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Blue Jay
22-10-05, 18:13
Bisogna assolutamente procedere con le biomasse e con i biocarburanti.

Il primo vantaggio consiste nel ridurre drasticamente l'inquinamento e l'effetto serra.

Il secondo vantaggio consiste nella diversificazione strategica dell'approvvigionamento delle fonti energetiche. Mandando così meno danaro ai sanguinosi tiranni del Medio Oriente, tanto cari a Prodi e alla sinistra italiota.

Un altro grande vantaggio consiste nell'aumentare il nostro PIL, visto che questi biocarburanti possono essere facilmente prodotti in quantità dai nostri agricoltori.
Ora il costo del petrolio è talmente alto da rendere molto competitive queste fonti alternative.

Appoggiamo questa prossima proposta di legge.



Tratto da Repubblica.it

<<Un viaggio nel Lago di Como su un motoscafo alimentato a olio di semi
e una proposta di legge popolare per ottenere l'intervento di Palazzo Chigi
"Metti un girasole nel motore"
La sfida Coldiretti sul biodiesel
"Bisogna puntare su alternative che l'Italia può produrre in abbondanza"
Il caro petrolio ha smosso tutto il mondo, ma sui biocarburanti l'Italia è apatica
di VALERIO GUALERZI
Foto articolo
Il motoscafo a olio di girasole

ROMA - Un milione di firme e un curioso prototipo di motoscafo alimentato a olio di girasole. La Coldiretti gioca queste due carte per cercare di scuotere l'Italia dalla sua apatia in campo energetico. Il caro petrolio ha moltiplicato in tutto il mondo l'interesse per i carburanti alternativi, puntando in maniera decisa ad esplorare le alternative offerte dai vari tipi di biocarburanti. Una mobilitazione di cui i mercati internazionali hanno subito preso atto, facendo schizzare in alto il prezzo della canna da zucchero, principale ingrediente usato per produrre l'etanolo per autotrazione, ma nei palazzi romani di questa novità sembra non essersi accorto nessuno.

Per questo la Coldiretti, nel corso del Forum internazionale dell'agricoltura e dell'alimentazione in corso a Cernobbio, sul Lago di Como, ha deciso di lanciare la raccolta di un milione di firme a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare per promuovere la produzione e l'impiego di biomasse e biocarburanti di origine agricola nazionale. Il testo verrà poi presentato ai ministri Alemanno, Maroni e Tremonti. I dettagli della proposta di legge e le modalità per sottoscriverla verranno divulgate nei prossimi giorni.

"Contro il caro petrolio - ha spiegato il presidente di Coldiretti Paolo Bedoni - è necessario investire in energie alternative come i biocarburanti ottenuti da cereali, barbabietole e girasole, che l'Italia può produrre in abbondanza". E per dimostrare che queste "benzine" sono assolutamente affidabili e in grado di alimentare qualsiasi tipo di mezzo, l'associazione agricola ha varato nel Lago di Como un prototipo di motoscafo modificato (al costo di circa mille euro) per viaggiare anche ad olio di girasole.

Secondo l'associazione agricola, in Italia occorre mettere a punto un programma di alimentazione delle autovetture con miscele di biocarburanti, coinvolgendo le amministrazioni locali, ma anche un piano di defiscalizzazione che incentivi accordi tra imprese agricole, trasformatori industriali e distributori commerciali. Limitando l'analisi all'olio di girasole, secondo le stime della Coldiretti, su ogni ettaro coltivato possono essere ottenuti in media 30 quintali di semi per un importo pagato agli imprenditori agricoli di poco superiore ai 21 euro al quintale. Tenuto conto che la resa di olio è pari al 40% del peso dei semi e che, quindi, un ettaro di girasole fornisce 1.200-1.300 chili di carburante verde, il prezzo dell'olio di girasole puro e non gravato da accise o tasse è di circa 50 centesimi al chilo, un valore competitivo con il gasolio.

Passare all'uso di biodiesel in dosi massicce avrebbe sicuramente effetti positivi nel limitare la nostra dipendenza dalle importazioni del sempre più costoso petrolio dalle zone "calde" del mondo, ma i suoi benefici ambientali sono decisamente più controversi. Il carburante agricolo abbatte infatti le emissioni delle famigerate polveri sottili e consente una riduzione delle emissioni di gas a effetto serra di circa il 70%, ma secondo alcuni osservatori si tratta di un vantaggio pagato al caro prezzo di un massiccio inquinamento dovuto all'uso dei pesticidi nei campi e dall'estensione delle monocluture nemiche della sempre più fragile biodiversità.

Rilievi che per il momento non sembrano però aver fatto grande breccia tra i tanti governi che, a differenza dell'Italia, si stanno attrezzando per incentivare i biocarburanti. In Germania, sempre secondo dati della Coldiretti, sono ormai 1.900 le stazioni distributrici di biodiesel. In Francia un proprietario di auto diesel su due viaggia utilizzando miscele con energia verde e sette raffinerie su 13 incorporano il 5% di biodiesel nel gasolio, mentre a Dublino l'amministrazione comunale sta studiando come trasformare la flotta del trasporto urbano in mezzi alimentati ad olio vegetale. Se il progetto andrà in porto, a partire dall'ottobre 2006 gli irlandesi potrebbero scegliere di acquistare una parte delle 60.000 tonnellate di biocarburante che la Malaysia ha annunciato di voler produrre annualmente attraverso la trasformazione dell'olio di palma.

(22 ottobre 2005) >>

VIVIBILITY
22-10-05, 20:39
In Origine postato da Blue Jay
Bisogna assolutamente procedere con le biomasse e con i biocarburanti.

Il primo vantaggio consiste nel ridurre drasticamente l'inquinamento e l'effetto serra.

Il secondo vantaggio consiste nella diversificazione strategica dell'approvvigionamento delle fonti energetiche. Mandando così meno danaro ai sanguinosi tiranni del Medio Oriente, tanto cari a Prodi e alla sinistra italiota.

Un altro grande vantaggio consiste nell'aumentare il nostro PIL, visto che questi biocarburanti possono essere facilmente prodotti in quantità dai nostri agricoltori.
Ora il costo del petrolio è talmente alto da rendere molto competitive queste fonti alternative.

Appoggiamo questa prossima proposta di legge.



Tratto da Repubblica.it

<<Un viaggio nel Lago di Como su un motoscafo alimentato a olio di semi
e una proposta di legge popolare per ottenere l'intervento di Palazzo Chigi
"Metti un girasole nel motore"
La sfida Coldiretti sul biodiesel
"Bisogna puntare su alternative che l'Italia può produrre in abbondanza"
Il caro petrolio ha smosso tutto il mondo, ma sui biocarburanti l'Italia è apatica
di VALERIO GUALERZI
Foto articolo
Il motoscafo a olio di girasole

ROMA - Un milione di firme e un curioso prototipo di motoscafo alimentato a olio di girasole. La Coldiretti gioca queste due carte per cercare di scuotere l'Italia dalla sua apatia in campo energetico. Il caro petrolio ha moltiplicato in tutto il mondo l'interesse per i carburanti alternativi, puntando in maniera decisa ad esplorare le alternative offerte dai vari tipi di biocarburanti. Una mobilitazione di cui i mercati internazionali hanno subito preso atto, facendo schizzare in alto il prezzo della canna da zucchero, principale ingrediente usato per produrre l'etanolo per autotrazione, ma nei palazzi romani di questa novità sembra non essersi accorto nessuno.

Per questo la Coldiretti, nel corso del Forum internazionale dell'agricoltura e dell'alimentazione in corso a Cernobbio, sul Lago di Como, ha deciso di lanciare la raccolta di un milione di firme a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare per promuovere la produzione e l'impiego di biomasse e biocarburanti di origine agricola nazionale. Il testo verrà poi presentato ai ministri Alemanno, Maroni e Tremonti. I dettagli della proposta di legge e le modalità per sottoscriverla verranno divulgate nei prossimi giorni.

"Contro il caro petrolio - ha spiegato il presidente di Coldiretti Paolo Bedoni - è necessario investire in energie alternative come i biocarburanti ottenuti da cereali, barbabietole e girasole, che l'Italia può produrre in abbondanza". E per dimostrare che queste "benzine" sono assolutamente affidabili e in grado di alimentare qualsiasi tipo di mezzo, l'associazione agricola ha varato nel Lago di Como un prototipo di motoscafo modificato (al costo di circa mille euro) per viaggiare anche ad olio di girasole.

Secondo l'associazione agricola, in Italia occorre mettere a punto un programma di alimentazione delle autovetture con miscele di biocarburanti, coinvolgendo le amministrazioni locali, ma anche un piano di defiscalizzazione che incentivi accordi tra imprese agricole, trasformatori industriali e distributori commerciali. Limitando l'analisi all'olio di girasole, secondo le stime della Coldiretti, su ogni ettaro coltivato possono essere ottenuti in media 30 quintali di semi per un importo pagato agli imprenditori agricoli di poco superiore ai 21 euro al quintale. Tenuto conto che la resa di olio è pari al 40% del peso dei semi e che, quindi, un ettaro di girasole fornisce 1.200-1.300 chili di carburante verde, il prezzo dell'olio di girasole puro e non gravato da accise o tasse è di circa 50 centesimi al chilo, un valore competitivo con il gasolio.

Passare all'uso di biodiesel in dosi massicce avrebbe sicuramente effetti positivi nel limitare la nostra dipendenza dalle importazioni del sempre più costoso petrolio dalle zone "calde" del mondo, ma i suoi benefici ambientali sono decisamente più controversi. Il carburante agricolo abbatte infatti le emissioni delle famigerate polveri sottili e consente una riduzione delle emissioni di gas a effetto serra di circa il 70%, ma secondo alcuni osservatori si tratta di un vantaggio pagato al caro prezzo di un massiccio inquinamento dovuto all'uso dei pesticidi nei campi e dall'estensione delle monocluture nemiche della sempre più fragile biodiversità.

Rilievi che per il momento non sembrano però aver fatto grande breccia tra i tanti governi che, a differenza dell'Italia, si stanno attrezzando per incentivare i biocarburanti. In Germania, sempre secondo dati della Coldiretti, sono ormai 1.900 le stazioni distributrici di biodiesel. In Francia un proprietario di auto diesel su due viaggia utilizzando miscele con energia verde e sette raffinerie su 13 incorporano il 5% di biodiesel nel gasolio, mentre a Dublino l'amministrazione comunale sta studiando come trasformare la flotta del trasporto urbano in mezzi alimentati ad olio vegetale. Se il progetto andrà in porto, a partire dall'ottobre 2006 gli irlandesi potrebbero scegliere di acquistare una parte delle 60.000 tonnellate di biocarburante che la Malaysia ha annunciato di voler produrre annualmente attraverso la trasformazione dell'olio di palma.

(22 ottobre 2005) >>
e le tasse (accise) per i Sigg. Sanguisuga che sperperano chi le paga o pensi veramente che guardino ai vantaggi ecologici e alla bilancia dei pagamenti?
probabilmente vivi in un mondo tutto rose e fiori