715).

Il costo di questa politica è la causa principale della voracità statale in materia fiscale e una delle conseguenze del governo dei ministri illuministi, sì che fra il 1775 e il 1789 la pressione fiscale diventa sempre più sostenuta e male sopportata da tutti.

Quando, per avviare una riforma generale che affronti il problema fiscale e il deficit dello Stato, vengono convocati da re Luigi XVI di Borbone (1754-1793) gli Stati Generali l’assemblea costituita dai rappresentanti del clero, della nobiltà e della borghesia , anche dalla Vandea arrivano i cahiers de doléance, raccolte di rimostranze e di petizioni che esprimono, insieme a un profondo attaccamento alla monarchia, anche una serie di proteste contro il sistema di imposizione fiscale, i suoi abusi e la sua irrazionalità.

I vandeani auspicano, quindi, un rinnovamento e con questo spirito mandano a Parigi i loro rappresentanti, perché se ne facciano portavoce presso il sovrano. E la disillusione è tanto più cocente quanto più grande è stata la speranza.

Diventa sempre più chiaro, e non solo in Vandea, che a Parigi non si lavora alle sperate riforme, ma a emanare leggi destinate ad aumentare il potere coercitivo delle amministrazioni, a colpire la Chiesa e le tradizioni religiose del popolo in una inquietante accelerazione distruttiva.

La confisca e la vendita dei beni ecclesiastici, che avvantaggia solo borghesi e nobili, e l’introduzione della Costituzione Civile del Clero, nell’estate del 1790, creano un diffuso malcontento, al quale le autorità rispondono con insensibilità, con incapacità di governo e con una crescente repressione, che sfocia nell’irrimediabile frattura fra le popolazioni e i pubblici poteri.

Gli avvenimenti precipitano nel 1793. La rottura provocata dalla Costituzione Civile del Clero, che pone le basi di una rivolta di natura religiosa, si consuma con la notizia che il 21 gennaio 1793 re Luigi XVI è stato ghigliottinato, e si manifesta quando il Governo di Parigi ordina in tutta la Francia l’arruolamento di trecentomila uomini da mandare al fronte.



3. La guerra contro-rivoluzionaria

La rivolta scoppia perché la popolazione della Vandea rifiuta di abbandonare le case per andare a morire per una repubblica che considera illegittima, colpevole di perseguitare la religione, di aver assassinato il sovrano legittimo e di aver inasprito la crisi economica.

Già dal 1790, a causa delle tasse e in difesa dei sacerdoti detti «refrattari», cioè quelli che non avevano giurato fedeltà alla Costituzione, scoppiano un po’ dovunque tumulti e la Guardia Nazionale, più di una volta, non esita a sparare sulla folla.

Anche in altre regioni della Francia scoppiano rivolte, però ovunque la Repubblica le soffoca più o meno rapidamente, perché sono improvvisate, mancano di coordinamento e di decisione. Ma in Vandea, nel marzo del 1793, inizia un’insurrezione generale, annunciata dal suono delle campane a martello di tutte le chiese. Gli insorti si organizzano militarmente sulla base delle parrocchie e costituiscono un’Armata Cattolica e Reale di molte decine di migliaia di uomini, guidati da capi che essi stessi si sono scelti e che spesso, specie fra i nobili, sono restii a farsi coinvolgere.

Jacques Cathelineau (1759-1793), vetturino, è l’iniziatore della sollevazione e viene eletto primo generalissimo dell’Armata vandeana; muore in battaglia a trentaquattro anni. Il marchese Louis-Marie de Lescure (1766-1793) è un ufficiale che gli insorti liberano dalla prigionia, ed egli ne diviene un capo autorevole; quando muore in combattimento, a ventisette anni, gli viene trovato addosso il cilicio. Henri du Vergier de la Rochejaquelein (1772-1794) è eletto generalissimo a soli ventuno anni; Napoleone Bonaparte (1769-1821) ne esalterà il genio militare. Jean-Nicolas Stofflet (1753-1796), guardiacaccia, si rivela un formidabile tattico e non accetterà mai di arrendersi. François-Athanas de la Contrie (1763-1796), detto Charette, è un ufficiale di marina «costretto» a diventare un capo leggendario dagli insulti dei contadini che lo traggono da sotto il letto, dove si è nascosto per sottrarsi alle loro ricerche; muore fucilato. Vi è anche chi è prelevato a forza e portato in battaglia sulle spalle dei contadini. Fra le poche eccezioni vi è Antoine-Philippe de la Trémoille, principe di Talmont (1765-1794), che torna dall’esilio per mettersi alla testa della cavalleria, unico dei grandi signori di Francia a combattere e a morire con i vandeani.

Vittorie e sconfitte si alternano fino allo scacco di Nantes e alla sconfitta di Cholet, nell’autunno del 1793. L’Armata Cattolica e Reale decide, allora, di attraversare la Loira e di raggiungere il mare in Normandia, dove pensa di trovare la flotta inglese. Ma all’arrivo gli inglesi non vi sono e i vandeani, con le famiglie al seguito, ritornano sui propri passi, inseguiti dai repubblicani che li sconfiggono in una serie di scontri, che si risolvono in carneficine dove gli insorti, donne e bambini compresi, vengono sterminati a migliaia.



4. La repressione rivoluzionaria

Nel gennaio del 1794 la Repubblica ordina la distruzione totale della Vandea. Spedizioni militari punitive, dette «colonne infernali», attraversano la regione facendo terra bruciata e perpetrando il genocidio della popolazione, con una metodicità e con strumenti da «soluzione finale», che anticipano gli orrori del secolo XX; né mancano intenti di controllo demografico.

Parallelamente inizia la campagna di scristianizzazione del territorio e il Terrore rivoluzionario si abbatte sulle popolazioni con la più dura delle persecuzioni mentre gli imprigionati, i deportati in questo periodo viene inaugurata la colonia penale di Caienna, nella Guyana , le esecuzioni di ogni tipo sono in un numero imprecisato. Nel febbraio del 1794 la Vandea insorge ancora e conduce una spietata guerra di guerriglia, che mette la Repubblica alle corde. Finalmente, nel febbraio del 1795, a La Jaunnaye, i capi vandeani firmano una pace con la quale il Governo di Parigi s’impegna a riconoscere la libertà del culto cattolico, concede l’amnistia, un’indennità di risarcimento e, a quanto pare, in alcuni articoli segreti, s’impegna a consegnare ai vandeani il figlio di Luigi XVI, prigioniero nella Torre del Tempio di Parigi. Però, in seguito al mancato rispetto degli accordi, nel maggio del 1795 Charette e altri capi riprendono le armi, ma questa volta l’insurrezione non ha l’ampiezza della precedente, anche perché è grande la delusione per il mancato arrivo di un principe che si metta alla testa degli insorti; mancato arrivo di cui sono responsabili anche gli intrighi inglesi.

La guerriglia continua senza speranza fino alla cattura e alla fucilazione di Charette, nel marzo del 1796. Il tentativo di sbarco a Quiberon da parte di settecentocinquanta «emigrati» persone che hanno lasciato la Francia dopo gli avvenimenti del 1789 , molti dei quali ufficiali di marina cui l’Inghilterra ha promesso aiuto e appoggio militare, si conclude in un disastro. Traditi, cadono nelle mani dei repubblicani, che promettono loro la vita in cambio della resa e invece li fucilano; tutto finisce in una tragica Baia dei Porci ante litteram.

Con la morte di Charette si conclude l’epopea vandeana. Vi sarà un’altra insurrezione negli anni 1799 e 1800, guidata dai capi vandeani superstiti e da George Cadoudal (1771-1804) in Bretagna; poi ancora nel 1815, durante i Cento Giorni napoleonici; e, infine, l’ultimo episodio sarà la fallita insurrezione legittimista contro il governo liberale di Parigi nel 1832.



5. Il costo della guerra

Anni di guerra e di guerriglia spietata, ventuno battaglie campali, duecento prese e riprese di villaggi e di città, settecento scontri locali, centoventimila morti di parte vandeana, numerosissimi di parte repubblicana, la regione completamente devastata: queste sono le cifre impressionanti che molti cercano di nascondere.

Quella che Napoleone ha chiamato una lotta di giganti è una guerra popolare, cattolica e monarchica, che i vandeani hanno condotto diventando coscientemente un ostacolo all’affermazione del primo grande tentativo di repubblica rivoluzionaria e totalitaria della storia moderna. Per questo la Vandea ha pagato con un terribile genocidio, seguito dal silenzio di chi si riconosce nell’albero ideologico della Rivoluzione francese.



6. La vittoria dei vinti

Il riconoscimento dei sacerdoti fedeli a Roma, il ristabilimento del culto cattolico e infine, con tutti i suoi limiti, il Concordato Napoleonico del 1802 sono da molti ascritti a merito anche del sacrificio dei vandeani. Questa, in ultima analisi, può essere definita la grande vittoria dei vinti. Vinti in questo mondo, dal momento che molti di questi martiri sono stati elevati alla gloria degli altari dalla Chiesa.

Quindi, questa è la ragione per cui, fuori dal linguaggio corrente della storiografia, il termine «Vandea», al di là del suo contesto storico, ha valenza positiva, esempio e sinonimo di contrapposizione radicale ai princìpi rivoluzionari dell’epoca moderna, e difesa e proposizione dei valori sui quali si fonda la civiltà cristiana; perciò termine contro-rivoluzionario perché esprime non solo ostilità alla Rivoluzione in tutti i suoi aspetti, ma anche sostegno dei princìpi cristiani, che sono a essa radicalmente contrari.

Templares
26-07-05, 10:43
Con questa discussione intendo mettere a disposizione di tutti uno splendido articolo di Renato Cirelli (tratto dal sito www.alleanzacattolica.org ) che delinea il fenomeno della "reazione vandeana", punto di partenza del pensiero Conservatore.
Possiamo a pieno titolo dire, che il Conservatorismo come da noi inteso, nasce nel 1793 ad opera dei cittadini della regione della Vandea, che si opposero con le armi alla Rivoluzione Francese.
Una rivolta Cristiana, Tradizionalista che vide protagonisti gli uomini più fedeli a Dio e alla Corona.

Templares
26-07-05, 12:32
http://www.musicalternativa.com/loghi/vandea.gif


RIBELLI DI VANDEA

Ride la folla ed urla al sangue che colora
il collo dei soldati fedeli alla corona
che sopra i ceppi hanno baciato il giglio dell'onore
e sopra il viso hanno gettato di sfida il guanto ancora.
Siamo dell’ascia ladri e cavalieri
nella notte noi andiamo
il vento freddo del terror non ci potrà fermar.
Se un bianco fiore nasce in petto a noi
è sangue di chi crede ancora
come il bel simbolo d'amor
che altro non ci legò.
Spade della Vandea falci della boscaglia
Baroni e contadini siam pronti alla battaglia
per vendicare chi tagliò il giglio
sopra le ghigliottine
per riabbracciare il sole d’Europa
dalle nostre colline.
Siamo dell’ascia ladri e cavalieri
nella notte noi andiamo
il vento freddo del terror non ci potrà fermar
l'oro che noi rubiamo con onore
dentro il cuore splende ancora
come il bel simbolo d'amor
che al trono ci legò.
I cieli devastati da giudici plebei
dall'odio degli uomini dal pianto degli dei
nasce un bel fiore che i cavalieri portano sui mantelli
è il bianco giglio che ha profumato il campo dei ribelli.
Siamo dell’ascia ladri e cavalieri
nella notte noi andiamo
il vento freddo del terror non ci potrà fermar .
Se un bianco fiore nasce in petto a noi
è sangue di chi crede ancora
di chi combatte i vincitori
di uomini d’onor.

benfy
01-08-05, 14:10
eccoli qua i cosidetti esportatori di democrazia dalla parte di luigi XIV:rolleyes:

saremmo ancora con i feudatari se fosse per voi

Templares
01-08-05, 16:15
In Origine postato da benfy
eccoli qua i cosidetti esportatori di democrazia dalla parte di luigi XIV:rolleyes:

saremmo ancora con i feudatari se fosse per voi

Non so cosa rappresenti per te la Rivoluzione Francese. Io posso dirti ciò che fu per me, ossia una pagina di Storia di "incredibile violenza", il momento in cui "popolo" folle e impreparato, una volta preso il potere, non esitò a servirsi degli strumenti del Terrore (purtroppo tuttora parecchio attuali).
La Rivoluzione francese, fu l'inizio dei mali del nostro pianeta.

benfy
01-08-05, 18:57
per me la rivoluzione francese fu una cosa giusta che poi degenerò però che ha posto le basi della democrazie europea non tanto per la rivoluzione francese in sè ma per il seme di libertà che generò nonostante gli eccessi innegabili infatti la restaurazione del congresso di vienna non durò un granchè.

così come la rivoluzione americana che seppe essere più equilibrata soprattutto per la presenza di quel straordinario personaggio di jefferson vero padre della costituzione americana che seppe realizzare un invidiabile separazione dei poteri e separazione tra chiesa e stato.

certo se la francia invece di luigi XVI avesse avuto persone che capivano le situazioni come la regina vittoria o elisabetta I le cose andavano diversamento.

Gilbert
02-08-05, 13:14
In Origine postato da benfy
per me la rivoluzione francese fu una cosa giusta che poi degenerò però che ha posto le basi della democrazie europea non tanto per la rivoluzione francese in sè ma per il seme di libertà che generò nonostante gli eccessi innegabili infatti la restaurazione del congresso di vienna non durò un granchè.

così come la rivoluzione americana che seppe essere più equilibrata soprattutto per la presenza di quel straordinario personaggio di jefferson vero padre della costituzione americana che seppe realizzare un invidiabile separazione dei poteri e separazione tra chiesa e stato.

certo se la francia invece di luigi XVI avesse avuto persone che capivano le situazioni come la regina vittoria o elisabetta I le cose andavano diversamento.


le cose sarebbero cambiate, era intenzione del Re di Francia cambiarle!
Il dolore che la gente provava prima della rivoluzione fu poi senza dubbio minore di quello patito sotto la repubblica.

Soloo a Parigi insorse parte della popolazione a sostegno della repubblica.
In tutto il resto di Francia gli insorti furono i controrivoluzionari, non solo in Vandea quindi, ma anche a Tolone dove il Bonaparte bombardò la folla e gli spagnoli non riuscirono a prestare soccorso alla popolazione.

Consiglio da leggere "Storia della Vandea Italiana", dove si parla di tutte le controrivoluzioni in Italia negl ianni che seguirono.

Viva la Vandea! Viva Maria! Viva il RE!

Saluti,

Gilberto Smaniotto

Gilbert
02-08-05, 13:16
c'era un bel telefilm americano che era ambientato durante la rivoluzione americana.

Un terzo degl iamericani erano come da storia rappresentati come progressisti e rivoluzonari (nel telefilm tra loro si chiamavano proprio progressisti), un terzo erano tory, cioè conservatori fedeli al Re, e un terzo erano imboscati o privi di ogni interesse politico.


Viva Re Giorgio!

Lupus
23-08-05, 10:05
W i Controrivoluzionari Vandeani! :K

Gilbert
23-08-05, 19:03
Dopo la fine della Rivoluzione americana, nei primi anni che seguirono si svolse la più grande migrazione settecentesca della storia.

Centinaia di migliaia di persone fedeli alla Corona Britannica, abbandonarono le loro case e le loro terre divenuti Stati Uniti d'America e andarono a vivere negli stati rimasti sotto il controllo della Corona, cioè l'odierno Canada.

Si può ritenere che in questo modo i monarchici rimasti negli Stati Uniti furono la minoranza.

UgoDePayens
24-08-05, 22:12
In Origine postato da Gilbert I
Dopo la fine della Rivoluzione americana, nei primi anni che seguirono si svolse la più grande migrazione settecentesca della storia.

Centinaia di migliaia di persone fedeli alla Corona Britannica, abbandonarono le loro case e le loro terre divenuti Stati Uniti d'America e andarono a vivere negli stati rimasti sotto il controllo della Corona, cioè l'odierno Canada.

Si può ritenere che in questo modo i monarchici rimasti negli Stati Uniti furono la minoranza.

Senza andare troppo OT, mi sembra il caso di ricordare che la ribellione dei coloni nordamericani si sarebbe potuta benissimo evitare, se la corona inglese avesse seguito le indicazioni di quelli che, come Burke, avevano capito la fondatezza delle rivendicazioni dei futuri Statunitensi.
Purtroppo, allora come anche in tempi recenti, l'establishment britannico ha preferito tirare dritto per la propria strada. E ha perso la guerra...

Gilbert
25-08-05, 10:07
In Origine postato da UgoDePayens
Senza andare troppo OT, mi sembra il caso di ricordare che la ribellione dei coloni nordamericani si sarebbe potuta benissimo evitare, se la corona inglese avesse seguito le indicazioni di quelli che, come Burke, avevano capito la fondatezza delle rivendicazioni dei futuri Statunitensi.
Purtroppo, allora come anche in tempi recenti, l'establishment britannico ha preferito tirare dritto per la propria strada. E ha perso la guerra...

ah ah ah!

Se conosci la storia militare della Rivoluzione Americana, senza andare troppo per la tangente ti accorgerai che gli inglesi accettano l'armistizio dopo tanti anni senza mai essere stati realmente sconfitti.

Il film "The Patriot" che fa vedere gli inglesi sconfitti sul campo è così una pura invenzione.
Anche Washington vince si ma sulla retroguardia inglese!!!

La ribellione dei coloni americani si innesca a causa dei potenti e ricchi coloni americani che cavalcano l'onda con chi crede di pagare troppe tasse nel popolo.
Prima della rivoluzione, a Londra un cittadino inglese pagava trenta volte di più le tasse di un colono americano!!

E i progressisti americani hanno fatto una rivoluzione!
(Mi dici poi perchè hanno sterminato la nazione irochese che era neutrale e si stava dando fisionomia statale?)
Carissimo, la guerra era solo economica,combattuta dalle sinistre progressiste del tempo.
Quando in Inghilterra ha vinto la sinistra hanno vinto i potentati economici e si sono ritirati da un conflitto che negli states interessava solo i coloni progressisti di sinistra e quelli che lottavano non tanto per forti interessi economici ma per la Patria e il Re.
Ricordi: per Dio, la Patria e il Re?
Io ti ho citato solo dati di fatto storici. Se poi per te gli inglesi dovevano lo stesso calare le braghe coi coloni, è la tua idea e io la rispetto, ma non per questo condivido la loro rivoluzione.
Ora che i monarchici Usa praticamente non esistono più, va bene per un conservatore cercare di appoggiare chi più degli altri si ispira agli ideali conservatori e tra un Bush e un Kerry questo certamente non è un Kerry.

fabiosko (POL)
01-09-05, 17:42
Che confusione, qui si vuole equiparare controrivoluzione vandeana, vera e proprio moto popolare ed identitario al conservatorismo americano liberale ed individualista......

Gilbert
01-09-05, 18:26
In Origine postato da fabiosko
Che confusione, qui si vuole equiparare controrivoluzione vandeana, vera e proprio moto popolare ed identitario al conservatorismo americano liberale ed individualista......

infatti hai ragione non c'è paragone!

Templares
02-09-05, 13:24
In Origine postato da fabiosko
Che confusione, qui si vuole equiparare controrivoluzione vandeana, vera e proprio moto popolare ed identitario al conservatorismo americano liberale ed individualista......

Ho riletto i messaggi e nessuno vuole paragonare la rivoluzione americana con la controrivoluzione vandeana.
Mi basta rispondere con 2 semplici sottolineature: la prima fu una rivolta (giusta o sbagliata, non entro nel merito in tale discussione), la seconda una controrivolta. Chi legge i miei post sa che valore do ai 2 termini, pertanto ripetermi sarebbe uno spreco di parole.

fabiosko (POL)
02-09-05, 17:05
In Origine postato da templares
Ho riletto i messaggi e nessuno vuole paragonare la rivoluzione americana con la controrivoluzione vandeana.
Mi basta rispondere con 2 semplici sottolineature: la prima fu una rivolta (giusta o sbagliata, non entro nel merito in tale discussione), la seconda una controrivolta. Chi legge i miei post sa che valore do ai 2 termini, pertanto ripetermi sarebbe uno spreco di parole.
La rivolta vandeana quindi non segna la nascita del pensiero conservatore, ma e' semmai una tappa di quello tradizionale, popolare e rivoluzionario......

Gilbert
02-09-05, 17:17
In Origine postato da fabiosko
La rivolta vandeana quindi non segna la nascita del pensiero conservatore, ma e' semmai una tappa di quello tradizionale, popolare e rivoluzionario......


era una contro rivoluzione, per i valori del popolo francese di sempre e cioè:

Dio
la Chiesa
il Re di Francia

Erano tradizionalisti, cattolici e ovviamente monarchici.
Un conservatore dovrebbe essere un condensato di tutto questo!

fabiosko (POL)
02-09-05, 18:09
In Origine postato da Gilbert I
era una contro rivoluzione, per i valori del popolo francese di sempre e cioè:

Dio
la Chiesa
il Re di Francia

Erano tradizionalisti, cattolici e ovviamente monarchici.
Un conservatore dovrebbe essere un condensato di tutto questo!
Questi dovrebbe essere un postulati non conservatori ma tradizionalisti......

UgoDePayens
02-09-05, 19:55
Il tradizionalismo ed il conservatorismo son due modi di pensare molto vicini ma ugualmente distinguibili.

Certo, è assai facile che un conservatore si dica anche tradizionalista... anche se personalmente credo che sia inutile andare a cercare altri termini: io non sono "tradizionalista, cattolico, controrivoluzionario". Sono molto semplicemente CONSERVATORE... :rolleyes:

Gilbert
05-09-05, 13:17
In Origine postato da UgoDePayens
Il tradizionalismo ed il conservatorismo son due modi di pensare molto vicini ma ugualmente distinguibili.

Certo, è assai facile che un conservatore si dica anche tradizionalista... anche se personalmente credo che sia inutile andare a cercare altri termini: io non sono "tradizionalista, cattolico, controrivoluzionario". Sono molto semplicemente CONSERVATORE... :rolleyes:

operare seclarizzazioni...dire che uno è tradizonalista ma non conservatore, o monarchico ma non conservatore, o tradizionalista ma non monarchico, sono tutte sottigliezza che possono servire a un bossi per parlare di secessione e a un fini per fare le boiate che fa!

UgoDePayens
05-09-05, 13:22
Con la differenza che né Bossi né (tantomeno?) Fini sono conservatori...

Io penso che si stia troppo puntando il discorso su basi "ideologiche" che in realtà limitano fortemente la comprensione del pensiero fusionista conservatore.

Quella conservatrice non è un'IDEOLOGIA. Non lo potrebbe mai essere...

Gilbert
12-09-05, 13:09
In Origine postato da UgoDePayens
Con la differenza che né Bossi né (tantomeno?) Fini sono conservatori...

Io penso che si stia troppo puntando il discorso su basi "ideologiche" che in realtà limitano fortemente la comprensione del pensiero fusionista conservatore.

Quella conservatrice non è un'IDEOLOGIA. Non lo potrebbe mai essere...


vero ne Bossi ne Fini sono conservatori.
Lo sono invece, seppure di indole moderatissima Mantovano di AN, Fisichella (AN), Selva (AN), Fiori (AN).
Foremazione politica dal programma conservatore è poi Alleanza Monarchica, probabilmente l'unica in Italia.


Le basi ideologiche sono invece tutto nel pensiero conservatore come lo sono nel pensiero comunista.

Se poi parli della disperata ricerca di voti....beh per me non si deve rinunciare ai principi per cui si vota per guadagnare voti.
Si deve solo dire la verità agli elettori!

Templares
12-09-05, 13:15
In Origine postato da Gilbert I
vero ne Bossi ne Fini sono conservatori.
Lo sono invece, seppure di indole moderatissima Mantovano di AN, Fisichella (AN), Selva (AN), Fiori (AN).
Foremazione politica dal programma conservatore è poi Alleanza Monarchica, probabilmente l'unica in Italia.


Le basi ideologiche sono invece tutto nel pensiero conservatore come lo sono nel pensiero comunista.

Se poi parli della disperata ricerca di voti....beh per me non si deve rinunciare ai principi per cui si vota per guadagnare voti.
Si deve solo dire la verità agli elettori!

Mantovano è chiaramente il nostro riferimento politico all'interno di Alleanza Nazionale. Uomo di grandissima cultura, conservatore d.o.c., mi auguro scali in fretta la scala gerarghica del partito.
Noi consevatori siamo consapevoli del fatto che la nosta impostazione politica ci vieta di accettare compromessi contrari alla nostra "visione". Un Conservatore non è Aennino, Forza Italiaota, Uddiccino o altro.... Un conservatore è tale e ahimè allo stato attuale non può riconoscersi in alcun partito o alleanza.
Votiamo il meno peggio, questa è la verità.

Gilbert
12-09-05, 13:23
In Origine postato da templares
Mantovano è chiaramente il nostro riferimento politico all'interno di Alleanza Nazionale. Uomo di grandissima cultura, conservatore d.o.c., mi auguro scali in fretta la scala gerarghica del partito.
Noi consevatori siamo consapevoli del fatto che la nosta impostazione politica ci vieta di accettare compromessi contrari alla nostra "visione". Un Conservatore non è Aennino, Forza Italiaota, Uddiccino o altro.... Un conservatore è tale e ahimè allo stato attuale non può riconoscersi in alcun partito o alleanza.
Votiamo il meno peggio, questa è la verità.


ti sei più andato a vedere il programma politico di Alleanza Monarchica?

Templares
12-09-05, 13:29
In Origine postato da Gilbert I
ti sei più andato a vedere il programma politico di Alleanza Monarchica?

Si Gilbert l'ho letto. E' un manifesto Conservatore senza alcun dubbio. Vorrei saperne però di più sulla politica internazionale prospettata da Alleanza Monarchica (a riguardo non ho trovato molto)

Gilbert
12-09-05, 18:29
In Origine postato da templares
Si Gilbert l'ho letto. E' un manifesto Conservatore senza alcun dubbio. Vorrei saperne però di più sulla politica internazionale prospettata da Alleanza Monarchica (a riguardo non ho trovato molto)


bene e spero te l'abbi trovato di tuo gradimento!

www.alleanza-monarchica.com

per quanto riguarda la politica estera è stata ed è sempre decisamente per una Unione Europea dei popoli sovrani e non succubi.
Vale a dire che è fermamente contraria a questo tipo di Europa fatta su misura per i potentati economici.

Per quanto attiene ai rapporti con gli Stati Uniti è certamente dalla loro parte nella grande sfida che essi conducono (assieme all'Italia) contro il terrorismo
Su Italia Reale, il giornale del movimento, potrai apprendere se lo leggerai un sacco di notizie riguardo tale appoggio che però sa essere anche fortemente critico e propositivo.

Si propone poi il modello istituzionale monarchico costituzionale, come emblema di unità della nazione in grado di unire e non dividere i popoli.

Insomma Alleanza Monarchica è contro al terrorismo internazionale, per una Europa dei popoli e più democratica, per un punto di unione e riferimento statale ed anche europeo, rappresentato da un sovrano e non da un presidente eletto dalle lobbies economiche.

Ti ho risposto a grandi linee!
Se vuoi saperne di più potresti contattare la segreteria di Alleanza Monarchica della tua zona, in questo periodo fremono le attività un pò in tutta Italia!

Templares
13-09-05, 13:15
In Origine postato da Gilbert I
bene e spero te l'abbi trovato di tuo gradimento!

www.alleanza-monarchica.com

per quanto riguarda la politica estera è stata ed è sempre decisamente per una Unione Europea dei popoli sovrani e non succubi.
Vale a dire che è fermamente contraria a questo tipo di Europa fatta su misura per i potentati economici.

Per quanto attiene ai rapporti con gli Stati Uniti è certamente dalla loro parte nella grande sfida che essi conducono (assieme all'Italia) contro il terrorismo
Su Italia Reale, il giornale del movimento, potrai apprendere se lo leggerai un sacco di notizie riguardo tale appoggio che però sa essere anche fortemente critico e propositivo.

Si propone poi il modello istituzionale monarchico costituzionale, come emblema di unità della nazione in grado di unire e non dividere i popoli.

Insomma Alleanza Monarchica è contro al terrorismo internazionale, per una Europa dei popoli e più democratica, per un punto di unione e riferimento statale ed anche europeo, rappresentato da un sovrano e non da un presidente eletto dalle lobbies economiche.

Ti ho risposto a grandi linee!
Se vuoi saperne di più potresti contattare la segreteria di Alleanza Monarchica della tua zona, in questo periodo fremono le attività un pò in tutta Italia!

Grazie Gilberto,;)

Gilbert
13-09-05, 20:34
In Origine postato da templares
Grazie Gilberto,;)

grazie a te!

www.alleanza-monarchica.com

Italo-romano
15-09-05, 01:43
In Origine postato da benfy
per me la rivoluzione francese fu una cosa giusta che poi degenerò però che ha posto le basi della democrazie europea non tanto per la rivoluzione francese in sè ma per il seme di libertà che generò nonostante gli eccessi innegabili infatti la restaurazione del congresso di vienna non durò un granchè.

così come la rivoluzione americana che seppe essere più equilibrata soprattutto per la presenza di quel straordinario personaggio di jefferson vero padre della costituzione americana che seppe realizzare un invidiabile separazione dei poteri e separazione tra chiesa e stato.

certo se la francia invece di luigi XVI avesse avuto persone che capivano le situazioni come la regina vittoria o elisabetta I le cose andavano diversamento.
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...personalmente,non son certo un nostalgico laudatore dell' Antico Regime prerivoluzionario (anzi!),ma non posso fare a meno di rilevare come la cosiddetta Rivoluzione Francese fu,più propriamente,il primo moderno esperimento totalitario nella storia dell' umanità:non certo a caso,formule e concetti come "purghe" e "deportazioni di massa" sono entrati in uso proprio a partire dal 1789.

Poi,certo la Storia ha seguito il corso che tutti ben sappiamo e che trovo francamente insensato tanto esaltare entusiasticamente,quanto denigrare nostalgicamente.

Cordiali saluti

Gilbert
15-09-05, 11:19
In Origine postato da Claudio C.
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...personalmente,non son certo un nostalgico laudatore dell' Antico Regime prerivoluzionario (anzi!),ma non posso fare a meno di rilevare come la cosiddetta Rivoluzione Francese fu,più propriamente,il primo moderno esperimento totalitario nella storia dell' umanità:non certo a caso,formule e concetti come "purghe" e "deportazioni di massa" sono entrati in uso proprio a partire dal 1789.

Poi,certo la Storia ha seguito il corso che tutti ben sappiamo e che trovo francamente insensato tanto esaltare entusiasticamente,quanto denigrare nostalgicamente.

Cordiali saluti


...www.alleanza-monarchiva.com

Templares
15-09-05, 12:08
In Origine postato da Claudio C.
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...personalmente,non son certo un nostalgico laudatore dell' Antico Regime prerivoluzionario (anzi!),ma non posso fare a meno di rilevare come la cosiddetta Rivoluzione Francese fu,più propriamente,il primo moderno esperimento totalitario nella storia dell' umanità:non certo a caso,formule e concetti come "purghe" e "deportazioni di massa" sono entrati in uso proprio a partire dal 1789.

Poi,certo la Storia ha seguito il corso che tutti ben sappiamo e che trovo francamente insensato tanto esaltare entusiasticamente,quanto denigrare nostalgicamente.

Cordiali saluti

Non è un caso che lo "sterminio dei Vandeani" fu definito il primo sterminio di massa della Storia "certificato". La Rivoluzione francese fu chiara dimostrazione di come il "popolo" al potere sia il peggior nemico per una Nazione.

Italo-romano
15-09-05, 19:09
In Origine postato da templares
Non è un caso che lo "sterminio dei Vandeani" fu definito il primo sterminio di massa della Storia "certificato". La Rivoluzione francese fu chiara dimostrazione di come il "popolo" al potere sia il peggior nemico per una Nazione.
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...tempo fà ebbi modo di leggere con estrema attenzione l' intervista ad un celebre storico francese eterodosso,Chaunu,il quale spiegava le ragioni alla base della sua opera demistificatrice dell' epopea rivoluzionaria tardosettecentesca vissuta dal suo paese:ad esempio,egli ricordò come la resistenza armata delle plebi contadine locali fu sostenuta anche da battaglioni di volontari ebrei e protestanti,alleati alle masse cattoliche nel respingere il tentativo parigino di costruire una "società nuova",ateizzata e repubblicanizzata a forza.

Io mi considero un laico (per la precisione,un cristiano laico e problematico,cmq non papista),tuttavia ho sempre ammirato il genuino impulso patriottico dei vandeani,così come quello degli "insorgenti" veronesi antifrancesi della Pasqua 1797,oppure il moto controrivoluzionario (primavera-estate 1799) dei sanfedisti napoletani che annientarono la cosiddetta Repubblica Partenopea,pallido esperimento aristocratico di collaborazionismo cogli invasori francesi.

Saluti Conservatori

Gilbert
16-09-05, 11:04
In Origine postato da Claudio C.
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...tempo fà ebbi modo di leggere con estrema attenzione l' intervista ad un celebre storico francese eterodosso,Chaunu,il quale spiegava le ragioni alla base della sua opera demistificatrice dell' epopea rivoluzionaria tardosettecentesca vissuta dal suo paese:ad esempio,egli ricordò come la resistenza armata delle plebi contadine locali fu sostenuta anche da battaglioni di volontari ebrei e protestanti,alleati alle masse cattoliche nel respingere il tentativo parigino di costruire una "società nuova",ateizzata e repubblicanizzata a forza.

Io mi considero un laico (per la precisione,un cristiano laico e problematico,cmq non papista),tuttavia ho sempre ammirato il genuino impulso patriottico dei vandeani,così come quello degli "insorgenti" veronesi antifrancesi della Pasqua 1797,oppure il moto controrivoluzionario (primavera-estate 1799) dei sanfedisti napoletani che annientarono la cosiddetta Repubblica Partenopea,pallido esperimento aristocratico di collaborazionismo cogli invasori francesi.

Saluti Conservatori


che saluti conservatori potrai mai rivolgere te?
scusa eh!!! ;-)

Italo-romano
17-09-05, 00:17
In Origine postato da Gilbert I
che saluti conservatori potrai mai rivolgere te?
scusa eh!!! ;-)
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...io mi ritengo un conservatore perchè sentimentalmente e politicamente legato all' idea di conservare un sistema minimo di valori e principi fondanti l' identità culturale della comunità - l' Italia - di cui mi sento membro di diritto.

Se poi il mio "tasso di conservatorismo" non la soddisfa affatto,problemi suoi...

Cordiali saluti




Claudio C. - Roma

Templares
17-09-05, 10:43
In Origine postato da Gilbert I
che saluti conservatori potrai mai rivolgere te?
scusa eh!!! ;-)

Gilberto ti prego di argomentare meglio, perchè vorrei capire cosa trovi di sbagliato nelle parole di Claudio;)

Templares
17-09-05, 10:44
In Origine postato da Claudio C.
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...io mi ritengo un conservatore perchè sentimentalmente e politicamente legato all' idea di conservare un sistema minimo di valori e principi fondanti l' identità culturale della comunità - l' Italia - di cui mi sento membro di diritto.

Se poi il mio "tasso di conservatorismo" non la soddisfa affatto,problemi suoi...

Cordiali saluti




Claudio C. - Roma

Claudio vorrei sapere cosa ne pensi dello Statuto dei Conservatori e sopratutto della nostra visione della Destra e del filoatlantismo dichiarato.
Salvatore.

Gilbert
17-09-05, 11:53
In Origine postato da templares
Gilberto ti prego di argomentare meglio, perchè vorrei capire cosa trovi di sbagliato nelle parole di Claudio;)


va bene,
come dice Claudio, è il suo tasso di conervatorismo che trovo insufficiente.

Nelle sue parole comunque non c'è nulla di male

Alvise
27-09-05, 16:19
Mi era capitato in passato di leggere dettagliatamente il programma politico dell'alleanza monarchica, ed avevo trovato molti punti più che apprezzabili.

Riguarderò, per vedere se qualcosa è cambiato, e vi darò una rapida opinione.

Alvise
27-09-05, 16:22
Scusate, ma cosa ci azzecca la Vandea, cattolica integralista, tradizionalista, reazionaria, con le "origini del pensiero conservatore"?

Cosa direbbero i vandeani del "giudeo-cristianesimo"?
Cosa dell'intima vicinanza agli Stati Uniti, un paese la cui costituzione è permeata di illuminismo e di qualche vago sprazzo di protestantesimo?

Templares
27-09-05, 17:33
In Origine postato da Alvise Nutti
Scusate, ma cosa ci azzecca la Vandea, cattolica integralista, tradizionalista, reazionaria, con le "origini del pensiero conservatore"?

Cosa direbbero i vandeani del "giudeo-cristianesimo"?
Cosa dell'intima vicinanza agli Stati Uniti, un paese la cui costituzione è permeata di illuminismo e di qualche vago sprazzo di protestantesimo?

Ti ho risposto sul forum Destra Radicale ;)

Alvise
27-09-05, 18:02
In Origine postato da templares
Ti ho risposto sul forum Destra Radicale ;)

Ho visto.

grazie.

Gilbert
27-09-05, 20:05
In Origine postato da Alvise Nutti
Mi era capitato in passato di leggere dettagliatamente il programma politico dell'alleanza monarchica, ed avevo trovato molti punti più che apprezzabili.

Riguarderò, per vedere se qualcosa è cambiato, e vi darò una rapida opinione.


Caro amico,

ti trovo estremamente simpatico e intelligente!

;) Ciao! e visita ancora Alleanza Monarchica

Gilberto

Esmor
27-09-05, 22:26
chissà se i ribelli vandeani sostenevano pure l'esportazione della democrazia, lo Stato d'Israele, un economia basata sulle speculazioni finanziarie...

UgoDePayens
27-09-05, 22:37
In Origine postato da Esmor
chissà se i ribelli vandeani sostenevano pure l'esportazione della democrazia, lo Stato d'Israele, un economia basata sulle speculazioni finanziarie...

Sicuramente i Vandeani son più vicini ai cristeros che non ai vari Comandate Marcos, Che Guevara & c.
La Rivoluzione francese è storia di 200 anni fa. Io penso che in 200 anni il mondo non sia stato solo uno scatafascio, ma che dopo il male che è stata la Rivoluzione siano scaturiti anche dei frutti positivi. Uno di questi è sicuramente la fioritura della democrazia statunitense.

Alvise
28-09-05, 00:09
In Origine postato da Gilbert I
Caro amico,

ti trovo estremamente simpatico e intelligente!

;) Ciao! e visita ancora Alleanza Monarchica

Gilberto

Ho riletto rapidamente il programma di Alleanza Monarchica, e vi ho trovato un gradevole pizzico di tradizionalismo ed antimondialismo.

Non su tutto concordo, ma adesso sono le 0014 AM, e domani ho da lavorare. Tuttavia vi prometto che lo esaminerò con maggiore attenzione.