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Prinz Eugen
24-04-09, 22:58
Per vincere, l'Oriente si perderà - Emanuele Severino

Non basta che il mondo si metta a copiare la tecnologia occidentale: deve assimilare lo "spirito" della tecnica. Arnold Toynbee riteneva, agli inizi degli anni '50, che Russia, Islam, India, Estremo Oriente avessero più o meno velocemente imparato la lezione e si fossero fatti conquistare dallo "spirito" dell' Occidente. La civiltà occidentale è la più aggressiva di tutte. Ma quando si è presentata in blocco ai non occidentali è stata respinta. Preoccupava. Quando invece una "scheggia" del blocco, quella tecnologica, si è presentata sola ai non occidentali, ha fatto breccia, perché non sembrava pericolosa, e attraverso la breccia sono passati tutti gli altri fattori dello "spirito" dell' Occidente. Toynbee non vedeva che la capacità di sfondamento della tecnica nei confronti dei non occidentali è un aspetto della capacità della tecnica di subordinare a sé tutti gli altri fattori della stessa civiltà occidentale. Appunto per questo egli riteneva possibile che la Russia, dopo aver assimilato la tecnologia occidentale, riuscisse a prevalere sull' Occidente servendosi dell'"arma" del comunismo, cioè di un'"eresia" occidentale. E affermava questa possibilità sulla scorta di quanto era accaduto negli ultimi tempi dell' Impero romano ormai spiritualmente vuoto, quando le religioni di Gesù, Mitra, Cibele erano riuscite a dissolvere la civiltà greco romana indossandone le vesti, cioè "ellenizzandosi". Per Toynbee il comunismo russo, ormai padrone della tecnologia occidentale, avrebbe potuto "ellenizzarsi" (cioè "occidentalizzarsi"), e imporsi sul mondo occidentale ormai spiritualmente vuoto. In Toynbee si profilava tuttavia anche quest'altra indicazione: l'anima orientale della Russia si "ellenizza" rinunciando al comunismo e vestendosi con le forme dell'Occidente; in questo modo riesce a prevalere sull' anima dell'Occidente. Ma l'Occidente ha reso radicale la logica del "prevalere". E come può il Non Occidente prevalere sull'Occidente senza perdere l'anima?

Corriere della Sera (http://archiviostorico.corriere.it/1992/dicembre/23/per_vincere_Oriente_perdera__co_0_92122315976.shtm l), 23 dicembre 1992

(recensione ad Arnold Toynbee, Il mondo e l'Occidente, Sellerio)

Prinz Eugen
24-04-09, 23:14
Non è una questione oziosa questa per cui l'Oriente sembra farsi strada nella misura in cui si appropria degli strumenti di potenza della tecnica, i quali richiedono una sempre maggiore efficienza anche economica (e quindi l'adeguamento a determinate logiche di razionalizzazione di marca caratteristicamente occidentale) a scapito del paesaggio culturale che si intendeva preservare dall'uniformazione globale.

Colonna
25-04-09, 00:12
Non è una questione oziosa questa per cui l'Oriente sembra farsi strada nella misura in cui si appropria degli strumenti di potenza della tecnica, i quali richiedono una sempre maggiore efficienza anche economica (e quindi l'adeguamento a determinate logiche di razionalizzazione di marca caratteristicamente occidentale) a scapito del paesaggio culturale che si intendeva preservare dall'uniformazione globale.

Per molti è una certezza, ovvero l'assimilazione della tecnologia occidentale e con essa di tutta la mucillagine della modernità, porterà l'Oriente a sopraffare l'Occidente, ma a rinunciare a se stesso, a quei caratteri che lo rendono ancora Tradizionale. Per me rimane una mezza verità, poichè continuo a non avere speranza per l'Europa, mentre qualcuna la ripongo nelle mani degli orientali.

Platone
26-04-09, 10:31
Non è una questione oziosa questa per cui l'Oriente sembra farsi strada nella misura in cui si appropria degli strumenti di potenza della tecnica, i quali richiedono una sempre maggiore efficienza anche economica (e quindi l'adeguamento a determinate logiche di razionalizzazione di marca caratteristicamente occidentale) a scapito del paesaggio culturale che si intendeva preservare dall'uniformazione globale.


Questo però è ancora un modo inadeguato di intendere il significato di fondo della tecnica..che certo come pensava Heidegger non è a sua volta qualcosa di tecnico..ma contrariamente a come la pensava lui (o Marcuse) non ha carattere unidimensionale..i critici della tecnica tendono a separarla dal pensiero autentico (opponendo al pensiero "calcolante" quello "meditante") salvo poi accorgersi che il pensiero occidentale..per come è strutturato..non può prescindere dalla tecnica..proprio perchè è essenzialmente Tecnica..stante la convinzione di fondo che gli eventi escono dal nulla per ritornarci..
L'essenza della tecnica non ha nulla di tecnico..anzi..è colma di sapienza..in essa confluisce l'intero senso della tradizione occidentale come tolto..cioè accompagnato dalla necessità incontrovertibile del suo tramonto..il tramonto di ogni Dio eterno..e l'idea ingenua che i critici della tecnica hanno di essa oggi è dovuta all'incapacità di separare la medesima dalla sua organizzazione..gli aspetti negativi (razionalizzazione, de-spiritualizzazione, omogeneizzazione culturale, crescita delle disuguaglianze..) di essa essendo dovuti alla sua subordinazione alle logiche ideologiche..un rapporto che di necessità d'altra parte dovrà ribaltarsi..

Prinz Eugen
26-04-09, 12:12
Questo però è ancora un modo inadeguato di intendere il significato di fondo della tecnica..che certo come pensava Heidegger non è a sua volta qualcosa di tecnico..ma contrariamente a come la pensava lui (o Marcuse) non ha carattere unidimensionale..i critici della tecnica tendono a separarla dal pensiero autentico (opponendo al pensiero "calcolante" quello "meditante") salvo poi accorgersi che il pensiero occidentale..per come è strutturato..non può prescindere dalla tecnica..proprio perchè è essenzialmente Tecnica..stante la convinzione di fondo che gli eventi escono dal nulla per ritornarci..
L'essenza della tecnica non ha nulla di tecnico..anzi..è colma di sapienza..in essa confluisce l'intero senso della tradizione occidentale come tolto..cioè accompagnato dalla necessità incontrovertibile del suo tramonto..il tramonto di ogni Dio eterno..e l'idea ingenua che i critici della tecnica hanno di essa oggi è dovuta all'incapacità di separare la medesima dalla sua organizzazione..gli aspetti negativi (razionalizzazione, de-spiritualizzazione, omogeneizzazione culturale, crescita delle disuguaglianze..) di essa essendo dovuti alla sua subordinazione alle logiche ideologiche..un rapporto che di necessità d'altra parte dovrà ribaltarsi..
Il thread è stato aperto da un fan dell'artiglieria e non voleva avere niente di futilmente piagnucolante. Rimane la domanda posta da Severino: "può il Non Occidente prevalere sull'Occidente senza perdere l'anima"?

Che la tecnica sia un destino risulta chiaro se anche i tradizionalisti antimoderni fanno il tifo per i carri armati anziché per i bonzi.

Platone
26-04-09, 13:29
Il thread è stato aperto da un fan dell'artiglieria e non voleva avere niente di futilmente piagnucolante. Rimane la domanda posta da Severino: "può il Non Occidente prevalere sull'Occidente senza perdere l'anima"?

L'anima dell'Occidente e dell'Oriente è la medesima..l'Occidente "si limita" a radicalizzare quei presupposti che entrambi i mondi hanno in comune..e dal momento che l'Occidente ha invaso ormai il pianeta..se vi era qualche dubbio che l'Oriente fosse al bivio tra il sentiero della notte e quello del giorno certamente tale dubbio perde ormai senso..credo piuttosto che l'affermazione di Severino sia da interpretare in un senso più "alto": se per Occidente intendiamo la convinzione fondamentale che le cose siano niente (convinzione che d'altra parte non può che rimanere inconscia nel suo sapersi come fede, pena il tramonto stesso dell'Occidente) e posto che ormai tale convinzione regna su tutta la terra, allora il Non Occidente non può essere ricercato nell'Oriente..il linguaggio del Non-Occidente non proviene nè dalla sapienza occidentale nè dalla saggezza orientale, ma proprio perchè comincia a testimoniare qualcosa di inaudito attraverso le medesime forme vi è il rischio che tali parole rimangano inascoltate o continuino ad essere inficiate di nichilismo..
Il nichilismo è l'isolamento della terra dal destino, tale isolamento può generarsi solo in quanto a sua volta la struttura originaria del destino è isolata semanticamente (in un senso più originario rispetto all'isolamento della terra in cui accade l'esser mortale) dalla totalità sintattica e concreta del tutto infinito..

larth
28-04-09, 18:15
l'articolo e' ampiamente datato e pure nella sua manipolazione del pensiero di Toynbee ( che diceva l' esatto contrario .:)) mostra tutta l' illisione della " fine della storia" che nel 1992 avevano tutti i pensatori " atlantici"

in realta' nel 1992 crollava l' impero comunista , (cioe' una illusione " occidentale" trapiantata in russia da una elite "antinazionale " ) . Ma da allora altre parti della' asia hanno dimostrato di saper cogliere i vantaggi della " tecnologia" e dei capitali tanto generosamente fornitegli a nostre spese ...:D

l' asia non e' un selvaggio a cui vendere perline ma un vecchio saggio capace di prendere cio che gli serve sputando tutto il resto ....la " storia" non e' ancora finita e non credo proprio che vedra' vincitore finale " l' occidente capitalista" ..:D

José Frasquelo
28-04-09, 18:18
l' asia non e' un selvaggio a cui vendere perline ma un vecchio saggio capace di prendere cio che gli serve sputando tutto il resto ....la " storia" non e' ancora finita e non credo proprio che vedra' vincitore finale " l' occidente capitalista" ..:D

Speriamo che sia come dici, ma onestamente ho i miei dubbi che l'Asia abbia sfruttato le cose buone dell'Occidente senza esserne penetrata nello Spirito.

larth
28-04-09, 18:24
Non è una questione oziosa questa per cui l'Oriente sembra farsi strada nella misura in cui si appropria degli strumenti di potenza della tecnica, i quali richiedono una sempre maggiore efficienza anche economica (e quindi l'adeguamento a determinate logiche di razionalizzazione di marca caratteristicamente occidentale) a scapito del paesaggio culturale che si intendeva preservare dall'uniformazione globale.

il problema e' la gestione delle tensioni sociali che il capitalismo tenminale genera.
Il mondo e' oggi dominato dalle anonime multinazionali e dai " signori del debito " ma questo potere si origina solo dalla potenza degli stati " occidentali " ( USA in primis ) che essi eterodirigono e di cui nel frattempo minano le fondamenta
nel confronto/inseguimento con queste " potenze " l' asia perdera' anche l' anima ma e' sicuramente avvantaggiata perche' di questo " occidentalismo" prende quello che gli e ' funzionale ed rigetta tutto il resto

larth
28-04-09, 18:28
Speriamo che sia come dici, ma onestamente ho i miei dubbi che l'Asia abbia sfruttato le cose buone dell'Occidente senza esserne penetrata nello Spirito.
io eviterei di usare categorie come " buono" o " cattivo" .. si sta parlando di puro " darwinismo" socio-culturale e i " buoni" sono solo quelli che vincono ..:D

in quanto allo spirito guarda l' india e come essa abbia metabolizzato a suo vantaggio 300 anni di dominazione inglese senza cambiare la propria ...

I popoli vecchi non cambiano .. assorbono

José Frasquelo
28-04-09, 20:41
in quanto allo spirito guarda l' india e come essa abbia metabolizzato a suo vantaggio 300 anni di dominazione inglese senza cambiare la propria ...

Insomma... Fino a un certo punto.