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Visualizza Versione Completa : Il Sindaco di Fermignano: no al burqa.



el cuntadin
24-04-09, 21:57
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=9ACD0EDD905B94D86B8CAE51B1BA9 0B2

Il sindaco: “Qui niente burqa”
Cancellieri firma un’ordinanza: “Ma non so ancora se il ministero mi darà via libera”

Fermignano E’ un’ordinanza di quelle destinate a far discutere. Anzi diciamo la verità fatta proprio con la volontà di alzare i toni. Giorgio Cancellieri, sindaco ma anche candidato per la Lega Nord alla presidenza provinciale, marca il suo territorio con una ardita perifrasi che significa una cosa sola: qui è vietato indossare il burqa. Nell’ambito di un’ordinanza composta di sette punti, tra i quali anche quello dei matrimoni puliti (per i quali si richiede che anche i funzionari dello Stato Civile siano obbligati per legge a richiedere il permesso di soggiorno) si legge infatti che “nel Comune di Fermignano è vietato indossare in luoghi pubblici qualsiasi copricapo, anche di carattere religioso, che impedisca il riconoscimento delle persone”.

Ma Cancellieri come le è venuto in mente?

“Ho voluto solo esprimere una opinione politica, dare un imprimatur alla considerazione che certi copricapo servono a non far vedere la propria faccia, a mascherarsi per non farsi identificare. Ora non so se questa mia proposta sarà accettata”.

L’ordinanza in effetti non è ancora operativa perchè dopo essere stata concordata con la prefettura di Pesaro e Urbino e con il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, una ventina di giorni fa è stata inviata al ministero degli Interni per essere approvata. Dunque in attesa di risposta lo stesso Cancellieri continua a spiegare: “Non si tratta di un provvedimento xenofobo, tanto è vero che nell’ordinanza si fa esplicito riferimento a ogni tipo di copricapo che impedisca il riconoscimento delle persone e la parola burqa non appare nemmeno. Va inoltre ricordato che l’ordinanza si occupa di altri temi legati all’ordine pubblico e al decoro urbano, come quando ribadisce il divieto di somministrare alcolici ai minori di diciotto anni o come quando dichiara guerra all’accattonaggio e a chiunque in seguito ad assembramenti in luoghi pubblici, lasci tracce e rifiuti che deturpano il decoro della città.

“Voglio inoltre precisare - continua Cancellieri - che questa ordinanza è in itinere, ha superato il vaglio della prefettura ed è in attesa di risposta dal ministro che è leghista e che forse con me sarà generoso!”.

Ma lei ha mai parlato con una donna che indossa il burqa?

“Sono un medico ed esercito la mia professione: conosco perfettamente le donne islamiche che vivono a Fermignano e so cosa faccio”.

SILVIA SINIBALDI,

el cuntadin
25-04-09, 14:41
nelle Alte Marche forse continueranno a votare a sinistra, ma credo che la maggioranza dei cittadini siano d'accordo con Cancellieri.

http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=DBF58090CB19DC579A2C20E320987 4E1

“No a quel velo che umilia le donne”


Ancona Niente intolleranza, figuriamoci se poteva trattarsi di xenofobia. Sono le donne a scuotere la sensibilità del sindaco di Fermignano, Giorgio Cancellieri, che lancia nello stagno glocal il macigno di un’ordinanza anti-burqa. Poco male se qualche schizzo prende la tangente elettorale: l’unico primo cittadino marchigiano leghista è anche candidato alla presidenza della Provincia di Pesaro-Urbino. E lui, da medico di base e capopopolo di un paesone di 8.670 abitanti, il 14,7% dei quali immigrati, conosce bene i meccanismi della comunicazione. Guai a dire propaganda.

Un’ordinanza per ribadire un concetto che si potrebbe dedurre per legge. Quel voler vietare l’accesso a “edifici scolastici e comunali, banche ed esercizi commerciali e alle manifestazioni pubbliche con indosso qualsivoglia copricapo, anche a carattere religioso, che copra il volto e renda difficoltoso il riconoscimento” in fondo viene da lontano.

“E’ vero, avrei potuto raggiungere lo stesso obiettivo tentando di applicare norme già esistenti”.

E allora?

“Semplice, ho voluto ammantare la questione di principi, cultura, ideali”.

Andiamo per ordine. I principi.

“Di fronte a una donna col volto coperto, nascosto, provo un profondo senso di pietà perché ritengo che sia obbligata in quell’oblio”.

Gli ideali.

“Le donne vanno rispettate: hanno sensibilità e conoscenze per emergere in una società come la nostra, ancora maschilista lo ammetto”.

La cultura.

“E’ una cultura aberrante che da noi non esiste, un simile integralismo era sconosciuto persino nel Medioevo. I maschi che obbligano le loro compagne di vita, mogli, sorelle e madri, a cancellarsi dietro quei veli”.

E se fosse intolleranza, e se fossero contente così.

“In cuor loro sono d’accordo con me, ne sono convinto”.

Crede?

“Posso dire quello a cui non volevo credere: la scoperta che quattro o cinque musulmane girano per il paese con il velo integrale”.

Scusi se insisto: ma lei fa mai i conti con la tolleranza?

“Quelle esistenze celate non ci appartengono, rappresentano un modo di intendere la vita diverso dal nostro. Non lo accetto, la mia posizione politica non lo contempla”.

Sarebbe sufficiente non respingere la diversità.

“Chi desidera stare a casa nostra deve sposare costumi e tradizioni locali. In un mondo dove tutto è globale e permesso si devono pur mettere dei paletti”.

Più che paletti sembrano frontiere.

“Vogliamo chiamarle regole, semplici regole? Chi viene da fuori deve considerarsi un ospite”.

Anche se lavora, produce e paga regolarmente le tasse?

“Anche se paga regolarmente le tasse non può paragonarsi a un italiano che alla stessa pratica si dedica da generazioni”.

Con proclami del genere non teme l’effetto disordine?

“Sono tre anni che governo una paese che fa i conti con 37 etnie e mi vanto di essere riuscito a ottenere un buon equilibrio”.

Nell’ impresa “società senza fratture” non ritiene di essere stato spalleggiato da un tasso di occupazione sostenuto? L’integrazione passa sempre e comunque dalla porta principale del benessere.

“Il teorema valeva ieri, oggi un po’ meno. Gli extracomunitari avevano tutti la garanzia di un lavoro, poi l’emergenza economica ha sconquassato gli scenari. E il prezzo più alto lo hanno pagato proprio quelle genti venute da mondi che sono altro da noi”

Sindaco, tiriamo le somme: dalla parte delle donne, non certo degli uomini che le costringono, molto poco da quella degli immigrati. Qual è la società che vorrebbe?

“Meritocratica . Ben vengano i bravi”.

E se l’eccellenza che lei va cercando avesse il volto di uno straniero? Passa o non passa?

“Passa”.

Ma resta un ospite.

“S’intende”.

MARIA CRISTINA BENEDETTI,

Giacomo79
25-04-09, 18:41
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=9ACD0EDD905B94D86B8CAE51B1BA9 0B2

Il sindaco: “Qui niente burqa”
Cancellieri firma un’ordinanza: “Ma non so ancora se il ministero mi darà via libera”

Fermignano E’ un’ordinanza di quelle destinate a far discutere. Anzi diciamo la verità fatta proprio con la volontà di alzare i toni. Giorgio Cancellieri, sindaco ma anche candidato per la Lega Nord alla presidenza provinciale, marca il suo territorio con una ardita perifrasi che significa una cosa sola: qui è vietato indossare il burqa. Nell’ambito di un’ordinanza composta di sette punti, tra i quali anche quello dei matrimoni puliti (per i quali si richiede che anche i funzionari dello Stato Civile siano obbligati per legge a richiedere il permesso di soggiorno) si legge infatti che “nel Comune di Fermignano è vietato indossare in luoghi pubblici qualsiasi copricapo, anche di carattere religioso, che impedisca il riconoscimento delle persone”.

Ma Cancellieri come le è venuto in mente?

“Ho voluto solo esprimere una opinione politica, dare un imprimatur alla considerazione che certi copricapo servono a non far vedere la propria faccia, a mascherarsi per non farsi identificare. Ora non so se questa mia proposta sarà accettata”.

L’ordinanza in effetti non è ancora operativa perchè dopo essere stata concordata con la prefettura di Pesaro e Urbino e con il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, una ventina di giorni fa è stata inviata al ministero degli Interni per essere approvata. Dunque in attesa di risposta lo stesso Cancellieri continua a spiegare: “Non si tratta di un provvedimento xenofobo, tanto è vero che nell’ordinanza si fa esplicito riferimento a ogni tipo di copricapo che impedisca il riconoscimento delle persone e la parola burqa non appare nemmeno. Va inoltre ricordato che l’ordinanza si occupa di altri temi legati all’ordine pubblico e al decoro urbano, come quando ribadisce il divieto di somministrare alcolici ai minori di diciotto anni o come quando dichiara guerra all’accattonaggio e a chiunque in seguito ad assembramenti in luoghi pubblici, lasci tracce e rifiuti che deturpano il decoro della città.

“Voglio inoltre precisare - continua Cancellieri - che questa ordinanza è in itinere, ha superato il vaglio della prefettura ed è in attesa di risposta dal ministro che è leghista e che forse con me sarà generoso!”.

Ma lei ha mai parlato con una donna che indossa il burqa?

“Sono un medico ed esercito la mia professione: conosco perfettamente le donne islamiche che vivono a Fermignano e so cosa faccio”.

SILVIA SINIBALDI,

Credo che sia questo il vero problema di Fermignano

gnocco
08-10-09, 00:54
nelle Alte Marche forse continueranno a votare a sinistra, ma credo che la maggioranza dei cittadini siano d'accordo con Cancellieri.

Corriere Adriatico - dal 1860 il quotidiano delle Marche (http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=DBF58090CB19DC579A2C20E320987 4E1)

“No a quel velo che umilia le donne”


Ancona Niente intolleranza, figuriamoci se poteva trattarsi di xenofobia. Sono le donne a scuotere la sensibilità del sindaco di Fermignano, Giorgio Cancellieri, che lancia nello stagno glocal il macigno di un’ordinanza anti-burqa. Poco male se qualche schizzo prende la tangente elettorale: l’unico primo cittadino marchigiano leghista è anche candidato alla presidenza della Provincia di Pesaro-Urbino. E lui, da medico di base e capopopolo di un paesone di 8.670 abitanti, il 14,7% dei quali immigrati, conosce bene i meccanismi della comunicazione. Guai a dire propaganda.

Un’ordinanza per ribadire un concetto che si potrebbe dedurre per legge. Quel voler vietare l’accesso a “edifici scolastici e comunali, banche ed esercizi commerciali e alle manifestazioni pubbliche con indosso qualsivoglia copricapo, anche a carattere religioso, che copra il volto e renda difficoltoso il riconoscimento” in fondo viene da lontano.

“E’ vero, avrei potuto raggiungere lo stesso obiettivo tentando di applicare norme già esistenti”.

E allora?

“Semplice, ho voluto ammantare la questione di principi, cultura, ideali”.

Andiamo per ordine. I principi.

“Di fronte a una donna col volto coperto, nascosto, provo un profondo senso di pietà perché ritengo che sia obbligata in quell’oblio”.

Gli ideali.

“Le donne vanno rispettate: hanno sensibilità e conoscenze per emergere in una società come la nostra, ancora maschilista lo ammetto”.

La cultura.

“E’ una cultura aberrante che da noi non esiste, un simile integralismo era sconosciuto persino nel Medioevo. I maschi che obbligano le loro compagne di vita, mogli, sorelle e madri, a cancellarsi dietro quei veli”.

E se fosse intolleranza, e se fossero contente così.

“In cuor loro sono d’accordo con me, ne sono convinto”.

Crede?

“Posso dire quello a cui non volevo credere: la scoperta che quattro o cinque musulmane girano per il paese con il velo integrale”.

Scusi se insisto: ma lei fa mai i conti con la tolleranza?

“Quelle esistenze celate non ci appartengono, rappresentano un modo di intendere la vita diverso dal nostro. Non lo accetto, la mia posizione politica non lo contempla”.

Sarebbe sufficiente non respingere la diversità.

“Chi desidera stare a casa nostra deve sposare costumi e tradizioni locali. In un mondo dove tutto è globale e permesso si devono pur mettere dei paletti”.

Più che paletti sembrano frontiere.

“Vogliamo chiamarle regole, semplici regole? Chi viene da fuori deve considerarsi un ospite”.

Anche se lavora, produce e paga regolarmente le tasse?

“Anche se paga regolarmente le tasse non può paragonarsi a un italiano che alla stessa pratica si dedica da generazioni”.

Con proclami del genere non teme l’effetto disordine?

“Sono tre anni che governo una paese che fa i conti con 37 etnie e mi vanto di essere riuscito a ottenere un buon equilibrio”.

Nell’ impresa “società senza fratture” non ritiene di essere stato spalleggiato da un tasso di occupazione sostenuto? L’integrazione passa sempre e comunque dalla porta principale del benessere.

“Il teorema valeva ieri, oggi un po’ meno. Gli extracomunitari avevano tutti la garanzia di un lavoro, poi l’emergenza economica ha sconquassato gli scenari. E il prezzo più alto lo hanno pagato proprio quelle genti venute da mondi che sono altro da noi”

Sindaco, tiriamo le somme: dalla parte delle donne, non certo degli uomini che le costringono, molto poco da quella degli immigrati. Qual è la società che vorrebbe?

“Meritocratica . Ben vengano i bravi”.

E se l’eccellenza che lei va cercando avesse il volto di uno straniero? Passa o non passa?

“Passa”.

Ma resta un ospite.

“S’intende”.

MARIA CRISTINA BENEDETTI,
Infatti. Per quanto mi riguarda, al fine di rieleggere quel Sindaco voterei, per una volta e solo alle amministrative, anche il pci o come diavolo si chiamano ora. :giagia: