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Visualizza Versione Completa : 5 ottobre - Beato Bartolo Longo



Augustinus
08-05-04, 08:17
Recitata nel Santuario di Pompei e in altre chiese i giorni 8 maggio e prima domenica di ottobre

I. - O Augusta Regina delle vittorie, o Vergine sovrana del Paradiso, al cui nome potente si rallegrano i cieli e tremano per terrore gli abissi, o Regina gloriosa del Santissimo Rosario, noi tutti, avventurati figli vostri, che la bontà vostra ha prescelti in questo secolo ad innalzarvi un Tempio in Pompei, qui prostrati ai vostri piedi, in questo giorno solennissimo della festa dei novelli vostri trionfi sulla terra degl'idoli e dei demoni, effondiamo con lacrime gli affetti del nostro cuore, e con la confidenza di figli vi esponiamo le nostre miserie.

Deh! da quel trono di clemenza ove sedete Regina, volgete, o Maria, lo sguardo vostro pietoso verso di noi, su tutte le nostre famiglie, sull'Italia, sull'Europa, su tutta la Chiesa; e vi prenda compassione degli affanni in cui volgiamo e dei travagli che ne amareggiano la vita. Vedete, o Madre, quanti pericoli nell'anima e nel corpo ne circondano: quante calamità e afflizioni ne costringono! O Madre, trattenete il braccio della giustizia del vostro Figliuolo sdegnato e vincete colla clemenza il cuore dei peccatori: sono pur nostri fratelli e figli vostri, che costarono sangue al dolce Gesù, e trafitture di coltello al vostro sensibilissimo Cuore. Oggi mostratevi a tutti, qual siete, Regina di pace e di perdono.

Salve Regina.

II. - È vero, è vero che noi per primi, benché vostri figliuoli, coi peccati torniamo a crocifiggere in cuor nostro Gesù, e trafiggiamo novellamente il vostro Cuore. Sì, lo confessiamo, siamo meritevoli dei più aspri flagelli. Ma Voi ricordatevi che sulla vetta del Golgota raccoglieste le ultime stille di quel sangue divino e l'ultimo testamento del Redentore moribondo. E quel testamento di un Dio, suggellato col sangue di un Uomo-Dio, vi dichiarava Madre nostra, Madre dei peccatori. Voi, dunque, come nostra Madre, siete la nostra Avvocata, la nostra Speranza. E noi gementi stendiamo a Voi le mani supplichevoli, gridando: Misericordia!

Pietà vi prenda, o Madre buona, pietà di noi, delle anime nostre, delle nostre famiglie, dei nostri parenti, dei nostri amici, dei nostri fratelli estinti, e soprattutto dei nostri nemici, e di tanti che si dicono cristiani, e pur dilacerano il Cuore amabile del vostro Figliuolo. Pietà, deh! pietà oggi imploriamo per le nazioni traviate, per tutta l'Europa, per tutto il mondo, che torni pentito al cuor vostro. Misericordia per tutti, o Madre di Misericordia.

Salve Regina.

III. - Che vi costa, o Maria, l'esaudirci? Che vi costa il salvarci? Non ha Gesù riposto nelle vostre mani tutti i tesori delle sue grazie e delle sue misericordie? Voi sedete coronata Regina alla destra del vostro Figliuolo, circondata di gloria immortale su tutti i cori degli Angeli. Voi distendete il vostro dominio per quanto son distesi i cieli, e a Voi la terra e le creature tutte che in essa abitano sono soggette. Il vostro dominio si estende fino all'inferno, e Voi sola ci strappate dalle mani di Satana, o Maria.

Voi siete l'Onnipotente per grazia. Voi dunque potete salvarci. Che se dite di non volerci aiutare, perché figli ingrati ed immeritevoli della vostra protezione, diteci almeno a chi altri mai dobbiamo ricorrere per essere liberati da tanti flagelli.

Ah, no! Il vostro Cuore di Madre non patirà di veder noi, vostri figli, perduti. Il Bambino che noi vediamo sulle vostre ginocchia, e la mistica corona che miriamo nella vostra mano, c'ispirano fiducia che noi saremo esauditi. E noi confidiamo pienamente in Voi, ci gettiamo ai vostri piedi, ci abbandoniamo come deboli figli tra le braccia della più tenera fra le madri, ed oggi stesso, sì, oggi da Voi aspettiamo le sospirate grazie.

Salve Regina.

Chiediamo la benedizione a Maria.

Un'ultima grazia noi ora vi chiediamo, o Regina, che non potete negarci in questo giorno solennissimo. Concedete a tutti noi l'amore vostro costante, e in modo speciale la vostra materna benedizione. No, non ci leveremo dai vostri piedi, non ci staccheremo dalle vostre ginocchia, finché non ci avrete benedetti.

Benedite, o Maria, in questo momento, il Sommo Pontefice. Ai prischi allori della vostra Corona, agli antichi trionfi del vostro Rosario, onde siete chiamata Regina delle vittorie, deh! aggiungete ancor questo, o Madre: concedete il trionfo alla Religione e la pace alla umana società. Benedite il nostro Vescovo, i Sacerdoti e particolarmente tutti coloro che zelano l'onore del vostro Santuario.

Benedite infine tutti gli Associati al vostro novello Tempio di Pompei, e quanti coltivano e promuovono la divozione al vostro Santo Rosario.

O Rosario benedetto di Maria; Catena dolce che ci rannodi a Dio; Vincolo di amore che ci unisci agli Angeli; Torre di salvezza negli assalti d'inferno; Porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più. Tu ci sarai conforto nell'ora di agonia; a te l'ultimo bacio della vita che si spegne. E l'ultimo accento delle smorte labbra sarà il nome vostro soave, Regina del Rosario della Valle di Pompei, o Madre nostra cara, o unico Rifugio dei peccatori, o sovrana Consolatrice dei mesti. Siate ovunque benedetta, oggi e sempre, in terra e in cielo. Così sia.

Salve Regina.

(vero testo della Supplica scritta dal beato Bartolo Longo)

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Augustinus
05-10-04, 13:33
dal sito SANTI E BEATI (http://www.santiebeati.it/search/jump.cgi?ID=73100):

Beato Bartolo Longo Laico fondatore

5 ottobre

Latiano, Brindisi, 10 Febbraio 1841 - Valle di Pompei, 5 Ottobre 1926

Inviato poi a Napoli per studiarvi Diritto, nel quale si laureò, vi perdette la fede e si irretì nelle oscure pratiche dello spiritismo. Ma i richiami della coscienza e il saggio consiglio di un vero amico, lo condussero ai piedi del Padre Radente, dotto e santo Domenicano, che rianimò in quell’anima lo slanciò per le vie dell’eroismo cristiano, animando in lui la propagazione della devozione al S. Rosario, da cui poi è sbocciato il santuario di Pompei. Fu ancora Padre Radente che lo aggregò al Terz’Ordine di San Domenico, di cui il Longo visse tutto lo spirito. Unitosi in matrimonio ad un’altra anima eletta, la Contessa De Fusco, per cinquant’anni vissero insieme in angelica unione di anima, solo consacrati ad un santo ideale. Sostenuto dal miracoloso intervento di Maria, e da un ardentissima fede, nel 1876 Longo poté far sorgere Pompei, la città del miracolo, con le grandiose opere di beneficenza alimentate dai prodigi della Vergine. Fino all’ultimo egli scrisse, pregò, lavorò instancabile per la sua dolce Regina e Signora.

Etimologia: Bartolo = figlio del valoroso, dall'aramaico

Martirologio Romano: A Pompei presso Napoli, beato Bartolomeo Longo: avvocato dedito al culto mariano e all’istruzione cristiana dei contadini e dei fanciulli, fondò, con l’aiuto della pia moglie, il santuario del Rosario a Pompei e la Congregazione delle Suore che porta lo stesso titolo.

La Madonna del Rosario ha un culto molto antico; si risale all’epoca dell’istituzione dei domenicani (XII secolo), i quali furono i maggiori propagatori del culto del S. Rosario. La devozione della recita del rosario, chiamato anche ‘Salterio’, ebbe larga diffusione per la facilità con cui si poteva pregare; fu chiamato il Vangelo dei poveri, che in massima parte non sapevano leggere, perché dava il modo di poter pregare e nello stesso tempo meditare i misteri cristiani, senza la necessità di leggere un testo.
I misteri contemplati nella recita del Rosario sono ora venti, cinque gaudiosi, cinque della luce, cinque dolorosi, cinque gloriosi; per ogni mistero si recita un Padre Nostro, dieci Ave Maria e un Gloria al Padre; alla fine dei cinque misteri si conclude con la preghiera del Salve Regina.
Alla protezione della Vergine del Rosario, fu attribuita la vittoria della flotta cristiana sui turchi musulmani, avvenuta a Lepanto nel 1571. A seguito di ciò, il papa s. Pio V (1504-1572), istituì dal 1572 la festa del Santo Rosario, alla prima domenica di ottobre, che poi dal 1913 è stata spostata al 7 ottobre.
Il culto per il S. Rosario ebbe un’ulteriore diffusione dopo le apparizioni di Lourdes del 1858, dove la Vergine raccomandò la pratica di questa devozione. La Madonna del Rosario, ebbe nei secoli una vasta gamma di raffigurazioni artistiche, quadri, affreschi, statue, di solito seduta in trono con il Bambino in braccio, in atto di mostrare o dare la corona del Rosario; la più conosciuta è quella che oltre quanto detto, si vede la corona data a S. Caterina da Siena e a s. Domenico Guzman, inginocchiati ai lati del trono.
Ed è uno di questi quadri che ha dato vita alla devozione tutta mariana di Pompei; a questo punto bisogna parlare dell’iniziatore di questo culto, il beato Bartolo Longo.
L’avvocato Bartolo Longo nacque a Latiano (Brindisi) il 10 febbraio 1841, di temperamento esuberante, da giovane si dedicò al ballo, alla scherma ed alla musica; intraprese gli studi superiori in forma privata a Lecce; dopo l’Unità d’Italia, nel 1863, si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza nell’Università di Napoli.
Fu conquistato dallo spirito anticlericale che in quegli anni dominava nell’Ateneo napoletano, al punto da partecipare a manifestazioni contro il clero e il papa. Dubbioso sulla religione, si lasciò attrarre dallo spiritismo, allora molto praticato a Napoli, fino a diventarne un sacerdote che celebrava i riti imitando quelli della Chiesa.
Per sua buona sorte era legato da una solida amicizia con il prof. Vincenzo Pepe, suo compaesano e uomo religiosissimo, il quale saputo del suo tormento interiore lo avvicinò, convincendolo ad avere contatti con il dotto domenicano padre Radente, che con i suoi consigli e la sua dottrina, lo ricondusse alla fede cattolica e alle pratiche religiose.
Intanto il 12 dicembre 1864 si era laureato in Diritto, ritornò al paese natio e prese a dedicarsi ad una vita piena di carità e opere assistenziali; rinunziò al matrimonio, ricordando le parole del venerabile Emanuele Ribera redentorista: “Il Signore vuole da te grandi cose, sei destinato a compiere un’alta missione”.
Superati gli indugi, abbandonò la professione di avvocato, facendo voto di castità e ritornò a Napoli per dedicarsi in un campo più vasto alle opere di beneficenza; qui incontrò il beato padre Ludovico da Casoria, francescano, e la beata Caterina Volpicelli, due figure eminenti della santità cattolica dell’Ottocento napoletano, entrambi fondatori di Opere assistenziali e Congregazioni religiose, i quali lo consigliarono e indirizzarono ad una santa amicizia con la contessa Marianna De Fusco.
Da qui il beato Bartolo Longo ebbe una svolta decisiva per la sua vita, divenne compagno inseparabile nelle opere caritatevoli della contessa, che era vedova, inoltre divenne istitutore dei suoi figli e amministratore dei vasti beni. La loro convivenza diede adito a parecchi pettegolezzi, pur avendo il beneplacito dell’arcivescovo di Napoli cardinale Guglielmo Sanfelice; dopo un’udienza accordata loro da papa Leone XIII, il quale sollecitava una soluzione confacente, decisero di sposarsi nell’aprile 1885, con il proposito però di vivere come buoni amici, in amore fraterno, come avevano fatto fino allora.
La contessa De Fusco era proprietaria di terreni ed abitazioni nel territorio di Pompei e Bartolo Longo, come amministratore si recava spesso nella Valle; vedendo l’ignoranza religiosa in cui vivevano i contadini sparsi nella campagne, prese ad insegnare loro il catechismo, a pregare e specialmente a recitare il rosario.
Una pia suora, Maria Concetta de Litala, gli donò una vecchia tela raffigurante la Madonna del Rosario, molto rovinata; restauratala alla meglio, Bartolo Longo decise di portarla nella Valle di Pompei e lui stesso racconta, che nel tratto finale, poggiò il quadro per trasportarlo, su un carro, che faceva la spola dalla periferia della città alla campagna, trasportando letame, che allora veniva usato come concime nei campi.
Il 13 febbraio 1876, il quadro venne esposto nella piccola chiesetta parrocchiale, da quel giorno la Madonna elargì con abbondanza grazie e miracoli; la folla di pellegrini e devoti aumentò a tal punto che si rendeva necessario costruire una chiesa più grande.
Bartolo Longo su consiglio anche del vescovo di Nola, Formisano che era l’Ordinario del luogo, iniziò il 9 maggio 1876 la costruzione del tempio che terminò nel 1887. Il quadro della Madonna, dopo essere stato opportunamente restaurato, venne sistemato su un trono splendido; l’immagine poi verrà anche incoronata con un diadema d’oro, ornato da più di 700 pietre preziose e benedetto da papa Leone XIII.
La costruzione venne finanziata da innumerevoli offerte di denaro, proveniente da tante Associazioni del Rosario, sparse in tutta Italia, in breve divenne centro di grande spiritualità come lo è tuttora, fu elevata al grado di Santuario, centro del Sacramento della Confessione di milioni di fedeli, che si accostano alla santa Comunione in tutto l’anno.
Il beato Bartolo Longo istituì per le opere sociali, un orfanotrofio femminile, affidandone la cura alle suore Domenicane Figlie del Rosario di Pompei, da lui fondate; ancora realizzò l’Istituto dei Figli dei Carcerati in controtendenza alle teorie di Lombroso, secondo cui i figli dei criminali sono per istinto destinati a delinquere; chiamò a dirigerli i Fratelli delle Scuole Cristiane.
Fondò nel 1884 il periodico “Il Rosario e la Nuova Pompei” che ancora oggi si stampa in centinaia di migliaia di copie, diffuse in tutto il mondo; la stampa era affidata alla tipografia da lui fondata per dare un avvenire ai suoi orfanelli; altre opere annesse sono asili, scuole, ospizi per anziani, ospedale, laboratori, Casa del pellegrino.
Il santuario fu ampliato nel 1933-39, con la costruzione di un massiccio campanile alto 80 metri, un poco isolato dal tempio, con 11 campane di cui la più grande è di 50 quintali, con ascensore interno per la visita panoramica fino alla cima, dove c’è una grande croce luminosa di sette metri, enormi statue in bronzo, alte 5-6 metri ciascuna, sono esterne al campanile posizionate a vari livelli di altezza.
Nel 1893 Bartolo Longo offrì al papa Leone XIII la proprietà del Santuario e di tutte le opere pompeiane, qualche anno più tardi rinunziò anche all’amministrazione che il papa gli aveva rimasta; l’interno è a croce latina, tutta lavorata in marmo, ori, mosaici dorati, quadri ottocenteschi, con immensa cripta, il trono della Vergine circondato da colonne, sulla crociera vi è l’enorme cupola di 57 metri tutta affrescata.
Bartolo Longo in un pubblico discorso, lasciò le onorificenze ricevute, ai suoi orfani e la raccomandazione di essere sepolto nel santuario vicino alla sua Madonna; morì il 5 ottobre del 1926 e come suo desiderio fu sepolto nella cripta, in cui riposa anche la contessa De Fusco.
Aveva trovato una zona paludosa e malsana, a causa dello straripamento del vicino fiume Sarno, abbandonata praticamente dal 1659, nonostante l’antica storia di Pompei, città di più di 20.000 abitanti nell’epoca romana, distrutta dall’eruzione del Vesuvio del 24 agosto 79 d.C.
Alla sua morte lasciò una città ripopolata, salubre, tutta ruotante attorno al Santuario e alle sue numerose Opere, a cui poi si affiancò il turismo per i ritrovati scavi della città sepolta.
È sua l’iniziativa della Supplica, da lui compilata, alla Madonna del Rosario di Pompei che si recita solennemente e con gran concorso di fedeli, l’8 maggio e la prima domenica di ottobre.
Bartolo Longo è stato beatificato il 26 ottobre 1980 da papa Giovanni Paolo II. Il santuario è basilica pontificia e come Loreto è sede di un vescovo (prelatura) con giurisdizione su Pompei. Papa Giovanni Paolo II vi si è recato in pellegrinaggio all’inizio del suo pontificato, nel 1979 e una seconda volta nel compimento dei suoi 25 anni di pontificato nel 2003, a concludere ai piedi di Maria l’anno del Rosario da lui indetto.

Autore: Antonio Borrelli

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Augustinus
04-10-05, 15:56
Beata V. Maria del Rosario (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=144754)

S. Giuseppe Moscati, il medico santo (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=337221)

Augustinus
04-10-07, 23:15
http://santiebeati.it/immagini/Original/73100/73100J.JPG

Augustinus
05-10-07, 07:42
http://www.santuario.it/public/00000029_Bartolo-Longo.jpg

Augustinus
05-10-08, 09:29
Bartolo Longo


«Il mio unico desiderio è quello di vedere Maria, che mi ha salvato e mi salverà dalle grinfie di Satana. – Beato Bartolo Longo, le sue ultime parole» [1].

Bartolo Longo (Latiano, 10 febbraio 1841 – Pompei, 5 ottobre 1926) è stato fondatore e benefattore del Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei. Fu beatificato da Papa Giovanni Paolo II il 26 ottobre 1980.

Biografia

I primi anni e il periodo universitario

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/b/b7/Bartolo_Longo_A_22_anni.jpg Bartolo Longo a 22 anni

Bartolo Longo era figlio di Bartolomeo, medico e di Antonia Luparelli. Fu battezzato tre giorni dopo la nascita, il 13 febbraio 1841 [2].

Di fisico minuto ma di acuta intelligenza, Bartolo Longo fu posto nel collegio dei Padri Scolopi di Francavilla Fontana, all’età di 5 anni, come era d’uso a quell’epoca. «Ero, dice, un diavoletto vivace e impertinente, un po' birichino» [3]. Lasciò il collegio nel 1858, dopo aver conseguito il titolo di studio che lo abilitava all’insegnamento di “rudimenti grammaticali” e si iscrisse alla Regia Università di Napoli.

Avvenuta l'annessione del Regno delle due Sicilie al Regno d'Italia, con la legge Casati estesa a tutto il Regno d'Italia, gli studi subirono un forte mutamento, per cui i titoli conseguiti non erano riconosciuti. Per tale ragione, Bartolo Longo dovette ricominciare gli studi di giurisprudenza, proprio quando si apprestava a dare inizio alla sua professione di avvocato.

In quegli anni, a Napoli, specie nell'ambiente accademico, come in molti ambienti culturali, vi era un forte anticlericalismo. Bartolo Longo, dopo la lettura del libro Le Vie de Jesus del filosofo francese Ernest Renan, aderì completamente alla contestazione anticlericale; assistette anche alle lezioni di Lettere e Filosofia di Augusto Vera, Bertrando Spaventa e Luigi Settembrini, lezioni improntate al positivismo dominante, e quindi alla negazione del soprannaturale. Entrò successivamente a far parte di un'associazione spiritica – alcuni dicono "satanica" – e si impegnò a divenire “sacerdote di spiritismo” in opposizione alla Chiesa cattolica.

La nuova vita

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/a/a3/Bartolo_Longo_A_35_anni.jpg Bartolo Longo a 35 anni

Con il passare del tempo tuttavia si verificò in lui una profonda crisi, una vera e propria depressione psichica e fisica (i riti del satanismo includevano lunghi periodi di digiuno che gli danneggiarono l’apparato digerente), ma che fortunatamente non lo portarono al suicidio, come invece accadde ad un suo amico.

La vita si voltò indietro un giorno, dopo una notte di incubi, quando si rivolse al Prof. Vincenzo Pepe. Pepe fu amico, compaesano ed uomo molto religioso, il quale lo pose sotto la direzione spirituale di Padre Radente dell'ordine dei Domenicani. Fu proprio Padre Radente ad aggregarlo al Terzo Ordine di San Domenico. La Madonna del Rosario ha un culto molto antico che risale all'epoca dell’istituzione dei Domenicani (XII secolo), i quali furono i maggiori propagatori del culto del S. Rosario. Ciò quindi animò in Bartolo Longo la propagazione della devozione al S. Rosario. Bartolo volle così tornare dai suoi ex-compagni di spiritismo per tentare invano di evangelizzarli, riuscendo però solo a rendersi il loro zimbello. Nel 1864 si laureò in giurisprudenza, tornò al paese natio, abbandonò la professione di avvocato, fece voto di castità e si prodigò in opere assistenziali. Infatti, dalla divisione patrimoniale familiare, aveva ottenuto una cospicua somma di denaro e notevoli beni immobili che gli garantivano una rendita annua di oltre 5.000 lire, una somma elevata per l'epoca, che gli consentì di assegnare vitalizi e sostenere periodiche spese di ammalati e bisognosi.

La contessa De Fusco

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/b/bf/Coniugi_Longo.jpg I Coniugi Longo dopo il matrimonio

Per seguire questa vocazione ad aiutare i bisognosi, tornò a Napoli dove conobbe Caterina Volpicelli (proclamata poi beata). Nella Casa Centrale che la Volpicelli aveva aperto a Napoli, Bartolo conobbe la contessa Marianna Farnararo De Fusco (Monopoli, 13 dicembre 1836 – Pompei, 9 febbraio 1924), donna impegnata fortemente in opere caritatevoli ed assistenziali. Questa nel 1864 era rimasta vedova del conte Albenzio De Fusco di Lettere (NA), i cui possedimenti si estendevano anche nella Valle di Pompei. Alla contessa, vedova di soli 27 anni con cinque figli in tenera età, serviva un amministratore per i beni De Fusco, nonché un precettore per i figli. Fu così che Bartolo accettò di stabilirsi in una residenza dei De Fusco per assolvere a tali compiti. Questa conoscenza segnò una svolta fondamentale nella vita di Bartolo Longo, poiché egli ne divenne l'inseparabile compagno nelle opere caritatevoli. Tale amicizia tuttavia diede luogo a parecchie maldicenze, per cui dopo un'udienza da Papa Leone XIII, i due nel 1885 decisero di sposarsi, con il proposito però di vivere come buoni amici, in amore fraterno, come avevano fatto fino ad allora. Il matrimonio fu celebrato senza gli atti civili e le pubblicazioni di rito.

L'incontro con Pompei

Il primo vero contatto di Bartolo Longo con i Pompeiani avvenne nel 1872, quando egli si recò nella Valle di Pompei per sistemare i rapporti economici tra la contessa e gli affittuari dei suoi possedimenti. In tale occasione ebbe modo di notare lo stato di abbandono in cui i circa 1.000 abitanti della zona vivevano e notò in quale stato di rovina si trovava la Parrocchia del SS. Salvatore, umile antica chiesa (le sue origini risalgono al 1093), intorno alla quale si raggrupparono i primi abitanti dell'Agro pompeiano. Un giorno, vagando per quei campi, in contrada Arpaia, Bartolo sentì una voce misteriosa che gli diceva: “Se propaghi il Rosario, sarai salvo!”. E subito dopo udì l’eco di una campana lontana, suonante l'Angelus di mezzogiorno, che lo fece inginocchiare sulla nuda terra e pregare fino al raggiungimento di una grande pace interiore, mai provata prima. A quel punto ebbe ancora più chiara la missione da compiere. Iniziò così a ideare la costituzione di una “pia società” intitolata al Rosario da realizzare proprio li, in quella valle abbandonata.

Il quadro della Madonna

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/d/d5/Icona_Madonna_Pompei.jpg Icona Della Madonna di Pompei

Nei tre anni successivi tornò tra i Pompeiani a propagandare la sua idea di Rosario, ma realizzò presto che, a tale scopo, gli occorreva un quadro della Madonna del Rosario, dipinto ad olio, come prescriveva la liturgia. Si recò così a Napoli per comprarne uno. L'idea era quella di acquistarne uno già visto in un negozio, ma le cose non andarono così. Per puro caso infatti incontrò in Via Toledo Padre Radente che allo scopo gli suggerì di andare al Conservatorio del Rosario di Portamedina e di chiedere, in suo nome, a Suor Maria Concetta De Litala un vecchio quadro del Rosario che egli stesso le aveva affidato dieci anni prima. Bartolo seguì tale suggerimento, ma fu presto preso da sgomento quando la suora gli mostrò il quadro: una tela corrosa dalle tarme e logorata dal tempo, mancante di pezzi di colore, con la Madonna in atteggiamento antistorico, cioè con la Vergine che porge la corona a Santa Rosa, anziché a Santa Caterina da Siena, come nella tradizione domenicana. Bartolo Longo fu sul punto di declinare l'offerta, ma ritirò comunque il dono per l'insistenza della suora.

Nel tardo pomeriggio del 13 novembre 1875, l'immagine della Madonna giunse così a Pompei, su un carretto guidato dal carrettiere Angelo Tortora e adibito al trasporto di letame. Fu scaricata con la sua lurida copertura di fronte alla fatiscente Parrocchia del SS. Salvatore, ove ad aspettarla c'erano l'anziano parroco Cirillo, Bartolo e altri abitanti. Lo sgomento iniziale di Bartolo colse anche tutti gli altri presenti quando, tolta la coperta, fu mostrato il quadro. Furono tutti d'accordo che l'immagine non si potesse esporre, per timore di interdetto, prima di un restauro anche solo parziale. Al primo restauro, nel corso degli anni, ne seguirono altri e per i primi tre anni il quadro fu esposto nella Parrocchia del SS. Salvatore.

La Nuova Chiesa e la Nuova Città

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/7/70/Coniugi_Longo_1920.jpg I Coniugi Longo, ormai anziani, in una foto del 1920

Di fronte a tanto interesse religioso e devozionale, il vescovo di Nola (nella cui diocesi era compresa allora anche la Valle di Pompei) suggerì a Bartolo Longo di iniziare la costruzione di una nuova chiesa, in un terreno indicato dallo stesso vescovo. Iniziarono così le peregrinazioni di Bartolo Longo e della contessa in cerca dei fondi necessari, mediante la sottoscrizione di “un soldo al mese”.

Il 13 febbraio 1876, giorno in cui per la prima volta il quadro della Madonna veniva esposto, dopo il restauro, alla pubblica venerazione, si verificò il primo prodigio: la completa guarigione della dodicenne Clorinda, giudicata inguaribile dal celebre professore Antonio Cardarelli, e per la cui salvezza la zia Anna aveva aderito alle offerte per la nascente chiesa. Era il primo di una lunga serie di miracoli e grazie nella storia del Santuario di Pompei. Da Napoli e successivamente da molte altre parti del mondo iniziarono a giungere offerte per la costruzione della nuova chiesa la cui prima pietra fu posta l'8 maggio 1876. Il quadro fu quindi posto su un altare provvisorio in una cappella (detta poi di Santa Caterina), nella erigenda chiesa. L'architetto Antonio Cua si offrì gratuitamente di redigere il progetto e dirigere i lavori della nuova chiesa.

Nel 1877 Bartolo Longo scrisse e divulgò la pratica dei "Quindici Sabati". Due anni dopo, guarì lui stesso da una grave malattia grazie alla recita della Novena, da lui composta e della quale ci furono, immediatamente, novecento edizioni, in ventidue lingue. Il 14 ottobre 1883, ventimila pellegrini, riuniti a Pompei recitarono, per la prima volta, la Supplica alla Vergine del Rosario, scritta da Bartolo Longo, in risposta all'Enciclica Supremi Apostolatus Officio (1º settembre 1883), con la quale Leone XIII, di fronte ai mali della società, additava come rimedio la recita del Rosario.

Nel 1884 fondò il periodico “Il Rosario e la Nuova Pompei”, tuttora stampato e diffuso in tutto il mondo. Nel frattempo intorno al grande cantiere per la chiesa, Bartolo Longo diede forma alla nuova città, con le case per gli operai (primo esempio di edilizia sociale), il telegrafo, un piccolo ospedale, l'osservatorio meteorologico e quello geodinamico.

Nel 1887 fondò l’Orfanotrofio Femminile, la prima delle sue opere di carità a favore dei minori.

Il 6 maggio 1891 il cardinale Raffaele Monaco La Valletta consacrò il nuovo Tempio. Nel 1898 Bartolo Longo fece ricostruire la Parrocchia del SS. Salvatore, tale quale oggi è, in modo che potesse continuare la sua esistenza in modo autonomo dalla nascente chiesa, divenuta sin dal 1894, Basilica Pontificia.

In questo periodo Bartolo Longo maturò la sua intuizione più originale e cioè: non solo credere nella possibilità del recupero dei figli dei carcerati, ma scommettere sul fatto che essi, a loro volta, avrebbero potuto salvare i loro genitori dalla disperazione. Nel 1892 veniva così collocata la prima pietra dell'Ospizio per i figli dei carcerati, retto, a partire dal 1907, dai Fratelli delle Scuole Cristiane di San Giovanni Battista de La Salle. Dopo appena sei anni gli allievi erano oltre cento. In seguito accolse anche le figlie dei carcerati che affidò alla cura delle Suore Domenicane Figlie del Santo Rosario di Pompei, da lui fondate nel 1897. Si trattava di un'opera difficile perché combattuta dalla cultura e dalla scienza positivista del tempo, che non riconosceva l'educabilità del figlio di un delinquente. L’opera di Bartolo Longo dimostrò il contrario. Queste opere miravano ad accogliere ed educare tutti i bambini e ragazzi orfani o abbandonati e che quindi non avevano punti di riferimento familiari per la propria crescita umana e sociale.

Il 5 maggio 1901 fu così inaugurata la facciata del Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei, frutto di offerte proveniente da tutto il mondo e dedicata alla Pace Universale. In tale occasione Bartolo Longo promise ai Pompeiani che un giorno la Basilica sarebbe stata visitata dal Papa, cosa che si è poi verificata per ben due volte, il 21 ottobre 1979 e il 7 ottobre 2003, da parte di Giovanni Paolo II. Su Bartolo tuttavia caddero ingiurie e calunnie che arrivarono fin sul tavolo di Papa Pio X. Bartolo e la Contessa decisero così, il 12 settembre 1906, di donare l'Opera di Pompei al Papa. Papa Pio X, venuto a conoscenza della verità, mostrò grande stima per il Fondatore della nuova Pompei e approvò la Pia Unione Universale per la recita del Rosario in comune e nelle famiglie, proposta dal Longo, volendo esserne il primo iscritto.

L'opera di Bartolo Longo così si arricchì ulteriormente con l'istituzione della Supplica alla madonna di Pompei (da egli stesso scritta) l'8 maggio e la Prima domenica di ottobre, la promozione del Movimento Assunzionista per ottenere la definizione del dogma dell'Assunzione di Maria, l'Orfanotrofio Femminile, l'Istituto per i Figli dei Carcerati, l'Istituto per le Figlie dei Carcerati, la Congregazione femminile delle Suore Domenicane Figlie del S. Rosario di Pompei, con lo scopo primario di assistenza e di educazione dei bambini e delle ragazze delle Opere, le Case Operaie per i dipendenti, la tipografia con annessa legatoria anche artistica, le officine, la scuola di arti e mestieri e la scuola serale, la stazione ferroviaria per la quale offrì il terreno. Bartolo Longo tuttavia intuì che la nascente città avrebbe avuto una forte vocazione turistica sia per l'interesse archeologico verso gli Scavi dell'antica Pompei, sia per il sempre maggiore interesse religioso che portava ormai migliaia di pellegrini presso la Basilica. Si adoperò pertanto affinché nella città sorgessero farmacie, luoghi di ristoro ed accoglienza per i visitatori, nonché una stazione ferroviaria con annessa piazza antistante (per le quali offrì il suolo), un ufficio postale, nuove strade e tutto quanto potesse rendere la città più bella e funzionale. Trasformato quindi una valle desolata, in penoso stato di abbandono e degrado, in una moderna bella città a forte vocazione turistica, dotata di tutti i confort e servizi.

Gli ultimi anni

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/7/7e/Bartolo_Longo_Gran_Croce_Del_Santo_Sepolcro_1925.j pg Bartolo Longo insignito della Gran Croce del Santo Sepolcro, 1925

La contessa De Fusco morì il 9 febbraio 1924. Ciò provocò giorni di terribile sofferenza a Bartolo Longo che, per sfuggire alle possibili ritorsioni da parte degli eredi della nobildonna, si trasferì prima a Napoli, presso il nipote ingegnere, poi, dopo un mese, a Latiano. Infatti poco dopo, a tutela del patrimonio, gli ufficiali del Tribunale di Salerno entrarono nella casa che fu della contessa e di Bartolo ed inventariarono mobili e beni. Il 23 aprile 1925, dopo quattordici mesi e molte sollecitazioni da parte dei pompeiani, Bartolo tornò a Pompei. E lo fece come quando vi era giunto per la prima volta nel 1872: senza possedere più nulla, ma stavolta trovando una città in festa ad aspettarlo. Il 30 maggio 1925 fu insignito della Gran Croce del Santo Sepolcro.

Negli ultimi mesi di vita, Bartolo Longo poté godere della splendida amicizia del dottor Giuseppe Moscati (proclamato santo il 25 ottobre 1987 da Papa Giovanni Paolo II) che spesso vedeva per consulti medici. I due strinsero una filiale amicizia che si concluse solo quando, nella mattinata del 5 ottobre 1926, il Moscati andò a Pompei per assisterlo per l'ultima volta. Nel pomeriggio di quel giorno, infatti, tornando a Napoli, senza saper nulla di quello che accadeva a Pompei, disse ai suoi familiari: «Don Bartolo è passato in cielo». Bartolo Longo così morì poverissimo, potendo disporre soltanto del proprio lettino poiché tutto il mobilio dell’appartamento era stato inventariato e vincolato da un sequestro conservativo ottenuto contro di lui da parenti in agguato.

Due anni dopo, grazie all'interessamento di Fratel Adriano di Maria, dei Fratelli delle Scuole Cristiane, che continuò l'opera dell'avvocato, Pompei fu riconosciuta come comune autonomo.

L'opera del Longo ha avuto il suo solenne riconoscimento con la Beatificazione da parte di Giovanni Paolo II, avvenuta il 26 ottobre 1980. Le sue spoglia riposano, insieme a quelle della contessa, di Padre Radente e di Suor Maria Concetta de Litala, nell'ampia cripta sottostante la Basilica.

Note

1. http://www.ordinesantosepolcro.org/articoli/14.asp.
2. Questa data divenne sacra per lui al punto tale che a Pompei non festeggiava mai l’anniversario della sua nascita, bensì l’anniversario del suo battesimo e perciò volle che il 13 febbraio segnasse anche la data d’inizio del pubblico culto alla SS. Vergine del Rosario
3. http://www.clairval.com/lettres/it/1999/01/17/6130199.htm.

Bibliografia

Nunzio Tamburro - "Pompei Fondata Da Bartolo Longo, Storia E Guida (1875-1987)", 1987.

Fonte: wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Bartolo_Longo)

Augustinus
05-10-08, 09:35
Il Beato Bartolo Longo, da satanista e spiritista ad ardente apostolo mariano, poteva applicare a sè, a giusta ragione, le parole di Paolo: "Per grazia di Dio però sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana; anzi ho faticato più di tutti loro, non io però, ma la grazia di Dio che è con me" (1 Cor 15, 10).
Nulla è impossibile a questa Grazia trasformante i lupi in agnelli!

Holuxar
12-05-19, 22:03
8 MAGGIO 2019: Ottavo giorno di Maggio Mese Mariano, Quinto giorno della novena di preparazione al 13 Maggio, Solennità della Beata Vergine Maria di Fatima, da recitarsi dal 4 al 12 Maggio; SOLENNITÀ DI SAN GIUSEPPE, SPOSO DELLA BEATA VERGINE MARIA, SUPPLICA ALLA MADONNA DI POMPEI, ANNIVERSARIO DELL'APPARIZIONE DI SAN MICHELE ARCANGELO SUL MONTE GARGANO…



«8 MAGGIO APPARIZIONE DI SAN MICHELE ARCANGELO.»
Guéranger, L'anno liturgico - 8 maggio. Apparizione di san Michele Arcangelo (http://www.unavoce-ve.it/pg-8mag.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-8mag.htm


«SUPPLICA ALLA MADONNA DI POMPEI.»
SUPPLICA ALLA MADONNA DI POMPEI (http://www.unavoce-ve.it/supplica-pompei.htm)
http://www.unavoce-ve.it/supplica-pompei.htm





«8 maggio - APPARIZIONE DI SAN MICHELE ARCANGELO.»
https://www.arcsanmichele.com/index.php/santi/113-san-michele-arcangelo/5366-8-maggio-apparizione-di-san-michele-arcangelo
https://www.arcsanmichele.com/

Milizia di San Michele Arcangelo (M.S.M.A.) (http://www.miliziadisanmichelearcangelo.org/)
http://www.miliziadisanmichelearcangelo.org/

Le apparizioni dell?Arcangelo | Monte Sant'Angelo nel Gargano in Puglia (http://www.montesantangelo.com/le-apparizioni/)
http://www.montesantangelo.com/le-apparizioni/





«8 Maggio: Apparizione di San Michele Arcangelo.»
https://forum.termometropolitico.it/5790-8-maggio-apparizione-di-san-michele-arcangelo.html
https://forum.termometropolitico.it/5790-8-maggio-apparizione-di-san-michele-arcangelo-2.html





«Madonna di Pompei piccola ma potente supplica alla Vergine del Rosario
https://www.agerecontra.it/2019/05/madonna-di-pompei-piccola-ma-potente-supplica-alla-vergine-del-rosario/
L’8 maggio del 1876 iniziò l’edificazione del Santuario di Pompei luogo dedicato alla Beata Vergine del Rosario o più semplicemente Madonna di Pompei. Milioni di fedeli, 4 secondo i calcoli, si riversano ogni anno da tutto il mondo per richiedere l’intercessione di Maria in questo luogo ed ottenere dunque una sua grazia offrendo preghiere e denaro.
Il quadro
Il fulcro di questo pellegrinaggio è il quadro che raffigura la Madonna. La celebre supplica alla Vergine del Rosario fu redatta dal Beato Bartolo Longo nel 1883 e viene recitata in due giorni all’anno: l’8 Maggio nel quale si ricorda la prima pietra posta del Santuario a Pompei, e quindi nella prima domenica del mese di Ottobre, giorno in cui si celebra la festività della Madonna del Rosario. Oggi vi proponiamo una Supplica breve ma altrettanto potente da poter recitare insieme.
Piccola supplica alla Madonna di Pompei Beata Maria Vergine del Rosario
Vergine del Santo Rosario, Madre del Redentore, donna della nostra terra innalzata al di sopra dei cieli, umile serva del Signore proclamata Regina del mondo, dal profondo delle nostre miserie noi ricorriamo a Te.
Con fiducia di figli guardiamo il tuo viso dolcissimo. Coronata di dodici stelle, tu ci porti al mistero del Padre, tu risplendi di Spirito Santo, tu ci doni il tuo Bimbo divino, Gesù, nostra speranza, unica salvezza del mondo.
Porgendoci il tuo Rosario tu ci inviti a fissare il Suo volto. tu ci apri il Suo cuore, abisso di gioia e di dolore, di luce e di gloria, mistero del figlio di Dio, fatto uomo per noi. Ai tuoi piedi sulle orme dei Santi ci sentiamo famiglia di Dio.Madre e modello della Chiesa, tu sei guida e sostegno sicuro. Rendici un cuor solo e un’anima sola, popolo forte in cammino verso la patria del cielo.
Ti consegniamo le nostre miserie, le tante strade dell’odio e del sangue, le mille antiche e nuove povertà e soprattutto il nostro peccato. A te ci affidiamo, Madre di Misericordia: ottienici il perdono di Dio, aiutaci a costruire un mondo secondo il tuo cuore. O Rosario benedetto di Maria, catena dolce che ci annoda a Dio, catena d’amore che ci fa fratelli, noi non ti lasceremo mai più. Nelle nostre mani sarai arma di pace e di perdono, stella del nostro cammino.
E il bacio a te con l’ultimo respiro ci immergerà in un’onda di luce,
nella visione della Madre amata e del Figlio divino, anelito e gioia del nostro cuore con il Padre e lo Spirito Santo. Amen.
VIDEO fonte – https://www.lalucedimaria.it/madonna-pompei/ »
https://www.lalucedimaria.it/wp-content/uploads/2018/05/Madonna-di-Pompei-Beata-Vergine-del-Rosario-quadro-449x600.jpg


https://www.lalucedimaria.it/wp-content/uploads/2018/05/Madonna-di-Pompei-Beata-Vergine-del-Rosario-quadro-449x600.jpg


https://www.agerecontra.it/tag/orazioni/
https://www.agerecontra.it/tag/sursum-corda/


https://www.agerecontra.it/tag/centro-studi-federici/
https://www.agerecontra.it/2019/05/siria-testimoni-non-imbavagliati/
«Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 37/19 dell’8 maggio 2019, Apparizioni di San Michele
“Dio li benedica tutti, li protegga e porti loro la vittoria contro la peste terrorista che è stata portata loro dai mostri in Occidente e dai tiranni loro alleati che sono la Turchia, gli Stati del Golfo e Israele”.
Articolo di di Vanessa Beeley (figlia di un diplomatico britannico), traduzione Gb. P. OraproSiria.»
https://oraprosiria.blogspot.com/2019/05/sulla-linea-del-fronte-di-idlib-le.html
fonte – Siria: testimoni non imbavagliati - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/siria-testimoni-non-imbavagliati/)







Solennità di san Giuseppe - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/solennita-san-giuseppe/)
http://www.sodalitium.biz/solennita-san-giuseppe/
«8 maggio, Solennità di San Giuseppe.
O San Giuseppe, la cui protezione è così grande, così forte, così sollecita davanti al trono di Dio, ti affido tutti i miei interessi e i miei desideri.
O San Giuseppe, assistimi con la tua potente intercessione, e ottieni per me dal tuo Figlio divino tutte le benedizioni spirituali attraverso Gesù Cristo, nostro Signore, di modo che essendomi affidato al tuo potere celeste possa offrire il mio ringraziamento e il mio omaggio al più amorevole dei padri.
O San Giuseppe, non mi stanco mai di contemplare te e Gesù addormentato tra le tue braccia; non oso avvicinarmi mentre Egli riposa accanto al tuo cuore. Stringilo in nome mio e bacia il Suo capo per me, e chiedigli di restituire il bacio quando sarò sul letto di morte. San Giuseppe, patrono delle anime che stanno per morire, prega per me. Così sia.»
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http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/bfb49aa41d95600bb29328eada31551b.jpg



«Apparizione di san Michele Arcangelo - Sodalitium
http://www.sodalitium.biz/apparizione-san-michele-arcangelo/
8 maggio: Apparizione di San Michele Arcangelo sul monte Gargano.
Principe nobilissimo delle Gerarchie Angeliche, valoroso guerriero dell’Altissimo, amatore zelante della gloria del Signore, terrore degli Angeli ribelli, amore e delizia di tutti gli Angeli giusti, mio dilettissimo San Michele, desiderando io di essere nel numero dei vostri devoti e dei vostri servi, a voi oggi per tale mi offro, mi dono e mi consacro; pongo me stesso, la mia famiglia e quanto a me appartiene sotto la vostra potentissima protezione. è piccola l’offerta della mia servitù, essendo io un miserabile peccatore, ma voi gradite l’affetto del mio cuore, e ricordatevi che, se da oggi in avanti sono sotto il vostro Patrocinio, voi dovete in tutta la mia vita assistermi e procurarmi il perdono dei miei molti e gravi peccati, la grazia di amare di cuore il mio Dio, il mio caro Salvatore Gesù e la mia dolce Madre Maria, ed impetrarmi quegli aiuti che mi sono necessari per arrivare alla corona della gloria. Difendetemi sempre dai nemici dell’anima mia, specialmente nel punto estremo della mia vita. Venite allora, Principe gloriosissimo, ed assistetemi nell’ultimo combattimento; e con la vostra arma potente respingerete da me, negli abissi d’inferno, quell’Angelo prevaricatore e superbo che prostraste un dì nel combattimento in Cielo. Così sia.»
«Sancte Michael Archangele, defende nos in proelio; contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium. Imperet illi Deus, supplices deprecamur: tuque, Princeps militiae caelestis, Satanam aliosque spiritus malignos, qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo, divina virtute, in infernum detrude. Amen.»
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http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/app-michele-300x235.jpg



SANTE MESSE "NON UNA CUM" CELEBRATE DAI SACERDOTI DELL' I.M.B.C. ("ISTITUTO MATER BONI CONSILII") E DA DON FLORIANO IN TUTTA ITALIA:



"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"Torino - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/torino/

"Modena - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/modena/

"Rimini - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/rimini/

"Pescara - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/pescara/

"Potenza - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/potenza/

"Roma - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/roma/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
II Domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=71aZwW6lBYU
II Domenica dopo Pasqua - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=BuGlDuSs0LQ
Domenica in Albis (Santa Messa e Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=UG870mk5GHo
Lunedì Pasqua - dell' Angelo (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=wPkpeDbQdo8
Santa Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=G-lviMz3pWY
Santa Pasqua 2019 - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=lwCe33a3TUo
Sabato Santo (Veglia Pasquale)
https://www.youtube.com/watch?v=jphVO0FHUMw
Venerdì Santo
https://www.youtube.com/watch?v=6v8gLX5hNW0
Giovedi Santo
https://www.youtube.com/watch?v=80W3peGsC9I
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».





“Disponibile il numero 159 di Sursum Corda – 5×1000
https://www.agerecontra.it/2019/05/disponibile-il-numero-159-di-sursum-corda-5x1000/





https://www.sursumcorda.cloud/
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
https://www.sursumcorda.cloud/tags/numero-159.html
https://www.sursumcorda.cloud/settimanale/indici-sursum-corda.html
«Carlo Di Pietro - Sursum Corda.
Preghiera al Santo del giorno.
8 maggio, Apparizione di san Michele Arcangelo sul monte Gargano.
8 maggio - Supplica (non manomessa) alla Regina del SS. Rosario di Pompei.»
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/969-supplica-non-manomessa-alla-regina-del-ss-rosario-di-pompei.html

“Oh madre di Dio Maria, le vostre preghiere mi han da portare in paradiso. Eia ergo, advocata nostra... Iesum benedictum fructum ventris tui... post hoc exilium ostende.”
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https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/59643652_2216478225055241_3000728512517636096_n.jp g?_nc_cat=107&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=4c20f712afbeb8828e384c73786f2e9b&oe=5D5C79A4


https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri.html
“Per affrontare, con dati oggettivi e senza compromessi, il problema del Vaticano Secondo e dei modernisti che occupano la maggior parte delle nostre chiese --> La questione del cosiddetto "papa eretico" ed il problema dell'autorità nella Chiesa -->
Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”
https://www.sursumcorda.cloud/massime-e-meditazioni/la-questione-del-papa-eretico.html

“Raccolta di preghiere non contaminate dall'eresia dell'ecumenismo. Diceva Sant'Alfonso: "Chi prega si salva, chi non prega si danna" ->”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere.html
"La vera umiltà---> https://youtu.be/n9mF_GM9unc "

https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri/chi-%C3%A8-maria-catechismo-mariano-detail.html
“Padre Gabriele Maria Roschini, Chi è Maria? Catechismo mariano, Sursum Corda, Potenza 2017.
Catechismo mariano composto da 235 articoli, semplici ma eruditi. Un’esposizione chiara, ordinata e sintetica di tutto ciò che riguarda la storia, il dogma ed il culto mariano, secondo la forma classica di domande e risposte.”
https://www.sursumcorda.cloud/images/stories/virtuemart/product/virtuemart-catechismo-roschini-fronte.jpg
https://www.sursumcorda.cloud/images/stories/virtuemart/product/virtuemart-catechismo-roschini-retro.jpg
https://www.sursumcorda.cloud/articoli/catechismo-san-pio-x-commentato/2164-che-cosa-significa-santificare-la-festa-cosa-deve-fare-il-fedele.html
«Preghiera di San Pio X per i Sacerdoti.»
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/






https://www.facebook.com/MisaTridentinaenRosario/






https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/59678223_1838999156201398_6714672718614102016_n.jp g?_nc_cat=104&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=fca0b7721e183b7cf107394163b86ca7&oe=5D6CFDED


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/59678223_1838999156201398_6714672718614102016_n.jp g?_nc_cat=104&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=fca0b7721e183b7cf107394163b86ca7&oe=5D6CFDED


“SOLENNITÀ DI SAN GIUSEPPE.
Sposo della Beata Vergine Maria Santissima, Confessore e Patrono della Chiesa Universale.”
https://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/04/solemnitas-sancti-joseph-sponsi-bmv.html?m=1
https://1.bp.blogspot.com/-iKpkY9oECbk/WlnrCpZDR9I/AAAAAAAAAbQ/eRfz_6s-d2Y5yTM9kUjKn47RddPZCXC0ACLcBGAs/s1600/15327443_1810526895901810_4513413311853296111_n.jp g
https://2.bp.blogspot.com/--kKSzVgt0vk/WlnsAbSsjVI/AAAAAAAAAbc/D8ilJ8apDS8uePgxMUVX1073994nsVUoQCLcBGAs/s1600/11149537_1576942679260234_7556179259733613786_n.jp g
https://1.bp.blogspot.com/-iDL_-beVn3c/WlnuZ56FPjI/AAAAAAAAAbo/rijtgNmP70cx_dBuvaZXfFI5nin_j2NRQCLcBGAs/s1600/Sancti%2BJoseph.JPG


https://1.bp.blogspot.com/-iKpkY9oECbk/WlnrCpZDR9I/AAAAAAAAAbQ/eRfz_6s-d2Y5yTM9kUjKn47RddPZCXC0ACLcBGAs/s1600/15327443_1810526895901810_4513413311853296111_n.jp g


https://2.bp.blogspot.com/--kKSzVgt0vk/WlnsAbSsjVI/AAAAAAAAAbc/D8ilJ8apDS8uePgxMUVX1073994nsVUoQCLcBGAs/s1600/11149537_1576942679260234_7556179259733613786_n.jp g



https://1.bp.blogspot.com/-iDL_-beVn3c/WlnuZ56FPjI/AAAAAAAAAbo/rijtgNmP70cx_dBuvaZXfFI5nin_j2NRQCLcBGAs/s1600/Sancti%2BJoseph.JPG



“TRATTATO DELLA VERA DEVOZIONE ALLA SANTA VERGINE di San Luigi Maria Grignion de Monfort.
CAPITOLO II VERITÀ FONDAMENTALI DELLA DEVOZIONE A MARIA
2. APPARTENIAMO A GESÙ CRISTO E A MARIA.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/59858675_1838556592912321_8909084089823264768_n.jp g?_nc_cat=101&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=247b797198a979a2cca4c453170feed7&oe=5D73D6DF


https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/59858675_1838556592912321_8909084089823264768_n.jp g?_nc_cat=101&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=247b797198a979a2cca4c453170feed7&oe=5D73D6DF



Tradidi quod et accepi (http://tradidiaccepi.blogspot.com/)
https://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/05/supplica-alla-regina-del-rosario-di.html
«Supplica alla Regina del Rosario di Pompei
SUPPLICA ALLA REGINA DEL SANTISSIMO ROSARIO DI POMPEI DA RECITARSI NELL’ORA DI MEZZODÌ AGLI 8 DI MAGGIO E NELLA PRIMA DOMENICA DI OTTOBRE.»
https://4.bp.blogspot.com/-7KecwFHfCyk/WuI8qj6994I/AAAAAAAAA6A/pHX6BsbYvmcOHOrylcQEGfGxGij2DE79gCLcBGAs/s1600/12079512_1639104983044003_1111078995092607851_n.jp g
«Quando la Madonna di Pompei guarì e convertì un prete apostata e massone.
L’8 maggio, memoria dell’Apparizione di san Michele Arcangelo, si festeggia anche la Vergine del Santissimo Rosario di Pompei e la si onora con la recita della potentissima Supplica scritta dal beato Bartolo Longo e approvata con indulgenze da Leone XIII. Invocata sotto questo augusto Titolo, Nostra Signora da più di cent’anni elargisce grazie a tutti coloro che la invocano e per dimostrare la sua potenza compie miracoli strepitosi. Il primo fu quello trarre dallo spiritismo il Longo per costituirlo Apostolo del Santo Rosario e Fondatore della Nuova Pompei, onde là dove Satana divorava le anime sorgesse il Trono di Maria per “Contrapporre una riparazione nazionale agli oltraggi che i protestanti e gli increduli fan pubblicamente alla nostra Religione ed alla Vergine Madre di Dio in questa Italia che è sede del Papato, ossia fonte di vera civiltà” (Bartolo Longo, Storia del Santuario di Pompei, p. 377). Delle altre altre grazie e miracoli, innumerabile invero, alcuni si trovano nel libro de I Quindici Sabati da cui è tratta anche la seguente storia. »





“Il vero testo della Supplica alla Madonna di Pompei.”
https://www.radiospada.org/2013/05/8-maggio-supplica-madonna-di-pompei/
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https://www.radiospada.org/2019/05/quando-la-madonna-di-pompei-guari-e-converti-un-prete-apostata-e-massone/
«L’8 maggio, memoria dell’Apparizione di san Michele Arcangelo, si festeggia anche la Vergine del Santissimo Rosario di Pompei e la si onora con la recita della potentissima Supplica scritta dal beato Bartolo Longo e approvata con indulgenze da Leone XIII. Invocata sotto questo augusto Titolo, Nostra Signora da più di cent’anni elargisce grazie a tutti coloro che la invocano e per dimostrare la sua potenza compie miracoli strepitosi. Il primo fu quello trarre dallo spiritismo il Longo per costituirlo Apostolo del Santo Rosario e Fondatore della Nuova Pompei, onde là dove Satana divorava le anime sorgesse il Trono di Maria per “Contrapporre una riparazione nazionale agli oltraggi che i protestanti e gli increduli fan pubblicamente alla nostra Religione ed alla Vergine Madre di Dio in questa Italia che è sede del Papato, ossia fonte di vera civiltà” (Bartolo Longo, Storia del Santuario di Pompei, p. 377). Delle altre altre grazie e miracoli, innumerabile invero, alcuni si trovano nel libro de I Quindici Sabati da cui è tratta anche la seguente storia.»
“Il primo giorno dell’anno 1890, in cui la Vergine di Pompei doveva avere la massima esaltazione dal Pontefice del Rosario, Leone XIII, perché ne rendeva il culto universale nel mondo, nella gentile e pia città di Lecce avveniva un fatto di misericordia, il cui simigliante si legge nelle prime pagine della storia del Cristianesimo. Esso fu pubblicato ne IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI nel quaderno VI, 1890.
Nella vasta chiesa del Rosario di Lecce, essendo spettatrice una folla di signore, di avvocati, di studenti e di artisti, ond’è composto il popolo di quella colta cittadinanza, si presentava all’Altare pel Sacrificio divino un sacerdote il quale, dopo trent’anni di ignobile divorzio con la sua illibata Sposa, la Chiesa di Gesù Cristo, tra le lagrime di pentimento e una confessione pubblica delle sue colpe, offriva a Dio la prima volta, dopo sì lungo intervallo, la Vittima dell’espiazione e del perdono.
Quel popolo colà gremito confuse le lagrime sue con le lagrime di quel pentito, il quale, novello Saulo, da persecutore di Cristo, era divenuto, per un insigne miracolo della pietosa Regina di Pompei, un vaso di elezione.
Il nome di quel sacerdote, che rendeva al mondo novella testimonianza della potenza della Madre di Dio invocata sotto il titolo del Rosario di Pompei, era noto per la sua pubblica ritrattazione e per la pubblica sua confessione. Era il Rev. Pasquale Bortone.
Il fatto straordinario, che venne pubblicato nel ROSARIO E LA NUOVA POMPEI , non è scritto dall’autore di questo libro, neppure da alcuno dei testimoni che benedissero Dio e la Vergine nostra Madre in quel giorno ricordevole; ma è scritto dal venerando Pastore di quella Diocesi, dall’Eccellentissimo Monsignor Salvatore Luigi Zola, Vescovo di Lecce: il quale, per sentimento di tenero affetto che portava alla nostra Regina della Valle del Vesuvio, si riputava avventurato di poter testimoniare al mondo un insigne prodigio da cotanta Vergine largito nella sua diletta città di Lecce, onde ritornava all’ovile una sua pecorella smarrita.
Era l’anno 1860 e D. Pasquale Bortone, sacerdote della città di Lecce, preso dalla novità dei tempi, e allettato da giovanili passioni, volle scuotere il giogo soave del Signore. Dimentico della eccelsa dignità a cui Iddio lo aveva sublimato, nulla curando i vincoli indissolubili che lo legavano a Cristo e alla Chiesa, volle miseramente apostatare.
Ed eccolo, novello figliuol prodigio, andar ramingo di qua e di là lungi dalla casa paterna, e portando sempre seco nell’animo il crudele rimorso che dì e notte lo straziava al ricordo del tradimento fatto al suo Dio.
– Invano (egli diceva nella pubblica confessione) cercavo di distrarmi in passatempi e divertimenti: invano io cercavo la pace in quanto di lusinghiero e dilettevole potesse offrirmi il nuovo mio stato: i rimorsi erano sempre lì a straziarmi l’animo, e a cacciarmi il sonno dagli occhi.
È superfluo dire come, dato il primo passo, egli precipitò poi di abisso in abisso; e però il Bortone, rotta la fede a Dio giurata nella Ordinazione, aggiunse traviamenti a traviamenti.
Passò trent’anni in questa vita di peccato. Una sola cosa ritenne della sua vita giovanile: in tale stato miserabilissimo non si dimenticò di Maria. Notino bene quanti leggeranno questa relazione, la misericordia della eccelsa Signora!
– Io pregavo sempre la Madonna, quantunque senza fiducia – così scrive egli stesso. Ed oh, bontà di Maria! Tu vegliavi, o Vergine pietosissima, alle salute di questo tuo figlio traviato, sol perché ti pregava, quantunque senza fiducia. Tu gli andavi appresso con più materna sollecitudine di quella con cui la tua serva Monica seguiva il suo Agostino!
Nel 1888 il Bortone si ridusse in sua patria, Lecce, ma così male andato in salute, che faceva pietà.
Dal certificato medico, che venne pubblicato nel detto Periodico, si rileva che l’infelice, per errori dietetici, soffriva disturbi gravi del sistema nervoso, paralisi incompleta di senso e di moto in quasi tutta la persona, per cui aveva un tremore continuo agli arti inferiori e superiori con indebolimento considerevole di forze. Non sentiva dolore neppure dalle punture con lo spillo, neanche quando gli si mortificavano in qualsivoglia modo le gambe
Aveva altresì disturbi intellettivi, poiché credeva che tutti gli volessero del male, diffidava quasi sempre di ogni persona e di ogni cosa. Senza salute, senza la grazia di Dio che infonde la pazienza e la rassegnazione nella infermità, Pasquale Bortone si dié in braccio alla disperazione, e per ben due volte tentò perfino di suicidarsi!…
In tale stato venne trovato dal medico dottor Luigi Sellitto di Lecce, il quale, chiamato per curano, visto lo stato dell’infelice tanto grave, francamente dichiarò che disperava la guarigione di lui.
– Lo curai per circa quattro mesi con nessun buon risultato – scriveva il medico nel suo attestato.
Anzi la paralisi invadendo le braccia e le mani, lo ridusse a tale, da non poter apporre la propria firma al certificato della pensione che doveva riscuotere ogni mese. Per il che fu astretto a delegare il proprio fratello, signor Giuseppe Bortone, a firmare per lui e a riscuotere la pensione, come apparisce dall’Istrumento del 23 Luglio 1889 redatto dal Notaio Enrico Rizzo di Lecce, cui egli neppure poté sottoscrivere per aver dichiarato, come si dice nell’Istrumento, di essere inabilitato a ciò.
Lo sciagurato per sua buona ventura era stato accolto nella famiglia di un suo nipote, avvocato del Foro leccese, Sig. Nicola Bortone. Questi, che ad una soda pietà congiunge lo zelo apostolico pei Santuario di Pompei e una tenera devozione alla SS. Vergine invocata sotto tale portentoso titolo, da più tempo si era rivolto a questo Santuario per raccomandazioni di preghiere a tutta la Confraternita, e massime alle Orfanelle della Madonna di Pompei.
Giunse la solennità del Rosario del 1889, ed egli vi si apparecchiò con la Novena alla Vergine del Rosario di Pompei per ottenere la grazia nei casi più disperati. E per fare maggior violenza al Cuore della clemente nostra Regina, univa le preghiere che si facevano in sua casa con le preghiere che si facevano dalle Orfanelle in questo Santuario.
L’effetto di tanta fede e di tante preghiere fu che la Beata Vergine non abbandonò mai quell’anima, tuttoché traviata. Pasquale Bortone, lacerato dai rimorsi, provò pure qualche volta di rinconduarsi con Dio con la sacramentale confessione; ma quando gli si ingiungeva di fare pubblica ritrattazione in riparazione dei pubblici scandali, rifuggiva tenacemente restio, e dava anche in escandescenze ed in furie. Egli era iscritto alla Massoneria.
Così durarono le cose sino alla scorcio di Novembre 1889.
Era il 29 di quel mese, in cui tutti i fedeli rivolgono il loro animo affettuoso alla Vergine Immacolata, intraprendendo la Novena di apparecchio alla sua festa degli 8 Dicembre.
La famiglia dell’Avv. Bortone si fa coraggio di proporre all’infermo di incominciare tutti insieme una Novena alla prodigiosa Vergine di Pompei, perché potesse ottenere almeno un lenimento a tante corporali sofferenze, e conseguire almeno il beneficio del sonno.
L’infermo acconsente; e incomincia anche egli insieme coi suoi nipoti, la Novena alla Vergine di Pompei secondo il metodo del libretto in uso in questo Santuario.
Il primo triduo è compiuto. Era la notte sopra la Domenica, primo giorno di Dicembre, quando il Bortone vede in sogno, ma distintamente, la Beatissima Vergine tal quale si venera in Pompei, che gli dice:
– Confessati e riconciliati con Dio, che sei ancora in tempo di farlo.
Si desta egli con una certa impressione che sul principio gli dà a pensare; ma poi finisce col non dare altra importanza alla visione, che quella che merita un sogno, e quindi non ne parla, e non ne fa conto alcuno.
Bontà di Maria! Ella siede in Pompei, Regina di Misericordie, e però non si stanca coi peccatori! La notte seguente ecco di nuova la stessa Beata Vergine che con più pressanti parole lo anima alla totale riconciliazione con Dio, e lo assicura che trionferà. L’amorosa Madre voleva alludere al trionfo sulla irresolutezza e sui rispetti umani che lo trattenevano di riconciliarsi con Dio ed al fare pubblica ritrattazione. E egli poiché mostrava sfiducia del perdono:
– Fa’ presto, – ripiglia la Madonna, – chiama il Confessore, confessati, ed avrai il trionfo. Nel giorno della mia festa ti dovrai comunicare.
Si desta il Bortone tutto mutato in altro. E la benedetta Regina che suole largheggiare non solo in grazie spirituali, ma anche largisce benefizi temporali pel fine di richiamare le anime perdute al Cuore di suo Figlio, con la salute dell’anima gli ha ridonata anche quella del corpo.
La paralisi è sparita di repente da quella persona estenuata e stanca. Quell’infermo, divenuto insopportabile a se stesso, tanto che era condotto sino al suicidio, si leva diletto sano!
Gli tardava di vedere la luce. Fatto appena giorno, manda per il Parroco di Santa Maria della Porta, Rev. D. Giuseppe Caprioli, con lagrime narra quanto ha fatto la Vergine per lui, chiede un foglio di carta; e quello stesso Bortone che, come consta da atto notarile, non poteva segnare né anco la propria firma, scrive con pugno fermo la sua ritrattazione e la rimette al suo Vescovo. Ecco la sua testuale dichiarazione:
«Io qui sottoscritto Sacerdote Pasquale Bortone, preso dalla grazia di Dio, e per il patrocinio di Maria SS. di Pompei, mi ritratto di tutto ciò che ho potuto dire, o fare contro di Dio, della Chiesa e degli obblighi del mio stato. Prego Iddio e Maria Santissima aiutarmi sempre, onde con una buona vita possa riparare lo scandalo dato, e morire in seno della Chiesa Cattolica. Lecce, il 3 Dicembre 1889. BORTONE PASQUALE, Sacerdote»
La notte dormì placidamente. Era la prima volta, dopo trent’anni di rimorsi che gustava la dolcezza del riposo di una coscienza riabilitata dalla grazia divina. Pochi giorni dopo scrisse anche di proprio pugno una relazione della grazia miracolosa avuta dalla Vergine.
La conversione fu completa; e quegli che prima per rispetto umano non solo non voleva far pubblica ritrattazione, ma raccomandava al Parroco Caprioli, che quando lo visitava, non si lasciasse vedere da altri nello entrare in casa sua, pubblicata appena la ritrattazione, comprò varie copie del Periodico leccese il VESSILLO DELLA VERITÀ che la pubblicava, per mandarle in quei luoghi, dov’egli aveva dato scandalo vivendo da secolare, laddove era Sacerdote.
Adempito finalmente a quanto in simili occorrenze prescrive la Chiesa, l’Ecc.mo Vescovo di Lecce, Mons. Zola, poté riabilitarlo al mini¬stero sacerdotale. Innanzi altro Io fece ritirare per alquanti giorni per un corso di spirituali esercizi. Quindi lo ammise alla celebrazione del divino Sacrificio. Venne ordinata a ciò una giornata solenne, il Capodanno del 1890. La chiesa scelta alla tenera funzione fu quella vasta del SS. Rosario di Lecce.
La novella del fatto e dell’avvenimento al tutto nuovo che andrebbe a compiersi, trasse a quel tempio innumerevole popolo non solo di artisti e di operai che formano la cittadinanza di Lecce, ma ancora l’aristocrazia e la gioventù studiosa e le più nobili celebrità del foro.
Ed in quel giorno solennissimo il Sacerdote D. Pasquale Bortone, riconciliato con Dio e con la Chiesa, celebrò, dopo quasi trent’anni d’interruzione, il Santo Sacrificio.
Egli nel mattino di Martedì, tre di Dicembre, nell’impeto del fervore della sua recente conversione aveva significato essere sua determinazione, a riparare il pubblico scandalo, di volersi confessare in pubblica piazza.
Il prudente Vescovo approvò la disposizione di quella volontà mutata da mano onnipotente, ma invece della piazza assegnò la Chiesa.
Ed il Rev. Bortone, compiuto il Sacro Mistero, volle egli stesso di propria bocca narrare al numerosissimo uditorio i prodigi di Maria del Rosario di Pompei, che lo aveva convertito e guarito, chiedendo a tutti perdono degli scandali dati. Quanti erano in chiesa non seppero trattenere le lacrime per la commozione; riconoscevano tutti in quell’uomo un portento della Misericordia di Maria.
E così ne uscivano da quel tempio lodando e benedicendo la potenza di quella Signora, che oggi a pro dei peccatori ha aperto una novella fonte di grazie dal suo Trono di Pompei. lì convertito si ritirò dal mondo, si rinchiuse nel Santuario di Lecce, ed attese a riparare con una vita veramente penitente gli scandali dati.
(Bartolo Longo, I Quindici Sabati del Santissimo Rosario, Pompei, 1950, pp. 237-245).”
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«8 maggio 2019: Solennità di san Giuseppe, Sposo della beata Vergine Maria, Confessore e Patrono della Chiesa Universale.
Patrono della Chiesa.
Di lassù egli spande, su coloro che lo invocano, il suo potente patrocinio. Ecco quanto dice, con linguaggio ispirato, la liturgia della Chiesa: "O Giuseppe, vanto dei celesti, speranza dei mortali, sostegno del mondo!" Quale grande potere in un uomo! Ma nessuno, come lui, ebbe sulla terra rapporti così intimi col Figlio di Dio. Gesù si degnò di essergli sottomesso e in cielo, ora, vuole glorificare colui al quale affidò, quaggiù, la sua infanzia e l'onore di sua Madre. Non ci sono limiti al potere di san Giuseppe e la Chiesa ci invita, oggi, a ricorrere, con molta fiducia, a questo potente protettore. Invochiamolo nelle terribili prove della vita ed egli ci proteggerà: nei pericoli dell'anima e del corpo, nelle prove e nelle crisi sia temporali che spirituali, abbiamo fiducia in lui e la nostra speranza non verrà ingannata. Diceva il Re d'Egitto al suo popolo affamato: "Andate da Giuseppe"; il Re del Cielo ci ripete quello stesso invito; e il fedele custode della Vergine Maria ha, presso Dio, assai più potere di quanto ne avesse, presso il Faraone, il sovraintendente ai granai di Menphis.
La rivelazione di questo aiuto potente predisposto dall'eternità, è stata dapprima fatta conoscere da Dio a certe anime privilegiate alle quali venne affidata come un prezioso germe: precisamente come si verificò per la festa del Santissimo Sacramento, per la festa del Sacro Cuore e per altre ancora. Nel XVI secolo, santa Teresa, i cui scritti saranno in seguito conosciuti in tutto il mondo, ricevette una rivelazione divina a questo riguardo e ne parlò nella sua Vita.
Santa Teresa e san Giuseppe.
Ecco quanto dice: "Invoco san Giuseppe come patrono e protettore e non cesso di raccomandarmi a lui: il suo soccorso si manifesta in modo visibilissimo. Questo tenero protettore dell'anima mia, questo amabilissimo padre, si degnò di trarmi dallo stato in cui languiva il mio corpo e di liberarmi da pericoli assai più gravi che minacciavano il mio onore e la mia salvezza eterna. In più, mi ha esaudita sempre, più di quanto sperassi e di quanto chiedessi. Non ricordo di avergli chiesto qualcosa e che non me l'abbia accordato. Quale ampio quadro io potrei esporre, se mi fosse accordato di conoscere tutte le grazie di cui Iddio m'ha colmata e i pericoli, sia dell'anima che del corpo, da cui m'ha liberata per intercessione di questo amabilissimo Santo! L'Altissimo dona ai santi quelle grazie che servono per aiutarci in certe circostanze; il glorioso san Giuseppe - e lo dico per esperienza - estende il suo potere su tutto. Con questo, il Signore vuole mostrarci che, come un giorno fu sottomesso all'autorità di Giuseppe, suo padre putativo, così ancora in cielo, si degna di accettare la sua volontà, esaudendo i suoi desideri. Come me, l'hanno costatato per esperienza, quelle persone alle quali ho consigliato di raccomandarsi a questo incomparabile protettore; il numero delle anime che lo onorano cresce di giorno in giorno, e i felici successi della sua mediazione confermano la verità delle mie parole".
Per soddisfare questi desideri e per venire incontro alla devozione del popolo cristiano, il 10 settembre 1847, Pio IX estese alla Chiesa universale nel secondo mercoledì dopo Pasqua, la festa del Patrocinio di san Giuseppe che fino allora era celebrata soltanto dai Carmelitani e da qualche chiesa. In seguito, san Pio X aumentò il valore di questa festa, onorandola di una Ottava.»
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«8 MAGGIO 2019: Commemorazione dell' APPARIZIONE DI SAN MICHELE ARCANGELO (SUL MONTE GARGANO).»
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“L'8 maggio 1721 Innocenzo XIII Conti veniva eletto al Supremo Pontificato.”


«L’8 maggio 589, nel giorno dell’apertura del Concilio Toledano III, Recaredo I, re dei Visigoti, ripudia l’eresia ariana e abbraccia l’ortodossia cattolica assieme a tutto il suo popolo. Secondo il parere di san Gregorio Magno la conversazione della Spagna fu ottenuto dal sangue di sant'Ermenegildo (+ 585), fratello di Recaredo decapitato dal padre in odio alla Ortodossia nicena. »
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https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/59616093_2661938567169129_348974317662371840_n.jpg ?_nc_cat=111&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=84d599ea8f476d0215ea820a6517672b&oe=5D6E1AB2



«A mezzogiorno di oggi 8 maggio si recita la efficacissima Supplica alla Regina del Santissimo Rosario di Pompei.
"Ai prischi allori della vostra Corona, agli antichi trionfi del vostro Rosario, onde siete chiamata Regina delle vittorie, deh! aggiungete ancor questo, o Madre: concedete il trionfo alla Religione e la pace alla umana società"
(https://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/05/supplica-alla-regina-del-rosario-di.html) »
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https://www.radiospada.org/wp-content/uploads/2017/05/Novena-alla-Madonna-di-Fatima.pdf
“13 Maggio Beata Vergine Maria di Fatima. Novena di preparazione DA RECITARSI DAL 4 AL 12 MAGGIO. Ogni giorno si termina con un’Ave Maria e l’invocazione Madonna del Rosario di Fatima, prega per noi.”







www.agerecontra.it | Sito del Circolo Cattolico "Christus Rex"
http://www.agerecontra.it/

"Centro Studi Giuseppe Federici - sito ufficiale"
http://www.centrostudifederici.org/

"sito dedicato alla crisi dottrinale nella Chiesa cattolica"
http://www.crisinellachiesa.it/

"Sito ufficiale del Centro Culturale San Giorgio"
http://www.centrosangiorgio.com/


C.M.R.I. - "Congregatio Mariae Reginae Immacolata" ("Congregation of Mary Immaculate Queen" "Congregazione di Maria Regina Immacolata"):
http://www.cmri.org/ital-index.html





https://www.truerestoration.org/


https://novusordowatch.org/


": Quidlibet : ? A Traditionalist Miscellany — By the Rev. Anthony Cekada"
http://www.fathercekada.com/

"Home | Traditional Latin Mass Resources"
http://www.traditionalmass.org/





"Como ovejas sin Pastor"
http://sicutoves.blogspot.com/


https://moimunanblog.com/





“Pro Fide Catholica | Le site de Laurent Glauzy”
https://profidecatholica.com/


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"Sede Vacante -"
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«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

Messes :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/messes)
http://liguesaintamedee.ch/messes


8 mai : L'Apparition de saint Michel au Mont-Gargan (en 492) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/8-mai-lapparition-de-saint-michel-au-mont-gargan)
“8 Mai : L'Apparition de saint Michel au Mont-Gargan (en 492).”
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«Mois de mai : mois de Marie.
Nous conseillons cette page qui explique bien comment prier le Rosaire.
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/57317231_859179997748015_1327450331063255040_n.jpg ?_nc_cat=105&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=69a2eab481e8bc5d4bd1e6cbb2c0cc60&oe=5D733A16
Notre-Dame de Fatima : Prieres (http://www.fatima.be/fr/sanctus/prieres/rosaire.php) »




SAN MICHELE ARCANGELO PREGA PER NOI!!!
COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!
AVE MARIA!!! REGINA COELI, LAETARE, ALLELUIA!!!
CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS REGNAT, CHRISTUS IMPERAT!!!
Luca, SURSUM CORDA – HABEMUS AD DOMINUM!!!