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Vincent II
29-12-05, 16:02
COSTITUZIONE CONCILIARE
"SACROSANCTUM CONCILIUM"
SULLA SACRA LITURGIA

[..]

Latino e lingue nazionali nella liturgia

36.

1. L'uso della lingua latina, salvo diritti particolari, sia conservato nei riti latini.
2. Dato però che, sia nella messa che nell'amministrazione dei sacramenti, sia in altre parti della liturgia, non di rado l'uso della lingua nazionale può riuscire di grande utilità per il popolo, si conceda alla lingua nazionale una parte più ampia, specialmente nelle letture e nelle ammonizioni, in alcune preghiere e canti, secondo le norme fissate per i singoli casi nei capitoli seguenti.
3. In base a queste norme, spetta alla competente autorità ecclesiastica territoriale, di cui all'art. 22- 2 (consultati anche, se è il caso, i vescovi delle regioni limitrofe della stessa lingua) decidere circa l'ammissione e l'estensione della lingua nazionale. Tali decisioni devono essere approvate ossia confermate dalla Sede apostolica.
4. La traduzione del testo latino in lingua nazionale da usarsi nella liturgia deve essere approvata dalla competente autorità ecclesiastica territoriale di cui sopra.

fonte: http://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-ii_const_19631204_sacrosanctum-concilium_it.html (http://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-ii_const_19631204_sacrosanctum-concilium_it.html)

Vincent II
29-12-05, 16:16
COSTITUZIONE CONCILIARE
"SACROSANCTUM CONCILIUM"
SULLA SACRA LITURGIA

[..]

Latino e lingue nazionali nella liturgia

36.

1. L'uso della lingua latina, salvo diritti particolari, sia conservato nei riti latini.
2. Dato però che, sia nella messa che nell'amministrazione dei sacramenti, sia in altre parti della liturgia, non di rado l'uso della lingua nazionale può riuscire di grande utilità per il popolo, si conceda alla lingua nazionale una parte più ampia, specialmente nelle letture e nelle ammonizioni, in alcune preghiere e canti, secondo le norme fissate per i singoli casi nei capitoli seguenti.
3. In base a queste norme, spetta alla competente autorità ecclesiastica territoriale, di cui all'art. 22- 2 (consultati anche, se è il caso, i vescovi delle regioni limitrofe della stessa lingua) decidere circa l'ammissione e l'estensione della lingua nazionale. Tali decisioni devono essere approvate ossia confermate dalla Sede apostolica.
4. La traduzione del testo latino in lingua nazionale da usarsi nella liturgia deve essere approvata dalla competente autorità ecclesiastica territoriale di cui sopra.

fonte: http://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-ii_const_19631204_sacrosanctum-concilium_it.html (http://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-ii_const_19631204_sacrosanctum-concilium_it.html)

A questo punto sorgono spontanee alcune domande: per il diritto canonico è il dialetto muraverese lingua nazionale? Oppure lo è il macrodialetto campidanese? O lo è invece il sardo in quanto tale e da quì nasce la necessità di uno standard che rappresenti l'idioma romanzo nella sua globalità e che quindi venga riconosciuto a livello ecclesiastico come (rappresentativo della) lingua nazionale?
Sono le altre iniziative serie o sono solo buffonate che hanno l'unico risultato di allontanare sempre più dai fedeli l'obiettivo agognato di un riconoscimento ufficiale del sardo nella liturgia?

juanna maria
29-12-05, 18:27
...ma kie s'inneaffuttit de sa limba in sa liturgia!

in sa quotidianeità di deppet faeddare!

Su Componidori
01-01-06, 00:05
A questo punto sorgono spontanee alcune domande: per il diritto canonico è il dialetto muraverese lingua nazionale? Oppure lo è il macrodialetto campidanese? O lo è invece il sardo in quanto tale e da quì nasce la necessità di uno standard che rappresenti l'idioma romanzo nella sua globalità e che quindi venga riconosciuto a livello ecclesiastico come (rappresentativo della) lingua nazionale?
Sono le altre iniziative serie o sono solo buffonate che hanno l'unico risultato di allontanare sempre più dai fedeli l'obiettivo agognato di un riconoscimento ufficiale del sardo nella liturgia?
L’argomento che hai sollevato è di notevolissima importanza ed allo stesso tempo estremamente delicato, per il ruolo che la Chiesa ha avuto in passato e che avrà in futuro nel processo di liberazione nazionale della Sardegna.
La suscettibilità personale, in ambito religioso, è tale per cui preferisco al momento rivolgermi a chi in passato ha trattato la questione, riservandomi di “postare” alcuni di quegli interventi significativi.
Tuttavia la tua impostazione è inerente alla problematica sulla lingua sarda e, dal mio punto di vista, penso sia un falso problema, anche se intimamente collegato alla tua osservazione .
Bisognerebbe riformulare l’argomento tipo: il ruolo della Chiesa cattolica e del clero sardo, nel processo di liberazione nazionalitario in Sardegna.
Magari in un “3d” a parte.

repubricanu
02-01-06, 01:45
Stesso problema, inutile girarci intorno: serve una lingua unificata.

gherrianu
02-01-06, 11:42
Da poco ho sentito un sacerdote predicare in sardo, ma ovviamente era un'iniziativa estemporanea ..

Vincent II
02-01-06, 12:08
Bisognerebbe riformulare l’argomento tipo: il ruolo della Chiesa cattolica e del clero sardo, nel processo di liberazione nazionalitario in Sardegna.
Magari in un “3d” a parte.
Sono due argomenti completamente diversi, quindi c'è poco da riformulare.

Pisittu
02-01-06, 16:09
...ma kie s'inneaffuttit de sa limba in sa liturgia!

in sa quotidianeità di deppet faeddare!

:D

Pisittu
02-01-06, 16:12
Bisognerebbe riformulare l’argomento tipo: il ruolo della Chiesa cattolica e del clero sardo, nel processo di liberazione nazionalitario in Sardegna.
Magari in un “3d” a parte.

già,me lo chiedo anche io,e penso che non mollerebbero tanto facilmente,salvo garantirgli gli stessi privilegi eccessivi che godono da parte dello stato italiano!:mad:

Su Componidori
02-01-06, 18:57
Sono due argomenti completamente diversi, quindi c'è poco da riformulare.
Penso che tu e Repubricanu dovreste mettervi d’accordo se l’argomento faccia parte o meno di uno stesso problema.
Ribadisco l’importanza della questione sollevata, ma la tua osservazione è interna al dibattito sulla lingua sarda, che è stato affrontato in numerosissime circostanze.
Nondimeno, in questa “querelle” il clero sardo potrebbe giocare un ruolo attivo, e non aspettare l’evolversi degli eventi.
La cronaca politica ci ha abituati ad interventi o “intromissioni”, dipende dai punti di vista, della Chiesa nella società civile e nella “sfera” privata, pertanto ritengo sarebbe un contributo non da poco se le gerarchie ecclesiastiche sarde partecipassero a far crescere la coscienza di appartenere ad una identità nazionalitaria “altra”, anche attraverso l’uso della lingua sarda nella liturgia, così come avviene in diverse realtà come, credo, quella friulana.
Detto questo, il confronto può tranquillamente proseguire qui; comunque, per “allargare” il dibattito, mi sembra opportuno aprire una discussione riportando quei contributi a cui ho accennato
e che risalgono al 1984 pubblicati sulle pagine de “il Solco”, periodico del PSd’A.

capovik
06-02-06, 08:58
Da "ere" si parla di lingua Sarda. Vorrei capire meglio cosa ne pensate di "Sardo Standard" e dell'insegnamento della lingua Sarda.
Personalmente ritengo che sia una cosa inpensabile e non attuabile date le differenze "dialettali" che esistono all'interno della nostra terra.
Mi ricordo le battaglie ai tempi in cui ero studente e le passeggiate a Cagliari per ascoltare ciò che i nostri politici avrebbero voluto fare.
Io credo che l'unica cosa da fare sia preservare le nostre culture e i nostri dialetti. Ma non fatemi parlare come un Nuorese o Sassarese e non chiedete loro di parlare Campidanese o, peggio ancora, un Sardo Standard inventato che accolga un mix di dialetti.
Scusate se vado controcorrente...

Su Componidori
07-02-06, 01:14
Caro capovik, sull’argomento sono state dedicate intere discussioni soprattutto in altri forum.
Qualche traccia la puoi rinvenire anche nel 3d “D-evolution”.
Anche nel forum “regionale” Sardegna/Sardinnya di POL, potrai trovare proposte interessanti.

FrantziscuMedda
07-02-06, 18:54
Da poco ho sentito un sacerdote predicare in sardo, ma ovviamente era un'iniziativa estemporanea ..

c'è un prete di Sinnai, che fa tutta la messa in sardo! anke la liturgia!!!

e poi alla festa manna a santa cristina è stata fatta una messa in sardo, per i credenti! (però non so di fosse)

la chiesa era indipendentista mi pare sino al 1600, oggi non più!

juanna maria
10-03-06, 00:21
la lingua nazionale nella liturgia:


A LU PACARE SIAT S'I.C.I