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Visualizza Versione Completa : La Resistenza giusta di domenico letizia



Domenico Letizia
25-04-09, 08:13
‘‘Nei Paesi democratici, la scienza dell’associazione è la scienza-madre; il progresso di tutte le altre dipende dal progresso di quella”.
“Una nazione che non domanda al suo Governo altro che il mantenimento dell’ordine è già schiava nel fondo del cuore”.
A. de Tocqueville

Che nonostante tutti gli sbagli il lavoro dei Radicali in questo paese sia quanto più di lucido si possa avere in Italia lo si capisce proprio oggi che tutti festaggiano la resistenza, non so come dirlo, non c'è niente da festaggiare.
Certamente la liberazione dal nazifascismo e la lotta partigiana ( anche se studiata male e ideologicamente molto c'è da dire sulla resistenza) è stata una grande , conquista per il nostro paese, una vittoria per un minimo di democrazia e il ritorno a poter esprimere almeno punti di vista differenti, ciò che il fascismo che molti in Italia di destra e di sinistra sognano ancora, aveva negato.
I Radicali Italiani sono l'unico partito che festeggierà criticamente, insomma festeggierà pur sapendo che non vi è nulla da festeggiare, quindi non festeggierà ma lotterà anche oggi in clima di festa.
Pubblicamente e per la prima versione è stato presentato il documento su "La Peste italiana", sull'avvenuta sessantennale cancellazione della democrazia e dello Stato di diritto nel nostro Paese, alla vigilia di elezioni europee che già si possono definire illegali. Infatti, nonostante alcune vedute diverse da qunto vi è scritto in questo 25 Aprile non vi è nulla da festeggiare. Siamo in dittatura e quel che è peggio è una dittatura non dispostica. Da 60 anni, in Italia, al regime fascista del Partito-Stato ha fatto seguito il regime “sfascista” dello Stato dei Partiti. Da 60 anni, una puntuale e sistematica violazione della Costituzione viene dolosamente consumata contro il popolo italiano, quel “demos” che vive deprivato delle condizioni minime di conoscenza e legalità, necessarie per esercitare il potere sovrano in forma legittima. In Italia non c’è democrazia, ma partitocrazia, oligarchia, vuoto di potere, arroganza del potere, prepotenza e impotenza. Non esiste Stato di diritto, ma arbitrio di regime.
Berlusconi e i suoi “detrattori” e “accusatori” sono in realtà l’espressione (finale?) di una identica vicenda politica. Sono affratellati da un comune destino, per ora illegale e drammatico, domani probabilmente anche violento e tragico. Lo sbocco è quasi obbligato........ La nostra speranza è di rappresentare una speranza: l’alternativa radicale possibile di una democrazia fondata sulla libertà di associazione e partecipazione, sulla libertà di informazione e conoscenza, sulla libertà della persona.
Ecco, certamente, personalmente non sognerò uno stato di diritto o diritti di stato, ma sogno libertà, quella libertà che tutti oggi sanno che manca ma che solo i Radicali nel giorno della Resistenza denunciano. Il 25 aprile manifestiamo "per una nuova Liberazione", a Roma non vi sarò ma la mia solidarietà l'esprimo senza rimpianti.
Sia chiaro però, alle europee come detto altre volte: Astensione!

http://brigantilibertari.blogspot.com/

LIBERAMENTE
25-04-09, 10:28
Bel pezzo Domenico, consivisibile in tutto e per tutto. Ma non so se personalmente mi asterrò. Prima voglio vedere le liste.

Domenico Letizia
25-04-09, 10:42
Bel pezzo Domenico, consivisibile in tutto e per tutto. Ma non so se personalmente mi asterrò. Prima voglio vedere le liste.

certo,analisi condivisibile, vedo che ti stai informando sul PLI, che ci dici? cosa faranno? si è capito qualcosa e i repubblicani?

LIBERAMENTE
25-04-09, 11:20
Credo che alla fine confluiranno nella lista LD della Melchiorre. Non credo proprio che voterò loro. In pole position i radicali nelle mie preferenze, ho voglia di dargli una mano anche se è difficilissima e impossibile l'impresa.

Nicola
25-04-09, 14:56
Da 60 anni, in Italia, al regime fascista del Partito-Stato ha fatto seguito il regime “sfascista” dello Stato dei Partiti.

Una frase da applausi, un po' come il resto del tuo bellissimo articolo. Io darò "una mano" alla Lista Bonino-Pannella, che si è data una missione impossibile, ma credo sia il segno che (meglio tardi che mai) almeno i radicali si sono svegliati e voglio testimoniare il mio appoggio, anche se si rivelasse inutile.
Peraltro, con la Bonino in primis, ma anche con Cappato (presente l'altra sera a "Porta a Porta"), i radicali hanno annunciato che è solo uno dei primi passi della lotta alla partitocrazia, che verrà meglio definita a Chianciano.
Non so se i Radicali di oggi avranno la forza e la capacità di assolvere un così arduo compito, ma sono comunque gli unici che ci stanno provando.

Liberalix
25-04-09, 15:30
i radicali nelle mie preferenze, ho voglia di dargli una mano anche se è difficilissima e impossibile l'impresa.

già...

Buccia
25-04-09, 19:23
‘‘Nei Paesi democratici, la scienza dell’associazione è la scienza-madre; il progresso di tutte le altre dipende dal progresso di quella”.
“Una nazione che non domanda al suo Governo altro che il mantenimento dell’ordine è già schiava nel fondo del cuore”.
A. de Tocqueville

Che nonostante tutti gli sbagli il lavoro dei Radicali in questo paese sia quanto più di lucido si possa avere in Italia lo si capisce proprio oggi che tutti festaggiano la resistenza, non so come dirlo, non c'è niente da festaggiare.
Certamente la liberazione dal nazifascismo e la lotta partigiana ( anche se studiata male e ideologicamente molto c'è da dire sulla resistenza) è stata una grande , conquista per il nostro paese, una vittoria per un minimo di democrazia e il ritorno a poter esprimere almeno punti di vista differenti, ciò che il fascismo che molti in Italia di destra e di sinistra sognano ancora, aveva negato.
I Radicali Italiani sono l'unico partito che festeggierà criticamente, insomma festeggierà pur sapendo che non vi è nulla da festeggiare, quindi non festeggierà ma lotterà anche oggi in clima di festa.
Pubblicamente e per la prima versione è stato presentato il documento su "La Peste italiana", sull'avvenuta sessantennale cancellazione della democrazia e dello Stato di diritto nel nostro Paese, alla vigilia di elezioni europee che già si possono definire illegali. Infatti, nonostante alcune vedute diverse da qunto vi è scritto in questo 25 Aprile non vi è nulla da festeggiare. Siamo in dittatura e quel che è peggio è una dittatura non dispostica. Da 60 anni, in Italia, al regime fascista del Partito-Stato ha fatto seguito il regime “sfascista” dello Stato dei Partiti. Da 60 anni, una puntuale e sistematica violazione della Costituzione viene dolosamente consumata contro il popolo italiano, quel “demos” che vive deprivato delle condizioni minime di conoscenza e legalità, necessarie per esercitare il potere sovrano in forma legittima. In Italia non c’è democrazia, ma partitocrazia, oligarchia, vuoto di potere, arroganza del potere, prepotenza e impotenza. Non esiste Stato di diritto, ma arbitrio di regime.
Berlusconi e i suoi “detrattori” e “accusatori” sono in realtà l’espressione (finale?) di una identica vicenda politica. Sono affratellati da un comune destino, per ora illegale e drammatico, domani probabilmente anche violento e tragico. Lo sbocco è quasi obbligato........ La nostra speranza è di rappresentare una speranza: l’alternativa radicale possibile di una democrazia fondata sulla libertà di associazione e partecipazione, sulla libertà di informazione e conoscenza, sulla libertà della persona.
Ecco, certamente, personalmente non sognerò uno stato di diritto o diritti di stato, ma sogno libertà, quella libertà che tutti oggi sanno che manca ma che solo i Radicali nel giorno della Resistenza denunciano. Il 25 aprile manifestiamo "per una nuova Liberazione", a Roma non vi sarò ma la mia solidarietà l'esprimo senza rimpianti.
Sia chiaro però, alle europee come detto altre volte: Astensione!

http://brigantilibertari.blogspot.com/

mi sento di dissentre dalla tua opinione in quanto io festeggio il 25 aprile non vedendo alle conseguenze che ha portato ma solamente come puro atto di liberazione dal regime antifascista, la nascita del regime partitocratico io la accumuno più che altro alla data del 2 giugno (infame data)

edera rossa
26-04-09, 03:50
purtroppo Marco Panella non è mai stato un gran fan della Resistenza; eppure nel P.R. erano fin dalla fondazioni confluite persone come Franco Roccella ed il caro Ferdinando Landi che la Resistenza l'avevano fatta.
Credo che se si guarda al fascismo come al riemergere ed al rafforzarsi di antichi mali della sociretà italiana, non si possa pensare che bastasse rompere la continuità statuale con quel regime.; lo volevano i repubblicani ed in modo particolare Oronzo Reale. La Resistenza fu un momentov importante del risveglio dell'altra Italia; non nsi potevano attendere dalla stessa capacità salvifiche ma fu avviato , tramite una Costituzione "progessiva" quel processo di avviamento di una libertà liberatrice che ebbero grosse difficoltà ad affermarsi anche per situazioni derivanti dal quadro internazionale e da errori di un po' tutti. Il più grave da parte radicale fu la lotta al sistema proporzionale.
Mi permetto di riportare un mio post da altro 3rd per spiegar meglio il perchè credo chela Resistenza, proprio perchè cambiamento morale e culturale, prima che politico non possa essere un impegno da affidare sol oa processi politici e costituzionali, ma necessiti di diverse, e continue, scelte civili:
.All’avvicinarsi di ogni 25 Aprile tornano gli inviti a manifestazioni di riconciliazione fra tutti gli italiani. Ritengo sia forse da ricordare come la via della riconciliazione non passi attraverso generici abbrasons nous ma, sia già stata indicata attraverso la creazione di una carta costituzionale che da spazio a tutte le opinioni . Credo vada aggiunto che un’analisi sul passato ci obbliga a fare più conti col presente più di quanto solitamente non facciamo. Il punto è , ritengo, che il fascismo non è stato una sorta di lunga preparazione a Salò , per cui i caratteri di quel movimento vanno visti unicamente in funzione del momento della violenza e di tutto il resto che quest'ultima fase hanno indicato nella coscienza collettiva degli italiani, Il fascismo è stato anche psicologia di massa comportante l'idealizzazione dell'antipolitica, l'esaltazione della furbizia italica, è stato una continua lode delle qualità del singolo mentre si massificavano le coscienze, è stato un accordo mercenario con la chiesa da parte di un miscredente. Nel fascismo si esaltavano alcune delle caratteristiche del carattere degli italiani che credevano che Giordano Bruno per il passato o Matteotti per quello che era il loro presente, alla fin fine se l'erano voluta. Il fascismo è stato il diventar partito di un certo maschilismo da casino, è stato la vittoria dell'italico " si fa ma non si dice", è stato la retorica fatta politica. Per questo , perchè credo che il fascismo non sia stato nella storia italiana solo un improvviso arrivo di briganti come sembrava credere Croce, ma un emergere in un momento di crisi di antichi mali , credo che parlare di fascismo ed antifascismo sia un fare i conti con la nostra storia di sempre. E Berlusconi molti di quei mali li impersonifica in maniera tale da far pensare che esageri per cogliere l'applauso dei peggiori che forse sono i più. ( post ripreso da post del blog italiarepubblicana a firma Edera rossa)