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Visualizza Versione Completa : 16 - Forza Ragazzi: Viva l'Italia Redenta



Rick Hunter
06-08-05, 21:02
Definizione della regione geografica italiana


Si definisce Regione italiana (intesa in senso geografico) quel territorio racchiuso dalla catena montuosa delle Alpi e dai mari Mediterraneo, Adriatico, Jonio, Ligure, di Corsica, di Sardegna e di Sicilia. I confini di tale regione sono assai ben definiti, forse meglio che per qualsiasi altra parte di Europa, in quanto le profondità dei mari separano inequivocabilmente la piattaforma italiana da quella delle altre regioni, mentre lo spartiacque alpino divide le valli tributarie ai mari Adriatico e Ligure da quelle transalpine con una linea di demarcazione quasi sempre univocamente determinabile.

La linea dello spartiacque alpino, partendo dal Monte Pelat (a sud-ovest del Colle della Maddalena), passa per i passi del Monginevro, Moncenisio e Piccolo San Bernardo, tocca la cima del Monte Bianco e del Cervino e continua per i passi del Sempione e della Novena, il Pizzo Medel e il Bernina, supera il passo di Resia e la Vetta d’Italia ridiscende poi per i monti Coglians, Tricorno e giunge alfine al valico di Nauporto. A sud del Monte Pelat la linea di demarcazione della Regione italiana potrebbe diventare oggetto di discussione in quanto essa passerebbe non per alte vette di monti ma per colline che digradano sempre più dolcemente via via che ci si avvicina al mare. Stesso discorso vale per i territori a sud-est del Valico di Nauporto. Per quanto riguarda il confine occidentale, si è soliti fare ricomprendere alla Regione italiana il bacino del fiume Varo, in quanto si trova immediatamente ad est del Monte Pelat e le colline meglio definiscono una linea di demarcazione rispetto ad altri bacini limitrofi (Verdon e Roia). Per ciò che concerne il confine orientale, il discorso è più complesso, in quanto si attraversa una regione carsica in cui non vi sono rilievi di spicco ed inoltre i fiumi spesso hanno percorsi sotterranei che rendono complessa l’analisi. Ad esempio il paese di Postumia Grotte è situato nei pressi del torrente Piuca, che è un sub-affluente della Sava, ma tale fiume ad un certo punto si inoltra sotto terra e risbuca al di là dell’abitato di Planina alla Grotta; questo ci farebbe concludere che la conca di Postumia sarebbe da ascrivere alla Regione balcanica piuttosto che a quella italiana. Si fa presente però che la conca di Postumia presenta rilievi meno irti verso l’Adriatico che non verso Lubiana (è considerata a tutti gli effetti facente parte del retroterra triestino), inoltre il territorio da Postumia Grotte a Lubiana ha anche una diversa conformazione del terreno: oltre i rilievi prossimi a Longatico, Planina alla Grotta e Unza, vi sono delle ampie vallate e il fenomeno del carsismo gradatamente scompare. Seguendo questa ipotesi, si possono considerare facenti parte alla Regione italiana sia la conca di Postumia che il lago periodico di Circonio. Più a sud si trovano le catene montuose del Monte Nevoso, del Risniak e del Bittorai che con le loro altitudini lasciano meno dubbi sulla linea di demarcazione in questa zona, che prosegue fino a giungere al Passo di Vrata (o "Porta Liburnica") e, passando per le dolci colline del Vinodol (o Val di Vino), termina presso la Baia di Buccari.

Sono inoltre da includere alla Regione italiana le isole di Sicilia, Sardegna e Corsica e arcipelaghi e isole minori vicini alla penisola e ad esse, incluse Malta, Linosa, Pianosa e Pelagosa, Cherso, Lussino e Veglia (queste ultime tre benché da taluni assegnate alla Dalmazia). La questione dei confini marittimi è affrontata più approfonditamente nella pagina "I confini marittimi d’Italia".

La Dalmazia non appartiene alla Regione italiana (anche se alcuni geografi degli inizi del Novecento facevano proseguire la linea di demarcazione oltre al Passo di Vrata lungo le Alpi Dinariche); si ritiene che essa si può considerare regione a sé stante, essendo le sue caratteristiche geomorfologiche e climatiche notevolmente diverse dalla Jugoslavia interna.

Il confine politico della Repubblica italiana segue in massima parte lo spartiacque alpino, eccezion fatta per:


Il bacino del fiume Varo (ricompreso in massima parte nella vecchia Contea di Nizza, ceduta alla Francia nel 1860)
La Svizzera Italiana (valli del Ticino, Mesolcina, Bregaglia, e di Poschiavo) e la val di Monastero
La Venezia Giulia (bacino dell’Isonzo, entroterra triestino e valle del Timavo, Istria e Liburnia, isole di Cherso Lussino e Veglia; gran parte di questa regione è stata ceduta alla Jugoslavia il 10 febbraio 1947)
La Corsica (francese sin dal 1768).
A queste regioni si aggiungano territori minori, via via illustrati nelle varie pagine del sito.

La Repubblica italiana si estende per circa 301 mila kmq, contro i 322 mila kmq della Regione italiana.

Cartina 1: l'Italia e i territori irredenti

http://www.irredentismo.it/Immagini/Cartinaaa_big.gif



Confini geografici d'Italia e minoranze linguistiche


I limiti geografici di una regione hanno spesso una notevole influenza sullo sviluppo di una civiltà e di una nazione, in quanto gli ostacoli naturali (monti, mari, grandi fiumi) non permettono di avere intensi rapporti con le popolazioni che vivono al di là di tale regione, mentre favoriscono quelli tra le popolazioni all’interno di essa. Ciò è valido per l’Italia più che per ogni altro stato europeo; infatti, all’interno della Regione italiana, cultura, lingua, tradizioni e costumi sono a schiacciante maggioranza italiana, questo nonostante che per secoli l’Italia è stata suddivisa in piccoli stati e spesso è stata sotto dominazione straniera. Le minoranze alloglotte nel territorio della Repubblica si concentrano – com’è noto – in Alto Adige (tedeschi) e Valle d’Aosta (franco-provenzali); si rimanda per approfondimenti alle rispettive pagine del sito; vi sono inoltre minoranze slavofone nelle province di Udine, Gorizia e Trieste. Da ricordare inoltre le piccole comunità albanesi in sparuti paesi di Abruzzo, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, greche in Calabria e Puglia, croate in Molise e tedesche in provincia di Trento, in Veneto, Friuli, Valle d’Aosta e Piemonte. Tali popolazioni alloglotte sono – ad eccezione dell’Alto Adige – tutte perfettamente bilingui. Se invece si considera la Regione italiana, i territori non compresi nella Repubblica hanno subito in maniera più o meno forte tutti la cultura dello stato a cui appartengono, ma, nonostante ciò, si può affermare senz'altro che la lingua italiana (o sue varietà dialettali) è quasi sempre compresa e in molti casi parlata. Le diverse situazioni che si sono venute a creare nel corso degli anni in tali regioni, sono approfondite nelle rispettive pagine del sito.

Infine, la Repubblica Italiana occupa dei piccoli territori che si estendono oltre la regione geografica (per quasi 700 kmq), quasi tutti italofoni. Essi sono: la Val di Livigno, la Val di Lei, le fonti della Drava (l’unico dove si parla il tedesco), la val Canale oltre la Sella di Camporosso e Lampedusa; territori minori (peraltro disabitati o quasi) sono presenti in Alto Adige, come il Passo di Resia ecc.



Etnie e lingue in Europa negli anni Trenta

La cartina seguente (tratta dall'Enciclopedia Treccani) riporta la diffusione linguistica degli anni Trenta. In essa si può riscontrare il mistilinguismo sia di Alto Adige che di Venezia Giulia; vengono inoltre incluse le minoranze italiane in Dalmazia, mentre il maltese ed il corso vengono considerate (a mio avviso a ragione) varietà dialettali dell'italiano. La Contea di Nizza invece era già soggetta a francesizzazione.
Cartina 2: diffusione linguistica negli
anni '30

http://www.irredentismo.it/Immagini/etnografica.gif


I Confini marittimi d'Italia


I confini marittimi della Regione italiana sono semplici da definire in quanto le profondità dei mari che circondano la penisola separano perfettamente la sua piattaforma dai restanti territori europei e africani. Quindi sono da ascrivere alla Regione italiana le tre isole maggiori, cioè Sicilia, Sardegna e Corsica.

Sono altresì ricomprese nella piattaforma italiana le seguenti isole o arcipelaghi: Lussino, Cherso e Veglia (che sono dal punto di vista della struttura una continuazione dell'Istria), l'arcipelago toscano, le isole laziali, campane, sarde e pugliesi (incluso l'arcipelago di Pelagosa), le Eolie, le Egadi, Ustica, Pantelleria, lo scoglio sottomarino di Ferdinandea, l'arcipelago maltese e Linosa. Lampedusa e Lampione - politicamente italiane - appartengono invece allo zoccolo africano.

Lampo
06-08-05, 22:15
Hai postato la stessa cosa sul forum "Repubblicanesimo" solo che il titolo è diverso....

http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=184266

Fante d'Italia
06-08-05, 23:31
:lol :lol :lol
Siete forti!

Rick Hunter
07-08-05, 15:19
In Origine postato da Lampo
Hai postato la stessa cosa sul forum "Repubblicanesimo" solo che il titolo è diverso....

http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=184266


E allora? Per l'unità d'Italia questo e altro, come durante il Risorgimento.

Fante d'Italia
07-08-05, 21:18
In Origine postato da Rick Hunter
E allora? Per l'unità d'Italia questo e altro, come durante il Risorgimento.

Rick: Tu credi che il tricolore rappresenti l'Italia come nazione, e ciò contro l'evidenza ch'esso in se mai ha rappresentato l'Italianità e tanto meno la Nazione tutta, ma ricorda piuttosto momenti poco dignitosi della nostra Storia e solo limitatamente ad alcune regioni d'Italia, quelle praticamente occupate dai francesi.

Rick: Tu gridi Viva l'Italia redenta e mazziniana, e ciò contro l'evidenza che se c'è una Italia redenta è proprio perchè non fu mazziniana.

Domanda: non è che hai un pò di confusione in testa, a tutto dispetto del Tuo cuore che, qui su Pol, ho conosciuto buono e patriottico?

Vedi: http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&postid=2486784#post2486784

Rick Hunter
08-08-05, 03:08
Faccio mie le parole di Zar con qualche piccolo ritocco:


Mazzini aveva un gran cuore di italiano, ma purtroppo, con la sua azione totalmente estranea al pragmatismo. Rimane comunque, a mio avviso, un grande Patriota, che del resto fu celebrato dal Regno.

Gilbert
08-08-05, 10:12
l'Italia mazziniana però era antitetica al Regno!

Zarskoeselo
08-08-05, 13:47
Infatti, Rick. Io apprezzo, rispetto ed ammiro Mazzini. Ma il suo sistema, come venne dimostrato dai fatti, non poteva non portare a spargimenti inutili di sangue. Vi furono repubblicani che si unirono all'opera sabauda per creare l'Italia. Mazzini se ne discostò. La sua politica era antitetica a quella dei Savoia e questo lo rende inaccettabile ai miei occhi. E dannoso alla causa italiana. Inutile dire che la sua lettera a Carlo Alberto era inaccettabile e un gesto di estrema arroganza da parte del Patriota.

Gilbert
08-08-05, 13:55
altra cosa Manin o Garibaldi!

Zarskoeselo
08-08-05, 13:58
Opinioni personali. Resta il fatto che statue e celebrazioni bpullularono nel Regno. Non certo per compiacenza, ma per riconoscimento di un valore che anche noi monarchici non dobbiamo disconoscere, anche se si tratta di un fratello che rivolse il coltello verso di noi e verso il nostro Re.

Fante d'Italia
08-08-05, 14:49
In Origine postato da Zarskoeselo
Opinioni personali. Resta il fatto che statue e celebrazioni bpullularono nel Regno. Non certo per compiacenza, ma per riconoscimento di un valore che anche noi monarchici non dobbiamo disconoscere, anche se si tratta di un fratello che rivolse il coltello verso di noi e verso il nostro Re.
Caro Zarsko, bisogna chiamare le cose con il loro nome.
Mi spiego ponendo alcune domande:

1 - In cosa consistette il valore di Mazzini? Forse nella capacità grandissima di travestirsi e scappare salvando la sua pelle a danno dei poveracci che inguaiava a morte con le sue cospirazioni farsa? Il valore lo vedo in chi venne impiccato per sua colpa, non nel regista di tali inutili sacrifici di preziose vite italiane.

2 - Tu stesso dici: "il suo sistema, come venne dimostrato dai fatti, non poteva non portare a spargimenti inutili di sangue. Vi furono repubblicani che si unirono all'opera sabauda per creare l'Italia. Mazzini se ne discostò. La sua politica era antitetica a quella dei Savoia e questo lo rende inaccettabile ai miei occhi. E dannoso alla causa italiana. Inutile dire che la sua lettera a Carlo Alberto era inaccettabile e un gesto di estrema arroganza da parte del Patriota. Proprio sulla base dei fatti che citi, non condivido il giudizio su quell'Italiano, perchè, come i fascisti ed i comunisti hanno anche poi fatto, ha sempre e solo anteposto l'ideologia repubblicana al bene degli Italiani, alla Unità della Patria, all'Indipendenza ed alla libertà. L'unica libertà per lui importante era quella di sostenere verbalmente, ma di minacciare concretamente il processo di liberazione e di unificazione.
Insomma un Nenni (o la republicha o il caos!) in anteprima... e anche peggio!

Zarskoeselo
08-08-05, 14:59
Sì insomma i Savoia erano degli imbecilli. Infatti lo vollero celebrare...ironia a parte, chiamo le cose col loro nome. Il Mazzini non sempre sfuggi, ed il suo amore per l'Italia può ben essere riconosciuto. Cos'è vogliamo togliere il suo nome dai libri? Se prima di essere monarchici siamo italiani, vedremo in Mazzini molti lati positivi. Purtroppo, la sua energia la incanalava nella strada sbagliata. Fece molti errori. Fu molto impulsivo. Ma molto fece anche per inculcare l'amor patrio nelle giovani menti.
Resto dell'idea che sia stato, pur come nemico, un grande italiano - non così Cattaneo...creo un caso?

Fante d'Italia
08-08-05, 15:12
Per me rimane poi aperta la domanda di come si possa, con onestà intellettiva e rispetto della Storia, postare la cartina dell' "Italia redenta" e titolarla: Viva l'Italia Redenta e Mazziniana! e dire, nello stesso tempo, d'essere italiano che si riconosce nei Valori e negli Ideali del Risorgimento che sono: Italia e Vittorio Emanuele!

Gridare oggi: "Viva l'Italia redenta mazziniana", può avere solo il significato di compiacersi per l'affossamento del Risorgimento avvenuto nel '46 con l'imposizione, appunto, della republicha più o meno mazziniana. Ciò con l'aggravante d'esprimere chiaramente il rammarico che a Mazzini non sia riuscito di mandare a monte l'unità realizzata da Casa Savoia e dai patrioti liberali.

E allora?

Zarskoeselo
08-08-05, 15:20
Spero di non essere stato frainteso. Non condivido affatto il primo post di Rick e, ovviamente, non grido certo viva l'Italia mazziniana. L'Italia che merita un "viva" è quella monarchica e sabauda, l'unica Italia possibile, l'Italia degli eroi e del risorgimento. La nostra Italia. Quella è l'Italia, quella del tricolore con lo scudo sabaudo al centro.
L'unica cosa è che Riconosco a Mazzini il suo valore storico. Tutto qui.

Rick Hunter
08-08-05, 21:37
L'Italia del Risorgimento ebbe il sostegno di tanti, non solo monarchici, che volevano l'unità dopo secoli, non si può disconoscerne l'attività, così come è ovvio riconoscere, ed esaltare, chi per quell'ideale messe in pericolo la sua corona e il suo regno.

Gilbert
09-08-05, 00:01
In Origine postato da Rick Hunter
L'Italia del Risorgimento ebbe il sostegno di tanti, non solo monarchici, che volevano l'unità dopo secoli, non si può disconoscerne l'attività, così come è ovvio riconoscere, ed esaltare, chi per quell'ideale messe in pericolo la sua corona e il suo regno.

il fatto è che spesso tra i patrioti si dimenticano volutamente Carlo Alberto, Vittorio Emmanuele II e Umberto I (che se qualcuno non lo sa fu medaglia d'oro sui campi di battaglia della Terza guerra di indipendenza)

Zarskoeselo
09-08-05, 02:18
Il glorioso quadrato!

Rick Hunter
09-08-05, 03:39
In Origine postato da Gilbert I
il fatto è che spesso tra i patrioti si dimenticano volutamente Carlo Alberto, Vittorio Emmanuele II e Umberto I (che se qualcuno non lo sa fu medaglia d'oro sui campi di battaglia della Terza guerra di indipendenza)


Io no, mai, e considero il Cavour, ministro del Re, il principale artefice dell'Unità d'Italia.
Ma non chiedetemi di non riconoscere anche i vari Mazzini,Garibaldi, e tanti minori oggi poco noti, appartenenti a quella che al tempo veniva definita "Sinistra Militare" per la quale ogni riforma in seno agli stati preunitari era inutile ed insufficiente senza una soluzione unitaria che li cancellasse. E condivido questa posizione.
Se no a st'ora staremmo ancora sotto il papato.

Gilbert
09-08-05, 12:05
In Origine postato da Rick Hunter
Io no, mai, e considero il Cavour, ministro del Re, il principale artefice dell'Unità d'Italia.
Ma non chiedetemi di non riconoscere anche i vari Mazzini,Garibaldi, e tanti minori oggi poco noti, appartenenti a quella che al tempo veniva definita "Sinistra Militare" per la quale ogni riforma in seno agli stati preunitari era inutile ed insufficiente senza una soluzione unitaria che li cancellasse. E condivido questa posizione.
Se no a st'ora staremmo ancora sotto il papato.


vede però, Mazzini si dice che imbracciò il fucile solo per far accoppare un povero carabiniere reale!
Ch sia giusto ricordarlo e coprirlo di meriti, ...no...sono un cattolico e non posso...che sia elegante, patriottico e democratico farlo invece si.
Casa Savoia insegna!
Se poi si deve ricordare tale tagliagole Pisacane....per carità! Menara invece perchè nessuno lo ricorda?

saluti!

Zarskoeselo
09-08-05, 12:35
Il Risorgimento è pieno di eroi da ricordare. Anche Daniele Piccinini. O i fratelli Bandiera, Adamoli e altri. Sarebbe bene ricordarli tutti. Sono il sangue della nostra Patria.
L'avversione di Mazzini per "l'azione concreta" è vera. Del resto, lui stesso si definì in alcune lettere incapace di fare la guerra - salvo sparare al carabiniere.