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Liquid Sky
10-08-05, 09:36
Ghiacciai, nuovo allarme
"Rischio tsunami nei laghi"
di RICHARD BERNSTEIN

KAISER-FRANZ-JOSEFS-HÖHE (Austria) - La frastagliata vetta della montagna alta circa 3.463 metri che porta il nome di Johannisberg si staglia contro il cielo all'estremità di questa meravigliosa valle delle Alpi austriache, e il Pasterze, il ghiacciaio più alto dell'Austria, si estende verso il basso allontanandosi da essa per otto chilometri. Il ghiacciaio è vasto, imponente, pare quasi un fiume di ghiaccio, eppure qualcosa in esso sembra non andare per il verso giusto.

Lo si deduce chiaramente montando con l'erta funivia che fu costruita oltre una quarantina di anni fa per portare i turisti dalle vette delle montagne sul ghiacciaio medesimo. "Quando fu costruita la funivia arrivava proprio sul ghiacciaio" ricorda Erhard Trojer, proprietario dell'albergo Lärchenhof nella vicina stazione sciistica di Heiligenblut. Adesso, invece, se ci si ferma proprio ai piedi della funivia e si guardano i turisti che si divertono sul ghiacciaio è come osservarli da un aeroplano. "Il ghiacciaio si sta abbassando dai quattro agli otto metri l'anno" ha detto Trojer, cresciuto in questa vallata.

"All'inizio degli anni Sessanta in primavera era tradizione organizzare una gara di sci che partiva dalla cima del Grossglockner con il traguardo situato alla base del ghiacciaio". Il Grossglockner, che incombe sul Pasterze, con i suoi 3.798 metri è la montagna più alta dell'Austria. "Adesso non è più possibile organizzare quella competizione di sci, fa più caldo e non c'è neve a sufficienza" conclude tristemente Trojer.

In Austria i ghiacciai - ce ne sono ben 925 - si stanno rapidamente riducendo di volume e mentre si abbassano di altezza questo Paese perde una delle sue molte attrazioni, quei fiumi di ghiaccio che metaforicamente e quasi letteralmente riflettono la grandeur delle montagne che li circondano.

Ovviamente questo fenomeno non interessa soltanto l'Austria: si tratta di qualcosa che interessa il mondo tutto. L'agenzia France-Press ha riferito che secondo un esperto cinese di ghiacciai, Yao Tandong, direttore dell'Institute of Tibetan Plateau Research presso l'accademia cinese delle scienze, i ghiacciai nella catena dell'Himalaya si stanno riducendo ogni anno dell'equivalente di tutta l'acqua del Fiume Giallo. In Svizzera, in Austria e in Germania alcune località sciistiche - Ischgl, a circa 16 chilometri ad ovest di qui, ne è un esempio - sono talmente desiderose di custodire i ghiacciai da averli ricoperti con enormi fogli di isolante bianco, che riflette la luce del sole, allo scopo di preservarli.

In conseguenza della riduzione dei ghiacciai si fa ogni sorta di fosca previsione sui futuri pericoli, tra i quali la possibilità che le città deserte nella provincia cinese di Xinjiang, che dipendono dallo scioglimento stagionale dei ghiacciai, possano perdere le loro riserve di acqua sotterranea. Due geologi europei, Andrea Hampel dell'Università di Berna e Ralf Hetzel dell'Università di Monaco sulla rivista Nature qualche mese fa hanno scritto che la riduzione dei ghiacciai potrebbe provocare un aumento del numero dei terremoti.

Altri scienziati hanno invece avvertito che i laghi formatisi sotto i ghiacciai per lo scioglimento dei ghiacci potrebbero trovare qualche fessura apertasi nei ghiacciai medesimi e provocare una devastazione simile a quella dello tsunami nelle cittadine sottostanti. "Il problema è che il permafrost sta scomparendo" ha detto nel corso di un'intervista telefonica Hans-Erwin Minor, dell'istituto svizzero federale di tecnologia situato a Zurigo. "Nelle montagne subentrerà l'instabilità, vi saranno slavine di rocce e fango ed erosione del terreno".

Minor insieme ad altri studiosi attribuisce la velocità della lenta scomparsa del Pasterze allo stesso riscaldamento globale responsabile dello scioglimento dei poli. Ad ogni modo, a loro dire il fenomeno di restringimento dei ghiacciai avrebbe luogo in ogni caso, anche senza l'impatto delle attività umane. "Se si risale nel corso del tempo, ci sono sempre stati dei considerevoli cambiamenti delle temperature" ha detto Minor. "In questo periodo stiamo avendo un cambiamento delle temperature in larga misura influenzato verosimilmente dalle attività umane e ciò ovviamente accelera la loro riduzione. Non ci sono dubbi di sorta: le attività umane hanno la loro influenza".

Il Pasterze è il ghiacciaio più noto dell'Austria: esso attrae centinaia di migliaia di visitatori ogni anno che percorrono in auto, moto o bicicletta la Grossglocknerstrasse, un'affascinante strada di montagna aperta soltanto in estate, costruita all'inizio degli anni Trenta per attirare i turisti in questa regione. Stando in piedi alla base delle cabine e guardando in basso vero la vallata, è possibile notare una specie di crinale, a circa 138 metri sopra la valle, che segna il punto più alto del letto del ghiacciaio. Una linea contrassegna la demarcazione tra la rocciosa montagna ricoperta di muschio che domina con i suoi ripidi pendii e la friabile morena sottostante.

I dati sul ghiacciaio evidenziano che il Pasterze raggiunse la sua massima espansione alla metà del XIX secolo, e che da allora è andato costantemente riducendosi. Oggi esso è più corto di 2,4 chilometri rispetto a 150 anni fa circa. "Di norma la neve sul ghiacciaio dovrebbe rimanere fino alla metà di luglio" ha detto Bernard Pichler, geologo che attualmente lavora per l'ufficio del turismo di Heiligenblut, a pochi chilometri dalla fine della Grossglocknerstrasse. "Se ve n'è abbastanza, il sole ne scioglie una parte senza intaccare il ghiacciaio. Ma un tempo ogni inverno c'erano dai cinque ai sette metri di neve, mentre ora mediamente ve ne sono soltanto tre che si sciolgono all'inizio della seconda metà di maggio".
(copyright The New York Times/La Repubblica.
Traduzione di Anna Bissanti)

(10 agosto 2005)