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Visualizza Versione Completa : Il dio dei cristiani approva e legittima la schiavitù



Gian_Maria
24-12-09, 15:48
Nuovo Testamento, Colossesi, 3,22 - "Voi, servi, siate docili in tutto con i vostri padroni terreni; non servendo solo quando vi vedono, come si fa per piacere agli uomini, ma con cuore semplice e nel timore del Signore."

Nuovo Testamento, Colossesi, 4,1 - "Voi, padroni, date ai vostri servi ciò che è giusto ed equo, sapendo che anche voi avete un padrone in cielo."

Nuovo Testamento, Efesini 6,5 - "Schiavi, obbedite ai vostri padroni secondo la carne con timore e tremore, con semplicità di spirito, come a Cristo."

Vangelo, Luca 22,27 [Gesù] "Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola?"

Vangelo, Luca 12,47 [Gesù] "Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche."

Questi sono solo alcuni esempi.
Se approva la schiavitù, sicuramente approva anche la schiavitù moderna (lavoro salariato/stipendiato).

buran
24-12-09, 15:53
non a caso le forze infere e sataniche vi si oppongono

Malaparte
24-12-09, 20:27
non a caso le forze infere e sataniche vi si oppongono

.

Giò
24-12-09, 21:19
non a caso le forze infere e sataniche vi si oppongono

.

Gian_Maria
24-12-09, 21:56
http://www.bluevolvox.net/UserFiles/Image/post/diavolo.gif
Belzebùuuu! :D

Monsieur
24-12-09, 23:43
Domanda: "La Bibbia consente la schiavitù?"

Risposta: C’è la tendenza a considerare la schiavitù come se fosse qualcosa del passato. Si stima che vi siano oggi 12,3 milioni di persone al mondo sottoposte alla schiavitù dei lavori forzati, del commercio sessuale, dei beni ereditabili, ecc. Essendo coloro che sono stati redenti dalla schiavitù del peccato, i discepoli di Gesù Cristo dovrebbero essere i principali a promuovere la fine alla schiavitù nel mondo di oggi. Ci si chiede, però, come mai la Bibbia non parli con forza contro la schiavitù. Perché la Bibbia, in effetti, sembra essere a favore della pratica della schiavitù umana?

La Bibbia non condanna specificamente la pratica della schiavitù. Dà delle istruzioni su come dovrebbero essere trattati gli schiavi (Deuteronomio 15:12-15; Efesini 6:9; Colossesi 4:1), ma non ne bandisce completamente la pratica. Molti considerano questo come se la Bibbia acconsentisse a tutte le forme di schiavitù. Quello che molte persone non riescono a comprendere è che, ai tempi della Bibbia, la schiavitù era assai diversa da quella praticata nei secoli passati in molte parti del mondo. Nella Bibbia, la schiavitù non era basata esclusivamente sulla razza. Le persone non erano schiavizzate a causa della loro nazionalità o del colore della loro pelle. Ai tempi della Bibbia, la schiavitù aveva più a che fare con una condizione sociale. Le persone si vendevano come schiave quando non riuscivano a pagare i loro debiti o a provvedere alla propria famiglia. Ai tempi del Nuovo Testamento, talvolta i medici, gli avvocati e perfino i politici erano schiavi di qualcun altro. Alcune persone sceglievano effettivamente di essere schiave in modo che tutti i loro bisogni fossero soddisfatti dal loro padrone.

Spesso la schiavitù dei secoli passati era basata esclusivamente sul colore della pelle. I neri erano considerati schiavi a causa della loro nazionalità: molti proprietari di schiavi credevano davvero che i neri fossero degli “esseri umani inferiori” rispetto ai bianchi. La Bibbia condanna in modo quantomai certo la schiavitù razziale. Considera la schiavitù che sperimentarono gli Ebrei quando stavano in Egitto. Gli Ebrei erano schiavi non per scelta, ma perché erano Ebrei (Esodo 13:14). Le piaghe che Dio riversò sull’Egitto mostrano i Suoi sentimenti verso la schiavitù razziale (Esodo 7-11). Quindi, certo, la Bibbia condanna eccome alcune forme di schiavitù. Allo stesso tempo, sembra permetterne altre. La questione principale è che la schiavitù permessa dalla Bibbia non assomiglia assolutamente a quella razziale che ha afflitto il nostro mondo nei secoli passati.

Un altro punto cruciale è che lo scopo della Bibbia è di indicare la via della salvezza, non di riformare la società. La Bibbia affronta spesso i problemi dall’interno all’esterno. Se una persona sperimenta l’amore, la misericordia e la grazia di Dio, ricevendo la Sua salvezza, Dio riformerà la sua anima, cambiandone il modo di pensare e di agire. Mentre Dio riforma la sua anima, una persona che ha sperimentato il dono divino della salvezza e della libertà dalla schiavitù del peccato capirà che è sbagliato schiavizzare un altro essere umano. Una persona che ha sperimentato davvero la grazia di Dio mostrerà grazia agli altri. È questa la ricetta biblica per porre fine alla schiavitù.



La Bibbia consente la schiavitù? (http://www.gotquestions.org/Italiano/Bibbia-schiavitu.html)

Gian_Maria
25-12-09, 11:28
Nella Bibbia, la schiavitù non era basata esclusivamente sulla razza. Le persone non erano schiavizzate a causa della loro nazionalità
AT, Levitico, 25,44 - "Quanto allo schiavo e alla schiava, che avrai in proprietà, potrete prenderli dalle nazioni che vi circondano; da queste potrete comprare lo schiavo e la schiava. Potrete anche comprarne tra i figli degli stranieri, stabiliti presso di voi e tra le loro famiglie che sono presso di voi, tra i loro figli nati nel vostro paese; saranno vostra proprietà.
Li potrete lasciare in eredità ai vostri figli dopo di voi, come loro proprietà; vi potrete servire sempre di loro come di schiavi;"

Presa da qui: Morale e politica su negri, schiavi, schiavit e servi. Bibbia, etica e valori etici. Obama e Bibbia (http://www.utopia.it/vox6/400antinomie6.htm)


Un altro punto cruciale è che lo scopo della Bibbia è di indicare la via della salvezza, non di riformare la società.
No, il suo scopo reale è quello di far accettare lo stato di sfruttamento e di oppressione alla vasta maggioranza della popolazione vendendogli illusioni (vita migliore dopo la morte), assicurando così i notevoli privilegi alle gerarchie religiose (oltre naturalmente ai ricchi signori, oggi capitalisti, manager, dirigenti e governanti).

L'anticristo
25-12-09, 11:32
Quando l' Uomo ha creato dio, gli ha fatto dire le cose che a lui sembravano ragionevoli.

Il dio dei cristiani e' stato creato in un periodo in cui la schiavitu' era assolutamente normale...

Monsieur
25-12-09, 19:11
Era ragionevole o di comodo il discorso della Montagna? Erano ragionevoli o di comodo tutte quelle "seghe mentali" sui peccati? Era ragionevole non venerare l'imperatore?

Monsieur
25-12-09, 19:18
Il dio dei cristiani non parla delle specifiche iniquità e abomini del suo tempo. Sa che a causa del peccato originale ci saranno sempre e spetta solo all'uomo cercare di migliorarle, con l'aiuto dello Spirito, aiuto che, visti i grandi progressi dell'umanità, non si direbbe venuto meno.
Ci dice però qualcosa di più, che coloro che subiscono, che sono più poveri, insomma, gli ultimi, devono sapere che la loro condizione è temporanea, effimera. E che per loro la salvezza eterna sarà molto più facile.

L'anticristo
25-12-09, 19:19
la cosiddette "Sacre Scritture" sono un' accozzaglia di affermazioni ragionevoli e di comodo, c'e' scritto un po' di tutto e il contrario di tutto.

di sicuro, si intravede ben poco di divino in tutto cio'...

Gian_Maria
25-12-09, 21:18
Sa che a causa del peccato originale
Non mi dire che credi alla favoletta della mela e del serpente parlante! :D

Giò
25-12-09, 21:52
Questione 96

Il dominio dell'uomo nello stato di innocenza

Passiamo ora a considerare quale fosse il dominio dell'uomo nello stato di innocenza.
Su tale argomento si pongono quattro quesiti: 1. Se l'uomo nello stato di innocenza aveva il dominio sugli animali; 2. Se aveva un dominio su tutte le creature; 3. Se nello stato di innocenza tutti gli uomini sarebbero stati uguali; 4. Se in quello stato un uomo avrebbe dominato sugli altri uomini.

ARTICOLO 1

Se Adamo nello stato di innocenza aveva il dominio sugli animali

SEMBRA che Adamo nello stato di innocenza non avesse il dominio sugli animali. Infatti:
1. Afferma S. Agostino che gli animali furono condotti ad Adamo, perché imponesse loro il nome, dagli angeli. Ora, questo intervento degli angeli non sarebbe stato necessario, se l'uomo avesse avuto direttamente il dominio sugli animali. Egli dunque non aveva nello stato di innocenza il dominio sugli altri animali.
2. Non è conveniente unire sotto un dominio unico esseri in discordia tra loro. Ma noi vediamo che molti animali sono in discordia, come la pecora e il lupo. Perciò tutti gli animali non potevano essere sottoposti all'unica signoria dell'uomo.
3. S. Girolamo scrive che "Dio conferì all'uomo il dominio sugli animali, benché prima del peccato non ne avesse bisogno; perché sapeva già che di essi si sarebbe servito dopo la caduta". Quindi bisogna ammettere per lo meno che l'esercizio del dominio sugli animali non si addiceva all'uomo prima del peccato.
4. Caratteristica del padrone è comandare. Ora, non si può comandare che a un essere ragionevole. Perciò l'uomo non aveva il dominio sugli animali irragionevoli.

IN CONTRARIO: A proposito dell'uomo sta scritto: "Presieda ai pesci del mare e ai volatili del cielo e alle bestie di tutta la terra".

RISPONDO: Come abbiamo già detto, l'insubordinazione all'uomo di tutto ciò che avrebbe dovuto essergli soggetto fu un castigo, conseguente alla sua disobbedienza verso Dio. Perciò l'uomo, nello stato di innocenza e prima del peccato, non trovava ribellione alcuna negli esseri che per natura dovevano essergli sottoposti. Ora, tutti gli animali sono naturalmente sottoposti all'uomo, come si rileva da tre considerazioni. Primo, dallo stesso ordine genetico delle cose. Infatti, come nella genesi delle cose naturali noi riscontriamo un certo ordine, che procede dall'imperfetto al perfetto (infatti la materia è ordinata alla forma, e la forma meno perfetta a quella più perfetta), così avviene anche nell'uso delle cose naturali, e cioè gli esseri inferiori servono a quelli superiori; infatti le piante sfruttano la terra per nutrirsi; gli animali si nutrono di piante; e gli uomini si nutrono sia di piante che di animali. È quindi nell'ordine della natura che l'uomo abbia il dominio sugli animali. Perciò dice il filosofo che la caccia degli animali selvatici è giusta e naturale; poiché con essa l'uomo rivendica quello che per natura gli appartiene.
Secondo, ciò si rileva anche dall'ordine della divina provvidenza, la quale governa sempre gli esseri inferiori mediante quelli superiori. E siccome l'uomo, essendo stato creato a immagine di Dio, è superiore agli altri animali, è logico che gli altri animali siano sottoposti al suo dominio.
Terzo, la medesima conclusione appare evidente dal confronto tra le proprietà dell'uomo e quelle degli altri animali. In questi ultimi infatti si riscontra, fondata sul loro istinto naturale, una partecipazione della prudenza in ordine ad alcuni atti particolari; mentre nell'uomo si riscontra la prudenza nella sua universalità, in quanto è retta norma di tutto il nostro operare. Ora, tutto ciò che è per partecipazione dipende da ciò che è in assoluto e per essenza. Dunque è evidente la subordinazione all'uomo degli altri animali.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Il potere superiore può compiere sui sottoposti molte cose, che non sono possibili a un potere più basso. Ora, l'angelo è per natura superiore all'uomo. Perciò la virtù degli angeli poteva compiere sugli animali degli effetti, che trascendono le capacità dell'uomo, come, p. es., radunare immediatamente tutti gli animali.
2. Secondo alcuni, quegli animali, che ora sono feroci e uccidono gli altri animali, sarebbero stati in quello stato mansueti non soltanto verso l'uomo, ma anche verso gli altri animali. - Ma questa opinione è del tutto irragionevole. Infatti la natura degli animali non subì tali trasformazioni per il peccato dell'uomo, da ridurre quelli, che ora sono portati dalla loro natura a cibarsi delle carni degli altri animali, come il leone e il falco, a vivere di erbe. Così la Glossa di S. Beda non afferma che gli alberi e le erbe erano dati in cibo a tutti gli animali e a tutti gli uccelli, ma solo ad alcuni di essi. Sarebbe dunque esistita una naturale discordia tra alcuni animali. - Ma questo non li avrebbe sottratti al dominio dell'uomo; come adesso non sono sottratti al dominio di Dio, dalla cui provvidenza dipendono tutte le condizioni suddette. L'uomo sarebbe stato esecutore di questa provvidenza, come lo vediamo attualmente rispetto agli animali domestici; infatti l'uomo ciba con le galline i falchi addomesticati.
3. Nello stato di innocenza gli uomini non avrebbero avuto bisogno degli animali per le necessità del corpo: non per ricoprirsi, poiché, sebbene nudi, non sentivano rossore, essendo immuni da ogni moto di concupiscenza disordinata; non per cibarsi, poiché mangiavano i frutti del Paradiso terrestre; e neppure per viaggiare, data la robustezza del loro corpo. Ne abbisognavano però per ricavare una conoscenza sperimentale della loro natura. E di ciò abbiamo un indizio nel fatto che Dio condusse a lui tutti gli animali, perché desse loro un nome che ne indicasse la natura.
4. Gli altri animali hanno una partecipazione della prudenza e della ragione (umana), in forza del loro istinto naturale, il quale fa sì che le gru, p. es., seguano la loro guida, e le api obbediscano al loro re. In modo analogo tutti gli animali avrebbero prestato spontaneamente una certa obbedienza all'uomo, come fanno anche ora certi animali domestici.

ARTICOLO 2

Se l'uomo aveva un dominio su tutte le altre creature

SEMBRA che l'uomo non avesse un dominio su tutte le creature. Infatti:
1. L'angelo ha per natura un potere superiore all'uomo. Ora, S. Agostino afferma che "la materia dei corpi non avrebbe obbedito sull'istante neppure agli angeli santi". Molto meno, dunque, gli esseri fatti di materia avrebbero obbedito all'uomo nello stato di innocenza.
2. Nelle piante non si riscontrano altre potenze dell'anima che la nutritiva, con le facoltà di crescita e di riproduzione. Ma queste facoltà non sono ordinate a obbedire alla ragione; come è evidente persino nell'uomo stesso. Quindi, poiché l'uomo esercita un dominio in forza della ragione, non sembra che nello stato di innocenza egli avesse un dominio sulle piante.
3. Chi ha il dominio di una cosa può mutarla. Ora, l'uomo non ha il potere di mutare il corso dei corpi celesti, essendo questa una prerogativa di Dio, come insegna Dionigi. Dunque non aveva un dominio su di essi.

IN CONTRARIO: Leggiamo nella Scrittura a proposito dell'uomo: "Presieda a tutte le creature".

RISPONDO: Nell'uomo si trovano in un certo senso tutte le cose; perciò egli ha un dominio sulle cose esterne analogo a quello con cui domina le cose che trova in se stesso. Ora, nell'uomo si possono riscontrare quattro cose: la ragione, che lo rende simile agli angeli; le facoltà sensitive, che gli danno un'affinità con gli animali; le facoltà fisiologiche, che lo accomunano alle piante; e finalmente il corpo, in forza del quale è affine alle cose inanimate. Ma la ragione occupa nell'uomo non un posto di sudditanza, bensì di comando. Perciò nello stato primitivo, l'uomo non aveva un dominio sugli angeli; e la frase "su ogni creatura", va riferita alle creature "che non son fatte ad immagine di Dio". - Invece sulle facoltà sensitive, quali l'irascibile e il concupiscibile, che in parte obbediscono alla ragione, l'anima esercita un dominio mediante i suoi comandi. Dunque nello stato di innocenza l'uomo dominava con i suoi comandi sugli altri animali. - Riguardo poi alle facoltà fisiologiche e al corpo stesso, l'uomo esercita un dominio non già mediante i suoi comandi, ma servendosi di essi. Perciò nello stato di innocenza l'uomo dominava sulle piante e sugli esseri inanimati, non perché aveva il potere di comandarli e di mutarli, ma perché poteva servirsene senza trovare ostacoli.
Così risultano evidenti le risposte alle difficoltà.

ARTICOLO 3

Se gli uomini nello stato di innocenza sarebbero stati tutti uguali

SEMBRA che nello stato di innocenza gli uomini sarebbero stati tutti uguali. Infatti:
1. Dice S. Gregorio che "se non pecchiamo siamo tutti uguali". Ora, nello stato di innocenza non esisteva reato alcuno. Perciò erano tutti uguali.
2. La somiglianza e l'uguaglianza sono motivi di amore scambievole, secondo l'affermazione della Scrittura: "Ogni animale ama il suo simile, così anche ogni uomo il suo vicino". Ma nello stato di innocenza abbondava fra gli uomini l'amore, che è il vincolo della pace. Perciò tutti gli uomini allora sarebbero stati uguali.
3. Eliminata la causa, si elimina anche l'effetto. Ora, cause dell'attuale disuguaglianza tra gli uomini sembrano essere, da parte di Dio, il fatto che a motivo dei meriti alcuni sono premiati e altri puniti; da parte della natura, il fatto che a motivo di certe infermità naturali alcuni nascono deboli e difettosi, mentre altri nascono forti e perfetti. Tutte cose che non potevano avvenire nello stato di innocenza.

IN CONTRARIO: Sta scritto: "Le cose che sono da Dio, sono bene ordinate". Ora, sembra che l'ordine debba consistere soprattutto nella disuguaglianza; infatti S. Agostino scrive: "L'ordine è una disposizione di cose uguali e diverse, che assegna il suo posto a ciascuna". Dunque, nello stato primitivo, che doveva essere ordinatissimo, non sarebbe mancata la disuguaglianza.

RISPONDO: Bisogna riconoscere che nello stato primitivo ci sarebbero state delle disuguaglianze, almeno per il sesso, non essendo possibile la generazione senza la diversità di sesso. - Lo stesso si dica dell'età: poiché gli uni sarebbero nati dagli altri, non essendo sterili nei loro accoppiamenti.
Ci sarebbe stata una diversità anche nelle anime, sia per la santità, che per la scienza. L'uomo infatti è mosso ad operare non da una qualche necessità, ma dal libero arbitrio; e da ciò deriva la possibilità di applicare l'animo di più o di meno nel fare, nel volere o nel conoscere. Perciò alcuni avrebbero progredito più di altri nella santità e nella scienza.
Poteva esservi una disuguaglianza anche riguardo al corpo. Infatti il corpo umano non era del tutto esente dalle leggi di natura, sì da non essere più o meno agevolato e aiutato dagli agenti esterni; poiché anche i primi uomini avrebbero sostentato la loro vita col cibo. Niente perciò proibisce di pensare che alcuni, a differenza di altri, sarebbero nati più robusti, più alti e più belli, e di migliore complessione, a causa della diversità del clima e la diversa posizione degli astri. Tuttavia nei meno dotati non ci sarebbe stato né difetto, né colpa, così nell'anima come nel corpo.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Con quelle parole S. Gregorio intende escludere la disuguaglianza dovuta al peccato, dal quale deriva come castigo che alcuni sono costretti a stare sottoposti ad altri.
2. L'uguaglianza è causa della conformità nell'amore reciproco. Tuttavia tra persone non uguali ci può essere un amore più grande che tra uguali, anche se tale amore non trova un'uguale corrispondenza. Infatti il padre di suo ama il figlio più che il fratello non ami il fratello, sebbene il figlio non ami il padre con la stessa intensità.
3. Da parte di Dio poteva sussistere una causa di disuguaglianza, non in virtù di una punizione e di un premio, ma in vista di un'elevazione più o meno sublime, affinché nel mondo umano risplendesse maggiormente la bellezza dell'ordine. Anche da parte della natura poteva risultare una disuguaglianza, nel modo indicato, senza alcun difetto di natura.

ARTICOLO 4

Se nello stato di innocenza l'uomo avrebbe avuto un dominio sugli altri uomini

SEMBRA che nello stato di innocenza l'uomo non avrebbe avuto un dominio sugli altri uomini. Infatti:
1. Dice S. Agostino: "Dio volle che l'uomo ragionevole, fatto a sua immagine, non dominasse che sugli esseri irragionevoli; non l'uomo sull'uomo, ma l'uomo sugli animali".
2. Nello stato di innocenza non potevano esserci le condizioni dovute come pena del peccato. Ora, la subordinazione di un uomo all'altro fu una pena conseguente al peccato; fu detto infatti alla donna dopo il peccato: "Tu sarai sotto la potestà del marito". Perciò nello stato di innocenza nessun uomo era sottoposto all'altro.
3. La sottomissione si oppone alla libertà. Ma la libertà è uno dei beni principali, che non potevano mancare nello stato di innocenza, quando "non mancava niente di tutto quello, che una volontà retta avrebbe potuto desiderare", come si esprime S. Agostino. Quindi nello stato di innocenza nessun uomo esercitava un dominio sugli altri uomini.

IN CONTRARIO: La condizione degli uomini nello stato di innocenza non era superiore a quella degli angeli. Ma tra gli angeli ve ne sono alcuni che hanno un dominio sugli altri; anzi c'è persino un ordine detto delle Dominazioni. Dunque il dominio di un uomo sull'altro non pregiudica la nobiltà dello stato di innocenza.

RISPONDO: Il termine dominio si può prendere in due sensi. Primo, come contrapposto di schiavitù: e in tal senso si dice dominus (ossia padrone) colui che tiene altri sotto di sé come schiavi. Secondo, nel significato più comune che si riferisce a una sudditanza qualsiasi: e in tal senso si può chiamare dominus anche chi ha l'ufficio di governare e di dirigere delle persone libere. Prendendo dunque il termine nel primo significato, allora nessun uomo nello stato di innocenza avrebbe dominato su altri uomini; stando invece al secondo significato, un uomo avrebbe potuto avere il dominio sugli altri.
E la ragione sta in questo, che mentre "chi è libero è causa di se stesso", come si esprime il Filosofo, lo schiavo viene subordinato ad altri. Perciò uno viene dominato come servo, quando viene subordinato all'altrui utilità. E siccome ciascuno desidera il proprio bene, e per conseguenza si rattrista per dover cedere ad altri quel bene che dovrebbe essere suo, un tale dominio non è senza pena per i sottoposti. E quindi nello stato di innocenza non ci sarebbe stata questa specie di dominio di un uomo sugli altri uomini.
Invece uno è sottoposto al dominio di un altro come persona libera, quando quest'ultimo lo indirizza al bene di chi è governato, oppure al bene comune. E tale dominio di un uomo sull'altro si sarebbe verificato anche nello stato di innocenza, per due motivi. Primo, perché l'uomo è per natura un animale socievole: quindi gli uomini nello stato di innocenza avrebbero vissuto in società. Ma non può esserci vita sociale in una moltitudine senza il comando di uno, il quale abbia di mira il bene comune; poiché di suo una pluralità di persone ha di mira una pluralità di scopi, mentre un individuo mira ad uno scopo unico. Perciò il Filosofo insegna, che in ogni pluralità di cose dirette a un fine, se ne trova sempre una che ha la funzione direttiva e principale. - Secondo, ammesso che un uomo avesse avuto sugli altri una preminenza nel sapere o nella santità, sarebbe stato poco conveniente che non adoperasse queste sue doti in vantaggio degli altri, conforme al passo della Scrittura: "Ognuno di voi ponga al servizio degli altri il dono ricevuto". Perciò S. Agostino dice che "i giusti comandano non per ambizione di dominio, ma per il dovere di prendere a cuore (il bene altrui); poiché questo è l'ordine prescritto dalla natura, e così Dio ha creato l'uomo".
Sono così risolte tutte le difficoltà, che sono imbastite sul primo significato del termine dominio.






Questione 96 (http://www.santorosario.net/somma/prima/96.htm)

Gian_Maria
26-12-09, 13:16
l'uomo è per natura un animale socievole: quindi gli uomini nello stato di innocenza avrebbero vissuto in società. Ma non può esserci vita sociale in una moltitudine senza il comando di uno, il quale abbia di mira il bene comune;
Affermazione molto discutibile quest’ultima. I nostri cugini primati (scimpanzé e bonobo), per es., sono animali sociali che non hanno un individuo al comando.


poiché di suo una pluralità di persone ha di mira una pluralità di scopi,
Non vedo perché anche una pluralità di persone non possa avere come scopo il bene comune, il quale assicura meglio il bene individuale.


mentre un individuo mira ad uno scopo unico.
Che potrebbe essere benissimo il suo cieco bene individuale. Infatti nella storia i dittatori sono sempre stati interessati principalmente al loro potere e ai loro privilegi.

Pompeo
26-12-09, 17:22
Affermazione molto discutibile quest’ultima. I nostri cugini primati (scimpanzé e bonobo), per es., sono animali sociali che non hanno un individuo al comando.
gli uomini sono anche così o non sono così ?


Non vedo perché anche una pluralità di persone non possa avere come scopo il bene comune, il quale assicura meglio il bene individuale.
io non sono gli altri, mi preoccupo del bene mio e non del presunto bene collettivo
obbedirò alle tue pretese dittatoriali sul "bene collettivo" solo se e quando riuscirai a costringermi con la violenza


Che potrebbe essere benissimo il suo cieco bene individuale. Infatti nella storia i dittatori sono sempre stati interessati principalmente al loro potere e ai loro privilegi.
essendoci uno solo al comando c'è uno scopo unico e quindi c'è armonia

eq...
26-12-09, 17:33
Affermazione molto discutibile quest’ultima. I nostri cugini primati (scimpanzé e bonobo), per es., sono animali sociali che non hanno un individuo al comando.

Secondo me allo stato di natura i cattolici rimarrebbero cattolici, cioè continuerebbero a farsi guidare dal Papa, quindi dato che i cattolici sono più di un miliardo direi che statisticamente sono da tenere in considerazione almeno quanto i bonobo.

Inoltre secondo me allo stato di natura aumenterebbero di numero (i cattolici).


Non vedo perché anche una pluralità di persone non possa avere come scopo il bene comune, il quale assicura meglio il bene individuale.

Di solito per guardare veramente al bene comune ci vuole un grado di santità che hanno in pochi.


Che potrebbe essere benissimo il suo cieco bene individuale. Infatti nella storia i dittatori sono sempre stati interessati principalmente al loro potere e ai loro privilegi.

Certo, ma di quello che fanno gli altri, una volta raggiunto lo stato di natura, a te che ti frega?

L'anticristo
26-12-09, 17:35
i cattolici sono più di un miliardo

a forza di spargere acqua fresca su esseri inconsapevoli, si raggiungono numeri ragguardevoli.

eq...
26-12-09, 17:45
a forza di spargere acqua fresca su esseri inconsapevoli, si raggiungono numeri ragguardevoli.

Già, per altro i genitori dei battezzandi sono notoriamente atei. :giagia:

L'anticristo
26-12-09, 17:53
Già, per altro i genitori dei battezzandi sono notoriamente atei. :giagia:

sono notoriamente ipocriti : basta guardare le percentuali di separazioni, santificazione delle feste, utilizzo di anticonzecionali proibiti eccetera.

ma una festicciola con pranzo al migliore ristorante fa sempre piacere.

Gian_Maria
26-12-09, 18:03
gli uomini sono anche così o non sono così ?
Gli esseri umani possono scegliere la loro organizzazione sociale, infatti durante la nostra storia (che è ben più lunga di poche migliaia di anni) ci siamo organizzati in maniere diverse (non tutte gerarchiche). Molto probabilmente è l'ambiente (se è abbondante di risorse oppure no) a influire sul tipo di organizzazione che ci scegliamo.

eq...
26-12-09, 18:12
sono notoriamente ipocriti : basta guardare le percentuali di separazioni, santificazione delle feste, utilizzo di anticonzecionali proibiti eccetera.

ma una festicciola con pranzo al migliore ristorante fa sempre piacere.

Se il motivo fosse il pranzo non si battezzerebbe nessuno, la verità è che c'è un richiamo verso il sacro prodotto da quella musica di Dio che pervade la realtà, solo che la cacofonia del pensiero moderno rovina talmente l'orecchio musicale degli uomini che essi sentono il richiamo a sprazzi, a volte sentono solo un rumorino di sottofondo che li ispira a certi rituali per solo conformismo, ma il ritorno allo stato di natura ridonerrebbe l'udito pure ai sordi, non che ai tordi.

L'anticristo
26-12-09, 18:15
Se il motivo fosse il pranzo non si battezzerebbe nessuno, la verità è che c'è un richiamo verso il sacro prodotto da quella musica di Dio che pervade la realtà, solo che la cacofonia del pensiero moderno rovina talmente l'orecchio musicale degli uomini che essi sentono il richiamo a sprazzi, a volte sentono solo un rumorino di sottofondo che li ispira a certi rituali per solo conformismo, ma il ritorno allo stato di natura ridonerrebbe l'udito pure ai sordi, non che ai tordi.

infatti battezzano i pargoli, si separano, vanno a messa a natale perche' ci sono le lucine allegre e fanno pure la comunione una volta all' anno.

un miliardo di ipocriti, tolte poche eccezioni che razzolano come predicano.

Gian_Maria
27-12-09, 12:06
I nostri cugini primati (scimpanzé e bonobo), per es., sono animali sociali che non hanno un individuo al comando.
Ripensandoci, forse gli scimpanzé sì, ma sicuramente non i bonobo che sono molto pacifici. Guarda caso questi ultimi vivono in un ambiente molto ricco e senza concorrenti (gorilla). A chi volesse approfondire questo argomento consiglio l'interessantissimo libro di F. de Waals intitolato La scimmia che siamo.

Faccio notare che il genere umano si trova in un ambiente ricchissimo di risorse, mi riferisco soprattutto alle tecnologie produttive, ormai da diversi decenni. Forse basterebbe solo che se ne rendesse conto.

Pompeo
27-12-09, 12:07
Gli esseri umani possono scegliere la loro organizzazione sociale, infatti durante la nostra storia (che è ben più lunga di poche migliaia di anni) ci siamo organizzati in maniere diverse (non tutte gerarchiche). Molto probabilmente è l'ambiente (se è abbondante di risorse oppure no) a influire sul tipo di organizzazione che ci scegliamo.

gli uomini possono fare quello che vogliono ed è per questo che non ti ascoltano
e fanno il loro personale interesse
finchè esiste la necessità del lavoro esiste interesse a sfruttare

ConteMax
08-01-10, 16:08
C'è da correggere le cazzate scritte su Wikipedia: Schiavismo - Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Schiavismo)

Chi si prende la briga?

Laico
09-01-10, 01:45
l'ennesima prova che Dio è un prodotto dei tempi