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Visualizza Versione Completa : Giornata del ritorno della Primorska alla madre patria



Liberalix
09-10-05, 09:43
Manifestazione a Portorose con il premier Jansa per ricordare il trattato di pace che sancì il passaggio delle tre città costiere alla Jugoslavia

Festa del Litorale senza la minoranza Silvano Sau: «Non possiamo celebrare la data in cui abbiamo perso il nostro status»

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PORTOROSE Bandiere, fanfare, pubblico delle grandi occasioni, diretta televisiva: la Slovenia ha celebrato in grande stile, per la prima volta, la Giornata del ritorno della Primorska (il Litorale sloveno) alla madre patria, in ricordo del 15 settembre 1947, data dell'entrata in vigore del Trattato di pace di Parigi, che ha sancito i nuovi confini italo-jugoslavi (a parte il Territorio libero di Trieste), diventati poi i confini italo-sloveni. Lo ha fatto con una manifestazione solenne all'Auditorio di Portorose, dove ai circa duemila presenti, compresi i rappresentanti delle Associazioni dei combattenti partigiani (che fino al giorno prima avevano minacciato il boicotaggio della festa per non essere stati invitati - «disguido» poi risolto in extremis, nda.), si è rivolto il capo del governo Janez Jansa. Il premier ha ricordato le sofferenze degli sloveni del Litorale durante il ventennio fascista, ma anche e soprattutto il loro attaccamento all'indentità nazionale, che li ha portati a organizzare uno dei primi movimenti antifascisti in Europa.

Se dopo la seconda Guerra mondiale
«il regime jugoslavo non avesse trascinato il Paese al di là della cortina di ferro, avremmo potuto contare anche su Trieste, Gorizia e la Slavia veneta»
ha detto tra l'altro Jansa.

Il premier ha parlato anche del passato più recente, ribadendo che questa celebrazione non ci sarebbe stata senza una «Slovenia libera, indipendente e democratica». Per quanto riguarda il futuro, il premier ha posto l'accento sullo sviluppo dei centri universitari di Capodistria e Nova Gorica, dove il Politecnico dovrebbe essere prossimamente trasformato nel quarto polo universitario del Paese.

La celebrazione di Portorose è stata volutamente ignorata dalla comunità italiana. «Ogni Paese ha ovviamente il diritto di celebrare le date che preferisce - ha dichiarato il presidente della Comunità autogestita costiera (Can) Silvano Sau a Tv Capodistria - ma in aree come questa, nazionalmente miste, celebrare la vittoria di uno significa spesso ricordare la sofferenza dell'altro».

«Indubbiamente non possiamo celebrare il fatto che il 15 settembre del 1947 gli italiani sono stati ridotti a condizione di minoranza nè possiamo celebrare il fatto che alcune clausole di quel Trattato di pace ancora oggi non vengono rispettate. Celebrare giornate del genere - ha concluso Sau - per noi sarebbe quanto meno inopportuno».

Da segnalare infine una curiosità: la «Giornata del ritorno della Primorska alla madre patria» è stata celebrata prima ancora di diventare ufficialmente festa nazionale. Lo diventerà soltanto tra qualche settimana, quando il Parlamento approverà la Legge sul nuovo calendario delle feste nazionali. La fretta è la conferma che la festa, per quanto sentita, è stata voluta principalmente come risposta alla Giornata italiana del ricordo dell'esodo e delle foibe.

Se ne parla qui:
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=197194

Mitteleuropeo
09-10-05, 10:42
Se ne parla su POL anche sotto Politica Internazionale e Termometro Politico.

E' triste vedere come, dopo almeno un decennio di disgelo, Lippi/Dipiazza e Jansa stanno distruggendo nella maniera piu' cretina l' embrione d' accordo tra i due Popoli confinanti.

Mi chiedo: se Jansa voleva fare a tutti i costi del populismo (dicono i sondaggi che ne ha bisogno), perche' non ha festeggiato il "ritorno alla Patria slovena" di zone veramente da sempre slovene, come Postojna, Ajdovscina, Illirska Bistrica...?

Invece ha voluto provocare con Capodistria, Pirano, Isola, Portorose.

Jansa sta tentando di far rinascere il becero nazionalismo sloveno (v. scritte sui monti) e mette intoppi alla formazione dell' Euroregione. per esempio la pretesa che Lubiana ne sia la capitale. Avrete notato che dopo quell' uscita nessun giornale ha parlato piu' di SLO nell' Euroregione...
Spero che perda fragorosamente le prossime elezioni.

Zmajcek
09-10-05, 17:27
Purtroppo per le elezioni bisognerà attendere un bel po'. In genere poi gli abitanti della Primorska sono 'piuttosto' di sinistra ( ed etnicamente una buona parte non è nemmeno slovena ) dunque non penso che fosse a loro indirizzato il messaggio di Jansa ( e come se Fini andasse a celebrare i sopravvissuti di El Alamein nella provincia emiliana o toscana ) . Più pericoloso per l'Euroregione perchè non penso sia nei progetti di Jansa. I soldi e il miglioramento della condizione economica comunque sono sempre buone sirene per tutti, anche per le teste dure come lui, quindi almeno questo aspetto del progetto Euroregione potrebbe essere per lui attraente.

Mitteleuropeo
09-10-05, 17:47
In Origine Postato da Zmajèek
Più pericoloso per l'Euroregione perchè non penso sia nei progetti di Jansa. I soldi e il miglioramento della condizione economica comunque sono sempre buone sirene per tutti, anche per le teste dure come lui, quindi almeno questo aspetto del progetto Euroregione potrebbe essere per lui attraente.

* Io sospetto che, se non lo accontentano e fanno dell' Euroregione una Grande Slovenia, pensa alla "Slavia Veneta" o alla Carinzia del Sud, quello si fa i suoi giochi personali, in barba alle Regioni vicine. Pensa che la slovena KRKA e' la piu' grande industria farmaceutica di tutto l' Est Europa e fa il 60% dei suoi profitti in Russia. Hai capito in che direzione penso che intenda muoversi? :cool: