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Visualizza Versione Completa : Civiltà dell'Onore contro cultura del peccato: l'uccisione del CAESAR IVLIANVS



Mjollnir
28-05-03, 01:24
dalle Orazioni (1) (XVII, 1-4; 9-11; 36)

" Ahimè ! Che gran dolore " non solo " sulla terra achea " (2) si è abbattuto, ma su tutto l'orbe governato dal diritto di Roma ! Forse più sulla regione abitata dagli Elleni, come quella che anche di più ha avvertito il cordoglio, ma anche sul resto del mondo s'è diffuso il dolore che ha colpito e straziato l'anima nostra, perché è morto l'uomo migliore, colui che aveva ansia di vita perfetta.

È morto con lui l'onore degli uomini buoni : ed ecco scatenarsi le bande insolenti dei malvagi e dei dissoluti. Sono già a terra in parte le leggi che impedivano il delitto e in parte subiranno la stessa sorte; e quelle che rimarranno, resteranno senza effetto. Grave iattura per il genere umano, come quando di una città siano smantellate le mura ! Poiché, quando cade la cinta che protegge la città, i beni degli onesti passano nelle mani dei violenti, che, piombando su tutto, arraffano, uccidono, oltraggiano le donne catturate e i giovinetti. Così ora, contro gli uomini giusti è data via libera agli empi, sono spalancate, per così dire, le grandi porte (3) della città, perché non c'è più il muro che la difendeva. Ettore già fu chiamato dal poeta " colonna diritta " (4) di Troia.

E disse bene, che, lui morto. Ilio poggiava su un terreno incrinato; e di lì a poco doveva giacere insieme con Ettore. Ma ora è caduta non la colonna di una sola città che si affaccia sull'Ellesponto, non di un popolo solo, ora vacilla l'impero dei discendenti di Enea, quanto di più bello c'è oggi di terre e di mari. Purtroppo, anche un vento non molto violento può determinare il crollo, perché all'interno domina la corruzione dei malvagi e dall'esterno avanzano i nemici in armi, conquistatori.

Qual dunque degli dèi, quale incolpare ? O non bisogna incolparli tutti, perché tutti abbandonarono la protezione che dovevano a quel nobile cuore, in cambio delle vittime offerte, delle tante preghiere fatte, degli infiniti aromi e incensi bruciati, di tanto sangue versato notte e giorno nei sacrifici ? E non che alcuni ne onorasse, ne trascurasse altri, come quell'Etolo che neglesse Artemide nella raccolta delle primizie ; ma quanti i poeti tramandarono, padri e figli, dei e dee, dominatori e dominati, in onore di tutti egli libava, di tutti riempiva gli altari di vittime, piccole e grandi.

(…)

Colui che rinnovò le leggi sacre, che diede ordine a quanto vi è bello in luogo del brutto, che ridestò a vita i vostri templi, vi innalzò altari, che riunì legioni di sacerdoti prima nascosti nell'ombra, che rimise in piedi le statue ridotte in frantumi, sacrificò intere mandrie e armenti, sia all'aperto che al chiuso, sia di notte che sotto il sole, che legò tutta la sua esistenza alle vostre mani, per breve tempo nella minore dignità Imperlale, ancora di meno nella maggiore , è morto dopo di aver fatto appena gustare il bene che poteva fare al mondo, senza avere il tempo di saziarlo.

E stato per noi come l'uccello fenice che volava su tutte le terre, ma non si fermava mai ne sui campi, ne sulle città, sicché gli uomini non potevano vederlo se non confusamente. E ora quella felicità che egli ci concesse è come volata via, non sopportando di metter qui radici, perché, come penso, il male ha riparato alla sua sconfitta prendendo di nuovo il sopravvento sul bene.

Sicché sarebbe stato molto meglio per noi continuare a vivere nell'oscurità, senza conoscere l'armonia che sprigionava dalla sua regalità piuttosto che, dopo d'esser entrati in un alone luminoso di vita, ripiombare nell'oscurità di prima : come una nave che, riuscita a prendere il largo da un terra importuosa, di nuovo dai venti contrari è sbattuta sugli scogli per rimanerne infranta. Oh, che amarezza, in nome degli dèi ! Che triste destino, dover assistere dopo poco tempo al ritorno dei mali che pare abbiano spiato il momento opportuno per venire di corsa ! Come un prato che, dopo breve fioritura, subito s'inaridisce !



(…)

Ahimè, lasciasti orfano il mondo! Lo avevi sollevato dolente, come un buon medico, lo hai di nuovo abbandonato alla sua febbre, alle sue plaghe di un tempo! O mia infelice vecchiaia ! O mio duplice dolore, che cogli altri piango il re, da solo il compagno e l'amico !









Note:

1 Nel 363, Giuliano invase la Persia, raggiungendo trionfalmente Ctesifonte, sul Tign, la nuova capitale dei Sassanidi. Ma, attaccato improvvisamente dai Persiani, fu ucciso da un colpo di lancia (giugno 363). Così, Ammiano Marcellino, XXV, 3.

2 omero. Iliade, I, 254.

3 Espressione già usata da erodoto (IX, 9) per significare che, presso l'istmo di Corinto, erano ai Persiani spalancate le porte per l'invasione del Peloponneso. 4 pindaro, Olimpica II, 89 sgg.

4 Pindaro, Olimpica II, 89 sgg.

5 Eneo, padre di Meleagro : cfr. omero, Iliade, IX, 533 sgg. ^ Nominato Cesare da Costanze nel 355 d. C., fu imperatore dal 361 al 363 d. C. ^ V. il romanzo di Achille Tazio, pag. 231.

nhmem
05-06-03, 22:20
http://utenti.lycos.it/quirinus753/immagini/Julian_Apostate_coin.jpg

Frumentarius
22-10-05, 22:22
Anno 363 d.C. - E' la vera data della Fine dell'Impero Romano e dell'Antichità.

Nonostante i devastanti effetti della sua politica violenta opportunista e dissolutrice, il soldataccio illirico conosciuto come imperatore Kostantino ( "il Grande") non aveva tecnicamente rinunciato alla carica di Pontefice Massimo, e quindi di massimo Ierofante pagano e garante della Pax Deorum su cui si poggiava senza eccezione alcuna lo stato Romano, ed incaricato della tutela della Molteplicità delle Tradizioni Religiose del mondo antico.

E cosi' per tutta la Dinastia Kostantiniana fino all'avvento di Giuliano l'Illuminato denominato 'Apostata' dai cristiani.

Giuliano fu l'ultimo imperatore 'pagano'. Quindi l'ultimo imperatore nel vero senso della parola.

Dopo di lui, tale Gioviano acquisiva la carica di imperatore, RINUNCIANDO ALLA CARICA DI PONTEFICE MASSIMO e di fatto rimettendo ogni Connessione con gli Dei al Senato della Città di Roma ( Kostantinopoli di fatto era già la vera capitale) che non aveva ormai nessun potere politico o legislativo.

Non poteva esistere nessuno Stato Romano senza gli Dei, e quindi lo Stato Romano Legittimo è sparito CARSICAMENTE assieme a Giuliano.

Giuliano, acclamato Imperatore pochi anni prima dalle truppe Galliche pagane stabilite in Germania e vittoriose a protezione del Limes reniano.

Morì durante una formidabile campagna contro i Persiani Sassanidi.

Verso la fine dell'ennesima battaglia vincente sotto Ctesifonte, dopo ripetute vittorie, una lancia lo colpì mentre combatteva senza corazza.

Non si seppe mai 'ufficialmente' chi fu a lanciare il ferro mortale.

Sicuramente non furono i Persiani, che non rivendicarono mai la sua morte. Il successore di Giuliano fu un cristiano...

In effetti, dopo la cancellazione delle ultime resistenze pagane, qualcuno la sua morte la rivendicò : A titolo di santità veniva elevato tale (ironia dell'appropriazione) Mercurio di Cappadocia, il quale, soldato 'romano' aveva avuto il merito di Tradire il suo Comandante ( e massimo sacerdote della Paganità nonchè devoto di Elios-Belenos) che combatteva in prima linea ed ucciderlo a tradimento.

http://santiebeati.it/immagini/Original/79100/79100.JPG

Era stato proprio "San Mercurio", che nelle raffigurazioni appariva in veste di soldato, a usare la sua lancia, per ordine divino, contro l'Imperatore gentile!

Evidentemente l'Onore e la lealtà ormai non avevano più posto nel mondo, se una persona veniva elevata agli altari per aver ucciso a tradimento il proprio coraggioso condottiero.

Ma del resto non ci vuole molto, basta eleggere ad ANTICRISTO qualcuno.. per giustificare qualsiasi cosa contro di lui..

Il Terrore per il Disonore, per la vergogna ha ormai ceduto il posto alla Cultura della Colpa e del Peccato in senso univoco e partigiano.

Se uccidi il pagano ogni preteso peccato di assassinio e tradimento diviene sinonimo di santità.. :

La felice distinzione fu introdotta alla fine degli anni Trenta dall’antropologa americana Margaret Mead.

Come il termine stesso indica, nel primo tipo di civiltà il valore fondamentale è quello di ‘Onore’, che implica un nesso intimo, diretto con l’ambiente sociale in cui la persona si situa.

L’Onore comporta un modo particolare di rapportarsi alla comunità cui si appartiene, una relazione qualitativa che investe tutto il ceppo familiare del membro, e addirittura la cerchia di chi gli è vincolato da legami di amicizia, affetto e simili.

Ne deriva che è sufficiente una mancanza nei riguardi del gruppo, perché il trasgressore possa disonorare il proprio Nome e di conseguenza quello del proprio gruppo familiare, coinvolgendo così negativamente anche ‘estranei’ , per vari motivi vincolati al soggetto della trasgressione e al suo gruppo di appartenenza.

In questo tipo di Civiltà, dunque, la massima pena per il membro consiste nel venire estromesso dalla vita della comunità, nella perdita di reputazione: parafrasando il Nietzsche di Al di là del bene e del male («Sentenze e intermezzi», 183), la comunità è scossa non tanto dal fatto che uno dei suoi membri abbia potuto ingannarla, quanto dal fatto che ora essa non potrà più credergli.

La cultura così contrassegnata è propria dei Greci, dei Latini, dei Celti, degli Scandinavi, degli Ario-Indù — ovvero del complesso delle genti indoeuropee. (Propria, ma non esclusiva: si pensi, nell’area estremo-orientale, alla civiltà giapponese e al valore sommo che in questa rivela la polarità ‘onore-vergogna’).

Le «culture della vergogna» si contrappongono radicalmente alle «culture della colpa», nelle quali l’‘impressione’, il sentimento basilare sotteso alla struttura della società è appunto quello di ‘colpa o peccato’.

Ma si badi: colpa non tanto nei confronti della Comunità, bensì nei confronti di una entità suprema ( o Ideologia Politica n.d.Arcanus) da cui si suppone discendano norme rigidamente Dogmatiche, tradotte in precetti "morali".

Da questa ‘emozione della colpa’ nasce la categoria mentale-morale di ‘Peccato’, connessa al convincimento dell’ineluttabilità di sanzioni, eseguibili sia nel presente che in una vita ultraterrena.

Com’è noto, questa interiorizzazione della mancanza viene istituzionalizzata (dopo essere stata, in un certo senso, ipostatizzata) nelle religioni monoteistiche e nelle ideologie politiche totalitarie e materialistiche.

Quindi non importa più il rispetto dell'etica intesa come il rispetto del proprio posto in un Clan, in un Popolo, in un 'Impero', in una Natura, in un Universo, ma l'obbedienza cieca ai dettami di un qualcosa di esterno che determina ciò che è assolutamente Bene (gli interessi dell'ideologia o della religione)e ciò che è il "Male Assoluto" ( le altre religioni ed ideologie).

Per i nostri Padri e le nostre Madri originari, il Disonore era massimamente da fuggire.

"interdicono i sacrifici: pena presso i Galli rarissima; ché coloro che sono interdetti sono considerati empi o scellerati: tutti li fuggono, evitando di incontrarli e di parlare loro, per non partecipare del loro disonore; né si rende loro giustizia, né essi sono fatti partecipi di alcun Onore."
C.Giulio Cesare : De bello Gallico - I costumi dei Galli.

Frumentarius
22-10-05, 22:23
Flavius Claudius Julianus nacque nel 332 a Costantinopoli.


http://www.juliansociety.org/julian2.gif

Il padre era Giulio Costanzo, fratellastro dell'imperatore Kostantino. Giulio Costanzo e suo fratello Dalmazio erano figli di Costanzo Cloro, prefetto del pretorio dell'Augusto dell'Occidente Massimiano, e di Flavia Massima Teodora, la figlia di Massimiano. Kostantino era invece figlio di Costanzo Cloro e di Elena, figlia dei proprietari di una stazione di cambio. Elena era stata ripudiata quando Kostantino aveva deciso di sposare Teodora.

Alla morte di Kostantino I, il 22 maggio del 337, i suoi figli Kostantino II, Kostanzo II e Kostante divennero i primi imperatori ufficialmente 'cristiani' .

Immediatamente procedettero al massacro dei parenti discendenti da Teodora. I cugini Dalmazio il Giovane e Annibaliano, figli di Dalmazio, furono messi a morte. Anche gli zii Dalmazio e Giulio Costante furono uccisi. Si salvarono i cugini Giuliano e Gallo, a causa della loro giovane età.

A Nicomedia

Nel 337 Giuliano, un bimbo di cinque anni, fu inviato in esilio a Nicomedia, in Anatolia, e venne affidato al vescovo Eusebio (?-342). A Nicomedia Giuliano conobbe Mardonio, di origine gota, che era stato tutore di sua madre Basilina. Mardonio era un cristiano che amava la letteratura classica.

In Cappadocia

Nel 342 Giuliano, un ragazzo di dieci anni, fu inviato a Macellum, una località nelle montagne della Cappadocia, sotto il controllo di Giorgio, vescovo di Cesarea, che aveva una ricca biblioteca con le opere dei filosofi neoplatonici. Anche il fratello Gallo venne inviato a Macellum.

A Costantinopoli

Nel 348 l'esilio ebbe termine. Gallo venne nominato Cesare dell'Oriente. Giuliano, sedicenne, potè trasferirsi a Costantinopoli per continuare i suoi studi con Nicola, un pagano, ed Ecebolio, un cristiano che finì per aderire al paganesimo, ma alla morte di Giuliano preferì ritornare al cristianesimo.

Nei circoli neo-platonici

Ma il comportamento di Giuliano diede adito a sospetti e venne rinviato in esilio a Nicomedia, dove insegnava il filosofo neoplatonico Libanio. Ecebolio tentò inutilmente di proibire a Giuliano lo studio della Filosofia e delle dottrine Iniziatiche.

Giuliano si trasferì a Pergamo per studiare con il filosofo Edesio, il successore di Giamblico a capo della scuola neoplatonica. Conobbe Eusebio e Crisanzio, allievi di Edesio. Poì andò a Efeso per studiare con il filosofo e teurgo Massimo, che lo iniziò ai misteri del Dio Mitras.

Giuliano cominciò a ricevere filosofi e poeti nella sua villa in Bitinia, ereditata dalla nonna materna. Il suo comportamento divenne nuovamente sospetto e il vescovo Ezio fu inviato a controllare la situazione.

La morte di Gallo

Nel 354 Gallo fu accusato di cospirazione e fu giustiziato a Milano nel novembre dello stesso anno.

A Como

L'imperatore Costanzo II sospettò anche di Giuliano, 22 anni, che venne imprigionato a Como. Liberato per intervento dell'imperatrice Eusebia, fu nuovamente arrestato sotto l'accusa di complotto con Silvano, comandante della Gallia.

Ad Atene

Di nuovo liberato per intervento di Eusebia fu confinato ad Atene, dove giunse nell'estate del 355. Venne accolto nella casa del filosofo Prisco. Ascoltò il cristiano Proaresio e il pagano Imerio. Ebbe come compagno di studi Gregorio di Nazianzo, futuro vescovo.

Cesare

Nell'autunno del 355 Eusebia convinse Costante II a conferire a Giuliano il titolo di Cesare (6 novembre 355) per intervenire in Gallia, sottoposta a frequenti attacchi da parte degli Alamanni, che ne avevano invaso parte del territorio.

Costanzo diede in moglie a Giuliano sua sorella Elena.

In Gallia

In Gallia Giuliano potè portare con sé solo quattro collaboratori, tra cui il medico Oribasio, che scrisse una Enciclopedia di Medicina. Tutti gli altri accompagnatori erano spie di Costanzo II.

Nel 356 Marcello, il comandante militare della Gallia fedele a Costanzo, iniziò la campagna per la riconquista di Colonia informando Giuliano solo dopo che le truppe si erano messe in marcia.

Giuliano, con poche centinaia di cavalieri galloromani, attaccò e vinse i Germani nei pressi di Augustodunum (odierna Autun). Allora Marcello concesse a Giuliano di entrare a far parte del suo comando.

Durante l'assedio di Senonae (odierna Sens) Giuliano riuscì a respingere l'assalto dei Germani, sebbene fosse in grave inferiorità numerica. Marcello era nei pressi, ma non intervenne, forse sperando che Giuliano venisse sconfitto. Il mancato intervento gli costò il posto. Venne sostituito da Severo.

Nel 357 Giuliano sconfisse pesantemente ad Argentoratum (odierna Strasburgo) gli Alamanni. L'esercito romano era composto solo da 13.000 uomini. Gli Alamanni erano molte decine di migliaia. Al termine della battaglia l'esercito nemico era distrutto e il re degli Alamanni era stato fatto prigioniero.

La Gallia poteva finalmente vivere in pace.

Tra il 358 e il 360 Giuliano visse a Lutetia Parisiorum (odierna Parigi) interessandosi della amministrazione del paese. Ridusse le tasse, malgrado le proteste del prefetto del pretorio Florenzio.

Perseguì duramente la corruzione dei funzionari imperiali.

Nel governo della Gallia, Giuliano ebbe un collaboratore prezioso in Saturninio Secondo Saluzio, un Gallo, da molti identificato con il Salustio autore del trattato "Sugli dei e sul mondo".

AVGVSTO

Nel gennaio del 360 arrivò l'ordine, emanato da Costanzo, di trasferire metà della armate, che erano a protezione del confine con i Germani, in Siria per iniziare la campagna contro i Persiani. Le truppe Galliche si rifiutarono di obbedire e proclamarono Giuliano Augusto Imperatore.

Iniziarono delle trattative che durarono molti mesi. In questo periodo morì Eusebia. Gli Alamanni attraversarono il Reno, furono completamente sconfitti e il loro re venne catturato. Rivelò che era stato Costanzo ad incitarlo ad attaccare la Gallia.(!!)

Allora Giuliano iniziò la marcia verso Costantinopoli con solo 3.000 Legionari Gallici.

Sconfisse Luciliano ed entrò da trionfatore a Sirmio (odierna Sremska Mitrovica). Giunse a Naisso (odierna Nis), la città di Kostantino. Occupò il passo di Succi per bloccare la strada verso Costantinopoli. Inviò lettere a Roma, Atene e Corinto per assicurarsene l'appoggio. Stava per iniziare la guerra civile.

Ma il 5 novembre Costanzo II morì di malattia a Mopsucrene, nei pressi di Tarso in Cilicia. Sul letto di morte nominò suo erede proprio Giuliano, l'ultimo parente rimasto.

L'11 dicembre 360 Giuliano entrò in Costantinopoli. Aveva 28 anni.

I processi

Venne costituito un tribunale speciale per giudicare coloro che avevano commesso crimini durante il regno di Costanzo. A presiederlo fu chiamato il Celta Saturninio Saluzio. Ma l'uomo più potente si rivelò l'intrigante generale Arbizione. I processi terminarono nel gennaio del 362.

Poche furono le condanne a morte: Apodemio, Paolo ed il ministro Eusebio. Il prefetto del pretorio Florenzio venne condannato in contumacia. La condanna di Ursulo, un ufficiale addetto alla cassa ed inviso alla truppa, venne contestata da molti. Furono anche condannati a morte Gaudenzio, antico oppositore di Giuliano, ed Artemio, ex governatore dell'Egitto reo di gravi reati.

Riforme della corte

Venne eliminato ogni lusso dalla Corte Imperiale. Gran parte del personale venne licenziato. Giuliano rimase con 17 collaboratori.

Ridusse il corpo di guardia.

Venne ridotto anche il personale addetto alla polizia segreta ( Frumentarii) .

Furono banditi gli spettacoli a corte, ad eccezione per il primo dell'anno. Giuliano non amava il teatro né i giochi del circo.

Consoli e senato

Nominò Consoli per il 362 Mamertino e Nevitta (Gallo).

Avendo, per errore, svolto una delle funzioni Consolari, si auto-inflisse una ammenda di 10 libbre d'oro.

Restituì molti poteri al senato di Costantinopoli.

|Autonomia alle città, restaurazione del 'federalismo municipale' del primo impero:


Giuliano emise un editto per restituire alle Città potere civile e religioso.

Vennero restituiti alle autorità cittadine le terre che Stato e Chiesa avevano sottratto.

Fu eliminato il privilegio del clero cristiano, che era esentato dal contribuire alla gestione delle città.


Trasporti gratuiti

Ridusse il diritto di usufruire gratuitamente del servizio di trasporto di stato. I vescovi smisero di viaggiare a spese dei contribuenti.

Tasse

Giuliano stabilì che le tasse non dovessero essere riscosse con la forza, ma ci si dovesse affidare alla buona volontà dei cittadini.

Dispose una dilazione delle tasse arretrate.

Stabilì che gli esattori delle tasse ogni cinque anni avrebbero avuto un anno di esenzione dal lavoro. In tal modo avrebbero potuto essere processati per le loro eventuali malversazioni. I colpevoli di peculato sarebbero stati sottoposti a tortura.

Libertà di religione

Con l'editto del 4 febbraio 362 venne proclamata la libertà di religione, negata dai precedenti imperatori cristiani (in particolare gli editti del 353 e 356) e che sarebbe stata negata anche dai successivi imperatori cristiani fino alla dichiarazione del cristianesimo come religione di stato di Teodosio e alla definitiva soppressione del paganesimo dopo la battaglia sul fiume Frigido. Dovranno passare più di mille anni prima che nell'Occidente si torni a parlare di libertà di religione.

Verso i pagani

Giuliano chiamò a collaborare i suoi maestri neo-platonici Massimo e Prisco.

Salustio scrisse un trattato di filosofia della religione: De diis et mundo.
(essendo scritto da un Gallo, io ci darei un occhiata.. forse tra le righe emergono dettagli interessanti sul pensiero druidico)

Furono loro restituite le proprietà confiscate dagli imperatori cristiani.

Sussidi furono concessi per la ricostruzione dei[b] templi distrutti.

Furono costituiti monasteri pagani ed un clero pagano.

Giuliano indicò le letture adatte per il clero: Pitagora, Platone, Aristotile, la scuola di Crisippo e di Zenone.

Sconsigliò i poeti indecenti come Archiloco ed Ipponatte, la commedia antica, gli scrittori erotici, le opere di Epicuro e di Pirrone.

I due elenchi coincidono con quelli di Basilio, vescovo cristiano di Cesarea di Cappadocia.

Verso i cristiani

Esortò i cristiani a cessare le loro discordie interne. Permise il rientro di coloro che erano stati dichiarati eretici e costretti all'esilio. ( libertà di religione, ovvio)

Le sovvenzioni concesse alle chiese cristiane furono eliminate.

Obbligò coloro che avevano distrutto una chiesa appartenente ad una setta avversaria a ricostruirla a proprie spese.

Il 17 giugno del 362 un editto (Codex Theodosianus, XIII, 3, 5) proibì ai professori cristiani di insegnare la retorica.

La retorica faceva parte della tradizione classica e Giuliano riteneva eticamente inaccettabile propagandare valori a cui non si aderiva.

"Magistros studiorum doctoresque excellere oportet moribus primum, deinde facundia". "I maestri negli studi e i dottori bisogna che eccellano prima nei costumi e poi nella eloquenza".

"Penso che sia assurdo che coloro che devono commentare gli autori classici disprezzino gli Dei da loro onorati".

Scrive Libanio: "Egli riteneva infatti che le lettere e il Culto degli Dei fossero come fratelli".

QUESTO FU L'UNICO ATTO DI GIULIANO CHE LIMITO' IN QUALCHE MODO LA LIBERTA' DEI CRISTIANI.

Dopo la morte di Giuliano, i cristiani si appropriarono della letteratura classica, ma separarono la lettera dallo spirito, il discorso retorico dal modo di vivere, la forma dal contenuto umano e religioso.

Verso gli ebrei

Iniziò la ricostruzione del tempio ebraico di Gerusalemme.

Cristiani e pagani

Sporadicamente si ebbero episodi locali di violenza tra cristiani e pagani.

Ad Alessandria il vescovo ariano Giorgio, alla notizia della condanna di Artemio con il quale aveva strettamente collaborato, venne ucciso dalla folla sia per motivi politici che religiosi. Giuliano indirizzò una lettera durissima di biasimo ed avvertimento agli alessandrini.

Ad Aretusa, in Fenicia, il vescovo cristiano Marco distrusse un tempio pagano e inflisse molti danni ai pagani. Giuliano lo condannò a ricostruire il tempio.
Il vescovo si rifiutò, ed asserì che lo avrebbe rifatto e che lo rifarà. Fu perseguito dalla folla durante gli ennesimi tumulti cristiani.

Contro i cinici

Contro i filosofi cinici che, pur appartenendo allo stesso ambiente pagano di Giuliano, avevano criticato la sua politica, per rappresaglia.. semplicemente scrisse un trattato.

Ad Antiochia

Giuliano si recò ad Antiochia per organizzare la spedizione contro i Persiani.

Seppe che il Dio Apollo, nel suo tempio di Dafne, non pronunciava più profezie da quando Gallo aveva fatto costruire la chiesa cristiana di S. Babila di fronte al Tempio.
Non toccò la chiesa, ma ordinò che le spoglie di Babila ne venissero rimosse da li' e portate in altro santuario ( nel paganesimo era normale consultare gli auspici prima di mettere un tempio vicino ad un altro).

I cristiani organizzarono una dimostrazione di massa. I dimostranti furono arrestati e poco dopo rilasciati.

Ma il 22 ottobre del 362 il tempio di Apollo fu incendiato.

Non fu mai provato che fossero stati i cristiani..

Non fu avviata alcuna persecuzione contro i cristiani. ( che invece sicuramente ne erano gli autori.. ma in mancanza di prove, anche l'Imperatore deve adeguarsi alla Legge)

La campagna di Persia

Giuliano ereditò uno stato di ostilità con la Persia. Costanzo II aveva perso molte fortezze ed era morto mentre stava preparando una nuova guerra.

Giuliano riprese l'antico ideale di Alessandro Magno: l'unione dell'Occidente con l'Oriente.

Il 5 marzo del 363 l'esercito di Giuliano partì da Antiochia diretto all'Eufrate. Un altro esercito con 30.000 uomini, diretto da Procopio, venne inviato in direzione del Tigri. Purtroppo i due eserciti non si incontreranno mai.

Il 27 marzo Giuliano giunse a Callinico dove si incontrò con la flotta partita da Samosata.

Il 1° aprile superò l'Eufrate e fece tagliare il ponte. Poi tramite un canale artificiale fece passare la flotta dall'Eufrate al Tigri.

Il 29 maggio Giuliano inflisse una tremenda sconfitta ai Persiani nei pressi di Ctesifonte, la loro capitale.

In un consiglio di guerra venne deciso di non assediare Ctesifonte e di puntare ad una battaglia campale con Sapore, re dei Persiani, andando incontro all'esercito nemico. Le navi vennero incendiate.

I Persiani si diedero ad incendiare le messi per affamare l'esercito romano. Iniziarono a fare anche rapide incursioni per disturbare l'avanzata dei Romani.

Giuliano fu costretto a risalire il Tigri. L'avanzata si stava trasformando in una ritirata.

Ma a Manrosa i Romani sconfissero largamente nuovamente i Persiani. Ma i rifornimenti scarseggiavano.

La morte

Il 26 giugno, verso mezzogiorno, l'esercito romano in marcia venne attaccato dai Persiani.

Giuliano scese in campo a combattere in mezzo ai suoi soldati. Nella fretta non mise la corazza. I Persiani furono messi in fuga. Giuliano si lanciò all'inseguimento.

Improvvisamente fu colpito da una lancia al fegato. Portato nella sua tenda venne assistito nelle sue ultime ore dai filosofi Massimo e Prisco con i quali si intrattenne in conversazioni nobili ed elevate. Nella notte Giuliano morì serenamente.

Il suo corpo fu portato a Tarso dove venne bruciato e sepolto di fronte alla tomba dell'imperatore Massimino Daia. Secondo Libanio venne sepolto ad Atene accanto a Platone.
Cosi' finisce la storia dell'Ultimo Ierofante pagano, vero Pontefice Massimo.

L'assassino di Giuliano

Non è mai stato identificato il nome dell'assassino di Giuliano.

I Persiani non diedero alcuna ricompensa a qualcuno dei loro soldati per l'uccisione dell'imperatore nemico.

Lo storico ecclesiastico Filostorgio afferma che fu un saraceno che combatteva a fianco dei Persiani. (???!! ridicolo )

Il vescovo Gregorio di Nazianzo non esclude la possibilità che si sia trattato di un soldato romano.

Il filosofo Libanio si domanda se non sia stata una lancia cristiana.

Tempo dopo, la Chiesa di Cappadocia ergeva alla santità degli altari "San Mercurio", il soldato che colpi a tradimento il suo stesso sovrano e condottiero.

Cosi' fu che questo bravo soldato uccise questo tremendo "Anticristo".

Giuliano aveva 32 anni. Regnò solo 3 anni. Era religiosissimo e virtuoso, oltrechè sempre vittorioso. Fu tradito da uno dei suoi commilitoni. In effetti come Cristo, anche se forse quest'ultimo mai si sarebbe immaginato che suoi fedeli si sarebbero apparecchiati ad imitare Giuda Iscariota, invece che Lui stesso.

Alcune delle sue preghiere più mirabili ci sono rimaste : Inno al Sole, e l'Inno alla Grande Madre degli Dei.

Cosi' fu che il Mondo Antico crollò, ed il mondo 'nuovo' sorse : all'insegna della gloria di un "ambacto che uccide il suo Rix", all'insegna del Disonore.


Ma ancora oggi, qualcuno si azzarda a volgere il Pensiero ed il Cuore in Alto, verso quelle Altezze incommensurabili che lo Spirito di Giuliano sapeva scrutare ed ambire.

AVE CLAUDIE IVLIANE IMPERATOR!
AVE IVLIANE CAESAR !
AVE IVLIANE, AVGVSTE ET VERE PONTIFEX MAXIME!

Mjollnir
23-10-05, 23:31
Un grazie a Frumentarius per averlo ripubblicato.
E speriamo che questa volta non ci siano altri problemi tecnici ;)

Spartacus74
25-10-05, 14:48
Salve a tutti, sono nuovo sul forum ma inizio a dare omaggio all'Imperatore Giuliano perchè penso che qualsiasi pagano-gentile debba riconoscersi o quanto meno difendere la memoria di questo esemplare di dignitas umana e statuale, di etica e pietas personale e di fides nella sua parola e onore di Imperatore.
La sua opera è stata volta alla difesa di un modello, nn di una definizione di pantheon specifico, tutti i gentili debbono sentirlo come loro perchè lui è morto nella difesa nn degli Dei di Roma ma nella difesa di Roma a tutela di tutti gli Dei e di tutte le culture e civiltà che quegli Dei hanno patrocinato nei secoli precedenti.

Mjollnir
25-10-05, 14:53
Benvenuto !!
Finalmente !!:-01#68

nhmem
25-10-05, 23:26
Originally posted by Spartacus74
Salve a tutti, sono nuovo sul forum ma inizio a dare omaggio all'Imperatore Giuliano perchè penso che qualsiasi pagano-gentile debba riconoscersi o quanto meno difendere la memoria di questo esemplare di dignitas umana e statuale, di etica e pietas personale e di fides nella sua parola e onore di Imperatore.
La sua opera è stata volta alla difesa di un modello, nn di una definizione di pantheon specifico, tutti i gentili debbono sentirlo come loro perchè lui è morto nella difesa nn degli Dei di Roma ma nella difesa di Roma a tutela di tutti gli Dei e di tutte le culture e civiltà che quegli Dei hanno patrocinato nei secoli precedenti.

Ben detto :) e benvenuto ;)

Helios
28-10-05, 11:08
Ce ne hai messo di tempo :cool: benvenuto, frater

Aelius
03-11-05, 22:32
Onore a Giuliano Augusto.
Pater Patriae.
Prediletto del Genio dell'impero.
Romano di grandissimo valore, degno di stare accanto Giulio Cesare per le sue qualità di generale, per l'amore di cui è stato oggetto da parte delle legioni, per la sua attività geniale ed instancabile.
Romano di grandissimo valore degno di stare accanto a Marco Aurelio per la qualità e la profondità del suo pensiero.
Ultimo grande baluardo dei Culti Patrii.
Cultore di bellezza e virtù.
Vale Giuliano Augusto, te amamus
AELIVS

Mjollnir
04-11-05, 18:04
In Origine Postato da Aelius
AELIVS

Benvenuto nel forum :)

Talib
07-11-05, 22:24
Una domanda (non un obiezione): ma il culto solare di Giuliano Imperatore non era monoteista?

Un saluto,
Talib

PS: qualcuno ha qualche notizia o opinione sulla raccolta di scritti giuliani a cura di Claudio Mutti (vedasi qui (http://www.liberonweb.com/asp/libro.asp?ISBN=882721724X))?

Frumentarius
07-11-05, 23:09
Originally posted by Talib
Una domanda (non un obiezione): ma il culto solare di Giuliano Imperatore non era monoteista?


NO.

Poi c'e' qualcuno che fa confusione ( deliberata... o non.. boh) tra il Dio Uno, l'Uno-Tutto, ed il Numen Multiplex e il Dio UNico che invece è totalmente incompatibile con la Weltanshauung Gentile.

Comunque, lo Ierofante Celta Saluzio, Amico dell'Illuminato, ha scritto molto bene a riguardo... basta cercare un pò più a casa e meno nel deserto o a Broceliande.

Vale Bene.

Mjollnir
07-11-05, 23:13
In Origine Postato da Talib
Una domanda (non un obiezione): ma il culto solare di Giuliano Imperatore non era monoteista?

Un saluto,
Talib

PS: qualcuno ha qualche notizia o opinione sulla raccolta di scritti giuliani a cura di Claudio Mutti (vedasi qui (http://www.liberonweb.com/asp/libro.asp?ISBN=882721724X))?

Talib, se sfogli le vecchie discussioni, ne troverai alcune dedicate proprio a questo argomento :)

Mjollnir
07-11-05, 23:14
In Origine Postato da Frumentarius
NO.

Poi c'e' qualcuno che fa confusione ( deliberata... o non.. boh) tra il Dio Uno, l'Uno-Tutto, ed il Numen Multiplex e il Dio UNico


Indubbiamente deliberata...:mad:

Talib
08-11-05, 11:01
Originally posted by Frumentarius
NO.

Poi c'e' qualcuno che fa confusione ( deliberata... o non.. boh) tra il Dio Uno, l'Uno-Tutto, ed il Numen Multiplex e il Dio UNico che invece è totalmente incompatibile con la Weltanshauung Gentile.

Interessante. Però cosa intendi più precisamente?


Originally posted by Frumentarius
Comunque, lo Ierofante Celta Saluzio, Amico dell'Illuminato, ha scritto molto bene a riguardo... basta cercare un pò più a casa e meno nel deserto o a Broceliande.

Sai per caso se esiste qualcosa pubblicato in Italia al riguardo, oppure anche in rete?


Originally posted by Frumentarius
Vale Bene.

Un saluto,
Talib

PS: Per Mjollnir: purtroppo, per motivi a me ignoti, non riesco ad avere accesso al motore di ricerca interno dei forum di POL. Vorrà dire che mi sfoglierò le pagine una ad una (magari trovo anche qualcos'altro di interessante) ;).

Arthur I
08-11-05, 11:14
Originally posted by Talib
Sai per caso se esiste qualcosa pubblicato in Italia al riguardo, oppure anche in rete?


Se ti riferisci a Saluzio, in rete non so, ma in libreria puoi cercare "Sugli Dèi e il mondo" edito da Adelphi e da Ar, a nome Salustio.

Mjollnir
08-11-05, 15:11
In Origine Postato da Talib
PS: Per Mjollnir: purtroppo, per motivi a me ignoti, non riesco ad avere accesso al motore di ricerca interno dei forum di POL. Vorrà dire che mi sfoglierò le pagine una ad una (magari trovo anche qualcos'altro di interessante) ;).

Se non ricordo male questa funzione è stata disabilitata dall'Amministrazione per evitare i sovraccarichi.

Ecco i collegamenti alle discussioni varie sull'Imperatore:


Il sarcofago dell’Imperatore Flavio Claudio Giuliano (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=135578)


La vera immagine dell'imperatore Giuliano (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=145262)

Libanio - COMPIANTO FUNEBRE PER GIULIANO IMPERATORE (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=55737)

La questione del presuntissimo monoteismo solare è trattata qui:

Politeismo - monoteismo (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=58163)

Talib
08-11-05, 18:04
Perfetto.
Ti ringrazio veramente tanto, caro Mjollnir.

Frumentarius
09-11-05, 03:50
Originally posted by Mjollnir
La vera immagine dell'imperatore Giuliano (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=145262)


Dove è possibile rimirare questo Busto in Rete? Ci tengo particolarmente.. dovreste capirmi... !

Ave Iulianus Caesar Invictvs!

Helios
09-11-05, 11:29
Frumentarius, a te.

http://www.acerenza.com/cattedrale/giuliano.gif

REPARATORI ORBIS ROMANI D.N. -CL. IULIANO AUG. AETERNO PRINCIPI -ORDO ACHERUNT.

:) Grazie a Mjoellnir per averlo postato in altro thread.

Mjollnir
09-11-05, 17:38
In Origine Postato da Helios
Frumentarius, a te.

http://www.acerenza.com/cattedrale/giuliano.gif

REPARATORI ORBIS ROMANI D.N. -CL. IULIANO AUG. AETERNO PRINCIPI -ORDO ACHERUNT.

:) Grazie a Mjoellnir per averlo postato in altro thread.


Facciamo così, togliamo anche quella maledettissima scritta ;)


http://digilander.libero.it/mjollnir73/Giuliano_Acerenza.gif

Mjollnir
09-11-05, 17:39
In Origine Postato da Talib
Perfetto.
Ti ringrazio veramente tanto, caro Mjollnir.

Di nulla.

Helios
09-11-05, 18:35
Sono sorpreso tuttavia, non ero a conoscenza di questa importante testimonianza storica a poco più di 100 km da casa mia. Acerenza... me lo segno. ;)

Mjollnir
09-11-05, 18:39
In Origine Postato da Helios
Sono sorpreso tuttavia, non ero a conoscenza di questa importante testimonianza storica a poco più di 100 km da casa mia. Acerenza... me lo segno. ;)

Se ci vai vogliamo un esauriente reportage fotografico, ovviamente...:D

Helios
09-11-05, 19:16
Chiaro. :)

Alvise
13-04-06, 21:41
Il tema della "differenza" tra una "etica del peccato" ed una "etica dell'onore" è certamente uno dei più affascinanti e dei più elevati.

Questa distinzione profondissima sovente si ritrova in forma incoscia, oppure istintiva o grezza, ma è quella che spesso mi ha fatto preferire un uomo ad un'altro.